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8 Inserzionisti... grazie! 9 Editoriale di Ivio Barlettani

10 La finestra di Giampaolo Talani 11 Sfogliando Costa Etrusca di Franco Biegi12 Nota politica di Stefano Sanna13 Caso Mancuso: il sindaco resta in sella 14 Elezioni: Cosimi, che fatica fare il sindaco di Tony Montero15 Sondaggio nel mondo della politica: chi è il più bello?16 Quell’amicizia con il Presidente Scalfaro17 Una corona d’oro su panno nero di Emilio Guardavilla18 Mario Cardinali, l’uomo che graffia il potere di Rino Bucci23 Facebook, dalla bacheca di Gianni Anselmi24 Fatti & persone25 Fatti & persone27 Lucchini: quel “tira e molla” sulla pelle di tutti di Mauro Sozzi28 Bruno Mochi, l’uomo dal cuore d’oro di Corto Maltese30 Stazione di sosta di Clan31 Dal Circolo Italsider al Centro Uisp oggi32 L’entusiasmo degli atleti Mobilgronchi di Augusto Bendinelli34 Avallone & Agroppi i fuoriclasse con i nostri trofei 35 Speciale Personaggio dell’Anno 41 I nostri laureati di Stefano Sanna44 Corradino, il giovane imprenditore si confessa di Paola Valdata47 Comitato Cittadino Venturina di Gianfranco Benedettini48 Relax di Paolo Pachi49 Lo sapevate che le farfalle… di Giuseppina Toncelli50 Patrick Donati e le sue foto di Pierluigi Galassi52 Il can can del calcioscommesse di Claudio Nassi54 Ricciola e leccia, guerra di record di Paola Valdata56 Sociale: dal mare alla piscina di Marco Bocchigli56 No all’ospedale a Riotorto di Riccardo Gelichi 57 Tempo di matrimoni: ieri & oggi di Francesco Pampana58 In libreria60 La parola ai lettori61 Buona edilizia per tutelare il territorio di Livio Cristiani62 Le strade del mare nostro di Emilio Guardavilla

Anno 50 - n. 12marzo - aprile - maggio 2012

Periodico trimestraledi informazione,attualità, cultura

Direttore responsabileIvio Barlettani

[email protected]

Coordinatore redazionaleStefano Sanna

[email protected]

Marketing-pubblicitàUmberto Maria [email protected]

Direzione, redazione, pubblicitàCorso Italia 95 - [email protected]

Tel 0565 32843 - Fax 0565 474572334 3378121

Registrazione Tribunale Livornon. 167 in data 4/7/1962 r.s.

Sped. abb. post. 70% DCB LivornoPoste Italiane Spa

Editore e pubblicitàCosta Etrusca Comunicazione

Grafica e impaginazioneOpus Piombino

StampaCentro Rotoweb

Tivoli Terme (Roma)

Gli articoli firmatio con pseudonimo riflettono

unicamente le opinioni dell’autore

Chiuso in redazione,1 marzo 2012

Questa primavera

dal 1962 il giornale

della nostra terra

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marzo - aprile - maggio 20128

L’impegnodi Costa Etrusca è proseguire, il

patto d’alleanza con i lettori è stretto. Ma ilsacrificio è notevole. Non nascondiamoci dietro un

dito: produrre un giornale costa sempre di più. Forse non ci siriflette abbastanza. Il pensiero collettivo corre al caro vita, ai generi

alimentari che aumentano, alla benzina alle stelle, alle bollette semprepiù pesanti, alle gite fuori porta proibitive a causa dei pedaggi autostradali.

Ma la domanda: quanto costa produrre informazione, in quanti se la pongono?Eppure è un dato di fatto: mandare in stampa Costa Etrusca costa. Sempre di più.

La carta, ad esempio, è un lusso, e il suo prezzo continua a salire.La soluzione, a questo punto?

Mantenere la gratuità del giornale per incrementarne di conseguenza la diffusione,rendendola sempre più capillare.

Costa Etrusca, quindi, resta per sua scelta un giornale gratuito.Il sostegno, la linfa vitale continua ad arrivare dagli inserzionisti, da quanti investono inpubblicità sulle nostre pagine, e da quelle aziende che credono nelle iniziative dellatestata e le sponsorizzano. Grazie a loro, Costa Etrusca continua ad uscire, senzagravare sulle tasche del lettore, con l’intento di informare e di animare il dibattito

sul territorio, dando risposte e suscitando interrogativi, spunti di riflessione.Questa è la nostra forza: rappresentare una voce di informazione libera, noncensurata, non orientata. Alcuni imprenditori del territorio lo capiscono e

lo apprezzano, tanto da decidere di sostenere la nostra rivista,condividendone gli obiettivi. Perché intelligenza

imprenditoriale significa anche contribuire allo sviluppolocale, in termini sociali e culturali, non solo

economici. E l’informazione è aiprimi posti.

Inserzionisti… grazie!

Quel sostegno,linfa vitale

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di Ivio Barlettani

Un giorno sì e uno no, lelocandine dei giornalifuori dalle edicole gron-dano sangue riferendo-si al “tira e molla” del ca-so Lucchini. Da troppotempo, ormai, la più im-portante fabbrica side-rurgica del centro Ita-lia si sta dibattendo inuna profonda crisi. L’ac-ciaio e le banche nonvanno più a braccettocome una volta, quandoi nostri prodotti side-rurgici tiravano sul mer-cato. Oggi i paesi emergenti(lo affronta e spiega be-ne il problema MauroSozzi a pagina 27) pro-ducono e vendono ac-ciaio a prezzi stracciati,invadendo di conse-guenza i mercati mon-diali.Ed allora a questo pun-to, diciamo sommessa-mente, basta al “tira emolla” augurandoci –

una buona volta per tut-te – che chi oggi latita datroppo tempo esca de-finitivamente allo sco-perto e metta sul tavolotutte le carte per trova-re, eventualmente, unasoluzione definitiva. « È necessario che larisoluzione avvengaquanto prima, perchéc’è in gioco una notevoleparte dell’economia delterritorio. Si devono ave-re le idee chiare, oggi,per poter fare le sceltegiuste del domani».

* * *In questo numero (dapagina 34 a pagina 43)troverete gran parte diquanto accaduto alla no-stra festa in occasionedella consegna dei pre-mi Personaggio del-l’Anno (la scrittrice Sil-via Avallone) e Premioalla Carriera (il calcia-tore-opinionista AldoAgroppi).La premiazione ha co-

inciso con il complean-no di Costa Etrusca, cheha tagliato il traguardodel mezzo secolo di vi-ta. Un traguardo ambi-zioso. In molti hannovoluto essere presential duplice evento, ren-dendo omaggio, così, adue eccellenze, una nelmondo della cultura el’altro dello sport e, nel-lo stesso tempo, al nostrogiornale. Tra il pubbli-co, politici, forze del-l’ordine, imprenditori,lavoratori e pensionati:hanno aderito con en-tusiasmo alla manife-stazione, che ha riscos-so grande successo. Nonpoteva mancare un fi-nale all’insegna dellaconvivialità: alla “ce-netta dell’amicizia” tut-ti si sono dati appunta-mento alla festa del pros-simo anno.

* * *Che inverno gelido! Nonsolo il meteo si è rivelato

inclemente, “regalan-doci” temperature bas-se, venti freddi e nevicatecome non si vedevano daanni. A raggelare l’at-mosfera è intervenutaanche una raffica di no-tizie preoccupanti, direcessione e grossi sa-crifici da affrontare. Ec-co allora che solo unpersonaggio del calibrodi Mario Cardinali, inos-sidabile direttore delVernacoliere, può ri-scaldare il clima, in lineacon la primavera al suoesordio.Capace di una satiragraffiante, che centrasempre l’obiettivo, strap-pa ai lettori di tutta Ita-lia risate, seppure ama-re. A Cardinali abbia-mo dedicato un ampioservizio, per raccontar-vi vita e miracoli delsuo Vernacoliere e sve-larvi il giornalista e l’uo-mo, un fuoco d’artifi-cio in grado sempre distupire.

INSERZIONISTI:Acqua & Calore di Pistolesi 12; Asiu 68; Assicurazione Fondiaria Sai (Luca Ardenghi) 60; Assicura-zione Unipol (Carlo Lami) 47; Autorità Portuale 57; Azienda Agricola Rigoli 65; Banca Credito Co-operativo Castagneto Carducci 2; Bar La Fontana 49 ; Calidario Terme Etrusche 3; Cargo Abbigliamento33; Coop Unicoop Tirreno 67; Dal Pont Movimentazione Terra 16; Dolceamaro 6; Edicola Tabacche-ria di Rita & Paolo 65; Edilcoop Fiorenzani 33; Eni Enipower 26; Eni Energy Store 26; Falesia Srl Pro-dotti Siderurgici 4; Gioielleria Rosignoli 11; Grassi Arredamenti 33; Hotel Centrale 6; Il Peschereccio(Francesco Pampana) 29; Immobiliare Cristiani 6; Lampogas Tirrena 3; Martini Professionale 66; Mo-bo Impianti 53; Natalini Estintori 66; Park Albatros 61; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 5; RistoranteIl Tarlo 32; Ristorante La Rocchetta 55; Ristorante Zanzibar 66; Tabaccheria Magnani 43.

Dopo il gelo

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marzo - aprile - maggio 201210

Non mi piace parla-re del mio lavoro,mi piace che ne par-

lino gli altri e se ne parlanobene mi piace di più, natu-ralmente. Mi si chiede invece,per questo numero, di par-lare del progetto artisticoche la città di Miami (Flo-rida) mi ha chiesto di ela-borare per il suo grandeporto, e di cui ultimamentemolto è stato scritto su gior-nali e siti. Accetto soprattuttoper chiarire certe informa-zioni, non sempre esatte di-vulgate dalla stampa. È sta-to appena firmato a Miamiun importante gemellaggiotra il porto americano equello di Livorno in occa-sione dei festeggiamenti del-l'anno Vespucciano. Sonostato invitato per consegnareuna riproduzione in scala delnostro Marinaio di San Vin-cenzo che il porto di Livor-no ha portato in dono alla cit-tà americana per espressa ri-chiesta dalle autorità delporto di Miami come simbolodell'evento. Miami è moltoaffascinata dal nostro Ma-rinaio.Il primo porto turistico delmondo vuole un grande sim-

bolo per il suo futuro e perquello di un’America nuo-va che sta cambiando dopoquell'11 Settembre, un sim-bolo non più di forza ma, fi-nalmente di speranza. Mia-mi vuole il nostro Marinaio,venti metri di marinaio. Ilprogetto presentato ha su-scitato grande entusiasmo edè stato annunciato alla cit-

tà.Tra il dire e il fare c'è dimezzo tutto il mare dell'o-ceano e soprattutto tanti sol-di da trovare per realizzareun'opera di tali dimensioni;Miami si sta impegnandoquindi per riuscire a co-struire quello che, non soloper lei potrebbe essere l'e-vento artistico del nuovo se-

colo.Lento delicato lavoro di in-teressi, politica e diplomazia,dal quale per fortuna, il sot-toscritto è escluso. C'è ancoratanto mare da navigare, diconseguenza, speriamo cheil nostro Marinaio possapercorrerlo tutto e portare ilsuo saluto etrusco a chi, al-meno per l'arte ci guarda conrispetto.

la finestradi Giampaolo Talani

Quel saluto etrusconel porto di Miami

Uno scorcio del porto di Miami - Florida (Usa)

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di Franco Biegi

Costa Etrusca è nato aPiombino l’11 luglio1962. Il suo cinquan-

tenario, quindi, tiene il car-tellone per tutto l’anno 2012.I suoi fondatori hanno sem-pre avuto, nella mente e nelcuore, l’ambizione di dotareil territorio di una voce fortee libera che spargesse aiquattro venti le opinioni e ipensieri di tutti, di creare unpunto di incontro e di con-fronto delle idee di tutte lementi, anche di quelle chefacevano a cazzotti fra loro.Hanno, poi, codificato unaspecie di statuto non scritto,ma stampato in mente chedice, fra l’altro, di non di-menticare gli avvenimentiche era meglio non fosseromai accaduti e quelli più tri-sti accaduti troppo presto.Non c’era bisogno dello sta-tuto tacito per il “Ricordo diMac” amico e collega, corri-spondente del Nuovo Cor-riere e del Corriere delloSport. Maceo Biagioli, debi-litato da sempre, se ne andògiovane poco prima dell’ar-rivo di Costa Etrusca. Le sue“5 pillole amare 5” ricorda-no il numero infinito di vol-te che Mac, entusiasta edamareggiato, ha parlato delsospirato giornale di Piom-bino che «gli avrebbe fattotoccare il cielo con una del-le sue dita mangiate dallanicotina».La mia analisi, tutt’altro chelogica, vede a braccetto il

successo dell’iniziativa conla partecipazione dei lettori.Non so se è giusto, ma miporta a pensarlo quella spe-cie di invasione verso le ru-briche messe in piedi daBarlettani. “ 19 domande alCavaliere Aldo Consonni” :«Cosa pensa di Piombinonel campo del turismo?».«Sarei lieto di una afferma-zione, ma non vedo Piombi-no come centro di quel set-tore. Possibile, invece con-solidare lo sviluppo in cam-po industriale».“Città oggi città domani” hariempito la scrivania di ri-sposte e suggerimenti connote di rimpianto per quelladi…ieri.Thomas Alessi, magonista,elbano importato fin daitempi del bagno penale inpiazza Bovio affermava:«Rimpiango di non averepiù vent’anni, rimpiango lavecchia Magona e rimpian-

go il nostro Carnevale, robache a Viareggio incomincia-rono a impensierirsi. Pisto-la, Tomba, la Draga, Tomas-se che capitani! E Anna Ro-sa, Mirella, Licia, Ivana chereginette! S’era piombinesie ci si voleva bene. Doma-ni? Amicizia nel lavoro pertutti».Lando Civilini, titolare cine-ma Odeon: «L’avvenire diPiombino è legato all’indu-stria. Speriamo di esserepresto i cinquantamila dellaProvincia di Piombino e diavere un’automobile ognicinque abitanti».E Pedro Berti, piombinesedoc, amico vertadero e sca-polo impenitente: «Non rim-piango certo le adunate, mai miei vent’anni e quelli del-la mia Piombino che non sidava ancora le arie dagrande città. Piombino hafatto passi da gigante e ilfermento che dura sembra

garanzia per il futuro. Re-sta, però, la nostalgia e ilrimpianto per il clima dicordialità e amicizia dei beitempi andati».A quest’ora mi si arrampi-cano in testa pensieri arruf-fati, ma chiari, malgrado ilsolito bruscolo. Penso agliamici che non ci sono più eal loro rimpianto per la sere-nità e l’amicizia della loroepoca.“S’era piombinesi e ci si vo-leva bene» ha l’aria di unmotto da sbandierare in ci-ma al Torrione.

Festa per i cinquant’anni del nostro giornale

Costa Etrusca e la... Provincia

L’ambizionedi dotareil territoriodi una voceforte e libera.Lando Civilini:

«Prestosaremoi 50mila

della Provinciadi Piombino».

«S’erapiombinesie ci si voleva

bene»

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Notapo l i t i ca

di Stefano Sanna

Le amministrazioni co-munali stanno lavo-rando per l’introdu-

zione dell’imposta di sog-giorno. Assistiamo sui gior-nali a proteste di operatorialberghieri (non molte); del-le forze politiche di opposi-zione (molte) e all’ apparen-te disinteresse dei cittadini.Le amministrazioni comu-nali hanno molte difficoltà afar quadrare i bilanci: le esi-genze aumentano e le entra-te diminuiscono. Si sono fat-ti sforzi per diminuire e ra-zionalizzare le spese, ovvia-mente si può sempre fare dipiù e meglio, ma nessuno faproposte in tal senso, gli am-ministratori devono fare da so-li. Non si sono fatti aumentidelle addizionali Irpef e lastessa Imu che sostituiscel’ex Ici sarà applicata conaliquote intermedie.L’imposta di soggiorno è qua-si una imposta di scopo. La pa-gheranno quei cittadini cheverrebbero a soggiornare in unterritorio diverso dal loro e ausufruire dei servizi presen-ti nei luoghi di soggiorno.

Non è una imposta sbagliatae c’è una relazione molto di-retta fra costo e beneficio.Se i proventi del tributo sonobene amministrati sono ancheapprezzati dai contribuenti.Nei nostri comuni si pensa diproporre un tributo pari, me-diamente, ad un euro al gior-no per ogni pernottamentonelle diverse strutture ricettive.Il gettito è previsto in 800mi-la euro per Piombino, 150mi-la per Campiglia, un milionee 200mila per San Vincenzo,30mila per Suvereto e 500euro per Sassetta. I sindacihanno concordato di applicarel’imposta con gli stessi criteriin ogni comune e sarannogli stessi in tutta la provincia.Livorno 300mila euro, Rosi-gnano 560mila, Cecina720mila, Bibbona un milione,Portoferraio 580mila e Ca-poliveri 890mila.Come si vede l’incidenza deltributo è equa, è sostenibile,non incide sulle scelte di sog-giorno dei possibili turisti equindi non modifica i risultatieconomici degli operatori.Si consideri poi che in quasitutti i paesi del nord Europa,da cui provengono alcuni no-stri turisti, esistono da sem-pre tributi dello stesso tipo.Vogliamo proporre di evita-re atteggiamenti di facile de-magogia e di basso populismo.È troppo facile dire sempre noa ogni imposta. Anche Ber-lusconi vinse le elezioni eli-minando l’Ici e ora ne ve-diamo e paghiamo le conse-guenze.Gli stessi amministratori pub-blici non devono avere pau-ra di applicare un tributoquando fosse giusto e poiben utilizzato. Nei lavori pre-

paratori si stanno studiandovari marchingegni per appli-care diverse esenzioni a que-sto o a quello, che finisconoper complicare e rendere piùcostosa l’esazione del tribu-to agli operatori e i control-li agli uffici preposti. Si stapensando, per esempio, diesentare chi dovesse sog-giornare per visitare o assistereun parente ricoverato. Vale so-lo per Piombino? Vale se ilsoggiorno è in campeggio? Al-cuni sono aperti tutto l’anno.Bisogna presentare il certifi-cato medico e di parentelaalla concierge per risparmiareun euro? Se uno soggiorna inun campeggio del propriocomune non paga e in quel-lo del comune vicino sì?L’imposta è di un euro, nonfacciamo costare due euro lagestione.In questi giorni stiamo giàpagando un altro tributo afavore dei servizi locali. L’au-mento dell’accisa sui carbu-ranti per finanziare i trasfe-rimenti a favore del traspor-to pubblico locale. Doman-diamoci se questi soldi nel no-

stro territorio sono ben spe-si. La struttura del serviziosembra la stessa da trenta an-ni. Non è cambiato nulla nelfrattempo sulle esigenze dimobilità? Pagare un tributo perfinanziare il trasporto pub-blico è cosa buona, ma sepoi facciamo viaggiare gliautobus sempre vuoti o scar-samente frequentati non va be-ne. Forse si può cambiarequalcosa e lo si dovrebbe fa-re.

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Dedica la vittoria giu-diziaria ai figli e aiconcittadini ed è pron-

ta, dopo mesi di pesante in-certezza e di tensioni senza tre-gua, a rimboccarsi le manichee a gettarsi anima e corpo nelruolo di sindaco. Paola Man-cuso può continuare a vestirei panni di primo cittadino diRio Marina e quelli di segre-tario dell’Autorità portuale:lo ha stabilito la Corte d’Ap-pello di Firenze, ribaltandola sentenza di primo gradoemessa dal Tribunale di Li-vorno. Il parere della Corterisolve il rebus Mancuso: trale due funzioni, sindaco e se-gretario dell’Autorità portua-le, non esiste incompatibilità.Esulta Paola Mancuso, 39 an-ni, eletta sindaco alle scorseamministrative con una lista ci-vica sostenuta dal Pdl e dal-l’Udc. Mastica amaro CesarinaBarghini, capogruppo del-l’opposizione consiliare: il

Forum cittadino, una lista disinistra appoggiata da Pd, Sele Idv, aveva presentato ricor-so al Tribunale livornese, sol-levando la presunta incom-patibilità tra le due cariche, sen-

tenziata poi dai giudici di pri-mo grado. Secondo il Forum,il sindaco doveva ritenersi aquel punto decaduto, la neoe-letta Mancuso ha mantenutoil doppio incarico, in attesa del-

l’appello. Ma i lunghi mesi che hannopreceduto la sentenza dei ma-gistrati del capoluogo sonostati contraddistinti da un cli-ma al fulmicotone in consigliocomunale e da una maggio-ranza poco compatta: condi-zioni critiche, che hanno resoquasi impossibile il governo delComune. Ora, si volta pagina: la Corted’Appello ha accolto il ricor-so presentato dal sindaco equello firmato da un comita-to di cittadini sostenitori, la-sciando al timone di Rio Ma-rina Paola Mancuso. Evitate leelezioni anticipate di primavera,inizia l’era dell’impegno.Quella dei veleni, comunque,non sembra terminata: mentresi moltiplicano le espressionidi soddisfazione per la sentenzad’appello, Udc in testa, Ce-sarina Barghini non molla lapresa e annuncia il ricorso inCassazione.

Paola Mancuso:«Orgoglio coraggioso»Il termine soddisfazione non rende l’idea. Paola Man-cuso, sindaco di Rio Marina e segretario dell’Autori-tà portuale, parla di gioia senza mezzi termini, difronte alla sentenza in appello che la conferma nel du-plice ruolo, cancellando con un colpo di spugna lo spau-racchio dell’incompatibilità tra funzioni.«Non saprei dire – sono le sue parole, cariche di emo-zione – se sono più felice della sentenza o di tutto l’af-fetto e la stima ricevuti. Ringrazio gli amici di Rio Ma-rina e Cavo. Credo che la loro sofferenza morale, su-perata dalla speranza di rivivere la gioia e la fiduciadi quel giorno, sia la dimostrazione che il senso civi-co e politico esista ancora, seppur sopito e offeso datante ombre, in un’epoca in cui occorre fare appelloa questa meravigliosa forza e a questo orgoglio co-raggioso. Lo spirito giusto per accogliere questagioia è dedicarla a chi in silenzio ha pensato che lavolontà di un paese è l’energia per guardare al futu-ro…ai bimbi...a Tina…al mio babbo».

Cesarina Barghini:«Amara delusione»

Una battaglia è terminata, ma la guerra prosegue. An-che nelle aule giudiziarie. Lo promette Cesarina Bar-ghini, capogruppo dell’opposizione in consiglio a RioMarina, annunciando il ricorso in Cassazione, senzaindugi. «A questo punto – commenta la leader del Forum cit-tadino – non ci resta che accelerare i tempi per ot-tenere la terza pronuncia. Al di là delle motivazioni,la sentenza rappresenta un grave errore della giustiziae merita un’impugnazione immediata. L’incompatibilitàtra le due funzioni era chiara, tanto che ne sono par-si convinti anche i giudici del Tribunale. Poi, la sen-tenza è stata ribaltata, un fatto inaspettato. In tutto que-sto a rimetterci è Rio Marina, condannata all’immo-bilismo, perché privata della possibilità di tornarepresto alle urne».

Caso Mancuso: Corte d’Appello ribalta la sentenza Il sindaco resta in sella

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marzo - aprile - maggio 201214

ILSONDAGGIO

di Tony Montero

Da una parte i cittadini:sempre più distantidalla politica, delusi

da chi è al governo, sfiducia-ti, e chi più ne ha più ne met-ta. Dall’altra i partiti: in crisid’identità, i più grossi, mina-ti dall’interno da fazioni liti-giose, in dubbio altalenante sul-le alleanze future. Scenarionazionale e locale coincidono,ma uno scatto di reni potreb-be arrivare dalla provincia,tessuto vitale per il Paese. Emagari proprio dalla provin-cia di Livorno. L’auspicio ècondiviso, nella cosiddettasocietà civile, chiamata a suavolta ad un cambio di passo:dal malcontento brontoloneall’impegno incisivo. A partiredalle scelte elettorali. E i mo-tori intanto si scaldano, in vi-sta della scadenza delle am-ministrative: i comuni del ter-ritorio vanno alle urne nel2014, fatta eccezione per Sas-setta e Porto Azzurro e Mar-ciana Marina, all’isola d’Elba.Elba che, intanto, ha visto lacorsa alla raccolta firme per ilComune unico. Le altre am-ministrazioni hanno due annidi tempo, prima dell’appun-tamento con il voto, ma i par-titi sono già al lavoro. Nonsenza difficoltà e qualche maldi pancia di troppo.Livorno lo dimostra: il Pdsembra in affanno, alle presecon contrasti interni e condifficili alleanze, in Comune.

