PK I PATERNESI sicilia 2006/i...mano Antonello Venditti - che ha anche ispirato il film omonimo...

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I Paternesi speciale di Free Press allegato de “La Sicilia” all’edizione di Catania del 29 giugno 2006 - e-mail: [email protected] - Spedizione A.P. comma 20b - Art. 2 legge 662/96 Pubblicità Publikompass Catania tel. 095 7306311 - Progetto grafico Studio Di Marco - Realizzazione Melamedia sas - Tipografia e stampa TI.ME. srl PK 39,20x50 PK 39,20x50 QUINDICINALE D’INFORMAZIONE LOCALE 29 GIUGNO 2006 il de I PATERNESI PK/ 212 mm x 45,5 mm colore alle pagine 17-18-19-20 IL COMUNE INFORMA S S o o f f o o n n i i s s b b a a A A n n g g u u i i s s s s o o l l a a : : u u n n a a v v i i t t a a p p e e r r l l a a p p i i t t t t u u r r a a Parrocchie: una chiesa-garage, tantissimi fedeli e molte attività Accademia La Fenice: l’antico cuore della nostra cultura Alfio Palumbo: campione d’Europa per portare in alto il nome della città L L A A N N O O T T T T E E P P R R I I M M A A D D E E G G L L I I E E S S A A M M I I D D E E I I M M A A T T U U R R A A N N D D I I P P A A T T E E R R N N E E S S I I

Transcript of PK I PATERNESI sicilia 2006/i...mano Antonello Venditti - che ha anche ispirato il film omonimo...

  • I Paternesi speciale di Free Press allegato de “La Sicilia” all’edizione di Catania del 29 giugno 2006 - e-mail: [email protected] Spedizione A.P. comma 20b - Art. 2 legge 662/96 Pubblicità Publikompass Catania tel. 095 7306311 - Progetto grafico Studio Di Marco -

    Realizzazione Melamedia sas - Tipografia e stampa TI.ME. srl

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    QUINDICINALED’INFORMAZIONE LOCALE 29 GIUGNO 2006

    il de

    I PATERNESI

    PK/212 mm x 45,5 mm colore

    alle pagine 17-18-19-20IL COMUNE INFORMA

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    Parrocchie:una chiesa-garage,tantissimi fedelie molte attività

    Accademia La Fenice:l’antico cuore della nostracultura

    Alfio Palumbo:campione d’Europaper portare in alto il nomedella città

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    In questo ultimo numero di giugno de I Paternesi, ci occupiamo di esami di maturità con un serviziofirmato dal nostro Giorgio Cicciarella.Quello di Notte prima degli esami, classico della musica leggera italiana scritto e interpretato dalcantautore romano Antonello Venditti, è uno dei ritornelli più noti e canticchiati dal grande pubblico.Una canzone che le radio, mai come in queste settimane, continuano a mandare in onda nel periodo

    degli esami di maturità. Il testo di Venditti ripercorre le intime emozioni di chi si appresta ad affrontarela prova più insidiosa dell’intero ciclo scolastico. Tanti i modi di passare questa fatidica notte, un momento

    d’attesa che sembra non finire mai e in cui affiorano le paure di non riuscire a sostenere ilconfronto con la commissione, il dubbio di non aver ultimato al meglio il programma di questao quella materia, la certezza di aver dato, in alcuni casi, il massimo nella fase preparatoria.Un insieme di emozioni che abbiamo cercato di carpire intervistando alcuni studenti paternesia poche ore dal capitolo conclusivo della maturità: la prova orale.Nel secondo servizio portante del giornale, Francesco Giordano ci parla della straordinariafigura della pittrice cremonese Sofonisba Anguissola. La figura di quest’importantissimaartista, i cui dipinti sono custoditi nei più importanti Musei di tutto il mondo, è infattiindissolubilmente legata alla città di Paternò, dove visse per cinque anni, sposa di don Fabrizio

    Moncada, rampollo della potente famiglia siciliana. Quasi certamente, nella nostra città Sofonisba realizzònumerose opere, poi andate perdute nel corso degli anni. L’unica arrivata fino ai nostri giorni è quellaMadonna dell’Itria custodita nella chiesa dell’Annunziata.Spazio poi a Il Comune informa, l’inserto del nostro giornale curato in collaborazione con l’Ufficio stampadell’Amministrazione. Ci occupiamo del grande successo ottenuto dalla Settimana del libro, degli assessoratiai Servizi sociali e alle Attività produttive, e del lavoro del Consiglio comunale.Nella rubrica riservata alle parrocchie cittadine, Maria Gabriella Cirino ci descrive la comunità di SantaMaria alla Scala. Un gruppo di fedeli molto ampio, visto che le zone d’interesse della parrocchia sono tre:il centro storico, l’area di espansione denominata Scala Vecchia, e quella delle campagne. Ancora la storiaprotagonista nell’articolo di Angelino Cunsolo dedicato all’accademia La Fenice, antico sodalizio che oltrea promuovere iniziative di carattere culturale, si batté persino per riportare la città al demanio. E infinelo sport, con un articolo di Salvo Spampinato in cui vi presentiamo un ritratto del campione di body-building Alfio Palumbo. All’interno del giornale, anche la rubrica fotografica curata in collaborazione conOrazio Oliveri.Vi auguriamo una buona lettura, dandovi appuntamento al 13 luglio, sempre con La Sicilia, per il prossimonumero del nostro periodico.

    I Paternesi

    EDITORIALE

    pag. 3-4-5-6

    Nella foto:dopoaver sostenutole tre provescritte,gli studentipaternesisi preparano perl’esame orale

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    otte prima degliesami, notte diPolizia, certoqualcuno te lo seiportato vai. Notte

    di mamma e di papà col biberonin mano, notte di nonne alla fine-stra, ma questa notte è ancoranostra. Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni, nottedi sogni, di coppe e di campioni.Notte di lacrime e preghiere, lamatematica non sarà mai il miomestiere. E gli aerei volano inalto tra New York e Mosca, ma

    questa notte e ancora nostra:Claudia non tremare non ti possofar male, se l’amore è amore…

    È questo uno dei ritornelli più noti e canticchiati dal grandepubblico, tratto da Notte primadegli esami, un classico dellamusica leggera italiana, scritto einterpretato dal cantautore ro-mano Antonello Venditti - che haanche ispirato il film omonimorivelatosi uno dei maggiori suc-cessi dell’ultima stagione cinema-tografica (vedi box). Un refrainche le radio, mai come in queste

    di Giorgio Cicciarella

    LLLLAAAA NNNNOOOOTTTTTTTTEEEE PPPPRRRRIIIIMMMMAAAADDDDEEEEGGGGLLLLIIII EEEESSSSAAAAMMMMIIII

    DDDDEEEEIIII MMMMAAAATTTTUUUURRRRAAAANNNNDDDDIIIIPPPPAAAATTTTEEEERRRRNNNNEEEESSSSIIII

    Dopo le tre prove scritte,gli studenti della nostra cittàsi apprestano ad affrontare

    l’ultimo scoglio che li separadal conseguimento del diploma,

    la prova oraleTanti i modi di passare

    le fatidiche ore prima di questoimportante momento:

    ore di attesa e dubbi, trascorsestudiando o anche...tentando inutilmente

    di addormentarsi

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    settimane, continuano a mandarein onda alla vigilia degli esami dimaturità. Una canzone che riper-corre le intime emozioni di chi si appresta ad affrontare la provapiù insidiosa dell’intero ciclo scola-stico.

