Piano della performance 2016-2018
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Piano della performance 2016-2018
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Presentazione
Il Piano della performance 2016-2018 della Giunta della Regione Lazio – predisposto ai sensi
dell’articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, corrispondente all’articolo 10 della
legge regionale 16 marzo 2011, n. 1 – contiene l’indicazione delle priorità politiche individuate a
livello regionale e gli indirizzi per l’azione amministrativa, con la conseguente assegnazione degli
obiettivi strategici ed operativi alle strutture organizzative.
Si tratta di un documento di programmazione che si inscrive – secondo una logica di coerenza e
progressività rispetto all’annualità precedente – nell’ampio disegno di rinnovamento istituzionale e
di riorganizzazione dell’apparato amministrativo delineato dalla nuova Giunta regionale sin dal suo
insediamento. Infatti, in esso trovano sostanziale conferma le priorità e le strategie già descritte nel
Piano della performance 2014-2016 e nel Piano della performance 2015-2017. Per quanto riguarda
l’assetto interno, il ridisegno di alcune strutture scaturisce dall’implementazione di soluzioni
organizzative ritenute più adeguate rispetto allo svolgimento delle funzioni amministrative nel
complesso contesto in cui si colloca l’azione pubblica.
Il Piano della performance 2016-2018 è stato elaborato in conformità a quanto stabilito dalle
disposizioni di legge ed alle indicazioni emanate prima dalla Commissione indipendente per la
Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT)1 e
successivamente dall’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC).2 In esso si tiene conto
dell’esigenza di una forte integrazione del ciclo di gestione della performance con gli strumenti ed i
processi relativi alla qualità dei servizi, imperniando funzioni e contenuti ai seguenti principi:
trasparenza e integrità;
immediata intelligibilità;
veridicità e verificabilità;
partecipazione;
coerenza interna ed esterna;
orizzonte pluriennale.
L’articolazione degli obiettivi strategici ed operativi – nel rispetto dell’attuale configurazione
dell’apparato amministrativo – è rivolta al conseguimento di risultati rilevanti ed alla soddisfazione
dei bisogni della collettività. In questa prospettiva, ancor più che in passato il Piano della
performance 2016-2018 intende promuovere un’effettiva sinergia tra le strutture amministrative,
con il corrispondente consolidamento dell’innovazione già avviata nell’ambito di molteplici
processi interni, stimolando una cultura del miglioramento continuo ed introducendo con la
necessaria gradualità (tenendo conto anche dei numerosi vincoli imposti all’amministrazione) i
modelli organizzativi più avanzati.
Il Piano triennale della performance svolge un ruolo fondamentale all’interno del ciclo di gestione
della performance,3 ossia del processo che, a partire dalla programmazione economico-finanziaria –
considerata come reale pilastro delle policies regionali – si sviluppa con la definizione degli
obiettivi (strategici e operativi), per poi concludersi, al termine di ogni esercizio annuale, con la
verifica dei risultati conseguiti nei vari ambiti d’intervento e la rendicontazione sulla situazione
1 Cfr. delibera CiVIT n. 112/2010 e delibera CiVIT n. 1/2012. 2 Si pone in evidenza che con il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con la legge 11 agosto 2014, n. 114, le
competenze in materia di valutazione della performance sono state attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri –
Dipartimento della funzione pubblica. 3 Cfr. articoli 4-10 del decreto legislativo n. 150/2009, corrispondenti agli articoli 4-10 della legge regionale n. 1/2011.
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generale dell’amministrazione. Peraltro, il decreto legislativo n. 150/2009 ha introdotto rilevanti
novità in tema di misurazione e valutazione della performance delle amministrazioni pubbliche,4
prevedendo criteri rivolti al miglioramento della qualità dei servizi ed alla crescita delle competenze
professionali attraverso la valorizzazione del merito e la differenziazione delle valutazioni collegate
all’erogazione dei premi, in un quadro di pari opportunità, di diritti e doveri, di efficacia degli
interventi e di maggiore efficienza nell’impiego delle risorse.
Con la legge regionale n. 1/2011 la Regione Lazio ha recepito i principi enucleati nel decreto
legislativo n. 150/2009, esplicitando le fasi del ciclo di gestione della performance:
definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di
risultato e dei rispettivi indicatori, formulati in termini misurabili;
collegamento tra obiettivi ed allocazione delle risorse;
monitoraggio in itinere, con l’attivazione di eventuali interventi correttivi e migliorativi;
misurazione e valutazione delle prestazioni e dei risultati organizzativi ed individuali;
utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;
rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai dirigenti
apicali, nonché ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi.
Per un opportuno raccordo con gli altri documenti di programmazione e per tradurre operativamente
l’impegno verso il contrasto dei fenomeni di corruzione, alla luce anche del significativo
aggiornamento richiesto dall’ANAC5 per il Piano triennale della prevenzione della corruzione
2016-2018, all’interno del Piano della performance 2016-2018 vengono inseriti obiettivi, indicatori
e target collegati all’attuazione del Piano di prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) e del
Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.) per il medesimo periodo di
riferimento 2016-2018.
Nella prima parte del documento viene svolta un’approfondita analisi del contesto interno ed
esterno dell’amministrazione, viene descritta la struttura organizzativa dell’Ente e vengono
esplicitate le priorità politiche e le principali strategie d’intervento secondo la mission istituzionale.
Nella seconda parte del documento, dagli indirizzi politico-amministrativi generali si passa – in
base ai differenti settori d’intervento – all’individuazione degli obiettivi strategici pluriennali e degli
obiettivi operativi annuali da assegnare alle singole strutture amministrative che compongono il
sistema organizzativo della Giunta regionale. Nell’allegato tecnico sono esplicitati in dettaglio gli
obiettivi strategici triennali e gli obiettivi operativi annuali (sia organizzativi che individuali), con i
corrispondenti indicatori e risultati attesi (valori target) assegnati ai dirigenti apicali. Naturalmente,
tale quadro non esaurisce l’ampiezza e la complessità dell’attività amministrativa regionale, ma
intende rappresentare il quadro qualificante delle attività svolte dalle strutture che sarà sottoposto
alla misurazione e valutazione al termine dell’esercizio finanziario.
Per ulteriori approfondimenti sull’attività regionale si rimanda alla consultazione dei portali
tematici del sito web istituzionale, in cui vengono pubblicate informazioni specifiche in vari campi
di interesse.
4 Nell’ambito della recente riforma della pubblica amministrazione, in questa fase sono in corso di emanazione le norme
che riguardano anche una nuova impostazione del ciclo di gestione della performance. 5 Cfr. Determinazione ANAC n. 12 del 28/10/2015 relativa all’aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione.
Numerosi spunti per migliorare l’efficacia dei piani anticorruzione e superare la dimensione meramente
“adempimentale” sono presenti nel Rapporto sullo stato di attuazione e la qualità dei piani triennali dei prevenzione
della corruzione nelle amministrazioni pubbliche 2015-2017, pubblicato da ANAC il 16/12/2015.
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Indice
PRESENTAZIONE ........................................................................................................................... 1
1. SINTESI DELLE INFORMAZIONI DI INTERESSE .............................................................. 4
1.1 CHI SIAMO ................................................................................................................................... 4
1.2 COSA FACCIAMO ......................................................................................................................... 7
1.3 COME OPERIAMO ....................................................................................................................... 17
2. IDENTITÀ .................................................................................................................................... 20
2.1 AMMINISTRAZIONE IN CIFRE ..................................................................................................... 20
2.2 MANDATO ISTITUZIONALE E MISSIONE ...................................................................................... 29
2.3 ALBERO DELLA PERFORMANCE .................................................................................................. 35
3. ANALISI DEL CONTESTO ...................................................................................................... 37
3.1 ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO ............................................................................................. 38
3.2 ANALISI DEL CONTESTO INTERNO .............................................................................................. 62
4. OBIETTIVI STRATEGICI ........................................................................................................ 82
5. DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI AGLI OBIETTIVI OPERATIVI ................................. 85
6. IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO ................................................................................. 90
6.1 FASI, SOGGETTI E TEMPI DEL PROCESSO DI REDAZIONE DEL PIANO ............................................ 90
6.2 COERENZA CON LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA E DI BILANCIO .................... 93
6.3 AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE ........................ 93
ALLEGATO TECNICO - SCHEDE DI PROGRAMMAZIONE DEGLI OBIETTIVI
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1. Sintesi delle informazioni di interesse
1.1 Chi siamo
La Regione Lazio costituisce un’articolazione territoriale della Repubblica Italiana. Si tratta di un
Ente autonomo con proprio Statuto e con poteri e funzioni che esercita in base ai principi fissati
dalla Costituzione. L’autonomia della Regione si esprime nell’esercizio della potestà legislativa,
regolamentare e amministrativa, nel fatto che istituisce tributi ed entrate proprie, che dispone di un
proprio demanio e di un proprio patrimonio.
Lo Statuto della Regione Lazio determina la forma di governo ed i principi fondamentali di
organizzazione e funzionamento. In particolare, gli organi della Regione sono:
Consiglio regionale, che esercita la funzione legislativa attribuita dalla Costituzione alla
Regione, concorre a determinare l’indirizzo politico regionale ed esplica le funzioni di
controllo sull’attività dell’esecutivo;
Presidente della Regione, che rappresenta la Regione, dirige la politica dell’Esecutivo,
convoca, presiede e dirige la Giunta regionale della cui azione è responsabile;
Giunta regionale, che è l’organo esecutivo della Regione, realizza gli obiettivi stabiliti nel
programma politico e amministrativo del Presidente della Regione e negli atti di indirizzo del
Consiglio regionale ed esercita la funzione regolamentare nelle materie di competenza
legislativa della Regione e le funzioni amministrative riservate o conferite alla Regione.
Lo Statuto prevede, inoltre, che la Giunta regionale eserciti le funzioni amministrative concernenti:
adozione dei provvedimenti generali attuativi degli strumenti della programmazione
economico-sociale e della pianificazione territoriale regionale approvati dal Consiglio;
direttive per la raccolta e l’elaborazione, con la collaborazione degli enti locali, delle
informazioni utili all’esercizio delle funzioni amministrative o derivanti da esso;
verifica complessiva dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa nell’ambito del
territorio laziale, in relazione al perseguimento degli obiettivi della programmazione
regionale ed alla realizzazione di specifici interventi finanziati dalla Regione.
ORGANIZZAZIONE INTERNA
Il sistema organizzativo della Giunta regionale è disciplinato dalla legge regionale 18 febbraio
2002, n. 66 e dal regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1.7 La citata legge regionale n. 6/2002
prevede la distribuzione delle attività amministrative fra organi di governo e dirigenza regionale,
distinguendo le attività attinenti all’indirizzo e al controllo dalle attività attinenti alla gestione. Tale
concetto viene ribadito nel regolamento di organizzazione, che all’articolo 2 stabilisce: “Le attività
amministrative della Regione sono esercitate dagli organi di governo e dai dirigenti secondo le
competenze e le responsabilità a questi attribuite dallo Statuto, dalla legge e dal presente
regolamento”.
Le attività attinenti all’indirizzo ed al controllo sono attribuite agli organi di governo, che le
esercitano con atti di programmazione, di indirizzo e direttiva e mediante controlli e valutazioni. In
particolare, l’attività di indirizzo consiste nella determinazione degli obiettivi e delle finalità, dei
6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale
regionale”. 7 “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale”.
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tempi e dei risultati attesi dall’azione amministrativa e dell’allocazione delle risorse in relazione ai
programmi ed agli obiettivi. L’attività di controllo consiste nella comparazione tra obiettivi, tempi e
risultati programmati e quelli effettivamente conseguiti, tenuto conto delle condizioni organizzative
e delle risorse disponibili. Le attività attinenti alla gestione sono, invece, attribuite ai dirigenti che le
esercitano mediante atti/provvedimenti amministrativi, nonché atti di diritto privato.
Per l’esercizio dell’attività di indirizzo politico-amministrativo e di verifica dei risultati della Giunta
regionale, ai sensi dell’articolo 12 della legge di organizzazione sono istituite le strutture di diretta
collaborazione:
Ufficio di Gabinetto del Presidente
Segretariato Generale
Segreteria della Giunta
L’Avvocatura regionale, posta alle dirette dipendenze del Presidente, rappresenta e difende la
Regione dinanzi alle giurisdizioni di ogni ordine e grado.
Per quanto riguarda l’esercizio dell’attività di gestione, l’amministrazione regionale è organizzata in
15 direzioni regionali ed in 2 agenzie regionali, articolate al loro interno in “aree” e “uffici”. La
titolarità delle direzioni regionali e delle agenzie regionali è affidata alla dirigenza apicale, mentre
le loro articolazioni organizzative interne sono affidate alla responsabilità di dirigenti di II livello.
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Organigramma della Giunta Regionale
Assessorato Cultura e Politiche giovanili
Ufficio del Gabinetto del Presidente
Assessorato Sviluppo economico e Attività produttive
Assessorato Infrastrutture, Politiche Abitative ed Enti Locali
Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca
Assessorato Politiche del Territorio, Mobilità
Segreteria Operativa
Vicepresidenza e Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola, Università e Turismo
Assessorato Rapporti con il Consiglio, Ambiente, Rifiuti
Assessorato Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio
Assessorato Politiche Sociali, Sport e Sicurezza
OIV
Ufficio Legislativo
Rapporti con gli Enti Locali, le Regioni, lo Stato, l‘Unione Europea
Struttura tecnica permanente per le funzioni di Programmazione, Valutazione e Controllo
Coordinamento delle Politiche territoriali
Cabina di Regia SSR
Comunicazione, Relazioni esterne e istituzionali
Portavoce del Presidente
Consigliere Diplomatico
PRESIDENZA
Direzione Regionale Affari istituzionali, Personale e Sistemi informativi
Direzione Regionale Territorio, Urbanistica e Mobilità
Direzione Regionale Infrastrutture e Politiche abitative
Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo rurale, Caccia e Pesca
Agenzia Regionale di Protezione civile
Direzione Regionale Programmazione economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio
Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo studio
Direzione Regionale Cultura e Politiche giovanili
Direzione Regionale Lavoro
Direzione Regionale Sviluppo economico e Attività produttive
Direzione Regionale Governo del ciclo dei rifiuti
Direzione Regionale Salute e Politiche sociali
Direzione Regionale Centrale acquisti
Agenzia Regionale del Turismo
Assessorato Lavoro, Personale e Pari Opportunità
Ufficio stampa
Ufficio Cerimoniale
Avvocatura Regionale
Segreteria della Giunta
Segretariato Generale
Programmazione strategica, Armonizzazione delle Basi Dati e Agenda Digitale
Autorità di audit programmi FESR e FSE cofin. dall’UE
Direzione Regionale Attività di controllo e Coordinamento delle funzioni di vigilanza
Direzione Regionale Ambiente e Sistemi naturaliDirezione Regionale Risorse idriche e Difesa del suolo
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1.2 Cosa facciamo
Al fine di illustrare i principali ambiti di intervento dell’amministrazione regionale si riportano di
seguito le competenze attribuite alle direzioni regionali ed alle agenzie regionali.
DIREZIONI REGIONALI
Affari istituzionali, personale e sistemi informativi
Attività istituzionali della Presidenza in raccordo con le strutture del Segretariato generale. Attività
di supporto tecnico-amministrativo alla struttura della Segreteria della Giunta. Supporto alla Giunta
nella definizione delle politiche relative all’organizzazione ed alla gestione del personale degli enti
e aziende regionali. Azioni di semplificazione amministrativa per il miglioramento dei servizi.
Rapporti con il sistema delle autonomie locali. Programmi a favore dei comuni gravati da servitù
militari. Attuazione delle politiche regionali finalizzate a favorire lo sviluppo socio-economico degli
enti locali e relative forme associative. Attività connesse ai processi di decentramento
amministrativo ed alla gestione associata di funzioni e servizi comunali. Attuazione delle politiche
regionali in materia di polizia. Adempimenti amministrativo-contabili attinenti ad elezioni regionali
e referendum regionali. Supporto alla Giunta nella definizione delle politiche del personale.
Organizzazione e dimensionamento degli organici dell’ente. Selezione, reclutamento, formazione e
sviluppo professionale, valutazione, del personale. Mobilità del personale interna ed esterna,
trattamento giuridico, economico, anche accessorio e pensionistico. Disciplina delle procedure
relative alla gestione delle partite stipendiali. Tenuta della banca dati, del ruolo unico e anagrafe
degli incarichi. Adempimenti relativi al rapporto di lavoro a tempo parziale e delle forme flessibili
di lavoro. Relazioni sindacali e gestione della contrattazione integrativa. Attuazione delle politiche
di benessere organizzativo. Misurazione e valutazione della performance organizzativa ed
individuale del personale. Procedimenti disciplinari e monitoraggio dei procedimenti penali e
contenzioso del lavoro. Attività connesse al controllo in materia di politiche del personale degli enti
pubblici ed organismi non economici dipendenti dalla Regione e delle società. Attuazione delle
politiche regionali finalizzate a favorire un sistema integrato di sicurezza, anche in raccordo con
l’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità, curando i rapporti con tutti i soggetti
che operano nel settore della sicurezza sussidiaria. Attuazione delle politiche regionali finalizzate a
prevenire e combattere il fenomeno dell’usura e cura dei rapporti con i soggetti che operano nel
settore.
Infrastrutture e politiche abitative
Elaborazione, attuazione e coordinamento di piani, programmi e interventi delle reti infrastrutturali
regionali riguardanti, in particolare, il sistema viario, acquedottistico, elettrico e telematico,
l’edilizia scolastica e l’edilizia pubblica (ivi compreso il recupero e il restauro di edifici pubblici, di
culto e di interesse artistico e architettonico), le strutture destinate ad opere sociali (centri sociali,
istituti e centri per anziani, per disabili, minori a rischio, case famiglia, immigrati ed altre),
favorendo interventi rivolti all’efficienza energetica, all’uso di fonti rinnovabili e al risparmio
idrico, nonché alla programmazione e all’attuazione degli interventi sull’accessibilità e
l’eliminazione delle barriere architettoniche. Adempimenti amministrativi di competenza regionale
in materia di autorizzazione e controllo sugli interventi edilizi in zona sismica. Coordinamento delle
attività dell’Osservatorio regionale sui lavori pubblici in raccordo con l’Autorità nazionale
anticorruzione (ANAC), nonché provvedimenti amministrativi inerenti le procedure di esproprio.
Istruttoria ed emissione dei pareri sui progetti inseriti in piani e programmi finalizzati alla
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realizzazione di opere pubbliche di competenza della Regione, dei Comuni, nonché di altri enti e
soggetti pubblici e privati, mediante il Comitato tecnico lavori pubblici e i propri uffici tecnici
periferici. Promozione e sviluppo dell’edilizia agevolata, sovvenzionata e residenziale sociale,
anche mediante programmi e progetti di intervento riguardanti costruzione di nuove abitazioni,
risanamento, ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Promozione di
iniziative per il recupero ed il risanamento delle abitazioni nei centri storici minori del Lazio,
nonché iniziative finalizzate all’attuazione delle linee guida nazionali per la certificazione
energetica degli edifici. Gestione dell’osservatorio regionale sulle politiche dell’edilizia e ricerche e
studi concernenti l’edilizia residenziale.
Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca
Supporto alla Giunta regionale nella definizione delle politiche agricole di valorizzazione e sviluppo
delle produzioni vegetali ed animali, assicurando misure a tutela della qualità dei prodotti agricoli e
del loro legame col territorio. Programmazione e implementazione delle politiche di sviluppo rurale
supportando la Giunta regionale nei rapporti con lo Stato e la Commissione UE. Elaborazione,
monitoraggio e valutazione degli strumenti di programmazione per lo sviluppo rurale e loro
coordinamento, con particolare riferimento ai compiti assegnati all’Autorità di gestione. Funzioni in
materia di diritti collettivi ed usi civici. Pianificazione e programmazione in materia di caccia e
pesca. Sistema informativo regionale per la gestione delle istanze inerenti il Piano di sviluppo rurale
(PSR). Definizione delle misure di semplificazione e razionalizzazione delle procedure di
applicazione delle norme e programmi regionali. Attuazione dei programmi e degli interventi per la
promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli, agroalimentari e del territorio rurale regionale
comprese iniziative e campagne di educazione alimentare e di informazione dei consumatori,
nonché tutela della qualità dei prodotti agroalimentari. Sviluppo, ammodernamento e potenziamento
del sistema delle imprese nel settore agricolo ed agroindustriale compresa la programmazione
integrata territoriale e quella di filiera, nonché attività legate ad agriturismo, pescaturismo,
produzioni no-food, bioenergie ed attività agricole a carattere sociale. Programmazione e
coordinamento dei servizi per lo sviluppo agricolo, l’assistenza tecnica e la consulenza aziendale.
Attuazione delle politiche agro-ambientali, agricoltura biologica, agricoltura ecocompatibile e fonti
di energia rinnovabile nel settore agricolo, delle infrastrutture rurali. Attuazione della normativa
fitosanitaria relativa alla vigilanza ed ai controlli fitosanitari, all’import-export di vegetali e prodotti
vegetali, nonché ogni altra attività demandata al servizio fitosanitario regionale. Attuazione delle
politiche finalizzate a garantire il corretto funzionamento degli Enti agrari del Lazio; adempimenti
connessi al rinnovo dei rispettivi organismi elettivi ed erogazione dei relativi finanziamenti.
Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio
Elaborazione dei documenti di programmazione finanziaria e di bilancio che compongono la
manovra di finanza pubblica regionale ed in particolare la proposta di legge finanziaria regionale, la
proposta di legge del bilancio annuale e pluriennale, la proposta di legge di assestamento e le
proposte di variazione al bilancio regionale. Verifica del rispetto dei parametri del patto di stabilità
interno della Regione, nonché del patto di stabilità regionale orizzontale, verticale e verticale
incentivato. Gestione contabile delle entrate e delle uscite regionali, comprese le iniziative
necessarie all’incasso dei residui attivi, nonché la gestione e ricognizione dei residui passivi e dei
perenti, oltre alla determinazione dello stock della perenzione amministrativa ai fini della
rendicontazione di spesa. Riscontro e vigilanza sui servizi di tesoreria e contabilità generale di cassa
nonché, in stretto raccordo con competenti strutture operative, processo di informatizzazione di atti
e procedimenti di spesa. Sottoscrizione di ordinativi di incasso e pagamento. Controllo della
regolarità contabile degli atti. Elaborazione del conto pubblico territoriale. Elaborazione del
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rendiconto consuntivo della Regione. Adempimenti relativi ai pignoramenti presso terzi, nei casi in
cui la regione Lazio è terza pignorata predisponendo, tra l’atro, la dichiarazione ai sensi
dell’articolo 547 c.p.c. Procedura per la gestione delle cessioni dei crediti. Individuazione ed
attivazione delle iniziative connesse al federalismo ed alla politica fiscale regionale. Adempimenti
connessi al servizio mutui e finanza straordinaria per gli investimenti, comprese le attività relative a
interventi di attuazione di Partenariato pubblico privato (PPP) e alle garanzie prestate dalla Regione.
Monitoraggio sistematico del debito della Regione, anche ai fini di operazioni di ristrutturazione.
Rapporti con le agenzie di rating per gli aggiornamenti annuali del rating della Regione.
Adempimenti connessi alla gestione dei tributi attivi e passivi della Regione. Adempimenti
regionali in materia di contenzioso tributario e amministrativo, compresi i rapporti con le strutture
centrali e periferiche.
Gestione e valorizzazione del demanio e del patrimonio regionale, ivi compresi lavori di
manutenzione, logistica e servizi connessi alle attività di riorganizzazione straordinaria, nonché la
valorizzazione del patrimonio del SSR. Attività inerenti l’esercizio dei diritti del socio costituendo il
punto di raccordo tra Amministrazione regionale ed organi societari, organi gestionali delle società
e direzioni regionali utenti che gestiscono gli affidamenti dei servizi pubblici, dei servizi strumentali
e di interesse generale alle società controllate e partecipate dalla Regione Lazio:
a) istruttoria tecnica finalizzata all’adozione degli atti necessari all’esercizio dei diritti del socio
presso le assemblee delle società e gli organismi partecipati (fondazioni e associazioni), di concerto
con le direzioni regionali competenti per materia;
b) avvalendosi di un apposito sistema informativo, monitoraggio periodico della situazione
economica, finanziaria e patrimoniale di ciascuna società controllata, evidenziando le eventuali
criticità e segnalandole alla direzione regionale competente in materia di coordinamento delle
attività di controllo analogo per le necessarie azioni correttive;
c) supporto alla competente struttura della direzione regionale Affari istituzionali, personale e
sistemi informativi nel monitoraggio periodico del personale delle società, anche al fine di un
aggiornamento del fabbisogno, nonché di tutti gli altri dati relativi al personale;
d) supporto alle direzioni regionali utenti del servizio alla predisposizione dei contratti di servizio e
nell’attività di monitoraggio dello stesso, con riferimento al controllo economico-finanziario;
e) rilevazione di eventuali criticità gestionali e scostamenti rispetto alle previsioni ed impegni dei
contratti di servizio che possono influire sulle dinamiche costi/ricavi di specifiche aree o settori di
attività e più in generale sull’equilibrio economico della società;
f) vigilanza sul rispetto dei limiti o vincoli di legge da parte delle società;
g) richiesta di pareri preliminari all’Avvocatura regionale in ordine a questioni attinenti le società
controllate e partecipate;
h) predisposizione del bilancio consolidato della Regione Lazio.
Attività connesse al controllo dei bilanci di previsione e degli altri documenti contabili delle agenzie
regionali e degli enti dipendenti. Cura della partecipazione del socio Regione Lazio alle assemblee
delle società collegate e controllate, ivi inclusa la documentazione attinente ai bilanci annuali di
esercizio. Controllo contabile dei bilanci di previsione e dei rendiconti degli enti pubblici dipendenti
della Regione curando la fase di approvazione degli allegati nell’ambito del processo di
approvazione del bilancio di previsione della Regione. Programmazione territoriale per la parte
riguardante le dotazioni infrastrutturali. Procedure amministrative relative ai provvedimenti attuativi
dei programmi di sviluppo multisettoriali della Regione e controllo della realizzazione degli
interventi. Ruolo di Autorità di certificazione ai fini della correttezza delle spese erogate a valere sui
fondi comunitari, statali e regionali per l’attuazione del Programma Operativo. Cura della
partecipazione regionale alla formazione del diritto europeo e corretto adempimento degli obblighi
derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’UE, inclusi i procedimenti concernenti aiuti di Stato e le
procedure di infrazione. Attività di indirizzo e coordinamento in raccordo con il Segretariato
generale in ordine alla predisposizione dei documenti programmatici relativi alla politica regionale
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unitaria nell’ambito del perseguimento degli obiettivi strategici stabiliti dall’UE, nonché la
programmazione degli strumenti finanziari di attuazione della predetta politica unitaria e delle
relative risorse di cofinanziamento comunitarie e nazionali nonché ordinarie di natura aggiuntiva. In
raccordo con la struttura “Rapporti con gli Enti locali, le Regioni, lo Stato, l’Unione europea del
Segretariato generale, sulla base degli indirizzi della Giunta Regionale, attività di rappresentanza
politico-istituzionale degli interessi regionali presso l’UE nonché programmazione strategica e
individuazione delle linee guida prioritarie nelle attività europee. Supporto agli organi di direzione
politica, coordinando le attività di rappresentanza e di promozione della Regione e del territorio in
ambito europeo e internazionale. Rapporti con la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’UE.
Verifica dello stato delle procedure di approvazione dei programmi e dei progetti regionali.
Coordinamento dell’attuazione delle politiche comunitarie. Supporto alle direzioni regionali durante
le fasi di dialogo e concertazione con sedi istituzionali, parti economico-sociali e cittadini
relativamente al recepimento ed all’attuazione della Strategia Europa 2020. Coordinamento della
partecipazione della Regione alle reti europee ed ai network tematici; coordina e rapporti della
Regione con le altre Regioni europee e con le reti di Regioni strategiche.
Formazione, ricerca e innovazione, scuola e università, diritto allo studio
Programmi per l’investimento sul capitale umano. Autorità di gestione dei Programmi operativi
regionali finanziati con il FSE e, in tale ambito, svolge le attività previste dai regolamenti
comunitari riguardo alla programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio, valutazione e
controllo delle risorse del Fondo e dei relativi cofinanziamenti. Unitarietà di azione e il
coordinamento delle attività svolte dagli enti intermedi cofinanziati dal FSE. Promozione e
definizione di progetti europei di settore. In qualità di struttura regionale attuatrice, attività in
materia di ricerca e innovazione relativamente alla programmazione, progettazione, monitoraggio e
valutazione dei risultati dei Programmi operativi regionali finanziati con il FSE e, più in generale,
del Programma strategico regionale per la ricerca, l’innovazione ed il trasferimento tecnologico.
Raccordo con altri strumenti comunitari e con enti e organismi europei, nazionali e locali, anche al
fine di promuovere e attuare l’utilizzo integrato dei fondi strutturali. Coordinamento e promozione
delle attività per la realizzazione di:
a) sistema formativo integrato che, valorizzando l’autonomia dei soggetti coinvolti (istituzioni
scolastiche, università, organismi di formazione professionale accreditati) sia in grado di favorire il
riconoscimento reciproco delle competenze acquisite ai fini della mobilità interna al sistema, nella
prospettiva dell’orientamento e dell’apprendimento per tutto l’arco della vita;
b) sistema di diritto allo studio universitario che, attraverso interventi di riorganizzazione legislativa
e di rigorosa revisione della spesa, pone maggiore attenzione alla componente studentesca che
rivestirà il ruolo di proposta e di controllo di qualità dei servizi;
c) cabina di regia regionale per la definizione di piani annuali di istruzione e formazione;
d) un sistema integrato di cooperazione tra le strutture regionali (istruzione, formazione
professionale, lavoro, servizi sociali, lavori pubblici, sanità, trasporti) al fine di individuare le
priorità e progettare interventi coordinati;
e) offerta formativa continua rivolta sia a tutti i cittadini che hanno la necessità di costruire e/o
migliorare il proprio background che alle risorse umane delle imprese che necessitano di migliorare
ed accrescere la propria competitività;
f) sviluppo della ricerca e delle reti di conoscenza e l’offerta di R&S da parte delle università e dei
centri di ricerca;
g) ampliamento delle reti di cooperazione con organismi ed istituzioni dei Paesi europei e
extraeuropei per promuovere la mobilità transnazionale, la ricerca, l’innovazione e la cooperazione
supporto dell’istruzione, della formazione e dell’occupabilità;
Piano della performance 2016-2018
11
h) network Porta Futuro quale “motore” centrale per la diffusione dei dati e di opportunità, nonché
moduli di formazione a distanza (assistenza alla redazione del curriculum vitae, preparazione ai
colloqui di lavoro e seminari motivazionali, moduli sperimentali e nuovi spazi rivolti alle imprese,
come la consulenza per la predisposizione delle domande di partecipazione ai bandi pubblici);
i) alta formazione per preparare i giovani e gli adulti alle nuove professioni del futuro attraverso la
realizzazione di strutture specialistiche;
l) diffusione di esperienze formative con il coinvolgimento delle università, dei centri di ricerca, per
la produzione di innovazione, e permettere l’incontro tra giovani, studenti e neolaureati provenienti
da differenti ambiti accademici e il mondo imprenditoriale.
Coordinamento degli interventi regionali per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente
abili.
Cultura e politiche giovanili
Promozione e valorizzazione del patrimonio ed i valori rappresentati dalla cultura e dallo spettacolo.
Sviluppo delle attività dello spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza) attraverso una politica di
sostegno alla produzione, alla distribuzione e all’esercizio, anche interagendo con gli interventi
statali del FUS e promuovendo la nascita di Officine culturali. Promozione del territorio regionale
tramite lo sviluppo delle attività del cinema e dell’audiovisivo. Iniziative per diffusione e
conoscenza del patrimonio cinematografico ed audiovisivo inteso come bene culturale. Iniziative
nel campo delle arti figurative (pittura, scultura, architettura e design). Controllo finanziario di I
livello relativo all’utilizzo ed alla rendicontazione dei Fondi strutturali europei nelle materie di
competenza della direzione. Attività di osservatorio sul patrimonio e sulle attività culturali, anche in
collaborazione con gli enti nazionali e locali, nonché con enti pubblici e privati operanti nel settore,
per la gestione e lo sviluppo di un sistema di banche dati relativo alla documentazione di beni e
strutture culturali ed ambientali. Promozione di programmi per la salvaguardia e la valorizzazione
del patrimonio edilizio, ivi inclusi i teatri, e altre strutture da destinare a sedi di spettacolo e di
attività culturali. Promozione, attraverso documenti programmatici annuali e pluriennali, dei servizi
e delle strutture culturali del territorio (musei, biblioteche, archivi storici, istituti culturali e teatri),
riconoscendoli come porte di accesso alla cultura e sostenendo il restauro di sedi, attività
scientifiche e didattiche, nonché iniziative di promozione della lettura e della cultura. Promozione e
tutela del patrimonio librario raro e di pregio attraverso la Soprintendenza ai beni librari. Piani di
sviluppo centrati sulla promozione di identità locali e sulla valorizzazione delle tradizioni, dei beni
culturali ed ambientali come elementi di competitività del territorio anche in rapporto allo sviluppo
del turismo culturale. In raccordo con gli enti locali, sviluppo della valorizzazione territoriale
integrata del patrimonio culturale. Attuazione della normativa regionale in materia di politiche
giovanili, promuovendo lo sviluppo socio-economico, culturale, artistico e creativo delle nuove
generazioni. Collaborazione alle iniziative degli incubatori di impresa in campo culturale e creativo.
Promozione del marketing culturale e fund raising e progetti finanziati con risorse comunitarie,
compresi i Fondi strutturali.
Lavoro
Programmazione e gestione delle politiche attive in materia di lavoro. Sostegno all’incontro fra
domanda e offerta di lavoro. Disciplina, indirizzo e coordinamento del sistema regionale dei servizi
per il lavoro. Organizzazione e gestione del sistema di accreditamento dei servizi per l’impiego.
Gestione dell’Osservatorio regionale del mercato del lavoro. Regolazione e promozione dei servizi
di orientamento al lavoro. Attività di competenza regionale finalizzate alla valorizzazione dei
contesti produttivi in termini di buona occupazione con particolare riferimento a: iniziative di
promozione dello sviluppo dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego; azioni per valorizzare
Piano della performance 2016-2018
12
l’apprendimento diretto delle conoscenze, delle abilità e delle competenze dei lavoratori nei contesti
produttivi; sistema normativo per la certificazione delle competenze; realizza azioni per l’emersione
del lavoro non regolare; azioni programmatiche per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi
di lavoro; interventi di analisi, sviluppo e aggiornamento continuo del patrimonio professionale del
lavoratore per garantirne il rafforzamento e l’innovazione delle competenze nonché la mobilità
anche in ambito internazionale; normativa nazionale del contratto di lavoro in apprendistato e dei
tirocini; sviluppo e qualità dell’occupazione mediante la diffusione della responsabilità sociale delle
imprese; sviluppo della partecipazione dei lavoratori finalizzata a favorire il coinvolgimento degli
stessi nell’impresa anche attraverso l’informazione, la consultazione e/o la negoziazione. Attività di
competenza regionale finalizzate alla valorizzazione del capitale umano per il miglioramento della
coesione sociale e in particolare: iniziative di orientamento, formazione, inserimento e
reinserimento lavorativo delle persone in condizione di svantaggio con incentivi alle assunzioni;
interventi a sostegno del reddito per l’inserimento nel lavoro; politiche di genere in materia di
lavoro; interventi per la prevenzione delle crisi aziendali e dei processi di espulsione dal mondo del
lavoro; interventi connessi alle crisi aziendali, al reinserimento dei soggetti espulsi o a rischio di
espulsione dal mondo del lavoro, alla definizione di nuove soluzioni occupazionali. In linea con le
indicazioni europee, sviluppo di idonei strumenti per la gestione e il superamento della precarietà
occupazionale e promozione di nuove prospettive di crescita, anche attraverso il sostegno
all’apprendimento permanente. Promozione della contrattazione territoriale. Raccordo con enti e
organismi europei, nazionali e locali, anche al fine di promuovere e attuare l’utilizzo integrato dei
fondi strutturali. Progetti europei di settore. Raccordo con i Programmi a carico di altri fondi
comunitari e nazionali. Interventi di carattere interregionale e transnazionale. Aspetti normativi,
monitoraggio e valutazione dell’impatto delle politiche per il lavoro. Sistemi informativi in materia
di lavoro.
Sviluppo economico e attività produttive
Programmazione e coordinamento per l’attuazione delle politiche per lo sviluppo economico
regionale e la sua competitività. Promozione e realizzazione delle attività collegate al Programma
operativo regionale FESR indirizzate al tessuto produttivo regionale, con particolare riguardo alle
micro, piccole e medie imprese. Coordinamento degli interventi per l’attuazione dei programmi in
materia di ricerca finalizzata, innovazione e trasferimento tecnologico per l’insieme del tessuto
produttivo regionale con particolare riferimento all’innovazione e al trasferimento tecnologico, al
sostegno all’innovazione per i processi produttivi. Rapporti con i centri nazionali ed internazionali
di ricerca finalizzata allo sviluppo economico. Coordinamento dei rapporti tra le società regionali
competenti in materia di sviluppo economico e innovazione, inclusa la materia del credito alle PMI,
e definizione degli indirizzi programmatici attraverso l’approvazione dei piani annuali delle stesse.
Programmazione e semplificazione degli interventi finalizzati al sostegno ed allo sviluppo delle
realtà economico-produttive regionali, economie creative, web economy, green economy,
insediamenti produttivi, distretti industriali e reti di impresa, mercati, commercio, piccole e medie
imprese, artigianato, cooperazione ed associazioni imprenditoriali, imprenditoria giovanile,
femminile e micro-credito per le PMI. Patrimonializzazione delle imprese e dei confidi, interventi
di ingegneria finanziaria per le PMI come struttura Responsabile della gestione delle attività,
nonché interventi del Fondo rotativo nazionale (FRI) e regionale. Promozione e realizzazione di
ricerche analisi, previsioni, monitoraggio e valutazione per lo sviluppo economico regionale.
Interventi del programma “Start-Up Lazio”. Promozione dell’internazionalizzazione del sistema
produttivo regionale. Gestione amministrativa delle competenze regionali in materia di sfruttamento
di cave, miniere e geotermia, torbiere, acque minerali e termali. Promozione delle attività di
marketing territoriale. Promozione dello sviluppo a livello nazionale ed internazionale del “Made in
Lazio”. Coordinamento delle attività della Cabina di regia del Mare ed interventi di sviluppo e
Piano della performance 2016-2018
13
valorizzazione relativi alle imprese della Blue economy. Pianificazione e controllo dell’utilizzo e
concessioni dei beni del demanio marittimo.
Salute e politiche sociali
Pianificazione e organizzazione del Servizio sanitario regionale (SSR) e del sistema integrato di
interventi e servizi sociali, promuovendo la massima integrazione funzionale. Attuazione e
regolamentazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Elaborazione di direttive per la
predisposizione di budget e piani strategici delle aziende sanitarie, dei policlinici universitari e degli
Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), con adempimenti connessi
all’approvazione dei relativi bilanci di esercizio ed al consolidamento contabile. Organizzazione
della rete ospedaliera e dei servizi territoriali, nonché riorganizzazione delle strutture ospedaliere
per soglie di efficienza. Nell’ambito del piano della rete ospedaliera, coordinamento
dell’implementazione delle reti di alta specialità. Definizione dei sistemi di regolazione, direzione e
controllo della fornitura di prestazioni e servizi sanitari da parte di soggetti privati e soggetti
accreditati. Attività connesse alla politica del farmaco, ivi compresi controllo e monitoraggio sulla
spesa farmaceutica ed attività inerenti alla farmacovigilanza. Elaborazione e monitoraggio dei
programmi di ricerca. Attività di controllo, gestione e monitoraggio della spesa sanitaria ed
elaborazione di direttive in materia di contabilità generale e analitica, nonché di criteri di
finanziamento degli enti del SSR, curando i rapporti economici anche rispetto alla determinazione
dei fabbisogni di forniture di beni e servizi. Competenze in materia di gestione del personale
dipendente del SSR, ivi compreso il personale dei policlinici universitari ed il personale
convenzionato. Adempimenti connessi ai sistemi informativi relativi al SSR. Integrazione socio-
sanitaria e assistenza territoriale, compresa l’attività sanitaria correlata alle dipendenze e alla salute
mentale e le competenze in tema di salute sui posti di lavoro. Definizione di programmi di
prevenzione e di educazione sanitaria, nonché di specifici programmi di vaccinazione. Attività
connesse alla sanità veterinaria e alla tutela degli animali. Funzioni di vigilanza e ispettive in ordine
al funzionamento del SSR.
Programmazione e definizione del piano socio-assistenziale regionale individuando l’entità e le
modalità di finanziamento del sistema integrato, il fabbisogno di strutture residenziali e
semiresidenziali, le modalità per il coordinamento e l’integrazione dei servizi socio-assistenziali con
quelli sanitari e con i servizi dedicati ai processi di inclusione sociale definendo sia modalità di
partecipazione del terzo settore, sia programmi innovativi di welfare di comunità. Programmazione
e promozione di interventi a sostegno della persona e della famiglia, con particolare riguardo agli
interventi socio-educativi per la prima infanzia e sostegno della maternità e della genitorialità.
Adempimenti regionali in ordine agli interventi a sostegno della gestione degli asili nido.
Programmazione e promozione degli interventi a sostegno delle fasce deboli della popolazione
attraverso servizi, contributi economici e di sostegno. Coordinamento e promozione, a livello
territoriale, dell’integrazione dei servizi socio-assistenziali e sanitari, e interventi regionali in favore
di giovani, anziani, disabili, disagiati psichici, tossicodipendenti, alcolisti, dipendenti da gioco
patologico, donne vittime di violenza, detenuti ed ex detenuti, immigrati, emigrati laziali all’estero,
popolazioni Rom, Sinti, Caminanti, altre minoranze etniche ecc. Definizione dei requisiti minimi e
delle procedure per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture e dei servizi socio-
assistenziali, nonché degli indirizzi agli enti locali per l’esercizio dell’attività di vigilanza.
Adempimenti relativi ai Piani di zona. Attività relative alla pianificazione di interventi di
promozione e sostegno delle organizzazioni di volontariato, dell’associazionismo e della
cooperazione sociale. Tenuta dei registri regionali delle organizzazioni di volontariato, delle
associazioni di promozione sociale, nonché la tenuta dell’albo regionale delle cooperative sociali.
Competenze regionali in materia di servizio civile. Tenuta dell’albo regionale e procedure di
accreditamento di enti e organizzazioni che svolgono attività in materia di servizio civile.
Piano della performance 2016-2018
14
Coordinamento e gestione degli Osservatori sulla famiglia e sulla povertà. Organismo intermedio
per la gestione FSE – POR 2014-2020. Attività, programmi ed iniziative nel campo dello sport e
dell’attività motoria. Sostegno a programmi ed iniziative per promozione e diffusione delle
discipline sportive. Sviluppo dell’impiantistica sportiva.
Centrale acquisti
Promozione di un sistema integrato di acquisti per semplificazione del processo di
approvvigionamento, riduzione della spesa e miglioramento delle sinergie nonché minori costi di
gestione, operando in maniera trasversale alle strutture interne della Regione ed in stretto
coordinamento con gli economati ed i provveditorati degli enti del SSR. Rilevazione dei fabbisogni
delle strutture regionali e degli enti del SSR attraverso pianificazione e coordinamento degli
acquisti e delle attività di gestione dei servizi di carattere generale, in coerenza con obiettivi e
indirizzi generali formulati dall’organo di governo regionale. Espletamento delle procedure di gara
centralizzate in favore degli enti del SSR, nonché le procedure di gara di rilievo comunitario per
l’acquisizione di beni e servizi specifici per le strutture interne della Regione. Predisposizione di atti
e provvedimenti per l’acquisto di beni e servizi di interesse trasversale a tutte le strutture della
Regione, assicurando le modalità di approvvigionamento più convenienti per l’Amministrazione e
curando la gestione dei relativi contratti. Rilevazione e analisi dei livelli di consumo e di spesa degli
enti del SSR, segnalando eventuali criticità e proponendo le possibili soluzioni. Definizione dei
processi per gli approvvigionamenti ed il relativo sistema di procedure e strumenti per assicurare
l’accuratezza e la correttezza delle attività, con particolare riferimento alle disposizioni per la
prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni.
Analisi, studio ed elaborazione di dati e informazioni necessarie al monitoraggio dei costi. Su
indirizzo degli organi di governo, tramite la struttura Comunicazione, relazioni esterne e
istituzionali del Segretariato generale, attività di comunicazione giornalistica indirizzate ai mezzi di
comunicazione, attività di comunicazione istituzionale e pubblicitaria, relazioni esterne e
informazione.
Ambiente e sistemi naturali
Programmazione, pianificazione e tutela delle risorse naturali, ambientali e forestali, per la
salvaguardia della biodiversità di specie ed habitat, secondo i principi improntati allo sviluppo
sostenibile, con particolare riferimento all’individuazione di misure di salvaguardia della rete natura
2000 (SIZ e ZPS). Coordinamento, in attuazione della normativa vigente, delle attività del sistema
regionale delle aree naturali protette, con particolare riferimento alle procedure di istituzione di
parchi, riserve e monumenti naturali e all’adozione delle procedure tecnico-amministrative per
l’approvazione degli strumenti di pianificazione e programmazione. Rapporti del sistema delle aree
protette regionali con le aree protette statali. Pianificazione delle attività di educazione e
informazione ambientale. Procedure relative alla valutazione di impatto ambientale (VIA).
Attuazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale riguardante piani, programmi e
interventi in materia di tutela di siti ed ecosistemi dall’inquinamento delle componenti fisiche e
chimiche.
Risorse idriche e difesa del suolo
Funzioni affidate dalla legislazione vigente alla Segreteria tecnico-operativa dell’Autorità dei
Bacini regionali. Pianificazione e coordinamento degli interventi per la difesa del suolo e la tutela
della costa. Adempimenti tecnici ed amministrativi per l’attuazione dei programmi di intervento per
opere di bonifica ed irrigazione, svolgendo le competenze trasferite dallo Stato in materia di dighe e
Piano della performance 2016-2018
15
invasi artificiali. Pianificazione e controllo della gestione delle risorse idriche, nonché concessioni
di derivazioni per l’utilizzo di acque pubbliche, concessioni di pertinenze idrauliche e di aree
fluviali. Vigilanza sul demanio regionale e statale assegnato in gestione e le funzioni di Autorità
idraulica. Coordinamento e supporto dell’azione amministrativa degli enti locali in caso di bonifica
di siti inquinati e adempimenti amministrativi per la bonifica di siti inquinati intercomunali.
Pianificazione e programmazione energetica regionale per costruzione ed esercizio degli impianti di
produzione di energia elettrica, per reti di trasporto di energia e per reti di oleodotti e gasdotti.
Pianificazione in materia di risorse energetiche, con particolare riferimento all’uso delle fonti
rinnovabili, e promuove gli interventi a favore dell’efficienza energetica. Pianificazione e controllo
delle concessioni di spiagge lacuali, superfici e pertinenze dei laghi.
Attività di controllo e coordinamento delle funzioni di vigilanza
Definizione ed aggiornamento del modello di controllo analogo sulle società controllate, in
coordinamento con la direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e
patrimonio, con le singole direzioni utenti del servizio e con la direzione regionale Affari
istituzionali, personale e sistemi informativi, rispettivamente, per la parte di competenza di ciascuna
direzione. Assistenza e supporto agli organi di governo regionale, con funzioni di supervisione sulla
programmazione delle società controllate, per coordinamento con la programmazione regionale.
Punto unico di raccordo con le società regionali fornitrici di servizi amministrativi, informatici e
logistici. Supporto agli organi di governo nell’individuazione degli indirizzi e degli obiettivi
strategici che si intendono raggiungere in relazione a ciascuna società e verifica dello stato di
attuazione. Verifica e validazione delle risultanze degli obiettivi così come definiti dalla
rendicontazione trasmessa annualmente dalle società controllate, in coordinamento con la direzione
regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio, con le singole direzioni
utenti del servizio. Rapporto all’organo di indirizzo politico-amministrativo in ordine alla corretta
attuazione degli obiettivi strategici e sulla realizzazione di programmi e piani operativi delle società
controllate. In coordinamento con le direzioni regionali competenti, attività di indirizzo in ordine
alla mission istituzionale degli enti strumentali della regione. Cura tutti gli adempimenti relativi alle
Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (II.PP.A.B.) presenti sul territorio regionale, anche
di carattere finanziario, ispettivo e di vigilanza. Attività connesse al riconoscimento della
personalità giuridica di diritto privato alle associazioni e fondazioni, ivi compresi la tenuta del
relativo Registro e l’esercizio delle attività ispettive.
Governo del ciclo dei rifiuti
Attività attribuite in materia di rifiuti, di impianti di recupero e smaltimento, nonché istruttorie
tecniche e attività amministrative propedeutiche all'espressione dei provvedimenti di Valutazione di
Impatto Ambientale (V.I.A.) e Verifica di assoggettabilità a V.I.A per i progetti di competenza
regionale, assicurando il coordinamento di tutte le autorizzazioni ambientali, i pareri ed i nulla osta
degli enti coinvolti. Predisposizione del Piano regionale dei rifiuti e delle linee guida per le attività
di bonifica di aree inquinate. Istruttorie tecniche e adempimenti amministrativi per il rilascio del
parere regionale nell'ambito delle procedure di V.I.A di competenza statale (ai sensi del decreto
legislativo n.152/2006). Predisposizione del Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate dai
rifiuti, nonché delle linee guida per la redazione dei progetti di bonifica e di messa in sicurezza delle
aree inquinate e per l’individuazione delle tipologie dei progetti di bonifica e di messa in sicurezza
non sottoposti ad approvazione. Adempimenti amministrativi connessi con le funzioni
amministrative, nel caso di bonifica di sito contaminato compreso nel territorio di più comuni.
Piano della performance 2016-2018
16
Territorio, urbanistica e mobilità
Pianificazione territoriale e paesistica, nonché programmazione di settore della regione, con attività
di copianificazione territoriale locale. Rapporti con gli organismi regionali, nazionali e comunitari
competenti in materia di pianificazione territoriale. Attività di vigilanza e controllo amministrativo
sull’attività urbanistica ed edilizia esercitata dai Comuni e sul rispetto dei vincoli ambientali e
paesaggistici. Procedure relative alla valutazione ambientale strategica. Attuazione delle linee di
indirizzo per le attività di pianificazione urbanistica provinciale e comunale. Pianificazione e
adempimenti tecnico-amministrativi in materia di progetti speciali e programmi urbani complessi
per il recupero e la riqualificazione urbanistica. Progetti di natura sperimentale, promozionale ed
innovativi relativi alla riqualificazione dei centri storici. Di concerto con gli enti locali, programmi e
progetti di riqualificazione edilizia, nonché programmi di risanamento edilizio-ambientale.
Coordinamento della realizzazione del Sistema informativo territoriale regionale, con relativa
infrastruttura dei dati territoriali. Attività di regolazione, pianificazione, programmazione
finanziaria del trasporto ferroviario, su gomma, marittimo e ad impianti fissi di competenza
regionale. Programmazione ed attuazione degli interventi per l’adeguamento dell’intero sistema
portuale laziale. Promozione e coordinamento degli interventi sulle strutture portuali marittime,
nonché sulle strutture aeroportuali e sulle infrastrutture strategiche. Adempimenti amministrativi di
competenza regionale in materia di concessioni demaniali marittime per la realizzazione e gestione
delle strutture dedicate alla nautica da diporto di cui all’art. 2, co. 1 lettere a) e b) del D.P.R. n.
509/97. Programmi per il traffico e la mobilità, con particolare riferimento al trasporto pubblico
locale, al trasporto merci ed all’accessibilità e mobilità urbana. Coordinamento della pianificazione
in materia infrastrutture per il trasporto e la relativa logistica, assumendo competenza diretta sui
nodi di scambio e parcheggi, porti e interporti, piattaforme logistiche e centri merci, sovrintendendo
alla definizione e all’attuazione del Piano regionale della mobilità, dei trasporti, della logistica e dei
porti, ivi compreso il Piano regionale del trasporto delle merci, coordinandone la gestione
finanziaria e contabile. Definizione ed esecuzione dei contratti di servizio per il trasporto pubblico
locale, marittimo, su gomma – definendo anche la “rete dei servizi minimi” e promuovendo i servizi
sperimentali e i servizi speciali e su ferro, anche con riferimento alle ferrovie concesse ed ogni altro
impianto fisso, eventualmente preposto al TPL, provvedendo, altresì, al monitoraggio della qualità,
della domanda, dell’offerta e del costo dei servizi, anche al fine della determinazione dei parametri
per il riparto delle risorse riferite al TPL nei confronti degli aventi titolo. Competenze in materia di
tariffa e tariffazione integrata per il TPL di cui alla legge regionale n. 1/1991.
AGENZIE REGIONALI
Turismo
Attività tecnico-operative di interesse regionale in materia di turismo. Promozione dell’offerta
turistica in Italia e all’estero. Realizzazione di campagne promozionali e azioni di comunicazione.
Eventi e partecipazione a fiere e manifestazioni turistiche e non, al fine di promuovere il territorio e
le varie offerte regionali. Supporto e assistenza tecnica all’Osservatorio regionale del turismo.
Attività di monitoraggio e supporto alla valutazione dell’impatto delle politiche sul turismo.
Protezione Civile
Attività tecnico-operative, coordinamento, controllo e vigilanza in materia di protezione civile
nell’ambito delle funzioni di competenza regionale. In particolare: predisposizione e adozione di
atti amministrativi relativi all’attività di protezione civile di competenza della Regione;
predisposizione della proposta di Programma regionale, in armonia con gli indirizzi nazionali;
Piano della performance 2016-2018
17
predisposizione degli atti ai fini della dichiarazione dello stato di calamità e dello stato di
emergenza; coordinamento degli interventi necessari al superamento dell’emergenza; avvisi di
attenzione, preallarme ed allarme per gli eventi attesi sulla base di avvisi di criticità emessi dal
Centro funzionale regionale multirischio ed in raccordo con tutte le altre strutture tecniche preposte
alla sicurezza territoriale; gestione delle attività relative al volontariato della protezione civile e
delle attività di informazione, di preparazione e di aggiornamento professionale dello stesso; studi
tecnici sul territorio ai fini della prevenzione dei rischi. Sala Operativa Regionale, con
coordinamento e gestione degli interventi di emergenza e soccorso in ambito regionale, nazionale
ed internazionale, attivando le Organizzazioni di volontariato di protezione civile. In relazione a
situazioni emergenziali previste o in atto, allertamento delle Strutture del Sistema Regionale di
Protezione Civile. Coordinamento delle attività di antincendio boschivo, con il Corpo Forestale
dello Stato ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Gestione della flotta aerea regionale.
AVVOCATURA REGIONALE
Alle dirette dipendenze del Presidente della Regione, con compiti di rappresentanza e difesa della
Regione dinanzi alle giurisdizioni di ogni ordine e grado, secondo le regole del proprio
ordinamento. Attività di consulenza giuridico-legale. Coordinamento delle avvocature e degli
incarichi di rappresentanza e difesa legale delle agenzie, degli enti pubblici regionali di cui agli
articoli 54 e 55 dello Statuto, degli enti di cui all’articolo 56 dello Statuto e delle aziende e degli
enti del Servizio sanitario regionale, anche assumendone gratuitamente il patrocinio.
1.3 Come operiamo
Nell’ambito dell’ordinamento giuridico italiano, quale criterio di distribuzione delle funzioni e delle
competenze amministrative tra diversi livelli di governo territoriali viene riconosciuto il principio di
sussidiarietà. Pertanto gli organismi superiori intervengono quando le attività/funzioni non possono
essere adeguatamente ed efficacemente esercitate dal livello di governo di maggiore prossimità con
territorio e cittadini.
Le funzioni amministrative della Regione Lazio sono prevalentemente di indirizzo,
programmazione e coordinamento, anche in termini di verifica complessiva dell’efficacia e
dell’efficienza dell’azione amministrativa nell’ambito del territorio laziale, in relazione al
perseguimento degli obiettivi della programmazione regionale ed alla realizzazione di specifici
interventi finanziati dall’ente.
Per il conseguimento delle proprie finalità istituzionali, la Regione si avvale anche di enti pubblici
dipendenti e società partecipate.
Piano della performance 2016-2018
18
ENTI PUBBLICI DIPENDENTI
Gli enti pubblici dipendenti svolgono funzioni amministrative, tecniche, specialistiche di
competenza regionale e sono istituiti con legge regionale, ai sensi dell’articolo 55 dello Statuto. La
vigilanza ed il controllo sull’attività e sugli organi degli enti spettano alla Giunta regionale. I bilanci
ed i rendiconti degli enti pubblici dipendenti sono approvati dalla Regione.
A.RE.MOL. – Agenzia Regionale Mobilità
A.R.P.A. – Agenzia Regionale di Protezione Ambientale
A.R.S.I.A.L. – Agenzia Regionale di Sviluppo e Innovazione dell’Agricoltura del Lazio
LAZIODISU – Ente per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio
Istituto regionale di studi giuridici “Arturo Carlo Jemolo”
I.R.Vi.T. – Istituto Regionale per le Ville Tuscolane
ENTI PARCO
La Regione, ai sensi dell’articolo 9 dello Statuto, nel rispetto delle norme di tutela del territorio,
valorizza l’ambiente ed il paesaggio. Attraverso la creazione del sistema di aree naturali protette
persegue l’obiettivo di tutela e valorizzazione degli habitat naturali ed affida agli enti parco
l’amministrazione e la gestione di specifici territori di particolare interesse naturalistico e sociale.
La Regione Lazio comprende 77 aree naturali protette istituite a seguito di diversi provvedimenti
legislativi e amministrativi regionali, per una superficie totale pari a circa il 13,5% del territorio
regionale. È possibile distinguere gli enti parco dalle altre aree naturali protette sotto il profilo
amministrativo-gestionale, in quanto gli enti parco costituiscono enti di diritto pubblico con propria
autonomia.
