Poiesis

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Ontologia dell’opera d’arte mah…essere per la salvezza dell’essere significa essere per la salvezza dell’arte? E l’opera d’arte aiuterà l’essere a salvarsi? Mah… solo l’opera d’arte ci può salvare? E solo l’arte salverà l’essere o il mito ontoteologico della salvezza della mondità? Solo l’arte ci potrà salvare? Solo il mito dell’opera d’arte può salvare il mito delle muse della poiesis o dell’ontopoiesis? Ma l’arte è anche la salvezza del musagete, quale essere divinità che si dà all’arte o dà all’arte la fondatezza del mito? O che disvela con l’arte l’ontologia ontopoietica dell’opera dell’esser-arte-nella mondità come nella mondanità, o esser-arte-per-la-morte dell’arte…  Già nelle origini della ermeneutica poetica la mimesis disvela la fondatezza della physis: aldilà della classicità simulativa, imitativa, clonante, tautologica, la mimesis quale apprensività attraverso lo sguardo, cattura con la vista, con gli occhi l’essere che si disvela nella sua physis. E’ l’esserci che com-prende contemplando l’eventuarsi della physis dell’essere, della natura dell’essere, dell’essere-nella-mondità. E’ la mimesis del disvelarsi dell’essere poetante…o l’ontologia dell’icona della physis quale ontologia dell’ikona dell’essere nel mondo. O l’ontologia della temporalità della physis che si disvela nel mondo quale spazialità immaginaria nella radura immaginaria ove s’eventua quale opera d’arte immaginaria… anzi l’ontologia fluttuante dell’essenza dell’essere poetante dà senso e dà alla luce la physis, non la imita o la modella o la ricorda, la divela quand’era abbandonata nell’oblio dalla fuga precipitosa degli dei epistemici, mitici, tecnici, ontoteologici quali il deus ex machina, la macchina poetica aristotelica. E’ indispensabile intraprendere gli studi e le ricerche dell’ontologia dell’opera d’arte, giacchè nel nuovo millennio tutte le configurazioni del sapere epistemico, ma anche le ontologie ermeneutiche, hanno evidenziato i propri confini aldiqua dell’essere-opera-d’arte, per concentrarsi solo sull’ontica, sulle entità narrate o sulle superentità ontoteologiche. L’epistemica dell’opera d’arte si è confinata nella sua ortogonalità calcolante, l’interpretanza ermeneutica ed intenzionale non si cura di offrire una fondatezza né alla nuova epistemica, né alla matesis virtuale, né alla physis immaginaria, né alla temporalità ontologica, men che mai dà fondamenta stabili alla struttura ontologica dell’opera d’arte. Solo il pensiero della disvelatezza resiste, o persiste nella sua re-esistenza, sostenuto dalla sua struttura ontologica fondata sull’essenza dell’essere-opera-d’arte-nel-mondo-per-la-morte. Ma la sua origine, o originalità o singolarità, non dispiega la sua pregnanza oltre la soglia del pensiero poetante che contempla poeticamente l’opera d’arte o la interpreta infinitamente nella temporalità kairos-logica più tosto che cronologica. Per raggiungere anche i sentieri interrotti della physis poetante dell’opera d’arte e quindi anche la fondatezza non tecnica della teknè, o il fondamento non epistemico dell’epistemica, la physis dell’opera d’arte si dovrà eventuare nella struttura ontologica dell’essere animati, aldilà dall’essere solo opera inanimata, per gettare le fondamenta nella radura, nel vuoto quantico epistemico, della topologia fluttuante dell’essere opera d’arte che si dà alla mondità per inter-essere o inter-esserci opera d’arte dell’essere animato che getta quale icona dell’essere-nel-mondo-della-morte-dell’arte. Può l’ontolgia dell’opera d’arte raccogliere gli eventi gettati nel sentiero dell’essere ed intraprendere la biforcazione dell’oltre che conduce alla radura, alla spazialità topologica sgombra dalle temporalità epistemiche o anche ermeneutiche, per approdare alla libera luce senza fondo, senz

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ontologia della poiesis di g.p. di monderose maggia che cos'è che dà magia al giorno? che cos'è che dà magia al tempo? che cos'è che dà magia ai sogni? che cos'è che dà magia all'universo? che cos'è che dà magia alla notte? che cos'è che dà magia alle stelle? che cos'è che dà magia ai suoi occhi? che cos'è che dà magia? magia? maggio? maggia? che cos'è che dà magia a maggio? che cos'è che dà magia al mito? che cos'è che dà magia al silenzio? che cos'è che dà magia all'anima? l'essere? l'interessere? l'interesserci....essere assentemente presente essere presentemente assente....essere nella magia dell'essere, essere la magia dell'essere, essere magia in essere....? ................................................................................................................................................................................................................. .tenera è la morte.................................................................................................................................................................................di gpdimonderose.......................................................................................................................................

................. tenera è la morte quando s'annuncia con le stelle più belle............quasi

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fossero le sue pupille volanti. ....................oh quanti giorni ancora e poi il nulla?......vedrò le sue pupille

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di notte..........quando saliranno al cielo quali stelle................ohhh le regalo il mio

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nulla...perchè lei possa colmarlo d'infiniti baci.......mah i sogni che aleggiano la morte sono già

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giunti in punta di piedi...prima della fine dei tempi...............quando la follia approda al mattino...prima

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che la luna eclissi e il sole canti le lodi al cielo....oh arriverò a sognare il vuoto....pieno...den

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so...di lei? ..................................Ahhh essere più imprevedibile delle onde, più libera dei sogni,

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più lontana delle galassie...quale essenza errante nell'universo del tempo immaginario..........

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..........ah l'abisso dei sogni ove ogni luce narra una infinità....quale essenza che possiede in sé

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l'indeterminatezza...................Nell'anno della morte e della creatività...venne la dea per l'ultima

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volta...nei secoli....................tra un secolo, disse, avrai un quarto d'ora ancora soltanto...e così

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nei secoli che seguiranno....saranno infiniti quarti....lunari...per infiniti secoli................Veniva dalla

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bianca neve e andava al mare...ove è inebriante naufragare....mi baciò per l'ultima

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volta...nel secolo di un tempo immaginario.....forse...perchè la morte ha voglia d'arrivare in fretta al

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traguardo.........al tramonto..quale principio....quale archè dell'essere...quale nuova inizialità dell'esserci...sì ma

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con chi?