Il sindaco Alessandro Cosi-mi ha il suo bel da fare con Sele Idv, e il clima di pacificazionedettato anche da Roma il piùdelle volte si incrina. E inconsiglio comunale torna la ris-sa. Proprio quando fervono ipreparativi per la conventiondi primavera, che servirà al Pdper ragionare sul dopo Cosi-mi e il futuro della città. Pro-prio quando le primarie diGenova hanno sancito la vit-toria dell’outsider Marco Do-ria, sostenuto da Nichi Ven-dola: uno schiaffone, per ipiddini, che merita una pausadi riflessione.Del resto, anche il segretarioprovinciale dell’Idv Bene-detto Tuci non le manda adire e incalza il Pd, ammo-nendo, «non si vince più amani basse, occorrono can-didati credibili».Quell’Idv che in Provincia haregistrato la fuoriuscita del-l’assessore Simena Bisti, perragioni personali, e che in piùdi una coalizione di maggio-ranza morde il freno. Piombinocompresa, dove il consigliereMarco Mosci con il suo no al-la tassa di soggiorno ha sca-tenato un mezzo putiferio,poi rientrato. Ma il sindacoGianni Anselmi deve fron-

teggiare anche gli affondi diSel, oltre alle minoranze. Uni-te da una mozione che ri-chiede maggior rispetto per illoro ruolo da parte della mag-gioranza, registrano gli inter-venti alternativamente diGiampiero Amerini, Fli, Lui-gi Coppola, Udc, e RiccardoGelichi. E’ lui, in particolare,l’ex segretario comunale delPd, ora alla testa della lista ci-vica AscoltaPiombino, a pun-golare l’amministrazione.Mentre il Pdl, a detta di mol-ti, appare chiuso in un silen-zio assordante. Una strategiadi opposizione ben diversada quella seguita dai colleghidi Cecina, agguerriti e ri-compattati dal capogruppoPaolo Barabino: raggiuntoil traguardo del ballottaggio al-le scorse amministrative, esfiorato il clamoroso sorpas-so, si è guadagnato il sostegnodei vertici regionali e dell’exministro Altero Matteoli, invista di incarichi provincialiprestigiosi. Potrebbe esserefuturo candidato sindaco.Op-posizioni all’attacco, si dice-va. Come a San Vincenzo,dove il sindaco Michele Bia-gi è ogni giorno bersaglio de-gli strali di Davide Lera, “SanVincenzo per tutti” e di Nicola

Bertini, leader del Forum diCentrosinistra.Mentre a Campiglia Maritti-ma il primo cittadino Ros-sana Soffritti rintuzza i col-pi di Massimo Zucconi, ca-pogruppo della lista Comunedei Cittadini, costretta a farei conti con il problema avvi-cendamenti. Sono i più giovaniad andarsene, lasciando ilconsiglio comunale e non so-lo, in cerca di lavoro altrove.È successo ad Eleonora Pe-trocchi, sostituita da Danie-le Scafaro. Di certo, sotto ilpelo dell’acqua le manovre invista delle amministrative so-no in corso. C’è chi cominciain sordina, con i bilanci dimetà mandato, come il sindacodi Castagneto Carducci, Fa-bio Tinti, mentre a Rosigna-no, governato dal sindacoAlessandro Franchi, è il co-ordinatore cittadino di Idv,Patrizio Loprete ad indica-re le linee guida per i prossi-mi due anni.Prime mosse, poi si penserà aicandidati, alle liste e alle al-leanze. Tutti tasti dolenti. A par-tire dalle alleanze: nel centrodestra, ad esempio, il Pdl striz-zerà l’occhio all’Udc, se laLega dovesse correre da solaalle amministrative come giàavviene altrove?Infine il nodo candidati: sa-ranno decisi nelle stanze deibottoni, come sempre, o ascol-tando di più gli elettori, oggigrandi scontenti da riconqui-stare?

Elezioni amministrative, malesseri ed equilibrismi

Cosimi, che fatica fare il sindaco

Sulla scena politica livornese siprofila un grande ritorno. Massi-mo Bianchi, socialista da sem-pre, numero due della massone-ria nazionale, Grande Oriente d’I-talia, e Angelo Mancusi, ex presi-dente della Camera di Commer-cio, avvocato, esponente Dc poi ap-prodato nella Margherita, sem-brano pronti ad unire le forze, in

vista delle prossime amministra-tive. Obiettivo: la creazione di unalista civica, costituita da un belnumero di giovani imprenditori eprofessionisti, delusi dal panora-ma attuale e pronti a mettersi ingioco. Mancano due anni all’ap-puntamento elettorale, ma le ma-

novre sono già in corso. E una ce-na organizzata fuori città, pre-senti i due noti esponenti dellapolitica locale e un gruppo di im-prenditori, non è passata inos-servata.Largo dunque alle ipotesi di nuo-vi accordi, rafforzate da un climadi turbolenta incertezza. Se so-no rose fioriranno…

I grossi partiti sono in confusione.Italia dei Valori morde il freno.

Anselmi a Piombino contro Sel e minoranze.Il sindaco Biagi bersagliato da Bertini.A Campiglia Soffritti lady di ferro

Il ritorno dei big

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NEL MONDO DELLA POLITICAAmministratori pubblici sotto la lente d’ingrandimento. Nel bonario mirino del let-tori di Costa Etrusca sono finiti i politici di casa nostra. Con il sondaggio propo-sto dal giornale il pubblico ha stilato una classifica assegnando, a chi governa ilterritorio, una serie di primati. Ecco l’esito. * snd [email protected] 01-02-12: 300

ILSONDAGGIO

Soggetta ai frequenti attacchi della minoranza inconsiglio comunale, non si scompone, anzi replicacon energia. Campiglia Marittima ha un sindacobattagliero che non demorde. Rossana Soffritti,

avvocato, 45 anni, è sposata con RobertoBagnara e ha due figlie. Il tempo libero lo dedica

a due hobby: la musica e il cinema.

L’impegno profuso nella gestione della cosa pubblicamerita apprezzamento. Da qui il titolo. Il sindaco diPiombino, Gianni Anselmi, ha 44 anni, laureato in

Economia e Commercio. Ha svolto l’attività diconsulente aziendale. Lo sport è per lui una grandepassione: ha giocato nel Piombino Calcio e allenato

varie squadre amatoriali della zona.

Rossana SoffrittiLa più combattiva

Gianni AnselmiIl più serioso

Il primo cittadino di Livorno è stato giudicato il piùbello fra tutti i sindaci della provincia: dotato di

notevole fascino. Cosimi, leva 1955, due figli dallacompagna Laura Guastalla. Laureato in medicina,dirigente della Asl 6 Livorno, è anche presidenteregionale Anci Toscana. Grande appassionato di

sport, ha giocato a pallavolo, è un eccellente tennistaed è un tifoso amaranto.

Alessandro CosimiIl più bello

L’originalità ricercata colpisce, la sceltaaccurata di abbigliamento e accessori non

sfugge all’occhio dei lettori. Fabio Tinti,sindaco di Castagneto Carducci, ha 47

anni, sposato, ha due figli. Si è diplomato aGrosseto, all’Istituto Agrario. Tra i suoi

incarichi anche quello di membro del direttivonazionale Città del Vino.

Fabio Tinti Il più eccentrico

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marzo - aprile - maggio 201216

Èun ricordo indelebilequello che il piombi-nese Mauro Luzzetti

conserverà per sempre di OscarLuigi Scalfaro, il Presidenteemerito della Repubblicascomparso di recente a 93 an-ni. Luzzetti, 56 anni, dipen-dente Lucchini (servizio vi-gilanza) stringe tra le manile lettere ricevute da Scalfaronei lunghi anni di amicizia

epistolare e rievoca commos-so anche le telefonate dell’exPresidente, soprattutto l’ulti-ma, nell’autunno.Luzzetti, da quattro anni dia-cono, impegnato come vo-lontario all’ospedale Villa-marina e collaboratore delcappellano della Misericor-dia Don Mario Magni, ha untrascorso politico nella Dc.«Conobbi Scalfaro – raccon-ta – ai congressi del partito. Ilrapporto epistolare, iniziatocon uno scambio di auguri aNatale e Pasqua, risale ai pri-mi tempi del suo settennato alQuirinale».Nelle lettere, come Luzzet-ti sottolinea, Scalfaro si sof-

fermava su Piombino e lasua tradizione siderurgicaed esprimeva l’amore perl’isola d’Elba.«Mi mancherà molto – con-

clude Mauro Luzzetti, figlio diquel Franco da tutti ricordatoper l’incarico di segretariodell’Unione Sportiva Piom-bino Calcio – Scalfaro ha rap-presentato per me un punto diriferimento civile e religio-so; grande cattolico, devoto al-la Madonna, era uomo irre-prensibile. Da rimpiangere».

Gli incontri ai congressi democristiani. Punto di riferimento civile e religioso.Piombino e l’Elba nei suoi pensieri

Mauro Luzzetti, dipendente Lucchini, ricorda Scalfaro Quell’amicizia col Presidente

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di Emilio Guardavilla

Da sempre, chi va permare, mette la pro-pria vita nelle mani

del suo Dio e del Suo Co-mandate, non necessariamentein questo ordine. Su tutte le na-vi del mondo i membri del-l’equipaggio, dal mozzo alcomandante in seconda, sonodevoti ad entrambi alla stessastregua e riservano loro pre-ghiere, impegni e pretese, peril loro bene e quello della na-ve. Al primo chiedono di tut-to, al secondo ancora di più:con il primo lo fanno per un’e-ducazione abbracciata e col-tivata a terra, con il secondo perl’esperienza maturata in mez-zo al mare. Il primo li asse-conda seguendo un disegno on-nisciente ma imperscrutabile,divulgato in scritture vecchiecome il mondo; il secondo lisostiene con l'autorità rico-nosciuta della sua comprova-ta professionalità, la confortantefiducia che la sua presenzafisica e spirituale è in grado diinfondere ad ogni latitudine,

la dignità che lo distingue intutte le circostanze. Quando poile miglia si moltiplicano e di-ventano mesi di mare fatti digiorni tutti uguali a sé stessi ilDio prescelto a suo tempoperde progressivamente l'a-scendente sulle coscienze di tut-ti per lasciare sempre più spa-zio nella mente e nell'anima achi governa quel microcosmodi ferro galleggiante. Confidanoin lui per poter lavorare in se-

renità e disciplina, per poter go-dere al meglio delle ore difranchigia a disposizione co-sì come garantire mensilmentele rimesse alle proprie famiglie.Si aspettano di navigare nel-l’attenzione alle norme di si-curezza dell'uomo in mare edella salvaguardia dell’eco-sistema che li circonda. Pre-tendono senza transigere cheil carico, siano persone, mer-ci varie o fusti da duecento

chilogrammi di monossidodi cobalto e molibdeno, arri-vino a destinazione integri ein salute nel primo caso, in ot-timo stato di conservazione ne-gli altri.Chi naviga esige che la navesu cui è imbarcato, e che permolto tempo è la sua casa,ottemperi a quanto imposto dalcodice della navigazione, sem-pre e comunque, a prescin-dere da qualsiasi causa ester-na, sia essa un proposito per-sonale, una prassi richiestadal mercato, un compiaci-mento a qualcosa o qualcunodifficile da identificare, unaconsuetudine diventata rego-la ma mai approvata da chi do-vere.Chi naviga non si può per-mettere di dubitare neancheper un solo istante che il SuoComandante non sappia do-ve mettere la prua; perchéchi va per mare vuol crederesolo in quel Signore con lemostrine su cui spiccano trestrisce, un giro di bitta e unacorona: tutto d'oro e su pan-no nero.

Una corona d’oro su panno nero

I fatti tristemente noti della Costa Concordia, accadu-ti a poche miglia dalle nostre coste sempre più trafficatehanno ormai fatto il giro del mondo suscitando le ire elo scalpore degli addetti ai lavori e di coloro che consi-derano le navi solo un puro divertimento.La sciagura del Giglio appena consumata impone a tut-ti le medesime riflessioni sul perché, all'alba di un mil-lennio all'insegna della tecnologia più sofisticata ed in-fallibile, si debba ancora fare i conti con tragedie la cuiportata fa rimpiangere la navigazione a vista. Gli armatori,i loro fiduciari, le autorità marittime coinvolte condividonola stessa amarezza nell'ammettere che il limite ultimo delvivere il mare è stato definitivamente oltrepassato. E nonsarà certo il verdetto della giuria ad addolcire gli animioffesi delle parti in causa.

La tragedia della Concordia

Foto Luca Ruffoli

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MARIO CARDINALIL’UOMOCHE GRAFFIACON LA PENNA

Vita e miracoli del Vernacoliere che bacchetta papi e ministri

ma piace anche ai potenti

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di Rino Bucci

«Cos’è il genio?È fantasia, in-tuizione, colpo

d’occhio e velocità d’esecu-zione». Parole pronunciateda Gastone Moschin, ilRambaldo Melandri di Ami-ci Miei, dopo l’ennesimabravata. Parole che calzanoa pennello per descrivereMario Cardinali. Un uomodifficile da raccontare. Cheandrebbe vissuto nella suaparlantina micidiale, nei ge-sti irriverenti e nelle ideedissacranti. Mario Cardinaliè l’editore-direttore-redatto-re, in una parola, il babbodel Vernacoliere. Quel feno-meno di satira in salsa livor-nese che da anni imperversanelle case di mezza Toscanae che grazie agli abbona-menti è arrivato in ogni par-te del mondo. Quarantamilacopie medie di tiratura men-sile e nessuna pubblicità.Un’azienda “a conduzioneCardinali” (oltre a Mario cilavorano il fratello Umbertoe il nipote Valter), una mo-sca bianca nell’universo del-la carta stampata. Le locan-dine, come gli editoriali, delVernacoliere sono una spinanel fianco per chi viene pre-so di mira. Negli anni è toc-cato a tutti: Berlusconi, ilPapa, i pisani, la Madonna, ivescovi e i ministri. Non si èsalvato nessuno, nemmeno asinistra.«Per trovare i titoli non cidormo la notte – racconta ildirettore – a volte vengonodi getto altre serve tempoma è tutto frutto della miatesta. Gli editoriali li pensoil venerdì, in media impiegoun’oretta a buttare giù il ca-novaccio. I temi sono socia-li, di stretta attualità». Car-dinali è anche l’uomo che èriuscito a sdoganare la topa,«categoria kantiana del suopensare satirico», sulle lo-candine all’esterno delleedicole. E sulla topa, il bab-bo del Vernacoliere, ha vin-to un processo nel gennaio

del 1984. «Andai in aula arivendicare la mentalità e illinguaggio dissacrante deilivornesi». L’esito della sen-tenza fu sbandierato sulsommario del mese succes-sivo, «La topa non è reato!Livorno in festa, il mondoesulta».Gli esordi. Mario Cardinaliè nato a Livorno nel 1937 ese non fosse nato all’ombradei “Quattro mori” forseavrebbe preferito non esiste-re. Di certo non ci sarebbestato il Vernacoliere. «Mam-

ma Cesira gestiva una botte-ga di frutta, babbo Alfredo,grande raccontatore di bar-zellette, era operaio. Poi èdiventato produttore pubbli-citario ed ha lavorato per ilLivornocronaca». Cardinalisi laurea nel 1962 in Scienzepolitiche. Un anno primafonda quello che sarà e ri-marrà «il su’ figliolo» el’embrione del Vernacoliere.Livornocronaca. Fu regi-strato in tribunale nel ’61.Pubblicato prima a cadenzasettimanale poi quindicinale

e infine mensile. Agli alboriveniva stampato nella tipo-grafia del Tirreno come Co-sta Etrusca di cui fu compa-gno nel bancone su cui veni-vano composti i titoli. «Eraun giornale da battaglia, fa-cevamo inchieste sulla ma-lasanità, sugli armamenti,sulle case popolari». Il gior-nale viveva di pubblicità eCardinali ricopriva i ruoli dieditore, direttore e redattore.«Mi ci sono trovato. È stataun’esigenza e in modo libe-ro, fuori dal palazzo, daicondizionamenti». Con Li-vornocronaca arrivarono leprime soddisfazioni (l’iscri-zione ad honorem all’albodei giornalisti pubblicisti) ei primi processi.In aula. «Nel ’65 per l’anni-versario del lancio dell’ato-mica su Hiroshima mandaiun collaboratore ad intervi-stare i giovani. Volevo le lo-ro opinioni sulla guerra. Acorredo del pezzo pubblicaiuna foto di un cadaverebombatomizzato. L’imma-gine venne presa da una ri-vista di guerra. Fui proces-sato per direttissima perpubblicazione di foto racca-pricciante. Di questa storiane parlò anche Benelux suPaese Sera. Fui assolto, ma �

Chi è Mario CardinaliMario Cardinali, classe 1937, è nato a Livorno da mam-ma Cesira, che gestiva una bottega di frutta, e bab-bo Alfredo, per vent’anni operaio, poi produttore pub-blicitario per Livornocronaca, nel quale Cardinalirivestiva i ruoli di editore, direttore e redattore.Con la registrazione in tribunale che risale al 1961,il giornale, prima settimanale, poi quindicinale, in-fine mensile, è una delle realtà editoriali storiche del-la città. Risale al 1982 la svolta satirica di Livorno-cronaca, che ha lasciato il posto al Vernacoliere.Cardinali, celibe, una laurea in Scienze Politiche, con-tinua a rivestire i ruoli di editore, direttore e redat-tore all’interno del mensile. Può contare, tra i suoipiù stretti collaboratori, sul fratello Umberto e il ni-pote Valter: Umberto si occupa di amministrazione,abbonamenti e spedizioni, Valter è il direttore tecnicodella testata. Cardinali abita ad Antignano, la sededel Vernacoliere è a Scali del Corso 5.

Mario, il nipote Valter, direttore tecnico e il fratello Umberto, capo dell’amministrazione

Ecco a voi i “3 magnifici 3” del Vernacoliere

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non mi levo dalla testa che ilprocesso fu lo specchio delclima politico di quegli an-ni».Il Vernacoliere. La svoltasatirica e vernacolare di Li-vornocronaca ha una da-ta:1982. «I tempi erano ma-turi. C’era difficoltà a trova-re la pubblicità e serviva unasvolta. L’illuminazione fu la

venuta di Wojtyla a Livorno.Titolai: “Boia, il Papa a Li-vorno”. Mi accusarono diaver dato del boia al Papa.Fu una levata di scudi gene-rale ma anche la scopertadella forza dissacrante delvernacolo livornese». Il me-se dopo davanti alle edicolec’era un altro titolo: “E dopoil Papa arriva il Re”. «Visto

che tutti gli amministratoris’erano prostrati al Papa,nella mia immaginazione lifeci prostrare anche davantial Re. Che poi fui profeticoperché il Re alla fine tornòdavvero in Italia. Ora, il su’figliolo (Emanuele Filiber-to, ndr) balla in televisione.Fra lui e il Trota non si sachi è il meglio». Erano gli

albori del Vernacoliere,«Oggi il giornale è cambia-to, come sono cambiati icollaboratori. L’humus, pe-rò, è lo stesso. Negli anni cisiamo conquistati il rispetto,lo vedo negli eventi a cuipartecipiamo. A conti fattimi sono trovato una linguapronta, io ho inserito i con-tenuti. Se scrivi sempre topa

20 marzo - aprile - maggio 2012

di Umberto Barlettani

Il tratto principale del suo ca-rattere?L’amore per la vita.Un suo difetto?Chiacchiero un sacco.La persona cui chiederebbeconsiglio?Un avvocato, se è materiasua.Dono di natura che vorreb-be avere?Un uccello più grosso.Il giorno più felice della suavita?Quando sono nato, ma nonlo ricordo bene.E il più infelice?Quando morirò, ma sarà dif-ficile ricordarlo.Di cosa ha bisogno per esserefelice?La felicità mi pare troppo.Mi basta amare, per stare be-ne.Una cosa che non ha maicapito della gente?Si capisce tutto. E quando tipare di non trovare spiega-zioni, o sei stupido te o sonostupidi loro.Il vero lusso è?Usare il cervello. Ma più cheun lusso, è un’esigenza vita-le.Il più bel ricordo da bam-bino?Ce ne sono tanti. Ed è roba chesi tiene dentro.Cosa voleva fare a 12 an-ni?Facevo già tante cose. Stu-

diavo, scrivevo, pitturavo, gio-cavo, mi picchiavo, davo unamano nella bottega di mam-ma…Un consiglio ai giovani dioggi?Dare consigli ai giovani fasentire troppo vecchi. Un sug-gerimento, piuttosto: usare ilpiù possibile il cervello.L’incontro che le ha cam-biato la vita?La vita non cambia mai persempre.Città preferita?Il mondo. Anche perché loconosco poco.Il piatto che predilige?La pastasciutta.E la bevanda?Dipende dal cibo.La qualità che preferisce inun uomo?La lealtà.E di una donna?La femminilità.Quel che detesta di più?L’imbonimento dei cervelli.Personaggio storico più am-mirato?Socrate.Con quale personaggio po-litico vorrebbe parlare?Non ne sento la necessità.Film cult?Non ho film cult, amo deifilm da cui ho imparato. “Lemani sulla città” di Rosi, peresempio.Attori preferiti?Gian Maria Volonté, Totò,Mastroianni, Marlon Brandoe parecchi altri.

Cantanti preferiti?Quelli che sanno cantare. Manon li preferisco, li ascolto.Pittore preferito?Quelli che mi danno emo-zioni. Animale preferito?Il cane.Dove vorrebbe vivere se nona Livorno?Dovunque mi trovassi bene.Comunque a Livorno ci vivoperché c’è l’indispensabilesede della mia attività.Una frase che porterebbesulla t-shirt?Spengete la televisione, ac-cendete il cervello. Ma non homai usato magliette con lefrasi: da giovane non usavano,adesso non ho più l’età.Libri preferiti?Quelli da cui imparo.È scaramantico?Beh, qualche volta le palleme le tocco, ma più per abi-tudine sociale che per con-vinzione.Ha un portafortuna?Non ci credo.Colore preferito?Il cielo.La soddisfazione più gran-de?Sentirmi utile.Hobby?Non ne ho il tempo.Programma televisivo pre-ferito?Uso pochissimo la televisio-ne.Il regalo più bello che haricevuto?

Che ho ricevuto e che ricevo:il sorriso di donna.Un suo rimpianto?Non avere amato quanto avreivoluto, non avere studiatoquanto avrei potuto.Le colpe che le ispiranomaggiore indulgenza?Non sono né un prete né ungiudice.Ha il potere assoluto per ungiorno: la prima cosa chefa?Disprezzo e temo il potereassoluto.Pensa di restare simpatico oantipatico agli altri?L’uno e l’altro, come tutti.Il suo rapporto con Dio?Non credo negli dei.Le rimangono 12 ore di vi-ta: cosa fa?È una domanda troppo per-sonale.Cosa la tiene sveglio la not-te?L’insonnia.Ciò di cui non può fare a me-no?Pensare.Il comico preferito?Totò.Nella vita a chi deve diregrazie?Alla vita.L’amico più caro?Quello che mi è stato fratellofin da piccolo.Io vorrei?Che finissero queste doman-de.

