Politiche a confronto - Roma Tre...
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Politiche aconfronto Elena Giglia
Pierfranco Minsenti
Ufficio Accesso aperto - Università di Torino
…quello che c’è
…E GLI ALTRI ?
…quello che non c’è
http://www.oa.unito.it/editori/web/index.php
EDITORE? SE CI SEI BATTI UN COLPO
DIRITTO D’AUTORE, CHI ERA COSTUI?
IRIS, OGNI RICCIO UN CAPRICCIO
OPEN ACCESS, QUESTO SCONOSCIUTO
…PER NON PARLAR DI OPEN DATA…
Non solo policies / 1
http://english.eu2016.nl/documents/reports/2016/04/04/amsterdam-call-for-action-on-open-science
Non solo policies / 2
http://english.eu2016.nl/documents/reports/2016/04/04/amsterdam-call-for-action-on-open-science
Non solo testi
http://ec.europa.eu/research/openscience/index.cfm?pg=open-science-cloud
C’È TANTA, TANTA STRADA DA FARE…
Università degli Studi di Torino - Sistema Bibliotecario di Ateneo Ufficio Accesso Aperto e Editoria Elettronica
Campus Luigi Einaudi, 21 marzo 2016
Introduzione a Zotero
Pierfranco Minsenti
Seminario per studenti e dottorandi
Le politiche istituzionali degli Atenei italiani
a confronto
La Green Road
Pierfranco Minsenti
Convegno Open Access Week @CRUI 2016 Università Roma Tre
26 ottobre 2016
Università degli Studi di Torino - Ufficio Accesso Aperto e Editoria Elettronica
Argomenti trattati1. Che cos’è Zotero
2. Installazione di Zotero
3. Personalizzazione
4. Registrazioni bibliografiche
5. Back-up online di Zotero, sincronizzazione
6. Guide, Tutorials, Supporto
7. Integrazione con Word: esercitazioni
1. A che punto siamo con i Regolamenti / Policies
2. Analisi comparativa
3. 6 proposte per migliorare
Argomenti trattati
1. A che punto siamo?
Convegno Open Access Week @CRUI 2016
Politiche istituzionali a confronto: gli Atenei
italiani
Elena Giglia e Pierfranco MinsentiUniversità degli Studi di Torino - Ufficio Accesso Aperto e Editoria Elettronica
Le policies italiane
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* "Road Map 2014-2018". Dichiarazione di Messina 2.0: la via italiana all’accesso aperto. Università degli Studi di Messina, 3-4 novembre 2014: http://decennale.unime.it/?page_id=1766
1. Prosecuzione e rafforzamento del dialogo istituzionale e interistituzionale sull’accesso aperto
2. Politiche istituzionali per la Green Road
3. Costruzione di una visione nazionale per l’accesso aperto ai dati della ricerca
"Road Map 2014-2018" (Messina 3-4/11/2014):«Nella realizzazione del proprio impegno istituzionale per lo sviluppo a medio termine dell’accesso aperto in Italia, gli Atenei e gli Enti di ricerca assumono come prioritarie le seguenti linee di azione:*
Politiche istituzionali per la Green Road
☛ a che punto siamo con le politiche per la Green Road?
Road Map 2014-2018": 49 Atenei firmatari*
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Bari -‐ Politecnico PalermoBari -‐ Università ParmaBasilicata PerugiaBologna Piemonte OrientaleCagliari Pisa -‐ Scuola NormaleCamerino Pisa -‐ Università StataleCatania Politecnica delle MarcheEnna “Kore” Reggio CalabriaFerrara Roma -‐ La SapienzaFirenze Roma -‐ LUMSAFoggia Roma -‐ Tor VergataFomo -‐ Foro Italico Roma TreHumanitas University SalentoInsubria SalernoMacerata SassariMessina SienaMilano -‐ Bocconi Torino -‐ PolitecnicoMilano -‐ IULM Torino -‐ UniversitàMilano -‐ Politenico TrentoMilano -‐ Statale TriesteMilano -‐ Università CaLolica TusciaMilano Bicocca UdineModena e Reggio Emilia UrbinoNapoli Federico II Venezia -‐ Ca' FoscariPadova
* "Road Map 2014-2018". Dichiarazione di Messina 2.0: la via italiana all’accesso aperto. Università degli Studi di Messina, 3-4 novembre 2014, adesioni: http://decennale.unime.it/?page_id=2039
L’adozione delle politiche OA negli Atenei italiani
Bilancio della ”Road Map 2014-2018": quanti regolamenti/policies?
