Percorsi e traguardi: eutanasia e farmaco · razione e la Direzione ministeriale della Sanità...

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Anno 2 - Numero 12 - Dicembre 2009 Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. I, comma I. Roma /Aut. n. 46/2009 - ISSN 1974-3084 Capodanno con la riforma. I Ministeri vigilanti dicono sì PREVIDENZA Percorsi e traguardi: eutanasia e farmaco FEDERAZIONE

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Anno 2 - Numero 12 - Dicembre 2009Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. I, comma I. Roma /Aut. n. 46/2009 - ISSN 1974-3084

Capodanno con lariforma. I Ministeri vigilanti dicono sì

PREVIDENZA

Percorsi e traguardi: eutanasia e farmaco

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Editoriale › Gli assenti hanno sempre tortodi Gaetano Penocchio

La Federazione› Tutti a Pescara per fare Ordine› Avremo una nuova gestione del farmacodi Eva Rigonat› Una vita e una morte dignitosedi Francesca Rescigno› Il significato dell’atto eutanasico fra interessi e finalitàdi Barbara de Mori› E adesso tocca a noi modificare il Codice Deontologico› di Carla Bernasconi› A chi giova questo esame di Stato?di Alberto Casartelli

La Previdenza› I Ministeri vigilanti dicono sì alla riformadi Eleonora De Santis› Delegati Enpav al voto su riscatto e preventivodi Sabrina Vivian› Nuove regole per il riscatto della laurea e del servizio militare o civiledi Giorgio Neri› La solidità patrimoniale nel bilancio preventivo 2010di Giuseppe Zezze› Il Casellario dei lavoratori attivi e l’estratto conto integratodi Marcello Ferruggia

Nei fatti › Un nuovo modello di distribuzione del farmaco veterinariodi Carlo Scotti› Io sono la legge. Firmato: check listdi Germano Vellini

Intervista › L’OMS chiama talenti dalla provinciaIntervista a Simone Magnino› Nuovi orizzonti: epidemiologia e metodi quantitativiIntervista a Stefano Guazzetti

Spazio aperto › Intervento del Commissario ad acta per l’anagrafe equinadi Luigi Scordamaglia

Lex veterinaria› Il provvedimento disciplinare on line non viola la privacy di Maria Giovanna Trombetta

Un anno in 30 giorni › Cronologia dell’anno trascorso di Roberta Benini

Caleidoscopio › Alla Campania la Coppa Italia Veterinaria 2009

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anno 2 n. 12dicembre 2009

In copertina:“Bagni15”di Federico Leoneda Flickr Veterinari Fotografihttp://www.flickr.com/photos/21907883@N03/3487899717/

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editorialeCari colleghi lettori di 30giorni, questo è un messaggio di auguri. Sono auguriche vogliono trascinare e motivare. Chi ci segue senza pregiudizi riconosce allaFederazione una attività instancabile, incondizionata e misurabile. Niente didonchisciottesco, ma una attività costante e coraggiosa che unisce e convince.

Se da un lato non voglio ignorare la condivisione che registriamo sempre più significativa da ogni dove,dall’altro non posso dimenticare la contumacia di chi ci osserva, figlia di delusioni presenti e passate.

Noi ci siamo e non ci rassegniamo a questa assenza, facciamo resistenza e non possiamo giustificare leanarchie di chi ha gettato la spugna e non crede più a niente. È questo un percorso senza ritorno: si ini-zia nel non credere più a niente e si finisce per non credere più in se stessi. Da quel momento cresce ilmargine della non appartenenza, del lassismo, del qualunquismo e decresce, fino ad azzerarsi, la parte-cipazione.

L’Università, dopo aver prodotto la più alta concentrazione di veterinari d’Europa, ha in gestazione pro-fili concorrenti a basso costo, i veterinari dirigenti e convenzionati sono in controversia, con i primi apreoccuparsi (??) delle responsabilità dei secondi, le Regioni vogliono fissare le tariffe per i privati e “au-torizzarli” (??) ad effettuare le vaccinazioni antirabbiche e molto altro… Ritenere ineluttabili soprusi eingiustizie come le carriere riservate ai lacché della politica e del sindacato è l’autocondanna di una pro-fessione che non si presenta, che non si fa vedere e che non si fa sentire, così da arrivare a non reagiredavanti a qualsiasi scorciatoia morale, come non fosse un sottoprodotto di una sottosocietà.

Dietro a questo muro gommoso dove tutto è possibile, fatta eccezione per coloro che cercano i “capriespiatori”, c’è la maggioranza silenziosa. Quella che oltre a lavorare con professionalità, coscienza, conla volontà di aggiornamento e miglioramento costante, dopo qualche delusione ha deciso di riservarele proprie energie alla propria attività e lasciar perdere la politica; difficile trovare il tempo, ma soprat-tutto difficile averne voglia. Colleghi che pensano, che leggono, ma che a forza di darsi zappate sui pie-di hanno preferito ritornare ad avere tutti i torti e nessuna ragione. Questi sono i colleghi da motivare.Abbiamo tanti buoni esempi. Gente che non ha mai smesso di lavorare per la veterinaria e di pensarepositivo.

Nei giorni scorsi se ne è andato Gianluigi Gualandi, grande personaggio della nostra professione; coltogeneroso e gran signore, ha dedicato i suoi 87 anni alla famiglia ed alla professione. Lui ci ha semprecreduto. Come me.

Che il 2010 sia migliore.

Gaetano PenocchioPresidente Fnovi

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Orari di ricevimentoVia Castelfidardo, 41 - 00185 Roma - Tel 06/492001 Fax 06/49200357 - [email protected]

Martedì e Mercoledì: dalle 8:30 alle 14:00 - dalle 14:45 alle 17:45Lunedì, Giovedì e Venerdì: dalle 8:30 alle 14:00

800 90 23 60• Numero verde gratuito da telefono fisso• Per informazioni di carattere amministrativo, contributivo e previdenziale

Martedì e Mercoledì: dalle 8:30 alle 14:00 - dalle 14:45 alle 17:45Lunedì, Giovedì e Venerdì: dalle 8:30 alle 14:00

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Per il Consiglio nazionale d’autunno, la Fno-vi ha scelto di tornare in Abruzzo. Gli Ordi-ni provinciali si sono trasferiti dal 28 al 29novembre a Pescara, a testimoniare il dinami-smo dell’istituzione professionale e la sua vici-nanza ad una terra che ha ancora bisogno di at-tenzioni. L’Enpav ha fatto altrettanto e così, circa200 colleghi da tutto il Paese hanno gremito lasala congressuale del Museo delle Genti d’A-bruzzo per due giornate di lavori intensi e pro-duttivi, durante le quali le convocazioni statu-tarie dei rispettivi enti si sono alternate asessioni congressuali comuni. Nel pomeriggio di sabato 28, al termine della lo-ro seduta assembleare, i Delegati Enpav hannopartecipato all’incontro “Una nuova gestione delfarmaco cambierà la professione”; domenica èstata la volta degli adempimenti istituzionali deiPresidenti di Ordine e della sessione di approfon-dimento sul tema “Eutanasia: il medico veterina-rio e gli esseri senzienti”, una sessione allargataai contributi interdisciplinari della filosofia e deldiritto.

IL BILANCIO FNOVI

I documenti conta-bili e finanziari sonostati presentati dalTesoriere della Fno-vi, Angelo Niro (fo-to). L’esame del Bilan-cio di previsione eser-cizio 2009 e del Bilancio di previsione esercizio2010 si è concluso con l’approvazione all’una-nimità. I documenti sono a disposizione di tuttii medici veterinari interessati alla loro consulta-zione e possono essere liberamente richiesti alproprio Ordine provinciale. La Federazione ne cu-ra infatti la pubblicazione on line nell’area web adisposizione degli Ordini per l’interscambio atti-vo di dati e documenti.Dal 2007, il bilancio Fnovi viene esaminatoda una società di revisione per la certifica-zione attestante che lo stesso “è redatto conchiarezza e rappresenta in modo veritiero e cor-retto la situazione patrimoniale e finanziaria e ilrisultato economico dell’Ente”.

ALLA PORTATA DI TUTTI

“Oggi la Federazione è alla portata di tutti-dichiara il Presidente Penocchio nella sua introdu-zione ai lavori congressuali- risponde e si fa cari-co di centinaia di quesiti e di problemi e, a tuteladella professione, assume atteggiamenti incondi-zionatamente scomodi con il coraggio e la gioiadi farlo”. “In questi anni abbiamo davveromodificato il peso istituzionale della Federa-zione e la sua stessa percezione fra i colle-ghi, quelli che leggono, si informano, sonocompetenti e liberi da condizionamenti”.

