Piano di Sviluppo e Linee guida del Piano Regolatore

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Data Febbraio 2014 a A E E

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DataFebbraio 2014

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AEE

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AUTORITA’ PORTUALE DI MANFREDONIA (FG)

Piano di sviluppo del Porto di Manfredonia

Linee guida per la redazione del Piano regolatore portuale

1.  PREMESSA ............................................................................................................................... 1 

1.1.  Gruppo di lavoro ............................................................................................................ 2 

1.2.  Elenco elaborati ............................................................................................................. 3 

2.  QUADRO CONOSCITIVO ..................................................................................................... 6 

2.1.  Porto di Manfredonia ..................................................................................................... 6 

2.2.  Contesto di riferimento .................................................................................................17 

2.2.1.  Aspetti economici ed infrastrutturali ............................................................................17 

2.2.2.  Aspetti ambientali e turistici .........................................................................................47 

2.2.3.  Aspetti programmatici e pianificatori ...........................................................................61 

2.3.  Analisi SWOT ..............................................................................................................69 

3.  PIANO DI SVILUPPO DEL PORTO DI MANFREDONIA ...............................................72 

3.1.  Prospettive di sviluppo del Porto ..................................................................................72 

3.2.  Obiettivi generali e specifici .........................................................................................75 

4.  LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DEL PIANO REGOLATORE PORTUALE .....78 

4.1.  Ambito di Piano ............................................................................................................78 

4.2.  Ipotesi di progetto-configurazione portuale .................................................................80 

4.3.  Ipotesi di progetto-assetto funzionale ...........................................................................81 

4.4.  Interventi di trasformazione..........................................................................................86 

5.  CONCLUSIONI .......................................................................................................................88 

INDICE DELLE FIGURE ..................................................................................................................91 

INDICE DELLE TABELLE ...............................................................................................................92 

BIBLIOGRAFIA ..................................................................................................................................95 

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1. PREMESSA

Il presente documento costituisce il “Piano di svi luppo del Porto di Manfredonia, Linee guida per la

redazione del Piano regolatore portuale ” ed ha lo scopo di delineare le prospettive di svil uppo del

Porto di Manfredonia, indagando il contesto territori ale di riferimento, per gl i aspetti econom ici ed

infrastrutturali, am bientali, turistici, pr ogrammatici e pianificatori, osservando con attenzione le

infrastrutture disponi bili e misurandone la possib ilità di trasformazione. Il docum ento, inoltre,

individua gli obiettivi di sviluppo, a cui il Piano regolatore portuale dovrà contribuire e fornisce

un’ipotesi di configurazione dell’infrastruttura ed il relativo assetto funzionale.

Il Porto di Manfredonia co mprende i l Porto Commerci ale (Po rto vecchio) prospiciente l’ omonimo

abitato ed il Porto Alti Fondali (P orto Ind ustriale o Porto Isola), situato a nord dell’abitato i n

prossimità dell’area Area di Sviluppo Industriale di Manfredonia (ASI).

Il presente documento è articolato in sei parti. La prima parte, la prem essa, fornisce gli obiettivi del

lavoro svolto ed i riferi menti norm ativi; la seconda parte descri ve il Porto di Manfredoni a per gli

aspetti fisici ed infrastrutturali, funzionali ed operati vi ed indaga il contesto territoriale di riferi mento,

approfondendo gli aspetti econom ici ed infrastrutturali, am bientali, turistici e pr ogrammatici; la terza

parte delinea le prospettive di sviluppo del Porto d eclinate negli obiettivi di c rescita dello stesso; la

quarta parte presenta le linee guida per la redazi one del Piano regolatore portuale definendo l’ Ambito

di Piano ed illustrando una proposta di trasformazio ne; la quinta parte propone la stima dei costi; la

sesta parte, le conclusioni, contiene gli esiti del lavoro svolto.

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Le abbreviazioni utilizzate nel presente documento sono:

APM Autorità Portuale di Manfredonia

CSLLPP Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

L Legge

LR Legge Regionale

LLPP Lavori Pubblici

POT Piano Operativo Triennale

PRP Piano Regolatore del Porto Commerciale di Manfredonia

ss.mm.ii. Successive modifiche e/o integrazioni

ASI Area di Sviluppo Industriale

I dispositivi normativi sottesi alla redazione del presente documento e del PRP sono:

- la L n. 84/1984 “Riordi no della legisl azione in m ateria portuale” che definisce i contenut i

“minimi” del PRP;

- il parere n. 44/1999 del CSLLPP, intitolato “Varianti ai Piani Regolatori Portuali”;

- la Circolare Ministeriale n. 17778/2004 del C SLLPP intitolata “Linee guida per la redazione

dei piani regolatori portuali”;

- il parere n. 23/2009 ancor a del CSLLPP “Adeguamenti tecnico funzionali dei piani regolatori

portuali. Indirizzi tecnici, metodologici ed ambiti procedurali”.

1.1. Gruppo di lavoro

L’Acquatecno S.r.l., società di ingegne ria affermata nel settore delle opere marittime, ha maturato nel

corso degli anni una cons iderevole esperienza ne l campo della pianificazione portuale e degli studi

ambientali essendosi occupata della red azione, a titolo di esem pio, del Piano Regolatore del Porto di

Civitavecchia, di quello di Ancona e di Napoli.

Il presente docu mento è st ato predisposto dall’ Ing. Paolo Turbolente, dall’Arch. Vittoria Biego, dalla

Dott.ssa Sara Scrimieri e dalla Dott.ssa Dionisia Poulacos.

L’Ing. Turbolente, esperto in opere marittime e portuali, ha svolto attività di supervisione partecipando

alla definizione della strategia di svil uppo del Porto di Manfr edonia. L ’Arch. Biego, e sperta in

pianificazione portuale e studi am bientali, è r esponsabile del lavoro nel suo co mplesso, avendone

curato l’im postazione generale (contenuti e loro articolazione) e le modalità es ecutive e d, infine,

avendo contribuito alla definizione delle linee guida progettuali.

La Dott.ssa Scrimieri e la Dott.ssa Poulacos, sulla b ase di un’attenta attività di ricerca e studio svolta,

hanno svil uppato il lavoro, la relazione e gli elabor ati grafici, sia per la parte conoscitiva che per

quella propositiva.

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Il lavoro è stato condiviso con l’Autorità Portuale di Manfredonia che, oltre a mettere a disposizione la

necessaria d ocumentazione di riferimento, ha fo rnito preziose indicazioni sulla situazione locale

attuale. Ai sopralluog hi effettuati dall’Ing. Turb olente hanno fatto seguito u na serie di riunioni di

condivisione, coordinamento e verifica del lavoro.

1.2. Elenco elaborati

Il presente documento è composto dai seguenti elaborati:

RG Rela zione Generale

Elaborati di inquadramento e grafici

EI Elaborati di inquadramento:

EI 01 Aspetti economici ed infrastrutturali - Inquadramento territoriale

scala 1:250 000

EI 02 Aspetti economici ed infrastrutturali - Relazioni infrastrutturali

scala 1:250 000

EI 03 Aspetti economici ed infrastrutturali - Rete di trasporto Tans-europea

scala -

EI 04 Aspetti economici ed infrastrutturali – Contesto portuale di riferimento Medio – basso

Adriatico – Infrastrutture portuali commerciali

scala 1:500 000

EI 05 Aspetti economici ed infrastrutturali – Contesto portuale di riferimento Medio – basso

Adriatico - Infrastrutture portuali commerciali – Versante italiano

scala 1:500 000

EI 06.1.1 Aspetti ambientali e turistici –Itinerari ambientali e naturalistici

scala 1:400 000

EI 06.1.2 Aspetti ambientali e turistici –Itinerari ambientali e naturalistici – Aree naturali protette

scala 1:400 000

EI 06.2 Aspetti ambientali e turistici – Itinerari archeologici

scala 1:500 000

EI 06.3 Aspetti ambientali e turistici – Itinerari storici

scala 1:500 000

EI 06.4 Aspetti ambientali e turistici – Itinerari religiosi

scala -

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EI 06.5.1 Aspetti ambientali e turistici – Itinerari costieri – Portualità turistica

scala –

EI 06.5.2 Aspetti ambientali e turistici – Itinerari costieri – Bellezze naturali

scala -

EI 06.5.3 Aspetti ambientali e turistici – Itinerari costieri – Località balneari

scala -

EI 06.6 Aspetti ambientali e turistici – Itinerari enogastronomici

scala 1:500 000

EI 07 Aspetti ambientali e turistici - Manfredonia - Tessuto edilizio

scala 1:25 000

EG Elaborati grafici:

EG 01 Porto di Manfredonia - Ambito di Piano - Stato di fatto

scala 1:15 000

EG 02 Porto di Manfredonia - Ambito di Piano - Ipotesi progettuale

scala 1:15 000

EG 03 Porto Commerciale - Ambito di Piano - Stato di fatto

scala 1:5 000

EG 04 Porto Commerciale - Ipotesi progettuale – Configurazione ed assetto funzionale

scala 1:5 000

EG 05 Porto commerciale - Ipotesi progettuale - Organizzazione accosti per la pesca/Nautica da

diporto

scala 1:5 000

EG 06 Porto Commerciale - Ipotesi progettuale – Interventi di trasformazione

scala 1:5 000

EG 07 Porto Alti Fondali - Ambito di Piano - Stato di fatto

scala 1:5 000

EG 08 Porto Alti Fondali - Ipotesi progettuale – Configurazione ed assetto funzionale

scala 1:5 000

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EG 09 Porto Alti Fondali - Ipotesi progettuale - Organizzazione accosti

scala 1:5 000

EG 10 Porto Alti Fondali - Ipotesi progettuale – Interventi di trasformazione

scala 1:5 000

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2. QUADRO CONOSCITIVO

2.1. Porto di Manfredonia

Il Porto di Manfredonia è iscritto nella Ia classe della IIa categoria dei porti marittimi nazionali; esso è

attualmente di competenza dell’Autorità Portuale di Manfredonia, istituita con L n. 350/2003 (Legge

Finanziaria 2004). Il Decreto del Minis tero delle In frastrutture e dei Trasporti del 0 8/11/2005 recita

che “la circoscrizione territoriale dell’APM è costituita dalle aree demaniali delimitate dalla radice del

Molo di Ponente del Porto Vecchio (ad ovest) e la radice del pontile di approccio al Porto Alti Fondali

(ad est), ivi compresi gli antistanti specchi acquei e strutture portuali”. Successivamente è stata avviata

la procedura per l’estensione della suddetta circo scrizione territoriale di com petenza dell’APM verso

est per la quale, il 14/02/ 2012, con Deli berazione di Giunta n. 26 0, la Regione Puglia ha ratificato il

Protocollo d’Intesa sottoscritto dalla Regione Pug lia stessa, dall’APM, dal Co mune di Manfredonia e

dal Comune di Monte Sant’Angelo. Attualmente si è in attesa del Decreto Interministeriale.

Nel tratto di costa compreso entro la circoscrizione demaniale marittima di co mpetenza dell’APM si

trova il Port o di Manfredonia articol ato nel Po rto Commerci ale o Porto vecchio, pr ospicente

l’omonimo abitato e nel Porto Alti Fondali anche denom inato Porto Isola, situato a circa un miglio a

nord-est dell’abitato stesso.

Il Porto Commerciale è racchiuso, lato terra dalla recinzione/muro che si estende lungo viale Kennedy

ed il lungomare Nazario Sauro, nel tr atto delim itato tra il Molo di Ponente ad ovest ed il Molo di

Levante ad est e co mprende il bacino portuale racchiuso dai suddetti m oli. Il Porto Alti F ondali è

delimitato, lato terra dalla radice del Pontile di approccio e comprende oltre al suddetto Pontile anche

il bacino portuale vero e proprio.

Il Porto di Manfredonia costituisce una realtà locale di discreta rilevanza economica. Nell’anno 2012,

come si apprende dalla Relazione ann uale dell’ APM, ha movimentato 884.858,00 t di merce di cui

230.412,00 t di rinfuse liquide , 600.252,00 t di rinfuse solide ( cereali, minerali, fertilizzanti ed altro)

ed, infine, 54.19 4,00 t di merci varie, per un totale di 787 navi transitate in porto. Nel seguito è

riportata la tabella riepilogativa dei traffici portuali al 2012 estratta dalla suddetta Relazione annuale.

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Data la rilev anza del traffico delle rinfuse solide si ritiene ut ile riportare nel seguito l a tabella

esplicativa dei prodotti m ovimentati e dei relativi quantitativi riferiti agli anni 2000-2011, da lla quale

si evince che il traffico delle rinfuse solide si attesta mediamente intorno a 1.000.000,00 t di merce.

Tabella 1. Movimento merci nel Porto di Manfredonia 2000-2011

Tali traffici merci interessano prevalentem ente il Porto Alti Fondali; nel P orto Commerciale sono

presenti attività legate principalmente alla cantieristica ed alla pesca. È tuttavia utile sottolineare che il

Porto Commerciale è anche interessato dal traffico traghetti per le isole Tremiti.

Per quanto ri guarda l’attività cantieristica attualmente nel porto sono operativi sei cantieri di cui tre,

Rucher, Guerra e Castigliego, si riferiscono al settore della pesca, gli altri tre, Carlo, Gu glielmi e

Marli, servono la nautica da diporto. Il primo dei sei, Rucher, il più antico, fu fondato verso la fine del

XIX secolo da una maestro d’ascia di origini austriache.

In questo con testo sembra opportuno inserire qualche breve cenno sulla lunga tradizione cantieristica

di Manfredonia dove, i nfatti, operano da secoli, i ma estri d’ascia, detti anche “calafatori”, ter mine di

origine araba, “qualfat” e “quafala”, c on il qua le venivano designati gli op erai specializzati nel

calafataggio nei cantiere navali. Il calafataggio cons isteva nell’inserimento forzato, nella connessione

del fasciame, di stoppa successivamen te ricoperta di pece o catram e fuso. La stoppa, i mbevuta

d’acqua, si gonfiava a chiudere gli spazi, rende ndo così l’im barcazione impermeabile all’acqua. La

documentazione più antic a di questa attività si trova nei registri della Cancelleria Angioi na (XIII

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secolo) dove è menzionato tale M. Galdinetto de Pasquicio. I maestri d’ ascia costru iscono le

imbarcazioni aiutati dall’esperienza che si tramanda di padre in figlio; o gni fam iglia di costruttori

predilige una tipologia di forma. La pri ma barca da pesca a motore realizzata dai m aestri d’ascia,

chiamata “U puntele”, risale al 1934.

La flotta peschereccia, tra l e prime del Meridione d’Italia, è composta da circa 250 unità di lunghezza

fuori tut to com presa tra 1 2,00 e 26,00 m che ope ra con costanza durante l’anno. La presenza del

Mercato Ittico e di alcune strutture di servizio a lla pesca testimoniano l’importanza ad essa attribuita

dalla co munità locale sebbene si risco ntri la mancanza di un’ economia del pescato in grado di

trasferire il valore aggiunto derivato dallo svolgimento della suddetta attività sul territorio.

I collegamenti con le Isole Tremiti sono effettuati solamente durante periodo estivo.

A sud – ovest del Porto Co mmerciale di Manfre donia è stato r ealizzato di recente un nuovo port o

turistico in grado di accogliere 747 unità da diporto di lunghezza fuori tutto compresa tra 8,00 e 60,00

m di cui si dirà nel seguito (paragrafo 2.2.2, pp. 56).

Il Porto Commerciale di Manfredonia è protetto dalla diga di sopraflutto, denominata Molo di Levante

e dalla diga di sottoflutto, denom inata Molo di Po nente. L’ imboccatura, orien tata in direzi one sud-

ovest, è larga circa 124,00 m. Esso occupa una superf icie di circa 699.375,00 m2 di cui 525.763,00 m2

di specchio a cqueo e 173.612,00 m 2 di aree a terra. La prof ondità dei fondali oscilla tra - 2,00 m

s.l.m.m. e - 6,00 m s.l.m.m.

Procedendo in senso orario, da ponen te verso le vante, il Porto Commerciale di Manfredonia è

articolato come segue:

- Molo di Po nente, radicato nell ’estremità s ud-occidentale dell’infrastruttura , orientato i n

direzione est-ovest ed articolato in due tratti, il tratto ovest lungo c irca 420,00 m ed il tratto

est, lungo circa 470,00 m, entrambi banchinati sul lato interno e larghi circa 50,00 m, destinato

al traffico commerciale ed alla pesca;

- Molo Trapezoidale, situato nei pressi d ella radice del Molo di Ponente, lungo circa 90,00 m e

largo circa 50,00 m (+ 2,06 m s.l.m.m.), dedicato in parte al traffico passeggeri ed in parte alla

pesca;

- Cala dello Spunto ne, situ ata nell’estremità o ccidentale dell’infr astruttura, tra la radice del

Molo di Levante ad ovest e la Banchi na Tramontana ad est, presso la quale sono presenti

alcune strutture di servizio alla cantieristica. A tergo nei pressi del confine portuale si trovano

l’edificio dell a Dogana (superficie cop erta: 590 m2, numero piani 2, altezza media 7,00) e

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quello della Capitaneria di Po rto (superficie coperta: 600 m 2, numero piani 2, altezz a media

7,00). Ivi, è inoltre presente la sede del Centro Velico Gargano;

- Banchina Tramontana, situata nella parte centrale dell’infrastruttura, con andamento est-ovest,

lunga circa 445,00 m (+ 1,40 m s.l.m.m.), dedicata al naviglio da pesca ed alle forze armate. A

tergo della banchina è sito il Mercato Ittico ed alcune strutture a servizio della pesca;

- Cala di Dio mede, situata a nord tra la Banchina Tram ontana ad ovest e la r adice del Molo di

Levante ad est, è sede di uno scalo della Lega Na vale Italiana ed orm eggio per piccole

imbarcazioni. Sono presenti a terra alcune strutture di servizio alla cantieristica;

- Molo di Levante, radicato nell’estremità nord-orientale del Porto, con andam ento nord-sud ed

articolato in due tratti, il tratto nord lungo cir ca 490,00 m , banchinato sul lato interno, ed il

tratto sud lungo circa 425,00 m (+ 1,60 m s.l. m.m.). Il Molo ha larghezza variab ile tra i 15,00

m ed i 40,00 m ed è in parte destinato alla pesca.

Figura 1. Ortofoto del Porto Commerciale di Manfredonia

Il Porto Alti Fondali è stato costruito dalla Cass a del Mezzogiorno e gestito dal Consor zio per l o

Sviluppo Industriale di Foggia ad uso dello stabili mento Enichem-Anic, oggi di smesso. Il Porto Alti

Fondali è collegato a terra tramite il Pontile di approccio che si allunga nel mare per circa 2.010,00 m,

largo circa 10,00 m; questo occupa cir ca 219.352,00 m2 di cui, 130.500,00 m2 di specchio acqueo e

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88.852,00 m 2 di strutture emerse. Il Porto Alti Fondali dispone complessivamente di 1.500,00 m di

banchina; la profondità dei fondali è di circa – 11,00/– 10,00 m s.l.m.m. ed è destinato all’ attracco di

navi fino a 35.000,00 t. Tale infrastruttura è realizzata su pali.

Il Porto Alti Fondali ha una configurazione a bacino; questo è difeso, ad est, da una diga frangiflutti a

gomito lunga circa 950,00 m, ad ovest, da una banchina di sottoflutto lunga circa 300,00 m.

Nel Porto Alti Fondali sono presenti 4 banchine denom inate A1, A2, A3 e A4, destinat e

esclusivamente al carico/scarico delle rinfuse solide non pericolose, ed una banchina, denominata A5,

destinata, invece, all a movimentazione delle rinfus e liquide anche pericolose. È inoltre presente un

attracco ausiliario per navi cisterna sito a circa 450,00 m dal pontile di approccio.

Nel seguito sono riportate le misure delle banchine citate:

- banchina A1, lunghezza operativa 300,00 m , f ondale al filo accosto 9,90 m, destinat a

all’accosto di navi da 35.000,00 t. Su di essa è installata una gru “canguro” della portata di

500t/h - 16,00 x 32 fino a 8,00 m, connessa ai nastri trasportatori;

- banchina A2, lunghezza operativa 245,00 m , fonda le al filo accosto 9,90 m . Vi possono

accostare navi da 35.000,00 t;

- banchina A3, lunghezza operativa 540,00 m , fonda le al filo accosto 9,90 m . Vi possono

ormeggiare navi da 25.0 00,00 t; dotata di due gr u della Reggiane S.p.A. su bin ario, una della

portata di 15,00 t, 9,50/38,50 m, l’altra da 25 t- 9,50/23,00 m;

- banchina A4, lunghezza operativa 245,00 m , fonda le al filo accosto 9,80 m . Vi possono

ormeggiare navi da 25.000,00 t; è dotata di due gru della Reggiane S.p.A. su binario, una della

portata di 15,00 t, 9,50/38,50 m, l’altra da 25 t- 9,50/23,00 m;

- banchina A5,liquidi - fondale filo accosto 9,80 m Vi possono ormeggiare navi da 25.000,00 t.

In questo contesto sono stati effettuati sopralluogh i visivi e no n indagini m irate; ne deriva che

qualunque intervento di trasfor mazione non potrà prescindere dall’ aggiornamento della suddetta

dettagliata analisi.

Il Porto di Manfredonia offre i seguenti servizi:

- ormeggio: effettuato dal Gruppo ormeggiatori ri conosciuto con Decreto n. 5 del 21/02/1996

della Direzione Marittima di Bari. Attualmente il gruppo ormeggiatori è composto da 5 unità;

- pilotaggio: esercitato dall a Corporazione dei piloti istituita dal 30/12/1992. L' organico è

composto da n. 1 pilota e n. 1 marinaio autorizzato alla guida del mezzo nautico;

- imbarco, sbarco, trasbord o, deposito e m ovimentazione in gener e delle merci - servizio di

rimorchio;

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- pulizia: effettuato in regime di convenzione annuale dall’ASE di Manfredonia, con atto n. rep.

4807 del 01/ 10/04 stipula to tra il Mini stero delle Infrastrutture e Trasporti – S.I.I.T. Pu glia

(settore infrastrutture Ufficio Opere Maritti me di Bari) e l’Azienda Speciale Ecologica di

Manfredonia;

- disinquinamento: effettuato in regim e di c oncessione affidata, co n ordinanza 07/01 e 41/03

dalla Capitaneria di Porto di Manfredonia alla ditta Ecolmare Gargano S.r.l.;

- soccorso e sa lvataggio: as sicurati dalla Capitane ria di Port o, dall a Guardia di Finanza e dai

Vigili del Fuoco.

Il POT delle opere pubb liche relativo al triennio 2013-2015 è stato appro vato dall’APM con delibera

n. 26 del 1 4/08/2012 e dal Ministero d elle Infrast rutture e dei Tr asporti – Dir ezione Generale per i

Porti, Divisione 2, del 13/ 02/2012 prot. n. M TRA SPORTI 1829 unitamente al bilancio di p revisione

2012-2014 ed assunto al protocollo dell’Ente in pari data al n. 362.

Nel POT sono stati inseriti interventi per un im porto complessivo di 30.000.000,00 € con l’impiego

delle somme di cui alla L 266/2005 art. 1 comma 78, lettera h) e confermati dal Decreto del Ministero

delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 56 del 24/02/2012.

