Piattaforma rivendicativa del csp crema

24
PIATTAFORMA RIVENDICATIVA DEL COMITATO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA DI CREMA Anno scolastico 2011-12

description

Questa è la piattaforma contenente le rivendicazioni degli studenti cremaschi del CSP.

Transcript of Piattaforma rivendicativa del csp crema

Page 1: Piattaforma rivendicativa del csp crema

PIATTAFORMA RIVENDICATIVA

DEL

COMITATO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

DI CREMA

Anno scolastico 2011-12

Page 2: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

2

Chi siamo e per cosa lottiamo?

Il Comitato in difesa della Scuola Pubblica (CSP) nasce nel 1995 ed è

un’organizzazione studentesca nazionale operante nelle scuole superiori italiane,

esso è presente anche nelle università con il nome di Coordinamento Studentesco

Universitario (CSU).

Il CSP-CSU fin dalla sua nascita si è impegnato nel contrastare e combattere la

progressiva distruzione della pubblica istruzione e del diritto allo studio, distruzione

che sta portando alla creazione di una selezione di classe in cui chi ha i soldi può

studiare viceversa no. Il CSP-CSU credendo che l’istruzione debba essere libera e

gratuita a tutti in modo che anche l’operaio abbia il figlio dottore ha fin dalla sua

nascita lottato per delle scuola e delle università pubbliche, laiche, gratuite, di massa

e di qualità, dove i figli dei lavoratori possano accedere senza discriminazioni ad

ogni livello di istruzione.

Il CSP-CSU rivendica l’abolizione dell’Autonomia Scolastica, delle riforme Moratti,

Fioroni, Gelmini; l’immediato raddoppio dei finanziamenti all’istruzione pubblica;

l’azzeramento di finanziamenti diretti e indiretti a scuole e università private;

gratuità dell’istruzione e del diritto allo studio (partendo dall’abolizione delle tasse e

dei contributi scolastici arrivando alla gratuità dei libri e dei trasporti scolastici);

scuole in cui la gestione sia più democratica tramite la pariteticità degli organismi

scolastici e accademici, l’abolizione delle leggi sulla precarietà e l’eliminazione del

precariato dalle scuole e dalle università.

Per raggiungere tali obiettivi il CSP-CSU persegue l’unità del movimento

studentesco con quello operaio. L’organizzazione è indipendente da partiti e

sindacati e per salvaguardare la sua indipendenza e autonomia pratica

l’autofinanziamento, possono aderire al CSP tutti gli studenti indipendentemente

dalla loro nazionalità, religione, professione, condizione sociale, a patto che

condividano i principi generali del programma e le discriminanti dell’antirazzismo e

dell’antifascismo.

Page 3: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

3

Vent’anni di pubblica distruzione: dall’Autonomia Scolastica

alla Gelmini!

La prima grande riforma per iniziare a smantellare l’istruzione pubblica venne emanata nel

1997 dal ministro Berlinguer ed è “L’autonomia scolastica”. L’autonomia scolastica viene

emanata con lo scopo di introdurre la meritocrazia nelle scuole, tuttavia l’autonomia si

traduce nel trasformare le scuole in tante aziende da mettere in competizione tra loro. Per

affrontare questa concorrenza le scuole da quell’anno inizieranno ad introdurre contributi

scolastici e a far entrate capitali privati nelle scuole in cambio di pubblicità di fatto si tratta

di un primo passo verso la privatizzazione della scuola.

Inoltre l’autonomia stabilisce che le scuole con meno di 500 studenti dovranno chiudere,

tra il 96 e il 98 chiuderanno 900 istituti scolastici.

Poco dopo la riforma Berlinguer viene proposta nel 2003 la riforma Moratti che si fissa

l’obbiettivo di abolire in parte la riforma Berlinguer. La riforma Moratti passa da una

riduzione degli orari e dell’obbligo scolastico, da un legame più forte tra scuola e lavoro

tramite l’alternanza scuola lavoro. Nel 2006 si sussegue una nuova riforma: quella Fioroni.

Questa riforma blocca quella precedente, irrigidisce gli esami di maturità tramite la non

ammissione degli studenti con debiti formativi nel triennio non saldati e il ritorno delle

commissioni miste. Inoltre viene riportato l’obbligo scolastico a 16 anni e innalzato il

rapporto alunni/classe. Con la riforma Fioroni e la finanziaria vengono tagliati 47 mila

posti di lavoro e circa 3 miliardi di euro.

Tutte queste riforme mirano tutte al risparmio e lo si capisce anche da un’articolo-clausola

che compare in tutte le riforme scolastiche degli ultimi vent’anni “dalla presente legge non

devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. L’ultima riforma viene

emanata nel 2008 dal ministro Gelmini, questa riforma è completamente subordinata alla

finanziaria Tremonti che stima tagli pari a 7,8 miliardi per il comparto scuola in 3 anni.

