Corso di HTML Anno scolastico 2004-05 Classi IVBinf , IVAinf I.T. I.S Torricelli Milano
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POF 2013/2014
Istituto di Istruzione Superiore “Euclide”
BOVA MARINA (RC)
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITÀ E RICERCA
ISTITUTO SUPERIORE “EUCLIDE” Contrada Monoscalco - 89035 Bova Marina
Presidenza Tel.0965/499402 Segreteria Tel 0965-499401 fax 0965-499400 email [email protected]
Sezioni: Liceo Scientifico - I.T. per Geometri - I.T. Commerciale – Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione
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“IL LIBRO E’ UNA FIACCOLA CHE RISCHIARA LE VIE DELL’AVVENIRE”
(Pasquino Crupi)
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POF
Proposta formativa Attività curriculari ed extra-curriculari
Progettazione organizzazione e realizzazione
Risorse umane e strumentali
Analisi dei risultati
Rilevazione dei bisogni
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PREMESSA
L’attuale Istituto di Istruzione Superiore Euclide, situato nel nuovo plesso ubicato in contrada
Monoscalco, inaugurato nella primavera del 2011, è il risultato dell’accorpamento, nel corso degli
ultimi quattordici anni, di quattro Istituti:
il Liceo Scientifico Euclide;
l’Istituto Tecnico per Geometri;
l’Istituto Tecnico Commerciale;
l’Istituto Professionale Alberghiero.
Nell’anno scolastico 1999-2000 è nato l’Istituto di Istruzione Superiore Euclide, con
l’accorpamento prima di Liceo Scientifico, Istituto Tecnico per Geometri e Istituto Tecnico
Commerciale, successivamente, dall’anno scolastico in corso 2013/2014, anche dell’Istituto
Professionale Alberghiero con sede a Condofuri Marina.
L’Euclide costituisce così un significativo punto di riferimento per il territorio, caratterizzandosi per
un’offerta formativa ampia, diversificata e qualificata, anche in un segmento insostituibile e
strategico quale quello dell’Istruzione Tecnica e dell’Istruzione Professionale che, oltre ad
assicurare una adeguata formazione culturale, forniscono una formazione tecnica
professionalizzante, preparano al mondo del lavoro, lasciando aperta la possibilità per una
formazione superiore successiva, post-diploma o universitaria.
Le finalità istituzionali della scuola di educare, istruire e formare vengono perseguite nel pieno
rispetto della nostra Costituzione, promuovendo azioni di accoglienza, inclusione e integrazione
sociale e culturale, per garantire a tutti il raggiungimento del successo formativo e la conquista di
una cittadinanza attiva in ambito sociale e professionale, non più entro confini solo europei, ma
oggi più che mai, nel mondo globale.
Quest’anno, il 20 % del monte ore curricolare di Italiano dell’IIS Euclide verrà dedicato allo studio
della Letteratura Calabrese, di cui Pasquino Crupi è uno dei maggiori esponenti, il quale con sintesi
formidabile, che non va mai a scapito della completezza e della chiarezza, ricostruisce la storia della
letteratura calabrese da Cassiodoro ai nostri giorni, sottolineando le svolte e i momenti di crescita
che i letterati calabresi hanno saputo imprimere dentro lo svolgimento della letteratura nazionale.
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CENNI STORICI
Il Liceo Scientifico Statale è stato costituito a Bova Marina nel 1960 come sezione staccata del
Liceo Scientifico “Da Vinci” di Reggio Calabria. Nello stesso anno l’allora Preside della scuola
Media e dell’avviamento professionale, Prof. Pietro Autelitano, insieme all’avv. Giovanni Condemi
e ai signori Carmelo Scordo e Domenico Foti si impegnarono ad ottenere la frequenza di alcuni
ragazzi dei paesi vicini (Palizzi, Capo Spartivento, Brancaleone, Bova, Bova Marina, Condofuri,
San Lorenzo, Melito Porto Salvo) per formare la I classe e chiederne l’autorizzazione al
Provveditore agli studi, Dott. Venezia.
La richiesta venne accolta e il primo Preside incaricato di dirigere il Liceo fu il Prof. Scardina. La
sede dell’edificio era posta presso l’istituto di Avviamento Professionale e successivamente al
primo piano del Comune. Con l’aumentare degli alunni la struttura si presentò insufficiente ad
ospitare i nuovi iscritti e venne per questo motivo, trasferita presso un palazzo accanto al
Municipio, dove attualmente ha sede l’Istituto di Studi Ellenofoni.
Il Comune, al fine di incrementare l’afflusso di studenti, organizzò, a proprie spese, un servizio taxi
(Stazione ferroviaria - Piazza Municipio).
Per due anni consecutivi, 1968 e 1969, il segretario dell’Istituto, sig. Domenico Zirilli, assieme al
Preside, alla popolazione, alle forze politiche ed all’Amministrazione comunale organizzò
manifestazioni, incontri, cortei, per coinvolgere il Provveditorato agli Studi alla richiesta ed
attuazione dell’autonomia che fu ottenuta solo nell’anno 1970/1971, quando era ministro della
Pubblica Istruzione l’onorevole Riccardo Misasi, politico di origine calabrese. Nello stesso anno il
Liceo venne trasferito nei locali della struttura dei Salesiani, via Mesofugna. Solo nel 1976, con
D.P.R. del 14/01/1976 il Liceo Scientifico Statale è stato intitolato ad Euclide, nome scelto dai
docenti con delibera del Collegio Docenti del 13/06/1976.
Una solenne cerimonia tenuta nella sala Foti, allora sala cinematografica, ha accompagnato la
nuova intitolazione con elogio al grande matematico Euclide, vissuto tra il 350 ed il 275 a. C.
Dall’anno scolastico 1996/1997 fino al mese di settembre 1999, secondo le norme del piano relativo
alla razionalizzazione della rete scolastica dell’istruzione secondaria di 2° grado, è stato aggregato
al Liceo classico “Familiari” di Melito Porto Salvo con una sperimentazione di Matematica e Fisica.
L’Istituto Tecnico per Geometri è stato istituito a Bova Marina nell’anno 1970/1971 come
sezione staccata dell’Ist. Tecnico per Geometri “A. Righi” di R.C. sotto la dirigenza del Preside,
Prof. De Marco.
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Esso occupava la struttura di prefabbricati situati nel luogo ove è posto l’attuale Istituto di studi
Ellenofoni. Avendo avuto un forte incremento di iscrizioni, le aule, nello stesso anno, sono state
trasferite nell’ubicazione posta al I° piano dell’immobile Scriva (dove rimarranno fino all’anno
scolastico 2005/2006) e al piano terra dei locali del Liceo Scientifico, mentre i servizi
amministrativi, la sala professori, la biblioteca, la presidenza, gli archivi, il laboratorio di Fisica e di
Tecnologia delle Costruzioni sono rimasti nei locali della Casa Mesiani fino al loro trasferimento
nella struttura del Liceo, avvenuto nell’anno 2002.
Ha ottenuto l’autonomia nell’anno scolastico 1982/1983 e l’intitolazione in ”Istituto Tecnico
Commerciale e per Geometri” perché e stata aggregata la sezione staccata del Commerciale di
Brancaleone.
Nell’anno scolastico 1983/1984, precisamente il 18/01/1984, il Collegio docenti ha approvato
all’unanimità la proposta del Preside, Prof. A. Trombetta, di attribuire all’istituzione scolastica il
nome “U. Zanotti Bianco”, uomo di elevate virtù morali e civili, meridionalista e senatore a vita
(con nomina dell’allora Presidente della Repubblica, L. Einaudi).
Dal mese di settembre 1987 al successivo 1999 ha avuto l’aggregazione, come sede staccata,
dell’istituto Tecnico Commerciale di Melito Porto Salvo e soltanto nell’anno scolastico 1999/2000 è
entrato a far parte dell’Istituto Superiore “Euclide”.
L’Istituto Tecnico Commerciale è stato istituito alla fine degli anni sessanta come sezione staccata
dell’ I.T.C. di Siderno ed occupava i locali dell’attuale sede della Polizia stradale. Nell’anno
scolastico 1982/1983 è stato aggregato all’Istituto Tecnico per Geometri di Bova Marina e
nell’anno scolastico 1999/2000 è entrato a far parte dell’Istituto Superiore “Euclide”. Ubicato a
Brancaleone, dall’a.s. 2011/2012 si è trasferito a Bova Marina nella sede centrale.
L’Istituto Professionale Alberghiero di Condofuri, nato sette anni fa come sezione staccata
dell’IPALBL di Locri per far fronte alle esigenze del territorio, è attualmente ubicato a Condofuri
Marina.
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CONTESTO SOCIO-ECONOMICO DEL TERRITORIO
La società locale è il costante e fondamentale punto di riferimento dell’azione formativa dell’Istituto
che tende a un sempre maggiore radicamento nel tessuto economico e culturale della provincia.
Il bacino di utenza dell’Istituto di Istruzione Superiore “Euclide” comprende:
● il territorio di Bova Marina
● il territorio di Brancaleone
● il litorale del basso Ionio che va da Capo D’armi a Capo Bruzzano.
Il territorio è caratterizzato da zone pianeggianti, collinari, ed arriva fino ai contrafforti dell’Aspromonte; è
attraversato da corsi d’acqua come le fiumare, Amendolea e Bruzzano.
Il clima è mediterraneo, con estati calde ed inverni miti.
La popolazione ha una densità di circa 4.000 ab/kmq.
Le caratteristiche abitative sono: palazzi, ville, villaggi turistici, costruzioni rurali.
L’assetto economico è caratterizzato:
● nel settore primario da una economia agricola (coltivazioni di viti, di ulivi, agrumi e bergamotto in
particolare) e pastorale (allevamenti ovini, bovini e suini).
● nel settore secondario dalla presenza di piccole aziende a conduzione familiare per la trasformazione dei
prodotti (dolci, liquori, insaccati).
● nel terziario, dalla presenza di servizi turistici e di servizi socio– sanitari.
Il territorio si inserisce nella fascia della Bovesia, o l’Area Grecanica, con tradizioni linguistiche e culturali
grecaniche; ancora oggi, la popolazione, soprattutto nella vallata della Amendolea e nell’interno (Bova,
Roghudi, Roccaforte del Greco) parla il grecanico.
Negli ultimi decenni, grazie ad apposite leggi, approvate anche dall’UE, relative alla tutela della cultura e
delle tradizioni delle minoranze linguistiche, sono state molte le iniziative gestite da Enti preposti che
interagiscono con la scuola per tutelare e valorizzare, non solo le nostre radici storiche, ma, soprattutto, la
lingua dei nostri padri.
Il territorio di pertinenza della scuola è ampio; le situazioni di provenienza degli alunni sono molto
diversificate sebbene legate dal comune denominatore costituito delle condizioni di difficile sviluppo
economico, sociale e civile.
Sono stati molti i vincoli storici e politici, che non hanno consentito un coerente sviluppo economico del
territorio, votato per sua natura al turismo e allo sviluppo delle attività artigianali, e i retaggi culturali che
non hanno incrementato una coscienza sociale e di cooperazione.
Qualche segnale positivo comincia da poco a farsi strada: riguarda l’incremento dell’imprenditoria giovanile,
l’attivazione di antiche forme di artigianato, come lavorazione del vetro e della ceramica, a conduzione
familiare o a regime cooperativo, la nascita di centri sociali a carattere privato, sportivo, religioso.
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CENTRI SOCIALI - ISTITUZIONI – SERVIZI
Nel territorio di Bova Marina sono presenti le seguenti istituzioni:
• Istituto dei Padri Salesiani,
• Centro di studi Ellenofoni,
• Università della Terza Età e del Tempo Libero
• Biblioteca Comunale
• Museo grecanico,
• Associazioni per la Tutela delle Minoranze Linguistiche
• Sede Municipale e Uffici Comunali
• Banche e Poste e Telecomunicazioni
• Stazione dei Carabinieri
• Stazione Ferroviaria
• Centro Avis sezione di Reggio Calabria
• Comunità Montana
• Società Assicurative
• Palestre, Campo Sportivo, Maneggio
• Camping, Alberghi, Ristoranti, Bar, Pizzerie
• Guardia Medica
• Associazione Polisportiva Bovese, Associazione Sportiva Bocciofila
• Istituto Comprensivo di Bova Marina, Scuole dell’Infanzia private.
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LICEO SCIENTIFICO
PIANO DI STUDI
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
I
BIENNIO
II
BIENNIO V ANNO
I cl. II cl. III cl. IV cl. V cl.
Lingua e letteratura Italiana 4 4 4 4 4
Lingua e cultura Latina 3 3 3 3 3
Lingua e cultura straniera Inglese 3 3 3 3 3
Storia e Geografia 3 3
Storia 2 2 2
Filosofia 3 3 3
Matematica 5 5 4 4 4
Scienze naturali 2 2 3 3 3
Disegno e storia dell’Arte 2 2 2 2 2
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o attività
alternative 1 1 1 1 1
TOTALE ORE SETTIMANALI 27 27 30 30 30
LA CENTRALITÀ DELLA DIDATTICA CURRICULARE
“Ciascuna disciplina concorre a integrare un percorso di acquisizione di conoscenze e competenze
molteplici, la cui consistenza e coerenza è garantita proprio dalla salvaguardia degli statuti
epistemici dei singoli domini disciplinari” (dagli Obiettivi, competenze e autonomia didattica dello
Schema di Regolamento in materia di nuovi licei datato 26 maggio 2010).
In sintonia con tale principio il Liceo traduce la propria attenzione alla didattica curriculare in una
forte sensibilità ai contenuti disciplinari, ai metodi d’insegnamento, ai criteri di valutazione, che
trova espressione nel sistematico lavoro di progettazione e programmazione dei dipartimenti e dei
consigli di classe. Nella piena pari dignità di tutte le discipline e nel loro concorrere alla definizione
del sapere, solo la salvaguardia degli statuti epistemici, ovvero degli ambiti e dei metodi e strumenti
di indagine dei singoli domini disciplinari, garantisce un percorso di acquisizione di conoscenze e
competenze molteplici. La singola disciplina contribuisce poi, sin dalle ore curricolari,
all’acquisizione di competenze trasversali, come ‘imparare ad imparare’, ‘lavorare in squadra’ o
‘essere autonomi e creativi’, i cui presupposti risiedono già nel perimetro dei contenuti e
competenze della disciplina e, in ultima analisi, nell’operazione stessa dell’apprendere e del
conoscere.
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LA LICEALITÀ DELL’INSEGNAMENTO
“Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare” (Seneca)
“Licealità”. Il termine esprime un tipo di formazione caratterizzata da una forte dimensione teorica
e storica dei saperi, superando la tradizionale contrapposizione tra sapere umanistico e sapere
scientifico. A questo tipo di sapere, che si esplicita nel momento della sintesi delle conoscenze,
cerca di guardare l’Euclide al termine del percorso di studi. Funzionale a questa finalità è la libertà
di insegnamento garantita dal nostro Paese perché l’arte e la scienza sono libere. E in funzione di
questa licealità i singoli dipartimenti definiscono le finalità ‘alte’ della propria disciplina e
predispongono azioni personali allo scopo di fare proprie le indicazioni ministeriali, in particolare in
rapporto al nuovo quadro orario.
Nella specificità ribadita dei singoli licei, la matematica, la fisica, le scienze, materie d’indirizzo
della tradizione scientifica dell’Euclide, sensibilizzano i docenti e gli alunni a uno studio autonomo
e critico, che procede per ipotesi e che individua una molteplicità di vie di risoluzione del problema.
L’abilità del calcolo passa, nella logica della licealità, in seconda istanza rispetto alla capacità di
impostare correttamente il problema. In quest’ottica si recupera il ruolo di supporto
dell’informatica. L’asse storico, proprio della tradizione liceale, toccato dal nuovo quadro orario,
viene in un certo senso recuperato, metodologicamente parlando, nella capacità di inquadrare le
teorie matematiche studiate nel contesto storico entro cui si sono sviluppate e di comprenderne il
significato concettuale.
RISULTATI D’APPRENDIMENTO
Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano la
declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a
conclusione dei percorsi liceali. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono, dunque, l’intelaiatura sulla
quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio Piano dell’offerta formativa, i docenti
costruiscono i propri percorsi didattici e gli studenti raggiungono gli obiettivi di apprendimento e
maturano le competenze proprie dell’istruzione liceale e delle sue articolazioni.
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OBIETTIVI, COMPETENZE E AUTONOMIA DIDATTICA
L’articolazione delle Indicazioni per materie di studio mira ad evidenziare come ciascuna disciplina
- con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio – concorra ad
integrare un percorso di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici, la cui consistenza e
coerenza è garantita proprio dalla salvaguardia degli statuti epistemici dei singoli domini
disciplinari, di contro alla tesi che l’individuazione, peraltro sempre nomenclatoria, di astratte
competenze trasversali possa rendere irrilevanti i contenuti di apprendimento1. I due paragrafi su cui
sono costruite le Indicazioni (competenze attese al termine del percorso e obiettivi specifici in
itinere finalizzati al loro raggiungimento) chiariscono la relazione che deve correre tra contenuti e
competenze disciplinari.
Va da sé, naturalmente, che competenze di natura metacognitiva (imparare ad apprendere),
relazionale (sapere lavorare in gruppo) o attitudinale (autonomia e creatività) non sono certo escluse
dal processo, ma ne costituiscono un esito indiretto, il cui conseguimento dipende dalla qualità del
processo stesso attuato nelle istituzioni scolastiche.
Tale scelta è stata recentemente avvalorato dalla scheda per la certificazione dell’assolvimento
dell’obbligo (Decreto Ministeriale n.9, 27 gennaio 2010), in cui si chiede di esprimere una
valutazione rispetto al livello raggiunto in 16 competenze di base articolate secondo i 4 assi
culturali, ma non sulle competenze di cittadinanza (1. imparare ad imparare; 2. progettare; 3.
comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile; 6. risolvere i
problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire ed interpretare l’informazione).
Ciò vale anche per due altri ambiti, sui quali appare opportuno soffermarsi.
L’acquisizione delle competenze digitali, come peraltro sottolineato dal Profilo è, certo, tema
sviluppato nel primo biennio di ciascun percorso all’interno della disciplina Matematica. Ma è, al
contempo, frutto del lavoro “sul campo” in tutte le discipline. L’utilizzo delle TIC, infatti, è
strumentale al miglioramento del lavoro in classe e come supporto allo studio, alla verifica, alla
ricerca, al recupero e agli approfondimenti personali degli studenti.
L’acquisizione delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione investe globalmente il
percorso scolastico, su almeno tre livelli. Innanzitutto, nell’ambito della Storia e della Filosofia, lo
1 La Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo
delle qualifiche per l’apprendimento permanente, definisce la competenza quale “Comprovata capacità di utilizzare
conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e personale”.
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studente è chiamato ad apprendere alcuni nuclei fondamentali relativi all’intreccio tra le due
discipline e il diritto, anche nei percorsi che prevedono l’insegnamento di Diritto ed Economia. In
secondo luogo, la vita stessa nell’ambiente scolastico rappresenta, ai sensi della normativa vigente2,
un campo privilegiato per esercitare diritti e doveri di cittadinanza. In terzo luogo, è l’autonomia
scolastica, nella ricchezza delle proprie attività educative, ad adottare le strategie più consone al
raggiungimento degli obiettivi fissati dal Documento di indirizzo3 .
