PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA … · colo 1, comma 334, della legge 29...

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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. I.T.A. “Vittorio Emanuele II” Via Cortese, 1 - 88100 Catanzaro Sedi associate: ITA Falerna - ITA Falerna (corso serale) - Casa Circondariale - IPM 1  

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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

I.T.A. “Vittorio Emanuele II” Via Cortese, 1 - 88100 Catanzaro Sedi associate: ITA Falerna - ITA Falerna (corso serale) - Casa Circondariale - IPM

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INDICE

Premessa pag. 3 Introduzione pag. 3 1. Il territorio pag. 5

L’istituto pag. 6

Gli alunni pag 6 2.Principi ispiratori dell’attività formativa-obiettivi-profili professionali pag. 7 3.Piano dell’offerta formativa pag. 9

a) Attività curriculare pag.10 b) Attività integrativa finalizzata all’ampliamento dell’offerta formativa pag.18 c) Progetti pag.21 d) Attività di recupero e valorizzazione degli studenti. pag.23

4.Convitto pag.24 5.Valutazione pag.25 6.Formazione pag.37 7.Organizzazione scolastica pag.46

a) Organigramma –staff pag. 52 b) Orario pag.54

Allegati:

A. Regolamento d’istituto pag. 57

B. Regolamento convitto pag. 63

C. Patto educativo di corresponsabilità pag. 79

D. Regolamento disciplinare degli studenti pag. 84

E. Statuto delle studentesse e degli studenti pag. 91

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F. Premessa

Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e dele-ga per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; - il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuo-la e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente -il piano è stato approvato dal consiglio d’istituto nella seduta del 26-01-2016. -il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola e sul portale di Scuola in Chiaro.

Introduzione

L’emanazione e l’entrata in vigore della Legge n. 107 del 13 luglio 2015, costituiscono un elemento di forte innovazione e stimolo per l’intero sistema scolastico e richiedono un rilevante impegno di pianifi-cazione nell’ottica della piena attuazione e del pieno esercizio dell’autonomia scolastica. Nell’ambito di questo processo, l’elaborazione e l’approvazione del Piano Triennale dell’Offerta For-mativa (PTOF) sono un passaggio fondamentale; non a caso, il governo ha voluto intervenire con una significativa modifica ed integrazione dell’art.3 del DPR n. 275 dell’8 marzo1999, che viene sosti-tuito secondo la formulazione contenuta nel comma 14 dell’art.1 della legge 107: 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la proget-tazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, de-terminati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale del-l'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipli-ne tali da coprire: a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché' del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di isti-tuire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente; b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. 3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'arti-colo 1, comma 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché' i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previ-sti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80. 4. Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è appro-vato dal consiglio d'istituto.

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5. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle asso-ciazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti. Il Piano presentato si basa su due idee di fondo espresse da questa Comunità scolastica e che rap-presentano l'offerta formativa triennale che L' ITA “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro intende e-splicitare:

la formazione dell' uomo e del cittadino; l’acquisizione, nel campo dell'agricoltura, dell'agroalimentare, dell’agroindustria e dell'am-

biente, di una professionalità di base flessibile e polivalente, possibilmente a dimensione europea.

Su queste idee di fondo, l' ITA “Vittorio Emanuele II” assume l'impegno di essere Scuola e di mi-gliorarsi continuamente, ritenendo questo P.T.O.F. un lavoro di base, idoneo ad essere continua-mente arricchito quando saranno, di anno in anno, meglio identificate la quantità e la qualità delle risorse umane e materiali disponibili e man mano che si avranno gli strumenti necessari per operare al fine di raggiungere i seguenti obiettivi:

miglioramento del servizio;

un adeguata formazione degli studenti.

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1. Il territorio

La provincia di Catanzaro, come l'intera Regione, si presenta con un'economia non ben definita. Ri-sente molto di una carenza delle attività di programmazione sia nella politica nazionale che nella politica locale. Anche il settore agricolo si presenta nelle identiche condizioni. Pochissime le aziende agrarie degne di tale nome, seguite da una grossa massa di aziende spesso sottodimensionale e spesso mal con-dotte dal punto di vista tecnico e senza una propria politica di sviluppo. Non esiste un solo settore trainante nell'economia agricola della provincia; in essa sono sviluppate l'olivicoltura, la viticoltura e l'agrumicoltura innanzitutto con le relative industrie di trasformazione, ma non sono da meno la frutticoltura e l'orticoltura specialmente protetta e il vivaismo. Nelle zone collinari e montane predomina il castagno ma gli arboreti sia da frutta che da legno sono in continua espansione. Notevole la presenza forestale e le relative attività di utilizzazione boschiva. Potenzialmente è una provincia che potrebbe dare molto nel settore dell'agricoltura di qualità. Sono necessari e urgenti però interventi mirati di politica agraria e una ben precisa formazione sia di ma-nodopera specializzata per l'esecuzione di tecniche specifiche, sia di tecnici agrari e di imprenditori al fine di ammodernare tecniche di produzione che tengano conto della qualità della vita, della sal-vaguardia dell'ambiente e della salute del consumatore. E’ estremamente importante sottolineare il ruolo dell'imprenditore agricolo. Esclusi i pochi casi che comunque non fanno testo, la maggioranza delle imprese agricole hanno strutture a livello familia-re, con organizzazioni che sono più vicine al concetto del vecchio padrone che del nuovo imprendi-tore, con scarsa apertura verso le innovazioni di prodotto e di tecnica, con l'idea che del tecnico a-gricolo si può anche fare a meno, con un'economia ferma a volte immobile. Se effettivamente si vuole far decollare l'economia agricola è necessario agire anche e soprattutto sull'imprenditoria. Le scelte didattiche, che fino agli anni novanta erano orientate verso uno studio generale dell'agri-coltura, negli ultimi venti anni sono cambiate; sono stati privilegiati l'aspetto del vivaismo e delle colture protette (per valorizzare le condizioni pedoclimatiche della nostra regione) e l'aspetto agro-ambientale per privilegiare l’esigenza sempre più sentita del rispetto dell'ambiente, della valorizza-zione del paesaggio e in definitiva dello sviluppo delle aree interne. Le scelte didattiche future saranno orientate verso aree che privilegiano le produzioni animali e ve-getali, le trasformazioni e la commercializzazione dei prodotti, l’uso delle biotecnologie, la conser-vazione e la tutela del patrimonio ambientale. Anche il settore agricolo naturalmente ha risentito di anni di mancanza di programmazione. Nell’ultimo decennio comunque con l’interesse delle nuove generazioni per il comparto agricolo, grazie anche ad una sensibilizzazione mondiale nei confronti dell’ambiente e delle naturali risorse umane, abbiamo assistito ad una inversione delle attività agricola. Infatti i giovani tecnici e appas-sionati del mondo dell’agricoltura hanno investitole proprie energie per innescare questo cambia-mento. Le aziende a conduzione patriarcale hanno avuto linfa vitale dai giovani che in tal modo hanno creato nell’agricoltura biologica, ecosostenibile di nicchia ma anche estensiva in grado di da-re risposte al territorio e nello stesso tempo creare economia di mercato indispensabile per un am-biente in crescita. Tenuto conto che il territorio calabrese e nello specifico del catanzarese è vocato prevalentemente all’agricoltura e al turismo è necessario preparare tecnici qualificati che sappiano

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valorizzare il territorio. In questo contesto la peculiarità dell’ITA che fa sue queste esigenze e vanta un lavoro nel settore dell’agricoltura da 140 anni.

L’ istituto

L'Istituto Tecnico Agrario “Vittorio Emanuele II” è ospitato in una struttura sita in Via Vinicio Cor-tese n. 1, di proprietà della Provincia di Catanzaro. L' ITA di Catanzaro è un'istituzione ultracente-naria essendo sorta nel 1875. E' una delle più antiche scuole agrarie del Meridione d'Italia e la sua storia è certificata dai vari attestati, premi e medaglie ricevute con la partecipazione a Fiere, Mostre, Concorsi, ecc. Fanno bella mostra nel salone delle conferenze le partecipazioni alla Fiera di Milano, di Torino, di Firenze, del Levante di Bari, di Tripoli, di Alba, di Napoli, ecc. A partire dal 1890 l'imperatore Francesco Giuseppe attribuisce "la medaglia d'argento alla scuola pratica di agricoltura di Catanzaro" per aver partecipazione a Vienna ad un concorso per vini e aceti. Dall’anno scolastico 2013/2014 l’Istituto Tecnico Agrario di Catanzaro comprendente la sede cen-trale di Catanzaro, la sede associata di Falerna, la Casa Circondariale e l’IPM di Catanzaro. Oggi l’istituto continua ad essere ospitata nella struttura originaria adeguatamente ristrutturata nell’ultimo decennio e tutt’intorno è sorto il parco della biodiversità mediterranea “Scuola Agraria”. L' ITA, con il grosso lavoro compiuto da tutta la Comunità scolastica negli ultimi anni, è riuscito a dotarsi dei seguenti nuovi e moderni laboratori dotati di attrezzature d’avanguardia che permettono di ottenere una preparazione qualificata. I progetti finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa trovano in queste strutture il necessario contesto operativo. Gli alunni

Gli alunni che frequentano l' ITA “Vittorio Emanuele II” , essendo questo l’unico della provincia di Catanzaro, provengono dai diversi comprensori della suddetta provincia e delle province limitrofe. La realtà nella quale gli alunni vivono non è sempre facile da decodificare; essa è caratterizzata da un contesto socio - ambientale modesto, da un'economia piuttosto debole e da una vita sociale che, seppur moralmente sana, offre pochi stimoli di carattere culturale e genera spesso atteggiamenti di totale sfiducia nei confronti di un mondo di cui non sempre si comprende il senso e da cui ci si sente spesso lontani o addirittura rifiutati. Il rapporto scuola - famiglia è piuttosto sporadico, per cui, ri-sulta poco costruttivo e gli allievi, pertanto, spesso sono i soli protagonisti della loro vita scolastica. La sfiducia nei confronti della società, dello Stato, delle sue istituzioni rende sempre più difficile il cammino verso la ricerca della propria identità personale: la carenza di valori, di motivazioni, di punti di riferimento, non supportano una crescita sana e consapevole della personalità. La carenza nel metodo di studio, la realtà ambientale, la sfiducia verso il futuro e tanti altri elementi oggettivi di difficoltà, certamente non aiutano i ragazzi a crescere e a sperimentare in positivo le loro, a volte notevoli, capacità e ciò rende frustante e demotivante anche la vita nella scuola. Da qui la tendenza a fare vacanza, ad eludere gli impegni, a non affrontare le situazioni, a trincerarsi dietro l'apatia, a imparare a memoria, a demotivarsi. Lo studente esprime nella maggior parte dei casi un disagio che nasce dalla difficoltà di sentirsi dentro il processo di crescita che sta vivendo e di sentirsi parte di un sistema scolastico che si muove per aiutarlo a crescere. Negli ultimi anni è in crescita la quota di alunni provenienti da Catanzaro e zone limitrofe alla città. In questa quota sono pochi i ragazzi portatori dei vantaggi del vivere in città. Molto spesso vengono messi in evidenza le disgregazioni della città pertanto, oltre un livello di preparazione basso, sono da sottolineare comportamenti basati su carenza di valori ed omogeneizzazioni culturali. Da due an-ni frequentano il nostro istituto 18 ragazzi egiziani suddivisi nelle quarte classi.

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2. PRINCIPI ISPIRATORI DELL’ATTIVITÀ FORMATIVA – OBIETTIVI - PROFILI PROFESSIONALI L’attività formativa dell’Istituto s’ispira ad alcuni principi fondamentali: 1.la modificabilità cognitiva delle persone; 2.la stretta relazione fra istruzione e educazione; 3.la complementarietà fra educazione e autoeducazione; 4.la consapevolezza che si può apprendere facendo e studiando. Riteniamo che l’intelligenza sia modificabile (intelligenti non si nasce ma si diventa) perciò cono-scenze, competenze e capacità possono essere apprese da tutti, in modo progressivo, attraverso la volontà, l’impegno e l’acquisizione di strategie d’apprendimento efficaci. Pertanto il nostro istituto mira alla formazione della persona nella sua completezza e non si preoccupa solo degli apprendi-menti disciplinari ma offre una gran varietà di occasioni formative prestando particolare attenzione ai bisogni espressi dagli alunni. Il processo educativo diventa così uno scam-bio fra persone perciò la nostra scuola si pone come comunità educante ed autoeducante le cui iniziative sono rivolte alla crescita di tutte le componenti della comunità (alunni, genitori, personale docente e non docente) Siamo convinti che si possa apprendere studiando sui libri o si possa apprendere facendo esperien-za. Il nostro Istituto mette insieme queste due modalità offrendo ai propri alunni percorsi formativi dove teoria e pratica si compenetrano in modo da rendere più stabili gli apprendimenti. L’attività dell’Istituto è orientata a fornire agli alunni competenze utili per:

la vita sociale (obiettivi formativi);

la prosecuzione degli studi (obiettivi formativi);

l’inserimento nel mondo del lavoro (profili di indirizzo). Gli obiettivi formativi che la scuola persegue sono i seguenti: - sviluppare la conoscenza di sé e delle proprie attitudini; - educare alla disponibilità, al rispetto dell’altro e al confronto; - sviluppare un comportamento socialmente corretto, rispettoso degli altri, delle cose e delle regole

stabilite nel regolamento scolastico; - acquisire strumenti in grado di accrescere l’autostima e la motivazione ad apprendere; - sviluppare lo spirito di responsabilità e di collaborazione; - favorire la consapevolezza della propria modificabilità legando i risultati all’impegno; - acquisire un metodo di studio efficace; - esprimersi in modo chiaro e personale; - possedere una manualità sicura; - maturare la capacità di pensiero logico deduttivo. ll Diplomato in Agraria, Agroalimentare e Agroindustria:

- ha competenze nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive, tra-sformative e valorizzative del settore, con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente;

- interviene, altresì, in aspetti relativi alla gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e paesaggistici.

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In particolare, è in grado di: - collaborare alla realizzazione di processi produttivi ecosostenibili, vegetali e animali, appli-

cando i risultati delle ricerche più avanzate; - controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organoletti-

co; - individuare esigenze locali per il miglioramento dell’ambiente mediante controlli con oppor-

tuni indicatori e intervenire - nella protezione dei suoli e delle strutture paesaggistiche, a sostegno degli insediamenti e

della vita rurale; - intervenire nel settore della trasformazione dei prodotti attivando processi tecnologici e bio-

tecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati e gestire, inoltre, il corretto smal-timento e riutilizzazione dei reflui e dei residui;

- controllare con i metodi contabili ed economici le predette attività, redigendo documenti contabili, preventivi e consuntivi, rilevando indici di efficienza ed emettendo giudizi di con-venienza;

- esprimere giudizi di valore su beni, diritti e servizi; - effettuare operazioni catastali di rilievo e di conservazione; interpretare carte tematiche e col-

laborare in attività di gestione del territorio; - rilevare condizioni di disagio ambientale e progettare interventi a protezione delle zone di ri-

schio; - collaborare nella gestione delle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti

agrari ed agroindustriali; - collaborare nella pianificazione delle attività aziendali facilitando riscontri di trasparenza e

tracciabilità. Sono previsti due indirizzi “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territo-rio”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni animali e vegetali, alle trasformazioni e alla commer-cializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie. Nell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” vengono approfondite le pro-blematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale, le tematiche collegate alle ope-razioni di estimo e al genio rurale. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.

1. Identificare e descrivere le caratteristiche significative dei contesti ambientali. 2. Organizzare attività produttive ecocompatibili. 3. Gestire attività produttive e trasformative, valorizzando gli aspetti qualitativi dei prodotti e

assicurando tracciabilità e sicurezza. 4. Rilevare contabilmente i capitali aziendali e la loro variazione nel corso degli esercizi pro-

duttivi; riscontrare i risultati attraverso bilanci aziendali ed indici di efficienza. 5. Elaborare stime di valore, relazioni di analisi costi-benefici e di valutazione di impatto am-

bientale. 6. Interpretare ed applicare le normative comunitarie, nazionali e regionali, relative alle attività

agricole integrate.

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7. Intervenire nel rilievo topografico e nelle interpretazioni dei documenti riguardanti le situa-zioni ambientali e territoriali.

8. Realizzare attività promozionali per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari collegati alle caratteristiche territoriali, nonché della qualità dell’ambiente.

In relazione a ciascuna delle articolazioni le competenze di cui sopra sono sviluppate coerentemente con la peculiarità del percorso di riferimento. Il diplomato dell’Istituto di Istruzione Superiore diven-terà perito in “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”.

3. PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA L’offerta formativa dell’Istituto è formata da:

1) attività curricolare;

2) attività integrativa;

3) attività di recupero e supporto.

L’attività curricolare riguarda i percorsi disciplinari, pluridisciplinari e interdisciplinari che concor-rono al raggiungimento degli obiettivi ministeriali. L’attività curricolare è orientata, dal punto di vi-sta didattico e metodologico, a favorire il successo formativo degli allievi.

L’attività integrativa rappresenta quanto la scuola offre, in aggiunta all’attività curricolare, per am-pliare le occasioni formative per i nostri allievi.

Le attività di recupero e orientamento riguardano tutte le iniziative che la scuola mette a disposizio-ne degli alunni per aiutarli a superare situazioni di disagio cognitivo, affettivo e relazionale.

Attività curricolari: percorsi formativi, visite e viaggi, stage, alternanza scuola-lavoro, insegna-mento individualizzato, rapporti scuola famiglia.

Attività integrative: attività nell'area tecnica, culturale, della prevenzione ed integrazione, finaliz-zate all’ampliamento dell’offerta formativa.

Attività di supporto e recupero: corsi di recupero, sportello help, tutoraggio, CIC

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3.a. ATTIVITÀ CURRICOLARE Percorsi formativi dell’ISTRUZIONE TECNICA L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico con l’obiettivo di far acquisire agli studenti saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’Università e alla Formazione e Istruzione Tecnica Superiore. Il percorso formativo ha una durata quinquennale al termine del quale l’alunno consegue il diploma di istruzione secondaria superiore in “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”. Il percorso preve-de un primo biennio con funzione orientativa finalizzato all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e in cui prevalgono le discipline dell’area generale, un secondo biennio dove prevalgono le discipli-ne dell’area di indirizzo e un quinto anno finalizzato ad acquisire adeguate competenze professionali idonee anche alla prosecuzione degli studi. Dopo il primo biennio l’alunno dovrà scegliere per il triennio finale una delle due possibili articola-zioni “Produzioni e Trasformazioni” e “Gestione dell’Ambiente e del Territorio”, in cui vengono approfonditi gli ambiti specifici.

DISCIPLINE ORE SETTIMANALI PER ANNO DI CORSO

I anno II anno III anno IV anno V anno (*)

Italiano 4 4 4 4 4 S.O. Lingua straniera 3 3 3 3 3 O. Storia-Cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2 O. Matematica 4 4 3 3 3 S.O. Diritto ed economia 2 2 O. Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2 O. Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 O.P. Religione/materia alternative 1 1 1 1 1 Scienze integrate: Fisica 3(1Lab) 3(1Lab) O. Scienze integrate: Chimica 3(1Lab) 3(1Lab) O.P. Tecnologia e tecnica di rappresentazione grafica 3(1Lab) 3(1Lab) G. Tecnologie informatiche 3(2Lab) S.O.P. Scienze e tecnologie applicate 3(2 Lab) P. Geografia generale ed economica 1 O.

DISCIPLINE COMUNI A “PRODUZIONI E TRASFORMAZIONI” E “GESTIONE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO”

Complementi di matematica 1 1 O. Produzioni animali 3(1lab) 3(1 lab) 2 O.P Produzioni vegetali 5(3 lab) 4(2 lab) 4(2 lab) O.P

DISCIPLINE ARTICOLAZIONE “PRODUZIONI E TRASFORMAZIONI” Trasformazione dei prodotti 2 3(1 lab) 3(1 lab) O.P. Economia, estimo, marketing e legislazione 3 2 3 O. Genio rurale 3(2lab) 2(1 lab) O.P Biotecnologie Agrarie 2 3 O. Gestione dell’ambiente e del territorio 2 O.

DISCIPLINE ARTICOLAZIONI “GESTIONE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO” Trasformazione dei prodotti 2 2 2 O. Genio rurale 2 2 2 O.P Economia, estimo, marketing e legislazione 2 3 3 O. Gestione dell’ambiente e del territorio 4 O. Biotecnologie Agrarie 2 2 O. Totale complessivo ore settimanali 33 32 32 32 32

(*) S = scritto; O = orale; P = pratico; G = grafico Lab = Laboratorio in presenza di Insegnante Tecnico Pratico (ITP)

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Visite e viaggi Rappresentano un momento qualificante del percorso formativo degli allievi in quanto: favoriscono la socializzazione all’interno dei gruppi classe; permettono agli allievi di verificare quanto appreso in classe; sono un’occasione per conoscere realtà diverse dal proprio quotidiano; permettono di ampliare gli stimoli formativi offerti agli alunni. Le visite e i viaggi sono selezionati ed organizzati in modo da permettere una verifica della loro va-lidità ai fini formativi. L’Istituto ha da tempo privilegiato quest’attività rendendola parte integrante del piano di studi. Per questo motivo la dispone anche di un pullman con 42 posti a sedere che consente agli alunni di effettuare spostamenti sul territorio per visite guidate di vario genere, incon-tri culturali o manifestazioni sportive. Alternanza scuola-lavoro In base alla Legge 107/2015 l’alternanza è, a partire dalle classi terze, attività curricolare e obbliga-toria e prevede un numero minimo di 400 ore da ripartire nel triennio. La scuola, già impegnata in attività di ASL mira al suo potenziamento . Finalità L'alternanza scuola lavoro è uno strumento che offre agli studenti l'opportunità di apprendere me-diante esperienze didattiche in ambienti lavorativi. Rappresenta una metodologia didattica per attua-re modalità di apprendimenti che colleghino la formazione in aula con l'esperienza pratica, che arricchisca la formazione dell'allievo con l'acquisizione di competenze spendibili anche sul mercato del lavoro. Favorisce l'orientamento degli studenti al fine di sviluppare le vocazioni e gli interessi personali. Ciò prevede un costante collegamento tra la scuola ed il mondo del lavoro per consentire la partecipazione e la collaborazione delle aziende ai processi formativi mediante la coprogettazione del percorso di ASL. La modalità dell' alternanza , pertanto, non significa solo inserire gli allievi per alcuni periodi in a-ziende e strutture operative nel territorio, ma ha lo scopo di affiancare la scuola nella progettazione dell'attività, contribuendo all'innovazione didattica e all'orientamento lavorativo dei giovani. L'al-ternanza inoltre, per favorire nei giovani l'acquisizione di maggiori competenze per l'accupabilità e l'auto-imprenditorialità, deve indirizzare gli allievi verso strutture dotate di una maggiore compo-nente innovativa. Durata L’attività di alternanza, a partire dall’anno scolastico 2016/17, potrà includere in orario curricolare con sospensione della normale attività didattica, la seguente suddivisione da effettuarsi nel triennio in periodi diversi: Attività di alternanza Classi III Classi IV Classi V Operazioni di coltivazione aziendale X X Enologia X X Progetto Nicholas Green Olivicoltura X X Permacultura X X Zootecnia X X Studi professionali X X X Aziende del settore X X Totale ore 150 150 100

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Terzo anno (150 ore): stage di conoscenza del contesto, affiancamento ed assistenza ad adulti e-sperti

Quarto anno (150 ore): realizzazione di compiti semplici e complessi in autonomia

Quinto anno (100 ore): attività formative specifiche Per l'attività di ASL sarà privilegiata la scelta di aziende agricole, aziende zootecniche, vivai, oleifi-ci, aziende vinicole, di enti esterni e studi professionali presenti nel territorio che verranno valutati dalla scuola in base all'idoneità dimostrata ai fini dell' ASL ( collaborazione nella progettazione, ca-pacità di seguire gli allievi , presenza di strutture a norma , presenza di impianti e metodologie di lavoro innovative )per stipulare accordi di partenariati stabili e di durata pluriennale finalizzati alla costituzione del Registro Nazionale per l’ASL. Si prevede ogni anno una fase di preparazione e una di restituzione. La fase di preparazione potrà comprendere: un modulo sulla sicurezza (secondo le caratteristiche dell’azienda), un modulo organizzativo (le funzioni del tutor scolastico e aziendale, l'individuazione dell'azienda, il progetto formativo, la convenzione di stage) , un modulo relazionale ( il diario di bordo, indicazioni sulla stesura di una relazione sull'attività svolta, redazione di un abstract in lingua inglese), un modulo gestionale–economico-giuridico ( le rilevazioni economiche, fiscali, giuridiche da effet-tuare in azienda) , un modulo tecnico professionale ( aspetti tecnici da rilevare in azienda in relazione agli aspetti pro-duttivi ), un modulo comportamentale ( norme comportamentali durante lo stage, la corretta relazione con i colleghi di lavoro o con i clienti, la puntualità, la disponibilità a collaborare e a lavorare in gruppo, la capacità di ascolto, l'interesse , l'abbigliamento, la cura dell'aspetto fisico, la raccolta di dati, la raccolta di informazioni e materiali). In questa fase sono coinvolti nei consigli di classe i docenti tutor, di cui, in presenza di alunni certi-ficati, uno di sostegno, i docenti di Italiano, lingua Inglese e delle materie professionali. Questa fase potrà contemplare anche visite tecniche e lezioni d’aula di esperti. Altre attività previste possono essere quelle legate alle attività promozionali e divulgative che la scuola organizza sul territorio (partecipazione a manifestazioni di promozione del territorio e dei suoi prodotti , fiere, manifestazioni di vario genere, partecipazione ai mercati contadini ) . Possono essere progettate anche attività di collaborazione con il territorio ( manutenzione di aree verdi, collaborazione con enti locali o associazioni per attività ambientali.... ) . La fase di restituzione richiede la stesura di un elaborato e la sua presentazione, anche in forma o-rale, al Consiglio di classe. Per il quinto anno può essere previsto un project work. Durante questa attività gli studenti dovranno riassumere e valutare l'esperienza vissuta, evidenziando punti di forza e di debolezza della struttura conosciuta, realizzando un progetto concreto. Valutazione La valutazione dell'attività di alternanza coinvolge la scuola e l'azienda ospite. Nel momento in cui l'azienda accetta di ospitare l'allievo, stabilisce con il tutor scolastico quali saranno le mansioni svolte in stage e quali dovranno essere le competenze in esito al percorso .

