Piano Triennale dell’Offerta formativa - agrariogr.eu · Dopo il periodo della Seconda Guerra...

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1 ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE “Leopoldo II di Lorena” Via de Barberi - 58 100 Grosseto Tel. 0564/22321 - Fax 0564/ 415389 Via Meda Giolitti 58100 Grosseto tel e fax 0564-23564 E - mail: [email protected] - PEC: [email protected] Piano Triennale dell’Offerta formativa Ai sensi della Legge 107 del 13 luglio 2015 art.1 c.12 Approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 12 gennaio 2016

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ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE

“Leopoldo II di Lorena”

Via de Barberi - 58 100 Grosseto Tel. 0564/22321 - Fax 0564/ 415389

Via Meda – Giolitti 58100 Grosseto tel e fax 0564-23564

E - mail: [email protected] - PEC: [email protected]

Piano Triennale dell’Offerta formativa Ai sensi della Legge 107 del 13 luglio 2015 art.1 c.12

Approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 12 gennaio 2016

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Indice

1. Presentazione del Piano Pag. 3

2. Presentazione dell’Istituto Pag 5

3. Identità dell’Istituto Pag 15

4. Contesto Pag 18

5. Obiettivi generali ed educativi Pag 21

6. Obiettivi strategici e piani operativi Pag 53

7. Scelte metodologiche Pag 72

8. Scelte organizzative e gestionali Pag 73

9. Progettazione attività didattica Pag 76

10. Rendicontazione e valutazione dei risultati Pag 84

11. Fabbisogno di risorse umane Pag 85

12. Fabbisogno di infrastrutture e risorse materiali Pag 88

13. Piano di formazione Pag 89

14. Metodologia seguita per l’elaborazione del PTOF Pag 92

15. Comunicazione Pag 93

16. ALL1 Atto indirizzo DS Pag 93

17. ALL 2 Piano di miglioramento Pag 94

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1. Presentazione del Piano

Il presente Piano triennale dell’offerta formativa è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”

Il PTOF costituisce il documento programmatico fondamentale dell'identità culturale e progettuale dell’istituzione scolastica; esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che la scuola adotta nell'ambito della propria autonomia. In coerenza con le risorse umane e materiali esplicita gli obiettivi che vuole perseguire, che la caratterizzano e la distinguono nei settori cui è strutturata. Esplicita altresì i risultati che attende e gli indicatori per monitorarli. I valori che la guidano sono:

- La tutela dell’ambiente educando a comportamenti che vanno dallo sviluppo sostenibile alla sana alimentazione ai corretti stili di vita.

- La libertà di esprimersi e realizzarsi - La solidarietà e il rispetto dei diritti umani - La convivenza civile e il rispetto reciproco.

L’Istituto si riconosce in una scuola che: - E’ attenta ai bisogni e alla formazione degli studenti - Lavora per favorire lo sviluppo delle professionalità - Si impegna per crescere ed essere riconosciuta - Vuole consolidare le relazioni con il territorio.

Il PTOF del Leopoldo II di Lorena fotografa fedelmente l’istituzione scolastica e coerentemente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale, riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale. Nel documento si evidenziano:

- La coesione tra efficacia ed efficienza del sistema formativo e le iniziative di miglioramento individuate in relazione al Rapporto

di Autovalutazione.

- L'interconnessione alla realtà territoriale e con il mondo produttivo.

- L'offerta formativa.

- L'offerta formativa aggiuntiva rivolta all’interno, ma anche all’esterno.

- La particolare attenzione all'inclusione

- Le iniziative relative alla formazione degli studenti, del personale docente e del personale ATA.

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- Le strutture laboratoriali e le dotazioni strumentali necessarie per la realizzazione degli obiettivi formativi e del piano di

miglioramento.

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2. Presentazione dell’Istituto

2.1 LA SCUOLA

L’istituzione scolastica, nata a seguito della Delibera Regionale in materia di programmazione della rete scolastica e al dimensionamento delle Istituzioni scolastiche autonome (DGRT n°40 del gennaio 2011), si è costituita con la fusione di due scuole che possiedono una grande tradizione in ambito pedagogico e didattico e che da sempre rivolgono attenzione alle richieste del territorio: l’I.S.I.T.P. “Leopoldo II di Lorena” e l’Istituto Professionale di Stato “Luigi Einaudi”.

L’attuale offerta formativa si articola in:

ISTRUZIONE TECNICA SETTORE TECNOLOGICO negli INDIRIZZI

a) AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA nelle articolazioni GESTIONE AMBIENTE E TERRITORIO e

VITICULTURA ED ENOLOGIA

b) CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE nell’articolazione BIOTECNOLOGIE SANITARIE

ISTRUZIONE PROFESSIONALE SETTORE SERVIZI negli INDIRIZZI

a) AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE

b) ENOGASTRONOMIA ED OSPITALITA’ ALBERGHIERA nelle articolazioni:

ENOGASTRONOMIA

ENOGASTRONOMIA opzione PRODOTTI DOLCIARI ARTIGIANALI ED INDUSTRIALI

SERVIZI DI SALA E DI VENDITA

ACCOGLIENZA TURISTICA

Per tutti gli indirizzi a) e b) sono previste qualifiche professionali al III anno in sussidiarietà integrativa (percorsi IeFP)

c) SOCIO SANITARIO

PERCORSI IeFP IN SUSSIDIARIETA’ COMPLEMENTARE

a) OPERATORE DEL BENESSERE- ESTETICA

b) OPERATORE DEL BENESSERE - PARRUCCHIERE

2.2 CENNI STORICI

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I.S.I.T.P. Leopoldo II di Lorena: il 16/10/1938 iniziò la sua attività il Regio Istituto Tecnico Agrario con D.L. 2038 del 21/9/38 che doveva contribuire allo sviluppo agricolo della Maremma, appena risanata con le opere della Bonifica integrale del periodo successivo al primo conflitto mondiale, preparando tecnicamente gli operatori del settore agricolo. Il nuovo istituto iniziò l’attività nell’a.s.1938/39 in una sede di Follonica, ma già dall’a.s. 1940/41 il Ministero della Pubblica Istruzione trasferì la sede, per la sua centralità nei servizi di trasporto, nel capoluogo di Grosseto.Qui, presso un’ala della Scuola tecnica industriale (fuori Porta Vecchia), per la prima volta iniziarono le lezioni con tutte e cinque le classi. Venne acquistata anche un’estensione di terreno di 25 ha nella zona dell’attuale Cittadella dello studente da adibire ad azienda agraria dell’Istituto ed in essa venne edificata anche una casa colonica. Dopo il periodo della Seconda Guerra mondiale e dell’alluvione del 1944, in cui l’Istituto continuò a funzionare più o meno regolarmente, con la Riforma fondiaria del 1950, aumentò la richiesta di formazione culturale e professionale in campo agrario. La disastrosa alluvione del 4/11/1966 distrusse completamente l’azienda, il cui ripristino fu possibile solo a partire dalla fine dell’a.s.1967/68. Intanto anche le ragazze cominciavano ad iscriversi all’ITAS: la prima allieva si diplomò nel 1969. La città di Grosseto alla fine degli anni Sessanta stava subendo una grande trasformazione urbanistica che portò alla costruzione della Cittadella dello studente nei terreni dell’azienda agraria dell’ITAS e su tali terreni fu costruito anche l’edificio dell’attuale sede, in cui iniziò l’attività scolastica dall’a.s.1973/74. Per sopperire alla perdita dei terreni dell’azienda agraria l’Amministrazione Provinciale assegnò in dotazione all’Istituto, per la costituzione di una nuova azienda, 80 ha di terreno in località Macchiascandona nel Comune di Castiglione della Pescaia. Negli anni ’80 l’istituto ebbe un boom di iscrizioni (dieci classi prime nel 1977/78) e si dovettero usare anche sedi secondarie per svolgere le lezioni. Sorse così la necessità di ampliare la sede e contemporaneamente anche quella di avere a disposizione altro terreno per le esercitazioni, oltre all’azienda di Macchiascandona. L’Amministrazione provinciale concesse anche una superficie di terreno attorno al plesso scolastico come dotazione territoriale per lo svolgimento delle esercitazioni. Su tale superficie nell’a.s.1982/83 fu costruita l’attuale serra climatizzata in ferro-vetro e tunnel serra dove vennero avviate colture intensive protette di tipo florovivaistico ed orticolo. Nel 1984 viene costruita una cantina per le esercitazioni di Industrie agrarie e dal 1985 furono impostate prove dimostrative di varie coltivazioni arboree (vite, fruttiferi, olivo) con collezioni di forme di allevamento e di specie e varietà diverse. In una piccola area adiacente al piazzale antistante l’Istituto è stata creata nel 2004 una collezione varietale con pomacee, drupacee, actinidia, mandorlo, noce da frutto e uve da tavola. E’ entrato in funzione anche il laboratorio di micropropagazione vegetativa per la moltiplicazione rapida e l’allevamento in vitro di piante da destinare alle normali coltivazioni, alternativo alle tradizionali tecniche di riproduzione per seme e per talea. Dall’a.s.1998/1999, in ottemperanza alle norme relative al dimensionamento e riorganizzazione della rete scolastica (DPR 233/98) e a quelle relativa all’autonomia scolastica, si è costituito l’ “Istituto Statale di Istruzione Tecnica e Professionale Leopoldo II di Lorena” accorpando: Istituto Tecnico Agrario, l’Istituto Professionale Agricoltura ed Ambiente di Rispescia (ex sede distaccata del ISPAA Delpino di Roma); l’Istituto Professionale Statale Industria ed Artigianato-chimico biologico di Scansano (ex sede distaccata dell’IPSIA di Arcidosso).

Istituto Professionale di Stato “Luigi Einaudi”: L'Istituto, nato nel 1961 con la legge che istituiva i professionali in Italia come scuola di

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piccole dimensioni, si è trasformato nel tempo fino a proporsi come scuola d'avanguardia in tutta Italia, sia per le innovazioni didattiche che pedagogiche. La diversificazione dell’offerta formativa ha sempre di più innalzato il livello delle iscrizioni fino ad arrivare ad essere la scuola numericamente più grande nel territorio grossetano con un bacino di utenza che si estendeva anche alle aree marginali della provincia di Grosseto e per alcune frange anche alle province limitrofe (Livorno e Viterbo). Dall’anno scolastico 1995-96 fu istituito l’indirizzo alberghiero per rispondere alle esigenze del territorio fortemente vocato al turismo, mentre si consolidavano per numero di iscritti e per spirito di innovazione l’indirizzo Turistico e l’indirizzo Sociale. L’anno precedente era stata introdotta la prima sperimentazione di Educazione degli Adulti con un progetto incentivato dal Ministero del Lavoro. Dall’Istruzione degli adulti, che ha visto l’attivazione di percorsi di apprendimento differenziati: percorsi scolastici per il conseguimento del titolo di studio; percorsi finalizzati a favorire l’inserimento sociale e lavorativo di persone di recente immigrazione e/o a contenere il fenomeno dell’analfabetismo di ritorno; moduli finalizzati al conseguimento di competenze certificabili; corsi post-diploma, IFTS, corsi FSE, l’istituto Einaudi ha fatto il grande balzo verso il Diploma on line. L’avvio del progetto pilota nell’a.s.2006/07 è stato realizzato attraverso un protocollo d’intesa fra l’Amm.ne Provinciale di Grosseto, l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’Istituto Einaudi. Il modello del Diploma on line, con atto deliberativo della Giunta Regionale Toscana n. 759 del 31 agosto 2009, è stato individuato come modello dell’Istruzione degli Adulti per l’intera regione. Nel novembre 2009, a Fiuggi, al Convegno dell’Istruzione degli Adulti, promosso dal MIUR, il progetto è stato inserito al primo posto dell’elenco delle buone pratiche educative sul territorio nazionale. Negli ultimi dieci anni l’Istituto “Luigi Einaudi” è stato più volte individuato come sede per la sperimentazione della riforma del sistema dell’istruzione: Progetto Aliforti, Progetto ’92, Autonomia scolastica, Progetto 2002. In particolare, attraverso l’attuazione del Progetto 2002 ha partecipato ad esperienze significative nell’ambito dell’organizzazione modulare degli insegnamenti e nelle iniziative di accoglienza e riequilibrio delle condizioni di educabilità degli allievi, ed ha mantenuto una connotazione fortemente orientativa, coerente con i principi fondamentali del complesso di norme sull’autonomia scolastica. Attraverso il Piano dell’Offerta Formativa, si è sempre inserito a pieno titolo nel sistema integrato di politiche per l’educazione, l’istruzione, l’orientamento, la formazione professionale e il lavoro ed, in questa direzione, ha instaurato nel tempo un rapporto collaborativo sempre più stretto con gli Enti locali ed con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio. 2.3 LA SCUOLA NEL TERRITORIO

L’I.S.I.S. “Leopoldo II di Lorena”, attraverso la propria offerta formativa, ampia e articolata, trova una matrice comune in due principi fondamentali per la moderna società della conoscenza: il forte legame con il territorio e quindi con l’ambiente e l’orientamento inteso come processo continuo. Nella nuova realtà formativa sono confluiti l’I.S.I.T.P. “Leopoldo II di Lorena” che si fregiava a giusto titolo dell’appellativo di “Istituto Ambientale” per la sua capacità di promuovere attività strettamente connesse con lo sviluppo sostenibile, con la salvaguardia ambientale e con la conservazione delle specificità del territorio, e l’Istituto “Einaudi” che si è sempre impegnato nell’educazione degli

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studenti a comportamenti basati sul rispetto dell’ambiente, sull’alimentazione sana costituita da prodotti biologici e naturali, sulla valorizzazione dei prodotti tipici. La nostra Istituzione scolastica si pone, oltre che come centro di istruzione secondaria, anche come centro di formazione professionale e come polo di formazione integrata superiore. Pertanto ben si identifica con il nome di Leopoldo II di Lorena in quanto identità educativa e culturale che affonda le sue radici nel territorio maremmano.

- Polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare toscano Il Leopoldo II di Lorena è tra i soggetti promotori di questa importante iniziativa voluta dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Grosseto. L’A.T.S. sottoscritta dalla scuola insieme ad altri soggetti istituzionali della regione, prevede l’istituzione di un polo a cui fanno riferimento Università, Provincia e aziende del settore agroalimentare e che avrà sede a Rispescia nei locali dell’Azienda Regionale di Alberese. Il progetto si propone di mettere in atto una serie di strategie sul territorio per la valorizzazione dei prodotti del settore agroalimentare. Il Polo dovrà fornire servizi di supporto quali certificazione di processo e di prodotto, controllo e tracciabilità dei prodotti, formazione specialistica, ricerca, innovazione e trasferimento dell’innovazione. La scuola parteciperà, mettendo in comune sia le proprie professionalità che le proprie strutture.

- Istituto Tecnico Superiore-ITS L’Istituto è Scuola capofila della Fondazione “EAT Eccellenza agroalimentare toscana” fondata il 19 maggio 2015 per la Filiera Agroalimentare, Area Tecnologica: Made In Italy, Ambito: Sistema Agro-Alimentare. Della fondazione fanno parte 34 soci fondatori tra cui 9 scuole superiori della Toscana Agrari e non, due Università Toscane, La Fondazione ITS agroalimentare di Locorotondo, sette imprese tra cui una Banca, Conserve Italia ed altre imprese locali, tre enti locali, cinque agenzie formative, sette organizzazioni professionali e di categoria. La prima figura in uscita dal percorso formativo è il Tecnico Superiore Responsabile delle produzioni e delle trasformazioni Agrarie, Agro-alimentari ed Agro-industriali

- Polo Tecnico Professionale-PTP L’Istituto è Scuola capofila del Polo Tecnico Professionale “AGRI.CUL.TUR.A – Agribusiness, Cultura, Turismo e Apprendimento” del settore agroalimentare e turismo della Provincia di Grosseto, costituitosi a Grosseto con Accordo di Rete il 28 luglio 2014. Del PTP fanno parte: 6 scuole, 11 agenzie formative, 1 università, 20 imprese, 2 enti locali 11 associazioni di rappresentanza e 4 soggetti diversi tra associazioni e banche per un totale di 55 partecipanti. Il PTP partecipa alla sperimentazione sulle priorità che la Regione Toscana si è data con la DGRT 420/2014 partecipando a cinque tavoli di lavoro tematici:

- Apprendistato in alternanza scuola lavoro - Modello duale - Orientamento

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- Didattica laboratoriale - IeFP a carattere complementare.

Il PTP grossetano ha poi deciso di introdurre un ulteriore tavolo sperimentale sui Progetti Finanziati Il centro di ricerche scientifiche (C.RI.S.B.A.) Il 12 Luglio 2010 è stato istituito presso l'ISITP (Istituto Statale per l'Istruzione Tecnica e Professionale) "Leopoldo II di Lorena" di Grosseto un Centro di Ricerche scientifiche denominato C.RI.S.B.A.: Centro di Ricerche Strumenti Biotecnici nel settore Agricolo-forestale. Il Centro, realizzato con il patrocinio della Provincia di Grosseto, con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e del Consorzio Agrario della Maremma Toscana, è composto da un laboratorio dotato delle più moderne apparecchiature scientifiche per lo studio della microbiologia del suolo, di un laboratorio per le colture cellulari vegetali in vitro e di una serra attigua di nuova concezione. Il C.RI.S.B.A. è un'autonoma articolazione scientifica dell'ISITP regolata da uno statuto che ne definisce gli organi, le finalità e la gestione amministrativo-contabile. In particolare sono organi del Centro: il Direttore, il Comitato Scientifico e il Consiglio Direttivo. Il Comitato Scientifico riunisce illustri rappresentanti del panorama scientifico toscano (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore di Pisa e Scuola Superiore Sant'Anna), che grazie alle loro competenze garantiscono al Centro l'indispensabile consulenza tecnico-scientifica e la credibilità necessaria alla pubblicazione dei risultati ottenuti su riviste nazionali ed internazionali di settore. Il Consiglio Direttivo ha invece la funzione principale di proporre gli indirizzi scientifici del C.RI.S.B.A. ed è composto dalle seguenti rappresentanze:

Provincia di Grosseto- Assessorato Sviluppo Rurale e Assessorato Ambiente Consorzio Agrario della Maremma Toscana Rappresentante legale ISIS Lorena Direttore del C.RI.S.B.A.

Il C.RI.S.B.A. si propone come punto di riferimento per la ricerca, la sperimentazione e la divulgazione scientifica nel settore agricolo-forestale e ambientale del territorio grossetano. Le attività di ricerca del Centro, molte delle quali già in corso di svolgimento con il supporto delle Università partners del progetto e con il coinvolgimento di aziende agricole provinciali, riguardano in particolar modo la sperimentazione di isolati microbici quali biofertilizzanti e biofitofarmaci nell'ottica di una agricoltura sostenibile, lo studio delle bioenergie, la tutela e valorizzazione della biodiversità locale a rischio di erosione genetica. Il Centro nasce inoltre con l'intento di fornire il supporto scientifico necessario al superamento di specifiche problematiche territoriali che verranno segnalate da soggetti pubblici o privati operanti nel settore agricolo. A queste importanti funzioni si aggiunge quella della divulgazione scientifica, fra le attività del C.RI.S.B.A. è stato previsto infatti di

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realizzare convegni, seminari e workshop con la partecipazione dei massimi esperti accademici della ricerca scientifica in ambito agricoloambientale, i quali illustreranno ai partecipanti le recenti acquisizioni scientifiche nei settori di studio alimentando il dibattito scientifico su temi sensibili e presentando le innovazioni tecniche applicabili alla realtà provinciale 2.4 LE STRUTTURE

La nuova Istituzione è organizzata su due edifici scolastici, l’azienda agraria di Macchiascandona e in più utilizza gli spazi esterni ad essa affidati in gestione. Azienda Agraria di Macchiascandona L’Azienda dell’Istituto si trova in località Macchiascandona nel comune di Castiglione della Pescaia. L’Azienda, di proprietà de lla Provincia di Grosseto, faceva parte inizialmente della dotazione dell’Istituto Tecnico Agrario, attualmente, dopo l’accorpamento con gli altri Istituti, fa parte dei “laboratori didattici” in uso alla scuola.

L’Azienda ha una superficie complessiva di 85 ettari di cui 40 destinati a seminativo, altri 20 ettari circa a oliveto con complessive 2.000 piante e 5 ettari a vigneto. Un appezzamento vicino alla sede aziendale ospita una collezione di piante di olivo che fa parte della raccolta del germoplasma toscano ottenuto dalla collaborazione con il CNR di Firenze.

Il capitale fondiario è composto da alcuni fabbricati: rimessa attrezzi, magazzino, aula didattica, laboratorio per la produzione del vino e dell’olio. Il fondo è condotto da due insegnanti dell’Istituto con l’aiuto di due addetti; periodicamente gli studenti partecipano ai lavori di coltivazione e di trasformazione dei prodotti sotto la guida degli insegnanti, coadiuvati dagli assistenti tecnici. Lo scopo delle esercitazioni in Azienda sono di avvicinare gli studenti alle attività pratiche, affrontare le problematiche concernenti l’organizzazione dei lavori, permettere di acquisire la manualità relativa alle operazioni di coltivazione.

