PETFLASH - petrecycling.ch · versario della prima realizzazione di polietilene tereftalato in un...

16
AMBIENTE // CLEAN-UP DAY RIFUGIATI IMPEGNATI NELLA LOTTA AL LITTERING RICICLAGGIO DEL PET // QUALITÀ I FALSI MITI NELLA RACCOLTA DEL PET REPORTAGE // AEROPORTO DI ZURIGO COME VENGONO GESTITI I RIFIUTI ALLO SCALO ZURIGHESE IL BOLLETTINO INFORMATIVO DI PET-RECYCLING SCHWEIZ N. 62 // OTTOBRE 2016 PETFLASH

Transcript of PETFLASH - petrecycling.ch · versario della prima realizzazione di polietilene tereftalato in un...

AMBIENTE // CLEAN-UP DAY

RIFUGIATI IMPEGNATINELLA LOTTAAL LITTERING

RICICLAGGIO DEL PET // QUALITÀ

I FALSI MITINELLA RACCOLTADEL PET

REPORTAGE // AEROPORTO DI ZURIGO

COME VENGONOGESTITI I RIFIUTI ALLOSCALO ZURIGHESE

IL BOLLETTINO INFORMATIVO DI PET-RECYCLING SCHWEIZ N. 62 // OTTOBRE 2016

PETFLASH

2

PETflash 62 // petrecycling.ch

EDITORIALE // QUALITÀ

SULLA BOTTIGLIA C’È IL LOGO DEL PET?

Care lettrici, cari lettori,

Chi si pone questa domanda evita di gettare la bottiglia nel contenitore sbagliato.

La regola è semplicissima: se sull’etichetta è stampato il logo del PET, l’imballag-

gio in questione va riposto nel contenitore del PET. Per tutti gli altri imballaggi

bisogna prestare attenzione nel riporli nei contenitori.

La qualità è fondamentale nel riciclaggio del PET: solo se il grado di purezza del

materiale raccolto ammonta a quasi il 100% è possibile produrre bottiglie nuove

utilizzando quelle usate. L’associazione PET-Recycling Schweiz punta perciò sulla

raccolta differenziata. Purtroppo dobbiamo constatare che un numero sempre

maggiore di materiali non compatibili finisce nei contenitori per la raccolta di PET.

Questi minacciano il ciclo chiuso e fanno lievitare i costi di riciclaggio. Troverete

maggiori informazioni al riguardo a pagina 4. Diverse nuove offerte relative a sacchi

per la raccolta indifferenziata di materie plastiche creano confusione tra i consuma-

tori. Anche per questa ragione sale la quota di materiali non compatibili nella

raccolta del PET. I risultati di uno studio in corso, commissionato da Swiss Recycling,

e disponibili prevedibilmente all`estate del 2017 mostreranno se la raccolta mista

delle materie sintetiche ha un senso sotto l’aspetto dell’efficienza ecologica.

Ciononostante, la raccolta differenziata delle bottiglie per bevande in PET è e rima-

ne un modello di successo. In base a un recente sondaggio condotto con la colla-

borazione di PET-Recycling Schweiz, i membri della nostra associazione e i gestori

dei punti di raccolta sono soddisfatti e reputano la raccolta differenziata una cosa

sensata. Essi scorgono margini di miglioramento nella rete di raccolta: va resa anco-

ra più ramificata e comoda1. La rete dei punti di raccolta del PET conta, oggi, oltre

45‘000 punti di raccolta e viene costantemente ampliata, soprattutto in luoghi

molto frequentati come le stazioni ferroviarie. C’è ancora molto da fare.

In questo numero troverete inoltre informazioni su nuovi modelli commerciali ri-

feriti all’economia ecosostenibile a ciclo chiuso (pag. 11), sul Clean-up Day 2016

(pag. 6) e sulla gestione dei rifiuti all’aeroporto di Zurigo (pag. 12). Sono inoltre

particolarmente felice di presentarvi un ulteriore sostenitore di spicco dell’asso-

ciazione PET-Recycling Schweiz: lo spadista olimpico Max Heinzer (pag. 8).

1 Su incarico dell’associazione PET-Recycling Schweiz, nel mese di giugno 2016 l’istituto di ricer-che di mercato Domeyer Zaissenberger & Partner Marktanalytik ha condotto un sondaggio sulla soddisfazione tra i membri e i gestori dei punti di raccolta di PET-Recycling Schweiz.

Jean-Claude WürmliDirettorePET-Recycling Schweiz

Contatto: PET-Recycling Schweiz, Naglerwiesenstrasse 4, 8049 Zurigo, Telefono 044 344 10 80

E-mail info@prs, www.petrecycling.ch, www.facebook.com/proudpetrecyclers

neutralStampato

No. 01-16-412381 – www.myclimate.org© myclimate – The Climate Protection Partnership

PERFORMANCE

3

PETflash 62 // petrecycling.ch

APPROFONDIMENTO // 75 ANNI PET

PET – UN MATERIALE ECCEZIO- NALE COMPIE 75 ANNINel 2016 si festeggia il 75° anni-versario della prima realizzazione di polietilene tereftalato in un la-boratorio inglese. I due inventori stavano in realtà cercando di crea-re una fibra di tessuto e non avreb-bero mai immaginato che − anni dopo, sotto il nome abbreviato PET − la loro invenzione avrebbe spo-polato in tutto il mondo, soprattut-to in veste di bottiglia.

Nel 1941, nel bel mezzo della Secon-

da Guerra mondiale, i due inglesi John

Rex Whinfield e J. T. Dickson cercano

di creare, nel laboratorio della Calico

Printers Association nella parte set-

tentrionale dell’Inghilterra, una nuova

fibra di tessuto e realizzano invece il

polietilene tereftalato, prodotto con

glicole etilenico e acido tereftalico. Il

risultato convince e viene subito bre-

vettato, rimanendo tuttavia segreto

per qualche tempo. Questa fibra di

tessuto diviene famosa solo negli anni

Settanta, e il suo successo perdura an-

cora oggi. Il PET viene prodotto oggi

principalmente in Cina, con una pro-

duzione annua mondiale di ben 40

milioni di tonnellate.