Ente Roma Natura – Ente Regionale per la Gestione delSistema delle Aree Naturali Protette nel Comune di Roma
Parco Regionale dell’Appia Antica
Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani
Parco Naturale Regionale di Vejo
Parco Naturale dei Monti Aurunci
Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi
Ente Parco Riviera di Ulisse
Parco Naturale Regionale dei Monti Simbuini
Riserva Naturale Regionale del Monte Navegna e del Monte Cervia
Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili
Riserva Naturale Regionale Nazzano, Tevere-Farfa
Parco Regionale Lago di Bracciano – Martignano
Ente Regionale Monti Cimini – Riserva Naturale del Lago di Vico
Piano della performance 2016-2018
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SOCIETÀ PARTECIPATE
Ai sensi dell’articolo 56 del proprio Statuto, la Regione partecipa e promuove la costituzione di
società di capitali, di associazioni e di fondazioni che operino in importanti settori di competenza
delle politiche regionali. Nello schema seguente vengono elencate le società regionali direttamente
controllate e partecipate dalla Regione, con l’indicazione della corrispondente quota di
partecipazione. Ad alcune di esse sono collegate società indirettamente partecipate (con quota di
partecipazione variabile), di carattere regionale o locale.8
A.STRA.L. s.p.a. 100%
SAN.IM. s.p.a. 100%
Lazio Ambiente s.p.a. 100%
Lazio Crea s.p.a. 100%
Lazio Innova s.p.a. (altre partecipazioni) 80,50%
CO.TRA.L. s.p.a. (altre partecipazioni) 100%
CO.TRA.L. Patrimonio s.p.a. (altre partecipazioni) 100%
Agenzia Regionale Promozione Turistica Roma s.p.a. (in liquidazione) 51%
Autostrade per il Lazio s.p.a. 50%
I.M.O.F. s.p.a. 31,52%
M.O.F. s.p.a. 26,85%
C.A.R. s.c.p.a. (altre partecipazioni) 26,79%
Tuscia Expo s.p.a. (in liquidazione) 25%
Alta Roma s.c.p.a. 18,54%
Investimenti s.p.a 9,83%
Tecnoborsa s.c.p.a. 1,87%
Centrale del Latte di Roma s.p.a. 1,71%
Aeroporti di Roma s.p.a. 1,33%
8 Per un quadro dettagliato delle società e degli enti regionali, nonché delle partecipazioni societarie indirette si rimanda
all’Allegato 14 – Nota integrativa al Bilancio di previsione finanziario 2016-2018, pp. 33-36. Il dato riguardante la
partecipazione in CO.TRAL. Patrimonio S.p.A. è stato aggiornato per effetto dell’acquisto di quote nel 2016.
Piano della performance 2016-2018
20
2. Identità
2.1 Amministrazione in cifre
RISORSE UMANE
Al 1° gennaio 2016 il personale in servizio presso la Giunta regionale è costituito da 3.810
dipendenti,9 di cui 236 (pari a circa il 6%) con qualifica dirigenziale.
I dipendenti della Regione sono suddivisi nelle seguenti categorie previste dal CCNL Regioni ed
Enti Locali: dirigenti, funzionari di categoria D, impiegati di categoria C, B ed A.
P
ers
on
ale
de
lle
ca
teg
ori
e
Qualifica professionale
Donne Uomini Totale
A 10 33 43
B 318 313 631
C 652 724 1.376
D 762 751 1.513
Giornalisti 5 6 11
Dirigenti 94 142 236
Totale 1.841 1.969 3.810
9 La cifra indicata è comprensiva del personale regionale dipendente degli enti parco e delle riserve naturali regionali.
personale dirigenziale
6%
personale delle categorie
94%
personale dirigenziale
personale delle categorie
Piano della performance 2016-2018
21
Analizzando la distribuzione dei dipendenti per qualifica professionale si registra una prevalenza di
funzionari (categoria D).
Per quanto riguarda le tipologie contrattuali si registra una netta prevalenza dei contratti a tempo
indeterminato, in linea con la volontà dell’amministrazione di ricorrere in modo sempre più limitato
ai contratti a tempo determinato.
Qualifica professionale
Tempo Indeterminato Tempo Determinato Comandati / Distaccati
“In” Totale Tempo
Pieno Part-Time
Tempo Pieno
Part-Time
F M F M F M F M F M F M
A 8 33 2 10 33
B 297 299 17 8 1 3 1 1 2 2 318 313
C 559 648 36 16 39 31 10 18 8 11 652 724
D 644 671 28 8 70 52 12 7 8 13 762 751
Giornalisti 5 6 5 6
Subtotale 1.508 1.651 83 32 115 92 23 26 18 26 1.747 1.827
Dirigenti 80 98 14 38
6 94 142
Totale 1.588 1.749 83 32 129 130 23 26 18 32 1.841 1.969
A
B
C
D
GiornalistiDirigenti
A
B
C
D
Giornalisti
Dirigenti
Piano della performance 2016-2018
22
In termini di genere, nel personale delle categorie si registra un sostanziale equilibrio, con una lieve
preponderanza maschile: su complessivi 3.574 dipendenti, 1.827 sono uomini mentre 1.747 sono
donne.
Per quanto riguarda il personale dirigenziale, la preponderanza maschile è più evidente: su
complessivi 236 dirigenti, 142 sono uomini e 94 sono donne.
Personale delle categorie
DONNE
UOMINI
Dirigenti
DONNE
UOMINI
DONNE 39%
UOMINI
61%
UOMINI 51%
DONNE 49%
Piano della performance 2016-2018
23
Per quanto riguarda l’età del personale dipendente, con riferimento al personale di sesso femminile
la classe di età più consistente è quella che va da 50 a 54 anni; mentre per il personale di sesso
maschile la classe di età più consistente è quella che va da 55 a 59 anni.
fino a 19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 oltre 64
0 0 640
179
259
325
393362
274
3
Dipendenti della Giunta di sesso femminile per classi di età
fino a 19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 oltre 64
0 0 1252
166
283
339 336
425
333
23
Dipendenti della Giunta di sesso maschile per classi di età
fino a 19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 oltre 64
0 018
92
345
542
664729
787
607
26
Dipendenti della Giunta per classi di età
Piano della performance 2016-2018
24
RISORSE FINANZIARIE
Le risorse finanziarie per il triennio 2016-2018 sono state individuate nel bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2016-2018, approvato con legge regionale n. 18 del 31 dicembre
2015. Nelle tabelle che seguono sono rappresentate le risorse finanziarie relative al triennio 2016-
2018 suddivise per missioni (funzioni principali della Regione) e programmi (aggregati omogenei
di attività rivolte a perseguire gli obiettivi definiti nell’ambito delle missioni) che evidenziano le
finalità della spesa secondo il prospetto all’Allegato n. 2 (Spese di Bilancio per Missioni,
Programmi e Titoli) della legge di bilancio.
Missione Programma 2016 2017 2018
01
Servizi
istituzionali,
generali e di
gestione
01 Organi istituzionali 79.364.451,90 74.910.000,00 74.910.000,00
02 Segreteria generale 0,00 0,00 0,00
03 Gestione economica, finanziaria,
programmazione e provveditorato
342.902.307,46 318.433.482,25 314.287.006,75
04 Gestione delle entrate tributarie e
servizi fiscali
25.304.799,45 22.950.000,00 22.950.000,00
05 Gestione dei beni demaniali e
patrimoniali
15.944.876,44 14.250.000,00 14.250.000,00
06 Ufficio tecnico 18.900.475,52 16.515.927,00 16.515.927,00
07 Elezioni e consultazioni popolari -
Anagrafe e stato civile
552.058,16 500.000,00 13.830.000,00
08 Statistica e sistemi informativi 22.703.931,12 15.330.062,00 14.263.000,00
10 Risorse umane 287.826.000,00 287.326.000,00 287.226.000,00
11 Altri servizi generali 87.089.616,23 79.560.629,00 73.146.000,00
12 Politica regionale unitaria per i servizi
istituzionali, generali e di gestione
104.699.858,36 22.125.114,00 23.608.698,00
TOTALE MISSIONE 985.288.374,64 851.901.214,25 854.986.631,75
Missione Programma 2016 2017 2018
02
Giustizia
02 Casa circondariale e altri servizi 921.294,16 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE
921.294,16
0,00
0,00
Missione Programma 2016 2017 2018
03
Ordine
pubblico e
sicurezza
01 Polizia locale e amministrativa 1.655.389,71 0,00 0,00
02 Sistema integrato di sicurezza urbana 3.374.974,52 1.100.000,00 600.000,00
TOTALE MISSIONE
5.030.364,23
1.100.000,00
600.000,00
Piano della performance 2016-2018
25
Missione Programma 2016 2017 2018
04
Istruzione e
diritto allo
studio
01 Istruzione prescolastica 700.000,00 0,00 0,00
02 Altri ordini di istruzione non
universitaria
0,00 0,00 0,00
03 Edilizia scolastica 50.411.653,01 39.260.458,00 15.000.000,00
04 Istruzione universitaria 62.745.469,57 33.686.631,15 27.050.000,00
05 Istruzione tecnica superiore 700.000,00 210.000,00 210.000,00
06 Servizi ausiliari all'istruzione 8.608.623,75 4.610.986,83 0,00
07 Diritto allo studio 35.750.233,04 10.563.000,00 10.081.000,00
08 Politica regionale unitaria per
l'istruzione e il diritto allo studio
8.207.442,00 8.371.714,00 8.948.745,00
TOTALE MISSIONE
167.123.421,37
96.702.789,98
61.289.745,00
Missione Programma 2016 2017 2018
05
Tutela e
valorizzazion
e dei beni e
delle attività
culturali
01 Valorizzazione dei beni di interesse
storico.
28.121.137,82 18.839.617,90 18.550.016,02
02 Attività culturali e interventi diversi
nel settore culturale
48.879.252,57 23.221.042,81 19.205.000,00
03 Politica regionale unitaria per la tutela
dei beni e delle attività culturali
8.379.348,22 4.883.506,00 2.819.003,00
TOTALE MISSIONE
85.379.738,61
46.944.166,71
40.574.019,02
Missione Programma 2016 2017 2018
06
Politiche
giovanili,
sport e tempo
libero
01 Sport e tempo libero 2.924.465,62 5.000.000,00 14.000.000,00
02 Giovani 7.188.854,18 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE
10.113.319,80
5.000.000,00
14.000.000,00
Missione Programma 2016 2017 2018
07
Turismo
01 Sviluppo e valorizzazione del turismo 13.627.847,63 9.047.385,27 6.585.190,97
02 Politica regionale unitaria per il
turismo
0,00 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 13.627.847,63 9.047.385,27 6.585.190,97
Missione Programma 2016 2017 2018
08
Assetto del
territorio ed
edilizia
abitativa
01 Urbanistica e assetto del territorio 22.719.391,93 8.124.000,00 5.100.000,00
02 Edilizia residenziale pubblica e locale
e piani di edilizia economico-popolare
200.951.365,30 9.751.950,74 9.414.232,58
03 Politica regionale unitaria per l'assetto
del territorio e l'edilizia abitativa
7.541.425,66 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE
231.212.182,89
17.875.950,74
14.514.232,58
Piano della performance 2016-2018
26
Missione Programma 2016 2017 2018
09
Sviluppo
sostenibile e
tutela del
territorio e
dell'ambiente
01 Difesa del suolo 66.220.979,93 27.009.964,19 27.484.589,68
02 Tutela, valorizzazione e recupero
ambientale
16.858.161,33 13.480.144,06 13.349.411,90
03 Rifiuti 45.060.829,74 11.100.000,00 9.650.000,00
04 Servizio idrico integrato 59.436.119,21 35.469.824,03 31.470.000,00
05 Aree protette, parchi naturali,
protezione naturalistica e forestazione
10.365.317,36 6.784.127,06 6.211.981,63
06 Tutela e valorizzazione delle risorse
idriche
4.529.776,61 0,00 0,00
07 Sviluppo sostenibile territorio
montano piccoli Comuni
9.195.950,45 7.300.000,00 7.300.000,00
08 Qualità dell'aria e riduzione
dell'inquinamento
15.870.402,50 1.350.000,00 1.350.000,00
09 Politica regionale unitaria per lo
sviluppo sostenibile e la tutela del
territorio e l'ambiente
39.183.052,28 12.624.054,00 13.291.494,00
TOTALE MISSIONE
266.720.589,41
115.118.113,34
110.107.477,21
Missione Programma 2016 2017 2018
10
Trasporti e
diritto alla
mobilità
01 Trasporto ferroviario 266.064.084,93 286.896.707,93 351.800.000,00
02 Trasporto pubblico locale 867.905.163,95 784.641.754,37 852.158.611,71
03 Trasporto per vie d'acqua 18.254.925,52 17.313.412,45 17.880.606,00
04 Altre modalità di trasporto 2.240.380,00 8.944.200,00 3.000.000,00
05 Viabilità e infrastrutture stradali 86.592.082,48 42.631.539,51 120.512.927,03
06 Politica regionale unitaria per i
trasporti e il diritto alla mobilità
29.760.682,46 10.743.720,00 11.484.219,00
TOTALE MISSIONE
1.270.817.319,34
1.151.171.334,26
1.356.836.363,74
Missione Programma 2016 2017 2018
11 Soccorso
civile
01 Sistema di protezione civile 52.168.622,82 11.951.660,00 9.720.000,00
02 Interventi a seguito di calamità
naturali
8.761.487,63 5.725.781,37 4.729.179,37
03 Politica regionale unitaria per il
soccorso e la protezione civile
3.451.475,39 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE
64.381.585,84
17.677.441,37
14.449.179,37
Piano della performance 2016-2018
27
Missione Programma 2016 2017 2018
12
Diritti
sociali,
politiche
sociali e
famiglia
01 Interventi per l'infanzia e i minori e
per asili nido
17.265.710,74 10.875.000,00 0,00
02 Interventi per la disabilità 109.066.208,39 72.121.409,40 56.737.000,00
03 Interventi per gli anziani 11.158.211,41 0,00 0,00
04 Interventi per soggetti a rischio di
esclusione sociale
14.624.659,43 8.100.000,00 3.400.000,00
05 Interventi per le famiglie 21.574.534,29 9.281.500,00 9.281.500,00
06 Interventi per il diritto alla casa 24.661.587,46 0,00 0,00
07 Programmazione e governo della rete
dei servizi sociosanitari e sociali
50.271.494,98 29.445.079,74 30.341.883,00
08 Cooperazione e associazionismo 5.586.680,71 0,00 0,00
09 Servizio necroscopico e cimiteriale 510.500,00 0,00 0,00
10 Politica regionale unitaria per i diritti
sociali e la famiglia
25.745.552,00 20.697.640,00 20.745.733,00
TOTALE MISSIONE
280.465.139,41
150.520.629,14
120.506.116,00
Missione Programma 2016 2017 2018
13
Tutela della
salute
01 Servizio sanitario regionale -
finanziamento ordinario corrente per
la garanzia dei LEA
10.560.676.157,54 10.542.156.426,00 10.542.156.426,00
04 Servizio sanitario regionale - ripiano
di disavanzi sanitari relativi ad
esercizi pregressi
1.479.940.286,00 1.504.413.189,00 1.485.560.313,00
05 Servizio sanitario regionale -
investimenti sanitari
47.014.991,14 26.887.333,42 24.670.787,68
07 Ulteriori spese in materia sanitaria 118.473.230,71 97.090.656,81 75.284.317,91
TOTALE MISSIONE
12.206.104.665,39
12.170.547.605,23
12.127.671.844,59
Missione Programma 2016 2017 2018
14
Sviluppo
economico e
competitività
01 Industria, PMI e Artigianato 18.661.067,82 12.802.000,00 8.834.000,00
02 Commercio - reti distributive - tutela
dei consumatori
8.302.036,54 4.650.000,00 4.277.000,00
03 Ricerca e innovazione 19.339.967,22 30.600.000,00 27.700.000,00
04 Reti e altri servizi di pubblica utilità 0,00 0,00 0,00
05 Politica regionale unitaria per lo
sviluppo economico e la competitività
109.593.739,12 60.728.868,00 61.267.190,00
TOTALE MISSIONE
155.896.810,70
108.780.868,00
102.078.190,00
Piano della performance 2016-2018
28
Missione Programma 2016 2017 2018
15
Politiche per il
lavoro e la
formazione
professionale
01 Servizi per lo sviluppo del mercato
del lavoro
1.467.046,00 638.069,00 390.599,00
02 Formazione professionale 96.195.633,93 23.672.500,00 0,00
03 Sostegno all'occupazione 18.536.402,73 8.696.450,00 3.396.450,00
04 Politica regionale unitaria per il
lavoro e la formazione professionale
322.891.403,33 112.453.753,34 112.453.753,34
TOTALE MISSIONE
439.090.485,99
145.460.772,34
116.240.802,34
Missione Programma 2016 2017 2018
16
Agricoltura,
politiche
agroalimentari
e pesca
01 Sviluppo del settore agricolo e del
sistema agroalimentare
29.105.684,28 22.614.317,55 21.682.000,00
02 Caccia e pesca 800.000,00 800.000,00 750.000,00
03 Politica regionale unitaria per
l'agricoltura, i sistemi
agroalimentari, la caccia e la pesca
49.627.786,58 29.667.058,50 31.263.795,00
TOTALE MISSIONE
79.533.470,86
53.081.376,05
53.695.795,00
Missione Programma 2016 2017 2018
17
Energia e
diversificazione
delle fonti
energetiche
01 Fonti energetiche 1.135.500,00 0,00 0,00
02 Politica regionale unitaria per
l'energia e la diversificazione delle
fonti energetiche
64.256.065,33 8.232.200,00 8.799.592,00
TOTALE MISSIONE
65.391.565,33
8.232.200,00
8.799.592,00
Missione Programma 2016 2017 2018
18
Relazioni con
le altre
autonomie
territoriali e
locali
01 Relazioni finanziarie con le altre
autonomie territoriali
40.311.027,75 16.982.480,64 14.192.703,06
TOTALE MISSIONE
40.311.027,75
16.982.480,64
14.192.703,06
Missione Programma 2016 2017 2018
19
Relazioni
internazionali
01 Relazioni internazionali e
Cooperazione allo sviluppo
309.491,70 200.000,00 200.000,00
02 Cooperazione territoriale 1.183.021,88 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE
1.492.513,58
200.000,00
200.000,00
Missione Programma 2016 2017 2018
20 Fondi e
accantonamenti
01 Fondo di riserva 703.220.048,84 120.766.093,60 145.315.150,81
02 Fondo crediti di dubbia esigibilità 98.290.616,96 16.285.602,49 11.815.602,49
03 Altri Fondi 6.921.580.343,62 6.737.777.180,72 6.562.336.148,38
TOTALE MISSIONE
7.723.091.009,42
6.874.828.876,81
6.719.466.901,68
Piano della performance 2016-2018
29
Missione Programma 2016 2017 2018
50
Debito pubblico
01 Quota interessi ammortamento mutui
e prestiti obbligazionari
315.028.304,02 420.981.893,47 293.632.184,56
02 Quota capitale ammortamento mutui
e prestiti obbligazionari
235.896.718,64 290.365.495,25 296.637.686,16
TOTALE MISSIONE
550.925.022,66
711.347.388,72
590.269.870,72
Missione Programma 2016 2017 2018
60
Anticipazioni
finanziarie
01 Restituzione anticipazioni di
tesoreria
1.429.861.964,25 15.000.000,00 15.000.000,00
TOTALE MISSIONE
1.429.861.964,25
15.000.000,00
15.000.000,00
Missione Programma 2016 2017 2018
99
Servizi per conto
terzi
01 Servizi per conto terzi - Partite di
giro
8.374.036.754,26 8.385.862.556,42 8.360.797.965,68
02 Anticipazioni per il finanziamento
del sistema sanitario nazionale
2.500.000.000,00 2.500.000.000,00 2.500.000.000,00
TOTALE MISSIONE
10.874.036.754,26
10.885.862.556,42
10.860.797,68
2.2 Mandato istituzionale e missione
La Regione Lazio costituisce un’articolazione territoriale della Repubblica Italiana. Lo Statuto della
Regione Lazio,10 oltre a determinarne, in virtù di quanto previsto dall’articolo 123 della
Costituzione, forma di governo e principi fondamentali di organizzazione e funzionamento,
attribuisce alla Regione, nei limiti della relativa competenza rispetto allo Stato e con il concorso dei
Comuni, delle Province e degli altri enti locali, i seguenti obiettivi:
tutela dei diritti e dei valori fondamentali degli individui: l’articolo 6 dello Statuto, affermando la
centralità e la dignità di ogni essere umano, prevede che la Regione faccia propri i principi della
Dichiarazione universale dei diritti umani riconoscendo il primato della persona e della vita e, tra
gli altri, il diritto alla libertà, all’uguaglianza, all’informazione e al lavoro, i diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza, nonché il diritto degli anziani ad un’esistenza dignitosa;
sviluppo civile e sociale: l’articolo 7 dello Statuto, ispirandosi al principio di solidarietà,
attribuisce alla Regione il compito di promuovere le iniziative volte ad assicurare ad ogni
persona condizioni per una vita libera e dignitosa, promuovendo la salvaguardia della salute, la
piena occupazione e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, la disponibilità abitativa , la
mobilità , la diffusione dell’istruzione e della cultura;
sviluppo economico: l’articolo 8 dello Statuto attribuisce alla Regione l’obiettivo dello sviluppo
economico e del miglioramento della qualità della vita della popolazione secondo criteri di
compatibilità ecologica e di agricoltura sostenibile, riconoscendo il mercato e la concorrenza e
allo stesso tempo prevedendo che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in contrasto
con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana;
valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale: la Regione ha il compito, in virtù di quanto
previsto dall’articolo 9 dello Statuto, di valorizzare e tutelare l’ambiente, il paesaggio, il
patrimonio naturale, culturale, artistico e monumentale.
10 Legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1, “Nuovo Statuto della Regione Lazio”.
Piano della performance 2016-2018
30
Il Programma di Governo prevede un significativo recupero del ruolo di indirizzo politico, con una
visione strategica rivolta alla crescita della competitività del sistema economico, al benessere dei
cittadini e allo sviluppo generale del territorio anche attraverso un migliore e più efficace utilizzo
delle risorse nazionali e comunitarie. Alla luce del mandato istituzionale e dei dati macro-economici
e settoriali, nell’ambito delle Linee di indirizzo per un efficiente impiego delle risorse comunitarie
(di seguito Linee di indirizzo), approvate con delibera del Consiglio regionale n. 2 del 10 aprile
2014, in un’ottica di programmazione integrata sono state individuate le priorità politiche a livello
regionale, con i relativi indirizzi programmatici, rispetto alle macro-aree strategiche di intervento.
L’impegno politico-istituzionale si dispiega in una coerente azione pubblica. In continuità con
quanto avviato nei precedenti esercizi di programmazione economico-finanziaria, all’interno del
Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2016-2018, sono state indicate 7 macro-aree
strategiche di intervento con i corrispondenti indirizzi programmatici di carattere pluriennale.11 In
ragione degli obiettivi di crescita e progresso sociale presenti nei documenti di programmazione
regionale ed in quelli di livello nazionale e comunitario, nelle Linee di indirizzo sono state indicate
le priorità politiche di medio-lungo periodo. La vision di crescita e progresso sociale del programma
di governo, sintetizzata nelle 7 macro-aree strategiche d’intervento, è stata opportunamente
collegata agli obiettivi tematici previsti dalla normativa comunitaria che regola la programmazione
dei fondi europei per il periodo 2014-2020.12
Con la X legislatura 2013-2018 è stato avviato un processo di coordinamento e razionalizzazione
delle politiche regionali, circoscrivendo gli ambiti d’intervento e costruendo una nuova governance
politico-programmatica unitaria che si inserisce nel ciclo di programmazione dello Stato e delle
Amministrazioni Pubbliche,13 per completarsi nella definizione e perfezionamento dei programmi
operativi regionali nell’ambito della programmazione 2014-2020. In tale contesto si inserisce la
programmazione strategico-operativa dell’amministrazione regionale.
11 Nel DEFR 2015-2017 sono state confermate le priorità rispetto alle macro-aree strategiche, con le corrispondenti
azioni-cardine individuate nel documento di programmazione economico-finanziaria dell’esercizio precedente. 12 Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante “disposizioni
comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo
europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio”; Regolamento (UE) n. 1299/2013
del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante “disposizioni specifiche per il sostegno del
Fondo europeo di sviluppo regionale all’obiettivo di cooperazione territoriale europea”; Regolamento (UE) n.
1300/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo di coesione e che abroga il
regolamento (CE) n. 1084/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l’obiettivo
“Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006; Regolamento
(UE) n. 1302/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che modifica il regolamento (CE) n.
1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la
semplificazione e il miglioramento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi; Regolamento
(UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e
che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e
del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio; Regolamento (UE) n.
1309/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul Fondo europeo di adeguamento alla
globalizzazione (2014-2020) e che abroga il regolamento (CE) n. 1927/2006. Ai Regolamenti si aggiungeranno tutte le
disposizioni di attuazione della Commissione (regolamenti, atti delegati, decisioni, linee guida e altro). 13 Secondo il dettato della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come modificata e integrata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39,
recante “Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall’Unione europea in
materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri”.
Piano della performance 2016-2018
31
Il processo di coordinamento e integrazione tra l’architettura della programmazione corrispondente
al mandato istituzionale di legislatura regionale per il periodo 2013-201814 e gli obiettivi tematici
della politica di coesione 2014-2020 e, dunque, delle fonti di finanziamento, è affidato ad una
“cabina di regia” per la programmazione e per l’attuazione degli interventi che, durante la fase del
cronoprogramma, riferisce quadrimestralmente alle commissioni consiliari competenti in materia di
bilancio, attività produttive e affari europei. Viene sviluppato un processo di analisi della capacità
amministrativa regionale, dei Regolamenti comunitari per la politica di coesione, dei fabbisogni di
crescita, sostenibilità e inclusione, rivolto a indirizzare e focalizzare, con livelli di maggior
efficienza ed efficacia gli sforzi di realizzazione.
Di seguito sono delineate le principali tappe del percorso di programmazione regionale.
Luglio 2013 – Istituzione di una Cabina di Regia presso l’Assessorato al Bilancio per assicurare
l’elaborazione di una strategia comune nell’utilizzo delle risorse europee, nazionali e regionali a
sostegno dello sviluppo;
Novembre 2013 – Approvazione della Mozione del Consiglio Regionale n. 31 del 6 novembre
2013 “Iniziative relative ai Fondi Strutturali europei per i periodi di programmazione 2007-2013
e 2014-2020”, inerente i principi di metodo per una programmazione regionale unitaria;
Dicembre 2013 – Approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria
(DEFR) 2014-2016, con il quale la Regione si dota di uno strumento pluriennale che individua
sette macro-aree d’intervento con i rispettivi indirizzi programmatici per la promozione dello
sviluppo, dell’innovazione, della coesione sociale e della sostenibilità;
Aprile 2014 – Approvazione delle Linee di indirizzo per un uso efficace delle risorse finanziarie
destinate allo sviluppo 2014-2020: per la prima volta i Fondi europei si inseriscono in un disegno
14 Articolato in macro-aree di intervento, riporta gli obiettivi di medio-lungo periodo che l’Amministrazione regionale
intende perseguire e le relative dotazioni finanziarie, coerentemente con i piani finanziari definiti in ambito nazionale e
con le ipotesi di riparto finanziario in ambito comunitario per la politica di coesione 2014-2020.
Piano della performance 2016-2018
32
di programmazione unitaria della Regione per il raggiungimento degli obiettivi comuni di
crescita economica, inclusione sociale e sostenibilità ambientale;
Luglio 2014 – Adozione congiunta con Delibera di Giunta Regionale delle proposte di
Programmi Operativi Regionali (FESR, FSE e PSR FEASR 2014-2020) e trasmissione degli
stessi alla Commissione Europea per l’avvio del negoziato formale, destinato a chiudersi con
l’adozione definitiva entro il mese di dicembre 2014. A valle di un percorso di confronto con gli
attori economici, istituzionali e sociali del territorio, si completa il quadro degli strumenti di
pianificazione e programmazione che permetteranno di lavorare per costruire una regione
innovativa e solidale e, in definitiva, per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Dicembre 2014 – Approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria
(DEFR) 2015-2017;
Dicembre 2014 – Decisione CE di approvazione del POR FSE 2014-2020;
Febbraio 2015 – Decisione CE di approvazione del POR FESR 2014-2020;
Novembre 2015 – Decisione CE di approvazione del PSR FEASR 2014-2020;
Dicembre 2015 – Approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria
(DEFR) 2016-2018;
Maggio 2016 – Intesa istituzionale di programma Governo-Regione Lazio.
In base alle Linee di indirizzo sono state individuate le priorità di intervento per uno sviluppo
intelligente, sostenibile e inclusivo del territorio laziale, declinate in 45 “azioni cardine”, ovvero in
45 progetti da realizzare nel medio-lungo periodo (2014-2020) attraverso l’uso integrato di tutte le
risorse finanziarie disponibili (Fondi europei, risorse nazionali, bilancio regionale).
Piano della performance 2016-2018
33
I 45 progetti sono organizzati in base alle macro-aree strategiche di intervento definite nel
Programma di Governo. Nel dettaglio descrittivo di ciascuno di essi si riconosce il filo unico che ha
legato il Programma di Governo della Giunta regionale alla definizione degli strumenti necessari
per la sua attuazione. A tali interventi è destinato circa il 90% delle risorse, coerentemente con le
indicazioni provenienti dalla Commissione europea di indirizzare gli investimenti alle priorità
chiave per la crescita contribuendo così all’attuazione della strategia comunitaria Europa 2020.
Il quadro unitario della programmazione e la descrizione dei 45 progetti sono consultabili sul
portale regionale lazioeuropa.it, che costituisce il punto di accesso alle opportunità di finanziamento
per le imprese, i cittadini, le istituzioni e associazioni del Lazio.15 All’interno della piattaforma
viene puntualmente descritto l’avanzamento nell’attuazione dei progetti ed è possibile sottoporre
opinioni/osservazioni/commenti sulle priorità di intervento rispetto alle quali modulare nel tempo le
risorse europee, nazionali e regionali.
Partendo dalle macro-aree strategiche di intervento su cui si basa il programma di governo e
riprodotte anche nel DEFR 2016-2018, tenendo conto delle priorità di intervento definite nelle
Linee di indirizzo e delle azioni-cardine definite dalla Giunta regionale per il nuovo ciclo di
programmazione comunitaria 2014-2020, nel presente documento vengono definiti gli obiettivi
strategici ed operativi delle strutture apicali dell’organizzazione della Giunta regionale per il
triennio 2016-2018
Le macro-aree strategiche di intervento e gli indirizzi programmatici, che hanno già in passato
hanno costituito la base per la definizione delle priorità dell’azione pubblica,16 rappresentano ancora
una volta gli assi portanti delle policies regionali.
Di seguito viene presentato il prospetto delle macro-aree strategiche, con l’indicazione dei settori
d’intervento rispetto ai quali sono definiti gli obiettivi strategici/organizzativi che le strutture
amministrative sono impegnate a realizzare nell’ambito dell’esercizio finanziario 2016.
15 Cfr. il documento Con l’Europa, il Lazio cambia e riparte. 45 progetti per lo sviluppo, il lavoro e la coesione sociale,
Regione Lazio, 2014. 16 Cfr. Piano della performance 2014-2016 e Piano della performance 2015-2017.
Piano della performance 2016-2018
34
1. UNA REGIONE MODERNA CHE AIUTA LO SVILUPPO
1.1 Restituire alla Regione la sua funzione legislativa
1.2 Trasferire alle autonomie territoriali strumenti gestionali mantenendo funzioni di regolazione e
controllo
1.3 Organizzare la Regione per aumentare l’efficienza amministrativa
1.4 Organizzare la Regione per produrre risparmi
1.5 Organizzare la Regione per produrre sviluppo e giustizia sociale
2. UNA GRANDE REGIONE EUROPEA DELL’INNOVAZIONE
2.1 Semplificare l’attività d’impresa
2.2 Sostenere l’autonomia finanziaria delle PMI
2.3 Favorire la transizione alla Green economy
2.4 Sostenere la competitività con ricerca e reti di impresa
2.5 Rilanciare l’edilizia con una strategia sostenibile
2.6 Tradurre il talento in impresa: Start-up Lazio e Lazio creativo
2.7 Una strategia regionale per il sostegno all’internazionalizzazione
2.8 Commercio e artigianato per lo sviluppo economico e la qualità urbana
2.9 Il vantaggio competitivo del Lazio: cultura e turismo
2.10 L’agricoltura per la crescita sostenibile della Regione
3 DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA FORMAZIONE
3.1 Dare risposte innovative al sistema scolastico regionale
3.2 Offrire una formazione coerente con le necessità delle imprese
3.3 Sostenere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
3.4 Preparare i giovani alle professioni del futuro
3.5 Garantire il diritto allo studio universitario
3.6 Contrastare la vulnerabilità occupazionale
4 UNA REGIONE CHE CURA E PROTEGGE
4.1 Garantire la tutela universale della salute
4.2 La strategia regionale: centralità del territorio e integrazione socio-sanitaria
4.3 Uscire dal debito e dal commissariamento sanitario
4.4 Innovare il sistema della protezione sociale e investire nella sussidiarietà
5 UNA REGIONE SOSTENIBILE
5.1 Difendere l’identità ecologica del Lazio
5.2 Valorizzare l’identità ecologica del Lazio
5.3 Blue economy e montagna: le vocazioni locali come fattori di sviluppo economico
5.4 Politiche di governo del territorio
5.5 Una nuova gestione dei rifiuti
6 INVESTIMENTI PER UN TERRITORIO COMPETITIVO
6.1 Una rivoluzione digitale per il Lazio
6.2 Garantire un trasporto pubblico efficiente e investire nella mobilità sostenibile
6.3 Adeguare la maglia infrastrutturale del Lazio al livello delle regioni europee
6.4 Costruire una nuova governance per la mobilità e il trasporto collettivo nel Lazio
7 INVESTIMENTI PER UNA SOCIETÀ UNITA
7.1 Più trasparenza, più partecipazione, meno costi della politica
7.2 La legalità come condizione imprescindibile per lo sviluppo
7.3 L’integrazione come cifra culturale delle politiche regionali
7.4 Approntare adeguati strumenti di sostegno al reddito
7.5 Tornare a una politica abitativa pubblica
7.6 Una Regione amica delle famiglie
7.7 Per una vera parità di opportunità e diritti
Piano della performance 2016-2018
35
2.3 Albero della performance
L’albero della performance è la rappresentazione grafica del processo di traduzione del mandato
istituzionale e della missione in aree strategiche d’intervento, con la corrispondente individuazione
di obiettivi strategici triennali ed obiettivi operativi annuali (organizzativi e individuali) da
assegnare ai responsabili apicali delle direzioni/agenzie regionali. In linea generale, dagli obiettivi
operativi annuali dei dirigenti apicali derivano gli obiettivi operativi (organizzativi e individuali) dei
dirigenti delle aree/uffici che afferiscono alle strutture di primo livello. A loro volta, gli obiettivi dei
dirigenti di II livello costituiscono la base per la definizione degli obiettivi individuali e/o dei piani
operativi di gruppo per il personale delle categorie.
Nella rappresentazione grafica si evidenzia il collegamento del mandato istituzionale e della
missione con gli obiettivi strategici ed operativi (sia organizzativi che individuali) ai diversi livelli
dell’apparato amministrativo.
Piano della performance 2016-2018
36
Dalla rappresentazione grafica si evince che nel Piano triennale della performance viene data una
specifica evidenza alla programmazione riguardante le strutture amministrative di primo livello:17
obiettivi strategici di carattere triennale per le direzioni/agenzie regionali;
obiettivi operativi/organizzativi e individuali di carattere annuale per i titolari delle
direzioni/agenzie regionali.
La logica sottostante al processo di programmazione strategico-operativa può comunque essere
rappresentata secondo uno schema “concentrico”, in cui il Programma di governo della X
legislatura è indicato con PDG mentre il Documento triennale di Economia e Finanza Regionale è
indicato come DEFR. Le risorse da allocare per interventi/azioni nei settori di competenza della
politica regionale, in presenza dei vincoli di bilancio nei diversi esercizi finanziari, disegnano il
perimetro all’interno del quale, in prima battuta, vengono definiti gli obiettivi pluriennali e annuali
da assegnare alle direzioni/agenzie regionali (attraverso lo strumento del Piano triennale della
performance) e, in seconda battuta, vengono definiti gli obiettivi annuali da assegnare alle
sottostanti aree in cui si articolano le strutture amministrative (attraverso lo strumento del
Programma Annuale Direzionale).
17 Per un’esigenza di sintesi del documento di programmazione, ma anche perché l’adozione del Piano triennale della
performance costituisce un presupposto per la programmazione di secondo livello. Infatti, i Programmi Annuali
Direzionali (PAD) con cui si attribuiscono gli obiettivi ai dirigenti delle strutture di secondo livello (aree/uffici)
all’interno delle singole direzioni/agenzie regionali vengono adottati separatamente dai dirigenti apicali. In proposito, si
ritiene opportuno precisare che gli obiettivi operativi (sia organizzativi che individuali) dei dirigenti di secondo livello
possono anche non essere direttamente collegati agli obiettivi dei dirigenti apicali.
PdG 2013-2018
DEFR 2016-2018
Bilancio 2016
Piano triennale della performance
2016-2018
Programma annuale
direzionale2016
Piano della performance 2016-2018
37
3. Analisi del contesto
La soddisfazione dei bisogni della collettività laziale costituisce la chiave di volta delle politiche
regionali. Per la migliore definizione degli obiettivi occorre svolgere un’accurata analisi del
contesto interno ed esterno in cui l’amministrazione opera, in modo da determinare – rispetto al
perimetro effettivo dell’azione pubblica – i traguardi possibili in presenza di significativi vincoli di
contesto. Infatti, gli indirizzi politico-programmatici generali impartiti all’amministrazione, che
rappresentano la matrice di riferimento per gli interventi, devono essere opportunamente esplicitati
in termini operativi, in modo da essere in condizione di verificare gli esiti delle politiche regionali.
Il ricorso all’analisi S.W.O.T. consente di individuare i punti di forza (Strengths), i punti deboli
(Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) che caratterizzano il quadro
generale di riferimento in cui si colloca l’azione amministrativa. Il grafico sottostante evidenzia in
forma schematica come si collocano le variabili principali, che interagiscono, si intersecano e/o si
sovrappongono determinando il funzionamento effettivo dell’apparato amministrativo.
I punti di forza consistono nell’elevato livello di commitment politico-istituzionale che ha consentito
una diversa configurazione organizzativa per l’apparato amministrativo regionale, nella qualità
delle persone che operano in ambito regionale con differenti competenze e responsabilità/carichi
gestionali, nella diffusione – anche per effetto del ricambio generazionale e dell’innesto di nuove
professionalità – di una cultura rivolta al miglioramento continuo. Tra i punti deboli viene
annoverata la persistente crisi finanziaria che non consente di rimuovere i vincoli imposti dalle
esigenze di normalizzare il quadro della finanza pubblica, con conseguente impossibilità di reperire
risorse per gli interventi pubblici in vari settori, comprese quelle considerate soddisfacenti per le
politiche del personale. Le minacce si riferiscono alla congiuntura che continua ad essere
sfavorevole e potrebbe saldarsi con la conflittualità interna (dovuta anche alla profonda revisione
della spesa) con l’effetto di rendere frammentari i processi di innovazione, rinforzare fenomeni di
autoreferenzialità burocratica e compromettere le sinergie indispensabili per una maggiore efficacia
dell’azione amministrativa. Le opportunità pongono l’accento sulla semplificazione amministrativa
e sull’efficientamento della macchina, attraverso il ricorso alla digitalizzazione (con
recupero/liberazione di risorse, ma anche con un modus operandi più consono alle operazioni da
sviluppare), fino ad un ampliamento della partecipazione consapevole alle scelte, nel senso di
coinvolgere cittadini e/o stakeholders nella definizione delle politiche e nella verifica dei risultati
dell’azione pubblica.
Nelle sezioni che seguono l’analisi viene sviluppata per il contesto esterno ed interno.
Piano della performance 2016-2018
38
3.1 Analisi del contesto esterno
Le politiche regionali in attuazione e quelle programmate per il breve-medio periodo, si dispiegano
e si realizzano all’interno di uno scenario macro-economico che presenta numerosi fattori
d’incertezza. Infatti, il quadro internazionale, sul finire del 2015, è stato caratterizzato dal
rallentamento delle dinamiche di crescita delle economie emergenti, con associata diminuzione del
commercio mondiale. Nell’area dell’euro si assiste a una dinamica ciclica disomogenea tra i Paesi:
ritmo sostenuto in Spagna; ritmo moderato in Germania e Italia; andamento sostanzialmente
stazionario in Francia.
Anche se il quadro macro-economico risulta influenzato dal rallentamento del commercio mondiale,
per l’economia italiana a fine 2015 si registra un tendenziale miglioramento: sia le branche
manifatturiere sia i rami dei servizi manifestano segnali di ripresa; gli andamenti dei consumi e del
mercato del lavoro appaiono favorevoli; permane moderata l’evoluzione dei prezzi. Nel Lazio, i
segnali di miglioramento registrati nel 2014, sia per la produzione economica sia per l’occupazione,
si sono tramutati in un arresto della caduta dei livelli di attività e in un incremento dell’occupazione.
Nella prima parte del 2015 permane una debolezza della ripresa dovuta al fatto che il recupero non
è ancora generalizzato nell’economia e tra le imprese. Le prospettive di un aumento della capacità
produttiva, sul finire del 2015 e con maggior vigore nel 2016, riguardano le imprese medio-grandi
di specifici comparti economici regionali a elevata tecnologia ed export-oriented.
Nel quadro d’incertezza macro-economica che contraddistingue l’attuale fase, il Governo italiano –
dichiarando che l'obiettivo prioritario del Paese è la riduzione significativa del rapporto debito/PIL
da raggiungere non solo con la disciplina di bilancio, ma anche con un ritorno a tassi sostenuti di
crescita del PIL – reputa opportuno “[…] ridurre in modo significativo il carico fiscale sulle
imprese e le famiglie e stimolare gli investimenti privati […]” anche attraverso il pieno utilizzo dei
“[…] margini di flessibilità […] – compresi quelli connessi all’emergenza immigrazione – […]
previsti all'interno del Patto di Stabilità e Crescita […]”. Con questa strategia prioritaria, il
Documento di economia e finanza 2015 (DEF) dell’aprile scorso ha confermato gli obiettivi per
l’indebitamento netto indicati nei precedenti documenti di programmazione: il miglioramento del
saldo strutturale sarà graduale nel biennio 2015-2016; non verranno attuati gli inasprimenti fiscali
indicati nelle clausole di salvaguardia per il 2016; il raggiungimento del pareggio strutturale avverrà
nel 2017; la riduzione del debito è prevista a partire dal 2016 per arrivare a una rapida discesa alla
fine dei quattro anni di previsione del DEF.
Nella Nota di aggiornamento al DEF dello scorso settembre, il Governo, confidando sulla
concessione da parte della Commissione europea di ulteriori margini di flessibilità, ha previsto per
il 2016 un rallentamento del processo di aggiustamento di bilancio, più marcato rispetto a quello
indicato lo scorso aprile; nella Nota, inoltre, in tema di tassazione, sono stati inseriti interventi per
ridurre l’inasprimento fiscale: non sarebbero applicati i prelievi fiscali previsti dalle clausole di
salvaguardia introdotte nelle precedenti Leggi di stabilità e saranno previste misure di sgravio che
interesserebbero la fiscalità immobiliare e la tassazione sui redditi di impresa. Considerando gli
andamenti ciclici e le previsioni di medio termine per l’economia nazionale e per quella regionale, il
PIL tendenziale reale è atteso progredire nel Lazio a un tasso dello 0,9 per cento e, nel triennio
2016-2018, si stima possa raggiungere tassi compresi tra l’1,0 e l’1,3 per cento. Valutando, poi, le
misure espansive adottate dal Consiglio direttivo della BCE tese a riportare l’inflazione verso la
stabilità dei prezzi, il PIL nominale tendenziale progredirà dell’1,1 per cento nel 2015 e nel
prossimo triennio, con l’attenuazione della deflazione, sarà interessato da una dinamica decisamente
più accelerata (tra il 2,4 e il 2,9 per cento).
Piano della performance 2016-2018
39
Il mix di effetti generati dalle misure economico-finanziarie nazionali per il breve e il breve-medio
periodo – indicate nel Documento di Economia e Finanza, nella Nota di Aggiornamento al DEF e
nel disegno di legge stabilità 2016,18 – dall’impatto sull’economia delle spese medie annue per la
politica di coesione 2014-2020 e dalla prosecuzione della politica di bilancio regionale, ha permesso
di stimare una variazione del PIL programmatico nominale, nell’anno in corso, lievemente
superiore (+1,2 per cento) rispetto a quella tendenziale (+1,1 per cento). Con il concorso
determinante delle politiche anti-deflattive, nel triennio successivo, il PIL programmatico nominale
si stima possa passare dal 2,4 per cento del 2016 al 3,0 per cento del 2018.
Con la definizione della programmazione economico-finanziaria nazionale per il breve-medio
termine e in base sia alle prospettive offerte dal nuovo quadro macroeconomico regionale sia dei
risultati dell’attività di monitoraggio sulla finanza pubblica regionale sia, infine, dell’impatto socio-
economico-finanziario dei provvedimenti adottati dal Governo regionale nel precedente triennio,
sono stati costruiti gli scenari tendenziale e programmatico di finanza pubblica della Regione Lazio
per gli anni 2016-2018.
***
Si ritiene utile riportare nelle sezioni seguenti alcuni dati di scenario, con corredo di analisi e
commenti, presentati nel DEFR 2016-2018 e in parte già riprodotti nel paragrafo precedente.19
Le policies per lo sviluppo e la crescita per il medio termine – orizzonte temporale nel quale opera
la programmazione e attuazione degli interventi di sviluppo regionale del DEFR Lazio 2016 –, per
un verso, possono essere ricondotte nell’alveo degli investimenti, e degli effetti economici e sociali,
in via di esaurimento del ciclo di programmazione 2007-2013 e, per altro verso, rappresentano
l’avvio della fase attuativa del programma di governo per la X legislatura; parte delle policies del
programma, come indicato nei documenti di programmazione ufficiali della Regione Lazio, sono
state definite Azioni Cardine.
Numerosi interventi settoriali, in particolare quelli sulle reti infrastrutturali, in corso di realizzazione
o già completati, genereranno benefici economici nel breve-medio periodo. Gli interventi per lo
sviluppo e la crescita per il 2014-2020 sono attualmente supportati sia dagli investimenti in
attuazione del precedente ciclo 2007-2013 sia da quelli settoriali (non ricompresi tra gli
investimenti ammissibili nella programmazione comunitaria) realizzati dalle imprese pubbliche –
monitorati dalla Contabilità Pubblica Territoriale20 – impegnate nella produzione di servizi
destinabili alla vendita, a cui la Pubblica amministrazione ha affidato la mission di fornire agli
utenti alcuni servizi di natura pubblica (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.1).
L’analisi e la valutazione dei flussi di spesa dedicati allo sviluppo21 nel Settore Pubblico Allargato22
(SPA) della regione Lazio, in parte extra-bilancio, indica, in primis, che i flussi d’investimenti –
18 Disegno di legge – Atto del Senato n. 2111-XVII Legislatura “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016)”, 25 ottobre 2015. 19 Nelle sezioni seguenti saranno riprodotte soltanto alcune delle tabelle e figure contenute nell’Allegato al DEFR 2016-
2018, anche quando espressamente richiamate nel testo. 20 Si tratta della serie storica dei Conti Pubblici Territoriali di fonte Ministero dello Sviluppo Economico-DPS, inserita
nel SISTAN quale fonte ufficiale di dati statistici. I Conti Pubblici Territoriali costituiscono lo strumento di ripartizione
territoriale dei flussi finanziari e, rappresentando il necessario supporto all’attività di programmazione a livello
regionale, sono stati utilizzati come base di riferimento per le decisioni di attuazione degli interventi riportati nei
documenti ufficiali di programmazione, a partire dal Documento di Economia e Finanza Regionale. 21 Con riferimento all’aggregato di spesa viene utilizzata l’informazione statistica della “Spesa connessa allo Sviluppo”
a cui, al totale delle spese in conto capitale, si aggiungono le spese correnti di formazione, considerate un investimento
in capitale umano. Tale aggregato, da considerarsi prossimo a finalità di sviluppo, è mutuato dalla definizione adottata
Piano della performance 2016-2018
40
nell’ultimo triennio in cui sono presenti, almeno parzialmente, le ripercussioni delle due crisi
economico-finanziarie – si mantengono costanti, attorno a una media di 10 miliardi; per tutti i
settori le dinamiche annue della spesa sono molto pronunciate; un gruppo di settori e aggregati
(ambiente-rifiuti-acqua; trasporti-viabilità; energia) – che all’inizio degli anni 2000 costituiva il 47
per cento della spesa complessiva (5 miliardi circa) e che attualmente raggiunge il 34,3 per cento
(su una spesa complessiva di 9,8 miliardi) – sono gli ambiti in cui si concentrano gli interventi.
Una parte della spesa riguarda gli investimenti programmati e inseriti nei Programmi Operativi
Regionali e nel Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav.
S1.2). La situazione dei flussi di spesa (che si concluderanno il 31 dicembre 2015), indicava, a
settembre 2015, che la quota di investimenti aveva raggiunto, complessivamente, oltre l’85 per
cento delle risorse programmate (2,167 miliardi); le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi e
del Piano Rurale, prevedono di raggiungere un livello di spesa tendenzialmente diretto alla piena
utilizzazione delle risorse a disposizione.
Come noto, nella Strategia Europa 2020 è stato previsto il raggiungimento di target in cinque
ambiti socio-economici. Lo sviluppo e il progresso economico-sociale nella regione Lazio riguar-
derà un policy mix che complessivamente è rivolto a: circoscrivere la povertà; ridurre la quota di
giovani che abbandonano prematuramente la scuola; incrementare la quota di laureati tra 30 e 34
anni; innalzare il tasso di occupazione; aumentare la quota d’investimenti per la ricerca e lo
sviluppo. La sola dotazione dei fondi SIE – per il raggiungimento degli obiettivi – è pari a 2,6
miliardi (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.3) e, trattandosi di una programmazione
integrata e unitaria per la Regione Lazio, la quota più rilevante, circa 590 milioni ovvero il 23 per
cento dell’intera dotazione comunitaria, è stata attribuita all’Obiettivo Tematico 3 (Competitività
dei sistemi produttivi); rilevanti appaiono le dotazioni per gli Obiettivi Tematici 8 (Occupazione) e
5 (Clima e rischi ambientali). Rispetto agli obiettivi UE 2020, le politiche di sviluppo programmate
con l’avvio della X legislatura sono giunte, tra il 2014 e il terzo trimestre del 2015, nella fase
attuativa.
Una parte consistente delle politiche pubbliche è stata pianificata e programmata per consentire
all’Amministrazione regionale di acquisire maggior efficienza ed efficacia nell’implementazione
delle proprie funzioni – di cui alla macro-area [1] Una Regione moderna che aiuta lo sviluppo. Gli
ambiti prioritari, ovvero gli obiettivi operativi nell’accezione del programma di governo, oggetto
degli interventi dell’azione politica per questa macro-area, hanno riguardato – attraverso
l’istituzione di un osservatorio regionale per l’attuazione di norme inerenti le città metropolitane,
province e unioni/fusioni di comuni – l’adozione del Piano per il rafforzamento amministrativo e la
realizzazione di un sistema informativo territoriale a supporto delle policies regionali (cfr. Allegato
al DEFR Lazio 2016, tav. S1.4).
La necessità di ammodernare, semplificare e razionalizzare gli strumenti normativi è stata tradotta
nella realizzazione di piani triennali delle prestazioni e dei risultati, nella formazione del personale
in materia di anticorruzione e trasparenza amministrativa, nel complesso e cruciale processo di
riordino delle società partecipate. In termini economico-finanziari le politiche pubbliche di maggior
dall’Unione Europea ai fini della verifica del principio di addizionalità da parte degli Stati membri e fa riferimento
all’insieme delle decisioni sulle scelte di spesa in conto capitale di tutti gli enti compresi nel Settore Pubblico Allargato. 22 Il Settore Pubblico Allargato è formato dalla Pubblica Amministrazione e dall’Extra PA (definita sia a livello centrale
sia a livello locale/sub-regionale) in cui sono incluse le entità sotto il controllo pubblico (Imprese pubbliche), impegnate
nella produzione di servizi destinabili alla vendita, a cui la Pubblica amministrazione ha affidato la mission di fornire
agli utenti alcuni servizi di natura pubblica, come le telecomunicazioni o l’energia. Fonte: Dipartimento per lo Sviluppo
e la Coesione Economica, Guida metodologica ai Conti Pubblici Territoriali, Cap. 2 – Gli universi di riferimento.
Piano della performance 2016-2018
41
impatto sono quelle che consentono di raggiungere, nel medio-lungo termine, l’obiettivo operativo
volto alla compressione della spesa regionale per gli acquisti. Le azione tematiche – realizzate
parallelamente e in correlazione con le politiche di bilancio per il risanamento della finanza
pubblica regionale – sono state rivolte alla riduzione della spesa per locazioni delle sedi regionali,
nonché all’apporto di immobili regionali a un fondo di gestione nazionale e alla valorizzazione di
beni immobili nelle disponibilità della Regione.
Per lo sviluppo economico, le policies settoriali sono state volte al rafforzamento dell’innovazione
tecnologica (macro-area d’intervento [2] Una grande regione europea dell’innovazione). Le azioni
di maggior rilievo si sono concentrate (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.5): (a)
nell’attivazione del progetto rete “Spazio Attivo” per la riforma degli incubatori in luoghi di accesso
ai servizi regionali per l'impresa e il lavoro;23 (b) nell’adozione del documento “Smart
Specialisation Strategy (S3) Regione Lazio” e la partecipazione al cluster tecnologico nazionale
“Tecnologie per le Smart communities”; (c) nell’adesione all’Associazione QuALife (Quality of
Ageing Life) per l’istituzione del Cluster Tecnologico Regionale “Tecnologie per gli Ambienti di
Vita”;24 (d) nel sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali; (e)
nella stipula di accordi di collaborazione e protocolli di intesa con enti di ricerca per attività di
innovazione ricerca e sviluppo nazionale e internazionale;25 (f) nelle azioni strategiche per le Aree
Produttive Ecologicamente attrezzate nel Lazio (APEA);26 (g) nelle attività di sostegno per
l’attrazione degli investimenti nel settore audiovisivo; (h) nell’aggiornamento del Protocollo
ITACA per la certificazione di sostenibilità ambientale degli edifici; (i) in interventi per lo studio e
valorizzazione del patrimonio culturale in aree di attrazione.
Nell’ambito della formazione e dell’occupazione – macro-area d’intervento [3] Diritto allo studio e
alla formazione per lo sviluppo e l’occupazione – le politiche pubbliche regionali, per un verso,
hanno proseguito il processo di pianificazione concertata per l’incremento dell’input di occupazione
delle fasce più giovani e, per altro verso, hanno operato sul fronte dell’istruzione su quello
dell’inclusione delle aree più svantaggiate del mercato del lavoro. Gli interventi infrastrutturali,
rideterminando le risorse finanziarie necessarie, si sono concentrati su recupero e messa in sicurezza
dell’edilizia scolastica.27 Nello specifico, sono stati sottoscritti accordi in materia di tirocini per
persone straniere residenti all'estero; è stato approvato il Piano di Attuazione regionale
23 DGR n. 393 del 28/07/2015, “Attivazione progetto rete “Spazio Attivo”. Per l’avvio del progetto pilota di Latina è
stata prevista un’iniziale copertura finanziaria di 400mila euro. 24 DGR n. 784 del 18/11/ 2014,, “Adesione della Regione Lazio alla costituenda Associazione Temporanea di Scopo
denominata QuALife (Quality of Ageing Life) per la istituzione del Cluster Tecnologico Regionale “Tecnologie per gli
Ambienti di Vita”. 25 In sequenza cronologica: DGR n. 130 del 31/03/2015, “Approvazione dello Schema di Accordo di Collaborazione fra
la Regione Lazio e la Marina Militare per cooperare allo sviluppo di temi e partenariati connessi allo sviluppo
dell’innovazione ed alle attività di ricerca coerenti con aspetti marittimi”; DGR n. 154 del 14/04/2015, “Approvazione
del “Protocollo d’intesa tra la Regione Lazio, la Fondazione IME (Istituto Mediterraneo di Ematologia) e l’Università
di Axum (Etiopia) per lo sviluppo di iniziative di promozione della ricerca biomedica traslazionale”. 26 In sequenza cronologica: DGR n. 41 del 10/02/2015, “Azioni strategiche di promozione della green economy e della
sostenibilità ambientale a favore del sistema produttivo regionale – Adesione alla “Carta per lo sviluppo delle Aree
Produttive Ecologicamente Attrezzate in Italia” e partecipazione al Tavolo Interregionale in materia di APEA”; DGR n.
349 del 14/07/2015, “Azioni strategiche di promozione della green economy e della sostenibilità ambientale a favore del
sistema produttivo regionale – Approvazione Linee Guida APEA per lo sviluppo delle Aree Produttive
Ecologicamente Attrezzate nel Lazio”. 27 DGR n. 42 del 10/02/2015, “Individuazione delle modalità di attuazione del “Programma straordinario di interventi
per il recupero e la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica”, di cui alla DGR n. 295 del 19/09/2013, e
rideterminazione delle risorse finanziarie disponibili pari a 76.568.361,67 euro nel triennio 2015-2017 e
Determinazione Dirigenziale n. G13672 del 09/11/2015, “DGR n. 42/2015 Programma straordinario di interventi per il
recupero e la messa in sicurezza dell’edilizia. Impegni di spesa a favore di Roma Capitale nel triennio 2015-2017”.
Piano della performance 2016-2018
42
dell’Iniziativa Europea per l’Occupazione dei Giovani; è stato consolidato e rafforzato l’ambito
della formazione e dello sviluppo occupazionale e quello delle competenze degli operatori nel
settore cinematografico ed audiovisivo;28 sono stati attivati corsi di formazione di riqualificazione
per Operatore Socio Sanitario;29 mentre è in attuazione il piano annuale degli interventi del sistema
educativo regionale per l’anno scolastico e formativo 2015-2016. (cfr. Allegato al DEFR Lazio
2016, tav. S1.6).
In ambito sanitario – macro-area d’intervento [4] Una regione che cura e protegge – al netto delle
politiche di rafforzamento amministrativo (convenzione, tra la Regione Lazio e l’Agenzia
Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, per lo svolgimento di attività strategiche e di supporto
finalizzate allo sviluppo, al miglioramento ed al potenziamento del Servizio Sanitario della Regione
Lazio)30 sono state attribuite le risorse per la copertura (e salvaguardia degli obiettivi strategici di
rientro dai disavanzi sanitari regionali) degli interventi previsti nell’offerta sanitaria riportata nei
Programmi Operativi 2013-201531 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.7). Per l’attuazione
degli interventi previsti nel “Piano di riordino dei Servizi Trasfusionali della Regione Lazio” sono
state effettuate opere edili e di riqualificazione impiantistica32 mentre è stata incrementata sia la
dotazione tecnologica a media e bassa intensità33 sia quella ad alta intensità (sistema robotizzato di
radiochirurgia stereotassica denominato Cyberknife).34
La priorità individuata dalle politiche settoriali per l’ambiente e il territorio – ambiti privilegiati
degli interventi previsti nella macro-area [5] Una regione sostenibile – ha riguardato la gestione dei
28 DGR n. 56 del 17/02/2015, “Approvazione del “Protocollo d’intesa tra la Regione Lazio ed il Regno del Marocco per
lo sviluppo di una di collaborazione strategica nell'ambito della formazione e dello sviluppo occupazionale nonché del
consolidamento e rafforzamento delle competenze degli operatori nel settore cinematografico ed audiovisivo”. 29 DGR n. 744 del 04/11/2014, “Modifica ed integrazione alla D.G.R. 2 settembre 2011, n. 381: concessione
dell’autorizzazione allo svolgimento di corsi di formazione di riqualificazione per Operatore Socio Sanitario in regime
di autofinanziamento”. La spesa stimata è pari a 500mila euro. 30 DGR n. 53 del 17/02/2015, “Approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Lazio e l’Agenzia Nazionale
per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), per lo svolgimento di attività strategiche e di supporto finalizzate allo
sviluppo, al miglioramento ed al potenziamento del Servizio Sanitario della Regione Lazio”. 31 In sequenza cronologica: DGR n. 740 del 04/11/2014,, “Programmi Operativi 2013-2015 – Assegnazione di fondi
regionali destinati alla realizzazione degli obiettivi di cui ai Programmi Operativi per il miglioramento dell'offerta di
sanità nel Lazio”; DGR n. 779 del 18/11/2014, “Programmi Operativi 2013-2015 – Assegnazione di fondi regionali
destinati alla realizzazione degli obiettivi di cui ai Programmi Operativi per il miglioramento dell’offerta di Sanità nel
Lazio – Assegnazione di fondi regionali alla Asl di Latina e all’Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata per
l’acquisto di tecnologie sanitarie in somma urgenza”; DGR n. 278 del 16/06/2015, “Programmi Operativi 2013/2015 –
Assegnazione di fondi regionali destinati alla realizzazione degli obiettivi di cui ai Programmi Operativi per il
miglioramento dell’offerta di sanità nel Lazio – Azienda Policlinico Umberto I – Assegnazione di fondi regionali per
l’acquisto di un Acceleratore lineare dedicato ai trattamenti radioterapici per il Reparto di Oncologia del Dipartimento
di Diagnostica per Immagini dell’Azienda”. Nel complesso sono state assegnate risorse finanziarie pari a circa 15,800
milioni per gli esercizi finanziari 2014-2015. 32 In sequenza cronologica: DGR n. 162 del 21/04/2015, “Assegnazione di fondi regionali alla Azienda Ospedaliera S.