Botta e risposta Cardinali

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e culo alla fine non sei piùcredibile. Per carità, abbia-mo anche dei limiti. Il piùgrande? Per alcuni, siamodiventati una bandiera ideo-logica, ci scrivono “nonmollate”. Ci danno un valo-re che non abbiamo». Ancheil Vernacoliere ha conosciu-to le sue battaglie legali.«Non c’è locandina che nonmi frutti una denuncia. Ma iprocessi veri e propri saran-no stati 5 o 6». Oltre al fa-moso sommario sulla topadell’83 a far discutere fu un“Madonna trogolona”, dop-

pio senso giocato sul nomedella nota cantante america-na. L’ultimo, in ordine ditempo, è arrivato per l’ele-zione pontificia di JosephRatzinger. Il mensile senten-ziò «Era meglio un Papa pi-sano».I pisani. «I primi anni bat-tevamo parecchio sul tastodel campanilismo. In unaregione che è stata la piùcampanilistica di tutte vuoiche non ci fosse un giornaleche giocava su questo aspet-to? Mai in modo becero ovolgare. L’antipisanità dei

livornesi è una burla. Io liho recuperati (i pisani) e gliho ridato un valore. È tuttoun discorso storico: il livor-nese non ha quarti di nobil-tà come il fiorentino, il se-nese o il lucchese. La suastoria è stata breve e nessu-no gliel’ha insegnata. Il li-vornese sfotte gli altri perdifendersi».E i pisani, ma anche i fio-rentini hanno capito il giocodi Cardinali, tanto che ilVernacoliere è riuscito avendere nel capoluogo di re-gione il triplo delle copie

che vende a Livorno. Fino a12mila in un mese. Un’altraconferma arriva dall’agendadi Cardinali.«Dai Rotary ai circoli anar-chici, alle feste di Rifonda-zione non c’è un luogo dovenon sono stato invitato. Esoprattutto in provincia diPisa dove ho tenuto confe-renze all’università e presie-duto premi di poesia popo-lare. Non potete capire lasoddisfazione di premiareun pisano dicendogli: seiproprio pisano a farti pre-miare da un livornese!».

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22 marzo - aprile - maggio 2012

MarioCardinali,impressionia caldoFabio Mussi (Presidente Si-nistra Democratica, ex mini-stro): «Mario Cardinali è un ar-tista, a suo modo. Con la suametafora ardita riesce a foto-grafare uomini e cose in mo-do egregio, nelle pagine del suogiornale anche l’osceno di-venta artistico, un modo perrappresentare una città e un’in-tera società. Devo ammetterela mia crescente insofferenzanei confronti del turpiloquioe dell’esibizione di carne uma-na che abbondano nello spet-tacolo e nella politica del tem-po. Salvo solo il Vernacoliere,perché, come già altri hanno

detto, in bocca ai toscani an-che la bestemmia è un dialo-go con il divino. E poi, comenon riconoscere che tutte le pri-me pagine del giornale di Car-dinali su Berlusconi sono unvero e proprio trattato di po-litica?».

Roberto Nardi (PresidenteCamera Commercio Livor-no): «Ho avuto modo di co-noscere di persona Mario Car-dinali, ad una manifestazioneorganizzata da noi, e ho ap-preso dalle sue parole la mo-le di lavoro che c’è dietro lagraffiante ironia del Verna-coliere. Cardinali è un gior-nalista di mestiere, capace,attraverso una satira talvoltaparadossale, di intuizioni ge-niali sulla società di oggi, nonsolo su Livorno.È un uomo autoironico, dotatodi un’intelligenza superiore».

Marcella Amadio (Capo-gruppo Pdl Comune Livor-

no): «Sono una lettrice fede-le del Vernacoliere, perchémi regala sempre momenti dirisate impagabili. Se anchepoliticamente è quanto di piùdistante da me ci possa esse-re, il giornale è una delle po-che cose di questa città, insiemeal cacciucco, a meritare no-torietà nazionale. Quanto aCardinali, potremmo definir-lo bipartisan, perché con isuoi attacchi non risparmianessuno. Attraverso le sue pa-gine, esprime all’ennesimapotenza lo spirito anarchico edissacrante del livornese. Cer-to non mancano gli eccessisul Vernacoliere, ma la satiraenfatizza le situazioni e l’e-sagerazione è fisiologica.Splendida la ripresa della po-polana Corinna, personaggiolabronico per eccellenza».

Igor Protti (Ex calciatore,“bandiera” del Livorno):«Creativo, geniale, straordi-

nario. Mario Cardinali è un ve-ro portabandiera per Livor-no, perché il Vernacoliere è fa-moso ovunque, ben oltre iconfini regionali. E’ davveroimpareggiabile la capacità diCardinali di fare grande sati-ra su eventi drammatici lega-ti alla politica o all’attualità,rinnovando nel tempo il suc-cesso. Qualcuno potrebbe stor-cere il naso di fronte a locan-dine dal linguaggio forte, masono belle così e vanno presecon simpatia, sapendo cherappresentano un modo d’es-sere tipico livornese».

Paolo Ruffini (Comico e at-tore livornese): «Il Vernaco-liere è il giornale che leggevoquando ero bimbo. È un’isti-tuzione per Livorno, il simbolodella goliardia e dell’umorismodella nostra città. Mario Car-dinali e il Vernacoliere hannoil pregio di non prendere mainiente troppo sul serio e didissacrare facendo ridere. Algiorno d’oggi non poco. Unaformula vincente che dura daanni».

Umberto Cardinali (Ilfratello): «Credo sia il mi-glior giornalista di satirapolitica che si conosca. Ununico difetto: totterone a vo-ce alta».

Valter Cardinali (Il nipo-te): «Quando ero piccino,lo aspettavo, la domenicamattina, sotto casa per an-dare a giocare alle dune disabbia a Tirrenia fino allerotative per stampare ilVernacoliere. In 40 annil’ho sempre visto lavorarecon grande passione. Lozio-direttore è inossidabi-le, insostituibile».

Dicono di lui

Il direttore Mario Cardinali al tavolo di lavoro

Paola Valdata (giornalista): «Ho letto in unsoffio le tue risposte, direttore. E mi è cre-sciuto il desiderio di incontrarti, per cono-scerti di persona, e non solo attraverso le pa-gine del tuo giornale. Da cronista locale, pri-ma in Liguria, ora in Toscana, mi sono spes-so chiesta quale uomo ci sia dietro il diret-tore del Vernacoliere, capace di provocare ri-sate, quasi sempre amare, passando al setacciofatti e persone della politica. Quali sono i suoitratti, i suoi interessi? Cosa ama? Andandooltre il giornale che fa. E così, leggendo le tue risposte, colgo un at-taccamento profondo alla vita e la nostalgia

del passato, lo sguardo ironico sulle cose euna vena di malinconia, il primo posto as-segnato all’amore e, pari merito, all’indi-spensabile e vitale uso del cervello.Capisco dalle tue risposte che ami emozio-narti e imparare, che rimpiangi di non averstudiato quanto avresti potuto e disprezzi ilpotere assoluto. E che conti su una certez-za: la vita non cambia mai per sempre. Ve-rità sacrosanta.Chissà che un giorno non ne potremo ra-gionare insieme, incontrandoci. Promet-tendoti fin da ora di non stressarti controppe domande…».

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23

Dalla bachecadi Gianni AnselmiSindaco Piombino

«In treno (rigoro-samente 2a classe)verso Roma, per lenostre industrie. Apresto, G».lunedì 13 febbraioalle ore 13.09

«Due giorni romanapesante ma produt-tiva, parlando diLucchini, Magona,del nostro porto edel nostro interosistema produttivocon esponenti delGoverno in carica econ Pierluigi Ber-sani. Il Governo ci

segue, e se la si-tuazione appare sen-za dubbio difficilee complicata, questomi motiva ancor dipiù a dare il massi-mo perchè le vie diuscita siano solidee durature per tut-ta la nostra econo-mia. Alle prossime,G».martedì 14 febbraioalle ore 19.51

«La politica è quel-la cosa nella qualepuò capitare che afatica riesci a di-stinguere fra al-leato, allegato emallegato, prefe-rendo di gran lunga,quanto a lealtà ecapacita', l'ultimodei tre».mercoledì 15 feb-braio

«Ieri il Comune diPiombino, con il sin-daco, ha presentatoinsieme alla ScuolaSuperiore S.Anna diPisa, una delle isti-tuzioni universita-rie più prestigiosedel mondo, una "callfor papers" (bandopubblico per la pre-sentazione di lavo-ri) rivolta a giova-ni laureandi o spe-cializzandi. Tema:l'innovazione delmodello di sviluppo,con particolare at-tenzione a Piombino.I migliori lavorisaranno premiatinella prossima edi-zione di "Quanto Ba-sta", e il miglioresarà pubblicato. Iltutto, il che nonmeraviglia, nel piùrigoroso disinte-

resse dei media lo-cali, interessati adisinformare su Ba-ratti con la com-plicita' dei mieifalsi e disonesti"amici"».giovedì 16 febbraio

«La Nazione e Seldi Piombino provanogoffamente ad am-pliare la loro noto-rieta' usando il mionome. Con la con-vinzione dell'im-possibilità che av-venga il contrario,auguro ad entrambi diriuscire nell'in-tento».domenica 19 febbraio

Quel bracciodi ferro

Sassetta non gradisce ivigili di San Vincenzo.Una convenzione lega idue Comuni, e a Sas-setta presta serviziola polizia municipale diSan Vincenzo. Ma, aquanto pare, qualcheagente avrebbe adot-tato un comportamen-to piuttosto rigido, su-scitando, nell’ordine:proteste in paese, l’a-zione legale avviata daun cittadino e l’inter-rogazione del gruppoconsiliare di minoranza“Uniti per Sassetta” alsindaco Luciano Cen-cioni. I consiglieri del-l’opposizione lancianoun’idea al primo citta-dino: usufruire, cam-biando convenzione, deivigili di Castagneto Car-ducci. Saranno meno ri-gidi? Intanto tra i due Comuniè già braccio di ferro.

Mancavano pochi istantial rogo, quando Cicciolo hadeciso di vuotare il sac-co. E così, la popolaremaschera del Comitatofesteggiamenti piombi-nese, prima di essere bru-ciata in piazza Bovio, si ètolta qualche sassolinodalla scarpa. E che scar-pa…«Alla sfilata dei car-ri della domenica – sonostate le ultime parole diCicciolo – come ben sa-pete non c’ero. Mi sono li-mitato a dare un’occhia-ta, dall’alto, ospite diamici al terzo piano di unpalazzo. Ho visto tanti

bimbi mascherati, impe-gnati nel lancio di cori-andoli e accompagnati danonni inteneriti. Ho vistofamiglie al gran comple-to, condividere in alle-gria la giornata di fe-

sta. Ma i giovani dov’e-rano? Io non li ho scortitra la folla. Che la mia vi-sta mi abbia ingannato? Oche fossero tutti a fe-steggiare Carnevale inaltre piazze della pro-vincia di Livorno? Pecca-to… In realtà, non mi èparso di notare neppurenessuno del Palazzo, al-la sfilata di domenica…Ma, oggi, martedì grasso,ho sfilato io. Il lungo gi-ro in città ha precedutoil mio arrivo in piazzaBovio. E lungo il percor-so, mi è parso di vederequalche assessore…».

Cicciolo... si confessa

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24 marzo - aprile - maggio 2012

Èstato presentato il pro-getto della nuova ro-tatoria che sarà rea-

lizzata all’incrocio tra la SRT398 Suveretana e la stradacomunale della Monaca aVenturina. Alla presentazio-ne l’assessore provinciale ailavori pubblici e viabilità Ca-talina Schezzini, il sindaco diCampiglia Rossana Soffritti,

l’assessore ai lavori pubbliciMario Paladini e AntoninoGennusa, responsabile del-l'Unità operativa InfrastruttureStradali del Continente. I la-vori di quest’opera, moltoimportante per garantire lasicurezza della viabilità localetrovandosi all’incrocio tradue arterie molto transitate,cominceranno nelle prossimesettimane e saranno ultima-

ti nel più breve tempo possi-bile, saranno eseguiti senza bi-sogno di chiudere il traffi-co. Il costo sarà di circa300.000 euro finanziati dal-la Provincia di Livorno. I la-vori sono stati affidati tra-mite gara d’appalto alla dit-ta Castorani di Bibbona, men-tre il Comune di Campiglia sioccuperà, su incarico dellaProvincia, di realizzare l’ar-

redo dell’aiuola centrale del-la rotatoria. «C’è molta sod-disfazione nell’annunciarel’imminente inizio dei lavo-ri che è un punto chiave perla sicurezza stradale – ha af-fermato il sindaco Soffritti– e ancora maggiore è per ilfatto che l’area interessatane avrà anche una qualifica-zione estetica legata all’i-dentità di Venturina».

fatti & persone

Nuova Toremar,il consiglio d’amministrazione

La nuova Toremar, oggi targata Moby, hamosso i suoi primi passi nominando ilconsiglio d’amministrazione.Presidente: Angelo Roma. Amministra-tore delegato: Achille Onorato.Consiglieri: Leo Di Virgilio, MarcelloGiardini, Stelio Montomoli, Graziella Pe-tucco, Tullio Tabani.Consiglieri delegati: Matteo Savelli e Li-bero Schiaffino.Il nuovo consiglio d’amministrazione, cherimarrà in carica fino alla conclusione delbilancio del 2014, dovrà assumere al piùpresto una serie di decisioni. Tra queste, lasostituzione dell’aliscafo Fabricia, cheopera tra Piombino e l’Elba. Intanto, so-no stati avviati alcuni lavori sui traghettiche percorrono la rotta tra Livorno, Gor-gona e Capraia, mentre a fine anno sarannocomunicati alla Regione i tempi d’interventoper sostituire alcuni mezzi più vecchi.

La nuova rotatoria a Venturina

Proseguono i successi di pubblico e critica, per il pittore piombineseDaniele Toncelli, per anni insegnante e vicepreside della scuola me-dia Guardi. Prestigiosi riconoscimenti, nazionali e internazionali, si ag-giungono al percorso dell’artista, che, instancabile, si prepara ad allestirenuove esposizioni, in vista dell’estate. L’incanto dei colori del nostroterritorio, dai monti al mare, caratterizza le tele ad olio del paesaggi-sta che, attraverso le sue personali, regala intense emozioni al pubblico.

Toncelli, tanti consensi

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25

Il vetro corre da solo. Lanuova iniziativa volutada Asiu in tutto il territo-

rio di competenza ha previstol’installazione di 650 nuovecampane destinate alla raccoltadi bottiglie, flaconi e barattoliesclusivamente di vetro. Gial-le, della capienza di 2milalitri, si affiancano alle giàben note campane verdi, checontinueranno a ricevere pla-stica, lattine in alluminio, ba-rattoli e scatolette in acciaio,tetrapak e polistirolo.L’impegno di Asiu è finaliz-zato a incrementare la diffe-renziata seguendo il doppio bi-nario della quantità e dellaqualità, sensibilizzando i cit-tadini: il traguardo del 55per cento avviato al recupe-ro, fissato per legge alla sca-denza del 2015, è ancora lon-tano. Non solo. Nell’ultimoanno e mezzo si è registratauna negativa inversione ditendenza nelle abitudini col-

lettive: l’aumento indiscri-minato degli abbandoni e unaraccolta differenziata stabilein termini percentuali e spes-so di qualità scadente sono laprova.Raccogliere il vetro da so-lo, come hanno sottolineatol’assessore all’ambiente delComune di Piombino, Mar-co Chiarei, il presidente AsiuFulvio Murzi e il responsabilerelazioni esterne GiuseppeTabani, comporterà un mi-glioramento nei processi di se-lezione del materiale. Di con-seguenza non saranno ritoc-cate le tariffe, che altrimen-ti sarebbero destinate a unrialzo. Forse, l’aspetto eco-nomico renderà più attenti escrupolosi i cittadini distrat-ti, che, fino ad oggi, non si so-no dimostrati molto virtuosineppure nella differenziatadell’organico, decollata inautunno.Asiu non si arrende di fron-

te alle difficoltà. Anzi, ha giàavviato un interessante pro-getto: la formazione di vo-

lontari, “eco informatori”,che contribuiranno a correg-gere le abitudini sbagliate.

Si è tenuto il 13° congres-so del Centro Culturale“Amicizia nel mondo”, co-nosciuto, dal 1946 al 1991come Italia/Urss. Durantela relazione il presidente Mi-rio Marianucci ha riper-corso la nascita e l’evolu-zione del sodalizio che haavuto nel tempo la capaci-tà di strutturarsi, contandooltre 500 iscritti, dive-nendo un importante pun-to di riferimento nell’or-ganizzazione di eventi cul-turali. Ecco l’organigramma del-l’associazione.

SegreteriaMirio Marianucci presi-dente; Monica Ruggeri se-

gretaria; Aldo Poli teso-riere; Giuliano Simonelli,Pablo Gorini e Gloria La-rini organizzazione e cul-tura.

Commissione culturaAldo Bernardini, EnricoBertelli, Luca Boesini, En-zo Talò Camaretta, LuigiCaramante, Monia Fran-ceschini, Paolo Lelli, IleniaTesti, Luigi Tozzi, CarloVicidomini, Rosaria Vi-tiello.

OrganizzazioneTempo liberoAnna Addamo, Vincenzi-na Basilio, Paola Bertini,Elisa Deni, Sandra Dome-nichini, Vincenzo Soresi.

AmministrazioneMirio Marianucci, AldoPoli, Ramona Ventre.

ProbiviriPaola Bertini, SettiminaConfortini, Vladana Yezh-va.

Revisori contiVincenzina Basilio, Mo-nia Franceschini, Vincen-zo Soresi.

Ufficio presidenzaRenato Cioni, Gianni An-selmi, Carlo Barsi, MarisaBartalini, Piero Bertelli,Stefano Bianchi, MarioCristiani, Ovidio Dell’O-modarme, Luciano Di Gre-gorio, Angelo Fedeli, Giu-liano Fedeli, Giorgio Fon-tana, Pablo Gorini, Lucia-no Guerrieri, Gordiano Lu-pi, Andrea Manciulli, Mi-rio Marianucci, Flavio Me-lani, Rossano Pazzagli,Giampaolo Pioli, Simo-netta Polverini, R. Soffrit-ti, I. Tognarini, G. Vanni.

fatti & persone

L’associazione a congresso“Amicizia nel mondo”,gli iscritti sono 500

Differenziata, Asiu punta sul vetro

NO:• ceramiche e porcellana• oggetti in terracotta• pirofile• bicchieri• specchi e lastre di vetro• lampadine

Sì:• bottiglie, vasetti e flaconi in vetro • bottiglie per acqua o bibite• bottiglie e flaconi per olio e

conserve• vasetti e barattoli per alimenti• flaconi e vasetti per cosmetici

SEDE AZIENDALE:via Isonzo 21/23 - loc. Montegemoli57025 PIOMBINOtel. 0565 277111 fax 0565 225097www.asiu.it • [email protected]

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marzo - aprile - maggio 201226

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di Mauro Sozzi

Vogliamo esaminareun po’ più da vicino il“caso Lucchini”. Ri-

esaminarlo, proprio in con-siderazione del tira e mollache si sta facendo, prima digiungere, almeno si spera, auna sua decente risoluzione. Sidice che si sta cercando uncompratore, si dice che si stiaprovando ad interessare almassimo il governo: insommasi dice, si dice… però il tem-po sta passando e “Betta nonsi marita”.Per contro, a questa crisi chetocca, in crescendo, il mondo,l’Europa e l’Italia si sta veri-ficando, nel contesto dell’ac-ciaio, un forte aumento dellaproduzione che supera la quan-tità che il relativo mercato ri-chiede.Secondo noi, è molto signifi-cativo rilevare le quantità pro-dotte dai paesi sviluppati, trai principali produttori di acciaioal mondo, e le quantità inve-ce prodotte dai paesi in via disviluppo o, come si dice, emer-genti, nei due differenti periodidegli anni 1995 e 2010.Paesi sviluppati: (Usa, Ger-mania, Francia, Inghilterra,Italia), anno 1995, tonnellate200 milioni; anno 2012, ton-nellate 209 milioni. Paesiemergenti: (Cina, India, Bra-sile, Corea del Sud), anno1995, tonnellate 208 milio-ni; anno 2012, tonnellate 757milioni.Si rileva così, che i paesi svi-luppati hanno avuto un in-cremento del 4,5%, mentrein quelli in via di sviluppol’incremento è stato del263,9%.Questi paesi emergenti, così co-me tanti altri di minore im-portanza, faranno salire an-cora la produzione con l’ag-gravio, tra l’altro, per noi, chepotranno offrire al mercatoanche prezzi più convenienti.Ciò in conseguenza del co-sto inferiore della loro ma-nodopera, dell’adozione, inparte di cicli operativi piùevoluti: quali quelli da fornoelettrico che permettono anche

una riduzione notevole delpersonale. Questa situazionefavorevole gli permette, diavere una forte penetrazionenel mercato per la maggiore fa-cilità di piazzare i loro prodotti(prezzi inferiori). Infatti, nel no-stro Paese si è registrato un for-te aumento delle importazio-ni di prodotti siderurgici, pro-venienti da paesi extracomu-nitari che dal 12% del 1994 so-no salite al 30% e più nel2010. Se poi teniamo contoche, da noi, la richiesta diprodotti in acciaio non è affattoaumentata, va da se, che quel-la quantità entrata, ha creatopiù di un problema ai nostriproduttori.C’è pure lo sviluppo tecnolo-gico, che può essere definitorampante e gioca un ruoloimportante. Ne è chiara di-mostrazione l’andamento del-le modalità di fabbricazionedell’acciaio, modalità che nel1990 interessavano, nel mon-do, per l’80% il ciclo inte-grale e per il 20% il fornoelettrico. Oggi, invece, si uti-lizza già per il 60% l’elettri-co e per il 40% l’integrale.Si sta sviluppando, in manie-ra considerevole anche il trat-tamento di riduzione diretta delminerale, dando luogo ad unautilizzazione immediata del-lo stesso forno elettrico. Co-munque, il ciclo da forno elet-trico consente, già ora, ri-

spetto all’integrale, anche unrisparmio energetico del 40%circa. Persino in Italia, il cicloelettrico ha un notevole van-taggio quantitativo sul ciclo in-tegrale. I circa 30 milioni/an-no di tonnellate che si pro-ducono, sono, per oltre i dueterzi, da forno elettrico. Sonodistribuite in almeno venti-cinque acciaierie, le cui di-mensioni e, appunto, il relativociclo permettono una dime-stichezza operativa che uno sta-bilimento a ciclo integralenon può avere; ricavandone unconseguente vantaggio per illoro facile adeguamento al-l’andamento del mercato.In Italia sono rimasti, dopola chiusura delle acciaierie diBagnoli e Cornigliano, solo duestabilimenti a ciclo integra-le: quello Lucchini di Piom-bino, e quello Riva di Taran-to. La loro capacità produtti-va è, rispettivamente, di circa2 e 11 milioni di tonnella-te/anno.I morsi, della forte crisi attuale,si sono fatti e si stanno fa-cendo sentire: anche Taranto,infatti, marcia con solo tredei cinque altoforno di cuidispone. Contiene un po’ la cri-si poiché opera nel settore deigrossi tubi, dove è veramen-te all’avanguardia e non ri-sente molto dell’attuale si-tuazione negativa. Non è co-sì, purtroppo per Piombino, lacui produzione, sia dimen-sionale che qualitativa, è in con-correnza, per buona parte, conquella dei produttori da fornoelettrico.L’esposizione di cui sopra, ciè parsa interessante per fareemergere buona parte dellevarie cause che, secondo noi,creano allo stabilimento Luc-chini grosse difficoltà, po-nendolo in una situazionepreoccupante. Queste diffi-coltà, a nostro avviso, rendo-no il “caso” una questione di

“lana caprina”. Sia chiaro chel’obiettivo a cui si deve mira-re è quello di mantenere lostabilimento in vita, al finedi far sì che non venga a man-care il lavoro per le relative cir-ca duemila maestranze.Dobbiamo anche guardare infaccia la realtà: è difficile tro-vare chi rilevi lo stabilimento.E ciò non è affatto incom-prensibile dato che i debitiaccumulati non possono farpensare che sia un buon in-vestimento, anche in conse-guenza di come sta andando ilrelativo mondo dell’acciaio. Pe-rò, alla difficoltà di trovareun privato, ci pare anche dif-ficile intravedere un validointeressamento da parte delloStato. Un interessamento, co-me sarebbe logico aspettarsi inuna situazione del genere do-ve una notevole quantità dipersone rischia di perdere il la-voro.Chissà… potrebbe anche es-sere, e Dio non voglia, chequesto accada proprio per ladifficoltà che il “caso” pre-senta e sia proprio per questoche assistiamo ad una lati-tanza di chi, invece, dovrebbetrovarsi in “prima linea”, persbrogliare, in un modo o nel-l’altro, la “matassa”.È necessario che la risoluzio-ne avvenga quanto prima, per-ché c’è in gioco una notevo-le parte dell’economia del ter-ritorio. Si devono avere leidee chiare, oggi, per poterfare le scelte giuste per il do-mani.

