PIU' N.29 Panicali Ambienti, il Piacere di Arredare

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1 fanoinforma.it piu-magazine.it autorizzazione Tribunale di Pesaro n. 539 del 22/09/2006 anno 5_ numero 29_ settembre/ottobre 2011 _ distribuzione gratuita Periodico distribuito nelle province di Pesaro e Ancona Panicali ambienti, il piacere di arredare

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PIU' N.29 Panicali Ambienti il piacere di arredare

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Periodico distribuito nelle province di

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Panicali Ambienti srlVia Albertario, 77/BBellocchi di Fano 61032 (PU)Tel. e Fax 0721 823331

www.panicaliambienti.com

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RUBRICHE

INDICE NUMERO 29 Anno 5 - Numero 29Settembre/Ottobre 2011Distribuzione gratuita

Telefono redazione: 0721-831482

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Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n. 539 del 22/09/2006

Editore Mattia TarsiGlobal Service in progress s.r.l.

ImpaginazioneEmme graph-event

StampaArti Grafiche Picene

DistribuzioneFull time Group

Direttore responsabileCorrado [email protected]

Redazioneper inviarci i vostri [email protected]

Hanno collaborato a questo numeroSilvia BonciAlessandra GaspariniMariolina PalazziAnnalisa PerazziniSandro CandeloraFrancesca Lucarini

05 - Panicali Ambienti, il piacere di arredare

16 - Scopri le origini della tua strada. Via Mezio Agostini

30 - I delfini s’innamorano dell’ Adriatico

10 - Dura fare il commerciante, ma c’è chi ci prova

24 - Iva quanto mi costi...

36 - L’ABC degli accessori di stagione

44 - Campionati Italiani di paracadutismo a Fano

06 - Auto in centro: basta!

18 - Siamo un popolo di evasori: “ E io pago!”

32 - Madri coraggio? No, madri nature!

12 - A tavola con Bill Clinton, Robert De Niro e Demi Moore

26 - E’ fanese uno dei libri più letti dell’estate

38 - Un fanese in laguna

46 - Da Torino a Roma di corsa in una settimana - Da Fano a Roma: 259 km pedalando

08 - Quando la pubblicità è shok

22 - Un semaforo per primatisti sui 100 metri

34 - Ballerina per caso, ma dal grande avvenire

42 - L’autunno è arrivato: riparti con extraspa

14 - In arrivo la nuova Yaris, guidare è tutta un’altra storia

28 - Dimmi che libro leggi...

40 - Quando una chimera si trasforma in vita vissuta

47 - Comunicare per scavalcare la crisi - Cittaperta web tv, aperti alla città chiusi alla noia

57 -Sapori di Sardegna nel miglior brodetto 2011

48 - IL CINEASTA

64 - IL PROMOTORE FINANZIARIO

65 - IL COMMERCIALISTA

54 - FANO CALCIO

50 - LA PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA

52 - LA SPADACCINA

60 - L’ERBORISTA - IL FARMACISTA

61 - IL VESCOVO

58 - SPORTLAND

59 - LA PROFUMIERA

56 - CIRCOLO TENNIS FANO

62 - L’ AVVOCATO

63 - L’OTORINO

Panicali Ambienti, il piacere di arredare

Non è un caso se la filosofia di Panicali Ambienti è “Il piacere di arredare”.

Un’azienda giovane e dinamica specializzata nella progettazioni di interni ed esterni

L’azienda è stata infatti creata nel luglio del 1997 più per soddisfare la “voglia” di design dei fratelli Andrea e Filippo Panicali, che per una scelta imprenditoriale vera e propria. Così i due fratelli hanno iniziato a progettare arredi per negozi ed abitazioni, ma nel giro di poco tempo quella che era una passione è diventato un lavoro. Un lavoro impostato da subito sulla qualità, sia nei prodotti sia nell’assistenza. L’azienda si è infatti specia-lizzata nella progettazioni di interni riuscen-do ad offrire alla propria clientela non solo la cucina giusta o il mobile giusto, ma anche consigliando il giusto posto dove collocarlo. Questo vale per abitazioni private ma anche per negozi, agriturismi, bed and breakfast, alberghi, bar, ristoranti e residence.“Che sia una casa o una attività commercia-le per non fa differenza -spiegano Andrea e Filippo Panicali- una volta che abbiamo in mano la piantina di quel determinato loca-le siamo in grado di sviluppare il progetto più adatto. In un secondo momento i nostri tecnici si occuperanno del montaggio e se-guiranno il cliente anche nel post-vendita garantendo assistenza continua”. La forza di Panicali Ambienti è sempre sta-ta quella di essere una realtà giovane e di-namica, alla ricerca continua di nuove idee da sviluppare. Così, dopo aver raggiunto il massimo della qualità con i progetti da in-terni, l’azienda si è specializzata anche negli esterni riuscendo a soddisfare a 360 gradi le richieste del mercato. Teak, ombrelloni, lanterne e persino una’area barbecue con tanto di corsi di cucina che vengono orga-nizzati periodicamente da chef rinomati.

Ma se qualcuno pensa che alla Panicali Am-bienti hanno raggiunto il massimo dell’of-ferta si sbaglia di grosso. Dai primi giorni di novembre nel bellissimo show room di via Albertario (Bellocchi di Fano) sarà allestito un “Natale point” in cui sarà possibile trova-re tutto, ma davvero tutto, quello che si può comprare o regalare per il 25 dicembre. In-somma alla Panicali Ambienti arredare è un piacere, solo da scoprire.

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di Corrado Moscelli

334 - 7677406

Auto in centro: basta!

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare della regolamentazione delle biciclette

che transitano in corso Matteotti a Fano.

Da troppo tempo si parla di pedonalizzazione, ma ad oggi non è stato fatto nulla

In effetti ci sono alcuni ciclisti che utilizzano il centro come un circuito e sfrecciano a ve-locità elevate e pericolose. Per non parlare poi delle biciclette elettriche, veri e propri missili che ti arrivano alle spalle silenziosi e che si sentono solamente nel momento in cui frenano perché alcuni modelli strido-no particolarmente quando si arrestano. A mio avviso, però, bisognerebbe partire dal problema più grande e cioè quello di vie-tare l’accesso al centro storico alle auto e ai corrieri in tutto l’arco della giornata. E giusto che i corrieri possano raggiungere il centro storico per fare le loro consegne ma per questo hanno degli orari prestabiliti che

spesso non rispettano. Anche per le auto oc-corre un giro di vite perché non è accettabile che un automobilista, con permesso per re-sidenti o operatori economici, usi il tagliando per raggiungere le banche che sono in piaz-za o il supermercato. Il nostro centro storico è un gioiellino, sem-pre pieno di persone che passeggiano, ma che spesso sono costrette a fermarsi e a raggiungere il margine della strada per fare passare il veicolo di turno. Basta. Da tempo si parla di pedonalizzazione, ma fino ad oggi non è successo nulla. Le telecamere agli in-gressi del centro servono, ma non sono indi-spensabili per evitare l’accesso. E’ sufficien-te una campagna di repressione da parte dei vigili per eliminare il fenomeno, ma a monte serve un nuovo regolamento. Solo dopo che sarà vietato l’accesso alle auto in centro si potrà discutere delle biciclette. Farlo prima serve a poco.

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Quando la pubblicità è shock

Recentemente la campagna pubblicita-ria lanciata da Cna per contrastare le

estetiste abusive ha fatto molto discutere.

A colloquio con la professoressa Lella Mazzoli

Il manifesto ritrae una donna dal volto ben-dato con la bocca spalancata che sembra stia urlando per il dolore. Il testo esplica-tivo afferma: “Vittima di un abusivo”. La pubblicità è stata definita di cattivo gusto, ai pubblicitari è stato imputato di lavorare sulla tematica della donna vittima, e sulla vittima come prodotto dell’immaginario culturale di un paese. Cosa ne pensa Lella Mazzoli? Intanto preciso che nell’headline non è scritto abuso ma abusivo e cambia sostan-zialmente il significato del messaggio. Nel nostro immaginario abusivo ha un signi-ficato politico ben preciso in cui non entro in questo contesto. E’ questa un’immagine violenta che usa la violenza in modo non ef-ficace, senza percio’ raggiungere uno scopo se non quello di spaventare ma non di infor-mare. Funziona un poco come per i titoli dei giornali che utilizzano il sensazionalismo e non c’e’ sempre coerenza con il contenuto dell’articolo. Anche in questo caso il body copy non e’ strettamente coerente con lo slogan e l’immagine.La polemica sull’utilizzo improprio del cor-po della donna nelle pubblicità va avanti da diverso tempo nel nostro paese, anche una rubrica del sito del quotidiano l’Unità invitava le lettrici a segnalare le pubblicità lesive della dignità femminile. Secondo lei le donne debbono sentirsi umiliate ed offe-se da certe pubblicità o sono per così dire le “regole del gioco”? Fino a che punto può

spingersi la comunicazione pubblicitaria?Come tutte le comunicazioni anche la pub-blicità deve rispettare le regole. Non sempre la provocazione e’ funzionale. Certamente la donna da tanto tempo (forse da troppo!) e’ stata sfruttata con immagini offensive, non solo per il mondo femminile ma per la so-cietà piu’ in generale.Tutti ricordiamo le pubblicità shock di Oli-viero Toscani, diventate famose proprio per le polemiche che hanno saputo susci-tare. Ma il compito della pubblicità non è forse quello di stupire e scioccare lo spet-tatore?Sono d’accordo con il fatto che la pubblicita possa o addirittura debba stupire ma non

che debba scioccare. La pubblicità ti deve convincere di qualcosa utilizzando mezzi e immagini di qualità e rispettosi della cultu-ra. Recentemente in America la Male Cancer Awareness Campaign, associazione che ha come mission quella di sensibilizzare il mondo maschile al tema della preven-zione dei tumori dell’apparato genitale ha realizzato un video che ha suscitato scal-pore dove una bellissima top-model si tocca, con un finale shock. Sarebbe stato possibile diffondere un video del genere in Italia? Se si tratta di pubblicità progresso le persone sono disposte a “sopportare” provocazioni maggiori provenienti dalla pubblicità; si scandalizzano meno?C’è senz’altro una educazione e una lettu-ra diversa delle immagini in Italia rispetto agli Stati Uniti, perciò nel nostro Paese que-sto video avrebbe avuo un impatto diverso. Quello che va sottolineato è che la pubblicità sociale non ha il compito di infrangere tutti i limiti della comunicazione anzi di contro, proprio perché tocca temi sensibili, dovreb-be basarsi su modelli piu educativi basati sul ragionamento e non sulla forte emotività come accade davanti al manifesto della Cna.

Chi è Lella MazzoliOrdinario di Sociologia della Comunicazione - Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione: Media,linguaggi,spettacolo, dell’ Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Insegna Sociologia della comunicazio-ne. Direttore dell’Istituto di Formazione al Giornalismo (IFG) di Urbino, nonché redat-tore capo della Rivista “Sociologia della Co-municazione”, edita da Franco Angeli.

di Silvia Bonci

Symposium - Inserzione 1#CAAB28 22-09-2011 10:42 Pagina 1

Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

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Dura fare il commerciante, ma c’è chi ci prova

Ad oggi nella città di Fano ci sono 1257 esercizi commerciali aperti e 344 atti-

vità tra bar e ristoranti.

Il saldo tra aperture e chiusure delle attività è positivo

In questi numeri però non ci troviamo più la profumeria Ermete di corso Matteotti e il negozio di biancheria intima e lingerie De-borah in via Bovio, perché hanno deciso di chiudere. Con loro se ne va un pezzo di sto-ria della città, perché questi non erano ne-gozi qualunque, ma attività decennali, stori-che. A fronte di esercizi che hanno deciso di abbassare le loro serrande per sempre ce ne sono tanti altri che aprono. Alcuni riesco-no a reggere il mercato per pochi anni altri, invece, sono riusciti a consolidarsi. La cosa positiva è che nella città di Fano il saldo tra chi apre e chi chiude è positivo.Dai dati forniti dall’ufficio commercio e po-lizia amministrativa del Comune si scopre che negli ultimi tre anni, quelli forse più duri a causa della crisi, in centro storico ci sono state 84 nuove aperture e 35 subentri a fronte di 64 cessazioni.

Se allarghiamo i dati a tutta la città si scopre che nel 2009 il totale delle aperture è sta-to di 128 (74 nuove aperture+54 subentri) a fronte di 71 cessazioni. Nel 2010 il totale aperture è stato di 135 (nuove 81+54 suben-tri) contro 80 cessazioni, mentre nel 2011, al 22 settembre, le aperture totali sono sta-te 120 (nuove 88+32 subentri) contro le 54 chiusure. In totale nei tre anni ci sono state 383 aperture a fronte di 205 cessazioni. Le attività che hanno maggiormente soffer-to la crisi sono state bar e ristoranti il cui saldo positivo del 2009 (11 nuove aperture e 6 chiusure) è andato via via diminuendo negli anni successivi. Nel 2010 le aperture sono state 10 e le chiusure 11, mentre nel 2011 ci sono state fino ad oggi 8 aperture e 11 chiusure. Aprire un negozio è un’impresa nel vero senso della parola perché per un esercizio di circa 50 mq costa all’anno solo di spese quasi 25.000 euro. In tanti ci pro-vano, non tutti ci riescono, ma il fatto stes-so che sono ancora fortunatamente pochi i locali che restano definitivamente chiusi è comunque un segnale positivo. Forse, per

il commercio, è giunto il momento di rin-novarsi. L’amministrazione comunale deve fare il suo riqualificando l’arredo urbano ed impedendo che in centro scorazzino auto e camion a qualsiasi ora del giorno e della notte. Gli esercenti devono capire che non basta più vendere il prodotto, ma servono i servizi, a partire da una calibratura dei gior-ni e degli orari di apertura e chiusura.

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A tavola con Bill Clinton, Robert De Niro eDemi Moore

Da quasi venti anni è in America dove ge-stisce il settore culinario di alcuni dei

più importanti ristoranti tra Los Angeles e Las Vegas.

Il fanese Leonardo Mariotti gestisce in America ristoranti a cinque stelle frequentati da attori famosi e presidenti

Leonardo Mariotti, 45enne fanese, quasi tutti i giorni ha tra i suoi ospiti personaggi del mondo dello spettacolo come Robert De Niro e Demi Moore, ma anche presidenti come Bill Clinton. A Fano però torna tutti gli anni.

Da quanto tempo è fuori dall’Italia?Sono arrivato in America (Chicago) quasi venti anni fa come studente alla DePaul Uni-versity.Los Angeles è la sua unica meta estera op-pure è stato altrove per lavoro?Negli ultimi 15 anni ho viaggiato tantissimo con il mio lavoro. Ho cominciato a Chicago e poi ho lavorato un po’ dappertutto (Miami,

San Francisco, Cleveland, Phoenix, Denver, Las Vegas, New York e Atlanta). Per i primi anni della mia carriera mi è piaciuto tantis-simo viaggiare e conoscere l’America. Ades-so non vedo l’ora di fermarmi.Di che cosa si occupa esattamente?Attualmente sono il Director of Food and Beverage for Morgans Hotel Group. Gestisco il settore culinario dei nostri hotels fra Los Angeles e Las Vegas. Le manca la sua città?Tantissimo! Dopo tutti questi anni all’estero apprezzo sempre di più Fano e i fanesi. Ogni quanto torna a Fano?Cerco di tornare ogni anno in estate. Ven-go sempre un paio di settimane fra luglio e agosto. Sono due settimane di mare e fami-glia (i miei genitori hanno un ombrellone al Lido)Pensa di tornare un giorno per viverci?A questo punto della mia vita un ritorno non è facile. Ma il mio sogno è che quando avrò

la possibilità di andare in pensione mi pia-cerebbe vivere sei mesi in Arizona o Nevada (amo il deserto) e il resto dell’anno a Fano. Mia moglie è innamorata di Fano e verrebbe a viverci domani se fosse possibile.Perché tornare a Fano?Sono molto legato alla mia famiglia. I miei genitori vivono ancora alla Trave e miei due fratelli sono sposati con figli. Ma Fano rap-presenta per me le mie radici. Fano è il po-sto che ancora adesso chiamo casa mia. Perché non tornare?L’unica ragione per non tornare è il lavoro. In America anche nel mezzo della crisi eco-nomica il mondo del lavoro offre molte più possibilità.