Giovanni Addolorata per la “Realizzazione SIMT 5° piano corpo D P.O. S. Giovanni”; DGR n. 177 del 28/04/2015,
“DCA n. U0207/2014 – “Piano di riordino dei servizi trasfusionali della Regione Lazio” – Assegnazione di fondi
regionali alla ASL di Latina per il completamento dei lavori di Riqualificazione del SIMT del P.O. S. M. Goretti di
Latina”. La spesa prevista per l’esercizio 2015 è pari a 876mila euro. 33 DGR n. 695 del 21/10/2014, “Assegnazione di fondi destinati all’acquisizione in urgenza di apparecchiature di media
e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la
manutenzione straordinaria del parco macchine in capo alle Aziende Sanitarie Ospedaliere ed IRCCS pubblici del
Lazio, dedicati alle acquisizioni in urgenza”. Gli acquisti previsti sono stati quantificati in 21 milioni di euro a valere
sull’esercizio 2014. 34 DGR n. 176 del 28/04/2015, “IRCCS Istituti Fisioterapici Ospitalieri IRE ISG – Cofinanziamento regionale pari a
2.602.000,00 euro, esercizio finanziario 2015, e relativa assegnazione all’IRCCS IFO della quota parte a carico della
Regione Lazio dei fondi per la ricerca sanitaria disposti dal Ministero della Salute, per l’acquisto del sistema robotizzato
di radiochirurgia stereotassica denominato Cyberknife”. La spesa è stata pari a circa 2,6 milioni di euro.
Piano della performance 2016-2018
43
rifiuti. Le azioni sono state articolate: definendo le Linee guida per la redazione del Programma
regionale di prevenzione dei rifiuti; stipulando la convenzione con le Province del Lazio per attività
di controllo; approvando lo Schema di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico
prodotti dalle navi nei porti; assegnando alla raccolta differenziata le necessarie risorse finanziarie e
prevedendo un contributo straordinario per i comuni della provincia di Roma che conferiscono i
rifiuti nella discarica di Colleferro35 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.8).
L’incremento degli standard di competitività territoriale – oggetto della mission della macro-area
[6] Investimenti per un territorio competitivo – è stato perseguito dalle politiche pubbliche per
ridurre, in primis, i principali gap rispetto alle altre aree del centro-nord. Per la rete di trasmissione
e ricezione dati in banda larga delle telecomunicazioni, sono stati avviati i primi interventi per la
realizzazione del Programma Lazio 30Mega e, parallelamente, è stato completato e adottato il
quadro programmatico di riferimento per la digitalizzazione della Regione Lazio (Agenda Digitale)
in coerenza con la programmazione europea, nazionale e interregionale. Due azioni hanno
caratterizzato l’implementazione delle politiche sulle reti e sull’offerta di prodotti e servizi di
trasporto: (a) l’intesa tra Regione Umbria e Lazio per l’incremento dell’offerta ferroviaria sovra
regionale; (b) lo schema d’Intesa per la definizione dei principi per il rinnovo del Contratto di
Servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale (2015-2020) per il
miglioramento della qualità del servizio, attraverso il rinnovo del parco rotabile e l’adeguamento
della capacità dei convogli alla domanda di mobilità, attraverso l’aumento delle composizioni dei
treni.36 Sul finire del 2015 sono state intensificate le azioni per opere viarie nevralgiche per il Lazio:
(a) tratto Rieti-Torano; (b) la tangenziale dei Castelli; (c) la SS Monti Lepini; (d) tratto Orte-
Civitavecchia (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.9).
Il welfare regionale, ambito delle policies della macro-area [7] Scelte per una società più unita, tra il
2014 e parte del 2015, è stato oggetto di interventi di sostegno ai nuclei familiari più vulnerabili e ai
soggetti a maggior rischio di esclusione sociale. Per questi soggetti, sono stati attivati programmi e
interventi che hanno riguardato la realizzazione dei centri-famiglia;37 è stata avviata la
sperimentazione – in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – del
Programma P.I.P.P.I. per interventi nei confronti di specifiche tipologie di famiglie al fine di ridurre
il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare.38
Inoltre, è in attuazione il Progetto “Comunità Giovanili 2014” come strumento di aggregazione
giovanile sul territorio regionale39 e il Programma “Lazio Creativo” per il potenziamento e sviluppo
di una rete regionale di officine dell’arte e dei mestieri.40 Per le politiche d’integrazione sociale, la
Regione Lazio ha aderito all’accordo per la programmazione e lo sviluppo di un sistema di
35 Per la raccolta differenziata sono state assegnate risorse per circa 15,5 milioni; il contributo straordinario è pari a
484mila euro. 36 DGR n. 71 del 24/02/2015, “Approvazione dello schema di Intesa per la definizione dei principi per il rinnovo del
Contratto di Servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale”. 37 DGR n. 753 del 04/11/2015, “Intesa del 5 agosto 2014, in sede di Conferenza Unificata, sullo schema di decreto di
riparto concernente l’utilizzo delle risorse stanziate sul Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2014.
Finalizzazione importo assegnato 430.000,00 euro per la realizzazione dei “Centri Famiglia”. 38 DGR n. 873 del 09/12/2014, “Adesione alla sperimentazione del Programma di Interventi Per la Prevenzione
dell’Istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.). Approvazione dello schema di protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali e la Regione Lazio”. Il finanziamento ministeriale è stato di 250mila euro e il cofinanziamento
regionale è stato di 62,5mila euro. 39 DGR n. 912 del 22/12/2014, “Legge regionale 29 novembre 2001, n. 29: “Promozione e coordinamento delle
politiche in favore dei giovani” e ss.mm.ii., legge regionale 7 giugno 1999, n. 6 art. 82: “Disposizioni in materia di
comunità giovanili” e ss.mm.ii. Approvazione linee di intervento.” La spesa prevista per il 2014 è di 300mila euro. 40 DGR n. 522 del 05/08/2014, “Legge regionale 29 novembre 2001, n. 29: “Promozione e coordinamento delle
politiche in favore dei giovani” e ss.mm.ii., legge regionale 7 giugno 1999, n. 6, art. 82: “Disposizioni in materia di
comunità giovanili" e ss.mm.ii. Approvazione linee di intervento “Lazio Creativo””. Spesa prevista di 2,65 milioni.
Piano della performance 2016-2018
44
interventi finalizzati all’inserimento lavorativo dei migranti regolarmente presenti in Italia; per la
disabilità e/o fragilità sociale sono proseguite le azioni previste dal sistema integrato regionale dei
servizi volti a garantire la tutela di questi soggetti;41 è stata, infine, istituita la cabina di regia per la
prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne42 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav.
S1.10).
3.1.1. Il quadro economico-finanziario di riferimento e le previsioni economiche
Nella fase finale del 2015 si osserva, da un lato, il proseguimento dell’espansione dell’attività
economica nelle economia avanzate e, dall’altro lato, l’indebolimento delle economie emergenti
causate dal rallentamento della Cina. Nel complesso le previsioni di crescita dell’attività globale
sono state riviste al ribasso; il commercio mondiale, calando nel primo trimestre 2015 e ristagnando
nel secondo trimestre, continua a deludere le attese; i corsi petroliferi, indeboliti negli ultimi mesi,
hanno compresso l’inflazione. Le politiche monetarie, nello scenario descritto, permangono
espansive nei paesi avanzati mentre divergono tra i paesi emergenti.
La fase ciclica dell’economia nazionale è caratterizzata dall’uscita dalla recessione e dall’avvio di
una ripresa dell’attività sostenuta dalla domanda interna. Resta debole la dinamica dei prezzi ma
prosegue la ripresa della produzione industriale; migliora la fiducia delle imprese in un frangente in
cui i segnali di recupero degli investimenti non provengono da tutti i settori.
La congiuntura internazionale e nazionale
L’economia internazionale, nella seconda parte del 2015, è caratterizzata da un pronunciato livello
d’incertezza a seguito delle ripercussioni, sui mercati finanziari e valutari, del rallentamento
dell’economia cinese.43 Tali incertezze hanno inciso sul processo ribassista del prezzo del petrolio44
e, nella fase di maggior turbolenza finanziaria e valutaria, l’euro si è apprezzato nei confronti del
dollaro invertendo la tendenza solo dopo la diffusione delle migliori performance dell’economia
statunitense (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.11).
Gli elementi che hanno permesso una correzione al rialzo delle stime di crescita del PIL degli Stati
Uniti nel secondo trimestre (dal +2,3 per cento al +3,7 per cento)45 sono stati individuati sia
nell’inversione di tendenza dell’export e della spesa pubblica sia nell’accelerazione della spesa per
consumi e per investimenti fissi non residenziali. Ulteriori elementi congiunturali hanno dissipato i
timori di un rallentamento dell’economia: la fiducia dei consumatori è risultata in aumento; sono
stati registrati miglioramenti del mercato del lavoro; la produzione industriale totale è cresciuta
all’inizio del secondo semestre del 2015; la spesa per consumi continua a essere sostenuta da una
dinamica positiva del reddito disponibile.
41 DGR n. 291 del 16/06/2014, “Programma di utilizzazione degli stanziamenti per il sistema integrato regionale di
interventi e servizi sociali – anno 2015 – spesa corrente”. Si tratta di una spesa, per il 2015, stimata in 9,8 milioni. 42 DGR n. 923 del 30/12/2014, “Legge regionale 19 marzo 2014 n.4, articolo 3: Istituzione della Cabina di Regia per la
Prevenzione ed il contrasto della violenza contro le donne”. 43 Nel breve periodo, il rallentamento della crescita dovrebbe trasmettersi alle economie avanzate in base
all’intensità dei legami commerciali bilaterali. Per l’Italia, con una quota di export verso la Cina pari al 2,6 per
cento del totale, l’effetto diretto della minore domanda cinese sarà molto contenuto; tuttavia, il maggior peso della
Cina nell’interscambio di altri paesi dell’area dell’euro (Germania e Francia in primis) potrebbe determinare un
effetto negativo indiretto per l’Italia determinato da una complessiva riduzione della domanda estera. 44 Durante il mese di agosto le quotazioni del petrolio Brent sono risultate attestarsi attorno ai 40 dollari al barile;
con la ripresa dei mercati finanziari il prezzo è tornato a 50 dollari al barile (58 dollari il prezzo medio nel 2015).
Fonte: Thomson Reuters. 45 Variazione congiunturale su base annua.
Piano della performance 2016-2018
45
La ripresa economica nell’area dell’euro, sul finire della prima parte del 2015, è risultata evolversi
con ritmi moderati46 e i segnali dei principali indicatori congiunturali non appaiono concordi nel
definire le tendenze di breve periodo: il clima di fiducia ha segnato una flessione nell’industria e un
miglioramento negli altri settori; le attese dei consumatori hanno evidenziato un leggero
rafforzamento; il volume delle vendite al dettaglio è cresciuto; il tasso di disoccupazione è
diminuito.
In Italia, i risultati positivi della crescita del prodotto nel primo trimestre sono stati confermati nel
secondo (+0,3 per cento rispetto al trimestre precedente). La crescita dell’attività produttiva è stata
determinata da un aumento del valore aggiunto dei servizi47 e dell’industria in senso stretto con
incrementi, rispettivamente, dello 0,3 e dello 0,2 per cento; al contrario, la dinamica del comparto
delle costruzioni, dopo il risultato positivo del primo trimestre, è risultata nuovamente negativa (-
0,7 per cento)48 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.12).
La domanda interna mostra andamenti contrastanti: incremento dei consumi (+0,4 per cento in
termini congiunturali) cui si associa una riduzione del processo di accumulazione49 (-0,3 per cento).
Il rafforzamento della fiducia delle famiglie in tutte le componenti (clima economico, personale,
corrente e futuro) si è riflesso sulla spesa di famiglie e istituzioni sociali private che, rispetto al
primo trimestre (-0,1 per cento) mostrano una dinamica in rilevante accelerazione, in particolare in
acquisti di beni durevoli (+0,4 per cento). La componente estera della domanda – riflettendo il
rallentamento delle vendite verso i mercati extra-Ue (+2,9 per cento nel primo trimestre; +0,4 per
cento nel secondo trimestre) e l’aumento consistente delle importazioni (+0,3 per cento nel primo
trimestre; +6,7 per cento nel secondo trimestre) – ha conseguito, nel complesso, una dinamica
congiunturale in cui le importazioni sono incrementate del 2,2 per cento e le esportazioni dell’1,2
per cento.
Le dinamiche del mercato del lavoro, rispetto al primo trimestre, evidenziano timidi segnali di mi-
glioramento: l’occupazione è cresciuta in tutte le aree territoriali e in tutti i principali settori pro-
duttivi (+0,5 per cento); il tasso di disoccupazione – favorito sia dalla dinamica positiva
dell’occupazione sia da quella degli inattivi – è in diminuzione attestandosi attorno al 12,0 per
cento50 (era pari al 12,3 per cento nel primo trimestre e al 12,4 per cento nel secondo trimestre). Le
prospettive dell’occupazione per gli ultimi mesi del 2015 appaiono moderatamente favorevoli: le
aspettative degli imprenditori sono state positive nel settore dei servizi e nelle costruzioni e stabili
nel comparto manifatturiero.51
46 Nel secondo trimestre il PIL nell’Area dell’Euro ha evidenziato una lieve decelerazione (+0,3 per cento su base
congiunturale); nel primo trimestre l’evoluzione positiva era risultata pari allo 0,4 per cento. Fonte: BCE. 47 Il settore dei servizi ha contribuito nei principali rami, ad eccezione dei servizi di informazione e comunicazione
(-1,6 per cento rispetto al trimestre), all’evoluzione positiva del valore aggiunto. Significativi gli incrementi nelle
attività finanziarie e assicurative (+1,6 per cento) e nelle attività professionali e di supporto (+0,8 per cento). 48 Va segnalato che da giugno 2015 si è rafforzato l’indicatore che definisce il clima di fiducia delle imprese del
comparto prefigurando, dunque, un’inversione di tendenza dei ritmi produttivi nei prossimi mesi. Fonte: Istat,
Fiducia delle imprese di costruzione (numero indice 2010=100), 7 settembre 2015. 49 Si tratta della risultante tra l’aumento degli investimenti in macchinari e attrezzature (+0,6 per cento), la flessione
degli investimenti in costruzioni (-0,8 per cento) e la caduta delle spese per investimento nei mezzi di trasporto (-
2,7 per cento). 50 I.Stat, Tasso di disoccupazione mensile, edizione 1 settembre 2015. 51 I.Stat, Fiducia delle imprese – Attese sull’occupazione, 7 settembre 2015.
Piano della performance 2016-2018
46
3.1.2. Il contesto regionale
I segnali di miglioramento osservati nel corso del 2014 sia per la produzione economica sia per
l’occupazione, si sono successivamente tradotti in un arresto della caduta dei livelli di attività e in
un incremento dell’occupazione. Permane, ancora nella prima parte del 2015, una debolezza della
ripresa dovuta principalmente all’eterogeneità degli andamenti congiunturali dei settori produttivi e
alla dimensione d’impresa; mentre le prospettive di un aumento della capacità produttiva, nella
seconda parte del 2015 e con maggior vigore nel 2016, dovrebbero riguardare le imprese medio-
grandi di specifici comparti economici regionali a elevata tecnologia ed export-oriented, l’attuale
fase impone un profilo produttivo ancora sfavorevole alle imprese di piccole dimensioni la cui
offerta, nei settori tradizionali, è destinata esclusivamente al mercato interno. Sebbene le condizioni
del mercato del lavoro regionali restino critiche,52 l’espansione dell’input di lavoro nel 2014 è
risultata concentrata nel settore terziario e ha riguardato – come effetto delle modifiche normative
relative ai requisiti previdenziali – coloro che hanno più di cinquanta anni.
La popolazione e la dinamica demografica
La popolazione residente53 al 1° gennaio 2015 ha raggiunto nel Lazio i 5,892 milioni di abitanti
(2,841 milioni di maschi e 3,050 milioni di femmine). Nel triennio 2013-2015 la popolazione
laziale residente è aumentata, in valore assoluto, di oltre 335mila unità (+6,0 per cento).
L’espansione demografica si è concentrata nella provincia di Roma (+7,5 per cento), area di
residenza di quasi il 74 per cento della popolazione regionale. Nel 2014, il bilancio demografico –
e, dunque, il tasso di crescita totale54 – è stato positivo e pari a 3,7 (per 1.000 abitanti) come
risultato di una flessione sempre più pronunciata della crescita naturale55 (-0,8 per 1.000 abitanti),
iniziata nel 2012 – a sua volta conseguente all’ulteriore rallentamento del tasso di natalità (8,6 nel
2014; era del 9,1 nel 2013 e del 9,6 nel 2012)56 e alla contestuale stazionarietà del tasso di mortalità
(9,3)57 – e del saldo migratorio totale (3,7 per 1.000 abitanti), in flessione se confrontato con i saldi
dell’ultimo decennio.
Le tendenze demografiche degli ultimi tre quinquenni (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav.
S1.13) segnalano: (i) la stabilità – attorno al 13,8 per cento – della quota di popolazione giovane (0-
14 anni), la riduzione – dal 68,1 al 65,5 per cento – della quota di popolazione adulta (15-64 anni) e,
dunque, il progressivo innalzamento dell’età media della popolazione (da 41,9 anni a 44,1 anni); (ii)
l’ampliamento del volume di popolazione anziana (dal 18,0 per cento al 20,7 per cento). In base alla
tripartizione della popolazione (giovani, adulti, anziani), gli indici che caratterizzano la struttura
demografica regionale (dipendenza strutturale, dipendenza degli anziani, vecchiaia) evidenziano
che: (a) l’indice di dipendenza strutturale58 progredisce a un ritmo dello 0,9 per cento all’anno (dal
46,8 per cento del 2002 al 52,6 per cento del 2015); (b) l’indice di dipendenza degli anziani59 (dal
52 Il tasso di occupazione è ancora distante dai livelli pre-crisi; si è incrementato nel 2014 il tasso di disoccupazione; è
elevata la quota di giovani che non studia, non lavora e non svolge alcuna attività formativa. 53 La popolazione residente è costituita in ciascun Comune dalle persone aventi dimora abituale nel Comune stesso.
Non cessano di appartenere alla popolazione residente le persone temporaneamente dimoranti, in altro Comune o
all’estero, per l’esercizio di occupazioni stagionali o per causa di durata limitata. Fonte: Istat (i.Stat), Popolazione
residente al 1° gennaio, 7 maggio 2014. 54 Somma del tasso di crescita naturale e del tasso di crescita migratorio. 55 Differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità. 56 Per 1.000 abitanti. 57 Per 1.000 abitanti. 58 Rapporto tra popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e popolazione in età attiva (15-64 anni),
moltiplicato per 100. 59 Rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100.
Piano della performance 2016-2018
47
26,5 per cento al 31,6 per cento) ha una dinamica di lungo periodo più accentuata (+1,4 per cento
all’anno) della dipendenza strutturale; (c) l’indice di vecchiaia,60 attualmente pari al 149,8 per
cento, procede rapidamente ad incrementarsi di circa l’1,1 per cento all’anno.
Le previsioni demografiche61 prefigurano per il 2020 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav.
S1.14) una ulteriore riduzione della crescita naturale che arriva al -1,2 (per 1.000 abitanti) per poi,
nei cinque anni successivi, invertire la tendenza e raggiungere un valore positivo (1,6 per 1.000
abitanti); la migrazione interna e quella con l’estero tendono a ridursi nel prossimo decennio
arrivando, rispettivamente, a 0,1 per 1.000 abitanti e a 5,2 per 1.000 abitanti. Il tasso di crescita
totale, per l’evoluzione della crescita naturale e della migrazione, si dovrebbe attestare al 3,5 per
1.000 abitanti. In base alle previsioni, nel prossimo decennio, l’età media della popolazione sarà di
45,6 anni, mentre vi sarebbe una lieve crescita del numero dei figli per donna; tutti gli indicatori
della struttura demografica regionale, inoltre, si accresceranno: la dipendenza strutturale aumenterà
di 2,2 punti; la dipendenza degli anziani passerà dall’attuale 31,6 per cento al 35,5 per cento del
2025. L’indice di vecchiaia progredirà fino ad arrivare, nel 2025, al 173,4 per cento.
Le attività produttive regionali
Il valore aggiunto regionale, in termini reali secondo il SEC95,62 durante le tre fasi che hanno
caratterizzato il medio periodo63 al netto dei servizi parzialmente esposti alla concorrenza – è
arretrato di quasi 8 punti nel settore primario; di oltre 16 punti nell’industria e di oltre 4 punti nei
servizi; la composizione settoriale, con un indebolimento del settore industriale, risulta modificata a
vantaggio dei rami del terziario. L’arretramento prolungato degli investimenti privati nelle branche
manifatturiere ha inciso sul livello del valore aggiunto. Stime non ufficiali64 indicano che l’attività
industriale nel 2014 è stata caratterizzata, dopo la stazionarietà (in termini nominali e secondo il
nuovo sistema dei conti SEC2010)65 osservata nell’ultimo biennio, da una flessione, attorno all’1,4
per cento in termini reali (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.15). Per il 40 per cento delle
imprese industriali regionali con oltre 20 addetti,66 nel 2014 – e come osservato già nel 2013 – si
sarebbe avuto un aumento del fatturato; le prospettive per il 2015 segnalano che oltre il 66 per cento
delle imprese prevede un incremento del valore delle vendite.
60 Rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per 100. 61 Fonte: Istat (I.Stat), Previsioni demografiche al 2065, 31 agosto 2015. Si tratta di previsioni predisposte con standard
metodologici riconosciuti in campo internazionale (cohort component model). La popolazione base delle previsioni è
quella rilevata dalla fonte “Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile” al 1° gennaio 2011. 62 L’aggiornamento delle serie storiche precedenti il 2014 del valore aggiunto al nuovo sistema di contabilità (SEC2010)
è previsto che vengano diffuse dall’Istat nell’ottobre 2015. Per il momento i dati 2011 costituiscono l’informazione di
benchmark su cui poggeranno le serie per gli anni più recenti, serie che attualmente sono ancora preliminari e basate su
stime econometriche. 63 Prima la crisi economico-finanziaria mondiale, successivamente la lieve riprese economica e, dalla seconda metà del
2011 la crisi economico-finanziaria nell’area dell’euro scaturita dalle pressioni sui debiti sovrani di alcuni Paesi
(Spagna, Portogallo e Italia in primis). 64 Prometeia, Scenari per le economie locali, luglio 2014. 65 Con il passaggio dal Sistema Europeo dei Conti versione 1995 (SEC95) alla versione 2010 (SEC2010), i conti
territoriali sono stati oggetto di revisione (cfr. Nota informativa dell’Istat, I nuovi conti nazionali in SEC2010.
Innovazioni e ricostruzione delle serie storiche (1995-2013), 6 ottobre 2014). Le principali innovazioni hanno
riguardato: l’inclusione delle spese per Ricerca & Sviluppo e di quelle militari del settore pubblico tra gli investimenti
fissi lordi; la registrazione degli scambi internazionali di beni da sottoporre a lavorazione in conto terzi tra le
esportazioni e importazioni di servizi di trasformazione; l’inclusione di una stima del valore aggiunto delle attività
economiche illegali. Attualmente sono disponibili informazioni statistiche per il triennio 2011-2013 e a prezzi correnti. 66 Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali, dei servizi e delle costruzioni 2014. La rilevazione riguarda le
imprese con almeno 20 addetti appartenenti ai settori dell’industria in senso stretto e dei servizi privati non finanziari
(alberghi e ristorazione, trasporti e comunicazioni, commercio e servizi alle imprese) e le imprese del settore delle
costruzioni con almeno 10 addetti.
Piano della performance 2016-2018
48
Dal lato dell’accumulazione del capitale, dopo un triennio di contrazione del numero di imprese
impegnate in processi d’investimento, nel 2014, la metà delle imprese intervistate ha aumentato la
spesa per investimenti; per il 2015, la percentuale di imprese coinvolte in processi d’investimento
dovrebbe ricalcare quella del 2014. Per le piccole e micro-imprese regionali67 (meno di 20 addetti),
il 2014, è risultato ancora sfavorevole facendo osservare un calo della produzione e del fatturato
accompagnato da una debole spesa per investimenti. Particolarmente penalizzate sono risultate le
imprese artigiane di dimensioni inferiori; al contrario, saldi positivi hanno riguardato le imprese
attive nei settori dell’informatica e delle telecomunicazioni.
La congiuntura dei principali settori di specializzazione, nel 2014, è stata eterogenea e tale da pre-
miare i comparti a maggior intensità tecnologica68 esposti sui mercati internazionali. Il valore
corrente dell’attività terziaria, con il passaggio al nuovo sistema europeo dei conti, è stato rivisto al
rialzo del 10 per cento: nell’ultimo triennio contabilizzato, il peso economico dei servizi è risultato
al di sopra dell’85 per cento, 12 punti in più della media nazionale e 6 punti in più della media delle
regioni del Centro Italia. L’attività economica nel settore dei servizi, dopo la flessione del 2013, è
risultata69 in lieve recupero; a prezzi costanti, la progressione nel 2014 si attesterebbe attorno allo
0,4 per cento e sarebbe correlata con la moderata ripresa dei consumi delle famiglie.70 La
performance positiva è attribuibile ai servizi connessi con le attività del turismo71 che hanno
beneficiato della crescita dei visitatori stranieri;72 lievi recuperi di attività economica sono stati
osservati nei rami dei trasporti73 e del commercio. Come per le imprese industriali, anche per quelle
dei servizi, il fatturato in crescita74 ha riguardato soprattutto aziende di medie e grandi dimensioni;
le imprese che hanno registrato un utile nel 2014 sono state il 45 per cento; è risultata stabile –
attorno al 40 per cento – la quota di imprese regionali che hanno aumentato gli investimenti.
La domanda estera, l’accumulazione di capitale e il finanziamento dell’economia
Durante il 2014, dopo la flessione del 2013, le esportazioni di beni (cfr. Allegato al DEFR Lazio
2016, tav. S1.16) sono cresciute del 3,4 per cento a prezzi correnti; l’incidenza delle esportazioni
67 CER-CNA, Indagine congiunturale 2014. 68 Settori dell’industria manifatturiera (Ateco 2007) per intensità tecnologica: alta tecnologia (farmaceutica; computer e
prodotti di elettronica); medio-alta tecnologia (fabbricazione di prodotti chimici; apparecchiature elettriche e non
elettriche per uso domestico; macchinari e apparecchiature; autoveicoli; altri mezzi di trasporto). 69 Prometeia, Scenari per le economie locali, luglio 2015. 70 Con l’arresto della riduzione del reddito lordo delle famiglie, nel 2014, è stata stimata una moderata ripresa dei
consumi delle famiglie con un aumento della spesa destinata ai beni durevoli e – solo sul finire dell’anno e, poi ancora,
nei primi mesi del 2015 – un riavvio dell’acquisto di nuove autovetture. 71 L’attivo della bilancia dei pagamenti turistica risulta stabile negli anni e rappresenta il 20 per cento dell’attivo
nazionale. Per la componente del turismo internazionale, è stato un aumento del 6,2 per cento della spesa complessiva
nel 2014 per un ammontare di 6 miliardi. 72 La rilevazione campionaria dell’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio ha rilevato per il 2014 – dopo l’incremento del
5,3 per cento osservato nel 2013 – un aumento delle presenze complessive dei turisti del 4,8 per cento nelle strutture
alberghiere. I turisti stranieri, la cui quota è pari ai due terzi delle presenze turistiche complessive, sono aumentati, nel
2014, del 5,6 per cento; i turisti italiani, nello stesso anno, sono cresciuti del 3,7 per cento. 73 Il trasporto e la logistica delle merci su strada, nel 2014, secondo le indagini campionarie (Confartigianato-CNA), è
stato caratterizzato – in particolare per le piccole imprese – da bassi livelli di fatturato e ordinativi; in base alle
informazioni dell’Autorità portuale (Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta) il sistema di trasporto portuale (containers e
merci) ha avuto, nello stesso anno e per il secondo anno, un rilevante incremento per i containers (+6,0 per cento nel
2013 e +19,2 per cento nel 2014) e una contrazione per le merci (-13,6 per cento nel 2013 e -1,3 per cento nel 2014). La
crescita del trasporto di passeggeri aeroportuali (voli nazionali, voli verso UE, voli verso extra UE) è risultata, nel 2014,
complessivamente positiva (+6,4 per cento); più accentuata verso la UE (+12,2 per cento), meno marcata per i voli
nazionali (+4,3 per cento), in flessione verso i paesi extra UE (-2,0 per cento). 74 Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali, dei servizi e delle costruzioni 2014. La rilevazione riguarda le
imprese dei servizi con almeno 20 addetti.
Piano della performance 2016-2018
49
sul PIL si attesterebbe attorno al 10 per cento. Nel medio periodo, il rafforzamento complessivo
della componente estera della domanda75 è stato determinato dai settori maggiormente esposti alla
concorrenza (coke e prodotti petroliferi raffinati; sostanze e prodotti chimici; articoli farmaceutici,
chimico-medicali e botanici; computer, apparecchi elettrici e ottici; mezzi di trasporto), laddove vi è
la maggiore concentrazione settoriale pari a circa il 70 per cento delle esportazioni regionali per
complessivi 12,7 miliardi.76
Le vendite nel 2014 si sono concentrate, per il 68,5 per cento, verso i Paesi UE; dopo l’incremento
dell’1,9 per cento del 2013, nell’ultimo anno, l’aumento delle esportazioni è stato del 10,4 per cento
trainato dagli acquisti dell’area dell’euro (+14,1 per cento). Per il biennio 2013-2014 le vendite si
sono ridotte (rispettivamente del 6,8 e del 9,3 per cento) nei Paesi extra UE; nell’ultimo anno,
flessioni marcate hanno riguardato i paesi dell’Europa centro-orientale (-21,1 per cento) e
l’America centro-meridionale (-17,4 per cento) mentre buone performance hanno interessato
l’America settentrionale (+19,6 per cento) (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.17). Dal lato
delle importazioni, dopo il calo del 2013 (-12,5 per cento per un volume di poco superiore ai 26
miliardi), vi è stata, nel 2014, una ripresa che, tuttavia, è ancora distante dal valore medio dei prece-
denti quattro anni (29,6 miliardi). Sono risultati in lieve crescita (+1,1 per cento per un valore di
quasi 17 miliardi) gli acquisti di beni dai paesi UE; dopo la caduta delle importazioni dai paesi extra
UE del 2013 (-31,4 per cento), nel 2014 la crescita è stata del 6,3 per cento spiegabile, in buona
parte, con la ripresa degli acquisti dagli Stati Uniti (+23,6 per cento).
Il processo di accumulazione del capitale (investimenti fissi lordi per branca proprietaria), come
conseguenza della crisi economico-finanziaria, si è contratto ad un ritmo del 3,3 per cento all’anno,
tra 2008 e 2011,77 più contenuto rispetto al dato nazionale per la performance positiva del comparto
energetico. Gli investimenti nel settore primario hanno avuto una caduta annua del 13,5 per cento
circa; nell’industria estrattiva e manifatturiera si è assistito a una riduzione media, rispettivamente,
del 6,0 e del 6,4 per cento mentre l’unica voce positiva – con un tasso di crescita medio attorno al
10,0 per cento – è risultata l’industria dell’energia. Il comparto delle costruzioni ha ridotto gli
investimenti di circa 9,2 punti all’anno e la riduzione delle spese per investimento nel settore dei
servizi – che rappresenta annualmente l’81,5 per cento dei 25,9 miliardi mediamente investiti
nell’intera economia regionale – è stata in linea con il tasso medio complessivo (-3,3 per cento).
75 I principali fenomeni che hanno modificato la rilevanza della domanda estera regionale nel medio periodo (dall’inizio
della prima crisi economico-finanziaria all’attenuarsi della seconda crisi) hanno riguardato, da un lato, l’ampliamento
della quota di esportazioni regionali (rispetto al PIL regionale) passata dall’8 del 2007 al 10,6 per cento del 2012 (la
quota nazionale è pari al 24 per cento) e, dall’altro, l’incidenza delle esportazioni regionali (rispetto al totale delle
esportazioni nazionali) passata dal 3,8 del 2007 al 4,6 per cento del 2012. 76 Per questo gruppo di settori – nel medio periodo e, in particolare, nell’ultimo biennio (cfr. Allegato al DEFR Lazio
2016, tav. S1.16) – è possibile osservare che: (a) gli andamenti annui – in relazione con i corsi petroliferi fluttuanti
attorno a valori contenuti, depressi dall’aumento dell’offerta globale sostenuta dalla produzione USA – sono
particolarmente altalenanti per il coke e prodotti petroliferi raffinati; la quota di composizione conferma la riduzione
dell’incidenza rispetto agli altri beni di questo gruppo ristretto di esportazioni (da 1,5 miliardi del 2010 a 581 milioni
del 2014); (b) il settore che produce sostanze e prodotti chimici, con un volume in valore attorno ai 2,0 miliardi oscilla
attorno a una quota (stabile) dell’11,2 per cento; (c) la produzione di articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici,
da sola esprime oltre il 40 per cento, in media, dell’intero valore delle esportazioni; anche nel 2014, dopo l’espansione
del 15,2 per cento del 2013, si è incrementata del 9,7 per cento; (d) dal 2010 al 2014, il valore del settore computer,
apparecchi elettronici e ottici è stato mediamente pari a circa 950 milioni; nel corso dell’ultimo anno si è verificata una
riduzione (-11,3 per cento) che ha fatto toccare il valore più basso (872 milioni) dal 2010; (e) il settore dei mezzi di
trasporto ha risentito certamente sia della prolungata fase recessiva sia della particolare contingenza del comparto circa
la ridefinizione delle strategie produttive. La quota settoriale si è contratta, dal 12 per cento (2010) all’attuale 7,6 per
cento; l’ultimo biennio ha manifestato una valore delle esportazioni stabile, attorno a 1,4 miliardi. 77 Istat, Conti e aggregati economici territoriali (Sistema europeo dei conti nazionali e regionali SEC 95), variazioni
medie annue, valori concatenati, anno di riferimento 2005.
Piano della performance 2016-2018
50
170,0
220,0
270,0
320,0
370,0
2.100,0
2.150,0
2.200,0
2.250,0
2.300,0
2.350,0
2.400,0
T1-2010 T4-2011 T3-2013 T2-2015
Occupati (asse SX) Disoccupati (asse DX)
LAZIO: OCCUPATI E DISOCCUPATI(anni 2010-2015; valori assoluti in migliaia di unità)
Fonte: elaborazioni su dati I.Stat, Settembre 2015
Nel periodo recente,78 l’ulteriore flessione degli investimenti regionali (-3,8 per cento) sconta gli
effetti della seconda crisi economico-finanziaria iniziata nella nel 2011 e conclusa (o in at-
tenuazione) tra fine 2014 e primo trimestre 2015 a livello nazionale. Il recupero della domanda di
credito delle imprese, in una fase congiunturale in cui predomina ancora l’incertezza sull’intensità
della ripresa dell’attività economica, è stato accompagnato da una sostanziale stabilità della
domanda proveniente dalle famiglie consumatrici sia per il permanere dei bassi tassi di interesse sia
per prospettive di offerta del mercato immobiliare (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.18). I
prestiti bancari al sistema economico regionale, dopo la flessione del 2013 (-0,9 per cento), sono
cresciuti nell’ultimo anno del 7,1 per cento raggiungendo la consistenza di 478,3 miliardi. Ancora
penalizzata è la domanda di credito delle piccole imprese (-2,0 per cento); parallelamente,
l’incremento delle erogazioni verso imprese di medio-grandi dimensioni è stato del 2,9 per cento
con una consistenza passata dai 100,6 miliardi del 2013 agli attuali 103,5. La domanda di credito da
parte delle famiglie, nell’ultimo triennio, si è mantenuta costante; la consistenza ha oscillato tra 59,9
e 60,5 miliardi.
Il mercato del lavoro
Le forze di lavoro nel Lazio, nel 2014 sono complessivamente incrementate di 102mila unità
rispetto al 2013, raggiungendo il livello di 2,6 milioni unità; la tendenza dei primi due trimestri del
2015 indica un ulteriore incremento. La tendenza del medio periodo del mercato del lavoro,
scontando gli effetti delle crisi economiche finanziarie del 2008 e del 2011, rivela tassi di crescita
dell’occupazione contenuti ma positivi tra il 2011 e il 2013, in progressiva espansione nell’ultimo
anno (+3,4 per cento rispetto al 2013) e – al contempo – un consistente incremento del numero dei
disoccupati (dai 210.000 del 2011 agli attuali 348.000 unità).79
Gli inattivi,80 in lieve crescita nella prima parte del 2015, conservano, nel medio periodo, un volume
sostanzialmente costante (valore medio attorno ai 3,2 milioni di unità) (cfr. Allegato al DEFR Lazio
2016, tav. S1.19). Il numero di occupati ha raggiunto, nel secondo trimestre del 2015, i 2,3 milioni
di unità e il numero dei disoccupati è di circa 335.000 unità; il trend d’espansione dell’occupazione
ha accelerato la dinamica nell’ultimo anno (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, fig. S.1).
78 Istat, Conti e aggregati economici territoriali (Sistema europeo dei conti nazionali e regionali SEC 2010), variazioni
medie annue, valori correnti. 9 febbraio 2015. 79 Valore medio del primo semestre del 2015. 80 Comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o
disoccupate.
Piano della performance 2016-2018
51
La partecipazione al mercato del lavoro delle persone in età lavorativa,81 considerando che
l’incremento complessivo delle forze di lavoro nell’ultimo triennio è in linea con l’aumento della
popolazione, si è posizionato, nel secondo trimestre 2015, attorno al 67,4 per cento. Il mix di
fenomeni che ha riguardato gli aspetti demografici e le modificazioni strutturali del mercato del
lavoro – con l’incremento della componente femminile delle forze di lavoro, in primis – hanno
indotto la riduzione del gap della partecipazione di genere che, attualmente, raggiunge i 17,8 punti
(tasso maschile 74,2 per cento; tasso femminile 56,3 per cento); nel 2010 tale divario era di quasi 21
punti e nell’anno precedente la prima crisi economico-finanziaria, il 2007, era superiore al 23 per
cento. Il tasso di occupazione82 nel 2014 è tornato sui valori del biennio 2011-2012 (58,8 per cento).
Anche il tasso di occupazione continua a presentare differenziali di genere (attorno ai 14,5 punti
percentuali nel 2014).
Come osservato in precedenti analisi per gli anni 2014 e 2015, anche le indicazioni che provengono
dal mercato del lavoro confermano che il peggioramento delle condizioni economiche ha, da un
lato, prodotto effetti moderatamente negativi sull’occupazione regionale ma, dall’altro lato, ha
ampliato la platea delle persone disposte a lavorare e che o non riescono a entrare nel mercato o
sono state espulse. I tassi di disoccupazione, dunque, sono tornati ai livelli della fine degli anni ‘90.
Nel 2014, il tasso di disoccupazione generale ha raggiunto il 12,6 per cento (pari a 329.000 unità);
più della metà dei disoccupati (175.500 unità) sono ex occupati; quasi un quarto dei disoccupati
(81.000 unità) entra per la prima volta nel mercato del lavoro senza precedenti esperienze
lavorative; poco più di un quinto (72.000 unità) erano inattivi e cercano un’occupazione. Il tasso di
disoccupazione giovanile (15-24 anni) – in media attorno al 26,4 per cento nel periodo precedente la
crisi economico-finanziaria (2004-2008); in crescita nei successivi tre anni e con una percentuale
media del 31,7 – indica che, nell’ultimo triennio e in particolare nell’ultimo anno, quasi un giovane
su due giovani attivi è disoccupato.83
Andamento congiunturale delle imprese e previsioni di crescita regionale 2016-2018
Durante il 2015 è migliorato il clima economico nazionale84 anche se si tratta di una ripresa
disomogenea per settori ed aree del Paese: la produzione e il fatturato aumentano nelle imprese di
medio-grandi dimensioni dell’Italia Settentrionale e, nell’incremento della produzione, spicca il
settore della meccanica e dei mezzi di trasporto, in relazione alla forte ripresa che ha caratterizzato
il mercato automobilistico; anche le industrie della chimica-plastica e quelle elettriche ed
elettroniche chiudono il II trimestre del 2015 con una crescita superiore al 2 per cento; si registrano
ancora difficoltà per le industrie leggere del made in Italy e risulta ancora debole la ripresa
produttiva nelle industrie del Centro-Italia.
Nel dettaglio regionale, l’indice del clima di fiducia85 dei consumatori del Lazio, è progredito nel
corso dell’anno passando da 101,5 di gennaio 2015 a 113,1 di settembre 2015. Durante il periodo
81 Classe di età 15-64 anni. 82 Classe di età 15-64 anni. 83 In base agli standard internazionali, il tasso di disoccupazione è definito come il rapporto tra i disoccupati e le forze
di lavoro (ovvero gli “attivi”, i quali comprendono gli occupati e i disoccupati); se, dunque, un giovane è studente e non
cerca attivamente un lavoro non è considerato tra le forze di lavoro, ma tra gli “inattivi”. Va ricordato che i
“disoccupati” di età 15-24 anni sono nel Lazio 67.000 cioè il 12,1 per cento della popolazione complessiva della stessa
età, nella quale rientrano studenti e altre persone considerate inattive secondo i citati standard internazionali. 84 Centro studi di Unioncamere e dall’Area Studi e Ricerche dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne, Indagine
congiunturale sull’industria manifatturiera, Comunicati stampa 03/07/2015 e 08/10/2015. 85 IESI, Istat Economic Sentiment Indicator (base 2010=100). Gli indici si riferiscono alla ripartizione del Centro-Italia
e vengono utilizzati come proxy regionale per la valutazione mensile congiunturale del clima di fiducia
dell’ottimismo/pessimismo dei consumatori: (a) il clima economico riguarda i giudizi e previsioni sulla situazione
Piano della performance 2016-2018
52
gennaio-settembre 2015 è stato osservato un progresso di tutte le stime del clima di fiducia dei
consumatori: il clima personale è passato da 95,9 di gennaio a 102,7 di settembre; il clima
economico da 118,2 a 144; il clima corrente da 94 a 106,7; il clima futuro da 112,8 a 122,8. In tutti i
mesi del 2015, la misura del clima di fiducia delle imprese manifatturiere stimato dall’Istat, è
risultato al di sopra dell’indice base. Anche i giudizi sugli ordini delle imprese riducono il
pessimismo che ha caratterizzato il periodo osservato (dall’ottobre 2012 a settembre 2015) e sembra
intravedersi una tendenza verso l’area dell’ottimismo nei giudizio sul livello della produzione; sono,
inoltre, positivi (eccetto per il mese di marzo 2015) i giudizi sulle scorte di prodotti finiti (cfr.
Allegato al DEFR Lazio 2016, fig. S1.2).
L’osservazione del primo semestre 2015 nel Lazio86 indicava che, rispetto allo stesso periodo del
2014, se a livello nazionale la flessione della produzione è stata attorno allo 0,3 per cento, nel Lazio
la chiusura è risultata negativamente più intensa (-2,7 per cento). Divari negativi tra l’andamento
nazionale e quello regionale sono stati osservati per le industrie elettriche ed elettroniche (-2,6 per
cento a fronte del +2 per cento medio nazionale), e per le industrie chimiche (+1,1 per cento la
performance nazionale contro il -2,1 per cento nel Lazio). A livello territoriale, la provincia di
Frosinone (-1,5 per cento) è l’area che più delle altre ha potuto contenere le perdite e, in termini
dimensionali, le imprese più strutturate medio-grandi con almeno 50 addetti hanno resistito meglio
(-1,7 per cento) delle piccole imprese (-3,7 per cento).
economica dell’Italia e le previsioni sulla disoccupazione; (b) il clima personale riguarda giudizi e le previsioni sulla
situazione economica della famiglia, la convenienza attuale e le possibilità future del risparmio, la convenienza
all’acquisto di beni durevoli e il bilancio finanziario della famiglia; (c) il clima corrente prende in considerazione i
giudizi sulla situazione economica dell’Italia e della famiglia, la convenienza attuale del risparmio e dell’acquisto di
beni durevoli, il bilancio finanziario della famiglia; (d) il clima futuro stima le previsioni sulla situazione economica
dell’Italia e della famiglia, la disoccupazione e le possibilità future di risparmio. 86 Unioncamere Lazio, Istituto Guglielmo Tagliacarne, Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera per la
regione Lazio, Comunicati stampa, 16 ottobre 2015.
99,8
101,8
85,0
90,0
95,0
100,0
105,0
110,0
Ott-2012 Mag-2013 Dic-2013 lug-14 feb-15 set-15
LAZIO: CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESEMANIFATTURIERE(dati destagionalizzati, numero indice base2010=100; ottobre 2012-settembre 2015)
-19
-13
-45
-40
-35
-30
-25
-20
-15
-10
-5
-
Ott-2012 Mag-2013 Dic-2013 lug-14 feb-15 set-15
LAZIO: GIUDIZI SUGLI ORDINI DELLE IMPRESEMANIFATTURIERE(dati destagionalizzati, saldi; ottobre 2012- settembre2015)
-11
-7
-40
-35
-30
-25
-20
-15
-10
-5
-
Ott-2012 Mag-2013 Dic-2013 lug-14 feb-15 set-15
LAZIO: GIUDIZI SUL LIVELLO DELLAPRODUZIONE DELLE IMPRESEMANIFATTURIERE(dati destagionalizzati, saldi; ottobre 2012-settembre 2015)
1,0
4,0
-15,0
-10,0
-5,0
-
5,0
10,0
15,0
Ott-2012 Mag-2013 Dic-2013 lug-14 feb-15 set-15
LAZIO: GIUDIZI SULLE SCORTE DI PRODOTTI FINITI DELLEIMPRESE MANIFATTURIERE(dati destagionalizzati, saldi; ottobre 2012-settembre2015)
Fonte: elaborazioni su dati I.Stat, Fiducia delle imprese manifatturiere (ottobre 2012-settembre 2015), Settembre 2015
Piano della performance 2016-2018
53
Dopo un primo trimestre 2015 caratterizzato da debolezze e criticità nella maggior parte degli
ambiti produttivi industriali, il secondo trimestre può essere considerato il periodo della ripresa
dell’attività economica. Rispetto all’andamento produttivo nazionale, tuttavia, il Lazio manifesta un
profilo d’espansione, nel complesso, più moderato e prudente, sospinto da specifici settori in alcune
aree provinciali che nel corso del 2015 hanno beneficiato della crescita della domanda
internazionale: in primis, l’industria meccanica e dei mezzi di trasporto sia per i piani d’espansione
produttiva dello stabilimento FIAT di Cassino87 sia per la domanda in crescita di nuove autovetture.
Il settore risulta proiettato positivamente anche oltre l’attuale fase congiunturale; dalle indagini
svolte risulta che la produzione avrà una tendenza positiva oltre il brevissimo termine, assicurata
dall’attuale portafoglio ordini; in termini di ordinativi, un’altissima quota d’imprese (quasi il 90 per
cento) dichiarano un aumento degli ordinativi esteri.
La forte crescita di tutti i rami manifatturieri della provincia di Frosinone – considerando
l’andamento, positivo ma inferiore alla media laziale e nazionale, delle altre province del Lazio –
appare ascrivibile alla performance produttiva e, dunque, all’effetto traino esercitato dal ramo dei
mezzi di trasporto. Anche il settore della lavorazione dei metalli ha saldi positivi sulla produzione e,
con un portafoglio ordini superiore al semestre, è proteso per parte del 2016. Le ombre
congiunturali e le prospettive per il brevissimo e breve periodo riguardano le industrie alimentari
regionali, con andamenti inferiori a quelli medi nazionali e con una perdita di attrazione dei prodotti
da parte dei mercati esteri.
Il clima di fiducia delle imprese che operano nei rami del commercio laziale, rispetto alla tendenza
del manifatturiero, è improntata a un’accentuata cautela determinata sia dall’incerta ripresa della
domanda interna sia dall’andamento delle vendite che, nel primo trimestre 2015, è risultato negativo
(-2,8 per cento) e caratterizzato da un’elevata variabilità territoriale (dal -2,4 per cento della
provincia di Rieti al -4,7 per cento della provincia di Viterbo). Per il breve periodo, le previsioni
appaiono lievemente più positive nel comparto della Grande Distribuzione Organizzata e nel
commercio al dettaglio di prodotti non alimentari; nella distribuzione alimentare di tipo
tradizionale, di piccole e piccolissime dimensioni, prevale il sentimento di pessimismo.88 Prosegue,
dunque, il trend di acquisti alimentari nelle grandi strutture che, affiancate e in concorrenza con i
discount alimentari, possono praticare riduzioni dei prezzi consentendo al contempo di preservare il
potere d’acquisto delle famiglie consumatrici. Il clima di prevalente ottimismo, nelle imprese
commerciali, compare nella visione sul futuro prossimo (primo trimestre del 2016): le imprese che
prevedono una evoluzione negativa o un ritiro dal mercato sono una percentuale molto bassa (l’8
per cento circa); un aumento dell’attività è previsto dal 46 per cento delle grandi strutture di vendita
e dal 53 per cento delle imprese con più di 20 addetti.
87 Lo stabilimento FCA di Cassino, fabbrica del Gruppo FCA situata nel comune di Piedimonte San Germano, nei pressi
di Cassino nel Lazio, dispone di una capacità produttiva pari a 250.000 autovetture l’anno (1.084 autovetture al giorno);
è stato indicato quale stabilimento di punta per la produzione del marchio Alfa Romeo. Nello scorso mese di luglio sono
stati conclusi i primi cinquanta inserimenti lavorativi previsti per la produzione di modelli a trazione posteriore. 88 In termini territoriali un saldo positivo relativamente più elevato, tra imprese ottimiste e imprese pessimiste, si osserva
nella provincia di Rieti; nella provincia di Viterbo si registra una lieve prevalenza del pessimismo.
Piano della performance 2016-2018
54
In posizione intermedia, tra il clima di fiducia delle imprese manifatturiere e la fiducia delle imprese
commerciali, si collocano le proiezioni delle imprese dei servizi per il secondo trimestre del 2015:
(i) le prospettive di breve-brevissimo periodo sono connotate da una positività che riguarda tutti i
settori e tutte le dimensioni d’impresa; (ii) sussiste una profonda differenziazione territoriale tra la
provincia di Roma che manifesta saldi positivi e le altre province che alternano performance
debolmente positive (Viterbo e Latina) a prospettive negative (Rieti e Frosinone). Le prospettive sul
futuro prossimo (oltre il trimestre) appaiono positive soprattutto per il commercio all’ingrosso e per
le imprese più grandi; meno ottimistiche le attese da parte delle piccole imprese e degli imprenditori
non strettamente connessi con l’area romana (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, fig. S1.3).
Le stime di crescita settoriale per il triennio 2016-201889 - con un’attesa d’espansione tendenziale
per il 2015 attorno allo 0,9 per cento, e dopo un triennio di recessione (-2,4 per cento nel 2012; -1,3
per cento nel 2013 e -0,4 per cento nel 2014) – hanno un segno, generalmente, positivo e oscillano,
per il valore aggiunto dell’intera economia regionale, tra l’1,0 e l’1,3 per cento; tuttavia, per alcuni
settori e per alcuni anni, a causa di debolezze strutturali e fattori di domanda vi saranno ulteriori
arretramenti dell’attività produttiva (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, fig. S1.4).
89 Centro Europa Ricerche, Modello di Previsione Regionale, ottobre 2015.
91,9
113,9
60,0
70,0
80,0
90,0
100,0
110,0
120,0
130,0
Ott-2012 Mag-2013 Dic-2013 lug-14 feb-15 set-15
LAZIO: CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE DEISERVIZI(dati destagionalizzati, numero indice base2010=100; ottobre 2012-settembre 2015)
16
12
-50
-40
-30
-20
-10
-
10
20
30
40
Ott-2012 Mag-2013 Dic-2013 lug-14 feb-15 set-15
LAZIO: GIUDIZI SULL'ANDAMENTO GENERALEDELL'AZIENDA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI(dati destagionalizzati, saldi; ottobre 2012- settembre2015)
5 -4
-50
-40
-30
-20
-10
-
10
20
Ott-2012 Mag-2013 Dic-2013 lug-14 feb-15 set-15
LAZIO: GIUDIZI SUGLI ORDINI E SULLADOMANDA IN GENERALE DELLE IMPRESEDEI SERVIZI(dati destagionalizzati, saldi; ottobre 2012-settembre 2015)
-27,3
-6,9
-80,0
-60,0
-40,0
-20,0
-
20,0
40,0
Ott-2012 Mag-2013 Dic-2013 lug-14 feb-15 set-15
LAZIO: GIUDIZI SULL'OCCUPAZIONE DELLE IMPRESE DEISERVIZI
Fonte: elaborazioni su dati I.Stat, Fiducia delle imprese dei servizi (ottobre 2012-settembre 2015), Settembre 2015
Piano della performance 2016-2018
55
-1,8
2,2
-4,3
2,1
-0,8
-6,9 -6,9
-0,2-0,6
-1,4-1,8
-0,5
-9,0
-6,0
-3,0
0,0
3,0
2007 2009 2011 2013 2015 2017
agricoltura
Totale
0,3
-3,4
-10,0
7,1
-0,4
-5,6
-1,9
-1,1
0,3 0,7 0,3 0,1
-12,0
-9,0
-6,0
-3,0
0,0
3,0
6,0
9,0
2007 2009 2011 2013 2015 2017
industria in senso stretto
Totale
-1,7
-3,6
-0,7 -0,7
-8,4
-10,1
-5,8
-1,4 -1,2
-0,2 0,5 0,4
-12,0
-9,0
-6,0
-3,0
0,0
3,0
6,0
2007 2009 2011 2013 2015 2017
costruzioni
Totale
3,1
-2,5
-1,9
0,0
1,5
-1,5
-1,0
-0,31,1 1,5 1,1 1,3
-5,0
-3,0
-1,0
1,0
3,0
5,0
2007 2009 2011 2013 2015 2017
servizi
Totale
REGIONE LAZIO: VALORE AGGIUNTO TENDENZIALE 2016-2018
(variazioni sull'anno precedente su valori a prezzi concatenati, base 2005)
Fonte: elaborazioni Regione Lazio e CER-Modello di Previsione Regionale su dati Istat, Contabilità territoriale, ottobre 2015
Il settore primario regionale, con solo due anni di sviluppo produttivo (il 2008 e il 2010) e una
riduzione del prodotto del 17 per cento tra il 2007 e il 2015, dovrebbe, anche nel prossimo triennio,
proseguire la fase di contrazione stimata, complessivamente, attorno al -3,7 per cento.90 Il 2015,
dopo i precedenti quattro anni di intensa recessione, complessivamente pari a -9,0 per cento,
dovrebbe consentire all’industria in senso stretto della regione Lazio di recuperare una lieve attività
produttiva (+0,3 per cento); il prossimo triennio sarà ancora caratterizzato da una fase di recupero
della produzione che, tuttavia, sarà annualmente contenuta (tra lo 0,3 e lo 0,7 per cento) e inferiore
a quella prevista a livello nazionale (tra lo 0,7 e l’1,3 per cento). L’industria delle costruzioni nella
regione Lazio ha subito un ridimensionamento rilevante tra il 2007 e il 2014. Per il biennio 2015-
2016 la tendenza prevista, al netto delle politiche fiscali e degli incentivi annunciati, è ancora
negativa (-1,4 per cento); la ripresa del settore è attesa, molto modesta e inferiore all’1 per cento,
nel successivo biennio. L’attività terziaria, con un ridimensionamento di lungo periodo più
contenuto (-2,6 per cento in media d’anno tra il 2007 e il 2014) rispetto agli altri settori e comparti,
darà il contributo più incisivo alla ripresa complessiva del valore aggiunto regionale già nel 2015
(+1,1 per cento). Nel 2016 la ripresa si intensificherà (+1,5 per cento) e nel biennio successivo i
tassi dovrebbero mantenersi sopra l’1 per cento.
90 L’andamento tendenziale del settore, confrontato con le dinamiche di lungo periodo a livello nazionale, rivela una più
intensa caduta del prodotto rispetto all’Italia (-9,6 per cento tra il 2007 e il 2015) e una previsione di riduzione
dell’attività meno marcata per il prossimo biennio (-1,43 per cento).
Piano della performance 2016-2018
56
3.1.2. Programmazione economico-finanziaria nazionale e previsioni a livello regionale
Le previsioni relative al quadro macroeconomico e l’orientamento di politica fiscale definite dal
Governo nazionale nella Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza per il 2015 –
con l’obiettivo prioritario di ridurre significativamente il rapporto debito/PIL non solo con la
disciplina di bilancio ma, anche, con un ritorno a tassi sostenuti di crescita del PIL – influendo sulle
decisioni di politica di bilancio e sulle politiche settoriali regionali, hanno orientato, nell’esercizio
di previsione, la manovra del bilancio pluriennale regionale.
La programmazione nazionale
In termini programmatici, il Documento di Economia e Finanza (DEF) predisposto dal Governo,91
stima che il PIL nazionale aumenti dello 0,7 per cento nell’anno in corso e dell’1,4 per cento il
prossimo anno. I fattori della ripresa economica, e della successiva accelerazione, deriverebbero dal
contributo della domanda estera, favorita dai guadagni di competitività connessi con il
deprezzamento dell’euro, e dalla domanda domestica (spesa delle famiglie) che invertirebbero la
dinamica negativa a seguito dell’impatto positivo sui redditi reali derivante sia dalla riduzione dei
corsi petroliferi sia dal miglioramento delle condizioni nel mercato del lavoro;92 il processo di
accumulazione, per il 2015, manterrebbe un profilo modesto (per il freno del settore delle
costruzioni) mentre, per il 2016, vi sarebbe un’accelerazione della crescita attorno al 3,0 per cento.