Con riferimento al POT vigente, l’APM ha provveduto alle seguenti gare e realizzazioni:

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Intervento Importo (€) Stato di attuazione Fondi

ministeriali

Lavori di manutenzione

straordinaria della barriera

doganale del Porto Alti Fondali

alla radice del po ntile di

connessione

150.000,00 Ultim ati 100%

Realizzazione dei servizi

igienici a servizio dell’utenza

portuale

90.000,00 Ultim ati 100%

Lavori di manutenzione

straordinaria della

pavimentazione delle ban chine,

della rete di sm altimento delle

acque meteoriche e nere e

riordino dei sottoservizi del

Porto C ommerciale di

Manfredonia

11.400.000,00 Aggiudicazione

effettuata

100%

Lavori di manutenzione

straordinaria del m uro di cinta

del Porto Commerciale

160.000,00 Ultim azione lavori 100%

Il Porto di Manfredonia non disp one di un PRP approvato, sebbene, fin dal 1995 gl i

Enti/Amministrazioni aventi com petenza sull’ infrastruttura prima dell’ APM avessero redatto lo

strumento ed avviato la relativa procedura di approvazione come di seguito indicato:

- in data 26/09 /1995 il Com une di Manfredonia ha approvato la Proposta di PRP elaborata d al

Genio Civile per le Opere Maritti me di Bari con Delibera del Commissario Straordinario n.

629;

- in data 2 5/06/1998 la R egione Pu glia, Assessora to all’ Urbanistica, E.R.P. ed Assetto del

Territorio ha espresso parere favorevole all’approvazione della succitata proposta;

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- in data 01/02/1999 la Capitaneria di Porto di Ma nfredonia ha adottato la proposta con Decreto

n. 2/1999;

- in data 15/06/2000 il Ministero dei Lavori Pubblici, Direzione Generale delle Opere Marittime

di Bari ha trasmesso la proposta del Piano al CSLLPP;

- in data 01/02/2001 il CSLLPP ha espresso il parere che il PRP presentato d ovesse essere

modificato ed integrato sulla base delle considerazioni evidenziate dalla VI e III Sessione del

CSLLPP;

- in data 05/08 /2004, il Com une di Manfredonia, con deliberazione della Giunta Co munale n.

542, ha preso atto delle m odifiche ed integr azioni predispost e dai Proff. Ingg. Nicola

Costantino e Giovanni Fuzio del Politecnico di Ba ri al fine di adeguare il PRP del Porto

Commerciale di Manfredonia al voto espresso in data 01/02/2001 dal CSLLPP;

- in data 13/08/2004 il Comune di Manfr edonia, con nota n. 31249, ha trasmesso, per il tramite

della Capitaneria di Porto di Manfredonia, la suddetta documentazione all’Ufficio del Genio

Civile delle Opere Marittime di Bari per il conseguente inoltro al CSLLPP;

- in data 10/11/2004, con nota n. 235, il CSLLPP ha richiesto la trasmissi one di ulteri ori

documenti ed elaborati;

- in data 0 6/08/2007, la G iunta Com unale di Manfredonia, con Deliberazione n. 3 99, ha

approvato il progetto esecutivo di m agazzini e dep ositi da realizzarsi in ar ea adiacente al

nuovo Mercato Ittico ed a servizio dello stesso;

- in data 09/ 10/2007, co n Decreto del Preside nte della Giunta Regionale n. 887, è stato

approvato un nuovo Accordo di Programma sottoscritto il 23/01/ 2007 tra Regione Puglia e

Comune di Manfredonia, avente per oggetto la realizzazione del nuovo porto turistico;

- in data 16/ 01/2008, con nota n. 1246, la Sezione I dell ’Ufficio Opere Maritti me del

Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Puglia e la Basilicata ha trasm esso

una proposta aggiornata di PRP modificata per tener conto della documentazione richiesta dal

CSLLPP con nota n. 235 del 10/11/2004, delle recenti deliberazioni dell’ Amministrazione

Comunale, della richie sta avanzata da alcuni operatori del Porto di poter disporre di vani di

varo ed alaggio tramite travel lift, per quanto pertinenti ed applicabili dalle Linee Guida per la

Redazione dei Piani Regol atori Portuali di cui a lla Circolare del Ministero delle Infrastrutture

e dei Trasporti n. 17778 del 15/10/2004;

- in data 09/04/2008, con nota n. 1678, il C SLLPP, Sezioni II e III, nel riscontrare tale

trasmissione, ha richiesto alcuni atti integrativi alla documentazione presentata;

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- in data 28/ 08/2008 il Pr ovveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche per la Puglia e l a

Basilicata ha trasmesso al CSLLPP, Sezioni II e III, i richiesti at ti integrativi, predisposti a

cura del Comune di Manfredonia;

- in data 24/09/2008, con nota n. 4470 il CSLLPP, Sezioni II e III, ha co municato al

Provveditorato Interregionale per la Puglia e la Basilicat a la necessità, al fine di poter

consentire di esprimere i l parere di competenza, che i relativi atti fossero integrati e/o

modificati secondo quanto dettagliatamente specificato nella stessa nota;

- nel mese di gennaio 2009 il Com une di Manfre donia ha provveduto, con la consulenza dei

Proff. Ingg. Nicola Costantino e Giov anni Fu zio e di concerto con l’Autor ità Portuale,

all’aggiornamento della proposta di PRP secondo quanto richiesto dalla succitat a nota n. 4470

in data 24/09/2008 del CSLLPP, Sezioni II e III.

Verifica delle potenzialità delle strutture portuali

Dal sopralluogo effettuato, lo stato di conservazione delle infrastrutture del Porto Commerciale risulta

essere discreto. Emerge tuttavia l’esigenza di limitare la penetrazione ondosa dal settore di traversia di

sud-est (Scirocco) e da quello di sud-est/est (Scirocco –Levante).

L’assenza di strutture a terra presso il Molo di Po nente e press o quello di Levante è tal e da non

vincolare la scelta della funzione cui de stinare i rela tivi accosti. Influiscono, i nvece, su tale scelta, in

maniera determinante, in entram bi i casi, la profondit à dei fondali, di circa - 6,00 m. s.l.m.m., per cui

tali strutture risultano accessibili da navi con pescaggio massimo pari a - 5,00 m. Inoltre, la vicinanza

del Molo di Ponente al nuovo port o turistico di Manfredonia e la prossimità del Molo di Levante alla

parte più antica della città, al Castello Svevo in particolare e la rel ativa mancanza di un colle gamento

stradale dedicato, suggeriscono di destinare le suddette infrastrutture ad attività portuali com patibili

con quelle urbane, quali la pesca ed il diporto nautico.

Per quanto concerne la zo na di riva, la presenza delle strutture pe r la c antieristica storica presso Cala

Diomede, di quelle per la cantieristica tradizionale presso Cala S puntone e delle strutture di servizio

per la pesca presso la Banc hina Tramontana, incidono fortemente nella scelta della destinazione d’uso

dei relativi accosti. Allo stato attuale, dunque, i l Porto Commerci ale risu lta vocato ai traffici

passeggeri ed all’attività peschereccia e cantieristica.

Nel Porto Alti Fondali l’e stensione delle banchine interne A2, A3, A4 e della banchina esterna A1,

permette di o spitare navi sino a 230,00 m, ma, poiché la profondit à in corrispondenza degli attracchi

supera solo di alcuni deci metri la bati metrica -11,00 m, tenuto conto del franco di sicure zza, sono

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ammessi vettori con m assimo pescaggio di -10 ,00 m. La banchina A5 è destinata al solo m ovimento

delle merci liquide.

E’ da evidenziare, per tutti gli accosti, l’ estrema ristrettezza della fascia operati va retrostante (il m olo

di sopraflutto è largo solo 40,00 m ed il molo so ttoflutto, che serve 2 a ccosti, solo 50 m ), il che

condiziona pesantemente il tipo di merceologia trattabile.

Attualmente gli orm eggi A1 e A2 sono attrezzati pe r il m ovimento delle rinfuse; ciò suggerisce di

conservare loro tale destinazione co me quella a ri nfuse liquide dell’ accosto A5. Per quanto a ttiene le

banchine A3 e A4 le caratteristiche tecnic he sopraenunciate consentono utilizzi quali la

movimentazione di merci tradizionali in colli o eventualmente di navi traghetto e Ro-Ro.

Per queste motivazioni ed a meno di grandiosi investimenti su tale infrastruttura, è possibile e scludere

la specializzazione a container che necessita di grandi estensioni di aree retrosta nti la banchina, per la

movimentazione ed il deposito degli stessi.

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2.2. Contesto di riferimento

2.2.1. Aspetti economici ed infrastrutturali

La popolazione residente nella Provincia di Foggia al 2013, anche denominata la Capitanata, ammonta

a circa 638.041 unità con una densità di 91, 61 abit anti/km2. Tale valore resti tuisce chiara mente le

caratteristiche di questo territorio costituito prevalentemente da grandi estensioni rurali.

Come si legge nel Rappor to economico 2012-2013 r edatto dall ’Osservatorio Economico Provinciale

della Camera di Co mmercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, nel corso del biennio 20 11-

2012, l’economia della Provincia di Foggia ha subito una battuta di arresto:

- il reddito com plessivo ha subito una flessione dell’1,4% rispetto all’ anno precedente (- 131

milioni di €);

- il Prodotto Interno Lordo ( PIL) pro-capite provincia le, pari a 13, 8 milioni di €, è posizionato

alle soglie più basse della graduatoria nazionale (98° posto), ultimo nell’ambito regionale;

- lo stock di imprese ha scontato un saldo negativo di oltre 430 unità;

- la disoccupazione è cresciuta passando dall ’11,5% nel 2011 al 18,1% nel 2012 m entre la

disoccupazione giovanile ha sfiorato il 40%;

- sono stati persi cinquem ila posti di lavoro ed il ri corso alla cassa integrazi one è salito in

maniera esponenziale;

- gli affidamenti bancari si sono ridotti del 2,4%;

- le infrastrutture locali valgono il 60% della dotazione nazionale.

In direzione opposta si è m osso soltan to il fatturato estero e le esportazioni che sono cresciute del

10%, tre punti percentuali oltre la media regionale.

Questi numeri hanno evidenziato un sistema regionale in forte sofferenza, colpito da una crisi com une

all’intera nazione ma resa ancor più manifesta da problemi strutturali locali.

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Tabella 2. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, R apporto eco nomico 2012-2013 –Tabella pa gina 4 – La C apitanata: i ndicatori di contesto

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Nell’ottica dello svilupp o del Porto di Manfredoni a, di particolare interesse risulta l’inte rscambio

provinciale. Con una crescita delle esp ortazioni pari a oltre 10 p unti percentuali, Foggia c onferma il

trend struttur ale degli ulti mi otto anni che, fa tta salva la brusca interru zione del 2008-2009, ha

presentato valori tendenzialmente superiori al dato regionale.

Figura 2. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013 – Figura 7.1- Provincia di Foggia:Variazioni % del le esportazioni rispetto all’anno precedente. Periodo 2001/2012 (*), pagina 67

Si tratta di v alori relativamente modesti (oltr e 794 milioni di € nel 2012) ma la tendenza riguarda

settori di assoluto rilievo de ll’economia nazionale che posson o offrire importanti pros pettive di

crescita e consolidamento del mercato.

Il mercato di riferimento della Provincia di Foggi a è quello europeo con un interscambio pari a oltre

980 milioni di €, circa il 66% del total e. Nel suo perimetro è l’Unione Europea a 27 il partner più

rilevante, con un volume di affari di circa 840 m ilioni di €, cresciuto nell ’ultimo biennio del 56% e

che, tuttavia, in ragione di un incre mento meno accentuato dell’ export (+46%) rispetto alle

importazioni (+67,5%), ha presentato un disavanzo corrente di 110 milioni di €.

Segue, poi, il mercato nordamericano, con affari complessivi per 258 milioni di €, in crescita, rispetto

al 2011, di ci rca il 17%, soprattutto per quanto riguarda le partite di export (+24%) attestatesi a poco

meno di 193 milioni di €.

Non meno im portante è il mercato asiatico (co mpreso il Vicino ed il Medio Oriente) con il quale la

Provincia sviluppa, in termini di vendite, un importo pari a circa 150 milioni di € a fronte di acquisti

per 63 milioni di €.

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Nella tabella che segue sono rappresentati i primi 30 paesi per valore di interscambio, importazioni ed

esportazioni.

Tabella 3. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, R apporto eco nomico 20 12-2013 – Tav. 7.4- P rovincia di Fo ggia: Prim i 30 pa esi per valore dell'interscambio. Importazioni ed esportazioni: valori in euro. Anno 2012 (*). Variazioni % rispetto al 2011, pagina 72

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Nel quadro dei prodotti esportati da lla Provincia di Foggia emergono, oltre a quelli dei se ttori della

meccanica e dell’ elettronica che rapp resentano oltre il 57% (oltre 445m ilioni di €), i prodot ti

alimentari, per un valore com plessivo pari a circa il 28% del totale (oltre 221 milioni di €) e per un a

quota consist ente dell’ intero com parto pugliese (circa 1/3). In effetti, dal 2000, il valore nom inale

delle esportazioni delle a ziende ag roindustriali del la Capitanata è cresciuto del 140% circa, più di

quello osservato a livello regionale nel Mezzogiorno e nel Paese.

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Tabella 4. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 7.6 – Provincia di Foggia: Importazioni. Prime 30 merci per valore in euro. Anno 2012 (*) e variazioni % rispetto al 2011, pagina 75

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A fronte della bassa dotazione infrastrutturale de lla Provincia, il co mmercio, attual mente, avviene

preferenzialmente via terra; si tratta di un forte limite alla crescita ed allo sviluppo sosteni bile del

territorio alla quale, invece, la rifunzionalizzazione del Porto di Ma nfredonia potrebbe cont ribuire in

maniera determinante favorendo il trasferimento delle merci e dei prodotti via mare.

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Tabella 5. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 7.7 – Provincia di Foggia: Esportazioni. Prime 30 merci per valore in euro. Anno 2012 (*) e variazioni % rispetto al 2011, pagina 76

Per quanto concerne l’ industria, nella Provincia di Foggia è presente l’ omonimo consor zio ASI,

articolato in 5 agglom erati principali r icadenti nei Co muni di F oggia, Manfr edonia, Lucera, San

Severo e Bovino, cui si aggiung ono la zona industriale di Ascoli Candela, il Distretto Agroalimentare

di Cerignola ed il Distretto Industriale Lapideo di Apricena e Trani.

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Di questi, i centri maggiormente sviluppati sono l’agglomerato ASI di Foggia e quello di Manfredonia,

il Distretto Agroalimentare di Cerignola ed il Distretto Industriale Lapideo di Apricena e Trani.

Nell’ASI di Foggia operano quattro gr andi stabilimenti: gli stabi limenti Iveco Fiat Sofim ed Alenia-

Aermacchi, quello Barilla ed, infine, lo stabilimento A.R. Industrie Alimentari.

Lo stabilimento Iveco Fiat Sofim S.p.A. che produce oltre 250.000 motori leggeri diesel, impiega oltre

2.000 dipendenti; lo stabilimento Alenia-Aer macchi, del Gruppo Finmeccanica, che produce

componenti aeronautici, prevalentemente dedicato alla ricerca di p arti in fibra di carbonio per velivoli

destinati sia al mercato civile che militare, impiega circa 950 dipendenti; lo stabilimento Barilla, per la

produzione di pasta alimentare, im pegna circa 243 addetti; lo stabilim ento A.R. Industrie Alimentari

S.p.A., che si occupa della trasformazio ne del pomodoro, impegna circa 700 addetti. Sempre nell’area

di Foggia si è recentemente insediat a la Riva -Calzoni con uno stabilimento di assem blaggio di

componenti per centrali eoliche. A queste si aggiungano le aziende operanti nel settore chimico e della

catena del freddo oltre ad altre piccole realtà produttive.

L’ASI di Manfredonia si articola in due zone, una ad est, l’altra ad ovest di Manfredonia. In seguito

alla chiusura dell’Enichem-Anic, è stato attivato il Contratto d’Area con conseguente investimento sul

territorio di circa 400 milioni di € ed un incremento di occupazione di oltre 2000 unità lavorative.

Attualmente il settore ch e prevale è quello del v etro nel quale si disti ngue la Sangalli Vetro

Manfredonia.

Il Distretto Agroalimentare di Cerignola rientra nell’Agglomerato di Ceri gnola - San Ferdinando di

Puglia, polo i ndustriale adiacente all’interporto di Ce rignola sorto per fornire adeguato supporto all o

sviluppo dei Comuni del basso Tavolier e. In questo distretto operano oltre 6000 aziende agri cole che

occupano circa 1000 unità lavorative.

Apricena, inf ine, insiem e a Trani, cost ituisce il Di stretto Industriale Lapideo Pugliese, la zona di

estrazione e lavorazione della pietra più importante del Sud Italia.

Per quanto c oncerne la produzione ag ricola, c on circa 50.000 h a e circa 20.500. 000,00 q/anno d i

prodotto, la Provincia di Foggia si q ualifica co me uno dei pi ù im portanti poli per la produzione

orticola nazionale con particolare riferimento alle seguenti specie/varietà:

- pomodoro, circa 16.500.000,00 q/anno (compreso pomodoro tardivo da mensa);

- carciofo, circa 680.000,00 q/anno;

- cavolfiore, circa 180.000,00 q/anno;

- finocchio, circa 450.000,00 q/anno;

- broccoletto di rapa, circa 425.000,00 q/anno.

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A ciò si aggiungano la produzione di uva da tavola pari a circa 228.000,00 q/anno, di uva da vino pari

a circa 3.510.000,00 q/anno e di vino pari a circa 2.334.500,00 hl/anno.

Industria turistica

Una attenzio ne particolare è dedicata, in quest o contesto, all’industria turi stica che già oggi

rappresenta una risorsa il cui ulteriore sviluppo potrebbe essere favorito dalla rifunzionalizzazione del

Porto di Manfredonia.

Dal Rapporto Econom ico 2012/ 2013 si apprende di una sensibile cr escita dell’ industria turistica

regionale.

Emerge or mai da alcuni anni una rilevante concen trazione di questo tipo di s trutture presso l’ area

salentina e della Capitanata, considerando il suo ruolo di Porta del Gargano.

Le due aree in esam e si equivalgono per corri spondente capacit à ricettiva – poco m eno di 28m ila

posti/letto – e concorrono, congiuntamente, per il 60%, all’intero comparto pugliese.

Tabella 6. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.1 Provincia di Foggia: Strutture alberghiere per categoria, numero di esercizi e posti letto. Confronti territoriali. Valori assoluti e r elativi. Anno 2011, pagina 48

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Invece, per ciò che attien e la distribuzione deg li esercizi complementari si r iscontra una maggior

presenza di strutture ricettive nella provincia di L ecce, circa 1.600 unità, m entre nel foggia no e nel

barese ne so no presenti, rispettivam ente, 658 e 577 unità; i n term ini relativi, l ’area salentina

rappresenta quindi il 44% del dato regionale, le altre due rispettivamente il 18% ed il 15%.

Tabella 7. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.2 Provincia di Foggia: Strutture complementari per cate goria: num ero di ese rcizi e posti letto. Co nfronti reg ionali. Val ori asso luti e relativ i. Anno 2011, pagina 49.

La tipologia di esercizi ricettivi della Capitanata predilige campeggi e villaggi turistici, mentre sono

nettamente minori le altre categorie di alloggio – agriturismo, country/houses e B&B, predilette nella

provincia leccese.

In generale l’andam ento congiunturale dell’offerta ricettiva re gionale, per il pe riodo 2010/2011,

mostra un incremento dei valori; nel dettaglio sono stati infatti at tivati 20 nuovi eserci zi alberghieri,

portando la dotazione complessiva regionale a 1.01 7 unità, con poco meno di 94 mila posti letto, in

crescita, anc he loro, del 3,7%. Un maggior incremen to è st ato rilevato nel co mputo delle strutture

complementari, passate da 3.109 a 3.672 unità, con un aumento co mplessivo della corrispondent e

capacità ricettiva pari al 5%, attestatasi ad una soglia complessiva di 155.833 posti/letto.

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Tabella 8. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.5 Provincia di Foggia: Arrivi e prese nze nelle strutture ricettive per provenienza. Anno 2011. Confronti territoriali, pagina 51.

Nel contesto provinciale, al 2011, il dat o congiuntur ale mette in evidenza una crescita co mplessiva

dell’industria ricettiva locale pari a circa il 6%, sia in termini di unità operative, che per quanto attiene

la dotazione di posti/letto. Nel dettaglio è aumentato di circa il 21% il numero delle imprese e del 42%

quello dei letti disponibili, ripartiti tra esercizi alberghieri (passati da 323 a 329 unità, con una capacità

pari a poco meno di 28 mila posti/letto) e struttur e complementari (passate da 605 a 658 unità, con

oltre 104 m ila posti/letto). La Capita nata confer ma, inoltre, la f orte specializzazione nel com parto

delle residenze extra/alberghiere (campeggi e villaggi turistici, in particolare), d etenendo, al riguardo,

oltre il 48% della corrispondente ricettività pugliese.

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Tabella 9. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.6 Provincia di Foggia: Strutture ricettive d ivise per tipologia e distribuzione territoriale nella Provincia di Foggia (2011), pagina 52

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In questo contesto l’area garganica è passata da 761 a 777 attività, evidenziando un incremento del

2%, riguardante, in particolare, le strutture complementari (+4,6%) attestatesi a 498 unità. È inoltre

possibile considerare che sono stati registrati processi di ristrutturazione aziendale, che, in alcuni casi,

hanno prodotto una maggiore efficienza ricettiva.

Tabella 10. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rappor to econ omico 20 12-2013, Tav . 5.7. Pr ovincia di Fo ggia: "A rea G argano" ( a). Capacità degli esercizi ricettivi per comune e tipo di alloggio. Anno 2011, pagina 53.

Il Gargano d unque confer ma il proprio ruolo nell’ambito dell’in dustria turistica provinciale. Ivi si

collocano olt re l’85% delle strutture alberghier e locali (88% dei posti/letto) e il 76% di quelle

complementari (97% dei posti/letto). Il com une di Vieste rappresenta la densità insediativa più

rilevante dell’intera area, seguito da quello di Peschici.

Ciò considerato, è importante rilevare una discreta crescita nelle aree del Tavoliere e dei Monti Dauni:

nella prima, le strutture com plessive sono passate da 105 a 125, con una capacità ricettiva di 4.127

posti/letto (incrementatisi di 254 unità); nell’altra, la crescita ha interessato circa 1/3 delle località, con

un saldo addizionale di quindici aziende passate da 72 a 87 ed una corrispondente disponibilità di

1.022 posti/letto, accresciutasi di oltre il 20% del valore iniziale.

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Tabella 11. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, R apporto ec onomico 2012-2013, Tav. 5 .8. P rovincia di Foggia: " Area Tavoliere". Capacità degli esercizi ricettivi per comune e tipo di alloggio. Anno 2011, pagina 54.