E’ vero che bisogna andare negli Stati Uniti per trovare fortuna?Forse “the american dream” non è più quel-lo di una volta ma se lavori duro qui non guardano in faccia nessuno ed molto più fa-cile affermarsi. Dal punto di vista lavorativo non mi manca l’Italia.Cosa le piace di più del suo lavoro?Sono a contatto con persone incredibili. Ho avuto il privilegio di lavorare con alcuni dei migliori Chef al mondo. Il mio lavoro mi offre la possibilità di mangiare e bere cibo e vini di tutto il mondo il mondo. Attualmente ge-stisco ristoranti con cucina cubana, giappo-nese, russa, cinese, spagnola e thailandese.Lavorando tra Los Angeles e Las Vegas ha avuto l’occasione di avere a cena perso-naggi famosi?Ho avuto la fortuna di lavorare in ristoranti a cinque stelle per la maggior parte della mia carriera. Ho incontrato tantissimi per-sonaggi famosi, dal presidente Bill Clinton a Robert De Niro. Sarebbe troppo lunga la lista. Solo per fare un esempio ieri nel no-stro ristorante (Asia de Cuba in Hollywood) abbiamo avuto a cena Stevie Wonder con la sua famiglia e in un altro tavolo c’era Demi Moore con sua figlia. Qual è il suo sogno professionale?Vorrei diventare il presidente di una catena di hotels o di ristoranti di alto livello.

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In arrivo la nuova Yaris, guidare è tutta un’altra storia

L’arrivo della terza generazione Yaris scrive un nuovo capitolo della storia di

questo modello.

Il 15 e 16 di ottobre sarà commercializzata con un open week end a Fano e Pesaro

A livello europeo, nell’ultimo decennio Yaris ha conquistato una quota nel suo segmento superiore al 5%, diventando il modello de-terminante per l’incremento delle vendite Toyota in Europa. La seconda generazione di Yaris ha ricevuto molti riconoscimenti per l’abitabilità, la versatilità, l’efficienza dei motori. La nuova Yaris consoliderà tutti que-sti punti di forza, promette Toyota, offrendo allo stesso tempo un design ancora più di-namico, un ulteriore sviluppo in termini di qualità e una nuova e più accessibile con-nettività multimediale.Lei, l’utilitaria giapponese, la Toyota Yaris, è nata del 1999; e, dopo la seconda genera-zione del 2006, e il restyling del 2008, arriva adesso la terza. Prevista per il 2012. At-torno alla piccola con gli occhi a mandorla c’è grande curiosità, alimentata forse dallo stesso costruttore nipponico, che solo ora diffonde la prima foto ufficiale e i dettagli di massima. Il piccolo genio, come suole chiamarla il colosso asiatico, è più che mai compatta fuori e spaziosa dentro. La nuova Toyota Yaris verrà lanciata in Gran Bretagna entro l’estate 2011 e prodotta nello stabili-mento di Valenciennes (Francia).Ha messo i muscoli e, nel complesso, è più

slanciata. Ampie prese d’aria in basso mol-to piacevoli. Nel complesso, regna l’equili-brio delle forme. Ha un design più marcato; pur essendo un segmento B, risulta mag-giormente cattivella, specie di muso, con i fari allungati. Mentre il profilo ha più nerva-ture. Obiettivo attirare di più i maschi.A tre o cinque porte, più lunga di 8,5 centi-metri rispetto alla Yaris attuale, offre mag-giore abitabilità grazie a un passo (distan-za fra ruote davanti e dietro) più lungo di 5 centimetri. Da verificare, comunque, quan-do verrà esposta al Salone di Francoforte. in Germania, dal 15 al 25 settembre.Dentro, il quadro strumenti racchiude i quadranti sotto un ampio arco. La plancia si sviluppa in orizzontale: addio alla carat-teristica strumentazione centrale. È tutto un piacevole richiamo alle forme circolari: vedi le bocchette d’aerazione, la fascia cen-trale della plancia e l’alloggiamento degli interruttori. Da segnalare l’accessibile con-nettività multimediale ottenuta grazie all’in-troduzione del display da 6,1 pollici Toyota Touch and Go.La gamma dei motori nuova Yaris compren-de i benzina 1.0 VVT-i e 1.3 Dual VVT-i e il turbodiesel 1.4 D-4D. I cambi sono manua-li a 6 marce ma a richiesta, con il motore benzina 1.3 litri, si può avere la nuova tra-smissione automatica CVT Multidrive S. Il motore benzina 1.3 litri con trasmissione

automatica può essere equipaggiato con lo Stop & Start con cui si consumano 5 l/100 km e si scende a 114 g/km di emissioni.L’unità turbodiesel 1.4 D-4D vanta raffinati sistemi di controllo che consentono di ri-durre i consumi fino a 3.9 l/100 km con soli 104 g/km di emissioni. Con la trasmissione automatica Multimode, la nuova Yaris 1.4 D-4D consuma 4 l/100 km ed emette solo 105 g/km.In Italia la nuova Yaris sarà commercializza-ta nell’Open Week End del 15-16 ottobre con un listino che parte da 11.050 euro. Potrete venire a scoprire la nuova Yaris presso la concessionaria Toyota Lesauto a Pesaro in via Montefeltro 77/5 e a Fano in via Fragheto 1/3 Da Lesauto la nuova Yaris potrà essere tua col vantaggioso sistema di acquisto valore Toyota a soli € 172 al mese per 23 mesi il resto è libertà di scelta. Infatti potrai decide-re dopo 2 anni se tenere l’auto pagando o in un unica soluzione o rifinanziando oppure sostituirla mantenendo la stessa rata.

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Scopri le origini della tua strada. Via Mezio Agostini

Non tutti sanno a chi è intitolata la via in cui abitano

Per quanti, causa targhe stradali senza nomi di battesimo, date di nascita e morte, professione o attività, non sanno chi era il personaggio cui è intitolata la via o la piaz-za in cui abitano: via Agostini Mezio (Fano, 12.8.1875 -22.4.1944), compositore e diret-tore d’orchestra. Nato da famiglia di musi-cisti, studiò al Liceo musicale “G. Rossini” di Pesaro e “debuttò” nel 1892 in una Ac-cademia nella Sala S..:Arcangelo di Fano (il Teatro della Fortunas era inagibile) assieme ad un altro studente del “Rossini” che sa-rebbe diventato un grande tenore, Alessan-dro Bonci (Cesena 1870-Viserba 1940). Nel Liceo “Rossini” il 15 agosto 1893 ottenne il diploma di pianoforte (scuola del m° Mario Vitali) e il 15 agosto 1894 il diploma di com-posizione (scuola dei maestri Carlo Pedrotti e Arturo Vanbianchi). Nel 1893 fu eseguita nel salone del Liceo musicale Rossini di Pe-saro la sua Ouverture n. 1 per orchestra. Il 29 settembre 1894 fu in un concerto lirico nel Teatro della Fortuna come collaboratore pianista di Pietro Mascagni, con il soprano fanese Maria Pizzagalli, il tenore Giuseppe Borgatti ed il baritono Lorenzo Bellagamba. Cominciò presto anche la sua attività di di-rettore d’orchestra: così, tra l’altro, diresse a Fano, al Teatro della Fortuna, tutte le reci-te della stagione di carnevale ed estiva del 1897. Nell’ottobre del 1900 fu chiamato da Mascagni ad insegnare al Liceo musicale Rossini di Pesaro “Armonia principale”. Nel 1904 vinse il primo premio (32 concorrenti) al concorso parigino “Musica” (componen-ti della giuria C. Debussy e P. Dukas) con

il Trio in fa minore, op. 17. Continuò poi a dirigere spetta¬coli lirici nei più importanti teatri delle Marche. Nel 1909, succedendo a Ermanno Wolf Ferrari, venne nomina¬to direttore del conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia, carica che ricoprì sino al 1940, quando, per raggiunti limiti d’età, fu collocato a riposo. Si ritirò allora a Fano dove conti¬nuò la sua attività di composi-tore. Nell’aprile del 1918 era stato nomina-to Cavaliere della Corona d’Italia. Scrisse otto opere: 1) Il cavaliere del sogno (1897, rappresen¬tato a Fano il 24 febbraio 1897, presente Pietro Mascagni e premiata al

concorso Steiner di Vienna ); 2) Jovo e Ma-ria (1896, mai rappresentata); 3) La penna d’airone (1897, mai rappresentata, all’infuo-ri di qualche bra¬no); 4) Alcibiade (1902); 5) America-Hail, Columbia! (1904, mai rappre-sentata, all’infuori di qualche brano); 6) Om-bra (1907), rielaborata nel 1938 con il titolo La figlia del navarca (rappresentata il 3 set-tembre 1938 al Teatro della Fortuna di Fano e ripresa al Teatro delle Muse di Ancona il 1 ed il 4 maggio 1940); 7) L’anello del sogno (1928, mai rappresenta¬to); 8) Lisa pazza per amore (1941, mai rappresentata). Com-pose inoltre 3 sinfonie, 1 concerto per pia-noforte e orchestra, 3 suites per orchestra, 15 pezzi vari per orchestra, composizioni corali, 6 trii con pianoforte, 6 quartetti per archi, 2 sonate per violino e pianoforte, un centinaio di pagine di musica da came¬ra (il suo interesse maggiore) per strumenti vari o per voce e pianoforte.

A Mezio Agostini è intitolato anche il coro lirico nato a Fano per volontà del maestro Enzo Cecchetelli, noto interprete operistico e valido maestro di canto.

ritratto di Mezio Agostini, di Ernesto Ballarini Cristiani di Bologna; fu donato nel 1945 al

Museo di Fano, assieme a tutta la produzione musicale di Mezio Agostini, dalla sua vedova,

Amalia Michetti.

Mezio Agostini (quello a sx guardando la foto) con i suoi allievi

frontespizio del libretto de “Il cavaliere del sogno”.

Mezio Agostini giovane

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Siamo un popolo di evasori: “E io pago!”

Ristoranti pieni nei fine settimana e macchine di grossa cilindrata che

sfrecciano in strada da una parte;

“Solo” 1.331 persone tra Fano e Pesaro hanno denunciato un reddito superiore ai 100.000 euro lordi

associazioni di categoria che cercano di combattere l’evasione con campagne pub-blicitarie ad effetto dall’altra. E’ questo lo specchio della società in cui viviamo. Anzi, sarebbe meglio dire delle città in cui viviamo perché che sia Fano o Pesaro poco importa, gli usi ed i costumi sono gli stessi. Il grido di protesta era stato sollevato prima dal consigliere regionale del Pdl Mirco Carloni e poi dal sindaco di Fano Stefano Aguzzi: entrambi erano rimasti stupiti del fatto che nella nostra provincia sono in pochi quelli che dichiarano di “avere i soldi”. D’altronde come non dar loro ragione visto che solo 445 fanesi denunciano sopra i 100.000 euro lordi di reddito (anno d’imposta 2009). Un po’ pochini in effetti per una città in cui ci sono ben 36.264 contribuenti e dove, so-prattutto, le dimostrazioni di ricchezza non mancano. Certo, ci sarà anche chi per appa-rire quello che non è si indebita fino all’osso pur di girare con una mercedes, però sono forse più i “furbetti” che spendono a destra e a manca e poi dichiarano molto meno di quello che dovrebbero. A Pesaro non è che le cose siano tanto differenti visto che su 54.933 contribuenti quelli che dichiarano

di Corrado Moscelli

sopra i 100.000 euro sono 886. In entram-be le città la fascia più “popolata” è quella tra i 15.000 e i 20.000 euro di reddito: 7.782 persone a Fano, 12.127 a Pesaro. Dando invece un’occhiata a chi fatica realmente ad arrivare alla fine del mese sono 5.105 i fanesi che denunciano al massimo 10.000 euro e tra questi ce ne sono ben 467 che non arrivano a 1.000 euro l’anno! A Pesaro invece nei 10.000 euro annui ci sono 6.646 cittadini con 591 persone che non raggiun-gono i 1.000 euro di reddito annuo. Forse ci dovremmo preoccupare prima di queste persone che sono in grave difficoltà, però non si può fare meno di pensare che sono

solo 1.331 persone, tra Fano e Pesaro, che dichiarano di guadagnare 100.000 euro lor-di. A margine di tutto questo la Cna ha dato vita ad una campagna per cercare di com-battere l’evasione che c’è tra le estetiste ed ha consegnato alla guardia di finanza l’elen-co completo con tanto di nome, cognome ed indirizzo, di chi lavora in questo settore ir-regolarmente. Bravi. Questa è una iniziativa che sicuramente sarà utile per contrastare l’evasione ma da sola non basta. Se voglia-mo che il paese si riprenda dalla crisi ognu-no di noi, in ogni settore di pertinenza, deve pensare che per ogni evasore c’è una fami-glia che fatica a portare a casa 1.000 euro.

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di Corrado Moscelli

Un semaforo per primatisti sui 100 metri

Del semaforo a chiamata di via Borgo Cavour avevo già scritto nel numero di

maggio-giugno dello scorso anno.

L’attraversamento pedonale a chiamata di via Cavour è da guinness dei primati

In quella circostanza avevo analizzato i comportamenti di pedoni, ciclisti e automo-bilisti che attraversavano quel particolare punto della città. Questa volta invece voglio scrivere di quel semaforo dal punto di vista di chi lo deve attraversare a piedi o come spesso accade, in maniera sbagliata, in sel-la alla bicicletta. Cronometro alla mano ho calcolato che il verde per una automobile dura, secondo più secondo meno, 1 minuto e 45 secondi. Poi scatta l’arancione che dura qualche altro secondo. Per i pedoni invece,

il tempo del verde è di circa 10 secondi, con l’arancione si hanno quasi 20 secondi per attraversare. Un ragazzo di sana e robusta costituzione con un passo normale impiega esattamente tutta la durata del verde per riuscire ad arrivare dall’altro lato della stra-da. Un anziano, magari con le buste della spesa, “sfora” invece quasi sempre nel ros-so. In quel semaforo, nelle ore di punta, ci sono decine e decine di persone che devono attraversare nello stesso momento e sicco-me quasi tutti sanno che il verde dura solo pochi secondi si verificano scene fantozzia-ne, se la vogliamo buttare sul ridere, ma a qui da ridere c’è ben poco perché è capitato persino che alcune persone abbiano litigato nell’attraversare la strada. Questo perché nel momento in cui scatta il verde, pedo-

ni e ciclisti pur di arrivare dall’altro lato se ne fregano delle strisce e passano persino sopra i cordoli situati in mezzo alla carreg-giata per non rischiare di beccarsi il rosso. Così capita che a volte le bici urtino i pedo-ni, oppure che pedoni si scontrino fra loro frontalmente o che qualcuno tagli la strada ad altri. Sembra quasi assurdo che tutto questo si verifica per un attraversamento pedonale, per di più “protetto” dal semaforo. Ecco perché invitiamo l’assessore alla via-bilità Michele Silvestri a rivedere i tempi del verde per i pedoni e ad allungarli di qualche secondo. Ne va della sicurezza di molti cit-tadini. Sembra buffo ma è così.

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Iva, quanto mi costi….

A partire dal 17 settembre ha colpito, senza fare distinzioni, giovani e anziani,

donne e uomini, lavoratori e disoccupati.