Nell’ultimo anno è stato realizzato all’interno dei terreni dell’istituto un “Sentiero natura” con il posizionamento, su un percorso di 1,5 chilometri, di strutture didattiche, ecologiche e d’arredo. La realizzazione di tale struttura è stata valutata come significativa, dopo gli studi realizzati dagli esperti naturalisti della scuola, che hanno osservato, all’interno del perimetro aziendale, la presenza di specie animali e vegetali di particolare interesse. Del resto, la vicinanza alla zona umida della Diaccia-Botrona (3 Km in linea diaria), uno degli ecosistemi palustri più importanti del nostro paese, giustifica ampiamente le osservazioni, anche particolari (Cicogna bianca, Biancone) che sono state fatte.

Il Sentiero natura consente di poter decifrare le principali emergenze ambientali e agronomiche attraverso una rete di pannelli esplicativi e di cartelli, ed è a disposizione di tutte le scuole della provincia per favorire una fruizione scientifica o anche soltanto ludico-ricreativa.

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L’Azienda è inoltre utilizzata per sperimentazioni agrarie con la collaborazione di vari enti sia pubblici sia privati: l’ARSIA, la Regione Toscana, il CNR.

Anche l’area intorno all’Istituto costituisce una piccola Azienda Scolastica. Parte del terreno è destinato alle varie colture erbacee di pieno campo, mentre un’altra parte è occupato da un piccolo impianto con frutti di varie specie.

Di recente sta prendendo forma il Progetto di Agriturismo Sociale cui partecipano gli studenti DVA i quali vengono impegnati in attività di gestione dell’Azienda e di Accoglienza Turistica attraverso la programmazione e gestione di eventi specifici. Nell’ambito di questo progetto e, più in generale nell’ambito della “filiera corta”, funziona in azienda un frantoio didattico che permette agli studenti di sperimentare la filiera olivicola dalla raccolta alla produzione. Da questo anno funziona anche un mulino didattico che permette di trasformare, in azienda, i grani antichi di nostra produzione. I prodotti della trasformazione vengono utilizzati per la preparazione di piatti tipici nelle cucine dell’Istituto Enogastronomico.

Le serre

Presso l’Istituto sono presenti due serre, una in ferro e vetro, l’altra in ferro e materiale plastico. La serra in ferro e vetro è quella storica costruita successivamente agli edifici dell’Istituto. Ha una superficie complessiva di 450 metri quadri ed è adibita alle esercitazioni per la produzione e la coltivazione di piante per l’ortoflorovivaismo. L’ambiente è riscaldato e vi sono bancali in cemento per le coltivazioni e tre bancali di radicazione con riscaldamento basale e nebulizzazione per la produzione di talee.

L’altra serra, recentemente realizzata, ha come indirizzo principale la sperimentazione sulle micorrize, simbiosi tra funghi e piante che favoriscono l’assorbimento da parte delle radici degli elementi nutritivi presenti nel substrato.

Nelle serre gli studenti acquisiscono le competenze tecniche e pratiche specialistiche di settore: produzione di talee, riproduzione dei bulbi, fertirrigazione, innesto di piante erbacee, produzione di piante da seme e altre operazioni agronomiche tipiche del vivaio. Anche in questi laboratori gli studenti operano accompagnati dagli insegnanti e da un assistente tecnico.

Il laboratorio di microbiologia e micropropagazione

Gli studenti che operano in questo ambiente devono avere una corretta preparazione teorica indispensabile per non essere semplici esecutori di tecniche imparate meccanicamente. Le operazioni pratiche richiedono massima attenzione alle condizioni ambientali per non inquinare i prodotti. E’ importante che lo studente operi in maniera consapevole delle motivazioni delle tecniche adottate. Pertanto tutte le operazioni sono guidate dai docenti e da un assistente tecnico.

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La micropropagazione è una tecnica che sfrutta la capacità che hanno alcune cellule vegetali di rigenerare l’intera pianta se esposte in particolari condizioni climatiche (temperatura, fotoperiodo, intensità luminosa) e in un ambiente sterile. Questa tecnica viene effettuata in vitro, all’interno cioè di contenitori sterili trasparenti (flaconi e provette di vetro) nei quali viene posto un idoneo substrato nutritivo. In questo laboratorio si applica questa tecnica e, a partire da poche cellule, si riproduce la pianta da cui è stato fatto il prelievo.

I laboratori di chimica Nell’Istituto sono attualmente presenti due laboratori di chimica, uno a servizio delle classi dell’Istituto Tecnico Agrario e il Professionale per l’Agricoltura e l’altro per gli studenti del Tecnico Biotecnologico Sanitario. In ambedue i laboratori si possono fare esercitazioni comprendenti le analisi di chimica quantitativa e qualitativa, di chimica inorganica e organica. Il primo laboratorio è attrezzato specificatamente per l’analisi del terreno, delle acque irrigue, dei concimi e per le analisi di alcuni importanti matrici alimentari delle industrie agrarie: olio, vino, latte, aceto ecc. Le analisi sono effettuate secondo le Metodiche Ufficiali. Estrattore Naviglio Il nuovissimo laboratorio, nato grazie alla collaborazione con la Provincia di Grosseto e il gruppo di ricerca del Laboratorio PHYTOLAB (Pharmaceutical, Cosmetic, Food supplement Technology and Analysis) dell’Università degli Studi di Firenze, che si occupa di sviluppo di metodi di estrazione, frazionamento, isolamento e caratterizzazione, mediante tecniche cromatografiche e fotodensitometriche, di sostanze naturali con proprietà antiossidanti di interesse per i settori biomedico, alimentare, cosmetico e agroindustriale, si colloca perfettamente nelle finalità che la scuola si pone di realizzare attività in simulazione di impresa permettendo agli studenti di sperimentare l’estrazione di essenze per la preparazione/produzione di saponi e di cosmetici nelle attività didattiche/laboratoriali di chimica. Il laboratorio di fisica Nella sede della Cittadella si trova un ampio e ben attrezzato laboratorio dove vengono regolarmente svolte esercitazioni di fisica per le classi del biennio. I laboratori di Scienze

Nella sede della Cittadella sono presenti due laboratori, utilizzati sia dalle classi del Tecnico Agrario e del Professionale per l’Agricoltura sia dagli studenti del Tecnico Biotecnologico Sanitario. Le attività svolte riguardano l’allestimento e l’osservazione di preparati sia al

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microscopio ottico che allo stereo microscopio. Entrambi i locali sono ampi e i banconi possono ospitare postazioni per la classe completa. Qui vengono svolte esercitazioni di Scienze Agrarie, di Zootecnia, di Istologia e Anatomia umana. Le attrezzature comprendono oltre ai microscopi per gli alunni due stereo microscopi e un microscopio ottico dotato di telecamera collegata con uno schermo. Il materiale di osservazione comprende numerosi plastici relativi alla cellula, alla botanica e al corpo umano. Inoltre, da quest’anno la collezione di vetrini è stata arricchita da una importante raccolta relativa ai tessuti del corpo umano, su cui vengono svolte le esercitazioni di Istologia degli studenti del Tecnico Sanitario. I laboratori di informatica Tutto l’Istituto è collegato in rete. Un laboratorio d’informatica è situato presso la sede della Cittadella ed è dotato di ventidue computer con collegamento internet, di stampanti e di altra strumentazione necessaria per il montaggio video ed elaborazione fotografica, inoltre tre proiettori permettono di visualizzare collettivamente gli elaborati sui vari programmi anche in aula. Nel laboratorio si tengono i corsi e gli esami per l’ECDL. Anche la sede di via Meda, interamente cablata, è dotata, oltre che dei laboratori con postazioni PC, destinate alle esercitazioni di ricevimento, di un laboratorio polifunzionale informatico-linguistico attrezzato con 25 postazioni e videoproiettore ed un laboratorio LIM. Le palestre Le palestre dell’Istituto hanno dimensioni regolamentari per il gioco della pallavolo e della pallacanestro ed è dotata di spogliatoi maschili e femminili. Gli studenti possono praticarvi attività curriculari ed extracurriculari, anche nel pomeriggio, legate ai gruppi sportivi dell’Istituto. In più, oltre le varie attrezzature per varie attività sportive, la palestra è dotata di otto campi da tennis tavolo con i quali è possibile anche organizzare tornei scolastici. I laboratori dei Servizi Ristorativi

Nella sede di via Meda sono presenti numerosi laboratori specifici per le discipline professionali dei tre settori. Gli ambienti sono completamente attrezzati e le strumentazioni specifiche sono le più avanzate. Nei laboratori si effettuano le esercitazioni pratiche con simulazioni reali dei servizi di cucina, pasticceria, allestimento della sala, caffetteria, servizi di bar.... Settore enogastronomia

1 laboratorio di cucina 1 laboratorio di pasticceria 2 laboratori dimostrativi

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Settore servizi di sala e vendita 2 laboratori di bar 1 sala dei ricevimenti

Settore accoglienza turistica 2 back office 1 front desk

. Il laboratorio di Metodologie Operative

Gli studenti dell'indirizzo socio sanitario possono svolgere le esercitazioni pratiche nel laboratorio di metodologie operative dove si realizzano attività creative e di manipolazione con materiale strutturato e/o di recupero. Nel laboratorio si simulano anche tecniche di animazione sociale, ludico motorie Il laboratorio Polifunzionale di tecniche estetiche e tecniche di massaggio:

E’ in fase di allestimento un laboratorio dove gli studenti dell’indirizzo operatore del benessere-estetiste possano svolgere le esercitazioni pratiche sia di trucco, mani e unghie, massaggi viso e corpo. Altri laboratori Laboratorio di lingua straniera con postazioni per l’ascolto in cuffia, registrazione audio e ascolto e visualizzazione di cassette e DVD, laboratorio di fisica con postazioni sufficienti per accogliere un intera classe.

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3.1 Identità dell’Istituto

3.1.1 LA SCUOLA IN NUMERI

Nell’a.s. 2015/16 sono funzionanti 65 classi di cui 4 di Istruzione degli Adulti.

Le 61 classi dell’organico degli adolescenti sono così distribuite:

Istruzione Indirizzo Alunni Classi

Tecnico AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA 257 11

Tecnico

CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE- BIOTECNOLOGIE SANITARIE 200 10

Professionale

AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE 161 9

Professionale ENOGASTRONOMIA ED OSPITALITA’ ALBERGHIERA 530 26

Professionale

SOCIO SANITARIO 46 3

Professionale

OPERATORE DEL BENESSERE- ESTETICA 62 2

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Come da normativa l’istruzione degli Adulti, con il passaggio a nuovo ordinamento, struttura il percorso in tre periodi didattici.

Sono attive:

Istruzione Indirizzo Alunni Classi (come Periodi didattici)

Tecnico AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA 25 1

Professionale ENOGASTRONOMIA ED OSPITALITA’ ALBERGHIERA 43 2

Professionale

SOCIO SANITARIO 12 1

Il personale, ripartito tra docente ed ATA risulta così distribuito:

DOCENTE 151 (organico fatto) 9 (organico potenziamento di cui 1 per docente utilizzato in altro grado di istruzione)

159+1

ATA 43 (organico fatto) 1,5 (posti in deroga) 44,5

Altri dati sono reperibili su www.istruzione.it al link scuole in chiaro con ricerca per codice meccanografico: GRIS00600C

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3.1.1 Il mandato istituzionale

Il “Leopoldo II di Lorena” accoglie pienamente il mandato istituzionale impegnandosi ad: Affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle

studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento Contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica. Realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di

partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini

3.2 Principi fondamentali

3.2 .1I valori

I valori che guidano il “Leopoldo II di Lorena” sono: la tutela dell'ambiente poiché educa a comportamenti che vanno dallo sviluppo sostenibile alla sana alimentazione ai corretti stili di vita; la libertà di esprimersi e realizzarsi; il rispetto dei diritti umani; la solidarietà; la convivenza civile e il rispetto reciproco

3.2.2La mission

Lo scopo fondamentale della scuola è di creare figure professionali con competenze specifiche e spendibili sul mercato del lavoro, nei

percorsi di istruzione superiore ed universitaria. L’Istituto si propone di realizzare il successo scolastico e formativo del più alto numero di

studenti possibile agendo nella consapevolezza della centralità dello studente ovvero valorizzando le attitudini e le capacità di ciascuno,

tenendo conto delle differenze culturali, delle situazioni di svantaggio sociale, delle difficoltà di apprendimento, della disabilità.

3.2.3Aree strategiche

La scuola intende perseguire questi obiettivi sia attraverso l’azione didattica che attraverso attività progettuali rivolte all’accoglienza, al

recupero, alla valorizzazione delle eccellenze, all’alternanza scuola/lavoro e all’orientamento passando attraverso la finalità prioritaria

dello star bene a scuola.

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4. Contesto

4.1. Contesto esterno Gli studenti provengono da tutta la provincia di Grosseto e da aree limitrofe. Le zone di provenienza degli studenti sono, per la maggior parte, classificate come aree depresse. Lo status socio economico e culturale delle famiglie degli studenti non è uniforme: in base ai dati dell’ a.s. 13/14, status ALTO nell’Istruzione tecnica (30% della popolazione) e MEDIO BASSO/BASSO nell’istruzione professionale (70% della popolazione). Sulla base dei risultati delle prove Invalsi maggio 2014 la percentuale degli studenti con entrambi i genitori disoccupati nelle classi seconde è dell’1,6% contro una media Toscana e italiana dello 0,5%.Per reddito basso (dato rilevato tramite ISEE), nell’a.s. 14/15, 8% circa delle famiglie ha presentato domanda per il comodato d’uso gratuito dei libri di testo (classi I,II,III) e gli studenti con cittadinanza non italiana sono 11,4% nell’intera Istituzione (poco più alta della media regionale (10,3%) ma con un’alta concentrazione nell’indirizzo alberghiero-sociale dove sale al 19,43%. Anche il ritardo scolastico, che si attesta al 17% nell’istruzione tecnica e al 55% circa nell’istruzione professionale, conferma il divario esistente tra le utenze dell’Istituzione. I DSA, BES e altri BES sono invece distribuiti in modo piuttosto uniforme su tutti gli indirizzi e si attestano intorno all’11,5% dell’intera popolazione. Gli studenti DVA dell’Istituto, storicamente prediligono l’Istruzione professionale optando nell’ordine per i servizi rurali 18% e alberghiero 5%. La scuola contrasta il disagio socio economico offrendo agli studenti la possibilità di “libero studio” c/o la biblioteca con assistenza/supporto di docenti e con sportelli di ascolto in collaborazione con il C.I di GR. Il comodato d’uso dei libri di testo (soddisfatte il 50% delle richieste), la possibilità di trattenersi oltre l’orario delle lezioni per svolgere ricerche/compiti anche in internet, il portale di Scuole Toscane, cui siamo capofila, che è registro elettronico ma raccoglie appunti/lezioni realizzate dai docenti della rete, sono opportunità. Nell’area.3, prevenzione del disagio, la scuola si attiva ogni a.s con più FS per dare sviluppo a processi di inclusione (alunni DVA,, stranieri, altri BES,DSA).Si è dotata di un piano di gestione delle diversità, ha costituito il proprio GLI, in rete con le altre scuole della provincia è capofila nell’accordo di rete che istituisce il CTI(ruolo individuato con D.D.G.USR Toscana n.29/15. Per potenziare gli interventi in favore dell’inclusione accede a specifici fondi (MIUR: ex art 9 CCNL, Provincia: fondi PEZ).In questo territorio agricolo con piccole imprese, spesso a conduzione familiare, la scuola, con i suoi indirizzi di studio, forma studenti in grado di inserirsi nel tessuto socio economico e produttivo. Di recente l’offerta formativa si è potenziata con l’istituzione dell’ITS “Eccellenza Agroalimentare Toscana” e del PTP “Agri.Cul.Tur.A” di cui siamo capofila; entrambi nati in accordo con Provincia e Regione.

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4.2. Contesto interno Circa l’86% del personale docente gode di un contratto a tempo indeterminato, percentuale superiore rispetto alla media provinciale, regionale e nazionale. Il personale docente possiede titoli di studio specifici e competenze professionali certificate: 4 hanno conseguito certificazioni linguistiche per il CLIL, 26 specializzati in attività di sostegno, 65 in metodologie didattiche generali, 26 su tematiche inclusive e altrettanti su didattica interculturale. 10 hanno seguito formazione su problem posing solving. I docenti formati come tutor di alternanza S/L sono 30. Ci sono 10 docenti formati e in grado di formare i peereducator. 28 docenti sono in possesso di master o corsi di perfezionamento. Tutti i docenti hanno le competenze informatiche di base per utilizzare il registro elettronico; la FS specifica è disponibile a formare anche a piccoli gruppi e su richiesta. Il dirigente scolastico riveste il ruolo effettivo e possiede numerosi anni di esperienza nella presidenza di Istituti tecnici superiori. Per quanto attiene al personale la fascia di età, nel 45% dei casi è superiore ai 55 anni, percentuale di poco superiore ai valori di riferimento. La quota dei diplomati rappresenta un quarto dei docenti, mentre i tre quarti possiedono il titolo di Laurea. Mancano le risorse per assicurare una formazione specifica e completa dei docenti che non sia a carico del personale. La percentuale di coloro che, a vario titolo, sono disponibili a lavorare in gruppi di lavoro e/o commissioni si attesta intorno al 20%; mediamente manca il turn-over a ricoprire gli incarichi. Il presente organigramma esplicita l’organizzazione interna:

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Le risorse strumentali ed rse economiche

I due edifici dell’Istituzione, non certificati, sono stati costruiti negli anni 70 e attualmente sono bisognosi di manutenzione ordinaria e straordinaria. La provincia dedica risorse sempre più esigue per la manutenzione ordinaria e procede su capitoli di spesa programmati circa cinque anni fa. Mancano spazi comuni, per accogliere gli studenti pendolari che arrivano a scuola anche 30 minuti prima dell’inizio delle lezioni e che talvolta si devono trattenere per le iniziative di ampliamento dell’offerta formativa. Nei laboratori si utilizzano strumentazioni non sempre al passo con i tempi; la maggior vetustà si riscontra nell'azienda agraria che necessiterebbe di macchine agricole più moderne. Per l'adeguamento agli indirizzi presenti, coerenti con le linee guida, devono essere allestiti almeno 3 laboratori. Le nuove tecnologie e, in generale i laboratori di settore, risultano abbastanza in linea; non sempre si riesce a innovare, per disponibilità di fondi, per rimanere in linea con i tempi. Il FIS è ripartito in proporzione tra docenti e personale ATA. Per ciascun profilo poi la ripartizione avviene in proporzione su specifiche aree. Le due sedi dell’Istituzione sono facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici per gli utenti che arrivano dalla Provincia. Nel comune di Castiglione della Pescaia è presente l’Azienda agraria che la scuola ha ricevuto in comodato d’uso dalla Provincia. La scuola dispone di propri mezzi (un autobus da 50 posti e un auto da 9 posti) per gli spostamenti interni degli studenti. L’azienda agraria, le serre attigue alla scuola, i numerosi laboratori che supportano l’area professionalizzante di ciascun indirizzo, sono le “palestre naturali” per realizzare curricoli in linea con le nuove Linee Guida. Gli edifici scolastici sono interamente cablati, alle due LIM si sono aggiunti 20 smart-TV da 50’’ in grado di connettersi a internet e in grado di supportare il docente nelle lezioni multimediali. E’ stato realizzato un captive-portal per consentire a alunni e docenti la navigazione internet autenticata e sicura.

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5. Obiettivi generali ed educativi

5.1 L’OFFERTA DIDATTICA

ISTRUZIONE TECNICA: il percorso didattico dei nuovi Istituti Tecnici è strutturato in:

un primo biennio, dedicato all’acquisizione dei saperi e delle competenze previsti per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e di apprendimenti che introducono progressivamente agli indirizzi in funzione orientativa; tale biennio è comune per tutti gli indirizzi del settore;

un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono complessivamente un triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle professioni; Al termine del quinto anno gli studenti sostengono l’esame di Stato e conseguono il diploma di istruzione tecnica, utile ai fini della continuazione degli studi in qualunque facoltà universitaria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore raccordo tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione all’inserimento nella vita lavorativa.

