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Anno LXII - Poste Italiane S.p.A. - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE UFFICIALI AERONAUTICA (ANUA) FONDATO NEL 1953 DA LUIGI TOZZI Direzione-Redazione-Amministrazione: 00192 Roma - Via Marcantonio Colonna, 25 - Tel. 0632111740 N. 9-10/2014 Aeronautica Militare Aeronautica Militare LA SOGNI... LA VIVI... LA RICORDI LE RAGIONI D’UN IMPEGNO LA SOGNI... LA VIVI... LA RICORDI LE RAGIONI D’UN IMPEGNO

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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE UFFICIALI AERONAUTICA (ANUA) FONDATO NEL 1953 DA LUIGI TOZZIDirezione-Redazione-Amministrazione: 00192 Roma - Via Marcantonio Colonna, 25 - Tel. 0632111740

N. 9-10/2014

Aeronautica MilitareAeronautica Militare

LA SOGNI... LA VIVI... LA RICORDILE RAGIONI D’UN IMPEGNO

LA SOGNI... LA VIVI... LA RICORDILE RAGIONI D’UN IMPEGNO

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Periodico dell’Associazione NazionaleUfficiali Aeronautica (ANUA)

fondato nel 1953 da Luigi Tozzi

Ufficio Presidenza NazionaleDirezione - Redazione - Amministrazione00192 Roma - Via Marcantonio Colonna, 25

Tel. 06 32111740 - Fax 06 4450786E-mail: [email protected]

“Il Corriere dell’Aviatore”E-mail: [email protected]

Direttore editorialeMario Majorani

Direttore responsabileMario Tancredi

RedazioneGiuliano Giannone, Guido Bergomi, Angelo Pagliuca

Responsabile AmministrativoCesare D’Ippolito

N. 9-10 settembre-ottobre 2014

Autorizzazione Tribunale di Roma 2546 del 12-2-52ANUA/Centro Studi Editrice proprietaria

Associato all’U.S.P.I.Iscrizione al R.O.C. n. 10496

Impaginazione e Stampa: STILGRAFICA srl00159 Roma • Via Ignazio Pettinengo, 31/33

Tel. 0643588200 • Fax 064385693www.stilgrafica.com • [email protected] nel mese di settembre 2014

Numero a 48 pagineI contributi scritti sono forniti a titolo gratuito ed in formato elettronico; essinon debbono superare le tre cartelle e devono essere liberi da vincolieditoriali. La Direzione si riserva di pubblicarli o meno in funzione delleproprie esigenze. La responsabilità di quanto pubblicato su questo periodicoè attribuita per intero agli autori il cui scritto rispecchia le idee personali enon quelle dell’ANUA. Elaborati e foto, che si intendono inviati a titolo diliberalità, non si restituiscono, anche se non pubblicati. La Direzione delperiodico risponde, soltanto, di quanto previsto dalla legge sulla stampa.

Il periodico non è in vendita, ma viene inviato ai Soci in regolacon il versamento della quota associativa annuale di Euro 40,00.I “Non Soci” possono richiederne copia.La riceveranno gratuitamente con l’invito ad associarsi all’ANUA.Le modalità di pagamento della quota associativa sono:- c/c postale n° 7356880- bonifico bancario: IBAN IT98T0760103200000007356880Intestati a:ANUA-Associazione Nazionale Ufficiali AeronauticaVia Marcantonio Colonna 25 - 00193 R O M A

Per la pubblicità di carattere aeronautico su questo periodico,a colori, le tariffe in vigore per l’anno 2014, per complessive3 edizioni, sono le seguenti:- pagina intera € 1.500,00- mezza pagina € 800,00- quarto di pagina € 400,00

La struttura periferica del Sodalizio dispone attual-mente delle seguenti Sezioni Territoriali alle quali tut-ti i soci possono fare riferimento per le attività

BRESCIA - Pres. Vanni ScaccoVia Livorno 7 - 25125 (BS)Tel. 3779539324 ([email protected])

CAGLIARI - Pres. Santo Vittorio RossiVia Palestro 31 - 09011 Calafetta (CG)Tel. 070 400311 ([email protected])

CATANIA - Pres. Luigi BarzaghiVia Antonio Gramsci 62 - 95030 Gravina di Catania (CT)Cell. 330 833 165 ([email protected])

FOGGIA - Pres. Leonardo ColonnelloVia Fiume 42 - 71121 (FG)Tel. 0881 723072 ([email protected])

LATINA - Pres. Antonio Pompeo MuccitelliVia Picasso 13 - 04100 (LT)Tel. 0773 488753 ([email protected])

MILANO - Pres. Otello OrlandiniPiazza Novelli 1 - 20129 (MI)Tel. 02 73906795 ([email protected])

NAPOLI - Pres. Giuseppe LenziVia S. Lucia 97 - 80132 (NA)Tel. 081 7643929 ([email protected])

PADOVA - Pres. Vittorio MartignaniCorso Umberto Primo 100 - 35122 (PD)Tel. 049 8722618

RIMINI - Pres. Piero RohrVia Parmense 14 - 47900 (RC)Tel. 0541 773571 ([email protected])

ROMA - Pres. Raffaele CarigliaVia Marcantonio Colonna 25 - 00192 (RM)Tel. 06 3254924 ([email protected])

TARANTO - Pres. Aldo MarturanoViale Magna Grecia 108 - 74100 (TA)Tel. 099 7365622 ([email protected])

TORINO - Pres. Domenico BoschiniVia Duc.a Jolanda 21bis - 10127 (TO)Tel. 011 19707873 ([email protected])

VERONA - Pres. Piero De PieroVia Cardinal Massaia 2 - 37138 (VR)Tel. 0458 103405 ([email protected])

VICENZA - Pres. Francesco RanieriVia S. Antonino - 36100 (VI)Tel. 0444 922489 ([email protected])

Le Sezioni Territoriali

Arte e VoloIl 15 luglio, a Roma, presso l’ambasciata del Cile, è avvenuto l’avvicendamento tra ilCol. Pil. Pierre Desgroux Ycaza uscente ed il Col. Gustavo Prado Macuada subentrantequale Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata cilena in Italia. Nell’occasione il Col.Desgroux ha donato all’ambasciata il quadro, opera dell’aeropittrice Marcella Mencherini,“In volo sull’Isola di Pasqua”

Ricerche culturali sui comportamenti degli abitanti dell’Isola di Pasqua fanno ritenere che intorno al 1500d.C., mutamenti climatici ed ambientali avevano fatto abbandonare il culto degli Avi ed introdurre il cul-to dell’Uomo uccello.

Ogni primavera le singole tribù dell’isola sceglievano un guerriero che doveva partecipare al rito dell’Uo-mo uccello. Il rito consisteva nella partenza dal santuario di Orongo, tuffarsi in mare dallo strapiombo delvulcano Rano Kao, raggiungere a nuoto - con il rischio di attacchi di squali - l’isolotto di Motu Nui, rac-cogliere il primo uovo lì deposto dalla Sterna fuscata (rondine di mare) e riportarlo a terra presso il GranSacerdote. Chi riusciva per primo a riportare un uovo indenne diveniva il nuovo uomo uccello fino allaprimavera successiva, dalla quale il rituale si ripeteva.

L’opera di Marcella Mencherini, con il bel vortice di aviogetti, è dunque una interpretazione artistica mo-derna dell’uomo uccello sull’isola sulla quale restano evidenti i grandi busti Moai, che rappresenterebberocapi tribù indigeni morti (secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contattocon il mondo dei morti). L’opera quindi induce ad esaltare le caratteristiche del Colonnello Pilota che, cul-tore di storia patria, ne ha fatto dono all’Ambasciata del Cile in Italia.

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 1

Editoriale

Tra i valori fondanti dell’AssociazioneNazionale Ufficiali Aeronautica esistenei Soci il sentimento di fare ancora

parte integrale e sostanziale della F.A.; da talesentire, frutto di una esistenza condotta al servi-zio dello Stato e dell’Aeronautica, ricevono laloro gratificazione.È questo l’elemento principe su cui fonda l’ade-sione al nostro sodalizio, come emerge ancheda un’indagine recentemente condotta tra gliassociati.Consapevole di ciò la Presidenza Nazionale hada sempre orientato le attività sociali nell’inten-to di sentirsi parte di fruttuosi rapporti con laForza Armata, proprio perché da essa deriva laragion d’essere del Sodalizio e ad essa gli associa-ti dedicano o hanno dedicato tutta o parte dellapropria vita in qualità di ufficiali.Dallo Statuto si rileva (art.1)che l’ANUA “Èun’Associazione di Ufficiali in servizio e in conge-do, libera e indipendente, senza fini di lucro, chesvolge la propria azione a favore dei Soci e nell’in-teresse dell’Aeronautica Militare, nel rispetto dellaCostituzione e delle leggi”.Di fatto nelle attività svolte in 62 anni di vitadalla sua istituzione (1951) è apparso prevalentel’agire a favore dei Soci e meno evidente quantodell’agire sociale sia stato orientato all’interessedell’Aeronautica Militare.I percorsi culturali, i viaggi, le conferenze, i con-vegni di studio e di aggiornamento, sia sulleForze e sulle attività di servizio che sulle compe-tenze e le normative pensionistiche, sono stati igrandi impegni che hanno principalmente ca-ratterizzato la vita del Sodalizio.Va quindi ripreso il concetto condiviso che l’A-NUA… svolge la propria azione… nell’interessedell’Aeronautica Militare. Non è un Sindacato eneppure un Consiglio Centrale di Rappresen-tanza, tipologia di organismi meritori per benaltre funzioni.L’attuale Presidenza Nazionale ANUA, con sedeal n.25 di Via Marcantonio Colonna - 00192 Ro-

ma, vuole anche evidenziare, ben oltre quel che siè sottolineato in premessa, l’iniziativa di nuoveproposte che perseguano sempre meglio l’obietti-vo di aiutare la gerarchia di vertice della F.A.La prima di queste è proprio la disponibilità allapermanente consultazione, potendosi vitalizzarele esperienze professionali pregresse per consoli-dare le decisioni sul presente aeronautico e sulfuturo aerospaziale.I contenuti editoriali, divulgativi, scientifici einformativi di “Il Corriere dell’Aviatore”, pre-stigioso periodico del sodalizio, trovano riscon-tro d’interesse ed utilità nell’attenzione ad essiriservata da tutti gli Associati e da migliaia di al-tri lettori.La Presidenza nazionale ANUA intende altresìdare esito ad una varia tipologia di quesiti (am-ministrativi, assistenziali, legali, culturali etc.)proponibili non solo dagli ufficiali pensionati,ma parimenti da tutti gli ufficiali in servizio. Ilche si presume possa essere di supporto a tuttigli enti della F.A. già ampiamente impegnati inattività operative, addestrative e logistiche.L’ANUA, come tutte le associazioni di interessedelle Forze armate, è custode di ideali ed espres-sioni di tradizioni e di valori che costituisconopatrimonio non solo delle Forze armate, madell’intera nazione. Tali sodalizi, organizzati invarie forme e diffusi sull’intero territorio nazio-nale, mantengono vivi e alimentano l’esempio ela memoria dei caduti in difesa della patria, dif-fondono nella società civile i valori costituziona-li e democratici delle Forze armate, incrementa-no i rapporti tra esse e la società civile e com-prendono spesso fra le proprie finalità statutarieanche lo svolgimento di attività di volontariatoe di protezione civile.Nel ribadire che l’ANUA ha svolto e svolge atti-vità culturali, scientifiche, tecniche ed assisten-ziali costituenti interesse per la Forza Armata, siprospetta quindi il diritto per la stessa ad otte-nere, allorchè previsto dalla legge, il pertinentecontributo economico dal Ministero Difesa.

L’ANUA e la Forza Armata

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In questo numero:

Rientrati gli AMX dall’Afghanistan p. 3Fly for Peace –Trapani p. 4

Il Capo di SMA con i Presidenti dei Sottufficiali p. 8Accordo tra A.M. e Università di Firenze p. 9Accordo tecnico tra ENAC e A.M. p. 9Il Gen. Bellini dona il giubbotto della prigionia p. 10Fatturato in crescita per Aerospazio e Difesa p. 11Il Comandante della PAN su un nuovo aereo p. 11Mini droni Selex ES per l’Esercito Italiano p. 12Parmitano alla 1^ Regione Aerea p. 12Min. Pinotti su F35 p. 13Il Capo di SMA in visita al CIRA p. 14Giuramento 13° Corso SPE p. 15Il Direttore DIPMA in Afganistan p. 16

15° Stormo p. 183° Stormo di Villafranca p. 194° Stormo di Grosseto p. 2061° Stormo di Galatina p. 21

Dal settore aerospaziale una spinta alla ripresa p. 25Simposio CESMA sul Volo Ipersonico p. 26La collaborazione nelle future operazioni SAPR p. 27Breve storia dei farmaci: i veleni salva vita p. 28Carcinoma della prostata - Prof. Scialpi p. 31

Milano e il Gen. Pasquali p. 35Roma: Latina: Cultura in sinergia p. 36Taranto: aviatori e artisti uniti per una mostra p. 37

Settembre: Pier Ruggero Piccio; Primo volo a razzo;Il Tempest; Il secondo Corsair. p. 39

Ottobre: Eddie Rickenbacker; Il Tiger Moth;Il Whirlwind; Il Draken p. 40

Aeroplani famosi ma poco conosciuti p. 41I 4 Ufficiali dello Scontro Tornado 6° St p. 42

Una cartolina per le Signore dell’ANUA p. 47Taranto: Volo tra musica e Magia p. 48Arte e Volo con Marcella Mencherini 3^ di cop.

L’ANUA e la Forza Armata - Editoriale p. 1

Centro Studi p. 25

Notizie al Volo p. 8

Papa Francesco a Caserta p. 6

Una vita per l’Aeronautica: Genrale Genta p. 7

Comandi di Stormo: Avvicendamenti p. 18

Missione Futura e Avamposto 42 p. 22

Il Gen. CSA Antonio Tricarico p. 24

Sentimenti... Partecipazione p. 38

L’Aeronutica tedesca dopo la G.Guerra p. 32

Dalle Sezioni Territoriali p. 35

In questi mesi ricordiamo... (Bergomi) p. 39

Pionieri dell’Aria - Ernesto Cabruna: Carabiniere Asso p. 43

Memoria sul Gen. S.A. Carlo de Capoa p. 44

2 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Il volo di due Tornado del 6° Stormofinito in tragedia

Nel pomeriggio di martedi 19 agosto, due Tornado decollati dalla base stanzialedel 6° Stormo di Ghedi, in provincia di Brescia, per una missione addestrativapianificata ed approvata secondo le regole del volo, propedeutica ad un’esercita-zione NATO in programma nel prossimo autunno, si sono scontrati ortogonal-mente nei presi di Ascoli Piceno. L’impatto dei velivoli è avvenuto in una zonaboschiva e non ha coinvolto persone a terra. La zona è stata prontamente circo-scritta dalle forze dell’ordine per consentire lo spegnimento dell’incendio svilup-patosi sul posto. A bordo dei due caccia: sul primo velivolo, il capitano pilotaAlessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri; sul secondo ve-livolo, il capitano pilota Mariangela Valentini e il capitano navigatore Paolo Pie-ro Franzese (biografie a pag 44).

Mercoledi 20 agosto, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Ge-nerale Pasquale Preziosa, si è recato sul luogo dell’incidente a testimoniare comenel difficile momento tutta l’Aeronautica Militare sia unita.Il Generale Preziosa, ha partecipato ad una riunione presso la Prefettura di Asco-li Piceno. Oltre al Prefetto, al Sindaco ed al Presidente della Provincia erano pre-senti tutte le locali istituzioni. “E’ il momento del cordoglio” ha affermato il Ca-po di SMA. “Voglio esprimere un sentito ringraziamento a tutte quelle realtàche si stanno prodigando come le Istituzioni locali, l’Esercito Italiano, l’Armadei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia, il Soccorso Alpino, e la Prote-zione Civile insieme ai Vigili del Fuoco. Tutti insieme alla ricerca dei figli dell’I-talia che sono ancora dispersi. Tutti uniti in un abbraccio ideale alle famiglie dichi è stato coinvolto in questo tragico incidente”.� �Tanti messaggi di vicinanza etrepidazione sono giunti all’Aeronautica Militare. A seguito dell’incidente, an-che il Gen. Gorenc dai vertici della NATO ha manifestato al generale Preziosa, isensi di una forte stima e compartecipazione per il tragico evento.I resti dei corpi carbonizzati sono stati recuperati in differenti giorni e località; ilquarto mercoledi 23 ago.Sull’accaduto sono in atto inchieste della Magistratura e dell’Aeronautica Mili-tare con esperti di Sicurezza del Volo.

Il Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, appresa la notizia del ritrovamen-to dell’ultimo dei piloti dell’Aeronautica Militare coinvolti nel tragico incidenteaereo di martedì, ha espresso le condoglianze e la vicinanza alle famiglie e all’Ae-ronautica Militare.“Ai familiari degli Ufficiali ...in questo terribile momento dicordoglio va il sentimento di vicinanza di tutti gli uomini e le donne della Difesa emio personale.�Sono vicina all’Aeronautica, che vive questo tristissimo momento dilutto condiviso da tutte le Forze Armate”.

Il 23/08/2014, il Presidente della Repubblica, Giorgio Na-politano, ha inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa,Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, il seguente messaggio:

“Il tragico incidente aereo in cui hanno perso la vita il CapitanoMariangela Valentini, il Capitano Alessandro Dotto, il Capita-no Giuseppe Palminteri e il Capitano Paolo Piero Franzese,mentre erano impegnati in attività addestrativa, ha destato pro-

fonda commozione in tutto il Paese.�In questa triste circostanza, voglia rendersi inter-prete presso l’Aeronautica Militare e le famiglie dei quattro ufficiali dei miei senti-menti di cordoglio, solidarietà e intensa partecipazione al dolore dei congiunti”.

(Nel prossimo numero si riferirà su ulteriori sviluppi della vicenda)

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 3

Il 20 giugno scorso, ad accogliere gli equipaggi, insiemealle famiglie e ai colleghi dei militari, il Capo di StatoMaggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squa-

dra Aerea Pasquale Preziosaed il Comandante della Squa-dra Aerea, Generale S.A.Maurizio Lodovisi.Il Capo di Stato Maggioredell’Aeronautica ha salutatoed accolto i tre piloti che sonoscesi dai caccia e che sono an-dati ad abbracciare le loro fa-miglie che li attendevano. “Siconclude così - ha dichiarato ilGenerale Preziosa nel corsodel suo intervento - la partedella missione con velivoli dacaccia. La più lunga missionedell’Aeronautica Militare dopo la seconda guerra mondiale”.“Ben rientrati - ha continuato - la vostra partita l’avete giocatae l’avete vinta ed era la partita della sicurezza, la maggiore sicu-rezza del personale schierato in Afghanistan, la maggiore sicurez-za del popolo afgano e per lagovernance in quel territorio”.Il Capo di SMA ha riportatoil messaggio del Ministro del-la Difesa, Sen. Roberta Pi-notti, che ha espresso l’orgo-glio del Paese e del governoper aver garantito la sicurez-za, intervenendo con preci-sione, senza danni collateralie con grande professionalità.Il rientro del gruppo di volo“Black Cats”, la componenteAMX della Joint Air TaskForce (JATF) costituita dapersonale del 32° Stormo edel 51° stormo dell’Aeronautica Militare, costituisce unatappa significativa nel piano di ripiegamento complessivo delcontingente militare nazionale dall’Afghanistan.

Il rientro degli AMX “che in teatro hanno dimostrato la ma-turità operativa, così come prima di loro i Tornado”, apparte-nenti al gruppo di volo “Black Cats”, costituisce una tappa

del piano di ripiegamentodel contingente nazionaledall’Afghanistan. I velivolinei 6 anni circa di attivitàhanno effettuato missionioperative, tra supporto ae-reo ravvicinato e ricognizio-ne tattica, sia diurne chenotturne, grazie alla tecno-logia Pod Reccelite e Lite-ning, all’utilizzo di visorinotturni e di muniziona-mento di precisione.“L’AMX – ha detto il capodi SMA – ha svolto il suo

compito con precisione e rispetto delle regole di ingaggio,raggiungendo senza alcun danno collaterale oltre 7.500obiettivi assegnati nelle missioni di attacco e ricognizione.Tuttavia è un aereo vecchio e stiamo lavorando al successore

(l’F-35, ndr), ci auguriamoche la sua futuribilità sia ga-rantita dal Libro Bianco”.Dopo il rientro degli AMXl’AM continuerà ad operarein Afghanistan con C-130Jper il trasporto tattico, YEC-27J Jedi per la neutralizza-zione delle comunicazioniavversarie e il contrasto agliordigni improvvisati e con ivelivoli a pilotaggio remotoPredator B per target acqui-sition, target identificatione target relay.

(Redazione)

Mirando questa immagine come non comuoversi?Viva l’Aeronautica Militare Italiana

Rientrati gli AMX dall’Afghanistan

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F ly for Peace è un progetto nato dal desiderio di promuovere il rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano. Al fi-ne di perseguire e raggiungere tale scopo diversi Enti ed Agenzie hanno dato vita ad un’ Associazione che ha studiato e svi-luppato l’evento.

Crediamo nel cuore degli uomini. È que-sto lo slogan di Fly for peace, manifestazio-ne nata per promuovere il rispetto della di-gnità e dei diritti di ogni essere umano, svol-tasi dal 18 al 20 luglio tra Erice e Trapani.Fortemente voluta dall’Associazione fly forpeace e realizzata dall’agenzia Sinergie, haavuto però come primo atto il volo umanita-rio dell’aeronautica militare italiana, partitoper Beirut il 24 giugno, per trasportare aiutie generi di prima necessità destinati ai rifu-giati siriani ospiti di un campo profughi inLibano.Nell’arco delle tre giornate di fine luglio sisono poi susseguiti nel trapanese “I Dialoghidi Pace”, la celebrazione eucaristica e lo spet-tacolare Air Show. Il fulcro della manifestazione è stato il “Villaggio della pace”, l’ampio piazzale a pochi metri dal lungomaredi Trapani, allestito con stand e strutture che hanno ospitato incontri, spettacoli, concerti e seminari.

Erice, nel centro di studi internazionali “EttoreMajorana”, ha ospitato i “Dialoghi di pace”, constudiosi, religiosi e uomini di cultura e di scienza aconfronto per l’inizio di un percorso formativo ri-volto alla gestione dei conflitti. Tra gli ospiti l’a-stronauta catanese Luca Parmitano, che ha presoparte all’inaugurazione della Torretta Pepoli ri-aperta al pubblico dopo anni di restauro e restitui-ta alla comunità internazionale come Osservatoriopermanente di Pace e Faro del Mediterraneo.Nella serata del sabato, dietro la moderazione del-la giornalista Carmen Lasorella, sono intervenutianche Benjamin Rutland, Al Ajrami, RobertoVittori, Jan Slanghen, Samantha Cristoforetti (incollegamento) e il generale Pasquale Preziosa, Ca-

po di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, pertestimoniare la missione della Onlus “La Rondine”.