Questa riforma modifica tutto l’impianto scolastico dalle elementari alle superiori con lo

scopo di razionalizzare il più possibile. Si parte con l’introduzione del maestro unico alle

elementari, per poi passare alla riduzione degli orari scolastici, alla riduzione degli

indirizzi, all’innalzamento del rapporto alunni/classe (quindi più studenti per classe). Il

tutto produrrà circa 180 mila posti in meno nel settore scuola in 3 anni. La riforma

Page 4: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

4

Gelmini è accompagnata da una proposta di legge (mai entrata in vigore) chiamata legge

Aprea che di fatto privatizzava l’intero sistema scolastico decretando che nei Consigli

d’Istituto ci potessero essere anche soggetti privati per il merito di aver messo

finanziamenti nell’istituto.

Nel giro di vent’anni si è cercato in tutti i modi di affossare la scuola: partendo

dall’autonomia scolastica finendo con la riforma Gelmini.

A questo processo di pubblica D-istruzione gli studenti si sono sempre opposti in

modo forte e deciso e continueranno a farla. Come studenti e CSP chiediamo il ritiro

di tutte le riforme dell’istruzione dalla Berlinguer alla Gelmini, il raddoppio dei

finanziamenti all’istruzione, l’assunzione dei precari del settore scuola,

l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni.

Page 5: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

5

La scuola senza soldi

L'elemento che ci permette di comprendere il salto qualitativo del precedente governo

nell'attacco dell'istruzione pubblica è il devastante ridimensionamento dei finanziamenti

dallo Stato per le scuole.

I tagli si abbattono dalle elementari alle università. All'incirca sono otto miliardi di euro in

meno alla scuola pubblica in tre anni.

Verranno e già sono stati tagliati 87 mila insegnanti e 43 mila collaboratori scolastici ,

personale di segreteria, amministrazione e tecnici di laboratorio, ai quali vanno sommati 47

mila posti di lavoro già cancellati dalla finanziaria del governo Prodi.

Tasse di iscrizione sempre più alte, strutture fatiscenti e pericolanti, libri sempre più cari,

trasporti sempre più salati, ritmi di studio sempre più pesanti: questa è la scuola pubblica

degli ultimi 20 anni. Non passa anno che sugli studenti pesi terminare il percorso di studi

a guadagnare un diploma, una qualifica o un attestato.

Se tracciassimo un grafico di quanto lo Stato ha speso per l'istruzione pubblica negli ultimi

trent’anni saremmo costretti a disegnare una curva che scende senza pietà: se negli anni '70

veniva speso il 17% del Pil, negli anni '90 la percentuale è calata drasticamente al 5,38%,

nel 2011 raggiunge quota 4,2% e secondo i dati del Documento di Economia e Finanza del

Ministero dell’Economia nel 2015 raggiungerà 3,7%.

Il budget destinato all’ autonomia degli istituti scolastici italiani è precipitato a 79 milioni

di euro: il che equivale a dire che in futuro le attività e i servizi che le scuole vorranno

realizzare saranno a spese delle famiglie. Nel 2001 gli istituti scolastici ricevevano dallo

Stato 269 milioni di euro: in dieci anni il finanziamento è stato tagliato del 71 per cento. A

fare le spese del taglio ai fondi per realizzare la tanto, in passato, "sbandierata" autonomia

scolastica è stato soprattutto il POF, il Piano dell'offerta formativa, insieme con le attività

rivolte all’aggiornamento degli insegnanti.

Oltre a questo le oltre 10mila scuole italiane dovranno realizzare il loro Piano di Offerta

Formativa con soli 12 milioni di euro, che equivalgono a un quarto delle risorse stanziate

per lo stesso scopo solo un anno fa, nel 2010. Il crollo dell’investimento sulla scuola

operato dal governo italiano è verticale: nel 2001 circa 162 milioni erano convogliati sulle

attività di pertinenza dell’autonomia scolastica.

Page 6: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

6

Ma oltre al danno la beffa, infatti lo Stato continua a tagliare sulla scuola pubblica

“dimenticando” che esso ha un debito con le scuole pubbliche di centinaia di milioni di euro.

Infatti lo Stato ogni anno chiede alle scuole di anticipare soldi per determinate spese che

teoricamente dovrebbe pagare lo Stato con la promessa di rimborsargli i soldi cosa mai

avvenuta. Solo a Crema i crediti delle scuole nei confronti dello Stato sono di 4 milioni di

euro circa [vedi immagine 1].

Immagine 1

Crediti scuole cremasche nei confronti dello Stato (anno 2009)

Istituto Locazione istituto Credito vantato

D.D Crema Primo Crema 120.700 €

D.D Crema Secondo Crema 110.000 €

D.D Pandino Pandino 169.434 €

D.D Rivolta d’Adda Rivolta d’Adda 144.913 €

D.D Bagnolo Bagnolo 134.000 €

S.M.S “A. Galmozzi” Crema 24.246 €

S.M.S “ G. Vailati” Crema 153.000 €

S.M.S “Berinzaghi” Pandino 250.000 €

I.C “Sentati” Castelleone 250.282 €

I.C “Levi” Sergnano 117.253 €

I.C “Fermi” Montodine 240.743 €

I.C “Falcone Borsellino” Offanengo 239.456 €

I.C Trescore 221.000 €

I.C Soncino 110.000 €

Liceo Artistico “Munari” Crema 200.000 €

Liceo “Racchetti” Crema 167.000 €

Liceo scientifico “Da Vinci” Crema 169.000 €

Page 7: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

7

I.P.S “Sraffa” Crema 185.584 €

I.P.I.A “Marazzi” Crema 77.600 €

I.I.S “Stanga” Crema - Pandino 200.000 €

I.T.C.G “Pacioli” Crema 372.280 €

I.T.I.S “Galilei” Crema 387.000 €

Totale 4.039.491 €

In numerosi casi i presidi si stanno riorganizzando rivolgendo una richiesta di aiuto alle

