POLITICA: UNA QUESTIONE MORALE€¦ · Risponderei citando Igino Giordani, po-litico esemplare, per...

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Trattare di politica, considerate le nostre at- tuali contingenze, è probabilmente un azzar- do. Forse un pericolo. Di questi tempi, del re- sto, la politica non sta certo mostrando il me- glio di sé. Conserviamo, tuttavia, la fiducia che da qualche parte questo “meglio” ci sia, né ci manca la speranza che sia sempre pos- sibile. Nel Lazio come altrove, poi, siamo in fase elettorale e la chiamata alle urne ribadi- sce implicitamente che il vero soggetto del- l’autorità politica è il popolo. Esso, infatti, è chiamato a eleggere liberamente i suoi rap- presentanti, non rinunciando di sicuro alla sua facoltà di controllo ed eventualmente, qualora ritenga che non abbiano soddisfatto alle loro doverose funzioni, di sostituirli con altri più degni e capaci. Sono affermazioni forse scontate. Con esse, però, ci muoviamo già tra i fondamenti dell’autorità politica. «La sovranità appartiene al popolo, che la eserci- ta nelle forme e nei limiti della Costituzione», leggiamo nell’articolo primo della nostra Co- stituzione. La stessa Dottrina Sociale della Chiesa, peraltro, addita nel popolo il reale de- tentore della sovranità. Non senza una im- portante precisazione: il popolo di cui si trat- ta è considerato «nella sua totalità» e non di sicuro per una sua parte soltanto, benché maggioritaria. Il punto è qui. Ora, non v’è dub- bio che in Italia ci sia, particolarmente visibi- le negli ultimi tempi, una singolare propen- sione verso le percentuali, gli indici di gradi- mento, di ascolto e così via. Ciò vale molto (fra l’altro in termini economici) per gli spettacoli televisivi. Anche per la politica, talvolta. Pare, in certi casi, che la passione statistica faccia scambiare la quantità dei numeri con la veri- tà delle cose. Il che è molto problematico. Lo stesso consenso popolare potrà ben essere alto; da solo, però (e qui citerò alla lettera dal n. 395 del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa) «non è sufficiente a far ritenere giuste le modalità di esercizio dell’autorità politica». Cosa, dunque, gli si dovrà aggiun- gere? Risponderei citando Igino Giordani, po- litico esemplare, per quanto ci riguarda: «La questione politica, come quella sociale, è pri- mariamente questione morale». Marcello Semeraro, Vescovo GIORGIO LA PIRA 4 DON LUIGI STURZO 5 DON ALDO ZAMPONI 6 MILLEFLASH 7 APPUNTAMENTI 8 GIORNATA DELLA CARITÀ 2 AVVENIRE IN PARROCCHIA 3 M ENSILE D INFORMAZIONE DELLA D IOCESI S UBURBICARIA DI A LBANO ANNO 3 N . 19 POLITICA: UNA QUESTIONE MORALE

Transcript of POLITICA: UNA QUESTIONE MORALE€¦ · Risponderei citando Igino Giordani, po-litico esemplare, per...

  • Trattare di politica, considerate le nostre at-tuali contingenze, è probabilmente un azzar-do. Forse un pericolo. Di questi tempi, del re-sto, la politica non sta certo mostrando il me-glio di sé. Conserviamo, tuttavia, la fiduciache da qualche parte questo “meglio” ci sia,né ci manca la speranza che sia sempre pos-sibile. Nel Lazio come altrove, poi, siamo infase elettorale e la chiamata alle urne ribadi-sce implicitamente che il vero soggetto del-l’autorità politica è il popolo. Esso, infatti, èchiamato a eleggere liberamente i suoi rap-presentanti, non rinunciando di sicuro allasua facoltà di controllo ed eventualmente,qualora ritenga che non abbiano soddisfattoalle loro doverose funzioni, di sostituirli conaltri più degni e capaci. Sono affermazioniforse scontate. Con esse, però, ci muoviamogià tra i fondamenti dell’autorità politica. «Lasovranità appartiene al popolo, che la eserci-ta nelle forme e nei limiti della Costituzione»,leggiamo nell’articolo primo della nostra Co-stituzione. La stessa Dottrina Sociale dellaChiesa, peraltro, addita nel popolo il reale de-tentore della sovranità. Non senza una im-

    portante precisazione: il popolo di cui si trat-ta è considerato «nella sua totalità» e non disicuro per una sua parte soltanto, benchémaggioritaria. Il punto è qui. Ora, non v’è dub-bio che in Italia ci sia, particolarmente visibi-le negli ultimi tempi, una singolare propen-sione verso le percentuali, gli indici di gradi-mento, di ascolto e così via. Ciò vale molto (fral’altro in termini economici) per gli spettacolitelevisivi. Anche per la politica, talvolta. Pare,in certi casi, che la passione statistica facciascambiare la quantità dei numeri con la veri-tà delle cose. Il che è molto problematico. Lostesso consenso popolare potrà ben esserealto; da solo, però (e qui citerò alla lettera daln. 395 del Compendio della Dottrina Socialedella Chiesa) «non è sufficiente a far riteneregiuste le modalità di esercizio dell’autoritàpolitica». Cosa, dunque, gli si dovrà aggiun-gere? Risponderei citando IIggiinnoo GGiioorrddaannii, po-litico esemplare, per quanto ci riguarda: «Laquestione politica, come quella sociale, è pri-mariamente questione morale».