La messa della domenica è stata celebrata dal vesco-vo di Trapani monsignor Pietro Maria Fragnelliinsieme al vescovo di Mazara del Vallo monsignorDomenico Mogavero. Ad aprire la celebrazione so-no state le parole di papa Francesco nel messaggiofatto giungere dal segretario di stato Pietro Parolin:“Auspico che Fly for peace contribuisca a favori-re la presa di coscienza degli universali valoridella pace e della solidarietà. Auguro vivi auspiciper un rinnovato impegno nella costruzione di unaconvivenza più giusta e fraterna, privilegiando ildialogo come forma di incontro per fuggire dallaglobalizzazione dell’indifferenza, che fa lentamenteabituare alla sofferenza dell’altro”.

4 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

“Fly for Peace” Air show Trapani

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 5

Il clou della tre-giorni è stato l’AirShow, lo spettacolo aereo di oltre tre oredi diretta televisiva che ha visto esibirsi,nel lungomare di Trapani, le Frecce Tri-colori unite alle pattuglie acrobatiche dialcuni Paesi europei e del mediterraneo,davanti agli occhi di decine di migliaia dispettatori.

Un milione in volocon l’Aeronautica22/07/2014 - Sguardi fissi e nasi all’insù.Le dita dei bambini che indicavano versol’alto. Questo il pubblico dell’air show diTrapani di domenica 20 luglio. Ma an-che da casa, gli Italiani hanno seguitocon passione la manifestazione aerea del-l’evento “Fly for Peace” facendo registrareuno share particolarmente significativo.

C’era una volta un uomo che sognava di volare. La leggenda di Icaro sembra essere oggi, più attuale che mai. Sono cambiate leambizioni, sempre più grandi ma il desiderio di volare rimane nel cuore della stragrande maggioranza delle persone. Questo,insieme al fascino delle avanzate tecnologie, spiega il milione di telespettatori incollati alla televisione per la diretta dell’eventoandata in onda domenica pomeriggio su Rai Uno. I dati auditel confermano che l’Aeronautica, dai bambini alle persone piùanziane, riesce ad appassionare tutti, dimostrandosi una certezza per gli indici d’ascolto.La tua squadra che vola. Il rombo dei motori degli Eurofighter che sfrecciavano sul cielo di trapani, gli elicotteri del soccorsoaereo che volavano a fior d’acqua, le acrobaziedelle Frecce Tricolori sono alcune dell’esibizioniche hanno contribuito al successo dell’air show diTrapani insieme agli interventi dei numerosi ospi-ti in studio tra cui il Colonnello Roberto Vittori,primo astronauta europeo a conseguire la qualifi-ca di comandante Soyuz e il Maggiore Luca Par-mitano, l’ultimo astronauta dell’Aeronautica Mi-litare volato nello spazio. La manifestazione aereaha permesso al grande pubblico di sognare ad oc-chi aperti e di conoscere un po’ di più chi, tutti igiorni, dall’alto e non solo, sorveglia e proteggesilenziosamente i cittadini italiani.

“Fly for Peace” Air show Trapani

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6 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Papa Francesco a Caserta

Sabato 26 luglio, Sua Santità Papa Francesco è giunto a Caserta a bordo di un eli-cottero dell’Aeronautica Militare per una visita alla città in occasione della Festivi-tà di Sant’Anna.

L’elicottero AW139, decollato dall’aero-porto di Ciampino (Roma), sede del31° Stormo, è atterrato alle ore 15:45

alla Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare.Al Suo arrivo, il Santo Padre è stato accolto dalComandante della Scuola Specialisti A.M., Co-lonnello Veniero Santoro, dal Vescovo di Ca-serta S.E. Mons. Giovanni D’Alise, dal Prefettodi Caserta, Dott.ssa Carmela Pagano, dal Sin-daco della città, Dott. Pio Del Gaudio, dal Pre-sidente della Provincia, On. Domenico Zinzi edal Cappellano Militare della Scuola, DonEmilio Di Muccio.Il Santo Padre, appena sceso dalla scaletta del-l’aeromobile, ha ricevuto in dono un omaggiofloreale da due bambini, soffermandosi a salu-tare gli ospiti presenti e le famiglie del persona-le del quadro permanente della SSAM, trasfe-rendosi, successivamente presso il Palazzo Realedove ha incontrato i Vescovi della Campania edi Sacerdoti della provincia.Al termine dell’incontro il Colonnello Santoro,a nome del personale del Scuola, ha donato aSua Santità un arazzo in seta di San Leucio confondo in damasco, sul quale è tessuto il Deda-lo, simbolo della Scuola Specialisti e successiva-mente il Santo Padre ha firmato l’Albo d’Ono-re della SSAM.

Il Papa, nella seconda parte della visita, si è re-cato presso Piazzale Carlo III dove ha celebratola Santa Messa alla presenza di circa duecento-mila fedeli.

Al termine dell’evento, Papa Francesco ha fattorientro alla SSAM dove, dopo aver salutato leAutorità presenti, si è imbarcato sull’elicotterodel 31° Stormo per far ritorno a Roma.

Il personale della Scuola Specialisti, per l’occa-sione, ha assicurato il pieno supporto logisticoe tecnico in ogni fase dello svolgimento dellavisita a Caserta, garantendo la perfetta riuscitadell’evento.

Autore: Scuola Specialisti A.M. - CasertaMagg. Pasquale Naiolo

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 7

Una vita per l’Aeronautica:il Gen. S.A. Oreste Genta

Le immagini di copertina di questo “numero” richiamano allusivamente le tre fasiche caratterizzano la vita di un aviatore: la prima è quella in cui tanti ragazzi im-maginano, o meglio, aspirano a percorrere un’esperienza di vita aviatoria; la seconda

richiama emblematicamente proprio il tempo della professione negli aspetti aeronautici e la ter-za che, attraverso il ricordo, continua a dare stimoli per il progresso aeronautico e per il futuro dei giovani.Proprio nella terza immagine viene riproposto l’incontro, a Palazzo Aeronautica, del Capo di Stato Maggiore dell’AeronauticaMilitare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa con il Generale Genta, nell’approssimarsi del suo 102° compleanno.Si è voluto quindi cogliere lo spunto per dare risalto sia all’esempio di una vita per l’Aeronautica e sia all’impegno che stimolale azioni del nostro Sodalizio.

Durante l’incontro il Generale Genta aveva ripercorso, con dovizia di particolari, la sua lunga carriera da pilota dell’Aeronau-tica Militare. Carriera che è stata anche oggetto di interessanti interviste, pubblicazioni e filmati divulgati sul “web”. Oggi ilGenerale Genta, nato a Frasso Sabino (Rieti) il 02/11/1911, rappresenta l’unico superstite del corso “Leone”. Arruolato nellaRegia Accademia Aeronautica nel 1931, ha trascorso l’intera vita operativa nella Ricognizione Marittima Lontana (R.M.L.), insupporto alle unità navali e assumendo il comando di alcune unità che ancora oggi sono parte attiva del 15° Stormo dell’Aero-nautica Militare, come la 141^ e la 142^ Squadriglia e l’82° Gruppo (oggi 82° Centro Combat Search And Rescue).Parlando della cooperazione tra l’Aeronautica e la Marina, un tema sempre d’attualità, il Generale Genta ha ricordato con piaceredi aver prestato servizio sul velivolo Ro.43 per quasi 7 anni, imbarcato sulle navi Pola, Diaz, Duca degli Abruzzi e Trieste, con ilquale decollava dalle navi su cui era imbarcato con la procedu-ra del “lancio della catapulta”, vale a dire la modalità con cui ilvelivolo veniva di fatto lanciato dal ponte della nave. Oggi l’u-nico esemplare di RO.43 rimasto al mondo, dopo due anni dilavori di restauro, è conservato nel Museo Storico dell’Aero-nautica Militare di Vigna di Valle (Roma).Il Generale Genta ha volato inoltre sul mitico Cant Z.501“Gabbiano”, denominato “Mammajut”, e su tale velivolo il28 aprile 1942 si meritò, insieme agli altri quattro membridel suo equipaggio, la Medaglia d’Argento al Valor Militaresul campo. Quel giorno, infatti, durante un volo di scorta na-vale nel Golfo della Sirte, il suo idrovolante fu attaccato datre Bristol Blenheim inglesi, ma nonostante i numerosi dannial velivolo e il grave ferimento dell’equipaggio, l’allora Capi-tano Genta riuscì con freddezza e perizia a rientrare alla base.

Il Gen Genta, Decano dei Generali in congedo e Socio Ono-rario dell’ANUA, nella continuità di affettuosi rapporti conil Sodalizio, ha voluto recentemente inviare al nostro Presi-dente, Gen. S.A. Mario Majorani, con lettera di cui si riportacopia, due fotografie di un evento da lui vissuto nel 1936.

Ulteriore esempio di una realtà storicache commuove ed esalta valori etici italiani.

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8 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVIl Capo di SMA incontra i Presidenti dei SottufficialiL’evento si è svolto presso la sala Ajmone Cat di Palazzo Aeronautica

Martedì 1° Luglio, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosaha incontrato i Presidenti dei Sottufficiali presso la Sala Ajmone Cat di Palazzo Aeronautica.

L’evento è stato voluto dal Capo di SMA per enfatizzare il ruolo che la figura del Sottufficiale ricopre presso gli Enti della For-za Armata, tanto che sono state riviste le disposizioni ordinative, contenute nella Pubblicazione OD-1 Ed. 2013, per ampliarei compiti del Presidente dei Sottufficiali, prevedendone la presenza in tutti gli Enti dell’Aeronautica Militare al cui vertice èposto un Comandante di Corpo. È stato altresì previsto di rendere la figura del Presidente dei Sottufficiali immediatamente ri-conoscibile attraverso un distintivo ad hoc, che sarà indossato dagli interessati per tutta la durata dell’incarico.Durante l’incontro, al quale ha partecipato anche una rappre-sentanza del Consiglio Centrale di Rappresentanza (Co.Ce.R.)dell’Aeronautica Militare, i Sottufficiali hanno illustrato al Ca-po di SMA le principali questioni attinenti al personale milita-re, specie in un momento così delicato come quello attuale.L’incarico di Presidente è attribuito dal Comandante dell’Entead un Sottufficiale scelto tra i Primi Marescialli Luogotenentipiù anziani del reparto. La sua designazione tiene conto dellequalità complessive del militare prescelto, con particolare rife-rimento al carisma, formazione, competenza, capacità e cono-scenza diretta dell’ambiente. Il Presidente dei Sottufficiali no-minato rappresenta, all’interno dell’Ente, un esempio e unpunto di riferimento per tutto il personale appartenente allacategorie dei Sottufficiali, dei graduati e dei militari truppa.Egli, unitamente ai Comandanti di Gruppo e ai Capi Ufficio,coadiuva il Comandante nel suo compito di mantenere eleva-to il prestigio e l’efficacia del Reparto.

Autore: Ufficio Generale per la Comunicazione - Ufficio Pubblica Informazione

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 9

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVAccordo tra A.M. e Università di FirenzeIl protocollo d’intesa prevede la collaborazione in attività di ricerca nell’area gestione risorse umane04/07/2014 - Il Capo di Stato Maggiore dell’Aero-nautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasqua-le Preziosa, e il Magnifico Rettore dell’Universitàdegli Studi di Firenze, Prof. Alberto Tesi, hanno sot-toscritto un protocollo d’intesa finalizzato a collabo-rare in attività di ricerca congiunte nel campo del-l’innovazione relativa alla gestione, allo sviluppo ealla valorizzazione delle risorse umane.�L’accordo, in particolare, prevede la realizzazione dispecifiche cooperazioni riguardo al trasferimento dimodelli di ricerca-intervento in ambito Human Re-source Management (HRM). Tale accordo consentiràla costruzione di modelli di analisi, monitoraggio edi verifiche successive (follow up) dei processi di ge-stione e valorizzazione del personale, la raccolta dielementi utili per orientare eventuali nuovi iter for-mativi, nonché project work innovation: progetti vol-ti a sperimentare nuove metodiche e strumenti per lo sviluppo dell’innovazione nell’area gestione risorse umane.�L’Aeronautica Militare considera il personale la risorsa più pregiata e la collaborazione con l’Università permetterà di valoriz-zare le risorse umane attraverso un approccio scientifico ed innovativo.�L’Aeronautica Militare, già da tempo, ha individuato nella propensione all’innovazione, in particolare nell’area dello HumanResource Management, un elemento in grado di favorire i propri processi di crescita e di miglioramento continuo. Tale elemen-to si attua tramite l’Ufficio Generale per l’Innovazione Manageriale, un’unità organizzativa ad hoc di Forza Armata, unica nelpanorama della Difesa.

Accordo tecnico tra ENAC e A.M.L’intesa prevede la parifica del Brevetto di Pilota Militare alla licenza di pilota commerciale di velivolo e di elicotteroGiovedì 10 Luglio, presso Palazzo Aeronautica a Roma, è stato siglato un accordo tecnico tra l’Aeronautica Militare e l’Ente

Nazionale per l’Aviazione Civile per il rilascio del-le licenze di volo al personale militare in possessodel Brevetto di Pilota Militare.L’accordo è stato sottoscritto dal Sottocapo di Sta-to Maggiore dell’A.M., Generale di Squadra AereaPaolo Magro, e dal Direttore Generale dell’E-NAC, Dott. Alessio QuarantaIl Dott. Quaranta, a proposito dell’intesa, ha di-chiarato: “è il risultato tangibile della collaborazioneche da tanti anni contraddistingue i rapporti fra ilsettore dell’aviazione civile e quello militare, in par-ticolare fra ENAC e Aeronautica Militare”.�Il Gene-rale Magro, dopo aver ringraziato i suoi collabora-tori e l’ENAC per lo sforzo profuso per arrivare aquesto risultato, ha sottolineato l’importanza diquesto accordo per l’Aeronautica Militare “inquanto testimonia che i nostri criteri di formazione eaddestramento del personale sono gli stessi di quellidel mondo civile, con l’aggiunta della professionalitàspecifica che riguarda i piloti militari”.

Autore: Ufficio Generale per la Comunicazione - Ufficio Pubblica Informazione - Cap. Marco Bevilacqua

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10 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVIl Gen. B.A. Bellini dona il giubbotto della prigioniaIl comandante del velivolo TORNADO abbattuto dalla contraerea irakena nel 1991 ha donato all’AM lacasacca indossata durante il periodo di prigionia

Giovedì 3 luglio, ilGenerale di Bri-gata Aerea Gian-

marco Bellini, attualmen-te in congedo, è stato pro-tagonista di un incontropromosso dalla Forza Ar-mata per fare il punto, apochi giorni dal definitivorientro dei caccia AMXdalla missione NATO inAfghanistan, sull’impegnodegli equipaggi di volodell’Aeronautica Militaredal dopoguerra ad oggi.L’evento si è svolto nellaSala degli Eroi di PalazzoAeronautica, alla presenzadel Capo di Stato Mag-giore dell’Aeronautica,Generale di Squadra Ae-

rea Pasquale Preziosa, nonché di numerosi alti Ufficiali dellaForza Armata e rappresentanti del mondo civile e militare, ita-liani e stranieri.Nell’occasione, il Generale Bellini, capo equipaggio del Torna-do italiano abbattuto dalla contraerea irachena nella notte trail 17 e il 18 gennaio 1991 durante l’operazione Locusta, haconsegnato all’Aeronautica Militare il giubbotto indossato nelperiodo di prigionia. L’oggetto verrà successivamente espostopresso il Museo Storico AM di Vigna di Valle.“È per un me un grandissimo onore poter fare dono di questo og-getto all’Aeronautica Militare” ha detto il Generale Bellini “unoggetto che rappresenta la sofferenza, l’impegno ed il sacrificionon soltanto miei, ma di tutta l’Aeronautica Militare.”

Il Generale Preziosa ha ricambiato il gesto del Generale Belli-ni donandogli il certificato originale della Croce Rossa, chesanciva la riconsegna dell’Ufficiale al suo Paese al terminedella prigionia, oltre alla medaglia commemorativa della libe-razione del Kuwait, creata all’epoca dall’artista Luciano Za-nelli e donata al Capo di SMA.Il Capo di Stato Maggiore ha poi ripercorso, insieme al Ge-nerale Bellini, alcuni momenti del duro periodo della prigio-nia e della sua conclusione.

(SMA Ufficio Pubblica Informaz. - Cap. Michele Seri)

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 11

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVFATTURATO IN CRESCITA PER AEROSPAZIO E DIFESA

Ha superato i 700 miliardi di dollari di fat-turato nel 2013 il settore Aerospazio eDifesa mondiale, registrando un tasso di

crescita del 3,1%, in calo rispetto al +5,9% del2012. La crescita complessiva del settore A&Dnello scorso anno si è attenuata ma, nonostante ilrallentamento, i ricavi sono cresciuti di 21,4 mi-liardi di dollari, registrando la seconda crescita re-cord degli ultimi cinque anni. Inoltre, per il se-condo anno consecutivo, il settore dell’aerospaziocresce con un tasso maggiore di quello del Pil chenel 2013 è stato pari al 2,3%. Lo scenario emergedallo studio di Deloitte dedicato all’andamentodel settore aerospaziale “Global Aerospace andDefense Industry Financial Performance Study”,diffuso in occasione del Farnborough Internatio-nal Airshow in corso al Farnborough Airport nel-l’Hampshire, in Inghilterra, fino a domenica pros-

sima. Stando allo studio, il fatturato del settore A&D cresce del 5,4% in Europa e solo dell’1,3% negli Stati Uniti, le stime,inoltre, prevedono che nel 2014 i ricavi del settore “continueranno a crescere in maniera costante, se non addirittura accelera-ta, a seguito dell’atteso sviluppo del settore commerciale”.L’Europa, rileva il Rapporto, si sta attualmente dimostrando forte sui ricavi, mentre sta perdendo in profittabilità. Nonostantela crescita del fatturato in Europa, le società del vecchio continente sono però in ritardo rispetto a quelle americane per quan-to riguarda gli utili operativi, con una diminuzione pari al 3,6% rispetto ad un aumento dell’11,6% delle società americane. IlRapporto rileva inoltre che le società americane continuano a prevalere, ma che il settore A&D sta diventando sempre più glo-bale. Le società americane rappresentano il 59% dei ricavi totali, quelle europee il 34,2%, mentre la rimanente quota è suddi-visa tra altre società con headquarter in Giappone, Canada, Brasile e altri paesi. Infine, nella classifica mondiale delle top 20A&D, Finmeccanica si posiziona all’11° posto con un fatturato pari a 21,3 miliardi di dollari.

(Adnkronos - 18 luglio 2014)

IL COMANDANTE DELLA PAN VOLA SUL NUOVO AEREODELLE FRECCE TRICOLORI

Il 3 luglio scorso, presso il sito produttivo di Alenia Aer-macchi a Venegono Superiore (Varese), il Comandantedella PAN, Magg. Pil. Jan Slangen, ha effettuato il suo

primo volo sul dimostratore avionico M-345 HET (High Ef-ficiency Trainer) di Alenia Aermacchi con la livrea della Pat-tuglia Acrobatica Italiana, le famose Frecce Tricolori..L’M-345 HET debutterà nei cieli del Farnborough Air Show, nelcorso della più importante vetrina internazionale del settoreaerospazio e difesa, che avrà luogo a Londra dal 14 al 20 lu-glio prossimi.�Il Comandante della PAN Jan Slangen, appenaatterrato dopo il suo primo volo – durato circa un’ora – sul dimostratore avionico M-345 HET ha così commentato: “Si tratta diuna macchina molto interessante, con un potenziale molto elevato, sia come addestratore basico che velivolo acrobatico.Siamo decollati dalla pista di Venegono per andare in zona operazioni e, dopo qualche manovra basica e acrobatica di orienta-mento, abbiamo provato a impostare un mini profilo di presentazione con una sequenza di manovre del nostro programmaacrobatico. Personalmente sono molto soddisfatto della sua manovrabilità. L’M-345 HET offre alle forze aeree una soluzioneeconomicamente vantaggiosa ed efficace, grazie ad un significativo contenimento dei costi di acquisizione e di esercizio. delcomportamento energetico del velivolo, e dei consumi particolarmente contenuti.

(“Analisi Difesa” 10 luglio 2014)

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12 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVMINI DRONI SELEX ES PER L’ESERCITO ITALIANO

Test di accettazione (Factory Acceptance Test) superati con successo dall’ASIO-B e dallo Spyball-B, velivoli a pilotaggio re-moto ad ala rotante di piccole dimensioni che Finmeccanica – Selex ES fornirà all’Esercito Italiano nell’ambito di ForzaNEC, il programma di modernizzazione delle Forze Armate. Con questi equipaggiamenti, che saranno operativi a breve,

l’Esercito Italiano si dota di un efficace supporto per la sicurezza e la protezione di persone e mezzi dalle più diffuse minacce in cuiè possibile imbattersi nelle missioni internazionali, quali gli attacchi a convogli, a basi operativeisolate e attacchi in aree urbane particolarmente pericolose. Tutto ciò grazie alla capacità di questisistemi di raccogliere, elaborare e trasmettere con la massima affidabilità e precisione immagini edati geo-referenziati sui pericoli rilevati nel territorio in cui si svolge la missione.Asio-B e Spyball-B, gestiti da stazioni di controllo a terra poco piùgrandi di un joypad controller per videogiochi, saranno presto rag-giunti dal CREX-B, altro piccolo velivolo a pilotaggio remoto adala fissa di Finmeccanica – Selex ES.�Facilmente trasportabili al-l’interno di uno zaino, di semplice predisposizione al volo, i minidroni di Finmeccanica – Selex ES rispondono ai più recenti requi-

siti delle Forze Armate italiane e agli ultimi standard NATO. In base a questo sono perfettamenteutilizzabili nell’ambito di operazioni internazionali.I micro e mini UAV (Unmanned Aerial Vehicle) di Finmeccanica – Selex ES, ossia i velivoli che ri-entrano rispettivamente nelle categorie di peso fino ai due chili e fino ai 20 chili, hanno in comu-ne l’architettura di sistema e la stazione di comando e controllo a terra (Ground Control Station) e rispondono alle più strin-genti normative del settore, quali la nuova norma AER.P-2 della Direzione Armamenti Aeronautici, e lo standard STANAG4703.Sono in grado di raccogliere dati e informazioni, archiviarli e distribuirli via datalink, ideali quindi per operazioni com-plesse basate su reti di scambio dati per il comando e controllo.L’ASIO-B è un mini UAV ad elica intubata, che consente di volare in ambienti chiusi e in presenza di persone, alimentato elettrica-mente a decollo e atterraggio verticale autonomo (VTOL – Vertical Take Off and Landing). Impiegato in ruoli di sorveglianza, mo-nitoraggio e intelligence, il sistema ha un peso massimo al decollo di poco superiore agli otto chili, un’ autonomia fino a 30 minuti,un radio/video link di oltre 10 km (LOS-Line of Sight) e un raggio operativo di sette chilometri. Il sistema può imbarcare una came-ra a colori o all’infrarosso stabilizzata meccanicamente e a livello software sul piano verticale e orizzontale per la massima precisionedell’immagine ed è trasportabile a spalla in uno zaino leggero e compatto. Può essere manovrato anche da un veicolo in movimento.�Lo Spyball-B è un micro UAV ad elica intubata a decollo e atterraggio verticale autonomo (VTOL), concepito per individuare ostaco-li e proteggere le forze armate specialmente in aree urbane. Alimentato elettricamente, il sistema ha un peso massimo al decollo di duechili, un’autonomia di 25 minuti, un raggio d’azione e un radio/video link fino 5 km. Il sistema può imbarcare una camera a colori oall’infrarosso stabilizzata meccanicamente e a livello software sul piano verticale e orizzontale per la massima precisione dell’immagine.Il CREX-B è un micro UAV ad ala fissa alimentato elettricamente, completamente smontabile che può essere assemblato e at-tivato in pochi minuti. La sua principale caratteristica risiede nella possibilità di eseguire il decollo con un semplice rilascio amano, senza necessità di una manovra di lancio. Questa caratteristica consente all’operatore di effettuare un decollo da una po-sizione di massima copertura, come un luogo chiuso o un veicolo. Il design e il sistema di propulsione garantiscono una stabi-lizzazione ottimale anche in presenza di vento e una bassa rumorosità. Il CREX-B ha un peso massimo al decollo di due chili,un’autonomia di oltre 75 minuti, un radio/video link fino a 15 km. Il sistema può imbarcare una camera a colori o all’infra-rosso stabilizzata meccanicamente e a livello software sul piano verticale e orizzontale per la massima precisione dell’immagine.