famiglie, che per la scuola pubblica comunque già subiscono il normale prelievo attraverso

la fiscalità generale. Le famiglie stanno rispondendo con grande generosità e lungimiranza,

al punto che, dando un'occhiata ai bilanci di previsione 2011 delle scuole si può notare che

in diversi casi i finanziamenti dello Stato saranno inferiori ai contributi volontari versati

alle scuole dai genitori.

Page 8: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

8

La scuola con i soldi

Il finanziamento pubblico alla scuola privata inizia nel 1998 con il DM 261/98 e il DM

279/99 dell’allora Ministro dell’istruzione Berliguer e della legge 62/2000 del Governo

D’Alema bis.

Le scuole non statali iniziano per tanto a ricevere finanziamenti statati sotto ogni forma:

le scuole paritarie (ex private) hanno trattamenti fiscali pari a quelli riservati agli

enti senza fini di lucro,

vengono istituiti buoni scuola statali (tramite stazionamento di 300 miliardi di lire),

vengono concessi contributi per il mantenimento delle scuole elementari parificate,

vengono consessi finanziamenti per la partecipazione alla realizzazione del sistema

prescolastico integrato, vengo dati finanziamenti alle scuole paritarie che accolgono

disabili.

Il Governo Berlusconi avendo ormai la strada spianata inizia a finanziare le scuole private

in modo cospicuo arrivando nel 2005 a dare a esse la bellezza di € 527.474.475,00 (vedete

Circolare Ministeriale 22 marzo 2005, n. 38) il tutto mentre sulle scuole pubbliche si

iniziano ad abbattere i primi tagli.

La forma tuttavia in grado di finanziare in modo cospicuo gli istituti privati è il buono

scuola infatti esso non è cumulabile con i buoni scuola regionali che di li a poco si andranno

ad affermare in tutte le Regione. Il buono scuola è istituto nel 2000 con la legge sulla parità

scolastica e diventa operativo solo nel 2003 con un tetto di spesa di 30 milioni nel triennio

2003-05, successivamente il tetto diventa 50 milioni e si rende accessibile il buono scuola a

tutte le famiglie senza limite di reddito.

A livello lombardo gli istituti privati possono usufruire oltre che delle risorse statali di

ingenti risorse regionali. I dati parlano chiaro i fondi per il diritto allo studio che finiscono

alle scuole private in Lombardia sono 47.068.128 € contro gli 11.770.647 € dati alle scuole

pubbliche in sostanza gli istituti privati (che hanno una popolazione scolastica di circa 98

mila studenti) prendono l’80% del totale erogato per il diritto allo studio lasciando agli

studenti delle scuole pubbliche (che sono circa 985 mila) le briciole [vedi immagine 2].

Page 9: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

9

Immagine 2

Finanziamenti scuola pubblica-scuola privata in regione Lombardia

Non si può nemmeno dire che i soldi agli studenti delle scuole private siano un aiuto alle

famiglie a basso reddito che vogliono scrivere i loro figli a istituti privati visto che i soldi

finiscono per il 70% a persone con redditi superiori a 30 mila euro [vedi immagine 3].

Immagine 3

Beneficiari dote-scuola in base al reddito

Page 10: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

10

Anche in merito all’edilizia scolastica le scuole private vengono foraggiate cospicuamente,

infatti dal 2007 il governo regionale può destinare fino al 15% del finanziamento

complessivo a istituti privati. Così succede che la Regione stanzia per tutta la Provincia di

Cremona 400.000,00 € per l’edilizia delle scuole pubbliche e 4,5 milioni per una singola

scuola privata. I 4,5 milioni di euro serviranno per la costruzione di una scuola privata

gestita da Comunione e Liberazione nel quartiere dei Sabbioni che avrà una chiesa; un

auditorium; un centro di aggregazione; una mensa con cucina; una palestra; una piscina,

scuola materna, scuole elementari, medie e superiori, un centro di formazione

professionale.

Gli studenti e il CSP di Crema chiede l’immediato blocco dei finanziamenti a

qualsiasi istituto privato e il dirottamento di questi soldi per il diritto allo studio

delle scuole pubbliche.

Page 11: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

11

Scuole: sicure da morire! Quello dell'edilizia scolastica, nel sistema dell'istruzione italiana, è un tasto dolente, dato

che: la sicurezza è messa in dubbio sia da fatti avvenuti nei recenti anni (crollo di alcune

scuole), sia perché circa il 65% delle scuole italiane sono state costruite prima del 1974, sia

perché la manutenzione all'interno degli istituti è scarsa e a volte pari a 0.