Dal 17 settembre l’aliquota è passata dal 20 al 21%: le associazioni mettono in guardia i consumatori

L’aumento dell’aliquota Iva dal 20 al 21%, come previsto dalla manovra finanziaria approvata dal Parlamento porterà nelle cas-se dello stato un gettito di 700 milioni nel 2011 e di oltre 4,2 miliardi di euro il prossi-mo anno. Ma quali sono le conseguenze per i consumatori, interessati dalla crescita di un’imposta indiretta che colpisce indifferen-temente dalla fascia di reddito? Le famiglie spenderanno di più per l’acqui-sto di prodotti per l’igiene personale e della casa; auto, moto e accessori; abbigliamento, calzature, bigiotteria, gioielleria; articoli tes-sili per la casa; elettrodomestici, telefonia ed hi-fi; musica e video; cartoleria, giocat-toli; articoli sportivi; cinema, teatro, concerti e stadio; servizi sportivi e ricreativi; servizi estetici; telecomunicazioni; artigiani, autori-paratori, idraulici, elettricisti, pittori, ditte di ristrutturazione e liberi professionisti, bol-lette della luce, gas, acqua e telefono.Tra gli aumenti più preoccupanti e con le maggiori ripercussioni sul portafoglio dei cittadini c’è quello relativo ai trasporti, una

diAlessandra Gasparini

spesa difficilmente evitabile per i cittadini che si sono visti maggiorati i biglietti per autobus, treni e voli aerei e, soprattutto, i prezzi del carburante. La benzina verde è aumentata di circa 1,4 cent al litro, il diesel di 1,3 cent al litro, e il Gpl di 0,5 centesimi

al litro. Tale modifica ha un effetto indiretto anche sui generi alimentari. Parte di questi pro-dotti, esclusi dalle variazioni di prezzo poi-ché su essi grava un’aliquota ridotta, subi-ranno ugualmente un rincaro, si tratta di vino, succhi di frutta, birra, acqua minerale e tè. L’aumento potrebbe poi diffondersi per effetto dei maggiori costi del trasporto su gomma dei prodotti. Anche per quanto riguarda le sigarette i costi hanno raggiunto il limite massimo: negli ultimi mesi ci sono stati rincari di 15-20 centesimi a pacchetto. E’ vero, la salute ne beneficia ma è per lo meno “discutibile” vendere un prodotto con un importo finale dovuto, per il 75%, alle tasse.Il pericolo maggiore è proprio questo: il rin-caro degli articoli in vendita nei piccoli punti vendita a causa dei costi dei beni all’origine che alle famiglie –ha stimato la Camera di Commercio- costerà tra i 300 e i 600 euro in più all’anno. La Federconsumatori di Pesaro e Urbino parla di “rischio altissimo” e lancia un ap-pello alle associazioni dei commercianti affinché i prezzi dei beni non subiscano au-menti sproporzionati così come accaduto con gli arrotondamenti fatti durante il pas-saggio all’euro. Sergio Schiaroli, presidente dell’associazione ricorda ai consumatori che “i prezzi esposti nei banchi devono cor-

Prontuario del consumatore risparmioso

Le regole per “aggirare” l’aumento dell’Iva

1) Per risparmiare sulla benzina: Controllare la pressione dei pneumatici: il risparmio di carburante si aggira intorno al 10%; adottare una guida dolce e usare le marce alte consente un risparmio fino al 10%; evitare l’uso del climatizzatore; cercare i distributori senza insegne (si risparmia dai 5 ai 6 centesimi al litro alle pompe self-service); usare la bicicletta o i mezzi pubblici.

2) Per risparmiare sui generi alimentari: Eliminare dalla lista della spesa i cibi elaborati (biscotti, merendine, bibite zuccherate, salumi ecc.) e sostituirli con altri alimenti più na-turali possibile; inviare un sms gratuito al 47947 con il nome del prodotto alimentare di interesse, il servizio (attivato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestale) invierà un sms di risposta con il prezzo del giorno di quel prodotto scelto suddiviso nelle 3 macro aree italiane: nord, centro e sud. Potrete così scegliere se comprare il bene è conveniente o no.

3) Per risparmiare sulle bollette:Luce: fare un uso economizzato degli elettrodomestici che coprono almeno l’80% della bolletta elettrica; controllare l’efficienza energetica degli stessi ed eventualmente attivare una tariffa differenziata per consumare l’energia elettrica a un costo inferiore in una determinata fascia oraria della giornata. Acqua: quando si lava frutta e verdura non buttare l’acqua, utilizzare una bacinella e lasciare gli ortaggi in ammollo; chiudiamo il rubinetto mentre ci si insapona o spazzola i denti, preferire la doccia alla vasca, controllare perdite nelle tubature; Gas: evitare di disperdere il calore lasciando aperte porte o finestre; non coprire i termosifoni con tende o arredi; regolare la temperatura del termostato a 18° nei mesi invernali fissando gli orari di accensione della caldaia esclusivamente nelle ore serali 18-22e della mattina dalle 7-8.Telefono: informarsi sulla migliore tariffa per le proprie esigenze, se non necessario eliminare il telefono fisso e optare per i collegamenti telefonici via Internet.

4) Per risparmiare sulle sigarette:Smettere di fumare; preferire il tabacco da rollare alle sigarette.

5) Per risparmiare sui viaggi: Optare per la soluzione “scambio casa” l’ultima, ed economica, moda per godersi le ferie senza spendere tanti soldi; cercare offerte di viaggi online; rivolgersi alle agenzie di viaggio con molto anticipo sulla data di partenza; se siete studenti la vostra tessera universitaria vi consentirà di visitare a prezzo ridotto i siti culturali e artistici (stessa cosa per anziani o gruppi).

rispondere a quelli segnati negli scontrini. In caso contrario i cittadini devono subito notificare l’irregolarità alle forze dell’ordine. Chiediamo anche una maggiore attenzione da parte della Prefettura sugli importi se-gnalati”.

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E’ fanese uno dei libri più letti dell’estate

Settimane in vetta alle classifiche nazio-nali dei libri più letti,

Francesco Fioretti, de “Il libro segreto di Dante”, è l’autore di un caso editoriale che ha unito Fano alla Corea del Sud

il thriller “Il libro segreto di Dante” (Newton Compton Editori, 2011), di Francesco Fioret-ti, siciliano di nascita, da quattro anni pro-fessore del liceo scientifico Torelli, è giun-to alla 16^ ristampa conquistando anche i lontani pubblici della Corea del Sud. E già si parla di “caso editoriale”. Fioretti, com’è nata l’idea del libro?È un libro nato interamente a Fano, tra il 2007 e il 2009, da una strana coincidenza numerologica emersa casualmente in alcu-ni dei brani di più complessa interpretazione della Commedia. La prima comunicazione della piccola “scoperta” la diedi sulla rivista “Sguardi. Quaderni del Liceo Torelli”. L’am-biente del liceo scientifico di Fano è stato determinante: ci sono arrivato nel 2004 e vi ho trovato colleghi colti e di grande vivacità intellettuale. A Fano, al liceo Torelli, di stimo-li ne ho avuti tanti...Quanto di reale e quanto di finzione c’è nel testo?Il romanzo è costruito come una favola proppiana, si parte dalla storia e nella sto-ria si rientra alla fine, se possibile arricchiti dall’esperienza del viaggio in una dimen-sione ai confini dell’umano, com’è il viag-gio dantesco nell’aldilà. Però la narrazione ammicca di continuo al lettore moderno,

diAlessandra Gasparini

che di quella storia, a differenza dei perso-naggi del romanzo, conosce gli esiti, e può valutare, nei discorsi dei protagonisti, cosa si salverà: così c’è modo di riflettere sulla storia stessa, sui valori messi in campo in ogni tempo dalle ideologie politiche, sugli ideali di largo respiro e sugli interessi di breve momento, un gioco di forze, un cam-po di tensioni, questo, sempre in atto in ogni periodo della nostra vicenda umana. Perché ha scelto proprio la formula del romanzo per trattare un tema così parti-colare?Proprio per la sua apertura, e poi perché consente ampi spazi a un’opera di divulga-zione che non voglia restringersi all’ambito coltissimo, ma spesso chiuso all’esterno, dell’Accademia.Lei è un ricercatore, quali sono stati i com-menti dei suoi colleghi?Solo un dantista, attraverso internet, si è messo in contatto con me, e a quanto pare ha apprezzato l’opera. Normalmente però le reazioni dell’ambiente accademico, pro-prio perché di solito più meditate, tardano a farsi sentire rispetto a quelle dei media.Si aspettava tutto questo successo?No. Anche se, nonostante tutto, Dante è molto amato tuttora tra gli italiani, la lettura non è facilissima, per cui non mi aspettavo un successo di queste dimensioni. Mi arriva poi, in queste ultime ore, notizia della ven-

dita dei diritti, oltre che in Spagna e in Ser-bia, anche in Corea del sud, e questo mi fa pensare che gran parte di tutto ciò, più che a me stesso, lo debba alla fama mondiale di Dante. Lei è stato insegnante al liceo scientifico Torelli. Farebbe una lezione su Dante “ri-letto” attraverso il suo libro?Ho avuto al liceo Torelli una di quelle classi che ti capitano una volta al secolo, di ragaz-zi curiosi e intelligenti che non si vergogna-no di studiare, cui esponevo via via le mie “scoperte” su alcuni passi danteschi e che mi facevano domande così stimolanti che in qualche caso penso proprio di dover loro qualcosa. Purtroppo ho dovuto lasciarli in quarta perché è stato approvato il mio pro-getto di lavoro triennale all’Università di Ei-chstätt.Cosa la affascina del “Sommo Poeta”?Dante ha avuto un’opportunità che a nes-sun altro prima e dopo di lui è mai capitata: quella di dover creare a ogni passo la lingua con cui scrivere il suo poema. L’italiano non esisteva prima della Commedia, il che vuol dire che lui aveva sempre a disposizione due o tre possibilità di scelta d’un vocabolo o d’un morfema, dove noi viceversa siamo vincolati spesso ad un solo uso, normal-mente obbligatorio. Le sue potenzialità espressive (insieme alle difficoltà) sono dunque superiori a quel-le di chiunque. Poteva piegare alle proprie esigenze la lingua con cui comunicava, pla-smarne la musicalità, il ritmo o la funzione meramente denotativa adattandoli ai per-sonaggi o alle situazioni che descriveva. Un caso unico e irripetibile: anche di qui l’unici-tà del gran libro che ha scritto.Lei sarà a Fano per parlare del suo libro (il 4 ottobre, nella sala Verdi del Teatro della Fortuna): come lo presenterà al pubblico?Come sempre, farò una gran pubblicità, più che al mio libro, alla Divina Commedia. In tempi come questi ce n’è più che mai biso-gno. La rivista “Sguardi. Quaderni del Liceo To-relli”, edito dalla Bcc di Fano, oltre alla penna di Fioretti ha accolto anche un’altra impor-tante firma del territorio, fortemente lega-ta all’istituto fanese. Si tratta di Samuele Giombi, dirigente scolastico del Torelli, vin-citore del premio “Frontino-Montefeltro” per la sezione “Cultura marchigiana” con “Un ecclesiastico tridentino al governo diocesa-no” (Studia Picena, 2010).

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Dimmi che libro leggi…

Secondo l’Istat gli italiani che negli ulti-mi 12 mesi hanno letto almeno un libro

“non scolastico” sono il 41% della popola-zione, poco meno di 23 milioni.

Sette giovani per sette consigli di lettura

Tradotto in euro, significa che gli italiani sborsano in media solo 35 euro l’anno, l’e-quivalente di una cena al ristorante, per l’ac-quisto di libri. Sono cifre sconfortanti che testimoniano come la passione per la lettura sia andata progressivamente scemando nel nostro pa-ese, proprio per questo abbiamo deciso di chiedere a 7 ragazzi qual è l’ultimo libro che hanno letto e se gli è piaciuto. In questo modo magari qualcuno potrebbe trovare interessanti spunti di lettura, inoltre è interessante notare come le preferenze di ognuno degli intervistati rivelino qualcosa di loro.

Marco Volpini, 29 anni, appassionato di ci-nema e musicalL’ultimo libro che ho letto è stato “Mammina cara” di Christina Crawford. E’ un libro del 1980 scritto dalla figlia adot-tiva di Joan Crawford dopo la morte della madre avvenuta nel 1977 e da cui è stato tratto il film omonimo nel 1981 con Faye Dunaway. Ho adorato il libro perché è un’opera acre e spietata. L’autrice rievoca tutta la vita della madre con un realismo sconvolgente e descrive uno dei volti più noti della Hollywood clas-sica come una madre-carnefice incapace dedita all’alcool, vittima del successo e del denaro e sempre alla ricerca di sfrenate emozioni amorose.

Margherita Burcini, 27 anni, appassionata di arte liberaHo appena finito di leggere “Alieni e Demo-ni” di Corrado Malanga. Il libro racconta 40 anni di ricerche sul fenomeno dei rapi-menti alieni. L’autore riesce a rispondere alla famosa domanda che tutti si pongono: “Chi sono e cosa vogliono da noi?” Nel libro vengono riportati i dati, le prove e i mezzi d’indagine utilizzati per “cercare” nella testa degli addotti i ricordi perduti e ricostruirli. Ciò che più mi ha affascinato è la genialità dell’autore (chimico organico presso l’uni-versità di Pisa) che riesce a mettere d’ac-cordo psicologia, ufologia, scienza, medita-zione trascendentale, storia, arte.

Francesca Delmonti, 28 anni, appassiona-ta di musica e filosofiaL’ultimo libro che ho letto si intitola “Perché non sono cristiano”del filosofo Bertrand Russel. E’ una raccolta di saggi datata 1950 che analizza origini e significato del cristia-nesimo criticandolo e sostenendo il libero pensiero. L’ho trovato davvero molto inte-ressante oltre che convincente.

Sara Pontellini, 29 anni, appassionata di filosofia e EgittoL’ultimo libro che ho letto s’intitola “Nulla succede per caso” di Robert H. Hopcke. L’ho comprato perché sono stata attratta dal titolo e devo dire che è stato un ottimo acquisto. L’autore (psicoterapeuta) riporta alcune esperienze raccontategli dai suoi pazienti. In sostanza egli si sofferma a con-siderare quelle “strane coincidenze” che possono capitare nella vita di ognuno, e che sono in grado di modificare l’immagine che abbiamo di noi stessi e il nostro modo di vedere il mondo. Egli chiama queste coin-cidenze “eventi sincronistici”. Eventi che spesso possono indicarci la via più giusta da intraprendere nella nostra vita.

Sonia Bucci, 34 anni, appassionata di thril-lerHo appena letto “Appunti di un venditore di donne” di Giorgio Faletti. Davvero un bel thriller che ti tiene tutto il tempo con il fia-to sospeso. La prima metà me la sono letta nel viaggio di ritorno dalle vacanze.... l’altra metà la prima notte a casa.

Giulia Bellucci, 29 anni appassionata di buone letture,storia, antropologia e “un po’ di tutto”Ho terminato da poco “De Profundis” di Oscar Wilde. “...Là dove è il dolore è terra benedetta. Non saprai nulla della vita fintan-to che non avrai capito questo...!, questa è una frase che la dice

lunga sul libro. Una lunga lettera dal car-cere di Reading, scritta da Wilde a Alfred Douglas, l’amico a causa del quale venne processato e condannato ai lavori forzati per sodomia. Una sorta di testamento arti-stico, incredibilmente lucido, disincantato, a tratti prostrato da una condizione nuova e sconosciuta, a tratti illuminato e propositivo. Una lettura che diventa viaggio, a volte non agevole, ma sempre appassionata e dolce.

Mirko Pacini, 31 anni, Mombaroccio, ap-passionato di fotografia e natura“Cosa tiene accese le stelle” di Mario Ca-labresi, libro piacevole e poco impegnativo. Mi è piaciuto, perchè ci fa capire che “non si stava meglio quando si stava peggio” ma che possiamo ancora sperare in un futuro migliore , in tanti ce l’hanno fatta. E’ un libro che infonde ottimismo!

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I delfini s’innamorano dell’Adriatico

Sono stati i protagonisti indiscussi dell’estate con i loro “sorrisi”, i loro

particolari suoni e i divertenti avvitamenti, salti, capriole.

Mai come quest’anno le acque della nostra costa avevano ospitato così tanti avvistamenti di cetacei

Mai come quest’anno il litorale Adriatico che da Gabicce arriva fino ad Ancona è stato luogo di così tanti avvistamenti di delfini che per la prima volta, in branco, si sono spinti fino a poche decine di metri dalla riva. Tra i più plateali, gli avvistamenti di fine agosto, ai bagni Miramare di Pesaro e del primo set-tembre ai “Pata Pata” di Metaurilia. Nel primo caso si è trattato di 3 esemplari con cui il titolare dello stabilimento insieme a due bambini hanno nuotato, nel secondo di oltre 10 cetacei che, per più di mezz’ora, hanno trasformato bambini e adulti in pub-blico inaspettato di una particolare esibizio-ne della natura. Marco Affronte, responsabile scientifico della onlus Fondazione Cetacea di Riccione spiega questo insolito fatto con un’ipotesi: “Non c’è ancora alcuna causa scientifica condivisa –sottolinea- ma tra le possibili opzioni potrebbe esserci un calo di pescato tale da indurre i delfini ad ampliare la zona di caccia fino alla costa, in prossimità cioè, di punti in cui le specie vanno a riprodursi e che, quindi, forniscono maggiori quantità di cibo”. Ma i delfini sono davvero aumentati o è solo un caso fortuito averne visti in tali quantità ed eposodi? “Finora non è mai stato fatto un vero e proprio “censimento”. Di recente, però, uno studio coordinato tra Ministero italiano e croato, ha fatto dei rilievi aerei. Il risultato è stato sorprendente: fino-ra si pensava che i delfini presenti in Adria-tico fossero centinaia, i rilievi invece hanno fornito dati relativi a migliaia di esemplari”. A confermare l’ipotesi di Affronte è anche Corrado Piccinetti direttore del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca dell’Università di Bologna con sede a Fano: “I delfini sono atti-rati verso le nostre coste, in questo momen-to, ricche di triglie, seppioline, calamaretti e pesce azzurro ma è già da diversi anni che questi divertenti incontri si sono fatti più as-sidui”. Piccinetti racconta poi la storia che lega i cetacei ai pescatori: “Una volta i pescatori che riuscivano a portare la coda di un del-fino in capitaneria di porto, ricevevano un compenso in denaro, i delfini erano una

di Alessandra Gasparini

calamità per il pescato e per i pescatori: rompevano le antiche reti fatte di tela, po-sizionandosi all’imboccatura delle stesse (una volta molto meno resistenti di quelle di oggi) per ‘rubare’ il pesce. La situazione è drasticamente cambiata negli anni Settanta, con l’introduzione del-le leggi a tutela dei delfini. Da allora la loro riproduzione non ha più incontrato limiti ‘umani’”.

