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AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE MESSINA PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITA’ 2016 – 2018

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AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE

MESSINA

PIANO TRIENNALE

DI PREVENZIONE DELLA

CORRUZIONE

E

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA

TRASPARENZA E L’INTEGRITA’

2016 – 2018

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P.T.P.C. e P.T.T.I. 2016-2018

INDICE

1. PREMESSA Pag. 1 2. OGGETTO E FINALITÀ Pag. 2 3. DEFINIZIONE DI CORRUZIONE Pag. 3 4. CONTESTO NORMATIVO Pag. 3 5. PROCESSO DI ADOZIONE DEL PTPC: SOGGETTI INTERNI COMPITI E

RESPONSABILITÀ Pag. 4

5.1 LA DIREZIONE STRATEGICA: RUOLO DEL VERTICE AMMINISTRATIVO Pag. 4 5.2 RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: CRITERI PER LA

SCELTA, INDIPENDENZA, POTERI, RESPONSABILITA’ Pag. 5

5.3 IL SUPPORTO AL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE – I REFERENTI

Pag. 6

5.4 RAPPORTI CON I DIRETTORI UU.OO.CC. E CON I DIRIGENTI Pag. 7 5.5 O.I.V. E ALTRI ORGANISMI DI CONTROLLO INTERNO Pag. 8 5.6 UFFICI PROCEDIMENTI DISCIPLINARI Pag. 9 5.7 DIPENDENTI Pag. 9 5.8 PERSONALE CONVENZIONATO E COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO 6. PROCESSO DI GESTIONE DEL RISCHIO CORRUZIONE Pag. 10 6.1 STRUMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO – L’INTEGRAZIONE CON IL

CICLO DELLA PERFORMANCE Pag. 10

6.1.1 PRINCIPI Pag. 10 6.1.2 METODOLOGIA Pag. 11 6.2 ANALISI DEL CONTESTO Pag. 13 6.2.1 IL CONTESTO ESTERNO Pag. 13 6.2.2 IL CONTESTO INTERNO DATI GENERALI Pag. 17 6.2.2 IL CONTESTO INTERNO – MAPPATURA DEI PROCESSI Pag. 21 6.3 VALUTAZIONE E TRATTAMENTO DEL RISCHIO Pag. 22 6.4 MONITORAGGIO DEL P.T.P.C. E DELLE MISURE Pag. 30 7. MISURE TRASVERSALI Pag. 33 7.1 TRASPARENZA Pag. 33 7.2 CODICE DI COMPORTAMENTO Pag. 33 7.3 ROTAZIONE DEI DIPENDENTI Pag. 35 7.4 CONFLITTO DI INTERESSI Pag. 36 7.5 INCARICHI D’UFFICIO – ATTIVITÀ ED INCARICHI EXTRAISTITUZIONALI Pag. 38 7.6 CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI IN CASO DI PARTICOLARI ATTIVITÀ

O INCARICHI PRECEDENTI E SUCCESSIVI AL RAPPORTO DI LAVORO (PANTOUFLAGE – REVOLVING DOORS)

Pag. 38

7.7 INCOMPATIBILITÀ SPECIFICHE PER POSIZIONI DIRIGENZIALI Pag. 41 7.8 FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONI AGLI UFFICI E CONFERIMENTO DI

INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Pag. 41

7.9 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI (WHISTLEBLOWER) Pag. 43 7.10 LA FORMAZIONE Pag. 44 7.11 PATTI DI INTEGRITÀ Pag. 46 7.12 AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTI CON LA SOCIETÀ Pag. 46 8. TEMPI Pag. 48 8.1 MONITORAGGIO DEL RISPETTO DEI TERMINI PER LA CONCLUSIONE DEI

PROCEDIMENTI Pag. 48

9. PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ Pag. 48 PREMESSA Pag. 48 9.1 FINALITA’ E PRINCIPI GENERALI DEL P.T.T.I. Pag. 48 9.2 PRINCIPALI INNOVAZIONI DEL PROGRAMMA Pag. 52

9.2.1 SOGGETTI COINVOLTI NELL’INDIVIDUAZIONE DEI CONTENUTI DEL PROGRAMMA Pag. 53 9.2.2 FASI, ATTIVITÀ E SOGGETTI COMPETENTI Pag. 54 9.2.3 I COLLEGAMENTI CON IL PIANO DELLA PERFORMANCE Pag. 55 9.2.4 MODALITÀ DI COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER E RISULTATI DEL

COINVOLGIMENTO Pag. 55

9.2.5 TERMINI E MODALITÀ DI ADOZIONE DEL PROGRAMMA DA PARTE DEGLI ORGANI DI VERTICE

Pag. 56

9.3 INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA Pag. 56

9.3.1 LE INIZIATIVE PER LA TRASPARENZA E LE INIZIATIVE PER LA LEGALITÀ E LA Pag. 56

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PROMOZIONE DELLA CULTURA DELL’INTEGRITÀ 9.3.2 PROMOZIONE E DIFFUSIONE DEL PROGRAMMA DELLA TRASPARENZA Pag. 57 9.3.3 ORGANIZZAZIONE E RISULTATI ATTESI DALLA GIORNATA DELLA TRASPARENZA Pag. 58 9.4 PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA Pag. 58

9.4.1 INDIVIDUAZIONE DEI DIRIGENTI RESPONSABILI DELLA TRASMISSIONE, PUBBLICAZIONE E DELL’AGGIORNAMENTO DEI DATI DATI

Pag. 58

9.4.2 MISURE ORGANIZZATIVE VOLTE AD ASSICURARE LA REGOLARITÀ E LA TEMPESTIVITÀ DEI FLUSSI INFORMATIVI

Pag. 59

9.4.3 MISURE DI MONITORAGGIO E DI VIGILANZA VOLTE AD ASSICURARE LA REGOLARITÀ E LA TEMPESTIVITÀ DEI FLUSSI INFORMATIVI

Pag. 60

9.4.4 STRUMENTI E TECNICHE DI RILEVAZIONE DELL’EFFETTIVO UTILIZZO DEI DATI DA PARTE DEGLI UTENTI DELLA SEZIONE “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE”

Pag. 61

9.4.5 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ISTITUTO DELL’ACCESSO CIVICO Pag. 61 9.5 DATI ULTERIORI Pag. 62

10. DISPOSIZIONI FINALI Pag. 62

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1. PREMESSA

Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione elaborato dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina disciplina l’attuazione del complesso degli interventi organizzativi disposti dall’Azienda per prevenire il rischio della corruzione e dell’illegalità in applicazione della Legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”. Esso disciplina, in apposita sezione, denominata “Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità”, anche gli interventi in materia di trasparenza, quale misura organica di prevenzione del rischio.

Il P.T.P.C./P.T.T.I., aggiornato e adottato, ai sensi all’art.1, comma 8, legge n. 190/2012, entro il 31 gennaio del 2016, è stato predisposto in conformità al vigente Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) elaborato dal Dipartimento della funzione pubblica e approvato dall’Autorità nazionale anticorruzione in data 11 settembre 2013, e in applicazione di quanto disposto dalla Determinazione ANAC n.12 del 28/10/2015.

Esso si pone in linea di continuità con i precedenti PTPC aziendali, e ne rappresenta lo sviluppo a seguito sia delle analisi effettuate sull’efficacia delle misure adottate e sulle criticità riscontrate, sia dell’evoluzione degli scenari normativi e contestuali, e come effetto, altresì, di quel progressivo processo di crescita culturale e tecnico organizzativa che connota il miglioramento dei Piani nel tempo, secondo il “Rapporto sullo stato di attuazione e la qualità dei piani triennali di prevenzione della corruzione nelle amministrazioni pubbliche 2015 2017” dell’ANAC.

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, con l’adozione del presente P.T.P.C., si propone, pertanto, di:

dare attuazione alla Legge n. 190/2012 confermando il proprio orientamento, nel contrasto alla corruzione, verso un sistema di prevenzione integrato con gli altri strumenti strategici adottati a livello aziendale (Codice di Comportamento, Modello Organizzativo, Piano della Performance, Sistemi di Gestione della Qualità, Risk Management), valorizzando e migliorando le misure già esistenti per l’attuazione coordinata dei sistemi di controllo interno e degli interventi organizzativi volti a garantire imparzialità e buon andamento dell’amministrazione ai sensi dell’art.97 della Costituzione;

integrare in modo organico le disposizioni e i contenuti della Determinazione ANAC n.12/2015, che si pone in linea di continuità con il PNA, nella programmazione 20162018, riorientando il PTPC verso gli aggiornamenti introdotti ed il modello di pianificazione proposto, migliorandone così l’impianto complessivo e l’efficacia;

dare una risposta sistemica ad un fenomeno che pregiudica la fiducia nei confronti delle istituzioni e la legittimazione dell’amministrazione stessa, finalizzata alla realizzazione di una gestione amministrativa aperta e al servizio del cittadino. Per la piena attuazione della Legge n.190, nella stesura del P.T.P.C., è stata posta

l’attenzione sui seguenti punti: a) la chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità del personale; b) l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; c) lo sviluppo e il monitoraggio di meccanismi di supporto, attuazione e controllo delle decisioni per rafforzare la cultura dell’integrità e, nelle aree a maggior rischio, l’effettuazione di percorsi formativi secondo un approccio che sia al contempo normativo e valoriale, in modo da accrescere le competenze e rinforzare il senso etico; d) la creazione di uno stretto collegamento tra comportamento etico e attività lavorativa;

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e) il coinvolgimento dei dirigenti e di tutto il personale addetto alle aree a più elevato rischio nell’attività di analisi e valutazione, di proposta e definizione delle misure di monitoraggio del Piano; f) la definizione degli obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione; g) il monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti; h) il monitoraggio dei rapporti tra amministrazione e soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere; i) l’adozione delle misure in materia di trasparenza come disciplinate dal D.Lgs. n.33/2013 recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e integrate nel PTPC alla sezione”Programma triennale per la trasparenza e l’integrità” (PTTI).

Per dare attuazione alla Determinazione n.12/2015, se ne è mutuato l’impianto proposto per la stesura del P.T.P.C. e sono stati implementati gli aggiornamenti relativi ai seguenti aspetti, già in parte anticipati nel PTPC 2015 2017: a) analisi di tutte le aree di attività e mappatura dei processi ; b) carattere organizzativo delle misure di prevenzione della corruzione; c) integrazione delle misure di prevenzione della corruzione con le misure organizzative volte alla funzionalità amministrativa; d) trasparenza come misura di prevenzione della corruzione; e) aree di rischio generali e specifiche individuate nella sezione “Approfondimenti – Parte I, Area di Rischio Contratti Pubblici Parte II, Sanità”.

Per la stesura definitiva dell’aggiornamento del presente P.T.P.C. l’A.S.P.di Messina, al fine di promuovere la partecipazione attiva di tutti i portatori d’interesse delle attività e dei servizi offerti, ha avviato una consultazione pubblica dal 28 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, per acquisire le eventuali proposte, riflessioni e contributi degli attori del sistema sanitario.

A seguito di tale consultazione non risulta pervenuta alcuna proposta, riflessione o contributo.

Unitamente al presente P.T.P.C. viene aggiornato per gli anni 2016 2018 e adottato, in conformità al D.Lgs. n.33/2013, quale sezione del Piano stesso, il Programma Triennale della Trasparenza e Integrità. 2. OGGETTO E FINALITÀ

Ai sensi della Legge n. 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina adotta il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (di seguito P.T.P.C), aggiornandolo secondo le prescrizioni della Determinazione ANAC n.12 del 28.10.2015, con la finalità di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici e dei servizi al rischio di corruzione e stabilire gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio, anche sulla base della valutazione dei risultati e delle criticità riscontrati nei primi anni di applicazione. La formulazione del Piano è finalizzata al perseguimento dei seguenti obiettivi strategici:

• ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione; • aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; • creare un contesto sfavorevole alla corruzione.

Il P.T.P.C. è un programma di attività pianificate e concertate, con indicazione delle aree di rischio e dei rischi specifici, delle misure esistenti e da implementare per la prevenzione

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in relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici, dei responsabili per l’applicazione di ciascuna misura e, infine, dei tempi. Esso pertanto è uno strumento per l’individuazione di misure concrete, da realizzare con certezza e da monitorare sia nella effettiva applicazione sia nell’ efficacia. Si configura come un processo di miglioramento continuo, il cui obiettivo è l’aumento del livello di integrità in tutte le aree aziendali, anche a difesa della sostenibilità, dell’efficienza e della qualità del sistema, i cui strumenti vengono “via via affinati, modificati, o sostituiti in relazione al feed back ottenuto dalla loro applicazione”. Il P.T.P.C. realizza la propria mission mediante la progressiva integrazione con gli altri strumenti della programmazione aziendale, in special modo con il ciclo delle Performance, in raccordo con la Direzione Strategica e stimolando la responsabilizzazione dei dirigenti e dei dipendenti nell’individuazione e nella realizzazione degli obiettivi del Piano. 3. DEFINIZIONE DI CORRUZIONE

Il concetto di corruzione deve essere inteso in senso lato, ossia comprensivo delle varie

situazioni in cui, nel corso dell'attività amministrativa, si riscontri l'abuso, da parte di un soggetto, del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. La Circolare del Dipartimento Funzione Pubblica n.1 del 25.1.2013 ha, infatti, specificato che le situazioni rilevanti non si esauriscono nella violazione degli artt. 318, 319 e 319 ter C.P., comprendendo non solo l'intera gamma dei delitti contro la Pubblica Amministrazione disciplinati nel Libro II, Titolo II, Capo I del Codice Penale, ma anche le situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, venga in evidenza un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso, a fini privati, delle funzioni attribuite, ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo, sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. La nozione di corruzione coincide dunque con la “maladministration, intesa come

assunzione di decisioni devianti dall’interesse generale a causa del condizionamento improprio

da parte di interessi particolari” (Determinazione ANAC n.12/2015). 4. CONTESTO NORMATIVO Il presente Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione si inserisce nel seguente contesto normativo:

Legge 6 novembre 2012, n° 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell' illegalità nella pubblica amministrazione“ e s.m.i.

Piano Nazionale Anticorruzione approvato dall’ANAC in data 11 settembre 2013 con delibera n.72;

Decreto legislativo n.235/2013; Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n° 39 “Disposizioni in materia di inconferibilità e

incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e preso gli enti privati in controllo pubblico” e s.m.i.;

Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n° 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e s.m.i.;

Linee di indirizzo del 13 marzo 2013 del “Comitato Interministeriale per la prevenzione e il contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” per la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione

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Presidenza del Consiglio dei Ministri –Dipartimento della Funzione Pubblica Circolare n.1 del 25/1/2013, n.2 del 19/07/2013 e n.6 del 04/12/2014

D.P.C.M. 16/1/2013 contenente le linee di indirizzo del Comitato interministeriale per la predisposizione, da parte del Dipartimento della funzione pubblica, del Piano nazionale anticorruzione di cui alla legge 6 novembre 2012 n°190

Legge 17 dicembre 2012, n° 221, conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 18 ottobre 2012 n° 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese

Legge 28 giugno 2012, n° 110 Ratifica ed esecuzione della Convenzione penale sulla corruzione Strasburgo 27 gennaio 1999

D.P.R. 16 aprile 2013, n.62 “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ai sensi dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n.165, come sostituito dall’articolo 44, della legge 6 novembre 2012 n. 190”

D.L. del 18 ottobre 2012, n° 179 “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”. Art. 34 bis. “Autorità nazionale anticorruzione”

Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n° 150 "Attuazione della legge 4 marzo 2009 n° 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”

D.Lgs. del 8 giugno 2001, n° 231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”

Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n° 165 “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” e s.m.i.

Legge 7 agosto 1990 n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e s.m.i.

Decreto Legislativo n.196/2003 Codice in materia di Protezione dei dati Personali; D.L. n.66/2014 convertito con modifiche in Legge n.89/2014 D.L. n.90/2014 convertito con modifiche in legge n.114/2014 D.L. n.133/2014 convertito in legge n.164/2014 (sblocca Italia) D.P.C.M. 22.9.2014 pubblicato in GURI n.265 del 14.11.2014 Legge 27.5.2015 n.69 “Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica

amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio” Legge 7.8.2015 n.124 “Deleghe al governo in materia di riorganizzazione delle

amministrazioni pubbliche” Determina ANAC n.12 del 28.11.2015 “Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale

Anticorruzione” Legge 28.12.2015 n.208 (Legge di stabilità 2016)

5. PROCESSO DI ADOZIONE DEL PTPC: SOGGETTI INTERNI COMPITI E

RESPONSABILITÀ 5.1 LA DIREZIONE STRATEGICA: RUOLO DEL VERTICE AMMINISTRATIVO

Le misure di prevenzione hanno un contenuto organizzativo. Con esse vengono adottati

interventi che toccano l’amministrazione nel suo complesso ovvero singoli settori ovvero singoli processi/procedimenti tesi a ridurre le condizioni operative che favoriscono la corruzione nel senso ampio prima indicato. Per tal motivo il Direttore Generale, quale Organo amministrativo di vertice dell’A.S.P.di Messina, dispone di rilevanti competenze nel processo di individuazione delle misure di prevenzione della corruzione:

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a) nomina il Responsabile della prevenzione della corruzione (art. 1, c. 7, L. n.190/2012) e dispone, con lo stesso atto, che tutti i Dirigenti Responsabili di UU.OO.CC. assicurino allo stesso la necessaria collaborazione; b) riceve in bozza il PTPC, predisposto dal RPC, per una prima valutazione delle misure in esso contenute alla cui riunione è presente lo stesso RPC al fine di illustrarne adeguatamente i contenuti e le implicazioni attuative; c) adotta il P.T.P.C. e i suoi aggiornamenti; d) adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione . e) è responsabile, unitamente al RPC, della mancata adozione del PTPC e/o dell’ assenza di elementi minimi dello stesso (A.N.AC. sull’art. 19, c. 5, lett. b) del d.l. 90/2014). 5.2 RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: CRITERI PER LA

SCELTA, INDIPENDENZA, POTERI, RESPONSABILITA’

Il RPC è scelto tra i dirigenti amministrativi assunti a tempo indeterminato, con incarico di Responsabile UOC, con una adeguata conoscenza dell’Azienda, della sua organizzazione e del suo funzionamento. Dotato della necessaria imparzialità ed autonomia valutativa è, di norma, scelto tra i dirigenti non assegnati ad uffici che svolgano attività di gestione e di amministrazione attiva.

Il RPC svolge le funzioni in condizioni di indipendenza e di garanzia. Nelle more della specifica normativa atta a regolare adeguatamente la materia, nella delibera con la quale il Direttore Generale individua il dirigente e lo nomina RPC devono essere specificatamente indicate le misure dirette ad assicurare che il RPC svolga il suo delicato compito in modo imparziale, al riparo da possibili ritorsioni.

Il RPC predispone la bozza del PTPC e la trasmette al Direttore Generale per una prima valutazione sui contenuti e le conseguenti implicazioni attuative. Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, condiviso con il Direttore Generale, deve essere adottato entro il 31 gennaio di ogni anno e pubblicato sul sito internet dell’Azienda (www.asp.messina.it), nella sezione “Amministrazione trasparente” sotto sezione “Altri contenuti” “prevenzione corruzione”.

Il RPC, così come disciplinato dalla Legge n.190/2012, inoltre: • definisce le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad

operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art. 1, comma 8).;individua il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi dell’etica e della legalità (art. 1, comma 10, lett. c);

• verifica l’efficace attuazione del piano e della sua idoneità; propone modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, comma 10, lett. a);

• verifica, d’intesa con i dirigenti delle articolazioni aziendali competenti, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10, lett. b);

• redige entro il 15 dicembre di ogni anno una relazione recante i risultati dell’attività (art. 1, comma 14);

• assicura i compiti previsti dal Decreto Legislativo n.39/2013 in ordine alla vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità;

• assicura il rispetto delle disposizioni previste dal Decreto Legislativo n.62/2013 e dal Codice di Comportamento Aziendale. Nel caso in cui, nello svolgimento della sua attività, egli riscontri dei fatti che possono

presentare una rilevanza disciplinare, deve darne tempestiva informazione al dirigente

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preposto all'ufficio a cui il dipendente è addetto o al dirigente sovraordinato, se trattasi di dirigente, e agli Uffici Procedimenti Disciplinari del personale del Comparto e della Dirigenza, affinché possa essere avviata con tempestività l'azione disciplinare.

Ove riscontri dei fatti suscettibili di dar luogo a responsabilità amministrativa, deve presentare tempestiva denuncia alla competente procura della Corte dei Conti per le eventuali iniziative in ordine all'accertamento del danno erariale (art. 20 D.P.R. n.3 del 1957; art. 1, comma 3, L. n.20 del 1994).

Ove riscontri poi dei fatti che rappresentano notizia di reato, deve presentare denuncia alla procura della Repubblica o ad un ufficiale di polizia giudiziaria con le modalità previste dalla legge (art. 331 c.p.p.) e deve darne tempestiva informazione all’A.N.AC.. In capo al RPC incombono le seguenti responsabilità (Legge n. 190/2012):

- in caso di commissione, all'interno dell'amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, il RCP risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nonché sul piano disciplinare, oltre che per il danno erariale e all'immagine della pubblica amministrazione, salvo che provi tutte le seguenti circostanze:

a) di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il piano di cui al comma 5 dell’articolo 1 della L. n.190/2012, e di aver osservato le prescrizioni di cui ai commi 9 e 10 dell’articolo 1 della L. n.190/2012; b) di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del piano. Ai sensi dell’art.1 comma 14 della L. n.190/2012, in caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal piano, il RCP risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001,n.165, e successive modificazioni, nonché, per omesso controllo, sul piano disciplinare; la violazione, da parte dei dipendenti dell'amministrazione, delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare. Il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione (in qualità di responsabile – anche della Trasparenza) è responsabile ai sensi dell’art. 46 del d.lgs. n. 33 del 2013 per la violazione degli obblighi di trasparenza, in particolare per:

- l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente; - la mancata predisposizione del P.T.T.I..

È esclusa la responsabilità del RPC ove l’inadempimento degli obblighi summenzionati di cui al comma 1, dell’art. 46, sia “dipeso da causa a lui non imputabile”.

5.3 IL SUPPORTO DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

I REFERENTI

Per svolgere adeguatamente ed efficacemente il delicato compito organizzativo e di raccordo connesso alla funzione, il Dipartimento della funzione pubblica, con circolare n.1 del 25/01/2013 ha disposto che le amministrazioni pubbliche devono assicurare al responsabile della prevenzione un adeguato supporto, anche con assegnazione di appropriate risorse umane, strumentali e finanziarie, nei limiti della disponibilità di bilancio. L'appropriatezza è intesa sia da un punto di vista quantitativo, che, soprattutto qualitativo, dovendosi assicurare la presenza di elevate professionalità destinatarie, peraltro, di specifica formazione.

L’Azienda assicura supporto tecnico al RPC mediante l’assegnazione di personale tecnico/amministrativo dedicato.

Per l’applicazione all’intera articolazione aziendale delle misure di prevenzione e contrasto alla corruzione è stato costituito (delibera n143/DG del 21.1.2016) un “gruppo di lavoro multidisciplinare” con attribuzione, allo stesso, di ruolo di supporto tecnico operativoprogrammatico e conoscitivo al RPC per l’applicazione e l’aggiornamento del P.T.P.C., per l’ individuazione aree di rischio, mappatura processi aziendali, assegnazione coefficienti di

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rischio, individuazione misure obbligatorie ed ulteriori di prevenzione. Per assolvere adeguatamente alle sue funzioni, il gruppo è composto da Operatori afferenti alle aree di rischio, individuati tra coloro già a suo tempo designati per la Trasparenza e/o per la Prevenzione della Corruzione, ovvero in possesso di competenze metodologiche utili a sostenere l’implementazione delle azioni previste dal P.T.P.C..

Con la stessa delibera n.143/DG/2016, nell’ambito della necessaria integrazione del P.T.P.C. e del Piano della Performance, è stato istituito un Ufficio, all’interno della UO Controllo di Gestione, dedicato esclusivamente all’area Rischio corruzione.

L’Ufficio è posto al servizio dell’operato del RPC con compiti di monitoraggio e vigilanza sull’applicazione del Piano e delle misure preventive, per la predisposizione di un adeguato sistema di reportistica, atto a garantire la regolarità dei flussi informativi e la messa a punto di interventi correttivi. 5.4 RAPPORTI CON I DIRETTORI UU.OO.CC. E CON I DIRIGENTI

In considerazione dell’elevato numero di strutture presenti nell’organizzazione

dell’A.S.P. di Messina, onde poter assicurare una puntuale ed esatta osservazione della Legge n.190/2012, i Direttori delle UU.OO.CC. sono individuati Responsabili, nell’ambito della U.O. di competenza, dell’attuazione del presente P.T.P.C.. In particolare, concorrono a:

• individuare le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; • collaborare con il RPC e il Direttore Generale, che adotta il PTPC, per definire misure

concrete e sostenibili da un punto di vista organizzativo entro tempi chiaramente definiti;

• individuare e programmare le misure in termini di precisi obiettivi da raggiungere da parte di ciascuno degli uffici coinvolti anche ai fini della responsabilità dirigenziale;

• partecipare a tutte le fasi di predisposizione e di attuazione del PTPC promuovendo così la piena condivisione degli obiettivi e la più ampia responsabilizzazione di tutti i dipendenti;

• prevedere meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;

• assicurare, con particolare riguardo alle attività individuate ai sensi del primo punto, obblighi di informazione nei confronti del RPC, chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del P.T.P.C.;

• monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;

• monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione;

• individuare eventuali specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. I Direttori delle UUOOCC, concorrono, altresì, con il RPC:

• alla verifica dell'efficace attuazione del Piano e della sua idoneità, nonché a proporre la modifica dello stesso qualora vengano accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione;

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• alla verifica dell'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione;

• ad individuare il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi dell’etica pubblica e della legalità, in quanto chiamati ad operare nei settori nei quali è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione. I Direttori delle UUOOCC, inoltre:

• osservano le misure contenute nel P.T.P.C. • concorrono con il RPC a curare la diffusione della conoscenza del Codice di

Comportamento di cui al D.P.R.n.62/2013 e del Codice di Comportamento Aziendale ed il monitoraggio annuale sulla loro attuazione, in raccordo con gli Uffici Procedimenti Disciplinari.

• assicurano una maggiore attenzione alla responsabilità disciplinare dei dipendenti e dell’uso dei relativi poteri ai fini del più rigoroso rispetto dei doveri del Codice di Comportamento.

• propongono annualmente al RPC i nominativi dei dipendenti che operano nelle aree a rischio al fine di assicurare la loro partecipazione agli eventi formativi senza creare disservizio alla struttura. I Direttori delle UU.OO.CC. inviano all'indirizzo mail prevenzione

[email protected]: • una relazione semestrale, datata e firmata, del monitoraggio effettuato sull'attuazione e

sull’efficacia delle misure ; • segnalazioni tempestive di eventuali difformità nell'attuazione delle misura di

prevenzione; • segnalazioni tempestive di fatti rilevanti in tema di corruzione.

Con successivo provvedimento verranno determinare ulteriori soluzioni organizzative e procedurali fondate sulla responsabilizzazione degli uffici alla partecipazione attiva, sotto il coordinamento del RPC, per consentire una maggiore partecipazione dei responsabili degli uffici a tutte le fasi di predisposizione e di attuazione del P.T.P.C. promuovendo così la piena condivisione degli obiettivi e la più ampia responsabilizzazione di tutti i dipendenti.

Tutti i dirigenti dell’A.S.P.di Messina: - svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile della Prevenzione della

Corruzione e dei Direttori delle UU.OO.CC., Responsabili della prevenzione della corruzione nel loro ambito operativo ;fermo restando l’obbligo di denuncia all’Autorità Giudiziaria;

- partecipano al processo di gestione del rischio; - propongono eventuali misure di prevenzione della corruzione; - assicurano l’osservanza del Codice di Comportamento da parte dei dipendenti e verificano

le ipotesi di violazione; - adottano le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e

rotazione del personale, ciascuno per la propria competenza; - osservano le misure contenute nel presente P.T.P.C.. 5.5 O.I.V. E ALTRI ORGANISMI DI CONTROLLO INTERNO

L’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.) svolge un ruolo di rilievo nelle politiche di prevenzione della corruzione dell’Azienda in quanto deputato alla verifica della coerenza tra gli obiettivi di performance organizzativa e individuale e l’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione. Per tal motivo - partecipa al processo di gestione del rischio;

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- considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad esso attribuiti;

- svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa;

- esprime parere obbligatorio sul Codice di Comportamento adottato dall’Azienda. 5.6 UFFICI PROCEDIMENTI DISCIPLINARI

Gli Uffici Procedimenti Disciplinari del personale del Comparto e della Dirigenza dell’A.S.P. di Messina: - svolgono i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza; - provvedono alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria; - propongono l’aggiornamento dei Codici Disciplinari aziendali; - collaborano con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione alla redazione del Codice

di Comportamento aziendale ed al suo aggiornamento. - Nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali: - forniscono al Responsabile della Prevenzione della Corruzione un report quadrimestrale sui

procedimenti disciplinari attivati e/o conclusi con l’indicazione delle norme comportamentali violate;

- forniscono al Responsabile della Prevenzione della corruzione le ulteriori informazioni dallo stesso richieste per lo svolgimento della propria funzione.

5.7 DIPENDENTI

Il coinvolgimento dei dipendenti è assicurato con la partecipazione al processo di gestione del rischio e con l’obbligo di osservare le misure contenute nel PTPC (art. 1, co. 14, della L. 190/2012).

Il coinvolgimento di tutto il personale in servizio è decisivo per la qualità del PTPC e delle relative misure, così come un’ampia condivisione dell’obiettivo di fondo della lotta alla corruzione e dei valori che sono alla base del Codice di Comportamento dell’amministrazione.

Tutti i dipendenti dell’Azienda, pertanto,: a) partecipano attivamente al processo di autoanalisi organizzativa, di mappatura dei processi e di definizione delle misure di prevenzione; b) osservano le misure contenute nel presente P.T.P.C. e nel Codice di Comportamento; e) segnalano le situazioni di illecito al proprio Dirigente o all’U.P.D., e al Responsabile della Prevenzione della Corruzione, secondo le procedure di tutela previste dal “whistleblowing”; f) segnalano casi di personale conflitto di interessi al proprio Dirigente. Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione adottate dall’Azienda e trasfuse nel P.T.P.C. devono essere rispettate da tutti i dipendenti, dirigenti e personale del comparto. La violazione delle misure di prevenzione previste dal piano (art. 1, comma 14, L. n. 190/2012) ed il mancato rispetto del Codice di Comportamento costituiscono illecito disciplinare.

I Dipendenti che operano nelle aree a rischio sono destinatari di programmi di formazione specifici in tema di anticorruzione, inseriti nel Piano di formazione aziendale. 5.8 PERSONALE CONVENZIONATO E COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO

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Il personale convenzionato e i collaboratori a qualsiasi titolo dell’Azienda, quali, ad esempio, i fornitori e gli erogatori di servizi, osservano le misure contenute nel PTPC e nel Codice di Comportamento e segnalano le situazioni di illecito. 6. PROCESSO DI GESTIONE DEL RISCHIO CORRUZIONE 6.1 STRUMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO – L’INTEGRAZIONE CON IL CICLO DELLA PERFORMANCE. La Determinazione ANAC n.12/2015 parte dall’analisi delle criticità riscontrate nei primi anni di applicazione del PNA, e quindi dall’esame campionario dei singoli Piani delle PP. AA. (si veda il Rapporto sullo stato di attuazione e la qualità dei PTPC 2015 2017), per elaborare una serie di strumenti in grado di supportare quello che rappresenta il cuore di ogni Piano di prevenzione, ossia il processo di gestione del rischio corruttivo. Ancor prima di scendere nello specifico dettaglio degli approfondimenti, l’analisi conduce ad una puntuale rivisitazione dei percorsi e delle strategie di formulazione e implementazione del Piano, favorendone una autovalutazione e stimolando una riflessione su contenuti, metodi, vincoli e risultati. L’assunto di fondo è che un’efficace gestione del rischio di corruzione non si perfeziona con l’applicazione di misure, ma consiste in un metodo “di scoperta” capace di coinvolgere strati sempre più ampi dell’amministrazione nella lettura dei propri processi e nel controllo degli stessi, sviluppando quel senso identitario che è base di ogni vera responsabilità. Il processo di gestione del rischio deve essere quindi impostato a partire da una metodologia, ma anche da alcuni principi da rispettare e valorizzare, al fine di rendere la gestione del rischio un processo di miglioramento dell’organizzazione nel suo complesso e, come ogni processo di miglioramento, condiviso e costantemente presidiato. 6.1.1 PRINCIPI

Tra i principi elencati dall’ANAC, ve ne sono diversi che hanno già ispirato il PTPC 20152017 di questa Azienda e che quindi ci segnalano di essere sulla giusta “rotta”, come ad esempio trasparenza ed inclusione, individuazione delle responsabilità, gradualità del cambiamento e continuità con quanto già attuato, gestione del rischio in grado di incidere sui processi organizzativi. Altri dovranno essere più incisivamente perseguiti a partire dall’aggiornamento 2016: l’attenzione al contesto esterno a cui estendere progressivamente i processi di inclusione, il criterio della prudenza, l’orientamento verso l’emersione delle disfunzioni organizzative.

In particolare, tuttavia, uno dei punti di forza del PTPC 2016 2018 è rappresentato dall’aver già previsto nel PTPC 2015 2017 e avviato dallo scorso anno il principio dell’integrazione con altri processi di programmazione e gestione, in particolare con il Piano Aziendale della Comunicazione, con il Piano della Formazione e soprattutto con il Ciclo della Performance.

L’integrazione ha riguardato anche il Programma Triennale della Trasparenza e Integrità, per il quale vigevano specifiche indicazioni normative in merito. Infatti, con delibera n° 6/2013, la C.I.V.I.T. (ora A.N.AC.), a seguito delle disposizioni introdotte dai nuovi provvedimenti normativi tra cui la L.190/2012, aveva posto l'attenzione sulla necessità di un'efficace integrazione tra gli strumenti di avvio del ciclo di gestione della performance, richiamando in proposito il D.Lgs. n.150/2009, che individua nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità uno dei quattro strumenti per attuare il ciclo di gestione della

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performance, insieme con il Piano e la relazione sulla performance, il Sistema di misurazione e valutazione della performance e gli standard di qualità dei servizi. L’attuazione del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.), al pari del Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) di cui costituisce settore, configura responsabilità organizzativa oggetto di valutazione organizzativa e individuale, e pertanto le misure ivi contenute a partire già dal 2015 sono progressivamente diventate dei veri e propri obiettivi da inserire nel Piano della Performance, declinati in obiettivi di performance organizzativa e individuale e correlati anche al sistema di retribuzione di risultato e di produttività collettiva.

Il principio di integrazione è più volte richiamato dalla Determinazione, che ne fa uno dei punti cardine per garantire la sostenibilità delle misure del Piano e per perseguirne l’efficacia, indicando strategicamente il collegamento delle misure di prevenzione agli obiettivi previsti per gli stessi soggetti nel Piano delle performance e la loro attuazione elemento di valutazione della performance individuale e organizzativa. Come descritto, tale strategia caratterizzava già i collegamenti col piano della performance nel PTPC 2015 2017 e ciò ha permesso di sviluppare due ulteriori livelli di integrazione, il primo finalizzato a individuare in modo sinergico, con il coinvolgimento del RPC e del suo team, del Controllo di Gestione, dei Dirigenti delle strutture e della Direzione Strategica, le misure di controllo del rischio corruttivo quali obiettivi organizzativi del ciclo della performance; il secondo livello istituisce, con una sperimentazione organizzativa, una specifica sezione dell’ U.O. Programmazione e Controllo di Gestione dedicata al monitoraggio dell’attuazione delle misure, direttamente collegata al RPC.

Lungi dunque dal ritenere la gestione del rischio un mero adempimento burocratico, questa Azienda si muove nella prospettiva tracciata dal Presidente dell’Autorità: “…l’anticorruzione è prima di tutto una scelta amministrativa, che inizia con la programmazione dei piani e, dove correttamente attuata, si traduce in modelli di gestione e di amministrazione credibili ed efficienti” (R. Cantone). 6.1.2 METODOLOGIA

La legge n.190/2012 individua il P.T.P.C. quale strumento in cui si incardina e si attua, a livello di ogni singola amministrazione decentrata, l’intera strategia anticorruttiva definita dal P.N.A., a partire dal suo nucleo centrale, ossia l’analisi e la valutazione dei rischi specifici di corruzione, rispetto ai quali articolare le misure organizzative volte a prevenirli. I successivi interventi normativi hanno confermato la centralità dei PTPC, supportandone la progressiva crescita ed incisività.

La metodologia impiegata in questo P.T.P.C. ha avuto quale principale obiettivo il miglioramento del processo di gestione del rischio di corruzione, in una logica di continuità e di razionalizzazione coerente con suoi contenuti, partendo dall’analisi del contesto (esterno – interno), proseguendo nelle successive fasi di analisi, valutazione e trattamento del rischio, così come indicato nella Determinazione A.N.AC. n.12/2015, e rappresentato nella sequenza:

Si è mirato al rafforzamento dell’efficacia del P.T.P.C. e delle relative misure di prevenzione, avendo cura, secondo quanto previsto dalla l. 190/2012, art. 1 co. 5, del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione, puntando sugli interventi organizzativi

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tendenti a prevenirne il rischio medesimo, volti all’individuazione di misure concrete sostenibili da monitorare rispetto alla effettiva applicazione e all’efficacia. Quanto alle indicazioni metodologiche, sono state applicate tenendo conto delle caratteristiche specifiche dell’amministrazione: a) l’analisi del contesto esterno ed interno; b) la mappatura dei processi, effettuata su tutta l’attività svolta dall’amministrazione, non

solamente quindi con riferimento alle cd. “aree obbligatorie”, ma anche a tutte le altre aree di rischio;

c) la valutazione del rischio, per la quale si è tenuto conto delle cause degli eventi rischiosi e dei relativi potenziali effetti;

d) il trattamento del rischio, consistente nella individuazione di misure concrete, sostenibili e verificabili.

Accanto alle innovazioni metodologiche, non si è inteso disperdere quanto a volte faticosamente realizzato negli anni precedenti e descritto nei Piani 2014 e 2015: rilevante nel primo il lavoro di analisi e ponderazione del rischio corruttivo in tutte le macroaree aziendali, per il quale sono stati presi a riferimento i procedimenti indicati nei format delle tipologie di procedimento dalle varie UU.OO. coinvolte e pubblicati nelle relativa sottosezione della sezione “Amministrazione trasparente”, avviando l’attività di analisi, che si è avvalsa di tabelle di valutazione del rischio e schede di valutazione appositamente elaborate, anche mediante procedure informatiche per il calcolo automatico delle medie della probabilità e dell’impatto, nonché del loro prodotto (probabilità composta), per la determinazione del valore medio complessivo di rischio, così come indicato nell’allegato 5 del P.N.A. I risultati di tale mappatura sono stati sintetizzati in apposite “Schede di valutazione del rischio di corruzione”, contenenti i valori attribuiti nell’ambito delle sotto aree in termini di “Probabilità” e “Impatto” dai Responsabili delle UU.OO. coinvolte e sottoscritte dagli stessi.

Nel il P.T.P.C. 2015 2017, considerata la complessità delle attività svolte dall'Azienda, è stato continuato il lavoro iniziato l’anno precedente: la mappatura delle aree di rischio, precedentemente effettuata a livello di macro processi, ha riguardato i sottoprocessi riferibili ai procedimenti amministrativi, con particolare riguardo alle sottoaree “Acquisizione e progressione del personale” e “Affidamento di lavori, servizi e forniture”, attribuendo a tutte le aree una valutazione di rischio elevata. Sono state mappate ed analizzate anche altre aree di rischio, riconducibili alle aree C) e D) del PNA, riferite alle UU.OO. del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, del Dipartimento di Prevenzione e della U.O.C. Gestione e Acquisizione Prestazioni Sanitarie e Sociosanitarie.

L’attuale Responsabile della Prevenzione della Corruzione, al quale è stato riaffidato l’ incarico nel corso del 2015, ha avviato, a partire dagli ultimi mesi dello stesso anno e sulla base dei risultati prodotti dalle attività di monitoraggio delle misure già implementate, una revisione finalizzata a produrre una nuova mappatura nell’ambito delle aree a più elevato rischio, in linea con quando indicato nella Determinazione A.N.AC. n.12/2015, con l’individuazione delle misure per neutralizzare il relativo rischio, considerando sia le misure preventive in atto, sia le misure da implementare, in una logica di continuità con l’attività avviata nella parte finale del 2014, a pochi mesi dal primo incarico, e suffragata altresì dal confronto all’interno della rete che unisce i Responsabili anticorruzione delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere di tutta Italia alla quale il RPC aziendale aderisce.

L’ulteriore nuova mappatura, effettuata con il coinvolgimento attivo dei Direttori di struttura e del gruppo di supporto, ha prodotto le valutazioni riportate nelle singole schede di valutazione del rischio di corruzione, costruite in modo da contenere sia i sottoprocessi risultanti dalla mappatura dei processi, sia la valutazione dei rischi con le relative misure corredate di tempistica e responsabilità, i cui indicatori, di concerto con il Controllo di Gestione, sono stati già in parte individuati, in parte direttamente negoziati in sede di attribuzione di budget (Allegato 1 Schede tecniche).

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L’attuazione del processo di gestione del rischio nel PTPC 2016/2018 avviato nel corso del 2015, ha visto coinvolti, assieme al RPC, anche i dirigenti responsabili delle UU.OO. delle aree a rischio e tutti i soggetti chiamati, a vario titolo, a partecipare e a collaborare attivamente alla predisposizione del P.T.P.C., dando vita ad un’intensa attività di confronto, scambio e approfondimento che, nei settori più attenti e interessati ha innescato una seria autovalutazione organizzativa. Tale risultato è stato rafforzato anche grazie al sostegno e la condivisione della Direzione Strategica, che in ultimo, di concerto con il RPC, ha integrato il PTPC con il Piano delle Performance, fornendo la traccia dell’analisi organizzativa utile alla corretta individuazione delle misure di prevenzione quali obiettivi delle performance. 6.2 ANALISI DEL CONTESTO

L’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, pubblicato in data 28 ottobre 2015, con lo specifico approfondimento per la Sanità, rivolge particolare attenzione al “contesto sanitario”, evidenziando la stretta correlazione tra il concetto di rischio in questo settore ed il tema del risk management e la conseguente connessione con il concetto di “cattiva amministrazione”.

Nella realtà sanitaria, peraltro, si rilevano non pochi esempi che evidenziano la correlazione tra rischio “etico” e rischio “clinico”, ferme restando le conseguenze in termini di spreco di risorse, da cui scaturisce che la salvaguardia dei livelli di integrità del sistema assume rilievo in quanto percorso irrinunciabile di cui un’organizzazione sanitaria deve tenere conto.

Le attività svolte dall’A.S.P. di Messina si caratterizzano, pertanto, nel contesto in cui operano e risultano da alcune variabili quali la tipologia di amministrazione, la collocazione geopolitica della stessa e la dimensione organizzativa. 6.2.1 IL CONTESTO ESTERNO L’analisi del contesto esterno, ossia dell’ambiente in cui l’ASP di Messina esercita il proprio mandato istituzionale, è qui svolta al solo fine di enucleare gli elementi delle dinamiche socio territoriali maggiormente significativi ai fini del controllo del rischio corruzione: questa sezione costituisce un primo tentativo, sicuramente incompleto nei contenuti e da perfezionare nel metodo, di lettura di alcune variabili strutturali, relazionali, socio economiche, culturali e criminologiche del territorio, che sono state considerate per la programmazione delle misure di prevenzione del fenomeno corruttivo in ambito aziendale. Un primo gruppo di variabili di cui la stesura del Piano ha tenuto conto per una programmazione realistica e sostenibile è rappresentato da quelle geografiche, strutturali e demografiche, oltre che socio economiche, essendo l’ASP di Messina un’Azienda provinciale tra le più grandi d’Italia. L’analisi mutua in parte il quadro elaborato dall’Assessorato alla Salute – Servizio DASOE nella stesura del “Profilo demografico, offerta socio sanitaria, indicatori di mortalità e morbosità – Provincia di Messina” L’organizzazione dell’Azienda Sanitaria si articola infatti negli otto Distretti sanitari in cui è suddivisa la provincia, copre un territorio di circa 3247 Kmq di superficie, comprensivo del piccolo arcipelago delle isole Eolie sette isolette di origine vulcanica situate al largo della Sicilia settentrionale, di fronte alla costa tirrenica messinese , con una popolazione di circa 642.074 abitanti (dato al 31/12/2014) distribuita in 107 comuni: terza dunque per estensione territoriale e residenti dopo Palermo e Catania, ma prima per numero di centri residenziali. Situato all'estremità nordorientale dell'isola e affacciato a nord sul Mar Tirreno, ad est sullo Stretto di Messina, che la separa dalla Calabria, e sul Mar Ionio, il territorio di Messina

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confina con le Provincie di Reggio Calabria, Palermo, Enna e Catania; tra i più vasti della Sicilia, è prevalentemente montuoso (vi si trovano le catene montuose dei Monti Peloritani e dei Monti Nebrodi, con l'omonimo Parco Regionale Naturale), ad eccezione delle poco estese piane alluvionali alle foci dei corsi d'acqua. La maggiore concentrazione abitativa e di attività si trova sulla fascia costiera, a fronte del carattere prevalentemente collinare e montuoso dell’orografia, e conseguente fenomeno di polverizzazione degli insediamenti sul territorio, non privo di effetti sulla già complessa programmazione sanitaria nella provincia, e sicuramente in grado di incidere sulle politiche di controllo del rischio sia sotto l’aspetto dei rapporti con la società civile ed il suo coinvolgimento, sia per l’implementazione di misure specifiche quali la rotazione ed i controlli nei settori deputati alla prevenzione medica e veterinaria e alla tutela degli ambienti di lavoro. A tal proposito, tra le variabili strutturali un serio vincolo è rappresentato dalla rete dei collegamenti viari e ferroviari, in gran parte obsoleti, insufficienti e insicuri: l’ infrastruttura più efficiente è rappresentata dalla A20, che si snoda lungo le coste tirreniche e ioniche per gli oltre 200 km che collegano Tusa, ultimo comune della provincia al confine con quella di Palermo e Giardini Naxos, ultimo comune al confine con la provincia di Catania. Lo studio del Servizio Sociale Aziendale sulla popolazione residente al 31.12.3014 evidenzia come la disomogeneità geografica e strutturale del territorio caratterizzi anche il suo profilo demografico.

Una popolazione che invecchia, con una struttura per classi di età di tipo regressivo, si associa al progressivo decremento demografico registrato come trend nella provincia nell’ultimo decennio ( 2,4%), imputabile soprattutto al saldo naturale negativo, e bilanciato tuttavia dalla positività del saldo sociale dovuto alle ondate migratorie, che in certo modo compensa, sotto il profilo meramente quantitativo, l’emigrazione delle giovani generazioni, con tasso culturale medio alto, che scontano un mercato del lavoro stagnante e connotato da un alto livello di disoccupazione. Quello migratorio è un flusso in costante aumento che di fatto frena dunque il progressivo decremento della popolazione residente, ma parimenti introduce una importante differenziazione tra ambiti culturali, socioeconomici e stili di vita del tessuto sociale, nonché distorsioni e zone d’ombra nel mercato del lavoro, necessitanti di opportuna e adeguata attenzione a livello istituzionale e politico. Per tutti gli indicatori relativi alla popolazione anziana (tasso di invecchiamento, indice di vecchiaia, indici di dipendenza) i valori registrati nella provincia di Messina sono sensibilmente superiori alle medie regionali, inoltre il tasso di natalità è tra i più bassi della regione (al di sotto dell’8‰ nel 2013), mentre vi si registra il più alto tasso di mortalità (10,9 ‰). All’interno del territorio provinciale, i Distretti Sanitari nebroidei (Patti, S. Agata di Militello e Mistretta) hanno una maggiore incidenza di anziani e una bassa presenza di immigrati, caratteristiche anche dei Comuni montani di tutti i Distretti dell’ASP. I comuni più giovani sono generalmente quelli sul mare (il Distretto di Lipari rileva i valori più bassi in tutti gli indici considerati), dove si registrano tassi di attività più elevati e quindi una presenza percentualmente superiore di soggetti in età fertile, oltre che ad una maggiore densità abitativa: nella città capoluogo e negli altri sette “medi centri” che corrispondono alle sedi dei Distretti Sanitari, complessivamente risiedono 368.562 abitanti, pari al 57,4% della popolazione totale. La vita media, seguendo un trend consolidato nei paesi occidentali, è aumentata, attestandosi nel 2013 a un valore provinciale pari a 79,6 anni per gli uomini e a 83,7 per le donne (Urbes 2015).

Il commercio insieme al turismo è l'elemento trainante dell'economia in provincia. I dati Istat riguardanti il numero di attività commerciali mettono in evidenza come il settore sia sviluppato e trainante oltre che per la città capoluogo, in modo particolare per i centri di Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto e Capo d'Orlando, nonché per le “perle” turistiche di Taormina e delle Isole Eolie, ma le difficoltà connesse alla crisi economica da tempo influenzano negativamente il benessere delle comunità locali, comprimendone i bisogni e

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riducendo l’accesso ai servizi sociali, sanitari e culturali. Nel 2013, secondo i dati Istat, nella provincia di Messina, seconda per tasso di attività dopo Ragusa, soltanto il 41,5% delle persone risulta occupato, con un livello occupazionale inferiore di circa 14 punti rispetto alla media nazionale; le percentuali scendono sensibilmente se si considera l’occupazione femminile, confermando il divario di genere in campo lavorativo.