    Tanti i modi di passare questafatidica notte, un momento d’at-tesa che sembra non finire mai ein cui affiorano le paure di nonriuscire a sostenere il confrontocon la commissione, il dubbio dinon aver ultimato al meglio ilprogramma di questa o quellamateria, la certezza di aver dato,in alcuni casi, il massimo nellafase preparatoria. Un insieme diemozioni che abbiamo cercato dicarpire intervistando alcuni stu-denti paternesi a poche ore dalcapitolo conclusivo della matu-rità: la prova orale.

    “Provo una grande emozione - spiega Chiara Salpietro, 19 annidel liceo Socio-psicopedagogico -e anche un po’ di tensione. L’adre-

    nalina sale e salirà sempre più conl’avvicinarsi della conclusione.Ciò che più temevo però, la terzaprova scritta, è già stata superata”.

    “Ancora - dice - non so cosa faròla notte prima dell’orale. Di certoresterò sveglia. Forse uscirò congli amici, o forse starò in casa, manon credo che in quest’ultimocaso prenderò tra le mani unlibro: non serve ripassare all’ulti-mo minuto. Penso che sarà unanotte interminabile. Nell’attesami conforta la forza che mi infon-dono i miei genitori e tutte le per-sone care che già hanno superatoquesta prova”.

    Ma al di là dell’emozione mo-mentanea Chiara ha una ben pre-cisa, e lucidissima, opinione sugliesami.

    “Credo che la maturità - confer-ma - sia soltanto un trampolino di lancio per chi, come me, dovràaffrontare la carriera universita-ria. Questo, insomma, sarà uno deitanti esami che dovrò affrontare”.la locandina della pellicola diretta da Fausto Brizzi

    Qualche mese fa, ispirandosi alla canzone di Venditti, il regista Fausto Brizzi ha realizzatoun lungometraggio - con Giorgio Faletti, Cristina Capotondi e Nicolas Vaporidis - rivelatosiuno dei più grandi successi della scorsa stagione cinematografica.In una colorata estate degli anni Ottanta Luca e i suoi amici si preparano ad affrontarei temuti esami di maturità. Ma invece di studiare riescono a collezionare un’incredibileserie di buffe disavventure.A cominciare è proprio Luca che, travolto da insolito coraggio, rovescia su Martinelli, “ilprofessore di lettere più bastardo della storia dell’umanità”, una micidiale collezione diinsulti e accuse. Dieci secondi dopo scopre che Martinelli sarà il nuovo membro internoagli esami. Come se non bastasse, poche ore dopo, Luca si innamora di una esuberantecoetanea conosciuta a una festa, Claudia, per poi scoprire dopo pochi giorni che è fidanzatacon un ragazzo con venti chili di muscoli più di lui.Luca però non si perde d’animo e comincia una spasmodica ricerca dell’amata. Di leiconosce solo il nome ma ignora la cosa più importante... che è la figlia dell’odiatoprofessor Martinelli.Tutto culmina con la notte prima degli esami.E il mattino dopo nessuno dei protagonisti sarà più lo stesso.

    IL FILM

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    nel tempo che, ripeto, non aiuta-no granché”.

    Per Carmelo, il vero incubo èstato rappresentato dalla notteche ha preceduto la seconda provascritta.

    “La verifica - conferma - è stataparticolarmente dura. Per nonparlare del fatto che ho passatogran parte delle ore notturne suinternet, alla vana ricerca di qual-che indizio sulle tracce che sareb-bero state poi proposte l’indomanimattina”.

    Rosy Asero è quella che puòsenza alcun dubio definirsi unastudentessa modello. Più che ottimi i risultati conseguiti negli anni in cui ha frequentato il

    Le opinioni di Chiara sono, ingran parte, condivise da RossellaMannino. Anche lei ha frequenta-to l’ultimo anno del liceo Socio-psico-pedagogico.

    “So già - dice un po’ sconsolata -che la notte prima degli esaminon chiderò occhio. Resterò chiu-sa nella mia stanza, al buio, evisto che siamo in tema,probabil-mente, ascolterò la canzone diVenditti”.

    “Ho un po’ di paura - aggiunge -e credo che, trovandomi di fronteai professori, non riuscirò anascondere l’ansia: sono fattacosì. Spero, comunque, di riu-scire a contenere il panico che inun primo momento si impadro-nirà di me e di affrontare l’esameal meglio delle mie potenzialità.Vedo il superamento di questeprove come un traguardo datagliare e alla fine, ne sono certa,ce la farò”.

    Carmelo Castelli, invece, af-fronterà gli esami per conseguirela maturità tecnica industriale.

    “Sono sinceramente emoziona-to - spiega - ma allo stesso tempoconsapevole delle mie reali poten-zialità: penso di essere pronto”

    “Gli studenti delle superiori - afferma - non sono abituati adaffrontare prove tanto importantie scontano, dal punto di vistaemotivo, questa mancanza diesperienza. D’altronde consideria-mo che l’ultimo vero esame primadella maturità e quello per lalicenza media. Ricordi lontani Rosy AseroRossella Mannino

    Chiara Salpietro

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    Liceo linguistico e adesso, anchelei, si ritrova ad affrontare questaestenuante attesa che precede gliesami orali.

    “Non vedo l’ora - afferma conconvinzione - di finire e potermirilassare un po’. L’attesa è stres-sante, anche se a mio avviso servela giusta dose di tensione per faresempre meglio

    Tutti quelli che hanno già ottenuto la maturità continuano a dirmi che non c’è nulla di cuipreoccuparsi ma penso sia nor-male avere un po’ di timore primadi affrontare un esame che rivestetale importanza. A ogni modo, misforzerò di vivere i momenti deci-sivi con la maggiore tranquillitàpossibile”.

    “Penso - prosegue la giovanestudentessa - che la notte primadella prova conclusiva non dor-mirò e farò in modo di ripassarequante più cose possibile, giustoper far passare velocemente iltempo. Di certo sarò un po’ ansio-sa, ma sono emozioni che vale lapena vivere”.Preparazione, impegno, concen-trazione: così Giuseppe Spitale-ri, studente dell’Istituto tecnico

    segue da pagina 5

    commerciale,ha scandito gli ultimi giorni in vista degli esami.“Da oltre un mese - confer-ma - studio in funzione dellam a t u r i t à . Spero che lebuone notizie arrivino giàcon i risultati degli scritti,poiché ai fini della valutazio-ne finale sono fondamentali ivoti conseguiti nella seconda e nella terza prova”.“Neanche io

    - prosegue - credo che prima degliorali riuscirò a dormire. Poi è possibile che, vinto dalla stan-chezza, finisca per crollare, ma il pensiero sarà rivolto sempre almomento in cui mi siederò di fronte ai professori e alle domande

    che mi verranno poste”.Marcello Pruiti ha 28 anni.Lui all’appunta-mento con lamaturità giunge con un po’ di ri-tardo, ma dimo-stra la stessa determinazionedei più giovani. Ha frequentato un istituto pari-tario e spera di vedere premiati ipropri sacrifici con il consegui-mento del diplo-ma di Geometra.“Non è stato sem-plice - dice - arri-vare a questo tra-guardo: di giorno,infatti, ho conti-nuato a lavorare,mentre nelle ore

    serali mi sono dedicato allo stu-dio. Riprendere i libri, per me chesono padre e marito, ha richiestouna dose di sacrifici non indiffe-rente, ma sento come prioritarial’esigenza di crescere dal punto divista personale e professionale”.