A livello nazionale la situazione è tragica [vedi immagine 4] come mostrano numerosi

studi, ma la cosa grave che il Ministero nonostante abbia creato un’anagrafe nazionale

sull’edilizia scolastica non rende i dati contenuti in questa anagrafe accessibili a chi ne fa

richiesta, per tanto gli unici dati che abbiamo sono quelli delle associazioni che ogni anno

avviano un monitoraggio. Lo Stato con i vari Governi si impegna sempre di meno su

questo settore, fino ad arrivare nel 2011 a quasi azzerare i fondi destinati all’edilizia

scolastica costringendo di fatto il Ministero dell’Istruzione ad attingere dai Fondi Europei

FAS (Fondi aeree sottosviluppate) per circa 1 miliardo di euro (il problema dell’edilizia

scolastica necessità circa 10 miliardi) di cui 226 milioni sono stati indirizzati in Abruzzo,

358,448 milioni sono stati sono stati destinati alle Regioni (dati reperibili sulla Gazzetta

Ufficiale del 14 Settembre 2010) e per il restante capitale è in programma una serie di

interventi compartecipati futuri.

Immagine 4

Situazione nazionale edilizia scolastica

Page 12: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

12

La Provincia di Cremona a livello di edilizia scolastica non si discosta di molta dalle altre

Province, ci sono stati e sono tutt'ora sostanziosi problemi. Nella nostra stessa città,

Crema, i problemi sono numerosi: tra cui ricordiamo la chiusura, nel 2009, della sezione del

Liceo Artistico in via Patrini perché pericolante, la chiusura di un intero piano al Pacioli

per inagibilità, il parziale inabissamento del cortile condiviso dai licei Classico e Scientifico.

Da segnalare anche la difficile situazione in cui si trova il liceo Racchetti (sez. Sociale e

Classico) a causa dell'anzianità e della quasi totale assenza di manutenzione. In particolare

la sezione Sociale in largo Falcone e Borsellino non gode di buona salute e alla sua

veneranda età (complesso edificato all'epoca del fascismo) comincia a presentare dei

problemi seri (riscaldamento malfunzionante, infiltrazioni di umidità dal tetto, piastrelle

sconnesse sia nei corridoi che nelle aule, e altri problemi più o meno rilevanti). Ma come

risolvere questi problemi di edilizia? Dove trovare i fondi?

I fondi (appartenenti principalmente a provincia e regione) sono recuperabili anche dal

Ministero dell' Istruzione (come abbiamo visto prima). E' possibile riparare ai danni

tramite i finanziamenti dalla Regione Lombardia disciplinati dalla legge 23/1996, ai

budget messi a disposizione dalla provincia per l'edilizia scolastica ed infine dai

finanziamenti del MIUR.

Come studenti e CSP Crema chiediamo a tutti gli Enti Locali e allo Stato:

un serio piano di messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici pubblici

supportato dalle giuste risorse economiche, un piano di edilizia scolastica

gioverebbe non solo all’istruzione ma anche all’economia dato che dietro alla

manutenzione ci sarebbero imprese e quindi lavoro;

la pubblicazione di tutti i dati contenuti nell’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia

Scolastica, nelle scuole ci stanno gli studenti per 30-35 ore settimanali hanno

il diritto di sapere in che condizioni sono le loro scuole;

immediato azzeramento dei finanziamenti per l’edilizia scolastica di istituti

scolastici privati come avviene in Regione Lombardia, le scuole pubbliche

sono in una situazione catastrofica e pertanto hanno l’assoluta precedenza!

Page 13: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

13

Le classi come pollai!

Con la riforma dell'ex-ministro dell'istruzione Gelmini le aule italiane si sono trovate, nel giro

di pochi mesi, ad essere rigonfie di alunni; stipati in pochi metri quadrati come galline in un

pollaio. Perché? La colpa non va attribuita a un boom delle nascite o ad un livello

estremamente alto di bocciature. La causa delle così dette "classi pollaio" sono i tagli della

Gelmini che, con il decreto legge, hanno violato del tutto il Decreto Ministeriale del

18/12/1975 che rende un'aula sovraffollata se:

le classi sono formate da più di 25 alunni;

le aule hanno dimensioni inferiori ai 45 mq con l'aggiunta di 2 mq per ogni altro

individuo presente nel luogo (insegante di compresenza, di sostegno, esperto esterno);

ogni studente fino alla scuola secondaria di primo grado (dalle scuole medie in giù) non

ha a disposizione 1,80 mq e 1,96 mq per ogni studente delle superiori.

Il decreto Gelmini impone a presidi e dirigenti di formare classi prime con 29 alunni alle

elementari, 30 alle medie e 33 alle superiori.

Queste procedure comportano una serie di gravi danni al sistema scolastico, come: la

violazione delle norme di sicurezza (in quanto una classe composta da 33 persone si ritrova in

uno spazio non adatto a sé, mettendo ancora più in pericolo gli studenti in una situazione di

rischio), la maggiore possibilità di andare incontro a influenze e/o malattie infettive per la

minore presenza di aria pro capite, la difficoltà di un insegnante nel gestire un numero

esorbitante di alunni, il taglio di posti di lavoro e di ore ai docenti. Insomma una scarsità nel

livello di apprendimento e una sicurezza alquanto precaria in un luogo che dovrebbe essere

considerato come una seconda casa.

