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COMUNE DI LAMPEDUSA E LINOSA Documento definitivo Febbraio 2015 Piano di Interventi per l’Isola di Lampedusa ai sensi dell’art. 1 comma 319 della Legge 27 dicembre 2013 n. 147 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)

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COMUNE DI LAMPEDUSA E LINOSA Documento definitivo Febbraio 2015

Piano di Interventi per l’Isola di Lampedusa ai sensi dell’art. 1 comma 319 della Legge 27 dicembre 2013 n. 147 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)

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Piano di Interventi per l’Isola di Lampedusa ai sensi dell’art. 1 comma 319 della Legge 27 dicembre 2013 n. 147 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014) Sommario Premessa ....................................................................................................................................... 3 Logica sottesa al Piano .................................................................................................................. 3 Breve descrizione del contesto ..................................................................................................... 4 Presentazione degli Obiettivi e dei Risultati attesi ....................................................................... 5 Programmi e coerenze con altre iniziative .................................................................................... 9 Azioni di Sistema e governance ................................................................................................... 10 Linee di intervento e azioni cardine. Piano di impiego dei fondi ................................................ 11 Integrazione e convergenza di interventi. Programma quadro .................................................. 13 A. Miglioramento dell’efficienza della rete idrica e manutenzione delle sottoreti ................ 15

A.1 Inquadramento e descrizione dello stato di fatto ............................................................ 15 A.2 Prime indicazioni sugli interventi ...................................................................................... 17 A.3 Integrazione e complementarietà degli interventi sulle sottoreti .................................... 18

B. Riqualificazione urbana e territoriale .................................................................................. 19 B.1 Inquadramento e descrizione dello stato di fatto ............................................................ 19 B.2 Prime indicazioni sugli interventi ...................................................................................... 20

C. Ammodernamento dell’edilizia scolastica e delle attrezzature per attività civiche ........... 24 C.1 Inquadramento e descrizione dello stato di fatto............................................................. 24 C.2 Prime indicazioni sugli interventi ...................................................................................... 26

Cronogramma ............................................................................................................................. 28 Postfazione. Una sintesi .............................................................................................................. 31

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Premessa

La Legge di Stabilità 2014 ha previsto, attraverso deliberazione del CIPE, l’assegnazione al Co-mune di Lampedusa e Linosa di 20 mln di euro, per il triennio 2014-2016, a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), “al fine di fronteggiare la grave situazione socio-economica determinatasi a seguito dell’eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai Paesi del Mediterraneo, e rafforzarne la dotazione di infrastrutture, finalizzata ad una maggiore effi-cienza dei servizi”. Con Documento preliminare del 30.03.2014, l’Amministrazione di Lampedusa ha inteso trat-teggiare il quadro generale entro cui predisporre il Piano di impiego delle somme, individuan-do le linee di intervento coerenti con gli obiettivi indicati nella misura di legge con cui sono sta-ti assegnati i fondi. In quella sede, più in particolare, sono state preliminarmente illustrate le linee guida del Programma, i cui contenuti potessero considerarsi convergenti, per un verso, con fabbisogni rilevanti del territorio e, per altro verso, complementari (o comunque integrati) con altre azioni ed iniziative in corso o già programmate. Muovendo da quell’inquadramento preliminare, nel Dicembre 2014 è stato presentato il Do-cumento intermedio di Piano, con cui si è inteso fornire un quadro più avanzato - sottoposto al Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione per una verifica conclusiva di coerenza e per racco-glierne indicazioni, suggerimenti, osservazioni specifiche - per riepilogare i temi di iniziativa pubblica in corso nelle Pelagie, sottolineare i fabbisogni e le attese che Lampedusa e Linosa esprimono, definire in modo compiuto il quadro degli interventi. In esito ai confronti effettuati, il presente documento, pertanto, a cura dell’Amministrazione di Lampedusa e Linosa, illustra in via definitiva il Piano di impiego dei fondi, gli obiettivi e le misure per perseguirli, i tempi e le risorse necessarie per l’attuazione. Logica sottesa al Piano

L’occasione del Piano va colta non solo per realizzare un insieme di opere ed iniziative – nuove attrezzature, riqualificazione del tessuto edilizio esistente, etc. – ma anche per avviare un vero e proprio programma di investimento sulle Pelagie, per valorizzare i beni e le risorse locali, per qualificare il sistema economico imperniato sul turismo, per innalzare la qualità delle vita dei suoi abitanti e le opportunità dei visitatori che vi giungono ogni anno. Il Piano muove dalla consapevolezza che le Isole di questo lembo di Mediterraneo sono “Porta dell’Europa”, e per-tanto curarne le risorse, sostenere gli abitanti, tutelarne l’ambiente naturale, è il contributo alla rigenerazione di un’identità e di una comunità, altrimenti sottoposte al progressivo infragi-limento cui le espone l’isolamento e, di più, l’isolamento di fronte il flusso di migranti da una parte all’altra del mondo. La logica sottesa al Piano riguarda la cura di Lampedusa, non in senso di puro risarcimento bensì di sostegno alla rigenerazione del tessuto sociale, culturale, ambientale, economico dell’Isola. Come è già stato detto, il Piano intende coinvolgere – per orientare le scelte e per misurare l’efficacia delle azioni – sia i soggetti attuatori (attori istituzionali, professionalità, uffici) che la comunità locale: attraverso il coinvolgimento si punta ad innescare processi di crescita e nuove dinamiche di coesione sociale, suscitare il consenso e la partecipazione intorno ad iniziative che mirano a riqualificare l’insieme di servizi e attrezzature, l’ambiente urbano, il sistema ospi-tale per turisti e visitatori.

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Breve descrizione del contesto

La popolazione complessiva del Comune di Lampedusa e Linosa è di 6.355 abitanti, in larga mi-sura concentrati nel centro abitato di Lampedusa, mentre solo un piccolo nucleo di residenti (433 unità) abita l’isola di Linosa. Gli abitanti complessivi del Comune sono cresciuti del 7% nell’ultimo periodo di rilevazione Istat, tra i censimenti del 2001 e del 2011, ma ben del 40% dal censimento del 1971. Il numero di residenti di età compresa tra 0 e 29 anni è diminuito dell’8% nello stesso periodo, a testimonianza di un progressivo ritorno all’isola di popolazione adulta e anziana, e di un sempre più faticoso ricambio generazionale. Il centro dell’economia di Lampedusa è il turismo: l’ospitalità e i servizi turistici coinvolgono gran parte delle famiglie, sia pure a livello informale. Gli arrivi turistici si attestano oltre i 100 mila arrivi annui, l’85% nei mesi estivi, per complessive 800 mila presenze. Le principali risorse, che costituiscono l’attrattiva per turisti e visitatori, sono rappresentate da natura e ambiente, attorno alle quali si articolano attività e servizi (ricettive e alberghiere, di ristorazione, escur-sionistiche, complementari). L’isola di Linosa è invece prevalentemente oggetto di escursioni a partire dal centro principale. Il turismo rappresenta la principale specializzazione e fonte di reddito del sistema locale che, in misura minore, si basa poi su pesca, agricoltura, terziario. Le dinamiche di urbanizzazione dell’Isola hanno registrato solo in epoca recente lo sviluppo più importante: l’antico insediamento si è espanso rapidissimamente tra il 1960 e il 1970, e poi tra gli anni ’80 e il 2010. Il tasso di crescita degli ultimi 50 anni raggiunge il 60%. In questo periodo si è trasformata radicalmente l’immagine di Lampedusa, la sua morfologia, la sua organizzazio-ne territoriale, innanzitutto per le spinte dei nuovi modelli di turismo che hanno determinato (come in molti territori mediterranei) impatti profondi sull’economia e sulla progressiva antro-pizzazione dell’ambiente. Seppure negli anni si è registrato uno spostamento degli addetti dalla pesca al turismo, può dirsi che alla tenuta della composizione sociale e culturale dell’Isola contribuisce ancora in mo-do importante proprio il settore della pesca (che vede decrescere il suo peso, nonostante la presenza di realtà produttive legate all’attività conserviera e del confezionamento). Altro dato significativo, ai fini di un rapido cenno sulla realtà locale, è rappresentato dalla popolazione scolastica (circa 1.000 unità), particolarmente rilevante sull’insieme della popolazione stabile residente. Il territorio di Lampedusa e Linosa è protetto, sotto il profilo ambientale e naturalistico, dalla Riserva Naturale Orientata (istituita nel 1995) che riguarda un’ampia porzione della costa sud di Lampedusa, intorno all’Isola dei Conigli, e dall’Area Marina Protetta (istituita nel 2002) che ricomprende anche le isole di Linosa e Lampione. L’assenza di uno strumento di pianificazione generale, anche per la recente adozione del Piano Paesistico delle Pelagie, rappresenta il principale deficit degli strumenti di governo del territo-rio. Come viene argomentato in altra parte, l’espansione urbanistica degli ultimi decenni scon-ta l’insufficienza di regole insediative, orientamenti di crescita, programmazione. Il quadro complessivo del territorio di Lampedusa mostra, quindi, elementi tra loro contraddit-tori, per la compresenza – dentro la stessa cornice – di straordinarie risorse ambientali e pae-saggistiche e di fenomeni diffusi di urbanizzazione priva di regole e insediamenti edilizi privi di qualità. Dentro questa contraddizione può leggersi la capacità attrattiva dell’Isola, meta turisti-ca, e l’assenza di un sistema ospitale (insieme di beni e risorse per il turismo) adeguato a ri-spondere ad una domanda crescente di servizi e qualità.