Ideale per capi sportiviNel settore dei tessuti, il PET è denomi-

nato poliestere. Il PET fa parte della fa-

miglia dei poliesteri anche dal punto di

vista chimico, vantando caratteristiche

particolarmente invidiabili: è resistente

alle intemperie, non lacerabile, ingual-

cibile, assorbe pochissima acqua ed è

pertanto traspirante. Per tali ragioni

viene spesso impiegato per produrre

capi d’abbigliamento sportivi. Una con-

siderevole parte dell’intera produzione

di questa fibra di tessuto proviene oggi

dal riciclaggio di questo materiale.

Il PET è stato utilizzato, nella sua sto-

ria, nei modi più svariati − ad esempio

come pellicola per imballaggi o come

pellicola cinematografica. Il PET ha

tuttavia riscosso un enorme successo

nell’industria alimentare poiché può

essere lavorato come materiale amor-

fo − essendo, in questa forma, inco-

lore e di elevata trasmissione lumino-

sa. Già negli anni Settanta, l’azienda

Coca-Cola lanciò sul mercato statuni-

tense la prima bottiglia per bevande

in PET da 1,5 litri. Alla fine degli anni

Ottanta, la bottiglia per bevande in PET

iniziò il suo inarrestabile cammino di

successo in tutto il mondo.

PET anziché vetroCome imballaggi per acqua e bevan-

de dolci, le bottiglie per bevande in

PET hanno ampiamente preso il posto

delle bottiglie di vetro − ciò soprattut-

to perché sono infrangibili, leggere e

semplici da maneggiare. Come mate-

riale per imballaggi, il PET soddisfa i

severi requisiti legali. Non contenendo

flessibilizzanti, il PET può essere utiliz-

zato addirittura in combinazione con

alimenti per neonati. Negli anni, que-

sto materiale è stato costantemente

migliorato cosicché, oggi, circolano sul

mercato bottiglie per bevande in PET

da 1,5 litri che pesano solo 30 grammi.

In Svizzera, le bottiglie per bevande

in PET vengono raccolte, sottoposte

a cernita, lavate e lavorate, da ben

25 anni, della PET-Recycling Schweiz

− una vera e propria storia di succes-

so. Ciò fa sì che, utilizzando bottiglie

per bevande in PET usate, si possano

produrre continuamente bottiglie per

bevande in PET nuove, garantendo il

mantenimento di un ciclo chiuso uni-

co nel suo genere in tutto il mondo,

insuperabile sotto l’aspetto dell’ecoso-

stenibilità.

La prima bottiglia riutilizzabile in PET di Coca-Cola in Germania, 1990.

Imm

agin

e: IK

Indu

strie

vere

inig

ung

Kun

stst

offv

erpa

ckun

gen

e.V.

4

PETflash 62 // petrecycling.ch

RICICLAGGIO DEL PET // QUALITÀ NELLA RACCOLTA DEL PET

SOLO CON BOTTIGLIE PER BEVANDE IN PET USATE NE VENGO-NO PRODOTTE DELLE NUOVELa plastica non è tutta uguale − e non tutta la plastica è PET. E nei contenitori per la raccolta delle bottiglie per bevande in PET non va riposto nessun altro materiale se non le bottiglie per bevande in PET stesse. Sembra logico, no? Nien- te affatto. Materiali non compa- tibili finiti nei contenitori sbagliati creano sempre più frequentemen-te problemi, rendendo il ciclo del PET difficoltoso. In un’intervista, Peter Wittwer, Responsabile qua-lità/controlling presso l’azienda RecyPET AG, ha presentato alcuni falsi miti.

«PETflash»: Signor Wittwer, perché non posso gettare semplicemente tutta la plastica nei contenitori per la raccolta delle bottiglie per be-vande in PET?Peter Wittwer: Ogni materia sintetica

ha le proprie caratteristiche specifiche

− e non ogni materia è idonea al ri-

ciclaggio. Inoltre ci sono delle materie

plastiche che non possono essere af-

fatto utilizzate in combinazione con gli

alimenti, ad esempio il PVC.

Ma il PET è comunque PET. È un problema se getto la mia vaschetta in PET per la frutta nel contenitore

per la raccolta delle bottiglie per bevande in PET?L’azienda RecyPET AG ha ricevuto

dall’Ufficio federale della sicurezza

alimentare e di veterinaria (USAV) il

chiaro incarico*) di lavorare esclusi-

vamente bottiglie per bevande in PET,

ciò per evitare contaminazioni con altri

materiali. Inoltre, gli imballaggi come,

ad esempio, le vaschette per la frutta

sono spesso multistrato − e non tutti

gli strati possono essere riciclati.

Dopo che il materiale è stato sminuzzato e lavato, nessuno si accorge cosa era originariamente il PET, o sbaglio?Non sbaglia, ma solo fino a un certo

punto perché nessuno vuole correre

il rischio di contaminazioni crociate.

Chi mi garantisce che un consumato-

re non getti nel contenitore anche un

pezzo di PVC inquinando il PET raccol-

to e rendendolo inutilizzabile per la

produzione di imballaggi alimentari?

Ma se tutto il materiale viene co-munque sottoposto a cernita, perché devo fare attenzione a get-tare nei contenitori di raccolta solo le bottiglie per bevande in PET?La cernita viene effettuata dapprima

meccanicamente e, in una seconda

fase, manualmente − ma mai raggiun-

gendo una percentuale del 100%, ov-

vero rimane sempre una parte residua

di materiali non compatibili. La cerni-

ta successiva allo sminuzzamento, al

lavaggio e al processo principale nel

riciclaggio fornisce una quota di scar-

to di materiali non compatibili più o

meno pari al 97%. Ciò significa: più è

alta l’attenzione con cui il consumato-

re ripone i materiali negli appositi con-

tenitori, e meglio l’azienda incaricata

può effettuare la cernita, meno ma-

teriali non compatibili vanno a finire

nel materiale riciclato che può essere

utilizzato senza problemi per la produ-

zione di nuove bottiglie per bevande.

