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PIANO REGIONALE DEI CONTROLLI UFFICIALI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE (PNI-MANCP 2011-2014) PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE 2013 2013 2013 2013

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PIANO REGIONALE

DEI CONTROLLI UFFICIALI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE

(PNI-MANCP 2011-2014)

PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE 2013201320132013

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1. PREMESSA 5

2. OBIETTIVI STRATEGICI DEL PIANO 2011-2014 7

3. PRIORITA’ DEL PIANO 10

1.1 PRIORITÀ PER I SERVIZI VETERINARI - SSVV- 11 1.2 PRIORITÀ COMUNI PER I SERVIZI VETERINARI E SERVIZI DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE 17 1.3 PRIORITÀ PER I SERVIZI DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE - SIAN - 21

4. CARATTERISTICHE DEL PIANO 2013 23

5. AGGIORNAMENTO DEL PIANO 2013 23

6. AUTORITA’ COMPETENTE (AC): COMPETENZE E RUOLI (LINE E GUIDA PER IL CONTROLLO UFFICIALE AI SENSI DEI REGOLAMENTI CE/854 /2004 ED 882/2004) 23

6.1 INTERVENTI CONGIUNTI TRA AUTORITÀ UFFICIALI 24

7. PUNTI DI CONTATTO 25

7.1 AZIENDE PER I SERVIZI SANITARI 25 7.2 LABORATORI INCARICATI DELL ’ANALISI DEI CAMPIONI UFFICIALI 26

8. SCHEDA RILEVAZIONE UNITA’ ORGANIZZATIVE E RISORSE U MANE - ANNO 2013 27

9. GLI STRUMENTI DEL CONTROLLO UFFICIALE 28

10. ATTIVITA’ DI FORMAZIONE 29

11. RIEPILOGO DELL’ATTIVITA’ DI CATEGORIZZAZIONE DEGLI STABILIMENTI IN BASE AL RISCHIO CONDOTTA IN FRIULI VENEZIA GIULI A 32

11.1 SERVIZI VETERINARI 32

12. PROGRAMMAZIONE DELL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIA LE SETTORE PRIMARIO 34

SERVIZI VETERINARI 34

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12.1 AZIENDE CHE PRODUCONO COLTURE VEGETALI DESTINATE ALL’ALIMENTAZIONE ANIMALE (PRIVE DI ALLEVAMENTO ) 35 12.2 ALLEVAMENTI 36 12.2.1 ALIMENTAZIONE ANIMALE 36 12.2.2 RIPRODUZIONE ANIMALE E PRODUZIONE DI SEME ED EMBRIONI 37 12.2.3 CONTROLLI UFFICIALI SUL BENESSERE ANIMALE 38 12.2.4 SANITÀ ANIMALE 39 12.2.5 FARMACO VETERINARIO 41 12.2.6 PRODUZIONE DEL LATTE 42 12.2.7 PRODUZIONE DI UOVA 43 12.2.8 PRODUZIONE DI MIELE 43 12.2.9 PRODUZIONE ITTICA 43 12.2.9.1 PESCA 43 12.2.9.2 ACQUACOLTURA 44 12.2.9.3 MOLLUSCHICOLTURA 44 12.3 BENESSERE ANIMALE AL TRASPORTO 45

13. PROGRAMMAZIONE DELL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIA LE SETTORE POST-PRIMARIO 46

SERVIZI VETERINARI 46

13.1 PRODUZIONE DI MANGIMI 47 13.2 IMPRESE ALIMENTARI 48 13.2.1 STABILIMENTI RICONOSCIUTI EX REG. CE N. 853/2004 ED EX REG. CE N. 1069/2009 49 13.2.2 STABILIMENTI REGISTRATI EX REG. CE N. 852/2004 (ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE O

COMPOSITI A PREVALENZA ANIMALE) 56

14.PROGRAMMAZIONE DELL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFI CIALE SETTORE POST-PRIMARIO 58

SERVIZI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE 58

14.1 PRODUZIONE/TRASFORMAZIONE E/O CONFEZIONAMENTO DI PRODOTTI DI ORIGINE VEGETALE O COMPOSITI A PREVALENZA VEGETALE 59 14.1.1 LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DI FRUTTA E ORTAGGI 62 14.1.2 PRODUZIONE OLIO DI OLIVA E DI SEMI 62 14.1.4 PRODUZIONE GASTRONOMIA FRESCA, GASTRONOMIA CONSERVATA 64 14.1.5 PRODUZIONE GELATI 64 14.1.6 PRODUZIONE CONDIMENTI E SPEZIE 65 14.1.7 TRASFORMAZIONE TÈ, CACAO, CAFFÈ 65 14.1.8 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO BEVANDE 66 14.1.8.1 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO ACQUE MINERALI 66 14.1.8.2 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO BEVANDE ANALCOLICHE 66 14.1.8.3 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO BEVANDE ALCOLICHE 67 14.2 COMMERCIALIZZAZIONE 68 14.2.1 ALIMENTI E BEVANDE 68 14.2.2 FUNGHI 69 14.2.3 PRODOTTI FITOSANITARI 69 14.3 SOMMINISTRAZIONE 70 14.4 ADDITIVI ED IMBALLAGGI PER ALIMENTI 71 14.4.1 ADDITIVI PER ALIMENTI 71 14.4.2 IMBALLAGGI PER ALIMENTI 71 14.5 INTEGRATORI ALIMENTARI E/O ALIMENTI ADDIZIONATI DI VITAMINE E MINERALI 72

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14.6 PRODOTTI ALIMENTARI DESTINATI AD UNA ALIMENTAZIONE PARTICOLARE 72

14. FLUSSI INFORMATIVI 73

ALLEGATO 1 –SERVIZI VETERINARI 74

ALLEGATO 2 –SIAN 89

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111... PPPRRREEEMMMEEESSSSSSAAA

In applicazione al Reg. (CE) 882/2004 si è data attuazione al piano Nazionale Pluriennale Integrato di Controllo (MANCP) in base al quale le Regioni/Province Autonome predispongono appositi programmi per definire la natura e la frequenza dei controlli che devono essere effettuati regolarmente in tutte le fasi della filiera alimentare.

Il presente documento rappresenta il Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza igienico-

nutrizionale degli alimenti per l’anno 2013, che i Servizi Veterinari (SSVV) e i Servizi Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dovranno seguire per l’attuazione del proprio programma annuale di controllo ufficiale sui prodotti alimentari e sui mangimi.

Il Piano realizza un approccio regionale uniforme e globale in materia di controlli ufficiali su alimenti e

mangimi al fine di prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi per gli esseri umani e gli animali, garantire pratiche commerciali leali per i mangimi e gli alimenti, tutelare gli interessi dei consumatori e dunque, in ultima analisi, portare ad un miglioramento della qualità della vita.

Il piano rappresenta inoltre lo strumento più appropriato per ampliare l’orizzonte di intervento dei servizi

che si occupano di sicurezza alimentare in un programma più generale di azioni di promozione di una sana alimentazione orientata alla prevenzione delle malattie alimentari, e delle patologie cronico-degenerative e dunque, in ultima analisi, portare ad un miglioramento della qualità della vita della comunità e del singolo.

A tal fine il piano vuole rappresentare un primo passo verso l’integrazione tra le attività previste dai diversi

strumenti di pianificazione sovraordinati e regionali (PNP, Guadagnare salute,PNI, PRP) e fornisce idoneo supporto allo sviluppo di azioni che rispondono alla esigenza di una gestione allargata dei rischi per la salute derivanti da stili di vita e condizioni socio-ambientali.

Il controllo riguarda sia i prodotti italiani o di altra provenienza destinati ad essere commercializzati nel

territorio nazionale, sia quelli destinati ad essere spediti in un altro Stato dell'Unione Europea, oppure esportati in uno Paese Terzo.

Il presente Piano è stato redatto alla luce dei risultati ottenuti, delle difficoltà incontrate, delle criticità

emerse e dell’esperienza acquisita nel quadriennio precedente e tiene conto delle indicazioni contenute nelle “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti n. 854/2004/CE e n. 882/2004/CE”, di cui alla nota prot. DGSAN/3/6238/P dd. 31.05.2007 del Ministero della Salute; in esso si indicano gli obiettivi e le strategie che i Servizi Veterinari (SSVV) ed i Servizi Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dei Dipartimenti di Prevenzione (DIP) delle Aziende per i Servizi Sanitari (AASSSS) dovranno seguire per l’attuazione del proprio programma annuale per il controllo ufficiale dei prodotti alimentari e dei mangimi.

Per attenersi alle sopra citate indicazioni ministeriali e al fine di allinearsi con la programmazione

quadriennale del Piano nazionale integrato dei controlli 2011-2014 (PNI - MANC), approvato in Conferenza Stato Regioni con l'Intesa del 16 dicembre 2010, la scrivente Direzione ha predisposto il Piano Quadriennale Sicurezza Alimentare (PQSA) 2011-2014 per gestire in modo organico e uniforme le attività di controllo finalizzate alla sicurezza alimentare. I risultati ottenuti annualmente rappresenteranno un duplice strumento operativo: di verifica dell'attività svolta, da un lato, e di orientamento dell'attività futura ai fini della razionalizzazione dei controlli ufficiali, dall’altro.

Il Piano prende in considerazione tutte le fasi della catena di produzione alimentare partendo dalla

produzione primaria, passando per la produzione di mangimi, arrivando alla vendita o somministrazione di alimenti fino al consumatore finale; per questo ogni fase della filiera alimentare è stata collocata all’interno di macro-aree (produzione primaria, trasformazione, deposito, distribuzione, somministrazione) e, per ognuna è stata predisposta una scheda dove sono stati evidenziati tipologia, numerosità, frequenza o percentuale dei controlli ufficiali.

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Coerentemente con quanto previsto dalle politiche sanitarie sopra riportate riguardo alla promozione di sani stili di vita, il piano orienta le attività dei servizi anche in materia di prevenzione nutrizionale.

Tutto ciò premesso, coerentemente con il PNI 2011-2014 e con l'Atto di indirizzo per l'anno 2013 che il Ministero della Salute ha siglato in data 3 ottobre 2012, con le indicazioni metodologiche per la programmazione sanitaria regionale per il 2013 (all. alla D.G.R. n. 2016 del 21.11.2012), il Piano regionale dei controlli 2011-2014, dando avvio al processo di pianificazione strategica, punta a migliorare e a consolidare il "sistema regionale " dei controlli ufficiali in materia di sicurezza igienico-nutrizionale degli alimenti, mangimi, sanità e benessere animale e sanità delle piante, individuando delle priorità e designando gli obiettivi strategici per l’anno 2013.

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222... OOOBBBIIIEEETTTTTTIIIVVVIII SSSTTTRRRAAATTTEEEGGGIIICCCIII DDDEEELLL PPPIIIAAANNNOOO 222000111111---222000111444

Obiettivo generale del presente Piano è la tutela della salute umana e dei consumatori, mediante il

controllo e la riduzione dei rischi biologici, chimici e nutrizionali che possono derivare dal consumo di alimenti e/o mangimi prodotti e/o commercializzati a livello regionale, partendo dalla salvaguardia della sicurezza delle produzioni agricole e della salute e benessere animale.

La Sicurezza Igienico-Nutrizionale degli Alimenti rappresenta un interesse primario della popolazione e

coinvolge in modo trasversale e con differenti ruoli le istituzioni, i produttori, i consumatori ed il mondo scientifico. Per garantire la sicurezza degli alimenti occorre considerare tutti gli aspetti della catena alimentare come

un unico processo, a partire dalla produzione primaria fino alla vendita o erogazione di alimenti fino al loro consumo.

In armonia con il Piano Nazionale Integrato (PNI o MANCP), ai sensi del Regolamento (CE) n. 882/2004, ed

elaborato dal Ministero della Salute, il presente Piano descrive il "Sistema Regione FVG" dei controlli ufficiali in materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale e sanità delle piante e degli interventi in materia di prevenzione nutrizionale.

In particolare, e coerentemente con quanto previsto nel PNI 2011-2014, per il quadriennio 2011-2014

sono individuati gli obiettivi strategici regionali di seguito riportati: � tutela della salute umana e dei consumatori, mediante il controllo e la riduzione dei rischi biologici,

chimici e nutrizionali legati ad alimenti e/o mangimi; � salvaguardia della salute e del benessere animale; � contrasto delle contaminazioni ambientali, in relazione alle produzioni agro-zootecniche; � difesa delle produzioni nazionali; � razionalizzazione ed implementazione a livello regionale delle procedure operative del controllo

ufficiale, in ottemperanza alle indicazioni della normativa regionale, nazionale e comunitaria, anche alla luce del nuovo Sistema informativo per i Servizi Veterinari e per i Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione (S.I.S.A.Ve.R);

� rispetto delle indicazioni e raggiungimento degli obiettivi contenuti nel Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare implementando l’attività di audit e di classificazione, in base ai criteri del rischio, delle imprese alimentari;

� promozione di sani stili alimentari.

Considerati gli eventi accaduti nel 2012, alla luce delle esperienze acquisite, si intende inoltre inserire nel quadro programmatorio di lungo termine anche i seguenti obiettivi:

� prevenire le zoonosi e le malattie emergenti; � contrastare le contaminazioni chimiche nelle produzioni zootecniche, incrementando i controlli con

riferimento agli anabolizzanti, micotossine e contaminanti chimici. Al fine di adempiere agli obblighi di appartenenza all'Unione Europea, proseguirà l’attività di

implementazione del sistema di audit nazionale, d'intesa con le Regioni e Province Autonome. Vale la pena rammentare che con Decreto n. 515/VETAL 19 giugno 2012 del Direttore del Servizio

sicurezza alimentare, igiene della nutrizione e sanità pubblica veterinaria è stato approvato il documento “Costituzione dell’elenco regionale degli auditors - Progetto Audit Regione Friuli Venezia Giulia : percorso formativo rivolto al personale del SSN della Regione Friuli Venezia Giulia per la formazione dei Responsabili di Gruppi Audit nell’ambito della sicurezza alimentare (articolo 4 del Regolamento (CE) 882/2004)” che ha dato veste ufficiale e giusto riconoscimento ai veterinari, medici, biologi, chimici e tecnici della prevenzione delle AA.SS. SS. Che hanno ottenuto la qualifica di auditor ufficiale. Si ricorda, altresì, che è intenzione di questa Direzione implementare tale elenco con i nominativi di coloro che dopo aver acquisito le competenze teoriche, abbiano superato con successo il training formativo in campo, di cui si rimanda alla pertinente procedura, trasmessa alle AA.SS.SS con nota prot. 17651/SPS-VETAL dd. 19 ottobre 2012.

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La strategia operativa per raggiungere tali finalità riprende ed implementa quella degli anni precedenti, e richiede l'attuazione, da parte dei Servizi Veterinari e dei SIAN, nell'ambito delle rispettive competenze, degli obiettivi elencati di seguito.

In particolare, prevede di: � rafforzare l’attività di controllo nei principali settori produttivi nazionali e regionali (formaggi, vino, olio,

salumi..) volta alla verifica del rispetto dei requisiti di sicurezza alimentare e di qualità, nel rispetto e con le modalità e le frequenze minime stabilite dal presente Piano;

� completare/aggiornare l’archivio delle imprese riconosciute e registrate ed individuare tipologie di attività aventi lo stesso livello di rischio, sulla base dei riscontri in occasione di audit;

� mantenere aggiornato il sistema informativo regionale (S.I.S.A.Ve.R), per la registrazione di controlli ufficiali e dei risultati delle attività, con particolare riferimento alle non conformità rilevate nell’ambito del controllo ufficiale e nell’autocontrollo;

� assicurare la costante rispondenza dei sistemi anagrafici di identificazione e registrazione di tutte le specie animali, attraverso l’apposita sezione di S.I.S.A.Ve.R;

� realizzare piani regionali di controllo ed eradicazione riconosciuti a livello comunitario; � realizzare piani straordinari di monitoraggio, sulla base delle indicazioni ministeriali e regionali; � realizzare una rete tra Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e i Servizi Veterinari delle

AA.SS.SS regionali al fine di � pianificare le attività di audit sulle imprese alimentari, inclusi gli audit regionali e interaziendali,

tenendo conto delle revisione delle procedure di categorizzazione degli stabilimenti secondo il rischio,

� migliorare l’uniformità dei controlli anche attraverso l’organizzazione e attuazione nelle AA.SS.SS di audit esterni e di gruppo,

� progettare modalità e tempi di controllo specifici per le microimprese, � elaborare linee guida per l’autocontrollo e le buone pratiche nelle microimprese alimentari; � sviluppare un sistema integrato di controlli basati su criteri di evidenza scientifica, trasparenza,

coerenza e omogeneità dei provvedimenti in ottemperanza alle indicazioni della normativa nazionale e comunitaria,

� condividere e ottimizzare dati, metodi, strumenti e criteri di valutazione e rendicontazione dei controlli, anche alla luce del nuovo Sistema informativo (S.I.S.A.Ve.R),

� costruire un quadro d’insieme del mercato agro-zootecnico-alimentare regionale per evidenziare contesti ambientali e produttivi di particolare rilevanza e criticità che possono richiedere programmi di contrasto specifici,

� favorire la comunicazione intersettoriale e interprofessionale e la valutazione comune degli obiettivi di salute e loro raggiungimento. I Servizi veterinari e i Servizi igiene degli alimenti e della nutrizione devono inoltre programmare attività

coerenti alla realizzazione degli obiettivi di quanto previsto dei documenti di pianificazione sanitaria regionale: “Piano regionale della Prevenzione 2010 - 2013” (DGR n. 2757 del 29 dicembre 2010)

- 2.8.1 Progetto: “Sicurezza alimentare nelle Piccole Produzioni Locali” - 2.9.1 Progetto: “Programma alimentazione e attività fisica nelle prime fasce di età: promuovere buone pratiche in età prescolara – da zero a cinque anni- e migliorare la qualità nutrizionale nelle mense scolastiche”

“Indicazioni metodologiche per la programmazione sanitaria regionale per il 2013” (D.G.R. n. 2016

del 21.11.2012) e nota prot. n 20288/SPS-APA/P dd. 28 novembre 2012 della Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali”.

Trasmissione alle AA.SS.SS delle Indicazioni metodologiche ed operative per la redazione dei PAL/PAO 2013, ed, in particolare, per la programmazione delle attività, delle progettualità e delle risorse umane.

Proseguiranno gli interventi di prevenzione, sorveglianza epidemiologica e sicurezza alimentare ed in particolare, per l’anno 2013, di seguito si riportano le indicazioni metodologiche ed operative per la redazione dei su citati PAL/PAO in particolare:

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Linea n. 1.2.2.4 Attività di promozione sensibilizzazione e formazione Prevenzione obesità e promozione corretta nutrizione Applicazione e diffusione degli indirizzi per la

corretta alimentazione Linea n. 1.2.2.5 Sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria Ottemperare alle indicazioni e raggiungere gli obiettivi contenuti nel Piano regionale dei controlli in

materia di sicurezza alimentare anche attraverso l’attività di audit e di classificazione, in base ai criteri del rischio, delle imprese alimentari.

Attuazione del terzo anno del Progetto Piccole Produzioni Locali in accordo con la Direzione centrale agricoltura

Solo per ASS1, ASS2, ASS4: Realizzazione della nuova campagna di controllo e profilassi della rabbia, basata sulla vaccinazione orale delle volpi lungo la fascia confinaria con la Slovenia Programmazione attività aziendale di interventi, audit, controlli Attività Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare Monitoraggio della malattia degli equidi stanziali, secondo il piano, di cui alla nota prot. 10591/SPS-VETAL dd. 11.06.2012, e successivi aggiornamenti, Attuazione del Piano regionale di eradicazione della malattia di Aujeszky dei suini. Attuazione dei controlli sul benessere animale negli allevamenti e durante il trasporto come da Direttive e Linee Guida Comunitarie. Tali obiettivi sono effettivamente perseguibili se sostenuti da una strategia di valorizzazione delle risorse

professionali e di incremento delle opportunità di partecipazione e aggiornamento. L’indicazione è quella di formalizzare “tavoli tecnici” di livello regionale e interaziendale con funzioni

distinte, coordinate e convergenti e con il compito prioritario di migliorare la comunicazione tra Servizi, il confronto, il monitoraggio delle attività nell’ interesse della razionalizzazione e del miglioramento dell’ efficacia e dell’ efficienza del controllo ufficiale.

Per quanto riguarda l’attività di campionamento, si rimanda a specifici piani del Ministero della

Salute (Piano Nazionale Residui 2013, Piano Nazionale Alimentazione Animale 2013) e della Direzione centrale Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali (Piano regionale di campionamento ufficiale sulle matrici alimentari di origine animale e composti a prevalenza di origine animale – anno 2013 e Piano regionale di controllo ufficiale matrici alimentari di origine vegetale e composti a prevalenza vegetale – anno 2013.

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333... PPPRRRIIIOOORRRIIITTTAAA’’’ DDDEEELLL PPPIIIAAANNNOOO

La Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali ritiene necessario sottolineare

l’importanza di una azione coordinata e congiunta di prevenzione e controllo da parte dei Servizi che operano nell’ambito dell’area degli alimenti, della nutrizione e della sanità pubblica veterinaria.

Al fine di fornire agli OSA un’immagine di “Azienda” e non di “Servizi diversi in una stessa Azienda”, si

ritiene prioritario dare l’avvio ad un piano che sviluppi compiutamente le “Indicazioni metodologiche per la programmazione sanitaria regionale per il 2013” soprarichiamate. Per favorire tale integrazione il piano prevede controlli congiunti tra Servizi Veterinari e SIAN, ciascuno per le proprie competenze, in alcune tipologie di attività a carattere misto: l’ispezione di almeno il 30% delle nuove imprese, a discrezione dell’0 Azienda per i Servizi sanitari e sulla base della valutazione del rischio, e del 25% di quelle già registrate come ipermercati, supermercati, discount (GDO),

Le singole Aziende potranno concordare con la Direzione Centrale Salute un programma di

ispezioni congiunte diverso da quello previsto da questo Piano, tenendo conto delle priorità individuabili a livello locale e delle risorse professionali disponibili.

Inoltre, al fine di favorire la comunicazione con gli OSA e lo sviluppo delle conoscenze e competenze degli

stessi, tenuto conto che l’intesa Stato/Regioni concernente “Linee guida applicative del Regolamento n. 852/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari” dd. 9 febbraio 2006, al capitolo 5 – FORMAZIONE –richiama i criteri e i fondamenti che devono guidare la programmazione dei corsi e si sottolinea che “la formazione del personale non può e non deve essere un fatto episodico, ma richiede un continuo aggiornamento mediante corsi e seminari specifici per il personale che opera nei diversi impianti e settori”, si ritiene indispensabile, ove nel corso del primo semestre del 2013 non sia dato seguito alla “definizione dei criteri uniformi per la formazione degli operatori del settore alimentare” da parte del Ministero della Salute, dare l’avvio alla revisione delle Linee guida per la formazione degli addetti del settore alimentare, alla luce delle esperienza e delle valutazioni sull’impatto e l’efficacia delle stesse.