Le Indicazioni sono altresì ancorate ai seguenti criteri costitutivi:
1) L’esplicitazione dei nuclei fondanti e dei contenuti imprescindibili. Intorno ad essi, il
legislatore individua il patrimonio culturale condiviso, il fondamento comune del sapere che
la scuola ha il compito di trasmettere alle nuove generazioni, affinché lo possano
padroneggiare e reinterpretare alla luce delle sfide sempre nuove lanciate dalla
contemporaneità, lasciando nel contempo all’autonomia dei docenti e dei singoli istituti
ampi margini di integrazione e, tutta intera, la libertà di poter progettare percorsi scolastici
innovativi e di qualità, senza imposizioni di metodi o di ricette didattiche. Ciò ha comportato
la rinuncia ai cataloghi onnicomprensivi ed enciclopedici dei “programmi” tradizionali.
2) La rivendicazione di una unitarietà della conoscenza, senza alcuna separazione tra “nozione”
e sua traduzione in abilità, e la conseguente rinuncia ad ogni tassonomia. Conoscere non è
un processo meccanico, implica la scoperta di qualcosa che entra nell’orizzonte di senso
della persona che “vede” , si “accorge”, “prova”, “verifica”, per capire. Non è (non è mai
stata) la scuola del nozionismo a poter essere considerata una buona scuola. Ma è la scuola
della conoscenza a fornire gli strumenti atti a consentire a ciascun cittadino di munirsi della
2 articolo 7 comma 1 del Schema di regolamento concernente “Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione
degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1° settembre 2008,
n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169”, in particolare l’articolo 7 comma 1: “La
valutazione del comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, di cui all’articolo 2 del
decreto legge, si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà
personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto
dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Dette
regole si ispirano ai principi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 e successive
modificazioni” Appunto il decreto 249/1998, lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, agli
articoli 1 (Vita della comunità scolastica), 2 (Diritti), 3 (Doveri) e Art. 5-bis (Patto educativo di corresponsabilità)
costituisce un’utile riferimento al fine non solo dell’esercizio della cittadinanza all’interno delle istituzioni scolastiche,
ma alla maturazione dello studente.
3 Così stabilisce il Documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione,
emanato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini il 4 marzo del 2009.
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cassetta degli attrezzi e ad offrirgli la possibilità di sceglierli e utilizzarli nella realizzazione
del proprio progetto di vita.
3) L’enfasi sulla necessità di costruire, attraverso il dialogo tra le diverse discipline, un profilo
coerente e unitario dei processi culturali. Se progettare percorsi di effettiva intersezione tra
le materie sarà compito della programmazione collegiale dei dipartimenti disciplinari e dei
consigli di classe, le Indicazioni sottolineano tuttavia i punti fondamentali di convergenza, i
momenti storici e i nodi concettuali che richiedono l’intervento congiunto di più discipline
per essere compresi nella loro reale portata.
4) La competenza linguistica nell’uso dell’italiano come responsabilità condivisa e obiettivo
trasversale comune a tutte le discipline, senza esclusione alcuna. La padronanza dei lessici
specifici, la comprensione di testi a livello crescente di complessità, la capacità di esprimersi
ed argomentare in forma corretta e in modo efficace sono infatti competenze che le
Indicazioni propongono come obiettivo di tutti.
5) La possibilità di essere periodicamente riviste e adattate, alla luce dei monitoraggi e delle
valutazioni effettuati secondo quanto prescritto dall’articolo 12 del Regolamento dei Licei4
Le Indicazioni non dettano alcun modello didattico-pedagogico. Ciò significa favorire la
sperimentazione e lo scambio di esperienze metodologiche, valorizzare il ruolo dei docenti e delle
autonomie scolastiche nella loro libera progettazione e negare diritto di cittadinanza, in questo
delicatissimo ambito, a qualunque tentativo di prescrittivismo. La libertà del docente dunque si
esplica non solo nell’arricchimento di quanto previsto nelle Indicazioni, in ragione dei percorsi che
4 Schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi
dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”,
“articolo 12 (Monitoraggio e valutazione di sistema): 1. I percorsi dei licei sono oggetto di costante monitoraggio e
valutazione. A tal fine, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca può avvalersi dell’assistenza tecnica
dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (ANSAS) e dell’Istituto nazionale di valutazione del
sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI). 2. Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente
a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei nonché le
Indicazioni di cui all’articolo 13, comma 10, lettera a) sono aggiornati periodicamente in relazione agli sviluppi culturali
emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e
coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni. 3. Il raggiungimento, da parte degli studenti, degli obiettivi
specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali di cui all’articolo 13, comma 10, lettera a) è oggetto di
valutazione periodica da parte dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di
formazione (INVALSI). Lo stesso Istituto cura la pubblicazione degli esiti della valutazione. Il Ministro dell’istruzione,
dell’università e della ricerca ogni tre anni presenta al Parlamento un rapporto avente ad oggetto i risultati del
monitoraggio e della valutazione”.
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riterrà più proficuo mettere in particolare rilievo e della specificità dei singoli indirizzi liceali, ma
nella scelta delle strategie e delle metodologie più appropriate, la cui validità è testimoniata non
dall’applicazione di qualsivoglia procedura, ma dal successo educativo.
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I.T. GEOMETRA
COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO
PIANO DI STUDI
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
I
BIENNIO
II
BIENNIO
V
ANNO
I cl. II cl. III cl. IV cl. V cl.
Lingua e letteratura Italiana 4 4 4 4 4
Storia 2 2 2 2 2
Lingua Inglese 3 3 3 3 3
Matematica 4 4 3 3 3
Complementi di matematica - - 1 1 -
Diritto ed economia 2 2 - - -
Scienze integrate (Scienze
della terra e Biologia) 2 2 - - -
Scienze integrate (Fisica) 3 3 - -
Scienze integrate (Chimica) 3 3 - - -
Tecnologie e Tecniche di
rappresentazione grafica 3 3 - - -
Tecnologie informatiche 3 - - - -
Scienze e tecnologie applicate - 3 - - -
Progettazione, costruzioni e
impianti - - 7 6 7
Geopedologia, economia ed estimo - - 3 4 4
Topografia - - 4 4 4
Gestione del cantiere e Sicurezza
dell’ambiente di lavoro - - 2 2 2
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2
Religione cattolica o attività
alternative 1 1 1 1 1
Totale ore settimanali 32 32 32 32 32
Disciplina supportata da laboratori informatizzati
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RISULTATI D’APPRENDIMENTO
Profilo C9 – Indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”
Il Diplomato nell’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”:
ha competenze nel campo dei materiali, delle macchine e dei dispositivi utilizzati nelle industrie
delle costruzioni, nell'impiego degli strumenti per il rilievo, nell'uso dei mezzi informatici per la
rappresentazione grafica e per il calcolo, nella valutazione tecnica ed economica dei beni privati
e pubblici esistenti nel territorio e nell’utilizzo ottimale delle risorse ambientali;
possiede competenze grafiche e progettuali in campo edilizio, nell’organizzazione del cantiere,
nella gestione degli impianti e nel rilievo topografico;
ha competenze nella stima di terreni, di fabbricati e delle altre componenti del territorio, nonché
dei diritti reali che li riguardano, comprese le operazioni catastali;
ha competenze relative all’amministrazione di immobili.
È in grado di:
collaborare, nei contesti produttivi d’interesse, nella progettazione, valutazione e realizzazione
di organismi complessi, operare in autonomia nei casi di modesta entità;
intervenire autonomamente nella gestione, nella manutenzione e nell’esercizio di organismi
edilizi e nell’organizzazione di cantieri mobili, relativamente ai fabbricati;
prevedere, nell’ambito dell’edilizia ecocompatibile, le soluzioni opportune per il risparmio
energetico, nel rispetto delle normative sulla tutela dell’ambiente, e redigere la valutazione di
impatto ambientale;
pianificare ed organizzare le misure opportune in materia di salvaguardia della salute e
sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro;
collaborare nella pianificazione delle attività aziendali, relazionare e documentare le attività
svolte.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e
Territorio” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), di seguito
specificati in termini di competenze:
1. Selezionare i materiali da costruzione in rapporto al loro impiego e alle modalità di
lavorazione.
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2. Rilevare il territorio, le aree libere e i manufatti, scegliendo le metodologie e le
strumentazioni più adeguate ed elaborare i dati ottenuti.
3. Applicare le metodologie della progettazione, valutazione e realizzazione di costruzioni e
manufatti di modeste entità, in zone non sismiche, intervenendo anche nelle problematiche
connesse al risparmio energetico nell’edilizia.
4. Utilizzare gli strumenti idonei per la restituzione grafica di progetti e di rilievi.
5. Tutelare, salvaguardare e valorizzare le risorse del territorio e dell'ambiente.
6. Compiere operazioni di estimo in ambito privato e pubblico, limitatamente all’edilizia e al
territorio.
7. Gestire la manutenzione ordinaria e l’esercizio di organismi edilizi.
8. Organizzare e condurre i cantieri mobili nel rispetto delle normative sulla sicurezza.
18
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE
INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING
PIANO DI STUDI
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
I
BIENNIO
II
BIENNIO
V
ANNO
I cl. II cl. III cl. IV cl. V cl.
Lingua e letteratura Italiana 4 4 4 4 4
Lingua Inglese 3 3 3 3 3
Storia, Cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2
Matematica 4 4 3 3 3
Diritto ed economia 2 2 - - -
Scienze integrate (Scienze della Terra e
Biologia) 2 2 - - -
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica 1 1 1 1 1
Scienze integrate (Fisica) 2 - - - -
Scienze integrate (Chimica) - 2 - - -
Geografia 3 3 - - -
Seconda lingua comunitaria 3 3 3 3 3
Informatica 2 2 2 2 -
Economia aziendale 2 2 6 7 8
Diritto - - 3 3 3
Economia politica - - 3 2 3
Totale ore settimanali 32 32 32 32 32
RISULTATI D’APPRENDIMENTO
Il Diplomato in “Amministrazione, Finanza e Marketing” ha competenze generali nel campo
dell’economia nazionale ed internazionale, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi e dei
processi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione, finanza e
controllo), degli strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo finanziari e dell’economia sociale.
Utilizza, inoltre, le competenze linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo
19
dell’azienda e contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e tecnologico
dell’impresa inserita nel contesto internazionale.
ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO
Alternanza scuola-lavoro, un’innovativa metodologia didattica che integra il tradizionale curriculum di
lezioni frontali in aula con attività pratiche ed esperienze lavorative coerenti al corso di studio.
La Legge Delega per la riforma della scuola n.53 del 28/04/2003, art.4, prevede “… di assicurare agli
studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, la possibilità di realizzare i corsi del secondo
ciclo in Alternanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione del percorso formativo progettata,
attuata e valutata dall’istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le
associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, per
assicurare ai giovani, oltre alla conoscenza di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato
del lavoro….”
20
ISTITUTO PROFESSIONALE ALBERGHIERO
INDIRIZZO “SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA
E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA”
PIANO DI STUDI
ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE
I
BIENNIO
II
BIENNIO
V
ANNO
I cl. II cl. III
cl.
IV
cl. V cl.
Lingua e letteratura italiana A050 4 4 4 4 4
Lingua inglese A346 3 3 3 3 3
Seconda lingua straniera Francese A246 2 2 3 3 3
Storia A050 2 2 2 2 2
Matematica A047 4 4 3 3 3
Diritto ed economia A019 2 2
Scienze integrate (Scienze della terra e Biologia) A060 2 2
Scienze integrate (Fisica) A038 2
Scienze integrate (Chimica) A013
2
Scienza degli alimenti A057 2 2
Laboratorio di servizi di accoglienza turistica * C520 2 2
Scienze motorie e sportive A029 2 2 2 2 2
Religione cattolica o Attività alternative RE 1 1 1 1 1
Discipline specifiche articolazione Enogastronomia
Scienza e cultura dell’alimentazione * A057
4 3 3
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
A019/A017 4 5 5
Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. Cucina **C500 2 2 6 4 4
Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. Sala e vendita **
C510 2 2 2 2
Discipline specifiche articolazione Servizi di sala e di vendita
Scienza e cultura dell’alimentazione *A057
4 3 3
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
A019/A017 4 5 5
Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. Cucina **C500
2 2
Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. Sala e vendita **
C510 6 4 4
Discipline specifiche articolazione PASTICCERIA
Scienza e cultura dell’alimentazione *A057
4 2 2
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
A019/A017 4 5
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Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. pasticceria ** C500
9 3 3
Tecniche di organizzazione e gestione dei processi produttivi
A020 2 3
Totale ore 32 32 32 32 32
RISULTATI D’APPRENDIMENTO
Profilo
Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità
alberghiera” ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere
dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di
organizzazione e gestione dei servizi.
È in grado di:
utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione della
commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;
organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse
umane;
applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la
sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;
utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente
e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio;
comunicare in almeno due lingue straniere;
reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il
ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi;
attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici;
curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse
ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti.
La sezione Euclide presenta le articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita” e
“Prodotti dolciari artigianali e industriali”.
Nell’articolazione “Enogastronomia”, il Diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione,
produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; operare
22
nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e individuando
le nuove tendenze enogastronomiche.
Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita”, il diplomato è in grado di svolgere attività
operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e
vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere
enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e
della clientela, valorizzando i prodotti tipici.
A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni “Enogastronomia”
e “Servizi di sala e di vendita”, conseguono i risultati di apprendimento specificati in termini di
competenze:
1. Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico,
chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico.
2. Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a
specifiche necessità dietologiche.
3. Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati,
valorizzando i prodotti tipici.
Nell’articolazione “Accoglienza turistica”, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti
delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e
alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche
attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del territorio.
A conclusione del percorso quinquennale, i Diplomati nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia
e l’ospitalità alberghiera” conseguono i risultati di apprendimento specificati in termini di
competenze:
1. Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse.
2. Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e
prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico-alberghiera.
3. Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando
le tecniche di comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il
coordinamento con i colleghi.
23
4. Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le
nuove tendenze di filiera.
5. Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e
tracciabilità dei prodotti.
6. Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la
produzione di beni e servizi in relazione al contesto.
24
L’ORGANIGRAMMA
DIRIGENTE SCOLASTICO
Carmela Lucisano
FUNZIONE STRUMENTALE 1
Piano dell’OffertaFormativa
Prof.ssa Isodiana Crupi
FUNZIONE STRUMENTALE 2
Territorio
Prof. Ignazio Ferro
FUNZIONE STRUMENTALE 3
Orientamento
Prof.ssa Elena Modafferi
FUNZIONE STRUMENTALE 4
Inclusività
Prof.ssa Brigida Criseo
FUNZIONE STRUMENTALE 5
Progettazione Europea
Prof.ssa Anna Scordo
VICARIA DEL DS
Prof.ssa Viviana B. Demetrio
COLLABORATORE DEL DS
Prof.ssa Rosa G.
Mandalari
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GLI ORGANI COLLEGIALI
Al vertice della struttura scolastica c’è il Dirigente Scolastico, che predispone, organizza, coordina
tutte le attività della scuola e ne ha la responsabilità.
Il nostro istituto presenta da alcuni anni una discontinuità nella dirigenza e ciononostante ha
conseguito una stabilità di programmazione e la realizzazione di importanti traguardi.
CONSIGLIO D’ISTITUTO
E’ l’organo di indirizzo generale sul funzionamento dell’Istituto ed adotta il P.O.F., deliberato dal
Collegio dei Docenti, deliberandone il piano finanziario di realizzazione. Il suo Presidente è uno dei
genitori eletti ed è composto da 19 membri, così suddivisi:
Il Dirigente Scolastico (membro di diritto)
8 Docenti (rappresentanza eletta)
2 Personale non docente (rappresentanza eletta)
4 Genitori (rappresentanza eletta)
4 Alunni (rappresentanza eletta)
Il Consiglio elegge nel suo seno una Giunta Esecutiva.
Il Dirigente assume la presidenza della G.E., dove sono presenti il D.S.G.A. ed un membro per ogni
componente: ATA, Docenti, Genitori, Alunni.
La G.E. ha il compito di predisporre i lavori per il Consiglio d’Istituto.
Spetta al Consiglio d’Istituto l’adozione del regolamento interno; l’acquisto, rinnovo e
conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici; la determinazione per la
programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche o extrascolastiche con particolare
riguardo alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione. Il Consiglio indica, altresì, i criteri generali
relativi alla formazione delle classi, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre attività
scolastiche. Delibera, infine, sulla partecipazione della scuola ad iniziative che comportino il
coinvolgimento di agenzie, enti, università soggetti pubblici o privati.
Il Consiglio d’Istituto dura in carica tre anni, tranne che per la componente studentesca che viene
eletta annualmente.
COLLEGIO DOCENTI
Il Collegio Docenti è composto da tutto il personale, di ruolo e non, in servizio presso l’Istituto. Il
Docente è colui che pensa, propone, programma il percorso didattico di ogni alunno. Spesso tocca
26
al Docente, educatore nella comunità scolastica, osservare e far emergere i motivi di disagio dei
ragazzi. Il suo compito, in una società complessa come la nostra, non può più limitarsi al semplice
insegnare, ma deve appassionare allo studio dei temi trattati, sviluppando la curiosità e le
potenzialità di ogni singolo allievo.
Al Collegio dei Docenti spetta il compito di elaborare le linee generali di programmazione
didattico- educativa che caratterizza il piano dell’offerta formativa di una scuola. Tutte le scelte del
Collegio vengono articolate dalla progettazione didattica dei Dipartimenti, dai Consigli di classe,
nella Programmazione di classe, e dai singoli docenti, nella loro personale programmazione
disciplinare.
Ogni tassello dell’impianto didattico dell’istituzione scolastica svolge ruoli e compiti precisi, a cui
sono attribuiti responsabilità di programmazione e di verifica del lavoro programmato, a scansioni
temporali programmate all’inizio di ogni anno scolastico.
Il Collegio dei Docenti ha il dovere di:
Elaborare e deliberare il P.O.F.
Individuare i criteri per la formazione e la composizione delle classi
Deliberare sul funzionamento didattico della scuola
Individuare e Deliberare sui criteri per l’assegnazione delle Funzioni Strumentali
Provvedere all’adozione dei libri di testo
Promuovere iniziative di aggiornamento dei Docenti
CONSIGLIO DI CLASSE
Il Consiglio di Classe è composto da tutti i docenti della classe, di ruolo e non, e dalla componente
eletta di due genitori e di due alunni.
Ma, al di là del funzionamento del Consiglio, in quanto organismo di base degli Organi Collegiali,
la componente docente con la cosiddetta ‘riforma’ ha acquistato un ruolo didattico fondamentale.
E’ dovere, infatti, dei docenti del Consiglio di Classe conoscere i propri alunni, le loro potenzialità,
le loro aspirazioni, formare il gruppo-classe, calibrare l’offerta didattica, fornendo ed incoraggiando
le opportunità formative.
Il lavoro del Consiglio di Classe deve partire dalla riflessione sul lavoro didattico-disciplinare,
svolto l’anno precedente, e dalla conoscenza dei livelli di partenza della classe, sia essa iniziale o
intermedia o terminale; deve declinare, nella programmazione per la classe, gli obiettivi formativi e
quelli disciplinari, monitorandone costantemente i risultati; deve raccordare metodologie e
verifiche, in base ai livelli della classe, ma sempre coerentemente con le scelte del Collegio dei
27
Docenti, riportate nel P.O.F.; deve valutare i livelli d’apprendimento degli alunni della classe, in
base ai criteri collegialmente individuati.
Il Consiglio di Classe, quindi, si riunisce periodicamente, durante l’anno scolastico, nella fase della
programmazione, del monitoraggio dell’andamento didattico- disciplinare e della valutazione. I
lavori del Consiglio sono coordinati dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, come il
Coordinatore di Classe, che cura, in quanto organizzatore, la funzionalità del Consiglio e funge da
anello di trasmissione tra la Dirigenza e il Consiglio stesso, in tutte le sue componenti.
