PIANO DI EMERGENZA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE · 4.3.1 soggetti operativi di protezione civile...
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PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI CARBOGNANOProvincia di Viterbo
Il Sindaco
Agostino GasbarriIl Tecnico incaricato
Dott. Geol. Matteo Pelorosso
Collaboratori
Dott. Geol. Angela AntoniucciGeom. Stefano Floris
DataNovembre 2016
Redatto ai sensi della D.G.R. Lazio 363/2014 e della D.G.R. 415/2015
COMUNE DI CARBOGNANO
PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
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SOMMARIO
1. INTRODUZIONE
2. STRUTTURA DEL PIANO
2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2.1.1 DATI DI BASE
2.1.2 RIFERIMENTI COMUNALI
2.1.3 POPOLAZIONE
2.1.4 ALTIMETRIA
2.1.5 SISTEMI DI MONITORAGGIO PRESENTI SUL TERRITORIO
2.1.6 COPERTURE DEL SUOLO
2.1.7 SERVIZI SANITARI E SERVIZI ASSISTENZIALI
2.1.8 SERVIZI SCOLASTICI
2.1.9 SERVIZI SPORTIVI
2.1.10 SERVIZI A RETE
2.1.11 PRINCIPALI VIE DI ACCESSO
2.1.12 ELEMENTI CRITICI
2.1.13 EDIFICI STRATEGICI E RILEVANTI AI FINI DELLA PROTEZIONE
CIVILE
2.1.14 BENI CULTURALI
3. SCENARI DI RISCHIO LOCALE
3.1 RISCHIO IDROGEOLOGICO
3.1.1. AREA INTERESSATE DA RISCHIO IDROGEOLOGICO
3.2 RISCHIO SISMICO
3.3 RISCHIO INCENDI BOSCHIVI
3.4 RISCHIO NEVE
3.4.1 Condizione di PREALLARME
3.4.3 Condizione DI EMERGENZA
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4. ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
4.1 IL RUOLO DEL SINDACO
4.2 IL CENTRO OPERATIVO COMUNALE E LE FUNZIONI DI SUPPORTO
4.3 PRESIDI OPERATIVI SOVRAORDINATI
4.3.1 SOGGETTI OPERATIVI DI PROTEZIONE CIVILE
4.3.2 4.3.2 ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO
5. GESTIONE DELLE RISORSE
5.1 RISORSE UMANE
5.2 RISORSE STUMENTALI
5.2.1 AREE DI ATTESA
5.2.2 AREE E STRUTTURE DI ACCOGLIENZA O RICOVERO
5.3 MEZZI E MATERIALI
6. CONDIZIONE LIMITE DI EMERGENZA (CLE)
7. PROCEDURE OPERATIVE DI INTERVENTO
7.1 FASI OPERATIVE
7.2 RISCHIO IDROGEOLOGICO E METEO
7.3 RISCHIO SISMICO
7.4 RISCHIO INCENDIO BOSCHIVO
8. FORMAZIONE E INFORMAZIONE
8.1 FORMAZIONE
8.2 INFORMAZIONE PER LA CITTADINANZA
8.3.2 IN CASO DI SISMA
8.3.1 IN CASO DI INCENDIO
8.3 NORME COMPORTAMENTALI IN CASI DI EMERGENZA
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ALLEGATI
DOCUMENTI DI SUPPORTO (Schemi di Ordinanze)
GLOSSARIO
Tav.1A ‐ 1B CARTA DELL’INQUADRAMENTO TERRITORIALE (SCALA 1:5000)
TAV.2 CARTA DELLE AREE DI EMERGENZA E DEGLI EDIFICI STRATEGICI
TAV.3 CARTA DELLO SCENARIO DI RISCHIO IDROGEOLOGICO E GEOLOGICO
TAV.4 CARTA DELLO SCENARIO DI RISCHIO SISMICO
TAV.5 CARTA DELLA CONDIZIONE LIMITE DELL’EMERGENZA
TAV.6 CARTA DELLO SCENARIO DI RISCHIO INCENDIO O INCENDIO D’INTERFACCIA
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1. INTRODUZIONE
Il piano di emergenza comunale (di seguito PEC) costituisce uno strumento che
consente all’Amministrazione Comunale di far fronte a determinati scenari di rischio
mediante la pianificazione dell’emergenza che può essere definita come lo sviluppo e
mantenimento di procedure condivise, finalizzate a prevenire, ridurre, controllare e mitigare
le diverse condizioni di emergenza che possono potenzialmente manifestarsi all’interno di
un dato territorio. Il presente Piano di Emergenza Comunale rappresenta uno strumento
programmatico, strategico ed operativo che, mediante la raccolta delle informazioni relative
al territorio in esame, permette di identificare inoltre gli strumenti per una corretta
pianificazione territoriale.
Il principale obiettivo del Piano è quello di ridurre l’esposizione al rischio della cittadinanza e
dei beni del territorio, in modo che, al verificarsi di emergenze e calamità, l’Amministrazione
possa rapidamente intraprendere tutte le idonee iniziative per il superamento
dell’emergenza.
La normativa di riferimento è piuttosto recente, infatti nel 1992 con l’emanazione della
Legge 225, viene affidato alle Prefetture il compito di redigere un piano per fronteggiare le
emergenze su tutto il territorio provinciale. Successivamente la Legge 267/98 ha reso
obbligatoria la redazione di un Piano di Emergenza Comunale, obbligo che risultava tale solo
per i Comuni interessati da aree a rischio idrogeologico molto elevato. La Legge dello Stato
n.100 del 12 Luglio 2012, istituisce l’obbligo della redazione del PEC per tutti i Comuni e nella
stessa si definisce la pianificazione dell’emergenza come un processo ciclico di previsione dei
rischi e di preparazione alle emergenze, per mezzo del supporto di procedure operative
finalizzate a garantire l’organizzazione della operatività dei soggetti coinvolti nella gestione
delle Emergenze.
La Regione Lazio ha recentemente proposto, per mezzo delle DGR 363/2014 e 415/2015,
delle Linee guida per la realizzazione dei piani, finalizzate ad una standardizzazione degli
stessi. Ciò consente una immediata lettura del Piano, agli addetti ai lavori, permettendo di
agire rapidamente, come richiesto nelle fasi di emergenza.
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2. STRUTTURA DEL PIANO
Il Piano è il documento che contiene le informazioni e le indicazioni mediante le quali
tutti i soggetti chiamati a intervenire nella gestione dei potenziali eventi calamitosi agenti su
un dato territorio, possano operare con modalità efficaci ed efficienti.
Il Piano è articolato nelle sette sezioni che seguono, come indicato negli standard realizzativi
di normativa:
‐ Inquadramento generale del territorio
‐ Scenari di rischio Locale
‐ Condizione Limite dell’Emergenza
‐ Organizzazione del Sistema Comunale o Intercomunale di Protezione Civile
‐ Risorse per la gestione dell'emergenza
‐ Procedure Operative di Intervento
‐ Formazione ed Informazione
Il piano è corredato delle tavole illustrative in formato PDF e dei relativi file georeferenziati
in ambiente G.I.S. ( di tipo shapefile .shp), secondo il sistema di riferimento WGS84‐UTM 33
N.
2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE
L’inquadramento generale del territorio consiste nella raccolta e organizzazione di
tutte le informazioni rilevanti e relative alla conoscenza del territorio ai fini della migliore
organizzazione degli interventi necessari in quanto, durante le fasi di emergenza, risulta di
fondamentale importanza poter disporre di dati generali e sintetici che permettano
rapidamente di individuare le caratteristiche del territorio sul quale dover intervenire.
Secondo gli standard del DPC e della Regione Lazio, i dati sono stati predisposti in formato
tabellare, come di seguito riportato.
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2.1.1. DATI DI BASE
Dati di base
Comune Carbognano
Codice ISTAT Comune 056016
Provincia Viterbo
Codice ISTAT Provincia 056
Elenco delle Frazioni del Comune (se presenti)
Autorità di Bacino di appartenenza Tevere
Estensione Territoriale in Km2 17,41
Comuni confinanti
Vallerano (N)
Caprarola (W)
Fabrica di Roma (E)
Nepi (S)
Comunità Montana di appartenenza (denominazione CM)
elenco dei Comuni appartenenti alla Comunità Montana:
Comunità Montana dei Cimini
Appartenenza al COI secondo la ex DGR 29 febbraio 2000, n.569 (denominazione COI)
elenco dei Comuni appartenenti al COI:
Appartenenza a Unione di Comuni (denominazione UdC, se presente)
elenco dei Comuni appartenenti all’Unione di Comuni:
Appartenenza ad altre aggregazioni comunali (denominazione AC, se presente)
elenco dei Comuni appartenenti all’aggregazione:
Zona di allerta meteo (in riferimento alla classificazione del CFR, ex DGR 272/2012)
B – Bacino Medio Tevere
Data di validazione del Livello 1 di 05/04/2013
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Microzonazione Sismica (se validato)
Data di validazione della Condizione Limite dell’Emergenza (se validata)
Zona sismica (DGR n. 387 e 835 del 2009) 3A
2.1.2 RIFERIMENTI COMUNALI
Riferimenti comunali
Sindaco
Cognome Gasbarri
Nome Agostino
Cellulare 3471741993
Twitter (se in possesso)
Indirizzo sede municipale Piazza Castello n. 18
Indirizzo sito internet sede municipale www.comune.carbognano.vt.it
Telefono sede municipale 07616140
Fax sede municipale 0761613716
E‐mail sede municipale [email protected]
Pec sede comunale [email protected]
2.1.3 POPOLAZIONE
Popolazione numero % su totale data aggiornamento
Popolazione residente 1977 31/08/2016
Nuclei familiari 866 31/08/2016
Popolazione variabile stagionalmente
Popolazione non residente
Popolazione anziana (> 65 anni) 388
Popolazione disabile 7 31/08/2016
2.1.4 ALTIMETRIA
Fasce di altezza Estensione (Km2) Estensione (%)
Da quota 0 a 300 m s.l.m. 6,89 40,6
Da quota 300 a 600 m s.l.m. 10,09 59,4
Da quota 600 a 1000 m s.l.m. ‐‐ ‐‐
Oltre quota 1000 m s.l.m. ‐‐ ‐‐
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2.1.5 SISTEMI DI MONITORAGGIO PRESENTI SUL TERRITORIO
Non sono presenti sistemi di monitoraggio dei dati idro‐meteorologici, né stazioni sismiche
sul territorio Comunale di Carbognano.
2.1.6 COPERTURE DEL SUOLO
2.1.7 SERVIZI SANITARI E SERVIZI ASSISTENZIALI
Denominazione del servizio sanitario o assistenziale
Tipologia: Case di cura
Indirizzo sede Via XXVIII Ottobre
Telefono 0761613012
Fax
E‐mail [email protected]
ID_tipologia SS2
Proprietà (pubblico / privato) Pubblico
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Cellulare 3471741993
Denominazione del servizio sanitario o assistenziale
Tipologia: Postazioni ordinarie ambulanze
Indirizzo sede Via Fontanavecchia
Telefono
Fax
E‐mail
Tipologia di copertura Estensione (Km2) Estensione (%)
Superfici artificiali 0.269 1.58
Superfici agricole ‐ seminative 0.638 3.75
Colture permanenti 13.18 77.67
Pascoli ‐‐‐‐ ‐‐‐‐
Aree agricole 2.36 13.9
Foresta 0.53 3.1
Erba e arbusti ‐‐‐‐ ‐‐‐‐
Suoli con scarsa vegetazione ‐‐‐‐ ‐‐‐‐
Zone umide ‐‐‐‐ ‐‐‐‐
Acqua ‐‐‐‐ ‐‐‐‐
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ID_tipologia SS5
Proprietà (pubblico / privato) Privato
Referente
Nominativo
Qualifica
Cellulare
Denominazione del servizio sanitario o assistenziale
Tipologia: Farmacie dispensari
Indirizzo sede Via Fontanavecchia 38
Telefono 0761613001
Fax
E‐mail
ID_tipologia SS9
Proprietà (pubblico / privato) Privato
Referente
Nominativo Cassini Renzo
Qualifica Farmacista
Cellulare
Denominazione del servizio sanitario o assistenziale
Tipologia: Medici
Indirizzo sede Via Fontana Vecchia 221
Telefono 0761 613869
Fax
E‐mail
ID_tipologia SS10
Proprietà (pubblico / privato) Privato
Referente
Nominativo Augusto Andreucci
Qualifica Medico
Cellulare
Tabella di codifica delle tipologie dei servizi sanitari e dei servizi assistenziali:
ID_tipologia Tipologia
SS1 Ospedali
SS2 Case di cura e cliniche
SS3 Ambulatori
SS4 Laboratori di analisi
SS5 Postazioni ordinarie ambulanze
SS6 Presidi aeroporti
SS7 Postazioni 118
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SS8 Postazioni mobili
SS9 Farmacie dispensari
SS10 Medici
SS11 Altri servizi sanitari (specificare)
SA1 Assistenza disabili
SA2 Assistenza tossicodipendenti
SA3 Igiene mentale
SA4 Assistenza extracomunitari
SA5 Associazioni malati
SA6 Centri anziani
SA7 Altri servizi assistenziali (specificare)
SV Servizi veterinari
2.1.8 SERVIZI SCOLASTICI
Denominazione del servizio scolastico
Tipologia Materne
Indirizzo sede Via XX Settembre snc
Numero di alunni 50
Telefono 0761644710
ID_tipologia SC1
Fax
E‐mail [email protected]
Proprietà pubblico
Referente
Nominativo Maria Luigia Casieri
Qualifica Dirigente Scolastico
Cellulare
Denominazione del servizio scolastico
Tipologia Primarie
Indirizzo sede Via XX Settembre snc
Numero di alunni 67
Telefono 0761644710
ID_tipologia SC2
Fax
E‐mail [email protected]
Proprietà pubblico
Referente
Nominativo Maria Luigia Casieri
Qualifica Dirigente Scolastico
Cellulare
Denominazione del servizio scolastico
Tipologia Medie
Indirizzo sede Via XX Settembre snc
Numero di alunni 56
Telefono 0761644710
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 11 di 133
ID_tipologia SC3
Fax
E‐mail [email protected]
Proprietà pubblico
Referente
Nominativo Maria Luigia Casieri
Qualifica Dirigente Scolastico
Cellulare
Tabella di codifica delle tipologie di servizi scolastici:
ID_tipologia Tipologia
SC1 Materne
SC2 Primarie
SC3 Secondarie di primo grado (medie)
SC4 Secondarie di primo secondo grado (superiori)
SC5 Università
SC6 Altro (specificare)
2.1.9 SERVIZI SPORTIVI
Denominazione del servizio sportivo
Tipologia Impianto sportivo all’aperto
Indirizzo sede Loc. Liano
Telefono 07616140
Fax 0761613716
ID_tipologia IS1
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica VICE SINDACO
Cellulare 3473591895
Denominazione del servizio sportivo
Tipologia Impianto sportivo all’aperto
Indirizzo sede Loc. Pometo
Telefono 07616140
Fax 0761613716
ID_tipologia IS1
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica VICE SINDACO
Cellulare 3473591895
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2.1.10 SERVIZI A RETE
Denominazione del gestore
Tipologia Rete idrica
Referente
Nominativo TALETE S.p.A.
Qualifica Gestore
Telefono 800949340
ID_tipologia SR1
Cellulare 3358144555
Fax
E‐mail [email protected]
Denominazione del gestore
Tipologia Rete elettrica
Referente
Nominativo ENEL SOLE
Qualifica Gestore
Telefono 800.901.050 06 83053121
ID_tipologia SR2
Cellulare
Fax 800.901.055
E‐mail
Denominazione del gestore
Tipologia Rete gas
Referente
Nominativo ITAL GAS S.p.A.
Qualifica Gestore
Telefono 0761 599286
ID_tipologia SR3
Cellulare
Fax
E‐mail
Denominazione del gestore
Tipologia Telecomunicazioni
Referente
Nominativo TELECOM S.p.A.
Qualifica Gestore
Telefono 800134134
ID_tipologia SR4
Cellulare
Fax
E‐mail
Denominazione del gestore
Tipologia Rete illuminazione pubblica
Referente
Nominativo ENEL SOLE
Qualifica Gestore
Telefono 800.901.050 06 83053121
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ID_tipologia SR5
Cellulare
Fax 800.901.055
E‐mail
Denominazione del gestore
Tipologia Depurazione – Loc. Madonna della Valle
Referente
Nominativo TALETE S.p.A.
Qualifica Gestore
Telefono 800949340
ID_tipologia SR6
Cellulare 3358144555
Fax
E‐mail [email protected]
Denominazione del gestore
Tipologia Depurazione – Loc. Capannelle
Referente
Nominativo Angelo Bruziches
Qualifica Gestore
Telefono
ID_tipologia SR6
Cellulare 3397299142
Fax
E‐mail
Denominazione del gestore
Tipologia Rete fognaria Talete S.p.A.
Referente
Nominativo Gianni Borghetto
Qualifica Gestore
Telefono 07612381
ID_tipologia SR7
Cellulare 3346009818
Fax
E‐mail [email protected]
Denominazione del gestore
Tipologia Smaltimento rifiuti
Referente
Nominativo PRAGMA Soc. Cons. Arl
Qualifica Gestore
Telefono 0774448652
ID_tipologia SR8
Cellulare 3338441966
Fax
E‐mail [email protected]
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 14 di 133
Denominazione del gestore
Tipologia Strade provinciali n. 68 (Capannelle)
Referente
Nominativo Selena Eva Piergiovanni
Qualifica Responsabile
Telefono 0761313273
ID_tipologia SR11
Cellulare 3467128658
Fax 0761313798
E‐mail [email protected]
Denominazione del gestore
Tipologia Strade provinciali n. 35 Ronciglionese (da Caprarola a Fabrica)
Referente
Nominativo Selena Eva Piergiovanni
Qualifica Responsabile
Telefono 0761313273
ID_tipologia SR11
Cellulare 3467128658
Fax 0761313798
E‐mail [email protected]
Denominazione del gestore
Tipologia Strade provinciali n. 67 San Rocco (Falisca)
Referente
Nominativo Selena Eva Piergiovanni
Qualifica Responsabile
Telefono 0761313273
ID_tipologia SR11
Cellulare 3467128658
Fax 0761313798
E‐mail [email protected]
Denominazione del gestore
Tipologia Strade provinciali n. 66 Valleranese (Via Vallerano)
Referente
Nominativo Selena Eva Piergiovanni
Qualifica Responsabile
Telefono 0761313273
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 15 di 133
ID_tipologia SR11
Cellulare 3467128658
Fax 0761313798
E‐mail [email protected]
Denominazione del gestore
Tipologia Strada Comunale (Loc. Madonnella) Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Telefono 07616140
ID_tipologia SR12
Cellulare 3471741993
Fax 07613716
E‐mail [email protected]
Tabella di codifica delle tipologie di servizio a rete:
ID_tipologia Tipologia
SR1 Rete idrica
SR2 Rete elettrica
SR3 Rete gas
SR4 Telecomunicazioni
SR5 Rete illuminazione pubblica
SR6 Depurazione
SR7 Rete fognaria
SR8 Smaltimento rifiuti
SR9 Strade statali
SR10 Strade regionali
SR11 Strade provinciali
SR12 Altro (specificare)
2.1.11 PRINCIPALI VIE DI ACCESSO
Via di accesso Tipologia ID_tipologia Larghezza minima (m)
denominazione Strada Provinciale 68 V4 7,00
denominazione Strada Provinciale 35 V4 7,00
denominazione Strada Provinciale 67 V4 7,00
denominazione Strada Provinciale 66 V4 7,00
denominazione Strada Provinciale 36 V4 7,00
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denominazione Strada Locale (Loc.
Madonnella)
V5 3,50
Tabella di codifica delle tipologie di strada:
ID_tipologia Tipologia
V1 Autostrada
V2 Strada Statale
V3 Strada Regionale
V4 Strada Provinciale
V5 Strada Locale
V6 Ferrovia
V7 Altro (specificare)
2.1.12 ELEMENTI CRITICI
Strada o corso d’acqua
Criticità ID_criticità Localizzazione (coordinate geografiche)
SP 35 Ponti EC2 274003.45 m E 4689894.39 m N
Via del Cimitero Ponti EC2 274943.16 m E 4690060.83 m N
SP 35 Sottopasso EC4 274889.50 m E 4690113.73 m N
SP68 Sottopasso EC4 277028.69 m E 4688559.57 m N
SP 36 Tratti soggetti a
gelate/innevamento EC6
277638.22 m E 4688126.81 m N
SP68 Tratti soggetti ad
allagamenti EC7
276461.44 m E 4688859.54 m N
Tabella di codifica delle criticità
ID_criticità Criticità
EC1 Galleria
EC2 Ponti
EC3 Viadotti
EC4 Sottopassi
EC5 Punti critici per incidenti
EC6 Tratti soggetti a gelate/innevamento
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EC7 Tratti soggetti ad allagamenti
EC8 Tratti soggetti a caduta massi
EC9 Briglie
EC10 Casse d’espansione
EC11 Altro (specificare)
2.1.13 EDIFICI STRATEGICI E RILEVANTI AI FINI DELLA PROTEZIONE CIVILE
In questa classe sono compresi tutti gli edifici che sono funzionali al Sistema di
Protezione Civile in fase di emergenza come definiti da DGR Lazio n. 489/12.
L’edificio Strategico è un edificio che deve garantire la funzionalità delle azioni di Comando e
Controllo dell’emergenza a seguito dell’evento.