A Messina si trovano industrie di medie dimensioni dedite alla produzione di caffè, birra e generi alimentari, prefabbricati, mobili; il settore della cantieristica navale è presente nella zona del porto cittadino (storica sede della Rodriquez, dove fu costruito il primo aliscafo al mondo). Nella provincia di Messina, le imprese attive sono circa 4.000, la sede più importante è la Raffineria Mediterranea di Milazzo, ma la Valle del Mela ospita anche i Cantieri navali e le acciaierie di Giammoro, oltre che l'importante centrale elettrica di San Filippo del Mela (la provincia di Messina risulta essere tra le maggiori produttrici di energia elettrica e in assoluto la più alta consumatrice di olio combustibile per centrali termoelettriche della Sicilia, con una quota pari all’82% del totale regionale). Il Comprensorio del Mela, dichiarato dalla Comunità Europea “zona ad alto rischio ambientale” è una delle aree più popolose e insieme più critiche della provincia, dove è alta la percezione di rischio da parte della popolazione e dove le tematiche legate alla tutela della salute si legano inevitabilmente con quelle legate alla tutela degli ambienti naturali, di vita e di lavoro e con le problematiche socio economiche. Infatti, l’area di Milazzo, unitamente a quelle di Gela e di Augusta Priolo, è oggetto di specifico programma organico di interventi straordinari mediante un tavolo tecnico regionale costituito da operatori dei settori interessati e decisori istituzionali e politici. Le dinamiche socio demografiche sono determinanti nel creare la domanda di salute e di fatto, insieme ad altri fattori contestuali, orientano le scelte e le politiche sanitarie anche attraverso gruppi di pressione più o meno dichiarati. Per tale motivo è opportuno attenzionare la “fitta rete di relazioni” di cui è costituito il sistema Sanità e di cui l’Age.na.s, nel “Primo rapporto sullo stato di attuazione delle azioni adottate dalla sanità pubblica in materia di trasparenza ed integrità” redatto nell’ambito del Progetto “Illuminiamo la salute”, individua quattro gruppi principali di attori: operatori della salute, fornitori del mondo della sanità, decisori a livello politico e a livello tecnico amministrativo, destinatari dei servizi: tutti importanti nel definire le relazioni dell’Azienda con il suo contesto esterno e il cui delicato equilibrio si regge sulle “relazioni funzionali che si stabiliscono tra gli stessi, mediate dalle regole del settore pubblico, dalle norme generali, dal sistema di valori di ciascuno e da molteplici interessi”. Sono i cosiddetti “stakeholder”, i portatori di interesse, i cui rapporti con l’amministrazione è importante siano espliciti, trasparenti e finalizzati in funzione di obiettivi comuni e dichiarati. Tra gli operatori della salute che entrano in rapporto con l’ASP di Messina annoveriamo una pluralità di soggetti, singoli professionisti, associazioni, enti pubblici e privati che operano nel territorio provinciale, ma anche in ambito regionale e interregionale, portatori di specifici quanto diversificati interessi. Le riforme succedutesi nel tempo hanno unificato in un unico grande Distretto Sanitario la città di Messina, il cui territorio, costellato dai piccoli centri viciniori, era diviso in due Unità Sanitarie Locali sin dal 1979, connotandolo per l’esistenza di sole strutture che erogano assistenza territoriale, col risultato che il Distretto Sanitario che da solo copre quasi la metà della popolazione totale non ha propri ospedali, mentre vi operano, tutte concentrate nella città di Messina, autonome strutture di ricovero pubbliche l’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino”, l’Azienda Ospedaliera nata dalla fusione dei due storici Ospedali Papardo e Piemonte afferenti alle ex USL, l’IRCCS Bonino Pulejo e otto Case di Cura private convenzionate (che complessivamente contano 778 posti letto accreditati). Con le prime, su indicazioni e azioni programmatiche dell’Assessorato Regionale della Salute, si sono avviati piani integrati di intervento e attività condivise, al fine di creare una “rete” che, salvaguardando l’autonomia di ciascuna Azienda, garantisca la circolazione dei professionisti, l’eliminazione di sprechi e l’innalzamento della qualità assistenziale. Razionalizzare le risorse e

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creare percorsi clinico assistenziali integrati ospedale territorio è l’obiettivo dell’ integrazione clinica e gestionale fra azienda sanitaria e aziende ospedaliere, le cui dinamiche è necessario siano sostenute da regole e da comportamenti trasparenti, nel superiore interesse di un sistema più equo perché più capace di soddisfare i bisogni di salute dei cittadini. A tal proposito, un cenno merita il fatto che è stato dato inizio all’integrazione anche nel campo della prevenzione della corruzione in atto mediante la istituzione di un tavolo tecnico con l’A.O.U. Policlinico “G. Martino” di Messina, con l’obiettivo strategico di creare una rete provinciale e stimolare il confronto a livello regionale. Rispetto alle Case di cura, l’ASP esercita funzioni istituzionali di controllo attraverso alcune proprie Unità Operative, relativamente alla tenuta delle cartelle cliniche, alle condizioni igienico sanitarie, alla tenuta delle sale operatorie e dei farmaci, alla sicurezza di particolari tecnologie sanitarie, all’idoneità e compatibilità del personale. Ancora funzioni di controllo sono quelle esercitate su altri soggetti privati accreditati col SSN e presenti sul territorio provinciale: 125 Centri convenzionati (Laboratori di Analisi Cliniche, Diagnostica Radiologica, Ambulatori di Fisiokinesiterapia, Poliambulatori Specialistici, strutture presenti in maggior numero nei distretti di Messina, Milazzo, Barcellona P.G. e Taormina) 3 Consultori Familiari privati (di cui 2 a Messina e 1 a Taormina), 10 Centri Dialisi, 7 RSA, 1 CTA, 9 Strutture riabilitative, 3 Strutture termali (una nel distretto di Barcellona P.G. e due in quello di Messina), 2 Comunità collegate con i Ser.T. e, infine, 1 ONLUS e 1 Consorzio SRL nel settore delle cure palliative . È questo un ambito particolarmente importante ai fini del monitoraggio del rischio corruttivo, per gli evidenti interessi che vi entrano in gioco e per le eventuali implicazioni che un impiego non a norma di strutture, personale e apparecchiature può avere sulla salute dei cittadini. Per questo motivo, i rapporti contrattuali con i privati accreditati sono individuati dalla Determinazione ANAC n.12/2015 quale area di rischio specifico per il settore Sanità. Operatori della salute profondamente radicati nelle comunità locali e in grado di indirizzare la domanda di salute sono i Medici di medicina generale (543) e i Pediatri di libera scelta (94) e, in secondo luogo e in minor misura, i titolari delle farmacie private (239, di cui 88 nel solo distretto di Messina): il loro coinvolgimento, soprattutto ai fini dell’appropriatezza prescrittiva e di indirizzamento, risulta di rilievo in un campo sensibile quale quello della spesa farmaceutica e del corretto uso di presidi, dispositivi medici e strumentazioni sanitarie.

Quello dei fornitori è un mondo variegato, come vario e articolato è l’insieme delle attività di una Azienda sanitaria provinciale, e normalmente si tratta di soggetti privati che perseguono un interesse economico. Una prima distinzione è sicuramente quella tra fornitori di beni e fornitori di servizi. Tra i primi si spazia poi dalle forniture di cancelleria per le attività amministrative, a quelle più “pesanti” relative ad arredi e strumenti di uffici, servizi e ospedali, dalle apparecchiature bio medicali e dai sistemi di gestione informatica a cui è poi collegata spesso anche la fornitura di servizi , alle ditte farmaceutiche e a quelle del settore della protesica. Tra i secondi troviamo diversi soggetti giuridici: dalle ditte specializzate in servizi vari (pulizia, preparazione pasti, vigilanza, onoranze funebri) a quelle autorizzate allo smaltimento dei rifiuti (settore questo particolarmente delicato), dalle Associazioni e ONLUS che effettuano servizio di ambulanza per pazienti e trasporto per i dializzati, alle Cooperative sociali, tra cui quelle che cogestiscono le 14 strutture abitative riabilitative (St.A.R.) e la struttura che ospita i soggetti dimessi dall’OPG di Barcellona P.G. (la REMS di Naso) del Dipartimento Salute Mentale. Un particolare cenno merita il Centro Unico Prenotazioni (CUP), che per la nostra Azienda è un servizio fornito da una SRL, importante in relazione alla corretta tenuta delle agende che regolamentano le liste d’attesa per le prestazioni specialistiche ordinarie e in ALPI, ancor più in un contesto di transizione verso il sovracup interaziendale, che già gestisce tutte le agende delle Aziende pubbliche e delle Case di cura accreditate dell’area metropolitana e sul quale convergeranno nell’anno in corso anche quelle delle Specialistiche ambulatoriali esterne

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di cardiologia e di radiologia (le prenotazioni in ALPI continuano invece ad essere gestite dal CUP locale).

I rapporti con i fornitori sono generalmente regolati in base a bandi di gara, meno su procedure di affidamento diretto. Per quanto sia in atto una politica regionale tesa a centralizzare le gare per gli approvvigionamenti, resta ancora nevralgico il ruolo svolto dalle unità operative aziendali Provveditorato e Tecnico in una materia tra le più attenzionate dall’Autorità oltre che per la configurazione di specifici reati, anche perché “i beni acquistati sono estremamente numerosi, presentano una grande complessità tecnica e sono diversificati per aspetti qualitativi che possono anche incidere oltre che sulla sostenibilità del sistema anche sull’esito del percorso di cura del paziente” (Age.na.s.).

Importanti nel definire il contesto dell’ASP sono infine tanto le politiche nazionali, regionali e locali, quanto i fruitori dei servizi. Il Piano Sanitario Nazionale e il Piano Sanitario Regionale costituiscono gli strumenti cardine della programmazione aziendale e orientano le relazioni con istituzioni e società civile, nell’ambito delle quali si definiscono le attività di intervento, anche in rapporto alle complessive politiche territoriali. Le dinamiche sociali a riguardo evidenziano una progressiva marginalizzazione di intere aree geografiche, in parte dovute ai processi di concentrazione dei servizi innescati dai Patti di rientro, in parte risultanti da scelte sedimentate nel tempo in merito all’ allocazione delle risorse e alle complessive politiche di sviluppo. Un fattore frenante lo sviluppo e in grado di drenare risorse verso aree diffuse di malaffare è sicuramente la criminalità organizzata, di cui i fatti di cronaca svelano sempre più le correlazioni con i fenomeni corruttivi. Secondo la “Relazione sull’attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata” della Camera dei Deputati per l’anno 2013 è tuttora significativo il controllo territoriale esercitato dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso attraverso la ricerca del consenso e della mediazione per condizionare, tra gli altri, anche i settori della pubblica amministrazione e della sanità. La Relazione del Presidente della Corte d'Appello di Messina per l’anno 2014 evidenzia tuttavia che, mentre i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso aumentano significativamente, diminuiscono i delitti contro la pubblica amministrazione con riguardo soprattutto ai reati di concussione e in misura minore a quelli di corruzione, rimane invece costante il numero dei peculati. I reati in materia di falso in bilancio e di bancarotta fraudolenta patrimoniale registrano un decremento, mentre aumentano i reati in materia tributaria.

Sotto l’aspetto socio culturale, occorre segnalare il peso delle relazioni familiari, amicali e di lobby nel condizionare e a volte determinare le scelte dei decisori, rendendole opache e di fatto inducendo distorsioni e disfunzioni nell’attività della pubblica amministrazione. 6.2.2 IL CONTESTO INTERNO DATI GENERALI

L’azienda Sanitaria Provinciale di Messina, in attuazione dell’art.8 della legge regionale n.5 del 14 aprile 2009, nasce dalla trasformazione della preesistente Azienda Sanitaria Locale n.5.

Estende la sua competenza su quasi tutto il territorio della provincia di Messina comprendendo 107 dei 108 Comuni ivi ricadenti, ad esclusione, infatti, del Comune di Capizzi, la cui competenza in materia di assistenza sanitaria compete, come disposto da apposito decreto assessoriale, alla A.S.P. di Enna.

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, di seguito indicata A.S.P., è un Ente con personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale. Essa svolge le funzioni legislativamente assegnatele di tutela e promozione della salute degli individui e della collettività.

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L’A.S.P. ha sede legale in Messina, Via La Farina n. 263, Codice fiscale e Partita IVA n°03051870834.

Il legale rappresentante dell’A.S.P. è il Direttore Generale, che nomina il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo.

Il sito web dell’A.S.P. è www.asp.messina.it. Così come riportato nell’Atto Aziendale, nell'ambito della propria autonomia e in

funzione della propria mission istituzionale l’A.S.P. di Messina definisce gli assetti organizzativi, le caratteristiche e le funzioni delle singole articolazioni organizzative, l'attribuzione delle responsabilità di direzione e gestionali, nonché le modalità di interazione tra i vari soggetti aziendali: dipartimenti, distretti, unità operative, unità organizzative. I rapporti gerarchici sono espressi nell’organigramma, direttamente correlato all’Atto aziendale, che rappresenta l’organizzazione aziendale ed i più rilevanti livelli organizzativi e di responsabilità.

L’Atto Aziendale, a cui si rimanda, rappresenta pertanto lo strumento fondamentale per definire, nel suo impianto generale, l’assetto dell'A.S.P. di Messina ed il ruolo dei centri organizzativi aziendali: nel periodo di adozione del Piano, l’Azienda è impegnata nella predisposizione del suo nuovo assetto organizzativo.

L’A.S.P. di Messina, secondo la mission dichiarata, persegue la tutela della salute, sia individuale che collettiva della popolazione residente nel proprio ambito territoriale, per consentire alla stessa la migliore qualità di vita possibile, riducendo nel tempo le diseguaglianze, nell’ambito delle risorse disponibili ed in coerenza con la programmazione sanitaria nazionale e regionale.

L’A.S.P., che concorre alla realizzazione della più vasta missione del S.S.R, la cui azione si ispira a criteri di efficacia, efficienza, equità, professionalità, appropriatezza e trasparenza, ha l’obiettivo di organizzare i propri servizi e di definire il livello qualitativo e quantitativo degli stessi sulla base di un costante monitoraggio dei bisogni sanitari dei territori e degli utenti, tramite una attenta analisi della domanda di salute. L'A.S.P. promuove la salute nel territorio di competenza sulla base dei dati epidemiologici rilevati sulla popolazione del territorio, sviluppando attività di educazione sanitaria, di igiene e sicurezza degli ambienti collettivi di vita e di lavoro, di vigilanza sui cibi destinati all'alimentazione umana e degli animali, di prevenzione della malattia e degli infortuni, erogando prestazioni e servizi sanitari e, in particolare, di diagnosi e cura sia in regime domiciliare, sia in regime ambulatoriale sia di ricovero ospedaliero, a favore dei cittadini.

La visione strategica (vision) dell’ A.S.P di Messina, cioè la sua ragione d’essere futura, considera elemento essenziale la valorizzazione dell'autonomia e della responsabilità dei propri operatori, con particolare riguardo alla dirigenza, al fine di dare tempestivi riscontri ai bisogni dell'utenza, coniugando i principi dell'efficienza e dell'efficacia con quelli dell'equità e della trasparenza. A tali principi l’ Azienda ispira il complesso delle proprie attività sanitarie ed amministrative.

L’organizzazione di seguito descritta è quelle prevista dal vigente Atto Aziendale approvato con D.A. n.2156/2010 e adottato con deliberazione n°3668 del 29/09/2010, nelle more della ratifica da parte della Regione del nuovo Atto Aziendale e della relativa nuova Pianta organica.

L’A.S.P. è articolata territorialmente in 8 Distretti Sanitari, comprendenti l’intero territorio della provincia di Messina, come di seguito definiti:

Distretto Messina, comprendente il comune sede di distretto con le sue sei circoscrizioni ed altri 13 comuni.

Distretto di Taormina, comprendente 25 comuni, sulla zona ionica. Distretto di Milazzo, comprendente 13 comuni. Distretto di Lipari, comprendente 4 comuni nei quali sono amministrativamente

suddivise le 7 isolette dell’arcipelago delle Isole Eolie, sul mar Tirreno. Distretto di Barcellona P.G., comprendente 13 comuni.

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Distretto di Patti, comprendente 13 comuni. Distretto di Mistretta, comprendente 7 comuni. Distretto di S.Agata Militello, comprendente 18 comuni.

L'A.S.P. di Messina è, altresì, suddivisa in due distretti Ospedalieri, ove, per ogni comune indicato, sede di Distretto, è presente uno stabilimento ospedaliero, e che complessivamente hanno in dotazione 735 posti letto (D.A. n.1374 del 25/05/2010):

Distretto Ospedaliero ME 1: Patti Sant’Agata – Mistretta; Distretto Ospedaliero ME 2: Taormina – Milazzo – Barcellona P.G. – Lipari.

L'organizzazione dipartimentale, sia sanitaria che amministrativa, è riconosciuta come il modello ordinario di organizzazione e gestione con cui dare attuazione al principio di partecipazione dei professionisti al processo decisionale, secondo i rispettivi ambiti di responsabilità.

Il Dipartimento, modello ordinario di gestione operativa dell’attività dell’Azienda, ai sensi dell’art.17 bis del D.Lgs. n.502/1992 e s.m.i., è una struttura organizzativa di coordinamento per lo svolgimento di funzioni complesse, costituita da una pluralità di unità operative e moduli organizzativi, raggruppati in base all'omogeneità, affinità o complementarietà del loro sistema di riferimento, che perseguono finalità comuni, tra loro interdipendenti, ma che mantengono la propria autonomia e responsabilità professionale nell’ambito di un unico modello organizzativo e gestionale. Esso assume la valenza di soggetto negoziale nei rapporti con la Direzione Strategica e con le altre strutture aziendali.

Le funzioni dei dipartimenti (sanitari e amministrativi) sono direttamente connesse con la definizione di progetti e programmi, con l’allocazione di risorse e con la realizzazione di obiettivi prioritari, al fine di conseguire l’ottimale omogeneità delle procedure organizzative, amministrative, assistenziali e di utilizzo delle apparecchiature.

Pertanto, i Dipartimenti, nello svolgimento delle loro funzioni proprie perseguono i seguenti obiettivi: a) convergenza di competenza ed esperienza; b) interdisciplinarietà; c) garanzia di continuità delle prestazioni prevenendo ridondanze di tempi e/o procedure inutili; d) accorpamento di attività secondo criteri di efficienza ed efficacia nella pratica.

Comunque, le articolazioni territoriali dei dipartimenti strutturali trovano collocazione esclusivamente organizzativa nel Distretto, in quanto la gestione compete al direttore del dipartimento; le articolazioni periferiche dei dipartimenti funzionali sono, invece, sottoposte alla gestione del direttore del distretto, il quale, nel proprio ambito di competenza territoriale, realizza gli indirizzi e le linee guida operative formulate dal Direttore del Dipartimento, cui afferiscono funzionalmente le UU.OO per il raggiungimento degli obiettivi assegnati.

Dipartimenti Strutturali, aventi responsabilità gestionale piena e diretta delle risorse assegnate e con rilevanza gerarchica, in cui è articolata l’A.S.P. di Messina sono: • Dipartimento Salute Mentale • Dipartimento di Prevenzione Medica • Dipartimento di Prevenzione Veterinario • Dipartimento del Farmaco • Dipartimento di Diagnostica per Immagini.

I Dipartimenti Funzionali sono organismi dotati di autonomia tecnico professionale e scientifica e possono essere assegnatari di budget soggetti a rendicontazione non analitica.

I Dipartimenti Funzionali dell’area territoriale individuati da questa A.S.P. sono: • Dipartimento Cure Primarie ed Integrazione Socio Sanitaria • Dipartimento Materno Infantile • Dipartimento di Riabilitazione • Dipartimento Amministrativo Risorse Umane e Finanziarie

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• Dipartimento Amministrativo Risorse Tecnologiche. Inoltre, l'offerta sanitaria erogata attraverso l'organizzazione funzionale dipartimentale,

prevede la seguente aggregazione di servizi presso gli Stabilimenti Ospedalieri: • Dipartimento Area Chirurgica • Dipartimento Area Medica • Dipartimento Area Diagnostica di Laboratorio • Dipartimento di Emergenza e Accettazione (attua il raccordo con 118 e PTE) • Dipartimento Oncologico (come previsto dal Piano Sanitario Regionale 2000/2002).

Le strutture organizzative, a loro volta, sono distinte in complesse e semplici: esse sono articolazioni aziendali in cui vengono integrate le competenze professionali e le risorse e sono finalizzate allo svolgimento di funzioni di amministrazione, di programmazione e di committenza o produzione di prestazioni e servizi sanitari in relazione a precisi obiettivi e risultati aziendali.

L'Azienda gestisce, infine, le attività socio assistenziali di rilievo sanitario assumendone l'onere in tutto o in parte sul bilancio, secondo quanto disposto dalle normative nazionali e regionali, adottando i criteri e le metodologie proprie degli strumenti del governo clinico, della medicina basata sull'evidenza, del governo finanziario.

Per i dettagli relativi ai servizi sanitari e alle attività tecnico amministrative, considerata la complessità dell’articolazione organizzativa, si rinvia rispettivamente alla Carta dei Servizi pubblicata nell’apposita sezione del sito web istituzionale e ai documenti pubblicati nella sezione “Amministrazione Trasparente”.

L’analisi delle risorse umane disponibili completa lo scenario del contesto interno. La tabella seguente riporta i dati riassuntivi del personale dell’ Azienda nel corso dell’ultimo triennio, rilevati dalla U.O. Programmazione e Controllo di Gestione, dalla quale si osserva una costante riduzione del personale dipendente nel corso del periodo rilevato (circa il 2.10% tra il 2013 e il 2014, 0.02 % tra il 2014 e il 2015). Tale andamento si osserva nell’arco del triennio per quasi tutte le qualifiche, sia della dirigenza che del comparto: 2.23% per la dirigenza e 2,04% per il personale del comparto. Entrando nel dettaglio, la riduzione ha interessato l’area medica, per la dirigenza, e l’area amministrativa e sanitaria, per il comparto. Rispetto all’ultimo anno preso in esame, invece, si è rilevato un importante incremento dei Dirigenti Veterinari (+7,1% circa tra il 2014 e il 2015) e un incremento, seppur minore, di personale del comparto del ruolo tecnico (+3,06% circa tra il 2014 e il 2015).

Fem Masc Tot Fem Masc Tot Fem Masc Tot

Dirigente 603 787 1.390 603 765 1.368 621 738 1.359

Amministrativi 10 10 20 12 7 19 12 8 20

Medici 467 685 1.152 466 668 1.134 481 641 1.122

Sanitari non medici 110 36 146 109 35 144 111 32 143

Tecnici 8 3 11 7 2 9 7 2 9

Professionale 2 3 5 3 3 6 2 3 5

Veterinari 6 50 56 6 50 56 8 52 60

Comparto 2.095 1.329 3.424 2.063 1.283 3.346 2.086 1.268 3.354

Amministrativi 329 186 515 316 175 491 308 174 482

Sanitari 1.390 846 2.236 1.363 836 2.199 1.377 821 2.198

Tecnici 374 296 670 382 271 653 400 273 673

Professionale 2 1 3 2 1 3 1 1

Totale (Dirigenti +Comparto) 2.698 2.116 4.814 2.666 2.048 4.714 2.707 2.006 4.713

2013 2014 2015

Per quanto riguarda, invece, la distribuzione per sesso, si rileva una prevalenza

importante di donne (57,44%) rispetto agli uomini (42,56%). In particolare, questa prevalenza di donne si osserva nell’area del comparto (62,19%); viceversa, nell’area dirigenziale prevalgono gli uomini (54,30%) rispetto alle donne (45,7%).

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Riguardo alla composizione per età, si osserva una maggiore presenza del personale nelle classi di età più elevate: il 92,66% del totale dei dipendenti è over 40, con un’età media di circa 51 anni (51 anni e 11 mesi), che risulta lievemente più elevata nelle aree dirigenziali (48 anni per i dirigenti professionali, 52 anni per i dirigenti medici, oltre 53 anni per tecnici, 54 anni per amministrativi, 55 per i dirigenti sanitari non medici e 56 anni per i dirigenti veterinari) rispetto al comparto (51 anni e 7 mesi). Si osserva che la classe di età con il maggior peso è quella dei dipendenti compresi tra i 50 e i 60 anni, che da sola rappresenta il 45,21%.

Per quanto riguarda la distribuzione del personale in servizio nelle diverse articolazioni aziendali, la situazione al 31 dicembre 2015 è la seguente: oltre la metà del personale dipendente è allocato nei Presidi Ospedalieri (56,61%); il 15,11% è assegnato ai Distretti Sanitari; il 12,86% è assegnato al Dipartimento di Salute Mentale, cui afferiscono le Dipendenze Patologiche e la Neuropsichiatria Infantile; l’8,06% svolge il proprio servizio nell’ambito delle Strutture Centrali di supporto (Direzione Aziendale Generale, Amministrativa, Sanitaria, le Strutture di Staff, il Dipartimento del Farmaco, il Dipartimento Funzionale di Cure Primarie, il Dipartimento Funzionale di Riabilitazione, il Dipartimento Risorse Umane e Finanziarie, il Dipartimento Risorse Tecnologiche). Il rimanente 7,36% è assegnato alla Prevenzione Medica e Veterinaria.

Proprio riguardo alle risorse umane, è opportuno precisare che l’attività di analisi e mappatura dei processi è stata effettuata tenendo in considerazione il sottodimensionamento dell’organico e che il blocco delle assunzioni e, quindi, del necessario turnover, ha impedito le assunzioni di personale necessarie a garantire le esigenze delle varie articolazioni, soprattutto per quanto riguarda il personale dedicato all’assistenza ospedaliera e territoriale. Ciò, inoltre, si è tradotta nella impossibilità di poter applicare, in alcune aree potenzialmente esposte a rischio di corruzione, la rotazione richiesta anche in sede di performance, ancorché di misura anticorruzione. 6.2.3 IL CONTESTO INTERNO MAPPATURA DEI PROCESSI

Ispirandosi ai principi contenuti nella sopra citata Determinazione n12/2015, questa A.S.P. ha proceduto alla revisione della strategia adottata nei precedenti Piani, al fine di “mettere a nudo” i propri processi in conformità ai parametri definiti dalla normativa, e porre in essere le azioni volte a supportarne il progressivo adeguamento.

É stata ripresa l’attività avviata dal 2014 con la quale l’attenzione era stata rivolta alle cosiddette “aree di rischio obbligatorie”, riconducendo i processi/procedimenti alle quattro corrispondenti “aree di rischio” di cui al PNA del 2013, tenuto conto dell’indicazione normativa relativa ai procedimenti elencati nell’art. 1 co. 16 della l. 190/2012 (aree di rischio ricorrenti), rispetto alle quali potenzialmente tutte le pubbliche amministrazioni sono esposte, che ha individuato particolari aree di rischio comuni, disponendone l’inserimento in tutti i Piani Triennali di Prevenzione, e precisamente: 1) Area acquisizione progressione del personale; 2) Area affidamento di lavori, servizi e forniture; 3) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico

diretto ed immediato per il destinatario; 4) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico

diretto ed immediato per il destinatario. Alle suindicate aree di rischio, comuni ed obbligatorie a tutte le pubbliche

amministrazioni, ne è stata aggiunta una quinta specifica per il Sistema Sanitario Nazionale (Vigilanza e sanzioni pecuniarie), i cui processi sono stati analizzati, unitamente agli altri

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processi aziendali, in funzione dell’individuazione e della valutazione delle aree di rischio dell’ASP.

Le suddette aree sono state integrate, giusta Determinazione A.N.AC. n.12/2015, con le Aree di seguito riportate: AREE DI RISCHIO GENERALI Contratti pubblici (sostituisce “Affidamento di lavori, servizi e forniture”) Incarichi e nomine Gestione entrate, spese e patrimonio Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni (sostituisce la quinta delle aree precedenti).

AREE DI RISCHIO SPECIFICHE SANITÀ a. Attività libero professionali e liste d’attesa; b. Rapporti contrattuali con privati accreditati; c. Farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie: ricerca, sperimentazioni e sponsorizzazione; d. Attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero.

Particolare attenzione è stata dedicata sia all’Area di rischio “Contratti Pubblici” e, nello specifico, all’Area “Sanità”, anche nelle sue sotto aree.

Si è proceduto, quindi, all’analisi e mappatura dei macro processi/processi/procedimenti aziendali, sulla scorta dell’esperienza maturata con i precedenti P.T.P.C., partendo proprio dalla rivisitazione della metodologia e dall’approfondimento delle aree di rischio oggetto di analisi, effettuando una loro descrizione e rappresentazione a livello di macro strutture (Dipartimenti, Distretti, Presidi Ospedalieri, UU.OO. complesse e semplici laddove ritenuto necessario), con il coinvolgimento dei responsabili delle strutture organizzative aziendali.

Tale attività ha consentito di sintetizzare e rendere intellegibili le informazioni raccolte per ciascun processo, permettendo, nei casi più complessi, la descrizione del flusso e delle interrelazioni tra le varie attività, pervenendo, altresì, all’individuazione delle responsabilità e delle strutture organizzative interessate. In considerazione del poco tempo a disposizione, le aree e i processi non mappati saranno oggetto di approfondimento per la individuazione delle relative misure nel corso del 2016.

6.3 VALUTAZIONE E TRATTAMENTO DEL RISCHIO

Il capitolo espone i processi di valutazione e trattamento del rischio che sottendono la formulazione delle schede tecniche allegate, avviati contestualmente alla mappatura dei processi delle strutture aziendali, i cui punti di forza sono sicuramente costituiti sia dalla stretta collaborazione tra il RPC e il suo team e le unità operative, sia dalla valorizzazione delle misure già attuate: entrambi gli aspetti concorrono a diffondere la percezione di un cambiamento costante che coinvolge tutti i livelli dell’amministrazione. Ad ogni area di rischio è dedicato uno spazio descrittivo, frutto del livello di analisi concretamente sviluppato con le unità operative interessate, e quindi rappresentativo anche dei diversi approcci tecnico culturali e valoriali all’autoanalisi organizzativa. In linea generale, la valutazione del rischio si è sviluppata lungo le seguenti fasi:

a) Identificazione dei rischi – sia mediante acquisizione di numerose fonti informative, sia procedendo alla individuazione degli eventi di natura corruttiva che potrebbero verificarsi in relazione ai processi o alle fasi dei processi;

b) Analisi individuazione del livello di esposizione al rischio delle attività e dei processi, circoscrivendo le cause del verificarsi di eventi corruttivi e definendo gli eventi rischiosi più rilevanti per l’amministrazione;

c) Ponderazione – attribuzione di un peso ad ogni singolo rischio, in termini di priorità e sostenibilità di intervento.

A proposito di quest’ultima fase, fondamentale per la definizione delle priorità di trattamento riguardo ai rischi rilevati, per la stesura del presente P.T.P.C. essa è stata effettuata mediante analisi congiunte con i responsabili delle relative aree di rischio, sulla

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scorta delle indicazioni della Determinazione A.N.AC. n.12/2015 e tenuto conto degli obiettivi dell’organizzazione e dei suoi contesti, non ricorrendo, per i tempi insufficienti, ai criteri di ponderazione di cui all’allegato n.5 del P.N.A. del 2013, ma attribuendo in modo concordato le valutazioni “Alto”, “Medio” e “Basso” ai rischi analizzati in rapporto ai macroprocessi/processi/procedimenti analizzati e praticando, di fatto, una revisione delle ponderazioni effettuate nei precedenti P.T.P.C. valutando in taluni casi la possibilità di limitarsi a mantenere le misure già esistenti. Le risultanze di queste fasi sono contenute nelle singole schede di valutazione del rischio di corruzione (Allegato 1 – Schede tecniche), così come le misure emerse nella fase di trattamento del rischio. Quest’ultima fase ha consentito di individuare e introdurre i correttivi e le modalità più idonee a prevenire i rischi, sulla scorta delle priorità emerse in sede di valutazione degli eventi rischiosi.

Le misure individuate, sempre a seguito di incontri con i responsabili delle UU.OO. interessate, sono state scadenzate in base alle priorità rilevate, tenuto conto sia delle risorse, soprattutto umane, a disposizione, che della loro sostenibilità, anche per le successive fasi di controllo e di monitoraggio delle stesse.

Sulla scorta del lavoro realizzato per il P.T.P.C. 2015 2017, è stata posta particolare attenzione alle misure “trasversali” già individuate sulla base dell’indicizzazione del PNA, effettuando un’opportuna distinzione tra le misure “obbligatorie”, discendenti obbligatoriamente dalla legge o da altre fonti normative, e le misure “ulteriori”, sia tra quelle previste nel P.N.A. che quelle individuate discrezionalmente dall’amministrazione.

Inoltre, per quelle ulteriori, è stata fatta distinzione tra “misure ulteriori in atto”, corrispondenti a quelle già previste per il 2015 e introdotte nel corso dello stesso anno, e “misure ulteriori da implementare”, da introdurre nel corso del 2016 a seguito di una più attenta valutazione correlata all’analisi del rischio.

È stata, altresì, effettuata la necessaria distinzione tra “misure generali” e “misure trasversali” da un lato, che incidono complessivamente sul sistema della prevenzione della corruzione su tutta l’amministrazione, e “misure specifiche”, le quali invece si caratterizzano per il fatto di incidere su specifiche criticità individuate nella fase di analisi del rischio, avuto riguardo, comunque, alla congruità delle misure stesse rispetto all’obiettivo di prevenire il rischio di corruzione.

Secondo le direttive A.N.AC., per l’identificazione della concreta misura di trattamento del rischio si è tenuto conto dei tre requisiti indicati: efficacia nella neutralizzazione delle cause del rischio, sostenibilità economica e organizzativa delle misure, adattamento alle caratteristiche specifiche dell’organizzazione, con riferimento a tempistica, responsabilità e indicatori.

- Contratti Pubblici

Al fine di garantire al RPC una visione complessiva del ciclo di acquisti e definire una mappatura corretta, l’area in questione, in aderenza alla Determina ANAC n.12/2015, è stata scomposta nelle seguenti fasi:

All’interno di ciascuna fase sono enucleati i processi secondo le indicazioni relative alla mappatura già fornite nell’aggiornamento 2015 al PNA parte generale. Una volta selezionati i

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processi, sono stati identificati i correlati eventi rischiosi e programmate le misure più idonee a prevenirli. Tale attività, in considerazione del poco tempo a disposizione, è stata rilevata sempre sulle indicazioni fornite dalla determina n.12, nella consapevolezza che la corretta valutazione è conseguenza della conoscenza di tutta una serie di informazioni in atto non disponibili, ed è frutto del prezioso scambio di informazioni avvenuto con i RRPPCC delle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale, successivamente verificata e approfondita nel corso di alcuni incontri tenuti nell’ambito di un Tavolo Tematico congiunto, appositamente istituito presso l’A.O.U. Policlinico “G. Martino” di Messina.

Misura generale e strategica, pertanto, del PTPC per il 2016 in questa area di rischio è la creazione e quindi l’acquisizione da parte del RPC e del Controllo di gestione, nella parte dedicata al controllo del rischio corruzione, di un flusso di informazioni indispensabili per studiare e implementare, consolidare e/o apportare i dovuti correttivi alle misure specifiche di intervento per la prevenzione dei rischi di corruzione già individuate.

A tal fine si ritiene di acquisire alcuni elementi, individuati su base triennale, che verranno rilevati con sistematicità e periodicità, per garantire la regolarità dei flussi informativi verso il RPC, verso gli uffici deputati al controllo interno e verso gli organi di vertice quali: numero di gare gestite dall’unità, importo medio dei contratti, numero di procedure negoziate con o senza bando, numero di affidamenti diretti e relative modalità, rispetto dei tempi di esecuzione e/o entità media degli scostamenti, rispetto dei termini di pagamento alle imprese e/o entità media degli scostamenti, rispetto degli obblighi di approvvigionamento mediante gare di bacino e mediante strumenti elettronici di acquisto, numero di varianti in corso d’opera, numero di proroghe, numero di ricorsi giurisdizionali introdotti, numero di bandi annullati in via di autotutela o in sede giurisdizionale, numero di opere incompiute rispetto alle programmate, ricorrenza nelle aggiudicazioni degli stessi operatori economici . Tra le misure adottate è stata riservata particolare importanza a quelle relative alla trasparenza di alcuni sotto processi, individuando la pubblicazione di dati ulteriori rispetto a quelli già previsti dalla normativa in materia. Particolare attenzione è stata rivolta alle fasi della “Programmazione” e della “Esecuzione/Rendicontazione del Contratto”, per le specificità del settore della “Sanità” rispetto al tema degli acquisti considerata la varietà e complessità dei beni e servizi, la varietà e specificità degli attori coinvolti nel processo complessivo di approvvigionamento, con particolare riferimento alle varie figure professionali (clinici, direzione sanitaria, provveditore, ingegnere clinico, epidemiologi, informatici, farmacisti, etc…), la potenziale intrinseca “prossimità di interesse”, originata dal fatto che i soggetti proponenti gli acquisti spesso sono anche coloro i quali utilizzano materiale, dispositivi e tecnologie acquistate.

Riguardo alla fase della Programmazione si è avuto riguardo ai rischi operativi riconducibili, in generale, al “frazionamento degli affidamenti”, con particolare riferimento ai “beni sanitari farmaci”, puntando sulla corretta gestione della determinazione del fabbisogno, sulla base delle giacenze di magazzino, al fine della ottimale tracciabilità dei percorsi, partendo dalla fase di stoccaggio fino allo scarico in reparto.

In tale ambito, ulteriore strumento utile ai fini della prevenzione dei rischi di corruzione o, comunque, dell’appropriatezza e opportunità degli acquisti dei prodotti di tutti i settori di mercato della sanità può essere rappresentato dall’attività espletata dal Team Aziendale HTA, nonché, a livello provinciale, da quello interaziendale di cui si prevede un maggiore coinvolgimento.

Altra criticità è riconducibile alle proroghe e rinnovi dei contratti, criticità strettamente connessa con la fase di “programmazione” al fine di rilevare correttamente le scadenze contrattuali .

In merito alla infungibilità/esclusività dei prodotti, è stata prevista, già nel corso del 2015, la specifica misura del parere obbligatorio dell’Ingegnere Clinico, puntualmente

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applicata, a cui si aggiunge per il 2016 la misura ulteriore anticorruzione della pubblicazione sul sito della richiesta del professionista redatta su modello appositamente predisposto.

Per le fasi di Esecuzione/Rendicontazione del contratto (di cui l’ultima appositamente rilevata da ANAC) si è proceduto alla previsione di misure atte al rispetto della normativa in materia per la individuazione del Direttore dell’Esecuzione dei Contratti (D.E.C. per forniture e servizi) e Direttore dell’Esecuzione dei Lavori e soprattutto a garantire i processi all’nterno di queste fasi che non risultano normate, per indurre miglioramenti gestionali. Al fine di assicurare un costante raccordo con il RPC e garantire la massima trasparenza sui principali alert relativi a fenomeni corruttivi in tali ambiti è stata prevista la trasmissione al RPC delle informazioni in materia di subappalti e di varianti in corso d’opera. Al fine di valutare la possibilità di adottare misure particolari in questa area, oggetto delle principali scelte di investimento dell’A.S.P., è intenzione creare un diretto collegamento del presente P.T.P.C. con gli strumenti di programmazione, anche finanziaria e contabile. - Incarichi e nomine

Premessa indefettibile a tale ambito di rischio è la particolare situazione aziendale

rispetto alle risorse umane, considerato che è in via di approvazione la nuova dotazione organica, discendente dal nuovo Atto Aziendale, per cui è imminente un processo di revisione della dotazione di personale, sia della dirigenza che del comparto. Le carenze in organico sono state, nel frattempo, coperte mediante incarichi a tempo determinato, secondo le indicazioni del competente Assessorato Regionale della Salute, in attesa di poter avviare le relative procedure concorsuali.

Il P.T.P.C. 2015 2017 prevedeva già la mappatura e analisi dell’area “Acquisizione e progressione del personale”, con particolare riferimento alle tre sotto aree (Reclutamento, Progressione di Carriera, Conferimento di incarichi di collaborazione), rispetto alle quali sono state adottate tutte le misure previste. Quanto realizzato è stato valutato, oltre che in relazione agli specifici processi dell’UOC Gestione Risorse Umane e Personale Dipendente, anche in funzione dell’Aggiornamento 2015.

Incarichi dirigenziali di struttura complessa

Gli eventi rischiosi nelle procedure di assegnazione dell’incarico risiedono nella fase di definizione del fabbisogno, e sono direttamente riconducibili alla dotazione organica aziendale : essi si concretizzano con la mancanza dei presupposti programmatori o di una motivata verifica delle effettive carenze organizzative, il cui rischio connesso è quello della frammentazione di unità operative e aumento artificioso del numero delle posizioni da ricoprire.

Preso atto dell’imminente approvazione assessoriale del nuovo Atto Aziendale, da cui discende la relativa dotazione organica, sul punto è comunque intervenuto l’Assessorato Regionale della Salute, con il D.A. n.2274, con il quale sono state approvate le linee guida di indirizzo regionali regolanti i criteri e le modalità per i conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa ai dirigenti sanitari (Area Medica, Veterinaria e del ruolo sanitario) ai sensi dell’art.15, c.7 bis, del D.Lgs. n.502/92 e s.m.i. a coloro che sono in possesso dei requisiti previsti dal D.PR. 10/12/1997 n.484.

Pertanto, tale fase risulta già normata, rimanendo comunque da monitorare la verifica della coerenza tra la richiesta di avvio di una procedura concorsuale e la dotazione organica aziendale e la programmazione delle procedure concorsuali per i dirigenti apicali.

Inoltre, è stato dato rilievo alle misure circa le dichiarazioni sul conflitto d’interesse, sull’inconferibilità/incompatibilità nell’ambito delle procedure di conferimento incarichi, con i richiami al Codice di Comportamento Aziendale.

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È stato adottato il “Regolamento aziendale in materia di attività extraistituzionale occasionale da parte del personale dipendente ed anagrafe delle prestazioni ex art. 53 D. Lgs. 165 2001 e s.m.i. dell’ A.S.P. di Messina”.

Incarichi a soggetti esterni

Questa Azienda ha adottato il “Regolamento per il conferimento di incarichi di consulenza ed incarichi libero professionali ad esperti esterni all’A.S.P. di Messina”, nonché la istituzione di un elenco dei legali di fiducia da cui attingere i professionisti per gli eventuali conferimenti di incarichi, secondo criteri di trasparenza ed imparzialità. Tale elenco è in via di aggiornamento anche per gli adeguamenti dei compensi legali.

Le misure di trasparenza raccomandate risultano già implementate: tutte le procedure di conferimento di incarichi sia interni che esterni soggiacciono infatti agli obblighi di pubblicazione, sia riguardo alla pubblicazione dei relativi bandi/avvisi, sia a quella dei componenti delle commissioni esaminatrici, che relativamente agli esiti delle relative prove.

Si è provveduto, altresì, alla pubblicazione dei regolamenti sopra citati nella sottosezione “Regolamenti” Sezione “Amministrazione trasparente”.

Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio

Rispetto a tale ambito di rischio, in cui si situano le procedure dell’UOC EconomicoFinanziario e Patrimonio, è stato già da tempo avviato un processo di tracciabilità, in relazione anche all’adozione dei PAC (percorsi attuativi di certificabilità dei bilanci), quale fondamentale strumento di controllo e di riduzione del rischio di frode amministrativo contabile in sanità, realizzandovi attività integrate con il RPC. Sono state adottate tutte le misure che garantiscano la piena tracciabilità e trasparenza dei flussi contabili e finanziari, al fine di agevolare la verifica e il controllo sulla correttezza dei pagamenti effettuati e, più in generale, sulla gestione contabile–patrimoniale delle risorse.

Ai fini della prevenzione del rischio corruttivo, è stato dato rilevo alle attività connesse ai pagamenti e alle liquidazioni, attuando il puntuale rispetto del principio dell’ordine cronologico delle fatture e degli annessi procedimenti, previa verifica del rispetto dei tempi contrattualmente previsti, delle relative obbligazioni, del controllo di regolarità contabile/amministrativa, delle registrazioni di bilancio e rilevazioni (non corrette/non veritiere). L’A.S.P. di Messina, a tal proposito, si è dotata di una procedura informatizzata che consente controllo e tracciabilità dei relativi processi.

Sono state adottate le “Procedure amministrativo contabile e tecnico sanitaria per la liquidazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale rese dalle strutture private convenzionate”, secondo un piano condiviso tra le varie UU.OO. coinvolte nel processo.

Le procedure relative a tale processo di miglioramento dell’organizzazione e dei sistemi amministrativo contabili, sono in via di implementazione secondo il cronoprogramma indicato nei relativi documenti.

Sono state attenzionate, altresì, le misure in termini di trasparenza nel sistema di gestione del patrimonio, con la pubblicazione delle relative informazioni sul sito web aziendale, riguardo alla gestione dei beni immobili di proprietà di cui all’art. 30 del d.lgs. 33/2013: il PTPC 2016/2018 prevede di rafforzare tali misure, mediante la pubblicazione di dati ulteriori rispetto a quelli obbligatori. Vigilanza, controlli, ispezioni, sanzioni

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Gli ambiti di attività di vigilanza, controllo, ispezione, e irrogazione di sanzioni, come riportato nella Determinazione A.N.AC. n.12/2015, riguardano tutte le amministrazioni che svolgono compiti di vigilanza su specifici settori.

In generale, nella sanità, tali attività sono riconducibili alle aree maggiormente sensibili al rischio di corruzione, e in particolare alle aree di competenza dei Dipartimenti di Prevenzione della Salute e di Prevenzione Veterinaria, della Salute Mentale, del Farmaco, della U.O.C. Ospedalità Privata, dei Distretti Sanitari, specialmente in relazione alle autorizzazioni e alle concessioni con o senza riflessi finanziari, all’accreditamento del privato, alla libera professione intramuraria.

Com’è noto in tali ambiti possono verificarsi omissioni, discrezionalità o parzialità e ciò può consentire ai destinatari oggetto dei controlli di sottrarsi ai medesimi o alle prescrizioni/sanzioni derivanti con conseguenti indebiti vantaggi.

Particolare attenzione è stata dedicata alla mappatura e all’analisi in questi ambiti di rischio, focalizzando l’attenzione sulla rilevazione dei processi riferibili a tali attività a particolare rischio di corruzione. Sono state già adottate e sono in ancora in corso di implementazione, misure specifiche per ogni ambito rilevato, mediante la redazione di procedure, linee guida, codici di comportamento settoriali, check list, composizione dei gruppi di ispezione e di controllo (almeno due componenti e, laddove possibile, la rotazione degli stessi).

Per i relativi monitoraggi ci si avvarrà, oltre che dell’UO Controllo di Gestione, anche della Commissione Ispettiva Aziendale, il cui organico è stato già ampliato con apposita deliberazione anche in relazione al controllo delle misure anticorruttive.

Attività libero professionali e liste d’attesa

L’attività libero professionale ed il sistema di gestione delle liste di attesa sono aree di rischio strettamente connesse. Tali ambiti sono caratterizzati dalla trasparenza delle procedure di gestione delle prenotazioni e di identificazione dei livelli di priorità delle prestazioni, in quanto il governo dei tempi di attesa rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.). La probabilità che il rischio si verifichi è legata al fatto che le procedure si traducano in comportamenti opportunistici dei soggetti coinvolti, al fine di favorire posizioni di privilegio e/o di profitti indebiti, a svantaggio dei cittadini e con ripercussioni, oltre che sulla salute, anche dal punto di vista economico e della percezione della qualità del servizio. Tale ambito infatti è strettamente connesso con il sistema di governo dei tempi di attesa, il cui rispetto rientra:

Nell’ambito del presente P.T.P.C. questo settore costituisce un’ulteriore area specifica di gestione del rischio, con riguardo sia alla fase autorizzativa che a quella di svolgimento effettivo dell’attività, nonché rispetto alla gestione delle connessioni/interferenze con l’attività istituzionale, atteso che l’espletamento dell’attività libero professionale è subordinata alla verifica dei livelli e quantità di quella istituzionale.

L’A.S.P. di Messina ha adottato già da tempo il regolamento A.L.P.I., aggiornato nel corso degli anni ai sensi della normativa di settore, ed ha istituito, un apposito Nucleo Paritetico di promozione e verifica ALPI, al fine di assicurare il corretto andamento dell’attività libero professionale intramuraria.

Le fasi di autorizzazione allo svolgimento di attività libero professionale intramoenia (ALPI) e di relativa verifica sono pertanto regolamentate in ambito aziendale per prevenire possibili eventi rischiosi riconducibili alle false dichiarazioni prodotte ai fini del rilascio dell’autorizzazione. La regolamentazione tiene conto anche dei possibili eventi rischiosi della fase di esercizio dell’ALPI, che possono configurarsi nell’errata indicazione al paziente delle modalità e dei tempi di accesso alle prestazioni in regime assistenziale, nella violazione del limite dei volumi di attività previsti nell’autorizzazione, nello svolgimento della libera

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professione in orario di servizio, nel trattamento più favorevole dei pazienti trattati in libera professione. Tra le misure di contrasto è stata attuata l’adozione di un sistema di gestione informatica dell’ALPI dalla prenotazione alla fatturazione (già implementato presso i centri di erogazione di prestazioni sanitarie presso le quali è presente la Cassa Ticket, si prevede la completa implementazione presso tutti i centri aziendali di erogazione).