L’ audit effettuato dal Ministero della Salute in Regione FVG, nel periodo 29 maggio- 1 giugno 2012, per

valutare il sistema sanitario regionale, con particolare riferimento all’area degli alimenti, nutrizione e della sanità pubblica veterinaria, ha messo in evidenza alcune insufficienze relative alla presenza di efficace sistema di monitoraggio dello stato di avanzamento dell’attività programmata e di verifica delle attività svolte dalle AA.SS.SS nel corso nell’ anno.

In particolare è stato contestato che “Il livello di analiticità del PQSA non giunge fino al punto da consentire

l’adozione di un sistema di verifica del grado di raggiungimento delle percentuali di realizzazione di alcuni programmi di attività, in particolare per la sanità animale, come ad esempio nel caso dei programmi di sorveglianza per il mantenimento della qualifica sanitaria per la BRC e LEB, i piani per il controllo delle salmonellosi zoonotiche, i controlli sulle anagrafi animali, PNR e PNAA, caricamento dati nei sistemi informativi, riscossione redevances, ecc..”.

Ancora che “Le carenze sul grado di raggiungimento di alcuni obiettivi operativi (anagrafi animali, controlli sulla ristorazione e commercializzazione, farmacosorveglianza su grossiti e vendita diretta di farmaci veterinari, piani salmonellosi zoonotiche, PNAA), evidenziate dall’analisi di alcuni flussi informativi, manifestano la non completa adeguatezza dei sistemi di programmazione e di monitoraggio”

Pertanto è intenzione della Direzione introdurre nel piano 2013 una sezione dedicata al

Monitoraggio, di cui al capitolo 16, con le indicazioni di merito. La strategia adottata dall’Autorità Competente deve basarsi non tanto sulla reazione quanto

sulla prevenzione e quindi su un sistema efficiente ed efficace, in grado di tutelare la salute umana attraverso un sistema funzionale ed integrato di valutazione e controllo della sicurezza igienico-nutrizionale degli alimenti, di cui il presente Piano rappresenta il documento programmatorio.

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1.1 Priorità per i Servizi Veterinari - SSVV-

Poiché il Piano comprende anche le verifiche sullo stato di salute degli animali destinati a produrre

alimenti una particolare attenzione è riservata agli interventi di prevenzione, di controllo e di eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali indispensabili per la tutela della salute pubblica veterinaria e umana.

Preme precisare che detti orientamenti e le scelte operate sul territorio dovranno essere adeguati agli interventi di razionalizzazione e di contenimento della spesa pubblica degli ultimi anni, selezionando prioritariamente quelli maggiormente necessari.

In tale ottica di ottimizzazione delle risorse, la sorveglianza è uno degli elementi chiave per ogni politica di salute animale, purché dia priorità ad un approccio preventivo, al pronto rilevamento e a risposte rapide e si basi sul rischio per essere più efficiente della sorveglianza tradizionale grazie a una maggiore sensibilità.

Nel 2013, gli interventi a tutela della salute pubblica veterinaria e della sicurezza degli alimenti saranno

preordinati a garantire la continuità e lo sviluppo delle azioni, intraprese nelle precedenti annualità, per la razionalizzazione dei controlli sanitari ed il rafforzamento del coordinamento delle attività delle AA.SS.SS, anche ai fini di una corretta valutazione e gestione del rischio nella catena alimentare

Con Decisione 2006/169/CE e 2006/290/CE tutto il territorio della Regione FVG è stato dichiarato

ufficialmente indenne da brucellosi, tubercolosi e leucosi e si è provveduto pertanto all’attuazione dei piani di sorveglianza, articolati secondo quanto previsto dalla vigente normativa.

Dal 2011 è stata introdotta la possibilità di eseguire gli esami per il mantenimento della qualifica di azienda indenne da IBR e per il controllo della brucellosi bovina e della leucosi bovina enzootica anche su campioni di latte di massa.

Nel 2013 i provvedimenti sanitari previsti dal piano IBR per le aziende positive sono stati modificati. Per positività fino al 12% è stato reso obbligatorio l’abbattimento dei capi positivi nella misura del 4%/anno. Per positività superiori al 12% è stata resa obbligatoria la vaccinazione degli animali

Nel comparto suinicolo, alla luce dei buoni risultati ottenuti nel 2011, si intende implementare, i programmi per l’accreditamento degli allevamenti suini per trichinellosi, malattia a carattere zoonosico per la quale sono state predisposte linee guida per dichiarare le aziende “ufficialmente esenti”. Va considerato che in assenza di accreditamento degli allevamenti si deve ricorrere all’esame trichinoscopico sistematico di tutti i suini macellati provenienti da tali allevamenti. Pertanto nel 2013 si intende proseguire l’attività di accreditamento delle aziende suinicole che ancora non hanno ottenuto tale qualifica

Sempre in ambito suinicolo è stato predisposto un piano finalizzato all’eradicazione della malattia di

Aujeszky dal territorio della Regione Friuli Venezia Giulia e al conseguente riconoscimento comunitario ai sensi dell’art.9 della Direttiva 64/432/CEE quale territorio che applica un programma di eradicazione riconosciuto ai sensi della decisione 2008/185/CE.

Ai fini dell’ottenimento della qualifica comunitaria, è attuato un programma di controllo obbligatorio in negli allevamenti suinicoli da riproduzione, da svezzamento e da ingrasso, che prevede l’ottenimento della qualifica di allevamento indenne da malattia di Aujeszky

In materia di benessere animale dovrà migliorare il controllo nel settore degli animali da reddito attraverso

l’informatizzazione del sistema di rendicontazione, in conformità con il piano nazionale sul benessere animale, nonché occorrerà adoperarsi per una puntuale applicazione delle apposite intese già stipulate con le forze dell’ordine in materia di controlli sul benessere degli animali durante il trasporto degli stessi.

Con la scadenza nel 2013 del termine per il recepimento della Direttiva 2008/120/CE, inerente le norme

minime per la protezione dei suini, l’attività avviata nel corso del 2012 per portare gli allevamenti da riproduzione e da ingrasso nei parametri stabiliti dalla Direttiva si trasformerà in un attività di carattere “ispettivo”. Attraverso l’opportuno coordinamento con i Servizi veterinari regionali, si dovranno verificare sul territorio gli adeguamenti strutturali e di gestione conformemente a quanto previsto dalla normativa comunitaria.

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Analogamente, continueranno nel 2013 le procedure di controllo e implementazione della Direttiva 1999/74/CE, inerente le norme minime per il benessere delle galline ovaiole, che ha fissato il termine ultimo per la dismissione delle gabbie non modificate al 1° gennaio 2012; a tal proposito si rileva che il mondo della produzione di questo settore è in ritardo nei previsti adeguamenti, tanto che è in corso una “procedura di infrazione” nei confronti dell’Italia da parte della Commissione Europea.

Infine, si prevede, per i polli da carne, l’adozione di un DM applicativo del D.L.vo n. 181/2010 che

impegnerà la Direzione competente nel coadiuvare ed assistere le Regioni e Province Autonome ai fini di un adeguamento rispetto al nuovo regime stabilito dalle disposizioni di legge.

Nell’ambito della tutela degli animali di affezione, dovranno essere potenziati i controlli sui canili e le

verifiche delle segnalazioni in merito ai maltrattamenti sugli animali, in collaborazione con il Comando carabinieri per la tutela della salute (NAS). Proseguirà l’attività di informazione degli operatori del settore e dei cittadini sulla corretta relazione uomo-animale, sulle norme vigenti e sui metodi di prevenzione dei rischi per la salute e l’incolumità pubblica nonché l’attività di promozione degli interventi assistiti con gli animali in sinergia con il Centro di Referenza Nazionale.

Nel 2013 entrerà, inoltre, in vigore la nuova direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati ai

fini sperimentali per la quale dovrà essere predisposta, entro il 10 novembre 2012, la normativa nazionale di attuazione. Particolare attenzione dovrà essere dedicata in particolare all’estensione dei controlli sugli stabilimenti utilizzatori di animali e allo sviluppo di metodi alternativi all’impiego di animali.

Nel 2011 l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato la propria valutazione

complessiva dell'impatto dell’infezione causata dal cosiddetto virus di "Schmallenberg" (SBV) sulla salute degli animali, sulla produzione animale e sul benessere degli animali. Dopo la segnalazione del virus, avvenuta per la prima volta in Germania, la situazione nell'Unione europea sino a metà maggio 2012 era la seguente: il SBV è stato riferito in 3745 aziende, con casi confermati da test di laboratorio in otto Stati membri. L’EFSA conclude dunque che l'impatto di questa malattia animale negli allevamenti, a livello di singolo Stato membro, non supera il 4% per gli ovini o il 2% per i bovini.

Non vi sono prove dell’esistenza di qualsiasi altra via di trasmissione se non quella da madre a prole attraverso la placenta o tramite vettori come il Culicoides obsoletus.

L'Autorità ha preso in esame quelle specie animali più sensibili al virus, sottolineando come esso sia stato rilevato in bovini, ovini, caprini e in un bisonte. Anticorpi specifici per il SBV sono stati rilevati nei cervi, ma non si è a conoscenza di alcuna altra specie colpita. L'EFSA ribadisce inoltre che nuovi studi supportano la valutazione iniziale effettuata dal Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, ove si indicava che è molto improbabile che il SBV costituisca un rischio per l'uomo.

La probabilità che il SBV sopravviva all’inverno e successivamente si diffonda nel 2012, manifestandosi poi a fine 2012-inizio 2013 è difficile da valutare a causa della mancanza di dati. Nel caso il virus superi il periodo invernale, il modello di diffusione geografica dell'EFSA prevede che il SBV riemerga con più probabilità tra metà aprile e fine maggio e che l'eventuale focolaio infettivo di SBV sia probabilmente di dimensioni simili a quelle verificatesi nel 2011..

La presente valutazione dell'impatto dell’SBV deve essere interpretata con cautela, in quanto i livelli riferiti dipendono dalle vigenti normative nazionali sull’obbligo di comunicare la malattia al momento della sua rilevazione, dal livello di consapevolezza delle varie parti in causa e dalla capacità diagnostica nei singoli Stati membri.

In conclusione è opportuno che i Servizi veterinari prestino particolare attenzione ad ogni possibile incremento di eventi morbosi anomali o in presenza di gravi difetti alla nascita, non imputabili a causa certa, che si verifiche all’interno degni allevamenti presenti sul territorio.

Nel corso della riunione dell’unità di crisi per la rabbia tenutasi a novembre 2012 è stato deciso che i

presupposti per il mantenimento delle aree a rischio di malattia nei territori coinvolti dall’ultima epidemia iniziata alla fine del 2008 fossero venuti meno e che a partire da febbraio 2013, trascorsi due anni di vaccinazione dall’ultimo caso accertato, come richiesto dalla Commissione europea, lo stato di indennità potesse essere riacquisito.

Pertanto è decaduto l’obbligo di vaccinazione degli animali domestici previsto dall’OM 12.02.2012.

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Nel corso del 2013 parte del territorio del Friuli Venezia Giulia, lungo il confine italo-sloveno, sarà sottoposto a campagne vaccinali con lo scopo si contenere la malattia, in considerazione del permanere della situazione di rischio nell’area balcanica.

L’audit effettuato dall’ FVO in Italia, nel periodo 18-28 giugno 2012, per valutare i controlli ufficiali in

merito alla macellazione e alla trasformazione delle carni fresche, in particolare delle carni equine fresche, ha messo in evidenza alcune insufficienze relative alla registrazione e all’ autorizzazione degli stabilimenti.

In particolare è stato contestato che “Nella maggior parte degli stabilimenti visitati le autorizzazioni accordata prima dell’entrata in vigore del Pacchetto igiene non sono state sottoposte a nuova valutazione a partire da allora”.

Ancora che “Le formulazioni utilizzate nelle decisioni d’autorizzazione non sono sempre precise. Un macello visitato è stato autorizzato per “carni rosse”, due altri per le “carni fresche” senza che fossero menzionate le specie precise di animali” inoltre “In due stabilimenti, che non erano autorizzati alla produzione di carni macinate, era presente l’attrezzatura per la produzione delle stesse”

Analoghe carenze erano, peraltro, già state rilevate nel corso di precedenti Audit dell’ FVO producendo specifiche raccomandazioni.

Si rammenta che l’art. 31 del Reg. CE/882/2004, alla lettera e), annovera tra i compiti dell’ Autorità competente anche quello di riesaminare il riconoscimento degli stabilimenti in occasione dei controlli ufficiali .

Pertanto è opportuno che i Servizi veterinari effettuino un’attenta verifica delle effettive attività svolte negli stabilimenti, confrontandole con quanto indicato nei decreti autorizzativi e nelle banche dati, al fine di eliminare le eventuali incongruenze presenti.

Con Deliberazione giuntale del 21 novembre 2012, n. 2017 “Indicazioni per l’applicazione nella Regione

Friuli Venezia Giulia del Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento e del C0nsiglio, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e del Regolamento (UE) n. 142/2011 della Commissione recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) n. 1069/2009” sono stati recepiti i recenti Regolamenti comunitari n. 1069/2009 recante nuove norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo, che abroga il Regolamento (CE) n. 1774/2002 e n. 142/2010 della Commissione del 25 febbraio 2011 recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) n. 1069/2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano, e della Direttiva 97/78/CE del Consiglio per quanto riguarda taluni campioni e articoli non sottoposti a controlli veterinari alla frontiera.

Quale applicazione, pertanto della DGR su citata è necessario che i Servizi veterinari provvedano al puntuale censimento delle imprese operanti nel settore che insistono sul territorio di competenza, provvedendo, contestualmente, alla verifica degli atti autorizzativi in essere, un tanto per adeguarli alla normativa vigente.

��������� Dando seguito al report dell’ FVO relativo alla missione svoltasi in Italia dal 9 al 18 novembre 2011 per

valutare l’implementazione dei controlli sul benessere degli animali in allevamento e durante il trasporto, si riportano i punti critici riscontrati dagli ispettori comunitari che rimangono il trasporto di animali, e i relativi certificati di idoneità, e l’adeguamento alle norme, entrate i vigore nel gennaio 2012, sul benessere delle galline ovaiole

Il Rapporto descrive come i controlli presso le aziende zootecniche siano stati regolarmente effettuati , ma il competente Ministero della salute non aveva fornito indicazioni sufficienti e né alcuna interpretazione su alcune disposizioni della direttiva inerente i suini per consentire ai veterinari di applicare in modo efficace i controlli ufficiali in materia di requisiti di fibre ed energia per le scrofe gravide e per la pratica delle mutilazioni di routine.

Per quanto concerne il settore delle galline ovaiole è stato evidenziato che l’Italia non ha ancora fatto alcuno sforzo concertato per sostituire le gabbie non modificate con le nuove gabbie previste dai Regolamenti comunitari a partire dal 2012.

Il sistema di controllo per le verifiche sull’ idoneità degli animali al momento dell'arrivo al macello, in applicazione alle disposizioni previste dal Regolamento (CE) N. 1/2005 era migliorata rispetto all’ultimo controllo nel 2008. si riporta che i veterinari ufficiali erano ben informati e formati sui requisiti previsti dal regolamento di cui sopra. Tuttavia il report dell’ FVO giudica insufficienti in Italia le azioni sanzionatorie nei confronti dei professionisti privati che emettono certificati falsi o fuorvianti sull’idoneità al trasporto delle vacche non deambulanti

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Dall’analisi dei controlli relativi alle condizione degli animali trasportati per lunghe distanze è emerso che le verifiche venivano eseguite regolarmente, ma spesso tali ispezioni non venivano condotte con l’accuratezza necessaria per stabilire senza ombra di dubbio il pieno rispetto del regolamento CE/1/2005.

Ciò premesso, occorre che le AA.SS.SS si adoperino per assicurare la corretta applicazione della Direttiva 1999/74/CE sulle galline ovaiole e si dotino di piani d'azione specifici, comprendenti anche le sanzioni previste in caso di mancata ottemperanza, al fine di far rispettare il divieto per assicurare il rispetto della legislazione vigente.

Ulteriori informazioni sulle risultanze dell’ispezione possono essere reperite al sito: http://ec.europa.eu/food/fvo/index_en.cfm Di pari passo il Ministero della Salute ha pubblicato, nel luglio 2011, il documento “Protezione degli

animali durante il trasporto-Relazione annuale sui controlli effettuati in Italia, pubblicata on line sul sito http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1794_allegato.pdf.

Nel corso del 2011 risultano essere stati effettuati più di 100.000 controlli sui mezzi di trasporto e dall’analisi dei dettagli delle principali infrazioni pervenute al Ministero della salute, risultano essere state accertate 330 infrazioni a carico di 250 automezzi impiegati per lo più in scambi intracomunitari di bovini, suini, equini ed ovi-caprini. In alcuni casi, in seguito al riscontro di situazioni di maltrattamento degli animali, è stata fatta denuncia all’autorità giudiziaria cui compete l’eventuale applicazione di sanzioni penali, ai sensi del decreto legislativo n. 189 /2004

Si legge che “Dall’esame dei dati del 2011 si conferma una crescita di alcune tipologie d’infrazione, in particolare quelle riferibili al benessere, che sembrano indicare la tendenza a porre minor attenzione alle condizioni di trasporto degli animali. E’ noto che la pesante crisi economica non ha risparmiato questo settore ove la competizione tra i vettori a livello internazionale è diventata particolarmente forte. Anche in questa difficile situazione, un ulteriore aumento dei controlli e il proseguimento dell’opera d’informazione appaiono come interventi auspicabili per premiare gli operatori che mantengono elevati standard qualitativi grazie alla piena applicazione delle norme di legge.

Come negli anni precedenti si è registrata un’ottima uniformità nell’individuazione e nella descrizione delle infrazioni da parte dei diversi soggetti che hanno operato il controllo degli automezzi, grazie alla continua opera di formazione-informazione rivolta al personale degli organi deputati al controllo.

L’analisi di tali irregolarità riscontrate sulla protezione degli animali durante il trasporto, evidenzia la necessità che le Autorità competenti mettano in atto le seguenti azioni prioritarie :

1) continuare a perseguire la strada dell’ informazione e dell’educazione di tutti gli operatori che sono parte attiva della filiera del trasporto di animali vivi, nonché della formazione dei soggetti deputati al controllo dell’osservanza della conformità alle norme sulla protezione degli animali durante il trasporto;

2) rafforzamento dei controlli. Per l’anno 2013 si prevede di continuare quanto attuato negli anni 2011 e 2012 in materia di verifiche

delle attività regionali sui prodotti di origine animale, con focus, in via prioritaria, sull’igiene delle carni rosse e di pollame.

Con Decreto Legge del Ministro della Salute “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese

mediante un più alto livello di tutela della salute”, 13 settembre 2012, n. 158 entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sono stati ratificati alcuni concetti di sicurezza alimentare, di seguito riportati:

� sono previste sanzioni per l’operatore del settore alimentare che offre in vendita al consumatore finale

pesce e cefalopodi freschi, nonché prodotti di acqua dolce, sfusi o pre-imballati per la vendita diretta (Art. 44 del Regolamento (CE) 1169/2011) senza affiggere il cartello con le informazioni richieste dal Ministero della Salute.

� Nelle more dell’emanazione di apposito decreto del Ministro della Salute atto a definire le informazioni

relative alle corrette condizioni di impiego, nonché quelle relative ai prodotti di acqua dolce, si raccomanda di intensificare in ambito regionale la vigilanza, nonché sensibilizzare gli OSA circa le problematiche inerenti la tracciabilità.

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� L’operatore del settore alimentare che immette sul mercato latte crudo o crema cruda destinati all’alimentazione umana diretta, deve riportare sulla confezione del prodotto o in etichetta le informazioni indicate con decreto del Ministro della salute. In caso di cessione diretta di latte crudo, l’operatore del settore alimentare provvede con l’esposizione di un cartello, nello stesso luogo in cui avviene la vendita del prodotto, ad informare il consumatore finale di consumare il prodotto previa bollitura. Obbligo inoltre, per la produzione di gelati con latte crudo, di sottoporlo a trattamento termico (Regolamento (CE) n. 853/2004). L’OSA che utilizza distributori automatici per la vendita diretta di latte crudo deve provvedere secondo le indicazioni previste con successivo decreto del ministro della salute. Vietata la somministrazione di latte crudo e crema cruda nell’ambito della ristorazione collettiva, comprese le mense scolastiche.

� Altre norme di sicurezza alimentare riguardano il riconoscimento degli stabilimenti di produzione e confezionamento dei prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare, cioè quei prodotti che, per la loro particolare composizione o per il particolare processo di fabbricazione, si distinguono dagli alimenti di consumo corrente e rispondono a particolari obiettivi nutrizionali.

Con Deliberazione della Giunta Regionale dd. 8 giugno 2012, n. 1018 sono state emanate le “Linee guida

per l’ applicazione del Regolamento (CE) 854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi nelle zone di produzione, raccolta e stabulazione dell’arco costiero del Friuli Venezia Giulia e approvazione nuovo protocollo d’intesa”, quale recepimento dell’Accordo dd. 8.07.2010, n. rep. n. 79/CSR, recante “Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente le linee guida per l’applicazione del Regolamento (CE) 854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi

Tale documento ha permesso la definizione di un percorso di integrazione tra ASS, ARPA e IZS ai fini della valutazione dell’ambiente quale fattore di rischio nell’ ambito della sicurezza alimentare. il protocollo adottato, che coinvolge le imprese del settore e le associazioni di categoria ha permesso altresì la razionalizzazione delle risorse e la concertazione degli interventi finalizzata ad una maggior efficienza del sistema.

In questo contesto riveste particolare importanza la conoscenza del territorio e il rapporto con le imprese che operano nel settore dell’acquacoltura, al fine di chiarire da un lato la necessità di adottare le buone prassi in materia di igiene da parte dell’ OSA, dall’ altro per armonizzare gli interventi del competente servizio veterinario.

Con DPR 010/Pres dd. 31 gennaio 2011 che disciplina la produzione, lavorazione, preparazione e

vendita diretta al consumatore di piccoli quantitativi di carni suine, sia trasformate che stagionate, ottenute dall’allevamento degli animali nella propria azienda, in Regione FVG si è dato l’avvio al progetto “Piccole Produzioni Locali”.

Le PPL hanno poi continuato il loro percorso con altri 2 regolamenti: � DPR 0166/Pres dd. 14.07.2011 per la produzione di prodotti lattiero-caseari lavorati nelle malghe, � DPR 0167/Pres dd. 14.07.2011 per la produzione e la vendita di piccoli quantitativi di miele; Il progetto è stato realizzato grazie ad una stretta e proficua collaborazione avviata dall’Assessorato alla

Sanità con la Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali L’obiettivo principale di questi regolamenti è proprio quello di offrire al consumatore un prodotto sicuro,

legato alla tradizione e che valorizza il territorio, evitando così la scomparsa di piccoli allevamenti e di piccole attività rurali

Nel merito, come nel primo e nel secondo anno, per quest’ultimo anno di sperimentazione sono oggetto di controlli sanitari mirati e di esami di laboratorio specifici, oltre a quelli già previsti dalla vigente normativa afferente al “Pacchetto Igiene”, sia gli animali che i prodotti da essi derivati di tutti gli OSA che su base volontaria hanno aderito al progetto PPL.

