PILASTRI E NODI 4 EN 1504 -...

14
26 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate 4 1 2 3 5 6 PILASTRI E NODI VOCE DI CAPITOLATO Intervento di rinforzo strutturale con realizzazione di collegamento rigido tra pilastro prefabbricato e pavimento industriale, mediante: realizzazione di almeno due incavi per lato del pilastro nella pavimentazione esistente mediante fresatura e/o scasso (lunghezza di ancoraggio Ls almeno pari a 50 volte il diametro Ø della barra metallica utilizzata per il collegamento – profondità hs pari almeno a 50 mm) e successive forature del pilastro, nei punti prestabiliti (profondità La almeno pari a 10 volte il diametro Ø con inclinazione rispetto all’orizzontale ≤ 15°); pulizia del substrato e delle intercapedini mediante aria compressa o idropulitrice; posizionamento negli incavi, per l’inghisaggio nel pilastro, delle barre metalliche, distanziate dal fondo e con adeguato copriferro; riempimento finale delle cavità realizzate mediante adesivo minerale epossidico eco-compatibile, in gel, GreenBuilding Rating ® Eco 4, provvisto di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-4, senza la necessità d’impiego di primer di aggrappo – tipo GEOLITE ® GEL di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: Euroclasse di reazione al fuoco C –s2,d0 (EN 13501-1); emissione di sostanze organiche volatili EC1 plus certificato GEV-Emicode; IAQ-Active metodo JRC; temperatura di transizione vetrosa > +59 °C (EN 12614); resistenza al taglio > 20 MPa (EN 12188); ritiro lineare < 0,005% (EN 12617-1); modulo elastico a flessione > 2500 MPa (EN ISO 178). L’intervento si svolgerà nelle seguenti fasi: a) demolizione e fresatura delle zone di scasso indicate; b) riempimento degli scassi e inghisaggio della barra con adesivo minerale epossidico. È compresa la realizzazione degli scassi e la successiva pulizia. È esclusa l’armatura metallica da utilizzare per il collegamento. PRESCRIZIONE 1. Preparazione dei supporti. Prima di procedere con la demolizione/fresatura di qualsiasi elemento esistente in c.a. interessato all’intervento di rinforzo, individuare, mediante idonea strumentazione (es. pacometro), le zone prive d’armatura. Effettuata questa verifica preliminare, si creeranno degli incavi nella pavimentazione industriale mediante fresatura e/o scasso, rispettando le seguenti dimensioni (che dovranno contenere la singola barra di armatura progettata e verificata da tecnico abilitato): la lunghezza di ancoraggio (Ls) dovrà essere almeno pari a 50 volte il diametro (Ø) della barra d’armatura utilizzata per il collegamento, mentre la profondità (hs) dovrà essere almeno pari a 50 mm. Quindi, si forerà il pilastro, nei punti prestabiliti, per permettere il successivo inghisaggio delle barre metalliche di collegamento; la profondità (La) dovrà essere almeno pari a 10 volte il diametro (Ø), con limitata inclinazione rispetto all’orizzontale (≤ 15°). Si procederà, infine, alla pulizia del substrato e delle intercapedini realizzate, eliminando qualsiasi residuo di polvere, grasso, olii e altre sostanze contaminanti con aria compressa o idropulitrice. AVVERTENZE Nel caso in cui l’interasse tra due barre metalliche consecutive collocate lungo lo stesso lato del pilastro sia esiguo, si consiglia di effettuare un unico incavo/scasso contenente più barre, onde evitare un dispendio eccessivo di manodopera. 2. Realizzazione del rinforzo mediante collegamento armato. Preparate le superfici come descritto nel paragrafo precedente, si procederà con l’inghisaggio, mediante idoneo ancorante chimico, delle barre metalliche nel pilastro (che dovranno essere almeno due su ciascun lato): i ferri d’armatura, dimensionati e verificati da tecnico abilitato, dovranno essere opportunamente posizionati negli incavi precedentemente realizzati, avendo cura di distanziarli dal fondo e, contemporaneamente, garantire un adeguato copriferro. Infine, si procederà con il riempimento degli scassi e delle intercapedini mediante il colaggio dell’adesivo minerale epossidico GEOLITE ® GEL, che sarà applicata per colaggio in spessori non inferiori a 10 mm, nel rispetto delle corrette tecniche applicative. Rinforzo mediante realizzazione di collegamento rigido tra pilastro prefabbricato e soletta industriale in c.a. con adesivo epossidico certificato EN 1504 4 Esecuzione dei fori nel pilastro. Inghisaggio delle barre metalliche di collegamento. Eventuale ciclo di finitura. Fresatura nella soletta. Inserimento delle barre metalliche di collegamento. Riempimento degli scassi e intercapedini con GEOLITE ® GEL.

Transcript of PILASTRI E NODI 4 EN 1504 -...

Page 1: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

26 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

VOCE DI CAPITOLATO

Intervento di rinforzo strutturale con realizzazione di collegamento rigido tra pilastro prefabbricato e pavimento industriale, mediante: realizzazione di almeno due incavi per lato del pilastro nella pavimentazione esistente mediante fresatura e/o scasso (lunghezza di ancoraggio Ls almeno pari a 50 volte il diametro Ø della barra metallica utilizzata per il collegamento – profondità hs pari almeno a 50 mm) e successive forature del pilastro, nei punti prestabiliti (profondità La almeno pari a 10 volte il diametro Ø con inclinazione rispetto all’orizzontale ≤ 15°); pulizia del substrato e delle intercapedini mediante aria compressa o idropulitrice; posizionamento negli incavi, per l’inghisaggio nel pilastro, delle barre metalliche, distanziate dal fondo e con adeguato copriferro; riempimento finale delle cavità realizzate mediante adesivo minerale epossidico eco-compatibile, in gel, GreenBuilding Rating® Eco 4, provvisto di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-4, senza la necessità d’impiego di primer di aggrappo – tipo GEOLITE® GEL di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: Euroclasse di reazione al fuoco C –s2,d0 (EN 13501-1); emissione di sostanze organiche volatili EC1 plus certificato GEV-Emicode; IAQ-Active metodo JRC; temperatura di transizione vetrosa > +59 °C (EN 12614); resistenza al taglio > 20 MPa (EN 12188); ritiro lineare < 0,005% (EN 12617-1); modulo elastico a flessione > 2500 MPa (EN ISO 178). L’intervento si svolgerà nelle seguenti fasi: a) demolizione e fresatura delle zone di scasso indicate; b) riempimento degli scassi e inghisaggio della barra con adesivo minerale epossidico. È compresa la realizzazione degli scassi e la successiva pulizia. È esclusa l’armatura metallica da utilizzare per il collegamento.

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. Prima di procedere con la demolizione/fresatura di qualsiasi elemento esistente in c.a. interessato all’intervento di rinforzo, individuare, mediante idonea strumentazione (es. pacometro), le zone prive d’armatura. Effettuata questa verifica preliminare, si creeranno degli incavi nella pavimentazione industriale mediante fresatura e/o scasso, rispettando le seguenti dimensioni (che dovranno contenere la singola barra di armatura progettata e verificata da tecnico abilitato): la lunghezza di ancoraggio (Ls) dovrà essere almeno pari a 50 volte il diametro (Ø) della barra d’armatura utilizzata per il collegamento, mentre la profondità (hs) dovrà essere almeno pari a 50 mm. Quindi, si forerà il pilastro, nei punti prestabiliti, per permettere il successivo inghisaggio delle barre metalliche di collegamento; la profondità (La) dovrà essere almeno pari a 10 volte il diametro (Ø), con limitata inclinazione rispetto all’orizzontale (≤ 15°). Si procederà, infine, alla pulizia del substrato e delle intercapedini realizzate, eliminando qualsiasi residuo di polvere, grasso, olii e altre sostanze contaminanti con aria compressa o idropulitrice.

AVVERTENZENel caso in cui l’interasse tra due barre metalliche consecutive collocate lungo lo stesso lato del pilastro sia esiguo, si consiglia di effettuare un unico incavo/scasso contenente più barre, onde evitare un dispendio eccessivo di manodopera.

2. Realizzazione del rinforzo mediante collegamento armato. Preparate le superfici come descritto nel paragrafo precedente, si procederà con l’inghisaggio, mediante idoneo ancorante chimico, delle barre metalliche nel pilastro (che dovranno essere almeno due su ciascun lato): i ferri d’armatura, dimensionati e verificati da tecnico abilitato, dovranno essere opportunamente posizionati negli incavi precedentemente realizzati, avendo cura di distanziarli dal fondo e, contemporaneamente, garantire un adeguato copriferro. Infine, si procederà con il riempimento degli scassi e delle intercapedini mediante il colaggio dell’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL, che sarà applicata per colaggio in spessori non inferiori a 10 mm, nel rispetto delle corrette tecniche applicative.

Rinforzo mediante realizzazione di collegamento rigido tra pilastro prefabbricato e soletta industriale in c.a. con adesivo epossidico certificato EN 15044

Esecuzione dei fori nel pilastro. Inghisaggio delle barre metalliche di collegamento. Eventuale ciclo di finitura.Fresatura nella soletta. Inserimento delle barre metalliche di collegamento.Riempimento degli scassi e intercapedini con GEOLITE® GEL.