Sono già attuate misure di contrasto in termini di preventiva e periodica verifica della sussistenza dei requisiti necessari allo svolgimento dell’ALPI. Sono previste come misure da implementare la negoziazione dei volumi di attività in ALPI in relazione agli obiettivi istituzionali, la verifica sul mantenimento delle condizioni per le autorizzazioni già rilasciate, la capillare diffusione presso le strutture sanitarie centrali e periferiche di adeguate informazioni sulle corrette modalità di prenotazione/pagamento delle prestazioni in regime liberoprofessionale, implementazioni di soluzioni organizzative per garantire le modalità di pagamento, potenziamento del sistema di controllo/verifica/confronto tra prestazioni transitate da CUP e prestazioni effettivamente erogate, implementazione delle procedure di controllo per i relativi pagamenti.

È già da tempo in vigore il sistema di prenotazione di tutte le prestazioni attraverso il sovracup interaziendale/CUP aziendale, con gestione delle agende dei professionisti in relazione alla gravità della patologia (U B P D), l’aggiornamento periodico delle liste di attesa assistenziali, la loro informatizzazione e pubblicazione sul sito istituzionale dell’ASP.

Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti dall’art. 41, co. 3 del d.lgs. 33/2013, che include anche le prestazioni professionali svolte in regime intramurario, l’A.S.P di Messina ne ha previsto la pubblicazione al fine di rafforzare la trasparenza dell’attività svolta in regime di libera professione.

Rapporti contrattuali con privati accreditati

Il settore dell’accreditamento delle strutture private costituisce una componente importante del sistema sanitario, per il peculiare ambito dei soggetti erogatori, ma soprattutto perché in tale contesto si concentrano importanti flussi finanziari con rilevanti interessi anche di natura economica: ne consegue che la regolazione dei rapporti pubblico–privato rappresenta un ambito particolarmente esposto al rischio di comportamenti che possono determinare fenomeni di corruzione e/o di inappropriato utilizzo delle risorse, nel caso in cui le relative procedure non siano state adeguatamente trattate e regolamentate in termini di trasparenza e standardizzazione.

La gestione contrattuale prevede la regolamentazione dei rapporti con il settore privato che svolge attività assistenziale, attraverso quattro fasi distinte quali : autorizzazione alla realizzazione, autorizzazione all’esercizio, accreditamento istituzionale, accordi/contratti di attività. Tali fasi costituiscono attività istituzionale di diverse UU.OO. aziendali, che intervengono nei relativi processi, ognuna per la propria parte, circa i provvedimenti autorizzativi e convenzionali, dove possono verificarsi alcuni eventi rischiosi, per i quali sono state individuate le relative misure. Riguardo all’attività ispettiva, sono state adottate adeguate misure circa la composizione delle commissioni incaricate, mediante la presenza congiunta di almeno due dipendenti, anche afferenti a differenti aree istituzionali, in ragione della tipologia dell’attività (controllo/ispettiva/verifica/sanzione). Tali attività sono state proceduralizzate anche mediante la redazione dei relativi verbali e check list al fine di prevenirne episodi riconducibili a alterazioni/omissioni e/o irregolarità nelle attività di vigilanza, con la definizione di tempistiche per l’esecuzione dei relativi procedimenti, parecchie delle quali sono individuate dalle specifiche normative di settore. In tale contesto è stato dato rilevo ai requisiti soggettivi per la nomina a

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componente delle commissioni ispettive, soprattutto riguardo ad eventuali conflitti d’interesse/incompatibilità, alla rotazione degli ispettori, alla definizione di procedure per l'esecuzione delle attività ispettive come la definizione di un modello standard di verbale per ogni tipologia di controllo.

Per quanto riguarda l’esecuzione degli accordi contrattuali stipulati tra l’A.S.P di Messina e i soggetti accreditati, sono state proceduralizzate e standardizzate tutte le procedure afferenti alle Unità Operative interessate (Distretti Sanitari, UOC Ospedalità Privata, UOC Acquisizioni Prestazioni Sanitarie e Sociosanitarie) che possono originare possibili eventi rischiosi rappresentati dal mancato rispetto delle previsioni contrattuali in merito alla tipologia e alla qualità delle prestazioni, da riconoscimenti economici indebiti per prestazioni inappropriate o non erogate mediante la informatizzazione di diversi procedimenti, soprattutto per quanto attiene il sistema di fatturazione elettronica.

Farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie: ricerca, sperimentazioni e sponsorizzazione

Com’è noto, il settore dei farmaci, dei dispositivi e di altre tecnologie nell’organizzazione

sanitaria, comprese le attività di ricerca, di sperimentazione clinica e le correlate sponsorizzazioni, sono ambiti particolarmente esposti al rischio di fenomeni corruttivi e di conflitto di interessi. È peraltro risaputo che il ciclo di gestione del bene farmaco e delle relative modalità di preparazione, dispensazione, somministrazione e smaltimento, è soggetto a comportamenti corruttivi o a negligenze, fonti di sprechi o di eventi avversi, in relazione ai quali è necessario adottare idonee misure di prevenzione.

Il processo di acquisizione dei farmaci e dei potenziali rischi e le relative misure di prevenzione della corruzione sono riconducibili alle argomentazione trattate nella parte relativa al ciclo degli approvvigionamenti degli altri beni sanitari, dalla fase di pianificazione del fabbisogno fino alla gestione e scarico presso le farmacie degli stabilimenti ospedalieri di questa A.S.P.. È già in corso di implementazione la informatizzazione della gestione di magazzino presso tutti i reparti .Obiettivo ulteriore dell’Azienda, in fase di programmazione, è la informatizzazione fino alla somministrazione al paziente al fine di rendere possibile la completa tracciabilità del prodotto e la puntuale ed effettiva associazione farmaco paziente, oltre che la riduzione di eventuali sprechi e una corretta allocazione/utilizzo di risorse.

Riguardo alla prescrizione dei farmaci in ambito extra ospedaliero, è già attiva da diversi anni una procedura informatizzata per la lettura delle ricette, atteso che gran parte di tale processo è oggetto di specifica normativa nazionale e regionale (dematerializzazione delle ricette).

Da diversi anni i riflettori sono puntati sui livelli critici della spesa farmaceutica nella provincia di Messina, per cui è già proceduralizzata in Azienda una specifica attività circa l’iperprescrizione finalizzata alla verifica dell’appropriatezza delle prescrizioni e al controllo quali quantitativo, anche con riferimento all’associazione farmaco prescrittore e farmacopaziente, sugli eventuali abusi dell’autonomia professionale da parte del medico all’atto della prescrizione al fine di favorire la diffusione di un particolare farmaco o di frodare il S.S.N.. Di tale attività viene prodotta un’apposita reportistica che consente di individuare tempestivamente eventuali anomalie prescrittive e di intervenire per il ripristino della legalità, inviando sistematicamente le risultanze della elaborazione a tutti i livelli organizzativi interessati in ambito distrettuale per gli opportuni interventi sui medici per i quali sono state rilevate le anomalie prescrittive. Gran parte del processo è stato standardizzato mediante l’utilizzo del “Sistema tessera sanitaria”.

Inoltre, a seguito di specifiche disposizioni assessoriali (da ultimo DA n.2004/2015), ogni anno viene stilato il cronoprogramma degli incontri, presso i Distretti Sanitari, della

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Commissione Aziendale all’uopo istituita con i MMG e i PLS, per la rilevazione delle inadempienze e conseguenti contestazioni.

Particolare importanza è stata riservata ai professionisti di area sanitaria e amministrativa nell’espletamento di attività che implichino responsabilità nella gestione delle risorse e nei processi decisionali in materia di farmaci, dispositivi, altre tecnologie, nonché ricerca, sperimentazione e sponsorizzazione, mediante la regolamentazione ad esempio della “formazione sponsorizzata” e la previsione di codici di comportamento settoriali, in accordo con quanto già previsto dal D.P.R. 62/2013 e dal Codice di Comportamento aziendale, anche mediante apposite dichiarazioni pubbliche di interessi (modulistica standard resa disponibile sul sito istituzionale dell’Agenas) circa le relazioni e/o interessi che possono coinvolgere i professionisti di area sanitaria e amministrativa nell’espletamento di attività inerenti alla funzione che implichino responsabilità nella gestione delle risorse e nei processi decisionali in materia di farmaci, dispositivi, altre tecnologie, nonché ricerca, sperimentazione e sponsorizzazione.

Tali strumenti, compilati con cadenza annuale, salvo eventuali sopravvenute esigenze di aggiornamento, sono stati individuati per rafforzare la trasparenza nel complesso sistema di interrelazioni interprofessionali e interistituzionali di questa organizzazione sanitaria. Come brevemente accennato in precedenza, è in via di adozione un apposito regolamento per la formazione sponsorizzata, al fine di gestire, monitorare e controllare i rapporti con le società produttrici di materiale e dispositivi sanitari che erogano formazione e le relative modalità di fruizione, introducendo il controllo diretto della Direzione Aziendale e un sistema di rotazione che consenta ai professionisti dell’Azienda di accedere con un sistema imparziale alle proposte formative.

Attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero

Un ambito particolare di probabile corruzione è costituito dalla gestione dei decessi in ambito ospedaliero, attorno alla quale gravitano interessi particolari da parte delle ditte di onoranze funebri.

Tenuto conto delle forti implicazioni di natura sia etica sia economica che possono coinvolgere anche gli operatori sanitari e preso atto che riguardo al sistema di gestione di tale servizio non esistono specifiche linee guida, si è attivato un percorso di coinvolgimento della Direzione Sanitaria e delle Direzioni Mediche dei presidi ospedalieri con lo scopo di redigere un regolamento aziendale per la gestione delle problematiche correlate al decesso intraospedaliero e/o comunque alla gestione e utilizzo delle camere mortuarie. In particolare, saranno regolamentate le modalità di accesso delle ditte presso le strutture e le implicazioni per gli operatori sanitari L’Azienda valuterà anche la previsione di ulteriori misure circa la rotazione del personale direttamente interessato. 6.4 MONITORAGGIO DEL P.T.P.C. E DELLE MISURE La Determinazione n.12/2015 pone l’accento sulla necessità di dare evidenza al monitoraggio del Piano, ossia a come viene concretamente presidiata la sua implementazione, rendendolo una funzione specifica del complessivo processo di miglioramento organizzativo, fondamentale all’interno di un documento che prescrive sistemi di presidio dell’attività amministrativa.

Già la legge 190/2012 ed il PNA facevano esplicito riferimento a strumenti di monitoraggio, tempistiche e obblighi informativi nei confronti del RPC, ma con la Determinazione si giunge ad un preciso inquadramento concettuale e metodologico in relazione

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al ruolo preventivo svolto dal PTPC, a partire dalla distinzione tra monitoraggio e controllo, il primo consistendo in un’attività di verifica tramite strumenti informativi, il secondo invece nell’accertamento della correttezza amministrativa in senso stretto. Il passaggio è evidente nell’ultimo schema della Relazione annuale del RPC, dove la frase “Indicare se è stato

effettuato il monitoraggio per verificare la sostenibilità di tutte le misure” ha sostituito la precedente “Indicare se sono stati effettuati controlli sulla gestione delle misure di trattamento

dei rischi di corruzione”, e dove altresì viene inserita l’indicazione di esplicitare se il sistema di monitoraggio delle misure sia integrato con i sistemi di controllo interni.

Il PTPC 2016 2018 fa propria la ratio che attribuisce al RPC specificamente la funzione di monitoraggio della corretta implementazione del Piano e l’adozione degli eventuali correttivi prevedendo la progressiva definizione di un articolato sistema il cui nucleo gestionale/operativo è rappresentato dall’ Ufficio del Controllo di Gestione appositamente istituito per il monitoraggio delle misure anticorruzione e trasparenza, e la metodologia di intervento prevede il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutti i livelli dell’organizzazione, così come dettagliato ai capitoli 6.1 e 6.2 del Piano.

Il coordinamento con il ciclo della performance era già previsto e attivato nel PTPC 2015 2017 e ha consentito l'individuazione dei seguenti obiettivi di prevenzione negoziati ed integrati nelle schede di budget 2015 delle UU.OO. aziendali:

• Attivazione di processi formativi sui temi dell'anticorruzione per accrescere le competenze e rinforzare il senso etico;

• Valutazione del rischio per ciascuna macro area a rischio di corruzione di cui al P.N.A.; • Rotazione incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è

più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; • Iniziative di integrità; • Monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali; • Diffusione trasparenza e Adempimenti obblighi di pubblicazione nella sezione

“Amministrazione trasparente”; • Attivazione dei processi formativi sui contenuti del Codice di Comportamento in funzione

preventiva del rischio corruttivo; • Adeguamento degli atti dell'Amministrazione ai contenuti del Codice di

Comportamento; • Monitoraggio dell'applicazione del Codice di Comportamento.

Tra gli obiettivi sono annoverati anche quelli relativi al PTTI, raggruppati in tre diversi ambiti: • il processo di attuazione del Programma triennale; • la pubblicazione dei dati intesa come risultato dell’attuazione del programma; • iniziative in tema di integrità (giornata della trasparenza).

Specifici report, schede, relazioni e segnalazioni hanno consentito di acquisire informazioni e dati circa l’implementazione delle misure e, in taluni casi anche circa la loro efficacia, direttamente dalle UU.OO., dimostrando una generale e sostanziale tenuta del sistema di collegamento agli obiettivi di budget.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione ha utilizzato i risultati emersi per verificare eventuali scostamenti rispetto ai risultati attesi, individuando le misure correttive necessarie applicabili già nel 2015 o nel PTPC 2016 2018, e alimentando in tal modo anche il carattere ciclico della valutazione delle performance, in funzione del miglioramento dell’organizzazione.

Dall’anno in corso il ciclo sarà ulteriormente implementato per l’integrazione realizzata a partire dal processo di individuazione condivisa delle misure di prevenzione, sia quelle specifiche delle UU.OO. sia quelle trasversali, ed i relativi indicatori, sino alla valutazione annuale, passando attraverso l’articolato sistema di monitoraggio che prevede una verifica infrannuale al fine di consentire opportuni e tempestivi interventi correttivi, in caso di criticità o aggiustamenti di sistema.

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Particolare attenzione sarà posta a definire il flusso delle informazioni necessitanti per il monitoraggio, quale misura trasversale della Comunicazione interna finalizzata a sostenere l’implementazione delle specifiche misure di controllo del rischio, curando, laddove possibile, che i flussi siano automatizzati e prevedendo il sistema di alert che, sul modello dell’evento

sentinella utilizzato nel Risk Management, consenta l’immediata segnalazione di eventi imprevisti.

Il monitoraggio dovrà consentire in primo luogo la verifica delle misure di trattamento del rischio in relazione ai requisiti che l’ANAC prescrive debbano avere: efficacia nella neutralizzazione delle cause del rischio, sostenibilità economica e organizzativa, adattamento alle caratteristiche specifiche dell’organizzazione, con riferimento a tempistica, responsabilità e indicatori.

Fermo restando che si rimane in attesa delle ulteriori direttive che l’A.N.AC. emanerà in linea con quanto previsto dall’art. 7 della l. 124/2015, il PTPC raggruppa organicamente per tipologia le misure individuate, al fine di organizzare il monitoraggio per pattern di indicatori, seguendo la classificazione proposta nella Determinazione n.12/2015: - misure di controllo; - misure di trasparenza; - misure di definizione e promozione dell’etica e di standard di comportamento; - misure di regolamentazione; - misure di semplificazione di processi/procedimenti; - misure di formazione; - misure di sensibilizzazione e partecipazione; - misure di segnalazione e protezione; - misure di disciplina del conflitto di interessi; - misure di rotazione/affiacamento; - misure di regolazione dei rapporti con i “rappresentanti di interessi particolari. Completano il quadro degli strumenti previsti dal PTPC 2016 2018 per il monitoraggio delle misure i seguenti interventi organizzativi:

a) Attribuzione alla Commissione Aziendale Attività Ispettive ulteriori compiti di controllo e verifica in materia di prevenzione della corruzione, ampliandone funzioni e dotazione di risorse;

b) Implementazione di un flusso informativo che consenta di estendere il monitoraggio anche alle eventuali segnalazioni da parte del cittadino di episodi di cattiva amministrazione, per il tramite dell'U.R.P. aziendale e della casella di interfaccia web “contattaci”. Dal 2015 l’URP è inoltre la funzione aziendale istituzionalmente preposta al monitoraggio dei tempi procedimentali previsto dal P.T.T.I.;

c) Predisposizione di un protocollo operativo condiviso con il Risk Manager per il monitoraggio congiunto degli eventi che abbiano rilievo sia per il rischio corruzione, sia per il rischio clinico;

d) Istituzione del gruppo multidisciplinare dei Referenti, i quali svolgono, tra l’altro, “attività informativa…per la formazione e il monitoraggio del PTPC e sull’attuazione delle misure”, già attuata con atto deliberativo n.143/DG del 21/01/2016, che ratifica una modalità operativa attiva dal 2015.

Per il monitoraggio del PTPC viene altresì in atto utilizzato lo schema della Relazione annuale del RPC, che costituisce un’utile guida all’autovalutazione dell’efficacia delle misure di prevenzione e all’ individuazione di eventuali scostamenti.

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7. MISURE TRASVERSALI

Questa sezione del Piano contiene le misure indicizzate nel PNA come “Misure obbligatorie e ulteriori”, applicabili trasversalmente ai diversi settori di attività dell’Amministrazione.

7.1 TRASPARENZA

Secondo quanto disciplinato dal D.Lgs. n.33 del 14 marzo 2013, recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, l’A.S.P. di Messina adotta il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.), le cui misure sono collegate con le misure e gli interventi del presente P.T.P.C. e con il ciclo della performance.

La trasparenza è indicata espressamente dal PNA quale prima misura di prevenzione del rischio corruttivo, ed occupa un particolare spazio nella complessiva strategia preventiva in ragione non solo del suo carattere trasversale, ma soprattutto per il complesso di normative e di regolamentazioni in materia.

Il Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2016 2018, come suggerito dal sopra richiamato D.Lgs. 33/2013 e raccomandato dalla Determinazione ANAC n.12/2015, in linea di continuità con i precedenti Piani dell’Azienda, costituisce sezione del presente P.T.P.C.

7.2 CODICE DI COMPORTAMENTO

L’A.S.P. di Messina, al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, in osservanza del D.P.R. n. 62/2013 e sulla base degli indirizzi, dei criteri e delle linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC.), con deliberazione del Commissario Straordinario n.4354/CS del 30/12/2013, ha adottato il proprio Codice di Comportamento.

Per l’adozione del Codice di Comportamento aziendale, si è tenuto conto delle prescritte procedure di partecipazione previste dalla legge, rispettando la tempistica stabilita.

Il Codice di Comportamento è una misura di prevenzione fondamentale in quanto le norme in esso contenute regolano in senso legale ed eticamente corretto il comportamento dei dipendenti e, in conseguenza, indirizzano l’azione amministrativa.

A tale fine, il Codice di Comportamento aziendale prevede espressamente l’obbligo di rispettare le misure contenute nel P.T.P.C. dell’Azienda, di prestare collaborazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria, segnalare al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui si sia venuto a conoscenza.

Il Codice di Comportamento dell’Azienda fornisce precise indicazioni sulle condotte eticamente e giuridicamente adeguate nelle diverse situazioni critiche, individuando nei componenti degli UU.PP.DD del Comparto e della Dirigenza il riferimento per un eventuale confronto in caso di dubbio circa il comportamento da seguire. Alla responsabilità degli UU.PP.DD. è rimessa la verifica nei casi di violazione del Codice di Comportamento, curando in particolare che risulti chiaro quali sono le autorità competenti allo svolgimento del procedimento e all’irrogazione delle sanzioni disciplinari anche nei confronti dei dirigenti. I contenuti del Codice di Comportamento sono stati coordinati con il sistema di misurazione e valutazione della performance, nel senso della rilevanza del rispetto del codice ai fini della valutazione dei risultati conseguiti dal dipendente o dall’ufficio. Infatti, oltre agli effetti di

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natura disciplinare, penale, civile, amministrativa e contabile, le eventuali violazioni al codice rilevano anche in ordine alla misurazione e valutazione della performance. Il Codice di Comportamento incoraggia inoltre l’emersione di valori positivi all’interno e all’esterno dell’amministrazione, chiamando in causa in modo precipuo i Dirigenti. Il Codice di Comportamento incoraggia l’emersione di valori positivi all’interno e all’esterno dell’amministrazione, chiamando in causa in modo precipuo i Dirigenti. Il Codice, infatti, prevede che:

“Il Dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell'azione amministrativa. Il dirigente cura, altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.” (art. 13, comma 4);

“Il Dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all'aggiornamento del personale, all'inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali.” (art. 13, comma 5);

“Il Dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto all'organizzazione, all'attività e ai dipendenti pubblici possano diffondersi. Favorisce la diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell'Azienda.” (art. 13, comma 9);

“È fatto obbligo ai dirigenti, nell’ambito della propria sfera di competenza, segnalare al Responsabile della U.O. U.R.P. & P.T. articoli della stampa o comunicazioni sui media che appaiano ingiustamente denigratori dell’organizzazione o dell’azione dell’Azienda affinché sia diffusa tempestivamente una risposta con le adeguate precisazioni o chiarimenti per mettere in luce il corretto agire dell’Azienda. È fatto obbligo ai dirigenti, nell’ambito della propria sfera di competenza, segnalare i casi di buone prassi o di risultati positivi ottenuti dall’Azienda affinché se ne dia notizia anche sul sito internet dell’amministrazione.” (art. 13, comma 11);

“Il comportamento del Dirigente è improntato al perseguimento dell’efficienza ed efficacia dei servizi istituzionali, nella primaria considerazione delle esigenze dei cittadini utenti, operando costantemente nel rispetto del principio di legalità, buona amministrazione e imparzialità, economicità, razionalità e trasparenza.” (art. 13, comma 12); Il Codice di Comportamento si applica a tutti i dipendenti dell’A.S.P. di Messina e

prevede l’estensione anche nei confronti dei collaboratori e consulenti a qualsiasi titolo dell’amministrazione e dei titolari di organo. Ai sensi della L. n.190/2012, la violazione delle regole del Codice di Comportamento generale approvato con D.P.R. n.62/2013 e del Codice di Comportamento aziendale dà luogo a responsabilità disciplinare. Esso è stato diffuso tramite la pubblicazione sul sito web dell’A.S.P. e capillarmente mediante comunicazione personale a tutti i dipendenti dell’amministrazione. Nel corso del 2015 è stata implementata, per il tramite dell’ U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente, la consegna ai dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, al momento dell’assunzione o di conferimento di incarico, del link per la visione e il download sia del P.T.P.C.–P.T.T.I. e del Codice di Comportamento.

Negli schemi tipo di incarico, contratto, bando è stata inserita la condizione dell’osservanza del Codice di Comportamento, che costituisce clausola per i collaboratori interni ed esterni a qualsiasi titolo dell’Azienda, per i titolari di organo, per i collaboratori delle ditte fornitrici di beni o servizi od opere a favore dell’Azienda, per l’instaurarsi del rapporto di lavoro, nonché è stata prevista la risoluzione o la decadenza dal rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal Codice. Per favorire l’adeguamento completo degli atti alle prescrizioni

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dell’art. 2 del D.P.R. 62/2013, si è provveduto ad inserire specifici obiettivi all’interno del ciclo delle performance.

La formazione per la corretta conoscenza e applicazione del Codice è stata inserita, su input del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, nel Piano Formativo Aziendale 2015: il P.F.A. “Piano Nazionale Anticorruzione e Codice di Comportamento per la Funzione Pubblica", corso di formazione generale svolto in 6 edizioni, è stato seguito da 384 frequentanti, selezionati in base ai criteri forniti dal RPC, tra i dirigenti e i dipendenti delle aree a rischio. Il Piano Formativo Aziendale 2016 prevede lo svolgimento di altre 4 edizioni del corso, al fine di formare e informare altri dipendenti e tenere viva l’attenzione sui temi della legalità.

Il monitoraggio sullo stato di applicazione del Codice, effettuato a partire dall’anno 2014, ha evidenziato una progressiva diminuzione dei procedimenti disciplinari, a riprova dell’efficace penetrazione della misura. Infatti, se anche nel 2015 risultano avviati 4 procedimenti disciplinari per violazioni del Codice di Comportamento in più rispetto al biennio precedente (rispettivamente 12 e 8), sono sensibilmente diminuiti i procedimenti disciplinari per fatti penalmente rilevanti: solo 2 a fronte dei 18 del biennio precedente.

Si è altresì provveduto ad avviare le integrazioni riguardanti le specifiche dell'Ente, con la stesura condivisa del "Regolamento per la partecipazione ad eventi sponsorizzati" e del "Codice di Comportamento ad uso del Personale Ispettivo della Prevenzione Medica e Veterinaria", pronti per l'adozione. E' stata inoltre programmata l'estensione del Codice di Comportamento ai Medici convenzionati e la sua revisione entro il 2016, nell’ambito della quale saranno effettuate ulteriori integrazioni, in relazione alle misure specifiche di trattamento del rischio (come, ad es., gli obblighi di riservatezza relativi all’evento del decesso). 7.3 ROTAZIONE DEI DIPENDENTI Tra le misure atte a prevenire il rischio di corruzione, assume rilievo l’applicazione del principio di rotazione del personale addetto alle aree a rischio.

La ratio delle previsioni normative ad oggi emanate è quella di evitare che possano consolidarsi posizioni di privilegio nella gestione diretta di attività e di evitare che il medesimo funzionario tratti lo stesso tipo di procedimenti per lungo tempo, relazionandosi sempre con i medesimi utenti, riducendo così il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti.

L’A.S.P. di Messina ha previsto, nel proprio Atto Aziendale, in corso di approvazione, la rotazione degli incarichi Dirigenziali apicali, utilizzando parametri di fungibilità delle relative professionalità, quali l’area professionale, tecnica e amministrativa e l’area medica, negli ambiti ospedalieri e dei distretti sanitari.

L’A.S.P. di Messina, inoltre, compatibilmente con la dotazione di risorse umane e con l’esigenza di mantenere continuità e coerenza di indirizzo delle strutture, applica il principio di rotazione prevedendo che nei settori più esposti a rischio di corruzione siano alternate le figure dei responsabili di procedimento, nonché dei componenti delle commissioni di gara e di concorso.

L’attuazione della misura dovrà avvenire, compatibilmente con le risorse umane disponibili, in modo da tener conto delle specificità professionali in riferimento alle funzioni per salvaguardare la continuità della gestione amministrativa e nel rispetto dei CC.CC.NN.LL.. Ove le condizioni organizzative non consentano l’attuazione della sopra citata misura, il Dirigente Responsabile dell’U.O.C. di competenza dovrà relazionarne con adeguata motivazione.

Il Codice di Comportamento dell’A.S.P.di Messina, all’art.8 comma 11 lett. e), in attuazione dell’art.16, comma 1, lettera l quater, del D.Lgs. n.165/2001, i Dirigenti

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Responsabili delle UU.OO. aziendali: ”provvedono al monitoraggio delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione svolte nella struttura cui sono preposti, disponendo, con provvedimento motivato, la rotazione del personale nel caso di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva”.

L’A.S.P. di Messina, a tal fine, adotta le sotto elencate misure: • previsione del criterio di rotazione nell’ambito degli avvisi interni di selezione per il

conferimento di incarichi dirigenziali: • previsione, nell’ambito dei singoli contratti di conferimento di incarichi dirigenziali, della

revoca o dell’assegnazione ad altro incarico a seguito di avvio di procedimento disciplinare o penale per fatti di natura corruttiva;

• previsione di modalità organizzative a livello di singola struttura al fine di definire, secondo un criterio di rotazione, la composizione delle diverse equipes, gruppi o commissioni comunque deputate ad attività ispettive, di vigilanza o di controllo.

7.4 CONFLITTO DI INTERESSI

I dipendenti dell’A.S.P. di Messina, ai sensi dell’art.1, comma 41, della L. n. 190/2012,

che ha introdotto l’art.6 bis nella L. n. 241/90, rubricato “Conflitto di interessi”, sono tenuti a prestare massima attenzione alle situazioni di conflitto di interesse che la legge ha valorizzato con l’inserimento di una nuova e specifica disposizione nell’ambito della legge sul procedimento amministrativo. A tal fine:

a) è stabilito un obbligo di astensione per il responsabile del procedimento, il titolare dell’ufficio competente ad adottare il provvedimento finale ed i titolari degli uffici competenti ad adottare atti endoprocedimentali nel caso di conflitto di interesse anche solo potenziale;

b) è previsto un dovere di segnalazione a carico dei medesimi soggetti. I dipendenti dell’A.S.P. di Messina sono tenuti ad osservare le disposizioni contenute nel Codice di Comportamento aziendale:

Art. 6 Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d'interesse (art. 6 del D.P.R. 62/2013)

1. Il dipendente, all'atto dell'assegnazione all'ufficio, informa per iscritto il Dirigente

Responsabile della U.O. di appartenenza per le determinazioni del caso in ordine al conflitto

ovvero, laddove si tratti di dirigenti apicali, il Responsabile della U.O.C. Gestione Risorse

Umane ed il Responsabile della Prevenzione e della Corruzione, di tutti i rapporti, diretti o

indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia

o abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando: a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o il

convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti

rapporti di collaborazione;

b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in

attività o decisioni inerenti all'ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.

2. Il dipendente è tenuto ad aggiornare la informazione di cui al comma 1 del presente articolo

ogni qualvolta si determinino variazioni rilevanti e, comunque, con cadenza annuale fissata nel

mese di gennaio di ogni anno.

3. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni

in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di

conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di

qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare

pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.

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Art. 7 Obbligo di astensione (art. 7 del D.P.R. 62/2013) 1. Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che

possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo

grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di

frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge

abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi,

ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente,

ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di

cui sia amministratore o gerente o dirigente.

Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Il

dipendente è tenuto a comunicare tempestivamente al Dirigente Responsabile dell’ufficio di

appartenenza ovvero, laddove si tratti di dirigenti apicali, al Dirigente Responsabile della

U.O.C. Gestione Risorse Umane e al Dirigente Responsabile della Prevenzione e Corruzione

dell’Azienda le ragioni che possono comportare un conflitto d’interesse con l’Azienda per le

conseguenti determinazioni.

2. Nei casi previsti dal precedente comma, il dipendente deve darne comunicazione per

iscritto, precisando le ragioni che determinano l’obbligo di astensione, al Responsabile

della U.O. di appartenenza, e, nel caso degli apicali, della struttura sovraordinata o, in

mancanza, al Direttore Sanitario o Amministrativo dell’Azienda, in relazione all’area di

appartenenza.

3. Il Responsabile della Struttura di appartenenza o il Direttore dell’Azienda verifica

l’effettiva sussistenza nel caso concreto delle condizioni che determinano l’obbligo di

astensione e adotta i conseguenti provvedimenti di competenza.

4. L’astensione deve essere annotata, senza indicazione delle cause che l’hanno

determinata, nella pratica e la relativa comunicazione deve essere trasmessa, in forma

integrale, al Responsabile per la prevenzione della corruzione che provvede alla tenuta

del relativo archivio.

L’A.S.P. di Messina intraprende adeguate iniziative per dare conoscenza al personale dell’obbligo di astensione, delle conseguenze scaturenti dalla sua violazione e dei comportamenti da seguire in caso di conflitto di interesse. I Direttori delle UU.OO. dovranno rilevare e comunicare, con cadenza annuale, la sussistenza di eventuali conflitti di interesse verificatisi nelle UU.OO. di competenza, le ragioni che hanno determinato l’obbligo di astensione ed i conseguenti adempimenti adottati.

In coerenza con gli obblighi previsti dal Codice di Comportamento di cui al D.P.R. 62/2013, è necessario rendere conoscibili, attraverso apposite dichiarazioni, le relazioni e/o interessi che possono coinvolgere i professionisti di area sanitaria e amministrativa nell’espletamento di attività inerenti alla funzione che implichino responsabilità nella gestione delle risorse e nei processi decisionali con particolare riferimento in materia di farmaci, dispositivi, altre tecnologie, nonché ricerca, sperimentazione e sponsorizzazione.

L’A.S.P. di Messina, nel corso del 2016, intende chiedere a tutti i professionisti appartenenti all’area sanitaria e amministrativa, tenuti all’applicazione della normativa in materia della trasparenza e prevenzione della corruzione, la compilazione, con cadenza annuale, di una “dichiarazione pubblica di interessi” utilizzando la modulistica standard predisposta da AGENAS .

Tali modelli di dichiarazione, introdotti dal management aziendale per assicurarne la conforme adozione, saranno utilizzati dal RPC per favorire l’implementazione di un flusso di informazioni su cui poter orientare le attività di controllo. 7.5 SVOLGIMENTO DI INCARICHI D’UFFICIO – ATTIVITÀ ED INCARICHI

EXTRAISTITUZIONALI

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Il cumulo in capo ad un medesimo dirigente o funzionario di incarichi conferiti

dall’Azienda può comportare il rischio di un’eccessiva concentrazione di potere su un unico centro decisionale. La concentrazione del potere decisionale aumenta il rischio che l’attività amministrativa possa essere indirizzata verso fini privati o impropri determinati dalla volontà del dirigente stesso. Inoltre, lo svolgimento di incarichi, soprattutto se extra istituzionali, da parte del dirigente o del funzionario può realizzare situazioni di conflitto di interesse che possono compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa, ponendosi altresì come sintomo dell’evenienza di fatti corruttivi.

Per questi motivi, la L. n.190/2012 è intervenuta a modificare anche il regime dello svolgimento degli incarichi da parte dei dipendenti pubblici contenuto nell’art. 53 del D. Lgs. n. 165/2001.

Per disciplinare il conferimento degli incarichi extraistituzionali l’A.S.P.di Messina ha elaborato, a cura dell’UOC Gestione Risorse Umane Personale Dipendente, ed adottato, con deliberazione n.2962/DG del’11/12/2015, un apposito Regolamento aziendale. 7.6 CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI IN CASO DI PARTICOLARI

ATTIVITÀ O INCARICHI PRECEDENTI E SUCCESSIVI AL RAPPORTO DI LAVORO (PANTOUFLAGE – REVOLVING DOORS)

Il D.Lgs. n.39/2013, recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità

di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”, ha disciplinato delle particolari ipotesi di inconferibilità di incarichi dirigenziali o assimilati in relazione all’attività svolta dall’interessato in precedenza e delle ipotesi di inconferibilità di incarichi dirigenziali o assimilati per i soggetti che siano stati destinatari di sentenze di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione..

Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli ai sensi dell’art. 17 del D. Lgs. n. 39/2013. A carico dei componenti di organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono applicate le specifiche sanzioni previste dall’art. 18 del D. Lgs. n. 39/2013.

La situazione di inconferibilità non può essere sanata. Per il caso in cui le cause di inconferibilità, sebbene esistenti ab origine, non fossero note all’amministrazione e si appalesassero nel corso del rapporto, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione è tenuto ad effettuare la contestazione all’interessato, il quale, previo contraddittorio, deve essere rimosso dall’incarico.

L’accertamento avviene mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art. 46 del D.P.R. n. 445/2000, dichiarazione sostitutiva che deve essere pubblicata sul sito dell’Azienda (art. 20 D.Lgs. n. 39/2013), a cura della U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente, secondo modello predisposto dall’Assessorato della Salute..

A tal fine, il Direttore della U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente è tenuto ad assicurare che:

negli interpelli per l’attribuzione degli incarichi siano inserite espressamente le condizioni ostative al conferimento;

i soggetti interessati rendano la dichiarazione di insussistenza delle cause di inconferibilità all’atto del conferimento dell’incarico. Con Delibera n. 149 del 22 dicembre 2014 “Interpretazione e applicazione del decreto

legislativo n. 39/2013 nel settore sanitario”, l’ANAC ha stabilito: “con l’interpretazione formulata dall’Autorità con la citata delibera n. 58/2013, sono

diventate destinatarie delle norme in materia di inconferibilità/ incompatibilità delle

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figure professionali diverse da quelle apicali, che seppur oggetto di potenziali ed effettivi

conflitti d’interesse, non sono state individuate dal legislatore, né nella legge delega, né

nei decreti attuativi e che risulta certamente complesso l’accertamento delle situazioni

di incompatibilità/ inconferibilità basato sull’analisi di piani aziendali e regolamenti che

sono diversi per ogni realtà aziendale sanitaria;

VISTA la sentenza n. 5583/2014 emessa dalla terza sezione del Consiglio di Stato

secondo la quale, in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le

pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, ai sensi dell’art.

1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190, deve ritenersi che non sussista

incompatibilità tra la qualifica di dirigente medico di una ASL e la carica di consigliere

comunale;

Le ipotesi di inconferibilità e di incompatibilità di incarichi presso le ASL, come definite

al precedente punto 1, devono intendersi applicate solo con riferimento agli incarichi di

direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario, attesa la disciplina

speciale dettata dal legislatore delegante all’art. 1, commi 49 e 50 della legge 6

novembre 2012, n. 190, e dagli artt. 5, 8, 10 e 14 del decreto legislativo 8 aprile 2013,

n. 39.”

In tale contesto normativo, l’A.S.P. di Messina acquisisce, annualmente e/o al momento del conferimento dell’incarico, la succitata dichiarazione oltre che del Direttore Generale, Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario, anche dei Direttori delle UU.OO.CC. e delle UU.OO.SS. a valenza dipartimentale al fine di verificare eventuali situazioni di inconferibilità di incarichi in caso di condanna con sentenza anche non passata in giudicato per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale. ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO (PANTOUFLAGE – REVOLVING DOORS)

La Legge n.190/2012 ha introdotto un nuovo comma (16 ter) nell’ambito dell’art.53 del D.Lgs. n.165/2001, volto a contenere il rischio di situazioni di corruzione connesse all’impiego del dipendente successivo alla cessazione del rapporto di lavoro.

Il rischio valutato dalla norma è che durante il periodo di servizio il dipendente possa artatamente precostituirsi delle situazioni lavorative vantaggiose e così sfruttare a proprio fine la sua posizione e il suo potere all’interno dell’amministrazione per ottenere un lavoro per lui attraente presso l’impresa o il soggetto privato con cui entra in contatto.

La norma prevede quindi una limitazione della libertà negoziale del dipendente per un determinato periodo successivo alla cessazione del rapporto per eliminare la “convenienza” di accordi fraudolenti.

La disposizione stabilisce che “I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno

esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni di cui

all'articolo 1, comma 2, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del

rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati

destinatari dell'attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. I

contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal presente comma

sono nulli ed è fatto divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare

con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di restituzione dei

compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti”. L’ambito della norma è riferito a quei dipendenti che nel corso degli ultimi tre anni di

servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’amministrazione con riferimento allo svolgimento di attività presso i soggetti privati che sono stati destinatari di provvedimenti, contratti o accordi.

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I “dipendenti” interessati sono coloro che per il ruolo e la posizione ricoperti nell’amministrazione hanno avuto il potere di incidere in maniera determinante sulla decisione oggetto dell’atto e, quindi, coloro che hanno esercitato la potestà o il potere negoziale con riguardo allo specifico procedimento o procedura (dirigenti, funzionari titolari di funzioni dirigenziali, responsabile del procedimento nel caso previsto dall’art. 125, commi 8 e 11, del D.Lgs. n.163/2006).

“Le prescrizioni ed i divieti contenuti nell’art. 53, comma 16 ter, del d.lgs. 165/2001,

che fissa la regola del c.d. pantouflage, trovano applicazione non solo ai dipendenti che

esercitano i poteri autoritativi e negoziali per conto della PA, ma anche ai dipendenti che pur

non esercitando concretamente ed effettivamente tali poteri sono tuttavia competenti ad

elaborare atti endoprocedimentali obbligatori (pareri, certificazioni, perizie) che incidono in

maniera determinante sul contenuto del provvedimento finale, ancorché redatto e sottoscritto

dal funzionario competente.” (Orientamento ANAC n. 24 del 21 ottobre 2015). I predetti soggetti nel triennio successivo alla cessazione del rapporto con

l’amministrazione, qualunque sia la causa di cessazione (e quindi anche in caso di collocamento in quiescenza per raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione), non possono avere alcun rapporto di lavoro autonomo o subordinato con i soggetti privati che sono stati destinatari di provvedimenti, contratti o accordi.

Al fine di garantire l’esatto rispetto della delineata normativa: Il Direttore della U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente è tenuto ad

assicurare che nei contratti di assunzione del personale sia inserita la clausola che prevede il divieto di prestare attività lavorativa (a titolo di lavoro subordinato o di lavoro autonomo) per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto nei confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti conclusi con l’apporto decisionale del dipendente;

I Direttori delle UU.OO.CC. Provveditorato, Tecnico, Acquisizione Prestazioni Sanitarie e Sociosanitarie sono tenuti ad assicurare che nei bandi di gara o negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedura negoziata, nei contratti/convenzioni con le strutture private accreditate, sia inserita la condizione soggettiva di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi ad ex dipendenti che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto della Azienda nei loro confronti per il triennio successivo alla cessazione del rapporto; pertanto, all’esatto rispetto di tale previsione sono tenuti anche tutti gli altri Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, in presenza di analoghi procedimenti amministrativi ascritti alla loro responsabilità; che venga disposta l’esclusione dalle procedure di affidamento nei confronti dei soggetti per i quali sia emersa la situazione di cui al punto precedente; che venga fornita tempestiva informativa dei fatti al Responsabile della U.O.C. Servizio Legale dell’Azienda, affinché l’A.S.P. agisca in giudizio per ottenere il risarcimento del danno nei confronti degli ex

dipendenti per i quali sia emersa la violazione dei divieti contenuti nell’art.53, comma 16 ter, D.Lgs. n.165/2001.

7.7 INCOMPATIBILITÀ SPECIFICHE PER POSIZIONI DIRIGENZIALI

Ai sensi dell’art.1 del D.Lgs. n.39/2013, per “incompatibilità” si intende “l’obbligo per il

soggetto cui viene conferito l’incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il termine

perentorio di 15 giorni, tra la permanenza nell’incarico e l’assunzione e lo svolgimento di

incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione

che conferisce l’incarico, lo svolgimento di attività professionali ovvero l’assunzione della carica

di componente di organi di indirizzo politico”.

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Le situazioni di incompatibilità sono previste nel Capi V e VI del D. Lgs. n. 39/2013. A differenza che nel caso di inconferibilità, la causa di incompatibilità può essere

rimossa mediante rinuncia dell’interessato ad uno degli incarichi che la legge ha considerato incompatibili tra di loro.

Se si riscontra nel corso del rapporto una situazione di incompatibilità, il Responsabile della prevenzione della corruzione effettua una contestazione all’interessato e la causa deve essere rimossa entro 15 giorni; in caso contrario, la legge prevede la decadenza dall’incarico e la risoluzione del contratto di lavoro autonomo o subordinato (art.19 D.Lgs. n.39/2013).

L’Azienda verifica la sussistenza di eventuali situazioni di incompatibilità nei confronti dei titolari di incarichi previsti nei Capi V e VI del D.Lgs. n.39/2013 per le situazioni contemplate nei medesimi Capi. Il controllo deve essere effettuato:

all’atto del conferimento dell’incarico; annualmente e su richiesta nel corso del rapporto.

Se la situazione di incompatibilità emerge al momento del conferimento dell’incarico, la stessa deve essere rimossa prima del conferimento. Se la situazione di incompatibilità emerge nel corso del rapporto, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, . contesta la circostanza all’interessato ai sensi degli artt.15 e 19 del D.Lgs. n.39/2013 e vigila affinché siano prese le misure conseguenti.

In riferimento all’art.20, comma 2, del d.lgs. n. 39/2013, i soggetti interessati sono tenuti a rendere la dichiarazione sull’insussistenza delle cause di incompatibilità annualmente.

La dichiarazione deve altresì essere resa tempestivamente all'insorgere della causa di incompatibilità, al fine di consentire l’adozione delle conseguenti iniziative da parte dell’Azienda.

La dichiarazione sostitutiva sull’insussistenza di cause di incompatibilità, resa dai soggetti interessati, deve essere pubblicata sul sito istituzionale dell’Azienda (art. 20 D.Lgs. n.39/2013).

L’A.S.P. di Messina, preso atto della Delibera dell’A.N.AC. n.149 del 22 dicembre 2014 “Interpretazione e applicazione del decreto legislativo n. 39/2013 nel settore sanitario”, acquisirà, con cadenza annuale, la dichiarazione di insussistenza di cause di incompatibilità ostative al mantenimento dell’incarico da parte del Direttore Generale, del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario. 7.8 FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONI AGLI UFFICI E

CONFERIMENTO DI INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La Legge n.190/2012, in materia di formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici,

conferimento di incarichi dirigenziali in caso di condanna penale per delitti contro la pubblica amministrazione, ha ex novo introdotto anche delle misure di prevenzione di carattere soggettivo, con le quali la tutela è anticipata al momento di individuazione degli organi che sono deputati a prendere decisioni e ad esercitare il potere nelle amministrazioni.

Tra queste, il nuovo art. 35 bis, inserito nell’ambito del D.Lgs. n.165/2001, pone delle condizioni ostative per la partecipazione a commissioni di concorso o di gara e per lo svolgimento di funzioni direttive in riferimento agli uffici considerati a più elevato rischio di corruzione.

La norma in particolare prevede: “1. Coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati

previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale:

a) non possono fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o

la selezione a pubblici impieghi;

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b) non possono essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla

gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla

concessione o all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o

attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati;

c) non possono fare parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento

di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l'erogazione di sovvenzioni, contributi,

sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque

genere.

2. La disposizione prevista al comma 1 integra le leggi e regolamenti che disciplinano la

formazione di commissioni e la nomina dei relativi segretari”. Inoltre, il D.Lgs. n.39/2013 ha previsto, come già sopra specificato, un’apposita

disciplina riferita alle inconferibilità di incarichi dirigenziali e assimilati Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli ai sensi dell’art.17 del D.Lgs. n.39/2013.

A carico dei componenti di organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono applicate le specifiche sanzioni previste dall’art.18 del medesimo decreto.

A norma del D.Lgs. n.39/2013: in generale, la preclusione opera in presenza di una sentenza, ivi compresi i casi di

patteggiamento, per i delitti contro la pubblica amministrazione anche se la decisione non è ancora irrevocabile ossia non è ancora passata in giudicato;

la specifica preclusione di cui alla lett. b) del citato art. 35 bis riguarda sia l’attribuzione di incarico o l’esercizio delle funzioni dirigenziali sia lo svolgimento di funzioni direttive; pertanto, l’ambito soggettivo della norma riguarda i dirigenti, i funzionari ed i collaboratori (questi ultimi nel caso in cui svolgano funzioni dirigenziali o siano titolari di posizioni organizzative);

in base a quanto previsto dal comma 2 del suddetto articolo, la disposizione riguarda i requisiti per la formazione di commissioni e la nomina dei segretari e pertanto la sua violazione si traduce nell’illegittimità del provvedimento conclusivo del procedimento;

la situazione impeditiva viene meno ove venga pronunciata per il medesimo reato una sentenza di assoluzione anche non definitiva. Se la situazione di inconferibilità si appalesa nel corso del rapporto, il Responsabile della

Prevenzione della Corruzione effettua la contestazione nei confronti dell’interessato e lo stesso deve essere rimosso dall’incarico o assegnato ad altro ufficio.

I Direttori della U.O.C. Provveditorato, della U.O.C. Tecnico, e della U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente dell’A.S.P. di Messina, in base alla rispettiva competenza, nonché tutti i Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, in presenza di situazioni di specie, sono tenuti ad assicurare la verifica della sussistenza di eventuali precedenti penali a carico dei dipendenti e/o dei soggetti cui si intende conferire incarichi .

L’accertamento sui precedenti penali avviene mediante mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art.46 del D.P.R. n. 445/2000 (art.20 D.Lgs. n.39/2013)..

In caso di violazione delle previsioni di inconferibilità, secondo l’art.17 del D.Lgs. n.39/2013, l’incarico è nullo e si applicano le sanzioni di cui all’art.18 del medesimo decreto. A tal fine, I Direttori della U.O.C. Provveditorato, della U.O.C. Tecnico e della U.O.C. Gestione Risorse Umane dell’A.S.P. di Messina, in base alla rispettiva competenza, nonché tutti i Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche sono tenuti, in presenza di situazioni di specie:

a effettuare i controlli sui precedenti penali ed a porre in essere le determinazioni conseguenti in caso di esito positivo del controllo;

ad assicurare che negli interpelli per l’attribuzione degli incarichi siano inserite espressamente le condizioni ostative al conferimento;

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a proporre al Direttore Generale gli atti necessari per adeguare i propri regolamenti sulla formazione delle commissioni per l’affidamento di commesse o di concorso.

7.9 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI (WHISTLEBLOWER)

L’art. 8 del Codice di Comportamento dei dipendenti dell’ A.S.P. di Messina, nel rispetto del disposto dall’art. 54 bis del D.Lvo 165/2001, introdotto dall’art. 1 comma 51 della L. n 190/2012, prevede specificamente il divieto di discriminazione nei confronti del dipendente che segnala illeciti all'interno dell’A.S.P.(whistleblower), assicurando che la denuncia sia sottratta al diritto di accesso, fatta esclusione per quanto previsto nel comma 2 del citato art. 54 bis, ovvero che l’identità del segnalante possa essere rivelata solo ove la sua conoscenza sia indispensabile per la difesa dell’incolpato.

Ferme restando le disposizioni di legge, che obbligano da un lato il dipendente pubblico a denunciare al proprio superiore gerarchico o alla magistratura eventuali situazioni illecite di cui sia venuto a conoscenza per motivi di lavoro, e dall’altro lo tutelano contro l’ingiusto licenziamento (art. 18 dello statuto dei lavoratori), il nuovo contesto introduce un sistema di garanzie di tutela, tese ad evitare anche ritorsioni o abusi “minori”, ed include tra le condotte illecite segnalabili anche le violazioni del Codice di Comportamento.