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Le competenze saranno sia quelle squisitamente professionali, legate alla tipologia produttiva del-l'azienda, sia quelle chiave di cittadinanza . La valutazione deve avvenire mediante la compilazione della rubrica delle competenze ed avrà una ricaduta su tutte le discipline coinvolte e sul voto di condotta . Certificazione E’ prevista infine, d’intesa tra la scuola e l’azienda ospitante, la certificazione delle competenze in ASL che tenga conto di cosa ha effettivamente fatto l’allievo e come lo ha fatto e andrà a costituire il curriculum dello studente

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Sicurezza L’Istituto ha come finalità la elaborazione di percorsi didattici idonei alla promozione, a livello sco-lastico, della cultura della sicurezza e della prevenzione. L’equiparazione a lavoratori degli studenti nella attività di alternanza scuola lavoro fa si che l’Istituto si impegni a fornire agli allievi una adeguata preparazione relativamente alla sicurezza sul lavoro. Come previsto dal D.Lgs 81/2008 e dall’accordo stato regioni del 2012, gli allievi devono frequentare un corso di 4 ore di formazione generale e uno di 8 di formazione specifica. Sa-ranno elaborati dei percorsi didattici curricolari relativi a sicurezza e prevenzione, da inserire nelle rubriche delle materie, in modo da raggiungere l’obbiettivo di offrire agli studenti le competenze, relative alle sicurezza nei luoghi di lavoro, prima di partecipare alle uscite di alter-nanza scuola lavoro. Le rubriche disciplinari saranno integrate a partire dalla classe prima, conti-nueranno nella classe seconda e si concluderanno all’inizio della terza. Per i docenti e i collaboratori saranno organizzati corsi di aggiornamento e/o formazione, coinvol-gendo Enti e Associazioni che operano sul territorio, la rete di scuole per la sicurezza. Insegnamento individualizzato L’area dello svantaggio scolastico è ampia e comprende problematiche molto diverse che la recente normativa definisce come Bisogni Educativi Speciali. All’interno di questa area si individuano tre categorie: quella della disabilità, quella degli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. La scuola si è organizzata per far fronte a queste tematiche impegnandosi nel partecipare alle azioni formative presenti a livello terri-toriale in modo da garantire un costante aggiornamento dei propri Docenti e favorire lo scambio di esperienze, costituendo un gruppo di lavoro per l’inclusione scolastica con la precisa funzione di pensare, coordinare e monitorare iniziative a favore degli alunni con bisogni educativi speciali, redigendo annualmente un piano per l’inclusività. In modo particolare l’Istituto da tempo si è at-trezzato per fornire occasioni formative a tutti gli alunni compresi quelli diversamente abili attraverso una fattiva collaborazione tra la scuola, le famiglie e gli Operatori socio-sanitari. Nelle classi dove sono necessari interventi più mirati, al fine di assicurare a tutti gli alunni il diritto all’integrazione e alla crescita culturale e personale, accanto ai Docenti delle varie discipline c’è anche la presenza del Docente specializzato. La sua funzione primaria è quella di fornire un supporto agli alunni in maggiore difficoltà operando all’interno del gruppo classe. Il Docente specializzato (Insegnante di Sostegno) è, infatti, a tutti gli effetti Docente dell’intera classe in quanto: -“assume la contitolarità nelle classi in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e didat-tica e all’elaborazione e verifica di attività di competenza dei Consigli di Classe e del Collegio dei docenti”(art.13, comma 6, L. 104/92), e -“partecipa a pieno titolo alle operazioni di valutazione, con diritto di voto per tutti gli alunni della classe ” (art. 15, comma 10, O.M. 90/2001). Il Consiglio di Classe in collaborazione con le famiglie degli alunni certificati (L.104/92) gli opera-tori socio-sanitari competenti, partendo dall’analisi delle capacità attuali e potenziali dell’alunno, provvede alla progettazione di percorsi formativi individualizzati allo scopo di favorire la crescita culturale, comunicativa, relazionale e di autonomia dell’allievo. I percorsi formativi, deliberati in seno al Consiglio di Classe, potranno essere strutturati con due ti-pologie:

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1) una programmazione globalmente riconducibile agli obiettivi minimi previsti dalle linee guida della riforma degli Istituti Tecnici e Professionali al termine del quale l’alunno conseguirà il diplo-ma quinquennale. 2) una programmazione differenziata attraverso un Piano Educativo Individualizzato (PEI), finaliz-zata al raggiungimento di obiettivi formativi non riconducibili ai programmi ministeriali. In questo caso l’alunno al termine del percorso formativo otterrà un attestato di frequenza con relativi crediti formativi validi per l’inserimento nel mondo del lavoro. Gli alunni che seguono una programmazione differenziata potranno essere coinvolti in attività di stage prolungato finalizzate a favorire l’inserimento in ambito lavorativo. Il Consiglio di Classe potrà, sulla base di valutazioni concordate con la famiglia e gli operatori so-cio-sanitari, modificare in corso d’anno scolastico la tipologia di percorso formativo per meglio ri-spondere alle esigenze dell’alunno. In particolare (art.15, comma 4, O.M. 90/2001) è possibile che l’alunno segua un percorso differenziato nei primi anni di scuola e qualora il Consiglio di Classe ri-scontri il raggiungimento di una preparazione globale tale da poter essere rapportata agli obiettivi minimi ministeriali, prosegua con un percorso scolastico non differenziato senza necessità di prove d’idoneità relative alle discipline dell’anno o degli anni precedenti. La scuola, infine, garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento e/o in situazione di svantaggio sociale e culturale, interventi didattici individualiz-zati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP), ai sensi del decreto attuativo della legge 170/2010. Didattica laboratoriale La dotazione laboratoriale dell’istituto è un punto di forza di questa istituzione scolastica. Bisogna avere una visione più ampia e moderna dei laboratori che nell’ottica dell’autonomia scolastica, potrebbe anche essere “ messi a reddito”. Si tratta di espletare dei servizi per gli agricoltori e non solo e destinare i proventi al continuo ammodernamento delle attrezzature e all’acquisto dei materiali di consumo. Si è concordato di potenziare il settore laboratoriale con la creazione di un laboratorio GIS, l’ampliamento del laboratorio di chimica, l’ammodernamento del laboratorio di micropropagazione e la realizzazione di un laboratorio per la trasformazione dei prodotti. Si ritiene di dover potenziare sia le risorse umane che quelle strutturali di quella parte del laborato-rio di chimica preposto all’esecuzione delle analisi chimico-agrarie. Si potrebbe rendere fruibile al territorio e non solo agli imprenditori agricoli, ma anche a privati cittadini, si potrebbero eseguire analisi del terreno, analisi delle acque, analisi su oli, vini, latte, alimenti, ecc. Si potrebbero elabora-re dei piani di concimazione analisi. Un’altra importante occasione è offerta dalla possibilità di utilizzare il DRONE per i rilevamenti di precisione geo-riferiti, il cui acquisto è previsto nel laboratorio di GIS finanziato dal TEMEGRIS. E’ notevole il ruolo dei droni in agricoltura in quanto effettuano rilevamenti aerofotogrammetrici, costruiscono mappe tematiche georeferenziate, rilevano i dissesti idrogeologici, sono in grado di misurare l’efficienza foto sintetica e rilevare eventuali patologie. Nel laboratorio di topografia sarà possibile erogare servizi agli agricoltori che dovranno realizzare impianti arborei e/o impianti di irrigazione, quali squadratura campi, formazione dei sesti, ecc.

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ORIENTAMENTO SCOLASTICO IN ENTRATA

L’orientamento in ingresso è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado (ex scuole medie) al fine di far conoscere il nostro Istituto, le sue strutture didattiche ed il piano di studi in esso seguito. Ciò ha lo scopo di fornire agli studenti e alle loro famiglie gli strumenti per ef-fettuare una scelta di studi più consapevole e ponderata . Infatti in tale attività l’aspetto più determinante per assicurare il raggiungimento degli obiettivi formativi, è rappresentato dall’accurata descrizione del piano di studi con tutte le sue ca-ratteristiche, diretta non solo ai futuri discenti e ai genitori ma anche ai docenti delle scuole seconda-rie di primo grado. L’orientamento in entrata viene effettuato con due modalità: o direttamente presso le scuole del territorio, dove gli insegnanti preposti si recano per incontrare alunni genitori e docenti delle terze classi ai quali illustrano le peculiarità del nostro istituto, oppure sono le scuole che vengono in visita nel nostro Istituto, accompagnati da docenti e occasionalmente da alunni delle clas-si terminali nelle diverse strutture della scuola con particolare riguardo ai vari laboratori in cui ven-gono illustrate le attività pratiche più interessanti. Articolazione importante dell’orientamento, l’accoglienza è prassi consolidata per agevolare l’inserimento dei nuovi alunni, la loro conoscenza reciproca e quella dell’ambiente. Prevede incontri con il DS, con i docenti. Nel periodo dell’ambientazione i docenti presentano le materie e i piani di lavoro, curano il consolidamento dei prerequisiti, effettuano una rilevazione delle attese e delle condizioni iniziali, che può avvenire tramite l’osservazione individuale e la somministra-zione di questionari e di test. Nelle attività di accoglienza, si prevede anche, per le famiglie degli alunni che intendono iscriversi in questo Istituto, la possibilità di visitare, previo appuntamento, tut-te le strutture disponibili e di avere tutte le informazioni necessarie.

IN USCITA Costituisce anch’esso un aspetto molto importante per una scelta consapevole del corso di studi u-niversitario. A tal fine il docente titolare della funzione obiettivo relativa al coordinamento delle atti-vità di orientamento organizza incontri con esperti delle diverse università e fornisce tutto il materiale necessario per approfondire le conoscenze sugli studi universitari. Numerose sono le visite presso le diverse facoltà organizzate per le quinte classe nella seconda fase del periodo scolastico. Rapporto scuola famiglie L'Istituto riconosce nel rapporto con le famiglie un momento fondamentale per favorire la crescita umana e professionale degli allievi. Per questo motivo il dialogo scuola-famiglia è considerato parte integrante del percorso formativo e ciò viene espresso anche attraverso la firma congiunta del Patto di Corresponsabilità. Il Patto di Corresponsabilità è un documento previsto dal nuovo Statuto delle studentesse e degli studenti, firmato dall’alunno/a, dai genitori e dal Dirigente Scolastico, che pone le basi per una fattiva collaborazione anche attraverso la condivisione dei principi formativi, a cui la scuola si rifà, e la dichiarazione dei diritti e dei doveri di tutte le componenti coinvolte. Le forme di informazione per le famiglie sono:

L’ora settimanale di ricevimento dei docenti. Con l’entrata in vigore dell’orario definitivo viene inviato comunicato ai genitori con la scansione oraria e l’ubicazione dell’ora di ricevimento che comunque sarà su appuntamento;

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ricevimenti collettivi dei genitori. Sono previsti due incontri generali dei genitori con i docenti nel periodo compreso tra fine novembre e i primi di dicembre e nel mese di aprile;

Nel caso di situazioni particolarmente problematiche, che possono riguardare l’andamento della presenza a scuola, la qualità del profitto e le informative disciplinari, si ricorrerà anche a comunica-zioni scritte o telefoniche. Le famiglie attraverso la consultazione del sito dell’istituto possono avere, inoltre,una visione com-pleta delle attività proposte dalla scuola.

PIANO D’INCLUSIONE SCOLASTICA

Per perseguire tale “politica per l’inclusione”, all'interno di ogni singola scuola si costituisce il Gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI), coordinato dal Dirigente scolastico o da un suo delegato, che svolge le seguenti funzioni : 1. rilevazione dei BES presenti nella scuola; 2. raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione; 3. focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; 4. rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; 5. raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle ef-fettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di defini-zione del PEI come stabilito dall'art. 10 c. 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ; 6. elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno). Il Gruppo, riunendosi con una cadenza - ove possibile - almeno bi-mensile, deve analizzare le criti-cità e i punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso e formulare un'ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo. Il Piano viene quin-di discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato al competente Ufficio dell'USR Calabria. Con la redazione del PAI, ai sensi della Nota Ministeriale Prot. 13588 del 21 agosto 2013, L’I.I.S. “Vittorio Emanuele II” si prefigge i seguenti obiettivi:

garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico dell’istituzione scolastica;

generare una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola, arrivando a scelte basate sull’efficacia dei risultati in termini di com-portamento e di apprendimento di tutti gli alunni;

individuare le modalità di personalizzazione risultate più efficaci in modo da assicurarne la diffusione tra gli insegnanti della scuola e tra scuole diverse

raccogliere i piani educativi individualizzati e i piani didattici personalizzati in un unico con-tenitore digitale che ne conservi la memoria nel tempo come elemento essenziale della do-cumentazione del lavoro scolastico;

inquadrare ciascun percorso educativo e didattico in un quadro metodologico condiviso e strutturato, per evitare improvvisazioni, frammentazioni e contraddittorietà degli interventi dei singoli insegnanti;

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evitare che scelte metodologiche non documentate o non scientificamente supportate, effet-tuate da singoli insegnanti compromettano lo sviluppo delle capacità degli allievi;

fornire criteri educativi condivisi con le famiglie;

permettere di fare il punto sull'efficacia degli strumenti messi in atto nell'anno scolastico tra-scorso.

All'inizio di ciascun anno scolastico, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola o alle reti di scuole, il GLI : 1. provvede ad un adattamento del PAI, sulla base del quale il Dirigente scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini “funzionali”;

2. propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare, che confluisce nel Piano annuale per l’Inclusività; al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti.

Al fine di rilevare gli alunni con BES presenti nella scuola e di attivare per loro un percorso indivi-dualizzato e personalizzato, i Consigli di Classe, in occasione della stesura del Progetto Didattico di Classe, dopo attenta e accurata analisi di eventuali difficoltà emerse, nonché sulla base di conside-razioni pedagogiche e didattiche, compilano pertanto la scheda del PDP , verbalizzando opportuna-mente le decisioni assunte.

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3.b. ATTIVITÀ INTEGRATIVE FINALIZZATE ALL’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Le attività previste come corsi o progetti sono inserite in coerenza con l’Atto di Indirizzo che il MIUR ha emanato per il 2016 con le seguenti priorità politiche: 1 Offerta Formativa 2 Inclusione Scolastica 3 Dispersione scolastica 4 Scuola lavoro 5 Innovazione digitale 6 Formazione del personale 7 Valutazione

Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge Il collegio docenti ha individuato come priorità, per codesta istituzione scolastica, i seguenti obiet-tivi:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché' alla lingua inglese;

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della

legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attivi-tà culturali;

d) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; e) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e

del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed e-ducativi del territorio;

f) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; g) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e la-

boratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in colla-borazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

Il collegio docenti ha individuato in ordine di priorità i seguenti campi del potenziamento:

1. Potenziamento laboratoriale 2. Potenziamento linguistico 3. Potenziamento umanistico 4. Potenziamento scientifico 5. Potenziamento socio-economico e per la legalità 6. Potenziamento motorio 7. Potenziamento artistico e musicale.

Il campo del potenziamento laboratoriale racchiude al suo interno gli obiettivi formativi:

potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio

incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione pertanto il collegio vista l’importanza che la didattica laboratoriale riveste per questo istituto, viste le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti fornite dai percorsi di alternanza

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scuola-lavoro, proporrà per questo campo la richiesta di 2 docenti qualificati che possano occuparsi rispettivamente dei laboratori e dell’alternanza scuola-lavoro. Il personale docente dell’organico dell’autonomia sarà impiegato, oltre che per effettuare le sostitu-zioni dei docenti assenti per la copertura di supplenze temporanee fino a dieci giorni, per recupera-re, consolidare e potenziare gli studenti di tutte le classi attraverso dei progetti realizzati con la col-laborazione dei docenti curriculari. Saranno inoltre impiegati per attività di recupero e di sportello help. Inoltre:

il docente di matematica curerà il miglioramento delle competenze logico-matematiche degli

studenti del primo biennio;

il docente di italiano curerà il miglioramento delle competenze di italiano degli studenti del

primo biennio;

il docente di lingua curerà il miglioramento delle competenze di lingua inglese;

il docente di scienze svilupperà un progetto sull’educazione ambientale “Futuro sostenibile”

1. per il biennio : adattamento ai cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico

2. per il triennio: alimentazione sostenibile – la città sostenibile: inquinamento consumo di

suolo e rifiuti

il docente di scienze motorie svilupperà un progetto “Muoversi in sicurezza” che porterà

all’interno delle classi una conosce4nza dell’educazione stradale per costruire comportamenti

adeguati, da adottare sia quando si usano motorini, bici, minicar e auto, sia quando si va in giro

a piedi.

Il docente di discipline giuridiche ed economiche svilupperà un progetto sulla legalità:“La cultu-

ra rende liberi” , il cui obiettivo e di costruire quelle conoscenze e quella consapevolezza che

rendono lo studente capace di scegliere e di assumere le proprie responsabilità nella vita perso-

nale.

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Denominazione progetto La scuola al servizio della filiera tessile: per costruire il futuro

Priorità cui si riferisce Avvicinare gli studenti alla realtà di filiera agro- tessile regionale. Progetto di Alternanza scuola lavoro

Traguardo di risultato (e-vent.)

Conoscenza dell’attività di organizzazione dell’azienda, dei luoghi di lavoro, delle dinamiche con le quali si dovrà relazionare.

Obiettivo di processo (e-vent.)

Seguire la tecnica colturale generale sviluppando nell’allievo capa-cità di problem solving, elaborazione dei dati, analisi e prospettive di impresa.

Altre priorità (eventuale) Diverso approccio con il mondo del lavoro in conseguenza di un percorso di collaborazione strutturata che, oltre che accrescere il capitale sociale a disposizione della scuola, migliora la capacità di intrattenere un dialogo formativo con le diverse figure delle imprese che partecipano al progetto con compiti di co-decisione e di tuto-raggio.

Situazione su cui interviene Azioni di tutoraggio da parte degli allievi al fine di creare una filie-ra culturale interagendo fin dalle scuole primarie.

Attività previste Alternanza in azienda, enti pubblici e privati, terzo settore, privato sociale, attività di ricerca con università, scambi interculturali, ma-nifestazioni fieristiche ed eventi, viaggi studio.

Risorse finanziarie neces-sarie

Risorse umane (ore) / area N.2 Docenti agronomi e n.2 docenti di chimica. Il progetto di A.S.L. prevede l’impiego di n.2 tutor, uno interno ed uno esterno per la filiera. Le attività prevedono un numero di 150 ore, suddiviso in 20h di lezioni in aula e laboratorio e 130 ore di stage.

Altre risorse necessarie Aziende e privati dei settori, laboratorio chimica e laboratorio mul-timediale

Indicatori utilizzati Test di gradimento, relazioni individuali a cura del tutor esterno

Stati di avanzamento Il progetto prevede una fase teorica con l’apprendimento della normativa vigente sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sulle tecni-che di trasformazione della materia e controllo. Segue la parte ap-plicativa in aziende specializzate nel settore agrotessile

Valori / situazione attesi Migliorare le performance degli studenti finalizzato al curricolo.

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3.c. PROGETTI IN ORARIO CURRICULARE

L’ORTO NEL CORTILE DELLA SCUOLA Il fulcro del progetto è il laboratorio di orto - giardinaggio con molte attività legate alle tematiche

ambientali. Esso prevede:

- bonifica di una zona del cortile della scuola e sistemazione a orto-giardino; - scelta delle semine e arbusti; - realizzazione di un’aiuola con erbe aromatiche; - produzione limitata di alcune varietà di ortaggi come patate, pomodori, zucchine e fagiolini; - attività di compostaggio; - attività di ricerca in rete (rilevazione di dati meteo, calendari della stagionalità, libri); - interdisciplinarità (collegamenti con Italiano, Inglese, Matematica Scienze, Geografia, Fisi-

ca, Chimica, Informatica); - documentazione fotografica del lavoro svolto e realizzazione di schede in power point (al-

cune riportanti didascalie bilingue, italiano-inglese) pubblicati sul sito della scuola; - organizzazione di una giornate per la mostra finale.

FINALITÀ - Vivere lo spazio esterno alla scuola come punto di partenza per scoprire le caratteristiche del

territorio a livello ambientale e storico; - lavorare concretamente la terra per sviluppare la manualità; - conoscere gli ortaggi principali, le loro caratteristiche, le modalità di semina, coltivazione e

raccolta; - Capire e trasmettere l’importanza dei prodotti dell’orto per l’alimentazione.

Destinatari diretti: l'alunno disabile insieme alla classe di appartenenza.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:

- osservare, descrivere, confrontare, correlare elementi della realtà circostante: per esempio imparando a distinguere piante e animali, terreni e acque, cogliendone somiglianze e diffe-renze e operando classificazioni secondo criteri diversi;

- acquisire familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia,…) e con la periodicità su diverse scale temporali dei fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del sole, fasi della luna, stagioni …. ). - Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali sia di tipo stagionale, sia in seguito all’azione modificatrice dell’uomo. OBIETTIVI SPECIFICI

- Imparare ad usare i sensi come strumento di percezione; - osservare elementi del mondo naturale cogliendone caratteristiche e proprietà; - effettuare semplici esperienze per dimostrare il ciclo vitale delle piante; - trarre conclusioni ed informazioni utili attraverso i risultati delle esperienze fatte; - ricostruire il ciclo delle stagioni analizzando i comportamenti adattivi di alcune piante.

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GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI. Il progetto didattico-sportivo prevede la partecipazione di studenti singoli o a squadre a gare di di-scipline sportive scelte dal CONI. L’obiettivo è quello di sviluppare una nuova cultura sportiva e di contribuire ad aumentare il senso civico degli studenti, migliorare l’aggregazione, l’integrazione e la socializzazione.  

PROGETTO NICHOLAS GREEN Il progetto, in collaborazione con CICAS (Confederazione Imprenditori, Commer-cianti, Artigiani, Turismo Servizi) prevede la progettazione in autocad, la realizza-zione e la manutenzione di un area giardino denominata Nicholas Green, affidata dal Comune di Catanzaro Settore Gestione del Territorio, avente una estensione di circa 780mq. Il progetto è destinato alle classi quarte ed è inserito nell’ Alternanza Scuola Lavoro.

PROGETTI IN ORARIO EXTRA-CURRICULARE

PROGETTO DRONE L’iniziativa si configura come un laboratorio didattico –mobile. Sarà collocato all’interno della scuola ma grazie alla sue caratteristiche potrà essere utlizzato in pieno campo e in diverse situazioni, diventando supporto di attività tecnico–aziendali nonché am-bientali. L’obiettivo del progetto è quello di fornire l’idea di una “agricoltura di precisione”, che mutua tecnologie dal campo militare per rispondere al fabbisogno di acqua, concimi e fertilizzanti evitando sprechi, nel rispetto dell’impatto ambientale. Droni, sensori ottici e Gps sono gli strumenti di lavoro del contadino del futuro per rilevare il grado di umidità del terreno, per controllare la cre-scita e la salute delle piante. Questo laboratorio didattico viene offerto al territorio per aumentare sia la consapevolezza negli studenti di operare nell’agricoltura con al servizio il meglio della tecnologia a disposizione sul mercato per i sistemi informativi geografici, i sistemi GPS, l’acquisizione dei dati in campo, e di sistemi per il telerilevamento (i droni) dotati di sensori speci-fici oltre che di centraline meteo, webcam panoramiche, software gestionali dedicati ai nuovi mezzi operativi, sia agli operatori del settore, alle aziende che potranno avvalersi della scuola per corsi di formazione sull’uso di tali tecnologie e di consulenze.

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3.d. ATTIVITA’ DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEGLI STUDENTI Le attività di recupero sono destinate agli studenti che riportano insufficienze nelle verifiche in itinere dell'insegnante e durante la valutazione del Consiglio di classe che, ferma restando la suddi-visione dell'anno scolastico in quadrimestri (fine gennaio e fine anno scolastico), si riunirà per rile-vare il profitto degli studenti anche a fine novembre e a fine marzo (verifiche intermedie al quadri-mestre). Dette attività verranno:

1) svolte dall'insegnante durante il normale svolgimento delle lezioni, a fine unità didattica o a fine modulo;

2) svolte dall'insegnante durante la pausa didattica prevista per i primi giorni di scuola e alla fi-ne del primo quadrimestre;

3) svolte dagli insegnanti resisi disponibili, in orario pomeridiano; 4) svolte dagli insegnanti resisi disponibili nel periodo estivo;

Gli interventi al punto 3, deliberati da ogni consiglio di classe sulla base dei risultati del primo qua-drimestre e svolte dai docenti interni della Scuola, hanno l'obiettivo di prevenire la dispersione lega-ta ai risultati del primo quadrimestre e, nel contempo, porre l'alunno nelle migliori condizioni per prevenire eventuali risultati negativi nello scrutinio finale. La frequenza non è obbligatoria solo se i genitori dichiarano, per iscritto, di voler provvedere autonomamente al recupero delle carenze. Le attività di approfondimento, destinate agli studenti non interessati al recupero, saranno finalizza-te al consolidamento disciplinare e interdisciplinare di obiettivi già conseguiti.

