PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO … · per gli studenti; Area 4 – Realizzazione di...

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO “ NICOLA BADALONI” PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2015-2016 CAMMINIAMO INSIEME PER IL FUTURO

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ISTITUTO COMPRENSIVO “ NICOLA BADALONI” PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2015-2016

CAMMINIAMO INSIEME PER IL FUTURO

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Sommario

COME NASCE L’ISTITUTO COMPRENSIVO NICOLA BADALONI............................................................................3

ORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO .........................................................................................3

ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E DELLE ESIGENZE DEL TERRITORIO ...........................................4

IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA: LA CARTA D’IDENTITA’ DELLA SCUOLA ..................................................5

L’IDEA DI SCUOLA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO NICOLA BADALONI.............................................................5

ARTICOLAZIONE DELLA VITA DEI PLESSI .............................................................................................................6

LE FINALITA’ ........................................................................................................................................................6

LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELL’ISTITUTO............................................................................................11

PROGETTO EDUCATIVO GENERALE...................................................................................................................11

LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA : ASPETTI METODOLOGICI .................................................12

GLI IMPEGNI DEI DOCENTI................................................................................................................................12

GLI IMPEGNI DEGLI ALUNNI .............................................................................................................................13

GLI IMPEGNI DELLE FAMIGLIE ..........................................................................................................................13

LA COLLABORAZIONE CON LE FAMIGLIE ..........................................................................................................13

I TRE ORDINI DI SCUOLA: CAMPI DI ESPERIENZA E DISCIPLINE CURRICULARI.................................................14

LA CONTINUITA’................................................................................................................................................15

STAR BENE A SCUOLA: L’ACCOGLIENZA ............................................................................................................16

LE VIE DELL’INCLUSIONE ...................................................................................................................................16

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE ................................................................................................................18

VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO .................................................................................266

DEGLI ALUNNI.................................................................................................................................................266

LIVELLI DI PARTENZA.........................................................................................................................................27

PROVE DI VERIFICA NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO................................................................................29

LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO .......................................................................................................30

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “SAN VITO” REGOLAMENTO DI DISCIPLINA ................................31

SEZIONE I – DIRITTI, DOVERI, SANZIONI DISCIPLINARI.....................................................................................31

SEZIONE II - PROCEDURE E TERMINI PER L’IRROGAZIONE DELLE SANZIONI E PER LE IMPUGNAZIONI. ..........37

VALUTAZIONE ED INFORMAZIONE ...................................................................................................................38

L’ESAME DI STATO AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE..................................................................38

REGOLAMENTO ................................................................................................................................................39

VISITE DI ISTRUZIONE, USCITE DIDATTICHE, VIAGGI ........................................................................................39

IL SISTEMA DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DELL’ ISTITUTO ....................................................................39

AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA .....................................................................................................39

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COME NASCE L’ISTITUTO COMPRENSIVO NICOLA BADALONI

L’Istituto Comprensivo “ Nicola Badaloni” nasce il 1 settembre 2012, a seguito del riordino della rete scolastica operato nella Regione Marche. Esso comprende attualmente gran parte delle scuole dell’ ex Circolo didattico “ Via Le Grazie”, una parte di quelle dell’ex Circolo didattico “ Viale Cesare Battisti” e una parte dell’ex “Scuola secondaria M. L. Patrizi”. Nonostante sia di recentissima costituzione, il Comprensivo si è già egregiamente distinto per iniziative che hanno avuto rilevanza oltre l’ ambito territoriale di competenza ed hanno investito vari Enti ed Organizzazioni. Attualmente l’Istituto Comprensivo Badaloni ingloba le seguenti scuole: quattro plessi di Scuola dell’Infanzia ( Castelnuovo, Montefiore, San Vito, Via Camerano), tre plessi di Scuola Primaria ( Castelnuovo, Le Grazie, San Vito) e la Scuola Secondaria di Primo Grado di San Vito. L’intitolazione scelta risponde ad una precisa e puntuale logica che vuole il territorio al centro degli interessi culturali e storici. Nicola Badaloni( Recanati 2/12/1854-Trecenta 21/5/1945) proveniva da una agiata famiglia borghese marchigiana. Laureatosi in medicina nel 1877 a Napoli, è stato un insigne medico ed uomo di scienze, politico e filantropo. Rivolse costantemente la sua attenzione alle classi più povere, soprattutto della zona del Polesine, alle quali dava concretamente la sua solidarietà umana e politica.

ORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO

DOTT.GIUSEPPE CARESTIA (DIRIGENTE SCOLASTICO) COMPOSIZIONE CONSIGLIO DI DIREZIONE

- Dirigente - Coordinatori dei plessi - Rappresentanti delle quattro aree delle Funzioni strumentali : Area 1 - Gestione del piano

dell’offerta formativa;, Area 2 - Sostegno al lavoro dei docenti; Area 3 - Interventi e servizi per gli studenti; Area 4 – Realizzazione di progetti formativi di intesa con Enti ed Istituzioni esterni.

- Rappresentanti gruppo GLI - Segretario verbalizzante (a turno) - DSGA

COLLABORATORI SCOLASTICI Il loro impiego garantisce l’apertura dell’Istituto, la sorveglianza all’ingresso ed all’uscita degli alunni, la collaborazione con i docenti nelle attività che prevedono spostamenti all’interno degli edifici e nelle aree all’aperto di pertinenza degli stessi. SEGRETERIA Il personale di segreteria garantisce il pieno svolgimento di tutte le attività correlate al funzionamento scolastico in modo professionale, puntuale ed accogliente. L’Ufficio di Segreteria è collocato presso la Presidenza, nel plesso scolastico di Castelnuovo. CONSIGLIO D’ISTITUTO

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IL CONSIGLIO DI ISTITUTO, ELETTO NELLE VOTAZIONI DEL 18 E 19 NOVEMBRE 2012 PER IL TRIENNIO 2012/2015, RISULTA COSI' COMPOSTO: DOCENTI PICCININI PATRIZIA CALVANO KATIA DELLA SALA AMELIA LIBERATI MARIA MILUCH M.CRISTINA SPINSANTI STEFANIA (decaduta per accorpamento Montefano-Appignano) GASPARRONI PATRIZIA BORSELLA ANNA MARIA GENITORI GIAMPAOLINI GIULIANO (decaduto per accorpamento Montefano-Appignano) STORANI EMANUELA (decaduta per accorpamento Montefano-Appignano) EGIDI LAURA (decaduta per accorpamento Montefano-Appignano) RIMINI CRISTIANA (decaduta per accorpamento Montefano-Appignano) PAGNANELLI PAOLO PERUZZI ANDREA SIMONETTI AUDREY RAPONI KATIA PERSONALE ATA MORONI FIORELLA SILVESTRI MARIA

COMPONENTE DI DIRITTO

Dirigente Scolastico Dr. Giuseppe Carestia

ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E DELLE ESIGE NZE DEL TERRITORIO

Il contesto socio–ambientale in cui opera il nostro Istituto presenta le tipiche caratteristiche della provincia marchigiana. A realtà socio-economiche vecchie e consolidate, se ne sono aggiunte altre nuove ed in continuo mutamento, risentendo dell’attuale situazione economica. L'estensione del nostro Comprensivo va ad incunearsi tra le valli del Musone e del Potenza con particolare riguardo a territori quali Montefiore e Sambucheto e le periferie recanatesi. Parte delle nostre scuole toccano ancora centri rurali, mentre altre riguardano quartieri di nuova costruzione, come Le Grazie, altre ancora investono tutto il centro storico (eccetto un enclave del Comprensivo Gigli). La provenienza degli alunni è comunque eterogenea rispetto ai quartieri di arrivo, poiché l'Offerta Formativa del nostro Istituto garantisce, una facile accessibilità. Il livello culturale delle famiglie è eterogeneo e diversificato. La Scuola opera con centri culturali, amministrativi e direzionali. È costante la presenza di alunni stranieri, provenienti soprattutto dall’Europa dell’Est, ma anche dall’Africa e dall’Asia, anche se è da segnalare che una parte di questi risulta nata in Italia da famiglie che si sono ben integrate nel territorio. Da tali caratteristiche scaturiscono i bisogni dell’utenza:

1. Una formazione attenta che non si limiti alla trasmissione di contenuti, ma che garantisca l’acquisizione di valori importanti per la crescita umana.

2. La socializzazione intesa come “stare bene” con gli altri e con l’ambiente circostante, in ogni occasione: di studio, ludica…

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3. Un orientamento scolastico che accompagni una scelta consapevole, grazie ad un’attività che segua l’alunno nel corso degli anni, quando nascono interessi e motivazioni verso il futuro.

4. L’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali in un ambiente sereno e fattivo 5. L’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, i cui apporti culturali costituiscono un

fattore di crescita per tutti.

Queste sono le condizioni per rendere la Scuola polo aggregante, dal punto di vista culturale, sociale, motivazionale. A queste istanze, l’Istituto “Badaloni” risponde strutturando un percorso con finalità e obiettivi che definiscono IL RUOLO DELLA SCUOLA e che accolgono e calano nella realtà i criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto alla luce delle Normativa in vigore.

IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA: LA CARTA D’IDENTI TA’ DELLA SCUOLA

Il Piano dell’offerta formativa non è un semplice adempimento formale, ma la dichiarazione delle priorità . Esso rappresenta la carta d'identità della nostra istituzione scolastica la cui fisionomia è determinata dalla progettazione del curricolo, nonché delle attività extracurricolari, educative e organizzative. Il POF è un atto pubblico che gli utenti possono consultare sul sito dell’Istituto. Proposto dalle varie componenti della scuola, il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal punto di vista didattico dal Collegio dei docenti, nel rispetto di eventuali diverse opzioni metodologiche, ed è adottato dal Consiglio di Istituto.

L’IDEA DI SCUOLA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO NICOLA BADALONI

I cambiamenti introdotti nella scuola in questi anni sono stati determinanti per la costruzione di una nuova identità e funzione della scuola. Il nostro Istituto sta operando, con impegno sinergico del dirigente, degli insegnanti, degli alunni e dei genitori, per dare un volto ed una identità precisa alla funzione formatrice del Primo Ciclo d’Istruzione. L’attività educativa si fonda sui seguenti criteri:

- rispetto dell’unità psicofisica del bambino; - funzione educativa del modelling; - atteggiamento di ricerca – azione; - impegno e senso di responsabilità; - promozione della cooperazione e dell’integrazione;

Riteniamo che siano indicatori di un buon modo di operare nella scuola:

- la condivisione delle scelte educative; - la collaborazione di tutto il personale (docente, amministrativo e ausiliario); - il lavoro collegiale dei docenti; - l’attenzione al tema della continuità; - l’attenzione alla “diversità” e all’inclusione; - l’attivazione di percorsi interculturali; - il raccordo interdisciplinare tra docenti come garanzia dell’unitarietà dell’insegnamento; - l’individualizzazione delle procedure di insegnamento;

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- la disponibilità degli insegnanti a considerare la valutazione come un’attività finalizzata alla correzione dell’intervento didattico, più che alla espressione di giudizi verso gli alunni;

- la flessibilità organizzativa; - la gestione e l’utilizzo razionale degli spazi educativi; - il rapporto costante tra insegnanti e genitori; - la disponibilità dei docenti all’innovazione didattica e all’aggiornamento professionale.

Da tali caratteristiche scaturiscono i bisogni dell’utenza.

ARTICOLAZIONE DELLA VITA DEI PLESSI

Scuola dell’Infanzia Tempo scuola Via Camerano Dalle 8 alle 16 Dal Lunedì al Venerdì Castelnuovo Dalle 8 alle 16 Dal Lunedì al Venerdì Montefiore Dalle 8 alle 16 Dal Lunedì al Venerdì San Vito Dalle 8 alle 16 Dal Lunedì al Venerdì

Scuola Primaria * Tempo scuola Castelnuovo Dalle 8: 25 alle 12:25

Con rientro il martedì fino alle 16:15

Dal Lunedì al Sabato

Le Grazie Dalle 8:20 alle 16:20 Dal Lunedì al Venerdì San Vito Dalle 8:30 alle 12:30

Con rientro il mercoledì fino alle 16:30

Dal Lunedì al Sabato

Scuola Secondaria di Primo Grado **

Tempo scuola

San Vito Dalle 8: 25 alle 13:25

Nella sezione a tempo pieno due rientri dalle 14:15 alle 16:15

Dal Lunedì al Sabato

*E’ previsto il servizio pre - post scuola su richi esta delle famiglie. ** Il tempo prolungato è condizionato dall’organico assegnato dal Ministero.

