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ANNO 37 - N. 1 MARZO 2006 Onore ai Reduci Nikolajewka 2006 Come ha citato il Nostro Consigliere Nazionale Silvio Botter: “con molti anni di ritardo...” il 22 gen- naio, al Collegio De Filippi di Varese, sono stati con- segnati i Diplomi di Riconoscenza ai Reduci Alpini iscritti ai Gruppi della Nostra Sezione. È stata una cerimonia piena di commozione e di ammirazione nel vedere questi Nostri VECI (109 presenti), classi dal 1911 al 1925, che ancora sfilavano davanti al nostro Direttivo: Francesco Bertolasi, Luigi Bertoglio e Mario Alioli, all’Assessore Provinciale alla Protezione Civile Christian Campiotti, all’Assessore Provinciale al Marketing territoriale Giangiacomo Longoni, con tanta fierez- za, consapevoli del momento che ricor- dava Loro le tremende esperienze vissu- te durante il Secondo Conflitto Mondiale. A far ancor più bella la Cerimonia hanno provveduto i 39 Sindaci che rap- presentavano i Comuni dei Gruppi di appartenen- za, le Autorità Religiose, Civili e Militari intervenu- te, tanti famigliari ed Alpini presenti. Il Presidente Bertolasi si è in seguito rammaricato perchè alcuni gruppi non hanno segnalato in tempo utile il nominativo dei loro reduci iscritti, lasciando nella delusione chi un pezzo di pergamena di rin- graziamento se la sarebbe meritata. Pur se non si potrà orga- nizzare una cerimonia di “riserva”, sarà possibile consegnare l’onorificienza ai Reduci che verranno segnalati, in qualche particolare manife- stazione della Zona o del Gruppo. BR.1 Il 26 gennaio come ogni anno, siamo saliti al Sacro Monte di Varese per commemorare la battaglia di Nikolajewka: 63° Anniversario di un triste avvenimento della nostra Storia per il quale noi tutti non sapremo mai dare saggia risposta al perchè di tutto questo. Ci resta il ricordo del Supremo Sacrificio dei nostri Padri e Fratelli che hanno compiuto fino in fondo il Loro dove- re e... qualcosa di più: “il sacrificio può significare la tua salvezza”. Si è anche commemorato il 19° Anniversario della Traslazione dell’Urna contenente la Terra di Russia esposta in primo piano davanti all’Altare, posata sul Tricolore con a fianco una preziosa Icona donata alla Sezione dal Premio Pà Togn Serajevo Albisetti del Gruppo di Tradate. Questa Icona fu trovata da Suo Fratello Medaglia d’argento Dorligo Albisetti in un villag- gio russo distrutto dalla guerra e portata alla mamma da un Alpino, ritornato dal fronte, dopo la Sua morte sul campo di battaglia. Noi della Sezione di Varese continueremo ogni anno a risalire in preghiera il viale delle Cappelle per ritrovarsi nella Basilica del Sacro Monte e rinnovare un grande rin- graziamento ai nostri Caduti. Officiano la S. Messa Sua Ecc. Mons. Gianni Danzi - Arcivescovo di Loreto, Sua Ecc. Mons. Luigi Stucchi - Vicario Episcopale della Zona di Varese, il Cappellano della Nostra Sezione Don Franco Berlusconi, il Parroco del Sacro Monte Don Angelo. Periodico della Sez.Alpini di Varese - Direzione via Degli Alpini 1 - Varese • Poste Italiane S.p.A. - S.A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DBC Varese - Pubblicazione distribuita gratuitamente ai Soci

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ANNO 37 - N. 1 MARZO 2006

Onore ai Reduci

Nikolajewka 2006

Come ha citato il NostroConsigliere NazionaleSilvio Botter: “con moltianni di ritardo...” il 22 gen-naio, al Collegio De Filippidi Varese, sono stati con-segnati i Diplomi diRiconoscenza ai ReduciAlpini iscritti ai Gruppidella Nostra Sezione.È stata una cerimoniapiena di commozione e diammirazione nel vederequesti Nostri VECI (109presenti), classi dal 1911al 1925, che ancorasfilavano davanti alnostro Direttivo: FrancescoBertolasi, Luigi Bertoglio eMario Alioli, all’AssessoreProvinciale alla ProtezioneCivile Christian Campiotti, all’AssessoreProvinciale al Marketing territorialeGiangiacomo Longoni, con tanta fierez-za, consapevoli del momento che ricor-

dava Loro le tremende esperienze vissu-te durante il Secondo Conflitto Mondiale.A far ancor più bella la Cerimoniahanno provveduto i 39 Sindaci che rap-

presentavano i Comunidei Gruppi di appartenen-za, le Autorità Religiose,Civili e Militari intervenu-te, tanti famigliari edAlpini presenti.Il Presidente Bertolasi si èin seguito rammaricatoperchè alcuni gruppi nonhanno segnalato in tempoutile il nominativo dei lororeduci iscritti, lasciandonella delusione chi unpezzo di pergamena di rin-graziamento se la sarebbemeritata. Pur se non si potrà orga-nizzare una cerimonia di“riserva”, sarà possibileconsegnare l’onorificienzaai Reduci che verranno

segnalati, in qualche particolare manife-stazione della Zona o del Gruppo.

BR.1

Il 26 gennaio come ogni anno, siamo saliti al SacroMonte di Varese per commemorare la battaglia diNikolajewka: 63° Anniversario di un triste avvenimentodella nostra Storia per il quale noi tutti non sapremo maidare saggia risposta al perchè di tutto questo.Ci resta il ricordo del Supremo Sacrificio dei nostri Padrie Fratelli che hanno compiuto fino in fondo il Loro dove-re e... qualcosa di più: “il sacrificio può significare la tuasalvezza”.Si è anche commemorato il 19° Anniversario dellaTraslazione dell’Urna contenente la Terra di Russiaesposta in primo piano davanti all’Altare, posata sulTricolore con a fianco una preziosa Icona donata allaSezione dal Premio Pà Togn Serajevo Albisetti delGruppo di Tradate. Questa Icona fu trovata da SuoFratello Medaglia d’argento Dorligo Albisetti in un villag-gio russo distrutto dalla guerra e portata alla mamma daun Alpino, ritornato dal fronte, dopo la Sua morte sulcampo di battaglia.Noi della Sezione di Varese continueremo ogni anno arisalire in preghiera il viale delle Cappelle per ritrovarsinella Basilica del Sacro Monte e rinnovare un grande rin-graziamento ai nostri Caduti.

Officiano la S. Messa Sua Ecc. Mons. Gianni Danzi - Arcivescovo diLoreto, Sua Ecc. Mons. Luigi Stucchi - Vicario Episcopale della Zona diVarese, il Cappellano della Nostra Sezione Don Franco Berlusconi, ilParroco del Sacro Monte Don Angelo.

Periodico della Sez. Alpini di Varese - Direzione via Degli Alpini 1 - Varese • Poste Italiane S.p.A. - S.A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DBC Varese - Pubblicazione distribuita gratuitamente ai Soci

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pag. 2 MARZO 2006

Torniamo a CristoCari Alpini e... amici degli alpini, il 28 febbraioscorso abbiamo celebrato il 50° anniversariodella morte di don Carlo Gnocchi (1902-1956).Per la prossima Pasqua offro a voi una suariflessione per essere testimoni sempre piùcredibili del credo che professiamo.“... Molti credono di essere e si dichiarano cre-denti solo perchè ammirano la Chiesa, i suoiministri e il suo culto, non impediscono ad altril’esercizio dei doveri religiosi e rispettano laprofessione aperta della fede. È troppo poco.Non si può appartenere alla chiesa, se simanca ai doveri fondamentali della vita reli-giosa e infine si decade rapidamente dallavera fede e dai costumi cristiani, quando nonsi pratica, quando si diserta la Chiesa, quan-do non si prega.Tagliamo corto con le melense distinzioni tra

credenti e praticanti, con la formula: credentisì, ma praticanti no.Chi non pratica non crede e chi crede effetti-vamente deve praticare...Abbiamo bisogno di cristiani coscienti, chenon solo pratichino fedelmente, ma che cono-scano e siano convinti della propria fede.Perchè troppi eseguono i doveri religiosi sol-tanto per forza d’inerzia, per tradizione fami-liare e per abitudine ricevuta”.

(da “Gli Scritti” di don Carlo Gnocchi, pag. 212-213)

BUONA PASQUA E... BUON TEMPO PASQUALE

don Franco - cappellano

Caro “Penne Nere”,devi sapere che io sono uno dei tanti che haavuto la fortuna di partecipare a tutte le com-memorazioni della tragedia di Russia del 26gennaio fino a quella di quest’anno.Sì, perchè gli anni passano anche per me equalche acciacco arriva e, in conseguenza diquesto, ero in lista per un ricovero ospedalie-ro e, puntualmente, sono stato chiamato il 24gennaio. Non il 27 o il 28 o in febbraio, no, il24 e così il 26 ero steso su un letto a guarda-re fuori il nevischio che cadeva, come un paiod’anni or sono, e a invidiare tutti quelli, Alpinie non, che erano ad attendere la partenza allaPrima Cappella e che poi ravanavano su perla salita sgranando il Santo Rosario guidati dalPresidente Bertolasi e dal Cappellano donBerlusconi. E pensare che avevo cominciatocol dire: “come sono fortunato, mi hannoassegnato un posto letto vicino a una finestrache guarda proprio il Sacro Monte, così doma-ni sera potrò esserci, almeno in spirito”.La serata, come quella di un paio d’anni fa,era di quelle che ti riportavano alla terra diRussia, a quei tragici fatti, con le debite pro-porzioni di temperatura, di fame, di dispera-zione, di stenti, di speranza, di determinazio-ne, di rabbia, di esaltazione, di dolore...A quei tempi, nel 1943, alla stessa ora, isopravvissuti stavano giusto tentando di aiuta-re i feriti, cercavano qualcosa da mangiare, unangolo per dormire, un posto possibilmenteriparato dalla tormenta, una cuccia dove dis-tendersi e rilassarsi in qualche modo dalla ter-ribile giornata trascorsa. Comprensibilmentefelici per averla scampata per l’ennesima voltae disperati per la perdita di tanti amici e fratelli,felici ancora perchè si diceva che la morsa cheavevano appena frantumato era l’ultima e al dilà c’era l’agognato riposo, il cibo sicuro, degliabiti adatti al freddo terribile di quell’inverno.Anche per questo avevano ubbidito all’ordinedato alla gloriosa Tridentina di catapultarsiavanti e avevano fatto valanga che tutto e tuttiaveva travolto in una corsa disperata verso lasalvezza data dalla conquista di quel paesu-colo di Nikolajewka dove potersi riparare dalfreddo e magari trovare anche qualcosa damettere sotto i denti. Per poi scoprire chequelle notizie di rottura dell’accerchiamentoerano vere solo in parte tanto che nella notte

stessa suonò ancora l’allarme e la triste mar-cia riprese verso una nuova e tragica speran-za di salvezza.Intanto, pensavo, saranno arrivati al primo arcoo saranno più avanti, o chissà più indietro...La sera precedente dalla mia finestra si vede-va il Sacro Monte proprio di fronte e stasera,beffa delle beffe, il maltempo mi precludevaogni vista. Avevo sperato di vedere la fiacco-lata inerpicarsi verso la Basilica, ma si vede-vano solo i fiocchi cadere e assolutamentenient’altro. Ma io c’ero e continuavo a salire ea rispondere al Rosario e c’ero anche in chie-sa alla S. Messa e cercavo di figurarmi l’ome-lia e la commemorazione e il tepore che sisente entrando in chiesa dopo la salita e ilcanto del coro e la preghiera sommessa degliAlpini. E poi la discesa resa pericolosa dallaneve calpestata durante la salita, magari dopoaver messo sotto i denti un ottimo panino eaver bevuto un bicchierotto di nero, che incerte occasioni è proprio quello che ci vuole.Porca miseria se c’ero, anche se ero steso suun letto d’ospedale. Comodo, direbbe qualcu-no, ma quanto avrei preferito camminare nellaneve con i miei amici Alpini. Sarà per la pros-sima volta, ma c’ero. Anche stavolta.

Brontolo

Lettere al Direttore

Il VicarioEpiscopale

Carissimi amici Alpini,tra memoria del passato in cui tanti hannoperso la vita, passando avanti, e tanti timori diquesto presente inquieto e preoccupante, incui animi fragili rischiano di chiudersi in sestessi, ci viene incontro nella sua Pasqua ilSignore Risorto, principio di vita, quindi di fidu-cia e coraggio per tutta l’umanità, con la ric-chezza inesauribile del suo amore per tutti eper ciascuno.Accogliamolo anche perchè con Lui si diffon-de l’amore e si leniscono le ferite.Accogliamolo per testimoniarlo e farlo incon-rare da altre persone così che possano ritro-vare fiducia, superare nel modo giusto ognipaura, fare memoria del passato senza resta-re imprigionati da logiche che non vogliamopiù ratificare nè trovarci in condizione di doverancora dolorosamente sperimentare.In Cristo Risorto si può, ricordando il passato,anche purificarlo e superarlo, vincerlo e tra-sformarlo perchè il futuro si costruisca semprepiù nel segno della pace e della giustizia pertutti.Chiedere agli Alpini di contribuire col proprioimpegno a favorire questo passaggio, è chie-dere di vivere davvero la Pasqua nel Signore,confermando in Lui tutto ciò che è buono,vero, giusto, anzi addirittura diffondendoloabbondantemente.Assicuro a ciascuno di voi, ad ogni vostrafamiglia, ad ogni sezione o gruppo dellavostra esperienza la mia preghiera e la bene-dizione del Signore, sotto lo sguardo dellaMadonna, madre della vita e regina dellapace, e di tutti i cappellani alpini, in particola-re di don Carlo Gnocchi nel 50° della suamorte, cioè del compimento del dono dellasua vita per il bene degli altri.È regola di vita di ogni vero Alpino.Buona Pasqua e grazie di tutto. Cordialmente

, Luigi stucchi, VescovoVicario Episcopale di zona

Varese, 14 Marzo 2006

In questi giorni in parecchie zone e gruppistiamo celebrando la Pasqua dell’Alpino.È un momento particolare in cui dobbiamorinnovare l’impegno di perseverare nellenostre tradizioni di serietà, di solidarietà, diamicizia fraterna e di responsabilità. Queste doti ci onorano e ci impegnanoancora di più.Scrivo questo saluto di augurio, immersoancora nella suggestione dell’Assembleadei delegati che ha visto la presenza deidelegati di 3 nuovi Gruppi sorti nel 2005 e di14 nuovi Capi Gruppo.Un ringraziamento di tutta la Sezione a colo-ro che hanno fatto “Zaino a terra”, con l’au-gurio che essi, vogliano continuare con la

Buona Pasqualoro saggezza ed esperienza ad essere vici-ni ai loro Gruppi e alla Sezione.Ai nuovi Capo Gruppo, buon lavoro e “Zainoin spalla”.In occasione della consegna della pergame-na ai nostri Alpini, Reduci del 2° ConflittoMondiale, ho avuto l’opportunità di stringeremolte mani, e scambiare parole commoventi.Ora il mio desiderio è quello di raggiungereciascuno di voi, di introdurmi nelle vostrefamiglie per manifestare la mia gratitudineper quanto fate per l’Associazione ed augu-rare a tutti, BUONA PASQUA.