Il quadro programmatico per il 2016 indica prospettive di crescita più favorevoli rispetto al
tendenziale;93 ciò a seguito sia degli effetti positivi del programma di acquisto di titoli
dell’Eurosistema94 sia degli stimoli all’economia sotto forma di riduzione del cuneo fiscale per le
famiglie e le imprese.95 Per il medio periodo (2017-2019) il DEF prevede – ipotizzando il perdurare
delle condizioni favorevoli sui mercati finanziari, la stabilità delle quotazioni del greggio, gli effetti
positivi derivanti dal mancato aumento delle imposte indirette nel 2016 e, infine, l’impulso
proveniente dalle riforme – che l’attività economica si espanda, nel quadro programmatico, all’1,4
per cento all’anno (all’1,1 nello scenario tendenziale).
Lo stato dei conti pubblici, le previsioni tendenziali e gli obiettivi 2015-2019
Relativamente alla situazione della finanza pubblica, nel 2014 l’indebitamento netto delle
Amministrazioni pubbliche – per il contributo della riduzione della spesa per interessi (dal 4,8 al 4,7
91 Approvato dal Consiglio dei Ministri n. 58 del 10/04/2015. 92 I dati amministrativi (Ministero del lavoro, Nota flash CO_ dati mensili e trimestrali. Anno 2015) segnalano, per il
primo bimestre del 2015, un incremento del 35 per cento delle assunzioni a tempo indeterminato rispetto allo stesso
periodo del 2014; il saldo positivo, al netto delle cessazioni, è stato di 46.000 contratti (a fronte di un calo di 19.000
rilevato nello stesso bimestre dell’anno precedente). Il risultato positivo è ascrivibile agli sgravi contributivi introdotti
dalla legge di stabilità per il 2015 a decorrere dal mese di gennaio. 93 Ciò è dovuto alla cancellazione dell’aumento delle imposte indirette previsto dalla legislazione vigente. Per
compensare i mancati proventi sono programmate riduzioni della spesa, per 0,6 punti percentuali di prodotto, e un
aumento dell’indebitamento netto rispetto al quadro tendenziale (0,4 punti). 94 Il programma produrrebbe una maggiore crescita del PIL dell’Italia (circa 1,4 punti percentuali nel biennio 2015-
2016) e un innalzamento dell’inflazione (poco più di mezzo punto percentuale all’anno nel biennio 2015-2016). 95 Secondo le previsioni del DEF, il credito d’imposta per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi continuerebbe
a ripercuotersi favorevolmente sui consumi delle famiglie; la riduzione dell’IRAP e l’agevolazione contributiva
temporanea per i datori di lavoro del settore privato che assumono dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel
2015, da un lato, migliorerebbero la posizione competitiva delle imprese e, dall’altro, consentirebbero un incremento
occupazionale.
Piano della performance 2016-2018
57
per cento del PIL) – è risultato stabile (3,0 per cento del prodotto); l’avanzo primario96 si è ridotto
dall’1,9 all’1,6 per cento del PIL. Per l’incremento delle imposte indirette (+3,5 per cento), in
particolare per l’aumento del gettito dell’IVA e della Tassa sui Servizi Indivisibili (TASI, l’imposta
comunale istituita dalla legge di stabilità 2014) le entrate sono complessivamente aumentate (+0,6
per cento). La spesa per interessi si è contratta del 3,5 per cento.
Nel DEF 2015, il Governo, riconsidera le previsioni per i conti pubblici 2015-2018 – elaborate nella
Nota di Aggiornamento al DEF 201497 e nel Documento Programmatico di Bilancio 201498 – e le
estende al 2019: (i) nelle stime tendenziali99 l’indebitamento netto scende al 2,5 per cento del PIL
nel 2015 (dal 3,0 del 2014), all’1,4 nel 2016 e allo 0,2 nel 2017; nel biennio successivo si
genererebbe un saldo positivo crescente; (ii) il disavanzo tendenziale – rispetto a quanto indicato a
ottobre 2014 – è inferiore di 0,1 punti percentuali del PIL nel 2015, di 0,4 nel 2016 e di 0,6 nel
2017; il miglioramento nel 2015 è imputabile per intero alla minore spesa per interessi (0,3 punti
percentuali), che verrebbe compensata da un minore avanzo primario (0,2 punti) per la revisione al
ribasso delle entrate. Il DEF conferma gli obiettivi per l’indebitamento netto indicati nel Documento
programmatico di bilancio; il miglioramento del saldo strutturale è, tuttavia, più graduale nel
biennio 2015-2016. Nel 2016 non verranno attuati gli inasprimenti fiscali indicati nelle clausole di
salvaguardia100 e il raggiungimento del pareggio strutturale viene confermato per il 2017.
Per il 2016, il Governo programma un indebitamento netto pari all’1,8 per cento del prodotto; a ciò
corrisponde un miglioramento del saldo strutturale dello 0,1 per cento del PIL.101 Il Governo
prevede il raggiungimento del pareggio di bilancio strutturale nel 2017 che corrisponderebbe a un
indebitamento netto nominale dello 0,8 per cento del PIL.102 Le previsioni del DEF indicano che il
rapporto tra il debito e il prodotto è in crescita (dal 132,1 per cento del 2014 al 132,5 per cento). La
riduzione del debito è prevista a partire dal 2016 (130,3 per cento) per arrivare da una discesa
(120,2 per cento) alla fine dei quattro anni di previsione del DEF. A tale previsione ottimistica –
considerando la regola sul debito103 – si sarebbe giunti considerando il miglioramento del quadro
96 Dall’inizio degli anni ‘90, il saldo primario è risultato sempre positivo tranne nel primo biennio della crisi finanziaria,
diventando negativo (-0,9 per cento del prodotto nel 2009). Negli anni successivi si sono registrati valori positivi e
crescenti, fino al 2,2 per cento nel 2012; nell’ultimo biennio, risentendo del protrarsi della recessione, l’avanzo primario
si è ridotto, collocandosi all’1,6 per cento del PIL nel 2014. 97 Approvato dal Consiglio dei Ministri del 30 settembre 2014, n. 30. 98 Una prima versione del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2015 è stata inviata il 15/10/2014 alla
Commissione Europea e, a seguito della fase di consultazione tra la Commissione ed il Governo italiano, è stata
concordata una correzione di bilancio per il 2015 superiore a quanto inizialmente previsto. 99 A legislazione vigente. 100 I mancati proventi troverebbero copertura in parte utilizzando i margini derivanti dal miglioramento delle stime
tendenziali, in parte con riduzioni di spesa. 101 Il requisito minimo di correzione strutturale previsto dal Patto di stabilità e crescita, in base alla posizione ciclica e al
livello del debito pubblico, sarebbe di mezzo punto percentuale; lo scostamento di 0,4 punti riflette l’intenzione del
Governo di ricorrere alla clausola di flessibilità relativa alle riforme strutturali prevista dalla Commissione europea. Nel
caso in cui si attuino riforme strutturali che hanno effetti positivi a lungo termine sulla sostenibilità delle finanze
pubbliche – viene indicato dalla Commissione europea – possono essere concesse deviazioni dall’obiettivo di medio
termine, o dal percorso di aggiustamento verso quest’ultimo, per l’anno successivo a quello di pubblicazione del
Programma di stabilità. Le condizioni che devono essere rispettate per rientrare nelle deviazioni previste sono tre: (a)
essere di entità contenuta (non superiori a mezzo punto percentuale del prodotto, in termini strutturali); (b) avere
carattere temporaneo (devono essere riassorbite entro i quattro anni che costituiscono l’orizzonte di previsione del
Programma); (c) mantenere l’indebitamento netto entro il limite del 3 per cento del PIL. 102 Nel 2018 l’indebitamento netto si annullerebbe e nel 2019 si registrerebbe un avanzo pari allo 0,4 per cento del PIL. 103 La regola sul debito prevista dal Patto di stabilità e crescita specifica che – per la fase transitoria, il triennio 2013-
2015, della regola stessa – l’aggiustamento strutturale nell’anno in corso avrebbe dovuto essere superiore al 2 per cento
del prodotto. Nonostante la correzione prevista sia inferiore, la Commissione europea (COM(2015) 113final “Italia,
Relazione elaborata a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato”) ha valutato che la regola sul debito deve
Piano della performance 2016-2018
58
macroeconomico, ovvero la crescita del PIL nominale, la riduzione del disavanzo e gli incassi
derivanti dalle privatizzazioni.104
Con la Nota di Aggiornamento al DEF 2015,105 analizzando la situazione internazionale,106 gli
eventi della seconda parte del 2015 e considerando gli effetti su economia reale e finanza pubblica
nazionale, il Governo ha rivisto al rialzo il quadro macroeconomico interno per il biennio 2015-
2016 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.20a e tav. S1.20b). Nel nuovo scenario si prevede
che il PIL aumenti dello 0,9 per cento nel 2015 (in precedenza era previsto aumentare dello 0,7 per
cento) e acceleri all’1,6 nel 2016 (era previsto aumentare dell’1,4 per cento); l’inflazione al
consumo non supererebbe lo 0,3 per cento quest’anno e salirebbe all’1,0 nel 2016.107 Anche le
previsioni per il triennio 2017-2019, riviste al rialzo rispetto alle stime dello scorso aprile, indicano
un aumento del PIL pari in media all’1,3 per cento all’anno nel quadro tendenziale, all’1,5 in quello
programmatico. Per il 2015 la Nota modifica le stime tendenziali dei conti pubblici riportate nel
DEF: l’indebitamento netto è rivisto lievemente al rialzo, al 2,6 per cento del PIL; il disavanzo
strutturale108 – rispettando la correzione strutturale richiesta dalle raccomandazioni delle istituzioni
europee dello scorso luglio109 – si ridurrebbe quest’anno di 0,3 punti rispetto al 2014, attestandosi
nel quadro programmatico allo 0,3 per cento del prodotto; con minor crescita dei prezzi, l’incidenza
del debito sul prodotto per il 2015 è stimato in peggioramento con un aumento di 0,7 punti percen-
tuali (+0,4 per cento era la previsione del DEF di aprile), per raggiungere il 132,8 per cento.
In termini programmatici, confidando sulla concessione da parte della CE di ulteriori margini di
flessibilità,110 rispetto a quelli riconosciuti ad aprile, il Governo prevede per il 2016 un
rallentamento più marcato del processo di aggiustamento di bilancio. Nel dettaglio: il disavanzo
considerarsi rispettata alla luce dei “fattori rilevanti”: (i) condizioni macroeconomiche particolarmente sfavorevoli
(anche con riferimento all’inflazione); (ii) contributo di componenti una tantum all’aumento del debito (quali il
supporto finanziario ai paesi dell’area dell’euro e il pagamento di debiti commerciali pregressi); (iii) piano di riforme
strutturali che il Governo si è impegnato ad attuare. 104 Le alienazioni si dovrebbero attestare attorno a un valore di 0,4 punti di PIL all’anno per il triennio 2015-2018. 105 Approvato dal Consiglio dei Ministri n. 81, 18 settembre 2015. 106 Dalla fine dello scorso anno – e con il contributo del programma di acquisto di titoli dell’Eurosistema – è in atto
un’intensificazione dell’attività economica nell’area dell’euro. In Italia l’attività economica progredisce con un ritmo
d’espansione prossimo all’1,5 per cento in ragione d’anno; gli indici congiunturali (l’andamento della produzione
industriale; il rafforzamento della fiducia di famiglie e imprese; le inchieste condotte presso i responsabili degli
acquisti) segnalano la prosecuzione della crescita nel terzo trimestre del 2015 con gli stessi ritmi del primo semestre e
con un miglioramento diffuso in tutti i settori. L’occupazione, già in ripresa nel corso del 2014, è in ulteriore progresso
e il generale rafforzamento del quadro economico si sta propagando al mercato del credito: crescita dei finanziamenti al
settore manifatturiero; riduzione dei costi di finanziamento anche per le imprese di minori dimensioni. 107 Le differenze di scenario riflettono gli effetti sull’economia degli interventi previsti dal Governo: la cancellazione
degli aumenti delle aliquote dell’IVA connessi con le clausole di salvaguardia; l’eliminazione della tassazione sulla
proprietà della prima casa; ulteriori misure di sostegno in via di definizione. Le misure espansive fornirebbero –
secondo l’ipotesi governativa che prevede che la maggior parte dei benefici fiscali venga spesa per l’acquisto di beni di
consumo – un contributo di 0,2 punti percentuali alla crescita del PIL nel 2016. 108 Al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure temporanee. 109 Programma nazionale di riforma 2015 dell’Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità
2015 dell'Italia, Raccomandazione del Consiglio del 14 luglio 2015, (2015/C 272/16). 110 I margini di flessibilità aggiuntivi riguarderebbero, principalmente, la clausola di flessibilità sugli investimenti,
ritenuti i più idonei a rafforzare la fase di crescita economica e compatibili con il rispetto della regola sul debito sia per
le migliorate prospettive macroeconomiche sia per le stime sui maggiori proventi da privatizzazioni attesi per il 2018
rispetto a quanto indicato nel DEF. Va, inoltre, tenuta in considerazione la richiesta di flessibilità connessa
all’emergenza migranti (Documento Programmatico di Bilancio 2016, trasmesso alla Commissione europea e
all’Eurogruppo il 15 ottobre 2015): l’esecutivo ritiene che il fenomeno – che in termini finanziari ha un onere stimato
per il 2015 in oltre 3,3 miliardi – sia configurabile come un evento eccezionale ai sensi degli artt. 5.1 e 6.3 del
Regolamento CE 1466/97 e dell’art. 3 del Fiscal compact e, dunque, meritevole di riconoscimento di una maggiore
flessibilità quantificabile in circa 0,2 punti di PIL.
Piano della performance 2016-2018
59
programmato è pari al 2,2 per cento del prodotto; il saldo strutturale è atteso peggiorare di 0,4 punti
rispetto al 2015; il pareggio di bilancio in termini strutturali non sarà raggiunto nel 2017 ma è stato
rinviato al 2018; nel 2016 vi sarà riduzione dell’incidenza del debito sul prodotto – pari allo 0,5 per
cento del prodotto in ciascun anno del triennio 2016-2018 – per il beneficio derivante dai proventi
da privatizzazioni.111 In tema di tassazione la Nota delinea interventi – finanziati con un maggiore
ricorso all’indebitamento e con riduzioni di spesa – per ridurre l’inasprimento fiscale: non sarebbero
applicati i prelievi fiscali previsti dalle clausole di salvaguardia introdotte nelle precedenti Leggi di
stabilità 2014 e 2015;112 saranno introdotte misure di sgravio che interesserebbero la fiscalità
immobiliare113 dal 2016 e la tassazione sui redditi di impresa dal 2017.
L’impatto economico di tali provvedimenti fiscali (non aumento delle imposte indirette e sgravio
della fiscalità immobiliare) sulla regione potrebbe tradursi, per un verso, in un aumento (o una non-
riduzione) del potere d’acquisto delle famiglie incidendo, in maggior misura, sulla spesa per
consumi per quelle unità familiari più vulnerabili in termini di liquidità e, per altro verso, nella
generazione di un beneficio congiunto, sia dal lato della domanda per consumi sia dal lato della
ricchezza familiare che si accrescerebbe per il potenziale incremento della quotazione immobiliare;
anche per quest’ultimo beneficio a esser maggiormente interessati sarebbero i consumi delle
famiglie più vulnerabili in termini di liquidità.114
Il programma nazionale di riforma
Nel DEF 2015 sono stati recepiti i contributi regionali al PNR 2015115 in cui si esplicita la strategia
riformatrice per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, riorganizzare il sistema
scolastico, stimolare gli investimenti, rendere più efficienti le politiche di coesione, riorganizzare
l’assetto dei rapporti fra Stato ed enti territoriali, promuovere condizioni di contesto più favorevoli
alla crescita. In dettaglio:
provvedimenti approvati nei primi mesi del 2015 in tema di mercato del lavoro, dando attuazione
alla legge delega,116 con interventi riguardanti l’incertezza sull’esito del contenzioso in materia di
licenziamenti, rafforzamento dei meccanismi di sostegno al reddito in caso di perdita
dell’impiego, semplificazione della disciplina dei rapporti di lavoro;
piano di interventi117 sul sistema di istruzione e formazione volto a razionalizzare il processo di
selezione dei docenti, aumentare l’autonomia scolastica e incoraggiare l’alternanza scuola-lavoro
negli ultimi anni della scuola secondaria;
111 Per il 2018 la stima di tali proventi è stata rivista al rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto a quanto indicato in aprile. 112 Le valutazioni sul gettito potenziale, relativo soprattutto all’aumento dell’IVA, indicavano entrate per 16,8 miliardi
nel 2016, 26,2 nel 2017, poco meno di 29 dal 2018. 113 In base a quanto indicato nel Programma Nazionale di Riforma 2015, vi dovrebbe essere: (a) l’accorpamento di Tasi
e Imu in una local tax; (b) il riordino di alcuni tributi minori di competenza comunale. Secondo la Nota non sarebbero
soggette a tassazione la proprietà della prima casa, quella dei terreni agricoli e quella dei macchinari fissati al suolo per
un complessivo minor gettito compreso tra i 4 e i 5 miliardi all’anno. 114 In considerazione delle quattro modifiche che hanno interessato la fiscalità immobiliare negli ultimi sette anni
(abrogazione dell’imposta sulla proprietà della prima casa dal 2008; reintroduzione dell’imposta nel 2012 con l’Imu;
nuova eliminazione nel 2013; ripristino dal 2014 con la Tasi) e dei possibili comportamenti nei piani di spesa delle
famiglie in relazione allo sgravio, gli effetti sul consumo potranno variare notevolmente. Parte del successo dello
sgravio dipenderà anche dall’impatto che sulla finanza locale e sull’efficienza dei servizi erogati dagli enti locali. 115 Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome (15/032/CR7/C3), “Programma Nazionale di Riforma (PNR
2015) Focus regionale “Le Regioni in campo”, Contributo regionale al PNR 2015”, 25 marzo 2015. 116 Legge 10 dicembre 2014, n. 183, concernente “Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori
sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di
lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”. 117 Legge 13 luglio 2015, n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il
riordino delle disposizioni legislative vigenti”.
Piano della performance 2016-2018
60
interventi118 presenti nel PNR 2015, in materia di rilancio degli investimenti, orientati al sostegno
delle spese private con estensione del credito di imposta per gli investimenti in beni immateriali,
potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia per il finanziamento delle PMI, sostegno ai
processi di internazionalizzazione, riduzione del costo dell’energia per le imprese. Per gli
investimenti pubblici sono presenti misure di contrasto della corruzione;119
politiche di coesione per sostenere la crescita del Mezzogiorno con maggiore qualità della
programmazione per l’utilizzo efficace dei fondi strutturali;
nel PNR 2015 sono previste modalità per rendere più efficiente l’articolazione dei compiti fra
Stato ed enti territoriali e il reperimento delle risorse della finanza pubblica decentrata;120
con la legge che promuove l’internazionalizzazione delle imprese121 sono state introdotte
disposizioni per incrementare il grado di concorrenza.122 Considerato che il funzionamento della
PA è la conditio sine qua non per l’efficacia dell’insieme delle riforme, sono state anche
introdotte misure123 che integrano quelle programmate nel 2014.124
Lo scenario tendenziale e programmatico regionale
L’andamento congiunturale delle imprese e le previsioni di crescita regionale per il triennio 2016-
2018 che individuano il passaggio dell’economia regionale dalla recessione alla ripresa progredirà a
un tasso dello 0,9 per cento dopo essersi ridotto, nel precedente biennio, dell’1,7 per cento (cfr.
Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.21, che si riporta di sotto).
DEFR Lazio 2016 – tav. S1.21: quadro tendenziale e programmatico del PIL regionale per il periodo 2013-2018 (valori espressi in milioni di euro; variazioni rispetto all’anno precedente espresse in percentuale)
Voci 2013 2014 2015 2016 2017 2018
QUADRO TENDENZIALE
PIL a prezzi concatenati, base 2005 150.168 149.562 150.941 152.918 154.449 156.208
Variazioni del PIL a prezzi concatenati, base 2005 -1,3 -0,4 0,9 1,3 1,0 1,1
PIL nominale 169.714 169.368 171.270 175.423 180.191 185.433
Variazioni del PIL nominale 0,1 -0,2 1,1 2,4 2,7 2,9
QUADRO PROGRAMMATICO
PIL nominale 169.714 169.582 171.536 175.709 180.720 186.181
Variazione del PIL nominale 0,1 -0,1 1,2 2,4 2,9 3,0
Fonte: elaborazioni Regione Lazio su dati ISTAT (Conti economici regionali 1995-2012).
118 Legge 24 marzo 2015, n. 33, concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio
2015, n. 3, recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti”. 119 Ampliamento delle tutele a favore dei dipendenti pubblici che segnalano illeciti; di maggiore trasparenza delle
informazioni; centralizzazione della committenza pubblica; razionalizzazione della normativa sui contratti pubblici che,
rendendo più stabile il quadro di riferimento, riduce i rischi di corruzione nelle aggiudicazioni degli appalti pubblici. 120 Il PNR 2015 prevede la revisione delle imposte di competenza comunale, con l’introduzione della local tax nel 2016,
e l’entrata a regime dei fabbisogni standard per regolare la perequazione delle risorse. Per la fiscalità immobiliare locale
– modificata più volte nell’ultimo triennio (Tasi, Imu, Tari in sostituzione della Tares) – si prospetta un’ulteriore
riforma con l’entrata in vigore della local tax, finalizzata a riordinare tutti gli altri tributi minori di competenza dei
Comuni, e l’abolizione dell’Imu e della Tasi. I fabbisogni standard, in base alla legge delega sul federalismo fiscale
(legge 5 maggio 2009, n. 42), sono stati quantificati alla fine del 2013 per le funzioni fondamentali degli enti delle
regioni a statuto ordinario; dal 2015 saranno utilizzati, congiuntamente ad indicatori di capacità fiscale, per ripartire il
20 per cento del fondo di solidarietà comunale. 121 Legge 23 luglio 2009, n. 99, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in
materia di energia”. 122 Cfr. comma 4, articolo 47, della legge n. 99/2009. 123 Legge 7 agosto 2015, n. 124, recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni
pubbliche”. 124 Decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 concernente “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza
amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari”.
Piano della performance 2016-2018
61
Le previsioni macroeconomiche tendenziali, per il triennio 2016-2018, indicano – considerando
l’andamento tendenziale nazionale e le specifiche dinamiche settoriali interne all’economia
regionale – un progressivo rafforzamento dell’attività economica complessiva in cui, tuttavia, il
settore primario e, parzialmente, le branche delle costruzioni, manifesteranno ancora rallentamenti
produttivi, compensati in parte dalla ripresa delle branche manifatturiere e, soprattutto, dai rami dei
servizi; la stima ha prodotto tassi di crescita positivi del prodotto compresi tra l’1,0 e l’1,3 per
cento. In tale scenario tendenziale viene previsto l’impatto sul PIL della conclusione della spesa
della politica di coesione 2007-2013 e l’esaurirsi degli investimenti, ordinari e straordinari,
derivanti da appostamenti di spesa in conto capitale dei precedenti bilanci pluriennali regionali.
Considerando, oltre ai fattori che determinano la ripresa economica, anche elementi esogeni che
tendono a riportare l’inflazione verso valori coerenti con la definizione di stabilità dei prezzi, la
stima del PIL nominale tendenziale prevede un incremento ancora modesto per il 2015 (+1,1 per
cento) ma, con l’attenuazione delle spinte deflattive,125 la progressione per il prossimo triennio avrà
tassi dal 2,4 al 2,9 per cento. A modificare il quadro macroeconomico tendenziale del prossimo
triennio interverranno: effetti delle misure economico-finanziarie per il breve e il breve-medio
periodo indicate nel Documento di Economia e Finanza e nella Nota di Aggiornamento al DEF per
il prossimo triennio e confermate nel disegno di legge di stabilità 2016;126 impatto della spesa media
annua per lo sviluppo nel Settore Pubblico Allargato;127 effetti delle spese medie annue per la
politica di coesione 2014-2020; effetti della manovra regionale 2016-2018 e, infine, la prosecuzione
dei benefici economici128 del pagamento dei debiti della PA regionale ai creditori.
Al fine di elaborare le stime programmatiche dell’attività economica 2016-2018, le riduzioni di
spesa previste nel disegno di legge di stabilità 2016, hanno rappresentato uno degli elementi più
rilevanti. Per il 2016, degli 11,9 miliardi previsti a copertura (maggiori entrate e minori spese), più
della metà (6,9 miliardi) deriverebbe da misure di riduzione della spesa che inciderebbero – per
circa 4,9 miliardi – sulle erogazioni di parte corrente verso le Regioni (circa 1,850 miliardi) e verso
il comparto sanitario (1,783 miliardi). Nel biennio successivo la riduzione delle erogazioni alle
Regioni sarà pari a 4,9 miliardi nel 2017 e 6,1 miliardi nel 2018; di questi, 0,5 all’anno derivano
dalla maggiore efficienza nei processi di acquisto di beni e servizi, e 1,0 e 0,7 miliardi –
rispettivamente nel 2017 e nel 2018 – sono il frutto dell’imposizione del pareggio di bilancio. Alla
riduzione di erogazioni verso le Regioni, deve essere aggiunta la riduzione effettuata nelle manovre
2015 e dal decreto-legge n. 66/2014 e pari complessivamente a 4,202 miliardi fino al 2019 (cfr.
Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.21a). Sulla base delle informazioni e delle ipotesi formulate
sul breve-medio periodo, il PIL programmatico nominale, nell’anno in corso, sarà lievemente
superiore (+1,2) a quello tendenziale (+1,1) mentre, con il concorso determinante delle politiche
anti-deflattive, nel triennio successivo passerà dal 2,4 per cento del 2016 al 3,0 per cento del 2018.
125 Le misure adottate dal Consiglio direttivo della BCE, oltre ad aver fornito sostegno all’attività economica e alla
ripresa del credito, faranno ricorso a tutti gli strumenti disponibili – inclusa la possibilità di variare dimensione,
composizione e durata del programma di acquisto di titoli pubblici e privati – per assicurare una ripresa dei prezzi.
Banca Centrale Europea-Eurosistema, Bollettino economico n. 6/2015, 17 settembre 2015. 126 Disegno di legge – Atto del Senato n. 2111-XVII Legislatura “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016)”, 25 ottobre 2015. 127 Spesa media annua, nell’ultimo quadriennio, del Settore Pubblico Allargato regionale pari a 10,6 miliardi. 128 Per la metodologia si veda il Documento di Economia e Finanza Regionale 2014-2016 della Regione Lazio (capitolo
2 - Il quadro tendenziale e programmatico della finanza pubblica della Regione e, in particolare, Attuazione del decreto-
legge n. 35/2013: la stima dell’impatto macroeconomico). La bontà della stima è stata suffragata dalle statistiche di
monitoraggio Magister-Sogei dalle quali emerge che le entrate da IRPEF nel Lazio si sono incrementate e il gettito delle
imposte erariali indirette è aumentato.
Piano della performance 2016-2018
62
3.2 Analisi del contesto interno
In coerenza con l’indirizzo politico-amministrativo è stata avviata l’attuazione degli interventi –
ovvero delle Azioni Cardine129 – inseriti nelle 7 macro-aree d’azione del Programma di Governo
della X legislatura, finanziati, in maggior misura, con i Fondi Strutturali di Investimento Europei130
e definiti dalla Regione Lazio all’interno della programmazione unitaria.131 Secondo il programma
finanziario stimato nel precedente DEFR Lazio 2015, la realizzazione degli interventi territoriali e
di sviluppo economico-sociale previsti per il periodo 2014-2020 sarebbe stata finanziata, oltre che
con le assegnazioni dei Fondi SIE, anche con le risorse libere del bilancio regionale e con il riparto
dei trasferimenti statali (Fondo di Sviluppo e Coesione ex Fondo Aree Sottoutilizzate) non ancora
attribuita, stimata tra 700 e 800 milioni al lordo della quota (attorno a 200 milioni) per la
realizzazione di progetti di sviluppo regionali a gestione nazionale;132 nel complesso, la dotazione
finanziaria stimata per l’intero periodo era compresa tra 3,3 e 3,4 miliardi a cui aggiungere, annual-
mente, le risorse libere regionali.
Lo sviluppo e la crescita regionale: Azioni Cardine in corso e Strategia per le Aree Interne
In merito agli indirizzi, obiettivi e Azioni Cardine riportati, dal 2013 a oggi, nei documenti di
programmazione economico-finanziaria della Regione Lazio, la fase attuativa – avviata
successivamente all’approvazione dei Programmi Operativi 2014-2020 (FESR e FSE)133 –
raggiunge, per il breve-medio periodo in cui opera il DEFR Lazio 2016 e nell’applicazione dei
principi contabili del bilancio armonizzato, la piena capacità in termini di risorse finanziarie e
capitale umano impiegato per la realizzazione delle Azioni stesse e per la loro sorveglianza.
La fase di attuazione, basata sul carattere integrato delle politiche, ha richiesto: realizzazione di un
ambiente operativo ottimale in cui vi sia un’elevata connessione tra le materie e le competenze;
continua capacità concertativa tra gli stakeholders titolari di diritti e interessi;134 applicazione dei
principi di sussidiarietà orizzontale e verticale tra poteri in un quadro di governance dei processi;
129 Come indicato nella visione politico-programmatica riportata nei documenti di programmazione (DEFR 2014; Linee
d’indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2020; PO FESR 2014-2020; PO
FSE 2014-2020; Piano di Rafforzamento Amministrativo 2014; DEFR 2015; Agenda Digitale della Regione Lazio-
Linee Guida per lo sviluppo del Lazio Digitale) le 45 Azioni Cardine, determinano, per ogni macro-area, le condizioni
essenziali per l’implementazione di pluralità di tipologie di opere e misure settoriali o plurisettoriali. 130 Il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del 17 dicembre 2013 recante “Disposizioni comuni sul Fondo europeo di
sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo agricolo per lo sviluppo rurale e sul
Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul
Fondo sociale europeo, sul fondo di coesione, sul fondo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli
affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio”, nell’articolo 1 (Oggetto)
stabilisce le norme comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), al Fondo sociale europeo (FSE),
al Fondo di coesione, al Fondo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la
pesca (FEAMP) operanti nell’ambito di un quadro comune (“fondi strutturali e di investimento europei - fondi SIE”). 131 DGR n. 479 del 17/07/2014, recante “Adozione unitaria delle proposte di Programmi Operativi Regionali: FESR,
FSE e PSR FEASR 2014-2020”. 132 Informativa del Presidente del Consiglio concernente le deleghe di funzioni ai Sottosegretari di Stato alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri. Consiglio dei ministri n. 12 del 08/04/2014. 133 Il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR), per il quale il negoziato con la Commissione UE si è
concluso, è attualmente in fase di adozione. 134 Cfr. i siti http://partenariato.porfesr.lazio.it/ e lazioidee.it.
Piano della performance 2016-2018
63
comunicazione pubblica e istituzionale;135 costituzione di reti di attori stabili per il processo di
pianificazione, progettazione e attuazione.136
In considerazione del monitoraggio normativo e finanziario,137 la fase attuativa risulta aver
interessato 35 delle 45 Azioni Cardine, pari al 22,8 per cento della dotazione finanziaria
complessivamente stimata138 (3,8 miliardi circa). La quota di risorse attivata più consistente e il
maggior numero di interventi (14 azioni su 17 per complessivi 286 milioni), riguarda la Macro-area
[2] “Una grande regione europea dell’innovazione”. Sono state attivate tutte le azioni previste nella
Macro-area [3] “Diritto allo studio e alla formazione per lo sviluppo e l’occupazione”; in termini
finanziari, circa il 16,7 per cento (70,3 milioni) sarà speso nel breve periodo (cfr. Allegato al DEFR
Lazio 2016, tavv. S1.22-S1.22f).
Di seguito una presentazione della situazione relativa allo stato di attuazione delle Azioni Cardine.
DEFR Lazio 2016 – tav. S1.22: Azioni Cardine in attuazione per Macro-area d’intervento, per dotazione finanziaria al 31.10.2015 secondo le ipotesi di contributo delle fonti di finanziamento comprensivi della quota di cofinanziamento statale e regionale (valori della dotazione finanziaria in milioni di euro; impegni finanziari espressi in percentuale)
Macro-aree d’intervento per lo sviluppo regionale
Azioni Cardine
Dotazione finanziaria
Quote
finanziarie impegnate o
prenotate Totali In attuazione Totale DEFR Lazio
2016
[2]: Una grande regione europea dell’innovazione 17 14 1.202,2 286,3 23,8
[3]: Diritto allo studio e alla formazione per lo sviluppo e l'occupazione 7 7 420,2 70,3 16,7
[4]: Una Regione che cura e protegge 2 1 113,0 9,0 8,0
[5]: Una regione sostenibile 7 4 626,8 183,55 29,3
[6]: Investimenti per un territorio competitivo 7 5 965,2 280,4 29,1
[7]: Scelte per una società più unita 5 4 466,8 36,9 7,9
Totale 45 35 3.794,1 866,4 22,8
Nelle pagine seguenti si riporta il quadro delle Azioni Cardine corrispondenti alle Macro-aree di
intervento che risultano in attuazione riguardo agli interventi “esterni” all’apparato amministrativo
regionale.
135 Cfr. il sito lazioeuropa,it. 136 Per uno degli aspetti dello sviluppo territoriale, quello delle “Aree interne”, sono state applicate le “Linee guida” del
DPS-MiSE. Per la realizzazione di un intervento territoriale integrato i tre principali fattori, individuati durante l’iter di
programmazione e definiti nella successiva fase operativa, sono: (1) il territorio designato e la strategia di sviluppo
territoriale integrata; (2) il mix di opere/fabbisogni/criticità da implementare/coprire/sanare; (3) gli accordi di
governance per la gestione dell’investimento. 137 Cap. 5 (Impegno di spesa e regole di copertura finanziaria della spesa), Allegato n. 4/2 al decreto legislativo n.
118/2011 Principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria (Aggiornato al decreto ministeriale del 20
maggio 2015): “…ogni procedimento amministrativo che comporta spesa deve trovare, fin dall’avvio, la relativa
attestazione di copertura finanziaria ed essere prenotato nelle scritture contabili dell’esercizio individuato nel
provvedimento che ha originato il procedimento di spesa. Alla fine dell’esercizio, le prenotazioni alle quali non hanno
fatto seguito obbligazioni giuridicamente perfezionate e scadute sono cancellate quali economie di bilancio. L’impegno
costituisce la prima fase del procedimento di spesa, con la quale viene registrata nelle scritture contabili la spesa
conseguente ad una obbligazione giuridicamente perfezionata, avendo determinato la somma da pagare ed il soggetto
creditore e avendo indicato la ragione del debito e costituito il vincolo sulle previsioni di bilancio, nell’ambito della
disponibilità finanziaria accertata con l’apposizione del visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria”. 138 La stima non tiene conto delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione non ancora attribuito alla Regione Lazio per
il periodo 2014-2020.
Piano della performance 2016-2018
64
DEFR Lazio 2016 – tav. S1.22a: Azioni Cardine in attuazione (a) per la Macro-area [2]: Una grande regione europea dell’innovazione
Azioni cardine Descrizione
AZIONE CARDINE 02: Strumenti per l’accesso al credito e alle garanzie delle PMI
Consiste nella messa a disposizione di nuovi strumenti per l’accesso al credito e garanzie per le Piccole e Medie Imprese. Attraverso consultazione pubblica con intermediari finanziari e stakeholder, si stanno valutando le strategie alternative – e i relativi strumenti finanziari – più appropriate per perseguire efficacemente gli obiettivi programmatici
AZIONE CARDINE 03: So-stegno all’innovazione, al trasferimento tecnologico e allo sviluppo di reti d’impresa
Sostiene l’innovazione, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di reti d’impresa e si articola in tre azioni, di cui due a valere sul FESR ed uno a valere sul FEASR. La prima azione (FESR 1.1.4) interviene sulle filiere coinvolte dalla strategia per la Smart Specialization del Lazio, offrendo incentivi alle PMI attraverso una procedura competitiva a sportello. I criteri di valutazione riguardano la qualità tecnica dei progetti e la loro capacità di incidere, attraverso innovazioni di prodotto e/o di processo, sul sistema produttivo di riferimento. La seconda azione (FESR 3.5.2) intende attivare incrementi di produttività legati all’adozione e utilizzo di nuove tecnologie, offrendo contributi a fondo perduto alle PMI selezionate. La terza azione (FEASR), sotto-misure 16.1 e 16.1) intende prima selezionare e finanziare (sotto-misura 16.1) le proposte progettuali avanzate dai Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione (PEI), quindi attivare (sottomisura 16.2) la sperimentazione dei “progetti pilota”
AZIONE CARDINE 05: Strumenti per l’internazionalizzazione del sistema produttivo
Offre alle imprese strumenti per l’internazionalizzazione e si sostanzia di due azioni a valere sui fondi FESR e FEASR. La prima azione (FESR) prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto a PMI ricadenti all’interno di un target tematico e/o settoriale, circoscritto e funzionale al perseguimento della strategia regionale per le Smart Specialization; l’azione è finalizzata sia a rafforzare i processi di riposizionamento competitivo attivati dall’Azione Cardine 11 (Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali), sia ad attuare progetti per l’internazionalizzazione, prevedendo premialità per le imprese che operino in un’ottica di rete. La seconda azione (FEASR) finanzia attività di promozione e pubblicità di prodotti agricoli inseriti in sistemi di qualità riconosciuti a livello comunitario, presentati da associazioni di produttori.
AZIONE CARDINE 06: Strumenti per le start up innovative e creative.
Offre strumenti per le start-up innovative e creative e si sostanzia in due azioni, a valere su FEASR e su fondi di bilancio regionale. La prima azione (FEASR) consiste nell’erogazione di contributi per il primo insediamento di giovani agricoltori. La seconda azione (in corso di realizzazione), finanziata con le risorse del bilancio regionale, eroga contributi alle imprese non agricole in settori innovativi. Nel 2014 sono stati pubblicati due avvisi: “Avviso pubblico per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative” (graduatorie in corso di pubblicazione) e “Avviso pubblico – Fondo per la nascita e lo sviluppo di imprese start up innovative” (valutazione delle proposte in corso).
AZIONE CARDINE 07: Spa-zio attivo: riforma degli incubatori in luoghi di accesso ai servizi regio-nali per impresa e lavoro
Lo Spazio attivo consiste nell’attivazione di una rete di centri polifunzionali – uno o più in ciascuna provincia – che operino da raccordo tra la Regione Lazio ed i soggetti interessati allo start-up e allo sviluppo di impresa, fornendo assistenza specializzata e spazi attrezzati.
AZIONE CARDINE 08: Azioni finalizzate alla promozione del co-working
Sostiene forme organizzative innovative a supporto dell’autoimpiego, focalizzando in particolare sul co-working. A tal fine, prevede sia l’erogazione di voucher per favorire l’adesione dei professionisti a spazi e servizi di co-working, sia l’individuazione di immobili di proprietà pubblica attualmente inutilizzati da adibire a spazi per il coworking.
AZIONE CARDINE 10: Ri-conversione delle aree produttive ecologica-mente attrezzate (APEA) e riduzione dei costi dell’energia per le PMI
Contribuisce alla riconversione delle aree produttive in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) e si articola in due azioni, entrambe rivolte a: PMI, Reti di imprese e Consorzi e altri soggetti privati. La prima azione intende supportare interventi finalizzati a sviluppare processi di eco-innovazione (Azione 3.1.2) e la seconda è focalizzata sul risparmio energetico (Azione 4.2.1). Quest’Azione Cardine è sinergica con l’Azione Cardine 11 (Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali).
AZIONE CARDINE 11: So-stegno al riposiziona-mento competitivo dei sistemi imprenditoriali
Contribuisce al riposizionamento dei sistemi produttivi regionali e di specifiche filiere, attraverso: differenziazione verso nuove aree tecnologiche-produttive di sviluppo nelle tematiche legate all’ambiente, alla mobilità, alla salute, ai prodotti ed alle funzioni produttive avanzate (design, ricerca, brevetti, controlli di qualità, logistica e distribuzione, comunicazione e marketing, finanza, culturali e creative); crescita del contenuto scientifico e tecnologico nelle produzioni “tradizionali”.
AZIONE CARDINE 12: In-centivi per la riqualifica-zione energetica edilizia, per la riconversione e rigenerazione energetica
Incentiva interventi di riqualificazione energetica edilizia e si articola in due azioni. La prima azione è finanziata dal FESR; si tratta di interventi efficientamento energetico su immobili pubblici, sia sull’involucro edilizio, che per l’installazione di impianti di produzione energetica. La seconda azione è finanziata dal FEASR e prevede contributi per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico rivolti ad imprese agricole od operanti nel campo della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e forestali
AZIONE CARDINE 13: Mar-keting territoriale e attra-zione degli investimenti nel settore audiovisivo
Finalizzata alla promozione e valorizzazione di attività cinematografiche e audiovisive, incentivando imprese nazionali e straniere del settore ad investire e produrre nel territorio regionale, oltre a filiere produttive collegate. L’azione si sviluppa in base ad un processo articolato: (1) pubblicizzazione dell’azione (modalità attuative, ruolo dei territori) verso i target interessati dai contenuti dell’azione; (2) candidatura dei territori regionali che si propongono come location di ospitare set per produzione cinematografica e opere audiovisive; (3) pubblicazione di un primo avviso per produzioni cinematografiche e audiovisive che potranno realizzare opere anche scegliendo le location individuate; (4) selezione di produzioni cinematografiche e audiovisive in base a criteri di valutazione che tengano conto di aspetti strettamente tecnici e potenziali accordi di coproduzione internazionale attivabili; (5) pubblicazione di successivo avviso per rafforzamento strutturale di imprese che costituiscono la filiera dell’industria cinematografica, al fine di favorire azioni
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mirate a crescita e qualificazione tecnica degli operatori regionali, con particolare riguardo alle nuove tecnologie.
AZIONE CARDINE 14: Si-stemi di valorizzazione del patrimonio culturale in aree di attrazione.
Realizza interventi materiali e immateriali finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale in aree di attrazione, individuate attraverso le Linee di indirizzo per la realizzazione dei sistemi di valorizzazione del patrimonio culturale in aree di attrazione. Le modalità operative saranno – in via preferenziale – improntate al metodo della programmazione negoziata, anche attraverso il ricorso all’Accordo di Valorizzazione tra Stato, Regione ed enti locali ex art. 112, comma 4, del decreto legislativo n. 42/2004
AZIONE CARDINE 15: So-stegno condizionato alla produzione di energia elettrica da fotovoltaico e biomassa nell’impresa agricola e agroalimentare
Prevede contributi per la realizzazione di interventi per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico e biomassa nell’impresa agricola e agroalimentare e si rivolge sia alle imprese agricole od operanti nel campo della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e forestali, sia a soggetti pubblici che operino nelle aree rurali C e D che intendano realizzare interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, destinata all'autoconsumo ed alla vendita.
AZIONE CARDINE 16: So-stegno alla creazione di comunità rurali sostenibili e per il riuso dei borghi abbandonati.
Sostiene le comunità rurali attraverso la realizzazione di interventi per il riuso dei borghi rurali, anche abbandonati. A tal fine l’azione si attua attraverso due misure: la prima misura prevede il finanziamento di interventi selezionati dai GAL; la seconda misura interviene nelle aree non incluse nei GAL
AZIONE CARDINE 17: So-stegno alla multifunzio-nalità nelle imprese agricole.
Prevede l’erogazione di contributi per le imprese agricole che intendano realizzare interventi multifunzionali, come agriturismo, fattorie didattiche, agricoltura sociale, servizi rurali ed altre attività di diversificazione del reddito agricolo.
DEFR Lazio 2016 – tav. S1.22b: Azioni Cardine in attuazione (a) per la Macro-area [3]: Diritto allo studio e alla formazione per lo sviluppo e l'occupazione
Azioni cardine Descrizione
AZIONE CARDINE 18: Pro-getti speciali per le scuole.
Attua l’intervento Fuoriclasse, finalizzato a potenziare l’offerta scolastica attraverso il finanziamento, attraverso avviso, di attività a contenuto formativo rivolte alla comunità scolastica più ampia (studenti, docenti, famiglie, imprese) e di strumenti materiali a supporto dei progetti didattici proposti.
AZIONE CARDINE 19: Crea-zione del network Porta Futuro, sviluppo del relativo format e dei servizi di supporto necessari
Attua l’intervento Creazione del network Porta Futuro, finalizzato all’apertura di un network di centri per il servizio al lavoro che replichino ed espandano il caso di successo Porta Futuro “Testaccio”, adattandolo ai contesti provinciali in cui i centri della rete saranno ubicati. L’intervento si attua tramite manifestazione di interesse per l’individuazione di immobili pubblici coerenti con le funzioni previste per i centri di servizio e ricadenti nelle seguenti aree: Città metropolitana di Roma Capitale (con l’esclusione dell’area urbana di Roma Capitale), provincia di Rieti, provincia di Viterbo
AZIONE CARDINE 20: For-mazione aziendale on de-mand per i lavoratori.
Consente la formazione continua di lavoratori, manager e titolari di aziende e di soggetti in cerca di occupazione, attraverso un bando pluriennale basato su modalità di accesso al finanziamento “on demand”. Gli interventi possono essere aziendali (dipendenti di un’unica impresa); multi-aziendali (interventi formativi a carattere interaziendale); settoriali (affinità di settore); territoriali (affinità di territorio delle aziende).
AZIONE CARDINE 21: Realizzazione di scuole di alta formazione.
Attua l’intervento Scuole di alta formazione, finalizzato a sostenere e finanziare le attività delle seguenti: Scuola del Sociale, Scuola del Cinema, Accademia Pasolini, Accademia del Mare.
AZIONE CARDINE 22: Formazione professionale per i green jobs e per la conversione ecologica.
Finanziata a valere sul FEASR, realizza piani formativi rivolti a giovani agricoltori (primo insediamento) e addetti agricoli e forestali. I destinatari sono gli organismi di formazione accreditati; la selezione delle iniziative avviene tramite bando.
AZIONE CARDINE 23: Torno subito: inserimento lavorativo dei giovani attraverso azioni di forma-zione/lavoro in Italia e all’estero.
Prosegue l’attuazione dell’iniziativa “Torno subito”, rivolta a giovani e finalizzata all’acquisizione di nuove competenze in un contesto formativo o lavorativo extra regione Lazio (altre regioni italiane, Paesi UE, altri Paesi Europei ed extra europei), da reimpiegarsi nel territorio della regione Lazio attraverso tirocini o dottorati di ricerca.
AZIONE CARDINE 24: Speri-mentazione del contratto di ricollocazione
Attua la sperimentazione del Contratto di Ricollocazione, uno strumento di politica attiva per il lavoro rivolto a disoccupati e finalizzato a raggiungere un risultato occupazione di varia natura (lavoro subordinato o autonomo). L’attuazione dell’azione avviene attraverso i servizi messi a disposizione presso i Centri per l’Impiego, consistenti nell’accompagnamento della persona disoccupata verso la firma del Contratto di Ricollocazione, stipulato con operatore privato specializzato e accreditato
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DEFR Lazio 2016 – tav. S1.22c: Azioni Cardine in attuazione (a) per la Macro-area [4]: Una Regione che cura e protegge
Azioni cardine Descrizione
AZIONE CARDINE 26: Azione di formazione e sostegno del lavoro nel comparto dei servizi alla non autosufficienza e alla terza età
Prevede servizi di assistenza domiciliare/aiuto familiare ai non autosufficienti, erogati da organismi del terzo settore -selezionati attraverso avviso pubblico-, coerenti con gli indirizzi forniti dal Distretti Socio Sanitari. Gli impatti attesi includono il ritorno nel mercato del lavoro dei care-givers familiari, l’incremento di occupazione nei servizi di cura e l’emersione del lavoro irregolare nel settore.
DEFR Lazio 2016 – tav. S1.22d: Azioni Cardine in attuazione (a) per la Macro-area [5]: Una Regione sostenibile
Azioni cardine Descrizione
AZIONE CARDINE 27: Inter-venti contro il rischio geologico e idrogeologico.
Riduce il rischio geologico ed idrogeologico ed è finanziata dai fondi FESR e FEASR. Gli interventi a valere sul FESR sono selezionati a partire da quelli inclusi nella banca dati SIRDIS presso l’Area “Difesa del suolo” che raccoglie i dati relativi al dissesto gravitativo e idraulico del territorio regionale e rispondono alle criticità riconosciute negli atti di pianificazione (Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico - PSAI e PAI) nonché alle segnalazioni e richieste di intervento pervenute alle strutture regionali. Gli interventi a valere sul FEASR sono selezionati con bando rivolto ad enti pubblici.
AZIONE CARDINE 30: Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico
Realizza interventi infrastrutturali sulla rete idrica esistente nell’area regionale interessata da inquinamento delle falde da arsenico. Tali interventi garantiscono un’alimentazione aggiuntiva alle reti idriche esistenti o un’alimentazione alter-nativa rispetto a quella attuale, anche attraverso la realizzazione di nuove linee adduttrici
AZIONE CARDINE 31: Pro-getti di ripascimento delle spiagge e la tutela della costa
Realizza interventi di ricostruzione e recupero di aree demaniali marittime degradate ed affette da erosione, integrati con interventi di sistemazione di opere limitrofe che interferiscono sull'equilibrio morfologico delle zone costiere. Interessa una fascia costiera di oltre 80 chilometri – pari a circa un quarto della costa laziale – soggetta a forte erosione, della quale 10-15 chilometri saranno interessati da ripascimento artificiale. Le opere sono suscettibili di classificazione ai sensi dell’art 11 del Reg. (CE) 1303/2013 (Grandi Progetti) mediante integrazione con ulteriori interventi infrastrutturali
AZIONE CARDINE 32: Risorse economiche e assistenza tecnica per la diffusione della raccolta differenziata porta a porta nei comuni
Prevede l’erogazione di finanziamenti alle Province della Regione Lazio affinché, attraverso bandi rivolti a Comuni e Unioni di Comuni, sostengano il passaggio dal sistema di raccolta dei rifiuti stradale a quello porta a porta. I finanziamenti permettono investimenti in infrastrutture e attrezzature funzionali al sistema di raccolta porta a porta e spese per coprire gli extra-costi del servizio porta a porta in attesa che i ricavi della vendita delle materie prime e seconde contribuiscano alla copertura.
DEFR Lazio 2016 – tav. S1.22e: Azioni Cardine in attuazione (a) per la Macro-area [6]: Investimenti per un territorio competitivo
Azioni cardine Descrizione
AZIONE CARDINE 34: Pro-gramma Lazio 30 Mega: interventi per la diffusione della Banda Ultra Larga nella regione Lazio
Attua il programma “Lazio 30 Mega”, regolamentato dall’Accordo Quadro tra Regione e Ministero dello Sviluppo Economico e finalizzato alla diffusione della Banda Ultra Larga nei 336 Comuni del Lazio in cui il servizio non è offerto. Il programma attiva risorse pari a circa 186 milioni di euro a valere su risorse FESR, FEASR e FAS e si attua attraverso due modelli di investimento. Il primo modello è quello dell’incentivo, basato sul cofinanziamento pubblico (massimo 70 per cento) di un progetto di investimento presentato da operatori di telecomunicazioni, che ne mantengono la proprietà per un determinato periodo di tempo; il secondo modello è quello dell’aiuto diretto, basato sul finanziamento pubblico (fino al 100 per cento del progetto di investimento) con mantenimento della proprietà pubblica dell’infrastruttura. Un primo intervento è già in corso, a seguito di gara bandita nel 2014 e aggiudicata da Telecom Italia S.p.A. nel gennaio 2015; questo, consentirà l’infrastrutturazione, con la banda ultralarga, di 23 Comuni del Lazio, tra la fine del 2015 e il primo semestre del 2016.
AZIONE CARDINE 36: Inve-stimenti per il TPL: nuovo parco veicolare ad alta efficienza ambientale (autobus Euro6)
Aumenta l’offerta di Trasporto Pubblico Locale, finanziando l’acquisto di circa 350-370 autobus ad alta efficienza ambientale (Euro 6), dei quali circa il 40 per cento per impiego metropolitano (circa 150 autobus) e circa il 60 per cento per impiego urbano per alcune città del Lazio, con prevalenza per la città di Roma (circa 220 autobus urbani).
AZIONE CARDINE 37: Inve-stimenti per il trasporto ferroviario: acquisto di nuovi treni ad alta capacità
Prevede l’acquisto di nuovi treni ad alta capacità e/o a composizione bloccata, accoppiabili tra di loro, da destinarsi al potenziamento dell’offerta del servizio di competenza regionale.
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AZIONE CARDINE 39: Metropolitana Linea C di Roma: completamento fino a Piazza Venezia.
Prevede il completamento della nuova linea C della Metropolitana, che comprende 25 stazioni per una lunghezza di 25 chilometri. La linea C è finanziata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale
AZIONE CARDINE 40: Com-pletamento superstrada Civitavecchia-Viterbo-Orte-Terni (tratta Cinelli-Monteromano).
Completa la superstrada Civitavecchia-Viterbo-Orte-Terni nella tratta Cinelli-Monte Romano, migliorando la sicurezza della circolazione stradale, la capacità di trasporto merci ed eliminando il transito attraverso centro urbano di Monteromano
DEFR Lazio 2016 – tav. S1.22f: Azioni Cardine in attuazione (a) per la Macro-area [7]: Scelte per una società più unita
Azioni cardine Descrizione
AZIONE CARDINE 41: Inter-venti per contrastare i rischi di povertà e esclusione sociale
Prevede l’attuazione di due interventi di contrasto al rischio di povertà ed esclusione sociale. Il primo intervento riguarda un servizio di adozione sociale di persone a forte rischio di esclusione sociale e povertà con la presa in carico, la valutazione delle loro competenze e delle problematicità sociali e il successivo inserimento in tirocini formativi e on the job. Il secondo intervento sostiene azioni di inclusione sociale e lavorativa per lo specifico segmento delle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale (tratta), mediante una serie di attività integrate.
AZIONE CARDINE 42: Per-corsi di formazione finaliz-zati all’occupabilità con sostegno al reddito, rivolti anche a soggetti in particolari condizioni di fragilità
Agisce sull’innalzamento dei livelli di occupabilità di diverse tipologie di destinatari attraverso tre interventi: (1) l’intervento “Interventi per disoccupati con sostegno al reddito ed incentivi all’assunzione” mira a ridurre il numero dei disoccupati, incrementare l'occupazione di persone appartenenti a categorie svantaggiate, aumentare la partecipazione della popolazione adulta a percorsi di formazione e sostenere l’occupazione in settori di particolare rilevanza per il territorio. L’attuazione si basa sull’adozione di misure di sostegno al reddito per i partecipanti e di in-centivi per l’assunzione destinati alle imprese che stabilizzino il tirocinante ospitato con un contratto di lavoro a tempo indeterminato; (2) l’intervento Work experience per la valorizzazione delle imprese artigiane ed il recupero degli antichi mestieri” promuove l’inserimento lavorativo di giovani disoccupati o inoccupati tramite l’apprendimento dei mestieri artigiani. L’attuazione si basa sull’offerta di percorsi integrati (formazione, work experience ed orientamento all’inserimento lavorativo); (3) l’intervento “Verso un sistema regionale di Istruzione, Formazione e Lavoro basato sulle competenze” ridisegna il sistema regionale integrato per l’istruzione, la formazione ed il lavoro, attraverso la ridefinizione di standard comuni, la definizione dei processi per l’erogazione di servizi di formazione e orientamento finanziati/autorizzati dalla Regione, l’attivazione di ulteriori iniziative a completamento della strategia (adozione del Libretto formativo; impostazione della dorsale informativa unica dei servizi per l’apprendimento e per il lavoro; coinvolgimento del partenariato economico-sociale).
AZIONE CARDINE 44: Azioni di formazione a sostegno del lavoro per lo sviluppo di servizi all’infanzia (0-3 anni).
Prevede lo sviluppo di servizi all’infanzia (0-3 anni) e si attua a valere su risorse FSE e FEASR. L’azione “nidi al via” a valere sul FESR, già avviata, finanzia contributi allo start-up (primi 3 anni) di progetti educativi, organizzativi e gestionali presentati dai Comuni, da attuarsi attraverso l’emanazione di Avvisi pubblici emanati da questi ultimi per la concessione a privati delle strutture e del servizio all’infanzia. L’azione finanziata dal FEASR consente la realizzazione di interventi di recupero, adeguamento, ampliamento, ammodernamento e riuso di locali e altre infrastrutture a supporto dei servizi di base a livello locale per la popolazione rurale (asili). Gli interventi progettuali sono candidabili a finanziamento come parte della strategia di sviluppo locale elaborata dai Gruppi di Azione Locale
AZIONE CARDINE 45: Pro-getti sportivi per l’inclusione sociale e la rigenerazione urbana
Attua l’intervento Sblocchi di partenza, che finanzia progetti per l’inclusione sociale attraverso la pratica sportiva rivolti a giovani di età tra 11-19 anni. La modalità di attuazione prevede la pubblicazione di una manifestazione di interesse rivolta ai Comuni capofila degli 8 ambiti sovra-distrettuali individuati dalla Regione, coincidenti con le Province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, Roma Capitale e tre ambiti sovra-distrettuali della Città Metropolitana di Roma aventi come comuni capofila: Civitavecchia, Albano e Tivoli.
Le “aree interne” – ovvero le aree distanti dai centri di offerta di servizi essenziali di istruzione,
salute e mobilità – secondo le risultanze degli studi e degli approfondimenti su 55 aree del territorio
nazionale, hanno una dimensione media di circa 30 mila abitanti e manifestano rilevanti fenomeni
di declino demografico e di invecchiamento. L’obiettivo della Strategia Nazionale per le Aree
Interne (SNAI) è quello di contrastare lo spopolamento in queste aree; il policy mix adottato per
raggiungere l’obiettivo riguarderà la promozione dello sviluppo locale139 e il riequilibrio dell’offerta
dei servizi di base (scuola, salute, servizi di mobilità e connessione digitale).
139 Lo sviluppo locale dovrà riguardare i punti di forza di questi territori nei settori/ambiti dell’agroalimentare, del
patrimonio culturale, del saper fare locale, del turismo e dell’energia.
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Nel corso del 2014, con un’accelerazione durante la prima parte del 2015, la SNAI, a cui la Regione
Lazio partecipa dal 2013,140 è divenuta parte delle politiche di sviluppo regionale, individuando e
selezionando 4 aree e aggregazioni/unioni di comuni141 ricadenti nella definizione di “aree interne”.
La procedura di selezione è avvenuta, in una prima fase, attraverso un’istruttoria pubblica in cui
sono stati analizzati, per ciascuna area, sia i fattori economici, sociali, demografici e ambientali, sia
la qualità dei servizi di base; sono stati effettuati focus group con gli stakeholders delle comunità
locali. La selezione, in una seconda fase, si è focalizzata su specifici requisiti per individuare le
potenzialità d’attuazione dei progetti: la capacità di associazione dei Comuni; la presenza/assenza di
una visione di sviluppo; la maturità progettuale; la consapevolezza della necessità in termini di
sviluppo dei servizi e la volontà/capacità di tentare soluzioni alternative; l’esistenza di leadership.