Il Codice di Comportamento individua infatti specificamente quale misura discriminatoria ogni forma di ritorsione che determini condizioni di lavoro intollerabili avviata nei confronti del dipendente che ha effettuato segnalazioni. Di conseguenza, il dipendente che riferisce al proprio superiore gerarchico condotte che presume illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può quindi essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. La procedura whistleblower introduce canali privilegiati e diretti che non obbligano a seguire la gerarchia interna, in quanto la segnalazione viene inoltrata al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e non attiva immediatamente un procedimento, bensì costituisce un elemento di valutazione che deve essere riscontrato e qualificato giuridicamente dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione. I responsabili delle UU.OO. interessate, in piena autonomia e segretezza, porranno in essere sinergicamente tutte le azioni necessarie ad esperire l’istruttoria, nel pieno rispetto delle regole interne e delle disposizioni di legge in materia penale, tributaria o amministrativa. È importante che gli obblighi di riservatezza siano previsti a carico di tutti coloro che ricevono o vengono a conoscenza della segnalazione e di coloro che successivamente venissero coinvolti nel processo di gestione della segnalazione.

In sede di procedimento disciplinare a carico dell’eventuale responsabile del fatto illecito, l’identità del segnalante non potrà essere rivelata, senza il suo consenso, a condizione che la contestazione dell’addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora invece la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l’identità del segnalante potrà essere rivelata solo ove la sua conoscenza sia indispensabile per la difesa dell’incolpato.

L'Azienda nel 2015 ha completato il ventaglio delle diverse procedure previste dalle norme per tutelare chi segnala illeciti: nel 2014 erano già attuabili le segnalazioni whistleblowing con documento cartaceo e per e mail, nell’ambito del PTPC 2015 2017 è stato adottato il Regolamento e implementato il Sistema informativo dedicato con garanzia di anonimato, quale ulteriore misura al fine di garantire la tutela del segnalante, mediante il quale la scheda di segnalazione, redatta secondo lo schema adottato dalla Funzione Pubblica, può essere compilata e inoltrata on line in forma riservata e criptata. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione è tenuto ad annotare tutte le segnalazioni e i relativi atti in un registro informatizzato riservato. La procedura informatizzata è stata implementata nel sito

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intranet dell’A.S.P.e resa fruibile a tutti gli operatori mediante accesso da qualsiasi computer collegato alla rete aziendale. Sul sito web sono stati inoltre pubblicati sia la modulistica che il regolamento whistleblowing, che prevede e riguarda tutti i canali di segnalazione (cartacei, per e mail, on line). Mediante il whistleblowing sono state inoltrate due segnalazioni anche se non riconducibili alla fattispecie, una delle quali ha comunque consentito di intervenire per ripristinare legalità nei processi interessati.

L’applicazione di tale procedura tutela di fatto l’anonimato del dipendente che segnala illeciti, sostenendo la diffusione di una cultura della segnalazione che scontra tuttavia all’interno dell’amministrazione le resistenze verso una pratica socialmente non accettata, e che necessita quindi di un cambiamento culturale che la faccia accettare come misura preventiva dei fatti corruttivi, condivisa dall’intero sistema aziendale ed inseribile tra le buone pratiche a cui ogni dipendente è responsabilmente chiamato ad aderire, nel superiore interesse dell’amministrazione e dei cittadini. 7.10 LA FORMAZIONE

La formazione riveste un’importanza cruciale nell’ambito della prevenzione della

corruzione, per il ruolo strategico che i percorsi formativi rivestono nel sostenere i processi culturali, le innovazioni organizzative, l’aggiornamento dei contenuti della professione. In tema di anticorruzione, la programmazione formativa dell’A.S.P.è finalizzata a raggiungere i seguenti obiettivi:

l’attività amministrativa svolta da soggetti consapevoli con la conseguente riduzione del rischio che l’azione illecita sia compiuta inconsapevolmente;

la conoscenza e la condivisione degli strumenti di prevenzione (politiche, programmi, misure) da parte dei diversi soggetti che a vario titolo operano nell’ambito del processo di prevenzione;

la creazione di una base omogenea minima di conoscenza, che rappresenta l’indispensabile presupposto per programmare la rotazione del personale;

la creazione della competenza specifica necessaria per il dipendente per svolgere la nuova funzione da esercitare a seguito della rotazione;

la creazione di competenza specifica per lo svolgimento dell’attività nelle aree a più elevato rischio di corruzione;

l’occasione di un confronto tra esperienze diverse e prassi amministrative distinte da ufficio ad ufficio, reso possibile dalla compresenza di personale “in formazione” proveniente da esperienze professionali e culturali diversificate; ciò rappresenta un’opportunità significativa per coordinare ed omogeneizzare all’interno dell’ente le modalità di conduzione dei processi da parte degli uffici, garantendo la costruzione di “buone pratiche amministrative” a prova di impugnazione e con sensibile riduzione del rischio di corruzione;

la diffusione degli orientamenti giurisprudenziali sui vari aspetti dell’esercizio della funzione amministrativa, indispensabili per orientare il percorso degli uffici, orientamenti spesso non conosciuti dai dipendenti e dai dirigenti anche per ridotta disponibilità di tempo da dedicare all’approfondimento;

la riduzione di prassi contrarie alla corretta interpretazione della norma di volta in volta applicabile;

la diffusione di valori etici, mediante la condivisione di principi di comportamento eticamente e giuridicamente adeguati.

Coerentemente con quanto disposto dal P.N.A., e dall’Aggiornamento 2015 al PNA (Determina n.12/2015) il PTPC 2016 2018 continua la programmazione formativa già

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iniziata con i precedenti, ricalcandone strategie, metodologie e strutturazione e ampliando il target dei destinatari. La programmazione formativa nel 2015 è stata caratterizzata dal miglioramento degli

strumenti e da una maggiore articolazione e appropriatezza. Organicamente inserita nel Piano Formativo Aziendale, assegnata negli obiettivi del Piano della Performance, individuata come misura ulteriore per specifiche aree di rischio, è stata strutturata ed erogata in base a criteri definiti dal RPC e comunicati di concerto con il Responsabile dell'UO Formazione. La formazione generale ha compreso una sezione ad hoc per il Codice di Comportamento ed è stata finalizzata a continuare a far conoscere i temi dell' anticorruzione al Personale, dando priorità ai Dirigenti e ai Dipendenti delle aree a rischio (in tutto 384 distribuiti in 6 edizioni del corso “Piano Nazionale Anticorruzione e Codice di Comportamento per la Funzione Pubblica").

La formazione specifica ha approfondito, ai fini del coinvolgimento dei dipendenti all'aggiornamento del Piano, i contenuti della Determinazione ANAC n.12/2015 e ha dedicato ampio spazio all'analisi dei reati a cui espone il fenomeno corruttivo in sanità: il progetto formativo aziendale "Sistema anticorruzione Piano della prevenzione della corruzione e gestione del rischio nell'A.S.P.di Messina", corso di formazione specifica svolto in 2 edizioni, è stato frequentato da 231 dipendenti. Tutto il materiale didattico utilizzato è stato trasmesso ai Responsabili delle Unità Operative, per la relativa diffusione. Infine, sono stati svolti in house incontri formativi tenuti dal RPC e dall’esperto informatico ai referenti delle unità operative sulla corretta pubblicazione dei dati. Particolarmente utile per acquisire strumenti e conoscenze è stato il Corso svolto dal CEFPAS di Caltanissetta "L'anticorruzione della Pubblica Amministrazione" frequentato dal RPC e dai suoi diretti collaboratori nel febbraio 2015.

Il piano formativo 2016 in ambito di trasparenza e anticorruzione, formulato sulla base dei bisogni formativi individuati dal RPC, è inserito anche per l’anno in corso nel Piano Formativo Aziendale, e comprende i due diversi livelli già implementati:

1. livello generale, rivolto a tutti i dipendenti, che contempera l’approccio contenutistico, finalizzato a veicolare conoscenze e competenze, anche in relazione al Codice di Comportamento, con l’approccio valoriale, centrato sulle tematiche dell’etica e della legalità che progressivamente raggiunga tutti i dipendenti, a partire dalle aree a rischio; 2. livello specifico sia per figure professionali, sia per settori di attività, rivolto al Responsabile della Prevenzione, ai referenti, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio, finalizzato ad esaminare ed affrontare problematiche concrete di prevenzione della corruzione nel contesto di attività specifiche. In tale livello si situa il Corso già previsto di concerto con l’UOC Economico Finanziario e Patrimonio a supporto dei PAC aziendali. Gli incontri formativi in house saranno programmati in particolare per accompagnare alla corretta compilazione della modulistica standard e per sostenere i processi di mappatura per quelle unità operative che hanno dimostrato difficoltà in merito.

Il personale da inserire nei percorsi formativi è individuato dal Responsabile della Prevenzione della corruzione, tenendo presente il ruolo affidato a ciascun soggetto e le aree a maggior rischio di corruzione individuate nel Piano: criteri di selezione, debitamente motivati, e nominativi selezionati saranno pubblicati sull’intranet aziendale, per favorire la massima trasparenza dei processi decisionali.

7.11 PATTI DI INTEGRITÀ

I patti d’integrità ed i protocolli di legalità rappresentano un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara di appalto. Il patto di integrità è un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare e permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso in cui qualcuno dei partecipanti cerchi di eluderlo. Si tratta

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quindi di un complesso di regole di comportamento finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo e volte a valorizzare comportamenti eticamente adeguati per tutti i concorrenti.

L’A.V.C.P., con determinazione n.4/2012, si è pronunciata circa la legittimità di prescrivere l’inserimento di clausole contrattuali che impongono obblighi in materia di contrasto delle infiltrazioni criminali negli appalti nell’ambito di protocolli di legalità/patti di integrità.

Nella determinazione si precisa che “mediante l’accettazione delle clausole sancite nei

protocolli di legalità al momento della presentazione della domanda di partecipazione e/o

dell’offerta, infatti, l’impresa concorrente accetta, in realtà, regole che rafforzano

comportamenti già doverosi per coloro che sono ammessi a partecipare alla gara e che

prevedono, in caso di violazione di tali doveri, sanzioni di carattere patrimoniale, oltre alla

conseguenza, comune a tutte le procedure concorsuali, della estromissione dalla gara (cfr Cons. St., sez. VI, 8 maggio 2012, n. 2657; Cons. St., 9 settembre 2011, n. 5066).”

Pertanto: 1) nelle procedure di gara per la fornitura di beni/servizi e per l’esecuzione di lavori si dovrà procedere a fare sottoscrivere, a pena di esclusione, alle Ditte partecipanti il Patto di Integrità secondo modello predisposto dall’Azienda; detto modello debitamente sottoscritto dovrà essere presentato in uno alla documentazione necessaria per la partecipazione alla procedura predetta; 2) negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito dovrà essere inserita la clausola che il mancato rispetto del patto d’integrità sottoscritto dà luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto; 3) la mancata previsione negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito della predetta clausola di salvaguardia, e/o la mancata verifica della sottoscrizione del Patto d’Integrità costituiscono violazioni dei doveri del pubblico dipendente.

In particolare, i Direttori della U.O.C. Provveditorato, della U.O.C. Tecnico, della dell’A.S.P. sono tenuti ad assicurare che negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito sia inserita la clausola di salvaguardia che il mancato rispetto del protocollo di legalità o del patto di integrità dà luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto.

Al rispetto di tale disposizione sono, altresì, tenuti tutti i Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, in presenza di situazioni di specie. 7.12 AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTO CON LA SOCIETÀ

Poiché uno degli obiettivi strategici principali dell’azione di prevenzione della corruzione è quello dell’emersione dei fatti di cattiva amministrazione e di fenomeni corruttivi, è particolarmente importante il coinvolgimento degli operatori e dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza (i cosiddetti stakeholder).

In questo contesto, si collocano le azioni di sensibilizzazione, che sono volte a favorire il dialogo sia nel contesto interno sia con l’esterno, per implementare un rapporto di fiducia e promuovere la cultura della legalità e che possono portare all’emersione di fenomeni corruttivi altrimenti “silenti”. Tali azioni sono state supportate da un percorso di valorizzazione sinergica delle strutture e delle funzioni aziendali legate alla Comunicazione, al fine di coordinarle all’interno di una rete in grado di sostenere nel tempo il cambiamento culturale del contesto interno ed esterno dell’organizzazione. Infatti il P.T.P.C. 2015 2017 aveva individuato nel Piano Aziendale della Comunicazione, nell’ unità operativa URP & Pubblica Tutela e nel sito web aziendale gli strumenti attraverso i quali rendere sistematica e continuativa l’attività di sensibilizzazione sui temi della legalità, che il PTPC 2016 2018 riprende in funzione di una progressiva integrazione.

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In linea con gli assunti della comunicazione organizzativa, intesa come “l’insieme dei

processi strategici e operativi che creano, scambiano e fanno condividere i messaggi

informativi e valoriali all’interno delle diverse reti di relazioni che costituiscono l’essenza

dell’organizzazione e della sua collocazione nell’ambiente”, e finalizzata dunque a condividere in modo consapevole l’identità e la mission dell’organizzazione, e coerentemente con le indicazioni dell’Aggiornamento al PNA (Determinazione ANAC n.12/2015), che raccomandano di considerare le misure di controllo del rischio corruttivo quali misure organizzative finalizzate al miglioramento dei processi aziendali e al loro funzionamento nella logica dell’accountability, della legalità e della responsabilità sociale, il PTPC 2016/2018 individua, per le aree mappate come aree di rischio, tanto le misure organizzative quanto gli strumenti di comunicazione interna ed esterna che ne accompagneranno l’implementazione. L’ottica è dinamica e vede la buona comunicazione sostenere la buona amministrazione, fondendosi con essa, e viceversa.

Gli ambiti interessati saranno prevalentemente la comunicazione interna e quella esterna, i cui stakeholder verranno raggiunti mediante tutti i canali già attivati o attivabili, utilizzando e affiancando altresì, ove opportuno, le azioni previste dalle diverse sezioni del Piano della Comunicazione. Quest’ultima modalità è stata già sperimentata a proposito del progetto Navigazione Facile, che ha messo insieme varie azioni previste dal Piano di Comunicazione 2015 in seno agli obiettivi della comunicazione esterna per Amministrazione Trasparente, Carta dei Servizi, URP & P.T., sito WEB, dando vita ad un sistema di accesso facilitato e completo alle informazioni relative ai servizi e alle prestazioni dell’ASP, fruibile on line da tutti i cittadini. Al progetto, ormai prossimo al varo, il Responsabile della Trasparenza ha collaborato popolando il sito con le procedure ad istanza di parte, complete di indirizzario, nominativi dei funzionari e dei responsabili, orari di apertura degli uffici, modulistica e tempi procedimentali, avvalendosi in questo della collaborazione dei Volontari del Servizio Civile Nazionale.

L’ implementazione continua e coerente con le indicazioni dell’Autorità, della sezione Amministrazione Trasparente ha permesso di rendere accessibili e trasparenti i processi dell’ASP, consentendo ai cittadini e, in genere, a tutti i portatori di interesse, di esercitare un effettivo potere di controllo sull’attività amministrativa, che sarà ulteriormente esteso nel 2016 mediante l’attivazione della casella “Contattaci” sull’home page del sito web aziendale.

Nel corso del 2016, la completa implementazione della sezione Amministrazione Trasparente collegata al Progetto Navigazione facile, unitamente al relativo monitoraggio con il coinvolgimento del pubblico al quale il progetto si rivolge, è individuato quale ulteriore obiettivo di comunicazione esterna.

Le azioni necessarie per assicurare il coinvolgimento degli Operatori nella gestione, alimentazione e aggiornamento delle informazioni (istruzioni operative, leve motivazionali, formazione…) saranno invece obiettivo della comunicazione interna e si concentreranno prioritariamente nella creazione dei flussi per il monitoraggio dell’applicazione delle misure di controllo del rischio, concertati tra il RPC, il Controllo di Gestione e i Responsabili delle Strutture.

Particolare spazio si è dato nel Piano al ruolo svolto dall’U.O. U.R.P. & P.T., che rappresenta, per missione istituzionale, la prima interfaccia con la cittadinanza, e può essere fondamentale nel veicolare l’immagine dell’amministrazione e della sua dimensione valoriale: i principi di centralità della persona, uguaglianza ed imparzialità, continuità, trasparenza, equità, diritto di scelta, efficienza, efficacia e partecipazione, utilizzando come criteri metodologici quelli della correttezza dell’azione amministrativa, della formazione continua, della comunicazione, della applicazione della metodologia continua della qualità, della semplificazione dell’azione amministrativa, della legalità ed integrità, della lealtà e del rispetto della privacy. Al contempo, ricevendo e trattando le segnalazioni e i reclami per disservizi o scarsa qualità delle prestazioni, l’URP rappresenta anche un canale di ascolto del cittadino ed un importante strumento di mediazione in grado di ristabilire fiducia e legittimazione.

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Considerato che l'azione di prevenzione e contrasto della corruzione richiede proprio un’apertura di credito e di fiducia nella relazione con i cittadini, le associazioni di tutela degli utenti e le imprese, che possa nutrirsi anche di rapporto continuo, alimentato dal funzionamento di stabili canali di comunicazione, l’ URP costituisce un fondamentale canale per predisporre un sistema di segnalazione da parte del cittadino di episodi di cattiva amministrazione, la cui attivazione è prevista dal Piano nel corso del 2016.

8 TEMPI 8.1 MONITORAGGIO DEL RISPETTO DEI TERMINI PER LA CONCLUSIONE DEI

PROCEDIMENTI

La legge n.190/2012 è intervenuta anche sulla disciplina del procedimento amministrativo prevedendo, all’art.1 comma 9 lettera d), quale misura trasversale prevista nel PTPC la necessità “di monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti”

Relativamente alle conseguenze per il ritardo dell’Amministrazione nella conclusione del procedimento la Legge n.241/1990, inoltre, prevede all’art 2 bis oltre al risarcimento previsto dal comma 1, anche un indennizzo per il mero ritardo (comma 1 bis) (introdotto dall’art 28 della legge n.98/2013 (decreto del fare) . “La mancata o tardiva emanazione del provvedimento costituisce elemento di valutazione della performance individuale, nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo contabile del dirigente e del funzionario inadempiente” (legge n.241/1990).

I Responsabili UU.OO.CC. individuano i termini per la conclusione dei procedimenti di competenza e provvedono al monitoraggio periodico del loro rispetto con cadenza quadrimestrale, avendo cura anche di trasmettere le risultanze al RPC mediante reports all’uopo predisposti.

9. PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ

9.1 FINALITA’ E PRINCIPI GENERALI DEL P.T.T.I.

Il presente documento ha lo scopo di definire modalità, strumenti e tempistica con cui

l’A.S.P. di Messina intende favorire la trasparenza e l’integrità della propria azione amministrativa.

La predisposizione del presente Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.) recepisce quanto previsto dal D.Lgs. 14 marzo 2013, n.33 e s.m.i. (pubblicato su G.U. del 5 aprile 2013), recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, col quale, nel ribadire che la trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato evidenziato che essa è finalizzata alla realizzazione di una amministrazione aperta e al servizio del cittadino (art.1, c. 2 del D.Lgs. n.33/2013).

Il D.Lgs. n.33/2013, con le successive modifiche ed integrazioni intervenute, ha complessivamente operato una sistematizzazione dei principali obblighi di pubblicazione vigenti, introducendone anche di nuovi e ha disciplinato per la prima volta l’istituto dell’accesso

civico (art. 5); inoltre, modificando la disciplina recata dall’art.11 del D.Lgs. n.150/2009, ha

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precisato compiti e funzioni dei Responsabili della Trasparenza e degli O.I.V. (Organismi Indipendenti di Valutazione), prevedendo la creazione, sui siti web istituzionali, della sezione “Amministrazione trasparente”, realizzata secondo le disposizioni impartite nell’allegato “A” del predetto decreto, che sostituisce la precedente sezione “Trasparenza, valutazione e merito” prevista dall’art.11, c. 8 del D.Lgs. n.150/2009.

Inoltre, in attuazione della delega contenuta nella legge n.190/2012, nel modificare parzialmente la disciplina del P.T.T.I contenuta nell’art.11 del D.Lgs. n.150/2009, il D.Lgs. n.33 specifica che le misure del Programma Triennale della Trasparenza e dell’Integrità (P.T.T.I.) sono collegate al Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) e che, a tal fine, il Programma costituisce, di norma, una sezione di detto Piano. Conferma inoltre, con l’art.10, l’obbligo per ciascuna amministrazione di adozione, entro il 31 gennaio di ogni anno, del citato documento programmatico, da aggiornare annualmente, nel quale devono essere pianificate azioni per garantire:

a) un adeguato livello di trasparenza, anche sulla base delle linee guida elaborate dalla Commissione di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150;

b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità. Gli interventi pianificati dal P.T.T.I. sono collegati con le misure previste dal P.T.P.C., di cui costituisce apposita sezione,come in ultimo raccomandato dall’Aggiornamento 2015 al PNA.

Per la struttura del presente P.T.T.I. si è tenuto conto delle indicazioni riportate nella delibera CiVIT n.50/2013, nella parte in cui viene delineato l’indice ivi riportato, e modificato solo in relazione alla descrizione del contesto dell’amministrazione (contenuta nel PTPC secondo le ultime indicazioni fornite dalla Determinazione ANAC n.12/2015), al fine di garantire l’uniformità e la comparabilità dei Programmi.

Gli obiettivi del presente P.T.T.I. sono formulati in collegamento con la programmazione strategica e operativa dell’A.S.P., definita in via generale nel Piano della Performance.

Principio generale di trasparenza e limiti Ai sensi dell’art.1 comma 1 del D.Lgs. n.33/2013, la “trasparenza è intesa come

accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche

amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle

funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”, tenuto conto delle “disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d’ufficio, di segreto statistico e di protezione dei dati personali”, di cui al successivo comma 2 del citato articolo, fermo restando, altresì, il rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali previste dalla disposizione contenuta nell’art.4. comma 4 del D.Lgs. n.33/2013, secondo la quale “nei casi in cui norme di

legge o di regolamento prevedano la pubblicazione di atti o documenti, le pubbliche

amministrazioni provvedono a rendere non intelligibili i dati personali non pertinenti o, se

sensibili o giudiziari, non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della

pubblicazione”, nonché di quanto previsto dall’art. 4, c. 6, del medesimo decreto, in base al quale è previsto un divieto di “diffusione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita

sessuale”. Il diritto alla Trasparenza va contemperato con il diritto alla privacy, come tutelato dal D.lgs.196/2003, e tenendo conto delle ultime disposizioni in materia tra cui le “Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati” (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno 2014). Pertanto, L’A.S.P., nel pubblicare notizie, dati, informazioni e quant’altro sul proprio sito istituzionale, deve porre particolare attenzione nel selezionare ed escludere quei dati indicati come “sensibili” ai sensi del suddetto D.Lgs. e la cui conoscenza non garantisca il “principio di pertinenza e non eccedenza”.

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La trasparenza così intesa favorisce la partecipazione dei cittadini all’attività dell’amministrazione ed è pertanto funzionale a tre scopi:

1. Sottoporre a controllo diffuso ogni fase del ciclo di gestione della performance per consentirne il miglioramento;

2. Assicurare la conoscenza con funzione informativa dei servizi resi dall’amministrazione, delle loro caratteristiche quantitative e qualitative, nonché delle loro modalità di erogazione;

3. Prevenire fenomeni corruttivi e promuovere l’ integrità. Pertanto, il concetto di Trasparenza assume una dimensione più ampia rispetto a quella

collegata al diritto di accesso alle informazioni in funzione della titolarità di un interesse specifico e soggettivo (legge n.241 del 1990). Il presente P.T.T.I., che costituisce un aggiornamento del precedente documento programmatico 2015 2017, è redatto secondo le linee d’indirizzo emanate in materia dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT), oggi A.N.AC., con i sottoelencati provvedimenti:

Delibera CiVIT n.6/10 denominata “Prime Linee di intervento per la trasparenza e

l’integrità”; Delibera CiVIT n.105/10 riguardante le “Linee guida per la predisposizione del

programma triennale per la trasparenza e l’integrità” che indica il contenuto minimo e le caratteristiche essenziali del programma triennale per la trasparenza e l’integrità, partendo dall’individuazione dei dati che devono essere pubblicati sul sito istituzionale delle amministrazioni, nonché delle modalità di pubblicazione, fino alla definizione delle iniziative informative e promozionali sulla trasparenza;

delibera CiVIT n.120/2010 recante “Programma triennale per la trasparenza:

consultazione delle associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e

degli utenti e nomina del responsabile per la trasparenza”; delibera CiVIT n.2/2012 inerente alle “Linee guida per il miglioramento della

predisposizione e dell’aggiornamento del programma triennale per la trasparenza e

l’integrità “, riportante indicazioni integrative delle linee guida precedentemente adottate;

delibera CiVIT n.4/2012, inerente le ”Linee guida relative alla redazione della

Relazione degli OIV sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione,

trasparenza e integrità dei controlli interni e sull’Attestazione degli obblighi relativi alla

trasparenza e all’integrità (art. 14, comma 4, lettera a e lettera g del D.Lgs. n.

150/2009)”;

delibera CiVIT n.50/2013, recante “Linee guida per l’aggiornamento del Programma

Triennale per la trasparenza e l’integrità 2014 2016”; n. 71/2013 inerente “Attestazioni

OIV sull’assolvimento di specifici obblighi di pubblicazione per l’anno 2013 e attività di

vigilanza e controllo della Commissione”;

delibera CiVIT n.71/2013 inerente “Attestazioni OIV sull’assolvimento di specifici

obblighi di pubblicazione per l’anno 2013 e attività di vigilanza e controllo della

Commissione”;

delibera A.N.AC. n.77/2013 inerente “Attestazioni OIV sull’assolvimento degli obblighi

di pubblicazione per l’anno 2013 e attività di vigilanza e controllo dell’Autorità”

delibera A.N.AC. n.144/2014: “Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di

indirizzo politico nelle pubbliche amministrazioni” – 20 ottobre 2014

delibera A.N.AC. n.148/2014: “Attestazioni OIV, o strutture con funzioni analoghe,

sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione per l’anno 2014 da parte delle

pubbliche amministrazioni e attività di vigilanza e controllo dell’Autorità”

delibera A.N.A.C. n. 43/2016 “Attestazioni OIV, o strutture con funzioni analoghe,

sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 gennaio 2016 e attività di

vigilanza dell’Autorità”

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Il presente P.T.T.I. recepisce ed integra anche quanto previsto in tema di adempimenti connessi all’art.18 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n.83 (cosiddetto “Decreto

Sviluppo”) convertito, con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2012, n.134 e alla successiva direttiva prot. n.4355 del 18/01/2013 dell’Assessorato della Salute – Dipartimento Regionale per la Pianificazione Strategica, al fine di garantire la trasparenza della gestione dei contratti, per cui l’erogazione di somme dovute a qualunque titolo da parte della amministrazioni pubbliche è soggetta alla pubblicazione sul proprio sito internet, come previsto ai commi 2,3,4,5,6 e 7 del sopra citato articolo 18, i cui dati vengono pubblicati nella sezione “Dati ulteriori” del P.T.T.I.

Inoltre, sulla normativa in materia di trasparenza e pubblicazione dei dati, di recente sono intervenuti: D.L. 24 aprile 2014, n.66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n.89, che,

con l’art.8, comma 1, lettere a), b) e c), ha disposto le seguenti modifiche al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33:

a) l'articolo 29, il comma 1 e' sostituito dal seguente: “1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i documenti e gli allegati del bilancio

preventivo e del conto consuntivo entro trenta giorni dalla loro adozione, nonche' i dati relativi

al bilancio di previsione e a quello consuntivo in forma sintetica, aggregata e semplificata,

anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche, al fine di assicurare la piena accessibilita' e

comprensibilita'";

b)all'articolo 29, dopo il comma 1 e' inserito il seguente:

"1 bis. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e rendono accessibili, anche

attraverso il ricorso ad un portale unico, i dati relativi alle entrate e alla spesa di cui ai

propri bilanci preventivi e consuntivi in formato tabellare aperto che ne consenta

l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo, ai sensi dell'articolo 7, secondo uno

schema tipo e modalita' definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da

adottare sentita la Conferenza unificata";

c)l'articolo 33, il comma 1 e' sostituito dal seguente:

"1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano, con cadenza annuale, un indicatore dei propri

tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture, denominato

'indicatore annuale di tempestivita' dei pagamenti'. A decorrere dall'anno 2015, con

cadenza trimestrale, le pubbliche amministrazioni pubblicano un indicatore, avente il

medesimo oggetto, denominato 'indicatore trimestrale di tempestivita' dei pagamenti'. Gli

indicatori di cui al presente comma sono elaborati e pubblicati, anche attraverso il ricorso a

un portale unico, secondo uno schema tipo e modalita' definiti con decreto del Presidente

del Consiglio dei ministri da adottare sentita la Conferenza unificata".

Con D.P.C.M. 22 settembre 2014 (G.U. n.265 del 14/11/2014), sono stati definiti gli schemi e le modalità delle sopra indicate pubblicazioni. In linea con quanto disposto con le superiori normative, il presente P.T.T.I. è stato redatto tenuto conto delle modifiche e/o integrazioni intervenute, delle intese in sede di Conferenza unificata del 24 luglio 2013, previste dall’art.1, c.61, della legge n.190/2012 e della Legge 28.12.2015 n.208 (Legge di stabilità 2016), “Obblighi di pubblicazione”.

Accesso Civico Il decreto legislativo n.33/2013, all’art. 5, ha introdotto un nuovo istituto denominato Accesso Civico, disciplinandone le relative modalità di applicazione, e più precisamente “L’obbligo previsto dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare

documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi

in cui è stata omessa la loro pubblicazione”.

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In base a tale nuovo precetto “la richiesta di accesso civico non è sottoposta ad alcuna

limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, è

gratuita e va presentata al responsabile della trasparenza dell’amministrazione obbligata alla

pubblicazione di cui al comma 1, che si pronuncia sulla stessa. L’amministrazione, entro trenta giorni, procede alla pubblicazione nel sito del

documento, dell’informazione o del dato richiesto e lo trasmette contestualmente al

richiedente, ovvero comunica al medesimo l’avvenuta pubblicazione… La richiesta di accesso

civico comporta, da parte del Responsabile della Trasparenza, l’obbligo di segnalazione…”. La pubblicazione sul sito istituzionale delle informazioni relative agli aspetti organizzativi

e gestionali, a procedure e provvedimenti, agli indicatori concernenti l'utilizzo delle risorse, e ai diritti dei cittadini, nella sezione “Amministrazione Trasparente” , costituisce, quindi, elemento centrale della trasparenza.

Pertanto, la pubblicazione on line dei dati e delle informazioni indicate dal D.Lgs. n.33/2013 consente a tutti i cittadini una effettiva conoscenza dell'azione amministrativa con il fine di sollecitare e agevolare le modalità di partecipazione e coinvolgimento della collettività, offrendo agli stakeholder la possibilità di conoscere le azioni ed i comportamenti strategici adottati.

Nell’apposita sezione del sito sono stati, a tal fine, riportati i contatti del Responsabile della Trasparenza e del Titolare del potere sostitutivo per l’Accesso Civico, nonché la relativa modulistica per l’Accesso Civico da inoltrare al Responsabile della Trasparenza o, nel caso di ritardo o mancata risposta nel termine di 30 giorni (art.5, c.4) di quest’ultimo, al Titolare del potere sostitutivo per Accesso Civico.

9.2 PRINCIPALI INNOVAZIONI DEL PROGRAMMA Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza è stato rinominato con deliberazione n.1816/DG del 22/07/2015. Con deliberazione n.3342/CS del 03/10/2013, è stato costituito il Gruppo Aziendale della Trasparenza. Sono stati individuati dai responsabili delle varie articolazioni aziendali (Dipartimenti, UU.OO.CC., Dipartimenti, Distretti Sanitari, Presidi ospedalieri, ed altre strutture anche semplici) referenti, per ciascuna struttura di rispettiva competenza, al fine di creare una rete aziendale per facilitare e snellire l’assolvimento degli adempimenti in tema di trasparenza e, nella fattispecie, di dati ed informazioni obbligo di pubblicazione, come meglio indicati nell’allegato 1 della delibera CiVIT n.50/2013. Il Responsabile della Trasparenza, svolge le seguenti funzioni:

• elabora e aggiorna il P.T.T.I. in raccordo con il Piano della Prevenzione della Corruzione;

• effettua il monitoraggio sull'attuazione degli obblighi di trasparenza e delle ulteriori misure e iniziative di promozione della trasparenza;

• controlla la regolare attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto stabilito dal D.Lgs. 33/2013;

• segnala i casi di inadempimento o di parziale adempimento degli obblighi in materia di pubblicazione previsti dalla normativa, agli UU.PP.DD. del Comparto e delle Dirigenze ai fini dell'eventuale attivazione del procedimento disciplinare. Per i casi più gravi, effettua la segnalazione alla Direzione Strategica e/o all'O.I.V. ai fini dell'attivazione delle altre forme di responsabilità.

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Propedeutica per la stesura del presente Programma della Trasparenza, oltre all’apporto fornito dal Gruppo Aziendale della Trasparenza, riguardo al monitoraggio dell’implementazione dei precetti in tema di trasparenza in seno all’A.S.P., è risultata l’integrazione con la U.O. Programmazione e Controllo di Gestione, relativamente alla connessione col Piano della Performance, e con la U.O. Formazione e Aggiornamento riguardo ai processi formativi correlati sia al P.T.T.I che al P.T.P.C., con l’U.O. URP & Pubblica Tutela, a cui sono state demandate le verifiche relative al monitoraggio dei tempi procedimentali.

9.2.1 SOGGETTI COINVOLTI NELL’INDIVIDUAZIONE DEI CONTENUTI DEL

PROGRAMMA Un contributo fondamentale nell’individuazione dei contenuti del P.T.T.I. è quello svolto dalle unità operative deputate alla produzione dei dati. Infatti, ciascun dato viene prodotto a cura del Dirigente responsabile che ne attesta la veridicità, la congruenza la completezza e la correttezza. I dirigenti delle diverse Strutture garantiscono, ai sensi dell’art.43, comma 3 D.L.gs n.33/13, il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge e sono soggetti all’applicazione della sanzioni di cui all’art.47 del medesimo decreto. Sono inoltre responsabili dell’attuazione della parte del Programma triennale con riferimento alle informazioni di propria competenza. L’esperto informatico per la trasparenza fornisce i necessari supporti informatici e tecnici di competenza al processo di produzione dei dati da pubblicare. I relativi flussi informativi rientrano nel processo di “Valutazione della Performance della Dirigenza Aziendale” con indicatori di misura e di risultati definiti nella scheda di budget. La struttura delle informazioni previste sul sito nell’apposita sezione denominata “Amministrazione Trasparente”, viene organizzata in sottosezioni all’interno delle quali sono inseriti i documenti, le informazioni e i dati previsti dal Decreto legislativo n. 33/2013, secondo quanto indicato nella tabella 1 di cui all’allegato alla citata normativa, nonché secondo quanto esplicitato nelle delibere dell’ ANAC. Le citate tipologie di dati, nonché quelli c.d. “ulteriori”, di cui l’Amministrazione intenderà dare evidenza, sono pubblicati dalle UU.OO. competenti per il tramite dei soggetti individuati dai Direttori delle strutture aziendali, secondo la tempistica di legge, su formato elettronico aperto, con indicazione del nominativo del responsabile del relativo procedimento, della data di produzione, nonché di eventuale aggiornamento alle scadenze periodiche. Il Responsabile della Trasparenza, provvederà, con le modalità ritenute opportune, con cadenza periodica o tempestivamente, secondo necessità, ad effettuare un monitoraggio a campione , con riferimento a:

• Tipologia del dato; • Completezza del dato; • Certezza della produzione del dato.

Per l’ individuazione dei contenuti del P.T.T.I. sono coinvolti: • la Direzione Generale; • la Direzione Sanitaria; • la Direzione Amministrativa; • i Direttori Dipartimenti Strutturali e Funzionali; • i Direttori dei Distretti Sanitari; • i Direttori dei Presidi Ospedalieri; • la U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente; • la U.O.C. Gestione Risorse Economiche, Finanziarie e Patrimoniali; • la U.O.C. Provveditorato;

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• la U.O.C. Tecnico; • la U.O.C. Acquisizione prestazioni sanitarie e socio sanitarie; • la U.O.C. Patrimonio Informatico; • la U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Convenzionato; • la U.O.S. URP e PT; • la U.O.S. Programmazione e Controllo di Gestione; • la U.O.S. Formazione e Aggiornamento; • tutte le rimanenti UU.OO. in base alle proprie competenze in materia di trasparenza.

I Direttori delle UU.OO.CC., Responsabili della trasparenza per gli atti afferenti alla propria UO, sono altresì tenuti a collaborare fattivamente e tempestivamente con il Responsabile per la Trasparenza. 9.2.2 FASI, ATTIVITÀ E SOGGETTI COMPETENTI

La formazione ed attuazione del presente P.T.T.I. consta di una serie di fasi strettamente connesse fra di loro; per ciascuna fase sono individuati i soggetti responsabili, i loro ruoli e le attività connesse, come meglio specificato nel seguente prospetto.

FASE

ATTIVITA’

RESPONSABILITA’

Individuazione contenuti del P.T.T.I.

Declinazione degli obiettivi strategici in materia di trasparenza

Collegamento con il sistema delle performance

Rilevazione bisogni di trasparenza

Direzione strategica/ Responsabile della Trasparenza

Redazione del P.T.T.I. Predisposizione dei contenuti sulla base dell’apporto delle singole UU.OO secondo le rispettive competenze

Responsabile della Trasparenza

Adozione del P.T.T.I. Adozione del Direttore Generale contestuale all’adozione del PTPC, di cui costituisce sezione

Direzione strategica

Attuazione del programma Triennale

Attuazione delle iniziative del programma, elaborazione, aggiornamento, e pubblicazione dati

Strutture ed uffici competenti

Monitoraggio ed audit del P.T.T.I.

Attività di monitoraggio periodico da parte di soggetti interni all’azienda rispetto ai dati pubblicati e all’attuazione del programma

Reportistica periodica di monitoraggio

e trasmissione all’OIV

Attestazione O.I.V. sull’assolvimento obblighi di pubblicazione

Responsabile della trasparenza / Gruppo Az.le Trasparenza Responsabile della

trasparenza / Gruppo Az.le Trasparenza/UO URP & PT O.I.V.

9.2.3 I COLLEGAMENTI CON IL PIANO DELLA PERFORMANCE

Con delibera n° 6/2013, la C.I.V.I.T. (ora A.N.AC.), a seguito delle disposizioni introdotte dai nuovi provvedimenti normativi tra cui la L.190/2012, ha posto l'attenzione sulla necessità di un'efficace integrazione tra gli strumenti di avvio del ciclo di gestione della

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performance richiamando in proposito il D.Lgs. n.150/2009, che individua nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità uno dei quattro strumenti per attuare il ciclo di gestione della performance, insieme con il Piano e la relazione sulla performance, il Sistema di misurazione e valutazione della performance e gli standard di qualità dei servizi.

I collegamenti con il ciclo della performance sono stati diffusamente presentati nel capitolo 6 del PTPC, a cui si rimanda anche in merito agli obiettivi della trasparenza processo di attuazione del Programma triennale, pubblicazione dei dati intesa come risultato dell’attuazione del programma, iniziative in tema di integrità – in quanto parte integrante del Piano di prevenzione, e, al particolare riguardo delle iniziative in tema di integrità, al successivo capitolo 9.3. 9.2.4 MODALITÀ DI COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER E I RISULTATI DI TALE

COINVOLGIMENTO

Così come esposto nella premessa per la stesura definitiva del presente P.T.P.C./P.T.T.I., l’ASP di Messina al fine di promuovere la partecipazione attiva di tutti i portatori d’interesse delle attività e dei servizi offerti, dal 28 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, ha avviato una consultazione pubblica per acquisire eventuali proposte, riflessioni e contributi degli attori del sistema sanitario a seguito della quale non è pervenuta alcuna proposta, riflessione o contributo. In adesione al principio di usabilità delle informazioni e tenuto conto del processo di verifica e aggiornamento annuale del P.T.T.I., risulta particolarmente importante l’attività di raccolta dei feedback dei cittadini e degli stakeholder sul livello di utilità e di utilizzazione dei dati pubblicati, nonché eventuali reclami sulla qualità delle informazioni pubblicate, ovvero in merito ai ritardi e alle inadempienze riscontrate. In senso lato, la partecipazione degli stakeholder consente di individuare i profili di trasparenza che rappresentano un reale e concreto interesse per la collettività. Tale contributo comporta un duplice vantaggio: una corretta individuazione degli obiettivi strategici e un’adeguata partecipazione dei cittadini, ma richiede la capacità di segmentare gli stakeholder interni ed esterni, al fine di ottenere un quadro rappresentativo dei diversi interessi, dei settori coinvolti e delle caratteristiche degli attori presenti sul territorio, portatori di interessi rilevanti (dipendenti, organizzazioni sindacali, cittadini, pazienti, enti, istituzioni e associazioni, fornitori, imprese del territorio, associazioni di tutela dei diritti dei malati e degli interessi dei consumatori, mass media), rispetto ai quali articolare la propria strategia comunicativa. Gli stakeholder sono coinvolti sulla specifica tematica “Trasparenza e integrità” secondo tre differenti modalità: mediante le segnalazioni raccolte sui temi della trasparenza e integrità formalizzate dagli

interessati agli URP con messaggi di posta elettronica, comunicazioni scritte, o telefonicamente. Questa modalità di coinvolgimento è da ritenersi cruciale in quanto favorisce, nel tempo, anche l’individuazione di potenziali target di portatori di interesse non ancora considerati in forma strutturata. In questo contesto si collocano anche le indagini di customer satisfaction. attraverso la sezione “Amministrazione Trasparente” contenente tutti i dati, i link e le

informazioni. Tramite questa modalità l'Azienda si manifesta in modo del tutto trasparente agli stakeholders. in occasione di incontri, tavoli di lavoro, conferenze di servizi a livello locale, regionale e

nazionale, dove si realizza il raggiungimento di un grado massimo di coinvolgimento dei portatori di interesse. Sono inoltre favorite iniziative di ascolto con il coinvolgimento del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le

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discriminazioni, e con il Comitato Consultivo Aziendale, che consente di raggiungere e coinvolgere le più rappresentative associazioni di volontariato presenti nel territorio. 9.2.5 TERMINI E MODALITÀ DI ADOZIONE DEL PROGRAMMA DA PARTE DEGLI

ORGANI DI VERTICE In conformità a quanto previsto dall’art.10 comma 2 del D.Lgs. n.33/2013, nonché, esplicitato nella delibera CiVIT n.50/2013 e raccomandato dalla Determinazione ANAC n.12/2015, il presente P.T.T.I. costituisce una sezione dello stesso P.T.P.C.. e ne segue l’iter di adozione. L’art.1 comma 8 della Legge n. 190/2012, in ragione di questo stretto raccordo fra i due strumenti programmatori, ha indicato il 31 gennaio di ciascun anno quale termine per l’adozione dei due atti. 9.3 INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA 9.3.1 LE INIZIATIVE PER LA TRASPARENZA E LE INIZIATIVE PER LA LEGALITÀ E LA

PROMOZIONE DELLA CULTURA DELL’INTEGRITÀ

Le attività di promozione e di diffusione dei contenuti del P.T.T.I. sono volte a favorire l’effettiva conoscenza e utilizzazione dei dati che le amministrazioni pubblicano e la partecipazione degli stakeholder interni ed esterni alle iniziative per la trasparenza e l’integrità realizzate. Nel rispetto del principio di trasparenza e di integrità, cioè del dovere di accountability delle pubbliche amministrazioni, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina si impegna a garantire l’imparzialità, l’efficienza e la semplicità dell’azione amministrativa, assicurando altresì l’accessibilità delle informazioni concernenti ogni aspetto della sua organizzazione e delle proprie attività in modo da rendere possibile il controllo dei cittadini sull’esercizio delle attività amministrative.

Per attuare tale principio l’ASP di Messina: • utilizza efficacemente le tecnologie della informazione e della comunicazione; • rispetta i criteri di accessibilità, completezza di informazione, chiarezza, affidabilità,

semplicità, omogeneità e interoperabilità; • adotta tutti i provvedimenti per garantire e rendere facile il diritto di accesso da

parte dei cittadini ed altri soggetti aventi diritto; • aggiorna periodicamente le categorie dei documenti sottratti all’accesso,

comunicando i criteri della scelta; • pubblica nel sito web dell’Azienda tutte le informazioni atte a divulgare notizie sulle

attività, le modalità di accesso, l’organizzazione e gli obiettivi; • pubblica i dati relativi ai servizi da essa forniti per consentirne la valutazione,

garantendo i principi delle responsabilità e della rendicontazione sociale; • rende trasparenti i rapporti con terzi fornitori; • pubblica i tempi d’attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie; • pubblica le relazioni di bilancio secondo le tempistiche di legge; • applica integralmente i principi di trasparenza al proprio ciclo di gestione della

perfomance e persegue la piena integrità nelle relazioni interne e con i terzi applicando i dettami del D.Lgs. n.150/09.

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Le iniziative finalizzate a garantire la legalità e lo sviluppo dell’integrità sono in parte orientate alla formazione del personale dell’Azienda. In tale prospettiva, i corsi di formazione generali e specifici in materia di prevenzione della corruzione riguarderanno nel 2016, in linea di continuità con l’anno precedente, anche le tematiche legate alla trasparenza, all’ integrità e al Codice di comportamento. Importante inoltre ai fini della promozione della cultura della legalità e dell’integrità dell’agire individuale e collettivo, è l’insieme di attività riguardante il benessere organizzativo. La prima indagine sul benessere organizzativo dei dipendenti dell’ASP si è svolta nel 2014, e i primi dati sono stati pubblicati in occasione della giornata della trasparenza dello stesso anno. L’indagine, condotta dal Servizio Sociale Aziendale, secondo il modello approvato dalla CIVIT, ex D.Lgs 150/09, con la collaborazione del Comitato Unico di Garanzia dell’ASP e in raccordo con l’OIV e la Direzione del Personale, è in linea con quanto previsto dal Codice di comportamento aziendale circa la valorizzazione di buone prassi e la necessità che i dirigenti assicurino il benessere organizzativo nelle strutture di competenza ed è inoltre contemplata nel ciclo della Performance. L’indagine, a cui hanno volontariamente partecipato 1.040 dipendenti dell’Azienda, si inserisce nell’analisi sistematica dei fattori di rischio all’interno dell’azienda con l’obiettivo di migliorare i livelli di performance, puntando sulla valorizzazione delle risorse umane, l’ottimizzazione del sistema organizzativo e la diffusione delle buone pratiche. Lungi dal rappresentare un evento isolato, per l’Azienda costituisce un costante strumento di monitoraggio sulla propria “salute organizzativa”, mediante l’attivazione di canali di comunicazione e confronto e la predisposizione di piani di miglioramento. Infatti, il report

illustrativo elaborato è stato pubblicato nel corso del 2015 sul sito web, trasmesso ai Responsabili delle strutture aziendali e inviato, allegato al cedolino di retribuzione, a tutti i dipendenti. La comunicazione dei risultati della ricerca sul benessere a tutti i dipendenti e la successiva presentazione nella Giornata di sensibilizzazione promossa dal CUG il 19 marzo 2015 con la partecipazione dei CUG delle Aziende sanitarie metropolitane, dell’Università e del Comune di Messina, ha dato avvio alla fase del confronto sia interno che esterno per definire le azioni di miglioramento in modo condiviso e partecipato.

9.3.2 PROMOZIONE E DIFFUSIONE DEL PROGRAMMA TRASPARENZA Le attività di promozione e diffusione dei contenuti del P.T.T.I. sono finalizzate a favorire l’effettiva conoscenza e utilizzazione dei dati che le amministrazioni pubblicano, e la partecipazione degli stakeholder, interni ed esterni, alle iniziative realizzate per la trasparenza e l’integrità. Nel prospetto che segue, fermi restando i vincoli finanziari e di risorse umane, vengono riportate alcune possibili misure per favorire la promozione dei contenuti del programma triennale e dei dati.

MISURE DI DIFFUSIONE DESTINATARI Formazione ad hoc, con modalità FAD o d’aula, in materia di trasparenza ed integrità

Dipendenti

Aggiornamenti, anche telematici, sul livello di attuazione del Programma e sulle buone pratiche

Dipendenti, Stakeholder esterni

Questionari tematici al fine di raccogliere commenti e osservazioni dagli stakeholder

Dipendenti, Stakeholder esterni

Pubblicazione di contenuti aventi ad oggetto iniziative in materia di trasparenza ed integrità su intranet aziendale

Dipendenti

Pubblicazione sul sito dell’Azienda di contenuti relativi alle giornate della trasparenza, all’aggiornamento del sito etc..

Dipendenti, Stakeholder esterni

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9.3.3 ORGANIZZAZIONE E RISULTATI ATTESI DALLA GIORNATA DELLA TRASPARENZA

La “Giornata della Trasparenza” costituisce un apposito strumento di coinvolgimento per

la promozione e la valorizzazione della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni, specificatamente prevista dal D.Lgs. n.150/2009, così come ripreso anche nel D.Lgs. n.33/2013, nonché nel cronoprogramma del precedente P.T.P.C. – P.T.T.I. 2015 2017 e richiamata anche nel Piano della Performance quale obiettivo specifico.