Nel nostro paese 7 aule su 10 nelle scuole superiori sono fuori legge a causa delle disposizioni

Gelmini, ci sono esempi di sovraffollamento ovunque. I casi più estremi sono senza ombra

dubbio i 56 studenti in una quinta e i 44 in una seconda dell’istituto professionale Bertarelli di

Milano, ma ci sono decine di questi casi in tutta Italia tanto che il Codacons ha promosso una

class action contro il ministero. Questa class action è stata vinta e il ministero condannato a

ristabilire la legge ma ancora non si vede nulla di concreto.

Page 14: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

14

Crema non è certo un caso a sé, anche qui le classi pollaio si trovano in quasi tutti gli istituti

pubblici della città con un numero discretamente alto nei licei, ma che ha il suo picco negli

istituti professionali e tecnici come lo Sraffa e l'ITIS che hanno classi composte da 35/36

studenti. E' proprio in questi istituti sovraffollati che si concentra il tasso di bocciature; forse a

causa dell'impossibilità di seguire una lezione in 30 ragazzi, forse perché gli studenti sono

troppi e costretti in classi non adatte a loro non danno il meglio di sé. Nei primi due anni di

scuola superiore c'è un'alta percentuale di bocciature così alta che le classi del biennio sono

sempre più affollate.

Come studenti e come CSP diciamo basta alle classi pollaio e chiediamo l’immediata

istituzione di classi che non abbiamo più di 20 alunni per classe, una scuola di qualità

passa anche dalla formazione delle classi e noi non le vogliamo sovraffollate!

Page 15: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

15

Disabilità nell’era del risparmio sul futuro

A partire dagli anni ‘60 fino agli anni ’90 lo Stato si impegnò sempre di più in un’opera di

integrazione dei ragazzi diversamente abili. Tale impegnò consistette nell’iniziare ad inserire i

ragazzi disabili nelle scuole comuni (fino ad allora frequentavano le scuole speciali),

l’inserimento di dispositivi pedagogici per l’integrazione della disabilità scolastica,

l’inserimento di criteri di valutazione innovativi, nuovi metodi per la formazione delle classi in

modo da facilitare l’integrazione dei ragazzi disabili.

Questo impegno dello Stato tuttavia, secondo noi, negli ultimi anni sta diminuendo

drasticamente. Il poco impegno nell’integrazione degli alunni disabili si è visto con l’era

Gelmini. A colpi di provvedimenti (legge 169/08, DPR 81/2009) quel settore in cui lo Stato si

era tanto impegnato come quello dell’integrazione della disabilità è stato danneggiato

pesantemente.

Uno dei primi atti è stato quello relativo alla formazione delle classi decretando che le classi

con almeno un alunno disabile potevano sforare, entro dovuti limiti, il tetto della presenza di

non più di 20 alunni. Fino ad allora il tetto dei 20 alunni non era mai stato toccato, in quanto

troppi alunni nelle classi con disabili non aiutavano l’integrazione e l’insegnamento.

Un altro attacco è stato sferrato all’organico, infatti mentre aumenta il numero di alunni

disabili il numero di insegnanti di sostegno restava invariato. In Lombardia per fare un

esempio a fronte di un incremento di 1785 studenti diversamente abili nell’anno 2011-12

l’organico dei docenti di sostegno resta pressoché invariato (da 11.664 insegnanti di sostegno

dell’ a.s 2010-11 a 11.662 dell’ a.s 2011-12).

Il non aumento dell’organico nonostante l’aumento degli studenti diversamente abili ha

comportato una diminuzione generale delle ore di sostegno messe a disposizione degli

studenti appunto per mancanza di organico. Di fronte a questi tagli i Tar di tutta Italia hanno

fatto fioccare sentenze contro il ministero dell’istruzione in cui lo si condannava al ripristino

delle ore di sostegno.

La situazione nel cremasco non si discosta di molto dalla situazione nazionale, secondo

un’inchiesta di ReteScuola Crema del Marzo 2011 fatta su 109 scuole su 124 ogni alunno con

disabilità ha a disposizione insegnanti di sostegno in media per 8 ore e 15 minuti, ovvero per

solo il 24% del tempo trascorso a scuola, con studenti che hanno solo 2 ore di sostegno.

Sarebbero presenti 446 studenti con disabilità ed appena 185 insegnanti di sostegno,

Page 16: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

16

ReteScuola fa notare che vi sono alcuni insegnanti di sostegno nell’infanzia che insegnano fino

ad 11 alunni disabili diversi e solo il 35,2% degli insegnanti di sostegno sono specializzati.

Infine alla faccia del tetto ci sono ben 11 classi con più di 1 disabile e di 25 alunni in classe.

Come studenti e come CSP Crema chiediamo al nuovo ministro Profumo di ritirare

immediatamente i tagli operati sul sostegno; di ristabilire e rispettare il tetto massimo

di 20 alunni per ogni classe in cui è presente un disabile; di provvedere all’immediato

aumento dell’organico degli insegnanti di sostegno in modo da assicurare ad ogni

studente le giuste ore di sostegno che gli spettano.