    Nonostante dieci anni di espe-rienza in più rispetto agli altrimaturandi, anche lui sente l’emo-zione trasmessa da questo impor-tante momento.

    “Spero di riuscire a dormire - af-ferma - per arrivare quanto piùsereno possibile all’appuntamentodel giorno dopo. Non credo cheripasserò nulla: farlo la notteprima credo sia inutile. La provaorale, poi, è quella che temo mag-giormente, ma ce la metterò tuttaper ottenere questo benedettodiploma”.

    Non ci resta altro da fare cheestendere a tutti i candidati unsincero in bocca al lupo.

    Giuseppe Spitaleri

    Marcello Pruiti

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    SSSSOOOOFFFFOOOONNNNIIIISSSSBBBBAAAA AAAANNNNGGGGUUUUIIIISSSSSSSSOOOOLLLLAAAA::::UUUUNNNNAAAA VVVVIIIITTTTAAAA PPPPEEEERRRR LLLLAAAA PPPPIIIITTTTTTTTUUUURRRRAAAA

    Nata a Cremona nel 1530,l’artista visse a Paternòper cinque anni, sposadi don Fabrizio Moncada.Quasi certamente,nella nostra città realizzònumerose opere, poi andateperdute nel corso degli anniL’unica arrivata fino ai nostrigiorni è la Madonna dell’Itriacustodita nella chiesadell’Annunziata

    La Madonna dell’Itria, unolio su tavola collocatonell’atrio della chiesadell’Annunziata dell’exMonastero di Paternò, è

    una splendida opera d’arte, recen-temente attribuita alla più celebrepittrice del Cinquecento, la cre-monese Sofonisba Anguissola, lecui creazioni sono custodite neipiù famosi Musei di tutto ilmondo. L’opera, che non riportané firma né data, ha avuto la con-ferma dell’attribuzione grazie aun documento notarile rinvenutopochi anni fa nell’Archivio storicodi Catania dallo studioso FilippoMarotta Rizzo.

    Il documento in questione,datato 25 giugno 1579, attesta la donazione del quadro ai frati francescani conventuali dellanostra città, da parte della stessaautrice. Questo il contenuto deldocumento, proveniente dagli attidel notaio Giovanni FilippoFratrisi da Paternò: Quatro ima-ginis gloriosissimae VirginaeMatris Mariae sub titulo de Itriaconstructum et factum in tabulaper endem donatricem et dictum

    di Francesco Giordano

    A destra:il dipinto della Madonna dell’Itria

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    lasciò la Lombardia, ignara chenon vi avrebbe più fatto ritorno.

    A Madrid, nel 1560, l’artista fuben accolta e prese intensamenteparte alla vita di corte, dipingendonumerosi ritratti dei personaggidella famiglia reale. Dall’esperien-za spagnola Sofonisba riuscì adacquisire le soluzioni iconografi-che del pittore di corte AlonsoSanchez Coello e del suo maestrofiammingo Anthonis Mor.

    L’artista cremonese unì un’immediata spontaneità di senti-menti, tipici della sua ricerca, allametafisica statuarietà del ritrattoaulico. Inoltre, la pittrice studiò lavitalità psicologica del soggettoavvalendosi degli studi esteticibergamasco-bresciani del Moronie del Lotto, anche se restò fortel’influenza del Correggio.

    Nel 1568, Isabella di Valois morì di parto. Sofonisba ne rima-se scossa, ma restò a corte dove

    Subito, si interessarono alla pittrice i Farnese di Parma, ilgovernatore di Milano, il duca diSessa, il duca d’Alba. E grazie aquest’ultimo, per lei si schiuserole porte della corte spagnola. Lo stesso Filippo II la chiamò aMadrid come dama di corte dellanuova regina, la francese Isabel-la di Valois, e nel 1559 Sofonisba

    quondam Don Frabricium eiusvirum.

    Il quadro fu dipinto dall’artistacremonese proprio a Paternò,dove visse per cinque anni, sposadi don Fabrizio Moncada, rampol-lo della potente famiglia siciliana.Quasi certamente, qui realizzòaltre opere, andate perdute nelcorso degli anni, tra cui un ritrat-to del marito. Inoltre un docu-mento rinvenuto recentementeattesta che anche i padri cappuc-cini possedevano un quadro da leirealizzato.

    Sofonisba Anguissola nacque a Cremona intorno al 1530 daAmilcare e Bianca Ponzoni. Fu laprima di sette figli, e insieme allesorelle fu avviata dal padre allostudio della letteratura, dellamusica e della pittura.

    Le prime nozioni artistiche So-fonisba le apprese da BernardinoCampi, pittore nella Lombardiaspagnola. In questo periodo comin-ciò a impegnarsi allo studio dellaritrattistica, tralasciando il consue-to soggetto religioso. Dopo il Cam-pi, la sua educazione proseguì conl’anziano Bernardino Gatti, dettoil Sojaro.

    Visto il talento della figlia, Amil-care Anguissola ne sollecitò ulte-

    riormente l’educazione artistica ei contatti con le corti di Mantova,Ferrara, Parma, Urbino e Roma.Amilcare Anguissola fu il primo, ilpiù convinto e tenace promotoredel talento della figlia. A riguardo,resta un interessante epistolarioche mostra come fosse fitta la corrispondenza - coi potenti e coigeni artistici dell’epoca - per ten-tare di “raccomandare” la propriafiglia.

    Per la più cara cosa ch’io abbia,gli dedico essa Sophonisba persua serva e figliola… scrisse alsommo Michelangelo, il qualerispose con buoni giudizi e inco-raggiamenti. Se l’intervento dell’abile Amilcare Anguissola fuimportante per far emergere lafiglia da un contesto provinciale,decisivo fu l’eccezionale talento diquest’ultima.

    Per Sofonisba, il primo passoimportante arrivò con un invitoalla corte dei Gonzaga, da dove la giovane avrebbe spiccato quel primo volo che l’avrebbecondotta molto lontano. Intanto, i suoi dipinti erano molto ricer-cati, tanto che lo stesso Vasari, nel 1566, volle conoscerla, poichéle sue tele suscitarono in lui gran-de impressione. continua a pagina 11

    Sotto: particolare dell’autoritratto di Sofonisba

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    continuò a dipingere. Nel 1573,già quasi quarantenne, con ildiretto intervento di Filippo II fufatta sposare per procura con donFabrizio Moncada di Paternò.

    Iniziò per l’artista il viaggio ver-so la Sicilia, dove sarebbe vissutaper cinque anni fra la nostra cittàe Palermo, poi, nel 1578, il giovaneFabrizio rimase ucciso in mare, eSofonisba si ritrovò vedova.

