PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE 2007-2009 · MINISTERO DELLA SALUTE CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI 3...
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Regione Liguria
Università degli Studidi Genova
Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” - Genova
CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE PERCENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE PERL'ATTIVITÀ DI PRELIEVO E TRAPIANTO D’ORGANIL'ATTIVITÀ DI PRELIEVO E TRAPIANTO D’ORGANI
Responsabile: Prof. Umberto ValenteResponsabile: Prof. Umberto Valente
PIANO SOCIO-SANITARIO PIANO SOCIO-SANITARIO
REGIONALE 2007-2009REGIONALE 2007-2009PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO DEGLI PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO DEGLI
ASPETTI ORGANIZZATIVI, ASSISTENZIALI ASPETTI ORGANIZZATIVI, ASSISTENZIALI
E SCIENTIFICI DELL'AREA E SCIENTIFICI DELL'AREA
TRAPIANTOLOGICA LIGURETRAPIANTOLOGICA LIGURE
(ORGANI SOLIDI, CELLULE E TESSUTI)(ORGANI SOLIDI, CELLULE E TESSUTI)
Dipartimento Trapianti - Genova
Piano socio-sanitario regionale 2007-2009Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assistenzialie scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)
Documento elaborato con il contributo di:
Centro di Riferimento Regionale per l'Attività di Prelievo e Trapianto d’Organi - Ufficio diCoordinamento Regionale per i Prelievi d'Organo - Centro Immunologico di Riferimento
Dipartimento Trapianti d'Organo - Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” - Genova
Centro Trapianti Midollo Osseo e Terapie Cellulari - Azienda Ospedaliera Universitaria “SanMartino” - Genova
Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale - Azienda Ospedaliera Universitaria“San Martino” - Genova
Ematologia ed Oncologia Pediatrica - Istituto “G. Gaslini” - Genova
Registro Regionale Donatori di Midollo Osseo Ligure - Genova
Registro Nazionale Donatori Midollo Osseo - E.O. Ospedali Galliera Genova
Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones
Genova, 31/01/2007
Documento redatto nel formato elettronico non proprietario ODF (OpenDocument Format, ISO/IEC 26300)
Redazione del documento:Dott. Gregorio Santori - Rag. Rita Ghirelli
Desktop publishing: Dott. Gregorio Santori
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
SSSSSSSSOMMARIOOMMARIOOMMARIOOMMARIOOMMARIOOMMARIOOMMARIOOMMARIO
Elenco delle abbreviazioni..............................................................................................................2
PREMESSA....................................................................................................................................3
1. BACKGROUND ..........................................................................................................................71.1 Piano Sanitario Nazionale 2006-2008......................................................................................71.2 Piano Socio Sanitario Regionale 2000-2002..........................................................................101.3 Piano Socio Sanitario Regionale 2003-2005..........................................................................13
2. ORGANIZZAZIONE E STRUTTURE DELL'AREA TRAPIANTOLO GICA REGIONALE .......142.1 Aspetti generali........................................................................................................................142.2 Strutture ed attività..................................................................................................................192.2.1 Dipartimento dei Trapianti d'Organo....................................................................................212.2.2 Area trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellulari.....................................................372.2.3 Trapianto di cornee e Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones...................................47
3. CONTESTO NORMATIVO.......................................................................................................553.1 Adeguamento della Legge Regionale 54/95 ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n.91, e successive integrazioni .......................................................................................................603.2 La Legge 1° aprile 1999, n. 91................. ...............................................................................69
4. CENNI SUL MODELLO REGIONALE DI RETE E REGISTRO P ER L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO E TRAPIANTO ..................................................................................................83
5. FORMULAZIONE DELLE PROPOSTE ...................................................................................885.1 Metodologia ed individuazione degli obiettivi..........................................................................885.2 Proposte specifiche.................................................................................................................915.2.1 Proposte di nuovi programmi di trapianto............................................................................98
Verbali riunioni gruppi di lavoro liguri ...................................................................................114
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Elenco delle abbreviazioniElenco delle abbreviazioniElenco delle abbreviazioniElenco delle abbreviazioniElenco delle abbreviazioniElenco delle abbreviazioniElenco delle abbreviazioniElenco delle abbreviazioni
AIRTAIRT Associazione Interregionale Trapianti
ASLASL Azienda Sanitaria Locale
CIRCIR Centro Interregionale di Riferimento
CLPCLP Centro Locale di Prelievo
CNTCNT Centro Nazionale Trapianti
CRFCCRFC Centro Regionale Fibrosi Cistica
CRRCRR Centro Regionale di Riferimento
DEADEA Dipartimenti di Emergenza e Accettazione
DITDIT Dipartimento dei Trapianti d'Organo di Genova
FBOMJFBOMJ Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones
IBMDRIBMDR Italian Bone Marrow Donor Registry
ICTICT Information e Communication Technology
IRCCSIRCCS Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
ISSISS Istituto Superiore di Sanità
NITNITpp Nord Italia Transplant
OCSTOCST Organizzazione Centro Sud Trapianti
PSPS Pronto Soccorso
PSNPSN Piano Sanitario Nazionale
PSSRPSSR Piano Socio Sanitario Regionale
SITFSITF Strategie Innovative Trapianto di Fegato
SLNSLN Split Liver Network
SSRSSR Servizio Sanitario Regionale
TxTx Trapianto
UOUO Unità Operativa
XMLXML eXtensible Markup Language
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
PPPPPPPPREMESSAREMESSAREMESSAREMESSAREMESSAREMESSAREMESSAREMESSA
ll trapianto di organi e tessuti rappresen-
ta il risultato di un percorso organizzati-
vo complesso ed intrinsecamente multidisci-
plinare. Tale percorso, avviato attraverso l’in-
dividuazione di un potenziale donatore ade-
guato al soddisfacimento delle esigenze clini-
co-terapeutiche del/i paziente/i in lista d'atte-
sa, si concretizza nell’atto operatorio del tra-
pianto ed è completato dal successivo follow-
II up del ricevente. Il “processo trapianto” si pre-
figura come una prestazione sanitaria dove
gli effetti delle decisioni e delle tecniche adot-
tate possono estendersi lungo l’intero periodo
di vita del ricevente, non consentendo di cir-
coscrivere con precisione i confini temporali
della prestazione stessa, che costituisce in
ogni caso il prodotto di un lungo ed impegna-
tivo lavoro attuato da numerosi operatori sani-
tari (Figura 1) .
L’esigenza di un modello organizzativo effi-
ciente in materia di prelievo e trapianti, unita-
mente all’adozione di procedure operative co-
dificate ed efficaci, risponde ad una necessità
già rintracciabile nella Legge Regionale n. 54
del 23/11/1995 (“Norme in materia di prelievo
e trapianto d’organo”) e nella Legge n. 91
dell’1/4/1999 (“Disposizioni in materia di pre-
lievi e di trapianti di organi e di tessuti”). In
Italia, la rete che coordina le attività di prelie-
vo e trapianto è attualmente organizzata su
quattro livelli: locale (Aziende Sanitarie, Cen-
tri Trapianto), regionale, interregionale (Centri
Regionali ed Interregionali di riferimento) e
nazionale (Centro Nazionale Trapianti, CNT).
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Figura 1. - Articolazione dell'iter trapiantologico(da: http://www.ministerosalute.it/servizio/ datisit.jsp).
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● Livello di coordinamento locale . Si
avvale di medici esperti nel processo di
identificazione e mantenimento del po-
tenziale donatore, istituiti per legge in
ogni ospedale sede di prelievo, con il
compito di seguire le diverse fasi della
donazione, di espletare tutte le proce-
dure connesse al prelievo e di trasmet-
tere al Centro di Riferimento Regionale
i dati concernenti i potenziali donatori,
di tenere i rapporti con le famiglie dei
donatori, di organizzare iniziative di in-
formazione con l'obiettivo di favorire la
sensibilizzazione dell'opinione pubblica
verso il tema della donazione.
● Livello di coordinamento regionale .
Si avvale dei 19 Centri Regionali per i
Trapianti, uno per ogni regione. Il Cen-
tro Regionale Trapianti gestisce/coordi-
na all'interno della propria regione: le li-
ste di attesa ed i rapporti con i Centri
periferici, le donazioni d'organo ed i
rapporti con le rianimazioni del territo-
rio, i prelievi, i test immunologici, i tra-
pianti e i rapporti con i Centri trapianto,
le allocazioni degli organi per i pro-
grammi di trapianto attivi in Regione, i
rapporti con il Centro Interregionale di
Riferimento (CIR).
● Livello di coordinamento Interregio-
nale . Si avvale delle tre organizzazioni
di coordinamento interregionale attual-
mente esistenti, che con la loro attività
coprono l’intero territorio nazionale.
ORGANIZZAZIONI DI COORDINA-
MENTO INTERREGIONALE ATTUAL-
MENTE OPERATIVE
Associazione Interregionale Tra-
pianti (AIRT) - comprende le regioni
Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana,
Emila-Romagna, Puglia e la Provincia
Autonoma di Bolzano;
Nord Italia Trasplant program (NIT p)
- comprende le regioni Friuli, Liguria ,
Lombardia, Marche, Veneto e la Pro-
vincia Autonoma di Trento;
Organizzazione Centro Sud Trapianti
(OCST) - comprende le regioni Abruz-
zo, Basilicata, Calabria, Campania, La-
zio, Molise, Sardegna, Sicilia e Umbria.
I CIR gestiscono all'interno della propria area
i rapporti con i Centri Regionali per le segna-
lazioni di donatori e l’allocazione di tutti gli or-
gani eccedenti, le urgenze, gli anticipi, le re-
stituzioni, i rapporti con gli altri Centri Interre-
gionali, i rapporti con il CNT per il programma
nazionale pediatrico, i registri dei prelievi ese-
guiti sul territorio e degli organi trapiantati, del
follow-up e degli scambi di organi con le altre
organizzazioni di coordinamento.
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Premessa
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Livello di coordinamento nazionale . Si at-
tua attraverso il Centro Nazionale Trapianti
(CNT), organo tecnico del Ministero della Sa-
lute. Le funzioni del CNT sono specificate al-
l’art.8 della Legge 91/99. Il complesso delle
risorse hardware e software e delle informa-
zioni, che appartengono al dominio centrale
del Sistema Informativo Trapianti (SIT) pres-
so il CNT, consente la funzione di interfaccia
logica agli operatori dei CIR e delle ASL e la
funzione di gestione delle informazioni con fi-
nalità di indirizzo e di controllo del settore. In
particolare, il CNT monitorizza attraverso il
SIT i prelievi e i trapianti eseguiti sul territorio
nazionale, le liste dei pazienti in attesa di tra-
pianto, la manifestazione di volontà dei citta-
dini, la qualità dei risultati. Inoltre, il CNT defi-
nisce i criteri e le procedure per l’assegnazio-
ne degli organi, stabilisce le linee guida per i
centri regionali e per i programmi di trapianto,
si avvale della Consulta Tecnica Permanente
per i Trapianti che predispone gli indirizzi tec-
nico-operativi per lo svolgimento delle attività
di prelievo e trapianto, si rapporta con gli or-
gani Istituzionali (Ministero della Salute, Con-
siglio Superiore di Sanità). Gli utenti attual-
mente coinvolti nell’utilizzo del SIT risultano:
●● MINISTERO DELLA SALUTEMINISTERO DELLA SALUTE
●● CENTRO NAZIONALE TRAPIANTICENTRO NAZIONALE TRAPIANTI
●● 3 CENTRI DI COORDINAMENTO INTERREGIONALE3 CENTRI DI COORDINAMENTO INTERREGIONALE
●● 23 CENTRI DI COORDINAMENTO REGIONALI23 CENTRI DI COORDINAMENTO REGIONALI
●● 197 ASL197 ASL
●● 21 AZIENDE OSPEDALIERE21 AZIENDE OSPEDALIERE
L'assetto generale della rete informativa che
coordina le attività di prelievo e trapianto, uni-
tamente alle varie fasi che caratterizzano il
processo trapianto ed i soggetti coinvolti, è
schematizzato in Figura 2 .
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Premessa
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Premessa
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
1.1.1.1.1.1.1.1. BBBBBBBBACKGROUNDACKGROUNDACKGROUNDACKGROUNDACKGROUNDACKGROUNDACKGROUNDACKGROUND
1.11.11.11.11.11.11.11.1 PPPPPPPPiano Sanitario Nazionale 2006-2008iano Sanitario Nazionale 2006-2008iano Sanitario Nazionale 2006-2008iano Sanitario Nazionale 2006-2008iano Sanitario Nazionale 2006-2008iano Sanitario Nazionale 2006-2008iano Sanitario Nazionale 2006-2008iano Sanitario Nazionale 2006-2008
ll Piano Sanitario Nazionale (PSN)
2006-2008, pur valorizzando il progres-
sivo aumento del numero di donatori per mi-
lioni di abitanti (p.m.p.) registrato in Italia nel-
l'ultimo decennio, tale da collocare per l'anno
2005 il nostro Paese al secondo posto nell'U-
nione Europea dopo la Spagna, sottolinea co-
munque la difficoltà di pervenire al pieno sod-
disfacimento delle richieste assistenziali. Le
cause principali del perdurante squilibrio tra
domanda/offerta sono attribuite a molteplici
fattori:
II
● La mancata identificazione sistemati-
ca dei potenziali donatori;
● Il numero limitato di posti letto nelle
rianimazioni;
● Le inefficienze organizzative che gra-
vano sul trasferimento dei pazienti
neurolesi alle rianimazioni;
● Il tempo media di attesa in lista (rene:
3 anni; cuore: 2 anni; fegato: quasi 2
anni).
Con specifico riferimento alla rete dei trapian-
ti, il PSN 2006-2008 propone nel contesto di
tre specifici ambiti tematici il conseguimento
degli obiettivi riportati a seguire:
1. AMBITO TEMATICO “TRAPIANTI1. AMBITO TEMATICO “TRAPIANTI
D'ORGANO” D'ORGANO”
- ridurre il divario fra le Regioni in termini
di attività di reperimento donatori;
- favorire la migliore utilizzazione degli or-
gani disponibili;
- verificare la possibilità che, nei casi op-
portuni, vengano utilizzati organi anche
da donatore vivente;
- rendere sempre più trasparenti e unifor-
mi i criteri di ammissione del paziente al
trapianto;
- proseguire la valutazione di qualità del-
l’attività di trapianto di organi compresa la
sorveglianza sugli esiti;
- verificare il recepimento e l’applicazione
delle linee guida a livello regionale;
- adeguare il Sistema Informativo
Trapianti alla direttiva europea in termini
di tracciabilità e gestione degli eventi
avversi;
- sviluppare le iniziative italiane nel
settore dei trapianti a livello europeo;
- sviluppare il sistema di accordi bilaterali
con i paesi esteri;
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
- favorire lo sviluppo di attività di ricerca e
sperimentazione connesse alle attività di
trapianto;
- promuovere adeguate campagne di
informazione rivolte ai cittadini, con il
concorso delle Associazioni dei pazienti e
dei volontari;
- promuovere la formazione e
l’aggiornamento degli operatori;
- iniziare un’opera di prevenzione al fine
di ridurre l’incidenza di patologie che
conducono all’insufficienza d’organo e
quindi alla domanda di trapianto.
2. AMBITO TEMATICO “TRAPIANTI DI2. AMBITO TEMATICO “TRAPIANTI DI
TESSUTO” TESSUTO”
- predisporre un Piano nazionale per
prelievo, conservazione, distribuzione e
certificazione dei tessuti;
- promuovere l’applicazione della
Direttiva europea e il conferimento ai
Centri regionali di riferimento delle
funzioni loro attribuite;
- estendere ed implementare il sistema
informativo per quanto riguarda l’attività
di procurement , di banking, di trapianto
e follow-up dei tessuti;
3. AMBITO TEMATICO “TRAPIANTI DI3. AMBITO TEMATICO “TRAPIANTI DI
CELLULE” CELLULE”
- prevedere che il flusso informativo dei
dati relativi ai trapianti di cellule staminali
emopoietiche sia integrato nell’ambito del
Sistema Informativo Trapianti;
- attivare le procedure di sportello unico
per la richiesta di terapie con cellule
staminali emopoietiche;
- estendere il modello di valutazione degli
esiti dei trapianti di organi a quello del
trapianto di cellule emopoietiche;
- realizzare il coordinamento nazionale
delle attività delle strutture per la
preparazione di prodotti cellulari a scopo
terapeutico nell’uomo;
- partecipare alla stesure delle normative
europee riguardanti i settori del trapianto
e della terapia cellulare.
Per quanto concerne le linee operativele linee operative , il
PSN 2006-2008 individua la necessità di:
- realizzare la selezione dei riceventi il
trapianto con algoritmi condivisi e
procedure informatizzate, documentando
ogni passaggio del processo decisionale;
- valutare e rendere pubblici i risultati
delle attività di prelievo e trapianto di
organi;
- supportare l’attivazione di procedure
informatiche standardizzate, in particolare
per la gestione delle liste di attesa;
- sorvegliare il rispetto delle Linee Guida
per i trapianti da donatore vivente;
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PianoSanitarioNazionale20062008
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
- monitorare l’attività delle singole Regioni
circa i prelievi di tessuti umani e la loro
utilizzazione, l’attivazione di banche dei
tessuti regionali o interregionali, il loro ac-
creditamento e la loro funzionalità;
- avviare il programma nazionale di tra-
pianto di rene per i pazienti di difficile tra-
piantabilità;
- istituire l’archivio biologico nazionale per
la sicurezza della rete trapiantologica;
- inserire anche i trapianti di cellule stami-
nali emopoietiche tra i trapianti d’organo e
da tessuti.
Il PSN 2006-2008, nel considerare i “[...] ri-
sultati ottenuti negli ultimi anni dalle attività
regionali che, per le loro specificità, hanno ri-
chiesto un approccio a rete”, auspica per le
singole Regioni, anche sulla base di specifi-
che intese, lo sviluppo di tale metodologia, fa-
vorendo la realizzazione di reti nazionali di
servizi clinici, assistenziali, di formazione e di
ricerca. La realizzazione delle reti è individua-
ta come obiettivo strategico per pervenire ad
un migliore utilizzo delle risorse accompagna-
to da una maggiore garanzia di qualità delle
cure. In particolare, il PSN 2006-2008 riporta
la necessità di “[...] promuovere la realizza-
zione di nuovi sistemi di rete per quelle
specialità non integrate in modelli di ge-
stione, e potenziare le reti già esistenti, al-
largandone la competenza territoriale. Tra
queste un ruolo particolare è rivestito dal-
la rete dell’emergenza-urgenza con le sue
interconnessioni con la rete per il trauma,
le grandi ustioni, la neuroriabilitazione, dalla
rete per i trapianti , dalla rete per le malattie
rare”.
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PianoSanitarioNazionale20062008
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
1.21.21.21.21.21.21.21.2 PPPPPPPPiano Socio Sanitario Regionale 2000-2002iano Socio Sanitario Regionale 2000-2002iano Socio Sanitario Regionale 2000-2002iano Socio Sanitario Regionale 2000-2002iano Socio Sanitario Regionale 2000-2002iano Socio Sanitario Regionale 2000-2002iano Socio Sanitario Regionale 2000-2002iano Socio Sanitario Regionale 2000-2002
ll Piano Socio Sanitario Regionale
(PSSR) 2000-2002 aveva già individua-
to tra i principali obiettivi qualificanti l'aumento
del numero dei trapianti di organi solidi, ac-
compagnato da un corrispondente incremen-
to della sopravvivenza di pazienti e graft. Il
PSSR 2002-2002 auspicava altresì il consoli-
damento delle attività di trapianto di rene e
cornea, nonché l'attivazione delle procedure
per il trapianto di tessuto muscolo-scheletrico
e la terapia cellulare staminale. In tali contesti
si ponevano quindi le basi per la realizzazio-
ne del Centro di riferimento regionale per la
“banca dell’osso” e per la produzione delle
cellule staminali. Il PSSR 2000-2002 sottoli-
neava come “[...] la Regione Liguria, insieme
con altre regioni del Centro Nord, si è partico-
larmente distinta [...] raggiungendo nel 2000
la percentuale di 25 donatori per milione di
abitanti a fronte di una media nazionale ed
europea di 15. Tali risultati sono stati otte-
nuti anche a seguito dell’applicazione,
della legge regionale n. 54/95 (norme in
materia di attività di prelievo e trapianto
d’organo) con la quale veniva prevista l’i-
stituzione del dipartimento dei Trapianti,
del Centro di Riferimento Regionale e del-
l’Ufficio di Coordinamento per le attività di
prelievo. Per quanto riguarda l’attività di Tra-
pianto (attualmente i trapianti con autorizza-
zione ministeriale sono quelli di rene, fegato
e pancreas in pazienti adulti e pediatrici), il
II Centro Ligure ha raggiunto una posizione di
notevole rilievo non solamente per quanto ri-
guarda il numero di trapianti effettuati (115
nel 2000) ma soprattutto per il livello qualitati-
vo espresso. I principali elementi di qualità
sono da individuarsi nella realizzazione di tra-
pianti multiorgano (rene-fegato, rene-pan-
creas), nella realizzazione del Trapianto pe-
diatrico che vede il coinvolgimento paritetico
dell’Istituto G. Gaslini sia nel settore renale
sia in quello epatico, nell’aver promosso sul
territorio nazionale l’impiego di tecniche chi-
rurgiche avanzate di divisione del fegato
(split liver) a favore non solamente di pazienti
pediatrici ma anche di adulti, dimostrando
quindi la possibilità di aumentare significati-
vamente la quantità di fegati disponibili. Di
notevole rilievo è altresì l’utilizzo sul territorio
nazionale di donatori anziani (>65 aa.) e do-
natori marginali, con la dimostrazione della
fattibilità della tecnica del doppio trapianto di
rene in singolo paziente”. In base al PSSR
2000-2002, il raggiungimento degli obiettivi
individuati nell'attività trapiantologica di organi
solidi (riduzione della mortalità/morbilità in li-
sta d'attesa, aumento del pool di donatori ca-
davere ricorrendo a donatori anziani, applica-
zione delle tecniche chirurgiche più avanzate
quali lo split epatico da cadavere e il doppio
rene in un unico ricevente e il donatore
vivente per trapianto epatico e renale), si
traduceva per le Aziende nelle seguenti
azioni:
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
- Realizzazione del Registro Ligure dei Tra-
pianti collegato con i Registri interregionali,
Nazionale ed Europeo nell’ambito del proget-
to Liguria – Trento Transplant Network
(LTTN), finanziato dal Ministero della Sanità;
- Potenziamento delle rianimazioni e dei pre-
lievi di organi nella Regione attraverso la in-
centivazione dei coordinatori locali in ciascu-
na Azienda USL e una adeguata informatiz-
zazione;
- Indirizzo, supporto ed adeguamento dell’or-
ganizzazione del Centro Trapianti presso
l’A.O. S. Martino e Cliniche Universitarie
Convenzionate;
- Attivazione di programmi di formazione e
aggiornamento del personale medico e non
medico impegnato nelle attività di rianimazio-
ne e trapianto;
- Potenziamento e sviluppo delle attività tra-
piantologiche e di eccellenza (trapianti mul-
tiorgano, trapianto pediatrico, trapianto da vi-
vente) e sviluppo di nuovi programmi di tra-
pianto ritenuti necessari quali il trapianto di
insule-pancreatiche, il trapianto di intestino e
in prospettiva il trapianto di cuore e polmone;
- Attuazione di campagne di informazione e
sensibilizzazione rivolte ai cittadini e agli ope-
ratori sanitari liguri, inclusi i medici di medici-
na generale e i pediatri di libera scelta, fina-
lizzate a incentivare le donazioni, con il coin-
volgimento dei coordinatori locali;
- Verifica periodica della qualità e dei risultati
delle attività di trapianto.
Il PSSR 2000-2002 proponeva contestual-
mente l'obiettivo di incrementare il numero
dei trapianti di cellule staminali emopoietiche
da donatore non consanguineo (marrow
unrelated donor, MUD), sulla scorta del
riconoscimento (Legge 52/2001) del Registro
Italiano dei Donatori di Midollo Osseo
(I.B.M.D.R – Italian Bone Marrow Donor
Registry), a cui sono state attribuite funzioni
di coordinamento delle attività dei singoli
Registri istituiti a livello regionale. In analogia
a quanto suggerito dall’IBMDR nelle linee
guida nazionali, la Regione Liguria si
proponeva il mantenimento dell’indice di 765
potenziali donatori/100.000 abitanti liguri,
assicurando un adeguato apporto di nuove
iscrizioni a compensare la perdita fisiologica
dei soggetti non più rispondenti ai requisiti di
idoneità, il miglioramento della qualità dei dati
genetici contenuti nella banca dati del
Registro Regionale e la riduzione dei tempi di
attesa per l'accesso al trattamento
trapiantologico. La realizzazione di tali
obiettivi si traduceva nelle seguenti azioni per
le Aziende:
- Coordinamento di campagne di informazio-
ne e sensibilizzazione rivolte ai cittadini e agli
operatori sanitari, in particolare a quelli pre-
posti ai servizi di immunoematologia trasfu-
sionale, finalizzate a mantenere vivo il già di-
mostrato alto senso civico dei liguri con il
coinvolgimento delle associazioni locali di vo-
lontariato;
- Estensione dell’indagine genetica sui
soggetti già iscritti, identificando le
metodologie più opportune compatibili con le
risorse, mantenendo l’alto livello qualitativo
dimostrato nei controlli di qualità, coordinati
dall’Istituto Superiore
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PianoSanitarioRegionale20002002
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
di Sanità e nell’accreditamento E.F.I.
(European Foundation of Immunogene-
tics) conseguito;
- Incremento della potenzialità trapiantologica
delle strutture, mettendo a disposizione un
maggior numero di prelievi di sangue midol-
lare.
Il PSSR 2000-2002 valorizzava inoltre l'obiettivo strategico dell'innovazione
tecnologica e dello sviluppo dell’Information e Com munication Technology
(ICT), riconoscendo la necessità di migliorare, in termini di tempestività e di
appropriatezza, la qualità dei servizi resi e l’accessibilità agli stessi da parte di utenti e
operatori. Nell’ambito della propria autonomia, quindi, le Aziende sono state
esplicitamente chiamate ad investire in iniziative di ricerca e sviluppo a sostegno della
realizzazione dei propri obiettivi di erogazione di servizi sanitari. In tale contesto, la
Regione avrebbe dovuto assicurare l’armonizzazione e l'effettiva interoperabilità sul
territorio dei sistemi implementati.
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PianoSanitarioRegionale20002002
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
1.31.31.31.31.31.31.31.3 PPPPPPPPiano Socio Sanitario Regionale 2003-2005iano Socio Sanitario Regionale 2003-2005iano Socio Sanitario Regionale 2003-2005iano Socio Sanitario Regionale 2003-2005iano Socio Sanitario Regionale 2003-2005iano Socio Sanitario Regionale 2003-2005iano Socio Sanitario Regionale 2003-2005iano Socio Sanitario Regionale 2003-2005
ll Piano Socio Sanitario Regionale
(PSSR) 2003-2005, recependo gli
orientamenti contenuti in sede di PSN, in un
quadro generale di sviluppo dell'attività di
trapianto e di miglioramento della qualità
degli interventi, si proponeva a sua volta i
seguenti obiettivi specifici:
II
- ridurre la mortalità e la morbilità dei pa-
zienti in lista d'attesa;
- ridurre i tempi di attesa in lista;
- aumentare il numero dei donatori favo-
rendo l'applicazione delle tecniche chirur-
giche più avanzate (split epatico da ca-
davere, doppio rene in unico ricevente)
ed il ricorso a donatori viventi per tra-
pianto epatico e renale, valorizzando il
Progetto SITF finanziato dal Ministero
della Salute;
- aumentare il numero dei trapianti d'or-
gano, migliorando la sopravvivenza e la
qualità della vita dei trapiantati;
- promuovere la valutazione di qualità
delle attività di trapianto.
Il conseguimento degli obiettivi sopra riportati
doveva tradursi nei seguenti atti:
- realizzazione della Rete e del Regi-
stro ligure dei trapianti , collegato/inte-
grato con i registri interregionali, nazio-
nale ed europeo anche attraverso le in-
frastrutture sviluppare nell'ambito del
Progetto “Liguria - Trento Transplant
Network” (LTTN), finanziato dal Ministero
della Salute;
- potenziamento del Dipartimento Tra-
pianti e del Centro di Riferimento Re-
gionale presso l'Azienda Ospedaliera
Universitaria “San Martino” di Geno-
va;
- potenziamento delle rianimazioni e
dell'attività di prelievo di organi nella
Regione Liguria ;
- indirizzo, supporto ed adeguamento
degli aspetti organizzativi e strutturali
del Dipartimento Trapianti presso l'A-
zienda Ospedaliera Universitaria “San
Martino” di Genova ;
- potenziamento e sviluppo delle
attività trapiantologiche di eccellenza
e sviluppo di nuovi programmi di
trapianto .
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
2. 2. 2. 2. 2. 2. 2. 2. OOOOOOOORGANIZZAZIONE E STRUTTURERGANIZZAZIONE E STRUTTURERGANIZZAZIONE E STRUTTURERGANIZZAZIONE E STRUTTURERGANIZZAZIONE E STRUTTURERGANIZZAZIONE E STRUTTURERGANIZZAZIONE E STRUTTURERGANIZZAZIONE E STRUTTURE
DELL'AREA TRAPIANTOLOGICA DELL'AREA TRAPIANTOLOGICA DELL'AREA TRAPIANTOLOGICA DELL'AREA TRAPIANTOLOGICA DELL'AREA TRAPIANTOLOGICA DELL'AREA TRAPIANTOLOGICA DELL'AREA TRAPIANTOLOGICA DELL'AREA TRAPIANTOLOGICA
REGIONALEREGIONALEREGIONALEREGIONALEREGIONALEREGIONALEREGIONALEREGIONALE
2.12.12.12.12.12.12.12.1 AAAAAAAAspetti generalispetti generalispetti generalispetti generalispetti generalispetti generalispetti generalispetti generali
'attuale assetto organizzativo dell'a-
rea trapiantologica regionale è dipen-
dente dalla partecipazione e dalla piena fun-
zionalità delle seguenti strutture funzionali:
LL
CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALECENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE
(CRR)(CRR) – La Legge Regionale n. 54 del
23/11/1995 “Norme in materia di attività di
prelievo e trapianto d’organo”, la Deliberazio-
ne G.R. n. 2225 del 5/7/1996 “Attivazione
Centri Regionali di Riferimento” ed i disposi-
tivi collegati istituiscono e definiscono le fun-
zioni del CRR. ll CRR gestisce/coordina sul
territorio della Regione Liguria le liste di atte-
sa ed i rapporti con i Centri clinici, le dona-
zioni d'organo ed i rapporti con le Rianima-
zioni, i prelievi, i test immunologici, i trapianti
ed i rapporti con i Centri trapianto, le alloca-
zioni degli organi per i programmi di trapian-
to attivi in Regione, i rapporti con il CIR-NITp
e il CNT.
CENTRI DI PRELIEVO DI ORGANICENTRI DI PRELIEVO DI ORGANI – L’atti-
vità di prelievo è consentita nei soggetti di
cui sia stata accertata la morte ai sensi della
legge 29 dicembre 1993 - N.578 e del DM 22
agosto 1994 – N.582. Il prelievo di organi
può essere effettuato presso le strutture sa-
nitarie accreditate dotate di reparto di riani-
mazione. Il prelievo dei tessuti può essere
svolto anche nelle strutture sanitarie accredi-
tate non dotate di reparto di rianimazione. Le
aree di coordinamento coincidono con il terri-
torio delle ASL provinciali. La postazione
operativa, le risorse hardware/software e i
dati del centro di prelievo devono essere col-
locati fisicamente e logicamente presso il
presidio ospedaliero di appartenenza del
Coordinatore locale, che diventa il livello di
responsabilità periferico del SIT in Liguria.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
CENTRI TRAPIANTOCENTRI TRAPIANTO – Le Regioni, in con-
formità all'art. 16 della Legge 91/99, indivi-
duano nell'ambito della programmazione sa-
nitaria tra le strutture accreditate quelle ido-
nee ad espletare i trapianti di organi e tessu-
ti, provvedono ogni due anni alla verifica del-
la qualità e dei risultati delle attività svolte: i
procedimenti autorizzativi, regolamentati dal
DPR 16 giugno 1997 – n.409, attuativo della
Legge 2 dicembre 1975 – n.644 e dal DPR 9
novembre 1994 – n.694, sono mantenuti dal
Ministero della Salute, che, ai sensi dell'Ordi-
nanza 1°giugno 1999, rinnovata dall'Ordi-
nanza 8 agosto 2001, continua a provvede-
re, in via provvisoria, in ordine al rinnovo del-
le autorizzazioni scadute e alle eventuali
nuove autorizzazioni.
RIANIMAZIONI RIANIMAZIONI SUL TERRITORIO REGIOSUL TERRITORIO REGIO--
NALENALE – Le Rianimazioni accreditate presenti
sul territorio della Regione Liguria, già fornite
di un primo interfacciamento logico-fisico nel
corso del programma di sperimentazione ge-
stionale “Progetto LTTN” (cfr. Appendice).
CENTRI CLINICI SUL TERRITORIO RECENTRI CLINICI SUL TERRITORIO RE --
GIONALEGIONALE – I Centri clinici presenti sul terri-
torio della Regione Liguria coinvolti nel sup-
porto e nella continuità assistenziale ai pa-
zienti durante la permanenza in lista d'attesa
e nel follow-up post-trapianto (in particolare,
Reparti di Nefrologia, Gastroenterologia,
Diabetologia e Malattie Infettive; cfr. Appen-
dice).
AZIENDE SANITARAZIENDE SANITAR IE LOCALIIE LOCALI (ASL)(ASL) – Con
il Decreto del Ministro della Sanità 8 aprile
2000, la raccolta e la registrazione delle di-
chiarazioni di volontà dei cittadini, di cui agli
art. 4 e 23 della Legge 91/99, sono messe in
capo alla ASL di appartenenza. Le cinque
ASL della Regione Liguria hanno già allestito
le postazioni per l’acquisizione al SIT delle
manifestazioni di volontà dei cittadini.
L'attività si realizza in coordinamento con il
Centro Nazionale Trapianti (CNT) ed il Cen-
tro Interregionale di Riferimento (CIR):
CENTRO NAZIONALE TRAPIANTICENTRO NAZIONALE TRAPIANTI (CNT)(CNT) –
Le funzioni del CNT sono specificate all’art.8
della Legge 91/99. Il complesso delle risorse
hardware/software e delle informazioni, ri-
conducibile al dominio centrale del Sistema
Informativo Trapianti (SIT) presso il CNT,
consente l'interfacciamento logico agli ope-
ratori dei CIR e dei CRR. Le informazioni
sono gestite dal CNT con finalità di indirizzo
e di controllo del settore.
CENTRO INTERREGIONALE DI RIFERICENTRO INTERREGIONALE DI RIFERI --
MENTO (CIR)MENTO (CIR) – Le funzioni del CIR sono
definite all’art.10 della Legge 91/99. La DGR
28 marzo 2003 - N.12546 ha rinnovato la
convenzione tra la Regione Lombardia e
l’IRCCS Ospedale Maggiore di Milano per il
funzionamento del CIR del Nord Italia Trans-
plant (NITp), a cui afferisce il CRR della Re-
gione Liguria. L’insieme delle risorse hard-
ware/software e delle informazioni deve con-
sentire la funzione di interfaccia logica agli
operatori del CNT e la funzione di governo
della domanda e dell’offerta a scopo di
trapianto per l’area interregionale.
