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POF 2013/2014 Istituto di Istruzione Superiore “Euclide” BOVA MARINA (RC) MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITÀ E RICERCA ISTITUTO SUPERIORE “EUCLIDE” Contrada Monoscalco - 89035 Bova Marina Presidenza Tel.0965/499402 Segreteria Tel 0965-499401 fax 0965-499400 email [email protected] Sezioni: Liceo Scientifico - I.T. per Geometri - I.T. Commerciale – Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione

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POF 2013/2014

Istituto di Istruzione Superiore “Euclide”

BOVA MARINA (RC)

MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITÀ E RICERCA

ISTITUTO SUPERIORE “EUCLIDE” Contrada Monoscalco - 89035 Bova Marina

Presidenza Tel.0965/499402 Segreteria Tel 0965-499401 fax 0965-499400 email [email protected]

Sezioni: Liceo Scientifico - I.T. per Geometri - I.T. Commerciale – Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione

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“IL LIBRO E’ UNA FIACCOLA CHE RISCHIARA LE VIE DELL’AVVENIRE”

(Pasquino Crupi)

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POF

Proposta formativa Attività curriculari ed extra-curriculari

Progettazione organizzazione e realizzazione

Risorse umane e strumentali

Analisi dei risultati

Rilevazione dei bisogni

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PREMESSA

L’attuale Istituto di Istruzione Superiore Euclide, situato nel nuovo plesso ubicato in contrada

Monoscalco, inaugurato nella primavera del 2011, è il risultato dell’accorpamento, nel corso degli

ultimi quattordici anni, di quattro Istituti:

il Liceo Scientifico Euclide;

l’Istituto Tecnico per Geometri;

l’Istituto Tecnico Commerciale;

l’Istituto Professionale Alberghiero.

Nell’anno scolastico 1999-2000 è nato l’Istituto di Istruzione Superiore Euclide, con

l’accorpamento prima di Liceo Scientifico, Istituto Tecnico per Geometri e Istituto Tecnico

Commerciale, successivamente, dall’anno scolastico in corso 2013/2014, anche dell’Istituto

Professionale Alberghiero con sede a Condofuri Marina.

L’Euclide costituisce così un significativo punto di riferimento per il territorio, caratterizzandosi per

un’offerta formativa ampia, diversificata e qualificata, anche in un segmento insostituibile e

strategico quale quello dell’Istruzione Tecnica e dell’Istruzione Professionale che, oltre ad

assicurare una adeguata formazione culturale, forniscono una formazione tecnica

professionalizzante, preparano al mondo del lavoro, lasciando aperta la possibilità per una

formazione superiore successiva, post-diploma o universitaria.

Le finalità istituzionali della scuola di educare, istruire e formare vengono perseguite nel pieno

rispetto della nostra Costituzione, promuovendo azioni di accoglienza, inclusione e integrazione

sociale e culturale, per garantire a tutti il raggiungimento del successo formativo e la conquista di

una cittadinanza attiva in ambito sociale e professionale, non più entro confini solo europei, ma

oggi più che mai, nel mondo globale.

Quest’anno, il 20 % del monte ore curricolare di Italiano dell’IIS Euclide verrà dedicato allo studio

della Letteratura Calabrese, di cui Pasquino Crupi è uno dei maggiori esponenti, il quale con sintesi

formidabile, che non va mai a scapito della completezza e della chiarezza, ricostruisce la storia della

letteratura calabrese da Cassiodoro ai nostri giorni, sottolineando le svolte e i momenti di crescita

che i letterati calabresi hanno saputo imprimere dentro lo svolgimento della letteratura nazionale.

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CENNI STORICI

Il Liceo Scientifico Statale è stato costituito a Bova Marina nel 1960 come sezione staccata del

Liceo Scientifico “Da Vinci” di Reggio Calabria. Nello stesso anno l’allora Preside della scuola

Media e dell’avviamento professionale, Prof. Pietro Autelitano, insieme all’avv. Giovanni Condemi

e ai signori Carmelo Scordo e Domenico Foti si impegnarono ad ottenere la frequenza di alcuni

ragazzi dei paesi vicini (Palizzi, Capo Spartivento, Brancaleone, Bova, Bova Marina, Condofuri,

San Lorenzo, Melito Porto Salvo) per formare la I classe e chiederne l’autorizzazione al

Provveditore agli studi, Dott. Venezia.

La richiesta venne accolta e il primo Preside incaricato di dirigere il Liceo fu il Prof. Scardina. La

sede dell’edificio era posta presso l’istituto di Avviamento Professionale e successivamente al

primo piano del Comune. Con l’aumentare degli alunni la struttura si presentò insufficiente ad

ospitare i nuovi iscritti e venne per questo motivo, trasferita presso un palazzo accanto al

Municipio, dove attualmente ha sede l’Istituto di Studi Ellenofoni.

Il Comune, al fine di incrementare l’afflusso di studenti, organizzò, a proprie spese, un servizio taxi

(Stazione ferroviaria - Piazza Municipio).

Per due anni consecutivi, 1968 e 1969, il segretario dell’Istituto, sig. Domenico Zirilli, assieme al

Preside, alla popolazione, alle forze politiche ed all’Amministrazione comunale organizzò

manifestazioni, incontri, cortei, per coinvolgere il Provveditorato agli Studi alla richiesta ed

attuazione dell’autonomia che fu ottenuta solo nell’anno 1970/1971, quando era ministro della

Pubblica Istruzione l’onorevole Riccardo Misasi, politico di origine calabrese. Nello stesso anno il

Liceo venne trasferito nei locali della struttura dei Salesiani, via Mesofugna. Solo nel 1976, con

D.P.R. del 14/01/1976 il Liceo Scientifico Statale è stato intitolato ad Euclide, nome scelto dai

docenti con delibera del Collegio Docenti del 13/06/1976.

Una solenne cerimonia tenuta nella sala Foti, allora sala cinematografica, ha accompagnato la

nuova intitolazione con elogio al grande matematico Euclide, vissuto tra il 350 ed il 275 a. C.

Dall’anno scolastico 1996/1997 fino al mese di settembre 1999, secondo le norme del piano relativo

alla razionalizzazione della rete scolastica dell’istruzione secondaria di 2° grado, è stato aggregato

al Liceo classico “Familiari” di Melito Porto Salvo con una sperimentazione di Matematica e Fisica.

L’Istituto Tecnico per Geometri è stato istituito a Bova Marina nell’anno 1970/1971 come

sezione staccata dell’Ist. Tecnico per Geometri “A. Righi” di R.C. sotto la dirigenza del Preside,

Prof. De Marco.

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Esso occupava la struttura di prefabbricati situati nel luogo ove è posto l’attuale Istituto di studi

Ellenofoni. Avendo avuto un forte incremento di iscrizioni, le aule, nello stesso anno, sono state

trasferite nell’ubicazione posta al I° piano dell’immobile Scriva (dove rimarranno fino all’anno

scolastico 2005/2006) e al piano terra dei locali del Liceo Scientifico, mentre i servizi

amministrativi, la sala professori, la biblioteca, la presidenza, gli archivi, il laboratorio di Fisica e di

Tecnologia delle Costruzioni sono rimasti nei locali della Casa Mesiani fino al loro trasferimento

nella struttura del Liceo, avvenuto nell’anno 2002.

Ha ottenuto l’autonomia nell’anno scolastico 1982/1983 e l’intitolazione in ”Istituto Tecnico

Commerciale e per Geometri” perché e stata aggregata la sezione staccata del Commerciale di

Brancaleone.

Nell’anno scolastico 1983/1984, precisamente il 18/01/1984, il Collegio docenti ha approvato

all’unanimità la proposta del Preside, Prof. A. Trombetta, di attribuire all’istituzione scolastica il

nome “U. Zanotti Bianco”, uomo di elevate virtù morali e civili, meridionalista e senatore a vita

(con nomina dell’allora Presidente della Repubblica, L. Einaudi).

Dal mese di settembre 1987 al successivo 1999 ha avuto l’aggregazione, come sede staccata,

dell’istituto Tecnico Commerciale di Melito Porto Salvo e soltanto nell’anno scolastico 1999/2000 è

entrato a far parte dell’Istituto Superiore “Euclide”.

L’Istituto Tecnico Commerciale è stato istituito alla fine degli anni sessanta come sezione staccata

dell’ I.T.C. di Siderno ed occupava i locali dell’attuale sede della Polizia stradale. Nell’anno

scolastico 1982/1983 è stato aggregato all’Istituto Tecnico per Geometri di Bova Marina e

nell’anno scolastico 1999/2000 è entrato a far parte dell’Istituto Superiore “Euclide”. Ubicato a

Brancaleone, dall’a.s. 2011/2012 si è trasferito a Bova Marina nella sede centrale.

L’Istituto Professionale Alberghiero di Condofuri, nato sette anni fa come sezione staccata

dell’IPALBL di Locri per far fronte alle esigenze del territorio, è attualmente ubicato a Condofuri

Marina.

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CONTESTO SOCIO-ECONOMICO DEL TERRITORIO

La società locale è il costante e fondamentale punto di riferimento dell’azione formativa dell’Istituto

che tende a un sempre maggiore radicamento nel tessuto economico e culturale della provincia.

Il bacino di utenza dell’Istituto di Istruzione Superiore “Euclide” comprende:

● il territorio di Bova Marina

● il territorio di Brancaleone

● il litorale del basso Ionio che va da Capo D’armi a Capo Bruzzano.

Il territorio è caratterizzato da zone pianeggianti, collinari, ed arriva fino ai contrafforti dell’Aspromonte; è

attraversato da corsi d’acqua come le fiumare, Amendolea e Bruzzano.

Il clima è mediterraneo, con estati calde ed inverni miti.

La popolazione ha una densità di circa 4.000 ab/kmq.

Le caratteristiche abitative sono: palazzi, ville, villaggi turistici, costruzioni rurali.

L’assetto economico è caratterizzato:

● nel settore primario da una economia agricola (coltivazioni di viti, di ulivi, agrumi e bergamotto in

particolare) e pastorale (allevamenti ovini, bovini e suini).

● nel settore secondario dalla presenza di piccole aziende a conduzione familiare per la trasformazione dei

prodotti (dolci, liquori, insaccati).

● nel terziario, dalla presenza di servizi turistici e di servizi socio– sanitari.

Il territorio si inserisce nella fascia della Bovesia, o l’Area Grecanica, con tradizioni linguistiche e culturali

grecaniche; ancora oggi, la popolazione, soprattutto nella vallata della Amendolea e nell’interno (Bova,

Roghudi, Roccaforte del Greco) parla il grecanico.

Negli ultimi decenni, grazie ad apposite leggi, approvate anche dall’UE, relative alla tutela della cultura e

delle tradizioni delle minoranze linguistiche, sono state molte le iniziative gestite da Enti preposti che

interagiscono con la scuola per tutelare e valorizzare, non solo le nostre radici storiche, ma, soprattutto, la

lingua dei nostri padri.

Il territorio di pertinenza della scuola è ampio; le situazioni di provenienza degli alunni sono molto

diversificate sebbene legate dal comune denominatore costituito delle condizioni di difficile sviluppo

economico, sociale e civile.

Sono stati molti i vincoli storici e politici, che non hanno consentito un coerente sviluppo economico del

territorio, votato per sua natura al turismo e allo sviluppo delle attività artigianali, e i retaggi culturali che

non hanno incrementato una coscienza sociale e di cooperazione.

Qualche segnale positivo comincia da poco a farsi strada: riguarda l’incremento dell’imprenditoria giovanile,

l’attivazione di antiche forme di artigianato, come lavorazione del vetro e della ceramica, a conduzione

familiare o a regime cooperativo, la nascita di centri sociali a carattere privato, sportivo, religioso.

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CENTRI SOCIALI - ISTITUZIONI – SERVIZI

Nel territorio di Bova Marina sono presenti le seguenti istituzioni:

• Istituto dei Padri Salesiani,

• Centro di studi Ellenofoni,

• Università della Terza Età e del Tempo Libero

• Biblioteca Comunale

• Museo grecanico,

• Associazioni per la Tutela delle Minoranze Linguistiche

• Sede Municipale e Uffici Comunali

• Banche e Poste e Telecomunicazioni

• Stazione dei Carabinieri

• Stazione Ferroviaria

• Centro Avis sezione di Reggio Calabria

• Comunità Montana

• Società Assicurative

• Palestre, Campo Sportivo, Maneggio

• Camping, Alberghi, Ristoranti, Bar, Pizzerie

• Guardia Medica

• Associazione Polisportiva Bovese, Associazione Sportiva Bocciofila

• Istituto Comprensivo di Bova Marina, Scuole dell’Infanzia private.

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LICEO SCIENTIFICO

PIANO DI STUDI

ORARIO SETTIMANALE

DISCIPLINE

I

BIENNIO

II

BIENNIO V ANNO

I cl. II cl. III cl. IV cl. V cl.

Lingua e letteratura Italiana 4 4 4 4 4

Lingua e cultura Latina 3 3 3 3 3

Lingua e cultura straniera Inglese 3 3 3 3 3

Storia e Geografia 3 3

Storia 2 2 2

Filosofia 3 3 3

Matematica 5 5 4 4 4

Scienze naturali 2 2 3 3 3

Disegno e storia dell’Arte 2 2 2 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione Cattolica o attività

alternative 1 1 1 1 1

TOTALE ORE SETTIMANALI 27 27 30 30 30

LA CENTRALITÀ DELLA DIDATTICA CURRICULARE

“Ciascuna disciplina concorre a integrare un percorso di acquisizione di conoscenze e competenze

molteplici, la cui consistenza e coerenza è garantita proprio dalla salvaguardia degli statuti

epistemici dei singoli domini disciplinari” (dagli Obiettivi, competenze e autonomia didattica dello

Schema di Regolamento in materia di nuovi licei datato 26 maggio 2010).

In sintonia con tale principio il Liceo traduce la propria attenzione alla didattica curriculare in una

forte sensibilità ai contenuti disciplinari, ai metodi d’insegnamento, ai criteri di valutazione, che

trova espressione nel sistematico lavoro di progettazione e programmazione dei dipartimenti e dei

consigli di classe. Nella piena pari dignità di tutte le discipline e nel loro concorrere alla definizione

del sapere, solo la salvaguardia degli statuti epistemici, ovvero degli ambiti e dei metodi e strumenti

di indagine dei singoli domini disciplinari, garantisce un percorso di acquisizione di conoscenze e

competenze molteplici. La singola disciplina contribuisce poi, sin dalle ore curricolari,

all’acquisizione di competenze trasversali, come ‘imparare ad imparare’, ‘lavorare in squadra’ o

‘essere autonomi e creativi’, i cui presupposti risiedono già nel perimetro dei contenuti e

competenze della disciplina e, in ultima analisi, nell’operazione stessa dell’apprendere e del

conoscere.

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LA LICEALITÀ DELL’INSEGNAMENTO

“Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare” (Seneca)

“Licealità”. Il termine esprime un tipo di formazione caratterizzata da una forte dimensione teorica

e storica dei saperi, superando la tradizionale contrapposizione tra sapere umanistico e sapere

scientifico. A questo tipo di sapere, che si esplicita nel momento della sintesi delle conoscenze,

cerca di guardare l’Euclide al termine del percorso di studi. Funzionale a questa finalità è la libertà

di insegnamento garantita dal nostro Paese perché l’arte e la scienza sono libere. E in funzione di

questa licealità i singoli dipartimenti definiscono le finalità ‘alte’ della propria disciplina e

predispongono azioni personali allo scopo di fare proprie le indicazioni ministeriali, in particolare in

rapporto al nuovo quadro orario.

Nella specificità ribadita dei singoli licei, la matematica, la fisica, le scienze, materie d’indirizzo

della tradizione scientifica dell’Euclide, sensibilizzano i docenti e gli alunni a uno studio autonomo

e critico, che procede per ipotesi e che individua una molteplicità di vie di risoluzione del problema.

L’abilità del calcolo passa, nella logica della licealità, in seconda istanza rispetto alla capacità di

impostare correttamente il problema. In quest’ottica si recupera il ruolo di supporto

dell’informatica. L’asse storico, proprio della tradizione liceale, toccato dal nuovo quadro orario,

viene in un certo senso recuperato, metodologicamente parlando, nella capacità di inquadrare le

teorie matematiche studiate nel contesto storico entro cui si sono sviluppate e di comprenderne il

significato concettuale.

RISULTATI D’APPRENDIMENTO

Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano la

declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a

conclusione dei percorsi liceali. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono, dunque, l’intelaiatura sulla

quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio Piano dell’offerta formativa, i docenti

costruiscono i propri percorsi didattici e gli studenti raggiungono gli obiettivi di apprendimento e

maturano le competenze proprie dell’istruzione liceale e delle sue articolazioni.

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OBIETTIVI, COMPETENZE E AUTONOMIA DIDATTICA

L’articolazione delle Indicazioni per materie di studio mira ad evidenziare come ciascuna disciplina

- con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio – concorra ad

integrare un percorso di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici, la cui consistenza e

coerenza è garantita proprio dalla salvaguardia degli statuti epistemici dei singoli domini

disciplinari, di contro alla tesi che l’individuazione, peraltro sempre nomenclatoria, di astratte

competenze trasversali possa rendere irrilevanti i contenuti di apprendimento1. I due paragrafi su cui

sono costruite le Indicazioni (competenze attese al termine del percorso e obiettivi specifici in

itinere finalizzati al loro raggiungimento) chiariscono la relazione che deve correre tra contenuti e

competenze disciplinari.

Va da sé, naturalmente, che competenze di natura metacognitiva (imparare ad apprendere),

relazionale (sapere lavorare in gruppo) o attitudinale (autonomia e creatività) non sono certo escluse

dal processo, ma ne costituiscono un esito indiretto, il cui conseguimento dipende dalla qualità del

processo stesso attuato nelle istituzioni scolastiche.

Tale scelta è stata recentemente avvalorato dalla scheda per la certificazione dell’assolvimento

dell’obbligo (Decreto Ministeriale n.9, 27 gennaio 2010), in cui si chiede di esprimere una

valutazione rispetto al livello raggiunto in 16 competenze di base articolate secondo i 4 assi

culturali, ma non sulle competenze di cittadinanza (1. imparare ad imparare; 2. progettare; 3.

comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile; 6. risolvere i

problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire ed interpretare l’informazione).

Ciò vale anche per due altri ambiti, sui quali appare opportuno soffermarsi.

L’acquisizione delle competenze digitali, come peraltro sottolineato dal Profilo è, certo, tema

sviluppato nel primo biennio di ciascun percorso all’interno della disciplina Matematica. Ma è, al

contempo, frutto del lavoro “sul campo” in tutte le discipline. L’utilizzo delle TIC, infatti, è

strumentale al miglioramento del lavoro in classe e come supporto allo studio, alla verifica, alla

ricerca, al recupero e agli approfondimenti personali degli studenti.

L’acquisizione delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione investe globalmente il

percorso scolastico, su almeno tre livelli. Innanzitutto, nell’ambito della Storia e della Filosofia, lo

1 La Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo

delle qualifiche per l’apprendimento permanente, definisce la competenza quale “Comprovata capacità di utilizzare

conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo

professionale e personale”.

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studente è chiamato ad apprendere alcuni nuclei fondamentali relativi all’intreccio tra le due

discipline e il diritto, anche nei percorsi che prevedono l’insegnamento di Diritto ed Economia. In

secondo luogo, la vita stessa nell’ambiente scolastico rappresenta, ai sensi della normativa vigente2,

un campo privilegiato per esercitare diritti e doveri di cittadinanza. In terzo luogo, è l’autonomia

scolastica, nella ricchezza delle proprie attività educative, ad adottare le strategie più consone al

raggiungimento degli obiettivi fissati dal Documento di indirizzo3 .

