Politica della memoria e didattica della storia contemporanea · Memoria condivisa? Ogni ricordo è...
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Politica della memoria e didattica della storia
contemporanea
Memoria collettivaMemoria divisa/Clash of memory
“La memoria è uno strumento meraviglioso però fallace: è uno spazio di battaglie, verità e bugie.”
(Primo Levi, I sommersi e i salvati)
Memoria collettivaMemoria divisa/Clash of memory
Tutta la memoria è costruzione di memoria. Ciò che si ricorda, ciò che si dimentica e il senso che si attribuisce ai ricordi non è implicito al corso degli eventi: esso obbedisce ad una selezione che ha implicazioni etiche e politiche.
(Alejandra Oberti, sociologa argentina)
Memoria condivisa?
Ogni ricordo è individuale, irriproducibile, e muore insieme all’individuo. Quella che si definisce memoria collettiva non è affatto il risultato di un ricordo ma di un patto, per cui ci si accorda su ciò che è importante e su come sono andate le cose.
(Susan Sontag, Davanti al dolore degli altri)
Memoria condivisa?
Il rischio di una memoria condivisa è una “smemoratezza patteggiata”, la comunione nella dimenticanza.
(Sergio Luzzatto, L’equivoco appello alla memoria condivisa)
Memoria collettiva
Spazio di battaglie
(politico-ideologiche)
Costruzione di memoria
Risultato di un patto
Obbedisce ad una
selezione
Conte Luca Pietromarchi (1895-1978)
Rampollo di una famiglia romana di nobiltà vaticana
Cattolico nazionalista
Mussoliniano entusiasta
Ministro plenipotenziario al Ministero degli Esteri fascista
Occupazione italiana della Jugoslavia(1941-1943)
Italianizzazione e “bonifica” etnica
… non sono alieno dall’internare tutti gli sloveni e mettere al loro posto degli italiani … . In altre parole far coincidere i confini politici con quelli razziali.”
(Mussolini, 2 agosto 1942)
Circolare 3C
“TESTA PER DENTE”
Dichiarazione di guerra alla popolazione civile
Generale Mario Roatta(1887-1968)
ARBE (RAB)1942-43
Campi di concentramento italianiper civili jugoslavi (1941-43)
BILANCIO
di 29 mesi di occupazione militare italiana in Slovenia
Civili deportati ca. 30.000
Vittime civili: ca. 12.000
(delle quali anziani, donne e bambini: ca. 7000)
Abitazioni distrutte o gravemente danneggiate: 21.623
Ostaggi fucilati: ca. 4000
Fonte: F. Potocnik, Il campo di sterminio sull‘isola di Arbe (1979)
Mentre si fa strage di sloveni…
I tedeschi richiedonoal governo italiano la consegna
degli Ebrei croatisotto protezione italiana
Mentre si fa strage di sloveni…
“… la questione della liquidazione degli Ebrei in Croazia starebbe ormai entrando in una fase risolutiva”
(Lanza d‘Ajeta a Mussolini, 21 agosto 1942)
Luca Pietromarchi (Diario inedito)
28 agosto 1942
Ho mandato a chiamare Castellani che fa da collegamento col Comando della II Armata e ho concordato con lui le modalità per non far consegnare ai Tedeschi gli Ebrei messisi sotto la protezione della bandiera italiana.
Luca Pietromarchi (Diario inedito)
13 settembre 1942
Ho incontrato per Via Veneto il gen. Roatta. Mi ha subito interpellato sugli Ebrei da riconsegnare ai Tedeschi.“La cosa non è possibile – mi ha detto – …”… Avvierà il carteggio con noi e tirerà le cose per le lunghe.
Nella primavera del 1943 gli ebrei croativengono internati ad Arbe, in un settore
del campo riservato a loro…
“Internati civili a scopo protettivo”
“… per particolari, eccezionali motivi, contingenti e politici, si ravvisa opportuno concedere … un trattamento sentitamente “italiano”…”
Fonte: Circolare dell’Ufficio Affari civili della Seconda armata, 10 luglio 1943
Perchè?