Per attuare la Strategia nel corso del 2015 nella Regione Lazio, è stata individuata142 un’area pilota
(Area 4 - Valle di Comino); è stata scelta una seconda area di sperimentazione (Area 2 - Monti
Reatini) ed è stato stabilito che le restanti aree (Area 1 - Alta Tuscia, Antica Città di Castro e Area 3
- Monti Simbruini) siano, comunque, candidate al finanziamento stabilito con legge di stabilità, nei
termini e alle condizioni previste dalla SNAI (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S1.23). In
termini di finanziamento degli interventi selezionati per ciascuna area, questo è assicurato in parte
con gli appostamenti riportati nel bilancio nazionale143 e, in parte, con la dotazione dei Fondi SIE
2014-2020 attribuiti ai singoli Obiettivi Tematici dalla programmazione regionale. Ulteriori risorse
attivabili potranno provenire dal Fondo di Sviluppo e Coesione e dalle risorse libere annue del
bilancio regionale. Le risorse nazionali saranno destinate all’obiettivo di riequilibrare l’offerta dei
servizi di base in materia di scuola, salute e mobilità; la gestione degli interventi sui servizi è
demandata ai livelli di governo e ai soggetti istituzionali ordinariamente responsabili al fine di
renderli, nel medio-lungo periodo, interventi permanenti.144 Le altre risorse avranno il compito di
finanziare i progetti integrati di sviluppo locale che ne valorizzino le rispettive potenzialità.
140 La mappatura delle “aree interne” è avvenuta in collaborazione con il Comitato Nazionale Aree Interne, coordinato
dal Dipartimento per le politiche di coesione, in cui sono presenti i Ministeri preposti alle tematiche dell’offerta dei
servizi di base. L’iter operativo regionale – che ha riguardato, principalmente, la Direzione regionale Programmazione,
Bilancio, Demanio e Patrimonio – è staro avviato nel 2013. 141 Area 1 (Alta Tuscia - Antica Città di Castro): Arlena di Castro, Canino, Capodimonte, Cellere, Farnese, Gradoli,
Grotte di Castro, Ischia di Castro, Latera, Marta, Montalto di Castro, Piansano, Tessennano, Tuscania, Valentano. –
Area 2 (Monti Reatini): Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Ascrea, Belmonte in Sabina, Borbona, Borgorose, Borgo
Velino, Castel di Tora, Cittareale, Collalto Sabino, Colle di Tora, Collegiove, Concerviano, Fiamignano, Leonessa,
Longone Sabino, Marcetelli, Micigliano, Nespolo, Orvinio, Paganico Sabino, Pescorocchiano, Petrella Salto, Posta,
Pozzaglia Sabina, Rocca Sinibalda, Turania, Varco Sabino. – Area 3 (Monti Simbruini): Affile, Agosta, Anticoli
Corrado, Arcinazzo Romano, Arsoli, Camerata Nuova, Cervara di Roma, Cineto Romano, Filettino, Jenne, Marano
Equo, Percile, Riofreddo, Rocca Santo Stefano, Roviano, Sambuci, Saracinesco, Subiaco, Trevi nel Lazio, Vallepietra,
Vallinfreda, Vivaro Romano. – Area 4 (Valle del Comino): Acquafondata, Alvito, Atina, Belmonte Castello,
Casalattico, Casalvieri, Colle San Magno, Gallinaro, Picinisco, San Biagio Saracinisco, San Donato Val di Comino,
Sant’Elia Fiumerapido, Settefrati, Terelle, Vallerotonda, Vicalvi, Villa Latina, Viticuso. 142 DGR 9 settembre 2015, n. 466, recante “Attuazione della Strategia nazionale Aree interne - Strategia per il Lazio.
Individuazione dell’area prototipo”. 143 Sono stati assegnati alla SNAI, nelle Leggi di stabilità 2014 e 2015, 180 milioni. Con la delibera CIPE 28 gennaio
2015, n. 9 (Programmazione dei fondi strutturali di investimento europei 2014-2020. Accordo di partenariato - strategia
nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese: indirizzi operativi) sono state assegnate le risorse per le aree
pilota, a valere sui primi 90 milioni di euro, da ripartire per gli interventi su scuola, salute e mobilità, in relazione alla
Strategia di area proposta, adottata dalla Regione e approvata dal Comitato Nazionale Aree Interne. Il CIPE ha, altresì,
individuato nell’Accordo di Programma Quadro (APQ) lo strumento attuativo. 144 Durante la fase di selezione, sono stati predisposti per i servizi di scuola e salute, indicatori di risultato che ogni area
selezionata dovrà adottare; inoltre, è stato individuato un insieme di fabbisogni relativi ai tre servizi di base e sono state
predisposte, per i servizi di scuola e salute, da parte dei Ministeri competenti, le linee guida per il disegno degli
interventi. Entrambe queste operazioni permetteranno sia di sperimentare interventi di riequilibrio dell’offerta dei
servizi, concordati con le comunità locali, sia di adattare, alle aree interne, le riforme nazionali recentemente varate (in
primis, il “Patto per la salute 2014-2016” e la “Buona Scuola”).
Piano della performance 2016-2018
69
Controllo, sorveglianza e trasparenza del programma per la X legislatura
In base alle 7 macro-aree strategiche individuate nel Programma di Governo per la X legislatura – a
partire dall’approvazione nell’aprile 2014 da parte dell’organo legislativo delle Linee di indirizzo
per un efficiente impiego delle risorse comunitarie – sono state stabilite le priorità di intervento (45
Azioni Cardine) in un’ottica di coordinamento della programmazione regionale con il ciclo di
programmazione nazionale e con la programmazione dei Fondi SIE per il periodo 2014-2020.
La definizione degli obiettivi strategici ed operativi da assegnare alle strutture amministrative ha
richiesto lo svolgimento di un processo di selezione e affinamento degli interventi specifici,
condizionato dai vincoli di bilancio e dalla strategia di risanamento della finanza pubblica e,
dunque, dalle incertezze sulle risorse finanziarie effettivamente disponibili nell’ambito
dell’esercizio annuale. Il percorso di definizione delle attività da realizzare, ha consentito145 di
redigere, in base alla normativa vigente,146 il Piano della performance 2014-2016 (che ha dato pieno
avvio a livello regionale al ciclo di gestione della performance).147 Il processo avviato con la
programmazione economico-finanziaria si sviluppa, successivamente, con la definizione degli
obiettivi (strategici e operativi), per poi concludersi, al termine di ogni esercizio annuale, con la
Relazione sulla performance, contenente sia la verifica dei risultati conseguiti nei vari settori
d’intervento, sia la rendicontazione sulla situazione generale dell’amministrazione.
L’articolazione degli obiettivi strategici ed operativi – nel rispetto della configurazione assunta
dall’apparato amministrativo – è rivolta al conseguimento di risultati rilevanti. Per un effettivo
consolidamento dei mutamenti organizzativi operati sull’apparato regionale viene promossa la
sinergia tra le diverse strutture e la diffusione di innovative metodiche di lavoro, segnalando – al
contempo – un marcato ricorso a modelli di funzionamento più adeguati rispetto alla complessità
dei compiti con un maggiore livello di efficienza nello svolgimento dei processi interni. In base alle
priorità politiche e agli indirizzi impartiti dalla Giunta e dal Consiglio per la realizzazione della
mission istituzionale, sono definiti – in maniera organica per tutte le strutture amministrative che
fanno capo alla Giunta regionale – gli obiettivi strategici triennali e gli obiettivi operativi annuali
(organizzativi ed individuali), con i corrispondenti indicatori e valori target.148 Per garantire
l’incremento dell’efficienza amministrativa nei processi di attuazione delle politiche pubbliche,
sono state istituite una Cabina di Regia per la programmazione149 e una Cabina di Regia per le
145 DGR n. 664 del 14 ottobre 2014, recante “Piano della prestazione e dei risultati 2014-2016”. 146 Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità,
trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, Art. 10 (Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità), 147 Cfr. articoli 4-10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in
materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni” corrispondenti agli articoli 4-10 della legge regionale 16 marzo 2011, n. 1, con cui la Regione Lazio
ne ha recepito i principi: (a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di
risultato e dei rispettivi indicatori, formulati in termini misurabili; (b) collegamento tra obiettivi ed allocazione delle
risorse; (c) monitoraggio in itinere, con l’attivazione di eventuali interventi correttivi e migliorativi; (d) misurazione e
valutazione delle prestazioni e dei risultati organizzativi ed individuali; (e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri
di valorizzazione del merito; (f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai dirigenti
apicali nonché ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi. 148 In coerenza e raccordo con tutti i documenti di pianificazione e programmazione, e al fine di contrastare i fenomeni
di corruzione, all’interno del Piano triennale della performance vengono inseriti obiettivi, indicatori e target collegati
all’attuazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) e del Programma Triennale per la
Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.). 149 Direttiva del Presidente n. 4/2013 Istituzione della cabina di regia per l’attuazione delle politiche regionali ed
europee; Direttiva del Presidente n. R2 del 08/04/2015 Aggiornamento e integrazione della direttiva n. 4/2013;
Determinazione n. G07313 del 12/06/2015 Adozione del progetto esecutivo per il rafforzamento della cabina di regia
Piano della performance 2016-2018
70
politiche di bilancio;150 è stato rafforzato il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti
Pubblici151 (NUVV) a cui è stato affiancato l’Ufficio Europa.152
Il quadro di finanza pubblica
La Regione Lazio, anche per l’esercizio finanziario 2014, ha partecipato al percorso di
sperimentazione concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio.153 Nel corso del 2014, l’iter
di sperimentazione ha subito correzioni e integrazioni154 pervenendo a una sistematizzazione
dell’intera materia dell’armonizzazione, prevedendone la decorrenza a regime per tutti gli enti
coinvolti a partire dal 1° gennaio 2015155 e, scaglionando l’attuazione dei principi contabili secondo
l’ordine che era già stato seguito in fase di sperimentazione.156
Il risanamento delle finanze pubbliche ha affiancato il processo di pianificazione e programmazione
economica descritto nel Documento di Economia e Finanza Regionale 2014-2016,157 definito nelle
Linee d’indirizzo158 e concluso – dopo la necessaria consultazione del partenariato –
nell’individuazione dei contenuti strategici e operativi dei Programmi regionali159 e del Programma
di Sviluppo Rurale160 per concorrere, in maniera unitaria161 e attraverso 45 Azioni Cardine, al
raggiungimento degli obiettivi di lungo periodo dell’Unione europea (crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva). La strategia per perseguire il risanamento finanziario – in un contesto in cui
per l’attuazione unitaria del programma di governo; Atto di organizzazione n. G02918 del 11/03/2014 Costituzione di
un Gruppo di lavoro per le attività di avvio della programmazione 2014-2020, nell’ambito della Cabina di Regia per
l’attuazione delle politiche Regionali ed Europee - Direttiva PG n. 4/2013; Atto di organizzazione n. G06674 del
07/05/2014 relativo a modifiche e integrazioni all’Atto di Organizzazione n. G02918 dell’11/03/2014. 150 DGR n. 120 del 24/03/2015, Elenchi dei soggetti componenti il “Gruppo Regione Lazio”, ai sensi dell’allegato n. 4/4
al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e
degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5
maggio 2009, n. 42”. 151 Determinazione n. G04874 del 23/04/2015 riguardante il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti
Pubblici della Regione Lazio (NUVV Lazio), ex art. 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144. Componenti esterni,
individuazione competenze specialistiche e nomina vincitori selezione pubblica. 152 Determinazione n. G08442 del 08/07/2015 riguardante l’approvazione del progetto per il rafforzamento della Cabina
di regia per l’attuazione del programma di Governo. 153 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28/12/2011, in attuazione dell’articolo 36 del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118, propedeutica all’entrata a regime per tutte le regioni e gli enti locali. 154 Decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle
Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”. 155 L’articolo 36 del decreto legislativo n. 118/2011 prevedeva la durata di due esercizi di sperimentazione; a seguito
delle difficoltà riscontrate dagli enti sperimentatori (delle originarie cinque Regioni soltanto tre sono riuscite a
completare il percorso), con l’articolo 9 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito dalla legge 28 ottobre
2013, n. 124, il legislatore ha esteso a tre esercizi la durata della sperimentazione. 156 Il nuovo articolo 78 del decreto legislativo n. 118/2011, come integrato dal decreto legislativo n. 126/2014, prevede
che: “[…] al fine di verificare l’effettiva rispondenza del nuovo assetto contabile definito dal presente decreto alle
esigenze conoscitive della finanza pubblica e per individuare eventuali criticità del sistema e le conseguenti modifiche
intese a realizzare una più efficace disciplina della materia, a decorrere dal 2012 è avviata una sperimentazione della
durata di tre esercizi finanziari riguardante l’attuazione delle disposizioni di cui al Titolo I, con particolare riguardo
all’adozione del bilancio di previsione finanziario annuale di competenza e di cassa e della classificazione per missioni
e programmi […]. 157 DCR n. 14 del 21/12/2013, recante “Documento di Economia e Finanza Regionale 2014-2016”. 158 DCR n. 2 del 10/04/2014, recante “Linee d’indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo
sviluppo 2014-2020”. BURL n. 35 del 02/05/2014. 159 Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e Fondo Sociale Europeo (FSE). 160 Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR). 161 DGR n. 479 del 17/07/2014, recante “Adozione unitaria delle proposte di Programmi Operativi Regionali: FESR,
FSE e PSR FEASR 2014-2020”.
Piano della performance 2016-2018
71
la programmazione economico-finanziaria di medio-lungo periodo avrebbe dovuto garantire un
approccio coerente ed unitario nell’utilizzo delle risorse a disposizione – è stata basata su tre
principali linee d’azione: (i) la ricerca dell’equilibrio e l’adozione di criteri prudenziali nella
formulazione delle previsioni d’entrata; (ii) il contenimento delle ragioni di spesa di natura
discrezionale; (iii) l’introduzione di specifiche norme a supporto delle precedenti linee d’intervento.
Lo sforzo di risanamento realizzato nell’ultimo triennio è stato avviato partendo dal risultato di
amministrazione162 (disavanzo consolidato), al 31 dicembre 2012, negativo per un totale
complessivo163 di 13,4 miliardi di euro. Nel mese di luglio 2015, successivamente alle operazioni di
riaccertamento dei residui attivi e passivi e in base alle risultanze della gestione di competenza e di
cassa,164 è stato definito il nuovo disavanzo consolidato,165 risultato – per il 2014 – pari a 5,96
miliardi (erano 9,3 miliardi a luglio del 2013).
L’intervento legislativo principale dal quale sono, successivamente, scaturiti a cascata altri
provvedimenti, è individuabile nell’approvazione della legge regionale 28 giugno 2013, n. 4,
recante, “Disposizioni urgenti di adeguamento all’articolo 2 del decreto legge 10 ottobre 2012, n.
174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, relativo alla riduzione dei
costi della politica, nonché misure in materia di razionalizzazione, controlli e trasparenza
dell’organizzazione degli uffici e dei servizi della regione”. Gli elementi cruciali del provvedimento
sono riconducibili sia alla decisione di ridurre e razionalizzare la struttura burocratica sia al
reperimento delle risorse finanziare destinate al pagamento dell’ingente stock di debiti pregressi. Su
quest’ultimo elemento le anticipazioni di liquidità166 disposte dal Governo hanno concorso, in
maniera decisiva, al processo di risanamento economico-finanziario ancora in atto. L’adozione di
una strategia tesa alla soluzione delle criticità strutturali – persistente e prolungato deficit di cassa;
susseguirsi di risultati d’amministrazione fortemente negativi – hanno condotto le autorità di
politica economica e finanziaria regionale, a ricorrere, in misura massiva, alle risorse stanziate per il
pagamento dei debiti pregressi.
L’operazione avvenuta nei due esercizi finanziari 2013 e 2014, alimentando la cassa con risorse
esogene – per circa 8,7 miliardi167 – ha consentito di ridurre, in misura considerevole, gli oneri a
carico dell’anticipazione di tesoreria e, nel contempo, adempiere alle obbligazioni inestinte,
cronologicamente risalenti al passato, ottenendo un miglioramento del risultato d’amministrazione
tale da consentire la chiusura dell’esercizio finanziario 2014 con un risultato più che dimezzato
rispetto a quello del 2012. Il risanamento finanziario è stato sostenuto, inoltre, dal processo
regionale di spending review, avviato nel 2013168 e proseguito nel corso del 2014.169 I
162 Al lordo dello stock dei residui perenti. 163 Al lordo di 1,1 miliardi di residui perenti non ricogniti. 164 Relazione al “Rendiconto Generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2014”, luglio 2015. 165 Al lordo dello stock dei residui perenti. 166 Decreto-Legge 8 aprile 2013, n. 35, “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica
amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti
locali”, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, e decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, “Misure
urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. 167 Cfr. Articolo 2 “Pagamenti dei debiti della Regione”, legge regionale 29 aprile 2013, n. 2, recante “Legge finanziaria
regionale per l’esercizio 2013”. 168 Cfr. legge regionale 28 giugno 2013, n. 4, recante Disposizioni urgenti di adeguamento all’articolo 2 del decreto-
legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, relativo alla riduzione
dei costi della politica, nonché misure in materia di razionalizzazione, controlli e trasparenza dell'organizzazione degli
uffici e dei servizi della Regione. 169 Si tratta dell’adozione di due interventi legislativi: legge regionale 14 luglio 2014, n. 7, concernente “Misure
finalizzate al miglioramento della funzionalità della Regione: disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione
dell’ordinamento regionale nonché interventi per lo sviluppo e la competitività dei territori e a sostegno delle famiglie”;
Piano della performance 2016-2018
72
provvedimenti normativi contengono misure di risparmio di spesa strutturale riconducibili a tre
specifiche questioni sulle quali si è focalizzato l’intervento: (a) il contenimento delle spese correnti
dirette; (b) il riordino e razionalizzazione degli enti e società regionali e, dunque, la compressione
delle spese implicite di funzionamento; (c) la riqualificazione della spesa pubblica. La
compressione delle spese correnti dirette ha riguardato, in primis, i costi dell’azione politica,170 ma
anche, le spese per il personale171 e i consumi intermedi della Regione.172 L’azione di riordino degli
enti e delle società regionali,173 oltre ai benefici immateriali conseguenti la razionalizzazione, ha
consentito risparmi di spesa concentrati sui compensi di manager e amministratori.
Sempre in materia di razionalizzazione delle società, nel primo semestre 2015, è stata data
attuazione174 all’articolo 1, commi 611 e seguenti, della legge n. 190/2014 (legge di stabilità
2015)175 e all’articolo 5 della citata legge regionale 24 novembre 2014, n. 12, in relazione
all’accorpamento, in un unico soggetto, delle società a controllo regionale (Lazio Service S.p.A. e
LAit S.p.A).176 Sul fronte della riqualificazione della spesa pubblica è stato predisposto uno
specifico articolo della citata Legge Regionale n. 12/2014 che autorizza la Regione ad accedere alle
operazioni di rinegoziazione del debito regionale, avente come controparte la Cassa Depositi e
Prestiti S.p.A., per i mutui sottoscritti con oneri di rimborso a totale carico della Regione177 e con le
modalità e i criteri stabiliti dalla medesima CDP.
legge regionale 24 novembre 2014, n. 12, recante “Disposizioni di razionalizzazione normativa e di riduzione delle
spese regionali”. 170 La riduzione degli stanziamenti di parte corrente in favore del Consiglio regionale è quantificabile in circa 92 milioni
per il 2012 e in circa ai 60 milioni per il 2015. 171 DC 17/02/2015, n. 11 “Riduzione della dotazione organica dei dirigenti. Modifica al regolamento di organizzazione
del Consiglio Regionale”. 172 Si fa riferimento all’ampliamento e sviluppo della Centrale acquisti sia in ambito sanitario sia in altri ambiti di spesa. 173 Legge Regionale 13 dicembre 2013, n. 10, concernente “Disposizioni in materia di riordino delle Società regionali
operanti nel settore dello sviluppo economico e imprenditoriale” dispone la gestione diretta da parte di Sviluppo Lazio
S.p.A. (ora Lazio Innova) delle attività svolte dalle società Fi.la.s. S.p.A., B.I.C. Lazio S.p.A., Unionfidi Lazio S.p.A. e
Banca Impresa Lazio S.p.A.. 174 Decreto del Presidente n. T60 del 21/04/2015, concernente “Processo di razionalizzazione delle società e delle
partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute”, mediante il quale è stata data attuazione all’articolo
1, commi 611 e seguenti, della legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015). 175 L’articolo 1, commi 611 e seguenti, della legge n. 190/2014 prevede: a) l’eliminazione delle società e delle
partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante
messa in liquidazione o cessione; b) la soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da
un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) l’eliminazione delle partecipazioni detenute in
società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici
strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; d) l’aggregazione di società
di servizi pubblici locali di rilevanza economica; e) il contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante
riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione
delle relative remunerazioni. 176 DGR n. 306 del 29/06/2015, recante “Attuazione dell’articolo 5 della legge regionale 24 novembre 2014, n. 12
(Disposizioni di razionalizzazione e riduzione della spesa regionale). Accorpamento in un unico soggetto delle società a
controllo regionale Lazio Service S.p.A. e LAit S.p.A.”. 177 Rispetto ai quattro prestiti contratti dalla Regione con la Cassa Depositi e Prestiti, per complessivi 3.2 miliardi di
euro, le disposizioni consentiranno di beneficiare, nel triennio 2015-2017, minori oneri finanziari per un totale di 182,5
milioni di euro a decorrere dal 2018, di 21,4 milioni di euro l’anno, per l’applicazione di nuovi (e vantaggiosi) tassi di
interesse.
Piano della performance 2016-2018
73
FOCUS – LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE REGIONALE
Dopo l’Accordo di collaborazione del 2013 tra la Regione Lazio e l’Agenzia del Demanio – finalizzato allo
svolgimento di attività di analisi, valutazione, segmentazione, valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio
immobiliare pubblico regionale – nel 2014, è stata approvata178 la prima segmentazione del patrimonio
immobiliare regionale: 662 compendi comprendenti immobili, complessi di immobili e terreni agricoli, per un
valore di 1,4 miliardi di euro. Sulla base della classificazione dei compendi, è stato avviato il piano di
valorizzazione e promozione del patrimonio attraverso le modalità dell’alienazione (tramite aste on line o cedendo
quote a fondi immobiliari), della concessione e della permuta.
Nella prima parte del 2015, la Regione179 con l’adesione al Fondo comune d’investimento immobiliare chiuso (i3-
Regione Lazio) – istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il tramite della SGR Invimit SpA180 –
ha disposto un primo apporto a tale Fondo consistente in beni di proprietà regionale (valore pari a 46,2 milioni)
stabilendo, al contempo, che il portafoglio di conferimento al Fondo venisse in parte apportato e in parte alienato.
Successivamente,181 è stato disposto il secondo apporto al Fondo (per un valore di 21,5 milioni); entro la fine
dell’anno è previsto un terzo apporto. Nell’aprile 2015 è stata stipulata una convenzione con il Consiglio
nazionale del notariato per la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare della Regione Lazio
attraverso la Rete Aste Notarili (RAN), sistema realizzato dal Consiglio Nazionale del Notariato per la gestione
delle aste in via telematica attraverso la rete dei notai abilitati sul territorio.
In attuazione dell’Accordo del 2013, si è ritenuto opportuno avvalersi dell’Agenzia del Demanio, al fine di
identificare le strategie da seguire su beni di particolare interesse del patrimonio regionale, prevedendo
l’istituzione di un Tavolo di coordinamento composto da rappresentanti della Regione Lazio, dell’Agenzia del
Demanio e da altre professionalità utili alla valorizzazione del patrimonio. Durante il 2014, nell’ottica della
valorizzazione patrimoniale, è stato pubblicato il primo bando182 per concedere – a canone ricognitorio per un uso
sociale o culturale a Comuni o associazioni – 36 case cantoniere presenti sul territorio regionale. Attualmente,
sono state assegnate 25 case cantoniere ai comuni e associazioni che ne hanno fatto richiesta.
Nel corso del 2014, allo scopo di incrementare le entrate e ridurre le spese, un’attenzione speciale è
stata riservata alla gestione del patrimonio immobiliare. In particolare, l’impostazione di policy è
finalizzata alla valorizzazione del patrimonio – anche attraverso l’alienazione dei cespiti non
strategici – e ad una migliore (e più razionale) fruizione con la correlata riduzione della significativa
voce di spesa costituita dai fitti passivi.183 Al termine dell’esercizio finanziario 2013, dopo la
sottoscrizione dell’Accordo184 tra Regione Lazio e Agenzia del Demanio, l’azione nel corso del
2014, è stata finalizzata a: definizione dell’apporto di alcuni beni al Fondo i3–Regione Lazio,
178 DGR n. 306 del 27/05/2014, recante “Piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione: attuazione
dell’Accordo di collaborazione per le attività di analisi, valutazione, segmentazione, valorizzazione e razionalizzazione
del patrimonio immobiliare pubblico della Regione Lazio, siglato con l’Agenzia del demanio in data 18/11/2013, in
esecuzione della deliberazione della Giunta regionale n. 354 del 29/10/2013. Prima segmentazione del patrimonio
regionale”. 179 DGR n. 230 del 19/05/2015, recante “Adesione e primo apporto di immobili di proprietà regionale al Fondo “i3-
Regione Lazio”, istituito dal Ministero dell'Economia e Finanze tramite la Invimit SGR S.p.A.”. 180 Società partecipata al 100 per cento dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. 181 DGR n. 399 del 28/07/2015, recante “Secondo apporto di immobili di proprietà regionale al Fondo “i3-Regione
Lazio”, istituito dal Ministero dell’Economia e Finanze tramite la Invimit SGR S.p.A.”. 182 DGR n. 470 del 15/07/2014, recante “Concessione a canone ricognitorio dei beni immobili di proprietà della
Regione Lazio appartenenti al Demanio Regionale di pertinenza Stradale (ex ANAS) ai sensi dell’articolo 20 della
legge regionale 28 aprile 2006, n. 4, e s.m.i.”. 183 DGR n. 759 del 04/11/2014, recante “Legge regionale 28 giugno 2013, n. 4, Interventi di riduzione della spesa per
locazioni passive ed approvazione del Piano di razionalizzazione delle sedi regionali” e DGR 23 giugno 2015, n. 300,
recante “Attuazione “Piano di razionalizzazione delle sedi regionali” ex DGR n. 759/2014 – autorizzazione all’uso del
compendio immobiliare ex Ospedale Carlo Forlanini in Roma”. 184 DGR n. 354 del 18/11/2013, recante “Valorizzazione del patrimonio regionale – Approvazione dell’Accordo di
collaborazione con l’Agenzia del Demanio dello Stato per le attività di analisi, valutazione, segmentazione,
valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico della Regione Lazio”.
Piano della performance 2016-2018
74
costituito da Invimit SGR; sviluppo di un modello per favorire le aste on line e, nel contempo,
meccanismi di vendita diretta; opzioni di valorizzazione attraverso la concertazione con Enti locali
e Associazioni; analisi di scenari per utilizzo di beni a fini sociali e/o collettivi.
Il conto di bilancio, il risultato d’amministrazione e il disavanzo effettivo
Il Rendiconto Generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2014 si conclude con un
disavanzo di 2,969 miliardi (era 5,240 miliardi nel 2012 e 4,970 miliardi nel 2013). L’avanzo di
amministrazione vincolato risultante dalla gestione dell’esercizio 2014 – stimato185 in complessivi
840,974 milioni (287,063 milioni di parte corrente e 553,911 di parte capitale) – è stato determinato
dopo il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi186 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016,
tav. S2.1).
Tav. S2.1 – DEFR Lazio 2016: esercizio 2014 – disavanzo consolidato 2013 e 2014 (valori espressi in milioni)
Voci d’esercizio
2013 2014
Risultato di amministrazione 4.971 2.969
Avanzo di amministrazione vincolato (al netto del Fondo crediti di dubbia esigibilità 1.773 841
Fondo crediti di dubbia esigibilità 75 71
Stock residui perenti (a) 2.953 2.328
Fondo riserva re-iscrizione perenzione vincolata (compresi in economie vincolate) (b) -455 -250
DISAVANZO CONSOLIDATO 9.317 5.959
Fonte: elaborazioni Regione Lazio, Relazione al consuntivo 2013, (agosto 2014) e Relazione al consuntivo 2014, (luglio 2015). – (a) Al 31.12. – (b) L’ammontare dei fondi di riserva per la re-iscrizione di fondi perenti relativi alle risorse con vincolo di destinazione, stanziati nel bilancio 2014 e nel bilancio 2015 a copertura dello stock di perenzione vincolata al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2014, è ricompreso nell’importo dell’avanzo di amministrazione vincolato (1,773 miliardi per il 2013 e 913 milioni per il 2014); al fine di evitare un doppio conteggio della stessa posta contabile è, dunque, necessario sottrarre al disavanzo consolidato il valore del Fondo riserva re-iscrizione (rispettivamente 455 milioni per il 2013 e 250 milioni per il 2014).
Ancora più significativo appare l’andamento del risultato di amministrazione “effettivo” (disavanzo
consolidato)187 ridotto di oltre 3,4 miliardi tra il 2013 e il 2014. L’anno 2013 rappresenta l’anno
d’inversione del disavanzo che, dal 2006 e fino al 2011, ha continuato a incrementarsi, passando da
3,396 miliardi a 13,4 miliardi; le previsioni per il 2015 stimano un disavanzo effettivo in ulteriore
decremento e pari a 4,9 miliardi. Lo stock di residui perenti al 31/12/2013 risultava pari a 2,953
miliardi. L’esito dell’attività di accertamento188 per il 2014 ha condotto a individuare: (a) partite
perenti non più esigibili, per un ammontare complessivo pari ad euro 417,461 milioni; (b) residui
perenti non ricogniti, nonostante la perdurante sussistenza di un debito per la Regione, per un
ammontare complessivo di 231,073 milioni; (c) residui passivi perenti ricogniti che non presentano
più i presupposti giuridici189 per costituire partite debitorie per un ammontare complessivo pari a
397,745 milioni; (d) partite perenti da cancellare in quanto impegnate nell’esercizio 2014 pari a
439,097 milioni. Lo stock di residui perenti al 31/12/2014 ha raggiunto l’ammontare di 2,327
miliardi.
185 DGR n. 268 del 05/06/2015, recante “Variazioni di bilancio conseguenti alla deliberazione della Giunta regionale 19
maggio 2015, n. 236, concernente il riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2014 ai sensi dell'articolo
3, commi 4 e 4-bis, del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, e successive modifiche ed integrazioni ed attuazione
delle disposizioni di cui all’articolo 42, commi da 9 a 11, del medesimo decreto legislativo n. 118/2011 e s.m.i.”. 186 DGR n. 236 del 19/05/2015, recante “Riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2014 ai sensi
dell’articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e successive modificazioni”. 187 Secondo la definizione della Corte dei Conti si ottiene aggiungendo al risultato di amministrazione l’avanzo di
amministrazione vincolato – comprensivo dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità – e lo stock di
perenzione al 31 dicembre 2014. 188 Decreto del Presidente n. T111 del 16/06/2015, “Determinazione dello stock di perenzione al 31 dicembre 2014”. 189 Articolo 2934 e seguenti del Codice Civile in materia di prescrizione.
Piano della performance 2016-2018
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Le anticipazioni di liquidità, la riduzione del debito e il contenimento degli oneri finanziari
Con il bilancio 2014 è proseguito il ricorso allo strumento delle anticipazioni di liquidità,190
continuando l’attività di risanamento finanziario avviata nel 2013. Complessivamente la Regione ha
avuto accesso alle anticipazioni di liquidità per 8,7 miliardi necessari al pagamento dei debiti
sanitari per 3,85 miliardi e debiti non sanitari per 4,85 miliardi (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016,
tav. S2.2).
DEFR Lazio 2016 – tav. S2.2: attuazione nella Regione Lazio dei DL n. 35/2013, DL n. 102/2013, Legge di Stabilità 2014, DL n. 66/2014 (valori espressi in euro)
Voci I tranche
(2013) II tranche
(2013) III tranche
(2014) IV tranche
(2014) Totale
Debiti non sanitari (art. 2) 924.481.401,00 1.363.318.599,00 1.762.496.416,00 798.172.861,00 4.848.469.277,00
Debiti sanitari (art. 3) 832.052.000,00 665.641.600,00 1.686.457.095,00 669.624.000,00 3.853.774.695,00
TOTALE 1.756.533.401,00 2.028.960.199,00 3.448.953.511,00 1.467.796.861,00 8.702.243.972,00
Fonte: Regione Lazio – Direzione regionale Direzione regionale programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio, Relazione al Rendiconto Generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2014.
La valutazione degli effetti sul lungo e medio termine dell’utilizzo delle anticipazioni di liquidità,
ha individuato due specifici benefici – la riduzione dei tempi di pagamento verso i creditori e lo
stimolo alla raccolta fiscale nel territorio – che consentono di apprezzare maggiormente la decisione
strategica della politica di bilancio. Con l’approvazione della legge di stabilità191 e del bilancio di
previsione per il 2014, le autorità di politica economica della Regione Lazio hanno provveduto – nel
corso del 2014 e, ancora, nella prima parte del 2015 – all’operazione di riduzione dei mutui
concessi agli enti locali dalla Cassa Depositi e Prestiti relativi alle economie sui finanziamenti non
utilizzati per la realizzazione di opere pubbliche. I provvedimenti adottati hanno consentito sia la
190 Decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, recante “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica
amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti
locali”, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, e successive modifiche ed integrazioni. 191 Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13.
Fonte: elaborazioni su dati Regione Lazio Direzione Programmazione, Bilancio, Demanio e Patrimonio, ottobre 2015. – (a) Il disavanzo effettivo per il 2015 è una stima (30 settembre 2015) dell’Area Bilancio della Direzione
Programmazione, Bilancio, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio.
-3.396-4.926 -5.562
-8.759-9.777
-11.113
-13.400
-9.317
-5.959-4.900
-20.000
-17.000
-14.000
-11.000
-8.000
-5.000
-2.000
1.000
4.000
7.000
10.000
13.000
16.000
19.000
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
LAZIO: DISAVANZO EFFETTIVO 2006-2015 (a)(valori espressi in milioni)
Piano della performance 2016-2018
76
riduzione – per circa 2 milioni all’anno – della spesa per oneri finanziari annui a carico della
Regione sia la contrazione del debito, iscritto al bilancio al 31/12/2014, per un ammontare di 6,8
milioni. Nel contempo, è stata avviata la ristrutturazione delle operazioni nel portafoglio
regionale192 che presentavano specifiche caratteristiche. Il parere positivo (ammissione alla
ristrutturazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze)193 ha riguardato oltre il 40,0
per cento del portafoglio e ha comportato: (a) una riduzione del tasso di interesse (3,55 per cento)
per l’accensione del nuovo mutuo e una riduzione della durata finanziaria (piano di ammortamento
in trenta rate costanti annuali); (b) un minore esborso annuo per oltre 90,5 milioni sino al 2037.
FOCUS – PARAMETRI ECONOMICI NELLA SANITÀ
In base alla valutazione congiunta della relazione al rendiconto della Regione e del verbale del Tavolo di verifica per
gli adempimenti del Piano di Rientro, durante il 2014, sono emerse particolari risultanze per le politiche sanitarie
della Regione Lazio. Nell’anno 2014, il risultato di esercizio, risultante dal Bilancio Consolidato del Sistema
Sanitario Regionale (SSR), si attesta a -367,376 milioni, con un miglioramento rispetto all’esercizio 2013 di 302,248
milioni. Durante il biennio d’esercizio 2013-2014, la Regione Lazio ha avuto accesso all’anticipazione di liquidità per
3.853,8 milioni (1.497,7 milioni sono stati incassati nel 2013 e 2.356,1 milioni nel 2014) con cui si è proceduto alla
riduzione del debito pregresso del settore sanitario. La policy effort di riduzione del debito pregresso ha consentito di
riportare il tempo medio di pagamento delle fatture dei fornitori del SSR ai valori prescritti dalla legge (60 giorni
dalla trasmissione della fattura) e, le politiche per l’efficienza dell’azione pubblica, nell’esercizio 2014, hanno
permesso di erogare oltre il 95 per cento delle risorse finanziarie trasferite dallo Stato per il finanziamento del SSR.
Nel corso dell’esercizio 2015 sono stati completati gli adempimenti nazionali relativi ai Livelli Essenziali di
Assistenza (LEA) per gli esercizi 2011 e 2012, ottenendo lo svincolo delle risorse finanziarie premiali trattenute dal
Ministero dell’Economia e delle Finanze, per circa 500 milioni.
Nel corso del 2015, a seguito della disponibilità a rinegoziare i prestiti concessi da parte della Cassa
Depositi e Prestiti,194 la Regione Lazio195 ha scelto di rinegoziare le condizioni di quattro prestiti il
cui debito residuo ammonta 3,201 miliardi. Per effetto della rinegoziazione, il ciclo di vita
finanziario del prestito si completerà nel 2044 rispetto all’originaria scadenza compresa tra il 2036 e
il 2040; la Regione beneficerà, nel triennio 2015-2017, di minori oneri finanziari per complessivi
182,5 milioni; a decorrere dal 2018, si avrà un risparmio annuo di 21,4 milioni. L’anticipazione di
liquidità, contratta nel primo semestre 2014 e pari a 1,762 miliardi196 ha inciso sulle risultanze del
patto di stabilità.197
192 Attuazione da parte della Regione Lazio dell’articolo 45 (Ristrutturazione del debito delle Regioni) del decreto-legge
n. 66/2014 recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”. La DGR 16 maggio 2014, n. 268,
“Ristrutturazione del debito in essere ai sensi dell'art. 45 del decreto-legge n. 66 del 24 aprile 2014”, ha autorizzato il
Presidente ed il responsabile finanziario a richiedere al Ministero dell’Economia e delle Finanze la ristrutturazione per:
mutui contratti dalla Regione e aventi come controparte il MEF; mutui che, alla data del 31 dicembre 2013, devono
avere: (i) una vita residua pari o superiore a 5 anni; (ii) un debito residuo da ammortizzare superiore a 20 milioni di
euro. Decreto 10 luglio 2014 Individuazione delle operazioni di indebitamento delle regioni ammesse alla
ristrutturazione, ai sensi dell’articolo 45, comma 10, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con
modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. 193 Decreto 10 luglio 2014 concernente “Individuazione delle operazioni di indebitamento delle regioni ammesse alla
ristrutturazione, ai sensi dell’articolo 45, comma 10, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con
modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89”. 194 La lettera-Circolare (prot. EP/P/52/2015) della Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. prevede: (a) la rinegoziazione dei
mutui in essere allungando la durata residua (fino a 30 anni); (b) l’applicazione di tassi di interessi meno onerosi; (c)
non corresponsione della rata nel 2015 e pagamento, nel 2016, della rata costituita dalla sola quota interessi maturata
per la relativa annualità. 195 DGR n. 210 del 06/05/2015, recante “Rinegoziazione dei prestiti concessi da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. in
favore della Regione Lazio”. 196 Articolo 2 del decreto-legge n. 35/2013. 197 Solo l’anticipazione di liquidità in ambito sanitario (articolo 3 del decreto-legge n. 35/2013) non ha rilevanza nel
calcolo del Patto di stabilità.
Piano della performance 2016-2018
77
FOCUS – I BENEFICI DELL’IMMISSIONE DI LIQUIDITÀ NELL’ECONOMIA LAZIALE: I TEMPI DI PAGAMENTO E LE
TENDENZE DELLE IMPOSTE DIRETTE E INDIRETTE
I due principali benefici economici e finanziari dell’attuazione del decreto-legge n. 35/2013 e del decreto-legge n.
66/2014 possono essere individuati sia nella maggior efficienza dei tempi di pagamento verso i creditori sia nel
positivo andamento tendenziale delle entrate fiscali (imposte dirette e imposte indirette).
Relativamente al primo beneficio, l’Amministrazione regionale ha anticipato al 1° luglio 2014 l’utilizzo della
fatturazione elettronica per i fornitori dell’Amministrazione198 ed ha, contestualmente, implementato il registro
unico delle fatture.199 Per il secondo semestre 2014 l’indicatore – ricalcolato200 escludendo dal computo i pagamenti
effettuati mediante utilizzo delle anticipazioni di liquidità assegnate agli enti territoriali a carico delle Sezioni del
“Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi liquidi ed esigibili”201 – è risultato, per la totalità dei
crediti commerciali, pari a -8,36 giorni ovvero, rispetto alla naturale scadenza di un credito (30 giorni secondo la
normativa europea), il tempo medio è di 8 giorni inferiore. Per l’anno 2015 si conferma una tendenza
dell’indicatore ad un valore negativo, in particolare dal secondo trimestre in poi: l’indicatore di tempestività dei
pagamenti dell’intero bilancio (al 31 ottobre 2015) è pari a -5,39 giorni.
Il pagamento dei debiti pregressi, ha comportato, come secondo beneficio dell’immissione di liquidità, uno stimolo
alla raccolta fiscale nel territorio. Le informazioni sui versamenti regionalizzati202 dimostrano la rilevanza
dell’operazione che ha comportato, per il periodo gennaio-novembre 2014: (1) incassi di imposte erariali indirette
incrementate del 4,06 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013 mentre il trend nazionale è risultato pari al 2,1
per cento; (2) incasso della sola IVA si è incrementato del 4,4 per cento (a livello nazionale è stato dell’1,8 per
cento); (3) incasso IRPEF inferiore dello 0,8 per cento a fronte di una riduzione nazionale dell’1,2 per cento.
Riordino delle partecipazioni societarie
Il piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie e razionalizzazione della spesa pubblica,
avviato nel 2013,203 ha subito un’ulteriore implementazione nel corso della prima parte del 2015
con l’approvazione del piano operativo204 in cui sono state definite le linee strategiche in materia
(dismissioni, procedure di liquidazione,205 accorpamenti, razionalizzazioni nel settore dei trasporti
pubblici locali, manovre su costi e ricavi, semplificazione dei servizi, aumento della trasparenza).206
198 Articolo 25 (Anticipazione obbligo fattura elettronica) del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante “Misure
urgenti per la competitività e la giustizia sociale”. 199 Previsto dall’articolo 42 (Obbligo della tenuta del registro delle fatture presso le pubbliche amministrazioni) del
citato decreto-legge n. 66/2014. 200 Cfr. modifiche del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante “Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali” e
dalla circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze 22 luglio 2015, n. 22, recante “Indicazioni e chiarimenti in
merito al calcolo dell’indicatore di tempestività dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche, ai sensi dell’articolo 8,
comma 3-bis, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89”. 201 Articolo 1, comma 10 del decreto-legge 8 aprile 2013 n. 35, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013,
n. 64, “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio
finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali”. 202 Fonte: Magister-Sogei per il dato regionale e Bollettino entrate tributarie (MEF) per il dato nazionale. 203 Legge 28 giugno 2013, n. 4; legge regionale 13 dicembre 2013, n. 10; legge regionale 24 novembre 2014, n. 12. 204 Decreto del Presidente n. T00060 del 21/04/2015, “Piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni
societarie di cui alla legge n. 190/2014, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Stato (legge di stabilità 2015)”. 205 Per quanto concerne la società ATLazio S.p.A. in liquidazione la chiusura della procedura sarà possibile solo a
seguito della definizione dei giudizi pendenti nei confronti del personale e di quelli afferenti crediti vantati da terzi. 206 Nel dettaglio, le attività previste dal piano operativo di razionalizzazione consistono in: (i) dismettere le
partecipazioni in società che svolgono funzioni non strettamente indispensabili per l’attività istituzionale della regione;
(ii) accelerare le procedure di liquidazione già in essere; (iii) accorpare le società che svolgono attività simili o
complementari realizzando risparmi in termini di economia di scala, ottenute attraverso l’impiego di minori quantità di
fattori produttivi, nonché attraverso migliori sinergie tecniche, amministrative, organizzative e gestionali comuni e
migliore valorizzazione ed ottimizzazione delle professionalità interne, con conseguente maggiore efficienza
nell’espletamento dei servizi e conseguente diminuzione dei costi, nonché efficientando i servizi e mantenendo
inalterati gli attuali livelli occupazionali; (iv) proseguire le attività di razionalizzazione nel settore dei trasporti pubblici
Piano della performance 2016-2018
78
Per quanto attiene il processo di riordino della società Lazio Innova S.p.A. (già Sviluppo Lazio
S.p.A.), la Giunta regionale, dopo aver dato mandato207 all’organo amministrativo della società
Lazio Innova di verificare il valore economico della quota di minoranza posseduta da Unioncamere
nella controllata BIC Lazio, ai fini dell’acquisizione e successiva fusione in Lazio Innova sta
valutando la possibilità di ricorrere all’operazione di fusione per incorporazione di BIC Lazio in
Lazio Innova, senza acquisizione diretta della restante quota posseduta da Unioncamere (22,51 per
cento del capitale sociale). L’operazione di riordino delle società regionali operanti nel settore dello
sviluppo economico e imprenditoriale e la connessa riconduzione delle attività in un’unica società
(Lazio Innova S.p.A.) ha consentito, allo stato attuale, un risparmio di circa 4,8 milioni; si
ipotizzano, per il triennio 2015-2018, minori spese per complessivi 27 milioni.
Nell’ottica della riduzione delle società regionali è stata autorizzata208 la creazione di un unico
soggetto derivante dall’accorpamento, mediante fusione per unione, delle società Lazio Service
S.p.A. e LAit S.p.A. Successivamente, sono stati approvati209 il progetto di fusione per unione e lo
statuto della costituenda società “Laziocrea S.p.A.”, con socio unico la Regione Lazio. Con la
costituzione di Laziocrea S.p.A. sono previsti a regime risparmi annui per circa 1,3 milioni (circa
100 mila euro per gli organi sociali e di revisione contabile; 1,1 milioni per costi esterni per
acquisto di beni e servizi di uso comune; circa 70mila euro per ottimizzazione di oneri finanziari).
Con riferimento alle procedure di scioglimento della società Arcea Lazio S.p.A., il liquidatore ha
depositato il bilancio finale di liquidazione presso il registro delle imprese di Roma.210 Gli azionisti
hanno comunicato formale assenso al suddetto documento contabile e si è in attesa di ricevere le
somme di cui al Piano di Riparto.
Andamento tendenziale della finanza pubblica, manovra per 2016-2018 e quadro programmatico
Nel quadro di finanza pubblica a legislazione vigente della Regione Lazio, l’indebitamento netto
per 2014 è rappresentato dal saldo tra nuovo debito contratto e debito rimborsato (cfr. Allegato al
DEFR Lazio 2016, tav. S2.3).
DEFR Lazio 2016 – tav. S2.3: indicatori di finanza pubblica regionale 2014-2018 – Il quadro tendenziale a legislazione vigente (valori espressi in milioni di euro)
Voci
CONSUNTIVO PREVISIONALE
2012 2014 2015 2016 2017 2018
QUADRO DI FINANZA PUBBLICA A LEGISLAZIONE VIGENTE
Indebitamento netto (1) -3.140 -4.467 -1.119 547 618 588
Saldo primario (2) -431 50 120 230 200 371
Servizio del debito .. 1.069 993 1.122 1.318 1.038
Indebitamento netto strutturale (3) = (1)-(4) -3.140 -4.949 -1.154 512 583 553
Entrate una tantum (5) - 482 35 35 35 35
Debito pubblico (6) 11.259 19.285 20.404 19.857 19.239 18.651
Fonte: Regione Lazio, Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio, novembre 2015.
locali, realizzando nel tempo: efficientamento (riduzione costi collettivi per inefficienza); (v) manovre virtuose su costi
e ricavi (introduzione dei costi standard, riduzione dell’evasione e rimodulazione tariffaria); (vi) semplificazione dei
servizi (integrazione tariffaria); (vii) aumento della trasparenza (affidamento del servizio attraverso gara). 207 DGR n. 171del 21/04/2015 e DGR n. 276 del 09/06/2015. 208 DGR n. 306 del 26/06/2015,. 209 DGR 15/09/2015, n. 488. 210 Il bilancio di liquidazione è datato 16 luglio 2015 e la comunicazione agli azionisti è del 15 settembre 2015.
Piano della performance 2016-2018
79
Nel rendiconto 2014 l’esposizione debitoria regionale complessiva perviene a 19,3 miliardi, aumen-
tando rispetto al dato 2013 (14,818 miliardi), conseguentemente all’anticipazione di liquidità; lo
stesso meccanismo porta il debito regionale a 20,404 miliardi nel 2015 per poi ridiscendere a
18,651 miliardi nel 2018. Nel triennio 2016-2018 le proiezioni di indebitamento sanciscono un
valore pari a 547 milioni per il 2016 – derivante dal rimborso della quota capitale per i mutui
contratti –, a 618 milioni nel 2017 e 588 milioni nel 2018; il servizio del debito si contrarrebbe
passando da 1,122 miliardi del 2016 a 1,038 miliardi del 2018; il saldo primario passerebbe dai 230
milioni del 2016 a 371 milioni del 2018; le entrate una tantum sarebbero costanti e pari a 35 milioni
all’anno. Il PIL programmatico nominale per l’anno in corso sarà lievemente superiore (+1,2) a
quello tendenziale (+1,1) mentre, con il concorso determinante delle politiche anti-deflattive, nel
triennio successivo passerà dal 2,4 per cento del 2016 al 3,0 per cento del 2018.
Il quadro macroeconomico tendenziale del prossimo triennio sarà modificato da: effetti delle misure
economico-finanziarie per il breve e il breve-medio periodo, indicate nel Documento di Economia e
Finanza e nella Nota di Aggiornamento al DEF per il prossimo triennio, definite ulteriormente nel
disegno di legge stabilità 2016; impatto della spesa media annua per lo sviluppo nel Settore
Pubblico Allargato ed effetti delle spese medie annue per la politica di coesione 2014-2020;
prosecuzione dei benefici economici del pagamento dei debiti della PA regionale ai creditori; effetti
della manovra regionale 2016-2018 dalla parte delle entrate e delle uscite. Le misure che
qualificano il bilancio di previsione 2016-2018, sono state elaborate in base ai vincoli stabiliti dalle
norme relative al raggiungimento del pareggio di bilancio, dalle norme che autorizzano nuove spese
solo in relazione alle risorse effettivamente disponibili. Per la realizzazione degli obiettivi di finanza
pubblica, sostanzialmente vincolati al rimborso delle nuove anticipazioni di liquidità e agli
interventi di riequilibrio dei conti regionali – in un frangente caratterizzato sia dalla conclusione
degli investimenti delle politiche di sviluppo relative al precedente ciclo di programmazione
comunitaria sia dall’avvio degli interventi per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
(Strategia Europa 2020) – è stata assunta, già nel 2013, la decisione di usare la leva fiscale per il
2014 (con effetti monetari nel 2015) con esclusivo riferimento ai soggetti con reddito superiore ai
28.000 euro.211
Per il 2015, considerando le azioni di spending review poste in atto, è stato possibile elevare la
soglia di esenzione con riferimento ai redditi inferiori a 35.000 euro. Inoltre, è stata prevista la
conferma della mancata applicazione della maggiorazione per i nuclei familiari numerosi (con 3 o
più figli fiscalmente a carico) e con reddito imponibile complessivo non superiore a 50mila euro
nonché l’introduzione di una nuova misura agevolativa a favore dei nuclei familiari (sempre con
reddito imponibile complessivo non superiore a 50mila euro) aventi a carico uno o più figli disabili
(cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S2.4).
La manovra risulta composta da: (i) conferma dell’esenzione dell’addizionale IRPEF per i redditi
inferiori a 35 mila euro oltre alle altre agevolazioni previste per il 2015; (ii) processo di dismissioni
patrimoniali; (iii) adozione del Piano di rientro dal disavanzo 2014 previsto dall’articolo 9
(Disposizioni concernenti le regioni e in tema di sanità e università), comma 5 del decreto-legge 19
giugno 2015, n. 78212 – per raggiungere il pareggio di bilancio negli esercizi del triennio 2016-2018,
211 Cfr. legge regionale 14 luglio 2014, n. 7, recante “Misure finalizzate al miglioramento della funzionalità della
Regione: disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell’ordinamento regionale nonché interventi per lo
sviluppo e la competitività dei territori e a sostegno della famiglia”: incremento del Fondo per la riduzione della
pressione fiscale fino a un importo pari a 39 milioni che ha consentito di esentare completamente i contribuenti con
reddito fino a 28.000 euro. 212 Recante “Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali” specifica al comma 5: […] In deroga all’articolo 42,
comma 12, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche, il disavanzo al 31dicembre 2014
Piano della performance 2016-2018
80
agisce sia sulle entrate sia sulle uscite al netto delle risorse vincolate e delle partite finanziarie. La
stima delle entrate prevede, per l’anno 2016, un ammontare di 2,752 miliardi per arrivare, nel bien-
nio successivo, a 2,900 miliardi dopo un incremento del 4,7 per cento nel 2017 e una sostanziale
stazionarietà (+0,7 per cento) nel 2018 (cfr. Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S2.5).
DEFR Lazio 2016 – tav. S2.5: previsioni della manovra 2016-2018 del bilancio al netto delle risorse vincolate e delle partite finanziarie (valori assoluti espressi in milioni di euro)
Voci
Previsionale
2016 2017 2018
- Entrate fiscali 2.240 2.290 2.390
- Entrate per recupero base imponibile 12 12 12
- Entrate correnti una tantum 365 380 180
TOTALE ENTRATE CORRENTI 2.617 2.682 2.582
TOTALE USCITE CORRENTI 2.587 2.682 2.411
- di cui art.9, comma 5 DL n.78/2015 (Piano di rientro settennale) 50 50 50
SALDO PRIMARIO 30 0 171
- Entrate in conto capitale una tantum 135 35 35
- Entrate in conto capitale (FSC) 0 164 283
TOTALE ENTRATE CONTO CAPITALE 135 199 318
TOTALE USCITE CONTO CAPITALE 465 399 590
Avanzo (+)/Disavanzo (-) -300 -200 -100
Debito a pareggio 300 200 100
Fonte: Regione Lazio, Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio, novembre 2015.
Le uscite a libera destinazione ammonteranno, nel 2016, a 3,052 miliardi. L’incremento previsto per
il 2017 è del 1,0 per cento che porterà le uscite al livello di 3,081 miliardi; nel 2018, le spese
complessive torneranno sui livelli del 2016 (circa 3,001 miliardi). Le entrate in conto capitale una
tantum, stimate pari a 135 milioni nel 2016 e 35 milioni all’anno per il biennio 2016-2018, derivano
dai processi di valorizzazione del patrimonio mobiliare e immobiliare regionale. I trasferimenti
statali del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC), previsti in attribuzione dal 2017 per un ammontare
complessivo di 447 milioni nel biennio, consentiranno di ammodernare alcune reti infrastrutturali
regionali, escluse dai Regolamenti UE 2014-2020 – per le sole regioni del Centro-nord – dagli
interventi di sviluppo della Strategia Europa 2020.
Per l’84,8 per cento (che sale all’87 per cento nel 2017 per poi discendere all’80 per cento nel
2018), le uscite a libera destinazione andranno a coprire le spese di parte corrente (2,587 miliardi
nel 2016, 2,682 miliardi nel 2017 e 2,411 miliardi nel 2018) che – come conseguenza del mix di
interventi finanziari in tema di anticipazioni di liquidità, riduzione del debito e contenimento degli
oneri finanziari – sono destinate a incidere per una quota compresa tra il 44,5 e il 50,5 per cento, nel
triennio, nella voce “Servizio del debito e altri oneri finanziari”. Nel triennio, la quota compresa tra
il 15,2 e il 19,7 per cento delle uscite, ovvero le spese di parte capitale, con un andamento legato ai
cronoprogrammi finanziari delle azioni e interventi per lo sviluppo, è stata prevista pari a 465
milioni nel 2016, 399 milioni nel 2017 e 590 milioni nel 2018.
Il quadro di finanza pubblica programmatico – utilizzando le stime di crescita del PIL comprensive
della manovra per il 2016-2018 – indica lo sforzo per raggiungere il progressivo riequilibrio
dell’indebitamento netto che nel triennio di previsione è atteso in costante miglioramento (cfr.
Allegato al DEFR Lazio 2016, tav. S2.6).
delle regioni, al netto del debito autorizzato e non contratto, può essere ripianato nei sette esercizi successivi a quote
costanti, contestualmente all’adozione di una delibera consiliare avente ad oggetto il piano di rientro dal disavanzo,
sottoposto al parere del collegio dei revisori, nel quale sono individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il
pareggio […].
Piano della performance 2016-2018
81
DEFR Lazio 2016 – tav. S2.6: indicatori di finanza pubblica regionale 2014-2018 – Il quadro programmatico (valori espressi in milioni di euro)
Voci
CONSUNTIVO PREVISIONALE
2012 2014 2015 2016 2017 2018
QUADRO DI FINANZA PUBBLICA PROGRAMMATICO
Indebitamento netto (1) -3.140 -4.467 -1.119 247 417 494
Saldo primario (2) -431 50 200 30 0 171
Servizio del debito .. 1.069 993 1.122 1.333 1.053
Indebitamento netto strutturale (3) = (1)-(4) -3.140 -4.949 -1.154 112 382 459
Entrate una tantum (4) - 482 35 135 35 35
Debito pubblico (6) 11.259 19.285 20.404 20.157 19.740 19.246
Fonte: Regione Lazio, Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio, novembre 2015.
Situazione
Il raggio d’azione dell’amministrazione rimane limitato, al punto che dovrà essere effettuata
un’attenta selezione degli impegni e occorrerà concentrare le risorse disponibili su poche ma
significative attività anziché disperderle in una moltitudine di interventi. Al di là della regola
generale del “limite della disponibilità di cassa” alla facoltà di impegnare, per gran parte dei capitoli
di spesa del bilancio regionale, ivi compresi i capitoli relativi ai fondi a destinazione vincolata, i
capitoli relativi alle spese in conto capitale, i capitoli di overbooking e di co-finanziamento
regionale della nuova programmazione comunitaria 2014-2020, l’assunzione e la conferma degli
impegni di spesa è sottoposta ad una procedura di “gestione controllata” del bilancio regionale.
Alla luce di quanto esposto la programmazione strategico-operativa 2016-2018 è orientata alla
riduzione complessiva del numero degli obiettivi con forte impegno finanziario, per cui le azioni da
porre in essere dovranno essere sostenute da una reale disponibilità di liquidità, in questo modo
andando incontro anche ai rilievi a più riprese formulati dalla Corte dei conti.
Piano della performance 2016-2018
82
4. Obiettivi strategici
In coerenza con il mandato istituzionale ed il contesto reale in cui si colloca l’azione pubblica, nel
quadro dell’attuazione del Programma di Governo da cui derivano gli atti di programmazione
economico-finanziaria e le Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate
allo sviluppo 2014-2020, in continuità con la programmazione strategico-operativa degli esercizi
precedenti, per il triennio 2016-2018 si riportano gli obiettivi strategici collegati alle macro-aree
strategiche di intervento (di seguito il prospetto riepilogativo).