DIPARTIMENTO
Il Dipartimento, in quanto articolazione del Collegio dei Docenti, è composto da tutti i docenti di
una stessa disciplina. E’ il Dipartimento, nel suo complesso, che predispone la programmazione
disciplinare per tutte le classi, che propone gli strumenti di valutazione, che visiona i nuovi libri e li
propone al Collegio dei Docenti per l’adozione. L’incontro dei Dipartimenti per ambito disciplinare
da origine all’Area Umanistica o Scientifico-Matematica, dove si decidono le Tematiche
Interdisciplinari per ogni classe, sulla base degli obiettivi formativi e dei contenuti disciplinari.
28
I DESTINATARI DELL’OFFERTA FORMATIVA
La nostra scuola è frequentata in totale da 769 alunni:
maschi 450 (59%) e femmine 319 (41%).
La nostra scuola è frequentata dai 324 alunni del Liceo Scientifico:
maschi 154 (48%) e femmine 170 (52%).
59%
41%
Istituto di Istruzione Superiore "Euclide"Bova Marina (RC)
maschi femmine
48%
52%
Liceo Scientifico
maschi femmine
29
La nostra scuola è frequentata dai 105 alunni del Istituto Tecnico per Geometri:
maschi 87 (83%) e femmine 18 (17%).
La nostra scuola è frequentata dai 70 alunni del Istituto Tecnico Commerciale:
maschi 28 (40%) e femmine 42 (60%).
83%
17%
Istituto Tecnico per Geometri
maschi femmine
40%
60%
Istituto Tecnico Commerciale
maschi femmine
30
La nostra scuola è frequentata dai 270 alunni del Istituto Professionale Alberghiero:
maschi 181 (67%) e femmine 89 (33%).
67%
33%
Istituto Professionale Alberghiero
maschi femmine
31
RISULTATI ANNO PRECEDENTE
Studenti diplomati
- Liceo: 62
- ITC: 23
- ITCG: 14
Studenti in entrata
- Liceo: 64
- ITC: 23
- ITCG: 22
- IPSSAR: 65
32
IL PERSONALE DI SEGRETERIA
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI (D.S.G.A.)
- FILLORAMO NICOLA
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
SEZIONE ALUNNI
- LINGRIA LIDIA MARISA
- LAURENZANO ANTONIETTA
- RIPEPI DEMETRIO
SEZIONE PROTOCOLLO E MAGAZZINO
- TUSCANO DOMENICA
SEZIONE PERSONALE
- PICCIOLO GIOVANNA
- TALARICO SILVANA
SEZIONE CONTABILITA’ GENERALE
- D.S.G.A
- DOTT.SSA OLLIO MARIA
ASSISTENTI TECNICI
SEDE CENTRALE BOVA MARINA
- MILITO GIOVANNI
- OLIVA ANTONIO
- IRITI FRANCESCO
SEDE ASSOCIATA ALBERGHIERO CONDOFURI
- MAMONE PAOLINO
- NOCERA CARLO
- VERDUCI DOMENICO
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COLLABORATORI SCOLASTICI
SEDE CENTRALE BOVA MARINA
- CALABRO’ FRANCESCO
- CRISEO SALVATORE
- FARCONERI NICOLINA
- IRITI GIULIA
- PAONE ADELE
- PARRELLI SANTINA
- PRATICO’ ANTONIO
- SCORDO SALVATORE
- SCULLI MICHELE
- VALASTRO GIUSEPPE
SEDE ASSOCIATA ALBERGHIERO CONDOFURI
- CONDEMI GIUSEPPE
- GAGLIARDI TERESA
- MAESANO FRANCESCA
- MASTINO FRANCESCO
34
NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE (N.O.I.)
Dall’anno scolastico 2009/2010, com’è noto, è andato in vigore il “Nuovo obbligo di istruzione”.
Nelle programmazioni disciplinari, di classe e nella pratica didattica, i docenti terranno conto del
D.M. n.139 del 22 agosto 2007 (N.O.I.) e delle successive Linee guida che, oltre ad evidenziare la
necessità per le future generazioni di un apprendimento per tutta la vita, ne indicano le competenze
irrinunciabili, ovvero le Competenze chiave per l’apprendimento permanente definite
dall’Unione europea per tutti i paesi membri:
1. comunicazione nella madrelingua
2. comunicazione nelle lingue straniere
3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
4. competenza digitale
5. imparare a imparare
6. competenze sociali e civiche
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. consapevolezza ed espressione culturale
e le Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine del biennio del N.O.I.:
a) imparare ad imparare
b) progettare
c) comunicare
d) collaborare e partecipare
e) agire in modo autonomo e responsabile
f) risolvere problemi
g) individuare collegamenti e relazioni
h) acquisire ed interpretare l’informazione
I docenti inoltre nelle loro proposte didattico formative, terranno conto della necessità di
riorganizzare saperi e competenze disciplinari e di ambito, intorno a quattro assi strategici:
“Assi culturali ”:
1. L’asse dei linguaggi
2. L’asse matematico
3. L’asse scientifico-tecnologico
4. L’asse storico-sociale
35
IL 1° BIENNIO
Alla fine del 1o Biennio viene consegnato all’allievo un certificato delle competenze acquisite
relativamente a quattro “Assi Culturali” (asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-
tecnologico, asse storico-sociale), coniugando le competenze per asse con le otto “Competenze
chiave di Cittadinanza”, che devono mantenere la loro trasversalità agli assi e costituiscono la base
della formazione del futuro cittadino:
Imparare ad imparare
Progettare
Comunicare
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
Risolvere i problemi
Individuare collegamenti e relazioni
Acquisire ed interpretare l’informazione
36
LE CERTIFICAZIONI DELLE COMPETENZE
Sulla base di questa programmazione, come abbiamo già detto, alla fine del 1° Biennio, vengono
certificate le competenze, che devono rispondere a dei criteri di equivalenza con gli standard
comuni al termine dell’obbligo di istruzione nell’intero sistema formativo, per salvaguardare
l’identità di ogni specifico percorso. E’ per questo che il nostro Istituto, coerentemente con le
disposizioni ministeriali e in linea con la propria impostazione didattica, si è attivato per produrre le
Certificazioni delle competenze dei propri indirizzi.
37
CERTIFICATO delle COMPETENZE DI BASE
acquisite nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione
N° ........
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Visto il regolamento emanato dal Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca (ex Ministro della Pubblica Istruzione) con decreto 22 agosto 2007, n.139;
Visti gli atti di ufficio;
certifica (1)
che I... studente/ssa
cognome ......................................... nome ...........................
nato/a il ..../..../...., a ............................ Stato ............................
iscritto/a presso questo Istituto nella classe ......... sez .........
indirizzo di studio ..............................................................
nell'anno scolastico .................................................
nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione, della durata di 10 anni,
ha acquisito
le competenze di base di seguito indicate.
38
COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI (2)
Asse dei linguaggi Livelli
lingua italiana: 1. padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per
gestire l'interazione comunicativa verbale in vari contesti 2. leggere comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo 3. produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
………………………….
………………………….
…………………………. motivazione in caso di livello base non raggiunto :
1. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
2. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
3. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
lingua straniera 4. utilizzare la lingua (3) ................. per i principali scopi comunicativi ed operativi
………………………….
motivazione in caso di livello base non raggiunto :
4. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
altri linguaggi 5. utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del
patrimonio artistico e letterario 6. utilizzare e produrre testi multimediali
………………………….
…………………………. motivazione in caso di livello base non raggiunto :
5. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
6. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Asse matematico
7. utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica
8. confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e
relazioni 9. individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi 10. analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli
stessi anche con l'ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico
………………………….
………………………….
………………………….
………………………….
motivazione in caso di livello base non raggiunto :
7. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
8. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
9. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
10. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
39
Asse scientifico-tecnologico
11. osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità
12. analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle
trasformazioni di energia a partire dall'esperienza 13. essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto
culturale e sociale in cui vengono applicate
………………………….
………………………….
………………………….
motivazione in caso di livello base non raggiunto :
11. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
12. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
13. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Asse storico-sociale
14. comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali
15. collocare l'esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco
riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell'ambiente
16. riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per
orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio
………………………….
………………………….
………………………….
motivazione in caso di livello base non raggiunto :
14. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
15. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
16. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Le competenze di base relative agli assi culturali sopra richiamati sono state acquisite dallo studente con riferimento
alle competenze chiave di cittadinanza di cui all'allegato 2 del regolamento citato in premessa (1. imparare ad
imparare; 2. progettare; 3. comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile; 6.
risolvere problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire e interpretare l'informazione).
Bova Marina,
(1) Il presente certificato ha validità nazionale (2) Livelli relativi alle competenze di ciascun asse:
base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali
Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l’espressione “livello base non raggiunto”, con l’indicazione della relativa motivazione intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie
scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note,
mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli
(3) Specificare la prima lingua straniera studiata
40
TABELLA DI CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI
Giudizio VOTO Indicatori analitici
LIVELLI DI COMPETENZA
L’alunno: in decimi
Conoscenza
dei contenuti
Elaborazione dei
contenuti Esposizione
non ha raggiunto
alcun obiettivo 1–2–3
Quasi nulla Nulla Quasi nulla
Livello base non raggiunto
non ha raggiunto
alcun obiettivo 4
Lacunosa ed
errata Quasi nulla Scorretta
ha raggiunto parzialmente gli
obiettivi 5
Frammentaria
e con qualche
errore
Non sempre presente Incerta ed insicura
ha raggiunto gli obiettivi
minimi 6
Esauriente in
relazione agli
obiettivi
minimi
Semplice ma corretta Appropriata, ma tipo
manualistico
Livello base:
lo studente svolge compiti semplici in
situazioni note, mostrando di possedere
conoscenze ed abilità essenziali e di saper
applicare regole e procedure
fondamentali
ha raggiunto una
preparazione discreta
7 Esauriente Pertinente e personale Appropriata e disinvolta
Livello intermedio:
lo studente svolge compiti e risolve
problemi complessi in situazioni note,
compie scelte consapevoli, mostrando di
saper utilizzare le conoscenze e le abilita
acquisite
ha raggiunto una
preparazione completa
8 Completa Approfondita
Appropriata, sicura e con
note critiche
opera sintesi interdisciplinari
9
Completa e
approfondita
Approfondita e
autonoma originale e critica Livello avanzato:
lo studente svolge compiti e problemi
complessi in situazioni anche non note,
mostrando padronanza nell’uso delle
conoscenze e delle abilità. Sa proporre e
sostenere le proprie opinioni e assumere
autonomamente decisioni consapevoli
opera sintesi Interdisciplinari
complete e originali
10
Completa,
approfondita
e ampia
Approfondita,
autonoma
Brillante, originale e critica
41
RACCORDO INTERDISCIPLINARE
OBIETTIVI COGNITIVI TRASVERSALI
1° BIENNIO
o Sviluppare capacità di collegamento pluridisciplinare;
o stabilire semplici relazioni tra i diversi aspetti di una stessa tematica;
o sviluppare autonomia e capacità operative nonché capacità di organizzazione nello studio;
o saper analizzare testi individuandone il messaggio e le tematiche.
2° BIENNIO
o Riconoscere la tipologia dei testi, rilevare analogie e differenze e collocare gli stessi in un
quadro di relazioni;
o acquisire varie tecniche di lettura (estensiva, esplorativa, intensiva);
o maturare sensibilità verso le problematiche legate al patrimonio culturale, storico ed
artistico.
5° ANNO
o Sviluppare le capacità critiche e le capacità di effettuare raccordi pluridisciplinari;
o sviluppare la creatività intellettuale e l'uso divergente delle categorie di pensiero e degli
schemi interpretativi.
CRITERI PER LA SCELTA DEI PERCORSI TRASVERSALI
Individuazione e trattazione di tematiche coerenti con gli obiettivi formativi e cognitivi prefissati;
rilevanza degli argomenti e delle problematiche culturali individuate sia sul piano didattico che
formativo;
ricorrenza delle tematiche e delle problematiche in più discipline;
possibilità di effettuare collegamenti e coordinamenti inter e pluridisciplinari.
VALUTAZIONE Come le competenze vanno misurate e certificate, alla fine del 1° Biennio, così i livelli di
apprendimento vanno valutati, secondo descrittori e indicatori d’Istituto.
42
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL PRIMO BIENNIO
Livello 1 2 3 4 5 6 7
Voto 1-3 4 5 6 7 8 9-10
Motivazione e
partecipazione
Non
partecipa
all’attività
didattica,
non
collabora,
disturba,
non
rispetta gli
impegni
Partecipa
saltuariamente
all’attività
didattica, non
rispetta sempre
gli impegni,
collabora solo se
obbligato
Partecipa
alle lezioni e
rispetta gli
impegni in
maniera
superficiale
Partecipa
regolarment
e alle
lezioni,
assolvendo
gli impegni
Partecipa,
facendo
fronte agli
impegni con
metodo e
motivazione
Collabora e
partecipa
attivamente
facendo
fronte agli
impegni con
metodo e
motivazione
Partecipa
attivamente
con iniziative
personali e
costruttive,
ponendosi
come
elemento
trainante per il
gruppo
Comprensione Manifesta
quasi nulla
o scarsa
capacità di
comprensi
one
Comprende con
difficoltà,
dimostrando di
non cogliere tutte
le informazioni
Evidenzia
una
comprension
e
superficiale
di contenuti
Comprende
le
informazion
i in modo
essenziale
Evidenzia
discrete
capacità di
comprension
e
Manifesta
buone
capacità di
comprension
e
Evidenzia una
capacità di
comprensione
pronta e
precisa
Acquisizione
delle
conoscenze
Non
possiede
conoscenze
attinenti ai
nuclei
essenziali
delle
discipline
Ha conoscenze
lacunose ed
inadeguate
Ha
conoscenze
frammentari
e e
disorganiche
Conosce gli
aspetti
essenziali
delle
discipline
Possiede
conoscenze
complete ed
organiche
Possiede
conoscenze
articolate e
approfondite
Ha
conoscenze
complete e
criticamente
approfondite
Esposizione
delle
conoscenze
Presenta
un’estrema
povertà
lessicale e
non
conosce la
terminolog
ia
essenziale
relativa
alla
disciplina
Possiede un
bagaglio lessicale
limitato e si
esprime con un
linguaggio
improprio
Si esprime
in forma
quasi
corretta e
con un
linguaggio
poco
scorrevole
Si esprime
in modo
corretto e
lineare ed
articola il
discorso in
modo
coerente
Si esprime
con
chiarezza,
utilizzando i
termini
specifici
della
disciplina
Possiede un
buon
registro
lessicale, si
esprime in
modo fluido
e sa
utilizzare
con
accuratezza
linguaggi
specifici
Sa utilizzare
linguaggi
settoriali e
registri
linguistici
sempre
appropriati,
con stile
personale e
creativo
Rielaborazione
delle
conoscenze
Non sa
eseguire
semplici
compiti e
non sa
aderire ad
una traccia
data
Commette errori,
a volte gravi,
nell’individuazio
ne e nel
collegamento di
concetti chiave
Non riesce
sempre a
collegare le
conoscenze
e commette
spesso degli
errori
Sa
analizzare e
collegare le
conoscenze
in modo
essenziale
Analizza ed
organizza
correttamente
i contenuti di
semplici
informazioni,
rielaborando
ne il
significato
generale
Sa collegare
le
conoscenze
in maniera
completa e
sa utilizzare
la
metodologia
di analisi in
modo
efficace
Sa effettuare
analisi
approfondite e
sa collegare le
conoscenze in
modo
autonomo,
anche in
ambiti
interdisciplina
ri
Applicazione
di metodologie
Non
compie
operazioni
logiche e
non sa
applicare
regole e
procedure
Commette gravi
errori
nell’applicazione
di regole e
procedure
Applica
regole e
procedure in
modo
parziale
Sa applicare
regole e
procedure in
casi
semplici,
non
commettend
o gravi
errori
Applica
regole e
procedure,
riflettendo su
situazioni
non molto
complesse
senza
commettere
errori
Sa applicare
regole e
procedure in
maniera
completa,
riflettendo
in contesti
nuovi e
complessi
Sa applicare
regole e
procedure con
precisione e
sicura
padronanza,
riflettendo in
ogni
situazione
43
GRIGLIA DI VALUTAZIONE (2° BIENNIO E V CLASSI)
Livello 1 2 3 4 5 6 7
Voto 1-3 4 5 6 7 8 9-10
Impegno Non
partecipa
all’attivit
à
didattica,
si distrae,
disturba,
non
rispetta
gli
impegni
Partecipa
saltuaria-
mente
all’attività
didattica, non
rispetta sempre
gli impegni, si
distrae
facilmente
Partecipa alle
lezioni ed
assolve gli
impegni in
maniera
superficiale
Partecipa
regolarmente
alle lezioni,
assolvendo
gli impegni
Partecipa,
facendo
fronte agli
impegni con
metodo
Partecipa
attivamente
facendo
fronte agli
impegni con
metodo
Partecipa
attivamente con
iniziative
personali e
costruttive,
ponendosi come
elemento
trainante per il
gruppo
Acquisizione
dei contenuti
Non
possiede
conoscen
ze
attinenti
ai nuclei
essenziali
delle
discipline
Ha conoscenze
frammentarie
inadeguate;
evidenzia
difficoltà di
comprensione
Ha
conoscenze
incomplete
ed evidenzia
una
comprension
e superficiale
di contenuti
Conosce gli
aspetti
essenziali
delle
discipline
Possiede
conoscenze
complete ed
evidenzia
discrete
capacità
di
comprension
e
Possiede
conoscenze
ampie
articolate e
buone
capacità
di
comprension
e
Ha conoscenze
complete ed
organiche,
capacità di
comprensione
pronta e precisa
Elaborazione
dei contenuti
Non sa
eseguire
semplici
compiti e
non sa
aderire ad
una
traccia
data
Commette
errori, a volte
gravi,
nell’esecuzion
e di compi-ti
anche semplici
Non sempre
riesce ad
applicare le
conoscenze o
le applica
commettendo
errori
Applica
correttament
e i contenuti
di semplici
informa-
zioni, coglie
il significato
generale
Sa applicare
ed
organizzare
le
conoscenze e
sa elaborare i
contenuti
Sa applicare
le
conoscenze
in maniera
completa e le
sa sviluppare
in modo
completo
Sa effettuare
analisi
approfondite; sa
applicare le
conoscenze con
efficacia anche
in ambiti
interdisciplinari
Analisi
e sintesi
Non è in
grado di
effettuare
alcuna
sintesi né
analisi
Non sa
effettuare
analisi e
sintesi
Sa effettuare
analisi e
sintesi ma in
maniera
parziale e
imprecisa
Sa effettuare
analisi ma
non in modo
approfondi-
to. È in
grado di
effettuare
semplici
sintesi
Sa effettuare
analisi e
sintesi
Sa effettuare
analisi
approfondite
e sintesi
complete
Si avvale di un
metodo
rigoroso, sa
operare
approfondiment
i personali
offrendo spunti
innovativi
Abilità
linguistiche
e espressive
Presenta
un’estrem
a povertà
lessicale e
non
conosce
affatto la
terminolo
gia
essenziale
relativa
alla
disciplina
Possiede un
bagaglio
lessicale
limitato e
presenta
improprietà
formali
Si esprime in
forma quasi
corretta, pur
non
utilizzando
linguaggi
specifici
Si esprime in
modo
corretto e
lineare
Possiede un
discreto
bagaglio
culturale, si
esprime con
chiarezza
Possiede un
buon
bagaglio
culturale, si
esprime con
chiarezza e
sa utilizzare
con
accuratezza
linguaggi
specifici
Sa utilizzare
linguaggi
settoriali e
registri
linguistici
sempre
appropriati con
stile personale e
creativo
44
CREDITO SCOLASTICO E FORMATIVO
Il Credito Scolastico sarà attribuito secondo le normative di legge che prevedono come
l’individuazione della fascia sia determinata dalla media dei voti riportata nello scrutinio finale
(Tabella A).
