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PGT Documento di Piano – marzo 2011

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INDICE

I - PREMESSA

1. La nuova legge urbanistica regionale pag. 4

2. L’ultimo Piano Regolatore Generale pag. 6

II - QUADRO RICOGNITIVO E CONOSCITIVO

3. Le dinamiche demografiche pag. 8

4. Le dinamiche economiche pag. 11

5. Gli insediamenti pag. 15

6. La struttura commerciale pag. 16

7. La città storica pag. 22

7.1 Capoluogo pag. 24

- Chiese

- Edifici pubblici

- Scuola media

- Edifici a schiera

- Edifici in linea

- Edifici con funzioni prevalentemente terziarie

- Sedime dell’antico Castello

7.2 San Biagio pag. 26

- Chiese

- Edifici in linea e a corte

- Ville ed edifici monofamiliari

7.3 Edifici esterni al centro storico pag. 26

- Ville

- Complesso rurale di valore storico

8. Le risorse ambientali pag. 27

8.1 Rete “Natura 2000” pag. 27

8.2 Torrente Terdoppio pag. 27

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8.3 Parco del Ticino e rete ecologica pag. 28

8.4 Rete Ecologica Regionale nel territorio di Garlasco pag. 29

9. Il sistema infrastrutturale pag. 30

10. I piani e progetti di livello sovracomunale pag. 31

10.1 Piano Territoriale Regionale pag. 31

10.2 Rete Ecologica Regionale pag. 36

10.3 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale pag. 36

10.4 Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Lombardo

della Valle del Ticino pag. 38

10.5 Progetto dell’Autostrada Broni-Pavia-Mortara pag. 38

10.6 Piano del Traffico Veicolare Extraurbano pag. 39

10.7 Programma triennale per lo sviluppo del settore commerciale

ed indirizzi per la programmazione urbanistica pag. 39

III - QUADRO PROGRAMMATORIO

11. I criteri della perequazione pag. 41

12. La residenza pag. 42

13. Le attività pag. 44

14. Gli Ambiti di Trasformazione pag. 45

14.1 Criteri generali per l’attuazione degli ambiti

di trasformazione pag. 45

14.2 Ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali pag. 51

14.3 Ambiti di trasformazione per attività pag. 52

15. Il sistema dei servizi pag. 54

16. Il sistema infrastrutturale pag. 54

17. Rete Ecologica Comunale pag. 55

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18. Insediamenti rurali dismessi esterni al perimetro IC pag. 57

19. Il perimetro di Iniziativa Comunale definito

dal PTC del Parco del Ticino pag. 59

20. Elenco degli elaborati pag. 60

ALLEGATO A

21. Parametri urbanistico edilizi pag. 64

22. Indici pag. 66

23. Aree di pertinenza pag. 67

24. Definizione degli interventi edilizi pag. 69

25. Classificazione delle funzioni pag. 71

26. Norme generali pag. 72

26.1 Distanze pag. 72

26.2 Dotazione di parcheggi pubblici pag. 73

ALLEGATO B

27. Calcolo della capacità insediativa e della dotazione di servizi pag. 75

ALLEGATO C

28. Aggiornamenti della cartografia pag. 77

ALLEGATO D

29. Introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione pag. 78

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I - PREMESSA

1. La nuova legge urbanistica regionale

La nuova legge per il Governo del Territorio della regione Lombardia (l.r. 12/2005)

individua come strumento della pianificazione comunale il Piano di Governo del

Territorio (P.G.T.), che sostituisce il Piano Regolatore Generale (P.R.G.).

Il P.G.T si compone di tre strumenti di pianificazione: il “Documento di Piano”, il

“Piano delle Regole”, il “Piano dei Servizi”, tra loro connessi, ma dotati di autonomia in

relazione ai diversi livelli di strategicità e funzionalità.

Il “Documento di Piano” (DP) è lo strumento strategico dell‟Amministrazione

relativamente alle politiche urbanistiche del Comune. Non contiene previsioni che

producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli, ma definisce gli indirizzi verso

cui si intendono convogliare le dinamiche territoriali; definisce il quadro conoscitivo e

individua gli obiettivi di sviluppo anche quantitativo; individua all‟interno del territorio

comunale gli ambiti di trasformazione, definendone gli indici urbanistici di massima, le

vocazioni funzionali, i criteri di negoziazione; determina le modalità di recepimento

delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale.

La legge regionale prevede inoltre che, all‟interno del DP, siano definiti i criteri della

perequazione.

La perequazione urbanistica è il criterio per il quale si prevede una equa distribuzione di

diritti edificatori attribuiti alle aree indipendentemente dalla loro localizzazione,

unitamente ad una altrettanto equa distribuzione di obblighi nei confronti del Comune

(cessione delle aree per verde ed attrezzature pubbliche). Viene definita perequazione

circoscritta quella relativa ad aree corrispondenti a singoli ambiti soggetti a

pianificazione attuativa (ambiti di trasformazione): per le trasformazioni relative al

Comune di Garlasco si è scelto di adottare questo tipo di perequazione (come meglio

specificato nei paragrafi successivi). I diritti edificatori attribuiti attraverso il

meccanismo perequativo sono commerciabili all‟interno di uno stesso ambito di

trasformazione.

Il DP ha validità quinquennale ed è sempre modificabile.

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Il “Piano delle Regole” (PdR) è lo strumento che individua le zone del tessuto urbano

consolidato e ne definisce le regole di traformazione e gestione. Individua le aree

destinate all‟agricoltura e le aree non soggette a trasformazione urbanistica; individua i

nuclei di antica formazione.

Il PdR non ha termini di validità ed è sempre modificabile, le indicazioni in esso

contenute hanno carattere vincolante e producono effetti sul regime giuridico dei

suoli;

Il “Piano dei Servizi” (PdS) è lo strumento finalizzato ad assicurare gli obiettivi

relativi alla dotazione di strutture pubbliche e di uso pubblico definiti nel DP.

La Legge per il Governo del Territorio prescrive una dotazione minima di attrezzature

pubbliche e di interesse pubblico o generale pari a 18 metri quadrati per abitante. La

quantificazione dei servizi pro capite è effettuata sulla base degli obiettivi di sviluppo di

DP. Nel PdS sono anche individuate le attrezzature private suscettibili di essere

considerate di interesse pubblico e a tutti gli effetti computabili come servizi, purché

regolate da apposito atto di asservimento o da regolamento d‟uso, redatti in conformità

alle indicazioni contenute nel Piano dei Servizi.

Il PdS produce effetti sul regime giuridico dei suoli e le previsioni hanno carattere

prescrittivo e vincolante. Non ha termini di validità.

La “Valutazione Ambientale Strategica” (V.A.S.)

La legge regionale introduce (con l‟art. 4) un elemento innovativo nell‟ambito dei

procedimenti di elaborazione dei Piani: la Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Con la VAS (come viene indicato nel D.G.R. 13.3.2007 n. VIII/351), al fine di

promuovere lo sviluppo sostenibile, si provvede alla valutazione ambientale degli effetti

derivanti dall‟attuazione dei Piani. Il processo di pianificazione è quindi strettamente

correlato al processo di valutazione ambientale, a partire dalla fase di impostazione del

Piano, fino alla sua attuazione e revisione. Con gli indirizzi generali emanati dalla

Regione Lombardia nel suddetto D.G.R., si impone la necessità di una reale dialettica tra

attività di analisi e proposta del P.G.T. e attività di V.A.S., che devono godere di pari

autorevolezza e di comparabile capacità di determinazione

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2. L’ultimo Piano Regolatore Generale

L‟ultimo strumento urbanistico di Garlasco precedente il P.G.T. è un Piano Regolatore

Generale composto da due parti: una relativa al centro storico (approvata nel 1989) una

relativa al restante territorio (approvata nel 2002).

La capacità insediativa teorica del P.R.G è di circa 16.000 abitanti (quella del P.G.T. è di

circa 11.000); il carico insediativo appare consistente in rapporto a quanto previsto dal

P.G.T., ma affinché la comparazione risulti efficace occorre considerare che le modalità

di calcolo degli abitanti teorici dei due strumenti urbanistici sono differenti (nel P.R.G. è

stato calcolato un abitante ogni 100 mc di residenza, nel P.G.T. uno ogni 150 mc,

conformemente alle norme vigenti al momento della realizzazione dei due strumenti).

In relazione al sistema viabilistico il P.R.G. prevede un anello di circonvallazione che a

sud è esterno al perimetro di Iniziativa Comunale (I.C.) del P.T.C. del Parco del Ticino, a

nord collega la S.P. dei Cairoli con le arterie radiali provenienti dalle due frazioni e dalla

la via Borgo San Siro in direzione Vigevano.

La superficie a servizi pubblici prevista dal P.R.G. è di 318.000 mq. La dotazione di aree

pubbliche prevista è di 33,24 mq/ab (23,4 sono dichiarati esistenti).

Nel P.R.G. si prevede il ricorso ad un meccanismo perequativo decisamente più

estensivo di quello scelto per il P.G.T.: nel P.R.G. si prevede infatti, oltre alla

perequazione applicabile all‟interno di singoli ambiti (ambiti ad edificabilità diretta –

superficie superiore a 10.000 mq), un tipo di perequazione non circoscritta.

La perequazione non circoscritta comporta la previsione di trasferimenti volumetrici da

aree libere ad aree del tessuto urbano consolidato (corrispondenti alle zone omogenee A

e B); questo meccanismo non si è però rivelato particolarmente efficace ai fini

dell‟acquisizione delle aree pubbliche connesse agli interventi edilizi.

Il P.G.T. prevede, per il tessuto urbano consolidato una normativa in cui non si fa ricorso

alla perequazione (definita nel Piano delle Regole).

La maggior concentrazione di nuovi insediamenti realizzati in attuazione dell‟ultimo

Piano Regolatore Generale (come evidenziato nell‟allegato B), si rileva nel comparto

nord – nord ovest, con insediamenti residenziali tra la S.P 176 (via Madonna delle

Bozzole) e la S.P 185 (via S. Biagio); altri insediamenti residenziali sono stati realizzati a

corona (escludendo il comparto sud) del tessuto urbano consolidato.

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Nuovi e consistenti insediamenti produttivi sono sorti o sono in fase di realizzazione

sulla parte nord della S.P 206 (via Leonardo da Vinci) e, ad ovest, sulla S.S.595 con

accesso dal nuovo tracciato viabilistico.

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II - QUADRO RICOGNITIVO E CONOSCITIVO

3. Le dinamiche demografiche

I dati forniti dall‟ISTAT (www.demo.istat.it) mostrano, relativamente a Garlasco, una

dinamica della popolazione in decremento dal 1982 fino a metà degli anni ‟90 (il valore

minimo viene raggiunto nel 1995 con 9.083 abitanti – tabella 1), ed in crescita pressoché

costante dal 2001 (dinamica simile a quella dell‟intera Provincia e della Regione, nelle

quali però la crescita è più accentuata – tabelle 2 e 3); la popolazione al 1 gennaio 2007 è

di 9.521 residenti.

8.400

8.600

8.800

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1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Garlasco

Tabella 1. Dinamica della popolazione residente dal 1982 al 2007 a Garlasco. Fonte:

ISTAT

470.000

480.000

490.000

500.000

510.000

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530.000

1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Provincia di Pavia

Tabella 2. Dinamica della popolazione residente dal 1982 al 2007 in Provincia di Pavia.

Fonte: ISTAT

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9

8.400.000

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Lombardia

Tabella 3. Dinamica della popolazione residente dal 1982 al 2007 in Regione Lombardia.

Fonte: ISTAT

Come si riscontra nelle dinamiche demografiche a livello nazionale, anche all‟interno

della popolazione di Garlasco vi è una quota consistente di abitanti che hanno superato i

60 anni: da un‟analisi più dettagliata della popolazione residente nel 2007 risulta che

questa è il 30% della popolazione (tabella 4).

Risulta inoltre confermato anche per Garlasco una quantità superiore di popolazione

femminile rispetto a quella maschile.

Abitanti per classi di età

0 - 10

11 - 20

21 - 30

31 - 40

41 - 50

51 - 60

61 - 70

71 - 80

81 - 90

più di 90

Tabella 4. Popolazione residente a Garlasco al 1.1.2007 per età. Fonte: ISTAT.

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La Tabella 5 mostra il bilancio demografico del 2006: tra gli elementi da rilevare vi è il

saldo naturale in perdita ed saldo migratorio in aumento

Maschi Femmine Totale

Popolazione al 1° Gennaio 4.554 4.864 9.418

Nati 35 33 68

Morti 61 80 141

Saldo Naturale -26 -47 -73

Iscritti da altri comuni 179 198 377

Iscritti dall’estero 25 33 58

Altri iscritti 1 2 3

Cancellati per altri comuni 131 123 254

Cancellati per l’estero 3 5 8

Saldo Migratorio e per altri motivi 71 105 176

Popolazione residente in famiglia 4.554 4.741 9.295

Popolazione residente in convivenza 45 181 226

Popolazione al 31 Dicembre 4.599 4.922 9.521

Numero di Famiglie 4.112

Numero di Convivenze 4

Numero medio di componenti per famiglia 2,3

Tabella 5. Bilancio demografico anno 2006 e popolazione residente al 31 dicembre a

Garlasco. Fonte: ISTAT.

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2003 2004 2005 2006 2007

Lombardia 378.507 476.690 594.279 665.884 728.647

Provincia di Pavia

13.075 18.666 22.695 26.335 30.187

Garlasco 266 349 421 473 556

Tabella 6. cittadini stranieri residenti in Lombardia, Provincia di Pavia e Garlasco. Fonte:

ISTAT

La tabella 6 mostra il numero di cittadini stranieri residenti in Lombardia, in Provincia di

Pavia e a Garlasco; il dato è disponibile solo a partire dal 2003, ma è sufficiente per

verificare come i residenti stranieri siano più che raddoppiati nel corso di un

quinquennio; l‟analisi più dettagliata indica una presenza maggiore di maschi rispetto

alle femmine ed una concentrazione nella fascia di età di prima infanzia e tra i trenta e i

quaranta anni.

4. Le dinamiche economiche

Garlasco appartiene all‟area distrettuale vigevanese, (come definita dalla Regione

Lombardia), che comprende altri otto comuni della provincia di Pavia (Borgo San Siro,

Cassolnovo, Cilavegna, Gambolò, Gravellona Lomellina, Parona e Vigevano), occupa

una superficie di 270 kmq, conta 95.425 abitanti (ISTAT, 2004) e viene definita come

specializzazione produttiva quella meccanico calzaturiera.

Si tratta di un territorio con una consolidata tradizione industriale e un articolato

patrimonio imprenditoriale; nel distretto operano (Censimento ISTAT 2001) più di 7.400

unità locali con più di 29.000 addetti. La densità territoriale degli insediamenti produttivi

è di 27,7 unità locali per kmq. Il tasso di imprenditorialità è superiore al valore medio

provinciale (8,26 unità locali ogni 100 abitanti).

Il settore manifatturiero concentra quasi il 30% degli addetti del distretto, mentre l'11% è

occupato in altre industrie (soprattutto le costruzioni) e poco più del 49% nei servizi.

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Nel territorio del Comune di Garlasco sono presenti (dati ISTAT 2001 - tabelle 7 e 8)

832 unità locali delle imprese e delle istituzioni (di cui la metà circa costituite da un solo

addetto e 22 con più di 20 addetti).

- l‟unità locale rappresenta il luogo nel quale un‟unità giuridico economica (impresa o istituzione) esercita

una o più attività economiche.

- l‟ istituzione non profit rappresenta un‟unità giuridico economica che produce beni e servizi destinabili o

non destinabili alla vendita, non ha facoltà di distribuire profitti o altri guadagni (associazioni,

fondazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, …)

- l‟istituzione pubblica rappresenta un‟unità giuridico economica la cui funzione principale e quella di

produrre beni e servizi non destinabili alla vendita e/o di ridistribuire il reddito (Camera di Commercio,

Comune, Ministero, Provincia, Università pubblica …).

La maggiore concentrazione si rileva nel settore industriale manifatturiero, nelle

costruzioni e soprattutto, nel settore commerciale.

Unità locali delle imprese

agrico

ltura

e

pesca

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le

7 - 121 1 124 255 39 9 18 214 788

Tabella 7. Unità locali delle imprese per settore di attività economica presenti a Garlasco.

Fonte: ISTAT Censimento generale dell‟industria e dei servizi 2001

Unità locali delle istituzioni

pubbliche nonprofit

min

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costitu

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5 5 1 _ 3 17 1 12 _ _ 44

Tabella 8. Unità locali delle istituzioni presenti a Garlasco. Fonte: ISTAT Censimento

generale dell‟industria e dei servizi 2001

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Il confronto dei dati rilevati nei censimenti 1991 e 2001 (tabelle 9 e 10) consente

l‟individuazione delle dinamiche economico lavorative nel Comune di Garlasco.

Occorre però precisare che i dati relativi al Censimento della popolazione 1991 (tabella

9) sono relativi agli attivi (che comprendono gli occupati più i disoccupati), mentre i dati

relativi al 2001 (tabella 10) riguardano i soli occupati (definiti anche addetti nelle

tabelle dei Censimenti); nell‟effettuare il confronto dei dati è quindi necessario valutare

questa discrepanza.

Dai dati del 1991 si rileva che gli occupati sono 3.751 ed i disoccupati sono 248. Nel

2001 gli occupati sono 3719, con un calo di 32 unità a fronte di una popolazione

residente che è passata da 9.556 a 9.207 unità, il che indica una sostanziale stabilità del

mercato occupazionale.

Da un‟analisi relativa alle singole sezioni di attività economica si rileva che il maggior

decremento di occupati si è verificato nei settori relativi all‟agricoltura ed alle attività

manifatturiere; i maggiori incrementi si rilevano nei settori sanità e servizi sociali e

servizi domestici presso famiglie: questo dato conferma per Garlasco quanto si rileva a

livello territoriale diffuso e rappresenta presumibilmente una dinamica che tenderà a

consolidarsi in futuro. Nei Comuni si dovrà quindi far fronte ad una domanda di servizi

(in particolare per la popolazione anziana ma non solo) crescente; è, d‟altro canto,

auspicabile che si attivino politiche territoriali volte a consolidare ed favorire lo sviluppo

delle attività industriali ed anche agricole.

Fino al 1981 le classificazioni relative al rilevamento erano molto diverse pertanto non

risulterebbero significativi i confronti.

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Sezioni di attività economica

Agrico

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207 _ 3 1.558 48 309 593 148 169 102 196 158 147 182 174 5 _ 3.999

Tabella 9. Attivi* a Garlasco per sezioni di attività economica. Fonte: ISTAT

Censimento 1991

* il dato è relativo alla somma degli occupati più i disoccupati

Sezioni di attività economica

Agrico

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Tota

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148 7 16 1.254 34 314 586 179 137 110 193 147 156 253 153 31 1 3.719

Tabella 10. Occupati a Garlasco per sezioni di attività economica. Fonte: ISTAT

Censimento 2001

PGT Documento di Piano –marzo 2011

15

I dati relativi al pendolarismo (prevalentemente spostamenti dovuti a motivi di studio o

lavoro) indica che, delle 4.300 persone residenti nel Comune che si spostano

giornalmente, il 53% ha destinazione interna al Comune stesso (tabella 11)

Luogo di destinazione

Nello stesso comune

di dimora abituale Fuori del comune Totale

2.341 1.976 4317

Tabella 11. Popolazione residente che si sposta giornalmente per luogo di destinazione.

Fonte: ISTAT Censimento 2001

5. Gli Insediamenti

Il territorio di Garlasco ha un‟estensione di 39 Kmq, di cui più di 7 interni al perimetro di

Iniziativa Comunale (IC) del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino.