L’edificio Rilevante e un edificio che deve garantire l’idoneità durante tutta la crisi
dell’emergenza in quanto il suo collasso potrebbe determinare conseguenze sociali di
elevata rilevanza.
EDIFICI STRATEGICI
Denominazione
Tipologia Municipio
Indirizzo Piazza Castello 181
Dimensione Piccolo
(<50 pers.) Medio
(< 100 pers.) Grande
(> 100 pers.)
Telefono 07616140
Fax 0761613716
ID_tipologia ES1 – ES7
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Cellulare 3471741993
Denominazione
Tipologia COC (Rischio sismico) “Centro Sportivo Bianconi”
Indirizzo Via del Colle snc
Dimensione Piccolo
(<50 pers.) Medio
(< 100 pers.) Grande
(> 100 pers.)
Telefono 07616140
Fax 0761613716
ID_tipologia ES7
E‐mail [email protected]
Referente Nominativo Agostino Gasbarri
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 18 di 133
Qualifica Sindaco
Cellulare 3471741993
Tabella di codifica degli edifici strategici ai fini di Protezione Civile:
ID_tipologia Tipologia
ES1 Municipio
ES2 Edifici Comunali
ES3 Strutture Sanitarie (Ospedali, Ambulatori, Sedi ASL, Case di Cura)
ES4 Caserme
ES5 Edifici Istituzionali (Prefettura, Provincia, Regione)
ES6 Scuola Sede di COC
ES7 COC o COI
ES8 Altro (specificare)
EDIFICI RILEVANTI
Denominazione
Tipologia Luoghi di Culto
Indirizzo Piazza Roma
Dimensione Piccolo
(<50 pers.) Medio
(< 100 pers.) Grande
(> 100 pers.)
Telefono
Fax
ID_tipologia RI2
E‐mail
Referente
Nominativo Padre Antonio
Qualifica Parroco
Cellulare 3457018511
Denominazione
Tipologia Luoghi di Culto
Indirizzo Piazza del Comune
Dimensione Piccolo
(<50 pers.) Medio
(< 100 pers.) Grande
(> 100 pers.)
Telefono
Fax
ID_tipologia RI2
E‐mail
Referente
Nominativo Padre Antonio
Qualifica Parroco
Cellulare 3457018511
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 19 di 133
Denominazione
Tipologia Centro Congressi
Indirizzo Piazza Santa Maria
Dimensione Piccolo
(<50 pers.) Medio
(< 100 pers.) Grande
(> 100 pers.)
Telefono 07616140
Fax 0761613716
ID_tipologia RI4
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Cellulare 3471741993
Denominazione
Tipologia Teatri (Teatro Bianconi)
Indirizzo Via Fontanavecchia
Dimensione Piccolo
(<50 pers.) Medio
(< 100 pers.) Grande
(> 100 pers.)
Telefono
Fax
ID_tipologia RI7
E‐mail
Referente
Nominativo Padre Antonio
Qualifica Parroco
Cellulare 3457018511
Denominazione
Tipologia Centro Anziani
Indirizzo Piazza del Mercato
Dimensione Piccolo
(<50 pers.) Medio
(< 100 pers.) Grande
(> 100 pers.)
Telefono 07616140
Fax 0761613716
ID_tipologia RI9
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Cellulare 3471741993
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 20 di 133
Denominazione
Tipologia Strutture scolastiche non sedi di COC (scuola media)
Indirizzo Piazza del Mercato
Dimensione Piccolo
(<50 pers.) Medio
(< 100 pers.) Grande
(> 100 pers.)
Telefono 07616140
Fax 0761613716
ID_tipologia RI10
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Cellulare 3471741993
Tabella di codifica degli edifici rilevanti:
ID_tipologia Tipologia
RI1 Centri commerciali
RI2 Luoghi di culto
RI3 Biblioteche
RI4 Centro congressi
RI5 Cinema
RI6 Fondazioni
RI7 Teatri
RI8 Centri Polifunzionali
RI9 Centro Anziani, Sedi Pro‐loco
RI10 Strutture Scolastiche non sedi di COC
RI11 Altro (specificare)
2.1.14 BENI CULTURALI
Denominazione
Tipologia Bene Architettonico (Palazzo Farnese)
Indirizzo Piazza del Comune
Telefono
Fax
E‐mail
ID_tipologia BC1
Referente
Nominativo Mariella Pascarella
Qualifica Proprietario
Cellulare 3357942186
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 21 di 133
Tabella di codifica delle tipologie di beni culturali:
ID_tipologia Tipologia
BC1 Bene architettonico
BC2 Bene archeologico
BC3 Museo
BC4 Altro (specificare)
3. SCENARI DI RISCHIO LOCALE
Con il termine “scenario di rischio locale” si intende una descrizione sintetica,
corredata da indicazioni localizzative o da cartografia esplicativa, dei possibili effetti
sull’uomo o sui beni presenti nel territorio di eventi potenzialmente calamitosi che si
possono manifestare all'interno del territorio comunale.
La definizione dello scenario di rischio è di fondamentale importanza sia al fine di
predisporre gli interventi preventivi a tutela delle popolazioni e dei beni in una determinata
localizzazione, che per consentire la migliore organizzazione dei soccorsi in fase di
emergenza. Per la costruzione di uno scenario di rischio è necessario conoscere:
‐ le pericolosità (P) agenti in un determinato territorio (frane, inondazioni, terremoti,
sinkhole, liquefazione, industrie a incidente rilevante, emanazioni di gas nocivi,
erosione costiera etc.); la pericolosità descrive la probabilità che un dato evento si
manifesti con una certa intensità in un dato luogo ed in un dato tempo;
‐ la vulnerabilità (V) degli elementi (persone o cose) che si trovano esposti a
determinate pericolosità; la vulnerabilità rappresenta la maggiore o minore
propensione degli elementi esposti ad essere danneggiati da un dato evento.
‐ l’esposizione (E) inteso come numero di unità (o “valore”) di ognuno degli elementi a
rischio (es. vite umane, case) presenti in una data area.
Per mezzo degli scenari di rischio sarà possibile una comunicazione preventiva in riferimento
agli effetti e le eventuali emergenze che possono determinarsi sulla popolazione e sulle
infrastrutture. Le procedure predisposte costituiranno un elemento utile per la gestione
dell’emergenza, consentendo una prima stima della gravità dell’evento.
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3.1 RISCHIO IDROGEOLOGICO
Il territorio comunale di Carbognano mostra caratteri principalmente collinari, con la
predominanza di estese aree contraddistinte da blande pendenze interrotte dall’azione
erosiva dei corsi d’acqua, che hanno profondamente inciso le formazioni vulcaniche locali.
Il rischio idrogeologico è prevalentemente connesso a fenomeni di instabilità di versante che
possono verificarsi in seguito a particolari condizioni meteorologiche, quali eventi piovosi
particolarmente intensi.
Le procedure di emergenza per l’evento idrogeologico vengono attivate dalle condizioni di
allerta derivate dai bollettini e dagli avvisi per condizioni meteorologiche avverse, emessi
sulla base delle previsioni, e possono differenziarsi in base agli effetti del fenomeno sul
territorio. Ai fini della previsione e prevenzione, il CFR, Centro Funzionale Regionale,
suddivide il territorio regionale del Lazio in 7 ambiti territoriali omogenei dal punto di vista
della risposta a possibili eventi meteo idrologici intensi, le Zone di Allerta. Il CFR, sulla base
delle previsioni meteo, elabora quotidianamente dei bollettini di criticità regionale per
rischio idrogeologico ed idraulico sulle Zone di Allerta, contenenti informazioni sugli effetti al
suolo in relazione al confronto tra i valori di precipitazione previsti e le soglie di allarme
pluviometriche ed idrometriche prefissate.
La valutazione del Rischio Idrogeologico tiene conto dei parametri idro‐pluviometrici
calcolati sulle intere Aree Idrogeologiche Omogenee, che in parte potrebbero ricadere in
territori appartenenti ad altre Regioni. Il risultato finale di tale studio ha condotto quindi
all’individuazione di n. 19 Aree Idrogeologiche Omogenee.
I bollettini, pubblicati e consultabili sul sito internet della Regione, definiscono tre possibili
gradi di criticità:
‐ ordinaria,
‐ moderata,
‐ elevata.
In caso di criticità non ordinarie, locali o diffuse, il CFR emette un Avviso di criticità
idrogeologica ed idraulica regionale e attiva il presidio della Sala Operativa del CFR, che
sorveglia l’evoluzione delle condizioni meteorologiche e degli effetti al suolo.
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Zone di allerta e Aree idrogeologiche omogenee (Fonte Regione Lazio)
Come da classificazione proposta l’area ricade all’interno di quello che viene definito Bacino
Medio Tevere, con il codice identificativo B.
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La relazione fra i livelli di criticità ed i livelli di allerta, le azioni di protezione civile da attivare
progressivamente al crescere della criticità, le funzioni di supporto ed i soggetti responsabili
di tali funzioni, sono univocamente stabiliti dalla Regione Lazio.
I livelli di allerta dono dichiarati dal Presidente della Giunta Regionale, o da soggetto da lui
delegato, sulla base:
‐ degli Avvisi e/o Bollettini Meteo e/o di Criticità emessi dal Centro Funzionale
Regionale o dal DPC;
‐ di segnalazioni, pervenute da qualsiasi fonte, di fenomeni idrogeologici imminenti o
in atto.
Per queste tipologie di rischio, tramite l’aggiornamento delle Linee Guida approvate con DGR
Lazio 415/2015, sono stati modificati gli stati di attivazione, escludendo il codice verde
(l’assenza di fenomeni) ed introducendo la Criticità per Temporali. Ai fini delle attività del
Sistema di allertamento si definiscono:
CRITICITÀ IDRAULICA:
Rischio derivante da piene e alluvioni che interessano i corsi d’acqua del reticolo maggiore,
per i quali è possibile effettuare una previsione dell'evoluzione degli eventi sulla base del
monitoraggio strumentale dei livelli idrici.
Nelle comunicazioni, la valutazione del rischio si può sintetizzare in “ALLERTA IDRAULICA
GIALLA – ARANCIONE – ROSSA”.
CRITICITÀ IDROGEOLOGICA:
Rischio derivante da fenomeni puntuali quali frane, ruscellamenti in area urbana, piene e
alluvioni che interessano i corsi d’acqua minori per i quali non è possibile effettuare una
previsione dell'evoluzione degli eventi sulla base del monitoraggio strumentale dei livelli
idrici.
Nelle comunicazioni, la valutazione del rischio si può sintetizzare in “ALLERTA
IDROGEOLOGICA GIALLA ‐ ARANCIONE ‐ ROSSA”.
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CRITICITÀ IDROGEOLOGICA PER TEMPORALI:
Rischio derivante da fenomeni meteorologici caratterizzati da elevata incertezza previsionale
in termini di localizzazione, tempistica e intensità. L’allerta viene emessa in funzione della
probabilità di accadimento del fenomeno, della presenza di una forzante meteo più o meno
riconoscibile e della probabile persistenza dei fenomeni.
All’incertezza della previsione si associa inoltre la difficoltà di disporre in tempo utile di dati
di monitoraggio strumentali per aggiornare la previsione degli scenari d’evento. Il massimo
livello di allerta previsto per i temporali è quello arancione. Non è previsto un codice di
allerta rosso specifico perché tali fenomeni, in questo caso, sono associati a condizioni
meteo perturbate intense e diffuse che già caratterizzano lo scenario di criticità
idrogeologica rossa. Anche gli effetti e i danni prodotti sono gli stessi.
Nelle comunicazioni, la valutazione del rischio si può sintetizzare in “ALLERTA PER
TEMPORALI GIALLA ‐ ARANCIONE”.
La rappresentazione grafica dei livelli di allertamento è determinata in modo intuitivo dai
colori che renderanno assimilabile alla popolazione il grado di rischio. Se per una stessa zona
d’allerta sono valutati differenti scenari d’evento (temporali, idraulico e idrogeologico), sulla
mappa del bollettino viene convenzionalmente rappresentato lo scenario con il livello di
allerta più gravoso. La presente tabella deve essere considerata esemplificativa e non
esaustiva dei fenomeni che possono verificarsi.
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Di seguito vengono riportati gli elementi di riferimento dei fenomeni, degli scenari d’evento
e dei danni corrispondenti ai “tipi di criticità”, sui quali si basano i bolletini e gli avvisi.
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Idrogeologica
Per temporali
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La Sala Operativa della Protezione Civile Regionale dissemina un Allertamento del sistema di
Protezione Civile Regionale contenente i livelli di allerta stabiliti sulle varie Zone di Allerta del
Lazio ai vari soggetti coinvolti nel sistema regionale di Protezione Civile ed alle Prefetture,
che a loro volta lo diramano agli organi statali, in base agli accordi presi durante la riunione
del 14/10/2012 tra DPC, Regione Lazio e Prefetture, nelle more della stipula di uno specifico
protocollo di intesa.
Idrogeologica
Per temporali
Idrogeologica
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Gli Enti Locali allertati dalla Sala Operativa di Protezione Civile sono:
In principio, quando i livelli di allerta sono stabiliti su base previsionale, il Sindaco,
conoscendo a priori la Zona di Allerta entro cui ricade il territorio comunale, si adegua alla
fase di allerta presente sull'Allertamento regionale, per poi eventualmente passare ad una
fase superiore in corso di evento qualora si verificassero situazioni particolari, come per
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esempio il superamento di soglie idrometriche presso apposite stazioni di monitoraggio
lungo i corsi d'acqua. Gli eventi significativi vengono segnalati dal CFR tramite opportune
informative che vengono disseminate dalla Sala Operativa di Protezione Civile Comunale.
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3.1.1. AREA INTERESSATE DA RISCHIO IDROGEOLOGICO
Le aree a rischio idrogeologico, riportate nella cartografia allegata, risultano
costituite da zone perimetrate nel Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) del Bacino del Fiume
Tevere, all’interno del quale ricade il territorio Comunale di Carbognano.
‐Area a rischio frana elevato R3
L’area in esame è ubicata a ridosso della porzione orientale del centro storico. Nei primi anni
2000 la zona è stata oggetto di uno studio geologico ed idraulico finalizzato alla richiesta di
deperimetrazione della fascia di rischio. Sulla base delle indicazioni progettuali è stato
realizzato un muro in cemento armato rivestito in blocchetti di tufo, nell’ottica di stabilizzare
il movimento franoso; l’opera è stata oggetto di regolare collaudo, come risultante dalla
documentazione presente presso l’Ufficio Tecnico Comunale.
Dalla documentazione trasmessa dalla Regione Lazio all’Autorità di Bacino del Fiume Tevere,
Protocollo n. 343299 Fascicolo 7889/A13 del 18 Settembre 2013, viene confermato che la
realizzazione del muro di sostegno in cemento armato costituisce un’opera tale da garantire
la stabilità morfologica, almeno nella porzione di monte dell’area R3, coincidente con il
parcheggio. La zona critica rimane quella posta a valle del parcheggio, in prossimità dalle
pareti della vallata del Fosso S. Anna, lungo le quali è stata riscontrata la possibilità di
mobilizzazione di blocchi tufacei. Il parere si conclude quindi proponendo al Comitato
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Tecnico dell’ABT: “la declassazione ad R3 dell’area interessata a valle dell’opera di
contenimento, oggetto di collaudo statico” mentre “la restante parte dell’area dovrà essere
oggetto di studi di dettaglio con la verifica preventiva sistematica delle porzioni tufacee
instabili di verifiche di stabilità, finalizzati alla progettazione di opere di consolidamento”.
Allo stato attuale, non risulta chiaro se la richiesta di declassazione della zona sia stata
recepita e quindi approvata dall’ABT, oppure se la cartografia disponibile in rete non sia
aggiornata, in quanto quest’ultima annovera tutt’ora l’intera zona fra quelle a rischio di frana
elevato R3 (Tavola di Piano 102).
Area classificata come a Rischio Frana “R3”
‐ Aree interessate da fenomeni di colata di detrito (debris flow)
La cartografia del PAI Tevere classifica estese aree del territorio comunale di
Carbognano, fra quelle interessate da fenomeni di colata di detrito (tipo debris flow), in
stato attivo. Dal rilevamento eseguito, con particolare dettaglio alle aree limitrofe a quelle
dell’agglomerato urbano, appare evidente che eventuali fenomeni di instabilità di tipo
superficiale potrebbero instaurarsi su suoli denudati, o comunque caratterizzati da scarsa
copertura vegetazionale, presenti in minima parte sul territorio comunale: quest’ultimo
infatti risulta storicamente vocato alla coltura delle nocciole e delle castagne, piantumazioni
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stabili che, per mezzo dei loro apparati radicali tendono a stabilizzare le coltri superficiali ed
a ridurre i fenomeni di ruscellamento superficiale.
Aree classificate come “Frana per colamento – Debris flow”
La porzione occidentale dell’abitato storico e la totalità della zona di espansione, realizzata
anch’essa ad Ovest del nucleo originario, ricadono totalmente all’interno di queste aree in
frana; le acclività delle aree in questione, dedotte sia da un’analisi speditiva delle curve di
livello sulla cartografia in scala 1:5000, che dal rilievo di campagna, risultano però piuttosto
contenute e consentono di ipotizzare che le zone in questione con scarsa probabilità
potranno essere interessate da colate di detrito rapide, anche alla luce delle considerazioni
espresse in precedenza, relativamente alla natura delle coperture vegetazionali che
caratterizzano le zone a monte.
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‐ Aree interessate da fenomeni di crollo
Alcune fasce poste lungo i versanti della valle fluviale del Fosso S. Anna, risultano
classificate come “aree interessate da fenomeni di crollo” in stato attivo, dall’ABT. In
queste zone, date le acclività piuttosto sostenute, potrebbero crearsi dei fenomeni di crollo
connessi alla caduta di blocchi tufacei. La natura dei litotipi vulcanici presenti, risulta
caratterizzata da un grado non trascurabile di fratturazione che, in seguito a cicli di gelo‐
disgelo oppure a sovrappressioni legate alle acque, possono evolvere, espandendosi e
portando al disgaggio di blocchi.
Aree classificate come “Frana per crollo o ribaltamento ”
3.2 RISCHIO SISMICO
Il rischio sismico analizza sicuramente il più importante fra gli eventi improvvisi e
risultando imprevedibile, comport, ancor più che per gli altri rischi, la necessità di
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un'accurata ed estesa opera di prevenzione del rischio per la tutela della pubblica incolumità
e per il contenimento dei danni.
Al fine di valutare gli effetti delle azioni sismiche, risulta di fondamentale importanza
considerare in primis la pericolosità sismica di base, intesa in senso probabilistico, come lo
scuotimento del suolo atteso in un dato sito con una certa probabilità di eccedenza in un
dato intervallo di tempo, ovvero la probabilità che un certo valore di scuotimento si verifichi
in un dato intervallo di tempo. Questo tipo di stima si basa sulla definizione di una serie di
elementi di input, quali il catalogo dei terremoti, le zone sorgente, relazione di attenuazione
del moto del suolo, ecc. e dei parametri di riferimento come ad esempio lo scuotimento in
accelerazione o spostamento, il tipo di suolo, ecc...
L'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003 (GU n.108 dell'8 maggio
2003) ha permesso una prima definizione della stima di pericolosità sismica secondo dati,
metodi, approcci aggiornati e condivisi e utilizzati a livello internazionale, per il territorio
italiano. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha realizzato quindi la Mappa di
Pericolosità Sismica 2004 (MPS04) nella quale viene descritta la pericolosità sismica
attraverso il parametro dell'accelerazione massima attesa con una probabilità di eccedenza
del 10% in 50 anni su suolo rigido e pianeggiante, che è poi diventata la mappa di
riferimento per il territorio nazionale con l’emanazione dell’Ordinanza PCM n.3519/2006.
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Mappa della pericolosità sismica di base, con probabilità di eccedenza pari al 10% in 50 anni.
Da http://esse1‐gis.mi.ingv.it/
Successivamente, nell'ambito del progetto INGV‐DPC S1 (2005‐2007), sono state rilasciate
una serie di mappe di pericolosità sismica per diverse probabilità di eccedenza in 50 anni,
basate sullo stesso impianto metodologico e sugli stessi dati di input di MPS04. Inoltre sono
state prodotte mappe per gli stessi periodi di ritorno anche in termini di accelerazioni
spettrali. Per ogni punto della griglia di calcolo (che ha una densità di 20 punti per grado,
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circa un punto ogni 5 km) sono oltre 2200 i parametri che ne descrivono la pericolosità
sismica. Questa mole di dati ha reso possibile la definizione di norme tecniche nelle quali
l'azione sismica di riferimento per la progettazione è stata valutata punto per punto e non
più solo per 4 zone sismiche, cioè secondo solo 4 spettri di risposta elastica.
Con l’emanazione dell’OPCM 3519/06 lo Stato ha definito i criteri nazionali che ciascuna
Regione deve seguire per l’aggiornamento della classificazione sismica del proprio territorio.
Questo strumento normativo, ha consentito di effettuare la classificazione sismica del
territorio secondo parametri sismologici svincolati dal solo criterio politico del limite
amministrativo fin qui utilizzato. La Regione Lazio, con la proposta di riclassificazione sismica
del territorio regionale avanzata dall’Area Difesa del Suolo, ha voluto gestire in modo
ottimale il governo del territorio e garantire la sicurezza dei cittadini e delle opere
infrastrutturali.
