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PIANO PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO
SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA FINALIZZATO ALL’ADEGUAMENTO ANTINCENDIO
(D.M. 19.03.2015 allegato III° Titolo V°)
Revisione 03 13/3/2017
ISTITUTO NAZIONALE PER LE MALATTIE INFETTIVE
"LAZZARO SPALLANZANI"
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
Via Portuense, 292 - Roma
PIANO PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO Revisione 03 13/03/2017
SOMMARIO
1. PREMESSA ................................................................................................................................................... 2
2. CRITERI DI GESTIONE DELL’EMERGENZA ............................................................................................... 4
3. PROCEDURE DI INTERVENTO ................................................................................................................... 5
4. PIANO DI EVACUAZIONE (P.E.V.A.C.) ................................................................................................... 8
4.1 OBIETTIVI ............................................................................................................................................. 8
4.2 TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO ........................................................................................................ 8
4.3 DEFINIZIONE DEI COMPITI ................................................................................................................ 9
4.4 MODALITÀ DI EVACUAZIONE ....................................................................................................... 10
4.5 ADDETTI ALL’ESODO ...................................................................................................................... 10
4.6 LUOGHI SICURI ................................................................................................................................ 11
4.7 COMPITI DEL PERSONALE DURANTE L’EVACUAZIONE ............................................................. 11
5. PIANO DI EVACUAZIONE - TERAPIA INTENSIVA/RIANIMAZIONE ..................................................... 13
5.1 OBIETTIVI ........................................................................................................................................... 13
5.2 TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO ...................................................................................................... 13
5.3 DEFINIZIONE DEI COMPITI .............................................................................................................. 14
5.4 MODALITÀ DI EVACUAZIONE ....................................................................................................... 15
5.5 LUOGHI SICURI ................................................................................................................................ 16
5.6 EVACUAZIONE TOTALE (ordinata dal Medico di Guardia) .................................................... 16
5.6.1 Trasporto del paziente della Rianimazione/Terapia Intensiva ....................... 16
5.7 COMPITI DEL PERSONALE DURANTE L’EVACUAZIONE ............................................................. 16
5.7.1 Compiti degli addetti di compartimento. ......................................................... 16
5.7.2 Compiti specifici per i medici di turno in rianimazione ................................... 17
5.7.3 Il Medico di Guardia in Accettazione ............................................................... 17
5.7.4 Capo sala o infermiere anziano ......................................................................... 18
5.7.5 Il Personale non incaricato di compiti specifici ................................................ 18
5.7.6 La Vigilanza ............................................................................................................ 18
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1. PREMESSA Il presente Piano, nell’ambito del Sistema di Gestione della Sicurezza Antincendio, definisce i criteri e le attività relative alla gestione dell’emergenza, derivante dall’evento incendio.
La redazione del piano è stata effettuata a cura di:
Gaetano Motta, Responsabile Tecnico della Sicurezza Antincendio (ENGI.S. S.r.l.)
Luisa Marchioni, UOC Rianimazione INMI Spallanzani
Mario Antonini, UOC Rianimazione INMI Spallanzani
Francesco Proietto, UOC Patrimonio e Tecnica INMI Spallanzani
Franco Lufrani, Coordinatore Emergenze INMI Spallanzani
Marco Cassandra, UOC Servizio Prevenzione e Protezione INMI Spallanzani
Vincenzo Puro, UOC Servizio Prevenzione e Protezione INMI Spallanzani
L’obiettivo del Piano è fornire al personale addetto alla gestione dell’emergenza tutte le informazioni necessarie ad ottenere i seguenti obiettivi, in ordine di priorità:
proteggere le persone presenti nell’Ospedale
proteggere i beni dell’Ospedale.
Le figure Addette all’Emergenza e i loro compiti sono riassunti nella sezione “Numeri di Emergenza” e negli Allegati 1 e 2 al presente documento.
La postazione della vigilanza ubicata nell’atrio principale dell’Ospedale è la Centrale di Allarme e risponde al numero 2555.
Presso l’Ospedale è presente una centrale di rilevazione incendio e fumo, ubicata in un locale immediatamente adiacente alla stazione della Vigilanza, situata all’ingresso atrio centrale del Nuovo Ospedale.
Il Padiglione Pontano-MIAR è dotato di impianto per la rilevazione dei fumi ed allarme sonoro, non presidiato.
I Padiglioni 11 “Poliambulatorio” ed Hospice sono dotati di impianto per la rilevazione dei fumi ed allarme sonoro, non presidiato, e di un combinatore telefonico per l’allarme collegato alla Centrale di allarme.
Il Padiglione Provveditorato e CED multimediale sono dotati di allarmi sonori, non presidiati.
Il Padiglione Direzione Generale è dotato di un combinatore telefonico per l’allarme proveniente dall’ archivio collegato alla postazione vigilanza dal 11/03/2011
I Padiglioni Baglivi e Del Vecchio ed il tunnel di raccordo sono dotati di sistema automatico di rilevazione fumi e pulsanti antincendio; i pannelli di controllo sono collocati nei locali presidiati h24 dalla vigilanza presso il Baglivi e dalle 06.00 fino alle ore 20.00 presso il Padiglione Del Vecchio.
Il Magazzino Economale e l’ARES 118 sono dotati di sistema di segnalazione incendio sonoro e rilevazioni fumi. Il presidio della vigilanza è garantito dalle 07.00 fino alle ore 21.00.
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NUMERI DI EMERGENZA POSTAZIONE
Centrale di allarme (presso la Postazione di VIGILANZA)
Interno 2555 dedicato Esterno 06/55170555
Incaricati Emergenze di reparto o di piano
Piano Terra
Accettazione 2263 Rianimazione 2424
Radiologia 2317, 2346 Laboratorio 2213
I Piano I Divisione 2301 – I Dh 2363 II Divisione 2294 –
Post-Acuzie 2321
Day Service unico 2307, 2406, 2404
DH unico 2362, 2347
II Piano III Divisione 2243
IV Divisione 2237
Pontano M.I.A.R. 2445 Endoscopia 2526 Hospice 2239
Baglivi 2669 Del Vecchio 2957
Archivio 2741 - 2748
Poliambulatorio sanitari 2281-2259
amministrativi 2444- 2275-2279
Squadra Tecnica Manutenzione (STM) Interno 342 529 3443 attivo h24
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Medico di Guardia di Accettazione (MGA) Coordinatore dell’emergenza
Interno n°9 Esterno 06 551701 Interno In alternativa: 2777
Recapiti telefonici dei SERVIZI ESTERNI DI EMERGENZA
NUMERO UNICO 115
EMERGENZA SANITARIA 118
2. CRITERI DI GESTIONE DELL’EMERGENZA Il criterio fondamentale, alla base di tutte le procedure operative che saranno esposte di seguito, è quello della TEMPESTIVITA’.