All‟interno del Perimetro IC il tessuto urbano consolidato (al netto della viabilità ) ha

un‟estensione di 3.307.711 mq all‟interno dei quali la superficie fondiaria delle aree

prevalentemente residenziali è il 55%, delle aree prevalentemente industriali il 28%,

delle aree prevalentemente commerciali il 4%, delle aree per servizi privati il 4%, delle

aree per servizi pubblici il 9%.

La frazione Bozzola ha un‟estensione interna al perimetro I.C. pari all‟8% del totale; è

fortemente caratterizzata dalla presenza del Santuario; l‟accessibilità è garantita dalla

presenza a nord della S.P.206 (Vigevano – Pavia) e da sud dalla S.P. 176 proveniente da

Garlasco. Il tessuto urbano consolidato è prevalentemente residenziale con scarsa

presenza di attività artigianali e commerciali.

La frazione San Biagio ha un‟estensione interna al perimetro I.C. analoga a quella della

Bozzola (8% del totale), Il tessuto urbano consolidato è quasi completamente

residenziale con insediamenti sviluppatisi in forma lineare lungo l‟asse viabilistico

principale (S.P. 185).

PGT Documento di Piano –marzo 2011

16

Bozzola San Biagio Garlasco Totale

Sup. fond. tessuto consolidato

prevalentemente residenziale

mq

155.706 155.393 1.513.156 1.824.256 55 %

Sup. fond. tessuto consolidato

prevalentemente industriale mq

39.061 10.862 862133 912.057 28 %

Sup. fon. tessuto consolidato

prevalentemente commerciale

mq

1.093 0 135.547 136.640 4 %

Sup. fond. tessuto consolidato destinato a

servizi privati mq

0 0 141.521 141.521 4 %

Sup. fond. tessuto consolidato destinato a

servizi pubblici mq

63.634 20.859 208.746 293.239 9 %

Sup. fond. tessuto urbano consolidato totale

mq 259.494 187.114 2.861.103 3.307.711 100 %

Tabella 7. superficie fondiaria del tessuto urbano consolidato suddivisa per

tipologie di funzioni e località

6. La struttura commerciale

Sono presenti nel Comune di Garlasco 138 attività commerciali di vicinato (di cui una

nella frazione San Biagio e tre alla frazione Bozzola) cosi suddivise: 106 non alimentari,

11 di tipo misto e 21 alimentari.

Sono inoltre presenti tre distributori, tre edicole, due farmacie e cinque tabaccherie; le

medie strutture di vendita sono 14; i pubblici esercizi sono 52

PGT Documento di Piano –marzo 2011

17

Si riportano di seguito gli elenchi delle attività, forniti dagli Uffici comunali, relativi agli

esercizi di vicinato, alle medie strutture di vendita, alle attività non sottoposte al D.lgs

114/98 (tabaccherie, farmacie, distributori di carburante), ai pubblici esercizi.

INSEGNA INDIRIZZO SETTORE

ARCOBALENO VIA PAVIA, 54 NON ALIMENTARE

GIRANI MOBILI VICOLO DEL TEATRO, 8 NON ALIMENTARE

GUALINI VIA DORNO, 68 NON ALIMENTARE

GUALLA ILLUMINAZIONE VIA L. DA VINCI, 157 NON ALIMENTARE

LAZZARONI ABBIGLIAMENTO

VIA L. DA VINCI, 69 NON ALIMENTARE

MOBILI BELLOTTI VIA BORGO SAN SIRO, 15 NON ALIMENTARE

MOBILI CURTI VIA L. DA VINCI, 60 NON ALIMENTARE

MONDOBRICO VIA TROMELLO, 45 NON ALIMENTARE

SUPERMERCATO FAMILA VIA PAVIA MISTO

SUPERMERCATO DIPERDI

VIA SAN PIETRO, 16 MISTO

SUPERMERCATO CARREFOUR

VIA TROMELLO, 39 MISTO

SUPERMERCATO LD VIA TROMELLO, 10 MISTO

PRACCHI DISCOUNT VIA L. DA VINCI, 16 MISTO

Medie strutture di vendita (da 150 a 1.500 mq di superficie di vendita) presenti nel

Comune di Garlasco (fonte: Ufficio Tecnico comunale)

EDICOLE

EDICOLA VIA BOZZOLA 13 EDICOLA

EDICOLA CARESANA C.SO CAVOUR, 69 EDICOLA

LIBRERIA ATTUALITA' C.SO CAVOUR 135 EDICOLA

(fonte: Ufficio Tecnico comunale)

INSEGNA INDIRIZZO SETTORE

A & D C.SO CAVOUR, 67 NON ALIMENTARE

ABBIGLIAMENTO VIA PARINI 2 NON ALIMENTARE

UNIVERSAL SHOP CORSO CAVOUR, 212 NON ALIMENTARE

AGRIGARDEN VIA ARTIGIANATO, 5 NON ALIMENTARE

ALBANESI VIA BOZZOLE 1 NON ALIMENTARE

ALBERTI ACQUE VIA MAZZINI 3 ALIMENTARE

ALIMENTARE VIA ALAGNA 33 MISTO

PGT Documento di Piano –marzo 2011

18

INSEGNA INDIRIZZO SETTORE

ALIMENTARI VIA REALETTA 50 MISTO

ANTICHITA' MORANDI VIA L. DA VINCI 29 NON ALIMENTARE

ANTIQUARIO VIA S.MARIA 15 NON ALIMENTARE

ARNO' ARREDAMENTI VIA L. DA VINCI, 45 NON ALIMENTARE

ALITRA VICOLO DEL COCCORSO 15 NON ALIMENTARE

ARTICOLI PER LA CASA C.SO CAVOUR NON ALIMENTARE

JUNIOR VIP C.SO CAVOUR, 95 NON ALIMENTARE

ATIS VIA BORGO SAN SIRO 56 NON ALIMENTARE

AUTO RIZZO C.SO CAVOUR 131 NON ALIMENTARE

AUTO SQUICCIARINI VIA BOZZOLE 73 NON ALIMENTARE

BALLARDINI VIA S.TA MARIA, 9 NON ALIMENTARE

BEAUTY CENTER VOGUE VIA BOZZOLE 4 NON ALIMENTARE

BENETTON C.SO CAVOUR 122 NON ALIMENTARE

BENETTON INTIMO C.SO CAVOUR, 144 NON ALIMENTARE

BUFFETTI C.SO CAVOUR 45 NON ALIMENTARE

BUGADA AUTO VIA TROMELLO 88 NON ALIMENTARE

BULGARINI AUTO VIA GRASSANO 6 NON ALIMENTARE

CACCIA E PESCA VIA MARCONI 5 NON ALIMENTARE

BABEL P.ZA REPUBBLICA 15 NON ALIMENTARE

CALZATURE PILLA C.SO CAVOUR 166 NON ALIMENTARE

CALZATURE PILLA VIA SAN ROCCO, 2 NON ALIMENTARE

ZOO GARDEN VIA L. DA VINCI, 48 NON ALIMENTARE

CARTOLERIA PRIGIONI LARGO I° MAGGIO 24 NON ALIMENTARE

CARTOTECNICA VIA BOZZOLE 51 NON ALIMENTARE

CASA DEL CAFFE' C.SO CAVOUR 156 ALIMENTARE

CASA DEL CORREDO C.SO CAVOUR 90 NON ALIMENTARE

CASETTO ABBIGLIAMENTO C.SO CAVOUR 164 NON ALIMENTARE

CASETTO SCARPE C.SO CAVOUR 101 NON ALIMENTARE

CENTRO ZOOTECNICO VIA L. DA VINCI, 36 NON ALIMENTARE

COLORIFICIO PANZARASA C.SO CAVOUR 76 NON ALIMENTARE

COMPUTERS C.SO CAVOUR, 99 NON ALIMENTARE

COUNTRY ROAD C.SO CAVOUR 158/b NON ALIMENTARE

STUDIO FOTOGRAFICO 900 C.SO CAVOUR 262 NON ALIMENTARE

D.B. LARGO I° MAGGIO 20 NON ALIMENTARE

D.P PNEUMATICI VIA L. DA VINCI 167 NON ALIMENTARE

DEVIS SPORT V.LO DELLA BELLA 23 NON ALIMENTARE

EDIL COMM VIA SOLFERINO 17 NON ALIMENTARE

ELEOTRONIC VIA BOZZOLE 9 NON ALIMENTARE

TECNOMEDICA C.SO CAVOUR 226 NON ALIMENTARE

ERBORISTERIA VALERIA C.SO CAVOUR 4 NON ALIMENTARE

EUROPHONE C.SO CAVOUR 176 NON ALIMENTARE

FARINA C.SO CAVOUR 191 MISTO

NANA’ VIA S.TA MARIA, 35 NON ALIMENTARE

FAVA MAURO VIA F.LLI VILLANI 14/6 NON ALIMENTARE

FERRAMENTA ANDREONI VIA BOZZOLE 31 NON ALIMENTARE

FERRARI MARKET VIA DON GENNARO, 41 ALIMENTARE

FILI E LANE CORSO CAVOUR, 175 NON ALIMENTARE

FIORISTA SANREMESE C.SO CAVOUR 114 NON ALIMENTARE

FIORISTA SCRIVANI C.SO CAVOUR 85 NON ALIMENTARE

FOTO COSTA C.SO CAVOUR 114 NON ALIMENTARE

FOTO RIPA VIA ROMA 22 NON ALIMENTARE

FOTOLAMPO C.SO CAVOUR 89 NON ALIMENTARE

FUORI MILANO C.SO CAVOUR, 95 NON ALIMENTARE

GALLOTTI BIKE VIA ALAGNA, 47 NON ALIMENTARE

BALLARDINI VIA S. MARIA 9 NON ALIMENTARE

GANDOLFI C.SO CAVOUR 142 NON ALIMENTARE

DUE G VIA LEONARDO DA VINCI NON ALIMENTARE

GIOIELLERIA BELLINZONA CORSO CAVOUR, 91 NON ALIMENTARE

GIRANINTERNI C.SO CAVOUR 93 NON ALIMENTARE

GOMMISTA TIENGO VIA BOZZOLE 6 NON ALIMENTARE

GUALLA ALIMENTARI C.SO CAVOUR 12 MISTO

I FILI DI MORGANA C.SO CAVOUR 146 NON ALIMENTARE

LA FONTE VIA BOZZOLA 103 ALIMENTARE

IL GATTO E LA VOLPE C.SO CAVOUR 137 NON ALIMENTARE

IL VIGNONE VIA BORGO SAN SIRO, 77 ALIMENTARE

ISAUTO VIA DORNO, 81 NON ALIMENTARE

LA BOTTEGA DELLA CARNE C.SO CAVOUR 104 ALIMENTARE

LA BOUTIQUE DELLA FRUTTA C.SO CAVOUR 94 MISTO

PGT Documento di Piano –marzo 2011

19

INSEGNA INDIRIZZO SETTORE

LA PARAFARMACIA PIAZZA GARIBALDI PARAFARMACIA

LA PLAYA DEL SOL P.TTA GROSSI 4 NON ALIMENTARE

L'ALBERO DEL PANE C.SO CAVOUR 136 ALIMENTARE

L'ALBERO DEL PANE C.SO CAVOUR 48 ALIMENTARE

L'ALBERO DEL PANE VIA TROMELLO 90 ALIMENTARE

L’OCA PAZZA VIA ROMA 34 ALIMENTARE

ELLECI VIA BOZZOLA 112 NON ALIMENTARE

DI TUTTO UN PO’ VIA BOZZOLE, 49 NON ALIMENTARE

MACELLERIA EQUINA VIA ALAGNA 1 ALIMENTARE

MAGNOLIA CORSO CAVOUR 112 NON ALIMENTARE

MANGIMI VIA ANTONA 35 MISTO

MARCHISELLI AUTO VIA L.DA VINCI 8 NON ALIMENTARE

MARENGO VIA DORNO 60 NON ALIMENTARE

MASSIMO GOMME VIA ALAGNA 21 NON ALIMENTARE

MERC. SANTAGOSTINO VIA BORGONUOVO 6 NON ALIMENTARE

MERCERIA CRISTINA C.SO CAVOUR 47 NON ALIMENTARE

MISITANO LEONE VIA CABASSA 38 NON ALIMENTARE

M.O.D. VIA DON GENNARO 18 NON ALIMENTARE

MONICA SPACCIO VIA TRAMIA, 70/B NON ALIMENTARE

MOTOLANDIA VIA L. DA VINCI 18 NON ALIMENTARE

NON SOLO COMPUTER CORSO CAVOUR, 158 NON ALIMENTARE

NUOVA INVERNIZZI VIA TRAMIA, 70/B NON ALIMENTARE

OGGETTISTICA SANTUARIO P.LE SANTUARIO NON ALIMENTARE

ONELIA CELLAMARE VIA DORNO 63/3 MISTO

ONORANZE FUNEBRI LA LOMELLINA

C.SO CAVOUR 71 NON ALIMENTARE

OREFICIERIA C.SO CAVOUR 103 NON ALIMENTARE

ORI DI VALENZA C.SO CAVOUR, 178 NON ALIMENTARE

OTTICA CHIOLINI C.SO CAVOUR 154 NON ALIMENTARE

OTTICA DE PONTI C.SO CAVOUR 110 NON ALIMENTARE

OTTICA DEL CENTRO P.ZZA REPUBBLICA 17 NON ALIMENTARE

P.M. ARREDAMENTI V.LO SS. TRINITA' NON ALIMENTARE

PANETTERIA ARENARE VIA BOZZOLE 34 ALIMENTARE

GUFO PIAZZA REPUBBLICA NON ALIMENTARE

PANETTERIA PASTICCERIA GUARDAMAGNA

C.SO CAVOUR 57 ALIMENTARE

PASTICCERIA SCHENA VIA V.VENETO 15 ALIMENTARE

PASTICCERIA VENTURINI VIA DE AMICIS 3/1 ALIMENTARE

PESCHERIA CRESCI LARGO I° MAGGIO 15 ALIMENTARE

POMPE FUNEBRI VIA PAVIA 29 e 31 NON ALIMENTARE

PROFUMERIA P.ZZA REPUBBLICA NON ALIMENTARE

PROFUMERIA ANNA C.SO CAVOUR 77 NON ALIMENTARE

PUNTO CASA VIA BORGO San SIRO 60 NON ALIMENTARE

GENCO VIA BORGO S.SIRO 19 NON ALIMENTARE

PUNTO CASA VIA BORGO S.SIRO 60 NON ALIMENTARE

RANCH BAZAR C.SO CAVOUR 107 NON ALIMENTARE

REINA E TACCHINI VIA L. DA VINCI 80 NON ALIMENTARE

RIO DEL VETRO VIA GALVANI NON ALIMENTARE

ROSY GIOIELLI C.SO CAVOUR 75 NON ALIMENTARE

SALA GIOCHI 3 BAR'S CORSO CAVOUR, 270 ALIMENTARE

SANITARIA MARKET C.SO CAVOUR 126 NON ALIMENTARE

SCAGNELLI CORSO CAVOUR, 140 NON ALIMENTARE

SPACCIO TASCHIERI VIA BORGO SAN SIRO 56 NON ALIMENTARE

STUZZIPIZZA CORSO CAVOUR ALIMENTARE

TECNOMEDICA CORSO CAVOUR 226/228 NON ALIMENTARE

V FASHION OUTLET VIA MARCONI NON ALIMENTARE

VALIGERIA GIRELLI C.SO CAVOUR 41 NON ALIMENTARE

VIA ROMA XXI VIA ROMA 11 NON ALIMENTARE

VIDEOTECA LARGO I MAGGIO NON ALIMENTARE

VIDEOTECA VIA VITT. VENETO 4/6 NON ALIMENTARE

LA FONTE VIA BOZZOLA 103 ALIMENTARE

FRAZIONE BOZZOLA

NEGOZIO BOZZOLE VIA CABASSA 41 MISTO

FRAZIONE SAN BIAGIO

NEGOZIO SAN BIAGIO VIA CHIESA 2 MISTO

NEGOZIO SAN BIAGIO VIA TICINO 57 MISTO

RISERIA SAN BIAGIO VIA TICINO 119/1 MISTO

PGT Documento di Piano –marzo 2011

20

Esercizi di vicinato (fino a 150 mq di superficie di vendita) presenti nel Comune di

Garlasco (fonte: Ufficio Tecnico comunale)

INSEGNA INDIRIZZO SETTORE MQ

DISTRIBUTORI

DISTRIBUTORE IP C.SO CAVOUR NON ALIMENTARE 13

DISTRIBUTORE ESSO VIA PAVIA - S.S. 596 MISTO - CARBUR. 45

DISTRIBUTORE SHELL VIA TROMELLO 8 NON ALIMENTARE 12

DISTRIBUTORE GPL VIA MULINO NON ALIMENTARE

FARMACIE

FARMACIA ARNERIO P.ZZA GARIBALDI 10 FARMACIA 45

FARMACIA BOZZANI C.SO CAVOUR 127 FARMACIA 35

TABACCHERIE

TABACCHERIA C.O CAVOUR 170 NON ALIMENTARE 27

TABACCHERIA C.SO CAVOUR 61 NON ALIMENTARE 43

TABACCHERIA C.SO CAVOUR 118 NON ALIMENTARE 54

TABACCHERIA VIA BOZZOLE 77 MISTO 25

TABACCHERIA BORDESE VIA CIRCONVALLAZIONE BOZZOLA, 12

NON ALIMENTARE 9

Attività non sottoposte al Dlgs 114/98 (farmacie, tabaccherie e distributori di

carburante); (fonte: Ufficio Tecnico comunale)

INSEGNA INDIRIZZO

Albergo Il Pino C.so Cavour 1

Pizzeria Luna Rossa Via Leonardo Da Vinci/Via Tromello

Ristopub il Bhno Via Realetta, 82

Bar Milan Via F.lli Villani 1

Bar della piazza Piazza Europa, 12

Bar Commercio P.zza della Repubblica 2

Blue Bar C.so Cavour 98

Bar Bordese Via Circonvallazione Bozzole, 12

Caffè del Ponte C.so Cavour 113

Caffè di Carlo Via De Amicis 10

Caffè Roma L.go I maggio 5

Casa del Caffè C.so Cavour 156

Chat Blanche Via Pavia 4

Cortez Cafè C.so Cavour, 137

Bar Todo Mundo C.so Cavour 234/2

Dietro l'angolo Via Roma 5

Bar Lo Scoglio Via L. Da Vinci

Roxy Bar Via Ticino 55

Bar Gobbi P.zza Repubblica 31

Gelateria Derby Piazza Repubblica

Pizzeria Marechiaro Via Reale 26

Bar Casablanca Via Bozzola 35

Bar Pasticceria Guardamagna

C.so Cavour 59

Bar Sport C.so Cavour 157

Il vignone via Borgo San Siro

PGT Documento di Piano –marzo 2011

21

INSEGNA INDIRIZZO

Rist. Pizzeria Lo Scoglio

Via L. da Vinci 47

Albergo Margherita Via Don Minzoni 2

Le Rotonde Via Leonardo da Vinci e Via Leopardi

Queen Pub Via Roma 37

Caffè Vittoria Via Alagna

Art Cafè C.so Cavour 37

Pepe Club Via Dorno 23

Bar del Santuario P.le M.d. Bozzola 5

Piccola Trattoria Via Cantone 37

Pizzeria Altamarea Via Dorno 67

Bar Jolly L.go I° maggio 21

Tiger bar S.S.596 - Via Pavia

Tratt. del Pescatore Via Don Gennaro 15

Tartaruga Cafè C.so Cavour 132

Birreria Thomasbrau Via Santa Maria 56

Bar Gabri C.so Cavour 89 bis

Bastoncini d'Oro Via L. da Vinci 70

Punto Zero C.so Cavour 106

Fit Club Integra Via Mulino

Circolo ACLI Via Bozzola

Circolo sportivo Via Pagliazzo

Exclusive Via Tromello, 3

Pubblici esercizi (fonte: Ufficio Tecnico comunale)

Dei 149 esercizi di vicinato, tabaccherie, farmacie e distributori il 60% è localizzato in

corso Cavour, che si conferma pertanto come asse commerciale principale: la funzione

commerciale di questa parte del nucleo urbano centrale costituisce una risorsa da

sostenere ed incentivare (coerentemente con quanto contenuto nel D.C.R. del 13.3.07 n.