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Sullo sfondo, non vi è dubbio che l’approdo per migliaia di migranti ha segnato l’identità e la vita dell’Isola. Le Pelagie sono divenute Isole-sentinella del Mediterraneo, luoghi simbolo, epi-centro della modernità perché testimoni degli sconvolgimenti dell’umanità. Il flusso enorme di persone, da sud verso nord, rappresenta il fenomeno più macroscopico che segna questo lem-bo di terra, in cui infrastrutture, servizi, fabbricati vengono dedicati all’accoglienza di profughi e migranti, sotto lo sguardo di una parte del mondo. Presentazione degli Obiettivi e dei Risultati attes i

Il Piano di Interventi per l’Isola di Lampedusa è finalizzato a migliorare la qualità dei servizi ter-ritoriali. La dimensione dei fenomeni migratori, e la stessa dinamica d’afflusso e di soggiorno di migranti, hanno acuito la fragilità del sistema insulare, alterato il fabbisogno di efficienza del sistema istituzionale locale, aumentato la necessità di dar risposta a bisogni di coesione sociale e di tenuta del tessuto economico. Per il perseguimento degli obiettivi di riqualificazione urbana e territoriale, il Piano rappresen-ta anche l’occasione per recuperare, entro un quadro unitario, un insieme di iniziative ed azio-ni già programmate o avviate che richiedono di essere ricondotte a coerenza nella visione stra-tegica del futuro dell’Isola. Infine, il Piano richiama la fragilità del sistema istituzionale locale, per un verso chiamato a go-vernare fenomeni, eventi, dinamiche emergenziali, dall’altro a dover gestire persino la dimen-sione quotidiana dell’amministrazione senza strumenti, finanze, risorse umane sufficienti e idonee. Dentro questo quadro, adesso appena accennato, il Piano ha l’obiettivo di individuare un in-sieme di interventi la cui realizzazione:

� consenta un innalzamento del livello, del numero, della qualità degli elementi del si-stema locale dei servizi e delle attrezzature per i residenti;

� sia orientata a rafforzare la capacità del sistema locale di avviare processi di pianifica-zione (governo del territorio), di riqualificazione (miglioramento del tessuto urbano), di valorizzazione (salvaguardia delle peculiarità ambientali);

� migliori la qualità del contesto locale rafforzando la capacità di accoglienza dei flussi, assicurando nel contempo la tutela dell’ambiente, la sostenibilità del modello turistico e la diversificazione dell’offerta.

Nella elaborazione del Piano è stato condotto lo sforzo di prefigurare i risultati cui si intende pervenire in modo sufficientemente circostanziato e immediatamente percepibile, nella pro-spettiva non solo di chiarire i contenuti dei singoli interventi, bensì anche di coinvolgere i re-sponsabili dell’attuazione e coloro che ne dovrebbero beneficiare (innanzitutto i cittadini di Lampedusa, e i turisti e i visitatori dell’Isola) al fine di dar vita ad una vera e propria valutazione pubblica aperta quale strumento per l’efficacia del Piano stesso. Dunque, l’individuazione dei risultati attesi riguarda la risposta a fabbisogni emergenti nel territorio, ma costituisce altresì lo strumento di selezione delle azioni da finanziare e realizzare. Secondo questa logica, gli interventi sono stati selezionati proprio in base alla loro “rilevanza”, ovvero della loro capacità di rispondere a fabbisogni e di determinare impatti descrivibili. In particolare, il metodo di valutazione della rilevanza degli interventi fa riferimento – in via

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schematica e speditiva – ad una matrice degli impatti e ad una matrice di integrazione e coe-renza. Per quanto attiene agli impatti, riconducibili agli ambiti delle principali attese, si può sintetizza-re: ¬ maggiore efficienza dei servizi ed economia della spesa pubblica; ¬ attrezzature pubbliche riqualificate e maggiori opportunità per i cittadini; ¬ occupazione e nuovi posti di lavoro (diretti ed indiretti durante la realizzazione, ma anche a

regime) per l’aumento della spesa in sede locale; ¬ supporto all’affermazione di nuove pratiche per la qualità urbana; ¬ rafforzamento istituzionale e della capacità del governo locale.

Per quanto attiene invece ad integrazione e coerenze: ¬ interventi complementari, e comunque convergenti negli obiettivi con altre iniziative in cor-

so o già programmate; ¬ azioni di rafforzamento degli strumenti di governo del territorio; ¬ azioni in grado di suscitare altre iniziative, anche private, e di attivare altri finanziamenti o

comunque di aprire ad altre possibilità (fondi regionali, nazionali, comunitari).

Le linee di intervento individuate riguardano alcuni specifici fabbisogni del territorio, e sono strettamente connesse con i risultati attesi dall’attuazione del Piano. A. Il miglioramento dell’efficienza della rete idrica e la manutenzione delle sotto-reti ri-

guarda sia il corretto utilizzo della risorsa acqua che, non secondariamente, un idoneo servizio alle attività economiche e alle residenze per evitare problematiche di ordine igienico-sanitario. Tuttavia, la prospettiva di un completo efficientamento del sistema idrico locale attiene anche alla razionalizzazione ed economia delle risorse economie pubbliche che, su questo comparto, sono impiegate in modo ingente e – in prospettiva – in forma non più sostenibile. L’approvvigionamento idrico nell’Isola è stato fin qui garantito solo da fonti esterne, attraverso il trasporto di acqua con navi cisterna; solo una quota minima immessa nel-la rete è stata prodotta dal dissalatore, peraltro di antica concezione; recentemente è tuttavia entrato in funzione un nuovo dissalatore (ovvero il primo modulo funzionale), che avvia concretamente una nuova fase in cui l’assetto che per molto tempo ha de-terminato sprechi e costi ambientali molto cospicui, si avvia ad una seria razionalizza-zione. L’inefficienza delle sotto-reti riguarda in primo luogo lo smaltimento delle acque (bian-che, grigie e nere): anche in questo caso, la complessiva irrazionalità e vetustà del si-stema (realizzato per parti, anche con logiche incompatibili tra loro, e soprattutto non efficace sotto il profilo del corretto conferimento alla depurazione) richiede di non procedere per semplici manutenzioni puntuali ma attraverso il progressivo rifacimento delle reti.

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In questo quadro occorre avviare un programma di interventi, entro una cornice pro-gettuale complessiva, orientato all’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica e al cor-retto smaltimento fognario attraverso manutenzioni, rifacimenti, nuove realizzazioni. Senza alcun dubbio, va attivato un programma che attiene all’indagine tecnica conosci-tiva (anche per il rilievo delle reti esistenti), ad alcuni interventi “strategici” di efficien-tamento della rete (in relazione al nuovo dissalatore e alla razionalizzazione degli at-tracchi delle navi cisterna), nonché alla ridefinizione del modello di gestione del siste-ma.

B. La riqualificazione urbana e territoriale attiene profili diversi di azioni ed interventi. Lo strumento urbanistico vigente è ancora il vecchio Programma di Fabbricazione, che ormai da alcuni decenni non risulta adeguato a regolare i processi edilizi, le dinamiche di crescita, i fabbisogni di servizi e attrezzature pubbliche, la tutela del territorio e dell’ambiente. Procedere alla formazione del Piano Regolatore appare una necessità centrale per favorire pratiche legali di trasformazione del territorio e accelerare le pra-tiche di riordino delle zone urbanizzate. In linea generale, l’innervamento dell’azione del governo locale attraverso strumenti di pianificazione, anche di tipo settoriale e comunque sostenuti da logiche operative, rappresenta uno degli snodi centrali per Lampedusa e Linosa che, inevitabilmente, so-no destinate ad azioni di riordino e riequilibrio del territorio e del sistema urbanizzato. La riqualificazione urbanistica può trovare, attraverso primi interventi guida, alcune immediate attuazioni. In questo senso, il Piano individua gli interventi prioritari nel tes-suto urbano centrale, sul fronte del lungomare, negli spazi pubblici aperti di connes-sione: le opere non solo sono orientate a riconferire dignità formale ad alcuni ambiti che richiedono azioni rigenerative, bensì anche a favorire processi di qualificazione che sostengano le attività economiche e commerciali, la residenza e gli spazi dell’abitare. In primo luogo, il Piano individua l’ambito centrale urbano per un’azione combinata, facendo convergere in un’iniziativa “pilota” interventi diversi di riqualificazione e rior-dino urbano. Si tratta, in modo integrato, (a) dell’intervento di riqualificazione urbana che, a partire dal rifacimento delle sotto-reti, ridefinisca gli spazi pubblici aperti attra-verso una nuova qualità di dotazioni, arredi, sistemazioni dei luoghi, e (b) dell’azione di sostegno all’iniziativa privata di rifacimento dei fronti edilizi (prospicienti le strade pubbliche) attraverso una misura di aiuto economico diretto, nel quadro di una rego-lamentazione complessiva dell’azione pubblico/privata. Nello stesso ambito, il proget-to di Civic Center che si intende promuovere attraverso la trasformazione del comples-so scolastico rappresenta un altro elemento dello scenario di radicale riqualificazione che si è inteso prefigurare. Attraverso il Piano si prevede anche l’intervento di riqualificazione del sistema del fronte mare nella zona del Porto Vecchio. In quella zona, in particolare, un’opera com-patibile di ridefinizione degli spazi pubblici può costituire un’azione combinata di rige-nerazione (per il sistema di fruizione del lungomare, di collegamento alla zona del ca-stello, di valorizzazione di preesistenze archeologiche). Gli interventi individuati intendono valorizzare alcuni beni e peculiarità, tra esse il si-stema dei sette palazzi (le antiche case che hanno scandito la realizzazione della maglia ortogonale del nucleo centrale dell’abitato), e l’area del castello (fulcro dell’antico in-sediamento, a ridosso del porto vecchio).