Lucchini: la grave crisi dell’acciaio

Quel tira e mollasulla pelle di tutti

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La situazionedella fabbricasi aggravasempre più.Idee chiareper le sceltedel domani

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28 marzo - aprile - maggio 2012

di Corto Maltese

Mi ricordo, sì, mi ri-cordo di Bruno Mo-chi: una figura im-

portante nella storia sportivae sociale della città-fabbrica.Mochi nasce a Piombino il 4dicembre 1915, scompare il 16luglio 2003. Molti lo ricor-dano non solo come profondoconoscitore di calcio ma anchecome “maestro di vita”.Lavorava in Comune: per lun-ghi anni ha diretto l’Ente Co-munale di Assistenza (Eca) especie nel primo dopoguerrasi adoperava verso chi avevabisogno di aiuto, senza guar-dare che tessera di partito te-neva in tasca. È stato presidenteAcli, tra i fondatori della Co-operativa di lavoro Alcide DeGasperi, il Circolo il Portic-ciolo, il campo-scuola calcio“Dino Nassi”, il Circolo Ve-terani Sportivi e per tanti an-ni allenatore della squadra dicalcio della città. Un’anno-tazione, quando aprì il barAcli (in Via Roma), chiamò agestirlo un ragazzo della bor-gata Cotone che presto di-venterà un attento cronistadel Tirreno: Ivio Barlettani. Lo ricordo ancora bene il Mo-chi, quando con mia madrevennero a prendermi alla ca-serma dei carabinieri, perchéinsieme al mio amico Romo-lo (figlio di pescatori napole-tani, che cercava di nasconderela gobba sotto una maglietta dacalcio numero 10 e non ave-va mai avuto un paio di scar-pe) avevamo fatto saltare ivetri di un intero palazzo in viaCavour, per un botto di car-nevale. Disse al maresciallo:«Penso io ai vetri... hannol’argento vivo addosso questiragazzacci, ma sono buoni» emi portò da Don Ivo... che cifece spazzare tutta la chio-stra e mettere a posto il ma-gazzino (dove i primi del No-vecento viveva mia nonna.Naturalmente ci appropriam-

mo di alcune cose che poivendemmo a Lenin, il cen-ciaiolo, e andammo al Sem-pione a vedere Niagara, conMarilyn Monroe).Piombino era ancora invasadalle macerie della guerra el’arciprete di Sant’ Antimo,Don Ivo Micheletti, chiamòMochi ad allenare la squadradi calcio che aveva fondato, loScoiattolo. Raccolsero intorno a loro de-cine di ragazzi di strada chegiocavano nei campi con unapalla di cencio e le toppe suipantaloni corti. Diversi ebbe-ro l’opportunità di far cono-scere il loro valore sportivo, masoprattutto furono grati al-

l’impegno civile di Don Ivo eMochi per l’amore che dis-pensavano a chi conosceva lafame e aveva speranze e sogninei cassetti delle case popolaridi Trastevere, a Marina.Per la sua attività a sostegnodei meno fortunati e per mol-to altro che condivideva con gliultimi, Mochi venne insigni-to (da Segni e Moro) a Com-mendatore della RepubblicaItaliana. Amico personale diTogni, non fece mancare ilsuo sostegno ai lavoratori chenegli anni Cinquanta furono in-vestiti dalla ristrutturazionedelle fabbriche e dai licen-ziamenti... erano tempi duri.La celere di Scelba agitava i

manganelli contro gli operai insciopero che lottavano per di-fendere il posto di lavoro, la lo-ro dignità e quella di un’inte-ra città che era insorta controil nazifascismo, poi insignitadella Medaglia d’oro dellaResistenza.Ai tempi d’oro del Piombinoin serie B, Mochi era vice-allenatore di Fioravante Bal-di. Memorabile fu la vittoriadel “Topolino nerazzurro”sulla Roma (3 - 1). Qualcunoricorda ancora il passaggiodegli ottomila tifosi romanistiche sfilarono mesti sotto ilTorrione. Alla fine di quelcampionato il Piombino arri-vò sesto; si dice che alcune par-tite furono perse “stranamen-te” perché la squadra non po-teva permettersi la serie mag-giore.Quando la Magona d’Italiaentrò nella crisi produttiva - eil ricavato dei ritagli della lat-ta che il direttore della fabbrica(Lovetti) destinava alla squa-dra - ebbe inizio il declinodello sport calcistico piom-binese. Mochi però continuòad allevare la passione sportivanei giovani. Ciò che cercava diinsegnare al di là di ogni vit-toria calcistica, era la gioiadella vita piena. Il rispettodell’altro, per l’avversario (sulcampo e fuori dal campo).Costruire ponti e non muri.I ragazzi che ha allenato (aiu-tato dall’amico Capanna e dalmitico Poffare) si chiamanoPicchi, Pierozzi, Battistini,Vemati, Ieri, Profeti, Agosti-ni, Maletta, Costagli, Coscetti,Vannoni, l’amico-giornalistaGiuliano Cioni... per fare so-lo qualche nome.In tanti sottolineano il suocomportamento risoluto, ilsorriso aperto, la battuta sec-ca... però Mochi sapeva met-tere il dono dell’amicizia al ser-vizio di tutti e sosteneva chelo sport poteva essere sale,lievito, chicco di grano dalquale può germogliare il mi-

Mi ricordo sì,mi ricordo...

Si è sempre adoperato per i più bisognosi.Insignito Commendatore della Repubblica.Dai tempi dello Scoiattolo con Don Ivo,

alla serie B con il Piombino.Nelle sue squadre sono passati giocatoridi talento: Lido Vieri, Aldo Agroppi,

Enzo Badiani, Nedo Sonetti e Claudio Nassi

BRUNO MOCHIL’uomo dal cuore d’oro,maestro di sport e di vita

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gliore dei fiori. Nelle sue squadre sono passatigiocatori di talento puro comeLido Vieri, Aldo Agroppi, En-zo Badiani, Nedo Sonetti,Claudio Nassi... alcuni hannogiocato nella massima serie eraggiunto la Nazionale (Li-do Vieri, Aldo Agroppi), altrisono diventati allenatori (So-netti, Riccomini e gli stessi Vie-ri e Agroppi) o, come Nassi,giornalista sportivo e gene-

ral manager di grandi clubcalcistici (Fiorentina e Samp-doria tra gli altri).Il Catania lo richiese comeallenatore. Lo voleva anche lapolitica, tuttavia Bruno de-clinò l’invito per motivi di la-voro e di famiglia. Restò aPiombino a parlare di un cal-cio “puro”con gli amici disempre (Iaconi, Garosi, Bal-daccheri, Servadei, Rossi, Fu-sconi, Minuti, Cattaneo). Mo-

chi era un uomo della condi-visione che partecipava alla vi-ta sociale della città, senzadimenticare mai la libertà, lademocrazia e i diritti dell’uo-mo. Quando fu colpito dalla ma-lattia che lo rese infermo eimpossibilitato a parlare, Mo-chi non perse mai il suo spi-rito cristiano: allargava lebraccia e su una lavagnettascriveva “grazie” agli amici che

lo andavano a visitare... poi(con un gesto delle dita) in-vitava la seconda moglie Fran-ca (sposata dopo la scompar-sa della moglie Bohème) adonare loro delle caramelle...le lacrime che versava in si-lenzio ricadevano fuori, nelmondo, dove giustizia e bel-lezza non sono mai sconfitte,per uomini di questa tempra.L’amore dell’uomo per l’uo-mo si realizza strada facendo.

Foto storica di Bruno Mochi (casacca bianca, al centro) durante una lezione teorica prima di una partita di calcio

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R icardo De Leon (Exallenatore della na-zionale messicana):

«Nel calcio non esistono mo-duli o verità assolute, il mi-gliore è il campione».Mario Zagalo (L’unico adaver vinto 5 volte il campio-nato del mondo di calcio; 2come calciatore, 2 come al-lenatore e uno come coordi-natore tecnico del Brasile):«Per giudicare un calciatorebisogna stabilire due cose:prima, se ha talento, poi,qual è il ruolo naturale. Il re-sto si può anche imparare».Alfredo Di Stefano (Unodei più grandi calciatori ditutti i tempi. Il più grandedopo Pelè. L’unico che sipermetteva di mangiare altavolo dei dirigenti primadella partita. Oggi presiden-te onorario del Real Ma-drid): «Gli allenatori conta-no poco, l’importante, so-prattutto, è il talento».«Gli altri giocano bene acalcio, ma Pelè pratica unosport con cui gli altri nonhanno molta familiarità».Luis Cesar Menotti (Ex al-lenatore della nazionale ar-gentina campione del mon-do e compagno di Pelè nelSantos): «Pelè si potevamarcare solo col gesso allalavagna».«L’allenamento col palloneserve al calciatore per sco-prire qual è la velocità mas-

sima alla quale riesce a esse-re preciso».Jorge Valdano (Ex nazio-nale argentino, poi allenato-re e dirigente): «L’intuizio-ne è un’esclusiva individua-le. Da qui la diversità degliassi, la loro unicità».Marco Van Basten (Ex cal-ciatore del Milan, ex allena-tore della nazionale olande-se e dell’Ajax): «Di dieci al-lenatori che ho avuto, unomi ha insegnato qualcosa(Cruijff ndr), tre non hannolasciato il segno e sei hannorischiato di rovinarmi».Francisco Maturana (Alle-natore della nazionale co-lombiana): «Il calcio è unacombinazione di organizza-zione collettiva e di esalta-zione della capacità indivi-duale».Bill Belichick (New En-gland Patriot, NFL): «Il ve-ro leader dà l’esempio echiacchiera poco».Bruce Weber (Coach Illi-nois-basket): «Il senso per ilgioco, per quel che accadrà,non è allenabile, è una doteintuitiva».Dan Peterson (Coach ba-sket): «Il mio campione gio-ca con grande impegno,grande mentalità, grandedurezza su ogni pallone».«Il super campione deveprendersi più responsabilitàe essere egoista nei momen-ti caldi».Larry Bird (Il giocatore dibasket bianco più forte di

tutti i tempi, ex Boston Cel-tics e attuale presidente del-l’Indiana Racers): «La diffe-renza principale tra una su-perstar e un grande giocato-re è che il campione è capa-ce di far giocare bene i suoicompagni e di vincere».Michael Jordan (Il piùgrande giocatore di basketdi tutti i tempi, ex ChicagoBulls): «Non ho mai badatoalle conseguenze di sbaglia-re un tiro importante. Quan-do pensi alle conseguenzepensi sempre a un risultatonegativo».Boscia Tanjevic (Coach ba-sket): «Il talento è come unagamba più corta, la noti alprimo sguardo».Rick Pitino (Coach Univer-sity Lousville-basket): «Icampioni non si rilassano,sfidano se stessi di conti-

nuo».Nils Liedholm (Maestro dicalcio): «Per quanto un cal-ciatore sia veloce, non saràmai più veloce della palla.Quindi, invece di portarla ingiro per il campo, fatela cor-rere, ragazzi».

Stazionedi sosta

di Clan

«Ragazzi: fate correre quella palla»

I giudizi che fanno pensare

30 marzo - aprile - maggio 2012

Michael Jordan Marco Van Basten

Mario Zagalo, unico ad aver vinto 5 volte il campiona-to del mondo di calcio

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Per il periodo antece-dente gli anni Qua-ranta, la pratica spor-

tiva dell’atletica leggera, aPiombino, avveniva in for-ma amatoriale, fuori dai ri-conoscimenti federali, neidopolavori aziendali e tra igiovani delle formazioni le-gate alla GIL.Nel dopoguerra questa di-sciplina ha vissuto a lungosolo sull’attività scolastica esulle iniziative personali.Per la mancanza di una So-cietà che raccogliesse e por-tasse a maturazione i talentirivelatisi nei campionati stu-denteschi, molti di questi,per continuare nella praticasportiva, furono costretti ademigrare presso la Libertase l’Atletica Livorno.Tra questi va ricordato, peraver vestito la maglia azzur-ra della nazionale juniores,Paolo Merlini, mezzofondi-sta di talento ed a lungo al-lenatore di mezzofondisti.Intorno alla metà degli annicinquanta Aldo Bacci dettevita alla UISP Piombino einizia così una tradizione as-sociativa arrivata sino ai no-stri giorni.La UISP Piombino operavaprincipalmente nei corsi diavviamento e nell’attivitàagonistica limitatamenteagli enti di promozione percui la nostra città, per l’atti-vità federale, continua a ve-dere i migliori elementi ve-stire i colori delle due mag-giori società del capoluogodi provincia. Gli allenamen-ti si svolgevano allo stadioMagona e, più spesso, alcampo della Ferriera situatoal confine con via del Chias-satello.Nel 1964, per iniziativa diCarlo Alberto Orsi, Fabioe Renato Quilici, nacque ilCircolo Italsider, la primasocietà affiliata alla FIDALper il settore maschile, ed inseguito anche l’UISP dettevita alla società federale At-letica Piombino per quellofemminile.La vita parallela delle due

società continuò fino alloscioglimento dell’AtleticaPiombino avvenuto alla finedel 1992. La squadra ma-schile, anche in seguito alprogressivo disinteresse del-la società siderurgica, allaquale era stata legata sindalla nascita come circoloaziendale, mantenne le sueradici e tradizioni confluen-do nel Centro AtleticaUISP Piombino, ultimadelle molte denominazioniche si sono succedute neglianni.Ed in questi anni si sonoraccolti risultati di grandeprestigio. Ci sono stati so-prattutto i molti atleti chehanno vestito la maglia del-la nazionale italiana.Ben undici per il Centro At-letica UISP Piombino Do-menico Fontanella (Lun-go), Antonio Ullo (100),Maurizio Bellucci (triplo),Marco Cuneo (200 e4x100) nella nazionale asso-luta, Stefano Massai (200metri), Bernardino Ber-nardis (3000), Livio Mat-tanini (60), ArmandoMansani (400), AndreaPantani (110 Hs), France-sco Costa (200 e 4x100),Martina Baldacchino (pe-so), Marina Usai (peso). Edancora altri tre per l’AtleticaPiombino Eleonora DeFrancisci (400 e 4x400) eDario Volturara (110 Hs)nella nazionale assoluta e

Andrea Baldi in quella ju-niores.Nel 1985 è stato completatoil campo comunale di Mon-temazzano dopo le difficoltàdi allenamento sulla terradello stadio Magona.Dal 1971 al 1992 c’è stata laparentesi felice della pale-stra indoor dei Ghiaccioniinghiottita dalla crisi che hacoinvolto tutte le strutturericreative del centro siderur-gico.A livello promozionale ilCentro Atletica organizzadal 1971 corsi giovanili diavviamento allo sport.Nel 1992 è arrivata la presti-giosa stella di bronzo al me-rito sportivo del Coni e nel1996 il riconoscimento delCAS. Nel 2005, al 41° annodalla fondazione, la stellad’argento del CONI.I tesserati in continuo au-mento sono 115 nel 2007-2008, dei quali 90 del CAS .La società è presieduta da

Fabio Quilici; vice presi-dente Carlo Alberto Orsi,consiglieri Piero Borelli,Franco Bruscolini, StefanoGorini, Armando Mansani,Piero Massini, FrancescaQuilici, Massimo Vallini.Medico sociale Nelso Calo-naci.Per gli allenamenti e neicorsi di formazione operanoquattro tecnici specialistinazionali assoluti, al massi-mo livello di preparazionepossibile in campo federale:Stefano Gorini salti in ele-vazione, Armando Mansanimezzofondo, Fabio Quilicivelocità ed ostacoli e Massi-mo Vallini salti in estensio-ne. Fabio Quilici è anche ilresponsabile regionale dellosprint. Nei lanci il preziosocontributo del prof. PieroMassini grande scopritore ditalenti.Nel CAS operano con gran-de professionalità MarcoPasquini, Francesca Quilici.Per quanto riguarda l’attivi-tà agonistica, la società par-tecipa a tutti i campionati in-dividuali e di società su pi-sta a livello regionale confrequenti inserimenti nellefinali interregionali dei CdSe cospicue presenze neicampionati italiani indivi-duali assoluti e di categoriasu pista.A livello organizzativo lasocietà ha ogni anno brillatoper capacità ed efficienza.Gare indoor e su pista regio-nali e nazionali tra le qualidue edizioni indimenticabilidei campionati italiani UISPnel 1997 e 1998. (c.a.)

I successi dell’atletica leggera

Dal Circolo Italsideral Centro Uisp oggi

Nel 1964 nasce la prima società

affiliataalla Fidal.

Capacitàe efficienza

dell’intero staff

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marzo - aprile - maggio 201232

diAugusto Bendinelli

Anche la televisionecrea personaggi comeSalvatore Melito vin-

citore della 100 chilometridel Passatore e tanti altri da DeCastella a Fava a Marchei.Sempre più si avverte il ri-chiamo del podismo, dellavoglia di correre anche se c'èsempre una piccola titubanzaa percorrere le strade dellecittà. A Piombino, nasce al-l'interno della sezione ginna-stica del Circolo aziendaleMagona, un piccolo gruppo po-distico. I promotori sono Ben-dinelli, Sbrana, Ardrizzo, Acer-bi, Marchesi, Vallesi, Fran-ceschini. Viene fatto il tesse-ramento Uisp dopo aver ef-fettuato le visite medico spor-tive in un piccolo ambulatoriodove esercitavano i mediciUbaldo Targetti e Mirello Val-disalici.Ci si allena sulla pista delMagona, durante la settimana,e il sabato lungo l'argine delCornia sulla vecchia stradadei Montini. Non c'è ancoral'intenzione di partecipare a ga-re podistiche, ma per puro ca-so arriva al Circolo l'invito apartecipare al “3° Trofeo TheFrog's Boys“ a Querceta. Vie-ne deciso di partecipare e conil contributo della Magona,si organizza la trasferta con unautobus, anche con lo scopo,oltre alla corsa, di fare unagita con le famiglie. È la pri-ma gara a cui partecipa unconsistente gruppo di podi-sti piombinesi: è il 4 giugno

1978.La Fidal vede nel grande mo-vimento podistico l'occasionedi avvicinare gli italiani allosport, nasce la Fidal/Amato-ri con coordinatori regionali,provinciali e comunali. Fidu-ciario di Piombino è RobertoCarletti: inizia il tesseramen-to delle società e degli atletidando un regolamento a tuttal'attività podistica amatorialein Italia. Il Gruppo giudici ga-ra di Piombino organizza il 1°trofeo G.G.G. con partenzae arrivo al Magona. Grande lapartecipazione di atleti e dipubblico, (attirato dalla esi-bizione dei paracadutisti del-la Folgore con i loro lanci sulcampo sportivo). Il 1978 vede emergere la figuradi Claudio Mazzola, l'atleta trai più rappresentativi del po-dismo locale, il quale, delusoe stanco di giocare a calcio(Piombino,Venturina, San Vin-cenzo) inizia la sua avventu-ra podistica partecipando consuccesso alle corse organizzatealle sagre e feste dell'Unità. Nel1979 Silverio Gronchi, titolaredel Mobilificio Gronchi, losponsorizza a livello perso-

nale e successivamente di-venta sponsor ufficiale della so-cietà podistica piombinese:il G.S. Mobilgronchi, cheMazzola andrà a fondare. So-no momenti di grande euforia,confluiscono nel Mobilgron-chi anche i podisti del gruppoMagona e molti altri appas-sionati: Faucci, La Malfa,Leonelli, Entani, Micchi, Fab-bri, Tagliaferro, Madau, Val-lesi, Crocione, Bendinelli,Riccomini, Landini, Nespoli,Gianfaldoni, Dami, Cecchet-ti, Simoni, Soffredini, Mano-la Mambrini, Giovanna Solesi tesserano per primi nel Mo-bilgronchi. Successivamentesi aggiungerà anche Scan-tamburlo. Il gruppo, graziealla valida organizzazione diMazzola, si dota di un corre-do sociale. I podisti del Mo-bilgronchi cominciano a do-minare le gare in tutta la To-scana. Si organizza il TrofeoStefanel e molte corse nella zo-na. La sede provvisoria pres-so l'oreficeria di Pio Crocio-ne si riempie di coppe e trofei.Il 1981 è l'anno della grandeaffermazione. Si parte con lamitica Stramilano; la Fidal

infatti organizza per la primavolta la Stramilano Amatori:al via si presentano Mazzola,La Malfa, Faucci, Crocione,Leonelli, Nespoli, Tagliafer-ro, Bendinelli, Riccomini,Madau, Sbrana che partonodando subito battaglia. Sullapista all'Arena si presentano perprimi La Malfa e Mazzolacon tempi che fanno sbarraregli occhi agli organizzatoridella manifestazione. La Mal-fa però sarà escluso dalla clas-sifica per motivi relativi altesseramento in corso alla Fi-dal Amatori, essendo ancoratesserato alla categoria Se-nior. Mazzola sarà dichiaratovincitore della 1ª StramilanoAmatori e La Malfa vincito-re della Stramilano non ago-nistica. Tutti gli altri si clas-sificarono con ottimi tempinelle prime posizioni, atti-rando ammirazione e com-plimenti da parte di tutti. Se-guirono, naturalmente, inter-viste di vari giornali sportivisui podisti piombinesi: Correre,Jogging, La Gazzetta delloSport.La corsa agonistica fu vinta dal-l'australiano De Castella allosprint sull'etiope Kedir. Gran-de rilievo all'impresa, anche sul-la stampa locale e grandi ac-coglienze al ritorno in sede.

Gli anni d’oro dell’attività podistica piombinese

L’entusiasmo degli atleti Mobilgronchi

Dal Magonaall’arginedel Cornia.

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Periodico di informazione, attualità, cultura

dal 1962

il giornale della nostra tea

PatrocinioComune Piombino

Venerdì 27 gennaio 2012 - ore 18.00Centro Giovani De Andrè - Piombino

presenta

a & aPremiazioni Silvia Avallone, scrittrice Personaggio dell’Anno

Aldo Agroppi, opinionista Premio alla Carriera

Conduce la serata Fabio Cana, giornalista e critico cinematografico

Il Premio Personaggio dell’anno2010 (alla sua seconda edizione) vie-ne conferito alla scrittrice SilviaAvallone, che ha fatto conoscere ul-teriormente il nome di Piombino intutta Italia e nel mondo. La città ela fabbrica sono i due microcosmiraccontati nelle pagine del roman-zo di esordio, Acciaio: vincitore delpremio Campiello Opera prima e se-condo classificato allo Strega. Tra-dotto e distribuito in tutto il mon-do, il libro ha venduto oltre mezzomilione di copie. Ora è diventato an-che un film. A pieno titolo, quindi,Silvia Avallone è stata decretatadai lettori di Costa Etrusca Perso-naggio dell’Anno.

Il Premio alla carriera viene as-segnato ad Aldo Agroppi, che ha te-nuto alta la fama di Piombino benoltre i confini del nostro territorio.Agroppi nasce a Piombino e gira,grazie al pallone, tutta l’Italia. Ex cal-ciatore, allenatore, opinionista escrittore ha saputo viaggiare lontano,tenendo sempre stretta a sé la suaterra e l’immagine di una città oraraccontata, ora impressa nella men-te, amata almeno quanto il mare chela sfiora.Ad Aldo Agroppi, dunque, vieneassegnato il Premio alla Carriera, chene celebra la competenza sportivae il percorso di piombinese nelmondo.