SPORTELLO HELP Per offrire a tutti gli studenti un ‘ulteriore opportunità e uno strumento mirato ai diversi bisogni e necessità di ciascuno, il nostro Istituto ha deciso di integrare le suddette attività di recupero con uno sportello didattico a cui ogni alunno si potrà rivolgere previa prenotazione. Lo sportello HELP co-stituisce un ottimo strumento di sostegno e di recupero, volto a prevenire l’insuccesso scolastico. Costituisce inoltre un grande impegno di persone e di risorse che la scuola mette a disposizione del-le famiglie per supportare gli studenti. In sostanza, gli studenti possono richiedere la consulenza di un docente dell’Istituto, a loro disposizione in orario extracurricolare, per avere chiarimenti su ar-gomenti ed esercizi in cui non si sentano sufficientemente sicuri. Lo sportello didattico sarà attivo a partire da dicembre e accompagnerà gli studenti fino a maggio inoltrato, generalmente dalle ore 14.30 alle ore 16.30, secondo un calendario mensile stabilito dall’insegnante, resosi disponibile in orario pomeridiano, che verrà diffuso in tempo utile in modo che lo studente possa gestire al me-glio l’attività di recupero da seguire.

CURA DELLE ECCELLENZE Al fine di sviluppare la promozione ed il sostegno attivo delle eccellenze e di rafforzare il valore educativo, scientifico e culturale che scaturisce da processi di confronto e di competizione con altre realtà scolastiche, il nostro Istituto favorisce la partecipazione a competizioni aventi lo scopo di va-lorizzare le potenzialità degli studenti più brillanti che possono misurarsi in contesti più ampi del gruppo classe. La preparazione per la partecipazione a queste competizioni sarà riservata ai ragazzi che si distinguono per impegno, per risultati scolastici conseguiti e per particolari inclinazioni nell’ambito di una o più discipline, si realizzerà attraverso corsi pomeridiani, alle quali si accede per selezione.

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CIC Il Centro Informazione e Consulenza (CIC), in piena sintonia con gli obiettivi generali e le scelte educative dichiarate nel P.O.F., è uno spazio ideale dove si contribuisce fattivamente con proposte ed iniziative alla buona qualità della vita scolastica, con l’apporto di responsabilità e competenze diverse, sia interne che esterne all’Istituto. Il servizio scolastico non può mirare solo a soddisfare il diritto allo studio dell’utenza, ma deve offrire una formazione umana ampia e consapevole, a persone in crescita .Gli ambiti di intervento principali sono:

a) La prevenzione del disagio, dei conflitti, delle dipendenze. b) La rimotivazione, il sostegno allo studio. c) L'intervento sistematico di prevenzione del disagio e dei conflitti nelle prime classi. d) L'educazione alla legalità. e) L'educazione all’ambiente.

4. CONVITTO Annesso all' istituto Tecnico Agrario c’è il Convitto. Posto nell'ambito dello stesso edificio, esso ospita circa 50 alunni convittori provenienti dalle zone più lontane e 20 semiconvittori. Il numero dei semiconvittori potrebbe aumentare. Sono convittori gli alunni che, risiedendo lontano dalla scuola, spesso in province limitrofe, hanno una necessità abitativa vera e propria. Questi, general-mente, si recano a casa il sabato e la domenica ed hanno la possibilità di uscire in permesso pomeri-diano durante la settimana. I ragazzi che abitano relativamente vicino all'Istituto hanno la possibilità di usufruire del semi-convitto, consumare il pranzo alla mensa e trattenersi per lo studio fino alle ore 18,00 dal lunedì al venerdì, raggiungendo poi la propria abitazione.

Nel convitto gli alunni hanno diritto alla massima assistenza didattico-educativa da parte della F.S. appositamente nominata e degli istitutori che, in relazione alle risorse, presentano la loro program-mazione educativa annuale e che si adoperano inoltre, per la realizzazione di progetti, che possono spaziare dalle attività ludico-sportive a quelle didattiche e che riguardano principalmente il nuoto, il calcio a cinque, la musica, il teatro e altri aspetti della creatività anche con l’ausilio delle attrezzatu-re di cui la struttura è dotata.

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5.VALUTAZIONE

La valutazione è un processo che accompagna lo studente per l’intero percorso formativo, con l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli apprendimenti. Sostanzialmente serve ad ac-certare il raggiungimento degli obiettivi in termini di conoscenze, competenze e abilità; verificare la funzionalità della programmazione in vista dell’efficacia formativa della scuola; offrire agli alun-ni un’occasione di crescita nella conoscenza di sé e nell’assunzione sempre più consapevole di re-sponsabilità del proprio processo educativo. Si articola in tre momenti:

1) Valutazione diagnostica: effettuata all’inizio dell’anno scolastico per calibrare le linee pro-gettuali in relazione ai bisogni formativi degli studenti e si attua attraverso i colloqui iniziali e le prove di ingresso.

2) Valutazione formativa: registra il livello di progresso degli studenti e consente di organizza-re strategie di recupero in itinere. Attraverso la valutazione formativa i docenti possono va-lutare l’efficacia della loro azione didattica in relazione alle metodologie, alle strategie edu-cative ed agli strumenti adottati. Il processo valutativo si attua e si documenta attraverso ti-pologie differenziate di verifica, quali test, questionari, interrogazioni frontali, colloqui, con-trollo dei quaderni, esercitazioni in classe, esperienze interattive individuali o di gruppo.

3) Valutazione sommativa: valuta il successo formativo dello studente, del lavoro del docente e dell’efficacia dei metodi e dei mezzi usati. Alla determinazione della valutazione finale con-corrono i seguenti fattori: il livello di partenza e il percorso compiuto, il conseguimento de-gli obiettivi minimi previsti per ogni disciplina, il comportamento, la partecipazione, l’interesse, l’impegno.

L’alunno ha diritto ad avere una valutazione equa e trasparente. I docenti devono attivare tutte le strategie per mettere l’alunno in condizione di essere valutato. I genitori devono essere tenuti informati di eventuali situazioni negative nel rendimento. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica, come disciplinato dall’art. 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti, è espressa con giudizio sintetico, senza attribuzione di voto numerico. Per gli alunni diversamente abili si attua il confronto tra situazione di partenza e situazione di arri-vo, come previsto dalla normativa. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) debitamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti tramite l’utilizzo di stru-menti compensativi e dispensativi, terranno conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alun-ni. Per gli alunni con BES la valutazione è legata al percorso individuale e non fa riferimento a standard qualitativi o quantitativi, tenendo conto di obiettivi minimi personalizzati da raggiungere. Al fine di rendere omogenea la misurazione delle prestazioni corrispondenti ai diversi livelli, si ri-porta la seguente tabella:

27  

CRITERI DI VALUTAZIONE

Conoscenze Competenze Capacità Giudizio/Voto

Conoscenze am-pie, complete e personalizzate

Sa applicare corretta-mente le sue conoscenze; effettua analisi complete e approfondite anche in contesti nuovi.

Sa organizzare in modo autonomo e completo le conoscenze e le procedu-re acquisite nelle varie discipline; ef-fettua valutazioni esatte, approfondi-te ed originali in forma corretta; usa una terminologia accurata con stile personale

Ottimo

eccellente

10-9

Conoscenze com-plete ed approfon-dite

Applica le sue conoscenze in compiti complessi sen-za errori né imprecisioni ed effettua analisi abba-stanza approfondite.

Rielabora correttamente le sue cono-scenze ed effettua autonomamente valutazioni personali e collegamenti tra le varie discipline; espone con chiarezza ed in forma corretta; usa una terminologia appropriata.

Buono

8

Conoscenze in ge-nerale complete ed abbastanza appro-fondite.

Sa applicare le sue cono-scenze ed esegue compiti complessi, anche se con qualche imprecisione.

Sintetizza correttamente le sue cono-scenze e le espone con chiarezza in forma appropriata; ha in alcuni casi autonomia di giudizio.

Discreto

7

Conoscenze essen-ziali non appro-fondite.

Esegue compiti semplici ed in forma essenzial-mente corretta.

Ha elementari capacità di sintesi, tal-volta dimostra autonomia di giudizio; usa in genere una terminologia ap-propriata.

Sufficiente

6

Conoscenze super-ficiali e non com-plete.

Commette alcuni errori in compiti abbastanza semplici.

Solo talvolta, se guidato, riesce a rie-laborare e sintetizzare le sue cono-scenze; usa una terminologia non sempre appropriata.

Mediocre

5

Conoscenze frammentarie e superficiali.

Non è in grado di con-durre un’analisi corretta e commette errori , anche gravi, in compiti sempli-ci.

Non sa sintetizzare le proprie cono-scenze in modo corretto; le rielabora raramente e con fatica; usa una ter-minologia poco appropriata.

Insufficiente

4

Scarse conoscenze Riesce raramente ad ap-plicare le sue conoscenze anche in compiti semplici e commette molti e gravi errori.

Non riesce a sintetizzare le proprie conoscenze né a rielaborarle adegua-tamente; usa una terminologia scor-retta.

Scarso

3

Nessuna o poche e confuse conoscen-ze

Non è in grado di con-durre un’analisi né di applicare conoscenze; commette errori molti gravi.

Non ha capacità di sintesi né di riela-borazione; espone in modo confuso ed incomprensibile.

Molto negativo

2

28  

FREQUENZA DELLE LEZIONI (DPR 122/2009 e C.M. n.20 del 4 marzo 2011)

La frequenza delle lezioni è obbligatoria. Ai fini della validità dell’anno scolastico, compreso quello

relativo all’ultimo anno di corso, per poter procedere alla valutazione finale di ogni studente è ri-

chiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato.

Quanto alle deroghe, il Collegio dei Docenti ha stabilito i seguenti criteri generali che le disciplina-

no, premesso che le stesse sono previste solo per casi eccezionali, certi e documentati e che in ogni

caso devono essere disponibili anche idonei elementi valutativi:

- Gravi motivi di salute;

- Terapie e/o cure programmate;

- Partecipazione ad attività agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.

E’ compito del Consiglio di Classe verificare, nel rispetto dei criteri definiti, se il singolo alunno

abbia superato il limite massimo consentito di assenze e se tali assenze rientrino nelle deroghe pre-

viste.

QUOTA DELLE ASSENZE PER LA VALIDITÀ DELL’ANNO SCOLASTICO

Per l’accesso alla valutazione finale di ogni studente è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Per l’a.s. 2015/2016 il limite massimo di ore di assenza conces-se, nel quadro dell’orario annuale personalizzato, ai fini della validità dell’anno scolastico, è fissato secondo la seguente tabella:

CLASSI monte ore

annuali Ore annue minime

di presenza Ore annue

massime di assenzaOre annue massime di assenza per chi non si avvale dell'insegnamento della religione

II - V 1056 792 264 255

I 1089 817 272 264

Nei casi di alunni portatori di handicap, avviati a percorsi individuali (programmazione differenzia-ta) si farà riferimento a quanto stabilito per ciascuno dal rispettivo Piano educativo personalizzato. Sono computate come ore di assenza secondo il numero delle ore giornaliere effettive:

entrate in ritardo

uscite in anticipo

assenze per malattia fino a 2 giorni consecutivi

assenze per motivi familiari

astensione dalle lezioni (scioperi degli studenti)

non frequenza in caso di non partecipazione a viaggi d’istruzione o a visite guidate

29  

non partecipazione alle attività organizzate in ore curricolari

Non sono computate come ore di assenza:

la partecipazione ad attività organizzate e autorizzate dalla scuola (campionati studenteschi, progetti didattici, attività di orientamento, ecc.)

la partecipazione a stage e percorsi di alternanza scuola lavoro

la partecipazione ad esami di certificazione esterna o a concorsi

la partecipazione alle attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.

Sulla base di quanto disposto nell´art. 14, comma 7 del DPR 122/2009, si considerano assenze con-tinuative che possono consentire di derogare ai limiti sopra riportati:

assenze di più giorni per ricovero ospedaliero o in casa di cura, documentato con certificato di ricovero e di dimissione e successivo periodo di convalescenza convalidato da un medico del SSN;

assenze di più giorni (minimo tre) motivate da patologie che impediscano la frequenza sco-lastica, certificate da un medico del SSN;

assenze ricorrenti per grave malattia documentata con certificato di un medico del SSN atte-stante la gravità della patologia;

gravi motivi di famiglia debitamente documentati Tali deroghe sono concesse a condizione, comunque, che le assenze complessivamente totalizzate non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione de-gli alunni interessati. Il Consiglio di classe determina nel merito con specifica delibera motivata. Il mancato conseguimento, tenuto conto delle deroghe riconosciute, della quota di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato come indicato nella tabella di cui all’art. 2 comporta la non vali-dità dell’anno scolastico e la conseguente esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale. STRUMENTI E MODALITÀ DI VERIFICA La verifica e la valutazione sono atti essenziali del percorso curricolare., con lo scopo di monitorare l’intero processo di apprendimento degli studenti e l’efficacia dell’azione educativo-didattica. Of-frono altresì la possibilità di “rimodulare” la programmazione. La verifica degli apprendimenti avviene attraverso osservazioni sistematiche e verifiche formali. Le osservazioni sistematiche rilevano il comportamento degli alunni nella fase di apprendimento (im-pegno, costanza, interesse ecc.). Le verifiche formali (interrogazioni frontali e collettive, compiti in classe, prove oggettive strutturate e non, grafiche, multimediali, laboratoriali, ecc.) invece, rilevano l’acquisizione di abilità e conoscenze . Le prove di verifica formali, che rendono l’intero processo valutativo trasparente e coerente con gli obiettivi di apprendimento, saranno esplicitate da ogni do-cente nel proprio piano di lavoro ed effettuate con scansione prevalentemente mensile o bimestrale; esse possono cambiare, tuttavia, come numero, frequenza e tipo, a seconda delle ore assegnate ad ogni disciplina e di cosa si vuole valutare.

30  

Si ritiene necessario avere, per ogni quadrimestre, almeno n. 2 verifiche formali per ogni alunno. I compiti o i test scritti devono essere riportati in visione agli alunni entro 15 giorni dall’effettuazione della prova. E’ necessario comunque specificare che:

- Lo svolgimento delle prove di verifica deve essere opportunamente distribuito nel corso del quadrimestre per evitare, il più possibile, un sovraccarico di lavoro per gli allievi.

- Prove comuni possono essere programmate per favorire un uniforme livello di preparazione. - Allo studente che risulti assente durante lo svolgimento di una verifica andrà somministrata

una prova supplementare nella prima occasione utile. Qualora non sostenga la/le verifiche supplementari programmate la valutazione sarà negativa.

- Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

- I docenti usano sistematicamente l’intera scala dei voti da 1 a 10; gli stessi vengono espressi in decimi e il 6 rappresenta la soglia della sufficienza.

Poiché la valutazione viene espressa attraverso giudizi, elementi di lettura saranno: ELEMENTI RELATIVI ALL’APPRENDIMENTO

- Progresso effettuato, qualità e quantità delle conoscenze acquisite - Capacità di esporre quanto si è appreso, in modo corretto - Capacità di applicare le proprie competenze

ELEMENTI RELATIVI AGLI ASPETTI RELAZIONALI

- Disponibilità e impegno dell’allievo - Capacità di lavorare in gruppo - Risposta agli stimoli In particolare saranno valutati: - L’impegno e la partecipazione alle attività scolastiche (comportamento partecipe e costrutti-

vo all’interno della classe, continuità nell’impegno e consapevolezza del proprio dovere); - L’acquisizione e l’elaborazione di competenze, conoscenze e abilità; - L’autonomia nella rielaborazione critica delle conoscenze e delle competenze; - Le abilità linguistiche ed espressive.

Durante la valutazione finale, quadrimestrale e al termine dell'anno scolastico, verrà presentata dal singolo docente, per ogni alunno e per ogni materia, al Consiglio di Classe una proposta di voto accompagnata da un giudizio brevemente motivato secondo i parametri precedentemente stabiliti e di seguito riportati:

l'impegno e la partecipazione alle attività scolastiche

l'acquisizione e l'elaborazione di competenze, conoscenze e abilità

l'autonomia nella rielaborazione critica delle conoscenze e delle competenze.

le abilità linguistiche ed espressive Sarà il Consiglio di Classe ad attribuire collegialmente il voto definitivo in ogni singola disciplina, valutando tutti gli elementi in suo possesso, sia relativi all’apprendimento sia relativi agli aspetti re-lazionali.

31  

CRITERI PER L’AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA Ciascun Consiglio di Classe delibera in modo strettamente individuale, per ciascun alunno, la pro-

mozione, l’ammissione agli Esami di Stato, la non promozione, la sospensione del giudizio e, in se-

de di scrutinio finale, assegna collegialmente il voto di profitto e quello di condotta.

I parametri di riferimento comuni, affinché la valutazione risulti omogenea e coerente saranno:

1. Ammesso alla classe successiva: l’alunno che nello scrutinio finale presenti una valutazione

almeno sufficiente in tutte le discipline. Qualora vi fosse la presenza di una sola insufficienza non

grave, a giudizio del C.d.C si può deliberare l’ammissione alla classe successiva accompagnando la

decisione con indicazioni per uno studio individuale.

2. Non ammesso alla classe successiva l’alunno che nello scrutinio finale presenti una valutazione

con delle carenze gravi tali da non rendere ipotizzabile alcun recupero, né autonomo e né assistito,

e/o tali da far ritenere improbabile la possibilità di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto

delle discipline interessate e/o tali da inficiare la proficua complessiva frequenza nella classe suc-

cessiva. Contestualmente alla delibera di non promozione, il consiglio di classe predisporrà per i-

scritto in un apposito modello un giudizio ove verranno riportate le motivazioni della decisione del

consiglio, che la scuola trasmetterà, dopo le operazioni di scrutinio, alle famiglie.

3. Giudizio sospeso per gli alunni che presentano, in un massimo di 3 discipline insufficienti, delle

carenze colmabili nel periodo estivo con interventi integrativi e/o con lo studio individuale auto-

nomo. Nel deliberare la sospensione del giudizio la scuola, subito dopo le operazioni di scrutinio

finale, comunica alle famiglie, per iscritto, le decisioni assunte dal consiglio di classe, indicando le

specifiche carenze rilevate per ciascuno studente dai docenti delle singole discipline e i voti propo-

sti in sede di scrutinio nella disciplina o nelle discipline nelle quali lo studente non abbia raggiunto

la sufficienza. Contestualmente vengono comunicati gli interventi didattici finalizzati al recupero

dei debiti formativi. Entro il mese di luglio la scuola organizza corsi di recupero di alcune discipline

e prima dell’inizio del nuovo anno scolastico si effettuano le prove di verifica dei risultati consegui-

ti. In sede di integrazione dello scrutinio di giugno , lo studente, per il quale sia stato sospeso il

giudizio finale, viene ammesso alla classe successiva in uno dei seguenti casi:

a) se il risultato di tutte le prove nelle materie insufficienti è almeno sufficiente;

b) se il Consiglio di Classe, sulla base di una valutazione complessiva del livello di apprendi-

mento raggiunto, valuta che le competenze trasversali già acquisite dall’alunno in discipline

affini siano bastevoli a compensare una valutazione non completamente sufficiente nella/e

materia/e oggetto di recupero e che tali competenze possano consentire una proficua frequen-

za della classe successiva.

32  

4. Valutazione nelle classi prime. Tenuto conto dell’ unitarietà didattico- formativa del primo biennio,

nella valutazione delle classi prime si terrà conto in particolare del miglioramento rispetto ai livelli

di partenza e dell’ulteriore sviluppo delle capacità nell’arco di tempo complessivo. In queste classi,

a volte numerose, tenendo conto della difficoltà di passaggio dalla scuola secondaria di 1^ grado, la

non ammissione potrebbe essere preludio di abbandono scolastico e quindi il Consiglio di Classe

dovrà valutare con attenzione e sensibilità le singole situazioni, riconoscendo anche le potenzialità

per una valutazione più complessiva alla fine del biennio

5. Requisiti per l’ammissione agli esami di stato

Sono ammessi agli Esami di Stato gli alunni dell’ultima classe che, nello scrutinio finale, conse-

guono una votazione non inferiore a sei decimi in tutte le materie con l’attribuzione di un unico vo-

to secondo l’ordinamento vigente e un voto di condotta non inferiore a sei decimi (D.P.R.

22/06/2009, n. 122, art.6, comma 1).

Le deliberazioni di non ammissione all’esame sono puntualmente motivate.

L’esito della valutazione è pubblicato all’albo dell’Istituto con la sola indicazione “AMMESSO” o

“NON AMMESSO”.

CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI Il voto di comportamento è da considerarsi un messaggio pedagogico finalizzato a stimolare la cor-

rettezza degli atteggiamenti, la partecipazione al dialogo educativo e a limitare le assenze.

L’attribuzione del voto spetta all’intero Consiglio di Classe riunito per gli scrutini, su proposta del

coordinatore, sentiti i singoli docenti, in base all’osservanza dei doveri stabiliti dal Regolamento di

Istituto, dallo Statuto delle studentesse e degli studenti e dal Patto educativo di corresponsabilità.

Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico sono:

- frequenza e puntualità;

- Interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;

- Rispetto dei doveri scolastici;

- Collaborazione con i compagni e con i docenti

- Rispetto delle persone e dell’ambiente scolastico

In fase di attribuzione del credito scolastico, il 6 in condotta comporta il minimo previsto dalla banda di oscillazione. La valutazione del comportamento inferiore a 6 decimi riportata dallo studente in sede di scrutinio finale comporta la non ammissione automatica dell’alunno alla classe successiva o all’esame con-clusivo del ciclo di studi, indipendentemente dalla valutazione nelle altre discipline.

33  

GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA Voto 10

Rispettoso delle persone e delle regole della scuola

Comportamento collaborativo e sempre corretto e responsabile

Vivo interesse e partecipazione attiva alle proposte didattiche

Consapevolezza del proprio dovere, puntuale svolgimento delle consegne scolastiche

Ruolo positivo e propositivo all’interno della classe e frequenza scolastica assidua Voto 9

Comportamento corretto e responsabile, rispettoso delle persone e delle regole della scuola

Interesse e partecipazione attiva alle proposte didattiche

Consapevolezza del proprio dovere, puntuale svolgimento delle consegne scolastiche

Frequenza scolastica assidua e assenza di sanzioni disciplinari Voto 8

Comportamento corretto e rispettoso delle regole

Normale Interesse e partecipazione alle proposte didattiche

Puntuale svolgimento delle consegne scolastiche

Frequenza scolastica quasi regolare Voto 7

Comportamenti nel complesso accettabili anche se, a volte, sanzionati con più note discipli-nari lievi

Incostante interesse e partecipazione saltuaria al dialogo educativo

Modesto impegno nell’assolvimento dei propri doveri scolastici Irregolarità della frequenza. Giustificazioni non tempestive e/o puntuali, spesso entra con ri-

tardo non giustificato Voto 6

Comportamento scorretto (episodi di mancato rispetto del Regolamento scolastico, anche soggetti a note disciplinari e ad allontanamenti brevi dalla comunità scolastica)

Disturbo al regolare svolgimento delle lezioni

Incostante interesse e partecipazione saltuaria al dialogo educativo

Scarsa partecipazione alle lezioni e disturbo dell’attività didattica

Negligenza nell’assolvimento degli obblighi di studio e nel rispetto delle scadenze.

Frequenza scolastica irregolare. Assenze e ritardi numerosi e ingiustificati. Voto 5

Comportamento scorretto e riprovevole connotato da disvalore sociale, da mancanza di rispet-to della persona e delle regole poste a fondamento della convivenza civile (violazione della dignità degli altri, pericolo per l’incolumità delle persone, atti perseguibili penalmente, danni alle attrezzature e alle strutture scolastiche)

Gravi inosservanze del Regolamento di Istituto con conseguenti allontanamenti dalla comuni-tà scolastica per un periodo superiore a quindici giorni oppure per più periodi che, sommati, superano i 15 giorni e successivamente non abbia dimostrato concreti cambiamenti nel com-portamento tali da dimostrare miglioramenti nel suo percorso di crescita

Disinteresse e occasionale partecipazione alle attività didattiche

Sporadica frequenza alle lezioni

34  

CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI CREDITI SCOLASTICI E FORMATIVI

Il credito scolastico è un punteggio che si attribuisce alla fine di ciascuno degli ultimi tre anni di corso ad ogni allievo promosso ed è assegnato secondo una modalità precisa: la media dei voti con-seguita alla fine dell’anno scolastico e che comprende anche il voto di condotta, consente il suo in-serimento in una banda di oscillazione come da tabella dei criteri e punteggi riportata di seguito

Tabella Credito Scolastico

Credito scolastico (punti)

Media dei voti Classe III Classe IV Classe V

M = 6 3 - 4 3 - 4 4 – 5

6 M 7 4 – 5 4 – 5 5 - 6

7 M 8 5 – 6 5 – 6 6 – 7

8 M 9 6 - 7 6 - 7 7 – 8

9 M 10 7 - 8 7 - 8 8 - 9

M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il Collegio dei Docenti delibera che per l'attribuzione del credito scolastico, oltre alla media (art.11 Regolamento), bisogna tenere in considerazione:

l'assiduità della frequenza;

l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo;

le attività complementari ed integrative realizzate dall’istituzione scolastica;

gli eventuali crediti formativi realizzati al di fuori della scuola. Il Collegio, per l'attribuzione del punteggio massimo della fascia, secondo la media dell'alunno, de-libera che lo stesso deve avere una media maggiore di n , 4 .

