Piano triennale di Prevenzione della Corruzione · Art.16 – Patti di integrità Art 17 - Decreto...

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U.L.S.S. 20 VERONA | Piano Triennale Prevenzione della Corruzione 2016-2018 1 Piano triennale di Prevenzione della Corruzione Aggiornamento Triennio 2016-2018 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n. 42 - 37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640 Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Accredited - Agréé Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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Piano triennale

di Prevenzione della Corruzione

Aggiornamento Triennio 2016-2018

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n. 42 - 37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640

Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236

Accredited - Agréé

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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Indice

Premesse

Art. 1 - Oggetto e finalità

Art. 2 - Fonti normative

Art. 3 - Definizione di corruzione

Art. 4 – Analisi del Contesto:

A) Il contesto interno

B)Il contesto esterno

Art. 5 Soggetti coinvolti nella strategia di prevenzione della corruzione

Art. 6 – Provvedimenti e attività aziendali in diretta attuazione della L.190/2012 e collegati al PTPC 2015 – 2017

Art. 7 - Responsabile della prevenzione della corruzione:

A) Compiti e Responbilità del R.P.C

B) Poteri del R.P.C.

C) Obblighi di informazione nei confronti dell’R.P.C.

Art. 8 - Misure obbligatorie per prevenire il rischio di corruzione

Art. 9 - Referenti Aziendali per la prevenzione della corruzione e della trasparenza

Art. 10 - Individuazione delle aree a rischio di corruzione

Art 11 - Formazione dei dipendenti

Art 12 - Codice di Comportamento

Art.13 - Rotazione degli incarichi

Art.14 - Conflitto di interessi ed obbligo di astensione

Art.15 - Tutela del dipendente che segnala illeciti (cfr art. 54bis, d.lgs. 165/2001)

Art.16 – Patti di integrità

Art 17 - Decreto Legislativo 8 Aprile 2013 n. 39 – Adempimenti

Art.18- Attività ed incarichi extra-istituzionali

Art.19- Disciplina delle attività successive alla cessazione del rapporto di lavoro

Art.20- Conferimento e Autorizzazione Incarichi (relativamente a formazione di omissioni, assegnazione agli uffici, conferimento di incarichi dirigenziali in caso di condanna per delitti contro la p.a.)

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Art. 21- Integrazione e coordinamento tra piano della prevenzione della corruzione, programma triennale per la trasparenza e piano della performance.

A) Obblighi di trasparenza,

B) Collegamento al Piano della Perfomance

Art 22 - Monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti.

Art 23 - Monitoraggio e aggiornamento del Piano

Art 24 - Controllo e prevenzione del rischio

Art. 25 - Forme di coinvolgimento e di consultazione

Art. 26 - Le Responsabilità’

Art.27 - Cronoprogramma delle attività

Art. 28 - Relazione sull’attività svolta

Allegati:

Allegato 1) Programma Triennale Trasparenza e Integrità 2016 - 2018

Allegato 2) Mappatura Aree Rischio Azienda ULSS 20

Allegato 3) Scheda aziendale valutazione rischio

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LEGENDA DELLE ABBREVIAZIONI UTILIZZATE

A.N.AC. : Autorità Nazionale AntiCorruzione,( ex C.I.V.I.T. : Commissione , Indipendente per la Valutazione la Trasparenza e l'Integrità elle Amministrazioni Pubbliche AULSS 20 : Azienda Unità Locale Socio Sanitaria n. 20 di Verona D.F.P. : Dipartimento della Funzione Pubblica D.L.. : decreto-legge D.Lgs. : decreto legislativo D.P.R.. : decreto del presidente della repubblica D.P.C.M. : Decreto Presidente Consiglio dei Ministri O.I.V. : Organismo Indipendente di Valutazione P.N.A. : Piano Nazionale Anticorruzione P.P. : Piano delle Performance P.T.P.C. : Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione P.T.T.I. : Programma Triennale della Trasparenza e dell’Integrità R.P.C. : Responsabile della Prevenzione della Corruzione R.T.I. : Responsabile della Trasparenza e Integrità U.P.D. : Ufficio Procedimenti Disciplinari

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Premesse Con l’approvazione delle legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 265 del 13 novembre 2012, sono state introdotte misure per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno corruttivo e sono stati individuati i soggetti preposti ad adottare iniziative in materia. Premesso che l’attività di prevenzione della corruzione rappresenta un processo i cui risultati si giovano della maturazione dell’esperienza e si consolidano col tempo, la redazione e l’adozione del Piano di Prevenzione triennale rappresenta lo strumento attraverso il quale sono individuate e definite le strategie prioritarie per la prevenzione ed il contrasto della corruzione. Il Piano non si configura come un’attività compiuta, con un termine di completamento finale, bensì come un ventaglio di strumenti finalizzati alla prevenzione che vengono progressivamente affinati, modificati, perfezionati o sostituiti in relazione al feedback ottenuto dalla loro applicazione. Il presente documento, che costituisce l’aggiornamento del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e del Programma Triennale della Trasparenza e dell’Integrità 2015 – 2017, anche alla luce della Determinazione A.N.A.C. n. 12 del 28/10/2015, delineando un programma di attività derivante da una preliminare fase di analisi che, in sintesi, consiste nell’esaminare l’organizzazione, le sue regole e le sue prassi di funzionamento in termini di possibile esposizione al fenomeno corruttivo. Tale aggiornamento relativo al triennio 2016-2018 è teso a garantire, sulla base delle informazioni disponibili, l’evoluzione dinamica della gestione del rischio calibrata sulla realtà dell’ULSS 20 allo scopo di favorire un miglioramento continuo dell’organizzazione. In attuazione dell’art. 1 comma 8 della legge 190/2012 e del P.N.A., ed in applicazione di quanto

raccomandato dalla determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015, rubricata “Aggiornamento 2015

al Piano Nazionale Anticorruzione” (punto 4.1), si provvede al necessario aggiornamento del Piano

Triennale di Prevenzione della Corruzione per il prossimo triennio, 2016-2018, come strumento in progress nella consapevolezza che i processi di miglioramento di una organizzazione sono lunghi e complessi. Il PTPC, è un documento dinamico aggiornato con cadenza annuale la cui elaborazione deve sempre tenere conto dei seguenti fattori:

normative sopravvenute che impongono ulteriori adempimenti; mutamenti organizzativi; emersione di nuovi rischi; nuovi indirizzi o direttive contenuti nel PNA. riscontro di importanti anomalie suggerimenti degli organi istituzionali, di altri soggetti sia interni che esterni

all’azienda. È un programma di attività, con indicazione delle aree di rischio generale e dei rischi specifici, delle misure da implementare per la prevenzione in relazione al livello di pericolosità dei singoli rischi , dei responsabili per l’applicazione di ciascuna misura di prevenzione e dei tempi. Il Piano triennale di prevenzione della corruzione costituisce l’atto attraverso il quale l’Azienda individua le strategie prioritarie per la prevenzione ed il contrasto della corruzione, atto che, per la sua stessa natura, si presenta non come un’ attività compiuta con un termine di completamento finale, bensì come un insieme di strumenti finalizzati alla prevenzione che vengono, come affermato dalle Linee di indirizzo del Comitato

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ministeriale di cui al D.P.C.M. 16 gennaio 2013 “via via affinati, modificati o sostituiti in relazione al feedback ottenuto dalla loro applicazione”. L’obiettivo finale a cui si vuole gradualmente giungere è un sistema di controllo preventivo rappresentato da un sistema di prevenzione tale da non poter essere aggirato se non fraudolentemente al fine di creare un ambiente di diffusa percezione della necessità del rispetto delle regole. L'Azienda ULSS 20 riconosce e fa proprie le finalità di prevenzione della corruzione, quali essenziali al perseguimento della mission aziendale e delle proprie funzioni istituzionali e, adotta e sviluppa un sistema di prevenzione e monitoraggio dei comportamenti e degli illeciti basato principalmente sul:

"Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, e sul “Codice di comportamento aziendale” adottato ai sensi dell’art. 54 d.lgs. 165/2001 e della delibera CIVIT n. 75/2013, con deliberazione n. 36 del 29/01/2016;

Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33 in materia di ”Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;

Decreto Legislativo 8 aprile 2013 n. 39, in materia di inconferibilità e di incompatibilità di incarichi;

Piano Nazionale Anticorruzione approvato con la citata delibera CIVIT n. 72 dell’11 settembre 2013, aggiornato con determinazione dell’ANAC 28 ottobre 2015, n. 12.

Come prescritto dalla Legge 190/2012 e riportato nel Piano triennale, entro il 31 gennaio di ogni anno vanno definite le misure per l'aggiornamento ed il monitoraggio del Piano. Per l’aggiornamento del presente Piano per il triennio 2016-18 si è stata esperita una procedura di consultazione pubblica, mediante invito a presentare proposte e suggerimenti, pubblicata sul sito internet, allo stesso modo anche i dirigenti sono stati invitati a presentare osservazioni/proposte.

Gli orientamenti regionali futuri

Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale del Veneto n. 196 del 30 dicembre 2015

è stato nominato, con durata quinquennale, il nuovo Direttore Generale dell'Azienda Ulss

n.20, il quale ricopre anche la carica di Commissario, ex art. 13 comma 8-duodecies della

L.R. n. 56/1994, delle Aziende Ulss n. 21 di Legnago e Ulss n. 22 di Bussolengo.

Attualmente è in discussione in Consiglio regionale il PDL n. 23: “Istituzione dell'Ente di

Governance della sanità regionale veneta denominato "Azienda per il Governo della

sanità della Regione del Veneto – Azienda Zero. Disposizioni per l’individuazione dei

nuovi ambiti territoriali delle aziende ULSS.” che prevede un radicale accorpamento

degli ambiti territoriali e funzionali delle aziende socio sanitarie.

Alla luce di quanto sopra si dovrà tener conto: – della nuova mappatura dei processi, che sarà effettuata nel corso del 2016 e, se necessario, del 2017, anche alla luce del futuro accorpamento dell’Azienda Sanitaria ULSS n. 21 con l’Azienda Sanitaria ULSS n. 22 ed alla conseguente adozione di un nuovo

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Atto Aziendale;

– della prossima emanazione del nuovo Piano Nazionale (previsto nel corso dell’anno 2016);

– degli emanandi decreti delegati del Governo, in attuazione della delega contenuta nella Legge n. 124/2015, art. 7.

Art. 1) - Oggetto e finalità Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione è un atto formale che attesta e dichiara la politica di prevenzione del rischio corruttivo che l’Azienda intende perseguire al fine di garantire il corretto e trasparente funzionamento. Il PTPC è uno strumento di programmazione che viene adottato annualmente con l’obiettivo di fornire una valutazione del diverso grado di esposizione delle articolazioni aziendali al rischio di corruzione, di individuare le aree di attività maggiormente esposte a tale tipo di rischio, a partire dalle attività che la legge n. 190/2012 già considera come tali (quelle previste dall’art.1, comma 16, lettere a),b),c) e d) e di adottare le misure necessarie, oltre a quelle già esistenti, per la prevenzione e il contrasto della corruzione e dell’illegalità. Le indicazioni provenienti dalle organizzazioni sovranazionali evidenziano l’esigenza di perseguire i tre seguenti obiettivi principali nell’ambito delle strategie di prevenzione:

ridurre le situazioni che si manifestino casi di corruzione; aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; creare un contesto sfavorevole alla corruzione.

L’Azienda ULSS 20 di Verona intende dare attuazione alla Legge n. 190/2012 attraverso:

a) la chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità del proprio personale;

b) l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;

c) lo sviluppo e il monitoraggio di meccanismi di supporto, attuazione e controllo delle decisioni per rafforzare la cultura dell’integrità e, nelle aree di cui alla precedente lettera b), l’effettuazione di percorsi formativi secondo un approccio che sia al contempo normativo specialistico e valoriale, in modo da accrescere le competenze e rinforzare il senso etico;

d) la creazione di uno stretto collegamento tra comportamento etico e attività lavorativa;

e) il coinvolgimento dei dirigenti e tutto il personale addetto alle aree a più elevato rischio nell’attività di analisi e valutazione, di proposta e definizione delle misure di monitoraggio

f) l’implementazione del Piano;

g) la definizione degli obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione;

h) il monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;

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i) il monitoraggio dei rapporti tra Azienda e soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere;

j) l’adozione delle misure in materia di trasparenza come disciplinate dal Decreto Legislativo n. 33 del 14.03.2013 recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, così come declinate nella Sezione Seconda.

k) l’individuazione di forme di integrazione e di coordinamento con il Piano della Performance;

Le misure di gestione del rischio previste nel presente PTPC, sia quelle obbligatorie per legge, specifiche e trasversali (trasparenza, codice di comportamento,incompatibilità e inconferibilità, ecc), sia quelle ulteriori individuate in relazione ai rischi specifici programmate per il triennio 2016-2018 si pongono in continuità con quelle previste nei precedenti Piani e risponde all’esigenza di consolidamento dell’esistente anche in vista dell’attuazione, nel corso del 2016, del nuovo assetto organizzativo presunto, ai fini della prevenzione e del contrasto della corruzione, dell’illegalità e della promozione dell’integrità. Sono parte integrante del presente Piano: il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità, che, costituisce specifica

Sezione del presente Piano;

mappatura Aree Rischio dell’Azienda ULSS 20;

scheda aziendale valutazione Rischio;

Sono inoltre strumenti di supporto e applicazione al P.T.P.C.:

il Codice di Comportamento aziendale aggiornato dopo l’esito della procedura di

consultazione pubblica e previo parere favorevole del Nucleo di Valutazione in

funzione di OIV, con Deliberazione del Direttore Generale n. n. 36 del 29/01/2016;

i Codici disciplinari per il personale del comparto e della dirigenza e il relativo

Regolamento adottato con Deliberazione del Direttore Generale n. 914 del

23/12/2015;

Revisione e adeguamento del Regolamento aziendale Ufficio Ispettivo, approvato con

delibera n. 330 del 28/05/2015

il Regolamento in materia di svolgimento di attività extra-istituzionali da parte del

personale dipendente e anagrafe delle prestazioni, adottato con Deliberazione del

Direttore Generale n. 411 del 25/06/2015 che disciplina il conferimento e lo

svolgimento di incarichi e attività extra-istituzionali da parte dei dipendenti

dell’azienda;

la Procedura per le segnalazioni degli illeciti approvata con Deliberazione del

Direttore Generale n. 712 del 29/10/2015;

il “Patto di integrità” approvato con Deliberazione n. 134 del 05/03/2015;

la “Relazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione ai sensi dell’art. 1,

comma 14, legge n. 190 del 6 novembre 2012 - Anno 2015”.

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Art. 2) - Fonti Normative

Si riportano di seguito le fonti normative vigenti in materia di anticorruzione: legge 6 novembre 2012, n. 190 , recante “Disposizioni per la prevenzione e la

repressione dell’illegalità nella pubblica amministrazione”; decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 , recante “Riordino della disciplina

riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;

decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 , recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1,commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190”;

decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 , “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’art.54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”

decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 gennaio 2013 , recante “Istituzione del Comitato interministeriale per la prevenzione e il contrasto della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”;

circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 1 di data 25 gennaio 2013; circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 2 di data 19 luglio 2013; linee di indirizzo del Comitato interministeriale per la predisposizione, da parte del

Dipartimento della Funzione Pubblica, del Piano Nazionale Anticorruzione di cui alla legge n. 190/2012;

intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali per l’attuazione dell’articolo 1, commi 60 e 61, della legge n. 190/2012, sancita dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 luglio 2013;

Piano Nazionale Anticorruzione predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica ai sensi della legge n. 190/2012 ed approvato con deliberazione della A.N.A.C.. n. 72 di data 11 settembre 2013;

Delibera n,75 del 24 ottobre 2013 “Linee guida in materia di Codici di comportamento” a cura di ANAC per la valutazione e la trasparenza delle Amministrazioni pubbliche.

Decreto Legge 24 aprile 2014, n. 66 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, convertito con legge 23 giugno 2014, n. 89.

Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 90 “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari”, convertito con legge 11 agosto 2014, n. 114.

Regolamento 9 settembre 2014 dell’ANAC “Regolamento in materia di esercizio del potere sanzionatorio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione per l’omessa adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione, dei Programmi triennali di trasparenza, dei Codici dì comportamento”.

Determinazione n. 6 del 28 aprile 2015 dell’ANAC- “ Linee guida in materia di tutela

del dipendente pubblico se segnala illeciti (c.d. “whistleblower”) ;

Delibera ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015 :”Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale

Anticorruzione”;

Legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale dello Stato “ (c.d. legge di stabilità).

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Art. 3) - Definizione di corruzione. Per corruzione si intende il caso di abuso da parte del dipendente del potere a lui affidato al fine di ottenere indebiti vantaggi privati. Sono ricomprese le situazioni in cui – a prescindere dalla rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni o dei compiti attribuiti, che possono rivestire carattere amministrativo, tecnico o sanitario o di altro genere e riguardare ogni dipendente a prescindere dalla qualifica ricoperta. Le situazioni rilevanti sono quindi più ampie della fattispecie penalistica e di quella disciplinata dall’art. 2635 del c.c. e sono tali da comprendere non solo l'intera gamma dei delitti contro la P. A. disciplinati dal Libro secondo, Titolo II, Capo I e II del Codice Penale, ma anche le situazioni in cui venga in evidenza un mal funzionamento dell’Amministrazione. a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa dall’esterno, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. Rileva, pertanto, ogni forma di abuso della cosa pubblica o di strumentalizzazione dell’ufficio diretto al conseguimento di un fine diverso o estraneo rispetto a quello del perseguimento dell’interesse pubblico generale. Al fine di individuare i reati oggetto dell'attività preventiva occorre considerare le fattispecie di reato previste dal Codice Penale, Libro II, al Titolo II recante i Delitti contro la Pubblica Amministrazione (artt. 314 e ss). Reato di concussione art. 317 C.P. (concussione)

Reati di corruzione art. 318 C.P. (corruzione per l'esercizio della funzione) art. 319 C.P. (corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio) art. 319-bis C.P. (aggravanti specifiche) art. 319-ter C.P. (corruzione in atti giudiziari) art. 319-quater C.P. (induzione indebita a dare o promettere utilità) art. 320 C.P. (corruzione di persona incaricata di pubblico servizio) art. 321 C.P. (pene per il corruttore) art. 322 C.P. (istigazione alla corruzione) art. 322-bis C.P. (peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione di membri e funzionari C.E.)

Traffico di influenze illecite art. 346-bis C.P. (Traffico d'influenze illecite)

Corruzione tra privati art. 2635 C.C.

Art. 317. Concussione. Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei a dodici anni. Art. 318 c.p. (Corruzione per un atto d'ufficio) Il pubblico ufficiale, che, per compiere un atto del suo ufficio, riceve, per sé o per un terzo, in denaro o altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Se il pubblico ufficiale riceve la retribuzione per un atto d'ufficio da lui già compiuto, la pena è della reclusione fino a un anno

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Art. 319 c.p. (Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio) Il pubblico ufficiale, che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni. La pena è aumentata se il fatto di cui all'art. 319 c.p. ha per oggetto il conferimento di pubblici impieghi o stipendi o pensioni o la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l'amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene. La pena è aumentata (art. 319bis c.p.) se il fatto di cui all'art. 319 c.p. ha per oggetto il conferimento di pubblici impieghi o stipendi o pensioni o la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l'amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene. Art. 319-bis. Circostanze aggravanti. La pena è aumentata se il fatto di cui all'art. 319 ha per oggetto il conferimento di pubblici impieghi o stipendi o pensioni o la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l'amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene. Art. 319-ter c.p. (Corruzione in atti giudiziari) Se i fatti indicati negli artt. 318 e 319 c.p. sono commessi per favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena della reclusione da tre a otto anni. Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l'ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all'ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni. Art. 319-quater. Induzione indebita a dare o promettere utilità. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da tre a otto anni. Nei casi previsti dal primo comma, chi dà o promette denaro o altra utilità è punito con la reclusione fino a tre anni. Art. 320 c.p. (Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio) Le disposizioni dell'art. 319 si applicano anche all'incaricato di un pubblico servizio; quelle di cui all'art. 318 c.p. si applicano anche alla persona incaricata di un pubblico servizio, qualora rivesta la qualità di pubblico impiegato. In ogni caso, le pene sono ridotte in misura non superiore ad un terzo. Art. 321 c.p. (Pene per il corruttore) Le pene stabilite nel primo comma dell'articolo 318, nell'art. 319, nell'art. 319-bis, nell'articolo 319ter e nell'art. 320 c.p. in relazione alle suddette ipotesi degli artt. 318 e 319 c.p., si applicano anche a chi dà o promette al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio il denaro o altra utilità. Art. 322 c.p. (Istigazione alla corruzione) Chiunque offre o promette denaro od altra utilità non dovuti ad un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio che riveste la qualità di pubblico impiegato, per indurlo a compiere un atto del suo ufficio, soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma dell'art. 318 c.p., ridotta di un terzo. Se l'offerta o la promessa è fatta per indurre un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio a omettere o a ritardare un atto del suo ufficio, ovvero a fare un atto contrario ai suoi doveri, il colpevole soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nell'art. 319 c.p., ridotta di un terzo. La pena di cui al primo comma si applica al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio che riveste la qualità di pubblico impiegato che sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate dall'art. 318 c.p. La pena di cui al secondo comma si applica al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio che sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate dall'art. 319 c.p. Art. 346-bis. Traffico di influenze illecite. Chiunque, fuori dei casi di concorso nei reati di cui agli articoli 319 e 319-ter, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sè o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio ovvero per remunerarlo, in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all'omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio, è punito con la reclusione da uno a tre anni. La stessa pena si applica a chi indebitamente dà o promette denaro o altro vantaggio patrimoniale. La pena è aumentata se il soggetto che indebitamente fa dare o promettere, a sè o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale riveste la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio. Le pene sono altresì aumentate se i fatti sono commessi in relazione all'esercizio di attività giudiziarie. Se i fatti sono di particolare tenuità, la pena è diminuita. Art. 2635. Corruzione tra privati. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, che, a seguito della dazione o della promessa di denaro o altra utilità, per sè o per altri, compiono od omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società, sono puniti con la reclusione da uno a tre anni Si applica la pena della reclusione fino a un anno e sei mesi se il fatto è commesso da chi è sottoposto alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti indicati al primo comma. Chi dà o promette denaro o altra utilità alle persone indicate nel primo e nel secondo comma è punito con le pene ivi previste. Le pene stabilite nei commi precedenti sono raddoppiate se si tratta di società con titoli quotati in mercati regolamentati italiani o di altri Stati dell'Unione europea o diffusi tra il pubblico in misura rilevante ai sensi dell'articolo 116 del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e successive modificazioni. Si procede a querela della persona offesa, salvo che dal fatto derivi una distorsione della concorrenza nella acquisizione di beni o servizi.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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Art. 4) Analisi del contesto L’aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione operato dall’ANAC con determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 ha evidenziato che la prima e indispensabile fase del processo di gestione del rischio è quella relativa all’analisi del contesto, attraverso la quale ottenere le informazioni necessarie a comprendere come il rischio corruttivo possa verificarsi all’interno dell’amministrazione per via delle specificità dell’ambiente in cui essa opera, in termini di strutture territoriali e dinamiche sociali, economiche e culturali o per via delle caratteristiche organizzative interne. Indubbiamente, le caratteristiche del contesto esterno ed interno costituiscono fattori in grado di influire significativamente sul livello di esposizione al rischio corruttivo dell’amministrazione e rappresenta uno degli elementi in base al quale definire la strategia di prevenzione e calibrare le relative misure alle specifiche criticità. Emerge dal nuovo rapporto di Transparency International, che presenta oggi il Corruption Preceptions Index del 2015, cioè l'indice che misura quanto uomini d'affari e esperti del settore credano che nel loro Paese il settore pubblico sia permeato dal malaffare. La classifica mette l'Italia al 61esimo posto globale, con un punteggio di 44 su 100. Si tratta di un miglioramento di otto posizioni rispetto alla classifica del 2014, ma è dovuto più che altro al peggioramento degli altri, se si considera che il nostro score è salito soltanto di un punto. Un passettino colto comunque positivamente dal vicepresidente di Transparency International, il quale evidenzia che finalmente si è avuta un’inversione di tendenza, seppur minima, rispetto al passato, che ci fa sperare in un ulteriore miglioramento per i prossimi anni. L'organizzazione cita le norme recenti sul 'whistleblowing' e i passi avanti della Pa come elementi di miglioramento del Paese. La realtà italiana si presenta, peraltro, alquanto disomogenea per quanto riguarda la distribuzione territoriale della corruzione. Pertanto, la definizione della strategia di prevenzione non può prescindere da un’analisi dello specifico contesto. Per quanto riguarda la Regione Veneto, il territorio, grazie all’ elevata propensione imprenditoriale ed alla sua posizione geografica, catalizza gli interessi della criminalità organizzata, sia autoctona che straniera, anche ai fin del riciclaggio e del reinvestimento in attività economiche dei profitti illeciti realizzati. Le organizzazioni criminali di tipo mafioso non hanno qui un vero e proprio radicamento; le attività di polizia hanno, tuttavia, consentito di documentare la presenza di soggetti riconducibili alle organizzazioni criminali siciliane, calabresi e campane. Nella regione emerge, inoltre, la perpetrazione di reati nel settore della pubblica amministrazione quali truffe finalizzate all’ evasione delle imposte, indebita concessione di erogazioni pubbliche, abuso d ’ufficio, turbata libertà degli incanti e bancarotta fraudolenta. L’espansione delle attività imprenditoriali e commerciali attira, inoltre, flussi migratori stranieri, talvolta connotati da logiche criminali. Fonte: Relazione SULL’ATTIVITÀ DELLE FORZE DI POLIZIA, SULLO STATO DELL’ORDINE E DELLA SICUREZZA PUBBLICA E SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

(Anno 2013) (Articolo 113 della legge 1o aprile 1981, n. 121, articolo 109 del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, articolo 3, comma 1, del testo

unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e articolo 3, comma 3, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15

ottobre 2013, n. 119)

Presentata dal Ministro dell’interno Trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 25 febbraio 2015

Inoltre la “RELAZIONE SULL'ATTIVITÃ SVOLTA E SUI RISULTATI CONSEGUITI DALLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA (DIA)” riferita al secondo semestre

2014 presentato dal Ministro dell'interno e trasmessa alla Presidenza del Consiglio in data 13/7/2014 presenta una situazione ove “si rafforzano i legami tra

malavita, economia e società.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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Nella strategia di prevenzione della corruzione è dunque importante analizzare il contesto di riferimento esterno ed interno, per poter efficacemente individuare i fattori e le dinamiche interne o esterne che possono influire sulla valutazione e sulle strategie di gestione del rischio.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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IL SISTEMA DI GESTIONE DEL RISCHIO – ANALISI CONTESTO

A) Il contesto interno L’organizzazione dell’Unità Locale Socio Sanitaria si basa sul principio della separazione della Direzione Strategica dalle direzioni operative, con conseguente adozione diffusa del principio di responsabilizzazione sui risultati esteso, a tutti i Dirigenti delle strutture aziendali. La Direzione Strategica dell’Azienda compete al Direttore Generale, che ne ha la responsabilità, in ciò coadiuvato dal Direttore Amministrativo, dal Direttore Sanitario e dal Direttore dei Servizi Sociali. Il principio della distinzione tra le funzioni di programmazione, di indirizzo e controllo, da un lato, e quelle di attuazione e gestione, dall’altro, si attua con un sistema di deleghe che vede, di norma, permanere in capo alla competenza del Direttore Generale l’adozione tutti gli atti di programmazione aziendale e di alta amministrazione, mentre l’esercizio del potere per la realizzazione degli obiettivi aziendali programmati viene delegato ai Responsabili di Struttura Complessa. Gli obiettivi aziendali sono definiti in sede di programmazione sociosanitaria regionale e attribuiti, quale competenza propria, al Direttore Generale all'atto del conferimento dell'incarico. La Direzione Strategica persegue il raggiungimento degli obiettivi assumendo tutti i piani e i progetti conseguenti, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, mediante atti di programmazione, di indirizzo e controllo. Il Direttore Amministrativo, il Direttore Sanitario e il Direttore dei Servizi Sociali collaborano con la Direzione Generale nella definizione del sistema di piani e progetti, pur rimanendo in capo al Direttore Generale tutti i poteri di gestione conseguenti. L'Azienda persegue l'obiettivo di coinvolgere nel processo decisionale aziendale i Dirigenti Responsabili delle Strutture semplici e complesse. Ai Responsabili delle strutture complesse (strutture fondamentali/dipartimenti/unità operative complesse) il Direttore Generale delega la funzione gestionale delle strutture cui sono preposti, che vede, quale momento principale di attuazione, quello della negoziazione e conseguente definizione del "Budget" Ai medesimi Dirigenti, oltre alla funzione gestionale, il Direttore Generale conferisce la delega ad assumere decisioni che impegnano l’Azienda verso l’esterno per l’attuazione degli obiettivi definiti negli atti di pianificazione aziendale. Il Direttore Generale attua un sistema permanente di valutazione dell’attività e delle prestazioni sanitarie, socio sanitarie, tecniche ed amministrative, oltre che di controllo e di verifica del raggiungimento degli obiettivi aziendali, così come previsto dal D.Lgs. 286/99 e s.m.i. In caso di difformità rispetto agli obiettivi pianificati, sussiste la

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responsabilità del Dirigente preposto con la conseguenza che il Direttore Generale revoca gli atti e i provvedimenti difformi e avoca l'adozione degli atti di gestione dovuti. Le funzioni ed i compiti di cui al comma precedente sono oggetto di specifica definizione con atto di organizzazione, che definisce gli ambiti di autonomia e responsabilità nella gestione tecnico-professionale, amministrativa e finanziaria del settore operativo di competenza. Per quanto attiene ai criteri ed alle modalità di conferimento, di revoca e di esercizio della delega delle funzioni si rinvia al “Regolamento di disciplina dell’istituto della delega di funzioni ai dirigenti” allegato all’atto aziendale. Le linee di produzione La funzione di produzione aziendale è assicurata dalle strutture tecnico funzionali complesse, quali: Distretto Socio Sanitario Dipartimento di Prevenzione Ospedale

Esse concorrono alla gestione caratteristica dell’Azienda e sono dotate di autonomia gestionale e soggette a rendicontazione analitica. Ad assicurare la funzione di produzione aziendale concorrono altresì i seguenti Dipartimenti di rilievo legislativo (ex art. 18 L.R. n.5/1996): Dipartimento delle dipendenze Dipartimento di salute mentale.

I servizi tecnico-amministrativi e di staff Le funzioni tecnico amministrative sono finalizzate a fornire all’Azienda servizi strumentali e di supporto alle attività di direzione e alle attività di produzione; esse ricercano l’integrazione con tutte le altre funzioni aziendali, favorendone l’efficienza ed assicurando la qualità degli aspetti organizzativi e logistici di natura amministrativa. Le funzioni di Staff della Direzione Strategica assolvono invece ad una molteplicità di ruoli ed attività eterogenee di tecnostruttura. Di seguito si riportano alcuni dati relativi a tutto il personale dell’Azienda rilevati al 31/12/2015.

Comparto ruolo amministrativo 333 Comparto ruolo sanitario 1121 Comparto ruolo tecnico 439 Dirigenza Amministrativa 15 Dirigenza Medica 350 Dirigenza NON Medica 54

Dirigenza Professionale 3 Dirigenza Tecnica 5 2320

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Analisi caratteri quali-quantitativi Indicatori Valore

% media crescita unità del personale negli anni dal 2009 al 2015 -2,85% ~ % di dirigenti in possesso di laurea 100%

Turnover del personale (1/1/15-31/12/15) Assunti 97 Cessati 142

Analisi Benessere Organizzativo e della Conciliazione Indicatori Valore Infortuni nel 2015 134 Stipendio medio * percepito (dirigenza) 82.272,33 Stipendio medio * percepito (comparto) 27.955,37 % di personale a tempo indeterminato al 31/12/2015 98,62% N° posti telelavoro attivati 6 Personale a part-time al 31/12/15 (personale non dirigente / dirigente)

364 / 2

% personale part-time rispetto totale (non dirigente / dirigente) 15,7% / 0,1% * Dato preconsuntivo calcolato tenendo conto del totale delle retribuzioni (voci a bilancio + fondo) indicate in sede di compilazione della IV rendicontazione 2015. In numero dei dipendenti è stato contabilizzato rispetto agli stessi in servizio al 31/12/2015.

Analisi di genere Indicatori Valore % di dirigenti donne 51,05% % di comparto donne 77,28% % di donne rispetto al totale del personale 72,46% % di personale donna assunto a tempo indeterminato 73,20% Età media del personale femminile (dirigenza) 48 Età media del personale femminile (non dirigenza) 48

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Benessere organizzativo A partire dal 2012, il Comitato Unico di Garanzia ha iniziato la rilevazione del benessere

organizzativo

degli operatori di

area dirigenziale e di comparto, applicando il progetto ICONAS (indagine Clima Organizzativo Nelle Aziende Sanitarie) in collaborazione con la AUSL di Piacenza. Il questionario, del tutto anonimo, riguarda diversi aspetti dell’attività lavorativa ed è suddiviso in tre parti: una prima parte di domande generali, una seconda con domande riguardanti l’intera Azienda ed una terza sulla Unità Operativa in cui il soggetto coinvolto lavora. A fine 2013 è stata condotta l’indagine ICONAS al personale dipendente dell’Azienda. Per l’area sanitaria sono stati analizzati 843 questionari, da cui è emerso che, se da un lato gli operatori si sentono responsabilizzati nelle proprie attività e ritengono che venga data molta attenzione da parte di tutti alle richieste ed esigenze degli utenti, dall’altro ritengono che siano da implementare le strategie di comunicazione interne. Ritenendo importante porre costante attenzione alle attività per la promozione del benessere organizzativo, rispettando anche quanto contenuto nell’Atto Aziendale, nel 2016 gli operatori verranno coinvolti in un’indagine specifica, che verrà coordinata dal Servizi Qualità e Sicurezza delle Prestazioni.

Reclami/segnalazioni URP e Comunicazione. La ricezione e gestione di reclami/segnalazioni da parte dei cittadini e utenti è curata dall’URP e Comunicazione. Nei prospetti di seguito riportati vengono illustrati alcuni dati di rilievo relativi ai reclami/segnalazioni pervenuti nel 2015.

TIPOLOGIA DI SEGNALAZIONI NUMERO Reclamo 215 Apprezzamento/Elogio 50 Richiesta risarcimento danni 3 Totale 268

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Reclami scritti Le persone che hanno presentato reclamo per iscritto nel 2015 sono state 218. Considerando i reclami distribuiti per le macro aree dell’Ulss 20 si ha la seguente tabella:

I motivi di reclamo si possono riassumere nelle categorie elencate nella sottostante tabella dalla quale è possibile rilevare che più di un reclamo riguarda aspetti diversi :

Procedimenti disciplinari Nel 2015 le segnalazioni sono state complessivamente 5 provvedimenti sanzionatori adottati dall’UPD e 4 provvedimenti segnalati dai dirigenti.

B) Il contesto esterno Il territorio dell'Azienda comprende 36 comuni distribuiti in 2 Distretti Socio Sanitari.

Distretti

Comuni / Circoscrizioni afferenti al distretto

Abitanti al 31/12/2014

Distretto n. 1 Verona circoscrizioni comunali 1, 2, 3, 6, 7, 8 più Comuni di Bosco Chiesa Nuova, Cerro V.se, Erbezzo, Grezzana, Roverè Veronese, San Martino Buon Albergo, Lavagno

239.053

Distretto n. 2 Verona circoscrizioni comunali 4 e 5 più Comuni di Castel D’Azzano, Buttapietra, San Giovanni Lupatoto, Comuni di Albaredo d’Adige, Arcole, Badia Calavena, Belfiore, Caldiero, Cazzano di Tramigna, Cologna Veneta, Colognola ai Colli, Illasi, Mezzane, Montecchia di Crosara, Monteforte d’Alpone, Pressana, Roncà, Roveredo di Guà, San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, San Mauro di Saline, Selva di Progno, Tregnago, Velo Veronese, Veronella, Vestenanova, Zimella

234.022

MACROAREA ULSS20 NUMERO RECLAMI ANNO 2015 Territorio 103 Ospedale 54 Amministrazione/Servizi 60

PRINCIPALI CAUSE DI RECLAMO N. RECLAMI ANNO 2015 Aspetti tecnico - professionali 87 Aspetti relazionali 65 Aspetti organizzativi 16 Tempi di attesa 17 Aspetti alberghieri e comfort 6 Aspetti economici 27 Strutture e logistica 13 Informazioni 11 Segnalazione impropria 1 TOTALE per Azienda 243

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Il contesto demografico L’Azienda, al 31/12/2014, contava 473.075 residenti, risultando tra le più popolose del Veneto. Come si può osservare nella Tabella seguente, il trend demografico di progressivo aumento della popolazione anziana si riscontra anche nel territorio veronese: la percentuale di persone di età superiore ai 65 anni è superiore al 20% del totale, mentre la percentuale della fascia di età inferiore ai 15 anni è pari al 14,1% del totale.

Caratteristiche demografiche della popolazione residente nei comuni della Azienda

Anno Nati Decessi Residenti < 15 Anni

% > 64 Anni

% > 74 Anni

% >=

100 Anni

2008 4.733 4.256 457.511 64.628 14,1 94.112 20,6 45.893 10,0 86

2009 4.737 4.360 460.431 65.564 14,2 95.585 20,8 46.891 10,2 91

2010 4.646 4.358 460.240 65.712 14,3 96.726 21,0 47.873 10,4 93

2011 4.440 4.332 460.166 65.755 14,3 96.908 21,1 48.894 10,6 116

2012 4.314 4.641 459.536 65.333 14,2 98.819 21,5 49.647 10,8 139

2013 4.165 4.459 463.562 65.836 14,2 100.134 21,6 50.330 10,9 154

2014 4.145 4.323 472.295 66.972 14,2 103.458 21,9 52.623 11,1 169

2015 n.d. n.d. 473.075 66.604 14,1 105.013 22,2 54.243 11,5 180

In questo panorama, che riflette in pieno l’aumento del numero di pazienti multiproblematici che esprimono bisogni in termine di salute e sociali estremamente impegnativi e diversificati, la risposta dei servizi sanitari e di quelli territoriali deve modularsi ed essere flessibile. La Tabella seguente riporta i valori dell’indice di natalità: come si può notare il valore dell’indice è in linea con quello regionale e leggermente superiore a quello nazionale.

Indice di natalità, Azienda, Regione Veneto e Italia Anno Azienda Regione Veneto Italia 2008 10,3 10,1 9,8 2009 10,3 9,9 9,6 2010 10,1 9,7 9,5 2011 9,6 9,4 9,2 2012 9,4 9,1 9,0 2013 9,0 8,6 8,5 2014 8,8 8,2 8,3

La Tabella seguente riporta invece i valori dell’indice di vecchiaia: si osserva che il valore dell’indice per l’Azienda è tendenzialmente superiore a quello rilevato per la Regione Veneto e in linea con quello rilevato a livello nazionale.

Indice di vecchiaia, Azienda, Regione Veneto e Italia Anno Azienda Regione Veneto Italia 2008 145,6 139,7 143,4 2009 145,8 139,8 144,1 2010 147,2 140,8 144,8 2011 147,4 141,1 145,7 2012 151,3 144,2 148,6

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2013 152,1 146,8 151,4 2014 154,5 150,6 154,1 2015 157,7 154,8 157,7

Infine la Tabella seguente riporta i valori dell’indice di dipendenza strutturale dal 2008 al 2012. Questo indice ha avuto una crescita nel 2009 per poi diminuire nel 2010 con leggera ripresa negli anni 2011 e 2012. Nell’ultimo anno questo indicatore è superiore a quello della Regione Veneto e a quello nazionale.

Indice di dipendenza strutturale: Azienda, Regione Veneto e Italia Azienda Regione Veneto Italia

2008 53,1 51,0 52,1 2009 53,8 51,6 52,4 2010 54,5 52,3 52,7 2011 54,7 52,5 52,8 2012 55,6 53,4 53,5 2013 55,8 54,1 54,2 2014 56,5 54,7 54,6 2015 56,9 55,4 55,1

Art. 5) - Soggetti coinvolti nella strategia di prevenzione della corruzione

Si indicano di seguito i soggetti coinvolti nella strategia di prevenzione della corruzione, rispettivamente in ambito nazionale e locale. Soggetti coinvolti in ambito nazionale: Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle

amministrazioni pubbliche (C.I.V.I.T.) ora denominata Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC): svolge funzioni di raccordo con le altre autorità ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica dell'efficacia delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni nonché sul rispetto della normativa in materia di trasparenza;

Corte di conti: partecipa all’attività di prevenzione della corruzione tramite esercizio delle sue funzioni di controllo;

Comitato interministeriale: fornisce direttive attraverso l'elaborazione delle linee di indirizzo (art. 1, comma 4, legge n. 190/2012);

Conferenza unificata: individua, attraverso apposite intese, gli adempimenti e i termini per l’attuazione della legge e dei decreti attuativi con riferimento alle regioni e province autonome, agli enti locali, e agli enti pubblici e soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo;

Dipartimento della Funzione Pubblica: promuove le strategie di prevenzione della corruzione e coordina la loro attuazione;

Prefetti: forniscono supporto tecnico e informativo agli enti locali; Pubbliche Amministrazioni: introducono e implementano le misure previste dalla

legge e dal Piano Nazionale Anticorruzione;

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Enti pubblici economici e soggetti di diritto privato in controllo pubblico: introducono e implementano le misure previste dalla legge e dal Piano Nazionale Anticorruzione.

Soggetti coinvolti in ambito locale: Autorità di indirizzo politico:

1) nomina il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza; 2) adotta, entro il 31 gennaio di ogni anno, il piano triennale di prevenzione della corruzione e i suoi aggiornamenti, con comunicazione dei medesimi al Dipartimento della funzione pubblica; 3) adotta il codice di comportamento; 4) adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione.

Responsabile della prevenzione della corruzione: propone all’autorità di indirizzo

politico l’adozione del Piano di prevenzione della corruzione e dei relativi aggiornamenti; definisce procedure atte a selezionare e formare i dipendenti operanti in settori esposti alla corruzione; verifica, di intesa con i dirigenti competenti, la rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento di attività ad elevato rischio di corruzione; verifica l’efficace attuazione del Piano di prevenzione della corruzione e ne propone la modifica in caso di accertate violazioni o di mutamenti nell’organizzazione o nell’attività dell’amministrazione;

Referenti per la prevenzione della corruzione: svolgono attività informative nei confronti del responsabile; curano il costante monitoraggio delle attività svolte dagli uffici di riferimento, anche in relazione al rispetto degli obblighi di rotazione del personale;

Dirigenti, I dirigenti per l’area di rispettiva competenza, i quali svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile e dell’autorità giudiziaria, partecipano al processo di gestione del rischio, propongono le misure di prevenzione, assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione, adottano le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, ed osservano le misure contenute nel P.T.P.C.. Si ricorda che i Dirigenti devono monitorare la parte di propria competenza all’interno del P.T.P.C. e l’applicazione delle misure obbligatorie nella struttura da loro diretta.

I dipendenti e collaboratori a qualsiasi titolo dell’amministrazione: osservano le misure contenute nel Piano di prevenzione della corruzione, conformano il proprio comportamento alle disposizioni contenute nel Codice di Comportamento e segnalano, altresì, le situazioni di illecito. La violazione da parte dei dipendenti delle disposizioni del Codice di comportamento o delle misure previste nel presente Piano costituiscono illecito disciplinare, oltre alle ipotesi in cui la suddetta violazione dia luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa e contabile.

L’Ufficio Procedimenti Disciplinari, svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza e nello specifico: svolge i procedimenti disciplinari rientranti nell’ambito della propria

competenza (art. 55 bis d.lgs. 165/2001);

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria (art. 20 DPR. 3/1957; art. 1, c. 1, legge 20/1994; art. 331 c.p.p.);

cura l’aggiornamento del Codice di comportamento aziendale, l'esame delle segnalazioni di violazione dei Codici di comportamento, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie di cui all'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001;.ai fini dell’attivazione del procedimento disciplinare per violazioni dei Codici di comportamento, l’Ufficio per i procedimenti disciplinari può chiedere parere facoltativo all’Autorità Nazionale Anticorruzione secondo quanto stabilito dall’art. 1, comma 2, lett. d), della legge 190/2012;

svolge le attività di vigilanza e, in raccordo col Responsabile della prevenzione, di monitoraggio come previsto dall’art. 15 del DPR 62/2012 e dal Codice di comportamento aziendale;

L’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.) e gli altri organismi di controllo

interno partecipano al processo di gestione del rischio, considerano i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti, svolgono compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa ed esprimono parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato dall’amministrazione.

Art. 6) - Provvedimenti e Attività Aziendali di diretta attuazione della L.190/2012 e collegati al PTPC 2015-2017. PTPC e PTTI 2015-2017 e Codice di comportamento del personale. Tutti i dipendenti sono stati portati a conoscenza dell’applicazione dei piani PTPC E PTTI e dei contenuti del “Codice di comportamento del personale”, Regolamento aziendale in materia di incompatibilità e autorizzazioni allo svolgimento di incarichi extra-istituzionali. Nel 2015, con deliberazione n. 411 del 25 giugno, è stato adottato il “Regolamento aziendale in materia di incompatibilità e autorizzazioni allo svolgimento di incarichi extraistituzionali”, Formazione. Particolare rilevanza è stata data alla diffusione della cultura della legalità mediante l’organizzazione di giornate di formazione su temi specifici attinenti alla prevenzione della corruzione e della trasparenza, etici e di legalità, rivolte al personale dipendente, con l’impegno di qualificati relatori esterni, del RPCT e dei Dirigenti. Monitoraggio termini procedimentali. Sono stati effettuati e pubblicati i previsti monitoraggi semestrali, come da relazioni trasmesse dai Dirigenti dei competenti Servizi al RPCT Patto di integrità.

Nel corso del 2015, con deliberazione n. 134 del 5 marzo e’ stato approvato il “Patto di

integrità in materia di contratti pubblici dell’Azienda Ulss 20 di Verona”, che va

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obbligatoriamente sottoscritto e presentato insieme all’offerta da parte di ciascun

partecipante alla procedura di affidamento del contratto pubblico; il Patto prevede che

l’espressa accettazione dello stesso costituisce condizione di ammissione alla procedura

di affidamento, e tale condizione deve essere espressamente prevista nei bandi di gara,

negli avvisi e nelle lettere d’invito.

Tutela del dipendente pubblico che segnala gli illeciti (whistleblower). Con deliberazione n. 712 del 29/10/2015, è stato approvato il regolamento, comprensivo della modulistica necessaria, per le segnalazioni di illeciti da parte del dipendente pubblico. E’ già stata attivata la casella dedicata di posta elettronica (“[email protected]”), il cui contenuto è riservato esclusivamente al RPCT Relazione annuale dei referenti sullo stato di attuazione del Piano. Entro il 30 novembre del 2015 i Referenti hanno trasmesso al RPCT un questionario/verifica sullo stato di attuazione del Piano, sulle concrete misure organizzative da adottare dirette a contrastare il rischio rilevato, sull’applicazione del Codice di Comportamento, sugli adempimenti previsti dal D.lgs. n. 33/2013, sugli aspetti relativi a procedimenti disciplinari e su proposte di miglioramento e criticità emerse.

Art. 7) - Responsabile della prevenzione della corruzione.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione viene nominato dal Direttore Generale di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo in servizio, scelto preferibilmente fra i Direttori di struttura complessa, adeguatamente formato e soggetto a rotazione, il nominativo del RPC viene comunicato all’ANAC. Il Responsabile della prevenzione della corruzione predispone e/o aggiorna, coadiuvato dal Gruppo Tecnico di cui ai successivi paragrafi, ogni anno, entro il 31 gennaio, il Piano triennale di prevenzione della corruzione che sottopone al Direttore Generale per l’approvazione. Il Piano viene trasmesso, a cura del RPC a tutti i Direttori/Dirigenti/Referanti aziendali e pubblicato sul sito internet dell’Azienda ULSS 20 nella sezione Amministrazione Trasparente.

A) Compiti e responsabilità del Responsabile della prevenzione della corruzione Oltre ai vari adempimenti previsti dalla legge 190/2012, il Responsabile deve, in particolare:

elaborare la proposta di piano della prevenzione, che deve essere adottato dall’organo di indirizzo politico (art. 1, comma 8);

provvedere alla verifica dell'efficace attuazione del Piano e della sua idoneità(art. 1, comma 10 lett. a), nonché a proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione;

provvedere ad individuare il personale da inserire nei programmi di formazione di cui all’art.1 comma 11 Legge 190/2012; (art. 1, comma 8);

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proporre alla Direzione, d’intesa con i dirigenti delle articolazioni aziendali competenti, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10, lett. b),

considerare i risultati effettivi dell’azione di monitoraggio in relazione ai principi del presente piano;

pubblicare nel sito web dell'amministrazione una relazione recante i risultati dell'attività svolta entro il 15 dicembre di ogni anno (art. 1, comma 14).

B) Poteri del Responsabile della prevenzione della corruzione. Per l’adempimento dei compiti previsti dalla Legge 190/2012 sopra esemplificati, il Responsabile può in ogni momento:

verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare, anche solo potenzialmente, corruzione e illegalità;

richiedere ai dipendenti che hanno istruito un procedimento, di fornire motivazioni per iscritto circa le circostanze di fatto e di diritto che sottendono all’adozione del provvedimento finale;

effettuare, tramite il Gruppo Tecnico di cui ai successivi paragrafi, ispezioni e verifiche presso ciascun ufficio dell’Azienda al fine di procedere al controllo del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità dei procedimenti in corso o già conclusi.

Tutta l’attività sopra descritta viene esercitata dal RPC sempre in una ottica di collaborazione volta al miglioramento progressivo dell’azione dell’Ente e dei suoi dipendenti. C) Obblighi d’informazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione

Al fine di controllare il rischio derivante da possibili atti di corruzione, il Responsabile della Prevenzione, in qualsiasi momento, può richiedere alle strutture aziendali informazioni e dati relativi a determinati provvedimenti o attività. Il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione, per il tramite del Servizio di Audit aziendale, effettuerà il monitoraggio di quanto previsto dal presente Piano al fine di verificare l’attuazione e l’efficacia delle azioni adottate (riesame). Con riferimento agli obblighi di informazione, si precisa che: 1. l’Ufficio Procedimenti Disciplinari fornisce dati e informazioni circa la situazione dei procedimenti disciplinari attinenti l’ambito della corruzione ; 2. il personale che riceve segnalazioni da soggetti interni o esterni inerenti la materia della corruzione o l’illegalità sono tenuti ad informare il RPC; 3. I Direttori/Dirigenti Responsabili forniscono semestralmente al RPC una relazione sintetica sulle misure adottate, sull’attività svolta e sui risultati conseguiti in applicazione del P.T.P.C con il monitoraggio e il rispetto degli adempimenti in materia di Trasparenza e comunicazione.;

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4. I Direttori/Dirigenti Responsabili sono tenuti ad informare tempestivamente il Responsabile della Prevenzione della Corruzione in caso di mancato rispetto dei tempi procedimentali e qualsiasi altra anomalia; 5. I Direttori/Dirigenti Responsabili. sono tenuti a segnalare tempestivamente qualsiasi anomalia costituente la mancata attuazione del presente Piano, adottando le azioni necessarie per eliminarle oppure, nel caso in cui non rientrino nella propria competenza dirigenziale, proponendo al Responsabile della Prevenzione della Corruzione le azioni necessarie; 6. I Direttori/Dirigenti Responsabili sono tenuti ad informare tempestivamente il Responsabile della Prevenzione della Corruzione dell’individuazione di nuove Aree di Rischio e di eventuali variazioni/modifiche sulle aree già individuate; 7. I Direttori/Dirigenti Responsabili devono informare il Responsabile della Prevenzione della Corruzione entro il termine del 30 novembre sulle attività di monitoraggio realizzate e sull’effettiva attuazione, o sullo stato di implementazione delle misure atte a prevenire il rischio di corruzione, indicando anche le eventuali nuove misure necessarie ad incrementare l’azione preventiva nonché il controllo e l’applicazione del Codice di Comportamento;

Art. 8) – Misure per prevenire il rischio di corruzione

Uno degli scopi principali del Piano è quello di individuare, tra le attività di competenza dell’Azienda Sanitaria, quelle più esposte al rischio di corruzione e di prevedere meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni, idonei a prevenire il rischio corruzione. In conformità alla deliberazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015, sopra citata, fin dal P.T.P.C. approvato nel 2014, sono state individuate, accanto alle aree a rischio obbligatorie ex lege n. 190/2012, anche le aree. generali e le aree specifiche. Obiettivo per l’anno 2016 è quello di individuare eventuali ulteriori aree specifiche e completare l’aggiornamento di quelle già individuate. Per identificare le attività di competenza dell’Azienda più esposte a rischio corruzione, ulteriori rispetto a quelle sopra indicate, ci si è avvalsi:

– della mappatura dei procedimenti amministrativi già effettuata, di cui alla deliberazione n. 798 del, 19/11/2015 avente ad oggetto “Regolamento aziendale di attuazione della Legge 241/90 in materia di procedimento amministrativo”; – delle consultazioni avviate a partire dal dicembre 2013, mediante le quali sono stati interpellati i Dirigenti / Responsabili delle varie Strutture. - le relative aree a rischio, dovranno essere oggetto di revisione, quale conseguenza del futuro accorpamento dell’Azienda ULSS n. 20 con l’Azienda Sanitaria ULSS n. 21 e l’Azienda Sanitaria ULSS n.22. Tale fusione non potrà non comportare tempi più lunghi per la mappatura di tutti i processi, inoltre, nel corso dell’anno 2016 – 2017 la mappatura di tutti i processi dovrà, in ogni caso, essere oggetto di revisione continua, secondo specifica verifica, Individuazione delle misure Questa sotto-fase contempla l’individuazione delle misure di prevenzione per eliminare il rischio o per ridurlo. Le misure di prevenzione si dividono in tre categorie fondamentali: a) obbligatorie: sono quelle che devono essere attivate in quanto la loro applicazione è espressamente prevista dalla legge o da altre fonti normative;

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b) ulteriori: sono quelle che pur non obbligatorie per legge, sono previste e contemplate nel presente Piano come utile strumento per l’eliminazione o riduzione del rischio. c) trasversali: appartengono all’una o all’altra delle due categorie sopra menzionate (misure obbligatorie e misure ulteriori). Sez. I - Misure obbligatorie Sono di seguito individuate tutte le misure obbligatorie atte a prevenire il rischio di corruzione, precisando sin d’ora che per alcune, già avviate, è prevista la piena e completa applicazione nel corso del 2016. Gli strumenti per la prevenzione della corruzione previsti dalla L. 190/2012, dal P.N.A. e successiva determinazione ANAC n. 12 del 28/10/2015, che l’Azienda è tenuta ad osservare sono i seguenti:

Individuazione dei referenti e dei soggetti tenuti a relazionare al R.P.C; Gestione del rischio: individuazione e monitoraggio delle aree a rischio,

attribuzione dell’indice di rischio e programmazione nel triennio 2016/2018 delle misure di prevenzione;

Programma formativo “anticorruzione”; l’effettuazione di percorsi formativi tali da accrescere le competenze e rinforzare il senso etico;

Aggiornamento del Codice di comportamento del personale;

Rotazione degli incarichi nelle aeree a rischio;

Obbligo di astensione, conflitto d’interessi;

Tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito;

Patti di integrità;

Verifiche relative alla cause di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi di cui al D.Lgs. 39/2013;

Disciplina degli incarichi e delle attività non consentite ai dipendenti (extra-istituzionali);

Controlli relativi al divieto di svolgere attività incompatibili a seguito della cessazione del rapporto di lavoro;

Disciplina per la partecipazione a commissioni interne per la selezione del personale (D.Lgs. 165/01) e per la scelta del contraente (D.Lgs. 163/06) verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci con i dirigenti e i dipendenti dell’Azienda;

Sez. II - Misure trasversali Sono di seguito individuate le misure di carattere trasversale come:

la Trasparenza (D.lgs. n. 33/2013), che costituisce una sezione del Programma Triennale prevenzione corruzione (P.T.P.C.);

l’ accesso telematico con implementazione di dati, documenti e procedimenti

da parte dei dipendenti e dell’utenza al fine di ridurre il rischio di “blocchi” non

controllabili con emersione delle responsabilità per ciascuna fase;

il monitoraggio del rispetto dei termini previsti dalla legge o dai

regolamenti, per la conclusione dei procedimenti attraverso il quale possono

emergere eventuali omissioni o ritardi sintomo di fenomeni corruttivi;

previsione di obblighi di informazione (vedi art. 6, lettera C) nei confronti

del Responsabile della prevenzione della corruzione, in particolare sulle attività a

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rischio di corruzione, con il coinvolgimento dei dirigenti e tutto il personale

addetto alle aree a più elevato rischio nell’attività di analisi e valutazione, di

proposta e definizione delle misure di monitoraggio per l’implementazione del

Piano.