• Organizzare la Regione per aumentare l'efficienza amministrativa eprodurre risparmi attraverso il miglioramento degli strumenti gestionali, ilcontrollo e la sicurezza dei flussi informativi
• Governo del sistema degli acquisti di beni, servizi e forniture
• Miglioramento dell’efficienza dell’Avvocatura
• Controllo e vigilanza sugli Enti regionali controllati
1
Una Regione moderna che aiuta
lo sviluppo
• Sostenere l’innovazione e il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di retidi impresa
• Sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up
• Favorire il passaggio ad un’agricoltura multifunzionale e di qualità
• Innalzare la competitività del sistema agricolo regionale migliorando iservizi pubblici di supporto alle imprese
• Valorizzare e promuovere gli asset culturali e creativi
• Sviluppo del turismo e valorizzazione del territorio
2
Una grande Regione europea dell'innovazione
• Costruire un sistema di formazione coerente con le esigenzeoccupazionali
• Contrasto del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica
3
Diritto allo studio ed alla formazione per
lo sviluppo e l'occupazione
Piano della performance 2016-2018
83
I grafici seguenti illustrano la ripartizione iniziale dei finanziamenti per macro-area strategica. Per
una consultazione estesa si rimanda al documento Con l’Europa, il Lazio cambia e riparte. 45
progetti per lo sviluppo, il lavoro e la coesione sociale, disponibile sul portale regionale
lazioeuropa.it.
• Riordino dell'offerta assistenziale
• Realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali
4
Una Regione che cura e protegge
• Piano di gestione dei rifiuti
• Migliorare pianificazione e governance del sistema della conservazionedella natura e delle Aree Naturali Protette
• Valorizzazione del patrimonio ambientale del Lazio
• Tutela e salvaguardia del territorio
• Divulgazione della cultura di protezione civile
• Potenziamento e sviluppo del servizio 112 - NUE
5
Una Regione sostenibile
• Ridurre i divari digitali nei territori e diffondere la connettività in bandaultralarga
• Pianificazione dei trasporti e della mobilità, azioni di potenziamento delservizio di trasporto pubblico
• Sviluppare le infrastrutture stradali
• Interventi ed efficientamento amministrativo in materia edilizia
• Nuovi strumenti normativi per il governo del territorio
6
Investimenti per un territorio competitivo
• Potenziamento e implementazione delle politiche per i giovani
• Servizi e politiche attive del lavoro
7
Scelte per una società più unita
Piano della performance 2016-2018
84
Piano della performance 2016-2018
85
5. Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi
Per le strutture amministrative apicali ogni obiettivo strategico triennale è sviluppato secondo un
piano d’azione costituito da obiettivi operativi annuali, con indicatori e target per misurarne il grado
di realizzazione al termine dell’esercizio finanziario annuale.
Gli obiettivi operativi annuali delle strutture amministrative apicali sono, di norma, declinati in
obiettivi operativi annuali da assegnare alle strutture amministrative di secondo livello (aree/uffici)
attraverso il cosiddetto Programma Annuale Direzionale (PAD). In considerazione dell’esigenza di
circoscrivere in modo appropriato le attività più qualificanti nell’esercizio finanziario annuale, nella
programmazione strategico-operativa vengono individuate soltanto le azioni prioritarie. Da ciò
discende anche che si ritiene plausibile – senza che ciò costituisca una diminutio della rilevanza di
alcune specifiche attività interne e senza derogare al principio del cascading – che nella
programmazione di secondo livello, che non deve tradursi in una semplice replica della
programmazione strategica su un registro gerarchicamente subordinato, si stabiliscano legami più
“indiretti” con il quadro ristretto degli obiettivi strategici esposti nel Piano triennale della
performance.
Nell’Allegato tecnico si illustrano in dettaglio gli obiettivi strategici triennali, con i corrispondenti
obiettivi operativi (organizzativi ed individuali) da realizzare nell’ambito dell’esercizio finanziario
annuale, suddivisi per direzione/agenzia regionale. Nelle schede di programmazione sono riportati
gli indicatori di performance (KPI) ed i valori target da conseguire, unitamente alle risorse umane e
finanziarie previste per la realizzazione degli obiettivi. Si ritiene opportuno porre in evidenza, in
coerenza con le osservazioni di contesto già sviluppate, che si tratta di obiettivi operativi annuali
che potrebbero subire delle modificazioni in corso d’anno in relazione alle risorse finanziarie che si
dovessero rendere effettivamente disponibili per la loro realizzazione. In tale prospettiva, in
occasione dei monitoraggi sugli andamenti gestionali potrebbe essere ravvisata l’esigenza di
interventi correttivi in caso di scostamenti significativi, per cui come previsto dal sistema di
misurazione e valutazione della performance, i checks infrannuali potrebbero condurre in taluni casi
ad una ripianificazione operativa.
Piano triennale della performance
Obiettivi strategici triennali (direzioni/agenzie)
Obiettivi operativi annuali (direzioni/agenzie)
Programma annuale direzionale
Obiettivi operativi annuali (aree/uffici)
Piano della performance 2016-2018
86
Strutture Obiettivi Strategici Obiettivi Operativi
Direzione regionale Affari istituzionali, Personale e Sistemi informativi
Organizzare la regione per aumentare l’efficienza amministrativa e produrre risparmi attraverso il miglioramento degli strumenti gestionali, il controllo e la sicurezza dei flussi informativi
Piano triennale della formazione del personale
Carta dei servizi
Semplificazione del sistema di consultazione dell’organizzazione regionale
Valorizzazione delle competenze del personale regionale
Ridurre i divari digitali nei territori e diffondere la connettività in banda ultralarga
Piano regionale Banda Ultralarga: Prosecuzione della realizzazione del primo intervento attuativo del Programma Lazio 30Mega
Direzione regionale Infrastrutture e politiche abitative
Interventi ed efficientamento amministrativo in materia edilizia
Semplificazione ed efficientamento del rilascio delle autorizzazioni sismiche Realizzazione del Piano straordinario per l’emergenza abitativa nel Lazio Messa in sicurezza degli edifici scolastici
Sviluppare le infrastrutture stradali Interventi sulla rete di viabilità regionale di competenza dell’Astral
Direzione regionale Agricoltura e Sviluppo rurale, Caccia e Pesca
Favorire il passaggio ad un’agricoltura multifunzionale e di qualità
Sostegno condizionato all’autosufficienza energetica mediante contenimento ed utilizzo di risorse rinnovabili nelle imprese agricole e sviluppo di microimprese
Sostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili e per il riuso dei borghi abbandonati e diffusione della multifunzionalità nelle imprese agricole
Innalzare la competitività del sistema agricolo migliorando i servizi pubblici di supporto alle imprese
Promozione dello sviluppo sostenibile nelle zone rurali: valorizzazione dei meccanismi di Payment for ecosystem services
Sostegno al miglioramento ed ammodernamento delle strutture ed infrastrutture per la filiera ittica
Direzione regionale Programmazione economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio
Aumentare l’efficienza amministrativa per produrre risparmi
Definanziamento delle opere pubbliche DGR. n. 692 del 01.12.2015 "Piano di razionalizzazione delle sedi istituzionali regionali di cui alla deliberazione della Giunta regionale 04 novembre 2014, n. 759."
Realizzazione Organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio
Direzione regionale Formazione, Ricerca e innovazione, Università, Diritto allo studio
Costruire un sistema di formazione coerente con le esigenze occupazionali
Sviluppo e potenziamento dell’offerta formativa Torno subito: inserimento lavorativo dei giovani attraverso azioni di formazione/lavoro in Italia e all’estero
Apertura di uffici “Porta Futuro” e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche sia materiali che immateriali di supporto
Contrasto del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica
Adozione programmi per il contrasto all’abbandono scolastico e formativo
Potenziamento, qualificazione e innovazione dell’offerta scolastica
Piano della performance 2016-2018
87
Strutture Obiettivi Strategici Obiettivi Operativi
Direzione regionale Cultura e Politiche giovanili
Valorizzare e promuovere gli asset culturali e creativi
Rilancio del settore del cinema e dell’audiovisivo Rilancio del settore dello spettacolo dal vivo Recupero e miglioramento della fruizione degli asset culturali del territorio laziale
Sviluppo e promozione dei sistemi e dei servizi culturali, del libro e dell’editoria
Potenziamento e implementazione delle politiche per i giovani
Attuazione del progetto Lazio Creativo Sostegno ed estensione dell’esperienza dei FAB-LAB
Direzione regionale Lavoro Servizi e politiche attive del lavoro
Rafforzamento del sistema dei servizi per il lavoro nel Lazio Attuazione del piano regionale “Garanzia giovani” POR Lazio FSE 2014-2020: Realizzazione di politiche attive mediante contratto di ricollocazione
Attività a fini di pubblica utilità
Direzione regionale Sviluppo economico e attività produttive
Sostenere l’innovazione e il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di reti di impresa
Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il miglioramento della competitività delle PMI
Reti di imprese tra attività economiche su strada
Sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up Servizi per sviluppo dell’autoimprenditorialità e dello start-up di nuove imprese Sostegno all’ICT per le attività commerciali
Direzione regionale Salute e politiche sociali
Realizzazione di un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali
Servizi alla cronicità e alla terza età
Sostegno alle famiglie e contrasto alla povertà
Percorso per l'elaborazione partecipata del Piano Sociale Regionale
Riordino dell’offerta assistenziale
Realizzazione del programma Case della salute
Governo dell'accesso all'assistenza specialistica e delle liste di attesa.
Implementazione del SIAT con particolare riferimento al sistema di valutazione multidimensionale INTERRAI
Direzione regionale Centrale acquisti
Governo del sistema degli acquisti di beni, servizi e forniture
Garantire la coerenza della pianificazione regionale con le categorie merceologiche attribuite ai soggetti aggregatori
Centralizzazione delle gare Implementazione del sistema informativo regionale di procurement Definizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture, pianificazione e analisi dei costi
Piano della performance 2016-2018
88
Strutture Obiettivi Strategici Obiettivi Operativi
Avvocatura regionale Miglioramento dell’efficienza dell’Avvocatura
Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli Efficienza ed economicità nella gestione degli incarichi ai legali esterni Prevenire l’insorgenza del contenzioso Albo dei legali esterni
Agenzia regionale Turismo
Sviluppo del turismo e valorizzazione del territorio
Promozione degli itinerari e dei cammini di fede Rilancio dell’offerta turistica regionale Sviluppo del turismo congressuale e di affari
Agenzia regionale Protezione Civile
Divulgazione della cultura della protezione civile Promozione della cultura della protezione civile
Formazione ed informazione per i volontari del Sistema Integrato di Protezione Civile
Potenziamento e sviluppo del servizio 112 NUE Implementazione del servizio NUE di Roma Ampliamento della copertura territoriale e strutturazione del servizio NUE della Regione Lazio
Direzione regionale Attività di controllo e coordinamento delle funzioni di vigilanza
Controllo e vigilanza sugli Enti regionali controllati
Coordinamento delle attività necessarie per l'attuazione del sistema di controllo analogo sulle società controllate
Definizione delle modalità e criteri per la nomina dei componenti degli organi delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (II.PP.A.B.), di competenza della Regione, e dei commissari straordinari
Linee guida per il riconoscimento della personalità giuridica privata delle associazioni, fondazioni e delle altre istituzioni di carattere privato
Registro regionale informatizzato delle persone giuridiche private
Direzione regionale Ambiente e sistemi naturali
Migliorare la pianificazione e la governance del sistema della conservazione della natura e delle AA.NN.PP.
Riordino del sistema delle AA.NN.PP. con predisposizione del nuovo Piano regionale delle AA.NN.PP.
Piani dei parchi e proposte di istituzione di nuovi monumenti naturali
Valorizzazione del patrimonio ambientale del Lazio Promozione e realizzazione delle rete dei sentieri escursionistici del Lazio Valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali nelle AANNPP
Direzione regionale Risorse idriche e difesa del suolo
Tutela e salvaguardia del territorio
Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico Progetti di ripascimento delle spiagge e tutela delle coste condizionati al mantenimento delle caratteristiche morfologiche e tipologiche originarie
Governance e trasparenza nella gestione del demanio fluviale e lacuale
Piano della performance 2016-2018
89
Strutture Obiettivi Strategici Obiettivi Operativi
Direzione regionale Governo del ciclo dei rifiuti
Piano di gestione dei rifiuti Definizione dello scenario di controllo
Predisposizione della modalità di calcolo della raccolta differenziata dei comuni del Lazio
Direzione regionale Territorio, Urbanistica e Mobilità
Pianificazione dei trasporti e della mobilità e azioni di potenziamento del servizio di trasporto pubblico
Piano regionale della mobilità, dei trasporti e della logistica
Processi di verifica e monitoraggio sul rispetto delle clausole previste nei contratti di servizio della Regione con Trenitalia, Cotral e Atac spa
Potenziamento e miglioramento del parco veicolare e rotabile
Nuovi strumenti normativi per il governo del territorio Piano territoriale paesistico regionale (PTPR)
Semplificazione amministrativa in materia di governo del territorio e della mobilità
Piano della performance 2016-2018
90
6. Il processo di miglioramento
6.1 Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano
Per l’elaborazione del presente Piano triennale della performance 2016-2018 sono state
seguite le indicazioni fornite a suo tempo da CiVIT/ANAC. È stato assicurato il concorso dei
principali soggetti coinvolti. A partire dall’ultimo quadrimestre dell’anno 2015, nel quadro
del processo di formazione del bilancio e negli incontri di coordinamento organizzati con i
direttori regionali. Successivi incontri con i soggetti coinvolti a livello decisionale sono stati
organizzati nel mese di gennaio nell’ambito delle consultazioni per l’effettiva ripartizione
delle risorse del bilancio 2016.
In una prospettiva di digitalizzazione dell’amministrazione, anche attraverso la
dematerializzazione dei processi interni, per la definizione di tutti gli obiettivi e dei
corrispondenti piani d’azione è stata messa a disposizione dei dirigenti apicali (e dei referenti
per il controllo strategico) una nuova applicazione informatizzata in grado di favorire lo
sviluppo dei controlli interni e produrre reportistica omogenea sull’attività amministrativa.
L’applicazione informatizzata è ospitata all’interno della piattaforma digitale integrata
denominata COGES per realizzare le indispensabili connessioni telematiche con gli altri
sistemi informativi e per assicurare una corretta implementazione dell’interoperabilità tra
sistema di controllo strategico, sistema di controllo di gestione, sistema del bilancio e sistema
informativo degli atti amministrativi. La Struttura tecnica permanente per le funzioni di
programmazione, valutazione e controllo presso il Segretariato Generale ha fornito il
supporto tecnico-metodologico nella fase di definizione degli obiettivi, accompagnando gli
operatori nel corretto utilizzo dell’interfaccia (sotto, esempio di “schermata”).
Piano della performance 2016-2018
91
I dati generali relativi alla Regione Lazio riportati nel Piano della performance 2016-2018
sono in alcuni casi i medesimi riportati in altri documenti ufficiali, in altri casi è stato
necessario procedere a rilevazioni ed elaborazioni ad hoc. In particolare, nella sezione
denominata “Amministrazione in cifre”, i dati relativi alle risorse umane provengono dalla
Direzione regionale Risorse umane e sistemi informativi, mentre i dati concernenti le risorse
finanziarie sono quelli risultanti dal bilancio regionale e dal Documento di Economia e
Finanza Regionale 2016-2018.
Dal punto di vista generale, una volta adottato il Piano triennale della performance, con cui
vengono assegnati gli obiettivi strategici triennali e gli obiettivi operativi annuali ai dirigenti
apicali delle direzioni/agenzie regionali, entro 15 giorni i responsabili di tali strutture
amministrative adottano i Programmi Annuali Direzionali (PAD) per l’assegnazione “a
cascata” degli obiettivi operativi ai dirigenti di area/ufficio. Successivamente, i dirigenti di
area/ufficio definiscono piani operativi di gruppo oppure obiettivi individuali per i propri
collaboratori (personale delle categorie). L’attività di programmazione rappresenta l’avvio del
ciclo di gestione della performance, a seguito del quale deve essere sviluppato un
monitoraggio in corso d’esercizio degli andamenti (anche avvalendosi del sistema di controllo
di gestione), con corrispondente misurazione e valutazione dei risultati conseguiti nell’ambito
dell’esercizio finanziario annuale, con una rendicontazione pubblica degli esiti dell’azione
amministrativa.
Rappresentazione del ciclo di gestione della performance
• VERIFICA (annuale)
• RENDICONTAZIONE (annuale)
• MONITORAGGIO (quadrimestrale)
• PROGRAMMAZIONE (triennale/annuale)
Definizione degli obiettivi
Analisi periodica degli
andamenti gestionali
Misurazione e valutazione
della performance
Relazione sullaperformance
Piano della performance 2016-2018
Fasi, tempi e strumenti del ciclo della performance
93
6.2 Coerenza con programmazione economico-finanziaria e di bilancio
In considerazione del necessario raccordo previsto dall’articolo 10 della legge regionale n. 1/2011
(così come da altre indicazioni di varia natura e rango), tra i contenuti e il ciclo della
programmazione economico-finanziaria e di bilancio e il Piano triennale della performance,
quest’ultimo si inserisce in modo organico nel processo di programmazione della Regione Lazio
che ha inizio con l’adozione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) in cui
vengono definite le politiche economiche e finanziarie della Regione e che delimita l’ambito entro
cui costruire il bilancio annuale. La programmazione strategico-operativa viene messa a punto
contestualmente al processo di formazione del bilancio, per poi trovare compiuta definizione
successivamente all’adozione del bilancio annuale da parte dell’Ente.
L’avvio del ciclo di gestione della performance della Regione Lazio anche nell’anno 2016 risente
delle incertezze collegate alle poste di bilancio, con la corrispondente esigenza di selezionare con
attenzione le priorità rispetto un quadro finanziario caratterizzato da risorse scarse. Di conseguenza,
occorrerà in corso d’anno verificare le condizioni della programmazione strategico-operativa alla
luce dell’effettiva sostenibilità degli impegni assunti e degli obiettivi assegnati nell’ambito
dell’esercizio finanziario annuale.
6.3 Azioni per il miglioramento del ciclo di gestione della performance
Con il Piano della performance 2014-2016 per la prima volta la Giunta regionale ha dato avvio al
ciclo di gestione della performance, tracciando in forma compiuta le logiche di collegamento
dell’azione amministrativa rispetto alle esigenze dei cittadini e del territorio. Già con il Piano della
performance 2015-2017 si sono registrati alcuni miglioramenti significativi, sotto il profilo
dell’impegno delle strutture amministrative e della consapevolezza del personale dirigenziale. Sulla
base anche dell’esperienza svolta nelle annualità precedenti si è fatto un utilizzo appropriato dei
sistemi informativi, con metodiche di lavoro e modalità di comunicazione più efficienti per svolgere
gli steps negoziali di confronto sugli obiettivi e per elaborare le proposte finali. Si ritiene che la
produzione di un flusso informativo costante e strutturato consenta un’efficace implementazione del
ciclo della performance, alimentando con modalità più adeguate il cruscotto di monitoraggio degli
obiettivi e, più in generale, il sistema di controllo strategico.
Soprattutto in occasione dell’elaborazione del Piano della performance 2016-2018, nel rispetto
dell’esigenza di gradualità, si è ridotto il numero degli obiettivi da assegnare alle singole strutture,
insistendo sulle attività più qualificanti, al fine di dare una risposta concreta e riconoscibile ai
bisogni della collettività. In tale prospettiva, rimane da sviluppare in termini operativi la sinergia
con la galassia degli enti strumentali, cercando la massima integrazione del ciclo di gestione della
performance della Giunta regionale con quello degli enti dipendenti e delle società partecipate.
Allo stesso modo, rimane l’impegno per la messa a punto di un sistema avanzato di
monitoraggio/rendicontazione sul grado di realizzazione degli obiettivi strategici (attraverso
specifici indicatori di policy) e degli obiettivi operativi (attraverso la Relazione sulla performance)
ampliando la conoscenza degli esiti dell’azione pubblica ed i margini di partecipazione di cittadini
e/o stakeholders alle scelte politiche. Peraltro, la sensibilità istituzionale verso le tematiche della
trasparenza, non schiacciata sugli adempimenti formali, trova comunque una proiezione immediata
sul terreno dell’open government e, sotto un profilo tecnico, si qualifica con l’iniziativa “Lazio
digitale” oltre che nella produzione di open data.
94
Raccordo con il Sistema di misurazione e valutazione della performance
Il Piano della performance 2016-2018 contiene gli obiettivi strategici triennali e gli obiettivi
operativi annuali (organizzativi e individuali) che la Giunta regionale assegna ai dirigenti apicali
delle strutture amministrative. In base al principio del cascading, gli obiettivi operativi annuali dei
dirigenti apicali devono poi essere declinati – almeno in linea di massima, per evitare semplici
meccanismi di “replica” della programmazione a livello delle aree in cui si articolano le strutture
amministrative apicali – in obiettivi operativi annuali (sia organizzativi che individuali) per i
dirigenti di secondo livello, da cui discendono i piani operativi di gruppo e/o gli obiettivi individuali
da assegnare al personale delle categorie.
Obiettivi e piani operativi annuali vengono sottoposti ad un monitoraggio periodico nel corso
dell’anno: con cadenza quadrimestrale per gli obiettivi dei dirigenti; con cadenza trimestrale per
piani operativi di gruppo e obiettivi individuali assegnati al personale delle categorie. La
programmazione, il monitoraggio e la verifica finale dell’azione amministrativa al termine
dell’esercizio finanziario si avvale della metodologia e della strumentazione sviluppata nel Sistema
di misurazione e di valutazione della performance.213
All’inizio dell’anno successivo a quello di riferimento dell’esercizio finanziario, avvalendosi anche
dell’infrastruttura tecnologica denominata COGES, vengono eseguite le verifiche delle risultanze
riguardanti gli andamenti gestionali ed il grado di realizzazione degli obiettivi, in modo da
pervenire ad una misurazione degli indicatori di performance – sia organizzativa che individuale –
riguardante le singole strutture amministrative. Vale la pena di precisare che la valutazione della
performance individuale comprende anche i cosiddetti “comportamenti organizzativi” del personale
dirigenziale e delle categorie osservati nello svolgimento dell’attività amministrativa nell’esercizio
di riferimento.
Il Sistema di misurazione e valutazione della performance è stato predisposto per:
consentire la misurazione, la valutazione e, quindi, la rappresentazione in modo integrato ed
esaustivo, del livello di performance atteso (che l’amministrazione si impegna a conseguire) e
realizzato (effettivamente conseguito), con evidenziazione degli eventuali scostamenti;
consentire un’analisi delle cause specifiche legate a tali scostamenti, prevedendo successivi
livelli di dettaglio;
consentire di individuare elementi sintetici di valutazione d’insieme riguardo all’andamento
generale dell’amministrazione;
consentire un monitoraggio continuo della performance dell’amministrazione nel suo complesso
e delle singole strutture amministrative, anche ai fini dell’individuazione di interventi correttivi
in corso d’esercizio;
garantire i requisiti tecnici della validità, affidabilità e funzionalità;
assicurare un’immediata e facile comprensione dello stato della performance agli attori interni
all’amministrazione, alla collettività ed agli osservatori qualificati esterni;
promuovere la semplificazione e l’integrazione dei documenti di programmazione, verifica e
rendicontazione della performance;
esplicitare le responsabilità dei diversi attori in merito alla definizione degli obiettivi ed agli
scostamenti tra performance attesa e realizzata;
assicurare la trasparenza totale rispetto all’andamento dell’amministrazione.
213 Cfr. articolo 7 della legge regionale n. 1/2011, che recepisce l’articolo 7 del decreto legislativo n. 150/2009. Il
sistema di misurazione e valutazione della performance è stato adottato con DGR n. 662/2014.
95
Il Sistema di misurazione e valutazione della performance stabilisce:
fasi, tempi, modalità, soggetti e responsabilità del processo di misurazione e di valutazione della
performance;
procedure di conciliazione relative all’applicazione del sistema di misurazione e di valutazione
della performance;
modalità di raccordo e di integrazione con i sistemi di controllo esistenti;
modalità di raccordo e integrazione con i documenti di programmazione economico-finanziaria e
di bilancio.
In base a quanto previsto dall’articolo 15, comma 1, della legge regionale n. 1/2011, l’Organismo
indipendente di valutazione (OIV)214 sottopone alla Giunta regionale la proposta di valutazione dei
dirigenti apicali ai fini dell’accesso alla premialità, monitora il funzionamento complessivo del
Sistema di misurazione e valutazione della performance e, a tal fine, elabora una relazione annuale
sull’applicazione dello stesso e sulla situazione generale dei controlli interni con riferimento alla
trasparenza e integrità, da pubblicare sul sito web istituzionale della Regione Lazio all’interno di
un’apposita sotto-sezione della sezione denominata “Amministrazione trasparente”.215
Raccordo con gli altri documenti di programmazione
La stretta connessione del Piano della performance 2016-2018 con i documenti di programmazione
economico-finanziaria per il medesimo triennio è stata approfondita in diverse sezioni di questo
documento, con i numerosi richiami al DEFR 2016-2018.
In questa sezione si ritiene opportuno porre in evidenza anche i collegamenti operativi con il Piano
di prevenzione della corruzione 2016-2018 (PTPC) in cui è compreso il Programma per la
trasparenza e l’integrità 2016-2018 (PTTI), prevedendo l’assegnazione di specifici obiettivi
individuali per la dirigenza apicale con indicatori riguardanti l’attuazione delle misure previste
nell’ambito del piano anticorruzione regionale.
Un particolare impegno riguarda l’aggiornamento del Piano triennale delle azioni positive (PTAP),
per favorire l’occupazione femminile e rimuovere gli ostacoli che impediscono di fatto la piena
realizzazione delle pari opportunità.
Come si desume dall’analisi delle schede di programmazione riguardanti le singole strutture
amministrative, la programmazione strategico-operativa definita con il Piano della performance
2016-2018 comprende la messa a punto e l’implementazione di molteplici pianificazioni previste da
normative settoriali di carattere nazionale e regionale.
214 Nominato con DGR n. 153/2013 del 19/06/2013 ed insediato il 12 luglio 2013. 215 Cfr. decreto legislativo n. 33/2013, articolo 9.
Piano della performance 2016-2018
ALLEGATO TECNICO
Schede di programmazione degli obiettivi
GR 01
GR 01.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato Si
GR 01.1.1
GR 01.1.2
GR 01.1.3
GR 01.1.4
OBIETTIVO STRATEGICO
Carta dei Servizi della Direzione regionale Affari Istituzionali, Personale e Sistemi
Informativi15 X X
Si
NOTA:
Organizzare la Regione per aumentare l'efficienza amministrativa e produrre risparmi attraverso il miglioramento degli strumenti
gestionali, il controllo e la sicurezza dei flussi informativi.
Il fine dell'obiettivo è quello di proseguire il processo di miglioramento della qualità dei servizi erogati attraverso la valorizzazione del
personale, nella sua professionalità e nelle sue competenze, mediante un'adeguata riorganizzazione del lavoro e valorizzazione delle
professionalità per generare efficienza amministrativa ovvero risparmi in termini di maggiore produttività.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
METODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Semplificazione del sistema di consultazione dell'organizzazione regionale 10 X
Efficienza amministrativaAttuazione del processo di miglioramento
dei servizi erogatiBinario Sì/No Si
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Elaborazione di un modello di rilevazione delle competenze del personale
regionale5 X X X
Piano triennale della formazione del personale 15 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2
RISORSE FINANZIARIE
NOTA:
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
26 7 2
Pagina 1 di 122
GR 01
GR 01.1.1
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
FASI DI REALIZZAZIONE
Piano triennale della formazione del personale.
Il fine dell'obiettivo è quello di proseguire le varie fasi di attuazione del piano triennale della formazione del personale, strumento di
programmazione che definisce le iniziative formative e che saranno attuate nel corso del periodo di riferimento, contenente indicazioni su
tipologia, destinatari, periodo di svolgimento ed obiettivi formativi perseguiti.
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio.
INDICATORI
NOTA:
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Realizzazione corsiRealizzazione di corsi di formazione previsti
nel pianoRisultato Percentuale 100%
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Impegno risorse finanziarie Determina di impegno
Avviamento di almeno
12 edizioni (classi)
Formazione on line in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro per il personale regionaleAvviamento di almeno
7 edizioni (classi)
Avviamento di almeno
15 edizioni (classi)
Formazione on line in materia di anticorruzione per il personale regionaleAvviamento di almeno
7 edizioni (classi)
RISORSE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D
1
CATEGORIE GIURIDICHE
3 1 1
C B A
NOTA:
CAPITOLO IMPORTO
S15902 600.000
RISORSE FINANZIARIE
Pagina 2 di 122
GR 01
GR 01.1.2
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA: il n. dei dirigenti non è definitivo in quanto potrebbe variare in seguito alla riorganizzazione delle strutture della direzione
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
12 1
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Aggiornamento Carta dei ServiziRidefinizione degli
standard di qualità
Pubblicazione della Carta dei Servizi 2016 Pubblicazione
nell'intranet
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Rimodulazione della Carta dei Servizi
Aggiornamento della Carta dei Servizi e
miglioramento degli standard di qualità
individuati nella Carta dei Servizi 2015
Risultato Binario Sì/No SI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Carta dei Servizi della Direzione regionale Affari Istituzionali, Personale e Sistemi Informativi.
Il fine dell'obiettivo è quello di proseguire il processo di miglioramento attraverso la ridefinizione degli standard qualitativi individuati dalla
Carta dei Servizi della Direzione regionale Affari Istituzionali, Personale e Sistemi Informativi.
INDICATORI
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
Pagina 3 di 122
GR 01
GR 01.1.3
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
12
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Elaborazione progetto riorganizzazione Intranet regionale Invio progetto alla Lait
Attivazione nuovo Intranet regionale Pubblicazione sul sito
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Riorganizzazione
Intranet regionalePubblicazione nuovo intranet regionale Risultato Binario Sì/No SI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Semplificazione del sistema di consultazione dell'organizzazione regionale.
Il fine dell'obiettivo è quello di facilitare l'accessibilità e l'usabilità da parte degli utenti (interni ed esterni alla Regione) delle informazioni
relative all'organizzazione della Regione Lazio, creando, all'interno dell'Intranet regionale (e conseguentemente sul sito istituzionale),
nuove modalità di ricerca relativamente alle attività svolte dai singoli uffici.
INDICATORI
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
Pagina 4 di 122
GR 01
GR 01.1.4
DENOMINAZIONEPESO
5
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
Elaborazione di un modello di rilevazione delle competenze del personale regionale
Il fine dell'obiettivo consiste nel miglioramento della conoscenza delle competenze del personale regionale attraverso la somministrazione
di un questionario specifico. Nel 2016 l'attività riguarderà l'elaborazione di un modello delle competenze del personale, che in prima
battuta sarà testato su un campione di dipendenti regionali.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Elaborazione modello di rilevazione competenze
Avvio attività
propedeutiche alla
predisposizione del
modello
Modello di rilevazione competenzeTest del modello di rilevazione delle
competenzeRisultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Verifica efficacia del modello di rilevazione
Test del modello su un
campione di
dipendenti
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1 3 1 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
S15902 100.000,00
Pagina 5 di 122
GR 01
GR 01.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato
GR 01.2.1
NOTA:
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 01, Programma 12
Aggregato 2.03.01.01.000 (Contributi agli investimenti a Amministrazioni Centrali)12.253.201,54
1 1 1
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Piano regionale Banda Ultralarga:
Prosecuzione della realizzazione del Primo Intervento Attuativo del Programma
Lazio 30Mega
5 X X
2018
Accesso alla Banda Ultralarga
Popolazione che avrà accesso alla
connettività in Banda Ultralarga nei comuni
oggetto dell'intervento
Binario Sì/No SI SI
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
OBIETTIVO STRATEGICO
Ridurre i divari digitali nei territori e diffondere la connettività in Banda Ultralarga con reti di nuova generazione
In attuazione di quanto previsto dall'Agenda Digitale il fine dell'obiettivo è la nascita di un "ecosistema" per le attività ad alto contenuto
d'innovazione che supporti le dinamiche di sviluppo del territorio e della sfera sociale attraverso reti telematiche di nuova generazione.
INDICATORI
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
Pagina 6 di 122
GR 01
GR 01.2.1
DENOMINAZIONEPESO
5
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA: Il Primo intervento attuativo del Programma Lazio 30Mega ha subito in fase realizzativa rilevanti ritardi legati ai tempi di rilascio della permissistica. Telecom Italia (ora TIM), aggiudicatario della gara, ha richiesto ad Infratel Italia SpA / Ministero dello Sviluppo Economico
una proroga della data di ultimazione del progetto a fine agosto 2016, e della data di rendicontazione delle spese entro novembre 2016.
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Capitolo A38503 € 12.253.201,54
1 1 1
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Attivazione dei servizi di rete nelle aree oggetto del Primo intervento attuativo
(comuni più popolati del Lazio)
10% dei 23 comuni
più popolati
20% dei 23 comuni
più popolati
35% dei 23 comuni più
popolati
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Realizzazione del Primo intervento attuativo del Programma Lazio 30Mega (comuni più
popolati del Lazio)
40% dei 23 comuni
più popolati
70% dei 23 comuni
più popolati
100% dei 23 comuni
più popolati
NOTA:
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Infrastrutture di rete
Attivazione del servizio nelle aree oggetto
del primo intervento attuativo
(comuni più popolati del Lazio)
Risultato Percentuale 35%
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Piano regionale Banda Ultralarga:
Prosecuzione della realizzazione del Primo Intervento Attuativo del Programma Lazio 30Mega
Il fine dell'obiettivo è quello di proseguire l'attuazione del Piano regionale con l'attivazione del servizio di Banda Ultralarga, nei comuni più
popolati del Lazio (comuni afferenti al Primo intervento attuativo del Programma Lazio 30Mega), al fine di eliminare il divario e le disparità
esistenti nel Lazio in riferimento alle reti di nuova generazione.
INDICATORI
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
Pagina 7 di 122
GR 01
GR 01.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
1
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Sì/No SI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.)
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC).
INDICATORI
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
Pagina 8 di 122
GR 03
GR 03.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Impatto 900
TIPOLOGIATarget
2018
Impatto 67%
GR 03.1.1
GR 03.1.2
GR 03.1.3
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE INFRASTRUTTURE E POLITICHE ABITATIVE
NOTA: Dati soggetti a variazione e verifica sulla base delle attività dell'Osservatorio della condizione abitativa del Lazio
OBIETTIVO STRATEGICO
Interventi ed efficientamento amministrativo in materia edilizia.
Gli interventi che la Regione intende realizzare in materia edilizia riguardano due macro-ambiti: 1. emergenza abitativa, intervenendo
attivamente per il superamento dell'emergenza casa sul territorio laziale attraverso una reale valutazione della domanda e la costruzione
di un programma che governi l'offerta al fine di abbandonare logiche straordinarie e intraprendere soluzioni di medio e lungo periodo; 2.
recupero e messa in sicurezza degli edifici scolastici attraverso la predisposizione e l'attuazione di specifici programmi di intervento.
Inoltre, in un'ottica di efficientamento dell'azione amministrativa si metterà a disposizione degli utenti un nuovo sistema informativo per il
rilascio delle autorizzazioni sismiche.
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio, Enti locali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Incremento dell'offerta abitativa
Numero alloggi finanziati per avviarne
realizzazione, recupero o acquisto da
assegnare o immettere sul mercato della
locazione/vendita/riscatto
Numerico 700 800
Edifici scolastici in sicurezzaPercentuale degli edifici scolastici messi in
sicurezza nella Regione LazioPercentuale 63% 65%
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
NOTA: Dati soggetti a variazione e verifica sulla base dell'aggiornamento dell'Anagrafe dell'Edilizia scolastica
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
Semplificazione e efficientamento del rilascio delle autorizzazioni sismiche. 10 X
Realizzazione del Piano straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio. 15 X X X
Messa in sicurezza degli edifici scolastici. 15 X X X
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 11 4
NOTA:
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 04 Programma 03 Aggregato 2.03.01.02.000 - Interventi regionali in conto capitale
per opere di edilizia scolastica 30.998.377,60
Missione 01 Programma 08 Aggregato 2.02.01.07.000 - Nodo regionale dell'anagrafe
dell'edilizia scolastica 17.500,00
Pagina 9 di 122
GR 03
GR 03.1.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE INFRASTRUTTURE E POLITICHE ABITATIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Semplificazione e efficientamento del rilascio delle autorizzazioni sismiche.
Il sistema informatico attualmente utilizzato per la gestione delle procedure tecnico-amministrative per l’edificazione nei Comuni della
Regione Lazio classificati a rischio sismico, denominato S.I.T.A.S., ha mostrato la necessità di un suo adeguamento al quadro normativo
ed alle esigenze operative segnalate nel tempo dalle strutture tecnico-amministrative coinvolte e dall’utenza esterna. Per rispondere a tale
esigenza, sollecitata da tutti gli interlocutori interni ed esterni coinvolti nelle procedure in questione, è previsto nel 2016 il rilascio in
esercizio di un nuovo Sistema, denominato OPENGENIO, sviluppato sulla base delle esigenze operative e del confronto con soggetti
interessati. Parallelamente è prevista, quale necessario complemento, la revisione del Regolamento regionale relativo al rilascio delle
autorizzazioni sismiche, mediante confronto con Ordini professionali, da presentare all'approvazione della Giunta Regionale mediante
apposita proposta di Deliberazione.
Lazio Crea s.p.a.
INDICATORI
OPENGENIO: verifica delle specifiche tecnico-funzionali del sistema informativo e collaudo
mediante apposita CommissioneReport SAL Report collaudo
Livello di attuazione dell'interventoN. attività-documenti realizzati/ N. attività-
documenti previstiRisultato Percentuale 100%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
OPENGENIO: rilascio all'utenza del nuovo sistema informativo con relativa comunicazione
pubblica
Pubblicazione sul
portale web
Revisione del Regolamento regionale relativo al rilascio delle autorizzazioni sismiche:
elaborazione proposta di Regolamento da parte della Direzione
Documento
contenente la
proposta di revisione
del Regolamento
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 3
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 10 di 122
GR 03
GR 03.1.2
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE INFRASTRUTTURE E POLITICHE ABITATIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Realizzazione del Piano straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio.
Per affrontare lo stato di grave criticità abitativa, con punte emergenziali di disagio abitativo soprattutto nell'ambito di Roma Capitale, è
necessario individuare azioni urgenti in materia di emergenza abitativa nel rispetto delle norme legislative e regolamentari vigenti. Dette
azioni comprendono: 1. avvio dell’Osservatorio della condizione abitativa del Lazio e dell’anagrafe del patrimonio e dell’utenza ERP,
mediante la definizione delle modalità di rilevazione del fabbisogno abitativo, il consolidamento, l’implementazione e l'acquisizione dei dati
finalizzati all’analisi e monitoraggio dei fenomeni abitativi anche di emergenza abitativa; 2. indirizzi e direttive per l’attuazione del Piano
straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio di cui alla DGR n. 18/2014, con particolare riferimento a Roma Capitale.
Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti , ATER e Comuni del Lazio, LAZIO Crea s.p.a.
INDICATORI
Definizione delle modalità di rilevazione del fabbisogno abitativo e di gestione dei dati rilevati Proposta DGR
Indirizzi e direttive per l'attuazione del Piano Proposte di DGR Risultato Numerico 2
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Acquisizione dei dati sul fabbisogno abitativo (presso soggetti interni ed esterni alla Regione
Lazio)Report
Definizione delle direttive finalizzate all'attuazione del Piano straordinario per l'emergenza
abitativa di cui alla DGR n. 18/2014 per Roma CapitaleProposta di DGR
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 4 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 11 di 122
GR 03
GR 03.1.3
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE INFRASTRUTTURE E POLITICHE ABITATIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Messa in sicurezza degli edifici scolastici.
La messa in sicurezza degli edifici scolastici presenti sul territorio regionale si attua attraverso la predisposizione di programmi di edilizia
scolastica formulati sulla base delle risultanze delle rilevazioni e degli studi promossi per la migliore conoscenza della situazione
scolastica nelle varie aree territoriali. Nell' ambito generale della politica dei servizi sul territorio si indende assicurare l'equilibrato sviluppo
delle strutture educative nei vari tipi di scuola con un programma di interventi da realizzare in ragione dell'accertata disponibilità di spesa
che dovrà essere destinata in parte ai comuni ed in parte alle province, effettuando successivamente un attento monitoraggio sulla
realizzazione dei progetti. L'implementazione dell'anagrafe dell'edilizia scolastica è un indispensabile supporto all'attività programmatoria
ai fini della conoscenza del fabbisogno e della valutazione dei progetti presentati per accedere ai finanziamenti regionali e/o nazionali.
Enti locali
INDICATORI
Attività istruttoria finalizzata a verificare la rispondenza di tutti i progetti trasmessi dai Comuni
ai contenuti della DGR n. 42/2015
Rilascio dei visti
di rispondenza
Livello di attuazione dell'interventoN. attività-documenti realizzati/N.attività-
documenti previstiRisultato Percentuale 100%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Per i progetti ritenuti rispondenti, acquisizione da parte dei Comuni della documentazione
attestante l'avanzamento degli adempimenti amministrativi ai fini dell'erogazione dei
finanziamenti previsti
Provvedimenti
di liquidazione
Aggiornamento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica in coerenza con gli adempimenti stabiliti in
Conferenza Unificata del 6.2.2014Report
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 2
NOTA: Con riserva di verifica circa l'effettiva disponibilità di risorse.
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Capitolo F16501 (Impegni in competenza) 30.998.377,60
Capitolo F16509 (Residui) 17.500,00
Pagina 12 di 122
GR 03
GR 03.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Impatto 600.000
GR 03.2.1
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE INFRASTRUTTURE E POLITICHE ABITATIVE
NOTA: *Dato sottoposto a verifica sulla base dei rendiconti dei soggetti attuatori (ASTRAL)
OBIETTIVO STRATEGICO
Sviluppare le infrastrutture stradali.
La Regione Lazio intende adeguare la maglia infrastrutturale al livello delle regioni europee, attraverso la pianificazione, programmazione
ed attuazione di interventi in materia di grandi opere di viabilità di interesse regionale, finanziate da Accordi di Programma Quadro, dalla
Legge 443/2001 (cd. Legge Obiettivo) e da leggi statali e regionali. Con riferimento alla "Rete Viaria Regionale", per il tramite di Astral
S.p.A., provvede sia alla manutenzione straordinaria, sia alla realizzazione di interventi viari nell'ambito della programmazione generale
sulla stessa Rete. Intervenire sulle reti di viabilità significa aumentare la sicurezza delle strade. Il miglioramento della sicurezza delle
infrastrutture stradali conforme ai requisiti di sicurezza dell'UE è anche uno degli obiettivi strategici dell'Unione Europea.
ASTRAL, Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Direzione regionale Programmazione economica, bilancio,
demanio e patrimonio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Utenti interessati da miglioramento rete
stradale*
Popolazione residente nelle aree
interessate da grandi opere stradaliNumerico 400.000 500.000
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Interventi sulla rete di viabilità regionale di competenza dell'ASTRAL. 10 X X X
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 2 3
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 10 - Programma 5 - Macroaggregato 2.03.03.02.000 Contributi agli investimenti a
altre imprese partecipate 5.243.528,00
Pagina 13 di 122
GR 03
GR 03.2.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE INFRASTRUTTURE E POLITICHE ABITATIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Interventi sulla rete di viabilità regionale di competenza dell'ASTRAL.
La Regione Lazio, con riferimento alla "Rete Viaria Regionale" (circa 1.500 km), per il tramite di Astral S.p.A., provvede sia alla
manutenzione straordinaria, sia alla realizzazione di interventi viari nell'ambito della programmazione generale sulla stessa Rete. In base
al contratto di servizi Astral può anche realizzare interventi straordinari su rete viaria di livello locale. Tra le strade più pericolose d'Italia vi
è la strada regionale 148 Pontina. Il traffico presente giornalmente su questa strada è di grande entità ed è caratterizzato da una
notevole componente di traffico pesante. La messa in sicurezza della strada che costituisce un'arteria di notevole importanza nel
collegamento del territorio pontino e l'area romana è di grande rilevanza. Altra arteria da realizzare per avere i benefici di una rete stradale
efficiente e moderna è la bretella autostradale Campoverde-Cisterna-Valmontone. Si vuole completare inoltre la superstrada Frosinone-
Sora, altra arteria della rete principale di interesse regionale, quale parte della cosiddetta Dorsale Appenninica ed al riguardo l'obiettivo è
di verificare la possibilità di inserirla nella programmazione concordata con lo Stato per poi avviare la progettazione.
ASTRAL, Direzione regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio
e patrimonio
INDICATORI
Km di strada costruiti e/o messi in sicurezza 30 120 200
Volume degli interventi completati Km di strada costruiti e/o messi in sicurezzaRealizzazione
FisicaNumerico 200
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA: Il capitolo presenta cassa negativa per - € 2.870.528,00. L'effettivo utilizzo dello stanziamento è subordinato al ripristino della positività di cassa.
1 2 3 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D12524 5.243.528,00
Pagina 14 di 122
GR 03
GR 03.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE INFRASTRUTTURE E POLITICHE ABITATIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 15 di 122
GR 04
GR 04.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 04.1.1
GR 04.1.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Favorire il passaggio ad un'agricoltura multifunzionale e di qualità.
Migliorare la competitività delle imprese agricole attraverso un adeguamento e/o ammodernamento delle loro strutture produttive.
Incrementare l'efficienza aziendale attraverso la riduzione dei costi di produzione compreso il risparmio energetico, promuovendo il
raggiungimento di migliori prestazioni dal punto di vista dell'ambiente, con particolare riferimento al risparmio delle risorse idriche e
l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) - Gruppo di Azione Locale (G.A.L.)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Sviluppo di una agricoltura multifunzionale
Approvazione di :
- avvisi pubblici per le imprese di
trasformazione / commercializzazione;
-schema di atto dei Piani di Sviluppo
Locale dei GAL
Binario Si/No SI SI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Sostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili, riuso dei borghi abbandonati
e diffusione della multifunzionalità nelle imprese agricole.5 X X X
Sostegno condizionato all'autosufficienza energetica mediante contenimento ed
utilizzo di risorse rinnovabili nell'impresa agricola e sviluppo di microimprese.20 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
8 23 12 5
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Pagina 16 di 122
GR 04
GR 04.1.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Sostegno condizionato all'autosufficienza energetica mediante contenimento ed utilizzo di risorse rinnovabili nell'impresa
agricola e sviluppo di microimprese.
Produzione di energia da fonti rinnovabili, sfruttando risorse specifiche e sottoprodotti legati all'attività agricola principale o, comunque,
risorse naturali disponibili garantendo all'agricoltore la possibilità di poter integrare il proprio reddito e di poter diversificare le attività
produttive. Promuovendo la creazione e il rafforzamento di microimprese che intendano investire nel settore della produzione di energia
da fonti rinnovabili.
Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea)
INDICATORI
Predisposizione bando Bando
Innovazione aziendale
Finanziamento di iniziative a favore delle
imprese di trasformazione /
commercializzazione
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
CATEGORIE GIURIDICHE
Predisposizione graduatoria finale Report
Predisposizione atto di finanziamento fino a concorrenza dell'importo stanziato Determinazione
RISORSE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
7 20 10 5
NOTA:
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE FINANZIARIE
Pagina 17 di 122
GR 04
GR 04.1.2
DENOMINAZIONEPESO
5
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Sostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili, riuso dei borghi abbandonati e diffusione della multifunzionalità nelle
imprese agricole.
Favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle attività dell'impresa agricola connesse alla tutela e alla manutenzione del territorio e
dell'ambiente. Valorizzazione e sviluppo dell'agricoltura che sia in grado di rispondere ai nuovi bisogni della società, in cui la funzione
produttiva, orientata alla valorizzazione dei territori rurali, trova nuove regole ed opportunità nell'applicazione dei principi dello sviluppo
sostenibile, della salvaguardia della biodiversità, della sicurezza alimentare, sostegno all'occupazione giovanile e femminile,
mantenimento di attività economiche nelle zone a basso insediamento umano, sviluppo rurale. Capacità delle imprese agricole di offrire
servizi di varia natura attraverso una diversificazione delle attività e una nuova opportunità di reddito per gli imprenditori agricoli.
Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) - Gruppo di Azione Locale (G.A.L.)
INDICATORI
Raccolta Piani Elenchi
Piani di sviluppo locale per il rinnovamento
delle comunità e dei borghi rurali e lo
sviluppo della multifunzionalità
Approvazione dei Piani di Sviluppo Locale
(PSL)Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
CATEGORIE GIURIDICHE
Redazione graduatoria di finanziamento Report
Redazione schema di determinazione per finanziamento singoli PianiSchema di
determinazione
RISORSE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 2
NOTA:
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE FINANZIARIE
Pagina 18 di 122
GR 04
GR 04.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 04.2.1
GR 04.2.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Innalzare la competitività del sistema agricolo e del sistema ittico migliorando i servizi pubblici di supporto alle imprese.
Sviluppare la cooperazione e le reti tra le imprese agricole per accedere al credito, per favorire l'ammodernamento delle loro strutture ed
attrezzature, per accrescere la loro forza contrattuale nei confronti della grande distribuzione e sostenere la riorganizzazione dei comparti
produttivi finalizzata all'integrazione di filiera tra produttori primari e trasformatori/distributori dei prodotti agroalimentari o forestali (legno-
energia), anche attraverso processi di aggregazione e coordinamento nell'attività primaria, l'incremento della possibilità di vendita diretta
sul territorio e l'attuazione di misure di tutela agro-climatico-ambientale. Favorire il rafforzamento dell'impresa ittica tramite l'espansione
della multifunzionalità, sia attraverso una maggiore integrazione con la filiera della distribuzione e commercializzazione, sia attraverso la
sinergia con altri settori produttivi come il turismo, il catering e la ristorazione e l'affidamento all'impresa ittica di servizi ambientali, come
funzioni pubbliche collettive, per la tutela attiva dell'ambiente marino e il presidio sulle coste.
Centri Assistenza Agricola (CAA) - Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) - Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
(MiPAAF) - Regioni
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Rafforzamento dell'impresa agricola e ittica Predisposizione di atti e misure di
intervento nel settore agricolo e itticoBinario Si/No SI SI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Sostegno al miglioramento e ammodernamento delle strutture per la filiera ittica. 10 X X X
Promozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali: valorizzazione dei
meccanismi di Payment for ecosystem services.15 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
5 6 4 3
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Pagina 19 di 122
GR 04
GR 04.2.1
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Promozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali: valorizzazione dei meccanismi di Payment for ecosystem services.
Incoraggiare gli agricoltori e gli altri gestori del territorio ad offrire un servizio ambientale a vantaggio dell'intera comunità, attraverso il
mantenimento/introduzione di metodi di produzione agricola estensivi e compatibili con la tutela e con il miglioramento dell'ambiente, delle
risorse naturali, del suolo, dell'acqua e della biodiversità.
Centri Assistenza Agricola (CAA) - Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea)
INDICATORI
Predisposizione schemi di massima di bando Schema di bando
Salvaguardia ambientale
Predisposizione di atti per la raccolta di
progetti PSR 2014 - 2020 "Misure a
superficie"
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Predisposizione bando Bando
Predisposizione elenco domande Elenco
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2
NOTA:
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE FINANZIARIE
Pagina 20 di 122
GR 04
GR 04.2.2
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Sostegno al miglioramento e ammodernamento delle strutture per la filiera ittica.
Fornire adeguato sostegno allo sviluppo dell'impresa ittica ed alle imprese connesse per garantire una spinta all'innovazione nella
gestione delle attività produttive in funzione del rafforzamento della competitività sui mercati, insieme allo sviluppo di nuove opportunità
occupazionali e all'avvio di iniziative di imprenditoria femminile e giovanile nelle aree costiere e salmastre, specialmente nelle zone poco
sviluppate.
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF) - Regioni
INDICATORI
Azione di coordinamento Ministero / Regioni per ripartizione risorse comunitarieRelazione su incontri
e riunioni
Sostegno alle imprese ittiche che utilizzano
tecniche di pesca sostenibile
Predisposizione di misure di intervento nel
settore dell'impresa itticaRisultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Riunioni programmatiche con il coinvolgimento degli stakeholders per l'analisi, la valutazione
e l'individuazione delle misure prioritarie da adottare
Bozze preliminari
degli schemi di bando
Predisposizione schemi di misura definitiviSchemi definitivi di
bando
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 4 4 3
NOTA:
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE FINANZIARIE
Pagina 21 di 122
GR 04
GR 04.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 22 di 122
GR 05
GR 05.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Realizzazione
Finanziaria5%
GR 05.1.1
GR 05.1.2
GR 05.1.3
RISORSE FINANZIARIE
NOTA:
1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 01-Servizi istituzionali, generali e di gestione; Programma 06-Ufficio tecnico
16 80 62 19
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
"Organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio". Art. 4 della
legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17 10 X X X
Definanziamento opere pubbliche - Art.2 commi da 10 a 18, della legge regionale
30 dicembre 2014, n. 17 20 X X X
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Riduzione del disavanzoRiduzione dello stock del disavanzo al
31.12.2014 certificato dalla Corte dei ContiPercentuale 5% 5%
Tutte le Direzioni Regionali, Tutte le Agenzie Regionali, l'Avvocatura Regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
OBIETTIVO STRATEGICO
Aumentare l'efficienza amministrativa per produrre risparmi e ottimizzare la gestione delle risorse.
Il fine dell'obiettivo è quello di migliorare l'azione amministrativa attraverso l'organizzazione e la realizzazione di azioni che permettano un
puntuale controllo della spesa per fare in modo di evitare sprechi e ottimizzare la gestione delle risorse di bilancio.
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
DGR. n. 692 del 01.12.2015 "Piano di razionalizzazione delle sedi istituzionali
regionali di cui alla deliberazione della Giunta regionale 04 novembre 2014, n.
759."
20 X X X
Pagina 23 di 122
GR 05
GR 05.1.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
Convocazione dei Referenti delle Direzioni regionaliIllustrazione contenuti
del progetto
NOTA:
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE FINANZIARIE
A
80 62 19
C
RISORSE
1
RISORSE UMANE DIRIGENTI D
CATEGORIE GIURIDICHE
B
16
Verifica dello sviluppo del progetto da parte di ciascuna Direzione Prospetto riepilogativo
Trasmissione richiesta alle Direzioni regionali per l'individuazione dei Referenti
Individuazione dei
referenti di tutte le
Direzioni regionali
Individuazione dell'oggetto di analisi
Trasmissione a ciascuna Direzione dei finanziamenti agli EE.LL
Scheda riepilogativa e
indagine relativa alla
natura dell'opera e
della norma
applicabile
Prospetto impegni
esistenti
Risultato Binario Sì/No SI
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
NOTA:
Report degli impegni in conto capitale
esistenti
Prospetto riepilogativo degli impegni in
corso di realizzazione, degli impegni che
ricadono nell'applicazione della L.R.9/2005
e degli impegni che ricadono
nell'applicazione della L.R. 17/2014
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Definanziamento opere pubbliche - Art.2 commi da 10 a 18, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17
Il fine dell'obiettivo è quello di prevenire ed evitare fenomeni di ingiustificato immobilizzo di risorse stanziate, negli anni, per la
realizzazione di opere pubbliche e che, a distanza di oltre un triennio, non siano ancora state utilizzate dai beneficiari delle stesse.
Tutte le Direzioni Regionali, Tutte le Agenzie Regionali, l'Avvocatura Regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE
Pagina 24 di 122
GR 05
GR 05.1.2
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DGR. n. 692 del 01.12.2015 "Piano di razionalizzazione delle sedi istituzionali regionali di cui alla deliberazione della Giunta
regionale 04 novembre 2014, n. 759."
Il fine dell'obiettivo è quello di aggiornare il "Piano di razionalizzazione delle sedi istituzionali regionali di cui alla deliberazione della Giunta
regionale 04 novembre 2014, n. 759", alla luce del processo di riorganizzazione delle strutture dell'Amministrazione regionale e per effetto
della Legge del 7 aprile 2014, n. 56 "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle provincie, sulle unioni e fusioni di comuni".
INDICATORI
Definizione del processo di aggiornamento del piano di razionalizzazioneElaborazione
relazione
Aggiornamento "Piano di razionalizzazione
delle sedi istituzionali regionali"
Predisposizione della proposta di D.G.R. di
aggiornamento del Piano di
razionalizzazione delle sedi istituzionali
regionali di cui alla D.G.R. 759/2014
Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Predisposisione atto di aggiornamento del Piano Proposta D.G.R.
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 2 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 25 di 122
GR 05
GR 05.1.3
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
"Organismo strumentale per gli interventi europei della Regione Lazio". Art. 4 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17
Il fine dell'obiettivo è quello di favorire la gestione finanziaria, il controllo, la rendicontazione e facilitare l’attuazione degli interventi
finanziati dalle risorse europee mediante l'istituzione, in conformità alla legislazione statale, dell’organismo strumentale per gli interventi
europei della Regione Lazio, avente ad oggetto esclusivo la gestione degli interventi europei, dotato di autonomia gestionale, contabile e
privo di personalità giuridica senza oneri aggiuntivi sul bilancio regionale.
INDICATORI
Definizione delle modalità e dei criteri di funzionamento dell'organismo strumentaleProposta
D.G.R.
Bilancio di apertuta dell'organismo
strumentale
Definizione del bilancio di apertura
dell'organismo strumentale con evidenza dei
saldi secondo il modello contabile definito
Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Definizione del patrimonio dell’organismo strumentale Report
Definizione del bilancio di apertura dell’organismo strumentale. Bilancio di apertura
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
6 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 26 di 122
GR 05
GR 05.0.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 27 di 122
GR 05
GR 05.0.2
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Ottimizzazione nella gestione delle disponibilità liquide a livello regionale - Art. 3 della legge regionale 31 dicembre 2015, n.
17.
Il fine dell'obiettivo è la tutela dell’unità economica e del coordinamento della finanza pubblica a livello regionale e il conseguimento di
risparmi in termini di oneri e interessi passivi.
Enti e Società controllate
INDICATORI
Istituzione di sottoconti dedicati per ciascun ente e società presso il Tesoriere regionaleIstituzione
conti
Prospetto riepilogativo delle giacenze di
liquidità
Misurazione attraverso apposito prospetto
rieplogativo delle giacenze di liquidità al fine
di determinare gli effetti finanziari ed
economici conseguiti
Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Definizione delle modalità con cui enti e società adeguano la propria operatività alle
disposizioni di cui all’ art. 3, comma 1, della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 17Proposta D.G.R.
Misura delle giacenze di liquidità presenti nei sottoconti dedicati al 1 dicembre 2016 e
determinazione degli effetti finanziari ed economici derivanti dall’applicazione della norma in
rilievo, per l’ente Regione.
Prospetto
Riepilogativo
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 2 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 28 di 122
GR 06
GR 06.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 06.1.1
GR 06.1.2
GR 06.1.3
NOTA:
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
3 16 17 9
RISORSE FINANZIARIE
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Sviluppo e potenziamento dell'offerta formativa. 14 X X X
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Definizione del sistema formativo integrato
Azioni di supporto all'accesso e al
rafforzamento della partecipazione e della
permanenza nel mercato del lavoro
Binario Si/No SI SI
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
OBIETTIVO STRATEGICO
Costruire un sistema di formazione coerente con le esigenze occupazionali.
