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PON F-1-FSE-2010-258 KRATAS MAGAZINE Esperto Esterno, Dott.ssa Pinuccia Stravalli Tutor didattico, Prof.ssa Caterina Ciaccio Tutor d’aula, Prof.ssa Antonella. M. Piazza Istituto Comprensivo “E. De Amicis” Scuola Secondaria di I grado Caltabellotta (AG)

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PON F-1-FSE-2010-258

KRATAS MAGAZINEEsperto Esterno, Dott.ssa Pinuccia Stravalli

Tutor didattico, Prof.ssa Caterina Ciaccio

Tutor d’aula, Prof.ssa Antonella. M. Piazza

Istituto Comprensivo “E. De Amicis” Scuola Secondaria di I grado

Caltabellotta (AG)

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KRATAS MAGAZINE

Kratas Magazine è il corso PON

organizzato dall’Istituto

Comprensivo “Edmondo De

Amicis” di Caltabellotta, il cui

obiettivo è “promuovere il

successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale”

dei ragazzi della scuola media.

Il GOP, con a capo il Dirigente Scolastico

Caterina Accursio, ha fornito utili indicazioni

all’Esperto Esterno, Dott.ssa Pinuccia

Stravalli per svolgere la propria attività nella maniera più

efficace.

Prodotto finale del corso PON Kratas

Magazine è la realizzazione di un

documentario mirante a far conoscere le

peculiarità del territorio, le sue

tradizioni, la storia e la cultura.

Hanno collaborato con l’Esperto esterno le Prof.sse: Caterina Ciaccio e Antonella

Piazza, Tutor del corso.

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NATURA E PAESAGGIO

Caltabellotta si presenta come un territorio ricco di arbusti sempreverdi come querce, pini e olivi.

Un rigoglioso bosco accoglie animali di varie specie, soprattutto rapaci di raro fascino.

Osservare Caltabellotta al tramonto risulta particolarmente suggestivo: i ruderi dell’antico castello sembrano come riscaldarsi al sole e brillare di un antica luce medievale.

L’osservatore ne è talmente affascinato che sembra essere rapito da un atmosfera senza tempo.

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IL PAESAGGIO Il paesaggio vegetale che caratterizza l’area di

Caltabellotta è il risultato di molte vicende di natura prevalentemente antropica, che si sono succedute nel tempo.

La presenza dell’uomo nell’area risale, infatti, al Neolitico, ma sicuramente il ruolo determinante nel definire l’assetto attuale è stato svolto dall’attività agricola. Queste attività unitamente al pascolo ed ai regolari incendi stagionali hanno portato ad una rilevante degradazione della componente vegetale con la scomparsa degli elementi forestali e della macchia a vantaggio della macchia degradata e dei prati stagionali di erbe annuali.

Di notevole bellezza i fiori che in primavera punteggiano le pareti rocciose di Monte San Pellegrino. Estremamente aromatiche, profumate e saporite le verdure che spontaneamente crescono nei prati. Fonte: Kratas Magazine

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LA FAUNANumerosi gli animali che popolano le aree boschive di Caltabellotta, tra mammiferi, rapaci e rettili. A seguito sono riportati i principali rappresentanti della fauna locale.

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MAMMIFERI Coniglio selvatico

(Oryctolagus cuniculus L.). Ancora bene rappresentato all’interno di buona parte dell’area, non sembra patire problemi particolari di conservazione.

Le varie colonie sono collocate di solito in prossimità di affioramenti rocciosi, valloni e su pendii argillosi.

È comunque specie soggetta a forti prelievi venatori.

Fonte: agraria.org

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VOLPEVolpe (Vulpes vulpes L.). Abbastanza comune

e duttile, è un predatore generalista dallo spettro alimentare piuttosto vasto, costituito da invertebrati, vegetali, mammiferi, uccelli.

Fonte: mondo-animali.it

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ISTRICEIstrice (Hystrix cristata L.).

La presenza di questo grosso roditore, che può superare i 50 cm di lunghezza e i 10 Kg di peso, ed ha abitudini notturne o crepuscolari.

È facilmente riscontrabile grazie ai lunghi aculei rigidi e appuntiti che abbandona sul terreno, soprattutto nei pressi delle zone di alimentazione.

Fonte: sempreinsalita.com

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RICCIO Riccio (Erinaceus europaeus

consolei). Ancora abbastanza diffuso, anche se soggetto, data la dieta insettivora, a contaminazione da fitofarmaci, mentre fortunatamente l’assenza di strade a percorrenza veloce lo espone molto raramente a collisione con automezzi: la vera minaccia per questo mammifero.

Fonte: inseparabile.com

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DONNOLADonnola (mustela nivalis nivalis L.). Piccolo ma aggressivo

Mustelide , si nutre principalmente di piccoli mammiferi. Agilissimo, può muoversi anche dall’alto in basso, quasi in

verticale e a grande velocità per raggiungere le sue prede.