La Direzione centrale Salute ha avviato infatti di concerto con l’IZS delle Venezie un piano di monitoraggio chimico e microbiologico creato “ad hoc” al fine garantire un elevato livello di sicurezza alimentare per questi prodotti tipici, che provengono da ambienti di lavorazione con requisiti strutturali peculiari (es. malghe)

Il Ministero della Salute ha pubblicato i risultati del Piano Residui- Anno 2011 - Sorveglianza e monitoraggio di residui di sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per la salute pubblica, reperibile al link : http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1795_allegato.pdf.

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In attuazione del Piano Nazionale per la ricerca di Residui del 2011 sono state effettuate 38.882 analisi, di cui 17.651 per le sostanze appartenenti alla categoria A - Sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate (pari al 45,4% del totale delle analisi) e 21.231 per la ricerca di sostanze appartenenti alla categoria B - Medicinali veterinari e agenti contaminanti (pari al 54,6%). L'attività è risultata superiore del 142,7% rispetto al numero minimo di animali e prodotti di origine animale da campionare ai sensi dell'allegato IV della direttiva 96/23/CE e della decisione 97/747/CE (27.241) e del 111,3% rispetto alla programmazione predisposta dal Ministero (34.920).

Sono state riscontrate 75 non conformità, pari allo 0,19% del totale dei campioni analizzati, di cui 35 per presenza di residui di sostanze appartenenti alla categoria A (46,7%) e 40 per residui di sostanze appartenenti alla categoria B (53,3%). Confrontando tale dato con quelli degli anni precedenti si evidenzia una diminuzione dei casi non conformi (0,22% nel 2009; 0,26% nel 2010) a fronte di una più intensa attività di monitoraggio del 2011 (33.552 analisi effettuate nel 2009 e 38.116 nel 2010).

Il gruppo B1 (sostanze antibatteriche, comprese sulfamidici e chinolonici) rappresenta la principale causa di non conformità (34%).

A seguire, gli steroidi (A3) con il 31% e le altre sostanze e agenti contaminanti per l'ambiente (B3) con il 17%.

Per quanto attiene la Regione FVG, con l’86, 9% di campioni effettuati sul totale programmato, i dati presentano uno scostamento rilevante e la Regione non raggiunge pienamente l’obiettivo, rimanendo parzialmente inadempiente.

Si ritiene pertanto prioritario per l’anno 2013 vigilare affinché tutti i campioni programmati nell’ambito del PNR vengano eseguiti senza indebiti ritardi.

Nel luglio 2012 è stata pubblicata la Relazione annuale al Piano Nazionale Integrato (PNI) per il 2011,

redatta ai sensi del Reg. (CE) n.882/2004 e della Decisione 2008/654/CE dal Ministero della Salute in qualità di punto di contatto nazionale. Il PNI riunisce le principali informazioni sui controlli ufficiali effettuati nell'anno di riferimento in materia di Alimenti, Mangimi, Sanità e Benessere degli animali, Sanità delle piante, Sottoprodotti, Zoonosi nell'uomo e Ambiente

Il Rapporto sintetizza i numeri dei controlli effettuati dalle pubbliche autorità lungo la filiera agro- alimentare in Italia ed è consultabile alla pagina web di seguito riportata: http://www.salute.gov.it/relazioneAnnuale2011/homeRA2011.jsp

In sintesi, si conferma ancora la prevalenza di irregolarità ( circa il 10%) che riguardano soprattutto le condizioni di igiene generale, l'igiene del personale, l'applicazione del sistema di autocontrollo HACCP e il funzionamento di impianti e macchinari.

Si segnala l'aumento di contaminazioni da Listeria monocytogenes, in particolare nei prodotti ittici. Il programma coordinato di monitoraggio della prevalenza di questo batterio in alimenti pronti al consumo ha trovato non conformità per il 4,1% dei campioni di pesce affumicato confezionato.

Per ovviare a tale situazione si ritiene indispensabile da un lato implementare il programma di formazione che coinvolga gli operatori addetti al controllo e gli OSA per una risoluzione efficace e definitiva delle non conformità, dall’altro prevedere dei controlli oltremodo mirati, volti alla verifica della corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo.

Dando seguito ad una richiesta della Commissione europea circa i pericoli per la salute pubblica di cui

tenere conto durante l’ispezione delle carni, al fine di adeguare le procedure di ispezione delle carni ai requisiti nazionali, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato nel luglio 2011 il proprio parere scientifico.

Si legge che le tradizionali prassi di ispezione delle carni di pollame potrebbero non essere sufficienti ad

affrontare appieno i pericoli biologici più significativi come la presenza di Campylobacter spp., Salmonella spp. e i ceppi batterici che producono gli enzimi beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL) e beta-lattamasi AmpC. Nel parere, in cui fornisce una base scientifica per la modernizzazione dell’ispezione delle carni di pollame, l’EFSA sostiene che sarebbero più efficaci interventi basati sul rischio, unitamente a un uso migliorato delle informazioni condivise tra allevamenti e macelli (informazioni sulla catena alimentare). Tali informazioni sarebbero inoltre importanti per rilevare eventuali problemi a livello di salute e benessere degli animali. Infine l’Autorità ritiene improbabile, nelle sue conclusioni, che le sostanze chimiche presenti nella carne di pollame rappresentino una minaccia immediata o acuta per la salute dei consumatori.

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L’EFSA conferma che le metodologie di ispezione attuali non permettono di individuare tali pericoli e, più in generale, non fanno distinzione tra timori sulla sicurezza alimentare e considerazioni sulla qualità della carne, prevenzione delle malattie animali o rischi professionali.

Per quanto attiene al pericolo chimico, le diossine, i policlorobifenili diossina-simili e gli antibiotici cloramfenicolo, nitrofurani e nitroimidazoli, individuati, sulla base di una serie di criteri predefiniti, tra le sostanze chimiche potenzialmente molto preoccupanti presenti nella carne di pollame, l’EFSA ritiene improbabile che tali ssostanze possano rappresentare un rischio immediato o acuto per la salute dei consumatori. Per maggiori dettagli circa il parere scientifico trattato si rimanda alle pagine web dedicate dell’EFSA: http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2741.htm e http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2764.htm

Sulla base di queste considerazioni si valuta opportuno indirizzare l’attenzione dei controlli ufficiali da un lato all’attenta valutazione delle informazioni sulla catena alimentare, dall’altro al controllo della presenza dei contaminanti chimici non solo al macello, ma anche presso l’allevamento di origine.

Nel luglio del 2011 è stato pubblicato il report del FVO a seguito della missione ispettiva, svoltasi in Italia

dal 6 al 17 settembre 2010, ed effettuata al fine di valutare il sistema dei controlli sui prodotti della pesca Sebbene i controlli ufficiali siano generalmente specifici e appropriati, si rilevano ancora alcune carenze

nella verifica del settore primario (impianti di acquacoltura, navi da pesca) e di alcune navi officina. Le non conformità riguardano principalmente la vigilanza in materia di residui e contaminanti nei prodotti

della pesca. Inoltre, mancando un sistema di verifica delle procedure attuate , non è possibile comparare l'efficacia dei controlli posti in essere dai diversi livelli di autorità competenti e ciò non è conforme ai requisiti stabiliti dall' Unione Europea.

In ambito regionale, si valuta pertanto l’opportunità di indirizzare i controllo ordinari alla verifica dei requisiti in materia di farmaci e residui in produzione primaria.

1.2 Priorità comuni per i Servizi Veterinari e Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

Nel mese di ottobre il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito la Relazione della vigilanza sul

controllo degli alimenti e bevande 2011 che rappresenta una parte integrante del Piano Nazionale Pluriennale Integrato dei controlli (PNI) effettuati dagli uffici regionali del Ministero della salute, le Regioni i dipartimenti di prevenzione delle ASS, i Laboratori del controllo Ufficiale, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il Ministero dell'Ambiente, la Guardia di Finanza, i laboratori chimici delle Dogane

Il Rapporto sintetizza i numeri dei controlli effettuati dalle pubbliche autorità lungo la filiera agro- alimentare in Italia ed è consultabile sul sito http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1839_allegato.pdf

In sintesi, si conferma ancora la prevalenza di irregolarità che riguardano l’igiene generale, il personale e l’HACCP, rilevate con percentuali più elevate nella categoria “produttori e confezionatori che non vendono al dettaglio gli alimenti da loro prodotti” e nell’ attività di “ristorazione”.

Tra le conclusioni si legge che “Le unità operative controllate sono risultate essere 358.196 contro le 403.724

dell’anno precedente. Le unità con infrazioni sono state 53.180 contro le 50.929 del 2010. Ancora numerose, ed in un certo senso non risolte, sono le irregolarità riscontrate nell’igiene generale, del personale e dell’HACCP. Queste carenze sono emerse, infatti, nel corso delle attività ispettive svolte sia dalle ASL che dal comando carabinieri per la tutela della Salute che ha attivato il sistema di allerta principalmente per via di lamentele dei consumatori. Queste problematiche risultano essere ricorrenti e probabilmente correlate a non conformità nell’ambito dell’ igiene generale (prerequisiti) e del sistema HACCP come risulta dalla valutazione delle attività ispettive”.

Si evidenzia inoltre che “Nel corso della raccolta si è ancora constatata la trasmissione di modelli di rilevazione A non completi, che non riportano i dati di tutte le ASL ricadenti nel territorio di alcune Regioni, o con alcune incongruenze. Pertanto si evidenziano ancora una volta delle rendicontazioni disomogenee che in parte potrebbero contribuire alla diminuzione del numero di ispezioni effettuate e del numero di campioni prelevati per le analisi”.

Per ovviare a quest’ultima situazione si ritiene indispensabile da un lato sensibilizzare gli OSA riguardo la formazione, dall’altro prevedere dei controlli mirati volti alla verifica della corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo.

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Prioritari per l’anno 2013 rimarranno l’aggiornamento e l’alimentazione del sistema SISAVER da cui saranno estrapolati i dati del controllo ufficiale

Negli scorsi anni il sistema di allarme rapido ha permesso di reagire ad alcuni gravi casi di contaminazione

alimentare da diossina e da E.coli. Nel 2011 il suo ruolo è stato fondamentale nella gestione di due gravi crisi: Fukushima e E.coli.

L'epidemia di E.coli è stata una delle più gravi crisi di origine alimentare della storia dell'UE, con oltre 50 vittime, soprattutto in Germania. Una task force di specialisti ha lavorato 24 ore su 24 per individuare la fonte della contaminazione e facilitare lo scambio rapido di informazioni che ha permesso alle autorità responsabili della sicurezza alimentare di reagire in modo efficace e attenuare le conseguenze sanitarie ed economiche della crisi.

L'incidente di Fukushima: in seguito alla fuoriuscita di radiazioni dalla centrale nucleare di Daiichi a Fukushima nel marzo 2011, la Commissione ha chiesto agli Stati membri dell'UE di analizzare i livelli di radioattività nei mangimi e negli alimenti importati dal Giappone. La Commissione, per misura precauzionale, ha chiesto alle autorità giapponesi di effettuare controlli prima dell'esportazione su tutti i mangimi e gli alimenti provenienti dalla zona colpita, combinati a controlli casuali presso il punto di entrata. Queste misure hanno garantito un livello molto elevato di tutela della salute pubblica. Il sistema di allarme rapido si è dimostrato indispensabile per una comunicazione efficace e rapida con gli Stati membri sull'evolversi della situazione, sulle misure da adottare e sui risultati dei controlli. Le misure continuano ad essere applicate nel 2012 e sono regolarmente riesaminate

Dall’analisi dei dati relativi alle allerte alimentari verificatesi nel corso dell’anno 2011 e sintetizzati nell’Annual Report del RASFF e nella Relazione nazionale del Ministero della Salute si legge che “Tra i contaminanti microbiologici, un elevato numero di notifiche riguardano ancora il riscontro della Salmonella (396 notifiche contro le 338 dell’anno precedente).

In alcuni casi la salmonella è stata riscontrata insieme ad altri patogeni. 130 segnalazioni si riferiscono all’alimentazione animale

Da notare anche un aumento del numero delle segnalazioni per Listeria e per il riscontro di larve di Anisakis. I dati mostrano, in particolare, che la contaminazione da Salmonella è comune in molti tipi di alimenti, sia di

origine animale che di origine non animal.. Un significativo aumento di segnalazioni si riferisce, tra le classi di alimenti,

ad erbe e spezie. La Listeria è stata principalmente segnalata in salmone affumicato, ma le notifiche pervenute riguardano

anche la carne escluso pollame ed i prodotti a base di latte I contaminanti chimici più frequentemente notificati attraverso il RASFF sono le micotossine, anche se in diminuzione rispetto alle segnalazioni dell’anno precedente, seguiti dai residui di fitofarmaci e da migrazioni di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti.

Se confrontato con le segnalazioni pervenute lo scorso anno, si osserva un numero stazionario di notifiche per gli additivi e coloranti in prodotti alimentari, mentre si è osservato un incremento delle allerta per i residui di fitofarmaci, i metalli pesanti ed i residui di farmaci veterinari

La maggior parte delle notifiche sulle micotossine si riferisce alle aflatossine (92%), seguite da ocratossina A, DON e fumonisine.

Le altre irregolarità riguardano l’immissione sul mercato di Novel food non autorizzati (17), segnalazioni in diminuzione rispetto all’anno precedente, e di OGM non autorizzati, risultati anch’essi in diminuzione, considerando le attuali 32 notifiche contro le 72 del 2010, a causa di numerose segnalazioni in semi di lino di origine canadese importati da diversi Stati Membri.

Per quanto riguarda la presenza di corpi estranei si assiste ad un lieve aumento delle notifiche, che riguardano principalmente il riscontro di parti di vetro e di metalli

Ancora numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta (complessivamente 94 segnalazione di cui 1 news), in aumento rispetto al numero di allerta riportate nell’anno 2010

Per quanto riguarda le categorie di prodotti, le principali irregolarità sono state riscontrate nei prodotti della pesca, nella frutta secca (principalmente per micotossine, attraverso respingimenti della merce ai porti), nella frutta e

vegetali e nell’alimentazione animale Negli ultimi anni il numero delle allerta sui prodotti nazionali risulta praticamente costante, dimostrando la

necessità di azioni mirate ai fini della prevenzione dei rischi alimentari.

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Molte delle non conformità rilevate sono nell’ambito dell’igiene generale (prerequisiti) e del sistema di HACCP, da ricondurre prevalentemente ad una non corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo da parte dell’OSA e, spesso, ad un inadeguato controllo delle materie prime.

A tal fine è indispensabile quindi che i Servizi di prevenzione nell’ambito della sicurezza igienico-

nutrizionale degli alimenti adottino adeguati strumenti di controllo per verificare che gli Operatori rinforzino i propri piani di autocontrollo, in materia di controllo e prevenzione del rischio.

La relazione sul sistema di allerte comunitario e i rapporti degli anni precedenti, sono consultabili al link: http://www.salute.gov.it/sicurezzaAlimentare/paginaInternaMenuSicurezzaAlimentare.jsp?id=1148&ling

ua=italiano&menu=sistema, mentre l’annual report RASFF della Direzione Generale per la salute e la tutela dei consumatori della Commissione europea è consultabile al link http://ec.europa.eu/food/food/rapidalert/docs/rasff_annual_report_2011_en.pdf

Si rammenta, altresì, che i bollettini settimanali RASFF sono pubblicati dalla Commissione Europea in un sito web che consente di articolare le ricerche on-line secondo numerosi criteri di estrazione dei dati.

L’indirizzo del sito è: http://ec.europa.eu/food/food/rapidalert/rasff_portal_database_en.htm Non si può non fare un accenno al tema “zoonosi e malattie infettive”, per il quale si rimanda al sito

dell’EFSA ed in particolare all’indirizzo http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/zoonoticdiseases.htm, dove sono reperibili le conclusione delle ultime ricerche volta a correlare i casi infettivi umani con gli agenti zoonotici.

Le zoonosi sono infezioni o malattie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente, tra gli animali e gli esseri umani, per esempio attraverso il consumo di alimenti contaminati o attraverso il contatto con animali infetti. La gravità di queste malattie negli esseri umani varia da sintomi lievi di patologie potenzialmente letali.

La ricerca indica che un terzo di tutte le malattie infettive umane sono di origine zoonotiche e circa il 75% delle nuove malattie che hanno colpito gli esseri umani negli ultimi 10 anni (come ad esempio il West Nile Virus) hanno avuto origine da animali o prodotti di origine animale.

Annualmente infatti l’EFSA esamina e rende disponibili dati sull'incidenza di zoonosi, agenti zoonotici, resistenza agli antimicrobici, popolazioni animali ed epidemie di origine alimentare, in collaborazione con l’ European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) che analizza i dati forniti sulle infezioni nell’uomo causata da agenti zoonotici.

Nel marzo 2012 è stata pubblicata la relazione “The European Union Summary Report on Trends and Sources of Zoonoses, Zoonotic Agents and Food-borne Outbreaks in 2010”

Dall’ analisi del report si evincono i trend epidemiologici di infezione nonché i patogeni maggiormente coinvolti nei casi di infezione dell’uomo:

- i casi di Salmonella nell’uomo sono diminuiti del 9% nel 2010, facendo registrare un calo per il sesto anno consecutivo.

- in netta diminuzione a livello di UE è anche la prevalenza di Salmonella nel pollame. - dal 2005 l’infezione zoonotica segnalata con maggior frequenza nell’uomo è la campilobatteriosi, di cui

si è registrato un continuo aumento del numero di casi negli ultimi anni. La relazione, reperibile al link http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2597.htm, è uno strumento

che può essere utilizzato dalle AA.SS.SS nelle rispettive valutazioni sulle possibili misure da adottare per proteggere i consumatori dai rischi correlati alle zoonosi.

Secondo la relazione, la diminuzione dei casi di salmonellosi nell’uomo è probabilmente dovuta soprattutto agli efficaci programmi di controllo della Salmonella nell’UE, attuati per ridurre la prevalenza dei batteri nel pollame, con particolare riguardo alle galline ovaiole. Nel 2010 sono stati segnalati nell’uomo 99 020 casi di salmonellosi, un’infezione che solitamente provoca febbre, diarrea e crampi addominali (nel 2009 i casi riferiti sono stati 108 618). Salmonella è stata riscontrata con maggior frequenza nella carne di pollo e di tacchino.

Per quanto concerne la campilobatteriosi nel 2010 sono stati segnalati in totale 212 064 casi di infezione nell’uomo, in aumento per il quinto anno consecutivo (7 % di casi in più rispetto al 2009). Nei prodotti alimentari, Campylobacter, che può provocare diarrea e febbre, è stato rinvenuto perlopiù nella carne di pollame cruda.

La relazione presenta anche una panoramica di altre tossinfezioni alimentari.

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Nel 2010 Escherichia coli produttore della tossina di Shiga o verotossina (STEC/VTEC) è stato responsabile di 4 000 casi di infezione nell’uomo, in aumento rispetto al 2008. Negli animali e nei prodotti alimentari la VTEC è stata segnalata più spesso nei bovini e nella carne bovina.

Per il quinto anno consecutivo si è registrato invece nell’uomo un calo del numero di casi di infezione da

Yersinia enterocolitica, un batterio presente perlopiù nei suini e nella carne suina, che nel 2010 ha provocato 6 776 casi di infezione. Nello stesso anno è diminuito anche, in maniera significativa, il numero di casi di trichinellosi (una zoonosi parassitaria) nell’uomo (223 casi rispetto ai 748 del 2009), con una corrispondente diminuzione dei riscontri di Trichinella nei suini, un’importante fonte del parassita.

Le infezioni da Listeria nell’uomo sono leggermente diminuite, con un numero di casi confermati nel 2010

pari a 1 601. Stando alla relazione, nel 2010 sarebbero stati segnalati 5 262 focolai a trasmissione alimentare nell’UE,

in leggero calo rispetto al 2009. I focolai riferiti hanno colpito più di 43 000 persone e causato 25 decessi; in realtà, tuttavia, tali cifre potrebbero essere più elevate perché non tutti i casi vengono riferiti. Le cause di tossinfezione alimentare riferite più di frequente sono state Salmonella (31 % di tutte le infezioni), virus come il norovirus (15 %) e Campylobacter (9 %). La principale fonte di infezione sono state le uova e i prodotti a base di uova, i pasti misti e a buffet, e gli ortaggi e loro derivati. L’importanza degli ortaggi come fonte di infezione è cresciuta rispetto agli anni precedenti.

La relazione esamina 15 malattie zoonotiche, tra cui febbre Q, brucellosi, tubercolosi bovina, rabbia e la

zoonosi parassitaria echinococcosi.. La versione integrale della relazione, con i dati ripartiti per Paese e gli allegati, è disponibile sui siti Internet

dell’EFSA e dell’ECDC, nonché al link http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/doc/2597.pdf Si ritiene importante, visto le conclusioni del report dell’ EFSA, mantenere costante la vigilanza

non solo per quanto attiene l’igiene di processonegli stabilimenti di produzione di alimenti di origine animale e vegetale , ma anche per quanto concerne le Buone Pratiche di allevamento.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo

delle malattie (ECDC) hanno pubblicato nel corso nel 2012 la seconda relazione congiunta dell’Unione europea (UE) sulla resistenza agli antimicrobici in batteri zoonotici che interessano esseri umani, animali e alimenti. La relazione fornisce un contributo importante al lavoro in corso nell’Unione europea per combattere la resistenza agli antimicrobici.

La relazione, basata su dati del 2010 provenienti dagli Stati membri dell’UE, segnala una resistenza a diversi antimicrobici rilevata comunemente in batteri zoonotici quali Salmonella e Campylobacter, ossia le principali cause di infezioni alimentari nell’UE; tuttavia l’incidenza del fenomeno è rimasta inalterata negli animali e negli alimenti rispetto all’anno precedente.

Gli antimicrobici sono medicinali impiegati nell’uomo e negli animali per debellare determinati

microrganismi che causano infezioni, ad esempio i batteri. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) certi gruppi di antimicrobici, ossia i fluorochinoloni (come la ciprofloxacina), le cefalosporine di terza generazione (come il cefotaxime) e i macrolidi (come l’eritromicina), sono d’importanza fondamentale in medicina umana. All’interno della filiera alimentare, gli antimicrobici usati per trattare varie malattie infettive negli animali possono essere uguali o molto simili a quelli impiegati nell’uomo.