L'obiettivo in argomento punta a sviluppare e potenziare il settore dell'offerta formativa in tutte le sue componenti costitutive, al fine di
realizzare lo scopo prioritario di poter disporre di un sistema integrato. Tale sistema dovrà rispondere all'esigenza principale di elevare il
livello qualitativo dei servizi offerti e rispondere alle esigenze occupazionali, intervenendo a supporto dell'accesso e al rafforzamento della
partecipazione e della permanenza nel mercato del lavoro attraverso: • azioni di politica attiva e di sostegno all'inserimento lavorativo; •
azioni finalizzate al rafforzamento del sistema, quali l'incontro tra domanda e offerta di lavoro; • azioni di sviluppo della competitività del
sistema produttivo regionale mediante il sostegno al sistema della Ricerca e Innovazione.
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
Torno subito: inserimento lavorativo dei giovani attraverso azioni di
formazione/lavoro in Italia e all'estero.11 X X X
Apertura di uffici "Porta Futuro" e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche sia
materiali che immateriali di supporto all'attività.11 X X X
Pagina 29 di 122
GR 06
GR 06.1.1
DENOMINAZIONEPESO
14
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Sviluppo e potenziamento dell'offerta formativa.
La Regione Lazio al fine di incrementare l'occupazione in determinati settori che oggi possono garantire una maggiore offerta di lavoro,
intende aumentare il numero di figure professionali altamente qualificate. Risulta pertanto necessario istituire percorsi di formazione sia
nel settore dei green jobs , sia nel campo del web , turismo, artigianato locale, sia nel settore delle attività produttive all'avanguardia.
INDICATORI
Ammissibilità e valutazione delle proposte progettuali presentate per l'ammissione al
finanziamento
Schedatura delle
proposte progettuali,
verifica di
ammissibilità formale,
istituzione
Commissione di
valutazione tecnica
Offerta formativa per incrementare
l'occupazione Istituzione interventi formativi Risultato Numerico 750
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Esiti dell'istruttoria per l'ammissione al finanziamento
Approvazione elenchi
progetti finanziati,
idonei ma non
finanziabili per
carenza di risorse,
inammissibili
Realizzazione interventi formativi
Acquisizione
documentazione
propedeutica agli
impegni di spesa
Adempimenti previsti
dalla Direttiva
Regionale per lo
svolgimento, la
rendicontazione e il
controllo delle attività
finanziate con il Fondo
Sociale Europeo (rif.
Det. Dir. n.
B06163/2012).
Istituzione interventi
formativi
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 16 16 9
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 30 di 122
GR 06
GR 06.1.2
DENOMINAZIONEPESO
11
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE FINANZIARIE
RISORSE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3
CATEGORIE GIURIDICHE
6 4 4
Analisi degli esiti della
procedura di
attuazione e dei
risultati ottenuti
Monitoraggio
Supervisione
dell'attuazione dei
processi messi in atto
Programmazione
Definizione degli
indirizzi e delle linee
progettuali per la
realizzazione della
terza edizione
tematica di "Torno
Subito"
Approvazione del
modello di governo
del progetto e
impegno di spesa
delle risorse.
Attuazione della
nuova edizione
tematica
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
NOTA:
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Reti di cooperazione internazionale per la
mobilità dei giovani
Attuazione della terza edizione tematica di
"Torno Subito"Risultato Binario Si/No SI
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Torno subito: inserimento lavorativo dei giovani attraverso azioni di formazione/lavoro in Italia e all'estero.
L'obiettivo in argomento è diretta conseguenza dell'iniziativa UE "Youth on the move ", che mira ad un ampliamento delle reti di
cooperazione con organismi e istituzioni dei Paesi europei ed extraeuropei al fine della promozione di una mobilità transnazionale, e più in
generale dell'innovazione e della cooperazione a supporto dell'istruzione, della formazione e dell'occupabilità. Tale iniziativa UE rientra
nella nuova strategia dell'UE "Europa 2020" e propone una serie di azioni chiave intese a rendere l'istruzione e la formazione più
rispondenti ai bisogni dei giovani ed incoraggiare un maggior numero di giovani ad avvalersi delle borse UE per studiare o ricevere una
formazione in un altro Paese. Si punta inoltre ad accrescere l'occupabilità dei giovani e si intende agevolarne l'accesso al mercato del
lavoro.
INDICATORI
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
Pagina 31 di 122
GR 06
GR 06.1.3
DENOMINAZIONEPESO
11
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
NOTA:
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Apertura di uffici "Porta Futuro" e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche sia materiali che immateriali di supporto all'attività.
L'obiettivo si propone di dare concreta attuazione alle esigenze cui gli uffici "Porta Futuro" intendono rispondere, tenendo conto del tipo di
attività e dei servizi offerti, della struttura degli uffici, delle dotazioni tecnologiche e delle risorse umane da impiegare, e della
localizzazione della rete di uffici. Gli uffici "Porta Futuro", per poter essere pienamente operativi, hanno bisogno di dotazioni tecnologiche
d'avanguardia, sia materiali (la rete wifi , le postazioni PC, etc.), sia immateriali (il software , il portale web etc.); è necessario, inoltre,
sviluppare postazioni per l'accoglienza, postazioni per l'orientamento, postazioni multimediali dedicate all'auto - consultazione e auto -
orientamento.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Consolidamento del Network "Porta Futuro"
Organizzazione dei servizi di coordinamento
generale, sviluppo e messa a regime
Network
Risultato Binario Si/No SI
Monitoraggio
Supervisione
dell'attuazione dei
processi messi in atto
Analisi degli esiti della
procedura di
attuazione e dei
risultati ottenuti
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Programmazione
Definizione
dell'impianto attuativo
degli interventi da
attivare e realizzare
Approvazione del
quadro generale delle
funzioni svolte dai
soggetti coinvolti
nell'erogazione dei
servizi per il
consolidamento del
Network e impegno di
spesa delle risorse
necessarie
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 6 5 4
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 32 di 122
GR 06
GR 06.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 06.2.1
GR 06.2.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Contrasto del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica.
L'obiettivo in argomento ha come scopo la realizzazione di interventi finalizzati al contrasto della dispersione scolastica e formativa nel
sistema di istruzione e formazione professionale e al sostegno della didattica, attraverso azioni di innovazione nei contenuti, nei
programmi, nelle metodologie e negli strumenti, nonché all'attuazione di percorsi integrati rivolti al rafforzamento dei processi di
partecipazione allargata ai diritti di cittadinanza.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Contrasto della dispersione scolastica e
formativa
Definizione e programmazione di azioni di
supporto per contrastare il fallimento
formativo precoce
Binario Si/No SI SI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Potenziamento, qualificazione e innovazione dell'offerta scolastica. 8 X X X
Adozione programmi per il contrasto dell'abbandono scolastico e formativo. 6 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
4 8 7 4
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Pagina 33 di 122
GR 06
GR 06.2.1
DENOMINAZIONEPESO
6
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Adozione programmi per il contrasto dell'abbandono scolastico e formativo.
L'obiettivo in argomento ha come scopo la riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa nel
sistema di istruzione e formazione professionale attraverso piani personalizzati atti a valorizzare "le diversità", favorire lo sviluppo ed il
potenziamento delle capacità di apprendimento dei soggetti in formazione, diversificare i percorsi formativi adattandoli alle individualità e
allo stile di apprendimento dei singoli utenti. Si tratta di formulare risposte formative modulate secondo le caratteristiche ed i bisogni degli
utenti e dei contesti di apprendimento, ponendo l'attenzione sull'acquisizione delle competenze chiave di cui tutti hanno bisogno per la
realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e occupazionale.
INDICATORI
Concertazione istituzionale e sociale
Acquisizione del
concerto finalizzata
all'elaborazione della
proposta di indirizzi al
Consiglio regionale
(rif. L.R. 5/2015, art. 2
e art. 8, comma 2)
Acquisizione del
concerto finalizzata
all'elaborazione della
deliberazione della
Giunta regionale (rif.
L.R. 5/2015, art. 2 e
art. 8, comma 3)
Interventi per il contrasto dell'abbandono
scolastico e formativo
Programmazione di interventi di
personalizzazione all'interno dei percorsi di
apprendimento formale, non formale e
informale che consentano di riprendere
l'istruzione e la formazione
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Pianificazione annuale
Analisi domanda-
offerta formativa,
programmazione
risorse finanziarie,
approvazione Piano
annuale
MonitoraggioVerifica degli esiti dei
percorsi attuati
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 5 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 34 di 122
GR 06
GR 06.2.2
DENOMINAZIONEPESO
8
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Potenziamento, qualificazione e innovazione dell'offerta scolastica.
La Regione Lazio, con il Piano annuale del diritto allo studio, definisce gli ambiti di intervento per il potenziamento, la qualificazione e
l'innovazione dell'offerta scolastica, promuovendo la realizzazione di specifiche azioni da attuare nelle scuole. A tal fine, ogni anno, è
prevista la realizzazione di progetti speciali per le scuole a sostegno della didattica negli ambiti tematici definiti nel Piano annuale del
diritto allo studio.
INDICATORI
Ammissibilità e valutazione delle proposte progettuali presentate per l'ammissione al
finanziamento
Schedatura delle
proposte progettuali,
verifica di
ammissibilità formale,
istituzione
Commissione di
valutazione tecnica
Miglioramento dell'offerta scolasticaAzioni innovative a sostegno della didattica
da attuare nelle scuoleRisultato Numerico 150
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Esiti dell'istruttoria per l'ammissione al finanziamento
Approvazione elenchi
progetti finanziati,
idonei ma non
finanziabili per
carenza di risorse,
inammissibili
Realizzazione interventi formativi
Acquisizione
documentazione
propedeutica agli
impegni di spesa
Adempimenti previsti
dalla Direttiva
Regionale per lo
svolgimento, la
rendicontazione e il
controllo delle attività
finanziate con il Fondo
Sociale Europeo (rif.
Det. Dir. n.
B06163/2012).
Attuazione azioni
innovative
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 6 7 4
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 35 di 122
GR 06
GR 06.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
NOTA:
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA', DIRITTO ALLO STUDIO
Pagina 36 di 122
GR 07
GR 07.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato
GR 07.1.1
GR 07.1.2
GR 07.1.3
GR 07.1.4
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Valorizzare e promuovere gli asset culturali e creativi.
Il patrimonio artistico - culturale della Regione Lazio rappresenta un'autentica "miniera" che andrebbe sfruttata adeguatamente onde
poterne ricavare il massimo profitto. In quest'ottica si colloca l'iniziativa di tutelarne le risorse culturali e creative attraverso una serie di
interventi programmatici rivolti sia al patrimonio archeologico e monumentale, sia alla valorizzazione del settore cinematografico, sia a
irrobustire la classe creativa regionale e il tessuto imprenditoriale, tutti finalizzati ad uno sviluppo del settore ed un incremento degli asset
più rilevanti.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Sviluppo della cultura e del turismo sul
territorio regionale
Incremento del recupero e dello sviluppo
del patrimonio culturale regionale
attraverso operazioni specifiche
Binario Si/No SI SI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
Rilancio del settore del cinema e dell'audiovisivo. 13 x x
Rilancio del settore dello spettacolo dal vivo. 8 x x
Recupero e miglioramento della fruizione degli asset culturali del territorio laziale. 9 x x
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
8 22 10 3
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Sviluppo e promozione dei sistemi e dei servizi culturali, del libro e dell'editoria. 9 x x
Pagina 37 di 122
GR 07
GR 07.1.1
DENOMINAZIONEPESO
13
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Rilancio del settore del cinema e dell'audiovisivo.
La Regione Lazio rappresenta un vero e proprio distretto del cinema, considerato che vi si concentrano 3400 imprese che occupano oltre
27000 addetti e che producono il 59% del valore aggiunto nazionale. Con la legge regionale n. 7/2013 la Regione ha individuato gli
strumenti necessari a rilanciare il settore del cinema e dell'audiovisivo, mediante alcune azioni cardine quali: l'innovazione nella
produzione e nei contenuti, la promozione della conoscenza nelle scuole e nella formazione di nuove generazioni, la pianificazione
pluriennale degli interventi, il reingresso nella "Fondazione Film Commission di Roma, delle Province e del Lazio" e quindi nella sua
riorganizzazione con l'obiettivo di rendere il Lazio una destinazione privilegiata di richiamo per le produzioni e le coproduzioni
cinematografiche e dell'audiovisivo, anche internazionali. Le coproduzioni sono inserite nella nuova programmazione POR FESR 2014-
2020 - Azione 3.1.3.
Lazio Innova S.p.a., MIBACT (per le coproduzioni)
INDICATORI
Aggiornamento Programma Operativo Annuale 2017 Proposta di POA
Realizzazione iniziative programmate
Aggiornamento Programma Operativo
annuale 2017 - Approvazione graduatoria e
individuazione dei contributi relativi al piano
operativo annuale - Individuazione
coproduzioni internazionali ammesse a
contributo
Risultato Numerico 4
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Istruttoria domande Promozione cinematograficaApprovazione
graduatoria
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Istruttoria domande Produzione cinematograficaApprovazione
graduatoria
Istruttoria domande Coproduzioni internazionali Determinazione di
approvazione
NOTA:
3 5 4 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 38 di 122
GR 07
GR 07.1.2
DENOMINAZIONEPESO
9
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Rilancio del settore dello spettacolo dal vivo.
La promozione dello spettacolo dal vivo è un ambito di intervento prioritario.
La Regione Lazio con l’approvazione della l.r. 15/2014, dopo 36 anni ha riformato funzioni e strumenti del circuito regionale dello
spettacolo dal vivo, favorendo il suo collegamento con le grandi istituzioni culturali romane per la diffusione, nel territorio, della musica
sinfonica, della lirica, della prosa, della danza, del contemporaneo. Lo spettacolo dal vivo viene considerato un vero e proprio distretto
produttivo che offre servizi e opportunità anche di crescita economica.
Dopo l’approvazione dei regolamenti attuativi, il 2016 è l’anno di avvio delle nuove procedure, che saranno gestite esclusivamente con
apposita piattaforma informatica in grado di raccogliere le istanze su dieci linee di finanziamento.
Lazio Innova S.p.a.
INDICATORI
Predisposizione Avviso pubblico - annualità 2016
Pubblicazione Avviso
pubblico e
approvazione
graduatoria
Fondo Unico per lo Spettacolo regionale Individuazione quote FUS regionale per
l'annualità 2016 e 2017Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Predisposizione Avviso pubblico - annualità 2017Pubblicazione Avviso
pubblico
Individuazione
ammissibili a
finanziamento 2017
NOTA:
2 5 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 39 di 122
GR 07
GR 07.1.3
DENOMINAZIONEPESO
9
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
Recupero e miglioramento della fruizione degli asset culturali del territorio laziale
La programmazione strategica regionale ha individuato tra le 45 Azioni Cardine quella dedicata alla valorizzazione del patrimonio
culturale; La DGR 385/2015 ha adottato le linee di indirizzo, individuando i primi 4 ambiti di intervento (Città di Fondazione, Città d'Etruria,
Ville di Tivoli, Cammini di Spiritualità) su cui investire prioritariamente le risorse regionali. Inoltre, considerato che la Regione Lazio, a
differenza di altre regioni italiane, non ha nel proprio territorio un patrimonio significativo di strutture teatrali agibili e funzionanti, intende
aggiungere al primo intervento già realizzato nel 2014 ulteriori interventi per il triennio 2016-2018. A tale scopo sono destinate nuove
risorse finanziarie volte al recupero, completamento e messa a norma di ulteriori strutture teatrali di proprietà comunale. Si procederà
secondo le modalità previste dalla legge regionale n. 88/80 e successive norme in materia di lavori pubblici.
Direzione Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio; BIC Lazio Spa
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attuazione di interventi nell'ambito del Sistema di valorizzaione delle Città di Fondazione
come luoghi del contemporaneo Avviso pubblico
Approvazione esiti
dell'Avviso
Favorire la fruizione degli asset culturaliDestinazione di risorse agli interventi
individuatiRisultato Numerico 4
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Attuazione di interventi nell'ambito del Sistema di valorizzazione dei Cammini di spiritualità
Info Point mobile e
Accordo di
collaborazione
progetto Atelier - Arte
Bellezza e Cultura
Attuazione
dell'Accordo
RISORSE
Favorire l'agibilità dei teatri comunaliProposta di
deliberazione
Pubblicazione Avviso
pubblico e
approvazione esiti
NOTA:
2 7 2 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Pagina 40 di 122
GR 07
GR 07.1.4
DENOMINAZIONEPESO
9
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
Sviluppo e promozione dei sistemi e dei servizi culturali, del libro e dell'editoria.
Al fine di contribuire alla crescita culturale e civile delle singole comunità locali, per migliorare la valorizzazione dei beni del nostro
patrimonio, anche per una loro corretta fruizione, nonché per razionalizzare e ottimizzare le risorse e gli investimenti, si rende necessario
potenziare e sviluppare la rete dei sistemi dei servizi culturali e promuovere in modo capillare la lettura assieme al sostegno della filiera
produttiva del libro.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programmazione del Piano di sviluppo dei Sistemi dei servizi culturali Proposta di DGR
Realizzazione iniziative programmate
Piano di sviluppo LR 26/2009 - Piano
annuale del libro e della lettura LR 16/2008 -
Avviso pubblico IO LEGGO
Risultato Numerico 3
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Programmazione del Piano annuale del libro e della lettura Proposta di DGR
RISORSE
Predisposizione Avviso pubblico IO LEGGOPubblicazione Avviso
pubblico
Approvazione
graduatoria
NOTA:
1 5 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Pagina 41 di 122
GR 07
GR 07.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato
GR 07.2.1
GR 07.2.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Potenziamento e implementazione delle politiche per i giovani.
I giovani rappresentano i principali agenti di sviluppo economico, di cambiamento sociale e di innovazione tecnologica. Va assicurata loro
la possibilità di vivere in condizioni ed ambienti in cui si sviluppino gli ideali, la creatività, le passioni. Di conseguenza, va riconosciuto
che le politiche giovanili sono misure da attivare sui territori, con l'obiettivo di dar vita ad un sistema di azioni ed interventi a valenza
pubblica, che abbiano l'obiettivo di fornire ai giovani mezzi, opportunità e strumenti per favorire l'occupazione ed entrare nel mondo del
lavoro.
LAZIOcrea S.p.A., Lazio Innova S.p.a.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Sviluppo politiche per i giovaniRealizzazione di una serie di interventi per
potenziare le politiche per i giovaniNumerico 2
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Sostegno ed estensione dell'esperienza dei FAB-LAB. 5 x
Attuazione del progetto Lazio Creativo. 6 x
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
4 8 6 3
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Pagina 42 di 122
GR 07
GR 07.2.1
DENOMINAZIONEPESO
6
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Attuazione Progetto Lazio Creativo.
Finalità dell'obiettivo è duplice: da un lato, implementare il Portale Lazio Creativo, mediante lo sviluppo della nuova sezione
"marketplace " destinata all'incontro tra Domanda e Offerta nel settore culturale/creativo e quindi al dialogo tra impresa, pubblica
amministrazione e giovani creativi per favorire nuova occupazione, per migliorare la produttività del tessuto imprenditoriale e
“immaginare” servizi pubblici più vicini ai cittadini;
dall'altro, favorire la nascita di start-up nel settore delle attività culturali e creative mediante contributo a fondo perduto, per la copertura
delle spese connesse all’avvio dell’attività imprenditoriale.
LAZIOcrea S.p.A., Lazio Innova S.p.a.
INDICATORI
Implementazione del portale Lazio creativo
Realizzazione sezione
"Market place " del
portale Lazio creativo
Attuazione delle azioni programmateImplementazione del Portale e gestione
Fondo per le start-up (art. 7, LR 13/2013)Risultato Numerico 2
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Gestione Fondo per le start-up
Valutazione istanze
pervenute ai sensi
della Det. n. G02469
del 16/03/2016
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
3 5 3 2
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 43 di 122
GR 07
GR 07.2.2
DENOMINAZIONEPESO
5
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Sostegno ed estensione dell'esperienza dei FAB-LAB.
Il progetto “START-UP – Creazione di FabLab regionali per imprese operanti nel campo culturale, creativo e delle arti figurative” è stato
realizzato nel 2015 grazie all’utilizzo di risorse del POR FESR 2007-2013 ed ha avuto l'obiettivo di ripensare il territorio come luogo di
innovazione sociale e di sperimentazione di nuovi modelli produttivi.
In ciascuna sede sono presenti tre differenti aree di lavoro: Interactive Lab (per l'acquisizione delle immagini e animazione video, grafica,
disegno industriale, modellazione 3D); Digital Lab (area dedicata alla produzione degli oggetti); Training Lab (per l'erogazione dei corsi di
formazione, workshop, tutorial , ecc).
Nella seconda metà del 2015 sono state attivate le sedi di Roma Casilina, Bracciano e Viterbo specializzandone gli indirizzi in
considerazione delle vocazioni territoriali. In particolare il FabLab Roma è specializzato nell’industria creativa; il FabLab Bracciano nel
settore dell’agrifood, il FabLab Viterbo, in quello nell’industria culturale. A queste tre realtà si è aggiunto il FabLab Latina, laboratorio con
indirizzo multispecialistico. Obiettivo del 2016 è quello di coprire il territorio regionale grazie all’apertura di ulteriori due FabLab nelle
province oggi carenti e garantire a tutti la continuità di gestione.
BIC Lazio S.p.a., Lazio Innova S.p.a.
INDICATORI
Realizzazione FabLab Frosinone
Sopralluoghi per
l'individuazione degli
spazi
Allestimento spazi,
installazione
attrezzature e avvio
attività FabLab
Allestimento FabLabAllestimento di due FabLab nella provincia
di Frosinone e RietiNumerico 2 2
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Realizzazione FabLab Rieti
Sopralluoghi per
l'individuazione degli
spazi
Allestimento spazi,
installazione
attrezzature e avvio
attività FabLab
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1 3 3 1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 44 di 122
GR 07
GR 07.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 45 di 122
GR 08
GR 08.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 3
GR 08.1.1
GR 08.1.2
GR 08.1.3
GR 08.1.4
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE LAVORO
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Servizi e politiche attive del lavoro.
Nell'attuale scenario socio economico, la Regione Lazio intende fornire ai cittadini nuove opportunità di occupazione, con particolare
attenzione alle persone che incontrano maggiori difficoltà nell'inserimento lavorativo. L'obiettivo, pertanto, punta a sviluppare una strategia
per ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro, attraverso la predisposizione di strumenti che facilitino l'approccio lavorativo e siano
in grado di orientare i potenziali lavoratori nella scelta più opportuna in base alle caratteristiche personali e professionali di ognuno. A tal
fine, sarà realizzato un intervento specifico per la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del
lavoro, sarà attuato il Piano straordinario per l'occupazione dei giovani "Youth Guarantee" , nonchè prevista l'erogazione di una indennità
di partecipazione per l'adesione a misure di politica attiva.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Italia Lavoro, CPI, Province, Città metropolitana di Roma Capitale, Consulta regionale dei
servizi dell’impiego del Lazio, Autorità di gestione del POR FSE 2014-2020, Enti accreditati ai servizi per il lavoro
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Rafforzamento dei servizi per il lavoro e
delle politiche attive
L'indicatore misura il numero di strumenti
avviati e/o attuati utili al rafforzamento dei
servizi per il lavoro e delle politiche attive
Numerico 3 3
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
Rafforzamento del Sistema dei Servizi per il Lavoro del Lazio. 10 X X X
Attuazione del Piano regionale Garanzia Giovani per il Lazio. 20 X X X
POR LAZIO FSE 2014-2020. Realizzazione di politiche attive mediante il contratto
di ricollocazione.15 X X X
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
4 12 12 4
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
15.04 Politica regionale unitaria per il lavoro e la formazione professionale 19.550.000,00
Attività a fini di pubblica utilità. 5 X X X
Pagina 46 di 122
GR 08
GR 08.1.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE LAVORO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Rafforzamento del Sistema dei Servizi per il Lavoro del Lazio.
Il Sistema dei Servizi per il Lavoro del Lazio, nato nel 2014 sulla spinta del Programma Garanzia Giovani e utilizzato poi per tutte le altre
politiche attive, come i progetti FEG (Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione) e il contratto di ricollocazione, è stato
sottoposto, nel corso del 2015, ad un processo di autovalutazione e confronto con le migliori pratiche europee, in base al raccordo tra la
Regione Lazio e il Network europeo dei PES (Public Employment Services ). Dall’analisi dell’organizzazione e del funzionamento del
Sistema dei Servizi per il lavoro del Lazio, compiuta da valutatori della Commissione europea e del Network europeo, sono emerse utili
indicazioni circa le aree di possibile sviluppo del Sistema. In questo contesto generale, la Regione ritiene necessario procedere alla
riorganizzazione ed al rafforzamento del Sistema dei Servizi per il Lavoro del Lazio, in modo da garantire aderenza al mutato quadro
normativo e agli obiettivi regionali di qualificazione del Sistema. Attraverso la Pianificazione di poche e mirate Azioni di intervento la
Regione potenzierà il Sistema, rafforzando e qualificando le strutture territoriali pubbliche, standardizzando le procedure, prevedendo
sistemi di monitoraggio e valutazione delle performance, sperimentando forme di integrazione di servizi. In particolare, nel 2016 la
Direzione Lavoro adotterà un Piano di rafforzamento 2016-2017, articolato in 7 azioni (azione 1: rafforzamento e qualificazione delle
strutture territoriali pubbliche; azione 2: scouting delle opportunità; azione 3: standardizzazione delle procedure delle politiche attive;
azione 4: gestione strategica delle performance; azione 5: integrazione dei servizi; azione 6: Sistema informativo unitario del Lazio;
azione 7: azioni di rete con i soggetti regionali che intervengono nelle politiche attive). Nel corso del 2016 saranno quindi, avviate le
seguenti azioni considerate prioritarie: l'azione 1, attraverso l'approvazione di 5 piani territoriali e l'azione 3, con l'adozione di un primo
documento di standardizzazione delle procedure delle politiche attive.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Italia Lavoro, CPI, Province, Città metropolitana di Roma Capitale, Consulta regionale dei
servizi dell’impiego del Lazio
INDICATORI
Analisi organizzativa delle strutture territoriali pubbliche; definizione metodologia di calcolo
per fabbisogno lavorativo in base ai servizi di cui al d.lgs. 150/2015; individuazione Gap
servizi. Pianificazione delle attività di rafforzamento.
Determinazione di
adozione del Piano di
rafforzamento.
Rafforzamento Sistema Servizi per il lavoro
Capacità di pianificare le azioni e avviare
quelle prioritarie, attraverso l'adozione di
apposite determinazioni dirigenziali.
Risultato Numerico 7
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Avvio dell'azione 15 Determinazioni di
adozione dei 5 Piani
territoriali
Avvio dell'azione 3
Determinazione di
adozione documento
sulla
standardizzazione
delle procedure
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 2 2
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 47 di 122
GR 08
GR 08.1.2
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE LAVORO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Attuazione del Piano Regionale Garanzia Giovani per il Lazio.
Il Piano di attuazione regionale (PAR) Lazio ha l'obiettivo di dare implementazione al Programma Nazionale Garanzia Giovani (Youth
Guarantee ) nel territorio regionale. Con una dotazione di € 137.197.164,00, dei quali € 113.942.000 a gestione diretta, finanzia servizi e
misure di politica attiva del lavoro volte a migliorare l'occupabilità e favorire la creazione di occupazione per i giovani Neet (Not engaged
in Education, Employment or Training ), dai 15 ai 29 anni di età. Dopo il primo anno di attività, incentrato sulla programmazione e l'avvio
delle misure previste, nel corso del 2016 la priorità per la Direzione, secondo gli indirizzi della Commissione Europea e del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali, concerne l'accelerazione dell'attuazione e la rendicontazione della spesa.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Autorità di Gesione), Inps, Ministero dell'Economia e delle Finanze - Ispettorato Generale
per i Rapporti con l'Unione Europea
INDICATORI
Stato di avanzamento della rendicontazione della spesa 18.000.000,00 9.000.000,00 6.385.870,77
Rendicontazione della spesa
Rispetto dei target di rendicontazione della
spesa alle scadenze prefissate negli indirizzi
della Commissione Europea e del Ministero
del Lavoro e delle Politiche sociali
Realizzazione
finanziariaNumerico 33.385.870,77
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:Nota: trattasi di fondi comunitari pari a euro 137.197.164,00, allocati presso IGRUE
2 6 7 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 48 di 122
GR 08
GR 08.1.3
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE LAVORO
NOTA:
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
POR LAZIO FSE 2014-2020. Realizzazione di politiche attive mediante il contratto di ricollocazione.
L'intervento è stato già avviato nel 2015, come prima attuazione, nell'ambito di una delle 45 azioni cardine individuate dalla
programmazione unitaria dei fondi strutturali europei della Regione per il periodo 2014-2020 e precisamente la n. 24 “Sperimentazione del
Contratto di ricollocazione”. Nel 2016 si procederà all'adozione di un nuovo avviso che terrà conto, da una parte, delle modifiche
legislative intervenute con l'approvazione del d.lgs 14 settembre 2015, n. 150 e delle circolari attuative del MLPS, dall'altra, delle
risultanze del primo avviso, anche alla luce degli orientamenti emergenti in tema di applicazione della normativa comunitaria in materia.
Verrà, inoltre, rideterminato il target dei destinatari, anche in considerazione delle politiche regionali in materia di programmmazione dei
fondi strutturali. L'intervento, comunque riservato alle persone prive di impiego che seguono un percorso di politica attiva, darà diritto ad
un'indennità di partecipazione qualora i destinatari non siano percettori di altra forma di sostegno al reddito per disoccupazione
involontaria, derivante da cessazione di rapporti di lavoro autonomo o subordinato.
Autorità di Gestione POR FSE 2014-2020, Enti accreditati ai servizi per il lavoro, CPI (Centri per l'impiego), Consulta regionale dei servizi
dell’impiego del Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Accompagnamento attivo alla ricollocazione
lavorativaPubblicazione di un avviso
Indicatore di
risultatoBinario Si/No SI
CATEGORIE GIURIDICHE
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Analisi e studio per la riprogrammazione del Contratto di ricollocazione alla luce della
modifiche legislative di cui al d.lgs. 150/2015, delle circolari del MLPS e delle risultanze del
primo avviso
Analisi e studio per la
definizione delle
modalità di attuazione
dell'Avviso 2016
Predisposizione dell'avviso pubblicoPubblicazione
dell'avviso
RISORSE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3 3 2
NOTA:
CAPITOLO IMPORTO
A41143; A41144; A41145 14.850.000,00
A41173; A41174; A41175 4.700.000,00
RISORSE FINANZIARIE
Pagina 49 di 122
GR 08
GR 08.1.4
DENOMINAZIONEPESO
5
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE LAVORO
NOTA:
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Attività a fini di pubblica utilità.
Al fine di assicurare a tutte le generazioni politiche attive coerenti con le effettive possibilità occupazionali, la Direzione intende analizzare,
attraverso uno specifico studio di fattibilità, le occasioni di intervento per la popolazione disoccupata over 60, che non ha ancora maturato
il diritto al pensionamento di vecchiaia o anticipato e che non è percettore di alcuno strumento di sostegno al reddito, anche in riferimento
a quanto contenuto nelle disposizioni attuative del c.d. Jobs Act . Lo studio, in particolare, valuterà l'opportunità di avviare nel territorio
regionale attività a fini di pubblica utilità a beneficio delle comunità territoriali di appartenenza dei destinatari suddetti.
Italia Lavoro, Consulta regionale dei servizi per l'impiego del Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Interventi per gli over 60 Elaborazione di uno studio di fattibilità Risultato Binario Si/No SI
CATEGORIE GIURIDICHE
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Raccolta e analisi dei dati esistenti su interventi già attivati da altre regioni italiane e/o
europee Raccolta dati
Predisposizione dello studio di fattibilitàElaborazione del
documento
RISORSE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3 2
NOTA:
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 50 di 122
GR 08
GR 08.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE LAVORO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 51 di 122
GR 09
GR 09.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Realizzazione
finanziaria
GR 09.1.1
GR 09.1.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Sostenere l'innovazione e il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di reti di impresa.
Favorire l'aggregazione verticale ed orizzontale tra imprese con l'obiettivo di rilanciare la propensione agli investimenti e la competitività
dei sistemi produttivi. Aumentare l'incidenza di specializzazioni innovative attraverso il sostegno alle imprese per l'acquisto di servizi per
l'innovazione tecnologica.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Sviluppo delle imprese impegnate nei
settori individuati nella Smart Specialisation
Strategy (S3)
Finalizzazione delle risorse Fesr sui settori
ad alta intensità di conoscenzaNumerico 10.000.000
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Reti di imprese tra attività economiche su strada. 5 X
Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il miglioramento
della competitività delle PMI.15 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 4 2
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Pagina 52 di 122
GR 09
GR 09.1.1
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il miglioramento della competitività delle PMI.
Le reti d'impresa è un contratto che consente alle imprese di mettere in comune alcune attività e alcune risorse, allo scopo di migliorare il
funzionamento di attività specifiche, il tutto nell'ottica di rafforzare la competitività dell'attività imprenditoriale. Attraverso di esse, si punta a
migliorare l'innovazione e la competitività delle imprese aderenti, e quindi ad aumentarne la loro redditività. La Regione Lazio punta ad
offrire un sostegno tecnico alla creazione e operatività di tale innovativa figura.
INDICATORI
Gestione avvisi pubblici
Approvazione schede
MAPO (Schede
Modalità Attuative del
Programma
Operativo)
Approvazione bando
Valutazione
ammissibilità delle
domande
Nuove reti di impresa Avviso pubblico per le reti d'impresa Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 2 1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 53 di 122
GR 09
GR 09.1.2
DENOMINAZIONEPESO
5
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Reti di imprese tra attività economiche su strada.
Con l'espressione "Reti di imprese tra attività economiche su strada " si intende far riferimento ad una sequenza di esercizi
commerciali, aree mercatali e altre attività di servizio, eventualmente integrati da aree di sosta e di accoglienza e da sistemi di
accessibilità comuni, sviluppatisi nel tempo anche senza programmazione unitaria, che si affacciano, in prevalenza, su vie o piazze
urbane e che si costituiscono in forma associata e/o societaria, anche a capitale misto, per la gestione comune di servizi e di azioni di
promozione e marketing e di qualificazione e tutela di contesti urbani. Nell'ambito del "Pacchetto commercio" si inserisce l'azione
relativa all'avvio delle Reti di imprese di prossimità quale più generale disegno volto a favorire le attività economiche che si
affacciano su strada, con particolare attenzione al commercio di vicinato, attraverso una serie di strumenti tesi a favorire
l'associazionismo tra imprese di settori diversi (commercio, artigianato, intrattenimento, servizi).
INDICATORI
Gestione avviso pubblicoPredisposizione
BandoApprovazione Bando
Valutazione
ammissibilità delle
domande
Realizzazione Azione
1 del Pacchetto Commercio
Emanazione bando per
l'assegnazione delle risorse ai
Comuni per realizzare l'azione
1 del Pacchetto Commercio
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 2 1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 54 di 122
GR 09
GR 09.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Realizzazione
finanziaria
GR 09.2.1
GR 09.2.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up .
La creazione di nuove imprese innovative e creative è una delle strategie della Regione Lazio per sostenere lo sviluppo e contribuire al
processo di crescita del territorio. In quest'ottica, le risorse della programmazione 2014-2020 saranno destinate alla nascita, al sostegno e
all'irrobustimento delle start-up ad alto potenziale di crescita, combinando risorse europee, regionali e nazionali. Start-up Lazio intende
inoltre promuovere strumenti di diffusione di soluzioni ICT nei processi produttivi delle PMI, di micro innovazione nelle aziende del
commercio e nell'artigianato.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Promozione di azioni per la nascita e
sostegno alle start-up
Finalizzazione delle risorse regionali per la
nascita e il sostegno di start-upNumerico 1.500.000
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Sostegno alla diffusione di soluzioni ICT nei processi produttivi delle PMI. 10 X
Sostegno dello sviluppo dell'autoimprenditorialità e dello start-up di nuove
imprese.20 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 6 4 1
RISORSE FINANZIARIEMISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Pagina 55 di 122
GR 09
GR 09.2.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Sostegno dello sviluppo dell'autoimprenditorialità e dello start-up di nuove imprese.
La materia delle start-up rappresenta una delle priorità strategiche della Regione Lazio che accompagna concretamente questo trend
con bandi rivolti ai giovani imprenditori che vogliano stabilirsi sul territorio una volta sviluppata la loro idea di business . La Regione ha
infatti previsto, con la legge regionale n. 13/2013, articolo 6, l'istituzione di un fondo per la nascita e lo sviluppo di imprese start-up
innovative e con la legge regionale n. 17/2014, articolo 2, l'istituzione di un fondo per la riduzione della pressione fiscale a carico delle
imprese start-up innovative. Inoltre, attraverso le risorse di cui alla legge regionale n. 13/2008, promuove la ricerca e lo sviluppo
dell'innovazione e del trasferimento tecnologico a favore di incubatori e start-up in ambito spaziale.
INDICATORI
Gestione avviso pubblico
Approvazione schede
MAPO (Schede
Modalità Attuative del
Programma
Operativo)
Approvazione bando
Valutazione
ammissibilità delle
domande
Autoimprenditorialità e start-up di nuove
impresePubblicazione bando Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 4 1 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 56 di 122
GR 09
GR 09.2.2
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Sostegno alla diffusione di soluzioni ICT nei processi produttivi delle PMI.
L'obiettivo promuove l’adozione e l’utilizzazione di nuove tecnologie nelle PMI per favorire l’introduzione di innovazione nei processi
produttivi e nell’erogazione di servizi al fine di incrementarne la produttività ed è rivolto alle imprese già esistenti per incentivare
l'adozione di nuove strumentazioni e tecnologie ICT (Information and Communication technologies ) quali, ad esempio, l'utilizzo di internet
e di software open source per semplificare le pratiche di gestione aziendale, lo sviluppo del web per potenziare il marketing e la
comunicazione con clienti e fornitori.
INDICATORI
Gestione avviso pubblico
Approvazione schede
MAPO (Schede
Modalità Attuative del
Programma
Operativo)
Approvazione bando
Valutazione
ammissibilità delle
domande
Sviluppo di nuovi strumenti di ICT per le
impresePubblicazione bando Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 2 1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 57 di 122
GR 09
GR 09.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 58 di 122
GR 11
GR 11.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 11.1.1
GR 11.1.2
GR 11.1.3
NOTA:
6 7 4
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
Realizzazione programma Case della salute. 6 X X X
Governo dell'accesso all'assistenza specialistica e delle liste di attesa. 7 X X
Implementazione del SIATcon particolare riferimento al sistema di valutazione
multidimensionale INTERRAI.10 X X
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
NOTA:
Riordino dell'offerta assistenziale.
Il riordino dell'offerta assistenziale si realizza attraverso una riorganizzazione, riqualificazione ed implementazione dell'assistenza
territoriale e distrettuale e lo sviluppo di ospedali ad alta specializzazione. Attraverso queste azioni si può garantire una completa "presa
in carico" del paziente in linea con le sue esigenze di cura fornendo così una risposta concreta, competente ed adeguata ai diversi bisogni
di assistenza.
Enti del SSR, Medici di medicina generale (MGG), Pediatri di libera scelta (PLS), altri soggetti che erogano servizi sanitari.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Accessi al Pronto Soccorso
Riduzione degli accessi dei residenti al
pronto soccorso per codici bianchi e verdi
relativamente all'area della cronicità
rispetto allo storico.
Binario Si/No SI SI
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 59 di 122
GR 11
GR 11.1.1
DENOMINAZIONEPESO
6
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
4 4 3
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A
Sottoscrizione intese 3 4
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Incontri propedeutici con Direzioni aziendali 3
Attivazione Case della saluteSottoscrizione protocolli con le Az.
UU.SS.LLRisultato Numerico 7
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Realizzazione programma Case della salute.
Nel Lazio si sta sviluppando una nuova rete sociosanitaria territoriale di cure primarie e di continuità assistenziale, con un'offerta di servizi
ai cittadini più accessibile e meglio organizzata. Le Case della salute rappresentano il nucleo di questo modello, dove sono garantite le
funzioni dell'assistenza primaria avanzata, specialistica, ecc. E' prevista l'attivazione delle Case della Salute in ciascun distretto.
Enti del SSR, MGG, PLS
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 60 di 122
GR 11
GR 11.1.2
DENOMINAZIONEPESO
7
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
4 5 3
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Coordinamento e supporto tecnico-informativo ai responsabili aziendali delle Liste di Attesa
Pianificazione incontri
con i responsabili
aziendali
Approvazione del Nuovo PRGLA 2016-2018Predisposizione
proposta di Decreto
Prescrizione per classi di priorità
Predisposizione del
Documento di Linee
Guida per la
prioritarizzazione
Promozione,
formazione e
monitoraggio
Adozione del modello organizzativo per il
governo dell'assistenza specialistica e delle
liste di attesa
Predisposizione del provvedimento di
adozione del nuovo PRGLA 2016-2018Risultato Binario SI/NO SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Governo dell'accesso all'assistenza specialistica e delle liste di attesa.
Il documento predisposto dalla Task Force regionale sulle Liste di Attesa contiene le prime linee programmatiche per l'anno 2016 che
costituiscono il modello organizzativo di riferimento per la gestione razionale della domanda di prestazioni di assistenza specialistica ed il
gorverno delle liste di attesa. Capisaldi del modello sono: la prescrizione per classi di priorità secondo le Linee Guida regionali, la
riconfigurazione delle agende per le prestazioni di primo accesso, l'infrastruttura informativa ed informatica a supporto della gestione e del
monitoraggio del sistema.
Enti del SSR, MMG, PLS, erogatori privati di servizi sanitari.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 61 di 122
GR 11
GR 11.1.3
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
3 4 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Dispiegamento del sistema nelle ASL 5 ASL
Rilevamento dati produzione sistema SIAT relativamente alle valutazioni multidimensionaliPresenza di VMD
registrate in SIAT in
almeno 6 ASL
Dispiegamento del sistema nelle ASL 5 ASL
Sviluppo della VMD in SIAT:
• InterRai Long Term Care Facility – LTCF
per il regime residenziale e
semiresidenziale;
• InterRai Home Care – HC per l’Assistenza
Domiciliare Integrata – ADI
• InterRai Contact Assessment – CA
integrato per la componente sociale – per il
PUA Punto Unico di Accesso;
• InterRai Palliative Care – PC
• SVAM.DI.
Dati di produzione del sistema SIAT con
particolare riferimento alle Valutazioni
multidimensionali registrate
Risultato Binario SI/NO SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Implementazione del SIATcon particolare riferimento al sistema di valutazione multidimensionale INTERRAI.
Il SIAT, è il sistema regionale messo a disposizione delle ASL per permettere la gestione dell’intero processo di definizione, erogazione e
monitoraggio di un progetto assistenziale, nell’ambito dei seguenti servizi: • “assistenza domiciliare non autosufficienza”; • “assistenza
residenziale non autosufficienza”; • “assistenza semiresidenziale non autosufficienza”; • “assistenza residenziale cure palliative;” •
“assistenza domiciliare cure palliative”; • “ assistenza riabilitativa residenziale, semiresidenziale, domiciliare e ambulatoriale”. Si intende
sviluppare la valutazione multidimensionale (VMD) all'interno del SIAT.
Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 62 di 122
GR 11
GR 11.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 100%
GR 11.2.1
GR 11.2.2
GR 11.2.3
NOTA:
6 20 20 6
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
Servizi alla cronicità e alla terza età. 8 X X X
Sostegno alle famiglie e contrasto alla povertà 8 X X X
Percorso per l'elaborazione partecipata del Piano Sociale Regionale. 11 X X
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
NOTA:
Realizzazione di un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali.
Realizzare un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali significa porre al centro delle azioni le persone, le famiglie con le loro
esigenze che mutano nei diversi cicli di vita. In particolare gli interventi devono essere rivolti a coloro che vivono in condizioni di fragilità,
con l'intento di mettere in campo risposte efficaci e di qualità alle molteplici condizioni di disagio.
Comuni, Municipi di Roma Capitale, distretti socio-assistenziali, Az. UU.SS.LL. e altri soggetti del sistema integrato.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Riduzione del rischio di esclusione sociale Attuazione delle misure programmate Percentuale 100% 100%
OBIETTIVO STRATEGICO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 63 di 122
GR 11
GR 11.2.1
DENOMINAZIONEPESO
8
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
3 6 5 3
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H41131; H41940; H41946; H41903; 114.000.000,00
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Trasferimenti ai Comuni per Piano non autosufficienza
Impegno e
liquidazione 20% delle
misure
Impegno e liquidazone
80%
POR - realizzazione di nuovi servizi per le persone non autosufficenti Emanazione bando
Trasferimenti ai Comuni per agevolazione all'accesso degli utenti in RSAImpegno e
liquidazione
Interventi per la cronicità e la terza età
Realizzazione dei progetti programmati di
promozione di interventi di tutela in favore di
persone in stato di non autosufficienza e dei
familiari
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Servizi alla cronicità e alla terza età.
I malati cronici e gli anziani sono tra le categorie che più usufruiscono dei servizi socio-assistenziali nell'ambito del sistema integrato
realizzato in attuazione della DGR n. 136 del 25/3/2014. La Regione Lazio intende sviluppare dei percorsi di sostegno per detti soggetti e
per le loro famiglie, fulcri principali della funzione sociale. Garantire l'offerta di un servizio di ospitalità ai malati cronici e agli anziani
(R.S.A., Strutture riabilitative di mantenimento, case famiglia, comunità alloggio, strutture semi-residenziali e centri diurni) e sviluppare
interventi di sostegno economico alle famiglie che curano presso il proprio domicilio i familiari sono tra le azioni cardine che la Regione
intende perseguire.
Comuni, Distretti socioassistenziali, Az. UU.SS.LL, Aziende Ospedaliere.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
RESPONSABILE VINCENZO PANELLA
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 64 di 122
GR 11
GR 11.2.2
DENOMINAZIONEPESO
8
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
5 15 13 6
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H41900; H41106; H41918; H41909; H41925; H41908 102.000.000,00
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Programmazione operativa misure fondi regionaliApprovazione linee
guida
Programmazione operativa fondi POR Emanazione bandi
Programmazione delle scelte di indirizzopredisposizione bozza
memoria di Giunta
Programma regionale di interventi finalizzati
al contrasto della povertà e dell'esclusione
sociale
Realizzazione, all'interno di un sistema
integrato, degli interventi programmatiRisultato Percentuale 100%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Sostegno alle famiglie e contrasto alla povertà
Programmare interventi per le categorie vulnerabili significa intervenire con azioni a sostegno della povertà e dell'esclusione sociale in
favore di soggetti con disagi sociali: i giovani, gli anziani e le donne sole con figli a carico. Dalla risoluzione del fenomeno della marginalità
sociale dipende il benessere non solo dei singoli individui ma della comunità globale. L'adozione di interventi economici e sociali efficaci,
in grado di arrestare il moltiplicarsi dei processi di emarginazione, è la via principale da percorrere per favorire la reintegrazione dei
cosiddetti esclusi.
Comuni, Piccoli Comuni, Municipi di Roma Capitale, Distretti socio-assistenziali, Soggetti del Terzo Settore-Imprese sociali.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 65 di 122
GR 11
GR 11.2.3
DENOMINAZIONEPESO
11
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
4 20 20 6
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H41932 87.230,00
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Fase di ascolto e redazioni partecipataRealizzazione eventi
tematici
Redazione del Piano Sociale Regionale Proposta di DGR
Redazione del documento "verso il nuovo piano socioassistenziale" Evento di
presentazione
Piano Sociale RegionalePredisposizione della bozza partecipata di
Piano Sociale RegionaleRisultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Percorso per l'elaborazione partecipata del Piano Sociale Regionale.
La Regione Lazio intende dotarsi di un nuovo Piano Sociale Regionale che costituisca il quadro di riferimento territoriale e indichi i criteri
di Programmazione degli interventi e dei servizi sociali. La modalità di attuazione prevede di avvalersi di un soggetto qualificato in ambito
accademico, da individuare attraverso apposita gara. All'elaborazione del Piano si perverrà attraverso il coinvolgimento attivo di
rappresentanti istituzionali e del privato sociale.
Comuni, Distretti socioassistenziali, Aziende ASL e altri soggetti del sistema integrato.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 66 di 122
GR 11
GR 11.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.)
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC).
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALE 2016
DIREZIONE SALUTE E POLITICHE SOCIALI
Pagina 67 di 122
GR 12
GR 12.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 10%
GR 12.1.1
GR 12.1.2
GR 12.1.3
GR 12.1.4
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Governo del sistema degli acquisti di beni, servizi e forniture.
Governare il sistema degli approvvigionamenti significa garantire il contenimento della spesa pubblica e dei costi amministrativi per le
imprese sia attraverso la razionalizzazione degli acquisti (da attuarsi anche con la centralizzazione delle forme di acquisto nei confronti
della Giunta regionale, degli Enti dipendenti, ivi compresi quelli del servizio sanitario regionale, e delle società a totale partecipazione
regionale) che attraverso l'implementazione di una piattaforma informatica indispensabile per una razionalizzazione e controllo della
spesa, di riduzione delle diseconomie, di semplificazione delle procedure, di efficienza operativa e di trasparenza degli atti di
aggiudicazione delle gare.
Strutture della Giunta regionale, Enti del servizio sanitario regionale, Enti dipendenti, Società regionali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Riduzione della spesa per acquisto di beni
e servizi oggetto delle gare della Centrale
Acquisti
Differenza percentuale tra il totale della
spesa sostenuta per l'acquisto dei beni e
servizi (sanitari e non) nell'anno di
riferimento dell'obiettivo e quella da ultimo
sostenuta per beni e servizi della stessa
tipologia
Percentuale 5% 10%
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Centralizzazione delle gare. 10 X X X
Garantire la coerenza della pianificazione regionale con le categorie
merceologiche attribuite ai soggetti aggregatori.20 X X X
Definizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture, pianificazione e
analisi dei costi.10 X
Implementazione del sistema informativo regionale di procurement. 10 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 5 3
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
13.07 Tutela della salute. Ulteriori spese in materia sanitaria
Pagina 68 di 122
GR 12
GR 12.1.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Garantire la coerenza della pianificazione regionale con le categorie merceologiche attribuite ai soggetti aggregatori.
Il decreto legge 66/2014 (convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89) prevede che le aziende sanitarie e gli enti
regionali siano obbligati ad utilizzare il soggetto aggregatore di riferimento per gli acquisti relativi a categorie merceologiche definite da
specifici DPCM; la legge di stabilità per il 2016 prevede altresì che qualora un soggetto aggregatore non riesca ad effettuare una gara
debba identificare un altro soggetto che espleti la procedura in suo nome. La programmazione delle iniziative della Centrale Acquisti e la
relativa attuazione devono essere tali da coprire, anche in sinergia con le iniziative della Consip, tutte le categorie previste dai DPCM.
Strutture della Giunta regionale, Enti del servizio sanitario regionale, Enti dipendenti e Società regionali
INDICATORI
Acquisizione fabbisogni degli Enti del servizio sanitario regionale Report
Definizione della pianificazione
Formulazione della pianificazione nel
rispetto del DPCM 24/12/2015 senza
deleghe di gare ad altri Soggetti Aggregatori
(fatto salvo il ricorso alle iniziative messe a
disposizione da Consip spa)
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Acquisizione fabbisogni Strutture della Giunta, Enti regionali e Società regionali Report
Pianificazione delle procedure di gara degli enti del servizio sanitario regionale Predisposizione
documento
A
Pianificazione procedure di gara per la Regione, gli enti e le Società regionaliPredisposizione
documento
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H21503 64.055,20
Pagina 69 di 122
GR 12
GR 12.1.2
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Centralizzazione delle gare.
Un risparmio di risorse non può prescindere dall'attivazione di un centro di aggregazione per la gestione diretta e/o di supporto per gli
acquisti di beni/servizi per gli Enti del servizio sanitario regionale.
Enti del servizio sanitario regionale
INDICATORI
Valore delle aggiudicazioni attraverso gare centralizzate 915.000.000 1.050.000.000 1.150.000.000
Livello di aggregazione degli acquisti
regionali per il settore sanitario
Valore annuo delle aggiudicazioni di gare
centralizzate con contratti attivi nel 2016Risultato Numerico 1.150.000.000
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Analisi delle aggiudicazioni delle gare centralizzate espletate Report
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
2 2 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H11726 970.356,00
Pagina 70 di 122
GR 12
GR 12.1.3
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Implementazione del sistema informativo regionale di procurement.
Il governo delle procedure di acquisto è strettamente collegato alla presenza di un sistema informativo che permetta la massima
trasparenza delle procedure di gara ed un ampio scambio di informazioni con gli utenti interessati, garantendo una raccolta uniforme dei
dati nonchè la pubblicazione di notizie relative all'attività svolta dall'Amministrazione.
Strutture della Giunta regionale
INDICATORI
Collaudo della piattaforma Report collaudo
Piattaforma di e-procurementInserimento nella piattaforma di almeno una
procedura di garaRisultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Messa in esercizio della piattaformaInserimento di almeno
una procedura di gara
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
S26515 235.704,00
Pagina 71 di 122
GR 12
GR 12.1.4
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Definizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture, pianificazione e analisi dei costi.
L'Amministrazione, attraverso la reingegnerizzazione dei processi di negoziazione, del controllo delle forniture e della pianificazione ed
analisi dei costi, intende perseguire gli obiettivi di contenimento degli oneri di approvvigionamento della Giunta regionale e degli enti
dipendenti, (ivi compresi quelli del servizio sanitario regionale per i quali la reingegnerizzazione è già avvenuta), e delle società a totale
partecipazione regionale ed in particolare la riduzione dei costi unitari dei beni e dei servizi.
Strutture della Giunta regionale, Enti del Servizio Sanitario Regionale, Enti dipendenti, Società regionali
INDICATORI
Analisi della situazione in essere con mappatura dei processi primari (di negoziazione, del
controllo delle forniture e della pianificazione ed analisi dei costi) e dei processi di supporto
Elaborazione di un
report
Reingegnerizzazione dei
processi degli enti e delle società regionali
Predisposizione di un documento che
contenga la proposta di reingegnerizzazione
dei processi esaminati
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Individuazione delle criticità o dei punti suscettibili di miglioramentoElaborazione di un
report
Proposta di reingegnerizzazione dei processi analizzatiPredisposizione
documento
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
H21503 96.082,80
Pagina 72 di 122
GR 12
GR 12.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 73 di 122
GR 13
GR 13.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 50%
GR 13.1.1
GR 13.1.2
GR 13.1.3
GR 13.1.4
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE AVVOCATURA
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Miglioramento dell'efficienza dell'Avvocatura.
Si vuole raggiungere una maggiore efficienza nella gestione dell'Avvocatura regionale, attraverso opportuni interventi di riorganizzazione
interna e una strutturazione dei conferimenti ai legali del libero foro.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Recupero spese legaliSpese legali e accessorie incassate/spese
legali e accessorie liquidate in sentenzaPercentuale 30% 40%
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Efficienza ed economicità nella gestione degli incarichi ai legali esterni. 15 X X X
Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli. 20 X X X
Albo dei legali esterni. 10 X X X
Prevenire l'insorgenza del contenzioso. 5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
4 31 5 4
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione - Programma 11 Altri servizi generali 2.584.430,70
Pagina 74 di 122
GR 13
GR 13.1.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AVVOCATURA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli.
Nel corso degli anni si può verificare all'interno degli archivi correnti, un aumento sia del numero di fascicoli di procedimenti conclusi che
dei contenuti all'interno di fascicoli in corso di istruttoria o di trattazione o comunque verso i quali sussista un interesse corrente. Al fine di
ridurre i tempi di ricerca dei fascicoli si tratta di ottimizzare i sistemi di catalogazione dei fascicoli attivi, procedere all'eventuale riduzione
del loro numero ed inviare i fascicoli dei procedimenti ormai conclusi all'archivio di deposito e/o storico.
Lazio Crea S.p.A.
INDICATORI
Identificazione fascicoli corrispondenti ai procedimenti amministrativi perenti all'interno del
sistema di fascicolazione dell'Avvocatura
Individuazione della
numerazione dei
fascicoli
Razionalizzazione dell'archivioEliminazione dei fascicoli relativi a processi
amministrativi dichiarati perenti nel 2011Risultato Percentuale 100%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Richiesta fascicolo all'archivio di Santa Palomba Moduli di richiesta
Esame e successivo invio all' archivio storico di tutti i fascicoli recuperatiNote protocollate di
accompagnamento
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 75 di 122
GR 13
GR 13.1.2
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AVVOCATURA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Efficienza ed economicità nella gestione degli incarichi ai legali esterni.
Per recuperare efficienza e razionalizzare l'attività svolta dall'Avvocatura si intende avviare un flusso continuo di attività che consentano lo
smaltimento della rilevante mole debitoria derivante dai corrispettivi di spettanza ai legali esterni relativi a parcelle depositate negli anni,
ottenendo nel contempo dei risparmi di spesa rispetto alle pretese avanzate.
INDICATORI
Verifica delle attività effettivamente svolte dal legale esterno e verifica del rispetto degli
scaglioni di cui al DM n. 55/2014Esame delle parcelle Esame delle parcelle Esame delle parcelle
Risparmi sulla spesa per legali esterni
Risparmio dato dalla differenza tra l'importo
della parcella già richiesta e la liquidazione
accettata o definita anche giudizialmente
Realizzazione
FinanziariaPercentuale 10%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Rideterminazione o conferma della parcellaComunicazione ai
legali esterni
Comunicazione ai
legali esterni
Comunicazione ai
legali esterni
Riparmio di spesa sulle parcelle liquidate 10%
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
R21417 583.276,72
Pagina 76 di 122
GR 13
GR 13.1.3
DENOMINAZIONEPESO
5
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AVVOCATURA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Prevenire l'insorgenza del contenzioso.
Per prevenire l'insorgenza del contenzioso e produrre risparmi per l'amministrazione si rende indispensabile il potenziamento dell'attività
consulenziale delle strutture regionali da parte dell'Avvocatura regionale attraverso un flusso continuo di pareri legali.
Strutture amministrative regionali
INDICATORI
Assegnazione delle richieste di consulenza pervenute a legale interno per esame 100% 100% 100%
Consulenze a strutture regionaliNumero di consulenze effettuate /numero
richieste di consulenza pervenuteRisultato Percentuale 50%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Rilascio formale del parere legale 50% delle richieste
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
3 15
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 77 di 122
GR 13
GR 13.1.4
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AVVOCATURA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Albo dei legali esterni.
Attraverso la costituzione di un Albo di legali del libero foro, in possesso di determinati requisiti professionali a cui conferire incarichi a
tariffe predeterminate, si intende perseguire una migliore strutturazione dell'attività defensionale, una maggiore trasparenza degli
affidamenti esterni ed una maggiore economicità.
INDICATORI
Studio sui requisiti professionali più idonei a garantire una migliore attività defensionale per la
Regione LazioReport
Istituzione Albo dei legaliProposta di delibera di Giunta relativa alla
istituzione dell'AlboRisultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Studio ed ipotesi sul percorso amministrativo più idoneo per l'istituzione dell'Albo Report
Definizione insieme ad altri soggetti istituzionali della Regione dell'iter scelto per l'istituzione
dell'Albo
Proposta di delibera
(formalizzata)
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 78 di 122
GR 13
GR 13.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE AVVOCATURA
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 79 di 122
GR 14
GR 14.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 100%
GR 14.1.1
GR 14.1.2
GR 14.1.3
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Sviluppo del turismo e valorizzazione del territorio.