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C. L’ammodernamento dell’edilizia scolastica e delle attrezzature per attività civiche rap-presenta un’azione specifica di coesione sociale a Lampedusa non solo per la necessità indifferibile di procedere alla manutenzione, alla messa a norma, all’ampliamento delle strutture, bensì anche per contrastare fenomeni di dispersione, accompagnare e so-stenere le famiglie, e - in sostanza – per innalzare la qualità della vita. L’idea di fondo che sostiene l’intervento di Piano riguarda l’ammodernamento del complesso scolastico in zona centrale urbana (che organizza la scuola materna, ele-mentare e media) per completarne le dotazioni e, al contempo, per realizzare spazi e strutture per attività civiche (sociali, culturali, del tempo libero): un civic center della comunità di Lampedusa, aperto all’iniziativa delle famiglie, dei più giovani e degli an-ziani, delle associazioni. Lampedusa registra un’ampia popolazione scolastica, sul totale dei residenti. La scuola, ovviamente, rappresenta uno dei nuclei centrali attorno ai quali si svolge la vita di fa-miglie e si costruisce il futuro delle ragazze e dei ragazzi. Lo stato delle strutture scola-stiche è tuttavia molto compromesso da vetustà e da scelte erronee assunte nel passa-to negli interventi di manutenzione: a tutt’oggi parte degli edifici scolastici è inagibile, parte delle attività scolastiche – al fine di ridurre il ricorso ai doppi turni – è ospitata in altre strutture, gli ambienti scolastici sono in parte privi di requisiti di sicurezza e ac-cessibilità. Altresì, si sottolinea che a Lampedusa manca l’asilo nido, vi è un serio deficit di impianti sportivi di base, si avverte l’assenza di una struttura polivalente per attività extrascolastiche. Muovendo da questa situazione, l’Amministrazione ha avviato un programma integra-to nel quale far convergere in modo funzionale diversi interventi, già finanziati o pro-grammati, e nel quale – attraverso l’impiego delle risorse di cui all’art. 1 comma 319 della Legge di Stabilità 2014 – il core project è rappresentato dall’intervento di ammo-dernamento e completamento delle strutture scolastiche, aperte alle attività civiche della comunità locale.

D. Il coordinamento e il monitoraggio del Piano sono attività cruciali per l’efficacia degli interventi, per perseguire gli obiettivi attraverso strategie adeguate, per garantire strumenti di governo idonei alla sfida di attuazione del Piano. L’accompagnamento tecnico appare fondamentale, in special modo, per rafforzare la capacità di governance dell’amministrazione locale, che soffre un deficit di strumenti e di personale che, anco-ra insufficienti per l’attività amministrativa ordinaria, risultano inadeguati per la ge-stione di un programma complesso come quello che si prefigura. Si tratta di attivare almeno due diversi livelli di assistenza tecnica e consulenza specialistica, il primo riferi-to alla regia del programma (per assistere l’Amministrazione di Lampedusa nelle diver-se fasi di definizione, direzione e presidio del processo di piano, anche in riferimento alla connessione con altre iniziative, al coordinamento, alla verifica di avanzamento), il secondo rivolto al sostegno alle attività tecnico-amministrative degli uffici comunali (per garantire un’azione di governo efficace, il presidio delle procedure, l’innalzamento della capacità della struttura interna al Comune di affrontare le criticità dovute ad in-terferenze tra vecchie e nuove pratiche nel settore dei lavori pubblici). L’Amministrazione comunale, nel presupposto centralità e delicatezza della vicenda di Lampedusa nello scenario nazionale ed internazionale, intende assumere le funzioni e le responsabilità che le competono, contando sul ruolo attivo di sostegno che potrà es-sere garantito direttamente dal Governo nazionale attraverso l’Agenzia per la coesione territoriale.

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Programmi e coerenze con altre iniziative

Nell’ultimo ciclo di programmazione, le Isole Pelagie sono state interessate da diverse linee di finanziamento per il potenziamento del sistema locale, particolarmente orientate al settore del turismo e alla tutela e valorizzazione delle risorse naturali. Altre azioni – anche di particolare rilievo – sono state realizzate o ancora soltanto avviate nei settori delle infrastrutture di trasporto, così come sul sostegno ai collegamenti aerei e maritti-mi. Proprio sui temi delle garanzie di collegamenti stabili ed efficienti delle Pelagie, sono in corso iniziative che impegnano l’Amministrazione comunale e quella regionale. Nel corso dei prossimi mesi, poi, dovrebbero essere riprese le pratiche che riguardano la programmazione portuale, riprendendo non solo il percorso di pianificazione, bensì soprattutto l’urgenza di al-cuni interventi di sistemazione infrastrutturale (ad esempio, gli attracchi di Linosa). Vi sono altre iniziative per le quali l’Amministrazione di Lampedusa e Linosa è impegnata, e nei prossimi mesi dovrà attivare azioni di accompagnamento per una adeguata realizzazione: i PAES (Piani di Azione per l’Energia Sostenibile), ad esempio, con risorse assegnate nell’ambito del PAC Sicilia, rappresentano un’opportunità cui deve ancora confermarsi l’adesione, soprat-tutto per la concreta prospettiva di finanziamento di servizi e attrezzature necessarie al riequi-librio dell’offerta territoriale. Con Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3947 del 16.06.2011 sono stati stanziati fondi per lo stato di emergenza, per complessivi 26 mln di euro, destinati ad un insie-me di interventi di rafforzamento della struttura territoriale. Allo stato, una parte residua di quei fondi deve essere ancora spesa, per quanto tutte le risorse risultano già impegnato o co-munque assegnate con destinazione specifica. Si segnala, in particolare, che con fondi dell’OPCM richiamata, sono stati realizzati o sono in fase di attuazione diversi interventi (ad esempio: manutenzione complesso scolastico “Ettore Maiorana”, ristrutturazione della sede dell’”Area Marina Protetta”, nuovo impianto di depurazione) che possono ritenersi stretta-mente connessi con le finalità del piano presentato in queste pagine. Sotto il profilo operativo, il quadro dei programmi e azioni strettamente coerenti con il Piano può essere ricondotto ai punti che seguono. Nell’ambito del Programma straordinario di interventi sul patrimonio scolastico, attraverso De-libera CIPE n. 6/2012 sono stati assegnati finanziamenti al Comune di Lampedusa e Linosa, re-lativamente al complesso omnicomprensivo “Luigi Pirandello” per: (a) Plesso A – scuola media – complessivamente € 800.000,00, di cui già spese € 246.143,02; (b) Plesso B – scuola elemen-tare – € 307.000,00; (c) Plesso C – scuola materna - € 843.000,00. Pertanto, gran parte delle risorse assegnate sono ancora disponibili e possono consentire, attraverso una rimodulazione degli interventi e la sistemazione delle procedure, una completa azione di messa in sicurezza e adeguamento delle porzioni degli immobili già fruibili (Plessi A e B, palestra). Con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 20.02.2012 sono stati assegnati fondi per € 766.496,42 sempre destinati al complesso scolastico “Luigi Pirandello”: tali somme sono ancora disponibili, per effetto dell’art. 13 del Decreto Legge 06.03.2014, e pertanto a se-guito del perfezionamento della rescissione del precedente contratto, se ne prevede l’utilizzo nell’ambito delle previsioni del Piano nel complesso scolastico (Plesso C). Uno specifico finanziamento di sostegno, a fronte delle emergenze derivanti dai flussi di mi-granti, è stato previsto durante il 2014 dalla Regione Siciliana per diversi comuni dell’Isola, tra cui Lampedusa e Linosa. In particolare, in attuazione dell’art. 42 della legge regionale n. 21 del 2014, sono stati assegnati 1,5 mln di euro. Le risorse sono state già ripartire nel bilancio comu-

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nale tra spese correnti e investimenti, e comunque una quota significativa è dedicata a finalità convergenti con quelle del Piano di impiego dei 20 mln di euro. Con Decreto del Dipartimento per gli Affari Regionali del 03.11.2014, in attuazione del Decreto 06.03.2014, è stato liquidato al Comune di Lampedusa e Linosa l’ammontare complessivo di € 426.306,34, pari al 30% (rata finale) del finanziamento a valere sul Fondo di sviluppo delle isole minori – annualità 2008-2009. Tali somme, per la loro specifica destinazione, sono disponibili per interventi di sostegno al sistema di offerta territoriale. Azioni di Sistema e governance

E’ stata più volte richiamata la necessità di prefigurare una governance adeguata al processo di attuazione del Piano, per garantire l’efficacia dell’azione, i tempi, le procedure adeguate. Tale necessità appare tanto più urgente se si considera la debolezza del sistema di governo locale di fronte la complessità del presidio tecnico-amministrativo da dover mettere in campo e, insie-me, la volontà dell’Amministrazione di Lampedusa di voler svolgere con chiarezza e costanza le attività di direzione e monitoraggio del Piano. Non vi è dubbio che il successo del Piano, l’efficacia delle azioni, il rapido perseguimento degli obiettivi dipendono in buona misura dal meccanismo che verrà messo in campo per garantire una gestione puntuale delle risorse finanziarie. Nel prefigurare il modello di gestione del Piano, come detto, si ritiene che l’Amministrazione comunale debba esercitare la regia dei processi di affidamento, di esecuzione degli interventi, di pagamento, nonché di consegna delle diverse realizzazione alla comunità locale. Se si insiste su tale ruolo, è anche perché – non secondariamente – l’attuazione del Piano richiama l’esigenza di concertazione di altri interventi ed azioni, convergenti negli obiettivi ed integrati funzionalmente. Per questo occorre prefigurare un modello in cui, attorno al Comune di Lampedusa e Linosa, vi sia una squadra tecnica ed operativa all’altezza del compito: per garantire il coordinamento e il monitoraggio, per mantenere un adeguato presidio di assistenza tecnica. Può prevedersi dunque che, con procedura aperta, venga selezionato un gestore del pro-gramma che – a tempo pieno e con sede di lavoro a Lampedusa – d’intesa con il Sindaco svolga l’attività permanente di regia e che, sempre con procedura aperta, selezioni l’equipe profes-sionale di affiancamento. Quest’ultima, in via preliminare, può prefigurarsi composta da: ¬ un tecnico esperto in programmazione territoriale, per il coordinamento e l’integrazione

degli interventi; ¬ un tecnico esperto in infrastrutture a rete; ¬ un tecnico esperto di urbanistica; ¬ un tecnico esperto di attrezzature pubbliche, edilizia scolastica; ¬ un legale esperto di procedure amministrative e opere pubbliche;

I costi di tutta l’attività di coordinamento e assistenza tecnica vengono coperti dalla riserva fi-nanziaria destinata a tal scopo nel Piano.