Page 2: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate 27

PILASTRI E NODI

RINFORZO MEDIANTE REALIZZAZIONE DICOLLEGAMENTO RIGIDO TRA PILASTROPREFABBRICATO E SOLETTA INDUSTRIALEIN C.A. CON ADESIVO EPOSSIDICOCERTIFICATO EN 1504

Si consiglia l'utilizzo di:hs > 50 mm;La > 10Ø;Ls > 50Ø“Linee di indirizzo per interventi locali e globali su edifici

industriali monopiano non progettati con criteriantisismici” - DPC, ReLUIS, CNI, Assobeton

Immagini grafiche rielaborate da: “Linee di indirizzo per interventi locali e globali su edifici industrialimonopiano non progettati con criteri antisismici” - DPC, ReLUIS, CNI, Assobeton

Eventuale intercapedinetra pavimento industriale epilastro

Pavimento industriale

4

1

5

6

3

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: INDIVIDUARE, MEDIANTEPACOMETRO, LE ZONE PRIVE DI ARMATURA

PREPARAZIONE DEI SUPPORTI. FORATURA ALL'INTERNO DELPILASTRO PER INGHISAGGIO DELLE BARRE DI COLLEGAMENTO:LUNGHEZZA (La) ALMENO PARI A 10 VOLTE IL DIAMETRO (Ø) CONLIMITATA INCLINAZIONE RISPETTO ALL'ORIZZONTALE (≤ 15°)

PREPARAZIONE DEI SUPPORTI: PULIZIA DEL SUBSTRATO E DELLEINTERCAPEDINI REALIZZATE, ELIMINANDO QUALSIASI RESIDUO DIPOLVERE, GRASSO, OLII E ALTRE SOSTANZE CONTAMINANTI CONARIA COMPRESSA O IDROPULITRICE

INGHISAGGIO DELLEBARRE METALLICHE NEL PILASTRO (ALMENO DUE SU CIASCUNLATO) MEDIANTE RESINA GEOLITE® GEL

2

PREPARAZIONE DEI SUPPORTI: FRESATURA NEL PAVIMENTOINDUSTRIALE: LUNGHEZZA DI ANCORAGGIO (Ls) ALMENO PARI A 50VOLTE IL DIAMETRO (Ø) DELLA BARRA UTILIZZATA PER ILCOLLEGAMENTO; PROFONDITÀ (hs) ALMENO PARI A 50 mm

SIGILLATURA DELLE FRESATURE E DELLE INTERCAPEDINIMEDIANTE RESINA GEOLITE® GEL

PARTICOLARE DI ANCORAGGIO

2

6

6

6

5 5

CASI DI APPLICAZIONE

· Rotazione rigida del pilastro senza evidente danneggiamento alla base performazione di cerniera plastica.

· La porzione di pavimentazione a contatto con il pilastro è gravementedanneggiata.

· La pavimentazione non è in battuta contro il pilastro per la presenza di ungiunto.

· Inadeguatezza della fondazione e/o sensibile ruolo degli spostamentirelativi del suolo tra le basi delle colonne.

“Linee di indirizzo per interventi locali e globali su edifici industrialimonopiano non progettati con criteriantisismici” - DPC, ReLUIS, CNI, Assobeton

OBIETTIVI

· Miglioramento vincolo a terra del pilastro: l'intervento permette di ovviarealla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere isolato fornendoun grado di vincolo aggiuntivo.

· Collegamento orizzontale tra i pilastri a livello di fondazione.

“Linee di indirizzo per interventi locali e globali su edifici industrialimonopiano non progettati con criteriantisismici” - DPC, ReLUIS, CNI, Assobeton

· Trasferimento per trazione di una forza pari ad almeno il 15% dell'azioneassiale agente sul pilastro per effetto dei carichi permanenti.

· Nella verifica a taglio della parte di pilastro sottostante il pavimentoconsiderare la presenza della spinta passiva della quota parte di terreno.

VANTAGGI

· Semplicità esecutiva.

· Utilizzabile per la sistemazione definitiva della struttura.

SVANTAGGI

· Discreta invasività.

· Non realizzabile in presenza di pavimenti con finiture di pregio.

VANTAGGI E SVANTAGGI

Nel caso in cui l’interasse tra due barre metalliche consecutive collocatelungo lo stesso lato del pilastro sia esiguo, si consiglia di effettuare un unicoincavo contenente più barre, onde evitare un dispendio eccessivo dimanodopera.

PIANTARINFORZO MEDIANTE REALIZZAZIONE DI COLLEGAMENTO

RIGIDO TRA PILASTRO PREFABBRICATO E SOLETTAINDUSTRIALE IN C.A.

SEZIONE A-A'RINFORZO MEDIANTE REALIZZAZIONE DI COLLEGAMENTO

RIGIDO TRA PILASTRO PREFABBRICATO E SOLETTAINDUSTRIALE IN C.A.

DIMENSIONAMENTO

5

A A'

Page 3: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

28 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere con il semplice irruvidimento della superficie garantendo asperità di almeno 5 mm, la pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema, mediante aria compressa o idropulitrice. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta® tixotropica GEOLITE®.Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere alla preparazione del supporto con asperità di almeno 5 mm e alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm.

2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Mortar (abbinamento di fibra di acciaio e malta minerale strutturale tixotropica a base di Geolegante®) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi ad anello intorno alla sezione del pilastro oggetto dell’intervento, con larghezza ed interasse da stabilire a cura di tecnico abilitato, con l’applicazione di una prima mano di GEOLITE®, garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore medio 3 – 5 mm) per regolarizzarlo e per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE™ (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando un'energica pressione con la spatola e avendo cura che la stessa malta fuoriesca dai trefoli per garantire così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. Nei punti di giunzione longitudinale, si procederà a sovrapporre due strati di tessuto in fibra di acciaio per almeno 30 cm (o per il lato corto del pilastro). L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva (spessore complessivo del rinforzo 5 – 8 mm), sempre realizzata con GEOLITE®, al fine di inglobare totalmente il rinforzo e chiudere eventuali vuoti sottostanti. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca. Quando il rapporto tra i lati del pilastro è maggiore di due, per garantire un miglior effetto di confinamento, procedere con l’applicazione di sistemi di connessione realizzati con GEOSTEEL HARDWIRE™, in abbinamento a INIETTORE&CONNETTORE GEOSTEEL, previa adeguata foratura dell’elemento in c.a., inghisando gli stessi all’interno del supporto mediante l’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL.Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla geomalta®, si consiglia l’applicazione finale della geopittura GEOLITE® MICROSILICATO, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo protettivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali.

AVVERTENZEGeoSteel Hardwire™ viene fornito in n. 2 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo:

- GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm)

- GEOSTEEL G1200 (grammatura: 1200 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm).

Prima di effettuare l'intervento, verificare l'idoneità della base di resistenza del calcestruzzo esistente.

Rinforzo di pilastri mediante placcaggio di confinamento con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con geomalta® minerale strutturale tixotropica certificata EN 15045

Preparazione delle superfici di supporto. Installazione del tessuto in fibra d'acciaio GEOSTEEL G1200 e applicazione seconda mano di GEOLITE®.

Smussatura degli spigoli del pilastro Applicazione prima mano di GEOLITE®. Piegatura del tessuto in fibra d’acciaio GEOSTEEL.Indicazione delle zone di tessuto dove effettuare le piegature.

VOCE DI CAPITOLATO

Rinforzo di pilastri in c.a. con placcaggio di confinamento, mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRCM, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013, realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro-trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 1200 g/m2 – tipo GEOSTEEL G1200 di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14 con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm, impregnato con una geomalta® minerale certificata, eco-compatibile, tixotropica, a presa normale, a base di Geolegante® e zirconia a reazione cristallina, a bassissimo contenuto di polimeri petrolchimici ed esente da fibre organiche, specifica per la passivazione, il ripristino, la rasatura e la protezione monolitica a durabilità garantita di strutture in calcestruzzo, GreenBuilding Rating® Eco 3, provvista di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-7 per la passivazione delle barre di armatura, dalla EN 1504-3, Classe R4 (stagionatura CC e PCC) per la ricostruzione volumetrica e la rasatura e dalla EN 1504-2 (c) per la protezione delle superfici – tipo GEOLITE® di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: nessuna corrosione della barra metallica (EN 15183), resistenza a compressione a 28 gg > 50 MPa (EN 12190), resistenza a flessione a 28 gg > 9 MPa (EN 196/1), legame di aderenza a 28 gg > 2 MPa (EN 1542), modulo elastico E a 28 gg ≥ 20 GPa (EN 13412), resistente alla carbonatazione (EN 13295), ritiro lineare < 0,3% (EN 12617-1), resistenza all’abrasione con perdita di peso del provino < 3000 mg (EN ISO 5470-1). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte), garantendo asperità di almeno 5 mm e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm e bagnatura a rifiuto delle superfici; b) stesura di un primo strato di geomalta®, di spessore di circa 3 – 5 mm; c) con malta ancora fresca, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di geomalta®, per uno spessore complessivo del rinforzo di 5 – 8 mm, al fine di inglobare totalmente il tessuto di rinforzo e chiudere gli eventuali vuoti sottostanti; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto; f) eventuale placcaggio con connettori metallici inghisati con adesivo minerale epossidico. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e le zone di ancoraggio.

Page 4: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate 29

PILASTRI E NODI

3

1

4

5

2

E' possibile ottimizzare la disposizione del rinforzo per aumentarela capacità flessionale oltre che quella a confinamento e a taglio.Nel caso del sistema di rinforzo a solo confinamento e taglio nonè necessario prevedere l'ancoraggio alle strutture orizzontaliesistenti.

PROSPETTOCONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTE FASCIATURA

CONTINUA CON GEOSTEEL G600/G1200

PROSPETTOCONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTE FASCIATURA

DISCONTINUA CON GEOSTEEL G600/G1200

VISTA ASSONOMETRICACONFINAMENTO DEL PILASTRO

RINFORZO DI PILASTRI MEDIANTEPLACCAGGIO DI CONFINAMENTO CONTESSUTI IN FIBRA DI ACCIAIOGALVANIZZATO UHTSS CON GEOMALTAMINERALE STRUTTURALE TIXOTROPICACERTIFICATA EN 1504

PILASTRO A SEZIONE RETTANGOLARE- SEZ A-A' - SEZ B-B'

PILASTRO A SEZIONE QUADRATA

SOLUZIONI ALTERNATIVE PER CONFINAMENTODISCONTINUO

AGGIUNTA DI FIBRELONGITUDINALI PER

L'INCREMENTO DELLARESISTENZA

FLESSIONALE

FIBRE TRASVERSALIPER L'INCREMENTO

DELLA RESISTENZA ACONFINAMENTO E

TAGLIO

Un adeguato confinamento degli elementi di c.a. può determinare un miglioramento delle prestazioni dell'elemento strutturale,consentendo di incrementare:- la resistenza ultima e la corrispondente deformazione ultima di elementi sollecitati da sforzo normale centrato o con piccola eccentricità;- la duttilità e, congiuntamente all'impiego di rinforzi longitudinali (§ 4.2.2.4 e Appendice F), la resistenza ultima di elementi pressoinflessi.Il confinamento di elementi di c.a. può essere realizzato con tessuti o lamine di FRP disposti sul contorno in modo da costituire unafasciatura esterna continua o discontinua.