Le Indicazioni sono altresì ancorate ai seguenti criteri costitutivi:

1) L’esplicitazione dei nuclei fondanti e dei contenuti imprescindibili. Intorno ad essi, il

legislatore individua il patrimonio culturale condiviso, il fondamento comune del sapere che

la scuola ha il compito di trasmettere alle nuove generazioni, affinché lo possano

padroneggiare e reinterpretare alla luce delle sfide sempre nuove lanciate dalla

contemporaneità, lasciando nel contempo all’autonomia dei docenti e dei singoli istituti

ampi margini di integrazione e, tutta intera, la libertà di poter progettare percorsi scolastici

innovativi e di qualità, senza imposizioni di metodi o di ricette didattiche. Ciò ha comportato

la rinuncia ai cataloghi onnicomprensivi ed enciclopedici dei “programmi” tradizionali.

2) La rivendicazione di una unitarietà della conoscenza, senza alcuna separazione tra “nozione”

e sua traduzione in abilità, e la conseguente rinuncia ad ogni tassonomia. Conoscere non è

un processo meccanico, implica la scoperta di qualcosa che entra nell’orizzonte di senso

della persona che “vede” , si “accorge”, “prova”, “verifica”, per capire. Non è (non è mai

stata) la scuola del nozionismo a poter essere considerata una buona scuola. Ma è la scuola

della conoscenza a fornire gli strumenti atti a consentire a ciascun cittadino di munirsi della

2 articolo 7 comma 1 del Schema di regolamento concernente “Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione

degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1° settembre 2008,

n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169”, in particolare l’articolo 7 comma 1: “La

valutazione del comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, di cui all’articolo 2 del

decreto legge, si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà

personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto

dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Dette

regole si ispirano ai principi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 e successive

modificazioni” Appunto il decreto 249/1998, lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, agli

articoli 1 (Vita della comunità scolastica), 2 (Diritti), 3 (Doveri) e Art. 5-bis (Patto educativo di corresponsabilità)

costituisce un’utile riferimento al fine non solo dell’esercizio della cittadinanza all’interno delle istituzioni scolastiche,

ma alla maturazione dello studente.

3 Così stabilisce il Documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione,

emanato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini il 4 marzo del 2009.

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cassetta degli attrezzi e ad offrirgli la possibilità di sceglierli e utilizzarli nella realizzazione

del proprio progetto di vita.

3) L’enfasi sulla necessità di costruire, attraverso il dialogo tra le diverse discipline, un profilo

coerente e unitario dei processi culturali. Se progettare percorsi di effettiva intersezione tra

le materie sarà compito della programmazione collegiale dei dipartimenti disciplinari e dei

consigli di classe, le Indicazioni sottolineano tuttavia i punti fondamentali di convergenza, i

momenti storici e i nodi concettuali che richiedono l’intervento congiunto di più discipline

per essere compresi nella loro reale portata.

4) La competenza linguistica nell’uso dell’italiano come responsabilità condivisa e obiettivo

trasversale comune a tutte le discipline, senza esclusione alcuna. La padronanza dei lessici

specifici, la comprensione di testi a livello crescente di complessità, la capacità di esprimersi

ed argomentare in forma corretta e in modo efficace sono infatti competenze che le

Indicazioni propongono come obiettivo di tutti.

5) La possibilità di essere periodicamente riviste e adattate, alla luce dei monitoraggi e delle

valutazioni effettuati secondo quanto prescritto dall’articolo 12 del Regolamento dei Licei4

Le Indicazioni non dettano alcun modello didattico-pedagogico. Ciò significa favorire la

sperimentazione e lo scambio di esperienze metodologiche, valorizzare il ruolo dei docenti e delle

autonomie scolastiche nella loro libera progettazione e negare diritto di cittadinanza, in questo

delicatissimo ambito, a qualunque tentativo di prescrittivismo. La libertà del docente dunque si

esplica non solo nell’arricchimento di quanto previsto nelle Indicazioni, in ragione dei percorsi che

4 Schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi

dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”,

“articolo 12 (Monitoraggio e valutazione di sistema): 1. I percorsi dei licei sono oggetto di costante monitoraggio e

valutazione. A tal fine, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca può avvalersi dell’assistenza tecnica

dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (ANSAS) e dell’Istituto nazionale di valutazione del

sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI). 2. Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente

a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei nonché le

Indicazioni di cui all’articolo 13, comma 10, lettera a) sono aggiornati periodicamente in relazione agli sviluppi culturali

emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e

coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni. 3. Il raggiungimento, da parte degli studenti, degli obiettivi

specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali di cui all’articolo 13, comma 10, lettera a) è oggetto di

valutazione periodica da parte dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di

formazione (INVALSI). Lo stesso Istituto cura la pubblicazione degli esiti della valutazione. Il Ministro dell’istruzione,

dell’università e della ricerca ogni tre anni presenta al Parlamento un rapporto avente ad oggetto i risultati del

monitoraggio e della valutazione”.

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riterrà più proficuo mettere in particolare rilievo e della specificità dei singoli indirizzi liceali, ma

nella scelta delle strategie e delle metodologie più appropriate, la cui validità è testimoniata non

dall’applicazione di qualsivoglia procedura, ma dal successo educativo.

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I.T. GEOMETRA

COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO

PIANO DI STUDI

ORARIO SETTIMANALE

DISCIPLINE

I

BIENNIO

II

BIENNIO

V

ANNO

I cl. II cl. III cl. IV cl. V cl.

Lingua e letteratura Italiana 4 4 4 4 4

Storia 2 2 2 2 2

Lingua Inglese 3 3 3 3 3

Matematica 4 4 3 3 3

Complementi di matematica - - 1 1 -

Diritto ed economia 2 2 - - -

Scienze integrate (Scienze

della terra e Biologia) 2 2 - - -

Scienze integrate (Fisica) 3 3 - -

Scienze integrate (Chimica) 3 3 - - -

Tecnologie e Tecniche di

rappresentazione grafica 3 3 - - -

Tecnologie informatiche 3 - - - -

Scienze e tecnologie applicate - 3 - - -

Progettazione, costruzioni e

impianti - - 7 6 7

Geopedologia, economia ed estimo - - 3 4 4

Topografia - - 4 4 4

Gestione del cantiere e Sicurezza

dell’ambiente di lavoro - - 2 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione cattolica o attività

alternative 1 1 1 1 1

Totale ore settimanali 32 32 32 32 32

Disciplina supportata da laboratori informatizzati

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RISULTATI D’APPRENDIMENTO

Profilo C9 – Indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”

Il Diplomato nell’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”:

ha competenze nel campo dei materiali, delle macchine e dei dispositivi utilizzati nelle industrie

delle costruzioni, nell'impiego degli strumenti per il rilievo, nell'uso dei mezzi informatici per la

rappresentazione grafica e per il calcolo, nella valutazione tecnica ed economica dei beni privati

e pubblici esistenti nel territorio e nell’utilizzo ottimale delle risorse ambientali;

possiede competenze grafiche e progettuali in campo edilizio, nell’organizzazione del cantiere,

nella gestione degli impianti e nel rilievo topografico;

ha competenze nella stima di terreni, di fabbricati e delle altre componenti del territorio, nonché

dei diritti reali che li riguardano, comprese le operazioni catastali;

ha competenze relative all’amministrazione di immobili.

È in grado di:

collaborare, nei contesti produttivi d’interesse, nella progettazione, valutazione e realizzazione

di organismi complessi, operare in autonomia nei casi di modesta entità;

intervenire autonomamente nella gestione, nella manutenzione e nell’esercizio di organismi

edilizi e nell’organizzazione di cantieri mobili, relativamente ai fabbricati;

prevedere, nell’ambito dell’edilizia ecocompatibile, le soluzioni opportune per il risparmio

energetico, nel rispetto delle normative sulla tutela dell’ambiente, e redigere la valutazione di

impatto ambientale;

pianificare ed organizzare le misure opportune in materia di salvaguardia della salute e

sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro;

collaborare nella pianificazione delle attività aziendali, relazionare e documentare le attività

svolte.

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e

Territorio” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), di seguito

specificati in termini di competenze:

1. Selezionare i materiali da costruzione in rapporto al loro impiego e alle modalità di

lavorazione.

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2. Rilevare il territorio, le aree libere e i manufatti, scegliendo le metodologie e le

strumentazioni più adeguate ed elaborare i dati ottenuti.

3. Applicare le metodologie della progettazione, valutazione e realizzazione di costruzioni e

manufatti di modeste entità, in zone non sismiche, intervenendo anche nelle problematiche

connesse al risparmio energetico nell’edilizia.

4. Utilizzare gli strumenti idonei per la restituzione grafica di progetti e di rilievi.

5. Tutelare, salvaguardare e valorizzare le risorse del territorio e dell'ambiente.

6. Compiere operazioni di estimo in ambito privato e pubblico, limitatamente all’edilizia e al

territorio.

7. Gestire la manutenzione ordinaria e l’esercizio di organismi edilizi.

8. Organizzare e condurre i cantieri mobili nel rispetto delle normative sulla sicurezza.

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ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE

INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING

PIANO DI STUDI

ORARIO SETTIMANALE

DISCIPLINE

I

BIENNIO

II

BIENNIO

V

ANNO

I cl. II cl. III cl. IV cl. V cl.

Lingua e letteratura Italiana 4 4 4 4 4

Lingua Inglese 3 3 3 3 3

Storia, Cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto ed economia 2 2 - - -

Scienze integrate (Scienze della Terra e

Biologia) 2 2 - - -

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione Cattolica 1 1 1 1 1

Scienze integrate (Fisica) 2 - - - -

Scienze integrate (Chimica) - 2 - - -

Geografia 3 3 - - -

Seconda lingua comunitaria 3 3 3 3 3

Informatica 2 2 2 2 -

Economia aziendale 2 2 6 7 8

Diritto - - 3 3 3

Economia politica - - 3 2 3

Totale ore settimanali 32 32 32 32 32

RISULTATI D’APPRENDIMENTO

Il Diplomato in “Amministrazione, Finanza e Marketing” ha competenze generali nel campo

dell’economia nazionale ed internazionale, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi e dei

processi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione, finanza e

controllo), degli strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo finanziari e dell’economia sociale.

Utilizza, inoltre, le competenze linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo

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19

dell’azienda e contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e tecnologico

dell’impresa inserita nel contesto internazionale.

ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO

Alternanza scuola-lavoro, un’innovativa metodologia didattica che integra il tradizionale curriculum di

lezioni frontali in aula con attività pratiche ed esperienze lavorative coerenti al corso di studio.

La Legge Delega per la riforma della scuola n.53 del 28/04/2003, art.4, prevede “… di assicurare agli

studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, la possibilità di realizzare i corsi del secondo

ciclo in Alternanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione del percorso formativo progettata,

attuata e valutata dall’istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le

associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, per

assicurare ai giovani, oltre alla conoscenza di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato

del lavoro….”

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ISTITUTO PROFESSIONALE ALBERGHIERO

INDIRIZZO “SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA

E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA”

PIANO DI STUDI

ORARIO SETTIMANALE

DISCIPLINE

I

BIENNIO

II

BIENNIO

V

ANNO

I cl. II cl. III

cl.

IV

cl. V cl.

Lingua e letteratura italiana A050 4 4 4 4 4

Lingua inglese A346 3 3 3 3 3

Seconda lingua straniera Francese A246 2 2 3 3 3

Storia A050 2 2 2 2 2

Matematica A047 4 4 3 3 3

Diritto ed economia A019 2 2

Scienze integrate (Scienze della terra e Biologia) A060 2 2

Scienze integrate (Fisica) A038 2

Scienze integrate (Chimica) A013

2

Scienza degli alimenti A057 2 2

Laboratorio di servizi di accoglienza turistica * C520 2 2

Scienze motorie e sportive A029 2 2 2 2 2

Religione cattolica o Attività alternative RE 1 1 1 1 1

Discipline specifiche articolazione Enogastronomia

Scienza e cultura dell’alimentazione * A057

4 3 3

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

A019/A017 4 5 5

Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. Cucina **C500 2 2 6 4 4

Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. Sala e vendita **

C510 2 2 2 2

Discipline specifiche articolazione Servizi di sala e di vendita

Scienza e cultura dell’alimentazione *A057

4 3 3

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

A019/A017 4 5 5

Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. Cucina **C500

2 2

Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. Sala e vendita **

C510 6 4 4

Discipline specifiche articolazione PASTICCERIA

Scienza e cultura dell’alimentazione *A057

4 2 2

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

A019/A017 4 5

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Laboratorio di servizi enogastronomici – sett. pasticceria ** C500

9 3 3

Tecniche di organizzazione e gestione dei processi produttivi

A020 2 3

Totale ore 32 32 32 32 32

RISULTATI D’APPRENDIMENTO

Profilo

Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità

alberghiera” ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere

dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di

organizzazione e gestione dei servizi.

È in grado di:

utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione della

commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;

organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse

umane;

applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la

sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;

utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente

e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio;

comunicare in almeno due lingue straniere;

reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il

ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi;

attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici;

curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse

ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti.

La sezione Euclide presenta le articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita” e

“Prodotti dolciari artigianali e industriali”.

Nell’articolazione “Enogastronomia”, il Diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione,

produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; operare

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nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e individuando

le nuove tendenze enogastronomiche.

Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita”, il diplomato è in grado di svolgere attività

operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e

vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere

enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e

della clientela, valorizzando i prodotti tipici.

A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni “Enogastronomia”

e “Servizi di sala e di vendita”, conseguono i risultati di apprendimento specificati in termini di

competenze:

1. Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico,

chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico.

2. Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a

specifiche necessità dietologiche.

3. Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati,

valorizzando i prodotti tipici.

Nell’articolazione “Accoglienza turistica”, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti

delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e

alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche

attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del territorio.

A conclusione del percorso quinquennale, i Diplomati nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia

e l’ospitalità alberghiera” conseguono i risultati di apprendimento specificati in termini di

competenze:

1. Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse.

2. Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e

prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico-alberghiera.

3. Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando

le tecniche di comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il

coordinamento con i colleghi.

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4. Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le

nuove tendenze di filiera.

5. Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e

tracciabilità dei prodotti.

6. Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la

produzione di beni e servizi in relazione al contesto.

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L’ORGANIGRAMMA

DIRIGENTE SCOLASTICO

Carmela Lucisano

FUNZIONE STRUMENTALE 1

Piano dell’OffertaFormativa

Prof.ssa Isodiana Crupi

FUNZIONE STRUMENTALE 2

Territorio

Prof. Ignazio Ferro

FUNZIONE STRUMENTALE 3

Orientamento

Prof.ssa Elena Modafferi

FUNZIONE STRUMENTALE 4

Inclusività

Prof.ssa Brigida Criseo

FUNZIONE STRUMENTALE 5

Progettazione Europea

Prof.ssa Anna Scordo

VICARIA DEL DS

Prof.ssa Viviana B. Demetrio

COLLABORATORE DEL DS

Prof.ssa Rosa G.

Mandalari

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GLI ORGANI COLLEGIALI

Al vertice della struttura scolastica c’è il Dirigente Scolastico, che predispone, organizza, coordina

tutte le attività della scuola e ne ha la responsabilità.

Il nostro istituto presenta da alcuni anni una discontinuità nella dirigenza e ciononostante ha

conseguito una stabilità di programmazione e la realizzazione di importanti traguardi.

CONSIGLIO D’ISTITUTO

E’ l’organo di indirizzo generale sul funzionamento dell’Istituto ed adotta il P.O.F., deliberato dal

Collegio dei Docenti, deliberandone il piano finanziario di realizzazione. Il suo Presidente è uno dei

genitori eletti ed è composto da 19 membri, così suddivisi:

Il Dirigente Scolastico (membro di diritto)

8 Docenti (rappresentanza eletta)

2 Personale non docente (rappresentanza eletta)

4 Genitori (rappresentanza eletta)

4 Alunni (rappresentanza eletta)

Il Consiglio elegge nel suo seno una Giunta Esecutiva.

Il Dirigente assume la presidenza della G.E., dove sono presenti il D.S.G.A. ed un membro per ogni

componente: ATA, Docenti, Genitori, Alunni.

La G.E. ha il compito di predisporre i lavori per il Consiglio d’Istituto.

Spetta al Consiglio d’Istituto l’adozione del regolamento interno; l’acquisto, rinnovo e

conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici; la determinazione per la

programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche o extrascolastiche con particolare

riguardo alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione. Il Consiglio indica, altresì, i criteri generali

relativi alla formazione delle classi, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre attività

scolastiche. Delibera, infine, sulla partecipazione della scuola ad iniziative che comportino il

coinvolgimento di agenzie, enti, università soggetti pubblici o privati.

Il Consiglio d’Istituto dura in carica tre anni, tranne che per la componente studentesca che viene

eletta annualmente.

COLLEGIO DOCENTI

Il Collegio Docenti è composto da tutto il personale, di ruolo e non, in servizio presso l’Istituto. Il

Docente è colui che pensa, propone, programma il percorso didattico di ogni alunno. Spesso tocca

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al Docente, educatore nella comunità scolastica, osservare e far emergere i motivi di disagio dei

ragazzi. Il suo compito, in una società complessa come la nostra, non può più limitarsi al semplice

insegnare, ma deve appassionare allo studio dei temi trattati, sviluppando la curiosità e le

potenzialità di ogni singolo allievo.

Al Collegio dei Docenti spetta il compito di elaborare le linee generali di programmazione

didattico- educativa che caratterizza il piano dell’offerta formativa di una scuola. Tutte le scelte del

Collegio vengono articolate dalla progettazione didattica dei Dipartimenti, dai Consigli di classe,

nella Programmazione di classe, e dai singoli docenti, nella loro personale programmazione

disciplinare.

Ogni tassello dell’impianto didattico dell’istituzione scolastica svolge ruoli e compiti precisi, a cui

sono attribuiti responsabilità di programmazione e di verifica del lavoro programmato, a scansioni

temporali programmate all’inizio di ogni anno scolastico.

Il Collegio dei Docenti ha il dovere di:

Elaborare e deliberare il P.O.F.

Individuare i criteri per la formazione e la composizione delle classi

Deliberare sul funzionamento didattico della scuola

Individuare e Deliberare sui criteri per l’assegnazione delle Funzioni Strumentali

Provvedere all’adozione dei libri di testo

Promuovere iniziative di aggiornamento dei Docenti

CONSIGLIO DI CLASSE

Il Consiglio di Classe è composto da tutti i docenti della classe, di ruolo e non, e dalla componente

eletta di due genitori e di due alunni.

Ma, al di là del funzionamento del Consiglio, in quanto organismo di base degli Organi Collegiali,

la componente docente con la cosiddetta ‘riforma’ ha acquistato un ruolo didattico fondamentale.

E’ dovere, infatti, dei docenti del Consiglio di Classe conoscere i propri alunni, le loro potenzialità,

le loro aspirazioni, formare il gruppo-classe, calibrare l’offerta didattica, fornendo ed incoraggiando

le opportunità formative.

Il lavoro del Consiglio di Classe deve partire dalla riflessione sul lavoro didattico-disciplinare,

svolto l’anno precedente, e dalla conoscenza dei livelli di partenza della classe, sia essa iniziale o

intermedia o terminale; deve declinare, nella programmazione per la classe, gli obiettivi formativi e

quelli disciplinari, monitorandone costantemente i risultati; deve raccordare metodologie e

verifiche, in base ai livelli della classe, ma sempre coerentemente con le scelte del Collegio dei

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Docenti, riportate nel P.O.F.; deve valutare i livelli d’apprendimento degli alunni della classe, in

base ai criteri collegialmente individuati.

Il Consiglio di Classe, quindi, si riunisce periodicamente, durante l’anno scolastico, nella fase della

programmazione, del monitoraggio dell’andamento didattico- disciplinare e della valutazione. I

lavori del Consiglio sono coordinati dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, come il

Coordinatore di Classe, che cura, in quanto organizzatore, la funzionalità del Consiglio e funge da

anello di trasmissione tra la Dirigenza e il Consiglio stesso, in tutte le sue componenti.