Per aggiornare e riclassificare sismicamente il proprio territorio, la Regione Lazio ha avviato
nel 2007 una convenzione con l’ENEA per l’elaborazione della Pericolosità Sismica regionale
di base, dalla quale in seguito si è partiti, congiuntamente all’elaborato di riferimento
emanato con l’OPCM 3519/06, per predisporre una nuova proposta di classificazione
sismica. La nuova riclassificazione sismica è stata approvata in Giunta Regionale Il 22 Maggio
2009, con la DGR n.387 recante "Nuova Classificazione Sismica della Regione Lazio". La
riclassificazione, sviluppata come connubio fra l’elaborato INGV‐DPC e Convenzione ENEA,
ha una filosofia moderna con la presenza di sottozone sismiche che permettono di definire
aree intermedie di pericolosità sismica e attraverso le quali si potranno calibrare differenti
livelli di studi pianificatori di Microzonazione Sismica dipendente dall’appartenenza in una
determinata sottozona.
I Criteri di Riclassificazione stabiliti dall’OPCM 3519/06 permettono di esprimere la
pericolosità sismica in valori di accelerazione di picco su suolo rigido (ag), non più come
classe unica, ma suddivisa in sottoclassi per ogni zona sismica con intervalli di 0,025g. La
nuova riclassificazione si basa soltanto su 3 Zone Sismiche a differenza delle quattro della
precedente classificazione del 2003, con la scomparsa della zona sismica 4. La Zona Sismica
1, quella più gravosa in termini di pericolosità sismica, non presenta sottozone in quanto il
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valore di ag max previsto per il Lazio non giustifica ulteriori suddivisioni. Pertanto la
creazione di sottozone ha interessato soltanto le zone sismiche 2 e 3, con la suddivisione in 4
sottozone sismiche (dalla 2A, ovvero la maggiore sottozona della zona sismica 2, fino alla
sottozona sismica 3B, corrispondente alla sottozona meno pericolosa della zona sismica 3)
come si evince dalla tabella che segue. Nella Regione Lazio, infatti, i valori di accelerazione ag
dell’elaborato all’84°percentile dell’INGV‐DPC sono compresi fra 0.278g e 0.065g, ai quali si
possono correlare empiricamente soltanto tre zone sismiche e quattro sottozone,
escludendo quindi totalmente la zona sismica 4.
Suddivisione delle sottozone sismiche in relazione all’accelerazione di picco su terreno rigido, utilizzate per la
riclassificazione sismica della Regione Lazio
Il territorio comunale di Carbognano è stato classificato alla categoria 3A.
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Zonazione sismica della Regione Lazio 2009 – Perimetrato in rosso il territorio Comunale di Carbognano
Il catalogo parametrico dei terremoti italiani CPTI15, elaborato da INGV ed aggiornato al
2014, è riferito all’interno territorio italiano e consente di identificare tutti i terremoti storici
che hanno fatto risentire effetti su determinate località. La magnitudo riportata è la
magnitudo momento (Mw).
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Distribuzione geografica degli epicentri contenuti in CPTI15 per classi di Mw
Di seguito si riportano tutti i terremoti, aggiornati al 2014, i cui effetti sono stati risentiti nel
territorio Comunale di Carbognano.
Seismic history of Carbognano PlaceIDIT_52833 Coordinates (lat, lon) 42.331, 12.267 Municipality Carbognano Province Viterbo Region Lazio No. of reported earthquakes 10
Intensity Year Mo Da Ho Mi Se Epicentral area NMDP Io Mw
5‐6 1963 09 02 00 24 05.00 Monti Cimini 27 6 4.47
3 1969 07 02 07 55 Monti della Tolfa 72 7 4.77
5 1979 09 19 21 35 37.00 Valnerina 694 8‐9 5.83
4 1980 02 28 21 04 40.00 Valnerina 146 6 4.97
5 1997 09 26 00 33 12.88 Appennino umbro‐marchigiano 760 7‐8 5.66
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4‐5 1997 09 26 09 40 26.60 Appennino umbro‐marchigiano 869 8‐9 5.97
3 1997 10 03 08 55 22.07 Appennino umbro‐marchigiano 490 5.22
3 1997 10 06 23 24 53.29 Appennino umbro‐marchigiano 437 5.47
3 1997 10 14 15 23 10.64 Valnerina 786 5.62
3 2000 12 16 07 31 07.66 Ternano 129 5‐6 4.29
Appare evidente come le intensità rilevate sul territorio comunale risultino prevalentemente
e comunemente pari al 3° della scala Mercalli, con valori massimi raggiunti pari a 5°‐6° in
seguito a terremoti piuttosto vicini (Monti Cimini), caratterizzati da Magnitudo non
particolarmente elevate (Mw=4,4) ma riferiti presumibilmente a rotture di fratture
calderiche poste a piccole profondità.
Al fine di approfondire il livello di conoscenza e valutare in modo più dettagliato il rischio
sismico sui vari territori comunali, la Regione Lazio ha deliberato con la DGR 545 del 2010 la
“Approvazione Linee Guida per l'utilizzo degli Indirizzi e Criteri generali per gli studi di
Microzonazione Sismica nel territorio della Regione Lazio di cui alla D.G.R. 387/2009”. Sulla
base delle indicazioni proposte dalla Regione, sono stati quindi realizzati gli studi di
Microzonazione sismica di I° livello sulla totalità del territorio regionale, per mezzo dei quali
si è evoluto il concetto di rischio sismico a scala territoriale. Di seguito si riporta uno stralcio
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della Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva sismica (MOPS), per il Comune di
Carbognano, con particolare dettaglio all’agglomerato urbano.
Stralcio della Carta delle MOPS e relativa legenda
Dalla Carta si evince chiaramente come sostanzialmente tutto il nucleo abitativo del Comune
di Carbognano risulti caratterizzato dalla presenza di coperture al tetto del bedrock che
portano a classificare i terreni fra le “zone stabili suscettibili di amplificazione sismica”.
L’unica area ascrivibile alla categoria di “zone suscettibili di instabilità sismica” è quella
perimetrata come a Rischio Frana elevato R3 dal PAI, descritta in precedenza.
L’evento sismico non essendo un evento prevedibile nel tempo e nella localizzazione
possiede una risposta del sistema di Protezione Civile che riguarda soltanto la fase di
Allertamento. Per quanto concerne gli scenari d’evento, la stima degli effetti e dei danni, in
relazione alle varie intensità di fenomeni che possono manifestarsi, si rimanda alla tabella
che segue.
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3.3 RISCHIO INCENDI BOSCHIVI
Al fine di supportare l’attività di programmazione delle azioni di previsione,
prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi è opportuno procedere ad una
valutazione dei rischi delle diverse aree del territorio regionale. La zonizzazione del rischio
risponde a questa esigenza e prende in considerazione diverse variabili, che possono
incidere sull’innesco e la propagazione di un incendio.
La procedura per la classificazione delle aree a rischio di incendi boschivi prende in
considerazione le diverse componenti di base già utilizzate, ovvero: vulnerabilità, rischio
potenziale, rischio reale, valore ecologico, rimodulando il calcolo di alcuni indici anche in
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 45 di 133
virtù della disponibilità di nuove fonti informative, e aggiunge inoltre un quinto indice
relativo alla variabilità climatica.
La combinazione lineare dei cinque indici, opportunamente tarati e normalizzati su base
regionale, porta alla definizione di un Indice di rischio complessivo (IR) a livello comunale, e
quindi ad una zonizzazione del territorio per fasce di rischio, utile per la definizione del livello
di priorità da attribuire ai Comuni del Lazio ai fini dell’attuazione del presente Piano.
Le cinque componenti sono state espresse in altrettanti indici così definiti:
‐ Indice di pericolosità (Pe): calcolato sulla base delle classi della Carta di uso del suolo della
Regione Lazio (CUS), sono stata individuate le superfici complessive (SAIB) delle diverse
formazioni vegetazionali (fitocenosi), presenti nel territorio dei singoli Comuni. In sostanza è
un indice che individua complessivamente e in modo indifferenziato l’esposizione, in termini
di superficie, di ogni singolo Comune al rischio di incendio boschivo.
‐ Indice di rischio potenziale (Rp): viene calcolato attribuendo un peso diverso alle diverse
formazioni vegetali in base alla propensione intrinseca all’innesco e propagazione degli
incendi.
‐ Indice di rischio reale (Rr): si basa sulla reale incidenza del fenomeno, sia in termini di
superficie effettivamente percorsa dal fuoco, sia in termini di numerosità degli incendi che si
sono sviluppati in ciascun Comune negli anni 2006‐2010.
‐ Valore ecologico (Ve): per il calcolo di questo indice è stata utilizzata la Carta della Natura
(ISPRA), recentemente messa a punto per il Lazio, e in particolare i valori di rilevanza
ecologica attribuiti da Ispra ad ogni habitat. Questo indice rappresenta il grado di valore
ecologico delle diverse formazioni vegetali, considerando anche la loro inclusione in aree
designate di importanza naturalistica ed ambientale, ricadenti nei singoli Comuni.
‐ Rischio climatico (Rc): viene determinato sulla base delle variabili temperatura e
precipitazioni, analizzate singolarmente per la elaborazione di indici relativi.
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Dal Piano Regionale di Previsione, Prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi ‐ Legge quadro 21
Novembre 2000 n. 325 Periodo 2011‐2014 – Tav. 16 Indice di Rischio complessivo su base comunale
Per quanto concerne il territorio comunale di Carbognano si ottengono i seguenti valori degli
indici suddetti:
IR Pe Rp Rr Ve Rc
Carbognano 3,38 0,228 0,812 0,001 0,404 0,889
Ne deriva un Indice di rischio complessivo pari a 3,38 da cui si deduce una Classe di Rischio
Bassa.
L'incendio boschivo rappresenta una calamità stagionale fortemente dipendente dalle
condizioni meteorologiche e dalle azioni dell’uomo. Per tali motivi diventa fondamentale
programmare azioni afferenti sia alla fase di previsione dell’evento, intesa come conoscenza
dei rischi che insistono sul territorio, sia alla fase della prevenzione, intesa come attività
destinata alla mitigazione dei rischi stessi.
Quando il fenomeno interessa una fascia di contiguità tra le strutture antropiche e la
vegetazione ad essa adiacente, esposte al contatto con i sopravvenienti fronti di fuoco, viene
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detto incendio di interfaccia. La larghezza della fascia di contiguità tra le strutture
antropiche e la vegetazione ad essa adiacente è valutabile tra i 25‐50 metri ed è comunque
estremamente variabile in funzione delle caratteristiche fisiche del territorio, della
configurazione degli insediamenti e della loro tipologia.
Le attività di previsione delle condizioni favorevoli all’innesco ed alla propagazione degli
incendi boschivi, destinate ad indirizzare i servizi di vigilanza del territorio, di avvistamento
degli incendi, hanno trovato piena collocazione all’interno del sistema di allertamento
nazionale. La responsabilità di fornire quotidianamente e a livello nazionale indicazioni
sintetiche su tali condizioni, grava sul Dipartimento Nazionale che ogni giorno, attraverso il
Centro Funzionale Centrale (di seguito CFC), emana uno specifico bollettino, reso accessibile
alle Regioni e Province Autonome, Prefetture‐UTG, Corpo Forestale dello Stato, Corpi
Forestali Regionali e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Nel bollettino di previsione nazionale incendi boschivi vengono individuati per ogni provincia
tre livelli di pericolosità di seguito indicati e a cui corrispondono diverse situazioni:
‐ pericolosità bassa: l’evento può essere fronteggiato con i soli mezzi ordinari e senza
particolare dispiegamento di forze;
‐ pericolosità media: l’evento deve essere fronteggiato con una rapida ed efficiente risposta
del sistema di lotta attiva;
‐ pericolosità alta: l’evento può raggiungere dimensioni tali da richiedere quasi certamente
il concorso della flotta aerea statale.
Le previsioni sono predisposte dal CFC non solo sulla base delle condizioni meteo climatiche,
ma anche sulla base della vegetazione, dello stato fisico e di uso del suolo, nonché della
morfologia e dell’organizzazione del territorio. Il bollettino si limita a una previsione su scala
provinciale, stimando il valore medio della suscettività all’innesco su un arco temporale utile
per le successive 24 ore e in tendenza per le successive 48 ore. Il ruolo operativo nella lotta
attiva agli incendi è demandato gli organi tecnici rappresentati dal Corpo Forestale e dal
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, unitamente alle organizzazioni di Volontariato, che
operano sotto il coordinamento del Direttore delle Operazioni di Spegnimento (di seguito
DOS). Acquista fondamentale importanza la rapidità della valutazione e la tempistica
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nell’informazione qualora l’incendio determini situazioni di rischio elevato per le persone, le
abitazioni e le diverse infrastrutture. Tale situazione di emergenza necessita di un
coordinamento che dovrà essere attuato in prima battuta, dal Sindaco e dalla struttura
comunale per poi prevedere, se necessario, l’impiego di ulteriori risorse oltre a quelle
comunali.
La Carta del Rischio incendi boschivi prodotta (Tav. 6A dettaglio su agglomerato urbano –
Tav. 6B intero territorio comunale) è stata elaborata perimetrando tutte le aree boscate
censite in un recente progetto della Provincia di Viterbo; l’Amministrazione ha infatti messo
a disposizione, per mezzo di un servizio WMS fruibile per mezzo di software GIS, tutte le
aree boscate rilevate, consentendo di utilizzare un dato di dettaglio, sicuramente più
affidabile dei progetti relativi alle coperture a grande scala. Sulla base delle aree boscate è
stato poi, mediante una procedura di buffering, calcolata l’area di rischio di incendio di
interfaccia, valutando una distanza di 50 metri dalle zone suddette presenti nelle vicinanze
del centro abitato.
Al fine di identificare i venti prevalenti che interessano il territorio di Carbognano, è stato
consultato il sito dell’ARSIAL (Agenzia Servizio Integrato Agrometeorologico della Regione
Lazio): dall’analisi si evince che non sono presenti stazioni sul territorio Comunale di
Carbognano e pertanto si è fatto riferimento a quella più vicina, ubicata sul territorio di
Ronciglione, alle seguenti coordinate nel sistema di riferimento WGS84 – UTN 3N:
277020 m E – 4683496 m N
I dati relativi ai venti mostrano come la direzione prevalente sia legata ovviamente, anche al
periodo dell’anno a cui si fa riferimento; a tal fine si riportano di seguito i grafici relativi ai
dati registrati nell’anno 2015, nei mesi di Febbraio e Luglio. Nel periodo invernale si ha la
prevalenza di venti provenienti dal quadro nord‐occidentale, mentre nel periodo estivo,
caratterizzato da una maggiore siccità e pertanto da un più alto rischio incendio, la direzione
prevalente dei venti è Sud e Sud‐Ovest.
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Grafico della direzione prevalente dei venti nel periodo invernale (sx) ed estivo (dx)
Si sottolinea che tutti i proprietari di abitazioni private interessate dalle aree a rischio di
incidente di interfaccia dovranno essere chiaramente edotti del rischio e dovranno essere
informati sul comportamento minimo da tenere in caso di attivazione di allerta o pericolo.
Lo schema di procedure per il rischio d’incendio e d’incendio di interfaccia risulta essere il
seguente:
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3.4 RISCHIO NEVE
Il Rischio neve costituisce uno fra gli eventi che potenzialmente ricorrono con
maggiore frequenza fra quelli possibili, sul territorio comunale. Si ritiene necessaria una
valutazione del rischio connesso alla viabilità, derivante da precipitazioni nevose intense o
dalla formazione di ghiaccio sul manto stradale.
Il “Piano neve” permetterà di gestire i disagi provocati da eventi meteorici particolarmente
intensi, pianificando le varie attività durante nevicate importanti, fornendo le indicazioni per
potenziare la capacità di risposta dei soggetti competenti a vari livelli e pianificando le
misure di assistenza e informazione alla popolazione.
L’attivazione del Piano sarà definita dai soggetti preposti sia sulla base dell’osservazione
diretta delle variazioni climatiche in essere, che sulla base del monitoraggio dei bollettini
meteo.
3.4.1 Condizione di PREALLARME
A seguito di un comunicato diramato dalla Prefettura, relativamente all’imminente
rischio neve, come da indicazioni del Servizio Meteorologico, si innesca la condizione di
preallarme. Questa condizione impone la reperibilità h24 dei vigili urbani ai quali viene
affidato il comando di tutte le operazioni. I Vigili Urbani al ricevimento della comunicazione
proveniente dalla Prefettura dovranno provvedere ad avvisare sia il personale comunale
predisposto, che l’eventuale impresa appaltatrice. L’evoluzione delle condizioni verrà poi
monitorata al fine di valutare le successive operazioni.
3.4.3 Condizione DI EMERGENZA
Durante l’emergenza i Vigili Urbani dovranno risultare reperibili h24 ed essere
operativi entro un lasso di tempo piuttosto ridotto (circa 30 minuti), al fine di poter gestire il
comando delle operazioni. Queste possono essere riassunte come segue:
‐ Avvisare il personale comunale
‐ Avvisare l’impresa appaltatrice
‐ Monitorare e gestire le operazioni
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‐ Verificare i mezzi utilizzati per le operazioni
‐ Verificare la praticabilità delle vie di comunicazione
Al termine della fase di emergenza il corpo dei Vigili Urbani dovrà stilare una relazione per
mezzo della quale risulteranno chiari all’Amministrazione le date di inizio e termine delle
operazioni di intervento, la verifica dei mezzi utilizzati, la quantità di sale utilizzato e quella
residua disponibile.
4. ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
A livello locale è previsto che ciascun Comune si doti di una organizzazione,
determinabile in maniera flessibile in funzione delle specifiche caratteristiche dimensionali,
strutturali e delle risorse umane e strumentali disponibili, ma che complessivamente assicuri
l’operatività delle strutture comunali all'interno della catena di Comando e Controllo che di
volta in volta è attivata per la gestione delle diverse tipologie di evento. Il Piano deve
prevedere le modalità con le quali il Comune garantisce i collegamenti sia con la Regione e
sia con la Prefettura ‐ UTG, per la ricezione e la tempestiva presa in visione dei bollettini e
avvisi di allertamento, sia con le componenti e strutture operative di protezione civile
presenti sul territorio (Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Carabinieri, Guardia di Finanza,
Polizia di Stato, Polizia provinciale, Capitanerie di Porto, Asl, Comuni limitrofi ecc.), per la
reciproca comunicazione in situazioni di criticità.
Il sistema di allertamento prevede che le comunicazioni, anche al di fuori degli orari di lavoro
della struttura comunale, giungano in tempo reale al Sindaco. Nelle procedure di intervento,
nel Piano dovrà essere identificato un Responsabile per il monitoraggio, in grado di poter
seguire la situazione, fornire notizie, ricevere comunicazioni, attivare gli interventi e inoltrare
eventuali richieste.
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4.1 IL RUOLO DEL SINDACO
Il Sindaco rappresenta l’Autorità comunale di protezione civile, come stabilito dalla
normativa vigente, ed è quindi il primo responsabile della risposta comunale all'emergenza.
Il ruolo che riveste quindi prevede che il primo cittadino coordini i primi soccorsi alle
popolazioni, mettendo in atto il Piano Comunale al fine di garantire le prime risposte
operative e richiedendo l’intervento del Prefetto e del Presidente della Regione, ove le
risorse comunali non fossero sufficienti a far fronte all’emergenza.
Per garantire il coordinamento delle attività di protezione civile, in particolare in situazioni di
emergenza prevista o in atto, il Sindaco deve poter disporre dell’intera struttura comunale e
avvalersi delle competenze specifiche delle diverse strutture operative di protezione civile
presenti in ambito locale, nonché di aziende erogatrici di servizi.
Il Piano individua la struttura di coordinamento che supporta il Sindaco nella gestione
dell’emergenza già a partire dalle prime fasi di allertamento, rappresentata dal Centro
Operativo Comunale – COC.
A seguito dell’allertamento, nella fase di attenzione, il Sindaco o il suo delegato attiva,
presso il Centro Operativo un presidio operativo, convocando la funzione tecnica di
valutazione e pianificazione per garantire un rapporto costante con la Regione e la
Prefettura ‐ UTG, un adeguato raccordo con la polizia municipale e le altre strutture
deputate al controllo e all’intervento sul territorio e l’eventuale attivazione del volontariato
locale.
Il presidio operativo dovrà essere costituito da almeno una unità di personale in servizio h24,
responsabile della funzione tecnica di valutazione pianificazione o suo delegato, con una
dotazione minima di un telefono fisso, un cellulare, un fax e un computer.
Quando necessario, per aggiornare il quadro della situazione e definire eventuali strategie di
intervento, il Sindaco provvede a riunire presso il Centro Operativo i referenti delle strutture
che operano sul territorio.
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4.2 IL CENTRO OPERATIVO COMUNALE E LE FUNZIONI DI SUPPORTO
Il Centro Operativo Comunale è la struttura di cui si avvale il Sindaco per coordinare
interventi di emergenza che richiedono anche il concorso di enti e aziende esterne
all’Amministrazione Comunale. La normativa prevede che il Centro Operativo sia ubicato in
strutture antisismiche, verificate ai sensi dell’OPCM n.3274/2003, oppure contraddistinte da
un Indice di Rischio (rapporto fra capacità/domanda dell’azione sismica) maggiore di 0,6.
