Platone Socrate e La Repubblica

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Platone, Apologia di Socrate e La repubblica Prof Domenico Starnone Trascrizioni e commenti di Mauro Scardovelli 05:00 L’educazione per Platone è assolutamente centrale. Mito della caverna come sintesi della filosofia di Platone. E’ preceduta da due righe che dicono: adesso ci occupiamo della natura umana, della nostra natura, collocata tra le tensioni della paideia (educazione) e la paideikia, cioè l’assenza di educazione. Quando Pl parla di educazione sembra si dimentichi che sta parlando di un’educazione elitaria, aristocratica, e parla a tutti gli esseri umani. La condizione umana è descritta nell’allegoria della caverna. esseri umani incatenati ai piedi (non possono muoversi) e al collo (non possono girarsi) ciò che possono vedere è un gioco d’ombre sulla parete di fronte uno di loro viene liberato e inizia un percorso ascendente che tra mille difficoltà lo porterà dalle ombre alla luce al sole. E’ un percorso in salita. Il muro dove avviene la proiezione assomiglia alla ribalta dei palcoscenici delle marionette. Il liberato uscendo dalla caverna raggiunge una condizione contradditoria: alla luce vede male, e deve addestrare di nuovo lo sguardo, all’interno vede male perché abituato alla luce, e non riesce a decifrare le ombre come riusciva in passato. Ora che ha visto la verità, ciò che prima era nascosto, che cosa deve fare? Se torna di sotto rischia di essere deriso e ammazzato. D’altra parte godersi la verità da solo è un atto che Platone e in genere la parte della nostra umanità non condivide.

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Platone, Apologia di Socrate e La repubblica

Prof Domenico Starnone

Trascrizioni e commenti di Mauro Scardovelli

05:00 L’educazione per Platone è assolutamente centrale. Mito della caverna come sintesi della filosofia di Platone.

E’ preceduta da due righe che dicono: adesso ci occupiamo della natura umana, della nostra natura, collocata tra le tensioni della paideia (educazione) e la paideikia, cioè l’assenza di educazione.

Quando Pl parla di educazione sembra si dimentichi che sta parlando di un’educazione elitaria, aristocratica, e parla a tutti gli esseri umani.

La condizione umana è descritta nell’allegoria della caverna.

esseri umani incatenati ai piedi (non possono muoversi) e al collo (non possono girarsi)

ciò che possono vedere è un gioco d’ombre sulla parete di fronte

uno di loro viene liberato e inizia un percorso ascendente che tra mille difficoltà lo porterà dalle ombre alla luce al sole. E’ un percorso in salita. Il muro dove avviene la proiezione assomiglia alla ribalta dei palcoscenici delle marionette.

Il liberato uscendo dalla caverna raggiunge una condizione contradditoria: alla luce vede male, e deve addestrare di nuovo lo sguardo, all’interno vede male perché abituato alla luce, e non riesce a decifrare le ombre come riusciva in passato.

Ora che ha visto la verità, ciò che prima era nascosto, che cosa deve fare? Se torna di sotto rischia di essere deriso e ammazzato. D’altra parte godersi la verità da solo è un atto che Platone e in genere la parte della nostra umanità non condivide.

11:20 ciò che gli incatenati vedono sulla parete è spettacolo, come dei burattini

uscire dalla caverna = liberazione.

“ momento di liberazione. La prima mossa: togliere le catene dalle gambe, in modo che ci si possa muovere. La seconda è togliere la catena dal collo, che significa potersi girare. Ogni paideia inizia con una torsione, un girarsi, un riorientarsi, un muoversi da dove eravamo quando eravamo in uno stato di non educazione ad un nuovo luogo, una verità che otteniamo con l’educazione

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12:50 chi si libera, se tiene il risultato della propria educazione per sé, non è un uomo giusto l’u giusto è colui che torma nella caverna, e affronta tutti i rischi per ottenere il pieno compimento della propria educazione se l’educazione lo ha reso felice, eudaimonia, la sua felicità non sarà mai veramente compiuta se non saranno felici anche gli altri (v. via del bodhisatva)

eu daimon, il demone, essere felici significa dare pienezza al nostro demone, a quella energia che ci portiamo dentro

come si può ottenere questo risultato nel mondo della caverna? e che cosa è la caverna?

per Platone la caverna è la decadenza della democrazia, cioè della migliore procedura per vivere insieme

all’epoca Atene è in crisi

15:20 il racconto di come funzionava la democrazia allora è il ritratto di oggi: le assemblee sono un continuo accapigliarsi, chi grida viva, chi grida abbasso, è uno scontro permanente

i giovani che assistono a questa baraonda, qualsiasi educazione abbiano ricevuto, è difficile che resistano senza regredire ingoiati da questa massa conformista urlante che si rimangia tutto il lavoro che l’educatore ha fatto