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Tutte le procedure di selezione, come tutte le modalità di affidamento di servizi e opere, do-vranno essere identificate secondo criteri di norma, comunque con i massimi livelli di efficienza e affidabilità. Il meccanismo qui sommariamente delineato potrà determinare, direttamente ed indiretta-mente, il rafforzamento del governo locale, innervarne le capacità, suscitare l’innalzamento delle competenze di uffici e strumenti amministrativi. Per molteplici aspetti, l’obiettivo di una forte ed adeguata governance è dunque centrale per l’attuazione del Piano di Interventi per Lampedusa. Si ritiene che fondamentale sarà l’azione di accompagnamento costante e di presidio del Governo, e in particolare dell’Agenzia per la coe-sione territoriale.

Linee di intervento e azioni cardine. Piano di impi ego dei fondi

Il Piano si articola attraverso linee di intervento che costituiscono il riferimento per alcuni fab-bisogni emergenti e il tema ordinatore per altre iniziative, azioni in corso, opere realizzate di recente o in fase di realizzazione. In questo senso, può dirsi che i tre temi - (a) Miglioramento delle gestione delle risorse idriche e manutenzione delle sottoreti, (b) Riqualificazione urbana e territoriale, (c) Potenziamento ed ammodernamento dell’edilizia scolastica e delle dotazioni urbane per attività civiche - inne-scano le azioni-cardine del Piano, cioè interventi che intendono perseguire direttamente gli obiettivi, e che possono costituire il nucleo dei processi di trasformazione e di crescita. Si in-tende qui sottolineare che le azioni individuate concorrono con altre al perseguimento degli obiettivi e, anzi, intendono facilitare l’innesco di altre iniziative e di spingere soggetti privati e piccole aziende verso processi virtuosi di riordino e crescita locale. Inoltre, il Piano nel suo complesso è accompagnato dall’idea dello sviluppo sostenibile, e dunque da obiettivi di conte-nimento dei consumi, di riconversione, di risparmio energetico attraverso l’innovazione. La tabella che segue indica le linee guida, e l’articolazione e l’ammontare degli interventi (sep-pure ancora in via non definitiva), ovvero il piano di impiego delle somme previste all’art. 1 comma 319 della Legge di Stabilità 2014.

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Piano di Interventi per l’isola di Lampedusa

Linee di intervento Interventi Costo stimato (a valere sui fondi Legge di Stabilità 2014, art. 1 co. 319) _ €

A Miglioramento dell’efficienza della rete idrica e manutenzione delle sottoreti

A1. Realizzazione di nuovi tratti ed effi-cientamento della rete idrica esistente

4.500.000,00

A2. Manutenzioni delle sottoreti e rifaci-mento di tratti della rete idrica e della rete fognaria

1.300.000,00

Sommano (linea di intervento A) 5.800.000,00 B Riqualificazione urbana e

territoriale B1. Intervento integrato di riqualificazione di un ambito del nucleo urbano centrale (sistema via Roma / via Vittorio Emanuele) attraverso il rifacimento delle sotto-reti e la qualificazione dello spazio pubblico

3.750.000,00

B2. Misura di sostegno e incentivo all’iniziativa privata per il rifacimento e la qualificazione dei fronti edilizi (ambito del nucleo urbano centrale)

2.200.000,00

B3. Intervento di riqualificazione funziona-le e ammodernamento del fronte del por-to vecchio nel tratto di lungomare Rizzo sino a zona Castello

1.950.000,00

Sommano (linea di intervento B) 7.900.000,00 C Ammodernamento

dell’edilizia scolastica e delle dotazioni urbane per attività civiche

C1. Intervento di ammodernamento del complesso di via Roma, di completamento dei servizi, di integrazione delle funzioni scolastiche e civiche

5.000.000,00

C2. Riqualificazione e completamento del-le attrezzature di base per lo sport

750.000,00

Sommano (linea di intervento C) 5.750.000,00 D Coordinamento e

monitoraggio Rafforzamento degli strumenti conoscitivi per l’azione di piano; assistenza tecnica, coordinamento e monitoraggio per l’attuazione del Programma

550.000,00

Sommano (linea di intervento D) 550.000,00

Totale

20.000.000,00

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Integrazione e convergenza di interventi. Programma quadro

Come si è provato ad illustrare nelle pagine precedenti, il piano di impiego dei fondi a favore del Comune di Lampedusa e Linosa, previsti dalla Legge di stabilità 2014, deve ritenersi funzio-nalmente integrato con un insieme di azioni che rientrano nella programmazione locale. Per-tanto, esso può essere riletto entro un quadro più ampio, all’interno del quale l’insieme degli interventi possono perseguire più efficacemente gli obiettivi specifici prefissati. Ovviamente, il programma quadro non racchiude il contenuto esaustivo delle politiche che si intendono realizzare, né d'altronde si tratta di uno strumento vincolante per la necessità di precisarne alcuni profili progettuali e alcuni ambiti di intervento specifici. Attraverso il pro-gramma quadro si intende invece riferire di un insieme di iniziative coerenti fra loro, conver-genti negli obiettivi, che richiedono una regia unitaria per poter integrare i contenuti dei pro-getti, le modalità di attuazione, il concerto tra istanze emergenti che richiedono risposte pun-tuali. Linee di intervento Intervento a valere sui

fondi Legge di Stabilità 2014

Costo presuntivo

_ .000 €

Intervento a valere su altri Finanziamenti attivati o da ricercare

Disponibiità fondi

Miglioramento dell’efficienza della rete idrica e manutenzione delle sottoreti

Realizzazione di nuovi tratti ed efficientamento della rete idrica esistente

4.500 Realizzazione nuovi tratti di rete idrica in aree di espansione

No

Realizzazione nuovi moduli di dissalazione acque

Si

Manutenzioni delle sottoreti e rifacimento di tratti della rete idrica e della rete fognaria

1.300 Istallazione e messa in funzione nuovi impianti di pompaggio nella rete idri-ca di acqua dissalata

Si

Manutenzione e parziale rifacimento del collettore fognario principale, siste-mazione delle stazioni di sollevamento.

No

Riqualificazione urbana e territoriale

Intervento integrato di riqualificazione di un ambito del nucleo urba-no centrale (sistema via Roma / via Vittorio Ema-nuele) attraverso il rifa-cimento delle sotto-reti e la qualificazione dello spazio pubblico

3.750 Intervento di ristruttura-zione dell’ex piscina

No

Misura di sostegno e in-centivo all’iniziativa pri-vata per il rifacimento e la qualificazione dei fronti edilizi (ambito del nucleo urbano centrale)

2.200 Progetto di sistemazione dell’area del mercato

Si

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Intervento di riqualifica-zione funzionale e am-modernamento del fron-te del porto vecchio nel tratto di lungomare Riz-zo sino a zona Castello

1.950 Intervento di riqualifica-zione dell’area del campo sportivo e di completa-mento delle attrezzature di servizio

No

Potenziamento ed ammodernamento dell’edilizia scolastica e delle attrezzature per attività civiche

Intervento di ammoder-namento del complesso di via Roma, di comple-tamento dei servizi, di integrazione delle fun-zioni scolastiche e civi-che

5.000 Opere urgenti di adegua-mento e messa a norma attraverso impiego fondi Cipe 32/2010, Cipe 6/2012, Decreto 20.02.2012

Si

Realizzazione Asilo Nido di Lampedusa

No

Riqualificazione e com-pletamento delle attrez-zature di base per lo sport

750

Azione di sistema Rafforzamento degli strumenti conoscitivi per l’azione di piano; assi-stenza tecnica, coordi-namento e monitoraggio per l’attuazione del Pro-gramma

550 Redazione del piano di uti-lizzo delle spiagge e del territorio costiero

Si

Redazione del nuovo PRG No

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A. Miglioramento dell’efficienza della rete idrica e manutenzione delle sot-toreti

