Personaggi "L'espiazione"

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“L’Espiazione” Larp Fantasy di AmbarenGRV – www.ambarengrv.it L’ESPIAZIONE L’ANTEFATTO Due mesi sono trascorsi dalla battaglia consumatasi presso il Crocevia del Crepuscolo. I Nerovestiti, guidati dalla Dama Nera, hanno conquistato una vittoria schiacciante sui ribelli sollevatisi alcuni mesi prima, ormai ridotti a pochi, sparuti combattenti. Traditi dagli alleati, terrorizzati dal Figlio di Kongar, risorto dal ventre della Prescelta, essi si sono piegati come sterpi al vento. I Nerovestiti impongono nuovamente il loro dominio incontrastato sull'intero Continente; il Sultanato, alleato fedele, conserva una salda presa sul Deserto. I ribelli sconfitti sono stati fatti prigionieri. La condanna a morte che pende sulle loro teste verrà eseguita facendoli combattere nell'arena dei Torbatempra; all'ordalia sono stati invitati gli alleati del Sultanato, perchè l'uccisione dei ribelli sia suggello della rinnovata alleanza tra i dominatori delle due terre. I Torbatempra hanno organizzato un banchetto per cercare di risollevare la loro sorte agli occhi dei Dominatori Neri. I PERSONAGGI I V INCITORI N EROVESTITI Molte sono le guerre che si vincono prima ancora di combattere. Non è stato questo il caso, secondo i più petulanti tra gli eruditi, ma i Nerovestiti sanno di aver riportato la più netta e pulita delle vittorie. La ribellione è obliterata, i capi imprigionati, i traditori uccisi. In una mossa insolita per gli alteri dominatori del Continente, i più alti comandanti e i loro scherani più fidati hanno deciso di celebrare la loro vittoria offrendo in tributo il sangue dei loro nemici presso l’Arena della Catacomba, convocando al contempo gli alleati della nascente Federazione dei Mercanti della Costa e l’Emiro in persona presso il maniero dei Torbatempra. E NRICO D RAGONI - IL LAMENTO DEI PIÙ Rampollo dei Dragoni, figlio di Sesto, Enrico è giovane, arrogante e sciocco proprio come si può immaginare da un ragazzo che, prima ancora di giungere all’età adulta, ha già conquistato per diritto di famiglia tutto il potere e la ricchezza che si possano desiderare. Così passa le giornate tra donne e festini intaccando mano a mano la reputazione che il padre Sesto si è costruito con il duro lavoro. E’ stato costretto dal padre a partecipare a questi festeggiamenti così sciatti e noiosi. Ora si annoia così tanto che l’unico suo pensiero è di trovare un passatempo: in un castello così tetro c’è proprio bisogno d’una fanciulla per scaldarsi i lombi. B RATILDO DI T ORBATEMPRA DETTO LA I ENA Bratildo non può fare a meno di sentire la nostalgia assalirlo, passo dopo passo. La strada porta verso quel castello che per tutta l’infanzia lo ha protetto con le sue spesse mura. Attorno, le terre della Torbiera, dove suo padre Arnaldo, fratello di Guido, cadde quel mattino lontano, ucciso dai Mannen. Un antico odio gli divora le membra, e ad un tempo l’amore per la terra natìa gli scalda il cuore. Sotto la pelle dura di guerriero, tornano ad affacciarsi alla sua mente domande dolorose sulla

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Teaser dei personaggi per l'evento larp one shot "L'Espiazione" organizzato da AmbarenGRV.

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L’ESPIAZIONE L’ANTEFATTO

Due mesi sono trascorsi dalla battaglia consumatasi presso il Crocevia del Crepuscolo.

I Nerovestiti, guidati dalla Dama Nera, hanno conquistato una vittoria schiacciante sui ribelli

sollevatisi alcuni mesi prima, ormai ridotti a pochi, sparuti combattenti. Traditi dagli alleati,

terrorizzati dal Figlio di Kongar, risorto dal ventre della Prescelta, essi si sono piegati come sterpi al

vento. I Nerovestiti impongono nuovamente il loro dominio incontrastato sull'intero Continente; il

Sultanato, alleato fedele, conserva una salda presa sul Deserto. I ribelli sconfitti sono stati fatti

prigionieri. La condanna a morte che pende sulle loro teste verrà eseguita facendoli combattere

nell'arena dei Torbatempra; all'ordalia sono stati invitati gli alleati del Sultanato, perchè l'uccisione

dei ribelli sia suggello della rinnovata alleanza tra i dominatori delle due terre. I Torbatempra hanno

organizzato un banchetto per cercare di risollevare la loro sorte agli occhi dei Dominatori Neri.