Il PresidenteAlpino Francesco Bertolasi

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MARZO 2006 pag. 3

Il Monumento di GhiaccioRacconto di guerra

Tempo di novità

Da giorni infuria una terribile bufera dineve, il termometro è sceso a meno30°, l’offensiva scatenata dai Russi peril momento sembra si sia arrestata.Una colonna di soldati e mezzi di fortu-na arranca sulla neve senza che se nescorga la fine, poche slitte trainate daqualche cavallo scheletrito, sono stra-colme di feriti, i soldati, coperti in qual-che modo avanzano faticosamentesulla neve ghiacciata spinti dalla paurae da poche speranze, non tutti sonoarmati, sono in molti ad avere gettatole armi ormai sfiduciati.Solamente in coda a questa triste pro-cessione, un plotone di alpini ancoraabbastanza organizzati, procede conle armi in pugno decisi a difendere sinoall’ultima pallottola i loro fratelli.Ai lati della strada si presenta unospettacolo allucinante; carriaggiabbandonati, armi ormai inservibili, ditutte le specie, casse di munizioni,qualche mezzo abbandonato perchèprivo di carburante o colpito dall’arti-glieria russa, e morti! morti irriconosci-bili, coperti di neve e ghiaccio giaccio-no nelle pose più assurde, ma non c’ètempo ne la forza per dar loro una cri-stiana sepoltura.Da questo serpentone umano, ognitanto qualcuno si avvicina ai bordidella strada lasciandosi cadere a terrasfinito, altri cadendo, vengono quasicalpestati da chi li segue, “Davaj,Davaj” avanti, avanti, non c’è tempoper curarsi di loro, ne per la compas-sione, i russi potrebbero piombare loroaddosso da un momento all’altro.La marcia dei soldati in ritirata sembranon avere mai fine, militari di tutte learmi avanzano a stento mischiati aipochi ufficiali, nessuno parla, bisognarisparmiare le poche energie che anco-ra li sorreggono, lo sguardo spento,senza più speranze, si trascinano inquella pianura di neve e di ghiaccio,l’importante è di mettere una certadistanza tra loro e il nemico approfit-tando della tormenta e con la speranzache arrivino dei rinforzi per trarli fuorida quella sacca e da quell’inferno.La sera scende rapidamente mentre iprimi della colonna entrano in un pic-colo Villaggio abbandonato, alla vistadi qualche Isba ancora intatta, rifiutanol’ordine di proseguire, si scatena unpiccolo assalto per accaparrarsi unposto sul pavimento o una bracciata dipaglia, la prospettiva di un poco diriposo è più forte di qualsiasi ordine,gli Ufficiali capiscono che obbligarli auna marcia notturna con la temperatu-ra destinata a scendere ulteriormentesignificherebbe aumentare il numerodei morti e dei congelati, quindi siarrendono pure loro al buon senso.Purtroppo queste poche Isbe non sono

sufficienti per ospitare questa massadi militari, in breve si riempiono sinoall’inverosimile e gli sfortunati che nonriescono a trovarvi posto, si ammassa-no all’esterno addossandosi ai muri,uno sopra l’altro, cercando un poco ditepore cosa estremamente difficilevisto che sono coperti letteralmente dighiaccio.Seduti sulla neve, assiderati dal fred-do, incapaci ormai anche di pensare,attendono che si compia il loro disgra-ziato destino; o uccisi dai russi, che almattino avrebbero sferrato il loro attac-co, oppure uccisi dal gelo.Con l’avanzare della notte, un ventogelidissimo aumentava d’intensità,mentre la neve ghiacciata cadeva su diloro, molti feriti esposti a questo tor-mento non avevano neppure unacoperta per coprirsi, neppure un po’ dipaglia, era stata bruciata, e non sipoteva neppure recuperare qualcheindumento togliendolo ai soldati morti,perchè resi troppo rigidi dal gelo.Molti feriti urlavano con l’ultimo fiatorimastogli invocando un po’ d’acqua,ma non era possibile dissetarli, ilmetallo del gavettino per il gelo, siattaccava alle loro labbra e queste sispaccavano aggiungendo altre ferite aquesti poveri disgraziati!All’arrivo della retroguardia formatadal plotone degli Alpini, vengono isti-tuiti dei posti di guardia all’estremitàdel Villaggio, turni di un’ora, non di più,non potrebbero resistere oltre, nientefuochi, niente da mettere sotto i denti,neppure una galletta, niente coperteper difendersi dalla lunga notte polare,un Calvario!L’oscurità è scesa improvvisa e profonda,da lontano giungono rumori di cannonatee ogni tanto, un bagliore rischiara il cielo;la tormenta è cessata, ma il gelo staaumentando, gli Ufficiali capiscono ilpericolo di questa sosta, quanti nonsaranno più in grado di rialzarsi? masanno anche che nessun ordine potrebbeindurre quei poveretti ad alzarsi e abban-donare quei rifugi anche se precari.

Il plotone degli Alpini si è rifugiato sottoqualche telo rimediato a fatica, inutilecercare di dormire, sanno che la difesadei compagni è affidata a loro, e i turnidi guardia sono troppo brevi, la stan-chezza è tale che se chiudessero gliocchi non li aprirebbero più.Addossati gli uni agli altri, cercano unpoco di calore, nessuno parla, bisognarisparmiare ogni minima energia,sanno di avere una grossa responsabi-lità, sono gli unici ancora in grado dipoter sparare qualche colpo, duri comele rocce delle montagne, caparbiamen-te resistono alle privazioni, alle soffe-renze, al dolore, solo una speranza litiene ancora in piedi e uniti: tornare aBaita!!!Alle tre del mattino un tenente accom-pagna un Alpino all’estremità delVillaggio, deve dare il cambio al suocompagno, ancora un’ora e si dovràriprendere la marcia ed il Calvario, perchi ce la farà a reggersi in piedi, chinon ce la farà, purtroppo verrà abban-donato, non c’è più posto, ne per i feri-ti ne per i congelati.All’inizio della ritirata erano forse indiecimila, ora sono ridotti a circa mille,ma non c’è posto ne per la compassio-ne, ne per lo spirito di corpo, ognunopensa a se stesso e al modo di uscirefuori da quella secca che si sta trasfor-mando in un gigantesco cimitero acielo scoperto.Sono giunti all’estremità del Villaggio,tra il chiaro e lo scuro si intravede lasagoma di una sentinella, ma al richia-mo dell’Ufficiale, stranamente l’Alpinonon si muove, quando gli giungonovicino, rimangono allibiti.Egli è ritto in piedi, tra le mani tienestretto il suo fucile, ma è coperto dineve e freddi ghiaccioli gli coprono labarba incolta.Morto congelato!Un amaro destino, aveva trasformatoquella sentinella, nel Monumentoall’Alpino!!!

Giancarlo Elli(Ul Selvadigh)

No, non è un nuovo giornale, mabensì il nostro amato Penne Nereche si rinnova! Dopo alcuni anni ilComitato di redazione, d'intesa congli organi direttivi della Sezione, hadeciso di rivedere il formato del gior-nale per renderlo più pratico alla let-tura oltre che, ci auguriamo, più gra-devole dal punto di vista estetico.Altra novità, da questo numero sare-mo in grado di pubblicare anche

alcune pagine a colori, per la cuiriuscita è però ancor più necessarioche ci pervenga del materiale foto-grafico di buona qualità. Nell'attesadi conoscere l'opinione dei nostrilettori sul nuovo formato, cogliamoanche noi l'occasione per porgere atutti i nostri migliori auguri per leormai prossime festività pasquali.

Il Comitato di Redazione

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Storia di un AlpinoArtigliere Alpino Davide Castiglioni,classe 1921, 5° Batteria, GruppoAosta, 1° Reggimento ArtiglieriaAlpina, Divisione Taurinense.Noi Alpini, si sa, siamo facili ai ricordi eil periodo di naja è quello dove andia-mo sempre ad attingere, però unAlpino come Davide che nel gennaiodel 1941 è stato chiamato sotto le armie ha dovuto abbandonare la famiglia eCuasso al Piano per andare ad Aostacome recluta, in piena guerra e poi tor-narci solo dopo circa sei anni, di cosene ha veramente tante da raccontare,da mostrare e anche da recriminare.E infatti Davide, ormai in pensone daparecchi anni, nella sua bella casa,con un fantastico panorama sulla ValCeresio, racconta a ruota libera la suaesperienza che da Aosta l’ha portato alGran San Bernardo, allora fronte con-tro i francesi, poi al Ruitor, a La Thuile,verso il Piccolo San Bernardo; poi aIvrea dove, ferito dal calcio di un mulo(era infatti conducente) lo raggiungel’ordine di partenza per la Jugoslavia.Tradotta per Bari, imbarco e traversatafino a Dubrovnik.Da qui marce e contromarce poi trasfe-rimento a Fiume in nave e, sempre trafame freddo e pidocchi, fedeli compa-gni dei soldati in guerra, partecipa alpresidio di due località vicine sottoassedio.Torna a Fiume da dove viene mandatoa Spalato per partecipare alla libera-zione di altre località assediate dall’in-verno precedente poi, sempre combat-tendo e rastrellando, viene inviato aMercovic e poi a Monstar e poi a Nicsicdove viene raggiunto dalla notizia del-l’armistizio dell’8 settembre con i con-seguenti e dolorosi ordini e contrordini.Comunque già il nove settembre matti-na il suo reparto ha un combattimentocon i tedeschi per niente disorientatidalle notizie che arrivano dall’Italia.Nel turbinare degli eventi, la DivisioneTaurinense, come le altre Grandi UnitàAlpine non si sbanda, mantiene la suaunità e confluisce con i suoi effettivinella “Divisione Garibaldi” (da non con-fondere con la “Garibaldi-Natisone” cheoperava in Friuli-Venezia Giulia: tutt’al-tra storia e tutt’altro credo) mantenendosempre le stellette dell’Esercito Italianoed il Cappello Alpino orgogliosamenteben saldo sulla testa.Così inquadrato i l nost ro Davideha sostenuto i combat t iment i d iDanilograd, Podgoriza e della piana diDragali, oltre a quelli in Montenegro,Bosnia, Erzegovina per un totale di 18mesi. Poi è iniziato il ritorno verso

Dubrovnik e verso l’Italia.Non indugia Davide sulle brutture dellaguerra: è stato un periodo durissimoper tutti, con crudeltà inaudite soprat-tutto da parte di alcuni; l’importante èche gli Alpini si siano sempre compor-tati con quell’umanità che li ha distintiin tutte le occasioni della loro lunga egloriosa storia.Si sofferma invece con grande commo-zione su due avvenimenti accaduti aisuoi cari in Patria: il fratello fatto pri-gioniero dai tedeschi e la morte dellamamma avvenuta nel novembre 1943di cui è venuto a conoscenza in occa-sione della prima licenza nel 1945, aesequie già avvenute da mesi.Dopo la licenza e a guerra terminata èdovuto rientrare al Gruppo per essereinviato in Alto Adige dove ha dato ilcambio agli Alleati che presidiavanoquella regione e infine, ciliegina sullatorta, essendo addestrato alla guerri-glia in Jugoslavia, è stato mandato inSicilia per un’operazione “VespriSiciliani” ante litteram, per contrastarela mafia e in particolare le bande diGiuliano, a Palermo, Corleone,Monreale, Alcamo e Catania dove gli èfinalmente arrivato il sospirato conge-do (dopo sei anni di guerra e guerri-glia) e da dove ha cominciato il viag-gio verso una vita normale di lavoroche lo ha portato a una serena vec-chiaia con i suoi cari nella sua casa diPogliana.In tutti questi anni di guerra l’ArtigliereAlpino Davide Castiglioni si è guada-gnato una serie di medaglie e attestatiche mostra con orgoglio a partire dal-l’attestato ufficiale alla Medaglia d’Oro

conferita al Gruppo di Artiglieria AlpinaAosta per il combattimento del 9 set-tembre 1943, a l cont r ibuto a l laMedaglia d’Oro conferita alla DivisioneGaribaldi, alla Medaglia di bronzo alValore conferitagli per le azioni dellacampagna di Jugoslavia degli anni1943, 1944, 1945. Gli sono anche stateconferite tre Croci al Merito di Guerraper le stesse Campagne e il Diplomad’Onore del Ministero della Guerra perla Guerra di Liberazione fatta con laDivisione Garibaldi.A questi riconoscimenti nazionali siaggiunge la Medaglia d’Oro del PopoloJugoslavo a ricompensa di quanto fattoper la sua liberazione dagli invasori.Spesso ci dimentichiamo di quanto itanti Davide Castiglioni hanno fatto perla nostra Patria: è una generazione diforti che, per ragioni naturali, va scom-parendo.I media non hanno spazio per loro, ten-dono a fare in modo che il tempo sten-da un velo di dimenticanza sui sacrificiche questi uomini sono stati chiamati acompiere e grazie ai quali godiamo dilibertà e benessere. Non sono deipatetici vecchietti, sono degli eroi chehanno saputo portare il CappelloAlpino con orgoglio e con onore nellesituazioni più dure e drammatiche:dobbiamo loro tutta la riconoscenzache meritano e, almeno, un posto d’o-nore in tutte le manifestazioni perchènoi viviamo di rendita delle loro gestaed è grazie a loro che noi possiamoandare orgogliosi del nostro amatissi-mo Cappello, dei nostri Gruppi e deinostri Battaglioni.

MaNi

Sabato 1 e Domenica 2 Aprile 2006

Le testate giornalistiche alpinesi incontreranno ad Imperia

Sarà la sezione di Imperia ad organizza-re il 10° Convegno Itinerante dellaStampa Alpina (C.I.S.A.) che quest’annosi terrà in Liguria e precisamente adImperia nei giorni di sabato 1 e domenica2 Aprile 2006.Il convegno, come è noto, è riservato achi scrive sulla stampa alpina sia a livellodi sezione che di gruppo.È quindi indispensabile la presenza deidirettori di testate o dei loro più stretti col-laboratori che sono gli unici ad essere ingrado di esporre i problemi reali delle lorotestate.Alla sede nazionale di Milano è già stataassicurata la presenza, come per gli anni

scorsi, di una qualificata delegazione delnostro periodico “Penne Nere”.Il tema su cui verterà l’intero convegnonon è stato ancora completamente defini-to dagli organizzatori.Gli spunti e le proposte che emergerannodal dibattito, saranno valutati corretta-mente da parte dei consiglieri sezionalivaresini.Pertanto un “A risentirci” sul prossimonumero di “Penne Nere” dove si sintetiz-zeranno le varie proposte emerse, propo-ste che saranno materiale di dialogo e diconfronto tra i soci alpini della nostrasezione di Varese.

Fe.Va.

pag. 4 MARZO 2006

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Santa Messa in Duomo a ricordo degliAlpini caduti in guerra e in pace

Da ormai mezzo secolo, su idea del com-pianto Peppino Prisco, una delle occasio-ni da non mancare, almeno per gli Alpinimeno lontani, è la Santa Messa inDuomo a Milano a ricordo dei nostricaduti.Col tempo la cerimonia si è abbellita earricchita: inizia alle ore 8,30 con l’am-massamento, poi arriva il vessillo dellaSezione di Milano, quindi il Labaro colPresidente Nazionale e i Consiglieri, poiarrivano le autorità e i Gonfaloni e alle9,30 inizia la Santa Messa nella sugge-stione del Duomo officiata da SuaEminenza il Cardinale Tettamanzi, al ter-mine della quale l’alzabandiera e i dis-corsi ufficiali, la sfilata fino al Sacrario deiCaduti in piazza S. Ambrogio e, dopo glionori, c’è il rompete le righe.Anche quest’anno, il 18 dicembre, unagiornata bellissima, magnifico il colpod’occhio sulla piazza anche perchè eranopresenti oltre al già citato LabaroNazionale, cinquanta Vessilli di Sezione,225 Gagliardetti, 35 gonfaloni di comunispesso accompagnati dai rispettiviSindaci con fascia tricolore, il Gonfalonedella Provincia di Milano e quello dellaRegione Lombardia.C’era il picchetto armato e la fanfara inrappresentanza degli Alpini in armi e,sopra tutto, ci onorava con la sua pre-senza il generale di Corpo d’ArmataResce comandante delle Truppe Alpine.C’erano inoltre i Labari di altre Associazioni

d’Arma che con le loro rappresentanzehanno voluto esserci vicini nel ricordo deinostri caduti. E quanti Alpini? Tanti e tanti,spesso accompagnati dalle famiglie, moglie figli orgogliosi dei loro congiunti con lapenna nera sul Cappello.Si notavano i reduci di Russia colCappello fregiato dal glorioso distintivo;c’erano Alpini da poco congedati con i loroCappelli praticamente nuovi, non ancorasbuferati diremmo noi, c’erano ufficiali coni fregi e i gradi ancora d’oro lucido e c’era-no ufficiali con i gradi diventati marronescuro per gli anni e ognuno col suoCappello diverso da tutti gli altri eppurecosì uguali e penne lunghe, lunghissime,corte, diritte o “stanche”, c’erano pennebianche, generali, soldati semplici.Però, a proposito di Cappelli Alpini, mi siaconsentito un piccolo appunto: so chetutti sono orgogliosi del loro Cappello enon vedono l’ora di portarlo, ma il regola-mento dell’ANA recita che il Cappello inChiesa deve essere portato solo da chi èdi servizio, e mi riferisco per esempio acoloro che portano il Labaro, i Vessilli o iGagliardetti o leggono le Letture o laPreghiera dell’Alpino. Gli altri devonostare a capo scoperto e quest’anno inDuomo c’erano troppi Alpini col Cappelloin testa e non va bene. Parentesi chiusa.Mi sono dilungato su una parte dei prota-gonisti della cerimonia, ma come dimen-ticare l’omelia del Cardinale Tettamanzi,come dimenticare il raccoglimento e la

partecipazione dei presenti, il Duomoaddobbato per le grandi occasioni, le filedegli Alpini in attesa di riceverel’Eucaristia, la Preghiera dell’Alpino lettacon tangibile emozione, il possentesuono dell’organo che ha accompagnatola cerimonia.E poi l’allocuzione ufficiale e i discorsidelle autorità sul sagrato, il canto coraledell’Inno di Mameli prima dell’inizio dellasfilata e il fiume di Alpini per Via Orefizi,Piazza Cordusio, Via Meravigli, CorsoMagenta, Via Carducci e Piazza S.Ambrogio con i milanesi intenti alle spesenatalizie che pazientemente aspettavanola fine del corteo senza inquietudine, conmolta curiosità e con un inaspettato ritor-no di patriottismo.Dopo gli onori ai caduti, riavvolti e ripostinelle custodie i Vessilli e i Gagliardetti siva tutti verso la metropolitana che ciporta alle auto e poi tutti a casa a riporreil Cappello in attesa di una nuova cerimo-nia, di una nuova occasione per indos-sarlo e mostrare che ci siamo, che laPatria può contare su di noi piccole for-miche sempre pronte a lavorare per aiu-tare chiunque ne abbia bisogno in ogniparte del mondo. Forse siamo invadentiperchè tanti, rumorosi perchè allegri,logorroici perchè abbiamo nostalgia delperiodo più bello della vita e ne parliamoa ruota libera, ma siamo così e che Dio ciconservi.