A.1 Inquadramento e descrizione dello stato di fatt o

La rete idrica

L’efficienza delle rete idrica rappresenta, nel caso peculiare di Lampedusa, un obiettivo che tiene insieme diverse esigenze ed innanzitutto quella di superare la contraddizione tra sprechi considerevoli – dovuti alle perdite lungo la rete esistente – e l’assenza di una adeguata distri-buzione della stessa rete in tutte le zone urbanizzate dell’Isola. L’obiettivo di medio termine è quello di un complessivo ammodernamento delle sotto-reti (re-te idrica, rete fognaria) per superare lo stato di degrado, inefficienza, spreco che si è determi-nato sia per la progressiva vetustà delle vecchie reti, sia per errori che hanno caratterizzato gli interventi realizzati in epoche più recenti. Un programma complessivo di ammodernamento delle reti di fornitura idrica e di smaltimento dei reflui richiede, come è ovvio, un cospicuo im-piego di risorse finanziarie e la realizzazione per lotti funzionali, a partire dalle principali emer-genze. Come detto, la situazione attuale sconta la vetustà della rete esistente che serve la zona del territorio di più antica urbanizzazione e, insieme, l’assenza della rete in molte parti delle zone di più recente espansione urbanistica. Questa contraddizione accompagna un altro deficit strutturale rappresentato dall’inadeguato sistema di collegamento della rete ai due diversi ap-provvigionamenti, i dissalatori e i punti di consegna delle navi cisterna. Oggi l’approvvigionamento idrico nell’Isola è in fase di ammodernamento: oltre ad essere ga-rantito da tre diversi dissalatori, è in funzione da poco tempo il primo modulo, di moderna concezione, che rappresenta la prima parte di un impianto che sarà capace innalzare la produ-zione a circa 5 mila mc. In sintesi, attualmente i sistemi di dissalazione hanno una capacità di produzione, rispettiva-mente, di 400 mc/giorno il primo, di 600 mc/giorno il secondo, di 1.500 mc/giorno il terzo. At-traverso la messa in funzione dei nuovi impianti si conta di pervenire alla produzione al giorno di circa 5.000 mc di acqua dissalata. Per quanto attiene alle navi cisterna, invece, la loro capaci-tà di carico è pari a circa 5.000 mc e la frequenza di approvvigionamento è stata legata alle di-verse stagioni dell’anno, più intensa ovviamente nel periodo estivo quando si registrano i pic-chi di fabbisogno idrico; com’è evidente, con il nuovo assetto, tale fonte sarà via via più margi-nale. L’infrastruttura a rete per la distribuzione dell’acqua è stata realizzata in periodi successivi, con utilizzo di materiali e tecniche diverse, e si basa su un sistema di serbatoi che, per gravità, ser-vono parte del territorio urbanizzato. Il sistema non è unitario, e dunque la rete è divisa per parti (due principali): se per un verso l’organizzazione per distretti appare, anche in prospetti-va, logica e razionale (sulla base delle caratteristiche del territorio), allo stato i sezionamenti delle reti rispetto alla posizione dei serbatoi costituiscono in qualche caso un vincolo ad una maggiore efficienza e penetrazione delle forniture. Si segnala inoltre come allo stato attuale anche gli allacci idrici siano vetusti e privi di tele-lettura, cosicché la fatturazione agli utenti è ancora forfettaria. Il primo distretto – il più grande – è posto ad Est dell’Isola, nella zona più urbanizzata, ed è ali-mentato sia dal sistema di dissalazione che dalle navi cisterna; dispone di tre diversi serbatoi

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(Imbriacola, Centro Urbano, cala Pisana). Il secondo, invece, può essere alimentato solo dalle navi cisterna presso il molo di località Guitgia e dispone di un serbatoio principale (nella stessa zona Guitgia), e di due dipendenti dal primo (Alaimo e Terranova). Rispetto a questo quadro, appena descritto, va detto che il Comune non dispone di una map-patura della rete (o almeno di un rilievo complessivo che possa considerarsi davvero attendibi-le dal punto di vista tecnico).

Dal punto di vista dei fabbisogni, può riferirsi in questa sede di dati ufficiali. Nel Piano Regola-tore Generale degli Acquedotti della Regione Siciliana, edito nel 2011, sono riportate diversi dati utili: i residenti risultano 6.137 unità (dati censimento ISTAT 2008), di cui circa 600 insedia-ti nell’isola di Linosa. Un dato significativo riguarda la popolazione dei “fluttuanti stagionali e turisti”, che è pari a 32.894 abitanti, e mostra l’aumento esponenziale dei fabbisogni nel perio-do estivo. In virtù di questi dati si ha una “Portata media per i residenti” pari a 19 l/s, mentre la “Portata media nella stagione estiva” è pari a 95 l/s con “Portate nel giorno di massimo consumo” pari a 138 l/s. La rete di smaltimento dei reflui

Anche la rete di smaltimento dei reflui sconta fenomeni di degrado e inefficienza. Il sistema at-tuale è esito di interventi successivi, realizzati nel tempo senza una visione coerente con gli svi-

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luppi dell’urbanizzazione, ed è privo di un dimensionamento che possa ritenersi adeguato alle necessità di ampliamento e completamento della rete. In sostanza, il sistema principale di sottorete riguarda la zona del centro abitato, dal quale i re-flui scorrono per gravità sino al collettore (zona del porto) per poi essere rilanciati al depurato-re di Punta Maccaferri, che tuttavia da lungo tempo non è funzionante. Le reti secondarie – piuttosto frammentate – raccolgono invece i reflui dalle frazioni poste intorno al nucleo abita-to centrale: un sistema di sollevamenti (circa 10 impianti di sollevamento e rilancio) consento-no il collegamento al depuratore. Va sottolineato che a breve l’Isola sarà dotata di un nuovo impianto (concepito per moduli fun-zionali) capace di soddisfare il fabbisogno di circa 25 mila abitanti equivalenti. Per tale inter-vento, curato dal Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione Siciliana quale Soggetto Attuatore dell’OPCM n. 3947 del 16.06.2011, in queste settimane si stanno svolgendo le attività prelimi-nari alla consegna delle opere. Ampie zone dell’Isola non dispongono della rete di raccolta e smaltimento delle acque reflue, e pertanto i sistemi fognari sono spesso puntuali, realizzati a servizio di singoli fabbricati o piccoli nuclei (soprattutto nelle zone in cui è avvenuta l’espansione di strutture ricettive e case per tu-risti). Si tratta, ovviamente, di una situazione cui porre rimedio attraverso un’azione di riordi-no, ammodernamento, manutenzione della rete. Il punto di partenza è critico. La rete di smaltimento dei reflui è costantemente in sofferenza per l’inadeguatezza dei dimensionamenti e la vetustà di alcuni tratti. Nei periodi estivi la situa-zione diviene particolarmente critica per l’aumento dei volumi, la conseguente pressione dei carichi sia sugli impianti di sollevamento che sul depuratore. L’ammodernamento della rete di smaltimento dei reflui fognari rappresenta dunque una necessità per le emergenze di natura igienico-sanitaria cui è esposta l’Isola con sempre maggiore frequenza.

A.2 Prime indicazioni sugli interventi

L’intervento sulla rete idrica non può che basarsi su un rilievo complessivo dei sistemi esistenti e da una previsione riguardo la distrettualizzazione, cioè sulla razionalizzazione dei rami auto-nomi, alimentati ciascuno da propri serbatoi. L’obiettivo di efficientamento riguarda infatti l’adeguamento delle dotazioni idriche pro-capite, tenendo conto della popolazione stabile re-sidente che dei fabbisogni crescenti nei periodi di afflusso di turisti, evitando gli sprechi attuali (anche dovuti alle perdite lungo la rete). In linea di massima deve prevedersi la conferma dei due distretti del sistema attuale, quello alimentato dai serbatoi Centro e Imbriacola e quello alimentato dal serbatoio Guitgia, costi-tuendo tuttavia una interconnessione in modo da compensare quando necessario i volumi d’acqua tra i due distretti. L’intervento prioritario che si intende promuovere con il piano riguarda l’area del centro urba-no, attraverso la sostituzione (e la manutenzione, ove preferibile) della rete esistente, il miglio-ramento delle condizioni delle connessioni con gli impianti di dissalazione: nella zona più urba-nizzata dell’Isola si vuole realizzare un impianto efficiente, che consenta costanza delle fornitu-re, regolazione delle pressioni, interconnessione tra i serbatoi, avvio di un ampio programma di sistemazione dei singoli allacci alle utenze con moderni contatori elettronici al fine di garan-

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tire un’equa ripartizione del costo del servizio e per trasmettere la “culturizzazione” della ri-sorsa idrica, intesa come il corretto utilizzo della stessa anche con l’obiettivo del risparmio. L’intervento viene integrato da quello che attiene la riqualificazione di un ambito del nucleo centrale urbano, con il quale – tra l’altro – si intende rinnovare totalmente il sistema delle sot-toreti. Gli interventi di realizzazione della nuova rete idrica saranno pilotati attraverso un progetto generale sulle tipologie delle condotte, degli allacci, delle dotazioni della rete. Si intende in tal modo acquisire un quadro adeguato di conoscenza dello stato di fatto e indicare le linee gene-rali cui far riferimento per gli standard prestazionali dei nuovi impianti, delle reti, delle fornitu-re alle singole utenze. In altre termini, l’occasione di un complessivo rifacimento delle sottoreti di Lampedusa deve esser colta per una realizzazione moderna, efficiente, con un grado elevato di controllo e gestione. Linea di intervento Intervento Riepilogo dei contenuti

Miglioramento dell’efficienza della rete idrica e manutenzione delle sottoreti

Realizzazione di nuovi tratti ed ef-ficientamento della rete idrica esi-stente

Sostituzione della rete idrica nella zona Centro, istallazione di nuove apparecchiature per regolazioni di pressione, realiz-zazione interconnessioni e mi-glioramento connessioni con gli impianti di dissalazione

Manutenzioni delle sottoreti e ri-facimento di tratti della rete idrica e della rete fognaria

Efficientamento delle sottoreti attraverso la manutenzione e il rifacimento dei tratti i emer-genza

A.3 Integrazione e complementarietà degli intervent i sulle sottoreti

Va qui specificato che sulle sottoreti si prevedono ammodernamenti articolati su diversi inter-venti, ed in particolare: A1. Realizzazione di nuovi tratti ed efficientamento della rete idrica esistente; A2. Manutenzioni delle sottoreti e rifacimento di tratti della rete idrica e della rete fognaria; B1. Intervento integrato di riqualificazione di un ambito del nucleo urbano centrale (sistema via Roma / via Vittorio Emanuele) attraverso il rifacimento delle sotto-reti e la qualifi-cazione dello spazio pubblico. Tali interventi attengono al programma unitario di opere volte alla complessiva riqualificazione di rete idrica e fognaria, con particolare riferimento al nucleo abitato e ai rami di connessione con il dissalatore (dorsale di adduzione idrica) e con il depuratore (collettori di smaltimento fo-gnario). Deve quindi intendersi che le opere dovranno muovere da un quadro unitario (analiti-co e progettuale), che l’Amministrazione di Lampedusa sta predisponendo, proprio al fine di garantire il coordinamento delle tipologie di intervento e la complementarietà. Sulla scorta degli studi di fattibilità già svolti sono stati prefigurati i dimensionamenti delle nuove reti (A1), individuate le principali emergenze per i lavori di manutenzione (A2), definiti gli ambiti di intervento di riqualificazione (B1), e pertanto quantificati gli ammontari presunti delle singole opere.