L'incremento della resistenza a compressione e della corrispondente deformazione ultima del calcestruzzo confinato con FRP dipendonodalla pressione di confinamento applicata. Quest'ultima è funzione della rigidezza del sistema di rinforzo e della forma della sezionetrasversale dell'elemento confinato.[...]Un sistema confinante realizzato con FRP (elastico fino a rottura), a differenza di uno realizzato con acciaio (elasto-plastico), esercita unapressione laterale strettamente crescente all'aumentare della dilatazione trasversale dell'elemento confinato. (CNR - DT 200 R1/2013 § 4.5.1)

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: EVENTUALE RIMOZIONE INPROFONDITÀ DI CALCESTRUZZO AMMALORATO (ASPERITÀ DIALMENO 5 mm). EVENTUALE RIMOZIONE DI RUGGINE DAI FERRID’ARMATURA. PULIZIA DEL SUBSTRATO DA RESIDUI DI POLVERE,GRASSO, OLII E ALTRE SOSTANZE CONTAMINANTI. EVENTUALERICOSTRUZIONE MONOLITICA O RASATURA DELLA SEZIONE CON

® AVENDO CURA DI GARANTIRE LA SUFFICIENTE ASPERITÀDI ALMENO 5 mm. BAGNARE IL SUPPORTO FINO A CHE SIA SATURO,MA PRIVO DI ACQUA IN SUPERFICIE

Dopo aver accertato la qualità del substrato ed aver eventualmenteprovveduto al ripristino del calcestruzzo ammalorato ed al trattamento dellebarre metalliche, può essere opportuno ricorrere ad un ulterioreprovvedimento di sabbiatura a carico della superficie interessata dal rinforzo.[...]Nel caso in cui si operi su una superficie di calcestruzzo che non necessiti diripristino, ma che sia di qualità scadente, è opportuno valutare la possibilità diapplicare su di essa un consolidante.[...]In generale, è necessario verificare che sulla superficie di applicazione delrinforzo non siano presenti polveri, grassi, idrocarburi e tensioattivi.(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.8.1.3)

®

® PER UNO SPESSOREDI 2-3 mm PER INGLOBARE IL RINFORZO E CHIUDERE EVENTUALIVUOTI. SE IN PRESENZA DI AMBIENTI PARTICOLARMENTEAGGRESSIVI O PER UN'ULTERIORE PROTEZIONE, SI CONSIGLIAL'APPLICAZIONE DI GEOLITE® MICROSILICATO

EVENTUALE RASATURA O INTONACATURA

1

2

3

4

5

1

2

3

4

5

Il confinamento con FRP dielementi a sezione quadrata orettangolare produce incrementisolo marginali della resistenza acompressione. Ne consegue cheapplicazioni di questo generedevono essere attentamentevagliate ed analizzate.[...]si può ritenere, con buonaapprossimazione, che l'area dicalcestruzzo effettivamenteconfinata sia solo un'aliquota diquella complessiva. La motivazionedi tale comportamento è daattribuirsi all'"effetto arco" che simanifesta all'interno della sezione;tale effetto dipende dal valore delraggio di arrotondamento deglispigoli, rc (§4.8.2.2).[...]In assenza di adeguate provesperimentali, che ne comprovino alcontrario l'efficacia, non vaconsiderato l'effetto del confina-mento su sezioni rettangolari per lequali b/h>2, ovvero max (b,h) >900 mm.

L'intervento di confinamento conFRP risulta particolarmenteefficace se adottato su elementi asezione circolare soggetti acompressione centrata o conpiccola eccentricità.In presenza di fibre disposte indirezione trasversale all'asselongitudinale dell'elemento, il si-stema di rinforzo induce sullasuperficie di contatto unapressione laterale pressochèuniforme, che si opponeall'espansione radialedell'elemento compresso.(CNR - DT 200 R1/2013 §4.5.2.1.1)

Negli interventi di rinforzo ataglio, torsione e confinamentoè opportuno procedere ad unpreventivo arrotondamentodegli spigoli degli elementirinforzati, allo scopo di evitarepericolose concentrazioni ditensione ivi localizzate, chepotrebbero provocare unarottura prematura delcomposito. Il raggio dicurvatura, dell'arrotondamentodeve essere almeno pari a 20mm.(CNR - DT 200 R1/2013 §4.8.2.2)

Per ottenere un efficace confinamento è buona norma disporre le fibre delcomposito in direzione perpendicolare all'asse dell'elemento.Nel caso di disposizione ad elica, l'efficacia del confinamento vaopportunamente valutata(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.5.2)

Nel caso di fasciatura discontinua è opportuno che la distanza netta fra lestrisce rispetti la limitazione p'f ≤ dmin / 2(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.5.2.1)

ANCORAGGIO INFONDAZIONE CON

GEOLITE® GEL(PER OGNI FORO SI

CONSIDERI UNALARGHEZZA MASSIMADI 100 mm DI FASCIA)

SEZIONE RETTANGOLARE A-A'CONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTEFASCIATURA CONTINUA O DISCONTINUA

SEZIONE CIRCOLARE A-A'CONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTEFASCIATURA CONTINUA O DISCONTINUA

Deve essere prevista unalunghezza di ancoraggioalmeno pari a 200 mm. Inalternativa, è possibile l'impiegodi connettori meccanici.

Nota bene: questa soluzione è idonea per ogni classe diresistenza del calcestruzzo.

Page 5: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

30 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere mediante scarifica meccanica al semplice irruvidimento della superficie garantendo asperità di almeno 0,5 mm e, mediante aria compressa, alla pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta® tixotropica GEOLITE®.Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere sempre alla preparazione del supporto con asperità di almeno 0,5 mm e alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm.

2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Polymer (abbinamento di fibra di acciaio e adesivo minerale epossidico) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi ad anello intorno alla sezione del pilastro oggetto dell’intervento, con larghezza ed interasse da stabilire a cura di tecnico abilitato, previa eventuale regolarizzazione del supporto mediante GEOLITE®, con l’applicazione, ad avvenuta maturazione dei trattamenti preventivi descritti, di una prima mano dell’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL, garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore medio 1 – 2 mm) per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE™ (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando un'energica pressione con spatola o rullo in acciaio e avendo cura che la stessa fuoriesca dai trefoli, garantendo così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. Nei punti di giunzione longitudinale, si procederà a sovrapporre due strati di tessuto in fibra di acciaio per almeno 15 cm. L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva, impiegando un quantitativo di adesivo necessario (spessore complessivo del rinforzo 2 – 3 mm) per il totale ricoprimento del tessuto in acciaio, agendo fresco su fresco. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca. Nel caso in cui il sistema installato debba essere intonacato o mascherato mediante rasatura, si procederà, a resina ancora fresca, con uno spruzzo di quarzo minerale per facilitare l’aggrappo degli strati successivi.Quando il rapporto tra i lati del pilastro è maggiore di due, per garantire un miglior effetto di confinamento, procedere con l’applicazione di sistemi di connessione realizzati con GEOSTEEL HARDWIRE™, in abbinamento a INIETTORE&CONNETTORE GEOSTEEL, previa adeguata foratura dell’elemento in c.a., inghisando gli stessi all’interno del supporto mediante l’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL.Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla matrice, si consiglia l’applicazione finale della pittura elastomerica KERAKOVER ECO ACRILEX FLEX, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo protettivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali.

AVVERTENZEGeoSteel Hardwire™ viene fornito in n. 4 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo:

- GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm)

- GEOSTEEL G1200 (grammatura: 1200 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm)

Rinforzo di pilastri mediante placcaggio di confinamento con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con adesivo epossidico certificato EN 15046

- GEOSTEEL G2000 (grammatura: 2000 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 4,72; spessore equivalente del nastro = 0,254 mm)

- GEOSTEEL G3300 (grammatura: 3300 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 7,09; spessore equivalente del nastro = 0,381 mm).

Prima di effettuare l'intervento, verificare l'idoneità della base di resistenza del calcestruzzo esistente.

Installazione del tessuto in fibra d’acciaio GEOSTEEL G3300 e applicazione della seconda mano di GEOLITE® GEL.

Preparazione delle superfici di supporto.Smussatura degli spigoli del pilastro. Indicazione delle zone di tessuto dove effettuare le piegature. Piegatura del tessuto in fibra d’acciaio GEOSTEEL. Applicazione prima mano di GEOLITE® GEL.

VOCE DI CAPITOLATO

Rinforzo di pilastri in c.a. con placcaggio di confinamento, mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRP, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013 realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro-trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 3300 g/m2 – tipo GEOSTEEL G3300 di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 7,09 con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009; spessore equivalente del nastro = 0,381 mm, impregnato con adesivo minerale epossidico eco-compatibile, in gel, per incollaggi strutturali di tessuti in fibra di acciaio galvanizzato o altri materiali compositi in genere, GreenBuilding Rating® Eco 4, provvisto di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-4, senza la necessità d’impiego di primer di aggrappo – tipo GEOLITE® GEL di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: Euroclasse di reazione al fuoco C –s2,d0 (EN 13501-1); emissione di sostanze organiche volatili EC1 plus certificato GEV-Emicode; IAQ-Active metodo JRC; resistenza a trazione adesiva su cls con tessuti di rinforzo GEOSTEEL HARDWIRE™ in singolo e doppio strato > 4 MPa (EN 24624); temperatura di transizione vetrosa > +59 °C (EN 12614); resistenza al taglio > 20 MPa (EN 12188); ritiro lineare < 0,005% (EN 12617-1); modulo elastico a flessione > 2500 MPa (EN ISO 178). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte), irruvidimento della superficie garantendo un'asperità di almeno 0,5 mm e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm; b) stesura di un primo strato di spessore di circa 1 – 2 mm, di adesivo minerale epossidico; c) con adesivo ancora fresco, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di matrice, fino a completa copertura del tessuto di rinforzo per uno spessore complessivo del rinforzo di 2 – 3 mm; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto; f) eventuale placcaggio con connettori metallici inghisati con adesivo minerale epossidico. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e zone di ancoraggio.