Tabella 12. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.9. Prov incia di Foggia: - "Area Monti Dauni". Capacità degli esercizi ricettivi per comune e tipo di alloggio. Anno 2011, pagina 54

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Tabella 13. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.10. Provincia di Foggia: Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per Paese estero di provenienza. Anno 2011, pagina 56

Per quanto concerne le presenze, l e stime nazionali, per il periodo gennaio /novembre 2012, riportano

un’indicativa flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Situazione diversa riscontrata

per la Puglia, per la quale, invece, i flussi turis tici del 2012, confermano una stazionarietà degli arriv i

(3,2 milioni) ed una lieve flessione delle presenze, passate da 13,5 milioni a 13,3milioni di unità.

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Tabella 14. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.11. Regione Puglia: Distribuzione percentuale dei flussi turistici per provincia. Arrivi e presenze. Anno 2012, pagina 57

Tabella 15. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, R apporto eco nomico 2012-2013, Tav. 5 .12.Regione P uglia: Pri me 15 destinazioni turistiche. Presenze. Anno 2012, pagina 57.

Calandoci sui risultati della Provincia d i Foggia, ri scontriamo qui una significativa rim odulazione dei

dati.

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Tabella 16. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, R apporto eco nomico 2 012-2013, Tav. 5.13, Pr ovincia di Fo ggia: co nsistenza del le strutture ricettive per tipologia. Anni 2011 e 2012. Variazioni %, pagina 58

L’utenza complessiva ha subito una generale contrazione: poco meno del 5% e passando dagli oltre

919 mila del 2011, ai circa 874 mila del 2012.

Tabella 17. Osservatorio economico Provinciale-Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Foggia, R apporto ec onomico 20 12-2013, Tav. 5.14. P rovincia di F oggia: fl ussi t uristici per provenienza, mese di affluenza e pernottamento medio (P.M.) in giorni. Anno 2012, pagina 59.

È i mportante sottolineare che la maggiore riduzione è da a scriversi agli arrivi dom estici mentre è

apparsa piuttosto contenuta - nell’ordine del 2% - quella riguardante le presenze straniere.

È dunque diminuita l’ affluenza dei turisti italia ni ed, insieme ad essa, a nche il tempo della

permanenza; di m inore int ensità è st ata, invece, la r iduzione degli arrivi stranieri che però hanno

prolungato il loro soggiorno.

Pesca

Come per l’industria turistica, si propone un approfondim ento sul te ma della pesca, alla luce del

notevole contributo al settore che lo sv iluppo del Porto di Manfredonia potreb be favorire. Co me già

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evidenziato, infatti, seppure in presenza di una cospicua flotta peschereccia, la pesca non è

sufficientemente strutturata e, dunque, in grado di produrre rilevanti benefici sul territorio.

Pertanto, nel seguito, a titolo esem plificativo, si accenna breve mente alla r ecente espe rienza del

Distretto produttivo della pesca di Mazar a del Vallo , in Sicilia, che opera ormai con successo da

diversi anni.

Prima di entrare nel merito del Distretto appare in teressante citare l’iniziativa dell’Istituto di Scienze

dell'Alimentazione - Avellino (ISA-CNR) che, insiem e all’Istituto Zooprofilat tico Sperimentale della

Sicilia (IZP Sicilia), al Consiglio Nazionale delle Ricerche, all’Istituto per l'Ambiente Marino Costiero

(IAMC -CNR) - Unità di Capo Granitola, al Parc o Scientifico e Tecnologi co della Sicilia (PST

Sicilia), all'Università di Palermo Dipartimento Energia e SEAF, all'ARPA Sicilia e ad altri organismi

privati, ha delineato il Progetto “Nuove rotte per la Blue Economy” finanziato dal P.O. FESR Sicilia

2007/2013 allo scopo di favorire la nascita, lo svilupp o ed il rafforzamento dei distretti produttivi che

operano nel settore agroalimentare, secondo le seguenti linee di intervento:

- 5.1.1.1 Azioni di realizzazione di servizi co muni (prom ozione, marketing, logistica, serviz i

informativi, certificazione ambientale e di origine prodotti, rapporti con la P.A., ecc.);

- 5.1.1.2 Azioni innovative a sostegno delle im prese appartenenti a filiere produtti ve o a gruppi

di imprese.

Tra le iniziative promosse dal progetto figurano, per la pesca figurano in particolare:

- ricerca refrigerazione passiva: introduzione e applicazione dei dispositivi PRS™ allo scopo di

ottenere un prolun gamento della shelf life del pescato dagli attuali 5/7 gio rni a 10/14 i n

perfette condizioni di freschezza e sicurezza alimentare;

- ricerca per il rilancio del prodotto ittico: realizzazione di studi di ricerca sul possibile uso degli

scarti di lavorazione del pesce per l'estrazione di molecole ad elevato valore economico;

- ricerca marcatori molecolari: tale attività di ricerca riguarda l' uso dei marcatori genetici per

identificare n on solo le s pecie e/o v arietà del pe scato ma anch e per individuare c aratteri

molecolari in grado di ris alire alla provenienza e di fornire a pr oduttori e co nsumatori un o

strumento efficace di controllo della qualità di filiera nel rispetto della normativa vigente;

- ricerca di sistema: definizione di un modello organizzativo/gestionale della filiera per processi

che consenta di ottimizzare i passaggi produttivi, garantendo il rispetto delle normative vigenti

e la qualità del prodotto ittico, creando econom ie di scala e valorizzando il prodotto sui

mercati nazionali ed esteri.

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Il 26/03/1990 è stato costituito il Consorzio Si ciliano di Valorizzazione del Pescato (nel seguito

CO.S.VA.P.), con sede a Trapani, presso la Camera di Commercio, avente lo scopo di rappresentare le

esigenze di un intero settore, di prom uoverne la politica di sostegno e di sviluppo tr amite la

definizione di interventi dedicati, orientati all’innovazione di prodotto e di processo, alla

predisposizione di adegua te strutture distributive ed alla prom ozione dell ’internazionalizzazione dei

prodotti/servizi.

Al CO.S.VA. P. aderiscono le i mprese che partecipano alla filiera della pesca, dalla produzione alla

conservazione, dalla co mmercializzazione alla prom ozione del pr odotto no nché le aziende che

forniscono prodotti/servizi di supporto allo sviluppo delle suddette attività.

Il CO.S.VA. P. è format o, dunque, da im prese di produzione, trasfor mazione, distribuzione e

commercializzazione del pesce si ciliano, im prese ch e operano ne l settore della cantieristica navale,

enti pubblici, associ azioni di categoria ed operatori singoli e associati. Fra i soci figurano, pr imo fra

tutti il Comune di Mazara del Vallo, centro della pe sca italiana nel bacino del Mediterraneo, quindi la

Provincia Regionale di Trapani e la Camera di Commercio, la Lega delle Cooperative, le Associazioni

degli armatori, l’Associazione degli Industriali di Trapani, le Organizzazioni sindacali. Nel maggio del

2005 il CO.S.VA.P. è stato trasformato in COSVAP - Distretto Produttivo della Pesca, aumentando il

numero dei soci e dei rapporti istituzionali.

Nell’ambito del Patto per lo Sviluppo del Distretto Produttivo della pesca Industriale del Mediterraneo

il CO.S.VA.P. - Distretto produttivo della pesca ha delineato le dieci macro azioni d’intervento che

persegue:

- Azione Osservatorio della Pesca;

- Azione Centro di Competenza;

- Azione Marketing di distretto;

- Azione Risparmio Energetico;

- Azione Internazionalizzazione di Distretto;

- Azione Fiscalità di Distretto e Finanza;

- Azione Competenze e risorse umane;

- Azione Piattaforma digitale di Distretto;

- Infrastrutture di Distretto.

Tra queste, di particolare interesse figura l’ azione dell’ “Osservatorio della Pesca”, a cui spetta, tra gli

altri, il co mpito di svolge re analisi di carattere tecnico, scientifico, socio-econom ico e giuridico –

amministrativo sulla base delle quali vengono definiti i progetti organi ci di sviluppo e com petitività

del Distretto sul piano nazionale ed internazionale . L’Osservatorio è co mposto da trentadue esperti

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nonché da rappresentanti dei 6 paesi coinvolti nei programmi di cooperazione del Medi District (Libia,

Algeria, Egitto, Italia, Malta e Tunisia) e da rappres entanti dei “Paesi osservatori” (Giordania, Grecia,

Libano, Mar occo, Siria, Turchia). Ad oggi il m aggiore contributo dell ’Osservatorio ha r iguardato

l’innovazione tecnologica rivolta a tutte le fasi della filiera della pesca, d alla produzione alla

conservazione, dalla commercializzazione alla promozione del prodotto.

Quanto sopra dimostra l’importanza che la Sicilia ha riconosciuto al settore della pesca e come si sia

impegnata nella costruzione di un m odello di sviluppo econom ico/sociale mediterraneo adottando i

principi della Blue Econom y. La speri mentazione in atto per la filiera della pesca e per quella

agroalimentare in generale, è fondata sul la collaborazione tra soggetti diversi quali imprese, istituzioni

pubbliche e private, enti di ricerca, banche, scuol e e università mosse da un obi ettivo comune, quello

di costruire un m odello di sviluppo sostenibile, responsabile, duraturo, co ndiviso ed orientato

all’innovazione, al tra sferimento tecnologico ed all’internazionalizzazione pe r la definizio ne di una

economia fondata sulla valorizzazione delle risorse locali, tradizionali che dal m are si estenda

nell’entroterra.

Queste iniziative si propongono di interpretare i ca mbiamenti in atto a livello economico, politico e

sociale come opportunità per le Regio ni meridionali, per l’ Italia e l’ Europa valorizzando il sistema

produttivo mediterraneo.

E’ interessante notare co me in quest o contesto si a emersa l’ esigenza pressante di int erloquire

economicamente e politicam ente con i Paesi della Sponda Sud del Medite rraneo e con il Medio

Oriente nell’ottica del potenziamento delle “ politiche di prossim ità” e della “cooperazione

transfrontaliera”. Se ciò f osse riconosciuto, le Regioni meridionali d’ Italia potrebbero assumere u n

ruolo atti vo nella costruzione di relazioni comme rciali e culturali con i paesi lim itrofi, assu mendo

finalmente il ruolo di protagoniste cui sono naturalmente vocate nell’am bito della grande Regione

Mediterranea.

Relazioni infrastrutturali

L’area di Manfredonia gode di buona accessibilità in qua nto connessa alla rete nazionale autostradale

(A 16 Napoli -Bari; A 14 Bologna-Taranto) ed alla rete ferroviaria (Manfredon ia - Fog gia di incrocio

delle ferrovie Ro ma-Napoli-Bari e Bologna-Bari-Brindisi). Manfredonia è fav orita nei collegam enti

con le regioni nord-adriatiche e con le aree metropolitane tirreniche di Roma e Napoli.

Manfredonia è poi raggiungibile da sud tramite la S.S. 159, da nor d e da ovest tram ite la S.S. 89 e la

S.P. 58. Un collegamento ferroviario dedicato c onduce da Fog gia a Manfredonia; la stazione di

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Manfredonia è ubicata n ei pressi del Porto Commerci ale. Un ulteriore raccordo, poi, a rriva fino

all’area ASI, nell’area a tergo a servizio del Porto Alti Fondali. L’aeroporto più vicino è quello di Bari

posto a circa 110 km, tuttavia esiste lo scalo aeroportuale di Foggia, a circa 40 km, poco utilizzato per

carenze infrastrutturali.

È interessant e sottolineare che il Porto di Manfredonia è uno de i pochissim i, tra quelli italiani, ad

essere direttamente collegato alla rete autostrada le e ferroviaria. Infatti il traffico co mmerciale

proveniente dal Porto non è costretto ad attrav ersare il centro cittadino, im mettendosi direttamente

nelle arterie autostradali, oppure servendosi dello s calo ferroviario presente nell’ area retroportuale,

sulla tratta ferroviaria Manfredonia-Foggia.

Contesto portuale di riferimento

Il contesto portuale di rif erimento del Porto di Manfredonia è quello del medio-basso Adriatico,

versante occidentale italiano, all’interno del quale è stato considerato un tratto di costa di circa 330 km

a nord ed a sud del Porto di Manfredonia lungo il quale sono presenti le seguenti infrastrutture portuali

commerciali: Porto di Ortona, il Porto di Vasto, il Port o di Termoli, il Porto di Barletta ed il Porto di

Bari.

Sul versante orientale del medio-basso Adriatico sono presenti la Croazia, il M ontenegro e l ’Albania,

le cui principali infrastrutture sono rispettivamente: il Porto di Rijeka, il Porto di Zara, il Porto di Split,

il Porto di Bar, il Porto di Kotor ed il Porto di Durazzo.

Nel seguito è riportata u na breve descrizione dell e caratteristiche di ognu no e delle prospettive di

sviluppo ad essi riconosciute dalle amministrazioni di competenza.

Porto di Ortona

- Sviluppo accosti merci e passeggeri: 1.285,00 m

- Estensione piazzali: circa 105.000,00 m2

- Merci movimentate: passeggeri, merci liquide (gas olio, benzina e vino), m erci solide (coils,

tubi, vergella ), merci secche alla rinfusa (gra no, sale, sansa, sod a, argilla, sabbia), m erci in

colli, container, Ro/Ro, pesca (30 motopescherecci) e diporto

- Fondali: -0,80 - 6,50 m s.l.m.m.

- Attrezzature: scalo di al aggio, gru, travel lift, attre zzature i mbarco, sbarco, movimentazione

merci, aree coperte 4.000, 00 m², aree scoperte 4.000,00 m², gru portale, 4 autogru, 8 carrelli

elevatori

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- Servizi: servizio merci, magazzini nazionali doganali, spedizioni nazionali ed internazionali,

antincendio, energia elettr ica, riparazione m otori, scivolo e ri parazioni elettriche e diport o

(circa 210 posti barca massimo 18,00 m di lunghezza, pescaggio da 0,80 a 2,80 m)

Il Porto di Ortona riveste interesse regionale ; movimenta circa 900.000 ,00 t/anno di merci. E ’

principalmente orientato al traffico cont ainer in collegamento con gli HUB di T aranto e Gioia Tauro.

E’ attivo anche nei settori della pesca e del diporto. Presenta le seguenti criticità:

- limitata profondità dei fondali in corrispondenza dell'imboccatura portual e e delle banchine

interne;

- eccessiva penetrazione del moto ondoso all'interno del porto;

- limitata disponibilità degli spazi a mare e a terra dedicati.

Situato nel mezzo dell' Adriatico, la strategicità della sua posizione è relativa al contributo che può

portare per l o sviluppo econom ico del territorio l ocale. In un’ottica di evol uzione potre bbe anche

essere destin ato all’ insediamento di linee trans- adriatiche a breve distanza per passeggeri d a gestire

con mezzi veloci di ridotta dimensione.

Porto di Vasto

- Bacino portuale: 90.000,00 m2

- Sviluppo accosti merci e passeggeri: 4.035,00 m

- Estensione piazzali: 36.000,00 m2

- Numero accosti: 5

- Merci movimentate: passeggeri, prodotti petrolif eri, merci liquide varie, merci secche al la

rinfusa, merci in colli, container, Ro/Ro, pesca (30 motopescherecci) e diporto

- Fondali: -4,5/-6,00 m s.l.m.m.

- Attrezzature: scivolo, gru mobili fino a 50,00 t, gru semimovente da 15,00 a 25,00 t, benne,

tramoggie, forklifts, pesa in ambito portuale, pale meccaniche, coils systems

- Servizi: carburante ed acqua, antincendio, pr ese acqua, riparazione m otori, guardianaggio,

sommozzatori, rimorchiatori, ormeggiatori

Il porto di Vasto è un porto di interesse regiona le; m ovimenta, senza considerare petrolio greggio

prodotto in mare aperto dalla piattafo rma Rospomare, cir ca 500.000,00 t/anno di merci. Presenta le

seguenti criticità:

- scarsa specializzazione delle strutture;

- insufficienza degli spazi a mare e a terra;

- inadeguatezza dei collegamenti infrastrutturali viari e ferroviari.

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Lo sviluppo del Porto di Vasto è relazionato alla crescita dell’area industriale retro-portuale; al porto è

riconosciuta la possibilità di assu mere un ruolo de terminante ri spetto agli al tri porti delle regioni

Abruzzo e Marche.

In questa ottica il PRP, che ha ottenuto il pare re favorevole dal part e del CSLLPP il 19/ 06/2013,

prevede i seguenti interventi:

- prolungamento della diga di sopraflutto esist ente per un sviluppo complessivo dell’opera pari

a 650,00 m;

- realizzazione di una nuova diga di sottoflutto per uno sviluppo complessivo di circa 600,00 m;

- eliminazione del Molo Martello, contestuale prolungam ento della Ba nchina di Levan te

destinata al traffico Ro-R o e merci varie e tr asferimento della flotta da pe sca pres so la

Banchina di Ponente;

- realizzazione di un nuovo bacino, a le vante di quello originario, tra mite reali zzazione dell a

nuova diga di sottoflu tto e conseguente trasfor mazione della diga esistente in m olo con

realizzazione di una fascio binari di servizio;

- riqualificazione degli attuali spazi a terra tramite demolizione dell’edificio del Mercato Ittico e

recupero del complesso di edifici minori posti in corrispondenza del varco doganale;

- realizzazione di un nuovo edificio de i Serv izi Portuali presso l’ attuale varco portuale in

sostituzione del Mercato Ittico qua le naturale nodo di sm istamento dei traffici (commerciale,

turistico ed amministrativo);

- realizzazione di edifici complementari dedicati alla nautica ed all’industria presso il var co di

accesso alla Banchina di Ponente;

- realizzazione di opere di mitigazione e compensazione ambientale;

- riqualificazione e potenziamento della rete stradale.

Porto di Termoli

- Sviluppo accosti merci e passeggeri: 1.529,00 m

- Estensione piazzali: circa 44.600,00 m2

- Numero accosti: 7

- Fondali: da -3,6 m a - 6,0 m s.l.m.m.

- Attrezzature: 2 officine mec caniche, 20 frigoriferi per la conse rvazione del pesce, c avi per

l'approvvigionamento elettrico, illum inazione banchi ne, gru fissa fino a 20,00 t, gru m obile

fino a 250,00 t

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- Servizi: ri morchio portuale, pilotaggio, orm eggiatori, somm ozzatori, sc alo di alaggio,

approvvigionamento idrico, depositi g asolio si f e benzina (h24 ) o auto botte, guardiania,

agenzie marittime, ritiro rifiuti, magazzino per le forniture ai pescherecci, fornitura di ghiaccio

con produzione giornaliera di 6 0,00 q, rimessaggio all’aperto, riparazione motori, riparazioni

elettriche, riparazione scafi in legno, VTR ed acci aio, servizi igienici, rifornimento alimentare

in città, parcheggio auto, cabina telefonica, bar/ristoro.

Il porto di T ermoli, anch’ esso di interesse re gionale, movimenta circa 400.000,00 t/anno di merci.

Presenta le seguenti limitazioni:

- bacino non eccessivamente esteso;

- agibilità scar sa in ragione della li mitata profond ità dei fondali (è attual mente accessibile ai

pescherecci ed ai mezzi di collegamento con le Isole Tremiti).

La vocazione del Porto di Termoli è il s ervizio allo sviluppo industriale dell’area abruzzese-molisana;

il PRP vigente prevede l’ ampliamento e l’adeguamento del bacino alle esigenz e di accosto delle navi

di stazza superiore a 1.350,00 t.

Porto di Barletta

- Merci movimentate: rinfuse solide (carbone, ce mento, gesso, cenere, pietri sco, feldspat o,

ghiaia, argilla, malta, sabbia, barite e marmo), rinfuse solide ali mentari (avena, barbabietola,

carrube, crusca, farina, favino, grano, mais, orzo, sale, semi di girasole, sorgo, malto), rinfuse

liquide alimentari (olio di colza, olio di semi, olio di oliva, olio di palma, olio di sansa, vino,

olio extra vergine di oliva), prodotti chi mici (cloruro di calcio, co ncime, nitrato, polietilene,

pvc, soda, solfato, urea) p rodotti liquidi alla ri nfusa (benzina ecologica, gasolio), merci varie

in colli

- Fondali: circa - 6,50 m s.l.m.m.

- Servizi: rimorchio, gruppo ormeggiatori, servizio di pilotaggio

Il Porto di Barletta è parte dell’Autorità del Levante, assieme ai porto di Bari e Monopoli e movimenta

circa 1.200.000,00 t/anno di cui le ri nfuse solide, qu elle alim entari e i prodotti liqui di all a rinfusa

rappresentano le merci principali. La cr iticità più evidente del Porto consiste nella li mitata profondità

dei fondali, motivo per cui il porto è accessibile a navi lunghe non più di 165,00 m e con pescaggio

non superiore ai - 6, 60 m s.l.m.m. A fronte di un forte calo del traffico co mmerciale verificatosi nel

corso del No vecento, occorre sotto lineare la nascit a, negli ultimi anni e l’ affermazione di nuove

attività industriali nell’entroterra quali, a titolo di esempio, le Saline di Margherita di Savoia, la Timac

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Italia, la Cementeria di Barletta, il deposito costiero dell’API ed a lcune industrie operanti ne l settore

del marmo, che hanno favorito la ripresa economica dello scalo.

Il POT 2007-2009 intende affermare e potenziare il ruolo di infrastruttura a servizio dell’entroterra che

lo stesso ha a cquisito; prevede, pertanto, interven ti di approfondimento dei fondali e di adegua mento

degli spazi a terra dedicati alle differenti tipologie di merci movimentare.

Porto di Bari

- Bacino portuale: circa 285,00 ha

- Merci movimentate: rinfuse solide e liquide, cont ainers, merci in colli , pr odotti siderur gici,

prodotti della foresta, traffico passeggeri e pasca

- Fondali: circa – 3,00 – 14,00 m s.l.m.m.

- Attrezzature: banchine attrezz ate per la co mmercializzazione e la lavorazione della pesca ,

banchine attrezzat e per la pesca, frigorifero per la conservazio ne di prodot ti congelati e

surgelati, vasta ar ea al servi zio dei containers per deposito, riparazioni,

riempimento/svuotamento

- Servizi: avvisatore marittimo, pilotaggio, rim orchio, ormeggio, rifornimento idrico su tutte l e

banchine operative, bunkeraggio, riparazioni navali, smaltimento di acqua di sentina.

Il Porto di Bari, di rilevanza internazio nale, nel 2012 ha m ovimentato, assieme ai porti di Barletta e

Monopoli, circa 4.600.000,00 t di m erci e 1.850.000,00 di passeggeri. E’ uno scalo polifunzionale che

ospita traffici commerciali sfusi, in colli ed in cont ainer, il traffico Ro-Ro, crocieristico e di animali

vivi. Il traffico merci con i paesi dell’ area balcanica, la Grecia e la Turchia, rap presenta il tr affico di

maggior rilevanza.

La presenza nell’hinterland di num erose industrie al imentari e di molini, ha contribui to negli ultimi

anni all’aumento del traffico di cereali e leguminose.

Il Porto registra anche interessanti movimenti di merci alla rinfusa (carbone, fos fati, cemento) nonché

di metalli e semilavorati.