L’unica struttura che soddisfa questo tipo di requisiti è rappresentato dall’edificio scolastico
posto a monte del centro storico, in quanto oggetto di adeguamento sismico. La presenza di
una viabilità di accesso caratterizzata da strade interne molto strette (con larghezze anche di
poco superiori ai 2 metri), contraddistinta inoltre dalla presenza di un elevato numero di
aggregati strutturali interferenti, ha portato a scartare questo edificio in quanto, in caso di
eventi sismici caratterizzati da magnitudo medio‐alte, l’accessibilità al sito sarebbe molto
probabilmente impossibile. L’edificio Comunale risulta posizionato nel centro storico di
Carbognano e pertanto la viabilità di accesso risulta caratterizzata dalle stesse problematiche
sopra descritte; il fabbricato inoltre è costituito da un palazzo storico non adeguato
sismicamente. Questo edificio è sede però di tutti gli uffici tecnico‐amministrativi e dispone
di tutte le connessioni necessarie pertanto, sulla base di ciò, si ritiene possibile considerare
lo stesso come sede del Centro Operativo per tutti gli scenari di rischio tranne che per quello
sismico.
Il palazzo storico che ospita la sede comunale
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Esclusivamente per lo scenario di rischio sismico, sulla base dell’analisi dei fabbricati
disponibili, è stato individuato l’edificio del centro sportivo “Bianconi Rosa”, ubicato in Via
del Colle snc. Questo edificio si trova al di fuori del centro storico e risulta raggiungibile da
più direzioni di provenienza. Il fabbricato ha una superficie calpestabile di circa 530 m2 totali
si sviluppa su un piano terra ed un piano seminterrato ed è realizzato in muratura (blocchetti
di tufo). La struttura non è verificata sismicamente ma, date le condizioni sopra descritte
risulta essere l’unica che risponde, seppur parzialmente, alle esigenze richieste dalla
normativa in merito alla scelta della sede COC. Il fabbricato è stato oggetto di
ristrutturazione interna nel 2012 ed alla luce del sopralluogo eseguito, appare in buone
condizioni globali.
Edificio presso il centro sportivo “Bianconi Rosa”
Per entrambe le strutture si allegano al presente Piano le schede predisposte dalla Regione
Lazio, per il rilevo delle sedi COC.
Le funzioni di supporto che hanno il compito di supportare il Sindaco nelle decisioni da
prendere e nell'assunzione di iniziative a carattere operativo, sono definite dal Metodo
Augustus, messo a punto dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, al quale si
rimanda per definizioni, concetti e singole funzioni che sono:
‐ Funzione 1: Tecnica e pianificazione
‐ Funzione 2: Sanità, assistenza sociale e veterinaria
‐ Funzione 3: Volontariato
‐ Funzione 4: Materiali e mezzi
‐ Funzione 5: Servizi essenziali
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‐ Funzione 6: Censimento danni a persone e cose
‐ Funzione 7: Strutture operative locali, viabilità
‐ Funzione 8: Telecomunicazioni
‐ Funzione 9: Assistenza alla popolazione
Secondo quanto proposto nella DGR Lazio 363/2014, un unico Responsabile può assumere la
responsabilità di una o più funzioni di supporto a seconda della dimensione del Comune. Di
seguito è rappresentato lo schema di ripartizione delle funzioni per ambito di pianificazione
del Piano, per Comuni con meno di 5000 abitanti:
Funzione di supporto 1 (Tecnica e pianificazione)
Referente Arch. Nicoletta Gasperini
Qualifica Responsabile Settore tecnico
Telefono 07616140
Cellulare 3343073698
E‐mail [email protected]
Funzione di supporto 2 (Sanità, assistenza sociale e veterinaria)
Referente Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Telefono
Cellulare 3273591895
E‐mail
Funzione di supporto 3 (Volontariato)
Referente Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
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Telefono
Cellulare 3273591895
E‐mail
Funzione di supporto 4 (Materiali e mezzi)
Referente Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Telefono 07616140
Cellulare 3471741993
E‐mail [email protected]
Funzione di supporto 5 (Servizi essenziali)
Referente Arch. Nicoletta Gasperini
Qualifica Responsabile Settore tecnico
Telefono 07616140
Cellulare 3343073698
E‐mail [email protected]
Funzione di supporto 6 (Censimento danni a persone e cose)
Referente Arch. Nicoletta Gasperini
Qualifica Responsabile Settore tecnico
Telefono 07616140
Cellulare 3343073698
E‐mail [email protected]
Funzione di supporto 7 (Strutture operative locali, viabilità)
Referente Arch. Nicoletta Gasperini
Qualifica Responsabile Settore tecnico
Telefono 07616140
Cellulare 3343073698
E‐mail [email protected]
Funzione di supporto 8 (Telecomunicazioni)
Referente Arch. Nicoletta Gasperini
Qualifica Responsabile Settore tecnico
Telefono 07616140
Cellulare 3343073698
E‐mail [email protected]
Funzione di supporto 9 (Assistenza alla popolazione)
Referente Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Telefono
Cellulare 3273591895
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E‐mail
Centro Operativo Comunale (C.O.C.) Rischio Idrogeologico Rischio Meteo Rischio Neve Rischio Incendio
Indirizzo sede Piazza Castello 181
Telefono 07616140
Fax 0761613716
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Cellulare 3471741993
Centro Operativo Comunale (C.O.C.) Rischio Sismico
Indirizzo sede Via del Colle snc
Telefono
Fax
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Qualifica Sindaco
Cellulare 3471741993
Presidio Operativo Comunale (in configurazione minima coincide con il Responsabile della Funzione di supporto 1‐ Tecnica e pianificazione)
Indirizzo sede Piazza Castello 181
Telefono 07616140
Fax 0761613716
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo Arch. Nicoletta Gasperini
Qualifica Resp. Settore tecnico
Cellulare 3343073698
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4.3 PRESIDI OPERATIVI SOVRAORDINATI
Prefettura
Indirizzo sede Piazza del Plebiscito 8
Telefono 07613361
Fax 0761336666
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo
Qualifica
Cellulare
Dipartimento della Protezione Civile
Indirizzo sede Via R. Raimondi Garibaldi 7
Telefono 803 555
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo
Qualifica
Cellulare
Regione
Indirizzo sede Via R. Raimondi Garibaldi 7
Telefono 800 01 22 83
Fax 06 5168 3840
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo
Qualifica
Cellulare
Provincia
Indirizzo sede Via Saffi 49
Telefono 07613131
Fax 0761313296
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo
Qualifica
Cellulare
Centro Funzionale Regionale
Indirizzo sede
Telefono 800.276570
Fax 06.44702876
E‐mail
Referente Nominativo
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Qualifica
Cellulare
4.3.1 SOGGETTI OPERATIVI DI PROTEZIONE CIVILE
Corpo Forestale dello Stato
Indirizzo sede Via Cassia Cimina
Telefono 0761625569
Fax 0761652576
E‐mail
Referente
Nominativo Com. Cagnizzi
Qualifica Responsabile
Cellulare 3346469201
Corpo dei Vigili del Fuoco
Indirizzo sede Via V. Tedeschi
Telefono 076129231
Fax 0761/303433
E‐mail [email protected]
Referente
Nominativo
Qualifica
Cellulare
Arma dei Carabinieri
Indirizzo sede Via Caduti di Nassirya
Telefono 0761629200
Fax 0761629238
E‐mail
Referente
Nominativo Maresciallo Pasquali
Qualifica
Cellulare
Polizia di stato
Indirizzo sede Via Mariano Romiti 16
Telefono 07613341
Fax 0761334777
E‐mail
Referente
Nominativo
Qualifica
Cellulare
Polizia municipale
Indirizzo sede Piazza Castello 18
Telefono 07616140
Fax 0761613716
E‐mail [email protected]
Referente Nominativo Roberta Senesi – Sabrina Testa
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Qualifica Agente
4.3.2 ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO
Denominazione associazione
Indirizzo sede Via San Filippo 30
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Numero di volontari 10
Attività svolte dall’associazione
ID_campo 1
2
ID_campo 2
6 ‐ 10
ID_campo 4
13 – 14 – 15
ID_campo 5
16
ID_campo 7
22 – 23 – 24 – 25 – 29 – 30‐ 31
ID_campo 8
32 ‐ 36
ID_campo 9
37
ID_campo 10
38 – 39 – 40
Ambito territoriale di operatività Comunale ‐ Provinciale
Tempo di attivazione 1 h
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5. GESTIONE DELLE RISORSE
Le Risorse a disposizione dell’Amministrazione, possono essere distinte in tre gruppi
fondamentali: Risorse Umane, Risorse Strumentali ed Infrastrutture viarie e di Trasporto.
Tutte le risorse disponibili devono essere censite in modo tale di sapere a priori le
disponibilità sulle quali poter contare durante le fasi dell’emergenza.
Per quanto concerne la gestione delle risorse si può far riferimento allo schema proposto
dalla Regione Lazio nella DGR 363/2015, riportato di seguito.
5.1 RISORSE UMANE
Le risorse umane sono rappresentate da tutte quelle figure che durante la fase di
emergenza intervengono in quello che viene definito Processo di Protezione Civile, cioè nelle
fasi di analisi delle condizioni di rischio agenti sul territorio ed in quelle di gestione
dell’evento calamitoso. Le risorse possono essere distinte in:
‐ Strutture Comunali
‐ Istituzioni (Prefettura, Dipartimento Protezione Civile, Regione, Provincia, CFR)
‐ Soggetti Operativi di Protezione Civile (Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, Forze armate,
Forze di polizia, Corpo forestale dello Stato, Servizi tecnici nazionali, Istituto Nazionale di
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 62 di 133
Geofisica e Vulcanologia ed altre istituzioni o gruppi di ricerca, Croce Rossa italiana,
Strutture del Servizio sanitario nazionale, Organizzazioni di Volontariato, Corpo nazionale
soccorso alpino).
5.2 RISORSE STUMENTALI
Le risorse strumentali, come riassunto dallo schema precedentemente riportato,
oltre a comprendere il Centro Operativo, raggruppano anche l’insieme delle AREE destinate
a far fronte all’emergenza, classificate in relazione alle tipologie di funzioni alle quali saranno
destinate:
‐ Aree di Attesa
‐ Area di Accoglienza e Ricovero
‐ Aree di ammassamento soccorritori
Quest’ultima tipologia di aree è prevista solo per comuni aventi un numero superiore a
20.000 abitanti oppure per gli ambiti di pianificazione intercomunale e pertanto non è stata
considerata nel presente Piano.
5.2.1 AREE DI ATTESA
Le aree di attesa sono zone contraddistinte da un basso rischio nelle quali si raccoglie
la popolazione durante le evacuazioni preventive oppure successivamente al verificarsi di un
evento calamitoso. La scelta delle aree è stata dettata dalle superfici pubbliche a
disposizione e dalla loro ubicazione rispetto all’agglomerato urbano, anche alla luce del fatto
che la popolazione dovrà raggiungere le stesse, attraverso un percorso pedonale.
Sono state inoltre considerati i vari scenari di rischio al fine di evacuare la popolazione
bypassando le aree potenzialmente interessate dall’evento calamitoso.
Area 1 – Parcheggio Sant’Anna
Come descritto in precedenza l’area a parcheggio realizzata in Loc. “Sant’Anna” risulta, allo
stato attuale, ricadere all’interno di un’area R3 del PAI Tevere. Sulla base della
documentazione acquisita presso gli Uffici Comunali, è stato ricostruito l’iter storico di un
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
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progetto che ha interessato la zona: è stato possibile comprendere come, al fine di
richiedere un declassamento della zona R3, in seguito alla realizzazione di uno studio
geologico ed idraulico, sia stato realizzato un muro in cemento armato, rivestito di blocchetti
di tufo, volto a stabilizzare i fenomeni di dissesto in atto a monte del parcheggio. Il muro è
stato oggetto di collaudo presso il Genio Civile e l’opera pertanto, allo stato attuale, appare
idonea ad escludere che il rischio di frana interessi l’area in esame.
Area a Parcheggio Loc. “Sant’Anna”
Nella porzione Occidentale del sito inoltre, in prossimità della sede stradale, scorre intubato
il Fosso Sant’Anna che, come risulta dalla relazione idraulica presente agli atti di cui sopra,
solo in una sezione posta immediatamente a monte del tratto intubato, considerando una
piena con tempi di ritorno di 200 anni, potrebbe dare luogo a modesti fenomeni di
esondazione.
Nel complesso quindi si ritiene che, al netto delle criticità sopra descritte, la zona in esame
possa essere destinata ad area di attesa quantomeno per gli scenari di rischio sismico,
incendio e neve, escludendo quindi il rischio idrogeologico. La zona infatti costituisce il sito
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
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più vicino al centro storico, che rappresenta l’area a densità di popolazione più elevata del
Comune, e risulta pertanto facilmente raggiungibile dalla popolazione.
Aree di attesa
Denominazione AA1 ‐ Parcheggio Loc.
Sant’Anna
Indirizzo Loc. Sant’Anna
Coordinate geografiche 274933.40 m E 4690270.71 m N
Proprietà pubblica
Struttura sottoposta a regime di convenzione per l’occupazione temporanea in caso di emergenza (se non di proprietà comunale)
no
Proprietario (se non di proprietà comunale)
Nominativo
Cellulare
E‐mail
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Cellulare 3471741993
E‐mail tecnicocarbognano@tisc
ali.it
Tipologia di area Parcheggio
ID_tipologia AR3
Superficie disponibile (m2) 3.600
Superficie coperta utilizzabile (m2) 0
Tipologia di suolo esterno Asfalto
ID_tipologia_suolo SL4
Numero persone ospitabili (= superficie totale/2m2) 1.800
Numero di servizi igienici annessi all’area 0
Possibilità di elisuperficie no
Allaccio servizi essenziali
energia elettrica si
gas no
servizi igienici no
acqua si
scarichi acque chiare o reflue si
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 65 di 133
Area 2 – Impianto sportivo Pometo
Area 3 – Giardino Pubblico Via Falisca
Le due aree, caratterizzate da una superficie complessiva di circa 2860 m2, rappresentano le
aree di attesa nelle quali si possono ammassare temporaneamente le persone residenti nella
porzione occidentale del paese, costituente l’area di espansione del centro storico. Le
superfici sono rappresentate da un parco pubblico e da un impianto sportivo e relativo
parcheggio. Si ritiene opportuno escludere il giardino pubblico in Via Falisca dalle aree di
attesa relativamente al rischio incendi, data la presenza di alberi ad alto fusto.
Aree di attesa
Denominazione AA2 ‐ Impianto sportivo
Pometo
Indirizzo Loc. Pometo
Coordinate geografiche 274384.71 m E 4689939.46 m N
Proprietà pubblica
Struttura sottoposta a regime di convenzione per l’occupazione temporanea in caso di emergenza (se non di proprietà comunale)
no
Proprietario (se non di proprietà comunale)
Nominativo
Cellulare
E‐mail
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Cellulare 3471741993
E‐mail tecnicocarbognano@tisc
ali.it
Tipologia di area Impianto sportivo
ID_tipologia AR2
Superficie disponibile (m2) 560
Superficie coperta utilizzabile (m2) 0
Tipologia di suolo esterno Sintetico
ID_tipologia_suolo SL3
Numero persone ospitabili (= superficie totale/2m2) 280
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 66 di 133
Numero di servizi igienici annessi all’area 2
Possibilità di elisuperficie no
Allaccio servizi essenziali
energia elettrica si
gas si
servizi igienici si
acqua si
scarichi acque chiare o reflue si
Campi Sportivi Loc. Pometo
Aree di attesa
Denominazione AA3 ‐ Giardino pubblico
Falisca
Indirizzo Via Falisca
Coordinate geografiche 5.67 m E
4689851.64 m N
Proprietà pubblica
Struttura sottoposta a regime di convenzione per l’occupazione temporanea in caso di emergenza (se non di proprietà comunale)
no
Proprietario (se Nominativo
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 67 di 133
non di proprietà comunale)
Cellulare
E‐mail
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Cellulare 3471741993
E‐mail tecnicocarbognano@tisc
ali.it
Tipologia di area Parco pubblico
ID_tipologia AR4
Superficie disponibile (m2) 2300
Superficie coperta utilizzabile (m2) 0
Tipologia di suolo esterno Prato
ID_tipologia_suolo SL2
Numero persone ospitabili (= superficie totale/2m2) 1150
Numero di servizi igienici annessi all’area 0
Possibilità di elisuperficie no
Allaccio servizi essenziali
energia elettrica si
gas no
servizi igienici no
acqua si
scarichi acque chiare o reflue si
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 68 di 133
Parco Pubblico – Via Falisca
Area 4 – Impianti sportivi “Bianconi Rosa”
La zona risulta caratterizzata da due campi sportivi, uno in terra ed uno in erba, che
forniscono una superficie totale pari a circa 1190 m2, sui quali possono essere indirizzate 595
persone. In adiacenza al sito in questione è stato individuato il Centro Operativo per lo
scenario di rischio sismico. Data la presenza di alberi nelle immediate vicinanze, si ritiene
opportuno escludere, l’area di attesa in esame, da quelle idonee per il rischio incendio.
Aree di attesa
Denominazione AA4 ‐ Impianti sportivi
“Bianconi Rosa”
Indirizzo Via del colle snc
Coordinate geografiche 274845.81 m E 4689911.76 m N
Proprietà pubblica
Struttura sottoposta a regime di convenzione per l’occupazione temporanea in caso di emergenza (se non di proprietà comunale)
no
Proprietario (se non di proprietà
Nominativo
Cellulare
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 69 di 133
comunale) E‐mail
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Cellulare 3471741993
E‐mail tecnicocarbognano@tisc
ali.it
Tipologia di area Parco pubblico
ID_tipologia AR2
Superficie disponibile (m2) 1190
Superficie coperta utilizzabile (m2) 0
Tipologia di suolo esterno Prato e terra
ID_tipologia_suolo SL1 e SL2
Numero persone ospitabili (= superficie totale/2m2) 595
Numero di servizi igienici annessi all’area 0
Possibilità di elisuperficie no
Allaccio servizi essenziali
energia elettrica si
gas no
servizi igienici si
acqua si
scarichi acque chiare o reflue si
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 70 di 133
Impianti sportivi centro “Bianconi Rosa” – Via del Colle
Tabella di codifica delle tipologie di area:
ID_tipologia Tipologia di area
AR1 Piazza
AR2 Area sportiva
AR3 Parcheggio
AR4 Parco pubblico
AR5 Campeggio
AR6 Altro (specificare)
Tabella di codifica delle tipologie di suolo:
ID_tipologia_suolo Tipologia di suolo esterno
SL1 Terra
SL2 Prato
SL3 Sintetico
SL4 Asfalto
SL5 Ghiaia
SL6 Seminativo
SL7 Altro (specificare)
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5.2.2 AREE E STRUTTURE DI ACCOGLIENZA O RICOVERO
Le aree di accoglienza o ricovero sono costituite dalle aree o strutture nelle quali
verrà sistemata la popolazione costretta ad abbandonare la propria casa.
‐ Area di accoglienza 1 – Tendopoli Campo Sportivo Loc. “Liano”
Aree di accoglienza
Denominazione Campo sportivo Liano
Indirizzo Loc. Liano
Coordinate geografiche 275083.51 m E 4689602.09 m N
Proprietà (pubblica / privata) pubblica
Struttura sottoposta a regime di convenzione per l’occupazione temporanea in caso di emergenza (se non di proprietà comunale) (si / no)
no
Proprietario (se non di proprietà comunale)
Nominativo
Cellulare
E‐mail
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Cellulare 3471741993
E‐mail [email protected]
Tipologia di struttura Campo sportivo
ID_tipologia AA2
Tipologia di suolo Prato
ID_tipologia_suolo SL2
Dimensione (m2) 6.600
Superficie coperta utilizzabile (m2) 0
Capacità ricettiva circa 500
Possibilità di elisuperficie (si/no) no
Costruita con criteri antisismici (si/no) no
Presenza sistemi antincendio (si / no) no
Allaccio servizi essenziali
Energia elettrica (si / no) si
Gas (si / no) si
Acqua (si / no) si
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 72 di 133
Servizi igienici si
Scarichi acque chiare e reflue (si / no)
si
Campo Sportivo Loc. “Liano”
Tabella di codifica delle tipologie di struttura:
ID_tipologia Tipologia di struttura
AA1 Parcheggio
AA2 Campo sportivo
AA3 Area a verde
AA4 Altro (specificare)
Tabella di codifica delle tipologie di suolo:
ID_tipologia_suolo Tipologia di suolo esterno
SL1 Terra
SL2 Prato
SL3 Sintetico
SL4 Asfalto
SL5 Ghiaia
SL6 Seminativo
SL7 Altro (specificare)
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‐ Struttura di accoglienza – Complesso scolastico
Il complesso scolastico è rappresentato dalla scuola per l’infanzia, dalla primaria
(elementari) e dalla secondaria di primo grado (medie). L’edificio è stato oggetto di
adeguamento sismico e rappresenta l’unico edificio pubblico caratterizzato da questa
peculiarità. Come descritto in precedenza, non può essere destinato a Centro Operativo in
caso di sisma, date le difficoltà oggettive derivanti dalla viabilità di accesso, connesse
all’elevato numero di fabbricati interferenti presenti. In ogni caso, per quanto concerne
tutti gli scenari di rischio descritti nel Piano, alla luce di verifiche immediatamente
successive alle prime fasi di emergenza, la struttura potrebbe offrire ospitalità ad almeno
250 persone e garantirebbe una prestazione in caso di sisma (resistenza alle accelerazioni),
che nessun altro edificio pubblico potrebbe garantire.