VIII/352 Indirizzi generali per la programmazione urbanistica del settore commerciale

ai sensi dell’art. 3 comma 1 della l.r. 14/99).

L‟insediamento di attività commerciali nel centro urbano assume anche un ruolo trainate

e di aggregazione sociale, in particolar modo se ciò avviene attraverso l‟integrazione

della funzione relativa al commercio di vicinato con altre attività e con il mercato

ambulante.

Il mercato si svolge il martedì mattina in piazza della Repubblica ed ha un bacino di

utenza esteso anche ai comuni limitrofi: anche per questo la funzione del marcato

ambulante è da considerarsi fondamentale per la rivitalizzazione del centro urbano.

Al fine di valorizzare le attività commerciali e adeguare le sedi deputate allo svolgimento

del mercato ambulante, appare opportuno valutare la rilocalizzazione e la previsione di

parcheggi pubblici, da individuare in aree non più fortemente centrali, ma in zone esterne

PGT Documento di Piano –marzo 2011

22

al nucleo di più antica formazione (come ad esempio Piazza Togliatti e Piazza Europa),

in modo tale che possa essere fornita adeguata risposta alla domanda di parcheggio

(connessa anche alla fruibilità delle attività commerciali), valorizzando gli spazi

pubblici.

Il P.G.T sostiene lo sviluppo degli esercizi di vicinato (consentendone l‟insediamento

nella maggior parte della città consolidata e della città della trasformazione) che

rappresentano la categoria di attività che più pesantemente ha subito le ricadute negative

della diffusione dei centri commerciali

In particolare devono essere salvaguardati i “negozi storici” (come previsto dal D.c.r.

21.11.07 n. 8/5913 Criteri urbanistici per l’attività di pianificazione e di gestione degli

Enti Locali in materia commerciale ) ovvero quegli esercizi commerciali che presentano

caratteristiche di eccellenza sotto il profilo storico e architettonico e che costituiscono

significativa testimonianza dell‟attività commerciale lombarda; di questi devono essere

salvaguardati i caratteri costruttivi e decorativi di interesse storico – architettonico, gli

elementi di arredo originali e le merceologie tradizionali

Le 14 medie strutture di vendita presenti nel territorio comunale sono prevalentemente

localizzate sulla viabilità più agevolmente accessibile con automobile (via Leonardo Da

Vinci, via Pavia, via Dorno, via Borgo San Siro, via Tromello)

Dei 52 pubblici esercizi 13 sono localizzati in corso Cavour 8 in via Leonardo da Vinci

e gli altri in maniera abbastanza omogenea nel tessuto consolidato.

Non sono presenti nel territorio di Garlasco Grandi Strutture di vendita; il comune di

Garlasco rientra comunque nel bacino di utenza delle due grandi strutture di vendita

situate nel comune di Vigevano lungo la S.S. 494.

7. La città storica

La città di Garlasco presenta un impianto urbanistico regolare basato sulla ortogonalità

delle strade di tipo “ippodameo”. Sistemi di urbanistica regolare, fondati sull‟incrocio

ortogonale, sono documentati sin dalla fine del VI secolo a.c. Nella pianta regolare si

ritrova il prototipo degli accampamenti romani: sul principale asse di collegamento est –

ovest (“decumano” – grande via di comunicazione) si attestano, perpendicolarmente ad

esso, una serie di vicoli e strade (“cardini”) spesso a fondo chiuso. Così è la struttura

urbana di Garlasco, costituita da un principale asse storico di collegamento est – ovest

PGT Documento di Piano –marzo 2011

23

(via Cavour) su cui si innestano perpendicolarmente, nel nucleo storico, i numerosi

vicoli, ed esternamente al nucleo storico, le vie di comunicazione con il territorio.

Il nucleo di più antica formazione corrisponde ad una zona il cui perimetro è definito dal

quadrilatero delle vie Don Giuseppe Gennaro, Roma, Asilo, Vittorio Veneto, Madonna

della Bozzola.

All‟interno del primo nucleo di sviluppo il primo “centro” delle attività cittadine ad

avere rilevanza urbana è la piazza S. Rocco, retrostante la chiesa parrocchiale di S. Maria

Assunta, sulla quale si affaccia la chiesa di San Rocco. La presenza, unitamente alla

chiesa, di un edificio pubblico, definisce il carattere molto rappresentativo della Piazza,

che viene mantenuto fino a metà del sec. XIX, prima che fosse realizzata la piazza della

Repubblica. La nuova Piazza ribalta sull‟asse di corso Cavour, principale asse di

collegamento viabilistico, il “centro” della città. La Piazza San Rocco, ridotta nelle

dimensioni dall‟edificazione, all‟inizio del XVIII secolo, della nuova chiesa Parrocchiale

che invade con la parte absidale la Piazza, perde la rilevanza di principale Piazza

cittadina, ma conserva interessanti caratteristiche urbanistico – architettoniche: tuttora

questa parte del nucleo storico rivela la sua antica storia.

Sull‟asse storico est – ovest, che da sempre ha rappresentato la principale via di

comunicazione, si sono concentrate le attività commerciali.

Al centro di prima formazione si aggiungono gli insediamenti che costituiscono la prima

più antica espansione; vi sono quindi insediamenti che si svilupparono lungo l‟asse est

ovest in forma lineare, e insediamenti sorti nei pressi degli assi di penetrazione in città

dalle campagne (strada delle Bozzole, strada da san Biagio, da Dorno, da Alagna).

La zona nord – est del territorio (frazione Bozzola e luoghi limitrofi) è luogo di tutela

archeologica (come individuato nella tavola DP 3); sono infatti stati effettuati

ritrovamenti di epoca celtica e romana. Si rende quindi necessario porre le adeguate

tutele per ogni intervento di scavo connesso ad attività edilizia o di altro tipo. Nella

stessa zona, nella frazione Bozzola, il Santuario rappresenta un‟emergenza urbanistico –

architettonica rilevante, meta di pellegrinaggi; le sue origini risalgono al XV secolo, fu

ampliato all‟inizio del XVII, successivi ampliamenti furono effettuati nei secoli

successivi (1662 torre campanaria, 1720 inizio cupola ottagonale, 1860 prolungamento

della navata e costruzione dei bracci del transetto). L‟aspetto definitivo viene conferito

nel 1890 con la costruzione della facciata.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

24

La città storica (Allegato DP 2) è costituita dalla città interna alle antiche mura, dal

tessuto storico della frazione san Biagio e dalle ville storiche che rappresentano elementi

emergenti rispetto al tessuto circostante

Nei seguenti elaborati sono individuate le tipologie connesse alle funzioni

- tavola DP-CS 1 - capoluogo- tipologie e funzioni

- tavola DP-CS 2 – edifici esterni - tipologie e funzioni

- tavola DP-CS 3 - San Biagio - tipologie e funzioni

Gli elementi individuati nelle tavole sono:

7.1 Capoluogo:

Chiese:

1) Chiesa parrocchiale di S.Maria Assunta. 1783. Edificata sul sedime della precedente

S. Maria intra Muras diventa parrocchia nel 1509. Alla fine del XVIII sec. la nuova

chiesa sottrae spazio alla piazza S. Rocco a favore dell‟area prospiciente il sagrato

della chiesa posta sul principale asse di collegamento est – ovest (che a metà dell‟

„800 diventa “piazza della Repubblica”)

2) Chiesa di s. Rocco. 1570.

3) Chiesa della SS. Trinità; fondata nel 1612, riedificata nel 1712.

Edifici pubblici:

1) Municipio: l‟edificio più a nord sulla piazza Piccola giace sul sedime del quadrilatero

dell‟antico Castello quasi totalmente distrutto all‟inizio del XVI sec. Dell‟antico

castello è rimasto intatto il torrione sul lato ovest.

2) L‟edificio più a sud è realizzato nel 1860 unitamente alla piazza della

Repubblica, che dalla metà del XIX sec. diviene il nuovo centro cittadino.

3) Edifici pubblici più rappresentativi fino alla fine del XVIII sec. quando vengono

ridotte le dimensioni della piazza S. Rocco con l‟edificazione della chiesa

Parrocchiale. Attualmente una parte è sede di associazioni, una parte, sul lato est,

ospita residenze comunali.

4) Teatro Martinetti: l‟edificio ospita, oltre al teatro, la biblioteca ed un‟associazione

culturale. Realizzato alla fine dell‟800 su una preesistente struttura con funzioni

analoghe. Alla fine degli anni ‟50 si interrompono le rappresentazioni teatrali e

PGT Documento di Piano –marzo 2011

25

l‟edificio viene utilizzato per funzioni diverse fino alla completa dismissione.

Viene poi recuperato ed inaugurato nel 2006

Scuola Media

Edifici organizzati in più piani (massimo 3) dalla tipologia a schiera per lo più privi

di proprie pertinenze affacciati lungo vie o vicoli stretti. Sono caratterizzati dalla forte

parcellizzazione della proprietà. In molti casi si rileva un cattivo stato di conservazione.

Edifici in linea o organizzati in più piani (massimo 3) spesso con proprie pertinenze

interne rispetto alla viabilità pubblica, ad uso collettivo non esclusivo di una singola

unità. Edifici, privi di valore storico architettonico, che per la loro altezza (5, 6, 7 piani)

presentano caratteri di eccezionalità rispetto al contesto in cui sono inseriti

Edifici con funzioni prevalentemente terziarie che per il loro valore storico

architettonico presentano caratteri di eccezionalità rispetto al contesto in cui sono inseriti

1) Edificio che costituisce l‟unica parte realizzata del porticato neoclassico previsto

all‟interno del progetto di piazza della Repubblica (1859)

2) Residuo di torrione a nord del torrione di piazza Piccola giacente all‟angolo nord

ovest dell‟antico castello

3) Edificio prevalentemente sede di uffici. Il prospetto principale si articola

sull‟impiego di parti in laterizio a vista sporgenti (lesene, marcapiani, pilastri

d‟angolo) e campiture ad intonaco, secondo la maniera tipica lombarda di inizio „900

Sedime dell’antico Castello distrutto all‟inizio del XVI sec.. Ne rimane traccia nella

giacitura degli edifici ora esistenti, nel torrione adiacente il Municipio e nel residuo di

torrione a nord di questo.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

26

7.2 San Biagio

Chiese

Edifici in linea e a corte allineati lungo il bordo stradale con spazio privato interno, ad

uso prevalentemente residenziale.

Ville ed edifici monofamiliari

7.3 Edifici esterni al centro storico

Ville

Edifici residenziali monofamiliari risalenti ai primi decenni del secolo corso con

presenza di elementi decorativi costituiti da fregi, disegni e bassorilievi e con giardino di

pertinenza; all‟epoca della loro realizzazione erano elementi isolati, attualmente

rappresentano elementi emergenti rispetto al tessuto circostante

Complesso rurale di valore storico

Complesso di edifici rurali composto da edifici già adibiti all‟uso agricolo con residenza

dei conduttori dell‟attività agricola, attualmente dismesso ed inglobato nel tessuto urbano

consolidato

A causa del protratto abbandono la vegetazione ha invaso parte degli edifici; le coperture

non evidenziano comunque segni di cedimento

Il Complesso composto dall‟edificio delle stalle, il fienili, e l‟edificio delle abitazioni;

tutti gli edifici seguono l‟orientamento est – ovest

I fienili e le stalle definiscono la corte principale, le residenze prosepettano una sorta di

corte secondaria a sud delle stalle

Tutti gli edifici hanno coperture in coppi in cotto e vi si possono rilevare alcuni elementi

decorativi e architettonici di pregio

Il complesso possiede un accesso carrabile da via Parini, sul lato ovest; l‟accesso

carrabile è costituito da arco in laterizio; la recinzione è costituita da mattoni intonacati

L‟edificio sul lato nord è costituito da portico ampio ed alto; il fronte su via Parini è

costituito da facciata in mattoni non intonacata con timpano con decorazioni in cotto

PGT Documento di Piano –marzo 2011

27

Le stalle hanno coperture a volta con portico su entrambi i lati lunghi dell‟edificio a sud

e nord

Le abitazioni, costituite da edificio in linea su due piani, hanno decorazioni geometriche

alternate a mattoni a vista sul piano superiore; la facciata al piano terra è intonacata

Il recupero del complesso dovrà avere carattere unitario nel rispetto edifici e degli spazi

liberi esistenti e degli elementi architettonici e decorativi di pregio.

8. Le risorse ambientali

8.1 Rete “Natura 2000”

Nel territorio sono presenti tre siti inseriti nella rete ecologica europea “Natura 2000”

istituita con una Direttiva Europea (Direttiva “Habitat” 92/42/CEE): si tratta di un

complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali che vegetali

di interesse comunitario, la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo

termine della biodiversità presente sul continente europeo.

I tre siti sono: due Siti di Importanza Comunitaria (SIC) nella zona est (sito n° 30 codice

IT2080016 “Boschi del Vignolo” – piano di gestione approvato con DGR 2001/5983) e

sud est (sito n° 29 codice IT2080015 “San Massimo” – piano di gestione approvato con

DCR 2003/919 e DGR 2001/5983); i SIC sono istituiti al fine di ripristinare o mantenere

un habitat naturale in uno stato di conservazione soddisfacente;

E‟ presente inoltre nel territorio una Zona di Protezione Speciale (ZPS “Boschi del

Ticino” IT2080301); le ZPS sono istituite al fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui

vivono le specie ornitiche e per la protezione delle specie migratrici con particolare

riferimento alle zone umide di importanza internazionale .

8.2 Torrente Terdoppio

Nella porzione sud ovest del territorio scorre il Torrente Terdoppio: si tratta di un corso

d'acqua naturale che per estese porzioni del suo sviluppo è stato ampiamente modificato

dall'uomo; questa artificializzazione non ha riguardato solamente la morfologia

dell'alveo e delle sponde, ma si è estesa anche al regime idrologico, che oggi è solo

PGT Documento di Piano –marzo 2011

28

parzialmente dipendente dagli eventi naturali che interessano il comprensorio

direttamente drenato.

Nel tratto che attraversa il territorio a sud di Vigevano sino alla chiusa di Batterra in

comune di Garlasco, il Torrente, acquisite le dimensioni e le caratteristiche del fiume di

pianura, accanto a scarsi elementi di naturalità dell'alveo e delle sponde mostra

ampissime porzioni pesantemente alterate dagli interventi antropici; qui risultano

evidenti gli impatti dovuti alle rettifiche, alla presenza delle chiuse, all'artificializzazione

del regime idrologico, alla devegetazione delle sponde ed all'uso agricolo intensivo delle

superfici attraversate. Tolte poche eccezioni, il Torrente è pressochè privo di fascia

ripariale e di una seppur modesta fascia esondabile ed è stato in gran parte irrigidito ed

arginato da interventi attuati dai frontisti;

Il corso del Torrente, nel Comune di Garlasco, ricade comunque interamente all‟esterno

della zona di Iniziativa Comunale del P.T.C. del Parco del Ticino, pertanto il territorio

che esso attraversa è tutelato dalla normativa del P.T.C. stesso.

La Provincia di Pavia ha avviato lungo il Terdoppio, nel tratto ricadente nei comuni di

Alagna, Garlasco e Tromello un progetto di riqualificazione.

Il Comune di Garlasco è interessato per il tratto di torrente compreso tra la via Alagna –

Cascina reale ed il confine con Tromello (come individuato nella tavola DP 7).

Nell‟ambito del progetto di riqualificazione è stato realizzato un percorso ciclopedonale

con l‟impianto di alberi e arbusti, la manutenzione della vegetazione naturale dove

ancora esistente, la sistemazione delle sponde

8.3 Parco del Ticino e rete ecologica

L‟intero territorio di Garlasco è inserito all‟interno del Piano Territoriale di

Coordinamento del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Pertanto il P.G.T. assume,

relativamente al territorio esterno al perimetro di Iniziativa Comunale (I.C.), gli

orientamenti e le prescrizioni del Parco.

Il territorio interno al perimetro IC ha un‟estensione di circa 7,3 Kmq.

Il Parco del Ticino individua i seguenti elementi della rete ecologica:

- il Terdoppio, nella zona sud ovest del territorio Comunale, che costituisce un corridoio

fluviale principale;

PGT Documento di Piano –marzo 2011

29

- il territorio agricolo a nord, attraversato dalla S.P. 206 (via Leonardo da Vinci), dalla

S.P. 176 (via Madonna delle Bozzole) e dalla S.P. 186 (via San Biagio), che deve essere

consolidato per poter mantenere aree cuscinetto (buffer zones) anche al fine di realizzare

corridoi ecologici di connessione;

- due fasce per consolidare e promuovere corridoi ecologici secondari sono individuate

sul confine comunale presso Borgo San Siro e sul territorio agricolo attraversato dalla

S.P 176 dove si individua un varco da preservare e in cui realizzare interventi per il

potenziamento della connettività della rete ecologica.

8.4 Rete Ecologica Regionale nel territorio di Garlasco

Come evidenziato nel documento di Valutazione Ambientale Strategica, lo Schema

Direttore della Rete Ecologica della Lombardia individua sul territorio comunale un

corridoio primario, elementi di primo livello ed elementi di secondo livello.

- I corridoi primari (come definiti nell‟allegato alla D.G.R 8/8515 del 26.11.2008

“Rete Ecologica Regionale e programmazione territoriale degli enti locali”),

elementi fondamentali della rete, sono i corridoi e le connessioni ecologich, che

hanno il compito di consentire la diffusione spaziale di specie altrimenti incapaci di

rinnovare le proprie popolazioni locali, e più in generale di meglio governare i

flussi di organismi, acqua e sostanze critiche; hanno una profondità di 500 m a lato

dalle linee primarie di connettività e costituiscono ambiti su cui prevedere:

- condizionamenti alle trasformazioni attraverso norme paesistiche o specifiche;

- il consolidamento-ricostruzione degli elementi di naturalità.

Il corridoio primario presente sul territorio di Garlasco è localizzato sul confine

nord con andamento est ovest, all‟esterno del perimetro di Iniziativa Comunale del

Parco del Ticino, sottoposto quindi alla normativa del P.T.C. del Parco stesso.

- Gli elementi di primo livello sono aree prioritarie per la biodiversità in pianura e

Oltrepò: costituiscono ambiti su cui prevedere:

- condizionamenti alle trasformazioni attraverso norme paesistiche o specifiche;

- consolidamento-ricostruzione degli elementi di naturalità;

Nel Comune di Garlasco sono presenti due elementi di primo livello: uno ad est

verso il corso del fiume Ticino (denominato AP 31 Valle del Ticino) ; l‟altro

elemento di primo livello coincide col territorio attraversato dal torrente Terdoppio.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

30

Entrambi sono collocati all‟esterno del perimetro di Iniziativa Comunale del Parco

del Ticino, sottoposto quindi alla normativa del P.T.C. del Parco stesso.

- Gli elementi di secondo livello costituiscono ambiti complementari di permeabilità

ecologica in ambito planiziale in appoggio alle Aree prioritarie per la biodiversità,

costituiscono un orientamento per le pianificazioni di livello sub-regionale. Nel

territorio di Garlasco e presente un elemento di secondo livello sul confine nord con

andamento est ovest in corrispondenza del corridoio primario.