“Questa condotta non si può spiegare conle sole condizioni oggettive (l‘assenza di una “questione ebraica”) … in Italia fu ilprodotto della generale, spontaneaumanità di un popolo di antica civiltà.”
(H. Arendt, La banalità del male)
Luca Pietromarchi (Diario inedito)
11 marzo 1943
Ho detto ai miei colleghi di custodire gelosamente queldocumento che è la prova irrefutabile del nostro mododi agire: testimonianza preziosa dinanzi alla storia e che ci riscatterà di numerose vigliaccherie.
“Massa di manovra”
… non si può pensare che questa massa di 2700 ebrei – politicamente – debba essere rigidamente considerata in modo eguale agli altri internati civili: … perché effettivamente sotto l’aspetto politico, possono, costoro, costituire una propizia opportuna massa di manovra.
Fonte: Circolare dell’Ufficio Affari civili della Seconda armata, 10 luglio 1943
10 luglio 1943
La guerra è perduta.Il salvataggio degli Ebrei croati è il biglietto da visita da esibire agli Alleati in trattative di pace segrete, per ottenere clemenza dai vincitori o per passare dalla loro parte…
… e per arrivare al dopoguerra con un’immagine meno compromessa dell’Italia e delle sue forze armate.
Commemorazione celebrativa(strumento politico di memoria
identitaria/conciliativa)vs.
Commemorare contemplativo(strumento conoscitivo
dell’agire umano)
Insufficienza dei canoninarrativi e interpretativi
della nostra storia↓
LIBERARE LA MEMORIA DALLA RETORICA NAZIONALE
E DALLE LETTURE IDEOLOGICHE
Spazio per avvicinarsi a biografie complesse e ambivalenti
come quelle di Pietromarchi↓
COMPRENDERE LA COMPLESSITÀ,AMBIVALENZE E INCOERENZE
DELL’AGIRE UMANO
Niente paura di rivedere il giudizio dei fatti storici
(i fatti non cambiano)↓
MEMORIA STORICA È COSA VIVA E MUTEVOLE
CON LE GENERAZIONI
TRAGICA SPECIFICITÀDEL NOVECENTO
Serbatoio di brutalità inaudite ed esperienze terribili.
Il solo comprendere e contemplare i fatti non basta,
essi ci impongono il coinvolgimento emotivo,
il giudizio morale e l’apprendimento
di una “lezione” di civiltà universale.
DOVERE CIVILE DELLA MEMORIA(Erinnerungsimperativ)
Memoria divisa in Germania(1945-1990)
BRD
DDR
Germania occidentale(Repubblica federale tedesca)
Processo di Norimberga(1945)
DENAZIFICAZIONE(1945-51)
Anni sessanta
Processo Eichmann (1961), Processi di Auschwitz (1963-65),Dibattito sulla prescrizione dei crimini di guerra (1965)
Figli contro padri(1968)
Holocaust(1979)
Germania orientale(Repubblica democratica tedesca)
AntifascismoDottrina di Stato
DDRLa Germania “migliore”
RiparazioniBen Gurion – Adenauer
(1960)Arafat – Honecker
(1980)
Politica della memoria dirigista e autoritario, che strumentalizza la storia per legittimare un regime.
Processo di coscienza a più riprese, trainato dal basso (società civile), che si è imposto sulle resistenze
istituzionali.
1989/90
↘ ↙Missione civile della memoria
(Ziviler Auftrag des Gedenken)
GEDENKEN = commemorare
Gedenken non vuol dire solo ricordare le vittime, ma costruire attivamente una consapevolezza
dell’impegno civile del ricordare, per trarre dalleesperienze del passato conoscenze utili alla
gestione del presente e del futuro.
Missione civile della memoria
Memoria negativa(negatives Gedenken)
La storia non offre ricette pronte, ma può essere utilizzata come
serbatoio di esperienze umane e sociali per imparare cosa non fare, per non ripetere errori e imboccare
strade sbagliate.