Art. 9) - Referenti Aziendali per la prevenzione della corruzione e della trasparenza In considerazione delle dimensioni dell’Azienda, della complessità della materia e della necessità di garantire l’attuazione delle misure previste dal Piano attraverso l’azione sinergica di tutte le strutture, con delibera del Direttore generale n. 95 del 27/02/2014 sono individuati quali referenti aziendali per la prevenzione della corruzione e della trasparenza al fine di individuare e mappare le aree a rischio all’interno dell’ Azienda. Il raccordo e il coordinamento tra il R.P.C. e i Referenti avviene tramite meccanismi di comunicazione/informazione semplificati, momenti di confronto periodico e, in relazione ad eventuali fatti corruttivi, secondo criteri e modalità di massima riservatezza che devono essere garantiti. I suddetti Direttori/Dirigenti sono i Referenti in materia di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza, che coadiuvano Il RPC nello svolgimento dei propri compiti:

- Direttore UOC Direzione Medica Ospedaliera - Direttore Distretto S.S. N. 1 - Direttore Distretto S.S. N. 2 - Direttore Dipartimento di Prevenzione - Direttore UOC SIAN - Direttore UOC S.P.I.S.A.L - Direttore UOC Veterinario Area A-C - Direttore UOC Veterinario Area B - Responsabile UOC Medicina Legale - Direttore UOC Servizio Approvvigionamento e Logistica - Direttore UOC Servizio professionisti in convenzione - Direttore UOC Servizio Farmaceutico Territoriale - Direttore UOC Servizio Gestione Risorse Umane - Responsabile UOSD Organizzazione, sviluppo e formazione delle risorse umane - Direttore Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato - Direttore Dipartimento Funzionale Dipendenze - Direttore Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale - Direttore UOC Attività specialistica - Direttore Dipartimento Funzionale delle UU.OO. dei Servizi Sociali e della

Funzione Territoriale - Direttore UOC Servizio Informativo ed Informatico - Direttore UOC Servizio Economico Finanziario - Responsabile UOS Servizio Legale - Direttore UOC Qualità e sicurezza prestazioni - Responsabile UOS Audit e Progetti - Direttore UOC Farmacia Ospedaliera

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Nello specifico provvedono a : 1. collaborare all’individuazione, tra le attività della propria Struttura, di quelle più

esposte al rischio corruzione; 2. cooperare alla gestione del rischio; 3. verificare la corretta applicazione delle misure di contrasto previste dal Piano; 4. attivare misure che garantiscano la rotazione del personale addetto alle aree di

rischio; 5. verificare l’efficacia e l’idoneità del Piano e proporre eventuali modifiche o

integrazioni; formulare proposte in merito all’adozione di soluzioni organizzative, sistemi di verifica e controllo, adozione/modificazione/integrazione di protocolli operativi e procedure e di ogni altra misura idonea a contrastare e prevenire il rischio di illegalità;

6. vigilare, anche mediante verifiche e controlli a campione, sull’effettiva attuazione del Piano nell’ambito delle macro-aree di rispettiva competenza e segnalare tempestivamente al RPC eventuali criticità

7. individuare il personale da inserire nei programmi di formazione; 8. adottare misure che garantiscano il rispetto delle norme del codice di

comportamento nazionale e aziendale nonché delle prescrizioni contenute nei PTPC e PTTI ;

9. monitorare la gestione dei beni e delle risorse strumentali assegnati ai servizi, nonché vigilare sul loro corretto uso da parte del Personale dipendente;

Tali figure, definite nell'ambito di ciascuna Struttura, assumono il compito di interagire direttamente con il Responsabile, che in ogni caso continua ad essere "il riferimento per l'implementazione dell'intera politica di prevenzione nell'ambito dell'amministrazione." Gruppo Tecnico

Il Responsabile Anticorruzione, per tematiche specifiche che comportano particolari conoscenze tecniche di determinati settori, è coadiuvato da i seguenti Gruppi Tecnici ristretti di supporto giuridico, tecnico ed organizzativo , così composti: Gruppo Tecnico ristretto per tematiche in materia di gare e contratti:

- Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza - Responsabile UOS Audit e Progetti - Direttore UOC Servizio Approvvigionamento e Logistica - Direttore Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato - Direttore UOC Direzione Medica Ospedaliera - Direttore UOC Servizio Farmaceutico Territoriale - Direttore UOC Farmacia Ospedaliera - Direttore Dipartimento Funzionale delle UU.OO. dei Servizi Sociali e della

Funzione Territoriale Gruppo Tecnico ristretto per tematiche in materia di personale:

- Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza - Responsabile UOS Audit e Progetti - Direttore UOC Servizio Gestione Risorse Umane - Direttore UOC Servizio professionisti in convenzione - Responsabile UOSD Organizzazione, sviluppo e formazione delle risorse umane

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Gruppo Tecnico ristretto per tematiche in materia di concessioni di

sovvenzioni,contributi, sussidi, ausili finanziari:

- Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza - Responsabile UOS Audit e Progetti - Direttore UOC Servizio professionisti in convenzione - Direttore Dipartimento Funzionale delle UU.OO. dei Servizi Sociali e della

Funzione Territoriale - Direttore Dipartimento Funzionale Dipendenze - Direttore Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale - Direttore Distretto S.S. N. 1 - Direttore Distretto S.S. N. 2 - Direttore UOC Servizio Economico Finanziario - Responsabile UOS Servizio Legale - Direttore UOC Attività specialistica

Gruppo Tecnico ristretto per tematiche in materia di provvedimenti

ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi e/o con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario:

- Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza - Responsabile UOS Audit e Progetti - Direttore Dipartimento di Prevenzione - Direttore UOC SIAN - Direttore UOC S.P.I.S.A.L - Direttore UOC Servizio Veterinario Area A-C - Direttore UOC Servizio Veterinario Area B - Responsabile UOC Medicina Legale - Direttore Distretto S.S. N. 1 - Direttore Distretto S.S. N. 2 - Direttore UOC Qualità e sicurezza prestazioni.

L’Azienda assicura quindi al “Responsabile” il supporto di tutte le Strutture aziendali.

Lo sviluppo e l’applicazione delle misure previste nel presente piano saranno quindi il risultato di un’azione sinergica del “Responsabile” e dei singoli Dirigenti/Direttori delle Strutture, secondo un processo di ricognizione in sede di formulazione degli aggiornamenti e di monitoraggio della fase di applicazione. L’assolvimento dei compiti di cui sopra costituirà obiettivo in sede di negoziazione di budget per gli anni 2016, 2017 e 2018.

Dal P.N.A. elaborato dal Dipartimento Funzione Pubblica ed approvato dalla CIVIT con delibera 72/2013 viene infatti ribadito che:

“Tutti i dirigenti per l'area di rispettiva competenza: - svolgono attività informativa nei confronti del responsabile, dei referenti e dell'autorità

giudiziaria (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001; art. 20 d.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.);

- partecipano al processo di gestione del rischio; - propongono le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001);

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- assicurano l'osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione;

- adottano le misure gestionali, quali l'avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e rotazione del personale (artt. 16 e 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001);

- osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012);”

1Articolo 16 D. Lgs 165/01 “Funzioni dei dirigenti di uffici dirigenziali generali) (Art. 16 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito prima dall'art. 9 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi dall'art. 11 del d.lgs n. 80 del 1998 e successivamente modificato dall'art. 4 del d.lgs n. 387 del 1998)

1. I dirigenti di uffici dirigenziali generali, comunque denominati, nell'ambito di quanto stabilito dall'articolo 4 esercitano, fra gli altri, i seguenti compiti e poteri: a) formulano proposte ed esprimono pareri al Ministro, nelle materie di sua competenza; b) curano l'attuazione dei piani, programmi e direttive generali definite dal Ministro e attribuiscono ai dirigenti gli incarichi e la responsabilità di specifici progetti e gestioni; definiscono gli obiettivi che i dirigenti devono perseguire e attribuiscono le conseguenti risorse umane, finanziarie e materiali; c) adottano gli atti relativi all'organizzazione degli uffici di livello dirigenziale non generale; d) adottano gli atti e i provvedimenti amministrativi ed esercitano i poteri di spesa e quelli di acquisizione delle entrate rientranti nella competenza dei propri uffici, salvo quelli delegati ai dirigenti; e) dirigono, coordinano e controllano l'attività dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi, anche con potere sostitutivo in caso di inerzia, e propongono l'adozione, nei confronti dei dirigenti, delle misure previste dall'articolo 21; f) promuovono e resistono alle liti ed hanno il potere di conciliare e di transigere, fermo restando quanto disposto dall'articolo 12, comma 1, della legge 3 aprile 1979, n.103; g) richiedono direttamente pareri agli organi consultivi dell'amministrazione e rispondono ai rilievi degli organi di controllo sugli atti di competenza; h) svolgono le attività di organizzazione e gestione del personale e di gestione dei rapporti sindacali e di lavoro; i) decidono sui ricorsi gerarchici contro gli atti e i provvedimenti amministrativi non definitivi dei dirigenti; l) curano i rapporti con gli uffici dell'Unione europea e degli organismi internazionali nelle materie di competenza secondo le specifiche direttive dell'organo di direzione politica, sempreché tali rapporti non siano espressamente affidati ad apposito ufficio o organo.

2. I dirigenti di uffici dirigenziali generali riferiscono al Ministro sull'attività da essi svolta correntemente e in tutti i casi in cui il Ministro lo richieda o lo ritenga opportuno.

3. L'esercizio dei compiti e dei poteri di cui al comma 1 può essere conferito anche a dirigenti preposti a strutture organizzative comuni a più amministrazioni pubbliche, ovvero alla attuazione di particolari programmi, progetti e gestioni.

4. Gli atti e i provvedimenti adottati dai dirigenti preposti al vertice dell'amministrazione e dai dirigenti di uffici dirigenziali generali di cui al presente articolo non sono suscettibili di ricorso gerarchico.

5. Gli ordinamenti delle amministrazioni pubbliche al cui vertice e' preposto un segretario generale, capo dipartimento o altro dirigente comunque denominato, con funzione di coordinamento di uffici dirigenziali di livello generale, ne definiscono i compiti ed i poteri. 2Articolo 1, comma 14, L.190/2013. In caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal piano, il responsabile individuato ai sensi del comma 7 del presente articolo risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, nonché, per omesso controllo, sul piano disciplinare. La violazione, da parte dei dipendenti dell'amministrazione, delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare. Entro il 15 dicembre di ogni anno, il dirigente individuato ai sensi del comma 7 del presente articolo pubblica nel sito web dell'amministrazione una relazione recante i risultati dell'attività svolta e la trasmette all'organo di indirizzo politico dell'amministrazione. Nei casi in cui l'organo di indirizzo politico lo richieda o qualora il dirigente responsabile lo ritenga opportuno, quest'ultimo riferisce sull'attività”. __________________________

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Art. 10) - Individuazione delle aree a rischio di corruzione Il P.T.P.C contiene l’individuazione dei processi aziendali più esposti a rischio di corruzione, come individuati dalla legge 190/2012, dal P.N.A e dalla Determina ANAC n. 12 del 18/10/2015 con riferimento ai quali effettuare l’analisi e la valutazione dei rischi di corruzione, indicando gli interventi organizzativi diretti alla prevenzione degli stessi. A seguito di specifici incontri con i Dirigenti individuati quali Referenti del RPC ai quali è stato presentato e illustrato lo strumento da utilizzare (scheda mutuata dagli allegati al P.N.A.) e le indicazioni necessarie per procedere con questa fondamentale attività. Secondo le previsioni del P.N.A., la mappatura, l’analisi dei processi e la ricognizione effettuata da parte di tutte le articolazioni aziendali ha comportato la identificazione di linee di attività e di processi, o fasi di processi, in relazione alle quali sono stati identificati fattori di rischio meritevoli di attenzione. Il “processo di gestione finalizzato all’individuazione delle aree a rischio corruzione” si inserisce in un contesto normativo in continua e costante evoluzione che richiederà una regolare attività di adeguamento e manutenzione da parte dei Referenti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, utilizzando gli stessi strumenti a tutt’oggi impiegati per l’individuazione dei processi censiti nel documento che rileva la prima “mappatura del rischio aziendale”, potranno proporre integrazioni al documento in accordo con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione. L’Azienda ULSS 20 si impegna ad effettuare una nuova mappatura ed una nuova valutazione del rischio nel prossimo aggiornamento del PTPC, a fronte della definizione delle strutture aziendali e dell’individuazione del relativo responsabile. La mappatura richiesta alle Strutture e pubblicata sul sito, fa riferimento all’organizzazione Aziendale ad oggi esistemte. Mappatura e gestione del rischio La mappatura dei processi consente l’individuazione del contesto entro cui deve essere sviluppata la valutazione del rischio. La mappatura consiste nell’individuazione del processo, delle sue fasi e delle responsabilità per ciascuna fase. La rilevazione coinvolge tutte le strutture aziendali e sarà soggetta al periodico aggiornamento. La “gestione del rischio” intesa come l’insieme di attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo l’Azienda con riferimento al rischio, richiede la partecipazione e l’attivazione di meccanismi di consultazione con il coinvolgimento dei dirigenti per le aree di rispettiva competenza. Il gruppo di lavoro composto dai Referenti Aziendali ha proceduto alla mappatura delle aree maggiormente esposte al rischio corruzione, comprendendo sia quelle individuate come aree sensibili dall’art. 1 comma 16 della legge 190/2012, riprodotte nell’allegato 2 del P.N.A e quelle ulteriori introdotte con l’aggiornamento P.N.A. determina ANAC n. 12/2015. Valutazione del rischio Aree di rischio generali previste dalla L. 190/2012 art. 1 c. 16: a) autorizzazione o concessione;

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b) scelta del contraente nell’affidamento di lavori, forniture e servizi; c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari; d) concorsi e prove selettive per l ’assunzione del personale; nonché quelle ulteriori specificatamente connesse alle attività istituzionali dell’Azienda quali:

vigilanza in materia di prevenzione medica, sanitaria, farmaceutica, veterinaria e sulle unità di offerta socio sanitaria e sociale nel territorio;

erogazione delle prestazioni e rispetto dei tempi di attesa. Aree di rischio generali previste da aggiornamento PNA (Det ANAC N. 12/ 2015):

Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni Incarichi e nomine Affari legali e contenzioso Contratti pubblici

Aree di rischio specifiche per il settore sanitario previste da aggiornamento PNA (Det ANAC N. 12/ 2015):

Attività libera professionale e liste di attesa Rapporti contrattuali e con privati accreditati Farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie: ricerca, sperimentazione,

sponsorizzazione Attività conseguenti al decesso intraospedaliero

Analisi del rischio Per “rischio” si intende l’effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo istituzionale dell’Ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un dato evento. L’analisi del livello di rischio consiste nella valutazione della probabilità che il rischio si realizzi in relazione all’impatto che lo stesso produce. A tal fine la singola attività soggetta a rischio corruttivo viene valutata sotto il profilo di una serie di microcriteri il cui prodotto di media determina il livello di rischio (IR). La rilevazione condotta ha portato alla mappatura dei processi aziendali a rischio corruzione ai quali è stata applicata la Valutazione, Analisi e Ponderazione del Rischio, in base ai criteri indicati nella Tabella Allegato 5 del PNA, avente ad oggetto “La valutazione del livello di rischio”. Per la definizione del livello di rischio si è scelto di attenersi al criterio definito dal Piano Nazionale Anticorruzione che fornisce lo strumento per la definizione dell’indice di Probabilità (IP) il cui prodotto con l’indice di Impatto (IG) porta alla definizione del Livello di Rischio (IR). IP X IG = IR definito per ogni singola area e attività rilevata come rischio corruttivo (come da scheda – allegato 3). Dall’indice di Rischio che si deduce per ogni singola attività considerata sensibile si definiscono quattro livelli di soglia: Basso ≤ 4;

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Medio (>4 e ≤9); Medio Alto (>9 e ≤16); Alto > 16. Le quattro fasce di soglia di rischio inducono alla definizione dei singoli provvedimenti da adottare al fine di ridurre il livello di rischio, mediante la definizione esatta da parte dei Responsabili , dei tempi di attuazione, dedotti con sistema automatico a seconda della fascia di rischio di appartenenza, e degli indicatori per il monitoraggio in sede di controllo. La ponderazione del rischio. La ponderazione consiste nel considerare il rischio alla luce dell’analisi e nel raffrontarlo con altri rischi al fine di decidere le priorità e l’urgenza di trattamento. Il trattamento del rischio La fase di trattamento del rischio consiste nel processo finalizzato a diminuire il rischio, che prevede l’individuazione e valutazione delle misure che debbono essere predisposte per neutralizzare o ridurre il rischio e successivamente la decisione di quali rischi trattare prioritariamente rispetto agli altri. Al fine di neutralizzare o ridurre il livello di rischio, ciascun referente o dirigente, anche su impulso del Responsabile, proporrà le modalità di trattamento e la individuazione delle misure di sicurezza. L’analisi del rischio e l’individuazione delle ulteriori misure di prevenzione da attuare verrà realizzata dai Referenti Aziendali per le aree di rispettiva competenza con il coordinamento del Responsabile della prevenzione della corruzione durante il corrente anno. La fase di trattamento del rischio, a sua volta si articola nelle seguenti sotto-fasi: _ Priorità di trattamento: individuazione dei rischi sui quali intervenire prioritariamente; _ Individuazione delle misure: per ciascuno di questi, individuare quali misure predisporre per eliminare o ridurre il rischio; _ Indicazione del Responsabile e del termine di attuazione: per ciascuna misura da attuare occorre poi individuare il responsabile e il termine per l’implementazione. Misure generali Tali misure, previste dal PNA 2013, vengono applicate in via generale a tutte le strutture aziendali e ogni vengono evidenziate le azioni da porre in essere: 1. trasparenza 2. codice di comportamento 3. rotazione degli incarichi 4. conflitto di interessi e obbligo di astensione 5. attività ed incarichi extra-istituzionali 6. inconferibilità ed incompatibilità incarichi 7. disciplina della attività successive alla cessazione del rapporto di lavoro 8. formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici, conferimento di incarichi dirigenziali in caso di condanna penale per delitti contro la Pubblica Amministrazione 9. tutela del dipendente che segnala illeciti (c.d. whistleblower) 10. formazione 11. patti di integrità

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Art. 11) - Formazione dei dipendenti Il Piano di prevenzione della corruzione prevede la predisposizione di un programma formativo sui temi dell’etica e della legalità, di livello generale per i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti al rischio di corruzione (art. 1 commi 5,8,10,11 L.190\2012), di livello specifico rivolti al Responsabile della prevenzione ai dirigenti e ai funzionari addetti alle aree a rischio. La formazione prevede l’approfondimento delle discipline in materia di responsabilità dei procedimenti amministrativi, delle norme penali relative ai reati contro la pubblica amministrazione,delle disposizioni i della Legge 190/2012, degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte dell’amministrazione e di ogni tematica che si renda opportuna e utile per prevenire e contrastare la corruzione. I dipendenti e gli operatori che direttamente o indirettamente svolgono un’attività all’interno degli uffici indicati nel Piano triennale di prevenzione della corruzione come a più elevato rischio di corruzione, dovranno partecipare ad un programma formativo sulla normativa relativa alla prevenzione e repressione della corruzione e sui temi della legalità. Il Direttore Generale, sulla base delle indicazioni del Responsabile della prevenzione della corruzione, di concerto con il Responsabile dell’Ufficio Formazione e con i Direttori delle strutture aziendali, individua i dipendenti che hanno l’obbligo di partecipare ai programmi di formazione a cadenza almeno annuale. Al fine di assicurare la più ampia divulgazione delle tematiche relative alla prevenzione e al contrasto della corruzione, i Responsabili delle articolazioni aziendali organizzano presso le rispettive strutture/servizi/uffici degli incontri formativi brevi nel corso dei quali gli operatori che hanno partecipato ai programmi di formazione aziendali espongono le indicazioni essenziali apprese e danno riscontro della tenuta di tali incontri alla Direzione Aziendale e al Responsabile della prevenzione della corruzione. I Responsabili delle articolazione aziendali devono altresì programmare incontri sistematici, a cadenza almeno semestrale al fine di formare ed aggiornare il personale afferente su norme, procedure e prassi. AZIONI

●inserimento nel Piano della Formazione Aziendale (PAF) di specifica formazione in tema di Prevenzione

della corruzione;

●definizione procedure per i criteri di selezione del personale da formare;

●effettuare formazione presso le rispettive strutture/servizi/uffici da parte dei vari responsabili al fine di

assicurare la più ampia divulgazione delle tematiche relative alla prevenzione e al contrasto della

corruzione.

Art. 12) Codice di Comportamento

Il Codice di comportamento costituisce un’efficace misura di prevenzione della corruzione, in quanto si propone di orientare l’operato dei dipendenti pubblici in senso eticamente corretto e in funzione di garanzia della legalità, anche attraverso specifiche disposizioni relative all’assolvimento degli obblighi di trasparenza e delle misure previste nel PTPC.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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L’ Azienda ULSS 20 di Verona con deliberazione n. 36 del 29 gennaio 2016. ha aggiornato il Codice di comportamento aziendale, ai sensi dell’art. 54, comma 5, del D.Lgs 165/2001. Tale codice integra e specifica, per i dipendenti dell’Azienda, i doveri disciplinati dal D.P.R. 16 aprile 2013 n. 62, Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Il Codice è stato elaborato dall’Ufficio Risorse Umane,e prima dell’approvazione, il testo del Codice è stato pubblicato sul sito web istituzionale della Azienda per la formulazione da parte del pubblico di osservazioni e proposte di modifica. Secondo le linee guida stabilite dalla CIVIT con delibera n. 75/2013, il controllo sull’attuazione e sul rispetto del Codice è assicurato, in primo luogo, dai dirigenti responsabili di ciascuna struttura, mediante una costante vigilanza. Nel Codice vengono richiamati i doveri di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, nonché il divieto di favorire con la propria condotta, il conferimento di benefici personali in relazione alle funzioni espletate. Il Codice aziendale, oltre a recepire in toto le regole di comportamento contenute nel Regolamento recante il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici approvato con D.P.R. 62/2013 (Codice generale), contiene ulteriori regole rispondenti alle specifiche esigenze del contesto in cui è destinato ad operare. Le regole di comportamento contenute devono essere applicate ed estese: ● negli atti di conferimento di incarichi o di affidamento di lavori e servizi, l’erogazione di prestazioni sanitarie da parte di strutture convenzionate/accreditate la Struttura competente alla gestione dello specifico procedimento, deve inserire una clausola in virtù della quale la ditta fornitrice, a pena di risoluzione del contratto, in caso di violazione delle disposizioni dei Codici di comportamento generale e aziendale da parte dei propri dipendenti e collaboratori, è tenuta ad adottare i provvedimenti volti a rimuovere la situazione di illegalità segnalata dall’ULSS, nonché le eventuali conseguenze negative a prevenirne la reiterazione. ● negli atti relativi all’instaurazione del rapporto di lavoro/collaborazione la Struttura competente alla gestione dello specifico procedimento, all’atto della sottoscrizione del contratto di lavoro o di conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere agli interessati, per avvenuta presa visione ed accettazione degli obblighi ivi previsti, per quanto compatibili, copia del Codice di comportamento. I Dirigenti responsabili dovranno comunicare ogni violazione segnalata, al fine di predisporre tempestivamente i procedimenti previsti dalla Legge. L’Ufficio per i procedimenti disciplinari e i Responsabili di ciascuna struttura aziendale sono tenuti a svolgere una costante attività di vigilanza sull’attuazione dei Codici di comportamento, provvedendo a tenere costantemente informato il Responsabile della prevenzione di ogni violazione accertata e contestata e dell’esito del procedimento instaurato nei confronti del trasgressore. I Codici di comportamento, nazionale e aziendale, vengono pubblicati sul sito internet aziendale e la loro adozione/aggiornamento viene comunicata a tutto il personale interessato, , mediante invio di mail.

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I Responsabili delle articolazioni aziendali hanno il compito di informare tutto il personale afferente la loro struttura. L’OIV da parte sua verifica il controllo sull’attuazione e sul rispetto del Codice da parte dei dirigenti di vertice. Il RTPC verifica annualmente il livello di attuazione del Codice. La violazione da parte dei dipendenti delle disposizioni del Codice di comportamento o delle misure previste nel presente Piano costituiscono illecito disciplinare, oltre alle ipotesi in cui la suddetta violazione dia luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa e contabile. La grave e reiterata violazione, debitamente accertata, delle disposizioni contenute nel Codice settoriale, esclude la corresponsione di qualsiasi forma di premialità a favore del dipendente. AZIONI

● Adeguamento degli atti di conferimento degli incarichi alle previsioni dei Codici di comportamento

mediante inserimento della condizione dell'osservanza dei Codici per i collaboratori esterni a qualsiasi

titolo e per i titolari di organo e delle relative conseguenze sanzionatorie in caso di violazione dell'obbligo.

● Adeguamento atti di gara, contratti e convenzioni con strutture private alle previsioni dei Codici di

comportamento, mediante inserimento della condizione dell'osservanza dei Codici per i collaboratori e

dipendenti delle ditte fornitrici di servizi e degli enti convenzionati e delle relative conseguenze

sanzionatorie in caso di violazione degli obblighi ivi previsti

● Formazione per la corretta conoscenza e applicazione del Codice di comportamento

● Verifica annuale dello stato di applicazione del Codice da parte dei singoli Responsabili su

scheda/modello predisposto dal R.P.C. .

Art. 13) - Rotazione degli incarichi.

Il Direttore Generale, sulla base delle indicazioni dei Responsabili di struttura/ufficio e del Responsabile della prevenzione della corruzione, concorda con i Responsabili di struttura/ufficio la rotazione dei dipendenti coinvolti nell’istruttoria o nell’adozione dei provvedimenti relativi ad attività ad elevato rischio di corruzione. Compatibilmente con l’organico disponibile, la capacità e la competenza del personale nel mantenere la continuità e la coerenza di indirizzo delle strutture, applica il principio di rotazione prevedendo che nei settori più esposti a rischio di corruzione siano alternate le figure:

dei responsabili di procedimento;

dei componenti delle commissioni di gara e di concorso.

L’Azienda ULSS 20 di Verona individuerà modalità operative e procedure per la rotazione dei dirigenti e dei funzionari addetti alle aree a più elevato rischio di corruzione. A tal fine, adotterà dei criteri generali oggettivi, previa informativa sindacale. L’attuazione della misura dovrà avvenire, compatibilmente con le risorse umane disponibili, in modo da tener conto delle specificità professionali in riferimento alle funzioni al fine di salvaguardare la continuità della gestione amministrativa sempre nel rispetto dei CCNL. L’applicazione della misura non è ovviamente semplice, si scontra con la generale

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situazione di carenza di personale, di richiesta di crescente professionalità e specializzazione, che è ancora più pressante proprio nei settori considerati a maggiore rischio. Rotazione del personale in caso di avvio di procedimenti penali o disciplinari per fatti di natura corruttiva In base all’art. 16, comma 1, lett. l-quater, D.Lgs. 165/2001, i dirigenti sono tenuti a provvedere con atto motivato alla rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva, in relazione alle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione. In caso di notizia formale di avvio di procedimento penale a carico di un dipendente e in caso di avvio di procedimento disciplinare per fatti di natura corruttiva, ferma restando la possibilità di sospendere il rapporto di lavoro, l’amministrazione: - per il personale dirigenziale procede con atto motivato al passaggio ad altro incarico, ai sensi del combinato disposto dell’art. 16, comma 1, lett. l quater, e dell’art. 55 ter, comma 1, del d.lgs. n.165 del 2001; - per il personale non dirigenziale procede all’assegnazione ad altro servizio, ai sensi del citato art.16, comma 1, lett. l quater. Trattandosi di fattispecie di rilievo penalistico, in applicazione del principio di legalità e dei suoi corollari (determinatezza, tassatività,tipicità e divieto di analogia) la misura si intende applicabile limitatamente alle ipotesi in cui il procedimento penale o disciplinare riguardi il reato di corruzione.

AZIONI

• Predisposizione di una proposta per assicurare la rotazione del personale dirigenziale e del personale

con funzioni di responsabilità operante nelle aree a rischio corruzione con individuazione delle modalità e

dei criteri di attuazione della rotazione;

• Ricognizione dei soggetti da sottoporre a rotazione;

• Revoca o assegnazione ad altro incarico a seguito dell’ avvio di procedimento penale o disciplinare.

Art. 14) - Conflitto di interessi e obbligo di astensione Le disposizioni di riferimento mirano a realizzare la finalità di prevenzione attraverso l’astensione dalla partecipazione alla decisione di soggetti in conflitto, anche potenziale, di interessi. E’ compito dei Dirigenti responsabili delle articolazioni aziendali intraprendere adeguate iniziative per dar conoscenza ai propri collaboratori della disposizione di cui all’art. 1, comma 41 della L. 190/2012 relativa al “Conflitto di interessi” unitamente alle disposizioni inserite agli att. 6 e 7 del Codice di comportamento aziendale. 1) Conflitto di interesse

Per conflitto di interessi, reale o potenziale, si intende qualsiasi relazione intercorrente tra un dipendente/collaboratore/consulente e soggetti, persone fisiche o giuridiche, che possa risultare di pregiudizio per l’Azienda. Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono

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astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale (art. 6 L. 241/90). Secondo il D.P.R. 62/2013 “il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici”. Il dipendente deve astenersi, inoltre, dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Il dipendente, all’atto dell’assunzione e/o all’atto di assegnazione all’ufficio, informa tempestivamente per iscritto il Direttore del U.O.C.. Gestione Risorse Umane e il dirigente dell’ufficio di appartenenza, di tutti i rapporti di collaborazione con soggetti privati, in qualunque modo retribuiti, che lo stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni, Le disposizioni sul conflitto di interesse sono riprodotte nel Codice di Comportamento aziendale agli artt. 6 e 7. L’inosservanza dell’obbligo di astensione può costituire causa di illegittimità dell’atto e sull’astensione decide il responsabile della Struttura di appartenenza. Qualora il conflitto riguardi il dirigente, questo è tenuto ad informare il responsabile della prevenzione della corruzione che valuterà le iniziative da intraprendere. 2) Monitoraggio dei rapporti La L. 190/2012 (art.1, comma 9) stabilisce che, attraverso le disposizioni del PTPC, debba essere garantita l’esigenza di monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. L’Azienda ULSS 20 di Verona ha dettato, nell’ambito dello stesso Codice di comportamento aziendale, ulteriori disposizioni operative per far emergere possibili conflitti di interesse e previsto le modalità procedurali da seguire, se vi sono i presupposti per l’astensione,anche alla luce di quanto prescritto dall’art. 6 bis della L. n. 241/ 1990, come inserito dall’art. 1, comma 41, della L .n. 190/ 2012.

AZIONI

● Tutti i dipendenti devono dichiarare al proprio Responsabile, con dichiarazione sostitutiva dell’ atto di

notorietà, l’esistenza di eventuali rapporti di collaborazione o relazioni di parentela o affinità con i titolari,

gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti l’esistenza di eventuali situazioni di conflitto di

interesse come indicato nella normativa.

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● Definizione procedure ed eventuale aggiornamento della modulistica per la segnalazione dei casi di

conflitto di interessi

Art. 15) - Tutela del dipendente che segnala illeciti (cfr art. 54bis, d.lgs. 165/2001) L’art. 1, comma 51 della legge n. 190/2012, integrando il d.lgs. n. 165/2001 con il nuovo art. 54 bis, introduce la tutela del dipendente pubblico che denuncia o riferisce comportamenti illeciti di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro: lo scopo della norma è quello di far emergere fenomeni corruttivi e di cattiva amministrazione. La norma impone che il dipendente che segnali un illecito non possa essere sanzionato, licenziato o sottoposto a misure discriminatorie sul luogo di lavoro per motivi in qualche modo collegati alla denuncia presentata all’Autorità Giudiziaria, alla Corte dei Conti o al superiore gerarchico; nell'ambito del procedimento disciplinare, la sua identità non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione, ad eccezione dei casi in cui sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato: ciò significa che la rivelazione delle generalità del segnalante potrà avvenire soltanto ove ciò rappresenti l'unico elemento per difendersi dalle accuse mosse sul piano disciplinare. La tutela del dipendente che segnala illeciti incontra ovviamente il limite rappresentato dai casi in cui la denuncia o la segnalazione integri i reati di calunnia o di diffamazione (con i connessi profili risarcitori). L'adozione di misure discriminatorie (e cioè, come precisato nel PNA, le azioni disciplinari ingiustificate, le molestie sul luogo di lavoro ed ogni altra forma di ritorsione che determini condizioni di lavoro intollerabili) è segnalata al Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di competenza, dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell'amministrazione. La denuncia è sottratta al diritto di accesso previsto dagli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni e dall’art. 10 D.Lgs. 267/2000. Il whistleblower è, dunque, colui che segnala l’illecito di cui sia venuto a conoscenza nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative ed il whistleblowing rappresenta l’attività di regolamentazione delle procedure finalizzate ad incentivare o proteggere tali segnalazioni. Si considerano rilevanti le segnalazioni riguardanti comportamenti oggettivamente illeciti o sintomatici di malfunzionamento e non eventuali e soggettive lamentele personali. Nel corso del 2016 saranno studiate azioni di sensibilizzazione sui diritti e sugli obblighi relativi alla segnalazione delle azioni illecite; il RTPC, di concerto con la Direzione Generale, curerà altresì, l’individuazione di un sistema informatico differenziato e riservato di ricezione delle segnalazioni, che consenta di indirizzare la segnalazione al destinatario competente, assicurando la copertura dei dati identificativi del denunciante, e l’eventuale aggiornamento di un “protocollo operativo per la segnalazione di condotte illecite da parte del dipendente e le relative forme di tutela”nonché una protocollazione riservata della segnalazione, unitamente alla modulistica dedicata .

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AZIONI

Eventuale aggiornamento di un “protocollo operativo per la segnalazione di condotte illecite da

parte del dipendente e le relative forme di tutela”nonché la protocollazione riservata della

segnalazione, unitamente alla modulistica dedicata e relativa pubblicazione sul sito aziendale;

individuazione di un sistema informatico differenziato e riservato di ricezione delle segnalazioni

assicurando la copertura dei dati identificativi del denunciante;

Art.16) – Patti di integrità

Per “Patto di Integrità” si intende un accordo avente ad oggetto la regolamentazione del comportamento ispirato ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza, nonché l’espresso impegno anti-corruzione di non offrire, accettare o richiedere somme di denaro o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio, sia direttamente che indirettamente tramite intermediari, al fine dell’assegnazione del contratto e/o al fine di distorcerne la relativa corretta esecuzione. I patti d’integrità ed i protocolli di legalità rappresentano un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara di appalto. Il patto di integrità è un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare e permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso in cui qualcuno dei partecipanti cerchi di eluderlo. Si tratta quindi di un complesso di regole di comportamento finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo e volte a valorizzare comportamenti eticamente adeguati per tutti i concorrenti. A tale fine, l’Azienda, in attuazione dell’art. 1, comma 17, della L. n. 190/2012, di regola, predispone ed utilizza protocolli di legalità o patti di integrità per l’affidamento di commesse. In particolare, il Direttore del Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato e il Direttore dell’UOC Servizio Approvvigionamento e Logistica Servizio Centrale Acquisizione Beni e Servizi dell’Azienda è tenuto ad assicurare che negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito sia inserita la clausola di salvaguardia : il mancato rispetto del protocollo di legalità o del patto di integrità dà luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto. Al rispetto di tale disposizione sono, altresì, tenuti tutti i Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, in presenza di situazioni di specie. L’ambito è ovviamente quello delle procedure di affidamento e gestione degli appalti di lavori, servizi e forniture. AZIONI

• utilizzo protocolli di legalità o patti di integrità su Bandi di gara, Avvisi e Lettere di invito relativi ad

forniture e servizi

• inserimento negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito la clausola di salvaguardia che il

mancato rispetto del protocollo di legalità o del patto di integrità dà luogo all’esclusione dalla gara e alla

risoluzione del contratto

• verifica da parte dei diretti Responsabili finalizzata ad eventuali modifiche/integrazioni da apportare

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• verifica annuale dello stato di applicazione dei protocolli di legalità o patti di integrità dei singoli

Responsabili su scheda/modello predisposto dal R.P.C. .

Art. 17) - Decreto Legislativo 8 Aprile 2013 n. 39 – Adempimenti Ai fini del conferimento di incarichi dirigenziali e di responsabilità amministrativa di vertice nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico si osservano le disposizioni contenute nel decreto legislativo dell’8 aprile 2013 n. 39, Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190. Posto che il d.lgs. 8 aprile 2013, n. 39, in vigore dal 5 maggio 2013, ha dettato precise disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni e presso gli Enti privati in controllo pubblico, l’Azienda ha stabilito le seguenti modalità operative per l’attuazione delle predette norme. L’Azienda acquisisce dal soggetto incaricato una dichiarazione attestante l’insussistenza di cause di inconferibilità o di incompatibilità, ai sensi dell’art. 20, comma 1 del d.lgs n. 39/2013, redatta secondo il modello approvato dalla stessa Azienda. Dell’avvenuta acquisizione di tale dichiarazione viene dato espressamente atto nel provvedimento di conferimento dell’incarico. Nel caso in cui sussista una causa di incompatibilità, l’adozione dell’atto di conferimento dell’incarico rimane sospesa fino all’avvenuta rimozione della causa di incompatibilità; per tal fine, è assegnato all’interessato/i un termine per la rimozione della stessa. Fermi restando i compiti di coordinamento e di supervisione del RTPC sulla tematica, l’ UOC Servizio Gestione Risorse Umane monitora annualmente l’insussistenza di cause di incompatibilità o di inconferibilità attraverso l’acquisizione di dichiarazioni rese dagli interessati ai sensi dell’art. 20, comma 2 , del d.lgs. n. 39/2013. La dichiarazione deve essere presentata annualmente da tutto il personale di categoria dirigenziale a decorrere dal 2014. L’autorità nazionale per la prevenzione della corruzione con Delibera n. 149 del 22 dicembre 2014 ha fornito l’interpretazione in merito all’applicazione del decreto legislativo n. 39/2013 nel settore sanitario. In particolare, la delibera stabilisce che “le ipotesi di inconferibilità e di incompatibilità di incarichi presso le Aziende Sanitarie devono intendersi applicate solo con riferimento agli incarichi di Direttore Generale, Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario, attesa la disciplina speciale dettata dal legislatore delegante all’art. 1, commi 49 e 50 della legge 6 novembre 2012, n. 190, e dagli artt. 5, 8, 10 e 14 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39”. Resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi di cui all’art. 53 del decreto legislativo 165/ 2001. Il Servizio Gestione Risorse Umane dell’Azienda ULSS 20, ha predisposto l’aggiornamento del Regolamento in materia di autorizzazioni allo svolgimento di attività ed incarichi compatibili con il rapporto di lavoro presso l'ULSS 20 di Verona. Il documento è stato adottato con deliberazione del Direttore generale n. 411 del 25 giugno 2015. I requisiti di conferibilità e compatibilità sono prescritti dal d.lgs. n. 39/2013 Definizione di inconferibilità (comma 2, lettera g) dell’art.1 del decreto legislativo n. 39/2013):

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Per “inconferibilità” s’intende la preclusione, permanente o temporanea, al conferimento degli incarichi amministrativi di vertice, incarichi dirigenziali interni, incarichi dirigenziali esterni ed incarichi di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico:

a coloro che abbiano riportato condanne penali per reati contro la pubblica amministrazione,di cui al capo I del titolo II del libro secondo del Codice Penale, anche in presenza di sentenza non passata in giudicato;

a coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati da PP.AA. o svolto attività professionali a favore di questi ultimi;

a coloro che siano stati componenti di organi di indirizzo politico. Definizione di incompatibilità (comma 2, lettera h) dell’art.1 del decreto legislativo n. 39/2013):

Per “incompatibilità” s’intende l’obbligo per il soggetto cui viene conferito l’incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il termine perentorio di quindici giorni, tra la permanenza nell’incarico e:

l’assunzione e lo svolgimento di incarichi e ruoli in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l’incarico;

lo svolgimento di attività professionali; l’assunzione della carica di componente di organi di indirizzo politico.

AZIONI

● Acquisizione di dichiarazione sostitutiva di certificazione (art. 46 D.P.R. 445/2000) in ordine

all’insussistenza di cause di inconferibilità o incompatibilità dell’incarico;

● Pubblicazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione relative a inconferibilità o incompatibilità

sul sito web.

Art.18) - Attività ed incarichi extra-istituzionali

La L. 190/2012 ha stabilito che attraverso intese da raggiungere in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni Enti locali si sarebbero dovuti definire gli adempimenti per l'adozione, da parte di ciascuna amministrazione, di norme regolamentari relative all'individuazione degli incarichi vietati ai dipendenti pubblici di cui al citato articolo 53, comma 3-bis, D.Lgs. 165/2001.

Analogamente a quanto previsto per le situazioni di conflitto di interesse, la presente misura mira a regolamentare il conferimento di incarichi istituzionali ed extra-istituzionali in capo ad un medesimo soggetto, sia esso dirigente o funzionario amministrativo. La misura si rende necessaria per evitare che l’eccessiva concentrazione di potere su un unico centro decisionale indirizzi l’attività amministrativa verso fini che possono ledere l’interesse pubblico, compromettendone il buon andamento.

A tal fine, il dipendente è sempre tenuto a comunicare formalmente all’amministrazione l’attribuzione di incarichi (anche se a titolo gratuito) e l’amministrazione avrà così la facoltà di accordare (o meno), previa valutazione delle circostanze, l’autorizzazione a svolgere o meno l’incarico in oggetto.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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La misura in oggetto si sostanzia, con l’approvazione di uno specifico Regolamento che disciplini le modalità di autorizzazione al personale dipendente, dirigente e non dirigente, degli incarichi extraistituzionali nella loro attuazione e, per quanto riguarda gli incarichi istituzionali retribuiti, le modalità di comunicazione alla competente struttura del personale ai fini dell’inserimento nell’Anagrafe degli incarichi.

AZIONI

●verifica della corrispondenza al Regolamento dell’Azienda con la normativa vigente e all’eventuale

aggiornamento

Art. 19) - Disciplina delle attività successive alla cessazione del rapporto di lavoro

Il comma 16-ter dell’articolo 53 del D.Lgs. n. 165 del 2001, inserito dalla L. n. 190/2012, prevede che: “I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività' lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell'attività ' della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. I contratti conclusi e gli incarichi conferiti, in violazione di quanto previsto dal presente comma sono nulli ed e' fatto divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti.” I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal comma precedente sono nulli ed è fatto divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare con l’Azienda per i successivi tre anni, con l’obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti. Al fine di garantire il rispetto della delineata normativa: il Dirigente Responsabile del Servizio Personale è tenuto ad assicurare che nei

contratti di assunzione del personale sia inserita la clausola che prevede il divieto di prestare attività lavorativa (a titolo di lavoro subordinato o autonomo) per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto, nei confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti conclusi con l’apporto decisionale del dipendente;

i Dirigenti dei Servizi che effettuano affidamenti sono tenuti ad assicurare che nei bandi di gara o negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedura negoziata, sia inserita la condizione a carico dei soggetti partecipanti di non aver assunto come dipendenti o affidato incarichi professionali ad ex dipendenti dell’Azienda che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’ente nei loro confronti, nel triennio successivo alla cessazione del rapporto. E’ disposta l’esclusione dalle procedure di affidamento nei confronti dei soggetti per i quali sia emersa la situazione di cui al presente punto.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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Descrizione della misura La misura mira a prevenire il rischio che, durante il periodo lavorativo, il dipendente possa essersi precostituito situazioni lavorative tali da poter sfruttare il ruolo ricoperto, al fine di ottenere un impiego più vantaggioso presso l’impresa o il soggetto privato con il quale ha avuto contatti. Per eliminare il rischio di accordi fraudolenti, il legislatore ha, dunque, limitato la capacità negoziale del dipendente cessato dall’incarico per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego. I dipendenti, che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’amministrazione, non possono svolgere, infatti, in detto periodo attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione, svolta attraverso i medesimi poteri. I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione del divieto sono nulli; ai soggetti privati che li hanno conferiti o conclusi è vietato contrattare con la pubblica amministrazione interessata per i tre anni successivi, con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti. AZIONI

● Predisposizione linee guida per l’applicazione del comma 16-ter dell’art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001;

● Nei contratti di assunzione del personale è inserita la clausola che prevede il divieto di prestare attività

lavorativa (a titolo di lavoro subordinato o di lavoro autonomo) per i tre anni successivi alla cessazione

del rapporto nei confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti conclusi con l’apporto

decisionale del dipendente. Inserimento tempestivo della clausola;

● Nelle procedure di scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi prevedere obbligo

di autocertificazione, da parte delle ditte interessate, circa il fatto di non avere stipulato rapporti di

collaborazione/ lavoro dipendente con i soggetti individuati dal’art. 53 c. 16 ter d.lgs. 165/2001.

Acquisizione tempestiva dell’autocertificazione.

Art. 20) – Conferimento e Autorizzazione Incarichi (relativamente a formazione di commissioni, assegnazione agli uffici, conferimento di incarichi dirigenziali in caso di condanna per delitti contro la p.a.) L’art. 35-bis del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 “Prevenzione del fenomeno della corruzione nella formazione di commissioni e nelle assegnazioni agli uffici”, introdotto, dal comma 46 dell’art. 1 della L. n. 190/2012 dispone che: “1. Coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale: a) non possono fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o la selezione a pubblici impieghi; b) non possono essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati; c) non possono fare parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento di lavori,forniture e servizi, per la concessione o l'erogazione di sovvenzioni, contributi,

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sussidi, ausilifinanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere. 2. La disposizione prevista al comma 1 integra le leggi e regolamenti che disciplinano laformazione di commissioni e la nomina dei relativi segretari.». La preclusione relativa all’assegnazione agli uffici sopra indicati riguarda sia i dirigenti che il personale appartenente alla categoria D. Nel caso in cui sia accertata la sussistenza delle cause ostative individuate dalla norma in commento, l’Ente si astiene dal conferire l’incarico e, in caso di accertamento successivo, provvede alla rimozione dell’incaricato. La specifica preclusione di cui alla lett. b) dell’art. 35 bis del d.lgs 165/2001 riguarda sia l’attribuzione dell’incarico o l’esercizio delle funzioni dirigenziali, sia lo svolgimento di funzioni direttive; pertanto, l’ambito soggettivo della norma ricomprende non solo i dirigenti, ma anche i funzionari e i collaboratori che svolgono funzioni dirigenziali o che siano titolari di posizioni organizzative. Negli interpelli per l’attribuzione degli incarichi, il Direttore della UOC Risorse Umane deve assicurare l’inserimento di una clausola in virtù della quale la sussistenza di precedenti penali, anche non definitivi, per delitti contro la pubblica amministrazione costituisce condizione ostativa al conferimento dell’incarico. Le strutture competenti all’adozione del provvedimento devono verificare l’insussistenza di precedenti penali mediante acquisizione d’ufficio ovvero mediante autocertificazione resa dall’interessato ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. 445/2000 e ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. 39/2013:

a) all’atto della formazione delle commissioni per l’affidamento di commesse o di commissioni di concorso;

b) all’atto del conferimento/rinnovo degli incarichi dirigenziali e degli altri incarichi previsti dall’art. 3 del d.lgs. 39/2013;

c) all’atto dell’assegnazione di dipendenti dell’area direttiva agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all’acquisizione di beni, servizi e forniture, nonchéalla concessione o alla erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzione di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati.

Sulle autocertificazioni acquisite devono essere effettuati dei controlli a campione o, in caso di ragionevole dubbio, controlli mirati, ai sensi del DPR 445/200 e delle Linee guida aziendali. Il Responsabile della struttura che ha accertato la sussistenza della condizione ostativa deve darne tempestiva comunicazione al Responsabile della prevenzione, indicando i provvedimenti adottati.

AZIONI

● Autocertificazione da parte del personale all'atto del conferimento dell'incarico circa l'insussistenza di

precedenti penali per delitti contro la pubblica amministrazione (art. 35 bis d.lgs. 165/2001 e art. 3

d.lgs.39/2013) e l’assenza di cause ostative.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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Art. 21) - Integrazione e coordinamento tra piano della prevenzione della corruzione, programma triennale per la trasparenza e piano della performance

A) - Obblighi di trasparenza

Come è noto, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTCP) è collegato con il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI), adeguato ai sensi e per gli effetti del Decreto Legislativo n. 33/2013. I documenti definiscono un corpus organico di misure organizzative e di “auto amministrazione” che possono consentire all’Azienda di incidere sostanzialmente sul piano del miglioramento complessivo dell’azione amministrativa.

La trasparenza costituisce una misura efficace non soltanto ai fini della prevenzione, ma anche come strumento di dialogo coi cittadini e le imprese, ma anche come livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell’art.117 della Costituzione.

L’adempimento degli obblighi previsti dal d.lgs. 33/2013 è curato dal Responsabile della trasparenza cui compete la definizione delle misure, dei modi e delle iniziative volte ad assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi informativi. Il Responsabile aziendale per la trasparenza, deve adempiere agli obblighi di pubblicazione stabiliti dalla normativa vigente, assicurando, insieme alla completezza, la chiarezza e l’aggiornamento delle informazioni e dei dati pubblicati. L’attuazione del principio di trasparenza è garantito, in particolare, mediante la pubblicazione nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito web aziendale.

Si ricorda che i Dirigenti devono monitorare e effettuare all’interno del P.T.T.I. la regolare pubblicazione secondo quanto stabilito dal punto precedente per quanto di relativa competenza.

I Responsabili delle articolazioni aziendali possono individuare specifici obblighi di trasparenza, ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge, al fine della prevenzione e del contrasto alla corruzione. AZIONI

● Inserimento, pubblicazione e monitoraggio di dati, informazioni e documenti nella sezione

“Amministrazione Trasparente” da parte dei Dirigenti individuati nell’allegato A del P.T.T.I. Aziendale

B) Collegamento al Piano della Performance

Il Piano Nazionale Anticorruzione, al par. B 1.1.4, stabilisce che “L’efficacia del PTPC dipende dalla collaborazione fattiva di tutti i componenti dell’amministrazione e, pertanto, è necessario che il suo contenuto sia coordinato rispetto a quello di tutti gli altri strumenti di programmazione presenti nell’amministrazione”.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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La rilevanza strategica dell’attività di prevenzione e contrasto della corruzione comporta che le amministrazioni debbano procedere all’inserimento dell’attività che pongono in essere per l’attuazione della legge 190/2012 nella programmazione strategica operativa, definita in via generale nel P.P. Quindi le pubbliche amministrazioni procedono ad inserire negli strumenti del ciclo della performance, in qualità di obiettivi e di indicatori per la prevenzione del fenomeno corruzione, i processi e le attività di programmazione posti in essere per l’attuazione del PTPC.” La determinazione ANAC n. 12/2015 di aggiornamento al PNA ha inoltre precisato che “Il lavoro di autoanalisi organizzativa per l’individuazione di misure di prevenzione della corruzione deve essere concepito non come adempimento a se stante ma come una politica di riorganizzazione da conciliare, in una logica di stretta integrazione, con ogni altra politica di miglioramento organizzativo”. In tale ottica, “particolare attenzione deve essere posta alla coerenza tra PTPC e Piano della Performance sotto due profili: a) le politiche sulla performance contribuiscono alla costruzione di un clima organizzativo che favorisce la prevenzione della corruzione; b) le misure di prevenzione della corruzione devono essere tradotte, sempre, in obiettivi organizzativi e individuali assegnati agli uffici e ai loro dirigenti”. Da quanto sopra discende che la prevenzione e il contrasto della corruzione di cui alla legge 190/2012 e la promozione della trasparenza e dell’integrità di cui al d.lgs. 33/2013 costituiscono obiettivi strategici dell’Azienda ULSS 20 di Verona, conseguentemente e coerentemente, l’Azienda provvederà annualmente ad individuare, specifici obiettivi in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza da inserire sotto forma di obiettivi nel P.P.,nel duplice versante della performance organizzativa e della performance individuale. Il PTCP costituisce l’atto programmatico attraverso il quale vengono individuate le strategie prioritarie per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e dell’illegalità che attesta e dichiara la politica di prevenzione del rischio corruttivo che l’Azienda intende perseguire al fine di garantire il corretto e trasparente funzionamento dell’”agire amministrativo”. Conseguentemente, nella costruzione del Piano delle performance sono rispettati i criteri di integrità e trasparenza collegati alla comunicazione anche mediante pubblicazione sul sito Internet dell’Azienda del presente documento ed esplicitati tramite la Direzione strategica alle diverse strutture interessate. Di rilevanza strategica per la programmazione aziendale anche la corretta attuazione della normativa in tema di prevenzione, corruzione e trasparenza della quale si tiene conto nell’esplicitazione di obiettivi con descrizione di attività e indicatori collegati alla prevenzione del fenomeno della corruzione nonché alla misurazione dell'effettivo grado di attuazione dei medesimi, del rispetto delle fasi e dei procedimenti amministrativi pubblicati sul sito di “Amministrazione trasparente” mediante periodici monitoraggi Il collegamento tra programmazione e attuazione della normativa in tema di prevenzione, corruzione e trasparenza, è rappresentato dall’ Organismo indipendente di Valutazione che garantisce lo svolgimento delle attività relative all'assolvimento degli obblighi in materia di prevenzione della corruzione trasparenza e integrità, oltre che assicurare la gestione procedimentale e documentale relativa alle competenze in materia di piano triennale della trasparenza e del codice di comportamento. Tra le funzioni dell’Organismo di Valutazione vi è la promozione e l'attestazione della trasparenza e dell'integrità dei sistemi di programmazione, valutazione e misurazione delle attività e delle prestazioni organizzative e individuali applicati in enti e aziende del

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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SSR, oltre che la misurazione e valutazione della performance dei dirigenti in relazione all’attuazione degli obblighi di trasparenza e l'esercizio delle funzioni attribuite agli organismi di cui all'art.14 del D.lgs.150/2009 da successive leggi statali, in particolare dalla normativa relativa all'assolvimento degli obblighi in materia di prevenzione della corruzione. L’Organismo unico di valutazione verifica inoltre la coerenza tra gli obiettivi previsti nel programma triennale per la trasparenza e l'integrità e quelli indicati nel piano della performance. Nel Piano annuale degli obiettivi assegnati alle UU.OO./Dipartimenti sono previsti, quali obiettivi per la valutazione della performance organizzativa, gestionale e individuale, quelli correlati alla applicazione della normativa in materia di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza ed Integrità, e alil supporto tecnico al RPC: tali obiettivi sono vincolati all’erogazione della retribuzione di risultato.

Art.22) - Monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti. I Responsabili delle singole partiture aziendali fissano, sulla base della normativa vigente e sulla base dei regolamenti aziendali, i termini per la conclusione dei procedimenti; provvedono a darne comunicazione tempestiva al Responsabile della prevenzione della corruzione. In attuazione dell’art. 1, comma 9, lett. d) ed e) della legge n. 190/2012, ogni sei mesi i suddetti responsabili verificano il rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti e relazionano al Responsabile della Prevenzione e della Corruzione i seguenti dati:

dati relativi al numero dei procedimenti conclusi;

il numero dei procedimenti per i quali sono stati rispettati i termini previsti per la loro conclusione;

numero dei procedimenti per i quali non sono stati rispettati i termini previsti per la loro conclusione e le motivazioni relative;

Il Responsabile del Piano è tenuto ad accertarsi del corretto svolgimento del monitoraggio e del rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti. Le finalità del monitoraggio vanno individuate nell’ambito delle disposizioni dell’art. 7, comma 2, della legge n. 69/2009, dove si stabilisce che “il rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti rappresenta un elemento di valutazione dei dirigenti; di esso si tiene conto al fine della corresponsione della retribuzione di risultato”. Pertanto, ciascun Dirigente, è tenuto al monitoraggio periodico circa il rispetto dei termini dei procedimenti di propria competenza, AZIONI

• Ogni Referente invia al R.P.C.T. entro i mesi di luglio e gennaio, con riferimento al semestre precedente, i

seguenti dati.

• Monitoraggio costante del rispetto dei termini procedimentali da parte dei dirigenti interessati

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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Art. 23) - Monitoraggio e aggiornamento del Piano MONITORAGGIO Alla dirigenza, secondo quanto previsto dall’art. 16 del d.lgs. n. 165/2001, richiamato anche dalla circolare n. 1/2013 del DFP, sono affidati poteri propositivi e di controllo e sono attribuiti obblighi di collaborazione, monitoraggio e azione diretta in materia di prevenzione della corruzione, che, di volta in volta, saranno concertate con il RTPC. Premesse queste funzioni in via generale, ci si propone di coinvolgere in maggior misura la dirigenza nel processo di gestione del rischio, per focalizzare più precisamente gli spunti su criticità, suggerimenti, segnalazioni emersi in fase di colloquio. In particolare dalla dirigenza dovranno scaturire indicazioni in ordine alla previsione in futuro di ulteriori aree di rischio rispetto alle quattro individuate dall’attuale PTPC (sulla base del PNA). La dirigenza sarà chiamata anche ad articolare e dettagliare maggiormente il sistema mappatura/rischi applicabili/misure. Questo è anche il senso della attribuzione a tutti i dirigenti di un obiettivo comune in ordine alla ricognizione completa dei procedimenti di competenza, propedeutico alla loro revisione in prospettiva di semplificazione. Saranno definite con la Direzione Strategica opportune iniziative per un omogeneo perseguimento dell’obiettivo. A fini di raccordo e di coordinamento, nonché alla luce dei compiti spettanti per legge ai dirigenti, ai referenti sopra individuati all’art.8) competono i seguenti obblighi informativi nei confronti del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione:

informazione scritta entro il 15 novembre di ogni anno, come da specifica scheda,

in merito a : o criticità riscontrate sulla corretta applicazione delle misure di contrasto

previste dal P.T.P.C.; o eventuali casi di corruzione/violazione del codice di comportamento per gli

aspetti di competenza dello stesso ed eventuali procedimenti disciplinari adottati;

o bisogni formativi; o azioni di miglioramento individuate e le verifiche effettuate per misurare

l’efficacia degli interventi al fine di ridurre il rischio di corruzione; o eventuali proposte aventi ad oggetto la revisione della predetta attività

(mappatura dei processi, individuazione delle aree a rischio e individuazione per ciascuna area degli interventi), indicando, altresì, le conseguenti concrete misure organizzative da adottare dirette a contrastare il rischio rilevato, al fine di aggiornare e migliorare il P.T.P.C. Per l’individuazione delle attività a rischio, qualora tali misure dovessero comportare oneri economici per l'Azienda, le proposte dovranno indicare la stima delle risorse finanziarie occorrenti.