Quando non si raggiunge tale media il Consiglio di Classe può attribuire il punteggio massimo della fascia se l’alunno presenta, accanto ad una regolare frequenza delle lezioni e una costante parteci-pazione al dialogo educativo, almeno 1 delle seguenti condizioni:

partecipazione a progetti POR, PON, ecc.,

partecipazione a gare Nazionali,

partecipazione ad attività di alternanza scuola – lavoro.

presentazione di significative ed importanti crediti formativi. Le certificazioni presentate dagli alunni per il riconoscimento del credito formativo devono essere attinenti all’indirizzo della scuola e alle attività inserite nel PTOF, pertanto verranno considerate :

Attività culturali (corsi di lingue in Italia e all’estero, corsi di informatica e informatica ap-plicata, collaborazione continuativa certificata con circoli culturali presenti nel territorio)

35  

Attività professionali attinenti (attività lavorative presso studi professionali, aziende del set-tore, ecc.)

Attività di volontariato, di solidarietà e di cooperazione presso Enti e/o Associazioni. Il punteggio minimo della fascia verrà invece attribuito a coloro che :

saranno dichiarati promossi in sede di integrazione dello scrutinio.

hanno conseguito un voto di condotta inferiore al sette.

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE PRIMO BIENNIO A conclusione del primo biennio, come previsto dalla normativa, sarà rilasciata la certificazione delle competenze acquisite, secondo il modello qui di seguito riportato:

COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI(2) LIVELLI

Asse dei linguaggi

lingua italiana • Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti • Leggere comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo • Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi

lingua straniera • Utilizzare la lingua INGLESE per i principali scopi comunicativi ed operativi

altri linguaggi • Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario • Utilizzare e produrre testi multimediali

Asse matematico

• Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica • Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando varianti e relazioni • Individuare le strategie appropriate per la soluzione dei problemi • Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico

Asse scientifico - tecnologico

• Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità • Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di ener-gia a partire dall’esperienza • Essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e so-ciale in cui vengono applicate

Asse storico - sociale

• Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali • Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimen-to dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente • riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessu-to produttivo del proprio territorio

36  

37  

Le competenze di base relative agli assi culturali sopra richiamati sono state acquisite dallo studente

con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza: (1. imparare ad imparare; 2. progettare; 3.

comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile; 6. risolvere

problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire e interpretare l’informazione).

I livelli delle competenze acquisite saranno definiti dalla media dei voti riportati al termine dello

scrutinio finale.

I livelli relativi all’acquisizione delle competenze di ciascun asse sono:

LIVELLO BASE: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di posse-

dere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali

Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l’espressione “livello base

non raggiunto”, con l’indicazione della relativa motivazione

LIVELLO INTERMEDIO: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situa-

zioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità

acquisite

LIVELLO AVANZATO: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche

non note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Es. proporre e soste-

nere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli

38  

6.FORMAZIONE Formazione in servizio docenti

Il presente Piano di Formazione è stato redatto coerentemente con quanto stabilito all’art. 1 comma

124 della Legge 107/2015, nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, il quale

indica la formazione in servizio dei docenti di ruolo obbligatoria, permanente e strutturale.

Le attività formative progettate da questa Istituzione scolastica, tenendo conto dell’analisi dei biso-

gni degli insegnanti, della lettura ed interpretazione delle esigenze dell’istituto evidenziate

dall’autovalutazione (RAV) e dal Piano di Miglioramento (PdM), nonché del giudizio del Nucleo di

Valutazione Esterna (NVE), fanno riferimento al Piano Triennale dell’Offerta Formativa, alle Prio-

rità Nazionali individuate dalla nota MIUR 07.01.2016, prot. n. 35 (Indicazioni e orientamenti per

la definizione del Piano Triennale per la Formazione del Personale) ed al Piano Triennale Nazionale

per la Formazione del 3 ottobre u.s..Quest’ultimo individua nove macro-aree per la formazione, le

quali rappresentano l’intelaiatura entro la quale le scuole o le reti di scuole, coinvolgendo i propri

docenti, potranno individuare percorsi formativi specifici e adatti alle esigenze degli insegnanti e

degli studenti:

1. Autonomia organizzativa e didattica

2. Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base

3. Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento

4. Competenze di lingua straniera

5. Inclusione e disabilità

6. Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile globale

7. Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale

8. Scuola e Lavoro

9. Valutazione e miglioramento

Tali aree e/o priorità sono state incardinate in un sistema che si basa sul raggiungimento di tre com-

petenze essenziali per il buon funzionamento della scuola:

COMPETENZE AREE DELLA FORMAZIONE

Competenza di Sistema

Autonomia didattica e organizzativa

Valutazione e miglioramento

Didattica per competenze e innovazione metodologica

Competenze per il 21° secolo Lingue straniere Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento Scuola e lavoro

Competenze per una Scuola Inclusiva

Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale

Inclusione e disabilità

Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

39  

FINALITA’ E OBIETTIVI

Le attività di formazione proposte si prefiggono le seguenti finalità:

garantire l’attività di formazione in quanto diritto del personale docente e ATA;  

sostenere l’ampliamento e la diffusione dell’innovazione didattico-metodologica;

migliorare la scuola, garantendo un servizio di qualità;

migliorare la qualità degli insegnanti;

favorire il sistema formativo integrato sul territorio mediante la costituzione di reti, partenariati,

accordi di programma, protocolli d’intesa;

favorire l'auto-aggiornamento;

garantire la crescita professionale di tutto il personale;

attuare le direttive MIUR in merito ad aggiornamento e formazione;

promuovere azioni funzionali allo sviluppo della cultura della sicurezza;

porre in essere iniziative di formazione ed aggiornamento in linea con gli obiettivi prefissi nel

Rapporto di Auto-Valutazione d’Istituto, e tenuto conto delle priorità (con conseguenti obiettivi

di processo) individuate nel RAV.

Gli obiettivi prefissati sono i seguenti:

consentire al personale scolastico di ogni area e disciplina di potersi appropriare di strumenti e

competenze ritenuti indispensabili e “trasversali” per affrontare l’attività professionale e

l’evoluzione normativa che regolano il funzionamento della Scuola, con riferimento agli speci-

fici saperi disciplinari ed a differenziate strategie educative in relazione alla costruzione di per-

corsi didattici per competenza ai fini anche della certificazione al termine dell’obbligo di istru-

zione;

consentire al personale docente di approfondire, sperimentare ed implementare informazioni e

competenze a supporto della didattica (utilizzo delle nuove tecnologie informatiche, utilizzo di

innovative strategie didattiche, …) con lo scopo di migliorare i risultati scolastici e nelle prove

nazionali (come previsto nel piano di miglioramento).

40  

PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE

Area della Formazione specifica per discipline

percorsi di formazione ed aggiornamento in ambito di-sciplinare (programmazione e didattica per competenze, approcci didattici innovativi, metodologie laboratoriali, attuazione Alternanza Scuola/Lavoro, conseguimento competenze necessarie per l’attuazione del CLIL, etc.).

Area della Formazione

digitale (azioni coerenti

con il Piano Nazionale

Scuola Digitale - acquisi-

zione di competenze digi-

tali spendibili nella didat-

tica)

didattica e nuove tecnologie;

utilizzo del Registro Elettronico;

utilizzo della LIM;

utilizzo della piattaforma Moodle e delle piattaforme per le classi virtuali;

utilizzo dei dispositivi mobili e metodologia del BYOD;

formazione sulle G.A.F.E.;

formazione sul metodo della Flipped Classroom;

le competenze digitali del personale docente (Piano na-zionale scuola digitale - PNSD);

l’innovazione digitale nell’amministrazione (Piano na-zionale scuola digitale - PNSD

Area della Formazione

sulla cultura della valuta-

zione

approfondimenti su valutazione d’Istituto, piani di mi-glioramento, piano triennale offerta formativa;

formazione per l’innovazione didattico-metodologica (progetto PDM)

Area delle Competenze

linguistiche

formazione per l'acquisizione di una lingua straniera appartenente alla comunità europea

formazione per l'acquisizione di certificazioni A2-B1-B2-C1-CLIL

Area della Formazione

connessa a specifiche te-

matiche contemplate

nell’offerta formativa

percorsi di formazione e aggiornamento nell’ambito dell’educazione alla legalità;

prevenzione, negli alunni, di comportamenti a rischio (abuso di alcol o sostanze psicotrope, disordini alimen-tari, etc.);

formazione specifica per i docenti neo-immessi in ruolo (ivi comprese attività di accompagnamento e tutoraggio nella didattica e negli aspetti organizzativi e di compi-lazione di documenti, di iscrizione e tutoraggio su piat-taforme di formazione, etc.);

tutte le iniziative di FORMAZIONE promosse dal MIUR, dall'USR e tutte le iniziative riconosciute ed au-torizzate dal MIUR.

PERSONALE

DOCENTE

Area della Formazione su metodologie e strategie per rispondere ai BES

moduli formativi relativi a BES, DSA, DA e sugli ausili

tecnologici applicati alla disabilità

PERSONALE

ATA

Primo soccorso D.Lgs. 81/08;

Addetto antincendio D.Lgs. 81/08;

41  

PERSONALE

ATA

Formazione di base e specifica sulla sicurezza di cui all’Accordo Stato-Regioni D.Lgs. 81/08;

Disostruzione delle vie aeree;

Assistenza alla persona;

Segreteria digitale e dematerializzazione;

Procedimenti amministrativi;

Training su prodotti informatici in uso negli Uffici. PROGETTO (IN RETE) “CHE SARA’ DELLA MIA VITA? UNA NUOVA

SCUOLA NORMALMENTE SPECIALE PER LA VITA ADULTA DEL

DIVERSAMENTE ABILE”

Il progetto ha lo scopo di soddisfare il comune interesse alla progettazione di per-

corsi didattici finalizzati alla formazione del proprio personale per lo sviluppo delle

competenze professionali e il miglioramento della qualità dei servizi erogati

Relativamente all’anno scolastico 2016/2017 il Collegio dei Docenti, riunitosi in data 25.10.2016,

ha deliberato le seguenti 3 aree prioritarie relative alla formazione del personale:

o Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base

o Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento

o Competenze di lingua straniera

Eventuale 4° area:

o Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile globale

INIZIATIVE COMPRESE NEL PIANO

Oltre ai corsi di formazione indicati saranno attivate ulteriori iniziative su specifiche tematiche in

base alle esigenze dei docenti e si parteciperà alle proposte offerte dalle scuole del territorio o orga-

nizzate dall’USP e dal MIUR o enti esterni. In relazione a possibili nuove esigenze si provvederà

annualmente ad apportare eventuali modifiche all’attuale offerta.

Tutte le iniziative e proposte che perverranno dal MIUR, e le iniziative provenienti da altre istitu-

zioni (Università, scuole e reti di scuole, Enti locali, Enti, Federazioni Sportive, Associazioni, etc.),

idonee ad un arricchimento professionale, saranno oggetto di valutazione e diffusione tra il persona-

le della scuola.

42  

Sarà possibile inoltre per i docenti proporre propri percorsi di formazione individuali, svolti presso

enti accreditati alla formazione dei docenti dal MIUR, in coerenza con la mission dell'Istituto, e

previa autorizzazione. La Dirigente d’Istituto potrà curare, altresì, incontri di sviluppo professiona-

le in tema di innovazioni emergenti.

Il piano di formazione dell’Istituto prevede (previa autorizzazione) la libera adesione dei docenti,

del personale amministrativo, dei collaboratori scolastici a corsi ed iniziative di formazione orga-

nizzati da altre istituzioni scolastiche, enti ed associazioni accreditati.

Fra i docenti che chiedono di partecipare ad un corso di formazione, ha diritto di precedenza chi non

ha mai partecipato a formazioni specifiche o chi ha partecipato ad un numero inferiore di iniziative.

L’attività di formazione è rivolta anche al personale amministrativo ed ai collaboratori scolastici al

fine di migliorare il servizio.

La realizzazione di qualsiasi iniziativa di formazione docenti e personale ATA è comunque subor-

dinata alla disponibilità di risorse finanziarie dell’Istituzione scolastica.

Con riferimento a quanto previsto dall'art. 1 commi 121 e 122 della legge 107/2015, i docenti a

tempo indeterminato potranno utilizzare l'importo di 500 euro annuali messo a disposizione dalla

Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del personale docente, nel rispetto di quanto

previsto dalla norma citata.

Al fine di rendere effettivo il diritto alla formazione (come previsto dall’art. 62 del CCNL integrati-

vo) si ricorda che i docenti possono fruire di cinque giorni nel corso dell’anno scolastico, per la par-

tecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio. La partecipazione a corsi di ag-

giornamento e di formazione viene autorizzata dal dirigente scolastico. Copia dell’attestato di parte-

cipazione viene consegnata al termine del corso da parte del corsista alla segreteria dell’istituto.

Il Piano Triennale di Formazione del Personale Docente, inteso come orizzonte progettuale di am-

pio respiro, sarà «scandito anno per anno in azioni concretamente perseguibili e rendicontabili» (no-

ta MIUR prot. 35 del 07-01-2015).

Il presente Piano può essere successivamente integrato con altre iniziative di formazione di volta in

volta proposte a livello nazionale, regionale e provinciale, cui l’Istituto aderisce.

LA FORMAZIONE ORGANIZZATA IN “UNITA’ FORMATIVE”

Le attività di formazione saranno articolate in Unità Formative, coerenti con il Piano Nazionale. La

misura minima di formazione che ciascun docente dovrà certificare a fine anno è pari ad almeno

una Unità Formativa.

43  

Le modalità con le quali verrà attuata la formazione mediante le Unità Formative prevede:

formazione in presenza e a distanza;

sperimentazione didattica documentata e ricerca/azione;

lavoro in rete;

approfondimento personale e collegiale;

documentazione e forme di restituzione/rendicontazione, con ricaduta nella scuola;

progettazione.

Le modalità organizzative dei corsi saranno definite alla stesura dei progetti e si struttureranno con

l’obiettivo del conseguimento delle certificazioni previste o di competenze didattiche di immediato

riscontro e spendibilità.

Per ciascuna attività formativa:

il direttore del corso provvede alla documentazione delle modalità di realizzazione e parteci-

pazione;

è previsto un sistema di raccolta documentale dell’esperienza di formazione/aggiornamento

al fine di capitalizzare buone pratiche nella comunità scolastica

i docenti partecipanti ad attività esterne all’Istituto sono chiamati a riferire in merito

all’esperienza vissuta ed a mettere a disposizione dei colleghi eventuale materiale prodotto o

distribuito durante il corso;

l’efficacia delle esperienze di formazione/aggiornamento viene verificata mediante la som-

ministrazione di specifici questionari di valutazione/test (per alcune iniziative di formazione

la verifica di efficacia è costituita dalla realizzazione di materiali inerenti allo specifico o al-

la dimostrazione del possesso di competenze documentate sul campo).

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DELLA FORMAZIONE E DELLA RICADUTA

NELL’ATTIVITA’ CURRICULARE

Per ciascuna attività formativa:

si provvederà alla documentazione delle modalità di realizzazione e partecipazione;

i docenti partecipanti inseriranno nel portfolio digitale eventuali documentazioni e materiali

prodotti e riferiranno in merito a innovazioni metodologiche introdotte nella didattica in classe

in conseguenza del processo formativo realizzato;

44  

i docenti partecipanti ad attività esterne all’Istituto metteranno a disposizione dei colleghi il ma-

teriale prodotto o distribuito durante il corso;

si renderà possibile la verifica di efficacia della formazione mediante la somministrazione di

specifici questionari di valutazione ai docenti, agli studenti e ai tutor formatori.

Il DS accerta l’avvenuta formazione mediante “Attestato di partecipazione” o “Diploma di compe-

tenze acquisite” rilasciato dall’ente formatore.

Le competenze pregresse e le nuove attività di formazione concorreranno alla formazione di un Por-

tfolio personale del docente, inteso come «sistema di autovalutazione della propria formazione»

(nota MIUR prot. 35 del 07-01-2015).

Il portfolio professionale del docente include il Bilancio delle competenze, già sperimentato per la

formazione dei docenti neoassunti negli ultimi due anni.

Il MIUR ha previsto la predisposizione di una piattaforma on-line nella quale ciascun docente potrà

documentare e riorganizzare la propria “storia formativa e professionale”.

Il portfolio consentirà al docenti di costruire il proprio percorso formativo.

COME È DOCUMENTATA LA FORMAZIONE: L’ECOSISTEMA DIGITALE

GLI STRUMENTI

La Piattaforma Elettronica (MIUR –INDIRE)

- garantisce l’incontro tra domanda e offerta di formazione - contiene un catalogo delle iniziative di formazione tra le quali il docente potrà scegliere mediante iscrizione - contiene gli indicatori di qualità che consentono il monitoraggio sulla formazione (questionari)

Portfolio docente

- documenta tutte le iniziative a cui partecipa il docente - porta alla definizione del curriculum professionale di ogni docente.

Pertanto diventa essenziale disporre di :

- indicatori che consentano di monitorare la qualità e l’efficacia delle iniziative di

formazione.

- strumenti che permettano di rafforzare e diffondere l’efficacia.

MONITORAGGIO RELATIVO A: STRUMENTI PER RAFFORZARE E DIFFONDERE LA QUALITÀ

Qualità del coinvolgimento Finanziamento dedicato alla promozione di progetti innovativi (MIUR con SNV)

45  

Qualità metodologica Biblioteca delle migliori attività formative (curata da INDIRE)

Qualità dell’impatto Banca dati dei migliori formatori (MIUR con INDIRE)

Qualità della trasferibilità e diffu-

sione

Fondo dedicato per la collaborazione internazionale dei docenti (MIUR)

Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale Il Piano prevede tre grandi linee di attività: ‐ miglioramento dotazioni hardware ‐ attività didattiche ‐ formazione insegnanti Ciascuna di queste mette in campo finanziamenti importanti, quasi tutti tramite bando di progetti che la scuola dovrà presentare. La scuola ha individuato la figura di “animatore digitale” nel prof. Tinello Claudio, incaricato di promuovere e coordinare le diverse azioni. In base a quanto previsto dal PNSD, l’animatore digitale presenta il seguente piano di intervento: Prima annualità: FORMAZIONE INTERNA Pubblicizzazione e socializzazione delle finalità del PNSD con tutti i docenti. Segnalazione di eventi e opportunità formative in ambito digitale. Formazione base per l’uso degli strumenti tecnologici e sw didattici già presenti a scuola con con-seguimento di attestazione certificata da ente internazionale (ECDL AICA). Utilizzo del registro elettronico. Coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo di testi digitali. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali. Formazione informatica certificata per gli alunni per l’accrescimento della cultura digitale tramite corsi di formazione ed esami (Nuova ECDL). Creazione di soluzioni innovative Attività didattica e progettuale con sperimentazione di nuove metodologie. Selezione e presentazione di contenuti digitali di qualità, condivisione di contenuti didattici siti de-dicati e Software per la didattica. Seconda e terza annualità FORMAZIONE INTERNA Formazione avanzata per l’uso degli strumenti tecnologici in dotazione alla scuola. Formazione avanzata sulle metodologie e sull'uso degli ambienti per la Didattica digitale integrata. Formazione per gli studenti e le famiglie sulla cittadinanza digitale. Sperimentazione e diffusione di metodologie e processi di didattica attiva e collaborativa.

46  

Coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo di testi digitali e all’adozione di metodologie didattiche innovative. Innovare la didattica con le ICT. Passare da didattica unicamente “trasmissiva” a didat-tica attiva, promuovendo ambienti digitali flessibili. Utilizzo del registro elettronico. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali. Formazione informatica certificata per gli alunni per l’accrescimento della cultura digitale tramite corsi di formazione ed esami (Nuova ECDL). Creazione di soluzioni innovative Aule aumentate di tecnologia: assicurare ad un maggior numero di aule tradizionali le dotazioni per la fruizione individuale e collettiva del web e di contenuti, per un’integrazione quotidiana del digi-tale nella didattica, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento anche in collegamento wireless.

7.ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

Gli incarichi si rinnovano all’inizio di ogni anno scolastico da parte degli Organi Collegiali e della Dirigenza. Gli OO.CC. sono rappresentativi delle varie componenti della scuola (personale docente e ATA, genitori e alunni) e regolano i diversi momenti della vita scolastica: il Consiglio di classe, presieduto dal Dirigente Scolastico e composto dai docenti e dai rap-presentanti eletti dei genitori e degli alunni, ha funzioni sia consultive che propositive per l’attività didattica e formativa di ogni singola classe; il Collegio dei Docenti, presieduto dal Dirigente Scolastico e composto da tutti i docenti della scuola, stabilisce i criteri generali della programmazione educativa e didattica annuale, definisce le attività educative integrative, complementari ed extracurriculari ed assume le relative delibere. il Consiglio d’Istituto, presieduto da un genitore e composto dai rappresentanti eletti di tutte le componenti della scuola e dal Dirigente Scolastico, ha competenze sia didattiche che ammi-nistrative generali.

Staff di direzione Dirigente Scolastico Collaboratori del DS

Figure strumentali Area 1: gestione del piano dell'offerta formativa Area 2: sostegno al lavoro dei docenti Area 3: sostegno al lavoro degli studenti Area 4: realizzazione dei processi formativi con enti

Responsabili laboratori Informatica Fisica Scienze naturali, patologia, entomologia Topografia e costruzioni, disegno Chimica Micropropagazione Agronomia Zootecnia Cantina Biblioteca

Commissioni Comitato di valutazione

Coordinatori dipartimenti disciplinari Dipartimento storico-culturale (biennio) Dipartimento linguistico (biennio) Dipartimento matematico-informatico (biennio) Dipartimento scientifico-tecnologico(biennio) Dipartimento asse dei linguaggi (triennio) Dipartimento matematico-scientifico (triennio)

Coordinatori di classe 1 docente responsabile per ogni classe

47  

Staff personale ATA Direttore Servizi Generali Amministrativi Assistenti amministrativi Assistenti tecnici Collaboratori scolastici Addetti azienda agraria Guardarobieri Cuochi Infermiere

Incarichi speciali Responsabile sicurezza Responsabile HACCP convitto

FUNZIONI E COMPITI DEGLI ORGANI COLLEGIALI

FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Le funzioni strumentali assegnate all’inizio dell’anno ai docenti che hanno dichiarato la loro disponibi-lità sono le seguenti:

Area 1: gestione del piano dell'offerta formativa

Coordinamento generale delle attività di progettazione curricolare ed extracurricolare

Organizzazione di gestione di eventi scolastici ( conferenze, dibattiti, ecc…).

Predisposizione e divulgazione della versione ridotta del PTOF per le famiglie e per il territo-rio.

Cura delle fasi di monitoraggio/verifica e valutazione inerenti tutte le attività della progettazio-ne.

Revisione periodica degli allegati al PTOF.

Area 2: sostegno alle attività dei docenti

1^ Funzione ) Promozione e utilizzo nuove tecnologie. a‐ Registro elettronico. ‐ Attività di biblioteca. ‐ Libri di testo. ‐ Cura della documentazione educativo didattica ( Programmazioni, Sperimenta-

zioni, Interventi di classi aperte ecc ….).

Produzione materiali didattici. ‐

‐ Gestione e implementazione del Sito.

2^ Funzione ) Coordinamento e gestione delle uscite didattiche sul territorio e delle visite b Guidate.

P‐ Stesura convenzioni e progetti in piattaforma.

48  

‐‐ Pubblicazione, bandi, eventi, progetti all’interno dell’istituto con lo scopo di

coinvolgere l’intera comunità scolastica.

ubblicazione, stampa, mass-media, risultati eventi ( previo consenso D.S.).

49  

Area 3 : sostegno alle attività degli studenti

1^ Funzione ) Coordinamento attività di Orientamento in entrata e in uscita ( Sede Centrale - a Sede Falerna – Sede Carceraria ).

‐ Gestione e coordinamento delle iscrizioni e degli Organici delle classi prime e supporto della D.S.

2^ Funzione b) Coordinamento e gestione di Corsi di Recupero – Sportello Help – Attività del Potenziamento ( Sede Centrale e Falerna ). Coordinamento attività pomeridiane di ampliamento offerta formativa per gli - alunni convittori.

‐ Cura dei rapporti disciplinari, didattici ed educativi dei convittori con i coordinatori delle classi interessate.

‐ Creazione e gestione di un eventuale Sportello d’ascolto per il Convitto. ‐ Raccordo tra gli educatori e la D.S.

3^ Funzione ) Orientamento in entrata e in uscita alunni diversamente abili e gestione del c progetto in Rete per gli alunni delle classi V.

Gestione dei Progetti curricolari destinati all’inclusione dei soggetti diversamente abili.

‐ Coordinamento delle Figure Specifiche Professionali. ‐ Attuazione e coordinamento attività Piano Inclusione.