LE FINALITA’

RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

18 dicembre 2006 competenze chiave per l'apprendime nto permanente (2006/962/CE)

Il sistema scolastico italiano assume, come orizzonte di riferimento verso cui tendere, il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006) che sono: 1. Comunicazione nella madrelingua.

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2. Comunicazione nelle lingue straniere. 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia. 4. Competenza digitale. 5. Imparare ad imparare. 6. Competenze sociali e civiche. 7. Spirito di iniziativa ed imprenditorialità. 8. Consapevolezza ed espressione culturale. 1. Comunicazione nella madrelingua La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero. Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza. La competenza comunicativa risulta dall'acquisizione della madrelingua, che è intrinsecamente connessa con lo sviluppo della capacità cognitiva dell’individuo di interpretare il mondo e relazionarsi con gli altri. La comunicazione nella madrelingua presuppone che una persona sia a conoscenza del vocabolario, della grammatica funzionale e delle funzioni del linguaggio. Ciò comporta una conoscenza dei principali tipi di interazione verbale, di una serie di testi letterari e non letterari, delle principali caratteristiche dei diversi stili e registri del linguaggio nonché della variabilità del linguaggio e della comunicazione in contesti diversi. Le persone dovrebbero possedere le abilità per comunicare sia oralmente sia per iscritto in tutta una serie di situazioni comunicative e per sorvegliare e adattare la propria comunicazione a seconda di come lo richieda la situazione. Questa competenza comprende anche l’abilità di distinguere e di utilizzare diversi tipi di testi, di cercare, raccogliere ed elaborare informazioni, di usare sussidi e di formulare ed esprimere le argomentazioni in modo convincente e appropriato al contesto, sia oralmente sia per iscritto. Un atteggiamento positivo nei confronti della comunicazione nella madrelingua comporta la disponibilità a un dialogo critico e costruttivo, la consapevolezza delle qualità estetiche e la volontà di perseguirle nonché un interesse a interagire con gli altri. Ciò comporta la consapevolezza dell'impatto della lingua sugli altri e la necessità di capire e usare la lingua 2. Comunicazione in lingue straniere La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua: essa si basa sulla capacità di comprendere, esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta — comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta — in una gamma appropriata di contesti sociali e culturali — istruzione e formazione, lavoro, casa, tempo libero — a seconda dei desideri o delle esigenze individuali. La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo background sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze e/o dei suoi interessi. Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza: La competenza in lingue straniere richiede la conoscenza del vocabolario e della grammatica funzionale e una consapevolezza dei principali tipi di interazione verbale e dei registri del linguaggio. È importante anche la conoscenza delle convenzioni sociali, dell’aspetto culturale e della variabilità dei linguaggi. Le abilità essenziali per la comunicazione in lingue straniere consistono nella capacità di comprendere messaggi di iniziare, sostenere e concludere conversazioni e di leggere, comprendere e produrre testi appropriati alle esigenze individuali. Le persone dovrebbero essere anche in grado di usare adeguatamente i sussidi e di imparare le lingue anche in modo informale nel contesto dell'apprendimento permanente. Un atteggiamento positivo comporta l'apprezzamento della diversità culturale nonché l’interesse e la curiosità per le lingue e la comunicazione interculturale. in modo positivo e socialmente responsabile. 3. Competenza matematica e competenze di base in ca mpo scientifico e tecnologico. L’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico- matematiche, l'accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, costrutti, grafici, carte). La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l'insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino. La conoscenza necessaria nel campo

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della matematica comprende una solida conoscenza del calcolo, delle misure e delle strutture, delle operazioni di base e delle presentazioni matematiche di base, una comprensione dei termini e dei concetti matematici e una consapevolezza dei quesiti cui la matematica può fornire una risposta. Una persona dovrebbe disporre delle abilità per applicare i principi e processi matematici di base nel contesto quotidiano nella sfera domestica e sul lavoro nonché per seguire e vagliare concatenazioni di argomenti. Una persona dovrebbe essere in grado di svolgere un ragionamento matematico, di cogliere le prove matematiche e di comunicare in linguaggio matematico oltre a saper usare i sussidi appropriati. Un’attitudine positiva in relazione alla matematica si basa sul rispetto della verità e sulla disponibilità a cercare motivazioni e a determinarne la validità. Per quanto concerne la scienza e tecnologia, la conoscenza essenziale comprende i principi di base del mondo naturale, i concetti, principi e metodi scientifici fondamentali, la tecnologia e i prodotti e processi tecnologici, nonché la comprensione dell'impatto della scienza e della tecnologia sull'ambiente naturale. Queste competenze dovrebbero consentire alle persone di comprendere meglio i progressi, i limiti e i rischi delle teorie e delle applicazioni scientifiche e della tecnologia nella società in senso lato (in relazione alla presa di decisioni, ai valori, alle questioni morali, alla cultura, ecc.). Le abilità comprendono la capacità di utilizzare e maneggiare strumenti e macchinari tecnologici nonché dati scientifici per raggiungere un obiettivo o per formulare una decisione o conclusione sulla base di dati probanti. Le persone dovrebbero essere anche in grado di riconoscere gli aspetti essenziali dell’indagine scientifica ed essere capaci di comunicare le conclusioni e i ragionamenti afferenti. Questa competenza comprende un’attitudine di valutazione critica e curiosità, un interesse per questioni etiche e il rispetto sia per la sicurezza sia per la sostenibilità, in particolare per quanto concerne il progresso scientifico e tecnologico in relazione all'individuo, alla famiglia, alla comunità e alle questioni di dimensione globale. 4. Competenza digitale La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza: La competenza digitale presuppone una solida consapevolezza e conoscenza della natura, del ruolo e delle opportunità delle TSI nel quotidiano: nella vita privata e sociale come anche al lavoro. In ciò rientrano le principali applicazioni informatiche come trattamento di testi, fogli elettronici, banche dati, memorizzazione e gestione delle informazioni oltre a una consapevolezza delle opportunità e dei potenziali rischi di Internet e della comunicazione tramite i supporti elettronici (e-mail, strumenti della rete) per il lavoro, il tempo libero, la condivisione di informazioni e le reti collaborative, l’apprendimento e la ricerca. Le persone dovrebbero anche essere consapevoli di come le TSI possono coadiuvare la creatività e l’innovazione e rendersi conto delle problematiche legate alla validità e all'affidabilità delle informazioni disponibili e dei principi giuridici ed etici che si pongono nell’uso interattivo delle TSI. Le abilità necessarie comprendono: la capacità di cercare, raccogliere e trattare le informazioni e di usarle in modo critico e sistematico, accertandone la pertinenza e distinguendo il reale dal virtuale pur riconoscendone le correlazioni. Le persone dovrebbero anche essere capaci di usare strumenti per produrre, presentare e comprendere informazioni complesse ed essere in grado di accedere ai servizi basati su Internet, farvi ricerche e usarli. Le persone dovrebbero anche essere capaci di usare le TSI a sostegno del pensiero critico, della creatività e dell’innovazione. L’uso delle TSI comporta un'attitudine critica e riflessiva nei confronti delle informazioni disponibili e un uso responsabile dei mezzi di comunicazione interattivi. Anche un interesse a impegnarsi in comunità e reti a fini culturali, sociali e/o professionali serve a rafforzare tale competenza. 5. Imparare a imparare Imparare a imparare l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l'identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell'istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza. Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza: Laddove l’apprendimento finalizzato a particolari obiettivi lavorativi o di carriera, una persona dovrebbe essere a conoscenza delle competenze, conoscenze, abilità e qualifiche richieste. In tutti i casi imparare a imparare comporta che una persona conosca e comprenda le proprie strategie di apprendimento preferite, i punti di forza e i punti deboli delle proprie abilità e qualifiche e sia in grado di cercare le opportunità di istruzione e formazione e gli strumenti di orientamento e/o sostegno disponibili. Le abilità per imparare a imparare richiedono anzitutto l’acquisizione delle abilità di base come la lettura, la scrittura e il calcolo e l’uso delle competenze TIC necessarie per un apprendimento ulteriore. A

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partire da tali competenze una persona dovrebbe essere in grado di acquisire, procurarsi, elaborare e assimilare nuove conoscenze e abilità. Ciò comporta una gestione efficace del proprio apprendimento, della propria carriera e dei propri schemi lavorativi e, in particolare, la capacità di perseverare nell’apprendimento, di concentrarsi per periodi prolungati e di riflettere in modo critico sugli obiettivi e le finalità dell’apprendimento. Una persona dovrebbe essere in grado di consacrare del tempo per apprendere autonomamente e con autodisciplina, ma anche per lavorare in modo collaborativo quale parte del processo di apprendimento, di cogliere i vantaggi che possono derivare da un gruppo eterogeneo e di condividere ciò che ha appreso. Le persone dovrebbero inoltre essere in grado di organizzare il proprio apprendimento, di valutare il proprio lavoro e di cercare consigli, informazioni e sostegno, ove necessario. Un’attitudine positiva comprende la motivazione e la fiducia per perseverare e riuscire nell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Un’attitudine ad affrontare i problemi per risolverli serve sia per il processo di apprendimento stesso sia per poter gestire gli ostacoli e il cambiamento. Il desiderio di applicare quanto si è appreso in precedenza e le proprie esperienze di vita nonché la curiosità di cercare nuove opportunità di apprendere e di applicare l’apprendimento in una gamma di contesti della vita sono elementi essenziali di un’attitudine positiva. 6. Competenze sociali e civiche Queste includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica. La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale che richiede la consapevolezza di ciò che gli individui devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali, intese anche quali risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l'ambiente sociale immediato di appartenenza e la conoscenza del modo in cui uno stile di vita sano vi può contribuire. Per un’efficace partecipazione sociale e interpersonale è essenziale comprendere i codici di comportamento e le maniere generalmente accettati in diversi ambienti e società (ad esempio sul lavoro). È altresì importante conoscere i concetti di base riguardanti gli individui, i gruppi, le organizzazioni del lavoro, la parità e la non discriminazione tra i sessi, la società e la cultura. È essenziale inoltre comprendere le dimensioni multiculturali e socioeconomiche delle società europee e il modo in cui l’identità culturale nazionale interagisce con l’identità europea. La base comune di questa competenza comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in consonanza con gli altri. Le persone dovrebbero essere in grado di venire a capo di stress e frustrazioni e di esprimere questi ultimi in modo costruttivo e dovrebbero anche distinguere tra la sfera personale e quella professionale. La competenza si basa sull'attitudine alla collaborazione, l'assertività e l'integrità. Le persone dovrebbero provare interesse per lo sviluppo socioeconomico e la comunicazione interculturale, e dovrebbero apprezzare la diversità e rispettare gli altri ed essere pronte a superare i pregiudizi e a cercare compromessi. La competenza civica si basa sulla conoscenza dei concetti di democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili, anche nella forma in cui essi sono formulati nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e nelle dichiarazioni internazionali e nella forma in cui sono applicati da diverse istituzioni a livello locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale. Essa comprende la conoscenza delle vicende contemporanee nonché dei principali eventi e tendenze nella storia nazionale, europea e mondiale. Si dovrebbe inoltre sviluppare la consapevolezza degli obiettivi, dei valori e delle politiche dei movimenti sociali e politici. È altresì essenziale la conoscenza dell'integrazione europea, nonché delle strutture, dei principali obiettivi e dei valori dell'UE, come pure una consapevolezza delle diversità e delle identità culturali in Europa. Le abilità in materia di competenza civica riguardano la capacità di impegnarsi in modo efficace con gli altri nella sfera pubblica nonché di mostrare solidarietà e interesse per risolvere i problemi che riguardano la collettività locale e la comunità allargata. Ciò comporta una riflessione critica e creativa e la partecipazione costruttiva alle attività della collettività o del vicinato, come anche la presa di decisioni a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale ed europeo, in particolare mediante il voto. Il pieno rispetto dei diritti umani, tra cui anche quello dell'uguaglianza quale base per la democrazia, la consapevolezza e la comprensione delle differenze tra sistemi di valori di diversi gruppi religiosi o etnici pongono le basi per un atteggiamento positivo. Ciò significa manifestare sia un senso di appartenenza al luogo in cui si vive, al proprio paese, all’UE e all’Europa in generale e al mondo, sia la disponibilità a partecipare al processo decisionale democratico a tutti i livelli. Vi rientra anche il fatto di dimostrare senso di responsabilità, nonché comprensione e rispetto per i valori condivisi, necessari ad assicurare la coesione della comunità, come il rispetto dei principi democratici. La partecipazione costruttiva comporta anche attività civili, il sostegno alla diversità sociale, alla coesione e allo sviluppo sostenibile e una disponibilità a rispettare i valori e la sfera privata degli altri. 7. Senso di iniziativa e di imprenditorialità Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica