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49 adesioni (Messina 2014) ...
... ma all’ottobre 2016 solo 18 Atenei hanno una politica istituzionale per il supporto alla Green Road*
= 21% degli Atenei italiani
L’adozione delle politiche OA negli Atenei italiani
alla metà del quadriennio 2014-2018 si nota il grosso divario tra adesione politica e realizzazioni concrete:
* In questo computo sono stati considerati solo gli atenei contenuti nella lista “Regolamenti e Policy sull'Open Access” del wiki openarchives.it: http://wiki.openarchives.it/index.php/Regolamenti_e_Policy_sull'Open_AccessNon sono stati considerati gli Atenei che archiviano solo le tesi o quelli per i quali non è stato possibile rintracciare una policy pur disponendo di un archivio per il self-archiving.
49 Atenei firmatari della Road Map 2014-2018" (in giallo: 15 atenei firmatati dotati di policies per open access):
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Bari -‐ Politecnico PalermoBari -‐ Università ParmaBasilicata PerugiaBologna Piemonte OrientaleCagliari Pisa -‐ Scuola NormaleCamerino Pisa -‐ Università StataleCatania Politecnica delle MarcheEnna “Kore” Reggio CalabriaFerrara Roma -‐ La SapienzaFirenze Roma -‐ LUMSAFoggia Roma -‐ Tor VergataFomo -‐ Foro Italico Roma TreHumanitas University SalentoInsubria SalernoMacerata SassariMessina SienaMilano -‐ Bocconi Torino -‐ PolitecnicoMilano -‐ IULM Torino -‐ UniversitàMilano -‐ Politenico TrentoMilano -‐ Statale TriesteMilano -‐ Università CaLolica TusciaMilano Bicocca UdineModena e Reggio Emilia UrbinoNapoli Federico II Venezia -‐ Ca' FoscariPadova
L’adozione delle politiche OA negli Atenei italiani
2012-2016: regolamenti / policies per OA:
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Ateneo Anno di approvazioneFirenze 2012 (rivista: 2016)
Torino (Università) 2013
TrentoVenezia Ca' Foscari Milano StataleMilano PolitecnicoBergamo
2014
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Napoli Federico IINapoli ParthenopeTriesteUdine
NON SPECIFICATO
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sL’adozione delle politiche OA negli Atenei italiani
dal 2014 al 2016 le policies aumentano a un ritmo decrescente
Condividiamo la stessa “vision”?
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Le policies sono ancora poche...
Chiediamoci anche: quanto sono omogenee, allineate?
Ma non è l’unico problema ...
2. Analisi comparativa
Convegno Open Access Week @CRUI 2016
Politiche istituzionali a confronto: gli Atenei
italiani
Elena Giglia e Pierfranco MinsentiUniversità degli Studi di Torino - Ufficio Accesso Aperto e Editoria Elettronica
Tipologie di provvedimenti politici adottati:
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4 “Regolamenti” (Foggia; Pisa; Torino; Venezia)
12 “Policies” (o: “Politiche di Ateneo”: Cagliari)
2 “Linee di indirizzo” / “Linee guida” (Napoli)
La distinzione tra policy e regolamento riflette 2 diversi modelli di testi normativi proposti in appendice alle Linee guida CRUI del 2013.
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sL’adozione delle politiche OA negli Atenei italiani
Come condure una analisi comparativa delle policies italiane per l’Accesso Aperto.
Problemi di metodo.
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Analisi comparativa2
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Una analisi comparativa tra i regolamenti / policies degli Atenei italiani è stata condotta nell’aprile 2016 dal Centro Nexa del Politecnico di Torino nell’ambito del Progetto Pasteur4OA*.
La ricerca si è basata sull’applicazione alle policies della classificazione usata nell’archivio ROARMAP. Al momento in cui è stata condotta la ricerca erano 14 gli atenei italiani che regolamentavano l’Open Access.