I PERSONAGGI I VINCITORI NEROVESTITI Molte sono le guerre che si vincono prima ancora di combattere. Non è stato questo il caso, secondo

i più petulanti tra gli eruditi, ma i Nerovestiti sanno di aver riportato la più netta e pulita delle

vittorie. La ribellione è obliterata, i capi imprigionati, i traditori uccisi. In una mossa insolita per gli

alteri dominatori del Continente, i più alti comandanti e i loro scherani più fidati hanno deciso di

celebrare la loro vittoria offrendo in tributo il sangue dei loro nemici presso l’Arena della

Catacomba, convocando al contempo gli alleati della nascente Federazione dei Mercanti della Costa e

l’Emiro in persona presso il maniero dei Torbatempra.

EN R I C O D R A G O N I - I L L A M E N T O D E I P I Ù

Rampollo dei Dragoni, figlio di Sesto, Enrico è giovane, arrogante e sciocco proprio come si può

immaginare da un ragazzo che, prima ancora di giungere all’età adulta, ha già conquistato per

diritto di famiglia tutto il potere e la ricchezza che si possano desiderare. Così passa le giornate tra

donne e festini intaccando mano a mano la reputazione che il padre Sesto si è costruito con il duro

lavoro. E’ stato costretto dal padre a partecipare a questi festeggiamenti così sciatti e noiosi. Ora si

annoia così tanto che l’unico suo pensiero è di trovare un passatempo: in un castello così tetro c’è

proprio bisogno d’una fanciulla per scaldarsi i lombi.

BR A T I L D O D I TO R B A T E M P R A D E T T O “L A IE N A”

Bratildo non può fare a meno di sentire la nostalgia assalirlo, passo dopo passo. La strada porta

verso quel castello che per tutta l’infanzia lo ha protetto con le sue spesse mura. Attorno, le terre

della Torbiera, dove suo padre Arnaldo, fratello di Guido, cadde quel mattino lontano, ucciso dai

Mannen. Un antico odio gli divora le membra, e ad un tempo l’amore per la terra natìa gli scalda il

cuore. Sotto la pelle dura di guerriero, tornano ad affacciarsi alla sua mente domande dolorose sulla

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morte del padre, su chi lanciò i soldati dei Neri contro l’orda degli invasori.

S E S T O D R A G O N I - I L B U R O C R A T E

Sesto Dragoni incarna perfettamente tutto ciò che i Nerovestiti, grazie a lui e alla sua Sorella nel

Nero, hanno creato. Paura e timore, instillati nei cuori di coloro che sono sotto il loro governoì.

Tutto vede e tutto sente, un’ombra nera che si nasconde in tutte le case e spia costantemente ogni

“libero” uomo del Continente. Se l’Eminenza Grigia sua sodale è la mano, che grazie alla magia

soggioga e corrompe, lui è la mente, che raccoglie nomi, eventi, trattative, ricatti.. Se si trova nel

castello dei Torbatempra, deve esserci un motivo.

S A B O DE ’ BA G L I O - I L P E S O D E L P A S S A T O

Decine, centinaia, forse migliaia.. la conta degli assassinii compiuti da Sabo, in battaglia o nei vicoli

di Seggio del Cane, sembra essere interminabile. Ogni singolo uomo che ha provato ad attentare

alla vita di Sesto non ha trovato altro che lui, sulla sua strada, a riportarlo senza vita disteso per

terra nelle braccia di Onimo. Ma una cosa lo differenzia da qualsiasi altro boia: nessuno, nemmeno

il suo onnisciente signore, conosce il suo passato, nè sa chi sia veramente, o cosa desideri.