Tutti a Pescara per fare OrdineRinnovando la scelta di sincronizzare le rispettive Assemblee, la Federazionee l’Enpav hanno ottimizzato risorse ed energie e coniugato i compiti istituzio-nali con l’approfondimento professionale. Accresciuto il suo peso istituziona-le, la Fnovi chiede impegno e restituisce risultati.

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Avremo una nuova gestione del farmaco Una Federazione vicina al veterinario ha cambiato le regole di un gioco stan-tio. Nel riconoscere le competenze, nel promuovere la partecipazione e nelcoraggio del confronto, la Fnovi ha fatto sua la lezione di Anthony Robbins:“se fai ciò che hai sempre fatto otterrai ciò che hai sempre ottenuto”.

Il convegno “Una nuova gestione del far-maco cambierà la professione”, svoltosi aPescara il 28 novembre, nell’ambito delConsiglio Nazionale Fnovi, ha dato il segnodi una Federazione il cui “fare diverso” riesce amagnetizzare risorse umane e capacità profes-sionali, convogliandole in un progetto utile al-la professione e chiedendo impegno e respon-sabilità per restituire dignità e professionalità.A tutti. A chi ha lavorato, a chi ne usufruirà, achi si è confrontato.

Si è voluto così, dopo lunga esperienza sul cam-po, imprimere una svolta alla normativa che nemantenga intatti gli obiettivi, nel rispetto degliorientamenti comunitari e della dignitàprofessionale, per nuove proposte operativecomprensive delle opportune razionalizzazioni.

Un percorso di due mesi di confronto via emailtra il gruppo di lavoro organizzato dalla Fede-razione e la Direzione ministeriale della SanitàAnimale e del Farmaco Veterinario, nelle per-sone del Direttore Generale Gaetana Ferri e di

Simonetta Bonati, Direttore dell’Ufficio IV, èculminato nella giornata di Pescara e nellapubblicazione di atti nei quali “il veterinario”consegna al Legislatore la sua lunga espe-rienza sul campo.

Sicurezza alimentare, controllo dell’antibioticoresistenza, benessere e sanità animale sono gliobiettivi che la normativa sul farmaco siprefigge di raggiungere essenzialmenteper il tramite dell’operato del veterinario.

LA SPECIE BUFALINA

Il percorso voluto dalla Fnovi è risultatoconvincente per serietà, cura e trasparen-za e ha visto un Ministero disponibile alpunto che, a convegno chiuso, si può giàparlare di qualche successo come la confer-ma delle tesi sostenute dalla Fnovi nell’articolopubblicato su 30 giorni di giugno in merito al-l’utilizzo del farmaco nella specie bufalina. De-finita in Italia quale specie minore e votata

di Eva Rigonat*

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nedunque, con tempi di sospensione penalizzan-ti per le produzioni, al solo uso del farmaco inderoga, per questa specie mancava anche lachiarezza della possibilità di detenzione dellascorta in allevamento. Il confronto ha indotto ilMinistero a porre il quesito all’Emea e ad anti-cipare, a Pescara, i contenuti di una nota mini-steriale diffusa il 1 dicembre (www.fnovi.it),con la conferma dell’appartenenza a pie-no titolo dei bufali alla categoria dei bovi-ni con stessi MRL e tempi di sospensione.

Superato dunque il problema, Gaetana Ferrichiariva, rispondendo ai contenuti di una rela-zione, la legittimità della detenzione di

scorte in allevamento, di farmaci per l’usoin deroga. Per le altre specie minori venivanoillustrate le novità derivanti dall’applicazionedei nuovi Regolamenti comunitari che con-sentiranno il superamento di alcune proble-matiche in sede nazionale e di altre in sedeeuropea.

SEMPLIFICAZIONI

Le maggiori anticipazioni relative all’accogli-mento delle razionalizzazioni richieste dallaFnovi e illustrate da Gaetana Ferri, riguardanoanche la semplificazione delle modalità di di-spensazione del farmaco con un solo modellodi ricetta, l’eliminazione della triplice copia, lasemplificazione delle registrazioni, l’eliminazio-ne di svariati registri tra cui quello ad usozooiatrico, delle scorte e dell’uso in deroga dellibero professionista mentre rimarrà quelloaziendale dei trattamenti che però saràpossibile informatizzare.

SANZIONI PROPORZIONATE

Il Ministero si è inoltre dichiarato in assolutoaccordo relativamente alla necessità di ri-vedere il sistema sanzionatorio che nonregistra una proporzionalità adeguata del-

Gli atti del convegnosono pubblicati sulportale www.fnovi.it,nella sezione delle co-municazioni. Le relazionisono state gentilmentemesse a disposizioni ditutti i colleghi dagli au-tori: Tenuta dei registridei medicinali veterinaricon modalità informati-ca in caso di scorta(Franco Aldrovandi),Utilizzo e prescrizione

del Farmaco Omeopatico in Medicina Vete-rinaria (David Bettio), La legislazione sulfarmaco (Alberto Casartelli - GiacomoTolasi), Alcune considerazioni sulla defini-zione di rischio in sanità pubblica veterinaria(Stefano Guazzetti - Vito Tranquillo -Giuseppe Ru), Prescrizione dei medicinalinegli animali d’affezione (Giorgio Neri),Specie bufalina e uso in deroga (CorradoPacelli), La farmacovigilanza veterinaria(Gianni Re), Legislazione italiana ed euro-pea a confronto (Eva Rigonat), La legisla-zione vista dal veterinario di medicina pub-blica: gli obiettivi mancati (Andrea Setti).Nella foto di pagina 8 i relatori.

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la pena tra errore formale e sostanziale,annunciando che la Direzione sottoporrà laquestione all’Ufficio legislativo anche per unconfronto con il farmaco umano, premettendoperò che questo percorso dovrà coinvolgere lecompetenze del Ministero della Giustizia.

MODELLO 12 E FARMACOSORVEGLIANZA

Di competenza esclusiva invece del Ministerodella Sanità, la possibilità e la volontà espressedi abolire o di modificare le disposizioni inmerito all’invio del modello 12 per le vac-cinazioni e alla frequenza dei controlli difarmacosorveglianza che vedono per ora, ea rigor di legge, i Servizi Veterinari impegnati incontrolli annuali sul 100% degli allevamentianziché su una percentuale dettata da un’ana-lisi del rischio.

MNC

Alcuni argomenti hanno visto il Ministero di-sponibile ad una riflessione quale la riletturadell’uso in deroga alla luce dei nuovi regola-menti comunitari, con particolare attenzione al-

le incongruenze in merito per il farmacoomeopatico per il quale si è dichiarato interes-sato a proseguire il confronto al fine di valutareeventuali istanze da portare in Europa così co-me per tutta la tematica delle Mnc in generale.

GENERICI

Un richiamo risoluto del Ministero (nella fotoGaetana Ferri), in totale accordo con la Fnovi,è stato espresso sulla connotazione professio-

ABBIAMO LAVORATO TANTO

La Fnovi segue da sempre il divenire della legisla-zione sul farmaco, le criticità conseguenti alla suaapplicazione e le azioni messe in campo per mi-gliorarla. Convinti che la normativa nazionale non siaobbligata a sopportare complessità non di derivazioneeuropea e che siano possibili alcune razionalizzazioni,abbiamo attivato un gruppo di lavoro con l’obiettivo diprodurre proposte. Mi fa piacere considerare questoimpegno come una naturale prosecuzione di quell’a-zione di rafforzamento della normativa intrapresa con ilcorso (v. 30giorni di agosto) sulla farmacovigilanza e la

farmacosorveglianza veterinaria. Ringrazio il gruppo, Gaetana Ferri e Simonetta Bonati. Ringraziol’Enpav (nella foto il Presidente Gianni Mancuso, moderatore insieme al Presidente Fnovi, ndr) che havoluto condividere e allargare questa discussione ai suoi Delegati. Abbiamo lavorato tanto. Speriamo chesia utile per la professione. Gaetano Penocchio, Presidente Fnovi

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nalmente qualificante dell’uso del farmacoveterinario quale scelta primaria e priori-taria per agevolare la quale sono allo stu-dio una serie di misure tra cui la riduzionedei prezzi del medicinale veterinario gene-rico.