DIPARTIMENTO

Il Dipartimento, in quanto articolazione del Collegio dei Docenti, è composto da tutti i docenti di

una stessa disciplina. E’ il Dipartimento, nel suo complesso, che predispone la programmazione

disciplinare per tutte le classi, che propone gli strumenti di valutazione, che visiona i nuovi libri e li

propone al Collegio dei Docenti per l’adozione. L’incontro dei Dipartimenti per ambito disciplinare

da origine all’Area Umanistica o Scientifico-Matematica, dove si decidono le Tematiche

Interdisciplinari per ogni classe, sulla base degli obiettivi formativi e dei contenuti disciplinari.

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I DESTINATARI DELL’OFFERTA FORMATIVA

La nostra scuola è frequentata in totale da 769 alunni:

maschi 450 (59%) e femmine 319 (41%).

La nostra scuola è frequentata dai 324 alunni del Liceo Scientifico:

maschi 154 (48%) e femmine 170 (52%).

59%

41%

Istituto di Istruzione Superiore "Euclide"Bova Marina (RC)

maschi femmine

48%

52%

Liceo Scientifico

maschi femmine

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La nostra scuola è frequentata dai 105 alunni del Istituto Tecnico per Geometri:

maschi 87 (83%) e femmine 18 (17%).

La nostra scuola è frequentata dai 70 alunni del Istituto Tecnico Commerciale:

maschi 28 (40%) e femmine 42 (60%).

83%

17%

Istituto Tecnico per Geometri

maschi femmine

40%

60%

Istituto Tecnico Commerciale

maschi femmine

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La nostra scuola è frequentata dai 270 alunni del Istituto Professionale Alberghiero:

maschi 181 (67%) e femmine 89 (33%).

67%

33%

Istituto Professionale Alberghiero

maschi femmine

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RISULTATI ANNO PRECEDENTE

Studenti diplomati

- Liceo: 62

- ITC: 23

- ITCG: 14

Studenti in entrata

- Liceo: 64

- ITC: 23

- ITCG: 22

- IPSSAR: 65

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IL PERSONALE DI SEGRETERIA

DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI (D.S.G.A.)

- FILLORAMO NICOLA

ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

SEZIONE ALUNNI

- LINGRIA LIDIA MARISA

- LAURENZANO ANTONIETTA

- RIPEPI DEMETRIO

SEZIONE PROTOCOLLO E MAGAZZINO

- TUSCANO DOMENICA

SEZIONE PERSONALE

- PICCIOLO GIOVANNA

- TALARICO SILVANA

SEZIONE CONTABILITA’ GENERALE

- D.S.G.A

- DOTT.SSA OLLIO MARIA

ASSISTENTI TECNICI

SEDE CENTRALE BOVA MARINA

- MILITO GIOVANNI

- OLIVA ANTONIO

- IRITI FRANCESCO

SEDE ASSOCIATA ALBERGHIERO CONDOFURI

- MAMONE PAOLINO

- NOCERA CARLO

- VERDUCI DOMENICO

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COLLABORATORI SCOLASTICI

SEDE CENTRALE BOVA MARINA

- CALABRO’ FRANCESCO

- CRISEO SALVATORE

- FARCONERI NICOLINA

- IRITI GIULIA

- PAONE ADELE

- PARRELLI SANTINA

- PRATICO’ ANTONIO

- SCORDO SALVATORE

- SCULLI MICHELE

- VALASTRO GIUSEPPE

SEDE ASSOCIATA ALBERGHIERO CONDOFURI

- CONDEMI GIUSEPPE

- GAGLIARDI TERESA

- MAESANO FRANCESCA

- MASTINO FRANCESCO

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NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE (N.O.I.)

Dall’anno scolastico 2009/2010, com’è noto, è andato in vigore il “Nuovo obbligo di istruzione”.

Nelle programmazioni disciplinari, di classe e nella pratica didattica, i docenti terranno conto del

D.M. n.139 del 22 agosto 2007 (N.O.I.) e delle successive Linee guida che, oltre ad evidenziare la

necessità per le future generazioni di un apprendimento per tutta la vita, ne indicano le competenze

irrinunciabili, ovvero le Competenze chiave per l’apprendimento permanente definite

dall’Unione europea per tutti i paesi membri:

1. comunicazione nella madrelingua

2. comunicazione nelle lingue straniere

3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

4. competenza digitale

5. imparare a imparare

6. competenze sociali e civiche

7. spirito di iniziativa e imprenditorialità

8. consapevolezza ed espressione culturale

e le Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine del biennio del N.O.I.:

a) imparare ad imparare

b) progettare

c) comunicare

d) collaborare e partecipare

e) agire in modo autonomo e responsabile

f) risolvere problemi

g) individuare collegamenti e relazioni

h) acquisire ed interpretare l’informazione

I docenti inoltre nelle loro proposte didattico formative, terranno conto della necessità di

riorganizzare saperi e competenze disciplinari e di ambito, intorno a quattro assi strategici:

“Assi culturali ”:

1. L’asse dei linguaggi

2. L’asse matematico

3. L’asse scientifico-tecnologico

4. L’asse storico-sociale

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35

IL 1° BIENNIO

Alla fine del 1o Biennio viene consegnato all’allievo un certificato delle competenze acquisite

relativamente a quattro “Assi Culturali” (asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-

tecnologico, asse storico-sociale), coniugando le competenze per asse con le otto “Competenze

chiave di Cittadinanza”, che devono mantenere la loro trasversalità agli assi e costituiscono la base

della formazione del futuro cittadino:

Imparare ad imparare

Progettare

Comunicare

Collaborare e partecipare

Agire in modo autonomo e responsabile

Risolvere i problemi

Individuare collegamenti e relazioni

Acquisire ed interpretare l’informazione

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36

LE CERTIFICAZIONI DELLE COMPETENZE

Sulla base di questa programmazione, come abbiamo già detto, alla fine del 1° Biennio, vengono

certificate le competenze, che devono rispondere a dei criteri di equivalenza con gli standard

comuni al termine dell’obbligo di istruzione nell’intero sistema formativo, per salvaguardare

l’identità di ogni specifico percorso. E’ per questo che il nostro Istituto, coerentemente con le

disposizioni ministeriali e in linea con la propria impostazione didattica, si è attivato per produrre le

Certificazioni delle competenze dei propri indirizzi.

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37

CERTIFICATO delle COMPETENZE DI BASE

acquisite nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione

N° ........

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Visto il regolamento emanato dal Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca (ex Ministro della Pubblica Istruzione) con decreto 22 agosto 2007, n.139;

Visti gli atti di ufficio;

certifica (1)

che I... studente/ssa

cognome ......................................... nome ...........................

nato/a il ..../..../...., a ............................ Stato ............................

iscritto/a presso questo Istituto nella classe ......... sez .........

indirizzo di studio ..............................................................

nell'anno scolastico .................................................

nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione, della durata di 10 anni,

ha acquisito

le competenze di base di seguito indicate.

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38

COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI (2)

Asse dei linguaggi Livelli

lingua italiana: 1. padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per

gestire l'interazione comunicativa verbale in vari contesti 2. leggere comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo 3. produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi

………………………….

………………………….

…………………………. motivazione in caso di livello base non raggiunto :

1. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

2. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

3. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

lingua straniera 4. utilizzare la lingua (3) ................. per i principali scopi comunicativi ed operativi

………………………….

motivazione in caso di livello base non raggiunto :

4. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

altri linguaggi 5. utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del

patrimonio artistico e letterario 6. utilizzare e produrre testi multimediali

………………………….

…………………………. motivazione in caso di livello base non raggiunto :

5. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

6. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Asse matematico

7. utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica

8. confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e

relazioni 9. individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi 10. analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli

stessi anche con l'ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico

………………………….

………………………….

………………………….

………………………….

motivazione in caso di livello base non raggiunto :

7. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

8. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

9. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

10. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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39

Asse scientifico-tecnologico

11. osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità

12. analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle

trasformazioni di energia a partire dall'esperienza 13. essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto

culturale e sociale in cui vengono applicate

………………………….

………………………….

………………………….

motivazione in caso di livello base non raggiunto :

11. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

12. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

13. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Asse storico-sociale

14. comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali

15. collocare l'esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco

riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell'ambiente

16. riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per

orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio

………………………….

………………………….

………………………….

motivazione in caso di livello base non raggiunto :

14. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

15. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

16. …………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Le competenze di base relative agli assi culturali sopra richiamati sono state acquisite dallo studente con riferimento

alle competenze chiave di cittadinanza di cui all'allegato 2 del regolamento citato in premessa (1. imparare ad

imparare; 2. progettare; 3. comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile; 6.

risolvere problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire e interpretare l'informazione).

Bova Marina,

(1) Il presente certificato ha validità nazionale (2) Livelli relativi alle competenze di ciascun asse:

base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali

Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l’espressione “livello base non raggiunto”, con l’indicazione della relativa motivazione intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie

scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note,

mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli

(3) Specificare la prima lingua straniera studiata

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40

TABELLA DI CORRISPONDENZA TRA VOTI E LIVELLI

Giudizio VOTO Indicatori analitici

LIVELLI DI COMPETENZA

L’alunno: in decimi

Conoscenza

dei contenuti

Elaborazione dei

contenuti Esposizione

non ha raggiunto

alcun obiettivo 1–2–3

Quasi nulla Nulla Quasi nulla

Livello base non raggiunto

non ha raggiunto

alcun obiettivo 4

Lacunosa ed

errata Quasi nulla Scorretta

ha raggiunto parzialmente gli

obiettivi 5

Frammentaria

e con qualche

errore

Non sempre presente Incerta ed insicura

ha raggiunto gli obiettivi

minimi 6

Esauriente in

relazione agli

obiettivi

minimi

Semplice ma corretta Appropriata, ma tipo

manualistico

Livello base:

lo studente svolge compiti semplici in

situazioni note, mostrando di possedere

conoscenze ed abilità essenziali e di saper

applicare regole e procedure

fondamentali

ha raggiunto una

preparazione discreta

7 Esauriente Pertinente e personale Appropriata e disinvolta

Livello intermedio:

lo studente svolge compiti e risolve

problemi complessi in situazioni note,

compie scelte consapevoli, mostrando di

saper utilizzare le conoscenze e le abilita

acquisite

ha raggiunto una

preparazione completa

8 Completa Approfondita

Appropriata, sicura e con

note critiche

opera sintesi interdisciplinari

9

Completa e

approfondita

Approfondita e

autonoma originale e critica Livello avanzato:

lo studente svolge compiti e problemi

complessi in situazioni anche non note,

mostrando padronanza nell’uso delle

conoscenze e delle abilità. Sa proporre e

sostenere le proprie opinioni e assumere

autonomamente decisioni consapevoli

opera sintesi Interdisciplinari

complete e originali

10

Completa,

approfondita

e ampia

Approfondita,

autonoma

Brillante, originale e critica

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41

RACCORDO INTERDISCIPLINARE

OBIETTIVI COGNITIVI TRASVERSALI

1° BIENNIO

o Sviluppare capacità di collegamento pluridisciplinare;

o stabilire semplici relazioni tra i diversi aspetti di una stessa tematica;

o sviluppare autonomia e capacità operative nonché capacità di organizzazione nello studio;

o saper analizzare testi individuandone il messaggio e le tematiche.

2° BIENNIO

o Riconoscere la tipologia dei testi, rilevare analogie e differenze e collocare gli stessi in un

quadro di relazioni;

o acquisire varie tecniche di lettura (estensiva, esplorativa, intensiva);

o maturare sensibilità verso le problematiche legate al patrimonio culturale, storico ed

artistico.

5° ANNO

o Sviluppare le capacità critiche e le capacità di effettuare raccordi pluridisciplinari;

o sviluppare la creatività intellettuale e l'uso divergente delle categorie di pensiero e degli

schemi interpretativi.

CRITERI PER LA SCELTA DEI PERCORSI TRASVERSALI

Individuazione e trattazione di tematiche coerenti con gli obiettivi formativi e cognitivi prefissati;

rilevanza degli argomenti e delle problematiche culturali individuate sia sul piano didattico che

formativo;

ricorrenza delle tematiche e delle problematiche in più discipline;

possibilità di effettuare collegamenti e coordinamenti inter e pluridisciplinari.

VALUTAZIONE Come le competenze vanno misurate e certificate, alla fine del 1° Biennio, così i livelli di

apprendimento vanno valutati, secondo descrittori e indicatori d’Istituto.

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42

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL PRIMO BIENNIO

Livello 1 2 3 4 5 6 7

Voto 1-3 4 5 6 7 8 9-10

Motivazione e

partecipazione

Non

partecipa

all’attività

didattica,

non

collabora,

disturba,

non

rispetta gli

impegni

Partecipa

saltuariamente

all’attività

didattica, non

rispetta sempre

gli impegni,

collabora solo se

obbligato

Partecipa

alle lezioni e

rispetta gli

impegni in

maniera

superficiale

Partecipa

regolarment

e alle

lezioni,

assolvendo

gli impegni

Partecipa,

facendo

fronte agli

impegni con

metodo e

motivazione

Collabora e

partecipa

attivamente

facendo

fronte agli

impegni con

metodo e

motivazione

Partecipa

attivamente

con iniziative

personali e

costruttive,

ponendosi

come

elemento

trainante per il

gruppo

Comprensione Manifesta

quasi nulla

o scarsa

capacità di

comprensi

one

Comprende con

difficoltà,

dimostrando di

non cogliere tutte

le informazioni

Evidenzia

una

comprension

e

superficiale

di contenuti

Comprende

le

informazion

i in modo

essenziale

Evidenzia

discrete

capacità di

comprension

e

Manifesta

buone

capacità di

comprension

e

Evidenzia una

capacità di

comprensione

pronta e

precisa

Acquisizione

delle

conoscenze

Non

possiede

conoscenze

attinenti ai

nuclei

essenziali

delle

discipline

Ha conoscenze

lacunose ed

inadeguate

Ha

conoscenze

frammentari

e e

disorganiche

Conosce gli

aspetti

essenziali

delle

discipline

Possiede

conoscenze

complete ed

organiche

Possiede

conoscenze

articolate e

approfondite

Ha

conoscenze

complete e

criticamente

approfondite

Esposizione

delle

conoscenze

Presenta

un’estrema

povertà

lessicale e

non

conosce la

terminolog

ia

essenziale

relativa

alla

disciplina

Possiede un

bagaglio lessicale

limitato e si

esprime con un

linguaggio

improprio

Si esprime

in forma

quasi

corretta e

con un

linguaggio

poco

scorrevole

Si esprime

in modo

corretto e

lineare ed

articola il

discorso in

modo

coerente

Si esprime

con

chiarezza,

utilizzando i

termini

specifici

della

disciplina

Possiede un

buon

registro

lessicale, si

esprime in

modo fluido

e sa

utilizzare

con

accuratezza

linguaggi

specifici

Sa utilizzare

linguaggi

settoriali e

registri

linguistici

sempre

appropriati,

con stile

personale e

creativo

Rielaborazione

delle

conoscenze

Non sa

eseguire

semplici

compiti e

non sa

aderire ad

una traccia

data

Commette errori,

a volte gravi,

nell’individuazio

ne e nel

collegamento di

concetti chiave

Non riesce

sempre a

collegare le

conoscenze

e commette

spesso degli

errori

Sa

analizzare e

collegare le

conoscenze

in modo

essenziale

Analizza ed

organizza

correttamente

i contenuti di

semplici

informazioni,

rielaborando

ne il

significato

generale

Sa collegare

le

conoscenze

in maniera

completa e

sa utilizzare

la

metodologia

di analisi in

modo

efficace

Sa effettuare

analisi

approfondite e

sa collegare le

conoscenze in

modo

autonomo,

anche in

ambiti

interdisciplina

ri

Applicazione

di metodologie

Non

compie

operazioni

logiche e

non sa

applicare

regole e

procedure

Commette gravi

errori

nell’applicazione

di regole e

procedure

Applica

regole e

procedure in

modo

parziale

Sa applicare

regole e

procedure in

casi

semplici,

non

commettend

o gravi

errori

Applica

regole e

procedure,

riflettendo su

situazioni

non molto

complesse

senza

commettere

errori

Sa applicare

regole e

procedure in

maniera

completa,

riflettendo

in contesti

nuovi e

complessi

Sa applicare

regole e

procedure con

precisione e

sicura

padronanza,

riflettendo in

ogni

situazione

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43

GRIGLIA DI VALUTAZIONE (2° BIENNIO E V CLASSI)

Livello 1 2 3 4 5 6 7

Voto 1-3 4 5 6 7 8 9-10

Impegno Non

partecipa

all’attivit

à

didattica,

si distrae,

disturba,

non

rispetta

gli

impegni

Partecipa

saltuaria-

mente

all’attività

didattica, non

rispetta sempre

gli impegni, si

distrae

facilmente

Partecipa alle

lezioni ed

assolve gli

impegni in

maniera

superficiale

Partecipa

regolarmente

alle lezioni,

assolvendo

gli impegni

Partecipa,

facendo

fronte agli

impegni con

metodo

Partecipa

attivamente

facendo

fronte agli

impegni con

metodo

Partecipa

attivamente con

iniziative

personali e

costruttive,

ponendosi come

elemento

trainante per il

gruppo

Acquisizione

dei contenuti

Non

possiede

conoscen

ze

attinenti

ai nuclei

essenziali

delle

discipline

Ha conoscenze

frammentarie

inadeguate;

evidenzia

difficoltà di

comprensione

Ha

conoscenze

incomplete

ed evidenzia

una

comprension

e superficiale

di contenuti

Conosce gli

aspetti

essenziali

delle

discipline

Possiede

conoscenze

complete ed

evidenzia

discrete

capacità

di

comprension

e

Possiede

conoscenze

ampie

articolate e

buone

capacità

di

comprension

e

Ha conoscenze

complete ed

organiche,

capacità di

comprensione

pronta e precisa

Elaborazione

dei contenuti

Non sa

eseguire

semplici

compiti e

non sa

aderire ad

una

traccia

data

Commette

errori, a volte

gravi,

nell’esecuzion

e di compi-ti

anche semplici

Non sempre

riesce ad

applicare le

conoscenze o

le applica

commettendo

errori

Applica

correttament

e i contenuti

di semplici

informa-

zioni, coglie

il significato

generale

Sa applicare

ed

organizzare

le

conoscenze e

sa elaborare i

contenuti

Sa applicare

le

conoscenze

in maniera

completa e le

sa sviluppare

in modo

completo

Sa effettuare

analisi

approfondite; sa

applicare le

conoscenze con

efficacia anche

in ambiti

interdisciplinari

Analisi

e sintesi

Non è in

grado di

effettuare

alcuna

sintesi né

analisi

Non sa

effettuare

analisi e

sintesi

Sa effettuare

analisi e

sintesi ma in

maniera

parziale e

imprecisa

Sa effettuare

analisi ma

non in modo

approfondi-

to. È in

grado di

effettuare

semplici

sintesi

Sa effettuare

analisi e

sintesi

Sa effettuare

analisi

approfondite

e sintesi

complete

Si avvale di un

metodo

rigoroso, sa

operare

approfondiment

i personali

offrendo spunti

innovativi

Abilità

linguistiche

e espressive

Presenta

un’estrem

a povertà

lessicale e

non

conosce

affatto la

terminolo

gia

essenziale

relativa

alla

disciplina

Possiede un

bagaglio

lessicale

limitato e

presenta

improprietà

formali

Si esprime in

forma quasi

corretta, pur

non

utilizzando

linguaggi

specifici

Si esprime in

modo

corretto e

lineare

Possiede un

discreto

bagaglio

culturale, si

esprime con

chiarezza

Possiede un

buon

bagaglio

culturale, si

esprime con

chiarezza e

sa utilizzare

con

accuratezza

linguaggi

specifici

Sa utilizzare

linguaggi

settoriali e

registri

linguistici

sempre

appropriati con

stile personale e

creativo

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44

CREDITO SCOLASTICO E FORMATIVO

Il Credito Scolastico sarà attribuito secondo le normative di legge che prevedono come

l’individuazione della fascia sia determinata dalla media dei voti riportata nello scrutinio finale

(Tabella A).