E’ infatti di fondamentale importanza intervenire sul principio d’incendio, ossia quando l’incendio è nella fase di ignizione
Superata la fase di ignizione, l’incendio si propaga nell’arco di pochi minuti, fino ad interessare tutto il materiale combustibile presente.
Il grafico seguente rappresenta l’evoluzione tipica di un incendio, dove l’arco temporale in cui si susseguono le diverse fasi è dell’ordine di alcuni minuti.
E’ dunque necessario che, in ogni fase dell’emergenza, sia sempre chiaro:
Chi deve intervenire
Cosa deve fare
Come deve farlo
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Ogni sovrapposizione di ruoli o incomprensione può infatti determinare ritardi nell’azione, con conseguenze che possono essere anche fatali.
Affinché le operazioni di gestione dell’emergenza si svolgano secondo quanto previsto dalle procedure è necessario che un numero sufficiente di persone sia adeguatamente formato, sia dal punto di vista teorico che pratico.
Le procedure riportate di seguito tengono conto dei criteri di gestione dell’emergenza di cui sopra, della dotazione impiantistica e dell’organigramma attuale dell’Ospedale, avendo con ciò la certezza della loro applicabilità.
Ogni sovrapposizione di ruoli o incomprensione può infatti determinare ritardi nell’azione, con conseguenze che possono essere anche fatali.
Affinchè le operazioni di gestione dell’emergenza si svolgano secondo quanto previsto dalle procedure è necessario che un numero sufficiente di persone sia adeguatamente formato, sia dal punto di vista teorico che pratico.
Le procedure riportate di seguito tengono conto dei criteri di gestione dell’emergenza di cui sopra, della dotazione impiantistica e dell’organigramma attuale dell’Ospedale, avendo con ciò la certezza della loro applicabilità.
3. PROCEDURE DI INTERVENTO Le procedure di intervento sono state redatte tenendo conto delle diverse fasi di sviluppo dell’evento incendio, ed in particolare:
Procedura 1 – Segnalazione dell’evento
Procedura 2A – Gestione dell’emergenza prima dell’arrivo della squadra antincendio
Procedura 2B – Gestione dell’emergenza dopo l’arrivo della squadra antincendio
Procedura 3A – Gestione dell’emergenza prima dell’arrivo dei VVF
Procedura 3B – Gestione dell’emergenza dopo l’arrivo dei VVF
PROCEDURA 1
SEGNALAZIONE DELL’EVENTO
In questa fase qualsiasi persona, a qualunque titolo presente all’interno dell’Ospedale, può essere un potenziale attore, in quanto testimone di un principio di incendio.
Un ruolo fondamentale è svolto dagli addetti di compartimento, ai quali deve pervenire l’informazione relativa all’evento in corso.
Tale informazione può giungere, all’addetto di compartimento del reparto interessato dal principio d’incendio, nei seguenti modi :
Constatazione diretta
Segnalazione da parte della Centrale di Allarme
Segnalazione da parte di pazienti, visitatori, personale medico e/o infermieristico, ecc.
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La Centrale di Allarme comunica all’Addetto di Compartimento la presenza di un incendio, all’interno del proprio reparto, in seguito alla segnalazione da parte del sistema di rivelazione fumi.
Spetta all’addetto di compartimento, coadiuvato da un operatore di reparto, la valutazione della gravità dell’evento e, di conseguenza, delle azioni da intraprendere, attivando una delle procedure di gestione dell’emergenza.
PROCEDURA 2A
GESTIONE DELL’EMERGENZA PRIMA DELL’ARRIVO DELLA SQUADRA ANTINCENDIO - EMERGENZA GESTIBILE
L’addetto di compartimento attiva questa procedura se, una volta constatata l’entità e lo stato dell’incendio, ritiene che possa essere gestito con i mezzi e con la struttura dell’Ospedale.
In ogni caso coinvolge la Centrale di Allarme, che provvede ad attivare immediatamente le seguenti figure :
Squadra Antincendio
Tecnico Manutentore
Medico di Guardia di Accettazione
Poiché l’Addetto di Compartimento è impegnato nel tentativo di confinare e/o estinguere il principio d’incendio, la Centrale di Allarme deve essere contattata dall’Operatore di Reparto incaricato, il quale dovrà comporre il seguente numero :
2555 In attesa che sopraggiungano i soggetti di cui sopra, l’Addetto di Compartimento, coadiuvato dall’Operatore di Reparto, mette in atto tutte le misure necessarie al contenimento e/o all’estinzione del principio d’incendio
I mezzi utilizzati sono unicamente gli estintori portatili presenti in reparto.
Poiché l’obiettivo principale è l’incolumità delle persone presenti, l’Addetto di Compartimento, sempre con l’ausilio dell’Operatore di Reparto, provvede, se ritenuto necessario, all’allontanamento delle persone presenti nelle immediate vicinanze dell’incendio
Contestualmente la Centrale di Allarme contatta telefonicamente il Responsabile delle Emergenze ed avvisa gli addetti di compartimento degli altri reparti.
Se l’incendio viene domato, l’Addetto di Compartimento avvisa la Centrale di Allarme del cessato allarme.
PROCEDURA 2B
GESTIONE DELL’EMERGENZA DOPO L’ARRIVO DELLA SQUADRA ANTINCENDIO
EMERGENZA GESTIBILE
Una volta giunta sul luogo in cui si è verificato l’evento, la Squadra Antincendio, assume il controllo e la gestione dell’emergenza, dal punto di vista tecnico, mentre il Medico di Guardia in Accettazione si occupa del coordinamento delle operazioni dal punto di vista sanitario.
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In questa fase la Squadra Antincendio valuta l’entità dell’evento e, se ritiene che l’incendio non possa essere tempestivamente domato con i mezzi a disposizione dell’Ospedale, avvisa immediatamente la Centrale di Allarme, componendo il :
2555 la Centrale di Allarme pertanto provvede ad avvisare i VVF componendo il numero unico per le emergenze
115 In assenza di comunicazioni dall’invio della Squadra Antincendio, la Centrale di Allarme provvede ugualmente ad avvisare i VVF.
Indipendentemente dalla decisione di avvisare i VVF, la Squadra Antincendio provvede a mettere in atto tutte le operazioni necessarie al contenimento e/o all’estinzione dell’incendio, avvalendosi della collaborazione dell’addetto di compartimento e degli operatori di reparto presenti, coinvolgendo, se necessario, anche personale di altri reparti.