Si ha resistenza agli antimicrobici quando i microrganismi sviluppano meccanismi che abbassano la loro

sensibilità ai trattamenti con antimicrobici o che li rendono inefficaci. I batteri resistenti possono diffondersi attraverso numerose vie. I batteri zoonotici resistenti agli antimicrobici sono particolarmente preoccupanti perché possono passare dagli animali negli alimenti e quindi all’uomo, compromettendo l’efficacia del trattamento delle infezioni negli esseri umani.

La relazione sulla resistenza agli antimicrobici nei batteri zoonotici mostra che un’elevata percentuale di Campylobacter negli esseri umani è resistente alla ciprofloxacina, un antibiotico di importanza fondamentale. Per contro si è registrato un basso livello di resistenza rispetto a un altro antimicrobico di importanza cruciale: l’eritromicina. La campylobatteriosi è l’infezione zoonotica più segnalata negli esseri umani all’interno dell’UE, con oltre 200 000 casi nel 2010. Per gli antimicrobici usati comunemente, come l’ampicillina e le tetracicline, si registra

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un elevato grado di resistenza. Negli animali e negli alimenti una percentuale molto alta di Campylobacter ha mostrato di essere resistente alla ciprofloxacina, segnatamente nei polli ma anche nei suini e nei bovini.

Negli esseri umani un’alta percentuale di Salmonella, responsabile di circa 100 000 casi di salmonellosi negli esseri umani riportati nel 2010, risulta resistente ai comuni antimicrobici, benché il grado di resistenza ai principali antimicrobici sia relativamente basso. Per contro negli animali e negli alimenti sono stati riscontrati alti livelli di resistenza ad antimicrobici di uso comune per Salmonella e nei polli alla ciprofloxacina.

Il batterio indicatore «E. coli» nei polli ha mostrato resistenza alla ciprofloxacina, un antimicrobico fondamentale; mentre l’indicatore «enterococchi» ha registrato negli animali un’alta resistenza a un altro importante antibiotico: l’eritromicina.

La relazione contiene anche informazioni sulla presenza di Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (Meticillin-resistant Staphylococcus aureus ovvero MRSA) in animali e alimenti provenienti da undici Stati membri dell’UE e da un Paese membro dell’EFTA. La presenza di MRSA è stata rilevata varie specie animali diverse tra loro tra cui suini, polli, bovini, cani e cavalli nonché in alcuni alimenti di origine animale.

Per la relazione completa dal titolo “The European Union Summary Report on antimicrobial resistance in zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food in 2010” si rimanda al link http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2598.htm

Di un tanto si informa, in quanto si ritiene che la prevenzione della resistenza antimicrobica e l’uso prudente degli antibiotici negli animali sia un punto chiave della sanità animale. Si invitano, pertanto le AA.SS.SS a prestare particolare attenzione alle verifiche inerenti la farcosorveglianza e la farcovigilanz negli allevamenti, secondo quanto previsto dal presente piano.

A seguito di alcuni casi di sindrome emolitico-uremica (SEU) associati a infezione da E.coli produttore di

verocitotossina (VTEC) in pazienti di età pediatrica, probabilmente acquisita attraverso il consumo di latte crudo (non pastorizzato) contaminato, il Ministero della Salute, con nota prot. DGISAN/009782/P dd. 23.03.2012, ha inteso sensibilizzare tutti gli operatori che si occupano di salute pubblica e sicurezza alimentare scientifiche, sulla necessità, in via cautelativa, di consumare il latte crudo (non pastorizzato) soltanto dopo la bollitura.

Si rinnova pertanto invito nel porre particolare attenzione alla verifica sia delle aziende che forniscono latte crudo per l’immediata vendita che delle macchine erogatrici.

1.3 Priorità per i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione - SIAN -

Alla luce delle innovazioni sottolineate nella premessa del presente piano le attività previste per i SIAN

regionali si svilupperanno integrando gli aspetti di sicurezza igienico-sanitaria con quelli nutrizionali e favorendo la maggior riconoscibilità del valore aggiunto “salute” nei prodotti alimentari.

A tale scopo è importante che gli operatori SIAN continuino ad implementare la partecipazione attiva ai progetti di prevenzione e promozione della salute (Piani di Prevenzione: area stili di vita) e l’attivazione di collaborazioni con tutti i principali portatori di interesse (imprese, consumatori, associazioni di categoria, enti e amministrazioni locali, pubbliche e private).

Per l’area della sicurezza alimentare dovrà essere svolta l’attività di controllo ufficiale con le

frequenze/percentuali definite per le singole tipologie di attività nelle pagine a seguire e dovranno essere effettuati i campionamenti programmati dallo specifico piano allegato nonché il prosieguo delle attività previste per l’attuazione della normativa sui prodotti fitosanitari (Regolamento CE n. 1107/2009).

Dovrà inoltre essere garantito il supporto allo sviluppo del sistema informativo teso a ed inoltre e

promuovere, nei confronti delle Regioni e Province Autonome, una migliore gestione dei dati ed autocontrolli, ai fini di una efficace rendicontazione (e quindi programmazione) dell’attività del controllo ufficiale corretta valutazione e gestione del rischio.

Si dovrà procedere, in conformità agli orientamenti comunitari, alla pianificazione dei controlli sulle

tecnologie di produzione e sui materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti In continuità con l’attività 2012, finalizzata a individuare un modello di gestione del controllo degli

alimenti efficace ed appropriato, in grado di accrescere la sicurezza alimentare del nostro territorio, proseguirà il

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lavoro del gruppo di coordinamento regionale dei SIAN che, sulla base delle “linee guida sul controllo ufficiale dei SIAN FVG” definite con la FSC del 2012 (ASS1 - 00531), elaborerà le “linee guida per un approccio flessibile alla elaborazione dei piani di autocontrollo per le imprese soggette al controllo dei SIAN FVG” . Il lavoro verrà sviluppato utilizzando lo strumento della formazione sul campo.

In ambito nutrizionale, in continuità con l’annualità 2012 e coerentemente anche a quanto ripreso dalle

Linee di gestione e dalle loro indicazioni metodologiche e contenuto nel programma “Guadagnare salute”, le attività dei Servizi proseguiranno con iniziative volte al miglioramento della qualità nutrizionale degli alimenti per il contrasto dell’obesità, delle malattie croniche degenerative e delle sindromi di intolleranza o di allergia, prestando particolare attenzione alle fasce deboli.

Particolare rilievo dovrà quindi essere dato ad azioni con obiettivi di miglioramento della qualità nutrizionale degli alimenti destinati alla prima infanzia, ai bambini e ai soggetti fragili (anziani, ospedalizzati, ecc.).

Le linee di lavoro previste dai SIAN, compatibilmente con le risorse specificamente disponibili, verranno sviluppate valorizzando e strutturando coerentemente le azioni di promozione dell'allattamento al seno e di uno stile alimentare sano ed equilibrato sin dalla gravidanza (interventi nei corsi di preparazione al parto nei distretti sanitari, nei nidi d'infanzia sia nei confronti degli operatori che dei genitori, diffusione delle linee di indirizzo regionali), estendendosi poi a tutte le età, dall'infanzia alla adolescenza (interventi nelle scuole per la promozione di corrette

abitudini alimentari in età prescolare e scolare, rivolti in particolare a insegnanti e diffusione delle linee guida per la ristorazione scolastica).

Si sottolinea qui l'importanza di promuovere azioni e campagne di informazione sulla qualità degli alimenti, per favorire anche un'offerta responsabile dei prodotti venduti nei fast food e nella distribuzione automatica.

Dovrà essere mantenuto l’impegno nei programmi di sorveglianza nazionali Okkio alla salute, Obesità in

Gravidanza e PASSI. Altri ambiti di intervento potranno riguardare la sicurezza degli integratori alimentari, con informazioni

adeguate sulle proprietà degli stessi e sul loro utilizzo e la qualità nutrizionale dei dietetici erogabili dal SSN (ad es. i prodotti senza glutine).

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444... CCCAAARRRAAATTTTTTEEERRRIIISSSTTTIIICCCHHHEEE DDDEEELLL PPPIIIAAANNNOOO 222000111333

Il Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare per l’anno 2013 definisce fra l’altro alcuni elementi utili all’espletamento dei controlli ufficiali, fra i quali l’individuazione di:

� Autorità competenti: definizione e compiti � Punti di contatto delle Aziende per i servizi sanitari e dei Laboratori ufficiali (Istituto Zooprofilattico

Sperimentale delle Venezie e Agenzia regionale per la protezione ambientale) � Unità organizzative e risorse umane adibite al controllo ufficiale nella Regione Friuli Venezia Giulia Il Piano stabilisce inoltre � Ambiti di attività, sia nel comparto primario che in quello post-primario � Modalità e frequenze degli interventi di controllo � Modalità di rendicontazione delle attività e delle non conformità rilevate � Articolazione dei programmi di prevenzione nutrizionale: priorità, obiettivi, monitoraggio, valutazione

555... AAAGGGGGGIIIOOORRRNNNAAAMMMEEENNNTTTOOO DDDEEELLL PPPIIIAAANNNOOO 222000111333

Il Piano potrà essere aggiornato nel corso dell’anno in funzione del sopraggiungere di nuove normative nazionali o comunitarie, per l’emergere di nuove malattie o nuovi rischi per la salute, sulla base della valutazione del rischio e della relativa categorizzazione dell’attività, in relazione ai risultati dei controlli effettuati ( in ambito regionale, nazionale o da parte del FVO) o per nuove evidenze scientifiche.

666... AAAUUUTTTOOORRRIIITTTAAA’’’ CCCOOOMMMPPPEEETTTEEENNNTTTEEE (((AAACCC)))::: CCCOOOMMMPPPEEETTTEEENNNZZZEEE EEE RRRUUUOOOLLLIII (((LLLiiinnneeeeee GGGuuuiiidddaaa pppeeerrr iiilll cccooonnntttrrrooollllllooo uuuffffffiiiccciiiaaallleee aaaiii ssseeennnsssiii dddeeeiii rrreeegggooolllaaammmeeennntttiii CCCEEE///888555444///222000000444 eeeddd 888888222///222000000444)))

In relazione a quanto stabilito dall’art. 4, punto 3, del Regolamento CE/882/2004 (…“Se uno Stato

membro conferisce la competenza di effettuare i controlli ufficiali ad un’altra autorità o ad altre autorità che non

siano l’autorità centrale competente, in particolare quelle a livello regionale o locale, si deve assicurare un

coordinamento efficace ed efficiente tra tutte le autorità competenti interessate, anche, ove opportuno, in materia di

protezione dell’ambiente e della salute”…) in Italia, fermo restando altre Autorità che concorrono per alcuni aspetti alla sicurezza alimentare secondo altre norme vigenti concorrenti, le Autorità competenti in materia di sicurezza alimentare sono:

� il Ministero della Salute;

� le Regioni e le Province Autonome;

� le Aziende Sanitarie Locali.

Ferme restando le disposizioni previste dalle norme vigenti, in linea generale alle Autorità Competenti spettano i compiti previsti dalle “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE/882/2004 e CE/854/2004”, emanate dal Ministero della Salute e trasmesse alle Aziende sanitarie con nota Prot. 13385/SPS-VET dd. 21.06.2007 della Direzione centrale salute e protezione sociale

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6.1 Interventi congiunti tra Autorità Ufficiali

Al fine di raggiungere gli obiettivi strategici di cui al capitolo 2, le Autorità Competenti collaborano con le

Amministrazioni titolari delle funzioni di vigilanza, ivi compresi gli Uffici della Direzione Marittima, della Dogana, della Direzione centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali, del Ministero della Difesa…. all’attivazione dei necessari tavoli tecnici di confronto ed alla definizione di specifici piani congiunti di intervento, che potranno divenire parte integrante del presente documento di Programmazione annuale.

La Direzione Salute promuove accordi e convenzioni con le Autorità preposte a garantire la sanità e la salubrità degli alimenti, la cui attività di controllo si interseca con quella delle Aziende per i Servizi Sanitari, affinché nel pieno rispetto delle verifiche e dei controlli, attuati in ottemperanza alle disposizioni legislative cogenti, sia favorita la sinergia tra la Direzione Salute e le Autorità ufficiali su citate, lasciando la facoltà di concordare gli interventi congiunti alle AASSSS del territorio, conformemente ai carichi di lavoro e all’attività già programmata.

In particolare, la vigilanza e il controllo sui prodotti della pesca sono svolti nell’ambito delle rispettive

competenze, dalle AA.SS.SS territorialmente competente, nonché dall’autorità marittima e dagli altri agenti di polizia giudiziaria, ferme restando le funzioni di direzione a cura Direzione Salute.

Nel merito del protocollo d’intervento si rammenta inoltre che la Capitaneria di Porto valuta tutti gli aspetti concernenti l’identificazione di specie, mentre la competenza degli aspetti igienico-sanitari spetta all’ASS.

Le Istituzioni coinvolte collaborano al fine di realizzare le attività formative e di divulgazione destinata agli

operatori addetti ai controlli. La necessità di raggiungere un accordo tra Autorità competenti e altre Autorità impegnate nel garantire la

sicurezza alimentare, deriva dalla volontà di evitare la duplicazione degli interventi e lo spreco di risorse conseguente. Il fine ultimo infatti è quello di definire le rispettive competenze, armonizzare gli interventi e ottimizzare le risorse in campo.

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777... PPPUUUNNNTTTIII DDDIII CCCOOONNNTTTAAATTTTTTOOO

Si riportano di seguito i punti di contatto referenti per aspetti applicativi del Piano, così come forniti dalle

Aziende per i Servizi Sanitari, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e dall’Agenzia regionale per la Protezione dell’ Ambiente del Friuli Venezia Giulia a riscontro delle note della Direzione Centrale Salute Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali prot. 17503/SPS-VETAL dd. 3 ottobre 2011 e prot. n. 17784/SPS-VETAL dd. 6 ottobre 2011.

7.1 Aziende per i Servizi Sanitari

ENTE SERVIZIO INDIRIZZO RECAPITI

S.I.A.N. via dei Ralli, 3

34128 TRIESTE

Tel. 040/3997537 Fax 040/3997514

e-mail: [email protected]

Servizi Veterinari – Area Funzionale “Sanità Animale”

via de’ Ralli, 3 34128 TRIESTE

Tel. 040/3997548 Fax 040/3997508

e-mail: [email protected] Servizi Veterinari - Area Funzionale

“Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione,

conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati.

via de’ Ralli, 3 34128 TRIESTE

Tel. 040/3997546 Fax 040/3997508

e-mail: [email protected]

ASS 1 “Triestina Dipartimento di

Prevenzione

Servizi Veterinari – Area Funzionale “Igiene degli allevamenti e delle

produzioni zootecniche”

via de’ Ralli, 3 34128 TRIESTE

Tel. 040/3997548 Fax 040/3997508

e-mail: [email protected]

S.I.A.N. via V.Veneto,171 34140 GORIZIA

Tel. 0481/592841 Fax 0481/592814

e-mail: [email protected] ASS 2 “Isontina” Dipartimento di

Prevenzione Responsabile dei Servizi Veterinari

via V.Veneto,169 34170 GORIZIA

Tel. 0481/592813 Fax 0481/592849

e-mail: [email protected]

S.I.A.N. p.zza Baldissera, 2

33013 GEMONA DEL FRIULI (UD)

Tel. 0432/989500/508 Fax 0432/989520

e-mail: [email protected] ASS 3 “Alto Friuli”

Dipartimento di Prevenzione

Responsabile dei Servizi Veterinari via Carnia Libera 1944,

29 TOLMEZZO (UD)

Tel. 0433/488857/49 Fax 0433/466200

e-mail: [email protected]

S.I.A.N. via Chiusaforte, 2

33100 UDINE

Tel. 0432/553222 Fax. 0432/553217

e-mail: [email protected]

Direttore S.O.C. Area Funzionale “Sanità Animale”

via Chiusaforte, 2 33100 UDINE

Tel. 0432/553943 Fax 0432/553941

e-mail: [email protected] Direttore S.O.C. Area Funzionale “Igiene

della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e

trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati”

via Chiusaforte, 2 33100 UDINE

Tel.0432/553942 Fax. 0432/553941

e-mail: [email protected]

ASS 4 “Medio Friuli” Dipartimento di

Prevenzione

Area Funzionale “Igiene degli allevamenti e delle produzioni

zootecniche”

via Chiusaforte, 2 33100 UDINE

Tel.0432/553943 FAX. 0432/553941

e-mail: [email protected]

S.I.A.N. via Molin 21

33053 PALMANOVA (UD)

Tel. 0432/921870 Fax 0432/921811

e-mail: [email protected]

Servizi Veterinari – Area Funzionale “Sanità Animale”

via Molin, 21 33057 PALMANOVA

(UD)

Tel. 0432/921887 Fax 0432/921858

e-mail: [email protected] ASS 5“Bassa Friulana”

Dipartimento di Prevenzione Servizi Veterinari - Area Funzionale

“Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione,

conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati.

via Molin,21 33057 PALMANOVA

(UD)

Tel. 0432/921859 Fax 0432/921858

e-mail: [email protected]

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26

S.I.A.N. via della Vecchia

Ceramica, 1 33170 PORDENONE

Tel. 0434/369818 Cel. 320/4643435 Fax 0434/369832

e-mail: [email protected]

Responsabile dei Servizi Veterinari via della Vecchia

Ceramica, 1 33170 PORDENONE

Tel. 0434/369834 Fax 0434/369832

e-mail: [email protected]

Servizi Veterinari – Area Funzionale “Sanità Animale”

via della Vecchia Ceramica, 1

33170 PORDENONE

Tel. 0434/369990 Fax 0434/369832

e-mail: [email protected] Servizi Veterinari - Area Funzionale

“Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione,

conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati.

via della Vecchia Ceramica, 1

33170 PORDENONE

Tel. 0434/369830 Fax 0434/369832

e-mail: [email protected]

ASS 6“Friuli Occidentale”

Dipartimento di Prevenzione

Servizi Veterinari – Area Funzionale “Igiene degli allevamenti e delle

produzioni zootecniche”

via della Vecchia Ceramica, 1

33170 PORDENONE

Tel. 0434/369834 Fax 0434/369832

e-mail: [email protected]

7.2 Laboratori incaricati dell’analisi dei campioni ufficiali

ENTE INDIRIZZO RECAPITI

Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

Sede Centrale

v.le dell’Università, 10 35020 LEGNARO (PD)

Tel.: 049 8084211 - 049 8830380 Fax: 049 8830046

e-mail: [email protected] Istituto Zooprofilattico

Sperimentale delle Venezie Sede Periferica di Pordenone

via Bassa del Cuc, 4 33084 CORDENONS (PN)

Tel.: 0434 41405 Fax: 0434 41201

e-mail: [email protected]; [email protected]

Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

Sede Periferica di Udine

via delle Roggia, 100 33030 BASALDELLA DI CAMPOFORMIDO (UD)

Tel.: 0432 561529 Fax: 0432 562676

e-mail: [email protected]

Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Settore laboratorio unico

Laboratorio di Trieste

via La Marmora, 13 34139 TRIESTE

Tel.: 040/9494911 Fax: 040/9494944

e-mail: [email protected]

Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Settore laboratorio unico

Laboratorio di Gorizia

Viale III Armata, 69 34170 GORIZIA

Tel: 0481/583811 Fax: 0481/583814

e-mail: [email protected]

Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Settore laboratorio unico

Laboratorio di Udine

via Colugna, 42 33100 UDINE

Tel: 0432/493711 Fax: 0432/546776

e-mail: [email protected]

Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Settore laboratorio unico Laboratorio di Pordenone

via delle Acque, 28 33170 PORDENONE

Tel.: 0434/221811 Fax: 0434/521872

e-mail: [email protected]

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27

888... SSSCCCHHHEEEDDDAAA RRRIIILLLEEEVVVAAAZZZIIIOOONNNEEE UUUNNNIIITTTAAA’’’ OOORRRGGGAAANNNIIIZZZZZZAAATTTIIIVVVEEE EEE RRRIIISSSOOORRRSSSEEE UUUMMMAAANNNEEE --- aaannnnnnooo 222000111333

Human resources (nr) Human resources (full time equivalent) Staff with university degree Other Staff with university degree Other N. of organisational unit

Veterinarians Other fields Auxiliaries/technicians Administrative staff Veterinarians Other fields Auxiliaries/technicians Administrative staff

Authority

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RPHS(a) 1 1 2 1 2 1 1 1 3 1 1 1

ASL SV (A) ASS1 4 1 6 1 2

ASL SV (A) ASS2 4 4

ASL SV (A) ASS3 5 1 1 6,5

ASL SV (A) ASS4 15 2,5 1 2 15 2,5 2,3

ASL SV (A) ASS5 5 1 2 5 1 2

ASL SV (A) ASS6 13

ASL SV (B) ASS1 4 2 1

ASL SV (B) ASS2 4 4

ASL SV (B) ASS3 3 3

ASL SV (B) ASS4 13 1 3,5 2 13,3 3,5 2

ASL SV (B) ASS5 5 1 1 1 6 1 1

ASL SV (B) ASS6 8 1

ASL SV (C) ASS5 1 1

ASL SV (C) ASS6 3

ASL SV ASS1 1 3 3

ASL SV ASS2 1 1 2 6 3 2 6 4

ASL SV ASS3 1 1 2 8 1 1 2 1 3 9,5 2,5 3

ASL SV ASS4 1 10 10

ASL SV ASS5 1 1 2

ASL SV ASS6 1 8 9 24 7 1 1 3 24 7,5 2,5

ASL SV totale FVG 6 24 28 86 2 4 8 1 1 31 2 1 16 7 67,3 2,5 21,5 17,8

ASL SIAN ASS1 1 1 2 3 9 3

ASL SIAN ASS2 1 1 2 6 1 0,5 2 6,8 0,5

ASL SIAN ASS3 1 1 2 1 4 3 0,5 4 0,25

ASL SIAN ASS4 1 1 2 9 1 2 2 9,5 2

ASL SIAN ASS5 1 1 2 1 5 1 1 5 1

ASL SIAN ASS6 1 3 4 2 8 1,5 8

ASL SIAN totale FVG 6 6 12 11 41 2 9 0,5 7 33,3 3,75

IZS FVG 2 2 5 12 1,3 3 2 1 5 16,3 3

ARPA FVG 1 3 4 2 8 1 2 8 0,8

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28

999... GGGLLLIII SSSTTTRRRUUUMMMEEENNNTTTIII DDDEEELLL CCCOOONNNTTTRRROOOLLLLLLOOO UUUFFFFFFIIICCCIIIAAALLLEEE

La normativa comunitaria, emanata a partire dal 2002, ha profondamente modificato l’orientamento

tradizionale del controllo in materia di sicurezza alimentare, ridefinendone anche gli strumenti a disposizione dell’Autorità competente.