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* Antonio Vetrò e Miryam Bianco (2016). Policy Open Access delle università italiane: comparazione, relazione con le best practice e raccomandazioni, Briefing paper, PASTEUR4OA, https://doi.org/10.5281/zenodo.51855
Tuttavia i risultati di questa analisi presentano dei problemi
Analisi comparativa: l’analisi di Nexa (aprile 2016)2
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Problemi principali che emergono dai dati sulle policies italiane presenti in ROARMAP e dall’analisi condotta dal centro Nexa*:
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Analisi comparativa: usare ROARMAP?2
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1. dati mancanti: ROARMAP non è sempre aggiornato. All’ottobre 2016 mancano ancora le registrazioni delle policies di 4 Atenei: Brescia; Foggia; Napoli Parthenope; Sassari
2. adattabilità: non sempre la classificazione ROARMAP si presta a rendere conto di alcune casistiche che si trovano nelle policies italiane
3. correttezza dei dati: un confronto tra i testi delle policies e le classificazioni di ROARMAP fa emergere delle discrepanze;
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Problemi generali nella comparazione dei regolamenti /policies:
1. terminologia non sempre chiara e condivisa (figuriamoci se è chiaro per gli Autori!)
2. modalità diverse di sciogliere alcuni nodi critici, comea) versione consentita per il deposito e versione per la pubblicazione
OA
b) nesso con la valutazione
3. più in generale, visioni diverse che stanno alla base di alcune differenze specifiche
La lettura dei regolamenti /policies pone rilevanti problemi di interpretazione e di classificazione:
Analisi comparativa dei regolamenti / policies
Per misurare gli scostamenti tra le policies italiane proponiamo di prendere in considerazione 4 elementi cruciali:
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1. l’obbligatorietà del deposito è definita in funzione della pubblicazione ad accesso aperto del contributo o in funzione di una procedura di natura amministrativa finalizzata a raccogliere le pubblicazioni degli autori afferenti all’ente?
2. quale “versione” è richiesta per il deposito obbligatorio? questa versione è funzionale alla pubblicazione in OA?
3. per quali tipologie di pubblicazioni si chiede il deposito obbligatorio?
4. l’esistenza di un nesso tra la valutazione della ricerca e il deposito in modalità OA (non il deposito “generico”, chiuso o aperto)
Analisi comparativa dei regolamenti / policies
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1. l’obbligatorietà del deposito è definita in funzione della pubblicazione ad accesso aperto del contributo?
9 Atenei: chiedono il deposito obbligatorio di una versione che facilita la pubblicazione ad accesso aperto del contributo
5 Atenei: chiedono il deposito del “PDF editoriale o se “indisponibile” il PostPrint” Formulazione poco chiara: la “disponibilità” o “indisponibilità” di una versione è una questione che appare slegata dalle questioni cruciali dei diritti e delle politiche editoriali (formulazione che deriva dalla Policy modello CRUI)
2 Atenei: non specificano una versione obbligatoria
2 Atenei: chiedono il deposito obbligatorio del PDF editoriale (quindi una versione che non facilita la pubblicazione ad accesso aperto del contributo)
Analisi comparativa dei regolamenti / policies
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2. quale “versione” è richiesta per il deposito obbligatorio?
• PostPrint: 1 ateneo(Bergamo)
• “Versione consentita dall’editore per l’accesso aperto”: 7 atenei (Brescia; Cagliari; Milano-Politecnico; Pisa; Sassari; Torino; Venezia Ca’ Foscari)
• Obbligatorio depositare 2 copie digitali: 1 ateneo1) quella nella versione utile per la valutazione interna e nazionale; 2) quella nella versione consentita dall’editore per la diffusione in accesso aperto: 1 ateneo(Foggia). È anche la formulazione del Regolamento modello CRUI
• PDF editoriale: 2 atenei(Ferrara; Milano Statale)
• Non specificato: 2 atenei(Udine; Napoli Parthenope)
• il PDF editoriale o se “indisponibile” il PostPrint: 5 atenei (Firenze; Napoli Federico II; Padova; Trento; Trieste). È anche la formulazione della Policy modello CRUI
Analisi comparativa dei regolamenti / policies
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3. per quali tipologie di pubblicazioni si chiede il deposito obbligatorio?
Tutte le tipologie: 16 atenei
Tutte le tipologie tranne le monografie (deposito volontario): 1 ateneo (Bergamo)
Solo gli articoli di rivista: 1 ateneo (Pisa: nel “Regolamento per la promozione dell’accesso aperto ai risultati della ricerca scientifica in attuazione dell’art. 4 comma 2 della Legge 112/2013”
Analisi comparativa dei regolamenti / policies
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4. esiste un nesso tra la valutazione della ricerca e il deposito in OA (non il deposito “generico”, chiuso o aperto)?