Relativamente allo sviluppo di n uove iniziative e/ o il consolidamento di traffici il POT 2011-2 013

delinea le seguenti azioni:

- l’attivazione di una linea Ro/Ro tutto-merci o Ro /Pax che consenta il trasport o di materiale

ADR attesa la forte vitalità del settore chimico negli scambi commerciali con l’est;

- l’attivazione di una linea Ro-Ro di cabotaggio de dicata ai pezzi speciali ed all’ impiantistica

fuori sagoma per i quali è dimostrata l’esistenza di un mercato;

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- l’incentivazione e la diversificazione dei colle gamenti con il Montenegro i ncrementando la

linea Bar-Bar i come linea crocieristic a dedicata ai turisti russi ed al culto di San Nicola da

Bari;

- il recupero dell’iniziativa di sviluppo del traffi co intermodale ferroviario/marittimo attraverso

la direttrice ferroviaria Bar-Belgrado;

- l’apertura di una linea stagionale Mon opoli-Ploce per cogliere le opport unità, ancora ampie,

del turismo religioso verso Medjugorje.

Porto di Rijeka

Il Porto di Rijeka, principale porto commerciale croato, si colloca sulla costa del Golfo del Quarnero; è

connesso alla città tramite la tangenziale ed all’entroterra tramite la statale D-404.

La dotazione infrastrutturale del Porto di Rijeka consiste in:

Terminal rinfuse: profondità 18 m; capacità annuale 4 mln t;

Terminal cereali: profondità 14 m; capacità annuale 1 mln t;

Terminal merci varie in colli: profondità 12 m; capacità annuale 2 mln t;

Terminal container e Ro-Ro: profondità 11-12 m; capacità annuale 250 mila teu;

Terminal complesso magazzini: superficie totale 417,413 m²;

Terminal legnami: profondità 10 m; capacità annuale 500 mila t;

Terminal frigo: profondità 10 m; capacità annuale 100 mila t;

Terminal Brsica (multiscopo): profondità 10 m; superficie totale 157.167 m².

Il Piano di sviluppo/investimenti per il Porto di Rijeka prevede di:

- potenziare il terminal contenitori di Brajdica;

- realizzare il Nuovo terminal container - Fiume gateway;

- potenziare il collegamento ferroviario e stradale.

Porto di Split

Il Porto di Split è un i mportante centro amm inistrativo e co mmerciale della Dalmazia Centrale. Il

traffico affer ente al Porto di Split è essenzi almente crocierist ico e passeg geri Ro-Pax, destinato

soprattutto al trasporto de i veicoli commerci ali ed, in parte, ai passeggeri e veicoli privati; Split è

collegato tramite traghetti al Porto di Ancona.

Il Porto ha subito interventi di riqualificazione che hanno aumentato le relative possibilità di attracco

per diversi tipi di traghetti . Di pari passo sono aum entate le linee marittime che ultimamente si stanno

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trasformando in linee veloci. Infine, u n elem ento r ilevante per il futuro dell o svilupp o del traffico

portuale è la costruzione dell’autostrada Zagreb-Split.

Il Porto di Bar

Il Porto di Bar è il maggiore porto del Montenegro. Sito all’ingresso del Mar Adriatico, il porto ha una

tradizione commerciale (traffico merci e passeggeri) di circa un secolo.

La dotazione infrastrutturale del Porto di Bar consiste in:

Molo foraneo dedicato all’attracco petroliere;

Banchina di Volujica attrezzata per i depositi;

Terminal Legnami presso il molo n. 2 ed un’area di 58.600 m2 di cui 23.400 coperti;

Terminal Minerali presso i moli nn. 1 e 2;

Terminal contenitori su un’area di 45.900 m2;

Terminale della ferrovia Bar-Belgrado attual mente utilizzabile per trasportare container su

treno;

Terminal Passeggeri e Ro-Ro.

Il Porto è dotato di m agazzini speciali zzati, tra cui quello frig orifero destinato allo stoccaggio di

banane e altri frutti tropicali e quello per prodotti surgelati di carne e pesce. È anche d otato di

magazzini coperti per lo stoccaggio di merci varie (piombo e concentrato di zinco).

Tra le città portuali italiane, quella più prossima è Bari con la quale il Porto di Bar intrattiene numerosi

scambi. Il Porto di Bar è anche collegato a quello di Ancona.

Il Piano di sviluppo/investimenti per il Porto di Bar prevede di:

- aumentare le capacità infrastrutturali e/o ammodernarle;

- potenziare le attrezzature tecniche e tecnologiche sulle banchine.

Il Porto di Kotor

Il Porto di Kotor, situato nella parte interna del Montenegro, nella baia di Boka Kotorska, sorge vicino

alle antiche m ura della città di Kotor. Questa in frastruttura è dedicata escl usivamente al traffico

passeggeri, con particolare riferimento alle navi da crociera di lusso, nella stagione estiva.

La dotazione infrastrutturale del Porto di Kotor consiste in:

ormeggio I: banchina lunga circa 188,00 m;

ormeggio II: banchina lunga circa 150,00 m;

banchina della Marina lunga circa 417,70 m;

area a terra del Porto è pari a circa 4.000,00 m2.

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Il Porto di Durazzo

Il Porto di Durazzo è il pr incipale porto dell’Albania. Si tratta di uno scalo co mmerciale e passeggeri.

Il Porto si sviluppa su circa 80 ha ed ha dei collegamenti stabili con il Porto di Bari, Ancona e Trieste.

La dotazione infrastrutturale del Porto di Durazzo consiste in:

Terminal per rinfuse liquide attrezzato c on pipeline e deposito tem poraneo per prodot ti

petroliferi oltre che di un sistema di caricamento per camion;

Terminal minerali dotato di pale meccaniche e gru mobili da 15-27 t;

Terminal container di circa 30.000 m2;

Terminal Passeggeri e Ro-Ro.

Si sottolinea l’ attivazione di num erosi programm i di sviluppo promossi d’ intesa tra i Ministri dei

Trasporti delle Nazioni citate e quello italiano, volti ad incrementare le relazioni tra i rispettivi paesi.

Il Piano di sviluppo/investimenti per il Porto di Durazzo prevede di:

- migliorare la gestione portuale;

- sviluppare il Terminal Container e Traghetti (Ro-Ro e Ro-Pax).

Delimitazione geografica del bacino di utenza

Nel sist ema insediativo del Mezzogiorno emerge la differenza di assetto t erritoriale tra il polo

metropolitano di Napoli ed il diff uso policentrismo della regione Puglia, sia in termini di popolazione

insediata che in termini di diffusione di attività produttive.

Il sistema metropolitano partenopeo ( Napoli, Casert a, Pomigliano d’Arco, C astellammare di Stabia,

Salerno-Battipaglia) anche in ter mini di acce sso all a grande rete infrastrutturale del nord Italia e,

quindi, euro pea, è sem pre stato considerato la por ta meridionale alla diret trice Tirreno -centrale,

segnata all a linea ideale che unisce Napoli, Roma, Firenze, Bologna ed i valichi alpini. A ciò si

aggiunga che il sistema p ortuale Napoli - Saler no detiene il primato del movimento marittimo nel

bacino meridionale tirrenico ed è idealm ente pos izionato nell’area occidentale del Med iterraneo

racchiusa dalle coste dei paesi più ricchi dell’Europa meridionale. Ne deriva l’impossibilità di porre in

relazione il Porto di Manfredonia con i porti del Tirreno meridionale.

Osservando il retroterra insediativo a ridosso dei port i dell’Abruzzo, del Molise e della Pugl ia (sino al

fiume Ofanto), quelli di c ui si è detto in preceden za, è costituito da una fascia ristretta di pianura

alluvionale, per lo più fondovalle dei numerosi fiumi disposti a pettin e (pia ne del Sandr o, Tronto,

Biferno e Fortore e Ofanto) che sfociano nell’Adriatico, che termina, a sud, nel Tavoliere della Puglia.

Il limite naturale, o spartiacque, di tale siste ma costiero corre lungo l’ Appennino abruzzese e quello

campano. La m ontagna della Maiella av vicina ancora di più tale spartiacque nel territorio abruzzes e,

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tra il fiume Pescara ed il fiume Sandro. L’assetto geografico del versante tirrenico, laziale e campano è

ben diverso: oltre alle grandi piane dell ’agropontino e della pianura campana, i corsi dei fiumi Sacco,

Liri e Volturno, contribuiscono alla f ormazione di vastissim i am biti insediativi, allontanando lo

spartiacque geografico.

Le modalità di sviluppo delle grandi zone industria li del versante ad riatico e del versante tirrenico

restituiscono i relativi assetti territoriali di cui si è de tto: molto prossime al mare nel versante adriatico

(asse: P escara-Chieti, Atessa-San Salv o-Termoli, Foggi a, Andri a-Barletta) più spinte nell ’entroterra

nel versante t irrenico (Frosinone-Ciociaria, Pied imonte-San Germano, Caserta-Capua, fino a Napoli,

Salerno e Battipaglia).

In tale contesto il bacino di utenza del Porto di Manfredonia si sovrappone al bacino di u tenza dei

Porti di Vasto, Termoli e Bari ed è strettamente dipendente dall’efficienza delle reti di comunicazione,

site per lo più nel fondo valle dei fiumi, che legano le pianure con le province delle regioni conterm ini

ed in particolar modo con le province di Campobasso, Benevento e Potenza.

E’ da notare per altro che mentre la provincia di Campobasso trova com unicazioni più agevoli da e

verso il mare Adriatico attraverso le statali SS 650, SS 647 e SS 645, le prov ince di Benevento e

Potenza risultano con migliori collegamenti verso il versante tirrenico.

In conclusione dunque è possibile affermare che il te rritorio di riferimento o bacino d’utenza del Porto

di Manfredo nia consiste nella Provinc ia di Fog gia. Tuttavia il Porto p uò, in virtù dei col legamenti

stradali e ferroviari di cui dispone, ambire, da una parte ad interagire con i p orti più settent rionali di

Vasto e di Term oli, per il servizio ai poli industria li nella piana del Biferno e dall’altra offrire servizi

aggiuntivi e/o di co mpletamento ai porti maggiori, tra cui il Porto di Bari (serv izio al polo industriale

di Melfi).

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2.2.2. Aspetti ambientali e turistici

Itinerari ambientali e naturalistici

L’area del Comune di Manfredonia costituisce una zona di transizione tra il Prom ontorio del Gargano

a nord-est e la pianura del Tavoliere a sud, territorio fortemente caratterizzato dal punto di vi sta della

presenza di risorse ambien tali e turistiche. Dal punto di vista della fruizione ambientale e tur istica, il

Comune di Manfredonia è assunto come Porta di accesso al Gargano ed alla Regione dei Monti Dauni.

Il Prom ontorio del Gargano consiste in un m assiccio roccios o ricoperto da un folto manto di

vegetazione, la cosiddetta “Foresta um bra”; la co sta del Garg ano presenta num erose insenature e

grotte. Caratteristici di tale paesaggio, sono i trabucchi, costruzioni tradizionali per la pesca.

Il Parco Nazionale del Gargano, istituito con L n. 394 del 6 dicembre 1991, è uno dei più estesi

d’Italia, circa 120.000 ha. Numerose sono le em ergenze botaniche e faunistiche di pregio presenti;

ospita il 40% della flora nazionale; il 70% degli uc celli che nidificano in Italia sono presenti nel suo

vasto territorio. A poche miglia a nord-est di Manfredonia sono presenti le Isole Tremiti, unico

arcipelago italiano dell’Adriatico.

Il territorio di Manfredonia occupa parte del Tavolie re meridionale, delimitato dal fiume Ofanto, dal

torrente Cervaro, dall' Appennino e d al Golfo di Manfredonia, caratterizzato da ot to ri piani che

degradano da lle basse colline appennini che verso il mare, det erminando una pianura con pendenze

leggere e co ntro pendenz e. La pi anura del Tavoli ere, di natura a lluvionale e marina (depositi) un

tempo consisteva in una vasta ar ea u mida estesa dal Golfo di Man fredonia, a nord, e l’abitato di

Margherita di Savoia, a sud. Gli im portanti inte rventi di bonifi ca effettuati nella pri ma metà del

Novecento, ne hanno profondamente modificato l’ambiente ed il paesaggio.

Allo stato attuale le aree umide sono notevolmente ri dotte rispetto al passato pur svolgendo ancora un

ruolo molto importante dal punto di vista ecologico ed economico. A Margherita di Savoia si trovano

le più estese saline d'Eur opa, area u mida di im portanza Internaz ionale Ra msar, oltre che Riserva

Naturale Statale istituita nel 1977 dal Corpo Forestale dello Stato.

I principali itinerari am bientali e natu ralistici ch e caratterizzano il territorio di Manfredonia sono

descritti nell’elaborato EI 06.1.1 Aspetti ambientali e turistici – Itinerari ambientali e naturalistici.

Ai fini di una più co mpleta conoscenza delle c aratteristiche ambientali e naturalistiche del territorio

suddetto, nell’elaborato EI 06. 1.2 Aspe tti am bientali e turistici – Itinerari ambientali e nat uralistici

Aree naturali protette, sono riportate le aree naturali protette (IBA, SIC e ZPS).

Tra gli ecosistemi marini figura la Cymodocea nodosa la cui presenza è rilevata nelle acque antistanti

il nuovo Port o turistico di Manfredonia e per essa no n sono state istituite SIC o ZPS. E’ interessante

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notare come la com unità locale viva questa presen za in termini pr oblematici, come “danno” ai

detentori delle attività ricettive de lla zona. Negli anni 2011 e 2012, il Com une in accordo c on gli enti

competenti in materia am bientale, ha avviato un a serie di progetti di valorizzazione dei resti di

Cymodocea nodosa con previsione di riutilizzo per il ripascimento delle dune.

Aspetti storici

Cenni storici

Le origini di Manfredonia sono ric ondotte alla città greca di Siponto, f ondata da Dio mede, centro

importante della Daunia e quindi porto dell’antica Arpi e poi dei bizantini. Siponto fu successivamente

conquistata da Pirro e poi sottomessa ai romani, contesa tra bizantini e longobardi quindi occupata dai

normanni. N el Basso M edioevo la sua fa ma s cemò a c ausa dell’ interramento del porto e

dell’impaludamento del territorio circostante. Successivamente, le incursioni barbariche ed i terremoti

determinarono lo spostamento della popolazione in un nuovo centro sorto circa 3,00 km a nord-ovest

di quello originario.

Lo sviluppo del nuovo a bitato, l ’odierna Manfredonia, è da far ascrivere alla volontà politica di

Federico II di Svevia nel XIII sec. e poi del figlio Manfredi, da cui la città prese il no me; egli fece

propri i grandi ideali del padre individuando in Manfredonia l’ultimo tassello per la realizzazione di un

disegno strategico-militare che poneva la città al livello delle metropoli europee. Il Re Manfredi decise

la realizzazione di un nuovo po rto in un sito distante dal le cattive acque m alariche nonché

maggiormente protetto dai venti provenienti da nord.

Con la sco mparsa del Re Manfredi a Benevento, lo sviluppo ur bano della nuov a forma urbis subì un

grosso rallentamento e le grandiose idee di urbanizzazione strategica della città si spensero.

Il processo di sviluppo dell’insediamento originario è poi ripreso in maniera significativa nel corso del

Novecento ed ha assunto come direttrici principali la costa e la strada statale verso Foggia dove sono

sorti nuclei a carattere turistico e commerciale. L’impianto urbano a sc acchiera di derivazio ne sveva,

conservato nei secoli, sub ì allora i mportanti modifiche quali quel le prodotte dalla reali zzazione della

ferrovia e della circonvallazione.

Asse dell’impianto urbano è Corso Manfredi che, con andamento pressoché parallelo alla costa, unisce

i due accessi principali alla città storica e, con essi, la stazione fer roviaria a su d-ovest ed il Castello

Svevo a nord-est. A Corso Manfredi fanno capo gli assi stradali di penetr azione nel t essuto che

conducono ai principali punti di interesse culturale e storico – artistico, quali il Duomo, dedicato a San

Lorenzo Majorano, progettato da un ar chitetto francese nel 1270, distrutt o da i Turchi nel 1620 e

ricostruito di m inori dimensioni dopo quattro anni, e la Cattedral e che conser va invece, tra le m olte

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opere d’arte, anche un’a ntica statua in legno de lla Madonna col Bam bino, conosciuta co me la

“Madonna dagli occhi sbarrati” poiché, co me narr a la leggenda, avrebbe assistito ad un atto di

violenza. Il Comune di Manfredonia ha sede presso l’ex monastero di San Domenico, realizzato a fine

1200 per volere di Carlo d’Angiò e ripetutamente modificato nel corso degli anni a seguire.

L’interfaccia tra il porto e la città è costituito dall’asse stradale costiero di viale Kennedy che prosegue

nel lungomare Sauro.

Itinerari Archeologici

Il territorio della Capitanata è ricco di risorse ar cheologiche. Si citano: il Parco archeo logico di

Siponto a Manfredonia, il Parco archeologico di Monte Saracen o a Mattinata, le rovine di Monte

Sacro a Mattinata, il Parco archeologi co della Sala ta a Vieste, il Parco archeologico Grottone di

Manaccora a Peschici, la Necropoli di Monte Civita ad Ischitell a, il Parco ar cheologico di Monte

D'Elio a San Nicandro, il Parco archeol ogico di Castel Fiorentino a Torremaggiore, la Grotta Paglicci

a Rignano Garganico, l’Anfiteatro Augusteo lucerino a Lucera, il Parco archeologico Passo di Corvo a

Foggia ed il Parco archeologico di Ascoli Satriano nell’omonimo comune.

Nel seguito si accenna bre vemente al P arco archeo logico di Siponto, a quello di Monte D ’Elio ed,

infine, alla Grotta di Paglicci.

Secondo la leggenda, la città di Si ponto fu fondata dall' eroe omerico Diomede che sposò la figlia del

re Dauno, Evippe.

Siponto, pert anto, fu inizi almente centro abitato dauno; di venne poi fiorente colonia greca ed in

seguito cadde nelle mani dei Sanniti. Nel 335 a.C. fu conquistata da Alessandro I, re dell'Epiro e zio di

Alessandro Magno. Infine, nel 189 a.C. diventò colonia romana.

Secondo un' altra leggenda, Siponto divenne una delle pri me sedi vescovili d' Italia, il suo prim o

vescovo sarebbe stato nominato direttam ente da San Piet ro. In realtà, però, il primo vescovo di cui si

abbia notizia certa fu Felice, nom inato nel 465. Dur ante il IX secolo Siponto fu occupata per alcun i

anni dai Saraceni.

Nel 1042 i Normanni la eressero a sede di una delle loro 12 contee. Nel 1223 l a città fu scossa da un

violento terr emoto; un successivo ter remoto (e fo rse maremoto) la ridusse in rovine nel 1255.

Manfredi di Sicilia stabilì allora che l a città fo sse ricostruita in una nuova posizione. N acque così

Manfredonia.

Da ciò il nome di manfredoniano o sipontino per gli abitanti della città.

Tra il 1930 e il 1940 il Consorzio di Bonifica della Capitanata avviò la bonifica delle paludi sipontine

trasformandole in campi coltivabili. Pa rte di questi terreni furono adibiti alla costruzione di residenze;

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nacque così i l lido di Siponto che, con il passar e degli anni, sare bbe divenuto una stazione turistico-

balneare frequentata soprattutto dagli abitanti delle città pugliesi della Capitanata.

Testimonianza dell'antica Siponto è il santuario di S. Maria Maggiore, antic a cattedrale, che sorge

vicino ai resti di una basilica paleocr istiana ri salente ai pri mi secoli dopo Cristo. Di particolare

interesse artistico sono il portale e l'icona della Vergine con il Bambino, sita all'interno del santuario.

La basilica p aleocristiana fa parte del Parco archeologico che co mprende anche gli scavi dell a antica

Siponto e delle fondamenta delle vecchie mura di cinta (scavi non ancora ultimati) e gli ipogei a nord

dell'ex SS89.

Inoltre, nel lido di Siponto, sono presenti altri due ipogei di frequentazione neolitica all 'interno della

pineta, e delle cataco mbe sotto la chiesa di Sant a Maria Regina. L’Abbazia di San Leonardo in Lama

Volara, fondata all'inizio del XII secolo, sorge invece sulla S.S.89 Manfredonia-Foggia.

Sulla vetta de l monte D’Elio, in pr ossimità di San Nicandro Garganico sorge va la città di Devia, una

delle più antiche città di origine m edievale del Garg ano, i cui re sti si trovano attorno alla chiesa di

Santa Maria di Monte D’Elio, in stile romanico pugliese, cust ode di cicli di affreschi dal gusto

bizantineggiante datati tra i secc. XII e XIV. Il nome della città, Devia, è da ricondurre alla posizione

strategica ch e rivestiva, bivio delle due strade principali del Gargano Settentrionale. Qui è stato

istituito un Parco archeol ogico ed ambientale, in cui si possono apprezzar e anche i prodotti tipici

dell’artigianato locale grazie ad una mostra-mercato permanente. In questo parco è possibile ad oggi

visitare ruderi di chiese, monasteri e meraviglie archeologiche, che fanno pensar e ad una estesa cit tà

paleocristiana.

La Grotta di Paglicci è situata nell’agro di Rigna no Garganico, sulla riva d estra del Vallone di

Settepende, a circa 100,00 m s.l.m.m. Qui l’uomo fu presente tra il 200.000 a.C e 11.000 a.C. Secondo

gli studiosi, i resti fossili umani ritrovati sono da attribuirsi al tipo umano di Cro-Magnon, largamente

diffuso in Europa nel Paleolitico Superiore. Nel periodo di tempo sopraindicato la cultura dell’uomo si

è evoluta da un fase iniziale car atterizzata dalla prevalenza degli aspetti materiali della vita (manufatti

in selce od in osso, se mplici strutture c ome i focola ri, resti ossei degli animali abbattuti) ad una fas e

più evoluta, caratterizzata, invece, dall’attenzione rivolta allo spiri to, come dimostrano la pr oduzione

artistica (arte parietale) ed il culto dei morti. E’ interessante notare che la Grotta di Paglicci costituisce

l’unico esempio italiano di grotte con figure dipinte sulle pareti.

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Itinerari storici

Il Medioevo è periodo sto rico che ha fortem ente segnato il terri torio della C apitanata don andogli

testimonianze che la qualificano rispetto all’intero territorio italiano.

A titolo di esempio si citano i numerosi castelli medievali e le principali città fortificate che costellano

questo territorio.

Tra i principali si cita quello sito a Manfredonia st essa, il Castello Svevo della seconda metà del XIII

sec., quello a Monte Sant' Angelo, del IX-X sec., quello a Vieste del XIII - riedificato nel XVI secolo,

quello a Vico del Gargano del XIV secolo, quello a Peschici del X-XI sec., quello alle Isole Trem iti -

San Nicola del XV sec., quello a San Nicandro Garganico del XV secolo, quello a Cast elpagano della

seconda metà del IX sec., quello a Torr emaggiore tra il XII e il XVI sec. circa, quello a Lucera del

XIII sec., quello a Bovino del XI-XII sec. e quello a Deliceto della seconda metà del IX sec.

Tra le principali città fortificate si cita Ceri gnola, Candela, Troia, Foggia, Rignano Garganico,

Ischitella e Carpino.