FARMACOVIGILANZA

A questo argomento è strettamente legatoquello delle segnalazioni di farmacovigilan-za la cui scarsità in Italia, a raffronto di tut-ti gli altri paesi europei, non consente unmiglioramento dei farmaci presenti sulmercato. Accolte a tal proposito le proposte dirazionalizzazione dei percorsi di comunicazio-ne delle segnalazioni e di adeguamento delleschede ad una forma più idonea alle situazionidella zootecnia.

DISPENSAZIONE

Tra le novità assolute, importantissima perquanto prudente e fortemente condizionatada un riferimento etico, l’apertura del Mini-stero alla possibilità di dispensazione delfarmaco veterinario. Dispensazione che erastata infatti individuata da vari relatori qualefunzionale all’implementazione della tracciabi-lità e della figura del veterinario di condiziona-lità, tutte premesse di miglioramento dell’effi-cacia dell’altra grande novità annunciata: labase dati dei medicinali veterinari.

Non è dunque azzardato parlare, perquesto convegno, di un successo dellaFnovi a favore della professione. Un suc-cesso che richiederà ancora molto lavoroma che sembra avviato a poter sostenere ilproprio titolo: “Una nuova gestione del far-maco cambierà la professione”.

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*Componente gruppo Fnovi per il farmaco veterinario

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I diritti degli animali: una vita e una morte dignitose

Il punto di partenza del ragionamento giuridico sulla fine della vita degli es-seri animali deve essere la soggettività animale. Se parliamo di eutanasia èperché riteniamo che gli animali non siano res e che gli esseri umani debba-no impegnarsi a garantire loro un’esistenza dignitosa ed anche una morte di-gnitosa.

1 CarlaBernasconi

2 FrancescaRescigno

3 Barbara De Mori

L’idea della soggettività animale è maturatalentamente soprattutto grazie alla riflessione diordine filosofico e ai progressi dell’etologia,mentre decisamente minore è l’evoluzionegiuridica.Attraverso l’etica ambientale è tuttavia conce-pibile promuovere una visione in cui integritàumana e integrità naturale si richiamano reci-procamente, senza necessariamente abbrac-ciare il fondamentalismo ecologista che rifiutala specificità umana, ma rendendosi contoche l’uomo, pur essendo il solo soggettocapace di valutazioni morali, non è l’unicosoggetto degno di considerazione morale.

IN BILICO TRA RES E SOGGETTI

Rispetto alla normativa italiana, in tema di ani-mali, è doveroso sottolineare come essa sia ca-ratterizzata da una lenta ma continua evo-luzione verso l’affermazione di una visio-ne più attenta ai bisogni degli animali in

quanto esseri senzienti e non come cosemesse a disposizione del genere umano.La Legge n. 189 del 2004, però, malgrado laforte portata innovativa, non sembra sufficien-te ad istituire uno status giuridico per gli ani-mali: le prospettive di garanzia e tutela del be-nessere degli animali sono ancora in bilico tral’essere res o soggetti.

SPERIMENTAZIONE, ALLEVAMENTO E MACELLAZIONE

Si deve alla Legge n. 413 del 1993, la possibi-lità di affermare l’obiezione di coscienza ri-spetto alla sperimentazione animale, checonsente a medici, ricercatori, tecnici, nonchéagli studenti universitari di non prendere parte,direttamente, alla sperimentazione animale.Rispetto alle altre attività che coinvolgono glianimali si ricorda la disciplina generale in temadi allevamento costituita dal Decreto Legisla-tivo n. 146 del 26 marzo 2001. In materia di

di Francesca Rescigno*

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macellazione si fa invece riferimento al Decre-to Legislativo n. 333 del 1998, che prevedel’obbligo dello stordimento prima dell’abbatti-mento degli animali, in modo da evitare a que-sti “eccitazioni, dolori e sofferenze”.

SOGGETTIVITÀ ANIMALE PARZIALE

Sostanzialmente il sistema giuridico non parericonoscere, ancora oggi, agli animali una pre-cisa soggettività giuridica. L’allargamento deidiritti al di là della specie umana dovrebbe av-venire non attraverso il proseguimento diuna legislazione protezionistica, ma trami-te l’inserimento della dignità animale inCostituzione. Solo in questo modo la dignitàanimale diventerà un valore da realizzare adopera del legislatore. Tuttavia si può cercare di ‘forzare’ il sistema eandare oltre il limite della mancata costituzio-nalizzazione degli esseri animali procedendosulla base del dato legislativo esistente per ten-tare di costruire almeno una parziale sog-gettività degli animali.

EUTANASIA ANIMALE

Il riconoscimento di diritti agli esseri animali sisostanzia in diritti della personalità cioè libertàpositive che per realizzarsi necessitano di unconcreto ausilio esterno, e nello specifico

dell’intervento dell’essere umano.

Sulla base di tali premesse logico-siste-matiche possiamo identificare i principalidiritti attribuibili agli esseri animali neldiritto ad una vita il più possibile liberada sofferenze, nel diritto alla libertà edinfine nel diritto ad una morte dignitosa.

LA VETERINARIA

Una sfida importante per i medici veteri-nari è dunque quella di approntare proto-colli che garantiscano la minore sofferen-za possibile per gli animali degli alleva-menti, sia durante la loro esistenza che nelmomento della morte; e tale impegno devedirigersi anche nei confronti degli animali d’af-fezione che condividono la loro preziosa esi-stenza con noi. Rispetto a questi ultimi appare spontaneo ilparagone tra gli esseri animali e la condi-zione degli esseri umani non più in gradodi manifestare la propria volontà rispettoalla fine della vita; infatti, così come molti es-seri umani vorrebbero potersi affidare ad uncuratore che tuteli i loro interessi e pongaeventualmente fine ad una esistenza che nonappare più tale, perché non può esistere undovere di vivere, così anche gli esseri animali siaffidano a noi umani quali loro tutori e curato-

ANIMALI E RELIGIONI

Il problema della macellazione rituale è stato affronta-to, ma certamente non risolto, anche dal Comitato Na-zionale per la Bioetica che ha presentato il suo rappor-to sulle macellazioni rituali e la sofferenza anima-le alla fine del 2003. Tale documento evidenzia la ne-cessità di reinterpretare la ritualità per adattarla alla so-cietà contemporanea, alla luce delle sensibilità e so-prattutto delle conoscenze tecnico-scientifiche matura-te nel corso degli anni.

È dunque evidente come la fase terminale della vita dell’animale destinato allanostra alimentazione sia ancora oggi quella che suscita maggiori problematichesoprattutto rispetto alle deroghe introdotte in nome della libertà religiosa.

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ri per porre termine alla loro esistenza quandoessa diviene solo fonte di inutile sofferenza. Devono essere proprio i medici veterinaria valutare ed eventualmente opporsi al-l’accanimento terapeutico anche quandoquesto dipende dalla volontà del “proprieta-rio” dell’animale e prendere precise posizionirispetto all’atto eutanasico.In relazione a tali problematiche si nota come ilCodice deontologico dei medici veterinari del

2006 risulti fortemente improntato ai principidella bioetica da intendersi quale applicazionedell’etica al regno della vita che riguarda tuttociò che è vivente indipendentemente dalla suacaratteristica di essere o meno umano. Perquesto la scienza e l’uso degli animali deveandare oltre l’idea di un “benessere mediogenerale” e concentrarsi sul well-being diogni singolo individuo, cercando di assicura-re all’animale la migliore qualità di vita possibi-le e di causargli il minore stress in vita e nel mo-mento della morte stessa.

Lo sforzo da intraprendere è di ricono-scere almeno un parziale status giuridi-co agli esseri animali. In tale ottica èfondamentale la collaborazione tra di-ritto e scienza medico-veterinaria per in-dirizzare le future scelte del legislatore.

*Professore associato di Istituzioni di Diritto Pubblico,Facoltà di Scienze Politiche Roberto Ruffilli

Università di Bologna

Il significato dell’atto eutanasico fra interessi e finalità

In una cornice fatta di istanze etiche autentiche, ma anche di contraddizionie rivendicazioni contrapposte, si colloca l’identità professionale del medicoveterinario. Una maggior chiarezza attorno al significato dell’eutanasia puòessere il primo passo lungo questa via.

di Barbara de Mori*

In questa cornice dai contorni ambigui esfumati, la società affida interamente almedico veterinario il compito di gestire lamorte degli animali. E, se non deroga nel ri-conoscere agli animali il ‘diritto’ ad una morteetica, fatica tuttavia a riconoscere che “le con-siderazioni etiche che devono essere affronta-te quando si sopprime un animale - così siesprimono nelle Considerazioni Generali le Li-nee guida dell’American Veterinary Medical

Se la società chiede con intensità crescen-te tutela e rispetto per la sofferenza, diffi-cilmente tuttavia si pronuncia in manieraesplicita sulla morte degli animali, muo-vendosi tra gli estremi del silenzio attorno al-l’uccisione per scopi alimentari e la richiesta diinterventi di “accanimento terapeutico” per glianimali d’affezione, per i quali l’eutanasia rap-presenta molto spesso l’atto estremo da evita-re ad ogni costo.