I fuoriclasse insieme con i nostri trofei

34 marzo - aprile - maggio 2012

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Silvia Avallone è originaria di Biella, dove ènata l’11 aprile del 1984. Oggi vive a Bologna, do-ve si è laureata in Filosofia. Fin da bambina ha tra-scorso ogni estate a Piombino, città paterna, finoalla decisione di venirci a vivere stabilmente, a 16anni. Qui ha concluso il liceo classico Carducci,conseguendo la maturità con un brillante 100/100,tanto da meritare la consegna di un premio, insie-me ad altri ventisette studenti, dalle mani dell’allo-ra sindaco di Piombino Luciano Guerrieri.Con il suo primo romanzo Acciaio, edito da Rizzo-li, si è aggiudicata il premio Campiello Opera Pri-ma ed è giunta seconda allo Strega 2010. Ma ri-sale al 2007 un altro prestigioso riconoscimento:con la sua prima opera, Il libro dei vent’anni, pub-blicato dalla Meridiana, Silvia Avallone ha conqui-stato il premio Alfonso Gatto: nella raccolta di poe-sie, la giovane autrice esprimeva già il legame conPiombino e con le acciaierie, matrice profondadella città. Acciaio, che ha acceso prepotente-mente i riflettori su Piombino, ha ispirato il film delregista Stefano Mordini, presto sul grande scher-mo, sceneggiato da Giulia Calenda e prodotto dal-la Palomar di Carlo Degli Esposti.Le riprese sono state girate in città, le due prota-goniste sono piombinesi.

Personaio dell’Anno

Aldo Agroppi è nato a Piombino il 14aprile 1944. È sposato con Nadia e hadue figli, Nilio e Barbara, e due nipotini,Alessandro e Giada. Cresciuto calcistica-mente nelle giovanili del Piombino, sottola guida di Emo Capanna, viene acquista-to dal Torino, che lo cede in prestito a va-rie squadre e, dopo le tappe alla Ternanae al Potenza, in serie B, torna al Torino.Indossa, quindi, la gloriosa maglia grana-ta per otto stagioni (debutto 15 ottobre1967): è una delle bandiere del Toro. Poiil suo esordio in nazionale a Bucarestcontro la Romania (17 giugno 1972: 3-3).Indossa la maglia azzurra cinque volte.Passato al Perugia nel 1975, disputa duecampionati con la fascia da capitano.Terminata l’esperienza di calciatore,Agroppi diventa allenatore: il suo per-corso di mister lo vede passare dallegiovanili del Perugia al Pescara, al Pi-sa, e poi ancora Padova, Como, Ascolie Fiorentina.A metà degli anni Novanta lascia l’attivitàdi allenatore per intraprendere quella diopinionista sportivo, alla Rai, con “La Do-menica Sportiva”, e a Mediaset, con Rai-mondo Vianello. Risale al 2005 il suo libroA gamba tesa: aneddoti e curiosità sulmondo del calcio e della vita. Oggi si divi-de tra le numerose collaborazioni con ra-dio e televisioni e le tranquille partite acarte con gli amici, nella sua Piombinoche tanto ama.

Premio alla Caiera

Marco Lami, presidente Unicoop Tirreno,premia la scrittrice Silvia Avallone

L’on. Silvia Velo consegna il premioall’opinionista Aldo Agroppi

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36 marzo - aprile - maggio 2012

Buon compleanno Co-sta Etrusca. E qualemiglior modo di cele-

brare il mezzo secolo di vitadel giornale, diretto da IvioBarlettani, di una prestigiosamanifestazione, per conse-gnare due riconoscimenti ad al-trettanti personaggi di spicco?Sono coincisi così il simboli-co taglio della torta della rivista,fondata nel 1962, e la doppiapremiazione, al Centro GiovaniDe Andrè: Silvia Avallone,autrice del romanzo da mez-zo milione di copie, Acciaio,

edito da Rizzoli, è stata elet-ta dai lettori Personaggio del-l’Anno; ad Aldo Agroppi, excalciatore con il cuore gra-nata, ex allenatore e causticoopinionista sportivo è statoassegnato il Premio alla Car-riera. Entrambi hanno valo-rizzato, con le loro eccellen-ze, il territorio.L’iniziativa ha bissato il suc-cesso della prima edizione,l’anno scorso, quando sulpodio erano saliti il pittoreGiampaolo Talani, Perso-naggio dell’Anno, e il cinea-

sta Luciano Tovoli, Premioalla Carriera. Una sala stracolma di politi-ci, rappresentanti delle forzedell’ordine, imprenditori,pensionati e lavoratori hasalutato con entusiasmo unevento che si propone dianimare il territorio. Paroledi encomio per il giornale sisono alternate agli interven-ti dei premiati, intervistatidal brillante conduttore del-la serata, il critico cinemato-grafico Fabio Canessa e daigiornalisti, e agli estempora-

nei “siparietti” voluti dalvulcanico direttore e inte-grati dalla proiezione di fil-mati e fotografie. Una SilviaAvallone profonda e solareha svelato al pubblico il suointenso amore per Piombi-no, un Aldo Agroppi dolce-amaro ha sottolineato il le-game vibrante con la cittàdelle origini, ritrovata dopoun lungo peregrinare tra icampi di calcio e da non la-sciare mai più.Emozioni tanto intense me-ritavano un degno finale, inun clima di gioiosa convi-vialità: la “cenetta dell’ami-cizia”, nel salone del Comi-tato festeggiamenti piombi-nese, ha concluso la manife-stazione, proponendo agliospiti un menu all’insegnadella miglior tradizione ga-stronomica locale, tra polen-ta e cinghiale, salsiccia e fa-gioli, vino rosso e dolci cen-ci carnevalizi. Infine, il brin-disi con le bollicine: in alto icalici, mentre il pensiero de-gli organizzatori corre giàall’iniziativa del prossimoanno.

La nostra fta

Nella foto, da sinistra: Canessa, Lami, Agroppi, Velo, Avallone, Barlettani

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Graziedi cuoreImpegno premiato. Lafesta di Costa Etruscaha riscosso grande suc-cesso, eccellente risultatodel lavoro svolto da tan-ti. L’elenco dei ringra-ziamenti è dunque fitto.Un grazie di cuore allosponsor Unicoop Tirreno,da sempre al fianco del-le manifestazioni del gior-nale e ai cosponsor chehanno voluto sostene-re questa seconda edi-zione dell’evento, DueEmme Spa Impianti Tec-nologici e ImmobiliareCristiani; al Comune diPiombino per il patroci-nio; al Centro GiovaniDe Andrè che ha ospitatola manifestazione, alle-stendo alla perfezionel’auditorium; al Comita-to festeggiamenti piom-binese, colonna portan-te delle iniziative di Co-sta Etrusca e al Gruppocacciatori cinghiale Piom-bino. E ancora, il nostrograzie ai tecnici audio evideo presenti in sala,a Marcello Cardinali, al-l’infaticabile Michela To-niol e a Fabio Canessa,brillante conduttore del-la serata.

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Silvia AvalloneSolare e capace di una dialettica stringente. Il Personaggio dell’An-no ha conquistato il pubblico in sala anche grazie ad una dote che leviene riconosciuta da molti, un’amabile semplicità. Silvia, caso let-terario di calibro ormai internazionale, con il mezzo milione di co-pie di Acciaio (edito da Rizzoli), ha dato prova del profondo legamecon Piombino, i suoi luoghi e la sua gente.Ha rivisitato tappe della sua esistenza, dalle estati spensierate trascorsesulla spiaggia di Salivoli, ai tempi dell’impegno, al liceo classico, stu-dentessa di Pietro Corrao che, emozionata, ha riabbracciato propriodurante la premiazione. La scrittrice ha risposto colpo su colpo alledomande di Canessa e dei giornalisti presenti alla manifestazione, at-traversando temi complessi, come quello del lavoro e della precarietàsubita dalla generazione dei trentenni, e ha tracciato il profilo dellacittà, cogliendone il potenziale.«Piombino è caratterizzata dalla presenza di mare e fabbrica, una con-traddizione apparente. Qui, a differenza che altrove, la fabbrica è di-fesa a spada tratta, è parte indelebile della storia del territorio, e de-ve rimanere al centro delle politiche».

Aldo AgroppiBattute pungenti e ricordi commossi si sonoalternati negli interventi del graffiante opinionistasportivo, Premio alla Carriera. Un Aldo agrodolcepiù che mai ha colto l’opportunità della mani-festazione per una pubblica dichiarazione d’a-more alla sua Piombino, «non ho dubbi, perme è splendida. E se non vivessi qui, scegliereipiazza Bovio. Ho trascorso tanti anni lontano, maho sempre e ovunque propagandato questa cit-tà». Ha voluto sottolineare il cuore granata, «hoonorato il Toro undici anni della mia vita. Spe-riamo vinca», e non ha risparmiato caustici af-fondi ad un calcio «privo di romanticismo, fat-to di giocatori super ricchi, arbitri corrotti estadi fatiscenti». E qui, l’invito rivolto all’ami-co Claudio Nassi, «ci vorrebbe lui, per ristrut-turare il calcio di oggi».La proiezione di foto e filmati e il fuoco di filadelle domande di Canessa gli hanno offerto ot-timi spunti per amarcord calcistici e racconti divita piombinese, mettendosi davanti allo spec-chio: «Anche nella mia città sono sempre statoamato per la sincerità e criticato perché chi nonmi conosce mi considera un presuntuoso. Ma oraho ritrovato tanti amici».

Marco Lami«La crescita culturale fa parte dello svilup-po del territorio, è linfa vitale, indispensabile.Ne abbiamo bisogno». Parole pronunciate dalpresidente di Unicoop Tirreno, Marco Lamiche, consegnando il premio a Silvia Avallo-ne, Personaggio dell’Anno, ha posto l’accentosulla valenza di iniziative come quella firmatada Costa Etrusca e sponsorizzata dall’a-zienda di Riotorto per il secondo anno con-secutivo.«È necessaria una crescita civile – ha aggiuntoil numero uno di Unicoop Tirreno – e inter-vengono in suo sostegno manifestazioni co-me questa, libri come quello scritto dallaAvallone e verità, come quelle ribadite dal-l’autrice, sui giovani, il lavoro e il valore del-l’impegno. Sono tutti elementi che contri-buiscono a veicolare cultura, ad animare il di-battito e a rafforzare il legame con il territorio,valorizzandolo».

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Silvia VeloLa parlamentare Silvia Velo è vicinaa Costa Etrusca e sempre presentealle manifestazioni organizzate dalgiornale. Eccola allora tra i protago-nisti della serata, con il compito di con-segnare ad Aldo Agroppi il prestigio-so Premio alla Carriera. «Un onore euna gioia essere qui tra tutti voi – hacommentato, sorridente, l’onorevole– lavorando in Parlamento, l’atten-zione per il territorio da cui provengocomprende anche la possibilità di rac-contare i suoi personaggi: non mancamai Aldo, piombinese verace».Accanto al suo calciatore preferito, lavicepresidente della CommissioneTrasporti ha rievocato con emozioneil tifo per il Toro ereditato dal padre eil primo incontro con il giocatore gra-nata quando era bambina. Un’amici-zia che dura negli anni e che ha vissutoun momento di grande intensità quan-do, sul palco, l’ambito riconoscimentoè passato dalle mani del deputato a quel-le dell’opinionista sportivo.

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Fabio Canessa

Spigliato e naturale, il giornalista e cri-tico cinematografico ha condotto laserata, mantenendo sempre alto illivello di attenzione del pubblico,grazie alla capacità di intervistare i duepremiati toccando le corde giuste.Ha conservato la verve che lo con-traddistingue durante le due intenseore di cerimonia e ha aggiunto un piz-zico di goliardia quando gli ospiti sisono accomodati a tavola, per gu-stare la “cenetta dell’amicizia”.In occasione dei cinquant’anni diCosta Etrusca, ha sottolineato i trat-ti salienti del giornale,«che ha cam-biato formato, da lenzuolo a rivista,ma non il suo capitano», valoriz-zando «l’essenza di pregiudizi diuna testata che, dote sempre più ra-ra, ha un’anima».

Dell’Omodarme

L’assessore alla cultura Ovi-dio Dell’Omodarme ha por-tato i saluti del sindaco edell’amministrazione co-munale e ha rivolto un au-gurio speciale a Costa Etru-sca, che compie mezzo secolodi vita, riservando un com-plimento a Ivio Barlettani,«inossidabile direttore». Haevidenziato il ruolo dellarivista, «da cinquant’annivoce del territorio, in gradodi cogliere valori ma anchelimiti e ritardi, quando oc-corre, sempre con spiritocostruttivo». E poi, sullastrada percorsa dal giornalenel tempo: «Aumenta la va-rietà di contenuti e si allar-gano i confini territoriali,oltre Piombino, in direzionedell’intera provincia».Infine, un passaggio sui set-tori di attività, «non soloquella editoriale, ma anchequella di promozione di even-ti che animano il territorio:un plauso, dunque, alla pre-miazione e a “Un gior-no…insieme”, dedicato aidiversamente abili».

Claudio NassiDefinirlo esperto di calcio è poco. Ex direttore ge-nerale della Fiorentina e della Sampdoria, ha sco-perto giocatori come Gullit e Van Basten. Ma ad Al-do Agroppi lo lega molto di più di una passione con-divisa: un’amicizia profonda che ha radici lontane.«Si può dire che faccio parte della famiglia Agrop-pi come Aldo della mia. Lui nasce in via Pisa, io invia Portovecchio. Non credevo diventasse quello cheè diventato, non mi aspettavo che fosse così bravoanche nelle vesti di allenatore. Lo portai alla Fio-rentina, e fece davvero bene».Seduto vicino all’amico, la sua voce tradisce un piz-zico di rammarico, quando dice: «Aldo meritava dipiù, ma il carattere “piombinese” non agevola. An-che Piombino, del resto, poteva sfruttare meglio l’op-portunità di poter contare su un personaggio comelui».

Francesca LenziIl mestiere del cronista e le competenze del critico si uniscono in un mix vincente.Eccola allora emozionata leggere le motivazioni del premio Personaggio dell’Annoe a suo agio sul palco, seduta a fianco di Silvia Avallone, a tracciarne un profilo sin-tetico e a ricordare le tappe di una conoscenza della scrittrice iniziata due anni fa.«A gennaio 2010 sapevamo già che doveva uscire Acciaio, risale ad allora il nostroprimo contatto, la chiamai per un’intervista. In seguito, l’ho incontrata o sentita invarie occasioni, l’ultima volta, prima di questa sera, è stato al Teatro Eliseo di Ro-ma. Mi colpisce la voce di Silvia, il suo tono, perché nel tempo è rimasta identica,a dimostrazione di quanto il successo strepitoso non l’abbia per nulla stravolta».

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Ivio BarlettaniImpeccabile padrone di casa. Regista dietro le quinte, ingrado di salire sul palco, quando il caso lo richiedeva,e di muoversi con destrezza consumata, per poi fare unpasso indietro e restituire la scena a chi, in quel momento,doveva essere protagonista. Senza perdere il controllo nep-pure per un istante. Il direttore di Costa Etrusca è statoparagonato, da Claudio Nassi, al Vittorio De Sica dellasituazione, tra gli applausi generali: lui ha colto la bat-tuta-complimento con assoluta naturalezza. Ha illustra-to le regole del sondaggio tra i lettori che ha portato al-la proclamazione di Silvia Avallone Personaggio dell’Annoe i criteri per l’individuazione del Premio alla Carrieraad Aldo Agroppi. Poi, insieme ad Umberto Barlettani, havoluto ringraziare tutti coloro che hanno concorso al suc-cesso della manifestazione, «gli sponsor, le istituzioni,la redazione, lo staff organizzativo, i premiati e il foltopubblico che bene rappresenta la realtà del territorio, poi-ché dagli imprenditori agli uomini di cultura, dai lavo-ratori ai pensionati, in molti hanno voluto essere presentiall’evento».

Michela ToniolIl primo caloroso benvenuto al pub-blico in sala è stato il suo, a lei il com-pito di accogliere gli ospiti, di in-trodurre Fabio Canessa e di affian-carlo nel corso della serata, di leg-gere, con voce rotta da sincera emo-zione, la motivazione del Premio al-la Carriera consegnato ad Agroppi.Concreta e instancabile, ha contri-buito al successo dell’iniziativa.Ancora una volta, con entusiasmoha fatto parte dello staff di Costa Etru-sca per organizzare l’evento, vi-vendo minuto per minuto i giorni con-citati che lo hanno preceduto, dedicatiai meticolosi preparativi e allo stu-dio di ogni minimo dettaglio.

Livio CristianiHa creduto nell’evento Personaggio dell’Anno e, in que-sta seconda edizione del premio ha voluto esserci, nelle ve-sti di sostenitore. Livio Cristiani, titolare dell’omonima agen-zia immobiliare di San Vincenzo, quest’anno è stato cosponsor,insieme alla Due Emme Spa Impianti Tecnologici, dell’i-niziativa firmata da Costa Etrusca, affiancando lo sponsorda sempre presente, Unicoop Tirreno.Con sé ha voluto due amici, Gaetano Amico e Paolo Pie-raccini, entrambi imprenditori edili. «Ho avuto modo di sco-prire un Agroppi differente dall’immagine consueta – ha com-mentato – e di conoscere una scrittrice del calibro di Sil-via Avallone».Scambi di battute con colleghi imprenditori e con politicidel territorio si sono trasferiti dall’auditorium al convivioche ha valorizzato l’evento. «E’ motivo di soddisfazione perme contribuire ad animare il territorio attraverso iniziati-ve culturali di pregio. Ottime occasioni anche per conso-lidare buone relazioni di amicizia».

Il presidente Unicoop Lami col nostro direttore

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di Stefano Sanna

Costa Etrusca ha “lau-reato” altri due emi-nenti personaggi del

territorio. La giovane scrit-trice Silvia Avallone è stata elet-ta Personaggio dell’Anno eAldo Agroppi è stato premia-to per la sua carriera di spor-tivo.È la seconda volta che si av-vera questa bella iniziativa.L’anno scorso furono premiatiil pittore Giampaolo Talaniquale Personaggio dell’An-no per i molti successi con-seguiti come artista naziona-le e internazionale e il cinea-sta Luciano Tovoli, per la sualunga carriera cinematogra-fica.Il valore dell’iniziativa di Co-sta Etrusca deriva proprio dalfatto di essere riusciti a evi-denziare le eccellenze che na-scono e si sviluppano nel no-stro territorio. Il criterio con cuisiamo riusciti a evidenziare ipersonaggi, a proporli all’at-tenzione e al giudizio dei let-tori, il consenso che ne ab-biamo ottenuto ci compensa-no del molto lavoro fatto.La partecipazione e l’apprez-

zamento che abbiamo per-cepito durante la cerimo-nia di conferimento deipremi ci fanno presumere diaver realizzato una cosa giu-sta e molto opportuna. Indi-viduare persone che con il lo-ro lavoro e con le loro operediano ammirevoli contributi al-lo sviluppo della società, allacrescita della cultura e della sto-ria è cosa che fa sempre pia-cere a tutti i concittadini dei

premiati. Fa piacereessere loro amici, loro cono-scenti o anche solo concitta-dini.Giampaolo Talani, LucianoTovoli, Silvia Avallone e Al-do Agroppi, hanno già ricevutoriconoscimenti prestigiosi,successo ampiamente meri-

tato e grandi soddisfazioniprofessionali. Gli mancavaun riconoscimento a cui si daun immenso valore morale ea cui ognuno tiene moltissimo.Il consenso che viene dallapropria città, dove nasconole proprie origini, dove per-mangono le proprie radici e acui sempre si pensa quan-do si raggiungono i tra-guardi più importanti dellavita.Costa Etrusca è lieta, nel suocinquantesimo compleanno,di essere riuscita a realizzarequesto evento. Per essere ri-usciti a testimoniare ai nostri“laureati” consenso e affet-to, per ringraziarli dell’orgo-glio che ci dà considerarci lo-ro amici e compaesani.

La scrittrice e il calciatore I nostri laureati

Silvia Avallone A lei l’Acciaio

ha portato l’ “oro”Il destino è nel nome: con l’avallo

di chi l’ha letta e chi l’ha conosciuta,senza ombra di dubbio, né di stallo,

da lettrici e lettori, è ritenutaPersonaggio dell’Anno.

Sarà un caso, oppure eccessodi combinazione,

ma di una cosa sono persuaso:l’avallo porta bene alla Avalloneche tra i rottami nei convertitoricombinati con ghisa e minerali,ha inserito una vera Love storycon personaggi più che naturali.

Non so come li accosti col lavoro…ma a lei l’ Acciaio ha portato l’ “oro”!

Nella candidatura che s’abbuscai “fahrenheit” li offre Costa Etrusca.

Paolo Pachi

Aldo AgroppiAll’umile campione

grande onoreAgroppi, grande atleta, eccezionale,dalla mente più soda di un soprosso,

si è fatto onore nella Nazionaleseppur con qualche cartellino rosso.

A fine di carriera, molto spesso,non va d’accordo neanche con se stesso.

Quest’era l’opinione di chiunque…Chi, come noi, lo pratica d’accanto

lo esalta per i suoi valori.Dunque, Il Premio alla Carriera

per suo vanto, ricordandogli d’essere “il migliore”,

Costa Etrusca così l’ha concepito:“all’umile campione, grande onore”.

Anche se pare fatto di granito.

Paolo Pachi

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L’imprenditore Berrighi, l’on. Velo, l’assessoreDell’Omodarme con Claudio Nassi

Il formidabile gruppo dei cucinieri del Comitato festeggiamenti piombinese

Il nostro coordinatoreredazionale Stefano Sannacon la moglie e l’ex sindaco

Fabio Baldassarri

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Piazza Gramsci, 2Tel. 0565 222213Piombino

Fotoservizio a cura diDomenico Finno,Patrick Donati,Luca Ruffoli,

Pabar

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marzo - aprile - maggio 201244

Corradino

Corrado Ottanelli lascia Piombino a 17 anni, per il calcio.Si cimenta nelle giovanili del Milan e vive la metropoli.

Poi l’esperienza nel Livorno e il ritorno a casa, da imprenditore.Il bello della nostra provincia? «Siamo tutti dissacratori».

La Parchi Val di Cornia? «Deve produrre utili».Un imprenditore da imitare? «Bruno Pietrini, un genio».

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di Paola Valdata

L’esperienza sportiva loha formato e appas-sionato, per anni. Poi,

la svolta, e il calcio da com-petizione è diventato spunto perun’attività imprenditoriale,con la creazione e la gestionedel primo campo sintetico dacalcetto di tutta la Val di Cor-nia. Ora, da tre anni, la nuovaavventura, nel campo dellaristorazione. Corrado Otta-nelli (Corradino per gli ami-ci), 44 anni, due figli, Edoar-do, 8 anni e Giovanni, 6, èl’intraprendente fondatorenonché titolare, insieme alsocio Davide Govi, del barristorante la Rocchetta, inpiazza Bovio a Piombino.Operatore economico attento,alle prese ogni giorno con unmercato in continuo muta-mento, si lascia volentieri in-calzare dal fuoco di fila delledomande, saltando con agili-tà dallo sport alla politica,dall’economia locale alla vi-ta privata.Lo sport, appunto. Nove anniintensi per Corrado, che appenadiciassettenne lasciò Piom-bino per una grande sfida, ap-prodando nel Milan e con-frontandosi con la metropoli.Importanti anche i 4 anni tra-scorsi nel Livorno, dove hastretto amicizia con Max Al-legri, oggi allenatore dai com-pensi d’oro.

Un’amicizia che dura neltempo?Certo. Continuiamo a fre-quentarci, impegni di entrambipermettendo.