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Madri coraggio? No, madri nature!

Fino a qualche decennio fa era la consue-tudine per ogni donna, oggi è una scelta

di poche, definite “coraggiose”, partorienti.

La scelta di Chiara, neomamma di Alice, nata in casa

Far nascere in casa il proprio figlio è un’op-zione considerata solo da una minima parte delle future mamme, le statistiche parlano di 2 donne su 1000. Ma cos’è che spinge queste “eccezioni” a fare una scelta contro-corrente?A raccontarlo è Chiara Vagni, 31 anni, fi-sioterapista di Borgo Santa Maria (Pesaro), mamma da pochi giorni della piccola Alice.“Non è una decisione che puoi consigliare –esordisce- perché una donna se lo deve sentire, deve esserne certa. Io non ho mai avuto dubbi, neanche quando tanta gente intorno a me diceva ‘Che coraggio!’, ‘Ma ne sei sicura?’, ‘Non pensi ai rischi?’”.La scelta Chiara l’ha fatta avvicinandosi, anche per motivi professionali, a una serie di esperienze vissute sia in prima persona sia da amici e conoscenti: “Nel mio studio di fisioterapia pratichiamo un corso di pre-parazione muscolare al parto per cui è un ‘mondo’ che conosco anche per scopi pro-fessionali. Inoltre la mia collega e diverse amiche e pazienti aveva da poco fatto que-sta esperienza. Il passo successivo è stato quasi scontato. Mi sono informata e ho ini-ziato le pratiche”.Alice è nata così, dalla volontà della sua mamma di farla venire al mondo lontano dall’ambiente asettico dell’ospedale: “Vole-vo che al centro di questo momento fossi-mo solamente io, Alice e il mio compagno Matteo. Il parto è un’esperienza unica nella vita di una donna e del suo bambino e vole-vo viverla appieno, senza demandare nulla ai medici. Così è stato: tutto si è svolto in un modo molto naturale, durante il travaglio ho po-tuto muovermi liberamente e anche il mio compagno ha vissuto pienamente, aiutan-domi in maniera attiva, durante le varie fasi. Anche lui era sotto la rampa delle scale di casa, dov’è nata Alice”. Grazie alla legge regionale 22 del 1998, “Di-ritti della partoriente, del nuovo nato e del bambino spedalizzato”, le Marche sono sta-te tra le poche regioni d’Italia, a regolamen-tare il parto a domicilio prevedendo anche garanzie economiche per le donne in dolce attesa.

“Ho conosciuto due ostetriche che lavorano come libere professioniste –spiega Chiara- e abbiamo iniziato a incontrarci una volta a settimana a partire dall’ottavo mese di gestazione. Durante gli appuntamenti mi hanno anche aiutata nel compilare le pra-tiche burocratiche fra cui quelle da conse-gnare all’Asur per ottenere il rimborso dei costi per l’assistenza (più di 1000 euro). An-che questo legame che progressivamente si viene a creare con le ostetriche aiuta a rendere più intimo il momento del parto. Gli incontri sono proseguiti anche dopo la na-

scita di Alice, per una settimana, per avere un ulteriore sostegno nelle prime fasi di vita della bambina”. Chiara non sa se, con la sua esperienza, ha fatto ricredere chi era scettico sulla sua scelta, però ritiene che sia necessaria l’i-stituzione di “case del parto”: “In altre città d’Italia, come a Firenze e Milano, sono molto diffuse. Si tratta di mini-appartamenti rea-lizzati a fianco della struttura ospedaliera in cui la futura mamma può partorire in una ambiente intimo, riservato e lontano dal freddo ambiente della ‘sala parto’”.

di Alessandra Gasparini

Cile’s - viale Dante Alighieri, 89 - 61032 - Fano (PU) - tel. +39 0721 803390 - cell. +39 348 8097388. Cile’ è chiuso il lunedì

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Ballerina per caso, ma dal grande avvenire

La danza è entrata nella sua vita quasi per gioco. Perché a 15 anni si è grandi

per fare la ballerina, e dopo 10 anni di gin-nastica artistica, è solo un modo come un altro di fare attività fisica.

Rachele Petrini si è avvicinata alla danza per gioco. Ora è realtà

Così la pensavano i genitori di Rachele Pe-trini, 24enne fanese, all’inizio dell’avventura nel mondo della danza. Un mondo fatto di fatica e sudore, di ore e ore di prove davanti ad uno specchio per preparare uno spetta-colo nei minimi particolari, con grandi sacri-fici e pochi denari. Questo è il mondo di Ra-chele, una ragazza che non vuole diventare una star ma “solo” una ballerina. Come in tutte le storie forse è l’inizio la parte più difficile?Tutto è partito dalla scuola “Vaganova-dan-za e balletto” di Fano. Come in ogni situazio-ne la scalata è avvenuta passo dopo passo. Il primo anno sono stata invisibile agli occhi delle insegnanti in ultima fila al saggio, poi in penultima, poi il primo balletto da sola fino ad arrivare in soli quattro anni ad esse-re la protagonista nel 2006. Il 2006 è stato un anno molto importante e molto difficile allo stesso tempo. Ed stata la danza che mi ha dato la forza di vincere in un certo senso

tutto quanto, incarnata nella mia insegnan-te che ha creduto nelle mie capacità e nel mio talento e che mi ha aiutato a far capire ai miei genitori che era la strada giusta per me contro tutte le migliori università. E oggi dico che sono stati davvero dei bravi genito-ri coraggiosi. Poi cosa è successo?Dopo il diploma, nel settembre 2006, ho af-frontato la selezione alla ‘Scuola del Balletto di Toscana’ a Firenze, impegnando tutta l’e-state dentro la sala di danza per migliorare fisico e tecnica, e allo stesso tempo educare una famiglia che di sicuro non sognava que-sto per la sua bambina e l’ho superata. Poi nel maggio 2007 la mia insegnante di Fano mi telefona un pomeriggio e mi dice che alla ‘Scuola del Teatro dell’Opera’ di Roma c’è una selezione per un corso per ragazzi dai 18 anni ai 21,e senza pensarci troppo su, parto per tentare anche questa. Contro ogni aspettativa e con estremo stupore ven-go ammessa e, decidendo assieme ai miei genitori, parto per Roma. Il corso della du-rata di due anni mi mette di nuovo a dura prova perché mi trovo catapultata in una re-altà molto diversa da quella di Firenze. Però con più o meno difficoltà finisco la scuola a pieni voti nel 2009 e vengo automaticamen-te proiettata nel mondo del professionismo vero e proprio. Ho avuto l’onore di lavorare, fra tanti, con grandi nomi come Zeffirelli e Fracci all’interno del “Teatro dell’Opera”, pur non facendo parte del corpo di ballo vero e proprio, e di conoscere il coreografo con cui lavoro ormai da 4 anni, Manuel Paruccini,

che nel suo piccolo mi ha sempre dato l’op-portunità di esprimermi e che è stato l’arte-fice assieme ad Arianna Salzano dello spet-tacolo “L’amore è luce”, da poco presentato, con grande soddisfazione, a Fano, al Teatro della Fortuna.Anche Roma è però una tappa e non un ar-rivo?Purtroppo oggi si è sparsa a macchia d’olio la credenza che la danza sia alla portata di tutti e che basti avere le conoscenze giuste per diventare ballerini. Per questo ho deciso di andare all’estero, perché i miei genitori mi hanno sempre insegnato a guadagnarmi i miei meriti, a sudare per ottenere determi-nati risultati e io non ho alcuna intenzione di deluderli. Non mi interessa la televisione, la fama, non mi interessa diventare ricca, io voglio diventare un ballerina vera e vo-glio andare in un posto in cui un ballerino è considerato un lavoratore e non una star. Io sono orgogliosa della mia scelta e finchè avrò forza di lottare non cambierò mai vita, quel che è più bello però è che dal niente sono riuscita a rendere orgogliosa anche la mia famiglia, riuscita a fargli capire quan-to sia importante essere sul palco e sapere che là tra il pubblico c’è chi ti ama davvero ed avere la possibilità di essere brava per renderli fieri, e dare a te modo di essere fie-ra di loro perché non ti hanno mia abban-donato anche quando tutto diventava nero e difficile. Grazie Mamma Grazie Babbo Grazie Ippo”.

Riaper tura invernale mercoledi 28 settembre

serata latina!(r iaper tura 19 ottobre)

vola in vacanza con il brodetto!!(a 20€ una bella porzione di brodetto,

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vino, caffe' e coper to/a dicembre estrazione di un vincitore tra gli aderenti al brodetto per un viaggio )

a cena con il montefeltro(a 25€, 1kg di fiorentina, una bottiglia di rosso, acqua caffe'e copeserata vintage dj Rudy 70’ 80’

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pr iv-8 il sabato notte del senza scampo,Riaper tura sabato 15/10/2011

Diim l'aper itif,L'aper itivo a sette stelle!!Info:0721/831446

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L’ABC degli accessori di stagione

In questo numero parliamo degli accesso-ri di stagione.

Dagli ankle boots più nuovi alle décolletée e borse cult

Let’s rock! Ribelli sì ma in versione glam. Giacca in pelle e denim delavè con scarpa e borsa abbinate, rigorosamente total black abbelliti da borchie e fibbie in metallo.New metallic, oro argento e dintorni. Vince il glitter su sneakers, ballerine, décolletée e stringate: basta un solo accessorio per im-preziosire il proprio look e avere quel tocco disco che ti fa brillare.Animalier: si fa sofisticata e casual la décol-letée, la Mary-Jane spuntata e la francesina. La stampa leopardo anche sulle borse in ca-vallino e pelle (o ecopelle).Sile bon ton: sobrio, elegante, impeccabile nella scelta dei colori, nero e bianco ottico. Ma a volte una tracolla rosso lacca è la bor-sa perfetta per dare un tocco di colore al total look nero o blu scuro. Very funny -chic!Lo stile dandy, un po’ maschile fatto di tes-suti inglesi e tagli rigorosi richiede acces-sori precisi. Il mocassino, passione dell’ inverno, lo troviamo in versione rasoterra o vertiginosa, a voi la scelta!La stringata un

di Mariolina Palazzi

must del guardaroba classico: più basica in pelle (spazzolata o used, washed, vintage), quella rigorosamente bicolore con impuntu-re a vista, quella più fashion in vernice o ad-dirittura impreziosita di cristalli e borchie. Il suo habitat naturale è lo stile casual, molto british, ma spesso il tacco si fa altissimo e questo le conferisce un aspetto decisamen-te femminile.Come a Londra o a New York le ragazze tornano a calzare i chelsea boots (classici stivaletti beatles). Nelle loro linee asciut-te sono zippati in pelle ecologica e perfetti con tutti i tipi di pantaloni, più originali con gonne e abitini: per passare da Wall Street allo Studio 54, donna in carriera di giorno, ballerina la notte.Di scena l’eterno binomio black and white su abiti, gioielli e accessori. Poi ancora colo-re, colore, tanto colore.Tornano i colori primari tanto amati da Mon-drian. Rosso, giallo, blu, accostati a contra-sto dipingono scarpe, borse cinture e bijoux.Stile anni ‘70, riproposto in maniera più sofi-sticata: bluse di seta, stivali in cuoio, tracol-le, maxi pochette e clutch in camoscio.Ispirata proprio a quel periodo occhi punta-

ti sulla bag delle ultime stagioni: la postina che sceglie la naturalezza del cuoio ma an-che le tinte forti.Anni ‘70 anche per gli stivaletti country in montone, nappa o camoscio sulle nuance del bosco con fondo in para o cararmatocon punta tonda e tacco alto squadrato. Perso-nalizza il tuo stile con accessori scovati in qualche mercatino.Forties: rigore e femminilità per la moda anni ‘40. La borsa si porta a mano ed è arric-chita di ricami e dettagli preziosi, la chiusu-ra a borsellino e rigorosamente in metallo.Ricordate bene che sono i dettagli a fare uno stile e allora che dire se non....buon shop-ping a tutte!!!

Pinguino Viaggi Fanodi Zenaide Viaggiè l’outlet per le tue vacanzeL’estate ci stà salutando ma è sempre tempo dipensare alle vacanze!! Alla Zenaide viaggi di Fano,davanti al comune in via Francesco 49, tanteproposte ti aspettano e ricorda che chi primaprenota... PIU’ RISPARMIA!!

“QUASI QUASI CI VADO” NEPAL DOVE E' NATO BUDDHA ......E NON SOLO!

GENNAIO - FEBBRAIO 2012THAILANDIA - CAMBOGIAVIAGGIO DI GRUPPO DA FANOPOSTI LIMITATI

OTTOBRE KENIA E ZANZIBARPARTI 2 PAGA 1VOLO+HOTELDA EURO 790 A COPPIA

NATALE - CAPODANNO THAILANDIAPRENOTA ENTRO IL 30/10/11VOLO+3 NOTTI BANGKOK DA EURO 950

OTTOBRE CAPITALI EUROPEEVOLO+3 NOTTI HOTEL

DA EURO 169

HALLOWEEN EUROPAVOLO+3 NOTTI HOTEL

DA EURO 229

BRASILE NOVEMBRE DICEMBRENATAL - FORTALEZA

VOLO+7 NOTTIDA EURO 890

NATALE MALDIVE - MAURITIUSPRENOTA ENTRO IL 30/10/11

VOLO+7 NOTTI RESORT 3 *SUPPENSIONE COMPLETA

DA EURO 1390

HALLOWEEN A PECHINOVOLO+5 NOTTI HOTEL

DA EURO 650

NEW YORK IMMACOLATADAL 3 AL 9 DICEMBRE 2011

VOLO+5 NOTTI DA 1.010

CAPODANNO IN CROCIERAITINERARIO MEDITERRANEO

SOGGIORNO 7 NOTTIDA EURO 690

OTTOBRE MEDJUGORIEVIAGGIO DI GRUPPO

NAVE DA ANCONADA EURO 320

OTTOBRE - NOVEMBRETOSCANA - GROSSETO

HOTEL 4* MEZZA PENSIONEMENU DI CASTAGNE

1 DAY CENTRO BENESSEREDA EURO 69

Sospeso tra spiritualita' e natura il Nepal si riscopre meta turistica in forte crescita con tanto entusiasmo dei viaggiatori. Conosciuto dagli scalatori ma anche amato per il trekking, grazie alla sua posizione tra la pianura del Gange e la catena montuosa dell'Himalaya il Nepal spazia da un'area montagnosa ad una zona subtropicale con giungla lussureggiante, a risaie terrazzate che rendono unico ed indimenticabile questo territorio. L'eredita' culturale e' concentrata nella valle di Kathmandu dove nel centro citta' si trovano palazzi reali e templi diventati siti dell'Unesco. Meta di pellegrinaggi, e' la citta' di Lumbini dove si dice SIA NATO BUDDHA. SE CERCATE UN VIAGGIO CHE VI ARRICCHISCA DENTRO E VI LASCI GRANDI EMOZIONI IL NEPAL VI ASPETTA.

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Un fanese in laguna

Da Fano alla Biennale di Venezia passan-do per Urbino.