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B. Riqualificazione urbana e territoriale

B.1 Inquadramento e descrizione dello stato di fatt o

Rispetto ad un consistente sviluppo del territorio antropizzato, registrato negli ultimi decenni, Lampedusa sconta l’assenza di idonei strumenti di pianificazione. L’Isola non ha infatti gover-nato le composite dinamiche di crescita né i fenomeni di espansione, di insediamento progres-sivo di nuovi nuclei urbanizzati, prevalentemente dedicati alla residenza e alla ricettività turi-stica: l’effetto è la diffusa presenza di nuclei insediativi deregolamentati, nei quali si registra – insieme – uno scarso livello delle urbanizzazioni primarie e un latente senso di casualità e ap-prossimazione della qualità tipologica - edilizia. Ciò che è avvenuto a Lampedusa richiama fenomeni dello stesso segno che hanno riguardato negli ultimi trenta/quaranta anni molte zone costiere delle zone meridionali italiane (e medi-terranea più in generale): uno sviluppo privo di qualità, una crescita puramente quantitativa quale risposta a dinamiche di densificazione delle urbanizzazioni. In questo quadro, senza rife-rimenti di norma e di piano, si sono susseguite spinte spontanee alla crescita che, nel caso dell’Isola, sono state capaci di dar risposta alla domanda turistica, pur senza il sostegno di un disegno organico. Alla assenza di pianificazione urbanistica – il Programma di fabbricazione ancor oggi vigente è del 1974 – si è tuttavia contrapposto un progressivo innalzamento delle politiche di tutela e valorizzazione ambientale, innanzitutto con l’istituzione della Riserva Naturale Orientata. E, proprio intorno alle risorse ambientali e produttive, è possibile ancor oggi annodare un’ipotesi di tenuta e di sviluppo del sistema locale. Le principali aree urbanizzate sono quelle del Centro e della Guitgia, quest’ultima particolar-mente vocata all’insediamento turistico. Queste zone sono cresciute intorno all’area portuale (porto vecchio e porto nuovo) e, per buona parte, registrano una densità insediativa piuttosto alta. Nel resto del territorio di Lampedusa, vi è una diffusa presenza di case sparse. Come si è detto, l’attuale consistenza complessiva del patrimonio edilizio dell’Isola è capace di rispondere alla domanda insediativa, anche in relazione al numero di presenze dei periodi esti-vi. Ancor più dei fenomeni espansivi, appare necessario guidare (e sostenere) i processi di rior-dino, riqualificazione, rigenerazione del sistema urbano e territoriale esistente. Attraverso un ampio processo di qualificazione insediativa, che possa riguardare il patrimonio edilizio e gli spazi aperti di connessione, sembra infatti possibile perseguire l’obiettivo di adeguare l’offerta già disponibile al trend di crescita della domanda turistica. Un obiettivo di regolazione del territorio appare ormai ineludibile: invertire le dinamiche di consumo di territorio e di abusivismo edilizio attraverso azioni di riordino, ritessitura, qualifica-zione. Per questo fine, pare chiaro dover recuperare la disponibilità di uno strumento urbani-stico adeguato, idoneo nella trama e nell’articolazione degli strumenti a guidare processi di ri-qualificazione dell’esistente, facendo convergere azioni pubbliche e iniziative private. Le operazioni di riqualificazione già realizzate (ad esempio, il rifacimento di via Roma nel nu-cleo del centro abitato) possono essere replicate, ma indubbiamente occorre dar un segno più profondo all’azione di rinnovamento urbano, mettendo insieme gli obiettivi di qualificazione dello spazio pubblico, di innalzamento delle possibilità di fruizione e dunque di sostengo ad at-tività ed esercizi commerciali, di rigenerazione del patrimonio residenziale privato e della qua-lità dell’abitare.

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B.2 Prime indicazioni sugli interventi

Il tema della riqualificazione richiama la necessità di uno scenario d’intervento, di un insieme di strumenti di governo e di progetti che consentano di coordinare un’azione di trasformazione percepibile, compatibile con i vincoli locali, efficace con obiettivi di rigenerazione. In questo quadro appare fondamentale: � Il rafforzamento degli strumenti conoscitivi, propedeutici alla formazione delle diretti-

ve di piano, la predisposizione di strumenti di pianificazione, anche settoriali, l’avvio del processo di formazione del PRG;

� La definizione e attuazione di un’iniziativa pilota su una porzione del centro abitato in cui anticipare contenuti e modalità d’intervento per la riqualificazione urbana;

� L’attivazione di uno strumento d’incentivazione all’iniziativa privata per la qualità inse-diativa, il decoro urbano, il riordino edilizio;

� La realizzazione di interventi capaci di generare effetti immediatamente percepibili di innovazione e riqualificazione, di innalzamento delle possibilità di fruizione di spazi, servizi, attività e – in altre parole – di affermazione di qualità urbana.

Il quadro programmatico del Piano intorno al tema della riqualificazione urbana e territoriale si articola attorno a questi elementi, che vengono declinati in interventi, iniziative, progetti. In primo luogo, si intende avviare un inedito processo di pianificazione che – lungi da voler re-legare l’iniziativa privata entro un puro reticolo di vincoli – prefiguri strumenti di gestione del territorio, misure di tutela ambientale, obiettivi di sviluppo e strategie per perseguirli, quadri di riassetto territoriale (servizi alle famiglie e attrezzature pubbliche), di trasformazione, di soste-gno ad un adeguamento delle possibilità per attività produttive, sistema di offerta per il turi-smo, reti infrastrutturali efficienti. Nel solco delle iniziative già intraprese dall’Ammini-strazione, si vuole avviare il processo di formazione dello strumento urbanistico generale e, al contempo, affrontare alcune emergenze di governo del territorio (piano di utilizzo delle zone costiere e delle spiagge, adeguamento delle zonizzazioni per le attività produttive esistenti, tra le altre). Spingendosi più oltre, l’attività di rinnovamento degli strumenti di pianificazione intende inter-cettare i fabbisogni e le potenzialità legate alla gestione intelligente e sostenibile della mobilità di residenti, turisti e servizi pubblici, orientando future iniziative di promozione della trazione elettrica. Per quanto attiene al Piano, occorre attivare almeno due diversi livelli di accompagnamento, il primo relativo all’innervamento delle capacità degli uffici comunali di gestire pratiche e attiva-re procedure complesse, il secondo relativo al rafforzamento delle conoscenze e alla predispo-sizione di strumenti di regolazione degli interventi. Per quanto attiene agli interventi di riqualificazione, essi riguardano per un verso l’avvio del programma di riqualificazione urbana e territoriale attraverso un’azione integrata pubbli-co/privato, per altro verso attiene ad una delle zone strategiche per lo sviluppo della capacità competitiva dell’Isola di rispondere alle domande di fruizione e qualità (connesse innanzitutto ai consumi turistici). Innanzitutto, l’azione di riqualificazione urbana finanziata con il Piano individua un ambito pilo-ta, cioè il contesto urbanistico nel quale concentrare interventi di rinnovo delle dotazioni e di riconfigurazione formale e funzionale. Si tratta del contesto degli assi di via Roma / via Vittorio Emanuele (il cui perimetro verrà precisato con il preliminare di progetto) che può considerarsi

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il centro storico dell’abitato di Lampedusa e rappresenta il nucleo nel quale si sono stratificati nel tempo i più significativi interventi di espansione residenziale, insediamento di attività ed esercizi commerciali, ubicazione di sedi istituzionali e attrezzature pubbliche (il Municipio, il polo formativo e scolastico).

L’azione di riqualificazione è, in effetti, un vero e proprio programma di rigenerazione urbana che richiede il presidio dei contenuti di progetto e delle modalità di attuazione. Si tratta della realizzazione di un intervento di rifacimento delle sottoreti e delle sistemazioni di suolo e, con misura separata, dell’incentivo ai privati per la sistemazione dei fronti edilizi. L’idea di fondo è quella di considerare l’intero insieme degli spazi collettivi (strade, piazze, e i fronti edilizi dei fabbricati) quale contesto di rilevanza pubblica e pertanto soggetto ad un’azione sostenuta da finanze pubbliche. In particolare, il rifacimento dei fronti dei fabbricati viene incentivato attraverso un regime di aiuto ai privati, riconoscendo in tal modo l’interesse pubblico dell’azione di riqualificazione. Nel merito, l’intervento di riqualificazione attraverso un progetto promosso dalla Amministra-zione di Lampedusa avrà tutti i contenuti di recupero e valorizzazione urbana (rifacimento sot-toreti e adeguamento degli allacci alle singole utenze, riconfigurazione delle pavimentazioni e degli arredi urbani, ridisegno funzionale degli spazi per i percorsi carrabili, pedonali e per l’accessibilità, con l’attenzione orientata alla mobilità sostenibile). L’azione di rifacimento dei fronti edilizi, invece, prevede singoli progetti, ordinati dall’abaco degli interventi ammissibili, dedicati al ripristino dei prospetti, alla sostituzione di infissi e ser-ramenti, alle opere di mitigazione e mascheramento di impianti sulle facciate, etc. .. Attraverso un apposito regolamento per l’accesso ai contributi, verranno sostenuti gli inter-venti coerenti con gli obiettivi prefissati. Il regolamento fisserà altrimenti la misura del contri-