(Analisi Italia-18 luglio 2014)

Parmitano alla 1^ Regione Aerea

Giovedì 17 luglio si è svolta all’interno della Sala della VittoriaAtlantica della 1^ Regione Aerea (R.A.) una conferenza daltitolo “Luca Parmitano, uno di noi” dove il Maggiore Pilo-

ta/Sperimentatore ed Astronauta ha raccontato la propria esperienzavissuta nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale,durante la missione “Volare”, svolta da maggio a novembre 2013.

L’evento, presieduto dal Generale di Squadra Aerea Mario RenzoOttone, è stato organizzato dall’Aeronautica Militare, Comando

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 13

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVV1^ Regione Aerea, in collaborazione con l’ESA (European Space Agency),l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e con la Presidenza del Consiglio dei Mini-stri, mirato a diffondere la cultura aeronautica aerospaziale tra il personalemilitare e civile in servizio tra gli Enti A.M. del Presidio di Milano.

Durante il suo intervento, il Maggiore Parmitano, nel dirsi fiero di aver portatonel buio illuminato dalle stelle il vessillo tricolore simbolo indiscusso dell’orgo-glio italiano, ha racchiuso il suo “messaggio” in quattro parole: “Scienza”, inte-sa come mezzo attraverso il quale poter ampliare la conoscenza umana per mi-gliorare la vita dell’uomo sulla terra; “Tecnologia”, intesa come strumento attra-verso il quale favorire la sperimentazione per implementare le applicazioni futu-re con cui migliorare la vita in senso generale; “Esplorazione”, per spingersi

sempre oltre e poter ricercare i limiti fisici dell’uomo allorquando ci si allontana dalla terra; “Ispirazione”, non esiste alcun al-tro luogo ove potersi emozionare come invece accade nello spazio.�Molte le domande e le curiosità che a termine conferenzasono state rivolte dal numeroso pubblico intervenuto incuriosito dalla prima “passeggiata” di un italiano nello spazio.

(1^ R. A. - Ten.Col. Pasquale Stasolla, Magg. Nicola Minichini)

F35: Programma complesso con problemi che devono essere risolti

“Non acquisteremo niente che non sia più che sicuro per inostri piloti e in grado di funzionare”. Ad assicurarlo ilministro della Difesa, Roberta Pinotti interpellata, nel

corso della sua visita all’Air show di Farnborough, sugli ultimi proble-mi tecnici avuti dagli F35, i grandi ‘assenti’ di questa vetrina interna-zionale dove era atteso il loro debutto. Dieci giorni fa il Pentagono avevaimposto lo stop ai voli di tutti gli F-35 in dotazione all’aviazione ameri-cana, dopo l’incendio scoppiato a bordo di un velivolo in Florida. “In-tanto - ha premesso Pinotti - esiste un atteggiamento di grande traspa-renza. Sappiamo che è un progetto tecnologico complesso. È ovvio chese ci sono problemi devono essere risolti. Non acquisteremo nienteche non sia più sicuro per i nostri piloti e in grado di funzionare”. Il mi-nistro evidenzia inoltre: “Abbiamo bisogno di un segnale importanteper quello che riguarda le ricadute sul lavoro” del programma degliF35. Il riferimento è alle sollecitazioni giunte ieri dall’amministratoredelegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, sulla necessità di consentire,nell’ambito della partecipazione italiana al programma dei cacciabom-bardieri di nuova generazione, la possibilità di lavorare anche parti piùpregiata e non solo sulle strutture. “Considero questa - dice Pinotti - una condizione fondamentale. Sono stata recentemente ne-gli Usa dove abbiamo parlato di tutto. L’Italia è un alleato importante, ha sempre fatto scelte importanti nel sostenere questa al-

leanza e abbiamo bisogno di un segnale importante per quel che riguarda le ri-cadute sul lavoro.La politica - sottolinea - deve aprire la strada. Abbiamo trovato molta atten-zione da parte degli americani e credo che il messaggio sia stato recepito”.La visita al salone dell’Aerospazio è stata anche l’occasione per fare il punto del-la situazione sull’industria aerospaziale europea: “Deve smettere di farsi concor-renza all’interno e mettere a punto un progetto comune” ha affermato Pinotti,che ha ricordato come l’Italia potrà avere un ruolo fondamentale in ambito eu-ropeo vista l’eccellenza dell’industria nazionale nel settore dei lanciatori.“Sulla questione del consolidamento dell’industria spaziale - ha detto il mini-stro - stiamo guardando in particolare all’Europa”. Sul settore dei lanciatori“dobbiamo costruire un progetto comune e un approccio europeo che guardial mercato mondiale”.

(Adnkronos 15 luglio 2014)

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14 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVIl Capo di SMA in visita al CIRAIl Generale Preziosa al Centro Italiano Ricerche Aerospaziale per discutere nuove prospettive di collaborazione

Giovedì 24 luglio il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa, ha effettua-to una visita, insieme ad una delegazione di alti ufficiali, presso le strutture del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali

(CIRA). È stato accolto dal Presidente, Prof. Luigi Carrino, dal Direttore Generale e dai Dirigenti Responsabili delle principa-li attività di Ricerca del Centro. L’incontro nasce dalla precedenti positive esperienze di collaborazione tra Aeronautica e CIRA e ha lo scopo, come affermatodal Presidente Carrino, “di valutare e individuare gli ambiti di interesse comune per migliorare ulteriormente la sinergia tra ledue Istituzioni nel campo della ricerca aerospaziale ai massimi livelli”.Tra le attività di ricerca di maggior interesse in questo momento vi sono, infatti, nuovi propulsori, velivoli autonomi per l’ac-cesso allo spazio, innovativi sistemi di bordo e di gestione del traffico aereo.

“Dobbiamo lavorare insieme per l’aerospazio, non solonello sviluppo di attività intellettuali, ma anche in sen-so pratico” – ha dichiarato il Gen. Preziosa – “Dobbia-mo costruire qualcosa che le nostre industrie possanoimmediatamente implementare per competere in unquadro internazionale così difficile e complesso comequello aerospaziale”.

Dopo il benvenuto ed un rapido tour del Centro e deisuoi mezzi di prova, l’incontro è proseguito con deicolloqui per esaminare e delineare un progetto di colla-borazione da sviluppare nel prossimo futuro.Autore: SMA - Ufficio Pubblica Informazione (Roma)

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 15

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVGiuramento 13° Corso S.P.E.

APozzuoli il 18luglio, TrediciUfficiali (11

uomini e 2 donne) del13° Corso Applicati-vo per l’immissione inS.P.E., hanno giuratofedeltà alla Repubbli-ca Italiana, in formaindividuale, confer-mando i loro doveri ela loro fedeltà alle isti-tuzioni statali dinnan-zi alla Bandiera dell’I-stituto e al Coman-dante dell’AccademiaAeronautica, Genera-le di Squadra AereaFernando Giancotti.La cerimonia si èsvolta sulla terrazzadella Sala CampiFlegrei dell’Istitutoalla presenza dei fa-miliari dei giurandie del personale delQuadro Permanente dell’Accademia.Nel suo discorso il Generale Giancotti ha ribadito l’impor-tanza del valore morale del giuramento prestato e ha esortatoi giovani Ufficiali a riflettere sul proprio ruolo e sulla necessi-tà di agire, con impegno e determinazione per il consegui-mento della missione istituzionale.Gli Ufficiali del 13° Corso Applicativo per l’immissione inS.P.E hanno fatto ingresso in Accademia Aeronautica il 17marzo scorso e, nel periodo di permanenza presso l’Istituto,

hanno seguito un percorso formativo suddiviso in due ciclididattici. La prima fase, a carattere generale, si è conclusa conesami scritti e orali, il 5 giugno scorso mentre la seconda faseprofessionale, sviluppata in funzione del ruolo/corpo di ap-partenenza, si concluderà entro la fine del mese di luglio.

Autore: Accademia Aeronautica – Pozzuoli (NA)Ten. Giulio Finotti

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16 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVIl Direttore della DIPMA in AfghanistanIl Generale Corsini a Herat e Shindand per incontrare il personale A.M.22/07/2014 - Il Ge-nerale di Squadra Ae-rea Roberto Corsini,Direttore della Dire-zione per l’Impiegodel Personale MilitareAeronautica (DIP-MA), si è recato neigiorni scorsi a Heratdove ha incontrato ilComandante del con-tingente italiano inAfghanistan, il Gene-rale Manlio Scopigno,con il quale ha discus-so dell’andamentodella missione e deisuoi futuri sviluppi.Successivamente, ilGenerale Corsini, ac-compagnato dal Co-lonnello Michele Mo-relli, Comandantedella Joint Air TaskForce (la componente aerea nazionale ed interforze del Train Advise Assist Command West) ha incontrato il personale in az-zurro dell’unità di cui fanno parte il gruppo di volo “Albatros” (che impiega aerei da trasporto tattico C-130 J e da guerra elet-tronica EC-27 J JEDI della 46^ Brigata Aerea di Pisa) e il gruppo di volo “Astore” (del 32° Stormo di Amendola) che operacon i velivoli a pilotaggio remoto MQ-9A “Predator B”.

Il Generale Corsini si è poi recato a Shindand dove opera il personale dell’Italian Air Advisory Team, l’unità dell’Aeronautica Mi-litare italiana incaricata di sviluppare e consolidare la locale leadership afghana nel gestire autonomamente lo Shindand Air Wing,

il polo addestrativo d’eccellenza dell’inte-ra aeronautica afghana.�Il Generale Corsi-ni, accompagnato da una delegazione del-la DIPMA, è stato accolto al suo arrivodal Colonnello Livio Generali, Coman-dante dell’VIII Air Advisory Team, che haillustrato come il team di advisors italianioperi congiuntamente alle componentistatunitense e ungherese nell’ambito dellamissione del Nato Air Training Com-mand – Afghanistan (NATC-A), per sup-portare la costituzione di una forza aereaafghana professionale, autonoma e soste-nibile nel tempo.�Durante la visita, il Di-rettore della DIPMA ha assistito a diversesessioni di advising, valutando sul campol’impegnativo lavoro quotidiano delteam, ed ha potuto provare in prima per-sona il modernissimo simulatore di volodell’elicottero Mi-17.

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 17

Notizie al Volo ...nel tempo recenteVVIl Generale Corsini ha poi incontrato il Colonnello dell’U.S.A.F. Daniel Lasica, Comandante dell’838th Air ExpeditionaryAdvisory Group, dal quale il team A.M. dipende e col quale condivide la missione.�Il Colonnello Lasica ha espresso il suo ap-

prezzamento per l’impegno e laprofessionalità dimostrata dai di-versi team italiani che si sono suc-ceduti sulla Base di Shindand, ri-marcandone la capacità di operarein sinergia con i membri della co-alizione.Al termine della visita, il GeneraleCorsini ha voluto esprimere paroledi apprezzamento al ColonnelloGenerali e al suo team dichiarando:“Ognuno di voi proviene da un di-verso Reparto dell’Aeronautica Mili-tare e, ciononostante, avete costituitoda subito un team affiatato, profes-sionale ed efficace; la nostra ForzaArmata ha tali capacità: continuatecon tenacia e passione nella difficilemissione che vi é stata assegnata e sia-tene orgogliosi”.

Autore: Train Advise AssistCommand West - Afghanistan

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15° Stormo

Mercoledì 9 luglio, alla presenza del Comandante della Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea MaurizioLodovisi e del Comandante delle Forze per la Mobilità ed il Supporto, Generale di Divisione Aerea RobertoComelli, si è svolta la cerimonia del cambio di comando del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare tra il Colon-nello Franco Trozzi, Comandante uscente, ed il Colonnello Giuseppe Massimetti, Comandante subentrante

Il Colonnello Franco Trozzi, al comando dello Stormo dal 2012, porgendo il suosaluto alle Autorità convenute, ha voluto ripercorrere i due anni di comandodell’Ente romagnolo: “L’esperienza che ho vissuto è stata indubbiamente un’imper-

dibile occasione di crescita, professionale ed umana. Ritengo doveroso rendere un giustomerito a chi, a mio avviso, è ogni giorno il principale artefice di questa professionalità,di questa qualità e di questa eccellenza: il personale della base di Pisignano.”Il Comandante uscente ha quindi espresso i migliori auspici al collega ed amicoColonnello Giuseppe Massimetti. Questi ha preso la parola ringraziando il Gene-rale Lodovisi per la fiducia accordata nel conferirgli l’incarico di comandare loStormo. Ha ringraziato il Comandante uscente per l’ottimo stato di salute in cuilascia lo Stormo e si è, poi, rivolto al personale: “In questi primi giorni trascorsi aCervia, ho potuto constatare che non è cambiato lo spirito che muove ed ha sempre mos-so il personale del 15° Stormo. Lo spirito di chi, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno,opera con professionalità, coraggio e generosità”.Entrambi i comandanti hanno voluto tributare il giusto merito alle proprie famiglie,che li hanno sempre accompagnati durante il loro cammino e senza il quale supportonon avrebbero potuto dare il meglio. Il Generale Comelli, ringraziati gli intervenuti e

le autorità locali per l’affetto e la vicinanza che dimostrano al 15° Stormo, si è così espresso: “Chi cede il comando lascia un impe-gno al quale ha dato tutto se stesso, anima e corpo. Lascia i suoi uomini, fonte delle sue maggiori soddisfazioni e gratificazioni, con i qua-li, giorno dopo giorno, si è venuto a creare un legame sempre più profondo, indissolubile. Chi subentra sente di affrontare una realtà chedeve scoprire e imparare a conoscere a fondo, per poi poterla modellare ed adattare sia al proprio stile di leadership che alle esigenze fun-zionali del sistema. Al Col. Trozzi, grazie e buona fortuna nel nuovo incarico. Al Col. Massimetti, complimenti e buon lavoro.”Il Generale Lodovisi ha rinnovato i ringraziamenti per l’ottimo rapporto che esiste tra laForza Armata e la terra di Romagna che la ospita. Si è poi rivolto al personale: “Voi sietestati in grado di mantenere uno strumento militare al massimo livello, nonostante il passag-gio al nuovo elicottero. Insieme siamo stati in grado di massimizzare le nostre capacità, rico-nosciute anche a livello internazionale, mettendole a disposizione degli altri. In un momentodi difficoltà per tutto il Paese – ha continuato – ci viene richiesto di fare di più e meglio conmeno risorse. Lo potremo fare solo con il binomio dato dalla tecnologia insieme alla professio-nalità del personale”.L’Aeroporto di Cervia è sede del Comando del 15° Stormo, il quale, con i suoi Grup-pi/Centri SAR dislocati anche sull’aeroporto di Pratica di Mare (RM), Gioia del Colle(BA), Decimomannu (CA) e Trapani, garantisce 24 ore su 24, la ricerca ed il soccorsodegli equipaggi di volo in difficoltà; concorre ad attività di pubblica utilità qualila ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soc-corso di traumatizzati gravi. Il 15° Stormo, dalla sua costituzione ad oggi, ha salvato circa 7.000 persone in pericolo di vita.

Autore: 15° Stormo - Cervia - 1° M.llo Octavio Renato Minella

18 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Comandi di Stormo: Avvicendamenti

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 19

3° Stormo di VillafrancaIl 15 luglio il ColonnelloMassimo Cicerone è suben-trato al Colonnello MarcoMaistrello

Presso il 3° Stormo di Vil-lafranca (VR), ha avutoluogo la Cerimonia di

Cambio di Comando tra il Co-lonnello Marco Maistrello, Co-mandante uscente e il Colonnel-lo Massimo Cicerone, Coman-dante subentrante. L’evento èstato presieduto dal Comandan-te Logistico, Generale di Squa-dra Aerea Gabriele Salvestroni.Presenti numerose Autorità civi-li, militari e religiose, tra cui ilVice Prefetto Vicario di VeronaDottor Gerardino Mattia, il Co-mandante della Squadra Ae-rea, Generale di Squadra AereaMaurizio Lodovisi e il Sindacodi Villafranca Mario Faccioli. A

dare ulteriore lustro e solennit� alla Cerimonia sono intervenuti: il Labaro dell’Istituto del Nastro Azzurro, i Labari delle Asso-ciazioni Combattentistiche e d’Arma, i Gonfaloni della Provincia di Verona, della città di Villafranca e del Comune di Som-macampagna, nonchè il Gonfalone della città di Verona decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Tra i momenti pi� emo-zionanti e solenni gli onori alla gloriosa Bandiera di Guerra del 3° Stormo, decorata di due Medaglie d’Argento al Valor Mili-tare, la prolusione dei discorsi e l’atto formale del passaggio di consegne.Nel proprio intervento il Colonnello Maistrello ha voluto dedicare un ampio momen-to al suo Personale: “a voi, donne e uomini del 3° stormo, devo rivolgere i miei più sentitiringraziamenti, a voi che avete svolto il vostro compito in silenzio, con grande spirito di ab-negazione e professionalità qui e in ogni altro luogo ove siete stati chiamati a operare, spessolontani dalle vostre famiglie e dai vostri affetti più cari e, talvolta, in condizioni particolar-mente difficili. Voi che in questi due anni mi avete confermato di avere ‘the right stuff ’,sempre pronti a intervenire per risolvere le problematiche che via via si sono presentate,compiendo sempre appieno il vostro dovere”.

Il Colonnello Cicerone ha ringraziato il suopredecessore e ha poi continuato parlando del-la missione che la Forza Armata ha assegnato aVillafranca nei prossimi anni e per la quale: “occorreranno Etica, Competenza, Cuore ePassione” e continua “ Fra poco lo Stormo sarà coinvolto nella reingegnerizzazione previ-sta per dotare l’Aeronautica Militare di un Reparto di Eccellenza in grado di allestire inmaniera rapida apprestamenti aeroportuali all’estero ed in Italia …continueremo a sup-portare le attività di gestione e conduzione nei vari teatri ed in quello Afghano saremochiamati ad essere coprotagonisti della più complessa operazione logistica mai pianificatain Italia dalla II^ Guerra Mondiale: il redeployment di ISAF”.Il Comandante Logistico Generale Salvestroni si è poi così rivolto al personale delloStormo: “nel portarvi l’abbraccio riconoscente del Signor Capo di Stato Maggiore, Gene-

rale Preziosa, desidero richiamare la vostra attenzione sul significato del rito cui avete appena assistito, ovvero il passaggio della ban-diera - simbolo della Patria ed espressione delle tradizioni di questo reparto”. Ha poi aggiunto: “Un gesto semplice attraverso il qua-le è stata assicurata la continuità della vita e dell’impegno dello Stormo in un clima di rinnovato spirito di coesione e di collabora-zione; continuità indispensabile per assolvere il delicato ed importante compito affidatovi dalla Forza Armata”.

Comandi di Stormo: Avvicendamenti

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4° Stormo di GrossetoIl Colonnello Luca Spuntoni ha ceduto il Comando dello Stormo al Colonnello Enrico Pederzolli

Lunedì 21 luglio, alla presenza del Comandante dellaSquadra Aerea, Generale di Squadra Aerea MaurizioLodovisi, del Comandante le Forze da Combattimen-

to, Generale di Divisione Aerea Nicola Lanza De Cristoforise delle più alte autorità militari, civili e religiose cittadine, si èsvolta la cerimonia del cambio di comando del 4° Stormo trail Colonnello Luca Spuntoni, Comandante uscente, ed il Co-lonnello Enrico Pederzolli, Comandante subentrante.�Grande commozione nelle parole del Colonnello Luca Spun-toni, al comando dello Stormo dal giugno del 2012 il quale,durante il proprio discorso di commiato, nel ripercorrere isuoi due anni di comando ha ricordato il merito degli uominie delle donne del 4° Stormo: “persone a cui ho sempre guardatocon ammirazione, nella capace opera professionale, unita a doti umane di straordinaria disponibilità, di attaccamento e cura del silen-zioso e concreto lavoro svolto, mediante il quale, ogni giorno, è stata realizzata la capacità operativa straordinaria del Reparto”.

Il Comandante uscente, che andrà a ricoprire l’incarico di Ca-po del 1° Ufficio del 6° Reparto dello Stato Maggiore Aero-nautica, ha infine augurato i migliori auspici per il prestigiosoe delicato incarico al collega Colonnello Enrico Pederzolli.�Il Comandante subentrante ha preso la parola ringraziandoil Generale Lodovisi per la fiducia accordata nel conferirglil’incarico di comandare uno dei Reparti più anziani e blaso-nati dell’Aeronautica Militare. Il Colonnello Pederzolli hapoi ringraziato il Comandante uscente per l’ottimo stato disalute in cui lascia lo Stormo e anch’egli ha poi rivolto il suopensiero al personale: “insieme dovremo affrontare tutte le sfideche si presen-teranno nelprossimo fu-turo consape-voli delle ec-

cellenti professionalità e capacità umane che risiedono in questo glorioso Stormo. Intal senso mi impegno a guidarvi verso nuovi traguardi e successi nel solco della pre-stigiosa tradizione del cavallino rampante”.� �Il Generale di Divisione Aerea Ni-cola Lanza De Cristoforis, Comandante del Comando Forze da Combatti-mento, ha preso la parola ricordando come “questi ultimi due anni di vita delloStormo sono stati caratterizzati da sforzo ininterrotto, in tutte le attività che ren-

dono possibile la parte più pal-pabile, cioè l’attività operativadel servizio di allarme in sedeper l’Italia e per i Paesi alleaticui assicuriamo copertura”.�Il Generale di Squadra Aerea Maurizio Lodovisi, Comandante della SquadraAerea, ha ringraziato le autorità localiche con la loro presenza “testimoniano il legame di collaborazione tra uno deiReparti di punta della Forza Armata e la cittadinanza” ed ha evidenziato “lagrande professionalità, i principi ed i sani valori che caratterizzano gli uomini ele donne del 4° Stormo, valori fondanti del giuramento di fedeltà alla patria diogni militare e tramandati dai predecessori di questo glorioso reparto maremma-no, uno dei più vecchi reparti dell’Aeronautica Militare ma anche uno dei piùoperativi”.