A parte gli scherzi: dopo la raccolta differenziata e la cernita, con quan-to materiale non compatibile deve fare i conti l’azienda RecyPET AG?Dipende. Al momento finisce nella

raccolta una quantità sensibilmente

maggiore di materiali non compati-

bili rispetto a prima. Per tale ragione

abbiamo una persona in più che, al

nastro trasportatore verso il triturato-

re, rimuove i materiali non compatibili.

Senza questo passaggio non potrem-

mo rifornire i nostri clienti con mate-

riale riciclato che soddisfi gli odierni

criteri qualitativi.

Per quale motivo aumenta la quan-tità di materiali non compatibili nei contenitori per la raccolta delle bottiglie per bevande in PET?Dall’inizio dell’anno, nel flusso di pro-

dotti è contenuta una maggiore quan-

tità di bottiglie per shampoo, deter-

gente e latte, di pellicole e addirittura

di vasi da fiori in plastica. Non siamo in

grado di stabilire la ragione di tale mi-

scuglio ma è probabile che le raccolte

indifferenziate della plastica creino pa-

recchia confusione, influendo diretta-

mente sulla nostra qualità in ingresso.

A partire da quale quantità i mate-riali non compatibili rappresentano una minaccia per il ciclo del PET?In base al capitolato d’oneri dell’USAV,

la soglia massima relativa ai materiali

non compatibili ammonta a 500 mg/

kg − una soglia che riusciamo a rispet-

tare con le misure intraprese. Ogni

materiale non compatibile che supera

tale soglia influisce negativamente sul

Peter Wittwer, Responsabile qualità/

controlling presso l’azienda

RecyPET AG.

5

PETflash 62 // petrecycling.ch

nostro lavoro e rappresenta una cri-

ticità. Ma negli ultimi dieci anni non

abbiamo mai raggiunto una quota pe-

ricolosa − e ci auguriamo che sia così

anche in futuro e che saremo in grado

di arginare il crescente inquinamento

causato dai materiali non compatibili.

Cosa direbbe a una persona che getta una bottiglia di olio di gi-rasole vuota nel contenitore per la raccolta delle bottiglie per bevan-de in PET?Scusa ma non è una bottiglia per be-

vande in PET. Ti prego di riconsegnarla

al negozio attraverso il canale separa-

to per le bottiglie di plastica. Anche

in questo ambito si sta potenziando il

relativo riciclaggio in Svizzera.

*) capitolato d’oneri relativo al PET

Un’azienda come la RecyPet AG pos-

siede l’autorizzazione, ricevuta dall’Uf-

ficio federale della sicurezza alimenta-

re e di veterinaria (USAV), ad adottare

il procedimento Hybrid UNPET secon-

do l’URRC. Attraverso questo proce-

dimento vengono generati i fiocchi

di PET che possono essere riutilizzati

per produrre nuove bottiglie. Tutto ciò

è stabilito all’interno di un dettaglia-

to capitolato d’oneri che prescrive di

quale materiale di partenza deve es-

sere composto il PET, in quale modo

devono essere riciclati i fiocchi di PET

e come vanno messi in pratica il con-

trollo qualità e la garanzia della qualità.

Un aspetto fondamentale: i fiocchi di

PET per produrre bottiglie per bevande

in PET devono essere composti esclu-

sivamente da bottiglie per bevande

in PET, raccolte attraverso un sistema

autorizzato dall’USAV, ad esempio tra-

mite PET-Recycling Schweiz.

BOTTIGLIE PER DETERSIVO PER STOVIGLIEMateriale: HDPE (o altro tipo di plastica)

Riciclabili insieme alle bottiglie per

bevande in PET? No!

Prodotti simili: bottiglie per shampoo

o flaconi di cosmetici, bottiglie per

olio e aceto oppure bottiglie per

detersivo per lavatrice

Dove vanno gettate: nei contenitori

per la raccolta di bottiglie di plastica

nei negozi al dettaglio

SACCHETTI DI PLASTICAMateriale: LDPE

Riciclabili insieme alle bottiglie per

bevande in PET? No!

Prodotti simili: pellicole per

confezioni di bevande da sei pezzi

Dove vanno gettati: le aziende

possono registrarsi come punto

di raccolta di pellicole, i privati li

gettano nei sacchi dell’immondizia

BOTTIGLIE BIANCHE PER IL LATTEMateriale: solitamente HDPE

Riciclabili insieme alle bottiglie

per bevande in PET? No!

Prodotti simili: altri imballaggi

per bevande a base di latte o

per panna

Dove vanno gettate:

nei contenitori per la raccolta di

bottiglie di plastica nei negozi

al dettaglio

ALCUNI FALSI MITI NELLA RACCOLTA DEL PET

VASCHETTE PER INSALATAMateriale: spesso PET ma

frequentemente con barriere o

sostanze aggiuntive non riconoscibili

Riciclabili insieme alle bottiglie

per bevande in PET? No!

Prodotti simili: imballaggi

per carne o frutta

Dove vanno gettate:

nei sacchi dell’immondizia

VASETTI DI YOGURTMateriale: solitamente PP

Riciclabili insieme alle bottiglie

per bevande in PET? No!

Prodotti simili: qualsiasi

tipo di stoviglie di plastica

Dove vanno gettati:

i vasetti nei sacchi

dell’immondizia,

i coperchi nei contenitori

per la raccolta di alluminio

6

PETflash 62 // petrecycling.ch

AMBIENTE // CLEAN-UP-DAY

CON CREATIVITÀ NELLA LOTTA AL LITTERING

I rifugiati siriani, eritrei, srilankesi, tibetani e afgani della struttura per richiedenti l’asilo nella cittadi-na di Büren an der Aare si sono tutti rimboccati le maniche in occa-sione del Clean-Up-Day di quest’an-no, organizzato dal Gruppo d’inte- resse ambiente pulito (IGSU).