Il Medico di Guardia di Accettazione, una volta giunto nel reparto interessato dall’incendio, acquisisce le informazioni relative ai pazienti presenti, in particolare quelli che versano in condizioni gravi e/o necessitano di rimanere collegati ad apparecchiature elettromedicali o gas medicali.
Ciò al fine di gestire correttamente l’eventuale arresto degli impianti tecnologici e/o l’esodo di parte o tutti i pazienti.
Il Tecnico Manutentore, su disposizione della Squadra Antincendio, provvede ad arrestare l’impianto di ventilazione meccanica e ad intercettare le linee dei gas medicali ed elettriche, tenendo conto delle indicazioni del Medico di Guardia di Accettazione, relative ai pazienti con particolari criticità.
Se l’incendio viene domato la Squadra Antincendio avvisa la Centrale di Allarme del cessato allarme.
PROCEDURA 3A
GESTIONE DELL’EMERGENZA PRIMA DELL’ARRIVO DEI VVF
EMERGENZA NON GESTIBILE
Questa procedura viene attivata nel caso in cui la Squadra Antincendio valuta che l’emergenza incendio non possa essere gestita con i mezzi a disposizione dell’Ospedale e, dunque sia necessario l’intervento dei VVF.
In attesa che i VVF giungano sul luogo in cui si è verificato l’incendio, occorre mettere in atto tutte le operazioni atte a gestire correttamente ed in sicurezza la fase successiva, in cui l’incendio inizierà a propagarsi.
In questa fase, se non è possibile estinguere rapidamente l’incendio, la Squadra Antincendio attiva la procedura di ESODO.
Tutto il personale presente è coinvolto nelle operazioni di esodo che, dal punto di vista sanitario, sono coordinate dal Medico di Guardia in Accettazione, il quale da disposizioni al Tecnico Manutentore in merito all’arresto degli impianti tecnologici, in funzione della presenza o meno di pazienti con particolari criticità.
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Solo una volta terminato l’esodo la Squadra Antincendio può tentare di domare l’incendio utilizzando gli idranti presenti nel reparto.
PROCEDURA 3B
GESTIONE DELL’EMERGENZA DOPO L’ARRIVO DEI VVF
EMERGENZA NON GESTIBILE
Dal momento in cui i VVF giungono sul luogo in cui si è verificato l’incendio essi assumono il controllo delle operazioni con i seguenti compiti:
Spegnere l’incendio
Coordinare l’esodo se è ancora in corso
In questa fase tutto il personale dell’Ospedale presente nel reparto o, all’occorrenza, di altri reparti, collabora con i VVF eseguendo le disposizioni da essi eventualmente impartite.
Il Responsabile delle Emergenze o, in attesa del suo arrivo, il Medico di Guardia di Accettazione, supporta i VVF nella definizione della strategia di intervento, coordinandosi con l’Unità di Crisi.
4. PIANO DI EVACUAZIONE (P.E.V.A.C.)
4.1 OBIETTIVI Il Piano di Evacuazione costituisce il documento operativo che evidenzia le situazioni di emergenza che possono verificarsi in ospedale. In particolare:
Individua l'organizzazione che deve essere posta in atto
Indica le azioni da compiere
Assegna i ruoli e i rispettivi compiti per consentire l'evacuazione rapida e ordinata dei presenti nella struttura, rispettando le priorità.
L’obiettivo primario del piano è la difesa dell’integrità fisica delle persone, con particolare riferimento ai degenti non in grado di muoversi autonomamente.
4.2 TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO L’evacuazione consiste nell’abbandono dell’area di emergenza da parte degli occupanti, e nel raggruppamento degli stessi in luoghi sicuri interni, o altri edifici, o all’esterno in punti di raccolta predeterminati.
L’evacuazione può essere:
EVACUAZIONE PARZIALE ORIZZONTALE, ovvero il trasferimento di personale e/o degenti dal reparto interessato dall’evento in uno o più reparti considerati “zona sicura” nello stesso piano.
EVACUAZIONE TOTALE, esodo dei degenti e del personale dell'intero ospedale verso zone sicure all'esterno della struttura.
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Nel caso di evacuazione dell'intero reparto, ogni degente ambulante dovrà seguire le istruzioni impartite e abbandonare la propria stanza attraverso la via di esodo segnalata nel reparto, al fine di raggiungere l'area sicura assegnata: atrio antistante o area di attesa all'esterno.
4.3 DEFINIZIONE DEI COMPITI Durante l’emergenza è fondamentale svolgere i compiti assegnati dal presente Piano di Evacuazione
a) Spegnimento/contenimento dell’evento
I VV.F. procedono alle attività di spegnimento. Se necessario collaborano alla evacuazione di persone in pericolo.
La Squadra Antincendio collabora con i VV.F., e se necessario collabora all’evacuazione dei pazienti non auto sufficienti.
b) Coordinamento degli aspetti sanitari dell’evacuazione:
Il coordinamento degli aspetti sanitari dell'evacuazione spetta al Medico di Guardia
in Accettazione (MGA) con il personale del reparto/Medico di Guardia di Ritorno.
Il MGA deve:
fornire indicazioni relative al compartimento dove trasferire i pazienti dell’area interessata dall’evento, seguendo le vie di fuga segnalate.
coordinare il lavoro degli Addetti all’Emergenza;
verificare l’attuazione del Piano attraverso le informazioni ricevute dagli Addetti all’esodo, soprattutto in merito alla situazione dei pazienti gravi;
attivare, se necessario, il piano di ricollocazione esterna dei pazienti, anche attraverso la collaborazione del 118, per la ricerca dei posti letto e del trasferimento dei pazienti (tramite ambulanze/elicotteri) presso altri ospedali disponibili. Nell’attivare tale piano, per un’evacuazione parziale o totale, il MGA deve rendere prioritari i pazienti in condizioni critiche.
c) Trasporto di degenti non autosufficienti
L'incarico di evacuare i degenti non autosufficienti durante l’emergenza è affidato agli Addetti all’esodo, costituita da Infermieri di ogni reparto di degenza, che durante il giorno vengono supportati da Medici di reparto, Capo Sala e Squadra Antincendio.
Il coordinamento degli Addetti all’esodo spetta al MGA.
Agli addetti all’esodo spetta il compito di realizzare l’evacuazione di coloro che si trovano nell’area sede dell’emergenza, con particolare riferimento alle persone non in grado di muoversi autonomamente.
Ove possibile, sarà un Infermiere di reparto, a gestire il trasferimento dei pazienti insieme alla documentazione (cartella clinica con generalità, indicazioni cliniche e terapeutiche, regime d’isolamento, destinazione, indicazione del mezzo con cui sono trasferiti) presso il luogo sicuro.