Ai sensi di quanto previsto dalla Legge e dal Piano Nazionale Anticorruzione, l’inosservanza da parte dei referenti degli obblighi informativi sopra indicati e/o delle misure di prevenzione indicate dal presente Piano costituisce illecito disciplinare, ed esclude la corresponsione di qualsiasi forma di premialità a favore del dipendente.

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Il monitoraggio può avvenire anche in corso d’anno, in relazione a eventuali circostanze sopravvenute ritenute rilevanti dal Responsabile per la prevenzione della corruzione. I Dirigenti Responsabili di Strutture Complesse monitorano con cadenza annuale, anche con controlli sorteggiati a campione tra i dipendenti adibiti alle attività a rischio corruzione previste nel presente Piano. AGGIORNAMENTO L’aggiornamento del presente Piano avviene con cadenza annuale, entro il 31 gennaio di ogni anno, ed ha ad oggetto i contenuti di seguito indicati:

individuazione/aggiornamento dei processi a rischio;

individuazione, per ciascun processo, dei possibili rischi;

individuazione, per ciascun processo, delle azioni di prevenzione;

ogni altro contenuto individuato dal Responsabile per la Prevenzione della Corruzione.

L’aggiornamento può avvenire anche in corso d’anno, qualora reso necessario da eventuali adeguamenti a disposizioni normative, dalla riorganizzazione di processi o funzioni o da altre circostanze ritenute rilevanti dal responsabile per la prevenzione della corruzione.

Art. 24) - Controllo e prevenzione del rischio. I Responsabili delle articolazioni aziendali sono individuati quali Referenti aziendali del Responsabile della prevenzione della corruzione per la definizione e l’adozione delle misure di prevenzione e contrasto alla corruzione. I Responsabili delle articolazioni aziendali concorrono con il Responsabile della prevenzione della corruzione:

alla verifica dell’attuazione del Piano e della sua idoneità,

alla proposta di modifiche ed integrazioni del Piano che si rendano necessarie o utili in relazione al verificarsi di significative violazioni, a mutamenti organizzativi o istituzionali o nell’attività dell’Azienda ULSS o altri eventi significativi in tal senso,

alla verifica dell’effettiva rotazione negli incarichi ove più elevato sia il rischio di corruzione compatibilmente con l’organico aziendale,

all’individuazione delle attività e dei dipendenti maggiormente esposti al rischio di corruzione,

all’individuazione e applicazione di meccanismi di adozione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione,

all’individuazione e definizione dei criteri di selezione del personale da formare;

al monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche

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verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione;

assicurare il rispetto degli obblighi di informazione del Responsabile della prevenzione della corruzione;

al rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza. I Responsabili delle articolazioni aziendali provvedono in particolare a:

rispettare le disposizioni in materia di trasparenza relative alla pubblicazione per i dati di rispettiva competenza come previsto dal P.T.T.I. aziendale ;

monitorare il rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti; monitorare i rapporti fra l’Azienda ULSS e i soggetti che forniscono lavori, servizi,

forniture o sono destinatari di provvedimenti autorizzativi o concessori o ricevono contributi, sussidi o altri vantaggi economici;

adottare misure volte alla vigilanza sull’attuazione delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi (di cui ai commi 49 e 50 della legge n. 190), anche successivamente alla cessazione del servizio o al termine dell’incarico (nuovo comma 16-ter dell’articolo 53 del d. lgs. n. 165 del 2001);

adottare misure che garantiscano il rispetto delle norme del Codice di Comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 44 della legge n. 190, e del Codice di Comportamento aziendale nonché delle prescrizioni contenute nel Piano triennale prevenzione corruzione;

adottare misure necessarie all’effettiva attivazione della responsabilità disciplinare dei dipendenti, in caso di violazione dei doveri di comportamento, ivi incluso il dovere di rispettare le prescrizioni contenute nel Piano triennale;

adottare misure di verifica dell’attuazione delle disposizioni di legge in materia di autorizzazione di incarichi esterni, così come modificate dal comma 42 della legge n. 190/12.

Al fine di prevenire e controllare il rischio derivante da possibili atti di corruzione il Responsabile della prevenzione della corruzione in qualsiasi momento può richiedere ai Responsabili cui afferiscono i dipendenti che hanno istruito e/o adottato il provvedimento finale di fornire per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto e le ragione giuridiche che sottendono all’adozione del provvedimento.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione può in ogni momento verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente corruzione e illegalità, di regola per il tramite dei rispettivi Responsabili.

Art. 25) - Forme di coinvolgimento e di consultazione Ritenendo che la collaborazione con soggetti esterni all'Amministrazione sia uno strumento utile ed indispensabile per un'efficace programmazione delle strategie di prevenzione del fenomeno corruttivo, l'Azienda ULSS 20 si propone come obiettivo strategico fondamentale l’implementazione di azioni di collaborazione con la cittadinanza volte a creare un reale dialogo con l'esterno al fine di pervenire ad un rapporto di fiducia che possa portare all'individuazione di episodi di cattiva

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amministrazione e di conseguenza di fenomeni corruttivi altrimenti silenti. L’approvazione del Piano è stata preceduta dalla pubblicazione di un Avviso pubblico in evidenza sulla home page del sito web istituzionale, con invito a tutti i portatori di interessi ad esprimere valutazioni ed eventuali proposte in merito al documento in corso di predisposizione e sulla base del documento di programmazione 2015-2017 approvato con deliberazione n. 48 del 29 gennaio 2015, contenente le linee essenziali dell’azione di prevenzione della corruzione nell’ambito dell’ULSS 20 di Verona. Entro il termine previsto per la formulazione di proposte e suggerimenti da parte dei portatori di interesse [18 dicembre 2015] non sono pervenute osservazioni. Il Piano è stato elaborato in costante confronto con i referenti aziendali della prevenzione della corruzione attraverso incontri e tavoli di lavoro finalizzati alla mappatura dei processi ed alla analisi dei rischi e con il contributo degli altri referenti ed attori interni all’azienda. In previsione del costante aggiornamento del Piano e della sua attuazione, l’Azienda intende perseguire il coinvolgimento della popolazione e delle organizzazioni portatrici di interessi collettivi e diffusi operanti nel territorio di riferimento, quali:

organizzazioni sindacali; rappresentanti delle categorie di utenti; rappresentanti delle categorie di cittadini; organizzazioni economiche e rappresentanti degli ordini professionali.

AZIONI

● Realizzazione di misure di sensibilizzazione della cittadinanza per la promozione della cultura della

legalità attraverso:

● Pubblicazione del PTPC e del PTTI e dei loro aggiornamenti annuali nel sito istituzionale Attivazione del

sistema di segnalazione descritto nell’ambito della misura “Tutela del Whistleblowing”.

● L'attivazione di canali dedicati alla segnalazione dall'esterno alla P.A. di episodi di corruzione cattiva

amministrazione, corruzione, conflitto d'interessi.

Art. 26) – Le Responsabilità’ 1) Responsabilità Dirigenziale, Disciplinare e Amministrativa del RPC Il RPC ha considerevoli responsabilità ai sensi di legge. Infatti l’art. 1, comma 8, della L. n. 190/2012 prevede una responsabilità dirigenziale nel caso di mancata predisposizione del PTPC e di mancata adozione delle misure per la selezione e la formazione dei dipendenti, prevedendo che “la mancata predisposizione del piano e la mancata adozione delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti costituiscono elementi di valutazione della responsabilità dirigenziale”. All’art. 1, comma 12, della stessa l. n. 190/2012 si prevede inoltre l’imputazione di una responsabilità dirigenziale, disciplinare ed amministrativa in capo al RPC, nel caso in cui a carico di un dipendente dell'amministrazione vi sia una condanna per un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato. La responsabilità è esclusa solo se il responsabile della prevenzione prova entrambe le circostanze sotto riportate:

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U.L.S.S. 20 VERONA | Piano Triennale Prevenzione della Corruzione 2016-2018 53

a) di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il PTPC e di aver osservato le prescrizioni di cui ai commi 9 e 10 dello stesso articolo 1 della L.190/2012;

b) di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del piano. La responsabilità disciplinare, a carico del RPC, “non può essere inferiore alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di un mese ad un massimo di sei mesi”. L’art. 1, comma 14, della stessa L. 190/2012 individua due ulteriori ipotesi di responsabilità:

una forma di responsabilità dirigenziale nel caso di: “ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal piano”;

una forma di responsabilità disciplinare “per omesso controllo”. 2. La Responsabilità dei Dirigenti Si vuole ulteriormente evidenziare che per poter attuare il sistema di gestione del rischio di prevenzione della corruzione in modo efficace è fondamentale la collaborazione dei dirigenti responsabili di struttura, per le loro competenze professionali e la loro esperienza. Tra gli strumenti tecnico-gestionali per l’esercizio del proprio ruolo, i dirigenti d’ora in avanti devono contemplare anche quelli previsti per la prevenzione della corruzione dalla legge e dal presente Piano, integrando le proprie competenze. Peraltro, i dirigenti responsabili di struttura, in caso di violazione dei compiti di loro spettanza,rispondono a titolo di responsabilità dirigenziale e disciplinare. I dirigenti individuati quali “titolari del rischio” se non attuano la misura di prevenzione prevista, nel rispetto dei termini, sono chiamati a risponderne disciplinarmente e anche in termini di responsabilità dirigenziale, nell’ambito della valutazione annuale delle prestazioni dirigenziali ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato. 3. La Responsabilità dei Dipendenti per violazione delle misure di Prevenzione Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione indicate nel PTPC devono essere rispettate da tutti i dipendenti (dirigenti e non). L’art. 8 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR n. 62/20139 precisa che “la violazione delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare” . Pertanto il dipendente che non osserva le misure del Piano incorre in un illecito disciplinare. Tra le misure da osservare si evidenziano in particolare, a mero titolo esemplificativo: a) la partecipazione ai percorsi di formazione predisposti sui Codici di comportamento,

sul PTPC e sulle misure di contrasto all’illegalità e ai fenomeni corruttivi; b) la mancata o incompleta pubblicazione delle informazioni di cui al D.Lgs. n. 33/2913,

da parte del soggetto obbligato in base al PTTI (a parte la responsabilità dirigenziale se l’obbligato è un dirigente);

c) la inosservanza degli indirizzi del RPC, formalizzati in appositi atti, per l’attuazione delle misure obbligatorie o ulteriori

Eventuali violazioni alle prescrizioni del presente “Piano” da parte dei dipendenti dell’Amministrazione costituiscono illecito disciplinare, ai sensi dell'art. 1, comma 14, della legge 190/20132

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Piano Triennale Prevenzione della Corruzione 2016-2018 54

Art. 27) - Cronoprogramma delle attività

Nella consapevolezza che l’attività di prevenzione della corruzione rappresenta un processo i cui risultati si giovano della maturazione dell’esperienza e si consolidano nel tempo ed in assenza delle indicazioni previste al comma 60 della Legge n. 190/2012, si ritiene che tale attività si possa sviluppare nel triennio in argomento secondo il seguente crono programma:

Data Attività Soggetto Competente

entro il 31 gennaio di ogni anno

Adozione Piano triennale di prevenzione della corruzione e suoi aggiornamenti e adozione del Piano Trasparenza e Integrità e suoi aggiornamenti

Direttore Generale, su proposta del Responsabile della Prevenzione della Corruzione

entro il 31 gennaio di ogni anno

Adeguamento del Codice di comportamento aziendale

R.P.C. Direttore U.O.C. Risorse umane

entro il 31 gennaio di ogni anno

Pubblicazione sul sito web aziendale del Aggiornamento PTPC, Aggiornamento PTTI e Adeguamento del Codice di comportamento aziendale

R.P.C.

Entro 20.02.di ogni anno Trasmissione a tutti i direttori/dirigenti/referenti aziendali dei: Aggiornamento PTPC, Aggiornamento PTTI e Adeguamento del Codice di comportamento aziendale

R.P.C.

Entro 30.09.2016 Adozione di protocolli operativi o regolamenti su sistemi di rotazione del personale che, compatibilmente con le risorse a disposizione e la competenza professionale necessaria, disciplini sistemi di rotazione del personale addetto alle aree a rischio con esclusione delle figure infungibili;

Direzione Aziendale Direttori dei Dipartimenti coinvolti RPC

entro il 30 novembre di ogni anno

Proposta al Dirigente Responsabile del Servizio Qualità e Formazione delle iniziative per la formazione del personale in materia di

Responsabile della prevenzione della corruzione

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U.L.S.S. 20 VERONA | Piano Triennale Prevenzione della Corruzione 2016-2018 55

prevenzione della corruzione

entro il 30 novembre di ogni anno

Revisione/aggiornamento delle attività a rischio corruzione - Ulteriori misure preventive proposte per singolo rischio

RPC e “Gruppo di lavoro tecnico di supporto in materia di Prevenzione della Corruzione”

entro il 30 novembre di ogni anno

Presentazione al Responsabile della prevenzione della corruzione di una relazione dettagliata secondo quanto richiesto da specifica scheda /questionario

Dirigenti

entro il 15 dicembre di ogni anno

Approvazione della relazione rendiconto di attuazione del Piano riferita all’anno precedente, trasmissione al Direttore Generale e pubblicazione sul sito web

Responsabile della prevenzione della corruzione

tempestivamente (e comunque entro tre giorni dalla conoscenza del fatto)

Relazione al Responsabile della prevenzione della corruzione sugli adempimenti di informazione previsti nell’art 6 lettera c del PTPC 2016-2018

Dirigenti

con cadenza semestrale Monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali

Responsabile della prevenzione della corruzione - Dirigenti

Art. 28) Relazione sull’attività svolta Il Responsabile della prevenzione della corruzione entro il 15 dicembre di ogni anno , o diverso termine stabilito dall’ANAC, pubblica nel sito internet nella sezione apposita una relazione redatta sulla base del modello standard emanato dall’Autorità Nazionale AntiCorruzione recante i risultati dell’attività svolta.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2015-2017 1

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n. 42 - 37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640

Accredited - Agréé

ALLEGATO 1)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÁ

Aggiornamento triennio 2016-2018

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 2

INDICE

Premessa pag.3

Contesto Normativo pag.4 Mission dell’Azienda pag.7

Le principali novità pag.8

- La realizzazione della sezione “Amministrazione Trasparente” e il ruolo del

Responsabile della Trasparenza. Competenze dei Dirigenti e dei Responsabili

del procedimento in materia di obblighi di trasparenza.

- L’accesso civico

- Limiti alla Trasparenza

Processo di attuazione del programma pag.12

- Individuazione dei dirigenti responsabili della produzione,

dell’aggiornamento, della trasmissione e della pubblicazione dei dati.

- Articolazione del Programma

- I collegamenti con il piano della Performance

- I collegamenti con il Piano della Prevenzione della Corruzione

Le iniziative per la trasparenza e le iniziative per la legalità e la promozione della cultura dell’integrità pag.15

- Attività di promozione, diffusione e formazione (del Programma triennale

e dei dati)

- Ascolto degli stakeholder

- Giornate della Trasparenza

- La Bussola della Trasparenza

- Posta Elettronica Certificata PEC

Monitoraggio Interno pag.17 Audit dell’Organismo Indipendente di Valutazione pag.18

Disposizioni finali pag.18

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U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 3

Premessa La disciplina sulla trasparenza nelle pubbliche amministrazioni è stata oggetto, negli ultimi tempi, di specifici interventi normativi.

Il 28 novembre 2012 è entrata in vigore la legge 6 novembre 2012, n. 190, “Disposizioni per la

prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, che ha fatto del principio di trasparenza uno degli assi portanti delle politiche di prevenzione della corruzione.

In attuazione della delega contenuta nella legge n. 190/2012, il Governo ha adottato il d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità,

trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” in cui, nel ribadire che la trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato evidenziato che la trasparenza è finalizzata alla realizzazione di una amministrazione aperta e al servizio del cittadino (art. 1, c. 2, d.lgs. n. 33/2013).

Con il presente programma triennale per la trasparenza e l’integrità, l’Azienda ULSS 20 di Verona, intende dare attuazione al principio generale di trasparenza,.

Il presente documento ha lo scopo di definire le modalità, strumenti e tempistica con cui l’Azienda intende favorire la trasparenza e l’integrità della propria azione amministrativa.

Il principio di trasparenza va inteso come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. E' una nozione diversa da quella del diritto di accesso agli atti amministrativi ex art. 22 della legge 7 agosto 1990, n. 241, testo vigente, che istituisce altresì l'accesso ai documenti amministrativi, attivabile solo per acquisire quei documenti necessari per azioni legali relative a interessi individuali.

La trasparenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto d’ufficio e di protezione dei dati personali, è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, ai servizi del cittadino. Essa costituisce altresì livello essenziale delle prestazioni erogate dall’Amministrazione ai sensi dell’art. 117 secondo comma, lett. m della Costituzione.

Il presente Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (allegato 1), in considerazione che il principio di trasparenza è fondamento anche delle politiche di prevenzione della corruzione, è raccordato con le disposizioni di cui al Piano triennale di prevenzione della corruzione in modo da assicurare il coordinamento e la coerenza dei contenuti dei due documenti.

Elemento centrale della trasparenza diventa la pubblicazione di determinate tipologie di dati ed informazioni sul sito internet istituzionale www.ulss20.verona.it. In questo modo, attraverso la pubblicazione on-line, si offre la possibilità agli stakeholder di conoscere sia le azioni che i comportamenti strategici adottati con il fine di sollecitarne e agevolarne la partecipazione ed il coinvolgimento, sia l’andamento della performance ed il raggiungimento degli obiettivi espressi nel ciclo di gestione delle performance.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 4

In particolare, sul sito internet aziendale è stata prevista la creazione della sezione “Amministrazione trasparente”, nello specifico, la nuova sezione sarà articolata in sotto-sezioni di primo e di secondo livello corrispondenti a tipologie di dati da pubblicare.

Contesto Normativo Riferimenti normativi specifici attinenti alla trasparenza in generale sono costituiti dai seguenti provvedimenti di legge:

• Legge 241 del 7 agosto 1990 e s.m.i., recante “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”;

• Decreto legislativo 150 del 2009 (trasparenza: art. 11) prevede l’attivazione di un ciclo generale di gestione della performance, per consentire alle PP.AA. di organizzare il proprio lavoro in un’ottica di miglioramento della prestazione e dei servizi resi al cittadino attraverso l’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e della trasparenza.

• Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69 l’art.29, commi 3 e 4, integra il comma 1 con il comma 1 bis dell’art.12 del D.lgs n. 33/2013. Esso prevede l’inclusione nella sezione “Amministrazione Trasparente” dello “Scadenziario” con l’indicazione delle date di efficacia dei nuovi obblighi

• Legge n 190 del 2012 (trasparenza e obblighi di pubblicazione: art. 1, commi 15, 16, 26, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36) ha come obiettivo la prevenzione e la repressione del fenomeno della corruzione attraverso un approccio multidisciplinare, nel quale gli strumenti sanzionatori e di trasparenza si configurano come fattori per la lotta alla corruzione e all’illegalità nell’azione amministrativa.

• Decreto legislativo 33 del 2013, rappresenta un proseguimento della Legge 190/2012 (anticorruzione) e, attraverso una maggiore trasparenza di tutte le PA, ha come obiettivi fondamentali:

• riordinare gli obblighi di pubblicazione derivanti delle normative stratificate nel corso degli ultimi anni;

• uniformare gli obblighi e le modalità di pubblicazione per tutte le PPAA e definire ruoli, responsabilità e processi in capo alle pubbliche amministrazioni e agli organi di controllo.

• In particolare l’articolo 10 del D.Lgs. 33/2013 individua dettagliatamente il contenuto del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità, cui sono tenute le varie pubbliche Amministrazioni, e definisce le prescrizioni previste dalla legge in materia di trasparenza, le disposizioni in materia di dati personali, inoltre, secondo le indicazioni riportate nelle Linee Guida della CIVIT per la predisposizione e l’aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità e, in particolare, delle caratteristiche, delle funzioni svolte e della propria organizzazione, l’Azienda ULSS 20 di Verona si impegna a pubblicare nella sezione del sito web denominata “Amministrazione Trasparente”, il presente programma

triennale ( allegato 1).

• Decreto del Presidente della Repubblica 16 Aprile 2013, n.62 (G.U. n.129 del 4/6/2013) “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici” che tra l’altro indica:

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U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 5

1. l’obbligo per i pubblici dipendenti e per i dirigenti di “Trasparenza e tracciabilità” ( art. 9)

2. le attività formative rivolte al personale in materia di trasparenza e integrità che consentano ai dipendenti di conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle misure e sulle disposizioni applicabili in tali ambiti

• Deliberazione n. 455 del 17 ottobre 2013 del Garante per la protezione dei dati

personali “disciplina dei periodi di tempo di pubblicazione di dati, informazioni e documenti del Garante per la protezione dei dati personali”

• Deliberazione n. 243 del 15.5.2014 del Garante per la protezione dei dati personali “Linee guida in materia di trattamento dei dati personali, contenuti anche in atti e

documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da

soggetti pubblici e da altri enti obbligati”;

• Legge n. 124 del 7/08/2015 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delleamministrazioni pubbliche”

� Linee guida e Circolari

Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT)

• Delibera CIVIT n. 105 del 2010 - Vengono stabilite le linee guida per la predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità

• Delibera CIVIT n.2 del 2012 - Vengono stabilite le linee guida per il miglioramento della predisposizione e dell’aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità

• Delibera CIVIT n. 6 del 2013 - attinente le linee guide relativo al ciclo di gestione della performance per il 2013 e la relativa calendarizzazione degli obblighi previsti per la P.A.

• Delibera CIVIT n.50/2013 Linee guida per l’aggiornamento del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità.

• Delibera ANAC n. 144 del 20 ottobre 2014 “Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di indirizzo politico nelle Pubbliche Amministrazioni”,

• Delibera ANAC n. 146 del 18 novembre 2014 “ in materia di esercizio del potere di ordine da parte dell’ANAC nel caso di mancata adozione di atti o provvedimenti richiesti dal Piano Nazionale Anticorruzione e dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione.

• Determinazione ANAC n. 12 del 28.10.2015 “Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione”.

• Determinazione ANAC n. 8 del 17 giugno 2015 “Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle

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U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 6

società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche

amministrazioni e degli enti pubblici economici”

Circolare n.1/2013 del Dipartimento della funzione pubblica “L.190/2012- Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella P.A.”

Circolare n.2/2013 del Dipartimento della funzione pubblica “D.lgs n. 33/2013 – attuazione della trasparenza”.

� Gli elementi identificativi e caratterizzanti dell’Azienda

Sede Legale. L’Azienda ULSS 20 di Verona, di seguito denominata Azienda, costituita con Legge Regionale n. 56 del 14/9/94 con decorrenza dal 1 gennaio 1995, ha sede legale in Via Valverde n. 42 C.F. e P.I.02573090236. Natura giuridica. L’Azienda, ai sensi dell’art. 3 comma 1-bis del D. Lgs. 229/99, ha personalità giuridica pubblica, autonomia imprenditoriale, gestionale e organizzativa. L’Azienda disciplina la propria organizzazione ed il proprio funzionamento con il presente atto aziendale, adottato dal Direttore Generale ai sensi del combinato disposto dagli artt. 2 e 3 del D. Lgs. 229/99 e nel rispetto delle disposizioni delle linee guida regionali per la predisposizione dell’atto aziendale (DGRV 3415 del 29/11/02, DGRV n. 1190 del 30/4/03, DGRV n. 975 del 18/06/2013). Logo. Il logo Aziendale è il seguente:

Il logo, che può essere utilizzato sia a colori che in bianco e nero, rappresenta il simbolo identificativo dell’Azienda e rappresenta San Cristoforo, Santo Patrono dei pellegrini, invocato in occasione di gravi calamità naturali o per la protezione da disgrazie o pericoli specifici. L’Azienda Ulss 20 dalla fine dell’anno 2012, accanto al logo aziendale, utilizza il logo di Accreditation Canada International, a seguito del raggiungimento del livello Oro di Accreditamento. Il logo ufficiale di Accreditation Canada International è il seguente:

Accredited - Agréé

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 7

Il sito ufficiale internet dell’Azienda è all’indirizzo web www.ulss20.verona.it. L’albo dell’Azienda per la pubblicazione degli atti e degli avvisi è ubicato nei locali dove è fissata la sede legale. Ai sensi dell'art. 32 della legge 18 giugno 2009, n. 69, così come modificato dall'art. 2, comma 5, del D.L.30/12/2009 n. 194, convertito con modificazioni dalla L. 26/2/2010 n. 25, l'Albo on-line sostituisce a tutti gli effetti il tradizionale Albo pretorio cartaceo ai fini della pubblicità legale. L’Azienda in conformità alla predetta disposizione a partire dal 1° gennaio 2011 pubblica on-line tutti i provvedimenti.

Gli orientamenti regionali futuri

Con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 196 del 30 dicembre 2015 è stato nominato, con durata quinquennale, il nuovo Direttore Generale dell'Azienda Ulss n.20, il quale ricopre anche la carica di Commissario, ex art. 13 comma 8-duodecies della L.R. n. 56/1994, delle Aziende Ulss n. 21 di Legnago e Ulss n. 22 di Bussolengo.

Attualmente è in discussione in Consiglio regionale il PDL n. 23: “Istituzione dell'Ente di Governance della sanità regionale veneta denominato "Azienda per il Governo della sanità della Regione del Veneto – Azienda Zero. Disposizioni per l’individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle aziende ULSS.” che prevede un radicale accorpamento degli ambiti territoriali e funzionali delle aziende socio sanitarie.

Alla luce di quanto sopra, del futuro accorpamento dell’Azienda ULSS 20 con le Aziende Sanitarie ULSS n. 21 e ULSS n. 22 ed alla conseguente adozione di un nuovo Atto Aziendale, si dovrà tener conto delle eventuali variazioni che interverranno nell’ambito delle singole strutture riguardo agli specifici obblighi di pubblicità. Mission dell’Azienda

L’Azienda ha il compito di realizzare le finalità del Servizio Socio-Sanitario Regionale impiegando nel processo di assistenza le risorse assegnate in modo efficiente e come finalità, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA) sanitaria e sociale, il perseguimento del benessere fisico-psichico e sociale della popolazione.

La sua mission è la promozione, il mantenimento e lo sviluppo dello stato di salute della comunità attraverso il rispetto di criteri e condizioni che rappresentano i principi guida per la corretta gestione dell’Azienda e che vengono di seguito riportati:

- rispetto della dignità e della libertà della persona umana, equità ed etica professionale;

- costante adeguamento delle strutture e delle prestazioni sanitarie alle esigenze dei cittadini;

- garanzia di equità e di accessibilità ai servizi ed alle prestazioni da parte dei cittadini;

- qualità clinico-assistenziale secondo il principio dell’appropriatezza e la promozione della ricerca scientifica nella pratica clinica assistenziale e gestionale;

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 8

- coinvolgimento e qualificazione delle risorse umane, tramite programmi permanenti di formazione e aggiornamento mirati alle innovazioni tecnologiche ed all’adeguamento del sistema aziendale;

- sostenibilità economica del sistema, espressa dalla compatibilità tra le risorse disponibili ed i costi dei servizi offerti, da perseguire attraverso la programmazione dell’impiego delle risorse in funzione dei bisogni prioritari e fondamentali di salute, secondo criteri di costo/efficacia, di evidenza scientifica e nell’ambito dei LEA individuati dal PSN e dal PSSR;

- assistenza di primo livello per assicurare in modo coordinato promozione e protezione della salute, prevenzione, diagnosi e cura delle malattie, riabilitazione dei pazienti, attraverso una programmazione e una gestione integrata delle risorse fra i diversi settori di attività. In tale ambito acquisiscono un ruolo primario i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta (garanzia di continuità assistenziale/potenziamento delle cure domiciliari ed ambulatoriali) al fine di personalizzare e umanizzare l’assistenza e realizzare servizi alternativi a quelli in regime di ricovero;

- promozione dell’integrazione interna ed esterna all’Azienda tra professionisti ed unità organizzative, attraverso il sostegno dello sviluppo di idee mirate alla ricerca della flessibilità e libertà dell’azione;

- sviluppo di reti di collaborazione per offrire servizi integrati con le altre strutture sanitarie e sociali nella provincia e nella Regione;

- partecipazione allo sviluppo delle politiche di salute delle comunità locali nel territorio;

- attenzione alla qualità delle relazioni interne ed esterne;

- sviluppo di forme chiare ed accessibili di informazione/comunicazione rivolte alla comunità locale e tutela dei diritti dei cittadini;

- collaborazione con associazioni rappresentative dei cittadini, organismi di volontariato e di tutela dei diritti e verifica della soddisfazione degli utenti dei servizi;

- consolidamento del confronto con le Organizzazioni Sindacali anche al fine della applicazione dei contratti e degli accordi contrattuali di lavoro.

L’Azienda risponde ai bisogni di salute dei cittadini attraverso interventi sanitari e socio-sanitari gestiti direttamente o acquisiti da altri soggetti accreditati pubblici o privati/privato sociale. Le principali novità Il decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33 approvato dal Governo nell’esercizio della delega contenuta nella L. n. 190 del 2012 (d’ora in poi Decreto) recante disposizioni in materia di "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di

informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni" (pubblicato in G.U.R.I. in data 5 aprile 2013) si pone l’obiettivo di riordinare, in un unico testo normativo, le numerose disposizioni legislative, avvicendatesi nel tempo e disseminate in diversi testi normativi non sempre privi di contraddizioni, in materia di obblighi di trasparenza e pubblicità da parte delle PP.AA.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 9

Tuttavia, il decreto legislativo non si limita ad una mera ricognizione e al coordinamento delle disposizioni vigenti ma va oltre, modificando e integrando l'attuale quadro normativo, razionalizzando gli attuali obblighi di pubblicazione già presenti e prevedendone di ulteriori.

Il documento “principe” in materia di trasparenza si conferma il “Programma triennale per la trasparenza e l'integrità” la cui adozione da parte delle PP.AA. viene ribadita dall’art. 10 del Decreto, e tale documento costituisce dunque (anche nella rinnovata visione del legislatore del D. Lgs 33/2013) uno degli elementi fondamentali per rappresentare il ruolo “trasparente” delle PP.AA., le quali devono dichiarare e pubblicizzare i propri obiettivi, costruiti in relazione alle effettive esigenze dei cittadini che a loro volta, devono essere messi in grado di valutare se e con quali risorse quegli stessi obiettivi vengono raggiunti.

Il presente documento, redatto sulla base delle linee guida elaborate dalla CIVIT (ora ANAC) indica le basilari e più immediate azioni oltre alle prime linee di intervento che l’Azienda ULSS di Verona intende seguire nell’arco del triennio 2016/2018 in materia di trasparenza: il documento di cui trattasi verrà pubblicato sul sito istituzionale www.ulss20.verona.it all’interno della Sezione denominata “Amministrazione Trasparente”, raggiungibile da un link, identificato dalla voce “Disposizioni generali”” alla sotto sezione “Programma per la Trasparenza e l’Integrità”.

� La realizzazione della sezione “Amministrazione Trasparente” e il ruolo del Responsabile della Trasparenza. Competenze dei Dirigenti e dei Responsabili del procedimento in materia di obblighi di trasparenza.

Per identificare la sezione “Amministrazione Trasparente” è stato creato il logo che trova allocazione nella pagina web del sito istituzionale www.ulss20.verona,it.

Nella sezione saranno pubblicati documenti, informazioni o dati per un periodo di 5 anni e a cui il cittadino avrà libero accesso: la sezione dovrà essere facilmente consultabile da parte di tutti i soggetti interessati.

I soggetti che sulla base delle linee guida concorrono alla promozione e al coordinamento del processo di formazione e adozione del Programma sono :

- il Direttore Generale quale organo di indirizzo politico-amministrativo che avvia il processo;

- il Responsabile della trasparenza, che ha il compito di controllare il procedimento di elaborazione e aggiornamento del Programma triennale;

- l'Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) che è qualificato come «responsabile della corretta applicazione delle linee guida, delle metodologie e degli strumenti predisposti dalla Commissione» e come soggetto che «promuove e attesta l'assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all'integrità»;

- i Dirigenti che hanno il compito di partecipare all’individuazione, all’elaborazione e alla pubblicazione delle informazioni sulle quali assicurare la trasparenza nonché l’attuazione delle iniziative di loro competenza previste nel Programma.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

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Il responsabile per la trasparenza e l’integrità:

Il Responsabile della Trasparenza ai sensi di quanto previsto dall’art. 43 del D. Lgs. 33/2013, svolge le seguenti funzioni:

• svolge stabilmente un’attività di controllo sull’adempimento da parte dell’amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente,

• aggiorna il Programma triennale per la trasparenza, all'interno del quale sono previste specifiche misure di monitoraggio sull'attuazione degli obblighi di trasparenza e ulteriori misure e iniziative di promozione della trasparenza in rapporto con il Piano anticorruzione;

• controlla la regolare attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto stabilito dal D.lgs. 33 del 2013;

• segnala i casi di inadempimento o di parziale adempimento degli obblighi in materia di pubblicazione previsti dalla normativa, all'ufficio di disciplina ai fini dell'eventuale attivazione del procedimento disciplinare. Per i casi più gravi, egli effettua la segnalazione alla Direzione Strategica e/o all'OIV ai fini dell'attivazione delle altre forme di responsabilità.

Responsabilità e sanzioni dei Dirigenti per la pubblicazione dei dati

Come previsto dall'art. 43, c.3 del decreto legislativo 33/2013 i Dirigenti responsabili degli uffici e servizi dell'Azienda garantiscono il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai finì del rispetto dei termini stabiliti dalla legge, pena l’applicazione delle sanzioni di cui l’art. 47 (violazioni degli obblighi di trasparenza) e delle altre sanzioni previste dalla normativa vigente, seguendo lo schema degli obblighi e dello stato di pubblicazione (allegato 1 del presente programma). Si ricorda che i Dirigenti devono monitorare e assolvere agli obblighi di pubblicazione previsti per la parte di propria competenza prevista all’interno del P.T.T.I. per la struttura da loro diretta.

Ciascun di essi, è inoltre, responsabile per la parte del Programma triennale con riferimento alle informazioni di propria competenza e nello specifico:

- della qualità del dato / informazione;

- della tempestiva e regolare comunicazione alla UO Relazioni con il Pubblico e Comunicazione per la relativa pubblicazione, ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge.

Il direttore di Dipartimento della struttura deputata alla produzione della informazione/dato è responsabile delle attività del dirigente di struttura.

I Direttori/Dirigenti Responsabili forniscono al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e Trasparenza e Integrità semestralmente (1 giugno e 1 dicembre) una relazione circa il monitoraggio e il rispetto degli adempimenti in materia di Trasparenza.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 11

� L’accesso civico

Il Decreto in argomento si caratterizza per il riconoscimento di nuovi diritti ai cittadini: nel caso di specie l’istituzione di questo diritto è qualificato come “accesso civico” (Art.5).

E' il diritto gratuito di chiunque di richiedere la pubblicazione di documenti dei quali è prevista dal D.lgs 33/2013 la pubblicazione, relativamente ai casi in cui sia stata omessa la pubblicazione.

La richiesta viene presentata al Responsabile della Trasparenza e dell'Integrità. In caso di inerzia il potere sostitutivo è posto in capo al Direttore Amministrativo.

Nella sezione " Amministrazione Trasparente" nella sub-sezione sezione di I livello “Altri contenuti” all’interno della sub-sezione di II livello “Accesso civico” vengono indicate le modalità e l'indirizzo di posta elettronica a cui vanno indirizzate le richieste di accesso civico e di attivazione di potere sostituto.

L'Azienda entro 30 giorni, effettuata la verifica, procede alla pubblicazione nel sito del documento, dell'informazione o del dato richiesto e lo trasmette contestualmente al richiedente, ovvero comunica al medesimo l'avvenuta pubblicazione,indicando il collegamento ipertestuale a quanto richiesto.

Se il documento, l'informazione o il dato richiesti risultano già pubblicati nel rispetto della normativa vigente, l'Azienda indica al richiedente il relativo collegamento ipertestuale.

La richiesta di accesso civico comporta l'obbligo di segnalazione di cui all'art.43 comma 5.

L'ascolto attivo dei cittadini e degli stakeholder intemi ed esterni attivato da questa sezione potrà essere quantitativamente rilevato sul piano degli accessi, delle richieste, dell'utilità dei dati pubblicati con la possibilità di avere annualmente dati significativi di monitoraggio della funzione

L'analisi delle richieste di accesso ai dati, la tipologia e la frequenza potrà fornire all'Azienda il grado di interesse su determinate tipologie di informazione che, a seguito di valutazione, potranno trovare piena pubblicità nella logica dell'accessibilità totale.

� Limiti alla Trasparenza

L.’art. 4 del D. Lgs 33/2013 rubricato “Limiti alla Trasparenza” prevede che “gli obblighi di

pubblicazione dei dati personali diversi dai dati sensibili e dai dati giudiziari, di cui all'articolo 4,

comma 1, lettera d) ed e), del D. Lgs 30 giugno 2003, n. 196, comportano la possibilità di una

diffusione dei dati medesimi attraverso siti istituzionali, nonché il loro trattamento secondo

modalità che ne consentono la indicizzazione e la rintracciabilità tramite i motori di ricerca web

ed il loro riutilizzo nel rispetto dei principi sul trattamento dei dati personali”.

Le PP.AA. possono inoltre disporre la pubblicazione nel proprio sito istituzionale di dati, informazioni e documenti che non hanno l'obbligo di pubblicare ai sensi del presente decreto o sulla base di specifica previsione di legge o regolamento, fermi restando i limiti e le condizioni espressamente previsti da disposizioni di legge, procedendo alla anonimizzazione dei dati personali eventualmente presenti.

Nei casi in cui norme di legge o di regolamento prevedano la pubblicazione di atti o documenti, le PP.AA. provvedono a rendere non intelligibili i dati personali non pertinenti o,

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 12

se sensibili o giudiziari, non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della pubblicazione.

Le notizie concernenti lo svolgimento delle prestazioni di chiunque sia addetto a una funzione pubblica e la relativa valutazione sono rese accessibili dall'amministrazione di appartenenza.

Non sono invece ostensibili, se non nei casi previsti dalla legge, le notizie concernenti la natura

delle infermita' e degli impedimenti personali o familiari che causino l'astensione dal lavoro,

nonche' le componenti della valutazione o le notizie concernenti il rapporto di lavoro tra il

predetto dipendente e l'amministrazione, idonee a rivelare taluna delle informazioni di cui

all'articolo 4, comma 1, lettera d) del D. Lgs n. 196 del 2003.

Restano fermi i limiti alla diffusione e all'accesso delle informazioni di cui all'articolo 24, comma 1 e 6, della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modifiche, di tutti i dati di cui all'articolo 9 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, di quelli previsti dalla normativa europea in materia di tutela del segreto statistico e di quelli che siano espressamente qualificati come riservati dalla normativa nazionale ed europea in materia statistica, nonche' quelli relativi alla diffusione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.

Pertanto, anche alla luce dei recenti pronunciamenti del Garante per la Protezione dei Dati Personali, i soggetti che dovranno pubblicare – per gli ambiti di competenza - nelle sezioni e sottosezioni previsti dal Decreto dei dati sensibili, sono tenuti al rispetto dei principi generali in materia di privacy e di prestare altresì estrema attenzione a non violare il “diritto alla riservatezza” di eventuali soggetti terzi (cfr anche il provvedimento a carattere generale del 2/3/2011 ad oggetto “Linee guida in materia di trattamento di dati personali contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato da soggetti pubblici per finalità di pubblicazione e diffusione sul web - 2 marzo 2011”, il provvedimento del 7/03/2013 ad oggetto “Pubblicazione nel sito web istituzionale di un Comune di documenti contenenti dati sensibili idonei a rivelare lo stato di salute” e il provvedimento del 25/01/2012 ad oggetto “Linee guida in materia di trattamento di dati personali per finalità di pubblicazione e diffusione nei siti web esclusivamente dedicati alla salute”).

Per casi di particolare specificità come per esempio la pubblicazione dei dati di cui all’art. 27 del D. Lgs 33/2013 vi sono ulteriori specifiche raccomandazioni come si evince dall’art. 26, comma 4° che testualmente recita: “E' esclusa la pubblicazione dei dati identificativi delle

persone fisiche destinatarie dei provvedimenti di cui al presente articolo, qualora da tali dati sia

possibile ricavare informazioni relative allo stato di salute ovvero alla situazione di disagio

economico-sociale degli interessati”.

Si fa, inoltre, presente che qualora si manifestasse la necessità di inserire nel campo denominato “Denominazione impresa/ente/soggetto beneficiario” il dato di un soggetto per il quale si rendesse necessaria l’anonimizzazione dei dati che lo riguardano, di inserire la seguente dicitura: “Beneficiario non identificato ai sensi dell'art. 26 comma 4 D.Lgs. 33/2013”.

In tal modo viene pienamente salvaguardato il diritto alla riservatezza del soggetto terzo garantendo altresì la nuova esigenza di pubblicità imposta dalla Legge.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 13

Processo di attuazione del programma Il processo di formazione e di attuazione del Programma triennale si articola in un serie di fasi fra loro strettamente collegate in ognuna delle quali possono essere identificati i soggetti che vi partecipano, i loro ruoli e le loro attività . � Individuazione dei dirigenti responsabili della produzione, dell’aggiornamento,

della trasmissione e della pubblicazione dei Dati

La legge richiede alle amministrazioni di elaborare i Programmi per la Trasparenza e l’Integrità e richiede ai singoli dipendenti interessati di partecipare al processo di elaborazione e di attuare il Programma, secondo quanto previsto nei rispettivi ordinamenti. Questa partecipazione rientra tra i doveri d’ufficio dei dipendenti interessati.

Si tratta, ovviamente, in primo luogo dei dirigenti ai quali siano state affidate specifiche responsabilità, come il responsabile per la trasparenza, ma anche dei responsabili dei singoli uffici, ai quali spetta il compito di partecipare all’individuazione, all’elaborazione e alla pubblicazione delle informazioni sulle quali assicurare la trasparenza, nonché all’attuazione delle iniziative di loro competenza previste nel Programma.

Nel programma triennale ( allegato 1) si riporta la descrizione degli obblighi di pubblicazione vigenti (vedi D.Lgs. n. 33/2013 e delibera CiVIT n. 50/2013) con la relativa periodicità degli aggiornamenti dei dati e l’indicazione dei nominativi dei responsabili della produzione, dell’aggiornamento e trasmissione del dato e della pubblicazione.

� Articolazione del Programma Selezione dei dati da pubblicare

I dati pubblicati sul sito istituzionale ( www.ulss20.verona.it ) sono stati selezionati in ottemperanza alle prescrizioni di legge in materia di trasparenza (D.Lgs. n.33/2013) e delle indicazioni di cui alle delibere n.105/2010 e n. 2/2012 della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche -ora Autorità Nazionale Anticorruzione, così come aggiornate ed integrate dalla delibera n. 50/2013 della CiVIT (ora ANAC) stessa e, più in generale, al quadro normativo inerente gli obblighi di pubblicazione on line delle amministrazioni.

Tutti i documenti pubblicati dovranno riportare al loro interno fonte, data, periodo di riferimento o validità e l'oggetto al fine di garantire l’individuazione della natura dei dati e la validità degli stessi, anche se il contenuto informativo è reperito o letto al di fuori del contesto in cui è ospitato.

Ogni soggetto dell’Azienda, in qualità di “Fonte”, fornirà i documenti da pubblicare alla struttura competente in formato aperto e accessibile.

L’aggiornamento dei dati contenuti nella sezione "Amministrazione Trasparente" avverrà ogni qualvolta si rendano necessarie modifiche significative dei dati o pubblicazione di documenti urgenti.

Resta fermo che, nel caso di informazioni che contengono anche dati personali, devono essere rispettati i principi e le linee guida in materia di tutela della riservatezza secondo quanto già

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 14

indicato nella delibera n. 105/2010, paragrafi 3.1. e 3.2., e tenendo altresì conto della delibera del 2 marzo 2011 del Garante per la protezione dei dati personali “Linee guida in materia di trattamento di dati personali contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato da soggetti pubblici per finalità di pubblicazione e diffusione sul web”. Processo di pubblicazione dei dati

La trasparenza implica che tutti i dati resi pubblici possano essere utilizzati da parte degli interessati. Non è, infatti, sufficiente la pubblicazione di atti e documenti perché si realizzino obiettivi di trasparenza. Per l’usabilità dei dati, gli uffici dell’amministrazione devono curare la qualità della pubblicazione affinché i cittadini e gli possano accedere in modo agevole alle informazioni e ne possano comprendere il contenuto.

� I collegamenti con il Piano della Performance

La trasparenza rappresenta un profilo dinamico direttamente correlato al concetto di performance, pertanto, l’obbligo di pubblicazione dei dati ha lo scopo di assicurare la conoscenza dell’azione dell’ Azienda ULSS 20 di Verona tra tutti gli stakeholder allo scopo di instaurare una più consapevole partecipazione della collettività.

In tal senso, il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità si pone in relazione al ciclo di gestione della performance.

Il Piano della performance è lo strumento che dà avvio al ciclo di gestione della performance cosi come previsto dal Titolo II del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.

Per la sua redazione si fa riferimento alle prescrizioni ed agli indirizzi forniti dalla Commissione per la Valutazione, la trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche (CIVIT) con la delibera n. 112/2010 del 28 ottobre 2010.

Il Piano della performance (art. 10 c. 1 lett. a D.Lgs 27 ottobre 2009 n. 150) è il documento programmatico attraverso il quale, conformemente alle risorse assegnate e nel rispetto della programmazione sanitaria regionale e dei vincoli di bilancio, sono individuati gli obiettivi, gli indicatori, i risultati attesi, delle varie articolazioni organizzative dell’Azienda ULSS 20 di Verona.

Il Piano della performance definisce, inoltre, gli elementi fondamentali su cui si imposterà la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance.

Nel Piano vengono evidenziati tutti i passaggi logici atti a garantire “la qualità, la comprensibilità e l’attendibilità dei documenti di rappresentazione della performance”,secondo quanto previsto dall’art. 10 comma 1 del D.Lgs 150/2009.

Il Piano delle Performance viene sviluppato nel rispetto della normativa di riferimento, tenendo conto anche di quanto stabilito nel D.Lgs. 14 Marzo 2013 n. 33 in materia di trasparenza, collegandosi al presente Programma. Il Piano delle Performance conterrà il tema della trasparenza e dell'integrità quale macro obiettivo trasversale e permanente.

Il Piano delle Performance viene adottato entro il 31 gennaio di ogni anno; entro il 30 giugno l'Azienda adotta la "Relazione degli obiettivi" che evidenzia a consuntivo, con riferimento all'anno precedente i risultati organizzativi ed individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 15

Il Programma triennale della trasparenza, pertanto, si pone in relazione al ciclo di gestione della performance e deve di conseguenza consentire la piena conoscibilità di ogni componente del Piano e dello stato della sua attuazione.

Soprattutto a questi fini rileva la pubblicazione dei Piani e delle Relazioni sulla performance, dello stesso Programma triennale per ia trasparenza e l'integrità, nonché dei dati sull'organizzazione, sui procedimenti e sulla gestione delle risorse strumentali, sulla gestione dei servizi pubblici, sullo stato dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni e sulle buone prassi.

L'Azienda è impegnata a garantire la massima trasparenza in ogni fase del ciclo di gestione della performance.

� Collegamenti con il Piano Triennale Prevenzione e Corruzione

Al fine di avviare un processo di sensibilizzazione improntata al rispetto della legalità come richiesto dalla Legge n. 190/2012, l’Azienda ULSS 20 di Verona si è dotata di un Piano della Prevenzione alla corruzione che prevede, tra gli altri:

- meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;

- obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione;

- azioni di monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;

Le iniziative per la trasparenza e le iniziative per la legalità e la promozione della cultura dell’integrità

Le iniziative a sostegno della trasparenza, la legalità e la promozione della cultura dell’integrità dell’ULSS 20 saranno :

• attività di promozione e di diffusione dei contenuti del Programma e dei dati pubblicati in modo che tutti i dipendenti lo conoscano e prendano atto delle politiche aziendali sulla trasparenza

• inserire nel piano della formazione aziendale almeno un ciclo formativo diretto ai dipendenti, li modulo didattico dovrà tener conto sia delle finalità dell'azione sulla trasparenza, sia all'osservanza degli obblighi che dei sistemi di controllo

• ascolto degli stakeholder

• giornate della trasparenza;

� Attività di promozione, diffusione e formazione (del Programma triennale e dei

dati)

Le attività di promozione e di diffusione dei contenuti del Programma sono volte a favorire l’effettiva conoscenza e utilizzazione dei dati che le amministrazioni pubblicano e la partecipazione degli stakeholder interni ed esterni, secondo le linee guida indicate dalla Civit, alle iniziative per la trasparenza e l’integrità realizzate.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 16

Le iniziative volte a garantire la legalità e lo sviluppo della integrità sono orientate alla formazione del personale dell’ente allo scopo di far acquisire conoscenze e nozioni in grado di aiutare nell’identificazione delle aree sensibili e comportamenti a rischio.

Anche la pubblicazione sul sito del codice di comportamento dei pubblici dipendenti di cui al D.P.R n.62 del 16/04/2013, si inserisce nella logica dell’adempimento di un obbligo di trasparenza. Per quanto riguarda i Codici di Comportamento e i Codici Etici, il decreto prevede che il Programma triennale debba servire anche per promuovere la correttezza dei comportamenti dei pubblici funzionari e prevenire il malcostume.

Il Codice di Comportamento, unitamente al Codice Etico aziendale, deve orientare i comportamenti di tutto il personale, pertanto si dà atto dell’importanza ad essi attribuito attraverso la pubblicazione sul sito e la consegna dei documenti a tutti i neo assunti.

L’aggiornamento del piano, la sua progressiva implementazione, la formazione degli operatori, ecc. seguiranno lo sviluppo previsto per il Piano Triennale per la prevenzione della Corruzione. Si rimanda a quanto in esso programmato in considerazione del fatto che lo sviluppo delle azioni procederà in parallelo.

� Ascolto degli stakeholder L’Azienda rende liberamente consultabile il presente programma, le precedenti edizioni e tutti i suoi successivi aggiornamenti agli stakeholder interessati. Questi ultimi, sulla specifica tematica “trasparenza e integrità” sono coinvolti secondo tre differenti modalità di coinvolgimento:

- indiretto ed intrinseco: l’ Azienda sfrutta differenti canali per raccogliere le loro esigenze e feedback in termini di trasparenza e integrità. Tra questi, si ricordano: le segnalazioni pervenute tramite posta elettronica. Questa modalità di coinvolgimento è da ritenersi cruciale in quanto favorisce, nel tempo, anche l’individuazione di potenziali target di portatori di interesse non ancora considerati in forma strutturata;

- diretto: l’Azienda , attraverso la sezione “Amministrazione Trasparente”contenente tutti i dati, i link e le informazioni, l’azione amministrativa si manifesta in modo del tutto trasparente agli stakeholder. Le Giornate della Trasparenza contribuiscono al raggiungimento di un grado massimo di coinvolgimento degli stakeholder sul medesimo tema;

- partecipato: fondamentale è il ricorso a tavoli di lavoro,a livello locale, regionale, e nazionale, raccordo e coinvolgimento reciproco fra portatori di interesse per la costruzione di una roadmap tesa a misurare il livello di trasparenza da loro percepita, censire le iniziative e ricavarne l’ordine di priorità percepite ed aggiornare il programma triennale secondo gli obiettivi concordati.

� Giornate della Trasparenza

L’ULSS promuoverà coerentemente con le risorse organizzative e finanziarie disponibili, promuoverà l’organizzazione della “giornata della trasparenza”, nel corso delle quali verrà presentato il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità oltre alla presentazione del Piano della Performance e della relazione della performance, sono strumento di coinvolgimento degli stakeholders per la promozione e la valorizzazione della trasparenza.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 17

Rappresentano un momento di confronto e ascolto significativo in quanto consentono una maggiore partecipazione dei cittadini per migliorare le informazioni ed il coinvolgimento degli utenti al fine di ottimizzare la qualità dei servizi e il controllo sociale. Con cadenza almeno annuale sarà organizzata la “Giornata della Trasparenza”, quale iniziativa principale per diffondere i contenuti del P.T.T.I. e per la raccolta di nuove esigenze che dovessero emergere nel corso delle iniziative svolte.

� La Bussola della trasparenza

Uno strumento messo a disposizione dal Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione – Dipartimento della Funzione Pubblica per consentire a tutte le pubbliche amministrazioni e ai cittadini di utilizzare strumenti per l'analisi e il monitoraggio dei siti web istituzionali è la «Bussola della Trasparenza». Gli utenti possono utilizzare tale mezzo per verificare lo stato di attuazione del decreto 33/2013 (e quindi misurare il grado di attuazione della trasparenza) da parte dell’Azienda ULSS 20 di Verona. Lo strumento è pubblico, collegandosi all’indirizzo www.magellanopa.it/bussola chiunque può effettuare verifiche sui siti web delle pubbliche amministrazioni e inviare segnalazioni. Per rendere più immediata la possibilità di verifica da parte degli utenti, l’Azienda ULSS 20 di Verona rende direttamente raggiungibile la Bussola della trasparenza tramite link posto nel sito web aziendale.

� Posta Elettronica Certificata PEC

Tra gli adempimenti richiamati nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità rientra la previsione dell’utilizzo della Posta Elettronica Certificata, individuata come uno degli strumenti necessari per l’attuazione dei compiti di trasparenza. L’istituzione della PEC trova il suo fondamento normativo nelle disposizioni del Codice dell’Amministrazione Digitale, introdotto dal D. lgs. del 7/3/2005, n. 82, art. 6, c.1, e successivamente integrate dal decreto legge n. 185/2008, articoli 16, comma 10, e 16-bis, comma 5, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 28 gennaio 2009, e dalla legge n. 69 del 18/06/2009, articolo 34, comma 1, nonché dal D. lgs 30/12/2010, n. 235, che, a norma dell’art. 33 della L. 18/06/2009, n. 69, ha apportato modifiche e integrazioni al suddetto Codice dell’Amministrazione Digitale.

L’ ULSS 20 di Verona è dotata di caselle istituzionali di posta elettronica certificata.

L’area dedicata alle PEC è presente nella homepage del sito istituzionale in conformità alle previsioni di legge (art. 34 L. 69/2009).

Il servizio PEC garantisce l’avvenuta trasmissione e l’avvenuta consegna di un documento informatico, fornendo al messaggio di posta certificata lo stesso valore legale della tradizionale raccomandata con ricevuta di ritorno, ma solo nel caso in cui sia il mittente. Sono comunque esclusi dalla procedura di accettazione da PEC tutti i documenti che per disposizione di norma (regolamenti, bandi e avvisi), debbano pervenire nella forma cartacea tradizionale, come ad esempio le offerte di gara in busta chiusa. Monitoraggio Interno

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 18

Il Programma richiede una attività di monitoraggio periodico sia da parte dei soggetti interni all’amministrazione che da parte dell’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) secondo le modalità indicate dall’allegato 4 delle “Linee guida Civit” (Delib. Civit n.50/2013).

Il monitoraggio “interno” all’amministrazione può avvenire anche in seno al più volte citato Gruppo di Lavoro; i suoi componenti si occupano del monitoraggio della tempestività degli aggiornamenti, del grado di coerenza delle attività condotte rispetto a quanto previsto dalla normativa nazionale in tema di trasparenza e lotta alla corruzione, dell’attuazione di tutte le misure indicate nel presente Programma etc.

I risultati del monitoraggio e presidio continui svolti dal Gruppo di Lavoro sono quindi esposti e condivisi periodicamente dal Dirigente responsabile della Trasparenza durante gli incontri di Coordinamento dei Dipartimenti dell’Ente.

Al monitoraggio continuo degli adempimenti, è legata la pubblicazione a cadenza semestrale dello Stato di Attuazione del presente programma nell’apposita sezione del portale Aziendale. Lo Stato di attuazione rappresenta lo stato di avanzamento periodico degli adempimenti previsti dal Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità. Audit dell’Organismo Indipendente di Valutazione L’OIV promuove e assicura lo svolgimento degli obblighi di trasparenza secondo la scheda standard predisposta dalla Civit (ora ANAC) per il monitoraggio di primo livello degli OIV.

I risultati dei controlli confluiscono nella Relazione annuale che l’OIV deve presentare agli organi politico-amministrativi dell’amministrazione. L’audit svolto dall’OIV è funzionale anche all’individuazione di inadempimenti che possono dar luogo alla responsabilità prevista dall’art. 11 comma 9 del D.lgs. 150 del 2009. CCCRRROOONNNOOOPPPRRROOOGGGRRRAAAMMMMMMAAA AAAGGGGGGIIIOOORRRNNNAAAMMMEEENNNTTTOOO 222000111555

AZIONI STRUTTURE TEMPISTICA Pubblicazione sul sito internet Aziendale del Programma per la Trasparenza l’integrità - Aggiornamento 2016-2018-

R.P.C. 31 gennaio 2016

Approvazione del Piano della Performance S.C. Controllo di Gestione

31 gennaio 2016

Comunicazione ai Direttori/Dirigenti/Referenti Aziendali del Programma per la Trasparenza e Integrità – Aggiornamento 2016-2018

R.P.C. 20 febbraio 2016

Predisposizione schede monitoraggio adempimenti di pubblicazione

R.P.C. 31 marzo 2016

Attuazione di un sistema informatizzato automatico di inserimento dati

S.C.Sistemi Informativi e R.P.C.