    Quello siciliano è il periodo dell’artista cremonese che ci interessamaggiormente. Alcuni autori con-temporanei hanno descritto ilsoggiorno paternese di Sofonisbacome “avvelenato” dai cattivi rap-porti coi Moncada, parlando di uncontenzioso per la restituzionedella dote, nonché della sua celere“fuga”.

    Alla luce di attenti studi, però,questi sembrano essere elementida sfatare. In materia, ci aiutanogli studi fatti dalla professoressaLina Scalisi, docente di Storia moderna alla facoltà di Linguedell’Università di Catania, e stu-diosa dei Moncada.

    “All’epoca di Sofonisba - af-ferma la studiosa -, il feudo diPaternò, insieme a Caltanissetta ePalermo, costituiva la corte deiMoncada, ed era tutt’altro che unterritorio periferico e marginaleda cui fuggire”.

    “Ho consultato - aggiunge - nu-merose fonti: il Carteggio della fa-miglia Moncada, il Fondo inedito

    dei Moncada, nonché numerosebiografie, tra le quali sottolineoquella del De Ribera, autore diBiografie di Donne Illustri (pub-blicato a Venezia nel 1609, quandoSofonisba era ancora viva e giàfamosa) e ancora Siciliane, dizio-nario biografico a cura di Marinel-la Fiume e con la parte dedicata a Sofonisba curata da SimonettaLa Barbera. Da questi scritti e specialmente, dalla corrisponden-za tra l’Anguissola e la cognataAloisia de Luna e Moncada, nipo-te del potente conte Vega e mogliedi Cesare Moncada, emerge unottimo rapporto di amicizia tra ledue donne, nonché con l’intera

    casata. Non risulta neanche uncontenzioso per la restituzionedella dote”.

    Per tutta la vita Sofonisba simosse in un contesto privilegiato,tra grossi finanzieri, ricchi com-mercianti, banchieri e, ovviamen-te, nobili - la potente corte diFilippo II in Spagna e quella piùpiccola dei Moncada di Paternò.Per approfondimenti in materia, è di prossima pubblicazione Alla corte dei Moncada, a cura diGiuseppe Giarrizzo e della stessaLina Scalisi.

    Dopo la partenza dalla nostracittà, comunque, la vita di Sofo-nisba fu ancora molto lunga ericca. Frequentò la corte vicerealedi Palermo e, nel 1579, si sposòuna seconda volta, contro la vo-lontà della stessa corte spagnola,con un capitano di nave, il nobi-le genovese Orazio Lomellini. Iconiugi vissero serenamente aGenova per molti anni, dove fre-quentarono pittori tra i quali LucaCambiaso, Bernardo Castello e IlGenovese.

    Intorno al 1615 Sofonisba, or-mai ottuagenaria, si trasferì insie-me al marito a Palermo, dove ilLomellini godeva di importanti ca-riche e impegni. Rimasta vedova,continuò a dipingere fino a quandodovette cessare per il progressivoindebolimento della vista.

    Nel 1624 Sofonisba ricevette lavisita del giovane pittore fiammin-

    go Antonie Van Dyck, chiamato in città per dipingere il ritratto del viceré Emanuele Filiberto diSavoia. Van Dyck restò affascinatodalla figura di Sofonisba e dallasua pittura, e scrisse tra l’altro:…ancora contò parte della vita diessa, per la quale se conobbe esse-re pittora de natura et miracolosaet la pena magiore che hebbe eraper mancamento de vista de nonpoter più dipingere.

    Sofonisba non ebbe figli, matenne contatti con i lontani nipotidi Cremona. I documenti la de-scrivono ancora attiva nell’estatedel 1625, fino a quando, nel mesedi novembre, il giorno 16, morì aPalermo, e fu sepolta nella chiesadi San Giorgio dei Genovesi.

    Sotto: Sofonisba disegnata da Van Dycknel suo diario

    Sopra: ritratto della regina di Spagna,Isabella di Valois

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    UUNNAA CCHHIIEESSAA--GGAARRAAGGEE,,TTAANNTTIISSSSIIMMII FFEEDDEELLIIEE MMOOLLTTEE AATTTTIIVVIITTÀÀ

    Le nostre parrocchie

    Una grande parrocchiaposta alla periferia suddi Paternò, che si avva-le di molte rettorie e,provvisoriamente, ha

    sede all’interno di un garage presoin affitto da un privato e pagatocoi soldi dei fedeli. Una parrocchiadi frontiera, incastonata in undedalo di strade, su cui sorgono lenuove costruzioni di un grannumero di abitanti.

    Posta inizialmente nel cuoredella città, presso la chiesa diSant’Antonio Abate, la parrocchiadi Santa Maria alla Scala, ha poi risposto, nel 2002, all’invitomissionario proposto dal vescovoLuigi Bommarito, che chiese all’allora parroco Carmelo Vitellinodi trasferirsi negli attuali locali di via Scala Vecchia. Nel centrocittadino, infatti, erano presentigià due grandi parrocchie - quelladi Santa Barbara e quella di SantaMaria dell’Alto o Matrice - mentrenella grande periferia sud le par-rocchie di San Biagio e quella diSan Giovanni Bosco risultavanoinsufficienti alla cura di un popo-loso quartiere in forte espansione.

    Nella pagina:sopra,l’altare della chiesa;in alto a destra,il parroco Carmelo Vitellino

    Le zone d’interessedella comunità di Santa Mariaalla Scala sono tre: il centrostorico, l’area di espansionedenominata Scala Vecchia,e quella delle campagne

  • 14 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006Le nostre parocchie

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    Nel quartiere Scala Vecchia si trova la stanza liturgica e un

    ufficio parrocchiale chefunge anche da centroascolto Caritas, intito-lato a don Pino Puglisi.In quest’ultimo anno gli assistiti dal centro si sono triplicati e lacomunità della parroc-chia organizza già dadue anni una raccoltamensile di viveri durantel’offertorio delle messedomenicali.

    Il disagio più grave della zona è la mancanza di lavoro, che pro-duce un alto numero di famiglieindigenti. La parrocchia cerca di essere canale per veicolareinformazioni relative al mondodel lavoro, sebbene le offertesiano minime e non sufficienti al reale bisogno. I giovani e i ra-gazzini, che non sono pochi, nontrovano in questa fascia di territo-rio un luogo dove incontrarsi ecrescere; lo stesso catechismo, neimesi invernali, si svolge nel vicinoasilo Michelangelo Buonarroti enei locali della vecchia parroc-chia, mentre il prossimo anno sidovrà iniziare un ulteriore ciclonei locali della cappella di MariaAusiliatrice, ubicata alla fine divia Giovanni Verga.

    Le zone servite dalla parrocchiasono dunque tre: il centro storico,dove si trova la rettoria di Sant’

    Antonio, vecchia sede della par-rocchia; la zona di espansionedenominata Scala Vecchia, ove sitrova l’attuale sede parrocchiale; ela zona delle campagne, che siestende sino a Sferro e vede il suocentro pastorale nella suddettacappella di Maria Ausiliatrice.

    Il nuovo piano regolatore ha giàindividuato un’area equidistantedalle tre zone per l’edificazione di un nuovo edificio di culto. Laparrocchia, dal 2002, richiede l’assegnazione del terreno e sta rac-cogliendo in vario modo, i fondinecessari, tuttavia l’Amministra-zione tarda a consegnare l’area.