O R L A N D O D E L L E C H I N E (NO T O C O M E F I R À S , S T R A N I E R O , P R E S S O I L

S U L T A N A T O ) - L ’AM B A S C I A T O R E

Ambasciatore dei Nerovestiti presso Baabel, Orlando ha raggiunto questo ruolo dopo aver condotto

le campagne dei Neri per lunghi anni, solo al comando dopo la scomparsa del Re. Sapiente stimato,

Mago tra i più brillanti dell'elite dell'Ordine Arcano, Orlando è un sottile ragionatore dal raffinato

intelletto. Una volta ammesso alla cerchia ristretta dei Neri, si è recato in ambasciata nel Sultanato, terra

lontana di sacri deserti e di fiabe mormorate sotto il sole cocente. Egli ha preso dimora colà, ed è noto ai

dignitari e ai guerrieri dell’emiro come il Firàs, lo Straniero.

MA R T A D A C A N A L B R U N O - L ’A B I L E A S S A S S I N A

Educata fin dalla fanciullezza nell’alveo della nuova cultura dei Nerovestiti, Marta ha appreso ben

presto come far scorrere il sangue dei nemici dell’Ordine. E’ un talento raro, il suo, e la sua

freddezza è ammirata da molti, almeno quanto è temuta dai ribelli. Ha portato le sue lame verso il

banchetto dei Torbatempra con il preciso scopo di proteggere Sesto Dragoni, ma i suoi occhi si

sono illuminati non appena ha saputo che nelle segrete della Rocca sono incatenati molti colpevoli

di reati innominabili, in attesa della giusta punizione…

M I N E R V A MA L A S P I N A D A V I L L A S C I A M P A G N A - L A C U S T O D E D E I TO M I

Minerva, figlia del ramo principale della famiglia di Villasciampagna, ha abbandonato la polverosa

torre densa di antichi libri dove vive ormai da anni con il preciso scopo di punire il suo giovane

cugino, Ezio. Costui ha tentato di ribellarsi all’ordine dei Neri, ha infangato il nome della famiglia e

ha usurpato il titolo di Conte. E’ necessario sia punito, e partecipare questo banchetto, per lei

abituata alla solitudine e allo studio, è un male necessario per vedere quel cane soffocare nel suo

sangue.

IL C O N S A C R A T O - I L S E R V O D E L L ’UR N A

Nessuno sa da dove giunga quest’uomo misterioso, apparso incappucciato da una veste nera pochi

giorni dopo la venuta su questa terra del Figlio del Caos, partorito dalla prescelta e nascosto nella

Sacra Urna. E’ giunto silente chiedendo di conferire con il Concilio Ristretto dei Neri, e con poche

parole di potere è assurto al ruolo di Custode dell’Urna. Si occupa di officiare i riti in suo onore, e

periodicamente, invasato dal Dio, parla in sua vece fornendo profezie tanto terribili quanto

enigmatiche.

In questo gruppo saranno presenti anche Capitan Bartolomeo Acquarossa, Leucomante, En il Bardo.

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I DECADUTI TORBATEMPRA Un tempo casa potente della regione della Torbiera, nel nord umido e tetro del Continente, questo

Casato ha sopportato il peggio durante l’invasione dei barbari Mannen; i loro avversari ora li

paragonano a certe specie di ragni delle loro paludi, che si cibano per generazioni di una carcassa.

Così appaiono, rintanati nei meandri del loro castello diroccato; eppure, è nel segno della più antica

delle loro tradizioni che i signori dei Nerovestiti hanno scelto di celebrare la loro vittoria, e c’è chi

dice che nella Catacomba accada molto più che uno spettacolo per selvaggi.

AL A S I A TO R B A T E M P R A - L A M A D R E B U O N A

Moglie di Claudio Torbatempra, insieme al quale ha visto per intero la caduta dei Torbatempra. Lei

è la Signora, colei che conosce tutti i segreti del castello, dalla più alta delle torri fino alla più umida

e puzzolente delle grotte giù nelle segrete, da tempo silenziose ma risvegliate in queste notti dai

gemiti di nuovi prigionieri. Chissà cosa succederebbe se gli stranieri dovessero scoprire tutto…

Alasia preferisce non pensarci nemmeno.

S E R DA V O TO R B A T E M P R A - I L S I G N O R E

Fiero combattente, amico leale, uomo d’onore... C’è stato un tempo in cui Davo era tutto questo,

quando ancora il nome dei Torbatempra popolava gli incubi dei suoi nemici. Ora colui che fu un

esempio di valore giace accartocciato sul suo trono, come non avesse più ossa negli arti nè forza per

tenere le redini del suo castello, ora governato dalla moglie. Ma un vento fresco sta arrivando, ed è

forse giunto il momento di prendersi una rivalsa sulla sua sorte, ingrata al signore di tutti i sacrifici

offerti.