Area 4 : realizzazione di progetti formativi con enti

1^ Funzione a) Coordinamento dei rapporti con enti esterni di comunicazione, accordi, progetti con Regioni , Enti Locali ( Por, Pon, Enti preposti, ecc.. ).

50  

COORDINAMENTO DEI CONSIGLI DI CLASSE

I docenti coordinatori dei Consigli di classe sono designati all'inizio di ogni anno scolastico dal di-rigente scolastico. Le attività principali sono:

il coordinamento dei docenti per la stesura, il monitoraggio e la verifica della pro-grammazione didattica ed educativa del consiglio;

il rapporto con i genitori degli alunni della classe per quanto concerne l’andamento didattico e disciplinare;

il monitoraggio delle assenze e della loro giustificazione, dei ritardi e degli ingressi postici-pati;

il controllo dei registri di classe;

la funzione di segretario verbalizzante nei consigli di classe;

il coordinamento della stesura del documento finale del consiglio di classe per le classi quinte (documento del 15 maggio);

il coordinamento delle attività extracurriculari (visite guidate, gite di istruzione e quanto al-tro previsto nella programmazione)

COORDINAMENTO DEI DIPARTIMENTI DICIPLINARI

I docenti coordinatori dei Dipartimenti disciplinari sono designati all'inizio di ogni anno scolastico dal dirigente scolastico. Le attività sono le seguenti:

coordinamento dei Dipartimenti disciplinari;

predisposizione della programmazione annuale dei relativi Dipartimenti disciplinari; coordinamento della programmazione e dello svolgimento delle attività curricolari e com-

plementari.

COMITATO DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI

La partecipazione della comunità intera alla vita della scuola si esprime anche attraverso la compo-sizione di questo organo, che ha durata triennale e di cui faranno parte oltre al Dirigente Scolastico, che lo presiede, due docenti individuati dal Collegio e uno dal Consiglio di Istituto, un genitore e un alunno e un membro esterno designato dall’ Ufficio Scolastico Regionale.

Il comitato dovrà valutare le competenze del docente, come colui che contribuisce in modo elevato al successo formativo e scolastico degli studenti, sia individualmente che attraverso il contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica.

COLLEGIO DEI DOCENTI

I compiti del Collegio dei Docenti sono quelli esplicitati dall’art.7 del “Testo Unico delle di-sposizioni legislative in materia di istruzione”, successive modifiche ed integrazioni.

51  

Il Collegio dei Docenti si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico. Di norma è convocato dal Dirigente Scolastico ed eccezionalmente può essere richiesto quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta.

Presa visione della convocazione scritta, il docente impossibilitato a parteciparvi dovrà comunicar-lo al dirigente scolastico.

Il collegio dei docenti è composto dal personale insegnante di ruolo e non di ruolo in servizio nell'istituto . Il Collegio dei docenti stabilisce i criteri generali della programmazione educativa e didattica annuale, definisce le attività educative integrative, complementari ed extracurriculari ed assume le relative delibere. Elabora e delibera annualmente il Piano dell'Offerta formativa generale e le eventuali variazioni, con le varie schede progettuali per quanto è previsto di realizzare in quel-l'anno scolastico in particolare.

Il Collegio dei docenti può articolarsi in dipartimenti e commissioni, individuandone i coordinatori sulla base delle competenze richieste. Esso si riunisce, più volte, di norma nei primi giorni di set-tembre per la programmazione didattico - educativa e sui problemi relativi al funzionamento della scuola, nel mese di ottobre per i problemi organizzativi della scuola, verso la metà del mese di maggio per l'adozione dei libri di testo, e ogni qualvolta che si rende necessario.

DIPARTIMENTI

Le Istituzioni Scolastiche di tutti gli ordinamenti possono costituire, nell’esercizio della loro auto-nomia didattica, organizzativa e di ricerca, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, di-partimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa.

L’istituzione dei dipartimenti assume, pertanto, valenza strategica per valorizzare la dimensione collegiale e co-operativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di insegnamento/apprendimento.

Nel l primo biennio i dipartimenti possono svolgere una funzione strategica per:

il consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle competenze di base per la lin-gua italiana, la lingua straniera e la matematica;

il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali previsti dall’obbligo di istruzione e tra l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo.

I Dipartimenti, quale possibile articolazione interna del collegio dei docenti, possono:

presidiare la continuità verticale e la coerenza interna del curricolo,

vigilare sui processi di apprendimento per lo sviluppo dei saperi e delle competenze; I dipartimenti hanno un ruolo fondamentale:

nella costruzione del curricolo verticale

nella redazione dei piani PON

nella redazione del PTOF

52  

Le disposizioni ministeriali, nel nuovo ordinamento scolastico, prevedono quattro assi culturali (dei linguaggi, logico-matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale) per cui i dipartimenti dovrebbero essere altrettanti.

I dipartimenti istituiti nell’IIS sono quattro:

1. dipartimento area linguistica

2. dipartimento logico-matematico-informatico e scientifico

3. dipartimento tecnico-professionale

4. dipartimento area sostegno

Ogni dipartimento è un'équipe composta da tutti gli insegnanti della stessa disciplina e delle disci-pline affini. L'équipe designa il coordinatore del dipartimento, il quale viene nominato dal Dirigente Scolastico. Il docente coordinatore ha il compito di preparare le riunioni, in collaborazione con l'Uf-ficio di Presidenza, e di coordinare la discussione. Di ogni riunione deve essere redatto un verbale su apposito registro. I dipartimenti si riuniscono durante i primi giorni di scuola per la programma-zione didattico educativa, durante i mesi di marzo - aprile per le proposte di adozione dei libri di te-sto e ogni qualvolta si rende necessario in relazione ai compiti.

CONSIGLI DI CLASSE

I Consigli di classe elaborano ed approvano la programmazione didattica con cui si delinea il per-corso formativo di ogni classe e dei singoli alunni all'interno della stessa classe. In particolare i consigli di classe provvedono:

1. ad una esplicita individuazione della situazione di partenza.

2. alla individuazione degli obiettivi comuni e trasversali, sui quali progettare eventuali interventi di carattere interdisciplinare.

3. alla definizione delle attività di recupero, integrative e complementari.

Il Consiglio di classe è presieduto dal Dirigente e il coordinatore di classe ha il compito di verbaliz-zare le sedute.

In assenza del Dirigente, assume la presidenza del consiglio il docente più anziano. Il coordinatore di classe ha anche i seguenti compiti:

- segnalare al Dirigente le situazioni di anomalia nei comportamenti, di profitto e di assenza e, in caso di necessità, tenere i rapporti con le famiglie;

- tenere i rapporti con gli alunni e stimolarne la partecipazione democratica alla vita scolastica;

- essere il punto di riferimento degli alunni, dei genitori e dei colleghi della classe per richieste, proposte e problemi da sottoporre al Dirigente e/o agli organi collegiali;

- consigliare il Preside in caso di provvedimenti disciplinari;

I consigli di classe si riuniscono durante il mese di ottobre per la programmazione didattico educa-tiva, a fine novembre la valutazione intermedia al quadrimestre, a fine marzo per la valutazione in-termedia al secondo quadrimestre e ogni qualvolta si rende necessario.

ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO

COLLABORATORI DELLA DIRIGENTE SCOLASTICA

 

COLLABORATORE VICARIO 

Prof.ssa Maria Teresa Arcieri 

 

COLLABORATORE  

Prof. Antonio Celi 

I collaboratori della D.S. sostituiscono la stessa in caso di assenza breve o di impedimento. Hanno il compi‐

to di curare la disciplina degli alunni ed intervenire in caso di necessità. Inoltre curano il controllo delle as‐

senze degli alunni ed autorizzano l’ingresso e uscita fuori orario degli stessi. Sono responsabili delle sosti‐

tuzioni dei docenti, hanno il compito di coordinare gli esami di idoneità ed integrativi compresa la defini‐

zione di calendari e la composizione delle commissioni e sono sovrintendenti dell’organizzazione interna. 

Collaborano con la D.S.  per l’organizzazione didattica della scuola. 

53  

Ai sensi del comma 83 della Legge 107/2015

ORGANIGRAMMA DELL’ISTITUTO “ITA VITTORIO EMANUELE II” A.S. 2016-2017

D.S. Teresa Rizzo

COLLABORATORI

Dimensione organizzativa relativa ai 

processi educativi, didattici,  gestiona‐

li,  organizzativi e ambienti di appren‐

dimento

Dimensione organizzativa relativa 

al successo (esiti) formativo degli 

studenti. 

Prof.ssa Maria Teresa Arcieri Prof.  Francesco Parentela 

Sviluppo e valorizzazione ri‐

sorse umane. 

Prof.ssa  Manuela Crapis 

Continuità e orientamento. 

Prof.ssa Patrizia Massara 

Inclusione e differenziazione. 

Prof.ssa Anna Laganà 

Area delle competenze chiave 

di cittadinanza. 

Prof.ssa Annamaria Caruso

Prof.ssa Maria Teresa Arcieri  Prof. Antonio Celi 

D.S.

Dott.ssa Teresa Rizzo 

Area dei risultati scolastici, delle 

prove standardizzate e dei risultati 

a distanza. 

Prof.ssa  Giuseppina Scavuzzo 

54  

Animatore digitale Prof. Tinello Claudio 

DIMENSIONE ORGANIZZATIVA RELATIVA AI PROCESSI EDUCATIVI E DIDATTICI

Prof.ssa Maria Teresa Arcieri 

Dimensione organizzativa relativa ai 

processi educativi, didattici,  gestiona‐

li,  organizzativi e ambienti di appren‐

dimento

Prof.ssa Maria Teresa Arcieri 

Continuità e orientamento. 

Prof.ssa Patrizia Massara 

Sviluppo e valorizzazione  

risorse umane. 

Prof.ssa  Manuela Crapis 

Inclusione e differenziazione. 

Prof.ssa Anna Laganà 

 

La coordinatrice della dimensione organizzativa, oltre a coordinare gli interventi di ognuno degli incaricati relativamente alla propria area, sarà re-sponsabile dei processi maggiormente collegati ai risultati e ai livelli degli apprendimenti degli studenti e alla loro riuscita scolastica, con particolare attenzione per i processi connessi all’insegnamento e apprendimento; collaborerà con la D.S. e con il coordinatore dell’altra dimensione organizza-tiva. Inoltre coordina i responsabili della funzione strumentale.

55  

Il coordinatore della Dimensione organizzativa relativa al successo formativo degli studenti. oltre a coordinare gli interventi di ognuno degli incari-cati relativamente alla propria area, sarà responsabile del raggiungimento degli obiettivi previsti per ogni area e collaborerà con la D.S. e con i coor-dinatori delle altre dimensioni organizzative. Inoltre coordina i responsabili della funzione strumentale.

Area dei risultati scolastici, delle 

prove standardizzate e  

dei risultati a distanza. 

Prof.ssa  Giuseppina Scavuzzo 

DIMENSIONE ORGANIZZATIVA RELATIVA AL SUCCESSO FORMATIVO DEGLI STUDENTI

Prof.  Francesco Parentela 

Dimensione organizzativa relativa 

al successo (esiti) formativo degli 

studenti. 

56  

Area delle competenze chiave 

di cittadinanza. 

Prof.ssa Annamaria Caruso

57  

ORARIO DELLE LEZIONI

La formulazione dell'orario delle lezioni, ove possibile, è basato sui seguenti criteri:

a) collocazione nell'orario delle discipline che richiedono ore abbinate

b) collocazione delle ore di esercitazione nelle ultime ore della giornata

c) collocazione, senza sovrapposizioni, delle ore di laboratorio, di palestra, ecc

inserimento in orario delle ore restanti tenendo conto di:

una distribuzione equilibrata delle singole materie nell'arco della settimana e nell'arco della giornata;

un possibile compattamento dell'orario degli insegnanti inserimento delle ore a disposizione in relazione alle esigenze di servizio, privilegiando comunque la copertura delle prime ore.

La durata dell’unità oraria è di 60. Le lezioni si terranno da lunedì a venerdì, sabato escluso, dalle 8.00 alle 14.00 con un rientro pomeridiano il martedì dalle 14.30 alle 1630. Solamente per le prime classi ci sarà un secondo rientro pomeridiano di un ora.

ora di lezione dalle ore alle ore Durata in minuti giorni I 8.00 9.00 60' Da lunedi a venerdi II 9.00 10.00 60' Da lunedi a venerdi III 10.00 11.00 60' Da lunedi a venerdi 

Intervallo 10,50 11,05 15’ Da lunedi a venerdi IV 11.00 12.00 60’ Da lunedi a venerdi V 12.00 13.00 60' Da lunedi a venerdi VI 13.00 13.50 50' Da lunedi a venerdi 

Pausa VII 14.30 15.30 60’ Martedi VIII 15.30 16.20 50’ Martedi

La sesta e l’ottava ora saranno di 50’ causa problemi di trasporto degli studenti.

ORARIO DI SEGRETERIA:

tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle ore 10,45 alle ore 12,45.

58  

ALLEGATI 

REGOLAMENTO D’ISTITUTO 

Il presente regolamento interno, allegato alla Carta dei Servizi dell’ITA “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro, interessa tutte le componenti facenti parti della nostra Comunità scolastica.

A . PERSONALE DOCENTE ED EDUCATIVO

Art. 1- L’espletamento della funzione docente ed educativa e l’osservanza dell’orario di servizio, rientrano in quanto stabilito dagli art. 38, 39, 40, 41, 42 e 43 del CCNL del 4 agosto 1995 nonché dal testo dell’accordo successivo per il personale educativo dipendente dalle istituzioni scolastiche (G.U. 16 maggio 1996, pag. 11 - Serie Generale), con relativi aggiornamenti nei CC.NN.CC.LL. successivi.

Art. 2 - Il docente, al quale rimane garantita la libertà d’insegnamento prevista dalle vigenti norme, adegua la sua azione alle indicazioni riportate nel P.O.F. in merito agli obiettivi didattici e formativi, agli obiettivi trasversali, ai criteri di valutazione, al Patto di Corresponsabilità, alla carta dei Servizi e allo Statuto degli Studenti.

Pertanto all’inizio dell’anno scolastico il docente è tenuto a presentare il suo Piano di lavoro in relazione a-gli obiettivi cognitivi ed educativi deliberati in seno al collegio dei docenti e al consiglio di classe e alla fine dell’anno scolastico una relazione sull’attività svolta con i risultati educativi e formativi conseguiti.

Il docente, inoltre, attiva con gli studenti un dialogo partecipativo sulle scelte in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del mate-riale didattico tenendo anche presente che lo studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di de-bolezza e a migliorare il proprio rendimento.

Art 3 - Il docente è tenuto a trovarsi in sede 5 minuti prima dell’orario d’inizio delle lezioni. I docenti della prima e dell’ultima ora di lezione sono tenuti a vigilare sull’entrata e sull’uscita degli alunni. I docenti della terza e della quarta ora sono tenuti a svolgere azione di vigilanza sul comportamento dei propri alunni du-rante l’intervallo che comunque si deve svolgere nell’ambito della struttura scolastica e del piazzale antistan-te senza che gli alunni si possano allontanare oltre il cancello del piazzale. Il docente ha l’obbligo della vigi-lanza degli alunni anche durante il trasferimento degli stessi dall’aula al laboratorio, all’azienda o alla pale-stra.

Durante le assemblee di classe, il docente in orario ha delega del Dirigente Scolastico circa il potere d’intervento affinché le assemblee abbiano uno svolgimento corretto e democratico.

Durante le assemblee d’istituto, i docenti in orario sono comunque in servizio.

In caso di impegno della classe in altre attività (visite tecniche aziendali, attività didattiche diverse, ecc.) il docente in orario è a disposizione della scuola.

Art. 4 - I docenti e il personale educativo hanno l’obbligo della vigilanza sugli alunni. Gli alunni assenti, al rientro in classe, devono giustificare l’assenza all’insegnante della prima ora sull’apposito libretto personale. Altresì devono giustificare il ritardo sempre sull’apposito libretto i ritardatari che saranno ammessi in classe dall’insegnante della seconda ora. Eventuali dimenticanze degli alunni comportano l’ammissione con riser-va; qualora entro due giorni successivi l’assenza non venga giustificata la stessa sarà ritenuta ingiustificata e

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dopo aver avvisato l’alunno, per l’ammissione in classe, sarà necessaria la presenza del genitore. Non sono ammessi ritardi per gli alunni convittori se non provvisti di autorizzazione del Dirigente Scolastico.

All’alunno che arriva in ritardo rispetto all’orario di inizio delle lezioni è comunque consentito l’ingresso in aula; se tale ritardo è contenuto entro 10 minuti dall’inizio delle lezioni non sarà computata alcuna assenza, in caso contrario ( ritardo superiore a 10 minuti) l’intera prima ora sarà considerata assenza.

Dopo 5 giorni consecutivi di assenza o nel caso di assenze o ritardi frequenti, il docente coordinatore di clas-se è tenuto ad informare la famiglia dello studente

L’uscita anticipata degli alunni, richiesta dal genitore sull’apposita sezione del libretto personale dell’alunno, deve essere autorizzata dall’Ufficio di Presidenza e non deve essere superiore ad un’ora di lezione.

Art. 5 - Il docente e l’istitutore in orario rispondono del comportamento degli alunni in aula ed in tutti gli ambienti scolastici. Devono pertanto svolgere una continua vigilanza e devono adoperarsi, educando, affin-ché gli alunni diventino consapevoli delle loro responsabilità.

E’ doveroso da parte del personale docente ed educativo intervenire dinanzi ad intemperanze, schiamazzi e forme di comportamento poco civili o lesive dell’altrui dignità.

Gli eventuali provvedimenti disciplinari vanno riportati sul registro di classe nel quale, fedelmente, dovranno essere riportati i motivi del provvedimento. In caso di provvedimenti disciplinari che vanno oltre le proprie competenze secondo il Regolamento Disciplinare, il docente è tenuto a verbalizzare fedelmente la situazione di fatto e ad informare l’Ufficio di Presidenza.

Art. 6 - Il docente e l’istitutore non possono assolutamente abbandonare l’aula (anche se in assistenza o in compresenza) durante le ore di lezione o di esercitazione. In caso di giustificato bisogno devono preventiva-mente assicurare la vigilanza tramite l’Ufficio di Presidenza o, se per breve tempo e per urgenti motivi, tra-mite l’opera del collaboratore scolastico.

Al cambio dell’ora è preciso dovere del docente subentrante essere puntuale. Il docente uscente, se non im-pegnato in altra classe, non deve lasciare da soli gli alunni; se impegnato in altra classe e il docente suben-trante ritarda, richiama l’attenzione del collaboratore scolastico per l’azione di vigilanza ed eventualmente si adopera per informare l’Ufficio di Presidenza.

Art 7 - Durante le ore di esercitazione, il docente è tenuto a svolgere la massima vigilanza onde evitare che gli alunni, usando attrezzature varie, possano subire danni alla loro salute e/o possano cagionare danni diretti e indiretti. Inoltre è tenuto ad organizzare le attività in modo tale che non si formino gruppi di assenteisti o di disinteressati.

Art. 8 - Eventuali situazioni di negligenza costituiscono a carico del docente e dell’istitutore in servizio e-lementi di concorrenza alla causa-azione di comportamento colposo.

Eventuali situazioni di pericolo per l’incolumità degli alunni e del personale tutto devono essere tempestiva-mente segnalate all’Ufficio di Presidenza.

Art. 9 - I docenti, in qualità di sub consegnatari, rispondono del materiale in dotazione e degli eventuali dan-ni cagionati per negligenza e per cattivo uso. In caso di rotture o di cattivo funzionamento del materiale di-dattico, devono farne segnalazione all’Ufficio di Presidenza relazionando sulle cause verificatesi o denun-ciando gli eventuali responsabili.

Quando le attrezzature devono essere sottoposte a riparazione, il docente sub consegnatario deve adoperarsi in tempo.

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Art. 10 - Il docente interessato allo svolgimento di sopralluoghi aziendali, aventi finalità tecnico - didatti-che, deve compilare la relativa modulistica almeno 5 giorni prima e informare il l’Ufficio di Presidenza per il normale coordinamento.

Affinché gli alunni possano usufruire al massimo del servizio offerto, è necessario preparare bene la visita aziendale e richiedere a fine visita, ad ogni alunno, una relazione con modalità prestabilite.

Art. 11 - Il docente e l‘istitutore sono tenuti a rispettare le disposizioni riportate nel “Codice di comporta-mento dei dipendenti delle Pubbliche amministrazioni” (Decreto del Ministro della Funzione Pubblica del 31 marzo 1994). Inoltre, devono usare nei confronti di tutte le componenti della Comunità scolastica, un com-portamento e un linguaggio consono alla funzione docente.

Art. 12 - Il personale docente, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico, può svolgere, se regolarmente iscritto al proprio ordine professionale, l’esercizio della libera professione a condizione che non risulti d’intralcio alle attività scolastiche e sia compatibile con l’orario di servizio.

Art. 13 - Non è assolutamente consentito al personale docente di impartire lezioni private ad alunni dell’istituto di appartenenza. Per l’insegnamento privato a favore di alunni di altre scuole è tenuto ad infor-mare il Dirigente Scolastico comunicando le generalità degli alunni e l’istituto di appartenenza.

B. PERSONALE A.T.A.

Art. 14 - Il personale A.T.A. è tenuto, a seconda dei profili professionali, a svolgere le mansioni previste dal CCNL.

Art. 15 - Il personale è tenuto a rispettare l’orario di servizio. Prima di assentarsi, per qualsiasi motivo (fe-rie, permessi, permessi brevi, Legge 104, ecc.) il personale deve essere autorizzato.

Art. 16 - Non sono consentite sostituzioni tra dipendenti nei turni di servizio. Eventuale deroghe devono es-sere autorizzate dal DSGA.

Art. 17 - Il personale è tenuto, nell’interesse degli utenti e ai sensi della vigente normativa, a svolgere il ser-vizio con serietà, diligenza e impegno nonché ad adoperarsi per il buon funzionamento delle attività scolasti-che, del convitto e dell’azienda agraria. Deve inoltre usare modi gentili e cortesi ed osservare un comporta-mento decoroso e dignitoso sia con l’utenza che con il personale interno e/o esterno alla Scuola

Art. 18 - I collaboratori scolastici addetti alle aule, svolgono con responsabilità il normale servizio di vigi-lanza degli alunni segnalando all’Ufficio di Presidenza eventuali ritardi dei docenti affinché si possa tempe-stivamente provvedere alla sostituzione. Gli stessi collaboratori sorveglieranno altresì gli alunni fuori dalle loro classi segnalando ai docenti prolungate soste nei corridoi e nei bagni.

Art. 19 - I collaboratori scolastici addetti alla portineria sono tenuti alla massima vigilanza negli accessi all’istituto. Non è consentito l’accesso di persone estranee alla Scuola nei locali destinati agli uffici, alle aule e al convitto senza la necessaria autorizzazione dell’Ufficio di Presidenza o, in caso di necessità, degli istitu-tori in servizio.

Art. 20 - Ai collaboratori scolastici è affidata la cura della pulizia dei locali dell’istituto e degli arredi scola-stici che deve essere scrupolosa ed efficace ed in linea con le indicazioni delle RSU e del DSGA in merito alla valutazione dei rischi. Al termine del servizio giornaliero ogni collaboratore è tenuto a segnalare, con l’apposito modello, eventuali danni riscontrati nelle aule di loro pertinenza, eventuali disfunzioni organizza-tive e assicurare la perfetta chiusura degli impianti, delle finestre, delle porte e degli ingressi per le zone di competenza.

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ALUNNI

Art. 21 - I diritti e i doveri degli alunni sono riportati nello Statuto delle Studentesse e degli $Studenti e nel Patto Educativo di corresponsabilità mentre le sanzioni per comportamenti non consoni ai doveri sono ripor-tati nell’allegato Regolamento Disciplinare. Tutti gli alunni devono rispettare le regole relative a ritardi, permessi di uscita, giustificazione delle assenze, ecc. Gli alunni maggiorenni possono firmare direttamente quanto previsto per i genitori.

Art. 22 - L’orario d’inizio delle lezioni deve essere osservato con la massima puntualità. Oltre i 10 minuti consentiti ai pendolari per problemi di trasporto pubblico, i ritardatari saranno ammessi all’inizio della se-conda ora se provvisti di giustifica oppure ammessi con riserva, sempre alla seconda ora. In tal caso, la giu-stificazione del ritardo sarà consegnata il giorno dopo. Non sono ammessi gli alunni con ritardo oltre l’inizio della seconda ora se non accompagnati dai genitori. Non sono ammessi ritardi per gli alunni convittori se non provvisti di autorizzazione del Dirigente Scolastico. I ritardi dovuti ad orari legati ai mezzi di trasporto, su richiesta scritta e documentata dei genitori, verranno gestiti con autorizzazioni permanenti.

Art. 23 - Per le richieste di uscita anticipata, sono distinti i casi legati al trasporto pubblico da quelli occasio-nali. Nel primo caso sarà concessa, entro il limite massimo di 15 minuti, un’autorizzazione permanente die-tro richiesta scritta da parte dei genitori accompagnata da idonea certificazione comprovante l’esigenza. Nel secondo caso, da utilizzare solo eccezionalmente e nel numero massimo dei tagliandi disponibili sul libretto personale degli alunni. Dette richieste, a firma del genitore che ha depositato la firma, vanno presentate in portineria entro la prima ora per essere ritirati, se concessi dall’Ufficio di Presidenza, durante l’intervallo. Oltre il limite previsto di uscite anticipate, è solo la presenza del genitore che può autorizzare l’uscita oppure motivi eccezionali documentati e comprovati.