Elementi costitutivi del credito scolastico, oltre la media dei voti, saranno considerati:

l’assiduità della frequenza scolastica;

l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività

complementari ed integrative;

eventuali crediti formativi.

TABELLA A

Media dei voti

M Punti credito scolastico

Terzultimo anno Penultimo anno Ultimo anno

M =6 3 - 4 3 - 4 4 – 5

6< M < 7

6,01 < M < 6,50

6,51< M < 7,0

4- 5

4

5

4 – 5

4

5

5 – 6

5

6

7 < M < 8

7,01< M < 7,50

7,51< M < 8,0

5 – 6

5

6

5 – 6

5

6

6 – 7

6

7

8 < M < 9

8,01< M < 8,50

8,51< M < 9,0

6 – 7

6

7

6 – 7

6

7

7 – 8

7

8

9 < M < 10

9,01< M < 9,50

9,51< M < 10,0

7 – 8

7

8

7 – 8

7

8

8 – 9

8

9

Non si attribuisce credito scolastico per gli anni in cui l’alunno non consegue la promozione

alla classe successiva

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45

M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico.

Al fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del

secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina

o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento

vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame

conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a

sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna

disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo

l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di

scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle

bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve

tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica,

l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed

integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non

può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla

media M dei voti.

N.B. La tabella sopra riportata verrà applicata per il calcolo delle terze e quarte classi essendo

entrata in vigore, con decreto ministeriale, a partire dall’anno scolastico 2009/2010. Per le

quinte classi verrà applicata la precedente tabella ministeriale che modifica quella sopra

riportata esclusivamente per i crediti dell’ultima banda (8< M < 10), assegnando il credito di

punti 7 per 8,01 M < 8,50, punti 8 per 8,51< M < 9,0, e punti 9 per 9,01< M < 10,0.

RICONOSCIMENTO DEI CREDITI FORMATIVI

La normativa dei nuovi Esami di stato prevede che i Consigli di classe, al termine di ciascun anno

del triennio, possano attribuire allo studente, in aggiunta al credito scolastico derivante dalla media

aritmetica dei voti finali riportati in tutte le discipline, anche un credito formativo. Il Regolamento

degli esami di stato afferma che può costituire credito formativo “ogni qualificata esperienza”,

maturata in contesti extrascolastici, “debitamente documentata, dalla quale derivino competenze

coerenti con il tipo di corso cui si riferisce l’esame di stato”.

Il Collegio dei docenti ha deliberato i requisiti della certificazione delle stesse nel modo seguente:

a) gli Enti, le Istituzioni, le Associazioni, ecc. debbono fornire attestazioni, redatte su carta intestata

e/o debitamente vidimate, contenenti una descrizione dell’esperienza, dalla quale possa evincersi la

rilevanza qualitativa della stessa anche in base all’impegno e ai risultati conseguiti. Nella

certificazione deve essere altresì indicato chiaramente il periodo e la durata dell’attività svolta;

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46

b) documentazioni carenti o addirittura prive anche di uno solo dei requisiti di cui al precedente

punto a) non saranno prese in considerazione dai consigli di classe;

c) le esperienze non devono avere carattere occasionale;

d) le certificazioni comprovanti attività lavorativa devono indicare l’ente a cui sono stati versati i

contributi di assistenza e previdenza ovvero le disposizioni normative che escludono l’obbligo

dell’adempimento contributivo;

e) le certificazioni dei crediti formativi acquisiti all’estero devono essere convalidate dall’Autorità

diplomatica o consolare;

f) le attività sportive dichiarate devono essere corredate di tessera d’iscrizione dell’alunno alla

federazione per la quale si svolge l’attività;

g) le attività di volontariato riconosciute sono quelle svolte per organizzazioni di rilevanza

nazionale quali Protezione Civile, Caritas, Croce rossa, ecc.

Le esperienze che danno luogo all’attribuzione dei crediti formativi sono acquisite, al di fuori della

scuola di appartenenza, in ambiti e settori della società civile legati alla formazione della persona ed

alla crescita umana, civile e culturale. Il Collegio del Docenti ha stabilito le seguenti aree rispetto

alle quali i crediti formativi possano essere ritenuti idonei per la valutazione e l’attribuzione di

punteggio.

CREDITO FORMATIVO

Attività musicale - Conservatorio

Attività sportive

Attività di volontariato

Certificazione esterna in lingue

Patente europea – informatica

Vincitori di concorsi eno-gastronomici

Le certificazioni saranno consegnate dagli studenti in Segreteria all’Ufficio Protocollo entro il 15

maggio. E’ il caso di ricordare che il credito formativo costituisce, insieme con il profitto,

l’assiduità nella frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo

educativo e alle attività complementari e integrative, solo uno degli elementi sulla scorta dei quali

assegnare quel “patrimonio di punti” con il quale lo studente si presenta all’esame conclusivo del

corso di studi superiore.

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47

Nota bene: gli allievi che conseguono l’ammissione alla classe successiva dopo la sospensione

del giudizio nello scrutinio di giugno acquisiscono il punteggio minimo relativo alla banda che

deriva solo dalla media dei voti.

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48

LA COMPLESSITÀ DEL MOMENTO EDUCATIVO: LA DIDATTICA PER PROGETTI

Attenta alle trasformazioni in atto e consapevole della ricchezza e complessità del momento

educativo, la scuola non considera affatto esaurita la propria responsabilità nel momento della

didattica curriculare, ma articola la propria offerta formativa nella definizione di attività e progetti

extracurricolari.

I progetti sono luoghi privilegiati del momento non formale dell’educazione: essi creano spazi

‘alternativi’ dove i ragazzi possono muoversi in aree nuove di sperimentazione e autovalutare le

proprie competenze.

Mutato il contesto rispetto alla dinamica delle ore curricolari, gli studenti hanno la possibilità di

provare capacità, abilità e conoscenze secondo la ormai acquisita definizione di competenza come

“comprovata capacità”.

Il liceo riconosce valido il proprio sistema educativo solo nella sostanziale e necessaria esistenza di

ponti tra il momento formale (didattica curricolare) e il momento non formale (progetti e attività

integrative) dell’apprendimento e considera responsabilità assunta in maniera condivisa il lavoro di

ancorare e radicare i progetti nel curriculare, e sotto l’aspetto dei contenuti e sotto l’aspetto

organizzativo, nella serena possibilità da parte dei ragazzi di portare avanti entrambi gli impegni.

Abbiamo pensato di semplificare nel modo seguente il radicamento dei progetti nel curriculare e la

loro ricaduta in essi.

progetti

Didattica curriculare

1. AREA METODOLOGICA

2. AREA LOGICO-ARGOMENTATIVA

3. AREA LINGUISTICA E COMUNICATIVA

4. AREA STORICO-UMANISTICA

5. AREA SCIENTIFICA, MATEMATICA E TECNOLOGICA

Luoghi ‘alternativi’

dove provare

conoscenze e

capacità e

autovalutarle

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Lo schema traduce la volontà dell’Euclide di coniugare la tradizione curricolare, che risiede nella

professionalità dei suoi docenti e si esprime nei consigli di classe e nei dipartimenti, con la

vocazione progettuale che da sempre caratterizza la scuola e che, sotto forma di innovazione,

risponde alle profonde trasformazioni del sistema formativo scolastico italiano.

L’assunzione di questo schema come prassi di lavoro risulta inoltre funzionale alla volontà

dell’Euclide di proseguire nella definizione di una didattica per competenze.

Questa scelta risponde a un’attenzione maturata nell’ambito della formazione dei docenti e adempie

all’obbligo di certificazione delle competenze cui la scuola pubblica è chiamata al termine del

primo biennio.

Sotto il profilo delle scelte culturali, l’Euclide prende atto che in una logica ‘alta’ di scuola della

conoscenza, la competenza dovrebbe diventare un bisogno reclamato dai giovani ai fini di accedere

al sapere: chiedono di comprendere il senso, di contestualizzare, di analizzare criticamente etc.

In quest’ottica la scuola si sta impegnando nell’individuare, nella didattica e nella valutazione,

strumenti di assunzione della logica delle competenze.

L’integrazione dei due momenti, formale e non formale, curricolare e progettuale, consente il

raggiungimento di quelle competenze trasversali che il regolamento sul nuovo obbligo di istruzione

del 22 agosto 2007 (G.U. n. 202 del 31 agosto 2007) indica come le otto competenze chiave di

cittadinanza, in linea con gli obiettivi di Lisbona:

1. Imparare ad imparare

2. Progettare

3. Comunicare

4. Collaborare e partecipare

5. Agire in modo autonomo e responsabile

6. Risolvere problemi

7. Individuare collegamenti e relazioni

8. Acquisire ed interpretare l’informazione

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50

I PROGETTI DELL’OFFERTA FORMATIVA

L’offerta formativa oltrepassa la dimensione squisitamente curriculare: la scuola non è solo

l’ambito in cui si insegnano le discipline inserite nei piani di studio ma vuol essere il luogo

dell’educazione interattiva, uno spazio in cui:

· si sviluppano le potenzialità individuali

· si attua la formazione alla cittadinanza, alla solidarietà e all’intercultura

· si crea un rapporto costruttivo di collaborazione e scambio con il territorio

· si sviluppano le professionalità e le menti d’opera.

L’arricchimento dell’offerta formativa avviene principalmente con i progetti e le proposte di docenti

singoli o organizzati in commissioni che si traducono in termini operativi e concreti le esigenze

formative espresse dall’utenza, tenendo sempre presenti le finalità dell’Istituto:

o CENTRALITÀ DELLO STUDENTE E DELLA STUDENTESSA

o PROMOZIONE DELLA PERSONA

o FORMAZIONE DEL CITTADINO E DELLA CITTADINA

o REALIZZAZIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO

o APPRENDIMENTO PERMANENTE

ATTIVITA’ CURRICOLARI

CORO SCOLASTICO

GIORNATE DEL F.A.I.

PROSA E CONCERTI

TEATRO RAGAZZI

CAFFE’ LETTERARI: L’INCONTRO CON L’AUTORE

LO SPORT E I SUOI CONTENUTI EDUCATIVI E SOCIALI

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PROGETTI EXTRACURRICOLARI

IT COMMERCIALE

PROGETTI DI SIMULAZIONE DI IMPRESA

(ECON. AZIENDALE-DIRITTO-ITALIANO)

INDIRIZZATO ALLA CLASSE V

LICEO SCIENTIFICO

LABORATORIO DI FILOSOFIA MORALE

DESTINATARI: ALUNNI DI CLASSE III, IV, V

A COME ALIMENTAZIONE

DESTINATARI: CLASSI III

GRECO DI CALABRIA

CORSO DI SPAGNOLO

DESTINATARI: BIENNIO

IT GEOMETRI

IL LINGUAGGIO ARCHITETTONICO

DESTINATARI: CLASSI IV E V

L’ARCHITETTURA ECCLESIASTICA SPONTANEA

DESTINATARI: ALUNNI IV E V

ENERGIE RINNOVABILI (A.P.E)

DESTINATARI: CLASSE V

AUTOCAD

DESTINATARI: CLASSI I-II-III

IPSSAR

IL MAIALE: RE INCONSTRASTATO DELLA NOSTRA TAVOLA

DESTINATARI: 20 ALUNNI CLASSI III

CINEGUSTANDO

DESTINATARI: CLASSI IV E V

EDUCAZIONE AL CONSUMO DEGLI ALIMENTI

DESTINATARI: CLASSI V

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IT COMMERCIALE + LICEO SCIENTIFICO + IT GEOMETRI + IPSSAR

CORO D’ISTITUTO

PREPARAZIONE ALL’ECDL (TRIENNIO)

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PIANO DELLE USCITE, VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE

LICEO SCIENTIFICO

I BIENNIO

1. Parco della Biodiversità – Catanzaro

2. MuSaBa – Mammola

3. Museo Mattia Preti – Taverna

4. Museo di Reggio Calabria

5. Osservatorio Astronomico di RC (II B – II C)

6. I presepi di Caltagirone (II B)

7. Gerace e Stilo (II B)

8. Viaggio di istruzione in Sicilia con partecipazione alle tragedie greche di Siracusa

II BIENNIO

Classi III

1. Parco della Biodiversità – Catanzaro

2. MuSaBa – Mammola

3. Museo Mattia Preti – Taverna

4. Museo di Reggio Calabria

5. Osservatorio Astronomico di RC

6. Gerace e Stilo

7. Partecipazione alle tragedie greche a Siracusa

8. I presepi di Caltagirone

9. Viaggio di istruzione a Malta

Classi IV

1. Planetario di RC

2. Partecipazione alle tragedie greche a Siracusa

3. Istituto di geofisica e vulcanologia – CT

4. Crociera nei paesi del Mediterraneo

Classi V

1. Planetario di Reggio Calabria

2. Museo Nazionale di RC

3. Parco della Biodiversità a Catanzaro

4. Istituto di Geofisica e Vulcanologia di CT

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5. Crociera nei Paesi del Mediterraneo

IT COMMERCIALE

I BIENNIO

1. Parco della Biodiversità - Catanzaro

2. Parco Archeoderi – Bova Marina

II BIENNIO

1. Viaggio di Istruzione a Malta (III)

2. Crociera nei Paesi del Mediterraneo (IV)

V ANNO

1. Campo di concentramento di Tarsia

2. Crociera nei Paesi del Mediterraneo

IT GEOMETRI

I BIENNIO

1. I presepi di Caltagirone

2. Museo di RC

3. Parco della Biodiversità – CZ

4. Campo Ferramonti

5. Consiglio Regionale della Calabria

6. Viaggio di Istruzione in Sicilia

II BIENNIO

1. Porto di Gioia Tauro

2. Base Aeronautica di Grosseto

3. Visita cantiere e aziende in Umbria

4. Campo Ferramonti

5. Studi professionali del territorio

6. Comuni Area Grecanica

7. Crociera nei Paesi del Mediterraneo

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V ANNO

1. Ufficio del Catasto di RC

2. Base Aeronautica di Grosseto

3. Porto di Gioia Tauro

4. Crociera nei Paesi del mediterraneo

IPSSAR

I BIENNIO

1. Candidoni – Rosarno (Fattoria della Piana)

2. Roccella J. – Stilo – Caulonia (Hotel Parco dei Principi – Cattolica di Stilo – Presepe elettro-

meccanico)

3. Taormina (strutture ricettive) e Bronte (produzione, lavorazione e uso in cucina del

pistacchio)

4. Crotone e Cirò (villaggio turistico, centro storico, Museo della Magna Grecia, cantina

Iuzzolini)

5. Sicilia - Itinerario pirandelliano e visita al parco archeologico

II BIENNIO

Classi III

1. Fiera SIGEP di Rimini

2. Fiera HORECA-EXPO di Rimini

3. Cirò (cantina Iuzzolini)

4. Consorzio del Bergamotto - Motta San Giovanni

5. Caseificio Praticò – Reggio Cal.

6. Caffè Mauro – Campo Calabro

7. Polonia – Scuola di Ristorazione (III A)

8. Viaggio di Istruzione a Malta

Classi IV

1. Bagnara – Scilla (struttura ricettiva)

2. Spilinga – Tropea – Pizzo (strutture ricettive, centro storico, castello Murat)

3. Ciminà – Bianco – Locri (caciocavallo, villa romana, oleificio Contrada Moschetta)

4. Ferramonti di Tarsia

5. Bit di Milano

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6. Città del gusto – Catania

7. Fiera di Rimini HORECA-EXPO

8. Crociera nei Paesi del Mediterraneo

Classi V

1. Bagnara – Scilla (struttura ricettiva)

2. Spilinga – Tropea – Pizzo (strutture ricettive, centro storico, castello Murat)

3. Ciminà – Bianco – Locri (caciocavallo, villa romana, oleificio Contrada Moschetta)

4. Ferramonti di Tarsia

5. Bit di Milano

6. Città del gusto – Catania

7. Fiera di Rimini HORECA-EXPO

8. Crociera nei Paesi del Mediterraneo

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ALLEGATI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

- Il PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ (All. 1)

- CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA (All. 2)

- REGOLAMENTO DI DISCIPLINA (All. 3)

- NORME DI SICUREZZA (All. 4)

- REGOLAMENTO D’ISTITUTO (All. 5)

- PATTO DI CORRESPONSABILITA’ (All. 6)

- CARTA DEI SERVIZI (All. 7)

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(All. 1)

L’ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “EUCLIDE “ DI BOVA MARINA, a

seguito della Direttiva M. del 27/12/2012 e della CM n° 8 del 6/3/2013 ha elaborato:

Il PIANO ANNUALE PER

L’INCLUSIVITA’

A.S. 2013-2014

Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione

e, quindi, importanti modifiche e messe a punto.

La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio, con una

normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate, indirizzata all’ “handicap”, oggi

“disabilità”.

L’introduzione di studenti diversamente abili, nella scuola è stata per molto tempo il segno di

apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove

esigenze.

La spinta propulsiva si è, però, in determinati casi, stemperata e ristretta in un ambito tecnico

“medicalizzato”, piuttosto che allargarsi a prospettiva generalizzata.

La Direttiva M. del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO

EDUCATIVO SPECIALE (BES).

“Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macro-categoria che comprende dentro di sé tutte

le possibili difficoltà educativo-apprenditive degli alunni, sia le situazioni considerate

tradizionalmente come disabilità mentale, fisica, sensoriale, sia quelle di deficit in specifici

apprendimenti clinicamente significativi, la dislessia, il disturbo da deficit attentivo, ad esempio, e

altre varie situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di

contesto socio-culturale, ecc. Tutte queste situazioni sono diversissime tra di loro, ma nella loro

clamorosa diversità c’è però un dato che le avvicina, e che le rende sostanzialmente uguali nel loro

diritto a ricevere un’attenzione educativo didattica sufficientemente individualizzata ed efficace:

tutte queste persone hanno un funzionamento per qualche aspetto problematico, che rende loro più

difficile trovare una risposta adeguata ai propri bisogni” (cfr. Dario Ianes, Vanessa Macchia, La

didattica per i Bisogni Educativi Speciali - Strategie e buone prassi di sostegno inclusivo, Erickson,

2008). A tal proposito il nostro Istituto: riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in

materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività.

Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:

1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);

2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);

3) strumenti compensativi;

4) misure dispensative;

utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o

alle direttive del POF.

Propone altresì un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già

disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne.

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Ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che

possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA)

o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale: libri di testo, ecc., per

quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale). Il processo d’inclusione nella scuola,

inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto.

In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario, in primo luogo avere conoscenza preventiva

delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi,

formalizzare compiti e procedure , in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo.

Piano Annuale per l’Inclusione – anno scolastico 2013/2014

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 27

minorati vista 1

minorati udito 4

Psicofisici 22

2. disturbi evolutivi specifici

DSA 2

ADHD/DOP

Borderline cognitivo 3

Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale 2

Disagio comportamentale/relazionale

Altro

Totali 34

% su popolazione scolastica

N° PEI redatti dai GLHO 27

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 5

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 0

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in…

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo Sì

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

No

AEC Le finalità e gli obiettivi propri dell'assistente

educatore (figura professionale prevista dalla

legge 104/92) sono: favorire l'integrazione

scolastica e sociale dell'alunno in difficoltà in

genere; promuoverne l'autonomia personale e

sociale; sostenere il mantenimento e lo

sviluppo delle potenzialità residue

Attività individualizzate e di

piccolo gruppo Sì

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(apprendimento, comunicazione, relazione,

socializzazione).