L‟ambito AT1 e parte dell‟ambito AT2 sono collocati all‟interno di un corridoio

primario della Rete Ecologica Regionale, la loro attuazione è pertanto subordinata alla

necessità di attuare degli interventi di rinaturalizzazione e compensativi (all. 7 D.g.r.

8/10962 del 30.12.2009); i piani attuativi dovranno quindi prendere in considerazione

l‟entità delle trasformazioni indotte verificando sia le alterazioni introdotte nell‟assetto

delle configurazioni in cui si collocano, che la loro capacità di porsi in composizione con

il contesto. Nella fase attuativa si dovrà quindi valutatare:

- l‟adozione, tra le alternative possibili, di quelle di minor impatto con l‟assetto

paesistico, ponendosi in rapporto di aderenza alle forme strutturali del paesaggio

interessato, al fine di contenere l‟uso di manufatti di grande percepibilità ed estraneità

con il contesto;

- misura ed assonanza con le caratteristiche morfologiche dei luoghi: occorre che gli

interventi proposti si mostrino attenti a porsi in armonia con il contesto sia per le scelte

dimensionali dei volumi che per le scelte delle caratteristiche costruttive e tipologiche

dei manufatti, coerenti con i caratteri e i valori del luogo e della loro percezione visuale;

- scelta e trattamento dei materiali e colori dei manufatti, selezione e disposizione delle

essenze vegetazionali per le sistemazioni esterne, anche ai fini di mitigazione

dell‟impatto visuale e di stabilire continuità con le situazioni di immediato contesto.

9. Il sistema infrastrutturale

L‟asse di collegamento est – ovest costituito dalla S.S. 596 è l‟asse viabilistico storico

(che diventa via Cavour in area urbana), che garantisce i collegamenti con Gropello

Cairoli (e quindi con l‟autostrada A7 Milano – Genova) e Pavia ad est e Mortara ad ovest

PGT Documento di Piano –marzo 2011

31

(poli nodali anche all‟interno del sistema ferroviario in cui invece Garlasco ha un ruolo

marginale).

La S.P. 206 da Vigevano verso Dorno attraversa Garlasco da nord ovest a sud est

formando nel tratto urbano la circonvallazione sud (viale Leonardo da Vinci) che

mantiene una buona funzionalità ma che è vicino a livelli di saturazione nelle ore di

punta (come evidenziato negli studi sul traffico veicolare rilevato nel 2007, connessi alla

predisposizione del Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana – PTVE 2008 della

Provincia di Pavia).

A sud ovest la via Alagna, che garantisce i collegamenti con il comune di Alagna, ha un

carattere più locale.

A nord e nord est i collegamenti con le frazioni Bozzola e San Biagio e gli innesti con il

ramo della S.P. 206 di collegamento con Vigevano e Pavia.

10. I piani e progetti di livello sovracomunale

10.1 Piano Territoriale Regionale della Lombardia approvato il 19 gennaio 2010 dal

Consiglio Regionale.

Il P.T.R. ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico, in tal senso assume,

consolida ed aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale e ne integra la

normativa.

Il Documento di Piano è l'elaborato di raccordo tra tutte le sezioni del P.T.R., definisce

gli obiettivi di sviluppo della Lombardia individuando i 3 macro-obiettivi e i 24 obiettivi

di Piano, le linee orientative dell'assetto del territorio e gli effetti diretti e indiretti.

Il Piano Paesaggistico Regionale diviene così sezione specifica del P.T.R., disciplina

paesaggistica dello stesso, mantenendo comunque una compiuta unitarietà ed identità.

Gli aggiornamenti delle indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di Lombardia, nel

quadro del P.T.R., consolidano e rafforzano le scelte già operate dal P.T.P.R. vigente in

merito all‟attenzione paesaggistica estesa a tutto il territorio e all‟integrazione delle

politiche per il paesaggio negli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale.

Le nuove misure di indirizzo e prescrittività paesaggistica si sviluppano in stretta e

reciproca relazione con le priorità del P.T.R. al fine di salvaguardare e valorizzare gli

ambiti e i sistemi di maggiore rilevanza regionale : laghi, fiumi, navigli, rete irrigua e di

PGT Documento di Piano –marzo 2011

32

bonifica, montagna, centri e nuclei storici, geositi, siti UNESCO, percorsi e luoghi di

valore panoramico e di fruizione del paesaggio.

Il P.T.R. contiene così una serie di elaborati che vanno ad integrare ed aggiornare il

Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato nel 2001, assumendo gli

aggiornamenti apportati allo stesso dalla Giunta Regionale nel corso del 2008 e tenendo

conto degli atti con i quali in questi anni la Giunta ha definito compiti e contenuti

paesaggistici di piani e progetti.

Lo schema base del Piano Territoriale Paesistico approvato nel 2001 viene confermato e

rilanciato, alla luce del nuovo quadro normativo nazionale e regionale di riferimento.

Vengono confermate sia la struttura normativa generale, sia le letture dei differenti

paesaggi regionali per Unità tipologiche di paesaggio e Ambiti geografici e vengono

ribadite con forza le scelte fondative di maggiore rilievo

La lettura articolata per Unità tipologiche di paesaggio e Ambiti geografici evidenzia

luoghi e caratteri connotativi emblematici di ciascun ambito e viene assunta quale

riferimento per la declinazione di specifici indirizzi di tutela per singole Unità.

Per il territorio di Garlasco il PTR – PPR individua i seguenti elementi e indirizzi di

tutela:

Tra gli elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico (tavola B):

- strade panoramiche

- il sentiero del Giubileo, il sentiero Europeo E1 e la Via Francigena;

individuati come tracciati guida paesaggistici

- il punto di osservazione del paesaggio lombardo n. 28 “Paesaggio della

pianura irrigua – Lomellina”

Tra le istituzioni per la tutela della natura (tavola C)

- due Siti di Importanza Comunitaria IT2080016 Boschi del Vignolo e

IT2080015 San Massimo

- Zona a Protezione Speciale IT2080301 Boschi del Ticino

- Parco regionale istituito con P.T.C.P. vigente

Come viabilità di rilevanza paesaggistica (tavola E)

- col n. 88 la strada panoramica “SP3 strada del Ticino da Pavia a Zerbolò a

borgo S. Siro”

Ai sensi dell‟art. 26, comma 9 della normativa è considerata viabilità di

fruizione panoramica e di rilevanza paesaggistica quella che domina ampie

prospettive e quella che attraversa, per tratti di significativa lunghezza, zone

PGT Documento di Piano –marzo 2011

33

agricole e boschive, parchi e riserve naturali, o comunque territori

ampiamente dotati di verde, o che costeggia corsi d’acqua e laghi o che

collega mete di interesse turistico anche minore.

Il tracciato 4 corrisponde alla Via Francigena: il percorso interessa il tratto lombardo del

celebre itinerario medievale da e per Roma. Attraversa la Lomellina (da Robbio), il

Pavese e parte del Basso Lodigiano (in connessione con Piacenza).

Diverse iniziative di recupero e valorizzazione sono state avanzate in occasione del

Giubileo dell‟anno 2000 da parte di associazioni sorte allo scopo. Attualmente è in fase

di ulteriore valorizzazione con la messa in sicurezza dei tratti promiscui con la viabilità

ordinaria.

Punto di partenza: Robbio (confine regionale)

Punto di arrivo: Orio Litta (confine regionale a Corte S. Andrea)

Lunghezza complessiva: 110 Km

Tipologie di fruitori: pedoni , ciclisti

Tipologia del percorso: strade campestri, tratti di viabilità ordinaria

Capoluoghi di provinci interessati dal percorso: Pavia

Provincie attraversate: Pavia

Tipologie di paesaggio lungo l‟itinerario: paesaggio irriguo della Lomellina, paesaggio di

valle fluviale.

Stralcio Tavola E del PTR-PPR

Tra le aree e ambiti di degrado paesistico provocato da processi di urbanizzazione,

infrastrutturazione, pratiche e usi urbani (tavola F), sono individuati:

- elettrodotti (elencati tra i principali fenomeni di degrado e compromissione,

sono definiti come territori contermini alle reti infrastrutturali della mobilità

e del trasporto e produzione di energia, ovvero le porzioni più o meno ampie

PGT Documento di Piano –marzo 2011

34

e continue di territorio caratterizzate dalla presenza intrusiva di manufatti

infrastrutturali, sia della mobilità che del trasporto e produzione

dell’energia, estranei ed incongrui ai caratteri peculiari compositivi,

percettivi o simbolici del contesto)

Tra le aree e ambiti di degrado paesistico provocato da sottoutilizzo, abbandono e

dismissione sono individuati:

Le zone della Bozzola e San Biagio e zona est come cave abbandonate

(elencati tra i principali fenomeni di degrado e compromissione sono definite

come cave cessate, ovvero cave di pianura relative ad attività cessate prima

dell’entrata in vigore della normativa che ha assoggettato l’autorizzazione

alla coltivazione all’obbligo del recupero ambientale, cave cessate in tempi

successivi e non ancora recuperate, quelle recuperate solo parzialmente o

secondo modelli standardizzati non coerenti con i contesti paesistici di

riferimento, e cave abusi che hanno lasciato segni significativi sul

paesaggio);

Tra le indicazioni di contenimento dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica

relativi agli ambiti ed aree di attenzione regionale (tavola G) sono individuate le aree e

ambiti di degrado paesistico provocato da processi di urbanizzazione, infrastrutturazione,

pratiche e usi urbani:

- la tavola G del P.T.R. individua per il territorio di garlasco il nuovo tracciato

autostradale Boni – Pavia - Mortara; per tali interventi sono individuate le

seguenti criticità:

inserimento di elementi estranei ed incongrui ai caratteri peculiari

compositivi, percettivi o simbolici del contesto

frattura e frammentazione ecosistemica, d‟uso e delle relazioni percettive,

con formazione di aree marginalizzate, perdita di continuità e relazioni del

sistema del verde e degli spazi agricoli, conseguente riduzione di

caratterizzazione identitaria e progressiva omologazione dei paesaggi

attraversati.

Sono quindi individuate, come indirizzi di tutela, le seguenti azioni:

interventi di mitigazione anche tramite equipaggiamenti verdi in grado di

relazionarsi con il territorio

interventi correlati alle infrastrutture esistenti attenti alle zone marginali e

volti a ridurre la loro estraneità al contesto e l‟effetto frattura che

generano

attenta considerazione degli interventi di servizio alle infrastrutture

cercando di evitare la possibile accentuazione dell‟effetto frattura indotto,

operando riconnessioni funzionali tra i territori separati e recuperando gli

ambiti marginali con la massima riduzione dell‟impatto intrusivo; in

particolare:

PGT Documento di Piano –marzo 2011

35

- le barriere antirumore dovranno avere caratteristiche di qualità

paesaggistica, oltrechè ambientale, sia per quanto riguarda il lato

interno, verso l‟infrastruttura stessa, sia per quanto riguarda il lato

esterno, rivolto verso il territorio circostante;

- gli interventi di manutenzione e adeguamento delle aree di servizio

dovranno porsi obiettivi di riqualificazione paesaggistica

Stralcio Tavola F del PTR-PPR

Sono poi individuate le zone in cui prevedere un contenimento dei processi di degrado

paesaggistico (tavola H)

Tali zone sono, relativamente al territorio di Garlasco, prevalentemente le seguenti:

- interventi di grande viabilità programmati (nuova autostrada Broni Mortara)

- distretti industriali (definiti come aree industriali logistiche, connotate dalla

presenza quasi esclusiva di capannoni per la produzione o lo stoccaggio delle

merci, che formano estesi recinti isolati, contigui ad ambiti agricoli e/o

urbanizzati, esito sia di processi spontanei che pianificati, caratterizzati da

un elevato impatto paesistico ambientale, scarsissima qualità architettonica

con forte alterazione delle caratteristiche dei luoghi)

per tali aree il PPR – PTR individua le seguenti criticità:

elevato impatto paesistico ambientale

scarsissima qualità architettonica

PGT Documento di Piano –marzo 2011

36

molteplicità degli effetti negativi indotti anche in relazione alle

trasformazioni delle infrastrutture per la mobilità e al loro utilizzo intenso,

con forte alterazione delle caratteristiche dei luoghi

forte marginalizzazione degli stessi legata all‟incuria ed alla mancanza di

attrezzature di servizio con effetti di degrado e progressivo abbandono

delle aree circostanti

Sono quindi individuate, come indirizzi di tutela, le seguenti azioni:

interventi di mitigazione anche tramite equipaggiamenti verdi in grado di

relazionarsi con il territorio

interventi per la formazione di aree industriali ecologicamente attrezzate

miglio qualificazione architettonica degli interventi di sostituzione

adeguamento e potenziamento delle aree attrezzate per la sosta con

creazione di spazi comuni e di opere di arredo qualificate e coerenti con i

caratteri paesaggistici del contesto, curando in modo particolare

l‟equipaggiamento verde

riassetto funzionale e distributivo degli spazi pubblici (viabilità, percorsi

ciclopedonali, aree verdi)

10.2 Rete Ecologica Regionale: (D.G.R 26 novembre 2008 n. 8/8515)

La Rete Ecologica Regionale (R.E.R.), riconosciuta come infrastruttura prioritaria del

Piano Territoriale Regionale, costituisce strumento orientativo per la pianificazione

regionale e locale. La R.E.R., e i criteri per la sua implementazione, si propongono di

fornire al Piano Territoriale Regionale il quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche

esistenti, ed un disegno degli elementi portanti dell‟ecosistema di riferimento per la

valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio

regionale; si propongono aiutare il P.T.R. a svolgere una funzione di indirizzo per i

P.T.C.P. provinciali e i P.G.T./P.R.G. comunali; aiutare il P.T.R. a svolgere una funzione

di coordinamento rispetto a piani e programmi regionali di settore, aiutandoli ad

individuare le sensibilità prioritarie ed a fissare i target specifici in modo che possano

tener conto delle esigenze di riequilibrio ecologico.

Nel paragrafo 8.4 sono indicati i contenuti essenziali dello Schema Direttore della Rete

Ecologica della Lombardia per il territorio di Garlasco

10.3 Piano Territoriale di Coordinamento Provinc-iale (deliberazione del Consiglio

Provinciale n. 53 /33382 del 7 novembre 2003):

PGT Documento di Piano –marzo 2011

37

In relazione agli scenari di Piano il PTCP individua, all‟interno del territorio provinciale,

delle sub-aree che si configurano come zone omogenee in cui applicare forme di

coordinamento intercomunale in funzione di specifiche problematiche territoriali. Tali

sub-aree sono denominate “ambiti territoriali tematici”; per ciascun ambito sono

individuati specifici indirizzi di carattere programmatorio.

Gli ambiti in cui è inserito il territorio di Garlasco sono i seguenti:

ambito del fiume Ticino:

gli obiettivi che il P.T.CP. pone ai Comuni appartenenti a questo ambito sono volti alla

valorizzazione e alla tutela degli spazi e delle attività agricole.

In sintesi sono indirizzi volti alla valorizzazione tra ambiti tutelati dalla presenza del

Parco e insediamenti urbani; al contenimento del consumo di suolo ed alla tutela degli

spazi e delle attività agricole; al recupero degli insediamenti di origine rurale per attività

di carattere agrituristico; alla promozione di progetti di recupero dei centri storici.

ambito del Terdoppio:

per questo ambito le finalità degli indirizzi sono volte, in sintesi, alla riqualificazione

del sistema urbano e territoriale connesso all‟ambito fluviale; alla tutela degli spazi e

delle attività agricole; alla realizzazione di circuiti per la mobilità di tipo turistico e

ciclopedonale; completamento del sistema di smaltimento e depurazione delle

acque;

sistema urbano insediativo dei comuni attestati sulla direttrice dei Cairoli:

gli obiettivi relativi a questo ambito sono: contenimento del consumo di suolo e dei

processi di dispersione territoriale; riassetto territoriale e controllo delle tendenze

conurbative; salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio

agrario e degli spazi aperti; riqualificazione urbanistica e morfologica degli

insediamenti.

Relativamente alle previsioni di tutela e valorizzazione delle risorse paesistiche e

ambientali il P.T.CP. individua la “viabilità storica principale”: l‟asse stradale est –

ovest Corso Cavour che prosegue, esternamente al centro abitato, come S.S. 596; la

Sp 206 per Dorno; la Sp 176 per la frazione Bozzola; individua inoltre il corridoio

ecologico del Terdoppio e i due Siti di Importanza Comunitaria.

Relativamente al quadro sinottico delle invarianti sono individuate, nel territorio

comunale:

PGT Documento di Piano –marzo 2011

38

le “zone di interesse archeologico - areali di rischio” (zona della frazione Bozzola e

area a confine con il comune di Groppello Cairoli) e le “zone di interesse

archeologico – di ritrovamento” (interne alle aree suddette); le zone “foreste e

boschi” nei pressi della frazione Bozzola e presso il confine con il comune di

Groppello Cairoli.

10.4 Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Lombardo della Valle del Ticino

(D.G.R. 2 agosto 2001 n. 7/5983):

Il comune di Garlasco si trova all‟interno del Territorio del Parco del Ticino. Il P.T.C.

individua, per ogni comune in esso compreso, un perimetro definito di Iniziativa

Comunale – I.C., all‟interno del quale il Comune ha competenza nella definizione delle

strategie urbanistiche.

All‟esterno del perimetro I.C. le regole relative all‟uso del suolo ed alle eventuali

trasformazione sono definite dal P.T.C. stesso.

10.5 Progetto dell‟Autostrada Broni-Pavia-Mortara

L‟autostrada Broni – Pavia – Mortara (tavola 7 – fonte: Regione Lombardia,

Infrastrutture Lombarde) fa parte del pacchetto “autostrade regionali” ed è inserito tra le

opere viabilistiche prioritarie della Regione Lombardia previste dal DGR n. VII/9865 del

19.7.2002

L‟obiettivo dichiarato dell‟intervento è quello di separare, a livello regionale, il traffico

di scorrimento da quello locale, creando un‟alternativa all‟autostrada A4, aumentare

l‟accessibilità delle aree dell‟Oltrepò e della Lomellina, creando quindi opportunità di

sviluppo.

La lunghezza complessiva dell‟intervento è 52 Km (43 in rilevato, 1 in trincea e 8 in

viadotto) con 2 + 2 corsie per senso di marcia, banchine e spartitraffico, per una sezione

complessiva di 25 m; 16 Km in Piemonte (da Mortara a Stroppiana)

Con D.G.R. n. VIII/1789 del 25.21.2006 è stato approvato lo studio di fattibilità.

La D.G.R. n. VIII/38540 del 15.11.06 è relativa all‟esame del progetto preliminare e

indizione della Conferenza dei Servizi.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

39

Il 4 maggio 2007 la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n. 4659 avente per

oggetto «Progetto preliminare dell'autostrada regionale - Integrazioni del Sistema

transpadano direttrice Broni-Pavia-Mortara - Assunzione delle determinazioni della

Conferenza dei Servizi indetta con Dgr VIII/3540/2006»;

10.6 Piano del Traffico Veicolare Extraurbano

Documento relativo alla prima conferenza di valutazione, 7.5.2008:

Proposte e obiettivi specifici e azioni di piano:

- obiettivi viabilistici in presenza dell‟autostrada Broni – Mortara

riqualifica degli assi di raccordo all‟autostrada

formazione e adeguamento della rete minore

Come già accennato precedentemente, dagli studi sui livelli di saturazione nella rete

viabilistica 2007 effettuati dalla Provincia di Pavia connessi alla realizzazione del Piano

del Traffico della Viabilità Extraurbana, l‟arco tangenziale sud – ovest risulta vicino a

livelli di saturazione: il P.G.T. individua, come nuova viabilità di accesso al nuovo

casello autostradale della Broni Mortara, il nuovo tratto tangenziale ad est, per non

caricare ulteriormente un asse viabilistico già saturo e per rendere quindi più accessibile

l‟ingresso in autostrada.