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e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un punto dipartenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo. Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza: La conoscenza necessaria a tal fine comprende l'abilità di identificare le opportunità disponibili per attività personali, professionali e/o economiche, comprese questioni più ampie che fanno da contesto al modo in cui le persone vivono e lavorano, come ad esempio una conoscenza generale del funzionamento dell’economia, delle opportunità e sfide che si trovano ad affrontare i datori di lavoro o un’organizzazione. Le persone dovrebbero essere anche consapevoli della posizione etica delle imprese e del modo in cui esse possono avere un effetto benefico, ad esempio mediante il commercio equo e solidale o costituendo un’impresa sociale. Le abilità concernono una gestione progettuale proattiva (che comprende ad esempio la capacità di pianificazione, di organizzazione, di gestione, di leadership e di delega, di analisi, di comunicazione, di rendicontazione, di valutazione e di registrazione), la capacità di rappresentanza e negoziazione efficaci e la capacità di lavorare sia individualmente sia in collaborazione all'interno di gruppi. Occorre anche la capacità di discernimento e di identificare i propri punti di forza e i propri punti deboli e di soppesare e assumersi rischi all'occorrenza. Un’attitudine imprenditoriale caratterizzata da spirito di iniziativa, capacità di anticipare gli eventi, indipendenza e innovazione nella vita privata e sociale come anche sul lavoro. In ciò rientrano la motivazione e la determinazione a raggiungere obiettivi, siano essi personali, o comuni con altri, anche sul lavoro. 8. Consapevolezza ed espressione culturali Consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive. La conoscenza culturale presuppone una consapevolezza del retaggio culturale locale, nazionale ed europeo e della sua collocazione nel mondo. Essa riguarda una conoscenza di base delle principali opere culturali, comprese quelle della cultura popolare contemporanea. È essenziale cogliere la diversità culturale e linguistica in Europa e in altre parti del mondo, la necessità di preservarla e l’importanza dei fattori estetici nella vita quotidiana. Le abilità hanno a che fare sia con la valutazione sia con l’espressione: la valutazione e l'apprezzamento delle opere d’arte e delle esibizioni artistiche non che l’autoespressione mediante un’ampia gamma di mezzi di comunicazione facendo uso delle capacità innate degli individui. Tra le abilità vi è anche la capacità di correlare i propri punti di vista creativi ed espressivi ai pareri degli altri e di identificare e realizzare opportunità sociali ed economiche nel contesto dell’attività culturale. L'espressione culturale essenziale nello sviluppo delle abilità creative, che possono essere trasferite in molti contesti professionali. Una solida comprensione della propria cultura e un senso di identità possono costituire la base di un atteggiamento aperto verso la diversità dell’espressione culturale e del rispetto della stessa. Un atteggiamento positivo è legato anche alla creatività e alla disponibilità a coltivare la capacità estetica tramite l’autoespressione artistica e la partecipazione alla vita culturale. Il nostro Piano dell’Offerta Formativa per l’anno s colastico 2013-1014 trova il proprio fondamento nelle Nuove Indicazioni Nazionali che in tendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari ed irrinunciabili tes e a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee. “L’educazione al plurale vuole costruire un sapere critico e creativo, eliminando il più possibile l’acquisizione di in sapere ripetitivo”

La SCUOLA dell’INFANZIA concorre all’educazione armonica e integrale dei bambini e delle bambine […], nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’identità di ciascuno, nonché della responsabilità educativa delle famiglie. […] (Essa) integra, in un processo di sviluppo unitario, le differenti forme del fare, del sentire, del pensare, dell’agire relazionale, dell’esprimere, del comunicare, del gustare il bello e del conferire senso da parte dei bambini. La SCUOLA PRIMARIA è chiamata a sviluppare le conoscenze e le abilità fino alle prime sistemazioni logico-critiche, a far apprendere i mezzi espressivi inclusa l’alfabetizzazione di almeno una lingua dell’Unione Europea, a porre le basi per l’utilizzazione delle metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi, a valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo, ad educare ai principi fondamentali della convivenza civile.

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La SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO deve accrescere le capacità autonome di studio, rafforzare le attitudini all’interazione sociale […] e le conoscenze e le abilità. Essa è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell’allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e alle vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell’Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione. LA FINALITÀ DEL PRIMO CICLO È LA PROMOZIONE DEL PI ENO SVILUPPO DELLA PERSONA, per porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi a partire dalla scuola dell’Infanzia.

LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELL’ISTITUTO

La scuola organizza corsi di formazione per consentire ai docenti e al personale ATA di garantire un servizio di qualità che possa guidare gli alunni nella scelta del loro percorso. Il Collegio dei Docenti, annualmente, esprime le proprie necessità di formazione e di aggiornamento ed il Dirigente predispone un Piano delle Attività. Tale Piano viene deliberato dal Collegio dei Docenti e, successivamente, adottato dal Consiglio d’Istituto. Nel corso dell’anno, sono sempre possibili integrazioni al Piano per l’Aggiornamento (con delibera collegiale), a seguito di proposte pervenute. Rientrano nel piano di formazione dell’Istituto tutte le iniziative comunque organizzate da altri Enti nel territorio alle quali è data facoltà al personale di partecipare.

PROGETTO EDUCATIVO GENERALE

Il progetto educativo dell’Istituto mira a far acquisire la responsabilità personale, sociale, culturale ed una coscienza civica europea e mondiale. Tutto ciò avviene sviluppando, gradualmente in base agli ordini di scuola, le competenze comunicative, cognitive ed operative, tenendo conto delle Indicazioni Nazionali. Al termine del Primo Ciclo di Istruzione, lo studente

1. Attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

2. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune, esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

3. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

4. Nell’incontro con persone di diverse nazionalità, è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.

5. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. 6. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzate dati

e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte

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da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazione sulla base di elementi certi e di avere

7. Dimostra consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.

8. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

9. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

10. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

11. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nella comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

12. Dimostra originalità e spirito d’iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

13. In relazione alle proprie potenzialità ed al proprio talento, si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA : ASPETTI METODOLOGICI

L’Istituto Comprensivo “N. Badaloni” pone in essere i seguenti criteri metodologici di fondo:

- Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti. - Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che le diversità non

diventino disuguaglianze. - Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione per la ricerca di

nuove conoscenze. - Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. - Promuovere la consapevolezza sul proprio modo di apprendere, al fine di“imparare ad

apprendere”. - Realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il

dialogo e la riflessione su quello che si fa.

L'acquisizione dei Saperi richiede un uso flessibile e polivalente degli spazi usuali della scuola, ma anche di quelli attrezzati (Palestra, Aule Speciali, L.I.M.) che facilitano il processo di esplorazione e di ricerca: per le scienze, l'informatica, le lingue comunitarie, la produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche, la motricità. Gli obiettivi educativi e didattici saranno raggiunti attraverso il rapporto tra docenti e discenti fondato sulla partecipazione dell’alunno al processo educativo e sul coinvolgimento delle famiglie.

GLI IMPEGNI DEI DOCENTI

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- Formare: fare acquisire le competenze (conoscenze e abilità) programmate; organizzare l’attività formativa-didattica (definire e presentare gli obiettivi ai fini della condivisione degli stessi con gli alunni e le famiglie; fornire aiuto metodologico: mostrare “come si fa”; rispettare i ritmi di attenzione e di apprendimento; armonizzare il carico di lavoro a scuola e a casa; stabilire le scadenze; verificare l’acquisizione delle competenze; organizzare i recuperi; predisporre gli strumenti necessari: libri, audiovisivi, uscite ecc.)

- Valutare regolarmente, periodicamente e con criteri espliciti - Rispettare le differenze di idee, comportamenti, stili, bisogni tra i ragazzi - Creare un clima di fiducia per motivare e favorire scambi e interazioni - Informare le famiglie regolarmente e periodicamente

GLI IMPEGNI DEGLI ALUNNI

- Partecipare alla propria formazione: partecipare al lavoro in classe ascoltando, ponendo domande, segnalando difficoltà, domandando spiegazioni ed aiuto; adeguarsi alle forme di attività di classe, di gruppo, individuali; predisporre strumenti e materiali necessari per lavorare in buone condizioni; rispettare le consegne assegnate a scuola e a casa.

- Rispettare l’ambiente scolastico e le sue regole; gli altri: le idee, i comportamenti, la sensibilità, le differenze.

GLI IMPEGNI DELLE FAMIGLIE

Le Famiglie, pur nell’assoluta specificità della relazione inter- parentale, sono invitate a collaborare alla realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, impegnandosi a:

- intervenire alle assemblee e alle riunioni di plesso indette dall’Istituto; - informarsi sulle iniziative della Scuola; - contribuire al loro arricchimento e alla loro realizzazione; - sostenere i figli nel mantenimento degli impegni assunti a scuola; - partecipare agli incontri e ai colloqui individuali con i docenti in un clima di collaborazione e

fiducia, finalizzate alla maturazione delle responsabilità e dell’impegno personale del proprio figlio, affinché viva la sua crescita umana e sociale come un proprio progetto;

- cooperare perché a casa e a scuola il bambino ritrovi atteggiamenti educativi analoghi. Segno distintivo del rapporto fra Scuola, Alunni e Famiglie è il patto di corresponsabilità che l’Istituto e gli esercenti la potestà familiare dei minori affidati alla scuola firmano all’atto dell’iscrizione.

LA COLLABORAZIONE CON LE FAMIGLIE

Il coinvolgimento delle famiglie è da considerarsi necessario ai fini della continuità educativa a sostegno della “crescita” dell’allievo (cfr. Patto di Corresponsabilità). L’Istituto ha favorito la nascita del Comitato Genitori-Insegnanti. L’Istituto predispone una serie di occasioni di incontro: per favorire il dialogo e la comunicazione tra Scuola e Famiglie, per informare le famiglie sui livelli di apprendimento e sul grado di maturazione raggiunti dall’alunno. Occasioni di incontro :

- ricevimento del Dirigente Scolastico, su appuntamento; - due incontri strutturati e calendarizzati in occasione della consegna del documento di

valutazione (a conclusione del I quadrimestre e al termine dell’anno scolastico); - due incontri pomeridiani con il docente coordinatore e con il team docente verso la metà del

primo e del secondo quadrimestre. Nella scuola secondaria di 1° grado sono finalizzati

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all’illustrazione dell’andamento scolastico nelle varie discipline; colloqui individuali con i singoli insegnanti nelle ore di ricevimento in orario antimeridiano e/o, a richiesta delle famiglie, in orario da concordare;

- incontri con i genitori delle classi terze della Scuola Secondaria di 1° grado ai fini dell’Orientamento (consegna del consiglio orientativo espresso dal Consiglio di Classe);

- incontro con i genitori degli alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e delle classi quinte della Scuola Primaria (mese di dicembre di ciascun anno), allo scopo di illustrate l’offerta formativa dell’Istituto in vista delle iscrizioni e come da Protocollo delle Continuità.

- Colloqui individuali nella Scuola dell’infanzia di norma nel mese di gennaio ( orientamento) e a fine anno scolastico

Gli impegni degli alunni : - Partecipare alla propria formazione: partecipare al lavoro in classe ascoltando, ponendo

domande, segnalando difficoltà, domandando spiegazioni ed aiuto; adeguarsi alle forme di attività di classe, di gruppo, individuali; predisporre strumenti e materiali necessari per lavorare in buone condizioni; rispettare le consegne assegnate a scuola e a casa.

- Rispettare l’ambiente scolastico e le sue regole; gli altri: idee, comportamenti, sensibilità, differenze.

I TRE ORDINI DI SCUOLA: CAMPI DI ESPERIENZA E DISCI PLINE CURRICULARI

Nei tre ordini scolastici che compongono l’Istituto comprensivo è possibile individuare una continuità nell’organizzazione dei Saperi, che si strutturano progressivamente, partendo dai Campi di esperienza specifici della Scuola dell’Infanzia, all’emergere delle discipline nella Scuola Primaria, per giungere alle stesse, intese in forma strutturata e specifica come “modelli” chiave per lo studio della realtà nella Scuola Secondaria di Primo Grado.

Campi di esperienza Discipline Discipline Scuola dell’Infanzia Scuola Primaria Scuola Seconda ria di Primo

Grado Il se’ e l’altro Educazione alla Convivenza

Democratica Educazione alla Convivenza

Democratica I discorsi e le parole Italiano Italiano

La conoscenza del mondo (tempo)

Storia Storia

La conoscenza del mondo Geografia Geografia Altri linguaggi ( facoltativo) Lingua inglese Lingua inglese

Seconda Lingua comunitaria : Francese

La conoscenza del mondo (numero e spazio)

Matematica Matematica

La conoscenza del mondo

( Oggetti, fenomeni, viventi)

Scienze Scienze

Tecnologia ( trasversale) Tecnologia( trasversale) Tecnologia Immagini, suoni, colori Arte e immagine Arte e immagine Immagini, suoni, colori Musica Musica Il corpo in movimento Educazione fisica Educazione fisica

Irc /A.A.IRC. Irc /A.A.IRC. Irc/A.A.IRC.