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Association - riflettono aspetti sia di ordineprofessionale sia di ordine sociale”. Perché ènella dimensione dell’etica sociale e professio-nale, e non individuale, che trova collocazioneuna considerazione attenta e consapevole del-le finalità di un atto medico delicato comel’eutanasia animale, così come degli interessiche entrano in gioco nell’orientare le decisioniin merito.

Pertanto, è prima di tutto a quell’etica socialecui in ultimo fa riferimento l’identità del medi-co veterinario che è necessario fare appello peraffinare la comprensione e la consapevolezzaattorno al significato dell’eutanasia, per rende-re la società responsabile delle proprie scelteattorno alla morte etica e per rinvenire principimorali che possano essere incorporati nell’eti-ca professionale del medico veterinario. Il tuttonella speranza in futuro di poter identificare,con una qualche chiarezza e trasparenza, uninsieme di prassi gestionali condivise - se nonanche codificate - che permettano al singolo difar fronte con coerenza a quel moral stressche si presenta ogniqualvolta si debbanoprendere decisioni attorno alla vita di chi èin nostro possesso.

Come recita il documento licenziato dal Comi-tato Centrale Fnovi l’11 Luglio 2009 in favoredell’istituzione di un tavolo di consultazionenazionale su etica, scienza e professione vete-rinaria, “il rispetto degli animali in quanto es-seri senzienti è diventato caratteristica etica ir-rinunciabile della professione, espressione diun valore di civiltà che sempre più identifica ilmedico veterinario sia come colui che cura glianimali […] ma anche e soprattutto come co-lui che si trova a valutare e a ‘educare’ i citta-dini in riferimento alla detenzione responsabiledegli animali”.

È importante prima di tutto aver chiaroche morte etica, di per sé, non identifical’atto eutanasico, ma fa riferimento alla ri-chiesta etica, da parte della società, di evitaredolore, sofferenza e stress - nel rispetto delladignità degli esseri senzienti - in qualsiasi casovenga procurata la morte di un animale. Per-ché si possa parlare propriamente di eutanasia,la morte deve essere procurata per finalità eti-che che riguardino esclusivamente l’interessedell’animale a non soffrire.

Finalità ed interessi, dunque, permettono diapprofondire ed articolare una prima riflessio-ne attorno al significato dell’atto eutanasico.La proposta di una tripartizione così - comeben evidenziato da Carla Bernasconi - attornoad atti che, seppure richiesti sempre comemorte etica, chiamano in causa interessi diffe-renti e finalità alternative può aiutare nel per-corso di identificazione di quei principi etici,normativi e deontologici che possono accom-pagnare l’articolazione di una prassi gestionalecondivisa.

Se gli interessi considerati sono esclusivamentequelli dell’animale e la finalità dell’atto è quel-la di tutelarlo dal dolore e dalla sofferenza, sitratta di eutanasia propriamente detta. Se gliinteressi sono anche quelli umani, in un pro-cesso di decisione che implica un bilanciamen-to e un compromesso e in cui la finalità identi-ficata è quella più adatta alle circostanze speci-fiche, si può parlare di soppressione eutana-sica. Quando gli interessi in gioco sono soloquelli umani e le finalità anch’esse legate alleesigenze umane, pare più appropriato parlaredi semplice soppressione.

*Facoltà di Medicina VeterinariaUniversità di Padova

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Il Consiglio Nazionale di domenica 29 novembreè stato l’occasione per iniziare a riflettere sul te-ma dell’eutanasia e sulla morte degli animali. Icontributi dei colleghi intervenuti al termine del-le relazioni dimostrano quanto il tema sia sen-tito, quanta sia la volontà di condividereesperienze e riflessioni e la necessità di pre-vedere apporti al patrimonio culturale didiscipline diverse dalla medicina.Il Codice Deontologico deve essere il punto dipartenza per arrivare a posizioni condivise dallaprofessione per giungere all’introduzione nelCodice stesso di un articolo dedicato all’eu-tanasia. Nei confronti del benessere degli ani-mali e in coerenza con il mutare della sensibilitàsociale, la Medicina Veterinaria sta cambiando,dedicando maggior attenzione alla sofferenza eal maltrattamento degli animali: per competen-ze e conoscenze il MV ha un ruolo centrale cheallo stesso tempo, per la complessità della que-stione, deve essere supportato da una condivi-sione più ampia da parte degli altri soggetticoinvolti.La morte dei nostri pazienti può essere l’ul-timo atto terapeutico oppure la conclusio-ne di una serie di atti clinici e terapeutici fi-nalizzati a mantenere in salute gli animalidestinati alla produzione di alimenti.Partendo dalla necessità di una riflessione deon-tologica ed etica sull’eutanasia e la soppressionesi è pensato di proporre una prima distinzionetra:• Eutanasia vera e propria: procurare inten-zionalmente, nel suo esclusivo interesse, la mor-te di un animale la cui condizione di vita sia per-manentemente compromessa da una malattia o

grave menomazione, allo scopo di porre fine asofferenze inutili. Gli stakeholder sono: il medi-co veterinario e il cliente. Gli strumenti a nostradisposizione sono: scienza e coscienza, il con-senso informato da cui discende l’alleanza tera-peutica, la condivisione morale, un atto medicofinale di compassione, una terapia? • Soppressione eutanasica: procurare inten-zionalmente la morte di un animale, non nell’e-sclusivo interesse dell’animale (comprovata peri-colosità, particolari situazioni cliniche, rischiozoonotico, epidemie). Gli stakeholder sono: ilmedico veterinario e il cliente - non necessaria-mente il proprietario dell’animale. Gli strumentia disposizione: scienza e coscienza, il consensoinformato e forse la condivisione morale, lacomprensione di esigenze o necessità del clien-te, la consapevolezza che sia atto medico finale,l’ipotesi che si tratti di una terapia.• Soppressione: procurare intenzionalmentela morte di un animale, nell’interesse prevalentedell’uomo (alimentazione umana, alimentazio-ne animale, prevenzione sanitaria, ordine pub-blico, abbattimenti selettivi, animali da pelliccia,sperimentazione). Gli stakeholder sono: il medi-co veterinario, il cliente e la società.

Questi essenziali spunti di riflessione e leproposte scaturite necessitano di ulterioreapprofondimento, dibattito e confrontoper l’inderogabile crescita culturale ed eti-ca alla quale la professione è chiamata.

*Vice Presidente Fnovi

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E adesso tocca a noi modificare il Codice Deontologico

È la nostra Carta deontologica lo strumento etico-professionale che ci aiuteràa trovare una visione condivisa dell’eutanasia animale. La riflessione che laFnovi chiede a tutti i colleghi dovrà portare all’introduzione di un nuovo arti-colo nel Codice Deontologico, dedicato ad un aspetto del nostro agire pro-fessionale delicato e complesso in tutti i settori.

di Carla Bernasconi*

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Ho partecipato allo svolgimento degli esa-mi di Stato alla Facoltà di Medicina Veteri-naria di Milano. In entrambe le sessioni diquest’anno sono stato membro della com-missione esaminatrice nella mia veste di li-bero professionista. Mi sto ancora chieden-do a chi giova questo esame di Stato.

Ho sempre pensato all’abilitazione come ad unpassaggio dalla vita universitaria alla vitaprofessionale e quindi ad una prova di Statoche non può consistere nella riconferma deglistudi universitari, ma che deve misurare la capa-cità di inserimento nel mondo lavorativo del can-didato. Se la laurea segna la fine del percorso for-mativo universitario, l’esame di Stato deve segna-re un nuovo inizio, l’ingresso nella professione.

Con mio grande stupore, durante le sessio-

ni a cui ho partecipato non è accaduto nien-te di tutto questo. Il primo dato sbalorditivo èstato la composizione della commissione esami-natrice, su dodici commissari, sei non eranonemmeno iscritti all’Ordine: docenti di me-dicina veterinaria che non risultano nell’Al-bo professionale. È paradossale che ad esami-nare i candidati per verificarne l’abilità ad entra-re nella professione siano dei commissari chenon conoscono il mondo professionale e chenon ne fanno nemmeno parte. Che non sento-no, e quindi non trasmettono, il senso dell’ap-partenenza alla professione, ad una categoria in-tellettuale.