Rilancio e diversificazione dell'offerta turistica attraverso la valorizzazione delle risorse e delle specificità del territorio laziale (storia,
cultura, natura, tradizione, artigianato, enogastronomia), sviluppando flussi turistici aggiuntivi, in particolare nell'entroterra, nei borghi del
Lazio e nelle aree marginali.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Promozione del territorioRealizzazione delle attività previste
rispetto a quelle programmatePercentuale 100% 100%
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
Promozione degli itinerari e dei cammini di fede. 25 X X X
Rilancio dell'offerta turistica regionale. 20 X X X
Sviluppo del turismo congressuale e di affari. 5 X X X
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 16 8 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
7.01 - Turismo. Sviluppo e valorizzazione del turismo 2.580.000,00
Pagina 80 di 122
GR 14
GR 14.1.1
DENOMINAZIONEPESO
25
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Promozione degli itinerari e dei cammini di fede.
Rafforzare l'identità del territorio laziale, attraverso la pianificazione e la promozione di itinerari e di iniziative collegate, al fine di favorire
l'incremento del turismo nel territorio laziale, la visibilità delle eccellenze locali, nonchè lo sviluppo dell'economia regionale.
INDICATORI
Realizzazione azioni di promozione
Promozione dei
cammini e degli
itinerari mediante la
partecipazione ad
almeno due
manifestazioni
turistiche
Realizzazione di due
prodotti
editoriali/innovativi di
promozione dei
cammini
Attuazione del
Protocollo d'Intesa con
la Regione Umbria per
la promozione dei
cammini e
realizzazione di
almeno due inziative
di promozione
Itinerari e cammini di fede Attività realizzate rispetto a quelle previste Risultato Percentuale 100%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 8 4
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
B43907; B43908; B44114; B44111; B44115; B44112; B44116; B44113
500.000,00; 150.000,00; 80.000,00;
10.000,00; 100.000,00; 10.000,00;
27.000,00; 3.000,00
Pagina 81 di 122
GR 14
GR 14.1.2
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Rilancio dell'offerta turistica regionale.
Sviluppare le potenzialità turistiche e l'attrattività del territorio laziale attraverso la programmazione di interventi di valorizzazione e
promozione del territorio regionale, stimolando le amministrazioni locali, le associazioni e gli operatori a produrre progetti che
coinvolgano i principali settori produttivi della regione con lo scopo di generare sviluppo e nuova occupazione.
INDICATORI
Interventi di valorizzazione del territorio regionaleMappatura degli
interventi da realizzare
Predisposizione
proposte di
programmazione
Approvazione avvisi
pubblici
Interventi di valorizzazione del territorio
regionaleAdozione avvisi pubblici Risultato Numerico 3
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 7 4 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
B41900; B41901; B43903 1.000.000,00; 300.000,00; 300.000,00
Pagina 82 di 122
GR 14
GR 14.1.3
DENOMINAZIONEPESO
5
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Sviluppo del turismo congressuale e di affari.
Coordinare le attività per l'individuazione e la promozione delle destinazioni congressuali con l'obiettivo di valorizzare le eccellenze del
territorio regionale, razionalizzare l'offerta di settore, intercettare la domanda, nonché favorire lo sviluppo sociale, economico e culturale
della destinazione. Favorire l'aggregazione delle differenti componenti dell'offerta turistica in un' ottica di sistema per la realizzazione del
Convention Bureau di Roma e del Lazio.
INDICATORI
Promozione delle destinazioni congressuali
Attività propedeutiche
per la promozione
delle destinazioni
congressuali
Partecipazione ad
almeno una
manifestazione di
settore
Partecipazione ad
almeno una
manifestazione di
settore
Turismo congressuale e di affari Attività realizzate rispetto alle attività
previste Risultato Percentuale 100%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 3 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
B43907; B43908 80.000,00; 20.000,00
Pagina 83 di 122
GR 14
GR 14.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 84 di 122
GR 18
GR 18.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 100%
GR 18.1.1
GR 18.1.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Divulgazione della cultura della protezione civile.
Al fine di promuovere la cultura della sicurezza ed i principi basilari della Protezione Civile, l'Agenzia si prefigge di organizzare attività
divulgative indirizzate alla popolazione e alle scolaresche e di formare e informare gli operatori del Sistema Integrato di Protezione Civile
sulle tematiche della sicurezza sia del personale che della cittadinanza coinvolta nelle attività di protezione civile. La formazione, oltre alle
tematiche dell'autoprotezione, sarà indirizzata alla tutela e al monitoraggio del territorio, dell'ambiente e alla prevenzione dei rischi naturali
e antropici.
INGV; A.S.A.P.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Divulgazione, formazione e informazione
Numero di attività divulgative, di
formazione e informazione per
l'autoprotezione e per la diffusione della
cultura di protezione civile realizzate
rispetto a quelle programmate
Percentuale 100% 100%
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Formazione e informazione per i volontari del Sistema Integrato di Protezione
Civile.15 X X X
Promozione della cultura di protezione civile. 15 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 2
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
11.01 - Soccorso civile. Sistema di protezione civile 369.500,00
Pagina 85 di 122
GR 18
GR 18.1.1
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Promozione della cultura di protezione civile.
Promuovere azioni di divulgazione della cultura di protezione civile attraverso la partecipazione ad eventi e ad attività da svolgere in
collaborazione con altri enti e istituzioni. La divulgazione deve essere indirizzata anche alle scolaresche attraverso progetti per
trasmettere il ruolo ed i compiti della Protezione Civile nell'ambito del monitoraggio del territorio e del supporto alla popolazione in caso di
emergenze antropiche e naturali. E' prevista, inoltre, attività di supporto e assistenza in occasione degli eventi presenti nel programma del
Giubileo della Misericordia.
INGV; A.S.A.P.
INDICATORI
Campagna "io non rischio"
Predisposizione delle
azioni propedeutiche
all'organizzazione
della iniziativa
Avvio delle attività
preliminari per la
realizzazione della
iniziativa
Supporto alla
realizzazione di
almeno una campagna
Realizzazione di eventi e attività divulgative:
campagna "io non rischio", campagna
"campi scuola", progetti con INGV, attività di
supporto e assistenza in occasione degli
eventi presenti nel programma del Giubileo
della Misericordia
Numero di attività realizzate rispetto a quelle
programmateRisultato Percentuale 100%
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Campagna "campi scuola"
Predisposizione delle
azioni propedeutiche
all'organizzazione
della iniziativa
Avvio delle attività
preliminari per la
realizzazione della
iniziativa
Supporto alla
realizzazione di
almeno una campagna
Progetti con INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Predisposizione delle
azioni propedeutiche
all'organizzazione del
progetto
Avvio delle attività
preliminari per la
realizzazione del
progetto
Supporto alla
realizzazione di
almeno un progetto
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E47906 26.000,00
Pagina 86 di 122
GR 18
GR 18.1.2
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
NOTA:
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Formazione ed informazione per i volontari del Sistema Integrato di Protezione Civile.
Svolgimento di corsi di formazione, esercitazioni e giornate informative sulle tematiche dell'autoprotezione e della tutela della sicurezza
della cittadinanza. La formazione è indirizzata alla tutela del territorio, dell'ambiente e alla gestione delle emergenze sia antropiche sia
naturali.
A.S.A.P.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Organizzazione di corsi di formazione e
attività di esercitazione
Numero di corsi ed esercitazioni realizzati
rispetto a quelli programmati Risultato Percentuale 100%
CATEGORIE GIURIDICHE
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Realizzazione corsi di formazione
Predisposizione del
piano delle esigenze
formative
Attivazione dei corsi
AIB, NUE, Salute e
Sicurezza del
volontariato previsti
nel piano
Conclusione dei corsi
attivati
Predisposizione di esercitazioni e attività addestrativePredisposizione di un
programma
Avvio delle attività
preliminari per la
realizzazione delle
esercitazioni
Attuazione di almeno
una delle attività
previste
RISORSE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2
NOTA:
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E47918 300.000,00
E47923 43.500,00
Pagina 87 di 122
GR 18
GR 18.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 18.2.1
GR 18.2.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Potenziamento e sviluppo servizio 112 NUE - Numero Unico Emergenza della Regione Lazio.
Attuazione della D.G.R. n. 334 del 7 luglio 2015, avente ad oggetto “Attuazione Numero Unico Europeo dell’Emergenza (112 NUE) nella
Regione Lazio. Approvazione dello schema di Protocollo d’Intesa per l’attuazione in Regione Lazio del 112 NUE – numero unico di
emergenza europeo secondo il modello della centrale unica di risposta” - potenziamento C.U.R di Roma e ampliamento della copertura
del servizio sul territorio della Regione Lazio.
Direzione Affari Istituzionali, Personale e Sistemi Informativi; Direzione regionale Salute e Politiche Sociali; Laziocrea; A.S.A.P.; ASL;
Regione Lombardia; Ministerno Interno
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Potenziamento 112 NUE
Ampliamento copertura territoriale e
strutturazione del servizio NUE di Roma in
autonomia, organizzativa e funzionale,
rispetto ad AREU Lombardia
Binario Si/No SI SI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Ampliamento copertura territoriale e strutturazione del servizio NUE della Regione
Lazio.10 X X X
Implementazione del servizio NUE di Roma. 10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 2 5 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
11.01 - Soccorso civile. Sistema di protezione civile 1.200.000,00
Pagina 88 di 122
GR 18
GR 18.2.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Implementazione del servizio NUE di Roma.
Raggiungimento dell'autonomia organizzativa e funzionale CUR rispetto ad AREU Lombardia attraverso attività volte al potenziamento
dell'Area competente.
Direzione Affari Istituzionali, Personale e Sistemi Informativi; Direzione regionale Salute e Politiche Sociali; Laziocrea; A.S.A.P.; ASL;
Regione Lombardia; Ministero Interno
INDICATORI
Istituzione di un'Area dell'Agenzia dedicata al NUE
Istruttoria per la
predisposizione della
proposta di DGR di
modifica del
regolamento regionale
n.25/2014
Atti organizzativi per
l'attuazione delle
modifiche al
regolamento regionale
n.25/2014
Determine di impegno
per il potenziamento
del servizio
Modifica del regolamento regionale
dell'Agenzia n.25/2014Redazione proposta DGR di modifica Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 2 5 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E 47919 1.200.000,00
Pagina 89 di 122
GR 18
GR 18.2.2
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Ampliamento copertura territoriale e strutturazione del servizio NUE della Regione Lazio.
Per garantire la massima efficacia ed efficienza dell'azione di soccorso prestata ai cittadini da parte di tutte le centrali operative
responsabili della gestione delle emergenze l'obiettivo si prefigge di ampliare la copertura territoriale attraverso l'individuazione di
un'ulteriore sede per l'apertura di una seconda Centrale Unica di Risposta per il potenziamento del servizio NUE della Regione Lazio.
Direzione Affari Istituzionali, Personale e Sistemi Informativi; Direzione regionale Salute e Politiche Sociali; Laziocrea; A.S.A.P.; ASL;
Regione Lombardia; Ministerno Interno
INDICATORI
Studio di fattibilità per l'apertura di una seconda CUR - servizio 112 NUE
Raccolta dati
necessari alla
istruttoria
Istruttoria per la
redazione dello studio
di fattibilità
Redazione dello studio
di fattibilità
Potenziamento servizio CUR
Studi di fattibilità ed attività amministrative
ed organizzative finalizzate alla apertura di
una seconda CUR
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 2 5 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E 47919 1.200.000,00
Pagina 90 di 122
GR 18
GR 18.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 91 di 122
GR 20
GR 20.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 100%
GR 20.1.1
GR 20.1.2
GR 20.1.3
GR 20.1.4 Registro regionale informatizzato delle persone giuridiche private. 10 X X X
NOTA:
RISORSE FINANZIARIEMISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
Coordinamento delle attività neccessarie per l'attuazione del sistema di controllo
analogo sulle società controllate. 10 X X X
Definizione delle modalità e criteri per la nomina dei componenti degli organi delle
Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (II.PP.A.B.), di competenza della
Regione, e dei commissari straordinari.
15 X X X
Linee guida per il riconoscimento della personalità giuridica privata delle
associazioni, fondazioni e delle altre istituzioni di carattere privato.15 X X X
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Controllo e vigilanza sugli Enti regionali controllati.
La Regione Lazio, nel perseguimento degli interessi pubblici ad essa affidati e per la realizzazione degli obiettivi regionali, può fare
ricorso ad enti pubblici, comunque denominati, istituiti, vigilati e finanziati dall'amministrazione regionale, ovvero per i quali
l'amministrazione abbia il potere di nomina degli amministratori dell'ente, oltre a società di cui detiene direttamente quote di
partecipazione anche minoritaria ed enti di diritto privato da essa controllati. Tali soggetti devono operare secondo principi di efficienza e
trasparenza, garantendo la qualità delle attività, l’economicità dei costi rispetto a quelli di mercato, l’efficacia nella modalità di
conseguimento degli obiettivi assegnati. L'obiettivo della Direzione, pertanto, punta a definire ed aggiornare il modello di controllo analogo
sulle società controllate e coordinare le funzioni di vigilanza, contribuendo in tal modo a svolgere funzioni di supervisione sulla loro
programmazione e di indirizzo in ordine alla mission istituzionale degli enti strumentali in coordinamento con le direzioni regionali
competenti, curando altresì l'adozione degli adempimenti di carattere finanziario, ispettivo e di vigilanza, relativi alle Istituzioni pubbliche di
assistenza e beneficenza (II.PP.A.B.) presenti sul territorio regionale ed espletando le attività connesse al riconoscimento della
personalità giuridica di diritto privato alle associazioni e fondazioni anche mediante la tenuta del relativo Registro e l'esercizio delle attività
ispettive.
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio; Direzione regionale Affari istituzionali, personale e
sistemi informativi; le eventuali Direzioni regionali utenti del servizio. Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) regionali,
Società controllate e Enti di diritto privato controllati
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Pubblicazione in formato open data delle
informazioni sul portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei
dati disponibili; estrazione ed affinamento
dei dati individuati; supporto alla
metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di manutenzione
e aggiornamento dei dati nel tempo.
Percentuale 100% 100%
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONEDIREZIONE REGIONALE ATTIVITA' DI CONTROLLO E COORDINAMENTO
DELLE FUNZIONI DI VIGILANZA
Pagina 92 di 122
GR 20
GR 20.1.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
A
Avvio dell'attività di coordinamento delle Direzioni interessate e delle attività di controllo Report attività Attuazione controllo
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Avvio attività propedeutiche all'attività di controllo Report attività
Avvio attuazione del controllo analogo
Coordinamento della funzione di controllo
analogo sulla base delle direttive di cui alla
d.g.r. 49/2016; definizione di un
cronogramma degli adempimenti e
creazione di una rete di referenti.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Coordinamento delle attività neccessarie per l'attuazione del sistema di controllo analogo sulle società controllate.
Il controllo analogo è da ritenersi un controllo non di matrice civilistica, assimilabile al controllo esercitato da un maggioranza
assembleare, bensì un controllo di tipo amministrativo, paragonabile ad un controllo di tipo gerarchico. I controlli devono pertanto essere,
sia sugli organi, e quindi strutturali, che sugli atti, sulle azioni e sui comportamenti posti in essere dall'Ente controllato, come quello
operato sui propri servizi. La Regione Lazio, pertanto, è chiamata ad attuare il modello di controllo analogo sulle società controllate,
secondo quanto previsto dalla DGR n. 49 del 23/02/2016, svolgendo contestualmente funzioni di supervisione sulla programmazione delle
stesse, in funzione del coordinamento con la programmazione della Regione Lazio e di raccordo con le diverse strutture controllate.
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio; Direzione regionale Affari istituzionali, personale e
sistemi informativi; Direzione regionale per lo sviluppo economico e le attività produttive e le Direzioni regionali utenti del servizio.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONEDIREZIONE REGIONALE ATTIVITA' DI CONTROLLO E COORDINAMENTO
DELLE FUNZIONI DI VIGILANZA
Pagina 93 di 122
GR 20
GR 20.1.2
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
1 2 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Definizione criteri e modalità di designazione
Elaborazione di una
proposta e
promozione di incontri
di coordinamento con
i competenti uffici del
Segretariato e
dell'Ufficio di
Gabinetto, per un
esame congiunto
Proposta di
deliberazione della
Giunta regionale
Definizione modalità e criteri
Elaborazione di una proposta di
deliberazione di Giunta regionale recante la
disciplina delle modalità e criteri per la
nomina dei componenti degli organi delle
IPAB e dei commissari straordinari
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Definizione delle modalità e criteri per la nomina dei componenti degli organi delle Istituzioni pubbliche di assistenza e
beneficenza (II.PP.A.B.), di competenza della Regione, e dei commissari straordinari.
Nelle more dell'approvazione della disciplina legislativa regionale di riordino del sistema delle Istituzioni pubbliche di assistenza e
beneficenza, con il presente obiettivo si intende introdurre una procedura standardizzata e trasparente per la selezione e la nomina dei
componenti degli Organi istituzionali delle II.PP.A.B. e dei commissari straordinari, secondo criteri di professionalità, capacità e attitudini
adeguate agli incarichi da ricoprire.
Segretariato Generale - Ufficio di Gabinetto
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONEDIREZIONE REGIONALE ATTIVITA' DI CONTROLLO E COORDINAMENTO
DELLE FUNZIONI DI VIGILANZA
Pagina 94 di 122
GR 20
GR 20.1.3
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
1 2 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Definizione linee guida/direttive/criteri
Report esame
comparato delle
discipline adottate
dalle altre regioni e
dalle Prefetture
(relativamente al
riconoscimentonto
delle persone
giuridiche operanti a
livello statale)
Proposta di
deliberazione di giunta
regionale
Definizione linee guida/direttive/criteri
Elaborazione di una proposta di
deliberazione di Giunta regionale per
l'adozione delle linee guida/direttive/criteri
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Linee guida per il riconoscimento della personalità giuridica privata delle associazioni, fondazioni e delle altre istituzioni di
carattere privato.
La Regione, ai sensi degli articoli 14 e seguenti del codice civile, del d.P.R. 361/2000 e della legge regionale 73/1983, esercita le funzioni
amministrative concernenti il riconoscimento delle persone giuridiche private (associazioni, fondazioni e altre istituzioni di caratttere
privato) che operano nelle materie attribuite alle competenze della Regione e le cui finalità statutarie si esauriscano nell'ambito della
stessa. Con il seguente obiettivo la Direzione, nelle more dell'aggiornamento della citata legge regionale alla sopravvenuta normativa
statale di riferimento, intende definire linee guida/direttive/criteri finalizzati: 1) alla valutazione delle istanze di riconoscimento della
personalità giuridica, con particolare riferimento all'adeguatezza del patrimonio rispetto allo scopo perseguito; 2) all'aggiornamento delle
modalità di esercizio delle funzioni regionali inerenti al controllo e alla vigilanza sulle fondazioni, ivi comprese quelle partecipate o istituite
dalla Regione medesima.
Direzione regionale programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio e le Direzioni competenti per materia (per le
fondazioni/associazioni partecipate dalla Regione)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONEDIREZIONE REGIONALE ATTIVITA' DI CONTROLLO E COORDINAMENTO
DELLE FUNZIONI DI VIGILANZA
Pagina 95 di 122
GR 20
GR 20.1.4
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
1 2 1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
Informatizzazione del Registro Studio di fattibilità
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Analisi preliminare all'informatizzazione del Registro
Riunioni di
studio/coordinamento
con la Direzione
regionale Affari
istituzionali, personale
e sistemi informativi
Definizione obiettivi,
finalità e contenuti del
Registro
informatizzato e invio
alla Direzione
regionale affari
istituzionali, personale
e sistemi informativi
NOTA:
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Registro regionale informatizzato delle persone giuridiche private.
Ai sensi del d.P.R. 361/2000 e della legge regionale 73/1983, la Regione cura la tenuta del Registro regionale pubblico delle persone
giuridiche private, già di competenza dei Tribunali. Con l'iscrizione nel Registro, le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni private
ottengono il riconoscimento della personalità giuridica ai sensi degli articoli 12 e seguenti del codice civile. La realizzazione di tale
obiettivo consentirà di avviare il processo di informatizzazione del registro, anche alla luce delle recenti modifiche normative in materia di
accesso generalizzato e trasparenza amministrativa.
Direzione regionale affari istituzionali e sistemi informativi; Laziocrea S.p.A.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Informatizzazione del Registro
Elaborazione di uno studio
preliminare per l'informatizzazione del
registro regionale delle persone giuridiche
private
Risultato Binario Si/No SI
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONEDIREZIONE REGIONALE ATTIVITA' DI CONTROLLO E COORDINAMENTO
DELLE FUNZIONI DI VIGILANZA
Pagina 96 di 122
GR 20
GR 20.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONEDIREZIONE REGIONALE ATTIVITA' DI CONTROLLO E COORDINAMENTO
DELLE FUNZIONI DI VIGILANZA
Pagina 97 di 122
GR 22
GR 22.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 6
GR 22.1.1
GR 22.1.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE E SISTEMI NATURALI
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Migliorare la pianificazione e la governance del sistema della conservazione della natura e delle Aree Naturali Protette.
La conservazione della natura è il risultato di un'articolata serie di azioni che hanno tra gli attori principali le AANNPP (Aree Naturali
Protette) e i siti della Rete Natura 2000. Al fine di migliorare l'efficacia di tali azioni è fondamentale realizzare il nuovo PRANP (Piano
Regionale delle Aree Naturali Protette), accelerare l'approvazione dei Piani delle singole AANNPP nonchè integrare e rendere più
efficiente la governance della Rete Natura 2000 e del Sistema di AANNPP attraverso un progetto complessivo di riordino ispirato anche
a principi di semplificazione, partecipazione ed economicità.
Direzione Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti; AANNPP; Università; Segretariato Generale; Ufficio Legislativo
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Stato di avanzamento delle procedure di
approvazione dei Piani dei Parchi e
istituzione di nuovi monumenti naturali
Numero di Piani dei Parchi e proposte di
istituzione di nuovi monumenti naturali
portati all'approvazione della Giunta,
definizione del nuovo PRANP
Numerico 10 6
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Piani dei Parchi e proposte di istituzione di nuovi monumenti naturali. 15 X X X
Riordino del sistema delle AANNPP con predisposizione del nuovo Piano
Regionale delle Aree Naturali Protette.10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
4 18 15
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
09.05-Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente. Aree protette, parchi naturali,
protezione naturalistica e forestazione3.000,00
Pagina 98 di 122
GR 22
GR 22.1.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE E SISTEMI NATURALI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Riordino del sistema delle AANNPP con predisposizione del nuovo Piano Regionale delle Aree Naturali Protette.
Partendo dalla proposta di riorganizzazione funzionale e revisione del quadro normativo in materia di conservazione della geodiversità e
biodiversità con l'attivazione anche di iniziative partecipative per migliorare la governance delle AANNPP del Lazio, l'obiettivo si propone
di predisporre un nuova proposta di PRANP (Piano Regionale delle Aree Naturali Protette) come previsto dall'articolo 7 della legge
regionale n. 29/1997. In questo senso, l’aggiornamento dei dati riportato nel documento finale del 2015 fornisce una base di lavoro che
sarà fondamentale per il lavoro dei prossimi anni, ed in particolare per avviare la fase di confronto con i Soggetti Competenti in Materia
Ambientale (SCA) che saranno coinvolti nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del “Piano Regionale delle Aree Naturali Protette”
nel 2016.
Direzione Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti; Aree Naturali Protette; Università; Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e
Pesca
INDICATORI
Redazione del documento tecnico e realizzazione della cartografia dello scenario del nuovo
PRANP
Avvio delle procedure
per la predisposizione
del Rapporto
Preliminare e
individuazione degli
SCA
Elaborazione
dell'indice e della
bozza dei contenuti
del Rapporto
Preliminare
Elaborazione e
redazione del
Rapporto Preliminare,
invio all'Autorità
competente e agli
SCA
Predisposizione del documento
Elaborazione e redazione del Rapporto
Preliminare, invio all'Autorità competente e
agli SCA
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA: Come concordato in sede di programmazione di Bilancio 2016/2018, il relativo capitolo verrà appositamente istituito
2 8 8
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
2.500,00
Pagina 99 di 122
GR 22
GR 22.1.2
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE E SISTEMI NATURALI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Piani dei Parchi e proposte di istituzione di nuovi monumenti naturali.
La situazione pianificatoria delle AANNPP del Lazio è molto diversificata. L'obiettivo si prefigge di far fare uno o più steps di avanzamento
ai Piani dei Parchi fermi ormai da molto tempo. Verrà preliminarmente redatto uno schema sintetico recante lo stato di avanzamento,
nell'ambito dell'iter di approvazione, in cui si trovano i vari Piani dei Parchi, in modo da poter definire le azioni da mettere in campo per
arrivare al maggior numero di approvazioni di Piani e di nuove proposte di istituzione di nuovi monumenti naturali.
Direzione Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti; Aree Naturali Protette
INDICATORI
Avvio attività/istruttorie necessarie all'adozione dei Piani dei Parchi e/o all'istituzione di nuovi
monumenti naturali
Consclusione della
procedura per
l'istituzione di nuovi
cinque monumenti
naturali, pubblicazione
Proposta di Decreto
del Presidente della
Regione Lazio e
completamento della
istruttoria per il Piano
della RNR Decima
Malafede
Avvio di due
attività/istruttorie
necessarie
all'adozione dei Piani
dei Parchi
Avvio di due
attività/istruttorie
necessarie
all'adozione dei Piani
dei Parchi e/o
all'istituzione di nuovi
monumenti naturali
Predisposizione delle attività/istruttorie
necessarie all'adozione dei Piani dei Parchi
e/o all'istituzione di nuovi monumenti
naturali
Numero di attività realizzate rispetto a quelle
previsteRisultato Numerico 10
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA: Come concordato in sede di programmazione di Bilancio 2016/2018, il relativo capitolo verrà appositamente istituito
2 10 7
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
500,00
Pagina 100 di 122
GR 22
GR 22.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 100%
GR 22.2.1
GR 22.2.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE E SISTEMI NATURALI
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Valorizzazione del patrimonio ambientale del Lazio.
La tutela dell'ambiente è anche un formidabile motore di sviluppo socioeconomico e di promozione del benessere dei cittadini. A tal fine
occorre mettere in campo azioni di comunicazione, educazione, formazione, contabilizzazione dei benefici ecosistemici, promozione
turistica e valorizzazione dei territori e delle produzioni agroalimentari delle Aree Naturali Protette ed in generale del territorio regionale,
rendendo percepibile per i cittadini il valore delle azioni di tutela attuate. L'attività della Direzione si concentrerà sulla diffusione e la
promozione del marchio regionale Natura in Campo e la realizzazione di un progetto di sistema della sentieristica ed escursionistica.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Organizzazione di eventi e attività per la
valorizzazione delle produzioni agricole e
delle attività economiche tradizionali legate
ai territori della Regione Lazio per la
valorizzazione, promozione e realizzazione
della rete dei sentieri escursionistici del
Lazio
Numero di eventi, attività ed elaborati
realizzati rispetto a quelli programmatiPercentuale 100% 100%
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali
nelle Aree Naturali Protette.15 X X X
Promozione e realizzazione della rete dei sentieri escursionistici del Lazio. 10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 8 4
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
09.05-Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente. Aree protette, parchi naturali,
protezione naturalistica e forestazione16.000,00
Pagina 101 di 122
GR 22
GR 22.2.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE E SISTEMI NATURALI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Promozione e realizzazione della rete dei sentieri escursionistici del Lazio.
Pianificazione e progettazione di una rete sentieristica efficiente ed accessibile anche a servizio del turismo sostenibile, ed in
considerazione delle opportunità che l’escursionismo offre per la valorizzazione delle attività agricole e artigianali tradizionali e alle piccole
economie locali (es.prodotti tipici).
INDICATORI
Redazione documenti e in collaborazione con le AANNPP realizzazione di un sentiero
prototipo
Redazione della
proposta di Manuale
Operativo per la
segnaletica degli
itinerari dei sentieri
escursionistici del
Lazio
Redazione della
proposta di Linee
guida per la
realizzazione del
Catasto dei sentieri
del Lazio
Realizzazione di un
percorso sentiero
escursionistico del
Lazio in collaborazione
con le AANNPP
Redazione della proposta di Manuale
Operativo per la segnaletica degli itinerari
dei sentieri escursionistici del Lazio, e delle
Linee guida per la realizzazione del Catasto
dei sentieri del Lazio
Elaborazione dei due documenti e
realizzazione di un percorso sentiero
escursionistico del Lazio in collaborazione
con le AANNPP
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA: Come concordato in sede di programmazione di Bilancio 2016/2018, il relativo capitolo verrà appositamente istituito
1 6 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
8.000,00
Pagina 102 di 122
GR 22
GR 22.2.2
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE E SISTEMI NATURALI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali nelle aree naturali protette.
Diffusione, promozione e valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali nel territorio laziale del marchio
regionale Natura in Campo così come già predisposto nei territori ricadenti nelle Aree Naturali Protette come presupposto per uno
sviluppo economico sostenibile, attraverso una serie di azioni e iniziative sul territorio.
Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca; ARSIAL
INDICATORI
Iniziative di produzioni agro-alimentari: numero di eventi o iniziative realizzate (eventi pubblici,
ispezioni, ecc.)10 10 10
Diffusione del marchio regionale Natura in
Campo nei territori laziali
Numero adesioni e attività inerenti il
marchio regionale Natura in Campo Risultato Numerico 30
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA: Come concordato in sede di programmazione di Bilancio 2016/2018, il relativo capitolo verrà appositamente istituito
2 2 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
8.000,00
Pagina 103 di 122
GR 22
GR 22.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE E SISTEMI NATURALI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 104 di 122
GR 23
GR 23.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato 100%
GR 23.1.1
GR 23.1.2
GR.23.1.3
GR 23.1.4
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE RISORSE IDRICHE E DIFESA DEL SUOLO
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Tutela e salvaguardia del territorio.
La tutela del territorio, fattore primario nell'ottica di una crescita sostenibile, diviene leva strategica per promuovere un'economia più
efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva. La strategia Europa 2020 mira, tra l'altro, a una crescita sostenibile
anche attraverso una maggiore efficienza energetica e l'utilizzo di fonti rinnovabili. La sostenibilità ambientale è l'imperativo sul quale
riorientare le politiche pubbliche e ripensare il modello di sviluppo. Difendere l'identità ecologica del Lazio è un obiettivo raggiungibile
favorendo la transizione alla Green economy e migliorando il servizio idrico integrato per usi civici. Una strategia realistica ed efficace
verso i cittadini e verso il sistema istituzionale e imprenditoriale deve necessariamente tener conto anche delle principali politiche di
risanamento in corso di adozione e di attuazione da parte della Regione Lazio su criticità ambientali pregresse connesse alla corretta
gestione della risorsa idrica (sistema acquedottistico, depurativo e fognario) e della difesa del suolo (rischio geologico e idrogeologico) e
della costa (fenomeni di erosione). E' altresì prevista una rilevante attività finalizzata alla gestione trasparente dei procedimenti connessi
alle concessioni demaniali, fluviali e lacuali.
Comuni del Lazio, Talete s.p.a.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Prevenzione e manutenzione del territorio Attuazione degli interventi programmati Percentuale 100% 100%
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico. 15 X X X
Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico. 15 X X X
Governance e trasparenza nella gestione del demanio fluviale e lacuale. 10 X X X
Progetti per il ripascimento delle spiagge e tutela della costa condizionati al
mantenimento delle caratteristiche morfologiche e tipologiche originarie.10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
5 17 11 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Pagina 105 di 122
GR 23
GR 23.1.1
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE RISORSE IDRICHE E DIFESA DEL SUOLO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico.
Al fine di prevenire inondazioni, straripamenti, devastazioni dei territori è necessaria una manutenzione e bonifica idraulica periodica,
attraverso un corretto scorrimento delle acque, sostenendo azioni di manutenzione idraulica, di rimozione degli ostacoli al flusso delle
acque, di recupero e riattivazione di pratiche di drenaggio, di pulizia di canali e torrenti, di analisi della capacità ricettiva dei torrenti e
fiumi. Gli interventi previsti saranno finalizzati alla realizzazione di mitigazione del rischio idraulico e di consolidamento e sistemazione di
versanti interessati da fenomeni di tipo gravitativo ed attraverso interventi di supporto per investimenti in azioni di mitigazione di
prevenzione finalizzati a ridurre le conseguenze dei disastri naturali, eventi climatici avversi o catastrofici. Nell'ambito della
programmazione dei Fondi di provenienza comunitaria POR/FESR 2014-2020 è prevista, in proposito, l'Azione 5.1.1 "Interventi di messa
in sicurezza e per l'aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera" dell'Asse prioritario 5 -
Rischio idrogeologico, per la quale è stata approvata, con DGR n.397 del 28/07/2015, la relativa Scheda Modalità Attuative (MAPO). Le
attività previste nel corso del 2016 saranno finalizzate alla selezione ed approvazione degli interventi ammissibili a finanziamento
nell'ambito delle procedure di evidenza pubblica, già avviate nel 2015, in tema di prevenzione del rischio frane ed alluvioni.
Autorità di Gestione POR/FESR 2014-2020
INDICATORI
Attività istruttoria per la definizione delle graduatorie degli interventi ammessi a finanziamento
per prevenzione del rischio frane ed alluvioni
Attività di preselezione
degli interventi di
prevenzione inseriti
nella piattaforma
SIRDIS
Completamento
attività di selezione
degli interventi sulla
base di sopralluoghi
Approvazione delle
graduatorie degli
interventi ammessi a
finanziamento
Programma degli interventi Approvazione delle graduatorie degli
interventi ammessi a finanziamentoRisultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 10 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A42138; A42139; A42140; A42141; A42142; A42143; A42144
Pagina 106 di 122
GR 23
GR 23.1.2
DENOMINAZIONEPESO
15
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE RISORSE IDRICHE E DIFESA DEL SUOLO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico.
Il territorio interessato dall'intervento è l'intera provincia di Viterbo, caratterizzata da un dato "strutturale" di rilevante concentrazione di
arsenico nell’acqua. La Regione Lazio, per rispettare i parametri europei e nazionali sui limiti massimi di arsenico presente nelle acque
potabili, e dovendo affrontare nella provincia di Viterbo una situazione di emergenza, sta completando una serie di interventi per
l'installazione di impianti di abbattimento dell'arsenico. Gli interventi infrastrutturali comprenderanno la realizzazione di opere idrauliche
complesse tali da garantire un’alimentazione aggiuntiva alle reti idriche esistenti o un’alimentazione alternativa rispetto a quella attuale,
anche attraverso la realizzazione di nuove linee adduttrici, favorendo la riqualificazione delle falde acquifere compromesse. E' previsto,
nel corso dell'anno, quanto segue:
1) stipula di apposito Protocollo d’intesa tra Regione Lazio, ATO1-Viterbo e gestore Talete spa per il trasferimento degli impianti di
dearsenificazione realizzati;
2) completamento degli interventi residuali e delle attività di collaudo definitivo degli impianti realizzati (n.26 totali);
3) consegna degli impianti stessi al soggetto gestore - ovvero i Comuni interessati;
4) redazione e approvazione di progetto preliminare per un impianto centralizzato di trattamento dei residui derivanti dal filtraggio delle
acque, in forma congiunta fra Direzione e gestore Talete spa;
5) individuazione di primi interventi di risoluzione strutturale mediante razionalizzazione dell'approvvigionamento idrico dell'ATO1-Viterbo,
con proposta congiunta della Direzione e del gestore Talete spa da sottoporre alla Giunta Regionale (proposta DGR).
ATO1-Viterbo, Talete S.p.a.
INDICATORI
Presa in carico degli impianti di dearsenificazione al gestore
Stipula del Protocollo
d'intesa tra Regione
Lazio, ATO1-Viterbo e
il gestore Talete spa
Completamento dei
collaudi definitivi sugli
impianti realizzati
Consegna degli
impianti di
dearsenificazione
realizzati al gestore
Livello di programmazione ed attuazioneConsegna degli impianti di
dearsenificazione realizzati al gestoreRisultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Progettazione di interventi di risoluzione strutturale della problematica arsenico nell'ATO1-
Viterbo: - progetto preliminare per un impianto centralizzato di trattamento dei residui derivanti
dal filtraggio delle acque (Direzione e gestore Talete spa);
- proposta progettuale per la razionalizzazione dell'approvvigionamento idrico dell'ATO1-
Viterbo (Direzione e gestore Talete spa da sottoporre alla Giunta Regionale)
Determinazione di
approvazione progetto
impianto centralizzato
e proposta DGR di
razionalizzazione
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1 3 5 1
RISORSE FINANZIARIECAPITOLO IMPORTO
Pagina 107 di 122
GR 23
GR 23.1.3
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE RISORSE IDRICHE E DIFESA DEL SUOLO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Progetti per il ripascimento delle spiagge e tutela della costa condizionati al mantenimento delle caratteristiche morfologiche e
tipologiche originarie.
Nel Lazio, più di un terzo delle coste presenta fenomeni di erosione che hanno determinato una sensibile riduzione della superficie di
molti arenili, causando ingenti danni all'ambiente. Al fine di tutelare il territorio è necessario progettare interventi per la rinaturalizzazione
delle spiagge. Intervenendo con progetti organici, non più limitati o frammentati, finalizzati alla messa in equilibrio della costa, con
interventi di protezione stabili e duraturi. I progetti riguarderanno la difesa, il recupero ambientale, la ricostruzione e la tutela della costa.
Si tratterà, in particolare, di interventi di ricostruzione e recupero di aree demaniali marittime degradate ed affette da erosione, integrati
con interventi di sistemazione di opere limitrofe che interferiscono sull'equilibrio morfologico delle zone costiere.
INDICATORI
Approvazione progetti esecutivi
Attività istruttoria dei
progetti relativi alle
coste di Terracina,
Montalto di Castro,
Tarquinia, Fiumicino-
Focene, Minturno,
Ostia
Approvazione
progetto esecutivo
Minturno e consegna
lavori
Approvazione
progetto esecutivo
Terracina e avvio
procedura di gara
Programmazione degli interventiProgettazioni esecutive acquisite rispetto a
quelle previsteRisultato Numerico 2
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA: Subordinato all'effettiva disponibilità delle risorse finanziarie
1 2 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E42540
Pagina 108 di 122
GR 23
GR 23.1.4
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE RISORSE IDRICHE E DIFESA DEL SUOLO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Governance e trasparenza nella gestione del demanio fluviale e lacuale.
Ai fini del riordino e della razionalizzazione, in chiave di trasparenza gestionale, è prevista la progettazione, il collaudo e la messa in
esercizio di un Database relativo alle concessioni demaniali fluviali e lacuali. Parallelamente allo sviluppo e rilascio del Database è
prevista anche la revisione del regolamento regionale n.10/2014 per l'ottimizzazione e l'efficientamento delle relative procedure regionali
di carattere tecnico-ammnistrativo e contabile, anche a valle della riorganizzazione delle strutture regionali competenti.
LAZIO Crea, Direzione Regionale Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio
INDICATORI
Database e sistema informativo per la gestione delle concessioni demaniali fluviali e lacuali
Ricognizione dei dati
disponibili e
progettazione del
Database
Analisi delle
specifiche tecnico-
funzionali del sistema
informativo ed
implementazione del
Database
Progettazione di un
sistema informativo di
gestione delle
concessioni demaniali
fluviali e lacuali
Efficientamento della gestione delle
concessioni demaniali fluviali e lacuali
Progettazione di un sistema informativo di
gestione delle concessioni demaniali fluviali
e lacuali
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Razionalizzazione ed efficientamento della gestione delle concessioni demaniali fluviali e
lacuali, nell'ambito delle competenze tecnico-amministrative in capo alla Regione Lazio,
mediante revisione del regolamento regionale, anche alla luce della riorganizzazione della
Direzione Regionale Risorse Idriche e Difesa del Suolo
Analisi delle
competenze, delle
procedure e della loro
organizzazione
Proposta di revisione
del regolamento
regionale n.10/2014
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1 2 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 109 di 122
GR 23
GR 23.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE DIREZIONE REGIONALE RISORSE IDRICHE E DIFESA DEL SUOLO
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 110 di 122
GR 24
GR 24.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 24.1.1
GR 24.1.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE GOVERNO DEL CICLO DEI RIFIUTI
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Piano di gestione dei rifiuti.
Il fine dell'obiettivo è quello di revisionare il Piano di Gestione dei rifiuti del Lazio, già approvato con DCR 14 del 18 gennaio 2012. Tale
revisione, per step successivi, prevede la redazione del nuovo scenario di controllo, come previsto dalla DCR 8/2013, la verifica della rete
integrata di gestione regionale, la definizione dei fabbisogni impiantistici, la programmazione per il successivo quinquennio,
l’adeguamento alla cosiddetta conomia circolare, basata sulla gerarchia europea dei rifiuti (prevenzione, riduzione, riciclo, riuso,
recupero).
Una volta redatto il nuovo piano, si dovrà procedere alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e quindi alle fasi approvative dapprima
in Giunta e quindi in Consiglio.
Comuni e province, Enti ed Istituzioni pubbliche, soggetti operanti nel ciclo di gestione dei rifiuti, Associazioni ed Organizzazioni di
rappresentanza.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Disciplina di gestione dei rifiuti
Svolgimento delle attività funzionali per la
revisione del nuovo Piano di gestione dei
rifiuti
Binario Sì/No SI SI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Predisposizione delle modalita' di calcolo della raccolta differenziata dei comuni del
Lazio.7 X X X
Scenario di controllo 7 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 7 3 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 09-Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente; Programma 03-rifiuti 41.764.700,77
Pagina 111 di 122
GR 24
GR 24.1.1
DENOMINAZIONEPESO
25
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE GOVERNO DEL CICLO DEI RIFIUTI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Scenario di controllo.
Il fine dell'obiettivo è la predisposizione del nuovo scenario di controllo, strumento che permette, previa analisi critica dei dati relativi alla
produzione dei rifiuti, ai flussi, alle frazioni, di verificare l’efficacia del piano medesimo e gli eventuali correttivi da porre in essere per
raggiungere gli obiettivi fissati dalle direttive europee. Per questa attività sono previste consultazioni con le Province e con la Città
Metropolitana di Roma Capitale al fine di recepirne le indicazioni e le necessità. Quindi, sulla scorta dei dati ISPRA e di quanto già in
possesso dell’Area e dei risultati provenienti da una ricerca appositamente affidata per il 2014/2015 si protrà procedere al
dimensionamento del Piano vero e proprio.
Province del Lazio, Comuni del Lazio.
INDICATORI
Consultazione con province e citta' metropolitana
Avvio incontri e
redazione relativi
verbali
Conclusione incontri e
redazione relativi
verbali
Verifica efficacia Piano dei Rifiuti
Predisposizione degli atti riferiti alla
individuazione dello scenario di controllo al
fine di monitorare l'efficacia del Piano dei
Rifiuti
Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Predisposizione atti per procedura di Vas
Redazione atti da
consegnare per
procedura VAS
Avviamento verifica di Vas Avvio fase di verificaConclusione fase di
verifica
A
Predisposizione dello scenario di controlloPredisposizione
documento tecnico
Predisposizione
D.G.R.
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
RISORSE
NOTA:
1 7 3 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E31900; E32510 41.764.700,77
Pagina 112 di 122
GR 24
GR 24.1.2
DENOMINAZIONEPESO
25
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE GOVERNO DEL CICLO DEI RIFIUTI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Predisposizione delle modalita' di calcolo della raccolta differenziata dei comuni del Lazio.
Il fine dell'obiettivo è quello di predisporre il documento di definizione delle modalità di calcolo della raccolta differenziata. Questo
costituisce uno dei fattori principali di controllo delle attività previste dal Piano. La definzione di tale aspetto diventa fondamentale
nell’applicazione del principio "chi inquina paga” riconosciuto a livello comunitario quale fattore principale per la definizione delle tariffe,
delle premialità e delle penalità da applicare dalla Regione nei confronti dei Comuni. Anche per tale obiettivo è necessario prevedere
consultazioni con le Province e con la Città Metropolitana di Roma Capitale al fine di recepirne le indicazioni e le necessità. Quindi, sulla
scorta dei dati ISPRA e di quanto già in possesso dell’Area e dei risultati provenienti da una ricerca appositamente affidata per il
2014/2015 si protrà procedere al dimensionamento del Piano vero e proprio.
Comuni e province
INDICATORI
Consultazione con le province e citta' metropolitana di Roma Capitale
Svolgimento
consultazioni e
redazione relativi
verbali
Indice di calcolo raccolta differenziata Predisposizione del documento relativo Risultato Binario Sì/No SINOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Redazione delle modalita' di calcolo della raccolta differenziata dei comuni del LazioRedazione
documento tecnico
Predisposizione
D.G.R.
Sperimentazione sistema di calcoloAvvio attività di
sperimentazione
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1 7 3 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E31900; E32510 41.764.700,77
Pagina 113 di 122
GR 24
GR 24.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE GOVERNO DEL CICLO DEI RIFIUTI
Pagina 114 di 122
GR 25
GR 25.1
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 25.1.1
GR 25.1.2
GR 25.1.3
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA'
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Pianificazione dei trasporti e della mobilita' e azioni di potenziamento del servizio di trasporto pubblico.
Il fine dell'obiettivo è la promozione del diritto dei cittadini a una mobilità sostenibile con la costruzione di un più efficiente trasporto
pubblico nel Lazio, attraverso la predisposizione degli atti di pianificazione e il contestuale potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico
a basso impatto ambientale. Aspetti fondamentali, che costituiscono le leve sulle quali agire, per il raggiungimento dell’obiettivo sono
costituiti dalla predisposizione del PRMTL (Piano Regionale della Mobilità dei Trasporti e la Logistica), dalla prosecuzione delle attività di
gestione e monitoraggio dei contratti di servizio e dalla realizzazione di interventi e/o opere di ammodernamento e miglioramento
qualitativo del materiale veicolare e rotabile. L’obiettivo tende quindi a conformare le scelte di pianificazione delle infrastrutture e degli
interventi alle esigenze della popolazione regionale e a quelle di uno sviluppo “sostenibile” della mobilità, secondo un modello volto alla
integrazione dell'intero territorio regionale. L’impegno, verificata la sussistenza delle necessarie risorse finanziarie, anche in termini di
cassa, sarà riferito all’attuazione degli interventi previsti negli atti di pianificazione.
Soggetti che gestiscono servizi di mobilità. Enti, amministrazioni, associazioni degli utenti e dei pendolari
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Attività di pianificazione dei trasporti e
mobilità
Svolgimento delle attività funzionali per la
predisposizione del Piano Regionale della
Mobilità
Binario Sì/No SI SI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
Piano Regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica. 10 X X X
Processi di verifica e monitoraggio sul rispetto delle clausole previste nei contratti
di servizio della Regione con Trenitalia, Cotral e Atac S.p.A.7 X X X
Potenziamento e miglioramento del parco veicolare e rotabile. 7 X X X
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
4 16 7 1
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 10-Trasporti e diritto alla mobilità; Programma 01-Trasporto ferroviario; Programma
02-Trasporto pubblico locale1.042.262.348,29
Pagina 115 di 122
GR 25
GR 25.1.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA'
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Piano Regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica.
Il fine dell'obiettivo è la predisposizione del Piano Regionale della Mobilità della Regione Lazio. La redazione del PRMTL è considerato
l'indispensabile strumento di pianificazione del sistema di trasporto pubblico dal quale dovranno discendere le future linee di indirizzo e
azione dell'Amministrazione regionale. le scelte che ne scaturiranno saranno chiaramente rivolte al miglioramento quali-quantitativo del
trasporto pubblico e quindi alle esigenze della popolazione e basate sui principi della sostenibilità, della razionalizzazione, dell'efficienza e
dell'intermodalità.
Aree della Direzione Territorio, soggetti che gestiscono servizi di mobilità, Enti, amministrazioni, associazioni degli utenti e dei pendolari
INDICATORI
Consultazione con gli enti e istituzioni al fine della definizione dei documenti finali del Piano Avvio consultazioni e
redazione verbali
Conclusione
consultazioni e
redazione verbali
Conclusione del PRMTLPredisposizione degli atti al fine
dell'adozione del PianoRisultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Predisposizione dei tavoli tecnici per le verifiche tecnico-amministrative di conformità del
PRMTL alla normativa vigente
Avvio tavoli tecnici
Redazione verbali
incontri e ricezione di
eventuali istanze e
osservazioni
Proseguimento attività
tavoli tecnici.
Redazione verbali
incontri e ricezione di
eventuali istanze e
osservazioni
Chiusura attività tavoli
tecnici. Redazione
verbali incontri e
ricezione di eventuali
istanze e osservazioni
Predisposizione del Piano al fine della pubblicazione e analisi delle osservazioni
Redazione
documento tecnico di
Piano
Pubblicazione
documento tecnico di
Piano sul sito
istituzionale, analisi e
valutazione delle
osservazioni
pervenute
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 116 di 122
GR 25
GR 25.1.2
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA'
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Processi di verifica e monitoraggio sul rispetto delle clausole previste nei contratti di servizio della Regione con Trenitalia,
Cotral e Atac S.p.A.
Il fine dell'obiettivo è quello di mantenere costantemente aggiornati i meccanismi di controllo della spesa e della qualità dei servizi per
orientare al meglio le risorse in una logica di massimizzazione dell'utilità di trasporto dei cittadini, mediante il normale presidio dei contratti
di servizio in essere e la predisposizione delle eventuali e necessarie azioni programmatorie.
Trenitalia, Cotral, Atac, altre Aziende Tpl
INDICATORI
Incontri e rapporti con le aziende nell'ambito dei comitati tecnici di gestione dei contratti di
servizio
Redazione verbali,
trasmissione
comunicazioni, report
svolgimento servizio.
Redazione verbali,
trasmissione
comunicazioni, report
svolgimento servizio.
Redazione verbali,
trasmissione
comunicazioni, report
svolgimento servizio.
Contratti di servizio
Predisposizione, nell'ambito dei contratti di
servizio, delle azioni di gestione,
monitoraggio e ripianificazione delle azioni
al fine del miglioramento dell'efficienza e
della qualità del servizio
Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Ricezione richieste e proposte di modifica dei servizi da parte dei portatori di interesseValutazione istanze
pervenute
Valutazione istanze
pervenute
Valutazione istanze
pervenute
Azioni di razionalizzazione ed efficientamento dei servizi di cui ai contratti.
Redazione
provvedimenti di
razionalizzazione dei
servizi.
Redazione
provvedimenti di
razionalizzazione dei
servizi.
Redazione
provvedimenti di
razionalizzazione dei
servizi.
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
3 6 2
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D41115; D41116; D41900; D41907; D41910; D41920; D41921; D41922 921.993.181,26
Pagina 117 di 122
GR 25
GR 25.1.3
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA'
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Potenziamento e miglioramento del parco veicolare e rotabile.
L'obiettivo si propone, attese le risorse finanziarie necessarie da reperire anche mediante l'assunzione di finanziamenti previsti da
programmi nazionali e europei, di proseguire nell'azione di miglioramento del parco veicolare e rotabile mediante la previsione di
investimenti in concorso anche con le aziende che gestiscono il servizio di trasporto extraurbano e ferroviario.
Trenitalia, Cotral, Atac (Ex Ferrovie Concesse)
INDICATORI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Rinnovo veicoli e materiale rotabileFinanziamento per acquisto di nuovi treni e
veicoliRisultato Numerico 60
Pianificazione della dislocazione del materiale rotabile conformemente alla funzionalità
Individuazione delle
linee ove allocare il
materiale. Redazione
provvedimenti e atti
Individuazione delle
linee ove allocare il
materiale. Redazione
provvedimenti e atti
Verifica delle risorse finanziarie. Impegni di spesa
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
2 5 2 1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
D44101; D44108; D44110; D44114; D44521; D44529; D44537; D44538 85.753.941,36
Pagina 118 di 122
GR 25
GR 25.2
DENOMINAZIONE
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
TIPOLOGIATarget
2018
Risultato SI
GR 25.2.1
GR 25.2.2
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2016
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA'
NOTA:
OBIETTIVO STRATEGICO
Nuovi strumenti normativi per il governo del territorio.
Il fine dell'obiettivo è costituito dal rinnovo della disciplina regionale in materia di territorio e mobilità, in parallelo alla adozione di modalità
di gestione rispondenti a criteri di efficienza ed efficacia. Tale attività appare essenziale quale leva all'innovazione, alla semplificazione,
alla razionalizzazione e al miglioramento della qualità. In materia di governo del territorio una nuova disciplina è quindi necessaria per
ricostituire un quadro di certezza e di legalità, specialmente in relazione alla chiara definizione delle effettive possibilità di trasformazione
del territorio, a fronte di imprescindibili esigenze di tutela e di valorizzazione.
In tale quadro occorre inserire sia l’impegno di concludere il complesso e delicato iter di approvazione del Piano Territoriale
Paesaggistico Regionale, strumento di lettura del territorio regionale in termini di beni fondamentali: naturali, culturali, archeologici, storici,
ambientali, sia di portare a termine il compito di adottare un testo unico urbanistico per superare una volta per tutte la frammentazione e
la disorganicità della vigente disciplina, ma anche per chiarire e semplificare gli strumenti ed i processi della pianificazione territoriale ed
urbanistica.
Direzioni regionali Ambiente, Agricoltura, Attività produttive - Commissione di studio per la redazione della legge regionale in materia
urbanistica
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONEMETODO DI
CALCOLO
Target
2016
Target
2017
Proposta di legge regionale di adozione del
Testo Unico Urbanistico
Presentazione della proposta di testo
Unico in materia urbanistica, che prevede
una fase di apertura e di confronto con i
soggetti interessati alla materia, con gli
enti istituzionali e con i cittadini, con
raccolta di osservazioni e proposte.
Binario Sì/No SI SI
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)PESO 2016 2017 2018
Semplificazione amministrativa in materia di governo del territorio e della mobilità. 5 X X X
Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR). 7 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
11 51 24 8
RISORSE FINANZIARIE
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
Missione 08-Assetto del territorio edilizio abitativo; Programma 01-Urbanistica e assetto del
territorio3.634.219,94
Pagina 119 di 122
GR 25
GR 25.2.1
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA'
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR).
L'obiettivo persegue la conclusione dell'iter di formazione del Piano Territoriale Paesisitico Regionale - PTPR, garantendo la tutela del
paesaggio in coerenza con gli altri strumenti di pianificazione e l'adeguamento dello strumento adottato alla normativa regionale e statale
sopravvenuta. Conformemente ai principi di semplificazione, sarà altresì fondamentale individuare le misure finalizzate a semplificare i
procedimenti autorizzativi e di verifica sulla conformità degli strumenti urbanistici alla pianificazione sovraordinata, al fine di un più efficace
governo del territorio.
Ministero BACT, Direzione Regionale Ambiente, Comitato Tecnico istituito dal protocollo d'intesa tra Regione Lazio e Ministero BACT,
Lazio Crea, Lazio Innova
INDICATORI
Rielaborazione degli allegati tecnici del Piano paesaggistico adeguati per l'approvazione e
discussione in Comitato Tecnico per il Territorio
Svolgimento attività
tecnica
Svolgimento attività
tecnica
Proposta di PTPRPredisposizione degli atti necessari alla
conclusione dell'iter formativo del PTPRRisultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
Prosecuzione delle attività del Comitato Tecnico istituito dal protocollo d'Intesa per la
condivisione dei contenuti di Piano ai fini del raggiungimento dell'accordo ai sensi dell'art. 143
del Codice dei beni culturali e del paesaggio
Riunioni Comitato
Tecnico. Redazione
verbali
Riunioni Comitato
Tecnico. Redazione
verbali
Riunioni Comitato
Tecnico. Redazione
verbali
Predisposizione della DGR e degli allegati tecnici del Piano paesaggistico Proposta DGR
Predisposizione degli atti integrativi (comprese integrazioni della individuazione dei beni
paesaggistici o eventuali proposte di adeguamenti legislativi) in recepimento dell'accordo sul
Piano paesaggistico
Verifica e integrazione
atti
Verifica e integrazione
atti
Verifica e integrazione
atti
Assistenza tecnica per la discussione del piano paesaggistico in commissione consiliareSupporto e assistenza
tecnica
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
E72502; E72501 292.734,40
Pagina 120 di 122
GR 25
GR 25.2.2
DENOMINAZIONEPESO
10
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2016
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA'
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
Semplificazione amministrativa in materia di governo del territorio e della mobilità.
Il fine dell'obiettivo è quello di conformare e adeguare la disciplina regionale vigente in materia di governo del territorio e della mobilità al
quadro di riferimento nazionale e comunitario, sia rispetto al nuovo assetto istituzionale del governo locale, che impone una diversa
allocazione delle funzioni conferite o delegate. L’obiettivo consiste nell’analisi della normativa vigente nelle materie del governo del
territorio e della mobilità e nella sua revisione - mediante la presentazione di proposte di legge, di regolamento, di indirizzo e di linee guida
- con l'adozione di criteri di semplificazione amministrativa, di razionalizzazione e di miglioramento della qualità.
Aree della Direzione, ufficio legislativo del Segretariato Generale
INDICATORI
Individuazione delle leggi vigenti che necessitano di revisione totale o parziale.Redazione report
delle norme
Razionalizzazione e semplificazione
amministrativa
Presentazione di iniziative di
semplificazione e proposte di legge, di
regolamento, atti di indirizzo, linee guida,
modulistica, ai competenti organi.
Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Proposta di testo di revisionePredisposizione bozza
di revisione
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
11 11
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 121 di 122
GR 25
GR 25.0.1
DENOMINAZIONEPESO
20
DESCRIZIONE
ALTRE STRUTTURE
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2016
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA'
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIAMETODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
OBIETTIVO INDIVIDUALE
Contributo all'aggiornamento del catalogo dei processi al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In relazione all'esigenza di adeguare il catalogo dei processi, anche alla luce della nuova organizzazione dell'apparato amministrativo
della Giunta regionale, nonchè di uniformarne i contenuti, è necessario che ciascuna Struttura apicale proceda alla revisione dei processi
di propria competenza, con la relativa valutazione del rischio, individuando altresì misure ulteriori/specifiche di prevenzione della
corruzione.
Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC)
INDICATORI
Analisi della valutazione del rischio per i singoli processi come individuati nel PTPC 2016-
2018 e revisione del catalogo dei processi ivi individuati in coerenza con le linee
guida/istruzioni operative redatte in materia
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
Revisione del catalogo dei processi per la
parte di propria competenzaRealizzazione attività previste (2) Risultato Binario Sì/No SI
NOTA:
FASI DI REALIZZAZIONE
DESCRIZIONE FASERISULTATI ATTESI
IQ
RISULTATI ATTESI
IIQ
RISULTATI ATTESI
IIIQ
A
Revisione del catalogo dei processi, con l'individuazione di misure ulteriori/specifiche in
coerenza con le linee guida/istruzioni operative redatte in materia, ai fini della predisposizione
del PTPC 2017-2019.
Trasmissione del
catalogo alla RPC con
report analitico delle
variazioni rispetto alla
situazione precedente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B
NOTA:
1
RISORSE FINANZIARIE
CAPITOLO IMPORTO
Pagina 122 di 122