26:25 Platone comincia a sentire l’educazione come assolutamente fondamentale non solo per la vita del singolo, ma soprattutto per la vita della città, proprio a partire dalla morte di Socrate, che per lui è la dimostrazione che è urgente una nuova paideia, in quanto la città ha eliminato l’unico uomo in grado di salvarla

una città la cui procedura democratica sta venendo giù a pezzi, in una baraonda generale

29:20 Socrate si difende dalle accuse di corrompere i giovani: se io lo facessi volontariamente, consapevolmente, sarei pazzo, perché formerei dei cattivi cittadini, e questi nuocerebbero in primo luogo a me; se invece io li corrompessi involontariamente, allora perché non dirmelo, non correggermi, anziché portarmi dai giudici per farmi punire?

questo è già un modello di educazione: se bisogna punire ci si rivolge alla legge, ma se bisogna correggere occorre educare

per Platone il castigo, la punizione, non sono positivi per la crescita

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29:35 Socrate dice: io so di non sapere, questo è il metodo: sapere di non sapere = da lì inizia la ricerca.

Chi crede di sapere, non cerca più.

Per Socrate è importante che si cerchi permanentemente la verità, si cerchi di diventare sempre migliori, avvicinarsi sempre più al meglio

L’istanza massima dell’educazione platonica è arrivare al bene.

30:40 Per Socrate l’educazione non deve essere rivolta al singolo, affinché se ne giovi, contro la felicità degli altri cittadini. In questo caso l’educazione diventa una merce a vantaggio del singolo, come accade con i sofisti.

Socrate è un altro tipo di maestro: egli regala alla città le tecniche per giungere alla verità, perché per Socrate la politica è cura delle anime, e la cura delle anime coincide con il benessere della polis in sé.

L’educazione è un polo centrale della politica, della buona politica. E’ il modo che garantisce alla procedura democratica di funzionare. Una cattiva educazione è il trionfo della baraonda.

32:40 “voi regalate la felicità, i beni, ai vincitori dei giochi olimpici. Allora, fate con me come fate con i vincitori dei giochi olimpici, assegnatemi gli alimenti per tutta la vita. Infatti come educatore io sono necessario alla città, e voi dovete mantenermi.”

E’ la rivendicazione dell’educazione pubblica contro l’insegnamento che davano i sofisti: insegnare tecniche al singolo cittadino perché avesse la meglio sugli altri

34,00 Mesciulam, Arcuri, libro II della repubblica

favole per i bambini che contengono cose false... favole di Esiodo, Omero... parlare di vendetta degli dei... non sono da raccontare ai bambini, perché i bambini non distinguono tra lettera e allegoria...

37:30 Platone è un pensatore rigorosamente razionalista, il suo problema di fondo è come tenere insieme una comunità, come evitare che questa comunità si spezzi nella guerra civile, nella discordia

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anticipatore di Freud: nel sonno, nel sogno, irrompe una vita falsa, che però sembra vera, l’anima concupiscente prende il sopravvento su quella irascibile, su quella razionale.... Platone dà consigli su come addormentarsi alla sera, fortificare l’anima razionale, dare piccole soddisfazioni all’anima irascibile e a quella concupiscente in modo da fare un sonno sano, perché il tiranno non tiene conto di queste cose, dà spazio all’anima desiderante, all’anima concupiscente e non solo lui fa cattivi sogni, ma fa fare terribili sogni all’intera città.

Platone tende ad irrompere anche in quelle situazioni che sono nella sostanza ingovernabili, ed è da qui che discende l’idea che anche sulla poesia, quando suscita, specialmente nei bambini, cattive informazioni e sentimenti, occorre intervenire...

Platone intuisce che le cose che i bambini sentono da piccoli restano per sempre (i primi tre anni di vita...)

Omero non era considerato solo un poeta, ma un maestro in tutte le scienze possibili, chi voleva fare il falegname, lo scultore, il contadino, trovava indicazioni in Omero

Platone, che era sostenitore dello specialismo (nella professione, nel mestiere), si batte contro questo insegnamento superficiale, vuole che le cose siano fatte bene

se ognuno fa male quello che fa, e si occupa di cose che non lo riguardano, la città diventa sempre più turbolenta...

per Platone, l’uomo è costituzionalmente predisposto a dare più fede al teatro che alle cose così come sono, cioè alla realtà che il puro intelletto deve riuscire a capire,

è un problema di grande attualità: come gestire un mondo che è sempre più immerso nello spettacolo, che favorisce le ombre degli incatenati e impedisce la risalita verso le realtà invisibili, salita durissima e faticosa attraverso lo studio e la meditazione, che per Platone dovrebbe essere fondamentale per la crescita dell’individuo e della comunità dentro di lui