LA MISSIONE ATTIVA DEL RICORDARE
comprendere:
1) come certe brutalità diventano realtà e pratica sociale in determinate condizioni politiche;
2) come un regime produce i suoi carnefici (non solo le vittime);
3) Riconoscere cosa non fare per conservare la convivenza civile e mantenere umana una società.
GEDENKSTÄTTEN(Memoriali)
I memoriali (Gedenkstätten) sono istituzioni di formazione storico-politica e storico-eticacomplementari alla didattica scolastica,
realizzati nei luoghi della storia, conservati nella loro autenticità e resi accessibili al pubblico.
Entrare fisicamente nel luogo della storia,
che diventa cornice del confronto attivo con la vicenda storica, della quale è stato teatro.
DIALOGO FRA PASSATO E PRESENTE NELL’INTERESSE DEL FUTURO
Lo Stato non si deve immischiare prescrivendo
oppure suggerendo contenuti preconfezionati (es. memoria condivisa o “patteggiata” per ricomporre conflitti), ma deve promuovere un Gedenken (riflessione sulla storia) che non sia fatto di atti formali e rituali, appelli e formule patetiche, ma sostanziato e basato su un sapere consapevole, che tutti i cittadini sono invitati a sviluppare in maniera autonoma e individuale. In questo modo la memoria non si presta a manipolazioni politiche e resta qualcosa di vivo, capace di svilupparsi e maturare nel tempo.
PROGETTO PILOTA BUCHENWALD(→ GEDENKSTÄTTENKONZEPTION 2000)
L’intenso confronto con il passatoha contribuito molto a consolidare
la cultura democratica in Germania.
Predicare propagandisticamenteche il nazismo era stato sradicato
alla radice non stimolava i giovani a interessarsi alla storia.
Un memoriale ha il compito non solo di trasmettere la storia, ma anche di tenerla viva, cioè aprirsi a collegamenti e confronti con problematiche presenti (estremismo, razzismo, controllo del potere, ecc.)
Con quali strumenti didattici?
Modello didattico di riflessione collettiva orientato alle conoscenze ed esperienze
dei discenti (erfahrungsorientiert)
Apprendimento indagativo(forschendes Lernen)
… e partecipativo(partezipative Museumsarbeit)
Testimoni d’epoca(Zeitzeugen)
CHE FUTURO HA LA MEMORIA?
“Presto non avremo più testimoni oculari dei crimini del nazismo, la cultura della memoria in Europa è alle soglie di un cambiamento profondo ed epocale.”
Volkhard Knigge
Direttore del Memoriale di Buchenwald
CHE FUTURO HA LA MEMORIA?
Come cambia il ricordo di fatti storici, quando non vivono più i testimoni oculari?
Come adeguare ai tempi la cultura della memoria storica e la sua componente fondamentale, la pratica didattica?
CHE FUTURO HA LA MEMORIA?
La società di oggi non è più strettamente nazionale, ma globale e multietnica.
Come insegnare l’Olocausto ai discenti turchi o polacchi nelle classi multietniche dei licei tedeschi? Che cosa vuol dire per loro la Shoah o la persecuzione politica?
La “nostra” storia è solo nostra? Parla solo a noi? E si può trattare slegata da quella di altri popoli, Stati e nazioni?
IL FUTURO DELLA MEMORIA
Il modello tedesco del Gedenkstätte (memoriale) come luogo di riflessione
sulla storia nel luogo della storiapermette di mantenere vivo il dialogofra presente e passato, anche senza
testimoni d‘epoca.
IL FUTURO DELLA MEMORIA
La storia del Novecento non puòessere studiata e trasmessa solo in chiave nazionale (il “destino” di una
nazione), bensì come storiatransnazionale e universale, come
storia civile dell’umanità.
Memoriali di storia civile dell’umanità
I memoriali sono oggi in Germania istituzioni di cultura politica riconosciute che attirano
visitatori da tutto il mondo, anche da società post-dittatoriali o conflittuali, interessati a
scambiare esperienze e ad arricchire le proprie conoscenze per comprendere il presente ancora
prima che la storia in sé.
Sono luoghi di proiezione delle proprie esperienze, delle singole storie nazionali che riconoscono la
propria rilevanza globale.
Fine