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LA CONTINUITA’

In ottemperanza al Decreto ministeriale applicativo dell’art. 2 della L148/90 e alla C.M. n. 339 del 16/11/92 e sulla base di positive esperienze avute negli ultimi anni, il nostro Istituto predispone un “Protocollo Continuità ” educativo e didattico, flessibile, riguardante i tre ordini di scuola. La finalità consiste nell’agevolare al massimo il passaggio dell’alunno da un grado all’altro di scuola, in modo da evitare pericolose fratture che potrebbero incidere negativamente sul suo sviluppo psico-fisico. Il raccordo fra le scuole, ha l’obiettivo di creare una continuità nel progetto educativo in cui l’alunno sia il protagonista e non l’occasionale utente, pur passando a livelli diversi di impegno e di complessità, partendo dalle insopprimibili specificità di ciascun grado di scuola. Lavorare dunque per la continuità significa per gli insegnanti:

- Essere consapevoli dell’unicità e gradualità del processo evolutivo. - Conoscere le peculiarità dei vari segmenti dell’età evolutiva e dei corrispondenti livelli di

scolarità. - Impegnarsi, pur nei rispettivi ambiti di azione e responsabilità, a realizzare una fattiva e

proficua collaborazione. Nel rapporto fra l’insegnante e l’alunno che entra nei vari ordini di scuola, questa attività permette di perseguire obiettivi importanti come :

- Facilitare la conoscenza degli aspetti cognitivi e comportamentali specifici del singolo alunno, anche per una sua adeguata accoglienza sul piano didattico ed educativo.

- Favorire la possibilità di comunicazione. - Operare scelte metodologiche diversificate, ma coerenti con quelle precedenti.

La Continuità si distende sia nelle transizioni verticali tra i vari ordini di scuola dell’Istituto e del territorio (docenti – alunni, che orizzontali rispetto alle sezioni e classi parallele dei vari plessi, in collaborazione con le famiglie, gli Enti e le Agenzie Educative. Le attività: Open day School , cioè giornate e momenti nelle varie strutture scolastiche dell’Istituto comprensivo rivolte all’utenza per una maggiore conoscenza sulle nostre offerte formative. Nel raccordo tra Scuole dell’Infanzia e Scuole Prim arie si prevedono:

- Un incontro ( maggio/ giugno ) tra insegnanti della Scuola dell’Infanzia e referenti dei tre plessi di Scuola Primaria ( tematiche tipo: Programmazione annuale della sezione grandi della scuola dell’Infanzia, metodologie adottate, eventuali problemi incontrati ……Accordi su informazioni di passaggio degli alunni in uscita verso la scuola Primaria ….)

- Un incontro (ottobre anno successivo) tra gli insegnanti delle classi prime della Scuola Primaria e gli insegnanti della Scuola dell’’Infanzia dell’anno precedente. I punti trattati in questa riunione verteranno su :

� Profilo finale Scuola dell’Infanzia e situazione iniziale Scuola Primaria. � Metodo di lavoro degli alunni. � Approfondimento di situazioni particolari. � Eventuali progetti e programmazioni dell’attività di accoglienza degli

alunni dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia con il coinvolgimento degli alunni delle classi della scuola Primaria.

� Nel raccordo tra Scuole Primarie e Scuola Secondar ia di Primo Grado si prevedono:

- Un incontro ( maggio / giugno) ) tra insegnanti della Scuola Primaria e referenti della Scuola Secondaria (Conoscenza degli aspetti salienti dell’itinerario didattico della scuola

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Primaria, conoscenza dati numerici classi 5^sc. Primaria – segnalazione di eventuale presenza di casi problematici, alunni stranieri, alunni certificati…..).

- Un incontro ( settembre / ottobre) ) tra insegnanti referenti della Scuola Primaria e referenti della Scuola Secondaria (Illustrazione di un profilo globale della situazione didattica ed educativa di ogni singolo alunno in uscita dalle classi 5^… Eventuali accordi per le attività di accoglienza delle classi 5^ in visita alla scuola Secondaria.).

Si sottolineano la portata e la valenza di tali scambi periodici tra docenti dei diversi ordini di scuola per la condivisione delle rispettive linee formative, la progettazione di attività comuni e l’importanza di visite nelle scuole di “ accoglienza”. In particolare la Scuola Secondaria di Primo Grado svolge anche la funzione di ORIENTAMENTO per gli studenti in uscita dal triennio. Inoltre per favorire la Continuità Orizzontale si promuovono:

- incontri prima dell’inizio delle attività didattiche con le famiglie dei nuovi iscritti ai vari ordini di appartenenza.

- incontri formali ed informali con le famiglie ( colloqui individuali, assemblee, consigli e di intersezione e classe,…).

- sottoscrizione del Patto Formativo con le famiglie.

STAR BENE A SCUOLA: L’ACCOGLIENZA

Le prime settimane di scuola sono caratterizzate da un clima di accoglienza, al fine di favorire la socializzazione, l’inserimento e l’integrazione. A questo scopo vengono attivate iniziative o progetti specifici per:

- favorire l’inserimento dei bambini attivando un processo formativo motivante, che consenta loro di acquisire stima e fiducia verso se stessi e verso gli altri;

- star bene a scuola in un clima sereno e stimolante di comunicazione, cooperazione e rispetto tra alunno-alunno e tra alunno e insegnante;

- promuovere Io sviluppo della personalità del bambino nel rispetto delle diversità individuali, sociali e culturali di ciascuno;

- prevenire le difficoltà e i disagi propri del passaggio tra i diversi livelli della scuola di base.

La scuola accoglie, sostiene e affianca con interventi mirati bambini o ragazzi che manifestano diverse forme di disagio psicologico.

LE VIE DELL’INCLUSIONE

"Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua"

( da “Il Piccolo Principe”) Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato a gennaio 2013 la Direttiva del 27/12/2012 e la Circolare n° 8/2013 relative, entrambe, ai Bisogni Educativi Speciali (BES). Si tratta di documenti che accolgono degli orientamenti da tempo presenti nei paesi dell’Unione Europea e che completano il quadro italiano dell’inclusione scolastica. Infatti il nostro sistema è stato il primo in Europa ad introdurre l’inclusione scolastica generalizzata degli alunni con disabilità e ha di recente riordinato i principi della stessa con le linee guida emanate il 04/08/2009. Con il termine BES si intendono: alunni con disabilità ,alunni con DSA, alunni con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. A tutte queste tipologie la recente normativa estende i benefici della legge 170/2010. La via dell’inclusione delineata dai provvedimenti relativi ai Bisogni Educativi Speciali non riguarda solo gli alunni “certificati”, ma

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anche e soprattutto quelli con «svantaggio sociale e culturale, con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, con difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse». E’ «compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni». Inoltre, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2000, precisa che la Direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento e sancisce come l’individuazione degli alunni BES non sia legata ad apposita certificazione come è previsto per quelli con Disabilità o con DSA, ma all’intervento dei consigli di classe che sono chiamati a redigere un Piano Didattico Personalizzato (PDP), con lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee ed i criteri di valutazione dell’ apprendimento. La Direttiva del 27 dicembre (e successiva circolare) trasformano il GLH in Gruppo di lavoro per l’inclusione , GLI estendendo le competenze di questo organo a tutte le tipologie di BES (Bisogni Educativi Speciali) e non solo a quelli che rientrano nell’ambito della L.104. Tale gruppo si è costituito ed opera anche all’interno dell’Istituto Comprensivo Badaloni . Nella Scuola - vi sono i soggetti diversamente abili che hanno una certificazione redatta dalle Asur e per loro sono previsti il PEI e l’insegnante di sostegno; l’assistente alla comunicazione o all’autonomia sono assegnati solo nel caso in cui la diagnosi funzionale lo richiede; - vi sono i DSA con certificazione redatta da Enti Pubblici (ASUR) o convenzionati (S.Stefano, Villaggio delle Ginestre, ANFFAS, Salesi, Lega del Filo d’Oro) e per loro è prevista la compilazione del PDP utilizzando strumenti compensativi e dispensativi (da precisare alle famiglie che se ci si avvale come strumento dispensativo dell’esonero dalla lingua straniera, l’alunno nella scuola Secondaria di primo grado non potrà conseguire la regolare licenza, ma solo un attestato); - vi sono i BES con certificazione redatta da Enti non convenzionati per i quali è comunque prevista la stesura del PDP e l’utilizzo degli strumenti compensativi e dispensativi e la famiglia va avvertita della possibilità di ottenere la regolarizzazione mediante richiesta all’ASUR competente; - infine vi sono tutti gli studenti che i docenti dei Consigli di Classe (ai sensi della normativa vigente e dopo un’accurata osservazione) individuano come portatori di bisogni educativi speciali, anche limitati nel tempo (problemi temporanei causati da motivi di salute o familiari). Anche per loro è prevista la compilazione del PDP e l’utilizzo di strumenti dispensativi-compensativi. In particolare si sottolinea come -La famiglia che ha presentato un documento ASUR o anche di Ente privato non convenzionato non ha motivo di opporsi. - Per i casi di BES individuati dai Docenti, il PDP va comunque redatto, come documentazione che attesti l’avvenuto adempimento di quanto richiesto dalle Indicazioni Nazionali e dalle disposizioni specifiche sui BES poiché è la legge che lo prevede. La Scuola ha il compito di aiutare ciascun alunno a raggiungere la massima espressione e il massimo grado di sviluppo delle proprie capacità e lo può realizzare attraverso le tante forme di aiuto disponibili (personalizzazione). Esempi di possibile personalizzazione: l'intervento educativo-didattico con l'utilizzo di tutti gli strumenti compensativi in nostro possesso: schemi, semplificazioni, mappe concettuali, lavorando per modelling, tutoring, laboratori, classi aperte, creando sul piano relazionale un rapporto di fiducia e collaborazione con il discente che lo aiuti ad intraprendere la via del miglioramento continuo. E’ fondamentale documentare tutti gli interventi che si mettono in atto. Essi vanno allegati nel porfolio di classe delle Scuole Primarie e nei registri dei Docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado almeno i modelli di interventi attuati (non occorrono i singoli schemi o mappe concettuali). Riguardo ai BES nelle programmazioni di classe occorre partire dall’analisi della situazione (comune punto di partenza di ogni progettazione educativo-didattica); individuare gli aspetti positivi e quelli critici presenti nella classe; per i primi prevedere il consolidamento e l’ulteriore sviluppo, per i secondi prevedere ogni forma di intervento facilitatore che consenta di ottenere miglioramenti anche per piccoli passi. In questo modo la scuola attiva la costruzione di un contesto positivo nel quale chi è in situazione di BES si rende conto degli aiuti che riceve e vive pertanto una situazione

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più positiva sul piano emotivo-relazionale, mentre i Docenti promuovono un graduale processo di miglioramento che giova non solo agli studenti ma anche alla qualità del lavoro scolastico e vivono situazioni meno conflittuali, più positive, collaborative e motivanti, con prevenzione di situazioni stressanti, come previsto anche dalla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I livelli della Programmazione: - Livello del POF di Istituto: deve contenere il Piano di Inclusione di istituto come parte integrante . - Livello di Programmazione di Ordine di Scuola e di Plesso: sono sufficienti riferimenti ai Principi dell’inclusione scolastica. - Livello delle programmazioni di classe/sezione (Scuola Primaria e dell’Infanzia) o disciplinari (Scuola Secondaria di Primo Grado): occorre l’individuazione concreta e nominativa dei BES esistenti con l’esplicitazione degli strumenti compensativi e dispensativi utilizzati e la relativa documentazione. Va quindi allegato un modello rappresentativo per tipologia di intervento compensativo; la quantità degli interventi può essere descritta nel PDP personale. Certamente non è impossibile ma si verificherà successivamente una maggiore difficoltà negli eventuali aggiornamenti delle singole situazioni. Pertanto si suggerisce di lavorare con PDP personali, anche perché i sistemi informatici ci consentono un lavoro agevole, partendo dal modello base fornito dal Ministero.