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AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
A seguire è presentata una prima serie di or-
ganigrammi dedicata all'assetto organizzati-
vo generale ed alla tipologia delle attività tra-
piantologiche attualmente eseguite sul terri-
torio della Regione Liguria (Figure 3-5).
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AreaTrapiantologicaRegionale
Figura 3. - Flow-chart delle strutture funzionali attualmente coinvolte nell'attività trapiantologica regionale, comprensiva delle strutture interregionali (Centro Interregionale di Riferimento) e
nazionali (Centro Nazionale Trapianti). Le strutture interregionali e nazionali non sono riportate nei successivi diagrammi.
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
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AreaTrapiantologicaRegionale
Figura 4. - Rianimazioni presenti sul territorio della Regione Liguria collegate mediante rete informatica all'Ufficio Regionale Coordinamento Prelievi del Centro Regionale di Riferimento.
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
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AreaTrapiantologicaRegionale
Figura 5. -Tipologie di trapianto attualmente eseguite sul territorio della Regione Liguria presso le principali strutture accreditate (1. Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino”, Genova. 2. Per un
elenco dettagliato delle strutture cliniche regionali in cui sono attuati programmi di trapianto di tessuti, cfr. Figura 14 ).
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
2.22.22.22.22.22.22.22.2 SSSSSSSStrutture ed attivitàtrutture ed attivitàtrutture ed attivitàtrutture ed attivitàtrutture ed attivitàtrutture ed attivitàtrutture ed attivitàtrutture ed attività
seguire è riportata una sintetica de-
scrizione dell'organizzazione e delle
attività di ambito trapiantologico effettuate
presso le principali strutture regionali accredi-
tate. Le funzioni e l'assetto dell'Ufficio di
coordinamento regionale per i prelievi d'orga-
AA no sono definiti dalla Legge Regionale n. 54
del 23/11/1995 (“Norme in materia di attività
di prelievo e trapianto d’organo”), alla quale
si rimanda (cfr. sez. 3.1). In Tabella 1 sono
riportati i prelievi di organi e tessuti realizzati
sul territorio della Regione Liguria alla data
del 15/11/2006.
ORGANI Numero prelievi al15/11/2006 Anno inizio attività
Rene 1010 1982
Fegato 324 1986
Pancreas 98 1986
Cuore 167 1996
Polmoni 99 1996
Intestino 1 2005
Totale Organi 1699
TESSUTI Numero prelievi al15/11/2006 Anno inizio attività
Cornee* 2789 1994
Totale Prelievi 4488
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Tabella 1. Prelievi di organi e tessuti effettuati sul territorio della Regione Liguria alla data del 15/11/2006 (fonte: Ufficio Regionale Coordinamento Prelievi).
* Trapianti di cornee effettuati dall'inizio dell'attività al 15/11/2006: 1710.
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Il confronto tra il numero di donatori utilizzati
p.m.p. stratificati per singola regione negli
anni 2004 e 2005 è presentato in Figura 6 .I
dati di Figura 6 evidenziano l'incremento nel
numero di donatori utilizzati p.m.p. registrato
nella Regione Liguria per l'anno 2005 rispetto
all'anno precedente. Il valore di 37.5 donatori
utilizzati p.m.p. da parte della Regione Liguria
è risultato il più elevato tra quelli riferiti su
base regionale nell'anno 2005.
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Figura 6. - Donatori utilizzati p.m.p. nelle regioni italiane. Anno 2004 vs. 2005(fonte: Centro Nazionale Trapianti, dati preliminari al 31 dicembre 2005. In:
http://www.ministerosalute.it/trapianti/normativa/statistiche.jsp).
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
2.2.12.2.12.2.12.2.12.2.12.2.12.2.12.2.1 DDDDDDDDipartimento dei Trapianti d'Organoipartimento dei Trapianti d'Organoipartimento dei Trapianti d'Organoipartimento dei Trapianti d'Organoipartimento dei Trapianti d'Organoipartimento dei Trapianti d'Organoipartimento dei Trapianti d'Organoipartimento dei Trapianti d'Organo
aa Legge Regionale n. 54 del
23/11/1995 (“Norme in materia di at-
tività di prelievo e trapianto d’organo”) ha isti-
tuito presso l’Azienda Ospedaliera Universi-
taria "San Martino" di Genova il Dipartimento
dei Trapianti d’Organo (DIT). Il DIT assicura il
coordinamento tra le discipline ed i servizi
coinvolti nell’attività di trapianto (Tx) di organi
solidi e promuove l’aggiornamento scientifico
nel settore trapiantologico, rispondendo agli
specifici obiettivi di area individuati dal Piano
LL Sanitario Nazionale e Regionale. Il DIT si ar-
ticola attualmente nella forma di una struttura
multidisciplinare organizzata in Unità Operati-
ve Complesse (UOC) ed in Unità Operative
Semplici (UOS) partecipative ed associative.
Nelle Figure 7 ed 8 sono presentate rispetti-
vamente le UO partecipative (dipartimentali
ed interdipartimentali) e le UO associative
(interdipartimentali) che concorrono a definire
l'assetto del DIT.
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AreaTrapiantologicaRegionale
Figura 7. Unità Operative Complesse (UOC) ed Unità Operative Semplici (UOS) partecipative, dipartimentali ed interdipartimentali,
attualmente presenti nel Dipartimento Trapianti d'Organo (DIT).
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
PER UNA DESCRIZIONE PIÙ APPROFONDITA DELLA STRUTTUR A E DELLE
SINERGIE DEL DIPARTIMENTO TRAPIANTI D'ORGANO, SI RI MANDA ALLA SEZ. 5.2
- FLOWCHART 4 DEL PRESENTE DOCUMENTO.
Le principali aree di eccellenza del DIT sono
costituite dal Tx di fegato nel paziente adulto
e pediatrico (grazie all'introduzione a livello
nazionale realizzata dal DIT della tecnica di
divisione epatica mediante "splitting" in situ),
dal Tx di rene nelle sua varie tipologie (rene
singolo in ricevente adulto, doppio rene da
donatore marginale, rene da donatore viven-
te), Tx di rene pediatrico in collaborazione
con l'IRCCS “G. Gaslini”, dal Tx di pancreas
isolato, dai Tx associati (rene-pancreas, rene-
fegato), dal Tx multiviscerale (rene-pancreas-
fegato), dal coordinamento regionale in rete
con le rianimazioni liguri, i centri clinici, le
strutture interregionali ed il Centro Nazionale
Trapianti (CNT), dal trattamento
chirurgico/follow-up delle patologie oncologi-
che epatobiliopancreatiche ed emato-oncolo-
giche, dalla chirurgia videolaparoscopica
avanzata sino ai programmi più moderni per
la prevenzione e la cura delle complicanze
del diabete. Il DIT svolge una rilevante attività
didattica (Facoltà di Medicina e Chirurgia), di
alta formazione post-laurea (scuole di specia-
lizzazione, dottorati) e di ricerca scientifica.
Alla data del 18/12/2006, presso il DIT sono
stati effettuati 548 Tx di fegato (di cui 449 Tx
di fegato intero, 85 Tx Split adulto/pediatrico,
14 Tx Split adulto/adulto), 1210 Tx di rene (di
cui 746 Tx di rene adulto, 308 Tx di rene pe-
diatrico, 57 Tx di doppio rene e 99 Tx di rene
da donatore vivente), 50 Tx rene+pancreas, 9
Tx rene+fegato ed 1 Tx multiviscerale (Tabel-
la 2).
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Figura 8. Unità Operative Complesse (UOC) ed Unità Operative Semplici (UOS) associative ed interdipartimentali attualmente coinvolte nelle attività del Dipartimento Trapianti d'Organo (DIT).
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Tipologia Trapianto Numero procedure al18/12/2006 Anno inizio attività
FEGATO
Fegato intero 449 Maggio 1986
Split Adulto/Pediatrico 85 Luglio 1997
Split Adulto/Adulto 14 Novembre 1998
Totale Fegato 548
RENE
Rene singolo adulto 746 Novembre 1982
Rene singolo pediatrico 308 Giugno 1985
Doppio Rene 57 Dicembre 1997
Donatore Vivente 99
Totale Rene 1210
PANCREAS
Pancreas + Rene 50 Ottobre 1986
Insule + Rene 1 Agosto 1987
Totale Pancreas 51
COMBINATI
Rene + Fegato adulti 4 Luglio 1989
Rene + Fegato pediatrici 5 Maggio 1995
Rene + Split destro 1 Aprile 1998
Totale Combinati 10
Totale Trapianti 1819
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Tabella 2. Tipologie di trapianto e numero di procedure eseguite alla data del 15/11/2006 presso il Dipartimento Trapianti d'Organo - UOC Chirurgia Generale e Trapianti d'Organo
dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova(fonte: Ufficio Regionale Coordinamento Prelievi).
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
L’UOC di Chirurgia Generale e dei Trapianti
d’Organo svolge una rilevante attività didatti-
ca (Facoltà di Medicina e Chirurgia), di alta
formazione post-laurea (Scuola di Specializ-
zazione in Chirurgia Generale II, Dottorato di
ricerca in Scienze e tecnologie biomediche -
Management del trapianto d’organo e di tes-
suto: innovazioni chirurgiche, diagnosi micro-
biologica e terapia delle infezioni) e di ricerca
scientifica. L'adeguatezza delle prestazioni
erogate dal DIT è testimoniata dai positivi ri-
scontri evidenziati dall'UO Ufficio Qualità, Ac-
creditamento e Relazioni con il Pubblico del-
l'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Mar-
tino”, dagli Audit effettuati dal CNT nonché
dalle valutazioni di qualità elaborate dal Mini-
stero della Salute1. La qualità della ricerca
scientifica realizzata presso il DIT è dimostra-
ta dalla partecipazione a programmi di ricerca
di rilevante interesse nazionale approvati e
cofinanziati dal Ministero della Salute e dal
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e del-
la Ricerca, nonché dalle numerose pubblica-
zioni apparse su riviste scientifiche internazio-
nali peer reviewed con impact factor e negli
atti dei principali congressi nazionali ed inter-
nazionali di interesse trapiantologico (Cfr. Al-
legato: Unità Operativa Complessa di Chirur-
gia Generale e dei Trapianti d'Organo – Rela-
zione clinico-scientifica 2004-2006).
Le tipologie di trapianto ed i protocolli utilizzati
presso l'Unità Operativa Complessa di Chirur-
gia Generale e dei trapianti d'Organo sono
1 In: http://www.ministerosalute.it/trapianti/qualita/sezQualita.jsp?label=val04
schematizzati nelle Figure 9 - 13 . A seguire è
presentata una sintetica descrizione delle
principali attività di interesse trapiantologico
svolte presso il DIT.
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AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
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Figura 9. - Tipologie di trapianto di organi solidi attualmente eseguite presso il Dipartimento Trapianti d'Organo – UOC Chirurgia Generale e dei Trapianti d'Organo dell'Azienda
Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
Figura 10. - Protocolli clinici e programmi per il trapianto di fegato da donatore cadavere attualmente applicati presso il Dipartimento Trapianti d'Organo – UOC Chirurgia Generale e dei Trapianti d'Organo
dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
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Figura 12. - Protocolli clinici e programmi per il trapianto di rene da donatore cadavere attualmente applicati presso il Dipartimento Trapianti d'Organo – UOC Chirurgia Generale e dei Trapianti d'Organo
dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
Figura 11. - Protocolli clinici e programmi per il trapianto di fegato da donatore vivente attualmente applicati presso il Dipartimento Trapianti d'Organo – UOC Chirurgia Generale e dei Trapianti d'Organo
dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
AreaTrapiantologicaRegionale
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Attività di Trapianto di Fegato
L’attività di Trapianto epatico eseguita presso
il Dipartimento Trapianti d'Organo (DIT) del-
l’Ospedale San Martino di Genova ha rag-
giunto sul piano quantitativo e qualitativo un
livello di esperienza tale da considerare l’op-
zione terapeutica sostitutiva epatica come te-
rapia standard dei casi di insufficienza epati-
ca cronica ed acuta in fase terminale e di
neoplasia primitiva epatica su cirrosi. L’attività
svolta, seppur prevalentemente orientata ver-
so i riceventi adulti, annovera anche casi di
Trapianti epatici in età pediatrica, in particola-
re con pazienti seguiti sul piano epatologico e
nefrologico presso i curanti di riferimento del-
l’Ospedale “Istituto G. Gaslini”. L’attività di tra-
pianto è svolta nell’ambito della collaborazio-
ne con il Centro Interregionale di Riferimento
(CIR) del Nord Italia Transplant (NITp) e, più
recentemente, in seguito all’istituzione del
Centro Nazionale Trapianti (CNT), con il pe-
riodico controllo mediante audit del CNT al
quale vengono costantemente inviati i dati re-
lativi all’attività. Per i dati complessivi relativi
all'attività di trapianto epatico si rimanda alla
Tabella 2. Nel corso degli anni l’attività tra-
piantologica nel nostro Centro ha registrato
una costante crescita con un notevole incre-
mento del numero di trapianti epatici (Figura
14). Ad oggi l’attività di trapianto di fegato ha
raggiunto una media di 40-50 interventi sosti-
tutivi/anno, dato nuovamente confermato dal-
le previsioni per l’anno in corso.
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Figura 13. - Protocolli clinici e programmi per il trapianto di rene da donatore vivente attualmente applicati presso il Dipartimento Trapianti d'Organo – UOC Chirurgia Generale e dei Trapianti
d'Organo dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
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L’attività di trapianto epatico è rivolta sia a pa-
zienti liguri (65%) sia a pazienti provenienti da
altre regioni (35%). Nella nostra casistica la
maggioranza delle indicazioni al trapianto è
rappresentata dalla cirrosi virale (HBV e
HCV), dalla cirrosi alcolica, dall’epatocarcino-
ma e dai casi di insufficienza epatica acuta ad
eziologie varie. Oltre ai casi di trapianti singoli
sono stati effettuati 8 trapianti combinati di cui
5 in età pediatrica con trapianto di fegato e
rene per malattie congenite epatiche e renali.
L’esperienza maturata nel corso dell’attività,
le crescenti necessità di trapianto ed il conte-
sto demografico della Regione Liguria ha per-
messo l’utilizzo dei cosiddetti “donatori margi-
nali” (età superiore ai 65 anni; steatosi epati-
ca al riscontro istologico, positività per anti-
corpi anti-HBc e/o anti-HCV, donatori con me-
ningite ed infezione controllata). Tale tipo di
attività è svolta nell’ambito dei protocolli di
studio e secondo le Linee guida previste dal
CNT. Ad oggi sono stati eseguiti 91 trapianti
di fegato con donatori di età superiore ai 65
anni di cui 63 provenienti dalle Rianimazioni
liguri e 30 trapianti da donatori anti-HBc o
anti-HCV positivi.
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Figura 14. - Andamento dell'attività di trapianto di fegato effettuata presso il Dipartimento Trapianti d'Organo - UOC Chirurgia Generale e dei Trapianti d'Organo dell'Azienda
Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova nel periodo 1986-2005.
AreaTrapiantologicaRegionale
1986-19901991-1995
1996-20002001-2005
2579
191227
0
50
100
150
200
250
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Donatori marginali N
Età >65 anni 91
Anti-HBc positivi 30
Anti-HCV positivi 1
Meningite -
Totale 122
Donatori stratificarti per età %
<15 anni 5
16-40 anni 32
41-65 anni 42
66-80 anni 19
>81 anni 2
Il nostro Centro figura nel Gruppo pilota dei
Centri italiani autorizzati ad eseguire il tra-
pianto di fegato in riceventi HIV positivi. At-
tualmente la lista d’attesa presenta un singolo
paziente HIV+, ed altri casi sono in valutazio-
ne grazie alla collaborazione con l’Istituto Uni-
versitario di Malattie Infettive e con l’U.O. di
Malattie infettive dell’Ospedale San Martino e
con le U.O. di Malattie Infettive dell’E.O.
“Ospedali Galliera” di Genova e degli altri
Ospedali liguri. L’attività di trapianto di fegato
è tipicamente multidisciplinare in considera-
zione delle varie problematiche di ordine in-
ternistico, epatologico, radiologico, immunolo-
gico, intensivistico, infettivologico, pediatrico
e chirurgico. In particolare risulta caratteriz-
zante ai fini della standardizzazione dei risul-
tati a medio e lungo termine e le prospettive
di sviluppo la stretta cooperazione con la
componente epatologica e gastroenterologi-
ca. Attualmente buona parte dell’attività di
preparazione al trapianto e di successivo con-
trollo post-trapianto viene eseguita diretta-
mente presso la nostra U.O. in collaborazione
con le specifiche competenze internistiche. In
questo settore andranno meglio organizzati i
rispettivi ruoli di attività al fine di migliorare le
prospettive di riabilitazione a lungo termine di
questi pazienti. Dal 1997 è stata attivata una
intensa attività di trapianto di fegato con Split
Liver al fine di aumentare ulteriormente il nu-
mero di trapianti e di soddisfare la richiesta di
trapianto di fegato pediatrico senza penaliz-
zare la popolazione di riceventi adulti. L’espe-
rienza complessiva di trapianto con Split Liver
è costituita da 99; in 85 di questi i due emife-
gati così ottenuti sono stati destinati rispetti-
vamente ad un ricevente adulto e ad uno pe-
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
diatrico, mentre i restanti 14 a due riceventi
adulti. La procedura di split liver è strettamen-
te correlata con l’attività di trapianto di fegato
pediatrico. Ad oggi il nostro Centro ha appor-
tato un rilevante contributo al decollo di que-
sta attività grazie al cospicuo numero di pro-
cedure di splitting realizzate in collaborazione
con altri Centri Italiani e Stranieri con attività
di trapianto maggiormente orientata in senso
pediatrico. In questo settore riteniamo essere
presenti le più rilevanti prospettive di sviluppo
della nostra attività intesa come implementa-
zione dell’attività pediatrica e dell’attività di
trapianto di fegato parziale, in particolare il
trapianto di fegato da donatore vivente in rice-
venti selezionati. Per quanto riguarda lo svi-
luppo dell’attività pediatrica occorre innanzi-
tutto considerare che vi è incremento in Italia
della necessità di trapianto di fegato anche in
relazione alle richieste di popolazioni extraco-
munitarie; inoltre la favorevole opportunità di
collaborazione con l'IRCCS Gaslini rappre-
senta una garanzia di risultati, peraltro già
dimostrati dall’attività di trapianto di rene
pediatrico e dai casi di trapianto di fegato
pediatrico precedentemente descritti. L’attività
di trapianto di fegato parziale rappresenta ad
oggi una delle armi a disposizione per
soddisfare le crescenti richieste della po-
polazione adulta. La consolidata esperienza
di split da donatore cadavere del nostro Cen-
tro costituisce la base non solo per l’amplia-
mento di tale attività con l’estensione dei cri-
teri di selezione dei donatori ma anche per l’i-
nizio di utilizzo di donatori viventi.
Parallelamente all’attività clinica è attualmen-
te in corso un’attività sperimentale di ricerca
relativa alla funzionalità di segmenti epatici in
modelli animali di iperafflusso portale come
avviene nei casi di trapianti epatici parziali
nell’uomo. Lo sviluppo della suddetta attività
di ricerca deve ovviamente essere consen-
suale alla incremento dell’attività clinica.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Attività di Trapianto di Rene
Le possibilità di sopravvivenza per i pazienti
affetti da insufficienza renale cronica giunti al-
l’uremia terminale sono rappresentate o dal
trattamento sostitutivo con depurazione extra-
renale, emodialisi o dialisi peritoneale, o dal
trapianto renale. Nonostante i costanti pro-
gressi medici e tecnologici hanno consentito
di migliorare i diversi metodi di depurazione
extrarenale, il trapianto di rene rappresenta
l’unica vera soluzione terapeutica in grado di
garantire, con un costo tre volte inferiore, una
migliore qualità e prospettiva di vita.
L'attività di trapianto di rene ha avuto inizio
presso il Dipartimento Trapianti di Genova nel
1982, dopo che nell'anno precedente erano
già state effettuate le prime procedure di pre-
lievo renale su donatori provenienti dalla Re-
gione Liguria. Sin dall’inizio, l’attività ha previ-
sto una strettissima collaborazione multidisci-
plinare tra immunologi, nefrologi, anestesisti,
diabetologi, infettivologi, microbiologi e virolo-
gi, pneumologi, psicologi e psichiatri di area
ospedaliera ed universitaria.
Dal 16 Novembre 1982 al 11 Dicembre 2006
sono stati trapiantati 1273 pazienti (817 ma-
schi e 456 femmine). Il range di età dei pa-
zienti è risultato compreso tra i 2 ed i 75 anni.
Nella nostra casistica, sono stati effettuati
1172 trapianti di rene da donatore cadavere e
101 trapianti di rene da donatore vivente. Nei
trapianti eseguiti da donatore cadavere sono
compresi 50 pazienti sottoposti a trapianto di
rene-pancreas, 9 pazienti sottoposti a trapian-
to di rene-fegato e 57 casi in cui è stato ese-
guito un trapianto di doppio rene da donatore
marginale. La sopravvivenza attuariale ad un
anno dal trapianto per il paziente adulto e per
il graft è stata del 95% e del 92%, rispettiva-
mente. L’ospedale pediatrico IRCCS “G. Ga-
slini” costituisce il punto di riferimento per il
paziente pediatrico con una collaborazione
che data ormai dal 1987. A partire da tale
anno, sono stati effettuati 309 trapianti di rene
su pazienti in età pediatrica. La sopravviven-
za attuariale ad un anno dal trapianto del pa-
ziente pediatrico e del graft è risultata pari al
99% ed al 96.2%, rispettivamente.
I pazienti vengono iscritti in lista d’attesa
dopo essere stati sottoposti a visita collegiale
dal Chirurgo, Nefrologo e Immunologo, quindi
il loro caso viene discusso in una riunione
collegiale con tutto lo staff ove viene firmata
la cartella d’iscrizione, compilata dal Centri
Dialisi di provenienza e quindi inviata al Cen-
tro Interregionale di Riferimento (CIR). La re-
visione dei pazienti in lista avviene mediante
visite collegiali ogni sei mesi per i pazienti li-
guri e annuale per i pazienti di altre Regioni. I
reni vengono assegnati dal CIR ai Centri di
Trapianto secondo un algoritmo che tiene
conto della compatibilità, del tempo di attesa
in lista, della provenienza del rene e del crite-
rio di rotazione. Il CIR controlla che l’organo
venga assegnato ad un paziente di gruppo
AB0 compatibile e che non vi sia una elevata
discrepanza di età fra donatore e ricevente. I
Centri di Trapianto segnalano al CIR
eventuali casi di pazienti per cui è necessario
un trapianto urgente. Ai pazienti in urgenza
assoluta viene assegnato prioritariamente un
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
rene in ambito CIR. Una volta all’anno, il CIR
chiede ai Centri di Trapianto i dati di follow-up
dei pazienti trapiantati in relazione ad un
giudizio sulle condizioni del paziente, la
terapia e la segnalazione di eventuale
comparsa di neoplasia. I dati raccolti vengono
utilizzati per una valutazione di qualità dei
trapianti nel programma NITp. Il Centro prov-
vede inoltre a trasmettere al CNT a scadenze
annuale i dati del follow-up. Il Centro
Trapianti prevede un follow up mensile sino al
terzo mese, trimestrale sino al primo anno di
trapianto, semestrale sino al quinto anno,
annuale dal quinto in poi. Le attività di
trapianto di rene sono state sottoposte ad
Audit (Comissione Nazionale Audit) nel 2004
con giudizio di eccellenza.
Attività di Trapianto di Pancreas
Il trapianto di pancreas che ormai è uscito
dalla fase sperimentale e può definirsi una
delle terapia del diabete mellito. Gli obiettivi
del trapianto di pancreas sono rappresentati
dal raggiungimento della normalizzazione
della glicemia senza terapia insulinica esoge-
na, prevenendo o rallentando la progressione
delle complicanze del diabete. Il trapianto di
pancreas va considerato nei Pazienti affetti
da diabete tipo 1, ed in alcuni casi selezionati
può essere esteso anche al diabete tipo 2 in
presenza di una grave riduzione di risposta
insulinica pancreatica. La realizzazione di un
trapianto di rene-pancreas costituisce una
procedura di elevata complessità, necessi-
tando dell'attivazione contemporanea di due
equipe chirurgiche per l’esecuzione dei diver-
si prelievi. A partire dall'Ottobre 1986, presso
il Dipartimento Trapianti (DIT) di Genova
sono stati eseguiti 50 trapianti di rene-pan-
creas. La sopravvivenza attuariale ad un
anno dal trapianto per il paziente adulto e per
il graft è stata del 95% e del 92%, rispettiva-
mente.
Dal Febbraio 2006, presso il Dipartimento
Trapianti (DIT) di Genova è stato attivato il
Gruppo di lavoro Trapianto Pancreas e
Rene-Pancreas, costituito da esperti operanti
sul territorio della Regione Liguria nell'ambito
dei settori disciplinari di area (chirurgia tra-
piantologica, diabetologia, nefrologia, immu-
nologia, infettivologia). Il Gruppo di lavoro ha
esaminato le attuali prospettive e le opzioni
terapeutiche di ambito trapiantologico per i
pazienti affetti da diabete mellito. I risultati e
le indicazioni raggiunte dal Gruppo di lavoro
sono così riassumibili:
a) Trapianto simultaneo di rene-pancreas
nel paziente con nefropatia diabetica in te-
rapia dialitica – Doppio trapianto rene-pan-
creas o trapianto di pancreas dopo rene.
b) Trapianto pre-emptive (eseguito prima
della terapia dialitica) nel diabete di tipo 1
– Trapianto di rene-pancreas, rene da dona-
tore vivente o cadavere.
c) Trapianto pre-emptive nel diabete di
tipo 2 – Trapianto di rene da donatore viven-
te o cadavere.
d) Trapianto di solo rene nel paziente con
diabete di tipo 2 dopo inizio dialisi
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
e) Trapianto di insule pancreatiche – La
Società Italiana di Diabetologia considera
questa procedura di tipo sperimentale, racco
mandandone l'uso solo in pazienti sottoposti
o candidati a trapianto di rene con compenso
metabolico particolarmente instabile.
Immunologia dei Trapianti
L'attività diagnostica dell'U.O. di Immunolo-
gia, attualmente U.O.S. Immunologia dei Tra-
pianti, è articolata nei seguenti tre principali
settori: a) immunologia dei trapianti d'organo;
b) banca dell’osso; c) diagnostica immuno-cli-
nica.
A) IMMUNOLOGIA DEI TRAPIANTI
Nel settore dell'Immunologia dei trapianti,
l'U.O di Immunologia svolge fin dal 1981 atti-
vità come Unico Laboratorio Regionale di rife-
rimento immunologico e di tipizzazione HLA
nell’ambito del Centro Regionale di Riferi-
mento per le seguenti attività attività di tra-
pianto di organi solidi (quali rene, rene-pan-
creas e fegato, effettuati presso il Dipartimen-
to Trapianti dell'Ospedale S.Martino in segui-
to alle rispettive autorizzazioni). L’U.O. di im-
munologia dei Trapianti collabora fin dall’ini-
zio dell’attività trapiantologia in Liguria con il
Laboratorio di immunologia del Centro Inter-
regionale del NITp-Milano (Ospedale Maggio-
re - Policlinico) che coordina la distribuzione
degli organi nell'area del Nord Italia Trans-
plant. Tale area comprende le Regioni Lom-
bardia, Liguria, Veneto, Friuli, la Provincia au-
tonoma di Trento e la Regione Marche. In tale
settore l’U.O.S. di Immunologia ha concorso
all'esecuzione di un numero complessivo di
>1600 trapianti (rene, rene-pancreas e fega-
to). In particolare, l'attività trapiantologica di
rene, iniziata nel 1982, ha portato
all’esecuzione di oltre 1200 trapianti.
I compiti di attività di diagnostica immunologi-
ca e di attività di gestione delle liste dei pa-
zienti in attesa di trapianto ad essa collegata
sono stati inizialmente individuati nella legi-
slazione sui trapianti risalente al 1977; più re-
centemente tali compiti sono stati formalmen-
te definiti dalla legge Regionale della Regio-
ne Liguria in materia di trapianti (legge 23
Novembre 1995 n 54) la quale prevede la Di-
sciplina Immunologia tra le Discipline fonda-
mentali per l'attività trapiantologica. In ultimo,
la legge 91/99 individua per ogni Regione un
Centro Regionale Immunologico di riferimento
nell’ambito dei Centri Regionali di riferimento
per i trapianti d’organo.
Nell’ambito di tale quadro di riferimento nor-
mativo e come Laboratorio immunologico af-
ferente al centro di Riferimento Regionale per
i trapianti, l' U.O.S. Immunologia dei trapianti:
I) cura e mantiene aggiornata in maniera col-
legiale con i team di area chirurghica trapian-
tologica, nefrologica, epatologica e diabetolo-
gica le liste attive di attesa per trapianto e ge-
stisce in maniera diretta la relativa sieroteca
(dove vengono conservate aliquote di siero di
tutti i pazienti raccolte trimestralmente per ef-
fettuare i test di cross-match pretrapianto),
composta attualmente da 179 pazienti adulti
e 27 riceventi pediatrici per trapianto di rene,
60 pazienti in lista attiva per trapianto di fega
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
to e circa cento pazienti in valutazione pre-
trapianto ancora in attesa di inserimento. La
lista comprende sia pazienti liguri che pazienti
provenienti da altre regioni (Sardegna, Tosca-
na, Lazio, Puglia, Campania, Abruzzo,
Sicilia). Il programma di trapianto di rene pe-
diatrico viene effettuato in collaborazione con
la divisione di Nefrologia e Dialisi dell'istituto
G.Gaslini di Genova e raccoglie pazienti pro-
venienti da tutte le Regioni italiane essendo
un programma di interesse nazionale.
II) come Unico Laboratorio immunologico re-
gionale per i trapianti di organi solidi, esegue
la seguente attività diagnostica,svolta in ma-
niera esclusiva in ambito regionale:
1. Tipizzazione sierologica per i loci HLA A,
B, C, DR e DQ.
2. Tipizzazione genomica per i loci HLA A, B,
C, DQB e DRB1 (con tecnica a bassa risolu-
zione).
3. Ricerca anticorpi linfocitotossici anti-HLA
(PRA%) pre- e post-trapianto con metodica
CDC ed attualmente anche con metodica
ELISA, dotata di maggiore sensibilità. Que-
st’ultima attività diagnostica potrà essere ef-
fettuata in maniera continuativa su tutti i rice-
venti di trapianto, inclusi quelli candidati a tra-
pianto da vivente, con un modesto incremen-
to di budget .
4. Test di cross-match pre-trapianto
5. Colture miste linfocitarie per trapianti da
donatore vivente e per monitoraggio reattività
donatore-specifica post-trapianto.
6. Allestimento e gestione sieroteca dei pa-
zienti in lista per trapianto.
7. Archivio di sangue periferico e DNA di tutti i
riceventi in lista di trapianto.
8.Invio Tabulati dei pazienti in lista e richiesta
sieri trimestrali ai Centri Dialisi di afferenza
dei pazienti iscritti in lista.
9. Crioconservazione di linfociti splenici o lin-
fonodali dei donatori cadaveri d'organo.
10. Crioconservazione di paratiroidi a scopo
di eventuale successivo autotrapianto in pa-
zienti con IRC sottoposti a paradiroidectomia
per iperparatiroidismo secondario.
11. Diagnostica del rigetto attraverso colture
di linfociti da biopsie di organi trapiantati.
12. Dosaggio farmaci immunosoppressori (Ci-
closporina, FK506, Sirolimus ed Everolimus)
in pazienti trapiantati ed in pazienti affetti da
malattie autoimmuni.
La continua validazione della qualità dei risul-
tati forniti, viene ottenuta attraverso la parte-
cipazione a controlli di qualità. A tal proposito
l'UO di Immunologia è tra i 23 laboratori na-
zionali che partecipano ai controlli di qualità
per la tipizzazione HLA, sia sierologica che
genomica, organizzati dall'Istituto superiore di
Sanità ed ai controlli di qualità per il cross-
match pre-trapianto e lo studio degli anticorpi
linfocitotossici nei pazienti in attesa di trapian-
to. Per la tipizzazione HLA dei donatori cada-
veri reperiti nelle Rianimazioni Liguri e l’effet-
tuazione dell’ultimo cross-match dei riceventi
candidati iscritti a Genova selezionati sia per
donatori non liguri che liguri vengono effettua-
ti turni di reperibilità effettuati dal personale
laureato (medici e biologi) che permettono di
assicurare la presenza di pronta disponibilità
dopo le ore 19 nei giorni prefestivi e per l’inte
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
ra giornata nei giorni festivi assicurando in tal
modo la suddetta attività diagnostica 24/24
per tutti i giorni dell’anno.
12. Nell’ambito dell’attività trapiantologia, sin
dall’inizio, il Laboratorio di Immunologia dei
trapianti ha sviluppato la diagnostica del do-
saggio ematico dei farmaci immunosoppres-
sori anche per i trapianti di midollo osseo, svi-
luppando una stretta collaborazione con l’atti-
vità clinica con valutazioni di farmaco-cinetica
ed attività di consulenza nel settore dei tra-
pianti di fegato e trapianti di rene pediatrici e
quando richiesto in ambito aziendale anche
per le patologie autoimmuni. Tale attività
comprende il dosaggio dei seguenti farmaci
immunosoppressori: Ciclosporina A, FK506
Sirolimus ed Everolimus sia per i trapianti di
organi solidi e di midollo osseo sia dei pa-
zienti affetti da malattie autoimmuni. Tale do-
saggio viene effettuato 7 giorni su 7, utilizzan-
do il regime della reperibilità nelle giornate di
Domenica e nei giorni festivi. Il dosaggio del-
l’FK506, del Sirolimus e dell’Everolimus inol-
tre può definirsi come servizio regionale es-
sendo effettuato solo in questa sede in tutta
la Liguria con l’eccezione dell’Istituto Gaslini
che lo effettua per i propri pazienti.
13. Sempre nell’ambito dell’attività trapianto-
logia è stata introdotta la diagnostica selettiva
per i linfomi post-trapianto EBV- associati at-
traverso tecniche di PCR qualitative per l’i-
dentificazione di sequenze genomiche del vi-
rus EBV) in frammenti bioptici di organi tra-
piantati ed in linfonodi. Viene inoltre eseguita
mediante PCR qualitativa la diagnosi di infe-
zione da HHV-8 sia nel pre- che nel post-tra
pianto e sia nel donatore che nel ricevente ai
fini dell’individuazione di pazienti a rischio di
sviluppo di sarcoma di Kaposi nel post-tra-
pianto.
B) BANCA DI OSSA CRIOCONSERVATE
(EPIFISI FEMORALI)
ATTIVITÀ DELLA BANCA DELL’OSS0
Presso l’Azienda Ospedale S.Martino è ope-
rante fin dal 1970, nell’ambito dell’UOS di
Immunologia dei trapianti (precedentemente
identificata come Servizio P.C.P.C e Servizio
di Immunologia-Cattedra di Immunologia del-
l’Università) una Banca delle Ossa, nella
quale vengono conservate:
a) teste di femore ottenute da donatori viventi
in seguito a rimozione chirurgica, successiva-
mente distribuite dopo opportuna crioconser-
vazione ed effettuazione di indagini microbio-
logiche e virologiche, a scopo di allo-trapian-
to;
b) porzioni di teche craniche a scopo di auto-
trapianto in pazienti sottoposti ad interventi
neurochirurgici.