Altrettanto contrario ad ogni mia aspettativa èstato anche l’esame in sé. Gli argomenti su cuisi interrogano i candidati sono trite banalitàscolastiche, già macinate in anni di studi edi esami. Non ne vedo l’utilità di riproporle al-l’esame di Stato, di fronte ad una commissioneche evidentemente non ha strumenti e cognizio-ni per condurre un esame diverso, un esame chedovrebbe trasformare dei ragazzi in professioni-sti, dei laureati in classe dirigente, élite della co-noscenza, custodi di competenze abilitate nel-l’interesse dello Stato.

Da libero professionista ho fatto domandediverse. Ho chiesto di dare una definizione di“benessere animale”, di parlarmi del CodiceDeontologico Veterinario e di spiegarmene il si-gnificato, di dirmi il nome dell’attuale Sottose-gretario di Stato con delega alla Veterinaria, hochiesto di esemplificare la corretta compilazionedi una ricetta secondo la legislazione vigente, di

A chi giova questo esame di Stato?Dovrebbe segnare l’ingresso in una professione intellettuale portatrice dicompetenze riconosciute dallo Stato a tutela della collettività. E invece l’esa-me per l’abilitazione è una farsa che si può recitare anche senza conoscere lebattute e con le ciabatte infradito. Bocciare? Se non rispondono sono sbaglia-te le domande. Tutti promossi a Milano.

di Alberto Casartelli*

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spiegare il concetto di “antibiotico-resistenza”,di dirmi quale fosse il ruolo del medico veterina-rio nella società, a cosa servisse l’Ordine e cosafosse la Fnovi. Ho anche chiesto di dirmi il prez-zo di un litro di latte, perché la nostra professio-ne è legata alla produzione e all’alimentazione,all’economia e alla vita sociale del Paese.

Ho ricevuto risposte sincere, ingenue, vo-lonterose, ma sconfortanti. Quando ho chie-sto cos’è un’animale nella migliore delle ipotesimi è stato detto “un essere vivente”. Molti gio-vani sono animalisti sui generis e si professanovegetariani, ma nessuno mi ha saputo elencarele 5 libertà fondamentali. Nessuno mi ha saputodire che la norma che regolerà la loro condottaprofessionale è la deontologia. Il Regolamento1/2005 ha generato scena muta. Quando hochiesto perché siamo una professione “protet-ta” mi è stato risposto “perché siamo in pochi”,come se stessimo parlando dei panda. Il patenti-no? Non sanno. Il taglio della coda è ammessonel nostro Paese? No, è vietato da anni… Sulcomportamento animale è calato il buio.

I ragazzi, quasi tutti laureati da pochissimimesi, arrivano come si arriva all’ennesimoesame, senza sapere nulla delle regole di vi-ta comuni ad un corpus professionale, sen-za avere la consapevolezza di essere il futu-ro della professione e senza sentirne la re-sponsabilità. Credo nel decoro professionale enon ho affatto apprezzato che alla sessione esti-va si presentassero aspiranti medici veterinari inpantaloncini e ciabatte infradito. Anche nellaforma, senza voler essere formalisti, si è capitoche quell’esame non era avvertito come un pas-saggio importante, non meritava nemmeno unpo’ di solennità. Penso con disagio al confrontocon l’esame di Stato di un avvocato. Vi ho assi-stito e ho visto un’aula decorosa, comportamen-ti decorosi, serietà in tutti i presenti con un altosenso di quello che stavano facendo.

E allora a chi ha giovato questo esame diStato? Non è giovato a nulla a me che ho fattoil commissario, se non a riacutizzare la mia ga-

strite ulcerosa, non è certo servito ai docenti uni-versitari che hanno fatto un mero esercizio di ri-petizione di domande già fatte, di risposte giàsentite e non è servito ai candidati, perché nellamaggior parte dei casi sono stati i primi a dichia-rare di non capirne l’utilità. A chi può giovareuna perdita di tempo così palese, senza alcun si-gnificato per chi entra nella professione se nonquello di esordire con la sensazione del buffone-sco? È grave e pericoloso che si abilitinoprofessionisti che non hanno ricevuto ilsenso della responsabilità che serve per en-trare e per star dentro ad una professioneregolamentata.

Ma allora perché non li ho bocciati? Perché boc-ciare non è possibile. Mi è stato spiegato chedomande come quelle ho fatto io non sifanno, che ho in sostanza sbagliato io a far-le. Non sono domande da esame di Stato. Ledomande sono altre e, già che ci siamo, diamoanche un voto alto. La soluzione, comunquesia, non è la bocciatura.

Cosa fare? Dare significato all’esame di Sta-to e connotarlo per lo scopo che ha: abilita-re dei professionisti. La Fnovi si propone didare una linea di indirizzo sullo svolgimen-to delle prove e sui contenuti. La composizio-ne delle commissioni esaminatrici va rivista: lapresenza degli universitari nelle commissioni ènecessaria ma va proporzionata al significato diquesta prova che non è una prova d’esame uni-versitario. Ad esaminare i candidati ci siano tut-te le componenti della professione, pubblica eprivata, e una larga maggioranza di professioni-sti abilitati e iscritti all’Ordine. I contenuti delleprove dovrebbero essere uniformi su tutto il ter-ritorio nazionale. A mio avviso, la soluzione è fa-re dell’esame di Stato un momento signifi-cativo che faccia comprendere l’importanzadell’ingresso in una professione ordinistica,le cui competenze sono riservate ed esclusivenell’interesse della collettività e nel rispetto di uninteresse costituzionalmente garantito: la salute.L’esame di Stato deve dare gli strumenti per sa-pere cosa fare una volta varcata la soglia d’in-

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negresso nella professione evitando di brancola-re nel buio solo perché non sono stati forni-ti gli strumenti per orientarsi e comportarsida professionisti nella professione. I ragazziche ho esaminato erano bravi studenti, con unabuona preparazione accademica, ma non aveva-no nessuna cognizione professionale. La soluzio-ne non è la selezione, non si tratta di stroncare,ma di preparare. Oggi questo esame di Statonon rispetta gli studenti perché non parla dellaprofessione.

Alle sessioni a cui ho partecipato sono stati abi-litati 60 candidati. Tutti quelli che si sono presen-tati. Tre di loro eserciteranno nel settore dei ca-valli, uno dei bovini, tutti gli altri nella clinica de-gli animali da compagnia. Nessuno di loro haespresso l’intenzione di occuparsi di ispezionedegli alimenti.

*Consigliere Fnovi

LE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE NON POSSONO MANCARE

Raggiunta dalla segnalazionedi una Collega iscritta all’Ordi-ne dei Medici Veterinari di Mi-lano che lamentava la mancataattivazione per l’a.a. 2009-2010 diScuole di Specializzazione pressola Facoltà di Medicina Veterinariadi Milano, la Federazione ha scrit-to al Ministro Gelmini per richia-mare l’attenzione su questa circo-stanza, sottolineando la conse-guente penalizzazione curricolareai fini dell’accesso ai bandi di con-

corso per i quali è richiesto il titolo di specializzazione, con evidenti preclusioni occupa-zionali. Analoga segnalazione, ma questa volta per carenza di posti disponibili è giunta alla Fe-derazione da un iscritto della Sardegna. Con una apprezzabile e pronta risposta, ilPreside della Facoltà di Sassari, Salvatore Naitana, ha dato seguito all’interessa-mento della Fnovi disponendo l’innalzamento dei posti alle due Scuole di Specializza-zione attivate (Ispezione degli Alimenti e Sanità Animale). Saranno 15 gli specializzandiper ciascuna Scuola: 5 con borsa di studio e altri 10 senza borsa di studio.Per l’importanza che la Federazione attribuisce all’offerta di percorsi specialistici, il pre-sidente Penocchio ha chiesto al Ministro Gelmini “la possibilità di prevedere che in ogniFacoltà venga obbligatoriamente attivato non meno di 1 corso di specializza-zione/anno. Numero che potrebbe essere opportunamente rapportato al numero dilaureati per anno”.

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I Ministeri vigilanti dicono sì alla riformaI Ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno valutato positivamente la rifor-ma previdenziale approvata a giugno dall’Assemblea dei Delegati. L’attuariodell’Enpav ha già predisposto il documento tecnico che consentirà alla rifor-ma di esplicare i suoi effetti dal 1° gennaio 2010.