Strutture di accoglienza
Denominazione Scuola Materna Elementare
e Media
Indirizzo Via XX Settembre snc
Coordinate geografiche 274741.64 m E 4690342.45 m N
Tipologia di struttura Scuola
ID_tipologia SA2
Tipologia costruttiva Mista (muratura/C.A)
ID_tipologia_costruttiva TC5
Dimensione (m2) 2400
Numero di posti letto (se presenti) no
Capacità ricettiva 250
Possibilità di elisuperficie (si/no) no
Costruita con criteri antisismici (si/no) adeguata
Presenza sistemi antincendio (si/no) si
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 74 di 133
Allaccio servizi essenziali
Energia elettrica (si/no) si
Gas (si/no) si
Acqua (si/no) si
Servizi igienici si
Scarichi acque chiare e reflue (si/no)
si
Proprietà (pubblica privata) pubblica
Struttura sottoposta a regime di convenzione per l’occupazione temporanea in caso di emergenza (se non di proprietà comunale) (si/no)
no
Proprietario (se non di proprietà comunale)
Nominativo
Cellulare
E‐mail
Referente
Nominativo Agostino Gasbarri
Cellulare 3471741993
E‐mail [email protected]
Modalità di attivazione
Tempo di attivazione 24‐48 ore
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 75 di 133
Complesso scolastico Via XX Settembre
Tabella di codifica delle tipologie di struttura:
ID_tipologia Tipologia
SA1 Palestra
SA2 Scuola
SA3 Capannone
SA4 Albergo
SA5 Centro sportivo
SA6 Edificio destinato al culto
SA7 Struttura fieristica
SA8 Altro (specificare)
Tabella di codifica della tipologia costruttiva:
ID_tipologia_costruttiva Tipologia costruttiva
TC1 Muratura
TC2 Cemento armato
TC3 Acciaio
TC4 Legno
TC5 Mista
TC5 Altro (specificare)
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 76 di 133
5.3 MEZZI E MATERIALI
La conoscenza dei mezzi e materiali a disposizione della struttura comunale in fase di
emergenza risulta di fondamentale importanza al fine della gestione dell’evento; si
definiscono, come da normativa:
‐ Mezzi: il complesso dei veicoli o dei beni strumentali utilizzabili per rimuovere i danni
fisici generati dall’evento (camion, escavatori…) o assicurare la mobilità a cose o persone
coinvolte in un evento.
‐ Materiali: il complesso dei beni fisici utilizzabili per gestire l’evento.
MATERIALI
Tipologia materiale Attrezzature di
protezione personale ID_tipologia 2
Materiale Attrezzature di
protezione personale ID_materiale 9
Descrizione
Proprietà (comunale/privato/altro) Comunale
Convenzione (si / no)
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono 3273591895
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Tempo di attivazione approssimativo
1 h
Tipologia materiale Materiale antincendio e
ignifughi ID_tipologia 3
Materiale Materiale antincendio e
ignifughi ID_materiale 10
Descrizione
Proprietà (comunale/privato/altro) Comunale
Convenzione (si / no)
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono 3273591895
Fax
E‐mail
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 77 di 133
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Tempo di attivazione approssimativo
1 h
Tipologia materiale Illuminazione ID_tipologia 5
Materiale Illuminazione ID_materiale 12
Descrizione Faretti alogeni
Proprietà (comunale/privato/altro) Comunale
Convenzione (si / no)
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono 3273591895
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Tempo di attivazione approssimativo
1 h
Tipologia materiale Attrezzi da lavoro ID_tipologia 6
Materiale Attrezzi da lavoro ID_materiale 13
Descrizione Pale ed utensili vari
Proprietà (comunale/privato/altro) Comunale
Convenzione (si / no)
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono 3273591895
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Tempo di attivazione approssimativo
1 h
Tipologia materiale Abbigliamento ID_tipologia 15
Materiale Vestiario – Calzature –
Stivali di Gomma ID_materiale 37‐38‐39
Descrizione
Proprietà (comunale/privato/altro) Comunale
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 78 di 133
Convenzione (si / no)
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono 3273591895
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Tempo di attivazione approssimativo
1 h
Tipologia materiale Materiale Uso Vario ID_tipologia 17
Materiale Sale Antigelo ID_materiale 49
Descrizione
Proprietà (comunale/privato/altro) Comunale
Convenzione (si / no)
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono 3273591895
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Tempo di attivazione approssimativo
1 h
Tipologia materiale Attrezzature radio e telecomunicazioni
ID_tipologia 19
Materiale Ricetrasmittente
portatile ID_materiale 55
Descrizione
Proprietà (comunale/privato/altro) Comunale
Convenzione (si / no)
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono 3273591895
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 79 di 133
Tempo di attivazione approssimativo
1 h
Tipologia materiale Attrezzature informatiche
ID_tipologia 20
Materiale Personal computer da
ufficio ID_materiale 60
Descrizione
Proprietà (comunale/privato/altro) Comunale
Convenzione (si / no)
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono 3273591895
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Tempo di attivazione approssimativo
1 h
Tabella di codifica dei materiali:
ID_tipologia Tipologia materiale ID_materiale Materiale
1 Potabilizzazione e depurazione
1 Mezzi di disinquinamento
2 Aspiratori di oli in galleggiamento
3 Aspiratori prodotti petroliferi
4 Disperdente di prodotti petroliferi
5 Solvente antinquinante
6 Draga aspirante
7 Assorbente solido
8 Servizio igienico semovente
2 Attrezzature di protezione personale 9 Attrezzature di protezione personale
3 Materiali antincendio e ignifughi 10 Materiali antincendio e ignifughi
4 Gruppi elettrogeni e fonti energetiche 11 Gruppi elettrogeni e fonti energetiche
5 Illuminazione 12 Illuminazione
6 Attrezzi da lavoro 13 Attrezzi da lavoro
7 Attrezzature mortuarie 14 Attrezzature mortuarie
8 Unità cinofile 15 Unità cinofile
9 Prefabbricati 16 Prefabbricati leggeri
17 Prefabbricati pesanti
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 80 di 133
ID_tipologia Tipologia materiale ID_materiale Materiale
10 Roulottes 18 Wc per roulottes
19 Materiale da campeggio
11 Tende da campo
20 Tende per persone
21 Tende per servizi igienici
22 Tende per servizi speciali
23 Teloni impermeabili
12 Cucine da campo 24 Cucine da campo
13 Containers
25 Containers per docce
26 Containers servizi
27 Containers dormitori
14 Effetti letterecci
28 Rete
29 Branda singola
30 Branda doppia
31 Materassi
32 Coperte
33 Lenzuola
34 Cuscini
35 Federe per cuscini
36 Sacchi a pelo
15 Abbigliamento
37 Vestiario
38 Calzature
39 Stivali gomma
16 Materiali da costruzione
40 Carpenteria leggera
41 Carpenteria pesante
42 Laterizi
43 Travi per ponti
44 Legname
45 Ferramenta
17 Materiale di uso vario
46 Sali alimentari
47 Sale marino
48 Salgemma
49 Sale antigelo
50 Liquidi antigelo
18 Generi alimentari di conforto 51 Generi alimentari
52 Generi di conforto
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 81 di 133
ID_tipologia Tipologia materiale ID_materiale Materiale
19 Attrezzature radio e telecomunicazioni
53 Radiotrasmittente fissa
54 Ricetrasmittente autoveicolare
55 Ricetrasmittente portatile
56 Ripetitori
57 Antenne fisse
58 Antenne mobili
20 Attrezzature informatiche 59 Personal computer portatili
60 Personal computer da ufficio
21 Macchine d'ufficio 61 Macchine per scrivere portatili
62 Macchine per scrivere per ufficio
22 Macchine da stampa
63 Fotocopiatrici
64 Macchine da ciclostile
65 Macchine per stampa
Mezzi
Tipologia mezzo Mezzi Antincendio ID_tipologia 8
Mezzo Fuoristrada con modulo
AIB ID_mezzo 44
Descrizione
Proprietà pubblico
Convenzione
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Francesco Quadraccia
Qualifica Titolare
Cellulare 3398144255
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Mezzi di trasporto
limitati ID_tipologia 4
Mezzo Motocarro cassonato ID_mezzo 26
Descrizione
Proprietà pubblico
Convenzione
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 82 di 133
Indirizzo sede Via San Filippo
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giovanni Carosi
Qualifica Vice Sindaco
Cellulare 3273591895
Tempo di attivazione approssimativo
1h
Tipologia mezzo Autocarri e mezzi stradali ID_tipologia 2
Mezzo Autocarro Ribaltabile ID_mezzo 5
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Aldo Moro 3 – Vallerano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Francesco Quadraccia
Qualifica Titolare
Cellulare 3398144255
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Autocarri e mezzi stradali ID_tipologia 2
Mezzo Autocarro cabinato ID_mezzo 6
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Aldo Moro 3 – Vallerano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Francesco Quadraccia
Qualifica Titolare
Cellulare 3398144255
Tempo di attivazione approssimativo
2h
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 83 di 133
Tipologia mezzo Movimento terra ID_tipologia 3
Mezzo Escavatore cingolato ID_mezzo 18
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Aldo Moro 3 – Vallerano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Francesco Quadraccia
Qualifica Titolare
Cellulare 3398144255
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Autocarri e mezzi stradali ID_tipologia 3
Mezzo Trattore agricolo ID_mezzo 20
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Aldo Moro 3 – Vallerano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Francesco Quadraccia
Qualifica Titolare
Cellulare 3398144255
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Mezzi di trasporto
limitati ID_tipologia 4
Mezzo Carrello trasporto mezzi ID_mezzo 21
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Aldo Moro 3 – Vallerano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 84 di 133
Referente
Nominativo Francesco Quadraccia
Qualifica Titolare
Cellulare 3398144255
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Fuoristrada ID_tipologia 7
Mezzo Fuoristrada ID_mezzo 39
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Arco Oscuro 8 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Massimiliano Palma
Qualifica Titolare
Cellulare 3355001734
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Mezzi di sollevamento ID_tipologia 10
Mezzo Muletto ID_mezzo 52
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Arco Oscuro 8 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Massimiliano Palma
Qualifica Titolare
Cellulare 3355001734
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Mezzi di trasporto
limitati ID_tipologia 4
Mezzo Carrello trasporto mezzi ID_mezzo 21
Descrizione
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 85 di 133
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Arco Oscuro 8 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Massimiliano Palma
Qualifica Titolare
Cellulare 3355001734
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Autocarri e mezzi stradali ID_tipologia 2
Mezzo Autocarro cabinato ID_mezzo 6
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Arco Oscuro 8 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Massimiliano Palma
Qualifica Titolare
Cellulare 3355001734
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Movimento terra ID_tipologia 3
Mezzo Mini escavatore ID_mezzo 11
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Arco Oscuro 8 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Massimiliano Palma
Qualifica Titolare
Cellulare 3355001734
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 86 di 133
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Autocarri e mezzi stradali ID_tipologia 3
Mezzo Terna ID_mezzo 13
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Arco Oscuro 8 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Massimiliano Palma
Qualifica Titolare
Cellulare 3355001734
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Fuoristrada ID_tipologia 7
Mezzo Fuoristrada ID_mezzo 39
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Pometo 15 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giuseppe Ginevro
Qualifica Titolare
Cellulare 3281905011
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Mezzi di sollevamento ID_tipologia 10
Mezzo Muletto ID_mezzo 52
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Pometo 15 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 87 di 133
E‐mail
Referente
Nominativo Giuseppe Ginevro
Qualifica Titolare
Cellulare 3281905011
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Movimento terra ID_tipologia 3
Mezzo Trattore agricolo ID_mezzo 20
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Pometo 15 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giuseppe Ginevro
Qualifica Titolare
Cellulare 3281905011
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tipologia mezzo Autobotti ID_tipologia 1
Mezzo Per trasporto prodotti
chimici ID_mezzo 4
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Pometo 15 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giuseppe Ginevro
Qualifica Titolare
Cellulare 3281905011
Tempo di attivazione approssimativo
2h
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 88 di 133
Tipologia mezzo Mezzi di trasporto
limitati ID_tipologia 4
Mezzo Carrello trasporto mezzi ID_mezzo 21
Descrizione
Proprietà privato
Convenzione no
Indirizzo sede Via Pometo 15 – Carbognano (VT)
Telefono
Fax
E‐mail
Referente
Nominativo Giuseppe Ginevro
Qualifica Titolare
Cellulare 3281905011
Tempo di attivazione approssimativo
2h
Tabella di codifica dei mezzi ID_tipologia Tipologia mezzi ID_mezzo Mezzo
1 Autobotti
1 Per trasporto liquidi
2 Per trasporto acqua potabile
3 Per trasporto carburanti
4 Per trasporto prodotti chimici
2 Autocarri e mezzi stradali
5 Autocarro ribaltabile
6 Autocarro cabinato
7 Autocarro tendonato
8 Autotreni
9 Autoarticolato
10 Furgone
3 Movimento terra
11 Mini escavatore
12 Mini pala meccanica (tipo bobcat)
13 Terna
14 Apripista cingolato
15 Apripista gommato
16 Pala meccanica cingolata
17 Pala meccanica gommata
18 Escavatore cingolato
19 Escavatore gommato
20 Trattore agricolo
4 Mezzi di trasporto limitati 21 Carrello trasporto mezzi
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 89 di 133
ID_tipologia Tipologia mezzi ID_mezzo Mezzo
22 Carrello trasporto merci
23 Carrello appendice
24 Roulotte
25 Camper
26 Motocarro cassonato
27 Motocarro furgonato
28 Motociclette
5 Mezzi speciali
29 Pianale per trasporto
30 Piattaforma aerea su autocarro
31 Rimorchio
32 Semirimorchio furgonato
33 Semirimorchio cisternato
34 Trattrice per semirimorchio
6 Mezzi trasporto persone
35 Autobus
36 Pulmino
37 Autovetture
38 Autovettura 4x4
7 Fuoristrada 39 Fuoristrada
40 Fuoristrada trasporto promiscuo (tipo pick‐up)
8 Mezzi antincendio
41 Autopompa serbatoio (aps)
42 Autobotte pompa
43 Fuoristrada con modulo AIB
44 Autovettura con modulo AIB
9 Mezzi e macchine speciali automotrici
45 Spargisabbia / spargisale
46 Motoslitta
47 Spazzaneve
48 Autocarro con autofficina
49 Autocarro con motopompa
50 Carro attrezzi
10 Mezzi di sollevamento
51 Transpallet
52 Muletto
53 Autogrù
11 Mezzi di trasporto sanitario
54 Autoambulanza di soccorso base e di trasporto (tipo b)
55 Autoambulanza di soccorso avanzato (tipo a)
56 Autoambulanza fuoristrada
57 Centro mobile di rianimazione
58 Automezzo di soccorso avanzato (auto medicalizzata)
59 Automezzo di soccorso avanzato (moto medicalizzata)
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 90 di 133
ID_tipologia Tipologia mezzi ID_mezzo Mezzo
60 Eliambulanza
61 Unità sanitarie campali ‐ PMA 1° livello
62 Unità sanitarie campali ‐ PMA 2° livello
63 Ospedale da campo
12 Natanti e assimilabili
64 Automezzo anfibio
65 Motoscafo
66 Battello pneumatico con motore
67 Battello autogonfiabile
6. CONDIZIONE LIMITE DI EMERGENZA (CLE)
Si definisce CLE dell’insediamento urbano quella condizione al cui superamento, a
seguito del manifestarsi dell’evento sismico, pur in concomitanza con il verificarsi di danni
fisici e funzionali tali da condurre all’interruzione delle quasi totalità delle funzioni urbane
presenti, compresa la residenza, l’insediamento urbano conserva, nel suo complesso,
l’operatività della maggior parte delle funzioni strategiche per l’emergenza, la loro
accessibilità e connessione con il contesto territoriale.
La verifica dei sistemi di gestione dell’emergenza ha lo scopo di verificare se le risorse
strutturali (edifici, aree e infrastrutture di collegamento) identificate in fase di pianificazione
dell'emergenza per sostenere l'operatività dei soccorsi in caso di evento, sono in grado di
mantenere le proprie funzionalità nonostante l’insediamento urbano nel suo complesso
subisca danni fisici e funzionali tali da condurre all’interruzione di quasi tutte le funzioni
urbane presenti.
La CLE rappresenta quindi il quadro di riferimento rispetto a cui la verifica deve essere
condotta. L’analisi della CLE dell’insediamento urbano viene effettuata sulla base delle
seguenti attività:
a) l’individuazione degli edifici e delle aree che garantiscono le funzioni strategiche per
l’emergenza;
b) l’individuazione delle infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto
territoriale, degli edifici e delle aree di cui al punto a) e gli eventuali elementi critici;
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c) l’individuazione degli aggregati strutturali e delle singole unità strutturali che possono
interferire con le infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale.
La predisposizione completa dello studio di CLE, secondo le normative vigenti, è oggetto di
finanziamenti dedicati non contemplati nel presente progetto; essendo però la CLE
propedeutica alla realizzazione del Piano di Emergenza, è stata elaborata esclusivamente la
Carta della CLE, al fine di avere un quadro completo delle criticità dell’abitato, in caso di
evento sismico rilevante. In questa sono stati rappresentati gli edifici rilevanti, le aree di
attesa, la viabilità di connessione tra i vari elementi e gli aggregati ed unità strutturali che
possono essere potenzialmente interferenti sulla viabilità.
La realizzazione della carta della CLE ha permesso di evidenziare una sensibile
concentrazione di unità strutturali interferenti localizzate prevalentemente in prossimità del
centro storico. In considerazione di ciò, l’unico edificio pubblico adeguato sismicamente,
rappresentato dagli edifici scolastici, è stato ritenuto non idoneo ad assumere la funzione di
COC in quanto posizionato in un sito raggiungibile solamente attraverso il centro storico di
Carbognano ed in particolare, esclusivamente attraverso poche strade interne,
contraddistinte da larghezze molto contenute (≈2 m) affiancate da fabbricati interferenti, in
muratura, non adeguati sismicamente, anche di altezza rilevante (≈9 m) su entrambi i lati.
Nelle fasi successive all’evento sismico, le strutture scolastiche, in quanto adeguate
sismicamente, potranno essere destinate a strutture di accoglienza, previo ripristino della
viabilità di connessione.
Sempre in relazione alla posizione centrale nella quale risulta ubicato, è stato escluso dai
potenziali edifici sede di COC anche il Municipio che, oltre alle criticità sopra descritte, risulta
anche ubicato in un edificio storico, assolutamente non adeguato sismicamente.
Come descritto nel paragrafo dedicato, l’edificio ritenuto maggiormente idoneo è stato
individuato nel Centro sportivo “Bianconi Rosa”, ubicato in Via del Colle snc, cioè al di fuori
del centro storico. La viabilità di connessione di questo edificio risulta interessata dalla
presenza di un’unità interferente costituita da un muro di contenimento e soprastante
fabbricato, posti in prossimità dell’estremità occidentale di Via del Colle. Si è comunque
optato per il fabbricato “Bianconi Rosa” in quanto la viabilità interrotta da un eventuale
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crollo dell’unità interferente potrebbe essere rapidamente ripristinata utilizzando un mezzo
meccanico ed inoltre il centro sportivo può essere raggiunto anche da Ovest in quanto Via
del Colle risulta connessa, sempre alla SP 68, a circa un chilometro di distanza.
7. PROCEDURE OPERATIVE DI INTERVENTO
L'attività di preparazione alla gestione delle emergenze si attua attraverso l’analisi di
procedure per l’attivazione del Piano Comunale di protezione civile e per mezzo del costante
scambio d’informazioni tra diversi componenti del Sistema comunale di protezione civile.
A tale proposito è necessario evidenziare l’impostazione sintetica attribuita a tutte le
procedure proposte, in modo di ottenere una garanzia di flessibilità delle stesse.
7.1 FASI OPERATIVE
Le tipologie di eventi per le quali si richiede l’intervento della Protezione Civile sono
distinti da normativa come segue:
a) eventi naturali o connessi all’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante
interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;
b) eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione
comportano l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via
ordinaria;
c) calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere
fronteggiati con mezzi e poteri straordinari;
Oltre a quanto sopra è poi necessario tener conto della natura degli eventi (di carattere
idrogeologico, industriale etc.) al fine di definire delle procedure operative di emergenza.
È chiaro che gli eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo possono essere suddivisi
fondamentalmente in due macro categorie:
‐ eventi che possono essere previsti;
‐ eventi che non possono essere previsti;
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Tra i primi ricordiamo gli eventi di carattere meteorologico, che godono di previsioni a livello
nazionale e locale (regionale) attraverso l’emissione di bollettini e codici di allertamento. Tra
i secondi possono essere annoverati i terremoti e gli incendi boschivi.
La risposta operativa alle situazioni d’emergenza, previste o in atto, del Sistema Comunale di
Protezione Civile è organizzata in differenti e possibili Stati di Attivazione (SA), come descritti
in precedenza, in relazione ai differenti stati di rischio, alle criticità presenti sul territorio ed
all’impatto che un determinato evento ha o potrebbe avere sulla popolazione e
sull’ambiente.
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7.2 RISCHIO IDROGEOLOGICO E METEO
SA1 – ATTENZIONE
‐ Avviso di criticità idrogeologica e idraulica regionale emesso dal CFR e consultabile
sul sito Internet della Regione, con criticità moderata sulla/e Zona/e di Allerta di
appartenenza del Comune. Conseguente emissione dell'Allertamento del sistema di
Protezione Civile Regionale emesso dalla Sala Operativa Regionale che stabilisce la
fase di Attenzione sulla/e Zona/e di Allerta di interesse Evento in atto con
caratteristiche di ordinaria criticità.
‐ Al superamento delle soglie riferite al sistema di allertamento locale tale da far
scattare il livello di Attenzione.