È il 9 settembre 2016: 45 ospiti della

struttura collettiva per richiedenti l’asilo

«Asyl Biel & Region» si riuniscono nel

piazzale antistante la struttura, prendo-

no in consegna sacchi dell’immondizia,

guanti e giubbotti segnaletici, e si diri-

gono in gruppi verso i cosiddetti hot-

spot: ripuliranno l’area circostante la

struttura collettiva, un campo da calcio,

il centro della cittadina e l’area del

laghetto artificiale. Dato che Büren è

sostanzialmente una cittadina pulita, il

team intende non solo raccogliere i ri-

fiuti abbandonati ma anche rimuovere

piante selvatiche, cosiddetti neofiti in-

vasivi. L’iniziativa è stata promossa da

Mirco Nietlisbach − che presta servizio

civile presso la struttura collettiva − e

dalla tirocinante Amina Prada.

Utile riciclaggioPer gli ospiti della struttura collettiva

per richiedenti l’asilo a Büren an der

Aare, il riciclaggio riveste grande im-

portanza non solo durante il Clean-

Up-Day. Visitando il giardino della

struttura per rifugiati emerge che si

tratta di veri e propri professionisti del

riciclaggio: pneumatici usati sono stati

trasformati in colorati vasi per piante,

con assi di legno abbondonate sono

state create tettoie per attrezzi e

un’arnia. Utilizzando sapientemente

materiali riciclati sono stati addirittura

realizzati un campo da pallavolo e una

piccola struttura per il fitness. «Quan-

do sono venuto qua sei anni fa, qui

c’era solo un prato» racconta il rifu-

giato eritreo Rezene Tsegai. «Con og-

getti buttati creiamo nuove cose» ag-

giunge con fierezza. Come spiegato

dal Responsabile della struttura collet-

tiva Markus Schneider, nelle prime set-

timane dopo il loro arrivo dai centri di

registrazione e di procedura vicini al

confine svizzero, tutti i nuovi ospiti

svolgono un corso, dove, tra le altre

cose, imparano a gestire i rifiuti. «I ri-

fugiati imparano a effettuare la raccol-

ta differenziata dei rifiuti» sottolinea

Markus. Sempre secondo Markus

Schneider, il riciclaggio dei rifiuti gioca

un ruolo importante nella vita quotidi-

ana dei richiedenti l’asilo: oltre alla

raccolta di materiali riutilizzabili come

il PET o l’alluminio, nella struttura col-

lettiva vengono riciclati, in parte, an-

che i neofiti estirpati. Con alcune pian-

te viene prodotto uno sciroppo a base

di balsamina e Monarda didyma che

viene venduto con il marchio della

struttura collettiva stessa «IN LIMBO».

Nella struttura per richiedenti asilo l‘accento su un corretto trattamento dei rifiuti non si pone solo nel Clean-Up-Day.

Rezene Tsegai

Imm

agin

i: pi

xter

s.ch

7

PETflash 62 // petrecycling.ch

RICICLAGGIO DEL PET // COMMUNITY

LO SAPEVATE CHE…

… se le bottiglie per bevande in PET vengono schiacciate prima di essere gettate nell’apposito sacco, l’intervallo di tempo per il cambio del sacco si riduce del 30–40%? Ovvero: schiaccia e tappa!

Sulla pagina Facebook www.facebook.com/proudpetrecyclers, l’esperto di riciclaggio PETI vi svela ulteriori cifre e fatti sul riciclaggio

del PET.

AMBIENTE // CLEAN-UP-DAY

CON CREATIVITÀ NELLA LOTTA AL LITTERING

Tutti insieme nella lotta al littering«Ci impegniamo nell’intero arco del-

l’anno a favore di un ambiente pulito.

Il Clean-Up-Day ci offre tuttavia la

possibilità di attirare l’attenzione sulle

potenzialità dei nostri ospiti» afferma

Mirco Nietlisbach che presta servizio

civile presso la struttura per richie-

denti l’asilo.

«Perciò, il Clean-Up-Day è, d’ora in

avanti, un appuntamento fisso della

nostra agenda. Sarebbe bello se l’an-

no prossimo potessimo collaborare

attivamente con gli abitanti di Büren

an der Aare» aggiunge Mirco e se-

gue Amelia Wyss nell’edificio. Origi-

naria del Sudafrica, Amelia lavora

qui come «cuore e mente del team

di catering» e oggi ha cucinato insie-

me a due rifugiati tibetani. Sulle sca-

le si sente un delizioso profumo di

momo − i ravioli tibetani − che fa sì

che gli ospiti vadano puntualmente a

tavola, per rifocillarsi prima di prose-

guire il loro lavoro nel pomeriggio.

Tutti si sono rimboccati le maniche: nella cittadina di Büren an der Aare, durante il Clean-up Day i rifugiati hanno raccolto i rifiuti abbandonati.

8

PETflash 62 // petrecycling.ch

DIALOGANDO // MAX HEINZER

«LA NATURA MI AFFASCINA»

Max Heinzer è ritenuto uno dei migliori spadisti del mondo. Nella vita privata, il ventinovenne è un appassionato pescatore che si im-pegna volentieri a favore della tu-tela dell’ambiente.

PETflash: Sei uno dei migliori spa-disti del mondo e hai partecipato alle Olimpiadi di Londra e Rio. Qual è il tuo prossimo obiettivo sportivo?Max Heinzer: Ho in testa ancora un

sacco di obiettivi. Nella prossima sta-

gione vorrei vincere il Campionato

mondiale complessivo di spada ma per

aggiudicarmelo devo fornire presta-

zioni costanti nei tornei del Campiona-

to mondiale.

Hai già pensato a cosa fare al ter-mine della tua carriera sportiva?Sì, certo. Giocherà un ruolo importan-

te il mio bachelor in scienze sportive

ottenuto presso l’Università di Basilea.

È molto probabile che mi dedicherò al

management in campo sportivo.

La scherma è la tua professione. Nel tempo libero ti piace pescare, come mai?La pesca mi aiuta a staccare la spina.