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buto e la modalità di erogazione. In sede preliminare, attraverso verifiche di fattibilità, sono state individuate sia le caratteristiche del contributo che assegnate le dotazioni finanziarie. Dalle prime simulazioni condotte, l’ipotesi più efficace sembra quella di un accordo quadro con gli istituti di credito operanti a livello locale, per sostenere l’accesso dei privati a prestiti finaliz-zati alle ristrutturazioni attraverso la concessione di contributi pubblici in conto interessi (sono tuttavia allo studio ipotesi alternative, che riguardano sovvenzioni miste in conto capitale e in-teressi). La stima preliminare condotta conduce a ritenere che le risorse assegnate siano commisurate con la possibilità di un diffuso intervento di riqualificazione, organizzato secondo un meccani-smo a sportello, aperto all’insediamento urbano consolidato sino all’esaurimento delle risorse disponibili. Il secondo ambito di intervento riguarda il fronte del porto vecchio che, da tempo, nonostante il tradizionale ruolo di scambio e di vita, soffre una condizione di marginalità rispetto ad altre area del centro urbano. Qui, il progetto intende realizzare trasformazioni capaci di rappresen-tare un’effettiva discontinuità rispetto all’inerzia di questi anni. L’intervento di riqualificazione intende: (a) ridisegnare la funzionalità del lungo-porto (lungo-mare Luigi Rizzo) tra percorso pedonale e sede stradale, (b) definire i percorsi panoramici (ver-sante per Punta Maccaferri e zona dell’antica necropoli), (c) realizzare un collegamento con piazza Castello, (d) recuperare i brani di verde pubblico presenti nella zona.

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Val la pena ancora sottolineare che, attraverso la concentrazione di azioni differenti, gli inter-venti di riqualificazione intendono ottenere risultati stabili, tangibili da subito, innescare pro-cessi di valorizzazione urbana, per la qualità della vita dei residenti, e di qualificazione dell’offerta di servizi per il turismo. Linea di intervento Intervento Riepilogo dei contenuti

Riqualificazione urbana e territoriale

Intervento integrato di riqualifica-zione di un ambito del nucleo ur-bano centrale (sistema via Roma / via Vittorio Emanuele) attraverso il rifacimento delle sotto-reti e la qualificazione dello spazio pubbli-co

Rifacimento delle condotte idriche e fognarie e dei relativi allacci alle utenze, interramen-to delle linee elettriche, ridefi-nizione delle pavimentazioni, degli arredi urbani, della orga-nizzazione funzionale degli spazi di suolo, adozione di mi-sure per l’accessibilità, nuova segnaletica.

Misura di sostegno e incentivo all’iniziativa privata per il rifaci-mento e la qualificazione dei fronti edilizi (ambito del nucleo urbano centrale)

Contributo - attraverso attività a sportello - ai soggetti privati proponenti interventi di rifa-cimento dei fronti edilizi nell’ambito urbano perimetra-to dal regolamento comunale.

Intervento di riqualificazione fun-zionale e ammodernamento del fronte del porto vecchio nel tratto di lungomare Rizzo sino a zona Ca-stello

Ridefinizione degli spazi del lungomare Rizzo con l’obiettivo di riconfigurare gli spazi dei percorsi carrabili e pedonali; sistemazione dei percorsi panoramici (versante Punta Maccaferri e zona Ne-cropoli); realizzazione colle-gamento pedonale da piazza Castello al mare; recupero pic-coli brani a verde pubblico del-la zona.

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C. Ammodernamento dell’edilizia scolastica e delle attrezzature per attività civiche

C.1 Inquadramento e descrizione dello stato di fatt o

Il potenziamento e l’ammodernamento del polo scolastico di Lampedusa rappresenta un’esigenza indifferibile per porre rimedio ad una situazione di crisi che si è acuita negli anni. Un intervento organico diviene tuttavia l’occasione non solo per mettere a regime il funziona-mento dei diversi plessi scolastici, bensì anche per riconfigurare il sistema di offerta formativa, ammodernandone le strutture e integrando spazi attrezzati e dotazioni per attività civiche. L’idea di fondo che sostiene il progetto finanziato dal piano è quella del Civic Center, ovvero di un vero e proprio polo delle attività scolastiche, culturali, civiche di Lampedusa. Questo obiettivo è sostenuto da domande e fabbisogni emergenti: da un lato il complesso sco-lastico (che organizza la materna, l’elementare, e la media) si trova ubicato in zona centrale, nel cuore del nucleo abitato di Lampedusa, prospiciente via Roma, e sconta gravi fenomeni di degrado, per altro verso il sistema delle attrezzature urbane richiede di integrare dotazioni e servizi per attività extrascolastiche, culturali e formative, del tempo libero, affidate alla scuola come alla comunità locale (gruppi, associazioni, famiglie). L’opportunità che si apre alla realtà di Lampedusa va colta: l’ammodernamento delle strutture scolastiche viene orientato verso un’offerta di strumenti, spazi, dotazioni che, insieme agli alunni, riconsidera la centralità dei rapporti tra scuola e territorio. La popolazione studentesca è attualmente costituita da 343 alunni della scuola primaria e da 231 alunni della scuola secondaria di primo grado. Parte delle attività scolastiche vengono svolte con doppi turni, scongiurati solo dal ricorso ad altri locali (strutture dell’Enac, ubicate nei pressi dell’aeroporto). Si è ancora taciuto della secondaria (liceo scientifico), ubicata in altra zona, perché quel plesso è stato oggetto di recente di un intervento di complessiva manutenzione. L’ammodernamento e integrazione funzionale di quel fabbricato – comunque necessario – potrà essere dunque af-frontato in un’altra fase. Come si è riferito in altro paragrafo, il complesso scolastico ubicato tra la via Enna e la via Mac-cafferri, e prospiciente via Roma, è destinatario di finanziamenti per interventi di adeguamen-to a norma e messa in sicurezza. Per ricapitolare, gli interventi finanziati riguardano: • Istituto omnicomprensivo "Luigi Pirandello" - Plesso A - “Scuola Media”

Intervento CIPE 32/2010 cod. prog. n. 03210SIC006 Importo complessivo del finanziamento: € 800.000,00 Risulta realizzato un primo stralcio denominato ”Intervento a breve termine per il ripri-stino delle condizioni di agibilità di un ambito del plesso A”, per un importo complessi-vo finale di € 246.143,02. Si dovrebbe attivare urgentemente la procedura per l’intervento di completamento, anche per ottemperare a prescrizioni antincendio, per cui sono disponibili € 553.856,98.

• Istituto omnicomprensivo "Luigi Pirandello" - Plesso B - Scuola elementare Intervento CIPE 6/2012 cod. prog. n. 00612SIC024

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Importo complessivo del finanziamento: € 307.000,00 Sono in fase di avvio le procedure per il progetto.

• Istituto omnicomprensivo "Luigi Pirandello" - Plesso C Intervento CIPE 6/2012 cod. prog. n. 00612SIC025 Importo complessivo del finanziamento: € 843.000,00 Il finanziamento deve essere ancora utilizzato. Inoltre, il Plesso C è oggetto di una mi-sura a valere sui fondi di cui al Decreto della Presidenza del Consiglio del 20.02.2012 per un importo di € 766.496,42; quest’ultimo intervento è bloccato (in corso la proce-dura di rescissione dell’appalto) e deve essere riprogrammato il nuovo intervento, uti-lizzando le stesse somme per le quali è stata confermata l’assegnazione al Comune di Lampedusa con il Decreto 06.03.2014 cd. “Salva-Roma”.

Oltre ai finanziamenti richiamati, vi è ancora un altro intervento che va realizzato, per il plesso scolastico di Linosa:

• Istituto omnicomprensivo "Luigi Pirandello" sezione di Linosa Intervento CIPE 32/2010 per € 20.000 Intervento CIPE 6/2012 per € 140.000.

La gestione operativa dell’insieme dei finanziamento sopra richiamati è oggetto di convenzione tra il Comune di Lampedusa e il Provveditorato Opere Pubbliche: tale convenzione riguarda in particolare la guida dell’iter di progettazione e di esecuzione degli interventi.

Obiettivo dell’Amministrazione di Lampedusa è di sviluppare nel corso del 2015 l’attuazione degli interventi, avendo già predisposto un programma di modulazione dei contenuti di pro-

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getto per procedere per parti nell’ambito di uno scenario unitario. Si intende, in altri termini, stringere i vincoli di integrazione tra i diversi interventi, avendo come guida il masterplan del polo scolastico (attualmente in fase di predisposizione). Indicativamente, il programma degli interventi prevede l’impiego delle somme già disponibili per la messa in sicurezza e ammodernamento dei plessi agibili (A e B), nonché per la totale demolizione del plesso inagibile (C), mentre l’impego delle nuove somme viene destinato alla costruzione di un nuovo fabbricato, alle connessioni funzionali con gli altri edifici scolastici, e alla realizzazione di spazi attrezzati per attività culturali e civiche. Il punto di partenza è rappresentato, come detto, dallo stato di grave degrado del complesso scolastico e della sua sostanziale inadeguatezza agli standard previsti dalle norme sull’edilizia scolastica. In questa sede si prescinde da una descrizione di dettaglio dello stato d’uso degli immobili, sottolineando che: (a) il fabbricato C, per deficit strutturale, richiede di essere total-mente demolito, (b) la palestra è pressoché inagibile come il campetto di gioco all’aperto, (c) gli edifici A e B richiedono interventi urgenti di sistemazione, messa in sicurezza antisismica, di adeguamento delle misure antincendio; l’intero complesso, inoltre, richiede un moderno in-tervento di ammodernamento e riconversione energetica.