10.7 Programma triennale per lo sviluppo del settore commerciale ed indirizzi per la

programmazione urbanistica.

normativa di riferimento:

- Delibera Consiglio Regionale VIII/215 del 2.10.2006 “Programma triennale per lo

sviluppo del settore commerciale 2006-2008”

- Delibera Consiglio Regionale VIII/352 del 13.3.2007 “Indirizzi generali per la

programmazione urbanistica nel settore commerciale ai sensi dell’art. 3, comma 1,

della l.r. 14/99”

- Delibera Giunta Regionale 8/5913 del 21.11.2007 “Criteri urbanistici per l’attività di

pianificazione e di gestione degli Enti Locali in materia commerciale (art. 3, comma

3, l.r. 14/99)

PGT Documento di Piano –marzo 2011

40

Gli strumenti di programmazione e di indirizzo regionali individuano obiettivi generali di

forte disincentivazione all‟apertura di grandi strutture di vendita mediante la creazione di

superficie di vendita aggiuntiva, e di incentivazione alla rivitalizzazione e sostegno della

funzione commerciale dei centri storici e dei nuclei urbani centrali ed in generale delle

attività commerciali di vicinato

PGT Documento di Piano –marzo 2011

41

III - QUADRO PROGRAMMATORIO

11. I criteri della perequazione

La realizzazione degli insediamenti negli Ambiti di Trasformazione (A.T.) avviene

secondo un criterio perequativo: all‟interno degli ambiti di trasformazione i diritti

edificatori sono distribuiti equamente. Tutte le aree all‟interno di uno stesso ambito

hanno la stessa capacità edificatoria (stesso indice di edificabilità); i volumi realizzabili

devono però essere distribuiti in modo tale da poter ricavare le aree da cedere al comune

per realizzare servizi pubblici.

Le aree che verranno cedute dovranno avere una conformazione ed una localizzazione

tale da rispettare criteri di compattezza dell‟area e di accessibilità.

La quota di aree da cedere al comune deve corrispondere al 50% della superficie

fondiaria dell‟area di cui si richiede l‟attuazione; si ritiene comunque possibile, per ogni

singolo caso, valutare l‟opportunità, in luogo della cessione, di monetizzare le aree non

cedute fino al 20% (con una cessione minima quindi non inferiore al 30% della

superficie territoriale); l‟opportunità del ricorso alla monetizzazione deve essere valutata

in relazione alla possibile conformazione delle aree da cedersi, alla loro fruibilità ed

accessibilità.

L‟indice di edificabilità indicato per gli ambiti di trasformazione è di 0,15 mq/mq.

L‟edificazione all‟interno di tutti gli Ambiti di Trasformazione è subordinata

all‟approvazione di specifico piano esecutivo.

Come previsto dall‟art 14 punto 4-bis della l.r. 12/05, il P.G.T. può stabilire i casi in cui i

piani attuativi e loro varianti, conformi alle previsioni degli atti di P.G.T., sono adottati

dalla Giunta Comunale e approvati dal Consiglio Comunale: pertanto con il presente

Documento si ritiene opportuno prevedere che l‟adozione dei piani attuativi connessi agli

ambiti di trasformazione sia effettuata dalla Giunta Comunale, mentre l‟approvazione

sarà effettuata dal Consiglio Comunale.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

42

Bozzola San Biagio Garlasco Totale

Sup. terr. ambiti di trasformazione

prevalentemente residenziali mq

45.184 21.204 286.547 352.935

Sup. terr. ambiti di trasformazione

prevalentemente industriali mq

0 0 158.289 158.289

Sup. terr. ambiti di trasformazione

prevalentemente commerciali mq

0 0 0 0

Sup. terr ambiti di trasformazione per servizi

privati mq 0 0 0 0

Sup. terr aree pubbliche connesse all'attuazione

degli ambiti di trasformazione resid.

mq

30% min.

13.556 6.361 85.964 105.881

50% max

22.593 10.602 143.273 176.468

Tabella 8. superficie territoriale degli ambiti di trasformazione suddivisa per

tipologie di funzioni e località

12. La residenza

I nuovi ambiti di trasformazione per funzioni prevalentemente residenziali sono

localizzati in zone di completamento del tessuto consolidato esistente, al fine di produrre

il minor consumo di suolo possibile.

Nella frazione Bozzola sono individuati tre ambiti (con estensione di circa 7.800 mq,

12.800 mq e 24.600 mq); nella frazione San Biagio tre ambiti di ridotte dimensioni (di

7.500, 3.000 e 10.600 mq circa).

Nel capoluogo sono individuati 12 ambiti di trasformazione, per una superficie

territoriale complessiva di circa 286.547 mq.

L‟ambito collocato a sud tra la via Alagna e la via Mulino ha una particolare strategicità

sia per la sua collocazione che per le sue dimensioni (complessivamente di circa 150.000

mq): la cessione dell‟aera pubblica connessa all‟attuazione (superficie minima di 45.000

mq e superficie massima di 75.000 mq) , componente essenziale della rete ecologica

PGT Documento di Piano –marzo 2011

43

comunale (tavola DP 7), potrà costituire una importante riserva di verde pubblico di

connessione tra le aree libere esterne al territorio edificato e la città consolidata; le aree

da cedersi dovrebbero anche comprendere la zona necessaria per la realizzazione di un

eventuale collegamento viabilistico est – ovest tra la via Alagna e la via Mulino.

Il PGT recepisce i due Piani di Lottizzazione adottati precedentemente l‟adozione del

PGT; viene pertanto ipotizzato un assetto delle aree di cessione coerente con le scelte già

intraprese dall‟Amministrazione.

Complessivamente gli ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali hanno

un‟estensione di circa 353.000 mq.

La Superficie lorda di pavimento (Slp) realizzabile negli ambiti di trasformazione è di

mq 52.800 circa per un totale di 1.056 nuove stanze.

Al fine di favorire la polifunzionalità all‟interno delle trasformazioni, per ogni ambito si

individua, unitamente ad una funzione prevalente, un insieme di funzioni con essa

compatibili. Pertanto, all‟interno degli ambiti di trasformazione per funzioni

prevalentemente residenziali sono escluse le funzioni non ritenute compatibili con la

principale funzione residenziale.

La superficie lorda di pavimento relativa a funzioni non residenziali non dovrebbe

comunque essere superiore al 40% della superficie lorda di pavimento complessiva.

Superficie Territoriale ambiti di trasf.

residenziali mq

indice di edificabilità

mq/mq

Superficie lorda di

pavimento mq

352.000 x 0,15

= 52.800

Tabella 9. calcolo della Slp residenziale massima connessa all‟attuazione degli

ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali.

Nuova Superficie Lorda di pavimento residenziale

mq

mq/ab incremento insediativo

ab.

52.800 : 50

= 1.056

Tabella 10. calcolo dell‟incremento insediativo relativo agli ambiti di

Trasformazione

PGT Documento di Piano –marzo 2011

44

13. Le attività

Il Piano non prevede la realizzazione di grandi strutture di vendita.

L‟articolazione esistente delle medie strutture di vendita è sostanzialmente confermata

con l‟individuazione di uno specifico tessuto urbano che disciplina le medie strutture

esistenti senza prevedere incrementi della superficie di vendita; fanno eccezione due

tessuti speciali per attività commerciali all‟interno dei quali l‟insediamento di eventuali

nuove medie strutture (all‟interno di edificio esistente in un tessuto e nell‟ampia area

esistente nell‟altro) è subordinato al rispetto dei Criteri per il rilascio delle

autorizzazioni commerciali della media distribuzione approvati con deliberazione di

Giunta Comunale n. 99 dell‟8.6.2010.

Il Documento di Piano inoltre recepisce integralmente i contenuti della deliberazione di

Giunta Comunale n. 180 dell‟22.11.2010 “Approvazione documento di verifica della

situazione del Settore Commerciale sul territorio comunale”

Nel Piano lo sviluppo degli esercizi di vicinato (superficie di vendita fino a 150 mq) è

incentivato: si ritiene pertanto opportuno consentire l‟insediamento del commercio di

vicinato in quasi tutti i tessuti della città consolidata e degli ambiti di trasformazione

(con esclusione di alcune tipologie di commercio qualora non considerate compatibili

con il tessuto urbano circostante).

Uno degli obiettivi del D.P. è il consolidamento ed il potenziamento degli insediamenti

industriali esistenti.

Il Piano prevede tre zone di sviluppo industriale e artigianale: nella zona nord – ovest,

lungo la S.P. 206, viene individuato un ambito di completamento adiacente alla zona

realizzata in attuazione del P.I.P.; nella zona sud l‟ambito di completamento è adiacente

alla zona artigianale e produttiva insediata lungo la via Dorno.; nella zona est si

individua un ambito presso la rotatoria sulla S.S: 596; viene inoltre confermata,

all‟interno del tessuto consolidato, la zona per attività artigianali e produttive presso la

industria RECORD lungo la S.S. 596.

Complessivamente gli ambiti di trasformazione per attività hanno un‟estensione di circa

158.000 mq, per una superficie coperta di 79.000 mq circa.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

45

14. Gli ambiti di trasformazione

14.1 Criteri generali per l‟attuazione degli ambiti di trasformazione

Gli Ambiti di Trasformazione sono costituiti da aree libere sulle quali è consentita

l‟edificazione con bassi indici di edificabilità, attraverso l‟attuazione di strumenti

urbanistici esecutivi nelle cui convenzioni si deve prevedere l‟obbligo di cessione da

parte dell‟operatore, a titolo gratuito, di aree al comune.

Tali ambiti sono funzionali al soddisfacimento delle esigenze di nuovi insediamenti e di

nuovi servizi ed aree pubbliche. Le aree per servizi pubblici sono così reperite attraverso

una disciplina che non prevede l‟esproprio ma l‟acquisizione a titolo gratuito.

Gli Ambiti di trasformazione sono individuati nella tavola DP 6 Assetto urbanistico e

nell‟Allegato DP 1 – Schede degli Ambiti di trasformazione.

Gli Ambiti di trasformazione si articolano in:

- ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali: corrispondono ad aree

libere prevalentemente collocate ai margini del tessuto urbano consolidato in cui

sono insediabili funzioni residenziali e funzioni compatibili con la residenza

- ambiti di trasformazione per attività: corrispondono ad aree libere adiacenti ad

ambiti dove sono insediate attività produttive.

All‟interno degli ambiti di trasformazione si individua l‟area su cui concentrare gli

edifici privati (Apr) e l‟area da cedere al Comune da destinare a verde e ad attrezzature

pubbliche (Ap).

La quantità delle aree da cedersi Ap è individuata anche nel Piano dei Servizi.

La localizzazione delle aree Apr ed Ap riportata nella tavola DP 6 Assetto urbanistico e

nell‟Allegato DP 1 – Schede degli Ambiti di trasformazione deve considerarsi indicativa.

Per l‟attuazione degli Ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali è indicata,

oltre alla quantità di area da cedere al comune Ap, una quota minima di cessione: è

infatti consentito, in luogo della cessione di tutta l‟area dovuta, il ricorso alla

monetizzazione delle aree non cedute, purchè sia ceduta al comune una quota di aree Ap

non inferiore al 30% della St

La trasformazione delle A.T. si effettua secondo le modalità di seguito definite:

PGT Documento di Piano –marzo 2011

46

- gli interventi all‟interno degli ambiti di trasformazione sono subordinati

all‟approvazione di strumenti urbanistici esecutivi.

- una unità minima di intervento deve corrispondere almeno al 50 % della St

Non è compreso nel computo della Slp la superficie lorda degli spazi destinati al ricovero

di autovetture purchè non superiore a 5 mq ogni 10 mq di Slp esistente.

La distanza minima degli edifici dalle strade (Ds) non deve essere inferiore a ml 5 salvo

quanto diversamente prescritto dalla legislazione vigente

Si definisce Ap l‟area pubblica da cedersi al Comune

Si definisce Apr l‟area privata su cui si concentra la realizzazione degli edifici privati

previsti dal piano esecutivo.

Poiché si ritiene necessario limitare gli effetti di dilavamento delle acque meteoriche,

preservare l‟equilibrio idrogeologico del territorio e contenere l‟impatto sull‟ambiente

dovuto alla progressiva impermeabilizzazione delle aree libere, al fine di garantire una

corretta proporzione tra superfici impermeabili e permeabili, si prescrive che la

superficie drenante non sia essere inferiore al 30% dell‟Apr negli Ambiti di

trasformazione prevalentemente residenziali, e del 15% dell‟Apr negli Ambiti di

trasformazione per attività.

Al fine di garantire un costante apporto di acqua piovana alla falda deve essere previsto,

ove possibile, il convogliamento diretto dell‟acqua piovana in aree permeabili anziché

nel sistema fognario, ed una utilizzazione delle acque meteoriche per gli usi non

idropotabili.

In fase di attuazione degli Ambiti di Trasformazione, qualora la rete fognaria esistente

risultasse inadeguata allo scarico delle acque reflue o assente, ne deve essere previsto il

completamento al fine di non determinare ulteriori impatti negativi sul reticolo

idrografico.

La rete fognaria deve essere separata dalla rete delle stesse acque piovane; l‟attuazione di

ogni previsione di piano che incrementa il carico afferente al sistema fognario è

comunque subordinata alla verifica della capacità residua del sistema di depurazione.

I due depuratori esistenti hanno comunque complessivamente una potenzialità di

smaltimento corrispondente a 10.600 A.E. (abitanti equivalenti), adeguata quindi al

PGT Documento di Piano –marzo 2011

47

dimensionamento globale del P.G.T. (si prevede per il 2016 il raggiungimento di una

potenzialità pari a 18.441 A.E.).

Le trasformazioni devono essere effettuate valutando anche la sensibilità ecosistemica

come individuata nella carta della sensibilità ecosistemica intrinseca complessiva

contenuta nella V.A.S.

Come indicato nella Valutazione Ambientale Strategica, in tutti ambiti di trasformazione

prevalentemente residenziale è necessario che si dedichi particolare cura progettuale

nella definizione, oltre che delle caratteristiche degli edifici (elevate performance

ambientali e formali), anche nel trattamento dei fronti potenzialmente critici indotti dalle

nuove realtà rispetto al contesto (soprattutto in presenza di emergenze architettoniche di

pregio), e nella ricerca di soluzioni di sistemazione delle aree pertinenziali idonee

all‟incremento della biodiversità urbana e al miglioramento del microclima e della

qualità dell‟aria.

- Gli insediamenti previsti dovranno essere caratterizzati da un‟elevata qualità formale

degli edifici (morfologica ed estetica nel rispetto anche delle preesistenze) per

contribuire alla riduzione dell‟impatto paesistico;

- si dovrà prevedere l‟utilizzo di nuovi impianti di illuminazione esterna pubblici e

privati a ridotto consumo energetico, in conformità ai criteri di antinquinamento

luminoso, secondo la l.r. 17/2000 e l.r. 38/2004;

- dovranno essere adottati tutti i provvedimenti tecnici finalizzati al massimo

contenimento dei consumi di risorse ambientali (acqua, fonti energetiche non

rinnovabili, ecc…);

- dovranno essere adottati tutti i provvedimenti tecnici finalizzati alla massima

riduzione di generazione di inquinanti e di riduzione del carico sulle reti di servizi;

- gli allacciamenti alla rete stradale degli impianti gas, energia elettrica, acqua e

fognatura dovranno rispettare tutte le norme e prescrizioni previste dai soggetti

gestori. Dovrà pertanto essere verificata la capacita delle reti di smaltimento delle

acque meteoriche in relazione alle superfici impermeabilizzate previste;

- le previsioni progettuali dovranno prevedere il massimo di dotazione di verde e di

aree permeabili;

PGT Documento di Piano –marzo 2011

48

- si dovranno prevedere fasce vegetazionali ad elevata densità di alberi e arbusti

autoctoni lungo i fronti perimetrali, in particolare quelli aperti verso il territorio

extraurbano;

- la messa a dimora delle essenze dovrà essere eseguita sin dalle prime fasi di

realizzazione dell‟intervento (preverdissment); dovrà altresì essere garantita la

manutenzione delle essenze messe a dimora;

- dovranno essere previsti specifici progetti per il riutilizzo delle acque meteoriche (non

inquinate) per l‟irrigazione del verde pertinenziale;

- gli interventi comportano l‟incremento delle superfici impermeabili: per ridurre tale

impatto negativo si propone l‟impiego di materiali permeabili (ove compatibile) per le

pavimentazioni, e la previsione di sistemi di reinfiltrazione in loco delle acque

meteoriche potenzialmente non inquinate;

- per ovviare in parte alla pressione esercitata dal traffico veicolare si deve valutare per

ogni ambito la possibilità di prevedere collegamenti ciclabili con il centro del

capoluogo e tra le frazioni e il capoluogo.

Analogamente come indicato nella VAS, in tutti ambiti di trasformazione per attività è

necessario che si dedichi particolare cura progettuale nella definizione oltre che delle

caratteristiche degli edifici (elevate performance ambientali e formali) anche nel

trattamento dei fronti potenzialmente critici indotti dalle nuove realtà rispetto al contesto

e nella ricerca di soluzioni di sistemazione delle aree pertinenziali idonee all‟incremento

della biodiversità urbana e al miglioramento del microclima e della qualità dell‟aria.

Gli insediamenti previsti dovranno essere caratterizzati da un‟elevata qualità formale

(morfologica ed estetica) degli edifici per contribuire alla riduzione dell‟impatto

paesistico soprattutto in posizioni “delicate” quali accessi urbani;

- si dovrà prevedere l‟utilizzo di nuovi impianti di illuminazione esterna pubblici e

privati a ridotto consumo energetico, in conformità ai criteri di antinquinamento

luminoso, secondo la l.r. 17/2000 e l.r. 38/2004;

- dovranno essere adottati tutti i provvedimenti tecnici finalizzati al massimo

contenimento dei consumi di risorse ambientali (acqua, fonti energetiche non

rinnovabili, ecc…);

- dovranno essere adottati tutti i provvedimenti tecnici finalizzati alla massima

riduzione di generazione di inquinanti e di riduzione del carico sulle reti di servizi;

PGT Documento di Piano –marzo 2011

49

- gli allacciamenti alla rete stradale degli impianti gas, energia elettrica, acqua e

fognatura dovranno rispettare tutte le norme e prescrizioni previste dai soggetti

gestori. Dovrà pertanto essere verificata la capacita delle reti di smaltimento delle

acque meteoriche in relazione alle superfici impermeabilizzate previste;

- le previsioni progettuali dovranno prevedere il massimo di dotazione di verde e di

aree permeabili;

- si dovranno prevedere fasce vegetazionali lungo i fronti perimetrali, in particolare

quelli aperti verso la campagna, che dovranno essere formate con elevata densità di

alberi e arbusti autoctoni;

- la messa a dimora delle essenze dovrà essere eseguita sin dalle prime fasi di

realizzazione dell‟intervento (preverdissment); dovrà altresì essere garantita la

manutenzione delle essenze messe a dimora;

- dovranno essere previsti specifici progetti per il riutilizzo delle acque meteoriche (non

inquinate) per l‟irrigazione del verde pertinenziale;

- gli interventi comportano l‟incremento delle superfici impermeabili: per ridurre tale

impatto negativo si propone l‟impiego di materiali permeabili (ove compatibile) per le

pavimentazioni, e la previsione di sistemi di reinfiltrazione in loco delle acque

meteoriche potenzialmente non inquinate;

- dovranno essere previsti sistemi di contenimento dell‟inquinamento acustico

soprattutto in prossimità delle aree residenziali.