    X Marcello Semeraro, Vescovo

    GIORGIO LA PIRA 4

    DON LUIGI STURZO 5

    DON ALDO ZAMPONI 6

    MILLEFLASH 7

    APPUNTAMENTI 8

    GIORNATA DELLA CARITÀ 2

    AVVENIRE IN PARROCCHIA 3

    M E N S I L E D ’ I N F O R M A Z I O N E D E L L A D I O C E S I S U B U R B I C A R I A D I A L B A N O • A N N O 3 N . 19

    POLITICA: UNA QUESTIONE MORALE

  • Spesso sisente direche i gio-vani sono soloun peso per lasocietà, insen-sibili ai proble-mi, incapaci diascolto. L’espe-rienza ci haconvinti esatta-mente del con-trario! Proprioper questo l’Uf-ficio missionario diocesano ha promosso il progetto “Giovanicostruttori per l’umanità”: l’idea è di far diventare i giovaniprotagonisti del volontariato missionario.Portare gioia a chi soffre può essere fatto da tutti, ma i gio-vani lo sanno fare meglio, e per essi il contatto con nuoveculture è un’esperienza formativa importantissima.Il percorso prevede una formazione di sei mesi con incontri di-retti e schede a distanza. Le tematiche trattate partono dallaconoscenza di sé stessi e del proprio egoismo sino ad arrivareall’apertura verso l’altro tramite il sevizio fatto con gratuità.La proposta ha avuto un’eco grande, tanto da avviare il “Cor-so volontari 2010”. Se questo mondo lo sogni diverso, piùgiusto, più sano, più libero, se vuoi donare speranza a chinon ha futuro, se vuoi donare istruzione a chi non ha unafoglio di carta su cui scrivere, unisciti a noi. C’è posto ancheper te, sii tu oggi il cambiamento che vuoi vedere nel mon-do di domani.Per chi fosse interessato c’è tempo per inserirsi nel proget-to fino al 13 marzo 2010.Ulteriori dettagli possono essere richiesti tramite e-mail [email protected].

    Marco Cianfanelli

    Il 14 febbraioscorso il no-stro Vescovoha visitato al-cune importan-ti strutture dia c c o g l i e n z a

    esistenti in Diocesi come è avvenuto in tutte le altre Diocesid’Italia e d’Europa. Questo in adesione all’invito della Cei percelebrare la Giornata della carità in questo 2010 che è statoproclamato Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclu-sione sociale, risposta della Chiesa al disagio di tanti emargi-nati e seguendo l’esempio del Papa che, come Vescovo di Ro-ma, ha incontrato i poveri presso la mensa e l’ostello dellaCaritas di Roma. La giornata è iniziata con la celebrazionedella Santa Messa nella Parrocchia B.V. Immacolata in Torva-

    ianica con grande partecipazione di fedeli. La visita alla Casafamiglia “Chiara e Francesco” è stata un secondo momentosignificativo di questa attenzione del nostro Pastore e l’incon-tro con gli operatori e i ragazzi ospiti della struttura è statomolto utile per la maggior conoscenza acquisita sul tipo di di-sagio a cui la struttura cerca di dare risposta. Dopo la visitaalla contigua Casa di accoglienza “Cardinal Pizzardo”, gestitaper conto della Caritas diocesana dall’Aps Onlus, monsignorSemeraro si è intrattenuto a pranzo con gli attuali ospiti del-la stessa, momento di condivisione particolarmente apprez-zato da tutti. La giornata si è poi chiusa con la visita ad Anzioal Centro di accoglienza “don Orione”, anche qui con gratitu-dine per la visita ricevuta e l’apprezzamento del Vescovo peril lavoro delle tante persone che rendono possibile l’ospitalitàofferta.

    Caritas diocesana

    Dalla Diocesi2

    La Quaresima è un tempo liturgico di grazia, in esso sia-mo chiamati a intensificare il nostro rapporto con il Pa-dre e tra di noi attraverso i gesti propri della Quaresima:la preghiera, l’elemosina, il digiuno. Il Settore apostolato bi-blico dell’Ufficio catechistico diocesano propone d’incontrareil Padre «buono, misericordioso e giusto» (Salmo 112) , attra-verso 5 lectio divina sul vangelo di Luca. Meditando alcunepericopi cercheremo di entrare nella Scrittura e contemplarela bontà, la misericordia e la giustizia di Dio, tre caratteristi-che importantissime che in lui trovano pienezza e armonia.Luca ci accompagnerà alla riscoperta delle condizioni per se-guire il Signore Gesù che chiede una decisione radicale (Lc14,25-35); ci farà assaporare la novità della logica delle bea-titudini (Lc 6,17-26); ci farà entrare nel rapporto intimo traamore, perdono e pentimento (Lc 7,36-50); ci permetterà dicontemplare un Dio che non delude chi grida verso di lui evuole illuminare la nostra vita (Lc 18,35-43); infine ci mostre-

    rà che la morte èvinta per sempre inGesù: a noi il com-pito di raccontarloagli altri (Lc 24,1-10). Chiunque vogliapartecipare, potràfarlo ogni giovedì diQuaresima a partiredal 4 marzo, e il pri-mo giovedì dopo Pa-squa presso la chie-sa di Santa Maria diGalloro ad Aricciadalle ore 20.30 alle22.00. Si raccoman-da di portare la pro-pria Bibbia.