30 novembre 2016

Formazione interna in termini di Trasparenza S.S. Formazione e R.P.C.

30 novembre 2016

Adozione di comunicazioni adeguate con gli stakeholders e gli utenti (Giornata della Trasparenza)

R.P.C. e Strutture aziendali interessate

30 dicembre 2016

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

U.L.S.S. 20 VERONA | Programma Triennale Trasparenza ed Integrità 2016-2018 19

In allegato viene inserita la tabella (Allegato 1) degli adempimenti propri dell'albero

della trasparenza di cui all'Allegato del Decreto Legislativo n.33/2013, suddivisi per

Strutture responsabili del dato e della pubblicazione dello stesso.

Disposizioni finali

Il presente Programma triennale per la trasparenza e l’integrità sarà soggetto a successivi aggiornamenti e integrazioni, anche sulla base di eventuali nuovi obblighi di pubblicazione e/o di aggiornamento delle normative.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Programma per la

Trasparenza e l'Integrità

Art. 10, c. 8, lett. a), d.lgs. n.

33/2013

Programma per la Trasparenza e

l'Integrità

Responsabile della Trasparenza

(Servizio Affari Generali) SAG

Programma triennale per la trasparenza e l'integrità e relativo stato di attuazione (art. 10, cc. 1, 2, 3, d.lgs.

33/2013)

Annuale

(art. 10, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 gennaio ogni anno

Attestazioni OIV o struttura

analoga

Art. 14, c. 4, lett. g), d.lgs. n.

150/2009Attestazioni OIV o struttura analoga

Responsabile della Trasparenza

(Servizio Affari Generali) SAGAttestazione dell'OIV o di altra struttura analoga nell'assolvimento degli obblighi di pubblicazione

Annuale e in relazione a

delibere CiVITaggiornamento annuale

Riferimenti normativi su organizzazione

e attività

Responsabile della Trasparenza

(Servizio Affari Generali) SAG

Servizio Legale (SLGL)

Riferimenti normativi con i relativi link alle norme di legge statale pubblicate nella banca dati

"Normattiva" che regolano l'istituzione, l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Atti amministrativi generali Strutture Aziendali interessate

Direttive, circolari, programmi, istruzioni e ogni atto che dispone in generale sulla organizzazione, sulle

funzioni, sugli obiettivi, sui procedimenti, ovvero nei quali si determina l'interpretazione di norme

giuridiche che riguardano o dettano disposizioni per l'applicazione di esse

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 12, c. 2, d.lgs. n. 33/2013 Statuti e leggi regionali Strutture Aziendali interessateEstremi e testi ufficiali aggiornati degli Statuti e delle norme di legge regionali, che regolano le funzioni,

l'organizzazione e lo svolgimento delle attività di competenza dell'amministrazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 55, c. 2, d.lgs. n. 165/2001

Art. 12, c. 1, d.lgs. n. 33/2013Codice disciplinare e codice di condotta

U.O.S. Servizio Legale (SLGL)e

Responsabile della Prevenzione della

Corruzione(Servizio Affari Generali)

SAG

Codice disciplinare, recante l'indicazione delle infrazioni del codice disciplinare e relative sanzioni

(pubblicazione on line in alternativa all'affissione in luogo accessibile a tutti - art. 7, l. n. 300/1970)

Codice di condotta inteso quale codice di comportamento

Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 34, d.lgs. n. 33/2013 Oneri informativi per cittadini e imprese

Regolamenti ministeriali o interministeriali, provvedimenti amministrativi di carattere generale adottati

dalle amministrazioni dello stato per regolare esercizi di poteri autorizza tori, concessori o certificatori,

nonché l’accesso ai servizi pubblici ovvero la concessione di benefici con allegato elenco di tutti gli oneri

informativi gravanti sui cittadini e sulle imprese introdotti e eliminati con i medesimi atti

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

Art. 12, c. 1-bis, d.lgs. n.

33/2013 Scadenzario obblighi amministrativi ______________ Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie ______________

Art. 37, c. 3, d.l. n. 69/2013 Burocrazia zero ______________Casi in cui il rilascio delle autorizzazioni di competenza è sostituito da una comunicazione dell’interessato.

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie______________

Art. 37, c. 3-bis, d.l. n. 69/2013 Attività soggette a controllo ______________ Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie ______________

Organi di indirizzo politico-

amministrativoArt. 13, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/2013

Organi di indirizzo politico-

amministrativo ______________

In questa sezione sono pubblicati i dati, le informazioni e i documenti relativi a:Organi di indirizzo

politico e di amministrazione e gestione, con l'indicazione delle rispettive competenze ______________

Sanzioni per mancata

comunicazione dei datiArt. 47, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Sanzioni per mancata comunicazione dei

dati______________

In questa sezione sono pubblicati i dati, le informazioni e i documenti relativi a:Provvedimenti di

erogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie a carico del responsabile della mancata comunicazione

per la mancata o incompleta comunicazione dei dati concernenti la situazione patrimoniale complessiva del

titolare dell'incarico (di organo di indirizzo politico) al momento dell'assunzione della carica, la titolarità di

imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado di parentela,

nonché tutti i compensi cui dà diritto l'assunzione della carica.

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

Rendiconti gruppi consiliari

regionali/provincialiArt. 28, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Rendiconti gruppi consiliari

regionali/provinciali______________

In questa sezione sono pubblicati i dati, le informazioni e i documenti relativi a:

Rendiconti di esercizio annuale dei gruppi consiliari regionali e provinciali, con evidenza delle risorse

trasferite o assegnate a ciascun gruppo, con indicazione del titolo di trasferimento e dell'impiego delle

risorse utilizzate.

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

Art. 13, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013Articolazione degli uffici

UOC Gestione Risorse Umane

(SGRU)Articolazione degli uffici

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 13, c. 1, lett. c), d.lgs. n.

33/2013

Illustrazione in forma semplificata, ai fini della piena accessibilità e comprensibilità dei dati,

dell'organizzazione dell'amministrazione, mediante l'organigramma o analoghe rappresentazioni grafiche

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 13, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013Competenze e risorse a disposizione di ciascun ufficio, anche di livello dirigenziale non generale

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 13, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013Nomi dei dirigenti responsabili dei singoli uffici

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Telefono e posta elettronicaArt. 13, c. 1, lett. d), d.lgs. n.

33/2013Telefono e posta elettronica

UOC Servizio Informativo ed

Informatico (SII)

Dipartimento Area Tecnica e

Provveditorato (DATP)

UOC Affari Generali (SAG)

Elenco completo dei numeri di telefono e delle caselle di posta elettronica istituzionali e delle caselle di

posta elettronica certificata dedicate, cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta inerente i

compiti istituzionali

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

UOC Gestione Risorse Umane

(SGRU)

Oneri informativi per

cittadini e imprese

Disposizioni

generali

Burocrazia zero

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Disposizioni generali”

Art. 12, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Articolazione degli uffici

Atti generali

Organigramma

(da pubblicare sotto forma di

organigramma, in modo tale che a

ciascun ufficio sia assegnato un link ad

una pagina contenente tutte le

informazioni previste dalla norma)

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Organizzazione”

Organizzazione

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Art. 15, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Estremi degli atti di conferimento di incarichi di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni a

qualsiasi titolo (compresi quelli affidati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa) per i

quali è previsto un compenso con indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e

dell'ammontare erogato

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Per ciascun titolare di incarico:

Art. 10, c. 8, lett. d), d.lgs. n.

33/2013

Art. 15, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013

1) curriculum, redatto in conformità al vigente modello europeo

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 15, c. 1, lett. d), d.lgs. n.

33/2013

2) compensi comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, di consulenza o di collaborazione

(compresi quelli affidati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa), con specifica evidenza

delle eventuali componenti variabili o legate alla valutazione del risultato

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 15, c. 1, lett. c), d.lgs. n.

33/20133) dati relativi allo svolgimento di incarichi o alla titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o

finanziati dalla pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 15, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Art. 53, c. 14, d.lgs. n. 165/2001

Tabelle relative agli elenchi dei consulenti con indicazione di oggetto, durata e compenso dell'incarico

(comunicate alla Funzione pubblica)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 53, c. 14, d.lgs. n. 165/2001 Attestazione dell'avvenuta verifica dell'insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse Tempestivo aggiornamento continuo

Incarichi amministrativi di

vertice

(Segretario generale, Capo

Dipartimento, Direttore

generale o posizioni

assimilate)

Art. 15, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/2013

Incarichi amministrativi di vertice

(da pubblicare in tabelle)

______________Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

SSN - Bandi e avvisi

UOC Affari Generali (SAG) e UOC

Servizio Gestione Risorse Umane

(SGRU)

Bandi e avvisi di selezione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento alla nomina

SSN - Procedure selettive

UOC Affari Generali (SAG) e UOC

Servizio Gestione Risorse Umane

(SGRU)

Informazioni e dati concernenti le procedure di conferimento degli incarichi di direttore generale, direttore

sanitario e direttore amministrativo

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento alla nomina

Estremi ed atti di conferimento di incarichi amministrativi di vertice a soggetti dipendenti della pubblica

amministrazione (NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto

pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento alla nomina

Estremi ed atti di conferimento di incarichi amministrativi di vertice a soggetti estranei alla pubblica

amministrazione con indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare

erogato (NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento alla nomina

Per ciascun titolare di incarico:

1) curriculum vitaeTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento alla nomina

2) compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, con specifica evidenza delle eventuali

componenti variabili o legate alla valutazione del risultato, e a incarichi di consulenza e collaborazione da

parte dell'amministrazione di appartenenza o di altro soggetto

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento alla nomina

3) dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o

finanziati dalla pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali (comprese le

prestazioni svolte in regime intramurario), e relativi compensi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento alla nomina

Art. 20, c. 3, d.lgs. n. 39/2013 4) dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incaricoTempestivo

(art. 20, c. 1, d.lgs. n.

39/2013)

aggiornamento alla nomina

Art. 20, c. 3, d.lgs. n. 39/2013 5) dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico

Annuale

(art. 20, c. 2, d.lgs. n.

39/2013)

aggiornamneto annulae

Art. 15, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/2013

Estremi degli atti di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti dipendenti della pubblica

amministrazione (NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto

pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 15, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Estremi degli atti di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti estranei alla pubblica amministrazione

con indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato (NB: sono da

includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Per ciascun titolare di incarico:

Art. 10, c. 8, lett. d), d.lgs. n.

33/2013

Art. 15, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013

1) Curriculum, redatto in conformità al vigente modello europeo

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

UOC Servizio professionisti in

convenzione (SPC)

UOSD Organizzazione, sviluppo e

formazione delle risorse umane

(SOSF)

U.O.C. Servizio Tecnico (STN),

U.O.C. Servizio Contratti e LL.

PP.(SCLP), U.O.S. Servizio

Legale(SLGL),

Dip.to Funzionale Dipendenze (DFDD)

e

tutte le Strutture Aziendali interessate

ad affidamento di consulenze e

collaborazioni

U.O.C. Servizio Economico

Finanziario (SEF),

UOC Affari Generali (SAG) e UOC

Servizio Gestione Risorse Umane

(SGRU)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

Dirigenti

(da pubblicare in tabelle)

Consulenti e

collaboratori

Personale

Dirigenti

(dirigenti non generali)

Incarichi amministrativi di

vertice

(Direttore generale,

Direttore sanitario, Direttore

amministrativo)

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Consulenti e

Collaboratori

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Personale”

SSN- Incarichi amministrativi di vertice

(da pubblicare in tabelle)

Art. 41, c. 3, d.lgs. n. 33/2013

Art. 41, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Consulenti e collaboratori

(da pubblicare in tabelle)

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Art. 15, c. 1, lett. d), d.lgs. n.

33/2013

2) compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, con specifica evidenza delle eventuali

componenti variabili o legate alla valutazione del risultato, e a incarichi di consulenza e collaborazione da

parte dell'amministrazione di appartenenza o di altro soggetto

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 15, c. 1, lett. c), d.lgs. n.

33/20133) dati relativi allo svolgimento di incarichi o alla titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o

finanziati dalla pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali, e relativi compensi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 20, c. 3, d.lgs. n. 39/2013 4) dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico

Tempestivo

(art. 20, c. 1, d.lgs. n.

39/2013)

aggiornamento continuo

Art. 20, c. 3, d.lgs. n. 39/2013 5) dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico

Annuale

(art. 20, c. 2, d.lgs. n.

39/2013)

aggiornamento annuale

Art. 15, c. 5, d.lgs. n. 33/2013Elenco posizioni dirigenziali

discrezionali

Elenco delle posizioni dirigenziali, integrato dai relativi titoli e curricula, attribuite a persone, anche

esterne alle pubbliche amministrazioni, individuate discrezionalmente dall'organo di indirizzo politico

senza procedure pubbliche di selezione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 19, c. 1-bis, d.lgs. n.

165/2001Posti di funzione disponibili

Numero e tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica e relativi

criteri di sceltaTempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 7, d.p.r. n. 108/2004 Ruolo dirigenti Ruolo dei dirigenti nelle amministrazioni dello Stato Annuale aggiornamento continuo

Bandi e avvisi di selezione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Informazioni e dati concernenti le procedure di conferimento degli incarichi di responsabile di dipartimento

e di strutture semplici e complesse

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Estremi ed atti di conferimento di incarichi dirigenziali di responsabile dipartimento e di strutture semplici

e complesse a soggetti dipendenti della pubblica amministrazione (NB: sono da includersi sia i dirigenti

contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Estremi ed atti di conferimento di incarichi dirigenziali di responsabile di dipartimento e di

strutturesemplici e complesse a soggetti estranei alla pubblica amministrazione con indicazione dei soggetti

percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato (NB: sono da includersi sia i dirigenti

contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Per ciascun titolare di incarico di responsabile di dipartimento e di struttura complessa:

1) curriculum vitae

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

2) compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, con specifica evidenza delle eventuali

componenti variabili o legate alla valutazione del risultato, e a incarichi di consulenza e collaborazione da

parte dell'amministrazione di appartenenza o di altro soggetto

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

3) dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o

finanziati dalla pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali (comprese le

prestazioni svolte in regime intramurario), e relativi compensi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Posizioni organizzativeArt. 10, c. 8, lett. d), d.lgs. n.

33/2013Posizioni organizzative

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)Curricula dei titolari di posizioni organizzative redatti in conformità al vigente modello europeo

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 16, c. 1, d.lgs. n. 33/2013 Conto annuale del personale

Conto annuale del personale e relative spese sostenute, nell'ambito del quale sono rappresentati i dati

relativi alla dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo, con

l'indicazione della distribuzione tra le diverse qualifiche e aree professionali, con particolare riguardo al

personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Annuale

(art. 16, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

Art. 16, c. 2, d.lgs. n. 33/2013 Costo personale tempo indeterminato

Costo complessivo del personale a tempo indeterminato in servizio, articolato per aree professionali, con

particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo

politico

Annuale

(art. 16, c. 2, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

Art. 17, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Personale non a tempo indeterminato

(da pubblicare in tabelle)

Personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato ed elenco dei titolari dei contratti a tempo

determinato, con l'indicazione delle diverse tipologie di rapporto, della distribuzione di questo personale tra

le diverse qualifiche e aree professionali, ivi compreso il personale assegnato agli uffici di diretta

collaborazione con gli organi di indirizzo politico

Annuale

(art. 17, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

Art. 17, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Costo del personale non a tempo

indeterminato

(da pubblicare in tabelle)

Costo complessivo del personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, articolato per aree

professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli

organi di indirizzo politico

Trimestrale

(art. 17, c. 2, d.lgs. n.

33/2013)

31 marzo/30 giugno/30

settembre/31 dicembre

Tassi di assenza Art. 16, c. 3, d.lgs. n. 33/2013

Tassi di assenza

(da pubblicare in tabelle)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)Tassi di assenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale

Trimestrale

(art. 16, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

31 marzo/30 giugno/30

settembre/31 dicembre

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

Personale non a tempo

indeterminato

Dirigenti

(da pubblicare in tabelle)

Personale

Dirigenti (Responsabili di

Dipartimento e Responsabili

di strutture semplici e

complesse)

Dirigenti

(dirigenti non generali)

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Personale”

Art. 41, c. 3, d.lgs. n. 33/2013

Dotazione organica

SSN - Dirigenti

(da pubblicare in tabelle)

Art. 41, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Incarichi conferiti e

autorizzati ai dipendenti

(dirigenti e non dirigenti)

Art. 18, d.lgs. n. 33/2013

Art. 53, c. 14, d.lgs. n. 165/2001

Incarichi conferiti e autorizzati ai

dipendenti (dirigenti e non dirigenti)

(da pubblicare in tabelle)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU) Umane UOSD

Organizzazione, sviluppo e formazione

delle risorse umaneUOSD

Organizzazione, sviluppo e formazione

delle risorse umane (SOSF)

Elenco degli incarichi conferiti o autorizzati a ciascun dipendente (dirigente e non dirigente), con

l'indicazione dell'oggetto, della durata e del compenso spettante per ogni incarico

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Contrattazione collettivaArt. 21, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Art. 47, c. 8, d.lgs. n. 165/2001Contrattazione collettiva

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

Riferimenti necessari per la consultazione dei contratti e accordi collettivi nazionali ed eventuali

interpretazioni autentiche

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 21, c. 2, d.lgs. n. 33/2013 Contratti integrativi

Contratti integrativi stipulati, con la relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa certificate dagli

organi di controllo (collegio dei revisori dei conti, collegio sindacale, uffici centrali di bilancio o analoghi

organi previsti dai rispettivi ordinamenti)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 21, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Art. 55, c. 4,d.lgs. n. 150/2009Costi contratti integrativi

Specifiche informazioni sui costi della contrattazione integrativa, certificate dagli organi di controllo

interno, trasmesse al Ministero dell'Economia e delle finanze, che predispone, allo scopo, uno specifico

modello di rilevazione, d'intesa con la Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri -

Dipartimento della funzione pubblica

Annuale

(art. 55, c. 4, d.lgs. n.

150/2009)

31 dicembre ogni anno

Art. 10, c. 8, lett. c), d.lgs. n.

33/2013Nominativi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

alla nomina

Art. 10, c. 8, lett. c), d.lgs. n.

33/2013Curricula

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

alla nomina

Par. 14.2, delib. CiVIT n.

12/2013Compensi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

alla nomina

Art. 19, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Bandi di concorso

(da pubblicare in tabelle)

Bandi di concorso per il reclutamento, a qualsiasi titolo, di personale presso l'amministrazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 19, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Elenco dei bandi espletati

(da pubblicare in tabelle)

Elenco dei bandi in corso e dei bandi espletati nel corso dell'ultimo triennio con l'indicazione, per ciascuno

di essi, del numero dei dipendenti assunti e delle spese effettuate

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera

Per ciascuno dei provvedimenti:

1) oggetto

2) eventuale spesa prevista

3) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento

Sistema di misurazione e

valutazione della

Performance

Par. 1, delib. CiVIT n. 104/2010Sistema di misurazione e valutazione

della Performance

Organismo di Valutazione Aziendale

(SAG)Sistema di misurazione e valutazione della Performance (art. 7, d.lgs. n. 150/2009) Tempestivo 31 gennaio ogni anno

Piano della PerformancePiano della Performance/Piano esecutivo

di gestione

U.O.C. Servizio controllo di gestione

(SCG)

Piano della Performance (art. 10, d.lgs. 150/2009)

Piano esecutivo di gestione (per gli enti locali) (art. 169, c. 3-bis, d.lgs. n. 267/2000)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

31 gennaio ogni anno

Relazione sulla Performance Relazione sulla PerformanceU.O.C. Servizio controllo di gestione

(SCG)Relazione sulla Performance (art. 10, d.lgs. 150/2009)

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno ogni anno

Documento dell'OIV di

validazione della Relazione

sulla Performance

Par. 2.1, delib. CiVIT n. 6/2012Documento OIV di validazione della

Relazione sulla Performance

Organismo di Valutazione Aziendale

(SAG)

Documento dell'OIV di validazione della Relazione sulla Performance (art. 14, c. 4, lett. c), d.lgs. n.

150/2009)Tempestivo 30 giugno ogni anno

Relazione dell'OIV sul

funzionamento complessivo

del Sistema di valutazione,

trasparenza e integrità dei

controlli interni

Par. 4, delib. CiVIT n. 23/2013Relazione OIV sul funzionamento del

Sistema______________

Relazione dell'OIV sul funzionamento complessivo del Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei

controlli interni (art. 14, c. 4, lett. a), d.lgs. n. 150/2009).

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

Ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Ammontare dei premi effettivamente distribuiti

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Entità del premio mediamente conseguibile dal personale dirigenziale e non dirigenziale

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU) Umane UOC Servizio

professionisti in convenzione (SPC)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

Art. 20, c. 1, d.lgs. n. 33/2013Ammontare complessivo dei

premi

OIV

Dati relativi ai premi

Personale

Bandi di concorso

Tempestivo

Dati relativi alle procedure selettive

(da pubblicare in tabelle)

Performance

Ammontare complessivo dei premi

(da pubblicare in tabelle)

Dati relativi ai premi

(da pubblicare in tabelle)

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)Bandi di concorso

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Personale”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Bandi di concorso

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Perfomance

Art. 23, cc. 1 e 2, d.lgs. n.

33/2013

Art. 1, c. 16, lett. d), l. n.

190/2012

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

Contrattazione integrativa

Art. 20, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Art. 10, c. 8, lett. b), d.lgs. n.

33/2013

OIV

(da pubblicare in tabelle)

aggiornamento continuo

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Distribuzione del trattamento accessorio, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività

utilizzato nella distribuzione dei premi e degli incentivi

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Grado di differenziazione dell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendentiTempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Benessere organizzativo Art. 20, c. 3, d.lgs. n. 33/2013 Benessere organizzativoU.O.C. Qualità e sicurezza prestazioni

(SQSP)Livelli di benessere organizzativo

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Enti pubblici vigilati

Art. 22, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/2013

Enti pubblici vigilati

(da pubblicare in tabelle)

______________

In questa sezione sono pubblicati i dati, le informazioni e i documenti relativi a:

Elenco degli enti pubblici, comunque denominati, istituiti, vigilati e finanziati dall’amministrazione ovvero

per i quali l’amministrazione abbia il potere di nomina degli amministratori dell’ente, con l’elencazione

delle funzioni attribuite e delle attività svolte in favore dell’amministrazione o delle attività di servizio

pubblico affidate.

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

Art. 22, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013

Elenco delle società di cui l'amministrazione detiene direttamente quote di partecipazione anche

minoritaria, con l'indicazione dell'entità, delle funzioni attribuite e delle attività svolte in favore

dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate, ad esclusione delle società partecipate da

amministrazioni pubbliche, quotate in mercati regolamentati e loro controllate (ex art. 22, c. 6, d.lgs. n.

33/2013)

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

Per ciascuna delle società:

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

1) ragione sociale

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

2) misura dell'eventuale partecipazione dell'amministrazione

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

3) durata dell'impegno

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo e trattamento economico

complessivo a ciascuno di essi spettante

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

7) incarichi di amministratore della società e relativo trattamento economico complessivo

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

Art. 22, c. 3, d.lgs. n. 33/2013

Collegamento con i siti istituzionali delle società partecipate nei quali sono pubblicati i dati relativi ai

componenti degli organi di indirizzo politico e ai soggetti titolari di incarichi dirigenziali, di collaborazione

o consulenza

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

Art. 22, c. 1, lett. c), d.lgs. n.

33/2013

Art. 22, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Art. 20, c. 3, d.lgs. n. 39/2013

Art. 20, c. 3, d.lgs. n. 39/2013

Art. 22, c. 3, d.lgs. n. 33/2013

Rappresentazione graficaArt. 22, c. 1, lett. d), d.lgs. n.

33/2013Rappresentazione grafica

UOC Servizio Economico -

Finanziario(SEF)

Una o più rappresentazioni grafiche che evidenziano i rapporti tra l'amministrazione e gli enti pubblici

vigilati, le società partecipate, gli enti di diritto privato controllati

Annuale

(art. 22, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

Enti controllati

Dati relativi ai premi

Art. 22, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Società partecipate

(da pubblicare in tabelle)

Società partecipate

Performance

Dati relativi ai premi

(da pubblicare in tabelle)

Enti di diritto privato

controllati

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Perfomance

UOC Servizio Gestione Risorse

Umane (SGRU)

U.O.C Servizio Economico –

Finanziario (SEF) e U.O.S. Servizio

Legale(SLGL)

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Enti Controllati

Art. 20, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Enti di diritto privato controllati

(da pubblicare in tabelle)

______________

In questa sezione sono pubblicati i dati, le informazioni e i documenti relativi a:

Elenco degli enti di diritto privato, comunque denominati, incontrollo dell’amministrazione, con

l’indicazione delle funzioni attribuite e delle attività svolte in favore dell’amministrazione o delle attività di

servizio pubblico affidate.

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Dati aggregati attività

amministrativaArt. 24, c. 1, d.lgs. n. 33/2013 Dati aggregati attività amministrativa ______________

Dati relativi alla attività amministrativa, in forma aggregata, per settori di attività, per competenza degli

organi e degli uffici, per tipologia di procedimenti .

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

Per ciascuna tipologia di procedimento:

Art. 35, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/20131) breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i riferimenti normativi utili

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/20132) unità organizzative responsabili dell'istruttoria

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. c), d.lgs. n.

33/2013

3) nome del responsabile del procedimento, unitamente ai recapiti telefonici e alla casella di posta

elettronica istituzionale

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. c), d.lgs. n.

33/2013

4) ove diverso, l'ufficio competente all'adozione del provvedimento finale, con l'indicazione del nome del

responsabile dell'ufficio unitamente ai rispettivi recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica

istituzionale

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. e), d.lgs. n.

33/2013

5) modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni relative ai procedimenti in corso

che li riguardino

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. f), d.lgs. n.

33/2013

6) termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione con l'adozione di un

provvedimento espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. g), d.lgs. n.

33/2013

7) procedimenti per i quali il provvedimento dell'amministrazione può essere sostituito da una

dichiarazione dell'interessato ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio-assenso

dell'amministrazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. h), d.lgs. n.

33/2013

8) strumenti di tutela amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato,

nel corso del procedimento nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del

provvedimento oltre il termine predeterminato per la sua conclusione e i modi per attivarli

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. i), d.lgs. n.

33/20139) link di accesso al servizio on line, ove sia già disponibile in rete, o tempi previsti per la sua attivazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. l), d.lgs. n.

33/2013

10) modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con i codici IBAN identificativi del

conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti

possono effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto

corrente postale sul quale i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale,

nonchè i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. m), d.lgs. n.

33/2013

11) nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo, nonchè modalità per

attivare tale potere, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. n), d.lgs. n.

33/2013

12) risultati delle indagini di customer satisfaction condotte sulla qualità dei servizi erogati attraverso

diversi canali, con il relativo andamento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Per i procedimenti ad istanza di parte:

Art. 35, c. 1, lett. d), d.lgs. n.

33/2013

1) atti e documenti da allegare all'istanza e modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le

autocertificazioni

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 1, lett. d), d.lgs. n.

33/2013

2) uffici ai quali rivolgersi per informazioni, orari e modalità di accesso con indicazione degli indirizzi,

recapiti telefonici e caselle di posta elettronica istituzionale a cui presentare le istanze

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Per ciascun procedimento di autorizzazione o concessione:

Art. 23, d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, cc. 15 e 16, l. n. 190/20121) contenuto

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 23, d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, cc. 15 e 16, l. n. 190/20122) oggetto

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 23, d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, cc. 15 e 16, l. n. 190/20123) eventuale spesa prevista

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 23, d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, cc. 15 e 16, l. n. 190/2012

4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento con indicazione

del responsabile del procedimento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Attività e

procedimenti

Tipologie di procedimento

(da pubblicare in tabelle)

Le strutture aziendali interessate

Le strutture aziendali interessate

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Attività e procedimenti”

Tipologie di procedimento

Singoli procedimenti di autorizzazione e

concessione

(da pubblicare in tabelle)

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Art. 2, c. 9-bis, l. n. 241/1990Per ciascun procedimento nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo per la

conclusione del procedimentoTempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 29, l. n. 190/2012Indirizzo di posta elettronica certificata a cui il cittadino possa trasmettere istanze e ricevere informazioni

circa i provvedimenti e i procedimenti amministrativi che lo riguardanoTempestivo aggiornamento continuo

Monitoraggio tempi

procedimentali

Art. 24, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, c. 28, l. n. 190/2012Monitoraggio tempi procedimentali Le strutture aziendali interessate Risultati del monitoraggio periodico concernente il rispetto dei tempi procedimentali

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

La prima pubblicazione

decorre dal termine di sei

mesi dall'entrata in vigore

del decreto

30 giugno/31dicembre

Recapiti dell'ufficio responsabile

Recapiti telefonici e casella di posta elettronica istituzionale dell'ufficio responsabile per le attività volte a

gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto degli stessi da parte delle

amministrazioni procedenti all'acquisizione d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle

dichiarazioni sostitutive

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Convenzioni-quadroConvenzioni-quadro volte a disciplinare le modalità di accesso ai dati da parte delle amministrazioni

procedenti all'acquisizione d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Modalità per l'acquisizione d'ufficio dei

datiUlteriori modalità per la tempestiva acquisizione d'ufficio dei dati

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Modalità per lo svolgimento dei controlliUlteriori modalità per lo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive da parte delle

amministrazioni procedenti

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 23, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di:

autorizzazione o concessione; scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche

con riferimento alla modalità di selezione prescelta; concorsi e prove selettive per l'assunzione del

personale e progressioni di carriera; accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre

amministrazioni pubbliche.

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

Per ciascuno dei provvedimenti:

1) contenuto

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

2) oggetto

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

3) eventuale spesa prevista

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimentoSemestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

Art. 23, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di:

autorizzazione o concessione; scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche

con riferimento alla modalità di selezione prescelta; concorsi e prove selettive per l'assunzione del

personale e progressioni di carriera; accordi stipulati dall'amministrazione con soggetti privati o con altre

amministrazioni pubbliche.

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

Per ciascuno dei provvedimenti:

1) contenuto

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

2) oggetto

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

3) eventuale spesa prevista

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento

Semestrale

(art. 23, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno/31dicembre

Art. 25, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/2013Tipologie di controllo

Elenco delle tipologie di controllo a cui sono assoggettate le imprese in ragione della dimensione e del

settore di attività, con l'indicazione per ciascuna di esse dei criteri e delle relative modalità di svolgimento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 25, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013Obblighi e adempimenti

Elenco degli obblighi e degli adempimenti oggetto delle attività di controllo che le imprese sono tenute a

rispettare per ottemperare alle disposizioni normative

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 35, c. 3, d.lgs. n. 33/2013

Attività e

procedimenti

Dichiarazioni sostitutive e

acquisizione d'ufficio dei

dati

Provvedimenti

Provvedimenti organi

indirizzo politico

Art. 23, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Art. 23, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Provvedimenti dirigenti

amministrativi

Le strutture aziendali interessate

Dipartimento di Prevenzione

(SPISAL, SIAN, SISP, SVA/C, SVB)

e

U.O.C. Qualità e sicurezza

prestazioni(SQSP)

Controlli sulle

imprese

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Controlli sulle imprese”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Attività e procedimenti”

Le strutture aziendali interessate

Le strutture aziendali interessate

Le strutture aziendali interessate

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Provvedimenti

Provvedimenti organi indirizzo politico

(da pubblicare in tabelle)

Provvedimenti dirigenti amministrativi

(da pubblicare in tabelle)

Tipologie di procedimento

Singoli procedimenti di autorizzazione e

concessione

(da pubblicare in tabelle)

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Artt. 63, 66, d.lgs. n. 163/2006Avviso di preinformazione

U.O.C. Servizio approvvigionamen

to e logistica (SAL),

U.O.C. Servizio Contratti e LL. PP.

(SCLP)

e

le ulteriori Strutture Aziendali

interessate

Avviso di preinformazione

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Art. 37, c. 2, d.lgs. n. 33/2013 Delibera a contrarre

U.O.C. Servizio approvvigionamen

to e logistica (SAL),

U.O.C. Servizio Contratti e LL. PP.

(SCLP)

e

le ulteriori Strutture Aziendali

interessate

Delibera a contrarre, nell'ipotesi di procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Artt. 66, 122, d.lgs. n. 163/2006Avvisi, bandi e inviti per contratti di lavori sottosoglia comunitaria

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2007

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Artt. 66, 124, d.lgs. n. 163/2006Avvisi, bandi e inviti per contratti di servizi e forniture sottosoglia comunitaria

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2008

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Art. 66, d.lgs. n. 163/2006Avvisi, bandi e inviti per contratti di lavori soprasoglia comunitaria

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2009

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Art. 66, d.lgs. n. 163/2006Avvisi, bandi e inviti per contratti di servizi e forniture soprasoglia comunitaria

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2010

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Artt. 66, 206, d.lgs. n. 163/2006Bandi e avvisi per appalti di lavori nei settori speciali

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2011

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Artt. 66, 206, d.lgs. n. 163/2006Bandi e avvisi per appalti di servizi e forniture nei settori speciali

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2012

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Artt. 65, 66, d.lgs. n. 163/2006

Avvisi sui risultati della procedura di

affidamentoAvviso sui risultati della procedura di affidamento

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2013

Art. 37, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Artt. 66, 223, d.lgs. n. 163/2006Avvisi sistema di qualificazione Avvisi periodici indicativi e avvisi sull'esistenza di un sistema di qualificazione - settori speciali

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2006

Da pubblicare secondo le

modalità e le specifiche

previste dal d.lgs. n.

163/2014

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013 Codice Identificativo Gara (CIG) Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013Struttura proponente Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013Oggetto del bando Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013 Procedura di scelta del contraente Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013

Elenco degli operatori invitati a presentare offerte/Numero di offerenti che hanno partecipato al

procedimentoTempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013Aggiudicatario Tempestivo aggiornamento continuo

Informazioni sulle singole procedure

(da pubblicare secondo le "Specifiche

tecniche per la pubblicazione dei dati ai

sensi dell'art. 1, comma 32, della Legge

n. 190/2012", adottate con Comunicato

del Presidente dell'AVCP del 22 maggio

2013)

Avvisi, bandi ed inviti

U.O.C. Servizio approvvigionamen

to e logistica (SAL),

U.O.C. Servizio Contratti e LL. PP.

(SCLP)

e

le ulteriori Strutture Aziendali

interessate

Bandi di gara e

contratti

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Bandi di Gara e contratti

U.O.C. Servizio approvvigionamen

to e logistica (SAL),

U.O.C. Servizio Contratti e LL. PP.

(SCLP)

e

le ulteriori Strutture Aziendali

interessate

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013Importo di aggiudicazione Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013Tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013Importo delle somme liquidate Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012

Art. 3, delib. AVCP n. 26/2013

Tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto con informazioni sui

contratti relative all'anno precedente (nello specifico: Codice Identificativo Gara (CIG), struttura

proponente, oggetto del bando, procedura di scelta del contraente, procedura di scelta del contraente, elenco

degli operatori invitati a presentare offerte/numero di offerenti che hanno partecipato al procedimento,

aggiudicatario, importo di aggiudicazione, tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura, importo

delle somme liquidate)

Annuale

(art. 1, c. 32, l. n.

190/2012)

31 gennaio ogni anno

Criteri e modalità Art. 26, c. 1, d.lgs. n. 33/2013 Criteri e modalità Strutture Aziendali interessate

Atti con i quali sono determinati i criteri e le modalità cui le amministrazioni devono attenersi per la

concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l'attribuzione di vantaggi economici di

qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 26, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e comunque di

vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati di importo superiore a mille

euro

Tempestivo

(art. 26, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Per ciascun atto:

Art. 27, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/20131) nome dell'impresa o dell'ente e i rispettivi dati fiscali o il nome di altro soggetto beneficiario

Tempestivo

(art. 26, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 27, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/20132) importo del vantaggio economico corrisposto

Tempestivo

(art. 26, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 27, c. 1, lett. c), d.lgs. n.

33/20133) norma o titolo a base dell'attribuzione

Tempestivo

(art. 26, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 27, c. 1, lett. d), d.lgs. n.

33/20134) ufficio e funzionario o dirigente responsabile del relativo procedimento amministrativo

Tempestivo

(art. 26, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 27, c. 1, lett. e), d.lgs. n.

33/20135) modalità seguita per l'individuazione del beneficiario

Tempestivo

(art. 26, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 27, c. 1, lett. f), d.lgs. n.

33/20136) link al progetto selezionato

Tempestivo

(art. 26, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 27, c. 1, lett. f), d.lgs. n.

33/20137) link al curriculum del soggetto incaricato

Tempestivo

(art. 26, c. 3, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 27, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Elenco (in formato tabellare aperto) dei soggetti beneficiari degli atti di concessione di sovvenzioni,

contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e di attribuzione di vantaggi economici di qualunque

genere a persone ed enti pubblici e privati di importo superiore a mille euro

Annuale

(art. 27, c. 2, d.lgs. n.

33/2013)

31 dicembre ogni anno

Art. 1, d.P.R. n. 118/2000 Albo dei beneficiariAlbo dei soggetti, ivi comprese le persone fisiche, cui sono stati erogati in ogni esercizio finanziario

contributi, sovvenzioni, crediti, sussidi e benefici di natura economica a carico dei rispettivi bilanciAnnuale 31 dicembre ogni anno

Art. 29, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, c. 15, l. n. 190/2012

Art. 32, c. 2, l. n. 69/2009

Art. 5, c. 1, d.p.c.m. 26 aprile

2011

Bilancio preventivoU.O.C. Servizio Economico -

Finanziario (SEF)

Bilancio di previsione di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a

rappresentazioni grafiche

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 29, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, c. 15, l. n. 190/2012

Art. 32, c. 2, l. n. 69/2009

Art. 5, c. 1, d.p.c.m. 26 aprile

2011

Bilancio consuntivoU.O.C. Servizio Economico -

Finanziario (SEF)

Bilancio consuntivo di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a

rappresentazioni grafiche

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Piano degli indicatori e dei

risultati attesi di bilancioArt. 29, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Piano degli indicatori e dei risultati attesi

di bilancioU.O.C. Servizio Economico -

Finanziario (SEF)

Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, con l’integrazione delle risultanze osservate in termini di

raggiungimento dei risultati attesi e le motivazioni degli eventuali scostamenti e gli aggiornamenti in

corrispondenza di ogni nuovo esercizio di bilancio, sia tramite la specificazione di nuovi obiettivi e

indicatori, sia attraverso l’aggiornamento dei valori obiettivo e la soppressione di obiettivi già raggiunti

oppure oggetto di ripianificazione

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Atti di concessione

(da pubblicare in tabelle creando un

collegamento con la pagina nella quale

sono riportati i dati dei relativi

provvedimenti finali)

(NB: è fatto divieto di diffusione di dati

da cui sia possibile ricavare informazioni

relative allo stato di salute e alla

situazione di disagio economico-sociale

degli interessati, come previsto dall'art.

26, c. 4, del d.lgs. n. 33/2013)

Informazioni sulle singole procedure

(da pubblicare secondo le "Specifiche

tecniche per la pubblicazione dei dati ai

sensi dell'art. 1, comma 32, della Legge

n. 190/2012", adottate con Comunicato

del Presidente dell'AVCP del 22 maggio

2013)

Sovvenzioni,

contributi,

sussidi, vantaggi

economici

Bilancio preventivo e

consuntivo

Atti di concessione

Bandi di gara e

contratti

Bilanci

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Bandi di Gara e contratti

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Sovvenzioni, contributi,

sussidi, vantaggi economici

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Bilanci ”

U.O.C. Servizio Gestione Risorse

Umane, (SGRU)

U.O.S.D. Organizzazione, sviluppo e

formazione delle risorse umane,

U.O.C. Servizio professionisti in

convenzione, (SPC)

U.O.S. Servizio-Legale, (SLGL)

Dip.to di Prevenzione, (SPISAL,

SIAN, SISP, SML)

Dipartimento Funzionale delle

UU.OO. dei Servizi Sociali e della

Funzione Territoriale (DSSFT),

Dip.to Interaziendale di Salute

Mentale (DISM),

Dip.to Funzionale Dipendenze(DFDD)

e tutte le Strutture Aziendali

interessate che adottano

provvedimenti di concessione di

vantaggi economici

U.O.C. Servizio approvvigionamen

to e logistica (SAL),

U.O.C. Servizio Contratti e LL. PP.

(SCLP)

e

le ulteriori Strutture Aziendali

interessate

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Patrimonio immobiliare Art. 30, d.lgs. n. 33/2013 Patrimonio immobiliare U.O.C. Servizio Tecnico (STN) Informazioni identificative degli immobili posseduti

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Canoni di locazione o affitto Art. 30, d.lgs. n. 33/2013 Canoni di locazione o affitto U.O.C. Servizio Tecnico (STN) Canoni di locazione o di affitto versati o percepiti

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Rilievi organi di controllo e revisioneRilievi non recepiti, unitamente agli atti cui si riferiscono, degli organi di controllo interno, degli organi di

revisione amministrativa e contabile

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Rilievi Corte dei contiTutti i rilievi ancorchè recepiti, unitamente agli atti cui si riferiscono, della Corte dei conti riguardanti

l'organizzazione e l'attività dell'amministrazione o di singoli uffici

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Carta dei servizi e standard

di qualitàArt. 32, c. 1, d.lgs. n. 33/2013 Carta dei servizi e standard di qualità

U.O.C. Qualità e sicurezza prestazioni

(SQSP)e

Ufficio Relazioni Pubblico(URP)

Carta dei servizi o documento contenente gli standard di qualità dei servizi pubblici

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 1, c. 2, d.lgs. n. 198/2009

Art. 4, c. 2, d.lgs. n. 198/2009

Art. 4, c. 6, d.lgs. n. 198/2009

Costi contabilizzati

Art. 32, c. 2, lett. a), d.lgs. n.

33/2013

Art. 1, c. 15, l. n. 190/2012

Art. 10, c. 5, d.lgs. n. 33/2013

Costi contabilizzati

(da pubblicare in tabelle)

U.O.C. Servizio controllo di gestione

(SCG)

Costi contabilizzati dei servizi erogati agli utenti, sia finali che intermedi, evidenziando quelli

effettivamente sostenuti e quelli imputati al personale per ogni servizio erogato e il relativo andamento nel

tempo

Annuale

(art. 10, c. 5, d.lgs. n.

33/2013)

30 giugno ogni anno

Tempi medi di erogazione

dei servizi

Art. 32, c. 2, lett. b), d.lgs. n.

33/2013

Tempi medi di erogazione dei servizi

(da pubblicare in tabelle)

U.O.C. Attività specialistica (SAS)

e

U.O.C. Direzione medica

ospedaliera(DMO)

Tempi medi di erogazione dei servizi (per ogni servizio erogato) agli utenti, sia finali che intermedi, con

riferimento all'esercizio finanziario precedente

Annuale

(art. 10, c. 5, d.lgs. n.

33/2013)

31 marzo/30 giugno/30

settembre/31 dicembre

Liste di attesa Art. 41, c. 6, d.lgs. n. 33/2013

Liste di attesa

(da pubblicare in tabelle)

U.O.C. Attività specialistica (SAS)

e

U.O.C. Direzione medica

ospedaliera(DMO)

Tempi di attesa previsti e tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

31 marzo/30 giugno/30

settembre/31 dicembre

Indicatore di tempestività dei

pagamentiArt. 33, d.lgs. n. 33/2013 Indicatore di tempestività dei pagamenti

U.O.C. Servizio Economico -

Finanziario (SEF)

Indicatore dei tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture (indicatore di

tempestività dei pagamenti)

Annuale

(art. 33, c. 1, d.lgs. n.

33/2013) Trimestrale

Circolare n. 3 MEF

prot.n.2565 del 14/1/2015

31 gennaio/30 aprile/31

luglio/ 30 ottobre

IBAN e pagamenti

informatici

Art. 36, d.lgs. n. 33/2013

Art. 5, c. 1, d.lgs. n. 82/2005IBAN e pagamenti informatici

U.O.C. Servizio Economico -

Finanziario (SEF)

Nelle richieste di pagamento: i codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione

del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante

bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti versanti

possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da

indicare obbligatoriamente per il versamento

Tempestivo

(ex art. 8, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 38, c. 1, d.lgs. n. 33/2013 Documenti di programmazione U.O.C. Servizio Tecnico (STN)Documenti di programmazione, anche pluriennale, delle opere pubbliche di competenza

dell'amministrazione

Tempestivo

(art. 38, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 38, c. 1, d.lgs. n. 33/2013 Linee guida per la valutazione U.O.C. Servizio Tecnico (STN) Linee guida per la valutazione degli investimenti

Tempestivo

(art. 38, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 38, c. 1, d.lgs. n. 33/2013 Relazioni annuali U.O.C. Servizio Tecnico (STN) Relazioni annuali

Tempestivo

(art. 38, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 38, c. 1, d.lgs. n. 33/2013 Altri documenti U.O.C. Servizio Tecnico (STN)

Ogni altro documento predisposto nell'ambito della valutazione, ivi inclusi i pareri dei valutatori che si

discostino dalle scelte delle amministrazioni e gli esiti delle valutazioni ex post che si discostino dalle

valutazioni ex ante

Tempestivo

(art. 38, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Opere pubbliche

Controlli e rilievi

sull'amministrazi

one

Servizi erogati

Beni immobili e

gestione

patrimonio

Art. 31, d.lgs. n. 33/2013

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Beni immobili e gestione

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Controlli e rilievi

sull’amministrazione”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Servizi erogati”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Pagamenti

dell’amministrazione

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Opere pubbliche

U.O.C. Servizio Economico

Finanziario (SEF)

e

le Strutture aziendali interessate

Notizia del ricorso in giudizio proposto dai titolari di interessi giuridicamente rilevanti ed omogenei nei

confronti delle amministrazioni e dei concessionari di servizio pubblico al fine di ripristinare il corretto

svolgimento della funzione e corretta erogazione di un servizio.

Norma non applicabile alle Aziende Sanitarie

______________ ______________Class action

Pagamenti

dell'amministrazi

one

Class action

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Art. 38, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Nuclei di valutazione e verifica

degli investimenti pubblici

(art. 1, l. n. 144/1999)

U.O.C. Servizio Tecnico (STN)

Informazioni relative ai Nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, incluse le funzioni e i

compiti specifici ad essi attribuiti, le procedure e i criteri di individuazione dei componenti e i loro

nominativi (obbligo previsto per le amministrazioni centrali e regionali)

Tempestivo

(art. 38, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 38, c. 2, d.lgs. n. 33/2013 U.O.C. Servizio Tecnico (STN) Informazioni relative ai tempi e agli indicatori di realizzazione delle opere pubbliche completate

Tempestivo

(art. 38, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Art. 38, c. 2, d.lgs. n. 33/2013 U.O.C. Servizio Tecnico (STN) Informazioni relative ai costi unitari di realizzazione delle opere pubbliche completate

Tempestivo

(art. 38, c. 1, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamento continuo

Pianificazione e

governo del

territorio

Art. 39, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/2013

Art. 39, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013

Art. 39, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Informazioni ambientali

Stato dell'ambiente

Fattori inquinanti

Misure incidenti sull'ambiente e relative

analisi di impatto

Misure a protezione dell'ambiente e

relative analisi di impatto

Relazioni sull'attuazione della

legislazione

Stato della salute e della sicurezza umana

Relazione sullo stato dell'ambiente del

Ministero dell'Ambiente e della tutela del

territorio

Elenco delle strutture sanitarie private accreditate

Annuale

(art. 41, c. 4, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamneto tempestivo

Accordi intercorsi con le strutture private accreditate

Annuale

(art. 41, c. 4, d.lgs. n.

33/2013)

aggiornamneto tempestivo

Art. 42, c. 1, lett. a), d.lgs. n.

33/2013

Art. 42, c. 1, lett. b), d.lgs. n.

33/2013

Opere pubbliche

Interventi

straordinari e di

emergenza

Art. 41, c. 4, d.lgs. n. 33/2013

Art. 40, c. 2, d.lgs. n. 33/2013

Tempi e costi di realizzazione

(da pubblicare in tabelle)

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Pianificazione e governo

del territorio"

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Informazioni ambientali”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Strutture sanitarie private

accreditate”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Interventi straordinari e di

emergenza”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Opere pubbliche

______________

In questa sezione sono pubblicati i dati, le informazioni e i documenti relativi a:

Atti di governo del territorio quali, tra gli altri, piani territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici,

strumenti urbanistici, generali e di attuazione, nonché le loro varianti.

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________ ______________

Informazioni ambientali che le Amministrazioni detengono ai fini delle proprie attività istituzionali:

- Stato dell’ambiente

- Fattori inquinanti

- Misure incidenti sull’ambiente e relativi analisi di impatto

- Misure a protezione dell’ambiente

- Stato della salute e della sicurezza umana

- Autorizzazioni, procedimenti di bonifica ambientale ecc.

Dati non applicabili alle Aziende Sanitarie

____________________________

In questa sezione sono pubblicati i dati, le informazioni e i documenti relativi a:

Provvedimenti adottati concernenti gli interventi straordinari e di emergenza che comportano deroghe alla

legislazione vigente, con l'indicazione espressa delle norme di legge eventualmente derogate e dei motivi

della deroga, nonché con l'indicazione di eventuali atti amministrativi o giurisdizionali intervenuti;

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

Pianificazione e governo del territorio

(da pubblicare in tabelle)

Interventi straordinari e di emergenza

(da pubblicare in tabelle)

U.O.C. Attività specialistica,(SAS)

Dip.to Interaziendale di Salute

Mentale, (DISM)

Dip.to Funzionale Dipendenze(DFDD),

U.O.C. Area amministrativa e

programmazione

sociosanitaria(AAPSS)

Informazioni

ambientali

Strutture sanitarie private accreditate

(da pubblicare in tabelle)

Strutture

sanitarie private

accreditate

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Denominazione

sotto-sezione

livello 1

(Macrofamiglie)

Denominazione sotto-

sezione 2 livello (Tipologie

di dati)

Riferimento normativo Denominazione del singolo obbligoAzienda Ulss 20 - Strutture

Responsabili Aggiornamento datiContenuti dell'obbligo

Aggiornamento secondo

indicazioni normativeTermine aggiornamento

Parametro di

trasparenza

Art. 42, c. 1, lett. c), d.lgs. n.

33/2013

Art. 42, c. 1, lett. d), d.lgs. n.

33/2013

Piano triennale di prevenzione della

corruzione

Responsabile della Trasparenza

(SAG)Piano triennale di prevenzione della corruzione Annuale 31 gennaio ogni anno

Art. 43, c. 1, d.lgs. n. 33/2013Responsabile della prevenzione della

corruzione

Responsabile della Trasparenza

(SAG)Responsabile della prevenzione della corruzione Tempestivo aggiornamneto alla nomina

delib. CiVIT n. 105/2010 e

2/2012 Responsabile della trasparenza

Responsabile della Trasparenza

(SAG)Responsabile della trasparenza (laddove diiverso dal Responsabile della prevenzione della corruzione) Tempestivo aggiornamneto alla nomina

Regolamenti per la prevenzione e la

repressione della corruzione e

dell'illegalità

Responsabile della Trasparenza

(SAG)Regolamenti per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità (laddove adottati) Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 1, c. 14, l. n. 190/2012Relazione del responsabile della

corruzione

Responsabile della Trasparenza

(SAG)

Relazione del responsabile della prevenzione della corruzione recante i risultati dell’attività svolta (entro il

15 dicembre di ogni anno)

Annuale

(ex art. 1, c. 14, L. n.

190/2012)

15 dicembre ogni annoi

Art. 1, c. 3, l. n. 190/2012Atti di adeguamento a provvedimenti

CiVIT

Responsabile della Trasparenza

(SAG)

Atti adottati in ottemperanza a provvedimenti della CiVIT in materia di vigilanza e controllo

nell'anticorruzioneTempestivo aggiornamento continuo

Art. 18, c. 5, d.lgs. n. 39/2013 Atti di accertamento delle violazioni Responsabile della Trasparenza

(SAG)Atti di accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 39/2013 Tempestivo aggiornamento continuo

Art. 5, c. 1, d.lgs. n. 33/2013

Nome del Responsabile della trasparenza cui è presentata la richiesta di accesso civico, nonchè modalità

per l'esercizio di tale diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica

istituzionale

Tempestivo aggiornamento alla nomina

Art. 5, c. 4, d.lgs. n. 33/2013Nome del titolare del potere sostitutivo, attivabile nei casi di ritardo o mancata risposta, con indicazione

dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionaleTempestivo aggiornamento continuo

Art. 52, c. 1, d.lgs. 82/2005 RegolamentiU.O.C. Servizio Informativo ed

Informatico (SII)Regolamenti che disciplinano l'esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo dei dati Annuale 31 dicembre ogni anno

Art. 52, c. 1, d.lgs. 82/2005 Catalogo di dati, metadati e banche datiU.O.C. Servizio Informativo ed

Informatico (SII)Catalogo dei dati, dei metadati e delle relative banche dati in possesso delle amministrazioni Annuale 31 dicembre ogni anno

Art. 9, c. 7, d.l. n. 179/2012

Obiettivi di accessibilità

(da pubblicare secondo le indicazioni

contenute nella circolare dell'Agenzia per

l'Italia digitale n. 61/2013)

U.O.C. Servizio Informativo ed

Informatico (SII)

Obiettivi di accessibilità dei soggetti disabili agli strumenti informatici per l'anno corrente (entro il 31

marzo di ogni anno)

Annuale

(ex art. 9, c. 7, D.L. n.