Premesso che il controllo ufficiale è qualsiasi forma di controllo eseguita dall'Autorità competente per la

verifica della conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali, gli “strumenti del controllo ufficiale”, definiti all’art. 2 del Reg. CE/882/2004 e all’art. 2 del Reg. CE/854/2004, sono rappresentati da:

- monitoraggio - sorveglianza - verifica - ispezione - campionamento - audit. Una completa definizione degli strumenti del controllo ufficiale, corredata anche da esempi esplicativi, si

ritrova anche nelle “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE/882/2004 e CE/854/2004”, emanate dal Ministero della Salute e trasmesse alle Aziende per i Servizi Sanitari con nota Prot. 13385/SPS- VET dd. 21.06.2007 e ad esse si rimanda per ogni ulteriore necessario chiarimento.

L’audit non verrà portato a compimento e sarà surrogato da ispezione e/o verifica, qualora nelle fasi

preparatorie la Ditta da auditare non fosse in grado di dimostrare una struttura organizzativa e professionale sufficiente a sostenere tutte le procedure richieste dalla normativa in materia.

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29

111000... AAATTTTTTIIIVVVIIITTTAAA’’’ DDDIII FFFOOORRRMMMAAAZZZIIIOOONNNEEE

L’art. 6 del Reg. 882/2004/CE prevede, per il personale che esegue controlli ufficiali, una formazione obbligatoria, adeguata e tale da consentire di espletare i propri compiti con competenza e di svolgere i controlli ufficiali in modo coerente. Le Aziende per i servizi sanitari regionali da sempre pongono in atto iniziative di formazione e aggiornamento rivolte agli operatori addetti al controllo ufficiale nell’ambito della sicurezza alimentare in modo da favorire modalità operative coerenti con i criteri previsti dalla legislazione comunitaria.

Di seguito si elencano alcuni dei corsi organizzati dalle Aziende sanitarie (SIAN e SSVV) nel corso dell’anno 2012

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30

Azienda per i Servizi Sanitari

Denominazione modulo formativo

N. totale soggetti destinatari

formazione (per tutte le edizioni)

Tipologia soggetti partecipanti

N. ore per modulo

Numero edizioni

FSC ASS1_00531 – Studio finalizzato ad un approccio flessibile per la

elaborazione dei piani di autocontrollo per le imprese soggette al controllo dei SIAN FVG

12 Medici, Tecnici della Prevenzione ,

Biologi 30 1

FSC ASS1_00530 - Controllo ufficiale ed approccio flessibile alla elaborazione dei piani di autocontrollo delle imprese

soggette alle verifiche della SCIAN 10

Medici, Tecnici della Prevenzione , Biologi 30 1

ASS1_00627 - Globalizzazione: nuovi alimenti, nuovi pericoli 30 Medici, Medici Veterinari, Tecnici della Prevenzione , Chimi, Biologi,

Dietiste 16 1

ASS 1 TRIESTINA

Alimenta la salute (Accreditato) 25 Tutte le professioni 16 1

ASS 2

ISONTINA Il controllo ufficiale su alimenti e mangimi:

regole generali, studio e valutazione di casi concreti 20

Medici, Medici veterinari, tecnici della prevenzione

16 1

Le Piccole Produzioni Locali – I prodotti di malga del FVG Formazione del Personale delle Malghe aderenti al progetto

28.05.2012 50

Medici, Medici Veterinari, Tecnici della Prevenzione , Operatori

settore alimentare, Amministrativi

5 1 ASS 3

ALTO FRIULI

Corso ECM “Qualità è fare bene semplicemente le cose giuste” (giugno-novembre 2012)

20 Medici, Medici Veterinari, Tecnici

della Prevenzione , Amministrativi 27 1

ASS 4 MEDIO FRIULI

Formazione degli addetti al settore alimentare al fine di prevenire le malattie trasmesse da alimenti

41 O.S.S, Infermieri professionali,

Infermieri generici, Ausiliari 3 3

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31

Azienda per i Servizi Sanitari

Denominazione modulo formativo

N. totale soggetti destinatari

formazione (per tutte le edizioni)

Tipologia soggetti partecipanti

N. ore per modulo

Numero edizioni

La gestione del risanamento negli allevamenti secondo SISAVER

68 Medici Veterinari, Tecnici della Prevenzione , Amministrativi,

Operatori tecnici 8 3

Progettazione, implementazione e valutazione dei sistemi di autocontrollo igienico-sanitario nelle imprese alimentari e

mangimistiche. AUDIT 24

Medici, Medici Veterinari, Tecnici della Prevenzione 31 1

ASS 4 MEDIO FRIULI

Commercio su aree pubbliche. Sicurezza e trasparenza della filiera.

39 Medici Veterinari, Tecnici della

Prevenzione 17 1

L'applicazione del Reg. 882/04 CE, problemi attuativi e confronto fra Regioni (ASS5_00623)

40 Veterinari, Medici,Chimici,

Biologi,Tecnici della prevenzione 7 1

ASS 5

BASSA FRIULANA Problematiche sanitarie connesse al consumo di prodotti ittici crudi, la gestione del rischio parassiti nella filiera dei

prodotti della pesca (ASS5_00653) 35

Veterinari, Medici,Chimici, Biologi,Tecnici della prevenzione

7 1

Addestramento del personale del Servizio Veterinario all’utilizzo del gestionale SISAVER A

Veterinari 20 1

Veterinari,

Tecnici della prevenzione 20 1

Medici , Biologi, Tecnici della prevenzione, Dietista 1

ASS 6 FRIULI

OCCIDENTALE

Medici, Veterinari, Biologi, Tecnici della prevenzione,

Assistenti sanitari, dietiste 2

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32

111111... RRRIIIEEEPPPIIILLLOOOGGGOOO DDDEEELLLLLL’’’AAATTTTTTIIIVVVIIITTTAAA’’’ DDDIII CCCAAATTTEEEGGGOOORRRIIIZZZZZZAAAZZZIIIOOONNNEEE DDDEEEGGGLLLIII SSSTTTAAABBBIIILLLIIIMMMEEENNNTTTIII IIINNN

BBBAAASSSEEE AAALLL RRRIIISSSCCCHHHIIIOOO CCCOOONNNDDDOOOTTTTTTAAA IIINNN FFFRRRIIIUUULLLIII VVVEEENNNEEEZZZIIIAAA GGGIIIUUULLLIIIAAA

Come noto, la categorizzazione degli stabilimenti, sulla base della valutazione del livello del rischio, ancorché talvolta preliminare, incompleta e sperimentale, consente di:

� determinare la frequenza dei controlli sulla base di elementi predefiniti ed oggettivi; � controllare gli stabilimenti con valutazione del rischio sovrapponibile, utilizzando parametri di

valutazione oggettiva. I criteri utilizzati per la categorizzazione di cui sopra sono quelli riportati negli allegati 2, 2a e 2b delle

“Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE/882/2004 e CE/854/2004”, emanate dal Ministero della Salute e trasmesse alle Aziende sanitarie con nota Prot. 13385/SPS-VET dd. 21.06.2007.

11.1 Servizi Veterinari

L’attività di categorizzazione condotta dai Servizi Veterinari ha riguardato esclusivamente gli stabilimenti

in possesso di riconoscimento CE ed è riportata nella tabella sottostante.

Stato dell’arte del livello del rischio degli stabilimenti di produzione di alimenti di origine animale

TIPOLOGIA

STABILIMENTO RICONOSCIUTO

TOT. STABILIMENTI RISCHIO BASSO RISCHIO MEDIO RISCHIO ELEVATO

SEZIONE 0 Deposito frigorifero e

impianti di riconfezionamento

33 26 7 0

SEZIONE I Carne di ungulati

domestici 56 24 26 6

SEZIONE II Carne di pollame e

lagomorfi 4 0 4 0

SEZIONE III Carne di selvaggina

allevata 1 1 0 0

SEZIONE IV Carne di selvaggina

cacciata 0 0 0 0

SEZIONE V Carne macinata,

preparazioni di carne e carne separata

meccanicamente

2 1 1 0

SEZIONE VI Prodotti a base di carne 72 45 23 4

SEZIONE VII Molluschi bivalvi vivi 9 0 7 2

SEZIONE VIII Prodotti ittici 20 11 4 5 SEZIONE IX

Latte crudo e latticini 63 27 27 9 SEZIONE X

Uova e ovoprodotti 9 2 6 1 SEZIONE XIII

Stomaci, vesciche e intestini trattati

3 1 1 1

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33

Categorizzazione sulla base della valutazione del livello del rischio degli stabilimenti di produzione di alimenti di origine animale

al 31 ottobre 2012

TIPOLOGIA

STABILIMENTO RICONOSCIUTO

NUMERO DI STABILIMENTI AUDITATI

RISCHIO BASSO RISCHIO MEDIO RISCHIO ELEVATO

SEZIONE 0 Deposito frigorifero e

impianti di riconfezionamento

9 8 1 0

SEZIONE I Carne di ungulati

domestici 19 6 9 4

SEZIONE II Carne di pollame e

lagomorfi 0 0 0 0

SEZIONE III Carne di selvaggina

allevata 0 0 0 0

SEZIONE IV Carne di selvaggina

cacciata 0 0 0 0

SEZIONE V Carne macinata,

preparazioni di carne e carne separata

meccanicamente

0 0 0 0

SEZIONE VI Prodotti a base di carne 18 11 7 0

SEZIONE VII Molluschi bivalvi vivi 1 0 1 0

SEZIONE VIII Prodotti ittici 6 1 2 3 SEZIONE IX

Latte crudo e latticini 16 7 7 2 SEZIONE X

Uova e ovoprodotti 2 0 2 0 SEZIONE XI

Cosce di rane e lumache 0 0 0 0 SEZIONE XII

Grassi fusi animali e ciccioli

0 0 0 0

SEZIONE XIII Stomaci, vesciche e

intestini trattati 1 0 1 0

SEZIONE XIV Gelatine 0 0 0 0

SEZIONE XV Collagene 0 0 0 0

N.B.: Non tutti gli audit sono stati seguiti da ricategorizzazione degli impianti. Non sono stati conteggiati gli audit eseguiti in stabilimenti inseriti in circuiti particolari, quali i prosciuttifici U.S.A..

Per il 2013 si conviene di continuare nell’attività di categorizzazione e valutazione del rischio sulla

base della tipologia di attività svolta, per gli stabilimenti registrati indicati nella relativa tabella al punto 13.2.2, non ancora categorizzati, al fine di ricavarne una categorizzazione preventiva.

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34

111222... PPPRRROOOGGGRRRAAAMMMMMMAAAZZZIIIOOONNNEEE DDDEEELLLLLL’’’ AAATTTTTTIIIVVVIIITTTAAA’’’ DDDIII CCCOOONNNTTTRRROOOLLLLLLOOO UUUFFFFFFIIICCCIIIAAALLLEEE SSSEEETTTTTTOOORRREEE PPPRRRIIIMMMAAARRRIIIOOO

SSSeeerrrvvviiizzziii VVVeeettteeerrriiinnnaaarrriii

Di seguito si riporta la programmazione minima dei controlli ufficiali previsti per l’anno 2013. Come già precisato per l’attività di campionamento si rimanda a specifici piani del Ministero della

Salute e della Direzione centrale Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali.

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12.1 AZIENDE CHE PRODUCONO COLTURE VEGETALI DESTINATE ALL’ALIMENTAZIONE ANIMALE (prive di allevamento)

Nel corso del 2007, è stata richiesta la collaborazione della Direzione Centrale risorse agricole, forestali e

montagna (ora Direzione Centrale Risorse Rurali, Agro-alimentari e Forestali) per l’utilizzo da parte dei Dipartimenti di Prevenzione (DIP), del sistema informativo agricolo del FVG (SIAGRI), che contiene l’anagrafica della maggior parte degli OSM del settore primario ricadenti nel campo di applicazione dei Reg.ti (CE) n. 183/2005 e n. 852/2004.

Con DGR n. 2003 del 09.10.08 (BUR n. 44 del 29.10.2004) è stata modificata la DGR n. 3160/2006, prevedendo che l’obbligo di notifica e registrazione, di cui, all’art. 6, comma 2 del Reg. (CE) n. 852/2004 e all’art.9, comma 2, lett.a) del Reg. (CE) n. 183/2005, sia da ritenersi assolto, qualora l’OSA risulti identificato e registrato nel succitato sistema SIAGRI.

Le password per poter accedere al sistema stesso sono state fornite ai DIP, tuttavia nel prossimo futuro sarà implementato di nuovi dati inerenti le imprese, al fine di permettere la ricerca delle stesse per tipologia e per dimensione produttiva; un tanto faciliterà l’elaborazione dei piani di controllo.

Il Piano Nazionale Alimentazione Animali (PNAA) prevede che le ispezioni nelle imprese di cui all’articolo 5,

comma 1, del Regolamento (CE) n. 183/2005, dato l’elevato numero dei produttori primari, siano programmate in ambito regionale.

Per il corrente anno, si fissa un numero minimo di controlli per ASS da effettuarsi nelle aziende del settore

primario (non zootecniche) in cui si producono alimenti destinati all’alimentazione animale, controlli finalizzati alla verifica delle Buone Pratiche Aziendali, così come previsto dal Reg. CE/183/2005.

Tali verifiche potranno essere effettuate in concomitanza con i campionamenti previsti dal Piano

Alimentazione Animale del Friuli Venezia Giulia.

I controlli sono finalizzati alla verifica del: � mantenimento delle metodologie di produzione, di lavorazione, di trasformazione, di magazzinaggio,

di stoccaggio, di distribuzione e di trasporto; � mantenimento delle procedure e degli accorgimenti finalizzati ad evitare le contaminazioni fisiche,

chimiche e microbiologiche, comprese le contaminazioni crociate (buone prassi di produzione);

Le ispezioni sono condotte utilizzando la check list riportata nel PNAA 2012/2014 per “ATTIVITÁ 5”

Controllo ufficiale

Verifiche Campionamenti

ASS 1 2 aziende

ASS 2 3 aziende ASS 3 5 aziende ASS 4 10 aziende

ASS 5 7 aziende

Aziende agricole non zootecniche

con priorità per quelle mai controllate o con non

conformità pregresse

ASS 6 10 aziende

Come da PNAA

N.B.:le verifiche riguarderanno le Buone Pratiche Aziendali (allegato I del Reg. CE 183/2005)

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36

12.2 ALLEVAMENTI

12.2.1 ALIMENTAZIONE ANIMALE

Per quanto riguarda gli aspetti inerenti l’alimentazione animale, ed in particolare quelli relativi

all’applicazione dell’allegato 3 al Reg. CE/183/2005 si rimanda alla tabella sottostante.

I controlli sono finalizzati alla verifica del: � mantenimento delle metodologie di produzione, di lavorazione, di trasformazione, di magazzinaggio,

di stoccaggio, di distribuzione e di trasporto; � mantenimento delle procedure e degli accorgimenti finalizzati ad evitare le contaminazioni fisiche,

chimiche e microbiologiche, comprese le contaminazioni crociate (buone prassi di produzione); Le ispezioni hanno lo scopo di verificare le Buone Pratiche Aziendali e sono condotte utilizzando la check list

riportata nel PNAA 2012/2014 per “ATTIVITÁ 5 e 6”

Allevamenti Verifiche

Bovini da latte 20% Bovini da carne 5%

Suini 5%

Conigli 5% Broiler 5%

Galline ovaiole 5% Tacchini 5%

Acquacoltura 5% Altre specie 5%

Imprese, con priorità per quelle mai

controllate o con non conformità pregresse

Aziende produttrici di mangimi a domicilio con l’utilizzo di farine di

pesce con percentuale di proteina grezza superiore al 50%

100%

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37

12.2.2 RIPRODUZIONE ANIMALE E PRODUZIONE DI SEME ED EMBRIONI

Per quanto concerne gli aspetti inerenti la riproduzione animale, ed in particolare quelli relativi

all’applicazione del D.M. 403/2000, recepito da parte della Regione FVG con Decreto del Presidente della Regione 5 novembre 2002 n. 0336, si rimanda alla tabella sottostante:

Riproduttori maschi Accertamenti sanitari Frequenza minima

Bovini e bufalini Suini Ovi-caprini Equidi

Assenza di malattie infettive e diffusive 2 volte/anno

Controlli sanitari presso Frequenza minima

Stazioni di fecondazione pubblica 1 ispezione/anno

Recapiti 1 ispezione/anno

Allevamenti suinicoli che praticano l’inseminazione artificiale in ambito regionale 1 ispezione/anno

Centri di produzione di materiale seminale 2 ispezioni/anno

Gruppi di raccolta di embrioni 2 ispezioni/anno

Centri di produzione di embrioni 2 ispezioni/anno

Per quanto riguarda invece la produzione di seme ed embrioni si rimanda alla tabella seguente:

Specie Normativa di riferimento Frequenza minima

Bovini e Bufalini DM 403/2002; DLgs 132/2005

Suini DM 403/2002; DPR 242/94

Equidi Ovi-caprini

DM 403/2002; DLgs 633/96

2 ispezioni/anno

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12.2.3 CONTROLLI UFFICIALI SUL BENESSERE ANIMALE

Durante l’ispezione il Veterinario Ufficiale seguirà le indicazioni contenute nel Piano Nazionale Benessere

Animale (PNBA) (note prot. 15737-P dd. 27 agosto 2012 e prot n. 13029-P dd. 13 luglio 2010). Per l’esecuzione delle attività di controllo e la successiva rendicontazione delle stesse dovranno essere utilizzati gli appositi modelli di “check list” allegati al medesimo PNBA.

Specie Allevamenti da controllare % minima/anno

Vitelli a carne bianca Tutti 15%

Suini > 40 capi o > 6 scrofe 15%

Ovaiole Tutti 15%

Broiler > 500 capi 15%

Altri Bovini Struzzi Tacchini e altri avicoli Conigli Ovini Caprini Bufali Cavalli Animali da pelliccia Pesci

50 capi 10 capi 250 capi 250 capi 50 capi 50 capi 10 capi 10 capi tutti tutti

In totale il 25% degli allevamenti delle specie considerate presenti sul territorio di competenza

N.B. priorità a aziende mai sottoposte a verifica o con non conformità pregresse.

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12.2.4 SANITÀ ANIMALE

La gestione delle questioni relative alla sanità animale, si basa, in primo luogo, sulla corretta conduzione

delle anagrafi del bestiame. Per quanto riguarda lo specifico del sistema di identificazione e registrazione degli animali delle specie

suina, bovina, ed ovi-caprina, si sottolinea l’importanza di aggiornare i dati da immettere poi nella BDN, in considerazione degli esiti della missione ispettiva del Ministero della Salute avvenuta in Regione dal 29 maggio al 1 giugno 2012.

Come per il 2012, anche quest’anno si fissa all’1% il numero di ispezioni da eseguire annualmente sulle aziende suinicole presenti sul territorio di competenza, percentuale che deve essere almeno raddoppiata qualora si riscontrassero casi di mancata conformità alla normativa vigente in materia di identificazione e registrazione dei suini.

Per tutti gli altri aspetti della sanità animale, riferirsi alla tabella sottostante:

Piani di sorveglianza, monitoraggio, eradicazione – Sanità animale

Bovini

Tubercolosi bovina (TBC) Come da decreto n. 88/VETAL dd. 04/02/2013

Brucellosi bovina (BRC) Come da decreto n. 88/VETAL dd. 04/02/2013

Leucosi bovina enzootica (LEB) Come da decreto n. 88/VETAL dd. 04/02/2013

Encefalopatia spongiforme bovina (BSE) Reg. CE/999/2001 e succ. modifiche e integrazioni

Rinotracheite infettiva (IBR)

DGR n. 1308 dd. 03/07/2008 come modificata da DGR n. 258 dd. 17/02/2011 e DGR n. 373 dd. 14/03/2013

Diarrea Virale bovina-Malattia delle mucose (BVD-MD) Come da decreto n. 87/VETAL dd. 04/02/2013

Blue Tongue (BT) Reg. (CE) n. 1266/07 e nota prot. 14103 dd. 09/07/2009

Suini

Malattia Vescicolare suina (MVS), Peste Suina classica (PSC)

O.M. 12/04/08, pubblicata in G.U. n. 148 dd. 16 giugno 2008, prorogata con nota ministeriale prot. DGSAF/354/P dd. 10.01.2013

Aujeszky

D.M. 01/04/1997, pubblicato in G.U. n. 103 dd. 06/05/1997 e decreto n. 973/VETAL dd. 26/10/2011

Ovi-caprini

Brucellosi ovi-caprina (BRC ovi-caprina) Come da decreto n. 88/VETAL dd. 04/02/2013

Scrapie Come da nota ministeriale prot. DGSAF/III/2016/P dd. 01/02/2013

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Piani di sorveglianza, monitoraggio, eradicazione – Sanità animale

Volatili

Influenza aviaria Come da nota prot. 3091/SPS-VETAL dd. 06.02.2013

Salmonellosi : - ovaiole; - broiler; - riproduttori Gallus gallus - tacchini da ingrasso e da riproduzione

Come da nota ministeriale prot. DGSAF/254/P dd. 08/01/2013, che trasmette i piani per il 2013

Cavalli

Anemia infettiva equina nota ministeriale prot. DGSAF/1964/P dd. 39.10.2012

West Nile Diseas –WND- Con modalità che verranno comunicate

Arterite virale equina (stalloni) O.M. 13/01/94, pubblicata in G.U. n. 12 dd. 17/01/94;

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12.2.5 FARMACO VETERINARIO

Con nota prot. n . DSAF 1466-P del 26 gennaio 2012 il Ministero della Salute ha emanato le linee guida per la predisposizione, l’effettuazione e la gestione dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari. Per il 2012 il numero delle ispezioni è stato modificato per avvicinarsi alle frequenze minime richieste dal Ministero. I controlli sono finalizzati :

� alla verifica dei registri di carico e scarico dei medicinali veterinari presso i centri della distribuzione all’ingrosso

� al controllo delle ricette e delle richieste di fornitura presso le farmacie � al controllo, presso tutti gli impianti di allevamento e cura di animali e presso i medici veterinari

autorizzati a detenere scorte, delle modalità di registrazione di carico e scarico dei farmaci delle scorte, e delle modalità di gestione di quelli non utilizzati o scaduti e dei campioni gratuiti

� al controllo, presso gli allevatori di animali produttori di alimenti, delle modalità di registrazione dei farmaci impiegati nonché della separata e distinta registrazione delle sostanze ad azione ormonica per le finalità terapeutiche o zootecniche consentite dalla norma

� alla valutazione dell’adeguatezza nella quantità e nella qualità dei farmaci presenti nelle scorte alle esigenze reali dell’attività professionale

� al controllo del rispetto del regime di dispensazione del farmaco presso tutti coloro che sono tenuti alla conservazione delle ricette o delle richieste di fornitura.

Per l’effettuazione dei controlli sono utilizzate le liste di riscontro (check list) allegate alle linee guida ministeriali.