È stato mantenuto l’impegno ufficialmen-te assunto dai Ministeri vigilanti di com-pletare entro il 2009 l’iter di approvazionedelle proposte di riforma presentate dagliEnti previdenziali dei professionisti. Ilgiorno 7 dicembre 2009 è infatti pervenutaall’Enpav una nota del Ministero del Lavoro,della Salute e delle Politiche Sociali inerente lemodifiche al sistema pensionistico Enpav, ap-provate dai Delegati lo scorso 13 giugno.

Il Ministero del Lavoro, d’intesa con il dicaste-ro co-vigilante dell’Economia e delle Finanze,ha espresso valutazioni positive in merito alprovvedimento oggetto di esame, sia sotto ilprofilo della legittimità che della compatibilitàcon la situazione finanziaria dell’Ente. In par-ticolare le modifiche regolamentari propostevengono definite indispensabili a garantire ilrispetto della stabilità della gestione in un ar-co temporale non inferiore a trenta anni.

Relativamente ai pensionamenti antici-pati di cui al novellato art. 22 del Regola-mento, il Ministero del Lavoro ha riferito cheil Dicastero dell’Economia ha rappresentatola necessità di acquisire ulteriori elementi tec-nici esplicativi della relativa tavola di neutra-lizzazione.

La nota ministeriale si conclude con l’ap-provazione della deliberazione n. 1 del-l’Assemblea Nazionale dei Delegati del 13giugno 2009, a condizione che l’Enpavproduca ai Ministeri vigilanti gli ulteriorielementi tecnici esplicativi della sopra ci-tata tavola di neutralizzazione dei pensio-namenti anticipati.

L’attuario dell’Ente ha già predisposto un do-cumento di chiarimenti da trasmettere al Mi-nistero del Lavoro, cosicché la riforma possaesplicare i suoi effetti dal 1° gennaio2010. Rinviando approfondimenti speciali aquando la riforma sarà approvata in via defi-nitiva, si richiamano i punti salienti delle mo-difiche. Nel suo lungo ed approfondito per-corso di elaborazione, la riforma ha avuto co-me obiettivi dichiarati, quelli di distribuire concoerenza i nuovi oneri tra tutti gli iscritti e diconsentire una graduale entrata in vigore del-le modifiche più incisive. Le modifiche pro-poste consentono di rendere più equo ilrapporto tra la contribuzione versata du-rante la vita lavorativa attiva e l’ammon-tare della prestazione pensionistica perce-pita, oltre che di allungare l’orizzonte tempo-rale della sostenibilità della gestione.

di Eleonora De Santis*

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aGLI INTERVENTI - I CONTRIBUTI

L’aliquota percentuale del contributo sog-gettivo viene gradualmente elevata dal 10%attuale al 18% con un aumento di mezzopunto percentuale l’anno. Il raggiungimentodella percentuale massima prevista si avràquindi in 16 anni.Viene slegata da tale incremento la misuraminima del contributo integrativo, correlataora solo all’aumento dell’inflazione. Restaferma al 2% l’aliquota del contributo in-tegrativo.

LA RIFORMA PER I GIOVANI

Sono previste anche nuove agevolazioni per igiovani che si iscrivono per la prima volta al-l’Ente prima del compimento dei 32 anni dietà. Per il 1° anno di iscrizione, non sonodovuti i contributi minimi (soggettivo edintegrativo e di maternità). A partire dal 2°anno di iscrizione, è dovuto il contributo dimaternità per intero ed i contributi minimi sog-gettivo ed integrativo nella seguente misura:33% per il secondo anno, 50% per il terzo equarto anno. Rimane comunque la possibilitàdi riscattare il primo anno per poterlo utilizza-re non solo ai fini del diritto, ma anche dellamisura della prestazione pensionistica.

LA NUOVA PENSIONE DI VECCHIAIA - LA PENSIONE DI VECCHIAIA ANTICIPATA

Non esiste più la distinzione tra pensione divecchiaia e pensione di anzianità. Nasce la“pensione di vecchiaia anticipata”. La pen-sione di vecchiaia “ordinaria” si matura alraggiungimento dei seguenti requisiti: 68 annidi età, 35 anni di iscrizione e contribuzione.Prima del raggiungimento dei 68 anni di età,viene data la possibilità di accedere alla pensio-ne con un’età anagrafica compresa tra i 60 e i

68 anni di età, e almeno 35 anni di contri-buzione, e la previsione di una neutralizzazio-ne percentuale dell’emolumento correlata aglianni di anticipazione della quiescenza.Il pensionato potrà, diversamente che in pre-cedenza, mantenere l’iscrizione attiva al-l’Albo e continuare quindi ad esercitare laprofessione. Nessuna riduzione viene appli-cata nel caso in cui si vada in pensione con 40anni di iscrizione ed almeno 60 anni di età.L’introduzione dei nuovi requisiti è previstanell’arco temporale di 8 anni.Viene poi ridotto da quattro a tre il numerodegli scaglioni di reddito utili al calcolo del-l’emolumento pensionistico, vengono rimodu-late le percentuali di rendimento e il redditoannuo pensionabile viene portato dagli attualieuro 36.700,00 a euro 60.600,00 da rivaluta-re annualmente in base all’inflazione. Con talicorrettivi il sistema di calcolo della prestazionerisulta essere più coerente ed adeguato anchein presenza di redditi di una certa entità.Tali correttivi saranno applicati secondo il prin-cipio del pro rata temporis, vale a dire che ai fi-ni del calcolo della pensione si terrà conto del-le aliquote e degli scaglioni di reddito vigenti almomento della maturazione delle diverse an-zianità iscrittive all’Enpav.

LA PENSIONE DI INVALIDITÀ

Cogliendo il suggerimento di rimodulazionedella disciplina che regolamenta la pensione diinvalidità, al fine di rendere meno penalizzantetale trattamento pensionistico, sale all’80%l’importo della prestazione attualmente pa-ri al 70%. Sotto il profilo degli obblighi contributivi in ca-po a tale categoria di pensionati, è inoltre pre-visto che il contributo soggettivo minimosia dovuto nella misura del 50% e non piùper la misura intera.

*Dirigente Direzione Studi Enpav

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Delegati Enpav al voto su riscatto e preventivoNovantadue i Delegati presenti e votanti riuniti nella mattinata dal 28 novem-bre a Pescara, città scelta per i lavori assembleari per esprimere ancora unavolta la vicinanza dell’Ente ai colleghi medici veterinari abruzzesi colpiti dal si-sma dello scorso aprile.

Ha salutato l’Assemblea e aperto i lavori ilPresidente Gianni Mancuso che ha, tra l’altro,informato i Delegati relativamente allo stato diavanzamento dell’iter procedurale relativo al di-segno di riforma del sistema previdenziale del-l’Ente (cfr. pagg. 20 e 21 di questo numero).L’On. Mancuso ha poi chiesto al Vicepresiden-te, Tullio Paolo Scotti, di illustrare la situa-zione relativa agli investimenti mobiliaried immobiliari dell’Ente. Scotti ha sottoli-neato come, nonostante la crisi contingenteche ha colpito tutti i livelli, la tenuta finanziariadell’Ente sia stata buona, grazie ad un’attentadiversificazione degli investimenti e ad un’ocu-lata gestione. L’Ente si è affidato ad investi-menti di basso livello di complessità e di ri-schio, perseguendo un obiettivo di stabile red-ditività. Il vicepresidente Scotti ha annunciatola volontà dell’Ente, appena le condizioni deimercati si assesteranno, di indirizzarsi verso in-vestimenti etici ed compatibili, incontrando ilparere favorevole dell’assise.

LE MODIFICHE AL RISCATTO

L’Assemblea è quindi entrata nel vivo dei lavo-ri. Due i punti all’ordine del giorno. (v. ap-profondimenti agli articoli seguenti, ndr). Il pri-mo relativo alla modifica del Regolamentoper il riscatto degli anni di laurea e del ser-vizio militare. Tre le modifiche principali alRegolamento. La riduzione da 5 a 3 degli an-ni di iscrizione all’Ente necessari per poter ri-chiedere il riscatto; l’introduzione della possibi-lità, anche per i pensionati di invalidità, di pre-sentare la domanda di riscatto; l’aumento delnumero delle rate per il pagamento dell’onere

del riscatto, per il quale è stata consentita unarateazione fino ad un massimo di 72 rate bi-mestrali. Le modifiche sono state approvatecon voto unanime dell’Assemblea. Naturalmente, per l’operatività delle nuove di-sposizioni, si dovrà attendere l’approvazio-ne dei Dicasteri vigilanti ai quali è già statatrasmessa la delibera assembleare per gliadempimenti previsti dal decreto legislativo n.509/1994. Il nuovo Regolamento entrerà in vi-gore il primo giorno del mese successivo aquello di approvazione ministeriale.