L’artista Luca Caimmi alla Biennale con la sua opera “A real Help”

E’ il percorso artistico che ha portato il 33enne della Città della Fortuna, Luca Caimmi, insieme ad altri due giovani, Gia-como Podestà, di Montegiano di Mombaroc-cio e Gabriele Arruzzo, di Pesaro, a essere scelto tra i 200 espositori italiani della “54° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia“, all’interno della mostra titolata “Le Accade-mie di Belle Arti d’Italia” nelle Tese di San Cristoforo, di fronte all’Arsenale, visitabile fino al 27 novembre. “Ho capito quello che stava per accadere gradualmente -racconta Caimmi, ex studente all’Accademia urbina-te, pittore e scultore- perché ci sono state varie selezioni”. I vari istituti hanno scelto ciascuno 10 artisti usciti dall’Accademia ne-gli ultimi 10 anni da proporre alla giuria di Roma. “Da Urbino hanno fatto il mio nome -continua Caimmi- e selezionato quella che loro ritenevano essere l’opera più adatta all’esposizione”. La scelta è quindi caduta su “A real Help”, un’installazione a parete composta da interventi pittorici e forme in ceramica smaltata montate a terra e a pa-rete che Caimmi descrive come un’istalla-zione dove <le forme viscerali fuoriescono dal cranio come materiale organico: mate-ria grezza embrionale, escrementi nutrienti e mielosi”. Esperienza positiva per Caimmi “a breve sarà presentato il catalogo della Biennale, sarà un momento importante per far conoscere la mia arte” che però non ri-nuncia a una “tirata d’orecchie” nientemeno che al curatore del padiglione italiano, Vit-torio Sgarbi, incaricato dal Ministero: “E’ un sentimento diffuso tra gli espositori della Biennale -precisa-. La mostra delle accade-mie è bella, ricca e sicuramente un’iniziativa

di Alessandra Gasparini

pregevole mentre il padiglione Italia è caoti-co nella scelta degli artisti, molto eterogenei (anche di dubbia bravura) e con un pessimo

allestimento. Una ‘brutta figura’ a livello in-ternazionale, quando l’Italia è piena di bravi artisti e altrettanto bravi giovani curatori”.

Luca Caimmi

Giacomo Podestà

F A T T I R A P I R E

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Quando una chimera si trasforma in vita vissuta

Il festival “Voci d’oro – 50 anni & dintorni” di Montecatini Terme lo ha premiato con

ben due riconoscimenti –miglior cantauto-re e vincitore della rassegna- e ha appena firmato il contratto per il suo secondo di-sco, che uscirà con 6 inediti a Natale, con una casa discografica di Milano.

Luca Vagnini, giovane cantautore fanese sfida un mondo difficile con la forza delle sue radici

Ma Luca Vagnini, cantautore fanese 24enne, “di origine controllata”, non si è lasciato in-cantare dal fascino di uno strano e compli-cato mondo, quello della musica, e rivendica le sue radici nella Città della Fortuna e il suo legame con una città “fatta di gente che c’è sempre, nel bene e nel male, dotata di un fascino unico, da cui non me ne andrei mai”. La sua carriera musicale è nata all’età di 11 anni con l’approccio al suo primo stru-mento, il pianoforte, per poi passare al bas-so elettrico e alla creazione dei Loffers, nel 2003. La svolta è poi arrivata nel 2000, dopo l’uscita del suo primo album “Se non verrà la luna” e la partecipazione a 3 diversi con-corsi –tra cui Fanote e Suoni di Solidarietà- dai quali ha riportato 3 vittorie grazie alla canzone da lui scritta e musicata “Il fuma-tore di pipa”. “Ero affacciato alla finestra di casa –racconta- quando ad un certo punto ho visto mio nonno passeggiare da solo, in giardino. Avevo già in mente i ritmi di batte-ria e chitarra e scrivere il testo della canzo-ne, che parla sì di mio nonno, ma in generale di chiunque stia pensando al proprio biso-gno d’amore, è stato quindi semplice”. E proprio de “Il fumatore di pipa” Luca Va-gnini ha deciso di realizzare il video, gira-to totalmente nella sua Fano: “E’ stata l’e-sperienza più bella e divertente dell’estate –racconta-. Per farlo ho coinvolto tutta la città a partire dal Comune, dalla Capitaneria di Porto, fino ad arrivare a tutti i miei amici e ad alcuni locali della zona porto. Sta anche ottenendo un buon riscontro: in due setti-mane le visualizzazioni su YouTube hanno raggiunto quota 2000”. Ma l’emozione più forte e quella che più l’ha convinto a seguire quel sogno che lui stesso definisce “quasi un’utopia”, Luca l’ha vissuta in un’altra oc-casione: “Ero a un compleanno di una mia amica, che da poco aveva perso una perso-na a lei molto cara e a cui io avevo dedicato una canzone. Ad un certo punto la festeg-giata mi ha chiesto che suonassi davanti a

di Alessandra Gasparini

tutti il pezzo che avevo scritto. Vedevo i miei amici cantare le strofe a memoria. Eravamo tutti molto commossi. Allora mi sono detto ‘basta con le cover, è ora di far emozionare e trasmettere i miei pensieri al pubblico’”.Sostenuto dalla famiglia che non l’ha mol-lato neanche quando, a maggio, ha abban-donato un contratto a tempo indeterminato in una ditta per cui vendeva surgelati, per continuare a sfidare la sua “utopia”, Luca sta continuando nel suo percorso artistico

che lo lega da una parte alla poesia di Fabri-zio De Andrè, dall’altra alla musica pop-rock dei Beatles: “Sono un po’ retrò –ammette- e qualcuno mi ha associato, per l’uso del fal-setto, a Ivan Graziani. Un vero onore”. Accompagnato dalla sua band composta da Marco Vicarelli (batteria), Alberto Battistini (basso), Danilo Lovino (pianoforte e tastiere) e Tommaso Baldini (chitarra elettrica), Luca è pronto ad affrontare i prossimi mesi con la sfida del nuovo disco per trasformare la sua utopia in realtà.

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L’autunno è arrivato: riparti con Extraspa

L’autunno è arrivato, anche se l’estate del 2011 ancora non sembra finita: ce

lo dicono i caldi pomeriggi, le passeggiate che ancora si vanno a fare al mare, il sole che splende costante…

Eppure la nuova stagione è già iniziata, a Ex-traspa. Una nuova stagione per ripartire alla grande dopo la pausa estiva, per rilanciarsi nel potenziamento del proprio fisico, nella cura del proprio benessere e della propria bellezza.L’esclusivo wellness club propone ai suoi clienti, e a tutti coloro che stanno per diven-tarlo, la sua ampia gamma di corsi e due importanti novità. Oltre ai corsi di fitness e nuoto per grandi e piccini già attivi, come il pilates total body e il power ball, l’aquagag e l’aquatone, ol-tre ai trattamenti benessere ed estetica fatti dalla sapienti mani delle professioniste del centro, oltre a tutto ciò che comporta entra-re nel mondo fantastico e straordinario di Extraspa, spiccano le due principali novità di Extrapa, prima fra tutte il programma di riduzione dello stress, basato su tecniche di meditazione e rilassamento psico - cor-poree. Si tratta di un ciclo di incontri du-

di Francesca Lucarini

rante i quali saranno affrontate tecniche di rilassamento e acquisizione del sé sotto la guida esperta di due psicologi professioni-sti, il dott. Alessandro Pascucci e la dott.ssa Federica Roccetti: obiettivo del corso il rag-giungimento e la realizzazione un equilibrio psico-fisico completo ed esaustivo. Altra grande novità le tecniche di naturopa-tia applicate da Andrea Campanelli: terapie manuali, fitoterapia, kinesiologia sono alcuni dei metodi che vengono applicati al fine del raggiungimento del benessere fisico-corpo-reo. Corsi e attività per ogni gusto, esigenza, bisogno, curiosità, dunque, a Extraspa: so-prattutto, un luogo in cui chiunque, accolto da Stefano, Alice e Sonia e affiancato dalla consulenza di Romina, Monica, Paola e Pa-mela, può trovare una persona cui affidarsi, uno staff di professionisti del fitness, dell’e-stetica, del benessere, del nuoto, che è fatto soprattutto di persone, che portano il nome e il viso di Matteo, Federica, Simone, Diana, Umberto, Elisa, Elena, Luca, Mattia, Elena, Valentina, Giada, Marika, Patrizia Valeria ed Andrea... Extraspa apre le porte a tutti coloro vogliano vivere quello che sin dall’inizio è stato il leit-motiv della sua attività: “una vacanza lunga un anno.”

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Campionati Italiani di paracadutismo a Fano

Dal 25 agosto al 4 settembre scorso, nei nostri cieli, si è assistito ad uno spet-

tacolo di paracadutismo ai massimi livelli:

Un evento esemplare per la sinergia tra soggetti diversi del territorio

la locale scuola Skydive Fano – A.s.d. Ali-Marche ha ospitato, infatti, i Campionati nazionali di questa disciplina, richiamando atleti civili e militari, provenienti da tutta Italia. Oltre 200 i competitori in gara, nelle diverse specialità, accompagnati da amici e parenti: un buon risultato per il territorio - come riconosciuto dall’Assessore al Turi-smo del Comune di Fano, Alberto Santorelli, e dal presidente degli Alberghi Consorziati, Luciano Cecchini - che ha registrato il tutto esaurito nelle strutture ricettive della zona. Ma soprattutto un successo dello sport e dell’associazionismo locale, come ha sot-tolineato l’Assessore provinciale Massimo Seri. “Ottenere di ospitare i Campionati Italiani nella nostra città – ha spiegato il presidente della scuola di paracadutismo Skydive Fano, Livio Piccolo – è un onore, ma anche un impegno. Abbiamo cercato

di dare il massimo, lavorando in stretta si-nergia con istituzioni e associazioni locali, e direi che il risultato ottenuto è merito del-lo sforzo di tutti. Ringraziamo il Comune di Fano, la Provincia di Pesaro-Urbino, la Re-gione Marche e l’Aeroclub di Ancona, alcune associazioni sportive come Turbolenza, che credono e investono nel nostro sport, e an-che privati, come la CEMI, Mo-Ca, Ecocart, FastPonteggi, Menc, Di Erre, e altri che han-no collaborato con la fornitura di strutture indispensabili all’organizzazione”.I Campionati Italiani di paracadutismo, già ospitati dal centro fanese nel 2003, vengo-no assegnati in modo itinerante alle diverse scuole italiane ma negli ultimi anni, conside-rato l’investimento e l’impegno necessari, si è andata affermando la volontà di privilegia-re i centri di eccellenza, e tra queste Skydive Fano, già candidata ad ottenere nuovamente la massima competizione nel 2013.L’evento decide le squadre che rappresen-teranno l’Italia nelle gare internazionali. In particolare, nella disciplina FCL4 – Forma-zione in Caduta Libera a 4 elementi – si se-

gnala un avvicendamento importante: dopo 10 anni di predominio incontrastato del team Sinapsi, guidato proprio dal presiden-te dell’Associazione sportiva fanese, Livio Piccolo, è stata la squadra degli Ex3MO a primeggiare. Unico elemento di continuità, Massimo Fiorini, oltre 13mila lanci all’attivo, che prosegue la sua avventura con i nuovi compagni ai Mondiali 2012 di Dubai. Successo e soddisfazione anche per le di-scipline classiche, che hanno visto una “sfida al centimetro” tra Centro Sportivo Esercito e Centro Sportivo Carabinieri nel-la specialità della Precisione in Atterraggio. A primeggiare gli atleti del Sezione Paraca-dutismo sportivo dei Carabinieri, che hanno vinto sia il titolo a squadre che quello indivi-duale, interrompendo così il lungo dominio dell’Esercito.Tante emozioni, per tutti quindi, per gli atleti in gara come per gli spettatori, che hanno potuto seguire le evoluzioni sia in prima fila al campo d’aviazione, che in certi casi co-modamente dalla spiaggia. E ora, lo spetta-colo continua: la scuola di paracadutismo prosegue infatti la normale attività con lanci prova in tandem con istruttore per tutti, ogni fine settimana. Per informazioni: www.skydivefano.it

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Da Torino a Roma di corsa in una settimana

Da Fano a Roma: 295 km pedalando

Da Torino a Roma a piedi in 7 giorni, 9 ore e 42 secondi.

Gabriele Duranti e Sauro Peroni, all’inizio di settembre hanno infatti percorso 295 km in bicicletta, da Fano fino a Roma.

Impresa di tre fanesi che hanno percorso a piedi ben 712 km

Dopo la grande impresa compiuta da Luca e Paolo Aiudi, insieme a Paola Parri, che sono andati di corsa da Torino a Roma, altri due fanesi questa estate hanno messo alla prova la loro tenuta atletica

E’ l’impresa compiuta nel mese di giugno da tre fanesi che hanno partecipato Torino-Roma, una gara podistica lunga ben 712 km. Luca e Paolo Aiudi, insieme a Paola Parri, sono stati gli unici rappresentanti della città della Fortuna a partecipare a qusto singola-re vento organizzato per il 150 anniversario dell’Unità d’Italia. “Abbiamo calcolato –racconta Luca Aiudi-

“Siamo partit alle 6,30 dall’Arco d’Augu-sto –raccontano i due- e lungo la vecchia Flaminia, ci siamo diretti a Cagli, Cantiano, quindi in Umbria per il valico di Scheggia e via per Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Foli-gno e Spoleto. Sosta pranzo prima del valico della Somma e ripartenza alla volta di Terni, Narni, Otricoli, Civita Castellana e finalmen-te Roma. Siamo arrivati al Colosseo alle 19 di sera dopo aver percorso 295 km. Il gior-no seguente ritorno in treno fino a Fossato di Vico e quindi, per fare una sgambatina, giù fino a Fano per altri 90 km. E’ stata una bellissima esperienza che sicuramente pro-veremo a rifare inserendo il percorso nel-le Randonnée ciclistiche per il calendario 2012”.

che abbiamo dormito solo 10 ore durante tutta la gara. Lungo il percorso della Torino-Roma c’erano 13 check point dove era pos-sibile rifocillarsi e fare qualche ore di sonna. Sonnellini molto brevi, al massimo di un’o-ra, giusto per riprendere un po’ di forze.“A Paola erano venute delle vesciche talmente grandi che siamo stati costretti a tagliare le sue scarpe da ginnastica per permetterle di continuare a correre”. Visto che la gara è stata organizzata per festeggiare il 150esi-mo anniversario dell’Unità d’Italia non è cer-

to che la ripetano anche il prossimo anno, ma Luca Aiudi, nonostante la grande fati-ca, ha intenzione di cimentarsi di nuovo in questa avventura. “Se la rifaranno noi par-teciperemo di nuovo perché è stata davvero molto bella, anche se faticosa”. Luca e Paolo Aiudi hanno preso parte alla gara indossan-do una maglietta in cui era stata stampata l’immagine di Alessia Aiudi, la figlia di Paolo, e nipote di Luca, tragicamente scomparsa nel dicembre del 2008.

Comunicare per scavalcare la crisi

Cittaperta web tv: aperti alla città, chiusi alla noia

Si riducono i consumi, si taglia un po’ su tutto, ma soprattutto ora è importante,

per aziende ed enti pubblici, parlare con la propria utenza, aprire un dialogo vero, saper spiegare e illustrare scelte, prodotti, eventi.

“La Web television, detta Web TV o web TV, è la televisione fruita attraverso il Web.