Nesso specifico con deposito di copia per OA: 2 atenei(Foggia; Torino)
Nesso generico tra deposito di una copia digitale e la valutazione: 9 atenei (viene valutato solo ciò che è depositato: che sia aperto o chiuso)
Non è previsto nessun nesso con la valutazione: 7 atenei
Analisi comparativa dei regolamenti / policies
Condividiamo la stessa “vision”?
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se le policies italiane sono così poco omogenee, poco allineate...
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... dovremmo farci una serie di domande cruciali sulle nostre policies:
1. sono chiare? sono convincenti?2. sono sostenibili? o c’è un grande divario tra le
cose scritte e la loro applicazione concreta?3. sono allineate con uno standard base che sta
emergendo all’estero?
più in generale possiamo dire di condividere la stessa “vision” per la Green Road?
Cosa fanno all’estero:
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se ci confrontiamo con le policies delle università europee scopriamo un “altro mondo” fatto di:
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1. estrema chiarezza: poche chiare indicazioni prive di ambiguità, non mescolate con indicazioni operative (una paginetta)
2. approccio pragmatico: si chiede la versione PostPrint, non il PDF editoriale
3. si punta in maniera diretta ad avere un archivio di contributi aperti, non a un dark deposit di PDF editoriali
4. si usano leve efficaci per promuovere la Green Road usando il nesso con la valutazione
Nelle policies italiane grado di obbligatorietà non è sempre evidente a causa di una terminologia non sempre chiara.
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Per es.: “Policy di Ateneo sull’accesso aperto (Open Access) alla letteratura scientifica”:
Art. 6 – Deposito nell’Archivio istituzionale
«L’Autore, al momento della pubblicazione, cura il deposito nell’Archivio istituzionale di ciascun Contributo, nella versione finale referata e, se disponibile, nella versione editoriale, e provvede all’inserimento di tutti i metadati bibliografici utili al reperimento e alla citazione del Contributo stesso.Il deposito è ad Accesso chiuso.Sono esclusi dall’obbligo di deposito i Contributi a carattere monografico dei quali sono comunque registrati i metadati»
In ROARMAP per questo ateneo il deposito è: “Required”
Terminologia poco chiara. Esempio: l’Obbligatorietà
Confrontare il testo italiano con la chiarezza della policy dell’Università di Liegi (2007; 2014: rivista con l’introduzione delle tesi di dottorato)*:
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Procès-verbal de la séance du 23 mai 2007:[...]
«Il décide de rendre obligatoire:
- L’introduction dans la bibliographie institutionnelle des références des toutes les publications des membres de l’ULg;
- Le dépôt de la version électronique intégrale des articles publiés par les membres de l’ULg depuis 2002. L’accès à ces versions intégrales ne sera ouvert qu’avec l’accord de l’auteur et en conformité avec les règles applicables en matière de droit d’auteur [...].»
* Vedi: “Open Access”: mise en oeuvre au sein de l'Université de Liège: http://orbi.ulg.ac.be/files/extrait_moniteur_CA.pdf
«... le Conseil d’Administration... décide de rendre obligatoire:
version électronique intégrale** des articles publiés
** Nella revisione del 2014 viene specificato che la versione da despositare è la versione finale autore. Vedi: “Dépôt institutionnel de la Production scientifique: mise à jour des directives: https://orbi.ulg.ac.be/files/MaJ_ORBi_extrait_moniteur_CA.pdf
Essere chiari nella versione chiesta per il deposito
L’esempio della policy della University of Edinburgh (2010):
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* University of Edinburgh’s Research Publications Policy: http://www.ed.ac.uk/information-services/about/policies-and-regulations/research-publications
Essere chiari nella versione chiesta per il deposito2
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Abbiamo poche policies: questo significa che è difficile arrivarci, che appaiono poco sostenibili.
☛ Riconosciamolo: siamo stati poco pragmatici!
Forse abbiamo reso le cose troppo difficili.