L’attività di tale Banca, formalizzata attraver-
so numerosi atti e delibere a partire dal 1968,
si è così articolata dal 1970 al 20/06/06 per
quanto riguarda la crioconservazione e la di-
stribuzione delle epifisi femorali per allotra-
pianto:• 3420 Teste di femore ricevute e pro-
cessate; • 1433 distribuite a Divisioni e Clini-
che Ortopediche interne all’Azienda; • 577 di-
stribuite per altri Ospedali ed Enti Liguri
Esterni all’Azienda; • >1400 circa sono state
le teste di femore eliminate in gran parte per
non idoneità microbiologica e per la restante
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
per non idoneità virologica e/o clinica del do-
natore.
C) DIAGNOSTICA IMMUNOCLINICA
ELENCO DELLE PRESTAZIONI DIAGNO-
STICHE
1. Determinazione immunocomplessi circo-
lanti; 2. Attività funzionale del complemento;
3. Dosaggio C1 inibitore; 4. Ricerca antigene
HLA B27; 5. Ricerca antigene HLA B51(5) e
altri associati a malattie;
6. Test proliferazione linfocitaria a mitogeni e
antigeni per la valutazione dell’immunità cel-
lulo-mediata
7. Polimorfismi genici: ACE, determinazione
HHV8-DNA su sangue periferico e su fram-
menti bioptici
Attività clinica
Attività ambulatoriale e di consulenza di per-
tinenza medica. Visite immunologiche per
l’inserimento in lista dei pazienti in attesa di
trapianto (rene, rene-pancreas e fegato)
nell’ambito di visite collegiali con i colleghi
nefrologi e chirurghi. Visite immunologiche
ambulatoriali per pazienti con immunodefi-
cienze.
Il Responsabile dell'UOS contribuisce all’e-
laborazione dei protocolli di terapia immuno-
soppressiva nel trapianto di fegato, seguen-
do direttamente i pazienti trapiantati di fega-
to per quanto riguarda tale aspetto e svol-
gendo attività di consulenza per la terapia
immunosoppressiva per i trapianti di rene
pediatrici e per pazienti con malattie epati-
che autoimmuni sia nell'ambito dell'Azienda
che extra-aziendali.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
2.2.22.2.22.2.22.2.22.2.22.2.22.2.22.2.2 AAAAAAAArea trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellularirea trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellularirea trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellularirea trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellularirea trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellularirea trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellularirea trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellularirea trapianto cellule ematopoietiche e terapie cellulari
ll Centro Trapianti Midollo Osseo opera
da 30 anni presso l'Azienda Ospedalie-
ra Universitaria “San Martino” di Genova. È
stato il primo in Italia ad effettuare un trapian-
to di cellule ematopoietiche. Da allora sono
stati effettuati 1800 trapianti allo-genici (da
donatore). È il centro con maggiore attività in
Italia e uno tra i primi in Europa. Il contributo
scientifico del centro è testimoniato dalle
pubblicazioni scientifiche e dai riconoscimenti
al suo Team. L’European Group for Blood
and Marrow Transplantation, che rappresen-
ta tutta la attività trapiantologica in Europa,
II ha riconosciuto il Centro di San Martino
come centro leader. Il Centro Trapianti
Midollo Osseo di San Martino (II dibisione di
Ematologia) effettua trapianti da donatore
familiare (compatibile o parzialmente
compatibile), da donatore non consanguineo,
e da cordone ombelicale, per cui è stata
istituita recentemente una unità dedicata
(Figura 15).
La Divisione Ematologia e Centro Trapianti
Midollo Osseo si articola come segue:
Day Hospital e Ambulatorio situato al Pad 6.
Due Unità di Degenza situate al Pad 5, 2°
Piano e Pad 6, 1° Piano.
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Figura 15. - Tipologie di trapianto di cellule ematopoietiche attualmente eseguite presso il Centro Trapianti di Midollo Osseo dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Si fornisce a seguire un riepilogo dei volumi di
attività del Centro Trapianti Midollo Osseo ri-
feriti all'ultimo biennio (Tabella 3) .
Tipologia Trapianto Numero procedure(01/01/2004 - 31/12/2006)
Cellule Ematopoietiche
HLA identici 95
Familiari incompatibili 24
Da donatore nonconsanguineo (MUD) 96
Totale 215
Cord Blood Unit 17(01/01/2006 - 31/08/2006)
Si sottolinea come ca. il 70% dei pazienti sot-
toposti a trapianto di cellule ematopoietiche
nel periodo indicato in Tabella 3 sia risultato
di provenienza extraregionale.
AREA TERAPIE CELLULARIAREA TERAPIE CELLULARI
Centro Cellule Staminali (CCS) e Terapia
Cellulare (cell factory) presso l'Azienda Ospe-
daliera Universitaria “San Martino” di Genova.
Si articola in una unità Clinica e in un sistema
di Laboratori (Figura 16) . I laboratori a loro
volta si suddividono in:
- cell factory
- biobanca
- diagnostica
- ricerca
La Cell Factory è situata presso il Paglione 5
dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San
Martino” di Genova. Il Centro nasce per esse-
re un fulcro per tutte le attività di terapia cellu-
lare dell’Ospedale San Martino e degli Ospe-
dali della Regione e per essere un punto di
attrazione Nazionale e partecipe di network
internazionali. La struttura del Laboratorio
GMP serve a garantire la sicurezza sia degli
operatori sanitari che vi lavorano, sia dei pa-
zienti che riceveranno infusioni di cellule sta-
minali. Il centro è costruito con criteri che ot-
temperano alle norme GMP (good manufac-
turing practice). Il centro ha ricevuto la Certifi-
cazione CSQ - International Certification Net-
work nel Novembre 2004 e confermato nel
Luglio 2005. La attività CCS è di tipo Inter-
Aziendale e Regionale.
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Tabella 3. Tipologie di trapianto e numero di procedure eseguite nell'ultimo biennio presso il Centro Trapianti di Midollo Osseo dell'Azienda
Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
a) Protocolli attivi in espansione
1) Infusione di cellule staminali emopoietiche
di cordone ombelicale per via intraossea.
2) Isolamento ed espansione di cellule stami-
nali mesenchimali:
a) Trattamento della malattia trapianto verso
ospite (GVHD) mediante l’infusione di cellule
mesenchimali;
b) Neurologia: infusione di cellule mesenchi-
mali in pazienti con sclerosi multipla;
c) Ortopedia: consolidamento di deficit ossei
peri-protesici tramite l'uso di cellule mesen-
chimali autologhe espanse
b) Protocolli in via di sviluppo
1) Nefrologia: infusione di cellule staminali
mesenchimali per riparazionedanni/degenera-
zione rene;
2) Cardiologia: infusione di cellule selezionate
CD34/CD133 in pazienti con ischemia mio-
cardica o danno successivo ad IMA;
3) Trapianto d’organo: Riduzione immunosop-
pressione e induzione di tolleranza mediante
infusione di cellule staminali mesenchimali.
Il Centro ha le potenzialità per le seguenti li-
nee di sviluppo;
1) Rigenerazione cute
2) Trapianto di isole pancreatiche con infusio-
ne di cellule staminali mesenchimali (Figura
17).
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Figura 16. - Organizzazione dell'Area Terapie Cellulari nell'ambito del Centro Trapianti di Midollo Osseo presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)
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Figura 17. - Protocolli attivi in espansione, protocolli in via di attivazione e potenzialità dell'Area Terapie Cellulari del Centro Trapianti di Midollo Osseo dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
La Bio-Banca del Centro Cellule Staminali e
Terapia Cellulare (CCS) - Ospedale San
Martino di Genova. Istituita nel 2005 presso il
Centro Cellule Staminali e Terapia Cellulare
dell’Ospedale San Martino di Genova, si av-
vale dell’esperienza in ambito di manipolazio-
ne e criopreservazione di cellule staminali
umane adulte di origine emopoietica matura-
ta in 30 anni di attività del Centro Trapianti di
Midollo Osseo. Alla tradizionale funzione di
raccolta di cellule, DNA, RNA si aggiunge
quella di cellule selezionate ed espanse in vi-
tro destinate ad uso clinico-terapeutico e pro-
dotte nello stesso CCS.
Attualmente sono presenti i seguenti tipi di
materiale biologico:
(A) per uso clinico:
1. midollo osseo: sacche n = 2750
2. progenitori emopoietici mobilizzati da
sangue periferico: provette n = 16700
3. cellule staminali mesenchimali espanse
(B) per ricerca
1) cellule endoteliali; 2) cellule staminali me-
senchimali; 3) cellule mononucleate da mi-
dollo osseo; 4) popolazioni cellulari selezio-
nate con tecniche immunomagnetiche; 5)
DNA genomico (tutti da patologie in esordio);
6) RNA totale.
Una “Bio-Banca genetica” rappresenta una
preziosa fonte di risorse per la diagnosi, per
la ricerca di base e per la ricerca applicata
alla sperimentazione di nuove terapie.
REGISTRO REGIONALE DONATORI DI MI-
DOLLO OSSEO LIGURE
Il Laboratorio di istocompatibilità dell'E.O.
Ospedali Galliera, struttura autonoma dal
1991, è stato riconosciuto come sede del Re-
gistro Regionale dei donatori di midollo os-
seo per la Liguria, con deliberazione della
Giunta Regionale n. 1862 del 07/06/1996. La
Legge 06/03/2001, n. 52, recante "Riconosci-
mento del Registro nazionale italiano dei do-
natori di midollo osseo", ha quindi riconosciu-
to la struttura di interesse nazionale e sede
del Registro nazionale. I Registri Regionali,
oltre a contribuire all'ampliamento del pool
dei potenziali donatori di Cellule Staminali
Ematopoietiche (CSE), perseguono le finalità
del registro nazionale e ne vicariano alcune
funzioni sul territorio di competenza. Il Regi-
stro Regionale ligure, nell'espletamento delle
proprie funzioni si avvale del laboratorio di
Istocompatibilità dell'E.O. Ospedali Galliera a
cui delega tutta l'attività di tipizzazione HLA.
Tale laboratorio, come previsto dagli stan-
dard operativi IBMDR, dall'aprile 2000 è ac-
creditato presso l'European Federation for
Immunogentic per le tecniche di tipizzazione
sierologia, molecolare a bassa e alta risolu-
zione. Il corretto funzionamento del Registro
Regionale dei donatori di midollo osseo e l'u-
so di procedure eticamente irreprensibili e
tecnicamente adeguate è garantito dal Comi-
tato Tecnico Scientifico Ligure, istituito ai
sensi del articolo 10 della delibera di Giunta
regionale n. 1862 del 7 giugno 1996. Il comi-
tato ha la funzione di formulare proposte e
fornire pareri alla regione in materia di orga-
nizzazione, coordinamento e programmazio-
ne delle attività relative agli scopi perseguiti
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
dal Registro Regionale dei donatori di midollo
osseo. Le principali funzioni ed attività del
Registro regionale, che si espletano esclusi-
vamente sul territorio regionale di competen-
za, sono rappresentate da:
• iscrizione e tipizzazione HLA dei potenziali
donatori di midollo osseo;
• selezione dei donatori potenzialmente com-
patibili.
Tutte le attività svolte dal Registro Regionale
Ligure sono certificate dal luglio 2004 attra-
verso il sistema di gestione della qualità ISO
9001.
Organizzazione e finalità del registro na-
zionale donatori di midollo osseo
Il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo
(internazionalmente noto come Italian Bone
Marrow Donor Registry o IBMDR) è stato fon-
dato nel 1989 ad opera di alcune Società me-
dico¬scientifiche coinvolte nella problematica:
la Società Italiana di Ematologia (SIE), l'Asso-
ciazione Italiana di Emato-Oncologia Pediatri-
ca (AIEOP), la Società Italiana di Medicina
Trasfusionale e di Immunoematologia
(SIMTI), l'Associazione Italiana di Immunoge-
netica e Biologia dei Trapianti (AIBT) (Figura
18).
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Figura 18. Organizzazione del Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR).
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Nel contesto del progetto, denominato "Dona-
zione di Midollo Osseo", esso aveva ed ha lo
scopo di "procurare ai pazienti ematologici in
attesa di trapianto, privi del donatore ideale
(fratello HLA identico), un volontario, estraneo
alla famiglia, con caratteristiche immunogene-
tiche tali da consentire il trattamento terapeu-
tico con elevate probabilità di successo. Al
fine di realizzare il programma, le suddette
Società hanno identificato numerose strutture
(Registri Regionali, Centri Donatori, Centri
Trapianto e Centri Prelievo) disposte a colla-
borare tra loro e un Centro Nazionale di Coor-
dinamento (CNC), responsabile del collega-
mento tra le parti. La sede centrale del CNC
era stata individuata nel Laboratorio di Tipiz-
zazione Tessutale dell' E.O. "Ospedali Gallie-
ra" di Genova, che, per primo, aveva svilup-
pato un software per collezionare e gestire
tutti i dati immunogenetici dei potenziali dona-
tori di midollo. L'attività è stata garantita, sino
al riconoscimento ufficiale, da supporti econo-
mici privati, elargiti tramite fondazioni. Nel
2001 con la legge del 6 marzo, n. 52,
I.B.M.D.R. denominato Registro nazionale ita-
liano dei donatori di midollo osseo e le sue at-
tività hanno trovato riconoscimento istituzio-
nale. Esso, riconosciuto quale unica struttura
di interesse nazionale:
- coordina le attività dei Registri dei donatori
istituiti a livello regionale (RR) (18) e corri-
sponde agli analoghi organismi istituiti in altri
Paesi (totale 100 strutture circa);
- promuove la ricerca di donatori non consan-
guinei e tiene il registro nazionale dei donato-
ri;
allo scopo di procurare a pazienti italiani ed
esteri cellule staminali emopoietiche (CSE),
prelevate da volontari, e di favorirne gli scam-
bi a livello internazionale.
Anche gli incombenti amministrativi-economi-
ci, derivanti da tali rapporti internazionali,
sono sovraintesi dall'IBMDR. Il corretto fun-
zionamento e l'uso di procedure eticamente
irreprensibili e tecnicamente adeguate è ga-
rantito dalla Commissione Nazionale per i tra-
pianti allogenici da non consanguineo, istituita
ai sensi del comma 2 della Legge, e dalle
Commissioni consultive proprie dell'IBMDR.
Attraverso l'accordo stato-regioni in materia di
ricerca e reperimento di cellule staminali
emopoietiche presso registri e banche italiane
ed estere del 5 ottobre u.s. al Registro nazio-
nale donatori di midollo osseo, dal 1 gennaio
2007 in poi, vengono affidati nuovi compiti sia
di natura tecnico- sanitaria che contabile-am-
ministrativa. In particolare all'IBMDR vengono
attribuiti, oltre alle funzioni sancite attraverso
la legge n. 52 - 6 marzo 2001, ulteriori compi-
ti:
- gestione e coordinamento della ricerca di
cellule staminali ematopoietiche (CSE) da
cordone ombelicale presso le banche italiane
ed estere;
- certificazione del corretto svolgimento di tut-
te le procedure correlate alla ricerca di CSE
(sia da cordone che da adulto), incluse le in-
dagini di tipizzazione, il prelievo e il trasporti
delle cellule sino al centro trapianti;
- raccolta documentale, registrazione e certifi-
cazione dei costi di tutte le attività inerenti,
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AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
nonché pagamento diretto delle spese
derivanti da dette attività.
Gli iscritti/regione all'IBMDR durante l'anno
2005 e la distribuzione dei potenziali donatori
di midollo osseo sono riportati alle Figure 19
e 20.
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Figura 19. Iscritti per regione al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo durante l'anno 2005 (fonte: IBMDR).
Figura 20. Distribuzione per regione dei potenziali donatori di midollo osseo [dati ISTAT al 31/12/2003; ** x 100.000 abitanti] (fonte: IBMDR).
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
SERVIZIO DI IMMUNOEMATOLOGIA E
TRASFUSIONALE
Il trapianto di midollo osseo rappresenta
l'impegno di maggiore rilevanza per il Servizio
di Immunoematologia e Trasfusionale (SIT)
operante presso l'Azienda Ospedaliera “San
Martino” di Genova. Il SIT esegue le seguenti
attività:
• raccolta cellule staminali periferiche
autologhe nei pazienti;
• raccolta cellule staminali e linfociti
omologhi da donatore;
• fotoaferesi terapeutica nei pazienti
trapiantati;
• trattamenti aferetici di emergenza
post-trapianto;
• terapia trasfusionale di supporto con
emocomponenti nel periodo pre/post-
trapianto (3882 unità di emocompo-
nenti fornite nell'anno 2005);
• Banca Regionale del Sangue Cordo-
nale come fonte di cellule staminali
omologhe;
• Selezione dei donatori disponibili alla
donazione del midollo osseo in colla-
borazione con IBMDR;
• Indagini immunoematologiche com-
plesse per la tipizzazione eritrocitaria
pre-trapianto, il monitoraggio delle
chimere eritrocitarie e lo studio della
sierologia piastrinica.
In relazione al trapianto di cornea , il SIT
esegue gli esami di virologia HIV, HCV, HBV
sui donatori della Banca degli Occhi Melvin
Jones.
Nell'ambito delle attività multidisciplinari che
caratterizzano il trapianto di organi solidi , il
SIT collabora con l'UOC di Chirurgia Genera-
le e dei Trapianti in relazione a:
• trattamenti aferetici di emergenza
pre/post-trapianto;
• terapia trasfusionale di supporto con
emocomponenti nel periodo pre/post-
trapianto;
• recupero intraoperatorio.
Attività comune a tutte le tipologie di trapianti
è costituita dalla produzione di plasma da do-
natore per l'invio all'industria di plasmaderiva-
zione nazionale nell'ambito del consorzio na-
zionale Accordo Interregionale Plasmaderiva-
zione, finalizzato alla produzione di emoderi-
vati farmaceutici (Albumina, Fattore VIII, Im-
munoglobuline endovenose, Fattore IX, ATIII)
che vengono utilizzati sistematicamente nella
terapia trasfusionale dei pazienti sottoposti a
trapianto.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
IRCCS “G. Gaslini” di Genova - REPARTO
DI EMATOLOGIA ED ONCOLOGIA
Il reparto di Ematologia ed Oncologia pediatri-
ca dell’Istituto Giannina Gaslini costituisce un
rilevante riferimento nazionale ed internazio-
nale, considerando come sin dall’inizio della
sua attività oltre il 90% dei pazienti rivelasse
una provenienza extraregionale. Il numero di
bambini che ogni anno giungeva nel nuovo
reparto è cresciuto negli anni in maniera
esponenziale, ed oggi circa 140 nuovi bambi-
ni con tumori e leucemie sono trattati al Gasli-
ni. Per questo motivo, la Direzione dell’Istituto
ha sempre creduto in questo progetto e fin
dal 1981 ha deciso di ampliare gli spazi di-
sponibili per le degenze creando anche un
Day Hospital e un Laboratorio di ricerca e di
assistenza dedicato a questa attività. Negli
anni 80 è iniziato il programma di trapianto di
midollo osseo, settore nel quale il Gaslini rap-
presenta un centro di eccellenza a livello ita-
liano e mondiale specialmente per quanto ri-
guarda il trapianto da donatore volontario e il
trapianto autologo nel trattamento dei tumori
solidi Il reparto di TMO comprende 6 camera
singole, con possibilità di ospitare un genito-
re. Ogni stanza è dotata di servizi privati e di
condizionamento dell’aria; non mancano spa-
zi di incontro per i genitori in assistenza. Gra-
zie ai risultati raggiunti è stato creato recente-
mente un ambulatorio per i pazienti, anche
adulte, che hanno completato il loro program-
ma di cure e che possono essere considerate
guarite, ma richiedono talvolta controlli speci-
fici. Sono oltre 1.500 i pazienti curati con suc-
cesso nel corso dei 30 anni di attività del re-
parto. A fianco all’attività di assistenza il re-
parto di Ematologia e Oncologia pediatrica ha
una posizione di eccellenza anche nel settore
della ricerca, di cui sono testimonianza gli ol-
tre 50 articoli scientifici pubblicati su riviste in-
ternazionali nel corso del 2005, collocandosi
al secondo posto per la produzione scientifica
fra i reparti dell’Istituto. L’attività del Reparto
di Ematologia ed Oncologia dell'IRCCS “G.
Gaslini” è riassunta in Figura 21 .
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Figura 21. Attività trapiantologica del reparto di Ematologia ed Oncologia dell'IRCCS “G. Gaslini” nel periodo 1984/2005 (SCT: allogeneic stem cell transplantation; CB: cord blood; UD: unrelated-donor; MSD: matched sibling donor; PSC: peripher blood stem cell infusion; BM: bone marrow).
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
2.2.32.2.32.2.32.2.32.2.32.2.32.2.32.2.3 TTTTTTTTrapianto di cornee e Fondazione Banca degli Occhirapianto di cornee e Fondazione Banca degli Occhirapianto di cornee e Fondazione Banca degli Occhirapianto di cornee e Fondazione Banca degli Occhirapianto di cornee e Fondazione Banca degli Occhirapianto di cornee e Fondazione Banca degli Occhirapianto di cornee e Fondazione Banca degli Occhirapianto di cornee e Fondazione Banca degli OcchiMelvin JonesMelvin JonesMelvin JonesMelvin JonesMelvin JonesMelvin JonesMelvin JonesMelvin Jones
aa Fondazione Banca degli Occhi
Melvin Jones (FBOMJ) è un'Organiz-
zazione Non Lucrativa di Utilità Sociale fon-
data nel 1997. La FBOMJ è stata riconosciu-
ta da parte del Ministero della Sanità con De-
creto 15/07/1998, n. 63. Nel 2006 ha ottenuto
la Certificazione di qualità del Centro Nazio-
nale Trapianti secondo la Direttiva Europea
sulla definizione di norme di qualità e di sicu-
rezza per la donazione, l'approvvigionamen-
to, il controllo, la lavorazione, la conservazio-
ne, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti
e cellule umani. La FBOMJ è tra i soci fonda-
tori della Società Italiana Banche degli Occhi
(SIBO), ed è socia della European Eye Bank
Association (EEBA). Ad inizio 2007 è previ-
sto il trasferimento del laboratorio presso
nuovi locali messi a disposizione dall'Azienda
Ospedaliera Universitaria “San Martino” di
Genova.
LL
Attività svolte
• Sensibilizzazione della pubblica opinio-
ne sull'alto valore morale e sociale del-
l'atto di donazione delle cornee a sco-
po di trapianto.
• Promozione, sviluppo ed organizzazio-
ne delle attività di prelievo ed innesto
di cornee in linea con le previsioni legi-
slative al riguardo vigenti anche me-
diante intese tecnico scientifiche con
altri Enti ed Istituzioni (collaborazione
con l'Istituto di Medicina Legale
dell'Università di Genova, con
l'Azienda Ospedaliera Universitaria
"San Martino", con la Clinica Oculistica
dell'Università di Genova, con il Centro
Regionale di Riferimento per i Trapianti
di Organi e Tessuti della Regione
Liguria e con il Nord Italian Transplant
(NITp).
• Raccolta, esame, selezione e conser-
vazione delle cornee, loro trattamento
e distribuzione a strutture abilitate agli
innesti corneali con preferenza a quel-
le della Regione Liguria.
• Raccolta e archiviazione della docu-
mentazione relativa a ciascun donato-
re.
• Raccolta e archiviazione relativa a cia-
scun ricevente.
• Trasmissione dei dati richiesti sull'atti-
vità di prelievo di tessuti corneali e sul-
la rendicontazione del destino dei tes-
suti sia al NITp che al Centro Regiona-
le di Riferimento per i Trapianti di Or-
gani e Tessuti della Regione Liguria.
• Compilazione e aggiornamento dell'e-
lenco dei pazienti in lista d'attesa di
trapianto in Liguria per conto delle
UU.OO. di Oculistica della Regione
che ne facciano richiesta.
Pagina Pagina 4747 di 130 di 130
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
• Promozione della ricerca e degli studi
nel campo della chirurgia corneale, an-
che in collaborazione con Istituti Uni-
versitari e Aziende Sanitarie, elabora-
zione e diffusione dei dati clinici e stati-
stici acquisiti.
• Promozione della ricerca, degli studi e
di iniziative per la prevenzione dei pro-
blemi della vista.
Il supporto economico è fornito principalmen-
te da iniziative dei Lions. La Fondazione prov-
vede alla raccolta, all'analisi ed alla distribu-
zione del tessuto corneale nell'ambito della
Regione Liguria, senza aggravio di spese per
le strutture che utilizzano i tessuti. In Figura
22 sono presentate le strutture di prelievo e
trapianto che usufruiscono attualmente del
servizio della FBOMJ.
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AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)
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Figura 22. - Strutture di prelievo e trapianto che usufruiscono del servizio della Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones(fonte: Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones).
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
In Figura 23 è riportato l'organigramma del-
la sede operativa della Fondazione. Una
flowchart riepilogativa di processo è presen-
tata in Figura 24 , seguita da un riepilogo
dei criteri di assegnazione del punteggio per
i pazienti in lista d'attesa . Le attività di pre-
lievo e trapianto di tessuto corneale per il
periodo 01/01/2001 - 31/12/2006 sono ripor-
tate in Figura 25 e 26, rispettivamente.
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Figura 23. Organigramma della sede operativa della Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones (fonte: Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones).
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
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Figura 24. Flowchart dei processi attuati dal prelievo sino all'eventuale trapianto di tessuto corneale (fonte: Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones).
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
CRITERI DI ASSEGNAZIONE PUNTEGGIOPER PAZIENTI IN ATTESA DI TRAPIANTODI CORNEA
I Centri di Trapianto inviano alla Banca la ri-
chiesta scritta di tessuto a scopo di trapianto
per ogni paziente MOD/COR 9 “Scheda di ri-
chiesta di tessuto corneale a scopo di trapian-
to terapeutico”. Per le Divisioni Oculistiche
che lo desiderino la Banca gestisce una lista
generale di attesa dove i pazienti vengono
inseriti in ordine progressivo in base alla data
di segnalazione del Medico Oculista. La
Banca provvede a fornire il tessuto per il
trapianto attenendosi ai criteri di distribuzione
e priorità di seguito descritte.
Ad ogni paziente viene attribuito un punteggio in base ai seguenti parametri:
• PERFORAZIONE (destinata ad innesto sia ottico che tettonico) PUNTI = 4.0
• RISCHIO AMBLIOTICO (in età precoce, 0-6 anni) PUNTI = 3.0
• PERFORAZIONE IMMINENTE PUNTI = 2.0
• DOLORE (persistente anche con LAC terapeutica) PUNTI = 1.5
• VISUS BINOCULARE CORRETTO MINORE DI 1/10 PUNTI = 1.0
• ANZIANITÀ DI LISTA (per ogni mese) PUNTI = 0.2
Il punteggio determina la posizione di ciascun paziente nella lista di priorità.
Il numero totale di pazienti in lista per trapian-
to di cornea presso la Fondazione Banca de-
gli Occhi Melvin Jones corrispondeva alla
data del 25/01/2007 a 280 persone. I criteri di
assegnazione punteggio per pazienti in attesa
di trapianto di cornea sono stati elaborati ne-
gli anni e condivisi dalla comunità Oftalmolo-
gica. Sono stati approvati anche in occasione
della riunione tenutasi il 31/01/2006 con tutti i
Responsabili delle UU.OO. che utilizzano tes-
suti corneali provenienti dalla Fondazione
Banca degli Occhi Melvin Jones. La lista dei
pazienti in attesa di trapianto di cornea viene
gestita dalla Fondazione Banca degli Occhi
Melvin Jones per sette delle dieci UU.OO. li-
guri nelle quali si effettuano i trapianti. Le ri-
manenti UU.OO. non hanno fatto richiesta di
questo servizio. Per quanto riguarda il tempo
medio di attesa dei pazienti per l'intervento,
occorre sottolineare che, secondo i criteri di
assegnazione, alle urgenze vengono imme -
diatamente attribuiti i tessuti necessari. Per i
casi elettivi privi di particolari impellenze l'at-
tesa è di 9-12 mesi. Il fabbisogno dei tessuti,
per soddisfare la richiesta dei trapianti di cor-
nea nella Regione Liguria è stimabile in
500-600 unità/anno. Per quello attiene la
rintracciabilità dei tessuti, dei donatori e dei
riceventi, vengono tenuti registri che sono
stati, fra l'altro, verificati positivamente a più
riprese dai NAS e certificati dal Centro
Nazionale Trapianti nel 2006. I dati vengono
trasmessi regolarmente al Coordinamento
Regionale e al NITp. Il follow-up dei trapianti
è organizzato inviando schede di valutazione
ai medici che hanno eseguito l'intervento, sia
immediatamente che successivamente, ad
intervalli prestabiliti. Non esiste nella Regione
Liguria un D.R.G. riguardante il prelievo
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AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
corneale, né una tariffa che riconosca un
valore economi
co al trattamento del tessuto. La Fondazione
Banca degli Occhi Melvin Jones di Genova ri
ceve un contributo regionale di circa Euro
35.000,00 annuo e nessun rimborso per l'atti-
vità svolta.
Pagina Pagina 5353 di 130 di 130
Figura 25. Attività di prelievo di tessuto corneale effettuata durante il periodo 01/01/2001 - 31/12/2006 presso le strutture sanitarie accreditate sul territorio della Regione Liguria
(fonte: Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones).
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Pagina Pagina 5454 di 130 di 130
Figura 26. Attività di trapianto di tessuto corneale effettuata durante il periodo 01/01/2001 - 31/12/2006 presso le strutture sanitarie accreditate sul territorio della Regione Liguria
(fonte: Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones).
AreaTrapiantologicaRegionale
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
3. 3. 3. 3. 3. 3. 3. 3. CCCCCCCCONTESTO NORMATIVOONTESTO NORMATIVOONTESTO NORMATIVOONTESTO NORMATIVOONTESTO NORMATIVOONTESTO NORMATIVOONTESTO NORMATIVOONTESTO NORMATIVO
LEGGE NAZIONALE VIGENTE IN TEMA DITRAPIANTO DI ORGANI E TESSUTI
LEGGE 1° aprile 1999, n. 91LEGGE 1° aprile 1999, n. 91
Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti
di organi e di tessuti.
Gazzetta Ufficiale n. 87 del 15 aprile 1999.
DONATORE
LLEGGE 29 DICEMBRE 1993 n. 578EGGE 29 DICEMBRE 1993 n. 578
Norme per l'accertamento e la certificazione
di morte. Gazzetta Ufficiale 8 gennaio 1994,
n. 5
MINISTERO DELLA SALUTE - DECRETO 2MINISTERO DELLA SALUTE - DECRETO 2
AGOSTO 2002AGOSTO 2002
Disposizioni in materia di criteri e modalità
per la certificazione dell’idoneità degli organi
prelevati al trapianto (Articolo 14, comma 5,
Legge 1 Aprile 1999, n.91).
Repertorio Atti n. 1876 del 26 novembre 2003Repertorio Atti n. 1876 del 26 novembre 2003
CONFERENZA STATO REGIONI - SEDUTA
DEL 26 NOVEMBRE 2003
Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni
e le Province Autonome di Trento e Bolzano
sul documento recante: “Linee-guida per l’ac-
certamento della sicurezza del donatore di
organi”.
Centro Nazionale Trapianti - Centro Nazionale Trapianti - Testo Definitivo -Testo Definitivo -
operativo dal 1 marzo 2005operativo dal 1 marzo 2005
Criteri generali per la valutazione di idoneità
del donatore.
MINISTERO DELLA SALUTE - DECRETO 2MINISTERO DELLA SALUTE - DECRETO 2
dicembre 2004dicembre 2004
Modalità per il rilascio delle autorizzazioni al-
l'esportazione o all'importazione di organi e
tessuti.
DPR 22 AGOSTO 1994 n. 582DPR 22 AGOSTO 1994 n. 582
Regolamento recante le modalità per l'accer-
tamento e la certificazione di morte.
Gazzetta Ufficiale 19 ottobre 1994, n. 245
DECRETO MINISTERIALE 22 agosto, 1994,DECRETO MINISTERIALE 22 agosto, 1994,
n° 582n° 582
Linee guida relative all’applicazione delle in-
dagini strumentali di flusso ematico cerebrale
in situazioni particolari, ai fini della diagnosi di
morte in soggetti affetti da lesioni encefaliche.
CONFERENZA STATO-REGIONI - SEDUTACONFERENZA STATO-REGIONI - SEDUTA
DEL 21 MARZO 2002DEL 21 MARZO 2002
Repertorio Atti n. 1414 del 21 marzo 2002Repertorio Atti n. 1414 del 21 marzo 2002
Oggetto: Accordo tra il Ministro della salute,
le Regioni e le Province autonome di Trento e
Bolzano concernente “Linee guida per le atti-
vità di coordinamento per il reperimento di
organi e di tessuti in ambito nazionale ai fini
di trapianto”.
Pagina Pagina 5555 di 130 di 130
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
CONFERENZA STATO-REGIONI - SEDUTACONFERENZA STATO-REGIONI - SEDUTA
DEL 21 MARZO 2002DEL 21 MARZO 2002
Repertorio Atti n. 1414 del 21 marzo 2002Repertorio Atti n. 1414 del 21 marzo 2002
Oggetto: Accordo tra il Ministro della salute,
le Regioni e le Province autonome di Trento e
Bolzano concernente “Linee guida per le
attività di coordinamento per il reperimento di
organi e di tessuti in ambito nazionale ai fini
di trapianto”.
MINISTERO DELLA SANITÀ - DECRETO 8MINISTERO DELLA SANITÀ - DECRETO 8
aprile 2000aprile 2000
Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti
di organi e di tessuti, attuativo delle
prescrizioni relative alla dichiarazione di
volontà dei cittadini sulla donazione degli
organi a scopo di trapianto.
IDONEITÀ STRUTTURE E PERSONALE
SANITARIO DEDICATO ALL’ATTIVITÀ DI
PRELIEVO
CONFERENZA STATO-REGIONI - SEDUTACONFERENZA STATO-REGIONI - SEDUTA
DEL 14 FEBBRAIO 2002DEL 14 FEBBRAIO 2002
Accordo tra il Ministro della Salute, le Regioni
e le Province autonome di Trento e Bolzano
sui requisiti delle strutture idonee effettuare
trapianti di organi e tessuti sugli standard
minimi di attività di cui all'art. 16, comma 1,
della legge 1° aprile 1999, n. 91, recante:
"Disposizioni in materia di prelievi e di
trapianti di organi e di tessuti”.
DECRETO 2 AGOSTO 2002DECRETO 2 AGOSTO 2002
Istituzione di corsi di formazione per
personale medico ed infermieristico
dipendente delle strutture che svolgono
attività di prelievo e trapianto di organi e
tessuti, di cui all’art. 21 della legge 1 aprile
1999, n.91.
CONFERENZA STATO-REGIONI - SEDUTACONFERENZA STATO-REGIONI - SEDUTA
DEL 29 APRILE 2004DEL 29 APRILE 2004
Repertorio atti n. 1966 del 29 aprile 2004Repertorio atti n. 1966 del 29 aprile 2004
Oggetto: Accordo tra il Ministro della salute,
le Regioni e le Province autonome di Trento e
Bolzano sul documento recante: "Linee guida
per l'idoneità ed il funzionamento dei centri
individuati dalle Regioni come strutture
idonee ad effettuare trapianti di organi e di
tessuti".