Inoltre dovranno, per l‟attuazione di ciascun Ambito di Trasformazione, essere recepite

le specifiche indicazioni generali per il miglioramento dell’inserimento della previsione

(riduzione delle criticità indotte) riportate nell‟Allegato DP 1 – Schede degli Ambiti di

trasformazione.

Nella fase attuativa degli ambiti di trasformazione dovrà essere verificata la presenza di

vegetazione esistente al fine di definire se essa costituisce bosco ai sensi del D.l.

277/2001 ed eventualmente dovrà essere acquisita autorizzazione paesaggistica per la

trasformazione di bosco ai sensi del D.Lgs 42/04;

Nella fase attuativa relativa ad ambiti che ricadono in “zone di interesse archeologico –

areali di rischio”, prima delle trasformazioni dovranno essere effettuati approfondimenti

operati in concerto con la Soprintendenza Archeologica.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

50

Fuori dal perimetro del centro edificato gli accessi alla viabilità provinciale non potranno

avvenire direttamente dagli ambiti di trasformazione ma dovranno essere coordinati da

strade locali o di arroccamento a loro volta collegate alla strada provinciale mediante

intersezioni esistenti opportunamente adeguate, nuove intersezioni a rotatoria oppure

nuove intersezioni che consentano la sola svolta a destra senza la possibilità di

attraversamento della carreggiata poste ad adeguata distanza una dall‟altra.

Pertanto negli AT prospicienti la viabilità provinciale principale, dovrà essere prevista

una strada di arroccamento, posta ad una adeguata distanza dalla strada provinciale per

consentire una eventuale futura riqualifica, al fine di dare continuità alla viabilità locale

comunale di lottizzazione anche in previsione di futuri ambiti di trasformazione

Eventuali prescrizioni relative a soluzioni viabilistiche verranno comunque indicate nella

fase successiva alla richiesta di Concessione da inoltrarsi alla provincia per tutti i lavori

che interessano la viabilità provinciale.

In particolare l‟AT 22 Ambito di trasformazione per attività potrà collegarsi alla viabilità

principale solo attraverso la rotatoria esistente sulla SP ad esso prospiciente.

Ai sensi del D.P.R. 142 del 30.3.2004 i titolari che attueranno gli ambiti di

trasformazione realizzando opere considerate ricettori all‟interno della fascia di

pertinenza acustica, dovranno individuare ed adottare opere di mitigazione sulla

sorgente, lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sul ricettore per ridurre

l‟inquinamento acustico prodotto dall‟esercizio dell‟infrastruttura stradale, con

l‟adozione delle migliori tecnologie disponibili.

Per la realizzazione di nuove costruzioni ci si dovrà attenere da quanto previsto dal D.lgs

192 del 19.8.2005 e D.g.r. 8/5018 del 26.6.2007 (rendimento energetico e certificazione

energetica), dalla l.r. 39/2004 (risparmio energetico), dalla l.r. 17/2000 e l.r. 38/2004

(illuminazione ed inquinamento luminoso), come modificate dal D.lgs. 152/06 e D.lgs.

311/2007

PGT Documento di Piano –marzo 2011

51

Nell‟attuazione dei Piani relativi agli AT dovranno essere preservati gli ambiti dei corsi

d‟acqua interessati considerando; ai sensi dell‟art. 15 c.1 del D.lgs. 152/06 è vieta la

tombinatura dei corsi d‟acqua che non sia imposta da ragioni di tutela della pubblica

incolumità. Nelle fasce di rispetto dei corsi d‟acqua, pari a ml. 5,00 a partire dal ciglio

superiore della scarpata lungo le rive, ed al piede esterno degli argini, ogni intervento è

subordinato ad autorizzazione del citato Consorzio o Ente Gestore.

Nei paragrafi 14.2 e 14.3 vengono indicati gli indici urbanistico-edilizi, le vocazioni

funzionali e le modalità di attuazione degli Ambiti di Trasformazione:

14.2 Ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali

Negli Ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali sono escluse tutte le

funzioni di cui all‟allegato A paragrafo 23 ad eccezione delle seguenti:

FUNZIONI RESIDENZIALI

funzioni residenziali

Residence, abitazioni collettive

FUNZIONI COMMECIALI

commercio di vicinato

somministrazione (bar e ristoranti) art. 4 l.r. 30/2003

banche

FUNZIONI TERZIARIE

servizi privati di uso pubblico

uffici e studi professionali

servizi alla persona

servizi per l‟industria

artigianato di servizio alla famiglia

Centri di telefonia in sede fissa (di cui alla l.r. 6/2006 e successive integrazioni e

modifiche)

Farmacie, erboristerie, tabaccherie (attività non sottoposte al d.lgs. 114/98)

servizi pubblici e privati di uso pubblico suscettibili di essere valutati come standard

verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

attrezzature scolastiche

attrezzature religiose

parcheggi

attrezzature sanitarie e assistenziali

attrezzature civili e culturali

attrezzature sportive

PGT Documento di Piano –marzo 2011

52

funzioni turistico ricettive e ricreative

Strutture alberghiere

Attrezzature per il tempo libero e lo sport

All‟interno delle aree Ap da cedersi al comune devono essere realizzati i parcheggi

pubblici connessi agli interventi, nella quantità indicata nel paragrafo 24.2;

Le aree destinate a parcheggio pubblico costituiscono opere di urbanizzazione primaria

la cui realizzazione deve essere effettuata obbligatoriamente prima del rilascio

dell‟agibilità degli edifici previsti. Tale obbligo deve essere trascritto nella convezione

del piano esecutivo.

Gli indici urbanistico edilizi per gli Ambiti di trasformazione prevalentemente

residenziali sono i seguenti:

It : 0,15 mq/mq

Sc: 0,5 mq/mq di Apr

H massima : 9,5 m

Ap . 50% della St.

Ap minima : 30% della St

La Slp relativa a funzioni non residenziali non può essere superiore al 40% della Slp

complessiva.

14.3 Ambiti di trasformazione per attività

Sono escluse tutte le funzioni di cui all‟Allegato A paragrafo 23 ad eccezione delle

seguenti:

FUNZIONI RESIDENZIALI

funzioni residenziali ad uso esclusivo del titolare dell‟azienda nella misura di una

abitazione per ciascuna attività con Slp non superiore a 150 mq/mq

FUNZIONI COMMECIALI

commercio di vicinato

bar

commercio all‟ingrosso

FUNZIONI TERZIARIE

PGT Documento di Piano –marzo 2011

53

servizi privati di uso pubblico

servizi per l‟industria

artigianato di servizio all‟auto

Centri di telefonia in sede fissa (di cui alla l.r. 6/2006 e successive integrazioni e

modifiche)

Distributori di carburanti:

servizi pubblici e privati di uso pubblico suscettibili di essere valutati come standard

verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

attrezzature scolastiche

attrezzature religiose

parcheggi

attrezzature sanitarie e assistenziali

attrezzature civili e culturali

attrezzature sportive

funzioni turistico ricettive e ricreative

Attrezzature per il tempo libero e lo sport

FUNZIONI PRODUTTIVE

Artigianato produttivo, industria

Depositi e magazzini connessi all‟attività artigianale e produttiva

All‟interno delle aree Ap da cedersi al comune devono essere realizzati i parcheggi

pubblici connessi agli interventi nella quantità indicata nell‟Allegato A paragrafo 24.2.

Le aree destinate a parcheggio pubblico costituiscono opere di urbanizzazione primaria

la cui realizzazione deve essere effettuata obbligatoriamente prima del rilascio

dell‟agibilità degli edifici previsti. Tale obbligo deve essere trascritto nella convezione

del piano esecutivo.

Gli indici urbanistico edilizi per gli Ambiti di trasformazione per attività sono i seguenti:

It : 0,4 mq/mq

Sc: 0,7 mq/mq di Apr

H massima: 12

Ap . 20% della St. e comunque non inferiore alla quota prevista per i parcheggi pubblici

di cui all‟Allegato A paragrafo 24.2

La Slp relativa a funzioni non produttive non essere superiore al 50% della Slp

complessiva.

Qualora i piani attuativi degli Ambiti di trasformazione per attività prevedano

l‟insediamento di attività logistiche, deve essere effettuata la procedura di esclusione

PGT Documento di Piano –marzo 2011

54

dalla VIA ai sensi della l.r. 5/2010 “Norme in materia di valutazione di impatto

ambientale”; inoltre i piani dovranno essere corredati da uno studio del traffico e dagli

effetti indotti, concertando con la provincia adeguati interventi viabilistici.

15. Il sistema dei servizi

Lo stato di fatto dei servizi pubblici di Garlasco presenta una dotazione di mq per

abitante piuttosto elevata (31 mq/ab se si considerano solo le attrezzature di proprietà

pubblica; 43 mq/ab se si considerano anche i servizi privati suscettibili di essere

conteggiati come “standard” - la legge regionale 12/05 per il governo del territorio

impone una dotazione minima di servizi pari a 18 mq/ab); nell‟allegato B sono contenute

le tabelle relative alla dotazione di servizi. Le tabelle dettagliate relative ai servizi

esistenti e quelle riassuntive sono contenute nella Relazione del Piano dei Servizi.

L‟obiettivo del P.G.T. è comunque, da un lato quello di potenziare la dotazione di servizi

pubblici prevedendo la cessione, all‟interno degli A.T,, del 50% della superficie

territoriale di intervento; d‟altro lato, vista la più che sufficiente dotazione di servizi

esistenti e la possibilità di incremento data dall‟attuazione degli A.T., si prevede una

possibilità di parziale monetizzazione delle aree da cedersi, da valutarsi per ogni singolo

intervento e consentita solo qualora l‟intera cessione sia di difficile realizzazione o non

consenta l‟individuazione di aree pubbliche sufficientemente accessibili o fruibili.

Il ricavato della monetizzazione dovrà essere utilizzato al fine di potenziare e migliorare

la qualità delle attrezzature pubbliche esistenti.

16. Il sistema infrastrutturale

Nel territorio di Garlasco è prevista la realizzazione di un nuovo casello autostradale in

corrispondenza della S.P. 206 in direzione Dorno, connesso alla realizzazione della

nuova autostrada Broni – Pavia – Mortara.

L‟inevitabile aumento dei flussi veicolari connessi alla realizzazione del nuovo casello

autostradale dovrà essere sostenuto da un adeguato sistema viabilistico.

Come risulta anche evidente dall‟analisi dei flussi effettuata dalla Provincia di Pavia il

tratto di tangenziale sud ovest (Via Leonardo da Vinci nel tratto tra l‟innesto con la S.S.

596 corso Cavour e l‟innesto con la via Alagna) è vicino alla saturazione nelle ore di

PGT Documento di Piano –marzo 2011

55

punta. Pertanto si prevede un nuovo tratto tangenziale ad est di raccordo tra la S.P 185

(via San Biagio) che intercetta il traffico della S.P. 206 proveniente da Vigevano, con la

S.S. 595 che è il principale asse di scorrimento est – ovest e quindi con il casello presso

la S.P. 206 (via Dorno).

Il tracciato individuato è da ritenersi indicativo: in fase di progettazione dovranno essere

effettuati studi specifici di fattibilità con valutazione di eventuali proposte alternative.

Di questo nuovo tracciato viabilistico est è in fase di ultimazione il tratto tra la rotonda

sulla S.S. 595 e la rotonda più a nord di accesso all‟estesa zona industriale in fase di

realizzazione; per rendere accessibile l‟estesa zona industriale e per completare una

viabilità in fase di realizzazione si prevede il completamento della strada tra la rotonda

nei pressi dell‟area industriale e via San Biagio.

La realizzazione del tratto più a sud, tra la rotonda sulla S.S. 595 e la rotonda di accesso

al casello della nuova prevista autostrada Broni – Pavia – Mortara è subordinata alla

realizzazione dell‟autostrada stessa.

Al fine di rendere scorrevole il traffico viabilistico nella zona Sud è previsto il

potenziamento della via Alagna ed una salvaguardia per un eventuale nuovo tracciato

viabilistico est – ovest a sud dell‟attuale tangenziale, di collegamento tra la via Alagna e

la via Dorno.

Si richiamano i disposti dell‟art. 9 commi 3 e 4 della l.r. 9/2001, che costituiscono il

fondamento giuridico del vincolo di salvaguardia urbanistica associato alla futura

autostrada e della relativa disciplina da osservare nelle aree ad esso assoggettate

17. Rete Ecologica Comunale

Il progetto di Rete Ecologica Comunale (R.E.C.) come individuato nella tavola DP 7 Reti

ecologiche ha come obiettivo il mantenimento della connettività lungo i corridoi

ecologici.

Come indicato nell‟allegato alla D.G.R 8/8515 lo strumento della perequazione, adottato

dal Documento di Piano all‟interno degli Ambiti di Trasformazione, può costituire un

valido ausilio per la realizzazione del progetto di rete ecologica, in quanto attraverso di

esso possono essere acquisite aree ed ambiti necessari alla funzionalità ed al

completamento delle connessioni della rete ecologica proprio in quelle situazioni in cui i

PGT Documento di Piano –marzo 2011

56

piani contengono previsioni che tendono a chiudere o saturare le possibilità di

continuità negli spazi liberi residui (ambiti di frangia e di tessuti consolidati).

Relativamente alla classificazione delle opere connesse alla realizzazione della R.E.C.

nell‟allegato alla D.G.R 8/8515 si specifica che tra le opere di urbanizzazione primaria

sono compresi gli spazi di verde attrezzato, mentre tra quelle di urbanizzazione

secondaria sono compresi gli assi verdi di quartiere; si tratta di elementi di naturalità

più strettamente associati ad ambiti urbani, rilevanti nel sistema complessivo di rete

ecologica. A tale riguardo pare logico avvicinare anche i corridoi ecologici esterni alle

aree insediate alla categoria del verde attrezzato, e quindi di opere di livello primario,

qualora i corridoi stessi siano integrati ad elementi in grado di: - aumentare le

opportunità per attività fruitive dei cittadini (es: sentieri, nidi artificiali e posatoi,

tabelloni didattici); - migliorare il livello di protezione dei cittadini da fattori di

inquinamento (unità arboreo-arbustive con ruolo di tamponamento microclimatico, siepi

e/o linee d’acqua con funzione di ecosistema-filtro, in generale unità ambientali in grado

di ridurre i rischi di flussi di sostanze potenzialmente pericolose tra città e campagna).

A migliorare la connessione della rete ecologica locale contribuiscono le piste ciclabili,

individuate sia nella tavola DP 6 – Assetto urbanistico che nella tavola DP 7 – Reti

ecologiche.

Il Documento di Piano propone, al fine di potenziare la rete esistente, il completamento

della pista ciclabile di collegamento con la frazione Bozzola; il completamento della

pista ciclabile di collegamento con la frazione San Biagio; la realizzazione della pista

ciclabile sull‟attuale circonvallazione sud – via Leonardo da Vinci (dalla rotonda presso

la grande area industriale ad est e la rotonda su via Alagna), proposta nella prospettiva di

declassare a viabilità locale tale arteria (con la realizzazione della nuova arteria

viabilistica più a sud di questa).

Due nuovi tracciati di piste ciclabili sono connessi al progetto realizzato in adesione al

terzo bando indetto dalla Comunità Europea (a cui ha aderito, unitamente ad altri

soggetti, il comune di Garlasco) nell‟ambito del Programma denominato Central Europe,

finalizzato a finanziare progetti che abbiano come obiettivo il rafforzamento della

competitività e dell‟attrattività delle città e delle regioni.

Un tracciato è costituito dal prolungamento della pista ciclabile di via Dorno fino al

Torrente Terdoppio, con proseguimento nel Comune di Alagna; l‟altro è un tracciato ad

PGT Documento di Piano –marzo 2011

57

anello tra il capoluogo (rotonda ad est sulla statale) attraverso il Sito di Importanza

Comunitaria “Boschi del Vignolo” fino alla frazione Bozzola.

Lungo il Terdoppio, tra la cascina Reale ed il Comune di tromello, la Provincia di Pavia,

nell‟ambito di un più globale progetto di riqualificazione, ha realizzato un percorso

ciclopedonale con posizionamento di strutture per la fruizione ed il miglioramento della

vocazione faunistica

18. Insediamenti rurali dimessi esterni al perimetro I.C.

Gli edifici individuati come insediamenti rurali dimessi nell‟Allegato DP 3, sono

trasformabili con le modalità previste dal Regolamento adottato dal C.d.A. del Consorzio

Parco Lombardo della Valle del Ticino con deliberazione n. 106 del 26.10.2005, previo

parere favorevole del Parco stesso.

Ai sensi della suddetta deliberazione si definisce “insediamento rurale dimesso” il

complesso di edifici con annesse relative corti e pertinenze, non più destinato totalmente

allo svolgimento dell’attività stessa.

Ai fini dell‟ottenimento del parere del Parco, deve essere assegnata all‟edificio dismesso

una o più destinazioni tra quelle ammesse dal PTC.

Gli interventi di recupero possono essere attuati mediante opere di manutenzione

ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo,

ristrutturazione con limiti imposti per le singole zone dal P.T.C. E‟ comunque vietata la

realizzazione di autorimesse interrate.

Il progetto deve riguardare la totalità degli edifici dimessi, così come previsto dagli artt.

8.C.7 e 9.G.7 della D.G.R. 2.8.2001 n. 7/5983 e degli artt. 6.11 e 7.C.7 della D.C.R.

26.11 2003 n. VII/919.

Non sono ammessi interventi di recupero di singole porzioni di edifici o di singoli edifici

dimessi facenti parte di azienda agricola ancora in attività, ad eccezione di quelli previsti

dall‟art. 7.C.6 della D.C.R. 26.11 2003 n. VII/919. e degli artt. 8.C.6 e 9.G.6 della

D.G.R. 2.8.2001 n. 7/5983

Gli interventi che abbiano ottenuto parere favorevole del Parco del Ticino sono

autorizzabili con Permesso di Costruire convenzionato; l‟Abaco delle tipologie rurali del

Parco del Ticino costituisce elemento prescrittivi nella progettazione e nella

PGT Documento di Piano –marzo 2011

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realizzazione delle opere. Il numero dei piani consentiti sarà valutato in base alle

caratteristiche tipologiche degli edifici esistenti.

Prescrizioni particolari imposte dal Regolamento:

- non è consentita la demolizione di edifici di pregio architettonico od ambientale o di

parti di essi

- il recupero degli insediamenti rurali dovrà essere condotto ponendo la massima

attenzione al rispetto della fisionomia originaria dell‟insediamento, alle caratteristiche

tipologiche degli edifici ed al rapporto tra questi ed il contesto esterno (recinzioni,

visuali, alberature, viali di accesso, idrografia superficiale, acc.)

- gli interventi di restauro, risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia,

devono essere corredati da studi, analisi e rilevazioni volte ad individuare le

componenti architettoniche che debbono essere salvaguardate

- la chiusura di porticati, intesi quali fabbricati separati costituiti da una tettoia

poggiante su pilastri, ed i fienili o assimilabili, laddove è consentita dal P.T.C., deve

avvenire principalmente con pareti vetrate. In casi eccezionali e documentati con

adeguati studi, ai fini della chiusura stessa può essere fatto ricorso ad altri materiali

tali da garantire comunque il mantenimento delle partizioni architettoniche e in

generale delle caratteristiche originarie dell‟edificio

- gli elementi preesistenti che per forma, materiali o particolare lavorazione,

caratterizzano gli edifici, devono essere mantenuti e reimpiegati in loco

- i materiali da usare sono, salvo diverse situazioni esistenti: tetti in coppi; travi di

copertura in legno; pilastri e lesene in mattoni a vista, ad eccezione delle parti

originariamente intonacate; serramenti in legno; persiane in legno; balconi, davanzali

e opere in pietra, non lucidati;

Per la realizzazione di autorimesse di pertinenza di cui alla legge 122/89, devono essere

utilizzati esclusivamente gli edifici accessori esistenti.