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE

PREMESSA Il sistema educativo, in coerenza con le attitudini e le scelte personali, promuove l’apprendimento ed assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali, entro i limiti delle proprie possibilità. I documenti normativi ribadiscono l’importanza della strategia inclusiva della scuola italiana e orientano le singole scuole verso il percorso di inclusione scolastica e la realizzazione del diritto all’apprendimento per tutti gli studenti in situazioni di difficoltà. In particolare nell’ultima direttiva ministeriale si fa riferimento al concetto di Bisogni educativi Speciali (BES) nei quali rientrano tre grandi sottocategorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. La direttiva inoltre estende in modo definitivo a tutti gli studenti in difficoltà il diritto- e quindi il dovere per tutti i docenti- alla personalizzazione dell’apprendimento, anche attraverso il diritto ad usufruire di misure dispensative e strumenti compensativi, nella prospettiva di una presa in carico complessiva ed inclusiva di tutti gli alunni in situazione di difficoltà nell’intento di favorire il loro successo formativo, entro i limiti delle possibilità di ogni alunno. Lo strumento privilegiato è rappresentato dal percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ciascun docente e tutti i docenti del consiglio di classe sono chiamati ad elaborare, se la famiglia manifesta il suo consenso o lo richiede, al fine di definire, documentare ed elaborare le strategie d’intervento più idonee. Tale documento è aggiornabile e integrabile nel corso dell’anno scolastico, sulla base delle esigenze e delle strategie necessarie allo studente per compensare i propri funzionamenti in relazione al processo di apprendimento e dovrà sempre essere condiviso con la famiglia. IL RUOLO DOCENTE Sulla base delle disposizioni contenute nelle Indicazioni Nazionali e nell’art. 27 del vigente CCNL, il ruolo docente consiste nella relazione d’aiuto in ambito socio-culturale,relazionale-emotivo e pedagogico-didattico. Attraverso l’esercizio di tale professionalità docente ogni alunno viene guidato ad apprendere al massimo delle proprie possibilità, in un ambiente di vita come la scuola che è accogliente ed inclusivo, si occupa delle problematiche degli alunni allo scopo di conseguire il massimo del

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miglioramento possibile, tenuto conto delle risorse disponibili e della qualità della collaborazione degli alunni e delle famiglie. RIFERIMENTI NORMATIVI • Legge 104/1992 • Legge 53/03 • Legge 170/2010 • 10 DM MIUR 5669 del 12/07/2011 e Linee Guida allegate • Direttiva ministeriale del 27/12/2012 e C.M n.8 del 6 marzo 2013

Piano Annuale per l’Inclusione

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 16

� minorati vista 0

� minorati udito 1

� Psicofisici 15

2. disturbi evolutivi specifici

� DSA 6

� ADHD/DOP

� Borderline cognitivo

� Altro (DSA diagnosticato da Ente Privato non convenzionato) 3

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

� Socio-economico

� Linguistico-culturale

� Disagio comportamentale/relazionale

� Altro

Totali % su popolazione scolastica

N° PEI redatti dai GLHO 16 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenz a di certificazione sanitaria 9 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

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B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Assistenti per i diversamente abili Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Funzioni strumentali / coordinamento Da assegnare Sì Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Giorgia Angela Piazzolla Sì

Psicopedagogisti e affini esterni/interni ASUR ed enti privati convenzionati

Docenti tutor/mentor N0 Altro: Altro:

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Partecipazione a GLI No Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Sì Coordinatori di classe e simili

Altro: Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Sì Docenti con specifica formazione

Altro: Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Sì Altri docenti

Altro:

Assistenza alunni disabili Sì D. Coinvolgimento personale Progetti di inclusione / laboratori integrati

No

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ATA Altro:

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

Coinvolgimento in progetti di inclusione Sì Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Sì

E. Coinvolgimento famiglie

Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

Progetti territoriali integrati Sì Progetti integrati a livello di singola scuola Sì

Rapporti con CTS / CTI Sì

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Altro: Progetti territoriali integrati Sì Progetti integrati a livello di singola scuola

Sì G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti a livello di reti di scuole Sì Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Sì

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Sì

Didattica interculturale / italiano L2 Sì Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

H. Formazione docenti

Altro: Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati* : 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

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Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel ca mbiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Il Dirigente Scolastico, con approvazione del Collegio Docenti ha istituito il GLI formato da docenti di sostegno e curriculari appartenenti ai tre ordini scolastici. Tale gruppo assicura il proprio supporto a tutti i colleghi che si troveranno ad affrontare problematiche o difficoltà inerenti i bisogni speciali di ciascuna persona. I componenti del gruppo saranno sempre disponibili ad un confronto, all’individuazione di bisogni speciali e alla stesura dei P.D.P.

Tutti i docenti curriculari saranno coinvolti nelle pratiche di intervento, nei colloqui con le famiglie e nella gestione dei bisogni educativi speciali presenti in classe. Possibilità di strutturare percorsi specifici di fo rmazione e aggiornamento degli insegnanti

Il GLI provvederà alla stesura di un documento chiarificatore in merito alla nuova normativa dell’inclusione e sulle possibili strategie attuative. Il documento sarà univoco per i tre ordini di scuola dell’ I.C.

Nel corso dell’anno si organizzeranno corsi di formazione per tutti i docenti, che saranno chiamati a fare autoaggiornamento avvalendosi anche dei numerosi testi della Erickson presenti nella nostra biblioteca scolastica, del materiale presente online anche nel sito del MIUR e dell’USR. Adozione di strategie di valutazione coerenti con p rassi inclusive

Inclusione significa ridurre al minimo tutti gli ostacoli nell’educazione di tutti gli alunni.

Si attuerà una valutazione formativa cioè una valutazione che si focalizzerà sui progressi raggiunti dagli alunni, sui loro punti di forza , sui processi e non più solo sulla performance.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno present i all’interno della scuola

Il GLI lavorerà per utilizzare al meglio le risorse interne di personale e di orario ipotizzando l’attivazione di laboratori in piccolo gruppo finalizzati al recupero e/o consolidamento degli obiettivi didattici.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno present i all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

L’ I.C. si avvarrà della collaborazione con gli Enti certificati e non presenti sul territorio in orario scolastico o extrascolastico

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Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supp orto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educativ e

Le famiglie verranno informate e coinvolte nel processo educativo dei propri figli. La collaborazione con i genitori è di fondamentale importanza per poter attuare strategie significative per i propri figli.

Cercheremo l’aiuto di Enti e associazioni per proporre e attuare progetti significativi per la crescita dei nostri alunni. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e a lla promozione di percorsi formativi inclusivi;

L’alunno è protagonista del proprio apprendimento qualunque siano le sue potenzialità, capacità o i suoi limiti. Si cercherà pertanto di stimolare un apprendimento attivo al sapere, promuovendo l’utilizzo di strategie personali al sapere e rispettando sempre i ritmi e gli stili di apprendimento di ciascuno.

Si stimoleranno attività di gruppo e apprendimenti cooperativi. Valorizzazione delle risorse esistenti

L’insegnante sarà una risorsa, un modello positivo e un docente facilitatore.

Nell’ I.C. lavorano docenti con titolo polivalente, psicofisico e docenti che hanno conseguito specializzazione per i DSA in seguito alla frequenza di un master universitario.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

All’inizio dell’anno scolastico si valuteranno oltre alla disponibilità degli insegnanti dell’ I.C., progetti, Enti, personale volontario (ex insegnanti andati in pensione) per poter attuare percorsi educativi significativi per gli alunni migliorando così l’offerta formativa del nostro istituto.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che sc andiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di s cuola e il successivo inserimento lavorativo.

Si programmeranno riunioni di passaggio tra gli insegnanti dei vari ordini scolastici. Si cercherà di stilare una modulistica univoca, così da facilitare il passaggio delle informazioni. La scuola Secondaria di Primo grado dedicherà incontri, uscite didattiche per l’orientamento.

Il GLI effettuerà incontri mensili per poter discutere, cercare soluzioni e supportare gli insegnanti che si troveranno ad affrontare situazioni problematiche nelle loro classi.

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 8.10.2013 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 28/10/2 013

AUTOVALUTAZIONE INCLUSIVITA’ DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO

“NICOLA BADALONI” DI RECANATI

ANNO SCOLASTICO 2014/15

ATTIVITA’ SVOLTE

Settembre 2014 Il Collegio dei Docenti designa i componenti del GLI di Istituto che

appartengono a tutti gli ordini di scuola e sono in possesso di vari titoli di

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specializzazione ( sostegno, master DSA…..)

Il GLI elabora il Piano di Inclusione di Istituto che viene deliberato all’unanimità dal Collegio ed inserito al centro del POF di Istituto A.S. 2014/15

Il Collegio dei Docenti è coinvolto in attività di formazione sulle “competenze comunicative e relazionali”, tenuto dalla psicologa Carestia Nicoletta.

Il Dirigente Scolastico, sin dal primo Collegio, attiva e sostiene in tutti gli incontri collegiali percorsi di informazione e formazione del personale docente su:

- normativa di riferimento dalla Legge di Autonomia ad oggi - la costruzione del contesto inclusivo della classe - didattica inclusiva e strumenti dell’inclusione - il docente inclusivo - la valutazione inclusiva - differenze tra scuola selettiva e scuola inclusiva - positività della scuola inclusiva per il miglioramento della qualità - inclusione scolastica ed Indicazioni Nazionali 2012 - il diritto ad apprendere per tutti gli alunni e la didattica personalizzata - il successo scolastico per tutti gli alunni - attivazione della ricerca-azione in tutti i plessi dell’Istituto - partecipazione alla rete di formazione “Rete Storia Marche”

Materiali utilizzati:

- video della conferenza regionale tenuta da Italo Fiorin ad Ancona, per i docenti di nuova assegnazione nell’Ist. Comprensivo “Badaloni”

- video dell’Editrice Erickson a cura di Dario Ianes ed il suo staff - numerosi testi per l’autoformazione raccolti dal D.S. e dai Docenti del

GLI Iniziative di

formazione

durante l’anno scolastico

- partecipazione ad iniziative organizzate da varie reti di formazione - partecipazione alla formazione organizzata da vari CTI nel territorio - formazione negli Organi Collegali assicurata dal Dirigente Scolastico - Formazione in diversi incontri su “Gli strumenti dell’inclusione” - diffusione continua di materiali per la formazione - costruzione di buone pratiche nelle varie classi e sezioni dell’Istituto

in collaborazione tra docenti di classe e di sostegno

Al termine dell’anno scolastico

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Discussione ed adozione in Collegio Docenti degli “indicatori di

inclusione”:

- il successo scolastico per ciascun alunno - l’utilizzo delle professionalità disponibili nell’Ist. Comprensivo con

specializzazione sul sostegno - la formazione ai principi, metodi e strumenti di inclusione scolastica

effettuata dai Docenti dell’Ist. Comprensivo - i sette punti chiave “Erickson” per l’inclusione scolastica.

Autovalutazione dell’inclusività

Il GLI, presa visione delle relazioni elaborate dai docenti di sostegno e di classe, dei dati concernenti la partecipazione ad iniziative di formazione sull’inclusione scolastica, dei dati concernenti il successo scolastico per tutti gli alunni e delle relazioni prodotte da ogni plesso dell’istituto comprensivo, concorda il seguente percorso:

Individuazione di bisogni educativi speciali

Ciascun team docente individua eventuali situazioni problematiche sulla base di:

• analisi della situazione iniziale della classe/i • osservazioni sistematiche in classe/i • informazioni raccolte da incontri con le famiglie, i docenti degli anni precedenti ed eventuali

specialisti.

Rapporti scuola-famiglia • Formazione-informazione per i genitori dell’attuale normativa BES • Comunicazione alla famiglia dei Bisogni Educativi Speciali individuati • Presentazione del piano di inclusione • Incontri sistematici in itinere

Collaborazione equipe psicopedagogica ( docenti, as ur, specialisti…)

• Incontri tra docenti e specialisti

Metodologie didattiche • Personalizzazione della programmazione di classe ( PDP e PEI) • Stimolo e sostegno alla motivazione ad apprendere • Stimolo alla crescita della fiducia e dell’autostima • Promozione di processi metacognitivi • Cooperative learning • Peer Tutoring

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• Tutoring • Semplificazione dei testi • Utilizzo strumenti compensativi e dispensativi • Lavoro a classi aperte • Didattica laboratoriale • Potenziamento • Valorizzazione dei punti di forza personali e delle eccellenze

Strumenti di facilitazione • Tutto ciò che è previsto dalla normativa BES, DSA, ADHD

Verifica e valutazione La valutazione va rapportata ai processi e non alle performance e privilegia l’aspetto formativo anche perché agisce sulla motivazione al fare e all’ apprendere, potenziando così lo sviluppo dell’autostima. A tal fine sono previsti:

• Monitoraggi continui. • Predisposizione di verifiche graduate • Verifiche programmate e personalizzate • Valutazione di tipo formativo e non sommativo inerente il percorso di apprendimento e di

crescita dell’alunno Formazione docenti

• Partecipazione a corsi di formazione e di aggiornamento da parte dei docenti • Autoformazione mediante l’utilizzo di risorse interne • Raccolta e diffusione delle buone pratiche e delle strategie d’intervento

Punti di miglioramento realizzati:

• Predisposizione di modelli unici ( PDP, PEI, griglie di osservazione) per ordine di scuola • Importanza Continuità orizzontale e verticale per ordine di scuola

Possibili punti di ulteriore miglioramento :

• Raccolta e diffusione di buone pratiche • Valorizzazione delle competenze e delle professionalità docenti anche tramite un maggiore

coinvolgimento del GLI • Organizzazione della ricerca-azione per l’implementazione delle Indicazioni Nazionali

nell’a.s. 2015/2016, da deliberare in collegio docenti al 1° Settembre 2015

Recanati, 07 Luglio 2015 IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dr. Giuseppe Carestia

VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO DEGLI ALUNNI

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La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo.