Un Alpino di Castellanza

MARZO 2006 pag. 5

Gli Alpini cittadini onorari di Asiago

Sabato 18 Marzo 2006, Asiago ha conferito la Cittadinanza Onoraria all’AssociazioneNazionale Alpini.Nell’approssimarsi della 79a Adunata Nazionale del 13 e 14 Maggio l’Amministrazionecittadina, in una solenne riunione del Consiglio Comunale ha consegnato al PresidenteNazionale Corrado Perona la motivazione con la quale tutti gli Alpini iscritti all’ANAdiventano cittadini Onorari di Asiago.Alla cerimonia era presente una rappresentanza della nostra Sezione.

Cambio di ComandantiBrigata Alpina Taurinense

Giovedì 2 Marzo il Generale FaustoMacor (Capitano nel 1990, eraresponsabile delle comunicazioni inoccasione del Giuramento Solennesvoltosi a Varese il 20 Maggio) haassunto il Comando della BrigataAlpina Taurinense in sostituzionedel Gen. Claudio Graziano.

5° Reggimento Alpini

Venerdì 10 Marzo il ColonnelloAlfredo Massimo De Fonzo haassunto il Comando del 5°Reggimento Alpini in sostituzionedel Colonnello Ornello Baron.Gli Alpini della Sezione di Varese,augurano a tutti, buona fortuna per inuovi incarichi.

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Libro verde della solidarietà: perchè ancora una volta?

Con molta fatica e senza essere riusciti aconvincere alcuni gruppi, è terminata lafase di raccolta dei dati riguardanti lasezione di Varese per quanto fatto in operee dato in contributi ai vari enti da parte deigruppi alpini.Ancora una volta mi sembra necessarioribadire con forza come responsabilesezionale di questa attività, che questi datinon sono collegabili con altre verifiche dinatura fiscale, ma unicamente servono perevidenziare in modo molto concreto quan-to i gruppi fanno per le nostre comunità,sia civile che religiosa, non dimenticando ilvariegato mondo dell’associazionismo.Questi che saranno publicati nell’edizione2005 sono dati sicuramente in difetto, mada una attenta analisi emerge che gli alpi-ni non fanno preferenze: si rivolgono sia almondo laico, a quello religioso, ed anche aquel mondo, alcune volte dimenticato, cheriguarda i paesi del terzo e quarto mondo.Non vogliamo essere insegnanti di alcuno,ma i valori quali solidarietà, fratellanza,rispetto reciproco essendo nel nostro DNAsi esplicitano attraverso questi interventi

concreti.Quanti “Primi cittadini” dopo una attentalettura dei dati del “Libro Verde” hannoaffermato (anche pubblicamente!) “Ma voiAlpini veramente fate tutto questo?Sostenete economicamente (ed anche acosto di enormi sacrifici) tutte queste real-tà territoriali?”Ebbene sì! Gli Alpini sono tutto questo! Eciò non per un effimero vanto ma perchèsiamo consapevoli che questa è l’unicasrada che porta ad una pace sicura e dura-tura fra i popoli.Da ultimo un suggerimento al nostro“Centro Studi Ana”: sicuramente questostrumento diventa più incisivo se i dati daraccogliere fossero a scadenza biennale otriennale, ciò perchè nella maggioranzadei gruppi piccoli non ci sono grossi sco-stamenti e nello stesso tempo si evitereb-be nei confronti di chi ci legge una non pro-ficua ripetibilità.Il Centro Studi sta introducendo alcunemodifiche nella bozza di stesura di questolibro; speriamo che questi miglioramentisiano attuati dalla prossima edizione in

modo da essere più incisivi sul mondo checi circonda, ma in ultima analisi anche fra inostri soci dei gruppi.Di seguito vengono riportati e solo a scopoconoscitivo (il dettaglio riguardante le sin-gole zone verrà riportato sulla nuova edi-zione 2005) i dati riguardanti il totale dellaSezione di Varese in confronto con i datidel 2004.

Confronto dati Libro VerdeSezione di Varese

2004 2005*Gruppi che hannotrasmesso i dati 63 65

*Percentuale 86% 87%*Ore lavorate 30.447 48.759 (+60,1%)*Contributi 145.763 169.438 (+16,3%)

Ultima considerazione: invitiamo in modoesplicito i gruppi che non hanno inviato insezione i dati per diversi motivi, a farlo peril prossimo anno in modo da rendere piùrealistici i dati che vengono stampati sul“Libro Verde della Solidarietà”.

Fe.Va.

Colletta alimentare: Alpini sempre in prima linea

Come da tradizione ormai quinquennale,l’ultimo sabato di novembre è stata effet-tuata la raccolta di generi alimentari diprima necessità, generi poi datiall’Associazione Banco Alimentare, che necurerà nei diversi territori nazionali e pro-vinciali e secondo necessità “ben valutate”la capillare distribuzione.Anche quest’anno i gruppi della sezione diVarese hanno risposto a questo appello divera solidarietà in modo superiore alle piùrosee aspettative.Infatti i gruppi che hanno aderito all’iniziati-va nazionale del 26 novembre 2005 sonostati ben 66 su 73 quindi il 91% dei gruppiche costituiscono la nostra sezione.L’organizzazione regionale del BancoAlimentare ha, come consuetudine daalcuni anni, suddiviso il territorio di perti-nenza della sezione di Varese in tre zone:Varese - Alto Milanese - Saronno.I nostri magnifici alpini sono stati presentiin ben 47 supermercati su 74 interessatiall’iniziativa (quindi il 64%).Ma ben più evidente è stata la partecipa-zione personale dei nostri soci che que-st’anno ha raggiunto il notevole numero di446 alpini così suddivisi:

Zona di Varese: 211 alpini di 40 gruppi

Zona Alto Milanese: 155 alpini di 17 gruppi

Zona di Saronno: 80 alpini di 9 gruppi.

Per dovere di informazione e non per fareparagoni inutili si evidenziano i quantitativiin kg di generi alimentari raccolti nelle trezone in confronto col 2004:

2004 2005

Zona Varese 76.879 89.621

Zona Alto Milanese 67.642 75.048

Zona Saronno 52.360 52.367

Totale 196.881 217.036Quindi in totale, nelle tre zone interessatedai gruppi della sezione di Varese, sonostati raccolti 217 tonnellate di generi ali-mentari con un incremento dell’11% rispet-to al 2004; questo incremento è legger-mente inferiore a quello registrato su scalanazionale (+16,7%) ma è pur sempre unbuon risultato.Questi quantitativi rappresentano circa il20% del totale raccolto nella solaLombardia e circa il 3% di tutto il territorionazionale.Di fronte a questi dati di partecipazionemassiccia, il Consiglio Direttivo Sezionalecon in testa il Presidente FrancescoBertolasi esprime attraverso queste colon-ne un sentito e vivo ringraziamento a tutticoloro che hanno aderito ed hanno fattoproseliti per questa proposta sezionale.Purtroppo non abbiamo ancora raggiuntola completa adesione dei gruppi ma questopotrebbe essere il limite umano dei nostrisoci: l’importante è non perderci d’animo econtinuare su questa strada che ci rendemolto visibili alla nazione italiana in ungesto solidaristico semplice e concreto,facendo nello stesso tempo crescere in chiaderisce a questo momento i valori di soli-darietà e di vicinanza alle persone chehanno necessità di soddisfare i bisogni pri-mari come quello dell’alimentazione.

Dopo questi dati tecnici, alcune conisdera-zioni: la cosa bella emersa come sintesi diquesta giornata è stato il clima rilassato ecooperativo tra gli alpini e i volontari, alpiniche giustamente si sentono gratificati inti-mamente per aver contribuito ad una rac-colta umanamente e socialmente utile, tro-vando nello stesso tempo, occasioni diconfronto e di amicizia su progetti che ten-dono ad un obiettivo comune, lasciandofuori dalla porta litigi e polemiche.In questa occasione non c’erano solamen-te gli alpini, c’erano anche molti giovanivolontari: ma la presenza degli alpini conti-nua ad essere vista dalla gente comunecome garanzia di serietà dell’iniziativa.Ciò è una delle cose fondamentali nei rap-porti sociali e che non ha bisogno di com-menti e di approfondimenti.Ma alcuni alpini possono evidenziare lemancate citazioni in qualche intervistatelevisiva a livello nazionale, dell’apportosostanziale dei soci ANA; questo non deveessere una scusa per non continuare suquesta strada della solidarietà concreta.Nonostante questo, noi dobbiamo prose-guire imperterriti dimostrando per l’ennesi-ma volta (se ce ne fosse ancora bisogno)che il valore della solidarietà alpina e quin-di dell’aiuto concreto al prossimo che è nelbisogno, è nel DNA dell’Alpino Vero.Il reale riconoscimento sta nella nostracoscienza cristallina di aver compiuto ungesto in favore dei nostri simili bisognosi,senza “se” e senza “ma” come ormai èconsuetudine dire e scrivere.

FeVa

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MARZO 2006 pag. 7

FEBBRAIO24 GR. VERGIATE 10° anniversario morte Padre Cerri24 GR. LONATE CEPPINO FONDAZIONE GR.25 MILANO 50° morte Don Carlo Gnocchi

MARZO13 SAPPADA 39° CAMPIONATO SLALOM GIGANTE20 MILANO Incontro Presidente Naz. con i giovani Alpini25 GR. VARESE RASSEGNA CORI

APRILE1-2 IMPERIA CONGRESSO STAMPA ALPINA2 PONTE DI LEGNO 40° CAMPIONATO NAZIONALE SLALOM2 GR. CAIRATE MANIFESTAZIONE DI GR.8 GR. VARESE PRESENTAZIONE LIBRO DON GNOCCHI17 GR. CARONNO VARESINO GARA CICLISTICA TROFEO ANA22 BERGAMO GIORNATA DELLA SOLIDARIETÀ23 CARNAGO TROFEO DEL PRESIDENTE -

CORSA INDIVIDUALE29/30 GR. LEGGIUNO SANGIANO ALBORELLATA

MAGGIO1 GR. LEGGIUNO SANGIANO ALBORELLATA3 SEZIONE DI VARESE S.MESSA IN RICORDO DEI NOSTRI

CAPPELLANI7 GR. CANTELLO 24^ ED. "FESTA VECIO ALPIN"13/14 ASIAGO ADUNATA NAZIONALE21 GR. TRAVEDONA MONATE ASPARAGIATA ALPINA21 MILANO ASSEMBLEA DEI DELEGATI28 GR. DI CUASSO TROFEO PRESIDENTE - TRITTICO

GIUGNO2/3/4 GR. ALBIZZATE MANIFESTAZIONE DI GR.9/10/11 GR. INDUNO OLONA MANIFESTAZIONE DI GR.11 GR. BRINZIO TROFEO DEL PRESIDENTE -

STAFFETTA IN MONTAGNAdal 16 al 25 GR. SOLBIATE OLONA MANIFESTAZIONE DI GR.16/17/18 GR. ORIGGIO 30° FONDAZIONE GRUPPO - INAUGURAZ.

NUOVA SEDE E MONUMENTO ALL'ALPINO16/17/18 GR. BRUSIMPIANO MANIFESTAZIONE DI GR.17/18 GR. COMERIO MANIFESTAZIONE DI GR.17/18 GR. CARDANA MANIFESTAZIONE DI GR.17/18 GR. TRADATE TROFEO ALBISETTI -

TROFEO PRESIDENTE18 VALDOBBIADENE 30° GARA CORSA IN MONTAGNA A

STAFFETTA22/23/24/25 GR. CARONNO VARESINO FESTA DELLA SOLIDARIETÀ23/24/25 GR. SOLBIATE ARNO MANIFESTAZIONE DI GR.24/25 GR. LEGGIUNO SANGIANO MANIFESTAZIONE DI GR.24/25 GR. SALTRIO MANIFESTAZIONE DI GR.24/25 GR. OGGIONA FESTA AL BOSCO25 RIFUGIO CONTRIN PELLEGRINAGGIO NAZIONALE30 GR. CASTRONNO FESTA GR.

LUGLIO1-2 GR. CASTRONNO FESTA GR.1-2 GR. CUASSO MANIFESTAZIONE DI GR.1-2 GR. CARAVATE MANIFESTAZIONE DI GR.8/9 ORTIGARA PELLEGRINAGGIO NAZIONALE8/9 GR. LAVENO MOMBELLO 23^ EDIZ. "CARRO FIORITO"7/8/9 GR. BRUNELLO MANIFESTAZIONE DI GR.7/8/9 GR. BESANO MANIFESTAZIONE DI GR.15/16 GR. BISUSCHIO MANIFESTAZIONE DI GR.15/16 GR. MONVALLE FONDAZIONE GR. E INAUGURAZ. SEDE15/16 GR. CARNAGO 45° DI FONDAZIONE DEL GR.dal 14 al 23 GR. DI CAPOLAGO MANIFESTAZIONE DI GR.

21/22/23 GR. ARCISATE MANIFESTAZIONE DI GR.22/23 GR. MARZIO MANIFESTAZIONE DI GR.23 GR. BARDELLO MANIFESTAZIONE DI GR.23 GR. AZZATE MANIFESTAZIONE DI GR.29/30 GR. BREBBIA MANIFESTAZIONE DI GR.30 ADAMELLO PELLEGRINAGGIO NAZIONALE

AGOSTO5/6 GR. BIANDRONNO 25° FONDAZIONE GR.4/5/6 GR. BOGNO MANIFESTAZIONE DI GR.5/6 GR. BARASSO MANIFESTAZIONE DI GR.dal 8 al 15 GR. VARESE FESTA DELLA MONTAGNA14/15 GR. DI SALTRIO FERRAGOSTO ALPINO19/20 GR. COCQUIO TREVISAGO 75° FONDAZIONE GR.26/27 GR. BRINZIO MANIFESTAZIONE DI GR.26/27 GR. LAVENO MOMBELLO FESTA DI FINE ESTATE27 GR. TRAVEDONA MONATE FESTA AL CRISTO DEGLI ALPINI

SETTEMBRE2/3 GR. INDUNO OLONA ALBORELLATA3 PASUBIO PELLEGRINAGGIO NAZIONALE9/10 VENEGONO SUPERIORE INAUGURAZIONE SEDE10 GR. VIGGIU'/CLIVIO MANIFESTAZIONE DI GR.16 GR. BESNATE 35° FONDAZIONE GR.17 GR. CARDANO AL CAMPO MANIFESTAZIONE DI GR.17 CADERZONE SEZ.TRENTO PREMIO FEDELTA' ALLA MONTAGNA22 SEZIONE DI VARESE C/O GR. CASSANO MAGNAGO -

FESTA SAN MAURIZIO23 GR. PORTO CERESIO MANIFESTAZIONE DI GR.23/24 GR. CARAVATE 35° CAMPIONATO NAZIONALE

CORSA IN MONTAGNA

OTTOBRE1 GR. CANTELLO 85° FONDAZIONE GR.1 GR. CISLAGO 50° FONDAZIONE GR.1 TERAMO 34° CAMPIONATO MARCIA E REGOLARITA'1 GR. LEGGIUNO SANGIANO FESTA DELLA ZUCCA8 GR. ARCISATE INAUGURAZ. SEDE E RADUNO ZONA 28 GR. TRAVEDONA MONATE CASTAGNATA8 GR. BRINZIO CASTAGNATA8 GR. VARESE GARA MARCIA E TIRO7/8 GR. CARAVATE CASTAGNATA14/15 CASTEGGIO RADUNO 2° RAGGRUPPAMENTO15 GR. ALBIZZATE CASTAGNATA14/15 GR. BREBBIA CASTAGNATA15 GR. ORIGGIO CASTAGNATA15 GR. COMERIO CASTAGNATA21/22 GR. FERNO INAUGURAZIONE SEDE22 GR. LAVENO MOMBELLO CASTAGNATA22 GR. MONVALLE CASTAGNATA22 GR. SALTRIO CASTAGNATA22 GR. CANTELLO CASTAGNATA22 GR. GEMONIO MANIFESTAZIONE DI GR.28/29 GR. INDUNO OLONA CASTAGNATA29 GARDONE VALTROMPIA CAMPIONATO NAZ. TIRO A SEGNO