Non sono consentite divisioni degli spazi comuni che alterino l‟aspetto morfologico delle

cascine, è vietato individuare posti auto all‟interno della corte.

Le destinazioni d‟uso ammesse sono quelle indicate, per le singole zone, dagli artt. 6.11

e 7.C.7 della D.C.R. 26.11 2003 n. VII/919. e degli artt. 8.C.7 e 9.G.7 della D.G.R.

2.8.2001 n. 7/5983.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

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Il recupero è subordinato al vincolo di superfici agricole pari a quelle necessarie

all‟edificazione dei volumi che si richiede di recuperare, ai sensi dell‟art. 59 della L.R.

12/05 (0,03 mc/mq).

La procedura prevista dal Regolamento si applica anche agli edifici non agricoli dimessi.

L‟elenco degli insediamenti dimessi può essere aggiornato annualmente previa

comunicazione al Parco del Ticino entro il 31 gennaio dei nuovi edifici dimessi alla data

del 31 dicembre dell‟anno precedente

19. Il perimetro di Iniziativa Comunale definito dal PTC del Parco del Ticino

Tutto il territorio comunale ricade all‟interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino.

Il perimetro di Iniziativa Comunale (I.C.) definisce il territorio al di fuori del quale le

scelte di pianificazione sono definite dal Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.)

del Parco stesso.

La normativa del P.T.C. del Parco consente di ampliare la superficie compresa

all‟interno della zona IC del 5% esclusivamente in sede di stesura dello strumento

urbanistico comunale.

Nel caso di Garlasco quindi la quantità di superficie che può essere ricompresa

all‟interno dell‟I.C. è di 368.572 mq (corrispondente al 5% della superficie globale

compresa all‟interno dell‟IC, pari a 7.371.442 mq).

Il PGT prevede pertanto un ampliamento dell‟I.C. di 281.181 mq così articolato:

- un ampliamento a nord lungo la S.P. 206, che compre tre aree residenziali consolidate

con aree agricole interposte: si tratta quindi di un riconoscimento di uno stato di fatto

per il quale il PGT non propone alcuna modifica; relativamente alle zone agricole

comprese nell‟ampliamento dell‟I.C. viene recepita totalmente l‟indicazione derivante

dall‟individuazione della rete ecologica indicata dal Parco del Ticino (riportata nella

Documento di VAS) che prevede che esse siano mantenute al fine di garantire la

connessione ecosistemica: si prescrive pertanto che tali zone siano considerate come

aree cuscinetto (buffer zones) in cui realizzare corridoi ecologici di connessione;

- due ampliamenti nella zona ovest all‟interno dei quali viene comunque confermata la

destinazione agricola dei terreni, ma che, per la prossimità del sistema viabilistico

autostradale e tangenziale, potrebbero essere suscettibili di future trasformazioni

comunque subordinate alla realizzazione della nuova viabilità;

PGT Documento di Piano –marzo 2011

60

- due piccoli ampliamenti sono effettuati per ricomprendere all‟interno dell‟I.C. edifici

esistenti; un piccolo ampliamento, a sud della frazione Bozzola, è effettuato al fine di

inserire all‟interno dell‟IC una proprietà comunale per la quale si prevede una

destinazione a verde e sport in adiacenza all‟attuale.

- tre piccoli ampliamenti finalizzati all‟adeguamento a confini di proprietà (Bozzola mq

1.556, Capoluogo mq 1.225, San Biagio mq 5.234)

Per nuovi ambiti di trasformazione, individuati prevalentemente nella zona sud (vedi

paragrafo successivo), è prevista una conformazione tale da non interrompere la

continuità del territorio verde – agricolo esterno con le aree più interne al tessuto urbano

consolidato.

20. Elenco degli elaborati

Il Documento di Piano si compone dei seguenti elaborati

Tavola DP 1 – Inquadramento territoriale

individua le infrastrutture viabilistiche principali e la rete ferroviaria

esistenti ed in previsione; i principali centri commerciali, con bacino di

utenza sovralocale, le strutture ospedaliere. Sono anche individuati i

corridoi primari della Rete Ecologica Regionale

Tavola DP 2 – Sistema infrastrutturale scala vasta

(fonte: Regione Lombardia – infrastrutture Lombarde) è relativo

all‟individuazione del sistema della viabilità modificato dalla nuova

autostrada Broni – Mortara, in cui il territorio di Garlasco è inserito

Tavola DP 3 – Vincoli e fasce di rispetto

individua la fascia di tutela del torrente Terdoppio; la zona di rispetto

cimiteriale e del depuratore; il rispetto dei pozzi e degli elettrodotti; le

zone di interesse archeologico (a rischio di ritrovamento archeologico e di

ritrovamento), all‟interno delle quali gli interventi di scavo devono essere

effettuati previo parere favorevole della Soprintendenza ai beni

archeologici; le foreste e i boschi nel PTC della Provincia di Pavia

PGT Documento di Piano –marzo 2011

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individuate ai sensi del D.lgs 42/2004; gli edifici vincolati ai sensi del

D.lgs 42/2004.

Tavola DP 4 – Valori ambientali

Individua i due siti di importanza comunitaria (sic) “Boschi del Vignolo”

e “San Massimo” e la zona di protezione speciale (zps) “Boschi del

Ticino”; la zona di recupero “R” del P.T.C. del Parco localizzata presso il

sic “Boschi del Vignolo”; sono evidenziati i corsi d‟acqua principali

(Terdoppio e subdiramatore sinistro del Canale Cavour), il territorio del

Parco del Ticino, le aree non edificate interne al perimetro di Iniziativa

Comunale del P.T.C. del parco; le aree verdi pubbliche.

Tavola DP 5 – Uso del suolo

in questa tavola sono individuati gli usi prevalenti del territorio interno al

perimetro I.C.; sono quindi evidenziati i tessuti prevalentemente

residenziali, quelli ad uso commerciale e terziario, quelli industriali –

artigianali, le aree per servizi, le zone agricole o libere; nell‟elaborato

viene individuato inoltre il perimetro dell‟area urbana, che definisce il

tessuto urbano consolidato.

Tavola DP 6 – Assetto urbanistico

in questa tavola sono individuati gli Ambiti di trasformazione e le

infrastrutture viabilistiche previste (città prevista), distinti dalla città

esistente costituita dal tessuto urbano consolidato, i servizi e le

attrezzature pubbliche o di interesse pubblico, le zone prevalentemente

agricole o libere non edificabili, le infrastrutture viabilistiche e le

infrastrutture ferroviarie, le piste ciclabili, i corsi d‟acqua principali, i

piani esecutivi in fase di attuazione

Tavola DP 7 – Reti ecologiche

in questa tavola è individuata la rete ecologica locale (corridoi verdi, aree

libere interne al perimetro IC, piste ciclabili), la rete ecologica

regionale (corridoi primari, elementi di primo livello, elementi di secondo

PGT Documento di Piano –marzo 2011

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livello, aree di supporto, aree ad elevata naturalità); la rete ecologica del

PTC del Parco del Ticino (fasce e corridoi per preservare e promuovere la

Rete Ecologica), zone agricole da consolidare come aree cuscinetto

(buffer zone) in cui realizzare corridoi ecologici di connessione.

Tavola DP 8 – Sottoservizi

In questa tavola sono individuate, fornite dagli Uffici comunali, la rete di

distribuzione del gas, la rete fognaria, gli elettrodotti, il depuratore e gli

impianti tecnologici.

Tavola DP 9 – Carta di fattibilità geologica

Questa tavola è stata realizzata dallo Studio Geoidrotecnico (dott. Alberto

Maccabruni) è parte integrante dello studio geologico redatto dallo stesso

Studio ed è integralmente recepita dal P.G.T.

In particolare in questo elaborato sono individuate le classi di fattibilità

con relative indicazioni e limitazioni per la realizzazione di opere edilizie.

Tavola DP 10 – Classificazione della viabilità

In questa tavola è individuata la classificazione della viabilità ai sensi

dell‟art. 3 del D. lgs. 285 del 30.4.1992.

Tavola DP 11 – Carta della sensibilità paesaggistica

Come previsto nella D.g.r. 8/1681 del 29.12.2005 Modalità per la

pianificazione comunale e nella D.g.r. 7/11045 del 8.11.2002 Linee

guida per l’esame paesistico dei progetti, la classificazione è effettuata

seguendo cinque livelli di sensibilità paesistica: 1.sensibilità molto bassa,

2.sensibilità bassa, 3.sensibilità media, 4.sensibilità elevata, 5.sensibilità

molto elevata.

Tavola DP 12 – Indirizzi del PTCP

L‟elaborato contiene gli indirizzi del Piano Territoriale di Coordinamento

della Provincia di Pavia

PGT Documento di Piano –marzo 2011

63

DP 13 - Relazione

La relazione contiene le descrizioni del quadro ricognitivo e conoscitivo e

degli obiettivi di sviluppo, con indicazioni di massima degli indici

territoriali e delle funzioni relative agli Ambiti di Trasformazione

Allegato DP 1 – Schede degli Ambiti di trasformazione

In questo elaborato sono inseriti tutti gli ambiti di trasformazione

individuati nella tavola DP 6 Assetto urbanistico con una numerazione che

consente di rintracciarne, in una apposita tabella, i dati quantitativi

(superficie territoriale, superficie lorda di pavimento, altezza massima,

area da cedere) e le indicazioni generali per il miglioramento

dell’inserimento della previsione (riduzione criticità indotta) della VAS

Allegato DP 2 – Città storica, tipologie e funzioni

Il fascicolo è composto dai seguenti elaborati:

- tavola DP-CS 1 - Capoluogo- tipologie e funzioni

- tavola DP-CS 2 – edifici esterni - tipologie e funzioni

- tavola DP-CS 3 - San Biagio - tipologie e funzioni

Le funzioni ammesse e le modalità d’intervento per la città storica sono individuate nel

Piano delle Regole

Allegato DP 3 – Edifici rurali dismessi

In questo elaborato sono individuati gli edifici Rurali dismessi per i quali

deve essere effettuato, ai fini dell‟intervento edilizio, lo studio previsto dal

Regolamento relativo alle modalità per l’individuazione ed il recupero

degli insediamenti rurali dimessi approvato dal C.d.A del Parco del Ticino

il 26.10.2005

PGT Documento di Piano –marzo 2011

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ALLEGATO A

21. Parametri urbanistico edilizi

Superficie territoriale St: comprende, oltre alla zona su cui si concentra l‟edificazione, le

aree destinate alle urbanizzazioni primarie e secondarie; la realizzazione degli interventi

è subordinata all‟approvazione di uno strumento urbanistico esecutivo.

Superficie fondiaria Sf: definisce la sola area di pertinenza degli edifici con esclusione

delle aree destinate alle urbanizzazioni primarie e secondarie.

Superficie coperta Sc: definisce la proiezione a terra del perimetro esterno degli edifici;

sono esclusi dalla Sc le tettoie a sbalzo ed i balconi aggettanti per non più di 2 m dal filo

del fabbricato

Superficie lorda di pavimento Slp: definisce le superfici lorde comprese entro il profilo

esterno degli edifici. Deve essere computata nella Slp la superficie di ogni piano

abitabile o agibile inclusi i soppalchi, i piani seminterrati ed interrati se agibili, i sottotetti

con altezza media ponderale superiore o uguale a m. 2,40.

Non sono comprese nella Slp:

a) le superfici dei balconi, dei terrazzi, dei cavedi sempre; le superfici dei

porticati, delle logge, delle tettoie qualora la superficie di tali spazi non superi

il 25% della Slp;

b) gli accessori chiusi (cantine, ripostigli, lavanderie e depositi) che abbiano

un‟altezza media di ml.2,50 all‟intradosso della soletta ed un‟altezza massima

di ml. 3 all‟estradosso del colmo del tetto, qualora la superficie di tali spazi

non superi il 25% della Slp;

c) le superfici nette degli androni di ingresso, delle scale comuni degli edifici

plurifamiliari e degli atri compresi i corridoi comuni ad essi collegati, delle

scale di sicurezza, dei vani corsa degli ascensori e dei montacarichi, dei vani

tecnici e degli impianti tecologici;

d) le superfici lorde degli spazi destinati al ricovero di autovetture che abbiano

un‟altezza media di ml. 2,5 all‟intradosso della soletta e un‟altezza massima

PGT Documento di Piano –marzo 2011

65

di ml 3 misurata all‟estradosso di colmo del tetto, qualora la superficie di tali

spazi non superi le percentuali della Slp stabilite per ogni singolo tessuto;.

e) le superfici lorde degli spazi chiusi da pareti vetrate fisse o asportabili qualora

tali superfici non superino il 20% della superficie complessiva dell‟unità

immobiliare connessa;

f) le superfici relative a locali interrati o seminterrati (non emergenti oltre ml

1,20 misurati dal piano di giacitura come definito nei paragrafi successivi,

fino all’intradosso del solaio soprastante) destinati a funzioni accessorie

(locali tecnici, cantine, lavanderie, autorimesse, parcheggi, magazzini,

depositi) qualora la superficie non superi il 120 % della Superficie coperta Sc

e l‟altezza non sia superiore a m. 2,50.

Altezza media ponderale dei sottotetti: si ottiene dividendo il volume della parte di

sottotetto la cui altezza supera m. 1,50 per la superficie relativa.

Altezza H : è l‟altezza, misurata dal piano di giacitura dell‟edificio, all‟intradosso del

solaio di copertura se orizzontale, o nel punto medio dell‟intradosso del solaio di

copertura, se inclinato. Nel caso di solai / soffitte con altezza media superiore a ml. 1,50,

l‟altezza sarà misurata all‟intradosso della copertura se orizzontale, o nel punto medio

dell‟intradosso della copertura, se inclinata.

Se il piano di giacitura è posto a quota uguale per tutti i fronti del fabbricato, si

determina come altezza dell‟edificio l‟altezza massima misurata fra quelle delle diverse

facciate dell‟edificio; nel caso di piani di giacitura posti a quote differenti, l‟altezza sarà

determinata dalla media delle diverse facciate dell‟edificio

La quota del piano di giacitura dell‟edificio corrisponde alla quota media del

marciapiede o della strada in mancanza di marciapiede per edifici allineati su filo

stradale; in tutti gli altri casi eventualmente non previsti alla quota media di

sistemazione del terreno misurata precedentemente all‟intervento edilizio

Non contribuiscono al calcolo dell‟altezza H i volumi tecnici relativi ai fine corsa

ascensori e volumi tecnici connessi all‟installazione di fonti energetiche rinnovabili.

Per altezza all‟interno del nucleo di antica formazione si intende l‟altezza massima data

dall‟ingombro geometrico del fabbricato.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

66

Volume V: definisce la somma dei prodotti della Slp di ciascun piano per l‟altezza

misurata dal livello di calpestio del piano stesso al livello di calpestio del piano

superiore ad eccezione dell‟ultimo piano abitabile la cui altezza va misurata dal piano di

calpestio all‟intradosso dell‟ultimo solaio se orizzontale o nel punto medio

dell‟intradosso del solaio di copertura, se inclinato.

Distanza tra fabbricati Df: è la distanza che intercorre fra le pareti o parti di pareti di

edifici disposti tra loro in parallelo o ad angolo inferiore a quello retto. Tale distanza si

misura a partire dal limite esterno di ogni opera in elevazione e di ogni aggetto superiore

a m 2 ed è misurata sulla retta che individua la distanza minima tra le pareti.

Distanza dal confine Dc: è la distanza tra le pareti di un edificio e il confine del lotto;

tale distanza si misura a partire dal limite esterno di ogni opera in elevazione e di ogni

aggetto superiore a m 2, sulla retta orizzontale che individua la distanza minima tra la

proiezione orizzontale della parete e la linea di confine del lotto.

Distanza dalle strade Ds: è la distanza tra le pareti di un edificio che fronteggia una

strada e il ciglio della strada stessa; tale distanza si misura a partire dal limite esterno di

ogni opera in elevazione e di ogni aggetto superiore a m 2, sulla retta orizzontale che

individua la distanza minima tra la proiezione orizzontale della parete e il limite delle

zone per la viabilità esistenti o previste dal PGT.

Distanza tra fabbricati dalle linee di delimitazione di diversi tessuti urbanistico – edilizi:

la distanza degli edifici si calcola con criterio analogo a quello utilizzato per la distanza

dal confine Dc.

22. Indici

Indice di edificabilità territoriale It: rappresenta la Superficie lorda di pavimento Slp

massima realizzabile per ogni m2 di Superficie territoriale St.

Indice di edificabilità fondiaria If: rappresenta la Superficie lorda di pavimento Slp

massima realizzabile per ogni m2 di Superficie fondiaria Sf.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

67

Indice di copertura Ic: esprime in percentuale il rapporto tra Superficie coperta Sc e

Superficie fondiaria Sf di pertinenza dell‟edificio.

Qualora un‟area su cui insistono edifici che si intendono conservare, venga frazionata

dopo l‟adozione del presente PGT allo scopo di costituire nuovi lotti edificabili, nel caso

in cui il rapporto tra la Superficie lorda di pavimento Slp degli edifici esistenti e la

porzione di area che a questi rimane asservita (area di pertinenza) superi l‟Indice di

edificabilità territoriale Et che compete alla zona oggetto dell‟intervento in base alle

presenti norme, detto frazionamento non è considerato valido ai fini urbanistico – edilizi

e quindi la verifica dell‟Ef sarà operata sul lotto originario.

23 Aree di pertinenza

E‟ area di pertinenza edificatoria di una costruzione quella oggetto di calcolo, in

applicazione egli indici di edificabilità previsti dal presente piano, ai fini della

realizzazione della stessa e che ad essa si deve considerare asservita.

E‟ area di pertinenza di un edificio realizzato in attuazione di un precedente strumento

urbanistico generale quella che ad esso deve considerarsi asservita in quanto calcolata ai

fini della sua realizzazione in applicazione degli indici di edificabilità previsti dallo

strumento stesso e - quando trattasi di area appartenente al proprietario dell‟edificio

stesso e da esso non acquisita dopo la formazione del titolo abilitativo – anche la più

estesa area calcolata in applicazione degli indici più restrittivi eventualmente previsti dal

presente piano

Gli indici di edificabilità di un‟area possono essere utilizzati una sola volta. Sulle aree

che hanno generato la Slp si deve considerare sussistente una servitù non aedificandi, a

seconda dei casi, parziale o totale. Nei casi consentiti dalla disciplina di legge vigente in

materia gli atti aventi ad oggetto l‟asservimento di cui al presente paragrafo devono

essere trascritti, a spese del proprietario o dei proprietari, nei registri immobiliari. Il

Comune terrà comunque un elenco degli atti stessi ed una raccolta di essi.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

68

Un‟area di pertinenza viene considerata satura quando risultano assentiti e realizzati

edifici per una Slp pari a quella massima consentita dal presente piano. In caso di

frazionamenti successivi, l‟utilizzo delle aree risultanti è subordinato alla verifica del

rispetto degli indici previsti dal Piano delle Regole per tutte le aree derivate dal

frazionamento. Il vincolo di pertinenza dura con il durare degli edifici.

Ai fini dei vincoli volumetrici e di tutti gli indici prescritti dal presente piano si devono

assumere come aree di pertinenza edificatoria di un edificio o di un gruppo di edifici

esistenti l‟area di proprietà alla data di adozione del presente strumento urbanistico non

acquisite dopo la formazione del titolo abilitativo urbanistico edilizio relativo all‟edificio

o agli edifici stessi.

Nel caso di frazionamenti successivi a tale data i lotti liberi o parzialmente liberi

risultanti dagli stessi potranno essere computati ai fini edificatori solo nella misura in cui

non debbano considerarsi asserviti, ai sensi del precedente comma ed in base ai nuovi

indici di Piano, all‟edificio od agli edifici esistenti sull‟originaria unitaria proprietà.