Elementi costitutivi del credito scolastico, oltre la media dei voti, saranno considerati:
l’assiduità della frequenza scolastica;
l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività
complementari ed integrative;
eventuali crediti formativi.
TABELLA A
Media dei voti
M Punti credito scolastico
Terzultimo anno Penultimo anno Ultimo anno
M =6 3 - 4 3 - 4 4 – 5
6< M < 7
6,01 < M < 6,50
6,51< M < 7,0
4- 5
4
5
4 – 5
4
5
5 – 6
5
6
7 < M < 8
7,01< M < 7,50
7,51< M < 8,0
5 – 6
5
6
5 – 6
5
6
6 – 7
6
7
8 < M < 9
8,01< M < 8,50
8,51< M < 9,0
6 – 7
6
7
6 – 7
6
7
7 – 8
7
8
9 < M < 10
9,01< M < 9,50
9,51< M < 10,0
7 – 8
7
8
7 – 8
7
8
8 – 9
8
9
Non si attribuisce credito scolastico per gli anni in cui l’alunno non consegue la promozione
alla classe successiva
45
M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico.
Al fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del
secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina
o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento
vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame
conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a
sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna
disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo
l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di
scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle
bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve
tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica,
l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed
integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non
può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla
media M dei voti.
N.B. La tabella sopra riportata verrà applicata per il calcolo delle terze e quarte classi essendo
entrata in vigore, con decreto ministeriale, a partire dall’anno scolastico 2009/2010. Per le
quinte classi verrà applicata la precedente tabella ministeriale che modifica quella sopra
riportata esclusivamente per i crediti dell’ultima banda (8< M < 10), assegnando il credito di
punti 7 per 8,01 M < 8,50, punti 8 per 8,51< M < 9,0, e punti 9 per 9,01< M < 10,0.
RICONOSCIMENTO DEI CREDITI FORMATIVI
La normativa dei nuovi Esami di stato prevede che i Consigli di classe, al termine di ciascun anno
del triennio, possano attribuire allo studente, in aggiunta al credito scolastico derivante dalla media
aritmetica dei voti finali riportati in tutte le discipline, anche un credito formativo. Il Regolamento
degli esami di stato afferma che può costituire credito formativo “ogni qualificata esperienza”,
maturata in contesti extrascolastici, “debitamente documentata, dalla quale derivino competenze
coerenti con il tipo di corso cui si riferisce l’esame di stato”.
Il Collegio dei docenti ha deliberato i requisiti della certificazione delle stesse nel modo seguente:
a) gli Enti, le Istituzioni, le Associazioni, ecc. debbono fornire attestazioni, redatte su carta intestata
e/o debitamente vidimate, contenenti una descrizione dell’esperienza, dalla quale possa evincersi la
rilevanza qualitativa della stessa anche in base all’impegno e ai risultati conseguiti. Nella
certificazione deve essere altresì indicato chiaramente il periodo e la durata dell’attività svolta;
46
b) documentazioni carenti o addirittura prive anche di uno solo dei requisiti di cui al precedente
punto a) non saranno prese in considerazione dai consigli di classe;
c) le esperienze non devono avere carattere occasionale;
d) le certificazioni comprovanti attività lavorativa devono indicare l’ente a cui sono stati versati i
contributi di assistenza e previdenza ovvero le disposizioni normative che escludono l’obbligo
dell’adempimento contributivo;
e) le certificazioni dei crediti formativi acquisiti all’estero devono essere convalidate dall’Autorità
diplomatica o consolare;
f) le attività sportive dichiarate devono essere corredate di tessera d’iscrizione dell’alunno alla
federazione per la quale si svolge l’attività;
g) le attività di volontariato riconosciute sono quelle svolte per organizzazioni di rilevanza
nazionale quali Protezione Civile, Caritas, Croce rossa, ecc.
Le esperienze che danno luogo all’attribuzione dei crediti formativi sono acquisite, al di fuori della
scuola di appartenenza, in ambiti e settori della società civile legati alla formazione della persona ed
alla crescita umana, civile e culturale. Il Collegio del Docenti ha stabilito le seguenti aree rispetto
alle quali i crediti formativi possano essere ritenuti idonei per la valutazione e l’attribuzione di
punteggio.
CREDITO FORMATIVO
Attività musicale - Conservatorio
Attività sportive
Attività di volontariato
Certificazione esterna in lingue
Patente europea – informatica
Vincitori di concorsi eno-gastronomici
Le certificazioni saranno consegnate dagli studenti in Segreteria all’Ufficio Protocollo entro il 15
maggio. E’ il caso di ricordare che il credito formativo costituisce, insieme con il profitto,
l’assiduità nella frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo
educativo e alle attività complementari e integrative, solo uno degli elementi sulla scorta dei quali
assegnare quel “patrimonio di punti” con il quale lo studente si presenta all’esame conclusivo del
corso di studi superiore.
47
Nota bene: gli allievi che conseguono l’ammissione alla classe successiva dopo la sospensione
del giudizio nello scrutinio di giugno acquisiscono il punteggio minimo relativo alla banda che
deriva solo dalla media dei voti.
48
LA COMPLESSITÀ DEL MOMENTO EDUCATIVO: LA DIDATTICA PER PROGETTI
Attenta alle trasformazioni in atto e consapevole della ricchezza e complessità del momento
educativo, la scuola non considera affatto esaurita la propria responsabilità nel momento della
didattica curriculare, ma articola la propria offerta formativa nella definizione di attività e progetti
extracurricolari.
I progetti sono luoghi privilegiati del momento non formale dell’educazione: essi creano spazi
‘alternativi’ dove i ragazzi possono muoversi in aree nuove di sperimentazione e autovalutare le
proprie competenze.
Mutato il contesto rispetto alla dinamica delle ore curricolari, gli studenti hanno la possibilità di
provare capacità, abilità e conoscenze secondo la ormai acquisita definizione di competenza come
“comprovata capacità”.
Il liceo riconosce valido il proprio sistema educativo solo nella sostanziale e necessaria esistenza di
ponti tra il momento formale (didattica curricolare) e il momento non formale (progetti e attività
integrative) dell’apprendimento e considera responsabilità assunta in maniera condivisa il lavoro di
ancorare e radicare i progetti nel curriculare, e sotto l’aspetto dei contenuti e sotto l’aspetto
organizzativo, nella serena possibilità da parte dei ragazzi di portare avanti entrambi gli impegni.
Abbiamo pensato di semplificare nel modo seguente il radicamento dei progetti nel curriculare e la
loro ricaduta in essi.
progetti
Didattica curriculare
1. AREA METODOLOGICA
2. AREA LOGICO-ARGOMENTATIVA
3. AREA LINGUISTICA E COMUNICATIVA
4. AREA STORICO-UMANISTICA
5. AREA SCIENTIFICA, MATEMATICA E TECNOLOGICA
Luoghi ‘alternativi’
dove provare
conoscenze e
capacità e
autovalutarle
49
Lo schema traduce la volontà dell’Euclide di coniugare la tradizione curricolare, che risiede nella
professionalità dei suoi docenti e si esprime nei consigli di classe e nei dipartimenti, con la
vocazione progettuale che da sempre caratterizza la scuola e che, sotto forma di innovazione,
risponde alle profonde trasformazioni del sistema formativo scolastico italiano.
L’assunzione di questo schema come prassi di lavoro risulta inoltre funzionale alla volontà
dell’Euclide di proseguire nella definizione di una didattica per competenze.
Questa scelta risponde a un’attenzione maturata nell’ambito della formazione dei docenti e adempie
all’obbligo di certificazione delle competenze cui la scuola pubblica è chiamata al termine del
primo biennio.
Sotto il profilo delle scelte culturali, l’Euclide prende atto che in una logica ‘alta’ di scuola della
conoscenza, la competenza dovrebbe diventare un bisogno reclamato dai giovani ai fini di accedere
al sapere: chiedono di comprendere il senso, di contestualizzare, di analizzare criticamente etc.
In quest’ottica la scuola si sta impegnando nell’individuare, nella didattica e nella valutazione,
strumenti di assunzione della logica delle competenze.
L’integrazione dei due momenti, formale e non formale, curricolare e progettuale, consente il
raggiungimento di quelle competenze trasversali che il regolamento sul nuovo obbligo di istruzione
del 22 agosto 2007 (G.U. n. 202 del 31 agosto 2007) indica come le otto competenze chiave di
cittadinanza, in linea con gli obiettivi di Lisbona:
1. Imparare ad imparare
2. Progettare
3. Comunicare
4. Collaborare e partecipare
5. Agire in modo autonomo e responsabile
6. Risolvere problemi
7. Individuare collegamenti e relazioni
8. Acquisire ed interpretare l’informazione
50
I PROGETTI DELL’OFFERTA FORMATIVA
L’offerta formativa oltrepassa la dimensione squisitamente curriculare: la scuola non è solo
l’ambito in cui si insegnano le discipline inserite nei piani di studio ma vuol essere il luogo
dell’educazione interattiva, uno spazio in cui:
· si sviluppano le potenzialità individuali
· si attua la formazione alla cittadinanza, alla solidarietà e all’intercultura
· si crea un rapporto costruttivo di collaborazione e scambio con il territorio
· si sviluppano le professionalità e le menti d’opera.
L’arricchimento dell’offerta formativa avviene principalmente con i progetti e le proposte di docenti
singoli o organizzati in commissioni che si traducono in termini operativi e concreti le esigenze
formative espresse dall’utenza, tenendo sempre presenti le finalità dell’Istituto:
o CENTRALITÀ DELLO STUDENTE E DELLA STUDENTESSA
o PROMOZIONE DELLA PERSONA
o FORMAZIONE DEL CITTADINO E DELLA CITTADINA
o REALIZZAZIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO
o APPRENDIMENTO PERMANENTE
ATTIVITA’ CURRICOLARI
CORO SCOLASTICO
GIORNATE DEL F.A.I.
PROSA E CONCERTI
TEATRO RAGAZZI
CAFFE’ LETTERARI: L’INCONTRO CON L’AUTORE
LO SPORT E I SUOI CONTENUTI EDUCATIVI E SOCIALI
51
PROGETTI EXTRACURRICOLARI
IT COMMERCIALE
PROGETTI DI SIMULAZIONE DI IMPRESA
(ECON. AZIENDALE-DIRITTO-ITALIANO)
INDIRIZZATO ALLA CLASSE V
LICEO SCIENTIFICO
LABORATORIO DI FILOSOFIA MORALE
DESTINATARI: ALUNNI DI CLASSE III, IV, V
A COME ALIMENTAZIONE
DESTINATARI: CLASSI III
GRECO DI CALABRIA
CORSO DI SPAGNOLO
DESTINATARI: BIENNIO
IT GEOMETRI
IL LINGUAGGIO ARCHITETTONICO
DESTINATARI: CLASSI IV E V
L’ARCHITETTURA ECCLESIASTICA SPONTANEA
DESTINATARI: ALUNNI IV E V
ENERGIE RINNOVABILI (A.P.E)
DESTINATARI: CLASSE V
AUTOCAD
DESTINATARI: CLASSI I-II-III
IPSSAR
IL MAIALE: RE INCONSTRASTATO DELLA NOSTRA TAVOLA
DESTINATARI: 20 ALUNNI CLASSI III
CINEGUSTANDO
DESTINATARI: CLASSI IV E V
EDUCAZIONE AL CONSUMO DEGLI ALIMENTI
DESTINATARI: CLASSI V
52
IT COMMERCIALE + LICEO SCIENTIFICO + IT GEOMETRI + IPSSAR
CORO D’ISTITUTO
PREPARAZIONE ALL’ECDL (TRIENNIO)
53
PIANO DELLE USCITE, VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
LICEO SCIENTIFICO
I BIENNIO
1. Parco della Biodiversità – Catanzaro
2. MuSaBa – Mammola
3. Museo Mattia Preti – Taverna
4. Museo di Reggio Calabria
5. Osservatorio Astronomico di RC (II B – II C)
6. I presepi di Caltagirone (II B)
7. Gerace e Stilo (II B)
8. Viaggio di istruzione in Sicilia con partecipazione alle tragedie greche di Siracusa
II BIENNIO
Classi III
1. Parco della Biodiversità – Catanzaro
2. MuSaBa – Mammola
3. Museo Mattia Preti – Taverna
4. Museo di Reggio Calabria
5. Osservatorio Astronomico di RC
6. Gerace e Stilo
7. Partecipazione alle tragedie greche a Siracusa
8. I presepi di Caltagirone
9. Viaggio di istruzione a Malta
Classi IV
1. Planetario di RC
2. Partecipazione alle tragedie greche a Siracusa
3. Istituto di geofisica e vulcanologia – CT
4. Crociera nei paesi del Mediterraneo
Classi V
1. Planetario di Reggio Calabria
2. Museo Nazionale di RC
3. Parco della Biodiversità a Catanzaro
4. Istituto di Geofisica e Vulcanologia di CT
54
5. Crociera nei Paesi del Mediterraneo
IT COMMERCIALE
I BIENNIO
1. Parco della Biodiversità - Catanzaro
2. Parco Archeoderi – Bova Marina
II BIENNIO
1. Viaggio di Istruzione a Malta (III)
2. Crociera nei Paesi del Mediterraneo (IV)
V ANNO
1. Campo di concentramento di Tarsia
2. Crociera nei Paesi del Mediterraneo
IT GEOMETRI
I BIENNIO
1. I presepi di Caltagirone
2. Museo di RC
3. Parco della Biodiversità – CZ
4. Campo Ferramonti
5. Consiglio Regionale della Calabria
6. Viaggio di Istruzione in Sicilia
II BIENNIO
1. Porto di Gioia Tauro
2. Base Aeronautica di Grosseto
3. Visita cantiere e aziende in Umbria
4. Campo Ferramonti
5. Studi professionali del territorio
6. Comuni Area Grecanica
7. Crociera nei Paesi del Mediterraneo
55
V ANNO
1. Ufficio del Catasto di RC
2. Base Aeronautica di Grosseto
3. Porto di Gioia Tauro
4. Crociera nei Paesi del mediterraneo
IPSSAR
I BIENNIO
1. Candidoni – Rosarno (Fattoria della Piana)
2. Roccella J. – Stilo – Caulonia (Hotel Parco dei Principi – Cattolica di Stilo – Presepe elettro-
meccanico)
3. Taormina (strutture ricettive) e Bronte (produzione, lavorazione e uso in cucina del
pistacchio)
4. Crotone e Cirò (villaggio turistico, centro storico, Museo della Magna Grecia, cantina
Iuzzolini)
5. Sicilia - Itinerario pirandelliano e visita al parco archeologico
II BIENNIO
Classi III
1. Fiera SIGEP di Rimini
2. Fiera HORECA-EXPO di Rimini
3. Cirò (cantina Iuzzolini)
4. Consorzio del Bergamotto - Motta San Giovanni
5. Caseificio Praticò – Reggio Cal.
6. Caffè Mauro – Campo Calabro
7. Polonia – Scuola di Ristorazione (III A)
8. Viaggio di Istruzione a Malta
Classi IV
1. Bagnara – Scilla (struttura ricettiva)
2. Spilinga – Tropea – Pizzo (strutture ricettive, centro storico, castello Murat)
3. Ciminà – Bianco – Locri (caciocavallo, villa romana, oleificio Contrada Moschetta)
4. Ferramonti di Tarsia
5. Bit di Milano
56
6. Città del gusto – Catania
7. Fiera di Rimini HORECA-EXPO
8. Crociera nei Paesi del Mediterraneo
Classi V
1. Bagnara – Scilla (struttura ricettiva)
2. Spilinga – Tropea – Pizzo (strutture ricettive, centro storico, castello Murat)
3. Ciminà – Bianco – Locri (caciocavallo, villa romana, oleificio Contrada Moschetta)
4. Ferramonti di Tarsia
5. Bit di Milano
6. Città del gusto – Catania
7. Fiera di Rimini HORECA-EXPO
8. Crociera nei Paesi del Mediterraneo
57
ALLEGATI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
- Il PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ (All. 1)
- CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA (All. 2)
- REGOLAMENTO DI DISCIPLINA (All. 3)
- NORME DI SICUREZZA (All. 4)
- REGOLAMENTO D’ISTITUTO (All. 5)
- PATTO DI CORRESPONSABILITA’ (All. 6)
- CARTA DEI SERVIZI (All. 7)
58
(All. 1)
L’ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “EUCLIDE “ DI BOVA MARINA, a
seguito della Direttiva M. del 27/12/2012 e della CM n° 8 del 6/3/2013 ha elaborato:
Il PIANO ANNUALE PER
L’INCLUSIVITA’
A.S. 2013-2014
Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione
e, quindi, importanti modifiche e messe a punto.
La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio, con una
normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate, indirizzata all’ “handicap”, oggi
“disabilità”.
L’introduzione di studenti diversamente abili, nella scuola è stata per molto tempo il segno di
apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove
esigenze.
La spinta propulsiva si è, però, in determinati casi, stemperata e ristretta in un ambito tecnico
“medicalizzato”, piuttosto che allargarsi a prospettiva generalizzata.
La Direttiva M. del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO
EDUCATIVO SPECIALE (BES).
“Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macro-categoria che comprende dentro di sé tutte
le possibili difficoltà educativo-apprenditive degli alunni, sia le situazioni considerate
tradizionalmente come disabilità mentale, fisica, sensoriale, sia quelle di deficit in specifici
apprendimenti clinicamente significativi, la dislessia, il disturbo da deficit attentivo, ad esempio, e
altre varie situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di
contesto socio-culturale, ecc. Tutte queste situazioni sono diversissime tra di loro, ma nella loro
clamorosa diversità c’è però un dato che le avvicina, e che le rende sostanzialmente uguali nel loro
diritto a ricevere un’attenzione educativo didattica sufficientemente individualizzata ed efficace:
tutte queste persone hanno un funzionamento per qualche aspetto problematico, che rende loro più
difficile trovare una risposta adeguata ai propri bisogni” (cfr. Dario Ianes, Vanessa Macchia, La
didattica per i Bisogni Educativi Speciali - Strategie e buone prassi di sostegno inclusivo, Erickson,
2008). A tal proposito il nostro Istituto: riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in
materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività.
Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:
1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
3) strumenti compensativi;
4) misure dispensative;
utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o
alle direttive del POF.
Propone altresì un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già
disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne.
59
Ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che
possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA)
o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale: libri di testo, ecc., per
quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale). Il processo d’inclusione nella scuola,
inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto.
In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario, in primo luogo avere conoscenza preventiva
delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi,
formalizzare compiti e procedure , in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo.
Piano Annuale per l’Inclusione – anno scolastico 2013/2014
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 27
minorati vista 1
minorati udito 4
Psicofisici 22
2. disturbi evolutivi specifici
DSA 2
ADHD/DOP
Borderline cognitivo 3
Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico
Linguistico-culturale 2
Disagio comportamentale/relazionale
Altro
Totali 34
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO 27
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 5
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 0
B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in…
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di
piccolo gruppo Sì
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
No
AEC Le finalità e gli obiettivi propri dell'assistente
educatore (figura professionale prevista dalla
legge 104/92) sono: favorire l'integrazione
scolastica e sociale dell'alunno in difficoltà in
genere; promuoverne l'autonomia personale e
sociale; sostenere il mantenimento e lo
sviluppo delle potenzialità residue
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo Sì
60
(apprendimento, comunicazione, relazione,
socializzazione).
In ambito scolastico si rapporta e collabora
con funzioni distinte, complementari e non
sostitutive, con l’insegnante di sostegno e con
gli insegnanti curricolari contribuendo al
raggiungimento delle finalità previste dal
P.E.I. e dal progetto individuale.