Il Capo Sala o l’infermiere responsabile di turno avrà cura di stilare un elenco dei pazienti evacuati e il loro luogo di collocazione.
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Nel corso dell’emergenza applicare le misure d’isolamento, e attuare il protocollo del
trasporto dei pazienti infetti.
d) Funzionamento degli impianti
Il corretto funzionamento degli impianti tecnologici, anche in caso di emergenza, è affidato al Servizio Tecnico; il compito è eseguito dalla squadra tecnica di manutenzione.
4.4 MODALITÀ DI EVACUAZIONE L'evacuazione procederà utilizzando le uscite più vicine senza usare gli ascensori, portando in salvo prima i degenti più vicini all'evento e poi gli altri, con moti lità differenziate a seconda della gravità del paziente.
La definizione del livello di gravità del paziente per il trasporto è un compito del Medico del reparto (o di guardia di reparto) , o in sua assenza dell'Infermiere con più anzianità di servizio:
pazienti gravi da trasportare con il letto;
pazienti non in grado di camminare autonomamente, necessitano di essere accompagnati o trasportati, ma possono lasciare il reparto senza ausili respiratori, farmacologici, ed elettromedicali. Da trasportare in sedia a rotelle
pazienti autonomi non obbligatoriamente allettati, possono lasciare il letto autonomamente. Invitare il paziente a mantenere la calma e a non correre; indicargli la via di esodo e, se possibile, accompagnarlo.
4.5 ADDETTI ALL’ESODO Agli Addetti all’esodo spetta il compito di realizzare l’esodo di coloro che si trovano nell’area
sede dell’emergenza, con particolare riferimento alle persone non in grado di muoversi autonomamente.
Gli Addetti all’esodo sono stati individuati nel personale infermieristico e ausiliario, nei medici, nel personale tecnico in servizio. Di notte è costituita da due infermieri per divisione e da una guardia giurata in servizio. La vigilanza, iniziando dai reparti piu’ lontani dalla UO interessata, dovrà riferire telefonicamente la seguente la frase ”EMERGENZA NON GESTIBILE: GLI ADDETTI ALL’ESODO SI PORTINOI PRESSO ………………”
Gli Addetti all’esodo recuperano il materiale per l'evacuazione, come barelle, sedie a rotelle presenti nel proprio reparto e i teli portaferiti presenti in accettazione (armadio Emergenze), tale materiale viene trasportato nel reparto in cui si è verificato l'evento. Nel caso di evento gravemente evolutivo, utilizzeranno materiale di fortuna per trasportare i pazienti allettati (lenzuola, coperte, sedie o quant'altro).
In caso di locali invasi da fumi o a rischio, Gli Addetti all’esodo non dovranno procedere; in questo caso solo il personale della squadra antincendio è autorizzato a intervenire, previo equipaggiamento con materiale di protezione (autorespiratori, maschere, tuta, stivali).
Il coordinamento degli addetti all’esodo spetta al Medico di Guardia di Accettazione.
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4.6 LUOGHI SICURI Le planimetrie nei vari ambienti dell’ospedale indicano i percorsi senza ostacoli al deflusso, che consentono alle persone deambulanti che occupano il reparto di raggiungere un luogo sicuro di attesa, dove poter continuare l’assistenza, aspettando la risoluzione dell’emergenza o la RICOLLOCAZIONE DEI DEGENTI; sono individuate per le singole UO nei rispettivi PEVAC (in generale le aree esterne e l’atrio/ballatoio, se non interessato all’evento).
L’Area protetta di attesa in caso di evacuazione totale della struttura è situata all'esterno dell'ospedale, nella galleria antistante all’accettazione (luogo riparato sufficientemente grande per consentire la sosta dei pazienti allettati) e comunque nello spazio esterno antistante l’uscita di via Giacomo Folchi, in attesa dei soccorsi esterni e dei mezzi del 118 per il trasferimento in altri ospedali.
4.7 COMPITI DEL PERSONALE DURANTE L’EVACUAZIONE
Il Medico di Guardia di Accettazione
Viene identificato come sostituto del Direttore Sanitario, pertanto nella emergenza estesa assume il compito di coordinatore dell’emergenza dal punto di vista sanitario fino all’arrivo del Direttore Sanitario in ospedale.
Collabora con il medico di reparto (o con il medico di guardia di ritorno) nell’attuazione del Piano di Emergenza.
Coordina gli Addetti all’evacuazione per il trasporto dei degenti nelle aree previste dal piano di evacuazione fino all’arrivo del Dirigente SAI.
Nella fase di evacuazione, per la ricollocazione dei degenti nelle divisioni, fornisce la lista dei posti letto disponibili e comunque contribuisce nell’ assegnazione dei pazienti nei reparti.
Medici di turno in reparto
Il medico primo del reparto è il Responsabile sanitario dell’evacuazione e deve:
informare il coordinatore (MGA) dello stato generale dei pazienti ricoverati in attesa di evacuazione, ed eventuali condizioni particolari quale isolamento o altro;
stabilire l’ordine (triage) di evacuazione;
annotare nominativi, reparti e ospedali di destinazione dei degenti trasferiti, e consegnare la lista al Direttore Sanitario.
Il medico secondo del reparto (o il medico di guardia di ritorno, o il reperibile di notte o comunque richiamato in servizio), è il responsabile della logistica e dell’assistenza dei pazienti durante l’evacuazione e deve:
predisporre i trasferimenti dei pazienti, specie quelli in ventilazione assistita, nei luoghi sicuri;
vigilare sulla gestione clinica dei pazienti.
Altri medici di reparto: quando presenti coadiuvano la gestione dei pazienti
Capo Sala o infermieri responsabili di turno
Essi hanno il compito di:
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sollecitare i visitatori ad abbandonare al più presto la UO, al fine di non intralciare le operazioni di soccorso;
prelevare le cartelle di reparto;
vigilare che i pazienti siano trasportati in modo corretto, tenendo conto del grado di autosufficienza;
verificare che tutte le persone presenti nel settore di competenza, abbiano lasciato l’area incidentata;
stilare un elenco dei pazienti evacuati e il loro luogo di collocazione.
svolgere opera di controllo e vigilanza, affinché nessuno rientri nell’area in emergenza per il periodo che perdura lo stato di emergenza;
a emergenza chiusa, coordinare le operazioni di rientro nell’edificio, per quanto attiene il proprio reparto.