    Dopo una pausa di dieci anni,nel 2006 è stato poi rieletto unConsiglio pastorale parrocchiale,che coadiuva il parroco, ed è sortaanche una Commissione per pro-gettare la nuova chiesa e ristrut-turare le molte rettorie. Tra le

    Da due anni, a gestire la realtàparrocchiale del quartiere ScalaVecchia è don Alessio MariaMessina, 29 anni, da tre sacerdotee oggi anche responsabile vica-riale della Pastorale giovanile evocazionale che si riunisce mensil-mente per una veglia nella chiesadi Sant’Antonio Abate, oggi dive-nuta rettoria.

    “Le nostre attività - spiega donAlessio - sono molte e per questosiamo soggetti a una forte fram-mentazione. Nella vecchia sede,come accade già da vent’anni, siriunisce il gruppo scout PaternòIII (che dal prossimo anno saràpresente anche nella zona scalavecchia per servire l’intero terri-torio parrocchiale). Mentre inquella nuova, vi sono molte altreiniziative tra cui, novità di quest’anno, il Grest per tutti i giovanidella comunità”.

    Sotto:la chiesa di Sant’Antonio abate

    MARIA GABRIELLA CIRINO

    attività svolte nelle varie sedi ri-cordiamo dunque la catechesi perragazzi, adulti, e mamme; lectiodivina; percorsi per fidanzati e per famiglie. Inoltre, ricadendo ilnuovo cimitero all’interno del ter-ritorio parrocchiale, ogni sabatomattina, una messa viene celebratain una cappella senza porte, senzapanche e senza altare, denominataRisurrezione del Signore, che laparrocchia non può attrezzarepoiché, anche in questo caso,attende dal Comune il comodatod’uso gratuito.

    Cinque sono le feste della par-rocchia: Sant’Antonio abate, 17gennaio, che si svolge su tutto ilterritorio parrocchiale, interes-sando tutte le sedi e tutti i gruppi;San Giuseppe, 19 marzo, nell’altrarettoria di Santa Maria delleGrazie (anche questa chiesa cadenel territorio della parrocchia)dove, insieme al rettore don AlfioConsoli, il parroco e la comunitàvivono questo momento di festa di quartiere; San Giuseppe lavora-tore, prima domenica di maggio,nell’ulteriore rettoria di SanGiuseppe, a Sferro, ai confini dellaparrocchia; il 24 maggio, la festadi Maria Ausiliatrice, nella cappel-la omonima; e infine la MadonnaBambina, che si celebra l’otto set-tembre, nella rettoria di Sant’Antonio Abate.

    Sotto:l’esterno della chiesa-garage

  • La nostra storia15 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

    PKpiedino interno mm 212 x mm 143,5

    COLORE

    La storia millenaria diPaternò è assai fram-mentaria per notevolicarenze nella conser-vazione di importanti

    scritti e documenti. Pertanto sipotrebbe pensare che in tantisecoli sono mancati persone di uncerto spessore culturale, anche secosì non è, perché la città ha sem-pre avuto personalità di spicco inogni campo dello scibile umano.

    A dimostrazione di ciò, tra tante valide istituzioni, si accennaqui la storia dell’accademia LaFenice, che produsse per due se-coli, anche se con qualche inter-ruzione, tanti importanti lavoriculturali di grande valore.

    ACCADEMIA LA FENICE:L’ANTICO CUOREDELLA NOSTRA CULTURA

    Il sodaliziofu rifondato più volte,e oltrea promuovereiniziativedi carattere culturalesi batté persinoper riportare la cittàal demanio

    continua a pagina 16sopra: la chiesa della Madonna del Rosario con annesso il convento che fu sede dell'accademia

  • 16 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

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    B/N

    La nostra storiaSeppur alcune notizie si sono

    perdute, l’impegno di alcuni con-temporanei ha consentito unabuona ricostruzione della storiadell’accademia. In particolare èrisultata preziosa la monografiastilata dopo attente ed estenuantiricerche nelle biblioteche diPaternò, di Catania e di Palermodal professor Francesco Sinatra,paternese e docente di Lettere nei licei. Questi ha ricostituito la data della fondazione dell’acca-demia - rifacendosi agli scrittilasciati dallo storico locale padreFrancesco Onorato Colonna -,risalente a un periodo intorno allafine del 1500, tempo in cuiPaternò, già sottratta al demanio,era proprietà dei Moncada, in par-ticolare durante l’investitura didon Francesco Moncada e Luna,avvenuta nel 1572.

    Questo principe è da considerareil fondatore dell’Accademia - cioèun “liceo” che curò lo studio delle scienze e delle arti liberali -, non per dare uno strumento agli intellettuali (laici e clericali), ma per distrarli dai moti tendenti a ripor-tare Paternò al regio de-manio.

    L’accademia non durò molto, in quanto il primo gennaio del1634 risultò rifondata. Assunsepoi nel 1647 il titolo Collegio deirinnovati, che nel 1650 diede allestampe una raccolta di poesie daltitolo Fiori di Pindo, poi andataperduta - anche se ne rimaseroalcuni frammenti in opere di storiografi locali. Anche questa ri-fondazione dopo un certo numerodi anni cessò la sua attività, manel 1704 riapparve col titolo di Ac-cademia Fenice rediviva e ancora,nel 1793, col titolo accademia LaFenice.

    L’Accademia, oltre alla pubbli-cazione predetta diede alle stampealtri due lavori letterari: Manipolodi cipressi, stampato a Napoli nel1705, e In ossequio della S.R.M. di Ferdinando IV Re di Napoli e di Sicilia. Questo opuscolo contie-ne due note: l’elenco dei soci dell’accademia, con i loro “epiteti” e lemansioni assegnate a ognuno di essi.

    I soci erano 105 complessivamente, di cui circa tre quarti paternesi e un quarto di città e comuni di

    Sicilia.

    ANGELINO CUNSOLO

    Tutti possedevano titoli eccle-siastici e civili: notai, medici fisici,letterati, giudici, docenti univer-sitari.

    L’attività culturale degli accade-mici non si limitò alla sole pubbli-cazioni, ma anche alle conferenzeche consentirono approfondimentisulla storia di Paternò.

    Nel 1637, quando cioè SanDomenico fu eletto patrono diPaternò, si trattò il nome Innessa,o Inessa, o semplicemente Nessa,che fu della città prima di esserechiamata Paternò. Questo perchéalcuni accademici asserirono che sul portico del Palagio dellisignori giurati, in lettere maiu-scole era scritto: Nessa fui, Aetnavocor, post saecla Paternio dico(la città fu chiamata Inessa, poiEtna e ora Paternò).

    Inoltre l’attività degli accade-mici mirò principalmente a ripor-tare la città al demanio, liberan-dola dalla soggezione baronale. A tal proposito, il sodalizio si

    chiamò La Fenice proprio inonore del leggendario uccelloetiope che moriva bruciato e rina-sceva dalle sue ceneri. Simbolica-mente gli accademici sperarononella bruciatura del servaggiobaronale per arrivare alla libertàdi una città demaniale.

    Sogno che non si avverò pertutto il tempo dell’attività dell’accademia e oltre.