In ambito scolastico si rapporta e collabora

con funzioni distinte, complementari e non

sostitutive, con l’insegnante di sostegno e con

gli insegnanti curricolari contribuendo al

raggiungimento delle finalità previste dal

P.E.I. e dal progetto individuale.

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

No

Assistenti alla comunicazione

L’assistente alla comunicazione, figura

professionale prevista dalla Legge 104/92

art.13, è un operatore socio-educativo che

affianca lo studente disabile sensoriale con

funzione di mediatore e di facilitatore della

comunicazione, dell’apprendimento,

dell’integrazione e della relazione tra

l’alunno, la famiglia, la classe, i docenti e i

servizi specialistici.

Attività individualizzate e di

piccolo gruppo No

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori

protetti, ecc.)

No

Funzioni strumentali / coordinamento Sì

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Sì

Psicopedagogisti e affini esterni/interni No

Docenti tutor/mentor No

Altro:

Altro:

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C. Coinvolgimento docenti

curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie Sì

Tutoraggio alunni Sì

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva Sì

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI No

Rapporti con famiglie No

Tutoraggio alunni No

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva No

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI No

Rapporti con famiglie No

Tutoraggio alunni No

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva No

Altro:

D. Coinvolgimento personale

ATA

Assistenza alunni disabili Sì

Progetti di inclusione / laboratori

integrati Sì

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su

genitorialità e psicopedagogia dell’età

evolutiva Sì

Coinvolgimento in progetti di

inclusione Sì

Coinvolgimento in attività di

promozione della comunità educante No

Altro:

F. Rapporti con servizi

sociosanitari territoriali e

istituzioni deputate alla

sicurezza. Rapporti con CTS /

CTI

Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati sulla disabilità Sì

Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati su disagio e simili Sì

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità Sì

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili Sì

Progetti territoriali integrati Sì

Progetti integrati a livello di singola

scuola Sì

Rapporti con CTS / CTI Sì

Altro:

G. Rapporti con privato sociale e

volontariato

Progetti territoriali integrati No

Progetti integrati a livello di singola

scuola No

Progetti a livello di reti di scuole Sì

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H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-

didattiche / gestione della classe Sì

Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva Sì

Didattica interculturale / italiano L2 Sì

Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Sì

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis.

Intellettive, sensoriali…) Sì

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e

aggiornamento degli insegnanti X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della

scuola X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della

scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel

partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle

attività educative; X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di

percorsi formativi inclusivi; X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso

nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il

successivo inserimento lavorativo. X

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Il nostro Istituto elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e

dell’inclusione condivisa tra il personale.

Il Consiglio d’Istituto si assume la responsabilità di collaborare con il Dirigente scolastico e con il

Collegio docenti circa gli elementi organizzativi, consequenziali alle scelte pedagogiche, affinerà le

capacità di sviluppare attenzione alle problematiche e supporterà specifiche progettualità e prassi

didattiche.

I Docenti del Consiglio di Classe, dopo un primo periodo di osservazione, previo consenso della

famiglia, predispongono un Piano Educativo Personalizzato, nel quale ogni docente illustra come

intende raggiungere gli obiettivi, anche utilizzando metodologie, spazi, tempi diversi da quelli del

resto della classe. In merito agli alunni con disturbi specifici di apprendimento la scuola si attiverà

per promuovere in loro l’autonomia di lavoro e l’autoefficacia.

IL DIRIGENTE Convoca e presiede il GLHI

Viene informato dal Coordinatore di Classe e/o Coordinatore BES rispetto agli sviluppi del caso

considerato Convoca e presiede il Consiglio di Classe.

LA FUNZIONE STRUMENTALE Collabora con il Dirigente Scolastico , raccorda le diverse realtà (Scuola, ASL, Famiglie, enti

territoriali…), attua il monitoraggio di progetti, partecipa alla Commissione per alunni con disabilità

e riferisce ai singoli consigli.

I CONSIGLI DI CLASSE

Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Collaborano all’osservazione

sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica,

definiscono, condividono ed attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo

Individualizzato (PEI) od un Piano didattico Personalizzato (PDP) per l’alunno.

LA FAMIGLIA

Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora

alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.

IL COORDINATORE BES

Coordina il colloquio tra scuola e famiglia. Segue i passaggi di contatto/informazione Scuola

/Famiglia/ Servizi. Rimane a disposizione e collabora con gli insegnanti per la definizione dei

Progetti (PEI o PEP) Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca

e di didattica speciale ed inclusiva. Fornisce spiegazioni sull’organizzazione della scuola.

ASL Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione

relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da

intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia.

IL SERVIZIO SOCIALE Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti dal territorio.

Partecipa agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni. E’ attivato e coinvolto rispetto al

caso esaminato. Integra e condivide il PEI o PEP.

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Formazione e aggiornamento degli insegnanti Formazione e aggiornamento su didattica speciale e progetti educativo/didattici a prevalente

tematica inclusiva.

DSA

Autismo

Corsi di aggiornamento professionale

Partecipazione al Convegno Provinciale ”Alunni con BES: indicazioni operative per

promuovere l’inclusione scolastica”.

Concorso: sport e disabilità

Progetto: l’aula d’informatica.

Progetto: decorazioni in cucina.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su:

osservazioni che definiscono una valutazione iniziale

osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifiche

promozione di nuove attività a carattere inclusivo.

attività di apprendimento e di applicazione delle conoscenze

attività di comunicazione

attività motorie

attività interpersonali

svolgere compiti ed attività di vita fondamentali

in definitiva le strategie di valutazione con prassi inclusive dovranno rendere efficace gli strumenti

con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale, e di responsabilità sociale

propri dell’età.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Affinché il progetto vada a buon fine, l’organizzazione Scuola deve predisporre un piano attuativo

nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e

ruoli ben definiti

Dirigente scolastico

Gruppo lavoro handicap d’istituto (GLHI)

Docenti curriculari

Docenti di sostegno

Relativamente ai PDF, PEI e PdP il consiglio di classe, ed ogni insegnante in merito alla disciplina

di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle

prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione

iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di raccogliere il

maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico

inclusivo.

Il GLHI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell’Istituto raccogliendo le documentazioni

degli interventi educativo-didattici definiti.

Il Dirigente Scolastico partecipa alle riunioni del Gruppo H, è messo al corrente dal referente del

sostegno/funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con BES ed è interpellato

direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al

Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e

passaggio di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio.

E’ utile individuare un referente, tra il personale ATA, che partecipi al gruppo di lavoro, qualora se

ne ravveda la necessità, e possa così fungere da punto di riferimento per i colleghi.

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65

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai

diversi servizi esistenti

Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e

di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità

dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati

del PEI, e del PDP oltre alla collaborazione per l’aggiornamento e la stesura del PDF.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

In base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico sono previsti incontri scuola-famiglia-

territorio, oltre agli incontri con l’equipe multidisciplinare dell’ASP competente. Con le famiglie i

contatti telefonici, scritti saranno periodici e programmati al fine di attuare una guida extra

scolastica costante e un quotidiano controllo sull’andamento didattico-disciplinare. Ciò consentirà

un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e agevolerà il processo di crescita degli alunni.

Pertanto i familiari in sinergia con la scuola concorrono all’attuazione di strategie necessarie per

l’integrazione dei loro figli.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

ACCOGLIENZA l’accoglienza di studenti con BES all’inizio del percorso scolastico,

l’accoglienza di studenti con BES in corso d’anno,

il passaggio di informazioni relative a studenti con BES da un ordine di scuola all’altro.

CURRICOLO

OBIETTIVO / COMPETENZA educativo-relazionale tecnico – didattico relativo al progetto di vita.

ATTIVITÀ attività adattata rispetto al compito comune (in classe)

attività differenziata con materiale predisposto (in classe)

affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)

attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele

attività di approfondimento / recupero individuale

lavori di gruppo tra pari in classe

attività individuale autonoma

attività alternativa, laboratori specifici

CONTENUTI comuni

alternativi

ridotti

facilitati

SPAZI organizzazione dello spazio aula.

attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.

spazi attrezzati.

luoghi extrascuola.

TEMPI tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività.

MATERIALI/STRUMENTI materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale,

testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari ….

mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili.

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66

VERIFICHE comuni

comuni graduate

adattate

semplificate, differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola

disciplina.

differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti.

VALUTAZIONE docente coinvolti dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi

adeguata

efficace

da estendere

da prorogare

da sospendere

insufficiente

I comportamenti osservabili possono riguardare

performance / prestazioni in ambito disciplinare

investimento personale / soddisfazione / benessere

lavoro in autonomia

compiti e studio a casa

partecipazione / relazioni a scuola

relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti

Valorizzazione delle risorse esistenti

“La progettazione degli interventi didattici riguarda tutti gli insegnanti, perché l’intera comunità

scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili e delle diverse attitudini

cognitive” (Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità), diventa dovere

imprescindibile della scuola, e di chi la dirige, promuovere le risorse interne, affidando a chi, per

esperienza o per titoli o per entrambi, abbia la possibilità di innescare meccanismi che promuovano

lo sviluppo dell’inclusività. Il processo educativo nella scuola si costruisce nella comunicazione tra

docente e studente e si arricchisce in virtù dello scambio con l'intera comunità che attorno alla

scuola vive e lavora. In questo senso la partecipazione profonda del docente al progetto scolastico è

un contributo fondamentale che viene offerto all’equilibrio del sistema, in quanto l'autonomia

scolastica, funzionale alla piena realizzazione del diritto all'apprendimento e al conseguimento dei

risultati formativi, determina la necessità di un rinnovato protagonismo dei diversi soggetti, nel

rispetto dei ruoli e con spirito di cooperazione. In particolare, è la partecipazione lo strumento

principe per mettere al centro la valorizzazione delle inclinazioni personali dei ragazzi, creare le

migliori condizioni per un apprendimento efficace, combattere e prevenire il fenomeno della

dispersione scolastica o le diverse manifestazioni di aggressività o ostilità che molti alunni vivono,

significativamente correlata ad un vissuto di alunno problematico.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti

di inclusione

Risorse materiali: laboratori, palestre, attrezzature informatiche - software didattici, ausili didattici

per i ragazzi potatori di handicap di tipo sensoriale, etc.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Accoglienza (vedi curriculo) già previsto nel POF. Orientamento interno ed esterno già previsto nel

POF.

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67

Allegati:

Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC,

Assistenti Comunicazione, ecc.)

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68

(All. 2)

CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL

VOTO DI CONDOTTA

Ogni Consiglio di classe attribuirà il voto in base ai seguenti descrittori :

A. frequenza e puntualità;

B. rispetto delle regole;

C. rispetto delle persone e dell’ambiente scolastico;

D. partecipazione e dialogo educativo;

E. sanzioni disciplinari.

L’assegnazione di una votazione insufficiente in sede di scrutinio sarà assegnata allo studente

destinatario di almeno una sanzione disciplinare di allontanamento dalla scuola per un periodo

superiore a 15 giorni, come previsto dalla normativa vigente.

10

A. frequenza assidua e puntuale (assenze <5% per quadrimestre), rispetto degli

orari entrata/uscita, dissociazione in occasione di assenze “strategiche”

individuali o collettive in concomitanza di verifiche scritte/orali e/o di attività

proposte dalla scuola;

B. esemplare rispetto del Regolamento di Istituto ed interiorizzazione personale del

Patto educativo;

C. sistematico rispetto di tutti coloro che operano nella scuola, rispetto degli spazi

e degli arredi scolastici, nonché dei beni altrui;

D. partecipazione attiva e collaborativa alle lezioni e alle attività, puntuale rispetto

delle consegne, disponibilità a collaborare costruttivamente con insegnanti e

compagni al raggiungimento degli obiettivi formativi;

E. nessun provvedimento disciplinare.

9

A. frequenza assidua e regolare (assenze <10% per quadrimestre), rispetto degli

orari entrata/uscita <3 per quadrimestre, dissociazione in occasione di assenze

“strategiche” individuali o collettive in concomitanza di verifiche scritte/orali

e/o di attività proposte dalla scuola;

B. lodevole rispetto del Regolamento di Istituto ed interiorizzazione personale del

Patto educativo;

C. rispetto di tutti coloro che operano nella scuola, rispetto degli spazi e degli

arredi scolastici, nonché dei beni altrui;

D. partecipazione attiva e collaborativa alle lezioni e alle attività, rispetto delle

consegne, lievi e sporadici episodi di distrazione durante le lezioni, disponibilità

a collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni al raggiungimento

degli obiettivi formativi;

E. nessun provvedimento disciplinare.

8

A. frequenza e puntualità irregolare (assenze <15% per quadrimestre), rispetto

degli orari entrata/uscita, dissociazione in occasione di assenze “strategiche”

individuali o collettive in concomitanza di verifiche scritte/orali e/o di attività

proposte dalla scuola;

B. rispetto del Regolamento di Istituto;

C. rispetto di tutti coloro che operano nella scuola, rispetto degli spazi e degli

arredi scolastici, nonché dei beni altrui;

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69

D. qualche episodio di disturbo durante le lezioni, selettiva disponibilità a

collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni alle attività, irregolare

rispetto delle consegne;

E. nessun provvedimento disciplinare.

7

A. frequenza irregolare e scarsa puntualità in classe (assenze >15% per

quadrimestre), numerose richieste di permesso di entrata/uscita, numerose

assenze “strategiche” individuali o collettive in concomitanza di verifiche

scritte/orali e/o di attività proposte dalla scuola;

B. rispetto non adeguato del Regolamento di Istituto;

C. episodica mancanza rispetto di tutti coloro che operano nella scuola, episodica

mancanza di rispetto o uso non conforme alle finalità delle strutture, degli spazi

e degli arredi scolastici, nonché dei beni altrui;

D. resistenza a collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni al

raggiungimento degli obiettivi formativi;

E. qualche richiamo sul registro di classe (max. 5 per quadrimestre).

6

A. frequenza irregolare e scarsa puntualità in classe (assenze >20% per

quadrimestre), numerose richieste di permesso di entrata/uscita, numerose

assenze “strategiche” individuali o collettive in concomitanza di verifiche

scritte/orali e/o di attività proposte dalla scuola;

B. inosservanza del Regolamento di Istituto ;

C. comportamenti episodici che violino la dignità ed il rispetto della persona

(offese verbali, sottrazione di beni altrui, utilizzo improprio e doloso di spazi,

attrezzature, strumenti elettronici e informatici, cellulari), mancanza di rispetto

nei confronti delle strutture, degli arredi, delle dotazioni scolastiche (sottrazione

e/o danneggiamento );

D. partecipazione passiva alle lezioni, disturbo del regolare svolgimento delle

lezioni;

E. numerosi richiami sul registro di classe per reiterate infrazioni disciplinari;

sospensione dalle lezioni per almeno tre giorni.

5

A. frequenza irregolare e scarsa puntualità in classe (assenze >25% per

quadrimestre), numerose richieste di permesso di entrata/uscita, numerose

assenze “strategiche” individuali o collettive in concomitanza di verifiche

scritte/orali e/o di attività proposte dalla scuola;

B. mancato rispetto del Regolamento di Istituto;

C. comportamenti sistematici che violino la dignità ed il rispetto della persona

(offese verbali, sottrazione di beni altrui, utilizzo improprio e doloso di spazi,

attrezzature, strumenti elettronici e informatici, cellulari), mancanza di rispetto

nei confronti delle strutture, degli arredi, delle dotazioni scolastiche (sottrazione

e/o danneggiamento);

D. reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana (violenza privata,

minacce, uso o spaccio di sostanze stupefacenti, reati di natura sessuale o che

creino una concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone);

E. sanzione di allontanamento dello studente dalla comunità scolastica per un

periodo superiore a 15 giorni.

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71

(All. 3)

Regolamento di disciplina

Art. 1 - Campo di applicazione

II presente regolamento si applica a tutti gli studenti che frequentano l'Istituto, quale che sia la loro età e

condizione, nel più assoluto ripudio di ogni differenza ideologica, sociale e culturale.

Art. 2 – Finalità

La vita della comunità scolastica, nel pieno rispetto della Costituzione e della Convenzione internazionale sui

diritti dell'infanzia stipulata a New York il 20 Novembre 1989, è informata ai valori democratici e volta alla

crescita della persona in tutte le sue dimensioni, in stretta osservanza della libertà di espressione, di pensiero,

di coscienza e di religione di ognuno.

Il presente regolamento quindi, sulla base dei nuovi principi introdotti dalla legislazione in materia, è ispirato

ad un'azione educativa fondata sulla qualità delle relazioni insegnante-studente e deve cooperare, con

l'insieme delle rimanenti attività didattiche, allo sviluppo della personalità dei giovani attraverso l'educazione

alla consapevolezza ed al senso di responsabilità.

Art. 3 - Doveri degli studenti

1. Lo studente è puntuale ed assiduo alle lezioni e si assenta solo per gravi e giustificati motivi, per i quali

informa la scuola e arriva puntuale alle lezioni.

2. Lo studente si presenta a scuola con il materiale didattico occorrente.

3. Lo studente usa un linguaggio corretto, evita ogni aggressività e le parole offensive.

4. Lo studente in caso di discordie, si appella ad un arbitro neutrale ed autorevole, reperito in ambito

scolastico (Docente, non docente, Dirigente Scolastico, compagno autorevole..).

5. Lo studente segue esclusivamente la lezione che gli viene impartita e non si occupa di altre discipline,

né attende ad attività di qualsiasi tipo.

6. Lo studente ha dovere di obbedienza rispetto a quanto legittimamente richiesto dal personale della

scuola.

7. Lo studente fornisce la documentazione richiesta dall’amministrazione della scuola, nei modi e nei

tempi richiesti.

8. Lo studente mantiene in ogni momento della vita scolastica, un comportamento serio, educato e

corretto. Rispetta gli insegnanti, i compagni, il personale non docente ed il loro lavoro.

9. Lo studente ha il dovere di osservare le normative sulla sicurezza, sulla privacy e sulla salute.

10. Lo studente rispetta e fa rispettare i beni degli altri, il patrimonio della scuola e l'ambiente dove studia e

lavora; collabora a renderlo confortevole ed accogliente.

11. Lo studente risarcisce i danni causati alle persone, agli arredi e alle attrezzature. Il mancato risarcimento

darà luogo ad una sanzione disciplinare adeguata al valore del risarcimento non corrisposto. In caso di

mancato risarcimento congruamente elevato, la scuola procederà a richiedere il risarcimento secondo le

disposizioni di legge.

12. Lo studente utilizza le strutture, le attrezzature e i servizi della scuola, anche fuori dell'orario delle

lezioni, secondo le regole e procedure prescritte nel rispetto delle norme di sicurezza.

13. Lo studente ha il diritto e il dovere di contribuire al buon funzionamento della scuola anche attraverso

suggerimenti e proposte.

Art. 4 - Principi generali sulla disciplina nella scuola

1. Le sanzioni disciplinari si ispirano ai principi di gradualità, proporzionalità e giustizia e tendono al

rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità

scolastica. Le sanzioni tengono sempre conto della situazione personale dello studente.

2. Per quanto possibile, le sanzioni si ispirano al principio della riparazione del danno. La riparazione non

estingue la mancanza.

3. La responsabilità disciplinare è personale; la sanzione è pubblica.

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4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni

correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità. Nessuna sanzione può influire sulla

valutazione del profitto. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni senza prima aver potuto esprimere le

proprie ragioni.

5. In caso di atti o comportamenti che violano le norme del codice penale, il dirigente della scuola, quando

sia tenuto dal codice stesso, provvede tempestivamente alla denuncia, della quale informa la famiglia e

il consiglio di classe dello studente interessato .