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, mediante la “Giornata della Trasparenza”, intende promuovere un coinvolgimento sempre maggiore dei cittadini, degli operatori, delle istituzioni e degli enti del territorio, impegnandosi a sviluppare i temi fondamentali della trasparenza e dell’integrità nelle azioni della propria amministrazione, migliorare la qualità dei servizi resi, favorire il controllo sociale.

La Giornata della Trasparenza 2015, indetta mediante apposito avviso diramato ai portatori di interesse istituzionali e del terzo settore, si è svolta il 30/12/2015, con modalità online e ha sviluppato un focus su attività particolarmente significative in materia di integrità e di apertura agli stakeholder interni ed esterni, riconducibili ai tre ambiti della comunicazione organizzativa:

il primo, orientato alla comunicazione interna, ha presentato i risultati dell’Indagine sul Benessere Organizzativo dei dipendenti ed il “whistleblowing”, strumento a tutela dei lavoratori che segnalano illeciti e irregolarità all’interno dell’A.S.P. di Messina;

il secondo, rivolto alla comunicazione esterna verso i cittadini, ha illustrato il progetto di riorganizzazione del sito web “Navigazione facile”;

il terzo aspetto, la comunicazione interistituzionale, ha pubblicizzato le azioni intraprese per lo sviluppo della Rete Civica della Salute.

Da giorno 30 dicembre 2015 il documento è consultabile sull’home page del sito aziendale. Per il 2016, coerentemente con le risorse organizzative e finanziarie disponibili, l’A.S.P. di Messina promuoverà la realizzazione della Giornata della Trasparenza, eventualmente anche attraverso la partecipazione a progettualità con altre amministrazioni del territorio. 9.4 PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA 9.4.1 INDIVIDUAZIONE DEI DIRIGENTI RESPONSABILI DELLA TRASMISSIONE

DEI DATI, DELLA PUBBLICAZIONE E DELL’AGGIORNAMENTO DEI DATI

Riguardo agli obblighi di pubblicazione individuati nell’allegato 1 della delibera CiVIT n.50/2013, si rimanda ai contenuti dell’allegato 2 al presente P.T.P.C./ P.T.T.I., in cui vengono indicate le UU.OO. responsabili della produzione, con la relativa tempistica degli aggiornamenti e della trasmissione dei dati ed informazioni oggetto dei predetti obblighi. I soggetti responsabili della pubblicazione e aggiornamento dei dati sono i Dirigenti Responsabili delle UU.OO.CC. individuate dal presente P.T.T.I.: ogni Responsabile per la Trasparenza, in qualità di “Fonte”, pubblicherà, secondo un flusso continuo, i documenti in formato aperto e accessibile.

Già a partire dal 2014 e durante il 2015, sono stati avviati, con le singole UU.OO., incontri tematici e formativi, programmati anche per il 2016, su alcune particolari aree di obblighi di pubblicazione, sulle procedure di automatizzazione di popolamento delle varie sottosezioni interessate all’uopo elaborate ed implementate dal responsabile informatico per la trasparenza sul nuovo sito istituzionale, per il quale si è proceduto mediante reimpaginazione.

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Obiettivo, pertanto, di tali iniziative è quello di raggiungere il popolamento automatizzato di tutte le sottosezioni da parte delle UU.OO. interessate, con la attribuzione delle relative responsabilità dirette, anche mediante l’implementazione del progetto “Navigazione facile”. 9.4.2 MISURE ORGANIZZATIVE VOLTE AD ASSICURARE LA REGOLARITÀ E LA

TEMPESTIVITÀ DEI FLUSSI INFORMATIVI

Trattandosi della implementazione di nuova normativa, abbastanza articolata e complessa, i responsabili delle UU.OO. interessate sono stati ripetutamente supportati sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione, anche mediante la predisposizione degli specifici format per la pubblicazione dei dati afferenti ai procedimenti amministrativi, sia d’ufficio che ad istanza di parte, e della relativa modulistica.

È in corso di implementazione il sistema proceduralizzato che individua soggetti e azioni necessari al corretto caricamento dei dati e delle informazioni di competenza, onde assicurarne la completezza, la tempestività e la congruità secondo le disposizioni impartite in tema di trasparenza. Gli snodi fondamentali del sistema sono i seguenti: Ciascun Dirigente Responsabile delle strutture aziendali, relativamente ai dati di propria pertinenza come individuati nel prospetto allegato 2 al presente programma, è tenuto a curare:

• la formazione del dato della cui veridicità, correttezza e completezza assume la responsabilità. Ciascuno dei dati prodotti verrà contrassegnato dalla data di produzione, laddove questa non sia già insita nel documento nonché dalla denominazione del responsabile del relativo procedimento

• l’aggiornamento, secondo la tempistica di legge, che verrà attestato nel documento contenente i dati medesimi

• la pubblicazione, in qualità di fonte,, in formato aperto e adeguato,ai sensi dell’ art 7 del D.Lgs n. 33/13.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della Trasparenza verificherà la coerenza tra i contenuti pubblicati e l’ oggetto indicato e qualora risultino difformità richiederà la relativa rettifica. I casi di inadempimento o di adempimento parziale degli obblighi citati da parte dei soggetti responsabili verranno segnalati all’Ufficio Procedimenti Disciplinari, al vertice dell’Amministrazione, all’O.I.V. e danno luogo alla responsabilità di cui al comma 3 dell’ art 43 del D.L.gs n. 33/2013. L’aggiornamento dei dati contenuti nella Sezione “Amministrazione Trasparente" avverrà con cadenza indicata nell’ allegato 2 al Programma (secondo quanto stabilito nella delibera n. 50/13 della CIVIT, dalla delibera n. 71/13 e dalla delibera n. 77/13, delibera n. 148/14). I dati e le informazioni da pubblicare sul sito istituzionale sono stati selezionati in ottemperanza alle prescrizioni di legge in materia di trasparenza e alle indicazioni di cui al D.lgs. n. 33 del 2013 ed alle delibere n. 105/2010 n. 2/2012 della CIVIT, n. 50/13 e n. 71/13, n. 77/13, n. 148/14 e alla normativa inerente gli obblighi di pubblicazione on line delle Amministrazioni. Specificamente, essi sono sintetizzati nel prospetto allegato 2 al presente programma, che riporta:

a. il tipo di documento b. il riferimento normativo che ne prevede la pubblicazione c. il contenuti del singolo obbligo d. la Struttura competente alla sua predisposizione e trasmissione e. la tempistica di pubblicazione indicata nell’All. 1 alla delibera CiVIT n. 50/13.

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9.4.3 MISURE DI MONITORAGGIO E DI VIGILANZA VOLTE AD ASSICURARE LA

REGOLARITÀ E LA TEMPESTIVITÀ DEI FLUSSI INFORMATIVI

Come previsto dall’art.24 del D.Lgs. n.33/2013 “Le amministrazioni pubblicano e

rendono consultabili i risultati del monitoraggio periodico concernente il rispetto dei tempi

procedimentali effettuato ai sensi dell'articolo 1, comma 28, della legge 6 novembre 2012, n.

190”. A tal scopo si è proceduto nel 2014 alla pubblicazione del citato monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali, a seguito di apposite verifiche effettuate presso tutte le UU.OO. interessate da parte dei componenti del Gruppo Aziendale della Trasparenza.

Il P.T.T.I. prevede un’attività di monitoraggio periodico, sia da parte dei soggetti interni all’amministrazione, che da parte di soggetti esterni (Organismo Indipendente di Valutazione – O.I.V.), in quanto attività necessaria a verificare la progressiva esecuzione delle attività programmate e la conseguente verifica del raggiungimento degli obiettivi.

Così come previsto dalla vigente normativa in materia, l’attività di monitoraggio periodico previsto da tale P.T.T.I., anche per gli anni 2016 2018, verrà effettuata sia dal responsabile della Trasparenza che dall’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.), come di seguito specificato:

Monitoraggio interno Svolto dal Responsabile della Trasparenza, con la collaborazione del Gruppo Aziendale

della Trasparenza e per il tramite dell’apposito Ufficio istituito all’interno del Controllo di Gestione, riguarderà il processo di attuazione del P.T.T.I. attraverso la scansione delle attività e l’indicazione degli scostamenti dal piano originario. Il monitoraggio dei tempi procedimentali sarà effettuato, come per l’anno 2015, dall’UO URP& Pubblica Tutela.

Verranno elaborati, pertanto, appositi reports per la verifica dell’assolvimento degli obblighi di pubblicazione per specifiche aree di competenza.

Audit dell’O.I.V. L’audit svolto dall’O.I.V. è funzionale all’attestazione relativa all’assolvimento degli

obblighi di pubblicazione che deve essere pubblicata sul sito istituzionale aziendale (www.asp.messina.it) e contestualmente trasmessa all’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC.). 9.4.4 STRUMENTI E TECNICHE DI RILEVAZIONE DELL’EFFETTIVO UTILIZZO DEI

DATI DA PARTE DEGLI UTENTI DELLA SEZIONE “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE”

Tale attività prevede il monitoraggio sistematico degli accessi alla sezione

“Amministrazione trasparente” del sito istituzionale di questa A.S.P. (www.asp.messina.it), nonché la predisposizione di un questionario appositamente elaborato al fine di acquisire elementi informativi relativi all’effettivo utilizzo dei dati da parte dei visitatori della predetta sezione.

Tale attività è effettuata dall’esperto informatico individuato in seno al Gruppo Aziendale della Trasparenza.

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9.4.5 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ISTITUTO DELL’ACCESSO CIVICO

Al fine di assicurare l’efficacia dell’istituto dell’Accesso Civico (art.5 D.Lgs. n. 33/2013),

è stata realizzata un’apposita sottosezione (“Accesso Civico”) sul sito istituzionale, all’interno della sezione “Amministrazione trasparente” e della sottosezione “Altri contenuti”, come indicato nell’allegato 1 della delibera CiVIT n.50/2013, con l’indicazione dei contatti del Responsabile della Trasparenza (Dr.ssa Giulia Pulejo) e del Titolare del potere sostitutivo per l’Accesso Civico (Direttore Amministrativo).

Sono state implementate, nella stessa sottosezione, ulteriori indicazioni circa i contenuti normativi di riferimento e le modalità per esercitare tale nuovo istituto, recentemente introdotto nel nostro ordinamento dal D.Lgs. n.33/2013, per come di seguito riportato, prevedendo anche moduli per l’inoltro di istanze ad entrambe le figure a tal uopo preposte ed individuate.

Che cos’è :

il decreto legislativo n.33/2013 (c.d. decreto trasparenza) ha introdotto nel nostro ordinamento il diritto di accesso civico, cioè il diritto di chiunque di richiedere l’accesso ai documenti, alle informazioni o ai dati che le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di pubblicare ai sensi del citato decreto legislativo, nei casi in cui abbiamo omesso di renderli disponibili nella sezione “Amministrazione trasparente” del proprio sito istituzionale.

La richiesta è gratuita, non deve essere motivata e va indirizzata al Responsabile per la Trasparenza.

Come si esercita:

l'interessato può inoltrare la propria istanza di accesso civico (Mod.1AC in formato PDF) al Responsabile della Trasparenza, Dr.ssa Giulia Pulejo, secondo le modalità indicate di seguito.

A seguito di formale richiesta di accesso civico, l’amministrazione, entro trenta giorni, procede alla pubblicazione nel sito del documento, dell’informazione o del dato richiesto.

Ritardo o mancata risposta:

In caso di ritardo o mancata risposta nel termine di 30 giorni (art.5, c.4), il richiedente può ricorrere al titolare del potere sostitutivo per l’accesso civico (come previsto dall’art.2 comma 9 bis della Legge n.241/90), secondo le modalità indicate di seguito (Mod.2AC in formato PDF), il quale tramite il Responsabile della Trasparenza, previa verifica della sussistenza dell’obbligo di pubblicazione, attiva una specifica istruttoria procedimentale.

Il termine per la conclusione di tale procedura è fissato in 15 giorni dal ricevimento dell’istanza.

Modalità di presentazione delle istanze: La richiesta di accesso civico va inviata all’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina con

una delle seguenti modalità: Tramite posta ordinaria all’indirizzo :

Responsabile della Trasparenza Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Via G. La Farina 263/N – 98124 Messina (mod.1AC)

Titolare del potere sostitutivo per l’Accesso Civico Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Via G. La Farina 263/N – 98124 Messina (Mod.2AC)

Tramite consegna diretta presso l’Ufficio Protocollo Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Via G. La Farina 263/N – 98124 Messina (dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 11,30 – martedì e giovedì dalle ore 15,00 alle ore 17,00)

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__________________________________________________________________________________________________________

P.T.P.C. e P.T.T.I. 2016-2018

62

Tramite posta elettronica : [email protected] [email protected].

Informazioni e/o chiarimenti: Per eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti in merito, gli interessati potranno

comunque fare riferimento ai seguenti recapiti: Responsabile della Trasparenza

Dr.ssa Giulia Pulejo Tel. : 090.3652724 e mail : prevenzione [email protected] Titolare del potere sostitutivo per l’Accesso Civico

Direttore Amministrativo

Tel. : 090.365 2783 e mail : [email protected] 9.5 DATI ULTERIORI

Eventuali dati, informazioni e documenti ulteriori che l’Amministrazione non ha l’obbligo di pubblicare ai sensi della normativa vigente e che non sono riconducibili alle sottosezioni indicate, saranno pubblicate nella sottosezione “Dati ulteriori” della sezione “Amministrazione trasparente”, procedendo alla anonimizzazione dei dati personali eventualmente presenti in virtù di quanto disposto dall'art. 4, c. 3, del D.Lgs. n. 33/2013, come indicato nell’allegato 2 ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” del presente P.T.P.C. – P.T.T.I.. 10. DISPOSIZIONI FINALI Per quanto non espressamente previsto dal presente P.T.P.C. e P.T.T.I. trovano applicazione le disposizioni dettate dalla Legge n.190/2012 e s.m.i., dal D.Lgs. n.33/2013 e s.m.i. e dalla normativa vigente in materia.

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ALLEGATO 1

AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI

FASE : PROGRAMMAZIONE

U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO

Processo Valutazione

rischio (Alto /

Medio/

Basso)

Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

Analisi e definizione dei

fabbisogni e dell'oggetto

dell'affidamento

ALTO Definizione di un fabbisogno

non rispondente a criteri di

efficienza/ efficacia/

economicità, ma alla volontà di

premiare interessi particolari

Intempestiva predisposizione ed

approvazione degli strumenti di

programmazione

Disposizioni regionali per

la programmazione

dell'anno in corso degli

acquisti di beni e servizi0

a) Programmazione

triennale e

programmazione attuativa

beni e servizi

1) Pubblicazione sul

sito Aziendale -

sezione

"Amministrazione

trasparente" della

“PROGRAMMAZIONE

” relativa all’anno in

corso.

2) Adozione

procedure interne per

la determinazione dei

fabbisogni sulla scorta

del consumo storico e

delle eventuali

esigenze

sopravvenute, con

modalità e tempistica

predeterminate

3) Controllo periodico

e monitoraggio dei

tempi previsti in

ordine agli step

prestabiliti dalla

programmazione

4) Report semestrale

a RPC sull’andamento

della

programmazione

1) 31/03/2016

2) 30/04/2016

3) trimestrale

4) semestrale

1) Direttore

U.O.C.

Provveditorato,

Direttore

U.O.C. Tecnico

2) Direttore

U.O.C.

Provveditorato

3/4) Direttore

U.O.C.

Provveditorato,

Direttore

U.O.C. Tecnico

1) SI/NO

2.) Delibera di

adozione 30/04/2016

3) SI/NO

4) Trasmissione

report

Relazione semestrale

con evidenza

dell’effettuazione

delle attività previste

ai punti 1,2,3,4

Redazione ed aggiornamento

del programma triennale dei

lavori

ALTO Fabbisogno non rispondente a

criteri di efficienza/ efficacia/

economicità, ma alla volontà di

premiare interessi particolari

Definizione dei fabbisogni

e adozione della proposta

del programma annuale

dei lavori

Programmazione

annuale dei lavori di

manutenzione

ordinaria

29/02/2016 Direttore

U.O.C. Tecnico

Trasmissione del

documento

programmatico entro

10gg dalla data di

scadenza

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ALLEGATO 1

AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI

FASE : PROGETTAZIONE

U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO

Processo Valutazione

rischio (Alto /

Medio/ Basso)

Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

Individuazione del

Responsabile del

Procedimento

e del supporto tecnico

ALTO Nomina di Responsabile unico del

procedimento (RUP) e dei Componenti

il Gruppo tecnico in rapporto di

contiguità con operatori economici che

pubblicizzano i loro prodotti o che

espongono benefici nella vendita per

l'amministrazione (soprattutto

esecutori uscenti) o privi dei requisiti

idonei e adeguati ad assicurane la

terzietà e l’indipendenza

Valutazione

preventiva HTA

aziendale,

interaziendale e

regionale, nei casi

previsti

1) Procedure

aziendali per

individuazione del

RUP e del supporto

tecnico con il

principio di rotazione

del RUP e del

supporto tecnico

2) Sottoscrizione da

parte dei soggetti

coinvolti nella

redazione della

documentazione di

gara (RUP e

supporto tecnico) di

dichiarazioni in cui si

attesta l’assenza di

interessi personali in

relazione allo

specifico oggetto

della gara

3) Ampliamento della

sfera di azione HTA

aziendale

1/2) 30/06/2016

3)31/12/2016

Direttori

UU.OO.CC.

Provveditorato

e Tecnico

1) Delibera di

adozione entro il

30/06/2016

2) Verifica (a

campione)

dell’utilizzo e della

corretta

compilazione dei

moduli relativi al

conflitto di interesse

3)SI/NO

Relazione semestrale

sull’attività dei punti

1,2 e 3

Individuazione dello

strumento / istituto di

affidamento

ALTO Elusione delle regole di affidamento

degli appalti mediante improprio

utilizzo di sistemi di affidamento o di

tipologie contrattuali per favorire un

operatore

Abuso delle disposizioni in materia di

determinazione del valore stimato del

contratto al fine di eludere le

disposizioni sulle procedure da porre in

essere

1) Motivazione nella

determina a

contrarre in ordine

sia alla scelta della

procedura sia alla

scelta del sistema di

affidamento

adottato ovvero della

tipologia

contrattuale

2) Adempimento

delle disposizioni di

legge che impongono

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ALLEGATO 1

l'adesione a

Convenzioni

Intercenter/CONSIP

o il ricorso agli

strumenti di acquisto

del mercato

elettronico.

3) Normativa

regionale sull'obbligo

di adesione agli esiti

delle procedure di

gara di bacino e

consorziate

Scelta della procedura di

aggiudicazione, con

particolare attenzione al

ricorso alla procedura

negoziata / Acquisti in

economia

ALTO Elusione delle regole di affidamento

degli appalti mediante l’improprio

utilizzo della procedura negoziata, al di

fuori dei casi consentiti dalla legge, per

favorire una specifica impresa.

Elusione delle regole di affidamento

degli appalti mediante abuso

dell'affidamento diretto, al di fuori dei

casi consentiti dalla legge, per favorire

una impresa.

1) Regolamento Tipo

D.A. 1283/2013

(Delibera n.2727/CS del

26/7/2013 -

Regolamento per

l'acquisizione in

economia di beni e

servizi delle Aziende

Sanitarie Regionali).

2) Procedure

informatiche CONSIP

per gare sopra soglia/

MEPA per gare sotto

soglia.

1)Predisposizione

scheda di rilevazione,

in istruttoria dei

valori economici

dell'appalto ai fini

della individuazione

del più corretto

valore di gara e per

le singole voci

2)Monitoraggio

utilizzo scheda di

rilevazione

1)31/03/2016

2) Semestrale

Direttori

UU.OO.CC.

Provveditorato

e Tecnico

1,2) SI/NO

Relazione con

evidenza

dell’avvenuta

predisposizione e

monitoraggio

semestrale

sull’utilizzo della

scheda

Procedure negoziate /

Affidamenti in esclusiva

ALTO Elusione delle regole di affidamento

degli appalti mediante l’improprio

utilizzo della procedura negoziata, al di

fuori dei casi consentiti dalla legge, per

favorire una specifica impresa.

Condizione di potenziale intrinseca

“prossimità” di interessi generata dal

fatto che i soggetti proponenti

l’acquisto sono anche coloro che

utilizzano i materiali acquistati, con

conseguenti benefici diretti e/o

indiretti nei confronti dello stesso

utilizzatore e possono quindi orientare

la quantità e tipologia del materiale

richiesto

Parere obbligatorio

Ingegnere Clinico

1) Predisposizione di

una modulistica

finalizzata

all’attestazione della

sussistenza di tutti i

requisiti prescritti

dalla norma e da

A.N.AC.

2) Pubblicazione

delle dichiarazioni

nella sezione

“Amministrazione

trasparente” del sito

web aziendale

1/2/30/04/2016 Direttore

U.O.C.

Provveditorato

1) SI/NO

2) SI/NO

Relazione con

evidenza

dell’avvenuta

predisposizione della

modulistica e

conseguenziale

monitoraggio

semestrale

Predisposizione di atti e

documenti di gara incluso il

capitolato

ALTO Favoreggiamento di operatori

economici mediante indicazione, in atti

di gara, di requisiti tecnici ed economici

Normativa nazionale e

regionale

Previsione in tutti i

bandi, avvisi, lettere

di invito o nei

30/06/2016 Direttore

U.O.C.

Provveditorato

SI/NO

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ALLEGATO 1

calibrati

Prescrizioni del bando e delle clausole

contrattuali finalizzate ad agevolare

determinati concorrenti

contratti adottati di

una clausola

risolutiva del

contratto a favore

della stazione

appaltante in caso di

gravi inosservanze

delle clausole

contenute nei

protocolli di legalità

o nei patti di

integrità

Definizione dei criteri di

partecipazione/ requisiti

di qualificazione

ALTO Definizione dei requisiti di accesso alla

gara e in particolare dei requisiti tecnici

economici dei concorrenti al fine di

favorire un'impresa.

Norme di legge

regolamenti

Procedure informatiche

CONSIP per gare sopra

soglia / MEPA per gare

sotto soglia

Individuazione in atti

tecnici di gara di

requisiti che

garantiscono livelli

quali-quantitativi

adeguati, anche nel

rispetto del principio

di concorrenza

commisurati al

valore

tecnico/economico

della gara.

Definizione del criterio di

aggiudicazione e dei criteri di

attribuzione del punteggio

nel sistema di aggiudicazione

di cui all'art.83

D.Lgs.163/2006 (OEPV)

ALTO Uso distorto del criterio dell'offerta

economicamente più vantaggiosa, in

ordine sia allo stesso che dei sub-criteri

imposti nel bando finalizzato a favorire

operatori economici

Criterio del prezzo

più basso salvo

congrua motivazione

per adozione del

criterio di

aggiudicazione

alternativo

(obbiettivo posto al

Direttore Generale).

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ALLEGATO 1

AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI

FASE : SELEZIONE DEL CONTRAENTE

U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO

Processo Valutazione

rischio (Alto /

Medio/ Basso)

Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

Pubblicazione del Bando e

gestione delle informazioni

complementari

Fissazione dei termini per la

ricezione delle offerte

ALTO Assenza di pubblicità della

documentazione afferente alle

documentazioni complementari

Immotivata concessione di proroghe

rispetto al termine previsto dal bando

1)Predisposizione di

idonei ed inalterabili

sistemi di

protocollazione delle

offerte

2)Evidenza delle

motivazioni a

supporto della

concessione di

proroghe nei termini

di presentazione

offerte

Implementazione

delle pubblicazioni

a partire dal

29/02/2016

1)31/12/2016

2)31/12/2016

Direttori

UU.OO.CC.

Provveditorato

e Tecnico

1,2 SI/NO

Relazione Semestrale

Trattamento e custodia della

documentazione di gara

ALTO Alterazione o sottrazione della

documentazione di gara durante le fasi

procedurali di gara sia preventive che

successive alla celebrazione, nonché

nelle nella fase successiva di controllo

1) Obbligo di

menzione nei verbali

di gara delle

specifiche cautele

adottate a tutela

dell’integrità e della

conservazione delle

buste contenenti

l'offerta

2) Individuazione di

appositi archivi (fisici

e/o informatici) per la

custodia della

documentazione

Nomina Commissione

Giudicatrice

ALTO Mancato rispetto delle disposizioni che

regolano la nomina della commissione

(ad esempio, la formalizzazione della

nomina prima della scadenza del

termine di presentazione delle offerte o

la nomina di commissari esterni senza

previa adeguata verifica dell’assenza di

professionalità interne o l’omessa

verifica dell’assenza di cause di

conflitto di interessi o incompatibilità

Rispetto delle

prescrizioni legge e

delle linee guida di area

vasta relative alla

nomina delle

Commissioni

Giudicatrici

Rilascio da parte dei

commissari di

dichiarazioni

attestanti l’assenza di

cause di astensione

art. 84 Codice appalti

e art 51 cpc, (conflitto

di interesse) ed ex

art.35 bis D.Lgs.

n.165/2001

1) Regolamento

aziendale sui criteri

di nomina della

Commissione

giudicatrice, con

particolare riguardo

al Presidente

2) Predisposizione

di modello per la

sottoscrizione da

1) 31/05/2016

2) 31/05/2016

1/2) Direttori

UU.OO.CC.

Provveditorato

e Tecnico

1)Delibera di adozione

entro il 31/5/2016

2) SI/NO

Relezione con

evidenza della

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ALLEGATO 1

parte dei

componenti la

Commissione

giudicatrice di

dichiarazioni in cui

si attesta l’assenza

di interessi

personali in

relazione alla

specifica procedura

di gara con

riferimento a tutti

soggetti interessati

delle ditte

partecipanti

predisposizione del

modello

Valutazione delle offerte ALTO Assenza di criteri motivazionali

sufficienti a rendere trasparente l’iter

logico seguito nell’attribuzione dei

punteggi nonché una valutazione

dell’offerta non chiara/ trasparente/

giustificata.

Predisposizione della

documentazione di

gara con formule di

aggiudicazione

conformi ai criteri

elaborati dalla

giurisprudenza e alle

indicazioni fornite

dall’A.N.AC.

Verifica di anomalia delle

offerte

ALTO Valutazione non adeguata da parte del

RUP o dell'apposita commissione di

verifica non dotati delle necessarie

competenze tecniche.

Assenza di adeguata motivazione sulla

non congruità dell’offerta, nonostante

la sufficienza e pertinenza delle

giustificazioni addotte dal concorrente

o l’accettazione di giustificazioni di cui

non si è verificata la fondatezza

1) Supporto degli

uffici al Responsabile

del procedimento

2) Valutazione

dell’anomalia affidata

alla Commissione

Giudicatrice o ad hoc.

3) Verbalizzazione del

procedimento di

valutazione delle

offerte anormalmente

basse e di verifica

della congruità

dell’anomalia

Annullamento della gara/

Revoca del bando

ALTO Adozione di un provvedimento di ritiro

(revoca/annullamento) del bando senza

congrua motivazione al fine di bloccare

una gara il cui risultato si sia rivelato

diverso da quello atteso o di concedere

un indennizzo all’aggiudicatario.

Adeguata motivazione

in ordine alla

legittimità,

opportunità e

convenienza del

provvedimento di

ritiro

Parere preventivo

del Legale interno

nei casi più

complessi e/o di

rilevante valore

economico

31/12/2016 Direttori U.O.C.

Provveditorato

e U.O.C

Tecnico, RUP

Relazione semestrale

sull’applicazione

della misura

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ALLEGATO 1

AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI

FASE : VERIFICA DELL’AGGIUDICAZIONE E STIPULA DEL CONTRATTO

U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO

Processo Valutazione

rischio (Alto /

Medio/ Basso)

Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

Formalizzazione

dell’aggiudicazione definitiva

e la stipula del contratto

ALTO 1) Immotivato ritardo nella

formalizzazione del provvedimento di

aggiudicazione definitiva e/o nella

stipula del contratto

2) Mancata registrazione legalizzata dei

contratti

1) Utilizzo software

dal 31/12/16 con

server per la

conservazione

legalizzata dei

contratti con firma

digitale

31/12/2016 2) Direttori

U.O.C.

Provveditorato,

Direttore

U.O.C Tecnico e

Ufficiale

Rogante

SI/NO

Relazione semestrale

Individuazione DEC ALTO Nomina DEC in rapporto di contiguità

con impresa aggiudicataria o privi dei

requisiti idonei e adeguati ad

assicurane la terzietà e l’indipendenza

1) Provvedimento di

nomina a firma del

Direttore Generala

con le motivazioni

sulla qualificazione

professionale con

decorrenza dal

1/03/2016

2) Sottoscrizione da

parte del DEC di

dichiarazione in cui si

attesta l’assenza di

interessi personali in

relazione all’oggetto

del contratto con

decorrenza dal

1/03/2016

1,2) 31/12/2016

1) Direttori

U.O.C.

Provveditorato

e U.O.C Tecnico

2) Direttori

U.O.C.

Provveditorato

e U.O.C Tecnico

1) 100% delle

nomine

2) 100% delle

dichiarazione

Relazione semestrale

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ALLEGATO 1

AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI

FASE : ESECUZIONE DEL CONTRATTO

U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO

Processo Valutazione

rischio (Alto /

Medio/ Basso)

Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

ALTO Mancato controllo della stazione

appaltante sull'esecuzione del

subappalto nei limiti di legge e di

quanto in origine in gara

Norme di legge Controllo specifico di

conformità fra

quanto dichiarato in

gara e quanto svolto

in fase esecutiva

contrattuale , con

decorrenza dal

01/03/2016

31/12/2016 Direttore

Provveditorato

e U.O.C.

Tecnico DEC,

RUP o

referente del

servizio

Relazione semestrale

sull'effettuato

controllo

Subappalto

ALTO Mancata valutazione dell’impiego di

manodopera o incidenza del costo della

stessa ai fini della qualificazione

dell’attività come subappalto per

eludere le disposizioni e i limiti di legge,

nonché nella mancata effettuazione

delle verifiche obbligatorie sul

subappaltatore.

Accordi collusivi tra le imprese

partecipanti che utilizzano il subappalto

come modalità per distribuire i vantaggi

dell'accordo a tutti i partecipanti

all'accordo.

Adempimento delle

prescrizioni di legge

in materia di

subappalto.

Patto d'integrità

nelle procedure di

gara.

Comunicazione al

Responsabile di

prevenzione della

corruzione di

situazioni di

inosservanza degli

adempimenti in

materia di

subappalto, con

decorrenza dal

01/03/2016

31/12/2016 Direttore

U.O.C. Tecnico

Segnalazione al RPC

delle richieste di

autorizzazione ai

subappalti a

soggetti privi dei

requisiti

Ammissione delle varianti ALTO Abusivo ricorso alle varianti al fine di

favorire l’appaltatore

Rispetto delle

prescrizioni del

codice Appalti

relative alla redazioni

di varianti.

Varianti autorizzate

con provvedimento

dell'Azienda

adeguatamente

motivato in ordine al

riscontro delle

fattispecie

normative.

Comunicazione al

Responsabile

prevenzione della

corruzione delle

varianti trasmesse

all’ANAC con

decorrenza

dall’1/01/2016

3112/2016 Direttore

U.O.C. Tecnico

Segnalazione al RPC

del 100% delle

varianti trasmesse

all’ANAC

Verifiche in corso di

esecuzione del contratto

ALTO 1) Mancata o insufficiente verifica

dell’effettivo stato avanzamento lavori

rispetto al cronoprogramma al fine di

evitare l’applicazione di penali o la

1) Applicazione di

eventuali penali a

seguito di non

conformità

1) Istruzioni

operative sul relativo

monitoraggio del

cantiere

1/2) 30/06/2016

1) Direttore

U.O.C. Tecnico

2) Direttore

1/2) SI/NO

Relazione con

evidenza

dell’effettuazione

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ALLEGATO 1

risoluzione del contratto o ingiustificato

pagamento anticipato.

2) Accettazione materiali in cantiere

non conformi al capitolato.

3) Accettazione materiali non conformi

nelle forniture di beni sanitari.

riscontrate

nell’esecuzione del

contratto.

2) Approvazione da

parte della direzione

lavori dei materiali in

cantiere con

apposito verbale

2) Istruzioni operative

ai consegnatari dei

beni sull'accettazione

dei materiali

U.O.C.

Provveditorato

dell’attività prevista

dai punti 1 e 2 e

monitoraggio

semestrale

Verifica delle disposizioni in

materia di sicurezza con

particolare riferimento al

rispetto delle prescrizioni

contenute nel Piano di

Sicurezza e Coordinamento

(PSC) o Documento Unico di

Valutazione dei Rischi

Interferenziali (DUVRI)

ALTO Mancato rispetto delle disposizioni

previste nel DUVRI/PSC

1) Periodici controlli

verbalizzati sulla

corretta attuazione

del PSC/POS a cura

del coordinatore

della sicurezza in

esecuzione.

2) Predisposizione di

procedura aziendale

sui rischi di

interferenza

1) 31/12/2016

2) 30/06/2016

1) Direttore

U.O.C. Tecnico

2) Responsabile

Servizio

Prevenzione e

Protezione

1/ SI/NO Relazione

semestrale sui

controlli

2)Delibera di

adozione entro il

30/06/2016

Apposizione di riserve ALTO Apposizione di riserve generiche a cui

consegue una incontrollata lievitazione

dei costi

Monitoraggio

periodico del RUP

sulle riserve

31/12/2016 Direttore

U.O.C. Tecnico

e RUP

Relazione semestrale

Gestione delle controversie /

Utilizzo di rimedi di

risoluzione delle controversie

alternativi a quelli

giurisdizionali durante la fase

di esecuzione del contratto

ALTO Ricorso ai sistemi alternativi di

risoluzione delle controversie per

favorire l’esecutore

1) Rispetto delle

prescrizioni di legge

riguardo l'applicazione

dell'Accordo Bonario.

2) Indicazione nei

documenti di gara del

foro competente con

esclusione del ricorso

ad arbitrati.

Pubblicazione degli

accordi bonari e delle

transazioni anche sul

sito web aziendale

Sezione nella

“Amministrazione

trasparente". Con

decorrenza

dal 01/03/2016

31/12/2016 Direttori U.O.C.

Provveditorato

e U.O.C Tecnico

SI/NO

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ALLEGATO 1

AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI

FASE : RENDICONTAZIONE DEL CONTRATTO

U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO

Processo Valutazione

rischio (Alto /

Medio/ Basso)

Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

Procedimento di nomina del

collaudatore (o della

commissione di collaudo)

ALTO Attribuzione dell’incarico di collaudo a

soggetti compiacenti per ottenere il

certificato di collaudo pur in assenza

dei requisiti

1) Predisposizione e

pubblicazione di elenchi

aperti di soggetti in

possesso dei requisiti per

la nomina dei collaudatori.

2) Pubblicazione degli atti

di incarico, con relativa

motivazione, del

collaudatore nella sezione

"Amministrazione

trasparente" del sito

istituzionale aziendale

1/2) 31/10/2016

Direttore

U.O.C. Tecnico

1,2) SI/NO

Procedimento di verifica della

corretta esecuzione.

Procedimento per il rilascio

del certificato di collaudo, del

certificato di verifica di

conformità ovvero

dell’attestato di regolare

esecuzione (per gli

affidamenti di servizi e

forniture)

Attività connesse alla

rendicontazione dei lavori in

economia da parte del

responsabile del

procedimento

ALTO Alterazioni o omissioni di attività di

controllo, al fine di perseguire interessi

privati e diversi da quelli della stazione

appaltante.

Effettuazione di pagamenti ingiustificati

o sottratti alla tracciabilità dei flussi

finanziari.

Rilascio del certificato di regolare

esecuzione in cambio di vantaggi

economici o la mancata denuncia di

difformità e vizi dell’opera

1) Nomine di DEC, oltre gli

obblighi di legge, anche

per i contratti dei servizi

2) Obbligo di trasmissione

al DEC degli atti di gara, ivi

compresa l'offerta tecnica,

l'offerta economica,

eventuale analisi dei prezzi

resi in gara e oggetto di

valutazione e del contratto

3) Predisposizione linee

guida per creare il corretto

rapporto in merito ai

necessari dati infornativi

con il RUP e gli eventuali

referenti

4)Previsione nel capitolato

di norme che disciplinano

la tempistica e le modalità

di rendicontazione, non

solo contabile,

dell'esecuzione del

contratto

1) 31/12/2016

2) 01/02/2016

3) 30/06/2016

4)30/06/2016

Direttori U.O.C.

Provveditorato

e U.O.C Tecnico

1) 100%

2100%

3) SI/NO

4)100%

Relazione

semestrale con

evidenza

dell’effettuazione

dell’attività

prevista dai punti

1,2,3 e 4

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / b) INCARICHI E NOMINE

U.O.C. GESTIONE RISORSE UMANE E PERSONALE DIPENDENTE

Processo

Sub

processo

Possibili eventi rischiosi

Valutazione

rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie

Misure ulteriori in atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

- Frammentazione delle

U.O. al fine di un

aumento artificioso delle

posizioni da ricoprire

ALTO - Coerenza con Atto

Aziendale/Dotazione

Organica

- Espressa indicazione

nell’Atto Deliberativo

del presupposto

previsto dalla

normativa e dagli atti

di programmazione

aziendale

U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

Programmazion

e/Definizione

fabbisogno

- Mancata messa a

bando della posizione

dirigenziale apicali

tramite assegnazione di

incarichi di sostituzione

ex art. 18

- D.A. n. 2274 del

24.12.2014

- Vigilanza

monitoraggio dei

tempi delle procedure

concorsuali

- Vincolare il tempo di

assegnazione

dell’incarico di

sostituzione

Mappatura dei posti

apicali vacanti e

programmazione delle

procedure concorsuali in

coerenza con le

disposizioni Assessoriali

30/06/2016 U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

Predisposizione del

documento

Relazione entro il

30/06/2016

Procedure

bandi

- Previsione di requisiti di

accesso “personalizzati”

ed insufficienza di

meccanismi oggettivi e

trasparenti idonei a

verificare il possesso dei

requisiti attitudinali e

professionali richiesti in

relazione alla posizione

da ricoprire allo scopo di

reclutare candidati

particolari

MEDIO - Pubblicazione bandi su

GURS, GURI, Albo e sito

aziendale,

ed esiti delle graduatorie su

sito aziendale

- Norme di legge

fondamentali

DPR.n.483/97, n.484/97, n.

220/01, n.487/94

- Individuazione profilo

professionale nel

rispetto delle

previsioni d’organico e

adeguatezza rispetto

all’incarico da ricoprire

U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

Reclutamento

Costituzione

Commissione

- Irregolare

composizione della

commissione di concorso

finalizzata al

reclutamento di

candidati particolari

ALTO - Nomina commissione

esaminatrice secondo

normativa vigente

- D.A. n. 2274 del

24.12.2014

- Decreto Balduzzi

D.P.R. .n.483/97, n.484/97,

n.220/01, n.487/94

- Rotazione dei

componenti/segretari

delle commissioni di

concorso

- Modello per

acquisizione

dichiarazioni di

incompatibilità

prevista dagli artt. 51 e

52 del c.p.c., dall’art.

35 comma 3 lettera e)

e 35 bis comma 1 del

D.Lgs. n. 165/01

- composizione

- Implementazione

verifica autocertificazione

dichiarazioni rese dal

Presidente, Componenti e

Segretario della

Commissione

Esaminatrice

31/12/2016 U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

30% verifiche

Relazione

semestrale con

evidenza delle

verifiche

effettuata

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commissione nel

rispetto della

normativa vigente in

materia

Lavori

Commissione

- Inosservanza delle

regole procedurali a

garanzia della

trasparenza e

dell'imparzialità della

selezione.

ALTO - Norme di legge

fondamentali DPR

n.483/97, n. 484/97, n.

220/01, n.484/94

D.A. n. 2274 del 24.12.2014

- Criteri di massima

predefiniti dalla

Commissione

esaminatrice e verifica

della loro rispondenza

alla previsione di legge

in materia

- Tracciabilità del

processo (verbale

commissione)

- Verifica di coerenza

dei verbali

Commissione

Esaminatrice con le

norme vigenti

- Pubblicazione degli

atti al fine di garantire

massima trasparenza e

facilità nella

consultazione

U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

Progressione di

Carriera

- Illegittime

corresponsioni

economiche scaturenti

da progressioni di

carriera accordate allo

scopo di agevolare

dipendenti/candidati

particolari

BASSO - Norme di legge,

CC.CC.NN.LL., C.I.A.,

contratti individuali

e norme negoziali

Predisposizione

procedure tramite

avvisi interni e

definizione di criteri

oggettivi di selezione

U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

Rilevazione

Presenze

- Irregolare utilizzo del

sistema automatico di

rilevazione presenze

-Irregolare inserimento

dei giustificativi

MEDIA - Norme di legge,

CC.CC.NN.LL., C.I.A.,

contratti individuali

e norme negoziali

- Verifiche a campione

sui singoli istituti

contrattuali

1)Predisposizione

Circolari esplicative sugli

istituti afferenti la

presenza ed assenza del

personale conformi alla

vigente normativa

30/04/2016

U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

1)Relazione con

evidenza

dell'avvenuta

formalizzazione delle

circolari esplicative

entro il 30/04/2016

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2)Controllo delle

autocertificazioni

rilasciate dai dipendenti a

giustificazione della

presenza e delle assenze

Trimestrali 2) Relazione

semestrale con

evidenza

dell’avvenuto

controllo

Predisposizione

Stipendi

- Illegittimo inserimento

di valori di retribuzione

accessoria

MEDIA - Norme di legge,

CC.CC.NN.LL., C.I.A.,

contratti individuali

e norme negoziali

- Monitoraggio mensile

della consistenza e

dell’utilizzo dei fondi

del trattamento

accessorio

- Monitoraggio Rispetto

del tetto di spesa e del

budget annuale

assegnato

Trimestrali U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

Relazione semestrale

con evidenza

dell’avvenuto

monitoraggio

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AREA DI RISCHIO / INCARICHI E NOMINE

U.O.C. GESTIONE RISORSE UMANE E PERSONALE DIPENDENTE - AFFARI GENERALI

Processo

Sub

processo

Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/ Basso)

Misure

obbligatorie

Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Conferimento di

Incarichi di

Collaborazione e

Consulenza

Motivazione generica e

tautologica circa la

sussistenza

delle necessità aziendali e dei

presupposti di legge per il

conferimento di incarichi

professionali allo scopo di

agevolare soggetti particolari

Mancato rispetto dei criteri

definiti dalla Normativa e

dai Regolamenti

ALTO Norme di

legge (D.Lgs.

165/2001,

L.448/2001)

Pubblicazione avvisi

Pubblicazione esiti

delle graduatorie

Regolamento

aziendale incarichi

di consulenza e

libero professionali

ad esperti esterni

delibera n.2892 del

02/12/2015

regolamento per la

composizione della

Commissione di

Valutazione

30/04/2016 Direttore U.O.C.

Gestione Risorse

Umane

Redazione

Regolamento,

delibera di

adozione

entro

30/04/2016

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AREA DI RISCHIO / AFFATI LEGALI E CONTENZIOSO

U.O.C. SERVIZIO LEGALE – U.O.S. GESTIONE AMMINISTRATIVA DEL CONTENZIOSO

Processo

Sub

processo

Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/ Basso)

Misure obbligatorie

Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Individuazione legale

interno/esterno

Carico di lavoro dei legali

interni e scadenze

calendarizzate.

Affidamento dell’incarico

all’esterno ai professionisti

non specialisti nelle

materie trattate.

MEDIO Analisi di contenziosi già

affidati e valutazione

degli esiti pregressi

31/12/2016 Direttore U.O.C. Relazione

semestrale

Conferimento

incarico legale

Individuazione legale

esterno

MEDIO Albo Avvocati di

fiducia

Aggiornamento Albo

Avvocati di fiducia

31/03/2016 Direttore U.O.C. Massima

diffusione

mediante

pubblicazione sul

sito internet

aziendale

Liquidazione

onorari

professionisti

esterni (Avvocati)

Alterazione dell’ordine di

arrivo delle richieste di

pagamento degli onorari

allo scopo di agevolare

determinati professionisti

a danno di altri

Mancata o viziata

applicazione del tariffario

forense o non rispetto del

contratto di conferimento

incarico professionale

ALTO Norme di legge

(tariffario forense

vigente)

Tariffario

concordato

(contratto di

conferimento

incarico)

Osservanza

dell’elenco in cui

figura la cronologia

delle fatture

registrate

Verifica

dell’emissione della

fattura secondo

contratto

Responsabile

U.O.S.

Istruzione atti

giudiziari

Mancato avvio tempestivo

dell’istruttoria dell’atto

giudiziario notificato

Mancata difesa

dell’Azienda in giudizio al

fine di favorire il ricorrente

ALTO Regolamento

aziendale relativo

alle procedure nella

gestione del

contenzioso

adottato con

Delibera n. 1757/DG

del 16/07/2015

Applicazione del

Software Suite

ufficio Legale

Verifica settimanale da

parte del Dirigente

responsabile con

monitoraggio attraverso

l’utilizzo del Software

31/12/2016 Responsabile

U.O.S.

Monitoraggio con

relazione

semestrale

Rimborso spese

procedimenti

penali

Analisi della richiesta

presentata dal

dipendente e della

contestuale fattura

dell’Avvocato

Mancato rispetto dei

minimi tariffari nel

rimborso delle spese legali

e pagamento in eccedenza

allo scopo di avvantaggiare

il dipendente

BASSO Norme di Legge

(art. 25 e 26 C.C.N.L.

8 giugno 2000)

Responsabile

U.O.S.

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO

U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Utente procede al

pagamento della prestazione

ALTO Rilevatori di

banconote false

presso Casse

Incrementare l'utilizzo del

pagamento elettronico/

online mediante

attivazione di un apposito

portale

Informatizzazione

pagamenti

ticket

31/12/2016

(no iso-risorse)

Direttore U.O.C. SI/NO

Introito banconote false

Inserimento errato

esenzioni

errore nei resti

Incompletezza

nell’acquisizione delle

informazioni, da banche dati

interne ed

esterne, sulle posizioni da

verificare posizione

esenzione ticket

Abusi/omissioni nello

svolgimento delle attività

di competenza al fine di

agevolare/non agevolare

determinati soggetti -

rischio particolarmente

rilevante in occasioni di

asserito

malfunzionamento del

software gestionale e

ricorso al c.d. "bollettario

manuale"

ALTO Predisposizione di un

apposito PAC che disciplini

modalità e limiti in ordine

al ricorso al c.d.

"bollettario manuale"

Blocco automatico del

software gestionale "casse

Ticket" per impedire

"forzature" da parte

dell'operatore

31/05/2016

(no iso-risorse)

Delibera di

adozione entro

31/05/2016

SI/NO

Procedura

amministrativo-

contabile G.1. –

CASSA - CUP- AC

Fase front-office

Fine giornata - ciascun

riscuotitore speciale procede

alla chiusura di cassa -

verifica della corrispondenza

tra il totale della distinta

giornaliera elaborata dal

software gestionale con

indicazione del ricavo e la

giacenza di cassa giornaliera

(cassa + POS)

Abusi/omissioni nello

svolgimento delle attività

di competenza al fine di

agevolare/non agevolare

determinati soggetti

Verifiche a campione

almeno trimestrali per

ogni cassa ticket

Relazione

semestrale con

evidenza delle

verifiche

Procedura

amministrativo-

contabile G.1. –

CASSA - CUP- AC

Fase versamento

valori

Valori contanti ritirati a

mezzo del Servizio di prelievo

e contazione valori svolto da

terzi per conto del Tesoriere

(venerdì di ogni

settimana/ogni due

settimane)

Ritardo nel versamento

delle giacenze di cassa e

rischio eventi delittuosi

(rapine)

ALTO Attivato il servizio

di ritiro e

contazione valori

a cura di un

vettore terzo

In caso di ritardo/mancato

ritiro da parte del Vettore

il Cassiere dovrà

provvedere a versare

presso i canali tradizionali

l'intero valore delle

giacenze se superiore a i

SI/NO

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limiti stabiliti dal

regolamento vigente

mancato

versamento/introito di

tutta la produzione

effettivamente resa

Verifica

corrispondenza

tra Ricavi e

Versamenti dei

riscuotitori

Informatizzazione

pagamenti

ticket

SI/NO

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO

U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Erogazione di somme non

dovute (per responsabilità

del gestore della cassa e/o

del beneficiario

ALTO Regolamento

aziendale

Verifica a campione sulla

veridicità dei documenti

acquisiti, con riferimento

ai primi cinque soggetti

che hanno richiesto

complessivamente i

rimborsi annuali

più elevati

31/12/2016 Direttore U.O.C. 10% di verifiche

Relazione

semestrale con

evidenza del 10%

delle veriche

Procedura

amministrativo-

contabile G.1. –

CASSA

ECONOMALE - AC

Fase gestione del

fondo economale

- operazioni

Operazioni di spesa a valere

sulla carta di debito : spesa

sostenuta a fronte di fattura.

Induzione a favorire

fornitori

specifici

Controlli trimestrali sulla

gestione delle casse

economali.

Rotazione fornitori.

31/03/2016

30/06/2016

30/09/16

31/12/16

Trasmissione

verbali di verica

entro 10gg

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO

U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Acquisizione del

provvedimento

amministrativo di

autorizzazione al pagamento

(delibera/determina)

In assenza di un

documento contabile di

riscontro del debito

(fattura) si corre il rischio

che il medesimo

provvedimento di

autorizzazione venga

registrato e/o pagato n

volte

ALTO Attivazione nuova

procedura che preveda

che il provvedimento di

liquidazione/pagamento

debba essere acquisito con

apposita timbratura a cura

dell'Ufficio Delibere che ne

comprovi l'originalità - il

provvedimento dovrà

essere inoltre acqusito al

registro di protocollo

(protocollo informatico)

dell'Ufficio

31/03/2016

Direttore U.O.C. Delibera di

adozione entro il

31/03/2016

Fase di verifica procedure

esecutive : la verifica riguarda

sia eventuali procedure

indicate nell'atto di

autorizzazione al pagamento,

sia eventuali procedure

notificate all'UOC Economico

Finanziario a seguito della

adozione del provvedimento

di autorizzazione al

pagamento

Disporre pagamenti a

soggetti non legittimati

ALTO Adozione di un

regolamento aziendale su

"gestione pignoramenti e

procedure esecutive"

30/04/2016

Predisposizione

Regolamento,

Delibera di

adozione del

regolamento

entro il

30/04/2016

Fase di verifica regolarità

contributiva (DURC)

Disporre pagamenti a

soggetti non legittimati

ALTO Normativa di

riferimento

Direttive aziendali Acquisizione archivio

DURC direttamente nel

software gestionale di

CO.Ge.