Eventuali richieste da parte dei convittori devono essere presentate il lunedì, appena rientrati dalla famiglia, all’istitutore coordinatore il quale provvederà di conseguenza. Non si concedono permessi di rientro anticipa-to in famiglia solo con comunicazione telefonica. Eventuali emergenze verranno gestite direttamente dall’istitutore coordinatore o dal Dirigente Scolastico.

Art. 24 - Il libretto personale verrà consegnato, a cura della scuola, all'inizio dell'anno scolastico. Deve esse-re custodito e utilizzato nel limite dei tagliandi previsti per ogni situazione. Non saranno consegnati ulteriori libretti personali. Oltre i limiti previsti con il numero di tagliandi, sarà necessaria la presenza dei genitori. Tutte le assenze vanno giustificate. Eventuali dimenticanze comportano l’ammissione con riserva. Qualora entro due giorni successivi l’assenza non venga giustificata, la stessa sarà ritenuta ingiustificata e dopo aver avvisato l’alunno, per l’ammissione in classe, sarà necessaria la presenza del genitore.

Art. 25 - In caso di partecipazione a manifestazioni esterne, l’assenza deve essere giustificata dal genitore che, sul libretto personale, dichiarerà di essere a conoscenza dei motivi dell’assenza. E’ garantito comunque agli studenti che non intendono aderire ad eventuali manifestazioni il normale funzionamento della Scuola.

Gli alunni convittori minorenni, per partecipare a manifestazioni devono presentare dichiarazione di assenso scritta dai genitori.

Art. 26 - Dopo 5 giorni consecutivi di assenza o nel caso di assenze frequenti, il docente coordinatore di classe è tenuto ad informare la famiglia dello studente.

Art. 27 - Le assenze collettive e individuali non giustificate saranno considerate ingiustificate e di conse-guenza ciascun Consiglio di Classe né terrà dovuto conto in sede di valutazione per l’attribuzione del credito e del voto di condotta.

Art. 28 - Nessun allievo e per nessun motivo può allontanarsi dalla scuola o dal convitto se non con regolare permesso.

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Art. 29 - Gli studenti sono tenuti a restare in classe al cambio delle lezioni ed essere puntuali nel rientro do-po la fine dell’intervallo. Non sono consentite soste prolungate nei corridoi e assembramenti di studenti nei servizi igienici.

Art. 30 - Gli studenti si presentano a scuola in abbigliamento decoroso e provvisti del materiale didattico ne-cessario, del quale hanno cura. Gli studenti utilizzano correttamente i materiali e gli strumenti didattici messi loro a disposizione dalla scuola, seguono le lezioni con attenzione e danno, nei limiti delle loro possibilità, un contributo costruttivo all’attività didattica, svolgono i compiti loro assegnati e curano puntualmente la lo-ro preparazione, non sottraendosi alle verifiche scritte, pratiche e orali sugli argomenti svolti, fatti salvi i di-ritti riconosciuti dallo Statuto.

Art. 31 - Gli studenti mantengono un comportamento corretto, rispettoso della dignità e dei diritti di tutti coloro con i quali interagiscono, usano un linguaggio corretto e non offensivo della dignità al-trui, evitano comportamenti, gesti, azioni violente, atti a provocare danni fisici e/o morali agli altri soggetti della vita scolastica, mantengono un comportamento rispettoso delle differenze ideologi-che, politiche, religiose, culturali, sociali ed etniche e degli alunni con deficit psico-fisici.

Art. 32 - Gli studenti rispettano i beni degli altri e il patrimonio della scuola, contribuiscono al decoro della scuola mantenendo puliti i locali e gli spazi esterni e utilizzano spazi, strutture, attrezzature e i servizi della scuola, secondo le regole e le vigenti normative in materia di sicurezza e igiene.

Art. 33 - Agli alunni non è consentito

l’uso dell’ascensore (salvo autorizzazione scritta del Dirigente Scolastico o suoi delegati),

l’accesso alla biblioteca, ai laboratori, in segreteria, in palestra, nei reparti di lavorazione (solo in presenza del personale docente o non docente responsabile)

l’accesso alla sala degli insegnanti

l’uso promiscuo dei servizi igienici

utilizzare i punti di ristoro durante l’orario delle lezioni

Art. 34 - L’uso del parcheggio interno è consentito agli studenti. Poiché il parcheggio non è custodito, l’Istituto non è responsabile degli eventuali danni o furti a carico dei mezzi e delle persone.

Art. 35 - Le assemblee di classe o di corso, le assemblee d’istituto e di convitto vanno richieste almeno cin-que giorni prima all’Ufficio di Presidenza e hanno come fine la formazione culturale e democratica degli studenti.

E’ fatto salvo il diritto per gli studenti che lo desiderano di non partecipare all’assemblea; in tal caso gli stes-si studenti seguiranno normalmente le lezioni o potranno svolgere attività, guidata dall'insegnante in orario, di ricerca, di seminario o di lavoro di gruppo.

Art. 36 - E’ fatto obbligo ad ogni alunno, in seguito alla comunicazione della scuola, avvisare la propria fa-miglia della data, dell’orario dell’assemblea e della conseguente sospensione dell’attività didattica.

Art. 37 - Gli arredi e tutte le altre attrezzature e strutture della scuola, servizi compresi, sono di proprietà del-la collettività. Gli studenti sono tenuti a risarcire gli eventuali danni. Se non sarà identificato l’autore il ri-sarcimento sarà a carico dell’intera classe o, nel caso non si potesse risalire alla classe, il risarcimento sarà dovuto dagli alunni dell’intera scuola.

Art. 38 - Il libretto personale delle assenze è il documento fondamentale della vita scolastica dell’alunno. In esso vanno riportate le giustificazioni di assenze e ritardi, le richieste di permessi, le comunicazioni con la

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famiglia, ecc. Deve essere sottoscritto in segreteria didattica dal/dai genitore/i oppure recare la firma del ge-nitore autenticata.

Art. 39 - Gli alunni sono tenuti a frequentare le lezioni di Scienze Motorie muniti di indumenti e scarpette idonei.

Art. 40 - Gli alunni sono tenuti ad usare tra di loro e verso gli ospiti modi improntati alla tipica cortesia e gentilezza di questa istituzione educativa. Devono avere cura dell’igiene della persona, rispettare la pulizia dei locali scolastici, osservare la massima puntualità negli impegni, osservare anche durante l’intervallo comportamento dignitoso e consono all’ambiente evitando schiamazzi, disordini, uscite al di fuori del can-cello del cortile, l’uso di mezzi di trasporto anche all’interno del cortile scolastico.

Quanto non previsto nel presente regolamento sarà valutato dal Dirigente Scolastico il quale o-pererà in piena autonomia nel rispetto delle sue funzioni.

Il presente regolamento ha validità per cinque anni, salvo esigenze diverse.

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REGOLAMENTO DI CONVITTO

Approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 16 settembre 1997

ed integrato con le modifiche nella seduta del 06/12/2016

I - IL CONVITTO

Il convitto annesso all’ITA “Vittorio Emanuele II” di CATANZARO è istituito per ospitare gli stu-

denti iscritti presso lo stesso istituto la cui situazione logistica e/o familiare non consente altrimenti

di dedicarsi allo studio specifico della Scuola Agraria. L’organizzazione della vita convittuale, basa-

ta essenzialmente sull’educazione e sull’impegno responsabile e costante di tutti, si avvale anche

della collaborazione e dell’apporto di tutte le componenti dell’istituto. Ciò si attua fondamentalmen-

te attraverso: - un rapporto costante, dialogico e responsabile tra Istitutori e Convittori; - una colla-

borazione ampia e fattiva fra chi opera nel Convitto (Istitutori, Convittori, Personale tecnico e ausi-

liario). Il convitto, oltre ad attendere al diritto allo studio per gli studenti di cui sopra, si basa sull’

educazione che in questa sede si integra in quell’ insieme di norme, di conoscenze, di valori che

l‟intera società adulta trasmette alle nuove generazioni. Il complesso fenomeno educativo è gradua-

le nel tempo e si sviluppa in un contesto di rapporti interpersonali molto ampi che in forma diversa

si riproducono per tutta la vita. Ridurre questa componente tanto estesa alla sola esperienza che gli

allievi hanno nell’apprendimento scolastico è solo un pregiudizio. Il campo personale dei giovani è

incluso in un campo sociale più vasto ed è a questo che si deve guardare nei tentativi di spiegazione

degli ideali che essi hanno. I ragazzi costruiscono la propria personalità, elaborano in modo conscio

o inconscio le proprie risposte all’ambiente, soddisfano bisogni e risentono stati d‟animo nei rap-

porti; per comprenderli è necessario quindi conoscere come si relazionano in generale, le esperienze

che essi hanno, le difficoltà che incontrano, i comportamenti con cui affrontano tali difficoltà e ten-

tano di superarli, le forme di adattamento o disadattamento che ne risultano. La funzione del convit-

to è perciò di integrazione alla effettiva attività scolastica. Solo così si esplica l‟effettiva funzione

del convitto e può realizzare un vero rapporto educativo e formativo.

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II - IL PERSONALE EDUCATIVO

Il profilo del personale educativo è costituito da competenze di tipo psicopedagogico, metodologico

ed organizzativo relazionale, tra loro correlate ed integrate, che si sviluppano attraverso la matura-

zione dell’esperienza educativa e l‟attività di studio e di ricerca. Il personale educativo partecipa al

processo di formazione e di educazione degli alunni convittori e semiconvittori in un quadro di rap-

porti e d‟intesa con i docenti dell’istituto e la propria attività è volta alla promozione del processo di

crescita umana, civile e culturale nonché di socializzazione degli allievi i quali sono assistiti e gui-

dati nella loro vita comune nel convitto, nell’organizzazione dei loro studi, attività culturali e di

tempo libero e alla definizione delle rispettive metodologie anche per gli aspetti psicopedagogici e

di orientamento. Per attendere a questi compiti non basta che l‟istitutore sia più o meno esperto, è

necessario invece che la disponibilità e la professionalità favoriscano discussioni e confronti capaci

di canalizzare in modo collaborativo e produttivo le energie individuali. L‟istitutore ha quindi fun-

zioni di guida e di consulenza, oltre che di sorveglianza, nell’attività di studio, di promozione e di

animazione delle attività culturali ed integrative. Più precisamente:

- stimola gli allievi ad un impegno motivato;

- verifica l’andamento scolastico e individua, in collaborazione con i docenti, le aree in cui i convit-

tori sono carenti promuovendo gli opportuni interventi per aiutare e stimolare il recupero;

- contribuisce al superamento delle difficoltà;

- si interessa delle relazioni tra i convittori in quanto queste costituiscono il quadro di riferimento

primario in base alle quali si possono organizzare spazi e interventi educativi promuovendone la so-

cialità;

- partecipa attivamente nei consigli di classe e in tutte le riunioni che riguardano i problemi scuola -

convitto - famiglia.

Il collegio degli istitutori, all’inizio di ogni anno scolastico, presenta una programmazione delle at-

tività convittuali tese a raggiungere gli obiettivi di formazione e di educazione. Nello stesso atto

programma l‟organizzazione del tempo libero promuovendo iniziative sportive e culturali. Sempre

all’inizio dell’anno scolastico, il collegio degli istitutori definisce un calendario di incontri per veri-

ficare l‟andamento didattico disciplinare degli alunni convittori e per verificare le attività program-

mate. Gli istitutori, al fine di creare un momento di collegamento tra i responsabili dei gruppi di

convittori e i docenti dell’istituto, oltre alla partecipazione ai consigli di classe e agli incontri scuola

- famiglia, provvedono alla stesura del foglio informativo riguardante sia l’aspetto comportamentale

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che il profitto. Alla fine del trimestre/quadrimestre e alla fine dell’anno scolastico, prima degli scru-

tini, per ogni convittore verrà stilato da parte degli istitutori del gruppo di appartenenza, un giudizio

che dovrà scaturire da quanto riportato nei fogli informativi. Tale giudizio sarà sottoposto

all’attenzione del consiglio di classe nella fase di scrutinio

III - GLI OSPITI DEL CONVITTO

Gli studenti ospiti del convitto hanno come comune denominatore la partecipazione costante e atti-

va alle varie attività scolastiche e comunitarie. Nel momento in cui lo studente acquisisce lo status

di convittore lo stesso e la sua famiglia accettano integralmente, anche se lo studente è maggioren-

ne, il presente regolamento. La scansione oraria degli ospiti del convitto prevede:

ore 7.00 : sveglia

ore 7.30 : colazione

ore 8.00 : inizio attività scolastiche

ore 14.00 : pranzo

ore 15.00 : studio

ore 17.30 : uscita o ricreazione

ore 19.30 : cena

ore 22.30 : dormitorio

La presenza in convitto è comunque legata dunque al diritto - dovere di attendere con serietà al pro-

prio compito di studente. A tale proposito si rimanda alle regole e contenuti , presenti nella CARTA

DELLO STUDENTE, e nel P.T.O.F. adottate dall’Istituto.

IL CONVITTORE HA DIRITTO:

1. ad una scuola organizzata in funzione dei suoi bisogni di formazione educativa

2. alla tutela e alla valorizzazione della propria identità personale, culturale, etnica e religiosa e ad

una educazione fondata nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali sanciti dalla Dichiara-

zione Universale dei diritti dell’uomo e dalla convenzione internazionale dei diritti del minore,

resi concreti nella comunità scolastica da una convivenza democratica, solidale e rispettosa della

diversità;

3. alla libertà di apprendimento intesa come diritto alla buona qualità e all’efficienza del servizio

ed all’acquisizione di conoscenze e competenze necessarie all’esercizio dell’autonomia persona-

le, della cittadinanza e della professione di tecnico agrario;

4. a ricevere, anche attraverso la disponibilità di servizi, un aiuto ad orientarsi sul piano dello stu-

dio, delle relazioni umane, delle scelte scolastiche e professionali;

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5. a riunirsi in assemblea per dibattere temi di interesse comune ed in particolare per esprimere la

propria opinione e la propria proposta sull’organizzazione ed efficienza del servizio scolastico

offerto.

IV - PERSONALE ATA -

Le mansioni tipiche del personale non docente nominati nell’area di competenza del Convitto sono

svolte dagli appartenenti alla propria area funzionale prevista di diritto: Infermiere, cuochi e guarda-

robiere oltre al personale ausiliario dell’Istituto a cui siano affidati mansioni e compiti inerenti il

funzionamento del Convitto.

Il loro orario di servizio sarà determinato in maniera da rendere efficiente tutti i servizi forniti.

I servizi di segreteria inerenti il convitto, tra cui rientra anche il controllo del magazzino e delle der-

rate alimentari, sono affidati dal Dirigente Scolastico, sentito il D.S.G.A. al personale della scuola

appartenente all’area di competenza.

( allegati al presente si riporta gli orari di servizio degli stessi , che potranno essere oggetto di varia-

zioni per esigenze di servizio) .

INFERMIERE

Orario di servizio: prevalentemente di pomeriggio e dislocato tenuto conto della presenza dei con-

vittori e svolto dal lunedì al venerdi, per complessive 36 ore come da contratto.

Si adopera nei casi di emergenza dovuti ad assenze improvvise dei custodi ad assolvere le funzioni

di vigilanza per i turni diurni.

Mansioni: 1) stabilisce le diete per i convittori e i semi-convittori, che ne abbiano necessità, comu-

nicando tempestivamente alla cucina le variazioni del menù e verifica, durante le consumazioni che

la dieta venga rispettata; 2) tiene rapporti con le famiglie dei convittori informandole di eventuali

problematiche di salute degli stessi; 3) informa gli istitutori sulle condizioni di salute dei ragazzi,

autorizzandoli nel caso di malattia a rimanere a letto e dandone comunicazione immediata

all’istitutore di turno; 4) aggiorna e tiene le cartelle personali dei ragazzi e in caso di somministra-

zione di farmaci autorizza per iscritto gli istitutori a elargire gli stessi in caso di sua assenza; 5) ag-

giorna la lista dei medicinali disponibili con particolare riferimento alle scadenze e segnala alla Di-

rigente S. per iscritto le sostituzioni; 6) si occupa dei convittori malati, portando loro in camera tutto

il necessario, compreso il mangiare e in caso di sua assenza lascia disposizioni in merito al cuoco;

6) si occupa della pulizia relativa alle stanze a lei assegnate facendo particolare attenzione all’igiene

del presidio sanitario e segnala eventuali carenze igieniche relative ai bagni comuni e alle docce,

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segnalando, al personale addetto alle pulizie, eventuali prodotti da utilizzare per la disinfettazione e

profilassi da seguire.

E’ fatto assoluto divieto di conservare all’interno della infermeria qualsiasi derrata alimentare, oltre

che a fare entrare persone che non hanno bisogno di cure.

E’ obbligo indossare il camice bianco con la scritta infermiere.

GUARDAROBIERI

Orario: Gli stessi svolgeranno il loro orario di servizio come da allegato

Mansioni: 1) custodiscono conservano e curano il corredo dei convittori e degli educatori per lo

svolgimento del servizio notturno provvedendo a consegnare al personale addetto tutto l’occorrente

lenzuola, asciugamani per gli educatori in servizio che saranno personalizzati e lavati ogni fine set-

timana; 2) organizzano la conduzione e i rifornimenti del guardaroba; 3) all’inizio dell’anno scola-

stico consegnano a ciascun accudente vestaglie, grembiule e cuffie, sui quali sarà riportato il n. di

matricola di ognuno; 4) provvedono al lavaggio e alla stiratura del corredo personale dei convittori

nonché di quello del personale; 5) annotano sull’apposito registro giornaliero consegne ritiri di

biancheria; 6) il venerdì effettuano il cambio della biancheria nella stanza degli educatori ( coprima-

terassi, copri cuscini, coperta e sottocoperta) 7) tutti i giorni provvedeno alla consegna di tovaglie e

acciughini ; 8) provvedono altresì alla pulizia dei locali a loro affidati.

CUOCHI

Orario di servizio: come da allegato

Le mansioni dei cuochi sono così riassunte: 1) Al ricevimento della merce controllano peso e quali-

tà della stessa ed eventuale scadenza; 2) compilano giornalmente i moduli di scarico della merce

consumata; 3) collaborano con gli accudenti nel riporre la merce ricevuta all’interno della dispensa;

4) provvedono alla pulizia del dei frigoriferi 5) preparano le varie liste per la spesa giornaliera; 6)

ordinano il pane; 7) collaborano con i colleghi nell’organizzazione del pranzo anticipando alcune

preparazioni per il pomeriggio; 8) controllano le temperature dei frigo e dei surgelatori annotando

eventuali anomalie nell’apposito modulo; 9) si occupano della pulizia della cucina in collaborazione

con gli accudenti che provvedeno a coordinare.

E’ fatto divieto: 1) di utilizzare attrezzature e utensili della cucina per scopi personali; 2) di accede-

re ai locali adibiti a cucina a personale sprovvisto di camice bianco e cuffia, fatta eccezione per il

solo personale amministrativo per esigenze di servizio ; 3) di inserire nei frigoriferi alimenti di terzi;

In assenza del personale addetto alla cucina i locali devono essere chiusi e le chiavi consegnate al

custode di turno.

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CUSTODI

Il loro orario (come da allegato) dovrà far fronte alle esigenze del convitto e per essi sarà formulato

un orario che rispetti la ora detta esigenza.

I compiti a loro assegnati saranno oltre a quelli di custodia e vigilanza anche quelli di pulizia dei

locali: ingresso, stanza a loro assegnata, scale fino al convitto, chiudere il cancello di ingresso e as-

sicurarsi che tutte le chiusure siano regolari. Ai custodi vengono consegnati tutte le copie delle

chiavi dei locali di tutta la scuola. Provvedono alla apertura dei locali della scuola e ne regolano il

flusso delle entrate.

Viene consentita la sosta dei ragazzi nei locali adibiti ad ingresso, prima delle otto del mattino, solo

in caso di pioggia o freddo intenso.

Il personale potrà usufruire dei recuperi o permessi ai sensi delle vigenti disposizioni di legge in

materia.

70  

V. IL CONVITTORE HA IL DOVERE DI:

1. rispettare e valorizzare la propria ed altrui personalità, collaborare fattivamente con le altre

componenti della comunità scolastica, riconoscere e rispettare l‟azione del personale scolastico

come esercizio d‟attività di doveri professionali;

2. concorrere al perseguimento degli obiettivi formativi individuali e collettivi mediante la parteci-

pazione attiva e costante alle varie attività scolastiche e convittuali e con il necessario impegno

nello studio;

3. contribuire al proprio successo relazionale e negli studi;

4. partecipare alla vita della scuola con spirito democratico, impegnarsi perché sia tutelata la liber-

tà di pensiero e bandita, da qualunque parte essa provenga, ogni forma di pregiudizio e di vio-

lenza;

5. rispettare le leggi, i regolamenti, le decisioni democratiche assunte e le regole della civile con-

vivenza;

6. rispettare il patrimonio della scuola come bene proprio e come bene comune e adeguarsi alle

prescrizioni dettate dal regolamento interno.

VI - IL SEMICONVITTO

Il convitto annesso all ITA “Vittorio Emanuele II” è aperto anche ai semiconvittori. Il semiconvitto

è caratterizzato dalla possibilità di fruire del pasto di mezzogiorno e dei servizi convittuali quali

studio, vigilanza e assistenza scolastica fino alle ore 17.00 Il semiconvittore cena e dorme presso la

propria famiglia.

Ha il compito di promuovere iniziative atte a migliorare la vita del convitto. Inoltre fornisce pareri,

non vincolanti, in caso di gravi provvedimenti disciplinari. Il Comitato viene nominato dal Dirigen-

te Scolastico durante il mese di ottobre di ogni anno, si riunisce appena nominato e terrà le proprie

riunioni su convocazione del Dirigente Scolastico o su richiesta della maggioranza dei componenti

il comitato stesso. Nel Comitato sono membri di diritto

il Dirigente Scolastico come Presidente del Comitato stesso (o in sua assenza il vicepreside)

l‟Istitutore coordinatore come segretario del Comitato stesso.

Inoltre fanno parte del Comitato:

n° 1 istitutore, eletto dal collegio degli istitutori

n° 1 genitore, effettivamente disponibile, eletto dall‟assemblea dei genitori dei convittori

71  

n° 1 docente facente parte del Consiglio d‟Istituto e dallo stesso indicato

n° 2 alunni eletti dall‟assemblea dei convittori.

VII - IL CORREDO All'atto dell'ingresso al convitto, l'alunno dovrà essere in possesso del se-

guente corredo contrassegnato, in modo indelebile, con il proprio numero di matricola:

n° 4 lenzuola

n° 2 federe

n° 2 asciugamani per bagno

n° 2 asciugamani

n° 1 accappatoio

n° 1 scendiletto

n° 1 coprimaterasso con elastici

n° 1 copriletto

oltre al corredo personale. La Direzione ha il diritto di esercitare un diretto controllo su quanto pos-

seduto dal convittore. Si rammenta che presso il convitto funziona il guardaroba dove i convittori

possono depositare il corredo di ricambio per il servizio di lavanderia e di stireria.

VIII - MODALITA’ DI AMMISSIONE E DI RITIRO

Al Convitto annesso all’ ITA “Vittorio Emanuele II” possono essere ammessi solo gli studenti fre-

quentanti la stessa scuola e in numero pari ai posti disponibili. Per l‟ammissione in convitto la pre-

ferenza va data prima ai promossi e poi ai nuovi iscritti. Per i nuovi iscritti è determinante l‟età la

quale non deve essere superiore, di norma, di un anno a quella prevista per la normale frequenza

della classe. Istituto Non hanno diritto all’ammissione coloro che sono stati espulsi dal convitto e i

non promossi; l‟eventuale ammissione di questi ultimi, in presenza di posti disponibili, può avveni-

re con il parere positivo del collegio degli istitutori. L’ammissione al convitto avviene mediante:

- bando di concorso a posti gratuiti emesso annualmente dall’Amministrazione Comunale di Catan-

zaro anche in sostituzione delle altre Amministrazioni Comunali. I vincitori di tale bando saranno

ammessi in Convitto dietro pagamento di un parziale contributo determinato dal Consiglio d‟Istituto

- bando di concorso a posti a pagamento emesso annualmente dall’ ITA “Vittorio Emanuele II” di

Catanzaro. I vincitori di tale bando saranno ammessi in Convitto dietro pagamento del totale contri-

buto.

72  

I contributi di cui sopra devono essere versati, esclusivamente su c/c postale, a cadenza trimestrale

anticipata. La prima rata trimestrale va versata in coincidenza con l‟entrata in convitto. Le successi-

ve entro il 20 dicembre e il 20 marzo. Le domande di ritiro dal convitto, durante l‟anno scolastico,

motivate e firmate dal genitore dovranno essere presentate al D.S. . La data ultima del ritiro è fissata

per il giorno 15 marzo di ogni anno scolastico. Il ritiro comporta in ogni caso la perdita del contri-

buto trimestrale fino a quel momento dovuto. In seguito al ritiro, il posto disponibile può essere as-

segnato ad altro studente avente i requisiti e con pagamento totale del contributo.