CONSULTA TECNICA TRAPIANTI
DECRETO 5 GIUGNO 2002DECRETO 5 GIUGNO 2002
Disposizione in materia di prelievi e di
trapianti di organi e di tessuti, relative al
rinnovo della “Consulta tecnica permanente
per i trapianti” di cui all’art.9 L. 1 Aprile 1999
n.91
DECRETO MINISTERIALE - IL MINISTERODECRETO MINISTERIALE - IL MINISTERO
DELLA SALUTE 27 OTTOBRE 2004DELLA SALUTE 27 OTTOBRE 2004
Costituzione della Consulta nazionale tecnica
permanente per i trapianti.
Pagina Pagina 5656 di 130 di 130
Contesto normativo
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
TX RENE
LEGGE 26 giugno 1967 n. 458LEGGE 26 giugno 1967 n. 458
Trapianto del rene tra persone viventi. Gazzetta
Ufficiale 27 giugno 1967 n. 160, edizione straor-
dinaria.
CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTACONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA
DEL 31 GENNAIO 2002DEL 31 GENNAIO 2002
Repertorio Atti n. 1380 del 31 gennaio 2002Repertorio Atti n. 1380 del 31 gennaio 2002
OGGETTO: Accordo tra il Ministro della salu-
te, le Regioni e le Province Autonome di
Trento e Bolzano sul documento di Linee-gui-
da per il trapianto renale da donatore vivente
e da cadavere.
CONFERENZA STATO REGIONI - PROVCONFERENZA STATO REGIONI - PROV--
VEDIMENTOVEDIMENTO 31 GENNAIO 200231 GENNAIO 2002
Accordo tra il ministro della salute, le regioni
e le province autonome di Trento e di Bolza-
no su: “Linee guida per il trapianto renale da
donatore vivente e da cadavere”.
Gazzetta Ufficiale N. 144 del 21 Giugno
2002.
TX FEGATO
LEGGE 16 Dicembre 1999, n. 483LEGGE 16 Dicembre 1999, n. 483
Norme per consentire il trapianto parziale di
fegato. Gazzetta Ufficiale n. 297 del 20 di-
cembre 1999
Repertorio Atti n. 2090 del 23 settembre 2004Repertorio Atti n. 2090 del 23 settembre 2004
Accordo tra il Ministro della Salute, le Regioni
e le Province Autonome di Trento e Bolzano
su Linee Guida per la gestione delle liste d’at-
tesa e l’assegnazione degli organi nel tra-
pianto di fegato da donatore cadavere.
TRAPIANTO DI CORNEA
LEGGE 12 AGOSTO 1993 n. 301LEGGE 12 AGOSTO 1993 n. 301
Norme in materia di prelievi ed innesti di cor-
nea. Gazzetta Ufficiale 17 agosto 1993, n.
192
DOCUMENTO TECNICO DELLA CONSULDOCUMENTO TECNICO DELLA CONSUL--
TA PERMANENTE E DEL CENTRO NAZIOTA PERMANENTE E DEL CENTRO NAZIO--
NALE PER I TRAPIANTINALE PER I TRAPIANTI: ”LINEE-GUIDA
PER IL PRELIEVO, LA CONSERVAZIONE E
L’UTILIZZO DI TESSUTI DI ORIGINE OCU-
LARE A SCOPO DI TRAPIANTO”
*Testo revisionato in data 15 luglio 2004 LI-
NEE-GUIDA PER IL PRELIEVO, LA CON-
SERVAZIONE E L’UTILIZZO DI TESSUTI DI
ORIGINE OCULARE A SCOPO DI TRA-
PIANTO
CELLULE STAMINALI
LEGGE 6 marzo 2001, n. 52LEGGE 6 marzo 2001, n. 52
Riconoscimento del registro nazionale italia-
no dei donatori di midollo osseo. Gazzetta Uf-
ficiale n. 62 del 15 marzo 2001.
LEGGELEGGE 21 ottobre 2005, n. 219 21 ottobre 2005, n. 219
Nuova disciplina delle attività trasfusionali e
della produzione nazionale degli emoderivati.
Gazzetta Ufficiale n. 251 del 27 ottobre,
2005.
Decreto Legge 10 gennaio 2006, n. 3 Decreto Legge 10 gennaio 2006, n. 3
Attuazione della direttiva 98/44/CE in materia
di protezione giuridica delle invenzioni biotec-
nologiche. Gazzetta Ufficiale n. 8 del
11.1.2006.
Pagina Pagina 5757 di 130 di 130
Contesto normativo
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
DIRETTIVA 2006/17/CEDIRETTIVA 2006/17/CE della Commissione
dell'8 febbraio 2006 che attua la direttiva
2004/23/CE del Parlamento Europeo e del
Consiglio per quanto riguarda determinate
prescrizioni tecniche per la donazione, l'ap-
provvigionamento ed il controllo di tessuti e
cellule umane.
DIRETTIVA 2006/86/CEDIRETTIVA 2006/86/CE della Commissione
del 24 ottobre 2006 che attua la direttiva
2004/23/CE del Parlamento Europeo e del
Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni
in tema di rintracciabilità, la notifica di reazio-
ni ed eventi avversi gravi e determinate pre-
scrizioni tecniche per la codifica, la lavorazio-
ne, la conservazione, lo stoccaggio e la distri-
buzione di tessuti e cellule umane.
CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTACONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA
DEL 10 LUGLIO 2003DEL 10 LUGLIO 2003
RRepertorio Atti n. 1770 del 10 luglio 2003epertorio Atti n. 1770 del 10 luglio 2003
Oggetto: Accordo tra Ministro della salute, le
Regioni e le Province autonome di Trento e
Bolzano sul documento recante: ”Linee-guida
in tema di raccolta, manipolazione e impiego
clinico delle cellule staminali emopoietiche
(CSE).”
Repertorio Atti n. 2085 del 23 settembre 2004Repertorio Atti n. 2085 del 23 settembre 2004
Accordo tra il Ministro della salute , le Regioni
e le Province Autonome di Trento e Bolzano
su: “Linee Guida sulle modalità di disciplina
delle attività di reperimento, trattamento, con-
servazione e distribuzione di cellule e tessuti
umani a scopo di trapianto”, in attuazione al-
l’art. 15, comma 1, della legge 1 aprile 1999,
n. 91
Repertorio Atti n.2637 del 5 ottobre 2006Repertorio Atti n.2637 del 5 ottobre 2006
Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni
e le Province Autonome di Trento e Bolzano
su: “Ricerca e reperimento di cellule staminali
emopoietiche presso registri e banche italia-
ne ed estere”.
DPCM 29 novembre 2001DPCM 29 novembre 2001
Definizione dei livelli di assistenza
Decreto Ministero Sanità 25 novembre 1998Decreto Ministero Sanità 25 novembre 1998
Ricerca donatore non consanguineo di midol-
lo osseo presso i registri esteri dei donatori.
Gazzetta Ufficiale n. 23 del 29.01.1999.
Decreto Ministero Sanità 3-3-2005Decreto Ministero Sanità 3-3-2005
Caratteristiche e modalità per la donazione del
sangue ed emocomponenti. Gazzetta Ufficiale
13 aprile 2005, n. 85 del 14.04. 2005.
MINISTERO DELLA SALUTE - Ordinanza 13MINISTERO DELLA SALUTE - Ordinanza 13
aprile 2006aprile 2006
Misure urgenti in materia di cellule staminali
da cordone ombelicale. Gazzetta Ufficiale n.
106 del 9 maggio 2006.
19 aprile 200619 aprile 2006
Linee Guida accreditamento delle biobanche.
Gruppo di lavoro del 19 aprile 2006.
Pagina Pagina 5858 di 130 di 130
Contesto normativo
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
VALVOLE CARDIACHE
15 luglio 200415 luglio 2004
Documento tecnico della Consulta Perma-
nente e del centro Nazionale Trapianti.
Linee Guida per il prelievo, la conservazione
e l’utilizzo delle valvole cardiache e del tessu-
to vascolare a scopo di trapianto
TESSUTO MUSCOLO SCHELETRICO
CONFERENZA STATO REGIONI del 21 marCONFERENZA STATO REGIONI del 21 mar--
zo 2002zo 2002
Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni
e le Province Autonome di Trento e Bolzano
concernente “Linee Guida per il prelievo,la
conservazione e l’utilizzo del muscolo schele-
trico”.
15 luglio 200415 luglio 2004
Documento tecnico della Consulta Perma-
nente ed il Centro Nazionale Trapianti
“Linee Guida per il prelievo, la conservazione
e l’utilizzo di tessuto muscolo scheletrico –
Revisione di criteri di idoneità del donatore”.
Linee GuidaLinee Guida ad uso delle banche di tessuto
muscolo scheletrico per la valutazione del-
l’appropriatezza della richiesta di osso uma-
no, dei suoi derivati e sostituti.
Pagina Pagina 5959 di 130 di 130
Contesto normativo
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
3.13.13.13.13.13.13.13.1 AAAAAAAAdeguamento della Legge Regionale 54/95 deguamento della Legge Regionale 54/95 deguamento della Legge Regionale 54/95 deguamento della Legge Regionale 54/95 deguamento della Legge Regionale 54/95 deguamento della Legge Regionale 54/95 deguamento della Legge Regionale 54/95 deguamento della Legge Regionale 54/95
ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n. 91, ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n. 91, ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n. 91, ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n. 91, ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n. 91, ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n. 91, ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n. 91, ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n. 91, e successive integrazioni e successive integrazioni e successive integrazioni e successive integrazioni e successive integrazioni e successive integrazioni e successive integrazioni e successive integrazioni
L.R. 23 novembre 1995, n. 54.
Norme in materia di attività di prelievo e
trapianto d'organo.
Settore: Codici regionaliRegione: LiguriaMateria: 2. servizi socialiCapitolo: 2.1 assistenza sanitariaData: 23/11/1995Numero: 54
§ 2.1.94 - L.R. 23 novembre 1995, n. 54.
Norme in materia di attività di prelievo e
trapianto d'organo.
(B.U. 13 dicembre 1995, n. 20).
Art. 1. (Finalità).
1. La presente legge disciplina, con riferimento al
diritto alla salute ed al benessere dei cittadini, la
promozione ed il sostegno di ogni attività
sanitaria che, nel rispetto della dignità della
persona, contribuisca al mantenimento ed al
recupero della vita umana, anche in caso di grave
compromissione delle funzioni vitali primarie, in
conformità a quanto previsto dal Piano sanitario
nazionale. dalla Legge 1° aprile 1999, n. 91, e
dai successivi Piani sanitari nazionali e
regionali.
2. Per gli scopi di cui al comma 1 la Regione
Liguria promuove la formazione di una più ampia
coscienza civile nei riguardi della donazione di
organi, cellule e tessuti da donatore cadavere e
da donatore vivente, intesa quale elemento di
solidarietà sociale.
Art. 2. (Oggetto).
1. La Regione Liguria promuove e sostiene la
realizzazione delle finalità di cui all'articolo 1,
attraverso:
a) il potenziamento delle strutture di rianimazione
e degli ospedali sede di Dipartimento di
emergenza e accettazione (D.E.A.) per al fine di
rendere da un lato più efficienti le attività di
recupero dei cerebrolesi acuti, dall'altro, nel
caso di morte cerebrale, consentire un maggior
numero di prelievi di organi, tessuti e cellule a
scopo di trapianto terapeutico;
b) la realizzazione il potenziamento del
Dipartimento dei Trapianti d'organo, a valenza
interdipartimentale e interaziendale regionale, al
fine di ottenere il miglioramento qualitativo,
clinico, scientifico ed interdisciplinare delle unità
specialistiche impegnate nel prelievo e trapianto
d'organi autorizzati;
c) la qualificazione degli operatori sanitari
autorizzati dei settori interessati alle attività di
prelievo, conservazione e espianto trapianto di
organi, cellule e tessuti a scopo di trapianto o che
concorrono a tale attività, e per i quali è
necessaria un' elevata altissima specializzazione;
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
d) il potenziamento dell'organizzazione il
funzionamento e l'adeguamento del Centro di
riferimento regionale ai sensi della Legge 1°
aprile 1999, n. 91, ed il suo relativo controllo del
Centro di riferimento regionale di cui al
successivo all' articolo 3.
e) potenziamento e completamento dei registri e
della rete informatica del trapianto regionale
ligure, come previsto dalla Legge 1° aprile 1999,
n. 91, e successivi piani sanitari nazionali e
regionali.
Art. 3. (Centro di riferimento regionale).
1. Presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria S.
Martino di Genova ha sede ed opera il Centro di
riferimento regionale per l'attività di prelievo e
trapianto e conservazione di organi, cellule e
tessuti, garantendo un'operatività h24.
2. Il Centro di riferimento regionale svolge la
propria attività con i centri e gli enti di cui
all'articolo 11 del d.P.R. 16 giugno 1977, n. 409
ed all'articolo 13 della legge 2 dicembre 1975, n.
644, sulla base dei rapporti convenzionali previsti
dalle stesse norme. all'articolo 10 della Legge 1°
aprile 1999, n.91. Il Centro di riferimento
regionale opera in stretto collegamento con
l'Assessorato regionale alla Sanità, che ne
rappresenta il livello istituzionale di riferimento.
Il Centro di riferimento regionale opera altresì in
collegamento con gli ospedali sede di D.E.A., ai
sensi dell'articolo 10, comma 5, lettera e) della
legge regionale 5 maggio 1994, n. 242. Le
2 L.R. 5 maggio 1994, n. 24. Sistema di emergenzasanitaria. - Art. 10. (Centrale operativadimensionamento strutturale. Organizzazione ecompiti). 5. La centrale operativa è responsabiledella gestione funzionale degli interventi sulterritorio e svolge in particolare i seguenti compiti:
funzioni del Centro di riferimento regionale
sono riportate nell'art. 2 del Regolamento
attuativo della presente Legge.
3. Nell'ambito del Centro di riferimento regionale
ligure è istituito operano in modalità integrata:
a) un Ufficio di coordinamento regionale per i
prelievi d'organo e tessuti da donatore cadavere,
cui è attribuito il compito di curare gli aspetti
organizzativi e di educazione sanitaria, legati
all'attività di reperimento di organi e tessuti per a
scopo di trapianto; b) un Centro immunologico
di riferimento per il prelievo e trapianto di
organi solidi con annesse la banca dell'osso dei
tessuti muscoloscheletrici e la banca dei tessuti
vascolari3; c) le strutture operative, organizzative
ed assistenziali autorizzate per le attività di
prelievo e trapianto di organi solidi, cellule e
tessuti in pazienti adulti e pediatrici (fegato,
rene, pancreas ed insule, polmone, intestino,
cellule emopoietiche, cornee, e cuore in pazienti
adulti), con le reti ed i registri delle strutture di
rianimazione e dei centri clinici dei pazienti
(gastroenterologie, nefrologie, malattie infettive,
diabetologie, ematologie, oculistiche,
cardiologie, pneumologie, trauma center
epatico); d) un Centro immunologico di
riferimento per il trapianto di midollo osseo; e)
un Centro cellule staminali e terapie cellulari
con annessa biobanca; f) la banca delle cornee
(a seguito denominata Banca degli Occhi Melvin
Jones). Tale Ufficio è diretto da un Coordinatore
regionale .
(Omissis) e) segnala al Centro di riferimentoregionale, per la donazione di organi, i pazienti chesi trovano presso il D.E.A. in coma irreversibile.
3 Di cui si propone l'attivazione.
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AdeguamentoLegge Regionale 54/95
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
4. Il Centro di riferimento regionale ligure è
diretto da un Responsabile, individuato nella
figura del Presidente del Comitato di gestione
del Centro di riferimento, proposto dallo stesso
Comitato di gestione e nominato dalla Giunta
regionale. Tale figura si identifica con il
Coordinatore del Centro di riferimento regionale
(di seguito denominato Responsabile), previsto
dall'art. 10, comma 6, della Legge 1 aprile 1999,
n. 91, e dall'art. 3, comma 3, della Legge
regionale 54/95. Il Responsabile del Centro di
riferimento regionale rimane in carica per un
periodo di cinque anni, non immediatamente
rinnovabili.
5. L'Ufficio di coordinamento regionale per i
prelievi d'organo e tessuti, operante all'interno
del Centro di riferimento regionale, è diretto I l
da un Coordinatore per l'attività di prelievo di
organi e tessuti regionale nominato dalla Giunta
regionale, su proposta dell'organo di gestione
del Centro di riferimento regionale, come
previsto dall'art. 5 del regolamento della Legge
Regionale 54/95. al comma 2 dell'articolo 11 del
D.P.R. 16 giugno 1977, n. 409. Il Responsabile
dell'Ufficio di coordinamento regionale per i
prelievi d'organo e tessuti è individuato tra il
personale sanitario con particolare esperienza
organizzativa nel settore ed in possesso di una
delle seguenti specializzazioni: rianimazione,
chirurgia, immunologia, nefrologia e in altre
discipline ricomprese nell'attività di trapianto.
L'Ufficio di coordinamento regionale per i
prelievi d'organo e tessuti: i) promuove e
coordina il monitoraggio dei potenziali donatori
nelle strutture di rianimazione attraverso la rete
informatica regionale trapianti (RIRT); ii) riceve
dalle rianimazioni liguri le segnalazioni dei
potenziali donatori, valutandone in accordo con
le linee guida nazionali il livello di rischio; iii)
implementa ed assicura il funzionamento di un
registro regionale dei decessi per lesioni
cerebrali e dei donatori cadavere segnalati e dei
donatori effettivi; iv) coordina, secondo i dettami
dell'art. 5, comma 1, della Legge 1° aprile 1999,
n. 91 (Disposizioni di attuazione delle norme
sulla dichiarazione di volontà), le Aziende
sanitarie competenti nella realizzazione delle
disposizioni indicate dal previsto decreto
attuativo; v) coordina il trasporto dei campioni
biologici, delle equipe sanitarie di prelievo, degli
organi e dei tessuti, e dei pazienti candidati al
trapianto; vi) promuove l'attività di prelievo di
organi e tessuti nelle strutture pubbliche e
private della Regione; vii) promuove e coordina
attività di informazione, educazione sanitaria e
crescita culturale in materia di donazione
d'organi nella popolazione, in collaborazione
con le Associazioni di volontariato.
6. Il Centro immunologico di riferimento per il
prelievo e trapianto di organi solidi e tessuti: i)
assicura il supporto clinico-assistenziale nella
valutazione immunologica dei candidati al
trapianto di organi e tessuti;
ii) esegue la tipizzazione HLA completa
(sierologica e/o molecolare) dei pazienti in lista
d'attesa pretrapianto e di possibili donatori
cadavere e viventi allo scopo di stabilire il grado
di istocompatibilità tra i donatori ed i possibili
riceventi; iii) esegue il cross-match tra i
campioni di siero dei pazienti in attesa di
trapianto e i linfociti dei donatori cadavere e
viventi allo scopo di individuare eventuali
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AdeguamentoLegge Regionale 54/95
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
immunizzazioni anti-HLA specifica verso il
donatore sia con i sieri storici sia con l'ultimo
siero; iv) esegue la ricerca sistematica di
anticorpi anti-HLA nel siero dei pazienti in
attesa di trapianto e nel follow-up post-
trapianto;
v) assicura la conservazione post-trapianto dei
campioni biologici dei donatori di organo della
regione.
7. Il Responsabile del Centro di riferimento
regionale Coordinatore regionale è coadiuvato
nello svolgimento della propria attività dal
Comitato di gestione, come da art. 5 del
Regolamento attuativo della presente Legge,
composto dai rappresentanti o loro delegati delle
strutture clinico-assistenziali autorizzate per le
attività di prelievo, trapianto e conservazione di
organi solidi, cellule e tessuti, integrato da un
medico della direzione sanitaria, da un
funzionario amministrativo regionale e da uno
psicologo.
8. Il Centro di riferimento regionale, per il
coordinamento dei processi organizzativi,
assistenziali e gestionali relativi alle attività di
prelievo e trapianto autorizzate, si avvale di una
struttura in cui opera: personale del ruolo
sanitario non laureato con funzioni prevalenti di
coordinamento, personale sanitario non medico
con funzioni prevalentemente assistenziali, un
medico della direzione sanitaria, uno psicologo,
una figura professionale di area medica esperta
in data management e statistica clinica con
maturata esperienza nel sistema informativo
trapiantologico, ed una figura tecnico-
professionale di area amministrativa con
maturata esperienza di management gestionale
giuridico-finanziario nel settore trapiantologico.
All'assegnazione di tale personale provvede
l'Azienda ospedaliera in cui il Centro di
riferimento regionale è ubicato su indicazione
del Responsabile del Centro e del Comitato di
gestione.
Il funzionamento del Centro di riferimento
regionale è garantito attraverso adeguati
finanziamenti finalizzati regionali e ministeriali.
9. I l Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria S. Martino di Genova, sede del
Centro di riferimento regionale, di concerto con i
centri e gli enti di cui all'articolo 13 della legge 2
dicembre 1975, n. 644, entro sessanta giorni
dall'entrata in vigore della presente legge, adotta
un regolamento in ordine all'organizzazione ed
alle modalità di funzionamento del Centro stesso.
Tale regolamento è adottato sulla base di
direttive della Giunta regionale.
Art. 4. (Compiti del Coordinatore Responsabile
del Centro di riferimento regionale).
1. Il Coordinatore Responsabile del Centro di
riferimento regionale svolge le seguenti funzioni
ai sensi della Legge 1° aprile 1999, n.91, art.10 e
art. 11:
a) cura il monitoraggio dei potenziali donatori in
tutte le strutture sanitarie della Regione; anche
attraverso verifiche congiunte con le direzioni
sanitarie;
a) cura coordina la raccolta dei dati statistici
relativi alle liste di attesa, all'attività di prelievo e
trapianto di organi solidi, tessuti e cellule,
avvalendosi del sistema informatico regionale e
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AdeguamentoLegge Regionale 54/95
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
del personale di cui al precedente art. 3, comma
8, nel rispetto dei criteri stabiliti dal Centro
nazionale trapianti; attivato presso la centrale
operativa di cui all'articolo 10 della l.r. 24/1994;
b) controlla la qualità e la trasparenza delle
procedure di cui al precedente comma a);
c) coordina, avvalendosi dell'Ufficio di
coordinamento, le attività di prelievo e i rapporti
tra i reparti di rianimazione presenti sul
territorio e le strutture per i trapianti;
d) controlla l'esecuzione dei test immunologici
necessari per il trapianto di organi solidi, tessuti
e cellule, avvalendosi dei due Centri
immunologici di riferimento di cui al precedente
art. 3, comma 3, lett. b) e d).
e) coordina in collaborazione con il Comitato di
gestione l'elaborazione di protocolli e linee
guida attraverso riunioni periodiche dei gruppi
multidisciplinari;
f) indice le riunioni periodiche del Comitato di
gestione del Centro di riferimento regionale;
g) cura i rapporti con il Centro interregionale di
riferimento e con il Centro Nazionale Trapianti;
h) rappresenta la Regione Liguria presso la
Consulta nazionale trapianti.
i) riferisce ogni sei mesi alla Giunta regionale
sull'attività svolta.
Art. 5. (Dipartimento dei trapianti di organi
solidi).
1. Nell'ambito dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria S. Martino di Genova è istituito un
Dipartimento per i Trapianti di organi solidi, a
valenza interdipartimentale e interaziendale
regionale.
2. All'interno del Dipartimento Trapianti è
situato il Centro trapianti d'organo regionale,
autorizzato all'effettuazione di prelievo e
trapianto da donatore cadavere e vivente di rene
adulto e pediatrico, di fegato adulto e pediatrico,
e, solo da donatore cadavere, di pancreas ed
insule pancreatiche. Le attività di trapianto
pediatrico vengono svolte in collaborazione con
l'IRCCS “G. Gaslini” di Genova.
3. Del Dipartimento fanno parte, purché
autorizzate ai sensi dell'art. 16 della Legge 1°
aprile 1999, n. 91, e della Conferenza Stato-
Regioni del 14/02/2002, legge 2 dicembre 1975,
n. 644 e del D.P.R. 9 novembre 1994, n. 694 le
seguenti discipline in ambito adulto e pediatrico:
chirurgia, immunologia, nefrologia,
gastroenterologia, diabetologia, infettivologia,
istopatologia, anestesia, neurofisiopatologia,
medicina legale.
4. Il Dipartimento si avvale della collaborazione
delle seguenti strutture: direzione sanitaria,
cardiologia, pneumologia, neurologia,
laboratorio chimico clinico ed emocoagulativo,
microbiologia e virologia, igiene, radiologia,
medicina nucleare, emotrasfusionale,
cardiochirurgia, psicologia, psichiatria,
fisiochinesiterapia.
5. Il Dipartimento opera per assicurare il
coordinamento tra le discipline ed i servizi che ne
fanno parte, la partecipazione del personale
interessato, l'interdisciplinarietà del lavoro, lo
sviluppo dell'attività di aggiornamento
professionale e di ricerca.
6. Alla costituzione del dipartimento provvede il
direttore generale dell'Azienda ospedaliera. Lo
stesso direttore generale, su proposta del
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AdeguamentoLegge Regionale 54/95
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
direttore sanitario, definisce altresì le modalità di
partecipazione alle attività dipartimentali, delle
strutture di cui ai commi 2 e 3.
Art. 6. (Trapianto di midollo osseo, terapie
cellulari e banche di tessuti).
1. La Giunta regionale emana direttive per
l'istituzione ed il funzionamento del Registro
regionale dei donatori volontari di midollo osseo.
1. Il Centro di riferimento immunologico per il
trapianto di midollo osseo ha sede presso l'E.O.
Ospedali Galliera di Genova, riconosciuto come
sede del Registro Regionale per la Liguria con
deliberazione della Giunta Regionale n. 1862 del
07/06/1996, e successivamente identificato come
sede del Registro nazionale dalla Legge 6 marzo
2001, n. 52, recante “Riconoscimento del
Registro nazionale italiano dei donatori di
midollo osseo”.
2.Presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria
San Martino opera nel contesto del Reparto
Ematologia II il Centro Trapianti di Midollo per
i pazienti adulti;
3.Presso l'IRCCS G. Gaslini opera nel contesto
del Reparto di ematologia ed oncologia
pediatrica il Centro Trapianti Midollo per i
pazienti pediatrici;
4. Presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria
San Martino opera la “Cell Factory”, struttura
di riferimento per le terapie cellulari in ambito
aziendale, interaziendale e regionale.
5. Presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria
San Martino opera nel contesto del Centro
immunologico di riferimento per il prelievo e
trapianto di organi solidi la banca dell'osso e dei
tessuti muscoloscheletrici.
6. Presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria
San Martino opera la Banca degli occhi, la cui
attività è supportata dalla Fondazione della
Banca degli Occhi Melvin Jones, riconosciuta
dal Ministero della Sanità con Decreto
15/07/1998 n. 633.
Art. 7. (Coordinatore locale ).
1. Nell'ambito di ogni D.E.A. è individuata la
figura di un Coordinatore locale dell'attività di
prelievo di e trapianto d'organi e tessuti a scopo
di trapianto, ai sensi dell'art. 12 della Legge 1°
aprile 1999, n. 91.
2. Il Direttore generale dell'Azienda ospedaliera e
dell'Unità sanitaria locale, su proposta del
responsabile del D.E.A., sentito il Coordinatore
Responsabile dell'Ufficio di coordinamento
regionale per i prelievi d'organo e tessuti di cui
all'articolo 4 3 provvede alla nomina del
Coordinatore locale.
3. Il Coordinatore locale è individuato tra i
medici in servizio presso la rianimazione, la
Direzione sanitaria o tra medici che comunque
svolgano attività di prelievo e trapianto di organi.
4. Il Coordinatore locale opera in stretto
collegamento con l'Ufficio di coordinamento
regionale al fine di reperire gli organi per il
trapianto. In particolare il Coordinatore locale
provvede a:
a) eseguire il monitoraggio continuo dell'attività
assistenziale svolta nella rianimazione della
struttura di appartenenza, segnalando la presenza
del potenziale donatore al centro di riferimento
regionale all'Ufficio di coordinamento regionale
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AdeguamentoLegge Regionale 54/95
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
attraverso la rete informatica regionale trapianti
(RIRT);
b) collaborare al miglioramento
dell'organizzazione locale dell'attività di prelievo;
c) supportare le differenti fasi operative delle
attività di prelievo in collaborazione con la
Direzione sanitaria;
d) compilare, d'intesa con la direzione sanitaria,
il registro locale dei cerebrolesi deceduti, dei
prelievi effettuati e delle cause della mancata
effettuazione dei prelievi.
5. Il Coordinatore locale è coadiuvato da
personale del ruolo sanitario non laureato, da
uno psicologo e da un medico della Direzione
sanitaria individuati dal Direttore generale
dell'Azienda sanitaria sede di D.E.A.
Art. 8. (Comitato tecnico scientifico).
1. Al fine di garantire lo svolgimento dell'attività
di programmazione, indirizzo e coordinamento in
materia di prelievo e trapianto d'organo e tessuti,
è istituito un Comitato tecnico scientifico quale
organo propositivo e consultivo della Giunta
regionale.
2. Il Comitato tecnico scientifico è nominato dal
Presidente della Giunta regionale ed è composto
da:
a) l'Assessore regionale alla Sanità o, in caso di
assenza o impedimento, un dirigente regionale da
lui delegato, che lo presiede;
b) due dipendenti della Regione Liguria di
qualifica dirigenziale, profilo professionale
medico;
c) il responsabile del Centro di riferimento
regionale di cui all'articolo 3;
d) il responsabile del Dipartimento dei Trapianti
di organi di cui all'articolo 5;
e) due responsabili delle unità operative di
anestesia e rianimazione, impegnati nel recupero
dei cerebrolesi;
f) uno specialista medico o chirurgo per ogni tipo
di trapianto autorizzato, un medico legale, un
immunologo, un infettivologo, un
neurofisiopatologo, uno psicologo, due
rappresentanti dell'Associazione italiana donatori
di organi e dell'Associazione nazionale
emodializzati.
3. I componenti del Comitato tecnico scientifico di
cui al comma 2, lettere b) e) ed f) sono nominati
dal Presidente della Giunta regionale su
designazione dell'Assessore alla sanità, durano in
carica tre anni e possono essere riconfermati.
4. Il Comitato esprime pareri e formula proposte
alla Giunta regionale in materia di
organizzazione, programmazione, progetti di
finanziamento delle attività di prelievo e
trapianto, da attuarsi nell'ambito regionale. A tal
fine il Comitato può chiedere al Centro di
riferimento regionale ed alle strutture del
Dipartimento dei Trapianti d'organo dati,
informazioni e notizie relative all'attività svolta.
5. Lo svolgimento delle sedute, le modalità di
convocazione ed in genere le modalità di
funzionamento del Comitato sono disciplinate
dallo stesso in apposito regolamento.
6. Le funzioni di segreteria del Comitato sono
svolte da un dipendente regionale con qualifica
non inferiore alla sesta in servizio presso il
competente Dipartimento.
7. Ai componenti del Comitato tecnico scientifico
non compete alcun compenso.
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AdeguamentoLegge Regionale 54/95
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Art. 9. (Relazione annuale).
1. Entro il 31 gennaio di ogni anno, le Unità
Aziende sanitarie locali, le Aziende ospedaliere,
gli ospedali sede di D.E.A., gli istituti pubblici di
ricovero e cura a carattere scientifico inviano al
Comitato tecnico scientifico e al Centro di
riferimento regionale una relazione sull'attività
svolta in materia di prelievo e di trapianto di
organi, cellule e tessuti nel corso dell'anno
precedente e formulano proposte per un migliore
funzionamento della struttura delle attività di
segnalazione dei donatori e di organ
procurement.
Art. 10. (Programmi di educazione sanitaria e
formazione del personale del Centro di
riferimento).
1. La Regione, attraverso il Centro di riferimento
regionale e le strutture regionali ad esso
afferenti o correlate, anche con la collaborazione
delle Associazioni di volontariato operanti nel
settore, promuove attività informative e
programmi di educazione sanitaria al fine di
favorire la formazione di una più ampia coscienza
civile per la donazione di organi, tessuti e cellule
da donatori cadavere e da donatori viventi come
elemento di solidarietà essenziale per la
collettività.
2. Il Ministero della Salute istituisce borse di
studio per la formazione del personale del
Centro di riferimento che svolge le attività di cui
alla Legge 1° aprile 1999, n. 91, nonché alla
qualificazione del personale anche non laureato
addetto all'assistenza ai donatori ed alle persone
sottoposte a trapianto.
Art. 11. (Norma finanziaria).
1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della
presente legge ammontanti per l'anno finanziario
1999 a lire trecento milioni si fa fronte per ogni
esercizio finanziario con imputazione attraverso
adeguati finanziamenti ministeriali e regionali
finalizzati al supporto delle attività di prelievo e
trapianto d'organo, ai sensi della legge 1° aprile
1999, n. 91, all'art. 10, comma 8 (istituzione e
funzionamento dei centri regionali ed
interregionali), art. 12, comma 4 (attività dei
coordinatori locali), art. 16, comma 3
(funzionamento delle strutture accreditate ad
effettuare trapianti), art 17, comma 2 (rimborso
delle spese aggiuntive relative al trasporto del
feretro), di cui al capitolo 5296 “Ripartizione
quota del Fondo Sanitario Sanitario Regionale
per le spese correnti” del bilancio regionale
relativo all'esercizio...
2. Per il funzionamento del Centro di riferimento
regionale e dei relativi registri e reti, sono altresì
espressamente riservati finanziamenti
ministeriali/regionali finalizzati.
3. L'Azienda Ospedaliera presso cui ha sede il
Centro di riferimento regionale è tenuta ad
utilizzare i fondi di cui ai precedenti comma1 e
comma 2 esclusivamente per le finalità a cui
sono destinati.
4. Per gli esercizi successivi si provvede con i
relativi bilanci. La Giunta regionale sulla base di
progetti finalizzati di finanziamento proposti dal
Comitato di gestione del Centro di riferimento
regionale e fatti propri predisposti dal Comitato
tecnico scientifico di cui all'articolo 8 determina
annualmente la quota da destinare alla copertura
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AdeguamentoLegge Regionale 54/95
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
delle spese derivanti all'applicazione della
presente legge.
La presente legge regionale sarà pubblicata nel
Bollettino Ufficiale della Regione. E fatto obbligo
a chiunque spetti di osservarla e farla osservare
come Legge della Regione Liguria.
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AdeguamentoLegge Regionale 54/95
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
3.23.23.23.23.23.23.23.2 LLLLLLLLa Legge 1° aprile 1999, n. 91a Legge 1° aprile 1999, n. 91a Legge 1° aprile 1999, n. 91a Legge 1° aprile 1999, n. 91a Legge 1° aprile 1999, n. 91a Legge 1° aprile 1999, n. 91a Legge 1° aprile 1999, n. 91a Legge 1° aprile 1999, n. 91
Legge 1° aprile 1999, n. 91
"Disposizioni in materia di prelievi e di trapiantidi organi e di tessuti"pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 15aprile 1999
Capo I
DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1. (Finalità)
1. La presente legge disciplina il prelievo di organi
e di tessuti da soggetto di cui sia stata accertata la
morte ai sensi della legge 29 dicembre 1993, n.
578, e regolamenta le attività di prelievo e di
trapianto di tessuti e di espianto e di trapianto di
organi.
2. Le attività di trapianto di organi e di tessuti ed il
coordinamento delle stesse costituiscono obiettivi
del Servizio sanitario nazionale. Il procedimento
per l'esecuzione dei trapianti è disciplinato
secondo modalità tali da assicurare il rispetto dei
criteri di trasparenza e di pari opportunità tra i
cittadini, prevedendo criteri di accesso alle liste di
attesa determinati da parametri clinici ed
immunologici.