Allegri, con i suoi due milionie mezzo di euro, è l’allena-tore più pagato in Italia.Cosa ne pensa?Se lo merita, evidentemente.

A venticinque anni lei haappeso le scarpe al chiodo,perché?Ero stanco della palla che ruz-zolava, per me era arrivato ilmomento di cambiare. E poinon resistevo più al richiamodi Piombino.

Deluso della trasformazione

del calcio nel tempo?Ormai è un’industria, molto,troppo condizionata da que-stioni economiche, in tutte lecategorie. Il calcio sano, ormai,esiste solo nel settore giova-nile.

Beh, almeno si salvano i ra-gazzi. Ma ce l’hanno unobiettivo da raggiungere?In Val di Cornia purtroppono, e si lasciano distrarre dal-le molte tentazioni. Del restonon è colpa loro se in zona nonesiste una squadra forte, un tra-guardo da raggiungere. Ab-biamo solo società dalla terzacategoria alla promozione.

Colpa di chi?Del campanilismo. Un peccato.Se le squadre locali si unissero,ce ne sarebbe una nei profes-sionisti.

Del fenomeno Gavorranocosa pensa?Complimenti.

I campanili pesano solo sul-le occasioni sportive man-cate?Assolutamente no. Il calcioè lo specchio della realtà delterritorio. Manca un’econo-mia locale vincente, se non siinverte la rotta, assisteremoalla costante fuga di cervelli edi giovani.

Dunque, panorama calcisti-co e gestione del territoriosono in linea, secondo Ottanelli,che rivolge uno sguardo criticoall’economia della provincia

e punta il dito sulle occasionimancate, sulle magagne, in-dividuando in un certo im-mobilismo uno dei limiti allosviluppo. Il ristoratore plaude,invece, agli esempi di alcuniimprenditori privati che in unmercato turbolento eccello-no e brillano rispetto ad unaclasse borghese che langue. Eimmagina un futuro nel se-gno della diversificazione.

A partire da Piombino?Sì. Qui devono convivere in-dustria ecocompatibile, can-tieristica navale e turismo.

Turismo: nota positiva?Il paesaggio splendido.

Nota dolente?La viabilità: del tutto insuffi-ciente. E poi manca un aero-porto internazionale all’Elba.

Insomma, cosa funziona nel-la provincia di Livorno?Molto bene lo spirito dissa-crante.

Cosa non funziona?Le infrastrutture.

Ma come è possibile co-struire strade se mancano ifinanziamenti pubblici?Per quanto riguarda la Fio-rentina-Ghiaccioni, potreb-bero intervenire i privati.

I Parchi della Val di Cor-nia funzionano?La società che li gestisce ha ra-gione di esistere se produce uti-li. Ma se è in perdita, non è giu-sto che intervengano i Co-muni per ripianare i debiti.

Nel campo dei privati, ci sa-rà pure un imprenditoremodello, cui ispirarsi?Bruno Pietrini, SiderPiombi-no. Un genio, che non ha maimesso in cassa integrazionenessuno. Da imitare.

Ma nel suo complesso, laclasse borghese è all’altezzadei tempi?No.

Senza peli sulla lingua, Otta-nelli. Che con altrettanta schiet-tezza valuta lo scenario poli-tico, nazionale ma non solo esi infervora di fronte ai pro-nostici elettorali, senza sbi-lanciarsi sui nomi. E’ generosonei voti attribuiti agli ammi-nistratori locali e traccia ilprofilo del sindaco di doma-ni, un vero e proprio manager.E individua, ancora una vol-ta, il limite dei troppi campa-nili, del numero eccessivo diComuni in cui il territorio è fra-zionato, perdendo forza e co-esione, oggi caratteristicheindispensabili per agire con ef-ficacia.

Il socio e amico di sempre Davide Govi

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Soluzione?Il Comune unico. In Val diCornia come all’Elba.

Ma lei si ricandiderebbe,per svolgere un ruolo attivoin politica?No.

Il ruolo del sindaco in futu-ro?Pari a quello di un ammini-stratore delegato di una gran-de azienda.

Di cosa ha bisogno, per la-vorare bene?Di membri del consiglio d’am-ministrazione, leggi assesso-ri, preparati.

Passiamo alle pagelle deisindaci. Voto al primo cit-tadino di Piombino, GianniAnselmi?Nove.

Al sindaco di Livorno, Ales-sandro Cosimi?Sette.

A Giampaolo Pioli, alla gui-da di Suvereto?Otto, per le posizioni prese.

Come valuta Rossana Sof-fritti, primo cittadino diCampiglia?Merita un sette.Cosa pensa dei sindaci del-

l’Elba?Trovo anacronistico che nel2012 l’isola conti ancora ottoComuni.

Quale sindaco vorrebbe perPiombino, dopo Anselmi?Non faccio nomi. Ben ven-ga, comunque, chi è sceltodai cittadini, non dalle direzionidei partiti.

I nomi non saltano fuori, mail pensiero di Ottanelli sulpercorso auspicabile nellascelta del futuro primo citta-dino non lascia spazio ai dub-bi: stop alle candidature im-poste dai vertici e che poco onulla rappresentano la gente.Dalla politica all’attualità.Anche in questo caso, lo sce-nario nazionale, con i suoifatti eclatanti, offre spunti diriflessione che si traducono nellocale. Prima tra tutte, la recentetragedia del Concordia, checommuove e scuote, suscita in-terrogativi e moniti. Perchéalzare la soglia di attenzio-ne, secondo Ottanelli, oggi èpriorità assoluta.

Quale idea si è fatto?Che il Canale di Piombino

deve essere salvaguardato: è iltratto di mare più trafficatod’Italia.

Corradino, così lo chiamanogli amici, è un fiume in pienae non si sottrae alle ultimebattute, quelle più personali.Partendo dagli interessi e daltempo libero, per arrivare agliaffetti, alla famiglia. Sponta-neo, diretto, esprime la suastima per personaggi noti, l’a-more profondo per la sua cit-tà, il senso di appartenenzaai luoghi dell’infanzia. Amaleggere e segue la tv da spet-tatore critico e selettivo e non

ha esitazioni nell’indicare le suepreferenze.

Programma televisivo piùapprezzato?Report.

Il libro più amato?L’Alchimista, di Paulo Coel-ho

Cosa pensa di Silvia Aval-lone?Complimenti.

E di Aldo Agroppi?Lo stimo molto.

Qual è il posto più bello delmondo?Piombino.

Quale augurio rivolge aisuoi figli?Che seguano i loro desideri. Io,intanto, cerco di sostenerlinelle loro passioni.

Che cosa le ha trasmessosuo padre?Il rispetto per il prossimo.

Chi è la persona che stima dipiù?Il mio socio, Davide Govi, emia sorella Antonietta.

marzo - aprile - maggio 2012

Max, allenatore del Milan Bruno Pietrini, un genio, imprenditore da imitare

La società Parchi Val di Cornia deve produrre utili

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diGianfranco Benedettini

Quaranta anni è il tem-po giusto per guar-darsi indietro e in

avanti. Così ha fatto ilComitato Cittadino Venturinaripercorrendo con una ceri-monia partecipata e, a volte,commossa la sua storia co-stellata di tante iniziative. Nacque alla fine del 1971. Incinque mesi mise in piedi unconsiglio direttivo e la primaFiera che, pomposamente, as-sunse il titolo di mostra dellaVal di Cornia. Le idee eranochiare fin dall'inizio. Per di-ciasette anni andò avanti di suc-cesso in successo. A volte si di-ce ma, quel numero, significòla fine dell'avventura. Dopo,toccò alla Cevalco e, oggi,alla Sefi.Solo Fiera? No! Tante altre bel-le cose. Per raccontarle oc-correrebbero molte pagine.Però, la gente le conosce. E,poi, basta leggere i nomi deiconsiglieri!Nella sede di via dell’Unità so-no stati consegnati attestatiai consiglieri, ai familiari diquelli scomparsi e premiati itre presidenti che hanno gui-dato l’Associazione, partendoda Coraldo Cavicchi, in cari-ca dal 1971 al 1988; alla fa-miglia di Meraldo Novelli, incarica dal 1989 al 1990 e a Lu-ciano Buccianti, in carica dal1991 ad oggi.Nei 40 anni si sono succedu-ti 163 consiglieri, molti dei qua-li purtroppo non ci sono più,lasciando un segno indelebi-

le nei cuori degli associati. Ecco i consiglieri del ComitatoCittadino Venturina:Acquafresca Erio, AlbertoniAlessio, Andreoni Barbara,Andreoni Edo, Andreoni Li-do, Anichini Lorenzo, Bagat-ti Federico, Bagni Venturino,Baldassarri Carla, Banti Ja-copo, Barani Rinaldo, BaraniVittorio, Bellucci Carlo, Bel-lucci Michelangelo, Bene-dettini Gianfranco, Benedet-tini Silvia, Benini Giovanni,Berti Lauro, Bettini Sandro,Bezzini Franco, Bezzini Pie-ro, Biancani Luciano, BiancaniRino, Biancani Sergio, Bian-chi Fausto, Biasci Mauro, Bi-ni Mauro, Biondi Liliano, Bo-lioli Pietro, Bologna Anto-nio, Bologna Vincenzo, BotriniGianpiero, Bucci Angelo, Buc-ci Fiorenzo, Bucci Gianni,Buccianti Luciano, Buccian-ti Roberto, Bugelli Miche-langelo, Busdraghi Vasco,Bussotti Laila, Camerini Gia-como, Camerini Idro, CampigliFranco, Cappelli Volrico, Car-boni Loris, Casali Lidia, Ca-stellani Alfredo, Cavicchi Co-raldo, Ceccanti Massimo, Cin-ci Germano, Cinci Valerio,Cirilli Gianfranco, Ciurli Gian

Franco, Corsi Pino, D’ago-stino Mario, Dal Pont Lau-ro, Danni Roberto, Del VivaMauro, Donati Ilo, Donati Pa-trizio, Donati Riccardo, DovicoStefano, Fabbri Lauro, Fab-bri Onorio, Fagiolini Fabio, Fa-villi Lorenzo, Favilli Silva-no, Fedeli Pierluigi, Fedi Asio,Fiaschi Fabrizio, Fiorini Sil-vio, Franceschi Licio Walter,Franceschi Marco, France-schi Renzo, Francioni Vilna,Gambini Vito, Garosi Enos,Garosi Graziano, Gentili Ma-ria Grazia, Geppini Lorenzi-no, Gerratana Michele, Gian-nini Elena, Giannoni Rober-to, Giusti Furio, Gori Franco,Gori Gianni, Gori Pier Paolo,Gori Sergio, Gorini Paolo,Grilli Alvaro, Guarrasi An-gelo, Leoncini Paolo, LippiStefania, Longhi Luigi, Lo-renzini Fabio, MalandriniMarcello, Mannari Dino, Mar-cantonini Aldo, MarcheselliMario, Mariottini Franco, Ma-riottini Paolo, Martini Ilio,Mascherini Evinio, MerciaiCesare, Merlini Giovanni,Nannini Nilio, Navelli Me-raldo, Navelli Stefano, NenciniAlessandro, Nencini Gianni,Niccolai Mario, Nocchi San-

dro, Nutini Ivo, Panicucci Ne-vio, Pantaleone Nicola, Pao-licchi Ermanno, Papi Lido,Paradisi Diego, Parlanti Pao-lo, Parri Franco, PecchioliRodolfo, Pellegrini Leonar-do, Pellegrini Marinello, Pe-trini Guido, Petrocchi Ales-sandra, Piazza Franco, Pie-trelli Vittorio, Pistolesi Carlo,Poggioli Sandra, Ponsini Pao-lo, Puccini Fabrizio, PunzoGiacomo, Redditi Edo, Re-goli Nilo, Rossi Franca, Ros-si Marta, Serini Valdo, Sicu-rani Stefano, Sironi Giovanni,Staccioli Giorgio, StronchiNadio, Tambelli Piero, Tar-getti Vittorio, Tedeschi Ezio,Tedeschi Sergio, Tesi Este-lio, Tognarini Alessandro, To-gnoni Rodolfo, Tognoni Ser-gio, Toncelli Daniele, TosiAntonella, Tosi Evidio, TosiGiuseppe, Trambusti Alberto,Valentini Idargo,Valentini Ma-rio,Vanni Roberto, Vichi Mau-ro,Viti Marco, Zucconi Aldo,Zucconi Fabrizio.

Comitato Cittadino Venturina: traguardo importante

Cavalcando quarant’anni di storia

Idee chiarefin dall’inizio.Dopo 17 annidi successii passaggialla Cevalcoe alla Sefi.CoraldoCavicchi,Meraldo Novelli,LucianoBuccianti:grandi presidenti

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48 marzo - aprile - maggio 2012

ORIZZONTALI

1. Faccende intrugliate – 9. Pomodoro senza vocali –13. Una localitàall’ingresso sud di Livorno – 15. Azienda Elettrica Campana – 16.Donna colpevole – 17. Capitale inglese – 19. Erba di mare – 21. Ilraggio di una circonferenza iscritta in un quadrato – 23. Femmina –24. Il mare francese – 25. Associazione Italiana Reintegrati –26. Lametà di otto – 27. Cinque segni di abracadabra – 29. Classe Media–30. Salerno – 32. Sinonimo di pruavia – 33. Articolo di certe coppie– 34. Lo sono gli amanti – 35. Studio Notarile – 36. Inizia dal Canaledi Suez – 38. Un nome maschile – 40. È sola sola – 42. Quandooccorre diventa verde e forte – 44. Senza l’ultima non è colmo – 45.Stato asiatico – 47. Richiesta disperata d’aiuto – 48. Così è chiamatoun amo per totanare – 50. Pantaloni sbiaditi e sdruciti – 51. Anticoprecettore.

VERTICALI

1. Una accogliente struttura di San Vincenzo – 2. Aspirazione – 3.Borgata in Livorno, ma comune di Collesalvetti – 4. Il titanio – 5.

C’era prima dell’Iva – 6. Commissione Neurologica – 7. Rione balneare prima di Tirrenia – 8. Non fanno niente – 10. Va eviene sul bagnasciuga – 11. Edmondo di Cuore – 12. Responsabilità Civile – 14. La mercede dei professionisti –18. DirezioneTerritoriale – 20. Figlia di Edipo e di Giocasta – 22. Famoso creatore di moda – 27. Azienda Prodotti Laminati Esteri – 28.Cagliari – 31. Servono per volare – 37. Il nome della Miller – 39. Fu causa della fine di Troia – 41. Amministra le autostrade– 42. Cantone della Svizzera centrale – 43. Katia, Adolfo e Orlando – 44. Edgar Allan… – 45. Preposizione articolata – 46.Metallo in continuo aumento – 47. Sigla di San Juan – 49. Corso Accademico.

L’idraulico cambia il piombo in oro.

L’amante nuda può diventare la mantenuta.

Chi, scrivendo, mette il bianco sul nero? Il ges-

so.

Chi inventò l’alfabeto, sapeva leggere?

Lo squattrinato, quando è all’asciutto, ha l’ac-

qua alla gola!

La bistecca era troppo calda. Ci ho soffiato ed

è volata via.

Il golf è uno sport che tiene caldi.

Il boia decolla ma non vola.

Tutti torneranno alla natura… ma non a pie-

di.

Tv: ed ora un breve riassunto delle pubblicità

di ieri.

La cartolina va in buca e… tanti saluti!

C’è chi preferisce mantenere la linea piuttosto

che la parola.

Se sette miliardi di persone tirano avanti, per-

ché il mondo va all’indietro?

Le pillole di Paolo Pachi

PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi)

� �

PASTICCIPMDR

ANTIGNANOAEC

REAELONDRA

ALGAAPOTEMA

DONNAMERAIR

IOTABRACCM

SAIPRORAVIA

ILGELOSISN

NILOENIOEI

OUNAEULK

HPIENCOREA

SOSANCORINO

JEANSAIOA

123456789101112

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diGiuseppina Toncelli

Piccoli, molto piccoli,spesso quasi invisibi-li. Affascinanti, ma al

tempo stesso fonte di ingiu-stificate paure. Sono gli insettii veri “dominatori” del pianeta,perché rappresentano l’80per cento del mondo anima-le. A loro e ad una realtàspesso poco conosciuta è de-dicato il centro di entomolo-gia di Piombino, gestito dal-l’associazione Microcosmo.A distanza di quindici annidalla sua nascita, l’associa-zione è tuttora presieduta daLuigi Ennio Colli, che perprimo ebbe l’idea di allesti-re una mostra di insetti, ametà degli anni Novanta, mo-strando al pubblico l’ampiacollezione conservata in ca-sa fin da quando era bambi-no.«La passione per gli insetti– spiega Colli – è cresciuta conme, per anni li ho collezionatie custoditi tra le mura do-mestiche. L’occasione diesporli si è presentata unavolta andato in prepensiona-mento dalla Lucchini, dove la-voravo come capoturno al-l’altoforno». Complice Gra-ziano Salvatici, presidente

dell’allora circoscrizione Fal-cone-Montemazzano, ven-ne allestita la prima mo-stra di insetti, nella sededella stessa circoscrizione. «L’esposizione piacque – ag-giunge il presidente di Mi-crocosmo – tanto che, di fron-te alla prospettiva di un ritornodi tutti quegli esemplari nel-la cantina di casa mia, il sin-daco di allora Luciano Guer-rieri decise di dare un futuroalla mostra, sistemandola alpiano terra dell’ex scuola ele-mentare Silvio Mina, in viaModigliani».Il passo successivo è stato lanascita dell’associazione, co-stituita da un gruppo di ap-passionati e di alcuni fotografidel foto club Rivellino: nome

Microcosmo, simbolo la bel-la farfalla di casa nostra, il Ma-caone. E subito dopo, è sta-ta firmata una convenzionecon il Comune, non solo perla gestione del centro, maanche per il Parco del Falco-ne, itinerario di grande valenzanaturalistica.Oggi, il centro di entomolo-gia vanta, oltre alla mostra di

insetti e farfalle, che occupapiù locali, un’aula per lezio-ni e conferenze con micro-scopio e videoproiettore, unasala con terracquari, una sa-la dedicata ai minerali e ai fos-sili, donati da collezionistiprivati, da San Vincenzo aTrieste, e un laghetto nel giar-dino esterno, habitat ideale peranfibi e invertebrati.«L’appartenenza al circuito delCea, i Centri di Educazione

Ambien ta l edella Pro-vincia di Li-vorno – pro-segue Colli –ci offre l’op-portunità di col-laborare con lescuole, puntandosull’attività didat-tico - educativa. E ri-

entrano in quest’ambi-to anche i nostri progetti fu-turi: per rendere il centro unvero e proprio museo dina-mico, abbiamo l’intenzione direalizzare un allevamento difarfalle e insetti stecco, unformicaio e un termitaio».L’obiettivo è chiaro, «dif-fondere la conoscenza – con-clude il presidente di Micro-cosmo – per favorire il ri-spetto dell’ambiente».

Centro di entomologia, tutti i segreti degli insetti

Lo sapevate che le farfalle…

La nostra famiglia lav

ora il gelato

in modo artigianale da

l 1980,

La Fontana Bar Gelateria Yogurteria “Pausa Pranzo”Via Vittorio Emanuele, 1 San VincenzoTel. 0565 701750www.fontana2002.com

L’associazione Microcosmo, fondata nel 1997, gestisceil centro di entomologia, esposizione permanente di in-setti, farfalle, minerali e fossili aperta al pubblico e al-le scolaresche. La sede è in via Modigliani 2, a Piom-bino.L’associazione è presieduta da Luigi Ennio Colli, il vi-cepresidente è Ivano Santini, i consiglieri sono RiccardoBanchi, Alberto Carta, Guido Morelli, Roberto Venturini,Edgardo Vigetti.Il centro è aperto al pubblico il martedì e il mercoledìdalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 e il sabato dalle 10 al-le 12.

Dal 1997, Microcosmo

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PATRICK DONATI

Alla ricercadell’attimofuggente

Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente del-la sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazionedi Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, OresteMalvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini,Corrado Coppetta, Luca Ruffoli porta, oggi, alla ribalta il fotoamatore Pa-trick Donati.

Galassi, il decano dei fotoamatoripresenta Patrick Donati

DAI TANTI CONSIGLI DI NINO MARCHI

ALLA FOTO CHE DEVE “ANCORA FARE”

di Pierluigi Galassi

Patrick Donati è nato nel 1964 a Digione in Francia do-ve i genitori si trovavano per lavoro. Nel 1965 la fa-miglia ritorna a Piombino, dove il nonno Emilio

era proprietario della nota libreria Tornese. Dal 1987, in-sieme alla moglie Alessandra, gestisce una ditta di impor-tazione e commercializzazione di prodotti ittici affumica-ti e marinati.Negli anni Ottanta comincia a scattare con una macchina ana-logica Pentax M.E. Super, seguendo i tanti consigli prezio-si del suo grande amico e fotoamatore Nino Marchi, il cuimodo di interpretare la fotografia lo affascina. Il suo obbiettivoè rivolto alla documentazione di sentimenti e scene di vitaquotidiana che stimolano in lui la ricerca dell’attimo daimmortalare. È la fotografia di strada quella che preferisce,non disdegnando però il paesaggio, il ritratto e lo sport.Per quanto riguarda quest’ultima disciplina, Patrick è un va-lido nuotatore di fondo: partecipa infatti a molte gare, men-tre non ama partecipare ai concorsi fotografici. Mi ricordoperò che la sua foto “Arrivederci Piombino” relativa al con-corso fotografico regionale sulla partenza della tappa piom-binese del Giro d’Italia 2011, si è aggiudicata il primo pre-mio assoluto.Molte sue foto sono state pubblicate su diversi giornali eriviste del settore come la Gazzetta dello Sport, Fotografa-re, Sole 24 Ore.Alla domanda quale fosse la foto più bella da lui scattata,Patrick mi ha risposto che la doveva ancora fare; ma quel-la che aveva riscosso più consensi è “Sport e colore”, scat-tata durante una gara di pattinaggio a Piombino.Sebbene sia socio da poco tempo è risultato subito un fo-toamatore di rilievo della sezione fotografica del CentroCulturale Sant’Antimo di Piombino.

Patrick Donati il toscano d’Oltralpeinizia con una analogica Pentax Super.Molti consensi per “Sport e colore”

marzo - aprile - maggio 201250

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Gli scattidi Patrick Donati

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marzo - aprile - maggio 201252

di Claudio Nassi

Dal primo febbraio2012 la Fifa decidedi combattere il fe-

nomeno delle scommesse,comminando la squalifica avita a chi tarocca le partite e,una volta individuato, noncollabora con le autorità.Chris Eaton, capo della si-curezza Fifa, parla di pre-venzione, di leggi speciali, eauspica che l’Italia si dia re-gole simili a quelle messe incampo contro il terrorismo.Aggiunge che il nostro Pae-se è all’avanguardia nei si-stemi di controllo, come di-mostra l’inchiesta di Cre-mona, e che il modello ita-liano delle scommesse è ilmigliore. Superfluo aggiungere che iprimi a trovarsi di fronte aquesto illecito sono gli StatiUniti, che hanno inventatolo sport professionistico, ese, da tempo, non sento par-lare del problema significache è stato risolto. Come?Conoscendo i loro sisteminon è difficile indovinare:chi sbaglia paga! Perché latv è quella che tiene in vita efa prosperare baseball, ba-

sket, football e hockey enessuno può permettersi diperdere credibilità. L’au-dience calerebbe, gli spon-sor si allontanerebbero e sa-rebbe la fine. Spostiamo il problema sulcalcio della vecchia Europae, in particolare, su quellodel Belpaese.Nella primavera del 2001Gianluca Tenti, vicediretto-re del Giornale della Tosca-na, mi chiese di incontrare

un amico di Singapore, inte-ressato all’acquisto di unasocietà di serie A. Ci tro-vammo a colazione daOsvaldo, trattoria a due pas-si dal Centro Tecnico di Co-verciano: Mr. Sim, il suo as-sistente Jonathan Lau, igiornalisti Tenti, Tenerani,Patruno e il sottoscritto. Lodissuasi. Sarebbe stato unbuco nell’acqua. Il proprie-tario non può seguire le vi-cende del club da Londra,

Singapore e Hong Kong.Nella discussione vennefuori che in queste sedi,ogni settimana, alcune parti-te del nostro campionatonon venivano bancate. Gliilleciti delle scommessedell’80 e dell’86 avevanominato la credibilità del cal-cio. In attesa di Calciopoli2006 e Cremona 2011 perl’ulteriore conferma.Era impossibile, dopo il1980, istituire un ufficio condue impiegati per monitora-re i flussi delle scommesse aLondra, Singapore e HongKong, oltre che in Italia, perintervenire immediatamentein caso di anomalie? Doveci sono soldi c’è sempre chicerca di approfittarne. Inol-tre si potevano fare stages dipochi giorni per i calciatoriche arrivavano per la primavolta in serie A e diventava-no d’improvviso milionari.Tra i problemi che si sareb-bero presentati avrebberotrovato posto anche le scom-messe, insieme con la dro-ga, le ragazze in cerca delmarito ricco e famoso, i pa-renti a caccia di soldi, i pro-curatori improvvisati, i pro-cacciatori d’affari, l’etili-smo, le partite comprate, fi-

La Fifa decide di combattere il fenomeno dilagante

Il can can del calcioscommesse

Non basta conoscere i dati anomaliche la Snai segnala alla Figc.