L E O N E MA N F R E D I - L 'A R M I G E R O F I D A T O

Centro nevralgico di ciò che resta dell’esercito dei Torbatempra, ha diviso con Davo gioie e dolori,

vittorie schiaccianti e sconfitte che li hanno ridotti in fin di vita. Leone non è un uomo facile, ma ha

le idee chiare: nessuno deve fare del male ai suoi signori, ora vulnerabili e deboli come non mai, o

dovrà vedersela con lui. Nel volto di ogni estraneo che cammina per le sale del suo castello Leone

vede una minaccia: sarà meglio tenere gli occhi aperti.

L O D O V I C O RA T T I - I L S O V R A N O D E L S O T T O S U O L O

E’ passato così tanto tempo dall’ultima volta che Lodovico ha visto il sole... così tanto che talvolta,

provando quasi per gioco a ricordarne il calore, finisce per rinunciare, dimenticando ogni giorno di

più il suo abbraccio. Ma a lui non importa. Dove i raggi dorati non giungono mai, nascosto tra le

umide mura delle segrete, si è fatto aguzzino per una immensa schiera di malcapitati, che per una o

l’altra sfortuna si sono trovati tra le mura del suo cavernoso dominio. Lodovico ama il suo mestiere,

e non lascia che alcuno se ne possa lamentare.

AN A S T A S I A TO R B A T E M P R A - L A R O S A N E R A

Se ci fosse un modo per descrivere una persona in una sola parola, per Anastasia sarebbe senza

dubbio ferina. Unica figlia dei signori del castello, è cresciuta nella violenza e nell’umiliazione che gli

eventi hanno gettato sulla sua famiglia.. Ma le disgrazie della vita le hanno impartito una dura

lezione. Anastasia l’ha ascoltata e fatta sua fino dentro le ossa esili: quando i deboli soffrono, i forti

ridono.

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LA DELEGAZIONE DEL SULTANATO Capita di rado di poter avere una seconda occasione con un alleato duro come i Neri. Dopo il

fortuito salvataggio del figlio dalle fila degli sconfitti, l’Emiro sa di dover restituire ai Nerovestiti una

ingente quantità di servigi. E’ con le più amichevoli raccomandazioni, perciò, che ha inviato questa

delegazione di saggi e guerrieri a godere delle barbariche frivolezze dei suoi creditori. Si sa, però,

che dal Deserto non giungono che serpi, pronte a voltarsi, ritrarre la coda ed esporre i denti. Gli

uomini del Sultanato vestono il loro sorriso come l’oro degli abiti delle loro concubine, e nessuno

può dire cosa possa balenare dietro il nero dei loro occhi.

K A U M A T DU H E R E N - L ' EM I R O

Chiuso nelle sue stanze, circondato dai fumi di incensi orientali e sommerso dalle sue visioni, l’Emiro, guida del Sultanato, osserva dalle sue stanze il futuro del suo regno, e prevede gli eventi che lo riguarderanno. Grande stratega e studioso, oltre che visionario, Kaumat Duheren conduce i suoi affari con un’abilità tale da essere ormai leggendaria. Nessun suo movimento è casuale, ed ogni sua azione è studiata e calcolata. L’Emiro è, tra tutti i popoli vicini, l’unico uomo che ha mantenuto il diritto di parlare da pari a pari con gli emissari dei Nerovestiti.

S H A L A - I L P R O F U M O D ’O R I E N T E

Intima amica dell’Emiro, che si dice non muova passo senza un servo che porti un braciere pieno degli incensi di Shala. Cresciuta tra i sacchi di spezie del padre, a sua volta mercante, ha appreso ben presto il profumo del cumino, gli odori degli incensi più diversi. Ha amato il puzzo della canfora e la puntura dello zenzero, e ha fatto sì che l’emiro si circondasse delle sue miscele. Grazie alla fama così guadagnata, la donna ha potuto comprare molti privilegi e confidenze, e si dice oggi che ella, tra i fumi delle sue spezie, sappia carpire ai suoi clienti più del prezzo delle droghe che commercia.