Page 17: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

17

Accesso all’istruzione? Negato!

Ogni anno per i genitori l’inizio dell’anno scolastico è un incubo: sono obbligati a versare

tasse di iscrizione (contributo scolastico), spendere centinaia di euro in libri, comprare il

materiale che ci occorre e stare attenti ogni mese a garantirci i soldi per il biglietto

dell’autobus.

In pochi sanno che in realtà finché lo studente non ha superato i 16 anni, non è costretto a

versare la quota annuale del contributo scolastico che spesso arriva a raggiungere anche i

200€ [vedi immagine 5].

Immagine 5

Contributi volontari scolastici

Scuola Ammontare contributo I.T.C.G. P.A.C.L.E. “L. Pacioli” 160,00-190 € annui Liceo Classico “A. Racchetti” 130,00 € annui Liceo Tecnologico – I.T.I.S. “G. Galilei” Liceo Artistico “B. Munari” Istituto Professionale Industria e Artigianato “F. Marazzi”

120,00 annui

Liceo Scientifico “L. Da Vinci” Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici “P. Sraffa”

Istituto Professionale per l'Agricoltura e L'Ambiente “Stanga”

CR. Forma

Le segreterie delle scuole spesso sollecitano i pagamenti non effettuati, per questo il

genitore crede che deve versare obbligatoriamente la quota temendo che altrimenti il

proprio figlio non possa frequentare l’anno.

Così non è, e lo possiamo leggere esplicitamente nella C.M. n. 2 del 4-1-2006 e nella

C.M. n.13 del 30-1-2007. Non sarebbe giusto però pensare che la colpa sia della nostra

scuola o del nostro preside. C’è un problema di fondo che unisce le scuole pubbliche di

tutto il territorio italiano. Queste sopravvivono in gran parte contando sui versamenti

degli studenti. Questo perché, come sappiamo, lo Stato non le finanzia adeguatamente [vedi

immagine 6].

Page 18: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

18

Immagine 6

Composizione bilancio di 2 scuole crema

Per lo Stato però, appena lo studente supera l’età dell’obbligo è costretto a pagare una serie

di tasse scolastiche statali [vedi immagine 7].

Immagine 7

Tasse statali scolastiche

Tipo di tassa Competenza Anno in cui si paga Importo

Tassa d’iscrizione Tassa statale Tassa richiesta in 4° e 5° superiore

6,04 €

Tassa di frequenza Tassa statale Tassa richiesta in 4° e 5° superiore

15,13 €

Tassa di esame Tassa statale Tassa richiesta per esami di idoneità,

integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato (ex

maturità)

12,09 €

Tassa di diploma Tassa statale Tassa richiesta al momento della consegna

del titolo di studio

15,13

Contributo scolastico

Tassa dell’istituto scolastico

Ogni anno scolastico Vedi immagine 1

Praticamente lo Stato dice “l’istruzione è gratuita fino al terzo anno di scuola superiore

dopo devi pagare”, tuttavia tramite l’art. 200 del Testo Unico d.lgs 297/94 lo Stato

prevede una serie di categorie esentate da queste tasse: disabili, studenti appartenenti a

nuclei familiari che non superano un certo reddito [vedi immagine 8], studenti che hanno

43%

48%

9%

Composizione bilancio Pacioli

Contributi da famiglieAltre entrateFinanziamento dallo Stato

43%

48%

9%

Composizione bilancio Pacioli

Contributi da famiglie

Altre entrate

Finanziamento dallo Stato

Page 19: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

19

conseguito un giudizio complessivo di ottimo nella licenza media o una votazione non

inferiore agli otto decimi di media negli scrutini finali.

Immagine 8

Esenzione per reddito dalle tasse scolastiche statali a.s 2012-13

(C.M. MIUR 19.01.2012, n. 7)

per i nuclei familiari

formati dal seguente

numero di persone

limite massimo di reddito per

l'anno scolastico 2011/2012

riferito all'anno d'imposta

2010

rivalutazione in ragione

dell'1,5% con arrotondamento

all'unità di euro superiore

limite massimo di reddito

espresso in euro per l'a.s.

2012/2013 riferito all'anno

d'imposta 2011

1 5.020,00 76,00 5.096,00

2 8.327,00 125,00 8.452,00

3 10.703,00 161,00 10.864,00

4 12.782,00 192,00 12.974,00

5 14.860,00 223,00 15.083,00

6 16.842,00 253,00 17.095,00

7 e oltre 18.819,00 283,00 19.102,00

Un altro modo per sostenere gli studenti economicamente nel loro percorso di studi è il

cosiddetto “Buono-scuola”, introdotto in Lombardia da Roberto Formigoni (Pdl). Si tratta

di un rimborso dato alle per garantire la “libertà di educazione”. Il Buono-scuola infatti ha

come fine principale quello di agevolare gli studenti ad iscriversi alle scuole private.

Ed ecco che sono stati rimborsati 45 milioni alle famiglie che mandano i figli alle private

per l’anno scolastico 2008/2009 e 50 milioni per l’anno scolastico 2009/2010. Tuttavia il

70% delle famiglie che hanno usufruito di questo servizio dichiarano un reddito annuo di

30.000€, mentre chi va alle scuole pubbliche per avere dei rimborsi deve dimostrare di non

avere una buona situazione economica e di esserne meritevoli.