Cosa avviene a Londra e Hong Kong?Il calcio è il gioco del potere.

Negli Stati Uniti chi sbaglia paga!

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no ad arrivare a qualchecompagno delle elementariche, come d’incanto, sareb-be tornato a farsi vivo perbattere cassa. Tutto questoviene fatto negli Usa con ot-timi risultati.Ebbene, ringraziato ChrisEaton per le belle parole,andiamo ai fatti. Se da feb-braio la Fifa è pronta a com-battere il fenomeno scom-messe, non rimane da spera-re che l’Uefa faccia altret-tanto. Sarà sufficiente? Cer-tamente no, perché il… do-ping è sempre avanti all’an-tidoping; ma i danni sarannoquanto meno limitati.L’Italia, si dovrebbe adegua-re. Non basta conoscere idati anomali che segnala laSnai alla Figc. C’è da allun-gare il tiro per sapere quan-to avviene a Londra, Singa-pore e Hong Kong.Ricordo che nel dicembre’94 l’allora presidente dellaFifa Havelange dichiarò chenessuna multinazionale almondo aveva il fatturato del

calcio: 370 biliardi di dolla-ri. Il nostro sport, inoltre,era anche il primo per nu-mero di praticanti. Oggi èterzo, dopo basket e atletica.Ecco perché mi vengono idubbi quando sento che sivuole risolvere un proble-ma. Altrimenti si giochereb-be il tempo effettivo(30’+30’), si uniformerebbela regola del fuorigioco,(due regole uguali per tutti),si userebbe la tecnologia percorreggere l’eventuale erro-re, dimostrando che non esi-ste più la volontà di pilotarel’evento, ma quello di diri-

gerlo.Un esempio? Il can can checontinua dal 2006 per Cal-ciopoli avrebbe trovato so-luzione cambiando tre righedel comma 4 dell’art. 19 delRegolamento dell’Aia, chesi trova nelle carte federali eche recita: «Gli organi tecni-ci nazionali sono compostida un commissario, da vice-commissari nel numero de-terminato dal Comitato na-zionale, tutti nominati dalpresidente federale, su pro-posta del presidente del-l’Aia». Se il presidente fe-derale viene scelto dai gran-di club, che sono grandielettori, di chi curerà gli in-teressi? Ebbene, che cosa si

è fatto? Un gran polverone,ma il problema rimane. Lastessa cosa avviene a livellointernazionale, dove a me-nar la danza sono le federa-zioni più importanti. D’altrocanto se il calcio è il giocodel potere, chi occupa certepoltrone non può non tener-ne conto.Quindi anche per le scom-messe, quando ci sarà dacolpire, assisteremo a duepesi e due misure. Perché aqualche ragione ingoverna-bile come da noi, corrispon-dono nazioni ingovernabiliper il calcio. La speranza,tuttavia, è l’ultima a moriree l’augurio è quello di sba-gliarsi.

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marzo - aprile - maggio 20125454

di Paola Valdata

Ed ecco che si scatena laguerra dei record dipesca al porto di Piom-

bino. Simpatica, verace, spor-tiva, ma pur sempre guerra. Èbastato pubblicare, sullo scor-so numero di Costa Etrusca, lanotizia della fantastica cattu-ra, da parte del piombineseLuca Signorini, 43 anni, diuna leccia pesante quasi 24 chi-li, che gli amici del quarantenneAndrea Bellocchio sono sal-tati su, al ricordo di una pescaancora più memorabile, sem-pre dal molo Trieste al portodi Piombino: quella di unaricciola di 55 chili, presa al-l’amo alle 6 del 29 lugliodell’89, nel tripudio generale.Andrea di quel primato, con-quistato alla vigilia dei suoi 18anni, va ancora fiero. Ancoraoggi quando gli impegni glie-lo permettono si dedica all’-hobby della pesca, «nonda terra, negli ultimianni – afferma –ma su una pic-cola lancia,percorrendo iltratto di ma-re tra Piom-bino e il gol-fo di Barat-ti».Parla Andreae intantostringe le vec-chie foto che lomostrano insie-me al suo trofeo,un bestione alto quan-

to lui. Gliamici lohanno con-vinto a rac-contare quellabella impresa di

un giorno di mez-za estate. Gli anni so-

no passati, oggi Andrea hamoglie e due figli, e lavora co-me operaio in un’azienda cheproduce plastica, la Amcor.Ma le emozioni di quella pe-sca davvero fuori dal comunesono sempre vivide e intense.«In quel periodo – ricorda

Andrea, che allora lavorava al-la vetreria Lippi – tra agostoe fine settembre le zaccarenebuttavano in mare gli scarti del-la pesca, attirando grossi esem-plari e non era raro pescare dalmolo Trieste lecce o riccioletra i 10 e o 20 chili».Dunque, il 29 luglio di quel-l’anno, la stagione proficuaera appena iniziata. Andrea, diritorno da una serata con gliamici, non riusciva a dormire,disturbato da un caldo insop-

Grandi catture con la canna al porto di Piombino Ricciola contro leccia, è guerra

Record di pescatra prededi sogno.Emozioniinossidabilinei raccontidei protagonisti.Giorniqualunquediventanomemorabili.Non bastala fortuna,conta la tenacia.Sale l’adrenalinanel tripudiogenerale.E la tensionesi scioglienell’applausocollettivo

dal 1962 il giornale

della nostra terra

www.costaetrusca.net

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portabile. «Non avevo previ-sto di andare a pesca – racconta– ma d’un tratto mi sono tiratosu dal letto, ho caricato sul mo-torino la mia attrezzatura eho raggiunto il porto. Quandosono arrivato sul molo Triesteera piuttosto tardi, tanto che so-no partiti gli sfottò dei presenti,ma poi un pescatore mi haceduto una postazione in unbuon punto e da un altro ho ot-tenuto persino l’esca, che nonavevo con me, una salacca». Il caso si è trasformato in buo-na sorte quel giorno, per l’o-perario quarantenne, origina-rio di Carrara, trasferito aPiombino da un anno e pe-scatore per passione da piccino.La fortuna ha regalato ad An-drea una cattura impensabile.Dalla sua il ragazzo avevaun’attrezzatura di tutto ri-spetto, canna Italcanna, amo“sette zeri” e filo 0,80. «Quan-do il pesce ha abboccato –spiega Andrea – ho pensato chefosse grosso, ma non certoun esemplare da oltre mezzo

quintale. Mi sono reso contodi avere preso all’amo unapreda eccezionale solo quan-do, dopo un’ora di tira e mol-la, la ricciola ha cominciato adaffiorare». L’aiuto di altri pescatori è sta-to indispensabile, per riusci-re a non farsi sfuggire il be-stione, specie quando Andreaha ceduto la canna a uno di lo-ro, è sceso sugli scogli e ha ag-ganciato il pesce con un raf-fio. A quel punto, tutti sono ri-masti a bocca aperta: perchécon grande fatica il giovane pe-scatore e un amico hanno ti-rato fuori dall’acqua l’im-menso esemplare. «Cinquan-tacinque chili – dice con or-goglio inossidabile Andrea –come è risultato quando è sta-to messo sulla bilancia, all’a-sta del pesce». Un macigno, en-trato a stento nel baule dellamacchina della mamma, so-praggiunta al molo Triesteper dare una mano al figlio aportar via una preda da so-gno.

ora anchepizza!

Luca Signorini, 43 anni, operaio alla Magona, ha catturatouna leccia di 23 chili e 800 grammi, gettando l’amo dal mo-lo Trieste, al porto di Piombino, lo scorso ottobre. Oltre un’o-ra di lotta con l’esemplare è servita per segnare il destinodel pesce, che fino all’ultimo si è battuto per la libertà: latenacia di Luca e un raffio di 4 metri hanno avuto la me-glio sulla grossa leccia, finita arrosto in un banchetto daveri buongustai.Il racconto di questa straordinaria impresa, sul numero scor-so di Costa Etrusca, ha riportato alla memoria un prece-dente primato: quello di Andrea Bellocchio, che, nell’89,dallo stesso molo, pescò una ricciola di 55 chili. Noi dia-mo a Cesare quel che è di Cesare: il record della leccia, dun-que, spetta a Signorini, quello della ricciola a Bellocchio.

L’abbraccio con la preda

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56 marzo - aprile - maggio 2012

Spazio H,dal marealla piscina

diMarco Bocchigli

L'Associazione Spazio Hdi Piombino è risulta-ta vincitrice di un con-

corso indetto dalla CralAsaLivorno con il progetto de-nominato: “Dal mare alla pi-scina”. Il progetto mira al-l'acquisto di un sollevatoremobile da utilizzare nella pi-scina comunale di Piombinoper i diversamente abili con dif-ficoltà motorie. Per questo

obiettivo sono impegnate, ol-tre che l’associazione SpazioH Piombino, enti, aziende e pri-vati cittadini. Il contributo delconcorso messo a disposizio-ne dal Cral Asa Livorno è di750 euro.Il sollevatore (costo totale cir-ca 7mila euro) può prelevarela persona dalla carrozzinaper adagiarla in acqua dove sa-rà gestita da idonei istruttori. Il nuoto per i diversamenteabili e in generale qualsiasi at-tività riabilitativa in acqua so-no, al giorno d’oggi, calda-mente consigliate dai medici.L’acqua è l’elemento miglio-re per consentire un'attivitàmotoria ai diversamente abi-li. Questo perché, come spie-ga il principio di Archimede,quando un corpo è immersonell’ acqua riceve una spintaverso l’alto uguale al volu-

me di acqua spostato per cuiil corpo perde una percentua-le di peso che è direttamenteproporzionale alla profonditàa cui si è immersi. Ciò si tra-duce, per i diversamente abi-li, in un minore carico sulleparti lese e di conseguenzauna maggior possibilità dimovimento. Per consentire atali persone di compiere atti-vità motoria in acqua in mo-do adeguato è necessario, pri-ma di tutto, eliminare gli osta-

coli che potrebbero rendere dif-ficoltoso l’ingresso in acquae dotarsi invece di strumentitipo sistemi di sollevamentoe rampe. Per dare seguito al progetto“Dal mare alla piscina”, l’As-sociazione Spazio H sta par-tecipando ad un altro concor-so denominato Maria Fran-cesca Romano.Lo ha indetto la Provincia diLivorno, con il contributo del-la Fondazione Cassa Rispar-mi di Livorno, al fine di ero-gare contributi finalizzati al so-stegno economico di proget-ti per la promozione e diffu-sione del benessere socialedelle persone. Obiettivo, ilsuperamento di barriere osta-tive alla piena cittadinanza,all'integrazione e al benesse-re sociale dei cittadini del ter-ritorio provinciale.

Nell'amore astratto per l'umanità quasisempre si finisce per amare solo se stessi.

Fëdor Dostoevskij, romanziere Russo

di Riccardo Gelichi*

Ospedale unico con la Val diCornia, il sindaco Anselmirilancia la proposta con for-za, adducendo anche moti-vazioni che hanno un senso lo-gico rispetto alle opportuni-tà del miglioramento dei ser-vizi sanitari, che magari, og-gi troviamo a Pisa.Mia nonna usava spesso que-sta metafora, dammi un bot-tone che ti ci attacco un cap-potto, questa purtroppo è la lo-gica che accompagna le stra-tegie di lungo respiro di que-sta Amministrazione. Mi spiego meglio, immaginatevoi un piombinese che deveandare al nuovo ospedale diRiotorto nel mese di luglio oagosto: il malcapitato deveuscire da Piombino, impri-gionato in un budello condue corsie e rotatorie in usci-ta che in alcuni orari t’in-

chiodano sul posto, poi deveavventurarsi sulla geodetica,che d’estate non è proprioadeguata, altrimenti deve af-fidarsi ai potenziati mezzidella Tiemme. Forse arriviamo prima a Pi-sa, ma rinunciamo all’ospe-

dale sotto casa, e gli elbani chefanno ? Scopa di gobbo , di-rebbe sempre mia nonna.Questo territorio ha un’e-strema necessità d’infra-strutture, non si può pianifi-care nulla se non si tiene con-to di quest’enorme deficien-

za che nel tempo ha assuntocaratteristiche gigantesche,tutto ci cambia intorno e noirestiamo arroccati nella nostrapenisola, invece di portarequalità a Piombino preferia-mo far muovere i piombine-si.Ho fatto un esempio sempli-ce ma realistico di come tro-veremo cambiato in peggio unservizio sanitario che do-vrebbe essere solo salva-guardato e magari potenzia-to, ma realisticamente que-st’Amministrazione non hamai nemmeno ammesso ildepotenziamento dell’ospe-dale di Villamarina, soste-nendo sempre a spada trattal’operato della dirigenza Asl,ora non gli resta che vende-re ancora sogni.

*Portavocedi AscoltaPiombino

«Diciamo no al nuovoospedale a Riotorto»

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diFrancesco Pampana

Anno 1950«Prometto di esserti fedelesempre nella gioia e nel do-lore, nella salute e nellamalattia e di amarti e ono-rarti tutti i giorni della miavita finché morte non ci se-pari!». E si tornava a casa,un rinfresco con quattroamici e poi a letto! A farel’amore finalmente liberi.L'indomani mattina allequattro lei premurosa si al-zava, riattizzava il caminet-to, preparava caffè e panie-ra per il suo uomo, che di lìa poco sarebbe partito viatutto il giorno per un lavoroil più delle volte duro, fati-coso e umiliante. Durante ilgiorno lui sgobbava, sudavae pensava a “lei” lì a casanel suo covo d'amore inten-ta ad accudire figli e a pre-parar manicaretti per il suoadorato. Alla sera rientran-do, lui distrutto, lei sullaporta, grembiulino, i lunghicapelli raccolti nella pezzo-la, il piccolo aggrappato al-

la gamba della mamma. Leilo bacia, lui si strugge, an-diamo a cena.La serata il più delle voltesi risolveva alla luce del ca-minetto con un bicchiere divino in mano a parlare e poivia a letto a far l'amore. Fi-nalmente domenica, giornodi famiglia, di svago e allo-ra o in canna di bici o almassimo tre in Lambretta siandava al mare tutto il gior-no e questo è quanto basta-va per sentirsi felici, perchéessi veramente lo erano.

Anno 2012Se non si va a convivere cisposiamo in chiesa, c'è piùatmosfera e poi l'abbronza-tura sul vestito bianco spic-ca, sai che foto. Arriva ilgiorno… prometto di esser-ti fedele “quasi” semprenella gioia e nella “prospe-rità”, nella salute e nella

“ricchezza” e di amarti edonorarti “alcuni” giornidella mia vita finché “qual-cosa” o “qualcuno” non cisepari. 246 invitati, limou-sine, famiglie sul lastrico evia per la modica cifra diventimila euro, naturalmen-te a rate si vola ai Caraibi.Lui, fa il cascamorto con labarista, lei, la svampita conil maestro di surf, cosi vola-no i primi piatti e bicchieri,tanto non sono loro. E sitorna a casa neri, ma incaz-zati neri.Questo mese è volato e do-mani bisogna tornare a la-voro. Cara dove sono i ve-stiti da lavoro? Chiedi allabarista di Amantido, stron-zo… e non ti fare straneidee perché io voglio dor-mire. E si va a letto... ma adormire. L'indomani matti-na tutti e due a lavoro, stan-chi, annoiati e depressi, ri-parte il tram tram. Lui lavo-

ra e pensa alla segretaria,lei uguale... ma pensa al di-rettore. Poi finalmente si fasera. Rincasando lei è alcomputer, la tavola spogliasui fornelli il niente. Manon si mangia? Non lo saiche quando rientro da lavo-ro ho bisogno di rilassarmiun po su facebook!? E poiio non ho fame. Stasera hoil corso di pilates vedi setrovi qualcosa in frigo. Na-turalmente il niente! Final-mente è domenica, possia-mo goderci i frutti del no-stro lavoro, d'altronde nonavendo figli possiamo sbiz-zarrirci un po’. Prendiamoil nostro “suv”, i nostri “I-phone” e con i nostri vesti-tini firmati “nappapiri” na-turalmente tutto a rate e vo-liamo a Baratti dagli amici.D'altronde l'uomo oggi èciò che “possiede” nonquello che “è”. E la seratorniamo a casa neri e sem-pre incazzati più neri. Iocomunque continuo a pen-sare a quella famiglia cheattorno al focolare avevatrovato la sua felicità.

Tempo di matrimoniIeri & oggi

AUTORITÀ PORTUALE PIOMBINOProvincia di Livorno

AVVISO ESITO DI GARA DI APPALTO

L'Autorità Portuale comunica il seguente esito di gara:Ia fase di attuazione del P.R.P. del porto di Piombino banchina nord darsena piccola e 1° stralciobanchina sud darsena grande, bonifica dei sedimenti marini e messa in sicurezza della falda.

CIG 0399703558

Data di aggiudicazione: 20 dicembre 2011

Offerte ricevute: 9

Impresa vincitrice: R.T.I. Cooperativa Muratori & Cementisti CMC S.c. Via Trieste, 76 - RavennaSALES S.p.A. Via Nizza, 11 - Roma (mandante)

Importo Complessivo: € 22.299.013.35

Metodo di gara adottato:Procedura ristretta di cui all'art. 3, comma 38, del d. lgs. 12 aprile 2006. n. 163 e ss. mm. e ii.;

Criterio di aggiudicazione:offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell'art. 83 del d. lgs. n. 163/06 e ss . mm. e ii.

IL PRESIDENTELuciano Guerrieri

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in libreria

La passione per il cinema, l’horror in par-ticolare, e il gusto nostalgico dei ri-cordi che si traduce in racconto rap-presentano le colonne portanti degliultimi due libri scritti e pubblicati da Gor-diano Lupi, prolifico autore e direttoreeditoriale della casa editrice Il Foglio Let-terario. Sono infatti usciti in contem-poranea dalla sua penna il secondo vo-lume della Storia del cinema horroritaliano, dedicato a Dario Argento eLucio Fulci e Piombino a tavola, curiosoabbinamento di storie e ricette, dove ipiaceri della buona tavola incrociano isogni perduti e il cacciucco si coniuga

con le riflessioni sulla vita di provincia.Lupi 51, anni, è nato a Piombino dovevive con la moglie Dargys, cubana, e ifigli, Daniele di 14 anni e Laura di 5. Haal suo attivo una cinquantina di volumi,tra i quali anche numerose traduzioni discrittori cubani, una per tutti YoaniSanchez. «Scrivo perché non possofarne a meno – confessa lo scrittore, re-duce dal prestigioso riconoscimentodi “Editore toscano dell’anno 2011” –scrivo per sentirmi vivo».Fin da bambino Lupi ha amato i libri eil cinema, è cresciuto divorando Love-craft e Poe, affascinato dalle pellicoledi Mario Bava, tutti fonte di ispirazio-ne per i suoi racconti del mistero. Se ilvecchio cinema italiano è un amore divecchia data, Cuba è più recente maugualmente intenso, anzi, struggente. «Perme è davvero un luogo dell’anima – so-stiene lo scrittore – non so quando po-trò tornarci, perché da sei anni sono nel-la lista dei giornalisti non graditi e miamoglie in quella dei controrivoluzionari:il prezzo da pagare per aver racconta-

to questa terra e la sua verità». Storia del cinema horror italiano, Edi-zioni Il Foglio, pagine 250, € 15.Piombino a tavola, Edizioni Il Foglio,pagine 204, € 15.

Paola Valdata

La nostra famiglia lav

ora il gelato

in modo artigianale da

l 1980,

La Fontana Bar Gelateria Yogurteria “Pausa Pranzo”Via Vittorio Emanuele, 1 San VincenzoTel. 0565 701750www.fontana2002.com

Gli ultimi due libri di Gordiano Lupi

Cinema e Piombino a tavola

marzo - aprile - maggio 201258

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Ritorno a Liberty è il secondo roman-zo di Valentina Della Lena. Nata aPiombino nel 1968, laureata in linguee letterature straniere, vive a Pisa ed èmadre di due figlie. Appassionata let-trice di romanzi thriller, fin dai tempi del-la scuola ha sempre amato scrivere.Dopo il successo del primo libro poli-ziesco Il lupo e l’agnello (2008), ValentinaDella Lena propone un nuovo lavoro incui il crimine, le indagini della poliziae le analisi di laboratorio sono la cornicedentro la quale si dipana la storia.«Amo scavare nella personalità dei

personaggi – afferma la scrittrice – ti-rare fuori quello che tengono nascosto.Mi piace analizzare l’omicidio consi-derando da ogni lato le conseguenze psi-cologiche che esso provoca nelle per-sone che gli ruotano intorno: i prota-gonisti, gli amici, i parenti, i poliziottie i medici. L’omicidio – prosegue l’au-trice – non è la fine di qualcosa, ma èsolo l’inizio».La ricerca dell’assassino è quindi sololo spunto che permette di analizzare i pro-tagonisti e le loro vite, di indagare ne-gli angoli più nascosti della psicologiadei personaggi.Ritorno a Liberty è un thriller ambien-tato negli Sati Uniti. Liberty è un pic-colo paese di provincia dove vive la pro-tagonista Myranda Moore. Vuole rea-lizzare il suo sogno di diventare una can-tante famosa: lascia tutto e tutti allavolta di un mondo nuovo, diverso, dif-ficile: New York.La sua carriera sta per decollare quan-do nel suo paese accade qualcosa che

cambierà per sempre la sua vita, devetornare a casa e il suo sogno rischia diinfrangersi.Ritorno a Liberty, Editore Youcan-print.it, pagine 400, € 14.

Umberto Barlettani

Marco Miele, piombinese di ennesi-ma generazione, nell’attesa di poterlofare con la narrativa, si guadagna da vi-vere navigando nelle acque amiche delCanale. È approdato al mare dopo es-sersi cimentato in una serie innumere-vole di lavori che per particolarità in-trinseche e attitudini richieste avrebberomesso a dura prova lo spirito di adat-tamento di chiunque. È passato dal-l’uno all’altro con la leggerezza esclu-siva di chi da per scontato soltanto il sor-gere del sole dopo una notte di sogni digloria. Quando non è impegnato dal

mare si dedica anima e corpo ai fornelli,altra passione coltivata in parallelo al-la scrittura. A detta di molti, la mogliee i tre figli per primi, con risultati ec-cellenti in entrambi i casi.Il suo primo romanzo, L’umore delcaffè, un giallo dai ritmi narrativi in-calzanti e dalle descrizioni niente affattostereotipate, è ambientato nella Tosca-na più verace, quella lambita dalle cle-menze del mare nostro. La strutturanarrativa del libro, articolata in unasingolare scacchiera di sequenze cine-matografiche da seguire ed inseguire contutta l’attenzione possibile, cattura sindalle prime pagine la concentrazione dellettore prendendolo per mano e acco-gliendolo come un ospite d’onore nel-l’evolversi dell’intreccio.La trama, le indagini del capo dellapolizia locale su un cold case degno delgrande schermo, risulta un pretesto di-namico e confacente per parlare di noie della nostra terra, di come in effetti sia-mo e del codice linguistico che usiamoper descrivere tutto ciò che ci circonda.