NA I B A - L A S T E L L A P I Ù C A L D A

Vivere tra gli ori del palazzo è stata un’enorme rivalsa per Naiba. Nata nei sobborghi ai limiti della capitale, si è guadagnata il diritto di vivere al servizio personale dell’Emiro come ancella, godendo di agi che da bambina non si sarebbe mai immaginata. Il giorno in cui conobbe Kaumat era piovoso, l’allora giovane principe giocava sulle mura, e quando questi scivolò quasi cadendo, lei si trovava lì e lo afferrò. Dopo questo, si trovò catapultata in mondo stupefacente, e ora farebbe qualsiasi cosa pur di non perdere quei privilegi a cui ormai si è abituata.

AS I L H - I L S A N G U E E L ’O R O

Gli uomini della Costa lo chiamano semplicemente “Il Commercio”; per gli uomini del Sultanato, è il Sangue d’Oro. Asilh libera le prigioni del Continente, stabilendo proficui affari con i Nerovestiti per le vite di coloro che vi albergano. Gli schiavi nel Sultanato hanno vita breve, e per i sovrani è spesso un modo di evitarsi scomode esecuzioni. Sebbene i Neri non amino trattare con i mercanti d’uomini, alla corte dell’Emiro essi sono tenuti in alta considerazione; per quanto possa essere trattato come un paria, Asilh è un membro di rilievo della delegazione, determinato ad arricchirsi e a lavorare, come sempre, per la grandezza del Deserto.

AS H E D - L O S C O R P I O N E

La luce della luna si riflette sulle dune del Deserto, ogni notte, sotto lo sguardo vigile di Ashed. Sebbene sia nata nella Capitale, i beduini del deserto sono stati per anni la sua famiglia, mentre seguiva i traffici del padre, e da loro ha appreso gli antichi segreti dell’oscurità. Ha imparato a combattere sotto i migliori maestri della capitale, e si è rapidamente creato la fama di infallibile spadaccino. Una volta cresciuto, è entrato a fare parte delle Guardie Immortali, un corpo speciale deputato alla sicurezza dell’Emiro. E così, ora il suo sguardo scruta le colline del Continente, e le ombre oscure che si stagliano su queste terre deturpate.

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I PRIGIONIERI DELLA CATACOMBA Criminali, sì, ma anche guerrieri, giullari usciti dalle grazie dei padroni, e contadini riottosi. Ogni

genere di nemico dei Torbatempra finisce rinchiuso qui dentro; ognuno di loro, prima o poi, ne

viene trascinato fuori, esanime. Sebbene i membri della famiglia si concedano di tanto in tanto uno

scontro tra prigionieri, mai come stanotte le promesse sono eccezionali: nobili, veterani di guerra e

soldati sono andati a riempire le celle del freddo sotterraneo, pezzi di carne pronti per il più grande

dei macelli. Molti erano fratelli, compagni d’arme, amici fidati; di certo, nessuno di loro avrebbe

alzato il ferro sull’altro. Nessuno di loro, però, sa ancora lo splendore incredibile del Premio, nè può

sapere l’oscurità terribile che lo rende tanto lucente. Nella cripta sono rinchiusi anche molti dei

sopravvissuti alla Ribellione nata a corte del capro. La Catacomba sa, i Torbatempra sanno: la

Libertà, lucente più dell’oro, accecherebbe il padre al viso del figlio.

G A N O D A TE R R A R O S S A - I L S A G G I O N O B I L E

Triste è la storia di Gano, uomo di grande cultura e raffinatezza, che mai si è piegato ai nuovi

dettami dei Nerovestiti. Per qualche tempo riuscì ad opporsi e a mantenere il suo ruolo di

bibliotecario e precettore della famiglia Torbatempra, ma quando le proscrizioni si fecero più dure,

accettò con fiera serenità la sua sorte e venne imprigionato nelle segrete. E’ il prigioniero di più

antica data nel castello, e persino i suoi carcerieri lo trattano con stima e rispetto.