Autore: 4° Stormo - Grosseto - Cap. Debora Corbi

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 21

61° Stormo di GalatinaProviene dalle “Frecce Tricolori” il nuovo Comandante della Scuola di Volo salentina che è subentrato alColonnello Sergio Cavuoti

Cambio della guardia al Co-mando del 61° Stormo: siè svolto, infatti, giovedì 24

luglio, presso l’Hangar centraledell’aeroporto militare “FortunatoCesari” di Galatina, il passaggio diconsegne tra il Comandanteuscente, il Colonnello Sergio Ca-vuoti, e il Colonnello Paolo Taran-tino, Comandante subentrante. LaCerimonia è stata presieduta dalGenerale di Squadra Aerea FrancoGirardi, Comandante delle Scuoledell’Aeronautica Militare/3ª Re-gione Aerea, e ha visto la parteci-pazione di autorità civili e militarie di tutto il personale della Base.

Il Colonnello Cavuoti lascia l’in-carico dopo due anni di intenso e faticoso lavoro. “È stato un periodo di impegno e sacrifici ma anche ricco di grandi soddisfazio-ni” ha detto il Comandante uscente nei suoi ultimi incontri con il personale “Il 61° Stormo è interessato da un forte processo dicrescita e di ammodernamento i cui elementi caratterizzanti, nel mio periodo di comando, sono indubbiamente stati rappresentatidal forte impulso dato all’internazionalizzazione della base salentina e dall’ultimazione dei lavori finalizzati all’introduzione delnuovo sistema di addestramento T-346A”. Il Colonnello Cavuoti andrà ora a ricoprire l’incarico di Capo del 5° Ufficio del 3°Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica di Roma.

Il Colonnello Paolo Tarantino assume ilcomando della Base aerea di Galatina che,ereditando le migliori tradizioni delle scuo-le di volo italiane, ha oggi al suo attivo ol-tre un milione di ore di volo e ha formatocirca 7.500 allievi di cui 250 stranieri. Na-to a Milano nel 1968, il colonnello Taran-tino è entrato in Accademia Aeronauticanel 1987 con il corso “Grifo IV”. A partiredal 1996 ha prestato servizio presso il 313°Gruppo Addestramento Acrobatico, piùnoto come “Pattuglia Acrobatica Naziona-le” o “Frecce Tricolori” fino a diventarnecomandante. Nel 2010 diviene capo del-l’ufficio di progetto per l’addestramentodella pattuglia acrobatica degli EmiratiArabi Uniti. Nel 2012 viene assegnato al 3°Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica.Il nuovo Comandante si è detto onoratoed entusiasta di essere stato chiamato alla guida di un Reparto che affonda le proprie radici nella storia dell’Aeronautica Mili-tare e del territorio salentino e che, con l’arrivo del nuovo “addestratore”, si appresta ad attraversare una fase fondamentale dicambiamento per continuare ad essere un punto di riferimento nel settore dell’addestramento avanzato al volo, anche in unpiù ampio contesto multinazionale.

Autore: 61° Stormo – Galatina (LE) - 1° M.llo Luogotenente Donato Chiarello

Comandi di Stormo: Avvicendamenti

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22 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Missione Futura e Avamposto 42

La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è pronta ad accogliere il Capitano Samantha Cristoforetti, pilota dell’Aeronau-tica Militare e astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), per una nuova missione di lunga durata dell’A-genzia Spaziale Italiana (ASI), la missione “FUTURA”. La data di partenza della Spedizione ISS 42/43, del cui equipag-

gio farà parte Samantha Cristoforetti, è fissata per la fine di novembre 2014. Samantha Cristoforetti sarà così il settimo astro-nauta tricolore e la prima italiana a volare nello spazio. Per la nostra astronauta, che raggiungerà la ISS con la navicella russa

Soyuz, sarà il primo lancio nello spazio,dove, grazie a un accordo bilaterale traAgenzia Spaziale Italiana e NASA – inbase al quale il nostro Paese ha fornitoall’ente spaziale statunitense moduli dirifornimento logistico e un modulo abi-tativo sull’avamposto orbitante, in cam-bio di utilizzo scientifico e opportunitàdi volo supplementari – resterà per circasei mesi quale membro effettivo dell’e-quipaggio residente, contribuendo allosvolgimento di tutti i compiti di ricerca,sperimentazione, manutenzione operati-va dell’enorme laboratorio spaziale. Lapartecipazione di Samantha Cristoforet-ti all’equipaggio della missione ISS42/43 conferma il ruolo di primo pianoche il nostro Paese ha nel settore spazialee, in particolare, nell’attività di ricercasulla Stazione Spaziale Internazionale.La Stazione Spaziale è un grande labora-torio orbitante che dal momento del suocompletamento è entrata nella fase di

pieno utilizzo, divenendo un incredibile centro di ricerche a 400 km dalla Terra. L’attività degli astronauti è quindi focalizzataprincipalmente sull’attuazione del piano di ricerca e sperimentazione multinazionale e multidisciplinare programmato per lediverse strumentazioni presenti a bordo, incluse quelle italiane. Samantha sarà protagonista di numerosi esperimenti seleziona-ti dall’ASI, ideati e sviluppati da Università, Enti di ricerca e PMI italiane, oltre a sperimentazioni scelte dall’ESA e dalle altreAgenzie partner della ISS. Una Missione di lunga durata come “FUTURA” è un’occasione davvero imperdibile per tutti gliappassionati di spazio di immergersi nello straordinario scenario che la ISS rappresenta per la scienza, per la tecnologia, per lacooperazione internazionale, per la pace e per il futuro dell’umanità.

Il 20 Giugno 2014 è stato presentato, nel corso di una conferenza stampache si è tenuta all’ASI, il nuovo sito di Samantha Cristoforetti,

Avamposto42, raggiungibile all’indirizzo web http://avamposto42.esa.int/

Il sito è dedicato alla missione Futura che a novembre porterà l’astronautadell’ESA sulla ISS per una missione di lunga durata. Come ha spiegato lastessa Samantha, il ‘tema’ su cui puntare la comunicazione della sua missioneè il benessere psicofisico e quindi cibo e nutrizione. Il sito si compone di di-verse sezioni, tra cui una dedicata appunto a Nutrizione e Salute che com-prende anche i Consigli dello Chef, passando per il Diario di Bordo, che Sa-mantha sta già compilando da quando ha cominciato l’addestramento per lamissione, e fornisce tutte le informazioni e le curiosità sulla missione Futurae sulla vita da astronauta. Avamposto 42 è una collaborazione ESA, ASI edAeronautica Militare e contiene contributi di specialisti che spaziano dallamedicina alla tecnologia, fino alla cucina. Sulle pagine di Avamposto 42 Sa-mantha condividerà regolarmente foto, video, blog, approfondimenti del suoviaggio nello spazio, ma Avamposto 42 sarà soprattutto un viaggio nel mon-do della nutrizione. Il numero 42 fa riferimento alla Spedizione di cui faràparte Cristoforetti ed alla risposta di un immaginario super computer che

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 23

compare nella “Guida galattica per autostoppisti” di Douglas Adams; coincidenza che l’astronauta ha colto al volo per dare untitolo al sito web della missione.

Cos’è dunque l’Avamposto 42?La risposta alla “Domanda fondamentale sulla Vita, l’Univer-so e tutto quanto” è 42, rivela il super computer PensieroProfondo, dopo averci pensato per sette milioni e mezzo dianni. Certo, come sanno tutti i fan della “Guida Galatticaper gli Autostoppisti”, il romanzo di fantascienza umoristicadi Douglas Adams, non è ben chiaro quale sia la domanda.

Ma poco importa: quando seppi che avrei fatto parte dellaSpedizione 42 sulla Stazione Spaziale Internazionale, allagioia dell’assegnazione si unì un compiacimento divertito perquesta coincidenza.

Nei mesi successivi, come spesso fanno gli astronauti euro-pei, scelsi un tema a me caro da approfondire nelle attività dicomunicazione della missione: la nutrizione. Volevo parlar-ne, perché nella mia storia personale l’acquisizione di poche,semplici conoscenze sull’interazione tra il cibo e il nostro cor-po ha avuto un effetto molto positivo in termini di salute ebenessere.

Vorrei che sempre più persone posseggano le semplici cono-scenze necessarie per fare scelte alimentari consapevoli, chepermettano di godere della vita pienamente e a lungo. Allostesso tempo vorrei che sempre più persone conoscessero lasfida dell’esplorazione spaziale, un affascinante viaggio collet-tivo dell’umanità per allargare le possibilità della nostra specie.

Questi due mondi si incontrano su Avamposto 42. Vogliamo informare, con rigore, certamente, ma sempre con umorismo euno sguardo divertito. È tutto più semplice di quanto sembri. Come dice la Guida Galattica: Niente Panico!

Samantha Cristoforetti

Missione Futura e Avamposto 42

Nota biografica

Nata a Milano nel 1977 ma originaria di Malè (TN), dove crebbe, compì glistudi superiori a Trento e si laureò in ingegneria meccanica all’Università tec-nica di Monaco (Germania).

Nel 2001 fu ammessa all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, uscendone nel 2005 comeufficiale del ruolo naviganti normale e con la laurea in Scienze aeronautiche. Successiva-mente si specializzò negli Stati Uniti presso la Euro-Nato Joint Jet Pilot Training di Wichi-ta Falls in Texas.Nel suo curriculum operativo figura il servizio presso il 61º Stormo (Lecce), il 32º Stormo (Ae-roporto di Amendola) e il 51º Stormo di Istrana, prima nell’ambito della Squadriglia Collegamenti(2007-2008) e poi del 132º Gruppo Cacciabombardieri (2009), e l’abilitazione al pilotaggio degli aeromo-bili Aermacchi SF-260, Cessna T-37 Tweet, Northrop T-38 Talon, Aermacchi MB-339A, Aermacchi MB-339CD e AMX.A maggio 2009 fu selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea- prima donna italiana e terza europea in as-soluto dopo la britannica Helen Sharman (1991) e la francese Claudie Haigneré (2001)- risultando tra le sei migliori diuna selezione alla quale avevano preso parte 8.500 candidati.

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24 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Mercoledì 25 giugno 2014, il Gen. Isp. Capo Anto-nio Tricarico, ha cessato di vivere all’Ospedale S.Camillo di Roma ove, a seguito di improvviso ma-

lore che lo aveva colpito presso la suaabitazione di Ostia, era posto in moni-toraggio emodinamico per terapia in-tensiva. Il tragico evento ha realmentecolto tutti di sorpresa perché la sua vita-lità culturale, intellettiva e di impegnonei sodalizi ai quali offriva un contribu-to di alto ed eccellente volontariato so-ciale, rendeva inaspettabile una tale tri-ste conclusione.Le Forze Armate, la Croce Rossa, l’Ae-ronautica Militare e tantissimi amicihanno partecipato alla cerimonia fune-bre celebrata venerdi 27 giugno pressola Chiesa dell’Ospedale militare del Ce-lio. Il Capo di SMA, Generale PasqualePreziosa, ha espresso alla Signora Paola,consorte del Gen. Tricarico, ed ai fami-liari presenti il cordoglio proprio e dell’intera Forza Armata.Al termine della Santa Messa il Presidente dell’ANUA, Gen.S.A. Mario Majorani, ha così espresso il suo commosso saluto:

Cara e dolce Paolaè particolarmente difficile esprimere in questi momenti lesensazioni che provo in qualità di Presidente dell’Associazio-ne in cui il Generale Tricarico ha profuso le sue qualità me-ravigliose, riconosciute da tutti.È un precipuo dovere salutare ilnostro Generale sia come Ufficialee sia come Professore, ma soprat-tutto come uomo e amico e comepadre e consorte.Le qualità di Tonino sono difficil-mente esprimibili perché qualsiasitentativo si scontra con una realtàche è rappresentata dalla stima,dall’affetto e dall’onore che hannosempre caratterizzato la Tua indi-menticabile persona, suscitandouna profonda amarezza.Sono altresì certo che nessuno deiSoci ANUA dimenticherà il Gene-rale Tricarico, il suo esemplare comportamento e l’affetto che hasempre nutrito verso i Colleghi più giovani, stimolando il loroattaccamento a quella Aeronautica che lo ha visto sempre prota-gonista assoluto suscitando testimonianze indimenticabili.Siamo altresì certi che il Suo ricordo aleggerà sempre.

Il Generale Antonio Tricarico nato a Marsico Nuovo (PZ) il12 marzo1938, conseguita la maturità a Salerno si era poi lau-reato in medicina presso l’università di Roma e specializzato

in Neurologia e psichiatria presso l’Uni-versità di Siena. Divenuto Ufficiale Me-dico in SPE del Corpo Sanitario Aero-nautico il 24 maggio 1968, si è distintoin incarichi di particolare rilevanza siain campo militare che civile, proceden-do in carriera fino al massimo grado. Èstato insignito di importanti onorifi-cenze come: medaglia d’oro al meritodella sanità pubblica, croce commemo-rativa per benemerenze acquisite inoperazioni militari nel Golfo Persico enel Qwait, medaglia d’oro della CroceRossa della Repubblica Democraticadel Congo. Due importanti pubblica-zioni edite nel 2000 («C’era una vol-ta....Viaggio nella medicina aeronauticae spaziale» e «Uso dei farmaci e prepara-

zione atletica nell’attività di volo: problemi e suggerimenti») so-no frutto di sue importanti iniziative riguardanti la rievoca-zione dell’attività medica aerospaziale e l’attenzione sull’im-portanza del fattore “uomo” su cui si basa la sicurezza del vo-lo. A tanti e importanti fatti e riconoscimenti a carattere mili-tare, se ne enumerano altrettanti rilevanti in campo civile esanitario che lo distinguono in operazione di altissimo livello.Si richiama in proposito la motivazione della Medaglia Ororicevuta (v. foto) il 14 dicembre 2012 al Merito della Croce

Rossa Italiana:

“Ufficiale Generale del Cor-po Sanitario Aeronautico nelquotidiano svolgimento delsuo lavoro ha dimostrato unparticolare senso di attacca-mento alla CRI contribuendosignificativamente al rag-giungimento di importantitraguardi sia formativi cheoperativi del Corpo Militaredella CRI, evidenziando an-che profondi ideali umanita-ri sempre in linea con i Prìn-

cipi fondamentali del Movimento di Croce Rossa eMezzaluna Rossa”.

In questi ultimi anni anche il Rotary Club Pomezia Lavi-nium si è onorato di averlo come Presidente.

È volato più in Alto

Prof. Antonio TricaricoGenerale Ispettore Capo (r) del Corpo Sanitario Aeronautico

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 25

Il volo ipersonico

Nell’arco del secondo trimestre di questo anno 2014il tema dello sviluppo nel settore aerospaziale haavuto in ambito nazionale ampio interesse per

aspetti propositivi, formativi, industriali e divulgativi. In talesettore il volo ipersonico è stato per varie istituzioni oggettodi impegni nello studio, nella produzione e nella conoscenzadelle applicazioni d’uso.Va subito detto che viaggiare a velocità ipersonica significa po-ter raggiungere qualsiasi punto del pianeta in meno di un’ora.Mentre la velocità supersonica è quella di aerei che sfondanoil muro del suono, vanno cioè a Mach 1, si considera iperso-nica quella di mezzi che volano oltre cinque volte il Mach 1.� La NASA aveva raggiunto il regime ipersonico con aereisperimentali senza pilota, con propulsione a razzo, arrivandonel 2004 a Mach 7 e Mach 10 con il prototipo X-43.

Successivamente, nel 2011, l’Agenzia per i progetti di ricercaavanzata per la difesa degli Stati Uniti (Defense Advanced Re-search Projects Agency - DARPA), ha testato il Falcon HTV-2dove HTV-2 sta per Hypersonic Technology Vehicle 2.

Il Falcon rappresenta una nuova generazione di aerei ipersoni-ci, più veloci dei missili, in grado di raggiungere qualsiasi luo-go della Terra in meno di un’ora senza la presenza di un pilotaa bordo. Impiega, infatti, solo 49 minuti per volare da Londraa Sydney e appena 12 minuti per raggiungere Los Angeles

partendo da New York. Realizzato in collaborazione con Loc-kheed Martin - azienda leader nella produzione di motori diaerei e navicelle spaziali e componenti per comunicazioneelettronica avanzata - viene lanciato nello spazio su un razzoper poi tornare sulla Terra alla velocità di 13.000 miglia ora-rie, pari a quasi 21mila chilometri all’ora. Attualmente, men-tre gli Stati Uniti discutono sulle risorse per il programmaFalcon, la Cina avrebbe recentemente testato una nuova te-mibile creatura militare, chiamata “hypersonic glide vehicle“(Hgv) che sarebbe capace di muoversi tra il Mach 5 e Mach10 e potrebbe facilmente penetrare i sistemi di difesa USA.

Ciò premesso, va da sé cheil Futuro viaggia ad alta quota, nell’aerospazio

Sull’argomento delle tecnologie legate all’ipersonico e delloro impatto sulla Comunità mondiale l’ANUA rileva coninteresse due importanti iniziative promosse rispettivamentedalla Università di Bari e dal Centro Studi Militari Aeronau-tici (CESMA) dell’Associazione Arma Aeronautica.

A Bari la Scuola di Dottorato del Politecnico ha organizzatoil 28 e 29 maggio un ciclo di seminari scientifici sul tema“Il volo ipersonico per il trasporto di passeggeri e dimerci”, con interventi dell’astronauta Roberto Vittori (Uf-ficiale dell’Aeronautica Militare e astronauta dell’AgenziaSpaziale Europea (ESA),Attaché per lo Spazio pressol’Ambasciata italiana a Washington) e di Andrea Bolle (In-gegnere aerospaziale, ingegnere sistemista presso Telespa-zio S.p.A.). Le più importanti aziende del settore hannopromosso le loro realtà e le opportunità di lavoro che talirealtà offrono ad oggi e per l’avvenire.

La Puglia che già ha nel settore un ruolo non indifferentepresenta tutte le potenzialità per continuare ad attrarre in-vestimenti e a offrire opportunità di lavoro di livello me-dio alto a tecnici, ingegneri e ricercatori.«Lo spazio sarà il nostro normale ambiente di lavoro, per

Dal settore aerospaziale una spinta alla ripresa

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questo è il momento d’investire nel trasporto di futura ge-nerazione» ha detto ieri Roberto Vittori, astronauta dell’A-genzia Spaziale Europea (Esa) e ufficiale dell’AeronauticaMilitare italiana, durante un seminario scientifico organiz-zato dalla Scuola di Dottorato del Politecnico di Bari, nel-l’ambito di una due giorni dedicata all’aerospazio ed in par-ticolare al volo ipersonico per il trasporto di passeggeri e dimerci. Alla realizzazione del volo ipersonico stanno lavoran-do l’Ente per l’aviazione civile italiana (ENAC) e il corri-spondente organismo degli Stati Uniti d’America.Già due mesi prima, durante la presentazione dell’accordodi collaborazione con la Federal Aviation Administration, ilpresidente dell’ENAC, Vita Riggio, fece riferimento ad unruolo importante che l’aeroporto di Grottaglie potrà averenello sviluppo delle tecnologie legate ai voli spaziali. «Ad og-gi», ha detto ancora Vittori, «quella relativa ai voli ipersonicirimane una tecnologia di frontiera ma scenari come quelliamericani dimostrano che ormai le tecnologie sono mature».L’astronauta italiano ha ricordato che con lo sviluppo ditali tecnologie emergerà «un approccio innovativo, econo-mico ed efficiente di messa in orbita dei satelliti, dellapossibilità di uscire in maniera sistematica dall’atmosfera,di spostarsi in una sola ora da Roma a New York o in pocomeno di due da Roma a Tokyo».«Si tratta di un filone nuovo, un’opportunità. Possiamoparagonare l’attuale situazione a quella che 30 anni fa hasegnato l’inizio dell’era digitale e che ci ha portato ad ave-re cellulari, computer, internet». «È difficile fare previsio-ni, ma tra 45 anni ci possiamo verosimilmente aspettareun progresso fondamentale nel campo dei sistemi propul-sivi», ha concluso Vittori.La Puglia potrà avere un ruolo in questo scenario, perchéoffre prospettive di sviluppo economico e sociale a chi stainvestendo in conoscenza e tecnologie del settori, grazie alDistretto Tecnologico Aerospaziale (DTA). E proprio leaziende vengono presentate agli studenti del Politecnico diBari, dal presidente del DTA, Giuseppe Acierno, che è an-che l’amministratore unico degli Aeroporti di Puglia. Unulteriore impulso al distretto potrà venire sia dalle iniziativelegate alla ricerca spaziale che dagli investimenti già pro-grammati nel settore aeronautico, in questo caso in partico-lare nel Sud della Puglia, tra Taranto e Lecce, dove ci sono 4aziende che hanno presentato domanda alla Regione per at-tivare contratti di programma per produzioni innovative.«Dal 2007 al 2013, nel periodo della crisi che ha distruttoposti di lavoro e cancellate aziende, gli addetti del distrettoaerospaziale che operano in Puglia sono passati da 3500 a6000 circa. In particolare l’occupazione nelle piccole im-prese è passata da 800 a 2.000 circa, con un aumento del142 per cento, mentre la percentuale di laureati è passatadal 18 al 31 per cento», ha sottolineato Acierno. «Tali datievidenziano che nel settore aerospaziale sono arrivati inve-stimenti esterni, legati alle grandi imprese, ma essi sonostati utili a far crescere un sistema di piccole e medie im-prese innovative, così da costruire un indotto di qualità».

A Roma il Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA)della Associazione Arma Aeronautica, con il patrocinio del-l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Ente Nazinale Assi-stenza al Volo (ENAV), con il supporto dell’ AeronauticaMilitare Italiana e la sponsorizzazione di Alenia Aermacchi,Avio, Boeing, MBDA, Thales Alenia Space Italia, ha dato vi-ta nei giorni 30 giugno e 1° luglio 2014 al

Primo Simposio Internazionale“Il Volo Ipersonico: da 100mila a 400mila piedi”

con interventi di:

- Prof. Roberto Battiston, Pres.te Agenzia Spaziale Italiana;- Prof. Jean-Pierre Darnis, Istituto Affari Internazionali, RM;- Prof. Richard Morgan, The University of Queensland;- Col. Roberto Vittori, Astronauta, Addetto per lo spazio,

Ambasciata d’Italia, Washington, DC.

I progressi nella conquista dello spazio, concentrati nel supe-ramento della barriera gravitazionale terrestre e nella delicatafase di rientro delle missioni, non hanno ridotto l’importan-za di quella fascia dello spazio a cavallo della linea di Karman(100 km s.l.m.) che idealmente separa l’atmosfera terrestredallo spazio extra-atmosferico o, in un’ottica funzionale, tral’aeronautica e l’astronautica.