Un altro ostacolo per gli studenti, è quello del costo dei mezzi pubblici. I biglietti di

autobus e treni aumentano costantemente eppure la qualità dei servizi diminuisce, e con

questa il personale, che si ritroverà disoccupato. Vi sembra giusto che se un ragazzo un

giorno non ha abbastanza soldi per i biglietti, non può andare a scuola? E se questo accade

per molti, troppi giorni? Siamo allora costretti a non pagare e rischiare la multa. Questo, lo

Page 20: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

20

sappiamo, succede spesso. Basti pensare che un abbonamento mensile Paullo-Crema costa

70,00€ a causa dell’incremento del 23% del costo del trasporto. Anche qui però, la

responsabilità non è del tutto delle società di trasporti, bensì ancora una volta dello Stato

che per risanare il debito “pubblico” taglia i finanziamenti agli Enti Locali che a loro volta

li tagliano ai servizi pubblici (di cui in modo cospicuo al servizio di trasporto).

I libri di testo infine sono per le famiglie il dramma del mese di Settembre. Secondo

Federconsumatori un ragazzo di prima liceo spende in media 423,00€ di libri + 305,60€

per 4 dizionari per un totale di 728,60€. Siamo quindi vittime degli interessi degli editori

che modificano continuamente i libri di testo senza sostanziali cambi dei contenuti. C’è

anche chi è costretto a lavorare, in gran parte dei casi in nero, per non pesare

economicamente sulla famiglia (in questo modo si riesce a garantire il pagamento di libri,

trasporti, tasse) ma non può così concentrarsi veramente sullo studio.

Tutti abbiamo il diritto di istruirci, ma per farlo valere bisogna prima abbattere il sistema

classista all’interno dell’istruzione.

Come studenti e come CSP Crema chiediamo agli Enti Locali (Comune, Provincia,

Regione) di rendere effettivo il diritto allo studio:

tramite comodato d’uso gratuito dei libri di testo, praticamente il Comune

e/o la Provincia acquistano i libri agli studenti e gli studenti a fine anno li

restituiscono in buone condizioni in modo che vengano dati ai futuri studenti.

tramite finanziamenti propri contribuire alla diminuzione del costo dei

biglietti creando, di fatto, un regime tariffario agevolato per gli studenti in

modo da portare il costo dei biglietti almeno ai livelli prima degli aumenti.

Allo Stato chiediamo di iniziare a finanziare adeguatamente le scuole in modo che

non ci sia la necessità di ricorrere ai contributi scolastici e chiediamo anche la

sospensione di qualunque tasse scolastica statale.

Page 21: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

21

Presidi sceriffo e scuole-carcere

“Le nostre scuole non sono aziende,la scuola pubblica non si vende.” Questa è la parola

d’ordine degli studenti che lottano contro la repressione attuata direttamente o

indirettamente dai presidi.

Negli ultimi periodi contro la riforma Gelmini si sono viste molte mobilitazioni a livello

nazionale,queste convulsioni studentesche sfociano ognuna in ogni parte d’Italia, in molte

scuole i presidi cercano di contrastare l’avanzata studentesca a suon di minacce di 5 in

condotta in modo da reprimere le voci studentesche. Questo è ciò che è successo al liceo

Anco Marzio di Ostia, al liceo scientifico Morgagni di Roma e molte altre scuole, dove gli

studenti hanno tentato prima di occupare la scuola per poi proseguire con delle assemblee

di discussione delle problematiche attuali. I presidi prima si accordarono per bloccare la

scuola e far fallire l’occupazione e dopo minacciarono gli studenti di dargli il 5 in condotta

per aver manifestato.

Questa è una realtà che è presente pure nel cremasco. Nell’anno 2010 gli studenti

tentarono di occupare l’istituto Sraffa, appena usciti dalla scuola il preside non perse tempo

a minacciare gli studenti con il 5 in condotta. Questa è solo parte dell’autorità che i presidi

hanno all’interno delle scuole. I presidi tentano di reprimere a più non posso le

mobilitazioni interne alle scuole rifiutando richieste o come spesso si fa non facendo

presente determinati diritti che lo studente ha ma che appunto, non vengono fatti presenti.

Questo è quello che succede anche a Crema, si può prendere come esempio il Pacioli dove

di fatto lo sciopero studentesco deve essere approvato dal preside .

Al Racchetti si presenta un altro problema ovvero che già sulla carta dei servizi si fa

presente che non sono accettate le giustifiche di sciopero. Oltre il danno la beffa,mentre

nelle scuole del cremasco non si ha la possibilità di riunirsi (o per limitazioni del preside o

per limitazioni di spazio) la scuola privata di CL in costruzione con soldi pubblici avrà un

auditorium da 500 posti.

