Poesia

2
CN n. 1 2010 N asce in una famiglia di umili origini e fin da ragazza manifesta dei malesseri inte- riori che la costringono a fare brevi sog- giorni in case di cura. Dei malesseri che, secondo la poetessa stessa, erano legai al suo essere donna e che, secondo noi, si infrangeva davani ai rigidi ste- reoipi femminili del tempo, i cui limii erano così ri- strei da risultare oggi intollerabili. Entra per la prima volta in manicomio nel 1965 per aver dato in escan- descenza contro il marito a causa dei gravi problemi economici e familiari. Il primo ricovero è coato, av- viene a sua insaputa e senza potersi opporre, dato che l’uomo poteva decidere per la moglie. Da qui ini- zia la sua via crucis, i tratameni crudeli e disumani subii nei manicomi-lager (tra i quali l’eletroshock), dove il “metodo” uilizzato, come tesimoniato dalla stessa poetessa, era semplicemente la “tortura”, spesso inflita con sadica e oscena soddisfazione da parte del personale infermierisico. Luoghi in cui la persona veniva demolita sistemaicamente fisica- mente e psichicamente e i cui danni avevano spesso conseguenze irreparabili sui degeni. L’allontana- mento delle sue figlie, perché ritenuta psicolabile, il ricordo di quanto vissuto nei manicomi e altre trisi vicende personali, minarono profondamente per de- cenni la sua salute mentale tanto da dover ricorrere, volontariamente, a nuovi ricoveri. La guarigione av- viene d’improvviso “Per me guarire è stato un modo per liberarmi dal passato. Tuto è accaduto in freta… una maina mi sono svegliata e ho deto: che ci fac- cio qui?” dichiara al giornalista di Repubblica, Antonio Gnoli. E’ questo il turning point di Alda Merini, inizia a riprendere la sua aività, vince premi e diventa anche famosa. La poetessa muore, povera, il 1 no- vembre 2009, per la fesività di tui i Sani. 17 Poesia Alda Merini

description

Alda Meriini, Poesia

Transcript of Poesia

Page 1: Poesia

CN n. 1 2010

Nasce in una famiglia di umili origini e fin

da ragazza manifesta dei malesseri inte-

riori che la costringono a fare brevi sog-

giorni in case di cura. Dei malesseri che, secondo la

poetessa stessa, erano legai al suo essere donna e

che, secondo noi, si infrangeva davani ai rigidi ste-

reoipi femminili del tempo, i cui limii erano così ri-

strei da risultare oggi intollerabili. Entra per la prima

volta in manicomio nel 1965 per aver dato in escan-

descenza contro il marito a causa dei gravi problemi

economici e familiari. Il primo ricovero è coato, av-

viene a sua insaputa e senza potersi opporre, dato

che l’uomo poteva decidere per la moglie. Da qui ini-

zia la sua via crucis, i tratameni crudeli e disumani

subii nei manicomi-lager (tra i quali l’eletroshock),

dove il “metodo” uilizzato, come tesimoniato dalla

stessa poetessa, era semplicemente la “tortura”,

spesso inflita con sadica e oscena soddisfazione da

parte del personale infermierisico. Luoghi in cui la

persona veniva demolita sistemaicamente fisica-

mente e psichicamente e i cui danni avevano spesso

conseguenze irreparabili sui degeni. L’allontana-

mento delle sue figlie, perché ritenuta psicolabile, il

ricordo di quanto vissuto nei manicomi e altre trisi

vicende personali, minarono profondamente per de-

cenni la sua salute mentale tanto da dover ricorrere,

volontariamente, a nuovi ricoveri. La guarigione av-

viene d’improvviso “Per me guarire è stato un modo

per liberarmi dal passato. Tuto è accaduto in freta…

una maina mi sono svegliata e ho deto: che ci fac-

cio qui?” dichiara al giornalista di Repubblica, Antonio

Gnoli. E’ questo il turning point di Alda Merini, inizia

a riprendere la sua aività, vince premi e diventa

anche famosa. La poetessa muore, povera, il 1 no-

vembre 2009, per la fesività di tui i Sani.

17

Poesia

Alda Merini

Page 2: Poesia

18CN n. 1 2010

Poesia

Il mio passato

Spesso ripeto sottovoce

che si deve vivere di ricordi solo

quando mi sono rimasti pochi giorni.

Quello che è passato

è come se se non ci fosse mai stato.

Il passato è un laccio che

stringe la gola alla mia mente

e toglie energie per affrontare il presente.

Il passato è solo fumo

di chi non ha vissuto.

Quello che ho già visto

non conta più niente.

Il passato e il futuro

non sono realtà ma solo effimere illusioni.

Devo liberarmi dal tempo e vivere il presente giacché non esiste

altro tempo

che questo istante.

Alda Merini

DALLA FOLLIA ALLA SAGGEZZA

PASSANDO PER LA POESIA

Leggere la biografia di Alda Merini è di per sé

un’esperienza coinvolgente ed appassionante che, al

pari dei grandi romanzi, spinge a parteggiare per la

protagonista, gioendo con lei della liberazione dal

“male oscuro”, della realizzazione di ciò che più ama

- la poesia - o della passione per il suo amato. Solo

per aver vissuto la sua vita, senza resa, Alda Merini

meriterebbe tuta la nostra ammirazione ma che, da

tuto il male subito, sia riuscita ad estrarre i segrei

dell’esistenza e ne abbia intriso i suoi versi - donan-

doli all’umanità, è la dimostrazione delle vete alis-

sime che ha potuto raggiungere il suo generoso

genio. Potremmo paragonarla a Watson e Crick e alla

mappatura del DNA. Così infai ella mappa la vita, la

mente e l’anima in tute le pieghe più nascoste e

buie. Così la poetessa scende negli inferi e ne risale,

lasciando preziosi riferimeni per chi, lungo il proprio

percorso personale, si fosse smarrito.

Ringraziamo il sito dedicato alla poetessa www.alda-

merini.it da cui abbiamo trato noizie, poesie e il ri-

trato di Gianfranco Bagai (“tri-merini”) e cogliamo

volenieri l’invito delle figlie a darne diffusione.

Infine, una curiosità per gli internaui: digitando “Alda

Merini” nella stringa di ricerca di Google si oterranno

271.000 pagine di risultai.