    Alessandro Mancini

    LECTIO DIVINA A GALLORO

    GIORNATA DELLA CARITÀNell’Anno europeo della carità il Vescovo visita alcune strutture diocesane

    GIOVANI VERSO L’AFRICA

  • Dalle Parrocchie 3

    IL CORTILE DEI GENTILILa Giornata dell’Avvenire a Lido dei Pini: luogo di dialogo tra fede e cultura

    Sabato 13 e do-menica 14 mar-zo: due giorniper far crescere ilsenso critico dei cri-stiani e alimentareuna sana informazio-ne. È questo lo stimo-

    lo vuole dare don AAnnddrreeaa CCoonnoocccchhiiaa attraverso la Giornatadell’Avvenire nella Parrocchia Assunzione della Beata VergineMaria in Lido dei Pini.Nella serata di sabato sarà in Parrocchia don AAlleessssaannddrrooPPaaoonnee, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali dellanostra Diocesi. Al termine dell’Eucarestia incontrerà un grup-po di parrocchiani con la passione per la comunicazione. Per-sone che vogliono spendere il loro tempo, incontrandosi per

    promuovere temi di attualità secondo l’ottica cristiana; temispesso taciuti dalla carta stampata, ma sempre presenti sulquotidiano della Conferenza episcopale italiana. A conclusio-ne il Vescovo MMaarrcceelllloo SSeemmeerraarroo incontrerà la comunità par-rocchiale nell’Eucaristica serale domenicale.Per entrare pienamente nello spirito della giornata è statochiesto ad Avvenire di mandare un delegato. La richiesta èstata ben accolta e corroborata attraverso l’invio di alcune co-pie di Avvenire: solamente toccando con mano la preziosità diquesto giornale si può capire quanto effettivamente vale.Benedetto XVI nel 44° messaggio per la Giornata mondialeper le comunicazioni sociali auspica che il web possa diven-tare come il «cortile dei gentili», luogo di dialogo tra fede ecultura contemporanea, di cui parla il profeta Isaia (Is 56,7):un impegno che l’Avvenire porta avanti da anni.

    Rudi Piccolo

    Metti insiemeun quartie-re privo diluoghi d’incontro,un oratorio e unafesta tradizionale eavrai uno dei car-nevali più interes-santi che si sia maivisto. Lo scorso 13febbraio l’oratorio“Pier Giorgio Fras-sati” di Nuova Flo-rida, Ardea, si è re-so protagonista diun interessanteesperimento: creare una festa di carnevale che possa rappre-sentare nel futuro una sorta di tradizione per tutto il quartiere.Di sfilate di carnevale non se ne ricordano molte negli ultimiventi anni. Qualche anno fa, le Pro Loco di Ardea e Tor San Lo-renzo avevano tentato di riproporre un carnevale ardeatino, concarri allegorici e gruppi in maschera. L’iniziativa non ha avutogrande fortuna, ma proprio da quella esperienza è nato il desi-derio, da parte della Parrocchia di San Gaetano da Thiene, dicogliere nel carnevale un’occasione d’incontro e divertimento.Nuova Florida è infatti uno dei classici “quartieri dormitorio”alla periferia di Roma, come altri nella nostra Diocesi: moltevillette, pochi negozi, nessuna piazza né un “corso” dove ritro-varsi, passeggiare e chiacchierare. Iniziative come questa,dunque, hanno la funzione non solamente di creare un climadi festa ed allegria per i più piccoli, ma anche di fornire spazie momenti di conoscenza reciproca per i ragazzi, e – soprat-tutto – per le loro famiglie. In questo, sicuramente, la sfilatadel 13 febbraio ha centrato l’obiettivo!

    Filippo Novelli

    IL CARNEVALE DELL’ORATORIO“PIER GIORGIO FRASSATI”

    «C’è la crisi! Non ci sono soldi per un vestito di car-nevale». Niente paura, perché i ragazzi dell’orato-rio della Parrocchia San Giuseppe Lavoratore inGenzano hanno avuto una idea geniale: aiutati dai genitori,dalle catechiste e dagli animatori hanno preparato i costumie le maschere di carnevale con materiali semplici (carta, car-tone e cartoncini colorati).L’iniziativa si è ripetuta per la seconda volta. Lo scorso annosi era un po’ più impacciati, ma ormai ci si è perfezionati etutti hanno scoperto quanto abili possono essere le mani nelcreare e dipingere. Ma non solo per questo ci si diverte, maanche perché finalmente bambini, giovani e adulti trovano iltempo di lavorare insieme e spendere un po’ di tempo l’unper e con l’altro.Barbara, la medusa, aveva realizzato insieme al suo papà ilvestito con carta rosa e tanti tentacoli di carta colorata. Fi-lippo, aiutato dalla mamma e dalla nonna, si era ispirato al-la “mummia”, avvolgendosi tutto in carta igienica. Tiziano, ilfiammiferaio, il suo vestito era realizzato con una scatola dicartone per i cornetti. Ilaria aveva realizzato con la mammail personaggio di Minni, la fidanzata di Topolino e Valentina,l’animatrice, le aveva dipinto il nasino. Chiara, la pittrice,aveva realizzato il suo vestito in cartoncino colorato aiutatadalla mamma. Ivan si è improvvisato orologiaio e la sorelli-na Desirè si è trasformata in frutto proibito abitato da unsimpatico bruco. Il vestito di Paolo da lattina di Lemon Sodaè stato realizzato dalla mamma. La piccola Aurora di soli 18mesi, invece, era l’amabile fiorellino della combriccola.La festa è riuscitissi-ma… infine è arrivatodon Bruno con frappe,castagnole e trombet-te per tutti, con busti-ne di caramelle per…piccoli e grandi.