Marco Miele ha giurato che lo ritrove-remo molto presto in libreria per il va-ro della sua seconda fatica letteraria. Al-la via così!L’umore del caffè, Cult Editore, € 13.

Emilio Guardavilla

La nostra famiglia lav

ora il gelato

in modo artigianale da

l 1980,

Il thriller di Valentina Della Lena

Ritorno a Liberty

Il primo lavoro di Marco Miele

L’umore del caffè

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Questa rubrica è libera. Ilcontenuto delle lettere puònon collimare col pensiero delgiornale. Costa Etrusca siriserva di ridurre le lettere edi eliminare espressioni chepossano integrare ipotesi didiffamazione. Gli autori, pur-chè noti alla direzione, po-tranno chiedere che la loro fir-ma sia omessa. Precisazioni o rettifiche sa-ranno pubblicate.

CHI SBAGLIA PAGANorma per tutti,anche per i politiciÈ stata votata dalla Camera unalegge secondo la quale i ma-gistrati dovranno rispondere deiloro errori, anche di quellinon colposi. Il principio èquindi quello del «chi sba-glia paga». Ma allora perchéuna simile norma non vienepromulgata anche nei riguar-di di tutti i politici, parla-mentari o eletti negli organi pe-riferici?

t.c.

CITTADELLA Quella piazzaspoglia e freddaTornando a Piombino dopotanto tempo, ho voluto per-correre quei luoghi a me più ca-ri, ricordi di un’infanzia ormailontana. Dopo piazza Bovio, misono diretto in quello che erauno degli scorci più belli del-la città: Cittadella. Senza en-trare nel merito della realiz-zazione del parcheggio sot-terraneo, ho apprezzato la ri-strutturazione dell’edificio del-l’ex ospedale, ma non altret-tanto la sistemazione dellapiazza. Una piazza spoglia,

fredda e arida, senza alberi esoprattutto senza quella bellezzae fascino antico conservati or-mai nella memoria. Mi augu-ro che una volta sistemata la fra-na sopra il piazzale di alaggio,si possa intervenire anche sul-la piazza stessa con un’adeguatapiantumazione di alberi perrenderla più bella e avvici-narla al gioiello che fu.

Franco B.

FUTURO LUCCHINISenza fabbrica, problemi per tuttiIl futuro di Piombino e del-l’intera Val di Cornia è lega-to visceralmente a quello del-la Lucchini. Se la Lucchininon troverà un acquirente se-rio che intende investire nel-l’azienda saranno problemiper tutti. Anche per quellepersone che non lavorano nel-lo stabilimento, per tutto l’in-dotto. Se la fabbrica dovessefermarsi si fermerebbe l’interaeconomia: ristoranti, negozi,grande distribuzione, servizie consumi in generale.Non capisco come certi citta-dini possano lamentarsi con isindacati e con gli operai chescioperano, puntando il dito sui

disagi determinati dalla chiu-sura per qualche ora dellastrada di accesso di Piombino.Se ognuno pensa esclusiva-mente ai propri problemi sen-za avere a cuore la sorte deglialtri, allora davvero, il futurosarà ancora più grigio.

Alessandro Rossi

BAMBINI E COMPUTERGenitori, occhioall’uso di internetNegli ultimi anni è aumenta-to in maniera esponenzialel’uso di internet da parte deibambini. Sulla rete passano im-magini che non possono rite-nersi certo educative per gio-vani di quell’età.I genitori dovrebbero affian-care il figlio quando usa ilcomputer, utilizzo che do-vrebbe essere ovviamente nonsmodato. Un altro dato su cuiriflettere è che il gran tempopassato assieme dai bambininell’ambiente scolastico fa sìche alcuni di essi, che usanoil computer in modo deleterio,si pongano come esempi peraltri che non hanno questeabitudini.

Silvio Pammelati

VILLAMARINAAppello ai sindaci:uniti per l’ospedaleSto seguendo con attenzionele vicende relative al futuro del-la sanità in Val di Cornia. Misembra impossibile pensareche il punto nascite di Villa-marina venga messo in dis-cussione a vantaggio di quel-lo di Cecina. La proposta delPiano sanitario regionale pre-vederebbe infatti la chiusuradei punti nascita sotto i 500 par-ti. Mi auguro che i sindacidella Val di Cornia si faccia-no sentire tutti insieme, adot-tando misure per il migliora-mento e potenziamento del-l’ospedale piombinese.

Enrico B.

APPELLO AI POLITICIComincino a vivere come cittadini comuniTrovo offensivo che tutti i no-stri politici, per giustificare iloro comportamenti, dicanoche lo fanno «per il bene delPaese». Se proprio voglionoquesto, rinuncino a stipendi epensioni da favola, privilegi ebenefit, auto blu e scorte ecomincino a vivere come icittadini comuni, così, forse,si renderanno conto come si faveramente «il bene del Paese».

Andrea C.

marzo - aprile - maggio 2012

Corso Italia, 71Tel. 0565 222312Piombino

Luca ArdenghiAgente Generale Procuratore

Alberta (Vada), lesue opinioni sonocondivisibili. Nonpossiamo, però,pubblicare la sualettera: troppi

riferimenti offensivi

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di Livio Cristiani

L'urbanistica si confi-gura come il paradig-ma del comune senti-

re e dei suoi mutamenti.In alcuni decenni si è infattipassati da un governo delterritorio piuttosto fragile,alla redazione dei primi PRG(con le loro parti “retinate”, ov-vero edificabili) alla svolta del-la legge regionale 5/95 e la suc-cessiva 1/2005, che hannopianificato puntualmente an-che le aree rurali, già nor-mate da una legge del 1942, maampiamente disattesa.Si è così superata la logicavolta a considerare il territo-rio un mero contenitore di at-tività, senza troppe regole (unindirizzo tipico del boom eco-nomico degli anni Sessanta) so-stituendola con una sua at-tenta tutela, non priva di va-lorizzazione, con l'obiettivodi fornire delle linee guidacompatibili con la nozione disostenibilità ambientale, socialeed economica, volta a salva-

guardare le risorse per le fu-ture generazioni.Un articolato, quest'ultimo,da “maneggiare” con cura,perché nel 1995 ci fu chi as-serì che la cementeria di SanCarlo rispondeva a dei crite-ri di sviluppo sostenibile, men-tre in tempi recenti si sonostigmatizzate delle scelte di benminore impatto e maggiorebeneficio per la collettività.L’Italia ha registrato, nel pe-riodo, alcuni significativi suc-cessi, che però si sono pro-gressivamente rarefatti. Ades-so la crisi, di carattere sovra-nazionale, è conclamata, ed in-combono dei pesanti profili re-cessivi. In questo quadro oggettiva-mente critico, anche a livellolocale, avverto l'esigenza cheil dibattito sull'urbanistica si

inserisca in una riflessionepiù ampia e non ideologica, chetenga conto della delicatez-za della materia, ma anchedel contributo che il compar-to edilizio, con il suo indotto,può fornire al territorio in ter-mini di sviluppo economico edoccupazionale.E ciò anche se al momento ilmercato immobiliare non ge-nera una domanda sostenu-ta, in attesa di una solida po-litica nazionale di crescita,che passa attraverso la rivita-lizzazione delle imprese, unamigliore organizzazione del-le dinamiche del lavoro e la ri-presa nell'erogazione del cre-dito.Occorre quindi un segnaleforte di coesione e fiducia,perché le crisi passano, una vol-ta interrotto il fiume carsico che

le ha prodotte. A mio avviso, è possibile, edanche necessario, mettere in re-te, con tempi di decisione me-no dilatati, della buona pia-nificazione e buona edilizia, ri-spettosa del territorio, del pae-saggio e dell'ambiente. Solo peresempio, la legger regionale n.1/2005 prevede la nozione diperequazione urbanistica, conle ulteriori discipline, come pre-mialità, compensazione edincentivazione. Essa può in-nescare un processo economicoe sociale virtuoso, con rifles-si sul piano della riqualifica-zione ambientale, attraverso unpercorso che tenga conto del-le peculiarità dei luoghi.

Urbanistica e prospettive

Serve buona ediliziatutelando il territorio

CampingVillage

Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare,

il Park Albatros è un gioielloincastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti

e i tipici paesini medievali.

Loc. Pineta di Torre Nuova, 257027 San Vincenzo (Li) Tel. 0565.701018e-mail: [email protected]

Salvaguardarele risorse

per le futuregenerazioni

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62 marzo - aprile - maggio 2012

Con questa edizione CostaEtrusca si propone di ri-percorrere l’evolversi deicollegamenti marittimi tral’Isola d’Elba e il Pro-montorio di Piombino, dal-l’alba delle civiltà che si so-no sviluppate nel Mar Me-diterraneo fino ai giorni no-stri. In questa prima usci-ta si riportano le vicendestoriche dei traffici nel Ca-nale fino al periodo im-mediatamente anteceden-te alla Grande Guerraquando la Navigazione To-scana già deteneva la con-cessione delle linee sov-venzionate.

di Emilio Guardavilla

Fu solo per le leggerezzesconsiderate della Glacia-zione di Würm se la con-tinuità territoriale del-l’Arcipelago Toscano sicompromise irrimediabil-mente e, dalla notte deitempi, si portò alla ribaltanelle dispute che i consor-zi umani interessati imba-stirono nel corso dei seco-li. Non è peregrino imma-ginare che tutto questoebbe inizio a partire dapoco più di dodicimilaanni fa, allorché il Canaledi Piombino, grazie alprogressivo scioglimentodei ghiacci, vide la luce.Si liquefece, nacque ecrebbe in maniera semprepiù prepotente tanto daessere in grado di porrefine alle ambizioni conti-nentali di quella maestosapenisola che fino ad allo-ra poteva permettersi diguardare alla “Corsardi-nia” senza alcun timorereverenziale. Il mare,neonato ma non per que-sto indulgente, impose lesue regole alle flore e allefaune ancor in cerca dellaloro maturità e, per lungotempo, poté solo compia-cersi del proprio operato.

Ma nonostante il prover-biale immobilismo delleere geologiche l’Eneoliti-co era già alle porte, e lacaccia al giacimento, siaesso di ferro o di rame, ri-entrava già nelle mireespansionistiche di per-spicaci imprenditori dallecapigliature bizzarre e dausi e costumi che avreb-bero fatto parlare di sé fi-no ad oggi. Di lì a poco,sempre geologicamenteparlando, è ovvio, la“Protoelba” sarebbe di-ventata un punto nevral-gico delle attività com-merciali di un mare co-stretto dalle terre, il MarMediterraneo.Pur non vivendo da prota-gonista l’Età del Bronzo,il millennio che precedet-te la venuta del Redentore

registrò sull’isola il fiori-re di attività socio-econo-miche vivaci e dinami-che; tali e tante da susci-tare le curiosità interessa-te delle popolazioni chestavano già scrivendo lastoria del Mare Nostrum.Aethalia, “la fuliggino-sa”, è il toponimo chescelsero per lei i Greci sindalle prime sporadichevisite che le vollero reca-re, per altro dimostrandoun malcelato scopo di lu-cro negli intenti dei loronavigatori ed esploratori.Il pretesto, tanto miticoquanto inverosimile, fuquello della ricerca delVello d’Oro perpetrata adoltranza da Giasone e lasua ciurma di argonauti iquali vi soggiornaronoquel tanto che bastò a la-

sciare il loro segno nellatoponomastica. Con PortoArgos (Portoferraio) vol-lero celebrare il candoredelle sue coste esposte anord e al contempo esal-tare la fervente attivitàmetallurgica che vi sco-prirono in atto. Molto meno romantico edi certo più spudorata-mente opportunistico ful’approccio della civiltàEtrusca che nel breve las-so di due secoli si insediòe riuscì a tessere una fittarete di commerci via ma-re di quella preziosa risor-sa che ai tempi erano iminerali ferrosi. Non percaso, proprio allora, lacittà di Populonia, con ilsuo terminale marittimonel porto di Baratti, di-venne un polo siderurgicodi primaria importanzache fu capace di sostenta-re gli armamenti ai piùgrandi eserciti della sto-ria. Inoltre, anche se nonvi sono attestazioni certeal riguardo dei trasportivia mare, in questo perio-do il minerale elbano èpresente in svariate loca-lità delle coste del Medi-terraneo; è lecito immagi-narsi che i porti dell’Isolafossero assiduamente fre-quentati da navi prove-nienti da tutto il bacino.Con la dominazione Ro-mana, l’Isola prese allorail nome di Ilva in onoredella chimerica stirpe li-gure che per prima l’a-vrebbe colonizzata, i due-centoventiquattro chilo-metri quadrati di terraemersa a poche migliadalle coste tirreniche as-

Le stradedel mare nostro

Storia dei collegamenti marittimi nel Canale diPiombino dall’alba della civiltà ai giorni nostri

Le nostre coste come si presentavano nel Quaternario

Corsardinia

Protoelba

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sunsero un fascino nuovoe diverso, che andava benoltre quello economicoderivante dall’attivitàestrattiva. Nel suo perio-do di massimo splendore,ci si riferisce in questo ca-so ai primi secoli dopoCristo, i discendenti diRomolo e Remo, chiara-mente i più facoltosi, lascelsero come sede del lo-ro “otium”; quelli che apieno titolo possiamo de-finire i primi turisti dell’I-sola d’Elba investironocosì le loro ricchezze inlussuose ville patrizie,mantenute in maniera ac-curata ed abitate con di-mostrata regolarità.Al tramonto dell’EpocaRomana ebbe inizio unaserie di secoli lunghi ebui, tormentati da inva-sioni violente e occupa-zioni dispotiche. Scorri-bande brutali e saccheggiimpietosi si susseguironoa devastazioni truculentesempre per mano di con-dottieri i cui governi siispiravano e perpetravanosenza alcuna remora laspeculazione più comple-ta sulle risorse dell’Isola.Una terra di conquista, inaltre parole, per le poten-ze economiche e militariche si muovevano guer-reggiandosi reciproca-mente nel mosaico geo-politico in continua muta-zione del Mar Mediterra-neo. A posteriori è sintroppo semplicistico figu-rarsi scenari di questo ti-po. La posizione strategi-ca naturale, le favorevolicondizioni meteo-climati-che nel corso di tutto l’an-no solare, ma soprattuttoil cospicuo potenziale delsottosuolo non potevanoriservarle un destino di-verso. Nell’Eneide, Pu-blio Virgilio Marone, il“Traghettatore” per anto-nomasia grazie alla penna

del Sommo Poeta, la defi-nì “l’isola inesauribile”.Nell’era moderna il pri-mo traghetto ufficialmen-te registrato dagli archivistorici come collegamen-to continuo e sistematicotra l’Elba e il promontoriodi Piombino risulta essereun veliero adibito nel1815 dall’amministrazio-ne del Granducato di To-scana ad un servizio tri-settimanale sulla lineaPiombino - Portoferraio.L’imbarcazione, di stazzaridotta ma dalle ambizio-ni eccessive garantiva, losmistamento della postaelbana verso i destinataridegli entroterra interessa-ti. Una volta che le unitànavali napoleoniche dis-locate nei porti dell’Isolad’Elba, ci piace ricordarebattenti bandiera biancacosparsa di api d’oro, fu-rono dirottate verso altrigloriosi lidi, Leopoldo II,

dispose la costruzione(1845) e la messa in ser-vizio (1846) della naveGiglio. Classificata come“nave avviso” la Gigliodislocava 250 tonnellatecon una lunghezza di 37,8metri ed una larghezza di5,5; si trattava di un bial-bero coadiuvato da duemacchine a vapore da60CV e relative ruote dipropulsione. Dal luglio1847, con un ruolo equi-paggio di 33 persone, ilbattello iniziò a collegarecon programmazionemensile Livorno, Porto-ferraio, Piombino, PortoSanto Stefano e Talamonecon scali regolari a Follo-nica, Isola del Giglio, Pia-nosa e Capraia. Un nume-ro del “Corriere Livorne-se” dell’agosto successi-vo rendicontava dettaglia-tamente anche escursionituristiche alla Gorgona eLa Spezia. Contempora-

neamente la Gazzetta Uf-ficiale formalizzava lapianificazione delle trattecon disponibilità di 100posti in coperta (secondaclasse) e 22 sottocoperta(prima classe). Dal varodel 3 febbraio 1846 la Gi-glio effettuò collegamentipostali regolari, servizi distato, viaggi cosiddetti“gite di amenità” e mis-sioni militari anche se ilsuo armamento previstoin fase di progettazione (6pezzi da 80mm) fu drasti-camente ridotto durantela costruzione. In relazio-ne all’attività escursioni-stica della nave, semprepiù intensa e pubblicizza-ta a partire dal 1850, le li-nee più frequentate dapasseggeri paganti furonoquella che da Livornoraggiungeva Portoferraioe Porto Santo Stefano siain andata che in ritorno.Quando la nave era im-piegata su queste rotte ilGranducato coprì il servi-zio postale tra Piombino ePortoferraio con barchecorriera che dal 1 gennaiodel 1847 salpavano concadenza giornaliera. Altreattività di carattere com-merciale e turistica degnedi nota testimoniate inquesti anni sono quelledel piroscafo Romolo del-l’armatore genovese DeFerrari, e del Dante, ar-mato dalla CompagniaDe Luchi, Rubattino e C.(altresì Amministrazione

Dipinto nave Argo alla ricerca del Vello d’Oro

Nave avviso Giglio, in servizio dal 1846

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dei Vapori Sardi), sempredi Genova ma con portobase per i suoi viaggi nel-l’Arcipelago Toscano inLivorno.Con l’Italia unita il servi-zio postale marittimovenne concesso all’im-presa del già citato Raf-faele Rubattino (Italia,Sardegna, Moncenisio,Cagliari, San Giorgioerano i piroscafi che co-stituivano la sua flotta)con l’onere, tra gli altri, dicollegare settimanalmen-te Livorno e Portoferraioe viceversa con scalo ob-bligato a Piombino. L’at-tività del primo conces-sionario marittimo delRegno d’Italia ebbe inizioil 6 ottobre 1861 con ilviaggio inaugurale delSan Giorgio. Nei succes-sivi venti anni, almeno fi-no al 1881, anno di com-pilazione del “Libro Re-gistro” del RINA, risultaarduo tracciare un elencoattendibile delle unità so-ciali e una mappaturapuntuale delle linee co-perte dalle stesse; certo èche i piroscafi menzionatinel quaderno d’oneri alle-gato alla convenzione del1861 per l’Impresa Ru-battino, vennero rimpiaz-zati o affiancati da altreimbarcazioni analoghenoleggiate da altri arma-tori. Il giornale “Il Pen-siero” di Portoferraio, adesempio, menziona nel-

l’agosto 1862 i piroscafiRoma, Virgilio e Dantecome impiegati nel rego-lare servizio per il conti-nente annotando il mal-contento degli utenti ri-guardo alla qualità deitrattamenti ricevuti. Conmaggiore certezza si puòinvece risalire alle nuovecostruzioni dell’armatoregenovese; AlessandroVolta, Elba, Lombardia eLiguria (piroscafi conscafo in ferro e propulsio-ne ad elica del 1862), ilConte Menabrea (1865),il Piombino (1872), ilPianosa (1875).Con una legge del 1877 leconvenzioni postali perl’Arcipelago e per la Sar-degna vennero conferma-te alla Compagnia Rubat-tino fino a tutto il 1891mentre alla Società Flo-rio, operante nell’ItaliaMeridionale, si assegna-vano negli stessi terminitutti i servizi marittimi re-lativi alla Sicilia, Malta eTunisi compresi, e quellidel Mar Adriatico. Magrazie alla perspicacia delbanchiere Domingo Bal-duino, già direttore delCredito Mobiliare, allalungimiranza degli organidi governo preposti e agliinteressi reciproci delledue flotte questo stato dicose ebbe breve durata.Ben presto, l’atto costitui-vo è del 4 settembre 1881,le due uniche compagnie

che esercitavano sulle li-nee sovvenzionate venne-ro fuse e fu costituita laNavigazione GeneraleItaliana (NGI) allo scopodi rendere unica, forte ecompetitiva anche a livel-lo internazionale la tradi-zione della marineria ita-liana. Con il nuovo asset-to istituzionale, sostan-zialmente, i collegamentinel Canale di Piombinonon subirono variazionidal punto di vista dellafrequenza anche se il pon-te con l’Isola si rafforzònon di poco grazie agliscali giornalieri a Cavo esettimanali a Rio Marinae Porto Azzurro. Inoltre laNGI, a fronte delle sem-pre maggiori esigenze dienti pubblici e necessitàcommerciali private, por-tò a due le partenze gior-naliere sulla linea Piom-

bino – Portoferraio dal 10gennaio 1897.Nel quinquennio 1900-1904 i porti di Piombino ePortoferraio registraronoun movimento medio an-nuale di passeggeri di va-ria provenienza di circa21000 unità.È opportuno precisareche gli scali piombinesidei piroscafi postali pote-vano essere, a secondadelle condizioni meteoro-logiche, il porticciolo diMarina, la rada di Porto-vecchio e, talvolta anchenel golfo di Baratti. Inogni caso, lo sbarco deipasseggeri e dei loro ba-gagli aveva luogo tramitele “barche di turno” che aremi provvedevano al tra-sbordo sulla terra ferma.A seguito del progetto diristrutturazione dei servi-zi marittimi convenziona-ti voluto dal Governo siaggiudicò, quale unicoofferente dell’asta indettaper il 20 novembre 1909,quelli dell’Arcipelago To-scano il Cavalier CarloAllodi, armatore livorne-se gestore di trasporti ma-rittimi di merce varia neiporti di Livorno, Genova,Marsiglia e Odessa. A ca-rico dell’aggiudicatario laconvenzione prevedeva,oltre ai collegamenti or-Il piroscafo Virgilio dell’Impresa Rubattino in linea dal 1862

Arcipelago toscano

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mai consolidati anche unalinea settimanale circola-re Portoferraio-Rio Mari-na-Porto Azzurro-Marinadi Campo-Portoferraio.Qualora vi fosse stata ri-chiesta, ricordiamo che leprime due autolinee elba-ne si attivarono solo dal1911, si effettuavano sca-li per imbarco e sbarco dimerci e passeggeri aProcchio, Sant’Andrea,Pratesi, Pomonte, Sec-cheto e Lacona. DallaNGI, che mantenne sol-tanto tre linee per la Sar-degna, rilevò gli ormaidatati piroscafi Alessan-dro Volta, Conte Mena-brea, Elba, Giannutri eGiglio oltre che affidaredue nuove costruzioni da600, una da 300 e una da100 tonnellate di stazzalorda. La gestione Allodidurò solo due anni per

una serie di concause nontanto legate agli anda-menti del traffico di pas-seggeri che si era comun-que stabilizzato su livellidiscreti grazie alla ripresagenerale dell’attività

estrattiva del’Isola d’Elbacon relativa richiesta dimanodopera, quanto allaperdita di due sue unitàcoinvolte nella guerra ita-lo-turca per la conquistadella Libia. Dal luglio

1913 l’esercizio delle li-nee dell’Arcipelago ven-ne assunto dal commen-dator ingegner GiuseppeOrlando, direttore dell’o-monimo cantiere livorne-se dalla morte del padreLuigi nel 1896 e benefi-ciario del fallimento diAllodi con le unità Alfre-do Cappellini, Elba, ElbaII e F.D. Guerrazzi, iquattro piroscafi commis-sionati che però non ave-vano mai preso il mare.Servizi Marittimi Arcipe-lago Toscano fu il nomedella società provvisoriacostituita dagli Orlando;da essa, l’anno seguente,si costituì la NavigazioneToscana (NT), società perazioni presieduta per isuccessivi undici annidallo stesso Giuseppe Or-lando.

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