LIVELLI DI PARTENZA

I livelli di partenza descrivono la situazione iniziale di ogni alunno e di ogni classe rispetto alle abilità di base. Vengono individuati per identificare i processi individuali di apprendimento e formulare meglio ipotesi di programmazione sui singoli e sulle classi. Sulla base dell’elaborazione dei dati raccolti si determinano gli obiettivi e le strategie di intervento sia per il gruppo classe sia personalizzati e individualizzati). Si attuano prove d’ingresso iniziali sulle abilità trasversali, concordate tra i docenti delle Aree disciplinari, su tutti gli alunni delle classi prime della secondaria (nella scuola primaria sono previsti degli incontri con le insegnanti di scuola dell’Infanzia al fine di ricevere informazioni utili sugli allievi); per le classi successive si identificano come livelli cognitivi iniziali quelli di uscita della classe precedente. Scuola dell’Infanzia La valutazione attraverso l’osservazione occasionale e sistematica è presente in tutte le fasi del lavoro degli insegnanti: nei momenti iniziali per delineare un quadro delle competenze e conoscenze di ciascun bambini, nei momenti interni ai percorsi didattici per individualizzare le proposte didattiche e nei momenti finali di bilancio per la valutazione degli esiti formativi. Osservare per… Conoscere, comprendere, educare il bambino relativamente a:

- maturazione dell’identità personale - conquista dell’autonomia - sviluppo delle competenze - sviluppo del senso della cittadinanza

La verifica passa attraverso l’osservazione e non deve venire intesa solo come misurazione di quanto i bambini e le bambine hanno appreso, ma “a tutto campo”, ossia come valutazione dell’intero processo formativo. Essa passa attraverso l’osservazione dei traguardi formativi raggiunti dai bambini e dalle bambine, del percorso dell’intervento educativo didattico, del contesto scolastico. Scuola Primaria Gli insegnanti delle classi parallele condivideranno l’elaborazione di prove di verifica periodiche da proporre agli alunni ed i criteri per la valutazione delle prove. Tenendo conto della fase “evolutiva” che riguarda gli alunni della scuola primaria e dell’importanza del clima propositivo che deve accompagnare la loro crescita, gli insegnanti utilizzeranno nella valutazione quadrimestrale la gamma numerica che va dal 5 al 10. Nell’attribuzione dei voti si terrà conto dei seguenti elementi: interesse, impegno, partecipazione alle lezioni, partecipazione al lavoro di gruppo, autonomia operativa, livelli di miglioramento realizzati, abilità, conoscenze e competenze. Criteri di valutazione : Voto in decimi Giudizio corrispondente 10 Pieno e completo raggiungimento degli obiettivi, in modo approfondito,

autonomo e personale. 9 Pieno e completo raggiungimento degli obiettivi, in modo autonomo. 8 Completo raggiungimento degli obiettivi, in modo autonomo 7 Raggiungimento degli obiettivi, in modo parzialmente autonomo

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6 Raggiungimento degli obiettivi minimi 5 Inadeguato raggiungimento degli obiettivi

LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO : Gli insegnanti della stessa disciplina condivideranno l’elaborazione di prove di verifica periodiche da proporre agli alunni. I docenti utilizzeranno nella valutazione quadrimestrale la gamma numerica che va dal 4 al 10. Nell’attribuzione dei voti si terrà conto dei seguenti elementi: conoscenze acquisite, applicazione delle conoscenze, autonomia nella rielaborazione delle conoscenze (analisi, sintesi, giudizio), abilità linguistico-espressive, logico-matematiche, pratiche e motorie Criteri di valutazione per le discipline : Voto in decimi Giudizio corrispondente 10 Conoscenza approfondita dei contenuti con capacità di rielaborazione

critica; completa padronanza della metodologia disciplinare; ottima capacità di organizzazione dei contenuti e collegamento degli stessi tra diversi saperi, brillanti capacità espositive e sicura padronanza dei linguaggi specifici.

9 Conoscenza approfondita e personale dei contenuti disciplinari; rielaborazione personale delle conoscenze; buona padronanza della metodologia disciplinare; capacità di organizzazione dei contenuti e collegamento degli stessi tra diversi saperi, buona capacità espositiva; uso corretto dei linguaggi formali.

8 Sicura conoscenza dei contenuti; buona rielaborazione delle conoscenze; comprensione e padronanza della metodologia disciplinare; capacità di operare collegamenti tra i saperi; chiarezza espositiva e proprietà lessicali; utilizzo adeguato dei linguaggi specifici.

7 Conoscenza di gran parte dei contenuti; discreta rielaborazione delle conoscenze; adeguata proprietà espressiva e utilizzo dei linguaggi specifici.

6 Conoscenza dei contenuti essenziali, proprietà espositiva semplice e non sempre corretta; uso di un linguaggio sufficientemente appropriato.

5 Conoscenza lacunosa dei contenuti essenziali, incerta capacità espositiva, uso di un linguaggio impreciso.

4 Conoscenza molto frammentaria dei contenuti; scarsa capacità espositiva, assenza di un linguaggio adeguato.

Criteri di valutazione per il comportamento

Voto in decimi Giudizio corrispondente 10 Costantemente impegnato, autonomo, responsabile, costruttivo,

propositivo, collaborativo, partecipa attivamente alla vita di classe, è corretto nel comportamento e nelle relazioni con gli adulti e i compagni.

Dimostra attenzione per i locali, i materiali e gli arredi della scuola, è puntuale nelle consegne, rispettoso degli orari e non dimentica il materiale scolastico.

9 Impegnato, abbastanza autonomo, responsabile, coinvolto nelle attività didattiche, rispetta le regole e si comporta correttamente nelle relazioni interpersonali. Raramente dimentica il materiale scolastico ed esegue regolarmente i compiti assegnati. E’ rispettoso dei locali e degli arredi della scuola.

8 Complessivamente rispettoso degli altri, non è sempre impegnato e responsabile,a volte dimentica il materiale scolastico o non svolge

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regolarmente gli esercizi assegnati per casa, ma è disponibile alla collaborazione nel gruppo classe.

7 Poco rispettoso degli insegnanti, dei compagni e del personale ATA, poco impegnato e responsabile, dimostra una limitata collaborazione con il gruppo classe. E’ poco rispettoso degli orari scolastici e delle consegne; dimentica facilmente il materiale scolastico, fa assenze senza adeguata motivazione e/o non è puntuale nelle giustificazioni. Ha alcune note disciplinari nel registro di classe.

6 Disturba costantemente le lezioni (come documentato dalle numerosi annotazioni sul registro di classe), dimostra scarso rispetto dei locali, dei materiali, degli arredi della scuola. Non sempre stabilisce relazioni interpersonali educate e corrette, ma anzi incorre in frequenti ammonimenti o sanzioni disciplinari. Non è rispettoso degli obblighi scolastici o lo è in maniera incostante.

5 Commette reati che violano la dignità e il rispetto della persona(anche con diffusione di video e fotografie), compie atti pericolosi per l’incolumità delle persone o atti di violenza tali da generare un elevato allarme sociale. Frequenta irregolarmente le lezioni, senza giustificare adeguatamente. Manca di rispetto(anche solo formale) nei confronti del Capo d’Istituto, dei docenti, del personale della scuola, dei compagni. Reca danni alle strutture, ai sussidi didattici, al patrimonio della scuola. Dimostra una reiterata negligenza relativa agli impegni di studio. Dopo le sanzioni disciplinari non ha da segno di apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evitare un sufficiente livello di miglioramento nel percorso di crescita e maturazione personale.

PROVE DI VERIFICA NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO

Le verifiche hanno lo scopo di accertare la validità del processo di insegnamento - apprendimento e servono sia all’insegnante come feedback del proprio operato sia per rendere consapevoli le alunne, gli alunni e le loro famiglie del percorso formativo; esse sono riferite ai contenuti di studio e finalizzate a testare gli obiettivi da raggiungere. A seconda dei casi e della tipologia scolastica si prevedono verifiche: orali scritte grafiche pratiche, colloqui individuali, presentazioni di lavori di gruppo, prove di lettura, relazioni informative, dialoghi in lingua straniera, batterie di esercizi, schemi, questionari, elaborati a carattere: creativo, informativo, argomentativo, procedimenti di calcolo, soluzione di problemi, tabelloni di sintesi, illustrazioni, disegni e composizioni, rappresentazioni geometriche, diagrammi di valori statistici, esecuzioni con strumenti musicali, manipolazioni, esperimenti, attività motorie….. Verranno effettuati, nel corso dell’attività didattica, accertamenti di carattere informativo che serviranno a verificare l’andamento del processo di insegnamento-apprendimento; a conclusione delle unità di lavoro si procederà alla somministrazione di prove di verifica sommative (cioè riferite a più obiettivi e/o a più criteri, nonché all’insieme dei contenuti svolti) e formativa che contribuiranno alla formulazione della valutazione quadrimestrale. Sia le valutazioni in itinere sia la valutazione quadrimestrale verranno espresse in decimi, eccetto l’IRC che viene espresso in forma di giudizio. Possono essere usati voti intermedi nelle verifiche in itinere per meglio segnare il percorso dell’allievo e consentire una più precisa misurazione e differenziazione dei risultati di apprendimento; la valutazione quadrimestrale si esprimerà necessariamente con voti interi.

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Nella scuola primaria sono previsti degli incontri con le insegnanti di Scuola dell’Infanzia al fine di ricevere informazioni utili sugli allievi che accederanno alla scuola dell’obbligo; per le classi successive si identificano come livelli cognitivi iniziali quelli di uscita della classe precedente. Nella scuola primaria i parametri di misurazione e le modalità di verifica saranno più fluidi: saranno molto personalizzati nel primo biennio e nel triennio si avvicineranno gradualmente, sempre nel rispetto della maturazione personale degli allievi, a quelli indicati per la scuola secondaria. Specialmente nei primi anni, nella valutazione in itinere, il voto è accompagnato da un giudizio discorsivo, analitico o sintetico, attraverso il quale l’insegnante, con la sua sensibilità educativa, potrà meglio descrivere le dinamiche che hanno caratterizzato la fase di apprendimento. Ciò allo scopo di consentire all’insegnante di meglio seguire il processo e il ritmo di crescita dei singoli allievi nel loro primo approccio al mondo dello studio, evitando tensioni e ansia da prestazione. Sarà, quindi, possibile che in questa fase non si creino dei veri e propri momenti di verifica, ma che la valutazione scaturisca dalla serie di osservazioni operate dall’insegnante durante l’attività quotidiana di classe. La sempre maggiore formalizzazione dei tempi e dei modi delle prove di verifica a partire dal secondo biennio servirà a meglio accompagnare il passaggio da un ordine di scuola all’altro, nonché abituare l’allievo a gestire le proprie risorse e attivare le proprie capacità in determinati momenti e condizioni.

LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

Indicazioni e criteri per la valutazione del comportamento Pur nella complessità e multi-fattorialità degli aspetti che intervengono nella dimensione comportamentale, il comportamento viene identificato fondamentalmente in tre aspetti osservabili assunti dall’alunno nella quotidiana vita scolastica: la relazione con gli altri, l’osservanza delle regole, il senso di responsabilità nel suo agire. In sintesi il “giudizio” indicherà il “livello” comportamentale dell’alunno riferito a:

1. Correttezza di comportamento nei confronti dei compagni, degli insegnanti, del personale scolastico e delle altre persone adulte con cui l’alunno è chiamato a rapportarsi.

2. Rispetto delle regole della vita scolastica, stabilite anche dal Regolamento alunni, e degli

ambienti scolastici utilizzati dall’alunno.

3. Responsabilità in ordine alla consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni e delle azioni altrui nella convivenza scolastica e sociale.