Tra i più maestosi e meglio conservati castelli del territorio di Manfredonia, si citano in particolare:

- Castello di Manfredonia, situato presso l’ omonimo abitato, risultato di trasform azioni,

ampliamenti e rifacimenti avvenuti in epoche diverse. In origine tutta la struttura consisteva in

uno spazio quadrilatero racchiuso da u na cinta muraria r accordata da cinque torri a pianta

quadrata, di c ui quattro poste agli angol i e la qui nta ubicata presumibilmente nei pressi dell a

principale porta di acce sso rivolta a nord-est. I primi documenti che attestano l’ esistenza del

Castello di Manfredonia provengono dalla Cancelleria angioina e risalgono all'aprile del 1279.

- Castello di M onte Sant’Angelo, collocato nella parte nord-ovest dell’omonimo abitato a poca

distanza dalla basilica di San Michele Arcangelo, domina, dall'alto del Monte Gargano, tutto il

golfo di Manfredonia. Nel 493 d.C. il vescovo di Siponto fece costruire una chiesa nei pressi

della grotta in cui, secondo la tradizione, l’ Arcangelo Michele si era manifestato. La chiesa fu

santuario longobardo, poi avamposto della chiesa latina e qui ndi meta di pellegrini e crocia ti

ed acquisì ulteriore fa ma sotto Federico II. Con l'avvento dei Normanni, il Castello divenne

dimora dei principi della Signoria dell’Honor Montis Sancti Angeli; ospitò Rainulfo I Drengot,

conte di Aversa e Roberto Guiscardo, il quale, nella seconda metà del XI sec., dopo aver cinto

di mura la città, fece riedificare la sua parte più antica, la cosiddetta Torre dei Giganti. Durante

la dominazione sveva a ssunse grande im portanza nel sistema di d ifesa del Gargano, tanto da

divenire uno dei tre castra exempta, ovvero castelli privilegiati. Nello stesso periodo il castello

fu ristrutturato per ospitare l’ amante d i Fede rico II, Bianca Lan cia, alla quale il sovrano

concedeva la "Signoria d ell'Onore di Monte S. Angelo". Gli Angioini si servirono del la

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fortezza prevalentemente come prigione di stato. Nel 1351 nella fortezza venne alla luce Carlo

III di Durazzo, successivamente divenuto Re di Napoli e d'Ungheria.

- Castel Fiorentino di Torremaggiore, situato nelle vic inanze di Torremaggiore, dista circa 9,00

km dall’abitato di Fiorentino, antica sede vescov ile medievale. Sorto su un'importante arteria

che da Tean um Apulum conduceva a Luceria, l’abitato di Fiorentino risale al 1010- 1020 e

divenne parte del siste ma strategico- difensivo della frontiera settentrionale della Puglia.

Distrutto nel 1255 durante le lotte tra il papato e la Casa di Svevia, gli abitanti superstiti si

rifugiarono a Torrem aggiore. Gli scavi archeol ogici effettuati hanno riportat o alla luce l a

domus fed ericiana ed i segni dei rifacimenti di età angioina. La cattedrale, in titolata a San

Michele Arcangelo, ogget to di una recente indagi ne da parte della Soprintend enza ai Beni

A.A.A.S. della Puglia, dominava nel settore sud-occidentale della città, con la facciat a rivolta

verso la magna platea.

- Castello di Lucera, posto sulla so mmità del colle sul quale sorgeva l' acropoli della Lucera

romana, difeso per tre la ti da ripide pareti a stra piombo, il castello di Lucera do mina il

Tavoliere di Capitanata. Federico II ne aveva voluto la costruzione per rinchiudervi, all’i nizio

del 1200, i r ibelli m usulmani Saraceni depor tati dalla Sicilia. Nel 1233, per volontà dello

stesso Federi co, fu eretto un palazzo i mperiale del quale ben poco oggi rim ane. Nel 1269

Carlo I D'Angiò espugnò la fortezza e costruì la cinta muraria ancora oggi visibile.

Itinerari religiosi

La centralit à del Gargan o nell’am bito della cultu ra religiosa locale, regi onale, nazionale ed

internazionale risale ai tempi dei romani. Strabone e Licofrone citano i santuari dedicati a Calcante e a

Podalirio; recentissime scoperte archeologiche hanno messo in luce a Vieste un santuario dedicato alla

Venere Sosandra, ubicato in una gr otta naturale, attivo dal III s ecolo a. C. a lla tarda età romana,

mentre a Manfredonia è stato scoperto un interessante santuario nella Grotta Scaloria con tracce di

culti a varie divinità tra cui la Dea Madre.

Il Gargano è stato tra le prim e regioni d' Italia in cui si manifestò il cri stianesimo; l 'opera di

evangelizzazione fu com piuta da co loro che intrattenevano relazioni commerc iali con l'Ori ente. Le

grotte del Gargano ospitar ono le prime comunità religiose, colonie di ebrei, slavi e siriani, uniti dall a

stessa fede cristiana.

Numerosi so no i Santuar i e le Chiese di gra nde rilevanza culturale e religiosa che sorgono nel

territorio di r iferimento di Manfredonia; tra i prin cipali si cita la Cattedrale Beata Vergine Maria

Assunta in Cielo a Troi a, il Santuar io di San Fr ancesco a L ucera, il Santuario della Madonna

Incoronata a Foggia, il Sa ntuario di M aria Santissima della Fontana a Torremaggiore, il Santuario di

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San Matteo a San Marco in Lam is, nell’omonimo comune, il Santuari o di Santa Maria di Stignano a

San Marco in Lamis, il Santuario d i San Pio a San Giovanni Rotondo, la Chiesa di Santa Maria delle

Grazie a San Giovanni R otondo, il Sa ntuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant' Angelo, la

Grotta di San Michele Arcangelo a Mon te Sant’Angelo, l’Abbazia di San Leonardo in Lama Volara e

la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto a Manfredonia.

Oggi la sacr alità del Gar gano è forte mente confer mata dalla pr esenza dei santuari di San Michele

Arcangelo, situato nell’omonimo abitato, in corrispondenza della grotta dove egli apparve per la prima

volta, e quello di Santa Maria delle Grazie, un tem po dimora oggi "tomba" di S. Pio da Pietralcina. E’

interessante notare, tuttavia, che la maggior parte dei santuari presenti sul territorio sono dedi cati alla

Madonna, la cui devozione, è parte integrante della spiritualità delle popolazioni daune. Attualm ente

maggior santuario mariano della Capitanata è l'Incoronata di Foggia.

Due sono gli itinerari religiosi che interessano attualmente la zona del Gargano e con essa

Manfredonia:

- quello diretto alla Grotta ed al Santuari o di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo, che

si svolge con continuità dal V sec. d.C. ad oggi e che coinvolge anche i Santuari di San Matteo

e Santa Maria di Stig nano a San Marco in Lam is. Il 25/06/ 2011 il Santuario di San Michele

Arcangelo di Monte Sant' Angelo è di venuto Patrimonio Mondiale dell’Um anità UNESCO,

iscritto nel circuito seriale The Longobards in Italy, Places of Power, 568 – 774 A.D. (World

Heritage List).

- quello dirett o a San Giovanni Roto ndo, al Santu ario di Sant a Maria delle Grazie ed al

Santuario di San Pio, opera dell’architetto di fama internazionale Renzo Piano. Il Santuario di

San Pio, in particolare, è adiacente al preced ente santuario e convento (Santa Maria delle

Grazie), in cui il frat e visse e nel quale ne so no state conservate le spoglie sino al

trasferimento nella nuova chiesa. Questo luogo è divenuto negli ultimi anni meta privilegiata

del pellegrinaggio nei luoghi sacri del Gargano.

In origi ne la maggior parte dei pellegri ni pro venivano dalla P uglia, dall' Abruzzo, dal Molis e, dalla

Basilicata, dalla Campania e dal Lazio meridionale; oggi il movimento devoto impegna tutte le regioni

d'Italia, molti paesi euro pei e diversi paesi extr a europei. La zona di San Giovanni Rotondo è

frequentata da circa 5.000.000 di visitatori annui.

In epoca medievale i principali itinerari percorsi dai pellegrini diretti in Terrasanta erano tre:

1. il Cammino di Santiago de Compostela, che ha inizio a Santiago de Compostela (Portogallo);

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2. la via Francigena, anche detta “Via Sancta Longobardorun” che aveva inizio a Canterbury, nei

pressi di Londra (Inghilterra);

3. la Via Romea, che partiva da Stade (Germania).

I tre itinerari convergevano in un unico percorso da Roma verso Bari e Brindisi dove i pell egrini si

imbarcavano alla volta della Terrasanta.

All’altezza di Troia, situat a entro i confini dell ’odierna provincia di Foggia, av eva inizio il percorso

che, attraverso San Marco in Comis e San Giovanni Rotondo, conduceva a Monte Sant’Angelo.

È interessant e notare che l’ appellativo di Via Sacr a Longobardorum alla vi a Francigena evoca lo

stretto legame che ci fu tra il Santo e questo popolo, testimoniato da numerose apparizioni.

Il Santuario di San Michele presso Monte Sant’ Angelo è uno dei tre maggiori luoghi di culto europei

intitolati a San Michele, insieme alla Sacra di San Michele in val di Susa e a Mont Saint Michel in

Normandia, distanti l’uno dall’altro circa 1.000,00 km ed allineati lungo una r etta che, prolungata in

linea d'aria, conduce a Gerusalemme.

Itinerari costieri

La costa della Puglia, que lla del Gargano in particolare è di particolare bellezza dal punto di vista

ambientale e paesaggistic o. Ciò la rende una delle mete turisti che privilegiate del sud Italia. Nel

seguito si accenna brevemente alle pr incipali bell ezze naturali evidenziando le località balneari più

note.

San Domino, San Nicola e Caprara son o le tre maggiori isole dell 'arcipelago delle Isole Tremiti. Una

leggenda narra che l'eroe greco Diomede, proveniente da Troia, si rifugiò nella Daunia insieme ai suoi

commilitoni i quali, alla morte di costui, vennero trasformati in uccelli simili a gabbiani (le diomedee,

appunto). Da qui l'assegnazione del nome isole Diomedee all'arcipelago delle Tremiti.

A San Do mino, l' isola più grande, sono presenti nume rose strutture turistico-ricettive; l’ Isola di San

Nicola ospita un’ abbazia-fortezza, costruita per vole re di papa Gregorio XII e la Chies a di Santa

Maria, intera mente r ealizzata in pietr a bianca; l’ Isola di Capr ara, infine, deve il suo nom e all e

numerose piante di capperi che la ricoprono.

Sono parte dell’ Arcipelago delle Isole Trem iti l’ Isola di Pianosa e gli scogli del Cret accio e della

Vecchia.

L’Arcipelago delle Isole T remiti è rinomato per l e grotte plasmate dall’azione del mare tra l e quali si

citano Cala degli Inglesi, Cala Ma tano, Cala dei Turchi, Cala deg li Schia voni, la Grotta del Bue

Marino, delle Viole, quella delle Rondini ed anche alcune spiagge/insenature, quali, a San D omino la

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Cala dell e Arene, quella dello Sp ido, dei Benedettini, Cala Mata no, Cala della Tram ontana e la

spiaggia dei Pagliai; mentre a Caprara, la Cala delle Pietre di Fucile, dei Turchi e la Punta Secca.

Tutta la costa del Gargano è fortemente caratterizzata dalla presenza di grotte. Nel tratto compreso tra

Peschici e Mattinata, le grotte nat urali più ri nomate sono le grotte Pom odori, Rossa, Sfondata,

Campana, Contrabbandieri (scoperta nel 1954 da due pescat ori, Francesco Sante e Michel e

Trimignino, e riconosciuta co me la grotta stori ca del Gargano) Calda, Smeraldo", la Gr otta del

Serpente, dei Colombi e dei Marmi.

Nello stesso tratto di costa sono presenti spiagge/insenature rinomate, tra cui: il Lido del Sole di Rodi

Garganico, la Baia di S an Menàio, la Baia di Manaccora a Peschici, la Baia dei Faraglioni, il Lido di

Portonuovo, la Baia dei Campi e la Baia di Pugnochiuso a Vieste, la Baia delle Zàg are e della

Mattinatella a Mattinata, il Lido di Varcaro a Monte Sant’Angelo, il Lido di Siponto a Manfredonia e

il Lido di Zapponeta a Zapponeta.

Portualità turistica

Al fine di fornire un qua dro il più possibile esau stivo dell’offerta turistica del Gargano, si accenna

brevemente alle principali infrastrutture portuali tur istiche prese nti nel tratto di costa com preso tra

Margherita di Savoia a sud e Lesina a n ord. La descrizione è stata effettuata pr ocedendo da sud verso

nord.

Porto di Margherita di Savoia

Il Porto di Margherita di Savoia, prevalentemente pescher eccio, è protetto ad ovest e ad e st da du e

lunghi moli non attraccabili.

Servizi ed attrezzature forniti: distribut ore di carburan te tramite autobotte - fontanella - prese acqua e

energia elettrica - scivolo - scalo d'al aggio - gru m obile fino a 15 t - rim essaggio all'aperto - officine

motori - rip arazioni elettriche ed elettroniche - riparazione scafi in legno e vtr - ritiro rifiuti -

guardianaggio - servizio meteo - servizi igienici e d occe - rifornimento alimentare - parcheggio auto -

cabina telefonica.

Fondo marino: sabbia e alghe.

Fondali in porto da 0,70 a 1,50 m; in banchina da 0,50 a 1,5 m.

Unità da diporto ospitabili fino a 10 m l.f.t.

Parco nautico ospitato: max 200 unità

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Marina del Gargano

Marina del Gargano è il porto turisti co di Man fredonia, recentem ente reali zzato, situato nel Golfo

omonimo, può ospitare i mbarcazioni fino a 60 m di lunghezza. E' il punto di partenza per i diportisti

che vogliono visitare il Prom ontorio del Gargano o intraprendere itin erari verso le vicine località

internazionali sul versante orientale dell’Adriatico e su quello orientale del Mediterraneo.

Servizi ed at trezzature forniti: distributore di benz ina e gasolio SIF in banchina – prese acqua ed

energia elettrica – illum inazione banchine – scalo di alaggio – gru m obile – tr avel lift – rimessaggio

all'aperto/coperto – riparazione motori – riparazioni elettriche ed elettroniche – riparazione scafi in vtr

– riparazione vele – servizio wi-fi – guardianaggio – p ilotaggio – ormeggiatori – servizi antincendio –

servizio meteo – servizi igienici e docc e – riforn imento alimentare – rive ndita ghiaccio – parcheggio

auto.

Fondo marino: rocce e sabbia.

Fondali da min. 2,50 m a 6,00 m

Unità da diporto ospitabili da 8 m a 60 m l.f.t.

Parco nautico ospitato: max 747 unità

Marina Cala delle Sirene

Il Marina Cala delle Sirene si trova in prossimità della radice del Porto Alti Fondali di Manfredonia, in

località Acqua di Cristo; è com posto da tre pontili galleggianti sistemati all' interno di una darsena in

parte banchinata.

Servizi ed attrezzature forniti: Pr ese acqua ed energia elettrica - illuminazione banchine - scivolo -

scalo di ala ggio - rim essaggio all'ap erto/coperto - riparazione m otori - riparazioni elettriche -

guardianaggio - orm eggiatori - somm ozzatori - ritiro ri fiuti - servizi igienici e docce - rifornim ento

alimentare - rivendita ghiaccio - parcheggio auto - cabina telefonica.

Fondo marino: sabbia/fango

Fondali fino a 2,5 m

Parco nautico ospitato: max 220 unità

Porto di Mattinata

Il Porto di Mattinata nasce nei pressi di Punta Agnuli, a circa 2 km dal centro abitato, ed è composto

da un largo molo foraneo a gom ito, integralmente banchinato all' interno, e da alcuni pontili

galleggianti che si dipartono dalla banchina di Riva lunga circa 80 m.

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Servizi ed attrezzature forniti: Riforn imento carburante tramite taniche a 2 Km dal porto - fontanella -

illuminazione banchine - prese energia elettrica - scivolo - scalo di alaggio - gru mobile - rimessaggio

all'aperto/coperto - riparazione m otori - riparazi oni elettriche ed elettroniche - guardia naggio -

rifornimento alimentare in città - parcheggio auto - cabina telefonica.

Fondo marino: sabbioso.

Fondali: in banchina da 2 a 5 m.

Unità da diporto ospitabili da 10 m a 24 m l.f.t.

Parco nautico ospitato: max 220 unità

Marina di Rodi Garganico

Marina di Rodi Garganico si trova ai piedi dell’omonimo abitato ed occup a circa 60.00 0 m 2 tra

specchio acqueo ed aree a terra. Esso è protetto da una diga frangiflutti rivolta verso sud ad andamento

curvilineo lunga circa 700,00 m. La testata della diga, posta a circa 300,00 m dalla battigia, è collocata

alla quota di – 4,00 m s.l.m.m.

Servizi ed attrezzature forniti: distributore di benz ina e gasolio in banchina – prese acqua ed energia

elettrica – illum inazione banchine – scalo di ala ggio – gru fissa fi no a 20 t – travel lift fino a 80 t –

rimessaggio all'aperto/coperto – ri parazione motori – riparazioni elettriche ed elettroniche –

riparazione scafi in legno, vtr ed acciaio – ri parazione vele – servizio wi-fi – guardianaggio –

pilotaggio – ormeggiatori – so mmozzatori – servi zi antincendio – ritiro rifiuti – servizio meteo –

servizi igienici e docce - rifornim ento alimentare – rivendita ghiaccio c/o bar dei pescatori -

parcheggio auto.

Fondo marino: sabbioso.

Fondali avamporto 4,5 m, in banchina da 3,5 a 4,5 m.

Unità da diporto ospitabili da 8 m a 45 m l.f.t.

Parco nautico ospitato: max 310 unità

Porto di Peschici

Il Porto di Peschici, situat o nei pressi dell’ omonimo abitato, è protetto ad ovest da un m olo foraneo

banchinato; è frequentato prevalentemente da pescherecci e traghetti per le isole Tremiti.

Servizi ed attrezzature forniti: distribut ore di carbur ante SIF in banchina - fontanella - prese acqua -

gru mobile fino a 3 t - servizio meteo - servizi igienici e docce - parcheggio auto - cabina telefonica.

Fondo marino: sabbia

Fondali: in banchina da 2 a 3,5 m.

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Unità da diporto ospitabili da 8 m l.f.t.

Parco nautico ospitato: max 50 unità

Porto di Vieste

Il porto di V ieste è situat o a nord dell ’omonimo ab itato. È un porto m ultifunzionale (co mmerciale,

peschereccio e da diporto) . È protetto da una im ponente diga pos ta a nord lunga circa 940 m e dal

molo di San Lorenzo, lungo circa 300 m . Davanti l’ imboccatura si trova l’ isolotto di S. Eufem ia. Il

porto è dotato di importanti strutture a terra ma non è ancora completato nella parte di riva.

Servizi ed att rezzature forniti: distribut ore di benzina, gasolio e miscela in ba nchina - prese acqua ed

energia elettrica - illuminazione banchine - scivolo - scalo di alaggio - gru fissa fino a 7 t - gru m obile

fino a 35 t - rimessaggio all'aperto/coperto - riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche -

riparazione scafi in legno e vtr - guardi anaggio - or meggiatori - so mmozzatori - servizi antincendio -

ritiro rifiuti - servizio meteo - servizi igienici e docce - rifornimento alimentare - cabina telefonica.

Fondo marino: sabbioso.

Fondali in banchina da 1,6 a 3,8 m

Unità da diporto ospitabili da 8 m a 35 m l.f.t.

Parco nautico ospitato: max 200 unità

Foce Varano

A 285 m dalla foce del fiume Varano che alimenta il lago om onimo, prim a del ponte gir evole, è

presente una darsena banchinata con alcuni pontili galleggianti nel suo interno.

Servizi ed attrezzature for niti: rifornimento carburan te a 3 Km dalla darsena - 80 prese acqua ed

energia elettrica - illuminazione banchine - fontanell a acqua - scivolo - scalo di alaggio - gru mobile

da 20 t - rimessaggio all'aperto - riparazione motori - riparazioni elettriche ed elettroniche - riparazione

scafi in legno e vtr - guardi anaggio - ormeggiatori - sommozzatori - servizi antincendio - ritiro rifiuti -

servizi igienici e docce - rifornimento alimentare - parcheggio auto - cabina telefonica.

Fondo marino: sabbia.

Fondali in banchina da 2 a 3 m

Parco nautico ospitato: max 100 unità

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Foce del Capoiale

La foce del fiume Capoiale che alimenta anch'esso il lago di Varano è pro lungata da due m oli (di cui

quello di levante banchinato internamente) lunghi rispettivamente 950 m e 600 m: l'approdo ha fondali

variabili e soggetti a interrimento ed è per lo più frequentato da pescherecci.

Servizi ed attrezzature: r ifornimento carburante in paese (10 km ) - ritiro rifiuti - rifornim ento

alimentare - cabina telefonica.

Fondo marino: sabbia.

Fondali in banchina da 0,5 a 2 m; in porto da 2 a 2 m

Approdi alle Isole Tremiti:

Isola di San Nicola – Porto di San Nicola

Il Porto di S . Nicola è situato all' estremo sud-ovest dell'isola ed è costituito da una piccola insenatura

protetta a sud-est da un molo lungo circa 80 m, a nord-ovest da un altro di dimensioni inferiori.

Servizi ed at trezzature: carburante su richiesta in f usti - illu minazione banchine - or meggiatori -

sommozzatori - ritiro rifiuti - servizio meteo - cabina telefonica.

Fondo marino: roccioso e sabbioso buon tenitore.

Fondali da 1 a 2 m; in banchina fino a 2,5 m.

Isola di San Domino – Cala degli Schiavoni

All'estremità nord-est dell'isola si trova la Cala degli Schiavoni, protetta a nord da un braccio di massi

di circa 80 m e composta da un tratto di riva banchinato per circa 90 m e da uno scalo d'alaggio.

Servizi ed at trezzature for niti: distributore di carbur ante in locali tà Punta Secca (h. 07,00/19,00) -

servizi igienici - rifornimento alimentare - cabina telefonica.

Fondo marino: sabbioso roccioso.

Fondali in banchina da 2,00 a 4,00 m.

Gastronomia e prodotti tipici

Il territorio della Capitanata è rino mato a livello nazionale per gli alimenti tipici prodotti da industrie

ed artigiani di settore affermato.

Numerosi sono i prodotti tipici freschi del Gargano utilizzati per preparare piatti tipici, co nserve e

sottolii, quali pomodori, melanzane grigliate, peperoni e carciofi.

Tipici sono i taralli di cui i più noti sono gli “scaldat elli” preparati con semi di finocchio. Il pane del

Tavoliere è utilizzato per preparare la tipica “acq uasale” (pane raffermo ammorbidito nell’ acqua e

condito con pomodoro, cipolla, origan o e olio) o il “pancotto” (pane con zuppe di verdure locali).

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Rinomata è anche la pasta fresca fatta a mano, preparata con semola mista a farina di grano: si citano

gli strascinati, i troccoli, le orecchiette, i cavatelli, la chitarra.