Mi affascina soprattutto la natura che

posso godermi appieno a bordo della

mia barca da pesca sul Lago di Zugo.

Come ti impegni nella tutela de-ll’ambiente?Essendo un pescatore mi sta a cuore

la natura. I pescatori forniscono un ri-

levante contributo nella cura dei cor-

si d’acqua. Ad esempio ripuliamo le

rive raccogliendo i rifiuti abbandonati

o aiutiamo le trote di lago a deporre

le uova: lo scorso autunno, insieme ai

guardiapesca del Canton Zugo sono

stato nel fiume Lorze per catturare

elettricamente le trote di lago pron-

te a deporre le uova, per fecondare

artificialmente le uova e mettere al si-

curo un’intera annata di trote di lago,

dopo che forti tempeste avevano di

strutto il patrimonio degli avannotti

nati in via naturale. Al termine dell’in-

tervento abbiamo naturalmente libe-

rato le madri.

A casa fai la raccolta differenziata dei rifiuti?Ci provo… (ride). A parte gli scherzi:

chi, già a casa, differenzia nel miglior

modo possibile i propri rifiuti, forni-

sce un significativo contributo a un

ambiente intatto. Quando vado a fare

la spesa riconsegno le bottiglie per

bevande in PET vuote nel negozio − è

la soluzione più semplice e comoda

per me.

Cosa possono ottenere le persone famose se si impegnano pubbli-camente in un progetto come, ad esempio, la tutela ambientale?Non bisogna neanche sopravvalutare il

ruolo esemplare delle persone famose

ma, grazie alla nostra notorietà, abbia-

mo la possibilità di sensibilizzare pro-

prio i giovani su importanti tematiche

sociali. Per quanto mi riguarda, una

cosa è certa: chi si impegna pubblica-

mente in un progetto di questo tipo,

deve crederci fino in fondo.

Lo spadista Max Heinzer.

In azione: lo spadista Max Heinzer (a destra) ai Campionati europei

di quest’anno disputati in Polonia.

Imm

agin

e: A

ugus

to B

izzi

Imm

agin

e: Z

VG

PETflash 62 // petrecycling.ch

IN BREVE // INVENZIONI

IL PET SA RENDERSI MOLTO UTILELe bottiglie per bevande in PET possono essere utilizzate nei modi più svariati: possono fungere an-che da lampade o climatizzatori.

La casa delle persone indigenti che vi-

vono in regioni povere è spesso costi-

tuita da una capanna che le protegge

dalle intemperie e dagli ospiti indeside-

rati ma che, al contempo, non lascia

filtrare luce dall’esterno. A ciò si aggiun-

ge un caldo spesso insopportabile.

Negli ultimi anni si sono diffuse inven-

zioni che, con poco denaro e in manie-

ra semplice, rendono la vita di queste

persone più agevole. In queste inven-

zioni, le bottiglie in PET rappresentano

spesso la materia prima principale.

Un climatizzatore molto particolareNel Bangladesh, dove oltre il 70% del-

la popolazione vive in semplici capan-

ne, nei mesi estivi le temperature pos-

sono raggiungere anche i 45 °C. Grey

Group, un Gruppo pubblicitario attivo

in tutto il mondo, ha distribuito delle

istruzioni per costruire in maniera sem-

plice un climatizzatore che funziona

senza corrente elettrica: per il cosid-

detto «Eco Cooler» servono bottiglie

in PET. Dopo aver rimosso il tappo e

tagliato via la parte inferiore delle bot-

tiglie, queste vengono inserite in fori

realizzati in un’asse di legno che viene

inserita nella parete della capanna. Di-

versi fattori come la direzione del ven-

to e la pressione dell’aria fanno sì che

le numerose bottiglie aspirino aria dal

lato più largo, la raffreddino e la dif-

fondano nella capanna fino a 5 °C più

fresca. www.eco-cooler.com/

Fiat luxAnche la lampada in PET di «Liter of

Lights» funziona senza corrente elettri-

ca: una bottiglia in PET riempita di ac-

qua e un goccio di sbiancante viene

inserita nel tetto della capanna, in

modo che la metà della bottiglia spun-

ti dal tetto. L’acqua contenuta nella

bottiglia conduce la luce diurna nella

capanna con l’intensità di una lampa-

dina a incandescenza da 55 Watt. L’as-

sociazione «Liter of Lights» è stata

fondata in Svizzera nel 2011.

www.literoflightswitzerland.org

La bottiglia in PET illumina la casa di questa anziana signora indiana.

IN BREVE // RECYCLATTA

IMBARCAZIONI IN PET SUL LAGOIn realtà, le bottiglie per bevande in

PET non dovrebbero galleggiare nel

lago ma essere riposte negli appositi

contenitori − fa eccezione la gara con

imbarcazioni in PET «Recyclatta» che

si svolge sul Lago di Zurigo. All’edizio-

ne di quest’anno dello Züri Fäscht, 15

squadre si sono sfidate a bordo di im-

barcazioni appositamente create per

l’occasione utilizzando bottiglie in

PET. Grande interesse ha suscitato

una squadra di Wollishofen (ZH) che

si è presentata con un’imbarcazione

recante il logo del PET. Non è riuscita

a classificarsi tra i primi 5 (9a classifi-

cata) ma a bordo sono potute salire

diverse mascotte PETI.

www.recyclatta.ch

10

PETflash 62 // petrecycling.ch

RICICLAGGIO DEL PET // SERVIZIO DI RITIRO

IL FORNITORE DI BEVANDE FUNGE ANCHE DA PUNTO DI RACCOLTAIl servizio di ritiro del PET offerto dall’Associazione distributori sviz-zeri di bevande (ASDB) rappresen-ta un grande aiuto non solo per le persone anziane che escono mal-volentieri di casa o per le persone non automunite: chi si fa consegna- re a casa bevande in bottiglie per bevande in PET può richiedere il ritiro delle bottiglie vuote.