NOVEMBRE3 GR. DI CAPOLAGO S.MESSA DEI DEFUNTI

DICEMBRE8 GR. BRINZIO PEDALATA CON I CAMPIONI DI CICLISMO10 GR. BRINZIO FESTA DEGLI AUGURI17 GR. ARCISATE FESTA CON GLI ANZIANI DEL GR.22 GR. VARESE CONCERTO DI NATALE24 GR. CARONNO VARESINO FESTA SOTTO L'ALBERO24 GR. CANTELLO VIN BRULÈ A MEZZANOTTE

MANIFESTAZIONI ANNO 2006

LE DATE DELLO SVOLGIMENTO DELLE MANIFESTAZIONI, RICAVATE DALLE SEGNALAZIONI ANNOTATE SUI VERBALI DELLEASSEMBBLEE DI GR., SONO SUSCETTIBILI DI VARIAZIONE IN CONFORMITA' ALLE ESIGENZE DI OGNI GR. ORGANIZZATORE

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Consiglisezione di Varese:

del 28 Dicembre ’05Sono presenti alla riunione: il PresidenteBertolasi Francesco, i Vice PresidentiBertoglio Luigi e Alioli Mario ed i ConsiglieriBotter Silvio, Cadario Armando, CanavesiGiampaolo, Bonin Valentino, CecconelloFernando, Dal Chiavon Ottorino, MontorfanoGuglielmo, Restagno Renato, SecchieriDaniele, Vanoli Ferdinando e Zoccola Bruno.Assente: Gandolfi Renato.Verificato il numero legale dei Consiglieri, ilPresidente da inizio ai lavori ponendo in dis-cussione gli argomenti all’Odg.1) Letto ed approvato il verbale di Consigliodel 28 Novembre 2005.2) Organizzazione per la consegna dei diplo-mi ai reduci alpini.Il Presidente aggiorna il Consiglio circa l’orga-nizzazione; le difficoltà riguardano l’allesti-mento di una sala adeguata alla cerimonia esoprattutto al numero di persone previste tre-cento/quattrocento circa. (Cento reduci, irispettivi accompagnatori, sindaci,Capigruppo ed Alfieri). L’unica struttura chepotrebbe soddisfare i requisiti richiesti sem-brerebbe la sala del Convitto De Filippi che haanche il grosso vantaggio di avere un par-cheggio adeguato. Viene quindi incaricato ilComitato di Presidenza di procedere nell’or-ganizzazione della cerimonia contattando iresponsabili del Convitto. I Consiglieri dovran-no far recapitare ai gruppi della propria zona irelativi inviti (reduce, sindaco, capogruppo).3) Nikolajewka 26 gennaio 2006.Confermato il programma stabilito e già espo-sto sui manifesti in distribuzione ai Gruppi conla partecipazione dell’emerito PresidenteNazionale Parazzini.Solita raccomandazione ai Consiglieri affinchèsi attivino presso i rispettivi gruppi perchè lapresenza degli alpini sia numerosa e degnadell’importanza di questa cerimonia.4) Protezione Civile.Salvo emergenze nessuna novità di rilievo. Ilprimo intervento previsto si svolgerà i primigiorni di marzo p.v.Nei prossimi giorni si terrà in Provincia unariunione con la partecipazione anche deinostri responsabili per definire il nuovo asset-to dell’A.I.B. non più di competenza dellaRegione ma bensì della Provincia.Il responsabile Alioli ricorda al Consiglio chepresto si dovrà affrontare il problema dellosvecchiamento di alcuni automezzi, a tal pro-posito verrà presentata apposita relazione.A giugno in Val Sabbia (Salò) si terrà la primaesercitazione Interregionale Protezione Civile,anche il Direttivo di P.C. della nostra Sezionesi sta attivando per l’organizzazione.5) Commissione Sportiva.Il responsabile della commissione sportivaMontorfano sottolinea il fatto che quest’annoper partecipare alle gare nazionali è obbliga-torio per gli atleti alpini presentare il certificatomedico sportivo di idoneità alla gara, chi nesarà sprovvisto non verrà accettato. LaSezione si sta attivando per una convenzione

che consentirà ai nostri atleti di sottoporsi adetta visita a costi contenuti. Anche per quan-to riguarda le coperture assicurative per atletie organizzatori di gare alpine presso la Sededi Varese si terrà una riunione con i CapiGruppo che organizzano dette manifestazioniper riuscire a dare una copertura assicurativavalida ed omogenea per tutti, atleti e respon-sabili.6) Nuovo Regolamento Sezionale.Apportate ultime modifiche al RegolamentoSezionale. Il Consigliere Zoccola ne stacurando la stesura che così riveduta verràinviata in Sede Nazionale affinchè se ne pren-da atto.7) Comunicazioni del Consigliere Nazionale.Il Consigliere Botter comunica le ultime dispo-sizioni della Sede Nazionale per quantoriguarda l’Adunata di Asiago e le modalità diarrivo degli alpini sull’Altipiano che secondo lezone di provenienza saranno incanalati sudirettrici diverse.8) Comunicazioni del Presidente.La Sezione provvederà ad invitare per unacena le autorità che presenzieranno alla com-memorazione di Nikolajewka presso al sedeSezionale.Alla prossima assemblea sezionale dei dele-gati si terranno le elezioni per i Consiglieri inscadenza: Canavesi, Dal Chiavon, Vanoli eZoccola.Esauriti i punti all’Odg il Presidente fissa ladata del prossimo Consiglio nel giorno 30Gennaio p.v. presso la sede sezionale edichiara chiusa la riunione.

IL PRESIDENTEFrancesco Bertolasi

IL SEGRETARIORenato Restagno

del 30 Gennaio ’06Sono presenti alla riunione: il PresidenteBertolasi Francesco, i Vice PresidentiBertoglio Luigi e Alioli Mario ed i ConsiglieriBotter Silvo, Bonin Valentino, CecconelloFernando, Dal Chiavon Ottorino, GandolfiRenato, Montorfano Guglielmo, RestagnoRenato, Secchieri Daniele, Vanoli Ferdinandoe Zoccola Bruno.Assenti: Cadario Armando e CanavesiGiampaolo.Verificato il numero legale dei Consiglieri, ilPresidente da inizio ai lavori ponendo in dis-cussione gli argomenti all’Odg.1) Letto ed approvato il verbale di Consigliodel 28 dicembre 2005.2) Regolamento Sezionale.Apportate le ultime modifiche al regolamentosezionale approvando all’unanimità 2 varia-zioni e respingendone una con tre voti favore-voli e dieci contrari.3) Libro Verde.Il Consigliere Vanoli riferisce che diversiGruppi non hanno ancora risposto all’invitodella Sede Nazionale di presentare il rendi-conto del loro operato per la pubblicazione delLibro Verde. Tutti i Consiglieri sono sollecitatiad operarsi per ottenere da tutti i Gruppi dellerispettive zone i verbali per la pubblicazione.4) Assemblea dei Delegati 11 Marzo 2006.

Verificate le cariche da eleggere e nominata laCommissione Verifica Poteri sarà compostadai Consiglieri non in scadenza.5) Protezione Civile.Programmato per il 5 di Marzo il primo inter-vento del 2006 e per il 26 di Marzo in conco-mitanza con la Giornata della ProtezioneCivile il secondo intervento.L’esercitazione di Raggruppamento si svolge-rà a Salò il 2, 3, 4 Giugno p.v.Si sta valutando l’opportunità di sostitui-re il vecchio C.L. con un “nuovo” auto-carro più funzionale all’uso specificodella nostra P.C.6) Commissione Sportiva.Il Consigliere Montorfano relaziona circa gliultimi accordi stabiliti con un agente assicura-tivo per la copertura degli atleti dela Sezione.Il Consiglio approva e viene quindi stabilitoche sarà la Sezione in futuro a provvedere allacopertura assicurativa degli atleti e degli orga-nizzatori in alternativa al contributo che venivadato ai Gruppi che organizzavano l’eventosportivo.Prossima gara slalom gigante il 5 febbraio aSan Domenico e successiva il 12 febbraio aIsolaccia (Bormio) 71° Campionato di Fondo.Il 19 Febbraio a San Michele di Formazzagara di sci di fondo valevole per il TrofeoPresidente Nazionale.7) Comunicazioni del Consigliere Nazionale.Saluti alla Sezione di Varese dal Presidentedella Sezione di Trieste.Relazione circa alcune novità della prossimaassemblea dei Delegati a Milano sui tempi emodi delle votazioni.Riporta alcune raccomandazioni delPresidente Nazionale circa la partecipazonedelle Sezioni e dei suoi rappresentanti allemanifestazioni organizzate dalla SedeNazionale come Nikolajewka il 26 gennaio,Bergamo Giornata della Solidarietà il 22 apri-le, Ortigara il 9 luglio, Adamello il 30 luglio,Premio Fedeltà alla Montagna il 17 settembre,Offerta Olio votivo alla Madonna del Don l’8ottobre.Il Presidente Nazionale raccomanda anche atutti gli alpini di non esporsi in alcun modo conil proprio Cappello in manifestazioni elettorali.8) Comunicazioni del Presidente.Relaziona sullo svolgimento della Cerimoniadi consegna degli attestati agli Alpini Reduci2° Conflitto Mondiale svoltasi con una foltissi-ma cornice di autorità e di pubblico.Anche per la Commemorazione di Nikolajewkanonostante il freddo e la neve la Cerimonia siè svolta con la consueta solennità e parteci-pazione.Pochi i verbali delle Assemblee dei Gruppi giàpresentati in Sezione: il Presidente sollecita iGruppi alla presentazione degli stessi ed allaraccolta dei tesseramenti.Per quanto riguarda il giornale “Penne Nere”la prossima chiusura sarà per il 19 marzo e laspedizione entro il 31 marzo.Esauriti i punti dll’Odg il Presidente fissa ladata del prossimo consiglio nel giorno 27 feb-braio p.v. presso la sede sezionale e dichiarachiusa la riunione.

IL PRESIDENTEFrancesco Bertolasi

IL SEGRETARIORenato Restagno

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SPORT VERDETrofeo “Alberto Cecini”

Gara di sci nordico a tecnica liberaDomenica 19 febbraio 2006 si è svolta inlocalità San Michele di Formazza la quin-ta edizione del Trofeo “Alberto Cecini”,gara di sci di fondo a tecnica libera orga-nizzata dal Gruppo Alpini di VedanoOlona e valevole per il Trofeo delPresidente Nazionale.La gara si è svolta in un ambiente resopiù tipicamente nordico da una fitta nevi-cata che ha accompagnato gli organizza-tori e gli atleti durante tutta la manifesta-zione, non smorzandone l’entusiasmo elo spirito agonistico.La pista ottimamente preparata dal localecentro di sci nordico ha consentito il cor-retto svolgimento della manifestazionealla quale hanno partecipato 45 alpini e 5simpatizzanti in rappresentanza di 16gruppi della Sezione di Varese.La competizione è stata vinta dal GruppoAlpini di Capolago che si è così aggiudi-cato definitivamente il Trofeo, avendolovinto per tre volte.Alla premiazione hanno presenziato ifamigliari del compianto amico Alberto, aiquali è stato espresso il ringraziamentoper aver accolto l’invito del nostro gruppo.

Classifica “Bocia”:

1 Soresi Fabio Capolago 37’07’’2 Brusa Paolo Capolago 38’15’’3 Brusa Roberto Capolago 38’56’’4 Bianchi Alessandro Comerio 44’07’’

Classifica “Veterani”:

1 Maffei Sabino Brinzio 37’57’’2 Gioia Stefano Capolago 44’48’’3 Groppelli Bruno Brunello 53’42’’4 Bossi Edoardo Vedano O. 54’27’’5 Mazzoleni Mari Samarate 55’12’’

Classifica “Senior”:

1 Piatto Alessio Carnago 38’03’’2 Piccinelli Luca Brinzio 38’44’’

3 Molteni Sergio Veano O. 39’40’’4 Maragno Luigi Vedano O. 39’52’’5 Riboni Maurizio Vedano O. 40’46’’

Classifica “Simpatizzanti”:

1 Brusa Matteo Capolago 39’51’’2 Piccineli Nicolò Brinzio 44’17’’3 Moroni Guglielmo Varese 46’01’’4 Mosa Marco Vedano O. 58’03’’5 Venturini Isidoro Carnago 1h45’00’’

Gli Alpini della Sezione di Varese a Mostar - CRNICI

È terminata lo scorso dicembre, un’altrasignificativa opera nel cuore dell’est euro-peo, che sta faticosamente tentando dilasciarsi alle spalle il ricordo di una terri-bile guerra fratricida.Dopo i lavori di ricostruzione dellachiesa di S. Giorgio Martire a Korenica(Croazia), terminati lo scorso anno,quest’anno un gruppo di “irriducibili”della sezione di Varese si è addentra-to ancora di più nel territorio a rag-giungere la periferia di Mostar (EstErzegovina).Le nostre penne nere hanno, infatti,raccolto la richiesta d’aiuto dellaCroce Rossa ed in particolare dellaSezione di Gallarate, impegnate nel-l’operazione “700 metri di speranza”;si trattava della realizzazione di unfabbricato che fungerà da centropolifunzionale in una zona mai rag-giunta da altri aiuti umanitari, dove

3900 famiglie di sfollati hanno trova-to rifugio.La giornata di lavoro iniziava presto:sveglia alle sei e partenza per CRNICI,per completare i 700mq di strutturametallica e i muri dell’edificio che consi-stevano in blocchi in cemento, un pran-zo veloce, e poi la ripresa delle opera-zioni fino alle 19,30.La prima squadra composta dagli Alpini,partita il 22 luglio, giunta sul posto, hapreso alloggio in una piccola pensione aMedugorje, a circa 30 km dal luogo deilavori e si è messa in opera con la con-sueta efficienza, per istallare le strutturemetalliche.Il giorno 29/07 con un pulmino messo adisposizione dalla Croce Rossa, è partitaalla volta di questa sfortunata regione laseconda squadra che in quindici giorni dilavoro ha completato la costruzione deimuri perimetrali.

Successivamente con altri due turni sonostati terminati i lavori d’edilizia e gliimpianti elettrici. Il 6 dicembre i nostri Alpini sono rientrati.17 Alpini 82 giornate di lavoro per com-plessive 900 ore circa di lavoro, sono lasintesi di quest’intervento.Com’è ormai consuetudine, l’accoglienzadella popolazione locale, ai nostri volon-tari, è stata calorosa: ogni giorno a turnouna famiglia del posto forniva il pranzo, el’atmosfera è stata ulteriormente rallegra-ta dalla visita di Don Giuseppe Raja, par-roco di Korenica, ormai un amico degliAlpini.Con questo gesto abbiamo portato a que-ste popolazioni la solidarietà ed i nostrivalori alpini.La disponibilità e la generosità degli alpi-ni non si smentisce mai.