Art. 2. (Promozione dell'informazione)
1. Il Ministro della sanità, d'intesa con i Ministri
della pubblica istruzione e dell'università e della
ricerca scientifica e tecnologica, sentito il Centro
nazionale per i trapianti, di cui all'articolo 8, in
collaborazione con gli enti locali, le scuole, le
associazioni di volontariato e quelle di interesse
collettivo, le società scientifiche, le aziende unità
sanitarie locali, i medici di medicina generale e le
strutture sanitarie pubbliche e private, promuove,
nel rispetto di una libera e consapevole scelta,
iniziative di informazione dirette a diffondere tra i
cittadini:
a) la conoscenza delle disposizioni della
presente legge, nonché della legge 29;
dicembre 1993, n. 578, e del decreto del
Ministro della sanità 22 agosto 1994, n. 582;
b) la conoscenza di stili di vita utili a
prevenire l'insorgenza di patologie che possano
richiedere come terapia anche il trapianto di
organi;
c) la conoscenza delle possibilità
terapeutiche e delle problematiche scientifiche
collegate al trapianto di organi e di tessuti.
2. Le regioni e le aziende unità sanitarie locali, in
collaborazione con i centri regionali o
interregionali per i trapianti di cui all'articolo 10
e con i coordinatori locali di cui all'articolo 12,
adottano iniziative volte a:
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
a) diffondere tra i medici di medicina
generale e tra i medici delle strutture sanitarie
pubbliche e private la conoscenza delle
disposizioni della presente legge, nonché della
legge 29 dicembre 1993, n. 578, e del decreto del
Ministro della sanità 22 agosto 1994, n. 582;
b) diffondere tra i cittadini una corretta
informazione sui trapianti di organi e di tessuti,
anche avvalendosi dell'attività svolta dai medici
di medicina generale;
c) promuovere nel territorio di
competenza l'educazione sanitaria e la crescita
culturale in materia di prevenzione primaria, di
terapie tradizionali ed alternative e di trapianti.
3. Per le finalità di cui al presente articolo è
autorizzata la spesa complessiva di lire 2.000
milioni annue a decorrere dal 1999, di cui lire
1.800 milioni per l'attuazione del comma 1 e lire
200 milioni per l'attuazione del comma 2.
Capo II
DICHIARAZIONE DI VOLONTÀ IN ORDINE AL
PRELIEVO DI ORGANI E DI TESSUTI
Art. 3. (Prelievo di organi e di tessuti)
1. Il prelievo di organi e di tessuti è consentito
secondo le modalità previste dalla presente legge
ed è effettuato previo accertamento della morte ai
sensi della legge 29 dicembre 1993, n. 578, e del
decreto del Ministro della sanità 22 agosto 1994,
n. 582.
2. All'inizio del periodo di osservazione ai fini
dell'accertamento di morte ai sensi della legge 29
dicembre 1993, n. 578, e del decreto del Ministro
della sanità 22 agosto 1994, n. 582, i medici delle
strutture di cui all'articolo 13 forniscono
informazioni sulle opportunità terapeutiche per le
persone in attesa di trapianto nonché sulla natura
e sulle circostanze del prelievo al coniuge non
separato o al convivente more uxorio o, in
mancanza, ai figli maggiori di età o, in mancanza
di questi ultimi, ai genitori ovvero al
rappresentante legale.
3. È vietato il prelievo delle gonadi e
dell'encefalo.
4. La manipolazione genetica degli embrioni è
vietata anche ai fini del trapianto di organo.
Art. 4. (Dichiarazione di volontà in ordine alla
donazione)
1. Entro i termini, nelle forme e nei modi stabiliti
dalla presente legge e dal decreto del Ministro
della sanità di cui all'articolo 5, comma 1, i
cittadini sono tenuti a dichiarare la propria libera
volontà in ordine alla donazione di organi e di
tessuti del proprio corpo successivamente alla
morte, e sono informati che la mancata
dichiarazione di volontà è considerata quale
assenso alla donazione, secondo quanto stabilito
dai commi 4 e 5 del presente articolo.
2. I soggetti cui non sia stata notificata la
richiesta di manifestazione della propria volontà
in ordine alla donazione di organi e di tessuti,
secondo le modalità indicate con il decreto del
Ministro della sanità di cui all'articolo 5, comma
1, sono considerati non donatori.
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Legge 1 aprile 99n. 91
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3. Per i minori di età la dichiarazione di volontà
in ordine alla donazione è manifestata dai
genitori esercenti la potestà. In caso di non
accordo tra i due genitori non è possibile
procedere alla manifestazione di disponibilità alla
donazione. Non è consentita la manifestazione di
volontà in ordine alla donazione di organi per i
nascituri, per i soggetti non aventi la capacità di
agire nonché per i minori affidati o ricoverati
presso istituti di assistenza pubblici o privati.
4. Fatto salvo quanto previsto dal comma 5, il
prelievo di organi e di tessuti successivamente
alla dichiarazione di morte è consentito:
a) nel caso in cui dai dati inseriti nel
sistema informativo dei trapianti di cui
all'articolo 7 ovvero dai dati registrati sui
documenti sanitari personali risulti che il soggetto
stesso abbia espresso in vita dichiarazione di
volontà favorevole al prelievo;
b) qualora dai dati inseriti nel sistema
informativo dei trapianti di cui all'articolo 7
risulti che il soggetto sia stato informato ai sensi
del decreto del Ministro della sanità di cui
all'articolo 5, comma 1, e non abbia espresso
alcuna volontà.
5. Nei casi previsti dal comma 4, lettera b), il
prelievo è consentito salvo che, entro il termine
corrispondente al periodo di osservazione ai fini
dell'accertamento di morte, di cui all'articolo 4
del decreto del Ministro della sanità 22 agosto
1994, n. 582, sia presentata una dichiarazione
autografa di volontà contraria al prelievo del
soggetto di cui sia accertata la morte.
6. Il prelievo di organi e di tessuti effettuato in
violazione delle disposizioni di cui al presente
articolo è punito con la reclusione fino a due anni
e con l'interdizione dall'esercizio della
professione sanitaria fino a due anni.
Art. 5. (Disposizioni di attuazione delle norme
sulla dichiarazione di volontà)
1. Entro novanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge il Ministro della
sanità, con proprio decreto, disciplina:
a) i termini, le forme e le modalità
attraverso i quali le aziende unità sanitarie locali
sono tenute a notificare ai propri assistiti,
secondo le modalità stabilite dalla legge, la
richiesta di dichiarare la propria libera volontà
in ordine alla donazione di organi e di tessuti del
proprio corpo successivamente alla morte, a
scopo di trapianto, secondo modalità tali da
garantire l'effettiva conoscenza della richiesta da
parte di ciascun assistito;
b) le modalità attraverso le quali
accertare se la richiesta di cui alla lettera a) sia
stata effettivamente notificata;
c) le modalità attraverso le quali ciascun
soggetto di cui alla lettera a) è tenuto a
dichiarare la propria volontà in ordine alla
donazione di organi e di tessuti successivamente
alla morte, prevedendo che la dichiarazione
debba essere resa entro novanta giorni dalla data
di notifica della richiesta ai sensi della lettera a);
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
d) le modalità attraverso le quali i
soggetti che non hanno dichiarato alcuna volontà
in ordine alla donazione di organi e di tessuti
successivamente alla morte sono sollecitati
periodicamente a rendere tale dichiarazione di
volontà, anche attraverso l'azione dei medici di
medicina generale e degli uffici della pubblica
amministrazione nei casi di richiesta dei
documenti personali di identità;
e) i termini e le modalità attraverso i
quali modificare la dichiarazione di volontà resa;
f) le modalità di conservazione dei dati
relativi ai donatori, ai soggetti che non hanno
espresso alcuna volontà e ai non donatori presso
le aziende unità sanitarie locali, nonché di
registrazione dei medesimi dati sui documenti
sanitari personali;
g) le modalità di trasmissione dei dati
relativi ai donatori, ai soggetti che non hanno
espresso alcuna volontà ed ai non donatori dalle
aziende unità sanitarie locali al Centro nazionale
per i trapianti, ai centri regionali o interregionali
per i trapianti e alle strutture per i prelievi;
h) le modalità attraverso le quali i
comuni trasmettono alle aziende unità sanitarie
locali i dati relativi ai residenti.
2. Alle disposizioni del presente articolo è data
attuazione contestualmente alla istituzione della
tessera sanitaria di cui all'articolo 59, comma 50,
della legge 27 dicembre 1997, n. 449, con
modalità tali da non comportare oneri aggiuntivi
per il bilancio dello Stato e degli enti di cui agli
articoli 25 e 27 della legge 5 agosto 1978, n. 468,
e successive modificazioni, rispetto a quelli
necessari per la distribuzione della predetta
tessera.
3. Con il decreto di cui al comma 1 sono altresì
definiti i termini e le modalità della dichiarazione
di volontà in ordine alla donazione di organi e di
tessuti successivamente alla morte da parte degli
stranieri regolarmente presenti sul territorio
nazionale nonché degli stranieri che richiedono
la cittadinanza.
Art. 6. (Trapianto terapeutico)
1. I prelievi di organi e di tessuti disciplinati dalla
presente legge sono effettuati esclusivamente a
scopo di trapianto terapeutico.
Capo III
ORGANIZZAZIONE DEI PRELIEVI E DEI
TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI
Art. 7. (Princìpi organizzativi)
1. L'organizzazione nazionale dei prelievi e dei
trapianti è costituita dal Centro nazionale per i
trapianti, dalla Consulta tecnica permanente per i
trapianti, dai centri regionali o interregionali per
i trapianti, dalle strutture per i prelievi, dalle
strutture per la conservazione dei tessuti
prelevati, dalle strutture per i trapianti e dalle
aziende unità sanitarie locali.
2. È istituito il sistema informativo dei trapianti
nell'ambito del sistema informativo sanitario
nazionale.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
3. Il Ministro della sanità, entro novanta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente
legge, con proprio decreto, d'intesa con la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome di Trento
e di Bolzano, sentita l'Autorità per l'informatica
nella pubblica amministrazione, stabilisce gli
obiettivi, le funzioni e la struttura del sistema
informativo dei trapianti, comprese le modalità
del collegamento telematico tra i soggetti di cui al
comma 1, nell'ambito delle risorse informatiche e
telematiche disponibili per il Servizio sanitario
nazionale ed in coerenza con le specifiche
tecniche della rete unitaria della pubblica
amministrazione.
4. Per l'istituzione del sistema informativo dei
trapianti è autorizzata la spesa di lire 1.000
milioni annue a decorrere dal 1999.
Art. 8. (Centro nazionale per i trapianti)
1. È istituito presso l'Istituto superiore di sanità il
Centro nazionale per i trapianti, di seguito
denominato "Centro nazionale".
2. Il Centro nazionale è composto:
a) dal direttore dell'Istituto superiore di
sanità, con funzioni di presidente;
b) da un rappresentante per ciascuno dei
centri regionali o interregionali per i trapianti,
designati dalla Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano;
c) dal direttore generale.
3. I componenti del Centro nazionale sono
nominati con decreto del Ministro della sanità.
4. Il direttore generale è scelto tra i dirigenti di
ricerca dell'Istituto superiore di sanità ovvero tra
i medici non dipendenti dall'Istituto in possesso di
comprovata esperienza in materia di trapianti ed
è assunto con contratto di diritto privato di
durata quinquennale. Al rapporto contrattuale si
applicano, in quanto compatibili, le disposizioni
previste dall'articolo 3 del decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 502, e successive
modificazioni.
5. Per lo svolgimento delle proprie funzioni il
Centro nazionale si avvale del personale
dell'Istituto superiore di sanità.
6. Il Centro nazionale svolge le seguenti funzioni:
a) cura, attraverso il sistema informativo
dei trapianti di cui all'articolo 7, la tenuta delle
liste delle persone in attesa di trapianto,
differenziate per tipologia di trapianto, risultanti
dai dati trasmessi dai centri regionali o
interregionali per i trapianti, ovvero dalle
strutture per i trapianti e dalle aziende unità
sanitarie locali, secondo modalità tali da
assicurare la disponibilità di tali dati 24 ore su
24;
b) definisce i parametri tecnici ed i
criteri per l'inserimento dei dati relativi alle
persone in attesa di trapianto allo scopo di
assicurare l'omogeneità dei dati stessi, con
particolare riferimento alla tipologia ed
all'urgenza del trapianto richiesto, e di consentire
l'individuazione dei riceventi;
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
c) individua i criteri per la definizione di
protocolli operativi per l'assegnazione degli
organi e dei tessuti secondo parametri stabiliti
esclusivamente in base alle urgenze ed alle
compatibilità risultanti dai dati contenuti nelle
liste di cui alla lettera a);
d) definisce linee guida rivolte ai centri
regionali o interregionali per i trapianti allo
scopo di uniformare l'attività di prelievo e di
trapianto sul territorio nazionale;
e) verifica l'applicazione dei criteri e dei
parametri di cui alla lettera c) e delle linee guida
di cui alla lettera d);
f) procede all'assegnazione degli organi
per i casi relativi alle urgenze, per i programmi
definiti a livello nazionale e per i tipi di trapianto
per i quali il bacino di utenza minimo corrisponde
al territorio nazionale, secondo i criteri stabiliti
ai sensi della lettera c);
g) definisce criteri omogenei per lo
svolgimento dei controlli di qualità sui laboratori
di immunologia coinvolti nelle attività di
trapianto;
h) individua il fabbisogno nazionale di
trapianti e stabilisce la soglia minima annuale di
attività per ogni struttura per i trapianti e i criteri
per una equilibrata distribuzione territoriale delle
medesime;
i) definisce i parametri per la verifica di
qualità e di risultato delle strutture per i
trapianti;
l) svolge le funzioni attribuite ai centri
regionali e interregionali per i tipi di trapianto il
cui bacino di utenza minimo corrisponde al
territorio nazionale;
m) promuove e coordina i rapporti con le
istituzioni estere di settore al fine di facilitare lo
scambio di organi.
7. Per l'istituzione del Centro nazionale è
autorizzata la spesa complessiva di lire 740
milioni annue a decorrere dal 1999, di cui lire
240 milioni per la copertura delle spese relative
al direttore generale e lire 500 milioni per le
spese di funzionamento.
Art. 9. (Consulta tecnica permanente per i
trapianti)
1. È istituita la Consulta tecnica permanente per i
trapianti, di seguito denominata "Consulta". La
Consulta è composta dal direttore dell'Istituto
superiore di sanità, o da un suo delegato, dal
direttore generale del Centro nazionale, dai
coordinatori dei centri regionali e interregionali
per i trapianti, dai rappresentanti di ciascuna
delle regioni che abbia istituito un centro
interregionale, da tre clinici esperti in materia di
trapianti di organi e di tessuti, di cui almeno uno
rianimatore, e da tre esperti delle associazioni
nazionali che operano nel settore dei trapianti e
della promozione delle donazioni.
2. I componenti della Consulta sono nominati con
decreto del Ministro della sanità per la durata di
due anni, rinnovabili alla scadenza.
3. La Consulta predispone gli indirizzi tecnico-
operativi per lo svolgimento delle attività di
prelievo e di trapianto di organi e svolge funzioni
consultive a favore del Centro nazionale.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
4. Per l'istituzione della Consulta è autorizzata la
spesa di lire 100 milioni annue a decorrere dal
1999.
Art. 10. (Centri regionali e interregionali)
1. Le regioni, qualora non abbiano già provveduto
ai sensi della legge 2 dicembre 1975, n. 644,
istituiscono un centro regionale per i trapianti
ovvero, in associazione tra esse, un centro
interregionale per i trapianti, di seguito
denominati, rispettivamente, "centro regionale" e
"centro interregionale".
2. Il Ministro della sanità stabilisce con proprio
decreto, da emanare entro novanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge,
d'intesa con la Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano, il bacino di
utenza minimo, riferito alla popolazione, in
corrispondenza del quale le regioni provvedono
all'istituzione di centri interregionali.
3. La costituzione ed il funzionamento dei centri
interregionali sono disciplinati con convenzioni tra
le regioni interessate.
4. Il centro regionale o interregionale ha sede
presso una struttura pubblica e si avvale di uno o
più laboratori di immunologia per i trapianti per
l'espletamento delle attività di tipizzazione
tissutale.
5. Qualora entro un anno dalla data di entrata in
vigore della presente legge le regioni non abbiano
promosso la costituzione dei centri regionali o
interregionali il Consiglio dei ministri, su proposta
del Ministro della sanità, previo invito alle regioni
inadempienti a provvedere entro un termine
congruo, attiva i poteri sostitutivi.
6. Il centro regionale o interregionale svolge le
seguenti funzioni:
a) coordina le attività di raccolta e di
trasmissione dei dati relativi alle persone in attesa
di trapianto nel rispetto dei criteri stabiliti dal
Centro nazionale;
b) coordina le attività di prelievo e i
rapporti tra i reparti di rianimazione presenti sul
territorio e le strutture per i trapianti, in
collaborazione con i coordinatori locali di cui
all'articolo 12;
c) assicura il controllo sull'esecuzione dei
test immunologici necessari per il trapianto
avvalendosi di uno o più laboratori di
immunologia per i trapianti allo scopo di
assicurare l'idoneità del donatore;
d) procede all'assegnazione degli organi
in applicazione dei criteri stabiliti dal Centro
nazionale, in base alle priorità risultanti dalle
liste delle persone in attesa di trapianto di cui
all'articolo 8, comma 6, lettera a);
e) assicura il controllo sull'esecuzione
dei test di compatibilità immunologica nei
programmi di trapianto nel territorio di
competenza;
f) coordina il trasporto dei campioni
biologici, delle èquipes sanitarie e degli organi e
dei tessuti nel territorio di competenza;
g) cura i rapporti di collaborazione con
le autorità sanitarie del territorio di competenza e
con le associazioni di volontariato.
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7. Le regioni esercitano il controllo sulle attività
dei centri regionali e interregionali sulla base di
apposite linee guida emanate dal Ministro della
sanità.
8. Per l'istituzione e il funzionamento dei centri
regionali e interregionali è autorizzata la spesa di
lire 4.200 milioni annue a decorrere dal 1999.
Art. 11. (Coordinatori dei centri regionali e
interregionali)
1. Le attività dei centri regionali e dei centri
interregionali sono coordinate da un coordinatore
nominato dalla regione, o d'intesa tra le regioni
interessate, per la durata di cinque anni,
rinnovabili alla scadenza, tra i medici che
abbiano acquisito esperienza nel settore dei
trapianti.
2. Nello svolgimento dei propri compiti, il
coordinatore regionale o interregionale è
coadiuvato da un comitato regionale o
interregionale composto dai responsabili, o loro
delegati, delle strutture per i prelievi e per i
trapianti presenti nell'area di competenza e da un
funzionario amministrativo delle rispettive
regioni.
Art. 12. (Coordinatori locali)
1. Le funzioni di coordinamento delle strutture
per i prelievi sono svolte da un medico
dell'azienda sanitaria competente per territorio
che abbia maturato esperienza nel settore dei
trapianti designato dal direttore generale
dell'azienda per un periodo di cinque anni,
rinnovabile alla scadenza.
2. I coordinatori locali provvedono, secondo le
modalità stabilite dalle regioni:
a) ad assicurare l'immediata
comunicazione dei dati relativi al donatore,
tramite il sistema informativo dei trapianti di cui
all'articolo 7, al centro regionale o interregionale
competente ed al Centro nazionale, al fine
dell'assegnazione degli organi;
b) a coordinare gli atti amministrativi
relativi agli interventi di prelievo;
c) a curare i rapporti con le famiglie dei
donatori;
d) ad organizzare attività di
informazione, di educazione e di crescita
culturale della popolazione in materia di
trapianti nel territorio di competenza.
3. Nell'esercizio dei compiti di cui al comma 2 i
coordinatori locali possono avvalersi di
collaboratori scelti tra il personale sanitario ed
amministrativo.
4. Per l'attuazione dell'articolo 11 e del presente
articolo è autorizzata la spesa di lire 50 milioni
annue a decorrere dal 1999.
Art. 13. (Strutture per i prelievi)
1. Il prelievo di organi è effettuato presso le
strutture sanitarie accreditate dotate di reparti di
rianimazione. L'attività di prelievo di tessuti da
soggetto di cui sia stata accertata la morte ai
sensi della legge 29 dicembre 1993, n. 578, e del
decreto del Ministro della sanità 22 agosto 1994,
n. 582, può essere svolta anche nelle strutture
sanitarie accreditate non dotate di reparti di
rianimazione.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
2. Le regioni, nell'esercizio dei propri poteri di
programmazione sanitaria e nell'ambito della
riorganizzazione della rete ospedaliera di cui
all'articolo 2 della legge 28 dicembre 1995, n.
549, come modificato dall'articolo 1 del decreto-
legge 17 maggio 1996, n. 280, convertito, con
modificazioni, dalla legge 18 luglio 1996, n. 382,
provvedono, ove necessario, all'attivazione o al
potenziamento dei dipartimenti di urgenza e di
emergenza sul territorio ed al potenziamento dei
centri di rianimazione e di neurorianimazione,
con particolare riguardo a quelli presso strutture
pubbliche accreditate ove, accanto alla
rianimazione, sia presente anche un reparto
neurochirurgico.
3. I prelievi possono altresì essere eseguiti, su
richiesta, presso strutture diverse da quelle di
appartenenza del sanitario chiamato ad
effettuarli, nel rispetto delle vigenti disposizioni
sulla incompatibilità dell'esercizio dell'attività
libero-professionale, a condizione che tali
strutture siano idonee ad effettuare l'accertamento
della morte, ai sensi della legge 29 dicembre
1993, n. 578, e del decreto del Ministro della
sanità 22 agosto 1994, n. 582.
Art. 14. (Prelievi)
1. Il collegio medico di cui all'articolo 2, comma
5, della legge 29 dicembre 1993, n. 578, nei casi
in cui si possa procedere al prelievo di organi, è
tenuto alla redazione di un verbale relativo
all'accertamento della morte. I sanitari che
procedono al prelievo sono tenuti alla redazione
di un verbale relativo alle modalità di
accertamento della volontà espressa in vita dal
soggetto in ordine al prelievo di organi nonché
alle modalità di svolgimento del prelievo.
2. I verbali di cui al comma 1 sono trasmessi in
copia, a cura del direttore sanitario, entro le
settantadue ore successive alle operazioni di
prelievo, alla regione nella quale ha avuto luogo
il prelievo ed agli osservatori epidemiologici
regionali, a fini statistici ed epidemiologici.
3. Gli originali dei verbali di cui al comma 1, con
la relativa documentazione clinica, sono custoditi
nella struttura sanitaria ove è stato eseguito il
prelievo.
4. Il prelievo è effettuato in modo tale da evitare
mutilazioni o dissezioni non necessarie. Dopo il
prelievo il cadavere è ricomposto con la massima
cura.
5. Il Ministro della sanità, sentita la Consulta di
cui all'articolo 9, definisce, con proprio decreto,
da emanare entro sessanta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, i criteri e
le modalità per la certificazione dell'idoneità
dell'organo prelevato al trapianto.
Art. 15. (Strutture per la conservazione dei tessuti
prelevati)
1. Le regioni, sentito il centro regionale o
interregionale, individuano le strutture sanitarie
pubbliche aventi il compito di conservare e
distribuire i tessuti prelevati, certificandone la
idoneità e la sicurezza.
2. Le strutture di cui al comma 1 sono tenute a
registrare i movimenti in entrata ed in uscita dei
tessuti prelevati, inclusa l'importazione, secondo
le modalità definite dalle regioni.
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Legge 1 aprile 99n. 91
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Art. 16. (Strutture per i trapianti)
1. Le regioni individuano, nell'ambito della
programmazione sanitaria, tra le strutture
accreditate quelle idonee ad effettuare i trapianti
di organi e di tessuti. Con decreto del Ministro
della sanità, sentiti il Consiglio superiore di
sanità ed il Centro nazionale, sono definiti i
criteri e le modalità per l'individuazione delle
strutture di cui al presente articolo, in base ai
requisiti previsti dal decreto del Ministro della
sanità 29 gennaio 1992, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 26 del 1o febbraio 1992, nonché gli
standard minimi di attività per le finalità indicate
dal comma 2.
2. Le regioni provvedono ogni due anni alla
verifica della qualità e dei risultati delle attività di
trapianto di organi e di tessuti svolte dalle
strutture di cui al presente articolo revocando
l'idoneità a quelle che abbiano svolto nell'arco di
un biennio meno del 50 per cento dell'attività
minima prevista dagli standard di cui al comma 1.
3. Per l'attuazione degli articoli 13 e 15, nonché
del presente articolo, è autorizzata la spesa di lire
2.450 milioni annue a decorrere dal 1999.
Art. 17. (Determinazione delle tariffe)
1. Il Ministero della sanità, sentita la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni
e le province autonome di Trento e di Bolzano,
determina periodicamente la tariffa per le
prestazioni di prelievo e di trapianto di organi e
di tessuti, prevedendo criteri per la ripartizione
della stessa tra le strutture di cui agli articoli 13
e 16, secondo modalità tali da consentire il
rimborso delle spese sostenute dal centro
regionale o interregionale, nonché il rimborso
delle spese aggiuntive relative al trasporto del
feretro nel solo ambito del territorio nazionale
sostenute dalla struttura nella quale è effettuato il
prelievo.
2. Per il rimborso delle spese aggiuntive relative
al trasporto del feretro, nei limiti indicati dal
comma 1, è autorizzata la spesa di lire 200
milioni annue a decorrere dal 1999.
Art. 18. (Obblighi del personale impegnato in
attività di prelievo e di trapianto)
1. I medici che effettuano i prelievi e i medici che
effettuano i trapianti devono essere diversi da
quelli che accertano la morte.
2. Il personale sanitario ed amministrativo
impegnato nelle attività di prelievo e di trapianto
è tenuto a garantire l'anonimato dei dati relativi
al donatore ed al ricevente.
Capo IV
ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONE DI
ORGANI E DI TESSUTI E TRAPIANTI
ALL'ESTERO
Art. 19. (Esportazione e importazione di organi e
di tessuti)
1. L'esportazione a titolo gratuito di organi e di
tessuti prelevati da soggetti di cui sia stata
accertata la morte ai sensi della legge 29
dicembre 1993, n. 578, e del decreto del Ministro
della sanità 22 agosto 1994, n. 582, nonché
l'importazione a titolo gratuito di organi e di
tessuti possono essere effettuate esclusivamente
tramite le strutture di cui agli articoli 13 e 16,
previa autorizzazione del rispettivo centro
regionale o interregionale ovvero del Centro
nazionale nei casi previsti dall'articolo 8, comma
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
6, lettera l), secondo modalità definite con decreto
del Ministro della sanità, da emanare entro trenta
giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, in base a principi che
garantiscano la certificazione della qualità e della
sicurezza dell'organo o del tessuto e la
conoscenza delle generalità del donatore da parte
della competente autorità sanitaria.
2. È vietata l'esportazione di organi e tessuti verso
gli Stati che ne fanno libero commercio.
3. L'autorizzazione di cui al comma 1 non è
richiesta per le esportazioni e le importazioni
effettuate in esecuzione di convenzioni stipulate ai
sensi dell'articolo 7 del decreto del Presidente
della Repubblica 26 gennaio 1980, n. 197, nonché
delle intese concluse ai sensi dell'accordo quadro
tra la Repubblica italiana e la Repubblica
d'Austria, reso esecutivo con legge 8 marzo 1995,
n. 76.
4. È vietata l'importazione di tessuti e di organi a
scopo di trapianto da Stati la cui legislazione
prevede la possibilità di prelievo e relativa
vendita di organi provenienti da cadaveri di
cittadini condannati a morte.
Art. 20. (Trapianti all'estero)
1. Le spese di iscrizione in organizzazioni di
trapianto estere e le spese di trapianto all'estero
sono a carico del Servizio sanitario nazionale
limitatamente al trapianto di organi e solo se la
persona è stata iscritta nella lista di attesa di cui
all'articolo 8, comma 6, lettera a), per un periodo
di tempo superiore allo standard definito con
decreto del Ministro della sanità per ciascuna
tipologia di trapianto e secondo le modalità
definite con il medesimo decreto.
2. Le spese di trapianto all'estero sono altresì a
carico del Servizio sanitario nazionale nei casi in
cui il trapianto sia ritenuto urgente secondo
criteri stabiliti dal Centro nazionale.
Capo V
FORMAZIONE DEL PERSONALE
Art. 21. (Formazione)
1. Il Ministro della sanità, sentito il Ministro
dell'università e della ricerca scientifica e
tecnologica, con proprio decreto istituisce borse
di studio per la formazione del personale di cui al
comma 2, anche presso istituzioni straniere, e per
l'incentivazione della ricerca nel campo dei
prelievi e dei trapianti di organi e di tessuti.
2. Le borse di studio di cui al comma 1 sono
riservate al personale delle strutture che svolgono
le attività di cui alla presente legge nonché alla
qualificazione del personale anche non laureato
addetto all'assistenza ai donatori e alle persone
sottoposte a trapianto.
3. Il numero e le modalità di assegnazione delle
borse di studio sono annualmente stabiliti con il
decreto di cui al comma 1 nel limite di lire 1.000
milioni annue a decorrere dal 1999.
4. Le regioni promuovono l'aggiornamento
permanente degli operatori sanitari ed
amministrativi coinvolti nelle attività connesse
all'effettuazione dei trapianti.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Capo VI
SANZIONI
Art. 22. (Sanzioni)
1. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque
viola le disposizioni degli articoli 13, 15 e 16 è
punito con la sanzione amministrativa consistente
nel pagamento di una somma da lire 2 milioni a
lire 20 milioni.
2. La sanzione di cui al comma 1 è applicata dalle
regioni con le forme e con le modalità previste
dalla legge 24 novembre 1981, n. 689, e
successive modificazioni.
3. Chiunque procura per scopo di lucro un
organo o un tessuto prelevato da soggetto di cui
sia stata accertata la morte ai sensi della legge 29
dicembre 1993, n. 578, e del decreto del Ministro
della sanità 22 agosto 1994, n. 582, ovvero ne fa
comunque commercio, è punito con la reclusione
da due a cinque anni e con la multa da lire 20
milioni a lire 300 milioni. Se il fatto è
commesso da persona che esercita una
professione sanitaria, alla condanna consegue
l'interdizione perpetua dall'esercizio della
professione.
4. Chiunque procura, senza scopo di lucro, un
organo o un tessuto prelevato abusivamente da
soggetto di cui sia stata accertata la morte ai
sensi della legge 29 dicembre 1993, n. 578, e del
decreto del Ministro della sanità 22 agosto 1994,
n. 582, è punito con la reclusione fino a due anni.
Se il fatto è commesso da persona che esercita
una professione sanitaria, alla condanna
consegue l'interdizione temporanea fino ad un
massimo di cinque anni dall'esercizio della
professione.
Capo VII
DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
Art. 23. (Disposizioni transitorie)
1. Fino alla data di cui all'articolo 28, comma 2, è
consentito procedere al prelievo di organi e di
tessuti da soggetto di cui sia stata accertata la
morte ai sensi della legge 29 dicembre 1993, n.
578, e del decreto del Ministro della sanità 22
agosto 1994, n. 582, salvo che il soggetto abbia
esplicitamente negato il proprio assenso.
2. Nelle ipotesi di cui al comma 1, il coniuge non
separato o il convivente more uxorio o, in
mancanza, i figli maggiori di età o, in mancanza
di questi ultimi, i genitori ovvero il rappresentante
legale possono presentare opposizione scritta
entro il termine corrispondente al periodo di
osservazione ai fini dell'accertamento di morte, di
cui all'articolo 4 del decreto del Ministro della
sanità 22 agosto 1994, n. 582. AE1
3. La presentazione della opposizione scritta di
cui al comma 2 non è consentita qualora dai
documenti personali o dalle dichiarazioni
depositate presso la azienda unità sanitaria locale
di appartenenza, secondo le previsioni del decreto
del Ministro della sanità di cui all'articolo 5,
comma 1, risulti che il soggetto abbia espresso
volontà favorevole al prelievo di organi e di
tessuti, salvo il caso in cui gli stessi soggetti di cui
al comma 2 presentino una successiva
dichiarazione di volontà, della quale siano in
possesso, contraria al prelievo.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
4. Il Ministro della sanità, nel periodo che
intercorre tra la data di entrata in vigore della
presente legge e la data di cui all'articolo 28,
comma 2, promuove una campagna straordinaria
di informazione sui trapianti, secondo le modalità
previste dall'articolo 2, comma 1.
5. Fino alla data di attivazione del sistema
informativo dei trapianti di cui all'articolo 7, e
comunque non oltre i ventiquattro mesi successivi
alla data di entrata in vigore della presente legge,
i centri istituiti ai sensi dell'articolo 13 della legge
2 dicembre 1975, n. 644, ovvero i centri regionali
o interregionali di cui all'articolo 10 della
presente legge, predispongono le liste delle
persone in attesa di trapianto secondo criteri
uniformi definiti con decreto del Ministro della
sanità
da emanare, sentito l'Istituto superiore di sanità,
entro sessanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, e sono tenuti alla
trasmissione reciproca delle informazioni relative
alle caratteristiche degli organi e dei tessuti
prelevati al fine di garantirne l'assegnazione in
base all'urgenza ed alle compatibilità tissutali.
Art. 24. (Disposizioni per le regioni a statuto
speciale e per le province autonome di Trento e
di Bolzano)
1. Restano salve le competenze delle regioni a
statuto speciale e delle province autonome di
Trento e di Bolzano che disciplinano la materia
di cui alla presente legge secondo i rispettivi
statuti e le relative norme di attuazione.
Art. 25. (Copertura finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della
presente legge, valutati complessivamente in lire
11.740 milioni annue a decorrere dal 1999, si
provvede, per gli anni 1999, 2000 e 2001,
mediante corrispondente riduzione dello
stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale
1999-2001, nell'ambito dell'unità previsionale di
base di parte corrente "Fondo speciale" dello
stato di previsione del Ministero del tesoro, del
bilancio e della programmazione economica per
l'anno 1999, allo scopo parzialmente utilizzando,
quanto a lire 10.000 milioni l'accantonamento
relativo alla Presidenza del Consiglio dei ministri
e, quanto a lire 1.740 milioni, l'accantonamento
relativo al Ministero della sanità.
2. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica è autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti
variazioni di bilancio.
Art. 26. (Verifica sull'attuazione)
1. Il Ministro della sanità, nell'ambito della
Relazione sullo stato sanitario del Paese prevista
dall'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo
30 dicembre 1992, n. 502, e successive
modificazioni, riferisce sulla situazione dei
trapianti e dei prelievi effettuati sul territorio
nazionale.
Art. 27. (Abrogazioni)
1. La legge 2 dicembre 1975, n. 644, e successive
modificazioni, è abrogata.
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2. L'articolo 1 della legge 12 agosto 1993, n. 301,
è abrogato a decorrere dalla data di cui
all'articolo 28, comma 2. Le disposizioni recate
dagli articoli 2, 3 e 4 della legge 12 agosto 1993,
n. 301, continuano ad applicarsi ai prelievi ed
agli innesti di cornea.
Art. 28. (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale. 2. Le disposizioni previste
dall'articolo 4 acquistano efficacia a decorrere
dalla data di attivazione del sistema informativo
dei trapianti di cui all'articolo 7.