Addetti all’esodo
Realizzare l’esodo di coloro che si trovano nell’area sede dell’emergenza, con particolare riferimento alle persone non in grado di muoversi autonomamente trasportandole nei luoghi sicuri.
Personale non incaricato di compiti specifici
Attenersi alle disposizioni, non prendere iniziative personali.
Collaborare attivamente con gli addetti all’evacuazione soprattutto per l’esodo in sicurezza di pazienti non in grado di muoversi autonomamente o con quadro clinico grave.
Occuparsi del trasferimento su barelle di pazienti che non possono muoversi diversamente. In caso d’insufficienza delle barelle collaborare a stendere i pazienti allettati su lenzuola o coperte stese al suolo, trascinando quindi il paziente lungo la via di esodo.
Raggiungere i punti di concentramento predeterminati.
Rientrare nell’edificio solo dietro esplicita autorizzazione del coordinatore dell’emergenza.
Unita di’ crisi
L’Unità di Crisi è così composta:
DIRETTORE GENERALE
DIRETTORE SANITARIO AZIENDALE
DIRETTORE PATRIMONIO E TECNICA
RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
RESPONSABILE DELLE EMERGENZE
L’ unità di Crisi ha il compito di gestire l’emergenza dal punto di vista decisionale.
In particolare:
definisce l’ampiezza dell’evacuazione;
decide la chiamata in servizio dei reperibili e, al bisogno, di altri operatori sanitari che possono raggiungere rapidamente l’ospedale.
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il Coordinatore dell’Unità di Crisi rappresenta l’ospedale nei confronti delle forze esterne d’intervento.
deve verificare e decretare la cessazione dello stato di emergenza.
L’Unità di crisi viene attivata attraverso i cellulari aziendali dalla vigilanza su disposizione del Coordinatore dell’Emergenza.
Al suo insediamento l'Unità di Crisi inizierà a coordinare tutte le forze sanitarie disponibili.
L’unità di crisi si ritiene costituita anche in assenza di uno o più elementi.
Per ogni membro dell’UNITA’ DI CRISI bisogna prevedere un sostituto.
La lista completa dei componenti e dei sostituti dovrà essere tenuta aggiornata dalla Direzione Sanitaria.
Il luogo sicuro sede dell’UNITA’ DI CRISI è localizzato presso il locale Accettazione Radiologia. Tale sede si trova vicino alla Rianimazione, e’ dotata di doppio ingresso, telefoni e fax. In caso d’inagibilità di questa sede, l’UNITA’ DI CRISI si riunisce presso i locali della Direzione Generale.
L’Unità di Crisi è la sola referente legale nella gestione dell’emergenza, dove per legale si intendono tutti quegli atti che abbiano formalmente rilevanza penale e civile (atti di Polizia Giudiziaria).
5. PIANO DI EVACUAZIONE - TERAPIA INTENSIVA/RIANIMAZIONE Questo documento è stato redatto in collaborazione con il Dott. Antonini e la Dott.ssa. Marchione.
5.1 OBIETTIVI Il presente Piano di Evacuazione costituisce il documento operativo specifico che evidenzia le situazioni di emergenza che possono verificarsi nel reparto di Terapia Intensiva – Rianimazione.
In particolare:
Individua l'organizzazione che deve essere posta in atto
Indica le azioni da compiere
Assegna i ruoli e i rispettivi compiti per consentire l'evacuazione rapida e ordinata dei presenti nella struttura, rispettando le priorità.
L’obiettivo primario del piano è la difesa dell’integrità fisica delle persone, con particolare riferimento ai degenti non in grado di muoversi autonomamente.
5.2 TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO L’evacuazione consiste nell’abbandono immediato dell’area di emergenza, da parte degli occupanti e nel raggruppamento degli stessi in un luogo, o luogo sicuro interno assegnato (atrio antistante alla rianimazione), o in punti di raccolta esterni predeterminati, o in altri edifici.
L’evacuazione può essere:
EVACUAZIONE PARZIALE ORIZZONTALE, ovvero il trasferimento dei degenti dal reparto di Rianimazione in uno o più reparti considerati “zona sicura” situata nello stesso piano.
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EVACUAZIONE TOTALE, ossia l’esodo dei degenti e del personale dell'intero ospedale verso zone sicure all'esterno della struttura.
5.3 DEFINIZIONE DEI COMPITI Durante l’emergenza è fondamentale svolgere i compiti assegnati dal presente Piano di Evacuazione.
a) Spegnimento/contenimento dell’evento
I VV.F. procedono alle attività di spegnimento. Se necessario collaborano alla evacuazione di persone in pericolo.
La Squadra Antincendio collabora con i VV.F., e se necessario collabora all’evacuazione dei pazienti.
b) Coordinamento degli aspetti sanitari dell’evacuazione
Il coordinamento degli aspetti sanitari dell'evacuazione spetta al Medico primo di guardia di Rianimazione (quale sostituto del Direttore Sanitario) con il personale del reparto. Egli deve:
valutare il grado di emergenza e dare ordine di evacuazione parziale o totale, fornendo indicazioni relative al compartimento dove trasferire i pazienti dell’area interessata dall’evento, seguendo le vie di fuga segnalate;
comunicare l’ordine di evacuazione e coordinare il lavoro degli Addetti all’Emergenza (Operatore di reparto e Addetto di compartimento);
verificare il procedere dell’attuazione del Piano attraverso le informazioni ricevute dagli Addetti all’Esodo, soprattutto in merito alla situazione dei pazienti gravi;
in ogni momento, secondo necessità, procedere alla sostituzione delle persone incaricate di compiti improrogabili, qualora queste fossero impossibilitate ad agire .
attivare, se necessario, il piano di ricollocazione esterna dei pazienti, anche attraverso la collaborazione del 118, per la ricerca dei posti letto e del trasferimento dei pazienti (tramite ambulanze/elicotteri) presso altri ospedali disponibili. Nell’attivare tale piano, per un’evacuazione parziale o totale, il MGA deve rendere prioritari i pazienti in condizioni critiche.
autorizzare il rientro a emergenza chiusa.
c) Ordine di evacuazione
Il responsabile di tale ordine è l'Ufficiale dei Vigili del Fuoco, in accordo con il Coordinatore degli aspetti sanitari dell’evacuazione; tuttavia se l'evento è tale da mettere in pericolo i degenti e il personale prima dell’arrivo dei VV.F., tale ordine sarà diramato dal Medico primo di guardia di Rianimazione (o dal Direttore Sanitario se presente) dopo aver acquisito informazioni dalla Squadra Antincendio e dagli Addetti di Compartimento.
d) Trasporto di degenti non deambulanti o non autosufficienti
L'incarico di evacuare i degenti non autosufficienti durante l’emergenza è affidato agli Addetti all’esodo, costituita da Infermieri di ogni reparto di degenza, che durante il giorno vengono supportati da Medici di reparto, Capo Sala e Squadra Antincendio.