    Bruno Iacobelli

    EVVIVA CARNEVALE

  • «Non si dica quella solita frase poco seria: la po-litica è una cosa “brutta”! No, l’impegno poli-tico è un impegno di umanità e di santità: è unimpegno che deve poter convogliare verso di sé gli sforzi

    di una vita tutta tessuta di preghiera, dimeditazione, di prudenza, di fortezza,

    di giustizia e di carità». Queste pa-role rappresentarono l’imperativocategorico che contraddistinsel’azione di GGiioorrggiioo LLaa PPiirraa, dap-prima come membro dell’Assem-

    blea costituente, poi come parla-mentare e sindaco di Firenze.

    Nato in provincia di Ragusa nel 1904,si convertì il giorno di Pasqua di ven-

    t’anni dopo, quando era ancora unostudente di giurisprudenza. Dopoessere stato uno dei protagonistidella scrittura della Carta costitu-zionale, fu eletto deputato nel1948, ponendo in parlamento co-me priorità assolute le questio-ni sociali e la lotta alla disoccu-pazione. Divenne anche sotto-segretario al Lavoro ed alla

    Previdenza sociale durante il quinto governo De Gasperi e,proprio in questa veste, si trovò ad affrontare momenti dif-ficili, svolgendo il ruolo di mediatore in aspre battaglie, trasindacati agguerriti, industriali non disposti a cedere eministri del Bilancio e delle Finanze poco inclini alla trat-tativa. L’Italia viveva gli anni del dopoguerra e, secondo LaPira, la politica doveva rispondere ai bisogni della perso-ne più disagiate, con interventi che assicurassero a tuttiun lavoro.Anche durante i mandati da sindaco di Firenze La Pira se-gnò la sua azione politica per l’attenzione rivolta alla pove-ra gente. Per risolvere l’emergenza casa, per esempio, ol-tre a varare un piano di edilizia pubblica, chiese ad alcuniproprietari immobiliari di affittare al Comune una serie diappartamenti vuoti da destinare agli sfrattati. A seguito delle risposte negative, ordinò la requisizionedegli immobili, basandosi su una vecchia norma del 1865;questo atteggiamento, però, fu avversato da esponenti ec-cellenti della Dc che lo accusarono di statalismo e dicomunismo bianco.Nel 1986, a nove anni dalla sua morte, sotto Papa GGiioovvaann--nnii PPaaoolloo IIII è stata avviata la sua causa di beatificazione edil 4 aprile 2005 si è chiusa la fase diocesana con la tra-smissione dei documenti in Vaticano.

    Giovanni Mazzamati

    Santità in politica4

    CRISTIANO: NON DEROGARE IL TUO IMPEGNO POLITICO

    LA PIRA: SANTIFICATO ATTRAVERSO L’IMPEGNO POLITICOUna forte attenzione verso la povera gente e ai bisogni dei più disagiati

    Anessuno verrebbe in mente di qualificare la politica co-me un’impresa virtuosa. A sentirla evocare, sono altrele immagini che scorrono: il potere fine a sé stesso, ilmalaffare, gli interessi occulti… Dunque, hanno ragione queifilosofi che descrivono il potere come una forza demoniaca?La politica è il luogo del conflitto, della litigiosità? È l’arenanella quale si fronteggiano gli egoismi di tutti?

    La politica vista dai cristianiLa cultura cristiana ha prodotto idee assai più alte di politi-ca, anche in tempi recenti: «La politica è la più alta forma dicarità», disse PPaaoolloo VVII, riecheggiando gli insegnamenti disan TToommmmaassoo dd’’AAqquuiinnoo, dottore della Chiesa, e nella Gau-dium et spes la Chiesa considera l’azione politica «degna dilode e di considerazione», e riconosce che la necessità diuna comunità politica e di un’autorità pubblica è inscrittanella natura sociale dell’uomo e quindi deriva dalla volontàdi Dio (Cei, La verità vi farà liberi, 1995, p. 1102).Cos’è dunque la politica per il cristiano? È un’impresa alservizio della comunità, nel supremo progetto del bene co-mune. Per realizzare questo, la politica cristiana basa lapropria iniziativa sull’opzione preferenziale per i poveri, esulla destinazione universale dei beni della terra, in armoniacol principio della proprietà privata. Questi sono i fondamen-ti della civiltà dell’amore, il fine della politica cristiana:«l’amore deve essere presente e penetrare tutti i rapportisociali: specialmente coloro che hanno il dovere di provve-

    dere al bene dei popoli ali-mentino in sé e accendanonegli altri, nei grandi e neipiccoli, la carità, signora eregina di tutte le virtù»(Compendio della DottrinaSociale della Chiesa, 581).