Verifiche farmacosorveglianza

Categorie % da ispezionare

Ditte autorizzate alla vendita all’ingrosso di medicinali veterinari (Art. 66 D.Lgs 193/2006) 100%

Ditte autorizzate alla vendita al dettaglio di medicinali veterinari (grossisti autorizzati alla vendita diretta di medicinali (Art. 70 D.Lgs 193/2006) 100%

Ditte autorizzate alla vendita al dettaglio di premiscele (fabbricanti di premiscele autorizzati alla vendita diretta di premiscele (Art. 70 D.Lgs 193/2006)

100%

Farmacie* 10%

Ambulatori/cliniche* 10%

Medici veterinari autorizzati a detenere scorte* 10%

Allevamenti di animali DPA autorizzati a detenere scorte d’impianto 50%

Allevamenti bovini senza scorte* 10%

Allevamenti suini senza scorte* 10%

Allevamenti ittici senza scorte* 33%

Allevamenti avicoli senza scorte* 20%

Allevamenti cunicoli senza scorte* 20%

Allevamenti ovi-caprini senza scorte* 5%

Apiari* 5%

Allevamenti equini DPA e non DPA* 10%

Allevamenti/ricoveri di animali non DPA* 10%

* Per quanto concerne i controlli in queste categorie le linee guida ministeriali prevedono l’espletamento di un’attività ispettiva finalizzata all’assegnazione della categoria di rischio (alto, medio, basso) e la conseguente successiva definizione della frequenza dei controlli.

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12.2.6 PRODUZIONE DEL LATTE

Controlli ufficiali Categoria allevamento

Ispezioni Campionamenti

Bovini 1-50 capi

5% allevamenti come da PNR 2013

Bovini 50-150 capi

10% allevamenti come da PNR 2013

Bovini oltre 150 capi

20% allevamenti come da PNR 2013

Ovi-caprini oltre i 20 capi

50% allevamenti come da PNR 2013

Bufalini 100% allevamenti come da PNR 2013

N.B. Priorità per le imprese mai controllate o non controllate nell’anno precedente o con non conformità

pregresse. Ispezioni per la verifica dei requisiti strutturali, funzionali, gestionali (buone pratiche) e per le verifiche pre-operative (mungitura) Verifiche corretta applicazione anagrafe bovina in allevamento

Nella scelta degli allevamenti bovini dove operare le verifiche previste, bisogna includere tutti quelli

(100%) che producono latte crudo per la vendita diretta al consumatore finale. Tra le verifiche dei requisiti strutturali, funzionali e gestionali occorre considerare anche le macchine erogatrici di latte crudo, eventualmente presenti in azienda (riferimento nota prot. n. 1175 SPS/VETAL dd. 31 maggio 2007 “Applicazione Intesa tra il Governo, e le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano in materia di vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana, O.M. del 10.12.08 “Misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana”, O.M. del 2 dicembre 2010 “Proroga dell’ O.M. dd. 10.12.08 concernente misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana e integrazione per la produzione di gelati in imprese registrate ai sensi del Regolamento CE/852/2004”, O.M. 12 novembre 2011 “Proroga delle misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l'alimentazione umana, Decreto Legge del Ministro della Salute “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, 13 settembre 2012, n. 158 ).

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12.2.7 PRODUZIONE DI UOVA

Controlli ufficiali Categoria allevamento

Ispezioni Campionamenti

Allevamenti galline ovaiole con esclusione degli allevamenti per autoconsumo e per esclusiva cessione al consumatore finale o

dettagliante locale

100 % allevamenti come da PNR 2013

N.B. Ispezioni per la verifica dei requisiti strutturali, funzionali, gestionali (buone pratiche), corretta

applicazione anagrafe

12.2.8 PRODUZIONE DI MIELE

Controlli ufficiali Categoria allevamento

Ispezioni Campionamenti

Produttori miele 5% produttori (Reg. CE/852/2004)

come da PNR 2013

N.B. Produttori mai controllati o con non conformità pregresse. Ispezioni per le verifiche delle buone pratiche

aziendali.

12.2.9 PRODUZIONE ITTICA

12.2.9.1 Pesca

Controlli ufficiali Categoria

Ispezioni Campionamenti

ASS 1 5 imprese

ASS 2 3 imprese

ASS 3 - ASS 4 -

ASS 5 4 imprese

Imprese della pesca con priorità per quelle mai

controllate*

ASS 6 -

-

N.B.* si considerano ai fini del controllo ufficiale le motobarche registrate per la pesca entro le 6 miglia e quelle non dotate di turbosoffiante e di tutte le attrezzature per la pesca dei MBV. Le verifiche riguardano i requisiti strutturali, funzionali, gestionali (buone pratiche) e il controllo delle condizioni igieniche del prodotto allo sbarco e alla prima vendita.

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12.2.9.2 Acquacoltura

Controlli ufficiali Categoria

Ispezioni Campionamenti

Allevamenti con priorità per quelli mai

controllati o con non conformità pregresse

10 % Come da PNR 2013 e

da D.lgs 148/2008

N.B. 1. Le ispezioni riguardano la corretta tenuta delle registrazioni (trattamenti medicamentosi, carico-scarico) e il rispetto dei requisiti relativi alle buone pratiche e alla sanità animale. 2. Nel 2011 dovrà essere portata a compimento la registrazione/riconoscimento del 100% degli allevamenti in ottemperanza al D.L.vo 148/2008, con relativo inserimento dei dati in BDN.

12.2.9.3 Molluschicoltura

Controlli ufficiali Attività

Ispezioni Campionamenti

Coltivazione e raccolta MBV 10 %

come da DGR MBV n. 1018 dd. 8 giugno 2012, da D.L.vo 148/200, e da nota prot. 4129/SPS-VETAL dd. 21.02.2013(monitoraggio malattie

all. IV parte II D.lgs 148/2008)

N.B. 1. Priorità per allevatori e pescherecci , mai sottoposti a controlli, per la verifica delle Buone Pratiche Aziendali. 2. Nel 2011 dovrà essere portata a compimento la registrazione/riconoscimento del 100% degli allevamenti in ottemperanza al D.L.vo 148/2008, con relativo inserimento dei dati in BDN.

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12.3 BENESSERE ANIMALE AL TRASPORTO

Il controllo del benessere degli animali prima e durante il trasporto (artt. 14 e 15 del Reg. CE 1/2005) deve riguardare:

- le condizioni del mezzo di trasporto (all. I capo II);

o disposizioni per tutti i mezzi di trasporto (all. I capo II);

o disposizioni addizionali per i lunghi viaggi (all. I capo VI),

o controllo automezzo (autorizzazione sanitaria e omologazione per viaggi superiori a 8 ore)

- la professionalità dei trasportatori;

o autorizzazione (art. 10 p. 1 – art. 11 p.1);

o certificato di idoneità (art. 17 p.2),

- la condizione degli animali trasportati;

o idoneità al trasporto (all.I capo I);

o pratiche di trasporto (operazioni carico/scarico, trattamento degli animali, richieste particolari per specie e età) (all. I capo VI);

- la durata del viaggio (all. I capo V);

o no superiore a 8 ore in mezzi non omologati

o giornale di viaggio (art. 5 p. 4-14/all.II).

Visto quanto sopra sintetizzato, si dispone il seguente programma minimo di controllo del benessere animale al trasporto, dando indicazioni sui luoghi di controllo:

- Controllo al macello: il controllo del benessere al trasporto può essere abbinato al controllo del benessere in fase di macellazione. Per le frequenze vedere schema dei controlli in fase di macellazione;

- Controllo in allevamento al carico: 1% delle partite. E’ possibile contestualmente alla redazione delle relative certificazioni e offre la possibilità di valutare le operazioni di carico.

- Controllo in allevamento allo scarico: 5% delle partite introdotte da viaggi lunghi. Da la possibilità di controllare immediatamente le condizioni di salute degli animali e valutare le operazioni di scarico.

- Controllo ai posti di controllo: 100% delle partite.

- Controllo ai mercati (mercati di bestiame, fiere…): 30% dei capi commercializzati (tutte le specie).

- Controllo documentale: 10% dei trasportatori (ditte registrate che possiedono documenti agli atti).

- Durante il trasporto stradale: in accordo con forze di P.S (o su chiamata delle stesse)

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13.1 PRODUZIONE DI MANGIMI

Il Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) prevede l’esecuzione di ispezioni programmate annualmente in base alla categorizzazione del rischio, tuttavia fornisce delle frequenze ispettive minime che vengono riportate nella sottostante tabella.

I controlli sono finalizzati alla verifica: � del possesso e del mantenimento dei requisiti minimi, strutturali e funzionali, che hanno dato luogo al

rilascio della specifica autorizzazione, e del possesso dell’atto autorizzativo rilasciato dall’Autorità competente;

� del mantenimento delle procedure e degli accorgimenti finalizzati ad evitare le contaminazioni fisiche, chimiche e microbiologiche, comprese le contaminazioni crociate (piani di autocontrollo/ buone prassi di produzione);

� del mantenimento delle metodologie di produzione, di lavorazione, di trasformazione, di magazzinaggio, di stoccaggio, di distribuzione, di trasporto;

� della “rintracciabilità”, ovvero sistemi e procedure che consentano di individuare i fornitori che conferiscono agli OSM una materia prima o un additivo destinati ad entrare a far parte di un mangime e le imprese alle quali gli OSM hanno fornito i propri prodotti.

� della valutazione delle procedure in materia di buone prassi di fabbricazione (GMP), buone prassi igieniche (GHP), corrette prassi agricole e HACCP;

� della valutazione dell’etichettatura; � della valutazione dei registri; � della valutazione del sistema di rintracciabilità delle materie prime e dei prodotti; � della valutazione delle procedure operative e modalità attuative relative all’autocontrollo.

Le ispezioni sono condotte utilizzando la check list riportata nel PNAA 2012/2014 per “ATTIVITÁ 1,2,3,4,7,8”

Attività/Stabilimento Campionamento Ispezioni

Produzione di cui all’art. 10 comma 1, lettere a), b) e c) del Reg. CE/183/2005

100%

Produzione di mangimi medicati e prodotti intermedi 100%

Aziende zootecniche che producono mangimi medicati per autoconsumo

100%

Produzione di cui all’art. 5, comma 2 del Reg. (CE) n. 183/2005 (AT 2,3,4)

100%

Laboratori di analisi per autocontrollo aziendale o autorizzati all’esecuzione di analisi per conto terzi

100%

Stabilimenti di produzione di alimenti per animali da compagnia 100%

Impianti di distribuzione di mangimi medicati e prodotti intermedi 50%

Commercializzazione di cui all’art. 5, comma 2, del Regolamento (CE) n. 183/2005

(AT 8, 9, 10, 11 50%

Commercializzazione di cui all’art. 10, comma 1, lettere a) e b) 20%

Trasporto di cui all’art. 5, comma 2, del Reg. (CE) n. 183/2005

PNAA 2013

10%

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13.2 IMPRESE ALIMENTARI È necessario garantire che i controlli ufficiali siano eseguiti periodicamente, in base al numero e alle

dimensioni delle imprese alimentari che incidono sul territorio, alla categorizzazione del rischio delle singole imprese alimentari ( o di gruppi di imprese simili per tipologia produttiva ) e con la frequenza appropriata, tenendo conto anche dell’analisi degli esiti relativi all’attività di controllo degli anni precedenti, dei risultati pregressi dell’autocontrollo delle imprese e di qualsiasi altra informazione che possa indicare eventuali non conformità.

La valutazione preliminare di ogni impresa degli OSA consente di classificare le diverse realtà aziendali in base al rischio relativo di sicurezza alimentare connessa all’attività riproduttiva, orientando così il controllo ufficiale.

L’obiettivo principale della categorizzazione, si ribadisce, è l’ottenimento di una classificazione in base al rischio degli stabilimenti di produzione alimenti, in modo da :

� determinare le frequenze dei controlli anche per gli anni futuri; mutatis mutandis modificandole in base alle probabilità di rischio;

� controllare gli stabilimenti con valutazione di rischio sovrapponibile, utilizzando parametri di valutazione omogenei.

Si ricorda inoltre che nel caso di stabilimenti con diversa tipologia di attività, lo stabilimento deve

essere conteggiato una sola volta per l’attività principale e deve essere associato alla tipologia prevalente.

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13.2.1 STABILIMENTI RICONOSCIUTI ex Reg. CE n. 853/2004 ed ex Reg. CE n. 1069/2009 Si rammenta che in Regione FVG le modalità per il riconoscimento degli stabilimenti che trattano prodotti

di origine animale in attuazione del Reg. (CE) 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, relativo all’igiene per gli alimenti di origine animale sono regolamentate dal DPGR 0323/Pres dd. 25.11.09, pubblicato sul BUR n. 49 dd. 9.12.2009.

Constato altresì che tutti gli stabilimenti, allo stato attuale dell’arte, hanno i requisiti prescritti dal Regolamento CE/853/2004 e fermo restando quanto previsto da specifici protocolli di controllo ufficiale per gli stabilimenti che esportano in Paesi terzi (e.g. USA), ai fine del controllo ufficiale si applica la seguente tabella:

Stabilimenti riconosciuti Controlli ufficiali minimi

Sezione Impianto RISCHIO Ispezioni* Audit**

basso semestrale triennale

medio trimestrale biennale Magazzino refrigerato

(indipendente, autonomo)

elevato mensile annuale

basso trimestrale triennale

medio mensile biennale

Impianto di riconfezionamento

(indipendente, autonomo) elevato quindicinale annuale

basso semestrale triennale

medio trimestrale biennale

SEZIONE O

Deposito frigorifero e impianti di

riconfezionamento

Mercato all’ingrosso

elevato mensile annuale

basso ogni seduta di macellazione triennale

medio ogni seduta di macellazione biennale Macello

elevato ogni seduta di macellazione annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale

SEZIONE I

Carne di ungulati domestici Laboratori di

sezionamento elevato quindicinale annuale

basso ogni seduta di macellazione triennale

medio ogni seduta di macellazione biennale Macello

elevato ogni seduta di macellazione annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale

SEZIONE II

Carne di pollame e lagomorfi Laboratori di

sezionamento elevato quindicinale annuale

basso ogni seduta di macellazione triennale

medio ogni seduta di macellazione biennale Macello

elevato ogni seduta di macellazione annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale

SEZIONE III

Carne di selvaggina

allevata Laboratori di sezionamento

elevato quindicinale annuale

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Stabilimenti riconosciuti Controlli ufficiali minimi

Sezione Impianto RISCHIO Ispezioni* Audit**

basso all’occorrenza triennale

medio all’occorrenza biennale Stabilimento di

lavorazione selvaggina

elevato all’occorrenza annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale

SEZIONE IV

Carne di selvaggina

cacciata Laboratori di sezionamento

elevato quindicinale annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale Stabilimento per carne macinata

elevato quindicinale annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale Stabilimento per

preparazioni a base di carne

elevato quindicinale annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale

SEZIONE V

Carne macinata, preparazioni di

carne e carne separata

meccanicamente Stabilimento per carne separata

meccanicamente elevato quindicinale annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale

SEZIONE VI

Prodotti a base di carne

Stabilimento di lavorazione***

elevato quindicinale annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale Centro di spedizione

elevato quindicinale annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale

SEZIONE VII

Molluschi bivalvi vivi

Centro di depurazione

elevato quindicinale annuale

basso - -

medio - - Nave officina

elevato - -

basso - -

medio - -

SEZIONE VIII

Prodotti ittici Nave deposito

frigorifero elevato - -

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Stabilimenti riconosciuti Controlli ufficiali minimi

Sezione Impianto RISCHIO Ispezioni* Audit**

basso settimanale triennale

medio 2 volte/settimana biennale Stabilimento di

macellazione elevato ogni seduta di macellazione annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale Stabilimento per

prodotti ittici freschi elevato quindicinale annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale Stabilimento di

lavorazione elevato quindicinale annuale

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale Mercato all’ingrosso

elevato settimanale annuale

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale

SEZIONE VIII

Prodotti ittici

Impianto collettivo aste

elevato settimanale annuale

basso bimestrale triennale

medio mensile biennale Centro di raccolta

elevato quindicinale annuale

basso quadrimestrale triennale

medio bimestrale biennale

SEZIONE IX

Latte crudo e latticini Stabilimento di

lavorazione elevato mensile annuale

basso semestrale triennale

medio trimestrale biennale Centro di imballaggio

elevato mensile annuale

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale Stabilimento di

produzione uova liquide

elevato settimanale annuale

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale

SEZIONE X

Uova e ovoprodotti

Stabilimento di lavorazione

elevato settimanale annuale

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale

SEZIONE XI

Cosce di rana e lumache

Stabilimento di lavorazione

elevato settimanale annuale

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Stabilimenti riconosciuti Controlli ufficiali minimi

Sezione Impianto RISCHIO Ispezioni* Audit**

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale Centro di raccolta

elevato settimanale annuale

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale

SEZIONE XII

Grassi animali fusi e ciccioli Stabilimento di

lavorazione elevato settimanale annuale

basso semestrale triennale

medio trimestrale biennale

SEZIONE XIII

Stomaci, vesciche e intestini trattati

Stabilimento di lavorazione

elevato mensile annuale

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale SEZIONE XIV

Gelatine

Stabilimento di lavorazione

elevato settimanale annuale

basso mensile triennale

medio quindicinale biennale SEZIONE XV

Collagene

Stabilimento di lavorazione

elevato settimanale annuale

N.B. .Campionamenti come previsti dal PNR 2013 o altri Piani vigenti (es. Salmonella)

*** Stante la peculiarità del distretto di S. Daniele del Friuli (stabilimenti autorizzati per l’export USA) e a fronte di uno storico sul sistema di autocontrollo aziendale, l’ ASS n. 4 può, a sua discrezione, diradare i controlli ufficiali sugli stabilimenti della sezione VI che insistono nel citato distretto

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Con DPR 0252/Pres dd. 11 dicembre 2012 sono state fornite alle AA.SS.SS le “Indicazioni per l’applicazione nella Regione Friuli Venezia Giulia del Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento e del Consiglio e del Regolamento (UE) n. 142/2011 della Commissione recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) n. 1069/2009”. In tal modo sono state recepite le nuove LG per l'applicazione del Regolamento (CE)1069/2009 del Parlamento e del Consiglio dell'Unione europea del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002 (regolamento sui sottoprodotti di origine animale) e del Regolamento (UE) 142/2011 della Commissione, del 25 febbraio 2011 , recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009. Tutto ciò premesso, si ritiene opportuno mantenere i seguenti controlli ufficiali minimi.

Controlli ufficiali minimi Reg. (CE) n. 1774/2002

Ispezioni* Audit**

CAT. Tipologia Impianto

1774 Alto Rischio

Medio Rischio Basso Rischio Alto

Rischio Medio Rischio

Basso Rischio

3 Transito mensile bimestrale quadrimestrale biennale

3 Trasformazione quindicinale quindicinale mensile annuale biennale

3 Produzione pet food (1),(2) settimanale mensile bimestrale annuale biennale

3 Magazzinaggio trimestrale quadrimestrale semestrale biennale

3 Tecnico (diversi) quadrimestrale semestrale annuale biennale

3 Compostaggio/Biogas quadrimestrale semestrale annuale biennale

1-2 Transito mensile bimestrale trimestrale biennale

1-2 Trasformazione settimanale quindicinale mensile annuale biennale

1-2 Magazzinaggio quadrimestrale semestrale annuale biennale

1-2 Inceneritore alta

capacità 1774 mensile quadrimestrale semestrale biennale

1-2 Inceneritore bassa

capacità 1774 quadrimestrale semestrale annuale biennale

1-2-3

Utilizzatori per l’alimentazione di animali particolari

(art.23)

quadrimestrale -

1-2-3

Utilizzatori a fini diagnostici, didattici e

di ricerca (art. 23) annuale -

(1) Impianti di pet-food che introducono e trasformano sottoprodotti freschi (2) In merito agli impianti di pet-food che introducono prodotti già trasformati da altri stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. 1774, l’attività di controllo ufficiale ricade nella programmazione relativa ai mangimifici. (3) L’impianti di di transito che svolge anche attività di “riviera” (pre-concia), è soggetto a frequenze di controllo stabilite in sede regionale Rif. Nota del Ministero della Salute prot. DGSA/11181/P dd. 17.04.09 trasmessa con nota Prot. n. 9047 SPS/VETAL dd. 24.04.09.

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*Ispezione: “l’esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al benessere degli animali per verificare che tali aspetti siano conformi alle prescrizioni di legge relative ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al benessere degli animali” (ai sensi del Reg. CE/882/2004) Le ispezioni da effettuare durante l’attività di controllo ufficiale devono riguardare almeno taluni aspetti quali:

- requisiti strutturali/attrezzature; - materie prime; - prodotti finiti e modalità di conservazione; - igiene della lavorazione e del personale; - prerequisiti non contenuti negli altri punti; - sistema HACCP; - sottoprodotti e MSR (Reg. CE/1774/2002, Reg. (CE) n. 1069/2009 e Reg. CE/999/2001); - benessere animale al macello; - anagrafe animale al macello; - tracciabilità, rintracciabilità

**Audit: “un esame sistematico e indipendente per accertare se determinate attività e i risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate per raggiungere determinati obiettivi”(ai sensi del Reg. CE/882/2004).

TABELLA DI CONCORDANZA

Reg. (CE) n. 1774/2002 Reg. (CE) n. 1069/2009

CAT. Tipologia Impianto

1774 CAT.

Tipologia Impianto 1069

Registrazione o Riconoscimento

3 Transito 3 Magazzinaggio RIC

3 Trasformazione 3 Trasformazione RIC

3 Produzione pet food (1),(2) 3 Produzione pet food RIC

3 Magazzinaggio 3 Magazzinaggio RIC

1,2,3 Lavorazione soa e prodotti derivati per scopi

diversi dall’alimentazione animale REG

1,2,3

Produzione cosmetici, dispositivi medici, diagnostici, medicinali e medicinali veterinari

+

Prodotti intermedi trasporto/commercio/altro….