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Il coordinamento degli Addetti all’esodo spetta al Medico primo di guardia di Rianimazione.
Agli addetti all’esodo spetta il compito di realizzare l’evacuazione di coloro che si trovano nell’area sede dell’emergenza, con particolare riferimento ai pazienti, non in grado di muoversi autonomamente.
Il Capo Sala o l’infermiere responsabile di turno avrà cura di stilare un elenco dei pazienti evacuati e il loro luogo di collocazione.
Nel corso dell’emergenza andranno applicate le misure d’isolamento ed attuato il protocollo del trasporto dei pazienti infetti.
e) Funzionamento degli impianti
Il corretto funzionamento degli impianti tecnologici, anche in caso di emergenza, è affidato al Servizio Tecnico; il compito è eseguito dalla squadra tecnica di manutenzione.
5.4 MODALITÀ DI EVACUAZIONE A seconda della velocità di propagazione dell’evento, l’evacuazione potrà essere di :
EVACUAZIONE RAPIDA: l'evacuazione procederà utilizzando le uscite più vicine (senza usare gli ascensori), portando in salvo prima i degenti più vicini all'evento e poi gli altri, senza distinzione di gravità.
EVACUAZIONE CONTROLLATA: nel caso il tempo a disposizione sia sufficiente, occorrerà valutare la gravità dei singoli pazienti, e contrassegnarli con un codice colore.
La definizione del livello di gravità del paziente è un compito del Medico primo di guardia di Rianimazione, o in sua assenza dell'Infermiere con più anzianità di servizio, e sarà segnalato da un cartellino visibile colorato nella stanza di degenza vicino a ciascun letto.
Il significato del singolo colore è stato codificato nel seguente modo:
• Rosso
Pazienti gravi (Il paziente è in ventilazione meccanica, ossigeno terapia o terapia infusiva a permanenza).
Da trasportare con il letto.
• Giallo
Pazienti non connessi al ventilatore ma con monitoraggio invasivo (Il paziente non può camminare autonomamente, necessita di essere accompagnato o trasportato, ma può lasciare il reparto senza ausili respiratori, farmacologici, elettromedicali).
Da trasportare in sedia a rotelle.
• Verde
Pazienti autonomi (Il paziente non è obbligatoriamente allettato e può lasciare il letto autonomamente).
Da indicargli la via di esodo ed eventualmente accompagnarlo, invitandolo a mantenere la calma e a non correre.
Si procederà all’evacuazione prima i paziente più gravi con codice rosso e poi gli altri.
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5.5 LUOGHI SICURI Le aree individuate come luoghi sicuri di attesa, dove poter continuare l’assistenza, aspettando la risoluzione dell’emergenza, o la ricollocazione dei degenti, sono:
Atrio antistante il reparto di Terapia Intensiva/Rianimazione, per i pazienti non ventilati meccanicamente, in attesa della ricollocazione nei reparti a cura del Medico primo di guardia di Rianimazione. Tale luogo ha in aggiunta delle uscite di emergenza che possono essere utilizzate, nell’eventualità di un’evacuazione totale, per raggiungere l’area protetta di attesa fuori dall’edificio. Le uscite di emergenza, inoltre, possono essere utilizzate come via di accesso alle ambulanze per il trasferimento dei pazienti ventilati in altre rianimazioni.
Sale operatorie/Sala radiologia per i pazienti della rianimazione in ventilazione assistita, poiché fornite dei gas medicali, sia nelle due sale operatorie sia nelle due presale, per un totale di cinque postazioni utilizzabili.
Area protetta di attesa (A.P.A.) in caso di evacuazione totale della struttura: è situata all'esterno dell'ospedale, nella galleria antistante all’accettazione (luogo riparato sufficientemente grande per consentire la sosta dei pazienti allettati) e comunque nello spazio esterno antistante l’uscita di via Giacomo Folchi, in attesa dei soccorsi esterni e dei mezzi del 118 per il trasferimento in altri ospedali.
Le planimetrie nei vari ambienti indicano i percorsi senza ostacoli al deflusso, i quali consentono alle persone deambulanti che occupano il reparto di raggiungere un luogo sicuro.
5.6 EVACUAZIONE TOTALE (ordinata dal Medico di Guardia) In caso di evacuazione totale ordinata dal Medico primo di guardia di Rianimazione, bisogna raggiungere i punti di raccolta sicuri all’esterno dell’ospedale. L’Area Protetta di Attesa (A.P.A.) è situata all'esterno dell'ospedale, nella galleria antistante all’accettazione (luogo riparato sufficientemente grande per consentire la sosta dei pazienti allettati) e comunque nello spazio esterno antistante l’uscita di via Giacomo Folchi, in attesa dei soccorsi esterni e dei mezzi del 118 per il trasferimento in altri ospedali.
5.6.1 Trasporto del paziente della Rianimazione/Terapia Intensiva
Il trasporto del paziente avviene con il letto ed è eseguito da un infermiere di rianimazione che assiste manualmente il paziente aiutato dagli Addetti all’esodo in funzione del triage di evacuazione stabilito dal Medico primo di guardia di Rianimazione.
Oltre al paziente, l’infermiere è responsabile del trasporto e della tenuta della cartella clinica e della documentazione del paziente (cartella clinica con generalità, indicazioni cliniche e terapeutiche, regime d’isolamento, destinazione, indicazione del mezzo con cui sono trasferiti), e dei presidi vari quali pompe infusionali, ecc.
5.7 COMPITI DEL PERSONALE DURANTE L’EVACUAZIONE 5.7.1 Compiti degli addetti di compartimento.
Recepiscono la segnalazione di allarme incendio ed attiva la procedura di gestione dell’emergenza.
Tentano di estinguere il principio di incendio in caso di emergenza gestibile prima dell’arrivo della squadra antincendio;
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Sopraggiunta la Squadra antincendio, svolgono i compiti da questa assegnati loro.
Verificano che tutte le persone presenti nel settore di competenza, abbiano lasciato l’area incidentata.
Avvertono il Medico primo di guardia di Rianimazione (o il Direttore Sanitario) dell’avvenuto completamento del processo di evacuazione per l’area di propria competenza.
Svolgono opera di controllo e vigilanza, affinché nessuno rientri nell’area in emergenza per il periodo che perdura lo stato di emergenza.
A emergenza chiusa, coordinare le operazioni di rientro nell’edificio, per quanto attiene il proprio reparto.