ISTRUZIONE PROFESSIONALE: anche il percorso didattico dei nuovi Istituti Professionale è articolato in due bienni e un quinto anno (il secondo biennio è articolato in singole annualità per facilitare il passaggio tra i diversi sistemi di istruzione e formazione) Dall’anno scolastico 2011-2012 il riordino dell’ Istruzione Professionale viene affiancato dal Sistema Regionale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) che, in Toscana, viene attuato in regime di sussidiaria integrativa e consente a tutti gli studenti degli istituti professionali di accedere al termine del triennio ad una Qualifica di Operatore Professionale spendibile a livello nazionale attraverso una curvatura del percorso di istruzione della durata di 1.800 ore distribuite nell’arco del triennio dell’istruzione professionale. L’articolazione del percorso prevede

a) Lezioni dedicate all’insegnamento delle competenze di base b) Lezioni teoriche dedicate all’insegnamento delle competenze tecnico-professionali c) laboratori di pratica professionale d) Stage/tirocinio (a partire dalla seconda classe)

Per le Competenze tecnico professionali il riferimento è il Nuovo Sistema Regionale delle Competenze (RRFP) legato a E.Q.F. europeo (sistema di qualifiche basato su conoscenze capacità e competenze trasparenti e certificabili)

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L’ ARTICOLAZIONE DELL’ OFFERTA DIDATTICA

L’I.S.I.S. “Leopoldo II di Lorena” propone un’offerta didattica fortemente articolata organizzata in due filiere: la filiera agroalimentare e la filiera sanitaria

filiera agro-alimentare

Istituto tecnico settore tecnologico

indirizzo Agraria e agroindustria con le articolazioni o Gestione ambiente e territorio o Viticoltura ed enologia

Corso serale per il Tecnico Agrario ind. Gestione ambiente e territorio Istituto professionale settore servizi

Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalita’ alberghiera con le articolazoni: o Accoglienza turistica o Sala e vendita o Enogastronomia o Enogastronomia opzione: Prodotti dolciari artigianali e industriali

Corso serale per i Servizi per l’Enogastronomia

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filiera sanitaria Istituto tecnico settore tecnologico

indirizzo chimica, materiali e biotecnologie con articolazione o Biotecnologie sanitarie

Istituto professionale settore servizi

indirizzo Socio sanitario o Servizi socio sanitari

Corso serale per i Servizi socio-sanitari Operatore del benessere – indirizzo Estetista ed indirizzo Parrucchiere

ISTITUTO TECNICO: AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA

Profilo professionale: Il Diplomato in Agraria Agroalimentare e Agroindustria: – ha competenze nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive, trasformative e valorizzative del settore, con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente; – interviene, altresì, in aspetti relativi alla gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e paesaggistici. In particolare, è in grado di: • collaborare alla realizzazione di processi produttivi ecosostenibili, vegetali e animali, applicando i risultati delle ricerche più avanzate; • controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico; • individuare esigenze locali per il miglioramento dell’ambiente mediante controlli con opportuni indicatori e intervenire nella protezione dei suoli e delle strutture paesaggistiche, a sostegno degli insediamenti e della vita rurale; • intervenire nel settore della trasformazione dei prodotti attivando processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati e gestire, inoltre, il corretto smaltimento e riutilizzazione dei reflui e dei residui;

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• controllare con i metodi contabili ed economici le predette attività, redigendo documenti contabili, preventivi e consuntivi, rilevando indici di efficienza ed emettendo giudizi di convenienza; • esprimere giudizi di valore su beni, diritti e servizi; • effettuare operazioni catastali di rilievo e di conservazione; interpretare carte tematiche e collaborare in attività di gestione del territorio; • rilevare condizioni di disagio ambientale e progettare interventi a protezione delle zone di rischio; • collaborare nella gestione delle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali; • collaborare nella pianificazione delle attività aziendali facilitando riscontri di trasparenza e tracciabilità. Piano di Studi del biennio comune del settore tecnologico L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi.

Materie di Insegnamento

I II

Lingua e letteratura italiana 4 4

Lingua inglese 3 3

Storia 2 2

Matematica 4 4

25

Diritto e Economia 2 2

Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1

Scienze integrate (Fisica) 3 (1)* 3(1)*

Scienze integrate (Chimica) 3(1)* 3(1)*

Tecnologie e tec. Rappresentazione grafica 3(1)* 3(1)*

Tecnologie informatiche 3(2)* -

Scienze e tecnologie applicate - 3(2)*

Geografia 1 -

ORE SETTIMANALI 33 32

*ORE DI ESERCITAZIONI 5 5

Triennio dell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio”

Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

26

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1 1

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

Complementi di matematica 1 1 -

Produzioni animali 3 3 2

Produzioni vegetali 5 4 4

Trasformazione dei prodotti 2 2 2

Economia, Estimo, marketing e legislazione 2 3 3

Genio rurale 2 2 2

Biotecnologie agrarie 2 2 -

Gestione dell’ambiente e del territorio - - 4

ORE SETTIMANALI 32 32

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ORE DI ESERCITAZIONI 17 10

Corso serale: attiva una classe come II PERIODO DIDATTICO (3 e 4 ANNO)

Triennio dell’articolazione “Viticoltura ed enologia”

Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1 1

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

Complementi di matematica 1 1 -

Viticoltura e difesa della vite - - 4

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Produzioni animali 3 3 2

Produzioni vegetali 5 4 -

Trasformazione dei prodotti 2 2 -

Enologia - - 4

Economia, Estimo, marketing e legislazione 3 2 2

Genio rurale 3 2

Biotecnologie agrarie - 3 -

Biotecnologie vitivinicole - - 3

Gestione dell’ambiente e del territorio - - 2

ORE SETTIMANALI 32 32

ORE DI ESERCITAZIONI 17 10

ISTITUTO PROFESSIONALE: SERVIZI PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE

Profilo professionale:

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Il Diplomato di istruzione professionale, nell’indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”, possiede competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali. È in grado di:

Gestire il riscontro di trasparenza, tracciabilità e sicurezza nelle diverse filiere produttive: agro-ambientale, agro-industriale, agri-turistico, secondo i principi e gli strumenti dei sistema di qualità.

Individuare soluzioni tecniche di produzione e trasformazione, idonee a conferire ai prodotti i caratteri di qualità previsti dalle normative nazionali e comunitarie.

Utilizzare tecniche di analisi costi/benefici e costi/opportunità, relative ai progetti di sviluppo, e ai processi di produzione e trasformazione.

Assistere singoli produttori e strutture associative nell’elaborazione di piani e progetti concernenti lo sviluppo rurale.

Organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali.

Rapportarsi agli enti territoriali competenti per la realizzazione delle opere di riordino fondiario, miglioramento ambientale, valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche.

Gestire interventi per la prevenzione del degrado ambientale e nella realizzazione di strutture a difesa delle zone a rischio.

Intervenire in progetti per la valorizzazione del turismo locale e lo sviluppo dell’agriturismo, anche attraverso il recupero degli aspetti culturali delle tradizioni locali e dei prodotti tipici.

Gestire interventi per la conservazione e il potenziamento di parchi, di aree protette e ricreative.

Piano di Studi del primo biennio

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L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi

Materie di Insegnamento

I II

Lingua e letteratura italiana 4 4

Lingua inglese 3 3

Storia 2 2

Matematica 4 4

Diritto e Economia 2 2

Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1

Scienze integrate (Fisica) 2 (1)* 2(1)*

Scienze integrate (Chimica) 2(1)* 2(1)*

Geografia 1 -

Tecnologie dell’informazione e della comunicazione 2 2

Ecologia e Pedologia 3 3

Laboratori tecnologici ed esercitazioni 3(3)* 3(3)*

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ORE SETTIMANALI 33 32

*ORE DI ESERCITAZIONI 5 5

Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta

Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1 1

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

Biologia Applicata 3 - -

Chimica applicata e processi di trasformazione 3 2 -

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Tecniche di allevamento vegetale e animale 2 3 -

Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali 5 2 2

Economia agraria e dello sviluppo territoriale 4 5 6

Valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore - 5 6

Sociologia rurale e storia dell’agricoltura - - 3

ORE SETTIMANALI 32 32 32

ORE DI ESERCITAZIONI 6 6 6

Profili professionali:

ISTITUTO PROFESSIONALE: SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA

Il Diplomato di Istruzione Professionale nell'indirizzo "Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera" ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell'enogastronomia e dell'ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi. È in grado di:

utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l'organizzazione della commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;

organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse umane;

applicare le norme attinenti la conduzione dell'esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;

utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e finalizzate all'ottimizzazione della qualità del servizio;

comunicare in almeno due lingue straniere;

reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a

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programmi applicativi;

attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici;

curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti.

L'indirizzo presenta le articolazioni: "Enogastronomia", "Servizi di sala e di vendita" e "Accoglienza turistica", nelle quali il profilo viene orientato e declinato.

Nell'articolazione Enogastronomia, il Diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; operare nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e individuando le nuove tendenze enogastronomiche.

Dall’a.s. 2012-2013 nel settore enogastronomia è attiva anche l’opzione Prodotti dolciari artigianali e industriali

Nell'opzione Prodotti dolciari artigianali e industriali il diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici dolciari e da forno; ha competenze specifiche sugli impianti, sui processi industriali di produzione e sul controllo di qualità del prodotto alimentare.

Nell'articolazione Servizi di sala e di vendita", il diplomato è in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione all'amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela, valorizzando i prodotti tipici.

A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni "Enogastronomia" e "Servizi di sala e di vendita", conseguono i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.

Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico, chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico.

Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a specifiche necessità dietologiche.

Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati, valorizzando i prodotti tipici.

Nell'articolazione Accoglienza turistica, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza

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turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del territorio A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell'articolazione "Accoglienza turistica" consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.

Utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione, assistenza, informazione e intermediazione turistico-alberghiera.

Adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e ospitalità in relazione alle richieste dei mercati e della clientela.

Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione dei servizi turistici per valorizzare le risorse ambientali, storico-artistiche, culturali ed enogastronomiche del territorio.

Sovrintendere all'organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando le tecniche di gestione economica e finanziaria alle aziende turistico-alberghiere.

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Piano di Studi del primo biennio comune alle quattro articolazioni

L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi

Materie di Insegnamento

I II

Lingua e letteratura italiana 4 4

Lingua inglese 3 3

Storia 2 2

Matematica 4 4

Diritto e Economia 2 2

Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1

Scienze integrate (Fisica) 2 -

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Geografia 1 -

Scienze integrate (Chimica) - 2

Scienze degli alimenti 2 2

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore cucina 2** 2**

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore sala e vendita

2** 2**

Laboratorio di servizi di accoglienza turistica 2 2

Seconda lingua straniera 2 2

ORE SETTIMANALI 33 32

**ORE DI ESERCITAZIONI IN SQUADRA 4 4

Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta articolazione “Enogastronomia”

Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

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Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1 1

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

Seconda lingua straniera 3 3 3

Scienza e cultura dell’alimentazione 4 3 (1)* 3(1)*

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva 4 5 5

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore sala e vendita

- 2** 2**

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore cucina 6** 4** 4**

ORE SETTIMANALI 32 32 32

**ORE DI ESERCITAZIONI 6 6 6

Corso serale Attive due classi: una di II PERIODO DIDATTICO (3 e 4 ANNO) ed una di III PERIODO DIDATTICO (5 ANNO)

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Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta articolazione “Enogastronomia”

OPZIONE “Prodotti dolciari artigianali e industriali “

Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

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Religione cattolica o attività alt. 1 1 1

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

Seconda lingua straniera 3 3 3

Scienza e cultura dell’alimentazione 4 3 (1)* 3(1)*

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva 2 2

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore pasticceria 9 3** 3**

Analisi e controlli chimici dei prodotti alimentari 3* 2*

Tecniche di organizzazione dei settori produttivi 2 3 4

ORE SETTIMANALI 32 32 32

**ORE DI ESERCITAZIONI 9+1 3 3

Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta articolazione “Servizi di sala e di vendite”

Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

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Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1 1

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

Seconda lingua straniera 3 3 3

Scienza e cultura dell’alimentazione 4 3 (1)* 3(1)*

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

4 5 5

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore cucina

2** 2**

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore sala e vendita

6** 4** 4**

ORE SETTIMANALI 32 32 32

**ORE DI ESERCITAZIONI

6 6 6

Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta articolazione “Accoglienza turistica”

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Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1 1

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

Seconda lingua straniera 3 3 3

Scienza e cultura dell’alimentazione 4 2 (1)* 2(1)*

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

4 6 6

Tecniche di comunicazione 2 2

Laboratori di accoglienza turistica 6** 4** 4**

ORE SETTIMANALI 32 32 32

42

**ORE DI ESERCITAZIONI

6 4 4

* L’attività didattica di laboratorio caratterizza l’area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite solo alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte -ore. ** Insegnamento affidato al docente tecnico-pratico. (°) con il decreto ministeriale di cui all’art. 8, comma 4, lettera a) è determinata l’articolazione delle cattedre in relazione all’organizzazione delle classi in squadre.

ISTITUTO TECNICO: CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE

L’indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie” costituisce di fatto una innovazione nel panorama dell’ Istruzione Tecnica. Per il nostro Istituto, in particolare, rappresenta l’evoluzione del Professionale Chimico Biologico del vecchio ordinamento, non più previsto fra gli indirizzi dell’Istruzione professionale ridefiniti dalla riforma, Profilo professionale: Il Diplomato in Chimica, Materiali e Biotecnologie:

ha competenze nel campo dei materiali, delle analisi strumentali chimico – biologiche, nei processi di produzione, in relazione alle esigenze delle realtà territoriali, negli ambiti chimico, merceologico, biologico, farmaceutico;

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ha competenze nel settore della prevenzione e della gestione di situazioni a rischio ambientale e sanitario. In particolare, è in grado di:

collaborare nei contesti produttivi di interesse, nella gestione e nel controllo dei processi, nella gestione e manutenzione di impianti chimici, tecnologici e biotecnologici, partecipando alla risoluzione delle problematiche relative agli stessi; ha competenze per l’analisi e il controllo dei reflui, nel rispetto delle normative per la tutela ambientale;

integrare competenze di chimica e biologia e microbiologia, di impianti e di processi chimici e biotecnologici, di organizzazione e automazione industriale, per contribuire all’ innovazione dei processi e delle relative procedure di gestione e di controllo, per il sistematico adeguamento tecnologico delle imprese;

applicare i principi e gli strumenti in merito alla gestione della sicurezza degli ambienti di lavoro, del miglioramento della qualità dei prodotti, dei processi e dei servizi;

collaborare nella pianificazione, gestione e controllo delle strumentazioni di laboratorio e di analisi e nello sviluppo del processo e del prodotto;

verificare la corrispondenza del prodotto alle specifiche dichiarate, applicando le procedure e protocolli dell’area di competenza; controllare il ciclo di produzione utilizzando software dedicati, sia alle tecniche di analisi di laboratorio sia al controllo e gestione degli impianti;

essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui sono applicate.

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Piano di Studi dell’istituto tecnico Chimica, materiali e biotecnologie

biennio comune L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi

Materie di Insegnamento

I II

Lingua e letteratura italiana 4 4

Lingua inglese 3 3

Storia 2 2

Matematica 4 4

Diritto e Economia 2 2

Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1

Scienze integrate (Fisica) 3 (1)* 3(1)*

Scienze integrate (Chimica) 3(1)* 3(1)*

Geografia 1 -

Tecnologie e tec. Rappresentazione grafica 3(1)* 3(1)*

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Tecnologie informatiche 3(2)* -

Scienze e tecnologie applicate - 3(2)*

ORE SETTIMANALI 33 32

*ORE DI ESERCITAZIONI 4 5

Triennio dell’articolazione “Biotecnologie sanitarie”

Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1 1

2° biennio 5° anno

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DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

Complementi di matematica 1 1

Chimica analitica e strumentale 3 3

Chimica organica e Biochimica 3 3 4

Biologia, Microbiologia e Tecnologie di controllo sanitario 4 4 4

Igiene, Anatomia, Fisiologia, Patologia 6 6 6

Legislazione sanitaria 3

ORE SETTIMANALI 32 32

ORE DI ESERCITAZIONI 17 10

ISTITUTO PROFESSIONALE: SERVIZI SOCIO-SANITARI

Profilo professionale:

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Il Diplomato di Istruzione Professionale dell'indirizzo "Servizi Socio-sanitari" possiede le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale. Questo indirizzo prepara a:

Prendersi cura degli altri soddisfacendone i bisogni, in relazione al loro stato o alle loro tappe psico-fisiche e nel rispetto delle norme igieniche.

Predisporre ambienti, spazi e materiali.

Pensare, organizzare e condurre attività per favorire il benessere e l’autonomia della persona con disagio.

Gestire relazioni con più soggetti (bambini o adulti con disagio, parenti, componenti dell'equipe, enti territoriali).

Mettere in comune le competenze all'interno di un gruppo di lavoro

Coordinarsi con le altre figure professionali dei servizi sociali indirizzati ai settori dei: minori, anziani, diversamente abili e del settore dei Bisogni emergenti nel territorio per raggiungere una più efficace azione a sostegno del singolo, della famiglia e della comunità

Piano di Studi del biennio

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L’orario settimanale corrisponde a 33 ore di lezione nella prima classe e 32 ore nella seconda, da 60 minuti effettivi

Materie di Insegnamento

I II

Lingua e letteratura italiana 4 4

Lingua inglese 3 3

Storia 2 2

Matematica 4 4

Diritto e Economia 2 2

Scienze integrate (Sc. Della Terra e Biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2

Religione cattolica o attività alt. 1 1

Scienze integrate (Fisica) 2 -

Scienze integrate (Chimica) - 2

Geografia 1 -

Scienze umane e sociali 4(1)* 4(1)*

Educazione musicale - 2(1)*

Elementi di Storia dell’arte ed espressioni grafiche

2(1)* -

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Metodologie operative 2 2

Seconda lingua straniera 2 2

ORE SETTIMANALI 33 32

*ORE DI ESERCITAZIONI 4 4

Piano di Studi del secondo biennio e della classe quinta

Materie di Insegnamento

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE COMUNI 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3

Storia 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Religione cattolica o attività alt.

1 1 1

2° biennio 5° anno

DISCIPLINE DI INDIRIZZO 3° 4° 5°

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Metodologie operative 3** - -

Seconda lingua straniera 3 3 3

Igiene e cultura medico sanitaria

4 4 4

Psicologia generale e applicata

4 5 5

Diritto e legislazione socio - sanitaria

3 3 3

Tecniche amministrative ed economia sociale

- 2 2

ORE SETTIMANALI 32 32

*ORE DI ESERCITAZIONI 3 -

Corso serale

Attiva una classe come III PERIODO DIDATTICO (5 ANNO).

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ISTITUTO PROFESSIONALE: OPERATORE DEL BENESSERE INDIRIZZO ESTETISTA

Il corso, rivolto a giovani in età di Obbligo scolastico e/o Obbligo formativo (fino a 18 anni), è stato attivato nell’ambito dell’offerta sussidiaria complementare dei percorsi di IeFP e come tale si svolge in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento in età di Obbligo scolastico e/o Obbligo. Qualifica riconosciuta Gli studenti che completano il corso conseguono l’attestato di qualifica regionale. La certificazione rilasciata ha validità nazionale ed è riconosciuta sia per la prosecuzione dei percorsi di istruzione, sia dal sistema formativo regionale. L’attestato corrisponde al secondo livello della classificazione dell’UE, con riferimento alla decisione del Consiglio 85/368/CEE, relativa alla corrispondenza delle qualifiche di formazione professionale tra gli Stati della Comunità Europea. Profilo professionale L’Operatore del Benessere (Estetista) è una professionalità le cui caratteristiche sono normate a livello regionale, che opera nel settore dei servizi dei trattamenti di bellezza. Si occupa di trattamenti estetici sulla superficie del corpo volti alla eliminazione e/o attenuazione degli inestetismi, utilizzando tecniche manuali ed apparecchi elettromeccanici per uso estetico, nonché prodotti e tecniche atte a favorire il benessere dell'individuo.

Piano orario annuale

DISCIPLINE COMUNI E DI INDIRIZZO

Lingua e letteratura italiana 132 99

99

Lingua inglese 66 66

99

Storia 33 33 -

Matematica 66

66

66

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Diritto 66

66

66

Informatica e laboratorio

33

33

33

Scienze integrate (Biologia) 66 66 -

Chimica e Cosmetologia 99 66 -

Anatomia e Fisiologia 66 66 66

Igiene e tecniche di controllo 66 99 99

Psicologia e tecniche di comunicazione 33 33 66

Scienze motorie 66 66 66

Tecniche estetiche 132 198

297

Tecniche di massaggio 99

99

99

Religione cattolica o att. alt.

33

33

33

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6. Obiettivi strategici e piani operativi

6.1. Il Piano di miglioramento 2015/2018

Nel 2014/15 l’Istituto ha realizzato un processo di autovalutazione secondo le indicazioni ministeriali (Sistema nazionale di valutazione).

Sulla base di un’analisi condotta attraverso un set di indicatori forniti dal Miur e dall’INVALSI e un’attività di benchmarking con le altre

scuole del territorio, della Regione e dell’Italia, sono stati individuati i punti di forza e di debolezza dell’organizzazione e, in coerenza con

le criticità più rilevanti, sono state scelte priorità e traguardi da raggiungere alla fine del triennio di riferimento 2015/18. Priorità, traguardi

e obiettivi di processo costituiscono parte integrante del Piano e sono in rapporto di coerenza con l’intera offerta formativa dell’Istituto.

I dati dell’autovalutazione (compreso il Rapporto di autovalutazione completo) sono consultabili al seguente link:

http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/ricerca/risultati?rapida=gris00600c&tipoRicerca=RAPIDA&gidf=1

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Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:

1) Ridurre gli abbandoni in corso d'anno

2) Ridurre al terzo anno i trasferimenti in uscita

3) Attivare misure di orientamento finalizzata allo star bene a scuola

I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:

1) Ricondurre la media degli abbandoni al primo anno ai tassi medi regionali

2) Ricondurre la media dei trasferimenti al terzo anno ai tassi medi regionali

3) Invertire la tendenza delle uscite dalla scuola o dei trasferimenti dal tecnico agli indirizzi professionali

Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

1) Si ritiene prioritario progettare azioni di miglioramento sui risultati scolastici in quanto area ritenuta trasversale alle altre aree.

2) Si ritiene che agire in questo senso possa incidere favorevolmente anche sui risultati scolastici in generale e nello specifico di

italiano e matematica (oggetto di prove invalsi)nonché sui comportamenti tra pari e tra studenti e adulti.

3) La scelta scaturisce da un bilancio di costi, benefici, tempi

Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:

1) Creare ambienti di apprendimento favorevoli allo sviluppo di competenze negli alunni agendo sulle dimensioni organizzativa,

metodologica, relazionale.

