Playoff finale

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Bologna-Pescara, ultimo atto dei playoff di Serie B. I rossoblù sono lontani solo 90 minuti dal ritorno in massima serie.

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Rossi, è la settima quella che conta

Poche parole, tanta concentrazione, la comprensibile tensione di chi inserata, in 90 minuti, si giocherà tutto. Questo è il Delio Rossi visto ieriin conferenza stampa, queste le sensazioni che raccoglie "Il Corrieredello Sport - STADIO" in edicola oggi: apre con una copertinasignificativa, che dice "Bologna, la Serie A ti aspetta", e all'interno laprima pagina raccoglie una dichiarazione d'intenti, il tecnico che dice"Vinciamo e basta". Protagonista lui, Delio Rossi da Rimini, arrivato aBologna sei partite fa, sette con stasera, quella più importante, quelladecisiva: partita da dentro o fuori, basta un pari ma è un dettaglio, ingare come questa può capitare di pareggiare ma non puoi cercarlo,sarebbe un suicidio annunciato. Gli riferiscono le parole del collega delPescara, Massimo Oddo, giovane e di talento, che ha trasformato gliabruzzesi: anche se gli mancherà Bjarnason - giocatore di categoriasuperiore - il tecnico bianco-azzurro è fiducioso: "Nella partita diandata meritavamo di stravincere, questa è una finale e le finali sigiocano per vincerle" e risponde che comprende, capisce, fa parte delgioco, farebbe lo stesso e direbbe lo stesso lui, del resto, allenasse ilPescara. Ma allena il Bologna, e allora sotto con il piano per la partita.Molto semplice. "Voglio una partita coraggiosa, non dobbiamo avereil braccino corto. Sarebbe deleterio pensare che con un pareggio si vain Serie A". Insomma, stasera l'importante è non sbagliare, stasera ci sigioca tutto: o la va o la spacca, non è più tempo di calcoli, la A vapresa. Per Bologna, per i tifosi, i dirigenti, i giocatori, per se stesso eanche per "il collega", Diego Lopez, colui che ha guidato la squadrafino a sei partite fa, sette con stasera. Rossi ha un pensiero anche perlui: "Sarebbe orgoglioso di vedere i ragazzi che ha preparato centrarel'obbiettivo. So cosa vuol dire essere esonerato." E allora avanti, lasettima è quella che conta.

Matuzalem si o Matuzalem no?

Il vero grande dubbio di Rossi per la partita di stasera è legatoall'impiego di Matuzalem. Il tecnico rossoblù ci spera fino in fondo direcuperarlo, ma è molto molto difficile. Per questo motivo ieri durantela rifinitura Delio ha provato un centrocampo senza il brasiliano:Buchel in regia, Casarini e Laribi mezzali. Il centrocampista ex Lazio eGenoa, invece, ha svolto ancora un allenamento differenziato a bordocampo, cercando un recupero in extremis. Risulta peroò complicatogiocare con problema muscolare, non bastano antidolorifici oinfiltrazioni. Su quella gamba non ci si può contare. Il dubbio è serischiare o meno un giocatore in queste condizioni.

Quello di Matuzalem però non l'unico dubbio. Rossi ne ha almeno altriquattro, meno “gravi” rispetto al brasiliano. Partiamo dalla difesa,dove ci sarà sicuramente Da Costa in porta. Davanti a lui nella sedutadi rifinitura sono stati schierati Oikonomou e Maietta al centro, conMbaye e Morleo sulle fasce. Non ci sarebbe da rimanere sorpresi,però, se venissero schierati poi Ceccarelli e Masina. A centrocampotutto dipenderà dalla presenza di Matuzalem. Se il brasiliano giocherà,Buchel verrebbe spostato come mezzala insieme a Casarini e Laribi

agirebbe sulla trequarti. Quella che, invece, potrebbe essere la novitàpiù piacevole, è il ritorno di Nenad Ksticic. Il giocatore è statoprecauzionalmente tenuto addirittura in tribuna venerdì scorso aPescara, proprio con la speranza che potesse recuperare in vista dellafinale di ritorno. Così è stato perchè nella seduta di ieri è stato inserito,durante la partitella finale della seduta, proprio con la squadra deititolari. In attacco rimane da decidere chi sarà il patner di Sansone,titolare inamovibile. Il favorito sembra essere Acquafresca, tornato algoal contro l'Avellino appena una settimana fa. L'ex centravanti delCagliari ha vinto la concorrenza su Cacia e Mancosu, che potrebberoentrare a partita in corso.