SCUOLA PRIMARIA Giudizio Parametri corrispondenti OTTIMO Pieno e completo raggiungimento di : correttezza, rispetto, responsabilità DISTINTO Pieno raggiungimento di : correttezza, rispetto, responsabilità. BUONO Raggiungimento parziale di : correttezza, rispetto, responsabilità SUFFICIENTE Raggiungimento minimo di: correttezza, rispetto, responsabilità INSUFFICIENTE Inadeguato raggiungimento di: correttezza, rispetto, responsabilità

SCUOLA SECONDARIA LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO D.P.R 22 giugno 2009 n. 122, art. 7.

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1. La valutazione del comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, di cui all'articolo 2 del decreto-legge, si propone di favorire l'acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Dette regole si ispirano ai principi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni. 2. La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale e' decisa dal consiglio di classe nei confronti dell'alunno cui sia stata precedentemente irrogata una sanzione disciplinare ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, e al quale si possa attribuire la responsabilità nei contesti di cui al comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge, dei comportamenti:

a) previsti dai commi 9 e 9-bis dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni; b) che violino i doveri di cui ai commi 1, 2 e 5 dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni.

3. La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi deve essere motivata con riferimento ai casi individuati nel comma 2 e deve essere verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale. 4. Ciascuna istituzione scolastica può autonomamente determinare, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, anche in sede di elaborazione del piano dell'offerta formativa, iniziative finalizzate alla promozione e alla valorizzazione dei comportamenti positivi, alla prevenzione di atteggiamenti negativi, al coinvolgimento attivo dei genitori e degli alunni, tenendo conto di quanto previsto dal regolamento di istituto, dal patto educativo di corresponsabilità di cui all'articolo 5-bis del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, e dalle specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio. In nessun modo le sanzioni sulla condotta possono essere applicate agli alunni che manifestino la propria opinione come previsto dall'articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “SAN VITO” REGOLAMENTO DI DISCIPLINA

La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza culturale e sociale, informata ai valori democratici della Costituzione italiana ed al rispetto tra le persone e fonda il suo progetto educativo sulla qualità delle relazioni insegnante – alunno; garantisce libertà di espressione e di pensiero, di coscienza e di religione e ripudia ogni barriera ideologica sociale e culturale. Il presente regolamento disegna un modello di disciplina ispirato alle finalità educative proprie della scuola, quindi non solo diretto a contrastare i comportamenti scorretti affinché non si ripetano, ma anche attento al recupero e al rafforzamento del senso di responsabilità personale e alla legalità, nel riaffermare il dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti.

SEZIONE I – DIRITTI, DOVERI, SANZIONI DISCIPLINARI

Art.1 – I diritti degli alunni e delle alunne I diritti sono quelli fondamentali della persona: libertà di opinione, di espressione, di riunione, di associazione, di accesso all'informazione. Vanno inoltre garantiti i diritti alla formazione culturale e professionale, alla riservatezza, all’ informazione sulle norme che regolano la scuola, nonché ad una valutazione trasparente e tempestiva. Art.2 - I doveri Gli alunni hanno il dovere di:

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frequentare regolarmente le lezioni e rispettare con puntualità l'orario scolastico; assolvere gli impegni di studio; garantire la regolarità delle comunicazioni scuola famiglia; assumere un comportamento corretto e rispettoso verso il capo d'istituto, tutto il personale della scuola, i compagni e gli eventuali ospiti, con particolare attenzione al rispetto della dignità della persona; comportarsi in modo corretto e collaborativo durante l'attività didattica e in ogni altro momento della vita scolastica; osservare le disposizioni attinenti alla organizzazione interna; rispettare ed aver cura dell'ambiente scolastico; condividere la responsabilità di renderlo accogliente; utilizzare correttamente le attrezzature e i sussidi didattici in genere in modo da non danneggiare il patrimonio della scuola; osservare le disposizioni attinenti alla sicurezza Art.3 - Principi e finalità La responsabilità disciplinare è personale. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa, tendono al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di corretti rapporti all'interno dell'istituto. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui persona. Tutte le sanzioni disciplinari possono essere irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dell’ alunno incolpato. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima inviato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. Art.4 – Infrazioni disciplinari Costituiscono mancanze disciplinari le infrazioni dei doveri degli alunni, riportati all'articolo due, che si possano verificare durante il normale orario delle lezioni e qualsiasi attività connessa con la vita scolastica (viaggi di istruzione, attività integrative ecc.) La graduazione delle infrazioni a seconda della loro gravità e la corrispondenza con le rispettive sanzioni sono stabilite dalla seguente tabella. Tutto il personale docente, personale ATA, in quanto parte della comunità scolastica, è tenuto a segnalare i comportamenti che si configurino come mancanze disciplinari Art.5 – Sanzioni disciplinari Per le infrazioni sono previsti appositi provvedimenti disciplinari che: siano sempre temporanei e commisurati alla gravità della infrazione, alla entità del danno provocato e alla recidività; rendano consapevoli i responsabili della violazione delle norme causate dai loro gesti, onde impedirne la ripetizione e favorire la correzione di atteggiamenti scorretti; siano ispirati al principio della riparazione del danno All’ alunno è sempre offerta la possibilità di di convertire le sanzioni disciplinari in attività in favore dello istituto. I provvedimenti saranno presi con tempestività al fine di non sminuire il loro valore educativo. Art. 6 Comportamenti che configurano mancanze disciplinari e relative sanzioni COMPORTAMENTI SANZIONI ORGANI COMPETENTI 1. Ritardi non giustificati - Segnalazione scritta alla famiglia

- Ammonizione scritta del Dirigente

Insegnante

Dirigente Scolastico o suo

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Scolastico con eventuale convocazione della famiglia ( nel caso di ritardi non giustificati reiterati)

delegato

2.Negligenza abituale nell’assolvimento degli impegni: dimenticanze reiterate di materiale, mancato svolgimento dei compiti e inadempienza rispetto alle consegne, comprese le comunicazioni scritte alle famiglie (avvisi, ecc…)

- Richiamo verbale

- Segnalazione scritta alla famiglia, con eventuale produzione aggiuntiva di elaborati

- Richiamo scritto dell’insegnante con convocazione della famiglia (dopo 3 segnalazioni scritte)

Insegnante

Insegnante

Coordinatore

3. Comportamento inadeguato al regolare svolgimento delle lezioni: mancanza di attenzione e di rispetto delle regole, disturbo della lezione, comportamento scorretto; mancata persistenza nell’indossare un abbigliamento non adatto ad un ambiente scolastico

- Richiamo verbale

- Nota disciplinare dell’insegnante tramite apposito modello;

- Ammonizione scritta del dirigente Scolastico con eventuale convocazione della famiglia(dopo tre note disciplinari).

- Sospensione di un giorno (dopo cinque note disciplinari)

Insegnante

Insegnante

Dirigente Scolastico o suo delegato

Consiglio di classe 4. Assenze ingiustificate e/o reiterate

-Richiamo scritto dell’insegnante con convocazione della famiglia

-Ammonizione scritta del Dirigente tramite apposito modello con eventuale convocazione della famiglia

Coordinatore di classe

Dirigente Scolastico o suo delegato

5.Falsificazione di firme accertate e/o valutazioni; falsificazione di verifiche, manomissione intenzionale del libretto delle giustificazioni; assenza all’insaputa dei genitori

( a seconda della gravità)

- Segnalazione alle famiglie

-Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con eventuale convocazione della famiglia

-Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con convocazione della famiglia e allontanamento dalla scuola per un giorno o attività specifiche concordate con la famiglia

Coordinatore di classe

Dirigente Scolastico o suo delegato

Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe

6. Comportamenti scorretti rispetto ad oggetti di

( a seconda della gravità)

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proprietà privata di compagni e adulti (danneggiamento, furti)

-Richiamo verbale

-Nota disciplinare tramite apposito modello

-Richiamo scritto con la convocazione della famiglia

- Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con eventuale convocazione della famiglia

-Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con convocazione della famiglia; allontanamento dalla scuola per un giorno o attività specifiche concordate con la famiglia

Insegnante

Insegnante

Coordinatore di classe

Dirigente Scolastico o suo delegato

Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe

7.Comportamenti verbali irrispettosi e/o offensivi nei confronti di adulti(turpiloquio, offese, intimidazioni, calunnie, minacce)

( a seconda della gravità)

-Nota disciplinare tramite apposito modello

-Richiamo scritto con la convocazione della famiglia

-Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con eventuale convocazione della famiglia

-Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con convocazione della famiglia; allontanamento dalla scuola per un giorno o attività specifiche concordate con la famiglia

-Allontanamento dalla scuola per un periodo non superiore a 5 giorni o attività specifiche rieducative

-Allontanamento dalla scuola per un periodo superiore a 15 giorni o attività specifiche rieducative

Insegnante

Insegnante

Dirigente Scolastico o suo Delegato

Dirigente Scolastico o suo delegato

Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe

Consiglio di Istituto

8.Comportamenti violenti che danneggiano le strutture scolastiche o gli arredi (all’interno della scuola o durante le uscite didattiche, viaggi di

( a seconda della gravità)

- Nota disciplinare tramite apposito modello

- Ammonizione scritta del Dirigente

Insegnante

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istruzione)

Scolastico con eventuale convocazione della famiglia

- Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con convocazione della famiglia; allontanamento dalla scuola per un giorno o attività specifiche concordate con la famiglia

-Allontanamento dalla scuola per un periodo non superiore a 5 giorni o attività specifiche rieducative

-Allontanamento dalla scuola per un periodo superiore a 15 giorni o attività specifiche rieducative

- Allontanamento dalla scuola fino al termine delle lezioni, anche con l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi

Dirigente Scolastico o suo Delegato

Dirigente Scolastico o suo Delegato su richiesta del Consiglio di Classe

Dirigente Scolastico o suo Delegato su richiesta del Consiglio di Classe

Dirigente Scolastico o suo Delegato su richiesta del Consiglio di Classe

Consiglio d’Istituto

9. Comportamenti violenti lesivi dell’incolumità di compagni e adulti (atti di bullismo, pestaggi, estorsioni)

(a seconda della gravità)

- Nota disciplinare tramite apposito modello

-Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con eventuale convocazione della famiglia

-Ammonizione scritta del Dirigente scolastico con convocazione della famiglia; allontanamento dalla scuola per un giorno

-Allontanamento dalla scuola per un periodo non superiore a 5 giorni

-Allontanamento dalla scuola per un periodo superiore a 15 giorni

- Allontanamento dalla scuola fino al termine delle lezioni, anche con l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi

Insegnante

Dirigente Scolastico o suo Delegato

Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe

Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe

Consiglio d’Istituto

Consiglio d’Istituto

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10. Possesso e uso, in classe e durante le uscite didattiche di oggetti impropri o usati improriamente

(a seconda della gravità)

- Nota disciplinare; sequestro immediato dell’oggetto e richiamo scritto con la convocazione della famiglia per la restituzione dell’oggetto stesso

-Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con convocazione della famiglia

Insegnante

Dirigente Scolastico

11. Uso del telefono cellulare durante le ore di lezione, diffusioni di immagini e/o video ottenute con l’uso improprio di telefoni cellulari durante le ore di lezione su Social Network (Facebook, MSN), YouTube, ecc…

(a seconda della gravità)

- Nota disciplinare tramite apposito modello; sequestro immediato del telefono e richiamo scritto con la convocazione della famiglia per la restituzione dell’oggetto stesso

In caso di reiterazione ammonizione scritta del Dirigente Scolastico con convocazione della Famiglia

-Allontanamento dalla scuola per un periodo non superiore a 5 giorni o attività specifiche rieducative

Insegnante

Dirigente Scolastico o suo delegato

Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe

6.1 Le sanzioni e i provvedimenti che comportino allontanamento dalla Comunità scolastica sono sempre adottati da un Organo Collegiale. 6.2 Dopo 5 note disciplinari, relative alle varie tipologie di inosservanza del regolamento scolastico, trascritte sul registro di classe e comunicate alle famiglie con l’apposito modello, il Coordinatore di classe trasmetterà l’informazione al Dirigente Scolastico per il provvedimento di sospensione di almeno un giorno. 6.3 Per i comportamenti (di cui ai punti 6 e 8) che procurano danno materiale e/o morale a cose o persone, la famiglia dell’alunno o lo stesso alunno, in alternativa o in aggiunta alla sanzione prevista per il caso specifico, saranno chiamati al risarcimento economico della persona o ente danneggiati e/o, laddove possibile, alla riparazione del danno arrecato. In casi specifici potrà essere prevista una riparazione del danno con attività utili alla comunità o al singolo, al fine di far riflettere l’alunno responsabile sulle conseguenze del suo atteggiamento e sulla valenza positiva che le sue azioni potrebbero avere, se ben indirizzate. 6.4 La sanzione disciplinare deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno reso necessaria l’irrogazione della stessa. 6.5 In prima istanza, laddove è possibile, si deve ricorrere all’ammonizione e avvertimento verbale da parte del docente d’aula. 6.6 Le segnalazioni dei docenti alle famiglie verranno annotate sul diario dell’alunno; le note disciplinari verranno trascritte sul Registro di classe e sul Registro dell’insegnante, con immediata comunicazione alle rispettive famiglie. 6.7 Le ammonizione scritte del Dirigente, così come i provvedimenti di sospensione inferiori ai 5 giorni verranno annotati sul Registro di classe e sul Registro Generale delle Sanzioni custodito in Presidenza. 6.8 I provvedimenti di sospensione superiori ai 5 giorni verranno inseriti nel Fascicolo personale dell’alunno e lo seguiranno in occasione di trasferimento ad altra scuola.