Officina Nuova da quasi 15 anni al servizio di imprese private ed enti pubblici

Una televisione su internet realizzata da una agenzia fanese

Nessun rilancio dei consumi, nessuna nuo-va fiducia fra cittadini e amministrazioni pubbliche crescerà senza una corretta e ef-ficace comunicazione.Chi “comunica” da quasi 15 anni è la coo-perativa Officina Nuova di Fano, nata nel settembre 1997 su iniziativa di un gruppo di giornalisti. L’informazione giornalistica

La tecnologia alla base della web TV è lo streaming”: così Wikipedia definisce la web-tv, il grande strumento del presente che guarda al futuro prossimo delle comunica-zioni. Un vero boom in Italia, visto che se ne contano a centinaia. Hanno la loro web-tv molte società sportive, ce l’hanno la Came-ra dei Deputati e il Senato della Repubblica, quasi tutti i partiti politici, e ce l’ha perfino l’autorevolissima Enciclopedia Treccani.A fine settembre, sulle pagine dell’edizio-ne bolognese di Repubblica si leggeva: “Le televisioni sul web sono perlopiù autofi-nanziate, fatte da videomaker, raccontano storie di quartiere, tante hanno un bacino d’utenza nazionale e alcune anche interna-zionale. L’età media dei fondatori delle web tv va dai 35 ai 45 anni. (…)Tutte le web tv si interessano di temi sociali e culturali, un po’

e la comunicazione pubblica sono i setto-ri di maggiore sviluppo della cooperativa grazie anche al curriculum professionale dei soci e al loro rapporto di collaborazione con diversi organi d’informazione locale e nazionale.In questi anni di attività Officina Nuova ha anche acquisito esperienza nel settore del-le pubbliche relazioni, nell’organizzazione di eventi e nella pianificazione di campa-gne di promozione, nella grafica e nelle azioni di marketing, lavorando con enti pubblici e privati. Dal 2006 Officina Nuova ha deciso di dare ulteriore impulso al settore degli uffici stampa e di sviluppare l’informazione on-line realizzando il sito giornalistico di video

notizie Cittaperta.it, Per quanto riguarda gli uffici stampa, la cooperativa si è occupata di interessanti manifestazioni sia a livello regionale che nazionale, specializzandosi soprattutto nel campo della cultura, del turismo, dei pro-dotti agro-alimentari tipici e dell’enogastro-nomia.L’esperienza di Officina Nuova, unica nel settore dell’informazione regionale mar-chigiana, unisce nella gestione dell’impresa criteri di managerialità e spirito cooperativo e rappresenta un punto di riferimento per quanti, nell’impresa privata così come nella pubblica amministrazione, cercano affidabi-lità e competenza nei settori della comuni-cazione e dell’informazione.

meno di tecnologia. Per promuoversi utiliz-zano il canale di YouTube, ma anche i social network come Facebook e Twitter”.Un esperto come Giampaolo Colletti, presi-dente della Federazione dei Media Digitali Indipendenti, spiega che “Dietro alle web tv ci sono singoli cittadini, associazioni e gruppi di interesse. L’età media si sta spo-stando: non sono solo degli ‘smanettoni’ ma utenti cresciuti con la rete”.Una web-tv che copre Fano, Pesaro e pro-vincia è Cittaperta.it (www.cittaperta.it): ogni giorno sono pubblicati video servizi

realizzati da giornalisti che seguono con attenzione gli eventi locali. Dall’attualità allo sport, dalla gastronomia ai locali di ten-denza, dalla moda alla politica: ogni notizia diventa immagine e viene raccontata, ma-gari con un’intervista video ai protagonisti del fatto. Come ogni vera web-tv, Cittaperta.it riceve la collaborazione degli utenti: chi vuole segnalare un evento, chi ha qualcosa da raccontare, può farlo contattando la re-dazione ([email protected]): basta un po’ di creatività e un telefono cellulare per diven-tare citizen journalists!

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Freud alla fine dei suoi giorni morì con un solo dubbio in testa “Cosa pensano

le donne?”

di Annalisa Perazzini

“Stai attento uomo o ti rubo la scena!”

Dal red carpet di Venezia, i cult e le star del terzo milennio

Il cineasta

e noi aggiungiamo “soprattutto quelle di oggi e anche di un certo livello e savoir fai-re”, perché se è vero che dopo la politica e gli affari, il cinema è il terzo mezzo mediatico con cui attualmente e nella società odierna la gente comunica, le donne in primis, met-tendo in mostra se stessa e ciò di cui sono capaci e sanno fare, allora per gli uomini c’è poca speranza di restare a lungo sul trono del comando, nonostante le convenzioni popolari dicano che quest’ultime non sono brave quanto gli uomini a gestire il potere. Tutte balle ! Chi non deve infatti lottare con le unghie e con i denti nella vita per ottene-re qualcosa? Spiegatemelo. Indubbiamente colpisce e fa riflettere il fatto che appunto le donne di oggi non sono più quelle di ieri, gli innocenti angeli del focolare, tutte casa e Chiesa, ma delle vere pantere e che pante-re! In grado di regalarci emozioni forti quasi quanto gli uomini e sottolineo il quasi, per-ché ancora ci sono alcuni punti da definire ma dando uno sguardo all’ultima Mostra del Lido di Venezia 2011, appena conclusasi di-rei che ci siamo ormai. E se le star maschi-li poggiano o puntano al loro successo sul pubblico come sempre attraverso il fascino che sembra non avere età, il talento di buoni o cattivi, oppure impiegando il loro cuore di attori e registi per cause di Emergency, le donne si raccontano e ci raccontano inve-ce il grande schermo con produzioni rock, indipendenti usando la tecnica del trasfor-mismo, oltre al loro talento e fascino sia da sole che in compagnia, della serie: “Coppie e Coppe illustri”; oppure “Sì, alla vita dolce, meravigliosa, spensierata e da strega, tanto sarà sempre come una scatola di cioccolati-

ni”. Evan Rachel Wood, Keira Knightley, Kate Winslet, Madonna, Uma Thurman, Sienna Miller, Renée Zellwegger, Jodie Foster, Jes-sica Chanstain, Vittoria Puccini, Monica Bel-lucci, Helen Mirren, Vanessa Radgrave, An-gelina Jolie… Vecchie e nuove glorie, giovani e attempate, la lista è lunghissima, infinita, ci vorrebbe un intero giorno per contarle tutte e parlarvi di tutte. Sono rose e fiorisco-no come attrici, registe, produttrici, madrine o vallette, ma restano anche imprevedibili, complicate, indagatrici, misteriose. Ma per questo le amiamo e le hanno amate la giuria e il pubblico del Lido, specialmente per la loro semplicità e ingenuità in senso buono di dimostrarlo. Le vere protagoniste rimango-no comunque sei. Sei copertine illustri per il grande e piccolo schermo, perché al Lido si parla anche di tv, con la serie Mildred Pierce che Sky Italia trasmetterà per noi a partire forse dal 26 settembre 2011 con Kate Win-slet e Evan Rachel Wood, nei panni di madre e figlia ed entrambe in Laguna per Polansky con Carnage, storia di madri e coppie in crisi di identità e Le Idi di Marzo di George Cloo-ney sul mondo ambiguo e devastante della politica e delle presidenziali americane. E poi, Vittoria Puccini come madrina emozio-nata della Mostra, svelando i suoi gusti e al-cune debolezze da “padrona di casa”, dalla fatica per preparare il discorso di apertura alle non velleità da regista “Amo farmi gui-dare e non comandare”, concludendo con un sogno: interpretare un’eroina da fumet-to. Keira Knightley come Sabina Spielrein, la

donna di ferro e la paziente seducente che dà filo da torcere a Viggo Mortensen e Mi-chael Fassbender (ovvero Sigmund Freud e Carl Jung) in A Dangerous Method di Cro-nenberg: intreccio di parole, corpi, pensieri e scelte di vita ai tempi in cui la seduzione e il sesso erano visti più che altro solo come atti rivoluzionari. Monica Bellucci la cui sua oc-casione di presenziare al Festival Venezia-no si è aperta quasi come un cartoncino di invito scritto appositamente per lei, sia per presentare il suo ultimo film Un été brulant ( mai come quest’anno) che per far coppia con il marito Vincent Cassel, anche lui al Lido per il film di Cronenberg e regalare un po’ di gossip alla stampa appianando però maldi-cenze e rumors infondati sulla classica crisi di coppia apparse su internet e giornali. Ma-donna? Che fine ha fatto? Lei c’è, sicuro ed è la regina delle regine, sia sullo schermo che altrove con W. E, storia di Wallis Simpson ed Edward Windsor. Racconto di un re che ab-dica per amore di una donna e l’ossessione di una cronista, Winthrop( siamo nel 1998) per questa coppia simbolo . La pop star tra le più popolari della musica contemporanea che ha aperto fra l’altro il Festival insieme a Clooney, ci stupisce, ci ammalia, ci com-muove e quindi ci ruba, possiamo affermar-lo con certezza adesso, davvero la scena. Segnaliamo ugualmente tra le favorite pure Scarlett Johansson e Anne Hataway come le più produttive quest’anno e Cristiana Ca-potondi e Natalie Portman tra le star meglio vestite e sfilanti in passerella. Quando si dice che i media inventano le icone di stile..

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5150 piu-magazine.it fanoinforma.it fanoinforma.it piu-magazine.it

di Silvia [email protected] - tel. 347 9135489

Al tuo bambino quale ritmo gli concedi?

la Psicologa - Psicoterapeuta

Le vacanze sono finite per i più piccoli e per gli adulti. E’ tempo della scuola,

del lavoro, è tempo degli impegni , sia per gli adulti, sia, molto spesso, per i bambini anche molto piccoli.

Scrivo questo articolo stimolata da molti genitori che in questa prima settimana di inizio delle attività scolastiche sono in preda dell’ansia di dover “riempire” ad ogni costo i pomeriggi dei loro bambini.Il corso di inglese, il corso di canto, danza, nuoto, il corso di disegno… ”così non resta fermo davanti la TV” e le giornate del bam-bino sembrano l’agenda di un ministro. Seppure sia molto importante che il bam-bino canalizzi le proprie energie in attività costruttive e che impari a stare con gli altri e andare d’accordo, è pur vero che il bam-bino ha bisogno del suo tempo per elabora-re le esperienze che vive e gli sarà difficile questo processo di elaborazione se alla fine di una esperienza ne viene subito proposta un’altra diversa.Se prima si diceva che fare i genitori era faticoso oggi sembra esserlo anche per i bambini; una nuova scienza, la cronobiop-sicologia dalla Francia afferma che i ritmi a cui si costringono i bambini non rispettano il loro sviluppo naturale. In merito a questo gli psicologi Testu e Fontaine scrivono il libro “Il bambino e i suoi ritmi” in cui danno dei consigli ai genitori su come organizzare il tempo libero dei loro figli. In questo testo in-teressante emerge, per esempio, che dopo l’attività scolastica, spesso anch’essa molto impegnativa, è auspicabile far praticare al bambino non più di due attività a settimana

e solo dopo avergli concesso un’ora di gioco libero dal ritorno da scuola.Spesso è pure una realtà il fatto che i geni-tori, lavorando entrambi, non possono rima-nere in casa con il bambino dopo la scuola, in questo caso la soluzione che trovano è quella di accompagnarli ogni giorno a fare un’attività programmata prima di riprende-re il loro lavoro; il bambino si trova spesso obbligato ad eseguire le attività proposte per soddisfare esclusivamente i bisogni del genitore, per la maggior parte delle vol-te senza darsi la possibilità di esprimere il proprio disappunto per la paura di deludere

il genitore “che tanto si sacrifica per lui”. Se l’attività extrascolastica proposta ai figli è solo un modo per “parcheggiarli” da qual-che parte e il bambino si mostra non sod-disfatto di quello che sta facendo allora è meglio lasciarli a casa con un parente, con un vicino o se possibile con una baby sitter e consentirli di dare libero sfogo alla loro cre-atività, ovviamente osservando da lontano.Spero che questo articolo possa essere let-to non come un “rimprovero” Genitoriale, ma come uno spunto di riflessione da fare in maniera Adulta e costruttiva per il pro-prio benessere e per quello dei propri figli.

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La Fanum Fortunae scherma riapre i battenti

la Spadaccina

di Evelina [email protected] - cell. 339 4326575

La scherma riparte con il nuovo anno agonistico 2011/2012.

Tutto lo staff dell’Asd Fanum Fortunae Scherma è pronto ad accogliere tutti gli at-leti e soprattutto tutti i bambine e le bam-bine, ragazzi e ragazze e perchè no, anche tutti gli adulti che vogliono mettersi a con-fronto con loro stessi e con gli altri, per sfi-darsi con fioretti, spade e sciabole.Le novità di quest’anno sono: una palestra fissa per gli allenamenti, che sarà la pa-lestra della scuola media “Gandiglio”, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15

 

circa alle 21; inoltre sarà attivato un corso anche a Fossombrone, nella palestra dell’ex Magistrali, nei giorni di martedì e giovedì.

Gli appuntamenti schermistici che si svol-geranno nella nostra città saranno: la “I tappa del Grand Prix esordienti regio-nale” che sarà domenica 18 dicembre e il “Campionato regionale Under14” che si svolgerà domenica 10 giugno 2012.

Per informazioni: www.fanoscherma.it / [email protected]

 

 

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Corsa ad handicap

A ben guardare, la tanto temuta penaliz-zazione, retaggio della cattiva gestione

trascorsa, è il minore dei problemi attuali dell’Alma.

Il momento delle facili illusioni estive è passato da un pezzo.

di Sandro Candelora

In un campionato che ne mette a disposi-zione ben 120, partire con un handicap di tre soli punti rappresenta una quisquilia, connotandosi come un disavanzo a gioco lungo facilmente colmabile. No, i fardelli che appesantiscono i granata in questo tor-mentato avvio di stagione sono altri e di più gravosa natura. In primo luogo, una squa-dra di calcio non si costruisce dalla sera alla mattina, assommando all’ultimo istan-te giocatori di varia provenienza e tirandoli fuori dal carrello della spesa per buttarli sul rettangolo verde come se per magia fossero già un gruppo coeso. Solo il tempo ed il pa-ziente lavoro sul campo, fin qui praticamen-te mancati sotto il ritmo incalzante degli impegni agonistici, sono capaci di creare la sintesi tale da trasformare undici individua-lità in un assieme omogeneo e compatto. Il ritardo nell’allestimento della rosa, figlio delle note vicende societarie, in definitiva si paga. Così come esige un dazio la carente condizione fisica di tanti, troppi elementi, vi-sibilmente non pronti per l’inizio del torneo, complice anche una stazza fisica che richie-de termini più lunghi di preparazione. E la sua parte la esige anche la malasorte, che ha già appiedato elementi importanti come Urbinati e Bartolini, per non parlare di chi, come Amaranti, Misin, Piccoli e Marolda, si trascina dietro acciacchi più o meno debi-litanti. Questi gli elementi inequivocabili sui quali basare l’analisi delle sconfortanti pre-stazioni sinora archiviate, partite modestis-sime in cui è bastato a dei giovani carneade qualunque accelerare appena il ritmo per mettere in palese difficoltà, a volte ridico-

lizzando, professionisti navigati che hanno quasi il doppio della loro età. Insieme alle prove inconfutabili emerge però anche un dubbio atroce. Si ha in effetti l’impressione (forse l’ha capito anche Gaudenzi, condot-tiero che, sentitosi tradito dai suoi uomini, li ha in fretta rinnegati) che parecchi di quanti esibiscono un curriculum importante abbia-no già dato tutto al football di un certo li-vello ed altro di buono non riescono proprio a tirare fuori dal serbatoio in riserva. Ecco, il vero handicap sarebbe proprio quello di

avere costruito una rosa di gente arrivata al capolinea, senza alcunché da offrire alla causa in termini di agonismo, voglia di met-tersi in gioco, fame di calcio vero. Un tale gap non si colma con facilità e rischia anzi di essere fatale, considerato il numero delle retrocessioni previste. Occorre fugare subi-to tale ipotesi balorda, che evoca il cimitero degli elefanti, anche perché le avversarie non aspettano. E neppure noi. Attendiamo fatti. Concreti. Il momento delle facili illusio-ni estive è passato da un pezzo.

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Riparte la Scuola tennis del CT Fano

Previste importanti agevolazioni e tanti cori per imparare a giocare divertendosi

riprendono dal 3 di ottobre i corsi della scuola tennis e centro periferico federa-le diretto dal Maestro Federico Cinotti che in questa nuova stagione potrà contare su due nuovi istruttori, molto preparati, che allargheranno il suo staff. Tra le altre cose, importante novità, tutti gli atleti della scuola tennis al momento dell’iscrizione divente-ranno in automatico soci del Circolo e po-tranno così beneficare di sconti e agevola-zioni. Per i loro genitori, invece, la possibilità di ottenere vantaggi per quanto riguarda la

L’estate oramai è alla porte e al Circolo Tennis Fano

scuola tennis per adulti. Tornando invece all’attività rivolta ai più piccoli, come sempre il Maestro Federico Cinotti ed il suo staff daranno molta impor-tanza ai corsi di mini tennis, rivolti ai bam-bini dai 5 ai 9 anni. E’ questa infatti, la fase più delicata per un bimbo per avvicinarsi al tennis ed ogni singolo passo compiuto sul campo deve essere ben coordinato dagli istruttori. Per i bambini dai 10 ai 13 anni la scuola tennis svolge invece dei corsi di perfeziona-mento durante i quali la parte tecnica vie-ne sviluppata con maggiore attenzione per fare i modo che questi atleti in erba siano in grado di affrontare il campo in maniera

corretta. Terminato il periodo di perfeziona-mento si passa alla fase di specializzazione (dai 14 ai 16 anni) dove i ragazzi vengono preparati alla competizione. Durante gli otto mesi della scuola tennis ai ragazzi oltre alle attività didattico-tecniche verranno fatte svolgere anche attività paral-lele come piccole gare intra e inter-scoalsti-che per prepararli alla fase agonistica. Ne sanno qualcosa i ragazzi che hanno già iniziato a cimentarsi nei vari tornei regio-nali visto che Tommaso Antonioni (Under 12 e Under 14) e Elena Omiccioli (promessa femminile Under 10) hanno già vinto diversi tornei portando a casa ottimi risultati. Ma ci sono tanti altri piccoli atleti che hanno ini-ziato ad incrociare le racchette dando subito l’impressione di avere un grosso potenziale. Parliamo degli Under 10 Federico Ruggeri, Edoardo Guidi e Riccardo Garota; dell’Under 12 Ismaele Esposito e degli Under 14 Alber-to Iantorni, Nicolò Occhialini, Francesco Ber-luti e Brian Pieroni. In questi giorni al Circolo Tennis è invece in svolgimento la 32esima edizione del torneo “Nevio Grimanldi” dedicato ai soci. Era dal 1991 che questa iniziativa non veniva ripro-posta ma nonostante i tanti anni di pausa la partecipazione è stata subito un successo.