Fonte: sicf.it

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ALTRI MAMMIFERILa presenza di roccioni, ruderi, case

rurali con sotto tetti e coperture di tegole, pareti rocciosi ricche di fessure e cavità, consente la sopravvivenza di alcune specie, come il pipistrello nano.

Fonte: fotostorie.it

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AVIFAUNA

Numerose le specie dei volatili presenti nell’area, tra rapaci notturni, diurni e avifauna selvatica in genere.

A seguito sono riportati i principali rappresentanti dell’avifauna locale.

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La poiana Poiana (buteo buteo L).

Sedentaria , anche migratrice e svernante, regolarmente presente in tutta l’area.

L’unica coppia nidifica su un vecchio Ficus carica L. posto su una piccola parete rocciosa isolata e priva di particolari forme di disturbo.

La coppia ha discreto tasso riproduttivo: su quattro nidiate, il tasso medio di involo è stato 2,5 juv.

In un ‘occasione invece è stato verificato il prelievo dei piccoli ad opera di ignoti.

I resti alimentari rinvenuti nel nido hanno mostrato un alta incidenza di roditori.

Fonte: it.dreamstime.com

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Il gheppio Gheppio (falco tinnunculus). Sedentario

e abbastanza comune anche in aree coltivate e con forte presenza antropica .

È da considerarsi tra i rapaci più eclettici, potendo utilizzare, per la nidificazione, cavità in pareti rocciose (anche di modesta altezza), ruderi e sottotetti, nidiabbandonati da altri uccelli posti su alberi o arbusti o pareti rocciose.

Nell’area sono presenti 3-4 coppie, più un numero imprecisato di giovani ed erratici durante il periodo invernale.

La dieta, come in analoghe tipologie ambientali, è costituita soprattutto da piccoli micromammiferi e rettili, a volte anche da insetti e piccoli passeriformi.

È specie molto territoriale, che non esita ad aggredire anche uccelli di taglia rilevanti, come la Poiana, il corvo imperiale e il Pellegrino, nonostante quest’ultimo sia un potenziale predatore Fonte: avifaunafree.com

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Il falco pellegrino Pellegrino (Falco peregrinus brookei

sharpe) – svernante ed erratico, possibile nidificante. Regolarmente presente da diversi anni con 1-2 individui, di solito sub-adulti o giovani. Singoli individui adulti con comportamento territoriale vengono sporadicamente segnalati anche durante il periodo marzo-maggio, ma senza che, ad oggi, siano state raccolte prove dell’esistenza di coppie riproduttive all’interno dell’area, priva di alte pareti rocciose indispensabili per la nidificazione. È comunque una specie di grande interesse, soprattutto per la predazione su specie notoriamente molto diffuse o problematiche, come il Colombo in forme semi selvatiche o alcuni Corvidi, ed è possibile, analagomente a quanto verificato in altre zone della Sicilia meridionale, che si sia adattata per la scelta del sito di nidificazione anche a pareti molto basse.

Fonte: promolise.it

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COLOMBO SELVATICO e TORTORAColombo selvatico

(Columba livia). Sedentario, legato agli ambienti di roccia o urbani per la nidificazione.

Tortora (Streptopelia turtur L.). Migratrice e nidificante in boschi, ancora relativamente diffusa.

Fonte: animaliitaliani.com

Fonte: naturamediterraneo.com

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BARBAGIANNI Barbagianni (Tyto alba).

Sedentario, con coppie nidificanti in vecchi ruderi e cavità rocciose.

Civetta (Athene noctua). Sedentaria, è legata ad ambienti aperti, pascolo, ambienti cerealicoli e alla collina.

Fonte: agraria.org

Fonte: animalidalmondo.com

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RETTILI E ANFIBI Lo splendido Ramarro

occidentale ( Lacerta bilineata Laurenti ) è senz’altro la specie più appariscente ,anche se non molto comune.

Molto diffusa è invece la Lucertola campestre (Podarcis sicula Rafinesque-Schamatz), meno frequente o rara invece la Lucertola siciliana(podarcis wagleriana GISTEL).

Come il Gongilo (chelcides ocellotus Forskal ), poco diffuso, questi sauri frequentano indifferentemente terreni aperti, nudi o con vegetazione spontanea, affioramenti rocciosi, ruderi, muretti.

Fonte: naturmuseum.it

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LA FLORA

La diversità della flora presente a Caltabellotta è legata alla variabilità degli habitat e soprattutto all’evoluzione fitogeografica del territorio. La flora di una determinata area è il risultato di tutte le vicende ecologiche ed antropiche che nel tempo si sono succedute. Nell’area di Caltabellotta l’azione antropica ha determinato la scomparsa di alcune specie e la regressione di altre.A seguito sono riportati i principali rappresentanti della vegetazione di Caltabellotta.

Fonte: Corissia, Monte Grande: una risorsa multifunzionale tra natura, storia e cultura, La flora fanerogama, pag. 171.

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