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6.9 La convocazione della famiglia può avvenire: - tramite quaderno delle comunicazioni e/o diario personale dell’alunno; - con avviso recapitato attraverso il personale scolastico autorizzato dal Dirigente Scolastico; - con avviso trasmesso attraverso posta a firma del Dirigente Scolastico. Art.7 Estensione delle sanzioni Le sanzioni si intendono applicabili per le stesse tipologie di comportamento anche in situazioni scolastiche che si svolgano fuori dei locali dell'Istituto e/o in orario extrascolastico: laboratori extrascolastici, uscite, visite guidate, viaggi d'istruzione, etc. Art. 8 Esami di Stato Le sanzioni per le mancanze commesse durante le sessioni di esame sono irrogate dalla Commissione esaminatrice, che ha competenza anche nei riguardi dei candidati esterni. Art. 9 Conversione delle sanzioni Nel caso di sanzioni che prevedono l’allontanamento dell’alunno dalla scuola il Consiglio di Classe deve sempre offrire allo studente la possibilità di convertire le sanzioni comminate in attività da svolgere in favore della Comunità scolastica o in altre attività a scopo sociale. Le sanzioni pecuniarie e i risarcimenti del danno non sono convertibili. La possibilità di tali conversioni è demandata alla valutazione discrezionale del Consiglio di Classe che valuterà caso per caso l'opportunità. Art.10 Esclusione dalla partecipazione dalle visite guidate e dai viaggi d’istruzione Non sono ammessi a partecipare alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione gli allievi che registrino un numero di note disciplinari, trascritte sul Registro di classe, superiore a 5 e, comunque, a discrezione del consiglio di classe.

SEZIONE II - PROCEDURE E TERMINI PER L’IRROGAZIONE DELLE SANZIONI E PER LE IMPUGNAZIONI.

Art.11 Procedura da utilizzare per dar corso alle sanzioni Il personale che opera all’interno della scuola (docenti, ATA, esperti, educatori) può inviare al Dirigente Scolastico motivata richiesta di sanzione disciplinare. Le richieste di provvedimenti di sospensione degli alunni devono essere inoltrate per iscritto al Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico deve dar corso all’istruttoria entro due giorni dal momento in cui si verifica il fatto, acquisendo tutti gli atti istruttori, comprese le eventuali dichiarazioni scritte dell’alunno e/o dell’adulto che propone la sanzione; funge da segretario verbalizzante il Collaboratore con funzioni vicarie del Dirigente Scolastico. Il Dirigente scolastico riunisce il Consiglio di Classe, là dove è prescritto, dando contestuale avviso alla famiglia. Il Dirigente Scolastico, chiamato ad emettere la sanzione, deve concludere il procedimento entro cinque giorni dalla data dell’evento. La delibera deve essere inviata in copia alla famiglia entro due giorni dalla sua ratifica. L’eventuale presentazione di un ricorso, da parte dei genitori, sospende il provvedimento che verrà riesaminato dal competente organo di garanzia. L’irrogazione della sanzione può essere disposta solo dopo che siano state espletate tutte le procedure indicate ai punti sopra riportati. Art.12 Disposizioni educative, organizzative e di sicurezza Il personale scolastico è autorizzato a sequestrare agli allievi oggetti pericolosi o ritenuti estranei all’attività scolastica. Nei casi particolarmente gravi, l’oggetto viene consegnato al Dirigente

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Scolastico che convoca la famiglia dell’alunno per la restituzione dell’oggetto stesso e per un momento di riflessione educativa sull’episodio. In presenza di danni alle cose, la sanzione deve prevedere, nel provvedimento applicativo, il ripristino della situazione originaria preesistente o il risarcimento, da parte della famiglia del responsabile, di eventuali danni arrecati agli arredi, alle strutture scolastiche, alle cose personali, valutando opportunamente la situazione finanziaria della famiglia e ponendo la stessa, su richiesta, nella condizione più favorevole a risarcire il danno. Per comportamenti eccezionalmente gravi che abbiano riflessi di carattere penale, il Dirigente Scolastico può allontanare l’alunno dalla scuola, dando contestuale e motivato avvio alla procedura di cui sopra. Art. 13 Organo di Garanzia interno alla scuola Contro i provvedimenti di sospensione degli alunni è ammesso ricorso da parte dei genitori, entro 15 giorni dall'erogazione del provvedimento disciplinare (cfr. Statuto studentesse e studenti art. 4 e 5) all’Organo di Garanzia interno alla scuola. Le decisioni dell'Organo di Garanzia sono emanate per iscritto e notificate, in modo riservato, alle persone interessate. Nel caso in cui l'Organo di Garanzia decida la non pertinenza della sanzione, tale provvedimento è immediatamente revocato; si provvede con notifica scritta ad informare la famiglia dell'alunno interessato e il Consiglio di Classe. Inoltre, gli atti già emessi e ratificanti il provvedimento disciplinare, devono essere annullati. Ogni riunione dell'Organo di Garanzia è verbalizzata in un apposito registro, custodito dal Dirigente Scolastico. L'Organo di Garanzia può essere interpellato su richiesta di un genitore, di un gruppo di genitori, del Direttivo dell'Associazione Genitori o di chiunque vi abbia interesse oppure lo ritenga opportuno. L'Organo di Garanzia può essere chiamato in causa anche sui conflitti che sorgono all'interno della scuola in merito all'applicazione del Regolamento di Disciplina. L’Organo emette un provvedimento definitivo. Le deliberazioni sono prese a maggioranza dei presenti. Art. 14 Composizione, designazione e durata dell’Organo di Garanzia L’Organo di Garanzia è costituito: dal Dirigente Scolastico che lo presiede, da due docenti e da due genitori. In caso di diretto coinvolgimento di un membro dell’Organo di Garanzia, lo stesso sarà sostituito da persona appartenente alla medesima categoria e designato dal Dirigente scolastico tra i membri della Giunta Esecutiva. I componenti vengono designati dal Collegio per la componente docenti e dal Consiglio d’Istituto per la componente genitori. L’Organo di Garanzia dura in carica 1 anno scolastico, fatta salva la nuova nomina dei membri in caso di decadenza di uno o più membri

VALUTAZIONE ED INFORMAZIONE

Le rilevazioni obbligatorie hanno scadenza quadrimestrale, ma il Collegio Docenti, per ottimizzare il processo di valutazione, ha stabilito incontri bimestrali con i genitori della scuola primaria con i quali ogni team di insegnanti opera una valutazione del processo formativo e dei suoi risultati. Gli insegnanti della scuola secondaria di I grado consegnano ai genitori degli alunni che presentano carenze in più discipline a metà quadrimestre un documento di tipo diagnostico in cui sono riportate informazioni sull’andamento disciplinare e didattico dell’alunno.

L’ESAME DI STATO AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTR UZIONE

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L'esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, al terzo anno della scuola secondaria di I grado, rappresenta un momento importante per la vita di ogni studente che affronta una prova che valuta i risultati degli apprendimenti conseguiti in otto anni di studio. Questo percorso di conoscenza si conclude con un esame di stato il cui superamento è titolo di accesso al secondo ciclo. Esso costituisce dunque un momento cui studenti, docenti e famiglie debbono guardare con grande attenzione, anche perché rappresenta la base su cui si fondano scelte consapevoli per il futuro dello studente. L’esito conclusivo dell’esame di licenza illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenze (articolate in un contenuto numero di livelli riferiti esclusivamente all’accezione positiva) e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno. Nei diplomi di licenza e nelle certificazioni non è fatta menzione delle prove differenziate per gli alunni con disabilità o difficoltà specifica d’apprendimento.

REGOLAMENTO VISITE DI ISTRUZIONE, USCITE DIDATTICHE, VIAGGI

Art. 22 del Regolamento Generale dell’Istituto. Visite guidate e viaggi di istruzione: aspetti normativi; organizzativi e amministrativo-contabili. Le uscite in orario scolastico connesse con la programmazione didattica e coerenti con gli obiettivi del POF sono autorizzate dal Dirigente Scolastico: per dette uscite deve essere predisposta una pianificazione all’inizio dell’anno scolastico e deve essere ottenuta preventivamente l’autorizzazione dei genitori o di chi per essi. In caso di autorizzazione per tutto l’anno le famiglie devono, comunque, essere avvisate ogni volta che gli alunni si allontanano da scuola. L’autorizzazione del Dirigente Scolastico sarà rilasciata di volta in volta, su richiesta scritta degli insegnanti con indicazione della data in cui si intende effettuare l’uscita, dell’orario, della destinazione, del mezzo usato, del numero degli alunni e del numero degli accompagnatori presenti. I viaggi di istruzione e le visite guidate che vanno oltre l’orario scolastico sono deliberate dal Consiglio di Istituto su motivata richiesta degli insegnanti e comunque con autorizzazione dei genitori, che devono essere informati sulla meta, durata del viaggio, mezzo di trasporto, costo del viaggio.

IL SISTEMA DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DELL’ ISTI TUTO

L’art. 21 della legge 15 marzo 1997, che istituisce l’autonomia delle istituzioni scolastiche, al comma 9 prevede per le medesime “l’obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiettivi”. La politica della qualità portata avanti dall’Istituto, per rispondere alle richieste delle Famiglie degli alunni, scaturisce in un processo di autovalutazione annuale che viene portato avanti dai docenti che ricoprono la funzione strumentale di Gestione del Piano dell’Offerta Formativa. Attraverso questionari rivolti agli alunni, alle famiglie e al personale della Scuola, l’Istituto persegue una politica di continuo miglioramento. Nella fase conclusiva dell’anno scolastico, a seguito di autovalutazione, il Collegio individua gli obiettivi di miglioramento per il successivo ano scolastico.

AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

I PROGETTI hanno la funzione di arricchire aree educative e didattiche, integrare e approfondire la

loro offerta formativa in relazione all’esigenza di acquisire competenze, di migliorare la capacità di

agire con duttilità al fine di avvicinare gli studenti ad un mondo che richiede competenze sempre

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più complesse, flessibilità e maggiore apertura possibile alle opportunità. In seguito riportiamo i

progetti di Istituto, mentre per quelli dei singoli plessi si manda alle rispettive progettazioni.

AREA PROGETTI

CONTINUITÀ- ORIENTAMENTO

Accoglienza , Continuità, Orientamento

Scuole aperte Open day school

4. INCREMENTO DEL SUCCESSO SCOLASTICO

Inclusione

dei Disabili, dei D.S.A. e dei B.E.S.

(corsi di formazione, documentazione, percorsi didattici,

educativi e relazionali)

Potenziamento delle eccellenze Corsi di latino, certificazioni linguistiche, partecipazione a gare

nazionali di matematica

5. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Progetto Legalità: in collaborazione con la Guardia di Finanza per

informare gli alunni sui rischi del web.

XSIANIXNOI: Laboratori teatrali in collaborazione con il Comune di

Recanati e AMAT (Associazione Attività Teatrali Marche).

Laboratori di lettura ,Natale in Biblioteca (dicembre2013) // Le

invasioni poetiche (Marzo 2014): iniziative ed eventi per la

promozione della lettura e la valorizzazione della Biblioteca Comunale,

in collaborazione con il Comune di Recanati.

Attività di formazione e di ricerca- azione

Esperienze di didattica del patrimonio ( percorsi museali, lezioni itineranti nel territorio, adesione ai progetti

del FAI e in collaborazione con l’Università di Istruzione Permanente…)

PROGETTAZIONI DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA

Castelnuovo, Montefiore, San Vito, Via Camerano

PROGETTAZIONI DELLE SCUOLE PRIMARIE

Castelnuovo, Le Grazie, San Vito

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PROGETTAZIONE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

San Vito