Per Informazioni:

Scuola Tennis C.T. Fano

e centro periferico federale

Direttore: maestro Federico Cinotti

Mini tennis

Avviamento

Perfezionamento

Agonistica

Corsi adulti

Tel Maestro.338.7678.518

Per info tesseramento soci e prenotazioni

campi: Tel. 0721.86.36.85 orario ufficio

Sapori di Sardegna nel Miglior Brodetto 2011

Una zuppa di pesce a sorpresa

“Zuppa chiara di pesce al profumo di lenti-schio e agrumi, bulgur di cous cous in sfo-glia di pane carasau”, questo il titolo dell’a-romatico piatto proposto dallo chef Luigi Pomata dell’omonimo ristorante di Cagliari, uno chef “televisivo” già noto al grande pub-blico per la sua partecipazione a program-mi televisivi nazionali come tra La Prova del Cuoco (per ben sei edizioni), Gusto, Uno Mattina e alle trasmissioni di Gambero Ros-so Channel. Pomata, che fa parte della terza generazione di ristoratori della sua famiglia, con la sua vittoria, ha portato sul podio del Festival Internazionale del Brodetto che si è svolto al Lido dal 9 all’11 settembre, la Sardegna, per il secondo anno consecuti-vo, dopo la vittoria della scorsa edizione di Stefano Deidda, del ristorante Dal Corsaro di Cagliari. . “Nella ricetta- ha spiegato Po-mata- che fa parte del menù del mio risto-rante, ci sono tutti gli ingredienti tipici della cucina sarda reinterpretati a modo mio, il cous cous infatti è un ingrediente acquisito

Ci sono i profumi, i sapori e gli ingre-dienti tipici della sua terra, la Sardegna,

nella zuppa di pesce che ha sbaragliato la concorrenza durante la nona edizione del Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce, dal pane carasau al bulgur agli agrumi.

Tra gli enti che hanno sostenuto il

Festival Internazionale del Brodet-

to e delle Zuppe di Pesce, anche

quest’anno la Camera di Commer-

cio rappresentata dal presidente,

Alberto Drudi, che ha sottolinea-

to: “Apprezziamo il coraggio della

Confesercenti di mettere in campo,

nonostante il particolare momento

storico, una manifestazione come

il Festival, manifestazione di pro-

mozione turistica per tutto il ter-

ritorio provinciale e regionale. Ci

sono delle ‘eccellenze’ che merita-

no di ricevere il sostegno di tutte le

istituzioni, il Festival del Brodetto

è una di queste. Tanto più ora che

è diventata una vera manifestazio-

ne a carattere internazionale con

la presenza di Croazia e Slovenia”.

Quest’anno infatti, per la prima

volta anche due nazioni straniere

hanno partecipato alla gara insie-

me alle delegazioni italiane san-

cendo il carattere internazionale

dell’evento a tutti gli effetti.

in Sardegna dato che l’isola fu una colonia ligure, mentre il pane carasau, con il quale ho ricoperto il piatto, sostituisce il classico crostino di pane”. Pomata ha conquistato la giuria tecnica presieduta da Enzo Vizzari e formata dalle migliori firme del giornalismo enogastronomico nazionale con un piatto che valorizza la tradizione ma che allo stes-so tempo si presentava in maniera del tutto originale: il pane carasau infatti sigillava il piatto e nel momento in cui veniva rotto il pesce, aromatizzato agli agrumi, sprigiona-va un profumo irresistibile.

Ecco la ricetta di Pomata:

INGREDIENTI: pescatrice, cozze, vongole, cernia, gamberi rossi, granchi verdi, bocconi di mare (lumache), seppie, gallinella, pesce cappone o scorfano, tracina, zucchine verdi, patate, basilico, prezzemolo, limoni, pomo-doro secco, olio, pomodori rossi San Marza-no, pomodorini, peperoncino, farina, semola fine, sale.PREPARAZIONE: pulire il pesce, spinarlo e tagliarlo a cubetti, privare i gamberi del carapace. Con spine, teste e carapaci rica-vare un fumetto. Cuocere per circa 40 mi-nuti, frullare e passare al setaccio. Mettere a cuocere coperte per circa 40 minuti cozze e vongole con olio, pomodoro secco, prez-zemolo, pomodoro rosso tagliato a cubetti. Filtrare il liquido di cottura e privare il buono dalla conchiglia. Tagliare i granchi, dorarli con olio e prezzemolo, sfumare con il liquido di cottura di cozze e arselle, aggiungere un mestolo di brodo di pesce, un peperoncino e cuocere per 10 minuti. Frullare il tutto, pas-sare al setaccio e correggere di sale. Unire il liquido caldo al bulgur con aggiunta di pa-tate, zucchine e basilico. Coprire e lasciare riposare. Far bollire i bocconi in acqua non salata per 40 minuti circa, lasciarli raffred-dare nell’acqua di cottura e privarli della conchiglia. Impastare semola e farina con acqua e olio, coprire e lasciare riposare. In una padella far dorare il pesce con l’olio, ag-giungere i pomodorini e cuocere per 5 mi-nuti. Spegnere il fuoco e aggiungere gli altri ingredienti. Sistemare in un piatto il bulgur, adagiarvi sopra il pesce e grattugiarvi sopra la buccia di limone e alcune gocce di olio di lentischio. Chiudere il piatto con dei dischi di pasta, spennellare con olio e cuocere in forno a 180° per 13 minuti.

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Beach Tennis Summer Tourvincono Debora Guidi e Francesco Di CecchiChiusa la pagina estiva, Sportland si prepara ad un inverno di sorpresedi Matteo Delvecchio

ASD SPORTLAND RINGRAZIA:

RADIO ESMERALDARADIO FANO

FANOINFORMA.ITFANOSPORT.NET

OLTREFANO.ITPESAROSPORT.COM

ILMETAURO.ITVIVEREFANO.COM

CSIFANOASD VALMETAURO LIBERTAS

Numeri che parlano da soli per asd Sport-land e asd Valmetauro Libertas che hanno dita vita all’edizione 2011 del BEACH TEN-NIS SUMMER TOUR, circuito itinerante che ha portato le due asd ad organizzare tornei in varie strutture sportive e spiagge del li-torale. La manifestazione si è chiusa con il master finale disputatosi lo scorso 18 set-tembre ai Bagni Arzilla e vinto da Francesco Di Cecchi-Stefano Alessi nel maschile e De-bora Guidi-Maurizia Giovannelli nel femmi-nile. Al termine del torneo, rapido conteggio da parte degli organizzatori e premiazioni dei primi dieci classificati di ogni categoria alla presenza di alcuni rappresentanti della BCC Fano, partner dell’evento al pari della ditta Caffè VIII, e di Andrea Vitali, responsa-bile del progetto VIVI IL LATO SANO DELLO SPORT di Avis Fano.

CLASSIFICA FINALE FEMMINILE1. Debora Guidi 1720 pt. 2. Claudia Marini 11853. Barbara Bartolucci 1166 4. Cinzia Cadeddu 10705. Francesca Corsaletti 1070 6. Laura Pagnoni 9697. Maurizia Giovannelli 869 8. Sara Terenzi 8509. Barbara Francioni 818 10. Marta Del Sal 549

CLASSIFICA FINALE MASCHILE1. Francesco Di Cecchi 4008 pt. 2. Manuel Agnoletti 27433. Nicola Longarini 1898 4. Mirko Biondi 18345. Stefano Alessi 1777 6. Paolo Giusti 17597. Stefano Paraventi 1757 8. Gianluca Francolini 17419. Nicola Belli 1577 10. Raimondo Eusebi 1451

Tredici tornei, tre mesi di sfide per un to-tale di 288 atleti a referto.

Chiusa la pagina estiva, Sportland si prepa-ra a vivere un intenso inverno. Tra gli eventi principali, la sesta edizione del campionato indoor a squadre di beach tennis e, novità assoluta, la prima edizione del campionato cittadino di calcio a 5 che si disputerà sui campi di Villamarina e Sport Park calcio a 5. Per tutte le info telefonare al numero 334/70.52.498 o visitare il sito:www.sportlandfano.com

i primi tre classificati del tour per categoria

le quattro coppie finaliste del master

finalisti e organizzatori

Dopo l’estate la pelle ha bisogno di cure

Care amiche, l’estate è finita ed è tornato il momento di pensare alla cura pelle.

So bene che molte di voi durante l’estate non trattano bene il proprio viso, un po’ per pigrizia, un po’ per paura di perdere l’ab-bronzatura.

di Luciana, Profumeria TaussiFano (PU) - Corso Matteotti 118 te - tel. 0721 803383

la profumiera

Vediamo di riprendere la normalità. Per pri-ma cosa necessitano un peeling, una ma-schera idratante, un siero e una buona cre-ma. Iniziamo con ordine cominciando con una pulizia profonda da eseguire mattino e sera ,utilizzando un detergente schiumo-geno, piuttosto che un latte, perchè pulisce più a fondo: bagnate il viso, prendete poco prodotto e massaggiate fino a formare una leggera schiuma, dopodichè risciacquate molto bene con acqua tiepida, asciugate e, con il cotone, passate il tonico ossigenante eseguendo movimenti circolari. Una volta alla settimana applicate un esfoliante,ce ne sono di tanti tipi, lo sceglieremo in base al tipo di pelle. L’esfoliante va utilizzato tutto l’anno, ma soprattutto dopo essersi esposte al sole per parecchio tempo, poiché quando la pelle si abbronza diventa più spessa, in quanto si forma un accumulo maggiore di cellule morte in superficie. Ecco allora, che massaggiando delicatamente il prodotto, queste cellule vengono rimosse, lasciando

la pelle molto luminosa e levigata. Dopo che avrete usato l’esfoliante, applicate una maschera idratante per stimolare la pelle a produrre più acqua e idratarla in profondità. Questo trattamento possibilmente va fat-to di sera, soprattutto perchè le maschere idratanti non vanno risciacquate ma solo ripulite, dall’eccesso di prodotto, con una velina, anche se il più delle volte non serve, in quanto dalla pelle secca e disidratata vie-ne assorbita completamente e, comunque la sua azione idratante continua per tutta la notte.Perchè la vostra pelle ritrovi il confort la tonicità e luminosità vi consiglio l’utilizzo di

sieri con relativa crema per il viso, di crema contorno occhi e collo decolletè, che userete mattino e sera. I sieri come ho già detto altre volte sono delle vere e proprie cure d’urto, che si utilizzano in genere due volte, l’anno in primavera e fine estate, più precisamente ai cambi di stagione. Ed ora preparatevi ad affrontare l’autunno con i miei trattamenti e il make up new look da abbinare al guarda-roba della nuova stagione.Naturalmente ci sono anche tante fragranze particolari che vi accompagneranno nelle vostre giornate e serate e vi renderanno uni-che deliziando il vostro olfatto.Vi aspetto.

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di Rodolfo Colarizi

Auto e ipotensione

Il farmacista

di Filippo [email protected]

l’Erborista

Il The verde inizia ad essere utilizzato 3.000 anni fa in Cina per i suoi notevoli

benefici sulla salute.

The verde

Sono molte le persone, in particolare le don-ne, che soffrono di pressione bassa (ipoten-sione arteriosa) evenienza che si manife-sta quando i valori pressori scendono al di sotto di 100-110 mm Hg per la massima e al di sotto di 60-70 mm Hg per la minima. Questi soggetti presentano una sintomato-logia specifica: svogliatezza, tendenza alla depressione, affaticamento fisico e psichi-co, palpitazioni, pallore, estremità fredde. Il periodo più difficoltoso della giornata ri-sulta il mattino quando l’astenia è più evi-dente. Poi, col passare delle ore, il paziente supera il momento critico. Si può affermare che l’ipotensione è connessa a uno stato di eredità familiare. Chi ne va maggiormente soggetto? Gli individui nervosi, chi soffre di arteriosclerosi da molti anni, i convalescen-ti dopo una lunga degenza ospedaliera, chi ha grosse vene varicose e coloro che usano cronicamente farmaci diuretici o ipotensivi. L’automobilista che deve convivere con que-sta malattia deve adottare alcune precau-zioni per evitare i disagi. E’ doveroso segna-lare che le maggiori difficoltà aumentano soprattutto con la stagione calda, ma è bene essere sempre prudenti. La terapia medica, durante i viaggi sia auto-stradali che cittadini, non va mai interrotta. Quando si programma un trasferimento non bisogna dimenticare che nella fase post-prandiale questi soggetti rischiano di cade-re in uno stato di sonnolenza perché, duran-te la digestione, la pressione arteriosa tende a diminuire per cui lo stato di prostrazione si accentua. E’ consigliabile, inoltre, per rende-re più dinamica la pressione arteriosa, una certa pratica sportiva, meglio se all’aperto. Va evitato il cambiamento troppo repentino della posizione del corpo e, nell’evenienza dei primi sintomi come sudorazione, pallo-re, malessere diffuso, vista che si annebbia, è obbligatorio fermarsi. Anche la dieta è importante: è preferibile privilegiare i cibi con elevato potere calorico e buon contenuto di sale. Le carni e i liqui-di, ad esempio, i brodi concentrati giovano notevolmente. Sono raccomandabili, per l’effetto tonico, il vino e il caffè e per l’azione energetica, lo zucchero.

Già nell’antichità i cinesi sapevano che il The verde aveva il potere di guarire il mal di te-sta, e li aiutava ad eliminare le tossine e a preservare la giovinezza. Ma per anni nes-suna altra cultura aveva dato importanza a questo infuso, ed è solo da un paio di anni che numerose ricerche scientifiche ci hanno dimostrato i suoi numerosi benefici. Oggi la pianta del the verde si coltiva in tutti i paesi con clima tropicale, ed è conosciuta a livello mondiale.Le catechine presenti nel The Verde aiuta-no a migliorare alcune malattie e diversi disturbi dell’organismo. In studi realizzati in laboratorio con alcuni topi si è dimostrato che le alte concentrazione di questa sostan-za aiutano a diminuire i livelli di colesterolo nel sangue e a mantenerlo dentro i parame-tri considerati normali.Uno degli studi scientifici dimostrò che il consumo giornaliero di The verde duran-te un arco di tempo di 6 mesi diminuiva le lesioni cancerogene della mucosa orale. Mentre la Rivista di Nutrizione Clinica Ame-ricana pubblicò un studio in cui si dimostra-va la relazione tra il consumo di The Verde e la perdita di peso, rendendolo un aiuto al problema dell’obesità, grazie all’ effetto drenante e accelerante del metabolismo di questa bevanda.Altri benefici dimostrati sono:• Miglioramento dell’alitosi • Controllo del Diabete • Diminuizione dei livelli di glicemia in san-

gue • Previenzione ed eliminazione della placca dentale • Diminuizione delle carie dentali • Prevenzione e miglioramento della diarrea • Diminuzione dela pressione sanguigna, poichè evita la liberazione della angioten-sina II • Aumento della potenza negli sportivi • Miglioramento della respirazione, poiché agische come un broncodilatadore • Diminuzione dei rischi di la formazione di coagulo di sangue (trombosi) • Riduzione dei livelli di Colesterolo e tri-gliceridi nel sangue, aumentando i livelli di HDL Colesterolo (colesterolo buono).Un altro eccellente beneficio dimostrato sulle donne Giapponesi è il fatto che le ca-techine disattivano il virus della influenza, e allo stesso tempo rinforzano il nostro siste-ma immunitario Prima di assumere The verde si consiglia sempre il parere del proprio medico.