6. L'allontanamento dalle lezioni, salvo il caso di recidiva, può prevedere l'obbligo della frequenza. Il

consiglio di classe, per un valido motivo, può quindi sospendere condizionatamente la sanzione, che

verrà scontata in caso di recidiva.

7. Ai fini della recidiva, si tiene conto solo delle sanzioni disciplinari irrogate nel corso dello stesso anno

scolastico. Per recidiva s'intende la reiterazione generica della violazione dei doveri.

8. Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove – in coordinamento con la

famiglia dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria – un percorso di

recupero educativo mirato all’ inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella

comunità scolastica.

Art. 5 - Tipologia delle sanzioni

1. Tenuto conto dei principi e dei criteri di cui ai commi precedenti, e dell’art. 4 (recante disposizioni in

materia di disciplina degli studenti) dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti, l'organo competente

dovrà irrogare i seguenti provvedimenti disciplinari in corrispondenza delle relative infrazioni:

a. richiamo senza avviso alla famiglia, per condotta non conforme ai principi di correttezza e buona

educazione; scorrettezze non gravi verso i compagni, gli insegnanti o il personale, disturbo durante

le lezioni, mancanze ai doveri di diligenza e puntualità, inosservanze dei fondamentali canoni di

pulizia e igiene d’aula. Il richiamo viene annotato sul registro di classe;

b. richiamo con avviso alla famiglia, per vi scorrettezze verso i compagni, gli insegnanti o il

personale, disturbo continuato durante le lezioni, mancanze plurime ai doveri di diligenza e

puntualità, violazioni non gravi alle norme di sicurezza; assenza ingiustificata ed arbitraria. Il

richiamo viene annotato sul registro di classe e se ne dà notizia alla famiglia;

c. allontanamento dalla scuola da uno a cinque giorni per gravi scorrettezze verso i compagni, gli

insegnanti o il personale, turpiloquio, ingiurie ed offese ai compagni, agli insegnanti o al

personale, danneggiamento volontario di oggetti di non grande valore di proprietà della scuola o di

altri; molestie continuate nel confronti di altri;

d. allontanamento dalla scuola da sei a dieci giorni per recidiva dei comportamenti di cui alla

lettera C e per atti di violenza nei confronti di altri compagni, insegnanti o personale, anche

avvenuti nelle immediate vicinanze della scuola; danneggiamento di oggetti di valore per i quali,

al responsabile, sarà richiesto il risarcimento;

e. allontanamento dalla scuola da undici a quindici giorni per recidiva dei comportamenti di cui

ai punti C e D, violenza intenzionale, offese gravi alla dignità della persona, uso, cessione o

spaccio di sostanze psicotrope (con riserva di denuncia agli organi competenti).

f. allontanamento dalla comunità scolastica per una durata superiore a quindici giorni per reati

che violino la dignità e il rispetto della persona umana (violenza privata, atti di bullismo, minaccia,

percosse, ingiurie, reati di natura sessuale) o causino situazioni di pericoli per la comunità

(incendio, allagamento, ecc.); denuncia penale per fatti avvenuti all'interno della scuola che

possano rappresentare pericolo per l'incolumità delle persone. La durata dell’allontanamento sarà

adeguata alla gravità dell’infrazione ovvero alla permanenza della situazione di pericolo per

l'incolumità delle persone.

g. allontanamento dalla comunità scolastica fino al termine dell’ anno scolastico (DPR 235/2007

art. 4 comma 9 bis) per recidiva di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona umana

oppure per atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria

apprensione a livello sociale.

h. esclusione dallo scrutinio finale o non ammissione all’ esame di Stato conclusivo del corso di

studi (DPR 235/2007 art.4, comma 9 bis e 9 ter), per i casi più gravi di quelli già indicati alla

lettera G.

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2. L'organo competente ad irrogare la sanzione disciplinate deve offrire allo studente la possibilità di

sostituire le sanzioni, ad eccezione di quella prevista dal comma 1, lett. f) del presente articolo, con altri

provvedimenti comprendenti la collaborazione ai servizi interni alla scuola, attività di volontariato o

altra attività, concordata con il coordinatore della classe frequentata dallo studente e con la famiglia.

3. L'alunno che è in corso nella sanzione dell'allontanamento dalla scuola superiore a due giorni o ad altra

sanzione corrispondente, potrà, nell’anno scolastico in corso, non essere ammesso alle visite di

istruzione o ad altre attività integrative o ricreative individuate dal consiglio di classe. Durante il periodo

previsto per le visite o le attività lo studente frequenterà le lezioni in altra classe dello stesso livello.

4. Il trasferimento dalla scuola, anche in corso d'anno, per fatti gravissimi, per condanna penale ovvero per

ragioni cautelari, viene deliberato dal Consiglio di classe in accordo con la famiglia, dopo aver sentito il

parere dell'autorità giudiziaria e i servizi sociali competenti.

5. Per infrazioni gravi che comportino l’allontanamento dalla scuola da 5 a 15 giorni, il Consiglio di classe

stabilisce le modalità per garantire che lo studente non abbia un danno dall'interruzione temporanea

degli studi. Lo studente e la famiglia hanno l’obbligo di rispettare il piano di recupero predisposto dal

Consiglio di classe. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un

rapporto di collaborazione con lo studente e con i suoi genitori tale da predisporre il rientro nella

comunità scolastica e da rendere meno pesante l’allontanamento stesso.

6. Di ogni sanzione superiore alla più lieve (richiamo senza avviso alla famiglia) viene data comunicazione

scritta alla famiglia dal docente coordinatore (tramite raccomandata a mano portata dall’alunno e

firmata per ricevuta dalla famiglia).

7. A prescindere dall'irrogazione di sanzioni, lo studente che si sia reso responsabile di danneggiamento al

patrimonio scolastico è obbligato a risarcire il danno o comunque a provvedere, a propria cura e spese,

al ripristino della situazione quo ante. A tal fine la Commissione tecnica dell'Istituto provvederà a

quantificare, entro giorni dieci dall'occorso, la somma necessaria, che sarà comunicata dalla scuola alla

famiglia interessata o, direttamente allo studente, se maggiorenne.

Art. 6 - Organi competenti

1. L'insegnante è competente per le sanzioni di cui alla lettera a) e b) dell'articolo precedente.

2. Il Consiglio di classe decide sulle sanzioni di cui alle lettere C, D ed E.

3. Il Consiglio d’Istituto è competente esclusivamente per la sanzione relativa a fatti gravissimi che

comportino l'allontanamento dalla scuola per più di 15 giorni (lettere F, G ed H) quando siano stati

commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone.

4. Gli organi competenti deliberano sulla sanzione disciplinare, dopo che allo studente sia stata concessa,

in presenza di testimoni, la facoltà di discolparsi. Per le sanzioni che prevedono la competenza del

Consiglio di classe, lo studente sarà invitato dal Coordinatore a presentarsi alla riunione del Consiglio e

potrà farsi assistere dai genitori, da insegnanti o da compagni, indicati dallo stesso.

5. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla

commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

6. Le procedure relative all'irrogazione della sanzione disciplinare, debbono concludersi entro 30 giorni

dall'avvenuta contestazione. Superato tale limite temporale il procedimento è estinto.

7. Le riunioni degli organi competenti avvengono con la partecipazione dei rappresentanti degli studenti e

dei genitori. Il voto relativo alla decisioni disciplinari è segreto. Non è consentita l'astensione. La

contestazione può avvenire anche verbalmente, per le decisioni lievi e, in forma scritta, per quelle più

gravi. La contestazione può essere inviata dal Coordinatore di classe, se lieve, dal Dirigente Scolastico,

nei casi più gravi.

Art. 7 – Procedure

1. Sanzione a) art 5 Richiamo senza avviso alla famiglia. Il docente, davanti a testimoni, contesta allo

studente la violazione del regolamento di disciplina su fatti espliciti. Lo studente espone le proprie

considerazioni e giustificazioni.

2. Sanzione b) art. 5 Richiamo con avviso alla famiglia. Stessa procedura del punto precedente, ma la

motivazione deve essere scritta sul diario di classe e la sanzione viene comunicata alla famiglia.

3. Sanzioni c), d), e) art. 5 Il Coordinatore di classe, accertata l’eventualità di violazione del Regolamento

di Disciplina svolge un accertamento istruttorio ed in caso di conferma propone, entro sette giorni, la

convocazione del Consiglio di classe che ascolta l’alunno ed i suoi famigliari. Lo studente e la famiglia

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possono produrre anche una memoria scritta. Il Consiglio dopo una fase di dibattito emette la sanzione

disciplinare, in caso di accertamento della violazione al Regolamento di Disciplina. La sanzione viene

notificata immediatamente e l’alunno può scegliere l’eventuale lavoro in Istituto. E’ ammesso ricorso

all’Organo di Garanzia entro quindici giorni dalla notifica.

4. Sanzioni f), g), h) art. 5 Si riunisce la Giunta Esecutiva e, per urgenza motivata, procede alla

irrogazione della sanzione disciplinare che ha immediata esecutività e che contestualmente viene

notificata all’alunno ed alla famiglia. Se non sussistono motivi di particolare urgenza, viene seguita la

prassi descritta al punto precedente sostituendo al Consiglio di Classe, la Giunta Esecutiva. Viene data

comunicazione della sanzione oltre che all’alunno e alla famiglia anche al Direttore Generale Regionale.

E’ ammesso ricorso all’ Organo di Garanzia Regionale entro quindici giorni dalla notifica.

5. Il ricorso alla Commissione di Garanzia dovrà essere presentato dallo studente in doppia copia al

protocollo della scuola che a tal fine ne attesterà la ricezione mediante la restituzione di una copia con la

data di presentazione. Nello stesso lo studente, a pena di inammissibilità, dovrà precisare gli elementi di

fatto e di diritto sui quali è fondato il ricorso, nonché le attenuanti cui ritiene di avere diritto.

Art. 8 - Commissione di garanzia

Ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. n° 249 del 24.06.98, è istituito all'interno della comunità scolastica un apposito

organismo di garanzia denominato "Commissione di garanzia", che è chiamato a decidere in via definitiva

sui ricorsi presentati dagli studenti avverso un provvedimento disciplinare di sua competenza.

La Commissione di garanzia, su richiesta di chiunque abbia interesse, decide altresì sui conflitti che possano

sorgere all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento.

Della Commissione fanno parte, quali componenti di diritto, il Dirigente Scolastico o un suo delegato che la

presiede, nonché l'alunno più anziano fra i quattro componenti del Consiglio d'Istituto, in caso di pari età si

procede alla nomina mediante sorteggio; si ritiene escluso, qualora sia rappresentante nel Consiglio

d’Istituto, l’allievo chiamato in giudizio.

Fanno altresì parte della stessa Commissione due docenti dell'Istituto, di volta in volta nominati dal D.S. al di

fuori del Consiglio della classe cui appartiene l'alunno attinto da sanzione disciplinare ed un rappresentante

dei genitori designato tra i rappresentanti eletti nel Consiglio d’ Istituto. Il rinnovo dei membri della

Commissione è biennale e possono essere riconfermati una sola volta. L’Organo di garanzia funzionerà in

prima istanza come organo perfetto ed in seconda convocazione con la maggioranza relativa. Non è prevista

l’ astensione.

Art. 9 - Norma finale

1. Le presenti norme fanno parte integrante del regolamento interno e della Carta dei servizi della scuola.

Eventuali modificazioni sono deliberate a maggioranza assoluta del Consiglio di Istituto, anche su

proposta e previa consultazione degli organi collegiali rappresentativi delle varie componenti e,

comunque, sentito il parere del Collegio dei Docenti.

2. Copie del presente regolamento, unitamente a quelle del regolamento interno e della Carta dei servizi

della scuola, sono consegnate agli studenti e i genitori sono informati all'atto dell'iscrizione.

Art. 10 - Entrata in vigore

II presente regolamento, dopo l'approvazione dei competenti organi scolastici, entrerà in vigore quindici

giorni dopo la sua pubblicazione all'albo della scuola.

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(All. 4)

Norme di sicurezza

Situazioni di emergenza In condizioni di emergenza lo studente deve adottare il seguente comportamento:

1. Mantenere la calma.

2. Interrompere immediatamente ogni attività.

3. Lasciare tutto l’equipaggiamento: libri, cartelle, abiti, ombrelli, o altro.

4. Disporsi in fila evitando il vociare confuso, grida e richiami (la fila sarà aperta dai due compagni

designati come apri-fila e chiusa da due serra-fila).

5. Seguire le vie di fuga indicate.

6. Non spingere, non gridare e non correre.

7. Raggiungere la zona di raccolta assegnata.

8. Attenersi strettamente a quanto ordinato dall’insegnante nel caso che si verifichino contrattempi che

richiedono un’improvvisa modificazione delle indicazioni del piano.

Norme generali per l’evacuazione in caso d’emergenza

Interrompere tutte le attività

Lasciare gli oggetti personali dove si trovano

Mantenere la calma, non spingersi, non correre, non urlare

Uscire ordinatamente incolonnandosi dietro gli apri-fila

Procedere in fila indiana tenendosi per mano o con una mano sulla spalla di chi precede

Rispettare le precedenze derivanti dalle priorità dell’evacuazione

Seguire le vie di fuga indicate

Non usare mai l’ascensore

Raggiungere l’area di raccolta assegnata.

Norme di comportamento in caso d’incendio

Avvisare immediatamente il personale preposto

Allontanarsi dal focolaio

Non prendere iniziative personali atte allo spegnimento

Non sostare nelle vicinanze, sia per non correre rischi che per non ostacolare le operazioni di

spegnimento

Se l’incendio si è sviluppato in classe uscire subito chiudendo la porta

Se l’incendio è fuori della classe ed il fumo rende impraticabili le scale e i corridoi, chiudere bene

la porta e cercare di sigillare le fessure con indumenti, possibilmente bagnati

Aprire la finestra e, senza esporsi troppo, chiedere soccorso

Se il fumo rende difficoltosa la respirazione, filtrare l’aria attraverso un fazzoletto (meglio se

bagnato) e sdraiarsi sul pavimento (il fumo tende a salire verso l’alto)

Seguire le successive istruzioni impartite dall’insegnante

Norme di comportamento in caso di terremoto Se ci si trova in luogo chiuso:

Mantenere la calma

Non precipitarsi fuori

Restare in classe e ripararsi sotto il banco, sotto l’architrave della porta o vicino a muri portanti

Allontanarsi dalle finestre, porte con vetri, armadi perché cadendo potrebbero essere fonte di

ulteriore rischio

Se ci si trova nei corridoi o nel vano delle scale rientrare nella propria aula o in quella più vicina

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Dopo il terremoto, alla diramazione dell’ordine di evacuazione, seguire le istruzioni impartite

dall’insegnante abbandonando l’edificio senza usare l’ascensore e ricongiungersi con gli altri

compagni della classe nella zona di raccolta assegnata

Se ci si trova all’aperto:

Rientrare in classe

Se non è possibile rientrare in classe allontanarsi dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle

linee elettriche perché potrebbero cadere ed essere fonte di rischio

Cercare un posto al disopra del quale non c’è nulla, se non lo si trova cercare riparo sotto qualcosa

di sicuro.

Comportamenti di prevenzione dal rischio elettrico

Prima di usare qualsiasi apparecchiatura elettrica controllare che non vi siano cavi, spine, prese di

corrente, interruttori senza protezione.

Non sovraccaricare una linea elettrica, con collegamenti di fortuna (vietati).

Non toccare mai le apparecchiature elettriche (anche gli interruttori) con mani bagnate o se il

pavimento è bagnato.

Disinserire le spine afferrandone l’involucro esterno, non il cavo.

Non compiere interventi di alcun genere sulle macchine elettriche e per motivo alcuno.

Se durante il lavoro viene a mancare l’energia elettrica disinserire subito l’interruttore della

macchina.

Non è permesso collegare tra loro più prese e attorcigliare i cavi elettrici molto lunghi.

Tutte le linee e le apparecchiature devono essere considerate sotto tensione, fino ad accertamento

del contrario.

Non usare acqua per un incendio su linee o apparecchiature elettriche.

Interrompere la corrente elettrica prima di soccorrere un persona folgorata, spostarla dalla sorgente

elettrica con oggetti di legno, chiamare immediatamente l’ambulanza.

Controllare regolarmente il funzionamento delle luci di emergenza i cartelli segnalatori illuminati;

segnalare le anomalie.

Non lasciare mai porta lampade prive della lampadina.

Controllare sistematicamente che non vi siano cavi con le guaine di isolamento danneggiate.

Il cavo di apparecchiatura non deve giungere alla presa restando teso, né sospeso in una via di

passaggio.

Se una spina non entra comodamente nella presa, non tentare il collegamento e segnalarlo.

Non usare macchine o impianti senza l’autorizzazione e non eseguire operazioni di cui non si sia

perfettamente a conoscenza; è vietato usare fornelli e stufe elettriche.

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77

(All. 5)

Regolamento d’Istituto

Art. 1

Il Regolamento d'Istituto recepisce e integra lo “Statuto delle studentesse e degli studenti”.

Art. 2 - Finalità

Questo regolamento, deliberato dal Consiglio di Istituto, è vincolante per tutte le componenti scolastiche ed è

finalizzato all’ottimizzazione del sistema scuola per la migliore realizzazione dei fini istituzionali cui essa è

preposta. Le norme che seguono sono dettate dalla necessità di creare nell'istituto un sereno ed ordinato

ambiente di vita scolastica e di fissare i limiti entro cui la libertà dei singoli non vada ad interferire con la

libertà altrui.

NORME ORGANIZZATIVE GENERALI

Art. 3 - Organi Collegiali

Al fine di realizzare la partecipazione nella gestione della scuola dando ad essa il carattere di una comunità

che interagisce pienamente col territorio, sono costituiti all’interno dell’Istituto i Consigli di classe, il

Collegio dei Docenti, il Consiglio d’Istituto, la Giunta esecutiva, la Commissione per la valutazione del

servizio degli insegnanti e le Assemblee degli studenti e dei genitori.

La costituzione ed il funzionamento dei predetti organi sono disciplinati dal decreto legislativo n°297/94 e

successive modifiche ed integrazioni.

Art. 4 - Convocazione

La convocazione degli organi collegiali deve essere predisposta con un congruo preavviso, di massima non

inferiore a cinque giorni, rispetto alla data fissata per la riunione.

L’Ufficio di Presidenza è tenuto a disporre l’affissione all’albo dell’avviso di convocazione almeno tre giorni

prima della data fissata per la riunione fermo restando che, detta affissione, è adempimento sufficiente per la

regolare convocazione dell’Organo.

Art. 5 - Collegio dei Docenti Il collegio Docenti ha la responsabilità dell’impostazione didattica ed educativa, in rapporto alle particolari

esigenze dell’istituzione scolastica. Le sue funzioni sono stabilite dall’art. 7 del TU 297/74 e successive

modifiche.

Art. 6 - Consiglio di Classe Il consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico.

Il piano annuale delle attività nonché il numero delle riunioni ordinarie del Consiglio di classe vengono

deliberati dal Collegio dei docenti entro il mese di Settembre di ogni anno.

Il consiglio di classe si riunisce, in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni, con la presenza di tutte le

componenti ad eccezione nei casi di coordinamento didattico e di valutazione periodica e finale degli alunni.

I Consigli di classe sono tenuti ad uniformare:

le strategie didattiche da mettere in atto;

le norme di comportamento e gli atteggiamenti comuni da assumere per l'applicazione delle stesse;

gli obiettivi trasversali da raggiungere a fine anno;

le strategie da mettere in atto per il loro conseguimento;

gli strumenti di osservazione di verifica e di valutazione;

gli strumenti per la verifica formativa e sommativa;

i parametri di valutazione, i criteri per la corrispondenza tra voti e livelli di conoscenza e di abilità e i

fattori che concorrono alla valutazione periodica e finale;

i carichi massimi di lavoro settimanale;

le attività integrative.