IL PREVENTIVO 2010

Il secondo punto ha riguardato la presentazio-ne del Bilancio Preventivo 2010 dell’Ente, ap-provato a maggioranza dei presenti, con 87voti favorevoli e 5 astenuti (i Delegati delleProvince di Siena, Pisa, Siracusa, Ragusa e Ma-tera). Il Presidente, con la collaborazione delVicepresidente e del Consigliere Oscar Gando-la, ha illustrato le principali voci previsionali dicosto e risposto alle domande formulate daiDelegati intervenuti. Relativamente al getti-to contributivo è prevista una crescitacomplessiva del 6,99%; in particolare le per-centuali di crescita dei contributi soggettivi edintegrativi sono, rispettivamente, del 5,67% edel 7,44%. L’avanzo economico previsto perl’esercizio 2010 è di € 24.194.000,00, in cre-scita del 14,27% rispetto a quello previsto peril 2009. Nel 2010, il rapporto tra le entratecontributive complessive e le prestazioni previ-denziali ed assistenziali si prevede sarà pari a 2,rispetto all’1,95 stimato per il 2009.

*Direzione Studi Enpav

di Sabrina Vivian*

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L’Assemblea dei Delegati provinciali del-l’Enpav ha approvato all’unanimità la rifor-ma del Regolamento per l’attuazione delriscatto degli anni di laurea e del serviziomilitare o civile. Promozione a pieni voti, dun-que. Anzi addirittura con lode giacché un colle-ga delegato ha voluto pubblicamente manife-stare la sua soddisfazione per il recepimento ditutte le istanze formulate. In effetti tale risultato è pienamente giustifica-bile col fatto che le modifiche in senso miglio-rativo consentiranno verosimilmente una sensi-bile incentivazione per i colleghi intenzionati aprendere in considerazione la possibilità di ri-scatto.Innanzitutto è stato ampliato il ventagliodei soggetti che potranno accedere a que-sto istituto includendo tra di essi anche ipensionati di invalidità. Ciò potrebbe per-mettere di incrementare il loro assegno pensio-nistico o addirittura, qualora ne sussistano lecondizioni di anzianità iscrittiva, contributiva edanagrafica, di trasformare la pensione di invali-dità in quella di anzianità o di vecchiaia (o inquella unificata una volta approvata la riformadel regolamento d’attuazione).Proseguendo nella disamina delle modificheapprovate, non si può non sottolineare che èstata diminuita l’anzianità iscrittiva e con-tributiva minima utile per accedere al ri-scatto. Se infatti in passato tale termine era dicinque anni, d’ora in poi il periodo minimo ne-cessario sarà di sole tre annualità. A questo pro-posito bisogna precisare che non è stato ritenu-to opportuno permettere il riscatto già a zeroanni di anzianità in quanto da un lato ciò non

avrebbe comportato un beneficio significativoper l’iscritto (da simulazioni effettuate è risulta-to che l’onere economico non varia di molto trachi è iscritto da soli tre mesi e chi lo è da tre an-ni e tre mesi) mentre dall’altro ciò avrebbe com-portato che i parametri di calcolo del corrispet-tivo da versare sarebbero dovuti essere applica-ti ad una situazione reddituale ancora instabilee quindi potenzialmente foriera di risultati aber-ranti. Circa la questione reddituale bisognainoltre specificare che, a garanzia di una com-pleta copertura della riserva matematica (perlegge l’Ente non dovrebbe né perderci né gua-dagnarci da questa operazione), è stato stabi-lito che l’onere minimo non possa comun-que essere inferiore ai contributi soggetti-vo ed integrativo minimi previsti nell’annodi presentazione della domanda (in passato

Nuove regole per il riscatto della laurea e del servizio militare o civile

Semplificazioni formali e vantaggi sostanziali per il recupero a fini previden-ziali degli anni trascorsi da studente universitario e nel servizio militare o civi-le. Anche i pensionati di invalidità potranno accedere al riscatto. Numero del-le rate pari alle mensilità riscattate. Tempi di rimborso diluiti fino al doppio delperiodo riscattato.

di Giorgio Neri*

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la quota minima era riferita al solo contributosoggettivo). Dal punto di vista sostanziale, poi, uno degliostacoli che più frequentemente si frapponeva-no in passato tra la volontà dell’iscritto di riscat-tare gli anni di laurea e di servizio militare e ci-vile, e la sua pratica attuazione era costituita dalnumero esiguo di rate previste e dalla ristrettatempistica concessa per rimborsare l’onerecomplessivo. Per ovviare a ciò è stata modifica-ta la norma che prevedeva tali criteri, per cuicon il nuovo regolamento sarà ora possibi-le rimborsare la cifra stabilita per il riscat-to, in un numero massimo di rate pari allemensilità riscattate. Pertanto qualora si voles-se per esempio riscattare la durata legale delcorso di Medicina Veterinaria, il frazionamentodell’onere potrebbe attualmente arrivare a pre-vedere fino a 60 rate. Il fatto poi che la frequen-za delle rate sia stata portata a cadenza bime-strale, comporta che nell’esempio proposto l’i-scritto potrà perfezionare il riscatto in un termi-ne massimo pari a 10 anni. È comunque previ-sta la facoltà per l’iscritto di concordare con gliUffici dell’Ente una rateizzazione con caratteri-stiche differenti da quella descritta. Infine, tra le modifiche regolamentari sono sta-te previste anche delle semplificazioni formali.La documentazione richiesta infatti potràessere surrogata da dichiarazioni sostituti-ve a cura dell’interessato. Inoltre l’istanza di

riscatto e la richiesta di rateizzazione personaliz-zata potranno essere inoltrate all’Ente non piùsolo a mezzo di lettera raccomandata ma anchetramite fax o posta elettronica certificata.

*Delegato Enpav, Novara

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La solidità patrimoniale nel bilancio preventivo 2010

Dal documento di programmazione si prevede per l’anno prossimo un avan-zo economico di 24,2 milioni di euro che accrescerà ulteriormente il patrimo-nio netto dell’Ente. La riforma approvata in giugno rafforzerà sensibilmentela solidità patrimoniale dell’Ente.

di Giuseppe Zezze*

I Delegati Enpav, riuniti in assemblea a Pe-scara il giorno 28 novembre 2009, hannoapprovato a maggioranza (87 voti favore-voli e 5 astenuti) il bilancio preventivo perl’esercizio 2010. Come di consueto, riportiamo,in breve, un’analisi sui principali dati che emer-gono dal documento di programmazione, con-frontati con gli analoghi dati di previsione 2009.

Il volume totale dei costi previsti è pari a43,1 milioni di euro. Tra questi, i costi di na-tura strettamente previdenziale, vale a dire lepensioni e le altre prestazioni assistenziali, cre-sceranno del 4%. Le spese cosiddette di strut-tura e di funzionamento rimarranno sostan-zialmente invariate (-0,21%). Le complesse at-tività istituzionali e gestionali dell’Ente sonosvolte ponendo costantemente la massima at-tenzione all’ottimizzazione delle risorse impie-gate, allo scopo di accrescerne l’efficienza. I ri-cavi complessivi previsti sono pari a 67,3milioni di euro. La stima di crescita del get-

tito contributivo è del 7%.

Alla luce di quanto precede, si prevede unavanzo economico 2010 pari a 24,2 milioni dieuro che accrescerà ulteriormente il patrimo-nio netto dell’Ente. Il grafico ne illustra il trendcrescente, partendo dal 2002; per il 2009-2010 le proiezioni si basano sugli utili previsti.

A conclusione di questa breve analisi, è opportu-no ricordare che la riforma approvata dall’As-semblea dei Delegati Enpav lo scorso 13 giugnorafforzerà sensibilmente la solidità patrimonialedell’Ente e ne garantirà la sostenibilità finan-ziaria per un periodo di tempo superiore aicinquanta anni previsti dal legislatore.

Per maggiori dettagli sui bilanci preventivi e consuntivi:

http://www.enpav.it/ente/patrimonio.asp

*Direzione Amministrativa Enpav

PROIEZIONE DEL TREND AL 2010

Il patrimonio netto si componedella riserva legale e delle altre ri-serve. La riserva legale (56,3 mln dieuro) resta invariata perché equivalen-te alla riserva prevista dall’art. 59,comma 20, della L. 27/12/1997, n.449 (cinque annualità delle pensioni inessere nel 1994). Gli utili realizzati dal-la gestione corrente vanno, invece, adalimentare le altre riserve.