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4.4.4.4.4.4.4.4. CCCCCCCCENNI SUL MODELLO REGIONALE ENNI SUL MODELLO REGIONALE ENNI SUL MODELLO REGIONALE ENNI SUL MODELLO REGIONALE ENNI SUL MODELLO REGIONALE ENNI SUL MODELLO REGIONALE ENNI SUL MODELLO REGIONALE ENNI SUL MODELLO REGIONALE
DI RETE E REGISTRO PER DI RETE E REGISTRO PER DI RETE E REGISTRO PER DI RETE E REGISTRO PER DI RETE E REGISTRO PER DI RETE E REGISTRO PER DI RETE E REGISTRO PER DI RETE E REGISTRO PER
L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO L'ATTIVITÀ DI PRELIEVO
E T RAPIANTO E T RAPIANTO E T RAPIANTO E T RAPIANTO E T RAPIANTO E T RAPIANTO E T RAPIANTO E T RAPIANTO 44444444
'attuale modello regionale di rete e re-
gistro a supporto dell'attività di dona-
zione-prelievo e trapianto di organi solidi, tes-
suti e cellule è condizionato da alcuni vincoli
tecnologici di natura logica e fisica. In primo
luogo, le soluzioni che saranno identificate al
fine di dotare il CRR della Regione Liguria di
un sistema informativo integrato al sistema
del CIR-NITp e del CNT per la raccolta e la
gestione dei dati di supporto ai processi critici
inerenti la donazione, il prelievo ed il trapian-
to, dovranno necessariamente preservare
gli investimenti già effettuati in materia di
infrastrutture e collegamenti tra i diversi nodi
della rete a livello regionale ed interregionale.
Presso il CIR-NITp sono stati realizzati e/o
ubicati quattro prodotti per la gestione dei
dati (Figura 27) :
LL - Coordinamento NITp (TrapNet) ;
- Regione Liguria e Provincia Auto
noma di Trento (Progetto
LTTN);
- Regione Veneto (Donor Manager) ;
- Centro Nazionale Trapianti (SIT).
Con l'obiettivo di non disperdere i prodotti esi-
stenti, ciascuno dei quali in possesso di una
propria specificità, il sistema informativo del
CIR-NITp è andato progressivamente ad inte-
grare i prodotti già in fase di utilizzo. Al riguar-
do si sottolinea il ruolo strategico assunto dal
programma di sperimentazione gestionale
promosso dalla Regione Liguria (Progetto
LTTN), nel quale il CRR ha partecipato in
qualità di UO coordinatrice e dove il prodotto
software “Donor Manager”, sviluppato dal for-
nitore specializzato Softime90 S.n.c., è stato
identificato come la soluzione in grado di offri-
4 Cfr. il documento allegato: “Modello regionale di rete e registro per l'attività di prelievo e trapianto di organisolidi, cellule e tessuti. Implementazione dei programmi di sperimentazione gestionale ricerca sanitariafinalizzata ex art. 12. 1. Aggiornamento della rete delle rianimazioni liguri e del registro dei donatori. 2.Realizzazione della rete dei centri clinici liguri (nefrologie, diabetologie, gastroenterologie, malattie infettive) eaggiornamento dei registri delle attività di trapianto e follow-up 3. Realizzazione di un modello di trauma centerepatico attraverso la connessione tra CRR e sistemi di emergenza sanitaria (centrali operative 118, DEA, PS)”,approvato come da Deliberazione Giunta Regionale n. 1638 del 29/12/2006.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
re le migliori garanzie in termini di interfaccia-
mento ed integrazione operativa. Il prodotto
software “Donor Manager”, adottato inizial-
mente dalle regioni Emilia-Romagna e Vene-
to, è stato successivamente individuato a li-
vello di CIR-NITp e di CNT come la soluzione
più adeguata attraverso la quale realizzare
l'interoperabilità tra i diversi sistemi informati-
vi.
Ulteriori vincoli tecnologici sono rappresentati
dall'integrazione con il sistema informativo del
CIR-NITp ed il Sistema Informativo Trapianti
(SIT) presso il CNT, dalle strutture sanitarie
presenti sul territorio della Regione Liguria at-
tualmente collegate (Rianimazioni, Centri Cli-
nici) o di cui si prevede il progressivo collega-
mento al sistema informativo (Nefrologie, Ga-
stroenterologie, Diabetologie, Centrali Opera-
tive 118 / DEA / PS), dall'utilizzo/implementa-
zione di tecnologie di autenticazione per l'ac-
cesso al sistema e la firma delle operazioni di
trasmissione dai centri locali al CRR e vice-
versa, dai criteri di sviluppo per il raggiungi-
mento di una piena inteoperatività scalare tra
sistemi regionali, interregionali e nazionali.
L’insieme costituito dai punti della rete e dal
software di comunicazione deve in ogni caso
rispondere a principi generali di efficienza, ef-
ficacia ed economicità, assicurando:
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Figura 27. - Rappresentazione schematica dell'attuale infrastruttura di rete per l'attività di trapianto di organi solidi.
Retee registro regionali
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- Continuità della comunicazione - Sicurezza fisica e logica del sistema
- Completezza delle informazioni - Flessibilità della base informatica
- Tempestività della comunicazione - Flessibilità dell’ambiente operativo
- Convivenza con il supporto cartaceo - Estensibilità delle funzioni
- Utilizzo della rete di trasmissione - Facilità d’uso
pubblica
I dati afferiscono dai Centri locali (Centri loca-
li di prelievo, CLT; Centri Trapianti, CTX) al
CRR della Regione Liguria, dal CRR al CIR-
NITp, e da quest'ultimo al SIT-CNT. Laddove
necessario, il sistema dovrebbe consentire di
implementare regole di visibilità dei dati sulla
base di esigenze locali (per esempio: condivi-
sione delle informazioni relative ai pazienti in
lista d'attesa tra diversi Centri trapianto). Al
momento non è previsto un interscambio dati
diretto e permanente tra regioni diverse. Solo
il CIR-NITp fornisce i dati al SIT-CNT, mentre
i dati del SIT-CNT sono visibili in modalità di
sola lettura ai rispettivi CRR. In Figura 28 e
29 sono schematizzati rispettivamente i flussi
informativi sopra descritti e le relative
specificazioni.
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Figura 28. - Rappresentazione schematica dei flussi informativi tra Centri Locali di Prelievo (CLP), Centro Trapianti (CTX), Centro Regionale di Riferimento della Regione Liguria (CRR1), gli altri Centri
Regionali di Riferimento (CRRn), il Centro Interregionale di Riferimento Nord Italia Transplant (CIR) ed il Sistema informativo Trapianti del Centro Nazionale Trapianti (SIT-CNT). Non sono rappresentati i
flussi informativi tra Centri Clinici di supporto e CRR1.
Retee registro regionali
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Figura 29. - Specificazione dei flussi informativi di Figura 28.
Retee registro regionali
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Per rendere affidabile e completa la comuni-
cazione tra i diversi nodi della rete è necessa-
rio definire regole e comportamenti concer-
nenti la sicurezza, nel rispetto delle normative
vigenti. Ciascun utilizzatore abilitato all'acces-
so alla rete regionale dovrà essere in posses-
so delle conoscenze tecnologiche ed organiz-
zative adeguate per una completa ed efficace
operatività. La formazione e l’addestramento
dei diversi fruitori costituiscono una compo-
nente critica per lo sviluppo del progetto. È
necessario che il personale in grado di acce-
dere alla rete regionale sia stato abilitato all’u-
tilizzo delle risorse hardware, del sistema
operativo e degli specifici applicativi. Nell’am-
bito del contratto per la fornitura dei servizi
sottesi all’operatività descritta dovranno esse-
re definiti le forme e le modalità attraverso cui
attuare la formazione e l’addestramento degli
utilizzatori. In riferimento alla già ricordata ne-
cessità di integrazione della rete regionale
con i sistemi informativi interregionali e nazio-
nali al fine di realizzare una completa intero-
perabilità scalare, ed alla luce di quanto se-
gnalato circa l'opportunità di preservare i pre-
cedenti investimenti, i criteri di sviluppo non
dovrebbero discostarsi dagli obiettivi generali
di implementazione tecnologica prospettati in
precedenza5:
5 Cfr. il documento allegato: “Modello regionale direte e registro per l'attività di prelievo e trapianto diorgani solidi, cellule e tessuti. Implementazione deiprogrammi di sperimentazione gestionale ricercasanitaria finalizzata ex art. 12. 1. Aggiornamentodella rete delle rianimazioni liguri e del registro deidonatori. 2. Realizzazione della rete dei centri cliniciliguri (nefrologie, diabetologie, gastroenterologie,malattie infettive) e aggiornamento dei registri delleattività di trapianto e follow-up 3. Realizzazione diun modello di trauma center epatico attraverso laconnessione tra CRR e sistemi di emergenzasanitaria (centrali operative 118, DEA, PS)”.
a) adozione a livello regionale di un formato di
scambio di dati e messaggi identico a quello
proposto per il SIT a livello interregionale e
nazionale (“eXtensible Markup Language”,
XML);
b) adozione a livello regionale di strutture,
classi di dati e messaggi con contenuto tale
da permettere in maniera integrata e consi-
stente l’alimentazione della base dati interre-
gionale (CIR-NITp) e nazionale (SIT-CNT);
c) adozione a livello regionale di soluzioni in-
frastrutturali e di architetture tecniche in grado
di consentire la completa interoperabilità tra i
sottosistemi operanti in contesti periferici, in
particolare nel caso di modalità di interazione
asincrona tra i sottosistemi stessi;
d) adozione/adeguamento a livello regiona-
le dei medesimi criteri di sicurezza informa-
tica logico-fisica previsti per il CIR-NITp ed
il SIT-CNT.
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Retee registro regionali
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
55555555 FFFFFFFFormulazioneormulazioneormulazioneormulazioneormulazioneormulazioneormulazioneormulazione delle proposte delle proposte delle proposte delle proposte delle proposte delle proposte delle proposte delle proposte
5.15.15.15.15.15.15.15.1 MMMMMMMMetodologietodologietodologietodologietodologietodologietodologietodologia ed individuazione degli obiettivia ed individuazione degli obiettivia ed individuazione degli obiettivia ed individuazione degli obiettivia ed individuazione degli obiettivia ed individuazione degli obiettivia ed individuazione degli obiettivia ed individuazione degli obiettivi
l l l l l l l l Prof. Umberto Valente, in qualità di
Responsabile del Centro Regionale di
Riferimento e Direttore del Dipartimento Tra-
pianti (DIT), è stato delegato dall'Assessore
alla Salute e Politiche della sicurezza dei cit-
tadini della Regione Liguria, Dott. Claudio
Montaldo, a coordinare e definire le proposte
delle strutture sanitarie operanti nel settore
trapiantologico in relazione al costruendo
Piano Socio Sanitario Regionale 2006-2008.
A tal fine, a partire dall'Ottobre 2006 sono
state organizzate presso il Dipartimento Tra-
pianti (DIT) dell'Azienda Ospedaliera Univer-
II sitaria “San Martino” di Genova e l'IRCCS
“G. Gaslini” di Genova riunioni tecnico-scien-
tifiche che hanno interessati i referenti clinici
coinvolti sul territorio regionale nell'attività di
prelievo e trapianto di organi solidi, cellule e
tessuti (gastroenterologi, nefrologi, diabetolo-
gi, cardiologi, anestesisti e rianimatori, infetti-
vologi, ematologi e oculisti), aventi per ordine
del giorno “Bozza propositiva per l'integrazio-
ne della rete dei trapianti con collegamento
dei centri clinici interessati all'attività di tra-
pianto. Piano Socio Sanitario Regionale
2006-2008”. Da tali riunioni sono emerse le
seguenti osservazioni/proposte:
I risultati ottenuti negli ultimi anni dall'attività di trapianto regionale, che per la propria
specificità ha richiesto un approccio “a rete” in termini di sviluppo e qualità del sistema, deve
spingere la Regione Liguria, anche sulla base di specifiche intese, a sviluppare tale
metodologia, favorendo il completamento della rete regionale del trapianto. La realizzazione
della rete del trapianto avrà come risultato il miglior utilizzo delle risorse e una maggiore
garanzia di qualità delle cure. L'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” di Genova
attraverso il Centro di Riferimento Regionale dovrà rappresentare lo snodo regionale di un
sistema integrato di rete che consenta il collegamento con presidi ospedalieri periferici per la
realizzazione di modelli organizzativi finalizzati alla presa in carico del paziente in lista
d'attesa, alla realizzazione di percorsi sanitari appropriati ed alla garanzia della continuità
assistenziale post-trapianto (follow-up). Occorre quindi operare in due direzioni, da un lato per
garantire funzionalità ed efficienza alla connessione con il sistema informativo trapianti
nazionali, dall'altro esplicitando quali reti, pur di valenza intraregionale, debbano essere
ritenute prioritarie nell'ambito del costruendo PSSR.
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Il concetto di rete deve essere sviluppato in tutte le sue potenzialità proponendo un modello di
organizzazione regionale per specifiche tipologie di trapianto. Peraltro, l'attuazione di sistemi
di rete regionale del trapianto, pur se adeguata a specifiche realtà, deve considerare norme e
modelli organizzati che rendano la rete regionale compatibile con le singole realtà aziendali. In
particolare, si intende promuovere la realizzazione di nuovi sistemi di ret e per quelle
specialità cliniche non ancora integrate in modelli di gestione, potenziare la rete già
esistente che vede attualmente collegate le rianima zioni liguri, ed avviare la progressiva
realizzazione di un modello organizzativo di Trauma Center per i traumi epatici gravi
mediante il collegamento dei DEA alla rete gestita dal Centro di Riferimento Regionale.
Per quanto concerne la rete dei trapianti, i principali obiettivi sono stati individuati in tre ambiti
tematici:
1. Trapianti di organi solidi
● potenziare la valutazione di qualità in merito all'attività di trapianto, con particolare
riferimento alla sorveglianza sugli esiti e le complicanze a medio e lungo termine (follow-
up);
● incrementare ulteriormente il già elevato organ procurement da cadavere su base
regionale, che vede la Regione Liguria collocarsi ai più elevati livelli nazionali ed
internazionali;
● promuovere la donazione da vivente per i programmi di trapianto di rene (utilizzando
eventualmente anche il programma nazionale crossover) e di fegato;
● incrementare il livello di trasparenza ed uniformità dei criteri di ammissione al trapianto;
● verificare il recepimento e l'applicazione delle linee guida in ambito regionale;
● adeguare la rete regionale trapianti alla direttiva europea in materia di tracciabilità e
gestione degli eventi avversi;
● potenziare i programmi di trapianto già attivi (fegato intero e split su ricevente adulto, rene
adulto e pediatrico, pancreas adulto, trapianti combinati);
● valutare la possibilità di attivazione di nuove linee di trapianto (fegato su ricevente
pediatrico, cuore adulto, intestino adulto e pediatrico, polmone pediatrico e adulto)
sfruttando le risorse umane e le infrastrutture già esistenti;
● favorire le attività di ricerca e sperimentazione clinica connesse alle procedure
trapiantologiche;
● utilizzare il patrimonio clinico-scientifico acquisito in materia trapiantologica per accedere ai
circuiti internazionali di finanziamento per studi multicentrici nell'ambito dell'Unione Europea
e degli Stati Uniti;
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
● promuovere adeguate campagne di informazione e sensibilizzazione sul territorio regionale,
con il concorso delle Associazioni di pazienti e volontari;
● promuovere la formazione continua e l'aggiornamento degli operatori coinvolti nelle attività
di prelievo e trapianto.
2. Trapianti di tessuto
● predisporre protocolli regionali per il prelievo, la conservazione, la distribuzione
e la certificazione dei tessuti;
● promuovere l'applicazione della Direttiva europea e il conferimento al Centro Regionale di
Riferimento delle funzioni attribuite;
● estendere ed implementare il sistema informativo in relazione alle attività di procurement,
banking, assegnazione, trapianto e follow-up dei tessuti.
3. Trapianti di cellule
● prevedere che il flusso informativo dei dati concernenti i trapianti di cellule staminali ed
emopoietiche sia progressivamente integrato nella rete regionale trapianti.
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
5.25.25.25.25.25.25.25.2 PPPPPPPProposte specificheroposte specificheroposte specificheroposte specificheroposte specificheroposte specificheroposte specificheroposte specifiche
ellaella presente sezione sono riportate
a maggior livello di dettaglio le
proposte inerenti le singole strutture ed aree
trapiantologiche. Particolare attenzione è
stata riservata all'assetto del Centro di
Riferimento Regionale (CRR) della Regione
Liguria per l'attività di prelievo e trapianto di
organi solidi, cellule e tessuti, in relazione sia
alle tipologie di trapianto ed agli aspetti
NN infrastrutturali, sia alla definizione degli
organigrammi. Uno spazio specifico è stato
riservato all'organizzazione del Dipartimento
Trapianti (DIT), istituito nell’ambito
dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San
Martino” di Genova ai sensi dell’art. 5,
comma 1 della Legge Regionale 23
novembre 1995, n. 54. Gli attuali assetti e le
relative proposte di modifica sono descritti a
seguire e schematizzati in forma di flowchart.
Centro di Riferimento Regionale
Nella Flowchart 1 è rappresentato l'assetto delle strutture operative, organizzative ed
assistenziali coordinate dal CRR, contestualmente ai programmi di trapianto attualmente eseguiti
presso le strutture sanitarie regionali accreditate ed ai centri clinici a supporto delle fasi di pre-
trapianto e follow-up. Presso il CRR afferisce l'Ufficio regionale di coordinamento per l'attività di
prelievo di organi e tessuti, con il quale sono collegate le Rianimazioni presenti sul territorio
regionale. Il CRR coordina il Centro immunologico di riferimento regionale per il trapianto di
organi solidi, operante presso l'UOS Immunologia dei Trapianti del DIT, il quale è anche sede
della Banca dell'osso e dei tessuti vascolari. L'E.O. Ospedali Galliera ospita il Centro
immunologico di riferimento regionale per il trapianto di midollo osseo, mentre presso il
Padiglione 5 dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino” è ubicato il Centro cellule
staminali e terapie cellulari, comprendente la Biobanca. La Fondazione Banca degli Occhi Melvin
Jones gestisce la lista dei pazienti in attesa di trapianto di cornea per 7/10 UU.OO liguri presso le
quali si effettuano i trapianti. I dati relativi all'attività di trapianto di cornea sono trasmessi al
Coordinamento Regionale e al NITp. La Flowchart 1 schematizza i programmi di trapianto di
organi solidi (fegato, rene, pancreas e insule), cellule (midollo osseo) e tessuti (cornee)
attualmente attivi per i pazienti adulti e pediatrici presso le strutture sanitarie accreditate operanti
sul territorio regionale, nonché le UU.OO. cliniche a supporto delle fasi di pre-trapianto e follow-
up.
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
La Flowchart 2 ripropone il medesimo impianto della precedente, con l'inserimento degli
eventuali nuovi programmi di trapianto (fegato su ricevente pediatrico6, cuore su ricevente
adulto7, intestino su ricevente adulto e pediatrico8, polmone su ricevente adulto e pediatrico9) e le
corrispondenti UU.OO. cliniche a supporto delle fasi di pre-trapianto e follow-up.
La Flowchart 3 è dedicata alla proposta di riorganizzazione delle risorse umane coinvolte
nell'attività del CRR. A fronte delle risorse già esistenti, la proposta prevede una valorizzazione
delle risorse umane già in organico, istituendo per ogni programma di trapianto la figura di uno
specifico Coordinatore. Nell'assetto proposto trova spazio anche la figura del Coordinatore per le
terapie cellulari. La figura del Coordinatore clinico dovrebbe rapportarsi da un lato direttamente
con il CRR, e dall'altro con il Coordinatore della rete dei Centri clinici di riferimento, a sua volta
istituito quale figura di raccordo tra i Centri clinici regionali e le strutture trapiantologiche. La
proposta salvaguarda l'impianto complessivo della Legge Regionale 54/95, in particolare per
quanto concerne il mantenimento di un Organo di gestione del CRR e di un Comitato tecnico-
scientifico. Sono ovviamente preservate le figure del Coordinatore dell'Ufficio Regionale di
Coordinamento per le attività di prelievo di organi e tessuti ed il personale a supporto
(Coordinatori locali di prelievo, Dirigente Medico della Direzione Sanitaria, Psicologo, Personale
di ruolo sanitario non laureato), a cui il nuovo assetto attribuisce ulteriore valorizzazione e compiti,
in particolare per quanto attiene alla realizzazione dei registri delle attività di trapianto di organi,
tessuti e cellule, in collaborazione con le nuove figure dei Coordinatori dei programmi di trapianto
e dei Coordinatori delle reti dei centri clinici regionali. Le crescenti esigenze poste dalle normative
regionali, nazionali ed internazionali, nonché l'opportunità di sfruttare compiutamente il potenziale
clinico-scientifico insito nel modello organizzativo del CRR, suggeriscono di considerare il
progressivo inserimento di due nuove figure professionali, già presenti nella maggior parte delle
organizzazioni di trapianto in Italia ed all'estero:
i) una Figura tecnico-professionale di area amministrativa per l'attività di management
gestionale giuridico-finanziario del CRR ed il raccordo con le organizzazioni interregionali
e nazionali, gli Enti di ricerca pubblici e privati, nazionali ed internazionali;
ii) una Figura professionale di area medica per l'attività di data management e la
creazione/gestione di registri per l'attività di prelievo e trapianto, finalizzata all'analisi
clinico-statistica dei flussi informativi, alla produzione di output scientifici ed al raccordo
6 Per una più circostanziata descrizione della proposta di attivazione di un programma di trapianto di fegato supazienti pediatrici, cfr. Sez. 5.2.1.
7 Per una più circostanziata descrizione della proposta di attivazione di un programma di trapianto di cuore supazienti adulti, cfr. Sez. 5.2.1.
8 Per una più circostanziata descrizione della proposta di attivazione di un programma di trapianto di intestinosu pazienti adulti e pediatrici, cfr. Sez. 5.2.1.
9 Per una più circostanziata descrizione della proposta di attivazione di un programma di trapianto di polmone supazienti pediatrici ed adulti, cfr. Sez. 5.2.1.
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
con le organizzazioni interregionali e nazionali ed i Registri di trapianto nazionali ed
internazionali.
Il ruolo di queste due nuove figure appare strategico in una prospettiva di medio-lungo periodo, in
relazione all'ottimizzazione delle attività ed all'adeguamento del modello organizzativo verso le
imprescindibili esigenze qualitative e di trasparenza richieste sia dalle principali istituzioni
regionali e nazionali (Regione Liguria, CIR-NITp, CNT, ISS, Ministero della Salute), sia dalla
stessa comunità scientifica internazionale.
Dipartimento Trapianti d'Organo
La Flowchart 4 descrive la complessa articolazione del Dipartimento Trapianti d'Organo (DIT),
istituito ai sensi dell'art. 5, comma 1, della Legge Regionale 54/1995, da cui si evidenzia la natura
interaziendale e regionale di tale Dipartimento. L'attuale assetto del DIT prevede infatti la
presenza di UU.OO. partecipative dipartimentali, interdipartimentali ed interaziendali, unitamente
ad UU.OO. collaborative interdipartimentali ed interaziendali (regionali ed extra-regionali).
L'assetto corrente, dal quale emerge la natura marcatamente interdisciplinare del trapianto di
organi solidi, è sostanzialmente adeguato alle necessità operative, al soddisfacimento della
domanda assistenziale ed alle vigenti normative. Esistono peraltro margini di razionalizzazione
delle attività, in particolare per quanto concerne la natura e la composizione delle UU.OO.
partecipative dipartimentali, il raccordo con le UU.OO. di afferenza universitaria ed ospedaliere e
le sinergie con la Direzione Aziendale.
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)
Le flowchart sono disponibili separatamente in form ato A3
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)
Le flowchart sono disponibili separatamente in form ato A3
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)
Le flowchart sono disponibili separatamente in form ato A3
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi,assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)assistenziali e scientifici dell'area trapiantologi ca ligure (organi solidi, cellule e tessuti)
Le flowchart sono disponibili separatamente in form ato A3
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Propostedell'area trapiantologica ligu re
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
5.2.15.2.15.2.15.2.15.2.15.2.15.2.15.2.1 PPPPPPPProposte di nuovi programmi di trapiantoroposte di nuovi programmi di trapiantoroposte di nuovi programmi di trapiantoroposte di nuovi programmi di trapiantoroposte di nuovi programmi di trapiantoroposte di nuovi programmi di trapiantoroposte di nuovi programmi di trapiantoroposte di nuovi programmi di trapianto
1. PROGETTO TRAPIANTO DI FEGATO
PEDIATRICO IN LIGURIA 10
Ogni anno nel nostro Paese nascono circa
500.000 bambini. Poichè è calcolato che 2
bambini ogni 10.000 nati presentano epoato-
patie che richiederanno un trapianto di fega-
to, questo significa che, in Italia, la necessità
di trapianto epatico in età pediatrica è di circa
100 casi l'anno.
Il trapianto di fegato rappresenta la terapia di
scelta per numerose epatopatie dell'età pe-
diatrica, che evolvono verso l'insufficienza
epatica terminale. Le malattie colestatiche,
ed i difetti congeniti del metabolismo sono i
due gruppi di malattie che insieme costitui-
scono l'indicazione al trapianto in oltre il 90%
dei bambini. L'Atresia delle vie biliari costitui-
sce l'indicazione principale al trapianto di fe-
gato in età pediatrica: il 30% di OLT nei bam-
bini al disotto di un anno e l' 81% di OLT nei
bambini con età inferiore a 3 anni. Altre ma-
lattie epatiche che non causano insufficienza
epatica terminale possono essere indicazio-
ne al trapianto di fegato (malattie epatiche
metaboliche, fibrosi cistica, neoplasie epati-
che).E' pari al 17%, e quindi ancora molto
elevata, la mortalità dei bambini in lista di at-
tesa per trapianto epatico a causa della scar-
10 A cura del Prof. Nicola Morelli, Responsabile UOSChirurgia trapianto di fegato pediatrico e intestino,Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino”,Genova.
sità di donatori pediatrici o di piccola taglia.
Per ovviare a queste gravi problematiche
sono state messe a punto alcune tecniche
che hanno consentito di ampliare in maniera
significativa il pool di organi disponibili per i
riceventi pediatrici o di piccole dimensioni.
I tipi di trapianto epatico attualmente possibili
in età pediatrica sono:
• Il trapianto di fegato intero , che
consiste nel prelievo e nel trapianto del fega-
to in toto da un donatore cadavere di peso si-
mile a quello del ricevente: solitamente il rap-
porto in peso tra donatore e ricevente è com-
preso tra 1 e 2.
• Il trapianto di fegato ridotto , consi-
ste nel prelievo da una donatore cadavere
adulto dell'intero fegato, che poi, su banco,
viene sottoposto ad un intervento del tutto si-
mile ad una resezione epatica per tumore.
Mentre questa tecnica consentiva di risolvere
il problema della scarsità di organi di dimen-
sioni adeguate per i riceventi pediatrici, utiliz-
zando il fegato di un donatore adulto per un
bambino, di fatto trasferiva il problema della
scarsità di organi per trapianto dalle liste di
attesa pediatriche a quelle degli adulti (molto
più numerose).
• Il trapianto di fegato da donatore
vivente . Nel 1988, venne per la prima volta
descritta l'esecuzione di un intervento in cui il
II e III segmento erano stati prelevati da un
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Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
donatore vivente consanguineo (la madre o il
padre) e trapiantati in un bambino. Il trapianto
di fegato da donatore vivente è stato ampia-
mente discusso in relazione all'eticità di sot-
toporre un individuo sano ad un intervento di
chirurgia maggiore, quale un'epatectomia si-
nistra, con i rischi ad esso connessi. La legit-
timità di questa procedura è stata ampiamen-
te riconosciuta e nel mondo sono stati ese-
guiti oltre 1200 interventi di questo tipo con
una mortalità e morbilità per i donatori dello
0.2% e del 10% circa. Allo scopo di ridurre al
minimo il rischio associato all'intervento i po-
tenziali donatori vengono sottoposti ad inda-
gini estremamente accurate per valutarne l'i-
doneità psicofisica. Il trapianto da vivente ha,
nei riceventi pediatrici, risultati eccellenti nella
maggior parte delle casistiche legati in gran
parte alla possibilità di trapiantare i bambini
prima che le loro condizioni cliniche si aggra-
vino.
• Il trapianto di split graft epatico , ot-
tenuto dalla divisione di un fegato da donato-
re cadavere, al momento del prelievo o su
banco, che consente di trapiantare contem-
poraneamente due piccoli adulti o uno adulto
ed un bambino. Questa tecnica rivoluziona-
ria, messa a punto dalla scuola tedesca nel
1995, ha consentito di superare le difficoltà
etiche legate al trapianto di fegato da donato-
re vivente ed a ridurre sensibilmente fin quasi
ad azzerare virtualmente i tempi e la mortali-
tà in lista di attesa. Il nostro Centro ha pilota-
to e promosso in Italia fin dal 1997 la diffusio-
ne della tecnica dello split liver in situ.Circa
1/5 dell'attività globale di trapianto epatico del
nostro centro (105/560) è stata possibile gra-
zie alla procedura di split liver in situ.
Nelle casistiche europee la sopravvivenza at-
tesa a 5 anni dopo trapianto di fegato è nel-
l’ordine dell’85%, per cui i bambini trapiantati
possono verosimilmente diventare adulti ed
avere una vita di relazione pressoché norma-
le.
1) Fattibilità:
Presso il Dipartimento Trapianti d’Organo del-
l’Ospedale S. Martino di Genova e l’IRCCS
"G. Gaslini" di Genova sono già presenti le
condizioni essenziali per l’attivazione di un
programma di trapianto di fegato pediatrico:
A) UOC di Chirurgia Generale e Tra-
pianti d’Organo di grandi dimensioni (circa
1.500 interventi/anno), già pienamente ope-
rante nel campo dei trapianti di organi solidi
(trapianti di fegato intero e mediante split liver
in situ su pazienti adulti, rene e pancreas);
B) Equipe di chirurghi trapiantologi di ri-
conosciuto livello in Italia ed all’estero per
l’alto numero di trapianti di organi solidi ese-
guiti (fegato, rene e pancreas) e per i risultati
conseguiti;
C) Competenze cliniche specifiche degli
operatori e delle strutture specialistiche coin-
volte (anestesiologia, gastroenterologia, infet-
tivologia, radiologia, nutrizione clinica, anato-
mia patologica, laboratori, ecc.) con le quali
da oltre venti anni interagiscono;
D Sale Operatorie e Unità di Terapia
Intensiva (V SAR) dedicate, già attive e
certificate dalla Commissione dell’Istituto
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx fegatopediatrico
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Superiore di Sanità per l’effettuazione dei
Trapianti d’organo;
E) Day Hospital e Ambulatori per i
Trapianti già pienamente operanti e
riconosciuti come Centro di Riferimento
Regionale;
F) L'IRCCS “G. Gaslini” già partecipa al
programma nazionale di trapianto di fegato
pediatrico ed invia pazienti pediatrici con
indicazione al trapianto ai centri autorizzati
italiani ed esteri.
2) Costi:
Le dimensioni degli investimenti necessari
per l’attivazione dell’attività di fegato
pediatrico possono essere definite come
segue:
Voce di costo Costo
Voci A-F Non implicano costi aggiuntivi
Costi per trasporto equipe e prelievo (anche fuorisede), Training personale
Ammortizzati da DRG della prestazione trapiantodi cuore
Adeguamento numerico personale Rientra nelle necessità globali dell'equipechirurgica dell'UOC Chirurgia Generale e Trapiantid'Organo
Considerata la relativa semplicità di attuazio-
ne e la relativa esigua necessità di risorse, si
sottolinea il rapporto costi-benefici nettamen-
te favorevole.
3A) Benefici economici:
A) Recupero della spesa di circa
500.000-1.000.000 Euro/anno, che vengono
saldati ad altri Centri, italiani ed esteri, per
numero prevedibile di circa 15-20 trapianti
annui per pazienti liguri in età pediatrica;
B) Reperimento nell'ambito regionale di
un numero adeguato di donatori idonei per
prelievo di fegato;
C) Riassorbimento della spesa extrare-
gionale per la terapia dell’insufficienza epati-
ca in età pediatrica.
La valenza del “Progetto di Trapianto di Fe-
gato Pediatrico” si configura come:
• completamento dell’offerta di presta-
zioni trapiantologiche presso l'Azien-
da Ospedaliera Universitaria “S. Mar-
tino” di Genova;
• economia di scala sulle strutture di
supporto all’attività di trapianto esi-
stente;
• utilizzo ottimale dei donatori già di-
sponibili per altri trapianti.
3B) Benefici extraeconomici:
A) Significativo ritorno di immagine per
l'Azienda Ospedaliera Universitaria “S. Marti-
no” e l'IRCCS “G. Gaslini” di Genova, nonché
per l’intera Sanità Ligure, grazie all'avvio di
un'attività trapiantologica con forti valenze
cliniche e scientifiche.
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx fegatopediatrico
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
2. PROGETTO TRAPIANTO CARDIACO IN
LIGURIA 11
1) Realtà attuativa
In Liguria sono presenti le seguenti condizioni
che rendono proponibile un programma di
trapianto cardiaco:
A) Presenza di un Centro di Riferimento
Regionale per l'attività di prelievo e trapianto;
B) Struttura ospedaliera con attività di
trapianto di organi solidi (Dipartimento Tra-
pianti d'Organo) e midollo (ematologia);
C) Competenze cliniche di supporto spe-
cifiche (infettivologia, anatomia patologica, la-
boratori etc.) in quanto connesse all’attività
del punto B;
D) Strutture di Cardiochirurgia di grandi
dimensioni (1200 interventi previsti nel 2007),
già pienamente operante;
E) Expertise degli operatori Cardiochi-
rurghi internazionalmente riconosciuta nello
specifico del trapianto cardiaco (Prof. L. Mar-
tinelli, per 15 anni responsabile organizzativo
dei trapianti di organi toracici del Centro di
Cardiochirurgia di Pavia, co-estensore delle
Linee Guida Internazionali 2006 per le indica-
zioni al trapianto di Cuore);
F) Sale Operatorie e Unità di Terapia In-
tensiva Cardiochirurgica certificate dalla
Commissione dell’Istituto Superiore di Sanità
per l’effettuazione del Trapianto di Cuore;
G) Day Hospital/Ambulatorio delle Car-
diomiopatie dell’U.O. di Cardiologia già piena-
mente operante e riconosciuto come Centro
11 A cura del Prof. Luigi Martinelli, UOCCardiochirurgia, Azienda Ospedaliera Universitaria“San Martino”, Genova.
di Riferimento Regionale per lo scompenso
avanzato;
H) Presenza di strutture riabilitative sul
territorio della Regione Liguria.
2) Costi
Le dimensioni degli investimenti necessari
per l’attivazione dell’attività trapiantologica
cardiaca possono essere definite come se-
gue:
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx cuore
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Voce di costo Costo
Voci A-H Non implicano costi aggiuntivi
Adeguamento strutture esistenti di Cardiochirurgia in corso, indipendente dal Tx
Adeguamento strutture esistenti Cardiologia in corso, indipendente dal Tx
Costi per trasporto equipe e prelievo (anche fuorisede), Training personale
Ammortizzati da DRG della prestazione trapiantodi cuore
Adeguamento numerico personale Non necessario alla luce di due recenti assunzioni(Dirigenti Medici I livello)
NB : l’attività trapiantologica viene inserita nel canale delle urgenze e non interferisce con l’ atti vità
operatoria routinaria
Di conseguenza, considerata la potenziale
fattibilità di attuazione e la relativa esiguità di
risorse necessarie (punti 1 e 2), si sottolinea il
favorevole rapporto costi-benefici in quanto:
3a) Benefici economici
A) Riassorbimento della spesa di circa
500.000 € che vengono saldati alle Regioni li-
mitrofe per un numero prevedibile di 10 tra-
pianti annui (nel 2004 sono stati effettuati 10
trapianti e nel 2005 6 trapianti su cittadini ligu-
ri, mentre attualmente sono in lista d’ attesa
presso Centri di altre Regioni 23 pazienti ligu-
ri).