    Testimoni di santitàE per questi principi tantitestimoni hanno donato lapropria vita, impegnandosipubblicamente. Da loro pos-siamo trarre un insegna-mento fondamentale: il cri-stiano non si scoraggia difronte al declino della politi-ca. Egli ha per maestri tutticoloro che in contesti storiciassai più drammatici hanno– con il proprio ardore forgiato nella carità – risollevato le sor-ti della propria comunità: si pensi a figure come Alcide De Ga-speri, Giuseppe Dossetti, Igino Giordani, Giorgio La Pira, Zac-caria Negroni: la loro santità, oggi studiata dalla Chiesa, si èrealizzata non nonostante l’impegno politico, ma attraverso diesso. E la loro vita non è avvenuta nelle tranquille aule istitu-zionali, o fra le accademiche mura delle università, ma si è

  • Impegno sacerdotale per il bene del comune 5

    O IMPEGNO POLITICO

    «Nella politica, come in tutte le sfere dell’attivitàumana, occorre il tempo, la pazienza, l’attesadel sole e della pioggia, il lungo preparare, ilpersistente lavorio, per poi, infine, arrivare a raccoglierne ifrutti». Con queste parole don LLuuiiggii SSttuurrzzoo esprimeva lapropria concezione della politica e di questa idea è stato cer-tamente un testimone. Nato a Caltagirone in provincia di Catania nel 1871, sin daglianni del Seminario e dell’università, don Luigi si contraddi-stingue per l’attenzione ai temi sociali, alla condizione deglioperai agricoli della sua terra e al clima di cambiamentoche attraversa l’Italia. Partecipa con entusiasmo, a Roma, aldibattito che segue la pubblicazione dell’Enciclica RerumNovarum di LLeeoonnee XXIIIIII.In Sicilia, dopo gli studi universitari, fonda il primo comitatoparrocchiale e una sezione operaia nella sua Parrocchia. Dasempre attento alla condizione del Meridione, anche duran-te gli anni in cui ai cattolici è vietata – con il non expedit – lapartecipazione politica attiva, sostiene l’impegno dei cristia-ni nel campo del lavoro e dell’amministrazione locale. Cosìnel 1902 decide di guidare un gruppo di cattolici caltagirone-si alle elezioni amministrative e negli anni successivi è primaconsigliere provinciale e poi pro-sindaco della propria città.È a partire da questa esperienza che don Sturzo decide didar vita nel dicembre 1918 ad un partito nazionale, demo-

    cratico e ispirato alla Dottrina Sociale della Chiesa, ma pro-fondamente laico e aconfessionale. Nel 1919 nasce così ilPartito popolare italiano, che già nel nome rifiuta l’aggettivocristiano o cattolico. Dirà proprio Sturzo al primo congressodel Ppi: «è superfluo dire perché non ci siamo chiamati Par-tito cattolico: i due termini sono antitetici; il cattolicesimo èreligione, è universalità; il partito è politica, è divisione».L’opposizione al regime fascista gli costa l’esilio (a Londra eNew York, dove continua la propria atti-vità di studioso). Tornato in Italia do-po la fine della guerra, nel 1952 ènominato senatore a vita, caricache conserverà fino alla morte,avvenuta nel 1959.Concezione alta della laicità unitaalla profonda fede personale, auto-nomia della persona rispetto alloStato e attenzione alla questionesociale e meridionale (che ne feceuno dei “padri” del regionalismo e deldecentramento politico e amministrati-vo) sono alcune delle preziose eredi-tà che don Luigi Sturzo lascia atutti noi.

    Luca Vita

    DON LUIGI STURZOUn prete ispiratore di un partito laico e aconfessionale

    consumata fra le trinceeideologiche, in mezzo allefratture politiche e le rottu-re istituzionali, fra le atroci-tà delle guerre mondiali, ecosì via.

    Un lavoro sinodaleNon poteva essere altri-menti, perché il politico cri-stiano lavora per la comu-nione, la solidarietà, la fra-ternità universale, e per tut-to ciò la sua specifica mis-sione è quella di immerger-si nelle ferite della storia,per riemergerne con rispo-ste improntate all’unità, albene comune, alla pace, alrispetto della dignità di per-

    sone e di comunità. Ecco perché è bene che i cristiani non siastengano dall’impegno politico, nelle molteplici forme concui questo si può realizzare (associazionismo, volontariato,comunità locale, via via verso forme più alte ed elaborate dirappresentanza istituzionale). Certo, i cristiani sono pronti adare a Cesare quello che gli è proprio, secondo l’insegnamen-to evangelico (Mt 22, 21), ma la lettura delle parole di Gesù

    mette in rilievoanche un altrosignificato: «da-re a Cesare quelche è di Cesare,e a Dio quel cheè di Dio» signifi-ca non conse-gnare al poterela nostra co-scienza, la no-stra libertà direalizzarci comepersone aman-do il prossimo ecercando il bene comune, la nostra visione che è possibile unasocietà migliore, più giusta, più virtuosa, dove l’amore scam-bievole regoli i rapporti fra tutti i cittadini. Tutto questo nonpuò essere oggetto di negoziazione politica. Certo, ci vuoleuna coscienza civile forte, una esperienza evangelica salda.Da essa si chiede un surplus di fede, speranza e carità, giac-ché come diceva CChhiiaarraa LLuubbiicchh, essa è «l’amore degli amori».Le recenti esortazioni dei vertici della Chiesa per la costruzio-ne di una nuova generazione di politici cristiani non possono,dunque, rimanere inascoltate.