Page 6: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate 31

PILASTRI E NODI

PROSPETTOCONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTE

FASCIATURA CONTINUA CON GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300

PROSPETTOCONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTE FASCIATURA DISCONTINUA CON GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300

A A' A A'

B B'

VISTA ASSONOMETRICACONFINAMENTO DEL PILASTRO

RINFORZO DI PILASTRI MEDIANTEPLACCAGGIO DI CONFINAMENTO CONTESSUTI DI FIBRA DI ACCIAIOGALVANIZZATA UHTSS CON ADESIVOEPOSSIDICO CERTIFICATO EN 1504

PILASTRO A SEZIONE RETTANGOLARE- SEZ A-A' - SEZ B-B'

PILASTRO A SEZIONE QUADRATA

PARTICOLARI DI SOVRAPPOSIZIONE

Il confinamento con FRP dielementi a sezione quadrata orettangolare produce incrementisolo marginali della resistenza acompressione. Ne consegue cheapplicazioni di questo generedevono essere attentamentevagliate ed analizzate.[...]si può ritenere, con buonaapprossimazione, che l'area dicalcestruzzo effettivamenteconfinata sia solo un'aliquota diquella complessiva. La motivazionedi tale comportamento è daattribuirsi all'"effetto arco" che simanifesta all'interno della sezione;tale effetto dipende dal valore delraggio di arrotondamento deglispigoli, rc (§4.8.2.2).[...]In assenza di adeguate provesperimentali, che ne comprovino alcontrario l'efficacia, non vaconsiderato l'effetto del confina-mento su sezioni rettangolari per lequali b/h>2, ovvero max (b,h) >900 mm.

L'intervento di confinamento conFRP risulta particolarmenteefficace se adottato su elementi asezione circolare soggetti acompressione centrata o conpiccola eccentricità.In presenza di fibre disposte indirezione trasversale all'asselongitudinale dell'elemento, il si-stema di rinforzo induce sullasuperficie di contatto unapressione laterale pressochéuniforme, che si opponeall'espansione radialedell'elemento compresso.(CNR - DT 200 R1/2013 §4.5.2.1.1)

Deve essere prevista unalunghezza di ancoraggioalmeno pari a 200 mm. Inalternativa, è possibile l'impiegodi connettori meccanici.

SEZIONE RETTANGOLARE A-A'CONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTEFASCIATURA CONTINUA O DISCONTINUA

SEZIONE CIRCOLARE A-A'CONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTEFASCIATURA CONTINUA O DISCONTINUA

1

2

3

4

5

1

2

3

4

5

QUADRO NORMATIVOQUADRO NORMATIVO

Negli interventi di rinforzo ataglio, torsione e confinamentoè opportuno procedere ad unpreventivo arrotondamentodegli spigoli degli elementirinforzati, allo scopo di evitarepericolose concentrazioni ditensione ivi localizzate, chepotrebbero provocare unarottura prematura delcomposito. Il raggio dicurvatura, dell'arrotondamentodeve essere almeno pari a 20mm.(CNR - DT 200 R1/2013 §4.8.2.2)

SOLUZIONI PARTICOLARI

SOLUZIONI ALTERNATIVE PER CONFINAMENTODISCONTINUO

E' possibile ottimizzare la disposizione del rinforzo per aumentarela capacità flessionale oltre che quella a confinamento e a taglio.Nel caso del sistema di rinforzo a solo confinamento e taglio nonè necessario prevedere l'ancoraggio alle strutture orizzontaliesistenti.

NOTE Un adeguato confinamento degli elementi di c.a. può determinare un miglioramento delle prestazioni dell'elemento strutturale,consentendo di incrementare:- la resistenza ultima e la corrispondente deformazione ultima di elementi sollecitati da sforzo normale centrato o con piccola eccentricità;- la duttilità e, congiuntamente all'impiego di rinforzi longitudinali (§ 4.2.2.4 e Appendice F), la resistenza ultima di elementi pressoinflessi.Il confinamento di elementi di c.a. può essere realizzato con tessuti o lamine di FRP disposti sul contorno in modo da costituire unafasciatura esterna continua o discontinua.

L'incremento della resistenza a compressione e della corrispondente deformazione ultima del calcestruzzo confinato con FRP dipendonodalla pressione di confinamento applicata. Quest'ultima è funzione della rigidezza del sistema di rinforzo e della forma della sezionetrasversale dell'elemento confinato.[...]Un sistema confinante realizzato con FRP (elastico fino a rottura), a differenza di uno realizzato con acciaio (elasto-plastico), esercita unapressione laterale strettamente crescente all'aumentare della dilatazione trasversale dell'elemento confinato. (CNR - DT 200 R1/2013 § 4.5.1)

Nota bene: questa soluzione è idonea per ogni classe diresistenza del calcestruzzo.

NOTE

3

1

4

5

2

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: EVENTUALE RIMOZIONE INPROFONDITÀ DI CALCESTRUZZO AMMALORATO (ASPERITÀ DIALMENO 5 mm). EVENTUALE RIMOZIONE DI RUGGINE DAI FERRID’ARMATURA. PULIZIA DEL SUBSTRATO DA RESIDUI DIPOLVERE, GRASSO, OLII E ALTRE SOSTANZE CONTAMINANTI. EVENTUALERICOSTRUZIONE MONOLITICA O RASATURA DELLA SEZIONE CON

® AVENDO CURA DI GARANTIRE LA SUFFICIENTE ASPERITÀ DIALMENO 0,5 mm

Dopo aver accertato la qualità del substrato ed aver eventualmenteprovveduto al ripristino del calcestruzzo ammalorato ed al trattamento dellebarre metalliche, può essere opportuno ricorrere ad un ulterioreprovvedimento di sabbiatura a carico della superficie interessata dal rinforzo.[...]Nel caso in cui si operi su una superficie di calcestruzzo che non necessiti diripristino, ma che sia di qualità scadente, è opportuno valutare la possibilità diapplicare su di essa un consolidante.[...]In generale, è necessario verificare che sulla superficie di applicazione delrinforzo non siano presenti polveri, grassi, idrocarburi e tensioattivi.(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.8.1.3)

®

GEL

® GEL PER UNO SPESSORECOMPLESSIVO DEL RINFORZO PARI A 2-3 mm PER INGLOBARE ILRINFORZO E CHIUDERE EVENTUALI VUOTI. SE IN PRESENZA DI AMBIENTIPARTICOLARMENTE AGGRESSIVI O PER UN'ULTERIORE PROTEZIONE, SICONSIGLIA L'APPLICAZIONE DI KERAKOVER ECO ACRILEX FLEX

EVENTUALE RASATURA O INTONACATURA. SI CONSIGLIA LO SPOLVEROCON QUARZO O SABBIA ASCIUTTA SUL SISTEMA EPOSSIDICO ANCORAFRESCO PER L'AGGRAPPO DEGLI STRATI SUCCESSIVI AL RINFORZO

Per ottenere un efficace confinamento è buona norma disporre le fibre delcomposito in direzione perpendicolare all'asse dell'elemento.Nel caso di disposizione ad elica, l'efficacia del confinamento vaopportunamente valutata(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.5.2)

Nel caso di fasciatura discontinua è opportuno che la distanza netta fra lestrisce rispetti la limitazione p'f ≤ dmin / 2(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.5.2.1)

AGGIUNTA DI FIBRELONGITUDINALI PER

L'INCREMENTO DELLARESISTENZA

FLESSIONALE

FIBRE TRASVERSALIPER L'INCREMENTO

DELLA RESISTENZA ACONFINAMENTO E

TAGLIO

ANCORAGGIO INFONDAZIONE CON

GEOLITE® GEL (PEROGNI FORO SI

CONSIDERI UNALARGHEZZA MASSIMADI 100 mm DI FASCIA)

Page 7: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

32 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere con il semplice irruvidimento della superficie garantendo asperità di almeno 5 mm, la pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema, mediante aria compressa o idropulitrice. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta® tixotropica GEOLITE®.Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere sempre alla preparazione del supporto con asperità di almeno 5 mm e alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm.

2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Mortar (abbinamento di fibra di acciaio e malta minerale strutturale tixotropica a base di Geolegante®) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi conformati in modo da soddisfare le esigenze geometriche e prestazionali del manufatto oggetto di intervento, avvolgendo in maniera adeguata le superfici dei nodi, con l’applicazione di una prima mano di GEOLITE®, garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore medio 3 – 5 mm) per regolarizzarlo e per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE™ (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando un'energica pressione con la spatola e avendo cura che la stessa fuoriesca dai trefoli per garantire così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva (spessore complessivo del rinforzo 5 – 8 mm), sempre realizzata con GEOLITE®, al fine di inglobare totalmente il rinforzo e chiudere eventuali vuoti sottostanti. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca.Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla geomalta®, si consiglia l’applicazione finale della geopittura GEOLITE® MICROSILICATO, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo protettivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali.

AVVERTENZEGeoSteel Hardwire™ viene fornito in n. 2 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo:

- GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm)

- GEOSTEEL G1200 (grammatura: 1200 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm).

Prima di effettuare l'intervento, verificare l'idoneità della base di resistenza del calcestruzzo esistente.