‐ All’aggravarsi della situazione nei punti critici monitorati a vista dai presidi territoriali
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
ATTIVA
ATTIVA E DISPONE
DETERMINA IL PASSAGGIO ALLO STATO DI
ATTIVAZIONE SA1
CONTATTA I REFERENTI DEI COMUNI LIMITROFI
VALUTA LE ULTERIORI STRUTTURE DA
CONTATTARE E DÀ DISPOSIZIONI RIGUARDO
ALLA SALA OPERATIVA
Responsabile della Funzione
Tecnica e di Pianificazione
Arch. Nicoletta Gasperini
3343073698
Presidi Territoriali
‐ Monitoraggio dei corsi d’acqua
(con particolare riguardo ai
corsi d’acqua a rischio
esondazione non serviti da
strumentazione i telemisura
‐ Rilevamento, a scadenze
prestabilite, dei livelli idrici del
corso d’acqua presso gli
idrometri
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 95 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
STABILISCE CONTATTI CON
STABILISCE E MANTIENI CONTATTI CON
MANTIENE I CONTATTI E ACQUISISCE
MAGGIORI INFORMAZIONI, RELATIVAMENTE A:
‐ STATO DI INVASI
‐STATO DELLA VIABILITÀ
‐STATO DEI SERVIZI NELL’AREA DI ITNERVENTO
‐MISURE DI INTERDIZIONE DELL’AREA
INTERESSATA DALL’EVENTO
‐INTERVENTI NECESSARI
CON LE STRUTTURE LOCALI DI
COMUNICA IL PASSAGGIO ALLO STATO
DI ATTIVAZIONE SA1 A:
ANNOTA E CONTROFIRMA ORARIO E
CONTENUTO DELLE COMUNICAZIONI RICEVUTE
ED EFFETTUATE
SINDACI DEI COMUNI LIMITROFI
STRUTTURE OPERATIVE LOCALI
PREFETTURA UTG
PROVINCIA
REGIONE
GESTORI DI SERVIZI ESSENZIALI
(società elettrica, gas,
acquedotto, rifiuti…)
‐ Sorveglianti idraulici ARDIS
‐ Forse dell’Ordine
‐ Polizia Municipale
‐ Vigili del Fuoco
‐ Guardia di Finanza
Polizia Municipale
Misure di protezione della
popolazione e di
interdizione dell’area
interessata dall’evento
Associazioni di Volontariato
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 96 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Consulta il sito www.centrofunzionalelazio.it per individuare le stazioni meteo‐pluvio‐ idrometriche di interesse per il Comune, e contatta il CFR (N° verde 800276570) per ricevere informazioni di dettaglio sul monitoraggio
Riceve e valuta eventuali informative emesse dal CFR e disseminate dalla S.O di PCR riguardo il superamento di soglie idrometriche o altri eventi significativi
Consulta i capitoli, la cartografia e le tavole degli Scenari predefiniti e dei Piani di emergenza
Verifica la presenza di eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive e ne dà comunicazione al sindaco. Nello specifico:
・ mercatini ambulanti
・ feste di piazza ・ manifestazioni sportive
Contatta i responsabili delle funzioni di supporto, anche se non ancora istituito il COC, per verificarne l’effettiva disponibilità e prevedere eventuali sostituzioni, se necessario
Aggiorna il censimento della popolazione presente nelle aree a rischio
Individua la dislocazione della popolazione con ridotta autonomia (anziani, disabili, bambini)
Il Sindaco, in caso di necessità, può decidere di convocare il COC dallo stato di attivazione in cui si trova
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 97 di 133
SA2 – PREALLARME
‐ Avviso di criticità idrogeologica ed idraulica regionale emesso dal CFR e consultabile sul
sito Internet della Regione con criticità elevata sulla/e Zona/e di Allerta di appartenenza del
Comune. Conseguente emissione dell'Allertamento del sistema di Protezione Civile
Regionale emesso dalla Sala Operativa Regionale che stabilisce la fase di Attenzione sulla/e
Zona/e di Allerta di interesse Evento in atto con caratteristiche di moderata criticità.
‐ Al superamento delle soglie riferite al sistema di allertamento locale tale da far scattare la
fase di preallarme.
‐ All’aggravarsi della situazione nei punti critici monitorati a vista dai presidi territoriali.
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Determina il passaggio allo stato di attivazione SA2 Mantiene i contatti con i referenti dei Comuni limitrofi/vicini Valuta le ulteriori strutture da contattare e dà disposizioni riguardo alla Sala Operativa (se esistente) Convoca il COC (prende in carico la gestione delle attività) Attiva le funzioni di supporto Se necessario, emana ordinanze per interventi di somma urgenza e/o evacuazione
1 Tecnica e Pianificazione
2Sanità, Assistenza Sociale e
Veterinaria
3 Volontariato
4 Materiali e Mezzi
5 Servizi Essenziali
6 Censimento danni a persone e
cose
7 Strutture operative locali e
viabilità
8 Telecomunicazioni
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 98 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
mantieni contatti con mantieni contatti con i responsabili dell’ intervento tecnico urgente
mantieni contatti con mantiene i contatti e acquisisce maggiori informazioni, relativamente a: ‐ stato di invasi e traverse ‐stato della viabilità delle zone a rischio ‐stato dei servizi delle zone a rischio ‐interventi necessari
con le strutture locali di consulta i capitoli, la cartografia e le tavole degli scenari predefiniti e dei piani di emergenza
raccorda l’attività delle diverse componenti tecniche al fine di seguire l’evoluzione dell’evento consulta il sito www.centrofunzionalelazio.it per individuare le stazioni meteo‐pluvio‐ idrometriche di interesse per il comune, e contatta il CFR (n° verde 800276570) per ricevere informazioni di dettaglio sul monitoraggio, riceve e valuta eventuali informative emesse dal CFR e disseminate dalla S.O di PCR riguardo il superamento di soglie idrometriche o altri eventi significativi
Provvede all’aggiornamento dello scenario di evento sulla base delle osservazioni dei Presidi Territoriali
SINDACI DEI COMUNI LIMITROFI STRUTTURE OPERATIVE LOCALI
PREFETTURA UTG PROVINCIA REGIONE
GESTORI DI SERVIZI ESSENZIALI
(società elettrica, gas, acquedotto, rifiuti…)
‐ Sorveglianti idraulici ARDIS
‐ Forse dell’Ordine
‐ Polizia Municipale
‐ Vigili del Fuoco
‐ Guardia di Finanza
La Sala Operativa del CFR
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 99 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
VOLONTARIATO
VICE‐SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Invia / Incrementa
Mantiene costantemente i contatti e raccoglie le informazioni provenienti dai Presidi Territoriali Predispone ed invia, lungo le vie di fuga e nelle aree di attesa, gruppi di volontari
Presidi Territoriali
‐ Monitoraggio dei corsi d’acqua e delle aree esposte a rischio
‐ Attività di sorveglianza (ponti, sottovia, argini)
‐ Verifica di agibilità delle vie di fuga
‐ Valutazione delle funzionalità delle aree di attesa
Presidi Territoriali
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
CENSIMENTO DANNI
A PERSONE E COSE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Effettua il censimento della popolazione presente in strutture sanitarie a rischio
Predispone le attivazioni necessarie alle verifiche dei danni che potranno essere determinati dall’evento
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 100 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE SANITÀ,
ASSISTENZA SOCIALE
E VETERINARIA
VICE SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Mantiene i contatti le strutture sanitarie locali Individua le strutture sanitarie a rischio in cui sono presenti pazienti gravi Verifica la disponibilità delle strutture deputate ad accogliere i pazienti in trasferimento Individua, tramite indicazioni delle A.S.L., le abitazioni a rischio in cui sono presenti persone non autosufficienti Attiva i volontari necessari per il trasporto di persone non autosufficienti Predispone ed invia uomini e mezzi necessari alla messa in sicurezza del patrimonio zootecnico delle aree a rischio.
Associazioni di volontariato Protezione Civile Locale
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE SERVIZI
ESSENZIALI
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Verifica le esigenze e le disponibilità di materiali e mezzi necessari all’assistenza alla popolazione Mantiene i contatti con le imprese convenzionate per il pronto intervento in emergenza Verifica l’effettiva disponibilità delle aree di emergenza, con particolare riguardo alle aree di accoglienza per la popolazione Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi presso i cancelli individuati per vigilare sul corretto deflusso del traffico Predispone le squadre per la vigilanza degli edifici che possono essere evacuati Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi per il trasporto della popolazione nelle aree di accoglienza
Imprese Convenzionate Francesco Quadraccia
tel. 3398144255 Massimiliano Palma Tel. 3355001734 Giuseppe Ginevro Tel. 3281905011
Associazioni di volontariato
Protezione Civile Locale
VICE SINDACO
Giovanni Carosi
Cell. 3273591895
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 101 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
STRUTTURE
OPERATIVE LOCALI E
VIABILITÀ
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie Dispone l’eventuale chiusura di infrastrutture viarie e individua percorsi alternativi Assicura il controllo del traffico da e per le zone interessate dagli eventi previsti o già in atto Individua le vie preferenziali per il soccorso Individua le vie preferenziali per l’evacuazione
Polizia Municipale
Polizia Municipale
Associazioni di Volontariato Protezione Civile VICE SINDACO Giovanni Carosi Cell. 3273591895
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
TELECOMUNICAZIONI
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Attiva il contatto con i referenti locali degli enti gestori dei servizi di telecomunicazione e i radioamatori Predispone le dotazioni per il mantenimento delle comunicazioni in emergenza Verifica il sistema di comunicazioni adottato Fornisce e verifica gli apparecchi radio in dotazione Garantisce il funzionamento delle comunicazioni in allarme
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 102 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
ASSISTENZA ALLA
POPOLAZIONE
VICE SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Verifica la disponibilità delle strutture ricettive nella zona Allerta le associazioni di volontariato individuate per il trasporto, assistenza, alla popolazione presente nelle aree nelle strutture sanitarie e nelle abitazioni in cui sono presenti malati gravi Verifica la funzionalità dei sistemi di allarme predisposti per gli avvisi alla popolazione Allerta le squadre individuate per la diramazione dei messaggi di allarme alla popolazione con eventuale indicazione degli itinerari di afflusso e deflusso
Associazioni di volontariato Protezione Civile Locale
Associazioni di volontariato Protezione Civile Locale
SA3 – ALLARME
Evento meteo idrogeologico ed idraulico (non idrogeologico per forti temporali)
‐ Evento in atto con elevata criticità idrogeologica e idraulica regionale.
‐ Al superamento delle soglie riferite al sistema di allertamento locale tale da far scattare
l’allarme
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Determina il passaggio allo stato di attivazione SA3 Se non ancora fatto nelle fasi precedenti, convoca il COC (prende in carico la gestione delle attività) Attiva i responsabili delle funzioni di supporto non ancora attivati Se necessario, emana ordinanze per interventi di somma urgenza e/o evacuazione
1 Tecnica e Pianificazione 2Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria 3 Volontariato 4 Materiali e Mezzi 5 Servizi Essenziali 6 Censimento danni a persone e cose 7 Strutture operative locali e viabilità 8 Telecomunicazioni
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 103 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
mantieni contatti con mantieni contatti con i responsabili dell’ intervento tecnico urgente
contatta ed attiva telefonicamente in turnazione il persone della Sala Operativa fuori servizio
Verifica costantemente la dislocazione dei Presidi Territoriali
・Sindaci dei comuni
limitrofi
・Strutture Operative locali
・ Prefettura UTG ・ Provincia ・ Regione ・ Polizia Municipale
・ Forze dell’ordine ・ Vigili del Fuoco ・ Guardia di Finanza ・ Corpo forestale dello stato
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE SANITÀ,
ASSISTENZA SOCIALE
E VETERINARIA
VICE‐SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Coordina l’attività delle diverse componenti sanitarie locali Assicura l’assistenza sanitaria e psicologica agli evacuati Coordina l’attività delle squadre di volontari presso le abitazioni delle persone non autosufficienti Coordina l’assistenza sanitaria presso le aree di attesa e di accoglienza Coordina le attività di messa in sicurezza del patrimonio zootecnico
Associazioni di volontariato Protezione Civile Locale
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
VOLONTARIATO
VICE‐SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Dispone l’invio di volontari per il supporto alle attività delle strutture operative Predispone ed invia il personale necessario ad assicurare l’assistenza alla popolazione presso le aree di accoglienza e di attesa
Associazioni di volontariato Protezione Civile Locale
Associazioni di volontariato Protezione Civile Locale
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 104 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
VOLONTARIATO
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Invia materiali e mezzi necessari ad assicurare l’assistenza alla popolazione presso i centri di accoglienza Coordina il pronto intervento delle imprese convenzionate Coordina la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali forniti dalla Regione, Prefettura UTG, Provincia.
Imprese Convenzionate Francesco Quadraccia tel. 3398144255 Massimiliano Palma Tel. 3355001734 Giuseppe Ginevro Tel. 3281905011
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
CENSIMENTO DANNI
A PERSONE E COSE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Provvede al censimento della popolazione evacuata e di quella presente nelle aree di attesa e di accoglienza attraverso una specifica modulistica Accerta l’avvenuta completa evacuazione delle aree a rischio Avvia controlli anti sciacallaggio nelle zone evacuate
7.3 RISCHIO SISMICO
L’evento sismico non è prevedibile, per cui in caso di sisma l’Amministrazione Comunale
entrerà direttamente in stato di allarme.
PERIODO ORDINARIO Il periodo ordinario è caratterizzato da attività di monitoraggio e di predisposizione organizzativa per l’attuazione degli interventi in fase di emergenza da parte di ogni responsabile di funzione, in particolare:
・ Aggiornare periodicamente i censimenti delle risorse (aree, strutture, materiali, mezzi,
associazioni di volontariato ecc.),
・ effettuare sopralluoghi nelle aree di attesa, di accoglienza e ammassamento soccorsi,
・ verificare il funzionamento delle apparecchiature radio,
・ organizzare e svolgere esercitazioni, ・ realizzare campagne informative per la popolazione sulle norme di comportamento in caso di
evento sismico.
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Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 105 di 133
SA3 ALLARME
Al verificarsi di un evento sismico
Al verificarsi di un evento sismico sensibile viene automaticamente attivato lo stato di allarme, con procedure conseguenti alla convocazione del COC e attivazione di tutte le Funzioni di Supporto. In caso di Evento sismico, come descritto in precedenza, l’edificio da destinare ad uso di COC sarà quello ubicato in Via del Colle, presso gli impianti sportivi/polifunzionali del Centro Bianconi Rosa. Acquisizione dei dati e delle informazioni per definire un quadro, il più completo possibile, della situazione e identificare:
・limiti dell’area coinvolta dall’evento,
・entità dei danni e conseguenze su popolazione, edifici, servizi essenziali, vie di comunicazione, patrimonio
culturale,
・analisi di fabbisogni necessità.
Valutazione dell’evento:
・configurare il fenomeno nelle reali dimensioni territoriali,
・definire l’effettiva portata dell’evento per stabilire coordinamento e gestione dei soccorsi.
RESPONSABILE DELLA
PROTEZIONE CIVILE E
COORDINATORE DEL
COC ‐ SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Attiva il Centro Operativo Comunale Comunica alla Prefettura, Provincia e Regione l’operatività del C.O.C.
Dirige le operazioni per assistenza, informazione alla popolazione, servizi essenziali, attività produttive, viabilità, trasporti, telecomunicazioni.
Gestisce il Centro Operativo, coordina le funzioni di supporto e predispone tutte le azioni a tutela della popolazione. Valuta di concerto con la Funzione Tecnica e Pianificazione l’evolversi dell’evento e le priorità d’intervento Mantiene contatti con C.O.C. limitrofi per monitorare l’evento e l’eventuale richiesta o cessione d’aiuti Gestisce i contatti con i dirigenti comunali per garantire i servizi e le funzionalità degli uffici comunali (Anagrafe, URP, Uffici tecnici, ecc.).
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RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Analizza lo scenario dell’evento, determina i criteri di priorità d’intervento nelle zone e sugli edifici più vulnerabili. Convoca il personale tecnico e fa eseguire sopralluoghi su edifici, in modo da dichiararne l’agibilità o meno; stesso criterio, sarà usato per gli edifici pubblici. Invia personale tecnico, di concerto con la funzione volontariato, nelle aree d’attesa e di accoglienza non danneggiate per l’allestimento delle medesime Determina la richiesta d’aiuti tecnici e soccorso (es. roulotte, tende, container), annota tutte le movimentazioni legate all’evento. Con enti specialistici (Servizio Sismico Nazionale, Difesa del Suolo, Provincia, Regione) determina una previsione sul possibile nuovo evento sismico. Mantiene contatti operativi con il Personale Tecnico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE SANITÀ
ASSISTENZA SOCIALE
E VETERINARIA
VICE SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Mantiene contatti con strutture sanitarie in zona o esterne per ricoveri o spostamenti di degenti attraverso le associazioni di volontariato sanitario. Crea eventuali cordoni sanitari composti di Medici Avanzati (PMA) Allerta immediatamente le strutture sanitarie locali per portare soccorso alla popolazione Si assicura della situazione sanitaria ambientale (epidemie, inquinamenti, ecc.) coordinandosi con i tecnici dell’ARPA o d’altri Enti preposti Il servizio veterinario fa il censimento degli allevamenti colpiti, dispone il trasferimento di animali in stalle d’asilo, determina aree di raccolta per animali abbattuti ed eseguirà tutte le altre operazioni residuali collegate all’evento.
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
VOLONTARIATO
VICE SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Coadiuva tutte le funzioni per i servizi richiesti Cura l’allestimento di aree di attesa e di aree di ricovero della popolazione e quelle di ammassamento soccorsi Dispone squadre specializzate di volontari tecnici (geologi, ingegneri, periti, geometri, architetti) e di volontari professionali (idraulici, elettricisti, meccanici, muratori, cuochi)
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 107 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
MATERIALI E MEZZI
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Gestisce il materiale, gli uomini e i mezzi censiti con schede secondo le richieste di soccorso e la scala prioritaria determinata dalla funzione Tecnica e Pianificazione.
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE SERVIZI
ESSENZIALI
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Contatta gli enti preposti per garantire rapidamente il ripristino delle reti di pertinenza e la ripresa dei servizi essenziali alla popolazione.
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
CENSIMENTO DANNI
A PERSONE E COSE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Gestisce l’ufficio per la distribuzione e raccolta dei moduli regionali di richiesta danni Raccoglie perizie per l’agibilità o meno degli edifici pubblici, dei privati, delle infrastrutture, delle attività produttive, dei locali di culto e dei beni culturali, da allegare al modulo di richiesta risarcimento dei danni Raccoglie verbali di pronto soccorso e veterinari per danni subiti da persone e animali sul suolo pubblico da allegare ai moduli per i risarcimenti assicurativi.
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
STRUTTURE
OPERATIVE LOCALI E
VIABILITÀ
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Mantiene contatti con le strutture operative locali (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Volontariato, ecc.), assicurando il coordinamento delle medesime per la vigilanza ed il controllo del territorio quali, ad esempio, le operazioni anti‐sciacallaggio e predispone il servizio per la chiusura della viabilità nelle zone colpite dall’evento Predispone azioni atte ad evitare il congestionamento del traffico in prossimità delle aree di emergenza e comunque su tutto il territorio comunale Assicura la scorta ai mezzi di soccorso ed a strutture preposte esterne per l’aiuto alle popolazioni delle zone colpite Fornisce personale di vigilanza presso le aree di attesa e di ricovero della popolazione, per tutelare le normali operazioni di affluenza verso le medesime
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 108 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
TELECOMUNICAZIONI
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Garantisce, con la collaborazione dei radio amatori, del volontariato ed eventualmente del rappresentante delle Poste e di Telecom il funzionamento delle comunicazioni fra C.O.C. strutture preposte. Gli operatori adibiti alle radio comunicazioni opereranno in area appartata del C.O.C., per evitare che le apparecchiature arrechino disturbo alle funzioni preposte
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
ASSISTENZA ALLA
POPOLAZIONE
VICE SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Coinvolge tutto il personale disponibile per portare assistenza alla popolazione Agisce di concerto con la funzione sanitaria e di volontariato, gestendo il patrimonio abitativo comunale, gli alberghi, gli agriturismi, le aree di attesa e di ricovero della popolazione Di concerto con le funzioni preposte, emana atti amministrativi necessari per la messa a disposizione dei beni in questione, privilegiando innanzi tutto le fasce più deboli della popolazione assistita.
7.4 RISCHIO INCENDIO BOSCHIVO
Il ruolo operativo nel caso di rischio incendio è esclusivamente demandato ai tecnici
del Corpo Forestale dello Stato ed al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco i quali, in caso di
necessità possono avvalersi delle organizzazioni di volontariato locali, che opereranno sotto
il coordinamento del Direttore delle Operazioni di Spegnimento (D.O.S.).
Il primo coordinamento delle attività sarà effettuato dal Sindaco e dalla struttura comunale
preposta, in modo di poter intervenire rapidamente e fronteggiare l’emergenza.
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 109 di 133
Esempio di bollettino di suscettività all’innesco degli incendi boschivi diramato dal DPC.
SA0 – PREALLERTA
Evento incendio d’interfaccia
・Nel periodo di campagna A.I.B.