REG 3 Tecnico (diversi)

2,3 Produttori fertilizzanti organici e ammendanti RIC

3 Compostaggio/Biogas 2,3 Compostaggio/Biogas RIC

1-2 Transito 1,2 Magazzinaggio RIC

1-2 Trasformazione 1,2 Trasformazione RIC

1-2 Magazzinaggio 1,2 Magazzinaggio RIC

1-2 Inceneritore alta capacità

1774

1-2 Inceneritore bassa capacità

1774

1,2,3 Incenerimento e coincenerimento RIC

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A ciò si aggiungono stabilimenti per i quali non era previsto il riconoscimento:

STABILIMENTI che devono essere riconosciuti ai sensi del Reg. CE/1069/2009 � TRATTAMENTO CON METODI ALTERNATIVI � USO COME COMBUSTIBILE

STABILIMENTI che devono essere registrati ai sensi del Reg. CE/1069/2009: qualsiasi stabilimento che esegue produzione, trasporto, manipolazione, lavorazione, magazzinaggio, immissione sul mercato, distribuzione, uso o smaltimento dei soa e prodotti derivati (salvo quelli che devono essere riconosciuti)

Reg. (CE) n. 1774/2002 Reg. (CE) n. 1069/2009

CAT. Tipologia Impianto

1774 CAT.

Tipologia Impianto 1069

Registrazione o Riconoscimento

1-2-3

Utilizzatori per l’alimentazione di animali

particolari (art.23)

1,2,3 Utilizzatori per alimentazione di animali

particolari (art. 18)

REG

1-2-3 Utilizzatori a fini diagnostici, didattici e di ricerca (art. 23)

1,2,3 Utilizzatori a fini di ricerca ed altri fini specifici

(art. 17) REG

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13.2.2 STABILIMENTI REGISTRATI ex Reg. CE n. 852/2004 (alimenti di origine animale o compositi a prevalenza animale)

Premesso che in Regione Friuli Venezia Giulia le modalità per la registrazione delle imprese che trattano

prodotti di origine animale sono regolamentate dalla DGR n. 3160 dd. 22.12.06, pubblicato sul BUR n. 3 dd. 17.01.2007, così come modificata successivamente dalla DGR n. 2003 dd. 09.10.2008, pubblicato sul BUR n. 44 dd. 29.10.2008, per le imprese registrate si applica la seguente tabella:

Imprese registrate Controlli ufficiali minimi

e Categorizzazione del rischio

Categorie Ispezioni* Audit**

Depositi all’ingrosso prevalente origine animale biennale biennale

Piattaforme di magazzinaggio e custodia quadriennale -

Commercio al dettaglio con annesso laboratorio (macellerie, pescherie…anche presso super/ipermercati)

biennale -

Commercio al dettaglio (macellerie, pescherie…anche presso super/ipermercati senza

laboratorio annesso) triennale -

Commercio ambulante a discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari -

Vendita latte crudo nota prot. 11754/SPS-VETAL dd. 31.5.2007

e

nota prot 12500/SPS-VETAL dd. 11.6.2007 -

Macelli in deroga (aziendali) per volatili e lagomorfi a discrezione

dell’Azienda per i Servizi Sanitari, con frequenza minima almeno annuale

-

Agriturismi con annesso laboratorio a.o.a. a discrezione dell’Azienda per i Servizi

Sanitari, sulla base di una motivata valutazione dei profili di rischio dell’attività

-

Alpeggio stagionale / semestrale -

*Ispezione: “l’esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al benessere degli animali per verificare che tali aspetti siano conformi alle prescrizioni di legge relative ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al

benessere degli animali” (ai sensi del Reg. CE/882/2004). **Audit: “un esame sistematico e indipendente per accertare se determinate attività e i risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate per raggiungere determinati obiettivi”(ai sensi del Reg. CE/882/2004).

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Le ispezioni da effettuare durante l’attività di controllo ufficiale devono riguardare, per l’anno 2013, almeno la valutazione dei campi d’esame evidenziati nella tabella sotto riportata, items presenti e previsto dal Sistema informativo SISAVeR.

Campi d’esame da sottoporre ad ispezione

0 - regolarità documentazione 8 - procedura di selezione e verifica dei fornitori

1 - pulizia e disinfezione 9 - identificazione, rintracciabilità, ritiro richiamo del prodotto

2 - controllo animali infestanti 10- norme di comportamento del personale

3 - potabilità acqua 11- gestione dei rifiuti

4 - requisiti strutturali e loro manutenzione 12 - modalità di gestione della conservabilità

5 -gestione delle apparecchiature per le misurazioni 14 - applicazione dei principi dell’ HACCP

6 - controllo delle temperature 16 – etichettatura prodotto

7 - formazione del personale

La scelta di focalizzare l’attenzione su questi aspetti deriva in parte dall’entrata in vigore nel corso del

2011 dei Regolamenti comunitari Reg. (CE) n. 1069/2009, Reg. CE/142/2011, Reg. CE/931/2011 e Reg. CE/16/2011

Pare opportuno infine sottolineare l’importanza di vigilare sulla corretta applicazione delle prescrizioni di

base per l’ igiene degli alimenti (pre-requisiti –GMP- GHP).

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111444...PPPRRROOOGGGRRRAAAMMMMMMAAAZZZIIIOOONNNEEE DDDEEELLLLLL’’’ AAATTTTTTIIIVVVIIITTTAAA’’’ DDDIII CCCOOONNNTTTRRROOOLLLLLLOOO UUUFFFFFFIIICCCIIIAAALLLEEE SSSEEETTTTTTOOORRREEE PPPOOOSSSTTT---PPPRRRIIIMMMAAARRRIIIOOO

SSSeeerrrvvviiizzziii IIIgggiiieeennneee dddeeegggllliii AAAllliiimmmeeennntttiii eee dddeeellllllaaa NNNuuutttrrriiizzziiiooonnneee

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14.1 PRODUZIONE/TRASFORMAZIONE E/O CONFEZIONAMENTO DI PRODOTTI DI ORIGINE VEGETALE O COMPOSITI A PREVALENZA VEGETALE

RIEPILOGO UNITA’ PRODUTTIVE PRESENTI SUL TERRITORIO ANNO 2012 (DATI RICAVATI DAL MODELLO A ex D.P.R. 14.07.1995)

PRODUTTORI E CONFEZIONATORI

DISTRIBUZIONE ALL’INGROSSO

DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO

TRASPORTI RISTORAZIONE

PUBBLICA RISTORAZIONE COLLETTIVA

PRODUTTORI E CONFEZIONATORI

CHE VENDONO PREVALENTEMENTE

AL DETTAGLIO

TOTAL

ASS 1 14 115 764 14 1657 367 251 3182

ASS 2 20 49 440 18 1062 168 518 2275

ASS 3 12 23 270 5 835 126 108 1379

ASS 4 51 189 1132 64 2166 466 926 4994

ASS 5 9 36 453 19 1083 112 313 2025

ASS 6 70 86 870 10 1650 402 527 3615

TOTALE FVG 176 498 3929 130 8453 1641 2643 17470

ATTIVITA’ ISPETTIVA E TIPOLOGIA DELLE INFRAZIONI ANNO 2012

PRODUTTORI

PRIMARI (cod. 01)

PRODUTTORI E CONFEZIONATORI

(cod. 02)

DISTRIBUZIONE ingrosso (cod. 03)

dettaglio (cod. 04)

TRASPORTI soggetti a vigilanza

(cod. 05)

RISTORAZIONE pubblica (cod. 07)

collettiva (cod. 08)

PRODUTTORI E CONFEZIONATORI

CHE VENDONO PREVALENTEMENTE

AL DETTAGLIO (cod. 09)

TOTALI

NUMERO DI UNITA' CONTROLLATE 2 43 94 405 3 876 320 293 2.036

NUMERO DI ISPEZIONI 2 50 115 441 3 941 345 315 2.212

NUMERO DI UNITA' CON INFRAZIONI 1 17 52 192 0 709 194 226 1.391

TOTALE CAMPIONI PRELEVATI 39 74 46 304 0 19 47 47 576

CAMPIONI NON REGOLAMENTARI 0 0 0 2 0 0 0 0 2

NUMERO INFRAZIONI a) igiene generale 1 15 36 163 1 626 151 195 1.188

b) igiene (HACCP, formazione personale) 0 15 35 71 0 270 79 120 590

c) composizione 0 0 0 0 0 0 0 0 0

d) contaminazione (diversa da quella microbiologica) 0 0 0 0 0 0 0 0 0

e) etichettatura e presentazione 0 3 0 3 0 5 0 8 19

f) altro 0 7 23 32 0 136 23 37 258

PROVVEDIMENTI a) amministrativi 2 35 85 238 0 899 233 285 1.777

b) notizie di reato 0 0 2 5 0 0 2 0 9

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Le Indicazioni metodologiche e operative per la redazione dei Piani attuativi locali (PAL) e dei Piani attuativi ospedalieri

(PAO) 2013, al punto 1.2.2.5 “Sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria”, indicano alle Aziende Sanitarie di orientare la programmazione dell’attività dei Servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione al raggiungimento degli obiettivi contenuti nel Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare, alla razionalizzazione e omogeneizzazione delle procedure operative del controllo ufficiale e all’attivazione di progetti di miglioramento dell’efficacia ed efficienza dell’attività di controllo ufficiale in conformità a quanto richiesto dal Reg. 882/04 CE.

In continuità con quanto indicato nel Piano 2012, e richiamate le risultanze dell’audit ministeriale svoltosi in Regione

FVG nel giugno 2012, si ribadisce l’opportunità di implementare il numero di controlli ufficiali sulle attività/imprese presenti sul territorio al fine di offrire un quadro di sorveglianza più ampio e garantire una maggior visibilità. Considerata comunque la perdurante grave carenza di personale dei Servizi, si auspica il raggiungimento dell’obiettivo di svolgere i controlli del 15% delle imprese attive in Regione. Questa percentuale complessiva e le percentuali per attività specifica riportate nelle tabelle sono da considerarsi peraltro indicative e vanno perseguite compatibilmente agli obiettivi declinati nel PAL aziendale e coerentemente con la programmazione di ogni singola Azienda Sanitaria.

Le ispezioni dovranno essere effettuate prevedendo la valutazione dei sotto elencati campi d’esame presenti

sull’applicativo SISAVeR, secondo le indicazioni riportate nella nota prot. 9537/SPS-APREV dd 09.05.2013 già inviata ai Servizi e dando la precedenza alle imprese per le quali non vi è evidenza di controlli ufficiali nel sistema informativo.

Campi d’esame da sottoporre ad ispezione

0 - regolarità documentazione 9 - identificazione, rintracciabilità, ritiro richiamo del prodotto

1 - pulizia e disinfezione 10- norme di comportamento del personale

2 - controllo animali infestanti 11- gestione dei rifiuti

3 - potabilità acqua 12 - modalità di gestione della conservabilità

4 - requisiti strutturali e loro manutenzione 13 - attività preliminare all’HACCP

5 -gestione delle apparecchiature per le misurazioni 14 - applicazione dei principi dell’HACCP

6 - controllo delle temperature 15- gestione dei prodotti oggetto di allerta

7 - formazione del personale 16- etichettatura prodotto

8 - procedura di selezione e verifica dei fornitori

Per quanto riguarda la categorizzazione/classificazione, sulla base della valutazione del livello del rischio, di

imprese/stabilimenti, deve essere effettuata in tutte le attività/imprese per cui viene programmata l’ispezione all’inizio dell’anno.

I criteri da utilizzare per la categorizzazione di cui sopra sono quelli riportati negli allegati 2, 2a e 2b delle Linee guida

ministeriali. Per quelle attività/imprese che, al controllo, si confermano “ad elevato rischio” dovrà essere prevista una ispezione

anche l’anno seguente, allo scopo di verificare la possibile soluzione delle non conformità che hanno determinato un punteggio di rischio elevato. Tali verifiche potranno essere incluse nel n° totale di ispezioni da programmare secondo il Piano.

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Infine deve proseguire l’attività di audit sugli OSA che andrà condotta, per la parte di competenza dei SIAN, su almeno sei stabilimenti per le Aziende Sanitarie n. 1, 4 e 6 e almeno tre per la n. 2, 3 e 5 scelti fra quelli maggiormente rilevanti in relazione all’attività produttiva svolta e sempre in coerenza con quanto riportato nei PAL e compatibilmente con il completamento della formazione degli auditors nell’ambito dei SIAN.

*-*-*-*-*

*-*-*-*-*-

Per l’attività di campionamento si rimanda al Piano regionale di controllo ufficiale matrici alimentari di origine vegetale e composti a prevalenza vegetale – anno 2013.

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14.1.1 LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DI FRUTTA E ORTAGGI

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova

impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Lavorazione e conservazione di frutta ed ortaggi

100% 10% 10%

14.1.2 PRODUZIONE OLIO DI OLIVA E DI SEMI

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione olio d’oliva 100% 50% 50%

Produzione olio di semi 100% 50% 50%

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14.1.3 PRODUZIONE FARINE, SFARINATI, AMIDI, PANE, PRODOTTI DA FORNO, PASTICCERIA E PASTA ALIMENTARE

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione farine e sfarinati 100% 10% 10%

Produzione amidi 100% 10% 10%

Produzione pane, prodotti da forno e pasticceria freschi

100% 10% 10%

Produzione pane, prodotti da forno e pasticceria conservati

100% 10% 10%

Produzione pasta alimentare 100% 10% 10%

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14.1.4 PRODUZIONE GASTRONOMIA FRESCA, GASTRONOMIA CONSERVATA

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione gastronomia fresca - pizza

50% 10% 10%

Produzione gastronomia conservata

100% 10% 10%

14.1.5 PRODUZIONE GELATI

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova

impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione gelati 100% 10% 10%

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14.1.6 PRODUZIONE CONDIMENTI E SPEZIE

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria

Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione condimenti e spezie

100% 50% 50%

14.1.7 TRASFORMAZIONE TÈ, CACAO, CAFFÈ

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria

Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Trasformazione tè, caffè, cacao

100% 30% 30%

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14.1.8 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO BEVANDE

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

14.1.8.1 Produzione ed imbottigliamento acque minerali

Controllo ufficiale

Categoria

Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione/imbottigliamento acque minerali

100% 100% 100% n.1

A.S.S. n. 3, 5 e 6

14.1.8.2 Produzione ed imbottigliamento bevande analcoliche

Controllo ufficiale

Categoria

Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione bevande analcoliche

50% 30% 30%

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14.1.8.3 Produzione ed imbottigliamento bevande alcoliche

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova

impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione vini speciali 10% 10% 10%

Produzione altre bevande fermentate

50% 10% 10%

Produzione distillati e liquori 50% 10% 10%

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14.2 COMMERCIALIZZAZIONE

14.2.1 ALIMENTI E BEVANDE

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova

impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Commercio all’ingrosso 50% 10% 10%

Commercio al dettaglio di alimenti, bevande, integratori, alimenti destinati ad una alimentazione particolare in GDO (ipermercati, supermercati, discount)

50% 15% 15%

Commercio al dettaglio di alimenti, bevande, integratori, alimenti destinati ad una alimentazione particolare, ecc.*

1% 5% 5%

* Sono escluse le attività di commercio al dettaglio in cui la vendita di alimenti risulta secondaria rispetto all’attività principale (tabacchini, distributori carburante ecc. )

Commercio dettaglio tramite distributori automatici

A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari

Commercio/produzione ambulante

A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari

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14.2.2 FUNGHI

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Categoria Controllo ufficiale

Commercio di funghi epigei spontanei

va eseguito il controllo della documentazione necessaria per la vendita di funghi spontanei (patentino) e

controllo delle peritazioni delle specie in vendita

Per questa attività le ispezioni si intendono riferite al 30% delle attività presenti sul territorio di competenza, sia registrate che precedentemente autorizzate in varie forme.

14.2.3 PRODOTTI FITOSANITARI

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale Categoria

A.S.S. n. 1 A.S.S. n. 2 A.S.S. n. 3 A.S.S. n. 4 A.S.S. n. 5 A.S.S. n. 6

Rivendite prodotti fitosanitari 6 10 3 20 10 15

Utilizzo prodotti fitosanitari 5 5 5 5 5 5

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14.3 SOMMINISTRAZIONE Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01 dell’anno in

corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Centri di cottura pasti veicolati 100% 20% 20%

Ristorazione collettiva scolastica (pasti preparati in sede)

50% 20% 20%

Ristorazione collettiva assistenziale (pasti preparati in sede)

50% 20% 20%

Ristorazione collettiva aziendale (pasti preparati in sede)

50% 20% 20%

Terminali di distribuzione pasti già pronti ristorazione collettiva

1% 1% 1%

Ristorazione pubblica di semplice somministrazione (bar, caffetterie, ecc.)

30% 5% 5%

Ristorazione pubblica di trasformazione e somministrazione (trattorie, ristoranti, pizzerie, agriturismi, ecc.)

50% 12% 12%

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14.4 ADDITIVI ED IMBALLAGGI PER ALIMENTI

14.4.1 ADDITIVI PER ALIMENTI

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione e deposito additivi per alimenti

50% 20% 20%

Commercio additivi per alimenti A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari

14.4.2 IMBALLAGGI PER ALIMENTI

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Categoria Controllo ufficiale

Produzione imballaggi per alimenti

A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari

Commercializzazione imballaggi per alimenti

A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari

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14.5 INTEGRATORI ALIMENTARI E/O ALIMENTI ADDIZIONATI DI VITAMINE E MINERALI

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova

impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione e confezionamento integratori alimentari e/o alimenti addizionati di vitamine e minerali

100% 10% 10%

Commercio integratori alimentari e/o alimenti addizionati di vitamine e minerali

vedi punto 14.2.1 –Commercializzazione – alimenti e bevande

14.6 PRODOTTI ALIMENTARI DESTINATI AD UNA ALIMENTAZIONE PARTICOLARE

Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013

Controllo ufficiale

Categoria Ispezione su notifica nuova

impresa

Ispezione sul totale delle attività registrate all’1.01

dell’anno in corso

Categorizzazione di imprese/stabilimenti

Audit

Produzione e confezionamento alimenti destinati ad una alimentazione particolare

100% 10% 10%

Commercio alimenti destinati ad una alimentazione particolare

vedi punto 14.2.1 –Commercializzazione

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111444... FFFLLLUUUSSSSSSIII IIINNNFFFOOORRRMMMAAATTTIIIVVVIII Entro il 31 gennaio 2013 ogni Azienda per i Servizi Sanitari provvederà a trasmettere i dati di

attività inerenti il Piano 2013 attraverso la compilazione delle tabelle in formato excel, riportate all’ allegato 1 (attività Servizi Veterinari) ed all’allegato 2 (attività SIAN).

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AAAlllllleeegggaaatttooo 111 –––SSSEEERRRVVVIIIZZZIII VVVEEETTTEEERRRIIINNNAAARRRIII

SCHEDA DI RENDICONTAZIONE DEL PIANO REGIONALE DEI CONTROLLI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE

anno 2013

Azienda per i servizi sanitari n. _____________________________________________

Data compilazione __________________________________________________

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:

a) prescrizioni; b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria; f) altro.

Esempio : 3/a ; 5/b…

INTERVENTI CONGIUNTI CON ALTRE FORZE DELL’ ORDINE : MOTIVO ED ESITO DELLA VERIFICA

Forze dell’ Ordine settore Esito intervento

AZIENDE CHE PRODUCONO COLTURE VEGETALI DESTINATE ALL’ALIMETAZIONE ANIMALE (PRIVE DI ALLEVAMENTO)

N° di operatori registrati N° di verifiche eseguite N° non conformità registrate

N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche con le modalità previste dal PNAA (“Scheda ispezioni” del PNAA 2012/2014)

ALIMENTAZIONE ANIMALE

N° operatori registrati

N° verifiche eseguite

N° non conformità

Bovini da latte

Bovini da carne

Suini

Conigli

Broiler

Galline ovaiole

Tacchini

Acquacoltura

Altre specie

N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche con le modalità previste dal PNAA (“Scheda ispezioni” del PNAA 2012/2014)

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RIPRODUZIONE ANIMALE E PRODUZIONE DI SEME ED EMBRIONI

Riproduttori maschi N° operatori registrati N° verifiche eseguite N° non conformità

Bovini

Bufalini

Suini

Ovi-caprini

Equidi

N° operatori registrati

N° verifiche eseguite

N° non conformità

Stazioni di fecondazione pubblica

Recapiti

Allevamenti suinicoli che praticano l’inseminazione artificiale in ambito regionale

Centri di produzione di materiale seminale

Gruppi di raccolta di embrioni

Centri di produzione di embrioni

Centri di raccolta sperma: - Bovini e Bufalini - Suini - Equidi - Ovi-caprini

Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ riscontrate specificandole singolarmente.

BENESSERE ANIMALE

Specie Allevamenti N° operatori registrati N° verifiche eseguite N° non conformità

Vitelli a carne bianca Tutti

Suini > 40 capi o > 6 scrofe

Ovaiole Tutti

Broiler > 500 capi

Altri Bovini > 50 capi

Struzzi > 10 capi

Tacchini e altri avicoli > 250 capi

Conigli > 250 capi

Ovini > 50 capi

Caprini > 50 capi

Bufali > 10 capi

Cavalli > 10 capi

Animali da pelliccia tutti

Pesci tutti

Rendicontazione con apposita scheda Ministeriale Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ con le apposite schede ministeriali nei termini previsti

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SANITÀ ANIMALE

Rendicontazione con specifiche modalità previste dai diversi piani nei termini ivi previsti Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ con le apposite schede ministeriali nei termini previsti

FARMACO VETERINARIO

Rendicontazione con apposita scheda Ministeriale nei termini previsti Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ con le apposite schede ministeriali nei termini previsti

PRODUZIONE DI LATTE

N° operatori registrati

N° verifiche eseguite N° non conformità

Bovini 1-50 capi

Bovini 50-150 capi

Bovini oltre 150 capi

Ovi-caprini (oltre 20 capi)

Bufalini

N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche con le modalità previste dal PNR.

Condizioni

strutturali e attrezzature

Gestione dei prerequisiti(lotta

agli infestanti, formazione personale..)

Igiene

lavorazione e personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

GMP

Altro

(specificare)

Bovini 1-50 capi

Bovini 50-150 capi

Bovini oltre 150 capi

Ovi-caprini (oltre 20 capi)

Bufalini

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:

a) prescrizioni; b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria; f) altro.

Esempio : 3/a ; 5/b…

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PRODUZIONE DI UOVA

N° operatori registrati N° verifiche eseguite N° non conformità

Allevamenti galline ovaiole

N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche con le modalità previste dal PNR.

Condizioni

strutturali e attrezzature

Gestione dei

prerequisiti (lotta agli infestanti,

formazione personale,)

Gestione

sottoprodotti

Igiene

lavorazione e

personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

GMP

Altro

(specificare)

Allevamenti galline ovaiole

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:

a) prescrizioni; b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria; f) altro.

Esempio : 3/a ; 5/b…

PRODUZIONE DI MIELE

N° operatori

registrati/ riconosciuti N° verifiche eseguite N° non conformità

Produttori miele

N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche con le modalità previste dal PNR.

Condizioni

strutturali e attrezzature

Gestione dei

prerequisiti (lotta agli infestanti,

formazione personale,)

Gestione

sottoprodotti

Igiene

lavorazione e personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

GMP

Altro

(specificare)

Produttori miele

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:

a) prescrizioni; b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria; f) altro.

Esempio : 3/a ; 5/b…

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PESCA

N° operatori registrati N° ispezioni effettuate N° non conformità

registrate

Imprese della pesca

* operatori che svolgono attività con barche e M/P per la pesca entro le 6 miglia e, per quanto attiene i MBV, prive di turbosoffiante

Condizioni

strutturali e attrezzature

Igiene

lavorazione e personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

GMP

Biosicurezza

Altro

(specificare)

Imprese della pesca

N.B. attività con barche e M/P per la pesca entro 6 miglia e, per quanto attiene i MBV, prive di turbosoffiante

ACQUACOLTURA

N° operatori registrati N° ispezioni effettuate N° non conformità

registrate

Allevamenti

N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche con le modalità previste dal PNR.