2) Migliorare la fruibilità dei laboratori, riorganizzare l'orario scolastico anche in relazione ai percorsi di alternanza S/L

3) Promuovere attività di formazione dei formatori sui temi di alternanza S/L e didattica laboratoriale

4) Condividere le regole attraverso un processo di presa di coscienza e di assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti.

Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

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Dopo una attenta analisi di tutte le sub aree del settore "Processi-ambiente di apprendimento", abbiamo individuato i punti di debolezza su cui la scuola ha possibilità di agire per strutturare un piano di miglioramento. Saranno sottoposte a piano di miglioramento le tre dimensioni: organizzativa, metodologica e relazionale Il processo è stato individuato perché è trasversale ad altri processi su cui agisce e pertanto intraprendere questo processo ci permette di modificare in modo trasversale anche gli altri processi in cui abbiamo individuato punti di debolezza. Questo ci permette di rispondere all'obiettivo generale dello "Star bene a scuola.

Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza: Indirizzo Tecnico: risultati superiori in italiano e pressoché in linea a matematica rispetto alle altre medie, con livelli di apprendimento di Italiano medio-alti raggiunti in modo uniforme nelle varie classi, nettamente superiori rispetto alle medie ; in Matematica in linea con le medie, e il 4^ livello registra un dato doppio rispetto alla MN. In Italiano la varianza dei risultati tra classi è insignificante rispetto a MN e C, la concentrazione dei risultati all’interno della classe nei livelli medio-alti è poco più alta della MN e C; a Matematica la percentuale di varianza dei risultati all’interno della classe è molto inferiore rispetto alla MN e C.

ed i seguenti punti di debolezza: Indirizzo Tecnico: in Matematica la percentuale di varianza dei risultati tra classi è molto superiore alla MN. Indirizzo Professionale: solo una classe riesce a superare i risultati delle MN e C in italiano e matematica, una classe è in linea, tutte le altre sono molto al di sotto delle medie, con un alto indice di cheating; i livelli di apprendimento sono uniformi, ma concentrati nei livelli bassi 1 e 2 con dati molto inferiori rispetto a MN e C

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6.2. Gli obiettivi strategici

• Gli obiettivi strategici per il triennio di riferimento sono i seguenti:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare ri-ferimento all’italiano nonché alla lingua in-glese e ad altre

lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning;

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

c) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il

rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e

della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione

all’autoimprenditorialità;

d) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici,

del patrimonio e delle attività culturali;

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e) Preparazione tecnico-professionale coerente con le esigenze del territorio e del mercato del lavoro

f) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione,

all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;

g) ) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei

social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;

h) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;

i) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento

dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche

con il supporto e la collaborazione dei servizi socio- sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l’applicazione delle linee di

indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre

2014;

j) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la

comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;

k) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con

potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente

della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;

l) incremento dell’alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;

m) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;

n) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;

o) alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana,

da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori

culturali;

p) definizione di un sistema di orientamento.

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6.3. PIANO DI MIGLIORAMENTO: ALL.2 al presente documento

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6.4 Azioni contemplate nella Legge 107:

ALTERNANZA SCUOLA / LAVORO L’Alternanza, che con i decreti attuativi della riforma degli istituti professionali e tecnici favorisce il collegamento con il territorio, con il mondo del lavoro e delle professioni, risponde alle esigenze di apprendimento in situazione, fa emergere nello studente la consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità professionale, potenzia una nuova cultura del lavoro. Il progetto d’istituto per l’alternanza si propone di mantenere un elevato numero di ore certificate, valorizzare e registrare tutte le esperienze, razionalizzare le attività, rafforzare il rapporto con le aziende, certificare le competenze acquisite, verificare, integrare e rielaborare quanto appreso in aula e/o laboratorio. Lo stage organizzato al fine di verificare, integrare e rielaborare quanto appreso in aula/laboratorio è un periodo che rappresenta la fase di sperimentazione della formazione ed è l’occasione per fare ingresso nel mondo del lavoro. E’ organizzato in modo da coinvolgere il Consiglio di Classe e consentire agli alunni di svolgere, presso le organizzazioni individuate, un’attività coerente con il percorso formativo. E’ una esperienza che consente di mettersi alla prova in un contesto lavorativo reale, di confrontarsi con più interlocutori e di acquisire un’esperienza pratica certificata che andrà ad arricchire il Curriculum vitae. La partecipazione ad iniziative svolte dalla scuola in collaborazione con enti esterni, che possono essere realizzate anche al di fuori del calendario scolastico, costituiscono a tutti gli effetti attività di stage, ovvero come attività da riconoscere nelle discipline curricolari. Ogni percorso di alternanza S/L, pertanto, si pone come finalità il graduale di sviluppo di competenze di base, professionalizzanti e trasversali:

saper applicare correttamente le conoscenze acquisite in ambito formale;

potenziare nello studente la consapevolezza delle scelte attraverso un percorso di autovalutazione;

stimolare la capacità di auto-imprenditorialità e di fare impresa;

sapersi proporre come soggetti di lavoro autonomo al fine di favorire il ricambio generazionale nell'impresa familiare;

sviluppare la consapevolezza di cosa offre (tipologie di contratto......) e chiede il mercato del lavoro.

Il progetto generale, comune tutti gli indirizzi, prevede che si realizzino attività di:

Accoglienza/Promozione, Placement, Mediazione al lavoro..

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La scuola assicura, prima di qualsiasi inserimento in stage, la formazione specifica sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ai

sensi del D. Lg.vo 81/2007 (12 ore), al termine della quale lo studente, dopo aver sostenuto e superato il test finale, può

ottenere la certificazione.

Per alcuni indirizzi di studio è prevista la certificazione HACCP sulla sicurezza alimentare.

Nell’indirizzo agrario sono stati formati docenti in grado di far acquisire, agli studenti del quinto anno, la patente per il trattore.

AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE PER LA SCUOLA DIGITALE

2.4 LA SCUOLA E L’IMPLEMENTAZIONE DIGITALE Il registro elettronico e l’informatizzazione Già nei primi anni del 2000 la scuola si è dotata di una rete informatica cablando l’intero istituto con l’introduzione del PC in gran parte delle classi curricolari. L'utilizzo dei computer ha cominciato a interessare la programmazione didattica annuale degli insegnanti. Ultimamente l'informatica è entrata nella vita scolastica di ogni giorno con l'utilizzo di una piattaforma didattica e del registro sul WEB. La scuola è dotata ormai da quattro anni del registro elettronico, uno strumento che ha decisamente migliorato la comunicazione tra le famiglie e i docenti. Il tablet e il PC hanno sostituito i registri cartacei sia “di classe” che “del professore”. Le famiglie possono accedere in qualsiasi momento a tutte le informazioni e seguire costantemente l’attività scolastica dei propri figli. Per gli studenti usufruire di tale strumento permette di monitorare il proprio rendimento e lo svolgimento delle lezioni. L’Istituto Leopoldo II di Lorena Grosseto è capofila di una rete di scuole, che utilizza un software completamente gratuito ed interamente autoprodotto per la gestione dell’area alunni e didattica, in grado di gestire on-line registro elettronico, assenze, scrutini pagelle certificazioni, materiale didattico, comunicazioni interne, libri di testo, software per DSA ed ultimamente ha brillantemente affrontato e risolto anche la gestione dell’orologio marcatempo del personale. Attraverso una piattaforma web vengono fornite gratuitamente alle scuole in rete, ai docenti, agli alunni ed alle loro famiglie, le prestazioni che le ditte di software normalmente vendono alle scuole.Tale software è accreditato presso le varie istituzioni ministeriali quali Sidi Osp Invalsi ecc. essendo basandosi Sia al MIUR che ad INVALSI siamo conosciuti e certificati come fornitore sotto la denominazione di “gruppo software lorena” al pari delle grandi software-house. La piattaforma da noi utilizzata è visibile all'indirizzo www.scuoletoscane.it e le scuole di primo e secondo grado, riportate nella home page, appartengono a diverse province della toscana (Livorno Grosseto Arezzo Firenze) e la utilizzano a differenti livelli di profondità a seconda delle proprie esigenze. Aule aumentate dalla tecnologia

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La scuola ha aderito al progetto Piano Nazionale Scuola Digitale, nel tempo ha allestito 35 aule con TV da 50’ quali strumenti per innovare la scuola e creare nuovi ambienti di apprendimento favorendo la sviluppo di competenze. Sono previste ulteriori azioni in tal senso per ampliare il numero di aule-laboratorio. Di recente ha individuato il proprio animatore digitale come figura per favorire il processo di digitalizzazione e per svolgere un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione a scuola. Tale figura coordina anche lo staff tecnico costituito dai docenti interni di informatica che ha il compito di gestire la piattaforma e il software. PERCORSI SULLE TECNICHE DI PRIMO SOCCORSO La scuola organizza ogni anno corsi di formazione rivolti agli studenti e a tutto il personale, docenti ed ATA e in particolare: corso base di Primo soccorso, corso per addetti al Primo Soccorso per Aziende ed Enti Pubblici, BLS- Basic Life Support: rianimazione cardiopolmonare PERCORSI DI ORIENTAMENTO L’orientamento rappresenta lo sfondo integratore del progetto educativo; le sue azioni sono principalmente rivolte allo sviluppo di competenze orientative quali l’attivazione critica nei confronti dei problemi e la responsabilizzazione verso gli impegni. La prima forma di orientamento avviene attraverso l’Accoglienza che non si limita alla fase iniziale del percorso, ma è sentita piuttosto come un principio informatore ed una modalità permanente di relazione con lo studente. L’impegno continuo a rilevare bisogni espliciti ed impliciti degli studenti si traduce in interventi di ri-orientamento in itinere in funzione delle loro attitudini e aspirazioni. Alla fine del percorso agli studenti sono fornite una serie di informazioni sulle prospettive legate alla prosecuzione degli studi o all’inserimento nel mondo del lavoro, che, unite al bagaglio di formazione e di autoconsapevolezza, ne favoriscono la scelta di corsi universitari e/o di corsi post-diploma e/o di specializzazione o, in alternativa, l’avvio di attività lavorative. Il Polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare toscano di cui la scuola fa parte, prevede fra le sue aree di interesse, quella dell’orientamento con l’obiettivo specifico di potenziare l’azione di orientamento e di ri-orientamento; fra le azioni previste: sviluppare progetti di orientamento in rete mirati agli alunni della scuola media; promuovere progetti di ri-orientamento degli alunni del primo anno della scuola superiore; promuovere azioni di marketing sociale sulle opportunità formative; individuare specifiche azioni di aggiornamento per i docenti (es. counseling relazionale). gli studenti hanno in più l’opportunità di partecipare a stage, work esperience, ecc. facendo tesoro delle attività laboratoriali che ruoteranno attorno al Polo.

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INIZIATIVE PER VALORIZZARE IL MERITO SCOLASTICO

Dall’a.s. 2014-15 è stata istituita una borsa di studio intitolata al prof. Franco Mannelli da conferire agli alunni che hanno ottenuto le

pagelle più meritevoli, da spendere in libri. Sono previste inoltre borse di studio da spendere in corsi di formazione per gli alunni

meritevoli, istituite da enti privati, dal Rotary club e dall’associazione dei periti agrari.

INIZIATIVE DI EDUCAZIONE ALLA PARITA’ TRA I SESSI

Sono previsti corsi promossi dalla ASL. sull’educazione alla parità tra i sessi, sulla prevenzione di qualunque forma di discriminazione.

6.5 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA DIDATTICA POTENZIAMENTO LINGUISTICO

PET

Corsi pomeridiani ) rivolti alle classi III, IV e V con la presenza di docenti di madrelingua, per l’approfondimento della

conoscenza della lingua inglese e la preparazione alle prove per l’ottenimento di certificazioni esterne valide a livello europeo

(Moving to PET, PET e First.

Stage di Classe Linguistici Ogni anno la scuola organizza uno stage di una settimana nel mese di settembre all’estero presso un centro studi riconosciuto dalla Federation of English Teaching Organizations . I ragazzi suddivisi in classi secondo il livello frequentano corsi di lingua inglese riconosciuti dalla School of English British Council. CORSI DI INFORMATICA

ECDL

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L’Istituto possiede, attualmente, strumenti aggiornati adatti a sostenere la formazione dei giovani che permetterà loro

di essere soggetti attivi nella società e nei settori socioeconomici attuali. L’offerta formativa dell’Ist ituto, nel

campo dell’alfabetizzazione informatica, è un’attività costantemente presente, ormai da diversi anni.

I corsi di Informatica sono rivolti a tutti gli alunni dell’Istituto e sono suddivisi in tre livelli: principianti,

intermedio, avanzato. L’accesso ai corsi di livello intermedio e avanzato sarà subordinato ad una verifica delle

conoscenze di base.

L’Istituto organizza corsi per il PATENTINO EUROPEO di informatica in quanto scuola autorizzata a far sostenere

l’esame dei vari moduli; i corsi sono rivolti agli studenti interni e agli esterni che al personale docente e ATA.

ATTIVITA’ SPORTIVA

Attività del Centro Sportivo Scolastico in rete

Il progetto consiste in una serie di attività sportive da svolgersi in orario pomeridiano organizzate in rete con l’ISIS Bianciardi

in modo da ottimizzare le risorse finanziarie, professionali e strutturali. Le attività sportive previste sono: Tennis Tavolo, Nuoto,

Atletica Leggera e preparazione atletica per gli sport di squadra. Gli impianti che verranno utilizzati sono: Piscina via de

Barberi, campo scuola Zauli, palestra ITA.

ATTIVITA’ CULTURALI

Quotidiano in classe Il progetto si propone la promozione della lettura e dell’informazione sui problemi attuali attraverso l’analisi di alcuni quotidiani

forniti settimanalmente ad alcune classi dell’Istituto dall’ ”Osservatorio dei giovani editori”.

Corsi di Italiano per stranieri

Il progetto si propone di fare acquisire la conoscenza di base della lingua italiana perché l’alunno straniero possa accedere

agli apprendimenti scolastici e possa acquisire informazioni sulla vita e sulla cultura italiana.

Progetti intercultura

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Il principale obiettivo è la formazione della personalità secondo i principi della diversità, vista come risorsa, del rispetto

reciproco dell’uguaglianza per diventare persone capaci di integrarsi in una società multietnica.

ORIENTAMENTO (progetti svolti nell’ambito delle attività di Alternanza Scuola/Lavoro)

Progetto Fisco in classe

Consiste in un evento promosso dall’EBTT, in cui gli studenti, partecipano in qualità di “attori” svolgendo interviste ed aiutando

ad indirizzare.allo stand giusto gli utenti in cerca di lavoro. Loro stessi poi possono presentare il proprio cv ed essere

intervistati per un impiego.

Partecipazione a concorsi gastronomici

Lo scopo è quello di avvicinare i ragazzi al mondo dei concorsi , e non solo, cercando di far crescere in ognuno di loro quella

sana competizione che li porterà a migliorarsi cercando informazioni, utilizzando nuove tecniche di cucina, seguendo i consigli

di giurie competenti ed esperte.

Progetto X – FARM Si tratta di un progetto promosso da Confagricoltura che consentirà agli studenti dell'indirizzo turistico e agrario di agire su

“commessa” per creare un'impresa nel settore di riferimento.

“Banca della Maremma”

Progetto di educazione finanziaria promosso dalla Banca della Maremma di Grosseto nel quale agli studenti viene chiesto di

sviluppare un business plan semplificato su investimenti e miglioramenti agrari.

TV9- Telemaremma

Progetto rivolto agli studenti degli indirizzi Enogastronomia, Sala e vendita e Pasticceria e del Settore Agrario sia Tecnico che

Professionale. Gli studenti dovranno presentare una propria creazione culinaria, e fornire spiegazioni sia in merito a temi

legati alla tavola e al servizio che in merito a indicazioni geografiche e storiche del piatto mettendo in evidenza le innovazioni

e le rivisitazioni in chiave moderna apportate.

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Terapet

Partecipano a questo progetto le classi dell’Istituto professionale, indirizzo Socio Sanitario. Le attività sono finalizzate a far

conoscere i benefici di “terapie dolci”, basate sull’interazione uomo – animale.

Sicurezza alimentare ed etichette

Alunni in cattedra

Attività svolta nell’ambito dell’Alternanza S/L dell’indirizzo Sociosanitario

Progetto CRISBA

Verrà organizzato presso il laboratorio del CRISBA un corso di approfondimento sulle Biotecnologie agrarie rivolto agli studenti

più meritevoli dell’indirizzo Tecnologico

Adesione a proposte progettuali della Regione Toscana

Istituti alberghieri ed agrari tra agricoltura, turismo e salute

Il progetto è volto a facilitare l’acquisizione di competenze in stili di vita e di sostenibilità al fine di rendere i ragazzi

consumatori consapevoli oggi e produttori ed esercenti consapevoli domani. Sono previsti percorsi di formazione per gli

insegnanti e moduli di approfondimento per gli studenti su temi specifici, di particolare rilevanza il modulo

Pranzo sano furi casa

Il progetto, a valenza regionale, ha l’obiettivo di favorire, per chi mangia abitualmente fuori casa, il consumo di un pasto

gustoso, ma bilanciato dal punto di vista nutrizionale. Per le scuole il progetto prevede una formazione sul tema degli

stili di vita con approfondimenti di marketing sociale.

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Le ricette della PAT- Piramide alimentare Toscana

Il progetto si propone di realizzare un ricettario di piatti tipici toscani, elaborati secondo i criteri salutistici della Piramide

Alimentare Toscana, valorizzando le informazioni sui valori nutrizionali ed economici.

Promozione prodotti Tipici Toscani

Si presenta un’idea originale e che coinvolge il maggio numero di soggetti sul territorio, per ottenere il miglior risultato

sia in termini di diffusione della conoscenza che in termini di comunicazione più ampia dell’eccellenza Toscana.

Progetto ACAT

Progetto rivolto agli studenti dell’indirizzo Socio sanitario prevede un corso di Sensibilizzazione all’approccio Ecologico

– Sociale ai Problemi Alcolcorrelati e Complessi” (metodo Hudolin) promosso dall’ Associazione Club Alcologici

Territoriali (ACAT Grosseto Nord)

La celiachia a scuola tra conoscenza, competenza e sensibilizzazione

L’obiettivo è sensibilizzare i docenti per promuovere le conoscenze e le competenze degli studenti futuri

professionisti del settore della ristorazione, sulle tematiche inerenti agli alimenti senza glutine, alla preparazione di pietanze

senza glutine gustose e bilanciate ed alla condizione del celiaco. Il progetto prevede un corso di formazione per i docenti ed

attività laboratoriali in classe che abbiano come tema “ricette e/o menù senza glutine per un’alimentazione sana fuori casa”.

CORSI HACCP ( L’istituto organizza ogni anno corsi HACCP per facilitare le relazioni degli studenti dell’indirizzo Enogastronomico con il mdl: il

possesso del patentino solleva i titolari degli esercizi in cui vengono effettuate attività di stage dell’onere di organizzare i corsi

obbligatori per legge. I corsi sono rivolti anche al personale che si avvicenda nelle attività dei laboratori dell’indirizzo.

CORSI CRI (referenti Viciani , Venturi)

Il progetto prevede lo svolgimento su piano triennali di corsi tenuti da esperti di primo soccorso, sulla sicurezza stradale, sulla

prevenzione alle dipendenze, sull’educazione alla pace e di attività per promuovere l’educazione alla cittadinanza attiva.

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6.6 PREVENZIONE DEL DISAGIO

Schoolcounseiling - a prevenzione del disagio: lo sportello di ascolto per la relazione di aiuto (referente Viciani)

Il progetto si propone di migliorare le modalità di comunicazione fra allievi e docenti e di sostenere le famiglie nell’affrontare i

problemi legati al contesto scolastico

Scuola e volontariato in Toscana (referenti Venturi, Crinò)

Il progetto è attivo su tutto il territorio regionale e ha carattere pluriennale: l’obiettivo è promuovere fra i giovani la cultura della

solidarietà e della cittadinanza attiva e viene perseguito con l’attivazione di una serie di incontri con associazioni o enti che si

occupano di tematiche sociali. Nel corso delle annualità le attività si diversificano e si arricchiscono: ogni anno alla scuola

viene proposta una serie di attività, fra cui i docenti, in accordo con i Consigli di Classe, possono scegliere in base ai possibili

collegamenti con materie e moduli scolastici.

Progetto AVIS (referente Rispoli,Venturi)

Il progetto prevede interventi da parte di volontari, volti alla sensibilizzazione dei giovani, sull’importanza della donazione del sangue.

6.7 L’INTEGRAZIONE

Alunni diversamente abili

Il nostro istituto accoglie numerosi allievi portatori di diverse abilità. Proprio per far fronte alle numerose problematiche legate

all’integrazione e alla prevenzione del disagio scolastico cerchiamo di organizzare la gestione dei vari interventi per il

raggiungimento dei singoli obiettivi generali e specifici, attraverso l’adozione di modalità didattiche elastiche che sappiano

adattarsi, di volta in volta, alle peculiarità di ogni alunno. Guardando alle caratteristiche soprattutto del settore professionale, ci

si riferisce, in particolare, alla possibilità di ricorrere alle classi aperte (anche in linea con la normativa vigente L.104/92 art.14

comma B); sulla base di quanto detto ogni alunno diversamente abile, con particolare riferimento a quelli che svolgono un

programma differenziato, sulla base di una programmazione individualizzata, ha la possibilità di frequentare le attività di

un’altra classe (soprattutto per le discipline che comportano attività pratiche) ritenuta in quel momento più adeguata allo

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sviluppo del suo percorso didattico.

