Piano Regionale Amianto - ARPA Piemonte · 2017. 5. 10. · prevenzione dei rischi da amianto (DGR...
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Piano Regionale Amianto
Torino9 maggio 2017
Direzione Regionale SanitàSettore Prevenzione e VeterinariaGianfranco Corgiat Loia
Piano Regionale Amianto: un parto di 15 anni!
Priorità:
Accelerare l’eliminazione delle cause Finchè non si smaltisce l’amianto antropico e non si
limitano gli effetti dell’amianto in natura ci saranno nuovi casi di mesotelioma polmonare.
Senza trascurare l’assistenza sanitaria: Sorveglianza ex esposti Informazione cittadini Formazione addetti Valutazione sanitaria dell’esposizione al rischio amianto Presa in carico dei pazienti con sospetto mesotelioma
Ambiente e salute nel Piano della Prevenzione
È diventato un programma del Piano della Prevenzione Piano Nazionale della Prevenzione (PNP)
Macro Obiettivo 8 - Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute Obiettivo Centrale 8.9 Contribuire alla conoscenza dell’impatto
della problematica amianto sulla popolazione -
Programma 6 - Piano Regionale della Prevenzione (PRP) OSR 7.9 Realizzare un registro di lavoratori ex esposti all’amianto e
definire un protocollo e programmi di sorveglianza sanitaria
OSR 7.10 Definire un insieme sinergico di attività (sul piano ambientale e sanitario), in grado di minimizzare l’impatto sulla salute della presenza sul territorio di amianto naturale e di materiali contenenti amianto.
CONTROLLO DELLE CONDIZIONI DI SALUBRITÀ AMBIENTALE E DI SICUREZZA DEL LAVORO
I principali obiettivi per il periodo di validità del Piano sono: prevenire e controllare l’aerodispersione di fibre di amianto
nei cantieri in occasione di lavori di bonifica/rimozione di manufatti contenenti amianto;
evitare il rischio di aerodispersione di fibre di amianto in tutte le rimanenti attività lavorative (verifiche nei luoghi di lavoro);
prevenire i rischi negli ambienti di vita (valutazione delle condizioni di rischio di esposizione a fibre di amianto);
registrare in appositi database i dati relativi alle pregresse esposizioni ad amianto.
CONTROLLO DELLE CONDIZIONI DI SALUBRITÀ AMBIENTALE E DI SICUREZZA DEL LAVORO
Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP): incrementare gli interventi di verifica sulle attività di rimozione e
raccolta di modeste quantità di materiali contenenti amianto in matrice cementizia o resinoide presenti in utenze civili da parte di privati cittadini (DGR n. 25-6899 del 18 dicembre 2013 “Approvazione delle Indicazioni operative per la rimozione e la raccolta di modeste quantità di materiali contenenti amianto in matrice cementizia o resinoide presenti in utenze civili da parte di privati cittadini.”)
svolgere (d’intesa con Arpa) le attività di verifica previste nell’ambito delle procedure predisposte con DGR n° 40-5094 del 18 dicembre 2012, inerente il “Protocollo regionale per la gestione di esposti/segnalazioni relative alla presenza di coperture in cemento-amianto negli edifici”.
CONTROLLO DELLE CONDIZIONI DI SALUBRITÀ AMBIENTALE E DI SICUREZZA DEL LAVORO
Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro (SPreSAL) Quando sono coinvolti ambienti di lavoro, i Servizi dell’ASL
accertano la sussistenza di rischio per i lavoratori ed il rispetto degli obblighi in capo al datore di lavoro di valutazione del rischio e di adozione delle idonee misure di prevenzione e protezione (Capo III Titolo IX DLgs n.81/08 e s.m.i.)
In caso di violazioni, l’ASL adotta i necessari provvedimenti prescrittivi per la regolarizzazione, applicando la disciplina sanzionatoria stabilita dal DLgs n. 758/94 ed informando Arpa e SISP dell’esito degli accertamenti.
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO - Obiettivi
Degli operatori tecnici delle ASL e dell’Arpa: condivisione di linee guida operative,
concrete, omogenee ed efficaci su tutto il territorio regionale
Delle imprese innalzare la qualità dei corsi di formazione per il personale addetto alle
attività di rimozione e di smaltimento dell’amianto (con attenzione anche ai discenti stranieri!), con prove di esame efficaci e un aggiornamento almeno quinquennale della formazione.
Di figure professionali specifiche responsabili con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività
manutentive che possono interessare i materiali di amianto
professionisti che redigono i piani di manutenzione e controllo.
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO - Obiettivi
Il Piano prevede che la Giunta Regionale definisca con appositi atti: durata e contenuti della formazione, modalità di erogazione della stessa, requisiti dei soggetti formatori e dei
docenti.