30/04/2016

(no iso-risorse)

SI/NO

Procedura

amministrativo-

contabile G.2

Fase di verifica

propedeutica alla

emissione

ordinativo di

pagamento

Fase di verifica regolarità ex

art 48 ….(Equitalia - Servizio

Riscossione Sicilia) - se

previsto da normativa

Disporre pagamenti a

soggetti non legittimati

ALTO Normativa di

riferimento

Direttive aziendali

Procedura

amministrativo-

contabile G.2

Fase di emissione

ordinativo di

pagamento

Emissione del ordinativo di

pagamento nei confronti del

Fornitore e constestuale

chiusura del relativo debito

su Co.Ge.

Disporre pagamenti senza

rispettare la cronologia

nella presentazione delle

fatture

ALTO 1) Attivazione procedura

che preveda il pagamento

delle competenze

rispettando l'ordine di

notifica/acquisizione dei

provvedimenti di

liquidazione da protocoll

informatico

2) Verifica a campione

1) 31/03/2016

2) 31/12/16

Delibera di

adozione entro

31/03/2016

SI/NO

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AREA DI RISCHIO / AFFATI LEGALI E CONTENZIOSO

U.O.C. SERVIZIO LEGALE – U.O.S. GESTIONE AMMINISTRATIVA DEL CONTENZIOSO

Processo

Sub

processo

Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/ Basso)

Misure obbligatorie

Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Individuazione legale

interno/esterno

Carico di lavoro dei legali

interni e scadenze

calendarizzate.

Affidamento dell’incarico

all’esterno ai professionisti

non specialisti nelle

materie trattate.

MEDIO Analisi di contenziosi già

affidati e valutazione

degli esiti pregressi

31/12/2016 Direttore U.O.C. Relazione

semestrale

Conferimento

incarico legale

Individuazione legale

esterno

MEDIO Albo Avvocati di

fiducia

Aggiornamento Albo

Avvocati di fiducia

31/03/2016 Direttore U.O.C. Massima

diffusione

mediante

pubblicazione sul

sito internet

aziendale

Liquidazione

onorari

professionisti

esterni (Avvocati)

Alterazione dell’ordine di

arrivo delle richieste di

pagamento degli onorari

allo scopo di agevolare

determinati professionisti

a danno di altri

Mancata o viziata

applicazione del tariffario

forense o non rispetto del

contratto di conferimento

incarico professionale

ALTO Norme di legge

(tariffario forense

vigente)

Tariffario

concordato

(contratto di

conferimento

incarico)

Osservanza

dell’elenco in cui

figura la cronologia

delle fatture

registrate

Verifica

dell’emissione della

fattura secondo

contratto

Responsabile

U.O.S.

Istruzione atti

giudiziari

Mancato avvio tempestivo

dell’istruttoria dell’atto

giudiziario notificato

Mancata difesa

dell’Azienda in giudizio al

fine di favorire il ricorrente

ALTO Regolamento

aziendale relativo

alle procedure nella

gestione del

contenzioso

adottato con

Delibera n. 1757/DG

del 16/07/2015

Applicazione del

Software Suite

ufficio Legale

Verifica settimanale da

parte del Dirigente

responsabile con

monitoraggio attraverso

l’utilizzo del Software

31/12/2016 Responsabile

U.O.S.

Monitoraggio con

relazione

semestrale

Rimborso spese

procedimenti

penali

Analisi della richiesta

presentata dal

dipendente e della

contestuale fattura

dell’Avvocato

Mancato rispetto dei

minimi tariffari nel

rimborso delle spese legali

e pagamento in eccedenza

allo scopo di avvantaggiare

il dipendente

BASSO Norme di Legge

(art. 25 e 26 C.C.N.L.

8 giugno 2000)

Responsabile

U.O.S.

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO

U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Utente procede al

pagamento della prestazione

ALTO Rilevatori di

banconote false

presso Casse

Incrementare l'utilizzo del

pagamento elettronico/

online mediante

attivazione di un apposito

portale

Informatizzazione

pagamenti

ticket

31/12/2016

(no iso-risorse)

Direttore U.O.C. SI/NO

Introito banconote false

Inserimento errato

esenzioni

errore nei resti

Incompletezza

nell’acquisizione delle

informazioni, da banche dati

interne ed

esterne, sulle posizioni da

verificare posizione

esenzione ticket

Abusi/omissioni nello

svolgimento delle attività

di competenza al fine di

agevolare/non agevolare

determinati soggetti -

rischio particolarmente

rilevante in occasioni di

asserito

malfunzionamento del

software gestionale e

ricorso al c.d. "bollettario

manuale"

ALTO Predisposizione di un

apposito PAC che disciplini

modalità e limiti in ordine

al ricorso al c.d.

"bollettario manuale"

Blocco automatico del

software gestionale "casse

Ticket" per impedire

"forzature" da parte

dell'operatore

31/05/2016

(no iso-risorse)

Delibera di

adozione entro

31/05/2016

SI/NO

Procedura

amministrativo-

contabile G.1. –

CASSA - CUP- AC

Fase front-office

Fine giornata - ciascun

riscuotitore speciale procede

alla chiusura di cassa -

verifica della corrispondenza

tra il totale della distinta

giornaliera elaborata dal

software gestionale con

indicazione del ricavo e la

giacenza di cassa giornaliera

(cassa + POS)

Abusi/omissioni nello

svolgimento delle attività

di competenza al fine di

agevolare/non agevolare

determinati soggetti

Verifiche a campione

almeno trimestrali per

ogni cassa ticket

Relazione

semestrale con

evidenza delle

verifiche

Procedura

amministrativo-

contabile G.1. –

CASSA - CUP- AC

Fase versamento

valori

Valori contanti ritirati a

mezzo del Servizio di prelievo

e contazione valori svolto da

terzi per conto del Tesoriere

(venerdì di ogni

settimana/ogni due

settimane)

Ritardo nel versamento

delle giacenze di cassa e

rischio eventi delittuosi

(rapine)

ALTO Attivato il servizio

di ritiro e

contazione valori

a cura di un

vettore terzo

In caso di ritardo/mancato

ritiro da parte del Vettore

il Cassiere dovrà

provvedere a versare

presso i canali tradizionali

l'intero valore delle

giacenze se superiore a i

SI/NO

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limiti stabiliti dal

regolamento vigente

mancato

versamento/introito di

tutta la produzione

effettivamente resa

Verifica

corrispondenza

tra Ricavi e

Versamenti dei

riscuotitori

Informatizzazione

pagamenti

ticket

SI/NO

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO

U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Erogazione di somme non

dovute (per responsabilità

del gestore della cassa e/o

del beneficiario

ALTO Regolamento

aziendale

Verifica a campione sulla

veridicità dei documenti

acquisiti, con riferimento

ai primi cinque soggetti

che hanno richiesto

complessivamente i

rimborsi annuali

più elevati

31/12/2016 Direttore U.O.C. 10% di verifiche

Relazione

semestrale con

evidenza del 10%

delle veriche

Procedura

amministrativo-

contabile G.1. –

CASSA

ECONOMALE - AC

Fase gestione del

fondo economale

- operazioni

Operazioni di spesa a valere

sulla carta di debito : spesa

sostenuta a fronte di fattura.

Induzione a favorire

fornitori

specifici

Controlli trimestrali sulla

gestione delle casse

economali.

Rotazione fornitori.

31/03/2016

30/06/2016

30/09/16

31/12/16

Trasmissione

verbali di verica

entro 10gg

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO

U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Acquisizione del

provvedimento

amministrativo di

autorizzazione al pagamento

(delibera/determina)

In assenza di un

documento contabile di

riscontro del debito

(fattura) si corre il rischio

che il medesimo

provvedimento di

autorizzazione venga

registrato e/o pagato n

volte

ALTO Attivazione nuova

procedura che preveda

che il provvedimento di

liquidazione/pagamento

debba essere acquisito con

apposita timbratura a cura

dell'Ufficio Delibere che ne

comprovi l'originalità - il

provvedimento dovrà

essere inoltre acqusito al

registro di protocollo

(protocollo informatico)

dell'Ufficio

31/03/2016

Direttore U.O.C. Delibera di

adozione entro il

31/03/2016

Fase di verifica procedure

esecutive : la verifica riguarda

sia eventuali procedure

indicate nell'atto di

autorizzazione al pagamento,

sia eventuali procedure

notificate all'UOC Economico

Finanziario a seguito della

adozione del provvedimento

di autorizzazione al

pagamento

Disporre pagamenti a

soggetti non legittimati

ALTO Adozione di un

regolamento aziendale su

"gestione pignoramenti e

procedure esecutive"

30/04/2016

Predisposizione

Regolamento,

Delibera di

adozione del

regolamento

entro il

30/04/2016

Fase di verifica regolarità

contributiva (DURC)

Disporre pagamenti a

soggetti non legittimati

ALTO Normativa di

riferimento

Direttive aziendali Acquisizione archivio

DURC direttamente nel

software gestionale di

CO.Ge.

30/04/2016

(no iso-risorse)

SI/NO

Procedura

amministrativo-

contabile G.2

Fase di verifica

propedeutica alla

emissione

ordinativo di

pagamento

Fase di verifica regolarità ex

art 48 ….(Equitalia - Servizio

Riscossione Sicilia) - se

previsto da normativa

Disporre pagamenti a

soggetti non legittimati

ALTO Normativa di

riferimento

Direttive aziendali

Procedura

amministrativo-

contabile G.2

Fase di emissione

ordinativo di

pagamento

Emissione del ordinativo di

pagamento nei confronti del

Fornitore e constestuale

chiusura del relativo debito

su Co.Ge.

Disporre pagamenti senza

rispettare la cronologia

nella presentazione delle

fatture

ALTO 1) Attivazione procedura

che preveda il pagamento

delle competenze

rispettando l'ordine di

notifica/acquisizione dei

provvedimenti di

liquidazione da protocoll

informatico

2) Verifica a campione

1) 31/03/2016

2) 31/12/16

Delibera di

adozione entro

31/03/2016

SI/NO

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applicazione procedura

Procedura

amministrativo-

contabile G.2

Fase di verifica

esito ordinativo di

pagamento

Se non vi sono le condizioni

per conservare il mandato

così come è stato emesso si

procede allo storno contabile

delle scritture, alla

contestuale ri-apertura del

debito nei confronti del

Fornitore e l'emissione del

nuovo ordinativo.

Riemissione dell'ordinativo

di soggetto diverso da

quello indicato nel

provvedimento di

liquidazione

ALTO Attivazione nuova

procedura (PAC) che

preveda che ogni scrittura

contabile relativa alla "ri-

emissione" debba fare

esplicito riferimento al

provvedimento di

liquidazione origianario

30/04/2016 Delibera di

adozione entro

30/04/2016

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / ATTIVITÀ LIBERO PROFESSIONALE E LISTE D’ATTESA

U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE Processo Sub

processo Possibili eventi

rischiosi Valutazione rischio

(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto Misure ulteriori da

implementare Tempi di

attuazione Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

Fase prodromica Definizione annuale dei volumi

di attività erogabili in regime

libero professionale - in

rapporto ai volumi istituzionali

previsti nella programmazione

annuale/triennale

Connessioni con il

sistema di gestione

delle liste di attesa

e interferenza con

l'attività

istituzionale

Regolamento

aziendale

Negoziazione dei volumi di

attività in ALPI in relazione

agli obiettivi istituzionali -

definizione dei volumi

massimi di prestazioni

erogabili in regime ALPI

31/03/2016 Direttore U.O.C. Delibera di

adozione entro il

31/03/2016

Fase

presentazione

istanza di

autorizzazione

Formulazione richiesta di

autorizzazione

all'espletamento di attività in

regime ALPI

False dichiarazioni

prodotte ai fini del

rilascio

dell’autorizzazione

- Regolamento

aziendale

- Modulistica

dedicata

Verifica che siano

compiutamente indicati gli

elementi essenziali per il

rilascio dell'autorizzazione :

1) anagrafica

2) disciplina

3) codice tariffario e tariffa

ALPI per ogni prestazione

4) agenda (giorni, orario e

luogo di erogazione)

5) volume prestazioni erogate

in regime istituzionale nel

corso dell'anno precedente

6) attrezzature elettromedicali

che saranno utilizzate (num

matricola)

7) ricorso a personale di

supporto diretto

8) parere favorevole del

Responsabile della Struttura

ove si svolge l'attività ALPI

Irregolarità nello

svolgimento delle

attività di verifica

preventiva al fine di

agevolare alcuni

soggetti rispetto ad

altri

- Regolamento

aziendale

- Verifica

preventiva delle

condizioni per le

nuove

autorizzazioni e

acclusione della

relativa istruttoria

nel fascicolo

relativo

all'autorizzazione

(100%

Verifica sul mantenimento

delle condizioni per le

autorizzazioni già rilasciate -

mediante istanza di verifica

su 10% delle autorizzazioni

rilasciate al 31/12/2015 (a

rotazione)

31/12/2016 Relazione

semestrale con

evidenza

dell’avvenuta

verifica

Fase di

prenotazione della

prestazione

Richiesta di prenotazione della

prestazione da parte

dell'Utente tramite CUP

Errata indicazione al

paziente delle

modalità e dei

tempi di accesso

alle prestazioni

- Regolamento

aziendale

- Obbligo di

prenotazione di

tutte le

prestazioni

attraverso il CUP

aziendale o

sovraziendale con

gestione delle

agende dei

professionisti ;

Capillare diffusione presso le

strutture sanitarie

periferiche di adeguate

informazioni (sito

web/cartellonistica/urp)

sulle corrette modalità di

prenotazione/pagamento

delle prestazioni in regime

libero professionale

31/03/2016 N di strutture

documentate /

Totale strutture

erogatrici

ALPI=100%

Relazione

semestrale

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Fase di

pagamento della

prestazione

Scelta canale di pagamento da

parte dell'Utente

1) Cassa Ticket

2) Versamento su conto

corrente postale

3) Bonifico su conto corrente

postale

4) Bonifico su conto corrente

bancario

Errata indicazione al

paziente delle

modalità di

pagamento delle

prestazioni

Regolamento

aziendale

Ampia diffusione delle

informazioni relative alle

modalità di pagamento (sito

web / cartellonistica presso

le casse ticket periferiche /

urp)

31/03/2016 N di strutture

documentate /

Totale strutture

erogatrici

ALPI=100%

Relazione

semestrale

Procedura

pagamento/fattur

azione bianca

Dirigente/Prestazione presenti

e autorizzati Software Cassa

Ticket

Iirregolarità nello

svolgimento delle

attività di

competenza al fine

di agevolare alcuni

soggetti rispetto ad

altri

Regolamento

aziendale

Blocco automatico del

software gestionale "casse

Ticket" per impedire

"forzature" da parte

dell'operatore

31/05/2016

(no iso-

risorse)

Si/NO

Procedura

pagamento/fattur

azione gialla

L'Utente esegue il pagamento

presso uno dei canali indicati

dal CUP al momento della

prenotazione (eccetto Cassa

Ticket)

Possibilità

maneggio denaro

da parte del

Dirigente Sanitario

che eroga la

prestazione

Regolamento

aziendale

attivazione di canali di

pagamento "protetti" e

implementazione soluzioni

organizzative per ridurre il

numero di fatture "gialle";

31/05/2016

(no iso-

risorse)

Si/NO

Fase di erogazione

della prestazione

Il Dirigente deve attestare che

l'erogazione della prestazione

in regime libero professionale

avvenga fuori dall'orario di

servizio (mediane specifica

timbratura codice 75)

Svolgimento della

libera professione

in orario di servizio

- Regolamento

aziendale

- Invio circolare

informativa ai

dirigenti sanitari

interessati

- Invio circolare di

"sensibilizzazione

al controllo" ai

Responsabili di

Macro Struttura

Acquisizione, per le

prestazioni erogate

dall’1/1/16, nel fascicolo

istruttorio dei provvedimenti

di liquidazione delle

prestazioni ALPI dell'esito

della verifica su rispetto

orario di servizio da parte

dell'Ufficio Gestione Risorse

Umane

(dipendente/convenzionato)

31/12/2016 Relazione

semestrale con

evidenza del

100% delle

verifiche

La prestazione è inclusa

nell'elenco delle prenotazioni

trasmesse dal CUP

Trattamento più

favorevole dei

pazienti trattati in

libera professione,

ovvero, la

prestazione viene

erogata anche se la

prenotazione non è

transitata dal CUP

Regolamento

aziendale

invio circolare

informativa ai

dirigenti sanitari

interessati

invio circolare di

"sensibilizzazione

al controllo" ai

Responsabili di

Macro Struttura

Verifiche, per le prestazioni

erogate dall’1/1/16, da

parte dei Responsabili di

Macrostruttura e

acquisizione di relativa

attestazione da allegare

all'istruttoria dei

provvedimenti di

liquidazione

31/12/2016 Relazione

semestrale con

evidenza del

100% delle

verifiche

7) Fase verifica

regolarità

contabile

propedeutica alla

L'Ufficio ALPI avvia la

procedura di liquidazione con

riferimento alle prestazioni

rese in un singolo bimestre :

Irregolarità nello

svolgimento delle

attività di controllo

al fine di agevolare

Regolamento

aziendale

- promozione dei canali di

pagamento automatizzati

(POS, Carta di Credito)

31/12/2016

(no iso-

risorse)

SI/NO

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liquidazione - Inserimento fatture bianche

su LP4

- Inserimento fatture gialle su

LP4

- Verifica corrispondenza

incassi per prestazioni rese

alcuni soggetti

rispetto ad altri -

liquidazione e

ripartizione di

prestazioni per le

quali non sia

effettivamente

avvenuto il relativo

incasso

- Implementazione di un

sistema di pagamento on-

line da sito web aziendale a

mezzo carta di credito/carta

di debito e correlazione

diretta 1 a 1 tra

prenotazione, pagamento e

erogazione della prestazione

31/12/2016

(no iso-

risorse)

SI/NO

Potenziamento del sistema

di

controllo/verifica/confronto

tra prestazioni transitate da

CUP e prestazioni

effettivamente erogate in

regime libero professionale -

per le prestazioni erogate a

far data 1/1/2016 si

procederrà alla liquidazione

delle competenze solo se

transitate da CUP

31/12/2016 Relazione

semestrale con

evidenza del

100% delle

verifiche

Si procede alla importazione

delle fatture bianche dal

software gestione delle casse

ticket nel software gestionale

ALPI (LP4)

Prestazioni erogate

e Tariffe riscosse

non corrispondenti

a quelle

effettivamente

autorizzate

Elaborazione report per la

segnalazione di eventuali

anomalie da sottoporre al

Comitato Paritetico ALPI.

30/06/2016

31/12/2016

Trasmissione

reports entro

10gg successivi

alla data di

scadenza

Verifica delle fatture gialle

consegnate dai Cassieri :

1) dirigente sanitario

autorizzato

2) prestazione autorizzata

3) tariffa corrispondente a

quella autorizzata

4) data versamento

antecedente alla data

erogazione prestazione

Prestazioni erogate

e Tariffe riscosse

non corrispondenti

a quelle

effettivamente

autorizzate

Elaborazione report per la

segnalazione di eventuali

anomalie da sottoporre al

Comitato Paritetico ALPI.

30/06/2016

31/12/2016

Trasmissione

reports entro

10gg successivi

alla data di

scadenza

Veririca debito

orario ALPI,

Si invia all'Ufficio Risorse

Umane l'elenco dei Dirigenti

coinvolti nel procedimento di

liquidazione per verificare :

a) se la prestazione ALPI

(attestata con specifica

timbratura) è avvenuta in

assenza di regime di

incompatibilità;

b) il corretto rapporto tra

orario istituzionale e orario

ALPI (ai sensi della normativa

Svolgimento della

libera professione

in orario di servizio

Acquisizione, per prestazioni

erogate dal1/1/2016, nel

fascicolo istruttorio dei

provvedimenti di

liquidazione delle

prestazioni ALPI dell'esito

della verifica su rispetto

orario di servizio da parte

dell'Ufficio Gestione Risorse

Umane

(dipendente/convenzionato)

31/12/2016 Relazione

semestrale con

evidenza del

100% delle

verifiche

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vigente l'orario svolto in

regime ALPI non può eccedere

la misura del 50% di quello

istituzionale).

Verifica rispetto

tempi di

attesa/liste attesa,

congruità

rapporto tra

volumi attività

istituzionale/ALPI,

corretto utilizzo

canali di

prenotazione/erog

azione prestazioni

Verifica debito

orario ALPI

Si invia all'Ufficio Risorse

Umane l'elenco dei Dirigenti

coinvolti nel procedimento di

liquidazione per verificare :

a) se la prestazione ALPI

(attestata con specifica

timbratura) è avvenuta in

assenza di regime di

incompatibilità;

b) il corretto rapporto tra

orario istituzionale e orario

ALPI (ai sensi della normativa

vigente l'orario svolto in

regime ALPI non può eccedere

la misura del 50% di quello

istituzionale)

Svolgimento della

libera professione

in orario di servizio

Acquisizione, , per

prestazioni erogate

dal1/1/2016, nel fascicolo

istruttorio dei provvedimenti

di liquidazione delle

prestazioni ALPI dell'esito

della verifica su rispetto

orario di servizio da parte

dell'Ufficio Gestione Risorse

Umane

(dipendente/convenzionato)

31/12/2016 Relazione

semestrale con

evidenza del

100% delle

verifiche

Page 95: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI

U.O.C. SANITA’ ANIMALE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Piano di lavoro

controlli

Attività di

controllo

Controlli per penalizzare /

agevolare determinati soggetti.

ALTO - Disposizioni aziendali

(PTPC) e del Servizio di

Sanità animale ASP-ME

che hanno previsto la

rotazione dei Dipendenti,

Medici Veterinari

specialisti ambulatoriali

(MVSA) e dei Dirigenti,

con nuova assegnazione

di aziende zootecniche

agli stessi.

- Rotazione dei Veterinari

Dirigenti che effettuano

controlli nelle stalle di

sosta e in tutti gli

allevamenti con anomalie

documentate.Nuove

assegnazioni di aziende ai

Dirigenti Veterinari del

Distretto di Taormina.

- Redistribuzione e nuove

assegnazioni di aziende ai

Dirigenti Veterinari del

Distretto di S. Agata M.

- Rotazione dei Veterinari

Dirigenti e MVSA che

effettuano controlli negli

allevamenti con anomalie

documentate.

Direttore

U.O.C.

Esecuzione dei

controlli

(programmati o ad

hoc)

Attività di

controllo

1) Controlli per penalizzare /

agevolare determinati soggetti,

e 2) allevamenti bovini e

ovicaprini sedi di focolaio a

maggior rischio ambientale o

che presentano problemi di tipo

sanitario e non sanitario.

3) Modalità di esecuzione di

campionamento di matrici

biologiche/prove allergiche in

maniera tale da

agevolare/penalizzare

ALTO

1 e 2) I sopralluoghi

presso gli allevamenti ovi-

caprini e bovini aventi

una consistenza elevata o

a maggior rischio

ambientale sono stati

eseguiti da almeno 2

persone.

3) Disposizioni

comunitarie, nazionali,

regionali, aziendali e

dipartimentali che

a) Formalizzare con

apposita proposta di

deliberazione la

composizione del

nucleo ispettivo di

vigilanza e le relative

procedure di verifica

dell' efficacia dei

controlli.

b) Verifiche di

supervisione (ad hoc)

da parte del nucleo

a)30/04/16

b)31/12/16

Direttore

U.O.C.

a) deliberazione

di adozione entro

il 30/04/2016

b)n. verifiche di

supervisione ≥ 6

verifiche entro il

31/12/2016,

relazione

semestrale

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determinati soggetti. Modalità

di redazione del verbale di

sopralluogo in maniera tale da

agevolare / penalizzare

determinati soggetti.

stabiliscono le modalità di

esecuzione dei

campionamenti di tipo

biologico/prove

allergiche. E' stato

redatto il Codice di

Comportamento del

Personale Ispettivo e una

procedura con relativa

modulistica per

l'esecuzione dei controlli

per la verifica dell'

efficacia, nonché modelli

di verbali (check list) per

l'effettuazione dei

sopralluoghi ordinari

presso le aziende

zootecniche. Sono state

eseguite (2014) verifiche

di supervisione da parte

del nucleo ispettivo di

vigilanza sulle modalità di

campionamento di tipo

biologico/prove

allergiche, secondo

apposita griglia di

valutazione.

ispettivo di vigilanza,

sulle modalità di

esecuzione dei

campionamenti di tipo

biologico/prove

allergiche, sulle

modalità di

verbalizzazione, sull'

implementazione dei

Sistemi Informativi, e

sull' esecuzione delle

disposizioni

comunitarie, nazionali,

regionali, aziendali.

Verranno eseguiti

controlli sulla verifica

dell'efficacia presso gli

allevamenti bovini ed

ovi-caprini con

particolare riguardo a

quelli per i quali è stata

comunicata la

sussistenza di conflitti di

interesse da parte di

Veterinari Dirigenti o

MVSA del Servizio S.A..

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI

U.O.C. SERVIZIO DEGLI IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE (S.I.A.O.A)

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsab

ile

Indicatore /

Monitoraggio

Programmazione

dei controlli in

funzione della

categorizzazione

del rischio

Modalità di attribuzione del

livello di rischio agli Operatori

del Settore Alimentare tale da

agevolare /penalizzare

determinati soggetti o

categorie, mancanza di

imparzialità, al fine di ottenere o

procurare a se o ad altri indebiti

vantaggi

ALTO Disposizioni comunitarie

e regionali che

prevedono la

pianificazione dei

controlli in funzione del

rischio specifico per gli

Operatori del Settore

Alimentare , calcolato

secondo una griglia di

valutazione oggettiva.

Rotazione la dove è

possibile dei veterinari.

Disposizioni

dipartimentali che

prevedono la

pianificazione dei

controlli in funzione

del rischio specifico

per gli Operatori del

Settore Alimentare ,

calcolato secondo

una griglia di

valutazione

oggettiva.

Rotazione la dove è

possibile dei

veterinari.

1) Adozione del

documento di

Programmazione

verifiche interne per

migliorare la qualità del

servizio.

2)Verifica attribuzione

dei livelli di rischio sul

100% degli stabilimenti

CE

130/04/2016

2)31/12/2016

Direttore

U.O.C.

S.I.A.O.A.

1) Delibera di

adozione entro il

30/04/16 ;

2) N°

stabilimenti CE

categorizzati / N°

Stabilimenti

Riconosciuti CE

=100%

Esecuzione del

sopralluogo,

redazione del

verbale e

campionamento

delle matrici

alimentari.

Modalità di esecuzione del

sopralluogo, redazione del

verbale ed esecuzione del

campione tale da agevolare/

penalizzare determinati

soggetti o categorie, mancanza

di imparzialità, al fine di

ottenere o procurare a se o ad

altri indebiti vantaggi

ALTO Disposizioni comunitarie,

regionali e

dipartimentali che

definiscono le modalità

oggettive di esecuzione

dei sopralluoghi ispettivi,

dei campionamenti e

degli audit, che

definiscono un modello

di verbale di sopralluogo

e la relativa check-list

correlata. Gli audit sono

sempre effettuati da due

persone e le ispezioni

devono esserlo

preferibilmente.

Procedura esecuzione

controlli ufficiali e

tecniche di

campionamento.

Disposizioni

dipartimentali che

definiscono le

modalità oggettive di

esecuzione dei

sopralluoghi ispettivi,

dei campionamenti

e degli audit, che

definiscono un

modello di verbale di

sopralluogo e la

relativa check-list

correlata. Gli audit

sono sempre

effettuati da due

persone e le ispezioni

devono esserlo

preferibilmente.

Procedura

esecuzione controlli

ufficiali e tecniche di

campionamento.

1) Disposizioni sulla

corretta distribuzione

dei campionamenti agli

operatori del Settore

Alimentare sul principio

della rotazione.

2) Verifica in

percentuale definita

sulla conformità

formale e sostanziale

dei verbali di

sopralluogo eseguiti

utilizzando le check-list

previste dall'apposita

procedura.

3) Implementazione

della verifica sulla

corretta modalità di

esecuzione dei

campionamenti.3)

1)30/04/2016

2)31/12/2016

3)31/12/2016

Direttore

U.O.C.

S.I.A.O.A.

1) Relazione con

evidenza

dell'avvenuta

formalizzazione

delle

disposizionientro

il 30/04/2016

2) N° di verifiche

effettuate sui

verbali/N° totale

dei verbali

effettuati

=50%,relazione

semestrale )

3) N° di campioni

accettati dal

laboratorio/N° di

campionamenti

effettuati =100%,

relazione

semestrale .

Esecuzione dei

controlli Ufficiali

(programmati o ad

hoc)

Finanziamento

Controlli Ufficiali

Modalità di applicazione delle

tariffe relative al finanziamento

dei controlli ufficiali tale da

ALTO Disposizioni comunitarie,

regionali e

dipartimentali che

- Disposizioni

dipartimentali che

definiscono le

Adozione della

procedura

dipartimentale di sulle

30/04/2016 Direttore

U.O.C.

S.I.A.O.A.

Delibera di

adozione entro il

30/04/16

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agevolare/ penalizzare

determinati soggetti o

categorie, mancanza di

imparzialità, al fine di ottenere o

procurare a se o ad altri indebiti

vantaggi

definiscono le modalità

di determinazione ed

esigibilità delle tariffe

relative al finanziamento

dei controlli ufficiali.

modalità di

determinazione ed

esigibilità delle

tariffe relative al

finanziamento dei

controlli ufficiali.

- Verifica a livello

centrale

dell'esecuzione del

pagamento delle

tariffe dovute dagli

Osa per i controlli

ufficiali.

modalità di

determinazione ed

esigibilità delle tariffe

relative al

finanziamento dei

controlli ufficiali.

Sanzioni

Amministrative

1) Modalità di

redazione del

verbale di

contestazione e

tempistica di

notifica

Modalità di redazione del

verbale di contestazione e

rispetto dei tempi di notifica al

fine di penalizzare /agevolare

determinati soggetti.

ALTO Disposizioni nazionali,

regionali che definiscono

le modalità oggettive di

redazione dei verbali di

contestazione , con

doppia firma.

- Disposizioni

aziendali e

dipartimentali che

definiscono le

modalità oggettive di

redazione dei verbali

di contestazione ,

con doppia firma. -

Disposizioni

dipartimentali che

definiscono la

trasmissione in sede

centrale dei verbali

di contestazione per

il successivo inoltro

all'ufficio

dell'Autorità

Competente.

Implementazione dell'

applicazione della

procedura

dipartimentale tramite

verifica esame del

registro distrettuale.

30/04/2016 Direttore

U.O.C.

S.I.A.O.A.

Relazione con

evidenza

dell'avvenuta

formalizzazione

dell'implementazi

one delle

disposizioni ,

entro il

30/04/2016

Certificazioni e

attestazioni

1) Rilascio di

attestazioni e

certificazioni e

pagamento

somme dovute

Rilascio certificazione per

esportazionidi prodotti di

origine animale rilasciate e

modalità di applicazione delle

tariffe dovute al fine di

agevolare/penalizzare

determinati soggetti o

categorie.

ALTO Disposizioni

comunitarie,nazionali,

regionali che definiscono

le modalità attuative del

rilascio dei certificati e di

applicazione delle tariffe

dovute.

- Disposizioni

dipartimentali che

definiscono le

modalità attuative

del rilascio dei

certificati e di

applicazione delle

tariffe dovute.

- Registro

dipartimentale dei

certificati per

esportazione di

prodotti di origine

animale emessi.

1) Verifiche formali e di

conformità sui

certificati export

rilasciati.

2) Verifica sulla corretta

applicazione delle

tariffe.

1) 31/12/2016

2)31/12/2016

Direttore

U.O.C.

S.I.A.O.A.

1) N° certificati

export conformi

e formalmente

corretti/N° di

certificati

rilasciati=100%

2) 100% verifica

sui bollettini

trasmessi al

Dipartimento.

Riconoscimento

Comunitario

1) Istruzione

pratica di

riconoscimento e

valutazione delle

Istruzione delle pratiche di

riconoscimento degli

stabilimenti produttivi e

valutazione delle condizioni

ALTO Disposizioni

Dipartimentali che

prevedono istruzione

delle pratiche di

1) Implementazione

della procedura

dipartimentale che

prevede la trasmissione

1)30/04/16

2)31/12/16

Direttore

U.O.C.

S.I.A.O.A.

1) ) Relazione con

evidenza

dell'avvenuta

formalizzazione

Page 99: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

condizioni

strutturali degli

stbilimenti

produttivi.

strutturali degli stessi in

maniera tale da

penalizzare/agevolare

determinati soggetti.

riconoscimento in

ordine cronologico di

arrivo agli uffici del

Dipartimento e che

definiscono le

modalità di

esecuzione del

sopralluogo ispettivo

presso gli

stabilimenti, tramite

l'utilizzo di apposite

check-list.

unitamente al verbale

di sopralluogo delle

check-list correlate.

2) Verifica corretta

applicazione della

Procedura

Dipartimentale

dell'implementazi

one delle

disposizioni ,

entro il

30/04/2016

2)N° verbali di

sopralluogo

completi di

check-list e

correttamente

compilati /N° di

verbali di

sopralluogo

trasmessi=100%

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI

U.O.C. SERVIZIO DEGLI IGIENE DEGLI ALLEAVMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione

rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Programmazione ed

esecuzione dei

controlli

programmati e ad

hoc

Attività di

controllo

1. Modalità di programmazione

ed esecuzione dei controlli

ufficiali e dei sopralluoghi

(Ispezione) per

penalizzare/agevolare

determinati soggetti.

2. Modalità di redazione del

verbale di sopralluogo tale da

agevolare/penalizzare

determinati soggetti o

categorie.

3.Modalità di esecuzione dei

campionamenti tale da

agevolare/penalizzare

determinati soggetti o

categorie.

ALTO 1 e 2. Disposizioni

comunitarie,nazionali,regionali

che prevedono la pianificazione

dei controlli in funzione del

livello di rischio specifico per gli

OSA secondo una griglia di

valutazione oggettiva e che

definiscono le modalità

oggettive di esecuzione dei

sopralluoghi ispettivi, con le

relative modalità di

verbalizzazione. Le ispezioni

devono essere preferibilmente

effettuate da due persone. Sono

previste verifiche di in

percentuale definita da parte

del Direttore U.O.C. , sul

carattere di conformità formale

e sostanziale dei verbali di

sopralluogo eseguiti , secondo

apposita griglia di valutazione.

3. Disposizioni

comunitarie,nazionali,regionali,

che definiscono le modalità

oggettive di esecuzione dei

campionamenti di matrici

alimentari di origine animale e

mangimi. Audit regionale di

sistema sull'attività di controllo

eseguito nel 2015.

1 e 2. Disposizioni

aziendali e

dipartimentali che

prevedono la

pianificazione dei

controlli in funzione

del livello di rischio

specifico per gli OSA

secondo una griglia

di valutazione

oggettiva e che

definiscono le

modalità oggettive di

esecuzione dei

sopralluoghi ispettivi,

con le relative

modalità di

verbalizzazione. Le

ispezioni devono

essere

preferibilmente

effettuate da due

persone. Sono

previste verifiche di

in percentuale

definita da parte del

Direttore U.O.C. , sul

carattere di

conformità formale e

sostanziale dei

verbali di sopralluogo

eseguiti , secondo

apposita griglia di

valutazione.

3. Disposizioni

aziendali e

dipartimentali che

definiscono le

modalità oggettive di

esecuzione dei

1. Implementazione

della verifica sulle

attività di controllo

ufficiale espletate

sulle aziende

applicando il

principio della

rotazione sulle

stesse. Verifica a

campione sulla

corretta e completa

compilazione dei

verbali di sopralluogo

e delle check-list

correlate.

2. Verifiche sulla

corretta

distribuzione dei

campionamenti agli

OSA sul principio

della rotazione.

1) 31/12/2016

2) 31/12/2016

Direttore

U.O.C.

1) Verifica

semestrale sul

10% dei verbali

e delle check-

list effettuate e

trasmesse in

sede centrale.

Relazione

semestrale

2) 100% di

verifiche,

relazione

semestrale con

evidenza delle

avvenute

verifiche

Page 101: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

campionamenti di

matrici alimentari di

origine animale e

mangimi. Audit

regionale di sistema

sull'attività di

controllo eseguito

nel 2015.

Sanzioni

Amministrative

Attivita' di

controllo

1.Modalità di redazione del

verbale di contestazione al fine

di penalizzare/agevolare

determinati soggetti; 2.

Tempistica di notifica del

verbale di contestazione al fine

di agevolare determinati

soggetti .Mancata trasmissione

dei verbali di contestazione al

servizio centrale per l'inoltro

all'ufficio Autorità Competente.

ALTO 1. Disposizioni nazionali,

regionali, aziendali e

dipartimentali che definiscono

le modalità oggettive di

redazione dei verbali di

contestazione. I verbali di

contestazione prevedono una

doppia firma. 2.Disposizioni

nazionali, regionali, aziendali

che istituiscono l'Ufficio Autorità

Competente. Disposizioni

dipartimentali che definiscono

la trasmissione in sede centrale

dei verbali di contestazione per

il successivo inoltro all'ufficio

Autorità Competente.

Implementazione

della procedura

dipartimentale

tramite verifica

esame del Registro

distrettuale

30/04/2016 Direttore

U.O.C.

1) Relazione

con evidenza

dell'avvenuta

formalizzazione

dell'implement

azione della

procedura ,

entro il

30/04/2016

Certificazioni e

attestazioni

Rilascio di

certificazioni e

attestazioni

1. Modalità di rilascio di

certificazioni per l'esportazione

di animali vivi e mangimi al fine

di agevolare/penalizzare

determinati soggetti. 2.

Modalità di rilascio di

certificazione benessere

animale al fine di

agevolare/penalizzare

determinati soggetti. 3.

Modalità di rilascio di

certificazioni per idoneità locali

per attività veterinarie, strutture

ricovero animali, vendita e

toelettatura, rilasciate al fine di

agevolare/penalizzare

determinati soggetti.

ALTO 1.Disposizioni Comunitarie,

regionali e dipartimentali che

definiscono le modalità

attuative del rilascio dei

certificati. Registro

dipartimentale dei certificati per

l'esportazione di animali vivi e

mangimi 2..Disposizioni

Comunitarie, regionali e

dipartimentali che definiscono il

rilascio delle certificazioni sul

benessere

animale..3..Disposizioni

Comunitarie, regionali ,

dipartimentali e comunali che

definiscono il rilascio delle

certificazioni per attività

veterinarie, strutture ricovero

animali, vendita e toelettatura.

1.Verifica formale di

conformità delle

certificazioni

rilasciate per

l'esportazione di

animali vivi e

mangimi

2. Verifica formale di

conformità delle

certificazioni

rilasciate benessere

animale

3. Verifica formale di

conformità delle

certificazioni

rilasciate per

idoneità locali per

attività veterinarie,

strutture ricovero

animali, vendita e

toelettatura .

4)Formazione

specifica sul

benessere animale

degli operatori .

1)30/06/16 /

31/12/16

2)30/06/16 /

31/12/16

3)30/06/16 /

31/12/16

4)31/12/16

Direttore

U.O.C.

1) Verifica

semestrale

sul10% delle

certificazioni

rilasciate per

l'esportazione

di animali vivi e

mangimi e

trasmesse in

sede centrale.

2) Verifica

semestrale

sul10% delle

certificazioni

rilasciate per

benessere

animale e

trasmesse in

sede centrale.

3) Verifica

semestrale

sul10% delle

certificazioni

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rilasciate per

idoneità locali

per attività

veterinarie,

strutture

ricovero

animali, vendita

e toelettatura

trasmesse in

sede centrale.

Relazione

semestrale con

evidenza

dell'avvenuta

verifica delle 3

tipologie di

certificazione.

4) Svolgimento

di almeno un

corso aziendale

Riconoscimento

comunitario

Valutazione

condizioni

strutturali e

gestionali degli

allevamenti.

Valutazione delle condizioni

strutturali e gestionali degli

stabilimenti produttivi in

maniera tale da

penalizzare/agevolare

determinati soggetti.

ALTO Disposizioni Comunitarie,

regionali e dipartimentali che

definiscono le modalità di

esecuzione del sopralluogo

ispettivo presso gli stabilimenti

tramite l'utilizzo di apposita

check-list.

Corretta

compilazione del

verbale di

sopralluogo e delle

check-list allegate

31/12/2016 Direttore

U.O.C.

N° di verbali di

sopralluogo e di

check-list

correttamente

compilati/N° di

verbali di

sopralluogo

trasmessi

=10%, relazione

semestrale con

evidenza delle

avvenute

verifiche.

Autorizzazioni Rilascio

autorizzazioni

in genere

Modalità di rilascio delle

autorizzazioni al fini di

penalizzare/agevolare

determinati soggetti.

ALTO Disposizioni Comunitarie,

regionali e dipartimentali che

definiscono le modalità di

rilascio delle autorizzazioni

sanitarie in base alle diverse

tipologie .Attività di controllo

preventivo e successivo sugli atti

propedeutici al rilascio di

autorizzazioni sanitarie.

Verifica sulla corretta

procedura di rilascio

delle varie tipologie

di autorizzazioni

sanitarie.

Trasmissione in sede

centrale delle

autorizzazioni

rilasciate presso i

distretti.

30/06/2016

31/12/2016

Direttore

U.O.C.

Verifica

semestrale sul

10% delle

autorizzazioni

rilasciate e

trasmesse in

sede centrale,

relazione

semestrale con

evidenza delle

avvenute

verifiche.

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE - U.O.C. S.P.E.M.

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori

in atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Attività

dipartimentale

Mancati controlli per favorire

determinati soggetti

ALTO Normativa di settore

Direttive interne

Regolamento di

organizzazione delle

UU.OO.CC. del

Dipartimento e dei

rapporti con i servi

territoriali del

Dipartimento con Dip. di

Prevenzione Veterinario

/ Distretti

30/06/2016 Direttore

Dipartimento/

Direttore U.O.C.

Predisposizione

regolamento

SI/NO

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI

U.O.C. SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE (S.I.A.N.)

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori

in atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Attività di

vigilanza, controllo

ed ispezione

Attività di vigilanza,

controllo,ispezione e

sanzioni settore:

Sicurezza Alimentare

Azioni ed omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle

conseguenze negative.

Mancanza di imparzialità al

fine di ottenere o procurare a

se o ad altri indebiti vantaggi

ALTO - Normativa Comunitaria

“Pacchetto Igiene”

- Normativa Nazionale

- Normativa Regionale

- Regolamenti Comunali

Controlli

effettuati

applicando le

procedure del

servizio, le

specifiche

Checklist ed i

verbali

predisposti

Stesura Codice di

Comportamento

del personale

ispettivo

Verifica corretta

applicazione delle

procedure e delle

<Checklist

Adozione della Delibera

Aziendale del Codice di

Comportamento e

successiva applicazione

31/12/2016

30/04/2016

Direttore U.O.C. N° Verifiche

integrità ed

adeguatezza dei

Controlli Ufficiali/

N° totale

Controlli >5%

Adozione con

delibera entro

30.4.2016

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI

U.O.C. SERVIZIO DI IGIENE DEGLI AMBIENTI DI VITA (S.I.A.V.)

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/ Basso)

Misure

obbligatorie

Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Attività di

vigilanza, controllo

ed ispezione

Attività di vigilanza,

controllo,ispezione e

sanzioni settore:

strutture socioassistenziali e

sanitarie

Azioni ed omissioni volte

a consentire al

destinatario dei controlli

di sottrarsi ai medesimi

e/o alle conseguenze

negative.

Mancanza di imparzialità

al fine di ottenere o

procurare a se o ad altri

indebiti vantaggi

ALTO - Normativa

Comunitaria

- Normativa

Nazionale

- Normativa

Regionale

- Regolamenti

Comunali

Controlli effettuati

applicando le

procedure del servizio,

le specifiche Checklist

ed i verbali predisposti

Stesura Codice di

Comportamento del

personale ispettivo

Verifica corretta

applicazione delle

procedure e delle

Checklist

Adozione della

Delibera Aziendale del

Codice di

Comportamento e

successiva

applicazione

31/12/2016

30/04/2016

Direttore U.O.C. N° Verifiche

integrità ed

adeguatezza degli

interventi /

N° totale

interventi >5%

Adozione con

delibera entro

30.4.2016

Rilascio di

autorizzazioni

sanitarie e/o di

pareri finalizzati al

rilascio di

provvedimenti di

autorizzazioni/con

cessioni

Attività di autorizzazioni

strutture socioassistenziali e

sanitarie-Pareri ai fini

igienico-sanitari

Mancanza di imparzialità

al fine di ottenere o

procurare a se o ad altri

indebiti vantaggi

ALTO - Normativa

Comunitaria

- Normativa

Nazionale

- Normativa

Regionale

- Regolamenti

Comunali

Attività effettuata

applicando le

procedure del servizio,

le specifiche Checklist

ed i verbali predisposti

.Esame collegiale delle

pratiche

Stesura Codice di

Comportamento del

personale ispettivo

Verifica corretta

applicazione delle

procedure e delle

Checklist

Adozione della

Delibera Aziendale del

Codice di

Comportamento e

successiva

applicazione

31/12/2016

30/04/2016

Direttore U.O.C. N° Verifiche

integrità ed

adeguatezza degli

interventi /

N° totale

interventi >5%

Adozione con

delibera entro

30.4.2016

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI

U.O.C. S.PRE.S.A.L.

Processo Sub

processo

Possibili eventi

rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie

Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio Attività di vigilanza e

controllo negli

ambienti di lavoro

- Vigilanza su richiesta

- Vigilanza di iniziativa del

Servizio

- Azioni ed

omissioni volte a

consentire al

destinatario dei

controlli di sottrarsi

ai medesimi e/o alle

conseguenze

negative

- Mancanza di

imparzialità al fine

di ottenere o

procurare a se o ad

altri indebiti

vantaggi

ALTO - D.Lgs. 81/08 e

s.m.i.

- D.Lgs. 758/94

- Decreti

Assessoriali

- Circolari

Assessoriali

- Piani Regionali di

Prevenzione

- Disposizioni

aziendali

- Specifiche check-

list

- Specifici Verbali

predisposti

- Registro on-line

delle pratiche di

vigilanza.

- Formalizzazione di un

codice di comportamento

per il personale ispettivo

- Implementazione dei

controlli con abbinamento

casuale dei componenti

dell’équipe ispettiva

(applicando la rotazione

laddove possibile in

ragione del personale a

disposizione e delle

specifiche competenze)

30/04/2016

31/12/2016

Direttore U.O.C.

Direttore U.O.C.

- Redazione di un

codice di

comportamento

per il personale

ispettivo,

delibera di

adozione entro il

30/04/2016

- Rotazione del

30% in ragione

delle risorse

umane del

Servizio di cui si

darà evidenza

nelle relazioni

semestrali

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI

U.O.C. LABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA (LSP)

Processo Sub

processo

Possibili eventi rischiosi Valutazione

rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione

Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

Attività di controllo

analitico : acque minerali

Azioni ed omissioni volte a

consentire al destinatario

dei controlli, di sottrarsi

alle conseguenze negative

BASSO

D.Lgs. 176/2011;

D.M. Dic/2003

Rotazione del

personale tecnico

deputato alla

verifica di congruità

ed accettazione,

conservazione e

smaltimento dei

campioni conferiti

all'LSP

Attività di

vigilanza, controllo

ed ispezione Attività di controllo della

qualità delle acque

destinate al consumo

umano e delle acque

destinate alla balneazione

Azioni ed omissioni volte a

consentire al destinatario

dei controlli, di sottrarsi

alle conseguenze negative

BASSO

D.L.gs. 31/2001 e

ss.mm.i.; D.Lgs

116/2008

Rotazione del

personale tecnico

deputato alla

verifica di congruità

ed accettazione,

conservazione e

smaltimento dei

campioni conferiti

all'LSP

Prestazioni conto

terzi

Sanificazione banconote

Azione atte a modificare il

valore complessivo a parità

di numero di banconote

MEDIO

- Predisposizione di un

regolamento sulle

procedure relative

all’attività di

sanificazione delle

banconote

-Esecuzione delle

procedure di

sterilizzazione da parte

dal dirigente

competente affiancato

da altro dirigente che

ruota.

30/04/2016

30/06/2016

31/12/2016

Direttore

U.O.C.

Direttore

U.O.C.

Redazione

regolamento e

delibera di

adozione entro il

30/04/2016

Monitoraggio

semestrale

relazione con

evidenza

dell’avvenuta

rotazione

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AREA DI RISCHIO – SANITÀ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI

DIPARTIMENTO DEL FARMACO

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio (Alto / Medio/

Basso) Misure obbligatorie

Misure ulteriori in atto

Misure ulteriori da implementare

Tempi di attuazione

Responsabile Indicatore /

Monitoraggio

FARMACEUTICA

CONVENZIONATA

Ricezione-verifica-

trasferimento sala scanner

Mancati controlli per

favorire determinati

soggetti

MEDIO Regolamento

recante le norme

concernenti

l’accordo collettivo

nazionale per la

disciplina dei

rapporti con le

farmacie pubbliche

e private (D.P.R.. n.