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Per ciascun Consiglio di classe viene designato un Docente Coordinatore che può presiedere, su delega del

Dirigente Scolastico, le sedute dei consigli di classe ed è punto di riferimento dei colleghi, genitori o alunni

per richieste, proposte, problemi da sottoporre al DS e/o al Consiglio.

Art. 7 - Consiglio d’Istituto e Giunta Esecutiva Le funzioni del C.I. e della G.E. sono stabilite, in attesa di riordino, dall’art. 8 del D.L. 297/94.

Art. 8 - Assemblee Studentesche Gli studenti possono chiedere una un'assemblea di classe al mese ed una mensile d’istituto, tranne nel mese

iniziale e finale delle lezioni.

L’assemblea di classe della durata massima di due ore è richiesta al DS dai rappresentanti di classe almeno 5

giorni prima della convocazione. La richiesta dovrà contenere l’ordine del giorno e la disponibilità dei

docenti interessati.

L’assemblea d’Istituto può essere richiesta, almeno sei giorni prima, dal 10% degli studenti o dal Comitato

Studentesco, costituito dai rappresentanti degli studenti eletti annualmente nei Consigli di Classe e nel

Consiglio di Istituto. L’assemblea d’istituto di durata inferiore all’intera giornata avrà inizio in un’ora

intermedia. Alla fine della discussione dei punti all’ordine del giorno gli studenti potranno lasciare i locali

della scuola. Durante l’assemblea la vigilanza è affidata al Comitato studentesco o al Presidente

dell’assemblea. Il DS, o un suo delegato, e i docenti che lo desiderano possono parteciparvi con diritto di

parola. L’assemblea degli studenti deve darsi un regolamento da presentare al Consiglio d’Istituto.

Il Comitato Studentesco si riunisce in orario extrascolastico e, dopo la sua costituzione, su proposta del

rappresentante di classe più anziano, elegge un presidente, un segretario e approva un proprio regolamento.

E’ convocato dal suo presidente o dalla metà dei componenti con richiesta scritta al DS. Il monte ore previsto

per le assemblee potrà inoltre essere utilizzato per lo svolgimento di altre attività quali incontri, conferenze,

seminari, spettacoli etc., su proposta della maggioranza del Comitato Studentesco e dei rappresentanti di

Istituto.

Art. 9 - Laboratori

Tutti i laboratori devono essere utilizzati dai docenti e dagli studenti per l'attività didattica secondo le priorità

annualmente stabilite dall’apposito orario. Le restanti ore disponibili potranno essere distribuite tra tutti i

docenti che ne faranno richiesta scritta al Responsabile del laboratorio. Per l’accesso al loro interno i docenti

ed il tecnico di laboratorio hanno l’obbligo di:

Firmare il registro di laboratorio

Predisporre la pianta della classe che utilizza il laboratorio

Indicare la classe e le dotazioni ed i materiali con i quali gli alunni lavorano

Segnalare all’inizio dell’ora eventuali guasti, anomalie o parti mancanti

Predisporre apposite schede di richiesta di accesso ad internet

Alla fine dell’ora il docente, coadiuvato dal tecnico, è tenuto a verificare che tutto sia lasciato in perfetto

ordine

Nel laboratorio deve essere sempre presente il docente.

Art. 10 - Comportamento

Un comportamento corretto e rispettoso verso le persone e le cose è un obbligo di tutti i componenti della

scuola ed è manifestazione tangibile di buona educazione. In particolare gli studenti sono tenuti a mantenere

un comportamento rispettoso dei beni della scuola ed educato verso gli insegnanti e seguire le indicazioni dei

collaboratori scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola e in alcuni momenti

possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni; durante le ore di lezione, i

collaboratori sorvegliano corridoi e servizi. Soprattutto durante l'entrata e l'uscita e nei cambi di aula o di

insegnante, gli studenti devono mostrare senso di autocontrollo e di responsabilità.

Art. 11 - Assenze collettive

Le assenze collettive sono nella generalità assenze arbitrarie ed ingiustificate e come tali verranno valutate

dal Consiglio di Classe. E’ sempre richiesta la giustificazione dei genitori anche in caso di assenze dovute a

partecipazione a manifestazioni deliberate democraticamente dagli organi rappresentativi degli studenti e la

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cui partecipazione deve essere volontaria; in tale circostanza il genitore è tenuto a scrivere sul libretto delle

assenze che il proprio figlio vi ha partecipato. Non è accettata alcuna altra generica giustificazione.

Art.12 - Malori

A scuola non è consentita distribuzione di medicinali di alcun tipo.

La somministrazione di farmaci in orario scolastico deve essere formalmente richiesta dai genitori o dagli

esercitanti la potestà genitoriale, a fronte della presentazione di una certificazione medica attestante lo stato

di malattia dell’ alunno con la prescrizione specifica dei farmaci da assumere (conservazione, modalità e

tempi di somministrazione, posologia). Nel caso di improvviso malore in orario scolastico, gli alunni sono

tenuti a passare in Presidenza ove, per motivi di responsabilità civile, si valuterà l'opportunità di contattare la

famiglia oppure di chiedere l'intervento di un medico. Per nessuna ragione si deve avvertire la famiglia prima

della Presidenza.

Art. 13 - Diffusione di stampati o locandine La diffusione di scritti e stampati all’interno della scuola negli spazi consentiti è subordinata all’assenso della

Presidenza. I materiali diffusi dovranno riportare i dati identificativi di chi li ha prodotti e/o di chi li diffonde.

Art. 14 – Telefono e cellulari

L’uso del telefono della scuola è consentito esclusivamente per ragioni di servizio e previa autorizzazione

della Presidenza.

È assolutamente vietato l’uso dei cellulari, di IPOD (MP3) e di altri strumenti elettronici durante le ore di

lezione.

Art. 15 - Controllo presenza alunni

È obbligo dell'insegnante controllare all'inizio della prima ora di lezione la presenza degli alunni, registrare

le assenze e prendere nota delle giustificazioni sul registro di classe.

Tale controllo deve essere fatto all'inizio di ogni ora.

Art. 16 – Rispetto dell’ambiente scolastico

Tutti coloro che partecipano alla vita della scuola sono tenuti ad osservare i principi della corretta

convivenza civile che si esplica rispettando i diritti della personalità e delle funzioni di ciascuno e

concorrendo alla buona conservazione dei locali, degli arredi e degli strumenti didattici. In particolare è

considerata indisciplina grave la manomissione del registro di classe.

Art. 17 - Decoro e pulizia dell’ ambiente scolastico

Gli alunni sono tenuti a mantenere il decoro e la pulizia delle aule e di ogni altro ambiente dell’Istituto. I

servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di igiene.

Art.18 - Divieto di fumare

Il divieto di fumare è riferito ai termini della apposita legge in vigore.

Art. 19 – Calendario scolastico

Il calendario scolastico, la suddivisione dell'anno scolastico e l'orario delle lezioni sono fissati all'inizio

dell'anno scolastico dagli organi competenti e sono comunicati agli studenti e alle famiglie. Eventuali

variazioni vengono comunicate mediante circolare della Presidenza.

Art. 20 - Alunni ritardatari Gli studenti entrano nell'Istituto alle ore 7.55. Le lezioni iniziano alle ore 8:00. Gli alunni ritardatari, se il

ritardo è di qualche minuto, saranno ammessi in classe dal docente della prima ora di lezione che provvederà

ad annotare il ritardo e segnalare i casi di alunni abitudinari al docente coordinatore che provvederà a

convocare le famiglie per concordare con loro gli opportuni interventi correttivi. Gli alunni ritardatari

possono essere ammessi in classe solo se, pendolari, il ritardo risulta essere consequenziale a quello dei

trasporti o se dovuto a motivi di salute documentati da attestazione medica. Nessuna deroga è consentita, se

non per casi eccezionali opportunamente documentati, per gli alunni residenti a Bova. Gli alunni ritardatari

non potranno richiedere alcun permesso di uscita anticipata. Il personale docente e non docente, nell'ambito

delle rispettive competenze, è tenuto alla vigilanza dell'entrata e dell'uscita degli studenti.

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Art. 21 – Uscita anticipata

Non è consentito agli alunni di uscire dall’ edificio scolastico prima del termine delle lezioni. L’uscita

anticipata può essere consentita, eccezionalmente solo dietro presentazione di adeguata giustificazione e per

non più di tre volte in un anno scolastico. Non è ammessa alcuna deroga a tale disposizione ad eccezione di

improvvisi e gravi malori da valutare a cura della scuola. Nessun alunno può servirsi del proprio telefono

cellulare per invitare il genitore a presentarsi a scuola “per improvvisi e fantomatici malori del figlio”. Gli

alunni minorenni possono lasciare l’Istituto solo in presenza di un genitore o di un familiare munito di

apposita delega scritta da parte del genitore. L’entrata posticipata e l'uscita anticipata di una o più classi sono

autorizzate solo dalla Presidenza quando ricorrono motivi di forza maggiore e nei casi previsti dalla legge. Di

esse è data comunicazione agli alunni con circolare della Presidenza con almeno un giorno di anticipo e la

segnalazione viene riportata sul registro di classe.

Art. 22 - Uscite dall’aula

Agli alunni è consentito uscire dall’aula solo dopo l’autorizzazione del docente. L’accesso ai servizi igienici,

uno per classe, è previsto in due orari diversi (deliberati dal Collegio Docenti ogni anno) durante l’arco della

giornata, salvo casi eccezionali che saranno opportunamente valutati dai docenti.

Agli alunni non è consentito circolare nei locali dell’ Istituto durante le ore di lezione né entrare nella Sala

Docenti, riservata esclusivamente ai professori.

Art. 23 - Giustificazione assenze Tutte le assenze devono essere giustificate dal docente della prima ora. L’alunno sprovvisto di

giustificazione sarà ammesso in classe con riserva e dovrà provvedervi entro il giorno successivo. Dopo il

secondo giorno consecutivo di presenza in classe senza giustificazione, l’assenza dovrà essere giustificata

personalmente da un genitore. Le assenze superiori a 5 giorni dovranno essere giustificate, in caso di

malattia, con certificato medico; motivi familiari dovranno essere adeguatamente supportate da

autocertificazione da parte dei genitori.

Gli alunni maggiorenni, fermo restando le precedenti disposizioni, possono firmare personalmente le

richieste di giustificazione.

Art. 24 - Risarcimento danni

Ogni danno arrecato al materiale didattico, all’ arredamento ed alle suppellettili dovrà essere risarcito dai

responsabili, se individuati, o dall’ intera classe se il danno si verifica in essa oppure dalle classi del piano se

il danno è arrecato nel suo ambito.

Art. 25 – Uso dei locali

L'uso dei locali scolastici è consentito per tutte le attività programmate dagli organi competenti.

Le richieste dell'uso dei locali da parte di enti esterni devono essere corredate da impegno scritto degli

organizzatori per il pagamento di eventuali spese riguardanti i consumi effettuati e gli eventuali danni alle

strutture e al materiale scolastico e per il ripristino degli stessi locali nella situazione nella quale sono stati

acquisiti. L'uso può essere concesso con delibera del Consiglio d'Istituto e nel rispetto delle disposizioni

legislative vigenti. Gli orari vengono concordati con la Presidenza anche sulla base della disponibilità e degli

orari di servizio del personale.

Art. 26 – Beni lasciati incustoditi

L'Istituto non assume alcuna responsabilità per i beni e gli oggetti lasciati incustoditi o dimenticati nella

struttura scolastica.

Art. 27 – Laboratori, palestra e biblioteca

Tutti i laboratori, la palestra e la biblioteca sono a disposizione di studenti e insegnanti per le attività

programmate. Le modalità di accesso ai locali e di uso delle attrezzature didattiche saranno stabilite e

regolamentate dai responsabili dei vari settori e fanno parte integrante del Regolamento d'Istituto.

Art. 28 – Richiesta di materiale didattico

I docenti, prima dell'approvazione del programma annuale di previsione, avranno cura di presentare alla

giunta esecutiva, nei modi che il Collegio Docenti stabilirà, eventuale richiesta di materiale didattico.

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Art. 29 – Accesso ai servizi di Segreteria

L'accesso agli uffici di Segreteria avviene secondo un orario concordato tra le varie componenti scolastiche

in sede di Consiglio d'Istituto.

Art. 30 – Ricevimento famiglie e docenti

Il Dirigente Scolastico renderà noto l'orario dei giorni che intende destinare al ricevimento degli insegnanti e

delle famiglie.

Art. 31 – Ricevimento genitori

I docenti comunicheranno alle famiglie, tramite elenco affisso all’albo della scuola, i giorni destinati al loro

ricevimento in orario antimeridiano.

Art. 32 – Comunicazioni ai genitori

Le comunicazioni della scuola e quelle della Presidenza ai genitori possono essere fatte per mezzo degli

studenti oppure con avvisi pubblicati all’ albo della scuola. La Presidenza ha cura di disporre l'affissione in

bacheca delle informazioni relative ad iniziative di carattere culturale che provengono alla scuola o siano

promosse da studenti o insegnanti.

Art. 33 – Affissioni in bacheca

Gli studenti che desiderano avvalersi della bacheca per comunicazioni riguardanti la vita scolastica debbono

chiedere l'autorizzazione alla Presidenza. Il materiale affisso deve essere sottoscritto dai richiedenti e

indicare la data di affissione. Per eventuali affissioni in bacheca richieste da terzi o enti esterni alla scuola, è

indispensabile l'autorizzazione della Presidenza.

Art. 34 – Organizzazioni sindacali

Le Organizzazioni sindacali hanno diritto ad avere un proprio spazio per la pubblicazione di documenti e

avvisi secondo la normativa vigente.

Art. 35 – Divieto a persone esterne

È vietato entrare nell'Istituto senza l'autorizzazione della Presidenza a persone esterne che non hanno rapporti

con la scuola. E' fatto divieto altresì agli studenti di invitare estranei e di intrattenersi con loro nei locali

scolastici e di introdurre clandestinamente a scuola bevande e generi vari. Colazione, merendine, panini

devono essere acquistati prima dell’ ingresso a scuola.

Art. 36 - Tesserino di riconoscimento

E’ fatto obbligo agli alunni esibire il badge (carta di appartenenza al I.I.S. Euclide). La mancata esibizione

costituisce violazione del Regolamento di Istituto ai fini della valutazione voto di condotta.

Art. 37 – Viaggi d’istruzione

Le modalità di svolgimento dei viaggi di istruzione devono prevedere:

La presentazione di un dettagliato programma di viaggio con precisa indicazione di mete di studio,

itinerari ed orari delle visite e recapiti telefonici degli alberghi, in cui i partecipanti al viaggio saranno

ospitati.

Il pagamento delle quote di partecipazione con versamento sul c.c.p intestato all’Istituto, che a viaggio

avvenuto riverserà a favore delle agenzie che ne avranno curato l'organizzazione, con mandato di

pagamento tramite la banca che espleta il servizio di cassa.

La raccolta delle autorizzazioni alla partecipazione al viaggio firmate dal genitori degli alunni

minorenni.

La presentazione al Dirigente Scolastico, a conclusione del viaggio, di una relazione sullo svolgimento

dello stesso da parte dei docenti accompagnatori.

Art. 38 – Visite guidate

L'uscita didattica di un giorno è consentita quando il Consiglio di Classe la ritiene utile dal punto di vista

formativo generale e per l'arricchimento della preparazione di una disciplina in particolare. L'insegnante che

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la promuove deve comunicare in tempo utile ai colleghi il giorno stabilito, dopo aver ottenuto

l'autorizzazione del Dirigente Scolastico. Deve anche acquisire le autorizzazioni dei genitori degli alunni

minorenni.

Art. 39 – Partecipazione alle assemblee

La partecipazione degli studenti agli organi della scuola e le modalità di esercizio dei propri diritti (indizione

di assemblee d'Istituto, di classe, comitato studentesco etc.) sono regolamentate dalla normativa vigente.

L'intervento in Assemblea di istituto di uno o più esperti esterni, di provata validità culturale e morale, è

consentito soltanto con autorizzazione del DS.

Art. 40

Il presente regolamento può essere modificato in tutto o in parte dal Consiglio d'Istituto su richiesta di uno

dei suoi membri e con il voto favorevole della metà più uno dei consiglieri che compongono il consiglio

stesso. Per quanto non previsto dal presente regolamento, si rimanda alle altre leggi in materia scolastica.

Art. 41

A tutte le categorie di persone operanti nella scuola e ai genitori degli alunni sono di obbligo la conoscenza e

il rispetto delle norme stabilite nel presente regolamento, quale garanzia di buon funzionamento

dell'Istituzione scolastica.

Art. 42 - Istruzioni generali di sicurezza

Quelle che seguono sono istruzioni di sicurezza valide per ogni circostanza.

Igiene e Sicurezza Il piano di evacuazione dell’Istituto è affisso in tutti i locali. È obbligatorio per tutti prenderne visione

e rispettare rigorosamente le misure di evacuazione. In nessun caso gli alunni devono sostare

stabilmente nei corridoi e nelle scale.

Divieto di fumo Per ragione di sicurezza, igiene, pulizia e per evitare la contaminazione passiva dei non fumatori, è

vietato fumare nei locali scolastici.

Alcool e prodotti tossici E’ vietato consumare e detenere a scuola alcool e prodotti tossici di qualunque tipo.

Laboratori

Per prevenire gli infortuni nei laboratori, gli alunni devono rispettare scrupolosamente le direttive

impartite dai docenti delle discipline tecniche.

Ascensori L’uso degli ascensori è riservato esclusivamente al personale scolastico e/o previa autorizzazione ad

allievi con difficoltà di deambulazione. Ogni abuso verrà sanzionato.

Abbigliamento

Per motivi d’igiene e di prevenzione infortuni è obbligatorio per gli alunni, durante le esercitazioni di

Educazione fisica, l’abbigliamento previsto dalla normativa (tuta e scarpe da tennis).

Assicurazioni

Gli alunni sono assicurati dalle famiglie, tramite l’istituto, contro gli infortuni che possono accadere

durante la permanenza a scuola e durante tutte le attività deliberate dagli organi collegiali , ivi

comprese le visite aziendali ed i viaggi d’istruzione in Italia ed all’estero. L’INAIL provvede ad

assicurare gli alunni ed i docenti per gli infortuni occorsi durante le lezioni di Ed. Fisica, di laboratorio

e durante le attività di stage.

Art. 43

Per quanto non esplicitamente citato nei precedenti articoli ci si rifà al Regolamento tipo per il

funzionamento degli Istituti dello Stato emanato con C.M. n°105 del 16/04/1975.

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(All. 6)

Patto di corresponsabilità

La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui si promuove la formazione di ogni studente, la sua

interazione sociale e la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva

collaborazione con la famiglia, con la quale la scuola intende costruire una alleanza educativa nel rispetto dei

reciproci ruoli.

Nel rispetto della normativa vigente, si propone, pertanto, il seguente Patto Educativo di

Corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera puntuale e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra

istituzione scolastica, famiglie e studenti.

Il rispetto di tale patto costituisce condizione indispensabile per costruire un rapporto di fiducia reciproca e

per realizzare le finalità del POF e guidare gli studenti verso il successo scolastico.