    Prof. Alberto Lo PrestiDocente di Scienze Sociali presso l’Angelicum (Roma)

  • Primo Piano6

    DON ALDO ZAMPONIUna vita spesa ad Ardea come pastore, ricostruttore e missionario

    Prosegue, anche suquesto numero di Mil-lestrade, in occasionedell’Anno sacerdotale, l’in-contro con figure di sacer-doti che hanno lasciato ilsegno nelle comunità dellanostra Diocesi in cui sonostati chiamati a vivere loroesperienza pastorale. Il sa-cerdote che vogliamo ricor-dare, soprattutto attraverso

    le parole di chi con lui ha condiviso la missione pastorale, èdon AAllddoo ZZaammppoonnii, storico Parroco di San Pietro Apostolo, adArdea, città in cui ha trascorso 48 anni, prima come vicariocooperatore, poi come viceparroco e infine come Parroco. Adipingere il ritratto di don Aldo, le signorine dell’Opera MaterDei che sulla Rocca di Ardea hanno trascorso 50 anni, dal1950 al 2000.

    UUnn ppaassttoorree aauutteennttiiccooCiò che unisce i diversi racconti e le testimonianze di chi haincontrato don Aldo Zamponi è la comune tendenza a sottoli-neare il suo essere pastore della propria comunità, nel suo si-gnificato più autentico: quello di un sacerdote attento ai biso-gni dei suoi parrocchiani, capace di ascoltarli e di farsi inquattro per loro. Gli anni del secondo dopoguerra – prima delboom economico – sono duri per tantissimi italiani e gli abi-tanti di Ardea non fanno eccezione: in quel periodo, la città èsolo un gruppo di case isolate, sotto il comune di Pomezia.Don Aldo capisce subito che c’è tanto da fare: «Ho conosciu-to don Aldo nel 1950 – racconta la signorina FFaauussttaa FFaabbbbrrii,dell’Opera Mater Dei – quando veniva di giorno per aiutarel’anziano Parroco don FFrraanncceessccoo MMaarrtteellllaa. Subito si mise incontatto con varie istituzioni sociali, a chiedere aiuto a favo-

    re della popolazione,veramente povera epriva del necessario.Amante e difensoredella Chiesa tutto sidedicò a migliorarela sua chiesa parroc-chiale, la sua sposacome la chiamava,con l’aiuto di bene-fattori e istituzioni.La mia riconoscenzaverso don Aldo è do-vuta soprattutto alsuo esempio di totalecarità, umiltà e sem-plicità, da vero e san-to sacerdote».

    UUnnaa vviittaa iinn ppoovveerrttààDalle parole delle signorine dell’Opera Mater Dei che hannoincontrato don Aldo traspare una sincera ammirazione (e uncerto stupore) per lo stile di vita povero del sacerdote. «DonAldo – ricorda la signorina EEllvveezziiaa FFuurrllaann – andava sempre ingiro con un paio di scarpe consumate, perché tutto quello cheaveva lo donava alle persone che ne avevano bisogno». Le faeco la signorina AAddrriiaannaa SSeerraaffii: «Usava scarpe e indumentipiuttosto consumati peraiutare i bisognosi: la suacarità era silenziosa ed eraconosciuta solo da chi l’ave-va ricevuta. Diceva sempre:“A me basta ed è sufficienteciò che ho”. La sua stanza,o meglio cameretta da letto,era nella vecchia casa ca-nonica, che aveva prestatoalla direzione scolasticache era priva di una scuola.Anche a livello pastorale èstato fedele ed esemplare».

    IInn mmiissssiioonnee ccooll ssoorrrriissooDiretto e ironico, don Aldo è ricordato anche per il suo modoallegro di stare tra i suoi fedeli: «Don Aldo – dice ancoraAdriana Serafi – nel periodo di carnevale organizzava con lasua indole e allegria romanesca la sfilata per le strade delpaese e negli incontri con le mamme dei bimbi dell’asilo e deiragazzi del catechismo usava sempre la sua parola semplice,vivace e dotata di incisività pratica. Anche le gite che organiz-zava con noi e quelle con i ragazzi sulla neve hanno reso feli-cissime tante persone». «Solamente nell’ultimo periodo del-la sua permanenza ad Ardea – dice Fausta Fabbri – intuendoforse che la salute e l’età l’avrebbero costretto a lasciare lasua Ardea, era meno scherzoso e vivace e stava seduto oredavanti alla sua chiesa».

    Giovanni Salsano

    Don Aldo Zamponi (1915–1999)Ordinato sacerdote nella Cattedrale di Albano il 31 luglio1941, giunge ad Ardea nel 1948 e vi rimarrà – prima comevicario cooperatore della zona di Castel Gandolfo, poi comeviceparroco e infine come Parroco – fino al 1996. Nel 1965fonda e diviene presidente del comitato promotore per l’au-tonomia di Ardea dal comune di Pomezia, ottenuta nel 1970.Insieme ad altri sacerdoti fonda cinque parrocchie nel terri-torio: San Lorenzo Martire a Tor San Lorenzo, San Gaetanoda Thiene a Nuova Florida, Regina Pacis a Pian di Frasso,Santa Caterina da Siena alla Castagnetta e San Giuseppe aCasalazzara. A lui è intitolata una piazza, davanti alla “sua”chiesa di San Pietro Apostolo, sulla Rocca di Ardea.