179/2012)

31 dicembre ogni anno

Art. 63, cc. 3-bis e 3-quater,

d.lgs. n. 82/2005Provvedimenti per uso dei servizi in rete

U.O.C. Servizio Informativo ed

Informatico (SII)

Elenco dei provvedimenti adottati per consentire l'utilizzo di servizi in rete, anche a mezzo di intermediari

abilitati, per la presentazione telematica da parte di cittadini e imprese di denunce, istanze e atti e garanzie

fideiussorie, per l'esecuzione di versamenti fiscali, contributivi, previdenziali, assistenziali e assicurativi,

per la richiesta di attestazioni e certificazioni, nonchè dei termini e modalità di utilizzo dei servizi e dei

canali telematici e della posta elettronica (l'obbligo di pubblicazione dovrà essere adempiuto almeno 60

giorni prima della data del 1 gennaio 2014, ossia entro il 1 novembre 2013)

Annuale 31 dicembre ogni anno

Altri contenuti -

Dati ulteriori

Art. 4, c. 3, d.lgs. n. 33/2013

Art. 1, c. 9, lett. f), l. n. 190/2012

Dati ulteriori

(NB: nel caso di pubblicazione di dati

non previsti da norme di legge si deve

procedere alla anonimizzazione dei dati

personali eventualmente presenti, in virtù

di quanto disposto dall'art. 4, c. 3, del

d.lgs. n. 33/2013)

Ufficio Relazioni Pubblico (URP)

e

le Strutture aziendali interessate

Dati, informazioni e documenti ulteriori che le pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo di

pubblicare ai sensi della normativa vigente e che non sono riconducibili alle sottosezioni indicateTempestivo aggioramento continuo

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Altri Contenuti - dati

ulteriori”

Interventi

straordinari e di

emergenza

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Interventi straordinari e di

emergenza”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Altri Contenuti -

prevenzione della

Corruzione”

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Altri Contenuti - Accesso

Civico

All’interno della Sezione

denominata

“Amministrazione

Trasparente”,

raggiungibile da un link,

identificato dalla voce

“Altri Contenuti -

Accessibilità e Catalogo di

Dati, Metadati e Banche

Dati”

______________

In questa sezione sono pubblicati i dati, le informazioni e i documenti relativi a:

Provvedimenti adottati concernenti gli interventi straordinari e di emergenza che comportano deroghe alla

legislazione vigente, con l'indicazione espressa delle norme di legge eventualmente derogate e dei motivi

della deroga, nonché con l'indicazione di eventuali atti amministrativi o giurisdizionali intervenuti;

Dati non pertinenti alle Aziende Sanitarie

______________

Interventi straordinari e di emergenza

(da pubblicare in tabelle)

Responsabile della Trasparenza (SAG)Accesso civicoAltri contenuti -

Accesso civico

Altri contenuti -

Accessibilità e

Catalogo di dati,

metadati e banche

dati

Altri contenuti -

Corruzione

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

ACQUISIZIONE E

PROGRESSIONE DEL

PERSONALE

Concorsi e procedure selettive: affidamento incarichi dirigenziali ex art. 15 septies d.lgs. 502/1992; affidamento incarichi a tempo determinato; assunzioni a tempo indeterminato; incarichi dirigenziali di struttura complessa; designazioni componenti di concorso /avviso/selezione

1) Previsione di requisiti di accesso personalizzati ed insufficenza di meccanismi oggettivi trasparenti idonei ad identificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari.2) Irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari. 3) Inosserva delle regole procedurali (ES: rispetto della regola dell'anonimato nella prova scritta). 4) Individuazione nell'ambito della programmazione del fabbisogno del personale di profili professionali non coerenti con le effettive esigenze di reclutamento dell'ente.5) Assenza presupposti programmatori/motivata verifica delle carenze organizzative con rischio di frammentazione di unità operative e aumento delle posizioni da ricoprire. 6) Previsione nell' ambito del corcorso dei requisiti di acesso o titoli valutabili non attinenti al profilo messo a concorso, oppure privi di astrattezze generalizzate.7) Conferimento di incarico a chi non ne ha diritto

UOC Servizio Gestione Risorse Umane

Medio

Applicazione della normativa in materia di assunzioni: D.P.R. 487/1994, D.P.R. 220/2001, D.P.R. 483/1997, D.P.R. 483/1997, D. Lgs. 502/92; D.Lgs. 165/2001; D.G.R.V. 343/2013Fabbisogno definito dalla Regione Veneto attraverso elaborazione del Piano Sanitario Regionale, delle schede di programmazione ospedaliere e della dotazione territoriale.Individuazione dei requisiti specifici di ammissione alle procedure concorsuali, da inserire nel bando di concorso, in conformità alla normativa vigentePubblicazione del bando di concorso nel Bollettino Ufficiale della Regione, nella Gazzetta ufficiale della Repubblica, per estratto, e nell’albo pretorio on-line dell’Azienda (15 gg.)*Pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione della data, orario e luogo delle operazioni di sorteggio dei componenti della Commissione Esaminatrice*Pubblicazione nell’albo pretorio - on line dell’Azienda del provvedimento di nomina della Commissione Esaminatrice (15 gg.)*Trasmissione ai componenti della Commissione Esaminatrice degli elenchi relativi ai candidati partecipanti alla procedura concorsuale al fine di acquisire le dichiarazioni di incompatibilità ai sensi dell’art. 51 e 52 c.p.c.Pubblicazione graduatoria nel Bollettino Ufficiale della Regione e nell’albo pretorio on-line dell’Azienda (15 gg.)*Controlli sul possesso dei requisiti specifici, previsti dal bando di concorso, all’atto di assunzione

Controlli a campione sul possesso dei requisiti specifici in fase di ammissione alla procedura concorsuale Controllo sull'acquisizione delle autorizzazioni, relative allo svolgimento delle attività di Componente della Commissione Esaminatrice, rilasciate dall'Amministrazione di appartenenza, antecedentemente l'espletamento delle prove selettive

Verifica delle autocertificazioni dei componenti della Commissione Esaminatrice relativamente alle incompatibilità ex artt. 51 e 52 cpc

Verifica di conformità dei verbali predisposti dall Commissione Esaminatrice rispetto alla normativa vigente ed al bando di concorso, relativamente ai seguenti ambiti: cogenza della regola dell'anonimato, predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove, modalità di svolgimento delle prove di concorso

Verranno definiti nel corso del corrente anno

ACQUISIZIONE E

PROGRESSIONE DEL

PERSONALE

Progressioni economiche e di carriera. Selezioni interne; attribuzione coordinamenti; attribuzioni posizioni organizzative; conferimento incarichi dirigenziali; designazione componenti collegio tecnico per la valutazione degli incarichi dirigenziali

1) Progressioni economiche o di carriera accordate illegittimanente allo scopo di agevolare dipendenti/candidati particolari. 2) Conferimento di incarico a chi non ne ha diritto. 3) Conferimento di fasce economiche a chi non ne ha diritto. 4) Inosserva delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità della scelta 5) Irregolare composizione della Commissione di selezione finalizzatta alla scelta di candidati particolari 6) Inosservanza delle regole di scorrimento delle graduatorie

UOC Servizio Gestione Risorse Umane

Basso

Applicazione della normativa vigente (D.Lgs 165/2001; D.Lgs. 502/1992); dei CC.NN.L.L. vigenti e dei contratti integrativi aziendali (tra cui C.C.N.L. 8.6.2000 per Dirigenza Medica Veterinaria ed SPTA e s.m.i.; C.C.N.L. 7.4.1999 per Comparto e s.m.i)

Adozione di procedure selettive per l’assegnazione dei coordinamenti e delle posizioni organizzative

Adozione di procedure comparative per l’attribuzione di incarichi dirigenziali

Acquisizione delle dichiarazioni di insussistenza di cause di incompatibilità ed inconferibilità all’atto del conferimento dell’incarico

Pubblicazione nel sito internet aziendale degli avvisi per l’attribuzione di incarichi dirigenziali*

Adeguamento Regolamento aziendale in materia di conferimento di incarichi dirigenziali

Controllo sull'acquisizione delle autorizzazioni, relative allo svolgimento dell'attività di Componente del Collegio Tecnico rilasciate dalle amministrazioni di appartenenza

Verifica delle autocertificazioni dei componenti delle Commissioni/Collegi Tecnici relativamente alle incompatibilità ex artt. 51 e 52 cpc

Verifica di conformità dei verbali predisposti dalle Commissioni/Collegi Tecnici rispetto alla normativa vigente, dei CCNNLL e dei contratti integrativi aziendali

Verranno definiti nel corso del corrente anno

ACQUISIZIONE E

PROGRESSIONE DEL

PERSONALE

Autorizzazzione espletamento incarichi extra istituzionali

Abuso nell'adozione di provvedimenti di autotizzazione di incarichi ex art.53 D.lgs. 165/2001 al fine di favorire particolari soggetti

UOC Servizio Gestione Risorse Umane

Basso

Applicazione normativa vigente (D.Lgs 165/2001)

Aggiornamento del Regolamento aziendale in materia di incompatibilità e di autorizzazioni per svolgimento incarichi extraistituzionali

Aggiorrnamento del Codice di Comportamento del personale

Azioni per garantire la diffusione del Regolamento aziendale in materia di incompatibilità e di autorizzazioni per svolgimento incarichi extraistituzionali

Verranno definiti nel corso del corrente anno

ACQUISIZIONE E

PROGRESSIONE DEL

PERSONALE

Strumenti incentivanti: riconoscimento quote legate alla produttività e retribuzione di risultato per dirigenza

Mancato rispetto dei criteri definiti in relazione all'assegnazione del Budget per la retribuzione di risultato e mancata definizione dei criteri di attribuzione

UOC Servizio Gestione Risorse Umane

Basso

Adozione di un sistema premiante secondo criteri di valutazione oggettivi e verificabiliApplicazione dei CC.NN.L.L. vigenti e dei contratti integrativi aziendali (tra cui C.C.N.L. 8.6.2000 per Dirigenza Medica Veterinaria ed SPTA e s.m.i.; C.C.N.L. 7.4.1999 per Comparto e s.m.i) Documento delle direttive e Piano aziendale della Performance

Controlli a campione sulle quote corrisposte a titolo di acconto e di saldo da effettuarsi nei mesi di pagamento

Verranno definiti nel corso del corrente anno

ACQUISIZIONE E

PROGRESSIONE DEL

PERSONALE

Autorizzazione pagamenti per Libera Professione Intramoenia ed Extramoenia

Rilascio autorizzazione in assenza dei requisiti prescritti dalla normativa, false dichiarazioni prodotte ai fini del rilascio dell'autorizzazione, rilascio tardivo autorizzazione; mancanza di corrispondenza somma liquidata/fatturata

UOC Servizio Gestione Risorse Umane

Medio

Richiesta preventiva della documentazione attestante i requisiti prescritti dalla normativa; valutazione sussistenza requisiti; controllo corrispondenza somma liquidata/fatturata

Controlli a campione sui pagamenti effettuati rispetto alle somme incassate

Verranno definiti nel corso del corrente anno

ACQUISIZIONE E

PROGRESSIONE DEL

PERSONALE

Concessione permessi L. 104/1992 Concessione benefici in assenza dei requisiti prescritti dalla normativa

UOC Servizio Gestione Risorse Umane

Basso

Richiesta preventiva della documentazione attestante i requisiti prescritti dalla normativa; valutazione sussistenza requisiti

nessuna variazione si confermano misure preventive Verranno definiti nel corso del corrente anno

ACQUISIZIONE E

PROGRESSIONE DEL

PERSONALE

Attribuzione turni specialistica ambulatoriale (SAI) con richiesta di particolari capacità professionali Normativa di Riferimento ACN-Intesa 17.12.2015 – art. 18, c. 5

1) Inosservanza regole procedurali a garanzia della trasparenza e imparzialità della selezione 2) Previsione di requisiti di accesso personalizzati.

Servizio Professionisti in Convenzione

Medio

Direttiva del Comitato Consultivo Zonale prot. 4832 del 01.07.2008 in ordine alla pubblicazione di turni disponibili con richiesta di possesso di particolari capacità professionali.

Verifica, da parte del Servizio Attività Specialistiche, della congruità delle particolari capacità professionali indicate nella richiesta del Responsabile U.O., rispetto alla normativa vigente e all'incarico da conferire

Controlli ex art. 71 DPR 445/2000 dichiarazioni sostitutive candidato incaricato

Numero di avvisi difformi rispetto alla Direttiva del CCZ e al vigente A.C.N.Numero di richieste prive di parere favorevole del Servizio Attività Specialistiche.

Omesso controllo dichiarazioni sostitutive del candidato incaricato

Definizione dei criteri di valutazione del possesso delle particolari capacità professionali richieste dall'avviso (come indicato nel vigente A.C.N.)

Diffusione avvisi anche presso Ordini professionali della Provincia (della Regione per gli Psicologi e i Biologi)

1

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Procedure di gara - determinazione oggetto del contratto

1) Elusione delle regole di affidamento al fine di agevolare un particolare soggetto. 2) Restrizione del mercato nella definizione delle spefiche tecniche, attraverso l'indicazione nel disciplinare di prodotto che favoriscono determinate imprese

Servizio Approvvigionamenti

Medio

utilizzo della procedura di dialogo tecnico con i principali fornitori nessuna variazione si confermano misure preventivevalore affidamenti non concorrenziali/valore totale affidamenti

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Procedure gara - determinazione requisiti qualificazione

Definizione dei requisiti di accesso alla gara ed in particolare dei requisiti tecnico-economici calibrati in forma specifica per favorire un'impresa, nonché degli eventuali titoli valutabili dalla commissione al fine di favorire un'impresa Servizio

ApprovvigionamentiMedio

della procedura di dialogo tecnico con i principali fornitori nessuna variazione si confermano misure preventive n° eventi rilevati-denuciati/n° affidamenti

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Procedure gara - scelta della tipologia della procedura

1) Elusione delle regole di evidenza pubblica. 2) Utilizzo della procedura negoziata e abuso dell'affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un'impresa. Servizio

ApprovvigionamentiMedio

ricorso alle procedure in affidamento diretto per acquisti inferiori a 40.000,00 Euro. Applicazione regolamento in economia approvato con Atto Aziendale

nessuna variazione si confermano misure preventive n° affidamenti non concorrenziali/n° totale affidamenti

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Procedure di gara - determinazione criteri di aggiudicazione

Uso distorto del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa finalizzata a favorire un'impresa

Servizio Approvvigionamenti

Medio

utilizzo della procedura di dialogo tecnico con i principali fornitori nessuna variazione si confermano misure preventive n° eventi rilevati-denuciati/n° affiddamenti

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Procedure di gara - nomina commissione tecnica

1) Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità della scelta 2) Inserimento in Commissioni di soggetti che hanno partecipato alla fase di redazione del capitolato tecnico 3) Rispetto dei termini di nomina della commissione

Servizio Approvvigionamenti

Medio

rotazione dei componenti delle commissioni tecniche, ove possibile, in base alle professionalità disponibili

nessuna variazione si confermano misure preventive n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° procedure appalto

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Esecuzione del contratto - liquidazione fatture

1) Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari 2) Particolari possibilità di accordi collusivi

Servizio Approvvigionamenti

Medio

separazione della titolarità alla firma della liquidazione fatture rispetto alla firma degli ordinativi acquisizione software per controllo automatico anomalie n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° fatture liquidate

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Esecuzione del contratto - emissione ordinativi

1) Acquisizione impropria 2) Possibilità di accordi collusivi

Servizio Approvvigionamenti

Medio

separazione della titolarità alla firma della liquidazione fatture rispetto alla firma degli ordinativi acquisizione software per controllo automatico anomalie n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° ordini emessi

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Contratti - Gestione ordini

1) Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti2) Particolari possibilità di accordi collusivi

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Basso

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il tecnico formalizza la richiesta d'ordine corredandola di stima/preventivo/offerta.Il dirigente autorizza siglando la richiesta d'ordine.L'amministrativo processa a sistema l'ordine e stampa l'ordinativo che viene posto alla firma del dirigente e inviato alla ditta esecutrice.

checklist controllo su rispetto adempimenti n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° ordini emessi

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Patrimonio Aziendale - Gestione Ordini

1) Acquisizione impropria 2) Particolari possibilità di accordi collusivi 3) Utilizzo per esigenze personali

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Basso

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno.Affidamenti in appalto:Il tecnico dirige i lavori, redige i documenti contabili e predispone il Certificato di Pagamento. Il RUP certifica il credito dell'impresa, sottoscrive Certif. di Pagamento e nota di liquidazione da inviare al SEF. L'amministrativo processa a sistema l'ordinativo corrispondente e invia comunicazione alla ditta per l'emissione della fattura,al ricevimento fattura riscontra corrispondenza con ordinativo e invia elenco di liquidazione sottoscritto dal dirigente al SEF per emissione mandato di pagamento. Affidamenti diretti in economia: Il tecnico controlla

checklist controllo su rispetto adempimenti n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° ordini emessi

2

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Patrimonio Aziendale - Liquidazione fatture

1) Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari 2) Particolari possibilità di accordi collusivi

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Basso

Ogni cessione/acquisizione/concessione è sottoscritta dal Direttore Generale o da suo delegato. Il Dipartimento assicura l'istruttoria e la gestione del contratto e mantiene i rapporti con gli amministratori e con gli Enti per tutte le incombenze inerenti gli immobili.Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il tecnico (del Patrimonio) firma e autorizza la richiesta d’ordine.Il referente amministrativo processa l’ordinativo inserendo nel sistema i dati.L'autonoma gestione delle spese è limitata alla somma di € 5.000 dovendosi procedere alla emanazione di una determina dirigenziale o deliberazione per spese di importi superiori.

checklist controllo su rispetto adempimenti n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° fatture liquidate

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Patrimonio Aziendale - cotrattualizzazione rapporti e stima canoni / beni

Favorire soggetti privati

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Basso

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il tecnico (del Patrimonio) verificando la rispondenza ai contratti di locazione/concessione/altro attesta la validità del documento contabile, sottoscrive la fattura e ne dispone la liquidazione.Il referente amministrativo provvede alla liquidazione a sistema della fattura riscontrando correlazione con il relativo ordine.Il dirigente firma l'elenco di fatturazione per l'invio al SEF e successiva emissione del mandato di pagamento.

formalizzazione atti istruttiori procedura e validazione a firma RUP n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° fatture liquidate

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Appalti Lavori, Servizi e forniture - affidamento in economia

Abuso dell'affidamento al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un'impresa

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il tecnico (del Patrimonio) predispone e verifica i contratti di locazione/concessione/altro in relazione alle stime redatte dallo stesso; predispone il provvedimento (delibera/determina) che regola i rapporti con i terzi; provvede alla registrazione degli atti quando necessaria.Il dirigente delegato propone/adotta il provvedimento autorizzativo (delibera/determina).Il tecnico predispone i documento per la sottoscrizione del contratto e la successiva registrazione.

obbligo di pubblicità e rispetto indicazioni Regolamento aziendale affidamenti lavori-forniture-servizi in economia

Valore affidamenti non concorrenziali/Valore totale affidamenti

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Appalti Lavori, Servizi e forniture - definizione oggetto di gara / requisiti / criteri di aggiudicazione

Elusione delle regole di evidenza pubblica. elusione delle regole di affidamento degli appalti al fine di agevolare un particolare soggetto/requisiti di accesso alla gara in particolare dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un'impresa/uso distorto dei criteri dell'offerta economicamente più vantaggiosa finalizzata a favorire un'impresa

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il RUP delle economie in base alla tipologia e all’importo della prestazione dispone, in applicazione del Regolamento in economia approvato dall’ULSS 20, l’individuazione del soggetto affidatario dell’incarico. Il referente amministrativo acquisisce tutta la documentazione di rito e predispone il provvedimento di affidamento.Il dirigente delegato (RUP / Direttore Dipartimento) adotta il provvedimento (determina dirigenziale).

oggetiva individuazione e esplicita definizione nei documenti di gara

n° eventi rilevati-denuciati/n° affiddamenti

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Appalti Lavori, Servizi e forniture - Nomina Commissione

1) Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità della scelta 2) Inserimento in commissioni di soggetti che hanno partecipato alla fase di redazione del capitolato tecnico 3) Rispetto dei termini di nomina della commissione Dipartimento Area

Tecnica e ProvveditoratoMedio

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il tecnico / progettista predispone il progetto relativo all’intervento definendo l’oggetto e i requisiti tecnici.Il referente amministrativo individua, sulla scorta della normativa di settore, i requisiti e i criteri di aggiudicazione e predispone il provvedimento (delibera o determina).Il RUP convalida l’istruttoria o, in accordo con i disposti normativi, ridetermina, se del caso, alcuni contenuti e propone/adotta il provvedimento (delibera/determina) per l’espletamento dell’appalto.

individuazione competenze specifiche e richiesta pluralità di soggetti nel caso di nomine esterne alla P.A.

n° revoche nomine Commissione o sostituzione componente/n° procedure appalto

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Appalti Lavori, Servizi e forniture - Controlli amministrativi sulle ditte

Inadeguata/omissione verifica requisiti stabiliti

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

La nomina della Commissione viene effettuata solamente in occasione di appalti di rilevante contenuto tecnico ed economico e afferisce esclusivamente al potere decisionale del Direttore Generale.In ragione delle determinazioni assunte dal Direttore Generale si provvede a richiedere agli Ordini professionali la segnalazione di nominativi di componenti per la costituzione della Commissione, ovvero a richiedere l’autorizzazione a nominare componenti Commissione dipendenti di altre Pubbliche Amministrazioni, ovvero si provvede alla nomina di componenti interni, pertanto l'individuazione dei componenti della Commissione è del tutto estranea al ruolo del RUP o di chi ha curato l'istruttoria dell'appalto.

verbalizzaione esito positivo controlli a firma RUP n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° procedure appalto

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Affidamento incarichi esterni - affidamento in economia

Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità della scelta

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Basso

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il referente amministrativo richiede in via telematica alle Amministrazioni competenti la verifica dei requisiti economico finanziari, tecnico/organizzativi e morali autocertificati dagli operatori economici in sede di gara.Il RUP attesta la regolarità.Per assicurare una ulteriore riduzione del rischio è stato implementato l'utilizzo di una piattaforma informatica che assicura il costante monitoraggio e controllo dei requisiti di qualificazione delle ditte che per partecipare alle procedure d'appalto devono registrarsi su detto portale (CSAMed).

obbligo di pubblicità e rispetto indicazioni Regolamento aziendale affidamenti lavori-forniture-servizi in economia

Valore affidamenti non concorrenziali/Valore totale affidamenti

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Affidamento incarichi esterni - definizione ogetto incarico, prestazioni servizi

Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità della scelta

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il RUP delle economie in base alla tipologia e all’importo della prestazione dispone, in applicazione del Regolamento in economia approvato dall’ULSS 20, l’individuazione del soggetto affidatario dell’incarico.Il referente amministrativo acquisisce tutta la documentazione di rito e predispone il provvedimento di affidamento.Il dirigente delegato (Direttore Dipartimento) adotta il provvedimento (determina dirigenziale).

obbligo di pubblicità e rispetto indicazioni Regolamento aziendale affidamenti lavori-forniture-servizi in economia

n° eventi rilevati-denuciati/n° affiddamenti

3

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Affidamento incarichi esterni - nomina commissione

1) Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità della scelta 2) Inserimento in commissioni di soggetti che hanno partecipato alla fase di redazione del capitolato tecnico 3) Rispetto dei termini di nomina della commissione

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il dirigente definisce l’oggetto del servizio.Il referente amministrativo individua, sulla scorta della normativa di settore, i requisiti tecnico/professionali e predispone il provvedimento (delibera o determina).Il RUP convalida l’istruttoria o, in accordo con i disposti normativi, ridetermina alcuni contenuti e propone/adotta il provvedimento (delibera/determina) per l’espletamento dell’appalto.

individuazione competenze specifiche e richiesta pluralità di soggetti nel caso di nomine esterne alla P.A.

n° revoche nomine Commissione o sostituzione componente/n° procedure appalto

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Affidamento incarichi esterni - Liquidazione parcelle

Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità della scelta

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

Il RUP provvede a richiedere agli Ordini professionali la segnalazione di nominativi di componenti per la costituzione della Commissione, ovvero a richiedere l’autorizzazione a nominare componenti Commissione dipendenti di altre Pubbliche Amministrazioni, ovvero a richiedere alla propria Amministrazione la nomina di componenti interni.

obbligo di pubblicità e rispetto indicazioni Regolamento aziendale affidamenti lavori-forniture-servizi in economia

n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° procedure appalto

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Contratti - contabilità lavori

Mancato rispetto modalità emissione degli stati di avanzamento

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Basso

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il referente amministrativo verifica l’avviso di parcella del professionista e predispone l'ordinativo e la nota di liquidazione da sottoporre alla firma del RUP e inviare al SEF per l'emissione del mandato di pagamento, provvede infine alla liquidazione a sistema dell’avviso di parcella.

checklist controllo amministrativo su contabilità lavori n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° procedure appalto

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Contratti - firma contratto e deposito cauzione

Mancato rispetto dei tempi previsti e mancata verifica dell'entità e dell'avvenuto deposito cauzionale

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il personale tecnico assolve alla funzione di Direttore dei Lavori; le figure dei tecnici sono molteplici, così come gli operatori economici e gli stessi si alternano nei rapporti con le ditte.Il referente amministrativo controlla la completezza e regolarità dei documenti contabili elaborati dal tecnico e sottoscritti dall’impresa; successivamente alla liquidazione del RUP provvede alla liquidazione a sistema della relativa fattura.Il dirigente delegato (RUP) sottoscrive gli atti di competenza e dispone la liquidazione del credito dell’impresa (Certificato di Pagamento).

checklist controllo su rispetto adempimenti n° contestazioni formalizzate o anomalie rilevate da audit interni/n° procedure appalto

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Contratto - fase: Proroghe Contrattuali

Elusione delle norme sulle procedure ad evidenza pubblica per favorire il fornitore

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Basso

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il referente amministrativo richiede all’aggiudicatario i documenti per le verifiche antimafia, la cauzione definitiva, la polizza rischi, i documenti relativi alla sicurezza.Il dirigente delegato (Direttore del Dipartimento) sottoscrive il contratto congiuntamente con la ditta.

monitoraggio esecuzione con cheklist controllo e periodica informazione al RUP

scostamento in giorni durata esecuzione contratto/tempo utile contrattuale originario

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Contratto - fase: Varianti

Ammissione di varianti durante la fase esecutiva del contratto, al fine di consentire all'appaltatore di recuperare lo sconto effettuatio in sede di gara o di consegure guadagni ulteriori, addebitandoli in particolar modo alla sospensione dell'esecuzione del lavoro o del servizio durante i tempi di attesa dovuti alla relazione della perizia di variante

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:L’Impresa formalizza la richiesta di proroga.Il Direttore Lavori relaziona e attesta la legittimità della richiesta.Il RUP assicura la regolarità istruttoria e propone la concessione della proroga.Il dirigente delegato (Direttore del Dipartimento) propone/adotta il provvedimento (delibera/determina) di approvazione

relazione motivazioni varianti DL da sottoporre al RUP n° varianti o Verbali nuovi prezzi/n° gare appaltate

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Contratto - fase: collaudo e gestione controversie

1) Possibili condizionamenti nelle decisioni assunte all'esito delle procedure di accrodo bonario 2) Mancata verifica del pieno rispetto dei vincoli contrattuali (tempi, penali)

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Basso

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:L’Impresa formalizza la richiesta.Il Direttore Lavori relaziona e attesta la legittimità della richiesta.Il RUP assicura la regolarità istruttoria e propone l’approvazione della variante.Il dirigente delegato (Direttore del Dipartimento) propone/adotta il provvedimento (delibera/determina) di approvazione.

monitoraggio esecuzione con cheklist controllo e periodica informazione al RUP

valore incremento costi realizzazione/importo originale contratto

CONTRATTI

PUBBLICI

AFFIDAMENTO DI LAVORI SERVIZI E FORNITURE -Gestione Contratto - fase: Controllo Subappalti

Mancato controllo della stazione appaltante nell'esecuzione della quota - lavori che l'appaltatore dovrebbe eseguire direttamenete e che invece viene scomposta e affidata attraverso contratti non qualificati come subappalto ma alla stregua di forniture

Dipartimento Area Tecnica e Provveditorato

Medio

Attività strutturata in più fasi afferenti a soggetti diversi con distinzione tra chi istruisce l'attività e chi autorizza l'impegno:Il personale tecnico assolve alla funzione di Direttore dei Lavori; le figure dei tecnici sono molteplici. Gli atti conclusivi della contabilità sono sottoposti all'approvazione del RUP (figura professionale diversa dal direttore dei lavori); per la gestione del contenzioso il RUP si avvale, se del caso, del supporto giuridico/legale del Servizio Legale Aziendale o di consulenti esterni.

checklist controllo amministrativo su contabilità lavori n° subappalti/n° gare appaltate

CONTRATTI

PUBBLICI

Autorizzazione alla stipula delle convenzioni ex D.M. 142/1998

1) Abuso nel rilascio di autorizzazioni alla stipula al fine di favorire determinati soggetti 2) Disomogeneità nel rilascio di autorizzazioni alla stipula U.O.C. Area

Amministrativa e Programmazione Socio-Sanitaria

Basso

Separazione dell'assenso all'autorizzazione del tirocinio e conseguente stipula convenzione tra Direttore UOC Area Amministrativa e Programmazione Socio Sanitaria e Direttore Unità Operativa coinvolta dal tirocinio Conformità del contratto alla normativa di rifermento ex D.M. 142/1998.

VERIFICA REQUISITI SOGGETTO PROMOTRE nr convenzioni stipulate e relativa conformità al tipo di tirocinio

4

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

CONTRATTI

PUBBLICI

Gestione contratto per organizzazione delle attività dei Centri Informazione e Consulenza C.I.C. nelle Scuole;

Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari

Dipartimento per le Dipendenze – UOC SerD;

Basso

Riferimenti al documento originario del Capitolato Speciale d' Appalto; congruità degli interventi secondo programmazione e verifiche attraverso indicatori specifici, prestazioni previste, tempi di realizzazione, ecc. su indicazione del Servizio competente; verifica sistematica dei piani di lavoro specifici e del raggiungimento degli obiettivi generali tramite apposite verifiche tecniche con incontri periodici e e questionari di verifica, di qualità e di gradimento del servizio C.I.C. da sottoporre agli utenti, intesi soggetto/utente oppure soggetto partner dell'attività; rif. normativa T.U. 309/90 art. 106; Codice Appalti Decreto Legislativo 12.04.2006 n. 163 e s.m.i.

VERIFICA DEI REQUISITI E MODALITA' DI ESERCIZIO DEI CONTROLLI

correttezza e completezza degli adempimenti corrisposti alle richieste ricevute dagli Istituti Scolastici in rapporto alle Scuole in cui effettuare il servizio

CONTRATTI

PUBBLICI

Esecuzione degli appalti approvati con Delibera del Direttore Generale;

Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari

Dipartimento per le Dipendenze – UOC SerD ;

Medio

Congruità degli interventi in riferimento agli atti di gara; riferimenti al documento originario del Capitolato Speciale d' Appalto; congruità degli interventi secondo programmazione e verifiche attraverso indicatori specifici, prestazioni previste, tempi di realizzazione, ecc. su indicazione del Servizio competente; verifica sistematica dei piani di lavoro specifici e del raggiungimento degli obiettivi generali tramite apposite verifiche tecniche con incontri periodici e e questionari di verifica, di qualità e di gradimento del servizio da sottoporre agli utenti, intesi soggetto/utente oppure soggetto partner dell'attività; rif. normativa T.U. 309/90 art. 106; Codice Appalti Decreto Legislativo 12.04.2006 n. 163 e s.m.i. T.U. 309/90 per tossicodipendenze e altra normativa di rif. per argomento v. Carcere; Codice Appalti Decreto Legislativo 12.04.2006 n. 163 e s.m.i.

VERIFICA DELLE PRESTAZIONI ED ESERCIZIO DEI CONTROLLI IN PIU FASI E DA PARTE DI PERSONE DIVERSE DELL'U.O.C. IN TUTTE LE SUE RAPPRESENTANZE PROFESSIONALI E SEDI DI LAVORO

n° convenzioni stipulate correttamente rispetto alle convenzioni stipulate

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo dispositivi medici e farmaci 1) Omissione di controlli e vigilanza 2) Indebita appropriazione di farmaci e materiale sanitario

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

Per quanto riguarda il CDC 319007 (Cardiologia), l’obiettivo di consumo dei beni sanitari per l’anno in corso fa riferimento al valore obiettivo dei tre anni precedenti, ma ridotto del 4% a seguito della riduzione di finanziamenti della Regione.Sulla base dei dati messi a disposizione dal servizio Farmaceutico ospedaliero, in DMO vengono monitorati mensilmente i costi relativi all’attività di sala operatoria cardiologia, in massima parte rappresentati dall’attività di impianto di devices - Aicd e PM – che risulta in costante crescita (ottobre 2014 = 135 devices impiantati; ottobre 2015 = 143 devices impiantati), aumento numerico che comunque riguarda soltanto i PM (ottobre 2014 = 103; ottobre 2015 = 131), di costo abitualmente inferiore agli Aicd.I controlli sull’espletamento di tale attività di consumo beni sanitari relativi al CDC 319007, proseguiranno anche in DMO con la presentazione di report mensili o bimestrali dettaglianti i consumi per ciascun conto di costo.

nessuna variazione si confermano misure preventive Per quanto riguarda Cardiologia (CDC319007) indicatore principale è il totale generale dei costi con monitoraggio specifico del conto di costo dei Devices, che risulta essere il più corposo.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Rilascio esenzioni ticket per patologia e reddito Normativa di riferimentoDM 11 dicembre 2009 ''verifica delle reddito. esenzioni" in base al dalla compartecipazione alla spesa sanitaria tramite il supporto del sistema Tessera sanitaria" DGR n. 1380 "Articolo 17. Comma 6, del D.L.6luglio 20ll. convertito con modificazioni nella L. 15 luglio 20ll n.lll, in materia di ticket DM 329 del 28-5-1999 e succ. modifiche

1)Riconoscimento indebito dell'esenzione al fine di agevolare determinati soggetti 2) False dichiarazioni al fine dell'ottenimento dell'esenzione 3)Inserimento in procedura di posizioni senza l'autocertificazione firmata dall'utente 4) Inserimento in procedura di posizioni senza la certificazione del medico/specialista 5) Concessione di benefici economici sulla base di criteri opportunistici al fine di favorire particolari utenti

DISTRETTI Medio

• Tutto il personale amministrativo ruota agli sportelli per le pratiche di rilascio o conferma delle esenzioni per reddito e patologia• Tutti gli specialisti per branca possono rilasciare la certificazione per la richiesta dell’esenzione per patologia per la rispettiva branca• Tutto il personale medico del Distretto ruota negli ambulatori distrettuali adibiti alla verifica e autorizzazione al rilascio dell’esenzione per patologia• I controlli sulla veridicità delle autocertificazioni sul reddito vengono effettuati con la supervisione del coordinatore amministrativo del Distretto

Adozione del "Regolamento in materia di controllo della veridicità delle autocertificazioni rese al fine di ottenere l'esenzione dalla compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria" approvato con deliberazione del Direttore Generale n. 907/2015.

N. comunicazioni e sanzioni amministrative inviate all'utenza non in regola

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità delle verifiche

U.O.C. Attività Specialistica

Basso

Campionamento:1. Attività di ricovero:- Azienda Ospedaliera: il Controllo di gestione dell'AOUI estrae in modo casuale e con successiva stratificazione, secondo i criteri della DGRV 3444/2010 e di quanto previsto dal Piano controlli dell'Ulss 20, il campione di SDO su tutta la produzione dell'AOUI, da sottoporre a verifica;- Altre strutture pubbliche: il Controllo di gestione dell'Ulss 20 estrae in modo casuale e successivamente stratifica, secondo i criteri della DGRV 3444/2010 e di quanto previsto dal Piano controlli dell'Ulss, il campione di SDO sulla produzione di ricoveri per residenti Ulss 20.2. Attività specialistica: le strutture accreditate e l'AOUI di Verona mettono a disposizione le impegnative relative a un mese per semestre: gli operatori del NAC controllano, secondo i criteri della DGRV 3444/2010 e di quanto previsto dal Piano controlli dell'Ulss, le impegnative con prescrizione di almeno una prestazione “tracciante” di cui alla DGR 600/2007 e succ. m.i.Ai sensi della DGR 3444/2010 gli accessi presso le strutture accreditate e l’AOUI di Verona si effettuano, con preavviso di 15 giorni, con comunicazione formale da parte di due operatori del NAC. Gli operatori del NAC (appartenenti a Servizi diversi) sono impegnati nel controllo delle cartelle cliniche e delle prestazioni specialistiche e si alternano nelle sessioni di controllo e nelle varie strutture sulla base di una programmazione mensile, con la supervisione del coordinatore del NAC. Al termine di ogni sessione di controllo viene stilato e sottoscritto verbale di verifica. Le risultanze dei controlli sono riportate al Nucleo Provinciale di Controllo.

nessuna variazione si confermano misure preventive stesura e numero di verbali e presenza documento;alternanza degli operatori NAC e presenza documento.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Attività ispettiva presso ditte che producono alimenti di origine animale (macelli)

1) Azioni od omissioni volte a consentire al destinatario dei controlli di sottrarsi ai medesimi e/o alle loro conseguenze negative (preavvertire il destinatario, falsificare esito controlli, sostituire o alterare prelievi destinati alle analisi di laboratorio) 2) Omissione o alterazione stesura verbali

Servizio Veterinario Igiene Alimenti di Origine Animale

Medio

Nomina di un Veterinario Ufficiale per ogni stabilimento di macellazione e questi gestisce direttamente con l’OSA l’orario di attività. Categorizzazione annuale del rischio fatta dal Veterinario Ufficiale e vidimata dal Direttore del Servizio.Verifica delle presenze e dei controlli eseguiti dal Veterinario Ufficiale dedotte dalla scheda prevista dal DDR 292/2007.Relazione annuale sull’attività dello stabilimento presentata al Direttore del Servizio.Risultanze dei controlli ispettivi eseguiti durante le visite ante e post mortem .Gestione esclusiva del bollo sanitario da parte del Veterinario Ufficiale.Controllo della richiesta di pagamento emessa dal Veterinario Ufficiale prevista dal DLgs 194/2008. Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto dall'Avv. Mancini dal titolo "La comunità di pratiche: la comunicazione all'utenza. Obblighi normativi per anticorruzione e trasparenza".

Le attività afferenti a tale area saranno oggetto di valutazione nel corso del 2015. Le misure correlate saranno inserite nel P.T.P.C. 2015-2017. Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

Verifica del 100% delle incongruenze. Verifica a campione della corrispondenza delle check list previste dalla DDR 292/2007.

5

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

VIGILANZA sulla produzione commercializzazione, trasformazione e trasporto degli alimenti di origine animale (ditte, automezzi)

1) Azioni od omissioni volte a consentire al destinatario dei controlli di sottrarsi ai medesimi e/o alle loro conseguenze negative (preavvertire il destinatario, falsificare esito controlli, sostituire o alterare prelievi destinati alle analisi di laboratorio) 2) Omissione o alterazione stesura verbali

Servizio Veterinario Igiene Alimenti di Origine Animale

Medio

Nomina di un Veterinario Ufficiale per lo stabilimento. Categorizzazione annuale del rischio fatta dal Veterinario Ufficiale e vidimata dal Direttore del Servizio. Programmazione dell’attività di controllo proposta dal Veterinario Ufficiale in relazione alle frequenze di attività previste dal DDR 292/2007. Utilizzo delle specifiche check list previste dal DDR 292/2007.Verifica delle presenze e dei controlli eseguiti dal Veterinario Ufficiale dedotte dalla scheda prevista dal DDR 292/2007.Relazione annuale sull’attività dello stabilimento presentata al Direttore del Servizio.Controllo della richiesta di pagamento emessa dal Veterinario Ufficiale prevista dal DLgs 194/2008.Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

Verifica del 100% delle incongruenze. Verifica a campione della corrispondenza delle check list e dei verbali di constatazione previsti dal protocollo del manuale della qualità.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Esposti, pareri, segnalazioni inerenti alimenti di origine animale

Omissione di rilievi nel rilascio di certificazioni al fine di favorire determinate Ditte

Servizio Veterinario Igiene Alimenti di Origine Animale

Basso

Definizione della tempistica attività/emissione provvedimenti. Pianificazione settimanale dell’attività. Analisi e valutazione permanente del processo di lavoro.Sopralluoghi in compresenza di due operatori.Impiego macchina di Servizio con logo ULSS.Dotazione di biglietto da visita personalizzato.Identificazione dell’operatore con cartellino visibile.Eventuale documentazione fotografica di ogni fonte di prova.Rilascio verbale scritto e biglietto da visita per ogni accesso controfirmato da referenti aziendali. Registrazione cartacea/informatizzata dell’attività svolta.Visione e firma atto conclusivo (verbale prescrizione) da parte del Direttore del Servizio.Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto dall'Avv. Mancini dal titolo "La comunità di pratiche: la comunicazione all'utenza. Obblighi normativi per anticorruzione e trasparenza".

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

100% degli interventi eseguiti dal personale in coppia non fissa. Esiti del sopralluogo condivisi con il Direttore del Servizio.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Attività ispettiva e di certificazione presso allevamenti 1) Azioni od omissioni volte a consentire al destinatario dei controlli di sottrarsi ai medesimi e/o alle loro conseguenze negative (preavvertire il destinatario, falsificare esito controlli, sostituire o alterare prelievi destinati alle analisi di laboratorio). 2) Omissione o alterazione stesura verbali.

Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Servizi Veterinari

Medio

Distribuzione a livello distrettuale delle zone di competenza per ogni Dirigente Veterinario. Interventi di altri dirigenti nelle stesse strutture per le prestazioni richieste su chiamata.Verifica con i referenti di attività sia distrettuali che di Servizio. Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto dall'Avv. Mancini dal titolo "La comunità di pratiche: la comunicazione all'utenza. Obblighi normativi per anticorruzione e trasparenza".

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

Verifica del 100% delle incongruenze. Verifica a campione del 5% degli atti prodotti dall'attività ispettiva.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Attività di vigilanza negli allevamenti e sul benessere animale

1) Azioni od omissioni volte a consentire al destinatario dei controlli di sottrarsi ai medesimi e/o alle loro conseguenze negative (preavvertire il destinatario, falsificare esito controlli, sostituire o alterare prelievi destinati alle analisi di laboratorio) 2) Omissione o alterazione stesura verbali

Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Servizi Veterinari

Medio

Veterinario referente distrettuale per il benessere animale e nomina del referente per il Servizio.Check list di vigilanza. Programmazione dell’attività di controllo proposta dalla Regione e integrata a livello di Servizio.Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto dall'Avv. Mancini dal titolo "La comunità di pratiche: la comunicazione all'utenza. Obblighi normativi per anticorruzione e trasparenza".

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

Verifica del 100% delle incongruenze. Verifica a campione del 5% degli atti prodotti dall'attività ispettiva.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Esposti, pareri, segnalazione benessere animale e igiene Omissione di rilievi nel rilascio di certificazioni al fine di favorire determinati soggetti

Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Servizi Veterinari

Medio

Ricevimento e protocollazione e invio al distretto di competenza.Sopralluoghi se possibile in compresenza di due operatori.Impiego macchina di Servizio con logo ULSS se intervento programmabile.Dotazione di biglietto da visita personalizzato.Esposizione visibile del supporto identificativo operatore (badge).Rotazione periodica delle coppie (metodo casuale).Documentazione fotografica di ogni fonte di prova.Provvedimenti urgenti se necessari.Invio verbale scritto al Direttore del Servizio e eventualmente al soggetto segnalante per le misure del caso.Registrazione cartacea/informatizzata dell’attività svolta.Visione e firma atto conclusivo da parte del Direttore del Servizio.Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto dall'Avv. Mancini dal titolo "La comunità di pratiche: la comunicazione all'utenza. Obblighi normativi per anticorruzione e trasparenza".

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

100% degli interventi eseguiti dal personale in coppia non fissa. Esiti del sopralluogo condivisi con il Direttore del Servizio.

6

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controlli ufficiali in aziende alimentari (ispezioni, verifiche, audit, controlli di iniziativa e controlli su segnalazione - esposti/allerte comunitarie)

Normativa di riferimento: L. 283/1962, D.P.R. 327/1980, Reg. CE 852/2004, Reg. CE 882/2004, Reg. CE 178/2002, D.Lgs. 109/1992, D.Lgs. 193/2007, D.Lgs. 190/2006, L.R.41/2003, D.D.R. 292/2007

1) Azioni od omissioni volte a consentuire al destinatario dei controlli di sottrarsi ai medesimi e/o alle loro conseguenze negative (preavvertire il destinatario, falsificare esito controlli, sotrarre o alterare prelievi destinati alle analisi di laboratorio)

2)  Omissione o alterazione stesura verbali

SIAN Medio

Classificazione degli stabilimenti di produzione di alimenti in base alla valutazione del rischio: programmazione e istruzioni operative ai sensi del DDR n. 292/2007. Assegnazione controlli a rotazione tra i Tecnici della Prevenzione. Formazione interna sulle procedure e redazione procedure operative standardizzate e condivise (Manuale qualità) con criteri per la programmazione dei controlli e in base alla normativa per i controlli ufficiali (check list). Compilazione del registro aziendale delle autorizzazioni agli spostamenti fuori sede con indicazione della destinazione controfirmato dal DIrettore. Documentazione fotografica se fattibile. Rilascio di una copia del verbale di ispezione all'operatore del settore alimentare controfirmato da referenti aziendali. Rilascio biglietto da visita. Utilizzo di prassi dell'auto aziendale con logo AULSS 20 Verona. Tracciabilità informatizzata dell'attività svolta (Sian Net). Visione e firma atto conclusivo da parte del Direttore. Analisi e valutazione permanente del processo di lavoro. Diffusione tra il personale dell'esistenza e del contenuto del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (entrambi disponibili on line sul sito istituzionale dell'Azienda Ulss 20 di Verona).

Revisione del Manuale della Qualità, ulteriore formazione interna e incontri informativi di servizio.

Verifica a campione dell'efficacia del controllo da parte del Direttore e/o Dirigente e/o coordinatore tecnici della prevenzione, con verbalizzazione dello stesso.

Richiamo all'utilizzo dell'abbigliamento identificativo.

Realizzazione dei controlli in Compresenza, non fissa, di almeno due operatori compatibilmente con l'attività e l'organico disponibile.

100% degli interventi registrati nel sistema gesiotnale informatico SIAN Net

100% dei verbali firmati dagli operatori in sopralluogo

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo acque destinate al consumo umano (campionamento da acquedotto o pozzi privati) evalutazioni correlate.

Normativa di riferimento D.Lgs 31/2001, D.Lgs. 152/06, D.Lgs. 507/99; D.M. 26/3/91, D.M. 220/93; D.P.R. 327/80; D.G.R.V. 15/09; DGRV 4080/2004; DDR 15/02/2009 N. 15

1)Azioni od omissioni volte a consentuire al destinatario dei controlli di sottrarsi ai medesimi e/o alle loro conseguenze negative (preavvertire il destinatario, falsificare esito controlli, sotrarre o alterare prelievi destinati alle analisi di laboratorio) 2)  Omissione e/o alterazione stesura verbali

SIAN Medio

Programmazione interna annuale dei punti di prelievo condivisa con il Direttore. Analisi effettuata da laboratori esterni. Presa visione e valutazione dei rapporti di prova da parte del Tecnico della Prevenzione, del Dirigente e/o del Direttore e condivisione con altri Enti di eventuali non conformità. Compilazione del registro aziendale delle autorizzazioni agli spostamenti fuori sede con indicazione della destinazione controfirmato dal DIrettore. Rilascio biglietto da visita. Utilizzo di prassi dell'auto aziendale con logo AULSS 20 Verona. Formazione interna sulle procedure e redazione procedure operative standardizzate e condivise (Manuale qualità).Visione e firma atto conclusivo da parte del Direttore o del Dirigente incaricato. Rilascio di una copia del verbale di campionamento controfirmato dalla controparte. Consultazione analisi applicativo web regionale S.IN.A.P. e accesso per aggiornamento nuovi punti rete. Gestione informatizzata degli esiti (foglio Excel) e archivio cartaceo rapporti di prova suddiviso per anno.Diffusione tra il personale dell'esistenza e del contenuto del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (entrambi disponibili on line sul sito istituzionale dell'Azienda Ulss 20 di Verona).Formazione sul campo (titolo: "Comportamenti del personale nel controllo ufficiale. Criticità e buone pratiche").

Revisione del Manuale della Qualità, ulteriore formazione interna e incontri informativi di servizio.

Verifica a campione dell'efficacia del controllo da parte del Direttore e/o Dirigente e/o coordinatore tecnici della prevenzione, con verbalizzazione dello stesso.

Richiamo all'utilizzo dell'abbigliamento identificativo.

Calendario trimestrale approvato e firmato dal Dirigente delegato.

100% degli interventi registrati nel sistema gestionale SIAN Net

100% dei verbali firmati dagli operatori in sopralluogo

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Sanzioni penali/amministrative 1)Atti finalizzati ad agevolare/penalizzare soggetti o aziende.

2)Omissione di rilievi e non conformità al fine di favorire determinati soggetti

SIAN Medio

Esposizione visibile del supporto identificativo operatore (badge).Dotazione giacche di servizio ad alta visibilità e impiego della macchina di servizio, se disponibile.Diffusione tra il personale dell'esistenza e del contenuto del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (entrambi disponibili on line sul sito istituzionale dell'Azienda Ulss 20 di Verona). Firma contestuale, da parte degli operatori presenti al controllo del verbale di verifica ispezione e/o di prelievo, rilasciato in copia.Firma da parte di almeno due operatori del Servizio del verbale di illecito amministrativo/penale, inviato in copia, ovvero presa visione e firma del Direttore del servizio o dirigente medico delegato.Protocollazione informatizzata in entrata ed uscita (Folium)Registrazione dell'attività nel sistema informatico gestionale del servizio (SIAN Net)Formazione sul campo (titolo: "Comportamenti del personale nel controllo ufficiale. Criticità e buone pratiche"). MONITORAGGIO• Monitoraggio periodico attività• Compilazione del registro sanzioni

Incontri informativi di servizio programmati.

Formazione annuale: partecipazione ad iniziative formative specifiche organizzate dall'ULSS

Controlli in compresenza, non fissa, di almeno due operatori compatibilmente con l'attività e l'organico disponibile (escluse attività di campionamento, controllo acque).

Stesura della procedura relativa al procedimento sanzionatorio nel manuale qualità.

100% dei verbali di illecito amministrativo/penale firmato da almeno due operatori del Servizio. 100% dei verbali di illecito amministrativo/penale protocollati con Folium. 100% dei verbali di illecito amministrativo/penale registrati nel sistema informatizzato gestionale (SIAN Net) e nel Registro sanzioni.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Vigilanza attività ispettive: attività di verifica e controllo nei luoghi di vita abitativi e collettivi Normativa di riferimento: Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 Decreto Legislativo n°229 19 giugno 1999502

Atti finalizzati ad agevolare/penalizzare soggetti o aziende

SISP Medio

Protocollazione informatizzata (FOLIUM)delle pratiche in entrata e uscita Assegnazione a rotazione agli operatori delle praticheRiunione settimanale di tutto il personale dell’UOS per valutare le attività. Sopralluoghi in coppia non fissaRiferimento a disposizioni e norme generali e locali Definizione di procedure e azioni operativeRilascio del biglietto da visita in occasione dei controlli.Predisposizione di una relazione scritta di sopralluogo. L’atto conclusivo viene visionato e firmato dal dirigente

nessuna variazione si confermano misure preventive 100 % pratiche protocollate in folium sia in entrata che in uscita 100 % di verbalizzazione delle decisioni adottate nelle riunioni settimanali 100 % degli operatori a tempo indeterminato in possesso di biglietti da visita

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Sanzioni penali/amministrative Omissione di rilievi e prescrizioni al fine di favorire determinati soggetti

SISP Medio

Contestazione immediata, da parte degli operatori presenti al sopralluogo, dell'accertamentoPresa visione e firma del responsabile UOS. In caso di discrepanza di giudizio tra ispettori e responsabile UOS, il verbale viene sottoposto al giudizio del Direttore del servizio Protocollazione informatizzata dei verbali di prescrizione/illecito aministrativo in entrata ed uscita (Folium)Sopralluogo per la verifica di ottemperanza svolto con le modalità di cui al punto precedente (cfr. Vigilanza attività ispettive: attività di verifica e controllo nei luoghi di vita abitativi e collettivi ) MONITORAGGIO• Monitoraggio quadrimestrale attività• Verifica periodica degli atti in corso di definizione (per la parte non definita da norme specifiche)

nessuna variazione si confermano misure preventive 100% dei verbali di prescrizione/illecito amministrativo firmato da almeno due operatori 100% dei verbali di prescrizione/illecito amministrativo protocollati con Folium

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Vigilanza negli Ambienti di Lavoro (con sopralluoghi in cantieri, aziende, altri ambienti)

Atti finalizzati ad agevolare/penalizzare soggetti o aziende. Omissione di rilievi e prescrizioni al fine di favorire determinati soggetti

SPISAL Medio

Protocollazione informatizzata degli atti (Folium) Pianificazione settimanale delle attivitàSopralluogo in compresenza, non fissa, di almeno un Ufficiale di Polizia Giudiziaria (UPG) e un operatore Impiego auto di servizio e giacche di servizio ad alta visibilità Acquisizione di fontI di prova Rilascio verbale di accesso scritto e biglietto da visita per ogni intervento, controfirmato da referenti aziendali Visione e firma atto conclusivo (verbale prescrizione) da parte del responsabile UOS. In caso di discrepanza di giudizio tra ispettori UPG e responsabile UOS, il verbale viene sottoposto alla valutazione del Direttore del servizio Registrazione dell'attività nel sistema informatico gestionale del servizio (PREVNET) Definizione della tempistica attività/emissione provvedimenti (per la parte non definita da norme specifiche) Monitoraggio semestrale degli indicatori

Incontri informativi di servizio programmati (almeno due nell'anno) Piano formativo annuale Partecipazione ad iniziative formative specifiche organizzate dall'ULSS

l100% degli atti predisposti protocollati con Folium (escluso verbale di accesso) l100% degli interventi realizzati in compresenza, non fissa, di un UPG e un operatore l100% dei verbali firmati dagli operatori Ufficiali di Polizia Giudiziaria (UPG) in sopralluogo l100% degli interventi realizzati, registrati nel sistema gestionale

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Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Sanzioni penali/amministrative Omissione di rilievi e prescrizioni al fine di favorire determinati soggetti

SPISAL Medio

Protocollazione informatizzata dei verbali di prescrizione/illecito amministrativo (Folium) Firma del verbale di prescrizione/illecito amministrativo da parte degli operatori UPG presenti al sopralluogo, Presa visione e firma del responsabile UOS. In caso di discrepanza di giudizio tra ispettori UPG e responsabile UOS, il verbale viene sottoposto alla valutazione del Direttore del servizio Registrazione dell'attività nel sistema informatico gestionale del servizio (PREVNET) Sopralluogo per la verifica di ottemperanza svolto con le modalità di cui al punto precedente (cfr. vigilanza negli ambienti di lavoro) Definizione della tempistica attività/emissione provvedimenti (per la parte non definita da norme specifiche) Monitoraggio semestrale indicatori

Incontri informativi di servizio programmati (almeno due nell'anno) Piano formativo annualePartecipazione ad iniziative formative specifiche organizzate dall'ULSS

l100% dei verbali di prescrizione/illecito amministrativo protocollati con Folium l100% dei verbali di prescrizione/illecito amministrativo firmati da operatori UPG l100% dei verbali di prescrizione/illecito amministrativo registrati nel sistema informatizzato gestionale (PREVNET)lVerifica

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Vigilanza - Inchieste Infortuni (con sopralluoghi in cantieri, aziende, altri ambienti)

Indagini orientate ad attribuire responsabilità/ esonerare da responsabilità

SPISAL Medio

Protocollazione informatizzata degli atti (Folium) Procedure operative Sopralluogo in compresenza, non fissa, di almeno un Ufficiale di Polizia Giudiziaria (UPG) e un operatore (escluso intervento in reperibilità)Impiego auto di servizio (escluso intervento di reperibilità) e giacche di servizio ad alta visibilità Acquisizione di fonte di provaRilascio verbale di accesso scritto e biglietto da visita per ogni intervento controfirmato da referenti aziendali Presa visione e firma atto conclusivo (inchiesta trasmessa in Procura) del responsabile UOS o dal Direttore del servizio o suo delegato. In caso di discrepanza di giudizio tra ispettori UPG e responsabile UOS, il verbale viene sottoposto alla valutazione del Direttore del servizio Registrazione dell'attività nel sistema informatico gestionale del servizio (PREVNET) Monitoraggio semestrale indicatori

Incontri informativi di servizio programmati (almeno due nell'anno) Piano formativo annualePartecipazione ad iniziative formative specifiche organizzate dall'ULSS

l100% delle inchieste protocollate in Folium l100% degli interventi realizzati in compresenza, non fissa, di un UPG e un operatore (escluso intervento in reperibilità) l100% degli interventi realizzati, registrati nel sistema gestionale informatico del servizio (PREVNET) l100% delle inchieste firmate dagli operatori UPG che hanno svolto l'indagine

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo di risultato quali-quantitativo del servizio sterilizzazione

Omissione di controlli e vigilanza

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

Produzione di report mensili in cui si riportano i dati complessivi riferiti all'attività svolta in Cds (quantità di buste\kit), divisi per unità operativa, dopo verifica dei report consegnati dalle UU.OO. Stesse; registrazione delle eventuali segnalazioni provenienti dalle UU.OO. (verifica qualità del servizio), valutate in contradditorio con i referenti del Servizio che vengono inoltrati al Servizio Approvvigionamenti. incontro mensile per la verifica delle non conformità gestite durante il mese (in contradditorio) ed il controllo qualitativo del risultato del servizio reso, alla quale partecipano i referenti del servizio di sterilizzazione, la Direzione Medica ed il personale infermieristico di riferimento per le specialitàdel gruppo operatorio (U.O. maggiormente coinvolta nella attività di ricondizionamento dello strumentario utilizzato e sterilizzazione dello stesso); verbalizzazione delle decisioni, impressioni e valutazioni prese durante l'incontro.

nessuna variazione si confermano misure preventive periodicamente far partecipare una nuova persona (coordinatore oppure personale infermieristico di altre UU.OO.) alla fase di controllo qualitativo del risultato. Diffusione nelle unità operative della scheda di non conformità sulla quale tutti gli operatori possono segnalare eventuali problematiche(ritardi/errori di

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo convenzioni con le aziende esterne per fornitura prestazioni

Omissione di controlli e vigilanza

Direzione Medica Ospedaliera

Basso

Le convenzioni con AOUI Verona per prestazioni sanitarie specialistiche sono regolate da due delibere DG: la n. 387/2012 e la n. 652/2013 attualmente in fase di rinnovo. Le delibere fissano le modalità degli accessi e le tariffe stabilite per le diverse branche specialistiche. Viene effettuato dalla DMO il controllo su orari e n° accessi mensili dei singoli specialisti presso gli ambulatori, previa autorizzazione del Direttore dell’Unità Operativa presso cui presta la propria consulenza, nonché il monitoraggio economico mensile dei costi per branca sulla base della contabilità presentata dalla AOUI tramite il SEF; esiste poi una verifica della DMO con verbali mensili di rendicontazione e di andamento dei costi previsti per il rispetto del budget assegnato ad ogni branca.Dal 1° ottobre 2015, in ottemperanza alle disposizioni regionali (nota prot. 127707 del 25/03/2015), sono state applicate le nuove tariffe alle convenzioni in essere con AOUI di Verona per prestazioni sanitarie specialistiche, regolate da diverse delibere DG, tra cui la n. 387/2012, n. 652/2013 e n. 317/2014. Le convenzioni attive alla data del 01/10/2015 sono le seguenti: radioterapia oncologica; cardiochirurgia e cardiologia pediatrica. Prosegue il controllo effettuato dalla DMO su orari e n. accessi settimanali - mensili dei singoli specialisti presso gli ambulatori, il monitoraggio economico mensile dei costi per branca sulla base della contabilità pervenuta dalla AOUI tramite il SEF. E' prevista inoltre una verifica della DMO con verbali mensili di rendicontazione e di andamento sui costi previsti per il rispetto del budget assegnato.

Attività specialistica: vengono controllate le impegnative relative a un mese per semestre: gli operatori del NAC controllano, secondo i criteri della DGRV 3444/2010 e di quanto previsto dal Piano controlli dell'Ulss, le impegnative con prescrizione di almeno una prestazione “tracciante” di cui alla DGR 600/2007 e succ. m.i.