371 del 08-07-1998

e s.m.i.)

Trasporto delle ricette già

controllate in apposito

deposito per lo stoccaggio

definitivo in attesa di

distruzione.

MEDIO

Utilizzo di sistemi informatici

integrati e banche dati

(scannerizzazione)

MEDIO

U.O.C. ASSISTENZA

FARMACEUTICA

TERRITORIALE

Accettazione

mensile e

acquisizione dei

dati ricette SSN-

DPC-autorizzazioni

assistenza

integrativa D.M.

01/07/1982 e dei

relativi documenti

contabili

provenienti da

farmacie

convenzionate

prov. messina

contenuti nelle

ricette

Revisione tecnica (manuale)

delle ricette in distribuzione

per conto

MEDIO Norme e circolari

nazionali e regionali

Verifica dei dati

acquisiti dalle

ricette SSN e

vigilanza e

controllo

prescrizioni MMG

Rilevazione di eventuali

irregolarità dal punto di vista

contabile e sotto il profilo

della correttezza della

prescrizione e spedizione.

consequenziale

predisposizione di apposito

verbale di contestazione.

MEDIO Linee guida – D.A.

Sanità Regione

Siciliana

04/08/2003.

Analisi ei profili prescrittivi

dei medici ed elaborazione di

report per categorie di

farmaci. indagini di

Farmacoutilizzazione,

farmacoepidemiologia e

farmacoeconomia, con

rilevazione di aree di

iperconsumo e

iperprescrizione

MEDIO Linee guida – D.A.

Sanità Regione

Siciliana

04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

Convocazione mmg con

valutazione congiunta dei

report relativi ai profili

prescrittivi individuali con

MEDIO D.A. Salute Regione

Sicilia n. 569 del

22/03/2013

Delibera A.S.P.

messina n.

2472/DG del

31/07/2014

Perfezionamento e

formalizzazione della

procedura unica che

consenta la tracciabilità

con utilizzo di modulistica

dotata di ceck-list dove sia

prevista la doppia firma e

la rotazione del personale

30/04/2016

Deliberazione

entro il

30/04/2016

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rilevazione di

iperprescrizione/scostament

o dai tetti di spesa previsti da

decreti regionali

Contestazione ed addebito ai

mmg per prescrizioni non

conformi

MEDIO D.A. Salute Regione

Sicilia n. 2004 del

17/11/2015 e

successive direttive

regionali

Delibera A.S.P.

messina n.

2472/DG del

31/07/2014

Vigilanza farmacie

pubbliche e

private della

provincia di

messina

vigilanza aziende

grossiste e

depositarie di

medicinali e gas

medicali

Ispezioni preventive,

ordinarie e straordinarie delle

farmacie pubbliche e private

ai sensi degli art 111 e 127

T.U.Ll.Ss.(r.d. 27/07/1934 n.

1265 e s.m.

MEDIO Procedura

regolamentata da

norme di legge

nazionali e regionali

Commissione

ispettiva con

composizione

prevista dalla

legge e nominata

dal direttore

generale

aziendale.

utilizzo di modello

standard di

verbale con check

list

30/04/2016 U.O.C. ASSISTENZA

FARMACEUTICA

TERRITORIALE

Deliberazione

entro il

30/04/2016

Adempimenti amministrativi

relativi alle prescrizioni

effettuate dalla commissione

di vigilanza farmaceutica

aziendale in sede di

sopralluogoispettivo ,

notificazione degli illeciti

amministrativi ed eventuale

irrrogazione delle sanzioni

previste dalla legge.

BASSO Procedura

regolamentata da

norme di legge

nazionali (l.

689/1981).

procedura aziendale

approvata con

delibera n. 2038/DG

del 20/08/2015.

Procedura

aziendale

approvata con

delibera n.

2038/DG del

20/08/2015.

Ispezioni preventive,

ordinarie e straordinarie delle

aziende grossiste e

depositarie di medicinali e di

gas medicali ai sensi del

d.l.219 /2006 e s.m.i.

MEDIO Procedura

regolamentata da

norme di legge

nazionali e

regionali.

Commissione

ispettiva con

composizione

prevista dalla

legge e nominata

dal direttore

generale

aziendale.

utilizzo di modello

standard di

verbale con check

list

Formalizzazione di

procedura unica per

regolamentare la

rotazione delle strutture

da ispezionare

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Vigilanza esercizi

commerciali di cui

al d.l. 04/07/2006

n. 223 convertito

nella legge

04/08/2006 n. 248

(parafarmacie)

Ispezioni preventive,ordinarie

e straordinarie degli esercizi

commerciali di cui al d.l.

04/07/2006 n. 223 convertito

nella legge 04/08/2006 n.

248 (parafarmacie)

MEDIO Procedura

regolamentata da

norme di legge

nazionali e

dispositivi regionali.

Commissione

interna del

dipartimento del

farmaco.

utilizzo di modello

standard di

verbale con check

list

Adempimenti amministrativi

relativi alle prescrizioni

effettuate dalla commissione

in sede di sopralluogo

ispettivo

MEDIO Procedura

regolamentata da

norme di legge

nazionali e regionali

procedura interna

Vigilanza su case

di cura private e

strutture

residenziali per

anziani

Ispezioni ordinarie e

staordinarie di case di cura

private e strutture

residenziali per anziani, per

quanto attiene la corretta

gestione del farmaco, con

particolare riferimento alla

gestione delle sost.

stupefacenti.

eventuali ispezioni congiunte

con altre strutture aziendali (

spresal-dip. igiene)

MEDIO Linee guida - D.A.

Salute Regione

Sicilia 04/08/2003.

commissione

interna del

dipartimento del

farmaco.

utilizzo di modello

standard di

verbale con check

list

U.O.C. ASSISTENZA

FARMACEUTICA

TERRITORIALE

Adempimenti amministrativi

relativi alle prescrizioni

effettuate dalla commissione

in sede di sopralluogo

ispettivo

MEDIO Procedura

regolamentata da

norme di legge

nazionali e regionali

Formalizzazione di

procedura unica per

regolamentare la

rotazione delle strutture

da ispezionare per singola

fattispecie, con

l’individuazione della

commissione

30/04 2016

Delibera di

adozione entro il

30/04/2016

ASSISTENZA

FARMACEUTICA

DIRETTA E

DISTRETTUALE

Approvvigioname

nto

e

distribuzione

prodotti di

competenza

Gestione ordini di acquisto su

sistema informatico

Discrezionalità MEDIO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

U.O.C. ASSISTENZA

FARMACEUTICA

TERRITORIALE

Ricezione prodotti in arrivo,

verifica per conformità e

qualità e quantità.

registrazione su sistema

informatico

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

procedure interne

del dipartimento del

farmaco

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

Immagazzinamento BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

procedure interne

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

Formalizzazione e

implementazione di

procedura unica di

gestione ordini e

magazzino e distribuzione

con utilizzo di report

informatizzati e tracciabili

30/04/2016

Delibera di

adozione entro il

30/04/2016

Page 111: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

del dipartimento del

farmaco

Erogazione farmaci e presidi

medici e quant’altro di

competenza in distribuzione

diretta ad utenti esterni

afferenti al distretto di

competenza

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

erogazione 1° ciclo di terapia

ai pazienti dimessi da ricoveri

ordinari-day hospital-day

surgery-visite specialistiche.

BASSO Procedura

regolamentata da

leggi e dispositivi

(linee

guida,circolari)

nazionali e

regionali.

Procedure

aziendali con

utilizzo di modelli

standard

distribuzione farmaci, presidi

medici,diagnostici e

quant’altro di competenza ai

servizi territoriali dell’A.S.P.

messina.

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

U.O.C.

FARMACEUTICA

OSPEDALIERA

Individuazione

fabbisogno per

l’approvvigioname

nto dei prodotti di

competenza

utilizzati nelle

strutture aziendali

ai fini della

programmazione

Predisposizione elenchi per

l’approvvigionamento di

medicinali,disinfettanti,presid

i medicochirurgici,materiale

di

medicazione,diagnostici,reatt

ivi, e quant’altro di

competenza, da utilizzare

nelle strutture dell’A.S.P..

ALTA Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure

aziendali

30/06/2016 U.O.C. ASSISTENZA

FARMACEUTICA

OSPEDALIERA

Delibera di

adozione entro il

30/04/2016

Monitoraggio -Approvvigionamento

medicinali extraprontuario.

-Distribuzione 1° ciclo di

terapia.

-Gestione informatizzata dei

magazzini di farmacia.

-Ordini e statistiche di

consumo

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

Rilevazione e

monitoraggio dati

farmacie aziendali

Dati di consumo e giacenze

magazzini farmacie aziendali.

gestione intregrata delle

scorte.

riduzione degli immobilizzi e

conseguenti economie di

gestione.

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

Analisi andamento

spesa

Indagini di

farmaciutilizzazione,

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Procedura per

formalizzare i criteri

utilizzati con allegata

modulistica per rilevazione

fabbisogno in linee con le

procedure individuate

dall’U.O.C. Povvreditorato

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farmaceutica

ospedaliera

farmacoepidemiologia e

farmacoeconomia

ospedaliera

Sicilia 04/08/2003.

norme e circolari

nazionali e regionali

Predisposizione relazione

trimestrale su spesa

farmaceutica complessiva e

per centri di costo omogenei,

relativamente ai prodotti di

competenza

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure

aziendali

Partecipazione a

commissioni

-Prontuario terapeutico

aziendale.

-Comitato per il controllo ed

il buon uso del sangue

-Comitato infezioni

ospedaliere

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

circolari regionali

Procedure

aziendali

Gestione banca

dati programmi di

gestione

-Programma di gestione dei

magazzini farmaceutici

aziendali.

-Gestione ordini di acquisto e

monitoraggio giacenze presso

aziende grossiste di

medicinali dei farmaci in

distribuzione per conto.

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

circolari regionali

Procedure inter

procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

U.O. DI FARMACIA

OSPEDALIERA

Approvvigioname

nto prodotti di

competenza

Gestione ordini di acquisto su

sistema informatico

MEDIO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del dipartimento del

farmaco

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

1) U.O.C.

ASSISTENZA

FARMACEUTICA

OSPEDALIERA

1) Delibera di

adozione entro il

30/04/2016

Ricezione prodotti in arrivo,

verifica per conformità e

qualità e quantità.

registrazione su sistema

informatico

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

Immagazzinamento BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

Distribuzione farmaci, presidi

medici, diagnostici e

quant’altro di competenza

alle UU.OO. del presidio

ospedaliero ed ai servizi

territoriali aziendali del

distretto di competenza

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

Distribuzione

prodotti di

competenza

Erogazione 1° ciclo di terapia

ai pazienti dimessi da ricoveri

ordinari-day hospital-day

surgery-visite specialistiche

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

norme e circolari

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

1) Formalizzazione e

implementazione di

procedura unica di

gestione ordini, magazzino

e distribuzione con

utilizzo di report

informatizzati e tracciabili

30/04/2015

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regionali.

Erogazione farmaci e presidi

medici e quant’altro di

competenza in distribuzione

diretta ad utenti esterni

afferenti al distretto di

competenza

BASSO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Norme e circolari

regionali.

Gestione farmaci

stupefacenti

Tenuta registro carico e

scarico.

gestione buoni acquisto .

gestione farmaci stupefacenti

scaduti

BASSO Procedura

regolamentata da

legge nazionale (l.

309/90 e s.m.i.)

Gestione farmaci

scaduti

Tenuta registro di carico e

scarico.

stoccaggio prodotti scaduti

in attesa di ritiro e successivo

smaltimento da parte della

ditta incaricata.

BASSO Procedura

regolamentata da

leggi e dispositivi

(linee

guida,circolari)

nazionali e

regionali.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco.

Attività ispettiva Verifica ispettive agli armadi

farmaceutici di reparto.

MEDIO Linee guida D.A.

Sanità Regione

Sicilia 04/08/2003.

Norme e circolari

regionali.

Procedure interne

del Dipartimento

del Farmaco

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALE E LISTE D’ATTESA

DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie

Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Mancato rispetto delle

liste di attesa per favorire

determinati soggetti

MEDIO Monitoraggio delle liste di

attesa nei 6 Centri Salute

Mentale, con cadenza

trimestrale.

31/12/2016

con cadenza

trimestrale

Direttori dei 6

Moduli

Dipartimentali

Salute Mentale

Adulti

Report

trimestrale sulle

liste di attesa per

certificazione

medico-legale

Liste d’attesa per il

rilascio certificazione

(cliniche / medico-

legale)

Liste di attesa non

formalizzate

MEDIO

Normativa

nazionale e

regionale

Formalizzazione di un

modello unico di lista di

attesa da utilizzare in tutti

i Centri Salute Mentale del

DSM

30/04/2016 Direttore D.S.M. Adozione del

modello di lista di

attesa per

certificazione

medico-legale

(SI/NO)

Procedure per il rilascio

di certificazione

medico-legale

Procedure non uniformi

per favorire determinati

soggetti

MEDIO Procedure interne Attivazione di uno

specifico gruppo di lavoro

MCQ per analisi-revisione

delle procedure esistenti

e per la redazione di una

procedura aggiornata

“Rilascio di certificazioni

medico-legali”

30/06/2016

Direttore D.S.M.

Adozione

procedura

(SI/NO)

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI

DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione

rischio

(Alto / Medio/ Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Controllo Centri

convenzionati est ex

art. 26 in ordine al

mantenimento

standard personale ed

erogazione prestazioni

sanitarie

Attività di controllo Penalizzare/agevolare

determinati centri

convenzionati.

modalita' di redazione

del verbale di controllo

in maniera da

penalizzare/agevolare

determinati soggetti

ALTO Standard del

personale ufficiale

di cui alla GURS

n.19 del 11/04/92

- Utilizzo di modulistica

e check list

standardizzate.

- Rotazione del

personale addetto ai

controlli dei centri

convenzionati.

- Rotazione

nell'attribuzione dei

centri al personale

addetto

- Astensione in caso di

conflitto di interessi

Introduzione di linee

guida/procedure

ufficiali e validate.

30/04/2016 Direttore

Dipartimento di

Riabilitazione

Predisposizione

linee guida e

adozione con

delibera entro il

30/04/2016

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI

DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE

- U.O.C. RIABILITAZIONE ADULTI E MINORI DELLA PROVINCIA

- U.O.C. RIABILITAZIONE ETA' EVOLUTIVA CON CENTRO RIABILITATIVO METROPOLITANO

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione

rischio

(Alto / Medio/ Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Acquisizione istanze,

verifica istruttoria,

autorizzazione piano di

trattamento centri

convenzionati ex art 26,

archiviazione

Attività di

controllo

Penalizzare/agevolare

determinati centri

convenzionati ex art 26

anticipando/posticipand

o l'autorizzazione di

istanze riabilitative o

indirizzando l'utente

verso un determinato

centro in mancato

ossequio alla libera

scelta

ALTO Principio della libera

scelta ex L.421/92 e

D.Lgs. 502/92.

- Standardizzazione

dell'iter e della

modulistica

propedeutica

- Rispetto ambiti

lavorativi contenuti nei

contratti di

convenzione.

-Ricorso a visite

specialistiche in caso di

proroghe ripetute.

-Valutazione in

commissione

multidisciplinare

- Accessibilità agli

archivi informatici e

cartacei.

- Aggiornamento, ove

necessario, del

sistema informatico

Introduzione linee

guida e procedure

validate e ufficiali.

30/04/2016 - Direttore U.O.C.

Riabilitazione

Adulti e Minori

della Provincia

- Direttore U.O.C.

Riabilitazione Età

Evolutiva con

Centro

Riabilitativo

Metropolitano

Predisposizione

linee guida e

adozione con

delibera entro il

30/04/2016

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione

rischio

(Alto / Medio/ Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Gestione liste d'attesa per

la fruizione delle

prestazioni riabilitative

Attività di

controllo

Penalizzare/agevolare

un utente

anticipandone/posticipa

ndone la fruizione della

prestazione riabilitativa

ALTO - Ufficializzazione delle

liste d'attesa dei centri

convenzionati ex art.

26 tramite invio

periodico al Dip. Riab..

- Registri in tutte le

sedi aziendali di

fruizione della

prestazione

riabilitativa con

protocollo numerico e

cronologico.

- Supervisione da parte

di categorie

professionali differenti.

- Priorità per l'art 25

attribuita ai sensi

dell’all.4 del D.A.

27/06/02 GURS n.31

del 05/07/02.

- Priorità per i minori

ex art. 26 assegnata ai

possessori di L.104.

- Priorita' in ogni caso

per cause patogene di

recente insorgenza

Introduzione linee

guida e procedure

ufficiali e validate

30/04/2016

Direttore

Dipartimento di

Riabilitazione

Predisposizione

linee guida e

adozione con

delibera entro il

30/04/2016

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI

U.O.C. OSPEDALITA’ PRIVATA / CEE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione

rischio (Alto /

Medio/ Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Individuazione da parte delle

strutture coinvolte (ASP, Az.

Pubbliche, Case di Cura Private) del

personale medico e paramedico per

la costituzione gruppi NOC aziendali

ed inter-aziendali

ALTO Predisposizione di

un regolamento

codificato della

U.O.C. inerente le

attività della stessa

in cui si stabiliscano:

i tempi e le modalità

del turnover del

personale

impegnato nelle

varie attività

Deliberazione Aziendali con elenchi

NOC

Abilitazione nominativi NOC sulla

piattaforma regionale Qualità Sicilia

Controllo da parte dei NOC inter-

aziendali delle cartelle cliniche

relative alle SDO selezionate

trimestralmente da parte

dell'Assessorato secondo

comportamenti opportunistici

individuati dal PACA ed inserite sulla

piattaforma web di Qualità Sicilia

Inserimento delle penalizzazioni sulla

piattaforma web e redazione di

relativo verbale cartaceo su

modulistica predisposta e consegna

di copia alla struttura controllata

CONTROLLI

CARTELLE CLINICHE

Controlli regionali

esterni NOC cartelle

cliniche Aziende

Pubbliche e PP.OO.

Aziendali

Soggetti coinvolti

-Assessorato

Regionale Salute

ASP (UOC Osped.tà

Privata)

- AOU Policlinico

Messina

- A.O.R. Papardo-

Piemonte

- Case di Cura

accreditate

Calcolo dell'abbattimento

economico, inserimento sulla

piattaforma web e contestuale invio

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge: D.

A. n. 1150 del

15/06/2009, D.A. n.

496 del 13/03/2013

(PACA 2013), D.A. n.

578 del 7/04/2014

(PACA 2014), D.A. n.

790 del 6/05/2015

(PACA 2015)

- Procedure aziendali:

Delibera Aziendale n.

1576/DG del 30/06/2015

"...aggiornamento

componenti del Nucleo

Operativo di Controllo

Aziendale (NOC) e

costituzione Nucleo

Operativo di Controllo

Inter-aziendale"

- Rotazione dei NOC:

Predisposizione da parte

del Coordinatore dei

Controlli di specifico

organigramma per

l'alternanza dei

costituenti del Nucleo di

Controllo Inter-aziendale

per l'effettuazione dei

controlli

- Presenza di più unità di

personale NOC durante

l'effettuazione dei

controlli

30/04/2016 Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Individuazione da parte del Direttore

U.O.C. Ospedalità Privata/CEE del

personale medico e paramedico per

la costituzione del gruppo NOC

Deliberazione Aziendali con elenchi

NOC

Abilitazione nominativi NOC sulla

piattaforma regionale Qualità Sicilia

Controllo da parte dei NOC delle

cartelle cliniche relative alle SDO

selezionate trimestralmente da parte

dell'Assessorato secondo

comportamenti opportunistici

individuati dal PACA ed inserite sulla

piattaforma web di Qualità Sicilia

CONTROLLI

CARTELLE CLINICHE

Controlli regionali

esterni NOC cartelle

cliniche Case di Cura

Private Accreditate

Soggetti coinvolti

-Assessorato

Regionale Salute

ASP (UOC Osped.tà

Privata)

Inserimento delle penalizzazioni sul

verbale cartaceo su modulistica

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge: D.

A. n. 1150 del

15/06/2009, D.A. n.

496 del 13/03/2013

(PACA 2013), D.A. n.

578 del 7/04/2014

(PACA 2014), D.A. n.

790 del 6/05/2015

(PACA 2015)

- Procedure aziendali:

Delibera Aziendale n.

1576/DG del 30/06/2015

"...aggiornamento

componenti del Nucleo

Operativo di Controllo

Aziendale (NOC) e

costituzione Nucleo

Operativo di Controllo

Inter-aziendale"-

Rotazione dei NOC:

Predisposizione da parte

del Coordinatore dei

Controlli di specifico

organigramma per

l'alternanza dei

costituenti del Nucleo di

30/04/2016 Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Predisposizione di un

regolamento Delibera

di adozione del

regolamento entro il

30/04/2016

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predisposta e consegna di copia alla

Casa di Cura controllata

Consegna di copia del verbale al

personale amministrativo Ospedalità

Privata per il calcolo degli

abbattimenti

Inserimento delle penalizzazioni per

ciascuna SDO sul sistema informatico

IgCOM e calcolo automatico delle

decurtazioni

Inserimento sulla piattaforma web

degli abbattimenti e contestuale

invio

Comunicazione trimestrale alle Case

di Cura dei tagli economici effettuati

Comunicazione trimestrale alla

U.O.C. Gestione Prestazioni Sanitarie

e Socio-sanitarie per richiesta note di

credito alle Case di Cura

Controllo Inter-aziendale

per l'effettuazione dei

controlli

- Presenza di più unità di

personale NOC durante

l'effettuazione dei

controlli:

Controllo crociato da

parte del personale NOC

che ha effettuato il

controllo e da parte della

Casa di Cura in possesso

di copia del verbale

Individuazione da parte delle

strutture coinvolte (ASP, Az.

Pubbliche, Case di Cura Private) del

personale medico e paramedico per

la costituzione gruppi NOC aziendali

ed inter-aziendali

Deliberazione Aziendali con elenchi

NOC

Abilitazione nominativi NOC sulla

piattaforma regionale Qualità Sicilia

Selezione SDO cartelle aggiuntive

individuate trimestralmente secondo

comportamenti opportunistici

individuati dalle normative, dai NOC

della U.O.C. Ospedalità Privata/CEE

insieme al Coordinatore dei Controlli,

dai file dei flussi inviati alla Regione

relativi ai ricoveri ospedalieri.

Il numero delle cartelle selezionate è

stabilito in ottemperanza alla

percentuale dei casi prevista dal

PACA con la possibilità di

ampliamento secondo le criticita

eventuali riscontrate in corso d'opera

o specifiche indicazioni Ass.li

Inserimento cartelle aggiuntive sulla

piattaforma web con individuazione

dei tipi di controllo da effettuare

Controllo da parte dei NOC inter-

aziendali delle cartelle cliniche

relative alle SDO selezionate

CONTROLLI

CARTELLE CLINICHE

Controlli esterni

NOC cartelle cliniche

aggiuntive Aziende

Pubbliche e PP.OO.

Aziendali

Soggetti coinvolti

-Assessorato

Regionale Salute

ASP (UOC Osped.tà

Privata)

- AOU Policlinico

Messina

- A.O.R. Papardo-

Piemonte

- Case di Cura

accreditate

Inserimento delle penalizzazioni sulla

piattaforma web e redazione di

relativo verbale cartaceo su

modulistica predisposta e consegna

di copia alla struttura controllata

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge: D.

A. n. 1150 del

15/06/2009, D.A. n.

496 del 13/03/2013

(PACA 2013),

Circolare Ass.le

DASOE/5/60961 del

25/07/2013, D.A. n.

578 del 7/04/2014

(PACA 2014), D.A. n.

790 del 6/05/2015

(PACA 2015)

- Procedure aziendali:

Delibera Aziendale n.

1576/DG del 30/06/2015

"...aggiornamento

componenti del Nucleo

Operativo di Controllo

Aziendale (NOC) e

costituzione Nucleo

Operativo di Controllo

Inter-aziendale"

- Rotazione dei NOC:

Predisposizione da parte

del Coordinatore dei

Controlli di specifico

organigramma per

l'alternanza dei

costituenti del Nucleo di

Controllo Inter-aziendale

per l'effettuazione dei

controlli

- Presenza di più unità di

personale NOC durante

l'effettuazione dei

controlli

- Rotazione del personale

NOC della U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che seleziona le SDO

relative alle cartelle

aggiuntive

30/04/2016 Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Page 120: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

Individuazione da parte del Direttore

U.O.C. Ospedalità Privata/CEE del

personale medico e paramedico per

la costituzione del gruppo NOC

Deliberazione Aziendali con elenchi

NOC

Abilitazione nominativi NOC sulla

piattaforma regionale Qualità Sicilia

Selezione SDO cartelle aggiuntive

individuate trimestralmente secondo

comportamenti opportunistici

individuati dalle normative, dai NOC

della U.O.C. Ospedalità Privata/CEE

insieme al Coordinatore dei Controlli,

dal sistema informatico IgCOM.

Il numero delle cartelle selezionate è

stabilito in ottemperanza alla

percentuale dei casi prevista dal

PACA con la possibilità di

ampliamento secondo le criticità

eventuali riscontrate in corso d'opera

o specifiche indicazioni Ass.li

Inserimento cartelle aggiuntive sulla

piattaforma web con individuazione

dei tipi di controllo da effettuare

Controllo da parte dei NOC U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE delle cartelle

cliniche relative alle SDO selezionate

Inserimento delle penalizzazioni sul

verbale cartaceo su modulistica

predisposta e consegna di copia alla

Casa di Cura controllata

Consegna di copia del verbale al

personale amministrativo Ospedalità

Privata per il calcolo degli

abbattimenti

Inserimento delle penalizzazioni per

ciascuna SDO sul sistema informatico

IgCOM e calcolo automatico delle

decurtazioni

Inserimento sulla piattaforma web

degli abbattimenti e contestuale

invio

Comunicazione trimestrale alle Case

di Cura dei tagli economici effettuati

CONTROLLI

CARTELLE CLINICHE

Controlli regionali

esterni NOC cartelle

cliniche aggiuntive

Case di Cura Private

Accreditate

Soggetti coinvolti

-Assessorato

Regionale Salute

ASP (UOC Osped.tà

Privata)

Comunicazione trimestrale alla

U.O.C. Gestione Prestazioni Sanitarie

e Socio-sanitarie per richiesta note di

credito alle Case di Cura

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge: D.

A. n. 1150 del

15/06/2009, D.A. n.

496 del 13/03/2013

(PACA 2013), D.A. n.

578 del 7/04/2014

(PACA 2014), D.A. n.

790 del 6/05/2015

(PACA 2015)

- Procedure aziendali:

Delibera Aziendale n.

1576/DG del 30/06/2015

"...aggiornamento

componenti del Nucleo

Operativo di Controllo

Aziendale (NOC) e

costituzione Nucleo

Operativo di Controllo

Inter-aziendale"

- Rotazione dei NOC:

Predisposizione da parte

del Coordinatore dei

Controlli di specifico

organigramma per

l'alternanza dei

costituenti del Nucleo di

Controllo Inter-aziendale

per l'effettuazione dei

controlli

- Presenza di più unità di

personale NOC durante

l'effettuazione dei

controlli

Controllo crociato da

parte del personale NOC

che ha effettuato il

controllo e da parte della

Casa di Cura in possesso

di copia del verbale

Rotazione del personale

NOC della U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che seleziona le SDO

relative alle cartelle

aggiuntive

30/04/2016 Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

ISPEZIONI IGIENICO-

SANITARIE

Ispezioni congiunte

igienico-sanitarie

presso le Case di

Ispezioni igienico-sanitarie per il

mantenimento di requisiti

autorizzativi: tutti i locali delle

strutture; verifica congruità impianti

elettrici, gas, riserve idriche, con

relative certificazioni degli organi

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

- Norme di legge:

L.R. n.39 del

8/11/1988

(Determinazione dei

requisiti tecnici delle

Case di cura private

- Presenza di più ispettori

che effettuano la verifica

Rotazione del personale

afferente alla U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che effettua le ispezioni

Annuali Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Page 121: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

preposti; controlli sulla avvenuta

valutazione dei livelli di

contaminazione dell'aria e delle

superfici (sale operatorie) mani

personale sanitario e parasanitario,

dell'acqua; controllo sugli alimenti e

tabelle dietetiche; controllo delle

attrezzature in uso; controllo corretto

numero e funzionamento dei

defibrillatori; controllo corretto

funzionamento del termo

refrigeratore e relativo allarme

acustico dell'emoteca; controllo

tenuta registro farmaci stupefacenti;

tenuta registro di sala operatoria;

controllo smaltimento rifiuti

pericolosi e non; controllo registro

delle valutazioni dosimetriche;

controllo presenza convenzioni con

strutture pubbliche per fornitura

sangue e urgenze; controllo delle sale

operatorie in attività (personale in

turno, tipo di intervento); attività

ambulatoriali;

redazione verbale su modulistica

predisposta con prescrizione per le

criticità riscontrate e relativo

scadenzario per la risoluzione delle

stesse; rilascio copia alla Casa di Cura

Cura Accreditate

Soggetti coinvolti

- Dip. Cure Primarie

- U.O. Convenz. Est.

- Dip. Prevenzione

- UOC Osped.tà

Privata)

ispezione per la verifica delle

risoluzioni delle criticità ai fini del

mantenimento dei requisiti

autorizzativi

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

per l'autorizzazione

alla gestione)

Ispezioni igienico-sanitarie per il

mantenimento di requisiti

autorizzativi: tutti i locali delle

strutture; controllo sugli alimenti e

tabelle dietetiche; controllo delle

attrezzature in uso; controllo corretto

numero e funzionamento dei

defibrillatori; controllo tenuta

registro farmaci stupefacenti; tenuta

registro di sala operatoria; controllo

smaltimento rifiuti pericolosi e non;

controllo delle sale operatorie in

attività (personale in turno, tipo di

intervento); attività ambulatoriali;

controllo del personale parasanitario

nei turni antimeridiano, pomeridiano,

notturno;

ISPEZIONI IGIENICO-

SANITARIE

Ispezioni igienico-

sanitarie presso le

Case di Cura

Accreditate

Soggetti coinvolti

- UOC Osped.tà

Privata

Redazione verbale su modulistica

predisposta con prescrizione per le

criticità riscontrate e relativo

scadenzario per la risoluzione delle

stesse; rilascio copia alla Casa di Cura

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

L.R. n.39 del

8/11/1988

(Determinazione dei

requisiti tecnici delle

Case di cura private

per l'autorizzazione

alla gestione)

- Presenza di almeno due

ispettori che effettuano la

verifica

Rotazione del personale

afferente alla U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che effettua le ispezioni

Semestrale, di

routine e

straordinaria in

caso di

segnalazioni

specifiche da

parte dell’utenza

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Page 122: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

Ispezione per la verifica delle

risoluzioni delle criticità ai fini del

mantenimento dei requisiti

autorizzativi

Monitoraggio sistematico dell'uso

della checklist in tutte le sale

operatorie (valutazione on site):

Verifica della corretta applicazione

della checklist in Sign in, Time out,

Sign out negli interventi in corso;

annotazione del tipo di interventi con

tempistiche relative (identificazione

del paziente e del sito di intervento,

somministrazione di profilassi

antibiotica, preanestesia, etc.)

Redazione verbale con prescrizione

per le criticità riscontrate; rilascio

copia alla Casa di Cura

CONTROLLO

ATTIVITA’ SANITARIE

Ispezioni on-site

delle sale operatorie

delle Case di Cura

C.O.T., San Camillo,

Carmona, Cristo Re,

Villa Salus,

Cappellani, I.O.M.I.

Ispezione per la verifica delle

risoluzioni delle criticità

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

D.A. del 27/12/2013

all.3

D.A. n. 578 del

7/04/2014 (PACA

2014)

- Presenza di almeno due

ispettori che effettuano la

verifica

Rotazione del personale

afferente alla U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che effettua le ispezioni

Semestrale Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Comunicazione dell'installazione del

sito da parte della struttura sanitaria

all'Assessorato Regionale, INAIL, ASP

Controllo congiunto con l'INAIL per

accertare la conformità del sito:

Figure professionali incaricate (MRS,

ERS, MRP); Caratteristiche del

reparto: sicurezza magnetica;

igienicità; conformità dei locali sala

visita - sala preparazione - sala

emergenza con relativa

strumentazione; sicurezza ed

efficienza nella custodia farmaci;

cartellonistica; regolamento di

sicurezza; elenco personale

autorizzato all'accesso ai locali;

presenza rilevatore metalli; presenza

di estintore in materiale amagnetico;

presenza dei gas medicali;

valutazione sulle curve

isomagnetiche; dispositivi di

protezione dal rumore; controllo sala

consolle; controllo sala magnete

(fingers porta d'accesso, impianto di

ventilazione); Identificazione del tubo

di Quench;

Controllo funzionalità del sensore

d'ossigeno in sala magnete;

Conformità del magnete con la

documentazione esibita;

Acquisizione della documentazione

fornita dall'Esperto Responabile della

Sicurezza

Rotazione del personale

afferente alla U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che effettua le ispezioni

CONTROLLO

SICUREZZA

APPARECCHIATURE

RMN

Sopralluogo di

verifica conformità

dell'installazione del

sito di RMN per

autorizzazione

all'attività sanitaria

Soggetti coinvolti

- UOC Osped.tà

Privata

- INAIL

- ASSESSORATO

REGIONALE SALUTE

Stesura del verbale su modulistica già

predisposta in cui si evidenziano

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

D.M. 29/11/85

D.M. 2/8/91 D.M.

3/8/93

D.P.R. n.542/94

D.P.R. 14/1/97

D.Lgs. n. 46/97

D.Lgs. n.81/08

D.Lgs. 106/09 D.Lgs.

626/94

Tempo medio 30

giorni

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Page 123: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

eventuali criticità e tempi di

rimozione

Consegna di copia alla struttura

Successiva verifica della rimozione

delle criticità

Invio in Assessorato delle relazioni di

verifica con parere di conformità

CONTROLLO

SICUREZZA

APPARECCHIATURE

RMN

Sopralluogo di

verifica conformità

del SITO

Soggetti coinvolti

- UOC Osped.tà

Privata

Controllo per accertare la

conservazione dei requisiti di

conformità del sito: Figure

professionali incaricate (MRS, ERS,

MRP); Caratteristiche del reparto:

sicurezza magnetica; igienicità;

conformità dei locali sala visita - sala

preparazione - sala emergenza con

relativa strumentazione; sicurezza ed

efficienza nella custodia farmaci;

cartellonistica; regolamento di

sicurezza; elenco personale

autorizzato all'accesso ai locali;

presenza rilevatore metalli; presenza

di estintore in materiale amagnetico;

presenza dei gas medicali;

valutazione sulle curve

isomagnetiche; dispositivi di

protezione dal rumore; controllo sala

consolle; controllo sala magnete

(fingers porta d'accesso, impianto di

ventilazione); Identificazione del tubo

di Quench;

Controllo funzionalità del sensore

d'ossigeno in sala magnete;

Conformità del magnete con la

documentazione esibita;

Acquisizione della documentazione

fornita dall'Esperto Responsabile

della Sicurezza

Acquisizione della documentazione

fornita dal Medico Competente sulla

idoneità specifica del personale

addetto alla RMN

Stesura del verbale su modulistica già

predisposta in cui si evidenziano

eventuali criticità e tempi di

rimozione

Consegna di copia alla struttura

Successiva verifica della rimozione

delle criticità

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

D.M. 29/11/85

D.M. 2/8/91 D.M.

3/8/93

D.P.R. n.542/94

D.P.R. 14/1/97

D.Lgs. n. 46/97

D.Lgs. n.81/08

D.Lgs. 106/09

D.Lgs. 626/94

- Rotazione del personale

afferente alla U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che effettua le ispezioni

Semestrale

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Controllo e registrazione

comunicazioni di assunzione e/o

cessazione rapporto di lavoro

ALTO

Controllo della documentazione

allegata per verificare l'idoneità o

eventuali incompatibilità

CONTROLLO

PERSONALE CASE DI

CURA

Controllo

compatibilità

personale sanitario e Invio aggiornato degli elenchi del

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

- Norme di legge:

L. n. 15 del 4/1/68

L.R. 39/88

D.A. n.1380 del

5/8/15 all. A

- Rotazione del personale

afferente alla U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che effettua i controlli

Invio elenchi

annuale.

Elaborazione dati

giornaliera

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Page 124: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

parasanitario

Soggetti coinvolti

- UOC Osped.tà

Privata

personale alle altre ASP ed A.O. della

Sicilia per la verifica crociata di

eventuali incompatibilità

sé o ad altri indebiti vantaggi

Presentazione istanza preventiva con

documentazione sanitaria da parte

dell'assistito

Trasmissione istanza per parere in

Assessorato

Parere dell'Assessorato

Comunicazione scritta all'assistito e,

in caso di parere positivo, richiesta

documentazione spese di viaggio e

soggiorno

Consegna documentazione

Controllo documenti

RIMBORSO SPESE

VIAGGIO E

SOGGIORNO

Rimborso contributi

spese viaggio e

soggiorno per

ricoveri nei centri

altamente

specializzati in Italia

Soggetti coinvolti

-Assessorato

Regionale Salute

- UOC Osped.tà

Privata

Determina per il rimborso all'assistito

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

L.R. 202/79, L.R.

3/91 del 5/1/91,

Circ. 576

dell'11/1/91

- Norme di legge: L.R.

202/79, L.R. 3/91 del

5/1/91, Circ. 576

dell'11/1/91

Protocollo istanze con

consegna contestuale del

numero di protocollo

all'assistito

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche per

determina

Variabile a causa

del parere

assessoriale.

in caso di esito

positivo la

conclusione della

pratica deve

avvenire entro 60

giorni

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Presentazione istanza in sanatoria

entro e non oltre 30 giorni dalla

dimissione dell'assistito con

documentazione sanitaria attestante

l'urgenza

BASSO

Trasmissione istanza per parere in

Assessorato

Parere dell'Assessorato

Comunicazione scritta all'assistito e,

in caso di parere positivo, richiesta

documentazione spese di viaggio e

soggiorno

Consegna documentazione

Controllo documenti

RIMBORSO SPESE

VIAGGIO E

SOGGIORNO

Rimborso contributi

spese viaggio e

soggiorno per

ricoveri nei centri

altamente

specializzati in Italia:

in urgenza

Soggetti coinvolti

-Assessorato

Regionale Salute

- UOC Osped.tà

Privata

Determina per il rimborso all'assistito

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

L.R. 202/79, L.R.

20/86, L.R. 3/91 del

5/1/91, Circ. 576

dell'11/1/91

Protocollo

istanze con consegna

contestuale del numero

di protocollo all'assistito

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche per

determina

Variabile a causa

del parere

assessoriale.

in caso di esito

positivo la

conclusione della

pratica deve

avvenire entro 60

giorni

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Presentazione istanza preventiva con

documentazione sanitaria da parte

dell'assistito

Trasmissione istanza per parere in

Assessorato

Parere dell'Assessorato

Comunicazione scritta all'assistito e,

in caso di parere positivo, richiesta

documentazione spese di viaggio e

soggiorno

Consegna documentazione

RIMBORSO SPESE

VIAGGIO E

SOGGIORNO

Rimborso contributi

spese viaggio e

soggiorno per

ricoveri nei centri

altamente

specializzati

all'estero

Controllo documenti

Azioni od omissioni,

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

Norme di legge:

L.R.202/79,

L.R. 66/77,

D.A. n.00614 del

30/4/2002,

Circ. 576

dell'11/1/91, Circ.

595 del 23/5/91

Protocollo istanze con

consegna contestuale del

numero di protocollo

all'assistito

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche per

determina

Checlist per la

documentazione

necessaria alle

istanze per rimborsi

spese

Variabile a causa

del parere

assessoriale.

in caso di esito

positivo la

conclusione della

pratica deve

avvenire entro 30

giorni

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

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Soggetti coinvolti

-Assessorato

Regionale Salute

- UOC Osped.tà

Privata

Determina per il rimborso all'assistito

Presentazione istanza in sanatoria

entro e non oltre 30 giorni dalla

dimissione dell'assistito con

documentazione sanitaria attestante

l'urgenza

Trasmissione istanza per parere in

Assessorato

Parere dell'Assessorato

Comunicazione scritta all'assistito e,

in caso di parere positivo, richiesta

documentazione spese di viaggio e

soggiorno

Consegna documentazione

Controllo documenti

RIMBORSO SPESE

VIAGGIO E

SOGGIORNO

Rimborso contributi

spese viaggio e

soggiorno per

ricoveri nei centri

altamente

specializzati

all'estero in urgenza

Soggetti coinvolti

-Assessorato

Regionale Salute

- UOC Osped.tà

Privata

Determina per il rimborso all'assistito

Azioni od omissioni,

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

L.R.202/79,

L.R. 66/77,

D.A. n.00614 del

30/4/2002,

Circ. 576

dell'11/1/91, Circ.

595 del 23/5/91

Protocollo istanze con

consegna contestuale del

numero di protocollo

all'assistito

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche per

determina

Variabile a causa

del parere

assessoriale.

in caso di esito

positivo la

conclusione della

pratica deve

avvenire entro 30

giorni

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Istanza da parte dell'assistito per

rimborso della prestazione effettuata

all'estero con carattere di

necessità/urgenza

Parere di congruità della prestazione

da parte di personale sanitario della

U.O.C. che attesti la

necessità/urgenza

Invio documentazione per

tariffazione da parte della Cassa

Mutua del paese estero che ha

erogato la prestazione con modello E

126

CONTROLLO

ATTIVITA’ SANITARIA

AMMINISTRATIVA

Pagamento

prestazioni sanitarie

necessarie/urgenti in

forma indiretta

presso centri di alta

specializzazione

all'estero

Soggetti coinvolti

- UOC Osped.tà

Privata Determina per rimborso spese

all'assistito

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

L.R.n.88 del

12/08/1980,

L.R. n.40 del

13/6/84, D.A.

n.29216 dell'1/4/81,

art.34 Reg.CEE

n.474/72 e succ.

modifiche,

Circ.n.410 del

13/1/88

Protocollo istanze con

consegna contestuale del

numero di protocollo

all'assistito

- Rotazione dei medici

che esaminano la

documentazione per il

parere

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche dall'estero

Protocollo invio modello

E126 per tariffazione

Rispetto dell'ordine di

arrivo pratiche per

determina

Variabile a causa

dell'invio

tariffazione da

parte della cassa

mutua estera.

- 30 giorni

dall'arrivo della

tariffazione

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

Erogazione di un "plafond" pari al

50% del budget annuo per farmaci

antiblastici come da normativa, su

richiesta della Casa di Cura mediante

emissione di fattura

ALTO Relazione semestrale

sui controlli congiunti

Controllo appropriata prescrizione e

avvenuta somministrazione farmaci

antiblastici

CONTROLLO

ATTIVITA’ SANITARIA

AMMINISTRATIVA

Gestione farmaci

antiblastici Case di

Cura: Carmona e

Villa Salus Soggetti

coinvolti

- UOC Osped.tà

Privata

- Dip. Farmaco

Pagamento saldo fine anno, previo

controllo amministrativo crociato del

numero dei rimborsi richiesti con le

risultanze dei controlli sanitari

effettuati e supervisione dei sanitari

che hanno eseguito la vigilanza

Azioni od omissioni volte a

consentire al destinatario dei

controlli di sottrarsi ai

medesimi e/o alle loro

conseguenze negative oppure

mancanza di imparzialità, al

fine di ottenere o procurare a

sé o ad altri indebiti vantaggi

- Norme di legge:

D.A. 6/06/2003

(budget antiblastici)

D.A. 1914 del

14/10/2013

D.A. 14/04/2014

Rettifica D.A.

14/04/2014

Linee guida AIFA per

la corretta

prescrizione farmaci

antiblastici

- Rotazione del personale

afferente alla U.O.C.

Ospedalità Privata/CEE

che effettua le ispezioni

- Controlli congiunti

con il Dipartimento

del Farmaco

- Controlli sanitari

trimestrali

- Controllo

amministrativo

annuale

Direttore U.O.C.

Ospedalità

Privata/CEE

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

U.O.C. GESTIONE E ACQUISIZIONE PRESTAZIONI SANITARIE E SOCIOSANITARIE

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie

Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Attività di gestione

economica/amministrativa

dei contratti

Disomogeneità delle

valutazioni e dei

comportamenti al fine

di favorire una

determinata struttura

ALTO Normativa di

settore nazionale e

regionale

Adeguamento

contratti alle

disposizioni/modelli

regionali

Controlli a

campione a cura

del responsabile

uoc

Implementazione

controlli del direttore

U.O.C.

31/12/2016 Direttore U.O.C. N. Controlli

effettuati dal

Direttore U.O.C. /

N. Contratti

Gestione dei

rapporti

convenzionali e

contratti con

soggetti privati

accreditati per

prestazioni

sanitarie e

sociosanitarie

Liquidazione fatture Non rispetto delle

scadenze temporali al

fine di

avvantaggiare/danneggi

are una determinata

struttura

ALTO Normativa di

settore nazionale e

regionale

Controlli continui

sull’iter

procedimentale

della U.O.C. da

parte del

responsabile U.O.C.

Regolamentazione

procedure di

liquidazione

convenzionati

esterni

Regolamentazione

procedure di liquidazione

per ADI Palliativa – RSA –

Consultori Privati – Centri

Termali – Centri di

Riabilitazione

30/04/2016 Direttore U.O.C. Predisposizione

regolamento

procedure di

liquidazione per

ADI Palliativa –

RSA – Consultori

Privati – Centri

Termali – Centri

di Riabilitazione.

Delibera di

adozione entro il

30/04/2016

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALI E LISTE D’ATTESA

ATTIVITA’ CONSEGUENTI AL DECESSO IN AMBITO OSPEDALIERO

STABILIMENTI OSPEDALIERI A.S.P. MESSINA

Processo Sub

processo Possibili eventi rischiosi

Valutazione rischio

(Alto / Medio/

Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Accesso del personale

esterno a strutture

aziendale

Attività tendente a favorire

informatori ditte esterne (es.

ditte farmaceutiche, presidi,

dispositivi etc…)

ALTO Accessi limitati nei

giorni e orari

UU.OO.

Regolamentazione

acceso alle varie

UU.OO.

direttamente

stabilito dal Diretto

del Reparto nei

giorni e negli orari

Registrazione degli

accessi e richiesta di

incontri programmati e

collettivi, divieto per

personale esterno di

entrare nei raparti,

registrazione accessi e

verifica loro attività

30/04/2016 - Direttore

Medico P.O.

- Responsabili

UU.OO.CC.

Delibera di adozione

regolamento entro il

30/04/2016

Attività necrofore e

camere mortuarie

Attività per favorire ditte

esterne

ALTO Direttive interne ai

Presidi Ospedalieri

Applicazione

regolamento aziendale

del servizio di onoranze

funebri

01/02/2016 - Direttore

Medico P.O.

- Personale

addetto

Relazione semestrale

con evidenza

dell’applicazione del

regolamento aziendale

del Servizio di onoranze

funebri

Gestione lista di attesa Favorire i pazienti visti in

libera professione

MEDIO Costante

monitoraggio tra

liste dia attesa e

ricovero

Programmazione

ricoveri day service

Informatizzazione delle

liste di attesa

30/04/2016 Direttore

Medico P.O.

SI/NO

Trasporti Sanitari chiamata sistematica e

continua verso una ditta per

il trasporto sanitario

MEDIO verifica periodica

sulle chiamate alle

ditte preposte al

servizio

1)Procedure interne

sulle modalità di

chiamata settimanale a

rotazione.

2) Monitoraggio

sull’attuazione delle

procedure

30/04/2016

30/06/2016

31/12/2016

Direttore

Medico P.O.

1)Relazione con

evidenza dell'avvenuta

formalizzazione delle

procedure entro il

30/04/2016

2) Relazione semestrale

con evidenza

dell’avvenuto

monitoraggio

Monitoraggio servizi non

sanitari appaltati

Mancata qualità, quantità e

frequenza dei servizi

corrisposti

MEDIO L’ottemperanza dei

capitolati di appalto

Controllo dei servizi

erogati

1)Procedure interne per

controlli.

2) Monitoraggio

sull’attuazione delle

procedure

30/04/2016

30/06/2016

31/12/2016

Direttore

Medico P.O.

1)Relazione con

evidenza dell'avvenuta

formalizzazione delle

procedure entro il

30/04/2016

2) Relazione semestrale

con evidenza

dell’avvenuto

monitoraggio

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI , VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI

DISTRETTI SANITARI

Processo Sub

processo

Individuazione

rischio

Valutazione

rischio (Alto /

Medio/ Basso)

Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

ANAGRAFE ASSISTITI

SCELTA /REVOCA MMG /PLS

- Azioni per penalizzare/agevolare determinati soggetti Scelta del Medico indotta dall’ufficio ; interesse da parte degli addetti dell’ufficio di operare scelte del medico in favore di un singolo o più Medici; Scelta del medico operata da terzo diverso dall’assistito in carenza di delega; - Interesse da parte di Associazioni e/o Patronati ad effettuare scelte di MMG in favore di Medici associati

ALTO - Normativa nazionale e regione - AA.CC.NN. - AA.II.RR.

-Richiesta formale dell’assistito -acquisizione delega e documenti del delegante e delegato

1. Rotazione del Personale Amministrativo 2. Implementazione verifiche di supervisione (ad hoc) da parte del Direttore del Distretto sulle modalità di erogazione. 3. Verifiche tramite interviste telefoniche a campione 4. Affissione allo sportello report giornaliero 5. Verifica deleghe

30.6.2016 Direttore Distretto

1)15/20% 2)30% 3)SI/NO 4)SI/NO 5)10% Relazione semestrale con evidenza Dello svolgimento delle attività previste nei punti 1,2,3,4,5

Controlli mensili attività sui riepiloghi presentati dai MMG e PLS (ADI, ADP, PIP, Bilanci salute)

Azioni per penalizzare/agevolare determinati soggetti

- Normativa nazionale e regione - AA.CC.NN. - AA.II.RR.