La tecnologia che può consentire un ulteriore significativoabbattimento delle distanze, e viaggiare da Roma a Tokio indue ore e mezzo, sembra a portata di mano a condizione diutilizzare quella fascia di spazio. Un’impresa ambiziosa, manon impossibile, che richiede uno sforzo di adeguamento, ri-sorse e attività di ricerca molto promettenti (velocità iperso-niche, resistenza dei materiali alle alte temperature, sistemi dipropulsione aerobica o mista, ed altro).

Il CESMA, anche in vista della Presidenza italiana dell’UnioneEuropea, si propone di aggregare in due giorni di lavoro istitu-zioni, università, centri di ricerca e industria, incluse le PMI,per un aggiornamento sullo stato dell’arte nel settore, ed un con-fronto tra le parti interessate nella ricerca di possibili sinergie eforme innovative di cooperazione che promuovano il progressonell’applicazione di tecnologie di punta a favore sia delle attivi-tà spaziali già in corso che nell’utilizzo ordinato e condiviso del-la fascia di spazio suborbitale.

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Ècertamente evidente a tutti il fervore di attività che circonda iSAPR, meglio noti al grande pubblico per il loro segmento vo-lante, i "droni" come i media amano definirli.

Molto meno nota in generale, ma ampiamente percepita da chi operanel settore, è la molteplicità di fattori che a livello tecnico, operativo,normativo, assicurativo, certificativo ecc. vanno a condizionare la possi-bilità di costruire ed operare tali sistemi. Sistemi che nella parte più dif-fusa, cioè i micro e i mini, date le loro ridotte dimensione e quindi costiaccessibili rispetto ai sistemi aeromobili classici hanno portato ad unaampia proliferazione delle aziende interessate, alcune delle quali anchein grado di affrontare e comprendere le problematiche generali e speci-fiche ma nella loro totalità non in grado di risolverle singolarmente persoddisfare al 100% i requisiti emergenti sempre più numerosi. Questosenza contare le applicazioni, talvolta fantascientifiche, che vengonoquotidianamente preconizzate. È evidente che un settore in forte cresci-ta come questo, che vede anche una numerosa presenza di piccole im-prese deve poter godere di un "sistema" che consenta loro di innovare,sperimentare, produrre nelle migliori condizioni possibili, dove [a nor-mativa nazionale ed internazionale consenta spazi e modalità per opera-re in modo accettabile, dove effettivi riferimenti tecnici e operativi con-sentano di realizzare ed operare sistemi che con il loro feed-back dalcampo permettano alla normativa stessa di evolversi ed ampliarsi si daconsentire nuove esperienze. ln tutto questo le istituzioni, hanno uncompito rilevantissimo, sia quelle di natura associativa e interaziendale,sia quelle che riguardano gli strumenti finanziari, sia quelle che, con ilcarico maggiore, assicurano la regolazione e l'esercizio dei SAPR, cioèENAC ed ENAV.Ovviamente tutto questo non riguarda soltanto il nostro Paese, ma èun fenomeno ampiamente diffuso sia in Europa che nel resto del mon-do e questo comporta due conseguenze di ampissima portata: la pri-ma è che per essere competitivi in ambiato internazionale ed assicurar-ci una posizione di rilievo bisogna non perdere tempo e completare ivari passi organizzativi, industriali e normativi che consentano alle no-stre aziende di operare al meglio, la seconda è che al di la di quanto almomento viene lasciato alla competenza "nazionale" è chiara la ten-denza sempre più forte a portare in ambito comunitario quanto me-no certe attività normative anche attraverso una fase inter media di

omogeneizzazione. Da questo l'esigenza imprescindibile di parteciparein modo competente ed autorevole all'elaborazione della normativainternazionale la quale, come sempre accaduto, non mancherà nelle ri-ghe o fra le righe di soddisfare specifiche esigenze di chi meglio ha sa-puto supportarle. l quadro appena delineato, in estrema sintesi presup-pone l'esistenza e la forte capacità di quello che viene chiamato "Siste-ma Paese" un sistema dove, accanto all'industria, agli operatori, alle as-sociazioni ed agli Enti come ENAC ed ENAV, operano le Forze Arma-te e nello specifico l'Aeronautica Militare.L’Aeronautica Militare ed ARMAEREO, Ente di certificazione e rego-lazione militare, hanno ormai acquisito una decennale esperienza nelleoperazioni di SAPR sia in aree addestrative e sperimentali, sia nei teatridurante operazioni reali.Queste esperienze, nella loro parte non specificatamente bellica, pos-sono costituire un data base tecnico-operativo di grande valore, uni-tamente all'esperienza del personale ed alle attività che hanno ac-compagnato il sorgere di risvolti logistici, di comunicazione, giuridi-ci, organizzativi che mano a mano hanno accompagnato l'impiegodei SAPR sia di piccole che di medie dimensioni. Le infrastrutturemilitari come i poligoni o il Centro Sperimentale di Volo possono si-curamente assistere la parte "civile" sia per alcune attività iniziali oparticolari, sia nella creazione di analoghe capacità. La sinergia e sin-tonia fra la parte civile e quella militare non è un evento straordina-rio o peculiare ad alcuni paesi ma è una modalità diffusa e semprevantaggiosa in particolare quando ci si confronta in ambito interna-zionale dove il proprio bagaglio conoscitivo, la pluralità di esperienzee la capacità di coinvolgere tutti gli aventi causa a Iivello nazionalespesso risultano vincenti.L'Aeronautica Militare quale F.A. e responsabile della sicurezza dei cielinazionali, ha evidentemente l'esigenza di volare con i suoi mezzi pilotatio SAPR nello spazio aereo generale o temporaneamente segregato e perquesto sia recentemente che in passato ha sviluppato ampie e proficuecollaborazioni con ENAC ed ENAV. Non solo questa esigenza di colla-borazione continua, ma è resa ancora più immanente e stringente dallaforte evoluzione dei SAPR a livello internazionale dove le esigenze delPaese, sia in campo civile, sia in quello militare, vanno salvaguardate epossibilmente rese parte qualificante della normativa.

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La Collaborazione Civile-Militarenelle future operazioni dei SAPR - Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto

La Presidenza dell’ANUA, invitata da CESMA,CTNA, AIAD e AIDAA al seminario che sull’ar-gomento è stato effettuato il 23 luglio scorso allaCasa dell’Aviatore, si compiace di riportare il con-tenuto della presentazione divulgato nell’occasione

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L’importanza dei farmaci per il benessere umano si puòspiegare nel quadro del meccanismo fondamentaledelle cellule e degli organi da esse formati, che fun-

zionano per sistemi organizzati di rea-zioni chimiche. Può definirsi “farmaco”quindi qualsiasi sostanza chimica capacedi modificare in qualche misura la ma-teria vivente.Quasi tutte le sostanze presenti in natura,anche le più comuni come l’acqua e l’os-sigeno, messe a contatto con un organi-smo vivente sono in grado di interferirecon le funzioni biologiche ad esso pro-prie, ma in medicina si prendono in con-siderazione solo quelle le cui azioni risul-tano di utilità nel trattamento delle ma-lattie. A rigore dobbiamo considerare far-maci anche i cosiddetti “veleni” (ad es. ilcuraro) che, depurati ein dosi opportune, inalcuni casi sono in gra-do di combattere o al-leviare una malattia. Eal contrario, se impro-priamente impiegati,possono risultare noci-vi e capaci di provocarereazioni indesiderabiliche vanno dal semplicemalessere fino allamorte.Le sostanze capaci diagire chimicamente sudi noi ci circondanoda ogni parte e inva-dono costantemente ilnostro organismo. Sono far-maci i saponi, le lozioni, i deo-doranti, i detersivi, le pitture, ifertilizzanti, gli insetticidi, gliscarichi industriali, ecc.I farmaci, comunemente deno-minati droghe, intesi nell’acce-zione più elementare del voca-bolo, sono anteriori alla nostraciviltà: dai resti di sostanze,presumibilmente medicamen-tose, di origine vegetale o ani-male trovate nelle caverne enelle palafitte, si può ragione-volmente sostenere che i nostriantenati di 10.000 e forse an-

che di 50.000 anni fa conoscessero l’uso di alcune sostanzenaturali e sapevano distinguere, per istinto se non per dolo-rosa esperienza, ad esempio fra bacche edibili e velenose, fra

radici capaci di dare sollievo e altre ca-paci di procurare la morte dopo agoniestrazianti.Quali che siano le nostre supposizionisulle conoscenze dei nostri preistoriciantenati, è accertato che i primi uomi-ni civili assumevano sostanze ritenutecurative. I più antichi riferimenti sul-l’impiego di droghe si incontrano in li-bri sacri dell’antica civiltà indiana. ISumeri, la cui civiltà si sviluppò tra ilTigri e l’Eufrate circa 4.300 anni fa,preparavano composti medicamentosicon sale e nitrato di potassio, mirto, ti-mo, corteccia di salice, di abete, di pe-

ro, di palma, ecc. e lerelative “ricette” sonostate trovate incise sutavolette di argilla.La farmacopea degliantichi Egizi era più“specializzata”, anchese, il più delle volte,di dubbia efficacia.Ad esempio quandoil medico egizianoprescriveva un estrat-to di radice del melo-grano per combatterei vermi intestinali,otteneva con ogniprobabilità buoni ri-sultati, poiché la ra-

dice contiene un potente ver-mifugo. Ma quando racco-mandava di versare nell’orec-chio di un sofferente di dis-turbi visivi un miscuglio diocchi di maiale, antimonio,ocra rossa e miele, o di prepa-rare un unguento a base digrasso di leone, di serpente, dicoccodrillo…. per combatterela calvizie, allora la sua artesconfinava nella stregoneria.Queste ricette ed altre, conte-nute in un papiro del 1.500a.C., ci appaiono quantome-no “strane”.

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BREVE STORIA DEI FARMACI: I VELENI CHE SALVANO LA VITAdi Angelo Pagliuca

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Colpisce tuttavia il fatto che siano rimaste nei ricettari finquasi ai successivi 2.000 anni. Ma sarebbe troppo facile sor-ridere a posteriori della ignoranza dei medici e dei pazientidi un passato neanche troppo lontano: quello che deve me-ravigliare è che accanto a mol-tissimi rimedi vani o dannosi,ve ne siano stati alcuni di qual-che efficacia. Infatti, non soloil medico di allora aveva unaidea molto vaga dei principiattivi di una prescrizione, maanche del funzionamento del-l’organo per il quale la prescri-veva: fino all’avvento della mo-derna fisiologia, nessuno sape-va ciò che accadeva in un orga-nismo aggredito da una malat-tia.L’arte di preparare i farmaci(farmacopea), rimase a lungotra le più arretrate e ciò fu do-vuto essenzialmente alla diffi-coltà, in origine quasi insor-montabile, di sottoporre a esa-me gli effetti di un medicamen-to. Per decine di secoli la medi-cina si basò principalmente sudue fenomeni: “guarigione spontanea” e “effetto placebo”.Il primo termine si riferisce al fatto che spesso le malattie sirisolvono spontaneamente e soltanto con gli esami scientificipiù moderni si poté stabilire se il malato guariva grazie allacura oppure... a dispetto dellastessa. Il secondo fenomeno,più complesso da spiegare, si ri-ferisce alle guarigioni causate dapreparati che, alla luce di criteriscientifici accertati, sono prividi qualsiasi efficacia.Placebo, da un verbo latino chesignifica “esser gradito, compia-cere”, è la definizione classica diqualsiasi medicamento, compo-sto per lo più da ingredienti in-nocui e inerti (quali l’amido),capace di alleviare gli stati an-siosi o qualche dolore del mala-to per il solo fatto di riuscirgligradito e di essere convinto del-l’efficacia.Se alle difficoltà di accertare ilvalore terapeutico dei medici-nali si aggiunge l’abissale igno-ranza dei tempi antichi, apparepiù agevole comprendere perché soltanto una irrilevante mi-noranza tra le migliaia di ricette pervenute dal passato risulti

di qualche validità farmacologica, tale cioè da indurre muta-menti significativi nell’organismo malato.L’eredità lasciata dagli egiziani fu raccolta dall’antica Grecia enumerose preparazioni medicamentose (unguenti, clisteri,

polveri, pillole, ecc.) erano lar-gamente usate già nel periodopre-ippocratico. Solo con Ip-pocrate (460-377 a. C.), tut-tavia, ebbero inizio i primitentativi di interpretare, conun approccio che oggi defini-remmo scientifico, l’azione deimedicamenti, basato sull’os-servazione e sul ragionamento.A Ippocrate risale la creazionedel codice etico dell’arte sani-taria, rappresentato dal famoso“giuramento”, nel quale eglifissava i compiti e i doveri delmedico (primum non nocere).Al greco Dioscoride (1° sec. d.C.), militante nelle legioni diRoma, spetta il merito di averper primo raccolto il comples-so di nozioni esistenti a quel-l’epoca sui farmaci, ordinan-dole sistematicamente nel trat-

tato “sulla materia medica”, destinato a rimanere per 15 se-coli la più autorevole opera nel settore.I Romani, celebri per le loro capacità organizzative, come inmolti altri campi seppero raccogliere, preparare e diffondere i

medicinali della Grecia e com-ponevano con scrupolo ricetteassai particolareggiate. Il patri-monio della farmacopea greco-romana raggiunse il mondoarabo, al fiorire della cui civiltà(9°-11°secolo) si deve la diffu-sione in occidente di impor-tanti droghe come la valeriana,il rabarbaro, la senna, la cassia.Il centro della medicina e dellafarmacopea di allora fu Bagh-dad, con la produzione diestratti e distillati inediti ingran copia, spesso tuttavia sen-za alcuna efficacia. Con l’in-troduzione della farmacopeaaraba nell’Europa cristiana,nasce una nuova figura di spe-cializzato: il farmacista. L’in-venzione della stampa favorì ladivulgazione delle conoscenze

sui farmaci, le quali vennero allargate dopo la scoperta del-l’America, da cui furono importate la china, l’ipecacuana, la

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ratania, la salsapariglia e al-tre droghe.Nei secoli successivi il pro-gresso nel campo della far-macologia fu quasi inesi-stente, merita tuttavia di es-sere citato il medico svizzeroParacelso (1493-1541), cheiniziò ad estrarre dalle dro-ghe i loro principi attivi e aintrodurre in terapia l’uso disostanze minerali (tartaroemetico).Con un balzo di alcuni se-coli si giunge all’età moder-na (fine del 18° secolo),quando iniziò un lento maprogressivo sviluppo degli esperimenti che davano alla far-macologia dignità di scienza autonoma. Sul finire del 19°secolo alcune ricerche portarono alle prime conoscenze sullevitamine, il cui studio ha permesso di chiarire la patogenesidi diverse malattie (beri-beri, scorbuto, rachitismo, pellagra,ecc.). Nel primo decennio del 20° secolo si ebbe la scopertadell’efficacia degli arsenobenzoli nella terapia della sifilide,aprendo il capitolo della chemioterapia che ebbe l’a-pice con la scoperta dei sulfamidici (1932) e suc-cessivamente della penicillina, primo prodottodella preziosa serie degli antibiotici. Non èquindi molto lontana dal vero l’affermazioneche solo dopo la fine della 2^ g. m. è iniziatol’enorme ininterrotto sviluppo di farmaci dicomprovata efficacia e lo studio del loro mecca-nismo di azione. Il resto è storia recente: eccellentirisultati, anche se non definitivi, si sono avuti contronumerose malattie, storicamente incurabili.Oggi l’attesa è verso farmaci che possono intervenire sul no-stro patrimonio genetico per incremen-tare le difese ereditarie contro malattieancora irrisolte (tumorali, cardiache,degenerative del sistema cerebrale, ecc.)e preparati “personalizzati”, capaci cioècurare il singolo individuo senza provo-care danni collaterali. A quel punto lafarmacologia avrebbe raggiunto il finesupremo: quello di contribuire ad unasocietà sana invece che “farmacizzata”.Vi è da aggiungere tuttavia la conside-razione che spingere troppo veloce-mente l’umanità verso un’età dell’orodi perenne buona salute, longevità, in-telligenza, potrebbe aprire la strada an-che a nuovi squilibri, in termini di carenze di risorse alimen-tari ed energetiche, inquinamento, tumulti sociali, ecc.. Saràquindi certamente necessaria innanzi tutto la creazione diuna “pillola della saggezza”.

La Redazione trae spuntoper un aggiornamentosulla figura del farmaci-sta militare, o più preci-samente dell’ufficialechimico-farmacista se-condo quanto previstodall’attuale ordinamentomilitare. In stretta colla-borazione con l’ufficialemedico, l’ufficiale farma-cista è stato uno dei pila-stri fondamentali dellanascita della sanità milita-re Italiana. Nel 1845 in-fatti venne strutturato un

ordine basato proprio su di un Ruolo medici ed un Ruolofarmacisti, prendendo così il nome di Corpo di sanità mili-tare. Si nota dunque che una delle più antiche professioni,viene posta a capostipite del Corpo sanitario militare, non-ché dei Corpi ausiliari militari.

Fregio da basco per ufficiali chimico-farmacisti dell’ EIIl farmacista militare, inquadrato nella Sanità mi-

litare, si occupa della corretta dispensazione deifarmaci, dei presidi medico-chirurgici e delle at-trezzature sanitarie militari destinati a fini me-dici speciali sia militari, che civili. Disponendodi una particolare formazione militare nonchédi una specifica preparazione tecnico/scientifi-

ca, è addetto alla preparazione, alla fabbricazioneed al controllo dei medicinali (secondo farmaco-

pea); a livello civile è autorizzato a consigliare in materiadi farmaci nonché a svolgere educazione sanitaria presso lapopolazione. Generalmente è un ufficiale (forze armate), in

possesso dei requisiti richiesti dallalegge, che presta servizio nelle Forzearmate e nei Corpi militari ausiliari.Oltre a occuparsi della salute dei mi-litari, come tutto il personale sanita-rio militare, gli ufficiali farmacisti ri-cevono un particolare addestramen-to militare riservato al personale sa-nitario, oltre a quello base di un uffi-ciale d’arma, grazie al quale riesconoad operare anche in particolari con-dizioni, compresi i teatri operativi.In Italia, come negli altri paesi dellaComunità Europea e del Mondo, rive-ste il ruolo di ufficiale nell’Esercito ita-

liano, nella Marina Militare, nell’Arma dei carabinieri, nelCorpo militare volontario della Croce Rossa Italiana e nel Cor-po militare dell’ACISMOM. L’Aeronautica Militare Italiananon contempla tra i ruoli sanitari quello del farmacista.

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Il carcinoma della prostata rappresenta attualmente neipaesi occidentali e in Italia, la neoplasia più frequente nelsesso maschile (20% circa di tutti i tumori diagnosticati a

partire da 50 anni di età),con un’incidenza in au-mento negli ultimi diecianni in concomitanza conla maggiore diffusione deltest dell’antigene prostati-co specifico (PSA). L’iterdiagnostico per la diagno-si di carcinoma della pro-stata si avvale di un pro-gramma di screening la-boratoristico mediante ilPSA e dei sui derivati(PSA density, velocity,doubling time e PSA TOT/FREE RATIO), in genere dopo i45 anni di età, associato ad esplorazione digito-rettale (DRE)ed eventualmente seguito da ecografia transrettale (TRUS).Tali procedure nonostante l’ampia diffusione, presentano li-mitazioni intrinseche conducendo ad errori di diagnosi siadi tipo “falso positivo” che “falso negativo”. In uno studio suun ampio campione, si evince che delle tre metodiche il PSApresenta la più alta sensibilità (91.8%) ed una specificitàmolto bassa (25.6%), l’esplorazione digito-rettale presentauna sensibilità di 73% ed una specificità di 70%, mentre laTRUS presenta una sensibilità di 65% a fronte di una bassaspecificità del 32%. La diagnosi di carcinoma prostatico èistopatologica mediante biopsia prostatica ecoguidata concampionamenti random (da 16 a 22 prelievi), con rischio difalsi negativi nel 39 - 52% dei casi.Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione tecnologica della riso-nanza magnetica (RM) ed allo sviluppo di nuove apparec-chiature ad alta intensità di campo (3 Tesla), in dotazione nelnostro centro, lo studio della prostata ha raggiunto impor-tanti traguardi diagnostici, consentendo di valutare diversiparametri della ghiandola. La RM multiparametrica(mpMRI), ha raggiunto una accuratezza diagnostica che vadal 75 al 90% e fino al 97% nel caso di localizzazione di le-sioni già note. La mpMRI mediante uno studio morfologico,in diffusione, perfusionale e spettroscopico, valuta diversecaratteristiche del tessuto prostatico.Nella nostra esperienza, la mpMRI a 3 T eseguita senza bobi-na endorettale, consente una migliore accuratezza della me-todica non solo nella stadiazione ma anche nella identifica-zione del carcinoma prostatico prossima al 100%.È pertanto possibile:1) aumentare l’accuratezza bioptica mirando la stessa sotto-guida ecografica ed ancora meglio mediante fusione delle im-magini RM con quelle ecografiche, esattamente sulla lesione e2) stabilire l’aggressività del tumore con impatto significativo

sull’approccio terapeutico. È prospettabile nei centri con do-tazione di magneti ad alto campo la costituzione di unità spe-cifiche per la prostata “PROSTATE UNIT” finalizzate alla

diagnosi e alla terapia del carcinoma della prostata.

Profilo del Socio Onorario ANUA (Taranto)Prof. Michele Scialpi

Nato a Martina Franca (Taranto) il 21-4-1959. Siè laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Uni-versità La Sapienza di Roma (voto 110/110) e nel1989 ha conseguito la specializzazione in Radio-logia Diagnostica presso l’Università degli Studidi Modena.È stato assistente radiologo di ruolo presso l’Ospe-

dale Civile di Trento dal 1989 al 1991, presso l’OspedaleSantissima Annunziata di Taranto dal 1992 al 1994, eAiuto Radiologo presso l’ospedale di Rovereto dal 1994 al1995. Dal 1995 al 2003 è dirigente medico di 1° livellopresso la StrutturaComplessa di Ra-diologia A.U.S.L.TA/1 PresidioOspedaliero Cen-trale, StabilimentoSantissima Annun-ziata con incaricodi ricerca scientifi-ca e consulenza.