Francesco Bertolasi

La signora Cecini premia il vincitore della gara

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71° campionato nazionale ANA di sci di fondo

Quest’anno il mese di febbraio per gliatleti alpini varesini è stato un meseintenso di competizioni.Ogni fine settimana da domenica 5 feb-braio si sono susseguiti il Trofeo “PinoCagelli” a San Domenico gara di slalomper il Trofeo del Presidente, domenica12 febbraio in concomitanza con l’iniziodelle Olimpiadi Invernali il CampionatoNazionale ANA di fondo a Isolaccia inValdidentro, di cui ne facciamo la crona-ca, la settimana successiva la gara difondo Trofeo “Alberto Cecini” valido peril Trofeo del Presidente a San Micheledi Formazza e a seguire il CampionatoNazionale di sci alpinismo a BannioAnzino organizzato dalla sezione diDomodossola.Il Campionato Nazionale di Fondo èsempre stata una competizione a cui gliAlpini di Varese hanno partecipato conpassione e in alcune occasioni anchecon risultati pregevoli. A Isolaccia, garaorganizzata in modo esemplare dallasezione di Sondrio, hanno partecipato14 nostri Alpini classificati nelle diversecategorie. La trasferta è avvenuta allaspicciolata. Stefano Gioia con i fratelliBrusa fin dal venerdì sera, sabato inmattinata altri quattro concorrenti a cuiè seguito nel primo pomeriggio accom-pagnati da Ottorino Dal Chiavon ilnucleo più consistente. FaustoMenefoglio per sua volontà ha raggiun-to la località della gara con il gruppo deiconcorrenti della sezione di Luino.Anche Silvio Botter e GuglielmoMontorfano componenti dellaCommissione Sportiva Nazionale hannoraggiunto Isolaccia poco dopo l'imbruni-re. Alla Santa Messa erano presentinumerosissimi Alpini, tanti sul sagrato,la chiesa non poteva accoglierli tutti.Presenziavano oltre 20 Vessilli diSezioni tra cui anche Varese. Dopo laMessa, deposizione di una corona almonumento ai caduti, alzabandiera acui sono seguiti i discorsi che ufficializ-zavano la manifestazione.Alle 20 cena in albergo e poi tutti ananna. Domenica mattina sveglia matti-niera, i preparativi sono impegnativi inparticolare sciolinare gli sci. Il freddo èpungente, alle ore 8,00 sono ben 15sottozero i gradi che ci accompagnanoverso le piste. I primi a partecipare sonole categorie dei più anziani, il più vec-chio alpino è della classe 1923, sezione

di Sondrio. Di cinque anni in cinque annidal 1931 sono cinque le categorie chedisputano la gara di 5 chilometri a cuiseguiranno sempre ogni 5 anni le cate-gorie fino al 1970 che disputeranno lagara con percorso di 10 chilometri. Inultimo la categoria dei più giovani conun percorso lungo 15 chilometri.Il primo nostro concorrente a partireEdoardo Bossi del Gruppo di VedanoOlona nella categoria B3, nati dal 1936al 1940 che compie il percorso in 24’39’’classificandosi al 22° posto. Nella cate-goria B1, nati dal 1946 al 1950 eccelle ilnostro Sabino Maffei del Gruppo diBrinzio che con una strepitosa corsa siaggiudica la quinta posizione in 14’28’’a poco più di un minuto di distacco dalprimo classificato su un lotto di 46 con-correnti. Nella stessa categoria BrunoGroppelli del Gruppo di Brunello in22’34’’ e a seguire Fausto Menefogliodel Gruppo di Marzio in 23’28’’.Nella categoria A4 nati dal 1951 al 1955Zotti Giovanni del Gruppo di VedanoOlona si classifica al 29° posto neltempo di 36’ netti davanti a GioiaStefano del Gruppo di Capolago in36’11’’; nella loro categoria 41 gli alpiniclassificati. Nella categoria A3 nati dal1956 al 1960 pregevole prestazione diLuigi Maragno del Gruppo di VedanoOlona nel tempo di 31’34’’ al decimoposto, a seguire al 13° posto MaurizioRiboni sempre del Gruppo di VedanoOlona in 32’23’’ in totale 23 classificati.Nella categoria A2 nati dal 1961 al 1965

Molteni Sergio del Gruppo di VedanoOlona compie il percorso di 10 chilome-tri nel tempo di 33’24’’ al 29° posto.Nella categoria A1 nati dal 1966 al 1970Luca Piccinelli del gruppo di Brinzio 28°classificato nel buon tempo di 31’27’’ intotale 49 alpini in questa categoria.Nella seconda categoria nati dal 1971 inpoi, quattro i nostri concorrenti: 30°Brusa Roberto del Gruppo di Capolagoche compie il percorso di 15 chilometrinel tempo di 46’05’’ segue al 33° postoil fratello Paolo nel tempo di 46’33’’,Bianchi Alessandro del Gruppo diComerio in 48’38’’ al 41° posto seguitoda Marco Andreoli del Gruppo diSamarate in 51’45’’ in totale 58 concor-renti. Hanno partecipato in prima cate-goria anche 6 giovani meglio classifica-ti nei punteggi FISI tra cui MazzariniEmiliano della Sezione di Trento neltempo di 37’55’’ a cui è stato assegnatoil titolo di Campione Nazionale ANA.Classifica a parte per tre militari uominied una donna Alpino del CentroSportivo Esercito. 30 le Sezioni parteci-panti, Varese all’undicesimo posto piùche onorevole la classifica davanti allaSezione di Luino. Al primo pomeriggio lepremiazioni, sul podio anche il nostroMaffei premiato nella categoria B1.Ricordo della manifestazione a tutte leSezioni partecipanti, saluti di commiato,ammaina bandiera e partenza per ilritorno.

GM

SPORT VERDE

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Trofeo Pino Cagelli - Slalom GiganteGruppo Alpini Castellanza

SPORT VERDE

Gli abitanti di San Domenico Ciamporino,praticamente nessun residente e tutti diseconde case, che pure sono avvezzi adogni tipo di gara, saranno rimasti a occhisgranati il 5 febbraio quando hanno visto illoro borgo invaso dagli Alpini allegri, chias-sosi, qualcuno assonnato per la levatacciadomenicale, ma tutti con i loro sci, le tutevariopinte, i Cappelli Alpini che poi sarebbe-ro stati, al momento della gara, sostituiti dapiù adatti caschi ed occhialoni.L’ora di partenza del primo concorrente erafissata per le dieci e trenta, tutto il tempoper fare una bella colazione, bersi un caffèin compagnia, ritrovarsi, salutarsi, in quellasplendida atmosfera che gli Alpini sannocreare sempre e ovunque.Poi sono iniziate le gare: tempo splendidoin quota, in basso un po’ di nebbia che poisi è dissolta lasciando spazio a un bel solee a quel cielo terso e azzurro che solo lamontagna sa regalare agli appassionati. Lapista era perfettamente preparata, tenendoconto che non siamo alle Olimpiadi, ma illavoro degli organizzatori è stato splendido.E tanto lavoro è stato anche premiato dallapartecipazione: mai infatti ci sono stati ben96 iscritti in rappresentanza di 22 Gruppi.

Un bel numero e un bel successo che hapremiato l’intenso lavoro del CapogruppoMauro Colombo e dei soliti noti.Oltre agli atleti e ai loro accompagnatorierano presenti per la Sezione di Varese iconsiglieri Montorfano e Cecconello, oltre anumerosi Capigruppo venuti sia per gareg-giare che per sostenere e incitare i loro con-correnti.Come tutte le gare di Alpini le classifichesono state stilate secondo diverse catego-rie: veci, veterani, senior, amatori, amici.Tutti hanno gareggiato allo spasimo e nes-suno pensi che i veci non ce l’abbianomessa tutta come gli altri, anzi.E’ doveroso tramandare i nomi dei primiclassificati di ogni categoria:veci: 1° Rizzi Mario Cuasso, 2° MunarettoMartino Cocquio T., 3° Spino GiovanniVarese.Veterani: 1° Bonollo Giuseppe Carnago, 2°Pariani Fabio Castellanza, 3° StancanelliMarco Brinzio.Senior: 1° Paris Davide Cuasso, 2°Pellecchia Emanuele Brinzio, 3° ImperialeLuca Gazzada.Amatori: 1° Riboni Marco Cassano M., 2°Gabardini Marino Cuasso, 3° Manfrin Paolo

Varese.Amici: 1° Farè Simone Capolago, 2° CerriMassimo Cassano M., 3° Mattioni MassimoSamarate.Fatti i debiti calcoli, a seguito dei piazzamen-ti e dei tempi, si ha la classifica del 16° Trofeo“Pino Cagelli” e Trofeo Presidente Nazionaledove al primo posto vediamo il Gruppo diCuasso con i concorrenti Paris, Gabardini eRizzi, al secondo Cassano Magnago conRiboni, Mariani, Chiarello; al 3° Brinzio conPellecchia, Stancanelli, Vanini.Allo stesso modo si è ottenuta la classificadel 16° Trofeo Cagelli e Trofeo PresidenteSezionale con i seguenti piazzamenti: 1°Cuasso con Paris e Gabardini, 2° CassanoMagnago con Riboni e Mariani, 3° Brinziocon Pellecchia e Stancanelli.Tutti i salmi finiscono in gloria e pure quellidegli Alpini così, a gare finite, fatti i dovero-si spuntini, espressi i ringraziamenti agliorganizzatori, verso le tre del pomeriggio sisono svolte le premiazioni con ulteriore rin-fresco e un entusiastico arrivederci alleprossime gare.Anche questo è sport e anche questa èAlpinità. Grazie al cielo.

MaNi

2° Criterium Nazionale ANA di Cross22 gennaio 2006, il bocia Alfredo Antollini siimpone a Danilo Bosio in volata.

Strana cosa penseranno i nostri affezionatilettori, quello che accadeva sui prati in queldi Malnate il 22 gennaio scorso.Un nutrito gruppo di Alpini correva inmaglietta e calzoncini sui prati di Malnate,in punta di scarpe chiodate, in quella gelidamattina. Questi atleti Alpini partecipavano al2° Criterium ANA di Cross.La corsa campestre è la più antica, la piùsemplice, la più classica delle attività spor-tive umane. Qui non contano equipaggia-mento, scioline, ritrovati tecnici, ma la cosapiù semplice che forgia l’Uomo: la fatica.Il cross ANA di Malnate si è svolto su unpercorso di 6 chilometri, 5 giri di 1200 metri.Reso oltremodo duro dal freddo, da tratti dipercorso ora innevati, ora fangosi. Tra i tantiatleti partecipanti, vi erano atleti del calibrodi Danilo Bosio e Isidoro Cavagna, pluri-campioni italiani di corsa in montagna. Gliatleti hanno preso il via al termine delle garegiovanili del 37° cross di Malnate a cuihanno partecipato circa 50 giovani lombar-di. Il via è stato dato in un clima festoso,grazie anche alla partecipazione del CorpoFilarmonico cittadino che ha intonato marcealpine. Subito alla partenza il comandodella gara è stato preso da un gruppetto diquattro atleti guidati da I. Cavagna. Al terzo

giro, sempre I. Cavagna conduceva ancorainsieme a D. Bosio e A. Antollini. Al quartopassaggio era Bosio che prendeva ilcomando tallonato da Antollini, e attardatodi qualche metro seguiva I. Cavagna.Grande finale. Si presentavano all’ingressodel campo sportivo D. Bosio affiancato daA. Antollini che in virtù della sua velocità diottocentometrista, riusciva ad avere lameglio, staccando di qualche decina dimetri Bosio.Seguiva Isidoro Lavagna terzo assoluto eprimo della sua categoria. Tra i veterani siaffermava il “vecio” Maffei, che teneva ilpasso di molti giovani. La sezione diVarese si imponeva su Bergamo (vincitricedello scorso anno), terza la sezione diSondrio.Il Criterium nazionale ANA è stato forte-mente voluto dal gruppo Alpini di Malnate,in quanto il cross fa parte di una tradizionecittadina che ha origine negli anni venti. Lecondizioni sia pur discontinue, sono semprestate di elevato contenuto tecnico.Ricordiamo volentieri la storica edizione del1937. In quell’anno Malnate è stata sedeunica dei Campionati Italiani Assoluti e lastessa manifestazione vedeva nascere laprima gara nazionale femminile di campe-stre. E la storia continua.Vi diamo appuntamento per la 38° edizionenel 2007 e il 3° Criterium Nazionale ANA.

Ordine di arrivo:1 Alfredo Antollini 1983 21’47’’Sezione Varese2 Danilo Bosio 1972 21’50’’Sezione Bergamo3 Isidoro Lavagna 1966 22’02’’Sezione Bergamo4 Antonio Trogu 1967 22’45’’Sezione Varese5 Luciano Bosio 1964 22’58’’Sezione Bergamo

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Premiazione dei Reduci Guerra 1940-1945

Il motivo dominante della manifestazioneè stata la commozione.La commozione degli Alpini Reduci final-mente premiati dall’ANA, il che vuol direche gli altri, milioni di altri che hanno com-battuto per la Patria, non sono ancorastati ricordati; la commozione dei familia-ri che hanno accompagnato i Reduci chetante volte, presi dalla nostalgia non diquel periodo tragico, ma dei loro vent’an-ni hanno raccontato i particolari di queglianni, di quelle giornate, di quelle avven-ture. La commozione delle autorità edegli Alpini dei Gruppi di provenienza deiReduci che hanno applaudito tutti, dalprimo all’ultimo quando, magari sostenu-ti da un parente o da un amico si avvia-vano a ricevere la pergamena persona-lizzata dell’ANA e la medagliadell’Amministrazione Provinciale, oltre alcd con canti alpini offerto dalla Sezione, esi mettevano in posa per la foto di gruppocon i parenti, i commilitoni, i sindaci, ilCapogruppo.Una gran bella festa, sentita e partecipa-ta quella che si è svolta al Collegio DeFilippi il 22 gennaio 2006, come puòessere una festa degli Alpini per i loroeroi, per quanti col loro sacrificio e spes-so col loro sangue hanno scritto la nostrastoria che è diventata leggenda, che ciindica la via da seguire e ci spinge a faretutto quanto gli Alpini fanno per la Patriain pace e in guerra.La cerimonia è iniziata con la celebrazio-ne della S. Messa officiata dal cappellanodella Sezione don Berlusconi che duran-te l’omelia ha avuto modo di ricordare ilpapà, pure lui Alpino, e ha ringraziato iReduci per la loro storia.L’aula magna del collegio era gremitae spiccavano le autorità a partire dalQuestore, dal Colonnello Comandantela Guardia di Finanza, dai rappre-sentanti dell’Esercito, della Polizia,dell’Aeronautica. C’erano i Sindaci infascia tricolore (e qualcuno indossava il

suo Cappello Alpino) dei paesi da cui pro-venivano i Reduci. Per l’ANA era presenteil Consigliere Nazionale Botter, il presiden-te sezionale Bertolasi con tutto il consiglio.Durante la S. Messa è stato benedetto ilnuovo Vessillo Sezionale cui facevanocorona i gagliardetti di tutti i Gruppi; nel-

l’occasione è pure stata presentatal’Icona proveniente dalla Russia che l’e-roico capitano Dorligo Albisetti aveva affi-dato a un suo Alpino perchè fosse conse-gnata alla sua mamma e che il fratelloSarajevo ha voluto regalare alla Sezione.Al termine della S.Messa il presidenteBertolasi ha letto, non senza commozio-ne, la Preghiera dell’Alpino e tutti hannopoi cantato “Signore delle Cime”. Il trom-bettiere si è esibito in un commovente“Silenzio”.Ci sono poi stati i discorsi, molto brevi,anche perchè le parole servono a poco, el’assessore Provinciale Campiotti ha sot-tolineato il grande cuore degli Alpini.Il Presidente Bertolasi ha ringraziato leautorità e i comandanti militari presenti.Passando poi ai reduci ha sottolineatoche si tratta di un ricordo modesto, doposessant’anni, dato dall’Associazione a chiha combattuto per darci la libertà, madato col cuore e con tutta la riconoscen-za. Ha anche sottolineato l’altruismo e lasolidarietà che distingue gli Alpini nellecomunità dove operano. Ha conclusoricordando quanti sono “andati avanti”testimoni della storia della nostraSezione.Il Consigliere Nazionale Botter si è dettocommosso al cospetto di tanti amici chehanno insegnato a lui e a tutti noi a vive-re nello spirito Alpino. Uomini che dopo latragica esperienza della guerra sono tor-nati, si sono rimboccati le maniche e cihanno dato la libertà, la democrazia, laricchezza.Anche Botter si scusa per il ritardo concui i Reduci sono stati premiati ma sotto-linea il cuore con cui sono stati dati i rico-noscimenti e porta i saluti particolari delPresidente Nazionale, oggi purtroppoimpegnato altrove, e dei suoi colleghi delConsiglio Nazionale.Alla fine, nei locali del bar del De Filippi èstato offerto un grandioso e gradito rin-fresco.