La pratica delle classi aperte si esplica soprattutto in una linea didattica che è quella volta alla costituzione di laboratori per

l’integrazione dove gli alunni interessati all’attività proposta colgono occasioni per sperimentare se stessi nei vari ambiti di

competenza della realtà scolastica che si identificano soprattutto: nella vita di relazione, nell’appartenenza al territorio,

nell’orientamento professionale e nella socializzazione al lavoro nonché nell’ambito della comunicazione e dei linguaggi:

Laboratorio AUTONOMIA 1 (sede via Meda)

Laboratorio MULTILANGUAGE ( ludomotoria e musica)

Laboratorio PISCINA

Laboratorio INFORMATICA

Laboratorio CREATIVO

Laboratorio CANCELLERIA (sede via Meda)

Laboratorio TEATRO (sede Cittadella)

Laboratorio VIVAISTICO (sede Cittadella)

Laboratorio CUCINA (sede via Meda)

Attività per l’Integrazione:

Attività teatrale L’attività teatrale si presta favorevolmente, come strumento pedagogico, sia alla prevenzione al disagio

giovanile e scolastico che all’integrazione dei ragazzi in difficoltà, stimolandone lo spirito di iniziativa e potenziandone le

capacità espressive e personali. Con l’attività teatrale gli studenti possono appropriarsi delle proprie emozioni,

impiegandole nel processo di maturazione del sé e nell’accettazione dell’altro, ricostruendo un dialogo pedagogico utile a

consolidare i rapporti ed i percorsi comuni di crescita.

Pet terapy

L’uomo ha sempre riconosciuto, in maniera più o meno consapevole, il valore terapeutico degli animali; attualmente

questo pensiero trova una dimostrazione concreta nel diffondersi via via maggiore della pet-therapy, o per meglio

dire Interventi Assistiti con gli Animali (IAA). Il termine pet-therapy, in italiano significa “ Uso Terapeutico degli Animali

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da Compagnia”, nella nostra scuola, cerchiamo di far trarre giovamento dal relazionarsi con l’animale o dal semplice

assistere come spettatore ad un intervento. Per questa attività c i poniamo i seguenti obiettivi:

Ridurre ansia ed aggressività; Ridurre la solitudine reale e percepita; Stimolare la motricità; Migliorare le abilità cognitive;

Acquisire capacità di accudimento e riconoscimento delle emozioni; Sviluppare competenze ecologiche, motorie fini e

di coordinazione attraverso la cura dell’animale (ad esempio lo spazzolare che coinvolge la prensione dell’oggetto

e la coordinazione); Accrescere la disponibilità alla relazione ed alla verbalizzazione emotiva; Migliorare coordinazione ed

orientamento spaziale; Stimolare e, di conseguenza allenare, i tempi di attenzione; Promuovere l’integrazione all’interno

del gruppo dei pari.

Attività di simulazione di Agriturismo Sociale

Anche attraverso la cura, il contatto con gli animali e la vita all’aria aperta si può stimolare l’inclusione sociale.

Per questo l’agriturismo apre le porte ad una serie di attività educative, mettendo in luce quell’animo solidale capace di

produrre anche un autentico welfare in campagna.

Un luogo “verde”, oltre che solidale, dove anche un ragazzo portatore di differenti abilità può sperimentare, mediante una

progettualità individuale e supervisionata dai docenti, percorsi educativi, di relazione sociale e lavorativi favoriti anche dal

contatto salubre con i prodotti della terra. Nell’azienda agraria di Macchiascandona, i ragazzi possono cimentarsi nella

preparazione di un piccolo orto e avvicinarsi alle modalità rupestri di accoglienza dell’ospite. Gli studenti potranno

settimanalmente effettuare simulazioni presso l’azienda agraria della scuola accogliendo ospiti interni ed esterni.

Attività di preformazione professionale Lo scopo principale del laboratorio è quello di rispondere all’esigenza,

manifestatasi ormai da qualche anno e caldeggiata da alunni e genitori, di offrire una “ formazione professionale” a tutti

quegli alunni, portatori di diverse abilità, che non possono percorrere il normale curricolo scolastico. Tali soggetti,

praticando un percorso didattico differenziato rispetto ai programmi ministeriali, possono dedicare un tempo maggiore

all’aspetto pratico del corso di studi acquisendo, di conseguenza, una maggiore abilità in attività quali il vivaismo ed il

giardinaggio. Al fine di esplicitare i successi ottenuti si utilizza l’istituzione del “credito formativo” che la scuola provvede

a certificare alla fine del percorso, una volta raggiunti gli obiettivi preposti.

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Attività di informatica: spesso gli alunni in difficoltà hanno bisogno di canali di espressione alternativi a quelli

comunemente utilizzati nell'ambiente scolastico; l'utilizzo del mezzo informatico ha dato, finora, risultati apprezzabili sia per

quanto riguarda i tempi di attenzione sia per quanto concerne l'aspetto motivazionale.

Laboratorio musicale - La potenza della musica sta nel creare un nuovo linguaggio, ma anche nella capacità di attirare

l'attenzione laddove è molto difficile. Poi riesce a stimolare le aree ritmiche del cervello e di conseguenza anche risposte

motorie e riflessi. Sembra infatti che, nel caso di bimbi disabili, l'aspetto più difficoltoso sia catturare l'attenzione e far

si che venga mantenuta per un determinato lasso di tempo. La musica, a tal proposito, è riuscita nell'intento, al contrario di

altre metodologie didattiche. Con il laboratorio musicale , ci proponiamo di offrire agli alunni nuove opportunità espressive e

di crescita personale e sociale

Laboratorio creativo – le arti espressive sono un veicolo per lo sviluppo integrale della persona, e favoriscano una

trasferibilità educativa anche nelle altre sfere della vita quotidiana è per questo che abbiamo attivato il laboratorio creativo

per promuovere integrazione, per favorire una nuova cultura della diversità intesa come ricchezza e non come limite. La

creatività e la fantasia rappresentano, infatti, quello spazio intermedio nel quale non esistono modelli, dove non esistono

deficit o menomazioni: l’uomo in quanto uomo è creativo. Tutte le attività che proponiamo agli studenti sono rivolte a creare

il BENESSERE a scuola.

Attività di nuoto Con il laboratorio di nuoto, ci proponiamo di offrire agli alunni portatori di diverse abilità la possibilità di

usufruire degli effetti rilassanti e al contempo stimolanti che solo il contatto con l’acqua può offrire.

Alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e

con altri Bisogni Educativi Speciali

L’istituzione scolastica, sulla base della normativa vigente, predispone tutte le iniziative atte ad individuare le misure educative

e didattiche più adeguate al supporto degli alunni

con DSA. E’ infatti in costante crescita l’iscrizione di alunni che presentano tali disturbi.

La recente Direttiva Ministeriale del 27/12/12 e la Circolare Ministeriale n.8 del 06/03/13 hanno ulteriormente promosso la

politica dell’inclusione scolastica cercando di garantire il successo scolastico a tutti gli alunni, compresi quelli che, con

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continuità o per determinati periodi, manifestano Bisogni Educativi Speciali.

Il Collegio dei docenti ha pertanto individuato due insegnanti Funzioni Strumentali “Coordinamento DSA e altri BES”, uno in

ciascuna sede, che rappresentano un punto di riferimento per docenti, famiglie e genitori sulle problematiche relative

all’inclusione scolastica degli alunni con DSA o con altri BES con l’obiettivo di:

sensibilizzare ed informare i docenti sulle disposizioni normative vigenti, su metodologie, strategie valutative, adozione

di strumenti compensativi e di misure dispensative,

supportare i colleghi e i coordinatori di classe che sono direttamente coinvolti nell’inclusione scolastica degli alunni con

DSA e con altri BES,

svolgere attività di accoglienza degli alunni con DSA neo-iscritti nelle prime classi mediante incontri con le famiglie per

garantire la continuità con la scuola secondaria di primo grado;

prendere contatti con gli operatori dei servizi sanitari e con le famiglie;

rivedere le attività programmate dalla scuola alla luce dell’inclusione scolastica di alunni con BES (calendari Consigli di

classe, eventuale interventi in sede di collegio dei docenti, proposta di circolari interne, …).

Oltre all’elaborazione di modelli di Piano Didattico Personalizzato per documentare la didattica individualizzata e

personalizzata, i docenti Funzione Strumentale “Coordinamento DSA e altri BES” hanno elaborato Protocolli di accoglienza

per gli alunni con DSA e con altri BES allegati al POF, di cui sono parte integrante, con lo scopo di:

definire pratiche comuni all’interno dell’istituto;

facilitare l’accoglienza, l’inserimento e un proficuo percorso formativo degli studenti con DSA e con altri BES;

accompagnare gli studenti con DSA e con altri BES all’Esame di Stato.

La piattaforma sul web dell’istituto, in rete con altre scuole, costituisce inoltre un punto di incontro dove è possibile condividere

documentazione, materiali, software ecc.. relativi ai DSA e, in generale, al recupero.

Piano di Gestione delle Diversità – Alunni Stranieri (P.G.D.S)

La consistente presenza di alunni stranieri rappresenta uno stimolo ad implementare l’offerta formativa con l’educazione ai

valori della libertà, del rispetto dei diritti umani, della solidarietà e della convivenza civile.

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Le indicazioni nazionali, recepite dalla Regione Toscana con la legge 29/2009, si concretizzano con la definizione di un PIANO

DI GESTIONE DELLE DIVERSITÀ, quale strumento per garantire il rispetto, il riconoscimento e l'integrazione degli alunni con

cittadinanza non italiana all'interno del sistema scuola.

Per favorire l’apprendimento della lingua italiana come prerequisito per il successo formativo e per l’interazione democratica

con gli altri, la scuola prevede un percorso specifico che coniuga insieme pari opportunità e rispetto delle differenze e si

concretizza in azioni didattiche innovative riconducibili alla peer-education.

Il progetto educativo si avvale dei seguenti strumenti:

Scaffale multiculturale come insieme di testi e materiali utili nella dimensione dell’educazione interculturale

Lessico specifico per la didattizzazione delle discipline

Il database contenente informazioni degli studenti

Un protocollo di interventi (dall’accoglienza alla valutazione) consente poi di inserire l’alunno straniero, al suo arrivo nel

sistema scolastico, in un percorso personalizzato (Piano Personalizzato) che possa consentirne il successo formativo.

Il comodato d’uso dei libri di testo :A partire dallo scorso anno scolastico gli studenti delle classi prime e seconde possono usufruire del servizio di comodato d’uso dei libri di testo (delibera del C.D.I. del 30 /11/2012), secondo le indicazioni riportate nel Regolamento di attuazione.

7. Scelte metodologiche

La scuola è impegnata a formare il personale e a creare spazi per la realizzazione della didattica laboratoriale. Consolidata l’esperienza sull’utilizzo delle Life skill e dell’educazione tra pari e, grazie alla buona attività negoziale, le esperienze di alternanza scuola lavoro.

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8. Scelte organizzative e gestionali

L’anno scolastico è suddiviso in due periodi: un trimestre che si conclude con la pausa delle vacanze natalizie e da un pentamestre; il secondo periodo didattico prevede un momento di monitoraggio e verifica del processo di apprendimento (pagellino).

L’orario scolastico

Per tutte le Classi orario suddiviso in 5, 6 o 7 ore mattutine: inizio lezioni ore 7.55 fine lezioni 12.55 (giorni con 5 ore) fine ore 13.35 (giorni con 6 ore) fine ore 14.45 (giorni con prolungamento per esercitazione pratica nei servizi alberghieri) Scansione oraria 7.55/8.55 – 8.55/9.55 – 9.55/10.50 – (intervallo: 10.50/11.00) – 11.55/12.55 –(per le classi con 6 ore 12.45/13.35) Riduzione della 5°e 6° ora per motivi di trasporto

8.1 Comunicazioni scuola - famiglia

On-line: Le comunicazioni scuola-famiglia si realizzano in continuità grazie alla presenza di un registro elettronico cui accedono studenti e genitori per la parte di competenza.

In presenza:

Colloqui con i docenti

Sono previsti:

colloqui settimanali mattutini (sulla base del calendario settimanale di ricevimento dei professori, comunicato agli alunni e

presente sul sito della scuola): prima settimana di novembre, apertura dei colloqui, nella metà di maggio chiusura dei

colloqui.

due udienze generali delle famiglie: la prima a dicembre, la seconda a metà circa del mese di aprile

Orario degli uffici

Dal lunedì al sabato dalle 8.15 alle 9.00 e dalle 10.15 alle 11.00

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8.2 Autonomia didattica e organizzativa:

• Potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e i quadri orari :

- Corsi di recupero per le carenze

- Corsi di Italiano L2

- Attività di studio assistito pomeridiano

- Attività di approfondimenti tematici per le eccellenze

- Corsi ECDL

- Corsi per la certificazione HACCP

- Corsi per la certificazione in lingua inglese B1 e B2

- Corsi di potenziamento della pratica sportiva

• Spazi di flessibilità (aree di indirizzo scuole secondarie di 2° grado) I Corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) in sussidiarietà integrativa si realizzano con la quota dell’autonomia personalizzando e applicando le curvature dei curricoli professionalizzanti necessari per lo svolgimento delle unità di apprendimento che consentono la Qualifica Professionale al III anno.

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8.3 Organizzazione interna

L’Istituto ha individuato le seguenti figure di supporto all’organizzazione e alla didattica:

Figure di supporto

Collaboratore vicario e Collaboratore del DS

Coordinatore di plesso e figure di supporto

Coordinatori di classe

Coordinatori di dipartimento

Coordinatori di indirizzo

Coordinatore insegnamenti opzionali (c.31 L.107)

Coordinatore attività connesse al PNSD (c.59 L.107)

Coordinatore progetti reti di scuole di particolare rilevanza (c.65 L.107)

Coordinamento alunni DSA

Coordinamento alunni BES e ALTRI BES

Coordinamento alunni stranieri

Coordinamento delle attività di orientamento

Coordinamento Percorsi IeFP

Coordinamento Alternanza Scuola Lavoro

Coordinamento attività di promozione Istituto e rapporto con il territorio

Coordinamento del Piano Triennale

Coordinamento dei servizi a supporto degli studenti

Staff su Qualità e Miglioramento

Direttori di Azienda Agraria

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9. Progettazione dell’attività didattica

La progettazione dell’attività didattica è affidata al lavoro coordinato del Collegio Docenti, dei Dipartimenti di disciplina e dei singoli Consigli di Classe. Il Collegio Docenti Individua le scelte educative e l’offerta formativa dell’Istituto, fissando le direttive generali della didattica. Il CTS Rappresenta il cardine organizzativo della scuola in quanto ha la percezione del fabbisogno del territorio. Ha il compito di dare indicazioni sui profili professionali più richiesti e sulle competenze aggiornate. Promuove inoltre forme miste di apprendimento nell’ambito dell’ Alternanza scuola/lavoro ( impresa simulata, stage, eventi I Dipartimenti La riforma dell’istruzione secondaria ha imposto una riorganizzazione dei Dipartimenti che pur continuando a svolgere un ruolo di primaria importanza nell’individuazione della potenzialità orientativa e formativa delle singole discipline, orientano l’attività alla progettazione di un intero percorso formativo. All’interno dei Dipartimenti i docenti /ricercatori interpretano il cambiamento coniugandolo con l’indirizzo di studi, mettono in atto iniziative per combattere la dispersione, programmano attività di recupero, progettano percorsi pluridisciplinari e verifiche per classi parallele, in altri termini creano le condizioni per favorire la crescita della didattica. I dipartimenti affrontano il processo di insegnamento/apprendimento come percorso sperimentale e di crescita attraverso la riappropriazione della valenza orientativa delle discipline e l’adeguamento della programmazione in funzione della revisione dei P.F.(Schema di Regolamento di Riforma dei Professionali). I Consigli di classe elaborano la programmazione didattica mediante la quale si delinea il percorso formativo della classe e del singolo alunno, fissando gli obiettivi comuni e trasversali. I docenti, sulla base delle indicazioni dei rispettivi Consigli di classe e delle decisioni dei Dipartimenti, predispongono, all’inizio di

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ciascun anno scolastico, la programmazione annuale individuale, da inserire sulla piattaforma di Scuole Toscane a disposizione dell’utenza: essa è strutturata per obiettivi di apprendimento della disciplina, contenuti e tempi di lavoro, competenze accertabili, metodologie d’insegnamento, strumenti di lavoro, modalità di verifica, attività di sostegno e recupero.

9.1 Verifica - valutazione

La valutazione si basa su prove scritte e verifiche orali che sono strutturate in rapporto agli obiettivi e ai processi di apprendimento, alle possibilità reali della classe e allo svolgimento effettivo dell’insegnamento. Il Collegio dei docenti stabilisce il numero delle prove per ogni disciplina: Numero di prove Con riferimento al numero congruo di prove, per ogni periodo scolastico è stato deliberato di effettuare: - nelle materie con più tipologie di prove, indipendentemente dalla tipologia di prova, almeno n. 4 valutazioni nel trimestre e n. 6 valutazioni nel pentamestre; - nelle materie con una sola tipologie di prova almeno n. 2 valutazioni nel trimestre, con una terza prova da destinare agli alunni che non hanno conseguito la sufficienza nelle precedenti prove e almeno n. 3 valutazioni nel pentamestre, con una quarta prova da destinare agli alunni che non hanno conseguito la sufficienza nelle precedenti prove. La valutazione tiene conto di criteri comuni a tutte le classi. Analoga omogeneità viene perseguita nella definizione dei criteri di valutazione delle competenze da attribuire agli alunni a conclusione del biennio dell’obbligo.

Per l’anno scolastico 2016 -17 Il Collegio dei docenti ha stabilito di esprimere con un unico voto le valutazioni scritte orali e pratiche relative al primo trimestre; ha approvato inoltre le seguenti griglie di valutazione:

CORRISPONDENZE TRA VOTI E GIUDIZI

livello voto descrizione 1° 1-2 Non conosce e/o ricorda regole, termini, concetti, procedimenti; non

comprende adeguatamente il testo e non riesce ad eseguire semplici compiti; non applica adeguatamente regole e procedimenti; non evidenzia capacità di analisi e di sintesi; non possiede capacità di valutazione; non è in grado di utilizzare i contenuti delle unità didattiche. Rifiuta la partecipazione al dialogo educativo e non raggiunge nessuno degli obiettivi curriculari previsti

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2° 3 Conosce e/o ricorda regole, termini, concetti, procedimenti in modo estremamente frammentario e superficiale; non comprende adeguatamente il testo e commette gravi errori nell’esecuzione di semplici compiti; non applica adeguatamente regole e procedimenti; non evidenzia autonome capacità di analisi e di sintesi; non possiede capacità di valutazione; non è in grado di utilizzare i contenuti delle unità didattiche.

3° 4 Non conosce e/o ricorda parzialmente regole, termini, concetti, procedimenti; comprende faticosamente e parzialmente il testo; applica con serie difficoltà regole e procedimenti; evidenzia insufficienti capacità di analisi e di sintesi; possiede insufficienti capacità di valutazione; non è in grado di utilizzare correttamente i contenuti delle unità didattiche.

4° 5 Conosce e/o ricorda sufficientemente regole, termini, concetti, procedimenti; comprende sufficientemente il testo; applica con difficoltà e in maniera non appropriata regole e procedimenti; evidenzia scarse capacità di analisi, di sintesi e di valutazione; utilizza in maniera imprecisa i contenuti delle unità didattiche.

5° 6 Conosce e/o ricorda sufficientemente regole, termini, concetti, procedimenti; comprende sufficientemente il testo; applica in modo sufficientemente corretto regole e procedimenti; evidenzia mediocri capacità di analisi, di sintesi e di valutazione; è in grado di utilizzare correttamente i contenuti delle unità didattiche.

6° 7 Conosce e/o ricorda discretamente regole, termini, concetti, procedimenti; comprende adeguatamente il testo; applica in modo adeguato regole procedimenti e processi; evidenzia sufficienti capacità di analisi, di sintesi e di valutazione; utilizza razionalmente i contenuti delle unità didattiche.

7° 8 Conosce e comprende bene regole, termini, concetti e procedimenti ed è

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perfettamente in grado di applicarli; evidenzia discreta capacità di analisi, di sintesi e valutazione.

8° 9-10 Conosce e comprende bene regole, termini, concetti e procedimenti ed è perfettamente in grado di applicarli; evidenzia buone o ottime capacità di analisi, di sintesi e valutazione.

VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Frequenza

e puntualità

Rispetto degli impegni

scolastici

Partecipazione all’attività scolastica

Rispetto del regolamento

d’Istituto e delle norme

comportamentali

Atteggiamento in classe

Annotazioni e provvediment

i disciplinari

10

Frequenza assidua alle lezioni Puntualità costante

Responsabilità nell’espletamento degli impegni scolastici

Partecipa con continuità alle attività proposte dalla scuola anche al di fuori dell’Istituto

Pieno rispetto degli altri e delle strutture scolastiche

Ruolo costruttivo, contribuisce positivamente alla crescita del gruppo classe

Nessuna

9

Si relaziona positivamente con i docenti e i compagni; atteggiamento collaborativo e costruttivo

Frequenza Incostanza Rispetta il Comportamento

80

8

generalmente regolare; saltuari ritardi

Non sempre puntuale nel rispettare le scadenze

nella partecipazione alle attività scolastiche

regolamento d’Istituto

vivace ma sostanzialmente corretto

7

Assenze strategiche; abuso di permessi di entrata e di uscita

Partecipa marginalmente all’attività scolastica

Episodi saltuari di mancato rispetto del regolamento di’Istituto

Comportamento in classe non sempre corretto; ma responsabile nelle attività al di fuori dell’Istituto

Eventuali annotazioni sul registro di classe ma senza sospensione

6

Scarso rispetto delle scadenze.