Con DGR n.13-4341 del 12/12/2016 la Giunta Regionale ha approvato i programmi formativi e le modalità di svolgimento dei corsi per gli
operatori che effettuano attività di bonifica, smaltimento dell’amianto, controllo e manutenzione.
Inoltre, il Centro Regionale per la ricerca, sorveglianza e prevenzione dei rischi da amianto (DGR n. 64-3574 del 19.03.2012) ha, tra i suoi compiti, quello di «promuovere iniziative di educazione, formazione e informazione
mirate a ridurre il rischio amianto nella popolazione generale e nelle categorie di lavoratori addetti ad attività di bonifica dei siti con presenza di manufatti contenenti amianto».
COSTRUZIONE DI LISTE DI LAVORATORI ESPOSTI O CHE SONO STATI ESPOSTI ALL’AMIANTO
Registri di esposti ed ex-esposti ad amianto: per agevolare il riconoscimento dei casi di malattie attribuibili
all’esposizione ad amianto; per valutare il carico assistenziale creato dalle esposizioni ad amianto
in Piemonte; per identificare in modo nominativo persone:
cui offrire assistenza sanitaria e riabilitativa (esenti da ticket), nonché legale; da privilegiare per l’inclusione in interventi antifumo; da includere in studi epidemiologici (stime della frequenza di malattie
asbesto correlate diverse dai mesoteliomi). da invitare a sottoporsi, in condizioni asintomatiche, a test diagnostici per
tumori polmonari e pleurici, se sarà dimostrata l’efficacia di protocolli di screening oncologico per modificare in positivo la storia naturale di questi tipi di tumori.
COSTRUZIONE DI LISTE DI LAVORATORI ESPOSTI O CHE SONO STATI ESPOSTI ALL’AMIANTO
Anno 2000: primo elenco di persone da considerare esposte professionalmente ad amianto presso industrie piemontesi.
Si partì dai dati relativi al versamento di contributi pensionistici INPS, disponibili in archivi informatizzati a partire dal 1974, relativi a circa 60 aziende.
Potrebbero essersi verificate esposizioni in numerose altre unità produttive non note o utilizzatrici di prodotti e manufatti in amianto disponibili sul mercato.
Risultarono circa 24.000 i soggetti esposti nelle 60 aziende.
Nel 2003, per poter avviare un protocollo di sorveglianza sanitaria affidata ai medici curanti, fu eseguita la prima verifica dello stato in vita, della residenza e di appaiamento con un medico curante.
COSTRUZIONE DI LISTE DI LAVORATORI ESPOSTI O CHE SONO STATI ESPOSTI ALL’AMIANTO
Tra il 2008 e il 2010 l’elenco delle persone che nel 2003 erano risultate residenti in Piemonte e viventi è stato incrociato con i dati dell’anagrafe sanitaria regionale.
Nel 2012, è stato finanziato il Progetto CCM “Assistenza delle persone esposte ad amianto: sportelli informativi e sorveglianza epidemiologica” con l’obiettivo di aggiornare lo stato in vita e la residenza delle persone incluse nell’elenco degli ex-esposti (elenco incompleto).
L’aggiornamento al 2014 è stato ottenuto attraverso procedure di record linkage con AURA, l’attuale anagrafe assistiti della Regione Piemonte
Al momento dell’aggiornamento, il registro ex esposti ad amianto includeva 24.717 soggetti, di cui 24.574 con codice fiscale univoco, valido e aggiornato al 2014 e 14.268 viventi e residenti in Piemonte.
2016: accordo Conferenza 24/11/2016 – Sistemi di sorveglianza e registri –approvazione schema di decreto (in corso di adozione)
COSTRUZIONE DI LISTE DI LAVORATORI ESPOSTI O CHE SONO STATI ESPOSTI ALL’AMIANTO
Il problema centrale non è tanto quello di “aggiornare” le liste degli ex esposti quanto assicurare a questi soggetti l’assistenza sanitaria prevista dalla legge.
Gli ex esposti, spesso, non conoscono i loro diritti.
Non c’è alcun feedback da parte dei MMG che li hanno in carico.
Con i nuovi atti aziendali sono scomparse o si sono “appannate” le strutture di secondo livello a cui indirizzare i pazienti per approfondimenti diagnostici.
Gli SPreSAL non hanno personale medico sufficiente per assicurare il monitoraggio degli ex esposti (in altre Regioni il numero degli ex esposti è molto più basso!)
E’ ragionevole pensare che, visto l’arco di tempo trascorso dal bando dell’amianto ed il tempo necessario ad incrementare ulteriormente il registro degli ex esposti, la probabilità che tra i soggetti in elenco si sviluppino nuovi casi di mesotelioma sia destinata a ridursi sensibilmente.