B) Reperimento nell'ambito regionale di
circa 15-20 donatori idonei per prelievo di
cuore, condizione indispensabile seppur
limitata per l'effettuazione di un programma di
trapianto di cuore.
C) Effetto di recupero di fughe in altre
regioni per patologie cardiache gravi (terapia
dello scompenso avanzato, impianto di
sistemi di assistenza circolatoria meccanica).
NOTA - La valenza del “Progetto Trapianto di
Cuore”, nonostante il numero relativamente
limitato di donatori, deve configurarsi come:
• completamento dell’offerta di presta-
zioni trapiantologiche presso l'Azien-
da Ospedaliera Universitaria “S. Mar-
tino” di Genova;
• completamento dell’offerta di pre-
stazioni cardiologiche;
• un ulteriore elemento favorente la
cultura della donazione.
3b) Benefici extraeconomici
A) Significativo ritorno di immagine per
l'Azienda Ospedaliera Universitaria “San Mar-
tino” e per la Sanità Ligure;
Per l'attivazione di un programma di
trapianto cardiaco è necessaria una
specifica Deliberazione della Giunta
Regionale.
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx cuore
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
3. PROGETTO TRAPIANTO DI INTESTINO
IN LIGURIA 12
Il Trapianto di Intestino isolato o combinato
con altri organi (multiviscerale) è indicato nel-
la Insufficienza Intestinale Cronica Benigna
(IICB), che costituisce una sindrome com-
plessa per cui l’organismo non è più in grado
di assorbire i nutrienti necessari per le sue
normali attività metaboliche e si può verificare
in età adulta o pediatrica per cause congenite
o acquisite. L’IIC molto spesso deriva dalla
Sindrome da Intestino Corto (SIO), che deriva
da una perdita quasi completa dell’intestino e
della sua funzione con il rapido instaurarsi di
un grave quadro di malassorbimento e di mal-
nutrizione. La minima lunghezza di intestino
compatibile con il mantenimento di un accet-
tabile stato nutrizionale non è stata stabilita,
ma è approssimativamente di 10-20 cm di in-
testino tenue con valvola ileocecale oppure di
40 cm senza valvola ileocecale. Il trapianto
intestinale è diventato il trattamento di scelta
in pazienti con sindrome da intestino corto
dopo aver constatato l’inadeguatezza o il falli-
mento della prolungata terapia con Nutrizione
Parenterale Domiciliare (NPD) a cui questi
pazienti vengono inizialmente sottoposti. I pri-
mi trapianti intestinali da donatore cadavere
sono stati eseguiti verso la fine degli anni ot-
tanta. I centri attivi nel mondo sono 61 ed i
trapianti effettuati sono 923 con una sopravvi-
venza di 484 pazienti. In Italia dal 2000 al
12 A cura del Prof. Nicola Morelli, Responsabile UOSChirurgia trapianto di fegato pediatrico e intestino,Azienda Ospedaliera Universitaria “San Martino”,Genova.
2006 sono stati eseguiti presso un unico cen-
tro (Bologna) 36 trapianti di intestino con ri-
sultati soddisfacenti. I risultati del trapianto in-
testinale sono attualmente molto migliorati
grazie all’esperienza clinica maturata, all’affi-
namento della tecnica chirurgica ed ai pro-
gressi ottenuti in campo immunologico con i
moderni protocolli immunosoppressivi. Dopo
il trapianto si può ottenere una soddisfacente
autonomia nutrizionale dei pazienti ed una
crescita normale nei bambini, questo rende il
trapianto una terapia standard per tutti i pa-
zienti affetti da insufficienza intestinale e per
le complicanze correlate alla TPN. Il trapianto
intestinale è diventato il trattamento di scelta
della prolungata terapia con TPN. Il suo out-
come è marcatamente migliorato grazie ai ri-
sultati ottenuti dall’esperienza clinica, dai pro-
gressi delle terapie antimicrobiche ed immu-
nosoppressive e dall’affinamento della tecni-
ca chirurgica.
1) Fattibilità:
Presso il Dipartimento Trapianti d’Organo del-
l’Ospedale S. Martino di Genova e l’IRCCS
"G. Gaslini" di Genova sono già presenti le
condizioni essenziali per l’attivazione di un
programma di trapianto di intestino e multivi-
scerale:
A) UOC di Chirurgia Generale e Tra-
pianti d’Organo di grandi dimensioni (circa
1.500 interventi/anno), già pienamente
operante nel campo dei trapianti di organi
solidi (trapianti di fegato, rene e pancreas);
B) Equipe di chirurghi trapiantologi di
riconosciuto livello in Italia ed all’estero per
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx intestino
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
l’alto numero di trapianti di organi solidi
eseguiti (fegato, rene e pancreas) e per i
risultati conseguiti;
C) Competenze cliniche specifiche degli
operatori e delle strutture specialistiche
coinvolte (anestesiologia, gastroenterologia,
infettivologia, radiologia, nutrizione clinica,
anatomia patologica, laboratori, ecc.) con le
quali da oltre venti anni interagiscono;
D Sale Operatorie e Unità di Terapia In-
tensiva (V SAR) dedicate, già attive e certifi-
cate dalla Commissione dell’Istituto Superio-
re di Sanità per l’effettuazione dei Trapianti
d’organo;
E) Day Hospital e Ambulatori per i Tra-
pianti già pienamente operanti e riconosciuti
come Centro di Riferimento Regionale;
F) L'IRCCS “G. Gaslini” già partecipa al
programma nazionale di trapianto intestinale
ed invia pazienti pediatrici con indicazione al
trapianto intestinale o multiviscerale ai centri
autorizzati italiani ed esteri.
2) Costi:
Le dimensioni degli investimenti necessari
per l’attivazione dell’attività trapiantologica
intestinale e multiviscerale possono essere
definite come segue:
Voce di costo Costo
Voci A-F Non implicano costi aggiuntivi
Costi per trasporto equipe e prelievo (anche fuorisede), Training personale
Ammortizzati da DRG della prestazione trapiantodi cuore
Adeguamento numerico personale Rientra nelle necessità globali dell'equipechirurgica dell'UOC Chirurgia Generale e Trapiantid'Organo
Considerata la relativa semplicità di attuazio-
ne e la relativa esigua necessità di risorse, si
sottolinea il rapporto costi-benefici nettamen-
te favorevole.
3A) Benefici economici:
A) Recupero della spesa di circa
500.000-1.000.000 Euro/anno, che vengono
saldati ad altri Centri, italiani ed esteri, per
numero prevedibile di circa 1-5 trapianti annui
per pazienti liguri, adulti e pediatrici, questi
ultimi studiati presso l’Ospedale San Martino
e l’IRCCS “G. Gaslini” di Genova;
B) Reperimento nell'ambito regionale di
un numero adeguato di donatori idonei per
prelievo di intestino;
C) Riassorbimento della spesa extrare-
gionale per la terapia dell’insufficienza intesti-
nale quali impianto di sistemi per NPT.
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx intestino
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
La valenza del “Progetto di Trapianto di Inte-
stino e Multiviscerale”, indipendentemente dai
numeri, si configura come:
• completamento dell’offerta di presta-
zioni trapiantologiche presso l'Azien-
da Ospedaliera Universitaria “S. Mar-
tino” di Genova;
• economia di scala sulle strutture di
supporto all’attività di trapianto esi-
stente;
• utilizzo ottimale dei donatori già di-
sponibili per altri trapianti.
3B) Benefici extraeconomici:
A) Significativo ritorno di immagine per
l'Azienda Ospedaliera Universitaria “S. Marti-
no” e l'IRCCS “G. Gaslini”, nonché per l’intera
Sanità Ligure, grazie all'avvio di un'attività
trapiantologica con forti valenze cliniche e
scientifiche.
L'eventuale attività di trapianto di intestino
verrà svolta in stretta sinergia ed integrazione
con gli altri Centri italiani autorizzati.
Per l'attivazione di un programma di
trapianto di intestino è necessaria,
unitamente all'autorizzazione regionale,
una specifica autorizzazione da parte del
Centro Nazionale Trapianti.
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx intestino
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
4. PROGETTO TRAPIANTO DI POLMONE
IN LIGURIA
a. TRAPIANTO DI POLMONE
PEDIATRICO13
Razionale - La Fibrosi Cistica (FC) è la malat-
tia genetica a prognosi infausta più frequente
nella razza caucasica e ha un'ereditarietà di
tipo autosomico recessivo. L'incidenza in Ita-
lia è pari a 1 neonato malato ogni 3000 nati
vivi e, attualmente, i pazienti affetti in Italia
sono circa 4100 con una prevalenza di malat-
tia pari a circa 7 affetti ogni 100.000 abitanti.
La malattia è caratterizzata dalla mutazione
di un gene localizzato sul braccio lungo del
cromosoma 7 che, causando alterazioni nella
produzione della proteina CFTR (Cystic Fi-
brosis Transmembrane Regulation), determi-
na una secrezione anomala delle ghiandole
esocrine. Esiste una notevole multiformità
nell'espressione clinica della malattia ed è or-
mai nota l'esistenza di forme "mild" che pre-
sentano una sintomatologia aspecifica in età
pediatrica e che, per il peggiorare dei segni
clinici, sono diagnosticate solo in età adulta,
anche avanzata. Le manifestazioni cliniche
più importanti e frequenti sono:
- elevata concentrazione di Cloro e Sodio nel
sudore;
- mancata produzione degli enzimi pancreati-
ci digestivi;
- broncopneumopatia cronica a carattere in-
gravescente.
13 A cura della Prof.ssa Renata Lorini, Direttore UOClinica Pediatrica, IRCCS “G. Gaslini”, Genova.
La diagnosi si basa sulla positività del test del
sudore e dell'indagine genetica ai quali ven-
gono sottoposti tutti i soggetti con sintomato-
logia sospetta. La sopravvivenza media at-
tuale nei pazienti con FC è di circa 35 anni e
la prognosi quoad vitam e quoad valetudinem
della malattia è, di fatto, condizionata dalla
broncopneumopatia. Nella quasi totalità dei
casi, infatti, gli affetti giungono all'exitus per la
condizione di grave insufficienza respiratoria,
che si raggiunge nelle fasi avanzate della
broncopneumopatia cronica progressiva, tipi-
ca della FC. Attualmente il trapianto bipolmo-
nare rappresenta l'unica possibilità terapeuti-
ca dei pazienti FC nella fase avanzata, "ter-
minale", di malattia. Il primo trapianto polmo-
nare (trapianto cuore-polmoni) in paziente FC
è stato eseguito nel 1985 in Gran Bretagna.
Nonostante le preoccupazioni iniziali, basate
sulla natura multisistemica della malattia e
sulla persistenza, post trapianto, di infezioni
nelle alte vie sostenute da germi potenzial-
mente patogeni, i dati raccolti negli anni se-
guenti hanno dimostrato che i risultati del tra-
pianto polmonare in FC non si discostano dai
risultati ottenuti in altre patologie. La causa
più importante di mortalità post trapianto è la
bronchiolite obliterante e la sopravvivenza
media post trapianto si attesta intorno a 60%
dopo tre anni e a 50% dopo cinque anni. A
fronte di una mortalità, dunque, ancora eleva-
ta, va sottolineato che il trapianto polmonare
è, comunque, in Fibrosi Cistica, l'unica possi-
bilità di migliorare la prognosi dei pazienti af-
fetti da broncopneumopatia terminale. L'indi-
cazione alla messa in lista d'attesa, infatti, è
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx polmone
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
definita da indici clinici e di laboratorio che
predicono una attesa di vita inferiore all'anno
per il 50% dei pazienti considerati. Di fatto,
proprio in virtù di questa bassa attesa di vita,
circa un terzo dei pazienti giunge all'exitus
prima di aver effettuato il trapianto, che
presenta, attualmente, una lista d'attesa
superiore all'anno.
CENTRO REGIONALE DELLA FIBROSI
CISTICA (CRFC)
Da circa quaranta anni è attivo presso la
Clinica Pediatrica dell'Istituto G. Gaslini il
Centro della Fibrosi Cistica, primo punto di
riferimento italiano per la diagnosi e la
terapia di questa malattia. Dal 1998, in
ottemperanza alla Legge nazionale
"Disposizioni per la prevenzione e la Cura
della Fibrosi Cistica" (Legge 548), si è
costituito come Centro di riferimento
Regionale per la Fibrosi Cistica continuando
ad essere uno dei più importanti Centri
italiani nell'ambito della cura e della ricerca di
questa malattia.
1) Assistenza
Nel corso degli anni sono afferiti al CRFC
circa 500 pazienti (350 dei quali a partire
dagli anni '90). Attualmente presso il CRFC
di Genova sono in regolare follow-up circa
200 pazienti (60% residente fuori regione
Liguria). Circa il 60% ha più di 20 anni di età
e di questi il 10% ha più di 40 anni di età.
In Liguria dal 1997 viene effettuato un test di
screening sulla popolazione neonatale
basato sul dosaggio della tripsina ematica.
Esperienza specifica nell'ambito del
Trapianto polmonare
Il primo Trapianto bipolmonare in paziente
FC afferente al Centro è stato effettuato a
Marsiglia nel 1990 ed è stato questo il primo
trapianto in paziente FC italiano. Dal 1990 in
poi altri 25 pazienti (età media 25 anni, range
9-39 anni; 4 con età inferiore a 18 anni) sono
stati inseriti in lista di attesa per Tx
polmonare presso i seguenti Centri
Chirurgici: Centro Trapianti Fondazione
Policlinico S. Matteo, Pavia; Centro Trapianti
Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista,
Ospedale Molinette, Torino; Centro Trapianti
Azienda Policlinico Umberto I, Roma; Centro
Trapianti Ospedale del Bambino Gesù,
Roma; Centro Trapianti Ospedali Riuniti,
Bergamo; Istituto Mediterraneo Trapianti e
Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT)
Palermo; Centro Trapianti Azienda
Ospedaliera Senese S. Maria delle Scotte,
Siena; Centro Trapianti Minneapolis, USA.
Complessivamente e in dettaglio:
*7/26 pazienti sono deceduti in lista di attesa
dopo un tempo medio di attesa di 8 mesi
(range 1 mese - 18 mesi) - Centro Trapianti:
Pavia (3), Roma Umberto I (1), Minneapolis
USA (1), Bergamo (1),Torino (1).
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx polmone
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
*15/26 pazienti (4 con età inferiore a 18 anni)
sono stati trapiantati (Tx bipolmonare: 14; Tx
cuore-polmoni: 1, in una paziente con mio-
cardiopatia dilatativa primitiva) dopo un
tempo medio di attesa di 16 mesi (range 1-48
mesi) - Centro Trapianti: Pavia (5), Torino
(3), Roma Umberto I (2), Roma Bambino
Gesù (2), Bergamo (1), Palermo (1),
Marsiglia (1).
9 pazienti trapiantati sono deceduti dopo il
trapianto, con sopravvivenza media di 63
mesi (range: 10 giorni-170 mesi) - Centro
trapianti: Pavia (4), Roma Bambino Gesù (2),
Torino (1), Roma Umberto I (1), Marsiglia (1).
6 pazienti trapiantati sono viventi dopo un
periodo medio di 45 mesi ( range 4 - 108
mesi) - Centro Trapianti: Torino (2), Roma La
Sapienza (1), Pavia (1), Bergamo (1),
Palermo (1).
*4/26 pazienti sono in lista d'attesa da un
periodo medio di 6 mesi (range 3-12 mesi) -
Centro Trapianti: Pavia (2), Bergamo (1),
Siena (1)
** Inoltre 4 pazienti sono in corso di
valutazione per essere inseriti in lista d'attesa
PROSPETTIVE FUTURE
Al fine di migliorare l'attività di trapianto pol-
monare in FC nell'ambito della realtà italiana,
si devono perseguire le seguenti strategie: 1)
riduzione della lista d'attesa, anche con l'av-
vio dell'attività in altri Centri Chirurgici di riferi-
mento oltre gli esistenti ; 2) ottimizzazione
della gestione del paziente pre- e post-tra-
pianto, fattibile solo attraverso una vicinanza
territoriale tra il CRFC e il Centro Trapianti,
sufficiente a permettere una collaborazione
stretta e attenta.
Si richiede quindi di valutare la possibilità del-
l'avvio di un programma di trapianto polmo-
nare presso il Centro Trapianti dell'Università
di Genova, Ospedale San Martino, al fine di
strutturare, in stretta collaborazione con il
CRFC afferente alla Clinica Pediatrica, Istitu-
to G.Gaslini, un polo di riferimento per pa-
zienti affetti da broncopnemopatia terminale
in Fibrosi Cistica provenienti da tutta Italia.
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx polmone
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
b. TRAPIANTO DI POLMONE ADULTO 14
Il trapianto polmonare è ormai una consolida-
ta terapia di molte patologie polmonari non
altrimenti curabili. Purtroppo in Italia tale atti-
vità risente di alcune caratteristiche negative
rispetto ad altri programmi trapiantologici e
ad altri centri europei e nordamericani, che
effettuano trapianti polmonari. Infatti, mentre
per altri organi quali rene, cuore e fegato i
dati sulla qualità dei trapianti eseguiti in Italia
(sopravvivenza paziente, sopravvivenza or-
gano trapiantato) sono paragonabili, se non
superiori alla media dei valori internazionali,
per quanto riguarda il programma di trapianto
polmonare si osserva che la media nazionale
di sopravvivenza ad 1 anno è 62% a raffronto
di quella riportata nel Registro Internazionale
pari a 80%. Uno dei fattori che concorrono a
questo dato negativo consiste nel numero
decisamente basso di trapianti di polmone
soprattutto se paragonato ad altre realtà na-
zionali, omogenee per demografia ed epide-
miologia a quella italiana, come Gran Breta-
gna, Francia, Spagna: rispetto all’UK, realtà
omogenea per numero di abitanti e per pato-
logie polmonari, in Italia si effettuano il 30%
in meno di trapianti di polmone. Diversi centri
italiani, che avevano iniziato un programma
di trapianto polmonare, hanno nel tempo ri-
dotto l’attività: nel 2006 solo 3 centri hanno
superato il numero di 10 trapianti per anno.
Una delle ragioni di questa difficoltà sta nel
fatto che il programma di trapianto polmona-
14 A cura del Prof. Leonardo Chessa, Responsabiledell'UOS Chirurgia toracica trapiantologica.
re, si può sviluppare più consistentemente in
una realtà in cui sussista una organizzazione
trapiantologia completa, con una vasta area
di competenze, che vanno da quelle chirurgi-
che a quelle anestesiologiche, infettivologi-
che, immunologiche, internistiche, etc. Que-
ste sono le competenze che caratterizzano il
Dipartimento Trapianti dell’Azienda Universi-
tà-Ospedale San Martino di Genova. Le com-
petenze dell’Azienda San Martino si affianca-
no a quelle dell’Istituto Scientifico G. Gaslini
con il quale sono già in atto collaborazioni
trapiantologiche e con cui si vuole stabilire un
rapporto più stretto nella cura dei pazienti af-
fetti da Fibrosi Cistica. Si sottolinea che at-
tualmente presso il Centro della Fibrosi Cisti-
ca del Gaslini sono in lista di attesa per tra-
pianto polmonare 6 pazienti. La Fibrosi Cisti-
ca rappresenta il 16% delle indicazioni al tra-
pianto polmonare: si ritiene pertanto che in
Liguria il totale dei pazienti che potrebbero
usufruire di tale terapia possono essere circa
25 all’anno. Si segnala, inoltre, che nel 2006,
sono stati utilizzati presso altri centri naziona-
li 14 polmoni provenienti da donatori liguri ed
un numero maggiore di polmoni non è stato
utilizzato per motivi organizzativi, che verosi-
milmente potevano essere superati se si fos-
se potuto utilizzare gli organi in loco. Per tali
motivi si ritiene utile proporre l’istituzione di
un programma regionale di trapianti di polmo-
ne con l’obiettivo di effettuare 12-15 trapianti
l’anno, a livello cioè, dei primi 3 centri italiani.
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx polmone
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Voce di costo Costo
Costi per trasporto equipe e prelievo (anche fuorisede), Training personale
Ammortizzati da DRG della prestazione trapiantodi polmone
Adeguamento numerico personale Rientra nelle necessità globali dell'equipechirurgica dell'UOC Chirurgia Generale e Trapiantid'Organo
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Nuovi programmi di trapianto____
Tx polmone
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
5. NUOVE STRATEGIE TERAPEUTICHE
NELLA SCLEROSI MULTIPLA:
LE CELLULE STAMINALI
EMATOPOIETICHE E MESENCHIMALI 15
Negli ultimi anni molta attenzione è stata ri-
volta alle cellule staminali, per le loro possibi-
lità di differenziarsi in cellule di differenti orga-
ni e quindi per le loro ipotetiche capacità di ri-
parare tessuti danneggiati. Le cellule stami-
nali embrionali sono toti-potenti e hanno pro-
prietà di dare origine ai diversi organi ma
pongono problemi etici difficilmente superabi-
li, mentre le cellule staminali neurali toti-po-
tenti, che si trovano anche nell'adulto, sono di
difficile utilizzazione per le sedi ove sono col-
locate. Inoltre, mentre molto interessanti sono
le possibilità teoriche di efficacia delle cellule
staminali embrionali e neurali adulte, la loro
utilità nella realtà clinica è ancora lontana dal-
l'essere dimostrata. Nuove possibilità di utiliz-
zo si sono recentemente aperte con le cellule
staminali ematopoietiche e le cellule mesen-
chimali che risiedono nel midollo osseo. Le
cellule staminali ematopoietiche vengono rila-
sciate dal midollo osseo nella circolazione
ematica dietro appropriata stimolazione con
granulochine o a seguito dell'impiego di far-
maci come la ciclofosfamide ad alto dosag-
gio, sono facilmente riconoscibili per la pre-
senza di marker di superficie (CD34+) e pos-
sono essere agevolmente raccolte e crio-pre-
servate mediante apposita aferesi. Le cellule
staminali ematopoietiche possono penetrare
15 A cura del Prof. Giovanni Luigi Mancardi,Direttore Clinica Neurologica 2, Università degliStudi di Genova.
nel sistema nervoso centrale e, secondo al-
cuni studi, differenziarsi in cellule della serie
neuronale. Mentre è probabile che tale pro-
prietà sia comunque marginale e di scarsa ri-
levanza pratica, le cellule staminali ematopo-
ietiche senz'altro contribuiscono al costante
rinnovo della microglia encefalica, che è di
origine mesodermica, potendo quindi influen-
zare l'ambiente interno del sistema nervoso
centrale, con possibili ricadute positive in al-
cune malattie infiammatorie o di origine im-
munomediata, come la sclerosi multipla. Le
cellule mesenchimali formano lo stroma del
midollo osseo ed hanno la capacità di diffe-
renziarsi in cellule di origine mesodermica e,
secondo alcuni lavori, anche in cellule che
hanno caratteristiche biochimiche e funzionali
di tipo neuroectodermico. Sono in grado, inol-
tre, di migrare nel tessuto sede di lesione e,
di rilevanza per le malattie neurologiche im-
munomediate, hanno sicure proprietà immu-
nosoppressive e immunomodulatorie. Per le
loro caratteristiche, pertanto, le cellule stami-
nali ematopoietiche e le cellule mesenchimali
rappresentano interessanti popolazioni cellu-
lari da valutare come possibile terapia in alcu-
ne gravi malattie del sistema nervoso, come
la sclerosi multipla.
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Nuovi programmi di trapianto____
Cellule staminali
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Intensa imumnosoppressione seguita datrapianto autologo di cellule staminaliematopoietiche nella sclerosi multipla
L'intensa immunosoppressione seguita da
trapianto autologo di cellule staminali emato-
poietiche è una procedura attualmente in fase
di studio in una popolazione selezionata di
soggetti con sclerosi multipla, che peggiorano
rapidamente e che presentano segni di attivi-
tà infiammatoria alla Risonanza Magnetica,
nonostante la terapia immunomodulante e
immunosoppressiva effettuata. Il razionale di
tale strategia risiede nell'utilizzo di una poten-
te terapia immunosoppressiva che determina
una completa immunoablazione, seguita da
trapianto di cellule staminali ematopoietiche
autologhe, che potrebbero, nella ricostituzio-
ne immunologica, diventare tolleranti verso gli
autoantigeni del sistema nervoso centrale per
un periodo di tempo di lunghezza non ancora
noto. L'intensa immunosoppressione seguita
da trapianto autologo di cellule staminali
ematopoietiche è già stata utilizzata in tutta
una serie di studi di fase 1 e 2. Tali studi han-
no dimostrato che il trattamento è praticabile,
è in grado di sopprimere completamente l'atti-
vità infiammatoria evidenziata dalla Risonan-
za Magnetica e di arrestare la progressione
della malattia in circa i ¾ dei casi trattati, al-
meno nei successivi 3-4 anni. Alcuni studi di
base hanno dimostrato, inoltre, che l'effetto di
tale terapia non è dovuto solo alla
immunosoppressione ma anche alla ricostitu-
zione immunologia di un sistema immune con
diverse caratteristiche. In particolare, dopo
autotrapianto il compartimento T autoreattivo
ha un diverso repertorio del TCR, con au-
mento della componente T regolatoria, uno
shift nel riconoscimento degli epitopi mielinici
e una forte riduzione degli autoanticorpi. Inol-
tre le cellule staminali ematopoietiche posso-
no in parte sostituire una microglia attivata,
con possibili effetti positivi sul processo au-
toimmune e sulla neuroprotezione. Tuttavia il
rischio di mortalità è importante (circa il 5%) e
pertanto il suo uso nella pratica clinica al mo-
mento non è consigliato e deve essere riser-
vato a studi clinici approvati. Fra i diversi
schemi farmacologici di immunosoppressione
utilizzati, il BEAM, una terapia frequentemen-
te usata nel linfoma e in altre neoplasie e for-
mata da 4 diversi chemioterapici (carmustina,
etoposide, citarabina e melphalan), sembra
essere il più efficace. A Genova sono stati
trattati 22 casi di sclerosi multipla con tale te-
rapia, con risultati molto incoraggianti. È in
corso uno studio che ha lo scopo di studiare
in una popolazione di gravi casi di sclerosi
multipla, insensibili alle usuali terapie, una
nuova terapia immunosoppressiva, ciclofosfa-
mide ad alto dosaggio (120mg/kg) seguita da
siero anti-linfocitario. Verranno valutati gli ef-
fetti collaterali di tale schema di cura, l'attività
su Risonanze Magnetiche seriate effettuate
ogni mese nei primi 6 mesi dopo il trapianto e
in seguito ogni 3 mesi, la risposta clinica, la
qualità di vita dei pazienti, l'eventuale com-
promissione della fertilità e gli effetti sulla ri-
costituzione immunologia, studiata con sofi-
sticati esami di laboratorio. Lo scopo della ri-
cerca è quello di valutare se una terapia di
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Nuovi programmi di trapianto____
Cellule staminali
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
condizionamento più leggera del BEAM, nel
contesto di un trapianto autologo di cellule
staminali ematopoietiche, ha meno effetti col-
laterali e una simile efficacia sui parametri di
Risonanza Magnetica e sul decorso clinico.
Si prevede l'arruolamento di circa 10 pazienti
in un periodo di 15 mesi.
Le cellule mesenchimali nella terapia dellasclerosi multipla
Le cellule mesenchimali formano lo stroma
del midollo osseo, sono cellule toti-potenti in
grado di differenziarsi in diverse linee cellulari
e possiedono inoltre una attività immunosop-
pressiva. Recentemente abbiamo dimostrato
che le cellule mesenchimali sono in grado di
prevenire e curare l'encefalite allergica speri-
mentale nei roditori, il modello animale di
sclerosi multipla. Inoltre hanno una attività
non solo sulla componente cellulare T ma an-
che sui linfociti B, riducendo la produzione di
anticorpi diretti contro antigeni del sistema
nervoso. Per tali motivi le cellule mesenchi-
mali sono potenzialmente molto interessanti
come terapia cellulare nella sclerosi multipla.
Nell'uomo sono state utilizzate nella GVH
dopo trapianto allogenico, come terapia im-
munosoppressiva e nell'infarto cerebrale,
dove forse svolgono un ruolo di tipo riparativo
o neuroprotettivo. Il nostro progetto prevede
di utilizzare in forme gravi di sclerosi multipla
le cellule mesenchimali autologhe, nella spe-
ranza che possano contribuire a diminuire il
processo aggressivo autoimmune e forse an-
che a esercitare, in maniera diretta o indiret-
ta, una funzione protettiva sul sistema nervo-
so.
Si prevede l'arruolamento di 10 pazienti che
verranno trattati con cellule mesenchimali au-
tologhe prelevate dal midollo osseo mediante
biopsia e successivamente espanse in vitro.
Tale procedura, nonché tutte le tecniche di
controllo della qualità e sicurezza, verranno
effettuate presso il Centro Cellule Staminali e
Terapia cellulare dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria “San Martino”.
L'obiettivo primario dello studio e' la tollerabi-
lità della procedura (studio di fase 1). Come
obiettivi secondari verranno valutati una serie
di parametri clinici, come la progressione del-
la malattia e il numero di ricadute nei 2 anni
successivi, o di parametri strumentali alla
RMN, come il carico lesionale misurato su se-
quenze pesate in T2, l'atrofia cerebrale e il
carico di lesioni ipodense quantificato su se-
quenze pesate in T1.
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Nuovi programmi di trapianto____
Cellule staminali
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
VERBALI RIUNIONIVERBALI RIUNIONIVERBALI RIUNIONIVERBALI RIUNIONIVERBALI RIUNIONIVERBALI RIUNIONIVERBALI RIUNIONIVERBALI RIUNIONIGRUPPI DI LAVORO LIGURIGRUPPI DI LAVORO LIGURIGRUPPI DI LAVORO LIGURIGRUPPI DI LAVORO LIGURIGRUPPI DI LAVORO LIGURIGRUPPI DI LAVORO LIGURIGRUPPI DI LAVORO LIGURIGRUPPI DI LAVORO LIGURI
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
GASTROENTEROLOGI ENEFROLOGIPEDIATRICILIGURI
03/10/20060re: 14.30
DirezioneScientificaIRCCS “G.Gaslini”, L.goG. Gaslini, 516147 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Dott. E. AndornoDott. Barabino,Dott. M. Bertocchi,Prof. L. ChessaDott. Del Buono,Prof.ssa I. Fontana,Dott. Giusti,Prof.ssa Lorini,Prof. A. Nocera, Prof. Martini,Dott. N. Morelli,Prof. L. Moretta,Prof. F. Perfumo
Dott. E. AndornoDott. Barabino,Dott. M. Bertocchi,Prof. L. ChessaDott. Del Buono,Prof.ssa I. Fontana,Dott. Giusti,Prof.ssa Lorini,Prof. A. Nocera, Prof. Martini,Dott. N. Morelli,Prof. L. Moretta,Prof. F. Perfumo
Presso la Direzione Scientifica dell'IRCSS
“G. Gaslini” si svolge il primo degli incontri
previsti al fine di coordinare le proposte pro-
venienti dai Responsabili delle strutture sani-
tarie liguri di area trapiantologica in relazione
al costruendo Piano Socio Sanitario Regiona-
le 2007-2009. L'IRCCS “G. Gaslini” è rappre-
sentato dal Direttore Scientifico, dal Direttore
Amministrativo e dal Direttore Sanitario, non-
ché dal Direttore del Dipartimento di Pedia-
tria, dal Direttore della Scuola di Specializza-
zione in Pediatria, dal Responsabile dell'UO
di Nefrologia Pediatrica e dal Responsabile
dell'UO di Gastroenterologia Pediatrica. Per il
Dipartimento Trapianti sono presenti il Diret-
tore del Dipartimento, il Responsabile del-
l'UOS Chirurgia trapianto di fegato adulto, il
Responsabile dell'UOS Chirurgia trapianto di
rene adulto e pediatrico, il Responsabile del-
l'UOS Chirurgia trapianto di fegato pediatrico
e intestino, il Responsabile dell'UOS Chirur-
gia toracica trapiantologica ed il Responsabi-
le dell'UOS Immunologia dei trapianti. Il Prof.
Valente, delegato dall'Assessore alla Sanità
della Regione Liguria per raccogliere e coor-
dinare le proposte dai Responsabili delle
strutture sanitarie liguri, sottolinea in apertura
dell'incontro gli importanti risultati ottenuti nel
corso della collaborazione tra il Dipartimento
Trapianti e l'IRCSS “G. Gaslini”, avviatasi nel
1987 con l'allora responsabile dell'UO di Ne-
frologia Pediatrica, Prof.ssa R. Gusmano.
Tale collaborazione, tuttora operante, ha con-
sentito la realizzazione di oltre 300 trapianti
di rene in pazienti pediatrici con risultati di al-
tissimo livello, riconosciuti a livello nazionale
ed internazionale. I Referenti dell'area pedia-
trica esprimono l'auspicio che tale collabora
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
zione possa consolidarsi ed estendersi ad al-
tri settori considerati strategici per una istitu-
zione di primaria importanza quale l'IRCCS
Gaslini, in base ai punti prospettati a seguire:
1. Attivazione di un programma organico di
trapianto di fegato pediatrico. Il Dipartimento
Trapianti di Genova ha introdotto in Italia la
tecnica dello split liver adulto/pediatrico, con-
tribuendo in modo determinante alla realizza-
zione del programma nazionale di trapianto
di fegato pediatrico. Al riguardo viene sottoli-
neato come presso l'IRCCS “G. Gaslini” sia-
no seguiti non meno di 15 pazienti/anno per i
quali sussiste l'indicazione clinica al trapianto
di fegato pediatrico.
2. Implementazione del programma di tra-
pianto di rene, attraverso l'incremento della
donazione da vivente genitore/figlio e l'appli-
cazione del programma nazionale “cross-
over”.
3. Attivazione di un programma di trapianto di
intestino isolato, attraverso una migliore uti-
lizzazione delle risorse umane e delle struttu-
re già esistenti. Infatti, presso l'UO di Ga-
stroenterologia pediatrica dell'IRCCS “G. Ga-
slini” è attivo da anni un Centro per il tratta-
mento delle patologie da malassorbimento di
riconosciuta importanza a livello nazionale ed
internazionale, mentre presso il Dipartimento
Trapianti è già in essere l'UOS Chirurgia
trapianto di fegato pediatrico e intestino
4. Attivazione di un programma di trapianto di
polmone per i pazienti affetti da fibrosi cistica
attraverso una migliore utilizzazione delle ri-
sorse umane e delle strutture già esistenti.
Infatti, presso l'IRCCS “G. Gaslini” è presente
il Centro Regionale per la cura della Fibrosi
Cistica, afferente alla Clinica Pediatrica dell'I-
stituto, mentre presso il Dipartimento trapianti
è presente l'UOS Chirurgia toracica trapianto-
logica.
5. Possibilità di sperimentare in vitro nuove
tecniche di isolamento e di colture cellulari
per il trattamento dei pazienti diabetici. Tale
obiettivo è favorito dalla presenza della cell
factory, struttura a valenza regionale operan-
te presso l'Azienda ospedaliera Universitaria
“San Martino”.