Condizioni

strutturali e attrezzature

Igiene

lavorazione e personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

GMP

Biosicurezza

Altro

(specificare)

Allevamento

MOLLUSCHICOLTURA

N° operatori registrati N° ispezioni effettuate N° non conformità

registrate

Coltivazione e raccolta molluschi

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:

a) prescrizioni; b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria; f) altro.

Esempio : 3/a ; 5/b…

Condizioni

strutturali e attrezzature

Igiene lavorazione e

personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni pulizia e

sanificazione GMP Altro

(specificare)

Coltivazione e raccolta

molluschi

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BENESERE ANIMALE AL TRASPORTO

Rendicontazione con apposita scheda Ministeriale . Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ con le apposite schede ministeriali nei termini previsti

PRODUZIONE DI MANGIMI

N° di stabilimenti

registrati/riconosciuti N° Ispezioni N° Audit N° non conformità .

Stabilimenti di produzione (mangimifici) – art. 9 reg. CE/183/2005

Stabilimenti di produzione (mangimifici) - art. 10 reg. CE/183/2005

Attività di trasporto - art. 9 reg. CE/183/2005

-

Attività di trasporto - art. 10 reg. CE/183/2005

-

Attività di commercializzazione - art. 9 reg. CE/183/2005

-

Attività di commercializzazione - art. 10 reg. CE/183/2005

-

Produzione per il fabbisogno esclusivo della propria azienda (art. 10, comma 1, lett. c reg. CE/183/2005)

-

N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche con le modalità previste dal PNAA (“Scheda ispezioni” del PNAA 2012/2014)

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STABILIMENTI RICONOSCIUTI Reg. (CE) n.853/2004, ex Reg. (CE) n. 1774/2002, Reg. (CE) 1069/2009

Tipologia di stabilimento riconosciuto N°

totale stabilimenti N°

accessi agli stabilimenti N°

ispezioni N°

Audit

N° non conformità registrate

Magazzino refrigerato (indipendente, autonoma)

Impianto di riconfezionamento (indipendente, autonomo)

SEZIONE 0 Deposito frigorifero e impianti di

riconfezionamento

Mercato all’ingrosso

Macello SEZIONE I Carne di ungulati domestici

Laboratorio di sezionamento

Macello SEZIONE II Carne di pollame e lagomorfi

Laboratorio di sezionamento

Macello SEZIONE III Carne di selvaggina allevata

Laboratorio di sezionamento

Stabilimento di lavorazione selvaggina SEZIONE IV Carne di selvaggina cacciata

Laboratorio di sezionamento

Stabilimento per carne macinata

Stabilimento per preparazioni a base di carne

SEZIONE V Carne macinata, preparazioni di

carne e carne separata meccanicamente

Stabilimento per carne separata meccanicamente

SEZIONE VI Prodotti a base di carne

Stabilimento di lavorazione

Centro di spedizione SEZIONE VII Molluschi bivalvi vivi

Centro di depurazione

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Tipologia di stabilimento riconosciuto N° totale stabilimenti

N° accessi agli stabilimenti

N° ispezioni

N° Audit

N° non conformità registrate

Nave officina

Nave deposito frigorifero

Stabilimento di macellazione

Stabilimento per prodotti ittici freschi

Stabilimento di lavorazione

Mercato all’ingrosso

SEZIONE VIII Prodotti ittici

Impianto collettivo aste

Centro di raccolta SEZIONE IX Latte crudo e latticini

Stabilimento di lavorazione

Centro di imballaggio

Stabilimento di produzione uova liquide SEZIONE X

Uova e ovoprodotti

Stabilimento di lavorazione

SEZIONE XI Cosce di rane e lumache

Stabilimento di lavorazione

Centro di raccolta SEZIONE XII Grassi fusi animali e ciccioli

Stabilimento di lavorazione

SEZIONE XIII Stomaci, vesciche e intestini

trattati Stabilimento di lavorazione

SEZIONE XIV Gelatine

Stabilimento di lavorazione

SEZIONE XV Collagene

Stabilimento di lavorazione

Ad ogni singolo accesso possono corrispondere una o più ispezioni.

Nel caso di stabilimenti con diversa tipologia di attività, lo stabilimento deve essere conteggiato una sola volta per l’attività principale e deve essere associato alla tipologia prevalente.

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Tipologia di stabilimento riconosciuto Condizioni

strutturali e attrezzature

Gestione dei prerequisiti(lotta

agli infestanti, formazione personale, potabilità

acqua.)

Piano

HACCP

Gestione

Sottoprodotti e SRM

Igiene lavorazione

e personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

Materie prime,

semilavorate e prodotti

finiti

Altro

(specificare)

Magazzino refrigerato (indipendente,

autonoma)

Impianto di riconfezionamento

(indipendente, autonomo)

SEZIONE 0 Deposito frigorifero e

impianti di riconfezionamento

Mercato all’ingrosso

Macello SEZIONE I Carne di ungulati

domestici Laboratorio di sezionamento

Macello SEZIONE II Carne di pollame e

lagomorfi Laboratorio di sezionamento

Macello SEZIONE III Carne di selvaggina

allevata Laboratorio di sezionamento

Stabilimento di lavorazione selvaggina

SEZIONE IV Carne di selvaggina

cacciata Laboratorio di sezionamento

Stabilimento per carne macinata

Stabilimento per preparazioni a base di

carne

SEZIONE V Carne macinata,

preparazioni di carne e carne separata meccanicamente Stabilimento per carne

separata meccanicamente

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate: a) prescrizioni; b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria; f) altro. Esempio : 3/a; 5/b

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Tipologia di stabilimento riconosciuto Condizioni

strutturali e attrezzature

Gestione dei prerequisiti(lotta

agli infestanti, formazione personale, potabilità

acqua.)

Piano

HACCP

Gestione

Sottoprodotti e SRM

Igiene lavorazione

e personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

Materie prime,

semilavorate e prodotti

finiti

Altro

(specificare)

SEZIONE VI Prodotti a base di

carne

Stabilimento di lavorazione

Centro di spedizione SEZIONE VII Molluschi bivalvi vivi

Centro di depurazione

Nave officina

Nave deposito frigorifero

Stabilimento di macellazione

Stabilimento per prodotti ittici freschi

Stabilimento di lavorazione

Mercato all’ingrosso

SEZIONE VIII Prodotti ittici

Impianto collettivo aste

Centro di raccolta SEZIONE IX Latte crudo e

latticinI Stabilimento di

lavorazione

Centro di imballaggi

Stabilimento di produzione uova

liquide SEZIONE X

Uova e ovoprodotti

Stabilimento di lavorazione

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate: a) prescrizioni; f) altro b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; Esempio 3/a ; 5/b… c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;

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Tipologia di stabilimento riconosciuto Condizioni

strutturali e attrezzature

Gestione dei prerequisiti(lotta

agli infestanti, formazione personale, potabilità

acqua.)

Piano

HACCP

Gestione

Sottoprodotti e SRM

Igiene lavorazione

e personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

Materie prime,

semilavorate e prodotti

finiti

Altro

(specificare)

SEZIONE XI Cosce di rane e

lumache

Stabilimento di lavorazione

Centro di raccolta SEZIONE XII Grassi fusi animali e

ciccioli Stabilimento di lavorazione

SEZIONE XIII Stomaci, vesciche e

intestini trattati

Stabilimento di lavorazione

SEZIONE XIV Gelatine

Stabilimento di lavorazione

SEZIONE XV Collagene

Stabilimento di lavorazione

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate: a) prescrizioni; b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria; f) altro.

Esempio : 3/a ; 5/b…

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QUANTITA’ DI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE (Materiale fresco e prodotto trasformato)

QUANTITA’ DIVISE PER CATEGORIE

Categoria 1

tonnellate

Categoria 2 Tonnellate

Categoria 3 tonnellate

1. Materiale fresco (totale)

1.1 di cui eliminato tal quale:

· mediante incenerimento/coincenerimento in impianti ad alta o bassa capacità

· mediante interramento

· per altri usi (specificare): impianti di transito PRETRATTAMENTO

1.2 di cui utilizzato tal quale (introdotto):

· in impianti di trasformazione regionali

· in impianti di biogas/compostaggio

· in impianti di petfood regionali

· in impianti tecnici regionali

1.3 di cui utilizzato tal quale nell’alimentazione animale:

· per animali da reddito (es. Reg. 79/2005)

· per animali particolari (art. 23 Reg. 1774)

2 Prodotto trasformato in impianti artt. 13 e 17 della regione (totale), di cui:

· PAT (carne/ossa e sangue)

· grassi

· idrolizzati proteici

2.1 di cui eliminato:

· mediante incenerimento/coincenerimento

· mediante interramento in discarica

2.2 di cui utilizzato:

· fertilizzanti

· in impianti di biogas/compostaggio

· per usi industriali (es. grassi fusi)

· per altri usi (specificare): __________________

2.3 di cui destinato all’alimentazione animale:

· per animali da reddito

· per il petfood

I dati devono essere riferiti a materiali introdotti negli impianti operanti sul territorio regionale La Categoria del materiale fresco deve essere valutata anche in funzione dell’impianto di destinazione (es. materiale di Cat. 2 destinato ad un impianto di trasformazione di Cat. 1, deve essere considerato di Cat. 1). Punto 1.: quantitativi totali derivanti dalle somme dei punti 1.1, 1.2 e 1.3. Punto 2.: quantitativi totali derivanti dalle somme dei punti 2.1, 2.2 e 2.3.

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Rif. Nota del Ministero della Salute prot. DGISAN/0001870/P dd. 24 gennaio 2013 e trasmessa con mail ufficiale in data 31 gennaio 2013.

SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE (RIMOZIONE MATERIALE SPECIFICO A RISCHIO)

Tipologia di impianto

(Reg. 999/2001 e 1069/2009) Impianti di

macellazione

Impianti transito (oggi riconosciuti art.24 lettera h)

Impianti di sezionamento

Macellerie

A Numero di impianti presenti nella

Regione che rimuovono MSR

B Numero di impianti "A"

controllati per gli aspetti relativi al MSR

C Numero di controlli specifici per

gli aspetti relativi al MSR effettuate nell'anno

D Numero di impianti con non

conformità

A indicare il totale degli impianti

B indicare quanti degli impianti indicati in "A" sono stati ispezionati nell'anno di riferimento (attenzione: non indicare il numero di ispezioni se un singolo impianto è stato ispezionato più volte )

C indicare il numero di ispezioni effettuate (la somma di tutte le ispezioni che ogni impianto ha ricevuto)

D indicare quanti degli impianti indicati in "B" hanno presentato almeno una non conformità nell'anno di riferimento (attenzione: non indicare il numero di non conformità se un singolo impianto ne ha presentato più di una)

ATTIVITA' DI CONTROLLO UFFICIALE SU STABILIMENTI RICONOSCIUTI EX REG.1774/2002

CAT. Tipologia impianto ex

1774 N°

stabilimenti attivi

N. di stabilimenti controllati

N. controlli di cui audit

su OSS di cui

ispezioni N° non conformità

riscontrate

3 Transito

3 Trasformazione

3 Produzione petfood (*)

3 Magazzinaggio

3 Tecnico (diversi)

3 Compostaggio/Biogas

1-2 Transito

1-2 Trasformazione

1-2 Magazzinaggio

1-2 Tecnico

2 Compostaggio/Biogas

1-2-3 Utilizzatori per

l’alimentazione di animali particolari (art. 23)

OSS: operatore settore sottoprodotti (*) Impianti di petfood che introducono e trasformano sottoprodotti freschi. (*) In merito agli impianti di petfood che introducono prodotti già trasformati da altri stabilimenti riconosciuti ai sensi dell' ex Reg. 1774/2002, l’attività di controllo ufficiale ricade nella programmazione relativa ai mangimi.

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STABILIMENTI REGISTRATI ex Reg. (CE) n.853/2004

Imprese registrati N°

totale esercizi

N° ispezioni

N° Audit

N° non conformità registrate

Depositi all’ingrosso prevalente o.a.

Piattaforme di magazzinaggio e custodia

Commercio al dettaglio con annesso laboratorio

(macellerie, pescherie…anche presso super/ipermercati)

_

Commercio al dettaglio (macellerie, pescherie…anche presso

super/ipermercati senza laboratorio annesso) _

Commercio ambulante _

Vendita latte crudo* _

Macelli in deroga (aziendali) per volatili e lagomorfi

_

Agriturismi con annesso laboratorio a.o.a. _

Alpeggio

Altro _

*nello specifico per la Vendita di latte crudo, si fa riferimento alle circolari inerenti “Intesa Stato – Regioni del 25 gennaio 2007 in materia di vendita di latte crudo per l’alimentazione umana. Intesa Stato – Regioni del 25 gennaio 2007 in materia di vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana, O.M. del 10.12.08 “Misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana” e O.M. del 2 dicembre 2010 “Proroga dell’ O.M. dd. 10.12.08 concernente misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana e integrazione per la produzione di gelati in imprese registrate ai sensi del Regolamento CE/852/2004”; Decreto Legge del Ministro della Salute “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, 13 settembre 2012, n. 158

Aziende che vendono latte crudo per l’alimentazione umana

-ragione sociale-

N° di distributori automatici autorizzati

Controlli ufficiali Numero

Campioni ufficiali Provvedimenti

presi:

In

azienda Fuori

azienda Sopralluoghi

aziende Sopralluoghi

erogatori Numero

totale

Numero campioni

sfavorevoli sospensioni revoche

** in caso di positività (non conformità), indicare il tipo di controllo.

Tipologia di controllo ufficiale Numero campioni eseguiti Numero positivi ai criteri Intesa 25/1/97

Campylobacter termotolleranti

Listeria monocytogenes

Salmonella spp

E.coli verocitotossico

Stafilococchi coagulasi positivi

Aflatossina M1

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Tipologia di stabilimento registrata Condizioni

strutturali e attrezzature

Gestione dei prerequisiti(lotta

agli infestanti, formazione personale, potabilità

acqua.)

Piano

HACCP

Gestione

Sottoprodotti e SRM

Igiene lavorazione

e personale

Tracciabilità e rintracciabilità

Condizioni

pulizia e sanificazione

Materie prime,

semilavorate e prodotti

finiti

Altro

(specificare)

Depositi all’ingrosso prevalente o.a.

Piattaforme di magazzinaggio e custodia

Commercio al dettaglio con annesso laboratorio

(macellerie, pescherie…anche presso super/ipermercati)

Commercio al dettaglio (macellerie, pescherie…anche presso

super/ipermercati senza laboratorio annesso)

Commercio ambulante

Vendita latte crudo*

Macelli in deroga (aziendali) per volatili e lagomorfi

Agriturismi con annesso laboratorio a.o.a.

Alpeggio

Altro

N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:

a) prescrizioni; b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare; c) sospensione totale o parziale di un’ attività; d) sanzione amministrativa; e) rapporto destinato all’attività giudiziaria; Esempio : 3/a; 5/b f) altro.

Esempi : 3/a ; 5/b

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89

AAAlllllleeegggaaatttooo 222 –––SSSIIIAAANNN

SCHEDA DI RENDICONTAZIONE DEL PIANO REGIONALE DEI CONTROLLI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE

anno 2013

Azienda per i Servizi Sanitari n. _____________________________________________

Data compilazione __________________________________________________

LEGENDA

Categoria Controllo ufficiale

attività al 01.01 (tutte) (1)

attività prevalenti al 01.01 (2)

attività (tutte) aperte nell’anno

(3)

attività prevalenti aperte

nell’anno (4)

Livello di aggregazione ATECO e descrizione attività

(1) numero delle sedi operative con un attività codificata come ATECO

“1” principale. Corrisponde quindi

all’effettivo numero delle sedi operative

(1) numero delle imprese con una attività

comunque codificata (ATECO 1, 2 o 3).

Corrisponde a tutte le occorrenze degli specifici

ATECO

(3) n. attività aperte

nell’anno, notificate tramite NIA (prevalenti e

non)

(4) n. notifiche NIA per attività prevalente

aperta nell’anno

prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

verifiche * * audit * * campioni * *

* Per verifiche (sono incluse le seconde ispezioni, gli accessi per allerta ecc.), audit e campioni non serve rilevare il dato relativo alle nuove attività (aperte nell’anno)

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per livello di aggregazione)

Descrizione e attività

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1 - PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE E/O CONFEZIONAMENTO DI PRODOTTI DI ORIGINE VEGETALE O COMPOSTI A PREVALENZA VEGETALE

14.1.1.1 - LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE FRUTTA E ORTAGGI

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.1.1 Lavorazione e conservazione frutta e ortaggi

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

verifiche audit campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Lavorazione e

conservazione frutta e

ortaggi

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.1b - PRODUZIONE OLIO DI OLIVA E SEMI

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.1.2 Produzione di olio di oliva

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.1.3 Produzione di olio di semi

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione di olio di oliva

Produzione di olio di semi

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati

Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.2 - PRODUZIONE DI FARINE, SFARINATI, AMIDI, PANE E PRODOTTI DA FORNO, PASTICCERIE E PASTA ALIMENTARE

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.2.1 Farine e sfarinati

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.2.2 Amidi

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.2.3 Pane, prodotti da forno, pasticceria freschi

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.2.4 Pane, prodotti da forno, pasticceria conservati

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

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attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.2.5 Pasta alimentare

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione di farine e

sfarinati

Produzione di amidi

Produzione di pane,

prodotti da forno,

pasticceria freschi

Produzione di pane,

prodotti da forno,

pasticceria conservati

Produzione di pasta

alimentare

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.3 - PRODUZIONE DI GASTRONOMIA FRESCA E CONSERVATA

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.3.1 Gastronomia fresca e pizza al taglio

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.3.2 Gastronomia conservata

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione di gastronoma

fresca

Produzione di gastronomia conservata

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.4 - PRODUZIONE DI GELATI

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.4.1 Produzione gelati

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione gelati

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.5 - PRODUZIONE DI CONDIMENTI E SPEZIE

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.5.1 Produzione condimenti e spezie

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione condimenti e

spezie

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.6 - TRASFORMAZIONE TÈ, CACAO E CAFFÈ

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.6.1 Trasformazione tè, cacao e caffè

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Trasformazione tè, cacao e spezie

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.7.1 - PRODUZIONE E IMBOTTIGLIAMENTO ACQUE MINERALI

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.7.1.1 Produzione e imbottigliamento acque minerali

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione ed imbottigliamento

acque minerali

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.7.2 - PRODUZIONE BEVANDE ANALCOLICHE

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.7.2.1 Produzione bevande analcoliche

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione bevande

analcoliche

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.1.7.3 - PRODUZIONE BEVANDE ALCOLICHE

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.7.3.1 Vino e vini speciali

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.7.3.2 Altre bevande fermentate

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.1.7.3.3 Distillati e liquori

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione vino e vini speciali

Produzione altre bevande fermentate

Produzione distillati e liquori

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati

Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.2 - COMMERCIALIZZAZIONE

14.2.1 - ALIMENTI E BEVANDE

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.2.1.1 Commercio all’ingrosso

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.2.1.2 Commercio al dettaglio di alimenti, bevande, integratori alimentari, alimenti destinati ad una alimentazione

particolare ecc. in GDO (ipermercati, supermercati, discount)

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.2.1.3 Commercio al dettaglio di alimenti, bevande, integratori alimentari, alimenti destinati ad una alimentazione particolare ecc.

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

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attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.2.1.4 Commercio al dettaglio tramite distributori automatici

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al

01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.2.1.5 Commercio/produzione ambulante

Prime ispezioni

ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Commercio all’ingrosso

Commercio al dettaglio di alimenti, bevande, integratori alimentari, alimenti destinati ad una alimentazione particolare ecc. in GDO (ipermercati, supermercati, discount)

Commercio al dettaglio di alimenti, bevande, integratori alimentari, alimenti

destinati ad una alimentazione

particolare ecc.

Commercio al dettaglio tramite

distributori automatici

Commercio/produzione ambulante

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.3 - SOMMINISTRAZIONE

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.3.1 Centri di cottura pasti veicolati

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.3.2 Ristorazione collettiva scolastica (pasti preparati in sede)

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al

01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.3.3 Ristorazione collettiva assistenziale (pasti preparati in sede)

Prime ispezioni

ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al

01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.3.4 Ristorazione collettiva aziendale (pasti preparati in sede)

Prime ispezioni

ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

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attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.3.5 Terminali di distribuzione pasti già pronti ristorazione collettiva

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.3.6 Ristorazione pubblica di semplice somministrazione (bar, caffetterie ecc.)

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.3.7 Ristorazione pubblica di trasformazione e somministrazione (trattorie, ristoranti, pizzerie, agriturismi, ecc.)

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

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Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Centri di cottura

pasti veicolati

Ristorazione collettiva

scolastica (pasti preparati in sede)

Ristorazione collettiva

assistenziale (pasti

preparati in sede)

Ristorazione collettiva aziendale

(pasti preparati in

sede)

Terminali di distribuzione

pasti già pronti

ristorazione collettiva

Ristorazione pubblica di

semplice somministrazione (bar, caffetterie,

ecc.)

Ristorazione pubblica di trasformazione e somministrazione

(trattorie, ristoranti, pizzerie, agriturismi,

ecc.)

Condizioni di pulizia e sanificazione Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti Mancanza registrazione / Autorizzazione

Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare

Sospensione parziale o totale di un’attività

Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria

Altro

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14.4 - PRODUZIONE E DEPOSITO ADDITIVI E IMBALLAGGI PER ALIMENTI

14.4.1 - ADDITIVI PER ALIMENTI

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.4.1.1 Produzione e deposito additivi per alimenti

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione e deposito additivi

per alimenti

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.5 - PRODUZIONE INTEGRATORI ALIMENTARI E/O ALIMENTI ADDIZIONATI DI VITAMINE E MINERALI

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.5.1 Produzione e confezionamento integratori alimentarie/o alimenti addizionati di vitamine e minerali

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione e confezionamento integratori alimentarie/o

alimenti addizionati di vitamine e minerali

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro

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14.6 - PRODOTTI ALIMENTARI DESTINATI A UN’ALIMENTAZIONE PARTICOLARE

attività al 01.01 (tutte) attività prevalenti al 01.01 attività (tutte) aperte

nell’anno attività prevalenti aperte

nell’anno 14.6.1 Produzione e confezionamento alimenti destinati alimentazione particolare

Prime ispezioni ispezioni con esito sfavorevole

Verifiche Audit Campioni

Principali non conformità rilevate (su attività prevalente per singola aggregazione)

Produzione e confezionamento alimenti destinati alimentazione

particolare

Condizioni di pulizia e sanificazione

Condizioni strutturali e di manutenzione

Controllo delle temperature

Igiene delle lavorazioni e del personale

Formazione del personale

Lotta agli infestanti

Mancanza registrazione / Autorizzazione Piano HACCP

Provvedimenti adottati Prescrizioni Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare Sospensione parziale o totale di un’attività Sanzioni amministrative Rapporti destinati all’autorità giudiziaria Altro