IL REGISTRO DEI MESOTELIOMI MALIGNI
Tra il 1945 e il 1992 sono state prodotte 3.748.550 ton di amianto grezzo e a queste vanno aggiunte 1.900.885 ton di amianto grezzo importato.
Oggi dopo oltre venticinque anni dal bando di ogni forma di estrazione, lavorazione, importazione e commercio di amianto, è ancora in corso (e lo sarà ancora per qualche anno nelle previsioni epidemiologiche) una alta incidenza di mesoteliomi in conseguenza dell’intenso uso del materiale dal secondo dopoguerra fino agli anni ’80, della mancata rimozione dello stesso e della lunga latenza della malattia.
ReNaM - periodo di osservazione 1993 – 2012.
Il ReNaM Contiene informazioni su 21.463 casi di mesotelioma maligno (MM) relative a: Localizzazione
Età
Modalità di esposizione
Settori coinvolti
IL REGISTRO DEI MESOTELIOMI MALIGNI
L’estensione delle attività di sorveglianza epidemiologica a tutti i tumori di sospetta origine professionale ed in particolare ai tumori del polmone, della laringe e dell’ovaio, per i quali è stata confermata l’evidenza di correlazione causale con l’inalazione di fibre aerodisperse di amianto, è la sfida che il circuito del ReNaM sta affrontando.
Lo prevede l’art. 244 del D.Lgs. 81/2008, lo ha riaffermato il Piano Nazionale della Prevenzione 2014 – 2018 ed è oggetto di nuove attenzioni nell’accordo sui registri nazionali assunto dalla Conferenza Stato Regioni nel novembre scorso.
L’obiettivo è quello di rendere disponibili informazioni preziose su queste malattie (e sulle caratteristiche della loro correlazione con l’amianto) per la sanità pubblica e la prevenzione analogamente a quanto già realizzato per la sorveglianza epidemiologica dei casi di mesotelioma maligno.
Tumori occupazionali Esiste un serio problema di sottonotifica
Il tema è stato affrontato in un recente incontro con la Procura della Repubblica di Torino, con la Rete oncologica piemontese e con la Direzione regionale Sanità con l’obiettivo di rilanciare l’interesse comune su questo tema.
Anche per l’esposizione al rischio di cancerogeni è in corso la realizzazione di un apposito applicativo ce dovrebbe permettere il recupero delle informazioni pregresse disponibili e far arrivare al sistema informativo degli SpreSAL un nuovo pacchetto di informazioni utili alla programmazione delle attività di controllo.
Atto n. 80/CSR del 07.05.15 - qualificazione dei laboratori pubblici e privati per campionamento e analisi amianto. ARPA: Laboratorio di riferimento per la Regione Piemonte per
l'esercizio dell'attività laboratoristica di campionamento e analisi sull'amianto nel rispetto del D.M. 6/09/1994
ARPA: laboratorio di secondo livello con tutte le funzioni e i compiti dei Laboratori di riferimento regionale previsti dall'Accordo
Atto n. 5/CU del 20.01.16 - informatizzazione adempimenti per imprese che utilizzano amianto o che svolgono smaltimento dell’amianto. informatizzazione degli adempimenti previsti dall'articolo 9, della
Legge 27 marzo 1992, n. 257 e dagli articoli 250 e 256, del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernente le imprese che utilizzano amianto nei processi produttivi o che svolgono attività di smaltimento o di bonifica dell'amianto
Recepimento Accordi della Conferenza
Nuovi LEA
Allegato 1 lettera B - Tutela della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e confinati
Criticità Il raggiungimento degli obiettivi di Piano non non dipende
soltanto dalle risorse stanziate in bilancio ma anche (soprattutto) dalle difficoltà di superamento degli ostacoli generati dalla “cattiva burocrazia”.
Le norme relative all’anticorruzione, alla trasparenza, al bilancio ed al personale (quelle che avrebbero dovuto abbattere la cattiva burocrazia!) rischiano di diventare un ostacolo al “fare” ed al “fare bene”.
La centralizzazione dei sistemi informativi è utile ed importante ma in un’ottica di sistemi federati e non di sistema nazionale alternativo.
Non si tratta di fare cose straordinarie; a volte sono le piccole cose quotidiane quelle che fanno, nel tempo, la differenza.
La repressione è “l’estrema ratio” della prevenzione. Perché la repressione sia efficace occorre partire dalla prevenzione.
Una buona notizia
L’uscita della Sanità piemontese dal Piano di Rientro permette di ridurre l’ossessione dei conti pubblici e di ricominciare a pensare “positivo”
I debiti non sono stati pagati ma sono stati individuati gli strumenti a medio/lungo termine (e l’impegno) per estinguerli. Il Piemonte può ripartire.
Grazie per l’ascolto