Episodi frequenti di mancato rispetto del regolamento di’Istituto

Atteggiamento spesso scorretto verso i compagni e i docenti

Annotazioni sul registro che hanno dato luogo a provvedimenti del Consiglio di classe

5

Frequenza saltuaria; costante abuso dei permessi

Inesistente rispetto delle scadenze

Disinteresse completo per l’attività scolastica

Comportamento fortemente dissonante con le regole del vivere in una comunità educativa

Disturbo frequente delle lezioni; ruolo negativo all’interno della classe

Ripetute note disciplinari che hanno dato luogo a più procedimenti a suo carico

Criteri: 1. Frequenza e puntualità: frequenza e rispetto dell’orario di lezione; presentazione delle giustificazioni ; uso dei permessi di entrata in ritardo e

uscita anticipata 2. Rispetto degli impegni scolastici: svolgimento dei compiti assegnati; riconsegna verifiche ecc. 3. Partecipazione all’attività scolastica: partecipazione al dialogo educativo sia in classe che nelle attività extrascolastiche 4. Rispetto del regolamento d’Istituto e delle norme comportamentali 5. Atteggiamento in classe: Ruolo che l’alunno assume all’interno del gruppo classe; rapporti con i docenti e i compagni

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6. Annotazioni e provvedimenti disciplinari

NOTE: Per l’attribuzione del voto di condotta deve essere riscontrata la maggior parte degli indicatori relativi ai profili corrispondenti ai voti. Si terrà, inoltre, conto della situazione di partenza e della sua eventuale evoluzione. I Consigli di classe hanno la possibilità di integrare la presente tabella per situazioni particolari situazioni legate alla classe o al singolo individuo (specificando le motivazioni sul verbale dello scrutinio). L’attribuzione del voto pari o inferiore a cinque deve essere riservata a casi eccezionali e in particolare ai casi in cui lo studente nonostante gli interventi educativi e i provvedimenti disciplinari non ha evidenziato modifiche sostanziali dei propri atteggiamenti.

Riferimenti normativi : · DPR 24 giugno 1998, n.249 e successive modificazioni (Statuto delle Studentesse e degli Studenti). · Legge 30 ottobre 2008, n.169 (disposizioni urgenti in materia di Istruzione e Università). · DPR 22 giugno 2009, n.122 (Regolamento per la valutazione degli alunni

Valutazioni finali

Per le valutazioni di fine anno scolastico, i Consigli di classe verificheranno che le prestazioni siano adeguate ai livelli minimi definiti per “aree disciplinari”, indispensabili per frequentare con profitto la classe successiva. Dovranno inoltre valutare che le eventuali carenze riscontrate possano essere colmate nella pausa estiva: non più di tre materie (e comunque non oltre il 30%). La valutazione, intesa come momento conclusivo della fase del processo di apprendimento, verifica conoscenze e capacità che gli alunni devono possedere al termine dell’attività scolastica annuale per il passaggio alla classe successiva, ovvero: a - Risultati conseguiti in rapporto alla situazione di partenza b - Impegno, partecipazione, assiduità nella frequenza c - Risposta agli interventi di recupero ovvero la capacità dello studente di recuperare le lacune e di annullare i ritardi nella preparazione Interventi didattici educativi ed integrativi

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Per il recupero del debito e per uniformare la preparazione di base della classe, il Collegio Docenti ha stabilito le seguenti modalità di attuazione degli IDEI nel corso dell’anno scolastico:

recupero e consolidamento in itinere delle conoscenze/competenze

una settimana di fermo didattico in orario mattutino dopo le vacanze natalizie

attivazione di corsi di recupero pomeridiani, nelle discipline indicate dai Consigli di Classe

attivazione dello sportello didattico

attivazione di corsi per il recupero del debito scolastico nei mesi estivi

Credito scolastico

Le disposizioni del Regolamento di valutazione (DPR 122/2009), ha introdotto nuove norme circa la valutazione degli alunni da parte del Consiglio di Classe (C.di C.). Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente per l’ammissione all’esame di Stato è necessario che la valutazione di ogni d isciplina raggiunga il 6, compresi sia il voto di comportamento che di educazione fisica. In sede di scrutinio finale nelle classi del triennio , il C. di C. deve attribuire ad ogni alunno un Credito scolastico sulla base profitto conseguito (media aritmetica dei voti dello scrutinio finale), che indica la fascia di riferimento per il punteggio, per l’attribuzione al massimo punteggio della stessa fascia, il C.d.C assumerà come criterio la frequenza, la partecipazione, l’impegno e il credito formativo. Alla fine del triennio la somma dei punteggi attribuiti alla fine di ogni anno costituirà il credito scolastico con cui il candidato si presenterà all’esame. Tale punteggio (fino ad un massimo di 25 punti) concorrerà alla formazione della valutazione finale d’esame. Credito formativo

È uno degli elementi che concorrono all’attribuzione del credito scolastico annuale.

Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente i crediti formativi devono essere coerenti con gli obiettivi educativi e formativi del corso di studi frequentato

devono consistere in esperienze realizzate al di fuori della scuola in ambiti legati alla formazione e alla crescita umana, civile e culturale della persona.

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devono essere debitamente documentati mediante attestazione dell’ente, associazione o istituzione presso il quale sono stati conseguiti: l’attestato deve contenere una sintetica descrizione dell’attività o dell’esperienza realizzata e il monte ore complessivo ad essa dedicato nell’arco dell’anno.

entro il mese di maggio gli alunni devono presentare la documentazione delle attività formative svolte al di fuori della scuola al docente coordinatore della classe utilizzando il modello di certificazione predisposto dalla scuola o un certificato rilasciato dall’ente presso il quale ha realizzato l’esperienza.

Il Collegio dei docenti, ha deliberato che il credito formativo non può determinare il passaggio di fascia, attribuendogli valore paritetico rispetto agli altri parametri del credito scolastico.

Debito scolastico finale e recupero estivo Dall’a.s. 2007/08 uno studente non può essere promosso alla classe successiva se al termine dell’anno scolastico non ha raggiunto un profitto sufficiente in tutte le discipline. Il mancato raggiungimento dei livelli minimi costituisce il “debito formativo” riguardo al quale il Collegio dei Docenti delibera il numero massimo delle discipline a cui può essere assegnato. Il recupero dei debiti deve avvenire entro il 31 agosto e comunque prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo, altrimenti l’alunno non è promosso. La scuola attiva i corsi per il recupero del debito nel mese di luglio e di agosto: nel caso dei corsi attivati nel mese di luglio, viene effettuata una prima verifica che, se ha esito positivo, permette il recupero immediato del debito. Nel caso che questo non avvenga, l’alunno avrà modo di prepararsi autonomamente per la verifica finale del mese di agosto. L’accertamento dell’avvenuto recupero viene svolto dai docenti della classe e sarà responsabilità del Consiglio di Classe formulare il giudizio definitivo sull’ammissione all’anno successivo. Organizzazione dei corsi Alla fine delle lezioni sono previsti 2/3 incontri* di due ore ciascuno per:

spiegare gli aspetti fondamentali relativi ai moduli da recuperare

fornire il materiale su cui l’alunno dovrà lavorare durante l’estate** per affrontare l’esame ***

Alla fine di agosto 1/2 incontri di due ore per: correggere il lavoro estivo degli alunni

fornire gli ultimi ed eventuali chiarimenti prima della prova

(*)il docente della classe che vorrà fare il corso con relativa verifica a luglio utilizzerà tutte le ore in questo periodo

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(**) la spiegazione dei moduli da recuperare e il materiale può essere fornito da altri insegnanti ma necessariamente sotto la direttiva del docente della classe che ha dato il debito. (***) un lavoro autonomo estivo svolto diligentemente può diventare criterio per migliorare la valutazione finale del debito Verifica Alla fine di agosto (da lunedì 26 al 31/8) viene effettuata la prova di verifica scritta con eventuale verifica orale già calendarizzata (la commissione è formata da almeno due docenti del Consiglio di Classe) nel caso che lo scritto sia risultato insufficiente. La scelta, opzionabile, di fare una prima verifica (scritta) nel mese di luglio può essere adottata solo nel caso in cui:

vi sia la disponibilità di insegnanti a tenere il corso in questo periodo

che l’esame venga effettuato dell’insegnante della classe che ha dato il debito

Infatti solo il docente della classe che in sede di scrutinio finale ha attribuito il debito può essere titolare dell’avvenuto recupero

10. Rendicontazione e valutazione risultati

Tutti i sistemi di monitoraggio che permettano di controllare se il piano procede secondo quanto stabilito o se occorre introdurre le opportune

modifiche, le misure e gli indicatori utilizzati, le responsabilità del monitoraggio e le modalità della valutazione annuale e triennale sono a cura

dell’Unità di Autovalutazione e del gruppo di lavoro per i Piani di Miglioramento. Le rilevazioni sono condotte secondo indicatori già definiti nello

stesso Piano di Miglioramento e secondo altri ancora in fase di costruzione.

85

11. Fabbisogno di risorse umane

L’organico dell’autonomia è funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali della scuola: ogni richiesta è strettamente

correlata con le precedenti sezioni del Piano.

11.1. Docenti A. Fabbisogno dei posti comuni e di sostegno

dell’organico dell’autonomia

A.1. Fabbisogno posti comuni:

Nelle more dell’emanazione del futuro decreto interministeriale sugli organici e delle iscrizioni alle classi prime saranno definiti e richiesti i posti

necessari per l’a.s. 2016/17. In linea generale si prevede che il numero di classi e di posti necessario sarà superiore del 5% di quello dell’a.s 2015/16

per l’arrivo a conclusione del corso operatore del benessere e per lo scorrimento di classi iniziali superiore a quello in uscita

A.2. Fabbisogno posti di sostegno:

In termini previsionali si ritiene che gli studenti che usufruiranno della legge 104 saranno costanti sia per numero che per tipologia di gravità pari a

circa 60 studenti di cui 20 che beneficeranno del c.3 della suddetta legge. Il numero dei posti dei docenti di sostegno dovrebbe pertanto risultare pari

a 40.

A.3. Fabbisogno copertura supplenze brevi

Il fabbisogno di supplenze brevi della scuola è calcolato sulla base della serie storica degli ultimi tre anni:

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Classe di concorso Serie storica Supplenze brevi in giorni

2013/14 2014/15 2015/16 al 31/12

A013 71 0 0

A017 86 0 0

A019 0 0 75

A029 12 0 0

A036 15 412 127

A050 11 38 0

A038 0 52 0

A039 0 42 0

A047 0 470 0

A049 0 53 0

A057 0 25 0

A060 28 0 0

A072 277 262 0

A246 33 0 0

A346 206 0 0

A546 12 131 72

AD01 17 0 0

AD03 36 0 0

C500 0 324 0

B. Fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa

In base alle necessità formative e organizzative evidenziate nelle sezioni precedenti, emerge il seguente fabbisogno di posti di potenziamento:

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Classe di concorso Potenziamento OF Organizzazione e

coordinamento

Esonero vicario

A047 X X

C350 X X

A050 X

A058 X

C500 X

A060 X

A346 X

A019 X

88

11.2. Personale ATA

Il fabbisogno è calcolato sulla base della serie storica degli ultimi tre anni: Serie storica Supplenze brevi in giorni

2013/14 2014/15 2015/16 al 31/12

Collab. Scolastici 155 374 240

Ass. Amministrativo 584 33 10

Ass. Tecnico 150 0 0

12. Fabbisogno di infrastrutture e risorse materiali

Risultano prioritari, in base al RAV e a quanto indicato nei paragrafi precedenti la creazione delle seguenti infrastrutture laboratoriali:

- Laboratorio vitivinicolo: analisi, controllo e microvinificazione

- Laboratorio cucina a singole postazioni per almeno 20 studenti

- Laboratorio linguistico

- Laboratorio di estetica.

Per lo svolgimento di tutte le attività risulta indispensabile reperire almeno 6 locali tra aule e laboratori.

89

13. Piano di formazione

La formazione, in base alla L.107 è “obbligatoria, permanente e strutturale”, la scuola, continuando a partecipare a bandi in rete o come

singolo istituto, intende coinvolgere i docenti sui seguenti temi strategici:

- Alternanza scuola lavoro e imprenditorialità

- L’inclusione, la disabilità, l’integrazione, le competenze di cittadinanza globale

- Le competenze digitali e l’innovazione didattica e metodologica

- Il potenziamento delle competenze logico linguistiche e matematiche

- Le competenze linguistiche

- La valutazione

Il Piano di formazione per il triennio 2016/19 è stato elaborato sulla base dell’analisi dei bisogni dei singoli docenti e della scuola e tenendo conto

degli obiettivi strategici individuati:

Priorità formative/tematiche Personale coinvolto Numero di ore annuali

Obiettivi (evidenziare il legame con gli

obiettivi strategici e il PdM)

Primo soccorso Docenti e personale ATA 12 ore corso in oggetto di propone di diffondere la cultura del primo soccorso e dell’attività del volontario come opportunità di crescita personale e culturale

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Corso per addetti al Primo Soccorso per Aziende ed Enti Pubblici

Docenti e personale ATA 12 ore Fornire agli insegnanti una serie di skills sul primo soccorso e sul ruolo del primo soccorritore come parte attiva nel sistema urgenza/emergenza; - Saper individuare e saper gestire una situazione di emergenza/urgenza, sapendo agire in sicurezza e senza aggravare le condizioni di chi si trova in difficoltà;

BLS- Basic Life Support: rianimazione cardiopolmonare

Docenti e personale ATA 5 ore Divulgare le manovre di rianimazione cardio-polmonare nell’adulto e delle manovre per la disostruzione delle vie aeree.

Corso sulla sicurezza sui luoghi di lavoro Docenti e personale ATA Fino a 16 ore a seconda della mansioni

Per promuovere la cultura sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (legge 107 comma 38)

Corsi di lingua inglese Docenti A partire di 20 ore (autofinanziati)

In previsione della preparazione dei docenti al CLIL

Corsi di informatica Docenti e personale ATA 30 ore Per sviluppare e migliorare le competenze digitali (legge 107 comma 58)

91

Corsi di educazione alla parità di genere Docenti 20 ore Informare e sensibilizzare al fine della prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni (legge 107 comma 16)

Percorsi formativi sulle metodiche didattiche innovative

Docenti 32 ore Per sviluppare e migliorare le competenze del personale come previsto dalla L 107/2015

L’inclusione, la disabilità, l’integrazione,

le competenze di cittadinanza globale

Docenti 40 ore Per sviluppare e migliorare le competenze del personale come previsto dalla L 107/2015

La formazione sarà organizzata dalla scuola/dalla rete di cui fa parte la scuola.

Sarà possibile ricorrere alla formazione svolta da agenzie accreditate, qualora siano organizzate attività in linea con le tematiche prioritarie e con gli

obiettivi che la scuola vuole perseguire.

92

14. Metodologia seguita per l’elaborazione del PTOF

Il presente Piano triennale dell’offerta formativa è stato elaborato in base a quanto previsto dalla Legge 107 del 13 luglio 2015.

In particolare:

Il Piano è stato elaborato dal Collegio dei docenti

• sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con atto

di Indirizzo presentato al Collegio docenti in data 8 ottobre 2015 e al Consiglio di Istituto in data 9 ottobre 2015

• sulla base delle risultanze dei rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti del

territorio;

Il Piano ha ricevuto parere favorevole dal Collegio dei docenti nella seduta del 12 gennaio 2016;

Il Piano è stato approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 12 gennaio 2016.

Come previsto dall’art.1 c.13 della Legge cit., il Piano sarà stato inviato all’USR, per la verifica del rispetto dei limiti di organico, nei modi e nei termini

previsti dalla richiesta dello stesso USR.

93

15. Comunicazione

Il Piano, per assicurare la piena trasparenza e la pubblicità del PTOF (c.17) e per coinvolgere tutti i portatori di interesse interni ed esterni, viene pubblicato sul sito web dell’Istituto e sul Portale unico dei dati della scuola.

16. ALL1. Atto indirizzo Dirigente Scolastico

ATTO D'INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI E AL CONSIGLIO DI ISTITUTO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL POF TRIENNALE

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTI:

- il DPR n. 297/1994

- il DPR n. 275/1999

- il DPR n. 87/2010, riordino degli Istituti professionali e il DPR n 88/2010, riordino degli Istituti Tecnici, ai

sensi dell'art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla

Legge 4 agosto 2009, n. 133

- gli Artt. 26, 27, 28, e 29 del CCNL 2006/2009 Comparto Scuola

- l'art. 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 commi 1,2,3

- la Legge n. 107/2015

TENUTO CONTO:

- delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo relative al riordino dei cicli

- delle linee d'indirizzo fornite dal Consiglio d'Istituto con l'approvazione delle linee guida del POF degli anni

precedenti

- delle risultanze del processo di autovalutazione dell'istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione

- degli esiti delle azioni di audizione dei portatori d'interesse finalizzate a verificare e valutare l'efficacia

dell'azione educativa e la soddisfazione dell'utenza, svolte costantemente nel corso del 2015 per la

realizzazione del PTP e dell’ITS

CONSIDERATO

che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla Legge

n.107/2015;

che l'obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione sulle modalità di elaborazione, i

contenuti indispensabili, gli obiettivi strategici, le priorità, gli elementi caratterizzanti l'identità

dell'istituzione, che devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa,

e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente;

che le competenze del Collegio dei Docenti, risultanti dal combinato disposto dell'art. 7 del TU. 297/94,

di successivi provvedimenti normativi e delle disposizioni del CCNL si riferiscono a:

elaborazione del Piano dell'offerta formativa ai sensi dell'art. 3 del DPR 08.03.1999, n. 275 e

della Legge di Riforma n. 107/2015 che introduce il PTOF (triennale) elaborato dal Collegio

sulla base delle linee di indirizzo fornite dal Dirigente Scolastico;

94

adeguamento dei programmi d'insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del

coordinamento disciplinare (art. 7 comma 2 leti a TU. 297/94. DPR n. 275/99, DPR 87/2010,

DPR 88/2010) adozione delle iniziative per il sostegno di allievi diversamente abili e di figli di

lavoratori stranieri (art. 7 comma 2 let. m e n T.U.),

adozione di iniziative secondo quanto indicato da Linee Guida sull'integrazione degli allievi

con disabilità 2009, Legge n.170/2010, Direttiva MIUR del 27.12.2012 sui B.E.S., Linee Guida

per l'accoglienza e l'integrazione degli allievi stranieri 2014;

identificazione di funzioni strumentali al P.O.F.

EMANA

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1, comma 14 della Legge n. 107 del

13/7/2015, il seguente

ATTO DI INDIRIZZO

al Collegio dei Docenti, al fine di orientare la pianificazione dell’Offerta Formativa Triennale (2016-2019) e dei

processi educativi e didattici della nostra Istituzione Scolastica

Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa è il documento costitutivo dell'identità culturale della nostra Istituzione

Scolastica, programma coerente di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di

impostazione metodologico - didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui

l’Istituzione intende perseguire gli obiettivi dichiarati che la caratterizzano e la distinguono nei settori in cui è

strutturata.

In conformità con quanto sopra esposto e nell'esercizio della sua discrezionalità tecnica il Collegio Docenti

dovrà elaborare entro il mese di ottobre 2015 il Piano dell'Offerta Formativa (di seguito P.T.O.F,) per il

triennio che decorre dall'anno scolastico 2016-2017.

Ai fini dell'elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico fornisce le presenti indicazioni:

L'elaborazione del P.T.O.F. deve tener conto:

delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel Rapporto di Autovalutazione e dal suo piano di miglioramento per rispondere alle reali esigenze dell'utenza.

dell'Offerta Formativa che deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle presenti indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e mission, nonché al patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l'immagine delle scuole che fanno parte dell’ISIS “Leopoldo II di Lorena”

dell'interconnessione alla realtà territoriale;

del collegamento al mondo produttivo;

dell'offerta formativa aggiuntiva rivolta all’interno, ma anche all’esterno

dell'integrazione a cui destinare particolare attenzione

delle iniziative relative alla formazione degli studenti, del personale docente e del personale ATA

delle strutture laboratoriali e delle dotazioni strumentali necessarie per la realizzazione degli obiettivi formativi e del piano di miglioramento.

È necessario quindi rafforzare i processi di costruzione del curricolo d'istituto verticale e caratterizzare

95

l'identità dei diversi settori dell'istituto e, come da profilo educativo, culturale e professionale dello studente

(PECUP) a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti

professionali e tecnici (Allegati A ai DPR 87/2010 e DPR 88/2010):

1. privilegiare le metodologie didattiche improntate alla valorizzazione del metodo laboratoriale

2. elaborare i piani di studio tenendo presente che le discipline dell'area di indirizzo, presenti fin dal

primo biennio, siano basate su metodologie laboratorialì per favorire l'acquisizione di strumenti

concettuali e di procedure applicative funzionali a reali situazioni di lavoro

3. strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi rispondano alle esigenze del

mondo del lavoro considerando le Indicazioni Nazionali e ai Profili di competenza, tenendo presente

che con esse il MIUR esplicita i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), dunque non il punto di arrivo

per gli studenti migliori, bensì i livelli che obbligatoriamente devono essere conseguiti da ciascuno

studente nell'esercizio del diritto-dovere all'istruzione.