Attività didattica:dal 1989 al 1991 insegnamento di Tecnica Radiologicadegli apparati presso la scuola per TSRM di Trento, e nel1999 è stato docente al Corso di formazione per il perso-nale medico addetto ad attività radiodiagnostiche com-plementari all’esercizio clinico a Taranto. Dal 1997 al2003 è stato docente a Corsi Nazionali su RisonanzaMagnetica e TC nell’emergenza. È stato professore acontratto nell’ambito della didattica integrativa per l’in-segnamento di Diagnostica per Immagini alla Scuola diSpecializzazione di Radiodiagnostica presso l’Universitàdegli Studi di Bari nell’ A.A. 2001-2002 e 2002-2003.L’attività scientifica si compendia in 130 pubblicazioni,in 104 relazioni e moderazioni a congressi e corsi di ag-giornamento, in 10 capitoli di testi e/o monografie.Attualmente è Direttore del Reparto Radiologia 2 del-l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

C E N T RO S T U D I

Carcinoma della prostata: attualità e prospettive futuredi Michele Scialpi

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Alla conclusione della prima guerra mondiale, il Trat-tato di Versailles (22.gennaio.1919) prevedeva che laGermania non disponesse di un’Aeronautica Milita-

re, non di grandi navi, non di sommergibili. Solo un mode-sto esercito di centomila uomini le erastato concesso. Le indus trie venneromesse sotto controllo ed a quelle aero-nautiche veniva vietato di produrre sulterritorio nazionale.Dai giorni di quel trattato, i tedeschivissero in un’atmosfera di frustrazione.Espressione preminente di questo sta-to d’animo era il generale Hans VonSeekt (v. foto) il quale pensava che laGermania non dovesse attenersi ne al-lo spirito nè alla lettera delle disposi-zioni di disarmo. Anzi, lo pensò cosìbene da organizzare resistenze passive eda porre in essere atti ordinativi che,in un futuro non lontano, permettes-sero la ricosti tuzione delle Forze Ar-mate tedesche secondo validi e moder-ni standard.Intanto, sotto le strettoie del Trattatodi Versailles, le industrie aeronautichetedesche avevano delocalizzato la mo-desta produ zione in Svizzera, Svezia,Turchia ed Italia. Dal 1922,tuttavia,lepotenze vincitrici accordarono unamitigazione delle clausole ed ammise-ro che le industrie aeronautiche tede-sche potessero ormai tornare a costrui-re nella madrepatria, anche se soltantoaeroplani civili.La produzione fu ini-zialmente limitata aglialianti, ma non si tar-dò molto a passare avelivoli a motore ga-bellati per “sportivi”.Il tutto sotto le com-plici ali di Ernst Udet.In breve tempo riap-parvero i capannoni diJunker, Dornier edHeinkel e pure quellinuovissimi di Mes-serschmitt.Mentre il nazismo erain incubazione, altrementi, tra le qualiquella brillantissima del già ricordato generale Von Seekt, siimpegnavano ad un inizio di rinascita.Il 16 aprile 1922, tra Russia e Germania era stato firmato aRapallo un protocollo, in parte segreto, che aggirava molte

clausole del Trattato di Versailles e permetteva che le due na-zioni potessero coope rare nei campi politico ed economico.Nella sostanza, a compensazione del trasferimento di un mo-derno know-how industriale, la Russia concedeva tre basi al-

la Germania. La prima ospitava unascuola di guerra chimica, la secondaun centro addestramento truppe co-razzate e la terza, Lipezk, non moltolontana da Mosca, una base aerea at-trezzata secondo gli standard dell’e-poca.Da quei giorni, fu un continuo fluireverso la base russa di materiale aero-nautico e di tecnici tedeschi, via Stet-tino-Leningrado. Una, prima consi-stente somma fu stanziata per l’ade-guamento della base alle nuove esi-genze. Successivamente fu resa dispo-nibile una quantità ancor maggiore didanaro, prelevato incongruamentedai fondi accantonati per le pensionidei lavoratori della Ruhr. Furono suc-cessivamente acquistati, dalla Fokkerolandese, cento caccia D.13 (1924)che -umorismo delle cose umane-erano forniti di motori inglesi NA-PIER-LION. Non mancavano nu-merosi altri velivoli da utilizzare nellediverse fasi dell’iter istruzionale. In-tanto Lipezk stava accogliendo altripiccoli gruppi di civili tedeschi. Viag-giavano separati e si appoggiavano al-l’agenzia turistica “Intourist”. Questi

“civili” altro non era-no che piloti militari,allievi ed istruttori divolo. (Nella foto a si-nistra un gruppo allaFliegerschule di Li-pezk).Per la fine del 1924avevano raggiunto ilnumero di cento uni-tà. I russi avevanofornito materiale lo-gistico di base, matutto il materiale spe-ciale aeronautico erarigorosamente tede-sco. Gli aeroplanigiungevano in volo

quando il rapporto autonomia/distanza era favorevole. Neglialtri casi viaggiavano smontati in appositi contenitori. Mate-riali più delicati venivano dispersi nel Mar Baltico su piccolibattelli governati da ufficiali di marina tedeschi in divisa da

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Resurrezione: come l’Aeronautica Militare Tedescariuscì a rigenerarsi dopo la Grande Guerra - di Guglielmo Canham

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ufficiali mercantili. Il mascheramento era davvero minuzio-so: persino i corpi delle poche vittime di incidenti di volo ve-nivano rimandati in Germania in casse con l’etichetta “partidi ricambio per motori”.Mentre queste cose avvenivano in terra russa (1926) in Ger-mania nasceva la “Lufthansa” che, sotto la guida sagace di Eh-rard Milch, organizzò, in breve, una flotta di centoventi aero-plani che raggiungevano annualmente i quattro milioni dimiglia volate, colle-gando regioni lon-tane come Cina eBrasile. Furono,inoltre studiati eposti in uso stru-menti fondamenta-li per la navigazio-ne senza visibilità.Mentre non moltifortunati impara-vano a volare a Li-pezk, centinaia digiovani tedeschifrequentavano, inattesa del meglio,le scuole di volo avela, unica attivitàufficialmente am-messa dal trattatodi pace. Per incisoricordiamo che tra questi giovani era Adolf Galland, destina-to a fama duratura.Anche nel campo delle costruzioni civili crescevano d’impor-tanza giganti come Junkers, Dornier ed Heinkel mentre lanuova Messerschmitt si avviava verso prodigiosi traguardi. illoro impegno progettuale darà gradualmente vita a velivolisempre più perfezionati pur sotto gli occhi della commissio-ne alleata di controllo che - a quel tempo- non levava molteproteste. Citerò il caso del velivolo da caccia He.38 che, oltread essere manovrabilissimo, era più veloce del più veloce cac-cia inglese dell’epoca (1928). Più avanti nel tempo, un nuo-vo prototipo (He.70) sarà gabellato quale commessa dellaLufthansa per un “aeroplano postale veloce”, mentre quelloche poi sarà 1’Heinkel 111, verrà “coperto”, sempre dallaLufthansa quale “aeroplano veloce di linea”.La base clandestina di Lipezk era destinata ad essere attiva perdieci anni.Gli allievi colà brevettati erano ufficialmente classi -ficati “piloti da caccia” da parte dell’organizzazione militareaeronau tica che andava prendendo forma in Germania. Al lo-ro rientro, questi piloti non venivano assegnati a reparti di vo-lo perchè questi...non esistevano, almeno nei primi anni.Molti transitavano nei ruoli della “Lufthansa” i cui velivoli incaso di necessità, potevano essere rapidamente adattati a com-piti militari. I nuovi assunti venivano poi sottoposti a forme diaddestramento che di militare avevano molte caratteristiche.Ma ora occorre fare un passo indietro. Il primo gruppo di pi-

loti da sottoporre ad un corso di ripresa era costituito da ve-terani della prima guerra mondiale che, alla fine, non furonotutti in grado di superare le difficoltà del corso. Una primari chiesta di avere a Lipezk elementi giovani, provenienti daivari aero-club fu respinta. Si pensava che passare da velivolidi modeste prestazioni a velivoli decisamente più veloci fossedifficile, se non pericoloso. Il comandante tedesco dellascuola si recò allora a Berlino ed ottenne il reclutamento di-

retto di dodicigiovani degli “ae-ro-club” e dellascuola dell’avia-zione commercia-le. Aveva vistogiusto. Quei do-dici giovani di-vennero espertiistruttori. I giova-ni piloti, chegiungevano dallaGer mania, furonoabbastanza facil-mente trasformatiin piloti “combat-ready”, futuri bril-lanti piloti dellacaccia tedesca. ALipezk (v. fotod’epoca) furono

formati almeno 120 piloti da caccia e 450 membri di equi-paggio.I vantaggi non furono soltanto a favore dei tedeschi. Pilotirussi furono aggregati ai corsi di volo di Lipezk, mentre per-sonale tecnico si avvantaggiò dei corsi annuali tenuti dai tec-nici tedeschi. Ma non basta. Perdurando la proibizione di co-struire aeroplani militari, le industrie aeronautiche tedeschesi avvantaggiarono della copertura dì Lipezk per sviluppare esperimentare prototipi di aeroplani di alte prestazioni intera-mente metallici. Questi sarebbero stati pronti per la produ-zione di massa prima che le altre industrie europee avessero,a loro volta, iniziato la progettazione dei propri velivoli. Sot-to la guida illuminata di Von Seekt e con l’aiuto dei russi, aLipezk, il ministero delle forze armate germaniche aveva po-sto le basi della Luftwaffe tanto per risorse umane quanto peravanzamento delle conoscenze tecniche.Quando la base di Lipezk non fu più disponibile, Goering,che aveva stabilito contatti con Mussolini, decise di farequalcosa di simile in Italia. Presi accordi ai livelli appropriatie stabiliti canoni di assoluta segretezza, egli inviò in Italia,muniti di passaporti falsi, settanta dei piloti addestrati inRussia. Dalla frontiera del Brennero a Grottaglie (TA),furo-no mascherati da reclute dell’Alto Adige. A Grottaglie indos-sarono uniformi della Regia Aeronautica. Poi incominciaro-no a volare. Qui, però, qualcosa andò storto. Goering nonaveva tenuto conto del fatto che i settanta prescelti non era-

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no giovanotti inesperti, ma piloti adeguatamente addestrati.Sembra anche che -pur difficile da credersi ma così, da altrefonti, riportato- quei piloti tedeschi ne sapessero di più deiloro istruttori. Ovviamente, l’esperimento non fu ripetuto.Si narra anche di una competizione di finto combattimentomanovrato tra piloti russi e piloti tedeschi organizzata a Li-pezk. I tedeschi sbaragliarono i russi senza tante difficoltà. Inuna seconda fase, i contendenti si scambiarono gli aeroplani:i russi su aeroplani tedeschi e tedeschi su aeroplani russi. Eb-bene, anche questo secondo round fu vinto dai tedeschi. Dalgennaio 1934 Heinkel, Dornier, Junkers, Messerschmitt edArado, supportati da industrie minori -con buona pace deivincitori- divennero l’asse portante della produzione aero-nautica di alta tecno logia. Erhard Milch era uomo di grandeintelligenza e di pronto intuito. Aveva pianificato importantirealizzazioni qualitative e quantitative distribuite nell’arco dicinque anni. Insanabili controversie sorsero però tra lui eGoering che -davvero impulsivo e spesso irrazionale- volevache il programma dei cinque anni fosse completato in dodicimesi. Milch fu costretto ad accettare dei compromessi a spe-se della (non avvenuta) produzione strategica di una congruaquantità di bombardieri. Ma Goering, che pur aveva lettoDouhet, commise l’errore fatale: niente bombardieri pesanti.Se il Milch fosse stato lasciato da solo a decidere, probabil-mente l’as salto alle Isole Britanniche avrebbe avuto un diver-so svolgimento e -forse- un diverso risultato.Anche un Alto Comando delle Forze Aeree era stato costitui-to dai germanici e suddiviso nelle branche fondamentali (es.Operazioni, Personale, Organizzazione e rifornimenti etc).Problemi sorsero, in specie di interfaccia, ma non furono ri-

sparmiati fruttuosi tentativi di adatta mento ad una realtà sem-pre nuova. Uno dei problemi più evidenti derivava dal fattoche nessuno dei generali che occupavano posti chiave avevamai pilotato un aeroplano. Alcuni di essi tentarono, ma unacosa è pilotare un aeroplano un’altra pianificare l’impiego dimasse aeree di specialità differenziate per impiego operativo.Il 26 febbraio 1935 Hitler, preso il coraggio a due mani, si-glò un documento preparato da Goering. La firma rendevaufficiale l’atto costitutivo della Reichluftwaffe quale terzaforza armata germanica. Goering, per raffreddare i clamoriche si sarebbero destati in Europa e, forse, nel mondo, si af-frettò a comunicare alla stampa nazionale ed a quella inter-nazionale che, con la creazione di un’Arma Aerea autonoma,la Germania non intendeva minacciare nessuno ma essere ingrado di difendersi in caso di attacco.

Le ali con le croci nere, più o meno clandestinamente, eranorisorte. Alla vigilia della fase acuta della contesa con la Ce-koslovacchia per il territorio dei Sudeti (1938), la Luftwaffedisponeva di 2930 aeroplani. Di questi, più della metà eranoimpiegabili in operazioni belliche. Gli efficienti si potevanosuddividere in 700 bombardieri (medi e/o in picchiata) e cir-ca 450 caccia. Dei bombardieri, intorno al 50% era desti natoad operare contro la Cekoslovacchia mentre 1’altra metà eradislocata sul (possibile) fronte Ovest per contrastare eventua-li reazioni di Francia ed Inghilterra.

E così la corsa lungo il ripido precipizio della più grandetragedia che avesse mai travolto l’umanità aveva avutoinizio.

Resurrezione: come l’Aeronautica Militare Tedescariuscì a rigenerarsi dopo la Grande Guerra - di Guglielmo Canham

NOTE PERSONALI SU ALCUNI PERSONAGGI:

GALLAND: Come molti piloti tedeschi dell’epoca, iniziò a volare sugli alianti Brillante pilota in seno al rinato Stormo“Richthofen”. Partecipò alle operazioni in Spagna con la famosa legione Condor. Asso indiscusso della Luftwaffe assun-se l’incarico di Comandante dell’aviazione da caccia.

GOERING: Asso dell’aviazione tedesca nella prima guerra mondiale, comandò il famoso “Circus Richthofen”. Nel (pri-mo) dopoguerra, nell’ambito del partito nazionalsocialista, accettò da Hitler l’incarico di dirigere l’organizzazione delle“Camicie brune”. Deputato e presi dente del Reichstag. Ministro dell’Aeronautica ne (dirige le ope razioni nel corso dellaII Guerra Mondiale.

MILCH: Intelligente ingegnere gravitò nell’orbita di Junkers. Nel tempo, direttore della Lufthansa. Segretario di stato alMinistero dell’aria. Ispettore generale. Con Kesserring e Sperrle, promosso Feld Marschal.

UDET: Pilota acrobatico. Forma un polo di produzione aeronautica civile. In seguito, diviene capo del dipartimentotecnico delle nuove forze aeree tedesche e, successivamente, della branca degli equipaggiamenti. Notevoli divergenze daGoering. Muore suicida.

VON SEEKT: Generale. Nella prima guerra mondiale riveste alti inca richi sul fronte occidentale. Capo di Stato Mag-giore dell’Eser cito tedesco (1920-1926). Membro della delegazione tedesca a Versailles, conosceva, di prima mano, le in-tenzioni alleate per una pace punitiva. Organizza resistenze passiva all’applicazione delle clausole di disarmo della Ger-mania. Esercita grande in fluenza nella stipulazione di un accordo russ-tedesco per una collaborazione nel campo indu-striale ed in quello politico he aggirasse le clausole del Trattato di Versailles.

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MILANO

Abbiamo letto con interesse e compiacimento l’articolo sul “Giuramento eBattesimo corso Rostro IV” in cui si cita il Gen. Giuseppe Piseddu qualeunico sopravvissuto *(v.nota) del leggendario Corso REX. (Il Corriere dell’A-

viatore N. 7-8/2014)Anche la Sezione ANUA di Milano si onora di avere un Socio del Corso REX: ilGen. D.A. Antonino Pasquali, del quale si riportano tre significative immagini.

Nato a Piacenza il 23 febbraio 1916, ha frequentato il corso regolare dell’AccademiaAeronautica a Caserta negli anni 1936… 1939. Nominato S.Ten. Pilota nel 1939 edassegnato alla Ricognizione Marittima, ha svolto tutto il periodo di guerra volando innumerose squadriglie tra le quali:187 esima (di Cadimare), 196 esima (di Bengasi), 143 esima (di Spalato), 170 esimadi Augusta come Comandante fino allo sbarco degli alleati.Al termine della guerra, è stato assegnato alla 46esima Aerobrigata di Pisa.Nel 1961, con il grado di Colonnello, è stato Comandante del Contingente dell’Ae-ronautica Militare Italiana a Leopoldville, oggi Kinshasa, facente parte delle Forze diPace dell’ONU inviate in Congo per la stabilizzazione del Paese, con un nucleo della46^ Aerobrigata di Pisa. Quindi al C.A.V. e allo S.M. della 1^ R.A.Il Gen. D.A. Antonino Pasquali è decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare.

È gran merito delGen. Pasquali se il15 novembre2010 i giardini diPiazza Guardi aMilano sono statiintitolati alla me-moria dei 13Aviatori Italianitrucidati in Con-go l’11 novembre1961, presenti ilMinistro della Di-fesa ed il Sindacodi Milano nonchè Autorità e rappresentanze di Associazionid’Arma.I suoi 98 anni compiuti non gli impediscono di frequenta-re la Sezione A.N.U.A. di Milano e di partecipare attiva-mente alla vita della Sezione. Cordiali saluti

Gen. D.A. Otello Orlandi

Dalle Sezioni Territoriali

1a foto: Allievo Pasquali delCorso REX.2a foto: Col. Pasquali Coman-dante del Contingente Italianoa Leopoldville.3a foto: Intervento del Gen.Pasquali all’inaugurazione dellatarga ricordo di Piazza Guardi.

*da intendersi: unico superstitecentenario.

Dal 5 aprile 2014 la Sezione ANUA-MI è così composta:

N. 85 Soci e 58 Dame d’Onore

Presidente Gen. D. A. ORLANDI Otello

Vice Presidente Brig. Gen. DAL LAGO Augusto

Segretario 1° Cap. DE SIMONE Antonio

Consigliere Cap. MASOERO Massimo

Consigliere S. Ten. ZAMPINI Achille

Tesoriere della Sezione Gen. Isp. PITTA’ Stelio

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ROMA - LATINA: Arte e Cultura in sinergia

Bel Gruppo RM-LT in immagine di repertorio

Domenica 21 settembre, presso il Teatro Anfitrione di Roma, via S. Saba 24 (zona Aventino) alle ore 17,30 la Compa-gnia “Teatro...che passione”, formata da soci ANUA della sez. di Latina, rappresenta la commedia brillante “MagaMalìa” già allestita con grande successo a Latina. Il costo del biglietto di euro 10 ed il ricavato, dedotte le spese vive,

viene devoluto all’ANUA per nuove iniziative. Il teatro Anfitrione è facilmente raggiungibile con la Metro B dalla fermata Cir-co Massimo; per chi opta per i mezzi propri, non vi è difficoltà di parcheggio in zona. Al termine dello spettacolo viene orga-

nizzata una cena buffet presso la casa dell’Aviatore. Ogni utile infor-mazione può essere richiesta ai noti contatti di Sezione pubblicati inseconda di copertina.

La Compagnia Teatrale “Teatro… che passione” nasce a Latina nel2010 su iniziativa di un gruppo di amici, tra i quali numerosi Ufficia-li dell’A.M. (tutti soci ANUA) e relative consorti, spinti dal desideriodi impiegare piacevolmente il loro tempo libero e, contemporanea-mente, rendersi utili nel campo sociale. Gli incassi degli spettacoli,infatti, dedotte le spese, sono tutti devoluti in beneficenza.La Compagnia ha debuttato nell’anno di fondazione con la comme-dia di Eduardo De Filippo “Sabato, domenica e lunedì” per poi pro-seguire ogni anno con uno spettacolo diverso: “Il ragazzo di campa-gna” di Peppino De Filippo, “Le pillole di Ercole” di Hannequin eBilhaut e, quest’anno, “Maga Malìa” di Dino Di Gennaro.In particolare, la commedia “Le pillole di Ercole”, su richiesta dellaPresidenza Nazionale dell’Anua, è stata portata in scena lo scorso an-no nel Circolo Ufficiali di Palazzo Barberini a beneficio dell’ONFA.

La stessa commedia è stata poi rappresentata nel Teatro annesso alla Caserma Lante della Rovere, sede del Comando Marina Mi-litare di Roma, a favore dell’Istituto Andrea Doria.Lo spettacolo che si propone per il mese di Set-tembre, “Maga Malìa”, di Dino Di Gennaro, èun’opera brillante e ha come protagonista un at-tore disoccupato perennemente in cerca di scrit-ture la cui moglie, per sbarcare il lunario, si in-venta cartomante telefonica. Le chiamate al suonumero attiveranno una serie di esilaranti equi-voci che comunque, alla fine, porteranno l’interafamiglia, formata anche da una sorella zitella edue figli, ad una lieta soluzione dei loro proble-mi. Alla Signora Luciana Peritore (prima a sinistranella foto) ed all’intera Compagnia di cui è registacomplimenti vivissimi.

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Dalle Sezioni Territoriali

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Dalle Sezioni Territoriali

Taranto: aviatori ed artisti uniti per una mostra sul “volo”Quadri e sculture per il connubio

fra Aeronautica, Anua ed Associazione Culturale “L’impronta”

I l volo come tema: da quello vero, eroico, degli antichi idrovolanti che decollavano e ammaravano nelle placide acque delMar Piccolo di Taranto; a quello fantasioso e poetico di una collettiva di quadri e sculture.È il connubio attuato all’idroscalo “Luigi Bologna” (in occasione

del Giuramento (25 luglio) ALLIEVI 9° CORSO “ZEUS” -1 °INCORPORAMENTO – ANNO 2014) grazie all’ intelligenteopera del magg. Aldo Marturano, presidente della locale sezione del-l’Anua (Assoc. Naz. Ufficiali Aeronautica); degli artisti dell’Associa-zione Culturale “L’Impronta” guidati dal presidente Arturo Cameri-no; e – naturalmente e soprattutto – dal padrone di casa, il Coman-dante della SVTAM (ex Saram) col. Roberto Leo.Una prova, quella dei pittori e scultori de L’Impronta, che pur neipiù diversi stili si inserisce nel filone storico del volo delle macchineinventate dagli uomini come propulsore d’ispirazione così come av-venne (indimenticabilmente) per la corrente artistica del Futurismoche vedeva, nei primi aerei che solcavano i cieli, la più grande espres-sione di movimento e velocità non disgiunti dalla componente piùprettamente umana dell’eroismo.