    Nell’Ottocento a Paternò si col-sero pochi frutti culturali, dei cuiperò tanti sono andati perduti. Lastessa cosa si può dire per laprima metà del Novecento, men-tre nella sua seconda metà si registrò un notevole risveglio siaper quanto riguarda la conserva-zione di materiale storico-cul-turale e sia per il considerevolenumero di pubblicazioni atte adare una migliore e più veritieraproduzione di tutto ciò che inte-ressa Paternò.

  • 17 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

    I PATERNESIIL COMUNE INFORMAcon la collaborazione dell’Ufficio stampa del Comune di Paternò e l’Ama Spa

    La kermesse è stata organizzata dell’assessorato comunale alla Cultura e dalla biblioteca

    Giovan Battista Nicolosi

    associazione Gruppo Tersicore, cheha presentato Nati per leggere.Quindi, il sette giugno, GiuseppeCasarrubea ha presentato Storiasegreta della Sicilia - Dallo sbarcoalleato a Portella della Ginestra.A introdurre il libro è stata CettinaSerra. L’otto giugno, invece, Bar-bara Ronchi della Rocca ha pre-sentato il libro La vera eleganza,con l’introduzione di Salvina Sam-bataro. Infine, il Salotto letterarioSuoni voci e… memorie, a cura diGisella Calì, ha concluso l’eventoculturale.

    Soddisfazione per la riuscita del-la manifestazione hanno espresso,innanzitutto il sindaco di Paternò,Pippo Failla, nonché la presiden-te dell’Istituzione biblioteca, dot-toressa Marilina Cancellieri, e ladirettrice, dottoressa RosannaMessina.

    “Questo evento - ha dichiaratoNino Naso, assessore alla Cultu-ra - ha visto nelle sale della Galle-ria d’ Arte Moderna di Paternò, lapresenza di importanti scrittori egiornalisti. Pertanto, si è trattatodi un evento culturale di rilievo

    arricchito dalla partecipazionedelle scuole primarie della nostracittà, dell’associazione Tersicore ela riproposta del Caffè letterario.Dato il successo riscosso, per ilprossimo anno, cercheremo nonsolo di riproporre la manifestazio-ne ma, se le risorse economiche lopermetteranno, di incrementarneappuntamenti e presenze”.

    Francesco GiordanoAddetto stampa

    Comune di Paternò

    UUUUNNNN IIIIMMMMPPPPOOOORRRRTTTTAAAANNNNTTTTEEEE SSSSUUUUCCCCCCCCEEEESSSSSSSSOOOOPPPPEEEERRRR LLLLAAAA SSSSEEEETTTTTTTTIIIIMMMMAAAANNNNAAAA DDDDEEEELLLL LLLLIIIIBBBBRRRROOOO

    Lo scorso nove giugno si è conclusa La set-timana del libro, In-contro con l’autore, laricca rassegna letteraria

    a cura dell’assessorato alla Cultu-ra del Comune di Paternò e dell’Istituzione biblioteca Giovan Bat-tista Nicolosi.

    Ad aprire la kermesse, giornocinque giugno, è stata la scrittriceAdriana Pannitteri, che ha presen-tato il libro Madri assassine diarioda Castiglione delle Stiviere. Gior-no sei giugno è stata la volta dell’

    L’assessore Naso:l’anno prossimo cercheremo

    di riproporre la manifestazione e,se i fondi lo permetteranno,di incrementarne il numero

    di appuntamenti

    l’assessore NasoIl sindaco di Paternò, Pippo Failla

  • 18 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

    UN AIUTO RECIPROCOPER IL NOSTRO FUTURO

    Questa è la strada giustaper riuscire a costruire qualcosa di importante

    Gli interessati hanno reso noto che il risarcimento sarà devoluto in beneficenza

    L’assessore ai Servizi sociali Rosario Gennaro traccia un bilancio dell’attività svolta finora,

    anticipando anche alcune promettenti iniziative

    LA GIUNTA FU DIFFAMATA

    dare oltre il proprio orticello: aiu-tandosi l’un l’altro per costruirequalcosa di importante”. Questo il messaggio, chiaro e conciso,che l’assessore ai Servizi socialiRosario Gennaro vuole trasmette-re a tutti i lettori de I Paternesi.

    “L’altro giorno - riprende - trac-ciavo un bilancio delle attivitàsvolte in assessorato, e mentre lofacevo già pensavo alle moltissimeiniziative che sono in cantiere o sirealizzeranno a breve”.

    “In questo momento - prosegueGennaro -, tra le tante cose, siamoimpegnati senza sosta nel far sì‘‘C

    redo che unadelle più grandisfide dei nostrigiorni consistanel saper guar-

    che l’Ufficio affidi funzioni almeglio, perché questa è un’altragrande battaglia di civiltà e soli-darietà nella quale le famigliepaternesi giocheranno un ruolofondamentale”.

    Fiore all’occhiello dell’assesso-rato ai Servizi sociali sono poi i duecentri diurni: quello per anziani eper diversamente abili istituiti nelnostro territorio.

    “Indubbiamente - spiega Gen-naro - nei nostri centri si è svoltoun lavoro enorme. Il centro diur-no per anziani si avvia ormaiverso i 1.500 iscritti, di cui 500

    dovranno inoltre versare a titolodi risarcimento complessivamentealtri 22.000 euro.

    La vicenda giudiziaria ebbe ini-zio con una querela presentata nel2004 dal sindaco e dai tre assessori,a seguito di una serie di articolipubblicati su La Gaz-zetta rossaz-zurra fin dal 2002 e contenentiattacchi all'amministrazione.

    Sia il sindaco Failla, sia gli as-sessori Torrisi, Ciancitto e Puglisi,hanno reso noto che devolveran-no in beneficenza la somma delrisarcimento.

    Ufficio stampaComune Paternò

    Con sentenza del 16giugno 2006, il Giu-dice monocratico delTribunale penale diCatania, sezione di

    Paternò, ha condannato VincenzoAnicito e Alfio Cartalemi, diret-tore e collaboratore del periodicolocale La Gazzetta rossazzurra, apagare due multe rispettivamentedi 5.000 e 1.000 euro per diffama-zione a mezzo stampa nei con-fronti del sindaco di Paternò PippoFailla, degli assessori SalvatoreTorrisi e Francesco Ciancitto el’ex assessore Rossella Puglisi.

    A tutti i due giornalisti, secon-do quanto stabilito dai giudici,

    Il giudice ha dato ragione al sindaco Faillae ai tre assessori che presentarono nel 2004

    una querela contro i responsabilidi un periodico locale per una serie di attacchi

    ritenuti ingiustificati

    frequentano quotidianamente lastruttura, e tante altre richiestecontinuano a giungerci da Pater-nò e dai paesi limitrofi. In quelloper i diversamente abili, invece,abbiamo allestito laboratori tea-trali, artistici e motori. Prestopotremo inoltre inaugurare inuovi locali del centro, che da viaBrescia si traslocherà nella piùconfortevole struttura di viale deiPlatani”.