5.7.2 Compiti specifici per i medici di turno in rianimazione
Il Medico primo di guardia della Rianimazione (o Rianimatore di Guardia) è il Coordinatore delle operazioni di soccorso sanitario ed il Responsabile dell’evacuazione in caso di emergenza gestibile.
Allerta dell’evento in corso la centrale di allarme (che avviserà a sua volta la Squadra Antincendio), e comunicherà al Direttore Sanitario, o suo sostituto Medico di guardia di Accettazione, l'evento in corso.
Nella fase di Emergenza Gestibile, in accordo con la Squadra Antincendio, deciderà l'entità del pericolo.
Informa l'anestesista membro dell'Unità di crisi (Direttore UOC) dello stato generale dei pazienti presenti, in attesa di evacuazione (segni d'intossicazione da fumi, ecc.).
Organizza con il personale del reparto il trasferimento dei pazienti.
Indica al Medico di guardia di Accettazione, incaricato della ricerca di posti letto, quanti pazienti possono essere ricoverati negli altri reparti dell'ospedale, e quanti necessitano di assistenza specialistica in altre strutture ospedaliere (pazienti ventilati meccanicamente).
Annota i nominativi, reparti e gli ospedali di destinazione dopo che i pazienti sono ricollocati, consegnandone la lista al Direttore Sanitario o al suo sostituto Medico di guardia di Accettazione.
Dopo aver evacuato i malati critici, dà al Tecnico Manutentore, se richiesto, l'assenso alla sospensione dell'erogazione dei gas medicali.
Informa il direttore Sanitario dello stato generale dei pazienti ricoverati in rianimazione in attesa di evacuazione, quanti in ventilazione assistita e quanti in terapia Sub-Intensiva, eventuali condizioni particolari quale isolamento o altro.
Stabilisce l’ordine (triage) di evacuazione.
5.7.3 Il Medico di Guardia in Accettazione
Collabora con il medico rianimatore nell’attuazione del Piano di Emergenza.
Viene identificato come sostituto del Direttore Sanitario, pertanto nell’emergenza estesa assume il compito di coordinatore dell’emergenza fino all’arrivo del Direttore Sanitario in ospedale.
Coordina gli Addetti all’esodo per il trasporto dei degenti nelle aree previste dal piano di evacuazione.
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Fornisce la lista dei posti letto disponibili e comunque contribuisce nell’ assegnazione dei pazienti nei reparti nella fase di evacuazione, per la ricollocazione dei degenti della Terapia Sub- Intensiva nelle divisioni.
5.7.4 Capo sala o infermiere anziano
Avverte tutti i medici anestesisti-rianimatori che riesce a rintracciare, nelle ore diurne quelli in servizio e nelle ore notturne e festivi i reperibili.
Si raccorda con il Rianimatore di Guardia e il personale infermieristico sulle azioni da intraprendere secondo il piano.
Organizza e coordina il personale di competenza per l'esodo dei pazienti verso il luogo sicuro e l'eventuale trasferimento nelle sale operatorie, nella sala di radiologia interventistica o nei reparti dietro indicazioni del Rianimatore di Guardia, e del medico di guardia di accettazione, per la ricollocazione.
Predispone il trasferimento dei respiratori in sala operatoria e nella sala di radiologia interventistica, prepara farmaci e infusioni per l'assistenza dei pazienti nel trasferimento.
Predispone il materiale e il monitoraggio d'emergenza (set trasporti: pallone ambu, unita' respiratoria, maschera facciale, guedel, saturimetro digitale).
E' responsabile della tenuta della documentazione del paziente.
Stila un elenco aggiornato dei degenti e del luogo di ricollocazione.
Sollecitano i visitatori ad abbandonare al più presto la rianimazione, al fine di non intralciare le operazioni di soccorso.
Prelevano le cartelle di reparto.
Mantengono affisso vicino a ogni letto l’indicatore colorato che indica lo stato del paziente, con il codice cromatico.
Vigilano che i pazienti siano trasportati in modo corretto, tenendo conto del grado di autosufficienza.
5.7.5 Il Personale non incaricato di compiti specifici
Si attiene alle disposizioni degli Addetti all’emergenza.
Collaborare attivamente con gli Addetti all’emergenza soprattutto per l’esodo in sicurezza di pazienti non in grado di muoversi autonomamente o con quadro clinico grave.
Si occupa del trasferimento su barelle di pazienti che non possono muoversi in modo autosufficiente. In caso d’insufficienza delle barelle, collabora a stendere i pazienti allettati su lenzuola o coperte stese al suolo, trascinando quindi il paziente lungo la via di esodo.
Raggiunge i punti di raccolta predeterminati.
Rientra nell’edificio solo dietro esplicita autorizzazione del Il Medico di Guardia in Accettazione.
5.7.6 La Vigilanza
Il personale della Vigilanza come già descritto nel Piano Per la Prevenzione e Gestione delle Emergenze e nel Piano di Evacuazione dell’istituto deve:
In caso di allarme, aprire le porte di accesso principale ai Padiglioni (Unità Logistiche) e mantenerle aperte fino al cessato allarme.
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In caso di evento incidentale durante le ore notturne, si assicura che lungo i viali interni sia presente l’illuminazione, e in caso contrario lo notifica al Coordinatore.
Vigilare e contribuire a fronteggiare le situazioni di panico che possono ostacolare una veloce evacuazione nei punti di uscita all’esterno dell’edificio interessato.
NOTA: I ruoli di cui sopra riguardano esclusivamente l'emergenza e la prevenzione e sono indipendenti dalla qualifica che la stessa persona riveste nell'abituale funzione lavorativa in ospedale.
Roma, 13 Marzo 2017
ENGI.S. – Engineering Services S.r.L.
L’Amministratore Unico
Ing. Massimo Putti
Il Responsabile Tecnico
della Sicurezza Antincendio
Ing. Gaetano Motta
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1
ALLEGATO 5
ISTANZA DI PARTECIPAZIONE ALLA GARA
Art. 48 D.P.R. 445/2000 e s.i.m.