Faceva pensare al Futurismo, quest’incontro fra aviatori di oggi e di ieri con artisti lo-cali; faceva pensare al Vate D’Annunzio con la sua impresa del volo su Vienna conundici Ansaldo S.V.A. per lanciare volantini di propaganda; ma faceva soprattuttopensare ai meravigliosi idrovolanti Cant Z 501 e 506, i “gabbiani” di Mar Piccolo,coi quali Italo Balbo, nel ’29, salpando proprio da qui, dalle acque di Ebalia, compìl’epica trasvolata sino a Odessa.Temi, sensazioni, emozioni che si sono fusi negli interventi dal palco del presidenteAnua, magg. Aldo Marturano, del giovane comandante della Svtam, col. RobertoLeo, del presidente Arturo Camerino de L’Impronta, dell’artista Mary Sgobba, autri-ce dello stemma araldico della Scuola Svtam, e di Giovanni Amodio, critico d’arte.Il Presidente Marturano ha ringraziato tutti i collabo- ratori del col. Leo, e per essi ilV.C. tCol Corona ed il Ten.Col. Tundo. Ha menzionato i suoi più diretti collabora-tori della Sez. ANUA, il segretario, gen. Rossini e il magg. Clary; ha consegnato letessere Anua come soci benemeriti al col. Leo, comandante Svtam; al col. Andrea

Marradi, comandante 16° Stormo Martina Franca; e al t.col. Piergiorgio Farina, comandante 65° Deposito Territoriale A.M.di Taranto. Inoltre, ha donato il crest dell’associazione agli sponsor: al dott. Michele Sgura, presidente della Compagnia por-tuale Neptunia; e al dott. Pietro Pupino, agente capo della Sara Assic. Taranto. Altri crest al presidente de L’Impronta ArturoCamerino; alla pittrice Mary Sgobba; al critico d’arte Gianni Amodio; al comandante pilota dei mitici (e pericolosi) F 104,Santo Cucè; e agli artisti dell’ Accademia Mezzogiorno Musicale che si sono esibiti al termine della serata per ulteriormenteimpreziosirla: il giovane fisarmonicista Nicola Ippolito, un virtuoso di appena 14 anni; e la cantante Giovanna Guadagno.

In sala erano esposti i dipinti di Elio Bruni, Marcello Buccolieri, Cetty Buzzerio, Antonio Camardi, Arturo Camerino, Ma-ria Chiarofonte, Luciana Cucci, Liliana De Bellis, Luciana De Ciro, Rosanna De Pasquale, Antonella De Santis, Leo Di Ca-stri, Margherita Fallico, Gianfranco Gatto, Rocco Grippa, Letizia Lo Prete, Leo Lotito, Pasquale Portacci, Maria Pia Puti-gnano, Eliana Primicino, Vincenzo Rusciano, Orlando Salvatore, Giuliana Taglialatela, Spyridon Trousas, Francesca Vetra-no, Francesca Zanghi; e le sculture di Fabio Pierri Pepe e Augusto Bruschi.Quest’ultima, in particolare, troneggiava al centrodella sala: una imponente scultura in legno d’ulivo, nello stile ormai inconfondibile di Bruschi, raffigurante un rapace.

<Attraverso le loro opere – ha commentato il presidente Marturano – ritroviamo le suggestioni del volo per cui l’arte si fa estrinsecazio-ne del fascino del volo come vertigine divina e movimento che non delimita lo spazio ma abbraccia il mondo con le ali della fantasia>.

Antonio Biella

(Si riportano a pag. 48 ulteriori informazioni sull’evento e sul risalto che il Dott. Biella ha dato per l’occasione alle iniziativedell’ANUA e dell’Aeronautica Militare).

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C ari amici,più di un collega e amico, oltre che socio dell’ANUA, miha chiesto il perché delle repentine dimissioni da consiglie-

re direttivo della Sezione ANUA Roma.Premesso che, nell’immediatezza, ho subito provveduto a partecipareal Presidente Nazionale, Gen. Maiorani, i motivi a base della miadecisione, ora, a distanza di un mese, facendo forza sulla mia inna-ta riservatezza, desidero darne informazione a tutti i soci (almeno aquelli dei quali ho conoscenza dell’indirizzo di posta elettronica).Tutto ciò, essenzialmente, per ragioni di verità e di trasparenza,nonché di correttezza nei confronti di quanti mi hanno votato. Perquesto motivo chiedo alla Presidenza Nazionale che questa mia let-tera, ove nulla osti, sia pubblicata sul Corriere dell’Aviatore.

In sintesi, sin dai primi momenti dell’iscrizione all’ANUA, solleci-tato da più di un collega, avevo favorevolmente valutato la possibi-lità di dare un contributo fattivo all’Associazione, impegnandomi,ove del caso, in maniera diretta quale Presidente della sezione diRoma. Ed infatti, in occasione delle elezioni del 3 aprile u.s. hopresentato la mia candidatura per l’incarico di consigliere. ……(effettuate le votazioni, al termine dello spoglio, sono risultatieletti secondo normativa 5 consiglieri: Intini, Cariglia, Capaldi-ni, Passaro e Ballerini)La lettera così continua:Secondo regolamento, noi cinque consiglieri eletti, ci siamo imme-diatamente riuniti per procedere alla elezione del Presidente e delVice Presidente. Iniziata la riunione, sia io che Cariglia abbiamoproposto la rispettiva candidatura. Cariglia ha espresso brevemente imotivi che lo avevano portato a ricandidarsi, facendo chiaramentepresente che non avrebbe accettato alcun altro incarico. Da partemia, dopo aver preso atto di quest’ultima singolare affermazione, hoevidenziato che la decisione di candidarmi alla carica di Presidenteriposava oltre che sulle sollecitazioni ricevute, anche su una conside-razione di fondo che, come detto, non avevo avuto modo di esporrein sede assembleare. Una considerazione che può sintetizzarsi (cosìcome prospettatomi) in una avvertita esigenza di profondo rinnova-mento culturale e di mentalità sì da consentire alla sezione di Romadi assumere e svolgere un suo precipuo e qualificato autonomo ruolo,pur nel più ampio contesto di un doveroso, quan-to sinergico e fattivo rapporto di collaborazionecon la Presidenza Nazionale. (In proposito miviene in mente l’encomiabile quanto qualificata“effervescenza” della sezione di Latina, non tra-scurando peraltro le altre realtà sezionali che an-cora non ho avuto modo di conoscere).Dunque una esigenza di rinnovamento che nonvoleva assolutamente significare una censura al-la precedente Presidenza, quanto piuttosto l’in-tento di dare nuova linfa vitale alla nostra asso-ciazione, di avviare e valorizzare ulteriori con-tatti con altre realtà associative, di ampliare ilnumero degli associati offrendo loro nuovi sti-moli, interessi e spunti motivazionali in funzio-ne di una più proficua e sentita partecipazionealla vita associativa.... (i tre consigieri non candidati alla presi-denza avevano però deciso di rieleggere il presidente uscente)...A questo punto, preso atto che il mio messaggio di “rinnovamento”era caduto nel vuoto, non desiderando assolutamente assumere una

posizione di ostacolo alla nuova Presidenza, ho espresso il mio in-tento di dimettermi (facendo in tal modo, gioco forza, mio, per ra-gioni di coerenza, il proposito precedentemente espresso da Carigliadi non accettare alcun altro incarico in caso di mancata elezione aPresidente).Tanto ho ritenuto di partecipare in omaggio alla verità ed alla tra-sparenza, veri e propri cardini cui mi sono sempre ispirato nel cor-so della mia lunga carriera. Certo che la vicenda sopra delineatacostituirà elemento di riflessione in funzione di auspicabili modifi-che regolamentari, nell’assicurare alla Presidenza Nazionale il miopieno apporto collaborativo, formulo al Presidente Cariglia e aglialtri Consiglieri un augurio di buon lavoro.Un caro saluto

Roma 7 maggio 2014Gen. Isp. (r) CCrn Domenico Intini

38 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Sentimenti... PartecipazioneIl recente rinnovo delle cariche sociali della Sezione ANUA Roma è stato intensamente vissutodai Soci che vi hanno direttamente partecipato, come dimostra la lettera aperta pervenuta in

Redazione e che qui parzialmente si richiama nello spirito che alimenta i doveri dell’informazione.

Torto, Ragione e Dialogoaforismi e citazioni forse a (s)proposito

È meglio essere ottimisti e avere tortopiuttosto che pessimisti e avere ragione.

(attribuita ad Albert Einstein)

Provare che ho ragione significherebbe riconoscereche posso avere torto.

(Caron de Beaumarchais)

Ho fallito nell’intento, e perciò ho torto;questa è una mera giustizia.

(Napoleone Bonaparte)

Nelle dispute l’inferiore ha sempre ragioneperché il superiore si è abbassato a disputare.

(Nicolàs Gòmez Dàvila)

Il primo miracolo della generosità è di riconosceree confessare il proprio torto.

(Arturo Graf )

Non cercare di avere l’ultima parola.Potresti ottenerla.(Robert Anson Heinlein)

Le liti non durerebbero a lungo,se il torto fosse da una parte sola.

(François de La Rochefoucauld)

Platone ha sempre rifiutato la scrittura poichéritiene che non tutto può essere spiegato me-diante essa e che i principi della filosofia pos-sono essere comunicati solo con il dialogo.Le sue opere sono tutte in forma di dialogo incui Socrate è il protagonista che narra i miti.Una caratteristica degli scritti platonici è quel-

la di non avere conclusione.(nella immagine Platone - particolare da affresco di Raffaello San-zio in Vaticano)

(M.T.)

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 39

In questi mesi ricordiamo...a cura di Guido Bergomi

Nel mese di settembrePier Ruggero Piccio

27 settembre 1880: nasce a Roma il terzo in graduatoria tra gli assi dellaprima guerra mondiale, Pier Ruggero Piccio. Dopo l’Accademia Militare siavventura con tre suoi amici in una spedizione in Congo Belga dove conuna marcia di sette anni ripercorre, a piedi l’itinerario di Livingstone. Indipartecipa alla guerra di Libia e poi torna in patria col grado di capitano difanteria. Inizia quindi un’altra avventura, quella del volo e frequenta lascuola di Somma Lombardo e si brevetta pilota e conquista il primato di al-tezza con 3.800 metri e altri primati. Scoppiata la guerra comanda un re-parto da caccia e comincia ad inanellare vittorie fino alla 24esima. Parteci-pa poi alla impresa di D’Annunzio a Fiume. Andò poi in Francia comeconsulente militare e si occupò anche di propagandare la vendita di aerei.Concluse la sua movimentata esistenza nel 1964.

Primo volo a razzoÈ il 30 settembre 1929 quando il tedesco Fritz von Opel esegue ilprimo volo propulso da un razzo. Sebbene sia stato preceduto, pare,da un balzo di un certo Fritz Stammer l’11 giugno 1929, viene at-tribuito a von Opel il primo vero volo sospinto da una serie di raz-zi. Il mezzo era un aliante a doppio trave di coda con una batteriadi 16 razzi Sanders Rak 1 e il pilota Opel riuscì a compiere un vololungo circa 1.500 metri e a pochi metri da terra con una punta divelocità di circa 153 Km/h.

Il Tempest2 settembre 1942: effettua il primo volo il prototipo dell’HawkerTempest I°, caccia con motore Napier Sabre IV, 24 cilindri ad Hda 2.240 cavalli. Ha una velocità massima si 750 Km/h. ed èquindi il più veloce caccia del momento. Era previsto che fossearmato con quattro cannoni da 20 mm. Ma a causa di difficoltàdi approvvigionamento del motore Sabre si passò subito al Tem-pest II° con motore radiale Bristol Centaurus da 2.520 cavalli epoi ai Tempest V° e VI° con motori Sabre HB da 2.200 cavalli oSabre VA da 2.340 cavalli con velocità intorno ai 700 Km/h.Sempre armati con quattro cannoni da 20 vennero costruiti innumerosissimi esemplari impiegati soprattutto per l’attacco alsuolo con vari tipi di razzi. Famoso pilota di Tempest fu il france-se Pierre Clostermann. (nella foto:il prototipo del Tempest I°)

Il secondo Corsair27 settembre 1965; vola il velivolo da attacco Ling-Tem-co-Vougut (ex Chance Vought) A-7A Corsair II° basatosul precedente Crusader.È un caccia capace di portare 8.617 Kg. di carichi esterniin sei punti di attacco subalari più due attacchi in fusolie-ra per missili da 227 Kg. È inoltre armato con due canno-ni da 20mm. Il motore è un Pratt & Whitney da 5.150Kg. di spinta ma nelle successive serie ebbe altri motoricompreso lo Rolls Royce Spey costruito dalla Allison. Lavelocità massima è di 1.770 Km/h.

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40 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

Nel mese di ottobreEddie Rickenbacker

8 ottobre 1880: nasce a Columbus nell’ Ohio quello che diventerà l’asso americanodella caccia nella prima guerra mondiale: Edward (Eddie) Vernon Rickenbacker. Co-mincia con le automobili conquistando nel 1914 un primato mondiale di velocitàcon una Blitzen-Benz. Poi arriva in Francia come autista del generale Pershing ma ri-esce a farsi trasferire in aviazione e consegue il brevetto da pilota ma viene utilizzato,in qualità di esperto di motori, per controllare i propulsori degli aerei del Corpo diSpedizione Americano finché alla fine si fa assegnare ad un reparto da caccia comepilota. Il 29 aprile 1917 coglie la sua prima vittoria e prosegue fino a compiere 26abbattimenti da asso degli assi americani. Dopo la guerra, in America si occupa dili-nee aeree diventando direttore generale della Eastern Airlines.

Il Tiger Moth26 ottobre 1931: esegue il primo volo uno dei più longevi e famosi biplani da turi-

smo e scuola, il de Havilland D.H. 82 Tiger Moth. È un bi-plano biposto di costruzione classica soprattutto in legno mo-torizzato con un Gipsy III da 120 cavalli portato poi a 130 edha una velocità massima di poco più di 160 Km/h. Adattissi-mo per l’istruzione primaria ma anche per l’acrobazia tanto èvero che venne subito utilizzato dalla Central Flying Schooldella RAF in una esibizione di volo rovescio ad Hendon nel1932. Ebbe un notevole successo non solo in Inghilterra maanche in moltissimi altri paesi.Venne costruito in un totale di8.868 esemplari.

Il Whirlwind11 ottobre 1938: ecco il primo caccia monoposto bimotore: ilWestland P 9 Whirlwind. Con due motori Rolls Royce Peregri-ne da 885 cavalli aveva una velocità massima di 580 Km/h. a4.500 metri di quota ed era armato con quattro cannoni da 20mm. Caratteristica principale quella di avere una maneggevolez-za eccezionale, addirittura superiore ai caccia monomotori del-l’epoca. Purtroppo i motori Peregrine ebbero una sofferta messaa punto e difficoltà di produzione tanto che non vennero adot-tati da nessun altro velivolo e lo stesso Whirlwind per l’ugualemotivo ebbe vita breve. Fu costruito in soli 112 esemplari e par-tecipò a poche missioni di guerra all’inizio degli anni 40.

Il Draken25 ottobre 1955: esegue il primo volo il caccia supersonico Saab 35 Draken. Ha la caratteristica di avere un’ala a doppio delta, laprima parte con una freccia di 80 gradi e una secondaparte con 57 gradi per la stabilità a bassa velocità.Spinto da un reattore Rolls Royce Avon con una spin-ta di 4988 Kg o 6.893 con postbruciatore, raggiungeuna velocità di 1.600 Km/h. È armato con una coppiadi cannoni da 30 mm. ed ha la possibilità di portareagganciati vari tipi di armamenti come bombe, razzi omissili. Ulteriori versioni con motori di maggiorespinta supereranno i 2.000 Km/h. Verranno impiegati,oltre che in Svezia, anche in Austria, Danimarca, Fin-landia e Stati Uniti (per sperimentazioni).

In questi mesi ricordiamo...a cura di Guido Bergomi

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 41

Aeroplani famosi ma poco conosciutia cura di Guido Bergomi

TUPOLEV Tu 114Derivato direttamente dal bombardiere pesante Tu-95 é stato il più grande e anche il più veloce velivolo commerciale a tur-boelica del mondo. Si aggiudicò, all’epoca, 32 primati mondiali di velocità, altezza e durata. In un caso, in circuito chiuso di2.000 Km., la veloci-tà arrivò a 857,277Km/H.Nato nel 1956, avevasingolari caratteristi-che che lo ponevanopiuttosto al di fuoridegli standard di queltempo. Prima di tut-to aveva un’ala a frec-cia molto pronuncia-ta, 35 gradi, con un’a-pertura di m.51,1 eun leggero diedro ne-gativo mentre la lun-ghezza totale assom-mava a m. 54,1.La capiente fusolieraera suddivisa in tregrandi cabine piùquattro più piccolequindi aveva la possi-bilità di variare la si-stemazione dei passeggeri che assommavano ad un totale variabile a seconda dell’impiego e precisamente da un minimo di100-120 per i voli a lungo raggio fino a 220 per i voli di corto raggio. La sistemazione più comune era però di 170 passeggeri.Il peso a vuoto era di 93.000 Kg. mentre il peso massimo assommava a 175.000 Kg.Il prototipo era nato con una motorizzazione di quattro Kuznetsov NK-12M da 12.000 cavalli asse ma nella produzione di se-rie la potenza venne portata a 15.000 cavalli dei turbomotori NK-12MV che azionavano ciascuno due eliche quadripale con-trorotanti.Con questi motori e con un carico pagante di 15.000 Kg. la velocità di crociera arrivava a 770 Km/h. e l’autonomia a 8.950Km. ad una quota massima di 12.000 metri ciò che gli permetteva di effettuare lunghissimi voli.Fece il primo volo il 15 novembre 1957 ed entrò in servizio il 24 aprile del 1961mentre venne ritirato dalle aerolinee nell’ot-tobre del 1976, quando poi venne trasformato in AWACS con un grosso radome sopra la fusoliera, ciò che gli prolungò dimolto la vita operativa. Caratteristica presente anche in altri “liner” sovietici dell’epoca era la prua ampiamente vetrata come sefosse un bombardiere mentre il carrello, soprattutto quello anteriore, era altissimo per assicurare la necessaria clearance allegrandi eliche.L’equipaggio per la condotta di tale velivolo era normalmente di 6 persone.Il totale dei velivoli costruiti è stato di 31 esemplari, quasi tutti per l’Aeroflot ma venne acquistato anche dalla Japan Airines.Interessante fu l’impiego per i voli da Mosca a l’Havana, Cuba durante la guerra fredda. Questi, in un primo momento usu-fruivano di scali intermedi ma poi, per le pressioni diplomatiche degli Stati Uniti che ostacolavano gli atterraggi intermedi, fudeciso di effettuare i voli non-stop.Furono utilizzati tre velivoli muniti della fusoliera più corta del bombardiere attrezzata per 60 passeggeri e, sistemati serbatoisupplementari fu possibile aumentare di molto l’autonomia.La base di partenza fu spostata a Murmansk e vennero effettuati voli settimanali uno dei quali registrò una distanza di 10.900Km. e una durata di 13 ore e 55 minuti.A me è capitato di vederne uno non ricordo in quale aeroporto del mondo e rimasi veramente impressionato. A quell’epoca esi-steva già il Jumbo quindi non era una novità vedere aeroplani enormi ma questo mi meravigliò sia per la grande altezza da terradella snella fusoliera col muso vetrato e sia per i quattro motori con due eliche di otto pale ciascuno, per un totale di 32 pale.

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42 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 43

Nato a Tortona (Al) il 2 giugno 1889 daDiodato ed Emilia Leone, a diciottoanni si arruolò nell’Arma. L’anno suc-

cessivo, il 1908, partecipò alle operazioni disoccorso delle popolazioni calabro-sicule colpitedal tremendo terremoto. Nel 1911, vice briga-diere, partecipò volontario alla guerra italo-tur-ca e, in particolare, all’occupazione del Dodeca-neso. Allo scoppio della Grande Guerra era Co-mandante della Stazione di Salbertrand, in Pie-monte: offertosi volontario, venne destinato alfronte sull’altopiano di Asiago, ove meritò laMedaglia di Bronzo per l’opera di soccorso pre-stata ai feriti durante i bombardamenti austria-ci. Nel maggio 1916 chiese di diventare aviatoree tre mesi dopo era pilota di aerei da ricognizione sulla Carnia.Nel giugno 1917, promosso maresciallo, fu assegnato qualepilota di caccia Nieuport e S.P.A.D. VII alla 77a Squadrigliaalle dipendenze della Terza Armata sul fronte del Carso e delPiave. Il 26 ottobre abbatté il primo aereo nemico - degli ot-to che gli saranno accreditati - e, a novembre, il secondo; pertali successi e per aver dimostrato in ogni circostanza calma esangue freddo ammirevoli, ottenne la sua prima Medagliad’Argento. Il 29 marzo 1918 portò a termine la sua azionepiù famosa: nel cielo di Conegliano, avvistato un aereo dabombardamento austriaco scortato da dieci caccia, non esitòa superare le barriere difensive nemiche abbattendo il capo-stormo e costringendo i gregari a rinunciare alla missione; ta-le audacia fu premiata con la promozione per meriti di guer-ra a sottotenente e ispirò la celebre tavola di Beltrame appar-sa sulla Domenica del Corriere col titolo Uno contro undici.A bordo del suo S.P.A.D. VII Ca-bruna fece meraviglie durante labattaglia del Solstizio (giugno1918): il 15 abbatté un caccia suTrezze affrontando con rara auda-cia uno stormo di trenta apparec-chi avversari, il 20 un altro sul cie-lo di Mussetta, il 21 un Draken(aerostato) su Ceggia, guadagnan-do la seconda Medaglia d’Argentoal Valor Militare. Il 26 settembre1918, per un guasto al motore delsuo caccia, ebbe un incidente du-rante la fase di atterraggio, ripor-tando serie ferite che non gli impedirono, ancora convale-scente e con un braccio immobilizzato, di riprendere serviziogià il 29 ottobre, riuscendo due giorni dopo a colpire ed in-cendiare due caccia austriaci in decollo. Al termine del con-flitto, le due Medaglie d’Argento conseguite furono compen-diate nella Medaglia d’Oro al Valor Militare, che premiava

globalmente l’eccezionale impegno di Ca-bruna. Nel primo dopoguerra partecipò al-l’impresa fiumana al fianco di GabrieleD’Annunzio e il 6 dicembre 1923 lasciòl’Arma dei Carabinieri per transitare nellaRegia Aeronautica, appena istituita. Parti-colarmente calorose furono le sue parole almomento del congedo: «Lascio con dolore iCarabinieri, ma mi propongo di essere, anchelontano, non dimentico figlio di quella fami-glia di cui sono stato parte ed alla quale ho co-scienza di aver fatto onore. Dovunque e sempresarò grato all’Arma, maestra di tutti i sacrificie di tutte le virtù, per quello che seppe inse-gnarmi». Promosso capitano, fu aiutante di

volo del Comandante della Regia Aeronautica e collocato ariposo nel 1932. Durante la seconda guerra mondiale ebberapporti con la Resistenza e in occasione delle Fosse Ardeati-ne venne ricercato dalle SS e dalla milizia fascista. Si spense aRapallo il 9 gennaio 1960. Le sue spoglie, alcuni anni dopo,sono state traslate nel mausoleo, monumento ai caduti diguerra, di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale.Nella motivazione della Medaglia d’Oro concessagli sonocompendiate le sue azioni principali e sottolineate le sue dotieccezionali di pilota e di combattente. Cabruna scrisse duelibri: Fiume e In giro per la Russia.Al suo nome sono intitolate le sedi CC della Compagnia diTortona(Al) e della Stazione di Marcon (Ve).(testo tratto da www. carabinieri.it/ G. Barbonetti).