Report trimestrali per il monitoraggio della spesa.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo di risultato quali-quantitativo del servizio pulizie

Omissione di controlli e vigilanza

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

Controlli settimanali di qualità del servizio erogato eseguiti in contradditorio con il referente della Ditta di sanificazione ambientale, su un campione di aree ospedaliere. Il controllo di risultato viene effettuato con strumentazione dedicata;Trimestralmente trasmissione di report dei controlli al Serv. Aprroviggionamenti. Attestazione del servizio da parte di tutte le Unità Operative/Servizi sul "rapporto mensile di controllo" predisposto dalla Ditta in appalto. Gestione delle non conformità segnalate sul servizio.All'inserimento di nuovi prodotti per la sanificazione e disinfezione ambientale, verifica delle schede tecniche ed eventuali indicazioni d'uso ottoscrizione di rapporto mensile di controllo del servizio da parte dei coordinatori/referenti delle singole unità operative (doppio monitoraggio del servizio periferico e centrale) e presenza di un modulo di non conformità sul quale è possibile segnalare eventuali problematiche. presenza di 5 controllori che effettuano il monitoraggio qualitativo del servizio per Ospedale di San Bonifacio e Marzana. Indagini di customer satisfaction nelle unità operative ospedaliere, rivolto agli utenti ricoverati: nel questionario c'è una domanda specifica sul servizio di sanificazione ambientale.

nessuna variazione si confermano misure preventive Speriiodicamente (es. 1 volta al mese) far partecipare una terza persona (coordinatore di UO oppure personale amministrativo) alla fase di controllo qualitativo del risultato.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo di risultato quali-quantitativo del servizio rifiuti

Omissione di controlli e vigilanza

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

Monitoraggio continuo della quantità di rifiuti prodotti e smaltiti mediante verifica del materiale stoccato nel deposito temporaneo dei rifiuti pericolosi e confronto con il trasportatore. Registrazione cartacea + informatizzata (SISTRI) della movimentazione dei rifiuti pericolosi. Verifica del corretto approvvigionamento dei contenitori (quantità e qualità ) per rifiuti sanitari;Gestione delle non conformità sulla fornitura;Report mensile di attestazione del servizio e del materiale ritirato che viene inoltrato al Serv. Approvviggionamenti .

nessuna variazione si confermano misure preventive Rapporto semestrale di controllo del serviizio da parte dei coordinatori/referenti delle singole sedi esterne (doppio monitoraggio del servizio periferico e centrale) e presenza di un modulo di non conformità sul quale è possibile segnalare eventuali problematiche.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo qualitativo e gestionale degli affidamenti Omissione del controllo di affidamento dei servizi ad enti non accreditati e nel rispetto degli specifici appalti/convenzioni

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

montoriaggio continuo, dell'appropriatezza nell'assegnazione dei servizi come previsto dalla delibera 370 del 04/06/2015 all'articolo nr 8 e dal capitolato trasporti fase di aggiudicazione.

nessuna variazione si confermano misure preventive Report trimestrali per il controllo della spesa. Numero trimestrale provvedimenti straordinari autorizzati.

8

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo di risultato quali-quantitativo del servizio di documentazione sanitaria

1)Omissione di controlli e vigilanza 2) Induzione a falsificare dati per tornaconto personale

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

Viene verificata tutta la documentazione sanitaria trasferita alla Ditta che gestisce il servizio di archiviazione e consultazione in appalto.Più precisamente si effettua monitoraggio quantitativo in originale della produzione totale di cartelle cliniche dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio, sulla base delle generalità del paziente e del numero di nosografica.Per quanto riguarda il monitoraggio qualitativo, il controllo viene effettuato sulla documentazione richiesta in copia, che rappresenta in media il 10% circa della produzione annuale (circa 1500 cartelle su un totale di poco più di 15000 prodotte); tale controllo comporta sostanzialmente la verifica della effettiva presenza di documentazione pertinente al paziente. Ad integrazione e come ulteriore dato di prevenzione del rischio, è stata proposta, in base alla disponibilità offerta dalla Ditta, l’ attivazione del servizio di tracciabilità delle singole cartelle cliniche, tramite l’installazione di un applicativo da rendere operativo all’inizio presso l’Ufficio Documentazione Sanitaria in DMO. Sulla base dei risultati ottenuti, dopo adeguato periodo di prova, potrà eventualmente seguire l’ avviamento di analogo test su un reparto pilota dell’ospedale appositamente selezionato, nell’ottica di giungere col tempo ad un completo tracking di movimentazione di tutte le cartelle cliniche prodotte in ospedale.

nessuna variazione si confermano misure preventive 1) I riscontri nei confronti della ditta appaltatrice del servizio di archiviazione della documentazione sanitaria vengono effettuati sia per soddisfare le richieste da parte dell'utenza (Ufficio Documentazione Sanitaria), che dal personale dell'Azienda che usufruisce del Servizio (personale medico, coordinatori, infermieri). 2) La regolarità del servizio, con relativa rendicontazione, viene periodicamente inviata al Servizio Approvvigionamenti che, dopo verifica procede alla

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo di risultato quali-quantitativo del servizio ristorazione

Omissione di controlli e vigilanza

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

CUCINA PRODUZIONE PASTI: Cella prodotti derrate deperibili e non deperibili (scheda tecnica, corrispondenza alimenti capitolato, temperature,data scadenza conformità etichetta) Lavorazione alimenti (rispetto modalità lavoro, DIVISA-DPI) ALLESTIMENTO VASSOI PERSONALIZZATI: rilevazione grammatura capitolato, temperature confezionamento, conformità prenotazione pasto e diete, integrità stoviglie, personale DPI. PULIZIE CUCINA (pulizia, ente,attrezzature,carrelli, personale DIVISA E DPI. DISTRIBUZIONE PASTI DEGENTI (Orari consegna pasto e ritiro,corrispondenza pasto, temperatura alimenti, pulizia-integrità stoviglie, operatori DPI). CONTROLLO APPLICAZIONE CAPITOLATO MENU' OSPEDALIERO (Controllo qualitativo e bromatologico menù comune, diete degenti-).

nessuna variazione si confermano misure preventive Rapporto trimestrale delle non conformità inviate dai coordinatori/referenti di unità operativa con presenza di un modulo di non conformità sul quale è possibile segnalare eventuali problematiche. Presenza di 2 controllori del Servizio dietetico che effettuano verifiche qualitativa del servizio per Ospedale di San Bonifacio e

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Controllo di risultato quali-quantitativo del servizio di lavanolo

Omissione di controlli e vigilanza

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

Verificaper tipologia e quantità dei materiali (tessuti tecnici, sterile e non sterile, materiale poroso) al momento della consegna da parte della Ditta che gestisce in appalto il servizio di lavanolo. Controllo mensile in contradditorio sulla tipologia e quantità di materiale utilizzato e report dell'attività eseguita, con verifica in contradditorio delle eventuali segnalazioni provenienti dallae UU.OO. il report viene inoltrato al Serv. Aprroviggionamenti.Controllo quali-quantitativo periodico della biancheria piana e confezionata fornita alle unità operative, come stabilito da scheda armadio (che definisce la quantità per UO). Monitoraggio continuo dei consumi di materiale poroso sterile .

nessuna variazione si confermano misure preventive Diffusione nelle unità operative della scheda di non conformità sulla quale tutti gli operatori possono segnalare eventuali problematiche inerenti il servizio (controllo periferico). Report di gestione delle non conformità.

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Irrogazione sanzioni disciplinari L'omissioni e/o l'esercizio di discrezionalità e/o la parzialità nello svolgimento di tale attività possono consentire ai destinatari oggetto dei controlli di sottrarsi ai medesimi ovvero di sottrarsi alle prescrizioni e sanzioni derivanti, con conseguenti indebiti vantaggi

Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD)

Basso

L. n. 165 del 30/03/2001, modificato dal D.lgs. n. 150 del 27/10/2009 (capo V, "Sanzioni disciplinari e responsabilità dei dipendenti pubblici") , contenente una specifica procedura;CCNL contenente specifiche disposizioni in materia;Codice di comportamento Aziendale aggiornato, approvato con delibera n. 46 del 29/01/2015;Il Responsabile dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari è soggetto esterno al Servizio Legale, circostanza che costituisce ulteriore garanzia di imparzialità.

Impegno ad adottare il Codice disciplinare aziendale aggiornato, contenente procedure standardizzate

adozione del Codice disciplinare aziendale (100%)

CONTROLLI,

VERIFICHE,

ISPEZIONI E

SANZIONI

Provvedimenti di recupero dei crediti che l’Amministrazione ha maturato e che non sono stati ancora estinti dai debitori, con particolare riferimento ai crediti per ticket non versati;Provvedimenti di archiviazione

Favorire il trasgressore

Servizio Legale Basso

Rispetto delle norme di legge in materia:Legge n. 689 del 24/11/1981 e s.m.i. di introduzione delle c.d. “sanzioni amministrative”;D.M. dell’11/12/2009 del Ministero dell’Economica e delle Finanze, di concerto con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;L.R. n. 13 del 6/04/2012 (articolo 15);Delibera del Direttore Generale n. 274 del 22/05/2014 di approvazione dell'Atto AziendaleDelibera del Direttore Generale n. 330 del 28/05/2015 di approvazione del Regolamento del Servizio Ispettivo aziendale

Impegno a predisporre il Regolamento aziendale per la disciplina del procedimento sanzionatorio in tema di false autocertificazioni reddituali rese dal cittadino al fine di ottenere l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, c.d. “ticket sanitario”

adozione del Regolamento (100%)

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Liquidazione contributi ad associazioni di volontariato Mancata verifica su prestazioni effettuate con sforamento del tetto di spesa stabilito a favore di un singolo soggetto

U.O.C. Attività Specialistica

Basso

Al SMTS sono trasmessi gli elenchi riepilogativi delle prestazioni effettuate, la documentazione sull'attività svolta e le relative fatture.Si richiede ai Distretti di afferenza una relazione sulle attività realizzate e si richiede il parere di conformità.Si liquida sulla base dei budget prestabiliti, indicati in delibera.

Controlli, a campione, di congruità procedurale effettuati del Direttore del Servizio.

Verranno definiti nel corso del corrente anno

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Liquidazione contributo per modifica strumenti di guida (art. 27 L. 104/92). Liquidazione agli aventi diritto del fabbisogno approvato e trasmesso dalla Regione Veneto

Mancata verifica del rispetto dei requisiti e dell'ammontare del contributo spettante

U.O.C. Attività Specialistica

Basso

Analisi e verifica sui requisiti previsti dalla normativa e congruità rispetto al contributo richiesto. Invio, per conoscenza, dell’elenco con i nominativi dei beneficiari e l’importo del contributo ai Distretti Socio-sanitari, che hanno trasmesso le richieste presentate dagli interessati.

Verranno definiti nel corso del corrente anno

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Fase procedimento di spesa relativa alla liquidazione Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari

Distretto Socio Sanitario o Dipartimento

Basso

Separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto con relativa verifica della corretta esecuzione contrattuale

Adozione del Manuale dell'Operatore per il controllo e la liquidazione delle fatture di beni e servizi presso i Distretti Socio-Sanitari

Tempi di liquidazione dal momento del ricevimento dell'elenco delle fatture dal SEF.

9

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Autorizzazioni cure all'estero, autorizzazioni cure climatiche, soggiorni terapeutici e cure termali Normativa di riferimentoLR 25 del 26-11-2004. Cure climatiche e soggiorni terapeutici.Legge 595/1985 , art. 3 :Cure all’estero”Decreto Ministero della Sanità 15-12-1994 :”Elenco patologie per la cui cura è richiesto il periodo di cure termali ”

1) Utilizzo di documentazione falsa ai fini dell'ottenimento del rimborso conseguente l'autorizzazione 2) Discrezionalità di valutazione 3) Favoreggiamento verso privati

DISTRETTI Basso

• L’istruttoria è fatta da personale amministrativo, a rotazione, e la relativa autorizzazione è data a rotazione dai medici di Distretto, previa visione della normativa vigente. Per cure ad elevato costo, è richiesto preventivamente il parere del Centro Regionale di riferimento della branca specialistica interessata

Adozione del Regolamento regionale ex DGR 1245/2015. Evidenza di tutte le pezze giustificative per ogni singolo rimborso: n. fascicoli completi.

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Procedure amministrative relative alla prescrizione e fornitura di protesi e ausili. Normativa di riferimentoDM 27-8-1999, n. 332: “Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale: modalità di erogazione e tariffe”

1) Autorizzazioni Improprie. 2) Condizionamento dei comportamenti prescrittivi di singoli professionisti da parte di Aziende del settore 3) Disomogeneità della valutazione dello stato di avente diritto in fase di autorizzazione al fine di favorire un determinato soggetto DISTRETTI Medio

Il processo vede coinvolti una pluralità di operatori:• lo specialista proponente• il medico di Distretto per la valutazione dell’invalidità e attinenza della prescrizione alla patologia dell’utente• l’amministrativo per l’esame in anagrafe sanitaria regionale, l’apertura cartella, la visione su programma Caribel per la verifica nel parco ausili• per i presidi ad elevato costo, è istituita una Commissione apposita, presieduta dal direttore Dipartimento riabilitativo e da un medico per ogni distretto dell’ULSS

Adozione della procedura amministrativa "Prescrizione e fornitura di protesi e ausili"

- N. evidenze di ricerca disponibilità a magazzino - N. di verifiche da parte della Commissione Aziendale sulle prescrizioni/autorizzazioni presidi ad alto costo

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Fase procedimento di spesa relativa alla liquidazione Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari

DISTRETTI Medio

• Il budget economico per singolo capitolo di spesa assegnato al Distretto viene monitorato trimestralmente con il SEF e il Servizio Controllo di Gestione • Dopo la registrazione delle fatture al SEF. Il Distretto effettua la verifica di corrispondenza tra il servizio ottenuto (strutture intermedie) o il bene acquisito (protesi e ausili), a quanto indicato da tariffe convenzionate o prezzi inseriti in apposito data-base (Caribel).• La liquidazione viene effettuata dopo i controlli descritti e l’operatore che inserisce nell’applicativo informatico deve ottenere il visto formale da parte del Direttore o di un suo delegato

Adozione del Manuale dell'Operatore per il controllo e la liquidazione delle fatture di beni e servizi presso i Distretti Socio-Sanitari

Tempi di liquidazione dal momento del ricevimento dell'elenco delle fatture dal SEF.

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Contabilizzazione incassi aziendali effettuati tramite casse attive, c/c presso tesoriere, c/c postale

Mancata attivazione delle procedure di recupero sulla base di criteri opportunistici al fine di favorire soggetti particolari

Servizio Economico Finanziario

Basso

L’attività di sollecito dei crediti insoluti è, in parte, esterna al Servizio, con particolare riferimento ai ticket, alle quote per ospiti RSA e CERRIs, crediti da decreto 194/2008 ; la contabilizzazione delle medesime è effettuata in ogni caso da personale del SEF; Esiste una procedura di controllo e riscontro tra carte contabili e incassi effettivi per quanto riguarda le casse. L’attività è a carico di un operatore specifico ma, senza preavviso, può essere sostituito in questa attività perché la procedura di controllo è formalizzata; LA Corte dei Conti del Veneto ha esteso implementato un’attività di controllo sugli agenti contabili che riguarda anche questo tipo di operatori.

rotazione degli addetti alla quantificazione degli crediti. NR ADDETTI RUOTATI NELL'INCARICO. Si tratta di personale che non dipende dal Servizio economico-finanziario. Con riferimento all'attività di contabilizzazione e riscontro degli insoluti a carico del SEF la rotazione tra addetti non è possibile data l'esiguità delle risorse umane nel servizio

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Attività propedeutiche all'emissione di mandati di pagamento al Tesoriere di competenza del Servizio

Corsie preferenziali nei pagamenti al solo fine di favorire soggetti particolari

Servizio Economico Finanziario

Medio

L’organizzazione interna del lavoro è tale che è persona diversa che inserisce i beneficiari dei pagamenti da chi predispone il mandato di pagamento e da chi firma la disposizione di pagamento. I tempi di pagamento sono dipendenti dai tempi di liquidazione delle fatture che è una fase svolta esternamente al servizio. L'avvio della ricezione dele fatture in formato elettronico dal 31 Marzo 2015 e il conseguente automatismo nella registrazione di alcune informazioni in fase di protocolllazione ha ridotto e in alcuni casi eliminato i rischi di carattere amministrativo-contabile collegati alla copiatura manuale delle informazioni dalla fattura cartacea. Predisposizione di piani di pagamenti che prevedano per la stessa categoria di Fornitori tempi omogenei, con l’ulteriore differenziazione se trattasi di fondi ordinari o di progetto; al momento la criticità è rappresentata dai tempi di liquidazione e dalla gestione del contenzioso; Messa a disposizione dei Fornitori degli strumenti utili a ridurre i tempi di pagamento : smobilizzi e utilizzo anticipazione bancaria;

l'omogeneizzazione dei tempi di liquidazione delle fatture tra i vari servizi presenti in Azienda in modo da garantire a valle pagamenti secondo il criterio cronologico

TEMPO DI LIQUIDAZIONE MEDIO PER servizo)

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Reintegro del fondo cassa economale, per pagamenti effettuati direttamente per cassa ai sensi del regolamento aziendale operati da funzionari autorizzati

1) Induzione a sottrarre denaro in contanti 2) Irregolare gestione dei fondi, mancata rilevazione di anomalie e di irregolarità 3) Mancato rispetto della regolamentazione interna prevista 4) Mancata tempestività di registrazione Servizio Economico

FinanziarioBasso

Esiste un regolamento di cassa economale con la specificazione del tipo e della soglia massima prevista per gli acquisti per cassa economale;

Il sistema di controllo prevede il vaglio della eleggibilità delle spese in primo luogo dall’economo; poi dal Dirigente competente poi ancora dal SEF che reintegra i fondi;

La Corte dei conti del Veneto ha definito agenti contabili i cassieri economali con i controlli conseguenti.

nessuna variazione si confermano misure preventive PARIFICAZIONE DEL CONTO GIUDIZIALE

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Gestione Fondi Ministeriali o Regionali Progetti specifici Omissione di controlli e adempimenti previsti dai regolamenti aziendali e dalle normative specifiche di progetto

Dipartimento per le Dipendenze – UOC SerD

Basso

Conformità degli atti aziendali ai dettami Regionali nell'assegnazione di Fondi specifici e/o a comunicazioni Ministeriali riferiti a convenzioni o contratti per Progetti Nazionali specifici; verifiche e controlli previsti dal contratto;

VERIFICA CASI SINGOLI CASI TRATTATI n° di liquidazioni rispetto al n° di prestazioni effettivamente rese e fatturate

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Erogazione di contributi economici, legati all'effettiva presenza in attività di tirocinio, per soggetti in cura al Servizio Dipendenze ULSS 20, in forma di percorso riabilitativo presso Aziende e/o Coop.ve con attivazione relative convenzioni

1)Definizione di criteri di accesso in grado di agevolare il riconoscimento del contributo a taluni soggetti a discapito di altri; 2) Riconoscimento indebito del contributo a cittadini non in possesso dei requisiti Dipartimento per le

Dipendenze – UOC SerD; Unità di Reinserimento

Basso

Attivazione di singoli progetti individuali a cura dell'équipe dedicata con autorizzazione del Dirigente Responsabile del Servizio; Separazione del controllo della spesa in due fasi: 1. verifica rendicontazione attività svolta e spese sostenute (reportistica) 2. liquidazione erogazione contributi a cura di altro soggetto; D.Lgs 30 dicembre 1992 n.502 e s.m.i.; L.R. n.16/2001; DGRV n. 1324 del 23.07.2013 ex art.6 all.A; DGRV n. 337/2012; Legge 28.06.2012 n. 92;

Attività di Reinserimento DD - monitoraggio dei casi da parte di tutti i professionisti coinvolti nel progetto, verifica dei documenti di spesa, mantenimento del processo di liquidazione separato dalla fase di verifica dell'avvenuto servizio. Verifica puntuale dei progetti formativi attraverso l'Unità preposta, il monitoraggio è affidato a una pluralità di persone

n° di contributi erogati correttamente rispetto al totale dei contributi

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Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Valorizzazione richiesta compartecipazione alla spesa utenti con patologia psichiatricain regime residenziale

1) Mancata applicazione del regolamento aziendale/Conferenza dei Sindaci 2) Omissione di controlli al fine di favorire determinati soggetti

Dipartimento Interaziendale per la salute Mentale

Medio

1) Separazione tra verifica della situazione reddituale e responsabile che notifica la quota di compartecipazione 2) Utilizzo di tutti i dati disponibili per la determinazione del reddito (ISEE, ecc.) 3) Applicazione regolamenti interni e normativa di settore 4) Definizione e condivizione della quota in sede di U.V.M.D.

Verifica Dichiarazioni reddituali e confronto con la determinazione della quota di compartecipazione

1) n. certificazioni dei redditi pervenute rispetto ai PTI 2) n. UVMD effettuate a fronte dei PTI

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Gestione del contenzioso, compreso il momento della richiesta al competente Servizio Aziendale di procedere alla liquidazione di somme in base a sentenza

Favorire un soggetto diverso dall’Amministrazione;

rischio di comportamenti opportunistici che possono favorire posizioni di privilegio e/o di profitti indebiti

Servizio Legale Medio

Codice di comportamento Aziendale aggiornato, approvato con delibera n. 46 del 29/01/2015, in tema di incompatibilità;

rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità;

sistema di assegnazione casuale delle pratiche;

astensione, in caso di conflitto di interessi, dal gestire la pratica e dall’interessarsi in qualsivoglia modo alla stessa, anche affidandola ad un legale esterno.

Impegno a segnalare eventuali situazioni di conflitto di interessi, anche parziali, e a sottoscrivere un impegno ad astenersi ogniqualvolta si profili una ipotesi di conflitto di interessi;

invio tempestivo al competente Servizio Aziendale della richiesta di liquidazione delle somme

segnalazione di tutte le situazioni di conflitto (100%)

rigoroso rispetto del termine (100%)

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Attività liquidatoria delle prestazioni legali rese dagli Avvocati

rischio di comportamenti opportunistici che possono favorire posizioni di privilegio e/o di profitti indebiti

Servizio Legale Basso

DECRETO 10 marzo 2014, n. 55, "Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense, ai sensi dell'articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247";

rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità

Predisposizione delle delibere con le quali il Direttore Generale dispone la liquidazione delle competenze professionali;

invio tempestivo al competente Servizio Aziendale della richiesta di liquidazione delle somme

predisposizione delle delibere (100%)rigoroso rispetto del termine (100%)

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Gestione contratti assicurativi (denuncia sinistri, liquidazione sinistri, ecc.)

rischio di comportamenti opportunistici che possono favorire posizioni di privilegio e/o di profitti indebiti

Servizio Legale Basso

norme vigenti in materia di assicurazione;

contratto assicurativo

Utilizzo di un software per la pesatura dei sinistri, comune alle altre Aziende ULSS, per eliminare rischi di soggettività nella gestione dei contratti assicurativi;

invio tempestivo al competente Servizio Aziendale della richiesta di liquidazione delle somme

utilizzo del software per l'inserimento dei dati (100%)

rigoroso rispetto del termine (100%)

GESTIONE DELLE

ENTRATE, DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Transazioni Induzione a raggiungere accordi con la controparte sulle condizioni dell'accordo stesso, con compartecipazione ai proventi o altri vantaggi

Servizio Legale Medio

Controllo da parte del Collegio Sindacale.Logicità intrinseca che deve caratterizzare ogni accordo transattivo.

Impegno a non corrispondere o promettere ad alcuno utilità per facilitare la conclusione o l'esecuzione del contratto

astensione dal corrispondere o promettere utilità in tutti i casi di utilità contrarie al Codice di comportamento (100%)

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Erogazione di sovvvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, erogazione contributo alle associazioni per l'handicap

1) Eccessiva discrezionalità ed utilizzo di criteri soggettivi nella valutazione delle attività progettuali definizione dei criteri di valutazione al fine di agevolare determinati Enti/progetti 2)Riconoscimento indebito del contributo a taluni Enti non in possesso di requisiti

UOS Area Disabili Medio

formulazione di apposito bando pubblico per le erogazioni e costituzione di commissione per la valutazione - Separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto.

VERIFICA SUI SINGOLI CASI TRATTATI nr. casi verificati il cui pagamento è risultato congruo

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Erogazione di sovvvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, erogazione sussidi soggiorni a favore di anziani non autosufficienti

1) Definizione di criteri di acceso in grado di agevolare il riconoscimento del contributo a taluni soggetti a discapito di altri 2) Riconoscimento indebito del contributo a cittadini non in possesso dei requisiti Ufficio Residenzialità

DisabiliBasso

Emissione di apposito bando pubblico - verifica puntuale attestazione costo sostenuto - Separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto.

VERIFICA CONCRETA ATTESTAZIONE SPESE nr spese rimborsate che siano corrispondenti al costo sostenuto

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Fase procedimento di spesa relativa alla liquidazione Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari

Distretto Socio Sanitario o Dipartimento

Basso

Separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto con relativa verifica della corretta esecuzione contrattuale

INCROCIO INFORMATICO CON ALTRE BASI DI DATI E VERIFICA CONCRETA PRESSO ENTI EROGATORI

n. liquidazioni correttamente effettuate rispetto al n. delle prestazioni fatturate

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Valorizzazione e richiesta compartecipazione alla spesa soggetti disabili in regime residenziale

1) Mancata applicazione del regolamento aziendale/Conferenza dei Sindaci 2) Omissione di controlli al fine di favorire determinati soggetti

Servizio Residenzialità Disabili

Medio

1)Raccolta della documentazione relativa alla situazione reddituale 2)Separazione tra verifica della situazione reddituale e responsabile che notifica la quota di compartecipazione, 3) Utilizzo di tutti i dati disponibili per la determinazione del reddito (INPS ecc.), 4) Applicazione regolamenti interni e normativa di settore, 5) Costante monitoraggio del reddito - Deliberazione ULSS 20 n. 242/2014 e Deliberazione della Conferenza dei Sindaci n. 2 del 18/03/2014

VERIFICA PUNTUALE DICHIARZIONI SU CONSISTENZA ECONOMICA ASSISTITO E VERIFICA DELLA DETERMINAZIONE DELLA COMPARTECIPAZIONE

correttezza della valorizzazione delle somme dovute

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Erogazione di sovvvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, progetti di tirocinio e inserimento sociale in contesto lavorativo e relativa erogazione contributi economici servizio integrazione lavorativa

1) Definizione di criteri di acceso in grado di agevolare il riconoscimento del contributo a taluni soggetti a discapito di altri 2) Riconoscimento indebito del contributo a cittadini non in possesso dei requisiti

UOS Area Disabili - Servizio di Integrazione Lavorativa

Medio

Attivazione a seguito di progetto al vaglio di piu professionisti, sia del responsabile del SIL che del distretto. Separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto per la liquidazione dei contributi ai singoli. Conformità della modulistica di convenzione e progetto per i tirocini alla DGR della Regione Veneto n. 1324 del 23/07/2013 e per i progetti di Inserimento sociale in contesto lavorativo alla DGR della Regione Veneto n. 3787 del 20/12/2002.

Servizio Integrazione Lavorativa- monitoraggio dei casi da parte di tutti i professionisti coinvolti nel progetto, verifica dei documenti di spesa, mantenimento del processo di liquidazione separato dalla fase di verifica dell'avvenuto servizio. Verifica puntuale dei progetti formativi attraverso il Servizio Integrazione Lavorativa, il monitoraggio è affidato ad una pluralità di persone.

nr di contributi erogati correttamente nel rispetto dei progetti attivati

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Erogazione di sovvvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, erogazione contributo ai CCFF privati

1) Eccessiva discrezionalità ed utilizzo di criteri soggettivi nella valutazione delle attività progettuali definizione dei criteri di valutazione al fine di agevolare determinati Enti/progetti 2)Riconioscimento indebito del contributo a taluni Enti non in possesso di requisiti

UOC Area Famiglia Medio

1)Verifica del riconoscimento regionale del consultorio, 2) separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio è separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto - Deliberazione ULSS 20 n. 672 del 12/12/2013, L.R. n. 28 del 25.3.1977

Viene verificato il riconoscimento regionale del Consultorio. Mantenimento del processo di liquidazione separato dalla fase di verifica dell'avvenuto servizio.Costante verifica dell’attuazione dei progetti ed armonizzazione dell’attività con le attività svolte dal settore pubblico

nr di contributi erogati correttamente rispeto al totale dei contributi

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Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Erogazione contributi SLA 1) Definizione di criteri di acceso in grado di agevolare il riconoscimento del contributo a taluni soggetti a discapito di altri 2) Riconoscimento indebito del contributo a cittadini non in possesso dei requisiti Ufficio Residenzialità

DisabiliMedio

Pluralità di soggetti nella stesura del Progetto e della scheda svama - Approvazione del Dirigente Responsabile e del Distretto Sanitario di Base di riferimento in sede di U.V.M.D., Monitoraggio dall'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate - DGRV 2499/2011 e 1986/2013.Separazione dal controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto.

VERIFICA DOCUMENTAZIONE RENDICONTO E VERIFICA PROGETTO

nr dei casi autorizzati rispetto a congruenza di attivazione progetto attraverso ceck-list e verifica dell'efficacia dei progetti attivati in rapporto al totale dei soggetti in graduatoria

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Erogazione di sovvvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, vita indipendente aiuto personale

1) Definizione di criteri di acceso in grado di agevolare il riconoscimento del contributo a taluni soggetti a discapito di altri 2) Riconoscimento indebito del contributo a cittadini non in possesso dei requisiti

UOS Area Disabili - servizio ICDA -P-F (Impegantive di cura domiciliare)

Medio

Pluralità di soggetti nella stesura del Progetto e della scheda SVaMDi - Approvazione del Dirigente Responsabile e del Distretto Sanitario di Base di riferimento in sede di U.V.M.D., Monitoraggio dall'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate - DGRV 1338/2013 e DGRV 164/2014- Separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto.

VERIFICA DOCUMENTAZIONE RENDICONTO E VERIFICA PROGETTO

nr dei casi autorizzati rispetto a congruenza di attivazione progetto attraverso ceck-list e verifica dell'efficacia dei progetti attivati in rapporto al totale dei soggetti in graduatoria

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Valorizzazione procedura interna borsellino ospiti presso RSA Marzana

Sottrazione indebita di denaro

UOS CERRIS e RSA Marzana

Basso

Applicazione procedura di borsellino, valorizzazione cassa interna ,autorizzazione da ass. soc. da progetto individuale, verifica da altro soggetto contabile.

Verifiche condotte dal referente di uffcio e dal responsabile dell'UOC.

valorizzazione somme richieste corrispondenti a consistenza di cassa

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Fase procedimento di spesa relativa alla liquidazione Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari

UOS CERRIS e RSA Marzana

Basso

Verifica da deliberazioni costo orario.Separazione del controllo sulla spesa in tre fasi. 1) tabulati di presenza di reparto gestiti da coordinatori 2) verifica sui tabelloni mensili 3)controllo contabile da altro soggetto con relativa verifica della corretta esecuzione contrattuale

INCROCIO INFORMATICO CON ALTRE BASI DI DATI E VERIFICA CONCRETA PRESSO ENTI EROGATORI

n. liquidazioni correttamente effettuate rispetto al n. delle prestazioni fatturate

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Fase di pagamento e versamento prestazioni ticket Omissione dei controlli previsti e non rispetto del regolamento aziendale

UOS CERRIS e RSA Marzana

Basso

Procedura con normativa nazionale su programma informatizzato aziendale, verifica versamento mensile da referente amministrativo.

nessuna variazione si confermano misure preventive valorizzazione somme richieste corrispondenti a consistenza di cassa

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Valorizzazione e richiesta compartecipazione alla spesa soggetti minori in regime residenziale comuni e amministrazioni

1) Mancata applicazione del regolamento aziendale/Conferenza dei Sindaci 2) Omissione di controlli al fine di favorire determinati soggetti

UOS CERRIS e RSA Marzana

Medio

1)Raccolta della documentazione relativa alla situazione reddituale 2)Separazione tra verifica della situazione reddituale e responsabile che notifica la quota di compartecipazione, 3) Utilizzo di tutti i dati disponibili per la determinazione del reddito (INPS ecc.), 4) Applicazione regolamenti interni e normativa di settore, 5) Costante monitoraggio del reddito - Deliberazione ULSS 20 n. 242/2014 e Deliberazione della Conferenza dei Sindaci n. 2 del 18/03/2014

Verifiche condotte dal referente di uffcio e dal responsabile dell'UOC.

corretezza della valorizzazione delle somme dovute

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Valorizzazione e richiesta compartecipazione alla spesa soggetti disabili in regime residenziale

1) Mancata applicazione del regolamento aziendale/Conferenza dei Sindaci 2) Omissione di controlli al fine di favorire determinati soggetti UOS CERRIS e RSA

MarzanaMedio

Applicazione deliberazione 19 del 31/01/13. Verifica presenze da tabelloni reparti. Confronto dati con uffici ammnistrativi enti partecipanti. Controllo finale contabile da altro soggetto.

Verifiche condotte dal referente di uffcio e dal responsabile dell'UOC.

corretezza della valorizzazione delle somme dovute

GESTIONE DELLE

ENTRATE,DELLE

SPESE E DEL

PATRIMONIO

Fase del procedimento di spesa relativa alla liquidazione

Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari

UOC Area Amministrativa e Programmazione Socio-Sanitaria - Dipartimento Interaziendale per la salute Mentale

Basso

1) Separazione dal controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto con relativa verifica della corretta esecuzione contrattuale.

INCROCIO INFORMATICO CON ALTRE BASI DI DATI E VERIFICA CONCRETA PRESSO ENTI EROGATORI

n. liquidazioni correttamente effettuate rispetto al n. delle prestazioni fatturate

INCARICHI E

NOMINE

Affidamento incarichi di docenza a personale interno 1) Abuso nell'affidamento discrezionale dell'incarico allo scopo di favorire un docente rispetto ad un altro 2) Affidamenti ripetuti

U.O.S.D. Organizzazione, Sviluppo e Formazione delle Risorse Umane

Basso

Rimborsi spese nei limiti massimi previsti dalla normativa vigente Compenso spettante ai docenti secondo le tariffe indicate nei CC.NN.LL.Monitoraggio dei rimbosri spese e dei compensi.

Non vi sono ulteriori misure da segnalare rispetto a quanto previsto N° rimborsi spese effettuati nel rispetto dei criteri previsti dal regolamento/totale rimborsi spese effettuati

INCARICHI E

NOMINE

Affidamento incarichi di docenza a personale esterno 1) Abuso nell'affidamento discrezionale dell'incarico allo scopo di favorire un docente rispetto ad un altro 2) Previsione di requisiti di accesso personalizzati ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisitii attitudinali e professionali richiesti in relazione all'incarico 3) Affidamenti ripetuti

U.O.S.D. Organizzazione, Sviluppo e Formazione delle Risorse Umane

Medio

Rimborsi spese nei limiti massimi previsti dalla normativa vigente e compenso spettante ai docenti secondo le tariffe indicate nel Piano Generale della Formazione

Regolamento Aziendale che individua le modalità di individuazione del docente/tuto da parte del Referente Scientifico dell'evento formativo.

Definizione di check list che definiscano le modalità e i requisiti da valutare per l'individuazione del docente da parte del Referente Scientifico del corso di formazione.

N° Docenti incaricati con check list di identificazione compilata da parte del Referente Scientifico/totale docenti incaricati

12

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

INCARICHI E

NOMINE

Conferimento incarichi di collaborazione professionale mediante procedure comparative Normativa di Riferimento Art 6 e 6 bis D. Lgs. n. 165/2001. Regolamento aziendale per l’attribuzione di incarichi a collaboratori esterni approvato con deliberazione 31.3.2006 n. 142. Disposizioni annuali in materia di personale emesse dalla Direzione Regionale Area Sanità e Sociale

1) Motivazione generica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari. 2) Previsione di requisiti di accesso personalizzati. 3) Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e imparzialità della scelta

Servizio Professionisti in Convenzione

Medio

Richiesta avvio procedura comparativa da parte del Responsabile progetto/Unità operativa contenente:avvenuta verifica dell'assenza di adeguate professionalità all’interno dell’azienda;avvenuta verifica carenza di graduatorie aziendali per la professionalità richiesta

Emissione avviso:presenza requisiti culturali e di specifica esperienza, durata dell’incarico e sede di lavoro, oggetto dell’incarico e compensoPredisposizione provvedimento conferimento incarico:regolarità del verbale di valutazione redatto dal Responsabile del Progetto/Unità operativa, ed in particolare presenza di valutazione comparativa delle candidature e adeguata motivazione a supporto dell’individuazione del candidato più idoneo; verifica assenza conflitti d’interesse del candidato da incaricare a cura del Responsabile struttura;

Verifica rispetto obblighi di pubblicità e trasparenza :

Numero di richieste avvio procedura comparativa mancanti delle dichiarazioni previste.

Numero di avvisi privi delle informazioni previste.

Formalizzazione procedura standardizzata per accertamento carenza personale dipendente con adeguata professionalità all'interno dell'azienda e presenza di graduatorie interne se rispondenti alla tipologia di incarico (con riguardo a: professionalità richiesta, finanziamento a disposizione, tempi di inizio attività, scadenza attività progettuali)

INCARICHI E

NOMINE

Asseganzione borse di studio mediante procedure selettive Normativa di Riferimento Regolamento aziendale adottato con deliberazione 21.12.2004 n. 1119 e deliberazione 16.5.2007 n. 269

1) Inosservanza delle regole procedurali a garanzia dell'imparzialità e della trasparenza della individuazione dell'assegnatario. 2) Irregolare composizione della commissione. 3) Previsione dei requisiti di accesso personalizzati.

Servizio Professionisti in Convenzione

Basso

Provvedimento istitutivo borsa: presenza requisiti culturali, scientifici e professionali, durata, sede, attività oggetto dello studio e ricerca da svolgere, compenso/costo a carico Ente e relativo finanziamento di soggetti esternicontrolli di regolarità amministrativa (rispetto normativa interna, relazione finale, polizza infortuni)

Procedura selettiva:Verifica possesso requisiti indicati nell'avvisoregolarità del verbale redatto dalla commissione di esperti ed in particolare adeguata motivazione a supporto dell’individuazione del candidato più idoneo Lettera di assegnazione borsa di studio:verifica incompatibilità previste dal regolamento aziendaleVerifica rispetto obblighi di pubblicità e trasparenza :pubblicazione avviso albo pretorio on line e portale aziendale pubblicazione dati ex D. Lgs. 33/2013.

Controlli ex art. 71 DPR 445/2000 dichiarazioni sostitutive candidati

Numero provvedimenti mancanti dei requisiti previsti e dei controlli stabiliti.

Numero:mancate verifiche possesso requisiti indicati nell'avviso;verbali irregolari;mancate verifiche incompatibilità;borse assegnate con omissione degli obblighi pubblicità e trasparenza.

Omesso controllo dichiarazioni sostituive.

Diffusione avvisi anche presso Ordini professionali della Provincia (della Regione per Psicologi e Biologi)

INCARICHI E

NOMINE

Conferimento di incarichi legali a professionisti esterni all'Azienda ULSS 20

Conferimento di incarichi ad uno specifico legale, con compartecipazione ai proventi o altri vantaggi;

rischio di comportamenti opportunistici che possono favorire posizioni di privilegio e/o di profitti indebiti

Servizio Legale Medio

D.lgs. n. 33 del 14/03/2013, in tema di obblighi di trasparenza;

adozione di tutti gli strumenti interni che consentano la massima pubblicizzazione delle esigenze alla base del conferimento, delle caratteristiche e competenze professionali, funzionali allo svolgimento dell'incarico; rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità nel conferimento di incarichi a professionisti esterni;

l'attività è svolta in maniera pressochè esclusiva dai professionisti interni all'Azienda ULSS. Tuttavia, nel caso ricorrano ragioni di opportunità o di impossibilità, l'incarico viene conferito a professionisti esterni.

Impegno a predisporre un Regolamento per l'istituzione di un Albo aziendale di Avvocati da cui attingere per il conferimento di incarichi legali, quando occorra ricorrere a professionisti esterni all'Azienda ULSS 20;

Impegno a segnalare eventuali situazioni di conflitto di interessi, anche parziali, e a sottoscrivere un impegno ad astenersi ogniqualvolta si profili una ipotesi di conflitto di interessi

adozione del Regolamento (100%)

segnalazione di tutte le situazioni di conflitto (100%)

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Attivazione convenzione progetti di tirocinio e inserimento sociale in contesto lavorativo e relativa erogazione contributi economici servizio integrazione lavorativa

Disomogeneità nei criteri di attivazione dei tirocini a seguito di formulazione dei progetti

Servizio Inserimento Lavorativo (SIL) presso i Servizi Sociali, afferente al Distretto Socio-Sanitario di Competenza

Basso

Attivazione a seguito di progetto al vaglio di piu professionisti, sia del responsabile del SIL che del distretto. Separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto per la liquidazione dei contributi ai singoli. Conformità della modulistica di convenzione e progetto per i tirocini alla DGR della Regione Veneto n. 1324 del 23/07/2013 e per i progetti di Inserimento sociale in contesto lavorativo alla DGR della Regione Veneto n. 3787 del 20/12/2002.

Servizio Integrazione Lavorativa- monitoraggio dei casi da parte di tutti i professionisti coinvolti nel progetto, verifica dei documenti di spesa, mantenimento del processo di liquidazione separato dalla fase di verifica dell'avvenuto servizio. Verifica puntuale dei progetti formativi attraverso il Servizio Integrazione Lavorativa, il monitoraggio è affidato ad una pluralità di persone.

Tempi di attesa dalla presentazione del progetto all'inserimento lavorativo. Tempi di liquidazione del contrinbuto dal momento dell'arrivo della richiesta.

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Attivazione convenzione progetti di tirocinio e inserimento sociale in contesto lavorativo e relativa erogazione contributi economici servizio integrazione lavorativa

Disomogeneità nei criteri di attivazione dei tirocini a seguito di formulazione dei progetti

Distretto Socio-Sanitario di Competenza

Basso

Attivazione a seguito di progetto al vaglio di piu professionisti, sia del responsabile del SIL che del distretto. Separazione del controllo sulla spesa in due fasi. La fase di verifica di avvenuto servizio separata dall'autorizzazione alla liquidazione con specifico provvedimento a cura di altro soggetto per la liquidazione dei contributi ai singoli. Conformità della modulistica di convenzione e progetto per i tirocini alla DGR della Regione Veneto n. 1324 del 23/07/2013 e per i progetti di Inserimento sociale in contesto lavorativo alla DGR della Regione Veneto n. 3787 del 20/12/2002.

Servizio Integrazione Lavorativa- monitoraggio dei casi da parte di tutti i professionisti coinvolti nel progetto, verifica dei documenti di spesa, mantenimento del processo di liquidazione separato dalla fase di verifica dell'avvenuto servizio. Verifica puntuale dei progetti formativi attraverso il Servizio Integrazione Lavorativa, il monitoraggio è affidato ad una pluralità di persone.

nr. casi verificati il cui pagamento è risultato congruo

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

Accesso a servizi semiresidenziali e domanda individuale autorizzazione frequenza CEOD

Disomogeneità e potenziale discrezionalità nell'accesso ai servizi e prastazioni

CEOD - Servizio Coordinamento CEOD

Medio

Pluralità di soggetti nella stesura del Progetto e della scheda SVaMDi - Approvazione del Dirigente Responsabile e del Distretto Sanitario di Base di riferimento in sede di U.V.M.D., Monitoraggio dall'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate - DGRV 319/2014- DGRV 2960/2012 - DGRV 4588/2007 e DGV 84/2007- programmazione socio sanitaria della Conferenza dei sindaci dell'Ambito Territoriale Aziendale

DETERMINAZIONE CRITERI OGGETTIVI E VERIFICA DEL RISPETTO DEGLI STESSI

nr dei casi autorizzati rispetto a congruenza di attivazione progetto attraverso ceck-list e verifica dell'efficacia dei progetti attivati in rapporto al totale dei soggetti in graduatoria

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Accesso a servizi a domanda individuale autorizzazione assistenza scolastica disabili delle scuole

Disomogeneità e potenziale discrezionalità nell'accesso ai servizi e prastazioni

Servizio di Integrazione Scolastica

Medio

Pluralità di soggetti nella stesura del Progetto e della scheda SVaMDi - Approvazione del Dirigente Responsabile e del Distretto Sanitario di Base di riferimento in sede di U.V.M.D., Monitoraggio dall'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate - Accordo di Programma approvato con deliberazione della Conferenza dei Sindaci n. 8 del 15/12/2011

DETERMINAZIONE CRITERI OGGETTIVI E VERIFICA DEL RISPETTO DEGLI STESSI

nr dei casi autorizzati rispetto a congruenza di attivazione progetto attraverso ceck-list e verifica dell'efficacia dei progetti attivati in rapporto al totale dei soggetti in graduatoria

13

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Accesso a servizi a domanda individuale autorizzazione SAD in ADI a favore di disabili

Disomogeneità e potenziale discrezionalità nell'accesso ai servizi e prastazioni

UOS Area Disabili - Servizio SAD in ADI

Medio

Pluralità di soggetti nella stesura del Progetto e della scheda SVaMDi - Approvazione del Dirigente Responsabile e del Distretto Sanitario di Base di riferimento in sede di U.V.M.D., Monitoraggio dall'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate - (Nessun suggerimento) 2960/2012 - 4588/2007 - DGRV 1338/2013 e 164/2014

DETERMINAZIONE CRITERI OGGETTIVI E VERIFICA DEL RISPETTO DEGLI STESSI

nr dei casi autorizzati rispetto a congruenza di attivazione progetto attraverso ceck-list e verifica dell'efficacia dei progetti attivati in rapporto al totale dei soggetti in graduatoria

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Accesso a servizi residenziali e semiresidenziali a domanda individuale emissione impegnativa di residenzialità anziani non autosufficienti

Disomogeneità e potenziale discrezionalità nell'accesso ai servizi e prastazioni

UOS Area Disabili Medio

Pluralità di soggetti nella stesura del Progetto e della scheda Svama - Approvazione del Dirigente Responsabile e del Distretto Sanitario di Base di riferimento in sede di U.V.M.D., Inserimento nella Graduatoria Unica come da DGRV 38/2006 - 456/2007 e corretta applicazione del Regolamenti di cui alla delibera 377/2012

DETERMINAZIONE CRITERI OGGETTIVI E VERIFICA DEL RISPETTO DEGLI STESSI

nr dei casi autorizzati rispetto a congruenza di attivazione progetto attraverso ceck-list e verifica dell'efficacia dei progetti attivati in rapporto al totale dei soggetti in graduatoria

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Valutazioni di capacità genitoriali e relazioni familiari su mandato del Tribunale per i minori e Tribunale civile

Atteggiamento discrezionale da parte degli operatori in fase valutativa non supportata da evidenze

UOC Area Famiglia Basso

Viene effettuata la supervisione costante da parte del Direttore di UOC al fine di garantire il rispetto delle procedure, la qualità della prestazione. Ciò consente, oltre a mantenere un’omogeneità nei criteri di valutazione, di valutare la correttezza della valutazione fatta.

Per quanto riguarda poi le valutazioni nell’ambito separativo, su mandato del Tribunale Civile, da 10 anni è in vigore un “Protocollo di intesa” tra Servizi e Tribunale Civile con l’adesione delle Associazioni degli Avvocati Matrimonialisti e della famiglia.

Viene effettuata la supervisione costante da parte del Direttore UOC al fine di garantire il rispetto delle procedure, la qualità della prestazione. Ciò consente , oltre a mantenere un’omogeneità nei criteri di valutazione, di valutare la correttezza della valutazione fatta.

nr relazioni inviate/ nr contestazioni

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Valutazione idoneità all'adozione delle coppie richiesta dal Tribunale per i minori

Atteggiamento discrezionale da parte degli operatori in fase valutativa non supportata da evidenze

UOC Area Famiglia Basso

Viene effettuata la supervisione costante da parte del Direttore di UOC al fine di garantire il rispetto delle procedure, la qualità della prestazione. Ciò consente, oltre a mantenere un’omogeneità nei criteri di valutazione, di valutare la correttezza della valutazione fatta.

Trattasi di prestazioni, interventi ed indagini previsti e disciplinati, per quanto riguarda le adozioni, dalla Legge Nazionale 184 del 4 maggio 1983, modificata con la L n. 149 del 28 marzo 2001, e per quanto riguarda la tutela dei minori dalle Linee Guida Regionali “LINEE GUIDA E ORIENTAMENTI PER LA PROMOZIONE E LA CURA DELL’INFANZIA E L’ADOLESCENZA”, che definiscono compiti e specificità di tutti i Servizi coinvolti

Viene effettuata la supervisione costante da parte del Direttore UOC al fine di garantire il rispetto delle procedure, la qualità della prestazione. Ciò consente , oltre a mantenere un’omogeneità nei criteri di valutazione, di valutare la correttezza della valutazione fatta.

nr elazioni inviate/ nr ricorsi in appello

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Valutazione di inserimento con relativa UVMD ospiti disabili residenziali e semiresidenziali

Eccessiva discrezionalità nell'uso degli strumenti di valutazione del bisogno nell'ambito della formualazione delle progettualità attraverso scheda SVAMPI e SVAMA

UOS CERRIS e RSA Marzana

Basso

Pluralità soggetti nella stesura del progetto e della scheda SVAMDI, Approvazione del Dirigente Responsabile e del Distretto di base di riferimento in sede di UVMD

INCROCIO INFORMATICO CON ALTRE BASI DI DATI E VERIFICA CONCRETA PRESSO ENTI EROGATORI

nr dei casi autorizzati rispetto a congruenza di attivazione progetto attraverso ceck-list e verifica dell'efficacia dei progetti attivati in rapporto al totale dei soggetti in graduatoria

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Gestione convenzioni con le Cooperative Sociali per l'erogazione di contributi economici sulla base di progetti individuali riabilitativi di recupero delle autonomie personali di soggetti tossicodipendenti e alcol dipendenti;

1) Eccessiva discrezionalità ed utilizzo di criteri soggettivi nella valutazione delle attività progettuali definizione dei criteri di valutazione al fine di agevolare determinati Enti/progetti 2)Riconoscimento indebito del contributo a taluni Enti non in possesso di requisiti

Dipartimento per le Dipendenze – UOC SerD; Unità di Reinserimento

Basso

Conformità delle convenzioni alla normativa di riferimento; D.Lgs 30 dicembre 1992 n.502 e s.m.i.; L. 266/1991; L. 381/1991; L.R. 40/1993; L.R. 24/1994; L.R. 56/1994; L.R. 5/1996; L.R. 23/2006; DGR 3701/2000; DGR 866/2009; DGR 4189/2007; DGR 929/2012; Interazione dell'équipe multidiscpilnare nella stesura del P.T.I.; Approvazione del Dirigente Responsabile del Servizio; monitoraggio dell'andamento dei progetti e verifica delle attività svolte; Separazione sul controllo sulla spesa: 1.verifica rendicontazione attività svolta e spese sostenute (reportistica) 2.liquidazione erogazione contributi a cura di altro soggetto;

DETERMINAZIONE CRITERI OGGETTIVI E VERIFICA DEL RISPETTO DEGLI STESSI

n° di convenzioni stipulate correttamente rispetto alle convenzioni stipulate

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

Predisposizione certificazione per esenzione ticket per patologia e/o particolari condizioni sanitarie/sociali

Abuso nel rilascio di certificazioni al fine di favorire determinati soggetti

U.O.C. Servizio Dipendenze Ser.D. e Unità Medicina delle Dipendenze - Alcologia

Basso

Rilascio certificazioni a seguito visite mediche e accertamenti diagnostici con esami ematochimici; verifiche e controlli random sull'appropriatezza della certificazione del Responsabile del Servizio; rif. Decreto Ministero della Salute 23 novembre 2012; G.U. Serie Generale n.33 del 08 febbraio 2013;

VALUTARE SE NEL TEMPO PERSISTONO LE CONDIZIONI CHE HANNO DETERMINATO LE CERTIFICAZIONI IN OGGETTO

n° certificazioni rilasciate correttamente rispetto al totale delle certificazioni erogate

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Procedure e programmi per inserimento tossicodipendenti e alcoldipendenti presso Strutture convenzionate;

Disomogeneità e potenziale discrezionalità nell'accesso ai servizi e prastazioni

U.O.C. Servizio Dipendenze Ser.D. e Unità Medicina delle Dipendenze - Alcologia

Basso

Partecipazione dell'équipe multidisciplinare nella stesura del P.T.I. e nella scheda di valutazione per seduta U.V.M.D. se richiesta per la definizione di un progetto integrato tra Servizi dell'Azienda rif. DGRV 4588/2007; congruità tra posti autorizzati e accreditati; particolare attenzione alla libera scelta dell'assistito; vaglio della Struttura di accoglienza dell'utente del Servizio; approvazione del Dirigente Responsabile del Servizio, monitoraggio dell'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate; T.U. 309/90 e s.m.i. artt. 116; 117;122; Normativa Regionale DGRV n. 929/2012; n. 866/2009; n. 3618/2007; n. 1355/2008; L.R. 22/2002; Sistema di accreditamento Regione Veneto; DGRV n. 84/2007; DGRV n.1303/2012;

VERIFICA DEI REQUISITI E MODALITA' DI ESERCIZIO DEI CONTROLLI ANCHE ATTRAVERSO LE RIUNIONI DI DIPARTIMENTO CHE RAPPRESENTANO UN MOMENTO DI INCONTRO COMUNE DI CONDIVISIONE E RECIPROCO CONTROLLO

n° dei casi autorizzati rispetto alla congruenza dell'attivazione dei progetti/programmi terapeutici attraverso verifica dell'efficacia dei progetti stessi in rapporto al totale dei soggetti aventi diritto

14

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Procedure e programmi per ricovero di soggetti tossicodipendenti e alcoldipendenti in Reparto Ospedaliero per detossificazione;

Disomogeneità e potenziale discrezionalità nell'accesso ai servizi e prestazioni

U.O.C. Servizio Dipendenze Ser.D. e Unità Medicina delle Dipendenze - Alcologia

Basso

Partecipazione dell'équipe multidisciplinare nella stesura del P.T.I., approvazione del Dirigente Responsabile del Servizio, monitoraggio dell'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate;Normativa Regionale e Nazionale per ricovero Hosp.

VERIFICA DEI REQUISITI E MODALITA' DI ESERCIZIO DEI CONTROLLI CON PERIODICI INCONTRI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE

n° dei casi autorizzati rispetto alla congruenza dell'attivazione dei progetti/programmi terapeutici attraverso verifica dell'efficacia dei progetti stessi in rapporto al totale dei soggetti aventi diritto

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

CON EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Procedure e programmi di intervento per assistenza domiciliare e/o inserimento in Casa Alloggio per persone assistite con infezione da HIV/AIDS;

Disomogeneità e potenziale discrezionalità nella valutazione per l'accesso ai servizi e prestazioni

Centro per le Malattie Diffusive (CMD)

Basso

Valutazione in équipe multidisciplinare (medico infettivologo, assistente sociale e infermiera professionale) dei bisogni dell'assistito che ne fa richiesta (o dei familiari che ne fanno richiesta per lui); stesura del Piano Terapeutico Individuale (P.T.I. ), con identificazione degli obiettivi cui si vuole tendere, definizione quindi del progetto integrato sanitario e sociale (rif. DGRV 4588/2007); verifica della disponibilità ed eventuale inserimento in lista di attesa (sia per il posto in casa alloggio sia per la disponibilità ore/operatore per l'ass. domiciliare). Approvazione e autorizzazione finale del Dirigente Responsabile del Servizio, all'inserimento del paziente nel progetto di assistenza. Monitoraggio dell'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate, con riunioni periodiche e regolari degli operatori addetti all'assistenza con il team composto da infettivologo, assistente sociale e infermiera professionale; normativa di rif. per argomento v. HIV; DGRV N.1379/1995; N.2676/1997; N.1522/2001; N.724/1997;N.1806/1997

VERIFICA COSTANTE MULTIDISCIPLINARE DEI CASI CONSIDERATI Tempi di "presa in carico" reali in AD dal momento della richiesta corrispondenti a quelli effettivamente dichiarati dagli erogatori dell'appalto. N° di piani terapeutici/N° di pazienti in carico con impostazione dei piani terapeutici individuali PTI sulla base delle reali necessità socio-sanitarie e verifica periodica del perdurare delle necessità. N° di incontri annuali effettuati per la revisione

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

CERTIFICAZIONI MEDICO-LEGALI MONOCRATICHE comprese VISITE ex art. 5 legge 300/70 monocratiche (visite fiscali)

NORMATIVA L. 300/70 ART. 5, C.C.NN.L.

Indebito riconoscimento/rilascio di certificazione con agevolazione/penalizzazione degli utenti

UOC Medicina Legale e Necroscopica

Medio

Protocollazione informatizzata (Folium) in entrata ed uscita Procedure operative Controllo della tempistica attivitàRotazione assegnazione valutazioni, compatibilmente con le altre attività istituzionali Analisi e valutazione continua del processo di lavoroRilascio certificazione medicaEsposizione visibile del supporto identificativo operatore (badge) MONITORAGGIO• Verifica attuazione protocolli operativi• Monitoraggio semestrale attività• Verifica dell’atto conclusivo, a campione (Responsabile del Servizio)• Verifica tempi di attesa

Mantenimento delle misure preventive adottate. Trattazione della materia in occasione degli incontri periodici.