ALL’IRCSS LAZZARO SPALLANZANI U.O.C. ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI
VIA PORTUENSE 292 00149 - ROMA
Oggetto: servizio biennale di disinfestazione e derattizzazione per le esigenze dell’IRCCS Lazzaro Spallanzani Il sottoscritto _____________________ _____________ ______________________ _______________,
Cod. Fisc. ______________________ _____ ______________________________ ___________________,
nato a ____________________________ , il ____/____/_______;
nella qualità di ___________________________________ _____ __________ ______________________
dell’impresa _________ ______ ____________________ _______________ ____ _________ _________
con sede legale in ____ _______________ _____________ _____________ ______ ________________
e sede amministrativa in ____ ________________ ____________ _____________ _________________
con codice fiscale n._______ __________________ ___________ _____________ ____________ ___
codice attività n._______________________________________________________
Ufficio delle Entrate competente: _______________ _______ _________________fax:______________________
Concessionario Riscossione Tributi competente: _____________ _______________fax:_____________________
Provincia competente:______________ _________ _________________________; fax:_______________________
Cancelleria fallimentare competente:________ __________ ___________________;fax:___ ___________________
INPS competente:________ ___________________________________________ _fax:______________________
INAIL competente: _____________ __________________________________ ____fax:________________________
in riferimento all’affidamento del servizio in oggetto, consapevole delle responsabilità e delle sanzioni penali attribuite in caso di dichiarazioni non veritiere, di formazione o uso di atti falsi dall’art. 76 del D.P.R. 445/2000 e s.i.m.
CHIEDE
Ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000 e s.i.m., di partecipare alla presente gara
in qualità di:
(barrare il caso che ricorre)
impresa singola;
Consorzio fra società cooperative di produzione e lavoro o fra imprese artigiane (soggetti di cui all’art. 45, comma 2, lettera b) del D.Lgs.vo 50/2016)
Indicare le consorziate pre affidatarie per le quali il Consorzio concorre:
Denominazione sociale Forma giuridica Sede legale
2
Consorzio Stabile (soggetti di cui all’art. 45, comma 2, lettera c) del D.Lgs.vo 50/2016)
Indicare le consorziate preaffidatarie per le quali il Consorzio concorre:
Denominazione sociale Forma giuridica Sede legale
come mandatario del: (soggetti di cui all’art. 45, comma 2, lettera d) del D.Lgs.vo 50/2016)
costituito raggruppamento temporaneo tra le seguenti imprese (allegare copia autentica del mandato costitutivo
del raggruppamento temporaneo); costituendo raggruppamento di imprese che, in caso di aggiudicazione, sarà conferito mandato collettivo speciale
con rappresentanza ed ampia e speciale procura gratuita ed irrevocabile al capogruppo ____________________ che stipulerà il contratto in nome e per conto proprio e delle mandanti;
indicare le imprese del RTI:
Denominazione sociale Forma giuridica Sede legale Percentuale di partecipazione al RTI (ed esecuzione)
Consorzio Ordinario di concorrenti (soggetti di cui all’art. 45, comma 2, lettera e) del D.Lgs.vo 50/2016) Indicare le imprese:
Denominazione sociale Forma giuridica Sede legale
Soggetto in aggregazione tra imprese aderenti al contratto di rete (soggetti di cui all’art. 45, comma 2, lettera f) del
D.Lgs.vo 50/2016) Indicare le imprese:
Denominazione sociale Forma giuridica Sede legale
Soggetto che ha stipulato il contratto di Gruppo Europeo – GEIE (soggetti di cui all’art. 45, comma 2, lettera g) del
D.Lgs.vo 50/2016) Indicare le imprese:
Denominazione sociale Forma giuridica Sede legale
CHIEDE / CHIEDONO
di partecipare ai lotti sotto indicati
3
A tal fine dichiara/dichiarano altresì di accettare, come previsto dall’art. 76, del D.Lgs. n. 50/2016, la ricezione di tutte le comunicazioni inerenti il procedimento di gara, ivi compresa l’aggiudicazione, al seguente indirizzo PEC:
email (PEC obbligatorio)
______________________________________________________________________
che AI FINI DEL PRESENTE APPALTO IL REFERENTE PER L'AMMINISTRAZIONE è (la
persona indicata sarà considerata dal ns ufficio quale riferimento per tutti i passaggi/comunicazioni relativi alla presente gara – se non diversamente indicato nel DGUE) :
Referente per la gara Nome e Cognome____________ __________ _______________________________
Raccomandata AR: indirizzo___ ________________ ___________ _______________________________
tel._____________________________________
Tel cellulare______________________________
fax_________________
e-mail ____ ________________ _________ _________________________________
Data_____________ Impresa concorrente o capogruppo - Timbro e firma del legale rappresentante _________________________ _________________________ ______________________ _______________________ ______________ _____ Imprese Mandanti - Timbro e firma del legale rappresentante ________ ______________ _________ ____________ _______________________________________ __________________ ____________ _______ ___________ __ _________________ _______________________________ ___________________________ ________________ AVVERTENZE: La domanda deve essere sottoscritta e corredata da copia fotostatica del documento d’identità in corso di validità del/dei sottoscrittori. La ditta ha la facoltà sia di utilizzare il presente schema debitamente compilato in ogni sua parte sia di predisporne, per eventuali carenze di spazio o altre esigenze, uno proprio contenente comunque tutte le dichiarazioni richieste; il modello della presente istanza di partecipazione è reso disponibile in formato Word nel link dedicato alla presente gara.
4
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AUTORIZZA l’utilizzazione dei dati di cui alla presente dichiarazione ai soli fini indicati nella informativa sopra riportata.
(firma del dichiarante)
___________________________________
Allegato 6
AVVISO CONDIZIONE RISOLUTIVA
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Amministrazione, ai sensi dell’art. 36 comma 2 lett. b) del D.Lgs n° 50/16 e s.m.i. per l’affidamento del servizio biennale di disinfestazione e derattizzazione per le esigenze dell’IRCCS L. Spallanzani.
Il presente contratto si intenderà risolto, a semplice comunicazione dell’Istituto, qualora, intervenga
la non concessione dell’autorizzazione all’espletamento della procedura in oggetto da parte della
Regione Lazio o se prima della scadenza del contratto relativo alla fornitura in oggetto, intervenga
l’aggiudicazione definitiva di una procedura effettuata dalla Centrale Acquisti della Regione Lazio
oppure di una gara aggregata per il medesimo materiale oggetto della presente gara.
In tale caso, l’appaltatore rinuncia espressamente ora per allora a qualsiasi ulteriore eventuale pretesa
anche di natura risarcitoria ed ogni ulteriore compenso o indennizzo e/o rimborso anche per mancato
utile ed in espressa deroga a quanto previsto dagli art.1671 e 1672 c.c.
Le clausole risolutorie sono approvate ai sensi dell’art.1341 c.c.
La Ditta aggiudicataria non avrà titolo a rimborso o indennizzo salvo quanto effettivamente fornito.
Il Direttore f.f. Acquisizione Beni e Servizi
(Dott.ssa Gioia Amadei) DA RESTITUIRE FIRMATO PER ACCETTAZIONE (LA DITTA)