Se vogliamo davvero realizzare la "Road Map 2014-2018" dobbiamo:
1. aumentare gli atenei con una policy
2. fare scelte più condivise per dare vita a una specie di “standard” nazionale allineato con quelli esteri
Iniziative condivise a livello nazionale2
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3. Quali miglioramenti? 6 proposte
Convegno Open Access Week @CRUI 2016
Politiche istituzionali a confronto: gli Atenei
italiani
Elena Giglia e Pierfranco MinsentiUniversità degli Studi di Torino - Ufficio Accesso Aperto e Editoria Elettronica
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1. Il linguaggio delle policy:
➡ semplificare i testi,
➡ adottare una terminologia priva di ambiguità
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eSei proposte per migliorare
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2. Riflettere sulla scelta molto diffusa all’estero: la versione di cui si chiede il deposito obbligatorio è il Post Print
Chiediamoci: ci interessa davvero massimizzare l’apertura del nostro archivio e contribuire alla comunicazione scientifica aperta con contributi che possono essere letti da chiunque, oppure ci interessa di più creare un archivio locale di PDF editoriali che assomiglia di più a un dark deposit?
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eSei proposte per migliorare
☛ in base alla versione di cui chiedo il deposito obbligatorio, otterrò un archivio aperto o un dark deposit
Molti Atenei italiani chiedono obbligatoriamente il deposito della versione editoriale (PDF editoriale) e lasciano facoltà all’Autore di despositare anche la versione PostPrint. Ma in questo modo si preclude in partenza la possibilità di pubblicare in accesso aperto la maggior parte di quei prodotti.
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La versione PostPrint è quella richiesta per es. da:• Horizon 2020• HEFCE: Higher Education Funding Council for England• Università di Liegi• University of Edinburgh• ...
Vantaggi:1. chiarezza per gli Autori2. facilitare il dialogo con gli editori grazie a una posizione condivisa
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eSei proposte per migliorare
☛ facciamocene una ragione: all’estero non chiedono il deposito del PDF editoriale!
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3. Creare un nesso tra la valutazione nazionale e il requisito del deposito in Open Access, come è stato fatto nel 2015 in UK dall’HEFCE (Higher Education Funding Council for England)*
«The policy states that, to be eligible for submission to the post-2014 REF [= probabilmente nel 2020], authors’ outputs must have been deposited in an institutional or subject repository. Deposited material should be discoverable, and free to read and download, for anyone with an internet connection. The requirement applies only to journal articles and conference proceedings with an International Standard Serial Number. It will not apply to monographs, book chapters, other long-form publications, working papers, creative or practice-based research outputs, or data. The policy applies to research outputs accepted for publication after 1 April 2016, but we would strongly urge institutions to implement it now».
* Vedi: Policy for open access in the post-2014 Research Excellence Framework («This requirement will apply to journal articles and conference proceedings accepted for publication after 1 April 2016.») http://www.hefce.ac.uk/pubs/year/2014/201407/
Il requisito introdotto da HEFCE esclude quindi che sia sufficiente il solo deposito ad accesso chiuso.
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eSei proposte per migliorare
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4. Considerare le criticità legate al deposito obbligatorio di tipologie di documenti come monografie e capitoli
➡ fare uno studio sulle criticità legate al deposito in OA di monografie e capitoli di libro seguendo l’esempio dello studio promosso nel 2015 dal HEFCE: Higher Education Funding Council for England.
➡ monitorare le politiche editoriali degli editori italiani e raccogliere dati su quelli che consentono il deposito delle monografie in OA
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eSei proposte per migliorare
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5. Rendere più sostenibile l’applicazione delle policies
1. creare un archivio nazionale, sul modello di Sherpa/Romeo con le informazioni sulle politiche degli editori italiani in materia di OA,
2. abbiamo bisogno di funzioni tecniche apposite che facilitino il monitoraggio sull’applicazione delle policies per quanto riguarda il deposito degli allegati e la loro conformità alle politiche editoriali e ai regolamenti
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eSei proposte per migliorare
Applicare le policies è difficile!Occorre intervenire su alcuni nodi critici:
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6. Creare un osservatorio nazionale sull’Open Access che raccolga dati dagli Atenei
Oggi non possediamo dati numerici, analitici e aggregati, che ci dicano quali risultati produce una certa policy, quali comunità risultano più consapevoli e sensibili, come e se la situazione evolve. Statistiche locali e nazionali rese trasparenti aiuterebbero a identificare le best practices e fare benchmarking.
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eSei proposte per migliorare
Grazie
Convegno Open Access Week @CRUI 2016
Politiche istituzionali a confronto: gli Atenei
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Elena Giglia e Pierfranco MinsentiUniversità degli Studi di Torino - Ufficio Accesso Aperto e Editoria Elettronica