Rimangono in ogni caso fermi tutti i vincoli di pertinenza volumetrica, anteriori

all‟adozione del presente strumento, derivanti dal calcolo delle aree ai fini del rilascio dei

permessi di costruire o delle denunce di inizio attività o della formazione degli altri titoli

abilitativi urbanistico – edilizi prima previsti dalla legge o della stipulazione di

convenzioni urbanistiche (anche non trascritte nei registri immobiliari) cui abbia fatto

seguito, in epoca anteriore all‟adozione del presente piano od anche in epoca successiva,

la realizzazione degli edifici alla quale essi risultano preordinati.

Rimangono altresì ferme tutte le impegnative aventi ad oggetto cessioni di aree al

Comune e/o asservimenti di aree ad uso pubblico che, alla data di adozione del Piano

delle Regole, non hanno ancora trovato esecuzione mediante i necessari atti di

trasferimento di proprietà o di costituzione di uso pubblico

PGT Documento di Piano –marzo 2011

69

24. Definizione degli interventi edilizi

Le definizioni degli interventi edilizi (come individuati dall‟art. 27 della l.r.12/05 e

successive modifiche) sono le seguenti:

manutenzione ordinaria: interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione,

rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelli necessari ad

integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, anche con

l‟impiego di materiali diversi, purché i predetti materiali risultino compatibili con

le norme e i regolamenti comunali vigenti;

manutenzione straordinaria: opere e alle modifiche riguardanti il consolidamento, il

rinnovamento e la sostituzione di parti anche strutturali degli edifici, la

realizzazione ed integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologici,

modificazioni dell‟assetto distributivo di singole unità immobiliari. Sono di

manutenzione straordinaria anche gli interventi che comportino la trasformazione

di una singola unità immobiliare in due o più unità immobiliari, o l‟aggregazione

di due o più unità immobiliari in una unità immobiliare;

restauro e risanamento conservativo: interventi edilizi rivolti a conservare e recuperare

l‟organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme

sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e

strutturali dell‟organismo stesso, ne consentano destinazioni d‟uso con essi

compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il

rinnovo degli elementi costitutivi dell‟edificio, l‟inserimento degli elementi

accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell‟uso, l‟eliminazione degli

elementi estranei all‟organismo edilizio;

Resta ferma la definizione di restauro prevista dall‟art. 29 comma 4 d. lgs

42/2004

PGT Documento di Piano –marzo 2011

70

ristrutturazione edilizia: interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante

un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in

tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o

la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell‟edificio, l‟eliminazione, la

modifica e l‟inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell‟ambito degli

interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti

nella demolizione e ricostruzione parziale o totale nel rispetto della volumetria

preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l‟adeguamento alla

normativa antisismica;

nuova costruzione: interventi di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non

rientranti nelle categorie definite ai punti precedenti e precisamente:

1. la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l‟ampliamento

di quelli esistenti all‟esterno della sagoma esistente;

2. gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti

diversi dal comune;

3. la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che

comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato;

4. l‟installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di

qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano

utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi,

magazzini e simili e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente

temporanee;

5. gli interventi pertinenziali che gli atti di pianificazione territoriale e i

regolamenti edilizi, anche in relazione al pregio ambientale paesaggistico delle

aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che

comportino la realizzazione di un volume superiore al 20 per cento del volume

dell‟edificio principale;

6. la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti

per attività produttive all‟aperto ove comportino l‟esecuzione di lavori cui

consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato.

PGT Documento di Piano –marzo 2011

71

ristrutturazione urbanistica: interventi rivolti a sostituire l‟esistente tessuto urbanistico-

edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi,

anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale.

25. Classificazione delle funzioni

FUNZIONI RESIDENZIALI

funzioni residenziali

Residence, abitazioni collettive

FUNZIONI COMMECIALI

commercio di vicinato

medie strutture di vendita

grandi strutture di vendita

somministrazione (bar e ristoranti) - art. 4 l.r. 30/2003

banche

commercio all‟ingrosso

FUNZIONI TERZIARIE

servizi privati di uso pubblico

uffici e studi professionali

servizi alla persona

servizi per l‟industria

artigianato di servizio alla famiglia

artigianato di servizio all‟auto

Centri di telefonia in sede fissa (di cui alla l.r. 6/2006 e successive integrazioni e

modifiche)

E‟ così definita qualsiasi struttura ove è svolta l‟attività commerciale in via esclusiva

di cessione al pubblico di servizi telefonici. Nei centri di telefonia in sede fissa sono

ammesse le sole attività di cessione al pubblico di servizi telefonici, ogni attività

commerciale che importi una connessione telefonica o telematica allo scopo di

fornire servizi di telefonia vocale indipendentemente dalle tecnologie di

commutazione utilizzate, da realizzarsi nei locali o sulle superfici aperte al pubblico e

a tale scopo attrezzati, nonché l‟attività di vendita di schede telefoniche. E‟ altresì

consentita l‟installazione di distributori automatici di bevande ed alimenti nel rispetto

delle procedure previste dalle leggi vigenti in materia.

Distributori di carburanti: tale funzione può comprendere attività connesse alla

distribuzione di carburante (ai sensi del d. lgs 114/98 art. 4 pt.: “vendita prodotti per

uso autotrazione” - somministrazione al pubblico di alimenti e bevande ai sensi

dell‟art. 4 l.r. 30/03 solo se connessi all‟attività di distribuzione carburanti con orari

regolati da apposito regolamento – nelle more dell‟approvazione del regolamento

devono essere rispettati gli orari di apertura e chiusura del distributore).

Farmacie, erboristerie, tabaccherie (attività non sottoposte al d.lgs. 114/98)

servizi pubblici e privati di uso pubblico suscettibili di essere valutati come standard

(disciplinati dal Piano dei Servizi)

verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

PGT Documento di Piano –marzo 2011

72

attrezzature scolastiche

attrezzature religiose

attrezzature tecnologiche

parcheggi

attrezzature sanitarie e assistenziali

attrezzature civili e culturali

attrezzature cimiteriali

attrezzature sportive

funzioni turistico ricettive e ricreative

Strutture alberghiere

Campeggi

Discoteche, attrezzature per lo spettacolo e multisale

Attrezzature per il tempo libero e lo sport

FUNZIONI PRODUTTIVE

Artigianato produttivo, industria

Depositi e magazzini connessi all‟attività artigianale e produttiva

FUNZIONI AGRICOLE

Abitazioni agricole

Strutture agrituristiche

Impianti e attrezzature per la produzione agricola

Depositi e magazzini connessi all‟attività agricola

Altre eventuali funzioni non comprese nella classificazione di cui sopra devono, per

analogia, essere ricondotte alle funzioni sopra individuate

26. Norme generali

26.1 Distanze

In tutti i tessuti, se non diversamente specificato debbono essere rispettate le seguenti

distanze tra i fabbricati (Df):

la distanza minima tra pareti finestrate o parti di pareti finestrate deve essere pari

all‟altezza del fabbricato più alto e comunque non inferiore a ml 10. Tale pescrizione si

applica anche quando una sola parete sia finestrata; non si applica per pareti o parti di

pareti non finestrate;

nei casi di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia (ad eccezione

degli interventi di demolizione e ricostruzione senza rispetto della sagoma) la distanza

tra i fabbricati non deve essere inferiore a quella intercorrente tra i volumi edificati

PGT Documento di Piano –marzo 2011

73

preesistenti (ad esclusione dei fabbricati a distanza superiore a ml. 5 dal confine e ml. 10

nel caso di pareti finestrate).

Gli interventi di ristrutturazione edilizia in cui si preveda la demolizione e ricostruzione

senza rispetto della sagoma sono omologabili, ai fini del rispetto delle distanze di cui al

presente articolo, agli interventi di nuova costruzione.

In tutti i tessuti, se non diversamente specificato debbono essere rispettate le seguenti

distanze minime dei fabbricati dal confine (Dc)

la distanza minima dal confine non deve essere inferiore a ml 5.

E‟ ammessa la costruzione in aderenza al confine se preesiste parete o porzione di parete

senza finestre su qualsiasi porzione di segmento di confine (nel caso di lotti frazionati

per confine si intende quel tratto appartenente in modo univoco al proprietario dove

esiste il confine già compromesso), o in base alla presentazione di un progetto unitario

per i fabbricati da realizzare in aderenza, ovvero in base ad accordo scritto con i

proprietari confinanti, da registrarsi nei registri immobiliari;

è ammessa la costruzione a confine delle cabine elettriche secondarie e delle autorimesse

e degli accessori (così come descritti nel capitolo relativo alle grandezze edilizie - Slp –

paragrafo b)) con altezza media di ml. 2,50 all‟intradosso della soletta ed un‟altezza

massima non superiore a ml 3 all‟estradosso del colmo del tetto.

La distanza che intercorre tra le pareti del fabbricato principale e le pertinenze e/o

accessori, è misurata ad angolo retto, e non può essere inferiore a ml. 3 (C.C. art. 873).

E‟ ammessa la costruzione a confine di autorimesse ed accessori (ripostigli, lavanderie,

cantine, depositi e porticati) con aree destinate a verde e parcheggi di esclusiva proprietà

comunale , previa stipula di apposita convenzione, come da bozza allegata alla D.G.C. n.

110 del 17/07/2009, a condizione che il nuovo fabbricato abbia un‟altezza media di ml.

2,50 all‟intradosso della soletta ed un‟altezza massima di ml. 3 all‟estradosso del colmo

del tetto.

La distanza degli edifici dalle strade (Ds), ove non diversamente specificato, deve essere

individuata ai sensi del codice della strada e del relativo regolamento di attuazione

26.2 Dotazione di parcheggi pubblici

Negli Ambiti di trasformazione deve essere garantita la seguente dotazione minima di

parcheggi pubblici da reperirsi all‟interno delle Ap

PGT Documento di Piano –marzo 2011

74

Funzioni parcheggi pubblici - mq

FUNZIONI RESIDENZIALI

(interventi con Slp > 500 mq) 1 mq/10 mq di Slp

FUNZIONI COMMECIALI

commercio di vicinato 10 mq/10 mq di Slp

medie strutture di vendita 10 mq/10 mq di Slp

grandi strutture di vendita 20 mq/10 mq di Slp

somministrazione e banche 5 mq/10 mq di Slp

commercio all‟ingrosso 1 mq/10 mq di Slp

FUNZIONI TERZIARIE

(interventi con Slp > 300 mq)

servizi privati di uso pubblico

uffici e studi professionali, servizi alla persona, 2 mq/10 mq di Slp

artigianato di servizio alla famiglia 5 mq/10 mq di Slp

servizi per l‟industria e artigianato di servizio all‟auto 1 mq/10 mq di Slp

centri di telefonia in sede fissa 1 mq/10 mq di Slp

servizi pubblici e privati di uso pubblico suscettibili di essere valutati come standard

(disciplinati dal Piano dei Servizi)

verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

(interventi con Sf > 300 mq) 2 mq/10 mq di Sf

attrezzature scolastiche 2 mq/10 mq di Sf

attrezzature religiose 2 mq/10 mq di Sf

attrezzature sanitarie e assistenziali 5 mq/10 mq di Slp

attrezzature civili e culturali 5 mq/10 mq di Slp

attrezzature cimiteriali 2 mq/10 mq di Sf

attrezzature sportive 5 mq/10 mq di Slp

funzioni turistico ricettive e ricreative

strutture alberghiere, campeggi 1 mq/10 mq di Slp

discoteche, attrezzature per lo spettacolo e multisale 5 mq/10 mq di Slp

attrezzature per il tempo libero e lo sport 5 mq/10 mq di Slp

FUNZIONI PRODUTTIVE

(interventi con Slp > 500 mq)

Artigianato produttivo, industria 1 mq/10 mq di Slp

FUNZIONI AGRICOLE

Strutture agrituristiche 5 mq/10 mq di Slp

PGT Documento di Piano –marzo 2011

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ALLEGATO B

27. Calcolo della capacità insediativa e della dotazione di servizi

Popolazione esistente (1 gen 2007)

9.521

Popolazione insediabile

1.056

Totale popolazione PGT

10.577

Superficie territoriale AT residenziali - mq

quota di area pubblica da

cedere

352.935 30% 105.881 mq area pubblica minima derivante dalle AT

352.935 50% 176.468 mq area pubblica massima derivante dalle AT

Servizi pubblici esistenti mq

296.706

Servizi privati di uso pubblico esistenti

esistenti - mq 115.075

Totale dotazione servizi esistente - mq

411.781

area pubblica minima derivante dalle AT mq

105.881

Totale dotazione servizi PGT - mq

517.661

PGT Documento di Piano –marzo 2011

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Totale dotazione servizi esistente mq

Popolazione esistente

(1.1.2007) - ab

dotazione servizi pubblici esistente

mq/ab

411.781 9.521 43

Totale dotazione servizi PGT - mq

Totale popolazione PGT -

ab

dotazione servizi pubblici PGT

mq/ab

517.661 10.577 49

PGT Documento di Piano –marzo 2011

77

ALLEGATO C

28. Aggiornamenti della cartografia

Nella tavola sono rappresentati in rosso gli aggiornamenti effettuati sulla base

cartografica del 2003.

La maggior concentrazione di nuovi insediamenti realizzati in attuazione dell‟ultimo

Piano Regolatore Generale, si rileva nel comparto nord – nord ovest, con insediamenti

residenziali tra la S.P 176 (via Madonna delle Bozzole) e la S.P 185 (via S. Biagio); altri

insediamenti residenziali sono stati realizzati a corona (escludendo il comparto sud) del

tessuto urbano consolidato.

Nuovi e consistenti insediamenti produttivi sono sorti o sono in fase di realizzazione

sulla parte nord della S.P 206 (via Leonardo da Vinci) e, ad ovest, sulla S.S.596 con

accesso dal nuovo tracciato viabilistico

PGT Documento di Piano –marzo 2011

78

ALLEGATO D

29. Introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e dalla

monetizzazione connessi all’attuazione degli Ambiti di Trasformazione

Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria presunti derivanti dall‟ attuazione degli

Ambiti di Trasformazione sono pari a 1.560.000 euro circa (lo schema del calcolo è

illustrato nell‟allegato A); a questi si sommano gli oneri di urbanizzazione derivanti dalle

trasformazioni all‟interno della città consolidata. Tale introito è da considerarsi

sufficienti a sostenere i costi della prima fase di attuazione del PdS, che prevede, sulle

aree pubbliche, la realizzazione di verde e i costi per l‟indennizzo finalizzato

all‟acquisizione dell‟area per il completamento della piazza Togliatti .

Agli oneri di urbanizzazione deve essere aggiunto inoltre l‟introito derivante dalla

possibile monetizzazione delle aree Ap da cedersi al Comune: la superficie massima

monetizzabile è di circa 66.000 mq pari a circa 2.300.000 euro)

Programma Triennale Opere Pubbliche 2010/2012

Le opere pubbliche previste nel triennio 2010/2012 sono individuate nel Programma

Triennale Opere Pubbliche approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 67

del 21.12.2009.

Con detta deliberazione è stata effettuata l’Approvazione degli schemi di programma

triennale 2010/2012 e l’elenco annuale 2010; nell‟ambito di tale provvedimento

vengono esplicitati i costi e i mezzi finanziari stanziati.

Per il 2010 sono previste le seguenti opere

1) manutenzione straordinaria dei fabbricati, delle strade e delle fognature

appartenenti al patrimonio comunale

2) piano strade (realizzazione nuove asfaltature, rifacimento marciapiedi, ecc. …)

3) lavori di ristrutturazione idraulica e parziale tombinatura del Cavo Colatore

4) realizzazione palestra (da realizzarsi presso il plesso scolastico Toledo)

5) sistemazione del cimitero del capoluogo

6) completamento della pista ciclabile di via L. Da Vinci (finalizzato al

collegamento della circonvallazione con la via Dorno)

Per il 2011 sono previste le seguenti opere

1) manutenzione straordinaria dei fabbricati, delle strade e delle fognature

appartenenti al patrimonio comunale

2) piano strade

Per il 2012 sono previste le seguenti opere

1) manutenzione straordinaria dei fabbricati, delle strade e delle fognature

appartenenti al patrimonio comunale

2) piano strade

La stima dei costi del programma ammonta, per il 2010, a euro 1.726.540; per il 2011 a

euro 593.000; per il 2012 a euro 523.000.

La disponibilità finanziaria deriva, per il 2010, da entrate acquisite tramite contrazione di

mutuo (euro 1.327.040), mediante apporti di capitale privato (euro 150.000), da

trasferimenti di immobili ex art. 19 l.109/04 (euro 249.500); per il 2011 da trasferimenti

di immobili ex art. 19 l.109/04 (euro 593.000); per il 2012 da trasferimenti di immobili

ex art. 19 l.109/04 (euro 523.000);

PGT Documento di Piano –marzo 2011

79

At prevalentemente residenziali

Ipotesi con 100% di destinazione residenzale

St At residenziali

It mq/mq Sul mq mc destinati a residenza

oneri per urb.primarie euro/mc euro

330.160 0,15 49.524 3 148.572 2 341.716 introito oneri

urbanizzazioni prim. con 100% resid.

mc resid oneri per urb.sec. euro/mc euro

148.572 3 401.144 entrate oneri

sec.con 100% resid.

742.860 entrate oneri tot. con 100% resid.

Ipotesi con 60% di destinazione residenzale e 40% di destinazione terziario commerciale

Sul At residenziali

Sul resid. mq mc resid oneri primaria euro/mc euro

49.524 0,60 29.714 3 89.143 2 205.029 entrate oneri prim.

60% resid.

mc resid oneri second. euro/mc euro

89.143 3 240.687 entrate oneri sec.

60% resid.

445.716 entrate oneri tot.

60% resid.

Sul At residenziali

Sul terz. comm.

mq oneri primaria euro/mq euro

49.524 0,40 19.810 22 441.754 entrate oneri prim.

40% com. dir..

oneri second. euro/mq euro

19.810 8 164.420 entrate oneri sec.

40% com. dir..

606.174 entrate oneri tot. 40% comm. Ter.

1.051.890 entrate oneri tot.

60% resid 40% ter. Comm

742.860 1.051.890 1.794.750 2 897.375 valore medio introito oneri per At prevalentemente residenziali

PGT Documento di Piano –marzo 2011

80

At prevalentemente industriali

Ipotesi con 100% di destinazione industriale

St At industriali

Slp ind. mq oneri per

urb.primarie euro/mc

euro

158.286 0,40 63.314 5 329.235 introito oneri urbanizz. prim. con 100%

ind.

oneri

second. euro/mq

euro

63.314 4 234.263 introito oneri urbanizz. sec. con 100%

ind.

563.498 tot. introioto oneri di urbanizzazione con 100% destinazione industriale

Ipotesi con 50% di destinazione industriale 50% destinazione terziario commerciale

Slp At prev.res

Slp ind. mq oneri

primaria euro/mq

euro

63.314 0,50 31.657 5 164.617 entrate oneri prim. 50% ind.

oneri

second. euro/mq

euro

31.657 4 117.132 entrate oneri sec. 50% ind.

281.749 entrate oneri tot. 50% ind

Slp At prev.res

Slp terz. com.

mq

oneri primaria euro/mq

euro

31.657 0,50 15.829 22 352.978 entrate oneri prim. 50% terz. com

Slp terz. Com.

mq

oneri primaria euro/mq

euro

15.829 8 131.377 entrate oneri prim. 50% terz. com.

484.355 entrate oneri tot. 50% comm. ter.

766.104 tot. introioto oneri di urbanizzazione con 50% destinazione industriale e 50% destinazione terziario comm.

563.498 766.104 1.329.602 2 664.801 valore medio introito oneri per At prevalentemente industriali