Alcuni conservano le bottiglie per be-

vande in PET vuote in cantina, altri le

ripongono in contenitori che tengono

sul balcone o in cucina. Nonostante

le bottiglie schiacciate occupino poco

spazio, il contenitore è presto pieno

e va svuotato. La maggior parte dei

consumatori riconsegna le bottiglie

per bevande in PET quando va a fare

la spesa – ed è una cosa giusta poiché

la raccolta differenziata nel commercio

al dettaglio ha dato ottimi frutti: oltre

9‘000 punti vendita in tutta la Svizzera

prendono indietro le bottiglie vuote –

oltre alle bottiglie per bevande in PET,

in parte anche le bottiglie di plastica.

Pratica alternativaPer alcune persone, la riconsegna re-

golare delle bottiglie per bevande nei

negozi può tuttavia comportare un

grande sforzo. Per queste persone esi-

ste una pratica alternativa: il servizio di

ritiro del PET offerto dall’Associazione

distributori svizzeri di bevande (ASDB).

I fornitori non solo consegnano le be-

vande a domicilio ma ritirano anche le

bottiglie vuote per il relativo riciclaggio.

Risparmiare non solo tempo ma anche energia fisicaL’associazione conta ben 230 membri,

distribuiti in tutta la Svizzera: cliccando,

nel menu a tendina «Membri» del sito

Web dell’ASDB, sulla voce «Indirizzi»

e inserendo il proprio luogo di domi-

cilio si può visualizzare un elenco di

distributori di bevande nelle proprie

vicinanze. «Consegnando le bevande

a domicilio e ritirando al contempo le

bottiglie vuote, i nostri grossisti offro-

no una sorta di ‹pacchetto di servizi

tutto compreso› » afferma Gilbert

Brülisauer, Direttore commerciale del-

l’Associazione distributori svizzeri di

bevande (ASDB). Il servizio di ritiro

è apprezzato non solo dagli esercizi

gastronomici e dalle grandi imprese

ma anche da tanti privati: «Oggi è

grande l’esigenza di farsi consegnare a

casa la merce acquistata. Si risparmia

tempo ed energia fisica. È quindi una

cosa sensata ritirare al tempo stesso le

bottiglie vuote e smaltirle in maniera

corretta.» www.vsg-asdb.ch

A casa, in poco tempo si ammassano innumerevoli bottiglie in PET vuote. Il servizio di ritiro dell’ASDB rappresenta un utile aiuto.

11

PETflash 62 // petrecycling.ch

RICICLAGGIO DEL PET // SERVIZIO DI RITIRO

IL FORNITORE DI BEVANDE FUNGE ANCHE DA PUNTO DI RACCOLTA

AMBIENTE // CICLO CHIUSO DELLE RISORSE

ADDIO ALLA SOCIETÀ USA-E-GETTAIl ciclo chiuso delle risorse nel riciclaggio del PET è ben noto e fornisce ottimi risultati: utilizzando bottiglie usate ne vengono prodotte delle nuove. Ma si possono chiudere un gran numero di altri cicli di vita dei materiali. Aziende innovative mostrano come.

Siccome le risorse naturali sulla terra scarseggiano sempre più, l’uso parsimonioso delle materie prime rappresenta una sfida

centrale dei giorni nostri. La cosiddetta «società usa-e-getta» non ha futuro. Un numero sempre maggiore di aziende si

allontana dalla filosofia «take-make-waste» (acquista-usa-getta) avvicinandosi all’economia sostenibile a ciclo chiuso. Un’im-

presa opera in maniera ecosostenibile e ai sensi dell’economia a ciclo chiuso se realizza i propri prodotti utilizzando materie

prime riciclate e se questi possono, a loro volta, essere riciclati, dopo essere stati utilizzati: le materie prime impiegate pos-

sono, in pratica, essere riutilizzate innumerevoli volte – prendendo spunto dalla natura e dal suo ciclo di vita delle sostanze.

IKEA: con i rifiuti si producono mobili nuoviIl produttore di mobili IKEA vanta due articoli nel proprio assortimento che ven-

gono realizzati con i rifiuti generati dall’azienda stessa: la scaletta/sgabello MÄ-

STERBY e il sottomano SKRUTT erano originariamente delle pellicole di plastica che

IKEA di solito utilizza per proteggere i mobili durante il trasporto. Invece di gettare

le pellicole dopo averle usate, IKEA le fa trasformare in un granulato plastico per

produrre appunto questi nuovi articoli. Chi si fa consegnare a casa un articolo

MÄSTERBY o SKRUTT può essere certo che la pellicola per imballaggio sarà riutiliz-

zata dopo la consegna. www.ikea.com

Desso: noleggiare anziché acquistare tappetiL’azienda Desso produce tappeti per uffici, aerei e navi. Sono realizzati con materia-

li riciclabili e riutilizzabili al 100% per produrne altri. Affinché il ciclo possa essere

chiuso, l’azienda affitta i tappeti anziché venderli. Quando il tappeto è usurato vie-

ne riconsegnato, riciclato e riprodotto − un vantaggio per tutte le parti coinvolte: il

cliente riceve un tappeto nuovo di zecca, senza sprecare nuove risorse, e l’azienda

non dipende dalla fluttuazione del prezzo delle materie prime. www.desso.ch

Implenia: ciclo chiuso completo del materiale sul cantiere edileNel distretto di Oberwinterthur nella cittadina di Winterthur, l’impresa di costru-

zione Implenia sta testando un impianto mobile di riciclaggio di materiali edili. Il

materiale estratto durante gli scavi sul cantiere viene lavato sul posto, trasformato

in calcestruzzo e riutilizzato per i lavori di costruzione nello stesso cantiere. Questo

ciclo chiuso completo del materiale su superficie ridotta evita di sprecare ghiaia,

fa risparmiare tempo e riduce l’emissione di sostanze inquinanti. L’impianto pilota

nel distretto di Oberwinterthur ha, nel frattempo, fatto registrare ottimi risultati sia

in termini ecologici sia dal punto di vista economico, tanto che Implenia intende

impiegare in futuro questo sistema anche su altri cantieri edili. www.implenia.com

12

PETflash 62 // petrecycling.ch

Idea ingegnosa: versare la bevanda, riciclare la bottiglia.