La scuola si impegna a:

difendere la sicurezza dello studente attraverso un’adeguata sorveglianza in tutte le fasi della

giornata scolastica

controllare la frequenza alle lezioni per prevenire disagi o problemi, portando all’attenzione della

famiglia eventuali comportamenti insoliti

contattare la famiglia in caso di problemi relativi a frequenza, puntualità, profitto, comportamento, in

modo da poter intervenire insieme al primo insorgere di difficoltà

prevenire e controllare fenomeni di bullismo, vandalismo, tentativi di diffusione di sostanze

stupefacenti, in collaborazione con le famiglie

tenere informata con regolarità la famiglia sulla situazione scolastica dello studente, allo scopo di

favorire la collaborazione e di affrontare e risolvere insieme eventuali problemi

esporre alle famiglie e agli studenti con chiarezza gli obiettivi didattici e le modalità di valutazione

creare un clima collaborativo ed accogliente nel quale lo studente possa lavorare con serenità

promuovere lo sviluppo personale dello studente attraverso l’ offerta di opportunità extracurriculari

rendere gli studenti protagonisti all’ interno della scuola, attraverso la figura dei rappresentanti di

classe

offrire opportunità di approfondimento, favorendo il benessere nella scuola e lo sviluppo di nuove

capacità

coordinare i carichi di lavoro e programmare le verifiche affinché lo studente sia sempre in grado di

affrontare con serenità, ma in modo proficuo, il lavoro a casa

collaborare con lo studente alla costruzione delle competenze necessarie ed aiutarlo ad evidenziare e

a valorizzare le proprie abilità e le proprie capacità

favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia nel rispetto dei reciproci ruoli, finalizzato a

promuovere il pieno sviluppo del soggetto educando

favorire la piena integrazione degli alunni evitando qualsiasi tipo di discriminazione in relazione alla

provenienza geografica, al sesso e alla religione.

La famiglia si impegna a:

instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà d’insegnamento e la loro

competenza valutativa

collaborare con la scuola nel far rispettare allo studente i suoi impegni

sostenere lo studente nel suo lavoro a scuola e a casa

assicurare la frequenza regolare e la puntualità dello studente alle lezioni

informare la scuola in caso di problemi che possono incidere sulla situazione scolastica dello

studente

a partecipare ai momenti di incontro e confronto con la scuola (consigli di classe, riunioni, ecc.)

giustificare sempre le assenze e i ritardi dello studente utilizzando esclusivamente l’apposito libretto

firmare per presa visione le comunicazioni consegnate allo studente

segnalare situazioni critiche, fenomeni di bullismo, vandalismo che si verificassero nelle classi o

nella scuola

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rispondere direttamente ed economicamente degli eventuali danni a cose e/o persone causati dai

propri figli in violazione dei doveri sanciti dal Regolamento d’ Istituto e dallo Statuto delle

Studentesse e degli Studenti

rapportarsi al dirigente ed agli insegnanti con un corretto comportamento rispettando il ruolo

specifico che essi rivestono

stimolare nei figli il rispetto per l’Istituzione scolastica, in tutte le sue componenti

stimolare i propri figli a partecipare a tutte quelle iniziative, proposte e articolate dall’Istituto,

tendenti a favorire l’integrazione, la socializzazione e l’interazione con il territorio e con Enti e/o

strutture preposte alla formazione e all’orientamento;

L’allievo si impegna a:

Rispettare le persone che lavorano e che frequentano la scuola, senza discriminazione alcuna

Rispettare le regole di comportamento stabilite dai Regolamenti

Frequentare la scuola regolarmente e con puntualità

Tenere un comportamento corretto ed adeguato all’ ambiente

Eseguire in lavori assegnati a casa e consegnarli con puntualità

Collaborare con la scuola per mantenere l’ ambiente pulito e ordinato

Segnalare situazioni critiche, fenomeni di bullismo, vandalismo che si verificassero nelle classi o

nella scuola

Aiutare i compagni in difficoltà

Collaborare con i rappresentanti di classe eletti per fare funzionare meglio la classe e la scuola

Portare a scuola tutto il materiale necessario alle lezioni

Tenere assemblee ordinate, rispettose dell’ordine del giorno stabilito, rispondenti ad un autentico

esercizio democratico secondo uno stile di effettiva partecipazione alla vita della Scuola e della

Società.

Non portare in classe denaro o oggetti personali di valore, consapevoli che la scuola non è

responsabile del loro smarrimento o deterioramento;

Usare un linguaggio consono all’ ambiente educativo in cui vivono ed operano;

Spegnere i telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici durante le ore di lezione (C.M. 15/3/07);

Rispettare, scrupolosamente, durante le visite guidate, i viaggi di istruzione e i soggiorni studio le

direttive dei docenti;

Non introdurre cibi, bevande e/o farmaci se non per uso personale e, in caso dei farmaci, solo dietro

prescrizione medica.

Il genitore, presa visione delle regole che la scuola ritiene fondamentali per una corretta convivenza civile,

sottoscrive, condividendone gli obiettivi e gli impegni, il presente Patto Educativo di Corresponsabilità

insieme al

Dirigente Scolastico.

Il Genitore

……………………………..

Il coordinatore di classe

…………………………….

L’alunno

…………………………….

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(All. 7)

Carta dei Servizi

Art. 1

L'istituto considera finalità generali del proprio operare pedagogico i principi di cui agli art. 3,30, 33,34 della

Costituzione.

Art. 2

La seguente Carta dei servizi fa, inoltre, propri i principi fondamentali indicati dal dispositivo ministeriale di

uguaglianza, imparzialità e regolarità, orientamento ed integrazione, diritto di scelta, partecipazione, libertà

d'insegnamento e aggiornamento del personale, garantendone la concreta attuazione con le disposizioni dei

successivi capitoli.

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 3

Uguaglianza e imparzialità

La pari opportunità formativa verrà garantita attraverso l'adozione di:

criteri collegiali nell'assegnazione degli alunni alle classi, ma anche della necessità pedagogica di

favorire il massimo di socializzazione possibile tra essi, di integrazione culturale tra studenti di

religione, lingua, etnie diverse;

soluzioni in grado di contemperare le esigenze di studenti di religione diverse da quella cattolica e

di non discriminarli in alcun modo;

orari e condizioni atti a garantire, compatibilmente con le disponibilità finanziarie della scuola, la

piena offerta formativa a tutti gli studenti pendolari e non;

provvedimenti atti a garantire la piena offerta formativa gratuita di strumenti e materiali didattici,

compatibilmente con le disponibilità finanziarie della scuola, agli studenti di condizioni socio-

economiche disagiate e meritevoli;

stipula di convenzioni con ASL ed Enti Locali allo scopo di garantire eventuale assistenza

psicologica a soggetti in difficoltà, assistenza igienico-sanitaria ad alunni con handicap fisico, ausili

pedagogici ad alunni con handicap sensoriale;

provvedimenti atti ad eliminare eventuali barriere architettoniche per alunni portatori di handicap

fisico, nonché una didattica compatibile con le possibilità degli alunni portatori di "h".

Art. 4

Regolarità del servizio

In presenza di conflitti sindacali o di agitazioni studentesche, oltre al rispetto delle norme di legge e

contrattuali, la scuola si impegna a garantire:

ampia, tempestiva informazione alla famiglia attraverso l'utilizzazione di diversi canali

d’informativa scritta (albo dell'Istituto, libretto personale, segnalazione scritta) sulle modalità e sui

tempi dell'agitazione;

i servizi minimi essenziali e oggettivamente possibili di custodia e vigilanza;

presenza attiva e vigilanza di tutti gli operatori della scuola in rapporto all'orario di lavoro e alle

mansioni dei singoli dipendenti;

mezzi organizzativi (riunioni, incontri etc.) e proposte operative (assemblee di Istituto, di classe, di

interclasse, etc.) in grado di favorire la partecipazione democratica e la responsabilizzazione degli

studenti.

Art. 5

Orientamento

Al fine di garantire una corretta scelta dell'indirizzo di studi da parte degli alunni provenienti dalla Scuola

Media, l’ Istituto è disponibile ad interventi con proprio personale presso le stesse con lo scopo di illustrare

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le finalità, i curricula, le varie attività dell’Istituto d’istruzione superiore . Inoltre la scuola è aperta per

accogliere presso le proprie strutture alunni e genitori per permettere un approccio diretto con gli studenti già

frequentanti l'Istituto e anche per rendersi direttamente conto delle disponibilità strutturali.

Nel corso del quinquennio la scuola si impegna a consolidare le attività già in atto, per permettere una scelta

adeguata alle attitudini e alle capacità evidenziate nel corso degli studi.

Art. 6

Accoglienza e integrazione

La scuola garantisce l'accoglienza degli alunni e dei genitori attraverso:

iniziative atte a far conoscere strutture, forme organizzative, regolamento di Istituto, Piano

dell’offerta formativa a tutti gli alunni nuovi iscritti, entro la prima decade dell'anno scolastico

anche attraverso la collaborazione degli alunni delle ultime classi (tutor);

iniziative atte a conoscere gli alunni nuovi iscritti attraverso test e questionari per impostare una

corretta programmazione annuale educativa e didattica;

la consegna di copia del POF e, su richiesta, dei suoi allegati;

la fornitura di una bacheca genitori e una bacheca alunni, per favorire la diffusione delle notizie di

comune interesse.

prima dell’ inizio delle lezioni sono convocati i genitori degli alunni delle classi prime per un primo

incontro con l’ istituto e per consegnare il libretto delle assenze.

la scuola s’impegna a programmare iniziative inerenti le tematiche del disagio giovanile, della

salute, della prevenzione ed a favorire le iniziative degli studenti in tal senso.

Art. 7

Prevenzione dispersione scolastica

L'Istituto garantisce, nei confronti dei propri iscritti, forme di monitoraggio, specie nei primi mesi di attività,

tendenti ad orientare, recuperare, integrare quanti incontrano difficoltà cognitive o di socializzazione e

conseguenti strategie didattiche mirate, a cura dei Consigli di classe.

Diritto di scelta e frequenza

L’istituto accoglie gli studenti provenienti da ogni residenza, compatibilmente con la disponibilità di posti.

La regolarità della frequenza scolastica viene periodicamente controllata e, in caso di necessità, i genitori

degli alunni vengono contattati, anche per vie brevi.

Art. 8

Partecipazione, efficienza e trasparenza

L'Istituto considera la trasparenza nei rapporti interni amministrativi e in quelli con l'utenza condizione

fondamentale del servizio offerto. Verranno pertanto garantiti con modalità coerenti con i valori di cui all'art.

21 della Costituzione e in ottemperanza alla L. 241/90 e all’ Art. 2 Comma 2 dello Statuto delle studentesse e

degli studenti (relativo alla Privacy):

una bacheca generale di Istituto che comprende:

una bacheca del personale non insegnante;

una bacheca del personale docente;

una bacheca sindacale per tutti i dipendenti;

una bacheca degli studenti.

Il personale docente e non docente, alunni, sono protagonisti e responsabili nell’ambito degli organi e delle

procedure vigenti. I loro comportamenti devono favorire la più ampia realizzazione degli standard generali

del servizio.

La scuola si propone nel territorio come centro di formazione culturale, sociale e civile.

A tal fine organizza:

visite alle proprie strutture in occasione delle iscrizioni scolastiche per alunni e genitori delle scuole

medie;

manifestazioni sportive;

manifestazioni teatrali;

iniziative culturali di scambi con classi italiane e straniere;

attività di educazione alla salute tramite interventi di supporto psico-pedagogico;

attività di orientamento.

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Art. 9

Libertà di insegnamento e aggiornamento del personale

La libertà di insegnamento è garantita nel pieno rispetto della personalità dell'alunno e della Carta dei diritti

degli studenti.

La programmazione assicura il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e garantisce la formazione

dell'alunno.

L'aggiornamento è un obbligo per l'amministrazione e un diritto-dovere per il docente.

L’ attività didattica del singolo docente si esprime nell’ ambito della progettazione didattica, del Collegio e

delle sue articolazioni (Dipartimenti di materia, Consigli di classe).

PARTE PRIMA - AREA DIDATTICA

Art. 10

Il Collegio dei docenti, quale responsabile delle attività educative, utilizzando i poteri di auto-

organizzazione, si articola in dipartimenti (area umanistica, area scientifica), in Commissioni di lavoro e

nelle figure F.S. previste. Dipartimenti e Commissioni verranno presieduti da un coordinatore con atto

formale di nomina da parte del Capo di Istituto. Ogni laboratorio, con le stesse modalità, verrà affidato ad un

Direttore.

Art. 11

Il Collegio, nell’indicare i criteri didattici per la formulazione dell’orario delle lezioni, tiene conto del

migliore impiego delle risorse umane e strumentali; nella scelta dei libri di testo si attiene a criteri di validità

culturale, didattica e di convenienza economica.

Nell’assegnazione dei docenti alle classi, il D. S. tiene conto dei segg. criteri di massima:

non assegnazione alla stessa classe di docenti legati tra di loro o con gli alunni da vincoli di

parentela o consanguineità;

alternanza di docenti quando la preminenza dell’ interesse pubblico lo impone (ad es. in caso di

persistenti e gravi situazioni di frizione nel rapporto docenti-alunni o tra docenti all’ interno di un

Consiglio di classe);

valutazione discrezionale per riequilibrio di competenze all’ interno dei Consigli di classe.

Art. 12

Programmazione didattica

Pur essendo parte integrante di questa Carta, la Programmazione didattica è di competenza dei Dipartimenti

e dei Consigli di classe, che la elaborano e la approvano. Essa, utilizzando il contributo dei vari insegnamenti

e/o aree disciplinari

individua gli obiettivi e le finalità educative specifiche della classe, in accordo con obiettivi e

finalità elaborati dal Collegio dei docenti in sede di programmazione educativa;

delinea il percorso formativo della classe e, se necessario, anche del singolo alunno, adeguando ad

essi le più specifiche attività;

adotta, nell'ambito delle linee guida elaborate dal Collegio dei docenti, i criteri per la verifica e la

valutazione in itinere e finali.

La programmazione didattica costituisce documento custodito dal Coordinatore di classe, e può essere

visionata da chi ne faccia richiesta scritta.

Art. 13

La Carta dei Servizi, il Regolamento d’ Istituto e il Regolamento di Disciplina fanno parte integrante del

POF.

Art. 14

Contratto formativo

È formulazione di metodologia e habitus dei rapporti che nel corso dell'intero anno scolastico devono

intercorrere fra le diverse componenti e i diversi organismi operanti nella scuola (Dirigente, professori,

alunni, operatori scolastici, genitori, OO.CC.LL.), e anzitutto tra docenti e studenti, in una prospettiva di

scuola partecipata e democratica che pratica ai livelli più ampi la circolazione delle idee, la comunicazione e

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la trasparenza. Ciò significa che in ogni fase della vita scolastica l'allievo deve conoscere, oltre ai propri

obblighi e doveri (contenuti del regolamento),

gli obiettivi didattici;

il percorso per raggiungerli;

le fasi del curricolo stesso.

Il docente deve, attraverso le varie fasi della programmazione:

esprimere la propria offerta formativa;

motivare il proprio intervento didattico;

esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione.

Il genitore deve

conoscere l'offerta formativa;

esprimere pareri e proposte;

collaborare nelle attività nel rispetto dei propri ruoli.

PARTE SECONDA - AREA AMMINISTRATIVA

Art. 15

L'Istituto garantisce celerità, trasparenza, efficacia ed efficienza dei servizi scolastici secondo la contestualità

delle successive disposizioni:

Durante l'anno scolastico i certificati per gli alunni verranno rilasciati, previa domanda scritta contenente i

dati anagrafici, la classe frequentata, nonché l'uso a cui il certificato è destinato:

entro 6 giorni lavorativi dalla data di presentazione della domanda, certificati di iscrizione e

frequenza, certificazioni con votazione o giudizi, purché gli interessati siano in regola con i

pagamenti delle tasse governative;

a vista i diplomi originali purché gli interessati siano in regola con il pagamento delle tasse

governative;

I documenti di valutazione degli alunni sono consegnati direttamente dai Coordinatori di classe al termine

delle operazioni di scrutinio del I quadrimestre.

Si fa presente inoltre che per la riproduzione di atti e documenti richiesti gli utenti dovranno versare una

quota stabilita dal consiglio d’istituto.

Il DS riceve il pubblico previo appuntamento da richiedere su appositi moduli.

L’ Istituto assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico stabilendo al proprio interno modalità di

risposta.

L’ istituto assicura spazi ben visibili adibiti all’ informazione, in particolare sono predisposte la tabelle

dell’orario di lavoro dei dipendenti (Orario dei docenti; orario, funzioni e dislocazione del personale

amministrativo, tecnico, ausiliario, A.T.A.).

Presso l’ ingresso, e presso gli Uffici sono presenti e riconoscibili operatori scolastici in grado di fornire

all’utenza le prime informazioni per la fruizione dei servizi.

Il Dirigente Scolastico, per garantire tutti i servizi anche in sua assenza, si avvale del supporto di

collaboratori ai quali affida dei precisi incarichi.

PARTE TERZA

CONDIZIONI AMBIENTALI DELL’ ISTITUTO ARTICOLATO NELLE SUE SEDI

Art. 16

L'Istituto garantisce i seguenti standard minimi di sicurezza, igiene, accoglienza:

la sicurezza degli alunni all'interno del complesso scolastico con adeguate forme di vigilanza dei

dipendenti e la dotazione delle attrezzature previste;

l'igiene dei servizi con intervento ripetuto durante la giornata lavorativa oltre che a fine attività

giornaliera.

PARTE QUARTA - PROCEDURA DEI RECLAMI

Art. 17

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La scuola garantisce forme di tutela celeri e semplificate.

I reclami possono essere orali, telefonici, via fax; quelli orali e telefonici debbono però in secondo momento

essere sottoscritti; tutti i reclami debbono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.

I reclami possono essere rivolti al Capo di Istituto, al Responsabile Amministrativo, al Direttore di

laboratorio, al Coordinatore didattico del Consiglio di classe, al singolo operatore, docente e non docente.

La scuola garantisce risposta tempestiva entro 3 giorni, da parte dei singoli destinatari, per le questioni

semplici e risposta scritta, anche tramite diario dello studente; entro 15 giorni per le problematiche più

complesse che comportano un'indagine di merito.

Il Capo di Istituto curerà la raccolta annuale di tutti i reclami, delle soluzioni adottate e relazionerà

annualmente al Consiglio di Istituto nel quadro della relazione generale sulle attività della scuola.

I reclami anonimi non sono presi in alcuna considerazione.

PARTE QUINTA - VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

L’Istituto si propone l’ obiettivo del miglioramento continuo e progressivo dei servizi scolastici, di cui è

parte essenziale la verifica della qualità dei diversi aspetti dei servizi stessi. Tale verifica viene condotta a

partire dalle priorità individuate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto.

A tali fine il Consiglio d’ istituto e il Collegio dei docenti indicano per la parte di propria competenza gli

obiettivi e gli strumenti di verifica.

L’Istituto ritiene prioritaria la rilevazione di:

attese dell’ utenza

numero di reclami

tasso di dispersione e di insuccesso scolastico

efficacia delle iniziative di prevenzione adottate

dati sull’ uso delle nuove tecnologie nella didattica e sul tasso d’uso delle attrezzature esistenti

risultati finali e degli esami di Stato

concessioni di finanziamenti alla scuola sulla base di progetti specifici.

PARTE SESTA – ATTUAZIONE

Art. 18

La presente Carta dei Servizi è sottoposta alla consultazione, con poteri di proposta di emendamenti, dei

seguenti organismi:

Assemblea dei rappresentanti dei genitori, Assemblea degli studenti, Assemblea del personale non docente,

Collegio dei docenti. Le proposte dovranno pervenire scritte e firmate dai rappresentanti dell’organo

proponente, saranno sottoposte a valutazione dagli organi competenti che delibereranno accogliendo o

rigettando le proposte.

Art. 19

Le varie componenti scolastiche possono proporre emendamenti soppressivi o integrativi.

Art. 20

Tutte le norme contenute nel testo della presente Carta dei Servizi sono vincolanti per operatori e utenti fino

a nuove disposizioni modificative contenute nei CC o in norme di legge o in successivi provvedimenti del

Consiglio di Istituto.

Costituiscono parte integrante della Carta dei Servizi:

P.O.F. (Piano dell’ Offerta Formativa e relativi allegati)

Regolamento d’Istituto

Regolamento di Disciplina