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
No
Assistenti alla comunicazione
L’assistente alla comunicazione, figura
professionale prevista dalla Legge 104/92
art.13, è un operatore socio-educativo che
affianca lo studente disabile sensoriale con
funzione di mediatore e di facilitatore della
comunicazione, dell’apprendimento,
dell’integrazione e della relazione tra
l’alunno, la famiglia, la classe, i docenti e i
servizi specialistici.
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo No
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
No
Funzioni strumentali / coordinamento Sì
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Sì
Psicopedagogisti e affini esterni/interni No
Docenti tutor/mentor No
Altro:
Altro:
61
C. Coinvolgimento docenti
curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI Sì
Rapporti con famiglie Sì
Tutoraggio alunni Sì
Progetti didattico-educativi a prevalente
tematica inclusiva Sì
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI No
Rapporti con famiglie No
Tutoraggio alunni No
Progetti didattico-educativi a prevalente
tematica inclusiva No
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI No
Rapporti con famiglie No
Tutoraggio alunni No
Progetti didattico-educativi a prevalente
tematica inclusiva No
Altro:
D. Coinvolgimento personale
ATA
Assistenza alunni disabili Sì
Progetti di inclusione / laboratori
integrati Sì
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia dell’età
evolutiva Sì
Coinvolgimento in progetti di
inclusione Sì
Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità educante No
Altro:
F. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e
istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS /
CTI
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati sulla disabilità Sì
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati su disagio e simili Sì
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità Sì
Procedure condivise di intervento su
disagio e simili Sì
Progetti territoriali integrati Sì
Progetti integrati a livello di singola
scuola Sì
Rapporti con CTS / CTI Sì
Altro:
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
Progetti territoriali integrati No
Progetti integrati a livello di singola
scuola No
Progetti a livello di reti di scuole Sì
62
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-
didattiche / gestione della classe Sì
Didattica speciale e progetti educativo-
didattici a prevalente tematica inclusiva Sì
Didattica interculturale / italiano L2 Sì
Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Sì
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis.
Intellettive, sensoriali…) Sì
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della
scuola X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della
scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle
attività educative; X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di
percorsi formativi inclusivi; X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso
nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
successivo inserimento lavorativo. X
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
63
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Il nostro Istituto elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e
dell’inclusione condivisa tra il personale.
Il Consiglio d’Istituto si assume la responsabilità di collaborare con il Dirigente scolastico e con il
Collegio docenti circa gli elementi organizzativi, consequenziali alle scelte pedagogiche, affinerà le
capacità di sviluppare attenzione alle problematiche e supporterà specifiche progettualità e prassi
didattiche.
I Docenti del Consiglio di Classe, dopo un primo periodo di osservazione, previo consenso della
famiglia, predispongono un Piano Educativo Personalizzato, nel quale ogni docente illustra come
intende raggiungere gli obiettivi, anche utilizzando metodologie, spazi, tempi diversi da quelli del
resto della classe. In merito agli alunni con disturbi specifici di apprendimento la scuola si attiverà
per promuovere in loro l’autonomia di lavoro e l’autoefficacia.
IL DIRIGENTE Convoca e presiede il GLHI
Viene informato dal Coordinatore di Classe e/o Coordinatore BES rispetto agli sviluppi del caso
considerato Convoca e presiede il Consiglio di Classe.
LA FUNZIONE STRUMENTALE Collabora con il Dirigente Scolastico , raccorda le diverse realtà (Scuola, ASL, Famiglie, enti
territoriali…), attua il monitoraggio di progetti, partecipa alla Commissione per alunni con disabilità
e riferisce ai singoli consigli.
I CONSIGLI DI CLASSE
Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Collaborano all’osservazione
sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica,
definiscono, condividono ed attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo
Individualizzato (PEI) od un Piano didattico Personalizzato (PDP) per l’alunno.
LA FAMIGLIA
Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora
alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.
IL COORDINATORE BES
Coordina il colloquio tra scuola e famiglia. Segue i passaggi di contatto/informazione Scuola
/Famiglia/ Servizi. Rimane a disposizione e collabora con gli insegnanti per la definizione dei
Progetti (PEI o PEP) Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca
e di didattica speciale ed inclusiva. Fornisce spiegazioni sull’organizzazione della scuola.
ASL Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione
relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da
intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia.
IL SERVIZIO SOCIALE Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti dal territorio.
Partecipa agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni. E’ attivato e coinvolto rispetto al
caso esaminato. Integra e condivide il PEI o PEP.
64
Formazione e aggiornamento degli insegnanti Formazione e aggiornamento su didattica speciale e progetti educativo/didattici a prevalente
tematica inclusiva.
DSA
Autismo
Corsi di aggiornamento professionale
Partecipazione al Convegno Provinciale ”Alunni con BES: indicazioni operative per
promuovere l’inclusione scolastica”.
Concorso: sport e disabilità
Progetto: l’aula d’informatica.
Progetto: decorazioni in cucina.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su:
osservazioni che definiscono una valutazione iniziale
osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifiche
promozione di nuove attività a carattere inclusivo.
attività di apprendimento e di applicazione delle conoscenze
attività di comunicazione
attività motorie
attività interpersonali
svolgere compiti ed attività di vita fondamentali
in definitiva le strategie di valutazione con prassi inclusive dovranno rendere efficace gli strumenti
con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale, e di responsabilità sociale
propri dell’età.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Affinché il progetto vada a buon fine, l’organizzazione Scuola deve predisporre un piano attuativo
nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e
ruoli ben definiti
Dirigente scolastico
Gruppo lavoro handicap d’istituto (GLHI)
Docenti curriculari
Docenti di sostegno
Relativamente ai PDF, PEI e PdP il consiglio di classe, ed ogni insegnante in merito alla disciplina
di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle
prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione
iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di raccogliere il
maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico
inclusivo.
Il GLHI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell’Istituto raccogliendo le documentazioni
degli interventi educativo-didattici definiti.
Il Dirigente Scolastico partecipa alle riunioni del Gruppo H, è messo al corrente dal referente del
sostegno/funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con BES ed è interpellato
direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al
Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e
passaggio di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio.
E’ utile individuare un referente, tra il personale ATA, che partecipi al gruppo di lavoro, qualora se
ne ravveda la necessità, e possa così fungere da punto di riferimento per i colleghi.
65
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e
di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità
dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati
del PEI, e del PDP oltre alla collaborazione per l’aggiornamento e la stesura del PDF.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
In base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico sono previsti incontri scuola-famiglia-
territorio, oltre agli incontri con l’equipe multidisciplinare dell’ASP competente. Con le famiglie i
contatti telefonici, scritti saranno periodici e programmati al fine di attuare una guida extra
scolastica costante e un quotidiano controllo sull’andamento didattico-disciplinare. Ciò consentirà
un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e agevolerà il processo di crescita degli alunni.
Pertanto i familiari in sinergia con la scuola concorrono all’attuazione di strategie necessarie per
l’integrazione dei loro figli.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
ACCOGLIENZA l’accoglienza di studenti con BES all’inizio del percorso scolastico,
l’accoglienza di studenti con BES in corso d’anno,
il passaggio di informazioni relative a studenti con BES da un ordine di scuola all’altro.
CURRICOLO
OBIETTIVO / COMPETENZA educativo-relazionale tecnico – didattico relativo al progetto di vita.
ATTIVITÀ attività adattata rispetto al compito comune (in classe)
attività differenziata con materiale predisposto (in classe)
affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)
attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele
attività di approfondimento / recupero individuale
lavori di gruppo tra pari in classe
attività individuale autonoma
attività alternativa, laboratori specifici
CONTENUTI comuni
alternativi
ridotti
facilitati
SPAZI organizzazione dello spazio aula.
attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.
spazi attrezzati.
luoghi extrascuola.
TEMPI tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività.
MATERIALI/STRUMENTI materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale,
testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari ….
mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili.
66
VERIFICHE comuni
comuni graduate
adattate
semplificate, differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola
disciplina.
differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti.
VALUTAZIONE docente coinvolti dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi
adeguata
efficace
da estendere
da prorogare
da sospendere
insufficiente
I comportamenti osservabili possono riguardare
performance / prestazioni in ambito disciplinare
investimento personale / soddisfazione / benessere
lavoro in autonomia
compiti e studio a casa
partecipazione / relazioni a scuola
relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti
Valorizzazione delle risorse esistenti
“La progettazione degli interventi didattici riguarda tutti gli insegnanti, perché l’intera comunità
scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili e delle diverse attitudini
cognitive” (Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità), diventa dovere
imprescindibile della scuola, e di chi la dirige, promuovere le risorse interne, affidando a chi, per
esperienza o per titoli o per entrambi, abbia la possibilità di innescare meccanismi che promuovano
lo sviluppo dell’inclusività. Il processo educativo nella scuola si costruisce nella comunicazione tra
docente e studente e si arricchisce in virtù dello scambio con l'intera comunità che attorno alla
scuola vive e lavora. In questo senso la partecipazione profonda del docente al progetto scolastico è
un contributo fondamentale che viene offerto all’equilibrio del sistema, in quanto l'autonomia
scolastica, funzionale alla piena realizzazione del diritto all'apprendimento e al conseguimento dei
risultati formativi, determina la necessità di un rinnovato protagonismo dei diversi soggetti, nel
rispetto dei ruoli e con spirito di cooperazione. In particolare, è la partecipazione lo strumento
principe per mettere al centro la valorizzazione delle inclinazioni personali dei ragazzi, creare le
migliori condizioni per un apprendimento efficace, combattere e prevenire il fenomeno della
dispersione scolastica o le diverse manifestazioni di aggressività o ostilità che molti alunni vivono,
significativamente correlata ad un vissuto di alunno problematico.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione
Risorse materiali: laboratori, palestre, attrezzature informatiche - software didattici, ausili didattici
per i ragazzi potatori di handicap di tipo sensoriale, etc.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Accoglienza (vedi curriculo) già previsto nel POF. Orientamento interno ed esterno già previsto nel
POF.
67
Allegati:
Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC,
Assistenti Comunicazione, ecc.)
68
(All. 2)
CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL
VOTO DI CONDOTTA
Ogni Consiglio di classe attribuirà il voto in base ai seguenti descrittori :
A. frequenza e puntualità;
B. rispetto delle regole;
C. rispetto delle persone e dell’ambiente scolastico;
D. partecipazione e dialogo educativo;
E. sanzioni disciplinari.
L’assegnazione di una votazione insufficiente in sede di scrutinio sarà assegnata allo studente
destinatario di almeno una sanzione disciplinare di allontanamento dalla scuola per un periodo
superiore a 15 giorni, come previsto dalla normativa vigente.
10
A. frequenza assidua e puntuale (assenze <5% per quadrimestre), rispetto degli
orari entrata/uscita, dissociazione in occasione di assenze “strategiche”
individuali o collettive in concomitanza di verifiche scritte/orali e/o di attività
proposte dalla scuola;
B. esemplare rispetto del Regolamento di Istituto ed interiorizzazione personale del
Patto educativo;
C. sistematico rispetto di tutti coloro che operano nella scuola, rispetto degli spazi
e degli arredi scolastici, nonché dei beni altrui;
D. partecipazione attiva e collaborativa alle lezioni e alle attività, puntuale rispetto
delle consegne, disponibilità a collaborare costruttivamente con insegnanti e
compagni al raggiungimento degli obiettivi formativi;
E. nessun provvedimento disciplinare.
9
A. frequenza assidua e regolare (assenze <10% per quadrimestre), rispetto degli
orari entrata/uscita <3 per quadrimestre, dissociazione in occasione di assenze
“strategiche” individuali o collettive in concomitanza di verifiche scritte/orali
e/o di attività proposte dalla scuola;
B. lodevole rispetto del Regolamento di Istituto ed interiorizzazione personale del
Patto educativo;
C. rispetto di tutti coloro che operano nella scuola, rispetto degli spazi e degli
arredi scolastici, nonché dei beni altrui;
D. partecipazione attiva e collaborativa alle lezioni e alle attività, rispetto delle
consegne, lievi e sporadici episodi di distrazione durante le lezioni, disponibilità
a collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni al raggiungimento
degli obiettivi formativi;
E. nessun provvedimento disciplinare.
8
A. frequenza e puntualità irregolare (assenze <15% per quadrimestre), rispetto
degli orari entrata/uscita, dissociazione in occasione di assenze “strategiche”
individuali o collettive in concomitanza di verifiche scritte/orali e/o di attività
proposte dalla scuola;
B. rispetto del Regolamento di Istituto;
C. rispetto di tutti coloro che operano nella scuola, rispetto degli spazi e degli
arredi scolastici, nonché dei beni altrui;
69
D. qualche episodio di disturbo durante le lezioni, selettiva disponibilità a
collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni alle attività, irregolare
rispetto delle consegne;
E. nessun provvedimento disciplinare.
7
A. frequenza irregolare e scarsa puntualità in classe (assenze >15% per
quadrimestre), numerose richieste di permesso di entrata/uscita, numerose
assenze “strategiche” individuali o collettive in concomitanza di verifiche
scritte/orali e/o di attività proposte dalla scuola;
B. rispetto non adeguato del Regolamento di Istituto;
C. episodica mancanza rispetto di tutti coloro che operano nella scuola, episodica
mancanza di rispetto o uso non conforme alle finalità delle strutture, degli spazi
e degli arredi scolastici, nonché dei beni altrui;
D. resistenza a collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni al
raggiungimento degli obiettivi formativi;
E. qualche richiamo sul registro di classe (max. 5 per quadrimestre).
6
A. frequenza irregolare e scarsa puntualità in classe (assenze >20% per
quadrimestre), numerose richieste di permesso di entrata/uscita, numerose
assenze “strategiche” individuali o collettive in concomitanza di verifiche
scritte/orali e/o di attività proposte dalla scuola;
B. inosservanza del Regolamento di Istituto ;
C. comportamenti episodici che violino la dignità ed il rispetto della persona
(offese verbali, sottrazione di beni altrui, utilizzo improprio e doloso di spazi,
attrezzature, strumenti elettronici e informatici, cellulari), mancanza di rispetto
nei confronti delle strutture, degli arredi, delle dotazioni scolastiche (sottrazione
e/o danneggiamento );
D. partecipazione passiva alle lezioni, disturbo del regolare svolgimento delle
lezioni;
E. numerosi richiami sul registro di classe per reiterate infrazioni disciplinari;
sospensione dalle lezioni per almeno tre giorni.
5
A. frequenza irregolare e scarsa puntualità in classe (assenze >25% per
quadrimestre), numerose richieste di permesso di entrata/uscita, numerose
assenze “strategiche” individuali o collettive in concomitanza di verifiche
scritte/orali e/o di attività proposte dalla scuola;
B. mancato rispetto del Regolamento di Istituto;
C. comportamenti sistematici che violino la dignità ed il rispetto della persona
(offese verbali, sottrazione di beni altrui, utilizzo improprio e doloso di spazi,
attrezzature, strumenti elettronici e informatici, cellulari), mancanza di rispetto
nei confronti delle strutture, degli arredi, delle dotazioni scolastiche (sottrazione
e/o danneggiamento);
D. reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana (violenza privata,
minacce, uso o spaccio di sostanze stupefacenti, reati di natura sessuale o che
creino una concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone);
E. sanzione di allontanamento dello studente dalla comunità scolastica per un
periodo superiore a 15 giorni.
70
71
(All. 3)
Regolamento di disciplina
Art. 1 - Campo di applicazione
II presente regolamento si applica a tutti gli studenti che frequentano l'Istituto, quale che sia la loro età e
condizione, nel più assoluto ripudio di ogni differenza ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 – Finalità
La vita della comunità scolastica, nel pieno rispetto della Costituzione e della Convenzione internazionale sui
diritti dell'infanzia stipulata a New York il 20 Novembre 1989, è informata ai valori democratici e volta alla
crescita della persona in tutte le sue dimensioni, in stretta osservanza della libertà di espressione, di pensiero,
di coscienza e di religione di ognuno.
Il presente regolamento quindi, sulla base dei nuovi principi introdotti dalla legislazione in materia, è ispirato
ad un'azione educativa fondata sulla qualità delle relazioni insegnante-studente e deve cooperare, con
l'insieme delle rimanenti attività didattiche, allo sviluppo della personalità dei giovani attraverso l'educazione
alla consapevolezza ed al senso di responsabilità.
Art. 3 - Doveri degli studenti
1. Lo studente è puntuale ed assiduo alle lezioni e si assenta solo per gravi e giustificati motivi, per i quali
informa la scuola e arriva puntuale alle lezioni.
2. Lo studente si presenta a scuola con il materiale didattico occorrente.
3. Lo studente usa un linguaggio corretto, evita ogni aggressività e le parole offensive.
4. Lo studente in caso di discordie, si appella ad un arbitro neutrale ed autorevole, reperito in ambito
scolastico (Docente, non docente, Dirigente Scolastico, compagno autorevole..).
5. Lo studente segue esclusivamente la lezione che gli viene impartita e non si occupa di altre discipline,
né attende ad attività di qualsiasi tipo.
6. Lo studente ha dovere di obbedienza rispetto a quanto legittimamente richiesto dal personale della
scuola.
7. Lo studente fornisce la documentazione richiesta dall’amministrazione della scuola, nei modi e nei
tempi richiesti.
8. Lo studente mantiene in ogni momento della vita scolastica, un comportamento serio, educato e
corretto. Rispetta gli insegnanti, i compagni, il personale non docente ed il loro lavoro.
9. Lo studente ha il dovere di osservare le normative sulla sicurezza, sulla privacy e sulla salute.
10. Lo studente rispetta e fa rispettare i beni degli altri, il patrimonio della scuola e l'ambiente dove studia e
lavora; collabora a renderlo confortevole ed accogliente.
11. Lo studente risarcisce i danni causati alle persone, agli arredi e alle attrezzature. Il mancato risarcimento
darà luogo ad una sanzione disciplinare adeguata al valore del risarcimento non corrisposto. In caso di
mancato risarcimento congruamente elevato, la scuola procederà a richiedere il risarcimento secondo le
disposizioni di legge.
12. Lo studente utilizza le strutture, le attrezzature e i servizi della scuola, anche fuori dell'orario delle
lezioni, secondo le regole e procedure prescritte nel rispetto delle norme di sicurezza.
13. Lo studente ha il diritto e il dovere di contribuire al buon funzionamento della scuola anche attraverso
suggerimenti e proposte.
Art. 4 - Principi generali sulla disciplina nella scuola
1. Le sanzioni disciplinari si ispirano ai principi di gradualità, proporzionalità e giustizia e tendono al
rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità
scolastica. Le sanzioni tengono sempre conto della situazione personale dello studente.
2. Per quanto possibile, le sanzioni si ispirano al principio della riparazione del danno. La riparazione non
estingue la mancanza.
3. La responsabilità disciplinare è personale; la sanzione è pubblica.
72
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni
correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità. Nessuna sanzione può influire sulla
valutazione del profitto. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni senza prima aver potuto esprimere le
proprie ragioni.
5. In caso di atti o comportamenti che violano le norme del codice penale, il dirigente della scuola, quando
sia tenuto dal codice stesso, provvede tempestivamente alla denuncia, della quale informa la famiglia e
il consiglio di classe dello studente interessato .
6. L'allontanamento dalle lezioni, salvo il caso di recidiva, può prevedere l'obbligo della frequenza. Il
consiglio di classe, per un valido motivo, può quindi sospendere condizionatamente la sanzione, che
verrà scontata in caso di recidiva.