MaNi

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L’Assemblea ordinaria dei delegati della SezioneANA di Varese è stata regolarmente convocatapresso la sala riunioni dell’AssociazioneCommercianti di Varese (g.c.) in via Valle Venosta.Aperta in prima convocazione alle ore 20, si pro-cede all’insediamento della CommissioneVerifica Poteri, composta dai Consiglieri sezio-nali non candidati; tale commissione procedealla vidimazione delle schede di votazione perl’elezione di quattro Consiglieri sezionali e disette delegati all’Assemblea Nazionale e pren-dono in consegna la documentazione attestanteil numero dei delegati aventi diritto di voto.Non essendoci il numero legale dei delegati pre-senti, l’Assemblea viene aggiornata alle ore 21in seconda convocazione.alle ore 21.15, alla presenza di tutto il Consigliosezionale e del Consigliere nazionale SilvioBotter, il Presidente sezionale Bertolasi comuni-ca all’Assemblea i nominativi dei nuovi capo-gruppo eletti nelle recenti assemblee di gruppo eringrazia per la collaborazione i capogruppouscenti facendo fervidi auguri di buon lavoro aisubentranti.Dopo questi ringraziamenti, i lavori dell’Assembleavengono aperti ufficialmente con il saluto allaBandiera, il canto corale dell’Inno Nazionale ed unminuto di raccogliemento in memoria di tutti gliAlpini “andati avanti”.Su proposta del Presidente sezionale Bertolasiviene eletto all’unanimità quale Presidentedell’Assemblea l’Alpino Valentino Carraro il qualepropone alla stessa assemblea come Segretariol’Alpino Ferdinando Vanoli; l’Assemblea approvaall’unanimità.Vengono proposti e nominati sei scrutatori neidelegati Valli P. Giorgio, Pedroni Fabrizio, GrandiLuciano, Broggi Claudio, Galmarini Angelo eAnnoni Angelo.In possesso del verbale della CommissioneVerifica Poteri il Presidente Carraro comunicache all’Assemblea sono presenti 180 delegati inproprio e 18 deleghe per un totale di 198 aventidiritto al voto su 202.Propone inoltre all’Assemblea di iniziare le vota-zioni durante gli interventi sulla relazione mora-le e finanziaria; tale proposta viene accettataall’unanimità.Procede quindi a comunicare all’Assemblea chei Gruppi di Birone C. P., Sesto C. e Biandronnoper un totale di quattro voti, non sono presenti.Propone inoltre che il delegato che intende fareun intervento, deve dare il proprio nominativo alSegretario dell’Assemblea in modo da coordina-

Verbale Assemblea Ordinaria dei Delegatidell’11 Marzo ’06

re al meglio i lavori.Verificata la regolarità delle presenze, ilPresidente Carraro da la parola al PresidenteBertolasi per l’esposizione della relazione mora-le per l’anno 2005, relazione consegnata ad ognidelegato con il materiale per le votazioni.Ultimata la lettura della relazione morale, la parolapassa al Tesoriere sezionale Botter per la letturadel bilancio consuntivo 2005 e preventivo 2006.Al termine il revisore dei conti Riva procede allalettura della loro relazione che termina con unparere positivo su entrambi i bilanci.Prima di procedere alle operazioni di voto, ilPresidente Bertolasi da lettura delle principalimanifestazioni sezionali e di gruppo desunte daiverbali delle assemblee di gruppo consegnati,entro i termini, alla segreteria sezionale.Nell’esposizione si rammenta ai gruppi di nomi-nare al loro interno un corrispondente per il gior-nale sezionale “Penne Nere” allo scopo di rac-cogliere articoli riguardanti la vita associativa deigruppi creando così un archivio storico dellanostra Associazione.Ricorda anche che da qualche tempo la Sezionedi Varese ha creato un suo “sito internet” sulquale ogni associato può accedere per essereaggiornato in tempo reale sulle attività sezionalie dei singoli gruppi.La denominazione di tale sito è:

www.alpinivarese.com.Infine sente il parere dell’assemblea sulla propo-sta di aumentare la quota del bollino per l’anno2007 e la votazione, fatta per alzata di mano, hadato il seguente risultato:

Favorevoli: 164 / Contrari: 8 / Astenuti: 4Propone inoltre di conservare la tradizione dellaS. Messa per i cappellani che dovrebbe essere(salvo conferma) il 3 Maggio 2006 presso laChiesa della Motta a Varese alle ore 21.Prima di dare la parola ai delegati per gli inter-venti, Carraro pone in votazione le due relazionicon i seguenti risultati:Relazione morale: approvata all’unanimitàRelazione finanziaria: le relazioni del tesoriere e deirevisori dei conti vengono approvate all’unanimità.Poi Carraro convoca gli scrutatori precedente-mente nominati, e si iniziano le operazioni divoto per chiamata nominale di ogni singolo grup-po presente.Nel frattempo viene data la parola al ConsigliereNazionale Botter il quale porta il saluto delPresidente Nazionale Perona ed espone sinteti-camente alcuni punti che l’ANA vuole svilupparenei prossimi anni.

Ripropone il problema dell’uso del cappello alpi-no per gli amici degli Alpini, ciò per ora non èconsentito.Illustra il problema “giovani” chiarendo subito che levoci secondo le quali tali giovani vorrebbero creareun’associazione parallela all’ANA, sono false.Da notizia anche di alcune manifestazioni nazio-nali che si terranno nel corso del corrente annoe consegna al Presidente Bertolasi il libro riguar-dante la missione ANA in Mozambico denomina-ta “Albatros”.Ultimato il suo intervento, la parola passa al SocioSerpini del gruppo di Vedano Olona il quale poneil problema dei rischi, delle responsabilità e con-seguenti certificazioni mediche e coperture assi-curative in occasione di gare sporitve.Propone quindi che l’ANA nazionale prenda inseria considerazione la regolamentazione delleattività sportive in termini di controlli sanitari pre-ventivi per i garisti stipulando una convenzionecon la F.I.M.S. o altre organizzazioni di categoriaautorizzate.Propone pure di definire una polizza tipo allaquale Sezioni e Gruppi possano fare riferimentoper la copertura di rischi/responsabilità.Prende poi la parola il Socio Campi Mario delGruppo di Malnate il quale solleva il problemacomportamentale di diversi Alpini nei confrontidei cittadini di quelle città che ospitanol’Adunata. Sostiene che non è giusto, anche seper pochi giorni, disturbare i cittadini con com-portamenti scorretti.Interviene in seguito il Socio Cav. Cremona delGruppo di Venegono Superiore il quale invita igiovani ad essere più fedeli alla vita associativasia del Gruppo che della Sezione, accettandomagari qualche piccolo sacrificio.Il Socio Galmarini del Gruppo di Tradate ringra-zia la Sezione di Varese per come è stata siste-mata l’icona della Madonna regalata alla stessaSezione dalla famiglia Albisetti.Punta poi il dito sul problema dei “trabiccoli” edinvita l’ANA nazionale a prendere una volta pertutte seri provvedimenti disciplinari nei confrontidi questi soci.Da ultimoo Colombo del Gruppo di Cantellointerviene per elencare le motivazioni in basealle quali ha dettono all’aumento della quota delbollino.Non avendo nessun altro socio chiesto la parola,ed essendo state ultimate le operazioni di scruti-nio, il Presidente Carraro comunica all’Assembleai risultati delle votazioni come segue:

CONSIGLIO SEZIONALE

Canavesi G. Paolo voti 176 elettoDal Chiavon Ottorino » 171 »Vanoli Ferdinando » 158 »Zoccola Bruno » 164 »

DELEGATI ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE

Gandolfi Renato voti 175 nominatoVerdelli Antonio » 170 »Alioli Mario » 165 »Bertoglio Luigi » 156 »Zambardi Beniamino » 154 »Canavesi G. Paolo » 150 »Cecconello Fernando » 143 »schede bianche » 2 »

Il Presidente Carraro, ringraziando sia ilPresidente sezionale Bertolasi sia il C.D.S. per ilfattivo impegno dimostrato nella gestione dellavita associativa della sezione, e complimentando-si con gli eletti, alle ore 23.20 chiude l’Assemblea.

IL PRESIDENTEValentino Carraro

IL SEGRETARIOFerdinando Vanoli

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GAZZETTINO CISALPINO

Don Lodovico ha raggiunto il Paradiso di Cantore

Il giorno di Santo Stefano 2005, con ilpresidente Bertolasi, Consiglieri e tantiAlpini della Sezione di Varese, mi sonotrovato a Bellano per rendere l'ultimoriverente saluto al nostro grande DonLodovico Balbiani.La sua piccola bara era attorniata dauna prima corona di Sacerdoti officianticon S.E. il Vescovo di Lecco e da unaseconda corona di Alpini con i loro ves-silli e gagliardetti, chiusi in una mestacornice di tanta gente che da Lui haavuto tanto e che gli ha voluto bene,che, per qualche motivo particolare, perqualche consiglio ricevuto in confessio-nale o semplicemente perché la Suagrande personalità ha lasciato il segno,era profondamente commossa e con ilnodo alla gola.Ho conosciuto Don Lodovico per laPasqua del Fanciullo di Vergiate nel2003, mio primo anno come Consiglieredi riferimento per la Zona 4. Mi ha subi-to colpito la grande spontaneità e sem-

plicità con cui esponeva, durante il SuoSermone, insegnamenti profondi che tigiungevano direttamente al cuoresenza necessità di riflessioni o medita-zioni; era si la classica figura delCappellano Militare con metodi sbrigati-vi, ma non trascurava alcun minimoparticolare. Ho così saputo che neiSuoi 55 anni di Sacerdozio (celebrati il22/05/2003) ne aveva "combinate ditutti i colori" senza mai trascurare il Suogregge parrocchiale di Longone alSegrino che lo ha avuto come guidaspirituale per ben 42 anni: speleologo,alpinista, paracadutista, subacqueo edeltasplanista.L'alpinismo è stata sicuramente laSua grande passione che lo ha porta-to sulle cime più alte del mondo, pro-babilmente perché più saliva e più sisentiva vicino a Dio. Da lassù potevaammirare l'immensità del Creato edispirarsi per le Sue grandi opere let-terarie.

Dal Suo libro "il Cervino è, anche, un po'mio" riprendo una dedica ad un Suogrande amico alpinista che Lo aveva"iniziato alla montagna in tutti i suoiaspetti: amicizia, forza di carattere,amore alla natura, serietà di spirito,sacrificio."Credo che questi valori siano gli stessiche noi Alpini portiamo nel cuore e cheabbiamo acquisito durante la naja sullenostre montagne.Caro Don Lodovico, non ti avremo connoi alla Pasqua dell'Alpino al Villaggio delFanciullo, ma noi Ti penseremo lassù nelParadiso di Cantore ad officiare la TuaSanta Pasqua di Resurrezione con PadreCerri, con Pà Togn e con Don Gnocchi,circondato da tutti gli Alpini che sonoandati avanti e che con Voi cantano nellagloria di Dio l'Inno di pace per questomondo.Don Lodovico, prega per noi.

BR.1

Gruppo di Comerio

Solidarietà Alpina a ComerioSabato 14 gennaio 2006 il gruppo alpinidi Comerio ha organizzato una serata dicanti della montagna con la partecipazio-ne straordinaria del coro dei congedatidell’ ”Orobica” al gran completo e del corolocale “S. Celso”.È stata una serata magnifica e che havisto la partecipazione numerosa di genteaccorsa per sentire i canti del coro direttomagistralmente dal cappellano militaredon Bruno Pontalto.La serata è stata organizzata dal localegruppo per raccogliere fondi da destinarea due iniziative presenti sul territorio diComerio.La prima iniziativa riguarda il finanziamen-to del progetto “Gruppo di Promozionedelle Donne” progetto che sta per conclu-dersi in Africa grazie all’infaticabile operadi una suora francescana che ha operatoin passato a Comerio ma che ora è mis-sionaria in Cameroun, Suor Claudia.La seconda iniziativa riguarda il rifaci-mento della copertura della chiesetta diS. Celso, unico monumento storico diinteresse nazionale esistente a Comerioe che risale all’XI secolo.Nel corso della serata sono stati raccoltieuro 1000,00 che sono stati consegnati alparroco don Augusto Cereda per un’equadistribuzione sui due progetti.

Suor Claudia ha già inviato i suoi sentitiringraziamenti al gruppo per via epistola-re augurandosi di poterlo fare personal-mente durante una sua prossima visita aComerio.Anche il parroco ha avuto parole di rin-graziamento e di elogio per quanto ilgruppo di Comerio sta facendo nelcampo della solidarietà.La serata si è conclusa con un rinfrescoper gli intervenuti e con un piatto specia-

le “Porchetta alla romana cotta allo spie-do” per i coristi che hanno avuto quindi lapossibilità di rifocillarsi prima del meritatorientro alle loro case.Un particolare ringraziamento va ancheall’Amministrazione Comunale che gen-tilmente ha concesso l’uso del salonepolivalente per lo svolgimento dellaserata.

Fe.Va.

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pag. 16 MARZO 2006

Gli Alpini ricordano Don Gnocchi

Gli aiuti umanitari raccolti destinati a Kabul in Afghanistan

GAZZETTINO CISALPINO

Gli Alpini dei gruppi della zona 6 si sonoritrovati domenica 5 marzo 2006 pressola “Fondazione Don Gnocchi” a Milanoper ricordare nel 50° della sua morte, ilSacerdote, il Cappellano degli Alpini,l’Apostolo della carità.L’iniziativa è stata spontanea, dettata daun preciso legame di qualche alpino dellazona 6 con i responsabili della fondazio-ne di Milano.Siamo stati accolti da Mons. AngeloBazzani, presidente della fondazione, ilquale ci ha ricordato il legame stretto chelo lega alla Sezione di Varese, grazieanche a quell’angolo di presenza dellafondazione che è in Malnate.La cerimonia è stata molto semplice(anche se lunga), con la partecipazione diun coro bergamasco degli alpini.All’omelia Mons. Angelo ha letto alcunitemi che il seminarista Carlo aveva svol-to durante la frequentazione del semina-rio arcivescovile di Venegono Inferiore.Da quei testi traspare il carattere volitivoe fermo del nostro futuro cappellano,carattere tenace che riesce a superaretutti quei blocchi burocratici che hannocostellato la sua azione caritativa.Da questi scritti emerge come già nel1920 chiede a Dio di “Non abbandonarlo”di aiutarlo a scegliere la strada giustadella sua missione, strada missionariache si evidenzierà in modo inequivocabi-le al rientro dalla disastrosa campagna diRussia.E’ stato commovente prima della S.Messa, sostare davanti alla sua tomba, lacui salma è stata traslata dal cimiteromonumentale di Milano nel 1960.Una tomba di granito, ma da quei marmisi percepisce tuttora un messaggio di

pace e di voglia di aiutare i più bisognosi,messaggio rivolto in modo particolare anoi Alpini.Questa cerimonia è stata un toccasanaper i gruppi della zona 6, ma penso indi-rettamente per tutti gli alpini dellaSezione di Varese, perchè è stato unforte richiamo a “fare” e non a “parlare”.Infatti gli Alpini, pur in mezzo a notevolidifficoltà, cercano di onorare i due motti:

1 TUTTO PER ESSERE E NULLA PER APPARIRE

2 GLI ALPINI ONORANO I MORTI AIUTANDO I VIVI.

È stata una giornata molto significativaperchè ha permesso a circa 20 alpinidella zona 6 di toccare con mano quan-to la “Fondazione Don Gnocchi” stafacendo, nello spirito cristallino del suofondatore.

Gli Alpini della zona 6

Grazie all’interessamento del Gen.

Ruggero D’Osualdo, gli aiuti umanitari

che avevamo raccolto nel mese di set-

tembre dello scorso anno, (circa otto

metri cubi) sono stati inviati a Kabul in

Afghanistan dove stanno operando i

nostri Alpini del Battaglione L’Aquila

del 9° Reggimento.

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MARZO 2006 pag. 17

GAZZETTINO CISALPINOGruppo di Vedano Olona

Tre storie per un Gruppo

Il Gruppo Alpini diFerno ha adottato

una bambina

Ndayishimiye Vanessanata il 10 Luglio 1994

a Gitega (Burundi)

Il Gruppo è il nostro, “Silverio Beretti”, diVedano Olona.Nella prima delle tre storie, il Beretti è piùvicino ai suoi attori, i cannoni del nostroMonumento, di molti di noi alpini che hannofatto la naja in tempo di pace.Silverio Beretti, infatti, le sue stellette leindossa all’inizio della Seconda GuerraMondiale e la guerra, per lui, si concludequasi subito, sul fronte jugoslavo. E’ lo stessofronte sul quale il nostro capogruppo, BattistaAdamoli, nei due anni successivi, percorreràcentinaia di chilometri, perdendo sul cammi-no migliaia di compagni, e aprendosi la stra-da, lui e la sua squadra, con il 75/13.La bocca da fuoco in questione è un obice,peso complessivo circa sei quintali, origina-riamente in dotazione all’Esercito austro-ungarico nella Grande Guerra, poi acquisitoanche dall’Esercito Italiano. Gli artiglieri lotrasportavano, smontato, un pezzo ciascu-no, a spalle.Nel 1972 il Gruppo realizza, su terrenomesso a disposizione dal Comune e su pro-getto dell’amico ing. Adelmo Benzoni, ilMonumento all’Alpino. Dall’Arsenale milita-re di La Spezia arrivano i due obici 75/13:tutto viene posto in opera con le mani, i pic-coni, i badili e le zappe degli alpini delGruppo e dei loro amici.Ma gli anni che passano evidenziano pocoalla volta la traccia delle intemperie, dal caldodelle estati torride, alle frequenti piogge, algelo degli inverni, sul metallo degli scudi, dellecanne e degli affusti e sul legno delle ruote.Ed allora viene decisa l’operazione “restau-ro”. Individuato un artigiano capace, i duepezzi vengono mandati “in campagna” per

qualche settimana, completamente sabbiati,trattati adeguatamente e riverniciati: il tutto aesclusivo carico (non leggero) del Gruppo.Ora sono di nuovo al loro posto, a guardia,non più tonante, del Monumento, richiamoanche agli indaffarati, veloci viandanti dioggi ad un mondo di valori che il peso dellozaino e la penna nera hanno regalato adintere generazioni.

* * * * *La seconda è una storia che affonda le sueradici in una delle tradizioni del Gruppo: lacena con gli atleti, quelli che rappresentanoil “Beretti” nelle gare del Trofeo delPresidente e anche, a volte, la Sezione inquelle di livello nazionale.

L’incontro e la cena vogliono essere il gra-zie per l’impegno profuso dai singoli duran-te l’intero anno, oltre che un’opportunità discambio di esperienze e riflessioni con ilConsiglio, sia sul versante sportivo che suquello associazionistico.Citiamo l’incontro, avvenuto il 2 dicembresera, perchè lo riteniamo un momento impor-tante della vita del Gruppo, ma anche perchèè stato caratterizzato da eventi particolari.Infatti su di esso è caduta, abbondante epesante, una delle prime nevi della stagio-ne, tanto da farci temere il rinvio dell’incon-tro, timore svanito quando, nella sede, cisiamo ritrovati in più di 20 alpini. Ma ancorapiù importante evento è stata la decisionedel Presidente Bertolasi e del ConsigliereMontorfano di tenerci compagnia in unasituazione di sopravvenuta, improvvisaquasi impraticabilità delle strade: li ringra-

ziamo qui, entrambi, proprio considerate lecircostanze in cui la loro decisione di esse-re con noi è maturata.