Sotto diversi aspetti, l’aeroporto di Zurigo funziona come una città − anche in relazione ai rifiuti. Con-formemente dettagliata e chiara è la gestione dei rifiuti da parte del reparto Airfield Maintenance del- l’azienda Flughafen Zürich AG. Sia-mo stati sul posto accompagnati da Dirk Kauffeld, Responsabile del- la sezione Gestione acque e rifiuti.

Dirk Kauffeld attraversa con grande

attenzione il piazzale aeromobili del-

l’aeroporto di Zurigo, incrociando

ripetutamente piste di rullaggio o a-

spettando il passaggio di un velivolo.

Il Responsabile della sezione Gestione

acque e rifiuti all’interno del repar-

to Airfield Maintenance dell’azienda

Flughafen Zürich AG conosce a me-

moria le vie di passaggio e l’intera

infrastruttura. Arrivato al dock E, si

ferma, scende e indica un pezzo di

plastica per terra: «Qui all’aeroporto,

tutti i dipendenti sono tenuti a racco-

gliere e a riporre tutto negli appositi

contenitori.» Questi rifiuti abbando-

nati si chiamano FOD, ovvero «Foreign

Object Debris» che in italiano significa

«oggetto o sostanza (ovvero detrito)

estraneo all’aeromobile». I bidoni del-

la spazzatura dislocati nell’area della

pista e della piazzola di stazionamento

degli aerei recano appunto la scritta

«FOD». Il pezzo di plastica viene su-

bito gettato nel bidone FOD presso la

scala del finger dock. «In una fase di

prova abbiamo addirittura applicato

dei sensori su alcuni bidoni FOD», ag-

giunge Dirk Kauffeld, «per essere si-

curi che nessun bidone strabordi e per

sapere quando è il momento giusto di

svuotarli – ciò fa risparmiare tempo e

carburante.»

Chiare direttiveMentre, per quanto concerne i rifiuti

abbandonati nell’area delle piste, l’a-

spetto principale è rappresentato dal-

la sicurezza, in tutte le altre aree l’at-

tenzione è rivolta alla pulizia e all’or-

dine. Conformemente chiare sono le

direttive dell’azienda Flughafen Zürich

AG su come gestire i rifiuti. «In pri-

mo luogo vogliamo evitare i rifiuti»,

spiega Dirk Kauffeld, «ciò riguarda

soprattutto i nostri clienti e partner

aeroportuali, come le compagnie

aeree e i negozi.» Questo obiettivo

viene raggiunto da un lato fornendo

informazioni esaurienti, dall’altro at-

traverso stimoli finanziari: chi evita di

produrre rifiuti o effettua la raccolta

differenziata, risparmia denaro. «Tutti

Dirk Kauffeld, Responsabile sezione Gestione acque e rifiuti.

REPORTAGE // GESTIONE DEI RIFIUTI

I RIFIUTI STIMOLANO L’INGEGNO

13

i nostri clienti pagano per i rifiuti che

ritiriamo.» I clienti riempiono, infatti,

i contenitori neri con la spazzatura, i

contenitori blu con giornali e carto-

ni. «Ogni contenitore è dotato di un

transponder che lo associa a un deter-

minato “produttore di rifiuti”. Al ritiro

vengono determinati automaticamen-

te peso e tipo di rifiuto; i relativi dati

vengono trasmessi direttamente a un

sistema di contabilizzazione centraliz-

zato.» I bidoni FOD dotati di sensori

e i contenitori che trasmettono i dati

tramite transponder evidenziano so-

prattutto un aspetto: all’aeroporto di

Zurigo, i rifiuti stimolano l’ingegno.

Dirk Kauffeld lo conferma: «La ge-

stione dei rifiuti può essere costante-

mente migliorata − per ciò servono

tuttavia buone idee.» Egli incontra

regolarmente i propri dipendenti per

analizzare le idee più disparate, al fine

di escogitare ulteriori migliorie. «Nella

messa in pratica ci focalizziamo sem-

pre sulle ottimizzazioni di processo,

tenendo in considerazione gli aspetti

tecnico-economici.»

I rifiuti sono materiali riciclabiliAll’aeroporto di Zurigo, i rifiuti sono

primariamente dei materiali riciclabili.

Ciò viene confermato anche dal cen-

tro di raccolta, dove, tra gli altri ma-

teriali, vengono raccolti centralmente

carta/cartone, vetro e PET, per effettua-

re il rispettivo riciclaggio. La gestione

delle acque di scarto dei dispositivi an-

tighiaccio rappresenta per Dirk Kauf-

feld un ulteriore buon esempio per la

gestione ecosostenibile delle risorse:

«Da noi non sono più considerate un

rifiuto – infatti non compaiono più

nelle statistiche sui rifiuti.» Acque di

scarto dei dispositivi antighiaccio mini-

mamente inquinate vengono utilizzate

in impianti pluvirrigui per spazi verdi,

dove microorganismi decompongono

la sostanza scongelante, oppure ven-

gono trattate in bacini di filtraggio e

di ritenzione per poi farle defluire nel

fiume Glatt. «La sostanza scongelante

altamente concentrata viene ritratta-

ta e ricondotta nel ciclo delle sostan-

ze riutilizzabili come materia prima o

sostanza adiuvante.»

Svuotare per riciclareAl termine del giro inerente ai rifiuti,

Dirk Kauffeld evidenzia un’ulteriore

novità, anch’essa fondata su una buo-

na idea: «Al controllo di sicurezza, ai

passeggeri viene ancora oggi vietato di

portare con sé bottiglie per bevande in

PET piene. Mentre, in passato, queste

bottiglie venivano gettate via insie-

me alla bevanda contenuta e smaltite

come spazzatura, oggi abbiamo ideato

un nuovo sistema.» Oltre ai contenito-

ri blu per la raccolta del PET sono stati

collocati dei contenitori appositamente

sviluppati per la raccolta di liquidi, nei

quali vengono versate le bevande. Le

bottiglie per bevande in PET vengono,

in seguito, riciclate come d’abitudine.