Ecco dunque la probabile formazione di stasera.

BOLOGNA (4-3-1-2): Da Costa; Mbaye, Oikonomou, Maietta, Morleo;Casarini, Matuzalèm, Laribi; Krsticic; Sansone, Acquafresca.

L'altro spogliatoio: occhio al Pescara di Oddo

Domani sera al Dall'Ara si decide tutto: una sola tra Bologna e Pescaraaccederà al campionato di serie A 2015/2016. Il match di andatagiocato martedì 5 giugno si è concluso a reti inviolate, con ibiancoazzurri che hanno giocato sicuramente meglio dei rossoblù sulpiano dell'intensità, sfiorando il gol del vantaggio con il bomberFederico Melchiorri, fermato solo dal palo. In gara-2 al Bolognabasterebbe un pareggio con qualsiasi risultato, visto il nuovoregolamento playoff introdotto nel 2013, che prevede a parità di gol laqualificazione della squadra che ha chiuso avanti nella regular season.È già previsto il tutto esaurito (se si esclude la curva S.Luca inagibile)per un match che gli abruzzesi devono assolutamente vincere percoronare quello che fino a qualche mese fa non era nient'altro che unsogno; dall'altra parte gli emiliani devono centrare per forza la serie Aper non concludere la stagione in modo fallimentare, visti i favori delpronostico ad inizio anno.

Venendo alla formazione, Massimo Oddo dovrà far fronte allapesantissima assenza della stella islandese Birkir Bjarnason, che sarà

impegnato in nazionale e non sarà quindi della contesa. Assenzapesantissima quella del biondo centrocampista, autore finora di unastagione strepitosa, condita da ben 11 centri. Il tecnico studia quindi lealternative, con la candidatura di Brugman sulla trequarti che prendesempre più quota. In porta ci sarà Fiorillo, la difesa dovrebbe essere lastessa di martedì, con Zampano, Rossi, Fornasier e il recuperatoSalamon; a centrocampo il duo sarà quello composto dal matchwinner della semifinale playoff di andata Memushaj e da Torreira, chedopo la panchina dell'andata avrà sicuramente voglia di dimostare aOddo di essersi sbagliato. Sulla trequarti detto di Brugman, ecco che lecorsie laterali saranno occupate quasi sicuramente da Politano eGianluca Caprari. In attacco l'unica punta sarà senza dubbio FedericoMelchiorri, 14 gol in campionato per lui. Scalpita in panchina MarcoSansovini, che alla fine potrebbe anche essere clamorosamentepreferito a Brugman, per un Pescara ancora più offensivo. Probabilepanchina anche per l'ex Pasquato, che all'andata si era resoparticolarmente pericoloso entrando a partita in corso. Di seguito laprobabile formazione.

PESCARA (4-2-3-1): Fiorillo, Zampano, Fornasier, Salamon, Rossi;Memushaj, Torreira; Politano, Brugman, Caprari; Melchiorri.

10 curiosità sul Pescara

1Il "Delfino Pescara 1936" ha origine alla fine degli anni '20, quando incittà sorge una società calcistica nota come "Tito Acerbo": ha vitabreve, ma getta le basi per la nascita, nel 1930, della "Società SportivaAbruzzo", che presto muta il suo nome in "Associazione SportivaPescara". La società fallisce nel 1935, ma dalle sue ceneri l'annosuccessivo sorge una squadra con identico nome e che è la base storicadell'attuale società.

2Nei primi anni dopo la fondazione, il Pescara utilizzava come stadiol'attuale Piazza 1º maggio. A partire dagli anni '30 invece utilizza ilcampo "Rampigna". Poi, fino all'inaugurazione del nuovo stadiostabilisce i suoi incontri nella cosiddetta "Fossa dei Leoni". Il 29dicembre 1955 viene inaugurato l'attuale Stadio Adriatico, capace dicontenere circa 20.000 spettatori: prima della tragedia dell'Heysel del1985, quando le norme sulla sicurezza erano meno severe, è arrivatoad ospitare circa 40.000 persone.

3Dal 2009 lo stadio è intitolato a Giovanni Cornacchia, atleta pescaresespecialista nei 110 metri ad ostacoli: in carriera fu 3 volte campioneitaliano, argento agli Europei di Belgrado nel 1962 e alle Universiadi diBudapest del 1965 e medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo diTunisi nel 1967.