Da ciò deriva la necessità di:

1. contribuire fattivamente, mediante l'azione didattica, allo sviluppo in primo luogo delle competenze

culturali generali e tecnico professionali, per favorire l'occupabilità e la prosecuzione degli studi, e

inoltre le competenze chiave di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti

disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logico-

matematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali (imparare ad imparare, iniziativa ed

imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche);

2. operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli allievi in difficoltà

sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle

eccellenze;

3. monitorare e intervenire tempestivamente sugli allievi a rischio (a partire da una segnalazione

precoce di casi potenziali DSA/ BES/ dispersione);

4. implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione, correzione,

miglioramento dell'offerta formativa e del curricolo;

5. integrare funzionalmente le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali;

6. potenziare la funzione dei dipartimenti per ambiti disciplinari e interdisciplinari;

7. potenziare e integrare il ruolo delle Funzioni Strumentali al P.T.O.F.;

8. migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli allievi

e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti,

le modalità di gestione, i risultati conseguiti;

9. promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all'interno

dell'istituzione;

10. proseguire nell’implementazione dell'uso delle tecnologie digitali tra il personale e gli studenti;

11. migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche;

12. migliorare l'ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica);

13. sostenere formazione e autoaggiornamento per la diffusione dell'innovazione metodologico -

didattica;

14. implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;

15. accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti;

16. operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo.

Questo per consentire:

96

> la coerenza tra servizi offerti, esigenze dell'utenza e disposizioni normative;

> la creazione di un'offerta formativa sempre più verificabile e passibile di aggiustamenti e miglioramenti;

> la valorizzazione dell'identità specifica del territorio e l'integrazione vicendevolmente arricchente e

funzionale (mediante la promozione del patrimonio storico, artistico, culturale, della sua conoscenza e

l'impegno per la sua valorizzazione) coniugate a una dimensione irrinunciabile di apertura alle dimensioni

europea e globale,

Il Piano dovrà pertanto includere:

1. l'offerta formativa per il triennio 2016 - 2019

2. il fabbisogno di posti comuni, di sostegno e per il potenziamento dell'offerta formativa destinato ad

attività di insegnamento, potenziamento, sostegno, organizzazione, progettazione, coordinamento;

3. il funzionigramma, recante per ogni struttura del nostro ISIS l'elenco delle funzioni di competenza;

4. il fabbisogno di personale A.T.A. (DPR 119/2009);

5. la progettazione d'istituto, suddivisa nei seguenti ambiti;

5a. educativo (valutazione allievi e competenze, continuità, orientamento, accoglienza allievi stranieri,

attività di recupero/potenziamento; uscite didattiche, attività sportive)

5b. organizzativo (funzionamento didattico, modalità di comunicazione alle famiglie, RAV, rapporti

con EE.LL. e associazioni, calendario riunioni docenti e famiglie, orari e calendari segreteria e

plessi, regolamenti, protocollo di accoglienza, patto di corresponsabilità)

5c. extracurricolare (formazione/aggiornamento per docenti, ATA e genitori, feste, manifestazioni,

iniziative dell'IS) e quanto previsto dalla Legge n. 107/2015 al comma 7 dalla lettera a) alla lettera

s)

6. iniziative di formazione per gli studenti, compresa la conoscenza delle procedure di primo soccorso

(Legge n. 107/15 comma 16) e la formazione sulla sicurezza (DLgs 81/2008 – accordo stato regioni)

7. percorsi di alternanza scuola lavoro come previsto dalla legge 107/2015

8. modalità di attuazione dei seguenti principi: pari opportunità, parità dei sessi, lotta alla violenza di

genere e alle discriminazioni (con specifico impegno alla realizzazione di attività di sensibilizzazione)

9. percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei

talenti (Legge n. 107/15 comma 29)

10. azioni per contrastare le difficoltà e problematiche relative all'integrazione degli Alunni diversamente

abili, studenti non italiani, alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con bisogni educativi

specifici, iniziative volte a contrastare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali, l’abbandono e la

dispersione scolastica e ogni forma di disagio onde determinare una scuola inclusiva

11. azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di allievi e personale attraverso il Piano

Nazionale per la Scuola Digitale (obiettivi specifici al comma 58)

12. azioni di orientamento e di approfondimento dei rapporti con il territorio

13. azioni di miglioramento della qualità dei servizi amministrativi con la promozione del benessere

organizzativo e la responsabilizzazione delle risorse umane con relativi compiti e ruoli assegnati;

14. la definizione di un protocollo di comunicazione istituzionale interna ed esterna, formale ed informale;

15. la cura delle relazioni scuola/famiglia, docenti/dirigente, dirigente/famiglia, alunni/docenti,

docenti/personale ATA, RSU/docenti e dirigente, figure di sistema/dirigenti.

Il Piano dovrà altresì includere ed esplicitare:

> gli indirizzi del Dirigente Scolastico e le priorità del RAV

> il fabbisogno dì strutture, infrastrutture, attrezzature materiali

> il piano di miglioramento (riferito al RAV)

> la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti

97

Il presente atto costituisce, per norma, atto tipico della gestione dell'istituzione scolastica in regime di autonomia

ed è acquisito agli atti della scuola, pubblicato sul sito web, affisso all'albo, reso noto ai competenti Organi Collegiali

17. ALL2. Piano di Miglioramento

(redatto secondo il format presente sulla piattaforma INDIRE)

Indice

Introduzione

SEZIONE 1 - Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre passi

Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi Passo

2 - Elaborare di una scala di rilevanza degli obiettivi di processo

Passo 3 - Ridefinire l’elenco degli obiettivi di processo, i risultati attesi, gli indicatori di

monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati

SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due

passi

Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone anche i possibili effetti negativi e

positivi nel medio e nel lungo termine

Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo

SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo in tre passi

Passo 1 - Definire l’impegno delle risorse umane e le risorse strumentali Passo

2 - Definire i tempi di attuazione delle attività

Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del

raggiungimento dell’obiettivo di processo

SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di miglioramento in

quattro passi

Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV

Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all’interno della scuola

Passo 3 - Descrivere le modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all’interno che all’esterno

dell’organizzazione scolastica.

Passo 4 - Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di Autovalutazione

98

Introduzione

Il Piano di Miglioramento si articola in 4 sezioni:

1. Scegliere gli obiettivi di processo più utili e necessari alla luce delle priorità

individuate nella sezione 5 del RAV.

2. Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti.

3. Pianificare gli obiettivi di processo individuati.

4. Valutare, condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto dal Nucleo

Interno di Valutazione.

E’ importante evidenziare che le sezioni 1 e 2 del Piano di Miglioramento sono opzionali. In queste

prime due sezioni la scuola è invitata a compiere una riflessione approfondita sulla scelta degli

obiettivi di processo e delle azioni di miglioramento ad essi connesse. E’ un processo che potrebbe

essere già stato svolto con sufficiente accuratezza durante la compilazione della sezione 5 del RAV.

Ciò non significa che le sezioni 1 e 2 non possano essere comunque un utile ausilio per il processo

di riflessione per la scuola nella fase di pianificazione del miglioramento: i passi previsti permettono

infatti, di documentare e condividere il percorso di problem solving messo in atto dalla scuola nella

scelta degli obiettivi di processo.

Sono invece obbligatorie le sezioni 3 e 4, che costituiscono il cuore della progettazione del Piano di

Miglioramento e del monitoraggio del suo andamento.

La compilazione di ogni sezione è accompagnata da domande guida.

99

SEZIONE 1 –

Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre passi

Nella sezione 5 del RAV la scuola ha indicato alcuni obiettivi di processo che intende perseguire per

raggiungere i traguardi connessi alle priorità. Per assicurarsi che la strada imboccata sia quella

giusta la pianificazione del miglioramento riparte da qui: La scelta degli obiettivi è corretta? Sono

questi gli obiettivi più utili alla promozione di un processo innovativo nella scuola? Sono connessi

tra loro? E, soprattutto, la scuola si trova in condizioni oggettivamente favorevoli per la loro

attuazione?

Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi

Si chiede ora alla scuola di esplicitare la connessione tra ciascuno degli obiettivi di processo e le

priorità individuate. Tale connessione deriva dal potenziale impatto che l’obiettivo potrà avere sul

raggiungimento dei traguardi relativi alle priorità. In base a queste considerazioni, ogni obiettivo di

processo può essere messo in relazione solo con una o con entrambe le priorità strategiche

precedentemente identificate. In questo modo si ottiene un quadro sinottico degli obiettivi di

processo, collegati alle priorità e ai traguardi.

Il presente Piano di Miglioramento scaturisce da una seria riflessione che permette, a partire dai

punteggi attribuiti dall’unità di Autovalutazione ai criteri di qualità presenti nel RAV, di stabilire

nessi tra “Priorità e traguardi” e gli “obiettivi di processo”.

In particolare si ritiene che agire sugli ambienti di apprendimento consenta in modo trasversale di

incidere favorevolmente sui risultati scolastici.

Gli obiettivi individuati saranno declinati in modo esplicito per rispondere in primis alle priorità

dichiarate. In tal senso saranno oggetto di monitoraggio. E’ evidente che le azioni che saranno

poste in essere potranno, trasversalmente, incidere su altri processi che ne beneficeranno; per

capirne le ricadute tutte le azioni saranno oggetto di monitoraggi.

Domande guida

● Ci sono nessi tra obiettivi e traguardi? se si, quali sono?

● Ci sono ridondanze tra gli obiettivi individuati?

● Gli obiettivi coprono tutti gli aspetti delle priorità dichiarate in modo efficace e

completo?

100

Tabella 1 - Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche

(Elencare gli obiettivi di processo come indicati nella sezione 5 del RAV e barrare le colonne 1 e/o 2 per indicare l’attinenza di

ciascuno a una o entrambe le priorità)

Area di processo

Obiettivi di processo

E’ connesso alle

priorità…

1 2

Curricolo,

progettazione e

valutazione

1

2

3

4

Ambiente di

apprendimento

1Creare ambienti di apprendimento

favorevoli allo sviluppo di competenze negli

alunni agendo sulle dimensioni organizzativa,

metodologica, relazionale.

negli alunni agendo sulle dimensioni

organizzativa, metodologica, relazionale.

organizzativa: migliorare la fruibilità dei

laboratori, riorganizzare l'orario scolastico

anche in relaziolne ai percorsi di

alternanza S/L

metodologica: promuovere attività di

formazione dei formatori sui temi di

alternanza S/L e didattica laboratoriale

relazionale:condividere le regole

attraverso un processo di presa di

coscienza e di assunzione di

responsabilità da parte di tutte le

componenti.

Risultati scolastici

Risultati delle prove standardizzate nazionali.

2Area organizzativa: migliorare la fruibilità

dei laboratori, riorganizzare l'orario scolastico

anche in relazione ai percorsi di alternanza

S/L

Risultati scolastici

Risultati delle prove standardizzate nazionali

3 Area metodologica: promuovere attività di

formazione dei formatori sui temi di

alternanza S/L e didattica laboratoriale

Risultati scolastici

Risultati delle prove standardizzate nazionali

4 Area relazionale: condividere le regole

attraverso un processo di presa di coscienza

e di assunzione di responsabilità da parte di

tutte le componenti.

Risultati scolastici

Risultati delle prove standardizzate nazionali

Inclusione e

differenziazione

1

2

3

4

Continuità e

orientamento

1

2

3

4

Orientamento

strategico e

organizzazione

della scuola

1

2

3

4

1

101

Sviluppo e

valorizzazione delle

risorse umane

2

3

4

Integrazione con il

territorio e rapporti

con le famiglie

1

2

3

4

Passo 2 - Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo

Al fine di valutare la rilevanza di ciascuno degli obiettivi di processo, è importante compiere una

stima della loro fattibilità. Ad ogni obiettivo si attribuisce un valore di fattibilità e uno di impatto,

determinando una scala di rilevanza.

La stima dell’impatto implica una valutazione degli effetti che si pensa possano avere le azioni

messe in atto al fine perseguire l’obiettivo descritto.

La stima della fattibilità si attua sulla base di una valutazione delle reali possibilità di realizzare le

azioni previste, tenendo conto delle risorse umane e finanziarie a disposizione.

Si possono considerare i punteggi da 1 a 5 come segue:

1= nullo

2= poco

3= abbastanza

4=molto

5= del tutto

Il prodotto dei due valori fornisce una scala di rilevanza degli obiettivi di processo da mettere in atto.

Alla luce di queste valutazioni, la scuola può analizzare con più attenzione il peso strategico degli

obiettivi di processo, in vista della pianificazione delle azioni ad essi sottese. In base ai risultati

ottenuti la scuola può valutare se rivedere gli obiettivi dichiarati nel RAV, concentrandosi su quelli di

rilevanza maggiore e, all’occorrenza, eliminare o ridimensionare il peso degli obiettivi di minore

rilevanza.

Il macro obiettivo “creare ambienti di apprendimento favorevoli” dovrà andare ad incidere sulle tre

dimensioni: organizzativa, metodologica, relazionale. L’unità di Autovalutazione, pur consapevole

del forte impatto, ritiene l’aspetto relazionale e della comunicazione in generale, quello più difficile

Domande guida

● Ci sono obiettivi che, sebbene siano importanti, non è possibile realizzare?

● Su quali obiettivi è opportuno concentrare le risorse a disposizione?

102

da realizzare in un arco temporale di un anno; questo potrà essere avviato ma necessità di tempi

lunghi e di alta profusione di energie. L’unità di autovalutazione intende, stabilita ciascuna priorità,

definire l’obiettivo traguardo e su esso concentrare le azioni e i monitoraggi.

TABELLA 2 - Calcolo della necessità dell’intervento sulla

base di fattibilità ed impatto

(Al fine di calcolare la rilevanza dell’obiettivo utilizzare la tabella riportando le stime sulla fattibilità e sull’impatto e il prodotto dei due

valori numerici.)

Obiettivo di

processo elencati

Fattibilità

(da 1 a 5)

Impatto

(da 1 a 5)

Prodotto:

valore che

identifica la

rilevanza

dell’intervento 1 Creare ambienti di

apprendimento favorevoli allo

sviluppo di competenze negli

alunni agendo sulle dimensioni

organizzativa, metodologica,

relazionale.

negli alunni agendo sulle

dimensioni

organizzativa, metodologica,

relazionale.

organizzativa: migliorare la

fruibilità dei

laboratori, riorganizzare

l'orario scolastico

anche in relaziolne ai percorsi

di

alternanza S/L

metodologica: promuovere

attività di

formazione dei formatori sui

temi di

alternanza S/L e didattica

laboratoriale

relazionale:condividere le

regole

attraverso un processo di

presa di

coscienza e di assunzione di

responsabilità da parte di

tutte le

componenti.

3

5

15

2 Area organizzativa: migliorare

la fruibilità dei laboratori,

riorganizzare l'orario

scolastico anche in relazione

ai percorsi di alternanza S/L

3

4

12

3 Area metodologica:

promuovere attività di

formazione dei formatori sui

temi di alternanza S/L e

didattica laboratoriale

3

4

12

4 Area relazionale: condividere

le regole attraverso un

processo di presa di coscienza

e di assunzione di

responsabilità da parte di tutte

le componenti.

2

5

10

5

6

Passo 3 - Ridefinire l’elenco degli obiettivi di processo e indicare i risultati attesi, gli

indicatori di monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati

Sulla base del lavoro precedente, la scuola può definire una lista ordinata degli obiettivi di processo,

che saranno oggetto della successiva pianificazione.

Per ciascun obiettivo è necessaria una chiara definizione dei risultati attesi e degli indicatori su cui

basare la misurazione periodica dei processi attivati, ai fini del monitoraggio dell’efficacia delle

103

azioni intraprese. I risultati attesi e gli indicatori di processo devono essere espressi in una forma

concreta e osservabile e saranno recuperati al momento del monitoraggio delle singole azioni.

Priorità Obiettivi di traguardo

Ridurre al primo anno gli abbandoni in corso d'anno.

Ricondurre la media degli abbandoni al primo anno ai tassi medi regionali. (dati as.2013/14: 7,5% scuola,4,5% regione) Riduzione di almeno del 3%

Ridurre al terzo anno i trasferimenti in uscita.

Ricondurre la media dei trasferimenti al terzo anno ai tassi medi regionali (a.s2013/14: 3,5% scuola, 1,9% regione) Riduzione di almeno di 1,6%

Attivare misure di orientamento finalizzate allo "star bene a scuola"

Invertire la tendenza tutt'ora presente delle uscite dalla scuola o dei trasferimenti ad altri indirizzi.

Migliorare la performance sulle singole discipline, anche relativamente alle prove invalsi

Creare ambienti di apprendimento favorevoli allo sviluppo di competenze negli alunni agendo sulle dimensioni organizzativa, metodologica, relazionale. Discipline bersaglio: Italiano e Matematica

Domande guida

● Quali sono gli obiettivi che s’intendono raggiungere nel prossimo anno

scolastico? Quali risultati ci si attende da ciascun obiettivo di processo scelto?

● Quali indicatori dovranno essere utilizzati per capire se quella che si sta

seguendo è la giusta direzione, al fine di raggiungere gli obiettivi previsti? In

che modo saranno misurati?

104

Tabella 3 - Risultati attesi e monitoraggio

(Nella colonna “indicatori di monitoraggio” esprimere un elemento su cui basare il controllo periodico del processo in atto. L’indicatore dovrebbe essere un valore misurabile o comunque accertabile in modo univoco)

Obiettivo di

processo in via di

attuazione

Risultati

attesi

Indicatori di

monitoraggio

Modalità di

rilevazione

1 Ricondurre la media degli abbandoni al primo anno ai tassi medi regionali. (Dati as.2013/14: 7,5% scuola,4,5% regione)

Riduzione di almeno del 3%

In itinere: rilevazione delle presenze e dei risultati (coordinatore) Finale: controllo di efficacia delle azioni intraprese

In itinere: registro elettronico, attraverso indicatori specifici. Finale: registro elettronico attraverso indicatori specifici.

2 Ricondurre la media dei trasferimenti al terzo anno ai tassi medi regionali (a.s2013/14: 3,5% scuola, 1,9% regione)

Riduzione di almeno di 1,6%

In itinere: azioni di orientamento/riorientamento. Presidio per individuare casi a rischio. Finale: controllo di efficacia delle azioni intraprese

In itinere: registro elettronico, attraverso indicatori specifici. Finale: registro elettronico attraverso indicatori specifici.

3 Invertire la tendenza tutt'ora presente delle uscite dalla scuola o dei trasferimenti ad altri indirizzi.

Riduzione di almeno di 2%

Controllo continuo sull’efficacia delle azioni di orientamento sportello individuale e alternanza

Riunioni periodiche con i responsabili dell’orientamento in itinere con gli psicologi che gestiscono lo sportello e con I tutor di alternanza S/L

4 Creare ambienti di apprendimento favorevoli allo sviluppo di competenze negli alunni agendo sulle dimensioni organizzativa, metodologica, relazionale. Discipline bersaglio: Italiano e Matematica

Migliorare i risultati delle prove Invalsi per le discipline bersaglio, attraverso azioni didattiche innovative. Ridurre il coefficiente di cheating

In itinere: simulazioni di prove “invalsi” Customer satisfaction per monitorare il gradimento delle modifiche dell’ambiente di apprendimento e delle metodologie didattiche innovative

Correzione delle prove e tabulazione dei risultati- confronto dei risultai ottenuti con i nostri precedenti e con gli standard nazionali. Tabulazione dei customer periodici per indicazioni sulle tendenze e sull’efficacia delle misure adottate

5

105

SEZIONE 2 –

Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi

(I passi di questa sezione dovranno essere ripetuti per ciascun obiettivo di processo che si

intende raggiungere nell’anno in corso.)

Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti negativi

e positivi a medio e a lungo termine

Decidere le azioni da compiere è un passaggio che richiede una riflessione attenta in termini di

valutazione delle potenziali opportunità e rischi.

Occorre considerare che le azioni che si intraprenderanno potranno avere degli effetti positivi ma

anche potenziali ricadute negative su altre dimensioni o attività nelle quali la scuola è impegnata.

E’ opportuno inoltre tenere presente che gli effetti delle azioni intraprese non si esauriranno nel

breve periodo, ma avranno anche effetti di medio e lungo periodo.

Tabella 4 - Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni

Domande guida

● Quali sono gli effetti positivi che un’azione può produrre all’interno della scuola?

● Quali sono invece gli aspetti negativi che la stessa azione può produrre,

innescando meccanismi non virtuosi?

● Queste azioni produrranno effetti anche i nei prossimi anni?

106

Azione prevista

Effetti positivi all’interno della scuola a medio

termine

Effetti negativi all’interno

della scuola a medio termine

Effetti positivi all’interno della scuola a lungo

termine

Effetti negativi all’interno della scuola a lungo

termine

Formazione docenti

Docenti aggiornati sulle nuove metodologie

Solo alcuni si aggiornano costantemente

La scuola mette in pratica procedure in linea con la normativa e adotta metodologie innovative

Disagio e difficoltà nel mettere in pratica procedure e metodologie a causa della discrepanza fra personale aggiornato e non

Costituzione gruppo di lavoro per redazione manuale delle procedure

Snellimento delle procedure Monitoraggio continuo su indicatori output, risultato, impatto.