7. Ai fini della recidiva, si tiene conto solo delle sanzioni disciplinari irrogate nel corso dello stesso anno
scolastico. Per recidiva s'intende la reiterazione generica della violazione dei doveri.
8. Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove – in coordinamento con la
famiglia dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria – un percorso di
recupero educativo mirato all’ inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella
comunità scolastica.
Art. 5 - Tipologia delle sanzioni
1. Tenuto conto dei principi e dei criteri di cui ai commi precedenti, e dell’art. 4 (recante disposizioni in
materia di disciplina degli studenti) dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti, l'organo competente
dovrà irrogare i seguenti provvedimenti disciplinari in corrispondenza delle relative infrazioni:
a. richiamo senza avviso alla famiglia, per condotta non conforme ai principi di correttezza e buona
educazione; scorrettezze non gravi verso i compagni, gli insegnanti o il personale, disturbo durante
le lezioni, mancanze ai doveri di diligenza e puntualità, inosservanze dei fondamentali canoni di
pulizia e igiene d’aula. Il richiamo viene annotato sul registro di classe;
b. richiamo con avviso alla famiglia, per vi scorrettezze verso i compagni, gli insegnanti o il
personale, disturbo continuato durante le lezioni, mancanze plurime ai doveri di diligenza e
puntualità, violazioni non gravi alle norme di sicurezza; assenza ingiustificata ed arbitraria. Il
richiamo viene annotato sul registro di classe e se ne dà notizia alla famiglia;
c. allontanamento dalla scuola da uno a cinque giorni per gravi scorrettezze verso i compagni, gli
insegnanti o il personale, turpiloquio, ingiurie ed offese ai compagni, agli insegnanti o al
personale, danneggiamento volontario di oggetti di non grande valore di proprietà della scuola o di
altri; molestie continuate nel confronti di altri;
d. allontanamento dalla scuola da sei a dieci giorni per recidiva dei comportamenti di cui alla
lettera C e per atti di violenza nei confronti di altri compagni, insegnanti o personale, anche
avvenuti nelle immediate vicinanze della scuola; danneggiamento di oggetti di valore per i quali,
al responsabile, sarà richiesto il risarcimento;
e. allontanamento dalla scuola da undici a quindici giorni per recidiva dei comportamenti di cui
ai punti C e D, violenza intenzionale, offese gravi alla dignità della persona, uso, cessione o
spaccio di sostanze psicotrope (con riserva di denuncia agli organi competenti).
f. allontanamento dalla comunità scolastica per una durata superiore a quindici giorni per reati
che violino la dignità e il rispetto della persona umana (violenza privata, atti di bullismo, minaccia,
percosse, ingiurie, reati di natura sessuale) o causino situazioni di pericoli per la comunità
(incendio, allagamento, ecc.); denuncia penale per fatti avvenuti all'interno della scuola che
possano rappresentare pericolo per l'incolumità delle persone. La durata dell’allontanamento sarà
adeguata alla gravità dell’infrazione ovvero alla permanenza della situazione di pericolo per
l'incolumità delle persone.
g. allontanamento dalla comunità scolastica fino al termine dell’ anno scolastico (DPR 235/2007
art. 4 comma 9 bis) per recidiva di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona umana
oppure per atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria
apprensione a livello sociale.
h. esclusione dallo scrutinio finale o non ammissione all’ esame di Stato conclusivo del corso di
studi (DPR 235/2007 art.4, comma 9 bis e 9 ter), per i casi più gravi di quelli già indicati alla
lettera G.
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2. L'organo competente ad irrogare la sanzione disciplinate deve offrire allo studente la possibilità di
sostituire le sanzioni, ad eccezione di quella prevista dal comma 1, lett. f) del presente articolo, con altri
provvedimenti comprendenti la collaborazione ai servizi interni alla scuola, attività di volontariato o
altra attività, concordata con il coordinatore della classe frequentata dallo studente e con la famiglia.
3. L'alunno che è in corso nella sanzione dell'allontanamento dalla scuola superiore a due giorni o ad altra
sanzione corrispondente, potrà, nell’anno scolastico in corso, non essere ammesso alle visite di
istruzione o ad altre attività integrative o ricreative individuate dal consiglio di classe. Durante il periodo
previsto per le visite o le attività lo studente frequenterà le lezioni in altra classe dello stesso livello.
4. Il trasferimento dalla scuola, anche in corso d'anno, per fatti gravissimi, per condanna penale ovvero per
ragioni cautelari, viene deliberato dal Consiglio di classe in accordo con la famiglia, dopo aver sentito il
parere dell'autorità giudiziaria e i servizi sociali competenti.
5. Per infrazioni gravi che comportino l’allontanamento dalla scuola da 5 a 15 giorni, il Consiglio di classe
stabilisce le modalità per garantire che lo studente non abbia un danno dall'interruzione temporanea
degli studi. Lo studente e la famiglia hanno l’obbligo di rispettare il piano di recupero predisposto dal
Consiglio di classe. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un
rapporto di collaborazione con lo studente e con i suoi genitori tale da predisporre il rientro nella
comunità scolastica e da rendere meno pesante l’allontanamento stesso.
6. Di ogni sanzione superiore alla più lieve (richiamo senza avviso alla famiglia) viene data comunicazione
scritta alla famiglia dal docente coordinatore (tramite raccomandata a mano portata dall’alunno e
firmata per ricevuta dalla famiglia).
7. A prescindere dall'irrogazione di sanzioni, lo studente che si sia reso responsabile di danneggiamento al
patrimonio scolastico è obbligato a risarcire il danno o comunque a provvedere, a propria cura e spese,
al ripristino della situazione quo ante. A tal fine la Commissione tecnica dell'Istituto provvederà a
quantificare, entro giorni dieci dall'occorso, la somma necessaria, che sarà comunicata dalla scuola alla
famiglia interessata o, direttamente allo studente, se maggiorenne.
Art. 6 - Organi competenti
1. L'insegnante è competente per le sanzioni di cui alla lettera a) e b) dell'articolo precedente.
2. Il Consiglio di classe decide sulle sanzioni di cui alle lettere C, D ed E.
3. Il Consiglio d’Istituto è competente esclusivamente per la sanzione relativa a fatti gravissimi che
comportino l'allontanamento dalla scuola per più di 15 giorni (lettere F, G ed H) quando siano stati
commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone.
4. Gli organi competenti deliberano sulla sanzione disciplinare, dopo che allo studente sia stata concessa,
in presenza di testimoni, la facoltà di discolparsi. Per le sanzioni che prevedono la competenza del
Consiglio di classe, lo studente sarà invitato dal Coordinatore a presentarsi alla riunione del Consiglio e
potrà farsi assistere dai genitori, da insegnanti o da compagni, indicati dallo stesso.
5. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla
commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
6. Le procedure relative all'irrogazione della sanzione disciplinare, debbono concludersi entro 30 giorni
dall'avvenuta contestazione. Superato tale limite temporale il procedimento è estinto.
7. Le riunioni degli organi competenti avvengono con la partecipazione dei rappresentanti degli studenti e
dei genitori. Il voto relativo alla decisioni disciplinari è segreto. Non è consentita l'astensione. La
contestazione può avvenire anche verbalmente, per le decisioni lievi e, in forma scritta, per quelle più
gravi. La contestazione può essere inviata dal Coordinatore di classe, se lieve, dal Dirigente Scolastico,
nei casi più gravi.
Art. 7 – Procedure
1. Sanzione a) art 5 Richiamo senza avviso alla famiglia. Il docente, davanti a testimoni, contesta allo
studente la violazione del regolamento di disciplina su fatti espliciti. Lo studente espone le proprie
considerazioni e giustificazioni.
2. Sanzione b) art. 5 Richiamo con avviso alla famiglia. Stessa procedura del punto precedente, ma la
motivazione deve essere scritta sul diario di classe e la sanzione viene comunicata alla famiglia.
3. Sanzioni c), d), e) art. 5 Il Coordinatore di classe, accertata l’eventualità di violazione del Regolamento
di Disciplina svolge un accertamento istruttorio ed in caso di conferma propone, entro sette giorni, la
convocazione del Consiglio di classe che ascolta l’alunno ed i suoi famigliari. Lo studente e la famiglia
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possono produrre anche una memoria scritta. Il Consiglio dopo una fase di dibattito emette la sanzione
disciplinare, in caso di accertamento della violazione al Regolamento di Disciplina. La sanzione viene
notificata immediatamente e l’alunno può scegliere l’eventuale lavoro in Istituto. E’ ammesso ricorso
all’Organo di Garanzia entro quindici giorni dalla notifica.
4. Sanzioni f), g), h) art. 5 Si riunisce la Giunta Esecutiva e, per urgenza motivata, procede alla
irrogazione della sanzione disciplinare che ha immediata esecutività e che contestualmente viene
notificata all’alunno ed alla famiglia. Se non sussistono motivi di particolare urgenza, viene seguita la
prassi descritta al punto precedente sostituendo al Consiglio di Classe, la Giunta Esecutiva. Viene data
comunicazione della sanzione oltre che all’alunno e alla famiglia anche al Direttore Generale Regionale.
E’ ammesso ricorso all’ Organo di Garanzia Regionale entro quindici giorni dalla notifica.
5. Il ricorso alla Commissione di Garanzia dovrà essere presentato dallo studente in doppia copia al
protocollo della scuola che a tal fine ne attesterà la ricezione mediante la restituzione di una copia con la
data di presentazione. Nello stesso lo studente, a pena di inammissibilità, dovrà precisare gli elementi di
fatto e di diritto sui quali è fondato il ricorso, nonché le attenuanti cui ritiene di avere diritto.
Art. 8 - Commissione di garanzia
Ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. n° 249 del 24.06.98, è istituito all'interno della comunità scolastica un apposito
organismo di garanzia denominato "Commissione di garanzia", che è chiamato a decidere in via definitiva
sui ricorsi presentati dagli studenti avverso un provvedimento disciplinare di sua competenza.
La Commissione di garanzia, su richiesta di chiunque abbia interesse, decide altresì sui conflitti che possano
sorgere all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento.
Della Commissione fanno parte, quali componenti di diritto, il Dirigente Scolastico o un suo delegato che la
presiede, nonché l'alunno più anziano fra i quattro componenti del Consiglio d'Istituto, in caso di pari età si
procede alla nomina mediante sorteggio; si ritiene escluso, qualora sia rappresentante nel Consiglio
d’Istituto, l’allievo chiamato in giudizio.
Fanno altresì parte della stessa Commissione due docenti dell'Istituto, di volta in volta nominati dal D.S. al di
fuori del Consiglio della classe cui appartiene l'alunno attinto da sanzione disciplinare ed un rappresentante
dei genitori designato tra i rappresentanti eletti nel Consiglio d’ Istituto. Il rinnovo dei membri della
Commissione è biennale e possono essere riconfermati una sola volta. L’Organo di garanzia funzionerà in
prima istanza come organo perfetto ed in seconda convocazione con la maggioranza relativa. Non è prevista
l’ astensione.
Art. 9 - Norma finale
1. Le presenti norme fanno parte integrante del regolamento interno e della Carta dei servizi della scuola.
Eventuali modificazioni sono deliberate a maggioranza assoluta del Consiglio di Istituto, anche su
proposta e previa consultazione degli organi collegiali rappresentativi delle varie componenti e,
comunque, sentito il parere del Collegio dei Docenti.
2. Copie del presente regolamento, unitamente a quelle del regolamento interno e della Carta dei servizi
della scuola, sono consegnate agli studenti e i genitori sono informati all'atto dell'iscrizione.
Art. 10 - Entrata in vigore
II presente regolamento, dopo l'approvazione dei competenti organi scolastici, entrerà in vigore quindici
giorni dopo la sua pubblicazione all'albo della scuola.
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(All. 4)
Norme di sicurezza
Situazioni di emergenza In condizioni di emergenza lo studente deve adottare il seguente comportamento:
1. Mantenere la calma.
2. Interrompere immediatamente ogni attività.
3. Lasciare tutto l’equipaggiamento: libri, cartelle, abiti, ombrelli, o altro.
4. Disporsi in fila evitando il vociare confuso, grida e richiami (la fila sarà aperta dai due compagni
designati come apri-fila e chiusa da due serra-fila).
5. Seguire le vie di fuga indicate.
6. Non spingere, non gridare e non correre.
7. Raggiungere la zona di raccolta assegnata.
8. Attenersi strettamente a quanto ordinato dall’insegnante nel caso che si verifichino contrattempi che
richiedono un’improvvisa modificazione delle indicazioni del piano.
Norme generali per l’evacuazione in caso d’emergenza
Interrompere tutte le attività
Lasciare gli oggetti personali dove si trovano
Mantenere la calma, non spingersi, non correre, non urlare
Uscire ordinatamente incolonnandosi dietro gli apri-fila
Procedere in fila indiana tenendosi per mano o con una mano sulla spalla di chi precede
Rispettare le precedenze derivanti dalle priorità dell’evacuazione
Seguire le vie di fuga indicate
Non usare mai l’ascensore
Raggiungere l’area di raccolta assegnata.
Norme di comportamento in caso d’incendio
Avvisare immediatamente il personale preposto
Allontanarsi dal focolaio
Non prendere iniziative personali atte allo spegnimento
Non sostare nelle vicinanze, sia per non correre rischi che per non ostacolare le operazioni di
spegnimento
Se l’incendio si è sviluppato in classe uscire subito chiudendo la porta
Se l’incendio è fuori della classe ed il fumo rende impraticabili le scale e i corridoi, chiudere bene
la porta e cercare di sigillare le fessure con indumenti, possibilmente bagnati
Aprire la finestra e, senza esporsi troppo, chiedere soccorso
Se il fumo rende difficoltosa la respirazione, filtrare l’aria attraverso un fazzoletto (meglio se
bagnato) e sdraiarsi sul pavimento (il fumo tende a salire verso l’alto)
Seguire le successive istruzioni impartite dall’insegnante
Norme di comportamento in caso di terremoto Se ci si trova in luogo chiuso:
Mantenere la calma
Non precipitarsi fuori
Restare in classe e ripararsi sotto il banco, sotto l’architrave della porta o vicino a muri portanti
Allontanarsi dalle finestre, porte con vetri, armadi perché cadendo potrebbero essere fonte di
ulteriore rischio
Se ci si trova nei corridoi o nel vano delle scale rientrare nella propria aula o in quella più vicina
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Dopo il terremoto, alla diramazione dell’ordine di evacuazione, seguire le istruzioni impartite
dall’insegnante abbandonando l’edificio senza usare l’ascensore e ricongiungersi con gli altri
compagni della classe nella zona di raccolta assegnata
Se ci si trova all’aperto:
Rientrare in classe
Se non è possibile rientrare in classe allontanarsi dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle
linee elettriche perché potrebbero cadere ed essere fonte di rischio
Cercare un posto al disopra del quale non c’è nulla, se non lo si trova cercare riparo sotto qualcosa
di sicuro.
Comportamenti di prevenzione dal rischio elettrico
Prima di usare qualsiasi apparecchiatura elettrica controllare che non vi siano cavi, spine, prese di
corrente, interruttori senza protezione.
Non sovraccaricare una linea elettrica, con collegamenti di fortuna (vietati).
Non toccare mai le apparecchiature elettriche (anche gli interruttori) con mani bagnate o se il
pavimento è bagnato.
Disinserire le spine afferrandone l’involucro esterno, non il cavo.
Non compiere interventi di alcun genere sulle macchine elettriche e per motivo alcuno.
Se durante il lavoro viene a mancare l’energia elettrica disinserire subito l’interruttore della
macchina.
Non è permesso collegare tra loro più prese e attorcigliare i cavi elettrici molto lunghi.
Tutte le linee e le apparecchiature devono essere considerate sotto tensione, fino ad accertamento
del contrario.
Non usare acqua per un incendio su linee o apparecchiature elettriche.
Interrompere la corrente elettrica prima di soccorrere un persona folgorata, spostarla dalla sorgente
elettrica con oggetti di legno, chiamare immediatamente l’ambulanza.
Controllare regolarmente il funzionamento delle luci di emergenza i cartelli segnalatori illuminati;
segnalare le anomalie.
Non lasciare mai porta lampade prive della lampadina.
Controllare sistematicamente che non vi siano cavi con le guaine di isolamento danneggiate.
Il cavo di apparecchiatura non deve giungere alla presa restando teso, né sospeso in una via di
passaggio.
Se una spina non entra comodamente nella presa, non tentare il collegamento e segnalarlo.
Non usare macchine o impianti senza l’autorizzazione e non eseguire operazioni di cui non si sia
perfettamente a conoscenza; è vietato usare fornelli e stufe elettriche.
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(All. 5)
Regolamento d’Istituto
Art. 1
Il Regolamento d'Istituto recepisce e integra lo “Statuto delle studentesse e degli studenti”.
Art. 2 - Finalità
Questo regolamento, deliberato dal Consiglio di Istituto, è vincolante per tutte le componenti scolastiche ed è
finalizzato all’ottimizzazione del sistema scuola per la migliore realizzazione dei fini istituzionali cui essa è
preposta. Le norme che seguono sono dettate dalla necessità di creare nell'istituto un sereno ed ordinato
ambiente di vita scolastica e di fissare i limiti entro cui la libertà dei singoli non vada ad interferire con la
libertà altrui.
NORME ORGANIZZATIVE GENERALI
Art. 3 - Organi Collegiali
Al fine di realizzare la partecipazione nella gestione della scuola dando ad essa il carattere di una comunità
che interagisce pienamente col territorio, sono costituiti all’interno dell’Istituto i Consigli di classe, il
Collegio dei Docenti, il Consiglio d’Istituto, la Giunta esecutiva, la Commissione per la valutazione del
servizio degli insegnanti e le Assemblee degli studenti e dei genitori.
La costituzione ed il funzionamento dei predetti organi sono disciplinati dal decreto legislativo n°297/94 e
successive modifiche ed integrazioni.
Art. 4 - Convocazione
La convocazione degli organi collegiali deve essere predisposta con un congruo preavviso, di massima non
inferiore a cinque giorni, rispetto alla data fissata per la riunione.
L’Ufficio di Presidenza è tenuto a disporre l’affissione all’albo dell’avviso di convocazione almeno tre giorni
prima della data fissata per la riunione fermo restando che, detta affissione, è adempimento sufficiente per la
regolare convocazione dell’Organo.
Art. 5 - Collegio dei Docenti Il collegio Docenti ha la responsabilità dell’impostazione didattica ed educativa, in rapporto alle particolari
esigenze dell’istituzione scolastica. Le sue funzioni sono stabilite dall’art. 7 del TU 297/74 e successive
modifiche.
Art. 6 - Consiglio di Classe Il consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico.
Il piano annuale delle attività nonché il numero delle riunioni ordinarie del Consiglio di classe vengono
deliberati dal Collegio dei docenti entro il mese di Settembre di ogni anno.
Il consiglio di classe si riunisce, in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni, con la presenza di tutte le
componenti ad eccezione nei casi di coordinamento didattico e di valutazione periodica e finale degli alunni.
I Consigli di classe sono tenuti ad uniformare:
le strategie didattiche da mettere in atto;
le norme di comportamento e gli atteggiamenti comuni da assumere per l'applicazione delle stesse;
gli obiettivi trasversali da raggiungere a fine anno;
le strategie da mettere in atto per il loro conseguimento;
gli strumenti di osservazione di verifica e di valutazione;
gli strumenti per la verifica formativa e sommativa;
i parametri di valutazione, i criteri per la corrispondenza tra voti e livelli di conoscenza e di abilità e i
fattori che concorrono alla valutazione periodica e finale;
i carichi massimi di lavoro settimanale;
le attività integrative.
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Per ciascun Consiglio di classe viene designato un Docente Coordinatore che può presiedere, su delega del
Dirigente Scolastico, le sedute dei consigli di classe ed è punto di riferimento dei colleghi, genitori o alunni
per richieste, proposte, problemi da sottoporre al DS e/o al Consiglio.