    Antony Di StefanoAddetto stampa

    Comune di Paternò

    Il Giudice di Paternò alla pubblica udienza del 16 giugno 2006-06-23 ha pronunciatoe pubblicato mediante lettura del dispositivo la seguente

    SENTENZA– Visti gli artt.533 e 535 cpp; dichiara Anicito Vincenzo e Cartalemi Alfio colpevolidei reati loro rispettivamente ascritti in rubrica; riuniti i reati contestati all’Anicito percontinuazione e, concesse al Cartalemi per le attenuanti generiche (ritenute equivalentialla contestata aggravante), condanna quest’ultimo alla pena di euro 1.000,00 (mille)di multa e l’Anicito a quella di euro 5.000,00 (cinquemila) di multa; nonché, entrambi,in solido, al pagamento delle spese processuali.– Visti gli artt.539 e s. cpp.; 11112 legge 8/2/1948, n.47; condanna, altresì, ilCartalemi al pagamento, in favore della p.c. costituita Ciancitto Francesco, della sommadi euro 2.000,00 (duemila), a titolo di risarcimento danni; oltre alle spese da quest’ultimo sostenute pro-quota per il presente giudizio, che liquida in euro 680,00; oltreIva, Cpa e spese generali; l’Anicito al pagamento, in favore delle parti civili costituiteFailla Giuseppe, Ciancitto Francesco, Torrisi Salvatore e Puglisi Rossella, a titolo dirisarcimento danni, della somma di euro 5.000,00 (cinquemila) ciascuna; oltre allespese da queste ultime sostenute per il presente giudizio, che liquida rispettivamente ineuro 1.260,00 per il Failla, euro 1.260,00 per il Torrisi, euro 1.260,00 per la Puglisied euro 680,00 per il Ciancitto; oltre Iva, Cpa e spese generali, nelle misure dovute.– Visto l’art.539 cpp.; pone a carico dell’Anicito, a titolo di provvisionale ed a favoredella p.c. Torrisi Salvatore, che ha avanzato richiesta in tal senso, la somma di euro2.000,00 (duemila); da scomputare sulla liquidazione definitiva del danno.– gg.30 per il deposito della motivazione.

    LA SENTENZA

    l’assessoreGennaro

  • 19 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

    CONSIGLIO:AVANTI TUTTACON IL BILANCIO 2006

    “Il fatto che - commenta il ca-pogruppo di Fi Giovanni Leone -il centrosinistra abbia avuto il suorappresentante mi sembra unbuon traguardo politico per tutti:in questo modo l’opposizione avràla possibilità verificare le cifreiscritte al bilancio”.

    “Quello di avere - concorda Vin-cenzo Ronsivalle, capogruppo inconsiglio de La Margherita - unnostro componente tra i revisorirappresenta una presa d’atto dellamaggioranza nei confronti dellaminoranza che permette di tu-telare noi stessi e i cittadini pa-ternesi”.

    Adesso però, come detto all’ inizio, tocca approvare il bilanciodi previsione 2006, che potrebbeterminare il proprio normale itered essere votato in consiglio pri-ma del prossimo 20 di luglio.

    “E’ - spiega Virgolini - un bilan-cio a misura d’uomo: esplicita-mente aperto alle esigenze dellacollettività.

    In primo piano sono, per esem-pio, i servizi sociali, che in unmomento di crisi economicacome l’attuale rimangono per la maggioranza una priorità, ma anche le attività produttive e

    la viabilità, con il potenziamentodella segnaletica stradale orizzon-tale e verticale. Infine punteremo

    sulle attività extracurriculari dellescuole di Paternò, settore che varafforzato rispetto agli anni prece-denti”.

    “Ora - gli fa eco Leone - occor-re lavorare con la massima ce-lerità all’approvazione del bi-lancio i cui punti cardine sonoconsegna della piscina entro l’anno, attenzione alle fasce socialipiù deboli e sviluppo economicodella città.

    Dovremo approvare inoltre ilpiano triennale delle opere pub-bliche: in questo modo ultime-remo il programma proposto asuo tempo dall’amministrazioneFailla e getteremo le basi per ilfuturo”.

    Tocca, invece, a Vincenzo, capo-gruppo in consiglio de La Mar-gherita dire la sua a nome dell’opposizione. “Purtroppo - conclu-de Ronsivalle - una legge ignobileimpedisce ai consiglieri comunalidi lavorare al bilancio come sidovrebbe, poiché la normativaimpedisce di entrare nel meritodelle singole voci. E questo è unasorta di salto nel buio”.

    Anthony DistefanoAddetto stampa

    Comune di Paternò

    Lo strumento contabile potrebbe essere portato in aula per la votazione entro il 20 di luglio

    Intantosono stati elettii tre componenti

    del collegiodei Revisori dei conti,di cui fa parte anche

    un professionistaindicato

    dalla minoranza

    Quando il presidentedel Consiglio comu-nale di Paternò, AlfioVirgolini, ha datol’annuncio ufficiale

    della nomina del nuovo collegiodei Revisori dei conti, tra gliscranni dell’assemblea la parolad’ordine diventa: “E ora mettia-moci al lavoro per il bilancio”.

    Sono Francesco Chisari (presi-dente), Antonio Scuderi e AurelioSapia i contabili che vigilerannosui conti del Comune. Tocca aloro in queste ore cominciare a“studiare” numeri, somme e cifredello strumento finanziario deli-berato da tempo dalla giuntaFailla.

    “Le recenti, serrate scadenzeelettorali - commenta Virgolini -hanno ritardato l’elezione deirevisori, ma trovo positivo che cen-trodestra e centrosinistra sianoriusciti a trovare un accordo taleda consentire alla minoranza diavere un proprio rappresentantenel collegio”.

    È stato così garantito sia il di-ritto della maggioranza a gover-nare sia quello della minoranza di svolgere una sua funzione dicontrollo.

    Il presidente del Consigliocomunale, Alfio Virgolini

    il consigliere Giovanni Leone

  • 20 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

    Grande attesa per la Fiera di settembre,mentre si punta anche alla valorizzazione dell’ex macello comunale

    e allo sviluppo del settore agroalimentare

    A segnalare le tappe fondamentali della strada da percorrere è l’assessore al ramo Attilio Lombardo

    Come ha dichiarato lo stesso sindaco di Paternò, PippoFailla, l’assessoratoalle Attività produtti-

    ve, in questi ultimi anni ha svoltoun lavoro più che apprezzabile,anche se molto resta ancora dafare. A segnalarne gli appunta-menti futuri più importanti inprogramma è l’assessore al ramo,Attilio Lombardo.

    “Innanzitutto - afferma - unagrande priorità dovrà avere la storica manifestazione Fiera disettembre, un appuntamento chedopo i fasti del passato vuole ri-tornare prepotentemente allaribalta con un rilancio regionale.Per l’edizione 2006 della manife-stazione, dunque, se ci saranno le opportunità economiche, pun-teremo a incrementare il numerodegli operatori locali, coinvolgen-do anche quelli esterni. Pubbliciz-zeremo l’evento in maniera inci-siva, evidenziando la qualità deiprodotti esposti”.

    Si punta anche alla valorizza-

    zione dell’ex macello comunale,un antico e bell’edificio, già re-staurato dall’assessorato ai Lavo-ri pubblici, pronto ad accogliereoperatori dell’artigianato locale.