Nel 2001, in un’ala della Scuola Ufficiali dei Carabinieri diRoma, venne inaugurato un pa-diglione dedicato ai CarabinieriPionieri dell’Aria e, in particola-re, al tenente Ernesto Cabruna,eroe della Prima guerra mondia-le; il pezzo forte dell’esposizione(vedi foto di Santo Cucè) è senzadubbio il biplano S.P.A.D. VII*su cui volò l’Asso, ricostruito neiminimi dettagli grazie alla tenaciae all’instancabile dedizione delgenerale C.A. Arnaldo Ferrara(l’originale è presso il museo AMdi Vigna di Valle).

La Redazione ringrazia per la collaborazione PierLuigi Bac-chini, Segretario Generale dell’Associazione Pionieri.

* Lo SPAD S.VII era un caccia monoposto biplano prodottodall’azienda francese Sociéte Pour l’Aviation et ses Dérivés, opiù brevemente SPAD, negli anni dieci del XX secolo.

Pionieri dell’AriaIn questo anno 2014 ricorre

il 200° anniversario dell’Arma dei Carabinierie “Il Corriere dell’Aviatore” ricorda

Ernesto Cabruna,Carabiniere Pilota che eccelse tra gli Assi dell’Aria

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La Chiesa rinascimentale della Madonna delle Grazie diRiccia (CB), conserva il “sepolcreto” della Famiglia deCapoa, antichi “feudatari” della città, orgogliosa cu-

stode dell’imponente torre angioina già“residenza del feuda-tario”, che il Comune di Riccia ha fatto restaurare di recentee reso accessibile ai visitatori.

Nel 1800, dopo le Leggi eversive della “feudalità” nel Regnodi Napoli, la famiglia de Capoa risiede a Campobasso, ove, il10 giugno 1895, Gaetano de Capoa, di anni trenta, avvocato,nato e residente a Campobasso, sposa Enrichetta Emilia Ros-si, di anni ventiquattro, gentildonna (1) e dal loro matrimo-nio, il 5 maggio 1896, nasce il loro primogenito, Carlo deCapoa (2).Allievo Aspirante Ufficiale di Complemento nell’Accademiadi Modena il 20 giugno 1916, il 12 ottobre successivo è no-minato Aspirante Sottotenente di Complemento dell’Arma delGenio ed assegnato al 5° Reggimento Genio.Il 30 ottobre 1916 giunge in territorio dichiarato in stato diguerra e dal porto di Brindisi raggiunge Valona il giornosuccessivo.Sottotenente di Complemento dell’Arma del Genio con anziani-tà 25 dicembre 1916 e Tenente con decorrenza 4 ottobre1917, è inviato al Campo Scuola di Pisa per la frequenza del“Corso di pilotaggio aeroplani” e con decorrenza 15 gennaio1918 è nominato “pilota d’aeroplano su apparecchio Farman”.Collocato in congedo il 9 maggio 1920, a dicembre dellostesso anno è riassunto in servizio “aeronavigante” ed assegna-to al Campo Scuola di Venaria Reale (TO).Trasferito nell’Arma Aeronautica nel 1921 ed assegnato al 3°Raggruppamento Aeroplani da Ricognizione, nel 1922 è al Cam-po di Malpensa, per eseguire il passaggio su velivoli S.V.A.Partito per la Cirenaica, il 1° gennaio 1923 è assegnato alla104a Squadriglia S.V.A. di Bengasi: queste le vicende chehanno preceduto il suo trasferimento, il 16 ottobre 1923, nel“Corpo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica”.Promosso Capitano Pilota, nel 1926 è assegnato al 7° Stormoda Bombardamento e nel 1928 al Comando Ia Zona AereaTerritoriale di Milano.

Il 1929 è decorato della Medaglia Militare Aeronautica di Lun-ga Navigazione Aerea di bronzo e, in data 27 ottobre 1930, del-la “Croce di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia”.Maggiore Pilota nel 1931, nel 1933 è destinato allo StormoSperimentale Bombardamento e nel 1934 all’Ufficio di StatoMaggiore della Regia Aeronautica a Roma.Sempre nel 1934 è decorato della Medaglia Militare Aero-nautica di Lunga Navigazione Aerea d’argento.Tenente Colonnello nel 1935, nel 1936 è trasferito al Coman-do della Ia Divisione Aerea “Aquila” con le mansioni di Capodi Stato Maggiore. Il 28 luglio 1935 sposa a Coccaglio (BS)la nobile Adele Rampinelli, figlia del nobile Francesco Rampi-nelli e di Anna Maria Almici di Brescia (3).Nel 1935 è decorato della “Croce di Cavaliere Ufficiale del-l’Ordine della Corona d’Italia”.Nel 1937 è trasferito al Comando della IVa Zona Aerea Terri-toriale (Z.A.T.) di Bari quale Sottocapo di Stato Maggiore edecorato della “Croce di Cavaliere dell’Ordine dei SS Mauri-zio e Lazzaro” e della Croce d’Oro per Anzianità di ServizioMilitare.Promosso Colonnello a scelta con decorrenza 10 marzo 1938,il 1939 è nominato “Commendatore dell’Ordine della Coronad’Italia” e decorato con la Medaglia Militare Aeronautica diLunga Navigazione Aerea d’oro.Trasferito al Comando del 13° Stormo da Bombardamento,dotato di velivoli BR 20 sull’aeroporto di San Damiano Pia-centino, a maggio del 1939 ne assume il comando.

A seguito degli eventi che fanno prevedere imminente lo scop-pio del secondo conflitto mondiale, viene intensificato l’adde-stramento degli equipaggi dello Stormo, con l’aumento delleesercitazioni diurne e notturne di navigazione, ricognizionitattiche e missioni fotografiche e dopo soli tre giorni dall’en-trata in guerra dell’Italia il 10 giugno 1940, i BR 20 dello Stor-mo prendono parte alla prima incursione aerea su Tolone.

44 Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014

L’8 Settembre 1943 il Colonnello Pilota Carlo De Capoacomandava l’Aviazione della Slovenia e della Dalmazia

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 45

Cessate le ostilità contro la Francia, il Reparto è destinato al-le operazioni contro l’Inghilterra, dal Canale della Manica,inquadrato nel Corpo Aereo Italiano (C.A.I.) al Comando delGenerale di Squadra Aerea Rino Corso Fougier (4), che ha ilsuo Quartier Generale a Espinette, nei pressi di Bruxelles.

il Col. Carlo de Capoa a sinistra, riceveil Gen. S. A. Rino Corso Fougier al centro,

alle loro spalle un velivolo BR 20 dello Stormo

Il 13° Stormo, destinato al Canale della Manica, effettua iltrasferimento in volo dei suoi aeroplani con il passaggio sul-l’Austria, all’altezza di Insbruk e sulla Germania in corri-spondenza di Monaco diBaviera e di Francoforte, per raggiungere Moelsbroech, interritorio belga, dalla cui base affronta subito i voli di am-bientamento sui territori del Belgio e dell’Olanda.La prima azione offensiva sul territorio inglese ha luogo giàla notte del 24 ottobre 1940 con obiettivo il bombardamen-to della città di Harwick; nei giorni successivi, le proibitivecondizioni meteo fanno abortire le missioni assegnate, moltedelle quali provocano la perdita dei velivoli impiegati a causadelle avverse condizioni atmosferiche (5).A gennaio del 1941, a causa della necessità di altri reparti divolo da destinare al fronte greco, il C.A.I. è ritirato dal Belgioe rimpatriato.Il 13° Stormo rientra in volo a San Damiano Piacentino, ef-fettuando il percorso inverso rispetto a quello già effettuatoper raggiungere il Belgio.Il 20 febbraio 1941 il Colonnello Carlo de Capoa lascia, pernormale avvicendamento, il comando dello Stormo ed è as-segnato alla IIIa Squadra Aerea, quale “Capo di Stato Maggio-re del I° Reparto”.Il 6 maggio 1943 è destinato al Comando Aviazione della Slo-venia e della Dalmazia quale Comandante, ove, la sera del-l’otto settembre, è colto di sorpresa dall’annuncio dell’armi-stizio italiano, dato da radio Algeri.Dal Comando Aviazione della Slovenia e della Dalmazia di-pende la 183a Squadriglia Idrovolanti che già il nove settem-

bre, di fronte alle ostilità poste in essere dalle truppe tedeschecon rapidità teutonica, lascia l’idroscalo di Divulje in Dalma-zia con 5 Cant.Z. 501 e 3 Cant.Z. 506 e dopo un viaggio av-venturoso, sempre sfuggendo la minaccia tedesca, raggiungel’idroscalo di Taranto, nel Mar Piccolo (6).Dopo l’occupazione della Slovenia e della Dalmazia da partedelle truppe tedesche, ormai nemiche, il Colonnello de Capoaraggiunge, non è dato conoscere se con uno degli idrovolantidella 183a Squadriglia già menzionati o con altro velivolo indotazione al suo Comando, un aeroporto della Puglia, dovesono già confluiti tanti suoi colleghi, che hanno liberamentescelto di voler continuare a combattere nelle file dell’Aero-nautica, ricostituita a Brindisi.

Vittorio Emanuele III, proveniente in auto da Brindisi,visita l’Idroscalo di Taranto, sede del Raggruppamento Idro, ri-

cevuto dal Gen.le S. A. Ferruccio Ranza (7)

Ansioso di avere notizie della sua famiglia, Carlo de Capoachiede un breve periodo di “licenza” che gli consenta di rive-dere prima la madre a Campobasso e poi la moglie ed i figliAnna e Francesco, ospiti della suocera a Coccaglio (BS).Dopo un viaggio avventuroso durato quasi un mese, ferito eirriconoscibile, ricorda il figlio Francesco, raggiunge final-mente Coccaglio, ove, bloccato dagli eventi, impossibilitatoa fare rientro al Sud, decide di curare alcuni terreni, ricordaancora il figlio Francesco, che la suocera gli ha ceduto tem-poraneamente in fitto.Fortunosamente non viene denunciato alle autorità militaridella Repubblica di Salò.Il 25 maggio 1945, dopo la resa di Mussolini, si presenta alComando Nucleo Ia Z.A.T. di Milano e il 12 luglio successivo,dopo un periodo “in attesa d’impiego”, è assegnato alla “Sotto-commissione Discriminazione Ufficiali”.Il 9 novembre 1945, a causa delle fratture riportate nella ca-duta accidentale dell’ascensore in servizio al Comando Zonadi Milano, che stava usando in quel momento, è costretto adun periodo di forzato riposo.Promosso Generale di Brigata Aerea a scelta con anzianità di

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grado e decorrenza assegni dal 15 dicembre 1945, il 31 di-cembre 1946 è collocato in “ausiliaria”, ai sensi dell’art. 2 delR.D.L. 14 maggio 1946.Promosso Generale di Divisione Aerea ad anzianità con decor-renza 31 dicembre 1950 e Generale di Squadra Aerea ad an-zianità con decorrenza 28 marzo 1958, è collocato nella “ri-serva” a decorrere dal 31 dicembre 1958 e “in congedo assolu-to” a decorrere dal 6 maggio 1959, ai sensi dell’art. 63 dellaLegge n.113/1954.È deceduto a Milano il 15 gennaio 1972.Era complessivamente abilitato al pilotaggio su velivoli SVA,Ca 73, Caproni 400 HP, BR2, BR3, Idro S.62, S.81, CR30,CR32, CR Asso, BR 20; era, inoltre, decorato della medagliacommemorativa della spedizione in Albania (anno 1916), dellaGuerra 1915-1918 (anni 1916 e 1917), interalleata della vitto-ria, a ricordo dell’unità d’Italia e della guerra 1941-1942-1943.Prima di concludere, l’autore vuole ringraziare Francesco deCapoa, già Battery Control Officer (B.C.O.) in servizio alla66a Squadriglia I.T. del Comando Ia Aerobrigata IntercettoriTeleguidati di Padova (8) negli anni 1966-1967, per i tantiricordi familiari, che, unitamente alle notizie recuperate dalloStato di Servizio del Generale Carlo de Capoa, ne hannoconsentito questo significativo ricordo.

28 marzo 1966 - gli Ufficiali della 66a Squadriglia I. T.-3° da sinistra l’autore, che il 1° marzo ne ha assunto il Comando

- 2° da destra il S.Ten. Francesco de Capoa

Note:(1) cfr Atto di Matrimonio N. 6, anno 1895, del Comune di Campobasso(2) cfr Atto di Nascita N. 209, anno 1896, del Comune di Campobasso(3) cfr Atto di Matrimonio N. 11, anno 1935, del Comune di Coccaglio (BS)(4) poi Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica dal 15.11.1941 al

26.7.1943(5) cfr Guglielmo Paolo Canham: “La breve esperienza del Corpo Aeronau-

tico Italiano sui cieli d’Inghilterra nel secondo conflitto mondiale”, pub-blicato da “Il Corriere dell’Aviatore”, N. 7/2008

(6) cfr Marco Amatimaggio: “L’Idroscalo del Mar Piccolo”, edizione a curadel Comune di Taranto, 1997

(7) Comandante della IVa Squadra Aerea dal 2.3.1942 al 14.10.1943(8) cfr Luigi Luppi: “L’arciere alato”, IBN Editore, Roma 2012

8 SETTEMBRE 1943:I COMANDI GRANDI UNITA’ AEREE

- Comando della Ia Squadra Aerea (Milano)- Comando della IIa Squadra Aerea (Padova)- Comando della IIIa Squadra Aerea Roma)- Comando della IVa Squadra Aerea (Bari) (note a,b)- Comando Aeronautica della Sardegna (Cagliari)- Comando delle Forze Aeree della Corsica (Ajaccio)- Comando Aeronautica dell’Egeo (Rodi)- Comando Aeronautica dell’Albania (Tirana)- Comando Aeronautica della Grecia (Atene)- Comando Aviazione della Slovenia e della Dalmazia

(note c, d)- Comando Aviazione Ausiliaria per l’Esercito, sparsa in

Francia, Italia, Jugoslavia, Albania e Grecia- Comando Aviazione Ausiliaria per la Marina presso i

Comandi Alto Tirreno, Alto Adriatico, Basso Tirreno,Jonio e Basso Adriatico, Sardegna e Grecia.

Note:a. l’8 settembre 1943 Comandante della IVa Squadra Aerea, che ha se-

de sul Lungomare di Bari, è il Generale di Squadra Aerea FerruccioRanza (cfr. La città di Bari e l’Aeronautica, dello stesso autore, pub-blicato da Il Corriere dell’Aviatore N.3/2003)

b. il 24 ottobre 1943 il Comando della IVa Squadra Aerea è sciolto edè ricostituito il Comando della IVa Zona Aerea al comando delGen. B.A. Enrico Grande; nella sede del Lungomare di Bari è costi-tuita, inoltre, un’embrionale organizzazione ministeriale (cfr. Ange-lo Lodi: L’Aeronautica Italiana nella Guerra di Liberazione, StatoMaggiore Aeronautica - Ufficio Storico, Roma 1975)

c. Comandante dell’Aviazione della Slovenia e della Dalmazia, che hasede a Mostar, dal 6 maggio 1943 è il Colonnello A.A.r.n. pilotaCarlo de Capoa, in forza amministrativa all’aeroporto di Udine (cfrB.U. 943 disp. 23 pag. 1937)

d. al Colonnello Pilota Carlo de Capoa, “investito nel grado di Colon-nello delle funzioni di Comandante dell’Aviazione Slovenia-Dalma-zia dal 6/5/1943”, compete il trattamento economico inerente ilgrado di Generale di B.A. (cfr D.M. 13/1/1947 reg. lì 29/1/947reg. Aeron. foglio 170 - B.U. 947 disp. pag.252 - estratto dalle pa-gine 12 e 13 del suo “Stato di Servizio”).

CordoglioIn corso di stampa giunge in Redazione la triste notiziache è venuto a mancare il Col. Vittorio Montinari, So-cio ANUA nella Sezione di Taranto, ricordato qualeUfficiale impegnato per tantissimi anni al comandodel battaglione Allievi della SARAM di Taranto. Il suoimpegno aveva consentito ai frequentatori di raggiun-gere un ottimo livello militare, dimostrato dagli stessinei reparti cui sono stati assegnati al termine dei corsi.Alla Gentile Famiglia, alla moglie Nella ed ai suoi duefigli Roberto e Luca, Ufficiali dell'A.M., l’ANUA tuttaporge sentite condoglianze per la grave perdita.

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Il Corriere dell’Aviatore N. 9-10/2014 47

A tutte le gentili Consorti degli Aviatori ed alle 515 Dame d’Onore ANUA per uno stimolo alricordo di quando la propria vita era caratterizzata da amore, sogni e speranze

La Redazione propone l’immagine augurale di quando nell’Ottobre 2013, presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli,alla presenza del Comandante delle Scuole A.M./3^ R.A. di Bari, Generale di Squadra Aerea Franco Girardi, si svolse latradizionale festa del “Mak P100”, con protagonisti 87 giovani Sottotenenti del corso “Marte V”. Una cerimonia conforte connotazione benefica nel segno dell’amicizia: i giovani Ufficiali, infatti, donarono all’ospedale Pausilipon un appa-recchio medico per il monitoraggio delle funzioni vitali dei pazienti durante gli interventi chirurgici.

La Redazione ricorda ancora che nel corso della storia grandi filosofi, scrittori e poeti hanno dedicato pensieri bellissimia questo sentimento. Cicerone disse: «Togliere l’amicizia dalla vita è come togliere il sole dal mondo». Mentre Aristotele,interrogato su che cosa fosse un amico, rispose: «Un’anima sola che abita in due corpi». Pensieri bellissimi, eppure, anco-ra oggi, c’è qualcuno che si ostina a non comprendere fino in fondo il grande valore dell’amicizia.

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Dal Corrieredi Taranto

(www.corriereditaranto.it)

Anua, il “Volo”tra musicae magia

Successo per l’iniziativa organizzata in occasionedel Giuramento Solenne dei volontari della SVTAM

Si è conclusa con la magia della musica, la settimana dedicata al tema de “il Volo” voluta dall’Anua (Assoc. Naz.Ufficiali Aeronautica), in occasione del Giuramento solenne dei volontari della Svtam (Scuola Volontari diTruppa Aeronautica Militare).

All’iniziativa, inaugurata con una mostra sul mito, sulla passione del volo, organizzata da sei pittori e scultoridell’Associazione Culturale “L’Impronta”, la musica dell’Orchestra da Camera di Taranto – di recente forma-zione – ha trasportato gli animi verso quelle vette che gli eroici aviatori di ogni tempo raggiungono con i loroaeroplani.

Coprotagonisti dell’evento, ancora una volta, il presidente dell’Anua Aldo Marturano, affiancato dal segretariodella sezione tarantina, gen. Rossini; e il giovane comandante della Scuola (ex Saram), il col. Roberto Leo, cheha avuto il merito di riaprire la storica struttura dell’Idroscalo “Luigi Bologna” alla città.

Nel corso della serata conclusiva si sono esibiti i componenti dell’Orchestra da Camera di Taranto guidata dadue primi violini come quelli dei maestri Franco Mezzena e Nancy Barnaba.

L’Orchestra, che ha avuto come solisti i due violinisti Franco Mezzena e Nancy Barnaba, è composta da PaolaVania (Violino di Spalla), Annamaria Dangelico, Vincenza Romano e Laura Petra Simone primi violini, Ma-riacristina Giovinazzi, Antonella Calvi, Denise Barnaba e Serena Russo secondi violini, Massimiliano Monopo-li e Alessandro Straziota viole, Francesco Amatulli violoncello, Cosimo Sabatelli contrabbasso.

In repertorio, due opere di Bach e Vivaldi. Al termine dell’esecuzione molto applaudita, il presidente Martura-no e il comandante Leo hanno consegnato numerosi riconoscimenti: all’artista Marcello Buccoliero, autoredella grafica del pieghevole e del manifesto utilizzato per le manifestazioni; poi al giornalista Antonio Biella, giàdirettore del Corriere del Giorno, che da tempo collabora con l’Anua; a tutti i pittori e scultori dell’Improntacapitanati dal presidente del sodalizio Arturo Camerino.

Un attestato di riconoscimento è andato ai due sponsor delle manifestazioni: il presidente della CompagniaPortuale Neptunia, Michele Sgura, e l’agente della Sara Assicurazioni, Pietro Pupino.

Attestati, infine, ai componenti dell’Orchestra. In precedenza, nella serata d’inaugurazione della mostra d’artevisiva, sempre l’Accademia Mezzogiorno Musicale aveva fatto esibire il fisarmonicista Nicola Ippolito e la can-tante Giovanna Guadagno.

L’articolo è uscito anche su altri tre siti, uno locale (Blufree Pass) e due nazionali (Liguria 2000 News ePoliticamente Corretto)

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Periodico dell’Associazione NazionaleUfficiali Aeronautica (ANUA)

fondato nel 1953 da Luigi Tozzi

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“Il Corriere dell’Aviatore”E-mail: [email protected]

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Direttore responsabileMario Tancredi

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Responsabile AmministrativoCesare D’Ippolito

N. 9-10 settembre-ottobre 2014

Autorizzazione Tribunale di Roma 2546 del 12-2-52ANUA/Centro Studi Editrice proprietaria

Associato all’U.S.P.I.Iscrizione al R.O.C. n. 10496

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VERONA - Pres. Piero De PieroVia Cardinal Massaia 2 - 37138 (VR)Tel. 0458 103405 ([email protected])

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Le Sezioni Territoriali

Arte e VoloIl 15 luglio, a Roma, presso l’ambasciata del Cile, è avvenuto l’avvicendamento tra ilCol. Pil. Pierre Desgroux Ycaza uscente ed il Col. Gustavo Prado Macuada subentrantequale Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata cilena in Italia. Nell’occasione il Col.Desgroux ha donato all’ambasciata il quadro, opera dell’aeropittrice Marcella Mencherini,“In volo sull’Isola di Pasqua”

Ricerche culturali sui comportamenti degli abitanti dell’Isola di Pasqua fanno ritenere che intorno al 1500d.C., mutamenti climatici ed ambientali avevano fatto abbandonare il culto degli Avi ed introdurre il cul-to dell’Uomo uccello.

Ogni primavera le singole tribù dell’isola sceglievano un guerriero che doveva partecipare al rito dell’Uo-mo uccello. Il rito consisteva nella partenza dal santuario di Orongo, tuffarsi in mare dallo strapiombo delvulcano Rano Kao, raggiungere a nuoto - con il rischio di attacchi di squali - l’isolotto di Motu Nui, rac-cogliere il primo uovo lì deposto dalla Sterna fuscata (rondine di mare) e riportarlo a terra presso il GranSacerdote. Chi riusciva per primo a riportare un uovo indenne diveniva il nuovo uomo uccello fino allaprimavera successiva, dalla quale il rituale si ripeteva.

L’opera di Marcella Mencherini, con il bel vortice di aviogetti, è dunque una interpretazione artistica mo-derna dell’uomo uccello sull’isola sulla quale restano evidenti i grandi busti Moai, che rappresenterebberocapi tribù indigeni morti (secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contattocon il mondo dei morti). L’opera quindi induce ad esaltare le caratteristiche del Colonnello Pilota che, cul-tore di storia patria, ne ha fatto dono all’Ambasciata del Cile in Italia.

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LA SOGNI... LA VIVI... LA RICORDILE RAGIONI D’UN IMPEGNO

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