  • MilleFlash 7

    La scomparsa di don Attilio,dal ‘95 al Seminario di AlbanoSi è spento il 10 febbraio, a quasi 90 anni, don Attilio Durante.Originario di Fardella (Potenza), dove nasce il 19 febbraio1920, entra nella Pia Società San Paolo e diviene sacerdotenel ‘45. Direttore per un decennio del settimanale per ragaz-zi “Il Giornalino”, nel ‘78 approda come collaboratore nellaParrocchia di Santa Maria delle Mole; due anni dopo è nomi-nato Parroco alla Madre del Buon Consiglio in Piscina Cardil-lo. Il 21 dicembre 1981 monsignor Bonicelli lo incardina nelclero della Diocesi di Albano. Sarà monsignor Bernini, nel‘95, ad accoglierlo nella comunità del Seminario vescovile,dove l’attuale Vescovo ha presieduto l’11 febbraio le esequie.

    a cura di LAURA BADARACCHI

    Oltre 2.000 i minori in affido nel LazioNella nostra regione i minori inaffido sono 2.238, il 14 per cen-to di tutto il Paese, mentre sene contano 1.585 nelle struttu-re di accoglienza. «Quasi 4.000minorenni vivono fuori dallafamiglia di origine», ha eviden-ziato Luigina Di Liegro, assessore alle Politiche sociali e del-le sicurezze della Regione Lazio. L’assessore Di Liegro è in-tervenuta il 28 gennaio scorso a un convegno sulle linee gui-da regionali per l’affidamento familiare, grazie al quale alcu-ne famiglie si prendono cura temporaneamente di ragazzi conmeno di 18 anni. Nel 2009 la Regione ha investito 200 mila eu-ro in formazione di operatori e famiglie e in progetti d’infor-mazione dei cittadini a riguardo.

    Albano: raccolta fondi per day hospital oncologico “Lavori in corso” all’ospedale Regina Apostolorum di Albano:è partita la mobilitazione per la raccolta fondi a favore del no-socomio, destinati alla realizzazione di un day hospital onco-logico. Il sindaco Marco Mattei e il consigliere delegato AnnaLaganà – insieme allo staff medico guidato dal dottor Fran-

    cesco Angelini – hanno dato il viaa iniziative solidali per coprire icosti della struttura, pari a 220mila euro, che serviranno perrealizzare ampie sale dotate dicomputer, Tv, telefono e internet.Fra le attività di beneficenza chesi snoderanno per tutto il 2010, incantiere anche alcuni spettacolial teatro Alba Radians.

    Pomezia, il “Monte Tabor” compie un annoHa compiuto un anno il 2 feb-braio scorso, festa della Pre-sentazione del Signore: il cen-tro di spiritualità sacerdotale“Monte Tabor” a Pomezia, inlocalità Santa Palomba, ha fe-steggiato i primi 12 mesi di vi-ta con un momento di preghie-ra e di riflessione sulla voca-zione al presbiterato, concluso dalla Messa presieduta damonsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano. Fu lui ainaugurare la struttura residenziale - voluta dalla Diocesi conil plauso della Cei. Il centro accoglie membri del clero religio-so e diocesano bisognosi di vivere un tempo di «rigenerazionepsicologica e spirituale», riferisce don Marco Ermes Luparia,diacono permanente e responsabile del centro.

    Quaresima 2010, il messaggio di Benedetto XVI«La giustizia di Dio si èmanifestata per mezzodella fede in Cristo»: ilversetto della Lettera aiRomani è il cuore delMessaggio quaresimale diBenedetto XVI. «Per en-trare nella giustizia è ne-cessario uscire da quell’il-lusione di auto-sufficienza, da quello stato profondo di chiu-sura, che è l’origine stessa dell’ingiustizia», osserva il Papa,auspicando la «liberazione del cuore». Infatti «non è l’uomoche ripara, guarisce se stesso e gli altri»: non gli basta ciòche è garantito per legge, ma «vive di quell’amore che soloDio può comunicargli» e che lo spinge a donarsi per «forma-re società giuste, dove tutti ricevono il necessario».

    Parrocchie e condomini per le mamme in attesaA Roma e provincia, grazie al Progetto Gemma, sono state giàaiutate 1.466 mamme e avviate 1.279 “adozioni” prenatali a di-stanza (13 mila in Italia). Ma l’iniziativa, promossa dal Movi-mento per la vita, Mpv, chiede un rinnovato slancio a famiglie,parrocchie e condomini. Come funziona? Il Mpv ha stabilitouna quota minima di 160 euro mensili, per un anno e mezzo,che andranno a sostenere gli ultimi 6 mesi di gravidanza e iprimi 12 del neonato. Una forma di solidarietà che garantiscel’anonimato del donatore e dei beneficiari, ai quali il Centro diaiuto alla vita, Cav, comunicherà data di nascita, nome e fotodel bimbo. Info: [email protected].

  • Appunti8

    Reg. n. 13/08 del 08.05.2008 presso il Tribunale di Velletri

    Direttore Editoriale: Mons. Marcello SemeraroDirettore responsabile: Dott. Fabrizio Fontana Coordinatore di redazione: Don Alessandro Paone

    Hanno collaborato:Laura Badaracchi, Marco Cianfanelli, Caritas Diocesana, Bruno Iacobelli, Marco Iacobelli,Gualtiero Isacchi, Alberto Lo Presti, Alessandro Mancini, Giovanni Mazzamati,Antonello Palozzi, Jourdan Pinheiro, Rudi Piccolo, Giovanni Salsano, Luca Vita.