Tra i prodotti tipici a base di carne ricordiam o i “t orcinelli” arrostiti alla brace o cotti al forno con le

patate. Molto ricercata è la carne di agnello e di vitello del Gargano come anche le salsicce, i capocolli

ed i prosciutti del preappennino.

Tra i for maggi e prodotti caseari ricordiamo il caci ocavallo e le manteche ottenute dalla lavorazione

del latte della razza “Podolica Garganica” oltre alla ricotta, al Canestrato Foggiano di Denom inazione

di Origine Protetta, alla mozzarella di bufala ed alla burrata.

Tra i frutti ricordiam o l’Arancia del Gargano IGP ed il Lim one femminello del Gargano Indicazione

Geografica Protetta.

Tra i liquori famosi sono il “limoncello” e il “mirinillo” rosolio; un appunto merita il “vincotto” usato

per la preparazione dei tipici dolci natalizi come vuole la tradizione.

Anche la cultura enologica è fortemente affermata; sono presenti i vitigni Montepulciano, Sangiovese,

Trebbiano, Malvasia, Bo mbino, Uva di Troia da cui si otteng ono di versi vi ni a Denom inazione di

Origine Controllata e Indicazione Geografica Tipica.

Tra i dolci ti pici i più apprezzati sono i “crustoli” al miele, i “pupurati” e le “ostie ripiene”. A base di

mandorle si preparano i tipici dolci pasquali e natalizi come le “scarole”, le “cart ellate” e i “calzoni”,

oltre alle zeppole di San Giuseppe e le “nevole” cosparse di vincotto o miele.

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2.2.3. Aspetti programmatici e pianificatori

Di seguito si illustrano brevem ente i contenu ti dei principali stru menti di programmazione e

pianificazione territoriale ed urbanistica vigenti, all o scopo di inquadrare l’orientamento di sviluppo

del territorio focalizzando l’attenzione sulle attese per il porto stesso.

Gli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale ed urbanistica vigenti considerati sono:

- Piano Regolatore Generale e Piano Urbanistico Generale del Comune di Manfredonia;

- Piano Regolatore dell’ASI di Manfredonia;

- Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale;

- Piano Paesaggistico Territoriale Regionale;

- Piano Attuativo 2009-2013 del Piano Regionale dei Trasporti.

Occorre sottolineare che, dal punto di vista della pi anificazione t erritoriale, la Regione Puglia si è

fortemente i mpegnata al fine di ridefinire il ruolo che intende assu mere a livello com unitario,

nazionale e regionale; gli strumenti di cui sopra, pertanto, costituiscono un imprescindibile riferimento

per qualunque iniziativa di sviluppo a livello locale.

Piano Regolatore Generale e Piano Urbanistico Generale del Comune di Manfredonia

Il Co mune di Manfredonia è dotato del Piano Regol atore Generale (PRG) approvato dalla Region e

Puglia con deliberazione di G.R. n. 3764 dell’8 a gosto 1996 e deliberazione n. 8 del 22 gennaio 1998.

Successivamente la Regione Puglia ha elaborato gli “Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione

del Piano Urbanistico Generale” in attuazione dell’art. 4, comma 3, lett. B, della L.R. 20/01. Allo stato

attuale, dunque, è in corso di approvazione il Piano Urbanistico Generale di Manfredonia (PUG).

Uno dei principali obiettivi del P UG consiste nel “riammagliare e riconnettere” le varie zone di

Manfredonia attraverso interventi di riqualificazione e la ristr utturazione della città esi stente e

l’ottimizzazione degli spa zi aperti; in tale am bito dunque risulta necessari o individuare aree di

condivisione tra il porto e l a citt à che deve ri appropriarsi dell’ affaccio a mare (interventi di

abbattimento della recinzione portuale nonché di riorganizzazione del fronte portuale). Altro obiettivo

del PUG consiste nell’ incremento dell’accessibilità e della fruizione al territorio prom uovendo forme

d’integrazione tra le differenti modalità di trasporto (strada, ferro e mare).

Per quanto c oncerne il Porto Alti Fondali, in particolare il PUG i ndividua l ’area retro portuale ed il

Porto stesso, come “contesto urbano specializzato”.

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Figura 3. Stralcio PUG QI Contesti urbani

Piano Regolatore dell’ASI

Il Piano Regolatore dell’ASI è stato app rovato con Decreto del Presidente della Regione Puglia n. 618

del 02/04/1976.

E’ interessante notare che nell’area a tergo del Porto Alti Fondali di Manfredonia, tale Piano individua

le seguenti funzioni:

- piazzali e parcheggi;

- zone per servizi portuali;

- zone per lo stoccaggio, silos e magazzini;

- aree per servizi portuali di P.R. ASI allo stato attuale di uso privato.

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Figura 4. Stralcio aerofotogrammetrico del Piano Regolatore ASI

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Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Il Piano Territoriale di Coordinam ento Provinciale (PTCP) è stato approvato con deliberazione del

Consiglio Provinciale n. 84 del 21/12/2009.

Nell’ambito del traporto merci e dell’ intermodalità, il Piano prevede la reali zzazione di un sistema

logistico inte grato costitui to dall’ASI di Manfre donia e dal Porto Alti Fondali, a servizio dell a

Capitanata, in grado di integrarsi efficace mente nell’ambito della Piattaforma logistica regionale

tramite l’interporto di Cerignola.

Figura 5. PTCP-Stralcio Tavola S2-Sistema insediativo e mobilità

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Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

Con delibera n. 1 435 del 2 agosto 2013, p ubblicata sul BURP n. 1 08 del 06.08.2013, l a Giunta

Regionale ha adottato il Piano Paesagg istico Territo riale Regionale (PPTR) della Puglia ed ora è in

corso l’iter per la Valutazione Ambientale Strategica.

Il PPTR promuove uno sviluppo sostenibile delle economie locali, tra cui le filiere alimentari tipiche e

di qualità, recuperando colture, culture e saperi locali ad essi correlati, in form a non museale, ma

funzionale; tale obiettivo si ottiene elevando la qualità del prodotto locale e la consapevolezza sociale.

Inoltre nell ’ambito dell’ obiettivo volto alla fruiz ione lenta de i paesaggi, i l Piano promuove ed

incentiva lo sviluppo della modalità di spostamento marittima a corto raggio, s ostenibile, (Metrò del

mare) finalizzata a migliorare l’accessibilità alle aree a maggiore attrazione turistica.

In questa otti ca favorisce gli approdi come nodi in termodali di scam bio tra il trasporto pubblico su

ferro, su gomma e quello ciclo-pedonale.

Sempre con riferimento a ll’obiettivo della valorizza zione e riqualificazione de i paesaggi co stieri, il

Piano prom uove l’integra zione de l turism o costi ero con quello relativo agli altri seg menti turistici

(storico-culturale, naturalistico, ru rale, enogastronomico e congressisti co) al fine di r isollevare il

sistema a mbientale costier o e favorire la destagi onalizzare dei fl ussi turistici. Nu merose l e azioni

individuate quali, ad esem pio, la valorizzazione del patri monio edilizio della costa e quello

dell’entroterra ed il potenziamento dei collegamenti costa-interno.

Nell’ambito invece della tutela delle dinam iche ecosistemiche ed a mbientali, il Piano tende a

riqualificare le aree costiere degradate, au mentandone la resilienza ecologica ed incentivando la

riforestazione per la mitigazione degli impatti industriali, con particolare riferimento a quanto previst o

per l’ex area Enichem-Anic di Manfredonia.

Valutando in fine la struttura e le co mponenti antr opiche e storico-culturali il Piano si propone di

tutelare e valorizzare le specificità e i caratteri identitari dei waterfront dei centri storici garganici, tra

cui quello di Manfredoni a, di preservare le rel azioni fisiche e visive tra insediam ento, paesaggio

marino e paesaggio rurale storico. Nel dettaglio si propone anche di salvaguardare la varietà

funzionale e sociale dei q uartieri portuali storici co n particolare riferimento alla valorizzazione delle

tradizioni marinare e cantieristiche locali.

Piano Attuativo 2009-2013 del Piano Regionale dei Trasporti (PRT)

Il Piano Att uativo 2009- 2013 del Piano Regionale dei Trasporti (P RT) per le m odalità stradale,

ferroviaria, marittima ed aerea, prefigura l’ assetto infrastrutturale da perseguire al fine di m igliorare la

mobilità interna, potenziare i collegamenti del sist ema regionale nell’am bito delle reti nazionali e d

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internazionali e garantire l a co mpetitività del sist ema econom ico pugliese a partire dai suoi settori

trainanti. La proposta di P iano, redatta in conformità all’art. 7 della LR 18/200 2, Testo unico sulla

disciplina del trasporto pubblico locale, come modificato dalla LR 32/2007, è stata elaborata

dall'Assessorato Trasporti e Vie di Comunicazione della Regione sulla base dei contenuti approvati dal

Consiglio Regionale con la LR 16 del 23 giug no 2 008 riguarda nte i “Principi, indirizzi e linee di

intervento in materia di Piano Regionale dei Trasporti”.

Il Piano segue il principio della co-modalità, con cui si intende “ l’uso efficiente dei modi di trasporto

che operano singolarmente o secondo criteri integrati multimodali nel sistema europeo dei trasporti

per sfruttare al meglio ed in maniera sostenibile le risorse”; il Piano delinea uno scenario di mobilità

orientata alla coerenza ed all’ integrazione tra le diverse co mponenti del siste ma. R elativamente al

trasporto marittimo, il Piano, allo scopo di afferm are il ruolo del la Regione P uglia quale piattafor ma

logistica di livello internazionale, propone la messa a sistema dei porti pugliesi. In questo c ontesto si

colloca la po ssibilità dell’apertura di una nuova rott a di Autostrade del Mare nonché la connessione

con il Corridoio VIII e con il Corridoio I.

Nell’ambito della azioni per la mobilità delle merci figura il seguente obiettivo:

- Potenziamento della capacità inter modale e logi stica dei tre porti di I classe pugliesi e delle

relative aree retroportual i, attraverso la rea lizzazione di strutture logisti che, servizi e

connessioni ferro-stradali.

Con riferi mento al traffico Ro-Ro il Piano attuati vo ha dim ostrato la sostenibilità di una rotta di

Autostrada del Mare tra il Porto di Manfredonia e quello di Monfalcone per i traffici diretti in Austria

e Germania sfruttando il valico del Tarvisio in alternativa a quello del Brennero.

Il Piano Attuativo 2009-2013 ha s posato tale ipotesi dopo aver valutato la com petitività

dell’introduzione della lin ea di Autostrada del Mare Manfredonia - Monfal cone nell’ambito de l

collegamento Cerignola-Monaco di Baviera e Cerignola-Vienna, confrontando i tempi dell’itinerario

tutto m are e tutto strada. Il collegamento Cerigno la-Monaco riguardante la sola modalità stradal e

avviene attra verso il valic o del Brenne ro e richiede circ a 24 ore e mezza di tempo. L’ alternativa

Cerignola-Manfredonia (stradale) + Manfredonia-Monfalcone (via mare) + Monfalcone-Monaco

(stradale tramite valico del Tarvisio), dal momento che la maggior parte del viaggio avviene su nave,

permette di ri durre i tem pi di sosta brev e e lunga . Ipotizzando una velocità della nave pari a 25 nodi

(cioè 46,30 km/h) e tem pi di carico e scarico rispettivam ente pari a 2 ore e mezza e 2 ore, il tem po di

viaggio complessivo risulta anche in questo caso pari a circa 24 ore e mezza.

Anche l’alternativa Ro-Ro per il colleg amento Ceri gnola-Vienna risulta più com petitiva rispetto al

tutto-strada: il percorso t utto st rada prevede l’ attraversamento de l valico di Tarvisio e richiede

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complessivamente circa 27 ore e mezza; l’alternativa strada - Ro-Ro impegna 25 ore di tempo, con un

risparmio di circa 2 ore e mezza, pari al 9% del totale.

Anche il Master Plan regionale per le Autostrade del Mare privilegia tale rotta per i seguenti motivi:

- una lunghezza, pari a circa 430 miglia, idonea a garantire efficienti cicli di navigazione;

- il collegam ento diretto tr a il Porto di Manfredoni a e la viabilità extraurbana principale e,

tramite questa, alla Puglia, a buona parte della Basilicata ed all’Irpinia;

- il collegamento dirett o tr a il Porto di Monfalc one e la viabilit à extraurbana principale e,

tramite questa, alla rete autostradale verso i valichi di Fernetti, Gorizia e Tarvisio con livelli di

servizio mediamente migliori rispetto alla A 22 del Brennero per collegam enti verso l’Austria

e la Baviera.

Le qualità fisiche ed infrastrutturali del Porto A lti F ondali di Manfredonia (collocazione al di fuori

dall’area urbana, am pia disponibilità di aree retropor tuali, buona dotazione di collegamenti stradali e

ferroviari) lo rendono particolarm ente adatto ad osp itare tale tipologia di tr affico. In questa ottica,

dunque, il Piano prevede il seguente intervento:

Nell’ottica dello sviluppo del traffico Ro-Ro nel Po rto di Manfredonia si co lloca anche il “Protocollo

di Intesa fra la Regione Puglia, la Regione Basilicata e le Autorità Portuali di Bari, Brindisi e Taranto”

sottoscritto in data 11/05/2007.

Le qualità fisiche ed infrastrutturali del Porto di Manfredonia e la sua particolar e vocazione al traffico

Ro-Ro suggeriscono l’im plementazione delle rotte con il Port o d i Bar, da cui parte il collegam ento

ferroviario Bar-Belgrado che, attraversando il Monte negro e la Serbia, consente di raggiung ere le aree

interne ai Balcani.

E’ interessante ricordare che il Porto di Manfredonia potrebbe essere parte dell’itinerario del Corridoio

VIII conseguente alla real izzazione (di lungo periodo, oltre il 2020) della linea ferroviaria Durazzo-

Skopje-Sofia che include l’ipotesi di realizzazione di un collegamento ferroviario tra i porti di Durazzo

e Bar.

Nell’ambito della azioni per la mobilità delle persone, tra gli obiettivi del Piano figura la realizzazione

di un servizio maritti mo (Metrò del m are) basato sulla messa in rete di alcuni porti regionali pugliesi,

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attraverso il quale assicurare collegamenti veloci e frequenti, prevalentemente a carattere stagionale,

tra le localit à delle ar ee costiere ad e levata vo cazione turistica del Gargano e della cost a jonico-

salentina. Il servizio potrebbe avere u na caratt erizzazione di TPL per i resid enti. Nel part icolare si

potrebbero is tituire due li nee marittime a servizio de l Gargano, una per coll egamenti vel oci con le

Isole Tremiti ed i principali nodi di interscambio costieri di Rodi Garganico, Vieste e Manfredonia, ed

una turistica, con fermate in tutti i porti di maggior interesse turistico. Tale servizio potrebbe assumere

un carattere stagionale.

Considerata la spiccata predisposizione del Porto di Manfredonia per l’intermodalità il Piano attuativo

prevede i seguenti interventi:

1. elettrificazione del collegam ento ferro viario Fog gia-Manfredonia e ripristino dei binari

dismessi dall’attuale stazione ferroviaria di Manfredonia alla banchina d el porto co n

l’attivazione di servizi con caratteristiche di Treno-tram;

2. prolungamento della linea ferroviar ia San Severo-Calenella fino a Peschici e, in seconda fase,

a Vi este, con l’attivazione di servizi con caratte ristiche di Treno-tram dal la stazione d i

Ischitella, dove localizzare un parcheggio di interscambio.

Il Treno-tram di Manfredonia, caso pilota, attu almente presta servizio lungo la line a Foggia-

Manfredonia, con penetrazioni urbane a Foggia e a Manfredonia. Il Piano ha l’obiettivo di estendere,

nell’immediato futuro, il percorso del Treno-tram alla linea “passante” Lucera-Foggia-Manfredonia.

I vantaggi del Treno-tram consistono in:

- eliminazione dell’effetto barriera dovuto alla ferrovia all’inter no di Manfredonia con la

conseguente possibilità di avviare il recupero e la valorizzazione di importanti aree della città;

- realizzazione di un colleg amento diretto da Foggia al Porto di Manfredonia per l’im barco

verso il Gargano;

- miglioramento dell’ accessibilità diretta da Lucer a e Manfredoni a verso alcu ni dei poli più

importanti del capoluog o, questo anche riduc endo la sovrapposizi one con i servizi

automobilistici;

- recupero delle risorse impegnate per le cors e sostitutive automobilistic he destinandole, in

parte, anche ad un potenz iamento del TPL su gomma di adduzione e ad altre aree meno

servite;

- rivitalizzazione delle Officine Mezzi Legge ri di Foggia , recuperando com petenze

specialistiche con le conseguenti ricadute sotto il profilo occupazionale.

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2.3. Analisi SWOT

Punti di forza Punti di debolezza

Posizione geografica st rategica ris petto alle

direttrici di traffico in dividuate da i Corridoi

Trans-Europei I e VIII

Lontananza del Porto di Manfredonia rispetto alle

direttrici di traffico nazionali ed internazionali

Crescita del commercio dal 2000 ad oggi, pari al

140% nel Bacino di utenza/territorio di

riferimento, nonostante la crisi economica in atto

Parziale attrazione da parte del Porto di

Manfredonia dei traffici commerciali relativi al

proprio bacino di utenza/territorio di riferimento

Bacino di utenza/territorio di riferimento

caratterizzato dalla prese nza di un comparto

industriale ed agro-alimentare sviluppato

Parziale attrazione da parte del Porto di

Manfredonia dei flussi turi stici che inter essano il

proprio bacino di utenza/territorio di riferimento

Bacino di utenza/territorio di riferimento

caratterizzato da un parziale sviluppo del settor e

turistico a fr onte della ef fettiva disponibilità di

risorse ambientali, na turalistiche, storiche,

archeologiche e culturali in genere, essendo le

stesse, ad oggi, scarsamente valorizzate

Bacino di utenza/territorio di riferimento

caratterizzato dalla pres enza di mete turistico-

religiose di rilevanza internazionale (Santuario di

San Pio a San Giovanni Rotondo e S antuario di

San Michele Arcangelo nell’omonimo comune)

Porto Commerciale

Prossimità al nucleo storico dell’a bitato di

Manfredonia

Penetrazione del moto ondoso dal settore di

traversia di sud-est (Scir occo) e da quello di

sud/est-est (Scirocco-Levante)

Prossimità alla stazione ferroviaria di

Manfredonia sulla quale si attesta il Treno-tram di

collegamento a Foggia (traffico passeggeri)

Profondità dei fondali inadeguata ad accogliere le

navi utilizzate per effettuare il tr affico passeggeri

(Ro-Pax)

Presenza di una consistente flotta peschere ccia

che opera con continuità nel corso dell’anno

Organizzazione non ottim ale degli spazia a mare

e a terra in relazione alle attività svolte nel Porto

ed alle ca ratteristiche del tessuto urbano

prospiciente

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Presenza dell’attività cantieristica storica ( maestri

d’ascia) legata alla pesca ed al diporto nautico

Mancata specializzazione degli accosti

Bacino di utenza/territorio di riferimento

caratterizzato dalla pres enza di mete turistico-

religiose di rilevanza internazionale (Santuario di

S. Pio a S. Giovanni Ro tondo e Santuario di S.

Michele Arcangelo nell’omonimo comune)

Chiusura del porto alla città (presenza della cinta

doganale)

Porto Alti Fondali

Disponibilità di infrastrutture portuali situate

all’esterno di nuclei abitat i, in prossimità di zone

industriali

Inadeguatezza delle infrastrutture portuali

esistenti alla normativa sismica vigente

Disponibilità di fondali naturali (- 9,00 m

s.l.m.m.) adatti ad accogliere le navi con

pescaggio massimo pari a - 10,00 m s.l.m.m.

Disponibilità di aree da porre al servizio

dell’infrastruttura portuale

Collegamento diretto alle reti stradale e

ferroviaria

Opportunità Minacce

Implementazione delle infrastrutture lungo le

direttrici di traffico int ernazionali – Corridoi

Trans-europei I e VIII e conseguente sviluppo dei

traffici lungo di esse

Perdurare de ll’attuale crisi internazionale che

rallenti/impedisca lo sviluppo dell ’infrastruttura e

dei traffici commerciali in generale

Creazione di un collegamento con il Porti di Bar

Offrire servizi aggiuntivi e/o co mplementari al

vicino Porto di Bari

Competizione con i servizi offerti dal Porto di

Barletta

Ulteriore increm ento del commercio n ell’ambito

del bacino di utenza/territorio d i ri ferimento

legato all’af fermazione ed allo svil uppo dei

comparti di e ccellenza quale quello industriale ed

agroalimentare

Persistenza dell’attuale sottovalutazione delle

risorse ambientali e n aturalistiche, storiche,

archeologiche e culturali in generale, con

conseguente rallentamen to dello sviluppo de l

settore turistico

Valorizzazione delle numerose risorse ambientali,

storiche, turistiche ed enogastronom iche e

Difficoltà di crescit a delle attività esistenti e di

impianto di nuove attività nell’ambito dell’ASI di

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culturali in generale con conseguente sviluppo del

settore turistico

Manfredonia

Sviluppo di ulteriori attività produttive in seno

all’ASI di Manfredonia, rispetto alla quale, il

Porto Alti F ondali si configura come il naturale

sbocco a mare

Persistenza dell’attuale “sotto-valutazione”

dell’attività peschereccia

Avvio di una filiera produ ttiva legata al prodotto

pescato in grado di produrre valore aggiunto per il

territorio

Persistenza dell’attuale situazione di

sottovalutazione della cantieristica t radizionale

legata alla pesca ed al diporto nautico

Recupero e valorizzazi one della cantieristica

storica ( maestri d’ ascia) c on riferimento sia all a

pesca che al diporto nautico

Riqualificazione del comparto della cantieristic a

tradizionale

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3. PIANO DI SVILUPPO DEL PORTO DI MANFREDONIA

3.1. Prospettive di sviluppo del Porto

Le prospettive di sviluppo del Porto di Manfredonia sono di seguito individuate:

- La politica di sviluppo della Co munità Europea, che nell’individuare le reti TEN-T ed i

Corridoi Tra ns-Europei quali direttrici infrastruttur ali privilegia te per il tra sferimento di

mezzi, merci e persone, individua il progetto nell’Asse Sele - Of antino un nodo strategico tr a

il Corridoio Europeo I (Berlino-Palerm o) ed il Corridoio VIII (Balcani-Sud Italia). Come

definito dal Piano Attuativo 2009-2013 del Piano Regionale dei Trasporti della Puglia, infatti,

rispetto al Corridoio Trans-Europeo I, il collegamento Manfredonia – Monfalcone rappresenta

una valida a lternativa terra- mare al percorso tutto terra con ri ferimento ai collegamenti

Cerignola – Monaco di Baviera e Cerignola –Vienna. Per quanto concerne il Corridoio Trans-

Europeo VIII , invece, il Porto di Manfredonia potrebbe esser e collegato al Porto di Bar;

entrambi i Porti, infatti, possiedono il requis ito fondamentale per l’interm odalità, ossia il

collegamento diretto alla rete ferroviaria oltr e che a quella stradale. Il Porto Alti Fondali è

infatti vocato alla realizzazione di un “casello” privilegiato delle Autostrade del Mar e

nell’ambito del Mar Adriatico, potrebbe quind i qualificarsi co me terminale maritti mo di

servizio ai traffici nazionali ed internazionali.