La pastorale giovanile deve diffondersi ca-pillarmente per essere davvero l’opera di tutta la comunità cristiana che, animata dallo Spirito, si propone di favorire nella Diocesi, nelle parrocchie e nelle diverse espressioni dell’associazionismo ecclesiale, la ricerca di nuove strade per far incontra-re personalmente ogni giovane d’oggi con Gesù, anche quei giovani che non incrociano più i percorsi specificamente ecclesiali. Il nostro inderogabile compito è quello di pre-sentare ai giovani il Cristo vivo, come unico salvatore perché evangelizzati evangelizzi-no e contribuiscano, rispondendo all’amo-re di Cristo, alla liberazione e costruzione integrale dell’uomo e della società, viven-do una vita di comunione e partecipazione nella Chiesa e in questo nostro mondo. Di fatto il contributo più prezioso che il servizio di pastorale giovanile può dare è una nuo-va evangelizzazione dei giovani che mostri e faccia sperimentare come la sequela di Gesù è cammino di realizzazione, l’apertura al Divino è passione per l’umano, il vangelo è strada di libertà e di gioia traboccante e vera. Questo ci chiede di investire energie perché la parrocchia respiri e incida sulla vita reale, valorizzi e supporti le famiglie nel loro compito educativo, perché la scuola e università diventino luoghi di piena uma-nizzazione aperti alla dimensione religio-sa, perché i giovani vivano da protagonisti il delicato passaggio al mondo del lavoro e sappiano dare senso e autenticità al loro tempo libero. Ricordo sinteticamente i compiti affidati al servizio diocesano di pastorale giovanile e precisati in questi anni dalla chiesa italiana che ha fatto, proprio di questa pastorale, una opzione primaria del suo apostolato e in va-rie sedi ne ha precisato l’organizzazione, gli obbiettivi, gli strumenti e le collaborazioni.• Deve aiutarci a studiare, discer-nere, pensare, elaborare tutte quelle azioni pastorali a servizio dei giovani, promosse da loro e per loro al fine di “educare evangeliz-zando ed evangelizzare educando”.• Deve coordinare e sostenere le va-rie realtà ecclesiali che operano nell’ambito giovanile tessendo la rete della collabora-zione e comunione tra parrocchie, vicarie, associazioni, movimenti, scuola; • Altro compito importante è stimo-lare e collaborare con altri Uffici e Servizi diocesani in maniera particolarissima con

di Armando TrasartiVescovo di Fano Fossombrone Cagli Pergola

Giovani, chiesa, mondo.Un cammino di comunità

Vita diocesana

il CDV che nella nostra Diocesi ha bisogno di essere rilanciato nel suo compito e nella sua identità. • Può aiutarci a individuare strade nuove per l’evangelizzazione dei giovani, per raggiungerli là dove essi vivono e so-prattutto per illuminare con il Vangelo il loro mondo. Organizzare e promuovere iniziati-ve diocesane per gli adolescenti, i giovani come tappe di un cammino condiviso che parte e ritorna alla ferialità, che senza chiu-dersi, ma con un respiro diocesano, nasce e si dispiega nelle parrocchie. • Così facendo l’Ufficio per il servi-zio della pastorale giovanile può diventare davvero un punto di riferimento per il dialo-go con le istituzioni laiche che si interessa-no dei giovani.

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di Nicolò MarcelloGiammattei & Marcello Studio Legale Associato - Corso Giacomo Matteotti, 122 _ 61032 Fano (PU)[email protected] - tel +39 0721 823515 - cell. +39 335 6262028

Giovani e political’Avvocato

La partecipazione dei cittadini alla vita po-litica del proprio Paese è, indubbiamente,

una importante manifestazione della cosiddet-ta “cittadinanza attiva”; meglio ancora se tale partecipazione è stimolata da chi ha la fortuna dell’età.

Da qualche tempo assistiamo ad un triste, se non crescente, disimpegno trans-gene-razionale nei confronti dei processi politici (per fugare eventuali dubbi: non mi riferisco a quelli giudiziari !): tale “apatia politica” è spesso stata individuata nella sostanziale sfiducia che le generazioni più giovani ma-nifestano nelle istituzioni politiche. Parliamo di “giovani” e mi sembra più che normale che manifestino i propri pensie-ri con i mezzi tipici della loro generazione come blog, social network, chat, forum, newsgroup, ecc.Ormai la Rete sembra costituire il mezzo di comunicazione, informazione e confronto più diffuso, forse anche perchè quello più agile ed economico da utilizzare; quasi “il” mezzo di comunicazione; un mezzo ove la

libertà di pensiero (sancita, mi permetto ricordare, dall’art. 21 della Costituzione) non trova più quelle complicazioni che, un tempo, caratterizzavano la trasmissione del pensiero stesso. Non sarà un caso (in realtà non lo è mai), ma così si legge in una (quasi) recente Sentenza della Corte di Cassazione: “… essendo ormai internet un (potente) mez-zo di diffusione di notizie, immagini e idee, […] anche ... attraverso di esso si estrinseca quel diritto di esprimere le proprie opinioni, diritto che costituisce uno dei cardini di una demo-crazia matura [...]. Chiunque, per tanto, e con qualsiasi mezzo ([...] anche tramite internet), può riferire fatti e manifestare opinioni e chiunque - nei limi-ti dell’esercizio di tale diritto (limiti, da anni, messi a punto dalla giurisprudenza) - può “produrre” critica e cronaca”. Ancor più recentemente, sempre la Supre-ma Corte Corte ha ricordato l’art. 21 della Costituzione (ed in ambito ultranazionale l’art. 10 della Convenzione europea dei di-ritti dell’uomo nonché l’art. 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea) “tutela l’esercizio dell’attività d’informazio-

ne, le notizie di cronaca, le manifestazioni di critica, le denunce civili con qualsiasi mezzo diffuse in quanto espressione di un chiaro diritto di libertà: quello della manifestazione del proprio pensiero”; conseguentemente la diffusione di quello stesso pensiero a mezzo di internet “non può trovare limitazioni se non nella corrispondente tutela di diritti di pari di-gnità costituzionale e nel rispetto, altresì, delle norme di legge, di grado inferiore, con le quali il legislatore disciplina in concreto l’esercizio delle attività dianzi indicate”.Orbene, mi permetto ricordarvi che la le-gislazione vigente prevede (anche se non sono le uniche) specifiche forme di parte-cipazione popolare all’art. 8, comma 3, del Testo Unico sulle Autonomie Locali (D. Lgs. Del 18 agosto 2000, n. 267) ove si stabilisce che gli Statuti Comunali debbano prevedere “[...] forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istan-ze, petizioni e proposte di cittadini singoli o as-sociati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame”.

del Dott. Giuseppe Migliori - Direttore U.O.C. Otorinolaringoiatrica Azienda Ospedali riuniti Marche nord - [email protected]

Lo specialista otorinolaringoiatra ed il paziente anziano

l’Otorino

Lo sviluppo della geriatria si ha nei primi anni del Novecento grazie al

medico americano Ignatz Leo Nasher che coniò il termine “ geriatria “.

Nel 1875 la “ Friendly Societies Act” in In-ghilterra proponeva per la definizione di an-ziano l’età superiore ai 50 anni.Attualmente a livello Internazionale, a se-guito dell’allungamento dell’età media si considera un soggetto anziano quello che supera i 65 anni di età.Gli anziani e le modificazioni della voceLe alterazioni vocali negli anziani possono essere divise fra quelle di tipo fisiologiche e quelle patologiche. La voce dell’anziano è il risultato di complesse modificazioni ana-tomiche e biochimiche degli organi deputati alla emissione vocale. Si realizza lenta-mente nel tempo una perdita di fibre ela-stiche muscolari, una infiltrazione adiposa del connettivo, una atrofia della mucosa di rivestimento ed una riduzione delle ghian-dole mucipare associate all’involuzione del mantice polmonare respiratorio. Quindi contemporaneamente diminuisce la forza di contrazione e di tensione dei muscoli vo-cali divenendo meno efficace la vibrazione mucosale in un contesto di minore idrata-zione e di insufficiente spinta espiratoria polmonare.La diminuzione di funzionalità del mantice fonatorio può portare al “tremolio vocale senile” e l’estensione vocale nel sesso ma-schile può essere ridotta anche di quattro toni rispetto al giovane. Lo spostamento della voce maschile verso le tonalità acute può rendere la tessitura simile a quella del-la donna anziana (voce asessuale).Nelle femmine i cambiamenti involutivi vo-cali non sono così marcati come nei maschi parallelamente alle modeste alterazioni che intervengono con la pubertà.Va altresì ricordato che le particolari con-dizioni di vita dell’anziano possono far au-mentare la tensione, l’ansia ed instaurare condizioni di depressione con variazioni vo-cali che possono giungere fino alle “disfonie psicogene o di conversione”.D’altro conto non va dimenticato che “….la voce è l’espressione più profonda del nostro animo”.Purtroppo il paziente anziano può presen-

tare frequentemente condizioni patologiche che possono determinare o concorrere alle formazione di alterazioni vocali (disfonie). Con l’età è statisticamente più probabile avere patologie polmonari (asma, bpco ed enfisema), contrarre neoplasie delle corde vocali o polmonari (maggiormente se fuma-tori cronici) o anche edemi cronici (edema di Reinke) della mucosa cordale da reflusso laringo faringeo o da fumo. Molte malattie di tipo neurologico e/o degenerative hanno ripercussioni sulla voce sia essa maschile che femminile mentre alcune patologie (sin-drome Parkinsoniana - disfonia spasmodi-ca) modificano direttamente la voce in modo significativo alterando vistosamente la ca-

pacità comunicativa del paziente.Lo specialista Otorinolaringoiatra ha a di-sposizione mezzi diagnostici sofisticati e trattamenti chirurgici e non per risolvere o migliorare le modificazioni vocali legate a condizioni patologiche specifiche. Impor-tante è che il sintomo “abbassamento di voce – disfonia” non venga trascurato. Ogni abbassamento di voce è sempre me-ritevole di una visita specialistica otorino-laringoiatrica.Se poi gli accertamenti eseguiti ricondur-ranno le alterazioni vocali solamente ad un processo di fisiologica senilità, potremmo complimentarci con il paziente per aver raggiunto tale traguardo.

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di Ivan GorettiBanca Network investimenti _ p.zza XX settembre, 44 _ 61032 Fano (PU)tel. +39 0721 80088 fax +39 0721 802434 cell. +39 335 8253834www.ivangoretti.it [email protected] [email protected] .it

Gestione attiva (fondi) e gestione passiva (etf)

Il Promotore finanziario

Agosto è stato un mese bellissimo dal punto di vista meteorologico ma disa-

stroso per le quotazioni delle aziende mon-diali per la preoccupazione o speculazione su una prossima recessione mondiale.

E anche oggi le indicazioni sono molto ne-gative con gli indici europei che stanno su-bendo forti perdite e Wall Street è chiusa per festività. A parer mio molti titoli scon-tano più che la recessione economica una vera e propria fine del mondo…però questo tema lo affronteremo in uno degli ultimi ar-ticoli di questa newsletter con alcuni spunti economico-finanziari. Ora mi vorrei concen-trare su un tema su cui molti giornali e rivi-ste economiche hanno focalizzato la propria attenzione: gli ETF ( gestione passiva e bas-se commissioni) in confronto ai Fondi/Sicav (gestione attiva e commissioni più alte). ETF: Gli Exchange-traded fund (più noti con il loro acronimo ETF) sono fondi comuni d’investimento oppure Sicav, negoziati in Borsa e caratterizzati da una gestione pas-siva in quanto replicano l’andamento di un determinato indice. Con gli ETF è possibile investire in molti settori dell’economia mon-diale riguardanti la liquidità, i mercati ob-bligazionari, i mercati azionari e le materie

prime. Negli Stati Uniti sono negoziati già dagli anni ‘90, in Italia sono stati quotati a partire dal 2002.FONDI/SICAV: fondi comuni di investimento sono strumenti finanziari (Organismi di In-vestimento Collettivo del Risparmio, OICR) che raccolgono il denaro di risparmiatori che affidano la gestione dei propri rispar-mi ad una società di gestione del risparmio (SGR) con personalità giuridica e capitale distinti da quelli del fondo. Il Decreto Legi-slativo n. 58/98 definisce il fondo comune di investimento come “il patrimonio autono-mo, suddiviso in quote, di pertinenza di una pluralità di partecipanti gestito in monte”. In Italia i fondi comuni sono stati istituiti con la Legge n° 77 del 1983, anche se, a quella data, esistevano già una decina di fondi di diritto lussemburghese. In diversi colloqui con i mei clienti ho da sempre sostenuto la tesi che gli ETF, essendo strumenti che re-plicano semplicemente un indice o il valore di un bene, possono essere interessanti se, in considerazione della propria propensione al rischio e del corretto orizzonte tempora-le di investimento, si vuole investire diret-tamente su un valore economico come ad esempio l’ oro, l’ argento, il platino, il caffè,la soia… una piccola percentuale del proprio portafoglio. Negli ultimi mesi la mia tesi è stata confermata dalle quotazioni degli in-

dici , degli ETF e dei Fondi a Gestione Attiva. Riporto di seguito i dati principali con i risul-tati degli ultimi 3 mesi, confrontando uno dei migliori ETF Internazionali con 3 dei migliori Fondi Internazionali:

- ETF LYXOR MSCI WORLD - 11 %

- FONDO MORGAN STANLEY GLOBAL BRANDS - 3 %

- FONDO CARMIGNAC INVESTISSEMENT +0,94 %

- CARMIGNAC PATRIMOINE + 4 %

E se confrontiamo gli stessi strumenti nel corretto periodo di investimento del medio-lungo termine i risultati non cambiano , anzi, la differenza e sempre più marcata. Questo a dimostrare che l’ intervento del Gestore efficace ed efficiente, offre sempre risultati sia in termini di rendimento che di minor ri-schio proprio perché è attivo e non subisce passivamente le quotazioni dei mercati e la volatilità dell’ economia. E il consiglio di sce-gliere strumenti di investimento solo perché ha costi inferiori può essere un pessimo consiglio. Occorre prima di tutto verificare la propria propensione al rischio e poi valutare tutte le caratteristiche degli investimenti.

Studio Eusebi & Associati tel. 0721 816511 - fax 0721 [email protected] via Einaudi, 24 61032 Fano (PU) www.eusebiassociati.it

Nuove opportunità per chi crea impresa: il regime dei minimi

il Commercialista

D.L. 98/2011 convertito in L. 111/201

La Legge 111/2011 di conversione del D.L. 98/2011 ha introdotto un regime

fiscale particolarmente vantaggioso per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità/cassintegrati.

Il c.d. Regime dei Minimi è stato reso più vantaggioso attraverso l’introduzione di un’aliquota sostitutiva ridotta, fissata nel 5% (in luogo del 20% come previsto al comma 105 dell’art. 1 della Legge Finanziaria 2008).L’agevolazione si applica a decorrere dal 2012 per il periodo d’imposta in cui l’attivi-tà è iniziata e per i quattro successivi (per un totale quindi di 5 anni), oppure anche ol-tre i 5 anni ma fino al compimento del 35° anno di età, esclusivamente per coloro che avviano un’attività d’impresa, d’arte o pro-fessione, ovvero per coloro che svolgono già attività d’impresa, purché avviata dopo il 31 dicembre 2007. Di seguito le caratteristiche del nuovo Regime dei Minimi:

Applicabilità Si applica per il periodo d’imposta in cui l’at-tività è iniziata e per i 4 successivi (oltre il 4° ma fino al compimento del 35° anno di età) ed esclusivamente alle persone fisiche:

- che intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione;

- che hanno intrapreso tale attività succes-sivamente al 31 dicembre 2007.

Imposta sostitutiva si versa l’imposta sostitutiva del 5% in luogo di Irpef, Iva, addizionali regionali e comunali, Irap. (fino al 31.12.11 l’imposta sostitutiva è del 20%). Condizioni - che il contribuente non abbia esercitato attività artistica, professionale ovvero d’im-presa, anche in forma associata o familiare, nei 3 anni precedenti l’inizio della propria attività;

- che l’attività da esercitare non costituisca mera prosecuzione di altra precedentemen-te svolta sotto forma di lavoro dipendente

o autonomo (escluso il caso di pratica ob-bligatoria ai fini dell’esercizio di arti o pro-fessioni);

- che, qualora venga proseguita un’attivi-tà d’impresa svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto bene-ficio, non sia superiore a 30.000 euro. Regime transitorio Dal primo gennaio 2012, i soggetti la cui attività sia iniziata in data anteriore al 31/12/2007, pur mantenendo i requisiti previsti per l’inclusione nel vecchio regime dei minimi, dovranno abbandonarlo: le op-zioni a disposizione saranno il regime tran-sitorio o quello ordinario.

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