・Bollettino di previsione nazionale incendi boschivi con pericolosità media
・In caso di incendio boschivo in atto nel territorio comunale
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Determina il passaggio allo stato di attivazione SA0
Avvia le comunicazioni con
Predispone azioni di vigilanza
Individua i referenti di Stipula convenzioni con imprese locali per il pronto intervento in emergenza
Sindaci dei comuni limitrofi Strutture Operative locali
Prefettura UTG Provincia Regione
Presidi Territoriali
Squadre AIB
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 110 di 133
RESPONSABILE PER IL
MONITORAGGIO
VICE SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Consulta il Bollettino di vigilanza meteorologica per il Lazio www.regione.lazio.it (frequenza di emissione giornaliera)
Verifica l’aggiornamento dei numeri di reperibilità delle imprese convenzionate per effettuare interventi di pronto intervento in emergenza
Garantisce l’acquisizione delle informazioni attraverso la verifica dei collegamenti telefonici, fax, e‐mail
Attiva
Verifica la disponibilità e la reperibilità delle risorse necessarie a fronteggiare l’eventuale emergenza
Verifica l’aggiornamento dei contatti delle strutture sanitarie locali
Stabilisce un contatto con i responsabili dell’intervento tecnico urgente
Imprese Convenzionate Francesco Quadraccia tel. 3398144255 Massimiliano Palma Tel. 3355001734 Giuseppe Ginevro Tel. 3281905011
Presidi Territoriali
Attività di sopralluogo e valutazione
Squadre AIB
Preparazione di materiali e mezzi necessari per
operazioni di spegnimento
DOS (Direttore delle Operazioni di Spegimento)
SA1 – ATTENZIONE
Evento incendio d’interfaccia
・Bollettino di previsione nazionale incendi boschivi con pericolosità alta
・In caso di incendio boschivo in atto nel territorio comunale, con possibile propagazione verso le zone di
interfaccia (secondo le valutazioni del DOS)
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Determina il passaggio allo stato di attivazione SA1
Attiva
contatta i referenti dei Comuni limitrofi Attiva e dispone l’invio di
Valuta le ulteriori strutture da contattare
Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e
Pianificazione Arch. Nicoletta Gasperini
Cell. 3343073698
Squadre AIB
Inizio delle operazioni di spegnimento nelle zone
indicate dal DOS
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 111 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Stabilisce e mantiene contatti con Mantiene i contatti e acquisisce maggiori informazioni su: ‐ Propagazione dell’incendio verso le zone d’interfaccia
‐ Stato della viabilità nell’area interessata dall’evento ‐ Stato dei servizi nell’area interessata dall’evento ‐ Misure di interdizione dell’area interessata dall’evento
‐ Interventi necessari con le strutture locali di: dell’intervento tecnico urgente Stabilisce un contatto con i responsabili dell’intervento tecnico urgente Comunica il passaggio allo stato di attivazione SA1 a Annota e controfirma orario e contenuto delle comunicazioni ricevute ed effettuate Consulta i capitoli, la cartografia e le tavole degli Scenari predefiniti e dei Piani di emergenza
Verifica la presenza di eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive e ne dà comunicazione al Sindaco. Nello specifico: ‐ mercatini ambulanti ‐ feste di piazza ‐ manifestazioni sportive
Sindaci dei comuni limitrofi Strutture Operative locali
Prefettura UTG Provincia Regione
Gestori di servizi essenziali (società elettrica, gas, acquedotto, rifiuti,
telefoniche…)
Polizia Municipale Forze dell’ordine Vigili del Fuoco
Guardia di Finanza Corpo forestale dello stato
DOS (Direttore delle Operazioni di Spegnimento)
Polizia Municipale
Misure di protezione della popolazione e di interdizione
dell’area interessata
Associazioni di volontariato
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 112 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Contatta i responsabili delle funzioni di supporto, anche se non ancora istituito il COC, per verificarne l’effettiva disponibilità e prevedere eventuali sostituzioni, se necessario.
Aggiorna il censimento della popolazione presente nelle aree a rischio
Individua la dislocazione della popolazione con ridotta autonomia (anziani, disabili, bambini)
SA2 – PREALLARME
Evento incendio d’interfaccia
・In caso di incendio boschivo in atto nel territorio comunale, con sicura propagazione verso le zone di interfaccia
(secondo le valutazioni del DOS)
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Determina il passaggio allo stato di attivazione SA2
Convoca il COC (prende in carico la gestione delle attività)
Mantiene i contatti con i referenti dei Comuni con i comuni limitrofi/vicini Attiva le funzioni di supporto
Se necessario, emana ordinanze per interventi di somma urgenza
1 Tecnica e Pianificazione 2Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria 3 Volontariato 4 Materiali e Mezzi 5 Servizi Essenziali 6 Censimento danni a persone e cose 7 Strutture operative locali e viabilità 8 Telecomunicazioni
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Mantiene contatti con Mantiene i contatti con i responsabili dell’intervento tecnico urgente
Sindaci dei comuni limitrofi Strutture Operative locali
Prefettura UTG Provincia Regione
Gestori di servizi essenziali (società elettrica, gas, acquedotto, rifiuti,
telefoniche…)
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 113 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Mantiene i contatti e acquisisce maggiori informazioni su: ‐ Propagazione dell’incendio verso le zone d’interfaccia
‐ Stato della viabilità nell’area interessata dall’evento ‐ Stato dei servizi nell’area interessata dall’evento ‐ Misure di interdizione dell’area interessata dall’evento
‐ Interventi necessari con le strutture locali di: dell’intervento tecnico urgente Consulta i capitoli, la cartografia e le tavole degli Scenari predefiniti e dei Piani di emergenza
Raccorda l’attività delle diverse componenti tecniche al fine di seguire l’evoluzione dell’evento
Provvede all’aggiornamento dello scenario di evento sulla base delle osservazioni dei Presidi Territoriali
DOS
(Direttore delle Operazioni di Spegnimento)
Polizia Municipale Forze dell’ordine Vigili del Fuoco
Guardia di Finanza Corpo forestale dello stato
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
VOLONTARIATO
VICE SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Invia / Incrementa Mantiene costantemente i contatti e raccoglie le informazioni provenienti dai Presidi Territoriali Predispone ed invia, lungo le vie di fuga e nelle aree di attesa, gruppi di volontari
Presidi Territoriali
‐Attività di sorveglianza ‐Verifica di agibilità delle vie di fuga ‐Monitoraggio della propagazione dell’incendio ‐Valutazione della funzionalità delle aree di attesa
Associazioni di volontariato Protezione Civile
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
CENSIMENTO DANNI
A PERSONE E COSE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Effettua il censimento della popolazione presente in strutture sanitarie a rischio Predispone le attivazioni necessarie alle verifiche dei danni che potranno essere determinati dall’evento
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 114 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE SANITÀ,
ASSISTENZA SOCIALE
E VETERINARIA
VICE‐SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Mantiene i contatti con le strutture sanitarie locali Individua le strutture sanitarie a rischio in cui sono presenti pazienti gravi Verifica la disponibilità delle strutture deputate ad accogliere i pazienti in trasferimento Individua, tramite indicazioni delle A.S.L., le abitazioni a rischio in cui sono presenti persone non autosufficienti Attiva i volontari necessari per il trasporto di persone non autosufficienti Predispone ed invia uomini e mezzi necessari alla messa in sicurezza del patrimonio zootecnico delle aree a rischio
Associazioni volontariato Protezione Civile
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE SERVIZI
ESSENZIALI
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Mantiene i contatti con i rappresentanti degli enti e delle società erogatrici di servizi essenziali Invia sul territorio i tecnici per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE MATERIALI
E MEZZI
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Verifica le esigenze e le disponibilità di materiali e mezzi necessari all’assistenza alla popolazione Mantiene i contatti con le imprese convenzionate per il pronto intervento in emergenza Verifica l’effettiva disponibilità delle aree di emergenza, con particolare riguardo alle aree di accoglienza per la popolazione
Imprese Convenzionate Francesco Quadraccia tel. 3398144255 Massimiliano Palma Tel. 3355001734 Giuseppe Ginevro Tel. 3281905011
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 115 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE MATERIALI
E MEZZI
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi presso i cancelli individuati per vigilare sul corretto deflusso del traffico
Predispone le squadre per la vigilanza degli edifici che possono essere evacuati Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi per il trasporto della popolazione nelle aree di accoglienza
Associazioni Di volontariato Protezione Civile VICE‐SINDACO Giovanni Carosi Cell. 3273591895
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
STRUTTURE
OPERATIVE LOCALI E
VIABILITÀ
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie Dispone l’eventuale chiusura di infrastrutture viarie e individua percorsi alternativi Assicura il controllo del traffico da e per le zone interessate dagli eventi previsti o già in atto Individua le vie preferenziali per il soccorso Individua le vie preferenziali per l’evacuazione
Polizia municipale
Associazioni di volontariato
(Protezione Civile VICE‐SINDACO Giovanni Carosi Cell. 3273591895)
Polizia municipale
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
TELECOMUNICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Attiva il contatto con i referenti locali degli enti gestori dei servizi di telecomunicazione e i radioamatori Predispone le dotazioni per il mantenimento delle comunicazioni in emergenza Verifica il sistema di comunicazioni adottato Fornisce e verifica gli apparecchi radio in dotazione Garantisce il funzionamento delle comunicazioni in allarme
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 116 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
ASSISTENZA ALLA
POPOLAZIONE
VICE SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Verifica la disponibilità delle strutture ricettive nella zona Allerta le associazioni di volontariato individuate per il trasporto, assistenza, alla popolazione presente nelle aree nelle strutture sanitarie e nelle abitazioni in cui sono presenti malati gravi Verifica la funzionalità dei sistemi di allarme predisposti per gli avvisi alla popolazione Allerta le squadre individuate per la diramazione dei messaggi di allarme alla popolazione con eventuale indicazione degli itinerari di afflusso e deflusso
Associazioni di volontariato Protezione Civile
SA3 –ALLARME
Evento incendio d’interfaccia
・l’incendio boschivo raggiunge la zona di interfaccia
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3471741993
Determina il passaggio allo stato di attivazione SA3
Se non ancora fatto nelle fasi precedenti, convoca il COC
Attiva i responsabili di supporto non ancora attivati
Se necessario, emana ordinanze per interventi di somma urgenza
1 Tecnica e Pianificazione 2Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria 3 Volontariato 4 Materiali e Mezzi 5 Servizi Essenziali 6 Censimento danni a persone e cose 7 Strutture operative locali e viabilità 8 Telecomunicazioni
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE TECNICA E
DI PIANIFICAZIONE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Mantiene i contatti con Mantiene contatti con i responsabili dell’intervento tecnico urgente
Contatta ed attiva telefonicamente in turnazione il personale della Sala Operativa (se esistente) fuori servizio
Verica costantemente la dislocazione dei Presidi Territoriale
Sindaci dei comuni limitrofi Strutture Operative locali
Prefettura UTG Provincia Regione
Polizia Municipale Forze dell’ordine Vigili del Fuoco
Guardia di Finanza Corpo forestale dello stato
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 117 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE SANITÀ,
ASSISTENZA SOCIALE
E VETERINARIA
VICE‐SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Coordina l’attività delle diverse componenti sanitarie locali
Assicura l’assistenza sanitaria e psicologica agli evacuati
Coordina l’attività delle squadre di volontari presso le abitazioni delle persone non autosufficienti
Coordina l’assistenza sanitaria presso le aree di attesa e di accoglienza
Coordina le attività di messa in sicurezza del patrimonio zootecnico
Associazioni di volontariato Protezione Civile
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
VOLONTARIATO
VICE‐SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Invia materiali e mezzi necessari ad assicurare l’assistenza alla popolazione presso i centri di accoglienza Invia volontari nelle aree di accoglienza e di assistenza alla popolazione
Associazioni di volontariato Protezione Civile
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
MATERIALI E MEZZI
SINDACO
AGOSTINO GASBARRI
Cell. 3273591895
Invia materiali e mezzi necessari ad assicurare l’assistenza alla popolazione presso i centri di accoglienza Coordina il pronto intervento delle imprese convenzionate Coordina la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali forniti dalla Regione, Prefettura UTG, Provincia.
Imprese Convenzionate Francesco Quadraccia tel. 3398144255 Massimiliano Palma Tel. 3355001734 Giuseppe Ginevro Tel. 3281905011
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
CENSIMENTO DANNI
A PERSONE E COSE
ARCH. NICOLETTA
GASPERINI
Cell. 3343073698
Provvede al censimento della popolazione evacuata e di quella presente nelle aree di attesa e di accoglienza attraverso una specifica modulistica
Accerta l’avvenuta completa evacuazione delle aree a rischio
Avvia controlli antisciacallaggio nelle zone evacuate
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 118 di 133
RESPONSABILE DELLA
FUNZIONE
ASSISTENZA ALLA
POPOLAZIONE
VICE‐SINDACO
GIOVANNI CAROSI
Cell. 3273591895
Provvede ad attivare il sistema di allarme Coordina le attività di evacuazione della popolazione dalle aree a rischio Garantisce la prima assistenza e l’informazione nelle aree di attesaGarantisce il trasporto della popolazione verso le aree di accoglienza Garantisce l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di accoglienza Provvede al ricongiungimento delle famiglie Fornisce le informazioni circa l’evoluzione del fenomeno in atto e la risposta del sistema di protezione civile Garantisce la diffusione delle norme di comportamento in relazione alla situazione in atto
8. FORMAZIONE E INFORMAZIONE
La formazione e l'informazione sono attività fondamentali per il funzionamento del
Sistema Comunale di Protezione Civile poiché consentono di contenere e ridurre i danni che
un evento può provocare, quindi rappresentano un presupposto indispensabile per
l’efficacia e l’efficienza del Piano.
8.1 FORMAZIONE
L’adeguata formazione del persona tecnico e volontario (amministratori, dipendenti
pubblici di qualsiasi ruolo, gruppi comunali di volontariato, associazioni professionali),
costituisce un requisito fondamentale per fronteggiare le condizioni di emergenza; sulla base
di ciò il Piano Formativo garantisce e favorisce la crescita dell’intera cittadinanza.
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 119 di 133
L’articolazione preventiva di precisi percorsi formativi richiede di individuare:
‐ I destinatari della formazione,
‐ Il modello formativo,
‐ I contenuti,
‐ I livelli di approfondimento,
‐ I supporti logistici.
La formazione sarà prevalentemente volta al persona tecnico ed ai soggetti predisposti per
le attività di Protezione Civile, ma particolari progetti di formazione dovranno interessare
anche la popolazione, in quanto parte attiva ed interessata dagli ambiti di rischio, con
particolare attenzione agli allievi delle scuole di ogni ordine e grado.
La circolare del Capo Dipartimento del 28 maggio 2010 fornisce indicazioni sulle attività
addestrative per uniformare queste iniziative sull’intero territorio nazionale. Il documento
prevede la realizzazione di esercitazioni di protezione civile, alle quali partecipano gli Enti, le
Amministrazioni e le Strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile, che
permettano di verificare il piano di emergenza, testando i modelli organizzativi per la
successiva pianificazione basandosi sulla simulazione di un’emergenza reale.
Gli elementi fondamentali da definire nella fase di progettazione di un’esercitazione,
mediante la realizzazione di un apposito documento preliminare, sono i seguenti:
‐ ambito di riferimento e località interessate
‐ data di svolgimento
‐ tipologia di esercitazione
‐ componenti e strutture operative partecipanti
‐ obiettivi dell’esercitazione
‐ individuazione e descrizione di un evento strico di riferimento
‐ definizione di uno scenario di rischio
‐ descrizione del sistema di allertamento
‐ sistema di coordinamento (procedure di attivazione, flusso di comunicazione, sedi e
strutture operative)
‐ attivazione e utilizzo delle aree di emergenza
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 120 di 133
‐ modalità di risposta del sistema di protezione civile
‐ modalità di coinvolgimento della popolazione
‐ sistema di informazione alla popolazione
‐ cronoprogramma delle attività
‐ stima dei costi
‐ valutazione dei risultati
Di fondamentale importanza risultano essere anche le “prove di soccorso” che verificano la
capacità di intervento nella ricerca e soccorso del sistema e possono essere promosse da una
delle Strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile. Anche in questo caso
verrà elaborato un documento di impianto che deve essere trasmesso alle Autorità
territoriali competenti e che deve prevedere, tra le varie informazioni, anche gli obiettivi e il
cronoprogramma delle attività.
8.2 INFORMAZIONE PER LA CITTADINANZA
Le competenze del Prefetto, in materia di informazione alla popolazione in situazioni
di pericolo per calamità naturali, come previsto dalla legge n. 265/99, art. 1221, vengono
trasferite al Sindaco. Informare la popolazione significa assicurare una maggiore
consapevolezza rispetto ai rischi e ai pericoli a cui si è esposti nel proprio territorio, e
garantire comportamenti in grado di assicurare una maggior autoprotezione in caso di
evento calamitoso.
Le indicazioni presenti nel Piano sono rivolte ad un personale tecnico o comunque abituato a
confrontarsi con le situazioni di emergenza, quale ad esempio i volontari della Protezione
Civile; in considerazione di ciò la cittadinanza deve essere informata non solo tramite una
descrizione scientifica delle condizioni di pericolosità, ma anche e soprattutto per mezzo di
incontri che possano chiarire quali sono le probabilità che sul territorio di manifestino le
diverse tipologie di evento, indicando quali comportamenti e debito tenere dentro e fuori le
abitazioni ed i luoghi di lavoro, in caso di emergenza. Occorre inoltre rendere noto alla
popolazione le modalità con cui il Sistema di Protezione Civile opererà in caso di evento (chi
interverrà, in quale modo avverranno le comunicazioni con la popolazione ecc.), e quali
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 121 di 133
risorse il Sistema di Protezione Civile attiverà a servizio della popolazione coinvolta
nell’evento.
Lo scopo di informare la cittadinanza è quello di rendere minimo il normale senso di panico
che spesso pervade le persone negli ambiti colpiti da eventi calamitosi; i comportamenti non
idonei possono infatti mettere in pericolo le persone e non consentire una corretta gestione
dell’emergenza da parte dei soccorritori. Nel processo di pianificazione è dunque necessario
tenere in esplicita considerazione l'attività di informazione verso la popolazione.
La cittadinanza dovrà essere quindi informata sulle seguenti tematiche:
‐ il Sistema di Protezione Civile, la sua organizzazione e struttura;
‐ i rischi che possono insistere nel territorio;
‐ i comportamenti da adottare nelle diverse fasi dell’emergenza.
In tempo di pace l’informazione preventiva ha lo scopo di mettere ogni individuo nella
condizione di conoscere il rischio cui è esposto, di verificare i segnali di allertamento e di
assumere i corretti comportamenti di autoprotezione in situazione di emergenza.
Tale attività informativa sarà ribadita nel tempo ed estesa, oltre che alla popolazione fissa,
costituita dalle persone stabilmente residenti nelle zone "a rischio", anche alla popolazione
variabile, ossia presente in determinate fasce orarie (scuole, posti di lavoro, uffici pubblici,
ecc.) o per periodi più o meno lunghi (strutture alberghiere, case di cura, ecc.).
É fondamentale che i cittadini, e in particolare quelli che risiedono nelle zone direttamente o
indirettamente interessate dai potenziali eventi calamitosi, possano sviluppare una
confidenza con le tematiche della sicurezza, imparando a conoscere:
‐ le caratteristiche di base del rischio che insiste sul territorio, ad esempio prendendo visione
delle mappe di rischio che potrebbero essere esposte nella bacheca comunale e sul sito
ufficiale del Comune;
‐ la localizzazione delle aree e delle strutture di emergenza e i percorsi più brevi e sicuri per
raggiungerle;
‐ le disposizioni del Piano d'Emergenza Comunale;
‐ come comportarsi, prima, durante e dopo l'evento;
COMUNE DI CARBOGNANO – PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
Soggetto Realizzatore Studio associato S.Te.G.A. 122 di 133
‐ con quale mezzo e in quale modo saranno diffuse informazioni e allarmi, e quali mezzi di
comunicazione saranno adottati dal Sistema di Protezione Civile.
L’attività di informazione e formazione rivolta alla cittadinanza dovrebbe avere carattere di
permanenza e dovrebbe essere articolata, coerentemente con la disponibilità di risorse
economiche dell’Ente, in:
‐ programmi formativi scolastici;
‐ pubblicazioni specifiche distribuite tra le famiglie ed esposte nella bacheca comunale;
‐ articoli e spot informativi organizzati in collaborazione con i media locali.
Nella fase di emergenza o pre‐allarme, l’informazione riveste un ruolo cruciale, per limitare
il più possibile il panico nella popolazione che non deve sentirsi abbandonata a se stessa. In
questa fase deve essere posta la massima attenzione sulle modalità di diramazione e sui
contenuti dei messaggi, che devono essere chiari, sintetici, precisi, essenziali e, soprattutto,
tempestivi e regolari. In caso di emergenza prevedibile, se l'evento atteso lascia un
adeguato margine di tempo, si farà ricorso a messaggi scritti, che non danno adito ad
interpretazioni o a distorsioni verbali (videogiornali, manifesti, comunicati stampa, ecc.),
diramati a mezzo emittenti radio‐televisive e organi di stampa (RAI TRE, TELEVIDEO, ecc.).
Nel caso di emergenza immediata si farà ricorso all'impiego di sistemi di megafonia mobile
(autovetture del Corpo di Polizia Municipale).
Per il segnale di fine emergenza si utilizzeranno mezzi e modalità come per il preallarme.
L’informazione deve essere caratterizzata da una cadenza ben stabilita ed espletata
preferibilmente da una sola voce, esperta in comunicazione e delegata dal Sindaco come
portavoce ufficiale. In territori dove è considerevole la presenza di popolazione di lingua
straniera, sarà cura dell’Amministrazione Comunale diramare i bollettini informativi anche
nelle lingue delle comunità linguistiche maggiormente presenti sul territorio.