* * * * *L’ultima è una storia di Natale.Questa è nata diversi anni fa quando, aVedano, era presente una Scuola perdonne sordoparlanti, guidata dalle SuoreCanossiane.Gli alpini del Gruppo e i loro amici portava-no in Sede pacchi di generi di prima neces-sità e, alla vigilia del Natale, li trasferivano,con la Carovana della Solidarietà, all’Istituto.Dopo la chiusura della Scuola e la partenzadelle suore per altri istituti, la storia è sem-brata finire, segnando il passo per un paiod’anni. Ma la realtà non aveva fatto i conticon la cocciutaggine degli alpini.Un’indagine sul territorio ha consentito alGruppo di individuare nelle Suore diClausura Passioniste del Monastero diGornate le possibili destinatarie della rinno-vata Carovana. Detto, fatto: avuta l’occor-rente conferma dalle interessate, il Gruppodi Vedano ha ripristinato l’iniziativa ed il 24dicembre pomeriggio la Carovana dellaSolidarietà è approdata al Monastero diGornate. Simpatico il breve incontro che haconcluso la visita: le suore, sia pure al di làdella grata, hanno accolto gli alpini congrande letizia, facendoli anche commuoverequando, una tra loro, ha esclamato, con unpizzico di malinconia a velare il sorriso degliocchi: “Anche il mio papà era un alpino edera orgoglioso del cappello con la penna”.Adesso che la pista l’abbiamo riaperta, arri-vederci alla prossima Carovana!

AVVISO IMPORTANTELa Legge finanziaria 2006 prevede, in via sperimentale, la possibilità di destinare il 5 per mille del-l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) a favore delle ONLUS; la nostra Associazione,come Fondazione A.N.A. ONLUS, rientra tra i soggetti che possono usufruire di questa destinazione.Il seguente codice fiscale 97329810150, nel caso che il contribuente decida di aderire a que-sta iniziativa, dovrà essere espressamente indicato nel frontespizio del proprio Mod. 730 o Modellounico per la dichiarazione dei redditi relativi all’anno 2005.Va precisato che questo contributo è “in aggiunta” e non “alternativo” a quello dell’8 per mille pre-visto a favore della Chiesa Cattolica o altri soggetti.Per facilitare la comprensione di questo esposto precedentemente si riporta integralmente la dida-scalia che appare sul frontespizio del modello dichiarativo.

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pag. 18 MARZO 2006

Il Presepe

Si sa che gli Alpini sono sempre presentiattivamente e lo sono con imprese di soli-darietà nazionale e anche internazionaleche vengono universalmente ammirate.Questo è quello che emerge; ma moltopiù spesso si distinguono anche peropere di importanza forse minore cheperò sottolineano la loro presenza vitale ericordano alla gente, anche alla più dis-tratta, che ci sono.Una di queste è il presepe allestitoogni anno, ormai da circa venti anni,dagli Alpini castellanzesi nel cortile dipalazzo Brambilla, sede degli ufficicomunali.Così, nei primi giorni di dicembre, i solitinoti capitanati dal Capogruppo Mauro siarmano di martelli, chiodi, seghe, tronchi,rami, ritagli di stoffe, buon umore, qual-che discussione, manichini, qualche bic-chiere di vino, degni paninazzi e quant’al-tro serve e cominciano a trafficare nelfreddo del cortile del palazzo, tra glisguardi curiosi della gente che si doman-da come sarà quest’anno la capanna ese il presepe sarà bello come quello delloscorso anno.Dopo un paio di fine settimane tirate finoa sera tarda, l’opera è finita illuminata efinalmente ammirata dalla cittadinanza e,sopratutto dai bambini che vedono inquelle statue a grandezza d’uomo la rap-presentazione tangibile di quanto gli inse-gnanti o i catechisti hanno illustrato.Passate le feste e incassato il successo,bisogna poi smontare e riporre il tutto per

il prossimo anno e le solite formichine sirimettono al lavoro e lasciano tutto pulitoe in ordine come è costume tra gli Alpini.È importante quel darsi da fare con sem-plicità raccattando e riutilizzando materia-li che finirebbero in discarica, adattando,aggiustando, mettendo la fantasia, oltreal lavoro e ottenere un bel risultato,

applaudito da tutti, tenendo così alta lafama degli Alpini.Nello stile degli Alpini non si chiede nien-te e si dà sempre qualcosa di importantee di educativo.Ancora una volta grazie e avanti così!

MaNi

GAZZETTINO CISALPINOGruppo di Varese

Orgoglio e commozione durante la Festa degli Alpini

Premiate 109 penne nere reduci di guerra.Per loro un diploma di merito dall’ANA eduna medaglia d’oro concessa dallaProvincia di Varese, con l’elogio dell’as-sessore alla Protezione Civile Campiottimotivato come “un gesto di riconoscenzaper chi ha migliorato il mondo”.La cerimonia si è svolta in data 22-01-06presso la sala “Pigionatti” del Collegio DeFilippi colma di circa quattrocento perso-ne tra cui trentanove Sindaci in rappre-sentanza dei comuni che vantano i pre-miati.La manifestazione ha permesso ai duealpini del battaglione Intra: AngerettiCesare, classe 1918 e Adro Guglielmo,classe 1923 (ritratti nella foto) combatten-ti in Montenegro ed in Albania negli anni1942-1945 di ritrovarsi, tra le lacrime,dopo 61 anni dalla fine della guerra.

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MARZO 2006 pag. 19

GAZZETTINO CISALPINOGruppo di Induno Olona

In occasione della cerimonia del 4novembre sul sagrato della Parrocchialedi S. Giovanni Battista è stato benedettoautoveicolo “fuori strada” donato dallaProvincia col concorso del Comune allaProtezione Civile di Induno Olona.Come seguito, domenica 4 dicembre,presso la sede del Gruppo Alpini, talmezzo è stato presentato alla cittadinan-za del rione di S. Pietro e Paolo.In tale occasione gli Alpini del Gruppo,pur numerosi nell’effettivo dellaProtezione Civile, fedeli a quel motto cherecita: “L’Alpino non sta bene se non fadel bene”, a loro volta hanno voluto dona-re alle necessità della Protezione Civileun tangibile contributo in denaro, nonsolo, ma, a dimostrazione di quanto essisiano vicini a chi, meno fortunato, nellavita soffre, un ulteriore contributo allaComunale Associazione Disabili.Alla cerimonia, presentata dalCapogruppo Remo Gazzotti e dall’AlpinoFranco Pedroletti, in rappresentanzadella Sezione di Varese, che ha illustratoorigine e scopi della Protezione Civile,hanno partecipato il Sindaco di Indunosignora Maria Angela Bianchi, l’ex

Sindaco Carlo Crosti, il Presidente dellalocale Protezione Civile Osvaldo Campi,la responsabile della AssociazioneDisabili “Millepiedi” dott. Claudia Lualdi,nonchè il responsabile della Zona 2 alpi-no Renato Restagno.Attorniata da numerosi cittadini e Alpini,

la Filarmonica Indunese ha intonato alcu-ni brani musicali, inno di marcia degliAlpini compreso.Ha fatto seguito un pranzo e giochi variofferti ai 25 componenti la dettaAssociazione Disabili.

Franco Pedroletti

Gruppo di Caravate

Una giornata con gli ospiti della Sacra Famiglia di Cocquio Trevisago

Come di consuetudine, ogni anno invitia-mo gli "Ospiti della Sacra Famiglia" pres-so la nostra Sede per passare una gior-nata insieme in allegria.

Domenica 12 Febbraio ci siamo intera-mente dedicati a loro ed abbiamo cerca-to, prima con un lauto pranzo e poi concanti alpini, di creare un clima ideale e di

speranza per queste persone non certoprivilegiate dalla vita.Dialogando con essi abbiamo potuto per-cepire la loro sensibilità, la voglia di fare ela gioia che comunque hanno nell'affron-tare la vita.Quando si è a contatto con tali perso-ne ci si ridimensiona, ci si accorgequanto piccoli siamo e quanto i nostriproblemi quotidiani siano miseri e insi-gnificanti.Alla fine di questi incontri ci si sente sol-levati, arricchiti interiormente e megliopredisposti al comune vivere.Una esperienza che consigliamo a tuttiquanti per meglio capire l'essenza dellavita.Quest'anno ci hanno fatto una dedica,scritta da loro, su un cartoncino con dise-gnato una rosa: "vi vogliamo bene,Maddalena con tutte le amiche".

Armando Cadario

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GAZZETTINO CISALPINO

pag. 20 MARZO 2006

Gruppo di Cardana

Monumento ai Caduti in GuerraCardana ha il suo monumento in ricordodei caduti della prima e seconda guerramondiale.L’inaugurazione è avvenuta il 6 novembre2005: il nostro alpino anziano Giovannimolto emozionato ha tolto il drappo checopriva il monumento che, dopo il discor-so del Sindaco è stato benedetto dal pre-vosto Don Sergio e deposto una coronadi alloro, il tutto alla presenza di numero-si alpini dei gruppi di Cardana, Bogno,altri cittadini e la filarmonica di Besozzo.Il Gruppo Alpini di Cardana si sente indovere di ringraziare l’Amministrazionecomunale di Besozzo ed in particolare ilSindaco sig. Fausto Emilio Brunella per larealizzazione dell’opera, con la certezzache non si aggiungeranno altri nomi sullalapide, con l’augurio che terminino i con-flitti in essere e che regni per sempre lapace fra le nazioni di tutto il mondo.

Gruppo Alpini Cardana

Gruppo di Vedano Olona

“IV Novembre”Per trovare, il “IV Novembre”, una gior-nata così autunnale, bisogna tornareindietro di qualche anno. Questa voltaabbiamo dovuto equipaggiarci conl’ombrello, e l’acqua ha reso lucido l’a-sfalto delle strade percorse e umido iltappeto erboso del Parco, dove sorge ilMonumento ai Caduti.Forse da “lassù” qualcuno ha volutometterci un poco nella condizione dimeglio capire che cosa sono stati per inostri soldati, così come per il “nemi-co”, i lunghi mesi trascorsi nelle trinceedella Grande Guerra: una ragnatela disolchi disegnata sui monti e nelle valli,inzuppata dal sudore degli zappatoriprima, bagnata poi dal sangue di deci-ne di migliaia di feriti e caduti dall’una edall’altra parte: 570.000 gli italianicaduti - 100.000 i morti in prigionia -450.000 gli invalidi.A tutto questo si pensa mentre si scor-rono, sulle lastre luccicanti di pioggiadel Monumento, i nomi dei nostri fratel-li maggiori di Vedano andati avanti.Ed è bello pensare che la memoriarichiamata di tutti questi nostri fratelli lifaccia, almeno per queste ore, rivivereaccanto a noi.

Adamoli, Presidente dell’ANCR.I gesti ora lasciano il posto alla parola:parlano lo stesso Adamoli ed il dott.Giovanni Barbesino, Sindaco di Vedanoe dai loro discorsi traspare la volontà diricordare le generazioni sacrificatesianche per noi, di mantenere in noi laloro memoria, con l’auspicio che dalsacrificio cruento di tante vite possafarsi più forte la volontà di pace nelmondo.Quindi è la volta dei giovani: raggiungo-no il Monumento ragazzi e ragazzedella classe V elementare. Reso omag-gio al Milite Ignoto ed ai Caduti di tuttele guerre, leggono brani scelti con curae sensibilità dalle insegnanti: un bravoper tutti da ciascuno dei presenti.Adesso le note di marcia dellaFilarmonica abbassano il sipario sull’e-vento.Nella sede degli Alpini, affacciata sulparco, si brinda: gli alpini del Gruppo,ciascuno e tutti, smontano dal servizioprestato che ha reso possibile il ripe-tersi dell’appuntamento annuo, incon-tro di generazioni diverse attorno allamemoria di un pezzo della storia delPaese.

Sale il tricolore sul pennone, mentre laFilarmonica intona l’Inno di Mameli.Subito dopo la Leggenda del Piavescandisce l’”Onore ai caduti”. Sullacorona, scese la benedizione e le paro-le della Preghiera per i Caduti, si posala mano del combattente della SecondaGuerra Mondiale, l’alpino Battista

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MARZO 2006 pag. 21

Gli Alpini di Gallarate illuminano la NativitàAnche quest’anno gli Alpini di Gallaratenon sono mancati all’appello nell’allesti-mento dell’affascinante presepe nelparco della sede in via Pegoraro.Così, con lo spirito che li anima in ogniavvenimento, gli Alpini hanno voluto ricor-dare la nascita del Redentore affidandol’esecuzione della sacra rappresentazio-ne della Natività al socio consigliereAlpino del Gruppo ed artista indiscussoMario Bianchi che si è avvalso nella rea-lizzazione della collaborazione di alcuniconsiglieri. L’opera collocata nel parco della sede invia Pegoraro 28, di per sè già suggestivaanche per il candore cromatico, lo diven-ta in misura ancor più evidente nelle oreserali quando viene esaltata dal gioco diluci.In definitiva gli Alpini di Gallarate hannointeso ricordare alla città anche una spic-cata presenza, nel contesto delle nume-rose manifestazioni che trovano le pennenere vicine a chi è nel bisogno.

Gruppo di Viggiù-Clivio

L’Amministrazione Comunale di Viggiù hadeciso di dedicare una strada alla memo-ria di Don Antonio Riboni. Per tutti noi,“Pà Togn” per lungo tempo cappellanodella sezione di Varese e dell’Ospedale

Neuropsichiatrico di Varese; ha rappre-sentato un importante punto di riferimen-to per tutti noi alpini della Sezione diVarese. È stato uno tra i fondatori dellasezione varesina e si è prodigato per lanascita dei gruppi della Valceresio.Il legame di Don Antonio con il comune diViggiù ha avuto inizio nell’anno del suotrasferimento presso l’abitazione dei suoifamiliari a Baraggia contribuendo ancheall’edificazione della nuova chiesa par-rocchiale di San Giuseppe a Baraggia edi conseguenza alla nascita della nuovaparrocchia.Il Gruppo Alpini di Viggiù Clivio ha inseri-to la cerimonia dell’intitolazione della vianel quadro delle annuali celebrazioni disuffragio organizzate dal gruppo alpinilocale in collabo-razione con laValceresio, che sisvolgono ormai daanni a Baraggia.Alla manifestazio-ne erano presenti isindaci di Viggiù,Clivio e Besano, ilPresidente sezio-nale Bertolasi, ilVice Presidentevicario Bertoglio, ilVice PresidenteAlioli e una nutritarappresentanzadel consigliosezionale. A far da contornoalla cerimonia si è

registrata la presenza dei vessilli sezio-nali di Varese e Como seguiti da unaselva di ben 22 gagliardetti.La cerimonia religiosa, svoltasi al terminedella dedicazione della via, è stata cele-brata da Padre Felice, cappellano alpinodella sezione di Como, e da Don RedentoGhirimoldi quale concelebrante. Adaccompagnare il rito religioso il coro ANACampo dei Fiori di Varese diretto daAurelio Baioni. La giornata ha visto lamassiccia partecipazione della popola-zione viggiutese e la presenza di un foltogruppo di alpini che hanno in questomodo voluto ricordare un personaggio dirilievo della storia delle penne nere.

Beniamino

GAZZETTINO CISALPINO

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pag. 22 MARZO 2006

LUTTI FAMIGLIARIIl Gruppo Alpini di Cardana partecipa al luttodel Capogruppo Sartorello Giuseppe per laprematura scomparsa, a soli 42 anni, dellacognata Marinelli Chiara Beverina ed esprimesentite condoglianze a tutti i famigliari.Sentite condoglianze anche al Socio simpatiz-zante Contini. Gianbattista ed ai suoi famiglia-ri per la scomparsa del caro papà Nino.E partecipa al lutto del Socio SimpatizzanteMasciocchi Angelo per la scomparsa dellamamma Antonietta e porge sentite condo-glianze ai famigliari e parenti.

Il Gruppo Alpini di Cantello porge sentite con-doglianze all’Alpino Mina Matteo per la scom-parsa della cara mamma Rivolta Claudia.Ci ha lasciati improvvisamente la nostra cara“Alpina” Vallini Teresa; il Gruppo Alpini, anco-ra incredulo, partecipa commosso al doloredel Consigliere Cantaluppi Pietro e famiglia,porgendo le più sentite condoglianze.

ANAGRAFE ALPINA

Ciao, Giovanni Conterno, abbiamo saputo, neigiorni scorsi, che sei andato avanti ma ci rivol-giamo a te sapendo che sei con noi perchè,come di Padre Turoldo “ i morti sono più vicinidei vivi”. E allora ancora ciao mentre ti osserviamoaffacciato alla parete della “sede”, a guardar-ci, in mezzo a molti di noi, dalla fotodell’Adunata di Pescara. Fin quando hai potuto ci hai tenuto buonacompagnia qui sulla terra e di questo, ancoraora che la corvée terrena è finita, manterremosempre un buon ricordo.