    Piazza della Rotonda, 11 - 00041 Albano Laziale (Rm)Tel. 06/93.26.84.024 - Fax 06/93.23.844www.diocesidialbano.it - [email protected]

    Stampa: Tipografica Renzo PalozziVia Vecchia di Grottaferrata, 4 - 00047 Marino (Rm) - Tel. 06/93.87.025

    Questo numero è stato chiuso il 25.2.2010

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    Mensile di informazione della Diocesi Suburbicaria di Albano - Anno 3, numero 19 - febbraio 2010

    APPUNTAMENTI03-04 MARZOIncontro dei sacerdoti giovaniIl gruppo dei sacerdoti giovani della nostra Diocesi siincontra per due giornate di aggiornamento. L’incontro si terrà presso la casa delle suore dell’As-sunzione a Genzano a partire dalle ore 10.00 del 03marzo per concludere alle ore 16.00 del 04 marzo.

    03 MARZORitiro mensile dei diaconi permanentiLa comunità dei diaconi permanenti della Diocesi èconvocata per il ritiro mensile che si terrà presso ilSeminario vescovile a partire dalle ore 18.30.Saranno guidati da monsignor Julio Botia.

    05-11 MARZOViaggio del Vescovo in Sierra LeoneIl nostro Vescovo Marcello Semeraro, si recherà allaDiocesi di Makeni (Sierra Leone) per un periodo d’in-contro e condivisione organizzato dall’Ufficio mission-ario diocesano.

    07 e 14 MARZOCorso animatori – “Annunciatori di vita nuova”Il Centro oratori diocesano (Cod) ha organizzato anchequest’anno un corso per giovani animatori che si terràpresso il Seminario vescovile. Il corso si svolgerà in due giornate: Domenica 07(tema: “Non possiamo tacere”) e Domenica 14(tema: “Animare è accompagnare”) dalle ore 09.00alle ore 18.00.

    13 MARZORitiro spirituale dei sacerdoti studentiIl ritiro per i sacerdoti studenti che prestano serviziopastorale nella nostra Diocesi si terrà presso il Semi-nario vescovile a partire dalle ore 10.00.

    14 MARZOGiornata di spiritualità con gli sposi, le famiglie e i catechistiTema: “Sposi, prendetevi cura del vostro volervi bene”.L’Ufficio per la pastorale della famiglia e l’Ufficio cate-chistico diocesano invitano sposi, famiglie e catechisti apartecipare della giornata di spiritualità che si terràpresso la Casa sant’Antonio delle suore francescane aGalloro (Ariccia) a partire dalle ore 09.30. Guida: il dia-cono Ermes Luparia, psicologo.

    16 MARZOIncontro di aggiornamento per il clero - Zona ColliL’incontro di aggiornamento per i sacerdoti della ZonaColli si terrà presso la casa delle suore Apostoline (Moledi Castelgandolfo) a partire dalle ore 16.00.

    19 MARZOSan Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria –solennitàOnomastico del Santo Padre – Papa Benedetto XVI

    20 MARZOConsiglio pastorale diocesanoI membri del Consiglio pastorale diocesano sono convo-cati al secondo incontro ordinario di quest’anno pas-torale che si terrà presso il Seminario vescovile dalle ore09.30 alle 12.00.

    23 MARZOIncontro di aggiornamento per il clero - Zona MedianaL’incontro di aggiornamento per i sacerdoti della ZonaMediana si terrà presso la Parrocchia SS. Pietro e Pao-lo (Aprilia) a partire dalle ore 16.00.

    25 MARZOAnnunciazione del Signore – solennitàRitiro spirituale del clero - Il ritiro per il clero diocesanosi terrà presso il Seminario vescovile alle ore 09.30.

    25 MARZOAnnunciazione del Signore – solennitàI giovani incontrano il Santo Padre a Roma.L’appuntamento è in piazza San Pietro dalle ore 19.00alle ore 21.00 per celebrare la XXV Giornata Mondialedella Gioventù .

    26 MARZORiunione dei Direttori degli Uffici pastorali della CuriaI Direttori degli Uffici pastorali sono convocati all’incon-tro mensile che si terrà presso la sala di riunione dellaCuria vescovile dalle ore 10.00.

    26 MARZOConvegno per educatoriTema: “Educazione: non solo emergenza”Il Servizio diocesano per la pastorale giovanile invitasacerdoti, genitori, insegnati, animatori, catechisti, al-lenatori, gestori di locali, operatori sociali a parteciparedi questo appuntamento che si terrà presso il salonedella Parrocchia La Resurrezione (Aprilia) a partire dalleore 20.30.

    28 MARZODomenica delle PalmeXXV Giornata mondiale della gioventùCelebrazione diocesana della Ggm – Chiusura del proget-to AlbaGiovani - “Giovani in festa”: Seminario vescovile(Albano) alle ore 17.00. - “Preghiera con il Vescovo”: San-tuario Santa Maria della Rotonda (Albano) alle ore 19.00.

    30 MARZOIncontro di aggiornamento per il clero - Zona MareL’incontro di aggiornamento per i sacerdoti della ZonaMare si terrà presso la Parrocchia SS. Gioacchino ed An-na (Lavinio – Anzio) a partire dalle ore 16.00.