IX - RAPPORTI CON LE FAMIGLIE DEI CONVITTORI

I familiari possono far visita ai figli quando lo desiderano, ma non durante le ore di studio o di

scuola. L'accesso dei familiari alle stanze interne del convitto, durante le visite, è permesso sola-

mente dietro autorizzazione dell’istitutore di servizio. L‟istitutore informa le famiglie del compor-

tamento dei convittori del suo gruppo ogni volta che lo ritiene opportuno e i genitori possono in o-

gni momento chiedere le informazioni che desiderano. In occasione degli incontri scuola - famiglia

programmati dall’Istituto, gli istitutori incontreranno i genitori dei convittori un‟ora prima che ini-

zino i colloqui con i docenti. Ai rapporti di collaborazione diretta tra il Convitto e la famiglia si

ammette primaria importanza essendo questo il mezzo più efficace per indurre i convittori a com-

piere per intero il proprio dovere. A fine trimestre/quadrimestre e a fine anno scolastico i genitori

riceveranno un prospetto informativo, curato dagli istitutori del gruppo a cui è assegnato il convitto-

re, sul comportamento in convitto, sulla partecipazione alle attività programmate e sull’impegno

nello studio.

X- NORME COMPORTAMENTALI E ORGANIZZATIVE

Art.1 - L‟educazione morale e civile dei convittori è affidata agli istitutori ai quali ogni allievo de-

ve portare rispetto. Ogni convittore può sempre rivolgersi agli istitutori per esporre problemi e per

proporre soluzioni.

Art. 2- I convittori devono osservare scrupolosamente sia gli orari e le norme comportamentali che

regolano la vita comunitaria che le disposizioni che venissero loro comunicate verbalmente dagli

istitutori e dalla direzione non comprese nella presente organizzazione interna del lavoro.

Art. 3- Le ore di studio si effettuano per tutti, indistintamente, nei locali preposti allo scopo e nei

periodi indicati nell‟apposito orario interno. Eventuali variazioni devono essere, ogni volta, autoriz-

zate dall‟istitutore del gruppo in servizio.

73  

Art. 4- Ai convittori è fatto divieto:

a) nello studio: disturbare i compagni, spostarsi per futili motivi;

b) nelle ore di riposo: disturbare i compagni;

c) conservare e usare bevande alcoliche e/o sostanze ad azione stupefacente

d) conservare nelle camere e nei locali del convitto generi alimentari, bevande o altri generi deperi-

bili o tenere animali ;

e) usare nei locali anzidetti radio, lettori musicali se non nelle ore consentite. Il divieto è tassativo

nelle ore di studio e nelle ore di riposo;

f) entrare in cucina;

g) entrare nell’ufficio degli istitutori senza permesso;

h) entrare nelle camere dei compagni a meno che non sia presente almeno uno degli occupanti la

camera. Le camere devono rimanere aperte quando è presente almeno uno degli occupanti;

i) allontanarsi senza permesso dal convitto;

j) fare uso di qualsiasi mezzo di locomozione proprio o altrui;

k) fumare nelle camere e nei locali di uso comune;

l) tenere armi proprie o improprie, fuochi d‟artificio o altri materiali pericolosi. L‟istitutore deve

poter visionare in qualsiasi momento le camere e le relative suppellettili.

m) entrare nei locali del convitto dalle ore 8.10 alle ore 13.10.

Art. 5 - Ogni convittore deve usare modi cortesi e civili verso i propri compagni e verso il persona-

le della scuola, attendere con serietà ai suoi doveri scolastici, avere la massima cura dell‟igiene per-

sonale e dei propri indumenti, mantenere l‟ordine nella propria camera, indossare abiti decorosi nei

locali d‟uso comune e in sala da pranzo.

Art. 6 - Ogni convittore, nel momento in cui entra in convitto, riceve delle suppellettili. Esse, come

tutti gli altri beni della comunità, vanno rispettate come se fossero proprie ed usate in maniera cor-

retta.

74  

Art. 7 - In pubblico, durante l‟uscita, i convittori sono tenuti ad un comportamento corretto, educa-

to e responsabile.

Art. 8 - I convittori rientrano in famiglia alla fine delle lezioni del giorno precedente il festivo. E-

ventuali richieste di rientro anticipato in famiglia devono essere documentate all‟istitutore coordina-

tore il quale presenterà in Presidenza il permesso di uscita per la necessaria autorizzazione. Il rientro

in Convitto nei giorni successivi a quelli festivi avviene all’inizio della prima ora di lezione firman-

do il foglio di rientro.

Art. 9 - Per le attività sportive non agonistiche e ricreative organizzate dal convitto fa testo la di-

chiarazione dei genitori e presentata all’atto dell’iscrizione. Per le attività sportive autonome esterne

al convitto, la Scuola su richiesta scritta del genitore può concedere al convittore l‟autorizzazione

ad uscire in particolari orari da concordare solo se il rendimento scolastico è positivo e se la fami-

glia se ne assume la diretta responsabilità.

Art. 10 – All’ assegnazione del posto nelle camere e negli studi provvede il coordinatore del convit-

to sentiti gli istitutori e tenuto conto di eventuali necessità segnalate dalle famiglie dei convittori.

Art. 11- Durante la sospensione delle attività didattiche per le vacanze natalizie, pasquali ed estive,

viene sospeso anche il servizio di convittualizzazione ed il convittore dovrà tornare a casa propria.

Il convitto può rimanere aperto invece nel periodo degli esami di maturità per consentire la parteci-

pazione dei convittori maturandi alle prove scritte. Per usufruire di tale servizio gli interessati do-

vranno comunque produrre richiesta scritta, necessaria ai fini organizzativi, non meno di 15 giorni

prima dell’inizio degli esami di maturità.

Art. 12 - I convittori, nel momento in cui accettano di entrare in convitto, sono responsabili sia in-

dividualmente che collettivamente dei danni alle suppellettili, ai materiali, alle attrezzature in dota-

zione al convitto e anche dei danni apportati agli immobili del convitto medesimo. Chiunque per

colpa causi danni di qualunque genere è tenuto al risarcimento e inoltre, nei casi in cui siano previ-

sti, verranno comminate sanzioni disciplinari. Se non sarà possibile individuare responsabilità sin-

gole, saranno ritenuti responsabili per il risarcimento del danno il gruppo camera, il gruppo studio o

tutti i convittori.

Art. 13- Il Dirigente Scolastico e gli istitutori non assumono alcuna responsabilità nel caso che il

convittore abbandoni il convitto senza autorizzazione. In questo caso si adotteranno le sanzioni di-

sciplinari ritenute necessarie.

Art. 14 - Il Dirigente Scolastico e gli istitutori non sono responsabili degli oggetti di valore e del

denaro in possesso dei convittori.

75  

Art. 15 - In caso di agitazione sindacale del personale, educativo e non, del convitto, verranno av-

visati i convittori con congruo anticipo e qualora dovessero presentarsi le condizioni saranno assicu-

rati i servizi minimi.

Art. 16 - In caso di agitazioni studentesche i convittori sono comunque tenuti alla frequenza scola-

stica. Solo in particolari casi di rilevante importanza sociale, l‟istitutore coordinatore può, su auto-

rizzazione scritta dei genitori, concedere la deroga all’obbligo della frequenza scolastica. Se le agi-

tazioni studentesche comportano l‟assenza dal convitto, non è ammissibile alcuna richiesta di rim-

borso dei pagamenti effettuati.

Art. 17 - Ai convittori che manchino ai propri doveri di studenti e di cittadini oppure che infrango-

no le norme comportamentali del convitto sono inflitte dal Preside, su proposta degli istitutori, ade-

guati provvedimenti disciplinari che possono giungere anche all’espulsione dal convitto.

Art. 18 - Gli interventi disciplinari sono improntati al rispetto della personalità dello studente, e

sono finalizzati al recupero di comportamenti consapevolmente corretti ed al miglioramento della

partecipazione alla vita della comunità scolastica. Le sanzioni non devono comportare mortificazio-

ni che compromettono l‟impegno dello studente, né di norma, consistere nella privazione del servi-

zio scolastico. I provvedimenti disciplinari che possono essere presi nei confronti dei singoli convit-

tori sono:

richiamo verbale - da parte dell’istitutore di servizio;

ammonizione scritta - da parte dell’istitutore di servizio. Essa deve essere registrata sul re-

gistro generale e sul foglio comportamentale dell’alunno e comunicata alla famiglia del con-

vittore medesimo;

ritiro temporaneo del permesso di libera uscita - da parte del D.S. su relazione scritta

degli istitutori e dopo aver sentito il convittore interessato. Il provvedimento va registrato e

comunicato alla famiglia;

allontanamento dal convitto per un breve periodo - da parte del D.S. su relazione scritta

degli istitutori e dopo aver sentito il convittore interessato. Il provvedimento va registrato e

comunicato alla famiglia;

espulsione dal convitto - da parte del Consiglio d‟Istituto vista la relazione degli istitutori e

sentito il parere del Comitato di convitto.

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L‟allontanamento o l‟espulsione dal convitto comporta anche la perdita della retta pagata.

Art. 19 - Al convittore affetto da malattia verrà praticata la necessaria assistenza medico - sanitaria

nel Convitto stesso se trattasi di disturbi di lievi entità e di breve durata; nel caso che la prognosi

andasse oltre i tre giorni oppure la malattia risultasse grave o di natura infettiva, verrà subito avvisa-

ta la famiglia e si procederà, nei casi urgenti, al ricovero ospedaliero.

Art. 20 - La sottoscrizione della domanda di ammissione al convitto comporta automaticamente da

parte del genitore, e tramite questo del convittore, l‟accettazione di tutte le norme e gli adempimenti

contenute nel presente regolamento.

Qualora il convittore/semiconvittore, per improrogabili necessità, abbia bisogno di uscire dal Convitto

durante la settimana per il rientro in famiglia, potrà ottenere il permesso con le seguenti modalità: 

PERMESSI DI USCITA IN GIORNATA

Le richieste di permessi di uscita in giornata devono essere presentate a mano o via fax (con successiva tele-

fonata di conferma dell’avvenuta ricezione del fax da parte del genitore) su apposito modulo entro le ore

12.00 del giorno precedente a quello dell’uscita. Il permesso verrà vistato dal Coordinatore del convitto.

Tali permessi sono concessi solo per necessità giustificate e non prorogabili.

Al rientro serale il convittore dovrà essere riaccompagnato da un genitore o da un raccomandatario già indi-

cato nel modulo dei permessi sottoscritto dai genitori ad inizio d’anno scolastico.

PERMESSI DI USCITA INFRASETTIMANALE

Le richieste di permessi di uscita infrasettimanale per il rientro in famiglia devono essere presentate a mano o

via fax (con successiva telefonata di conferma dell’avvenuta ricezione del fax da parte del genitore) su appo-

sito modulo entro le ore 12.00 del giorno precedente a quello dell’uscita. Il permesso verrà vistato dal Coor-

dinatore del convitto.

Il genitore dovrà specificare sul modulo l’orario e il giorno del successivo rientro in convitto del/la figlio/a.

PERMESSI PERMANENTI

Le richieste di permessi permanenti di uscita devono essere presentati su apposito modulo. Si concedono

permessi per attività sportive, ricreative o culturali nelle seguenti fasce orarie: dalle ore 14.00 alle ore 16.15 e

per un massimo di due uscite settimanali.

Richieste di permesso al di fuori della suddetta fascia oraria verranno vagliate dal Collegio degli educatori

solo se condizionate ad orari fissati da enti organizzatori esterni che non consentano la discrezionalità nella

77  

scelta dell’orario di frequenza.

Tali permessi potranno essere temporaneamente sospesi dall’istitutore di turno per motivi disciplinari, negli-

genze o scarso rendimento scolastico.

78  

Allegato Orario Personale ATA 

convitto 

 

Orario Infermeria : 

Lunedi dalle ore 8.00 alle ore 17.00 

Martedi  dalle ore 8.00 alle 14.000 

Mercoledi dalle ore 8.00 alle ore 17.00 

Giovedi dalle ore 8.00 alle ore 14.00 

Venerdi dalle ore 8.00 alle ore 14.00 

Ogni 15 gg effettuerà un rientro pomeridiano di 3 ore dalle ore 14.00 alle ore 17.00

 

Orario Cuochi  

1) Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 14.00 e il venerdì dalle 8.00 alle 20.00

2) Dal lunedì al venerdì a giorni alterni dalle ore 7.00 alle ore 20.00 il sabato a settimane alter-

ne dalle ore 7.00 alle ore 20.00;

3) Dal lunedì al venerdì a giorni alterni dalle ore 7.00 alle ore 20.00 il sabato a settimane alter-

ne dalle ore 7.00 alle ore 20.00;

 

  

Orario Guardaroba‐Lavanderia 

1) Da lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle ore 11.30

2) Dal lunedì al venerdì dalle ore 7.50 alle ore 13.50 . Martedì e Giovedì pomeriggio dalle ore

13.50 alle ore 16.50. * effettuerà un sabato al mese dalle ore 7.50 ore 13.50

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CONVITTO ANNESSO ALL’I.T.A. DI CATANZARO 

DIECI REGOLE FONDAMENTALI 

 

1) I convittori entrano in convitto il Lunedì o dopo un giorno festivo entro

le ore 7:50 depositando i bagagli nelle loro stanze.

Gli stessi, lasceranno il convitto il Venerdì o prima di un giorno festivo,

dopo il termine delle lezioni scolastiche.

2) I convittori al loro ingresso in convitto verranno in possesso di arredi,

suppellettili e materiale vario presenti nelle loro stanze e saranno ritenuti

responsabili della loro cura.

La direzione si riserverà il diritto di risarcimento qualora un convittore,

volontariamente, dovesse danneggiare il materiale a lui consegnato.

3) Il genitore all’atto dell’iscrizione o al momento dell’ingresso del proprio

figlio in convitto verrà in possesso della modulistica necessaria a fornire

il consenso nonché l’assunzione della propria responsabilità a far uscire

dal convitto, durante i giorni della settimana, il proprio figlio nelle ore

previste dal regolamento ossia:

17:30-19:20 in Catanzaro o zone limitrofe,

19:50-21:00 nel parco antistante la scuola,

inoltre, dovrà compilare qualora lo ritenesse opportuno, i moduli neces-

sari a far partecipare il proprio figlio ad attività extra-convittuali es. pale-

stre esterne, scuola calcio etc.

4) Il genitore può far uscire il proprio figlio dal convitto durante i giorni

della settimana per motivi familiari, visite mediche etc richiedendo, tre

giorni prima all’istituzione scolastica, l’apposito modello di autorizza-

zione.

80  

Tale modello debitamente compilato, dovrà essere consegnato al Coordi-

natore di settore, che effettuerà le dovute verifiche e ne autorizzerà

l’uscita.

5) Il genitore in caso di particolare necessità a far uscire il proprio figlio dal

convitto, durante i giorni della settimana, senza avere la possibilità di

compilare il modulo di autorizzazione tre giorni prima, eccezionalmente

può telefonare al coordinatore di settore (che fornirà loro il suo numero

di cellulare) che verificherà e valuterà l’uscita del ragazzo dal convitto e

ne darà diretta comunicazione all’educatore in servizio.

6) I genitori possono far visita ai loro figli quando lo desiderano ma non du-

rante le ore scolastiche e di studio pomeridiano.

Sarà l’educatore in servizio a valutare e ad autorizzare in casi ecce-

zionali, durante le ore di visita, l’ingresso dei genitori nelle stanze dei

propri figli.

7) Il D.S. e gli educatori non sono responsabili degli oggetti di valore e

del denaro in possesso dei convittori.

Gli oggetti di valore e il denaro in possesso dei convittori, potranno esse-

re consegnati, qualora il ragazzo lo ritenesse opportuno, all’educatore in

servizio per brevi periodi di tempo.

8) Il Dirigente Scolastico e gli educatori non si assumono alcuna responsa-

bilità nel caso il convittore abbandoni il convitto senza autorizzazione. In

questo caso si adotteranno le sanzioni disciplinari ritenute necessarie.

9) Ai convittori che si sottraggono ai propri doveri di studenti e di citta-

dini oppure che infrangono le norme comportamentali del convitto sono

commutate dal Dirigente, su proposta degli Educatori, adeguati provve-

dimenti disciplinari che possono giungere anche all’espulsione dal con-

vitto.

81  

10) La sottoscrizione della domanda di ammissione al convitto comporta au-

tomaticamente da parte del genitore, e tramite questo del convittore,

l’accettazione di tutte le norme e gli adempimenti contenute nel regola-

mento.

La D.S. dell’I.T.A

Dott.ssa Teresa Rizzo

PATTO  EDUCATIVO  DI  CORRESPONSABILITA’ 

PREMESSA

La Scuola, come è noto, assume l’impegno dell’apprendimento di ciascuno studente e informa il suo operato alle regole della trasparenza, della partecipazione e del rispetto dei singoli per sviluppa-re e rafforzare in ognuno dei suoi attori- dagli alunni ai docenti, dal personale ATA al dirigente sco-lastico – il senso di appartenenza ad una comunità.

In essa, ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio e all’apprendimento, lo sviluppo delle potenziali-tà di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalle Convenzionali Internazionali sui diritti dei minori.

La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui fa parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità della relazione docente – studente, contribui-sce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’ educazione alla legalità intesa non solo come rispetto delle regole di convivenza democratica, ma anche dei doveri che ineriscono al ruolo e alla funzione che ciascun soggetto è chiamato a svolgere all’interno della comunità stessa.

A quest’ultimo riguardo, gli studenti sono tenuti ad osservare i doveri sanciti dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti e il personale scolastico quelli attinenti alla deontologia professionale enucleati dalla Legge e dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.

CARTA DELLO STUDENTE

Gli studenti concorrono, nel rispetto della funzione di ciascuna componente della scuola, a deter-minare gli indirizzi della vita della Scuola stessa ed ad arricchire, con tematiche integrative, l'espe-rienza culturale offerta dai programmi scolastici e dalle attività extracurriculari. Mentre per il docente vige la responsabilità dell'insegnamento, per l'allievo c'è la responsabilità dell'apprendimento. Da ciò, e in armonia con l'interesse pubblico all’istruzione, la carta dello stu-dente è definita dai seguenti diritti e doveri.

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I diritti e i doveri sono ispirati alla valorizzazione dello studente nel suo processo formativo, al ruo-lo fondamentale del docente e alla presenza attiva della famiglia in tale processo.

LO STUDENTE HA DIRITTO:

ad una scuola organizzata e gestita in funzione dei suoi bisogni di formazione educativa e d'istruzione tecnico-professionale;

alla tutela e alla valorizzazione della propria identità personale, culturale, etnica e religiosa e ad una educazione fondata nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali sanciti dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo e dalla Convenzione Internazionale dei diritti del minore, resi concreti nella comunità scolastica da una convivenza democratica, solidale e rispettosa della diversità;

alla libertà di apprendimento intesa come diritto alla buona qualità e all'efficienza del servi-zio ed all'acquisizione di conoscenze e competenze necessarie all'esercizio dell'autonomia personale, della cittadinanza e della professione di tecnico agrario;

ad una informazione chiara e completa sul funzionamento della scuola, sugli obiettivi didat-tici e formativi, sui programmi e sui contenuti dei singoli insegnamenti;

a ricevere, anche attraverso la disponibilità di servizi, un aiuto ad orientarsi sul piano dello studio, delle relazioni umane, delle scelte scolastiche e professionali;

a ricevere una valutazione corretta e trasparente;

a riunirsi, sia nelle assemblee di classe o di sezione che d'Istituto, per dibattere temi di inte-resse comune ed in particolare per esprimere la propria opinione e la propria proposta sul-l'organizzazione ed efficienza del servizio scolastico offerto e sulla gestione della scuola.

LO STUDENTE HA IL DOVERE DI:

rispettare e valorizzare la propria ed altrui personalità, collaborare fattivamente con le altre componenti della comunità scolastica, riconoscere e rispettare l'azione del personale scola-stico come esercizio d'attività di doveri professionali;

contribuire al proprio successo negli studi, concorrere attivamente al perseguimento degli obiettivi formativi individuali e collettivi anche mediante la frequenza regolare delle lezioni e delle altre attività scolastiche e con il necessario impegno nello studio;

sottoporsi alle verifiche e alle valutazioni del processo formativo, svolgere i lavori proposti dagli insegnanti;

partecipare alla vita della scuola con spirito democratico, impegnarsi perché sia tutelata la libertà di pensiero e bandita, da qualunque parte essa provenga, ogni forma di pregiudizio e di violenza;

rispettare le leggi, i regolamenti, le decisioni democratiche assunte e le regole della civile convivenza;

rispettare il patrimonio della scuola come bene proprio e come bene comune e adeguarsi alle prescrizioni dettate dal regolamento interno.

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Gli interventi disciplinari, previsti nel Regolamento Disciplinare, sono improntati al rispetto della personalità dello studente, e sono finalizzati al recupero di comportamenti consapevolmente corretti ed al miglioramento della partecipazione alla vita della comunità scolastica.

Le sanzioni non devono comportare mortificazioni che compromettono l’impegno dello stu-dente, né di norma, consistere nella privazione del servizio scolastico.

L’Istituto di Istruzione Superiore “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro, preso atto dello Sta-tuto delle Studentesse e degli Studenti , della Premessa e della Carta dello studente,

tenuto conto che la famiglia è responsabile delle carenze educative dei figli minori che non rispettano le regole della civile convivenza (art. 30 Cost., artt. 147, 155, 317 bis, c.c) comprese le manifestazioni di indisciplina che portano gli adolescenti a infrangere norme e quindi provocare danni agli altri

preso atto che lo studente maggiorenne ha la responsabilità delle scelte che compie, propone il seguente

PATTO DI CORRESPONSABILITA': 

E’ un PATTO che nasce dal lavoro della scuola, degli insegnanti, dei genitori e degli allievi sulle stesse consegne (noi ci impegniamo a .....). nel quale L’ISTITUTO s'impegna a ...

1) Fornire indicazioni chiare e complete sull’offerta formativa dell’Istituto

2) Valutare in modo continuo ed efficace

3) Comunicare periodicamente alla famiglia la situazione di ogni alunno in merito alla fre-quenza e ai suoi apprendimenti e comportamenti.

4) Rispettare la riservatezza di ogni studente rispetto alla vita privata e a valorizzare le diversità di ogni singolo studente.

5) Rilevare aspettative e esigenze particolari degli studenti e delle famiglie e a fornire un servi-zio, se possibile, corrispondente alle richieste.

6) Mettere in atto attività sistematiche di recupero per la soluzione di eventuali problemi di ap-prendimento o per soggetti in situazione di svantaggio e disagio .

7) Promuovere attività di potenziamento e sviluppo delle capacità degli alunni anche al di fuori della programmazione curricolare.

8) Intervenire nel caso di comportamenti non accettabili con provvedimenti di carattere disci-plinare a scopo principalmente educativo e informare le famiglie delle situazioni discipli-narmente rilevanti.

GLI INSEGNANTI si impegnano a ...

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a) Organizzare i percorsi didattici e formativi degli studenti, scegliendo modalità di lavoro e metodologie di insegnamento commisurate alla situazione della classe, offrendo a tutti pari opportunità e valorizzando le positività;

b) Illustrare ai propri studenti gli obiettivi didattici ed educativi dell’istituto e della propria di-sciplina;

c) Favorire l'autocorrezione e l'autovalutazione, utilizzare l'errore per modificare i comporta-menti dell'alunno, stimolare la fiducia dell'alunno e incoraggiare il progresso nell'apprendi-mento;

d) Rendere noti gli obiettivi della disciplina, del modulo didattico e delle attività svolte;

e) Illustrare i criteri di misurazione delle prove di verifica e di valutazione finale;

f) Comunicare all’alunno immediatamente e chiaramente gli esiti delle prove orali. Essi inol-tre comunicano quelli delle prove scritte o pratiche entro 10 giorni dallo svolgimento e uti-lizzano le prove di verifica per chiarire eventuali errori e per motivare gli alunni allo studio;

g) Somministrare ogni quadrimestre un congruo numero di prove di verifica per alunno (le prove possono essere di diverso tipo: scritte, orali, test, prove oggettive, prove pratiche, rela-zioni);

h) Dosare i carichi di lavoro in modo che non risultino eccessivi, anche coordinando le attività tra i docenti;

i) Fissare nel numero di tre il massimo di prove scritte assegnabili in una settimana, tranne in caso di lunga assenza di un alunno o dell’insegnante o di esigenza di una prova di recupero;

l) Fissare nel numero di una le prove scritte assegnabili nello stesso giorno;

m) A prendere in considerazione le richieste della classe sulla data delle prove scritte entro i li-miti imposti dall’orario e dalle esigenze didattiche;

n) Avvertire la classe sulla data delle verifiche scritte e pratiche con almeno due giorni di anti-cipo;

o) Distribuire il carico di lavoro domestico tenendo conto delle esigenze reali degli alunni, con particolare riferimento ai giorni successivi a quelli con lezioni pomeridiane;

p) Pretendere con interventi fermi e rigorosi il rispetto delle cose, delle persone, degli ambienti e chiarire con l’interessato i motivi educativi di un eventuale provvedimento disciplinare;

LE FAMIGLIE s'impegnano a ....

1) Partecipare ai colloqui individuali e collegiali, ai consigli di classe e a tutte le riunioni indet-te dall’istituto che si rendessero necessarie al fine di condividere i nuclei fondanti dell’azione educativa.

2) Comunicare con i docenti e a tenersi costantemente informate sull'andamento didattico e di-sciplinare dell'alunno

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3) Sostenere i figli nel mantenimento degli impegni assunti a scuola e collaborare con gli inse-gnanti nella loro difficile attività didattica ed educativa.