100% protocollazione degli atti in entrata e uscita (Folium) 100% rotazione assegnazione personale 100% certificazioni mediche richieste urgenti 100% esposizione supporto identificativo degli operatori

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

ATTIVITA’ POLIZIA MORTUARIA (certificazioni di morte, nulla osta seppellimento prodotti abortivi, pareri regolamenti di polizia mortuaria comunali, vigilanza carri funebri)

NORMATIVA DPR 285/90, L.R. 18/2010

Accertamenti/ certificazioni orientati ad agevolare/ penalizzare utenti

UOC Medicina Legale e Necroscopica

Basso

Protocollazione informatizzata (Folium) in entrata ed uscita Procedure operative Controllo della tempistica attivitàAssegnazione a rotazione dei casi, compatibilmente con le altre attività istituzionali Analisi e valutazione continua del processo di lavoroSopralluogo (se previsto) Impiego macchina di servizio con logo ULSSDotazione di biglietto da visita personalizzatoEsposizione visibile del supporto identificativo operatore (badge)Validazione libretto /Rilascio certificazione medica Registrazione cartacea/informatizzata dell’attività svolta MONITORAGGIO • Monitoraggio annuale attività• Verifica dell’atto conclusivo (Direttore Servizio o Medico referente)• Verifica del tempo di emissione atto

Mantenimento delle misure preventive adottate. Trattazione della materia in occasione degli incontri periodici.

100% protocollazione degli atti in entrata e uscita (Folium) 100% rotazione personale medico 100% registrazione cartacea

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Istruttoria amministrativa e sanitaria pratiche rinnovo/rilascio/revisione patenti CML ed effettuazione visite medico-collegiali

NORMATIVA Dlgs 285/92, DPR 495/92, L120/2010, Dlgs 59/2011, L. 114/14

Abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di favorire determinati soggetti su richiesta e/o accettazione impropria di regali, compensi o altre utilità

UOC Medicina Legale e Necroscopica

Basso

Protocollazione informatizzata SSI in entrata e su Folium in uscita (esclusi gli inviti a visita) Procedure operative Controllo della tempistica attività Pianificazione settimanale dell’attività Analisi e valutazione continua del processo di lavoroEsposizione visibile del supporto identificativo operatore (badge) Rotazione occasionale del personaleRilascio certificazione medica/richiesta accertamenti supplementari per ogni visita effettuata controfirmata dagli interessati (in occasione della visita) Registrazione cartacea/informatizzata dell’attività svolta MONITORAGGIO • Verifica attuazione protocolli operativi• Monitoraggio trimestrale attività• Verifica a campione delle pratiche (Responsabile Servizio/Specialista Medico Legale)• Verifica tempi di attesa• Verifica a campione esiti visite (Responsabile Servizio/Specialista Medico Legale)

Incrementare invio inviti a visita con e-mail. Mantenimento delle misure preventive adottate. Trattazione della materia in occasione degli incontri periodici.

100% SSI in entrata 100% invio inviti via mail domande pervenute on-line 100% pianificazione attività 100% esposizone badge .

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Istruttoria Amministrativa e Sanitaria Pratiche permanenza stato invalidante ed idoneità alla mansione disabili ed effettuazione visite Medico Collegiali Visite Medico collegiali idoneità porto d'arma D.M. 28/04/98 Visite Medico Collegiali ex art. 5 L. 300/70 (Idoneità al lavoro/mansioni) NORMATIVA L. 295/90, DM 387/91, L. 104/92, DPR 698/94, L. 68/99, L. 102/2009

1) Abuso nel rilascio di autorizzazioni/certificazioni orientati ad agevolare/penalizzare gli utenti. 2) Accertamenti sulla base di criteri opportunistici al fine di favorire soggetti particolari

UOC Medicina Legale e Necroscopica

Medio

Protocollazione su Folium in entrata ed uscita. Raccomandata per l'utente visitato.Procedure operative Controllo della tempistica attività Analisi e valutazione continua del processo di lavoroEsposizione visibile del supporto identificativo operatore (badge)Documentazione Rotazione occasionale del personale medicoRegistrazione cartacea/informatizzata dell’attività svolta

MONITORAGGIO • Verifica attuazione protocolli

Mantenimento delle misure preventive adottate. Trattazione della materia in occasione degli incontri periodici.

100% protocollazione degli atti in entrata e uscita (Folium) 100% esposizone badge 100% registrazione cartacea

15

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Attività autorizzativa per Ditte che producono alimenti di origine animale (riconoscimenti)

Omissione di rilievi nel rilascio di certificazioni al fine di favorire determinate Ditte

Servizio Veterinario Igiene Alimenti di Origine Animale

Medio

Protocollazione informatizzata dei documenti in entrata e in uscita sul sistema FOLIUM.Procedure operative basate sulla normativa di riferimento e sulle linee guida regionali.Controllo della documentazione e dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento da parte del Veterinario Responsabile del Distretto e/o del Veterinario Ufficiale nominato. Sopralluogo presso lo stabilimento da parte del Responsabile del Distretto e/o del Veterinario Ufficiale nominato.Presa visione e firma dell’atto conclusivo da parte del Direttore del Servizio.Analisi e valutazione continua del processo di lavoro. Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

Audit di conferma effettuato da due operatori entro 30 giorni come previsto dalla normativa vigente. Controllo del 100% dei rapporti di audit da parte del Direttore del Servizio.

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Registrazione di Ditte di produzione, trasformazione, commercializzazione, trasporto di origine animale

Omissione di rilievi nel rilascio di certificazioni/autorizzazioni al fine di favorire determinate Ditte

Servizio Veterinario Igiene Alimenti di Origine Animale

Medio

Protocollazione informatizzata dei documenti in entrata e in uscita sul sistema FOLIUM.Procedure operative basate sulla normativa di riferimento e sulle linee guida regionali.Registrazione informatizzata delle richieste.Presa visione e firma dell’atto conclusivo da parte del Direttore del Servizio.Archiviazione cartacea.Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto dall'Avv. Mancini dal titolo "La comunità di pratiche: la comunicazione all'utenza. Obblighi normativi per anticorruzione e trasparenza".

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

100% delle richieste evase, protocollate ed inserite in GESVET. Pratica condivisa con il Direttore del Servizio. Sistema informativo che permette ai Veterinari del territorio di verificare l'insediamento.

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Attività autorizzativa per Ditte (Riconoscimenti) Omissione di rilievi nel rilascio di certificazioni al fine di favorire determinate Ditte

Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Servizi Veterinari

Medio

Protocollazione informatizzata dei documenti in entrata e in uscita sul sistema FOLIUM.Procedure operative basate sulla normativa di riferimento e sulle linee guida regionali.Controllo della documentazione e dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento, da parte del Veterinario distrettuale con il Referente del Servizio per il tipo di produzione.Sopralluogo presso lo stabilimento da parte del Veterinario distrettuale con il Referente del Servizio per il tipo di produzione.Presa visione e firma dell’atto conclusivo da parte del Direttore del Servizio.Analisi e valutazione continua del processo di lavoro.

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

Audit di conferma effettuato da due operatori entro 30 giorni come previsto dalla normativa vigente. Controllo del 100% dei rapporti di audit da parte del Direttore del Servizio.

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Pareri Preventivi Omissione di rilievi nel rilascio di certificazioni al fine di favorire determinati soggetti

Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Servizi Veterinari

Basso

Protocollazione informatizzata dei documenti in entrata e in uscita sul sistema FOLIUM.Procedure operative basate sulla normativa di riferimento L.R. 11/04 e sulle linee guida regionali.Assegnazione da parte del Direttore ai Dirigenti Veterinari e confronto con il territorio di competenza. Presa visione e firma dell’atto conclusivo da parte del Direttore del Servizio.Archiviazione cartacea e invio al Servizio. Il personale impiegato partecipa a corsi formativi specifici, organizzati dalla ULSS 20 in materia di prevenzione della corruzione. In data 25/02/2015 il Servizio ha organizzato un corso specifico per il personale sanitario tenuto dall'Avv. Mancini dal titolo "La comunità di pratiche: la comunicazione all'utenza. Obblighi normativi per anticorruzione e trasparenza".

Nel triennio saranno eseguiti degli AUDIT di sistema eseguiti dai dirigenti opportunamente formati e qualificati per questo scopo. All'occorrenza le procedure del manuale della qualità saranno oggetto di revisione e condivisione.

100 % delle richieste istruite da operatori diversi e condivise con il Direttore del Servizio e con gli altri Servizi di competenza.

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Aggiornamento dell'anagrafe regionale in relazione alla registrazione dell'operatore del settore alimentare (O.S.A.) e riconosciemnto additivi alimentari, aromi, enzimi, integratori alimentari, alimenti destinati alla prima infanzia, alimenti destinati a fini medici speciali, alimenti destinati a un'alimentazione particolare.

Normativa di riferimento: Reg. CE 178/02, Reg. CE 852/04, D.G.R.V. 3710/2007, D.G.R.V. 140/2008, D.P.R. 19.11.1997 nr. 514, D.D.R. 31.08.2010 nr. 158; D.lgs 193/2007

Omissione di rilievi nel rilascio di certificazioni al fine di favorire determinate Ditte

SIAN Medio

Protocollazione informatizzata (Folium) documenti in entrata e uscita.Formazione interna sulle procedure e redazione procedure operative standardizzate e condivise relativamente a registrazioni e riconoscimenti (Manuale qualità). Definizione della tempistica per la conclusione dei procedimenti. Istruttoria tecnica e supervisione del dirigente e firma dell'atto conclusivo da parte del Direttore. Analisi e valutazione permanente del processo di lavoro. Tracciabilità processo su anagrafe informatizzata SIAN-NET con accesso alla stessa da parte di tutto il personale amministrativo e tecnico S.I.A.N. Diffusione tra il personale dell'esistenza e del contenuto del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (entrambi disponibili on line sul sito istituzionale dell'Azienda Ulss 20 di Verona). Formazione sul campo, incontri. Implementazione del sito web istituzionale del Dipartimento di Prevenzione, al fine di garantire all'utenza informazioni esaustive e non discrezionali.

Revisione del Manuale della Qualità, ulteriore formazione interna e incontri informativi di servizio.

Verbalizzazione a campione su verifiche procedimenti.

100% delle attività protocollate in entrata e uscita mediante FOLIUM

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Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Campionamento matrici alimentari (a livello di produzione, conservazione, deposito, trasporto, commercio all'ingrosso, commercio al dettaglio, distribuzione e somministrazione).

Normativa di riferimento D.P.R.327/1980, L. 283/1962, D. Lgs 190/2006, D.Lgs 193/2007, Reg. CE 882/2004, Reg. CE 2073/2005

1)Azioni od omissioni volte a consentuire al destinatario dei controlli di sottrarsi ai medesimi e/o alle loro conseguenze negative (preavvertire il destinatario, falsificare esito controlli, sotrarre o alterare prelievi destinati alle analisi di laboratorio)

2)  Omissione o alterazione stesura verbali

SIAN Medio

Programmazione delle matrici alimentari da campionare su base regionale in base al PRIC (Piano Regionale Integrato dei Controlli). Formazione interna sulle procedure e redazione procedure standardizzate e condivise, con definizione criteri per programmazione controlli e suddivisione tra il personale della tipologia di campioni da eseguire con condivisione durante gli incontri formativi (Manuale qualità). Compilazione registro campioni. Compilazione del registro aziendale delle autorizzazioni agli spostamenti fuori sede con indicazione della destinazione controfirmato dal DIrettore. Rilascio di una copia del verbale di campionamento controfirmato da referenti aziendali e come previsto dalla Legge di un'aliquota all'operatore del settore alimentare. Rilascio biglietto da visita. Utilizzo di prassi dell'auto aziendale con logo AULSS 20 Verona. Analisi effettuata da laboratori esterni. Presa visione e valutazione dei rapporti di prova da parte del Tecnico della Prevenzione, del coordinatore dei Tecnici della Prevenzione, del Dirigente e/o del Direttore. Rotazione del personale.Tracciabilità processo su anagrafe informatizzata SIAN-NET. Diffusione tra il personale dell'esistenza e del contenuto del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (entrambi disponibili on line sul sito istituzionale dell'Azienda Ulss 20 di Verona).Formazione interna specifica in materia di anticorruzione e trasparenza. Formazione sul campo (titolo: "Comportamenti del personale nel controllo ufficiale. Criticità e buone pratiche").Dotazione di giacche identificative S.I.A.N.

Revisione del Manuale della Qualità, ulteriore formazione interna e incontri informativi di servizio.

Richiamo all'utilizzo dell'abbigliamento identificativo.

Programma trimestrale PRIC approvato e firmato dal Dirigente delegato.

100% degli interventi registrati nel sistema gestionale informatico del Servizio (SIAN Net)

100% dei verbali firmati dagli operatori in sopralluogo

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Richiesta pareri ad esempio: richiesta parere preventivo per la registrazione dell'operatore del settore alimentare o per il riconoscimento additivi alimentari, aromi, enzimi, integratori alimentari, alimenti destinati alla prima infanzia, alimenti destinati ai fini medici speciali, alimenti destinati a un'alimentazione particolare; valutazione/vidimazione menù dei servizi di ristorazione collettiva, richiesta parere su capitolati d'appalto dei servizi di ristorazione colelttiva; richiesta pareri in genere attinentia tematiche acque destinate al consumo umano, igiene degli alimenti e nutrizioneNormativa di riferimentoL. 283/1962, D.P.R. 327/1980, Reg. CE 852/2004, Reg. CE 882/2004, Reg. CE 178/2002, D.Lgs. 109/1992, D.Lgs.193/2007, D.Lgs. 190/2006, L.R. 41/2003, D.D.R. 292/2007Linee indirizzo nazionali ristorazione scolastica; Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale; Linee guida per il miglioramento della qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica della Regione del Veneto; Linee di indirizzo per la ristorazione nelle strutture assistenziali extra ospedaliere della Regione del Veneto; D.Lgs 111/1992; D.Lgs 31/2001, D.Lgs. 152/06, D.Lgs. 507/99; D.M. 26/3/91, D.M. 220/93; D.P.R. 327/80; D.G.R.V. 15/09; DGRV 4080/2004; DDR 15/02/2009 N. 15

Omissione di rilievi nel rilascio di certificazioni al fine di favorire determinati soggetti

SIAN Medio

Protocollazione informatizzata (Folium) documenti in entrata e uscita. Formazione interna sulle procedure e redazione procedure operative standardizzate e condivise (Manuale qualità)e linee guida e di indirizzo regionali e normativa di riferimento. Rilascio biglietto da visita. Visione e firma atto conclusivo da parte del Direttore. Archivio cartaceo delle richieste e dei pareri rilasciati.Definizione della tempistica per la conclusione del procedimento. Implementazione del sito web istituzionale del Dipartimento di Prevenzione, al fine di garantire all'utenza informazioni esaustive e non discrezionali. Diffusione tra il personale dell'esistenza e del contenuto del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (entrambi disponibili on line sul sito istituzionale dell'Azienda Ulss 20 di Verona).Formazione interna specifica in materia di anticorruzione e trasparenza.Formazione sul campo (titolo: "Comportamenti del personale nel controllo ufficiale. Criticità e buone pratiche").

Revisione del Manuale della Qualità, ulteriore formazione interna e incontri informativi di servizio.

100% degli interventi registrati nel sistema gesiotnale informatico SIAN Net

100% dei verbali firmati dagli operatori in sopralluogo

100% delle attività protocollate in entrata e uscita (FOLIUM)

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Igiene ambiente ed edilizia: esame progetti, rilascio di certificazioni per strutture civili e collettive. Normativa di riferimento: Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502; Decreto Legislativo n°229, 19 giugno 1999 art. 220 T.U.LL.SS

Atti finalizzati ad agevolare/penalizzare soggetti o aziende

SISP Medio

Protocollazione informatizzata (FOLIUM) delle pratiche in entrata e uscitaAssegnazione a rotazione agli operatori delle pratiche Predisposizione di una istruttoria scrittaDefinizione ed applicazione di linee operative tecniche e gestionali Riunione settimanale di tutto il personale dell’UOS per definire le pratiche che presentano criticitàRiferimento a disposizioni e norme generali e locali. Definizione delle tempistiche per la conclusione delle pratiche con monitoraggio periodico. Formazione trasversale degli operatoriL’atto conclusivo viene visionato e firmato dal dirigente

nessuna variazione si confermano misure preventive 100 % pratiche protocollate in folium sia in entrata che in uscita 100 % di verbalizzazione delle decisioni adottate nelle riunioni settimanali 100 % di monitoraggio tramite la procedura "trasparenza" 100 % degli operatori formati tramite la riunione settimanale

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Inchieste malattie professionali (con possibili sopralluoghi in cantieri, aziende, altri ambienti)

Indagini orientate ad attribuire responsabilità/ esonerare da responsabilità

SPISAL Medio

Protocollazione informatizzata degli atti (Folium) Procedure operative Assegnazione dei casi a rotazione tra il personale medicoAnalisi e valutazione dei casi complessi tra personale medicoSopralluoghi (se previsto) in compresenza di almeno due operatori Impiego auto di servizioAcquisizione di fonti di provaRilascio verbale di accesso scritto e biglietto da visita per ogni intervento, controfirmato da referenti aziendaliRegistrazione dell'attività nel sistema informatico gestionale del servizio (PREVNET) Visione e firma atto interno da parte del Direttore del servizio o suo delegato Monitoraggio semestrale indicatori

Incontri informativi di servizio programmati (almeno due nell'anno) Piano formativo annuale Partecipazione ad iniziative formative specifiche organizzate dall'ULSS

l100% delle inchieste protocollate in Folium l100% degli interventi realizzati in compresenza, non fissa, di almeno due operatori (in caso di sopralluoghi in aziende) l100% degli interventi realizzati, registrati nel sistema gestionale informatico del servizio (PREVNET) l100% delle

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Ricorso avverso il parere del medico competente Pareri orientati ad avvantaggiare/penalizzare i richiedenti

SPISAL Medio

Protocollazione informatizzata degli atti (Folium) Procedure operative Visita medica in compresenza di due operatori medici con esposizione visibile del supporto identificativo (badge) Compilazione cartella sanitaria sottoscritta dal personale medico Registrazione dell'attività nel sistema informatico gestionale del servizio (PREVNET)Firma atto conclusivo del ricorso da parte del Direttore del servizio o suo delegatoMonitoraggio semestrale indicatori

Incontri informativi di servizio programmati (almeno due nell'anno) Piano formativo annualePartecipazione ad iniziative formative specifiche organizzate dall'ULSS

l100% degli interventi protocollati (Folium)l100% degli interventi realizzati, registrati nel sistema gestionale informatico del servizio (PREVNET)lVerifica tempi emissione verbali (per la parte non definita da norme specifiche)

17

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

PROVVEDIMENTI

AMPLIATIVI DELLA

SFERA GIURIDICA

DEI DESTINATARI

PRIVI DI EFFETTO

ECONOMICO

DIRETTO ED

IMMEDIATO PER IL

DESTINATARIO

Altro - Attività autorizzativa (deroghe, restituibilità amianto, parere per autorizzazione nell'impiego/detenzione gas tossici)

Pareri orientati ad avvantaggiare/penalizzare i richiedenti

SPISAL Basso

Protocollazione informatizzata degli atti (Folium) Procedure operativeEsposizione visibile del supporto identificativo operatore (badge) Registrazione cartacea/informatizzata dell’attività svolta (PREVNET)Firma atto conclusivo da parte del Direttore o suo delegato o del Presidente della commissione gas tossici (parere per autorizzazione gas tossici)Monitoraggio semestrale indicatori

Incontri informativi di servizio programmati (almeno due nell'anno) Piano formativo annuale Partecipazione ad iniziative formative specifiche organizzate dall'ULSS

l100% degli atti protocollati (Folium)l100% degli atti emessi, registrati nel sistema gestionale informatico del servizio (PREVNET) lVerifica tempi emissione verbali (per la parte non definita da norme specifiche)

VIGILANZA

CONTROLLI

ISPEZIONI

SANZIONI

Autorizzazione agli esercizi commerciali per la dispensazione con onere a carico del Servizio Sanitario di alimenti senza glutine Riferimenti Normativi In attuazione della previsione contenuta nell’art. 6 del DM 8 giugno 2001 “Assistenza sanitaria integrativa relativa ai prodotti destinati ad una alimentazione particolare” che prevede la distribuzione dei prodotti, oltre che da parte delle farmacie convenzionate, anche da altri fornitori incaricati dalle Aziende Unità Sanitarie Locali ed in attuazione dell’art. 3 della L.R. n. 15/2008, vista la Deliberazione della Giunta Regionale n. 2712 del 16 novembre 2010 e considerato il Decreto Dirigente Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria n. 62 del 1 marzo 2011)

1) Mancato rispetto della normativa vigente in materia 2) Definizione di accordi sulla base di criteri opportunistici al fine di favorire soggetti particolari

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

Verifica su ogni esercizio commerciale da autorizzare sull’effettiva presentazione della dichiarazione di inizio attività presso il SIAN e inserimento del nominativo nel registro degli esercizi commerciali autorizzati.

Al momento non sembrano necessarie Monitoraggio: quante richieste/anno di nuovi esercizi

Verifica annuale da parte del Direttore sulle motivazioni delle domande in sospeso

VIGILANZA

CONTROLLI

ISPEZIONI

SANZIONI

Attività della Commissione per la valutazione delle richieste di farmaci non erogabili a carico del SSN e dei trattamenti essenziali delle malattie rare (Deliberazione ULSS 20 n. 509 del 19/11/2008) Riferimenti normativi: la Commissione opera sulla base di un regolamento deliberato che tiene conto di norme, disposizioni e leggi regionali (Legge Regionale n. .27 del 2004 per l’accesso dei farmaci di fascia C a malati gravi non ospedalizzati, norme per l’accesso gratuito di farmaci di fascia C, dispositivi e parafarmaci destinati a malati di malattie rare indispensabili ed insostituibili, farmaci non disponibili nel normale ciclo distributivo, ecc.).

Autorizzazioni in assenza e/o carenza di requisiti

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

le decisioni sono adottate sulla base del regolamento e la Commissione è composta da un team multidisciplinare

Al momento non sembrano necessarie Monitoraggio: quante richieste/anno sono presentate

Indicatore: report annuale sulle richieste per tipologia di requisito

VIGILANZA

CONTROLLI

ISPEZIONI

SANZIONI

Commissione ispettiva di vigilanza e controllo sugli esercizi commerciali diversi dalle farmacie che effettuano la vendita dei farmaci da banco o automedicazione Riferimenti normativi: la DGR 1482 del 12/08/2013 ha adottato delle nuove linee-guida ed un verbale rinnovato e più dettagliato rispetto al precedente. La Commissione ispettiva è composta da un farmacista, da un tecnico della prevenzione del SIAN e da un segretario verbalizzante.

Preavvertire il destinatario dell'ispezione ordinaria o straordinaria e/o modificare i risultati delle verifiche

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

1.il nuovo verbale permette un’attività di vigilanza su più aspetti nella gestione dei farmaci sia di uso umano che veterinario e valuta dettagliatamente le caratteristiche dell’eventuale laboratorio galenico.2. la Commissione è composta da un team multidisciplinare3. le ispezioni sono effettuate a sorpresa e senza preavviso.

Al momento non sembrano necessarie Monitoraggio: quante ispezioni/anno

Indicatori: % ispezioni con prescrizioni/totale ispezioni% esercizi commerciali che si adeguano entro 30 giorni

VIGILANZA

CONTROLLI

ISPEZIONI

SANZIONI

Attività amministrative farmacie aperte al pubblico: Trasferimento titolarità/gestione provvisoria farmacie, autorizzazione all’apertura di nuove sedi farmaceutiche Riferimenti normativi: Norme Nazionali e Ai sensi dell’art. 15, comma 1, della Legge n. 183/2011 che ha modificato il DPR n. 445/2000, il possesso dei requisiti da parte dei soggetti interessati per ottenere l’autorizzazione delle fattispecie citate, deve essere dichiarato mediante la compilazione di dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di notorietà (art. 46 e 47, DPR 445/2000).

1) Mancato rispetto della normativa vigente in materia 2) Definizione di accordi sulla base di criteri opportunistici al fine di favorire soggetti particolari 3)Autorizzazioni in assenza e/o carenza di requisiti

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

Relativamente al controllo delle dichiarazioni sostitutive richieste ai soggetti interessati esiste una procedura scritta adottata dal Servizio Farmaceutico con verbale Prot. n. 407/M2 del 01/04/1999 che prevede di sottoporre a controllo, oltre i casi in cui vi sia un ragionevole dubbio sulla veridicità di quanto dichiarato dai soggetti interessati, una pratica ogni cinque pervenute nell’anno solare. L'accertamento della veridicità delle dichiarazioni sostitutive viene effettuato mediante l’invio da parte del Servizio Farmaceutico di richieste di riscontro agli Enti preposti quali l’Ordine Provinciale dei Farmacisti, altri Servizi farmaceutici territoriali, la Prefettura, la Camera di Commercio, il Tribunale, la Procura della Repubblica.

Tracciatura delle istanze pervenute e relativa documentazione elencate in ordine di numero di protocollo mediante compilazione di un registro in formato excel accessibile a tutto il Servizio. Il registro consente anche la memorizzazione delle richieste di controllo della veridicità dei dati inviate agli Enti competenti e il loro relativo riscontro.

Report semestrali sull'attività di controllo delle dichiarazioni sostitutive e relativi esiti.

18

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA - AREE A RISCHIO - CATALOGO PROCESSI - GESTIONE DEL RISCHIO ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO GENERALI

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO

(Basso, Medio, Medio Alto, Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

VIGILANZA

CONTROLLI

ISPEZIONI

SANZIONI

Attività amministrative farmacie aperte al pubblico: Autorizzazione al trasferimento locali/ampliamento locali delle farmacie

1) Mancato rispetto della normativa vigente in materia 2) Definizione di accordi sulla base di criteri opportunistici al fine di favorire sogegtti particolari

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

Nel caso di trasferimento di una farmacia in un altro locale vige l’obbligo di pubblicazione della relativa istanza per quindici giorni consecutivi nell’albo pretorio della Ulss ed in quello del comune ove ha sede la farmacia (Legge n. 475/1968 e s.m.i.). L’istruttoria relativa al trasferimento in altro locale e all’ampliamento dei locali esistenti delle farmacie coinvolge sia il Servizio Farmaceutico sia il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica competente in materia in quanto il committente presenta il progetto edilizio presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica il quale rilascia un parere preventivo comprensivo di prescrizioni da attuare e da presentare in copia al Servizio Farmaceutico. La collaborazione tra i due Servizi, inoltre, è stata formalizzata mediante l’elaborazione del protocollo operativo “Requisiti strutturali minimi dei laboratori galenici delle farmacie”, pubblicato sul sito web aziendale e applicato nei casi di trasferimento in nuovi locali e di ampliamento quando quest’ultimo coinvolga lo spazio galenico. Sia nel caso di trasferimento che di ampliamento dei locali delle farmacie, l’autorizzazione viene rilasciata solo in seguito alla ispezione preventiva da parte della Commissione multidisciplinare di Vigilanza sulle farmacie (art. 16, L.R. 78/1980). Le dichiarazioni sostitutive di certificazione che i richiedenti sono obbligati a presentare al Servizio Farmaceutico sono oggetto di controllo presso gli Enti preposti (es. Comune presso cui ha sede la farmacia) secondo la modalità a campione precedentemente descritta.

Tracciatura delle istanze pervenute e relativa documentazione, elencate in ordine di numero di protocollo mediante compilazione di un registro in formato excel accessibile a tutto il Servizio Tale registro consente anche la memorizzazione delle richieste di controllo della veridicità dei dati inviate agli Enti competenti e il loro relativo riscontro.

Report semestrali sulle attività di controllo delle dchiarazioni sostitutive e relativi esiti.

VIGILANZA

CONTROLLI

ISPEZIONI

SANZIONI

Commissione art. 16 L.R. n. 16/1980 (ispezioni alle farmacie aperte al pubblico)

1) Preavvertire il destinatario dell'ispezione ordinaria o straordinaria e/o modificare i risultati delle verifiche 2) Omissione di rilievi e prescrizioni al fine di favorire determinati soggetti 3) Mancata emissione sanzioni

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

Le ispezioni alle farmacie sono effettuate da una Commissione di Vigilanza multidisciplinare ai sensi dell’art. 16, L.R. n. 78/80 che include: il Direttore del Servizio farmaceutico o un suo delegato, un medico e un veterinario dipendenti della Ulss, un funzionario amministrativo del Servizio farmaceutico, un rappresentante dell’Ordine dei farmacisti. Con DGR n. 6 del 09/01/2013 è stato approvato il nuovo verbale regionale di ispezione alle farmacie costituito da check list che sviluppano in modo puntuale e non discrezionale i diversi aspetti oggetto di verifica da parte della Commissione di Vigilanza. Le farmacie da ispezionare vengono rese note ai componenti esterni al Servizio Farmaceutico nel momento stesso in cui la Commissione si riunisce per effettuare l’attività di vigilanza.

Tracciatura delle ispezioni effettuate e del loro esito mediante compilazione di un registro in formato excel accessibile a tutto il Servizio. Creazione di un algoritmo che preveda la classificazione delle farmacie a basso, medio e alto rischio sulla base degli esiti delle visite ispettive.

Report semestrale degli esiti dei controlli sottoscritto dai commissari che hanno partecipato alle verifiche e classificazione delle farmacie in funzione dell'algoritmo elaborato.

19

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO SPECIFICHE

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO (Basso, Medio, Medio Alto,

Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

ATTIVITA' CONSEGUENTI AL DECESSO IN AMBITO OSPEDALIERO

Attività correlate al decesso in ospedale: gestione dei pazienti deceduti e camere mortuarie

1) segnalazione in anticipo di un decesso ad una specifica impresa di pompe funebri, in cambio di un benefit 2) segnalazione ai parenti, da parte degli addetti alle camere mortuarie e/o dei repati degli estremi di una specifica impresa di pompe funebri 3) richieste e/o accettazione impropria di regali o compensi per l'espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati

Direzione Medica Ospedaliera

Medio

Per quanto riguarda le fatture del Comune: controllo delle richieste di seppellimento. Per l'individuazione delle Ditte di Pompe Funebri: ci si attiene alla Procedura di polizia mortuaria (individuazione da parte dei familiari). Per la sosta delle salme esterne richieste dai Comuni: ci si attiene alle Convenzioni specifiche. Tenuta registro elettronico delle Ditte di Pompe Funebri per i decessi avvenuti nell'Ospedale di San Bonifacio e di Marzana. Rotazione degli operatori in occasione di ferie o malattie.

Gli operatori del NAC sono impegnati nel controllo delle cartelle cliniche e delle prestazioni specialistiche con la supervisione del coordinatore del NAC. Al termine di ogni sessione di controllo viene stilato e sottoscritto verbale di verifica. Le risultanze dei controlli sono riportate al Nucleo Provinciale di Controllo.

Istituzione rotazione del personale tra le Camere Mortuarie di San Bonifacio e Marzana, non solo in caso di ferie/malattie, ma anche più frequentemente (turno di servizio).Controllo periodico registro Ditte di Pompe Funebri da parte di un medico della Direzione Medica Ospedaliera.. Indagini di customer satisfaction dei parenti dei deceduti in Ospedale.

ATTIVITA' LIBERO PROFESSIONALE E LISTE DI ATTESA

Attività libero professionale e liste di attesa

1) Gestione delle liste di attesa non improntata a criteri di urgenza nelle cure ed alla progressione temporale/tempestività, anche a fini di favoritismi personali(.)2) Abuso della relazione professionale con gli utenti per indirizzarli verso strutture private o attività libero - professionale3) Gesione delle liste di attesa in maniera non trasparente e verificabile

U.O.C. Attività Specialistica

U.O.C. Gestione Risorse Umane

Medio

Secondo gli accordi contrattuali con gli erogatori ambulatoriali e con le Case di Cura, le agende degli erogatori, relativamente alle prestazioni ambulatoriali, sono gestite attraverso il CUP della ULSS. L'Ufficio Accreditati richiede le disponibilità delle prestazioni da prenotare; l’erogatore propone le date e gli orari. L’Ufficio Agende del SMTS crea le agende e, per e-mail, chiede autorizzazione al Direttore del SMTS di attivazione delle stesse per la visibilità pubblica alla prenotazione. L’informazione passa anche alla referente del CUP che aggiorna gli operatori del CUP telefonico e degli sportelli.L’offerta del privato accreditato è allineata, nel programma di gestione delle prenotazioni, con l’offerta dell'Ulss n. 20 e dell'AOUI.La chiamata al CUP avviene tramite un centralino telefonico, che convoglia la chiamata in modo del tutto casuale sull’operatore libero. La prenotazione che l’operatore effettua in base alla prescrizione del medico, avviene tramite un sistema informatico che rende visibile la prima data disponibile su tutte le agende pubbliche e del privato accreditato, in base alla priorità biffata sull’impegnativa dal medico curante, per prenotare la prestazione sanitaria richiesta. Inoltre è garantito un turn over degli operatori sia di CUP telefonico che di front office. Il controllo sulla corretta modalità di prenotazione, viene fatto periodicamente dal responsabile del servizio, simulando una chiamata per una richiesta di prenotazione, per verificare la correttezza della procedura adottata dall’operatore in servizio. Il processo di prenotazione con i relativi passaggi utente/CUP viene registrato informaticamente in un database che registra lo storico dello svolgimento della prenotazione, dal momento del contatto al momento della generazione della prenotazione stessa, di ogni singolo utente(.)Ulteriori misure preventive: Incontri di aggiornamento del personale sulle nuove disposizioni in materia di sistema normativo anticorruzione e regolamentazione dei procedimenti amministrativi.Attività libero professionale: l’organismo di verifica dell’attività libero professionale con deliberazione del Direttore Generale n.788 del 26 agosto 2004 ha il compito di verificare:

Al momento non risultano necessarie Verranno definiti nel corso del corrente anno

ATTIVITA' LIBERO PROFESSIONALE E LISTE DI ATTESA

Controllo attività libero - professionale 1) Utilizzo improprio dell'attività libera-professionale in sostituzione di quella ordinaria a fini di vantaggi personali o di altri. 2) Svolgimento dell'attività L.P. in orario di servizio.

Direzione Medica Ospedaliera

Basso

Come da disposizini regionali , l'attività di LP, sia individuale che nelle due forme previste di partecipazione a prestazioni aggiuntive aziendali (Del. n.751/03 e 320/13), viene sottoposta a controllo con rilevazione congiunta del n.ore effettuate in LP con il n.ore effettivamente timbrate in regime istituzionale (S.G.R.U.- Org. Paritetico LP), per verificare che i volumi di att. in LP non superino i volumi di att. istituzionale. Un ulteriore controllo viene effettuato in DMO sulla base dei piani di lavoro delle singole UU.OO., per verificare che l'attività in LP sia praticata nei giorni e tempi stabiliti, nonchè in orari diversi da quelli previsti per l'orario di lavoro e rilevare ev sovrapposizioni tra att. istituzionale e LP. In DMO viene effettuata una ulteriore verifica a campione una/due volte al mese, tramite ispezioni nelle sale di attesa da parte di personale incaricato, sulle persone presenti rispetto all'elenco dei prenotati e sull'avvenuta preventiva prenotazione/pagamento all' ufficio cassa della prestazione in LP, con redazione di verbale sull'esito della verifica. I controlli vengono costantemente effettuati - ad opera del S.G.R.U. ed Organo Paritetico LP - monitorando sia la LP individuale che la LP aziendale nelle due forme previste di partecipazione alle prestazioni aggiuntive, per contribuire alla riduzione delle liste di attesa nelle singole branche specialistiche.In particolare il ruolo ed i compiti dell'Organismo di verifica paritetico, che si riunisce un paio di volte l'anno, riguardano la verifica che il rapporto tra orario in LP e regime istituzionale resti entro la soglia della normativa vigente (50%), sia nella % tra volume orario in LP per singolo dirigente risultante dalle timbrature e volume orario in regime istituzionale, sia quanto attiene il dato complessivo della singola unità operativa erogante equipe.La

Al momento non risultano necessarie

Il processo di autorizzazione fa riferimento al Regolamento per il rilascio dell'autorizzazione ad esercizio della LP, in base alla Delibera DG n. 682 del 02/08/2015 e successive modificazioni. Nello specifico: il dirigente medico interessato presenta domanda utilizzando apposito modulo predisposto dall'Azienda Ulss 20, specificando i dati anagrafici, la tipologia di prestazioni da effettuare, orari e sedi, compilandoaltresì il modello di rilevazione dei costi diretti e indiretti per il Controllo di Gestione. Ottenuti poi i pareri del Direttore di Dipartimento, Direttore Medico e delegato del Direttore Sanitario, il Direttore Generale, una volta acquisita la documentazione richiesta, rilascia l'autorizzazione. Il Dirigente medico, una volta autorizzato, viene poi abilitato per la prenotazionetramite agende CUP.

ATTIVITA' LIBERO PROFESSIONALE E LISTE DI ATTESA

Gestione liste di attesa per ricoveri e attività specialistica

1) Gestione delle liste di attesa non improntata a criteri di urgenza nelle cure ed alla progressione temporale/tempestività, anche a fini di favoritismi personali. 2)Abuso della relazione professionale con gli utenti per indirizzarli verso strutture private o attività libero - professionale 3) Gesione delle liste di attesa in maniera non trasparente e verificabile

Direzione Medica Ospedaliera

Basso

L'accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali avviene secondi i codici di priorità applicati dal MMG sulla impegnativa. La prenotazione è effettuata presso le sedi Distr. o telefonicamente al CUP; tutta l' offerta di attività specialistica risulta in agende pubbliche a CUP sull' applicativo informatico aziendale SGP, consentendo così un monitoraggio mensile delle diverse liste di attesa (Uff. agende-CUP). Per consentire la presa in carico completa del paziente, sono state create agende esclusive per i controlli a breve termine di tutte le branche in base alle quali il paziente già visitato, segue un percorso facilitato per effettuare i controlli a breve stabiliti dallo specialista. In DMO vengono effettuati: 1) controlli mensili sui tempi di attesa delle prestazioni ambulatoiali con successivi interventi per risolveere l'eventuale saturazione di classi B e D; 2) controlli sui campioni semestrali delle varie tipologie di prestazioniambulatoriali, in particolare si verifica la presenza di classe di priorità e quesito diagnostico, la congruità tra prescritto ed erogato e l'appropriatezza della richiesta stessa.Procedure esistenti Il sistema di prenotazione SGP Registro dei ricoveri Pubblicazione delle liste d'attesa Simulazione telefonate al CUP

Gestione Liste di attesa per ricoveri e attività specialistica Ricoveri . Attività di ricovero: la UO Controllo Gestione invia trimestralmente dei report riassuntivi sulla rilevazione tempi di attesa di varie tipologie di ricoveri ordinari e diurni. Nel dettaglio:- Ric. ordinari / diurni non afferenti ad area oncologica - Ric. ordinari afferenti ad area oncologica x neoplasie maligne / benigne- Ric. diurni fferenti ad area oncologica x neoplasie maligne / benigne.Vengono poi controllati i tempi di attesa di alcune prestazioni chirurgiche traccianti indicate dalla Regione e riguardanti nello specifico:- Interv. chir. per neoplasie colon-retto;- Interv. chir. per neoplasie mammella;- Interv. chir. per neoplasie polmone;- Interv. chir. per neoplasie utero;- Interv. chir. per neoplasie prostata;- Interv. di emorroidectomia;- Interv. di tonsillectomia;- Biopsia del fegato.I controlli effettuati in DMO sulla base di tali rilevazioni semestrali effettuate dal Controllo Gestione, sentono di intervenire su ev. situazioni di sforamento dei t.a., anche se l’analisi dettagliata sui dati 2014 ha evidenziato nel complesso una sostanziale attinenza alle indicazioni regionali vigenti.La gestione delle

Verranno definiti nel corso del corrente anno

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO SPECIFICHE

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO (Basso, Medio, Medio Alto,

Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

FARMACEUTICA DISPOSITIVI MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

Dispositivi medici, CTA-DM (Commissione Tecnica aziendale per i Dispositivi Medici) e flusso informativo Normativa di riferimento La D.G.R.V n. 4534 del 28.12. 2007 la Regione Veneto ha istituito la Commissione Tecnica per il Repertorio Unico Regionale dei Dispositivi Medici (C.T.R.D.M.);

La Regione Veneto con DGR n. 2700 del 29.12.2014 "Modifica della rete regionale delle commissioni preposte alla valutazione dei dispositivi medici. Revoca della DGR n. 2517 del 04.08.2009 e della DGR n. 2988 del 06.12.2009".

Introduzione nella pratica clinica di dispositivi medici su semplice richiesta di un operatore sanitario, in assenza di una valutazione delle evidenze di efficacia e sicurezza e del rapporto qualità/prezzo relative alla nuova tecnologia da parte di un organismo indipendente rispetto al richiedente.

Farmacia Ospedaliera/Direzione

MedicaMedio

Delibera Azienda Ulss 20 n. 262 del 29.04.2015 "Istituzione Commissione Tecnica Aziendale dei Dispositivi Medici (CTA-DM) e n. 337 del 28.05.2015 Integrazione e modifica alla deliberazione n. 262 del 29.04.2015 "Istituzione Commissione Tecnica Aziendale dei Dispsitivi Medici (CTA-DM)

Nuovo Regolamento della Commissione CTA-DM con relativa modulistica

Numero riunioni della CTA-DM.

FARMACEUTICA DISPOSITIVI MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE DELLA DISTINTA CONTABILE RIEPILOGATIVA PRESENTATA MENSILMENTE DALLE FARMACIE CONVENZIONATE Riferimenti normativi: si deve fare riferimento all’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con le Farmacie (DPR n. 371 del 8 luglio. 1998).

1) Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti 2) Particolari possibilità di accordi collusivi 3) Rimborso in assenza di requisiti Servizio Farmaceutico

TerritorialeBasso

1. svolgimento di procedura di liquidazione da parte di due unità di personale. 2. dopo lettura informatizzata da parte di ditta esterna (S2i-Italia) delle ricette presentate dalle farmacie, avviene il controllo tra il dato imputato e quello richiesto per il pagamento. 3. dopo lettura informatizzata da parte di ditta esterna (S2i-Italia) delle ricette presentate dalle farmacie, vengono selezionate anche delle ricette che presentano irregolarità (data di spedizione, mancanza nota limitativa sulla ricetta, ecc.) che vengono valutate per l’eventuale addebito.

verifica contabile sistematica sulla coincidenza dei dati tra l'importo della distinta contabile presentata dalla farmacia e l'importo realmente liquidato (effettuata da unità del Servizio farmaceutico che non esegue la liquidazione).

Indicatore: report per ogni farmacia sul trend delle richieste di rimborso, evidenziando variazioni fuori media

FARMACEUTICA DISPOSITIVI MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

PROCEDURA di LIQUIDAZIONE delle fatture emesse dalle farmacie convenzionate, sanitarie e negozi a seguito dell’erogazione di dispositivi per diabetici, alimenti privi di glutine e prodotti per la sindrome di Sjogren, Riferimenti normativi: Fornitura presidi per diabetici: L.R. N. 24/2011 “ Norme per la prevenzione, la diagnosi e la cura del diabete mellito dell’età adulta e pediatrica”; DGR N. 43/2014 “Erogazione di dispositivi per l’autocontrollo e l’autogestione di soggetti affetti da diabete mellito: modifica disposizioni regiaonli vigenti. Revoca punto 2 della DGR n. 497/2013 e revoca DGR n 1806/2011”.Fornitura prodotti per celiaci:Legge n.123/2005 “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia”DGR 2712/2010 “Dispensazione con onere a carico del Servizio Sanitario di alimenti senza glutine a favore di persone affette da celiachia in applicazione della L.R. 7 novembre 2008, n. 15”Decreto del Dirigente della Direzione Attuazione programmazione sanitaria n. 62 del 1 marzo 2011 “L.R. 7 novembre 2008, n. 15 “Interventi a favore dei soggetti celiaci. Dispensazione con onere a carico del Servizio Sanitario di alimenti senza glutine anche attraverso gli esercizi commerciali:

1) Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti 2) Particolari possibilità di accordi collusivi 3) Rimborso in assenza di requisiti

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

1. utilizzo di procedura di liquidazione con programma informatico che verifica il dato inserito dal Servizio farmaceutico con quello inserito dopo protocollazione della fattura dal SEF 2. dopo lettura informatizzata per controllo delle ricette/pezze giustificative da parte di ditta esterna (S2i-Italia), avviene il controllo a campione tra il dato imputato e quello richiesto per il pagamento.

verifica contabile da parte di unità del Servizio Farmaceutico che non esegue la liquidazione tra l'importo liquidato/fatturato e l'importo rilevato dalla ditta che esegue l'imput di controllo sulle fatture e sui documenti allegati alle stesse (attualmente S2i-Italia).

Indicatore: report per ogni farmacia sul trend delle richieste di rimborso, evidenziando variazioni fuori media

FARMACEUTICA DISPOSITIVI MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

Documentazione stato di servizio farmacisti operanti nelle farmacie aperte al pubblico. La documentazione dello stato di servizio viene effettuata sulla base delle comunicazioni attestanti la data di assunzione ed, in seguito, di cessazione dei collaboratori pervenute da parte dei titolari/direttori delle farmacie stesse. Tale fattispecie è regolamentata dal DPR 1275/1971 e s.m.i. che obbliga i titolari/direttori delle farmacie aperte al pubblico ad inviare dette comunicazioni al Servizio Farmaceutico il quale, a sua volta, devo tenere un apposito registro sui periodi di servizio dei farmacisti operanti nelle farmacie.

Azioni di favoreggiamento attraverso alterazioni di dati

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

Implementazione di un archivio informatico su piattaforma web-based che ha sostituito il registro cartaceo. La costruzione del suddetto archivio informatizzato da parte del Servizio Farmaceutico mediante l’inserimento di dati cartacei ha messo in condizioni di poter documentare lo stato di servizio utilizzando le funzionalità della piattaforma tecnologica che elenca automaticamente i dati presenti in archivio. I dati presenti nell’archivio informatico, una volta inseriti, non sono più modificabili dal Servizio farmaceutico. La piattaforma web-based prevede la tracciabilità degli operatori del Servizio Farmaceutico che inseriscono i dati.

Al momento non risultano necessarie Report semestrale sulle richieste di documentazione dello stato di servizio con descrizione delle modalità seguite.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO SPECIFICHE

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO (Basso, Medio, Medio Alto,

Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

FARMACEUTICA DISPOSITIVI MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

Approvvigionamento di farmaci per assistiti Ulss 20 che si recano all'estero per motivi di studio o lavoro Normativa di riferimento: L’art. 9 della Legge n. 405 del 16 novembre 2001: Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. n. 347 18 settembre 2001, recante interventi urgenti in materia di spesa sanitaria” prevede che la prescrizione dei medicinali destinati al trattamento delle patologie individuate dai regolamenti emanati ai sensi dell’art. 5, comma 1, lettera a) e b) , del D. L.vo n. 124 del 29 aprile 1998, è limitata al numero massimo di tre pezzi per ricetta. La prescrizione non può comunque superare i 60 giorni di terapia.

Erogazione inappropriata di farmaci, dal punto di vista quali- e quantitativo, a pazienti residenti nel territorio dell’Azienda Ulss 20 che si recano all’estero per un periodo superiore ai sei mesi

Servizio Farmaceutico Territoriale

Basso

Verifica che il paziente richiedente risieda effettivamente nell’ambito del territorio dell’Azienda Ulss 20 di Verona;Verifica della validità dell’eventuale Piano Terapeutico; Ottenimento di una dichiarazione del Medico di Medicina Generale del paziente richiedente che attesti:1) La diagnosi;2) Le condizioni di rimborsabilità (ad es. Nota AIFA; Piano Terapeutico; altro);3) La tipologia di farmaco(i) e la relativa posologia;Autodichiarazione da parte del paziente che si recherà all’estero per uno dei seguenti motivi: lavoro, studio o missione umanitaria;Ricevuta firmata dal paziente che attesta di aver ricevuto i farmaci prescritti dal suo medico di famiglia per il periodo concordato (da due a sei mesi).

Al momento non sembrano necessarie Monitoraggio: valutazione annuale delle autorizzazioni rilasciate con verifica del rispetto delle misure preventive previste. Indicatori: 1. numero di pazienti autorizzati/anno; 2. tipologia di farmaci autorizzati; 3. durata del periodo autorizzato (oltre i sei mesi di terapia già prescritti dal MMG del paziente richiedente);4. motivazioni del soggiorno all'estero del paziente richiedente.

FARMACEUTICA DISPOSITIVI MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

Gruppo di lavoro aziendali e interaziendali di monitoraggio sui farmaci Normativa di riferimento D.G.R.V. n. 641 del 7 maggio 2013: “Elenco dei Centri prescrittori per l’impiego di farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale autorizzati dalla Regione del Veneto. Pubblicazione delle linee guida regionali per la prescrizione di farmaci che necessitano di monitoraggio intensivo”.

Prescrizione inappropriata di farmaci ad alto costo

UOSD Ricerca Clinica e Valutazione Farmaci

Basso

Partecipazione a gruppi multidisciplinari di valutazione dell’appropriatezza di utilizzo di farmaci ad alto costo; Monitoraggio della spesa per i farmaci ad alto costo indicati dalla Regione Veneto;Monitoraggio dell’andamento degli obiettivi assegnati dalla Regione Veneto alle diverse aziende sanitarie che sono state inserite nei gruppi di lavoro in oggetto.

Al momento non sembrano necessarie Monitoraggio della spesa e dell'andamento degli obiettivi relativi ai farmaci ad alto costo indicati dalla Regione Veneto; Indicatori: 1. spesa per farmaci ad alto costo; 2. nuovi farmaci ad alto costo non ancora inseriti dalla Regione Veneto negli appositi elenchi (vedi farmaci per l'ipertensione arteriosa polmonare) ; 3. numero di pazienti trattati con farmaci ad alto costo; 4. esiti nei pazienti trattati.

FARMACEUTICA DISPOSITIVI MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

Valutazione e e autorizzazione utilizzo farmaci per singolo paziente da parte di strutture ospedaliere della provincia (farmaci 648, off-label, farmaci non ancora PTORV) Normativa di riferimento - D.G.R.V. n. 449 del 27 febbraio 2007 relativa all’Impiego di medicinali, nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, per indicazioni diverse da quelle autorizzate in Scheda Tecnica Ministeriale;- Legge 8 novembre 2012, n. 189 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute.- DGR n. 685 swl 13 maggio 2014relativa alla Ridefinizione dei percorsi autorizzativi per quanto concerne gli usi off-label di medicinali, conformandoli a quanto stabilito dalla normativa nazionale vigente in materia- Nota della Regione Veneto del 1 liglio 2014 "Impiego di medicinali,nell'ambitodel SSN, per indicazioni diverse da quelle autorizzate: revoca delle deliberazioni della Giunta Regionale n.449/2007 e n. 4284/2004"- Accordo per la gestione delle proscrizioni dei Faramci "off-label" e dei Faramci "Classe C non negoziata (C-NN)" recepito

Prescrizione inappropriata di farmaci non autorizzati per l’indicazione d’impiego richiesta dal clinico oppure farmaci non ancora inseriti nel Prontuario Terapeutico regionale o, ancora, farmaci inseriti in fascia C-NN (ovvero farmaci per i quali è stata decisa l’immissione in commercio ma non ancora i criteri dell’eventuale rimborsabilità).

UOSD Ricerca Clinica e Valutazione Farmaci

Basso

1.valutare i report forniti trimestralmente dal Servizio di Farmacia dell'AOUI sulla base dell'Accordo sottoscritto dai Direttori Generali dell'Azienda Ulss 20 e dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata; 2. sulla base dei report di cui al punto precedente, monitorare gli esiti dei pazienti trattati con i farmaci di cui all'oggetto;3. monitorare la spesa per i farmaci di cui all'oggetto

Al momento non sembrano necessarie Monitoraggio: valutazione trimestrale e annuale dei report trasmessi dall'AOUI, sulla base dell'accordo sottoscritto dai Direttori Generali dell'Azienda Ulss 20 e dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata e (Delibera del Direttore Generale dell'Azienda Ulss 20 n. 661 del 20/11/2014)Indicatori: 1. numero di pazienti trattati; 2. tipologia di farmaci utilizzati; 3. esiti ottenuti nei pazienti trattati; 4. spesa sostenuta.

LISTE D'ATTESA

Accesso all'ospedale di comunità Normativa di riferimentoLegge regionale 29 giugno 2012 n. 23, art. 10. Definizione delle tipologie di strutture di ricovero intermedie e approvazione dei requisiti di autorizzazione all'esercizio dell'Ospedale di Comunità e dell'Unità Riabilitativa Territoriale ai sensi della Leggeregionale 16 agosto 2002 n. 22.

1) Discrezionalità di valutazione 2) Favoreggiamenti verso singoli o verso l'Azienda incaricata dei Servizi

DISTRETTI Basso

• La richiesta di accesso è presentata dal MMG del paziente oppure dall e UU.OO. Ospedaliere; è effettuata una valutazione della richiesta, secondo dei criteri di accesso predefiniti da una istruzione operativa apporvata dalla Direzione aziendale. La priorità di accesso viene definita in relazione alla alle condizioni del paziente, mix di patologie gestibili dalle strutture intermedie, necessità urgenti delle UU.OO. Ospedaliere di accogliere pazienti in acuzie.• E’ disponibile un data base con dettagliate le date di richiesta di accesso, la data di entrata in struttura e la data di uscita

Istruzione operativa nella quale si stabilisce, per ogni figura professionale, criteri oggettivi di valutazione, monitoraggio della COT e del Responsabile dell'UOSD Cure Intermedie.

- Verifica del rispetto dell'ordine di accesso secondo i criteri predefiniti - Verifica sui tempi di attesa per l'inserimento proporzionati all'indice di valutazione

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO SPECIFICHE

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO (Basso, Medio, Medio Alto,

Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

LISTE D'ATTESA

Inserimenti in strutture esterne (RSA, Case di riposo, Hospice, sezione SVP). Normativa di riferimentoDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 38 DEL 17 GENNAIO 2006"DGR 3632 del 13 dicembre 2002_ Residenzialità a favore delle persone anziane" _ Criteri di accesso ai servizi residenziali per persone anziane non autosufficienti _ Approvazione schema tipo di regolamento.

1) Discrezionalità di valutazione 2) Mancato rispetto liste di attesa 3) Disomogeneità delle valutazioni e dei comportamenti al fine di favorire una determinata struttura

DISTRETTI Medio

• La richiesta di accesso è presentata dall’utente o dai suoi familiari; è effettuata una valutazione multidimensionale, secondo dei criteri di accesso predefiniti. La priorità di accesso viene definita in relazione alla dimissione indicata dall’UO dell’Ospedale dove il paziente è accolto, oppure in relazione alla gravità dei sintomi o alla mancanza di alternative a domicilio per l’Hospice• E’ disponibile un data base con dettagliate le date di richiesta di accesso, la data di entrata in struttura e la data di uscita• Per le Case di Riposo, l’emissione della impegnativa di residenzialità è fatta dall’Ufficio assistenza residenziale, che fa parte di altra U.O afferente ai Servizi Sociali

Stesura di una procedura nella quale si stabilisca, per ogni figura professionale, criteri oggettivi di valutazione, monitoraggio della COT.

- Verifica mensile sui tempi di attesa per l'inserimento proporzionati all'indice di valutazione - N. casi incongrui

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Provvedimenti di autorizzazione alla stipula di accordi contrattuali per l'assistenza residenziale e semiresidenziale extraospedaliera a soggetti dipendenti da sostanze d'abuso; ex art. 17 L.R. 22/2002; DGRV 1303/2012; gestione contratti

1) Discrezionalità esercitata in fase di dichiarazione di insussistenza dei requisiti di esercizio per il funzionamento 2) Discrezionalità nei controlli al fine di favorire una determinata struttura 3) Non rispetto delle scadenze temporali al fine di favorire una determinata Struttura

Dipartimento per le Dipendenze – UOC SerD

Basso

Conformità del contratto alla normativa di riferimento (DGRV n. 1303/2012 e DGRV n.84/2007); Congruità tra posti autorizzati e accreditati (DD.GG.RR.VV. n. 1355/2008;n. 3618/2007; n.866/2009; n.929/2012; T.U. 309/90 e s.m.i. artt. 116; 117;122); Attenzione alla libera scelta dell'assistito compresa nel P.T.I. a cura dell'équipe multidisciplinare del Servizio; verifiche e controlli previsti dal contratto;

VERIFICA DEI REQUISITI E MODALITA' DI ESERCIZIO DEI CONTROLLI

n° di convenzioni stipulate correttamente rispetto alle convenzioni stipulate

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Gestione contratti provvedimenti di autorizzazione alla stipula di convenzioni con Enti Titolari/Partner di Progetti specifici;

1) Discrezionalità esercitata in fase di dichiarazione di insussistenza dei requisiti di esercizio per il convenzionamento 2) Discrezionalità nei controlli al fine di favorire una determinato Ente/Partner 3) Non rispetto delle scadenze temporali al fine di favorire una determinato Ente/Partner

Dipartimento per le Dipendenze – UOC SerD

Basso

Conformità del contratto alla normativa di riferimento (L.R. 22/2002 Sistema di accreditamento Regione Veneto; DGRV n. 84/2007; DGRV n.1303/2012; T.U. 309/90 e s.m.i.; Leggi Regionali L.R. 23/2006 e L.R. 40/1993 (Cooperative); Legge 11.08.1991 n.266 Volontariato; Legge 08.11.1991 n.381 Coop.ve Sociali; Legge 7 dicembre 2000, n. 383 disciplina delle Ass.ni di Promozione Sociale; verifiche e controlli previsti dal contratto;

VERIFICA DEI REQUISITI E MODALITA' DI ESERCIZIO DEI CONTROLLI

n° di convenzioni stipulate correttamente rispetto alle convenzioni stipulate

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Accreditamento e mantenimento annuale dei requisiti minimi; L.R. 22/2002 e s.m.i.