44:10 Mesciulam libro 10 della repubblica

il calcolo e l’aritmetica dovrebbero essere insegnate a tutti, e specialmente a chi dovrà governare la città, vanno studiate fino a raggiungere con il puro intelletto la contemplazione dei numeri, senza limitarsi ad usare il calcolo e l’aritmetica come fanno i mercanti,

parliamo dei numeri come qualcosa che si può concepire solo con l’intelletto, perché costringe l’anima a far uso del puro intelletto, per giungere alla pura verità

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chi è addestrato nell’aritmetica fa progresso in tutti i campi

anche la geometria deve essere coltivata soprattutto per la conoscenza, non tanto per fini pratici,

finché ci si occupa soltanto di cose sensibili, l’anima non evolve nella conoscenza

astronomia come modello per comprendere le cose invisibili

e per l’orecchio vale l’armonia... siamo d’accordo con i pitagorici

quali numeri sono consonanti e quali no, e per quale motivo

solo comprendendo la natura della realtà, cioè dei rapporti reciproci tra le cose, si può dare qualche contributo alla conoscenza

la dialettica filosofica si propone sempre di guardare all’essenza degli esseri viventi, degli astri e persino del sole (v. la struttura che connette, di Bateson)

50:00 solo il metodo dialettico procede in modo corretto, e lentamente trascina l’occhio dell’anima a osservare verso l’alto,

è esperto di dialettica solo chi sa render conto dell’essenza di ogni cosa

l’uomo libero non deve imparare nulla con la costrizione, anche perché ogni cosa introdotta a forza nell’animo, difficilmente vi rimane

occorre educare i fanciulli attraverso la forma del gioco, così comprenderai meglio le predisposizioni naturali di ciascuno

solo chi è capace di una visione d’insieme acquista un sapere dialettico

doti specifiche e costanza

conoscenza dell’essere in sè

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sin dall’infanzia abbiamo opinioni sul giusto e sul bello, che ci derivano dalla società in cui siamo cresciuti, alle quali noi portiamo rispetto e obbediamo come se fossero i nostri genitori,

e quando la ragione confuta queste opinioni e questi valori, che cosa credi che accadrà?

il giovane non li riterrà più degni di rispetto

ma se non riuscirà a trovarne altri, pensi che potrà orientarsi verso una vita diversa da quella che lo lusinga?

da rispettoso della legge, diventerà un contestatore

quindi occorrerà utilizzare la dialettica con la massima cautela, altrimenti i giovani la utilizzeranno come un gioco per confutare ogni cosa

così cadono in una profonda sfiducia verso tutto ciò in cui credevano prima

l’uomo più anziano non parteciperà a una simile follia, ma utilizzerà la dialettica per indagare la verità

piuttosto che cercare di contraddire per il solo divertimento

per assimilare la dialettica occorre un’applicazione costante ed assidua, escludendo per molto tempo ogni altra attività

almeno cinque anni

poi farai discendere i discepoli nella caverna

per vedere se saranno capaci di rimanere fermi nelle loro scelte e decisioni

a 5o anni... potranno guardare l’essere in sé che da luce ad ogni cosa e poi usarlo come modello per ordinare la città e se stessi

e quando arriverà il loro turno dovranno impegnarsi nel travaglio della politica e del governo della città, opera non bella ma necessaria

“hai reso i governanti bellissimi, come uno scultore di statue, Socrate”

e anche le governanti...

59:30 la morte di Socrate è decisiva per Platone, che aveva circa trent’anni

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se la città può salvarsi, questo è possibile solo se coloro che sono amici della sapienza hanno anche il potere politico, così nasce il suo progetto politico: il potere politico devono averlo solo coloro che ne sono all’altezza

metafora della nave: il popolo, proprietario della nave, è mezzo addormentato, e ha lasciato tutto in balia di furfanti e di truffatori, i quali hanno cacciato via il capitano e litigano tra loro, e arraffano a più non posso le merci trasportate dalla nave

01:02:00 l’uomo che è uscito dalla caverna, deve rientrarvi per cambiare le cose, per riformare le cose della nave

il percorso di educazione è complesso

Socrate si limita a dire io so di non sapere e l'uso della dialettica serviva Socrate a smantellare le certezze e ricostruirne altre più fondate

Platone è più avanti di Socrate: non dice semplicemente di sapere di non sapere. Per Platone le tecniche, le scienze sono importanti per la formazione dell'individuo

Socrate era per la formazione umanistica, nel tempo prevalse la linea di Socrate

Per Platone era importante la formazione scientifica, il calcolo, la matematica

Per Platone l'educazione è passaggio dall'apparenza a ciò che è invisibile, e deve essere scoperto

per questo è importante la matematica

Per Platone educazione e il passaggio dall’apparenza alle realtà invisibili

Quindi il passaggio alla verità e la massima verità è il bene

l’educazione non è un elenco di cose da studiare

Educazione non è saper snocciolare delle cose, non c’è educazione senza la spinta verso qualcosa di ideale, che per Platone è il bene comune