Rinforzo di nodi trave-pilastro mediante placcaggio con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con geomalta® minerale strutturale tixotropica certificata EN 1504

Applicazione fascia verticale di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G1200.

Particolare applicazione seconda fascia GEOSTEEL G1200 per la cerchiatura del pilastro.

Rinforzo globale del nodo a secco. Applicazione fascia orizzontale di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G1200.

Applicazione fascia di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G1200 per la cerchiatura della trave.

Applicazione fascia di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G1200 per la cerchiatura del pilastro.

VOCE DI CAPITOLATO

Rinforzo di nodi trave-pilastro in c.a. mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRCM, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013 realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro-trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 1200 g/m2 – tipo GEOSTEEL G1200 di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm, con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009 impregnato con una geomalta® minerale certificata, eco-compatibile, tixotropica, a presa normale, a base di Geolegante® e zirconia a reazione cristallina, a bassissimo contenuto di polimeri petrolchimici ed esente da fibre organiche, specifica per la passivazione, il ripristino, la rasatura e la protezione monolitica a durabilità garantita di strutture in calcestruzzo, GreenBuilding Rating® Eco 3, provvista di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-7 per la passivazione delle barre di armatura, dalla EN 1504-3, Classe R4 (stagionatura CC e PCC) per la ricostruzione volumetrica e la rasatura e dalla EN 1504-2 (c) per la protezione delle superfici – tipo GEOLITE® di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche minime certificate: nessuna corrosione della barra metallica (EN 15183), resistenza a compressione a 28 gg > 50 MPa (EN 12190), resistenza a trazione per flessione a 28 gg > 9 MPa (EN 196/1), legame di aderenza a 28 gg > 2 MPa (EN 1542), modulo elastico E a 28 gg ≥ 20 GPa (EN 13412), resistente alla carbonatazione (EN 13295), ritiro lineare < 0,3% (EN 12617-1), resistenza all’abrasione con perdita di peso del provino < 3000 mg (EN ISO 5470-1). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte), garantendo asperità di almeno 5 mm e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm e bagnatura a rifiuto delle superfici; b) stesura di un primo strato di geomalta®, di spessore di circa 3 – 5 mm; c) con malta ancora fresca, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di geomalta®, per uno spessore complessivo del rinforzo di 5 – 8 mm, al fine di inglobare totalmente il tessuto di rinforzo e chiudere gli eventuali vuoti sottostanti; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e le zone di ancoraggio.

7A

Page 8: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate 33

PILASTRI E NODI

RINFORZO DI NODI TRAVE-PILASTROMEDIANTE PLACCAGGIO DI CONFINAMENTOCON TESSUTI IN FIBRA DI ACCIAIOGALVANIZZATA UHTSS CON GEOMALTAMINERALE STRUTTURALE TIXOTROPRICACERTIFICATA EN 1504

SEZIONE A - A'RINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 3 VIE (DI FACCIATA)

MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200

1

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: IN CASO DI SUPPORTI NONDEGRADATI, IRRUVIDIMENTO DELLA SUPERFICIE, PULIZIA ERIMOZIONE DI POLVERI E OLII CHE POSSANOCOMPROMETTERE L'ADESIONE DEL SISTEMA, MEDIANTE ARIACOMPRESSA O IDROPULITRICE. IN CASO DI SUPPORTOEVIDENTEMENTE DEGRADATO, NON PLANARE ODANNEGGIATO DA EVENTI GRAVOSI: RIMOZIONE INPROFONDITÀ DEL CALCESTRUZZO AMMALORATO MEDIANTESCARIFICA MECCANICA O IDRODEMOLIZIONE, AVENDO CURADI IRRUVIDIRE IL SUBSTRATO CON ASPERITÀ DI ALMENO 5mm; RIMOZIONE DI RUGGINE DAI FERRI D'ARMATURAMEDIANTE SPAZZOLATURA (MANUALE O MECCANICA) OSABBIATURA; RICOSTRUZIONE MONOLITICA O RASATURADELLA SEZIONE MEDIANTE LA GEOMALTA TIXOTROPICAGEOLITE® . PRIMA DELL'APPLICAZIONE DEL SISTEMA DIRINFORZO PROVVEDERE SEMPRE ALLA PREPARAZIONE DELSUPPORTO CON ASPERITÀ DI ALMENO 5 mm E STONDATURADEGLI SPIGOLI CON RAGGIO DI CURVATURA MINIMO DI 20 mm

2

PRIMO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600 O GEOSTEEL G1200DISPOSTO IN FASCE PARALLELE ALL'ASSE DEL PILASTRO

RASATURA FINALE PROTETTIVA CON GEOLITE® PER UNOSPESSORE COMPLESSIVO DEL RINFORZO PARI A 5-8 mm, ALFINE DI INGLOBARE TOTALMENTE IL RINFORZO E CHIUDEREEVENTUALI VUOTI SOTTOSTANTI, AGENDO FRESCO SUFRESCO7

3

[...] Al fine di garantire comunque un buon comportamento d'insieme del sistema nodo-travi-pilastri, e garantire un significativo incremento della duttilità a tale sistema, e dunquealla struttura nel suo insieme, gli interventi proposti conseguono anche un incremento della resistenza a taglio delle travi e dei pilastri nelle loro parti terminali convergenti nelnodo ed un confinamento delle estremità dei pilastri, dove si concentrano le massime richieste di duttilità in pressoflessione. (Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni § 3.1.- DPC, ReLUIS)

QUADRO NORMATIVO

Dopo aver accertato la qualità del substrato ed avereventualmente provveduto al ripristino del calcestruzzoammalorato ed al trattamento delle barre metalliche, può essereopportuno ricorrere ad un ulteriore provvedimento di sabbiatura acarico della superficie interessata dal rinforzo.[...]Nel caso in cui si operi su una superficie di calcestruzzo che nonnecessiti di ripristino, ma che sia di qualità scadente, èopportuno valutare la possibilità di applicare su di essa unconsolidante.[...]In generale, è necessario verificare che sulla superficie diapplicazione del rinforzo non siano presenti polveri, grassi,idrocarburi e tensioattivi.

(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.8.1.3)

RINFORZO DI NODO A TRE VIE

FASE I: RINFORZO A FLESSIONE DEL PILASTRO

FASE II: RINFORZO LONGITUDINALE DELLA TRAVE E CONFINAMENTODEL PILASTRO

FASE III: RINFORZO A TAGLIO DELLA TRAVE

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'ASSONOMETRIA

RINFORZO DI NODO DI FACCIATA A TRE VIE

PROSPETTORINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 3 VIE (DI FACCIATA)

MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200

SEZIONE B - B'RINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 3 VIE (DI FACCIATA)

MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200

SECONDO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600 O GEOSTEEL G1200DISPOSTO IN FASCE PERPENDICOLARI ALL'ASSE DELPILASTRO (CONFINAMENTO DEL PILASTRO)

4

TERZO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600 O GEOSTEEL G1200DISPOSTO IN FASCE PARALLELE ALL'ASSE DELLA TRAVE5

QUARTO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600 O GEOSTEEL G1200DISPOSTO IN FASCE PERPENDICOLARI ALL'ASSE DELLATRAVE (RINFORZO A TAGLIO) PONENDO ATTENZIONEALL'EVENTUALE PRESENZA DI SOLAI6

A'

A

B

B'

A'

A

B

B'

A'

A

B

B'

APPLICAZIONE DI UNA PRIMA MANO DI GEOLITE® ,GARANTENDO SUL SUPPORTO UNA QUANTITÀ DI MATERIALESUFFICIENTE (SPESSORE MEDIO 3-5 mm) PERREGOLARIZZARLO E PER APPLICARE ED INGLOBARE ILTESSUTO DI RINFORZO. PREVEDERE LA POSA DEISUCCESSIVI STRATI DI TESSUTO SULLA MATRICE ANCORAFRESCA

A A'

B

B'

EVENTUALE RASATURA O INTONACATURA8

6

3

2

5

65 43

4

6

5

Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambientiparticolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantireun'ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla geomalta,si consiglia l'applicazione finale della geopittura GEOLITE®

MICROSILICATO, da estendere, possibilmente, anche nellezone non rinforzate.

8

7

4

2 7

NOTE

Nota bene: la normativa CNR-DT R1/2013, al paragrafo 4.8.1.1,sottolinea che la resistenza media a compressione delcalcestruzzo non deve essere inferiore a 15 N/mmq nel caso delrinforzo per aderenza.

Page 9: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

34 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere con il semplice irruvidimento della superficie garantendo asperità di almeno 5 mm, la pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema, mediante aria compressa o idropulitrice. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta® tixotropica GEOLITE®.Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere sempre alla preparazione del supporto con asperità di almeno 5 mm e alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm.

2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Mortar (abbinamento di fibra di acciaio e malta minerale strutturale tixotropica a base di Geolegante®) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi conformati in modo da soddisfare le esigenze geometriche e prestazionali del manufatto oggetto di intervento, avvolgendo in maniera adeguata le superfici dei nodi, con l’applicazione di una prima mano di GEOLITE®, garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore medio 3 – 5 mm) per regolarizzarlo e per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE™ (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando un'energica pressione con la spatola e avendo cura che la stessa fuoriesca dai trefoli per garantire così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva (spessore complessivo del rinforzo 5 – 8 mm), sempre realizzata con GEOLITE®, al fine di inglobare totalmente il rinforzo e chiudere eventuali vuoti sottostanti. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca.Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla geomalta, si consiglia l’applicazione finale della geopittura GEOLITE® MICROSILICATO, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo protettivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali.

AVVERTENZEGeoSteel Hardwire™ viene fornito in n. 2 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo:

- GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm)

- GEOSTEEL G1200 (grammatura: 1200 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm).

Prima di effettuare l'intervento, verificare l'idoneità della base di resistenza del calcestruzzo esistente.

Rinforzo di nodi trave-pilastro mediante placcaggio con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con geomalta® minerale strutturale tixotropica certificata EN 1504

Applicazione fascia verticale di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G1200.