«In questo modo non sprechiamo rile-

vanti risorse. Le bottiglie per bevande

in PET vengono normalmente riciclate

e i liquidi contenuti in esse vengono

trasformati in gas all’interno di impianti

di fermentazione esterni, per la produ-

zione di corrente elettrica o calore a

distanza – tutto ciò abbattendo, al con-

tempo, i costi di smaltimento.»

PETflash 62 // petrecycling.ch

I rifiuti all’aeroporto di ZurigoNel 2015, il reparto Airfield Main-

tenance ha raccolto i seguenti rifiuti

(elenco non completo) nelle quanti-

tà sotto indicate (in tonnellate):

Spazzatura 5‘942

Carta/cartone 1‘752

Rifiuti per la manutenzione

di spazi verdi 593

Legna 625

Residui di cibo e di olio

da cucina 771

Residui di bevande 71

Rifiuti dalla pulizia stradale 179

Metalli e rifiuti elettrici ed

elettronici 506

Rifiuti ingombranti 80

Vetro 129

Pellicole 160

PET 62

Materie sintetiche 59

Residui d’attrito della pista

di decollo e residui

di demarcazione 242

Diversi rifiuti speciali 105Bidone FOD (Foreign Object Debris).

PETflash 62 // petrecycling.ch

Un numero sempre maggiore di case

di moda punta su capi d’abbiglia-

mento ecologici − che sono quindi

apprezzati anche dalle star: l’attrice

inglese Emma Watson (Harry Pot-

ter), ad esempio, al Met Gala 2016

indossava un abito di Calvin Klein re-

alizzato con bottiglie in PET riciclate.

Per le proprie collezioni, il marchio di

jeans G-Star punta, dal 2012, su un

materiale prodotto con rifiuti plasti-

ci riciclati. Nel 2015, con il musicista

Pharrell Williams (Happy) il marchio

ha acquisito un nuovo eccezionale

sostenitore. Anche aziende produttri-

ci di articoli sportivi come Adidas o

Puma si impegnano sempre più a re-

alizzare le proprie scarpe o t-shirt uti-

lizzando plastica riciclata. Nel corso

di quest’anno, Adidas dovrebbe, ad

esempio, lanciare una collezione pro-

dotta con rifiuti plastici marini.

LIFESTYLE // ZAINO

QUESTO ZAINO È STATO PRODOTTO UTILIZZANDO 11 BOTTIGLIE IN PET.www.fjallraven.de

Imm

agin

e: w

ww

.fja

llrav

en.d

e

Dal mese di luglio, l’acqua minerale

naturale Spirit of Drini è disponibile

anche in Svizzera. Grazie al suo ele-

vato grado di purezza e al suo sapore

fresco e delicato, Spirit of Drini è ap-

prezzata anche dai bambini − e na-

turalmente dagli adulti che vogliono

contribuire alla propria salute e vita-

lità. L’acqua minerale può essere ordi-

nata online in bottiglie in PET da 0,25,

0,5 o 1,5 litri.

www.spirit-of-drini.ch

NUOVE BEVANDE // SPIRIT OF DRINI

ACQUA MINERALE ACQUISTABILE ON-LINE

Imm

agin

e: w

ww

.spi

rit-o

f-dr

ini.c

h

NUOVE BEVANDE // ARIZONA TEA

TÈ FREDDO EXTRA LARGE

Nel frattempo sono acquistabili in

Svizzera ben undici gusti di AriZona

Tea. E dall’estate 2016, in Svizzera le

colorate bottiglie per bevande in PET

del gustoso tè freddo sono disponi-

bili anche nel formato extra large da

1,5 litri. www.trivarga.com

Imm

agin

e: K

EYST

ON

E A

G

Imm

agin

e: w

ww

.triv

arga

.com

LIFESTYLE // ABBIGLIAMENTO IN PET

ABITO IN PET PER EMMA WATSON

15

PETflash 62 // petrecycling.ch

PETflash 61 // giugno 2016La parola chiave dell’ultimo indovinello è: RICICLAGGIO

Il vincitore del primo premio «sedia da ufficio HÅG Capisco» è Matthias Regli di Zurigo.

5 x zaino «Re-Kånken» (colore verde primavera)del marchio svedese FjällrävenIl nuovo articolo dell’assortimento Kånken viene realizzato

con bottiglie in PET riciclate. La nuova tecnologia di

colorazione riduce l’impatto ambientale di questo prodotto.

5 x PETI, la mascotte del PETSorteggiamo 5 contenitori del PET da coccolare.

5 x pratica ed elegante borsa RossisNella linea di prodotti «I was a bottle» del designer

zurighese Francesco Rossi, tutti gli elementi in tessuto

sono realizzati al 100% con PET riciclato.

Partecipate al concorso!Termine ultimo d’invio: 31 ottobre 2016PET-Recycling Schweiz vi augura buona fortuna.È escluso il ricorso alle vie legali.

Partecipazione:Inviate una mail con la parola chiave e il vostro indirizzo completo al seguente

indirizzo di posta elettronica: [email protected] automaticamente parte all’estrazione dei seguenti premi:

15

PETflash 62 // petrecycling.ch

PET-RECYCLING // CONCORSO

INDOVINELLO PETFLASHRisolvete l’indovinello utilizzando le informazioni contenute nel presente numero di PETflash:

Nome della gara con imbarcazioni in PET

Sinonimo di materia sintetica

Azienda che affitta tappeti

Utili oggetti realizzati con bottiglie in PET in Paesi in via di sviluppo

Luogo di lavoro di Dirk Kauffeld

Organizza il Clean-up Day

Spadista elvetico (cognome)

Associazione distributori svizzeri di bevande (abbreviazione)

PET-RECYCLING:PERCHÉ DA BOTTIGLIE RINASCANO BOTTIGLIE.