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8.3 NORME COMPORTAMENTALI IN CASI DI EMERGENZA
8.3.1 IN CASO DI INCENDIO
In rifugio al chiuso
‐ Mantenersi sintonizzati mediante radio o TV sulle stazioni emittenti indicate dalle Autorità
ovvero prestare attenzione ai messaggi inviati mediante rete telefonica,
‐ Non usare il telefono: lasciare libere le linee per le comunicazioni d’emergenza,
‐ Tenersi a distanza dalle porte e dai vetri delle finestre.
All’ordine di evacuazione
‐ Allontanarsi dal punto di possibile esplosione seguendo i percorsi indicati dalle Autorità e
tenendosi lontani da edifici e strutture collassabili,
‐ Non utilizzare l’auto per evitare l’ingorgo del traffico con blocco dell’evacuazione e per non
intralciare l’intervento dei mezzi di soccorso,
‐ Dirigersi al punto di raccolta indicato nella documentazione fornita dalle Autorità,
‐ Evitare l’uso di ascensori,
‐ Possibilmente portare con sé un apparecchio radio. Mantenersi sintonizzati sulle stazioni
emittenti indicate dalle Autorità e prestare attenzione ai messaggi inviati,
‐ Non andare a prendere i bambini a scuola. Sono protetti e a loro pensano gli insegnanti
Al cessato allarme
‐ Porre particolare attenzione nel riaccedere ai locali, particolarmente quelli interrati o
seminterrati, dove vi possa essere ristagno di vapori,
‐ Attenzione al possibile crollo di parti di edifici o strutture,
‐ Aprire tutte le finestre e le porte per aerare i locali interni.
8.3.2 IN CASO DI SISMA
Norme generiche
‐ Mantenere la calma,
‐ Non usare il telefono se non per gravi emergenze,
‐ Tenersi informati tramite radio‐televisione,
‐ Lasciare libere le strade ai mezzi di soccorso,
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‐ Non recarsi nelle zone colpite,
‐ Attenersi alle istruzioni delle autorità competenti.
Se siete in casa:
Cercate protezione dalla caduta di lampadari, mobili e calcinacci, riparandovi sotto un letto,
un tavolo o raggiungendo gli angoli della stanza verso i muri maestri dell'edificio
‐ Non usate le scale: sono la struttura più fragile della casa,
‐ Non usate gli ascensori, si possono bloccare per la deformazione delle guide o per
mancanza di energia elettrica,
‐ Aprite la porta, la scossa potrebbe incastrare i battenti,
‐ Riparatevi sotto i tavoli o le strutture portanti,
‐ Non uscite durante la scossa,
‐ Non sostate sui balconi,
‐ Non utilizzate fiamme libere,
‐ Terminate le prime scosse, prima di abbandonare la casa chiudete i rubinetti del gas,
dell'acqua e togliete la corrente elettrica.
Se siete all'aperto, rimanete all'aperto e non correrete alcun pericolo
‐ Non sostate lungo i muri delle case potreste essere colpiti dalla caduta di tegole, cornicioni
o camini
‐ Allontanatevi da alberi o linee elettriche
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DOCUMENTI DI SUPPORTO
Procedure di Emergenza: Esempi di Schemi di Ordinanze Contingibili e Urgenti
* 1. ESEMPIO_SCHEMA di Ordinanza di trasferimento forzoso di PERSONE
Comune di Provincia di Ordinanza n. del
IL SINDACO CONSIDERATO
che a causa dell’evento _______________ verificatosi il giorno ___________ (specificare bene il tipo di evento) per motivi di igiene, sanità e sicurezza pubblica non è ulteriormente sostenibile la condizione in cui vive la famiglia composta dalle seguenti persone: a)…. b)…….c)……..
che il Comune non ha la disponibilità, al momento, di alloggi alternativi di proprietà pubblica da fornire alle persone di cui sopra in parola;
che le persone medesime non hanno a disposizione, al momento, soluzioni alternative di alloggio;
VISTI
l’articolo 32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833;
l’articolo 16 del D. P. R. 6 febbraio 1981, n. 66;
l’articolo 15 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225;
l’art. 54 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche ed integrazioni
(Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali);
VISTO il vigente statuto comunale
VISTA l’Ordinanza Sindacale n. del…………………….( lo schema è indicato al successivo punto 2 ) ORDINA che la famiglia composta dai signori: a) b) c) …… trovi temporanea sistemazione abitativa presso l’alloggio posto in località _______________ di proprietà di ________________. La forza pubblica è incaricata della notifica agli interessati e dell’esecuzione della presente disposizione che, in copia, viene trasmessa al Prefetto di ______________. Dalla Casa Comunale, li
IL SINDACO
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2. ESEMPIO_SCHEMA di Ordinanza per la requisizione di locali
Comune di Provincia di Ordinanza n. del
IL SINDACO RILEVATO che in conseguenza dell’evento calamitoso verificatosi in data ___/___/___ , (va descritto bene il tipo di evento) che ha colpito l’intero territorio comunale, oppure la località…. si è determinata una situazione di grave disagio per la popolazione ivi residente, che deve far fronte alla carenza di strutture essenziali per assicurare il normale svolgimento della vita comunitaria, ed in particolare ……….. RITENUTO di dover provvedere in merito, anche e soprattutto al fine di scongiurare possibili rischi per l'incolumità dei cittadini, con la messa a disposizione dei seguenti immobili, e precisamente:
Indirizzo Proprietario Destinazione
VISTI gli articoli n. ___________dell'Ordinanza n. __________, emanata dal Ministero dell’Interno in data _________ in relazione agli eventi verificatisi; VISTO l'articolo 7 della legge 20.3.1865, n. 2248, All. E; VISTO l'articolo 38 comma 2 della legge 8.6.1990 n. 142; VISTO l'articolo 15 della legge 24 febbraio 1992, n. 225; VISTO l’art. 54 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche ed integrazioni
(Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali);
VISTO il vigente statuto comunale;
ATTESO che l'urgenza è tale da non consentire l'indugio richiesto per avvisare il Prefetto, al quale tuttavia sarà data comunicazione dei presente provvedimento. ORDINA di requisire i sopra elencati immobili di proprietà delle persone ivi indicate e per le finalità sopra descritte, a far tempo dalla data di notificazione della presente ordinanza e sino a quando non si sarà provveduto al ripristino delle strutture coinvolte dall'evento calamitoso e comunque non oltre la data del ___/___/___ , con riserva di procedere, con successivo provvedimento, alla determinazione dell'indennità di requisizione, previa compilazione di apposito verbale di consistenza, redatto da un Funzionario del competente Ufficio Tecnico Comunale o da un tecnico nominato dal Comune. Responsabile del procedimento è il Sig. ____________ presso l'Ufficio Tecnico Comunale. Il Comando di Polizia Municipale è incaricato della notificazione e della esecuzione della presente Ordinanza, che in copia viene trasmessa al Prefetto di ______________; Contro la presente Ordinanza sono ammissibili:
ricorso al Prefetto, entro 30 gg , ovvero
ricorso al T.A.R. del Lazio entro 60 gg, ovvero
ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg tutti decorrenti dalla data di notificazione
o della piena conoscenza del presente provvedimento.
Dalla Casa Comunale, li IL SINDACO
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3. ESEMPIO_SCHEMA di Ordinanza di evacuazione della popolazione
Comune di Provincia di Ordinanza n. del
IL SINDACO PREMESSO
che in data ___/___/___ un evento _______(descrivere bene il tipo di evento) ha causato feriti tra la popolazione e danni ingenti su tutto il territorio comunale (oppure nella località….);
che in conseguenza di tale fenomeno si é verificata una grave situazione di emergenza nel territorio comunale;
che a causa dei crolli verificatisi si sono registrati danni alla viabilità, agli impianti e agli edifici, sia pubblici sia privati;
che esiste il pericolo di un diretto, ulteriore coinvolgimento della cittadinanza ed in generale delle persone nei crolli che potrebbero ancora verificarsi;
che ad una prima approssimativa stima dei danni la maggior parte degli edifici pubblici e privati appare danneggiata in modo spesso molto grave e suscettibile di ulteriori fenomeni di crollo;
RITENUTO di dover tutelare la pubblica incolumità vietando temporaneamente ed in via del tutto
provvisoria l'agibilità di tutti gli edifici ricadenti nel perimetro del Comune, tutto interessato dal
fenomeno sismico, in attesa di rilievi tecnici e stime di danno più dettagliati ed accurati;
VISTO l'articolo 15 della legge 24 febbraio 1992 n. 225;
VISTO l’articolo 16 del D.P.R. 6 febbraio 1981 n. 66;
VISTO l’art. 54 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche ed integrazioni
(Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali);
VISTO il vigente statuto comunale;
ORDINA
È fatto obbligo alla popolazione civile del comune di _________________ (indicare quella
interessata…….) di evacuare le abitazioni e tutti gli edifici di comune uso personale, familiare o di
lavoro che siano stati interessati dall’evento __________________ del _________________ .
È fatto obbligo a chiunque di dare alla presente ordinanza la maggior diffusione possibile.
La polizia municipale è incaricata di curare la tempestiva diffusione, con ogni mezzo, della presente
ordinanza, che in copia viene immediatamente trasmessa, per le vie brevi, al Prefetto di
____________________
Dalla Casa Comunale, li
IL SINDACO
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4. ESEMPIO_SCHEMA di Ordinanza di occupazione temporanea d’urgenza di una
porzione di terreno da adibire a insediamento civile mediante tendopoli o roulottopoli
Comune di Provincia di Ordinanza n. del
IL SINDACO CONSIDERATO che il Comune…….. è stato interessato da………….. CHE in conseguenza di ciò, molti cittadini residenti risultano non più in possesso di una civile abitazione funzionale ed agibile, anche per emissione di ordinanze di evacuazione e/o di sgombero; Considerato che non sono disponibili alloggi stabili da poter utilizzare….. CONSIDERATA la estrema necessità di provvedere con la massima sollecitudine alla pronta accoglienza dei residenti entro strutture temporanee (quali tende e roulottes) idonee al soddisfacimento delle più elementari condizioni vitali e di soccorso, nonché alla sopravvivenza in condizioni ambientali anche difficili, quali quelle invernali prossime; CONSIDERATO che in queste zone, data la grave entità dei danni, sono in azione colonne della Protezione Civile, che cooperano nei lavori; PRECISATO che è ampiamente dimostrata l'esistenza della grave necessità pubblica di procedere al reperimento e all'occupazione d’urgenza di un terreno da adibire, mediante le necessarie opere di adeguamento, a insediamento civile provvisorio di pronta accoglienza per le esigenze di cui sopra; VISTO il Piano Comunale di Protezione Civile, approvato con del. C.C. ........... /.............; INDIVIDUATE pertanto nelle seguenti aree Area n. 1 foglio ___________ mappale _____________ Sup. mq ___________ Area n. 2 foglio ___________ mappale _____________ Sup. mq ___________ Area n. 3 foglio ___________ mappale _____________ Sup. mq ___________ Area n. 4 foglio ___________ mappale _____________ Sup. mq ___________ Area n. 5 foglio ___________ mappale _____________. Sup. mq ___________ quelle idonee a garantire la funzione richiesta; VISTO l'articolo 835 del Codice Civile, che stabilisce la possibilità per l'autorità amministrativa di requisire beni mobili ed immobili quando ricorrano gravi necessità pubbliche; VISTO l’articolo 7 allegato E della Legge 20 marzo 1865 n. 2248; VISTO l'art. 71 della Legge 25 giugno 1865 n. 2359; VISTO l’art. 54 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche ed integrazioni
(Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali);
VISTO il vigente statuto comunale;
ATTESO che l'urgenza è tale da non consentire l'indugio richiesto per avvisare il Prefetto. al quale tuttavia sarà tempestivamente inviata copia per conoscenza del presente provvedimento; ORDINA 1) Per le ragioni ampiamente esposte nelle premesse, con effetto immediato vengono occupate in uso ed in via provvisoria le seguenti aree individuate catastalmente: Area n. 1 fg........... map.......... Sup. mq............ Propr................................. Area n. 2 fg........... map.......... Sup. mq............ Propr................................. Area n. 3 fg........... map.......... Sup. mq............ Propr................................. Area n. 4 fg........... map.......... Sup. mq............ Propr.................................
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Area n. 5 fg........... map.......... Sup. mq............ Propr................................. da adibire a insediamenti civili temporanei di pronta accoglienza, mediante le necessarie opere di urbanizzazione e di adeguamento. 2) Di disporre l’immediata immissione in possesso delle aree mediante redazione di apposito verbale di consistenza, provvedendo con successivo provvedimento alla determinazione e alla liquidazione dell’indennità di requisizione; 3) Di riconsegnare tali aree ai legittimi proprietari nello stato di fatto e di diritto esistente al momento della occupazione, dopo che saranno venuti meno i motivi della urgenza ed indifferibilità conseguenti all'evento verificatosi; 4) Di notificare il presente provvedimento – ai proprietari di tali aree: Area n. 1 Sig. ___________ Area n. 2 Sig. ___________ Area n. 3 Sig. ___________ Area n. 4 Sig. ___________ Area n. 5 Sig. ___________ – agli ufficiali ed agenti di polizia ed al personale tecnico del comune al fine di dare esecuzione in ogni sua parte alla presente ordinanza; Responsabile del procedimento è il Sig. ________________ presso l'Ufficio Tecnico Comunale. Il Comando di Polizia Municipale è incaricato della notificazione e della esecuzione della presente Ordinanza, che in copia viene tempestivamente trasmessa e comunicata al Prefetto di ______________________. Contro la presente Ordinanza sono ammissibili:
ricorso al Prefetto, entro 30 gg, ovvero
ricorso al T.A.R. del Lazio entro 60 gg, ovvero
ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg, tutti decorrenti dalla data di notificazione o
della piena conoscenza del presente provvedimento.
Dalla Casa Comunale, li
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5. ESEMPIO_SCHEMA di Ordinanza di sgombero fabbricati
Comune di Provincia di Ordinanza n. del IL SINDACO PREMESSO CHE a causa dell’evento _________________ verificatosi in data ___/___/___, (specificare bene il tipo di evento) si rende indifferibile ed urgente provvedere allo sgombero dei fabbricati e delle abitazioni siti nelle seguenti località: Località ______________ Via _______________ Proprietà _______________
Località ______________ Via _______________ Proprietà _______________
Località ______________ Via _______________ Proprietà _______________
Località ______________ Via _______________ Proprietà _______________
Località ______________Via _______________ Proprietà _______________
Località ______________ Via _______________ Proprietà _______________
VISTO l'articolo 16 del D. P. R. 6 febbraio 1981 n. 66;
VISTO l'articolo 15 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225;
VISTO l’art. 54 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche ed integrazioni
(Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali);
VISTO il vigente statuto comunale;
ORDINA lo sgombero immediato dei locali adibiti a _______________ in premessa indicati La Forza Pubblica è incaricata della notifica agli interessati e della esecuzione della presente disposizione che immediatamente viene comunicata e, in copia, trasmessa al Prefetto di _____________. Dalla Casa Comunale, li
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6. ESEMPIO_SCHEMA di Ordinanza di evacuazione Comune di
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Provincia di Ordinanza n. del
IL SINDACO PREMESSO
che in data ___/___/___ un evento _________________________ di grandi proporzioni (specificare meglio l’evento…..) ha causato feriti tra la popolazione e danni ingenti su tutto il territorio comunale (oppure specificare la zona interessata)
che in conseguenza di tale fenomeno si è verificata una grave situazione di emergenza nel territorio comunale; (vedi…)
che a causa dei crolli verificatisi si sono registrati danni alla viabilità, agli impianti e agli edifici, sia pubblici che privati;
che esiste il pericolo di un diretto, ulteriore coinvolgimento della cittadinanza ed in generale delle persone nei crolli che potrebbero ancora verificarsi;
che in base ad una prima approssimativa stima dei danni la maggior parte degli edifici pubblici e privati appare danneggiata in modo spesso molto grave e suscettibile di ulteriori fenomeni di crollo;
RITENUTO di dover tutelare la pubblica incolumità vietando temporaneamente ed in via del tutto provvisoria l'agibilità di tutti gli edifici ricadenti nel perimetro del Comune, tutto interessato dal fenomeno sismico, in attesa di rilievi tecnici e stime di danno più dettagliati ed accurati; VISTO l'articolo 15 della legge 24 febbraio 1992 n. 225; VISTO l’articolo 16 del D.P.R. 6 febbraio 1981 n. 66; VISTO l’art. 54 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche e integrazioni (Testo
Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali);
VISTO il vigente statuto comunale;
ORDINA È fatto obbligo alla popolazione civile del comune di _________________ (specificare……..) di evacuare le abitazioni e tutti gli edifici di comune uso personale, familiare o di lavoro che siano stati interessati dall’evento __________________ del ___/___/___ È fatto obbligo a chiunque di dare alla presente ordinanza la maggior diffusione possibile. La polizia municipale è incaricata di curare la tempestiva diffusione, con ogni mezzo, della presente ordinanza, che in copia viene immediatamente trasmessa, per le vie brevi, al Prefetto. Dalla Casa Comunale, li
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7. ESEMPIO_SCHEMA di Ordinanza per la requisizione di mezzi di trasporto
Comune di Provincia di Ordinanza n. del
IL SINDACO
PREMESSO che a causa dell’evento _____________ verificatosi in data ___/___/___ (specificare bene il tipo di evento) si rende indifferibile ed urgente provvedere al ripristino provvisorio del traffico nelle vie comunali, mediante rimozione delle macerie: RITENUTO necessario e urgente acquisire in uso per le necessità di cui sopra alcuni mezzi idonei allo scopo, per giorni ________; VISTO che mezzi più tempestivamente reperibili e prontamente disponibili sono i seguenti, con indicate a fianco le relative proprietà:
Mezzo Proprietario
VISTO l’art. 7 all. E della Legge 20 marzo 1865 n. 2248 VISTO l'articolo 16 del D. P. R. 6 febbraio 1981, n. 66 VISTO l'articolo 15 della Legge 24.2.1992 n. 225; VISTO l’art. 54 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche ed integrazioni (Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali); VISTO il vigente statuto comunale;
ATTESO che l'urgenza è tale da non consentire l'indugio richiesto per avvisare il Prefetto, al quale tuttavia sarà data comunicazione del presente provvedimento; ORDINA 1)la requisizione in uso in favore del Comune dei mezzi sopra (in premessa) elencati; 2)l'indennità spettante ai proprietari verrà determinata e liquidata con successivo provvedimento; 3)la Forza Pubblica è incaricata della notifica e della esecuzione della presente disposizione che
immediatamente, viene comunicata e, in copia, trasmessa al Prefetto di ___________. Responsabile del procedimento è il Sig. ____________ presso l'Ufficio Tecnico Comunale. Il Comando di Polizia Municipale è incaricato della notificazione e della esecuzione della presente Ordinanza, che in copia viene trasmessa al Prefetto di ____________; Contro la presente Ordinanza sono ammissibili:
ricorso al Prefetto, entro 30 gg , ovvero
ricorso al T.A.R. del Lazio, entro 60 gg, ovvero
ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg tutti decorrenti dalla data di notificazione
o della piena conoscenza del presente provvedimento.
Dalla Casa Comunale, li IL SINDACO
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8. ESEMPIO_SCHEMA di Ordinanza per la requisizione di materiali
Comune di Provincia di Ordinanza n. del IL SINDACO PREMESSO che a causa dell’evento verificatosi in data ___/___/___ (specificare bene il tipo di evento….) e riguardante _______________________(indicare la zona interessata ………) , si rende indifferibile ed urgente provvedere al reperimento di materiale necessario al sostentamento e alla salvaguardia della vita e della salute della popolazione colpita; RITENUTO necessario ed urgente acquisire in proprietà / uso il seguente materiale: 1. ____________________________ 2. ____________________________ VISTO che il suddetto materiale prontamente reperibile risulta di proprietà dei sigg.: 1. _____________________________ 2. _____________________________ RITENUTO necessario intervenire mancando il tempo necessario per chiedere l’intervento del
Prefetto, e di provvedere successivamente alla comunicazione al medesimo del presente
provvedimento;
VISTO l’articolo 7 all. E della legge 20.3.1865 n. 2248;
VISTO l'articolo 16 del D. P. R. 6 febbraio 1981 n. 66;
VISTO l'articolo 15 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225;
VISTO l’art. 54 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche ed integrazioni
(Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali);
VISTO il vigente statuto comunale;
ORDINA la requisizione in proprietà / uso in favore del Comune a far data dalla notifica della presente
ordinanza e per il tempo necessario alla finalità prescritte, e comunque non oltre il ___/___/___ , del
seguente materiale: _________________________ di proprietà dei Sigg.:
__________________________
L'indennità spettante al proprietario…… verrà determinata e liquidata con successivo provvedimento.
Responsabile del procedimento è il Sig. _______________ presso l'Ufficio Tecnico Comunale.
Il Comando di Polizia Municipale è incaricato della notificazione e della esecuzione della presente
Ordinanza, che in copia viene trasmessa al Sig. Prefetto di ______________;
Contro la presente Ordinanza sono ammissibili:
ricorso al Prefetto, entro 30 gg , ovvero
ricorso al T.A.R. del Lazio, entro 60 gg, ovvero
ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg tutti decorrenti dalla data di notificazione
o della piena conoscenza del presente provvedimento.
Dalla Casa Comunale, li IL SINDACO
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