Particolare applicazione seconda fascia GEOSTEEL G1200 per la cerchiatura del pilastro.

Rinforzo globale del nodo a secco. Applicazione fascia orizzontale di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G1200.

Applicazione fascia di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G1200 per la cerchiatura della trave.

Applicazione fascia di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G1200 per la cerchiatura del pilastro.

VOCE DI CAPITOLATO

Rinforzo di nodi trave-pilastro in c.a. mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRCM, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013 realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro-trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 1200 g/m2 – tipo GEOSTEEL G1200 di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm, con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009 impregnato con una geomalta® minerale certificata, eco-compatibile, tixotropica, a presa normale, a base di Geolegante® e zirconia a reazione cristallina, a bassissimo contenuto di polimeri petrolchimici ed esente da fibre organiche, specifica per la passivazione, il ripristino, la rasatura e la protezione monolitica a durabilità garantita di strutture in calcestruzzo, GreenBuilding Rating® Eco 3, provvista di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-7 per la passivazione delle barre di armatura, dalla EN 1504-3, Classe R4 (stagionatura CC e PCC) per la ricostruzione volumetrica e la rasatura e dalla EN 1504-2 (c) per la protezione delle superfici – tipo GEOLITE® di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche minime certificate: nessuna corrosione della barra metallica (EN 15183), resistenza a compressione a 28 gg > 50 MPa (EN 12190), resistenza a trazione per flessione a 28 gg > 9 MPa (EN 196/1), legame di aderenza a 28 gg > 2 MPa (EN 1542), modulo elastico E a 28 gg ≥ 20 GPa (EN 13412), resistente alla carbonatazione (EN 13295), ritiro lineare < 0,3% (EN 12617-1), resistenza all’abrasione con perdita di peso del provino < 3000 mg (EN ISO 5470-1). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte), garantendo asperità di almeno 5 mm e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm e bagnatura a rifiuto delle superfici; b) stesura di un primo strato di geomalta, di spessore di circa 3 – 5 mm; c) con malta ancora fresca, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di geomalta, per uno spessore complessivo del rinforzo di 5 – 8 mm, al fine di inglobare totalmente il tessuto di rinforzo e chiudere gli eventuali vuoti sottostanti; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e le zone di ancoraggio.

7B

Page 10: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate 35

PILASTRI E NODI

A'

B

B'

A'

A'

B

B'

RINFORZO DI NODI TRAVE-PILASTROMEDIANTE PLACCAGGIO DI CONFINAMENTOCON TESSUTI IN FIBRA DI ACCIAIOGALVANIZZATA UHTSS CON GEOMALTAMINERALE STRUTTURALE TIXOTROPRICACERTIFICATA EN 1504

SEZIONE A - A'RINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 2 VIE (D'ANGOLO) MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200

PROSPETTORINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 2 VIE (D'ANGOLO) MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200

SEZIONE B - B'RINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 2 VIE (D'ANGOLO) MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200

B

A'A

RINFORZO DI NODO A DUE VIE

FASE I: RINFORZO A FLESSIONE DEL PILASTRO

FASE II: RINFORZO LONGITUDINALE DELLA TRAVE E CONFINAMENTODEL PILASTRO

FASE III: RINFORZO A TAGLIO DELLA TRAVE

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

A

A

B

B'

A

4

6

5

4

6

5

3

2

8

7

4

3

6

5

B'

B

ASSONOMETRIARINFORZO DI NODO D'ANGOLO A DUE VIE

B'

7

1

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: IN CASO DI SUPPORTI NONDEGRADATI, IRRUVIDIMENTO DELLA SUPERFICIE, PULIZIA ERIMOZIONE DI POLVERI E OLII CHE POSSANOCOMPROMETTERE L'ADESIONE DEL SISTEMA, MEDIANTE ARIACOMPRESSA O IDROPULITRICE. IN CASO DI SUPPORTOEVIDENTEMENTE DEGRADATO, NON PLANARE ODANNEGGIATO DA EVENTI GRAVOSI: RIMOZIONE INPROFONDITÀ DEL CALCESTRUZZO AMMALORATO MEDIANTESCARIFICA MECCANICA O IDRODEMOLIZIONE, AVENDO CURADI IRRUVIDIRE IL SUBSTRATO CON ASPERITÀ DI ALMENO 5mm; RIMOZIONE DI RUGGINE DAI FERRI D'ARMATURAMEDIANTE SPAZZOLATURA (MANUALE O MECCANICA) OSABBIATURA; RICOSTRUZIONE MONOLITICA O RASATURADELLA SEZIONE MEDIANTE LA GEOMALTA TIXOTROPICAGEOLITE® . PRIMA DELL'APPLICAZIONE DEL SISTEMA DIRINFORZO PROVVEDERE SEMPRE ALLA PREPARAZIONE DELSUPPORTO CON ASPERITÀ DI ALMENO 5 mm E STONDATURADEGLI SPIGOLI CON RAGGIO DI CURVATURA MINIMO DI 20 mm

2

PRIMO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600 O GEOSTEEL G1200DISPOSTO IN FASCE PARALLELE ALL'ASSE DEL PILASTRO

RASATURA FINALE PROTETTIVA CON GEOLITE® PER UNOSPESSORE COMPLESSIVO DEL RINFORZO PARI A 5-8 mm, ALFINE DI INGLOBARE TOTALMENTE IL RINFORZO E CHIUDEREEVENTUALI VUOTI SOTTOSTANTI, AGENDO FRESCO SUFRESCO7

3

Dopo aver accertato la qualità del substrato ed avereventualmente provveduto al ripristino del calcestruzzoammalorato ed al trattamento delle barre metalliche, può essereopportuno ricorrere ad un ulteriore provvedimento di sabbiatura acarico della superficie interessata dal rinforzo.[...]Nel caso in cui si operi su una superficie di calcestruzzo che nonnecessiti di ripristino, ma che sia di qualità scadente, èopportuno valutare la possibilità di applicare su di essa unconsolidante.[...]In generale, è necessario verificare che sulla superficie diapplicazione del rinforzo non siano presenti polveri, grassi,idrocarburi e tensioattivi.

(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.8.1.3)

SECONDO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600 O GEOSTEEL G1200DISPOSTO IN FASCE PERPENDICOLARI ALL'ASSE DELPILASTRO (CONFINAMENTO DEL PILASTRO)

4

TERZO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600 O GEOSTEEL G1200DISPOSTO IN FASCE PARALLELE ALL'ASSE DELLA TRAVE5

QUARTO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600 O GEOSTEEL G1200DISPOSTO IN FASCE PERPENDICOLARI ALL'ASSE DELLATRAVE (RINFORZO A TAGLIO) PONENDO ATTENZIONEALL'EVENTUALE PRESENZA DI SOLAI6

APPLICAZIONE DI UNA PRIMA MANO DI GEOLITE® ,GARANTENDO SUL SUPPORTO UNA QUANTITÀ DI MATERIALESUFFICIENTE (SPESSORE MEDIO 3-5 mm) PERREGOLARIZZARLO E PER APPLICARE ED INGLOBARE ILTESSUTO DI RINFORZO. PREVEDERE LA POSA DEISUCCESSIVI STRATI DI TESSUTO SULLA MATRICE ANCORAFRESCA

EVENTUALE RASATURA O INTONACATURA8

Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambientiparticolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantireun'ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla geomalta,si consiglia l'applicazione finale della geopittura GEOLITE®

MICROSILICATO, da estendere, possibilmente, anche nellezone non rinforzate.

[...] Al fine di garantire comunque un buon comportamento d'insieme del sistema nodo-travi-pilastri, e garantire un significativo incremento della duttilità a tale sistema, e dunquealla struttura nel suo insieme, gli interventi proposti conseguono anche un incremento della resistenza a taglio delle travi e dei pilastri nelle loro parti terminali convergenti nelnodo ed un confinamento delle estremità dei pilastri, dove si concentrano le massime richieste di duttilità in pressoflessione. (Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni § 3.1.- DPC, ReLUIS)

QUADRO NORMATIVO

NOTE

Nota bene: la normativa CNR-DT R1/2013, al paragrafo 4.8.1.1,sottolinea che la resistenza media a compressione delcalcestruzzo non deve essere inferiore a 15 N/mmq nel caso delrinforzo per aderenza.

Page 11: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

36 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere mediante scarifica meccanica al semplice irruvidimento della superficie garantendo asperità di almeno 0,5 mm e, mediante aria compressa, alla pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta® tixotropica GEOLITE®.Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere sempre alla preparazione del supporto con asperità di almeno 0,5 mm e alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm.

2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Polymer (abbinamento di fibra di acciaio e adesivo minerale epossidico) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi conformati in modo da soddisfare le esigenze geometriche e prestazionali del manufatto oggetto di intervento, avvolgendo in maniera adeguata le superfici dei nodi, previa eventuale regolarizzazione del supporto mediante GEOLITE®, con l’applicazione, ad avvenuta maturazione dei trattamenti preventivi descritti, di una prima mano dell’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL, garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore medio 1 – 2 mm) per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE™ (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando un'energica pressione con spatola o rullo in acciaio e avendo cura che la stessa fuoriesca dai trefoli, garantendo così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva, impiegando un quantitativo di adesivo necessario (spessore complessivo del rinforzo 2 – 3 mm) per il totale ricoprimento del tessuto in acciaio, agendo fresco su fresco. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca. Nel caso in cui il sistema installato debba essere intonacato o mascherato mediante rasatura, si procederà, a resina ancora fresca, con uno spruzzo di quarzo minerale per facilitare l’aggrappo degli strati successivi.Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla matrice, si consiglia l’applicazione finale della pittura elastomerica KERAKOVER ECO ACRILEX FLEX, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo produttivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali.