    “Abbiamo inoltre - riprendeLombardo - un serio progetto perlo sviluppo delle attività del setto-re agroalimentare e dell’industriaconserviera.

    A Paternò operano alcune in-dustrie che producono ottimi pro-dotti da valorizzare e promuoverea livello regionale, nazionale eanche europeo.

    Ma queste attività necessitanodi seri finanziamenti, e il nostrobilancio di chiusura 2005 è statomolto magro. Pertanto, le manife-stazioni di degustazione non sonosufficienti”.

    Per quanto riguarda, invece, lavalorizzazione dell’arancia a polparossa, Lombardo sottolinea altreproblematiche.

    “Abbiamo un prodotto unico - dice - dalle valenze organoletti-che straordinarie, ma il mercato dinicchia non è ancora sufficiente.

    Dovremmo puntare ancor di piùsulla qualità, mentre i produttoriesteri punteranno sempre allaquantità”.

    Su questo argomento intervie-ne anche il consigliere comunaledi Fi Carmelo Frisenna, presiden-te della Commissione bilancio, ilquale afferma: “Conosciamo fintroppo bene qual è il problemadell’agrumicoltura siciliana e inparticolare di quella paternese.Siamo schiacciati ormai da tempoda una forte concorrenza esterache si è saputa adeguare meglio dinoi all’evoluzione del mercato.Bisognerebbe cambiare la menta-lità degli agricoltori, rimasta fer-ma a sistemi arretrati. Siamo le-gati a una gestione ristretta dellacoltivazione e produzione degliagrumi, e questo per il singoloagricoltore vuol dire una gestionea costi troppo elevati”.

    “La soluzione - afferma Frisen-na - è la media impresa, formataattraverso l’associazione di piùproduttori e unendo energie. Ciòpermetterebbe l’abbattimento dei

    ATTIVITÀ PRODUTTIVE:I PROGRAMMI FUTURI

    costi di produzione, il migliora-mento qualitativo del prodotto, el’inserimento nel mercato delladistribuzione internazionale”.

    “Questo - continua il consiglie-re comunale - è un messaggio chelancio ai produttori paternesi,affinché cambino atteggiamento e comprendano che senza unapparato produttivo inteso comeimpresa, e sganciati dalla grandedistribuzione, non si vive, ma sisopravvive a stento”.

    Lo stesso Frisenna ricorda poicome a Paternò vi siano aziendeche hanno rapporti commercialicon la grande distribuzione statu-nitense per l’importazione dellanostra arancia rossa. Pertanto, iproduttori che volessero informa-zioni a riguardo, possono rivol-gersi all’Ufficio dell’assessoratoAttività produttive, o allo stessoconsigliere Frisenna, promotoredi questo progetto.

    Francesco GiordanoAddetto stampa

    Comune di Paternò

    l’assessore Lombardo il consigliere comunale Frisenna

  • 21 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

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  • 22 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

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    COLORE

    Le vostre istantanee

    La sorridente Tania, tre anni, e il seriosoNino, di due, si presentano in questa bellafotografia a tutti i lettori del nostrogiornale.Una simpaticissima coppia di fratellini,che siamo certi rendono orgogliosi papà emamma, Nunzio e Tiziana Rotella

    Le immagini da pubblicare vanno fatte pervenire al nostro fotografo: Foto flash di Orazio Oliveri, via Vittorio Emanuele 324 PaternòTel.095/841087 -. 347/1742823

    o inviate agli indirizzi e-mail: [email protected] o [email protected]

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    Paternò e lo sport

    nessuno dà la giusta importanza a questo sport e di conseguenza,nonostante abbia ottenuto moltiriconoscimenti, non posso viverefacendo soltanto questo. Non c’èun giro d’affari importante comein altre discipline”. “Se comunquesono arrivato a ottenere questirisultati - dice - devo ringraziarepersone come il mio preparatoreatletico Piero Forti e l’amicoAntonio Nicolosi, che mi sonostati vicini in ogni passo della miacarriera”.

    Quando si parla di muscoli, aPaternò è ovviamente considera-to il numero uno, l’ispirazione pertanti giovani che si avvicinano aun’attività importante come lapesistica.

    “Finora però - spiega l’atleta - nes-suno dei giovani che ho conosciu-to ha dimostrato quello spirito disacrificio che serve per arrivare a SALVO SPAMPINATO

    nel 1987, pesavo 68 kg. Ci sonovoluti vent’anni di sacrifici perguadagnare dieci-dodici chili inpiù, ma sono stati sforzi assoluta-mente ripagati”.

    Adesso, il culturista paternesepunta al titolo europeo.

    “Mi alleno quattro ore al giorno- dice - e spesso anche la dome-nica visto che il lavoro (è titolaredi un’impresa edile) e la mia fa-miglia mi impegnano durante lasettimana”.

    Se dovesse vincere l’europeo,Palumbo sarebbe il primo pater-nese ad arrivare sul tetto d’Europain una competizione sportiva.

    “Sarebbe una grandissima sod-disfazione - afferma con un sorri-so - per me e la città. Il titolopotrebbe far capire a molti cheanche da sport considerati menoimportanti possono formarsi atle-ti capaci di portare in alto il nomedi Paternò in Italia e in Europa”.

    certi livelli. Diciamo che decidonoquasi sempre di percorrere lastrada più breve e alla fine nonarrivano da nessuna parte”.

    “Per ottenere dei risultati nellosport - precisa - bisogna avere unostile di vita da vero sportivo. Ilfisico per sostenere certi sforzi in palestra deve essere alimentatocorrettamente e soprattutto benriposato. Come fa un ragazzo chesi ritira all’alba ad allenarsi ilgiorno dopo? È impossibile”.

    “Il problema dei giovani - ri-prende - è che vogliono tutto esubito, senza capire che tutto ciòche assumono per bruciare letappe si ritorcerà contro la lorosalute. Molti fanno uso di anabo-lizzanti, e spesso si vedono ragaz-zi che gonfiano e poi si sgonfianocon una velocità incredibile”.

    L’atleta paternese assicura poi dinon aver mai utilizzato sostanzedel genere.

    “A dimostrarlo - conferma Palum-bo - è il mio fisico. Quando iniziai,

    APaternò quando siparla di body buildingnon ci si può dimenti-care di Alfio Palumbo.Il quarantaduenne

    campione paternese al momentosi sta preparando per affrontare al meglio due importanti torneiinternazionali: l’europeo di MisterLondon del 28 ottobre e il mon-diale che si terrà in Francia a metànovembre.

    “Mi sento meglio delle altre volte- spiega - e spero di riuscire a vin-cere quel Mister London a cui hogià partecipato due volte conqui-stando in entrambe le edizioni ilsecondo gradino del podio”.

    La carriera di body builder diPalumbo iniziò nel 1987 e in queglianni l’atleta paternese non avevaidea che sarebbe diventato unodei migliori d’Europa.

    “Purtroppo - spiega - qua al sud

    CAMPIONE D’EUROPAPER PORTARE IN ALTOIL NOME DELLA CITTÀ

    Questo il sogno di Alfio Palumbo,culturista paternese che dopo i secondi postidelle ultime due edizioni, punta alla conquista

    del titolo di Mister London

  • 24 I PATERNESI GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2006

    PKmm 212 x mm 301

    Colore