- Come illustrato nel Rapporto Economico 2012-2013 dell’Osservatorio Economico Provinciale

a cura della Camera di Commercio, Industria Ar tigianato e Agricoltura di Fog gia, a fronte del

persistere della crisi econom ica internazionale, il territorio di riferim ento del Porto di

Manfredonia, ha manifestato una crescita delle esportazioni att estatasi intorno al 10% , t re

punti percentuali oltre la media regionale. Nel particolare, l’interscambio provinciale ha

presentato valori superiori al dato regionale alimentati da settori di rilievo com e la meccanica,

l’elettronica ed i prodotti ali mentari. La conf erma di un flusso im portante di esportazioni,

assieme alla presenza di settori di produzioni co sì attivi e rilevanti al livello nazionale,

costituiscono presupposti favorevoli alla previsione di uno scam bio diretto con i vicini porti

dell’Est Adriatico. La prossi mità con i porti di Bar e Durazzo potrebbe infatti essere sfruttata

per traffici commerciali diretti che sia no dunque economicamente e logisticam ente

vantaggiosi per gli operatori economici della Capitanata.

- Come evidenziato nel Rapporto Econ omico 2012- 2013, a fron te del persistere della crisi

economica internazionale, il territorio d i riferi mento del Porto d i Manfredonia, coincidente

con il territor io della Provi ncia di Foggi a presenta, tra i pochi aspetti positivi dell’ andamento

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economico, l’incremento, dal 2000 ad oggi, del 14 0% del co mmercio. Il mercato elettivo e

consolidato è , innanzitu tto, quello della UE e riguarda i pr odotti dell ’industria meccanica,

elettronica ed agro-alimentare, in cui operano prevalentemente gli agglomerati ASI di cui i più

importanti sono quelli di Foggia, Ceri gnola e Ma nfredonia. In questo conte sto è evidente

come il Port o di Manfredonia possa qualificarsi come ter minale marittimo di riferi mento,

soprattutto in virtù del col legamento diretto alle reti stradale e ferroviaria ed della possibilità

di disporre di aree di servizio nell’immediato retroterra.

- Sempre nel Rapporto Economico 2012-2013 si evidenzia che l’industria ricettiva provinciale è

cresciuta in t ermini di numero di i mprese e di dotazione di posti letto. Il livel lo dunque del le

strutture alberghiere e complementari è assai alto e detiene circa il 48 % della ricettività

pugliese e l’ area del G argano rappresenta una meta di pri mo livello a live llo regionale,

seconda solo all’area del leccese. Considerata qu esta potenzialità e valutando il complesso di

risorse storic he, a mbientali e turistic he che caratterizza il territorio di riferi mento di

Manfredonia e quello che invece contraddistingue i Paesi dell’Est, si evidenzia la possibilità di

sviluppare collegam enti veloci e traffici crocie risti per unire e valorizzare due territori così

vicini. Oltre Bar, infatti, il porto di Durazzo, di Kotor e più a nord, quelli croati di Split e Zar a

offrono l’accesso ad un territorio ricco di em ergenze di grande pregio am bientale, turistico e

culturale.

- Tenendo in giusta considerazione l’elevato livello di accessibilità del Porto di Manfredonia,

con riferimento ad un tratto di costa lun go circa 330 ,00 km, tra il Porto di Vasto a nor d ed il

Porto di Bari a sud, risulta evidente come il Porto di Manfredonia possa competere con i Porti

più settentrionali, i Porti di Vasto e di Termoli, per il servizio ai poli industriali nella piana del

Biferno e dall’altra offrire servizi aggiuntivi e/o di completamento ai porti maggiori, tra cui il

Porto di Bari (servizio al polo industriale di Melfi).

- La presenza di numerose risorse ambientali, storiche, turistiche ed enogastronom iche. Tra le

risorse ambientali, il promontorio del Gargano (costa ed entroterra), le numerose aree naturali

protette (pri ma fra tutte, il Parco Nazionale Statale del Garg ano), le risorse storico –

archeologiche (centri stor ici, nuclei e monumenti i solati), non pienam ente v alorizzate, ch e

costituiscono, al contrario, un enorme poten ziale ai fini dello sviluppo sostenibile del

territorio. Anche in questo caso il Porto di Ma nfredonia potrebbe qualificarsi come “porta d i

accesso al t erritorio”, punto di parte nza di itinerari turistici i n fruizione della costa e

dell’entroterra. A tal proposito il Pi ano A ttuativo 200 9-2013 del Piano Regionale dei

Trasporti, nell’ot tica della mobilità sostenibile individua la possibilità di realizzare dei

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collegamenti con le località turistiche maggiormente attrattive, lungo la costa, tramite il Metrò

del mare e, nell’entroterra, tramite il Treno – tram.

- La vicinanza di Manfredonia a due centri relig iosi d’ eccellenza, quali il Santuario di S.

Michele Arc angelo presso l’ omonimo Com une ed il Santuario di S. Pio a San Giovanni

Rotondo che rendono il P orto di Manf redonia term inale marittimo privi legiato rispetto agli

itinerari religiosi di rilievo internazionale di cui questi santuari costituiscono mete privilegiate.

- Le previsioni degli strum enti di programmazione e pianificazione territoriale ed urbanistica

vigenti che i ndividuano, per il Port o di Man fredonia, le seguenti pri ncipali possibilità di

sviluppo:

o PUG del Com une di Manfredonia: recupe ro dell’ affaccio a mare dell a città e

predisposizione di itinerari per la fruizione del territorio tram ite l’integrazione tra

differenti modalità di trasporto;

o PTCP: realizzazione di u n sistema lo gistico integrato all’ interporto di Cerignola

costituito dal l’ASI e dal Porto Alti Fonda li di Manfredonia, facente parte della

Piattaforma logistica regionale;

o PPTR: incentivazione dello sviluppo della modalità di spostamento marittimo a corto

raggio (Metrò del mare) con individuazione nei porti e negli approdi turistici dei nodi

intermodali di scambio (ferro, gomma e ciclo-pedonale);

o Piano Attuativo 2009 – 2013 de l PRT: realizzazione, presso il Porto Alti Fondali di

Manfredonia, di un “casel lo” delle Aut ostrade del Mare privilegiato nell’ ambito de l

Mar Adriatico con im plementazione, in pa rticolare, di una linea Manfred onia –

Monfalcone; predisposizione, presso il Po rto Commerci ale di Manfredonia, di un

servizio marittimo (M etrò del mare) di collega mento con le met e turistiche costiere

maggiormente attrattive; im plementazione del s ervizio Treno – Tram di nel

Promontorio del Gargano;

- La presenza nel Porto di Manfredonia di una flo tta da pesca co mposta da circa 250 unità c he

opera con co ntinuità dura nte tutto l’anno e che dispone di strutture dedicate a tale attività,

quali il Mercato Ittico. Si tratta di una attività radicata che, tuttav ia, non produce benefici al

territorio per la mancanza di una filiera produtti va correlata al pescato. In questo contesto il

Porto di Ma nfredonia pot rebbe divenir e term inale marittimo di riferim ento di un Distretto

della Pesca, centro d’eccellenza lungo la costa pugliese per la l avorazione del pescato. A t al

proposito risulta significativa l’esperienza di Mazara del Vallo.

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- La persisten za nell’ambito del Porto Commerciale , della cantieristica storica, per la pesca e

per il diporto nautico, quale quella dei maestri d’ ascia che, ne ll’ottica del recupero degli

antichi m estieri da collo care in un più am pio d esiderio di r ecupero, con servazione e

valorizzazione delle antiche tradizioni, potrebbe restituire al Porto di Manfredonia un ruolo di

primo piano nell’Italia meridionale.

In conclusione, dunque, il Porto di Manfredonia pot rebbe qualificarsi come term inale marittimo di

riferimento lungo le dirett rici di traffico naziona li ed internazionali individuate dai Corrido i Trans –

Europei I e VIII; porto multifunzionale al servizi o de l proprio territorio di riferimento (Provincia di

Foggia – Territorio de La Capitanata); centro d’ eccellenza per l a lavorazione del pescato (Distretto

della Pesca) e per la cantieristica storica ( maestri d’ascia); infine, ter minale marittimo di riferi mento

per gli itinerari am bientali e turistici che interessan o la costa e l’ entroterra nonché per gli itinerari

turistico – rel igiosi le cui mete principali sono i Santuari di S. P io a San Gio vanni Rotondo e di S .

Michele Arcangelo nell’omonimo Comune.

3.2. Obiettivi generali e specifici

Sulla base delle prospettive di sviluppo delineate nel paragrafo precedente, gli obiettivi di crescita, per

il Porto di Manfredonia, che il PRP dovrà perseguire, define ndo le azioni necessari e al loro

conseguimento, sono:

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1 Rifunzionalizzazione del Porto di Manfredonia (rimessa in pristino ed

efficientamento delle opere portuali esistenti)

PC Porto Commerciale

1.1 - PC Riorganizzazione degli spazi mare/terra dedicati alla pesca nell’ ottica della

definizione del ter minale a mare del Dis tretto della Pesca, c entro d’eccellenza per

la lavorazione del pescato nel territorio della Provincia di Foggia (la Capitanata)

1.2 - PC Riorganizzazione degli spazi mare/terra dedicati alla cantieri stica storica per la

pesca ed il diporto nautico nell’ottica de lla costruzione di un centro d’ eccellenza

dell’attività dei maestri d’ascia

PAF Porto Alti Fondali

1.3 - PAF Predisposizione di nuovi spazi mare/terra dedicati al traffico Ro-Ro -realizzazione

di un “casel lo” Autostrade del Mare di primaria im portanza nell’ Adriatico

nell’ottica di attrarre qu ote di traffico co mmerciale relative al bacino di

utenza/territorio di riferimento e quote di traffico nazionale ed internazionale dei

Corridoi Trans-Europei I e VIII

1.4 - PAF Predisposizione di nuo vi spazi mare/terra dedicati al traffico crocieristi co

nell’ottica dell’ implementazione degli itiner ari turistico-religiosi interessanti il

bacino di utenza/territorio di riferim ento (Santuari di San Pi o a San Giovanni

Rotondo e di San Michele Arcangelo nell’omonimo Comune)

1.5 - PAF Riorganizzazione degli spazi mare/terra dedicati alle rinfuse solide nell’ ottica di

attrarre una maggiore quota del traffico a ttualmente svolgentesi nel territorio di

riferimento/bacini di utenza

1.6 - PAF Riorganizzazione degli spazi mare/terra dedicati alle rinfuse liquide nell’ ottica di

implementare il traffico attualmente si to nel territorio di riferimento/bacino di

utenza

1.7 - PAF Acquisizione e riorganizzazione di spazi a terra situati nell’ immediato entroterr a

nell’ottica di dotare l’ infrastruttura portuale delle n ecessarie ar ee e strutture di

servizio

2 Messa in sicurezza dell’infrastruttura portuale

Porto Commerciale

2.1 - PC Predisposizione di opere atte ad impedire la penetrazi one del moto ondoso dai

settori di traversia sud-est (Scirocco) e sud/est-est (Scirocco-Levante)

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Porto Alti Fondali

2.2. - PAF Adeguamento delle infrastrutture por tuali esistenti (pontile di approccio e bacino

Alti Fondali) alle normative vigenti te nendo cont o delle pros pettive di sviluppo

delineate

2.3 - PAF Predisposizione di o pere atte ad impedire la penetrazione del moto on doso

all’interno dei bacini portuali

3 Recupero del rapporto porto – città e porto – territorio

Porto Commerciale

3.1 - PC Riorganizzazione degli spazi mare/terra dedicati al traffico passeggeri – Metrò del

mare – nell’ottica dell’implementazione di un collegamento con le località costiere

di maggiore attrattività turistica

3.2 - PC Implementazione del collega mento Porto Comm erciale Treno - tram qual e

modalità preferenziale di trasferimento per il turismo

3.3 - PC Individuazione di aree di sovrappos izione porto – città nell’ottica di favorire

l’affaccio della città sul mare e la riqualificazione del waterfront

4 Tutela e salvaguardia dell’ambiente

4.1 - A Aumento dell’efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili

4.2 - A Contenimento del consumo di risorse non rinnovabili (materiali lapidei)

4.3 - A Contenimento delle emissioni di inquinanti in atmosfera

4.4 - A Contenimento delle emissioni acustiche

4.5 - A Contenimento ed efficientamento dell’utilizzo dell’acqua potabile

4.6 - A Contenimento degli scarichi inquinant i in mare nonché degli im patti legati agli

interventi di approfon dimento/manutenzione dei fondali p ortuali e d ella

movimentazione navale

4.7 - A Contenimento scarichi/dispersioni di inquinanti nel suolo/sottosuolo

4.8 - A Contenimento degli im patti sulla flo ra, fauna, vegetazione e sugli ecosist emi

marini e terrestri

4.9 - A Gestione sostenibile dei rifiuti

4.10 - A Contenimento degli im patti am bientali connessi alla realizzazio ne delle oper e –

fase di cantiere (co mponenti atmosfera, rumore e vibrazioni, acque superficiali ed

ecosistemi marini)

4.11 - A Implementazione di un sistema di monitoraggio ambientale per la misurazione ed

il controllo dell’attuazione delle azioni di Piano

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4. LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE DEL PIANO REGOLATORE PORTUALE

Il PRP è normato dall’ articolo 5 della L 84/94 sec ondo cui ad esso sp etta d elimitare e disegnar e

l’ambito e l’ assetto complessivo del port o, ivi com prese le ar ee destinate alla produzione i ndustriale,

all’attività cantieristica ed alle infrastrutture strada li e ferroviarie. L’art. 4 dell a stessa legge, inoltre,

individua le funzioni p ortuali caratterizzanti che costituiscono il punto di partenza per l’impostazione

dell’assetto funzionale pr oposto dal Piano, esse s ono: le funzioni commerciale, industriale e

petrolifera, di servizio passeggeri, peschereccia, turistica e da diporto.

Il PRP assume generalmente un or izzonte tem porale coincidente con il termine delle previsioni di

sviluppo dei traffici sulla base dei quali avviene il dimensionamento delle opere oppure con il termine

entro il quale si ritien e che le opere di Piano possano essere realizzate con ri ferimento ad eventuali

finanziamenti disponibil i. Come è noto, infatti, se da una lato è vero che l’i nfrastruttura portuale

dovrebbe essere di mensionata sulla base dei traffici che, nell’ ottica del suo sviluppo, si propone di

attrarre, dall’altro è anche vero che qualunque infrast ruttura, adeguatamente attrezzata, sia in grado di

attrarre i traffici esistenti o, addirittura, di favorire lo sviluppo di nuovi traffici.

Il presente paragrafo, dunque, traccia le lin ee guida per la redazione del PRP fornendo

l’individuazione dell’Ambito di Piano ed una proposta di configurazione portuale ed il relativo assetto

funzionale con orizzonte t emporale nel breve, me dio e lungo per iodo. Tale pr oposta scaturisce dalle

prospettive di sviluppo delineate e rappresenta l’ ipotesi ad oggi ritenuta ottima le per per seguire gli

obiettivi di sviluppo, generali e specifi ci, individuat i dal presente documento. Ciò significa, in altre

parole, che, all’atto di reda zione del PRP occorrerà procedere con la definizione di ulteriori ipotesi di

trasformazione del Porto (studio del le alterna tive), passaggi o fondam entale nell’ ambito della

redazione del Rapporto Ambientale per l’ espletamento della necessaria pr ocedura di Valutazione

Ambientale Strategica (VAS) ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.

Per quanto concerne l’ori zzonte temporale del PRP, come si è detto, sono stati individ uati tre periodi

di riferim ento, breve, m edio e lungo, senza dete rminarli precisa mente. Nella consapevolezza che il

successo di questa iniziati va dipende pri ma di tutto dall’APM, quindi anche, in maniera fo rte, dagli

“attori” presenti sul territorio, la tem pistica propos ta è st ata ideal mente correlata ad un processo di

progressivo c oinvolgimento di tali attori cui corrisponde la progressiva presa d’ atto, da parte degli

stessi, della convinzione/impegno profusi dall’APM ai fini del successo dell’iniziativa.

4.1. Ambito di Piano

Il Decr eto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 08/11 /2005 ha ind ividuato la

circoscrizione territoriale dell’APM costituita dalle aree demaniali delimitate dalla radice del Molo di

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Ponente del Porto Vecchio (ad ovest) e la radice del pontile di approccio al Porto Alti Fondali (ad est),

ivi compresi gli antistanti specchi acquei e strutture portuali.

Successivamente, co me si è detto, è st ata avviata la procedura per l’ estensione della circos crizione

territoriale di competenza dell’APM ad est per la quale il 14/02/ 2012, con Deliberazione di Giunta n.

260, la Regi one Puglia ha ratificato il Protocollo d’Intesa sottos critto dalla Regione Pugli a stessa,

dall’APM, dal Comune di Manfredonia e dal Comune di Monte Sant’Angelo. Attualmente l’APM è in

attesa del Decreto Interministeriale.

In tale contesto è individuato l’Am bito di Piano composto dalle aree/specchi acquei afferenti al Porto

Commerciale ed al Porto Alti Fondali. La parte di Ambito di Piano relativa al Porto Commerciale,

interamente ricadente nella circoscrizione demaniale di competenza dell’APM, è delimitata, lato terra,

dalla recinzi one/muro ch e si estende lungo viale Kennedy e lungom are Nazario Sauro, nel tratto

compreso tra il Molo di Ponente ad ovest ed il Mo lo di Levante ad est, e co mprende il bacino portuale

racchiuso tra i suddetti moli.

La parte di Ambito di Piano relativa al Porto Alti Fondali è parzialmente ricadente nella circoscrizione

demaniale di com petenza dell’ APM, in parte esterno ad esso. La parte di c ompetenza dell’ APM è

delimitata, lato terra, dall a radice del Pontile di approccio e com prende, oltr e al suddetto Pontile,

anche il porto vero e pro prio, articolato nel Bacino San Pio, ad Ovest e nel Bacino di San Michele

Arcangelo, ad est. La part e di A mbito esterna alla circoscrizione di competenza dell’APM ricade nel

territorio dell’ASI di Manfredonia, come indicato nella EG 02.

Nel seguito sono riepilogate l’articolazione e l’estensione dell’Ambito di Piano:

Ambito di Piano, superficie complessiva: 1.649.416,00 m2

Ambito di Piano, Porto commerciale

- Superficie complessiva: 699.375,00 m2, interna al li mite demaniale marittimo di competenza

dell’APM di cui:

o Specchio acqueo: 496.568,00 m2

o Aree a terra: 202.807,00 m2

Ambito di Piano, Porto Alti Fondali

- Superficie complessiva: 956.145,00 m2, di cui

interna alla circoscrizione demaniale di competenza dell’APM:

o Specchio acqueo: 366.081,00 m2

o Aree a terra: 139.753,00 m2

esterna alla circoscrizione demaniale di competenza dell’APM:

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o Aree a terra: 450.311,00 m2

4.2. Ipotesi di progetto-configurazione portuale

Come si è d etto, l’Am bito di Piano del Porto Commerciale di Manfredoni a co mprende l’area del

suddetto Porto delimitata, lato terra d a viale Kennedy e da lungot evere Nazario Sauro, lato mare dai

Moli di Ponente e di Levante, tutta ricadente all’in terno della circoscrizione demaniale di competenza

dell’APM. Il Porto Commerci ale a ssume una confi gurazione a bacino; l’ imboccatura, delimitata dai

suddetti Moli di Levante e Ponente, è rivolta verso sud ed è larga 124,00 m. I suddetti Moli insieme al

Molo della Pesca disegnano l’ avamporto il cui specchio acqueo misura circa 6.8965,00 m 2, attraverso

il quale si accede al bacino protetto.

Il Porto Commerciale occupa una superficie complessiva di 699.375, 00 m2, di cui 491.49 9,00 m2 di

specchio acqueo e 207.926,00 m2 di aree a terra.

Il Molo di Ponente, con andamento est-ovest, è articol ato in due t ratti. Il tratto ovest, radicato a terra,

lungo circa 385,00 m , il t ratto est, deli mitante l’ imboccatura, lungo circa 475,00 m . Il Mol o, largo

mediamente 45,00 m , è banchinato sul lato in terno lungo tutta la sua estensione e m isura

complessivamente circa 40.852,00 m2. A circa 90,00 m dalla radice del Molo, nel tratto ovest, si apre

il Molo Trapezoidale, rivolto verso nord, la cui superficie misura circa 5.286,00 m2.

Il Molo di Le vante, con andamento nord-sud, è anch’ esso articolato in due tratti. Il tratto nord, lungo

575,00 m, banchinato sul lato interno e praticabile, largo mediamente 40,00 m e con superficie di circa

27.303,00 m2; il tratto sud, lungo circa 305, 00 m, costituito da un m uro e da una scogliera di difesa

non praticabili. In corrispondenza del punto in cui il Molo si articola nei due tratti descritti è radicato il

Molo della Pesca, posto in direzione est-ovest, lun go circa 220,00 m, largo circa 25,00 m , banchinato

verso terra, la cui superficie complessiva misura 5.881,00 m2.

Presso la r adice del Molo di Ponente è presente Ca la dello Spunt one, delimitata da tre ban chine, la

prima a sud, lunga 94 ,00 m, la seconda ad ovest, lunga 16 5, 0 0 m e la terza, infine, a no rd, lun ga

187,00 m. La superficie a terra dedicata misura circa 25.819,00 m2. A tergo della Cala dello Spuntone

si trovano l ’edificio della Dogana (superficie coperta 989,00 m 2, numero piani 2, ha media 7,00 m) e

quello della Capitaneria di Porto (superficie coperta 2.968,00 m2, numero piani 2, ha media 7,00 m).

La Banchina Tram ontana, con anda mento sud- ovest/nord-est, è articolata in tr e tratti, il tratto ovest

lungo 86,00 m, il tratto centrale lungo 309,0 0 m ed il tratto est, lungo 1 0,00 m. Nella vasta area a

tergo, la cui superficie misura circa 22.061, 00 m2, sono presenti il Mercato Itt ico (superficie coperta

2.750,00 m2) ed alcune strutture di servizio alle attività svolte in banchina.

Cala di Dio mede è situata in prossimità della ra dice del Molo di Levante. E’ caratterizz ata da un

profilo a mare estremamente vario, individuato, ad est, da un sistem a di moli, pontili e spiagge, al

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centro, da Largo Diomede, ad ovest da un articol ato sistema si banchine in tre tratti, lunghe

rispettivamente circa 95,00 m , 35,00 m e 65,00 m . L’area a terra dedicata misura circa 19.714, 00 m2

ed ospita alcune strutture di servizio alle attività ivi svolte.

Il Porto Commerciale di Manfredonia è accessibile da terra tramite cinque varchi:

- Varco 1, situato in prossimità del Molo di Ponente;

- Varco 2 e Varco 3 dedicati al Mercato Ittico;

- Varco 4 posto in corrispondenza della Banchina Tramontana;

- Varco 5, situato in corrispondenza della radice del Molo di Levante.