AVVERTENZEGeoSteel Hardwire™ viene fornito in n. 4 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo:

- GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm)

- GEOSTEEL G1200 (grammatura: 1200 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm)

- GEOSTEEL G2000 (grammatura: 2000 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 4,72; spessore equivalente del nastro = 0,254 mm)

Rinforzo di nodi trave-pilastro mediante placcaggio con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con adesivo epossidico certificato EN 1504

- GEOSTEEL G3300 (grammatura: 3300 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 7,09; spessore equivalente del nastro = 0,381 mm).

Prima di effettuare l'intervento, verificare l'idoneità della base di resistenza del calcestruzzo esistente.

Applicazione fascia verticale di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G3300.

Particolare spessore millimetrico per l’installazione della fascia.

Rinforzo globale del nodo a secco. Applicazione fascia orizzontale di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G3300.

Applicazione fascia di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G3300 per la cerchiatura della trave.

Applicazione fascia di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G3300 per la cerchiatura del pilastro.

VOCE DI CAPITOLATO

Rinforzo di nodi trave-pilastro in c.a. mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRP, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013 realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro-trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 3300 g/m2 – tipo GEOSTEEL G3300 di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 7,09 con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009; spessore equivalente del nastro = 0,381 mm, impregnato con adesivo minerale epossidico eco-compatibile, in gel, per incollaggi strutturali di tessuti in fibra di acciaio galvanizzato o altri materiali compositi in genere, GreenBuilding Rating® Eco 4, provvisto di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-4, senza la necessità d’impiego di primer di aggrappo – tipo GEOLITE® GEL di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: Euroclasse di reazione al fuoco C –s2,d0 (EN 13501-1); emissione di sostanze organiche volatili EC1 plus certificato GEV-Emicode; IAQ-Active metodo JRC; resistenza a trazione adesiva su cls con tessuti di rinforzo GEOSTEEL HARDWIRE™ in singolo e doppio strato > 4 MPa (EN 24624); temperatura di transizione vetrosa > +59 °C (EN 12614); resistenza al taglio >20 MPa (EN 12188) ; ritiro lineare < 0,005% (EN 12617-1); modulo elastico a flessione > 2500 MPa (EN ISO 178). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte), irruvidimento della superficie con asperità di almeno 0,5 mm e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm; b) stesura di un primo strato di spessore di circa 1 – 2 mm, di adesivo minerale epossidico; c) con adesivo ancora fresco, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di matrice, fino a completa copertura del tessuto di rinforzo, per uno spessore complessivo del rinforzo di 2 – 3 mm; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e zone di ancoraggio.

8A

Page 12: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate 37

PILASTRI E NODI

RINFORZO DI NODO A TRE VIE

FASE I: RINFORZO A FLESSIONE DEL PILASTRO

FASE II: RINFORZO LONGITUDINALE DELLA TRAVE E CONFINAMENTODEL PILASTRO

FASE III: RINFORZO A TAGLIO DELLA TRAVE

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

A'

A

B

B'

A'

A

B

B'

A'

A

B

B'

RINFORZO DI NODI TRAVE-PILASTROMEDIANTE PLACCAGGIO DI CONFINAMENTOCON TESSUTI IN FIBRA DI ACCIAIOGALVANIZZATO UHTSS CON ADESIVOEPOSSIDICO CERTIFICATO EN 1504

Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambientiparticolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantireun'ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla matrice, siconsiglia l'applicazione finale della pittura elastomericaKERAKOVER ECO ACRILEX FLEX, da estendere,possibilmente, anche nelle zone non rinforzate.

ASSONOMETRIARINFORZO DI NODO DI FACCIATA A TRE VIE

SEZIONE A - A'RINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 3 VIE (DI FACCIATA)

MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300

PROSPETTORINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 3 VIE (DI FACCIATA)

MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300

SEZIONE B - B'RINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 3 VIE (DI FACCIATA)

MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300

A A'

B

B'

6

3

2

5

65 43

4

6

5

8

7

4

2 7

1

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: IN CASO DI SUPPORTI NONDEGRADATI, IRRUVIDIMENTO DELLA SUPERFICIE, PULIZIA ERIMOZIONE DI POLVERI E OLII CHE POSSANOCOMPROMETTERE L'ADESIONE DEL SISTEMA, MEDIANTE ARIACOMPRESSA O IDROPULITRICE. IN CASO DI SUPPORTOEVIDENTEMENTE DEGRADATO, NON PLANARE ODANNEGGIATO DA EVENTI GRAVOSI: RIMOZIONE INPROFONDITÀ DEL CALCESTRUZZO AMMALORATO MEDIANTESCARIFICA MECCANICA O IDRODEMOLIZIONE, AVENDO CURADI IRRUVIDIRE IL SUBSTRATO CON ASPERITÀ DI ALMENO 5mm; RIMOZIONE DI RUGGINE DAI FERRI D'ARMATURAMEDIANTE SPAZZOLATURA (MANUALE O MECCANICA) OSABBIATURA; RICOSTRUZIONE MONOLITICA O RASATURADELLA SEZIONE MEDIANTE LA GEOMALTA TIXOTROPICAGEOLITE® . PRIMA DELL'APPLICAZIONE DEL SISTEMA DIRINFORZO PROVVEDERE SEMPRE ALLA PREPARAZIONE DELSUPPORTO CON ASPERITÀ DI ALMENO 0,5 mm ESTONDATURA DEGLI SPIGOLI CON RAGGIO DI CURVATURAMINIMO DI 20 mm

2

PRIMO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300DISPOSTO IN FASCE PARALLELE ALL'ASSE DEL PILASTRO

RASATURA FINALE PROTETTIVA CON GEOLITE® GEL PER UNOSPESSORE COMPLESSIVO DEL SISTEMA PARI A 2-3 mm PERRICOPRIRE, INGLOBARE IL TESSUTO IN ACCIAIO E CHIUDEREEVENTUALI VUOTI, AGENDO FRESCO SU FRESCO.

7

3

Dopo aver accertato la qualità del substrato ed avereventualmente provveduto al ripristino del calcestruzzoammalorato ed al trattamento delle barre metalliche, può essereopportuno ricorrere ad un ulteriore provvedimento di sabbiatura acarico della superficie interessata dal rinforzo.[...]Nel caso in cui si operi su una superficie di calcestruzzo che nonnecessiti di ripristino, ma che sia di qualità scadente, èopportuno valutare la possibilità di applicare su di essa unconsolidante.[...]In generale, è necessario verificare che sulla superficie diapplicazione del rinforzo non siano presenti polveri, grassi,idrocarburi e tensioattivi.

(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.8.1.3)

SECONDO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300DISPOSTO IN FASCE PERPENDICOLARI ALL'ASSE DELPILASTRO (CONFINAMENTO DEL PILASTRO)

4

TERZO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300DISPOSTO IN FASCE PARALLELE ALL'ASSE DELLA TRAVE5

QUARTO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300DISPOSTO IN FASCE PERPENDICOLARI ALL'ASSE DELLATRAVE (RINFORZO A TAGLIO) PONENDO ATTENZIONEALL'EVENTUALE PRESENZA DI SOLAI6

APPLICAZIONE, AD AVVENUTA MATURAZIONE DEITRATTAMENTI PREVENTIVI, DI UNA PRIMA MANODELL'ADESIVO MINERALE EPOSSIDICO GEOLITE® GEL,GARANTENDO SUL SUPPORTO UNA QUANTITÀ DI MATERIALESUFFICIENTE (SPESSORE MEDIO 1-2 mm) PER APPLICARE EDINGLOBARE IL TESSUTO DI RINFORZO. PREVEDERE LA POSADEI SUCCESSIVI STRATI DI TESSUTO SULLA MATRICEANCORA FRESCA

8

NEL CASO IN CUI IL SISTEMA INSTALLATO DEBBA ESSEREINTONACATO O MASCHERATO MEDIANTE RASATURA,EFFETTUARE UNO SPOLVERO CON QUARZO O SABBIAASCIUTTA SUL SISTEMA EPOSSIDICO ANCORA FRESCO, PERL'AGGRAPPO DEGLI STRATI SUCCESSIVI AL RINFORZO

[...] Al fine di garantire comunque un buon comportamento d'insieme del sistema nodo-travi-pilastri, e garantire un significativo incremento della duttilità a tale sistema, e dunquealla struttura nel suo insieme, gli interventi proposti conseguono anche un incremento della resistenza a taglio delle travi e dei pilastri nelle loro parti terminali convergenti nelnodo ed un confinamento delle estremità dei pilastri, dove si concentrano le massime richieste di duttilità in pressoflessione. (Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni § 3.1.- DPC, ReLUIS)

QUADRO NORMATIVO

NOTE

Nota bene: la normativa CNR-DT R1/2013, al paragrafo 4.8.1.1,sottolinea che la resistenza media a compressione delcalcestruzzo non deve essere inferiore a 15 N/mmq nel caso delrinforzo per aderenza.

Page 13: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

38 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere mediante scarifica meccanica al semplice irruvidimento della superficie garantendo asperità di almeno 0,5 mm e, mediante aria compressa, alla pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta® tixotropica GEOLITE®.Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere sempre alla preparazione del supporto con asperità di almeno 0,5 mm e alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm.

2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Polymer (abbinamento di fibra di acciaio e adesivo minerale epossidico) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi conformati in modo da soddisfare le esigenze geometriche e prestazionali del manufatto oggetto di intervento, avvolgendo in maniera adeguata le superfici dei nodi, previa eventuale regolarizzazione del supporto mediante GEOLITE®, con l’applicazione, ad avvenuta maturazione dei trattamenti preventivi descritti, di una prima mano dell’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL, garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore medio 1 – 2 mm) per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE™ (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando un'energica pressione con spatola o rullo in acciaio e avendo cura che la stessa fuoriesca dai trefoli, garantendo così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva, impiegando un quantitativo di adesivo necessario (spessore complessivo del rinforzo 2 – 3 mm) per il totale ricoprimento del tessuto in acciaio, agendo fresco su fresco. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca. Nel caso in cui il sistema installato debba essere intonacato o mascherato mediante rasatura, si procederà, a resina ancora fresca, con uno spruzzo di quarzo minerale per facilitare l’aggrappo degli strati successivi.Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla matrice, si consiglia l’applicazione finale della pittura elastomerica KERAKOVER ECO ACRILEX FLEX, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo produttivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali.