Art. 7 - Consiglio d’Istituto e Giunta Esecutiva Le funzioni del C.I. e della G.E. sono stabilite, in attesa di riordino, dall’art. 8 del D.L. 297/94.
Art. 8 - Assemblee Studentesche Gli studenti possono chiedere una un'assemblea di classe al mese ed una mensile d’istituto, tranne nel mese
iniziale e finale delle lezioni.
L’assemblea di classe della durata massima di due ore è richiesta al DS dai rappresentanti di classe almeno 5
giorni prima della convocazione. La richiesta dovrà contenere l’ordine del giorno e la disponibilità dei
docenti interessati.
L’assemblea d’Istituto può essere richiesta, almeno sei giorni prima, dal 10% degli studenti o dal Comitato
Studentesco, costituito dai rappresentanti degli studenti eletti annualmente nei Consigli di Classe e nel
Consiglio di Istituto. L’assemblea d’istituto di durata inferiore all’intera giornata avrà inizio in un’ora
intermedia. Alla fine della discussione dei punti all’ordine del giorno gli studenti potranno lasciare i locali
della scuola. Durante l’assemblea la vigilanza è affidata al Comitato studentesco o al Presidente
dell’assemblea. Il DS, o un suo delegato, e i docenti che lo desiderano possono parteciparvi con diritto di
parola. L’assemblea degli studenti deve darsi un regolamento da presentare al Consiglio d’Istituto.
Il Comitato Studentesco si riunisce in orario extrascolastico e, dopo la sua costituzione, su proposta del
rappresentante di classe più anziano, elegge un presidente, un segretario e approva un proprio regolamento.
E’ convocato dal suo presidente o dalla metà dei componenti con richiesta scritta al DS. Il monte ore previsto
per le assemblee potrà inoltre essere utilizzato per lo svolgimento di altre attività quali incontri, conferenze,
seminari, spettacoli etc., su proposta della maggioranza del Comitato Studentesco e dei rappresentanti di
Istituto.
Art. 9 - Laboratori
Tutti i laboratori devono essere utilizzati dai docenti e dagli studenti per l'attività didattica secondo le priorità
annualmente stabilite dall’apposito orario. Le restanti ore disponibili potranno essere distribuite tra tutti i
docenti che ne faranno richiesta scritta al Responsabile del laboratorio. Per l’accesso al loro interno i docenti
ed il tecnico di laboratorio hanno l’obbligo di:
Firmare il registro di laboratorio
Predisporre la pianta della classe che utilizza il laboratorio
Indicare la classe e le dotazioni ed i materiali con i quali gli alunni lavorano
Segnalare all’inizio dell’ora eventuali guasti, anomalie o parti mancanti
Predisporre apposite schede di richiesta di accesso ad internet
Alla fine dell’ora il docente, coadiuvato dal tecnico, è tenuto a verificare che tutto sia lasciato in perfetto
ordine
Nel laboratorio deve essere sempre presente il docente.
Art. 10 - Comportamento
Un comportamento corretto e rispettoso verso le persone e le cose è un obbligo di tutti i componenti della
scuola ed è manifestazione tangibile di buona educazione. In particolare gli studenti sono tenuti a mantenere
un comportamento rispettoso dei beni della scuola ed educato verso gli insegnanti e seguire le indicazioni dei
collaboratori scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola e in alcuni momenti
possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni; durante le ore di lezione, i
collaboratori sorvegliano corridoi e servizi. Soprattutto durante l'entrata e l'uscita e nei cambi di aula o di
insegnante, gli studenti devono mostrare senso di autocontrollo e di responsabilità.
Art. 11 - Assenze collettive
Le assenze collettive sono nella generalità assenze arbitrarie ed ingiustificate e come tali verranno valutate
dal Consiglio di Classe. E’ sempre richiesta la giustificazione dei genitori anche in caso di assenze dovute a
partecipazione a manifestazioni deliberate democraticamente dagli organi rappresentativi degli studenti e la
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cui partecipazione deve essere volontaria; in tale circostanza il genitore è tenuto a scrivere sul libretto delle
assenze che il proprio figlio vi ha partecipato. Non è accettata alcuna altra generica giustificazione.
Art.12 - Malori
A scuola non è consentita distribuzione di medicinali di alcun tipo.
La somministrazione di farmaci in orario scolastico deve essere formalmente richiesta dai genitori o dagli
esercitanti la potestà genitoriale, a fronte della presentazione di una certificazione medica attestante lo stato
di malattia dell’ alunno con la prescrizione specifica dei farmaci da assumere (conservazione, modalità e
tempi di somministrazione, posologia). Nel caso di improvviso malore in orario scolastico, gli alunni sono
tenuti a passare in Presidenza ove, per motivi di responsabilità civile, si valuterà l'opportunità di contattare la
famiglia oppure di chiedere l'intervento di un medico. Per nessuna ragione si deve avvertire la famiglia prima
della Presidenza.
Art. 13 - Diffusione di stampati o locandine La diffusione di scritti e stampati all’interno della scuola negli spazi consentiti è subordinata all’assenso della
Presidenza. I materiali diffusi dovranno riportare i dati identificativi di chi li ha prodotti e/o di chi li diffonde.
Art. 14 – Telefono e cellulari
L’uso del telefono della scuola è consentito esclusivamente per ragioni di servizio e previa autorizzazione
della Presidenza.
È assolutamente vietato l’uso dei cellulari, di IPOD (MP3) e di altri strumenti elettronici durante le ore di
lezione.
Art. 15 - Controllo presenza alunni
È obbligo dell'insegnante controllare all'inizio della prima ora di lezione la presenza degli alunni, registrare
le assenze e prendere nota delle giustificazioni sul registro di classe.
Tale controllo deve essere fatto all'inizio di ogni ora.
Art. 16 – Rispetto dell’ambiente scolastico
Tutti coloro che partecipano alla vita della scuola sono tenuti ad osservare i principi della corretta
convivenza civile che si esplica rispettando i diritti della personalità e delle funzioni di ciascuno e
concorrendo alla buona conservazione dei locali, degli arredi e degli strumenti didattici. In particolare è
considerata indisciplina grave la manomissione del registro di classe.
Art. 17 - Decoro e pulizia dell’ ambiente scolastico
Gli alunni sono tenuti a mantenere il decoro e la pulizia delle aule e di ogni altro ambiente dell’Istituto. I
servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di igiene.
Art.18 - Divieto di fumare
Il divieto di fumare è riferito ai termini della apposita legge in vigore.
Art. 19 – Calendario scolastico
Il calendario scolastico, la suddivisione dell'anno scolastico e l'orario delle lezioni sono fissati all'inizio
dell'anno scolastico dagli organi competenti e sono comunicati agli studenti e alle famiglie. Eventuali
variazioni vengono comunicate mediante circolare della Presidenza.
Art. 20 - Alunni ritardatari Gli studenti entrano nell'Istituto alle ore 7.55. Le lezioni iniziano alle ore 8:00. Gli alunni ritardatari, se il
ritardo è di qualche minuto, saranno ammessi in classe dal docente della prima ora di lezione che provvederà
ad annotare il ritardo e segnalare i casi di alunni abitudinari al docente coordinatore che provvederà a
convocare le famiglie per concordare con loro gli opportuni interventi correttivi. Gli alunni ritardatari
possono essere ammessi in classe solo se, pendolari, il ritardo risulta essere consequenziale a quello dei
trasporti o se dovuto a motivi di salute documentati da attestazione medica. Nessuna deroga è consentita, se
non per casi eccezionali opportunamente documentati, per gli alunni residenti a Bova. Gli alunni ritardatari
non potranno richiedere alcun permesso di uscita anticipata. Il personale docente e non docente, nell'ambito
delle rispettive competenze, è tenuto alla vigilanza dell'entrata e dell'uscita degli studenti.
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Art. 21 – Uscita anticipata
Non è consentito agli alunni di uscire dall’ edificio scolastico prima del termine delle lezioni. L’uscita
anticipata può essere consentita, eccezionalmente solo dietro presentazione di adeguata giustificazione e per
non più di tre volte in un anno scolastico. Non è ammessa alcuna deroga a tale disposizione ad eccezione di
improvvisi e gravi malori da valutare a cura della scuola. Nessun alunno può servirsi del proprio telefono
cellulare per invitare il genitore a presentarsi a scuola “per improvvisi e fantomatici malori del figlio”. Gli
alunni minorenni possono lasciare l’Istituto solo in presenza di un genitore o di un familiare munito di
apposita delega scritta da parte del genitore. L’entrata posticipata e l'uscita anticipata di una o più classi sono
autorizzate solo dalla Presidenza quando ricorrono motivi di forza maggiore e nei casi previsti dalla legge. Di
esse è data comunicazione agli alunni con circolare della Presidenza con almeno un giorno di anticipo e la
segnalazione viene riportata sul registro di classe.
Art. 22 - Uscite dall’aula
Agli alunni è consentito uscire dall’aula solo dopo l’autorizzazione del docente. L’accesso ai servizi igienici,
uno per classe, è previsto in due orari diversi (deliberati dal Collegio Docenti ogni anno) durante l’arco della
giornata, salvo casi eccezionali che saranno opportunamente valutati dai docenti.
Agli alunni non è consentito circolare nei locali dell’ Istituto durante le ore di lezione né entrare nella Sala
Docenti, riservata esclusivamente ai professori.
Art. 23 - Giustificazione assenze Tutte le assenze devono essere giustificate dal docente della prima ora. L’alunno sprovvisto di
giustificazione sarà ammesso in classe con riserva e dovrà provvedervi entro il giorno successivo. Dopo il
secondo giorno consecutivo di presenza in classe senza giustificazione, l’assenza dovrà essere giustificata
personalmente da un genitore. Le assenze superiori a 5 giorni dovranno essere giustificate, in caso di
malattia, con certificato medico; motivi familiari dovranno essere adeguatamente supportate da
autocertificazione da parte dei genitori.
Gli alunni maggiorenni, fermo restando le precedenti disposizioni, possono firmare personalmente le
richieste di giustificazione.
Art. 24 - Risarcimento danni
Ogni danno arrecato al materiale didattico, all’ arredamento ed alle suppellettili dovrà essere risarcito dai
responsabili, se individuati, o dall’ intera classe se il danno si verifica in essa oppure dalle classi del piano se
il danno è arrecato nel suo ambito.
Art. 25 – Uso dei locali
L'uso dei locali scolastici è consentito per tutte le attività programmate dagli organi competenti.
Le richieste dell'uso dei locali da parte di enti esterni devono essere corredate da impegno scritto degli
organizzatori per il pagamento di eventuali spese riguardanti i consumi effettuati e gli eventuali danni alle
strutture e al materiale scolastico e per il ripristino degli stessi locali nella situazione nella quale sono stati
acquisiti. L'uso può essere concesso con delibera del Consiglio d'Istituto e nel rispetto delle disposizioni
legislative vigenti. Gli orari vengono concordati con la Presidenza anche sulla base della disponibilità e degli
orari di servizio del personale.
Art. 26 – Beni lasciati incustoditi
L'Istituto non assume alcuna responsabilità per i beni e gli oggetti lasciati incustoditi o dimenticati nella
struttura scolastica.
Art. 27 – Laboratori, palestra e biblioteca
Tutti i laboratori, la palestra e la biblioteca sono a disposizione di studenti e insegnanti per le attività
programmate. Le modalità di accesso ai locali e di uso delle attrezzature didattiche saranno stabilite e
regolamentate dai responsabili dei vari settori e fanno parte integrante del Regolamento d'Istituto.
Art. 28 – Richiesta di materiale didattico
I docenti, prima dell'approvazione del programma annuale di previsione, avranno cura di presentare alla
giunta esecutiva, nei modi che il Collegio Docenti stabilirà, eventuale richiesta di materiale didattico.
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Art. 29 – Accesso ai servizi di Segreteria
L'accesso agli uffici di Segreteria avviene secondo un orario concordato tra le varie componenti scolastiche
in sede di Consiglio d'Istituto.
Art. 30 – Ricevimento famiglie e docenti
Il Dirigente Scolastico renderà noto l'orario dei giorni che intende destinare al ricevimento degli insegnanti e
delle famiglie.
Art. 31 – Ricevimento genitori
I docenti comunicheranno alle famiglie, tramite elenco affisso all’albo della scuola, i giorni destinati al loro
ricevimento in orario antimeridiano.
Art. 32 – Comunicazioni ai genitori
Le comunicazioni della scuola e quelle della Presidenza ai genitori possono essere fatte per mezzo degli
studenti oppure con avvisi pubblicati all’ albo della scuola. La Presidenza ha cura di disporre l'affissione in
bacheca delle informazioni relative ad iniziative di carattere culturale che provengono alla scuola o siano
promosse da studenti o insegnanti.
Art. 33 – Affissioni in bacheca
Gli studenti che desiderano avvalersi della bacheca per comunicazioni riguardanti la vita scolastica debbono
chiedere l'autorizzazione alla Presidenza. Il materiale affisso deve essere sottoscritto dai richiedenti e
indicare la data di affissione. Per eventuali affissioni in bacheca richieste da terzi o enti esterni alla scuola, è
indispensabile l'autorizzazione della Presidenza.
Art. 34 – Organizzazioni sindacali
Le Organizzazioni sindacali hanno diritto ad avere un proprio spazio per la pubblicazione di documenti e
avvisi secondo la normativa vigente.
Art. 35 – Divieto a persone esterne
È vietato entrare nell'Istituto senza l'autorizzazione della Presidenza a persone esterne che non hanno rapporti
con la scuola. E' fatto divieto altresì agli studenti di invitare estranei e di intrattenersi con loro nei locali
scolastici e di introdurre clandestinamente a scuola bevande e generi vari. Colazione, merendine, panini
devono essere acquistati prima dell’ ingresso a scuola.
Art. 36 - Tesserino di riconoscimento
E’ fatto obbligo agli alunni esibire il badge (carta di appartenenza al I.I.S. Euclide). La mancata esibizione
costituisce violazione del Regolamento di Istituto ai fini della valutazione voto di condotta.
Art. 37 – Viaggi d’istruzione
Le modalità di svolgimento dei viaggi di istruzione devono prevedere:
La presentazione di un dettagliato programma di viaggio con precisa indicazione di mete di studio,
itinerari ed orari delle visite e recapiti telefonici degli alberghi, in cui i partecipanti al viaggio saranno
ospitati.
Il pagamento delle quote di partecipazione con versamento sul c.c.p intestato all’Istituto, che a viaggio
avvenuto riverserà a favore delle agenzie che ne avranno curato l'organizzazione, con mandato di
pagamento tramite la banca che espleta il servizio di cassa.
La raccolta delle autorizzazioni alla partecipazione al viaggio firmate dal genitori degli alunni
minorenni.
La presentazione al Dirigente Scolastico, a conclusione del viaggio, di una relazione sullo svolgimento
dello stesso da parte dei docenti accompagnatori.
Art. 38 – Visite guidate
L'uscita didattica di un giorno è consentita quando il Consiglio di Classe la ritiene utile dal punto di vista
formativo generale e per l'arricchimento della preparazione di una disciplina in particolare. L'insegnante che
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la promuove deve comunicare in tempo utile ai colleghi il giorno stabilito, dopo aver ottenuto
l'autorizzazione del Dirigente Scolastico. Deve anche acquisire le autorizzazioni dei genitori degli alunni
minorenni.
Art. 39 – Partecipazione alle assemblee
La partecipazione degli studenti agli organi della scuola e le modalità di esercizio dei propri diritti (indizione
di assemblee d'Istituto, di classe, comitato studentesco etc.) sono regolamentate dalla normativa vigente.
L'intervento in Assemblea di istituto di uno o più esperti esterni, di provata validità culturale e morale, è
consentito soltanto con autorizzazione del DS.
Art. 40
Il presente regolamento può essere modificato in tutto o in parte dal Consiglio d'Istituto su richiesta di uno
dei suoi membri e con il voto favorevole della metà più uno dei consiglieri che compongono il consiglio
stesso. Per quanto non previsto dal presente regolamento, si rimanda alle altre leggi in materia scolastica.
Art. 41
A tutte le categorie di persone operanti nella scuola e ai genitori degli alunni sono di obbligo la conoscenza e
il rispetto delle norme stabilite nel presente regolamento, quale garanzia di buon funzionamento
dell'Istituzione scolastica.
Art. 42 - Istruzioni generali di sicurezza
Quelle che seguono sono istruzioni di sicurezza valide per ogni circostanza.
Igiene e Sicurezza Il piano di evacuazione dell’Istituto è affisso in tutti i locali. È obbligatorio per tutti prenderne visione
e rispettare rigorosamente le misure di evacuazione. In nessun caso gli alunni devono sostare
stabilmente nei corridoi e nelle scale.
Divieto di fumo Per ragione di sicurezza, igiene, pulizia e per evitare la contaminazione passiva dei non fumatori, è
vietato fumare nei locali scolastici.
Alcool e prodotti tossici E’ vietato consumare e detenere a scuola alcool e prodotti tossici di qualunque tipo.
Laboratori
Per prevenire gli infortuni nei laboratori, gli alunni devono rispettare scrupolosamente le direttive
impartite dai docenti delle discipline tecniche.
Ascensori L’uso degli ascensori è riservato esclusivamente al personale scolastico e/o previa autorizzazione ad
allievi con difficoltà di deambulazione. Ogni abuso verrà sanzionato.
Abbigliamento
Per motivi d’igiene e di prevenzione infortuni è obbligatorio per gli alunni, durante le esercitazioni di
Educazione fisica, l’abbigliamento previsto dalla normativa (tuta e scarpe da tennis).
Assicurazioni
Gli alunni sono assicurati dalle famiglie, tramite l’istituto, contro gli infortuni che possono accadere
durante la permanenza a scuola e durante tutte le attività deliberate dagli organi collegiali , ivi
comprese le visite aziendali ed i viaggi d’istruzione in Italia ed all’estero. L’INAIL provvede ad
assicurare gli alunni ed i docenti per gli infortuni occorsi durante le lezioni di Ed. Fisica, di laboratorio
e durante le attività di stage.
Art. 43
Per quanto non esplicitamente citato nei precedenti articoli ci si rifà al Regolamento tipo per il
funzionamento degli Istituti dello Stato emanato con C.M. n°105 del 16/04/1975.
83
(All. 6)
Patto di corresponsabilità
La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui si promuove la formazione di ogni studente, la sua
interazione sociale e la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva
collaborazione con la famiglia, con la quale la scuola intende costruire una alleanza educativa nel rispetto dei
reciproci ruoli.
Nel rispetto della normativa vigente, si propone, pertanto, il seguente Patto Educativo di
Corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera puntuale e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra
istituzione scolastica, famiglie e studenti.
Il rispetto di tale patto costituisce condizione indispensabile per costruire un rapporto di fiducia reciproca e
per realizzare le finalità del POF e guidare gli studenti verso il successo scolastico.