4) A non considerare la scuola come una controparte educativa ma rendersi partecipi alle co-municazioni della scuola e cooperare affinché a casa e a scuola l’allievo ritrovi atteggiamen-ti educativi analoghi

5) Prendere atto che le valutazioni conseguite in ambito scolastico non sono soggette a riserva-tezza dovendosi garantire i principi di trasparenza e imparzialità

GLI STUDENTI s'impegnano a ......

A. Assumere durante le lezioni atteggiamenti partecipativi (ascoltando, ponendo domande, se-gnalando difficoltà, domandando spiegazioni e aiuto, ecc.) e di collaborazione tra di loro e con gli insegnanti (adeguandosi alle forme di lavoro in classe, di gruppo e individuali , pre-disponendo strumenti e materiali necessari per lavorare in buone condizioni), ad informare la propria famiglia rispetto a quanto avviene nella vita scolastica e delle comunicazione alla famiglia inviate suo tramite

B. Applicarsi con impegno a scuola e a casa, tenendo conto delle indicazioni metodologiche degli insegnanti.

C. Collaborare rispettando i tempi e le scadenze previsti per il raggiungimento degli obiettivi e pertanto diminuire il numero delle assenze, diminuire il numero dei ritardi e delle uscite anticipate, evitare le distrazioni

D. Effettuare le verifiche nei modi e nei tempi programmati

E. Ad inserirsi costruttivamente nel contesto sociale dell’istituto, nel rispetto delle sue regole. In particolare utilizzare il libretto personale per:

i) far firmare puntualmente le comunicazioni scuola – famiglia

ii) giustificare le assenze e/o i ritardi in ingresso o le uscite anticipate

F. Rispettare gli orari

G. Mantenere un comportamento corretto all'entrata e all'uscita, durante l'intervallo, al cambio dei docenti, negli spostamenti nell'edificio e durante le uscite didattiche

H. Al rispetto di tutti gli operatori della scuola e dei propri compagni anche tramite un abbi-gliamento decoroso e rispettoso del luogo formativo in cui si trova e tramite comportamenti rispettosi della privacy

I. Ad accettare consapevolmente gli altri e a tollerare e rispettare opinioni e modi diversi di es-sere.

L. Rispettare le decisioni della maggioranza e le idee di chi è in minoranza.

M. Al rispetto e al corretto uso delle attrezzature e del materiale della scuola e a rifondere even-tuali danni arrecati.

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N. Essere responsabili dell’ordine e della pulizia della propria aula e dei laboratori frequentati.

O. Ad attenersi alle norme di sicurezza, di igiene ed antinfortunistiche.

P. Ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni dell’insegnante nelle attività di laboratorio.

Catanzaro : ………………………………….. PER LO STUDENTE PER LA SCUOLA FIRMA IL CONTRATTO FIRMA IL CONTRATTO IL DIRIGENTE SCOLASTICO

____________________ ________________________

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REGOLAMENTO DISCIPLINARE DEGLI ALUNNI  

DPR 249 del 24 giugno 1998

Art. 1 - Premessa

Questo documento si pone come obiettivo quello di contribuire a rendere la scuola inteso come luogo di for-mazione, di educazione mediante lo studio, di acquisizione di conoscenze, di sviluppo della coscienza critica, di socializzazione, sia durante la normale attività didattica che durante ogni altra attività connessa alla vita scolastica (attività integrative, viaggi d’istruzione, ecc. ) un luogo di rispetto reciproco, di dialogo e di serena convivenza, per favorire il processo di formazione e di educazione dei giovani

Gli studenti rispondono del loro comportamento, oltre che agli insegnanti e al dirigente scolastico, anche al personale non docente il quale ha il diritto/dovere di richiamarli verbalmente e di comunicare agli insegnanti eventuali mancanze disciplinari.

I comportamenti che si configurano come mancanze disciplinari sono infrazioni dei doveri degli studenti e del corretto funzionamento dei rapporti all’interno della comunità scolastica. Per tali comportamenti sono previsti appositi provvedimenti, che tendono a far riconoscere ai responsabili la violazione delle norme cau-sate dai loro gesti, ad impedirne la ripetizione, a favorire la correzione di atteggiamenti scorretti ed infine, ad ottenere la ripartizione del danno quando esistente.

La responsabilità disciplinare è personale; nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato a esporre le proprie ragioni.

Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibi-le, al principio della riparazione del danno.

Il mancato rispetto del regolamento d’istituto comporta l’erogazione delle sanzioni disciplinari.

Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire nella valutazione del profitto.

Art. 2 – Doveri

Lo studente ha il dovere di :

a) essere puntuale ed assiduo alle lezioni, assolvere gli impegni di studio e mantenere un comportamen-to corretto e collaborativo;

b) presentarsi a scuola con abbigliamento rispettoso, con il materiale didattico occorrente

c) non utilizzare il cellulare, per comunicare e/o per videoregistrare, durante le ore di lezione.

d) impegnarsi a tenere i collegamenti fra scuola e famiglia, far conoscere la scuola ai suoi genitori e ad invitarli a partecipare alle iniziative che li riguardano.

e) usare un linguaggio corretto, evitare ogni aggressività e le parole offensive, mantenendo in ogni momento della vita scolastica un comportamento serio, educato e corretto rispettando il lavoro dei compagni e del personale scolastico;

f) di usare un comportamento rispettoso delle differenze ideologiche, politiche, religiose, culturali, so-ciali, etniche e degli alunni diversamente abili;

g) deporre i rifiuti negli appositi contenitori

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h) essere leale, riconoscere i propri errori e di assumersi le proprie responsabilità.

i) osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza loro impartite

j) rispettare e fa rispettare i beni degli altri, il patrimonio e l'ambiente dove studia e lavora e di collabo-rare a renderlo più bello, confortevole ed accogliente riconoscendo in esso un importante fattore di qualità della vita scolastica.

k) riconoscere il dovere di risarcire i danni, causati alle persone agli arredi e alle attrezzature.

l) Partecipare con spirito democratico e costruttivo alle attività degli organi collegiali rappresentativi e alla vita della scuola

Art. 3 – Mancanze disciplinari

Il presente regolamento definisce quanto disposto dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti di cui al D.P.R. 249/1998 e al D.P.R. 235/2007 e individua i comportamenti che configurano mancanze disciplinari nei seguenti punti :

a) mancanza ai doveri scolastici, negligenza abituale con comportamenti disattenti e disinteressati;

b) frequenza irregolare e mancata giustificazione delle assenze;

c) ingiustificati ritardi, frequenti ed abituali e, in particolare, dopo l’intervallo;

d) frequenti uscite dalla classe, in particolar modo al cambio lezione, e frequenti uscite anticipate non adeguatamente giustificate;

e) linguaggio e abbigliamento poco decoroso e offensivo della dignità altrui;

f) disturbo dell’attività didattica;

g) uso dei cellulari in classe, durante le lezioni;

h) mancato rispetto, comprese frasi irriguardose, turpiloquio, bestemmie, minacce, offese, ed intimi-dazioni, nei confronti dei compagni, del personale non docente, degli insegnanti e del Dirigente Sco-lastico;

i) violazione delle disposizioni organizzative del regolamento d’istituto e, in particolare, la violazione di allontanarsi arbitrariamente dalle attività didattiche e di uscire, nell’intervallo, dallo spazio scola-stico;

l) comportamento non corretto e non coerente con i principi sanciti dall’art. 1 dello Statuto delle Stu-dentesse e degli Studenti;

m) utilizzo non corretto delle strutture e del materiale scolastico;

n) fumare nei locali della scuola in cui è assolutamente vietato

o) rendere non accogliente l’ambiente scolastico in cui si lavora;

p) danneggiamento di locali e violazione delle norme di igiene e di sicurezza;

q) atteggiamenti che ledano, impediscano, turbino la convivenza civile e produttiva della comunità sco-lastica;

r) utilizzo di internet per fini illeciti e per attività contro la decenza;

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s) turbamento del regolare andamento della scuola;

t) alterazioni di documenti e/o firme;

u) violenza fisica e/o verbale;

v) furti ed atti di vandalismo;

z ) detenzione di sostanze illecite e di oggetti pericolosi;

Il presente elenco di mancanze disciplinari non è costruito secondo un ordine di progressiva gravità e deve essere inteso come indicativo.

Per comportamenti non previsti e non esplicitamente indicati dal regolamento, si procede secondo criteri di analogia.

Art. 4 – Sanzioni disciplinari

Le sanzioni disciplinari previste sono :

A. Richiamo verbale : per infrazioni non gravi al presente Regolamento di disciplina;

B. Richiamo scritto : è irrogata attraverso l’annotazione sul registro di classe e consiste nel richiamo formale al rispetto dei doveri quando lo studente persiste nel comportamento scorretto.

C. Allontanamento temporaneo dall’aula : è irrogata attraverso l’annotazione sul registro di classe quando lo studente persiste nel comportamento scorretto. I docenti dovranno affidare gli alunni allontanati dalla classe alla vigilanza momentanea dei collaboratori scolastici.

D. Ammonizione scritta : è irrogata attraverso annotazione sul registro di classe e comunica-zione alla famiglia e consiste nella censura dei comportamenti contrari ai doveri dello stu-dente.

E. Allontanamento dall’aula e studio individuale fino a 5 giorni : è irrogata attraverso anno-tazione sul registro di classe e comunicazione formale alla famiglia e consiste nell’allontanamento dell’alunno dalla propria aula e dal proprio gruppo classe e studio ob-bligatorio individuale all’interno della scuola.

F. Allontanamento dalla Comunità Scolastica fino a 15 giorni : Consiste nella sospensione temporanea del diritto di frequenza a tutte le attività scolastiche ed è irrogata tramite verbale del Consiglio di classe, comunicazione formale alla famiglia e annotazione scritta sul regi-stro di classe. Del provvedimento disciplinare viene affisso all’Albo un estratto del verbale.

G. Allontanamento dalla Comunità Scolastica per periodi superiori a 15 giorni : Consiste nella sospensione temporanea del diritto di frequenza a tutte le attività scolastiche ed è irro-gata tramite verbale del Consiglio di Istituto, comunicazione formale alla famiglia e annota-zione scritta sul registro di classe. Del provvedimento disciplinare viene affisso all’Albo un estratto del verbale.

H. Allontanamento dalla Comunità Scolastica fino al termine dell’anno scolastico, con e-sclusione dello scrutino finale o la non ammissione agli esami di Stato : Consiste nella sospensione del diritto di frequenza a tutte le attività scolastiche ed è irrogata tramite verbale del Consiglio di Istituto, comunicazione formale alla famiglia e annotazione scritta sul regi-stro di classe. Del provvedimento disciplinare viene affisso all’Albo un estratto del verbale.

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Le suddette sanzioni disciplinari saranno così erogate :

1. richiamo verbale o richiamo scritto sul registro di classe (infrazioni di cui all’art. 3, lettera a,b, c, d,e,f, g,h,i,l,m,n, o, p)

2. allontanamento temporaneo dall’aula con annotazione sul registro di classe (infrazione di cui all’art. 3, lettera f,g,h)

3. ammonizione scritta o convocazione dei genitori (recidiva alle infrazioni di cui all’art. 3, lettera a,b,c,d,e,f,g,h,i,l,m,n, o, p) ed eventuale applicazione delle disposizioni previste dalla legge per l’inadempienza dell’obbligo scolastico e formativo (infrazione di cui all’art 3, lettera b)

4. riparazione del danno con ammonizione scritta o allontanamento dalle lezioni, sempre con riparazione del danno, da uno a cinque giorni, a seconda della gravità (infrazioni di cui all’art.3, lettera m, o, p)

5. ammonizione scritta o allontanamento dalle lezioni da uno a cinque giorni, a seconda della gravità e della reitera-zione delle infrazioni (infrazioni di cui all’art. 3, lettera e,f,g,h,i,l,m,n,o,p,q)

6. allontanamento dalla comunità scolastica da cinque fino a quindici giorni (recidiva per i precedenti punti 4 e 5 e infrazioni di cui all’art. 3, lettera r,s,t,u,v,z)

7. allontanamento dalla Comunità scolastica superiore a quindici giorni ( recidiva per le infrazioni di cui all’art. 3 let-tera r,s,t,u,v,z) e nei casi in cui vi sia pericolo per l’incolumità delle persone

8. Allontanamento dalla Comunità scolastica fino al termine dell’anno scolastico con esclusione dello scrutino fina-le o la non ammissione agli esami di Stato nei casi in cui vi sia recidiva del punto 7 e atti di violenza gravi

Art. 5 – Codice disciplinare

a) Le sanzioni disciplinari hanno esclusivamente finalità educativa e tendono a rafforzare il senso di responsabilità. Le sanzioni sono sempre temporanee (escluso il punto 8 dell’art.4) e si ispirano ai principi di gradualità e di proporzionalità, al principio della riparazione del danno e tendono al ripri-stino di rapporti corretti all'interno della comunità;

b) Nessuna sanzione può influire sulla valutazione del profitto;

c) La responsabilità disciplinare è personale;

d) In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opi-nioni correttamente manifestate e non lesiva della dignità e della personalità altrui;

e) Il tipo e l'entità delle sanzioni sono determinati in relazione a all'intenzionalità del comportamento, alla rilevanza dei doveri violati, al grado di danno o di pericolo causato, alla sussistenza di circostan-ze aggravanti o attenuanti, ai precedenti disciplinari nel corso dei dodici mesi precedenti all'infra-zione, al concorso nella mancanza di più studenti fra di loro;.

f) La reiterata violazione dei doveri è intesa come recidiva. Ai fini della recidiva si tiene conto solo delle sanzioni disciplinari erogate nel corso di un massimo dei dodici mesi precedenti. La recidiva nelle mancanze comporta l'applicazione della sanzione di maggiore gravità tra quelle previste nel-l'ambito della medesima lettera;

g) L'alunno che è incorso nella sanzione dell'allontanamento dalla scuola per più di 5 giorni non può partecipare, fino alla fine delle lezioni, ad attività ricreative destinate alla sua classe. In dette occa-sioni, lo studente frequenterà le lezioni di un'altra classe dello stesso livello;

h) L'alunno che è incorso nella sanzione dell'allontanamento dalla scuola per cinque o più giorni, perde il diritto all'esonero dalle tasse scolastiche e dai contributi per l'anno successivo a quello in cui è av-venuta la mancanza disciplinare;

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i) Per infrazioni gravi che comportino l'allontanamento dalla scuola da 5 a 15 giorni, la scuola offre, a domanda, un servizio d'insegnamento presso la scuola a spese della famiglia e con i docenti resisi disponibili. Il costo orario dell'insegnamento per il recupero delle lezioni è sulla base contrattuale;

l) Di ogni sanzione disciplinare, superiore al punto 2 dell'art. 4, il coordinatore di classe dà comunica-zione scritta alla famiglia;

m) L'organo competente ad irrogare le sanzioni, deve offrire allo studente la possibilità di sostituire la sanzione con altri provvedimenti comprendenti attività di collaborazione ai servizi interni della scuola secondo i bisogni della scuola e dell'azienda agraria dell'Istituto oppure a favore di associazioni di vo-lontariato. Tali attività devono essere orientati a quanto previsto dal comma a del presente articolo. Le attività devono essere svolte, in orario extrascolastico, e possono consistere in :

- Attività manuali volte al ripristino di attrezzature, arredi, beni scolastici in genere, danneg-giati; alla eliminazione di situazioni di degrado dell’ambiente scolastico volontariamente provocate;

- Attività in favore di compagni diversamente abili o comunque attività da svolgersi nell’ambito delle iniziative di solidarietà promosse dalla Scuola;

- Lettura di testi, o visioni di video, dalle quali trarre poi spunti per una comunicazione orale all’assemblea di classe e una relazione scritta al Consiglio di Classe;

Al termine delle stesse lo studente è tenuto a consegnare al docente coordinatore del Consiglio di classe una relazione scritta contenente la descrizione delle attività svolte a favore della comunità scolastica; in particola-re la relazione dovrà essere organizzata sotto forma di diario contenere indicazioni relative ai tempi di svol-gimento (giorni e orario), alle azioni e agli strumenti utilizzati.

q) Nel periodo di allontanamento dalla Scuola è consentito ai genitori ed allo studente l’accesso all’informazione sullo sviluppo dell’attività didattica. È, altresì, consentito ai genitori ed allo studente il rapporto con la Scuola per concordare interventi adeguati ed utili al fine di favorire il rientro nella Co-munità Scolastica;

r) In caso di atti o comportamenti che violano le norme del Codice Penale, il Dirigente scolastico ha l'ob-bligo di provvedere tempestivamente alla denuncia della quale informa la famiglia.

s) la reiterazione di mancanze disciplinari seguite da l’erogazione di sanzioni, saranno tenuti presenti dal consiglio di classe per l’assegnazione del voto quadrimestrale di condotta e per l’attribuzione del credito scolastico.

Art. 6 – Organi competenti

a) Qualunque operatore scolastico è competente ad irrogare il richiamo verbale per un comportamento inadeguato. Nel caso in cui il richiamo verbale non abbia gli effetti normali, il personale ATA è te-nuto ad informare, per i provvedimenti del caso, il docente in orario nella classe di appartenenza dell’alunno;

b) L'insegnante è competente per le sanzioni di cui alla lettera A, B e C dell'articolo 4. Per gli altri casi egli è tenuto a verbalizzare fedelmente le situazioni di fatto.

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c) Il Dirigente Scolastico è competente per tutte le sanzione che non comportano l'allontanamento della scuola e per le sanzioni di cui alla lettera D e E dell’articolo 4.

d) Il Consiglio di classe decide sulle sanzioni che prevedono l'allontanamento dalla scuola per un pe-riodo inferiore ai quindici giorni, su proposta del dirigente scolastico o del coordinatore della classe.

e) Il Consiglio d’Istituto è competente per le sanzioni che comportano l’allontanamento dalla scuola per un periodo superiore ai quindici giorni

f) Tutti gli organi competenti decidono dopo aver sentito a propria discolpa lo studente, il quale, nel caso in cui la sanzione venga irrogata da un organo collegiale, può indicare dei testimoni e avvalersi dell’assistenza di un insegnante e dei genitori

g) Avverso le sanzioni disciplinari che non comportano l’allontanamento dalla comunità scolastica lo studente può presentare ricorso al Consiglio di garanzia, entro il termine di giorni quindici dalla co-municazione della loro irrogazione

h) Avverso le sanzioni disciplinari che prevedono l’allontanamento dalla comunità scolastica lo stu-dente può presentare ricorso al Dirigente del Ufficio Scolastico Provinciale entro il termine di giorni trenta dalla comunicazione della loro irrogazione

i) Le sanzioni per mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame, sono inflitte dalla Commissione d'esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

j) Le riunioni del Consiglio di classe sono pubbliche. Ad esse sono ammessi, senza diritto di parola, coloro che hanno diritto al voto per l'elezione del Consiglio di classe.

k) Il voto relativo alle decisioni disciplinari del Consiglio di Classe è segreto. Non è consentita l'asten-sione.

Art. 7 – Procedure

I provvedimenti disciplinari vengono irrogati in seguito ad una procedura che ha lo scopo sia di accertare i fatti, sia di garantire condizioni di equità.

L’avvio del procedimento è dato dalla contestazione di una mancanza che un docente fa ad uno studente, anche non appartenente ad una sua classe. Il personale non docente, in quanto parte della comunità scolasti-ca, è tenuto a comunicare al docente interessato o al Dirigente Scolastico i comportamenti che si configurano come mancanze disciplinari.

Nei casi di richiamo scritto o di allontanamento temporaneo dall’aula, la contestazione può essere formulata all’istante anche oralmente ed annotata sul registro di classe assieme alla sanzione erogata.

Negli altri casi il Dirigente Scolastico, letta la verbalizzazione dell’accaduto, convoca lo studente e, presa nota delle giustificazioni addotte, eroga per iscritto l’ammonizione scritta, stabilisce la convocazione dei ge-nitori, convoca il Consiglio di Classe o d’Istituto a seconda della gravità dell’accaduto.

Nei casi di competenza del Consiglio di Classe o del Consiglio d’Istituto, il Dirigente Scolastico o il docente coordinatore, ha il compito di acquisire le informazioni necessarie e le giustificazioni addotte dallo studente. In seguito il Consiglio di Classe o il Consiglio d’Istituto stabilisce i provvedimenti da adottare; tale decisione opportunamente motivata, viene comunicata per iscritto alla famiglia dello studente.

In caso di urgenza o di particolare gravità, il Dirigente Scolastico, consultati i suoi collaboratori, può prende-re i provvedimenti urgenti che ritenga più opportuni

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Art. 8 - Consiglio di garanzia

a) Il Consiglio d'Istituto nomina un Consiglio di Garanzia composto da un docente, un non docente, uno studente, un genitore e dal Dirigente Scolastico che lo presiede. La funzione di segretario verbalizza-tore viene svolta dal docente.

b) Il Consiglio di Garanzia dura in carica tre anni e viene convocato dal Presidente

c) Il Consiglio di garanzia valuta i ricorsi avverso i provvedimenti disciplinari che non comportano l’allontanamento dalla scuola. Il Consiglio delibera entro dieci giorni dalla presentazione del ricorso

d) Il Consiglio di Garanzia decide inoltre, su richiesta degli studenti o di chi ne abbia interesse, sui con-flitti che possono sorgere all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento e all’applicazione dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti

e) Il voto relativo ai ricorsi sottoposti al Consiglio di garanzia è segreto. Non è consentita l'astensione.

Art. 9 - Norma finale

a) Il presente regolamento fa parte integrante del Regolamento d’Istituto e della Carta dei servizi.

b) Eventuali modifiche sono deliberate a maggioranza assoluta dal Consiglio d'Istituto sentito il parere dell'assemblea degli studenti e del collegio dei docenti

c) Dei contenuti del presente regolamento, gli studenti e i genitori sono informati all'atto dell'iscrizione.

 

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STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI 

D.P.R. 235 DEL 21 NOVEMBRE 2007 E D.P.R. 249 DEL 24 GIUGNO 1998

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;

Visto l'articolo 328 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297;

Visto l'articolo 21, commi 1, 2 e 13, della legge 15 marzo 1997, n. 59;

Vista la legge 27 maggio 1991, n. 176, di ratifica della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989;

Visti gli articoli 104, 105 e 106 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti o sostan-ze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309;

Visti gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;

Visto l'articolo 36 della legge 6 marzo 1998, n. 40;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, e successive modificazioni;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo statuto delle studen-tesse e degli studenti della scuola secondaria;

Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

Visto il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, espresso nell'Adunanza del 25 luglio 2007;

Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'Adunanza del 17 settembre 2007;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12 ottobre 2007; Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione;

Emana il seguente regolamento:

Art. 1 (Vita della comunità scolastica)

1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica

2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diver-sità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano.

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3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valoriz-zazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e per-segue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.

4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di reli-gione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizio-ne, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

Art. 2 (Diritti)

1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, an-che attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola perse-gue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.

2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza.

3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. Pertanto gli stessi hanno il diritto di essere tempestivamente informati(nota sul registro di classe) riguar-do alla variazione di orario compatibilmente con la disponibilità del servizio. Gli alunni sono tenuti ad informare con la stessa tempestività le famiglie.

4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo co-struttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didatti-ci, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di au-tovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.

5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori.

6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.

7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale ap-partengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.

8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:

a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità;

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b) offerte il recupero della dispersione scolastica;

c) la salubrità e la sicurezza formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni;

d) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la pre-venzione e degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handi-cap;

e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;

f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assem-blea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.

10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere ini-ziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex stu-denti e con le loro associazioni.

Art. 3 (Doveri)

1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.

2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.

3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1.

4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti.

5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a com-portarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.

6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Art. 4 (Disciplina). –

1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano man-canze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rap-porti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relati-ve sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.

2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di respon-sabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero

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dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.

3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari sen-za essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opi-nioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.

5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica.

6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adotta-ti dal consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato con-clusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.

7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.

8. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di al-lontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all'inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scola-stica.

9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'in-columità delle persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata del-l'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di perico-lo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del comma

9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comu-nità durante l'anno scolastico, la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico.

9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa verifi-ca della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato.

10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla fa-miglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.

11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.".

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Art. 5 (Impugnazioni)

1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti nella scuola secondaria superiore e dai genitori nella scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è composto da un docente designato dal consiglio di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di primo grado da due rappresentanti eletti dai genitori, ed è presieduto dal dirigente scolastico.

2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria su-periore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in me-rito all'applicazione del presente regolamento.

3. Il Direttore dell'ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La deci-sione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un genitore designati nell'ambito della comunità scolastica regiona-le, e presieduto dal Direttore dell'ufficio scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola me-dia in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.

4. L'organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei regola-menti, svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base dell'esame della documentazione acquisita o di eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall'Amministrazione.

5. Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il parere, o senza che l'organo di cui al comma 3 abbia rappresentato esigenze istruttorie, il direttore dell'ufficio scolastico regionale può decidere indipen-dentemente dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui all'articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241.

6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di designa-zione delle componenti dei docenti e dei genitori all'interno dell'organo di garanzia regionale al fine di garantire un funzionamento costante ed efficiente dello stesso.

7. L'organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici.".

Art. 5-bis (Patto educativo di corresponsabilità).

1. Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in ma-niera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.

2. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e revisione condivisa, del patto di cui al comma 1.

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3. Nell'ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolasti-ca pone in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studenti, del piano del-l'offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità.".

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normati-vi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addì 21 novembre 2007

NAPOLITANO

Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri

Fioroni, Ministro della pubblica istruzione