1)Implementazione software per incrocio dati –entro 2016-

30/06/2016 Direttore Distretto

Si/NO ASSISTENZA PRIMARIA

Controlli (programmati o ad hoc )presso gli studi di MMG , PLS, CA, RSA e CASE DI RIPOSO -Esecuzione dei controlli programmati o ad hoc

Azioni per penalizzare/agevolare determinati soggetti Inserimento di controlli per penalizzare/agevolare determinati soggetti

ALTO

Disposizioni regionali e aziendali che prevedono la pianificazione dei controlli

Obbligo di eseguire i sopralluoghi con almeno 2 Dirigenti medici presso gli studi dei MMG E PLS

1)Incremento quali/quantitativo dei controlli domiciliari e ambulatoriali; 2)Report semestrale al Direttore del Distretto sulle verifiche effettuate 3)Programmazione audit interni per migliorare la qualità del servizio

31/12/2016

30/06/2016 31/12/2016

29/02/2016 30/04/2016 30/06/2016 30/08/2016 31/10/2016 31/12/2016

Direttore Distretto

1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015. 2)SI/NO 3) 6 Audit Relazione semestrale con evidenza Dello svolgimento delle attività previste nei punti 1,2,3

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VIGILANZA SPESA FARMACEUTICA

Controlli prescrizioni MMG Inserimento di controlli per penalizzare/agevolare determinati soggetti

ALTO - Direttive regionali - D.A. n.2004/2015

Deliberazione ASP n.2472/DG del 31/07/2014 delle procedure per verifica appropriatezza prescrittiva

Applicazione regolamento predisposto dal Dipartimento del Farmaco

31/12/2016 Direttore Distretto

SI/NO

ASSISTENZA PRIMARIA MMG ASSISTENZA PRIMARIA PLS

Prestazioni Aggiuntive Assistenza domiciliare Programmata

Accessi domiciliari per ADI ADI Pall RSA prestazioni aggiuntive Bilanci di Salute: Boel Test Test di Lang

Presentazione richieste di pagamento per prestazioni non effettuate o non veritiere.

ALTO - Verifica presso il domicilio degli assistiti interessati. - Verifica fogli firma per ADP esistenti al domicilio del paziente. - Verifica studi Medici Req. Art. 36 acn controlli congruità su tutte le prestazioni aggiuntive - Verifica presso il domicilio degli assistiti interessati. - Verifica fogli firma in RSA.

Verifica presso il domicilio degli assistiti interessati -sopralluogo con 2 medici-

- Incremento quali/quantitativo delle verifiche domiciliari - Report semestrale al Direttore del Distretto sulle verifiche effettuate .

31/12/2016

30/06/2016 31/12/2016

Direttore Distretto

1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015. 2)SI/NO Relazione semestrale con evidenza Dello svolgimento delle attività previste nei punti 1,2

Prestazioni aggiuntive Presentazione richieste di pagamento per prestazioni non veritiere

ALTO Normativa Nazionale e Regionale AA.CC.NN.

Verifica presso il domicilio degli assistiti interessati

Incremento quantitativo o qualitativo delle verifiche domiciliari

31/12/2016

Direttore Distretto

Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015. Relazione semestrale con evidenza Dello svolgimento delle verifiche nella percentuale richiesta

I CONTINUITÀ ASSISTENZIALE

Nomina reperibili Mancato rispetto della graduatoria aziendale pe favorire/danneggiare determinati professionisti

ALTO Normativa Nazionale e Regionale AA.CC.NN.

Verifiche trimestrale sul corretto utilizzo della graduatoria

31/03/2016 30/06/2016 30/09/2016 31/12/2016

Direttore Distretto

Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle verifiche

SPECIALISTI AMBULATORIALI CONVENZIONATI ESTERNI

- Verifica mantenimento dei requisiti strutturali ed organizzativi -Verifica sulla struttura , sul personale e sulle attrezzature

- Mendace elaborazione delle schede di funzionamento - Mendace attestazione di congruità della struttura, della dotazione del

ALTO Art.19 comma 3 legge 67/88 Circolare assessoriale 478/89

- Verifiche effettuate congiuntamente tra Dipartimento Prevenzione e Distretto Sanitario - Verifica, attraverso sopralluoghi , delle attrezzature , del personale presente in

1) Documento programmatico ai fini dell’ Implementazione dei controlli e delle verifiche; 2)Obbligo di eseguire i controlli con almeno 2 Dirig.

1)29/02/2016

2,3,4) 31/12/16

Direttore Distretto

1)trasmissione del documento programmatico entro 10gg dalla data di scadenza - Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento

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personale e delle attrezzature esistenti in sede di verifica

servizio, del materiale di consumo in uso - Verifica tra materiale di consumo acquistato ( come da scheda di funzionamento) e prestazioni effettuate (come da flusso M). - Affiancamento di altro dirigente Medico –

Medici 3) Verifiche supervisione del Direttore del Distretto 4)Reportistica semestrale al Direttore del Distretto.

delle attività previste nei punti 2,3,4

Controlli sull’attività specialistica effettuata

Mendace attestazione di verifica da parte dell’ufficio preposto circa la corrispondenza tra prestazioni prescritte - prestazioni effettuate – prestazioni rendicontate ai fini della liquidazione

ALTO -Verifica della correttezza formale della ricetta e dell’appropriatezza prescrittiva - Verifica della corrispondenza tra tabulati e ricette e fattura - Affiancamento di altro Dirigente Medico

1) Implementazione dei controlli e delle verifiche sui pazienti(ambulatoriali o con accessi domiciliari) 2)Rotazione personale 20% annuale 3)Verifiche supervisione ad hoc del Direttore del Distretto 4)Audit interno per migliorare la qualità del servizio 5) utilizzo softweare per incrocio dati: utente-struttura-medico prescrittore-qualità-appropriatezza.

31/12/2016 Direttore Distretto

1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015 2)20% 3)30% 4) bimestrali 5)SI/NO - Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti1, 2,3,4,5

ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE INTERNA

Verifiche su conduzione attività

Mancato rispetto dell’orario di servizio Inosservanza liste prenotazioni per favorire soggetti

ALTO AA..CC. NN. per la specialistica ambulatoriale

-Controllo presenza degli specialisti ambulatoriali tramite rilevazione automatizzata con programma adeguato. -Verifiche tra liste giornaliere prenotati e registro visite effettuate. (fatto salvo il comma 10 art. 30 ccnl).

1)Implementazione del programma di rilevazione presenza. 2)Implementazione dei controlli e delle verifiche 3)Report semestrale al Direttore del Distretto

31/12/2016 Direttore Distretto

1)SI/NO 2)20% 3)SI/NO - Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti 1, 2,3

ASSISTENZA INTEGRATIVA E PROTESICA

- Rilascio autorizzazioni per presidi e ausili agli aventi diritto - Concessione presidi non previsti nel nomenclatore

Accettazione documentazione inadeguata e /o incompleta Attestazioni mediche rilasciate da specialisti e/o

ALTO Normativa nazionale e regionale

Linee Guida Aziendali; Verifiche ambulatoriali e domiciliari Affiancamento di altro Dirigente Medico - Software dedicato

1) Rotazione dirigenti medici 2) Verifiche di supervisione ad hoc del Direttore del Distretto 3) Report semestrale

1) 31/12/2016 2) Trimestrali 3) semestrale 4) 31/12/2016 5)31/12/2016

Direttore Distretto

1)10% 2)20% 3) SI/NO 4) SI/NO 5)100% Relazione semestrale con

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strutture private per favorire soggetti

al Direttore del Distretto 4) Implementazione sistema informativo informatizzato -5) 100% delle Verifica, con decorrenza dal 31/03/2016 collaudo presso il Distretto , anche con l’ausilio di specialista interno o Commissione di verifica, per Protesi Ortopediche-carrozzine elettriche-unità posturali e/o presidi di valore superiore a Euro 2.000.

evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti 1, 2,3,4,5

ADI/RSA

- Falsa attestazione da parte della Ditta appaltatrice del servizio circa il rispetto dei tempi di presa in carico dell’assistito in ADI e ADI Pall - Falsa attestazione da parte della RSA circa la data di ricovero dell’assistito; Falsa attestazione circa il rispetto del PAI elaborato dell’UVM

ALTO - Verifica della presa in carico in ADI e ADI Pall tramite comunicazioni che effettuano le Cooperative - Verifica dei fogli firma circa la corrispondenza tra prestazioni autorizzate e quelle effettuate. - Verifica del ricovero in RSA Rivalutazione in RSA degli assistiti per il mantenimento dei requisiti necessari alla permanenza in RSA - Affiancamento di altro Dirigente Medico

1) Implementazione dei controlli ed implementazione quali/quantitativo delle verifiche domiciliari per ADI e ADI Pal e presso R.S.A. 2)Report semestrale sulle verifiche effettuate al Direttore del Distretto elle verifiche

1)31/12/16 2)30/06/16 31/12/16

Direttore Distretto

1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015 2) SI/NO

Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti 1, 2

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MEDICINA LEGALE MEDICINA FISCALE

Certificazioni Visite fiscali

Azioni per penalizzare / agevolare determinati soggetti Azioni per penalizzare / agevolare determinati soggetti Mendace attestazione circa lo stato di malattia Mendace attestazione circa la sussistenza di requisiti sanitari previsti dalla normativa vigente (per rilascio e/o rinnovo patenti;per esenzione cintura di sicurezza ; per connessione stallo di sosta agli invalidi ecc)

ALTO - Disposizioni Nazionali,regionali, aziendali e dipartimentali cogenti che definiscono le modalità oggettive di erogazione - Disposizioni aziendali(PTPC) ASP-ME che hanno previsto la rotazione dei dipendenti.

1)Rotazione dei Dirigenti Medici nella misura del 15-20% annuale 2)Verifiche di supervisione ( ad hoc) da parte del Direttore UOC sulle modalità di erogazione 3) Implementazione sistemi informatici

1)31/12/16 2) Trimestrali 3) 31/12/16

Direttore Distretto

1)15/20% 2)20% 3) SI/NO

TRASPORTO EMODIALIZZATI

Autorizzazioni e organizzazione trasporti in ambulanza e in autovettura privilegiando i viaggi collettivi

Azioni per agevolare la Ditta

ALTO DA n.1993 del 13/10/2011 circolare n.65100 del 13/08/2013 Autorizza e organizza i trasporti in ambulanza e in autovettura privilegiando i viaggi collettivi

Verifica la corrispondenza tra servizio autorizzato e servizio svolto mediante accessi ispettivi presso i Centri di Emodialisi ricadenti in questo Distretto

Accessi di ispezione con cadenze trimestrali e reports controfirmati dal responsabile del Reparto e/o della Struttura.

Trimestrali Direttore Distretto

1) Relazione semestrale con evidenza delle ispezioni

LIQUIDAZIONI Predisposizione determine di liquidazione fatture(trasp.dializzati,ditte fornitrici, presidi e ausili,ecc.)

- Mancanza di rispetto dell’ordine cronologico delle fatture - Mancanza di controllo sul cartaceo del mantenimento dei requisiti previsti in capitolato

- Verifica dell’ordine cronologico arrivo fatture - Controllo sul mantenimento dei requisiti previsti dal capitolato - Utilizzo software

1) Implementazione dei controlli e delle verifiche da parte del Direttore Distretto 2) Implementazione del software 3) Report bimestrale sul monitoraggio rispetto ordine cronologico

Direttore Distretto

1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015

2) SI/NO 3)SI/NO Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti1, 2,3

CONSULTORI FAMILIARI

Rilascio Certificazioni per adozioni

Mendaci attestazioni possesso requisiti per adozioni per favorire/danneggiare

ALTO Verifiche sui requisiti attestati

31/12/16 Direttore Distretto

100% verifiche Relazione semestrale con evidenza delle avvenute verifiche

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AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI

GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO

U.O.C. DIREZIONE AMMINISTRATIVA ATTIVITA’ TERRITORIALI

Processo Sub

processo

Possibili eventi

rischiosi

Valutazione Rischio

(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie

Misure ulteriori in

atto

Misure ulteriori da

implementare

Tempi di

attuazione Responsabile

Indicatore /

Monitoraggio

Adozione atti di liquidazione

entro i tempi previsti dalla

normativa vigente, giusta

delega prot. n.8487/DG del

02.07.2014, e dei tempi

previsti dalla deliberazione n°

595/DG dell’11/03/2015

Mancato rispetto

ordine cronologico

per favorire /

danneggiare ditte

esterne

ALTO Verifica adozione

proposte di

determinazioni

secondo ordine

cronologico di

arrivo

- Verifiche a campione del

Direttore U.O.C.

- Adeguamento Software

ai fini del Controllo

Distretti Sanitari mediante

procedure informatizzate

Economico Finanziario

Trimestrale Direttore U.O.C. N. Determine

verificate/ N.

Totale determine

adottate=30%

Monitotoraggio

con relazione

semestrale

Istruzione e predisposizione

ordinanze Ingiunzione in

materia di sicurezza

alimentare

Mancata

predisposizione atti

per favorire

determinati soggetti

MEDIO Normativa

nazionale e

regionale

Predisposizione

regolamento

30/04/2016 Direttore U.O.C. delibera di

adozione entro il

30/04/2016

ALTO Normativa

nazionale e

regionale

Monitoraggio

applicazione linee

guida aziendali

Predisposizione procedura

per la rifunzionalizzazione

presidi

31/03/2016 Direttore U.O.C. Relazione con

evidenza

dell'avvenuta

formalizzazione

della procedura ,

entro il

31/03/2016

Procedura amministrativa per

l’Assistenza integrativa e

protesica

Mancati controlli per

favorire le ditte

fornitrici

Attività propedeutica

convenzione con Guardia

di Finanza

31/03/2016 Direttore U.O.C. SI/NO

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

Programma per la

Trasparenza e l'IntegritàA

Art. 10, c. 8, lett.

a), d.lgs. n.

33/2013

Programma per la Trasparenza e l'Integrità Programma triennale per la trasparenza e l'integrità e relativo stato di attuazione (art. 10, cc. 1, 2, 3, d.lgs. 33/2013)

Annuale

(art. 10, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Riferimenti normativi su organizzazione e

attività

Riferimenti normativi con i relativi link alle norme di legge statale pubblicate nella banca dati "Normattiva" che regolano

l'istituzione, l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali

Atti amministrativi generali

Direttive, circolari, programmi, istruzioni e ogni atto che dispone in generale sulla organizzazione, sulle funzioni, sugli

obiettivi, sui procedimenti, ovvero nei quali si determina l'interpretazione di norme giuridiche che riguardano o dettano

disposizioni per l'applicazione di esse

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali

A

Art. 55, c. 2, d.lgs.

n. 165/2001

Art. 12, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Codice disciplinare e codice di condotta

Codice disciplinare, recante l'indicazione delle infrazioni del codice disciplinare e relative sanzioni (pubblicazione on line in

alternativa all'affissione in luogo accessibile a tutti - art. 7, l. n. 300/1970)

Codice di condotta inteso quale codice di comportamento

TempestivoResp. Prevenzione

Corruzione

A

Art. 13, c. 1, lett.

a), d.lgs. n.

33/2013

Organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l'indicazione delle rispettive competenzeTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 13, c. 1, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

Articolazione degli ufficiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 13, c. 1, lett. c),

d.lgs. n. 33/2013

Illustrazione in forma semplificata, ai fini della piena accessibilità e comprensibilità dei dati, dell'organizzazione

dell'amministrazione, mediante l'organigramma o analoghe rappresentazioni grafiche

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 13, c. 1, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

Competenze e risorse a disposizione di ciascun ufficio, anche di livello dirigenziale non generaleTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 13, c. 1, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

Nomi dei dirigenti responsabili dei singoli ufficiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Telefono e posta elettronica A

Art. 13, c. 1, lett.

d), d.lgs. n.

33/2013

Telefono e posta elettronicaElenco completo dei numeri di telefono e delle caselle di posta elettronica istituzionali e delle caselle di posta elettronica

certificata dedicate, cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta inerente i compiti istituzionali

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

URP/Direttori U.O.C.

Art. 15, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Estremi degli atti di conferimento di incarichi di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni a qualsiasi titolo (compresi

quelli affidati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa) per i quali è previsto un compenso con indicazione

dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O. C. Risorse

Umane/Affari Generali

Per ciascun titolare di incarico:

Art. 10, c. 8, lett.

d), d.lgs. n.

33/2013

Art. 15, c. 1, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

1) curriculum, redatto in conformità al vigente modello europeoTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali

Art. 15, c. 1, lett.

d), d.lgs. n.

33/2013

2) compensi comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, di consulenza o di collaborazione (compresi quelli affidati

con contratto di collaborazione coordinata e continuativa), con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o

legate alla valutazione del risultato

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali

Art. 15, c. 1, lett. c),

d.lgs. n. 33/20133) dati relativi allo svolgimento di incarichi o alla titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla

pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali

Art. 15, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 53, c. 14, d.lgs.

n. 165/2001

Tabelle relative agli elenchi dei consulenti con indicazione di oggetto, durata e compenso dell'incarico (comunicate alla

Funzione pubblica)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali

Art. 53, c. 14, d.lgs.

n. 165/2001Attestazione dell'avvenuta verifica dell'insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse Tempestivo U.O. Affari Generali

Organizzazione Articolazione degli uffici A

Organigramma

(da pubblicare sotto forma di organigramma, in

modo tale che a ciascun ufficio sia assegnato un

link ad una pagina contenente tutte le

informazioni previste dalla norma)

Consulenti e

collaboratoriA

Consulenti e collaboratori

(da pubblicare in tabelle)

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

Disposizioni generali

Atti generali

AArt. 12, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 1 di 11

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

SSN - Bandi e avvisi Bandi e avvisi di selezioneTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

SSN - Procedure selettiveInformazioni e dati concernenti le procedure di conferimento degli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e

direttore amministrativo

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Estremi ed atti di conferimento di incarichi amministrativi di vertice a soggetti dipendenti della pubblica amministrazione

(NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Estremi ed atti di conferimento di incarichi amministrativi di vertice a soggetti estranei alla pubblica amministrazione con

indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato (NB: sono da includersi sia i

dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Per ciascun titolare di incarico:

1) curriculum vitaeTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

2) compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, con specifica evidenza delle eventuali componenti

variabili o legate alla valutazione del risultato

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

3) dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica

amministrazione o allo svolgimento di attività professionali (comprese le prestazioni svolte in regime intramurario), e

relativi compensi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Bart. 20 comma 3

D.lgsn. 39/13dichiarazioni ai sensi del D.L.gs n. 39/2013 dichiarazioni di asenza di cause di inconferibilità e incompatibilità rispetto all' incarico attribuito Tempestivo

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

AArt. 19, c. 1-bis,

d.lgs. n. 165/2001Posti di funzione disponibili Numero e tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica e relativi criteri di scelta Tempestivo

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Bandi e avvisi di selezioneTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Informazioni e dati concernenti le procedure di conferimento degli incarichi di responsabile di dipartimento e di strutture

semplici e complesse

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Estremi ed atti di conferimento di incarichi dirigenziali di responsabile dipartimento e di strutture semplici e complesse a

soggetti dipendenti della pubblica amministrazione (NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in

regime di diritto pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Estremi ed atti di conferimento di incarichi dirigenziali di responsabile di dipartimento e di strutturesemplici e complesse a

soggetti estranei alla pubblica amministrazione con indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e

dell'ammontare erogato (NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Per ciascun titolare di incarico di responsabile di dipartimento e di struttura complessa:

1) curriculum vitaeTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

2) compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, con specifica evidenza delle eventuali componenti

variabili o legate alla valutazione del risultato

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

3) dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica

amministrazione o allo svolgimento di attività professionali (comprese le prestazioni svolte in regime intramurario), e

relativi compensi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Bart. 20 comma 3

D.lgsn. 39/13dichiarazioni ai sensi del D.L.gs n. 39/2013 dichiarazioni di asenza di cause di inconferibilità e incompatibilità rispetto all' incarico attribuito Tempestivo

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Posizioni organizzative A

Art. 10, c. 8, lett.

d), d.lgs. n.

33/2013

Posizioni organizzative Curricula dei titolari di posizioni organizzative redatti in conformità al vigente modello europeoTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Personale

Incarichi amministrativi di

vertice

(Direttore generale,

Direttore sanitario,

Direttore amministrativo)

B

Dirigenti (Responsabili di

Dipartimento e

Responsabili di strutture

semplici e complesse)

B

Art. 41, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 41, c. 3, d.lgs.

n. 33/2013

SSN- Incarichi amministrativi di vertice

(da pubblicare in tabelle)

Art. 41, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

SSN - Dirigenti

(da pubblicare in tabelle)

Art. 41, c. 3, d.lgs.

n. 33/2013

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 2 di 11

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

Art. 16, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013Conto annuale del personale

Conto annuale del personale e relative spese sostenute, nell'ambito del quale sono rappresentati i dati relativi alla

dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo, con l'indicazione della distribuzione tra le

diverse qualifiche e aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione

con gli organi di indirizzo politico

Annuale

(art. 16, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 16, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013Costo personale tempo indeterminato

Costo complessivo del personale a tempo indeterminato in servizio, articolato per aree professionali, con particolare

riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Annuale

(art. 16, c. 2, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 19 c. 1 bis,

d.lgs. n. 33/2013Posti di funzione disponibili Numero e tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica e relativi criteri di scelta

Annuale

(art. 16, c. 2, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 17, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Personale non a tempo indeterminato

(da pubblicare in tabelle)

Personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato ed elenco dei titolari dei contratti a tempo determinato, con

l'indicazione delle diverse tipologie di rapporto, della distribuzione di questo personale tra le diverse qualifiche e aree

professionali, ivi compreso il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Annuale

(art. 17, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 17, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Costo del personale non a tempo indeterminato

(da pubblicare in tabelle)

Costo complessivo del personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, articolato per aree professionali, con

particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Trimestrale

(art. 17, c. 2, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Tassi di assenza AArt. 16, c. 3, d.lgs.

n. 33/2013

Tassi di assenza

(da pubblicare in tabelle)

Tassi di assenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale

Trimestrale

(art. 16, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Incarichi conferiti e

autorizzati ai dipendenti

(non dirigenti)

A

Art. 18, d.lgs. n.

33/2013

Art. 53, c. 14, d.lgs.

n. 165/2001

Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti

(non dirigenti)

(da pubblicare in tabelle)

Elenco degli incarichi conferiti o autorizzati a ciascun dipendente, con l'indicazione dell'oggetto, della durata e del

compenso spettante per ogni incarico

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Contrattazione collettiva A

Art. 21, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 47, c. 8, d.lgs.

n. 165/2001

Contrattazione collettiva Riferimenti necessari per la consultazione dei contratti e accordi collettivi nazionali ed eventuali interpretazioni autenticheTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 21, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013Contratti integrativi

Contratti integrativi stipulati, con la relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa certificate dagli organi di controllo

(collegio dei revisori dei conti, collegio sindacale, uffici centrali di bilancio o analoghi organi previsti dai rispettivi

ordinamenti)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 21, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 55, c. 4,d.lgs.

n. 150/2009

Costi contratti integrativi

Specifiche informazioni sui costi della contrattazione integrativa, certificate dagli organi di controllo interno, trasmesse al

Ministero dell'Economia e delle finanze, che predispone, allo scopo, uno specifico modello di rilevazione, d'intesa con la

Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica

Annuale

(art. 55, c. 4, d.lgs. n.

150/2009)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

OIV A

Art. 10, c. 8, lett. c),

d.lgs. n. 33/2013

Par. 14.2, delib.

CiVIT n. 12/2013

OIV

(da pubblicare in tabelle)

Nominativi, curricula e compensiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 19, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Bandi di concorso

(da pubblicare in tabelle)Bandi di concorso per il reclutamento, a qualsiasi titolo, di personale presso l'amministrazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Art. 19, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Elenco dei bandi espletati

(da pubblicare in tabelle)

Elenco dei bandi in corso e dei bandi espletati nel corso dell'ultimo triennio con l'indicazione, per ciascuno di essi, del

numero dei dipendenti assunti e delle spese effettuate

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carrieraU.O.C. Gestione Risorse

Umane

Per ciascuno dei provvedimenti:U.O.C. Gestione Risorse

Umane

1) oggettoU.O.C. Gestione Risorse

Umane

2) eventuale spesa previstaU.O.C. Gestione Risorse

Umane

3) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimentoU.O.C. Gestione Risorse

Umane

Sistema di misurazione e

valutazione della

Performance

Par. 1, delib. CiVIT

n. 104/2010

Sistema di misurazione e valutazione della

PerformanceSistema di misurazione e valutazione della Performance (art. 7, d.lgs. n. 150/2009) Tempestivo

U.O. Progr. e Contorllo

Gestione

Tempestivo

Dotazione organica

Bandi di concorso

A

B

A

Personale non a tempo

indeterminatoA

Contrattazione integrativa A

Art. 23, cc. 1 e 2,

d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, c. 16, lett.

d), l. n. 190/2012

Dati relativi alle procedure selettive

(da pubblicare in tabelle)

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 3 di 11

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

Piano della Performance Piano della Performance Piano della Performance (art. 10, d.lgs. 150/2009)Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O. Progr. e Contorllo

Gestione

Relazione sulla

PerformanceRelazione sulla Performance Relazione sulla Performance (art. 10, d.lgs. 150/2009)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O. Progr. e Contorllo

Gestione

Documento dell'OIV di

validazione della Relazione

sulla Performance

Par. 2.1, delib.

CiVIT n. 6/2012

Documento OIV di validazione della Relazione

sulla PerformanceDocumento dell'OIV di validazione della Relazione sulla Performance (art. 14, c. 4, lett. c), d.lgs. n. 150/2009) Tempestivo O.I.V.

Relazione dell'OIV sul

funzionamento complessivo

del Sistema di valutazione,

trasparenza e integrità dei

controlli interni

QPar. 4, delib. CiVIT

n. 23/2013Relazione OIV sul funzionamento del Sistema

Relazione dell'OIV sul funzionamento complessivo del Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni

(art. 14, c. 4, lett. a), d.lgs. n. 150/2009)Tempestivo O.I.V.

Ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziatiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Ammontare dei premi effettivamente distribuitiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Entità del premio mediamente conseguibile dal personale dirigenziale e non dirigenzialeTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Distribuzione del trattamento accessorio, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività utilizzato nella

distribuzione dei premi e degli incentivi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Grado di differenziazione dell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendentiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Gestione Risorse

Umane

Benessere organizzativoArt. 20, c. 3, d.lgs.

n. 33/2013Benessere organizzativo Livelli di benessere organizzativo

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)Servizio Sociale Aziendale

Art. 22, c. 1, lett.

a), d.lgs. n.

33/2013

Elenco degli enti pubblici, comunque denominati, istituiti, vigilati e finanziati dall'amministrazione ovvero per i quali

l'amministrazione abbia il potere di nomina degli amministratori dell'ente, con l'indicazione delle funzioni attribuite e delle

attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Per ciascuno degli enti:

1) ragione sociale

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

2) misura dell'eventuale partecipazione dell'amministrazione

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

3) durata dell'impegno

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo e trattamento economico complessivo a

ciascuno di essi spettante

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Performance

A

Art. 10, c. 8, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

Ammontare complessivo

dei premi

A

Art. 20, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Ammontare complessivo dei premi

(da pubblicare in tabelle)

Dati relativi ai premiArt. 20, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Dati relativi ai premi

(da pubblicare in tabelle)

Enti pubblici vigilati

A

Enti pubblici vigilati

(da pubblicare in tabelle)

Art. 22, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 4 di 11

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

7) incarichi di amministratore dell'ente e relativo trattamento economico complessivo

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Art. 20, c. 3, d.lgs.

n. 39/20137A. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico

Tempestivo

(art. 20, c. 1, d.lgs. n.

39/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Art. 20, c. 3, d.lgs.

n. 39/20137B. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico

Annuale

(art. 20, c. 2, d.lgs. n.

39/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

AArt. 22, c. 3, d.lgs.

n. 33/2013

Collegamento con i siti istituzionali degli enti pubblici vigilati nei quali sono pubblicati i dati relativi ai componenti degli

organi di indirizzo politico e ai soggetti titolari di incarichi dirigenziali, di collaborazione o consulenza

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Art. 22, c. 1, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

Elenco delle società di cui l'amministrazione detiene direttamente quote di partecipazione anche minoritaria, con

l'indicazione dell'entità, delle funzioni attribuite e delle attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di

servizio pubblico affidate

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Per ciascuna delle società:

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

1) ragione sociale

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

2) misura dell'eventuale partecipazione dell'amministrazione

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

3) durata dell'impegno

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo e trattamento economico complessivo a

ciascuno di essi spettante

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

7) incarichi di amministratore della società e relativo trattamento economico complessivo

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Art. 22, c. 3, d.lgs.

n. 33/2013

Collegamento con i siti istituzionali delle società partecipate nei quali sono pubblicati i dati relativi ai componenti degli

organi di indirizzo politico e ai soggetti titolari di incarichi dirigenziali, di collaborazione o consulenza

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Art. 22, c. 1, lett. c),

d.lgs. n. 33/2013

Elenco degli enti di diritto privato, comunque denominati, in controllo dell'amministrazione, con l'indicazione delle funzioni

attribuite e delle attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Per ciascuno degli enti:

1) ragione sociale

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

2) misura dell'eventuale partecipazione dell'amministrazione

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

3) durata dell'impegno

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo e trattamento economico complessivo a

ciascuno di essi spettante

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Enti controllati

A

Società partecipate A

Società partecipate

(da pubblicare in tabelle)

Enti di diritto privato controllati

(da pubblicare in tabelle)

Art. 22, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Enti di diritto privato

controllati

A

Art. 22, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 5 di 11

Page 139: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

7) incarichi di amministratore dell'ente e relativo trattamento economico complessivo

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Art. 20, c. 3, d.lgs.

n. 39/20137A. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico

Tempestivo

(art. 20, c. 1, d.lgs. n.

39/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Art. 20, c. 3, d.lgs.

n. 39/20137B. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico

Annuale

(art. 20, c. 2, d.lgs. n.

39/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

AArt. 22, c. 3, d.lgs.

n. 33/2013

Collegamento con i siti istituzionali degli enti di diritto privato controllati nei quali sono pubblicati i dati relativi ai

componenti degli organi di indirizzo politico e ai soggetti titolari di incarichi dirigenziali, di collaborazione o consulenza

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Rappresentazione grafica A

Art. 22, c. 1, lett.

d), d.lgs. n.

33/2013

Rappresentazione graficaUna o più rappresentazioni grafiche che evidenziano i rapporti tra l'amministrazione e gli enti pubblici vigilati, le società

partecipate, gli enti di diritto privato controllati

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Dati aggregati attività

amministrativaA

Art. 24, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013Dati aggregati attività amministrativa

Dati relativi alla attività amministrativa, in forma aggregata, per settori di attività, per competenza degli organi e degli uffici,

per tipologia di procedimenti

Annuale

La prima pubblicazione

decorre dal termine di sei

mesi dall'entrata in vigore

del decreto

UU.OO. competenti

Per ciascuna tipologia di procedimento:

Art. 35, c. 1, lett.

a), d.lgs. n.

33/2013

1) breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i riferimenti normativi utiliTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

2) unità organizzative responsabili dell'istruttoriaTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett. c),

d.lgs. n. 33/20133) nome del responsabile del procedimento, unitamente ai recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett. c),

d.lgs. n. 33/2013

4) ove diverso, l'ufficio competente all'adozione del provvedimento finale, con l'indicazione del nome del responsabile

dell'ufficio unitamente ai rispettivi recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett.

e), d.lgs. n.

33/2013

5) modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni relative ai procedimenti in corso che li riguardinoTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett. f),

d.lgs. n. 33/2013

6) termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione con l'adozione di un provvedimento

espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett.

g), d.lgs. n.

33/2013

7) procedimenti per i quali il provvedimento dell'amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione

dell'interessato ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio-assenso dell'amministrazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett.

h), d.lgs. n.

33/2013

8) strumenti di tutela amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato, nel corso del

procedimento nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del provvedimento oltre il termine

predeterminato per la sua conclusione e i modi per attivarli

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett. i),

d.lgs. n. 33/20139) link di accesso al servizio on line, ove sia già disponibile in rete, o tempi previsti per la sua attivazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett. l),

d.lgs. n. 33/2013

10) modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con i codici IBAN identificativi del conto di

pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i

pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti

versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da

indicare obbligatoriamente per il versamento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett.

m), d.lgs. n.

33/2013

11) nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo, nonchè modalità per attivare tale potere,

con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett.

n), d.lgs. n.

33/2013

12) risultati delle indagini di customer satisfaction condotte sulla qualità dei servizi erogati attraverso diversi canali, con il

relativo andamento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Per i procedimenti ad istanza di parte:Attività e procedimenti

Tipologie di procedimento

A

Tipologie di procedimento

(da pubblicare in tabelle)

A

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 6 di 11

Page 140: PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E ... · 3. definizione di corruzione pag. 3 4. contesto normativo pag. 3 5. processo di adozione del ptpc: ... 7.11 patti di integritÀ

Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

Art. 35, c. 1, lett.

d), d.lgs. n.

33/2013

1) atti e documenti da allegare all'istanza e modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le autocertificazioniTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 35, c. 1, lett.

d), d.lgs. n.

33/2013

2) uffici ai quali rivolgersi per informazioni, orari e modalità di accesso con indicazione degli indirizzi, recapiti telefonici e

caselle di posta elettronica istituzionale a cui presentare le istanze

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Per ciascun procedimento di autorizzazione o concessione:

Art. 23, d.lgs. n.

33/2013

Art. 1, cc. 15 e 16, l.

n. 190/2012

1) contenutoTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 23, d.lgs. n.

33/2013

Art. 1, cc. 15 e 16, l.

n. 190/2012

2) oggettoTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 23, d.lgs. n.

33/2013

Art. 1, cc. 15 e 16, l.

n. 190/2012

3) eventuale spesa previstaTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 23, d.lgs. n.

33/2013

Art. 1, cc. 15 e 16, l.

n. 190/2012

4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento con indicazione del responsabile

del procedimento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

BArt. 1, c. 29, l. n.

190/2012

Indirizzo di posta elettronica certificata a cui il cittadino possa trasmettere istanze e ricevere informazioni circa i

provvedimenti e i procedimenti amministrativi che lo riguardanoTempestivo

Esperto Informatico

Trasparenza

Monitoraggio tempi

procedimentaliB

Art. 24, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 1, c. 28, l. n.

190/2012

Monitoraggio tempi procedimentali Risultati del monitoraggio periodico concernente il rispetto dei tempi procedimentali

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

La prima pubblicazione

decorre dal termine di sei

mesi dall'entrata in vigore

del decreto

Responsabile Prevenzione

della Corruzione

Recapiti dell'ufficio responsabile

Recapiti telefonici e casella di posta elettronica istituzionale dell'ufficio responsabile per le attività volte a gestire, garantire

e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto degli stessi da parte delle amministrazioni procedenti all'acquisizione

d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Convenzioni-quadroConvenzioni-quadro volte a disciplinare le modalità di accesso ai dati da parte delle amministrazioni procedenti

all'acquisizione d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Patrimonio

Informatico

Modalità per l'acquisizione d'ufficio dei dati Ulteriori modalità per la tempestiva acquisizione d'ufficio dei datiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Modalità per lo svolgimento dei controlli Ulteriori modalità per lo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive da parte delle amministrazioni procedentiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti

Art. 23, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: autorizzazione o

concessione; scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di

selezione prescelta; concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera; accordi stipulati

dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O. Competento/Uff.

Delibere

Per ciascuno dei provvedimenti:

1) contenuto

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O. Competento/Uff.

Delibere

2) oggetto

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O. Competento/Uff.

Delibere

3) eventuale spesa prevista

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O. Competento/Uff.

Delibere

Provvedimenti organi

indirizzo politicoB

Provvedimenti organi indirizzo politico

(da pubblicare in tabelle)Art. 23, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Attività e procedimenti

Dichiarazioni sostitutive e

acquisizione d'ufficio dei

dati

AArt. 35, c. 3, d.lgs.

n. 33/2013

B

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 7 di 11

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

Uff. Delibere

Art. 23, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: autorizzazione o

concessione; scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di

selezione prescelta; concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera; accordi stipulati

dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

UU.OO. competenti

Per ciascuno dei provvedimenti:

1) contenuto

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

UU.OO. competenti

2) oggetto

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

UU.OO. competenti

3) eventuale spesa prevista

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

UU.OO. competenti

4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

UU.OO. competenti

Art. 25, c. 1, lett.

a), d.lgs. n.

33/2013

Tipologie di controlloElenco delle tipologie di controllo a cui sono assoggettate le imprese in ragione della dimensione e del settore di attività,

con l'indicazione per ciascuna di esse dei criteri e delle relative modalità di svolgimento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

U.O. CompetentiArt. 25, c. 1, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

Obblighi e adempimentiElenco degli obblighi e degli adempimenti oggetto delle attività di controllo che le imprese sono tenute a rispettare per

ottemperare alle disposizioni normative

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

U.O. CompetentiArt. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Artt. 63, 66, d.lgs.

n. 163/2006

Avviso di preinformazione Avviso di preinformazione

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 37, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013Delibera a contrarre Delibera a contrarre, nell'ipotesi di procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Artt. 66, 122, d.lgs.

n. 163/2006

Avvisi, bandi e inviti per contratti di lavori sottosoglia comunitaria

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Artt. 66, 124, d.lgs.

n. 163/2006

Avvisi, bandi e inviti per contratti di servizi e forniture sottosoglia comunitaria

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 66, d.lgs. n.

163/2006

Avvisi, bandi e inviti per contratti di lavori soprasoglia comunitaria

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 66, d.lgs. n.

163/2006

Avvisi, bandi e inviti per contratti di servizi e forniture soprasoglia comunitaria

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Artt. 66, 206, d.lgs.

n. 163/2006

Bandi e avvisi per appalti di lavori nei settori speciali

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Avvisi, bandi ed inviti

Controlli sulle imprese A

Provvedimenti

Provvedimenti dirigenti

amministrativiB

Provvedimenti dirigenti amministrativi

(da pubblicare in tabelle)Art. 23, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 8 di 11

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

Art. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Artt. 66, 206, d.lgs.

n. 163/2006

Bandi e avvisi per appalti di servizi e forniture nei settori speciali

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Artt. 65, 66, d.lgs.

n. 163/2006

Avvisi sui risultati della procedura di

affidamentoAvviso sui risultati della procedura di affidamento

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 37, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Artt. 66, 223, d.lgs.

n. 163/2006

Avvisi sistema di qualificazione Avvisi periodici indicativi e avvisi sull'esistenza di un sistema di qualificazione - settori speciali

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013Codice Identificativo Gara (CIG) Tempestivo

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 1, c. 32, l. n.

190/2012

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013

Struttura proponente Tempestivo

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 1, c. 32, l. n.

190/2012

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013

Oggetto del bando Tempestivo

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013Procedura di scelta del contraente Tempestivo

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 1, c. 32, l. n.

190/2012

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013

Elenco degli operatori invitati a presentare offerte/Numero di offerenti che hanno partecipato al procedimento Tempestivo

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 1, c. 32, l. n.

190/2012

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013

Aggiudicatario Tempestivo

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 1, c. 32, l. n.

190/2012

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013

Importo di aggiudicazione Tempestivo

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 1, c. 32, l. n.

190/2012

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013

Tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura Tempestivo

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 1, c. 32, l. n.

190/2012

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013

Importo delle somme liquidate TempestivoU.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Art. 1, c. 32, l. n.

190/2012

Art. 3, delib. AVCP

n. 26/2013

Tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto con informazioni sui contratti relative

all'anno precedente (nello specifico: Codice Identificativo Gara (CIG), struttura proponente, oggetto del bando, procedura di

scelta del contraente, procedura di scelta del contraente, elenco degli operatori invitati a presentare offerte/numero di

offerenti che hanno partecipato al procedimento, aggiudicatario, importo di aggiudicazione, tempi di completamento

dell'opera servizio o fornitura, importo delle somme liquidate)

Annuale

(art. 1, c. 32, l. n. 190/2012)

U.O.C. Provv.to

U.O.C. Tecnico

Art. 29, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 1, c. 15, l. n.

190/2012

Art. 32, c. 2, l. n.

69/2009

Art. 5, c. 1, d.p.c.m.

26 aprile 2011

Legge n.208 del

28,12,2015

Bilancio preventivoBilancio di previsione di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni

grafiche

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Bilancio preventivo e

consuntivoB

Informazioni sulle singole procedure

(da pubblicare secondo le "Specifiche tecniche

per la pubblicazione dei dati ai sensi dell'art. 1,

comma 32, della Legge n. 190/2012", adottate

con Comunicato del Presidente dell'AVCP del 22

maggio 2013)

Bandi di gara e

contrattiB

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 9 di 11

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

Art. 29, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013

Art. 1, c. 15, l. n.

190/2012

Art. 32, c. 2, l. n.

69/2009

Art. 5, c. 1, d.p.c.m.

26 aprile 2011

Legge n.208 del

28,12,2015

Bilancio consuntivo Bilancio consuntivo di ciascun anno in forma integrale , anche con il ricorso a rappresentazioni graficheEntro 60 gg. dall'adozione

L.n.208 del 28,12,2015

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Piano degli indicatori e dei

risultati attesi di bilancioA

Art. 29, c. 2, d.lgs.

n. 33/2013

Piano degli indicatori e dei risultati attesi di

bilancio

Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, con l’integrazione delle risultanze osservate in termini di raggiungimento

dei risultati attesi e le motivazioni degli eventuali scostamenti e gli aggiornamenti in corrispondenza di ogni nuovo esercizio

di bilancio, sia tramite la specificazione di nuovi obiettivi e indicatori, sia attraverso l’aggiornamento dei valori obiettivo e la

soppressione di obiettivi già raggiunti oppure oggetto di ripianificazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Patrimonio immobiliareArt. 30, d.lgs. n.

33/2013Patrimonio immobiliare Informazioni identificative degli immobili posseduti

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Canoni di locazione o affittoArt. 30, d.lgs. n.

33/2013Canoni di locazione o affitto Canoni di locazione o di affitto versati o percepiti

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Rilievi organi di controllo e revisioneRilievi non recepiti, unitamente agli atti cui si riferiscono, degli organi di controllo interno, degli organi di revisione

amministrativa e contabile

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)Direttore Amministrativo

Rilievi Corte dei contiTutti i rilievi ancorchè recepiti, unitamente agli atti cui si riferiscono, della Corte dei conti riguardanti l'organizzazione e

l'attività dell'amministrazione o di singoli uffici

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)Direttore Amministrativo

Carta dei servizi e standard

di qualitàA

Art. 32, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013Carta dei servizi e standard di qualità Carta dei servizi o documento contenente gli standard di qualità dei servizi pubblici

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O.S. URP & PT

Costi contabilizzati B

Art. 32, c. 2, lett.

a), d.lgs. n.

33/2013

Art. 1, c. 15, l. n.

190/2012

Art. 10, c. 5, d.lgs.

n. 33/2013

Costi contabilizzati

(da pubblicare in tabelle)

Costi contabilizzati dei servizi erogati agli utenti, sia finali che intermedi, evidenziando quelli effettivamente sostenuti e

quelli imputati al personale per ogni servizio erogato e il relativo andamento nel tempo

Annuale

(art. 10, c. 5, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C Econ. Finanziario e

Patrimoniale / U.O.S. Progr.

e Contorllo Gestione

Tempi medi di erogazione

dei serviziA

Art. 32, c. 2, lett.

b), d.lgs. n.

33/2013

Tempi medi di erogazione dei servizi

(da pubblicare in tabelle)

Tempi medi di erogazione dei servizi (per ogni servizio erogato) agli utenti, sia finali che intermedi, con riferimento

all'esercizio finanziario precedente

Annuale

(art. 10, c. 5, d.lgs. n.

33/2013)

U.O. Progr. e Contorllo

Gestione / Referente CUP

Liste di attesa BArt. 41, c. 6, d.lgs.

n. 33/2013

Liste di attesa

(da pubblicare in tabelle)

Tempi di attesa previsti e tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogataTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)Referente CUP

Valutazione esiti

Art.1 comma 522 L.

n. 208 del

28,12,2015

Valutazione esiti (da pubblicare in tabelle) Esiti di monitoraggio delle attività assistenziali e delle loro qualità30 giugno

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O. Progr. e Contorllo

Gestione

Indicatore di tempestività

dei pagamentiA

Art. 33, d.lgs. n.

33/2013Indicatore di tempestività dei pagamenti

Indicatore dei tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture (indicatore di tempestività dei

pagamenti)

Annuale

(art. 33, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Rappresentazione grafica A

Art. 36, d.lgs. n.

33/2013

Art. 5, c. 1, d.lgs. n.

82/2005

IBAN e pagamenti informatici

Nelle richieste di pagamento: i codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in

Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero

gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino

postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)

U.O.C. Econ. Finanziario e

Patrimoniale

Elenco delle strutture sanitarie private accreditate

Annuale

(art. 41, c. 4, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Gest. e Acquisizione

Prestazioni Sanitarie e

Sociosanitarie

Accordi intercorsi con le strutture private accreditate

Annuale

(art. 41, c. 4, d.lgs. n.

33/2013)

U.O.C. Gest. e Acquisizione

Prestazioni Sanitarie e

Sociosanitarie

Piano triennale di prevenzione della corruzione Piano triennale di prevenzione della corruzione AnnualeResp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Art. 43, c. 1, d.lgs.

n. 33/2013Responsabile della prevenzione della corruzione Responsabile della prevenzione della corruzione Tempestivo

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Strutture sanitarie private accreditate

(da pubblicare in tabelle)

Strutture sanitarie

private accreditateD

Art. 41, c. 4, d.lgs.

n. 33/2013

Controlli e rilievi

sull'amministrazione

Pagamenti

dell'amministrazione

Servizi erogati

Bilanci

consuntivoB

Beni immobili e

gestione patrimonioA

AArt. 31, d.lgs. n.

33/2013

P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 10 di 11

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Denominazione sotto-

sezione livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello

(Tipologie di dati)

Ambito

soggettivo

(vedi foglio 2)

All.1 Delibera

CIVIT n.50/2013)

Riferimento

normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza

ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"

delib. CiVIT n.

105/2010 e 2/2012Responsabile della trasparenza Responsabile della trasparenza (laddove diiverso dal Responsabile della prevenzione della corruzione) Tempestivo

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Regolamenti per la prevenzione e la repressione

della corruzione e dell'illegalitàRegolamenti per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità (laddove adottati) Tempestivo

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Art. 1, c. 14, l. n.

190/2012Relazione del responsabile della corruzione

Relazione del responsabile della prevenzione della corruzione recante i risultati dell’attività svolta (entro il 15 dicembre di

ogni anno)

Annuale

(ex art. 1, c. 14, L. n.

190/2012)

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Art. 1, c. 3, l. n.

190/2012Atti di adeguamento a provvedimenti CiVIT Atti adottati in ottemperanza a provvedimenti della CiVIT in materia di vigilanza e controllo nell'anticorruzione Tempestivo

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

AArt. 18, c. 5, d.lgs.

n. 39/2013Atti di accertamento delle violazioni Atti di accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 39/2013 Tempestivo

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Art. 5, c. 1, d.lgs. n.

33/2013

Nome del Responsabile della trasparenza cui è presentata la richiesta di accesso civico, nonchè modalità per l'esercizio di

tale diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionaleTempestivo

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Art. 5, c. 4, d.lgs. n.

33/2013

Nome del titolare del potere sostitutivo, attivabile nei casi di ritardo o mancata risposta, con indicazione dei recapiti

telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionaleTempestivo

Resp. Prevenzione

Corruzione/Trasparenza

Art. 52, c. 1, d.lgs.

82/2005Regolamenti Regolamenti che disciplinano l'esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo dei dati Annuale

U.O.C. Patrimonio

Informatico

Art. 52, c. 1, d.lgs.

82/2005Catalogo di dati, metadati e banche dati Catalogo dei dati, dei metadati e delle relative banche dati in possesso delle amministrazioni Annuale

U.O.C. Patrimonio

Informatico

Art. 9, c. 7, d.l. n.

179/2012

Obiettivi di accessibilità

(da pubblicare secondo le indicazioni contenute

nella circolare dell'Agenzia per l'Italia digitale n.

61/2013)

Obiettivi di accessibilità dei soggetti disabili agli strumenti informatici per l'anno corrente (entro il 31 marzo di ogni anno)

Annuale

(ex art. 9, c. 7, D.L. n.

179/2012)

U.O.C. Patrimonio

Informatico

Altri contenuti - Dati

ulterioriA

Art. 4, c. 3, d.lgs. n.

33/2013

Art. 1, c. 9, lett. f),

l. n. 190/2012

Dati ulteriori

(NB: nel caso di pubblicazione di dati non

previsti da norme di legge si deve procedere alla

anonimizzazione dei dati personali

eventualmente presenti, in virtù di quanto

disposto dall'art. 4, c. 3, del d.lgs. n. 33/2013)

Dati, informazioni e documenti ulteriori che le pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo di pubblicare ai sensi della

normativa vigente e che non sono riconducibili alle sottosezioni indicateeventuale UU.OO. competenti

Altri contenuti -

Accessibilità e Catalogo

di dati, metadati e

banche dati

A

A

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Corruzione

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P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 11 di 11