Il bene è una specie di stampo universale che casca sulle cose e dà loro un ordine logico

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Platone è profondamente razionalista

01:07:00 Arrivare a questo stampo significa arrivare al culmine della facoltà logica

La capacità cioè di vedere il mondo non solo nell'apparenza ma in tutto ciò che sta nascosto sotto l’apparenza

Questo richiede uno sforzo enorme, richiede la formazione dell'organo dell'intelletto, che deve opporsi all'occhio e all'orecchio del corpo che non è allenato a percepire le cose in questo modo

Si tratta quindi di imparare a vedere con l'Occhio e con l'orecchio dell'intelletto e questo lavoro serve sempre al bene della Polis

Al vero filosofo non interessa il successo del singolo, il filosofo disprezza i vantaggi personali e le ricchezze

Per il filosofo la vera ricchezza è la virtù

Chi governa non avrà nulla in cambio se non il mantenimento, quindi ci troviamo di fronte ad un mondo alla rovescia

avrà soltanto il suo il suo corpo e null’altro

Il testo di Platone e ricco di cose modernissime. I verbi che usa quando parla della Paideia sono quasi tutti di tipo costrittivo, si deve fare così, è necessario si faccia così...

La legge dice che bisogna studiare aritmetica, il calcolo, quindi sono norme costrittive

Quindi sembra una struttura autoritaria, ma poi improvvisamente Platone ribalta tutto e dice che autoritativamente non si impara nulla

Si impara con il gioco, si impara con l’Eros, si impara quella forte tensione verso il piacere di apprendere

Apprendere è un piacere, è piacere di apprendere cose che prima non erano visibili

In questo quadro si pone un tema molto attuale, il tema della selezione dei migliori, Platone si pone il problema della selezione sempre in vista del bene della polis

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Bisogna selezionare i migliori per il bene della polis, questa selezione deve essere fatta sul serio, bisogna capire bene quali sono i migliori cioè coloro che sono davvero dediti alla ricerca della verità

I migliori non sono i nobili e migliori non sono i più ricchi. Nella Repubblica l'uomo timocratico e considerato il peggiore

Ma dove si forma l'aristocrazia del sangue e l'aristocrazia della ricchezza? Si forma nella famiglia, nella quale Platone vede il fondamento degli interessi personali

È nella famiglia che nasce l'idea che i figli miei sono migliori degli altri quindi è lì che nasce l'interesse personale privato, per questo quindi Platone e contro la famiglia

È contro riconoscimento di paternità e maternità e contro la trasmissione dei beni. Platone è per una sorta di comunismo in cui tutti hanno i beni necessari

È contro l'ereditarietà. Tra l'altro i governanti non possiedono nulla e non hanno nulla da trasmettere perché essendo saggi hanno il loro compenso in ciò che fanno

Aristocrazia del denaro ed aristocrazia del sangue e le famiglie sono il male perché portano la discordia nella città

È attraverso la famiglia che passa il peggio, quella baraonda, quella discordia della metafora della nave

Platone è uno dei filosofi più inclusivo pur distinguendo tra classi diverse, però si chiede: chi mi dice che nelle classi più umili non nascano alcune tra le persone migliori e che al contrario che tra le classi più elevate non ci siano persone incapaci

Platone prevede un periodo lunghissimo di preparazione prima di poter entrare in politica, prevede una cinquantina d'anni perché bisogna aver raggiunto la saggezza necessaria a vedere ciò che si nasconde dietro l'apparenza

01:15:40 Platone, rompendo ogni schema dell’epoca va ad attaccare frontalmente la matrice di ogni discriminazione, cioè attacca frontalmente la discriminazione nei confronti delle donne, non perché è un femminista ante literam, ma perché è un razionalista: anche tra le donne si possono trovare delle persone particolarmente dotate. Se i bene della città è il vero obiettivo, io devo eliminare ogni filtro che possa impedirmi di riconoscere le persone davvero di valore, quindi devo eliminare anche il filtro di genere.

01:15:00 Per Platone non c’è peggiore crimine che non riconoscere le qualità e il valore delle persone, il talento naturale, flua. Impedire alle persone di realizzare ciò che la natura ha loro dato è un crimine.

Le donne quindi devono essere educate come gli uomini.

Nella ginnastica le donne si eserciteranno nude come gli uomini.

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Le città ideali ci possono essere anche tra i barbari. Non hanno importanza le etnie, le lingue diverse. L’importanza è che si manifesti la flua, che emerga il bene, che si diventi canale attraverso cui l’idea del bene passa e si afferma