L’Ambito di Piano del P orto Alti Fondali, com e si è detto, è co mposto dal porto vero e proprio,

articolato nel Bacino S. Pi o, ad ovest, e nel Bacino San Michele Arcangelo, ad est, e dal P ontile di

approccio, entram bi interni alla circoscrizione territoriale di competenza dell’APM, ed, infine,

dall’area retro-portuale ricadente, invece, nel territorio dell’ASI di Manfredonia.

La diga foranea dedicata a S. Michele Arcangelo è lunga circa 1.240,00 m e banchinata sul lato

interno. Il Porto è collegato a terra tramite il Pontile di approccio, lungo circa 2.010,00 m.

Il Porto Alti Fondali occ upa una superficie co mplessiva di 956.145,00 m 2 di cui 36 6.081 m 2 di

specchio acqueo e 139.753,00 di aree a terra dedica te (aree di servizio al porto: 480.112,00 m2, area

del Pontile di approccio: 33.935,00 m2).

Il Bacino S. Michele Arcangelo è delimitato ad est da un pontile (ormeggio A3), con andamento nord-

ovest/ sud-est, lungo circa 530, 00 m, largo 40,00 m, per una superficie co mplessiva di 25.636,00 m2;

ad ovest dal Pontile centrale (orm eggio A2) lungo circa 300,00 m, largo 50,00 m , per una superficie

complessiva di 15.107,00 m2.

Il Bacino S. Pio è deli mitato, lato terra, dal Pon tile di raccordo, lungo 280,00 m, largo 44,00 m , con

superficie 12.598,00 m2, e dal Pontile centrale di cui si è detto ad est (orm eggio A1) e dall’om onimo

Pontile di S. Pio ad ovest (ormeggio A0), lungo 380,00 m, largo 20,00 m, con superficie di 7.600, 00

m2. Il Pontile di S. Pio, sul lato occidentale presenta un ulteriore accosto (ormeggio A00).

4.3. Ipotesi di progetto-assetto funzionale

Con riferimento all’art. 4 della L 84/94, le funzioni portuali contem plate nella presente proposta di

Piano sono:

- Funzione cantieristica nautica;

- Funzione commerciale merci varie e rinfuse solide;

- Funzione commerciale Ro – Ro;

- Funzione industriale – petrolifera;

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- Funzione passeggeri – crociere;

- Funzione peschereccia;

- Servizi portuali generali;

- Funzione urbana.

Tali funzioni sono intese co me macroambiti oper ativi relativi dalla des tinazione specialistica

dell’accosto cui si riferiscono, nell’ambito dei quali è consentito lo svolgimento di determinate attività

come nel seguito illustrato:

Funzione cantieristica navale/nautica:

- attività di costruzione, dem olizione, ripar azione e manutenzione di mezzi navali e di

imbarcazioni, in banchina e all’asciutto (bacini di carenaggio);

- attività di produzione e assemblaggio di componenti, di servizi ed assistenza;

- attività di manutenzione, riparazione e ricovero dei mezzi operativi necessari all o svolgimento

della funzione;

- attività direzionali, amm inistrative e di cont rollo, st rettamente connesse all’ esercizio della

funzione.

Funzione commerciale merci varie e rinfuse solide:

- attività di c arico/scarico e m ovimentazione merci e m ezzi connesse all’ esercizio della

funzione;

- stoccaggio, anche te mporaneo, manipolazione e lavorazione delle merci e dei prod otti,

connesse all’esercizio della funzione;

- attività di manutenzione, riparazione e ricovero dei mezzi operativi necessari all o svolgimento

della funzione;

- attività direzionali, amm inistrative e di cont rollo, st rettamente connesse all’ esercizio della

funzione;

- attività commerciali e di servizio in genere.

Funzione commerciale Ro - Ro:

- attività di c arico/scarico e m ovimentazione merci e m ezzi connesse all’ esercizio della

funzione;

- stoccaggio, anche te mporaneo, manipolazione e lavorazione delle merci e dei prod otti,

connesse all’esercizio delle funzioni p della funzione;

- attività di manutenzione, riparazione e ricovero dei mezzi operativi necessari all o svolgimento

della funzione;

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- attività direzionali, amm inistrative e di cont rollo, st rettamente connesse all’ esercizio della

funzione;

- attività commerciali e di servizio in genere.

Funzione industriale - petrolifera:

- attività di c arico/scarico e m ovimentazione merci e m ezzi connesse all’ esercizio della

funzione;

- stoccaggio, anche te mporaneo, manipolazione e lavorazione delle merci e dei prod otti,

connesse all’esercizio della funzione;

- attività di produzione, accumulo e smistamento delle merci e dei prodotti petroliferi;

- attività direzionali, amm inistrative e di cont rollo, st rettamente connesse all’ esercizio della

funzione.

Funzione passeggeri - crociere:

- attività di im barco/sbarco e movimentazione dei passeggeri connesse all’ esercizio della

funzione;

- attività di carico/scarico e movimentazione di merci e mezzi connesse all’ esercizio della

funzione;

- attività di stoccaggio, anche tem poraneo, manipolazione e lavorazione delle merci e dei

prodotti, connesse con l’esercizio della funzione;

- attività di manutenzione, riparazione e ricovero dei mezzi operativi necessari all o svolgimento

della funzione;

- attività direzionali, amm inistrative e di cont rollo, st rettamente connesse all’ esercizio della

funzione;

- attività commerciali e di servizio in genere.

Funzione peschereccia:

- attività di c arico/scarico e m ovimentazione merci e m ezzi connesse all’ esercizio della

funzione;

- stoccaggio, anche te mporaneo, manipolazione e lavorazione delle merci e dei prod otti,

connesse all’esercizio della funzione;

- attività di manutenzione, riparazione e ricovero dei mezzi operativi necessari all o svolgimento

della funzione;

- attività direzionali, amm inistrative e di cont rollo, st rettamente connesse all’ esercizio della

funzione;

- attività commerciali e di servizio in genere.

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Funzione servizi portuali generali comprensiva dei servizi di interesse generale di cui al D.M.

14/11/1994 nonché:

- servizi ammi nistrativi, di controllo e gestione connessi all e attività portuali (uffici e servi zi

Autorità Portuale, etc.);

- servizi di sicurezza e cont rollo (Capitaneria di Po rto, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia

di Stato, Vigili del Fuoco, etc.);

- servizi tecnico - nautici (bunkeraggi o, rim orchio, pilotaggi o, ormeggio, sommozzatori,

trasporto del personale a bordo, forniture di bordo, etc.);

- attività direzionali, amm inistrative e di cont rollo, st rettamente connesse all’ esercizio delle

funzioni previste.

Funzione urbana

- attività turistiche, ricreative e del tempo libero;

- attività commerciali e di servizio in genere.

In seno alla funzione passeggeri – crociere ed alla funzione urbana , oltre alle attività di cui alla

funzione prevista, è consentito lo svol gimento dell e attività terziarie e dei servizi connessi come di

seguito specificato:

- attività commerciali (strutture di vendita al dettaglio comprensive di depositi pertinenziali);

- servizi: pubblici eser cizi ( bar e ristoranti); direzionale privato (uffici e servi zi alle i mprese

portuali); sportelli bancari e finanziari; ar tigianato di servizio; sedi della pubblica

amministrazione e di pubbliche istituzioni nazi onali ed estere; centri di ricerca legati

all’ambiente marino e costiero; attrezzature collettive per la cultura e congressuali.

Non è previst a la destinazione d ’uso residenziale, a meno della realizzazione di alloggi per i preposti

alla direzione e gestione delle attività portuali, nonché alla sicurezza della navigazione, laddove

strettamente necessario in funzione delle esigenze di sicurezza e controllo.

Con riferimento alla conf igurazione p ortuale di l ungo periodo, le funzio ni portuali so no distribuite

come di seguito rappresentato. La destinazione funz ionale degli or meggi è stat a definita sulla base

degli esiti della verifica d ella potenzial ità delle st rutture esistenti avendo assunto come crit erio base

l’opportunità di rispettare quanto più possibile la natura e la vocazione delle stesse, anche nell’ottica

del contenimento delle spese di trasformazione.

Porto Commerciale

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- Funzione cantieristica navale. La funzione cantierist ica navale/nautica contemporanea investe

la zona di Cala dello Spuntone per circa 25.819,0 0 m2; è dedicata alla canti eristica di tip o

tradizionale, ossia all’attività svolta dai maestri d’ascia, la Cala Diomede, per una superficie di

circa 8.153, 00 m 2. La superficie occupata dalla funz ione cantieristica navale misura

complessivamente 33.972,00 m2.

- Funzione peschereccia. Al la funzione pescher eccia sono dedicate la Banchina Tramontana e

l’area a tergo caratterizzat a dalla presenza del Me rcato Ittico e delle strutture a servizio della

suddetta attività, per una superfi cie complessiva di 28.959,00 m 2; la Banchina Tramontana, in

particolare, s arà destinata al carico/s carico del pes cato. Alla st essa funzione è destinato il

Molo di Levante che, attr ezzato con pontili, è de dicato all’ormeggio della flotta pescher eccia,

per una superficie complessiva di 51.421 m2 (banchina + pontili).

- Funzione servizi portuali generali. La funzione servizi portuali generali è pr esente a terg o

della Cala dello Sp untone, in pr ossimità del limite portuale, in corrispondenz a degli edifici

della Capitaneria di Porto e della Dogana. Ta le funzione occupa co mplessivamente 3.957,00

m2.

- Funzione urbana. La funzi one urbana i mpegna un a mpio tratto della zona di r iva, tra la Cala

Diomede ad est e la Banchina Tramontana ad ovest. In questa zona è previst a la realizzazione

della Piazza terminale del nuovo percorso urbano del Lama S caloria ed è già presente una

parcheggio ad uso urbano. Tale funzione si estende per circa 39.150,00 m2.

Porto Alti Fondali

- Funzione commerciale – merci varie e rinfuse solide. Alla funzione commerciale – merci varie

e rinfuse soli de è destinato il P ontile centrale e la parte interna della Diga di Sopraflutto, più

precisamente le banchine A2, A3 ed A 4 e le relative aree dedica te. L’area complessivamente

dedicata alla funzione misura circa 44.105,00 m2.

- Funzione commerciale – Ro-Ro. La funzione co mmerciale – Ro-Ro im pegna il Pont ile

occidentale, più precisamente gli accosti A00 ed A0 e le relative aree a tergo per co mplessivi

20.198,00 m2.

- Funzione industriale petrolifera. La funzione industri ale petrolifera è situata presso il pontile

in testata alla Diga di Sopraflutto, per una estensione di 11.688,00 m2.

- Funzione passeggeri – crociere. Alla funzione passeggeri – crociere sar anno destinati gli

accosti già dedicati al traffico commerciale Ro-Ro, accosti A00 e A0 e le relati ve aree a terr a

per una superficie 20.198,00 m2.

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4. Realizzazione del Pontile di S. Pio - Lunghezza complessiva 380,00 m, superficie complessiva

7.600,00 m2

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5. CONCLUSIONI

Il presente documento costituisce il “Piano di svi luppo del Porto di Manfredonia, Linee guida per la

redazione del Piano regolatore portuale ” ed ha lo scopo di delineare le prospettive di svil uppo del

Porto di Manfredonia. Il contribut o di maggior rilievo fornito dal presente lavoro consiste da un part e

nell’aver affrontato un att ento studi o del contesto, delle infrastrutture port uali e del territorio di

riferimento e dall’altra nell’aver definito gli obiettivi di crescita del Porto ed aver quindi approfondito

una proposta di trasfor mazione, descrit ta in ter mini di configura zione portual e e di corrispondente

assetto funzionale, completata anche d alla definizione degli interventi di trasformazione e della stima

dei relativi costi.

Un passaggio cruciale è st ato la definizione delle prospettive di sviluppo dell’i nfrastruttura o, in altre

parole, del ruolo che il Porto potrà assu mere nell’ ambito dei traffici a livell o locale, naz ionale ed

internazionale e, conseguentemente, degli obiettivi di crescita nonché nell’individuazione dell’Ambito

di Piano e della famiglia di funzioni ad esso associabili.

La proposta progettuale presentata ri sulta essere l’ ipotesi ad oggi ritenuta otti male per con seguire gli

obiettivi di s viluppo individuati dal presente documento. Ciò significa, in altre parole, che, quando

sarà r edatto il PRP occorr erà proceder e con la valut azione di ulteriori ipotesi di trasform azione del

Porto (studio delle altern ative), passa ggio fonda mentale anche nell’ ambito della redaz ione del

Rapporto Am bientale per l’ espletamento della n ecessaria procedura di Valutazione Am bientale

Strategica (V.A.S.) ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. e di eventuali normative regionali.

Lo studio effettuato ha consentito di delineare un ampio ventaglio di possibilità di sviluppo per il Porto

di Manfredonia: esso, infatti, potrà qualificarsi come ter minale maritti mo di riferi mento lungo le

direttrici di traffico nazionali ed internazionali individuate dai Corridoi Trans – Europei I e VIII; porto

multifunzionale al servizio del proprio territorio di riferimento (Provincia di Foggia – Territorio de La

Capitanata); centro d’ eccellenza per la lavorazione del pescat o (Distretto della Pesca) e per la

cantieristica tradizionale (Distretto della cantieri stica storica); infine, terminale marittimo di

riferimento per gli itinerari am bientali e turistici cara tterizzanti la costa e l’en troterra del n ord della

Puglia, nonché per gli itinerari turistico – religiosi le cui mete principali sono i Santuari di S. Pio a San

Giovanni Rotondo e di S. Michele Arcangelo nell’omonimo Comune.

Gli obiettivi generali di crescita del Porto di Manfredonia individuati sono:

1. Rifunzionalizzazione del Porto di Manfredonia (ri messa in pristino ed efficientam ento delle

opere portuali esistenti);

2. Messa in sicurezza delle infrastrutture portuali;

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3. Recupero del rapporto porto – città e porto – territorio;

4. Tutela e salvaguardia dell’ambiente.

L’Ambito di Piano è composto dalle aree/spec chi acquei afferenti al Porto Commercial e ed al Porto

Alti Fondali. La parte di Am bito di Pian o relativo al Porto Commerciale, interamente ricadente nella

circoscrizione demaniale di competenza dell’APM, è delimitata, lato terra, dalla recinzione/muro che

si estende lungo viale Kennedy e lungomare Nazario Sauro, nel tratto compreso tra il Molo di Ponente

ad ovest e il Molo di Levante ad est, e comprende il bacino portuale racchiuso dai suddetti moli.

La parte di Am bito di Pi ano relativa al Porto Alti Fondali è in parte ricadente nella circoscrizione

demaniale di co mpetenza dell’ APM, in parte est erna ad es so. La parte di c ompetenza d ell’APM è

delimitata, lato terra, dall a radice del Pontile di approccio e com prende, oltr e al suddetto Pontile,

anche il port o vero e pro prio, articolato nel Bacino S. Pio, ad ovest, e nel Bacino di S. Michele

Arcangelo, ad ovest. La p arte di ambito esterna all’area di competenza dell’APM ricade ne l territorio

dell’ASI di Manfredonia.

La proposta di trasformazione per il Porto Commerciale, che conserva la sua co nfigurazione a bacino,

prevede la re alizzazione del Molo della Pesca a delimitazione del l’avamporto per la difesa dal moto

ondoso che penetra da sud-est (Scirocco) e da sud-est/est (Scirocco-Levante), la riorganizzazione del

Molo di Ponente destinat o al traffico passeggeri (Ro- Pax), Metrò del mare, la riorganizzazione di

Cala dello Spuntone, dedic ata alla canti eristica, della Banchina Tra montana, destinata allo sbarco del

pescato, la r iorganizzazione di Cala Dio mede, an ch’essa dedicata all a can tieristica ed, infine, la

sistemazione del Molo di Levante dedicato all’ormeggio della flotta peschereccia. Tra gli interventi di

trasformazione figura anche l’approfondimento dei fondali alle quote – 5,00 e -7,00 m s.l.m.m.

Relativamente al Porto Alti Fondali è stata ipotizzata la realizzazi one di un ulteriore bacino, il Bacino

S. Pio, ad ovest di quella originario, con conseguente allungamento dell’opera di difesa. Il nuovo Porto

Alti Fondali, pertanto, sarà co mposto da due bacini , il Bacino S. Michele Arcangelo, ossia il bacino

originario, delimitato dalla diga di prote zione ad est e dal Pontile centrale ad ovest, orm eggi A2, A3 e

A4 per le rin fuse secche, A5 per le rin fuse liquide; il nuovo Bacino di S. Pio delimitato ad est dal

citato Pontile centrale, ad ovest dall’omonim o Pontile di S. Pio, or meggio A1 per le rinfuse secche ed

ormeggi A0 ed A00 per Ro-Ro e crociere. Elemento essenziale è il Pontile di approccio che raccorda il

porto vero e proprio alla terra, che sarà necessario adeguare alle normative vigenti ed al nuovo quadro

funzionale delineato per l’infrastruttura.

Per quanto concerne l’area retro-portuale non s ono state avanzate ipotesi di sistemazione non

ricadendo in area di competenza dell’APM; a tal proposito ci si limita a ribadire la necessità del Porto

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di disporre di spazi a terra di servizio, rispe tto ai quali, com unque, Enti/Amministrazioni competenti

hanno già previsto interventi a riguardo nei relativi strumenti di pianificazione.

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INDICE DELLE FIGURE

Figura 1.  Ortofoto del Porto Commerciale di Manfredonia ..............................................................10 

Figura 2.  Osservatorio econo mico Provinciale-Camer a di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rapporto econom ico 2012-20 13 – F igura 7.1- P rovincia di

Foggia:Variazioni % delle esportazioni rispetto all’ anno precedente. Periodo 2001/2012

(*), pagina 67 .....................................................................................................................19 

Figura 3.  Stralcio PUG QI Contesti urbani .......................................................................................62 

Figura 4.  Stralcio aerofotogrammetrico del Piano Regolatore ASI ..................................................63 

Figura 5.  PTCP-Stralcio Tavola S2-Sistema insediativo e mobilità .................................................64 

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INDICE DELLE TABELLE

Tabella 1.  Movimento merci nel Porto di Manfredonia 2000-2011 ............................................... 8 

Tabella 2.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rapporto econom ico 2012-201 3 –Tab ella pagina 4 – La

Capitanata: indicatori di contesto .................................................................................18 

Tabella 3.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, R apporto econ omico 2012- 2013 – Tav. 7.4- Provin cia di

Foggia: Prim i 30 paesi per valore del l'interscambio. Im portazioni ed espor tazioni:

valori in euro. Anno 2012 (*). Variazioni % rispetto al 2011, pagina 72 .....................20 

Tabella 4.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Fog gia, R apporto econ omico 2012- 2013, Tav. 7.6 – Provi ncia di

Foggia: Importazioni. Prime 30 merci per valore in euro. Anno 20 12 (*) e variazioni

% rispetto al 2011, pagina 75 .......................................................................................22 

Tabella 5.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Fog gia, R apporto econ omico 2012- 2013, Tav. 7.7 – Provi ncia di

Foggia: Esportazioni. Prime 30 merci per valore in euro. Anno 2012 (*) e variazioni %

rispetto al 2011, pagina 76 ............................................................................................24 

Tabella 6.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rap porto economico 2012-2013, Tav. 5.1 Provincia di Foggia:

Strutture alberghiere per categoria, numero di esercizi e posti letto. Confronti

territoriali. Valori assoluti e relativi. Anno 2011, pagina 48 ........................................26 

Tabella 7.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rap porto economico 2012-2013, Tav. 5.2 Provincia di Foggia:

Strutture com plementari per categoria : num ero di eser cizi e posti letto. Confronti

regionali. Valori assoluti e relativi. Anno 2011, pagina 49. .........................................27 

Tabella 8.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rap porto economico 2012-2013, Tav. 5.5 Provincia di Foggia:

Arrivi e presenze nelle st rutture ricettiv e per prove nienza. Anno 2011. Confronti

territoriali, pagina 51. ...................................................................................................28 

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Tabella 9.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rap porto economico 2012-2013, Tav. 5.6 Provincia di Foggia:

Strutture ricettive divise per tipologia e distribuzione territorial e nella Provincia di

Foggia (2011), pagina 52 ..............................................................................................29 

Tabella 10.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.7. Provincia di Foggia:

"Area Gargano" (a). Capacità degli eserci zi ricettivi per co mune e tipo di alloggio.

Anno 2011, pagina 53. ..................................................................................................30 

Tabella 11.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.8. Provincia di Foggia:

"Area Tavoliere". Capacità degli esercizi ricettivi per comune e tipo di alloggio. Anno

2011, pagina 54. ............................................................................................................31 

Tabella 12.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rapporto economico 2012-2013, Tav. 5.9. Provincia di Foggia:

- "Area Monti Dauni". Capacità degli esercizi ricettivi per com une e tipo di alloggio .

Anno 2011, pagina 54 ...................................................................................................31 

Tabella 13.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Fogg ia, Rapporto econom ico 2012-20 13, Ta v. 5.1 0. Pro vincia di

Foggia: Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per Paese estero di provenienza. Anno

2011, pagina 56 .............................................................................................................32 

Tabella 14.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Rapporto econo mico 2012-2 013, Tav. 5. 11. Regione Puglia:

Distribuzione percentuale dei flussi turis tici per pro vincia. Arrivi e pre senze. Anno

2012, pagina 57 .............................................................................................................33 

Tabella 15.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Foggia, Ra pporto econo mico 2012-2 013, Tav . 5. 12.Regione Puglia:

Prime 15 destinazioni turistiche. Presenze. Anno 2012, pagina 57. .............................33 

Tabella 16.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Fogg ia, Rapporto econom ico 2012-20 13, Ta v. 5.1 3, Pro vincia di

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Foggia: cons istenza delle strutture ri cettive per tipologia. Anni 2011 e 2012.

Variazioni %, pagina 58 ...............................................................................................34 

Tabella 17.  Osservatorio econom ico Provinciale-Camera di Co mmercio Industria Artigianato

Agricoltura di Fogg ia, Rapporto econom ico 2012-20 13, Ta v. 5.1 4. Pro vincia di

Foggia: flussi turistici per provenienza, mese di affluenza e pernottamento medio

(P.M.) in giorni. Anno 2012, pagina 59. .......................................................................34 

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BIBLIOGRAFIA

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Autorità Portuale di Manfredonia, Movimento della navigazione nel porto di Manfredonia 2012, 2013

Autorità Portuale di Manfredonia, Relazione annuale 2012, 2013

Autorità Portuale di Taranto, Piano Operativo Triennale 2012-2014, 2011

Autorità Portuale del Levante, Piano Operativo Triennale 2011-2013, 2010

Camera di Co mmercio Industria Artigianato Agricoltura di Fogg ia-Osservatorio Econom ico Provinciale, Rapporto Economico 2012-2013, 11a Giornata dell’Economia, 2012

Comune di Manfredonia , Contratto d’area di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata - Le imprese del Contratto d’Area del 2012, novembre 2012

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PROGETTO MAP (MULTIMODAL ADRIATIC PORTS), NPPA INTERREG-CARDS-PHARE Porti di Bar, Bari e Durazzo: compendio comparato delle strutture portuali

Regione Pug lia - Area per lo S viluppo I ndustriale di Fog gia, Proger S .p.A., Studio per la Rifunzionalizzazione del Porto Industriale di Manfredonia, 2000