I partecipanti approvano all'unanimità le
proposte formulate, auspicandone l'inseri-
mento come obiettivi specifici nel conte-
sto del nuovo Piano Socio Sanitario Re-
gionale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
GASTROENTEROLOGILIGURI
04/10/2006ore 15.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“San Martino”,OspedaleMonoblocco,IV piano, L.goR. Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Prof. E. Andorno,Prof. R.Bastardini, Prof.R. Briglia, Prof. M.Centanaro, Prof.M. Conio, Prof. V.De Conca, Prof.A. GianelliCastiglione, Prof.A. Grasso, Prof.G. Menardo, Prof.P. Michetti, Prof.N. Morelli, Prof. A.Nocera, Prof.M.C. Parodi, Prof.A. Picciotto, Prof.V. Savarino, Prof.R. Testa
Prof. E. Andorno,Prof. R. Bastardini,Prof. S. Barocci (nonconvocato), Prof. R.Briglia delega Dott. G.Russo, Prof. M.Centanaro, Prof. M. Conio delegaProf. R. Bastardini,Prof. V. De Conca,Prof. A. GianelliCastiglione, Prof. A.Grasso, Prof. G.Menardo, Prof. P.Michetti, Prof. N.Morelli, Prof. A.Nocera, Prof. M.C.Parodi, Prof. A.Picciotto, Prof. V.Savarino, Prof. R.Testa
Il Prof. Valente avvia i lavori riferendo ai
partecipanti di aver ricevuto delega da parte
dell'Assessore alla Salute della Regione Li-
guria per il coordinamento delle proposte
provenienti dai Responsabili delle strutture
sanitarie liguri di area trapiantologica in re-
lazione al costruendo Piano Socio Sanitario
Regionale 2007-2009. I convocati alla riu-
nione sono i rappresentanti istituzionali per
lo svolgimento delle attività inerenti il tra-
pianto di fegato. Il Prof. Valente invita i par-
tecipanti a formulare proposte prive di con-
tenuti economici, privilegiando gli aspetti or-
ganizzativi ed assistenziali. Nell'occasione,
il Prof. Valente, ricordando i principali
aspetti organizzativi connessi all'organ pro-
curement ed all'afferenza della nostra Re-
gione al Centro Interregionale di Riferimen-
to (CIR) del Nord Italia Transplant (NITp),
formula l'auspicio di una maggiore valoriz-
zazione dell'assetto regionale, con l'obietti-
vo di pervenire all'integrazione in rete tra i
Centri clinici. La Prof.ssa Parodi condivide
le considerazioni e gli obiettivi delineati dal
Prof. Valente. Il Prof. Gianelli Castiglione
fornisce gli ultimi aggiornamenti circa il tas-
so di donazione sul territorio regionale,
mentre il Prof. Andorno presenta i dati rela-
tivi all'attività di trapianto di fegato svolta
presso il Dipartimento Trapianti di Genova.
Nel corso della riunione è emerso l'auspicio
che finanziamenti regionali possano essere
espressamente dedicati al trapianto di
fegato in aggiunta alle risorse acquisibili
tramite la Legge 91/99. I partecipanti
convengono all'unanimità in merito
all'obiettivo di creare un sistema integrato
ed informatizzato (rete) dei Centri clinici di
area presenti sul territorio regionale, in
grado di consentire una progressiva ri-
duzione dei costi di gestione e di incremen-
tare l'offerta assistenziale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
NEFROLOGILIGURI
12/10/2006ore 15.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“SanMartino”,OspedaleMonoblocco,IV piano,L.go R.Benzi 10,16132 -Genova
PianoSocioSanitarioRegionale2007 -2009
Dott. Barocci,Dott. Bertocchi,Prof. Beatini,Prof. Cappelli,Prof.ssa Carozzi,Prof. De Franceschi,Prof. Deferrari,Prof. Ervo,Prof. Fiorini,Prof.ssa Fontana,Prof. Garibotto,Dott. Ginevri,Prof. Icardi,Prof. Marchini,Dott. Nocera,Dott. Rolla,Prof. Rombolà,Prof. Solari
Dott. Barocci,Dott. Bertocchi,Prof. Beatini,Prof. Cappelli,Prof.ssa Carozzi,Prof. De Franceschi,Prof. Deferrari,Prof. Ervo,Prof. Fiorini,Prof.ssa Fontana,Prof. Garibotto,Dott. Ginevri,Prof. Icardi,Prof. Marchini,Dott. Nocera,Dott. Rolla,Prof. Rombolà,Prof. Solari
Il Prof. Valente avvia i lavori riferendo ai
partecipanti di aver ricevuto delega da parte
dell'Assessore alla Salute della Regione Li-
guria per il coordinamento delle proposte
provenienti dai Responsabili delle strutture
sanitarie liguri di area trapiantologica in re-
lazione al costruendo Piano Socio Sanitario
Regionale 2007-2009. I convocati alla riu-
nione sono i Referenti istituzionali per lo
svolgimento delle attività inerenti il trapianto
di rene. Il Prof. Valente ricorda come sia già
presente sul territorio regionale un collega-
mento in rete tra le Rianimazioni avviato
con il Progetto di ricerca LTTN, promosso
dal Dipartimento Trapianti di Genova attra-
verso finanziamenti ministeriali derivanti
dalla Ricerca Sanitaria Finalizzata 1999. Al
riguardo, il Prof. Valente rileva l'opportunità
di assicurare maggiore visibilità al comples-
so delle attività correlate al trapianto di
rene, anche alla luce delle recenti validazio-
ni ottenute dagli Audit del Centro Nazionale
Trapianti/Ministero della Salute. Tale valo-
rizzazione è altresì auspicabile in ragione
sia della rilevanza numerica delle prestazio-
ni effettuate [1261 trapianti di rene nelle va-
rie tipologie (adulto e pediatrico, da donato-
re cadavere e vivente, doppio rene, rene +
pancreas nel periodo 1981-2006)], sia -
come sottolineato dal Prof. Deferrari - della
posizione di assoluta preminenza interna-
zionale in cui si trova la Regione Liguria in
materia di donatori p.m.p. Nel corso della
riunione viene sottolineato il notevole livello
di integrazione/collaborazione già esistente
tra le strutture coinvolte nella gestione del
programma di trapianto di rene sul territorio
regionale. Tuttavia, i partecipanti condivido-
no in merito all'opportunità di realizzare un
ulteriore miglioramento qualitativo della fase
di follow-up, per la quale assume rilevanza
strategica l'implementazione della rete tra i
Centri clinici. I partecipanti convengono in
merito al particolare impegno gravante sulle
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
diverse strutture in relazione alla donazione
da vivente. Il Prof. Nocera, nell'illustrare i
protocolli di trapianto, osserva come in am-
bito NITp si sia registrato un significativo in-
cremento dell'attività grazie al crescente ri-
corso a donatori anziani. Nel corso della
presentazione dei protocolli emerge l'asso-
luta criticità rivestita dal programma di pre-
venzione delle neoplasie post-trapianto. Il
Prof. Deferrari sottolinea come il migliora-
mento/potenziamento dell'attività non dovrà
comportare costi aggiuntivi. Il Prof. Valente
sottolinea l'importanza di ottimizzare le ri-
sorse umane dedicate al trapianto di rene,
favorendo le sinergie tra la Regione Liguria
e le Aziende ospedaliere. Il Prof. Rombolà
osserva come il collegamento dei Centri cli-
nici possa considerarsi come un sistema
sufficientemente maturo. Lo stesso Prof.
Rombolà formula la richiesta di partecipare
alle riunioni di inserimento in lista dei
pazienti, trovando la piena adesione del
Prof. Deferrari e del Prof. Icardi. Il Prof.
Cappelli ed il Prof. Perfumo sottolineano
l'importanza della Rete dei centri clinici in
relazione alle fasi di follow-up pre- e post-
trapianto. La Prof.ssa Carozzi ribadisce
l'importanza di un sistema di rete integrato
in grado di restituire un feedback
informativo in tempo reale. Il Dott. Rolla
invita a considerare la carenza di
personale. Il Prof. Rombolà, al fine di
garantire la massima trasparenza delle
procedure di inserimento in lista d'attesa dei
pazienti, propone che le riunioni di
valutazione per l'inserimento siano aperte
alla partecipazione dei pazienti e/o dei pa-
renti. Il Prof. Garibotto auspica la stesura di
una legge Regionale sul modello di quanto
già realizzato dalla Regione Toscana. Il
Prof. Deferrari propone la stesura di un do-
cumento preliminare e la prosecuzione de-
gli incontri dell'attuale gruppo di lavoro.
I partecipanti convengono all'unanimità in
merito all'obiettivo di creare un sistema
integrato ed informatizzato (rete) dei Centri
clinici di area presenti sul territorio
regionale, in grado di consentire una
progressiva riduzione dei costi di gestione e
di incrementare l'offerta assistenziale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
CARDIOLOGILIGURI
12/10/2006ore 17.30
UOC ChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“San Martino”,OspedaleMonoblocco,IV piano, L.goR. Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Dott. Barocci,Prof. Bellotti,Prof. Brignole,Prof. Chiarella,Prof. Domenicucci,Prof. Faraguti,Prof. GianelliCastiglione,Prof. Gigli,Prof. Martinelli,Dott. Mazzantini,Prof. Miccoli,Prof. Nocera,Prof. OltronaVisconti, Prof. Passerone,Prof. Rubartelli,Prof. Spirito
Dott. Barocci,Prof. Bellotti,Prof. Brignole,Prof. Chiarellarappresentato dalDott. Mascini,Prof. Domenicucci,Prof. Faraguti,Prof. GianelliCastiglione,Prof. Gigli,Prof. Martinelli,Dott. Mazzantini,Prof. Miccoli,Prof. Nocera,Prof. OltronaVisconti, Prof. Passerone,Prof. Rubartelli,Prof. Spirito
Il Prof. Valente avvia i lavori riferendo ai
partecipanti di aver ricevuto delega da parte
dell'Assessore alla Salute della Regione Li-
guria per il coordinamento delle proposte
provenienti dai Responsabili delle strutture
sanitarie liguri di area trapiantologica in re-
lazione al costruendo Piano Socio Sanitario
Regionale 2007-2009. I convocati alla riu-
nione sono i Referenti istituzionali delle
UU.OO di Cardiologia/ Cardiochirurgia. Alla
luce dell'elevato numero annuo di donatori
cadavere p.m.p. registrato nella Regione Li-
guria, tale da collocare la Regione stessa in
una posizione di assoluta preminenza a li-
vello nazionale, i partecipanti convengono
sull'opportunità di una valutazione di fattibili-
tà circa l'eventuale attivazione di un pro-
gramma regionale di trapianto di cuore. Il
Prof. Valente sottolinea come per giustifica-
re un programma di trapianto di cuore sia
necessario raggiungere l'obiettivo minimo di
almeno 15 trapianti/anno. Al riguardo, il
Prof. Martinelli segnala come alla data della
riunione risultino 22 pazienti liguri in lista
d'attesa per trapianto di cuore presso Centri
trapianto extra-regionali. In ragione sia
dell'elevata mortalità in lista d'attesa (sino al
20%), sia del tempo medio di attesa per il
trapianto (2.2 anni, come da elaborazioni
del Centro Nazionale Trapianti), e
considerando l'elevato numero di donatori
p.m.p. riscontrati su base annua nella
Regione Liguria, il Prof. Martinelli osserva
come non esistano reali giustificazioni per
la perdurante mancanza di un programma
regionale di trapianto di cuore. Il Prof.
Passerone suggerisce l'opportunità di
concentrare le attività correlate all'ipotetica
nuova linea di trapianto presso una singola
struttura. Il Prof. Bellotti si dichiara
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
d'accordo con le proposte formulate,
sottolineando la disponibilità di una Rete tra
le UU.OO. cardiologiche. Il Prof. Valente
richiama l'attenzione sulla necessità di una
rigorosa verifica delle risorse umane,
sottolineando inoltre come un eventuale
programma di trapianto di cuore non
richieda investimenti di natura
infrastrutturale. Il Prof. Gigli chiede di poter
aderire all'eventuale programma di
trapianto, per il quale i presenti convengono
sull'opportunità di un passaggio dall'attuale
fase propositiva ad una fase maggiormente
orientata verso l'operatività.
Il Prof. Miccoli esprime il timore che l'attività
di trapianto possa ostacolare le normali atti-
vità assistenziali. Il Prof. Passerone invita a
considerare le nuove possibilità offerte dal
Direttore Generale in relazione all'aumento
delle risorse ed al potenziamento delle
strutture. I partecipanti convengono sull'op
portunità di poter disporre di finanziamenti
regionali dedicati. In ogni caso, l'eventuale
avvio del programma di trapianto non dovrà
risultare in alcun modo penalizzante nei
confronti delle altre attività assistenziali del-
l'area cardiologica/cardiochirurgica.
I partecipanti convengono all'unanimità in
merito all'obiettivo di creare un sistema
integrato ed informatizzato (rete) dei Centri
clinici di area presenti sul territorio
regionale, in grado di consentire una
progressiva riduzione dei costi di gestione e
di incrementare l'offerta assistenziale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
DIABETOLOGILIGURI
24/11/2006ore 17.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“San Martino”,OspedaleMonoblocco,IV piano, L.goR. Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Dott. Bertocchi,Dott.ssa BordoneProf. Cataldi,Dott.ssa Cheli,Prof. Cordera,Dott. Corsi,Dott. De Micheli,Dott.ssa De Negri,Dott. De Pascale,Prof.ssa Fontana,Dott.ssa Gajdrik,Prof. Garibotto,Dott. Ghinolfi,Dott. Melga,Prof. Nocera,Dott. Russo
Dott. Bertocchi,Dott.ssa BordoneProf. Cataldi,Dott.ssa Cheli,Prof. Cordera,Dott. Corsi,Dott. De Micheli,Dott.ssa De Negri,Dott. De Pascale,Prof.ssa Fontana,Dott.ssa Gajdrik,Prof. Garibotto,Dott. Ghinolfi,Dott. Melga,Prof. Nocera,Dott. Russo
Il Prof. Valente avvia i lavori riferendo ai
partecipanti di aver ricevuto delega da parte
dell'Assessore alla Salute della Regione Li-
guria per il coordinamento delle proposte
provenienti dai Responsabili delle strutture
sanitarie liguri di area trapiantologica in re-
lazione al costruendo Piano Socio Sanitario
Regionale 2007-2009. I convocati alla riu-
nione sono i Referenti istituzionali e gli altri
operatori coinvolti nelle attività assistenziali
correlate al programma di trapianto di pan-
creas in pazienti diabetici. La riunione è sta-
ta in gran parte dedicata alla presentazioni
svolte dalla Dott.ssa Bordone (Stato attuale
del trapianto simultaneo di rene-pancreas
nel diabete di tipo 1), dal Dott. De Micheli
(Stato attuale del trapianto di pancreas iso-
lato) e dal Dott. Ghinolfi (Stato attuale del
trapianto di insule). I partecipanti alla riunio-
ne formulano la proposta di valutare la pos-
sibile attivazione di un programma clinico-
sperimentale di trapianto di insule avvalen-
dosi delle infrastrutture e dell'expertise già
presenti presso la cell factory dell'Azienda
Ospedaliera Universitaria “San Martino” di
Genova. La riunione si conclude con la con-
ferma dell'importanza strategica di un colle-
gamento in rete tra i Centri clinici di area
presenti sul territorio regionale.
I partecipanti convengono all'unanimità in
merito all'obiettivo di creare un sistema
integrato ed informatizzato (rete) dei Centri
clinici di area presenti sul territorio
regionale, in grado di consentire una
progressiva riduzione dei costi di gestione e
di incrementare l'offerta assistenziale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
ANESTESISTIERIANIMATORILIGURI
04/12/2006ore 15.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“San Martino”,OspedaleMonoblocco,IV piano, L.goR. Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Dott. Alibrandi,Prof. F. BobbioPallavicini,Dott. Briano,Dott.ssa M.Centanaro,Dott. Corsa,Dott. Cutillo,Prof. Dagnino,Prof. De Bellis,Dott.ssa De Rito,Prof. A. GianelliCastiglione, Dott. Isetta,Prof. A. Nocera
Dott. Alibrandi,Prof. F. BobbioPallavicini,Dott. Briano,Dott.ssa M.Centanaro,Dott. Corsa,Dott. Cutillo,Prof. Dagnino,Prof. De Bellis,Dott.ssa De Rito,Prof. A. GianelliCastiglione, Dott. Isetta,Prof. A. Nocera
Il Prof. Valente avvia i lavori riferendo ai
partecipanti di aver ricevuto delega da parte
dell'Assessore alla Salute della Regione Li-
guria per il coordinamento delle proposte
provenienti dai Responsabili delle strutture
sanitarie liguri di area trapiantologica in re-
lazione al costruendo Piano Socio Sanitario
Regionale 2007-2009. I convocati alla riu-
nione sono i Referenti istituzionali e gli altri
operatori coinvolti nelle attività assistenziali
correlate al processo di segnalazione, os-
servazione e selezione dei potenziali dona-
tori cadavere. I partecipanti, nel registrare i
rilevanti risultati ottenuti sul territorio della
Regione Liguria circa il tasso di donazioni
p.m.p., ribadiscono la necessità di poter di-
sporre di un sistema di collegamento in rete
tra le rianimazioni ed il CRR tecnologica-
mente adeguato. Tale collegamento, origi-
nariamente predisposto grazie ai finanzia-
menti provenienti dal Progetto LTTN (Ricer-
ca Sanitaria Finalizzata 1999) attraverso il
software Donor Manager, richiede periodici
investimenti al fine di mantenere l'efficienza
del network (manutenzione server e posta-
zioni, riparazione/sostituzione PC, aggior-
namento dotazioni hardware e software) e
l'adeguamento/aggiornamento dei protocolli
di sicurezza. I partecipanti alla riunione riba-
discono l'assoluta criticità dei suddetti
aspetti tecnologici in funzione del manteni-
mento della posizione di preminenza nazio-
nale della Regione Liguria in materia di do-
natori p.m.p., auspicando un impegno finan-
ziario certo e continuativo da parte degli or-
ganismi regionali.
I partecipanti convengono all'unanimità in
merito all'obiettivo di creare un sistema
integrato ed informatizzato (rete) dei Centri
clinici di area presenti sul territorio
regionale, in grado di consentire una
progressiva riduzione dei costi di gestione e
di incrementare l'offerta assistenziale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
EMATOLOGI 08/01/2007ore 15.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“San Martino”,OspedaleMonoblocco,IV piano, L.goR. Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Prof. Bacigalupo,Prof. Frassoni
Prof. Bacigalupo,Prof. Frassoni
Il Prof. Valente avvia i lavori riferendo ai
partecipanti di aver ricevuto delega da parte
dell'Assessore alla Salute della Regione Li-
guria per il coordinamento delle proposte
provenienti dai Responsabili delle strutture
sanitarie liguri di area trapiantologica in re-
lazione al costruendo Piano Socio Sanitario
Regionale 2007-2009. I convocati alla riu-
nione sono alcuni tra i rappresentanti istitu-
zionali coinvolti nello svolgimento delle atti-
vità inerenti il trapianto di midollo osseo e le
terapie cellulari. Nel corso della riunione
sono stati affrontati i principali aspetti orga-
nizzativi connessi allo svolgimento di tali at-
tività. I riscontri della riunione si sono tradot-
ti nei contenuti riportati nella Sez. 2.2.2. e
nelle proposte di cui alla Sez. 5.
I partecipanti convengono all'unanimità in
merito all'obiettivo di creare un sistema
integrato ed informatizzato (rete) dei Centri
clinici di area presenti sul territorio
regionale, in grado di consentire una
progressiva riduzione dei costi di gestione e
di incrementare l'offerta assistenziale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
OCULISTI 11/01/2007ore 15.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“San Martino”,OspedaleMonoblocco,IV piano, L.goR. Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Prof. A. GianelliCastiglione,Dott.ssa Randazzo,Prof. C.E. Traverso
Prof. A. GianelliCastiglione,Dott.ssa Randazzo,Prof. C.E. Traverso
Il Prof. Valente avvia i lavori riferendo ai
partecipanti di aver ricevuto delega da parte
dell'Assessore alla Salute della Regione Li-
guria per il coordinamento delle proposte
provenienti dai Responsabili delle strutture
sanitarie liguri di area trapiantologica in re-
lazione al costruendo Piano Socio Sanitario
Regionale 2007-2009. I convocati alla riu-
nione sono alcuni tra i rappresentanti istitu-
zionali per lo svolgimento delle attività ine-
renti il trapianto di cornea. Gli aspetti orga-
nizzativi, i criteri per l'attribuzione della prio-
rità in lista e l'andamento dell'attività di pre-
lievo e trapianto di cornea presso le struttu-
re accreditate sul territorio regionale sono
stati illustrati dal Prof. Traverso, Direttore
Medico della Fondazione Banca degli Occhi
Melvin Jones. Tale corpus informativo è ri-
portato nel presente documento alla Sez.
2.2.3 e nella comunicazione del 25/01/2007
di cui si allega copia.
I partecipanti convengono all'unanimità in
merito all'obiettivo di creare un sistema
integrato ed informatizzato (rete) dei Centri
clinici di area presenti sul territorio
regionale, in grado di consentire una
progressiva riduzione dei costi di gestione e
di incrementare l'offerta assistenziale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Partecipanti
SCUOLA DISPECIALIZZAZIONE INCHIRURGIAGENERALE II
11/01/2007ore 17.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“SanMartino”,OspedaleMonoblocco,IV piano,L.go R.Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Prof. Campisi (Az. Osp. Univ. San Martino,Genova),Prof. Torre (Az. Osp. Univ. San Martino,Genova),Prof. Arcuri (Az. Osp. Villa Scassi,Genova), Prof. Faggioni (Az. Osp. Univ. San Martino,Genova),Prof. Jasonni (IRCCS Gaslini, Genova),Prof. Borgonovo (Az. Osp. Univ. SanMartino, Genova), Prof. Taviani (Az. Osp. Univ. San Martino,Genova),Prof. Azioni (Az. Osp. Univ. San Martino,Genova),Prof. Andorno (Dip. Trapianti, Az. Osp.Univ. San Martino, Genova), Prof. Iachino (Az. Osp. Univ. San Martino,Genova), Dott. Valente (Az. Osp. Villa Scassi,Genova),Dott. Morelli (Dip. Trapianti, Az. Osp. Univ.San Martino, Genova),Dott. Chessa (Dip. Trapianti, Az. Osp. Univ.San Martino, Genova), Dott. Casaccia (Dip. Trapianti, Az. Osp.Univ. San Martino, Genova)Prof. Pellicci (Pietra Ligure),Prof. Schirru (Savona)Prof. Falco (La Spezia),Prof. Torelli (Sanremo),Prof. D'Ambrosio (Chiavari-Lavagna),Prof. Dardano (Chiavari-Lavagna),Prof. Pescio (Imperia),Prof. Ferro (Radiologia interventistica, Az.Osp. Univ. San Martino, Genova), Prof.ssa Parodi (Endoscopia interventisticaAz. Osp. Univ. San Martino, Genova)
Presso l'Auletta didatticadel Centro Tra-
pianti (Azienda Ospedaliera Universitaria
“San Martino”, (Ospedale Monoblocco IV
piano) si è svolto un incontro che ha coin-
volto i docenti della Scuola di Specializza-
zione in Chirurgia Generale II, che annove-
ra i primari chirurghi dei principali ospedali
liguri dotati di DEA. In tale occasione è sta-
to iparticolare attenzione è stata dedicata
ad una prima valutazione di opportunità
circa la realizzazione di un modello di
Trauma Center per le lesioni epatiche gravi.
Il “sistema traumi” ha assunto anche in
Italia un ruolo significativo nel contesto delle
prestazioni erogate del SSN, alla luce della
consapevolezza di quanto la malattia
traumatica, in tutti i suoi aspetti sociali e sa-
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
nitari, esiga una risposta specifica da parte
delle strutture sanitarie. Le evidenze
scientifiche ricavate da studi osservazionali
dimostrano come i migliori outcome si ab-
biano nei pazienti trattati in ospedali o re-
parti in cui sia presente una significativa
concentrazione della medesima patologia
trattata, e ciò vale a maggior ragione per i
pazienti trattati in un Trauma Center
espressamente dedicato. In Italia, la neces-
sità di una centralizzazione dei pazienti
traumatizzati è prevista dalle recenti Linee
Guida approvate dal Ministero della Salute
in cui viene supportata la necessità di costi-
tuire un sistema per l’assistenza ai pazienti
traumatizzati, identificando come centro
della rete il DEA di II livello, in grado di assi-
curare le funzioni di alta specialità legate al-
l’assistenza più idonea ed appropriata per il
paziente con trauma maggiore. si intende
avviare la realizzazione di un modello orga-
nizzativo di Trauma Center per i traumi epa-
tici gravi che prevede la concentrazione del-
le informazioni inerenti la casistica epatica
complessa presso il Centro Trapianti di Fe-
gato, in modo da garantire il trattamento di
volumi di attività tali da assicurare la miglio-
re qualità dell’assistenza erogata ed il mi-
gliore utilizzo delle risorse organizzative e
strumentali disponibili. I DEA garantiranno
gli interventi diagnostici terapeutici di urgen-
za, il primo accertamento diagnostico, clini-
co, strumentale e di laboratorio, gli interven-
ti per stabilizzare le condizioni del paziente
critico, garantendo, se necessario, il tra-
sporto protetto verso il Centro Trapianti di
Fegato. Appare quindi fondamentale che i
pazienti con gravi traumi epatici seguano un
percorso differenziato rispetto alle altre pa-
tologie critiche, attraverso la segnalazione
in rete al CRR ed il successivo trasferimen-
to presso le strutture del Centro Trapianti di
Fegato, dove sono già presenti le compo-
nenti professionali, strumentali e tecniche
più avanzate per il trattamento chirurgico
resettivo/sostitutivo in base a protocolli mul-
tidisciplinari condivisi, eventualmente inte-
grato dalle tecniche di radiologia vascolare
ed endoscopia interventistica.
I partecipanti all'incontro approvano all'una-
nimità l'impianto sopra esposto, auspicando
l'avvio di uno studio di fattibilità organizzati-
vo-operativa per la realizzazione di un Trau-
ma Center per la gestione ed il trattamento
dei pazienti con gravi traumatismi epatici
segnalati sul territorio della Regione Liguria.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
SPECIALISTIPEDIATRICENTROFIBROSICISTICA,DIABETOLOGIPEDIATRI
23/01/2007ore 15.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“San Martino”,OspedaleMonoblocco,IV piano, L.goR. Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Prof. F. BobbioPallavicini, Prof.ssa M.Centanaro,Dott.ssa Casciaro,Prof. L. Chessa,Dott.ssa DeAlessandri,Dott.ssa Garavini,Dott.ssa Haupt,Prof.ssa Lorini,Dott.ssa Mascotto,Dott.ssa Minicucci,Dott.ssa Ricca,Dott. Rossi,Prof. Viscoli
Prof. F. BobbioPallavicini, Prof.ssa M.Centanaro,Dott.ssa Casciaro,Prof. L. Chessa,Dott.ssa DeAlessandri,Dott.ssa Garavini,Dott.ssa Haupt,Prof.ssa Lorini,Dott.ssa Mascotto,Dott.ssa Minicucci,Dott.ssa Ricca,Dott. Rossi,Prof. Viscoli
La riunione si è aperta con la relazione della
Dott.ssa Minicucci volta ad aggiornare i pre-
senti sulle principali caratteristiche della fibro-
si cistica e sulla situazione attuale della assi-
stenza ai pazienti con fibrosi cistica in Liguria.
Ad oggi presso il Centro Regionale per la
cura della Fibrosi Cistica, afferente alla Clini-
ca Pediatrica presso l'ospedale “G. Gaslini”,
sono in regolare follow-up circa 200 pazienti
(60% proveniente da fuori Regione). Circa il
60 % dei pazienti seguiti ha un'età superiore
ai 20 anni e circa il 10% di questi ha un'età
superiore ai 40 anni. Nella discussione suc-
cessiva è stata sottolineata e da tutti condivi-
sa l'esigenza di creare con 1' ospedale San
Martino una rete di strette collaborazioni per
l'assistenza del paziente adulto. Il Prof. Bob-
bio ha presentato il protocollo per il tratta-
mento e il trasferimento presso il Reparto di
Terapia Intensiva dei pazienti adulti con fibro-
si cistica in caso di grave insufficienza respi-
ratoria. Tale protocollo è nato dalla collabora-
zione tra il Centro Fibrosi Cistica dell'IRCCS
“G. Gaslini”, l'Unità di Terapia Intensiva e
Rianimazione dell'IRCCS “G. Gaslini”, e
l'Unità di Terapia Intensiva e Rianimazione
del Monoblocco di San Martino (diretta dal
prof. Bobbio), ed è stato recentemente
approvato anche dalle Direzioni Sanitarie
dell'IRCCS “G. Gaslini” e dell'Ospedale San
Martino di Genova. Si programma una
riunione tra Centro F.C., U.O. Rianimazione
IRCCS “G. Gaslini” e U.O. Rianimazione San
Martino, volta alla discussione e
all'approfondimento di tale protocollo. Il prof
Viscoli si è dichiarato disponibile ad
accogliere in regime di degenza ordinaria i
pazienti con fibrosi cistica adulti in corso di
riacutizzazione della Broncopneumopatia,
sottolineando, però, che i pazienti devono
comunque rimanere in carico al Centro FC
dell'IRCCS “G. Gaslini” per i controlli
ambulatoriali e in regime di Day Hospital. Il
prof Viscoli ha inoltre evidenziato la necessità
di affrontare con la Direzione Sanitaria
dell'Ospedale San Martino i problemi organiz-
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
zativo-assistenziali e di spesa sanitaria che i
pazienti affetti da fibrosi cistica comportano.
Il Prof. Valente e il Dott. Chessa hanno ga-
rantito la loro disponibilità ad affrontare i pro-
blemi chirurgici addominali e toracici dei pa-
zienti adulti FC. La Prof.ssa Lorini ha sottoli-
neato la assoluta necessità di coinvolgere
l'Associazione dei Pazienti e dei Famigliari e
di presentare insieme il programma di assi-
stenza ai pazienti adulti. Si decide quindi col-
legialmente di organizzare un incontro tra i
rappresentanti dell'Associazione Ligure per la
fibrosi cistica e le varie figure mediche pre-
senti alla riunione odierna e coinvolte nell'as-
sistenza del paziente adulto. Il Prof. Valente e
il Dott. Chessa hanno infine prospettato la
possibilità di avviare presso il Centro Trapian-
ti diretto dal Prof. Valente un programma di
trapianto bipolmonare, con investimenti in ter-
mini organizzativi e di risorse economiche re-
lativamente contenuti, data la possibilità di in-
serire questa nuova attività di trapianto in un
contesto già ampiamente collaudato. Il tra-
pianto polmonare, unica possibilità terapeuti-
ca dei pazienti, che raggiungono una condi-
zione di grave insufficienza respiratoria, è at-
tualmente realizzato, per i pazienti afferenti al
Centro di Genova, presso strutture di altre re-
gioni, con conseguenti disagi per i pazienti e
gravi difficoltà a organizzare una adeguata
assistenza pre- e post- trapianto. Con il con-
senso di tutti i partecipanti, si propone di pre-
parare per le autorità competenti regionali un
documento che richieda di avviare a Genova
il programma di trapianto bipolmonare ed evi-
denzi tutte le necessità legate all'assistenza
dei pazienti adulti con fibrosi cistica.
I partecipanti convengono all'unanimità in
merito all'obiettivo di creare un sistema
integrato ed informatizzato (rete) dei Centri
clinici di area presenti sul territorio
regionale, in grado di consentire una
progressiva riduzione dei costi di gestione e
di incrementare l'offerta assistenziale.
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
Gruppo dilavoro
Datariunione
Sede Oggetto Convocati Partecipanti
INFETTIVOLOGI LIGURI
26/01/2007ore 15.30
UOCChirurgiaGenerale eTrapiantod'Organi,AziendaOspedalieraUniversitaria“San Martino”,OspedaleMonoblocco,IV piano, L.goR. Benzi 10,16132 -Genova
Piano SocioSanitarioRegionale2007 - 2009
Dott.ssa A.Alessandrini,Prof. E. Andorno,Dott. M. Anselmo,Dott.ssa B.Bruzzone,Dott.ssa C.Bernardini,Prof. L. Chessa,Dott. A. De Maria,Dott. V. Del Bono,Dott. A. Ferrazion,Dott. G. Ferrer,Dott.ssa E. Furfaro,Dott. M. Guerra,Dott.ssa C. Lorusso,Dott. E. Malfatto,Dott.ssa M.Marturano,Prof. N. Morelli,Dott.ssa L. Nulvesu,Dott.ssa G. Pagano,Dott.ssa L. Papa,Dott.ssa R. Piscopo,Dott. G. Riccio,Dott. M. Setti,Dott.ssa A. Ventura
Dott.ssa A.Alessandrini,Prof. E. Andorno,Dott. M. Anselmo,Dott.ssa B.Bruzzone,Dott.ssa C.Bernardini,Prof. L. Chessa,Dott. A. De Maria,Dott. V. Del Bono,Dott. A. Ferrazion,Dott. G. Ferrer,Dott.ssa E. Furfaro,Dott. M. Guerra,Dott.ssa C. Lorusso,Dott. E. Malfatto,Dott.ssa M.Marturano,Prof. N. Morelli,Dott.ssa L. Nulvesu,Dott.ssa G. Pagano,Dott.ssa L. Papa,Dott.ssa R. Piscopo,Dott. G. Riccio,Dott. M. Setti,Dott.ssa A. Ventura
Il Prof. Viscoli avvia i lavori introducendo il
Prof. Valente, il quale a sua volta informa i
partecipanti di aver ricevuto delega da parte
dell'Assessore alla Salute della Regione Li-
guria per coordinare le proposte provenienti
dai Responsabili delle strutture sanitarie li-
guri di area trapiantologica in relazione al
costruendo Piano Socio Sanitario Regiona-
le 2007-2009. Particolare attenzione viene
posta nei confronti del programma naziona-
le di trapianto di fegato in pazienti HIV+, nel
tentativo di individuare i fattori che allo stato
attuale ne hanno impedito la realizzazione.
Infatti, nessuno tra i pazienti HIV+ in cura e
potenzialmente candidabili al trapianto è
stato effettivamente sottoposto alla proce-
dura di chirurgia sostitutiva, in ragione della
rapida progressione del quadro cirrotico. I
partecipanti sottolineano quindi l'importanza
di una rete informatica in grado di veicolare
informazioni in tempo reale tra le singole
UU.OO. infettivologiche distribuite sul terri-
torio ed il CRR. L'attivazione della rete, per
la quale si auspica un fattivo coinvolgimento
degli organismi regionali, potrebbe rivelarsi
di particolare utilità per il trasferimento in
real time dei dati inerenti i pazienti colpiti da
epatiti fulminanti di natura virale od esotos-
sica. I partecipanti convengono all'unanimi-
tà in merito all'obiettivo di creare un sistema
integrato ed informatizzato (rete) dei Centri
clinici di area presenti sul territorio regiona-
le, in grado di consentire una progressiva ri
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Gruppidilavoro
Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009: Proposte di miglioramento degli aspetti organizzativi, assi stenziali e scientifici dell'area trapiantologica ligure e scientifici dell'area trapiantologica ligure (organi solidi, cellule e tessuti)(organi solidi, cellule e tessuti)
duzione dei costi di gestione e di
incrementare l'offerta assistenziale.
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