C.2 Prime indicazioni sugli interventi

Lo scenario di riferimento è costituito dall’idea di civic center quale nucleo di attività formati-ve, culturali e civiche di Lampedusa. Il masterplan (predisposto dall’Amministrazione) declina i contenuti di un mix di funzioni che, muovendo dalla completa e moderna funzionalità della scuola, integri attività diverse e apra gli spazi alla fruizione dell’intera comunità locale. L’obiettivo è quello di una scuola moderna, vera risorsa per la comunità di Lampedusa. Questo obiettivo può perseguirsi solo attraverso un progetto dotato di un alto livello di fattibi-lità, realizzato per fasi, con il quale il complesso scolastico diviene funzionalmente completo al suo interno (nella logica del campus accentrato) e, insieme, si apre e diviene permeabile al ter-ritorio. Nel perseguimento dell’obiettivo “impatto zero” sull’ambiente, il progetto del nuovo comples-so scolastico dovrà misurarsi con i criteri dell’architettura ecosostenibile con l’esplicito obietti-vo dell’autosufficienza energetica, anche attraverso misure innovative e sperimentali. In altri termini, ci si pone l’obiettivo di realizzare una nuova struttura che, compatibilmente con la de-stinazione d’uso e il funzionamento tipico cui deve rispondere, possa costituire un esempio moderno di costruzione ecologica. Per inquadrare dimensionalmente l’intervento occorre tenere conto che: � Il plesso A (14 aule + palestra) si articola in 2.700 mq su due livelli; � Il plesso B (11 aule) si articola in 1.530 mq su due livelli; � Il plesso C (inagibile) si articola in 1.460 mq su due livelli; � L’area di pertinenza del complesso scolastico è di circa 10.700 mq, con accesso princi-

pale da via Enna. L’intervento previsto in Piano intende (a) ricostruire un nuovo fabbricato in sostituzione del plesso C da demolire, (b) realizzare le connessioni tra i diversi edifici, (c) riconfigurare l’intero complesso in un polo unitario, (d) “aprire” l’area scolastica sul fronte di via Roma, anche attra-verso un nuovo spazio attrezzato.

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Si tratta, pertanto, di un intervento complesso, che non si dedica alla pura realizzazione di un nuovo fabbricato (bensì contempla anche attrezzature e spazi oggi assenti) e che, pertanto, in via presuntiva ha determinato una quantificazione significativa di risorse. Le fasi di attuazione del programma – seppure schematicamente – possono far riferimento a:

1. Opere urgenti di sistemazione dei Plessi A e B per adeguamento a norma e prescrizioni antincendio – obiettivo: piena funzionalità entro settembre 2015;

2. Demolizione completa del Plesso C (e di parti di altri fabbricati) con presidio dell’area ai fini di sicurezza degli edifici scolastici in attività – obiettivo: completamento delle opere entro settembre 2015;

3. Progettazione e Realizzazione del nuovo fabbricato e delle strutture complementari (palestra), nonché ridefinizione funzionale del complesso (apertura del fronte lungo via Roma, etc. …) – obiettivo: dicembre 2016;

4. Realizzazione opere di connessione con il nuovo fabbricato e riconversione dei Plessi A e B (anche attraverso parziali demolizioni) – obiettivo: dicembre 2017.

Il fabbisogno economico per la realizzazione dell’intero programma fa riferimento alle risorse complessivamente disponibili, che ovviamente dovranno essere impiegate in modo funzionale con la rimodulazione qui sommariamente illustrata. La predisposizione del programma operativo e dei progetti, dovrà comunque tener conto di una serie di fattori rilevanti per le possibili criticità: � Crono-programma delle fasi di progetto e di realizzazione per evitare conflitti tra attivi-

tà di cantiere e svolgimento delle attività didattiche; � Dimensionamento pertinente dei fabbisogni in ragione della popolazione scolastica at-

tuale e prevista, per evitare sofferenze di spazi e dotazioni; � Disegno complessivo delle funzioni e dell’architettura del polo scolastico, al fine di ga-

rantire la qualità del progetto e la complessiva coerenza dell’insediamento; � Adozione di misure volte al risparmio energetico; � Adozione di misure volte al contenimento dei costi di gestione; � Attenzione alla flessibilità delle funzioni e all’integrazione di attività diverse, per salva-

guardare comunque la sicurezza e l’autonomia della struttura scolastica. Linea di intervento Intervento Riepilogo dei contenuti

Ammodernamento dell’edilizia scolastica e del-le dotazioni urbane per atti-vità civiche

Intervento di ammodernamento del complesso di via Roma, di completamento dei servizi, di in-tegrazione delle funzioni scolasti-che e civiche

Realizzazione di un nuovo fab-bricato scolastico, riconfigura-zione del complesso attraverso l’apertura sul fronte verso via Roma, realizzazione di attrez-zature complementari per at-tività culturali e civiche (ad esempio: teatro all’aperto, bi-blioteca, …).

Riqualificazione e completamento delle attrezzature di base per lo sport

Realizzazione di strutture per lo sport complementari alle attività scolastiche

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Cronogramma

La costruzione del cronogramma di Piano muove dallo stato dei contenuti di progetto, tenendo conto della complessità degli interventi, delle necessità legate da indagini preliminari alla pro-gettazione, di un credibile programma di realizzazione delle opere. Per la definizione dei singoli crono di attuazione, si ci è basati su schemi tipici.

Per quanto attiene i singoli cronogrammi, possono farsi brevemente le seguenti considerazio-ni. Miglioramento dell’efficienza della rete idrica e manutenzione delle sottoreti Per quanto attiene a questa linea, la tipologia delle opere da realizzare non comporta partico-lari complessità; pertanto non sono prevedibili criticità nell’iter di redazione dei progetti e di realizzazione delle opere (queste ultime dovranno comunque essere organizzate attraverso un crono delle diverse fasi per zone di intervento). Dovrà comunque prestarsi attenzione alle atti-vità propedeutiche alla progettazione, considerato che vanno svolte indagini ed effettuati rilie-vi per il più avanzato stato di fatto e individuazione dei principali vincoli tecnici e morfologici. Riqualificazione urbana e territoriale Un’efficacie realizzazione delle misure previste in questa linea di intervento rappresenta lo snodo centrale per dare credibilità al raggiungimento degli obiettivi dell’intero Piano. Occorre pertanto presidiare adeguatamente tutte le fasi. Serve innanzitutto un serio processo di for-mazione degli strumenti e dei progetti, della loro adozione, della realizzazione sequenziale, senza le quali, infatti, gli interventi sono destinati ad una sovrapposizione critica, che può com-promettere l’esito dell’azione di riqualificazione. Va dispiegato uno sforzo tecnico amministra-tivo per far si che la misura sui fronti edilizi possa svolgersi entro una tempistica definita (par-tecipazione all’avvio pubblico / ammissione all’agevolazione / procedura di progetto / realizza-zione dei lavori / rendicontazione), che offra un quadro di certezze e di solidità. Ammodernamento dell’edilizia scolastica e delle attrezzature per attività civiche Le fasi di attuazione della linea di intervento sono strettamente connesse con l’attuazione de-gli interventi già finanziati in materia di edilizia scolastica. In particolare, è auspicabile che nel corso del 2015 possano trovare attuazione le opere di adeguamento e messa in sicurezza del Plessi A e B, e la demolizione del Plesso C, in modo da poter dar avvio alla realizzazione del nuovo complesso. Anche qui, adeguato presidio merita la fase di progettazione per almeno due ragioni: il nuovo complesso deve rispondere ad esigenze di funzionalità ed integrazione con le strutture esistenti (nelle quali proseguono le attività didattiche), per la selezione del progetto si prefigura un bando specifico, rivolto alla ricerca di un concept intelligente, insieme di urban e green solutions.

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Postfazione. Una sintesi

Le Pelagie devono essere isole in cui viene tutelata la salute dei bambini e viene fatto il possibile per farli crescere in un ambiente sano, dignitoso, decoroso. Servono innanzitutto nuovi edifici scolastici, spazi per lo studio e le attività ludico sportive, spazi permanenti dedicati ai bambini e attività, iniziative, manife-stazioni diffuse sul territorio. Agli adolescenti bisogna offrire nuovi stimoli e luoghi di aggregazione, occasioni di impegno, di crescita, di relazione tra di loro e con il territorio; i nostri giovani hanno bisogno di un contesto territoriale che of-fra opportunità, stimoli, strumenti, luoghi per l’aggregazione e la creatività. Un altro segno tangibile del cambiamento consisterà nell’invertire le priorità degli interventi sul territorio urbano ed extra urbano, secondo logica e buon senso: non più opere pubbliche inutili o addirittura dan-nose, ma tanta manutenzione e cura del territorio e del paesaggio. Chiudere il ciclo dei rifiuti, diminuendo i costi economici ed ambientali per il Comune e per la collettività è una necessità impellente per le nostre scelte. Vediamo Lampedusa con i tetti solari (a cominciare dagli edifici pubblici e dalle strutture turistiche), che investe sul risparmio e sull’ottimizzazione ambientale degli edifici, con l’adozione di sistemi di analisi ed efficienza energetica e che riconverte la pubblica illuminazione delle vie e degli spazi aperti. Per lo sport si deve cominciare da zero, perché occorrono strutture ed attrezzature dignitose, per dare ai ragazzi e soprattutto alle ragazze la possibilità di praticare sport per una crescita armonica ed equilibra-ta. Va realizzato un moderno complesso sportivo polivalente e intanto si promuoverà l’esercizio degli sport legati al mare e si sosterranno le attività e le iniziative di scuole, associazioni, e della società sportiva di Lampedusa. Le Pelagie hanno perso finora tante occasioni preziose per crescere, migliorare, risolvere i problemi più antichi e difficili. Investire nella cultura serve a tutti, serve al futuro. Giusi Nicolini, Sindaco