AVVERTENZEGeoSteel Hardwire™ viene fornito in n. 4 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo:

- GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm)

- GEOSTEEL G1200 (grammatura: 1200 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 3,14; spessore equivalente del nastro = 0,169 mm)

- GEOSTEEL G2000 (grammatura: 2000 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 4,72; spessore equivalente del nastro = 0,254 mm)

Rinforzo di nodi trave-pilastro mediante placcaggio con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con adesivo epossidico certificato EN 1504

- GEOSTEEL G3300 (grammatura: 3300 g/m2; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 7,09; spessore equivalente del nastro = 0,381 mm).

Prima di effettuare l'intervento, verificare l'idoneità della base di resistenza del calcestruzzo esistente.

Applicazione fascia verticale di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G3300.

Particolare spessore millimetrico per l’installazione della fascia.

Rinforzo globale del nodo a secco. Applicazione fascia orizzontale di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G3300.

Applicazione fascia di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G3300 per la cerchiatura della trave.

Applicazione fascia di tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL G3300 per la cerchiatura del pilastro.

VOCE DI CAPITOLATO

Rinforzo di nodi trave-pilastro in c.a. mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRP, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013 realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro-trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 3300 g/m2 – tipo GEOSTEEL G3300 di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; n° trefoli per cm = 7,09 con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009; spessore equivalente del nastro = 0,381 mm, impregnato con adesivo minerale epossidico eco-compatibile, in gel, per incollaggi strutturali di tessuti in fibra di acciaio galvanizzato o altri materiali compositi in genere, GreenBuilding Rating® Eco 4, provvisto di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-4, senza la necessità d’impiego di primer di aggrappo – tipo GEOLITE® GEL di Kerakoll Spa – caratteristiche tecniche certificate: Euroclasse di reazione al fuoco C –s2,d0 (EN 13501-1); emissione di sostanze organiche volatili EC1 plus certificato GEV-Emicode; IAQ-Active metodo JRC; resistenza a trazione adesiva su cls con tessuti di rinforzo GeoSteel HARDWIRE™ in singolo e doppio strato > 4 MPa (EN 24624); temperatura di transizione vetrosa > +59 °C (EN 12614); resistenza al taglio >20 MPa (EN 12188) ; ritiro lineare < 0,005% (EN 12617-1); modulo elastico a flessione > 2500 MPa (EN ISO 178). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte), irruvidimento della superficie con asperità di almeno 0,5 mm e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm; b) stesura di un primo strato di spessore di circa 1 – 2 mm, di adesivo minerale epossidico; c) con adesivo ancora fresco, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di matrice, fino a completa copertura del tessuto di rinforzo, per uno spessore complessivo del rinforzo di 2 – 3 mm; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e zone di ancoraggio.

8B

Page 14: PILASTRI E NODI 4 EN 1504 - products.kerakoll.comproducts.kerakoll.com/gestione/immagini/img_prodotti/03_Pilastri e... · alla cedevolezza rotazionale tipica del plinto a bicchiere

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in c.a., c.a.p. e prefabbricate 39

PILASTRI E NODI

A'

B

RINFORZO DI NODO A DUE VIE

FASE I: RINFORZO A FLESSIONE DEL PILASTRO

FASE II: RINFORZO LONGITUDINALE DELLA TRAVE E CONFINAMENTODEL PILASTRO

FASE III: RINFORZO A TAGLIO DELLA TRAVE

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

SEZIONE A - A'

ASSONOMETRIA SEZIONE B - B'

A'

A

B

B'

A

B

B'

A'

A

B'

ASSONOMETRIARINFORZO DI NODO D'ANGOLO A DUE VIE

RINFORZO DI NODI TRAVE-PILASTROMEDIANTE PLACCAGGIO DI CONFINAMENTOCON TESSUTI IN FIBRA DI ACCIAIOGALVANIZZATO UHTSS CON ADESIVOEPOSSIDICO CERTIFICATO EN 1504

SEZIONE A - A'RINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 2 VIE (D'ANGOLO) MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300

PROSPETTORINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 2 VIE (D'ANGOLO) MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300

SEZIONE B - B'RINFORZO DEL NODO TRAVE PILASTRO A 2 VIE (D'ANGOLO) MEDIANTE GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300

B

A'A

4

6

5

4

6

5

3

2

8

7

4

3

6

5

B'

B

B'

7

Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambientiparticolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantireun'ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla matrice, siconsiglia l'applicazione finale della pittura elastomericaKERAKOVER ECO ACRILEX FLEX, da estendere,possibilmente, anche nelle zone non rinforzate.

1

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: IN CASO DI SUPPORTI NONDEGRADATI, IRRUVIDIMENTO DELLA SUPERFICIE, PULIZIA ERIMOZIONE DI POLVERI E OLII CHE POSSANOCOMPROMETTERE L'ADESIONE DEL SISTEMA, MEDIANTE ARIACOMPRESSA O IDROPULITRICE. IN CASO DI SUPPORTOEVIDENTEMENTE DEGRADATO, NON PLANARE ODANNEGGIATO DA EVENTI GRAVOSI: RIMOZIONE INPROFONDITÀ DEL CALCESTRUZZO AMMALORATO MEDIANTESCARIFICA MECCANICA O IDRODEMOLIZIONE, AVENDO CURADI IRRUVIDIRE IL SUBSTRATO CON ASPERITÀ DI ALMENO 5mm; RIMOZIONE DI RUGGINE DAI FERRI D'ARMATURAMEDIANTE SPAZZOLATURA (MANUALE O MECCANICA) OSABBIATURA; RICOSTRUZIONE MONOLITICA O RASATURADELLA SEZIONE MEDIANTE LA GEOMALTA TIXOTROPICAGEOLITE® . PRIMA DELL'APPLICAZIONE DEL SISTEMA DIRINFORZO PROVVEDERE SEMPRE ALLA PREPARAZIONE DELSUPPORTO CON ASPERITÀ DI ALMENO 0,5 mm ESTONDATURA DEGLI SPIGOLI CON RAGGIO DI CURVATURAMINIMO DI 20 mm

2

PRIMO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300DISPOSTO IN FASCE PARALLELE ALL'ASSE DEL PILASTRO

RASATURA FINALE PROTETTIVA CON GEOLITE® GEL PER UNOSPESSORE COMPLESSIVO DEL SISTEMA PARI A 2-3 mm PERRICOPRIRE, INGLOBARE IL TESSUTO IN ACCIAIO E CHIUDEREEVENTUALI VUOTI, AGENDO FRESCO SU FRESCO.

7

3

Dopo aver accertato la qualità del substrato ed avereventualmente provveduto al ripristino del calcestruzzoammalorato ed al trattamento delle barre metalliche, può essereopportuno ricorrere ad un ulteriore provvedimento di sabbiatura acarico della superficie interessata dal rinforzo.[...]Nel caso in cui si operi su una superficie di calcestruzzo che nonnecessiti di ripristino, ma che sia di qualità scadente, èopportuno valutare la possibilità di applicare su di essa unconsolidante.[...]In generale, è necessario verificare che sulla superficie diapplicazione del rinforzo non siano presenti polveri, grassi,idrocarburi e tensioattivi.

(CNR - DT 200 R1/2013 § 4.8.1.3)

SECONDO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300DISPOSTO IN FASCE PERPENDICOLARI ALL'ASSE DELPILASTRO (CONFINAMENTO DEL PILASTRO)

4

TERZO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300DISPOSTO IN FASCE PARALLELE ALL'ASSE DELLA TRAVE5

QUARTO STRATO DI TESSUTO IN FIBRA D'ACCIAIOGALVANIZZATO GEOSTEEL G600/G1200/G2000/G3300DISPOSTO IN FASCE PERPENDICOLARI ALL'ASSE DELLATRAVE (RINFORZO A TAGLIO) PONENDO ATTENZIONEALL'EVENTUALE PRESENZA DI SOLAI6

APPLICAZIONE, AD AVVENUTA MATURAZIONE DEITRATTAMENTI PREVENTIVI, DI UNA PRIMA MANODELL'ADESIVO MINERALE EPOSSIDICO GEOLITE® GEL,GARANTENDO SUL SUPPORTO UNA QUANTITÀ DI MATERIALESUFFICIENTE (SPESSORE MEDIO 1-2 mm) PER APPLICARE EDINGLOBARE IL TESSUTO DI RINFORZO. PREVEDERE LA POSADEI SUCCESSIVI STRATI DI TESSUTO SULLA MATRICEANCORA FRESCA

8

NEL CASO IN CUI IL SISTEMA INSTALLATO DEBBA ESSEREINTONACATO O MASCHERATO MEDIANTE RASATURA,EFFETTUARE UNO SPOLVERO CON QUARZO O SABBIAASCIUTTA SUL SISTEMA EPOSSIDICO ANCORA FRESCO, PERL'AGGRAPPO DEGLI STRATI SUCCESSIVI AL RINFORZO

[...] Al fine di garantire comunque un buon comportamento d'insieme del sistema nodo-travi-pilastri, e garantire un significativo incremento della duttilità a tale sistema, e dunquealla struttura nel suo insieme, gli interventi proposti conseguono anche un incremento della resistenza a taglio delle travi e dei pilastri nelle loro parti terminali convergenti nelnodo ed un confinamento delle estremità dei pilastri, dove si concentrano le massime richieste di duttilità in pressoflessione. (Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni § 3.1.- DPC, ReLUIS)

QUADRO NORMATIVO

NOTE

Nota bene: la normativa CNR-DT R1/2013, al paragrafo 4.8.1.1,sottolinea che la resistenza media a compressione delcalcestruzzo non deve essere inferiore a 15 N/mmq nel caso delrinforzo per aderenza.