Gruppo di Vedano Olona

Il Gruppo Alpini di Busto Arsizio comunica lamorte dei Soci Col. Giovanni Surbone,Arcangeli Dante ed Ermanno Venegoni e par-tecipa commosso al dolore dei famigliari.

L’Alpino Patrizi Fernando, classe 1934, è“andato avanti”. Il Gruppo “A. Franzetti” diBogno di Besozzo è unito al lutto della fami-glia, e rimpiange la scomparsa di un Socio eConsigliere che fu tra i più attivi nei servizinella Sede del Gruppo e nella comunità.

Il Gruppo Alpini di Cislago partecipa al doloredella famiglia Guzzetti per la scomparsa delSocio Alpino Enrico e porge le più sentitecondoglianze.

Il Gruppo Alpini di Besnate ricorda con affettol’Alpino Marco Rossi che è andato avanti eporge le più sentite condoglianze alla famiglia.Il Gruppo lo ricorda in particolare per la sensi-bilità ed attenzione rivolta in modo alpino.

Il Gruppo Alpini di Cantello è vicino al doloredei familiari degli Alpini Renosto Giovanni,Caccia Francesco e Broggi Luigi recente-mente “andati avanti” e porge le più sentitecondoglianze.

Claudio, improvvisamente sei “andato avanti”,è successo sabato, eravamo in tanti con te,ma non siamo riusciti a trattenerti.Per tanto tempo sei stato uno dei nostri, sem-plice, umano, generosamente hai sempredato senza mai chiedere.Lo diciamo oggi ancora sotto “shock” per latua immatura scomparsa, nella consapevolez-za che la tua figura e la tua vita non hannobisogno di nessuna retorica.Uno come tanti fra noi, eri al tempo stessoqualcosa di straordinario, per il tuo innatoaltruismo, per il modo serio ed al tempo stes-so scanzonato con cui affrontavi le difficoltàdella vita, infondendo fiducia agli altri.I tuoi famigliari, noi del Gruppo e tutti quelliche hanno avuto il privilegio di esserti accan-to e di conoscerti non possono che testimo-niare il tuo impegno, la tua umanità, il tuogrande altruismo, il tuo calore umano.Ciao Claudio, sarai sempre con noi.

I tuoi amici del Gruppo Alpini e della Protezione Civile

di Leggiuno-Sangiano

Il Gruppo di Gemonio annuncia che l’AlpinoLodovico Strambi è “andato avanti”; aveva 96anni. È stato un Alpino trascinatore, ha fonda-to nel 1935 il Gruppo Alpini di Gemonio-Azzio-Orino; poi il Gruppo di Gemonio si è aggrega-to alla Sezione di Varese.Il Gruppo porge sentite condoglianze ai fami-gliari.

Il Capogruppo Mauro Colombo, gli Alpini e gliAmici degli Alpini di Castellanza sono vicinialla famiglia in occasione della recente scom-parsa del Socio fondatore Felice Passerini.

Il Gruppo Alpini di Cardana partecipa al luttoper la scomparsa del Socio Alpino ContiniCeleste che ci ha lasciati all’età di 80 anni,ed esprime sentite condoglianze alla moglieMaria, ai figli Luciana, Maurizio e parentitutti.

Geremia Bondi, classe 1913Gruppo di Vedano Olona

Ti sei messo in cammino verso il Paradiso diCantore una settimana dopo l’Adunata, aParma, che non ti ha visto sfilare, ma nellaquale, te lo assicuriamo, tu eri con noi.Così come sei con noi ancor oggi, quandovarchiamo la soglia della Sede nella quale c’èe resterà molto di te.Ciao, Alpino della Valtellina, adesso le aquilevolano sotto di te.

Vittorino PegoriniNato 8/1/1913 Morto 14/7/2005

Viadana (Mn)

Il Gruppo Alpini di Saltrio ricorda con affetto iSoci Alpini Guido Frattini (nella foto) eVittorino Pegorini. Alpini ed amici offrono, perloro che ci precedono, una preghiera e pertutti i familiari, invocano consolazione e por-gono sentite condoglianze.

Il Gruppo Alpini di Gallarate è in lutto per lascomparsa del Socio Artigliere AlpinoMangiacavalli Alberto, classe 1928 che cosìinaspettatamente ci ha lasciato per raggiun-gere il Paradiso di Cantore. Il suo ricordo, da ben 56 anni Socio delGruppo e fedele ed instancabile esattore deltesseramento, verrà per sempre conservatonel profondo dei nostri cuori. Noi che abbiamo avuto il privilegio di cono-scere le sue qualità e le sue doti di altruismoquale pluridecorato donatore AVIS, cerchere-mo di fare un modello del suo ricordo.

Il suo cammino terreno s’è concluso troppopresto, nel pieno vigore degli anni. Il suo ricor-do, commosso, ci accompagnerà per sempre.Il Gruppo Alpini di Castronno è vicino allamoglie ed ai figli per la perdita dell’AlpinoConsigliere Bizzotto Guerrino.

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MARZO 2006 pag. 23

Il Gruppo Alpini e Simpatizzanti “Angelo DeMarch” di Somma Lombardo è vicino al dolo-re del Socio Aggio Giovanni ed alla figliaMarisa per la scomparsa della cara mammaTeresa e porge le più sentite condoglianze.

Gli Alpini del Gruppo di Gallarate unitamenteai Coristi del Coro Penna Nera, partecipanocommossi al lutto del Socio Amico degli Alpinie corista Luoni Marco per la scomparsa dellacara mamma Cesarina.

Il Gruppo Alpini di Caronno Pertusella Bariolasi associa al dolore del Socio Alpino AngeloCavallo per la scomparsa dei genitori.

Il Coro Monterosa ed il Gruppo Alpini di BustoArsizio si stringono commossi attorno alMaestro Lino Sementa e partecipano al suogrande dolore per la dipartita della madre,signora Luisa Troisi.

Il Gruppo Alpini di Biandronno partecipa allutto dei famigliari per la scomparsa dellasignora Edvige Renosto e porge sentite con-doglianze ai fratelli, Soci Simpatizzanti,Renosto Carlo e Clelia ed al cognato AlpinoParola Luigi.

Il Gruppo Alpini di Albizzate è vicino al SocioAlpino Divizia Giorgio e partecipa al suo luttoper la scomparsa del caro papà e porge sen-tite condoglianze ai famigliari.

Il Gruppo Alpini di Castiglione Olona è vicinoal Socio Dr. Milani Enrico dolorosamente col-pito dalla scomparsa inaspettata del cognatoDr. Fausto Assisi esprimendo sentite condo-glianze a lui e famiglia.

Il Gruppo Alpini di Lonate Pozzolo si stringecommosso attorno al suo Capogruppo,Franco Lindelli, e partecipa al suo dolore perla immatura morte del figlio Omar.

Il Gruppo Alpini di Porto Ceresio si unisce aldolore del Socio Alpino Martignoni Ugo, clas-se 1915, per la perdita della moglie Dina checon tanto amore e affetto ha assistito neglianni della malattia. A lui e famigliari porgiamosentite condoglianze.Partecipa commosso al dolore della famigliaBianchi per il vuoto che lascia zio Virginio, unanimo nobile e di alti valori morali, rinnoviamosincere condoglianze alla moglie Santina, ai figliRoberto, Annamaria, Danila e famigliari tutti.Si stringe al suo Alfiere Ferrari Giampaolo edel Consigliere Pedersoli Giovanni per la per-dita della mamma e suocera Ferrari Pina aloro e a tutta la famiglia le più sincere e senti-te condoglianze.

Il Gruppo Alpini di Caronno Varesino partecipaal dolore di Adina e Gianbattista per la mortedell’adorata mamma Benvenuta Foglia.

Gli Alpini del Gruppo di Uboldo partecipano allutto del Socio Samuele Dal Sovo per la per-dita della cara nonna Giuditta.

Il Gruppo Alpini di Albizzate partecipa al luttodel Socio Tenente Bosetti Marco per la scom-parsa del caro papà e porge le sue più sentitecondoglianze ai famigliari.

Gruppo Alpini di Vedano OlonaQuesta prima parte dell’estate ci ha portato unventaglio di chiamate dall’alto.Il 23 Giugno è andata avanti Enrica Talamona,moglie di Edoardo Bossi, Alpino e impegnatoatleta del nostro Gruppo sportivo.Il 29 Giugno Mariangela Cecini ha raggiunto ilmarito, l’Artigliere Alpino Martino, primoCapogruppo di Vedano Olona, ed il figlioAlberto, Sottotenente alpino.Il 2 Luglio Caterina Adamoli si è ricongiunta aisuoi cari e, tra loro, al papà Aquilino, cadutosul Carso durante la 1a Guerra Mondiale.A Edoardo Bossi, a Cinzia ed Elio Cecini, aBattista Adamoli, nostro Capogruppo, ed atutti i loro famigliari, la più viva partecipazionedel Gruppo intero al dolore che li ha colpiti edil caldo invito alpino a “farsi coraggio”.

Nino, ci hai lasciato troppo presto. Il Gruppo Alpini di Malnate in questomomento di grande dolore è vicino al papàEzio ed ai familiari tutti e porge le più sentitecondoglianze.

Il Gruppo Alpini di Bardello, partecipa aldolore del Socio Angelo Bressan e dei suoifamiliari per la scomparsa della mamma.E partecipa al dolore dei familiari per lascomparsa dell’amico Carlo Selvini e rivolgeloro le più sentite condoglianze.

Il Gruppo Alpini di Gallarate porge le più vivefelicitazioni al Soci Alpino e ConsigliereRighetti Robledo per l’ambito traguardo di 50anni di matrimonio con l’adorata Jolanda. Aicollaudati sposi gli auguri più sentiti per tantis-simi anni ancora felici insieme.

ANAGRAFE ALPINA

Il Gruppo Alpini di Bardello, porge i più sinceriauguri e felicitazioni all’amico Piergianni Lagoper la nascita del nipote Stefano.

Il Gruppo di Monvalle esprime le più vive feli-citazioni ed auguri al Socio Paolo Spreafico,alla gentile signora Sara ed alla piccolaAngelica per la nascita di Edith.

Domenica 13 APRILE

Pasqua dell’AlpinoZona 1

ore 11

Chiesa dei SALESIANI di Varese

Editrice: Sezione A.N.A. di Varese - Presidente Francesco BertolasiDirettore Responsabile: Vagaggini RobertoCondirettore: Fabio BombaglioRedattori: Gandolfi Renato - Margiotti Nicola - Vanoli Ferdinando

Bertoglio LuigiStampa: Antonio Ferrario Industria Grafica - Gallarate

Dal Gruppo Alpini di Castiglione Olona, con-gratulazioni e felicitazioni: sono parole pove-re per esprimere la nostra partecipazionealla gioia del Socio Pagnoncelli Michele esignora Sonia per l’arrivo del piccoloTommaso.E si rendono partecipi all’immensa gioia delSocio Negri Ernesto e signora Stefanella perla nascita della nipotina Leyla, felicitazionianche a mamma e papà.

Il Gruppo Alpini di Caronno Varesino esprimele più vive felicitazioni ai coniugi Sorrentino edai fratellini per la nascita di Davide.

Il Gruppo Alpini di Brinzio si complimenta conil Socio Alessandro Piccinelli per la nascita delterzogenito Daniele, alla mamma Natalia ed alnonno Adelio gli auguri più sentiti. Speriamo inun futuro Alpino con la voglia e la dedizionedel papà e del nonno che offrirà da bere insede.Porge i suoi complimenti al nonno MarioVanini, agli zii Geremia Vanini e Luca Piccinelliper la nascita di Maria Elisa che aspettiamo insede con i genitori per un bel brindisi.

Il Gruppo Alpini di Bisuschio esprime le piùvive congratulazioni all’Alpino Simone Riva ealla moglie Sara nonché ai nonni Maria Teresae Giancarlo Riva per la nascita della piccolaCarlotta.

Page 24: Periodico della Sez. Alpini di Varese - Direzione via Degli Alpini 1 ... · Officiano la S. Messa Sua Ecc. Mons. Gianni Danzi - Arcivescovo di Loreto, Sua Ecc. Mons. Luigi Stucchi

Varese - Storia militare e civile della “Caserma Garibaldi”

Una volta, e siamo nei primi decenni del1800, dove oggi sorge la caserma e laPiazza della Repubblica, era una spianatache spesso veniva usata come piazza d’ar-mi ove reparti in zona si esercitavano.Varese, dopo la seconda guerra di indipen-denza era una piccola città e, in quel luogo,già si apriva la periferia composta da pratie campi. La storia della “CasermaGaribaldi”, come fabbricato, inizia neglianni sessanta dell’ottocento.Il nome, dato il periodo, già è indicativo;all’epoca, lo scopo fu quello, con mura etetti, di usare parte di detta piazza d’armiper dare ricovero alle truppe che, da secoli,in quel luogo si esercitavano. Costruita lacaserma, ci fu anche un tentativo di desti-nare detto edificio a periodici usi civili quan-do, nel decennio seguente venne svolta laprima esposizione di produzioni varesine.Fu un episodio unico in quanto successiva-mente, elevata al rango di Distretto Militare(73°) divenne luogo esclusivamente milita-re, prima sede di battaglione, ospitandoanche Alpini del Btg. Varese (1875) poiCentro di Addestramento reclute.Fra le tante, ebbe la sua piccola storiaallorchè durante la prima guerra mondialeda lì partirono numerosi i varesini per anda-re a combattere sul fronte austro-ungari-co.Fra quelle mura operò anche mia madrenel periodo corrente dal marzo 1917 all’a-prile 1919, prima come impiegata civilepresso l’Ufficio Matricola poi come infer-miera durante la tristemente famosa epide-mia di “febbre spagnola” che causò lamorte di tante vite militari e civili.Il 5 settembre 1949, a mia volta, varcai lasoglia di quella caserma per il servizio dileva con destinazione Merano fra i repartialpini.Declassata negli anni sessanta, continuò lasua attività come semplice deposito milita-re, finchè negli anni ottanta ne fu sancita ladefinitiva chiusura dopo oltre centoventianni.

Ma i ricordi rimangono...In essi par di rivedere ancora quelle decinee decine di soldati che, alla libera uscitaserale, si riversavano verso il centro citta-dino alla ricerca di svago; chi nei bar, chinei negozi, chi nei cinema, qualcuno inappuntamento con la “morosa”. Un via vaipiacevole, pieno di allegro brio sorvegliatodalla “ronda”, a gruppetti che, seduti o inpasseggiata, dialogavano, raccontavano disè, della loro provenienza, di abitudini,nostalgie di casa, desideri futuri; il tutto conuna simpatica atmosfera che trascinavaall’amicizia, alla solidarietà anche nei rap-porti con la città che li ospitava.Poche erano le ore di libera uscita poi,ecco che dal portone principale di quellacaserma, a fianco della sentinella, apparivail trombettiere che suonava la ritirata.Quelle note che nell’aria echeggiavano,per i militari erano un ordine, per la città uninvito al riposo. Poco più tardi, altri squilli;erano quelli della conta o meglio dell’ap-

pello, seguiti da quelli del silenzio. Per tuttiun riposo nell’attesa di una nuova alba.Note di particolare commozione eranoquelle del silenzio fuori ordinanza.Venivano suonate al momento del conge-do, dell’addio alle armi, del ritorno a casa.Ed allora seguivano canti, abbracci, pro-messe di un arrivederci da borghese; lospuntare di qualche lacrima erano segno diuna amicizia che poteva durare una vita. Inquella piccola cerimonia, senza discorsi,senza bandiere, ne era coinvolta anche lacittà con intimo sentimento: in fondo lafesta di quei soldati era anche festa di tutti.Ora, e siamo oltre il 2000, triste è lo sguar-do verso quelle mura. Quell’edificio presen-ta crepe segni di rovinio. Sotto accusa è lacostruzione di un limitrofo parcheggio sot-terraneo ma anche l’incuria governativa incui lo stabile è stato lasciato per anni in unburocratico sballottio di competenze fraministeri che pur hanno ignorato richiestedi pubblico riutilizzo. Han pure reclamatoalcune associazioni d’arma che in unaparte di tal dismessa caserma avevanopreso sede (Unione Nazionale Ufficiali inCongedo, Carabinieri e Carristi).Come la faccenda andrà a finire ancoranon è dato sapere, certo è che in quell’edi-ficio vi è una parte non indifferente di storiacittadina e memorie individuali; compresovi è pure quell’”originale” monumento al“Garibaldino” che ancora si trova nell’atriodi entrata, rimasto solo e di cui, purtroppo,nessuno si prende cura. Una autenticaopera d’arte, oltre che di storia, se si tienconto che quel “Garibaldino” in Piazza delPodestà, altro non è che una copia bron-zea di quello nell’atrio della caserma.Storia, opere e valori che un degeneretenore di vita fa tristemente scompariretanto da far pensare, con una leva militarepur essa scomparsa, ad una Patria sì bella,ma perduta...

Franco Pedroletti

pag. 24 MARZO 2006