4Con le sue 6 partecipazioni alla Serie A e 35 stagioni disputate in B ilPescara è di gran lunga la squadra più forte e prestigiosa di tuttol'Abruzzo. Ogni volta che ha raggiunto la massima serie, però, ètornata immediatamente in Serie B tranne che nella stagione1987/1988, quando i biancazzurri guidati da Giovanni Galeone sisalvarono per un punto grazie alle sole due retrocessioni previste e ai 5punti di penalizzazione inflitti all'Empoli. La salvezza arrivò ai dannidell'Avellino, che dopo dieci stagioni consecutive in A salutava il calcioche conta per non ritrovarlo più. Quel 14° posto rimane a tutt'oggi ilmiglior risultato di sempre nella storia del Pescara.

5Nella sua lunga storia il Pescara ha collezionato 7 titoli, conquistando2 volte il campionato di Serie B e 2 volte quello di C oltre a un'edizionedi IV Serie, Promozione e Serie D.

6Il Pescara ha raggiunto la Serie B dopo pochi anni dalla fondazione:avvenne al termine della stagione 1940/1941, e a guidare la squadrain panchina vi era Mario Pizziolo. Egli era stato un talentuosocentrocampista che si era distinto nella Fiorentina, raggiungendo laNazionale con cui aveva vinto anche i Mondiali del 1934 pur dovendocedere il posto a Ferraris per un grave infortunio patito ai quarti controla Spagna. Nel Pescara, sempre per infortunio, aveva chiuso la carrieraagonistica ad appena 27 anni, diventando poi allenatore soltanto (indue occasioni) per gli abruzzesi.

7La prima storica promozione in Serie A arriva nel 1977: a guidare lasquadra il "mitico" Giancarlo Cadè, ex-giocatore di discreto livellocresciuto come tecnico all'ombra di Edmondo Fabbri quando questiguidava il Mantova noto come "piccolo Brasile". Cadè è ricordatoanche a Bologna, dato che fu lui nel 1984 a riportare la squadra inSerie B dopo che era caduta addirittura in C.

8L'attuale allenatore del Bologna, Delio Rossi, ha allenato il Pescara indue distinte occasioni con risultati non indimenticabili: nella primaoccasione, campionato di B 1996/1997, arrivò un 6° posto deludenteviste le ambizioni iniziali, mentre nella seconda (Serie B 2000/2001)arrivò addirittura una clamorosa retrocessione in Serie C, con Rossi adalternarsi in panchina con Giovanni Galeone e Tarcisio Burgnich. Oltrea questi sono diversi gli allenatori noti ad essere passati per Pescara:Zdeněk Zeman - e prima di lui il suo allievo e attuale guida del SassuoloEusebio Di Francesco - e poi ancora e in ordine sparso TonyGiammarinaro, Franco Scoglio, Carlo Mazzone, Edy Reja, Aldo Agroppie Maurizio Sarri.

9È Ottavio Palladini a detenere il record di presenze con la maglia delPescara, 322 gare distribuite nell'arco di 10 stagioni non consecutive:centrocampista, Palladini ha vestito il biancazzurro dal 1992 al 1998 epoi dal 2000 al 2004. Dopo il ritiro ha allenato la Sambenedettese,società dove è cresciuto e dove ha chiuso la carriera di calciatore.

10Il miglior realizzatore di sempre per il Pescara è Mario Tontodonati.Cresciuto nella Simaz Popoli, arriva in biancazzurro nel 1940 appenamaggiorenne: la squadra è composta da tanti pescaresi come lui, ed ènota come "Strapaesana". Si mette in mostra grazie a velocità eopportunismo, doti che gli permettono di segnare tanto da essernotato ai piani superiori, in Serie A: lo prende il Bari, che poi lo cede

dopo due buone stagioni all'Inter che lo utilizza come pedina discambio, insieme a Maestrelli, per arrivare a Amadei della Roma. Ingiallorosso fa abbastanza bene nelle prime due stagioni, nella terzadelude e passa al Torino dove però gioca poco e male. Torna alPescara, scivolato nel frattempo in IV Serie, e in sei stagioni segna unasessantina di reti, riportando i suoi in Serie C e chiudendo a 37 anni: intotale in maglia biancazzurra ha segnato 120 reti in 12 stagioni, cifreche se aggiunte alle 51 reti in 206 partite disputate in Serie A lorendono uno dei migliori calciatori pescaresi di sempre.

Programma realizzato da: www.1000cuorirossoblu.it