Questo fa capire come gli studenti della scuola pubblica sono sempre più soggetti a

limitazioni da parte di enti esterni che privano e spezzano la possibilità di riunione e di

discussione degli studenti. Gli studenti si ritrovano in una situazione in cui non soltanto i

presidi vietano le manifestazioni ma fanno anche disinformazione in quanto in una scuola è

anche accaduto che si dicesse che l’autogestione fosse illegale se non addirittura

Page 22: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

22

interruzione di servizio pubblico. Gli studenti sono anche costretti a convocare assemblee

abusive per via della burocrazia usata come mezzo di ostruzione da parte dei presidi, tutto

questo crea un collegamento fra ciò che è l’autorità dei presidi con gli spazi che non ci sono

e se ci sono il più delle volte non vengono concessi appunto per far si che gli studenti non

si possano riunire,principale paura dei presidi autoritari delle scuole. La possibilità di

riunione e di informazione è la più grande forza che possa esserci soprattutto a livello

studentesco e questa viene sempre proibita od ostacolata. Esempi vi sono ancora al Liceo

Racchetti dove per richiedere un semplice bilancio scolastico la scuola rimanda in

continuazione non permettendo cosi di far visionare agli studenti i movimenti della

scuola,oltretutto vengono rifiutate le richieste di pubblicare su internet queste

informazioni. Situazione differente ma pur sempre simile per l’autorità dei preside avviene

al Centro Formazione Professionale dove gli studenti si son visti costretti a presentare

loro stessi delle normative per far si che non pagassero loro il tirocinio che doveva pagare

la scuola e alla presenza delle normative gli studenti sono stati anche minacciati.

Poco spazio per i giovani, presidi autoritari per tenere la stile scuola-azienda, studente-

merce. Fin dalle superiori ti insegnano i modi meno equi e più coerenti a questa società

imprenditoriale di non guardare in faccia a nessuno. Questo è ciò che sta succedendo in

tutte le scuole non solo italiane ma al livello globale. La burocrazia è l’arma più usata

insieme alla coscienza della propria autorità nelle scuole dai presidi,ma gli studenti

continueranno ad organizzarsi e lottare vincendo questo ostacolo e se non ci saranno posti

per discutere allora si occuperà la scuola. La lotta contro l’autoritarismo continua.

Page 23: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

23

Studenti e lavoratori stessa lotta

In un momento di crisi in cui, come abbiamo visto, si trasforma la scuola in un conto

corrente da cui prelevare nei momenti di difficoltà non dobbiamo credere che il settore

conoscenza sia l'unico sotto attacco.

Governo e capitale mettono sotto attacco i beni comuni, le pensioni e il mondo del lavoro.

Gli operai sono in protesta in tutta Italia, da Milano a Trapani le imprese chiudono per

delocalizzare o licenziano per aumentare i profitti mentre il Governo privatizza o cerca di

privatizzare beni comuni come l'acqua, taglia le pensioni e aggredisce l'art 18.

A questi attacchi non bisogna reagire per categorie (gli operai difendono il lavoro, gli

studenti difendono la scuola) ma in modo unito e coordinato.

In particolar modo, in questo contesto di fermento sociale, le mobilitazioni di studenti e

lavoratori vanno unite. Gli studenti sono i futuri operai, la futura classe lavoratrice e hanno

tutto il diritto di difendere i diritti dei lavoratori acquisiti con anni di lotte e gli operai

hanno tutto il diritto di difendere e pretendere un'istruzione pubblica, laica, di massa e di

qualità in quanto desiderano per i propri figli il meglio. Come dice una canzone "anche

l'operaio vuole il figlio dottore".

Non è più tollerabile che di generazione in generazione si demoliscano diritti lavorativi:

un tempo a 30 anni si aveva famiglia e lavoro fisso, ora a 30 anni si è precari se non

disoccupati. In Italia abbiamo una disoccupazione giovanile pari al 28% con zone in cui si

raggiunge anche il 50%. Nel giro di vent'anni si sono introdotti a colpi di leggi contratti

precari e ultimamente si vanno affermando con sempre più forza anche gli stage e i tirocini

formativi. Questi contratti sono opere di sfruttamento legalizzato, si fa lavorare a basso

costo o gratuitamente uno studente con la scusa del dargli una preparazione lavorativa per

poi, dopo qualche mese o anno (scaduto il contratto) mandarlo via e rimpiazzarlo con altri

stagisti.

Per questo motivo diciamo che operai e studenti devono lottare sempre più insieme,

diciamo basta ad ogni forma di contratto precario e all'abolizione dei tirocini formativi, se

uno lavora va pagato!.

Page 24: Piattaforma rivendicativa del csp crema

Contatti: Alessio – 3294284276 Email: [email protected] Mattia – 3402853698 Facebook: Csp Crema Marco – 3490646486

24

Come attivarsi e lottare con il CSP?

Il CSP Crema è presente con propri militanti in quasi tutte le scuole di Crema, se

facessi parte di una delle seguenti scuole chiama uno dei nostri militanti e attivati

con noi.

Pacioli:

Racchetti:

Munari:

Galileo Galilei:

Leonardo da Vinci:

Marazzi:

Se militanti del CSP non fossero presenti nella tua scuola e vuoi attivarti come

militante del CSP o creando un gruppo di lavoro del CSP interno alla tua scuola

(collettivo studentesco), contatta:

Alessio

Marco

Mattia