F O S C O D E L L U P O - I L G U E R R I E R O E R R A N TE

Fosco è sempre stato un’anima vagabonda, e in questi tempi duri, pochi possono permettersi di

percorrere il Continente con la spada al fianco. Tempo fa è stato un prode guerriero, alcuni dicono

cavaliere, ma il tempo lo ha indurito e lo ha fatto cedere ai vizi più biechi. In questo stato lo ha

colto la rivoluzione dei Nerovestiti, e un animo fiero come il suo non ha impiegato molto tempo a

farsi nemici i nuovi padroni di queste terre. E’ stato imprigionato diversi mesi fa, e da allora la sua

stoica fierezza e la sua sopportazione del dolore lo hanno reso il passatempo preferito degli

aguzzini delle Segrete.

B R U N A , D E T T A L A ST R E G A - L A F O L L E I N F A N T I C I D A

Molte sono le voci che corrono attorno alla figura di questa strana donna, imprigionata nelle

segrete da molto tempo. L’accusa che ha portato alla sua condanna è quella di stregoneria e

infanticidio: gli uomini e le donne del suo villaggio volevano linciarla, ma il Torbatempra, come

esempio del nuovo Ordine Nerovestito, ha deciso di imprigionarla a vita. Pare poco preoccupata per

il suo stato attuale - trascorre le sue giornate sussurrando preghiere incomprensibili, e osservando

gli altri prigionieri con aria enigmatica.

B R I Z I O D A OL T R E R I V O - L O S P E R A N Z O S O

Brizio è sempre stato un ragazzo dagli alti ideali, e non ha mai sopportato il sopruso e la

prevaricazione. In un mondo come quello dei Nerovestiti, i puri di cuore non hanno vita lunga - da

fanciullo ha rischiato la condanna per aver difeso una famiglia di innocenti dalle accuse di furto

perpetrate da un nobile, e ha trascorso gran parte della sua breve esistenza alla macchia. La sua vita

vagabonda lo ha portato ad unirsi entusiasta alla ribellione di Rainardo, ed è stato preso prigioniero

proprio nel suo campo, durante l’assalto dei Nerovestiti di Tancredi. Ha visto morire tutti i suoi

migliori amici e compagni, e la sua speranza in un mondo migliore è ora trasformata in un potente

desiderio di vendetta, frustrato dalla dura prigionia che è costretto a vivere.

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G U G L I E L M O C O T T I - L ’ I N N O C E N T E

Non ha fatto niente. Non un ribelle, non un aguzzino o un delatore; Guglielmo viveva la sua vita in

tranquillità. Questo fino a che gli armigeri dei Torbatempra non lo presero per le vie del suo

villaggio, e davanti ai suoi familiari lo trascinarono in catene fino al buio impenetrabile della

Catacomba. Attorno a lui, i prigionieri conoscono i loro delitti: un’infanticida, un ribelle, un

criminale… Guglielmo grida sotto i ferri della sua aguzzina, senza che alcuno gli dica quale sia la

sua colpa, quale la ragione del dolore, e del buio.

C E C I L I A - I L F I O R E R I L U C E N T E

Le colpe dei padri ricadono sui figli. La condanna eterna di un precettore per i suoi insegnamenti

ha colpito sua figlia, Cecilia, legandola allo stesso destino. Ella è stata costretta a testimoniare la

lenta discesa nella follia di Gano, incapace di sopportare la prigionia e la solitudine. Anni sono

trascorsi, e Cecilia è oggi la sola ad assistere il padre, e a preservare viva in sè la fiamma di libertà

che contraddistingueva il suo meraviglioso intelletto, pieno di storie, di canzoni. Se egli non può più

sperare, tocca a lei farlo per entrambi, e continuare a cercare, nella pietra della Catacomba, la

prima lama di sole.

F A L C O - I L P A S S O L E S T O

Allungare le mani tra i banchi della Torbiera era quasi una professione per Falco. Con un nome

così, non poteva che avere occhio per le occasioni, per quei momenti che passano in un attimo e

che possono farti ricco per un giorno. E’ stata una di queste occasioni prese a portare Falco nelle

galere dei Torbatempra, e dopo qualche settimana a marcire la notte e ascoltare le torture inflitte

agli altri di giorno, sta iniziando a chiedersi se arriverà il suo turno, o se la salvezza entrerà per

prima dalla grata, battendo sul tempo la Grande Meretrice.

In questo gruppo sono presenti anche Erasmo il Misantropo, Guiscardo di Montespanto, Ezio

Malaspina, Fra Placido degli Armaioli ed Autolico.