1) Discrezionalità nei controlli al fine di favorire una determinata struttura 2) Non rispetto delle scadenze temporali al fine di favorire una determinata Struttura

Dipartimento per le Dipendenze – UOC SerD ;

UOSD CMDBasso

Pluralità di interventi coordinati dal Team di lavoro per adempiere alle prescrizioni dettate dal Servizio preposto alla Qualità Aziendale; L.R. 22/2002 Sistema di accreditamento Regione Veneto; DGRV n. 84/2007; T.U. 309/90 e s.m.i.

VERIFICA DEI REQUISITI E MODALITA' DI ESERCIZIO DEI CONTROLLI; CORSI E MOMENTI DI AGGIORNAMENTO INTERNO; PARTECIPAZIONE DEGLI UTENTI ATTRAVERSO LA COMPILAZIONE DI QUESTIONARI DI GRADIMENTO

correttezza e completezza degli adempimenti corrisposti alle richieste ricevute di adeguamento agli standard regionali in rapporto alle sedi da monitorare

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Esecuzione degli appalti approvati con Delibera del Direttore Generale;

Inadeguata verifica su fornitura/prestazioni al fine di favorire soggetti particolari

Centro per le Malattie Diffusive (CMD)

Basso

Congruità degli interventi in riferimento agli atti di gara; riferimenti al documento originario del Capitolato Speciale d' Appalto; congruità degli interventi secondo programmazione e verifiche attraverso indicatori specifici, prestazioni previste, tempi di realizzazione, ecc. su indicazione del Servizio competente (CMD); verifica sistematica dei piani di lavoro specifici e del raggiungimento degli obiettivi generali tramite apposite verifiche tecniche con incontri periodici , di qualità e di gradimento del servizio da da parte degli utenti; rif. normativa T.U. 309/90 art. 106; Codice Appalti Decreto Legislativo 12.04.2006 n. 163 e altra normativa di rif. per argomento HIV, ecc. ; Codice Appalti Decreto Legislativo 12.04.2006 n. 163

VERIFICA DELLE PRESTAZIONI ED ESERCIZIO DEI CONTROLLI IN PIU' FASI E DA PARTE DI PERSONE DIVERSE

Monte ore effettuato mensilmente non superiore a quello designato approvato nella delibera di appolto. Consegna regolare periodica mensile dei "time sheet" da parte dei soggetti impiegati nell'assistenza domiciliare(AD), con la descrizione delle attività svolte per caso assistito e per operatore coinvolto nell'AD, con i rispettivi tempi di esecuzione. Controllo regolare da parte del "paziente fruitore" della prestazione dell'attività di AD effettuata e della tempistica impiegata, con sottoscrizione dei time sheet degli operatori. Numero di incontri annualmente effettuati multidisciplinari di verifica della coerenza del piano terapeutico con le reali necessità del momento dell'assistito.

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Provvedimenti di autorizzazione alla stipula di contratti ex art. 17 L.R. 22/2002

1) Discrezionalità esercitata in fase di dichiarazione di insussistenza dei requisiti di esercizio per il funzionamento 2) Discrezionalità nei controlli al fine di favorire una determinata struttura 3) Non rispetto delle scadenze temporali al fine di favorire una determinata Struttura

Dipartimento Interaziendale per la salute

Mentale - UOC Area Amministrativa e

Programmazione Socio-Sanitaria

Medio

1) Attenzione sulla programmazione dei posti a livello territoriale (P.D.Z.) 2) Congruità tra posti autorizzati ed accreditati 3) Particolare attenzione libera scelta dell'assistito sia a livello di P.T.I. che a livello di U.V.M.D. 4) Individuazione della struttura di accoglienza dell'utente sia da parte del Professionista proponente che da parte dei componenti la U.V.M.D. 5) Conformità del contratto alla normativa di rifermento (DGRV 1303/12 e 748/13 - DGRV

Verifica dei requisiti e modalità di esercizio dei controlli

1) n. PTI sottoscritti dall'assistito rispetto al numero totale di PTI 2) verbali UVMD completamente sottoscritte dai professionisti convocati e presenti

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Proposta di individuazione della struttura esterna indicata nel progetto terapeutico individualizzato (P.T.I.)

Eccessiva discrezionalità nell'uso degli strumenti di valutazione del bisogno nell'ambito della formulazione delle progettualità attraverso scheda di valutazione multidimensionale/P.T.I.

Dipartimento Interaziendale per la salute

Mentale Medio

1) Rispetto della normativa di riferimento (DGRV 1616/12 - 748/13 - DGRV 494/13 - 1749/13) 2) Pluralità di soggetti nella stesura del P.T.I. (lavoro di èquipe) 3) Approvazione e condivisione del PTI in sede di U.V.M.D. 4) Monitoraggio dall'andamento del progetto e verifica delle prestazioni erogate

Verifica dei requisiti e modalità di esercizio dei controlli

1) n. dei PTI correttamente sottoscritti 2) n. delle UVMD effettuate 3) n. Delle revisioni annuali dei PTI

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Rapporti contrattuali con privati accreditati

Definizione di accordi contrattuali sulla base di criteri opportunistici al fine di favorire soggetti particolari

U.O.C. Attività Specialistica Medio

La Regione con Delibera di Giunta ha approvato i budget per macroarea e li ha attribuiti al Direttore Generale.Per l’anno 2013, in base ai criteri adottati (dati di riferimento anno 2011) in sede regionale per determinare i budget per macroarea , sono state applicate le stesse riduzioni percentuali regionali di budget a ciascun erogatore. Per l’anno 2014 e 2015 la Regione Veneto ha confermato per tutte le macroaree i budget attribuiti per il 2013.Sono state adottate deliberazioni del Direttore Generale per l’attribuzione dei budget ad ogni erogatore.Per il 2015 in assenza di provvedimento regionale non si procede all'attribuzione delle quote extrabudget.

Garantire il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare; applicazione delle verifiche effettuate per l'antimafia; separazione delle funzioni; valutazione del fabbisogno sulla base dell'analisi dei dati.

applicazione verifiche e presenza documento antimafia; separazione funzioni.

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Liquidazione competenze erogatori privati accreditati per attività di riabilitazione ex art. 26 L. 833/78

1) Applicazione impropria del Nomenclatore Tariffario Regionale2) Mancata verifica tra le prestazioni rilevate rispetto a quelle fatturate3) Controllo utilizzo improprio di risorse

U.O.C. Attività Specialistica Basso

I budget delle strutture riabilitative accreditate ex art 26 L.833/78 sono definiti dalla Regione.- I dati prestazionali sono trasmessi dalle strutture accreditate al Controllo di Gestione per e-mail.- Il flusso dei dati prestazionali viene analizzato dal Controllo di Gestione; si effettua una serie di controlli di carattere “amministrativo”.- I dati di attività vengono trasmessi dal Controllo di Gestione alle Ulss della Regione ai fini della mobilità sanitaria e al SMTS che provvede all’archiviazione e alla trasmissione trimestrale in Regione.- L’Ufficio del SMTS verifica la corrispondenza fra importo risultante dalla elaborazione e fattura prodotta dall’erogatore.

Al momento non sembrano necessarie Verranno definiti nel corso del corrente anno

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO SPECIFICHE

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO (Basso, Medio, Medio Alto,

Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Liquidazione strutture - professionisti accreditati- ambulatoriali e ospedalieri

1) Applicazione impropria del Nomenclatore Tariffario Regionale2) Mancata verifica tra le prestazioni rilevate rispetto a quelle fatturate

U.O.C. Attività Specialistica Basso

ASSISTENZA SPECIALISTICA:Flusso dati prestazionali su tracciato stabilito da norme regionali; inviato per e-mail al SMTS da ogni erogatore.- Il tracciato è analizzato da procedura informatica acquistata e gestita da azienda esterna che effettua una serie di controlli “amministrativi” sulla base delle norme vigenti e segnala eventuali errori. La risultanza della segnalazione viene inviata per e-mail all’accreditato per eventuale correzione errori. Vengono conservate le mail.- I tracciati definitivi sono archiviati su CD in un altro Ufficio del SMTS.- Verifica sulle prestazioni traccianti effettuata a campione a posteriori sulle impegnative registrate e sui referti.ASSISTENZA OSPEDALIERA:I dati sono trasmessi dalle strutture accr. al Controllo di Gestione per e mail.- Il flusso dei dati prestazionali viene analizzato dal Controllo di Gestione da procedura informatica acquistata e gestita da azienda esterna che effettua una serie di controlli “amministrativi” sulla base delle norme vigenti (ved. Allegato 1 e 2) e segnala eventuali errori- I dati di attività vengono trasmessi al SMTS via e-mail: stampa e conservazione in archivio dei tracciati e salvataggio con backup su disco fisso del Controllo di Gestione.- Verifica corrispondenza fra importo risultante dall'elaborazione e fattura prodotta dagli erogatori.Controllo su finanziamento a funzione per l’Osp. classificato Villa S. Giuliana: la struttura invia fatture semestrali all’Ufficio Accreditati e le Schede di dimissione dei pazienti ricoverati sulla base del finanziamento alla Dr.ssa Cantarelli. Dopo la verifica della sussistenza delle caratteristiche dei pazienti, delle diagnosi e delle spese riferite, si autorizza la liquidazione.

Al momento non sembrano necessarie Verranno definiti nel corso del corrente anno

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Liquidazione competenze laboratori odontotecnici

1) Difformità tra prestazioni rilevate e quelle fatturate2) Affidamento di fornitura ad un laboratorio oltre il testo di spesa standard stabilito allo scopo di favorire un laboratorio rispetto ad un altro

U.O.C. Attività Specialistica Basso

Le bolle di accompagnamento dei materiali ortodontici e delle protesi sono consegnate, una copia, all’ambulatorio per disabili, che le vidima, e, una copia, al SMTS. La fattura, nella quale sono elencati i dati relativi alle bolle del materiale consegnato, è trasmessa al SMTS.

Al momento non sembrano necessarie Verranno definiti nel corso del corrente anno

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Liquidazione fatture per prestazioni sanitarie / esami di laboratorio erogati da aziende sanitarie regionali ed extraregionali

Applicazione impropria del Nomenclatore Tariffario Nazionale, Nomenclatore Tariffario Regionale e Accordi-Quadro Ulss 20 e AOUI-VR

U.O.C. Attività Specialistica Basso

Al SMTS sono trasmessi gli elenchi riepilogativi delle prestazioni effettuate, la documentazione sui pazienti trattati e le relative fatture.Ai servizi che hanno richiesto le prestazioni viene trasmessa la documentazione per il parere di conformità fra prescritto ed erogato.Sulla base del parere di conformità rilasciato, si liquida.

Stesura di verbali di verifica sulla congruità tra le prestazioni prescritte/erogate e gli importi liquidati, a firma del Direttore del Servizio.

Verranno definiti nel corso del corrente anno

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Autorizzazione all'esercizio e Accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali: accertamento del possesso o verifica del mantenimento dei requisiti previsti nell'ambito dei procedimenti attuativi della L.R. 22/2002.

1) Omissione di rielievo e prescrizione al fine di favorire determinati soggetti

U.O.C. Servizio Qualità e Sicurezza delle prestazioni

Medio

Attribuzione a rotazione degli operatori dell'UOC Servizio Qualità e Sicurezza delle Prestazioni delle fasi di accertamento del possesso e verifica del mantenimento dei requisiti previsti dalla L.R. 22/2002

Coinvolgimento a campione nelle visite di verifica di specialisti dipendenti dell'ULSS 20 ma non afferenti all'UOC Servizio Qualità e Sicurezza delle Prestazioni

Non vi sono ulteriori misure da segnalare rispetto a quanto previsto

N° Team con almeno un valutatore a rotazione/totale team costituiti;

RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Visite di vigilanza presso strutture sanitarie, quali, Case di cura private accreditate e Ospedali classificati, strutture ambulatoriali e studi medici privati accreditati, laboratori analisi privati accreditati, strutture ambulatoriali e studi medici privati, servizi di trasporto con Ambulanza e attività di trasporto e soccorso con Ambulanza.Delibera del Direttore Generale n. 585/2011 e Delibera del Direttore Generale n.312/2013

1) Preavvertire il destinatario dell'ispezione/vigilanza ordinaria o straordinaria2) Omissione di rilievo e prescrizione al fine di favorire determinati soggetti

U.O.C. Servizio Qualità e Sicurezza delle prestazioni

Medio

Modalità di scelta della struttura oggetto di vigilanza/ispezione: Randomizzazione o giustificazione per casi particolari (tutela salute)

Predisposizione di specifiche check-list da utilizzare per l'effettuazione delle visite di vigilanza. Modello di verbale standard

Attribuzione a rotazione agli operatori dell'UOC Servizio Qualità e Sicurezza delle Prestazioni delle visite di vigilanza.

Revisione e aggionamento periodico delle check-list.

N° visite con uso della randomizzazione o giustificazione/totale visite

N° visite con uso delle check-list/numero totale visite effettuate

N° Team con almeno un valutatore a rotazione/totale team costituiti;

RAPPORTI CONTRATUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Gestione contratti provvedimenti di autorizzazione alla stipula dei contratti ex art. 17 L.R. 22/2002- Centri di servizio residenzaili e semiresidenziali per anziani non autosufficienti e convenzioni con strutture residenziali per disabili

1) Discrezionalità esercitata in fase di dichiarazione di insussistenza dei requisiti di esercizio per il funzionamento 2) Discrezionalità nei controlli al fine di favorire una determinata struttura 3) Non rispetto delle scadenze temporali al fine di favorire una determinata Struttura

UOS Area Disabili Medio

1) Attenzione sulla programmazione dei posti a livello territoriale (P.D.Z.), 2) Congruità tra posti autorizzati ed accreditati, 3) Particolare attenzione libera scelta dell'assistito sia a livello di P.T.I. che a livello di U.V.M.D., 4) Duplice vaglio della struttura di accoglienza dell'utente sia dal Professionista che dall'approvazione della U.V.M.D., 5) Intervento nel P.T.I. di più soggetti (èquipe di riferimento),

VERIFICA DEI REQUISITI E MODALITA' DI ESERCIZIO DEI CONTROLLI

nr di convenzioni stipulate correttamente rispetto alle convenzioni stipulate

RAPPORTI CONTRATUALI CON PRIVATI ACCREDITATI

Gestione contratti provvedimenti di autorizzazione alla stipula dei contratti ex art. 17 L.R. 22/2002- CEOD per disabili e trssporto ai CEOD

1) Discrezionalità esercitata in fase di dichiarazione di insussistenza dei requisiti di esercizio per il funzionamento 2) Discrezionalità nei controlli al fine di favorire una determinata struttura 3) Non rispetto delle scadenze temporali al fine di favorire una determinata Struttura

UOS Area Disabili Medio

1) Attenzione sulla programmazione dei posti a livello territoriale (P.D.Z.), 2) Congruità tra posti autorizzati ed accreditati, 3) Particolare attenzione libera scelta dell'assistito sia a livello di P.T.I. che a livello di U.V.M.D., 4) Duplice vaglio della struttura di accoglienza dell'utente sia dal Professionista che dall'approvazione della U.V.M.D., 5) Intervento nel P.T.I. di più soggetti (èquipe di riferimento),

VERIFICA DEI REQUISITI E MODALITA' DI ESERCIZIO DEI CONTROLLI

nr di convenzioni stipulate correttamente rispetto alle convenzioni stipulate

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO SPECIFICHE

PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATI

VALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO (Basso, Medio, Medio Alto,

Alto)

MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

RICERCA SPERIMENTAZIONI SPONSORIZZAZIONI

Nucleo per la Ricerca Clinica: Verifica documentazione presentata dallo sperimentatore; Attività di consulenza con sperimentatori /Organizzazioni di Ricerca a Contratto; Gestione convenzioni con sponsor e delibere; Delibere studi Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica delle Province di Verona e Rovigo (CESC VR-RO) e trasmissione decisione agli interessati; Verifica dello stato di avanzamento degli studi approvati dal CESC VR-RO; Gestione amministrativa (comunicazioni varie al SEF ecc..); Gestione e archivio cartelle sperimentazioni; Gestione studi clinici territoriali Normativa di riferimento: Con D.G.R.V n. 1066 del 28 giugno 2013 la Regione Veneto, in applicazione all’art 12, cc 10 e 11, del Decreto Legge n.158/2012, convertito con modifiche in L. n.189/2012, e al D.M. 8 febbraio 2013, ha disposto che sia istituito un Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica (CESC) per milione di abitanti; La D.G.R.V. n. 1066/2013 ha previsto l’istituzione del CESC della provincia di Verona presso l’A.O.U.I di Verona e, presso ciascuna Azienda ULSS, IRCCS, Struttura di Ricovero privata, l’istituzione di un “Nucleo per la Ricerca Clinica” (NRC) al fine di garantire

1) Attivazione di studi clinici che non siano di interesse per la sanità pubblica oppure non in linea con le priorità dell’Azienda Ulss 20;2) Gestione poco trasparente dei compensi legati alla conduzione di studi promossi da finanziatori “for-profit”;3) Accesso poco trasparente al fondo economico della Ricerca “no-profit”.4 ) Attivazione di studi clinici che possono mettere a rischio i pazienti che vi partecipano

UOSD Ricerca Clinica e Valutazione Farmaci

Basso

Istituzione con Delibera n. 401 del 01.08.2014 del Nucleo per la Ricerca Clinica;Regolamento del Nucleo per la Ricerca Clinica, in via di approvazione con Delibera del Direttore Generale;Attivazione del seguente percorso:1) Verifica documentazione presentata dallo sperimentatore e invio di quest’ultima alla Segreteria tecnico-scientifica del Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica delle Province di Verona e Rovigo (CESC VR-RO);2) Verifica convenzioni economiche con sponsor;3) Predisposizione atto deliberativo delle decisioni assunte dal (CESC VR-RO) e trasmissione decisione agli interessati; 4) Verifica dello stato di avanzamento degli studi approvati dal CESC VR-RO;5) Verifica amministrativa (comunicazioni varie al SEF ecc..);

Delibera aziendale relativa all’allocazione degli introiti economici legati alla conduzione di studi clinici promossi da finanziatori “for-profit”;

Regolamento per l’accesso al fondo aziendale della Ricerca “no-profit”.

Monitoraggio: verifica annuale dell'attività di ricerca svolta nell'ambito aziendaleIndicatori: 1. numero di studi clinici/anno trasmessi alla Segreteria del CESC VR-RO;2. numero di studi clinici / anno autirizzati dal CESC VR-RO; 3. numero studi clinici "for-profit" autorizzati dal CESC; 4. numero convenzioni economiche per studi "for-profit" sottoscritte dall'Azienda Ulss 20; 5. numero di studi clinici attivi / anno; 6. numero di studi clinici chiusi / anno; 7. numero di studi clinici / anno finanziati attraverso il "Fondo no-profit" aziendale; 8. numero di studi clinici attivi / anno, finanziati attraverso il "Fondo no-profit" aziendale; 9. numero di studi clinici chiusi / anno, finanziati attraverso il "Fondo no-profit" aziendale

FARMACEUTICA DISPOSITIVI

MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

Procedura per la gestione dei trattamenti farmacologici antiretrovirali, effettuati a favore dei pazienti con infezione da HIV/AIDS

Utilizzo di combinazioni farmacologiche con schedule posologiche più complesse, "spacchettamento" e utilizzo dei generici, con rischio di minor aderenza alle terapie a fronte di un risparmio economico; dal lato opposto eccesso di trattamento con farmaci innovativi più tollerati con minori interazioni e più costosi, anche in chi a parità di efficacia e tollerabilità può essere trattato con regimi più datati. Accesso ai trattamenti da parte di persone che non ne hanno i criteri o mancato trattamento di persone aventi i criteri. Giacenze o mancanza di scorte minime.

Centro per le Malattie Diffusive (CMD)

Basso

I trattamenti farmacologici sono gestiti tramite il programma informatico MFP del CMD che permette di collegare qualsiasi prestazione effettuata da qualsiasi operatore al paziente che ne ha fruito. La gestione dei trattamenti prevede una fase di approvvigionamento dalla farmacia aziendale, una fase di prescrizione da parte del medico, una fase di somministrazione / consegna al paziente del farmaco prescritto, e una fase di gestione magazzino per controllo e predisposizione dei successivi ordini per la farmacia. L' azione di prescrizione effettuata dai medici specialisti infettivologi sulla base dei PDT della regione Veneto, delle linee guida nazionali e internazionali è oggetto di verifica e revisione periodica nell ambito di riunioni interne e audit clinici; i casi più complessi vengono valutati nell'ambito di discussione sui casi clinici. C'è inoltre un interscambio dei pazienti tra tutti i medici dell'equipe in modo che le scelte di uno specialista possano venir confermate da altri componenti dell'equipe o in casi dubbi venir discusse ed eventualmente modificate.

AGGIORNAMENTO COSTANTE DEL PERSONALE PROFESSIONALE ADDETTO ALLA PRESCRIZIONE E VERIFICA DEI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI PIU' IDONEI

N° di corsi di aggiornamento/formazione, convegni effettuati dai singoli medici dirigenti sulla gestione delle terapie antiretrovirali. Numero di audit interni effettuati sulla discussione dei casi clinici e della corrispondente appropriatezza delle terapie antiretrovirali.

FARMACEUTICA DISPOSITIVI

MEDICI E ALTRE TECNOLOGIE

Procedura per la gestione dei trattamenti farmacologici, anche con farmaci stupefacenti, effettuati a favore dei pazienti seguiti dal Dipartimento Dipendenze

Accesso ai trattamenti da parte di persone che non ne hanno diritto o esecuzione di trattamenti non appropriati

Dipartimento per le Dipendenze – UOC SerD;

Basso

L' intera procedura per la gestione dei trattamenti farmacologici effettuata tramite la piattaforma informatica del Dipartimento che permette di agganciare ogni singola prestazione effettuata da qualsiasi operatore al paziente che ne ha fruito. In particolare la gestione dei trattamenti prevede una fase di approvvigionamento dalla farmacia aziendale, una fase di prescrizione da parte del medico, una fase di somministrazione / consegna al paziente del farmaco prescritto, una fase di registrazione su registri previsti per legge (farmaci stupefacenti) e una fase di gestione magazzino per controllo e predisposizione dei successivi ordini per la farmacia. L' azione di prescrizione è fatta dai medici sulla base delle linee guida nazionali e internazionali ed è oggetto di verifica e revisione periodica nell ambito di riunioni interne e audit clinici.

AGGIORNAMENTO COSTANTE DEL PERSONALE PROFESSIONISTICO ADDETTO ALLA PRESCRIZIONE E ALLA VERIFICA DEI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI PIU' IDONEI; PERIODICI INCONTRI DI FORMAZIONE CON SERVIZI AFFINI ED UNIVERSITA'

n° dei trattamenti farmacologici autorizzati rispetto alla congruenza dell'attivazione degli stessi trattamenti terapeutici attraverso verifica dell'efficacia delle cure in rapporto al totale dei soggetti aventi diritto

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ALLEGATO 2)

AREA DI RISCHIO SPECIFICHE ULTERIORI PROCESSO/FASI IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO SERVIZI INTERESSATIVALUTAZIONE GRADO DI RISCHIO (Basso, Medio,

Medio Alto, Alto)MISURE PREVENTIVE ADOTTATE MISURE PREVENTIVE PROPOSTE INDICATORI

ATTIVITA' AMMINISTRATIVA

Iscrizione e rilascio Tessera Sanitaria Cartacea Iscrizione al SSN e rilascio della tessera ad utenti che non ne hanno diritto.

DISTRETTI Basso

Pluralità di soggetti che effettuano la gestione dell'anagrafe regionale assistiti. Controlli di congruità procedurale effettuati in automatico dal software. Esecuzione di controlli a campione, da parte del Coordinatore amministrativo

Le attività afferenti a tale area sono oggetto di procedura per l'informatizzazione del sistema di registrazione delle prestazioni.

N. di controlli mensili a campione da parte del Coordinatore Amministrativo

ATTIVITA' AMMINISTRATIVA

Gestione Anagrafe assistiti Iscrizione al SSN di utenti che non ne hanno diritto.

DISTRETTI Basso

Pluralità di soggetti che effettuano la gestione dell'anagrafe regionale assistiti. Esecuzione di controlli a campione, da parte del Coordinatore amministrativo. Controlli di congruità procedurale effettuati in automatico dal software

Le attività afferenti a tale area sono oggetto di procedura per l'informatizzazione del sistema di registrazione delle prestazioni.

N. di controlli mensili a campione da parte del Coordinatore Amministrativo

ATTIVITA' DI VALUTAZIONE SANITARIA

Valutazione e definizione progetto di inserimento con relativa UVMD domiciliarità e area residenziale e semi-residenziale

Eccessiva discrezionalità nell'uso degli strumenti di valutazione del bisogno nell'ambito della formulazione delle progettualità attraverso scheda SVAMDI e SVAMA. Pluralità di soggetti nella stesura del Progetto e della scheda SVaMDi

DISTRETTI Medio

Approvazione del Dirigente Responsabile e del Distretto Sanitario di Base di riferimento in sede di U.V.M.D.

Controllo su un campione random di SVAMDi e SVAMA per la verifica della regolarità e del rispetto dell'ordine di valutazione in confronto con la data di presentazione della richiesta

N. di controlli

ATTIVITA' DI VALUTAZIONE SANITARIA

Valutazione in UVMD per l'attribuzione di contributo-impegnativa di cure domiciliari (ICD), accesso al servizio socio-sanitario domiciliare, per le persone in condizioni di bisogno nelle diverse aree della salute (anziani fragili, disabili, minori, inserimenti scolastici), sulla base dei LEA. Normativa di riferimentoDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 4588 DEL 28 DICEMBRE 2007Attività delle Unità di Valutazione Multidimensionali Distrettuali (U.V.M.D.) di cui alla DGR 3242/01 - Approvazione linee di indirizzo alle A.Ulss.

1) Discrezionalità di valutazione 2) Favoreggiamenti verso singoli

DISTRETTI Medio

• La valutazione è effettuata da più professionisti, che effettuano una valutazione monodimensionale• Il PAI (piano assistenziale individuale), viene concordato in una riunione di più professionisti e vengono utilizzate scale di valutazione internazionali, validate e previste da apposita normativa regionale• L’inserimento in graduatorie per l’inserimento in strutture residenziali deriva da elaborazione matematica dei singoli punteggi assegnati dai singoli professionisti nella loro valutazione monodimensionale

Stesura di una procedura nella quale si stabilisca, per ogni figura professionale, criteri oggettivi di valutazione.

N. controllisu un campione random di ICD per valutare: a) la pluralità di valutatori b) il rispetto dell'ordine di valutazione rispetto alla data di presentazione delle domande

ATTIVITA' DI VALUTAZIONE SANITARIA

Assistenza domiciliare integrata e coordinamento attività di erogazione

1) Discrezionalità di valutazione 2) Favoreggiamenti verso singoli

DISTRETTI Medio

• La valutazione è effettuata da più professionisti, che effettuano una valutazione monodimensionale• Il PAI (piano assistenziale individuale), viene concordato in una riunione di più professionisti e vengono utilizzate scale di valutazione internazionali, validate e previste da apposita normativa regionale• I piani di lavoro vengono iniseriti su software aziendale, con campi bloccanti, con registrazione di scale e indicatori validati. L'assistenza viene effettuata da infermieri diversi

Controlli random su un campione di UVMD da parte del Responsabile UOSD Rete dei Servizi per valutare la pluralità di valutatori e la coerenza del PAI e dei Piani di lavoro

N. di controlli mensili

RAPPORTI CON I MEDICI CONVENZIONATI

Attivazione assistenza programmata da parte del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta. Normativa di riferimentoACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI CON I MEDICI DI MEDICINA GENERALE AI SENSI DELL’ART. 8 DEL D.LGS. N. 502 DEL 1992 e successive modificazioni ed integrazioni

Attivazione di protocoli di assistenza inappropriati

DISTRETTI Basso

• L’autorizzazione all’attivazione di un protocollo di assistenza programmata è compiuta da tutti i medici di Distretto, in tutte le sedi distrettuali, secondo indicazioni normative e linee di indirizzo interne• Il MMG o PLS deve presentare una scheda di valutazione semplificata, contenente scala validata e codice patologia ICPC• Gli uffici amministrativi distrettuali effettuano un controllo mensile sugli accessi rendicontati dai medici, controlli sulla presenza in anagrafe degli assistiti• All’attivazione di un protocollo, gli uffici amministrativi inviano una comunicazione scritta all’utente, informandolo del nuovo servizio attivato e sui compiti del MMG o PLS

Informatizzazione del sistema: estrazione dai flussi ACN al programma SISTE di tutte le ADI e ADP. Per il controllo: chiamata a campionbe mensile per ciascun Medico di almeno un paziente.

N. di pazienti interpellati per la verifica degli accessi

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Allegato : Scheda monitoraggio processi

Struttura__________________________________________________________

Direttore:_________________________________________________________

Referente della compilazione:_________________________________________tel__________________________ e-mail__________________________________

Descrizione del tipo di processo/attività (processo = insieme di attività interrelate che creano valore trasformando delle risorse (input) in un prodotto (output) destinato ad un

soggetto interno o esterno all’Amministrazione)

______________________________________________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________________________________________________________________

VALUTAZIONE DEI RISCHI (Metodologia)

Valori e frequenze delle probabilità: 0 (nessuna probabilità); 1 (improbabile); 2 (poco probabile); 3 (probabile); 4 (molto probabile); 5 (altamente probabile). Il valore della

probabilità va determinato, per ciascun processo, calcolando la media aritmetica dei valori individuati in ciascuna delle righe della colonna "Indici di valutazione della

probabilità" .

Valori e importanza dell’impatto: 0 (nessun impatto); 1 (marginale); 2 (minore); 3 (soglia); 4 (serio); 5 (superiore). Il valore dell’impatto va determinato, per ciascun processo,

calcolando la media aritmetica dei valori individuati in ciascuna delle righe della colonna "Indici di valutazione dell'impatto".

Valutazione del rischio: (valore frequenza probabilità) x (valore impatto). Il livello di rischio è determinato dal prodotto tra il valore medio della frequenza della probabilità e il

valore medio dell’impatto impatto e può assumere valori compresi tra 0 e 25 (0 = nessun rischio; 25 = rischio estremo).

Scala del rischio: Basso ≤ 4; Medio (>4 e ≤9); Medio Alto (>9 e ≤16); Alto > 16

Indici di Valutazione delle probabilità (1)

Discrezionalità del processo Punteggio

Il processo è del tutto vincolato? 1

Il processo è parzialmente vincolato dalla legge e da atti amministrativi (Regolamenti, direttive, circolari)? 2

Il processo è parzialmente vincolato solo dalla legge? 3

Il processo è’ parzialmente vincolato solo da atti amministrativi (Regolamenti, direttive, circolari)? 4

Il processo è altamente discrezionale? 5

Rilevanza esterna

Il processo ha come destinatario finale un ufficio interno dell’Azienda ULSS 20 di Verona? 2

Il risultato del processo è rivolto direttamente ad utenti esterni all’Azienda ULSS 20 di Verona? 5

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Complessità del processo (da compilarsi solo nell’ipotesi in cui il processo si realizzi con il coinvolgimento di una o più PP.AA.) Punteggio

Si tratta di un processo complesso che comporta il coinvolgimento di una amministrazione (esclusi i controlli) in fasi successive per il

conseguimento del risultato?

1

Si tratta di un processo complesso che comporta il coinvolgimento di più di 3 amministrazioni (esclusi i controlli) in fasi successive per

il conseguimento del risultato?

3

Si tratta di un processo complesso che comporta il coinvolgimento di più di 5 amministrazioni (esclusi i controlli) in fasi successive per

il conseguimento del risultato?

5

Valore economico

L’impatto economico del processo ha rilevanza interna all’Azienda ULSS 20 di Verona 1

Il processo comporta l’attribuzione di vantaggi a soggetti esterni, ma di non particolare rilievo economico (es.: concessione di borsa di

studio per studenti)

3

Il processo comporta l’attribuzione di considerevoli vantaggi a soggetti esterni (es.: affidamento di appalto) 5

Frazionabilità del processo No Si Punteggio

Il risultato finale del processo può essere raggiunto anche effettuando una pluralità di operazioni di entità economica ridotta che,

considerate complessivamente, alla fine assicurano lo stesso risultato (es.: pluralità di affidamenti ridotti)?

1 5

Controlli (3)

– Indicare se anche sulla base dell’esperienza pregressa, il tipo di controllo applicato sul processo messo in atto dall’Ufficio responsabile sia

da ritenersi adeguato a neutralizzare il rischio

Punteggio

Il tipo di controllo applicato sul processo costituisce un efficace strumento di neutralizzazione del rischio 1

Il tipo di controllo applicato sul processo è da considerarsi molto efficace 2

Il tipo di controllo applicato sul processo è da considerarsi adeguato per una percentuale approssimativa del 50% 3

Il tipo di controllo applicato sul processo è adeguato in minima parte 4

Il tipo di controllo applicato sul processo è tale per cui il rischio rimane indifferente 5

Indici di Valutazione dell’impatto(2)

Impatto organizzativo – Indicare la percentuale di personale impiegata nel processo rispetto al totale del personale impiegato nel singolo Ufficio

competente a svolgere il processo (o la fase di processo di competenza dell’Amministrazione) nell’ambito dell’Azienda ULSS 20 di Verona.

N.B. = se il processo coinvolge l’attività di più Uffici nell’ambito della stessa p.a. occorre riferire la percentuale al personale impiegato nei servizi

coinvolti

Punteggio

20% 1

40% 2

60% 3

80% 4

100% 5

Impatto economico – Nel corso degli ultimi 5 anni sono state pronunciate sentenze della Corte dei Conti a carico di dipendenti

della Azienda Ulss 20 di Verona o sono state pronunciate sentenze di risarcimento del danno nei confronti della Azienda Ulss 20

per la medesima tipologia di evento o tipologie analoghe?

No Si Punteggio

1 5

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Impatto reputazionale – Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati pubblicati su giornali o riviste articoli aventi ad oggetto il medesimo evento o eventi

analoghi

Punteggio

No 0 Non ne abbiamo memoria 1 Si, sulla stampa locale 2 Si, sulla stampa nazionale 3 Si, sulla stampa nazionale e locale 4 Si, sulla stampa locale, nazionale e internazionale 5

Impatto organizzativo, economico e sull’immagine – a quale livello può collocarsi il rischio dell’evento (livello apicale, livello intermedio o livello basso),

ovvero la posizione/il ruolo che l’eventuale soggetto riveste nell’organizzazione è elevata, media o bassa?

Punteggio

A livello di addetto 1 A livello di collaboratore o funzionario 2 A livello di dirigente non generale ovvero di posizione apicale o di posizione organizzativa 3 A livello di dirigente capo dipartimento (di macro struttura) 4 A livello di dirigente generale (o di componenti della direzione aziendale) 5

NOTE:

(1) Gli Indici di probabilità vanno indicati sulla base della valutazione del gruppo di lavoro.

(2) Gli Indici di impatto vanno stimati sulla base di dati oggettivi, ossia di quanto risulta dall’amministrazione.

(3) Per Controllo si intende qualunque strumento utilizzato nella p.a. che sia confacente a ridurre la probabilità del rischio (e, quindi sia il sistema dei controlli legali, come il

controllo preventivo e il controllo di gestione, sia altri meccanismi di controllo utilizzati nella p.a., es. i controlli a campione in casi non previsti dalle norme, i riscontri relativi

all’esito dei ricorsi giudiziali avviati nei confronti della p.a.). La valutazione sull’adeguatezza del controllo va fatta considerando il modo in cui il controllo funziona

concretamente nella p.a.. Per la stima della probabilità, quindi, non rileva la previsione dell’esistenza in astratto del controllo, ma la sua efficacia in relazione al rischio

considerato.

Allegato n. 1 Delibera n. 38 del 29/01/2016

Codice fiscale

Amministrazione/Società/Ente

Denominazione

Amministrazione/

Società/Ente

Nome RPC Cognome RPCData di

nascita RPCQualifica RPC

Data inizio

incarico di RPC

Il RPC svolge

anche le funzioni

di Responsabile

della trasparenza:

(Si/No)

Organo d'indirizzo

(solo se RPC manca,

anche

temporaneamente,

per qualunque

motivo)

Nome

Presidente

Organo

d'indirizzo

(rispondere solo

se RPC è

vacante)

Cognome

Presidente

Organo

d'indirizzo

(solo se RPC è

vacante)

Data di nascita

Presidente

Organo

d'indirizzo (solo

se RPC è vacante)

Motivazione

dell'assenza,

anche

temporanea,

del RPC

Data inizio

vacanza RPC

(solo se RPC

è vacante)

2573090236 Azienda ULSS 20 PATRIZIO MURARO 15/10/1954DIRIGENTE

AMMINISTRATIVO21/03/2013 SI

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ID Domanda Risposta (Max 2000 caratteri)

1 CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’EFFICACIA DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO

TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPC) E SUL RUOLO DEL

RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (RPC)

1.A Stato di attuazione del PTPC - Valutazione sintetica del livello effettivo di attuazione del

PTPC indicando i fattori che hanno determinato l’efficacia delle misure attuateE' stata sostanzialmente rispettata la programmazione definita nel PTPC, in particolare

dando l’ampia diffusione all'interno dell'organizzazione dei contenuti del Piano e dei

suoi allegati mediante pubblicazione sul sito internet e relativa comunicazione a tutto il

personale dirigente; la mappatura dei processi delle aree a rischio, che ha contribuito al

coinvolgimento delle strutture interessate nel sistema di gestione del rischio; l'adozione

di una procedura per la tutela del dipendente che segnala l'illecito (whistleblower) e

relativo modulo che favorisce una segnalazione qualificata e l'attivazione di un canale

dedicato alla sua trasmissione in modo riservato. E’ stata effettuata, inoltre nel corso

dell’anno, una revisione ed integrazione delle aree a rischio e delle ulteriori misure di

prevenzione sulla base di proposte presentate dai medesimi dirigenti.

1.B Aspetti critici dell’attuazione del PTPC - Qualora il PTPC sia stato attuato parzialmente,

indicare le principali motivazioni dello scostamento tra le misure attuate e le misure previste dal

PTPC

Si evidenzia in particolare la complessità dell’applicazione della normativa in argomento

al settore sanitario; non completo collegamento con il piano della performance, non

piena corrispondenza delle risorse umane e di adeguati supporti informatici alle

esigenze delle attività di gestione del rischio e degli adempimenti sulla Trasparenza, di

vigilanza e di monitoraggio poste in capo al RPC in una realtà estremamente

complessa e di notevoli dimensioni. Si segnala, inoltre, la criticità nel dare concreta

attuazione al sistema di rotazione degli incarichi dirigenziali e delle posizioni

organizzative, derivante dall'infungibilità di molte professionalità presenti in Azienda

alla ristrettezza della risorsa di personale determinata dal blocco totale o parziale delle

assunzioni

1.C Ruolo del RPC - Valutazione sintetica del ruolo di impulso e coordinamento del RPC rispetto

all’attuazione del PTPC individuando i fattori che ne hanno supportato l’azione Dare impulso coinvolgendo tutti i settori dell’Azienda, coordinare monitorare e

coinvolgere i colleghi nella definizione e realizzazione del piano individuando le azioni

da adottare, in tutto ciò è determinante il ruolo della Direzione Strategica;

organizzazione e partecipazione agli eventi formativi pianificati sul tema; mantenere un

costante collegamento coi Referenti aziendali, rapportandosi coi medesimi nell'ambito

di periodiche riunioni.

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

1.D Aspetti critici del ruolo del RPC - Illustrare i fattori che hanno ostacolato l’azione di impulso

e coordinamento del RPC rispetto all’attuazione del PTPC

Il notevole impegno che il ruolo del RPC richiede, appare critico nel suo contesto non

facilitando lo svolgimento del ruolo con dovuta efficacia in quanto aggiuntivo rispetto

all’incarico dirigenziale già ricoperto pur rimanendo l’impegno a migliorare, inoltre non

sempre vi è la conoscenza diretta e specifica di certi rischi connessi.

Si evidenzia che, le azioni di impulso non sempre hanno trovato riscontro dai Servizi

nella tempistica richiesta; inoltre, non piena corrispondenza delle risorse umane e di

adeguati supporti informatici alle esigenze delle attività di gestione del rischio, di

pubblicazione relativamente agli amibiti previsti dal D.lgs. n. 33/2013, di vigilanza e di

monitoraggio poste in capo al RPC, in una realtà estremamente complessa e di notevoli

dimensioni, si sono rivelati notevolmente pesanti.

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

ID DomandaRisposta (inserire "X" per le opzioni di risposta

selezionate )

Ulteriori Informazioni(Max 2000 caratteri)

2 GESTIONE DEL RISCHIO

2.A

Indicare se è stato effettuato il monitoraggio per verificare la

sostenibilità di tutte le misure, obbligatorie (generali) e ulteriori

(specifiche) individuate nel PTPC

2.A.1Sì (indicare le principali criticità riscontrate e le relative iniziative

adottate)X

Nel mese di ottobre 2015 si è provveduto ad un monitoraggio

con l'invio ai vari responsabili di un questionario su contenuti

relativi al PTPC, PTTI, Codice Comportamento dal quale non

sono emerse particolari criticità

2.A.2No, anche se il monitoraggio era previsto dal PTPC con riferimento

all'anno 2015

2.A.3No, il monitoraggio non era previsto dal PTPC con riferimento

all'anno 2015

2.A.4Se non è stato effettuato il monitoraggio, indicare le motivazioni del

mancato svolgimento

2.BIndicare in quali delle seguenti aree si sono verificati eventi

corruttivi (più risposte sono possibili)

2.B.1 Acquisizione e progressione del personale

2.B.2 Affidamento di lavori, servizi e forniture

2.B.3Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di

effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

2.B.4Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con

effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

2.B.5 Aree di rischio ulteriori (elencare quali)

2.B.6 Non si sono verificati eventi corruttivi X

2.CSe si sono verificati eventi corruttivi, indicare se nel PTPC 2015

erano state previste misure per il loro contrasto

2.C.1 Sì (indicare le motivazioni della loro inefficacia)

2.C.2 No (indicare le motivazioni della mancata previsione)

2.D

Indicare se è stata effettuata un'integrazione tra il sistema di

monitoraggio delle misure anticorruzione e i sistemi di controllo

interno

2.D.1 Si (indicare le modalità di integrazione)

2.D.2 No (indicare la motivazione) X

2.E Indicare se sono stati mappati tutti i processi

2.E.1 Sì

2.E.2 No non sono stati mappati i processi (indicare le motivazioni)

SCHEDA PER LA PREDISPOSIZIONE ENTRO IL 15/01/2016 DELLA RELAZIONE ANNUALE DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA

CORRUZIONE

La presente scheda è compilata dal RPC delle pubbliche amministrazioni relativamente all'attuazione del PTPC 2015 e pubblicata sul sito istituzionale dell'amministrazione.

Le società e gli altri enti di diritto privato in controllo pubblico nonché gli enti pubblici economici utilizzano, per quanto compatibile, la presente scheda con riferimento alle misure

anticorruzione adottate in base al PNA 2013 e alle Linee Guida ANAC di cui alla determinazione n. 8/2015, secondo quanto previsto dalle disposizioni transitorie (paragrafo 6).

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

2.E.3 No, ne sono stati mappati solamente alcuni (indicare le motivazioni) X L'analisi è parziale in ragione della carenza di risorse a disposizione

2.E.4Nel caso della mappatura parziale dei processi, indicare le aree a cui

afferiscono i processi mappati Area Amministrativa

2.F

Formulare un giudizio sul modello di gestione del rischio

(Qualora si ritenesse necessaria una revisione del modello,

indicare le modifiche da apportare):

Oltre agli aspetti obbligatori già previsti nel modello, l'adozione di

misure preventive specifiche per singolo processo

3 MISURE ULTERIORI (SPECIFICHE)

3.AIndicare se sono state attuate misure ulteriori (specifiche) oltre a

quelle obbligatorie (generali)

3.A.1 Sì

3.A.2 No, anche se era previsto dal PTPC con riferimento all’anno 2015

3.A.3 No, non era previsto dal PTPC con riferimento all’anno 2015 X

3.B.Se sono state attuate misure ulteriori (specifiche), indicare se tra

di esse rientrano le seguenti misure (più risposte possibili):

3.B.1

Attivazione di una procedura per la raccolta di segnalazioni da parte

della società civile riguardo a eventuali fatti corruttivi che coinvolgono

i dipendenti nonché i soggetti che intrattengono rapporti con

l’amministrazione (indicare il numero di segnalazioni nonché il loro

oggetto)

3.B.2Iniziative di automatizzazione dei processi per ridurre i rischi di

corruzione (specificare quali processi sono stati automatizzati)

3.B.3

Attività di vigilanza nei confronti di enti e società partecipate e/o

controllate con riferimento all’ adozione e attuazione del PTPC o di

adeguamento del modello di cui all’art. 6 del D.Lgs. 231/2001 (solo se

l’amministrazione detiene partecipazioni in enti e società o esercita

controlli nei confronti di enti e società)

3.C

Se sono state attuate misure ulteriori (specifiche), formulare un

giudizio sulla loro attuazione indicando quelle che sono risultate

più efficaci nonché specificando le ragioni della loro efficacia

(riferirsi alle tipologie di misure indicate a pag. 33

dell'Aggiornamento 2015 al PNA):

4 TRASPARENZA

4.A

Indicare se è stato informatizzato il flusso per alimentare la

pubblicazione dei dati nella sezione “Amministrazione

trasparente”

4.A.1Sì (indicare le principali sotto-sezioni alimentate da flussi

informatizzati di dati)

4.A.2No, anche se la misura era prevista dal PTTI con riferimento all’anno

2015 X

4.A.3No, la misura non era prevista dal PTTI con riferimento all’anno

2015

4.B Indicare se sono pervenute richieste di accesso civico

4.B.1

Sì (riportare il numero di richieste pervenute e il numero di richieste

che hanno dato corso ad un adeguamento nella pubblicazione dei

dati)

4.B.2 No X

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

4.CIndicare se sono stati svolti monitoraggi sulla pubblicazione dei

dati:

4.C.1Sì (indicare la periodicità dei monitoraggi e specificare se essi hanno

riguardato la totalità oppure un campione di obblighi) X

Monitoraggio effettuato con periodocità semestrale relativo ad un

campione di obblighi

4.C.2 No, anche se era previsto dal PTTI con riferimento all’anno 2015

4.C.3 No, non era previsto dal PTTI con riferimento all’anno 2015

4.D

Formulare un giudizio sul livello di adempimento degli obblighi

di trasparenza indicando quali sono le principali inadempienze

riscontrate nonché i principali fattori che rallentano

l’adempimento:

Fattori che determinano difficoltà sono conducibili alla non

completa attivazione di flussi informatici e relativa mancanza di

automazione oltre alle notevoli attività istituzionali gravanti su

ciascuna struttura coinvolta

5 FORMAZIONE DEL PERSONALE

5.AIndicare se è stata erogata la formazione dedicata

specificamente alla prevenzione della corruzione

5.A.1 Sì X

5.A.2No, anche se la misura era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

5.A.3No, la misura non era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

5.BSe non è stata erogata la formazione in materia di prevenzione

della corruzione, indicare le ragioni della mancata erogazione:

5.C

Se è stata erogata la formazione in materia di prevenzione della

corruzione, indicare quali soggetti tra i seguenti hanno svolto le

docenze: (più risposte possibili)

5.C.1 SNA

5.C.2 Università

5.C.3 Altro soggetto pubblico (specificare quali) X Azienda Sanitaria Locale di Ferrara

5.C.4 Soggetto privato (specificare quali) X Avvocato/Libero professionista

5.C.5 Formazione in house

5.C.6 Altro (specificare quali)

5.D

Se è stata erogata la formazione in materia di prevenzione della

corruzione, formulare un giudizio sulla formazione erogata con

particolare riferimento all’appropriatezza di destinatari e

contenuti:

Formazione generale di base adeguata ai dirigenti e ai dipendenti

delle Aree a rischio

6 ROTAZIONE DEL PERSONALE

6.AIndicare il numero di unità di personale dipendente di cui è

composta l’amministrazione:

6.A.1 Numero dirigenti o equiparati 405

6.A.2 Numero non dirigenti o equiparati 1891

6.BIndicare se, nell'anno 2015, è stata effettuata la rotazione del

personale come misura di prevenzione del rischio :

6.B.1Sì (riportare i dati quantitativi di cui si dispone relativi alla rotazione

dei dirigenti e dei funzionari)

6.B.2No, anche se la misura era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015X

6.B.3No, la misura non era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

6.C

Indicare se l'ente, nel corso del 2015, è stato interessato da un

processo di riorganizzazione (anche se avviato in anni

precedenti e concluso o in corso nel 2015)

6.C.1 Sì X

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

6.C.2 No

7INCONFERIBILITÀ PER INCARICHI DIRIGENZIALI

D.LGS. 39/2013

7.A

Indicare se sono state effettuate verifiche sulla veridicità delle

dichiarazioni rese dagli interessati sull'insussistenza di cause di

inconferibilità:

7.A.1Sì (indicare il numero di verifiche e il numero di eventuali violazioni

accertate)

7.A.2No, anche se la misura era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015 X

7.A.3No, la misura non era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

7.BFormulare un giudizio sulle iniziative intraprese per la verifica

delle situazioni di inconferibilità per incarichi dirigenziali:Le verifiche saranno programmate nel 2016

8INCOMPATIBILITÀ PER PARTICOLARI POSIZIONI

DIRIGENZIALI - D.LGS. 39/2013

8.AIndicare se sono state adottate misure per verificare la presenza

di situazioni di incompatibilità:

8.A.1 Sì (indicare quali e il numero di violazioni accertate)

8.A.2No, anche se la misura era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015 x

8.A.3No, la misura non era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

8.B

Formulare un giudizio sulla misura adottata per la verifica delle

situazioni di incompatibilità per particolari posizioni

dirigenziali:

Le verifiche saranno programmate nel 2016

9CONFERIMENTO E AUTORIZZAZIONE INCARICHI AI

DIPENDENTI

9.AIndicare se è stata adottata una procedura prestabilita per il

rilascio delle autorizzazioni allo svolgimento di incarichi:

9.A.1 Sì X

9.A.2No, anche se la misura era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

9.A.3No, la misura non era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

9.BSe non è stata adottata una procedura prestabilita, indicare le

ragioni della mancata adozione

9.CIndicare se sono pervenute segnalazioni sullo svolgimento di

incarichi extra-istituzionali non autorizzati:

9.C.1Sì (indicare le segnalazioni pervenute e il numero di violazioni

accertate)

9.C.2 No X

10TUTELA DEL DIPENDENTE PUBBLICO CHE SEGNALA

GLI ILLECITI (WHISTLEBLOWING)

10.A

Indicare se è stata attivata una procedura per la raccolta di

segnalazione di illeciti da parte di dipendenti pubblici

dell’amministrazione:

10.A.1 Sì X

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

10.A.2No, anche se la misura era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

10.A.3No, la misura non era prevista dal PTPC con riferimento all’anno

2015

10.BSe non è stata attivata la procedura, indicare le ragioni della

mancata attivazione:

10.CSe è stata attivata la procedura, indicare attraverso quale tra i

seguenti mezzi sono inoltrate le segnalazioni:

10.C.1 Documento cartaceo X

10.C.2 Email X

10.C.3 Sistema informativo dedicato

10.C.4 Sistema informativo dedicato con garanzia di anonimato

10.DSe è stata attivata la procedura, indicare se sono pervenute

segnalazioni dal personale dipendente dell'amministrazione

10.D. 1 Si, (indicare il numero delle segnalazioni)

10.D.2 No X

10.E

Se sono pervenute segnalazioni, indicare se esse hanno dato

luogo a casi di discriminazione dei dipendenti che hanno

segnalato gli illeciti:

10.E.1 Sì (indicare il numero di casi)

10.E.2 No X

10.F

Indicare se tramite la procedura di whistleblowing sono

pervenute segnalazioni anonime o da parte di soggetti non

dipendenti della stessa amministrazione

10.F.1 Sì (indicare il numero di casi)

10.F.2 No X

10.G

Formulare un giudizio sul sistema di tutela del dipendente

pubblico che segnala gli illeciti indicando le misure da adottare

per rafforzare la garanzia di anonimato e la tutela da azioni

discriminatorie:

E' stato attivato un indirizzo di posta elettronica dedicato, gestito

solo dal RPC

11 CODICE DI COMPORTAMENTO

11.A

Indicare se è stato adottato il codice di comportamento che

integra e specifica il codice adottato dal Governo (D.P.R. n.

62/2013):

11.A.1 Sì X

11.A.2 No (indicare la motivazione)

11.B

Se è stato adottato il codice di comportamento, indicare se sono

stati adeguati gli atti di incarico e i contratti alle previsioni del

D.P.R. n. 62/2013 e delle eventuali integrazioni previste dal

codice dell’amministrazione:

11.B.1 Sì X

11.B.2 No

11.C

Se è stato adottato il codice di comportamento, indicare se sono

pervenute segnalazioni relative alla violazione del D.P.R. n.

62/2013 e delle eventuali integrazioni previste dal codice

dell’amministrazione:

11.C.1Sì (indicare il numero delle segnalazioni pervenute e il numero di

violazioni accertate)

11.C.2 No X

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

11.DSe sono pervenute segnalazioni, indicare se esse hanno dato

luogo a procedimenti disciplinari:

11.D.1Sì (indicare il numero di procedimenti disciplinari specificando il

numero di quelli che hanno dato luogo a sanzioni)

11.D.2 No

11.EFormulare un giudizio sulle modalità di elaborazione e adozione

del codice di comportamento:

Il Codice di Comportamento è stato approvato nel 2014 tenuto

conto del DPR 62/2013 con i necessari adattamenti alla realtà

aziendale, inoltre è stata data una possibile forma partecipativa agli

stakeholder previo avviso di consultazione pubblica

12 PROCEDIMENTI DISCIPLINARI E PENALI

12.A

Indicare se nel corso del 2015 sono pervenute segnalazioni che

prefigurano responsabilità disciplinari o penali legate ad eventi

corruttivi:

12.A.1Sì (indicare il numero di segnalazioni pervenute e il numero di quelle

che hanno dato luogo all’avvio di procedimenti disciplinari o penali)

12.A.2 No X

12.BIndicare se nel corso del 2015 sono stati avviati procedimenti

disciplinari per fatti penalmente rilevanti a carico dei dipendenti:

12.B.1 Sì (indicare il numero di procedimenti)

12.B.2 No X

12.C

Se nel corso del 2015 sono stati avviati procedimenti disciplinari

per fatti penalmente rilevanti a carico dei dipendenti, indicare se

tali procedimenti hanno dato luogo a sanzioni:

12.C.1 Sì, multa (indicare il numero)

12.C.2Sì, sospensione dal servizio con privazione della retribuzione (indicare

il numero)

12.C.3 Sì, licenziamento (indicare il numero)

12.C.4 Sì, altro (specificare quali)

12.D

Se nel corso del 2015 sono stati avviati procedimenti disciplinari

per fatti penalmente rilevanti a carico dei dipendenti, indicare se

i fatti penalmente rilevanti sono riconducibili a reati relativi a

eventi corruttivi (Indicare il numero di procedimenti per

ciascuna tipologia; lo stesso procedimento può essere

riconducibile a più reati):

12.D.1 Sì, peculato – art. 314 c.p.

12.D.2 Si, Concussione - art. 317 c.p.

12.D.3 Sì, Corruzione per l’esercizio della funzione - art. 318 c.p.

12.D.4 Sì, Corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio –art. 319 c.p.

12.D.5 Sì, Corruzione in atti giudiziari –art. 319ter c.p.

12.D.6 Sì, induzione indebita a dare o promettere utilità – art. 319quater c.p.

12.D.7 Sì, Corruzione di persona incaricata di pubblico servizio –art. 320 c.p.

12.D.8 Sì, Istigazione alla corruzione –art. 322 c.p.

12.D.9 Sì, altro (specificare quali)

12.D.10 No X

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016

12.E

Se i fatti penalmente rilevanti sono riconducibili a reati relativi a

eventi corruttivi, indicare a quali aree di rischio sono

riconducibili i procedimenti penali (Indicare il numero di

procedimenti per ciascuna area):

13 ALTRE MISURE

13.A

Indicare se sono pervenute segnalazioni relative alla violazione

dei divieti contenuti nell’art. 35 bis del d.lgs. n. 165/2001

(partecipazione a commissioni e assegnazioni agli uffici ai

soggetti condannati, anche con sentenza non passata in

giudicato, per i reati di cui al Capo I, Titolo II, Libro II, c.p.):

13.A.1Sì (indicare il numero di segnalazioni pervenute e il numero di

violazioni accertate)

13.A.2 No X

13.B

Indicare se ci sono stati casi di attivazione delle azioni di tutela

previste in eventuali protocolli di legalità o patti di integrità

inseriti nei contratti stipulati:

13.B.1Sì (indicare il numero di contratti interessati dall’avvio di azioni di

tutela)

13.B.2 No X

13.CIndicare se è stata effettuata la rotazione degli incarichi di

arbitrato:

13.C.1Sì (specificare se sono stati adottati criteri di pubblicità

dell’affidamento di incarichi)

13.C.2 No, anche se sono stati affidati incarichi di arbitrato

13.C.3 No, non sono stati affidati incarichi di arbitrato X

13.D

Indicare se sono pervenuti suggerimenti e richieste da parte di

soggetti esterni all’amministrazione con riferimento alle

politiche di prevenzione della corruzione: (più risposte possibili)

13.D.1 Sì, suggerimenti riguardo alle misure anticorruzione

13.D.2Sì, richieste di chiarimenti e approfondimenti riguardanti le misure

anticorruzione adottate

13.D.3 No X

13.E

Formulare un giudizio sulle misure sopra citate specificando le

ragioni della loro efficacia oppure della loro mancata adozione o

attuazione:

Allegato n. 2 Delibera n. 38 del 29/01/2016