Mancanza di fondi per il personale impegnato nel lavoro e conseguente demotivazione

Standardizzazione e contollo sull’efficacia delle procedure con conseguente miglior fruibilità

Il lavoro rischia di rimanere un atto formale se non adeguatamente presidiato

Riflessione nei Dipartimenti e nei Consigli di classe su nuovi approcci metodologici

I dipartimenti sono costantemente coinvolti dalla dirigenza

Disagio all’interno dei dipartimenti per di procedure operative non ancora consolidate

Formalizzazione dei curricoli verticali

Il rischio che il lavoro effettuato venga ignorato da molti docenti

Individuazione di figure “ponte” tra studenti-scuola-famiglia

Miglioramento della comunicazione

Mancanza di disponibilità del personale

Miglioramento della comunicazione

Rischio che non assuma i caratteri di buona pratica.

Predisposizione di software specifico per letture degli indicatori e a supporto dei monitoraggi

Miglioramento delle procedure e della lettura dei risultati

Mancanza di disponibilità del personale per mancanza di risorse

Miglioramento delle procedure e della lettura dei risultati

Solo poche persone svolgono un carico di lavoro eccessivo rispetto ai colleghi

Condivisione delle modalità operative nelle classi individuate.

Miglioramento della metodologia perché estesa all’interno del CdC

Non tutti i docenti condividono e di conseguenza aderiscono

Miglioramento della metodologia perché estesa all’interno del CdC

Rischio che non assuma i caratteri di buona pratica

Azioni di orientamento su intera classe e specifiche azioni di rinforzo su singoli studenti individuati a rischio

Aumento della motivazione

nessuno Sensibilizzazione da parte dell’intera classe nei confronti dei compagni a rischio

nessuno

107

Apertura di sportelli didattici Sostegno didattico e psicologico per gli alunni che lasciati a loro stessi sono a rischio di dispersione

nessuno Miglioramento del rendimento degli alunni

Spostamento delle risorse sugli alunni a rischio a discapito della premialità

Sull’obiettivo bersaglio di italiano e matematica iniziative rivolte alle classi di ricerca/azione e problem solving condotte anche secondo la metodologia del counseling relazionale e secondo la peer education

Aumento della motivazione

Capacità di organizzare e presidiare

Miglioramento del rendimento degli alunni

Rischio che non assuma i caratteri di buona pratica

Esplicitare e diffondere nella comunità scolastica le azioni e gli obiettivi agendo anche su aspetti motivazionali.

Lotta alla dispersione attraverso il potenziamento della consapevolezza e della motivazione degli studenti

nessuno Coinvolgimento e rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità scolastica

nessuno

Valorizzare le eccellenze e favorire la premialità

Monitoraggio assiduo dei bisogni formativi degli alunni. Aumento della motivazione all’impegno

nessuno Instaurazione di un clima positivo dal punto di vista relazionale.

nessuno

Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo

Le azioni pianificate avranno effetti duraturi se incideranno sul raggiungimento di obiettivi a

breve termine, ma soprattutto se rappresenteranno un’occasione per avviare un profondo

processo di innovazione e cambiamento della scuola.

Le azioni che s’intendono attivare vengono quindi messe in relazione con il quadro di riferimento

che emerge dal lavoro che INDIRE svolge con le scuole delle Avanguardie Educative e si collega

fortemente a quanto previsto dalla Legge 107/15 nota come “Buona Scuola”

108

Si ritiene che il presente Piano di Miglioramento sia in linea con tutti i punti (da 1 a 7) previsti

nell’innovazione promossa da Indire attraverso le Avanguardie Educative. Il Piano è inoltre

fortemente in linea con gli obiettivi previsti dalla legge 107/2015 art.1 c.7 per gli obiettivi di cui

alle lettere:

b-potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

d- sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica

attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto

delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di

responsabilità, l’educazione all’autoimprenditorialità

h. sviluppo delle competenze digitali degli studenti;

i. potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio

j. prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di

discriminazione; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio

degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e

personalizzati;

k. valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio;

l. apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di

studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con

potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario;

m. incremento dell’alternanza scuola-lavoro;

n. valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli

alunni;

o. individuazione di percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del

merito degli alunni;

q. definizione di un sistema di orientamento.

Gli ambienti di apprendimento vireranno verso un utilizzo del laboratorio come “palestra per lo

sviluppo di competenze”, un utilizzo in aula delle nuove tecnologie (tv, smart tv, tablet…), un

utilizzo del portale della scuola con introduzione di metodiche di teledidattica. Si prevede

Domande guida

● Le azioni possono essere connesse a qualcuno degli obiettivi previsti dalla

Legge 107/15?

● Le azioni prevedono modifiche agli ambienti di apprendimento e/o

all’organizzazione scolastica?

● Nelle azioni descritte si può riconoscere una linea di tendenza che porta verso

l’innovazione?

109

un’estensione regolamentata degli accessi ad internet agli studenti (captive portal) tramite i loro

dispositivi personali (BYOD) per creare aule aumentate dalla tecnologia

10

Il progetto è ritenuto innovativo proprio per le metodologie didattiche che vuole porre in essere con

lo scopo di migliorare i tempi, le modalità e gli spazi di apprendimento.

Vuole anche fornire strumenti di feed back e valutazione sulle azioni oggetto del monitoraggio per

l’attivazione di un processo di fine tuning funzionale al management.

Nota:

Si veda:

● Appendice A - obiettivi triennali descritti nella Legge 107/2015

● Appendice B - principi ispiratori alla base delle idee delle Avanguardie

Educative su cui Indire sta lavorando per favorire la disseminazione di pratiche

innovative nelle scuole

Tabella 5 – Caratteri innovativi

Caratteri innovativi dell’obiettivo

Connessione con il quadro di

riferimento di cui in Appendice A e B

Utilizza metodologie didattiche volte a migliorare i tempi le modalità e gli spazi di apprendimento

Ai sensi art.1 c7 Legge 107/2015 si intende perseguire gli obiettivi di cui alle lettere: b, h, i, j, k, l, o. Si connette perfettamente con il quadro di riferimento di cui all’appendice B in tutti i 7 punti indicati. Approccia a percorsi di alternanza partendo da tecniche relative

alla metodologia del counseling relazionale

Ai sensi art.1 c7 Legge 107/2015 si intende perseguono gli obiettivi di cui alle lettere: h, j, k, l, m, n, q. Si connette perfettamente con il quadro di riferimento di cui all’appendice B in tutti i 7 punti indicati.

Favorisce la conoscenza del mondo attraverso attività orientative e di socializzazione.

Ai sensi art.1 c7 Legge 107/2015 si intende perseguono gli obiettivi di cui alle lettere: d, o, q. Si connette perfettamente con il quadro di riferimento di cui all’appendice B in tutti i 7 punti indicati

Fornisce strumenti di feed back e valutazione sulle azioni oggetto del monitoraggio per l’attivazione di un processo fine tuning funzionale al management

Ai sensi art.1 c7 Legge 107/2015 si intende perseguono gli obiettivi di cui alle lettere: d, j, k, l. Si connette perfettamente con il quadro di riferimento di cui all’appendice B in tutti i 7 punti indicati

11

SEZIONE 3 –

Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo individuato in tre

passi (I passi di questa sezione dovranno essere ripetuti per ciascun obiettivo di processo che si

intende raggiungere nell’anno in corso.)

Passo 1 - Definire l’impegno delle risorse umane e strumentali

La pianificazione delle azioni è il cuore della predisposizione del piano. Si parte con la previsione

dell’impegno di risorse umane interne alla scuola, definendo ciò che esula dalle normali funzioni di

servizio e che ha un impatto aggiuntivo di carattere finanziario (docenti, personale ATA, DS) e di

quelle esterne (consulenti, formatori, ecc.), quantificando le spese che la scuola intende sostenere

per l’attuazione delle azioni descritte.

Il presente Piano di miglioramento si realizza con le seguenti risorse umane:

Posti comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia

Posti dell’organico del potenziamento

gruppi di lavoro del PTP “AGRI.CUL.TUR.A”

esperti esterni soprattutto in riferimento ad azioni di riorientamento e antidispersione

attraverso misure di socializzazione al lavoro veicolate dall’attività di alternanza Scuola

Lavoro.

Le risorse finanziarie sono intercettate accedendo a

fondi per attività di formazione provenienti da precedenti bandi cui la scuola ha risposto

fondi MOF

risposta ad avviso pubblico MIUR 937/2015 per realizzare il Piano di Miglioramento

contributi volontari

buona attività negoziale che consente convenzioni e contratti con esperti del MDL che

offrono il loro contributo in termini di orientamento

Centro impiego e EBTT per azioni di orientamento

Domande guida

● Quali sono le risorse umane interne che la scuola ha a disposizione per

raggiungere gli obiettivi di processo?

● Quali sono le risorse umane esterne necessarie ad attivare i processi in modo

efficace?

● Quali sono le fonti finanziarie da cui la scuola intende attingere per coprire le

spese necessarie?

12

Tabella 6 - Descrivere l’impegno di risorse umane interne alla scuola

Figure

professionali

Tipologia

di

attività

Ore

aggiuntive presunte

Costo

previsto

Fonte finanziaria

Docenti

Partecipazione a corsi di Formazione, autoaggiornamento e cooperative learning

Specifici bandi

Docenti

Membro gruppi di lavoro per manuale procedure

Specifici bandi

Docenti

Progettazione-monitoraggio- revisione

Specifici bandi

Docenti Sportelli didattici Fondi MOF-

organico del potenziamento

Docenti Orientamento Fondi MOF

Personale ATA Supporto amministrativo e contabile

Fondi MOF

Altre figure Progettazione di software specifico. Implementazione piattaforma di scuole toscane

Specifici bandi

13

Tabella 7 - Descrivere l’impegno finanziario per figure professionali esterne alla

scuola e/o beni e servizi

Impegni finanziari per tipologia di spesa

Impegno presunto

Fonte finanziaria

Formatori 32 ore MIUR

Consulenti (orientamento)

Attrezzature

Servizi

Altro

Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle attività

Al momento della progettazione ed anche ai fini del monitoraggio in una fase successiva, è

importante definire una tempistica chiara dell’attuazione delle azioni pianificate. La tabella di

pianificazione, per questo motivo, si configura come una vera e propria “tabella di marcia” da

aggiornare in ogni momento, monitorando costantemente l’andamento del processo di

miglioramento.

Domande guida

● E’ possibile fare una progettazione precisa delle azioni scandite nel corso

dell’anno?

● Chi è il responsabile del monitoraggio delle azioni affinchè quel determinato

obiettivo di processo sia in linea con i tempi?

14

Tabella 8 - Tempistica1 delle attività

Attività

Pianificazione delle attività

Sett. Ott

Ott

Nov Dic Genn Febbr Mar Apr Magg Giu

Formazione docenti

X X X X

Costituzione gruppo di lavoro per redazione manuale delle procedure

X

Riflessione nei Dipartimenti e nei Consigli di classe su nuovi approcci metodologici

X X X X

Individuazione di figure “ponte” tra studenti-scuola-famiglia

X

Predisposizione di software specifico per letture degli indicatori e a supporto dei monitoraggi

X X X

Condivisione delle modalità operative nelle classi individuate.

X

Azioni di orientamento su intera classe e specifiche azioni di rinforzo su singoli studenti individuati a rischio

X X X X X X X X X

Apertura di sportelli didattici

X X X X

Sull’obiettivo bersaglio di italiano e matematica iniziative rivolte alle classi di ricerca/azione e problem solving condotte anche secondo la metodologia del counseling relazionale e secondo la peer education

X X X X X

15

Esplicitare e diffondere nella comunità scolastica le azioni e gli obiettivi agendo anche su aspetti motivazionali.

X X X X X X X X

Valorizzare le eccellenze e favorire la premialità

X X X X X X

Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del

raggiungimento dell’obiettivo di processo

La scuola è invitata a mettere in atto operazioni periodiche di monitoraggio dello stato di

avanzamento e dei risultati raggiunti. Tali indicatori devono consentire una misurazione oggettiva

del cambiamento introdotto con le azioni messe in atto.

Sulla base dei risultati del monitoraggio la scuola è invitata a riflettere sui dati e ad individuare le

eventuali necessità di modifica del piano.

Il monitoraggio del processo si differenzia dal monitoraggio degli esiti poiché è finalizzato a rilevare

se le azioni previste dalla scuola si stanno svolgendo in modo efficace. La tabella seguente permette

di elencare le date di rilevazione delle azioni di monitoraggio con la possibilità di modificare alcuni

aspetti della pianificazione.

Questa sezione riprende le riflessioni svolte nella sezione 1, passo 3 (risultati attesi e monitoraggio)

del Piano di Miglioramento.

1 In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le azioni secondo

legenda: Rosso = azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti; Giallo = azione in

corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa Verde = azione attuata/conclusa come

da obiettivi previsti

Domande guida

● Quali sono gli aspetti che permettono di verificare se le azioni sono efficaci ai

fini del raggiungimento dell’obiettivo?

● Quali dati numerici si possono ricavare per monitorare il processo?

● Con quali strumenti qualitativi e quantitativi si possono raccogliere dati?

16

TABELLA 9 - Monitoraggio delle azioni

Data di

rilevazione

Indicatori di

monitoraggio

del processo

Strumenti di

misurazione

Criticità

rilevate

Progressi

rilevati

Modifiche/

necessità

di

aggiustamenti

17

SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di

miglioramento in quattro passi

Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi

del RAV

Per verificare se il piano ha prodotto gli effetti programmati dovrebbe essere svolta una valutazione

sull’andamento complessivo del Piano di Miglioramento con frequenza annuale, evitando di

rimandare il controllo verso la conclusione del percorso. Una valutazione periodica in itinere, infatti,

permette di capire se la pianificazione è efficace o se invece occorre introdurre modifiche o/e

integrazioni per raggiungere i traguardi triennali

Compito del Nucleo Interno di Valutazione è quello di valutare l’andamento del Piano di

Miglioramento per ciascuna delle priorità individuate a cui sono stati associati i rispettivi traguardi

(Sezione 5 del RAV).

In questa sezione dunque si torna a considerare la dimensione della valutazione degli esiti, facendo

esplicito riferimento agli indicatori che erano stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei

traguardi previsti. Diventa dunque fondamentale riprendere la sezione 5 del RAV e la mappa degli

Indicatori. E’ consigliabile fare questa azione per ciascuna priorità individuata.

Domande guida

● Rispetto ai traguardi descritti nel RAV, ci sono stati degli scostamenti alla fine

del primo anno di progettazione?

● Quali indicatori erano stati scelti per valutare il raggiungimento dei traguardi?

● E’ necessario ridimensionare o cambiare qualcosa nella progettazione prevista?

18

Tabella 10 - La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI

Priorità 1

Esiti

degli

studenti

(dalla sez.

5 del RAV)

Traguardo

(dalla sez.

5 del RAV)

Data

rileva

-zione

Indicator

i scelti

Risultat

i attesi

Risultati

riscontrati

Di

ff

e-

re

nz

a

Considerazio

-ni critiche e

proposte di

integrazione

e/o modifica

Abbandono degli studi in corso d’anno (primo anno)

Riduzione di almeno del 3%

febbraio Dati del registro elettronico costruiti sugli indicarori prescelti forniti da segreteria alunni

Quelli citati nel traguardo

Trasferimenti in uscita in corso d’anno (terzo anno)

Riduzione di almeno di 1,6%

febbraio Dati del registro elettronico costruiti sugli indicarori prescelti forniti da segreteria alunni

Quelli citati nel traguardo

19

Priorità 2

Esiti degli

studenti

(dalla sez.

5 del RAV)

Traguardo

(dalla sez.

5 del RAV)

Data

rileva

-zione

Indicator i

scelti

Risultat

i attesi

Risultati

riscontrati

D

i

f

f

e

-

r

e

n

z

a

Considerazio

-ni critiche e

proposte di

integrazione

e/o modifica

Risultati degli studenti nelle prove di standardizzate di italiano e matematica

Migliorare i risultati delle prove Invalsi per le discipline bersaglio, attraverso azioni didattiche innovative. Ridurre il coefficiente di cheating

maggio Correzione delle prove invalsi. Calcolo del nuovo cheating.

Coefficiente di miglioramento del 3% Ridurre il cheating di almeno il 2%

Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all’interno della scuola

Il Piano di Miglioramento messo in atto è efficace se coinvolge tutta la comunità scolastica nelle

azioni pianificate. Se è vero che il Nucleo di valutazione svolge un compito di progettazione,

coordinamento e valutazione, è però necessario programmare le modalità con cui tutta

l’organizzazione prenderà parte attivamente al suo sviluppo. E’ auspicabile anche che il processo,

così attivato, incida sul miglioramento del clima e delle relazioni interne.

20

Tabella 11 - Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento

Strategie di condivisione del PdM all’interno

della scuola

Momenti di

condivisione interna

Persone coinvolte

Strumenti

Considerazioni

nate dalla

condivisione

SETTEMBRE Collegio Docenti

Dipartimenti

OTTOBRE Collegio Docenti

Dipartimenti

GENNAIO Funzioni Strumentali

Collegio Docenti

FEBBRAIO Dipartimenti

MARZO Consigli di classe

Vari momenti dell’anno Unità di Autovalutazione

Vari momenti dell’anno Gruppo di monitoraggio

Domande guida

● In che modo è possibile coinvolgere tutti i docenti della scuola nello sviluppo

del PdM?

● Quali sono gli strumenti da attivare per far sì che tutti possano seguire

l’andamento del Piano di Miglioramento?

● La condivisione del Piano di Miglioramento è un’azione che può essere prevista

in momenti diversi dell’anno scolastico e finalizzata ad attori differenti. Quali

sono state le strategie di condivisione attivate?

21

GIUGNO Collegio Docenti

Passo 3 - Descrivere le modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all’interno sia

all’esterno dell’organizzazione scolastica.

Al fine di avviare processi di diffusione e di trasparenza è importante che i contenuti e i risultati del

Piano di Miglioramento siano condivisi all’interno e all’esterno della scuola con tutti gli stakeholders

che potrebbero essere interessati alla vita della comunità scolastica.

Tabelle 12 e 13 - Le azioni di diffusione dei risultati interne ed

esterne alla scuola

Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola

Metodi/Strumenti Destinatari Tempi

Collegio dei Docenti Docenti In vari momenti dell’anno

Sito web della scuola e dei partner Tutti i portatori di interesse Durante tutto il periodo

Assemblee degli studenti Studenti

In vari momenti dell’anno

Azioni di diffusione dei risultati del PdM all’esterno

Domande guida

● Quali sono gli attori interni ed esterni alla scuola da coinvolgere per la

condivisione dei risultati del Piano di Miglioramento?

● Quali sono le azioni interne che possono essere messe in atto per condividere

quanto è stato fatto?

● Possono essere svolte delle azioni di diffusione dei risultati indirizzate anche

agli stakeholders esterni?

22

Metodi/Strumenti Destinatari delle azioni Tempi

Sito web della scuola e dei partner Tutti i portatori di interesse Durante tutto il periodo

23

Passo 4 - Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di valutazione

Al fine di documentare il processo e far sì che il lavoro del Nucleo di valutazione diventi patrimonio

dell’intera comunità scolastica, sul quale riflettere e da cui trarre buone pratiche, in un’ottica di

crescita della cultura del miglioramento continuo, è importante la documentazione del lavoro svolto.

Tabella 14 - Composizione del Nucleo di valutazione

Nome Ruolo

ALFONSO DE PIETRO DIRIGENTE SCOLASTICO

MANUELA CARLI DOCENTE- REFERENTE

GIULIA COGNETTI DOCENTE – MEMBRO DEL NUCLEO

LAURA BUGELLI DOCENTE – MEMBRO DEL NUCLEO

DANIELA PIANDELAGHI DOCENTE – MEMBRO DEL NUCLEO

SALVATORE CAMMARASANA DOCENTE – MEMBRO DEL NUCLEO

Domande guida

● Da chi è formato il nucleo di valutazione? E che ruolo hanno le persone al suo

interno?

● Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in una

qualche fase del Piano di Miglioramento?

● La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? E se si, quali?

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Format 15 - Caratteristiche del percorso svolto

15.1. Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in

qualche fase del Piano di Miglioramento? (collegata a 15.2)

□ X Sì □ No

15.2 Se sì chi è stato coinvolto?

□ X Genitori

□ Studenti (di che classi): classi IV a partire dall’a.s. 2015/16

□ X Altri membri della comunità scolastica (specificare quale): personale ATA: DSGA, un assistente amministrativo (ufficio alunni)

15.3 La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? (collegata a 15.4)

□ X Sì □ No

15.4 Se sì da parte di chi?

□ INDIRE

□ Università (specificare quale):

□ Enti di Ricerca (specificare quale □ Associazioni culturali e professionali (specificare quale □ □X Altro (specificare): Nucleo di supporto Territoriale- USR-TOSCANA.

15.5 Il Dirigente è stato presente agli incontri del Nucleo di valutazione nel percorso

di Miglioramento?

□ X Sì □ No

15.6. Il Dirigente ha monitorato l’andamento del Piano di Miglioramento?

□ X Sì □ No