La scuola si impegna a:
difendere la sicurezza dello studente attraverso un’adeguata sorveglianza in tutte le fasi della
giornata scolastica
controllare la frequenza alle lezioni per prevenire disagi o problemi, portando all’attenzione della
famiglia eventuali comportamenti insoliti
contattare la famiglia in caso di problemi relativi a frequenza, puntualità, profitto, comportamento, in
modo da poter intervenire insieme al primo insorgere di difficoltà
prevenire e controllare fenomeni di bullismo, vandalismo, tentativi di diffusione di sostanze
stupefacenti, in collaborazione con le famiglie
tenere informata con regolarità la famiglia sulla situazione scolastica dello studente, allo scopo di
favorire la collaborazione e di affrontare e risolvere insieme eventuali problemi
esporre alle famiglie e agli studenti con chiarezza gli obiettivi didattici e le modalità di valutazione
creare un clima collaborativo ed accogliente nel quale lo studente possa lavorare con serenità
promuovere lo sviluppo personale dello studente attraverso l’ offerta di opportunità extracurriculari
rendere gli studenti protagonisti all’ interno della scuola, attraverso la figura dei rappresentanti di
classe
offrire opportunità di approfondimento, favorendo il benessere nella scuola e lo sviluppo di nuove
capacità
coordinare i carichi di lavoro e programmare le verifiche affinché lo studente sia sempre in grado di
affrontare con serenità, ma in modo proficuo, il lavoro a casa
collaborare con lo studente alla costruzione delle competenze necessarie ed aiutarlo ad evidenziare e
a valorizzare le proprie abilità e le proprie capacità
favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia nel rispetto dei reciproci ruoli, finalizzato a
promuovere il pieno sviluppo del soggetto educando
favorire la piena integrazione degli alunni evitando qualsiasi tipo di discriminazione in relazione alla
provenienza geografica, al sesso e alla religione.
La famiglia si impegna a:
instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà d’insegnamento e la loro
competenza valutativa
collaborare con la scuola nel far rispettare allo studente i suoi impegni
sostenere lo studente nel suo lavoro a scuola e a casa
assicurare la frequenza regolare e la puntualità dello studente alle lezioni
informare la scuola in caso di problemi che possono incidere sulla situazione scolastica dello
studente
a partecipare ai momenti di incontro e confronto con la scuola (consigli di classe, riunioni, ecc.)
giustificare sempre le assenze e i ritardi dello studente utilizzando esclusivamente l’apposito libretto
firmare per presa visione le comunicazioni consegnate allo studente
segnalare situazioni critiche, fenomeni di bullismo, vandalismo che si verificassero nelle classi o
nella scuola
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rispondere direttamente ed economicamente degli eventuali danni a cose e/o persone causati dai
propri figli in violazione dei doveri sanciti dal Regolamento d’ Istituto e dallo Statuto delle
Studentesse e degli Studenti
rapportarsi al dirigente ed agli insegnanti con un corretto comportamento rispettando il ruolo
specifico che essi rivestono
stimolare nei figli il rispetto per l’Istituzione scolastica, in tutte le sue componenti
stimolare i propri figli a partecipare a tutte quelle iniziative, proposte e articolate dall’Istituto,
tendenti a favorire l’integrazione, la socializzazione e l’interazione con il territorio e con Enti e/o
strutture preposte alla formazione e all’orientamento;
L’allievo si impegna a:
Rispettare le persone che lavorano e che frequentano la scuola, senza discriminazione alcuna
Rispettare le regole di comportamento stabilite dai Regolamenti
Frequentare la scuola regolarmente e con puntualità
Tenere un comportamento corretto ed adeguato all’ ambiente
Eseguire in lavori assegnati a casa e consegnarli con puntualità
Collaborare con la scuola per mantenere l’ ambiente pulito e ordinato
Segnalare situazioni critiche, fenomeni di bullismo, vandalismo che si verificassero nelle classi o
nella scuola
Aiutare i compagni in difficoltà
Collaborare con i rappresentanti di classe eletti per fare funzionare meglio la classe e la scuola
Portare a scuola tutto il materiale necessario alle lezioni
Tenere assemblee ordinate, rispettose dell’ordine del giorno stabilito, rispondenti ad un autentico
esercizio democratico secondo uno stile di effettiva partecipazione alla vita della Scuola e della
Società.
Non portare in classe denaro o oggetti personali di valore, consapevoli che la scuola non è
responsabile del loro smarrimento o deterioramento;
Usare un linguaggio consono all’ ambiente educativo in cui vivono ed operano;
Spegnere i telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici durante le ore di lezione (C.M. 15/3/07);
Rispettare, scrupolosamente, durante le visite guidate, i viaggi di istruzione e i soggiorni studio le
direttive dei docenti;
Non introdurre cibi, bevande e/o farmaci se non per uso personale e, in caso dei farmaci, solo dietro
prescrizione medica.
Il genitore, presa visione delle regole che la scuola ritiene fondamentali per una corretta convivenza civile,
sottoscrive, condividendone gli obiettivi e gli impegni, il presente Patto Educativo di Corresponsabilità
insieme al
Dirigente Scolastico.
Il Genitore
……………………………..
Il coordinatore di classe
…………………………….
L’alunno
…………………………….
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(All. 7)
Carta dei Servizi
Art. 1
L'istituto considera finalità generali del proprio operare pedagogico i principi di cui agli art. 3,30, 33,34 della
Costituzione.
Art. 2
La seguente Carta dei servizi fa, inoltre, propri i principi fondamentali indicati dal dispositivo ministeriale di
uguaglianza, imparzialità e regolarità, orientamento ed integrazione, diritto di scelta, partecipazione, libertà
d'insegnamento e aggiornamento del personale, garantendone la concreta attuazione con le disposizioni dei
successivi capitoli.
PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 3
Uguaglianza e imparzialità
La pari opportunità formativa verrà garantita attraverso l'adozione di:
criteri collegiali nell'assegnazione degli alunni alle classi, ma anche della necessità pedagogica di
favorire il massimo di socializzazione possibile tra essi, di integrazione culturale tra studenti di
religione, lingua, etnie diverse;
soluzioni in grado di contemperare le esigenze di studenti di religione diverse da quella cattolica e
di non discriminarli in alcun modo;
orari e condizioni atti a garantire, compatibilmente con le disponibilità finanziarie della scuola, la
piena offerta formativa a tutti gli studenti pendolari e non;
provvedimenti atti a garantire la piena offerta formativa gratuita di strumenti e materiali didattici,
compatibilmente con le disponibilità finanziarie della scuola, agli studenti di condizioni socio-
economiche disagiate e meritevoli;
stipula di convenzioni con ASL ed Enti Locali allo scopo di garantire eventuale assistenza
psicologica a soggetti in difficoltà, assistenza igienico-sanitaria ad alunni con handicap fisico, ausili
pedagogici ad alunni con handicap sensoriale;
provvedimenti atti ad eliminare eventuali barriere architettoniche per alunni portatori di handicap
fisico, nonché una didattica compatibile con le possibilità degli alunni portatori di "h".
Art. 4
Regolarità del servizio
In presenza di conflitti sindacali o di agitazioni studentesche, oltre al rispetto delle norme di legge e
contrattuali, la scuola si impegna a garantire:
ampia, tempestiva informazione alla famiglia attraverso l'utilizzazione di diversi canali
d’informativa scritta (albo dell'Istituto, libretto personale, segnalazione scritta) sulle modalità e sui
tempi dell'agitazione;
i servizi minimi essenziali e oggettivamente possibili di custodia e vigilanza;
presenza attiva e vigilanza di tutti gli operatori della scuola in rapporto all'orario di lavoro e alle
mansioni dei singoli dipendenti;
mezzi organizzativi (riunioni, incontri etc.) e proposte operative (assemblee di Istituto, di classe, di
interclasse, etc.) in grado di favorire la partecipazione democratica e la responsabilizzazione degli
studenti.
Art. 5
Orientamento
Al fine di garantire una corretta scelta dell'indirizzo di studi da parte degli alunni provenienti dalla Scuola
Media, l’ Istituto è disponibile ad interventi con proprio personale presso le stesse con lo scopo di illustrare
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le finalità, i curricula, le varie attività dell’Istituto d’istruzione superiore . Inoltre la scuola è aperta per
accogliere presso le proprie strutture alunni e genitori per permettere un approccio diretto con gli studenti già
frequentanti l'Istituto e anche per rendersi direttamente conto delle disponibilità strutturali.
Nel corso del quinquennio la scuola si impegna a consolidare le attività già in atto, per permettere una scelta
adeguata alle attitudini e alle capacità evidenziate nel corso degli studi.
Art. 6
Accoglienza e integrazione
La scuola garantisce l'accoglienza degli alunni e dei genitori attraverso:
iniziative atte a far conoscere strutture, forme organizzative, regolamento di Istituto, Piano
dell’offerta formativa a tutti gli alunni nuovi iscritti, entro la prima decade dell'anno scolastico
anche attraverso la collaborazione degli alunni delle ultime classi (tutor);
iniziative atte a conoscere gli alunni nuovi iscritti attraverso test e questionari per impostare una
corretta programmazione annuale educativa e didattica;
la consegna di copia del POF e, su richiesta, dei suoi allegati;
la fornitura di una bacheca genitori e una bacheca alunni, per favorire la diffusione delle notizie di
comune interesse.
prima dell’ inizio delle lezioni sono convocati i genitori degli alunni delle classi prime per un primo
incontro con l’ istituto e per consegnare il libretto delle assenze.
la scuola s’impegna a programmare iniziative inerenti le tematiche del disagio giovanile, della
salute, della prevenzione ed a favorire le iniziative degli studenti in tal senso.
Art. 7
Prevenzione dispersione scolastica
L'Istituto garantisce, nei confronti dei propri iscritti, forme di monitoraggio, specie nei primi mesi di attività,
tendenti ad orientare, recuperare, integrare quanti incontrano difficoltà cognitive o di socializzazione e
conseguenti strategie didattiche mirate, a cura dei Consigli di classe.
Diritto di scelta e frequenza
L’istituto accoglie gli studenti provenienti da ogni residenza, compatibilmente con la disponibilità di posti.
La regolarità della frequenza scolastica viene periodicamente controllata e, in caso di necessità, i genitori
degli alunni vengono contattati, anche per vie brevi.
Art. 8
Partecipazione, efficienza e trasparenza
L'Istituto considera la trasparenza nei rapporti interni amministrativi e in quelli con l'utenza condizione
fondamentale del servizio offerto. Verranno pertanto garantiti con modalità coerenti con i valori di cui all'art.
21 della Costituzione e in ottemperanza alla L. 241/90 e all’ Art. 2 Comma 2 dello Statuto delle studentesse e
degli studenti (relativo alla Privacy):
una bacheca generale di Istituto che comprende:
una bacheca del personale non insegnante;
una bacheca del personale docente;
una bacheca sindacale per tutti i dipendenti;
una bacheca degli studenti.
Il personale docente e non docente, alunni, sono protagonisti e responsabili nell’ambito degli organi e delle
procedure vigenti. I loro comportamenti devono favorire la più ampia realizzazione degli standard generali
del servizio.
La scuola si propone nel territorio come centro di formazione culturale, sociale e civile.
A tal fine organizza:
visite alle proprie strutture in occasione delle iscrizioni scolastiche per alunni e genitori delle scuole
medie;
manifestazioni sportive;
manifestazioni teatrali;
iniziative culturali di scambi con classi italiane e straniere;
attività di educazione alla salute tramite interventi di supporto psico-pedagogico;
attività di orientamento.
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Art. 9
Libertà di insegnamento e aggiornamento del personale
La libertà di insegnamento è garantita nel pieno rispetto della personalità dell'alunno e della Carta dei diritti
degli studenti.
La programmazione assicura il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e garantisce la formazione
dell'alunno.
L'aggiornamento è un obbligo per l'amministrazione e un diritto-dovere per il docente.
L’ attività didattica del singolo docente si esprime nell’ ambito della progettazione didattica, del Collegio e
delle sue articolazioni (Dipartimenti di materia, Consigli di classe).
PARTE PRIMA - AREA DIDATTICA
Art. 10
Il Collegio dei docenti, quale responsabile delle attività educative, utilizzando i poteri di auto-
organizzazione, si articola in dipartimenti (area umanistica, area scientifica), in Commissioni di lavoro e
nelle figure F.S. previste. Dipartimenti e Commissioni verranno presieduti da un coordinatore con atto
formale di nomina da parte del Capo di Istituto. Ogni laboratorio, con le stesse modalità, verrà affidato ad un
Direttore.
Art. 11
Il Collegio, nell’indicare i criteri didattici per la formulazione dell’orario delle lezioni, tiene conto del
migliore impiego delle risorse umane e strumentali; nella scelta dei libri di testo si attiene a criteri di validità
culturale, didattica e di convenienza economica.
Nell’assegnazione dei docenti alle classi, il D. S. tiene conto dei segg. criteri di massima:
non assegnazione alla stessa classe di docenti legati tra di loro o con gli alunni da vincoli di
parentela o consanguineità;
alternanza di docenti quando la preminenza dell’ interesse pubblico lo impone (ad es. in caso di
persistenti e gravi situazioni di frizione nel rapporto docenti-alunni o tra docenti all’ interno di un
Consiglio di classe);
valutazione discrezionale per riequilibrio di competenze all’ interno dei Consigli di classe.
Art. 12
Programmazione didattica
Pur essendo parte integrante di questa Carta, la Programmazione didattica è di competenza dei Dipartimenti
e dei Consigli di classe, che la elaborano e la approvano. Essa, utilizzando il contributo dei vari insegnamenti
e/o aree disciplinari
individua gli obiettivi e le finalità educative specifiche della classe, in accordo con obiettivi e
finalità elaborati dal Collegio dei docenti in sede di programmazione educativa;
delinea il percorso formativo della classe e, se necessario, anche del singolo alunno, adeguando ad
essi le più specifiche attività;
adotta, nell'ambito delle linee guida elaborate dal Collegio dei docenti, i criteri per la verifica e la
valutazione in itinere e finali.
La programmazione didattica costituisce documento custodito dal Coordinatore di classe, e può essere
visionata da chi ne faccia richiesta scritta.
Art. 13
La Carta dei Servizi, il Regolamento d’ Istituto e il Regolamento di Disciplina fanno parte integrante del
POF.
Art. 14
Contratto formativo
È formulazione di metodologia e habitus dei rapporti che nel corso dell'intero anno scolastico devono
intercorrere fra le diverse componenti e i diversi organismi operanti nella scuola (Dirigente, professori,
alunni, operatori scolastici, genitori, OO.CC.LL.), e anzitutto tra docenti e studenti, in una prospettiva di
scuola partecipata e democratica che pratica ai livelli più ampi la circolazione delle idee, la comunicazione e
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la trasparenza. Ciò significa che in ogni fase della vita scolastica l'allievo deve conoscere, oltre ai propri
obblighi e doveri (contenuti del regolamento),
gli obiettivi didattici;
il percorso per raggiungerli;
le fasi del curricolo stesso.
Il docente deve, attraverso le varie fasi della programmazione:
esprimere la propria offerta formativa;
motivare il proprio intervento didattico;
esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione.
Il genitore deve
conoscere l'offerta formativa;
esprimere pareri e proposte;
collaborare nelle attività nel rispetto dei propri ruoli.
PARTE SECONDA - AREA AMMINISTRATIVA
Art. 15
L'Istituto garantisce celerità, trasparenza, efficacia ed efficienza dei servizi scolastici secondo la contestualità
delle successive disposizioni:
Durante l'anno scolastico i certificati per gli alunni verranno rilasciati, previa domanda scritta contenente i
dati anagrafici, la classe frequentata, nonché l'uso a cui il certificato è destinato:
entro 6 giorni lavorativi dalla data di presentazione della domanda, certificati di iscrizione e
frequenza, certificazioni con votazione o giudizi, purché gli interessati siano in regola con i
pagamenti delle tasse governative;
a vista i diplomi originali purché gli interessati siano in regola con il pagamento delle tasse
governative;
I documenti di valutazione degli alunni sono consegnati direttamente dai Coordinatori di classe al termine
delle operazioni di scrutinio del I quadrimestre.
Si fa presente inoltre che per la riproduzione di atti e documenti richiesti gli utenti dovranno versare una
quota stabilita dal consiglio d’istituto.
Il DS riceve il pubblico previo appuntamento da richiedere su appositi moduli.
L’ Istituto assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico stabilendo al proprio interno modalità di
risposta.
L’ istituto assicura spazi ben visibili adibiti all’ informazione, in particolare sono predisposte la tabelle
dell’orario di lavoro dei dipendenti (Orario dei docenti; orario, funzioni e dislocazione del personale
amministrativo, tecnico, ausiliario, A.T.A.).
Presso l’ ingresso, e presso gli Uffici sono presenti e riconoscibili operatori scolastici in grado di fornire
all’utenza le prime informazioni per la fruizione dei servizi.
Il Dirigente Scolastico, per garantire tutti i servizi anche in sua assenza, si avvale del supporto di
collaboratori ai quali affida dei precisi incarichi.
PARTE TERZA
CONDIZIONI AMBIENTALI DELL’ ISTITUTO ARTICOLATO NELLE SUE SEDI
Art. 16
L'Istituto garantisce i seguenti standard minimi di sicurezza, igiene, accoglienza:
la sicurezza degli alunni all'interno del complesso scolastico con adeguate forme di vigilanza dei
dipendenti e la dotazione delle attrezzature previste;
l'igiene dei servizi con intervento ripetuto durante la giornata lavorativa oltre che a fine attività
giornaliera.
PARTE QUARTA - PROCEDURA DEI RECLAMI
Art. 17
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La scuola garantisce forme di tutela celeri e semplificate.
I reclami possono essere orali, telefonici, via fax; quelli orali e telefonici debbono però in secondo momento
essere sottoscritti; tutti i reclami debbono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.
I reclami possono essere rivolti al Capo di Istituto, al Responsabile Amministrativo, al Direttore di
laboratorio, al Coordinatore didattico del Consiglio di classe, al singolo operatore, docente e non docente.
La scuola garantisce risposta tempestiva entro 3 giorni, da parte dei singoli destinatari, per le questioni
semplici e risposta scritta, anche tramite diario dello studente; entro 15 giorni per le problematiche più
complesse che comportano un'indagine di merito.
Il Capo di Istituto curerà la raccolta annuale di tutti i reclami, delle soluzioni adottate e relazionerà
annualmente al Consiglio di Istituto nel quadro della relazione generale sulle attività della scuola.
I reclami anonimi non sono presi in alcuna considerazione.
PARTE QUINTA - VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
L’Istituto si propone l’ obiettivo del miglioramento continuo e progressivo dei servizi scolastici, di cui è
parte essenziale la verifica della qualità dei diversi aspetti dei servizi stessi. Tale verifica viene condotta a
partire dalle priorità individuate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto.
A tali fine il Consiglio d’ istituto e il Collegio dei docenti indicano per la parte di propria competenza gli
obiettivi e gli strumenti di verifica.
L’Istituto ritiene prioritaria la rilevazione di:
attese dell’ utenza
numero di reclami
tasso di dispersione e di insuccesso scolastico
efficacia delle iniziative di prevenzione adottate
dati sull’ uso delle nuove tecnologie nella didattica e sul tasso d’uso delle attrezzature esistenti
risultati finali e degli esami di Stato
concessioni di finanziamenti alla scuola sulla base di progetti specifici.
PARTE SESTA – ATTUAZIONE
Art. 18
La presente Carta dei Servizi è sottoposta alla consultazione, con poteri di proposta di emendamenti, dei
seguenti organismi:
Assemblea dei rappresentanti dei genitori, Assemblea degli studenti, Assemblea del personale non docente,
Collegio dei docenti. Le proposte dovranno pervenire scritte e firmate dai rappresentanti dell’organo
proponente, saranno sottoposte a valutazione dagli organi competenti che delibereranno accogliendo o
rigettando le proposte.
Art. 19
Le varie componenti scolastiche possono proporre emendamenti soppressivi o integrativi.
Art. 20
Tutte le norme contenute nel testo della presente Carta dei Servizi sono vincolanti per operatori e utenti fino
a nuove disposizioni modificative contenute nei CC o in norme di legge o in successivi provvedimenti del
Consiglio di Istituto.
Costituiscono parte integrante della Carta dei Servizi:
P.O.F. (Piano dell’ Offerta Formativa e relativi allegati)
Regolamento d’Istituto
Regolamento di Disciplina