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Il Casellario centrale delle posizioni previ-denziali attive è stato istituito con la leg-ge 23 agosto 2004 n. 243. In particolare, ilcomma 23 prevede che il Casellario, residentepresso l’INPS, proceda alla raccolta delle infor-mazioni relative ai lavoratori iscritti ai regimipensionistici obbligatori. Tra i compiti previstiper il Casellario dei lavoratori attivi vi è quellodella emissione dell’”estratto conto contribu-tivo annuale”. Il modello di Estratto Conto In-tegrato (ECI) contenente tutti i periodi assicu-rativi maturati presso tutte le gestioni previ-denziali, è stato condiviso ed approvato datutti gli Enti coinvolti nel progetto ed è suddi-viso in tre quadri:

- un primo quadro “A” (Fig. 1), contenentegli elementi utili alla valutazione dell’anzianitàcomplessiva maturata, i periodi validi per il di-ritto ed il calcolo della pensione, i periodi deri-vanti da riscatti o ricongiunzioni, nonché lacontribuzione figurativa e quella che può dareorigine a diverse tipologie di prestazioni;

- un secondo quadro “B” (Fig. 2) in cui vengo-no riportati gli elementi prettamente contabili,quali la contribuzione dovuta e quella versata,che sono elementi particolarmente significativiper le Casse dei liberi professionisti; infatti allaregolarità della posizione contributiva corrispon-de la validità del periodo ai fini pensionistici.

Il Casellario dei lavoratori attivi e l’estratto conto integrato

Il dialogo telematico tra Enti Previdenziali consentirà l’interrogazione dell’ECI,l’estratto conto integrato, anche tramite il sito dell’Enpav. I veterinari potran-no conoscere i dati relativi ai redditi dichiarati, alla contribuzione versata e ve-rificare la loro posizione previdenziale.

di Marcello Ferruggia*

Figura 1

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a- un terzo quadro “C”, specifico per gli assi-curati dell’ENASARCO (non mostrato in figura)

Questo progetto, gestito direttamente dal Nu-cleo di Valutazione della Spesa Previdenziale,ha fino ad oggi dovuto superare notevoli pro-blematiche tecniche ed organizzative per con-sentire il dialogo telematico tra Enti Previden-ziali autonomi e differenti, pubblici e privati. Ilprogetto ha tra i suoi obiettivi l’aggiornamen-to mensile dei dati trasmessi da tutti gli Enti co-sì da consentire in un prossimo futuro l’interro-gazione dell’estratto conto integrato anchetramite il sito dell’Enpav o del Casellario dei la-voratori attivi.

CHI RICEVERÀ L’ECI?

Tutti i veterinari che hanno periodi contri-butivi validi ai fini previdenziali riceveran-no l’estratto conto integrato contenente idati relativi ai redditi dichiarati ed allacontribuzione dovuta-versata in base allerisultanze presenti negli archivi dell’Ente edeventualmente delle altre gestioni in cui il vete-rinario è stato iscritto. L’Estratto conto nonavrà per il momento valore certificativo masarà uno strumento utile a conoscere la propriaposizione previdenziale ed a programmare ilproprio futuro anche tramite l’adesione a for-

me di previdenza volontarie come la pensionemodulare. L’invio generalizzato a tutti i cittadi-ni italiani dovrebbe avvenire entro l’anno 2010sempre che l’invio di test a gruppi ristretti daparte del Casellario dei lavoratori attivi, previ-sto nei prossimi mesi, vada a buon fine.

*Dirigente Sistemi Informativi

Figura 2

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Un nuovo modello di distribuzione del farmaco veterinario

Vogliamo partire dalla legge vigente per iniziare un discorso innovativo sulladistribuzione del farmaco, materia che ogni Stato membro ha la facoltà di di-sciplinare sul proprio territorio. Gestire il medicinale veterinario è un dirittodella nostra professione.

Oggi è già possibile dispensare al cliente ilfarmaco veterinario. La “consegna” del me-dicinale all’allevatore o al proprietario è con-sentita dalla legge italiana dal 2001: “Il medi-co veterinario, nell’ambito della propria attivitàe qualora l’intervento professionale lo richieda,può consegnare all’allevatore o al proprietariodegli animali le confezioni di medicinali veteri-nari della propria scorta e da lui già utilizzate,allo scopo di iniziare la terapia in attesa chedetto soggetto si procuri, dietro presentazionedella ricetta redatta dal medico veterinario se-condo le tipologie previste, altre confezioniprescritte per il proseguimento della terapiamedesima; restano fermi gli obblighi di regi-strazione di cui all’articolo 15 del decreto legi-slativo di attuazione della direttiva n.2003/74/CE”. (DM 306/2001 poi confluito nelDecreto Legislativo 193/2006, articolo 84,punto 3).

L’Anmvi non sta evidentemente chiedendoqualcosa che è già alla portata del medicoveterinario, ma qualcosa di più e di diver-so: dispensare il farmaco non solo comeprestazione accessoria alla prestazioneprincipale, entrando a pieno titolo nellasua distribuzione. Il Codice del Farmaco Vete-rinario, che recepisce norme comuni a tutti icolleghi europei, non ha impedito al veterinariofrancese o a quello tedesco di avere un ruoloattivo nella catena di vendita del farmaco. Sitratta di modelli organizzativi e gestionali diver-si da quello italiano che non hanno inquinato lanatura medico sanitaria del veterinario e la suaindipendenza professionale. Del resto non fascandalo nemmeno in Italia che un operatore“sanitario” come il farmacista parli nella suacarta deontologica di “attività di vendita”.

E visto che ci siamo, chiariamo che non si trat-ta di portare via nulla alle farmacie, perché nel2002 il Consiglio di Stato, dandoci ragione, hagià spiegato bene che “la legge può prevede-re, la partecipazione di altri attori, istituzionalied economici alla distribuzione all’ingrosso o aldettaglio dei prodotti farmaceutici se tale as-setto realizzi più efficacemente il diritto dei cit-tadini alla salute”. Entrare nella distribuzio-ne del farmaco significa reclamare il dirit-to a gestire il medicinale veterinario finoin fondo, con quella titolarità che ci vienedalla prescrizione e dalla scelta terapeuti-ca. In una parola dalla nostra professione.

Dal 2001 ad oggi abbiamo messo sempre dipiù le mani sul farmaco: la terapia del dolore,

di Carlo Scotti*

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un decreto per l’uso esclusivo, un sistema difarmacovigilanza che ci dà il ruolo di “verifica-tori” dell’efficacia di un farmaco, una traccia-bilità del medicinale veterinario, dal codice abarre alla ricetta elettronica, che “blinda” il si-stema e lo rende più certo, controllato e garan-tito. Siamo quindi pronti ad assumerci, se sa-premo fare questa scelta, la responsabilità insi-ta in una gestione più “adulta” da parte nostradei flussi del farmaco, dallo stoccaggio allaconservazione alla tracciabilità. E siamo pron-ti anche ad una “operazione trasparenza”che premierà le strutture virtuose e meglioorganizzate. Il modello distributivo adottatoin Francia potrebbe essere un buon riferimen-to per il nostro Paese, dato che sfrutta un’im-postazione semplificata con nodi distributiviaggregati.

Si tratta poi di superare definitivamente quellelimitazioni che non hanno mai smesso di con-notare la filiera del farmaco veterinario e chetutti conosciamo: il grossista o farmacista chenon tiene il medicinale veterinario perché nonha un adeguato ritorno di vendita, la nostraprescrizione cambiata in farmacia, il farmacovenduto senza ricetta veterinaria, ecc. Biso-gnerebbe interrogarsi su quanto sia digni-toso e accettabile tutto questo. I medici ve-terinari che cedono il farmaco per un animalein cura, quando l’intervento professionale lo ri-chiede, utilizzando la propria scorta e secondola regola della terapia, non compiono forse ungesto del tutto lecito, anzi necessario?

E bisogna poi domandarsi se non sia il caso difarci qualche conto in tasca, visto che nes-sun’altra categoria professionale si vergogna difarlo. A conti fatti il mercato e la professio-ne fanno cifre che non sono fisiologica-

mente ma colpevolmente risibili. Siamo isoli a poterci aiutare e dobbiamo cominciarecol difendere il farmaco veterinario, col pre-tendere il farmaco veterinario e col far ca-pire al proprietario che non è un medicina-le di serie B. Sull’efficacia del farmaco veteri-nario rispetto a quello umano abbiamo com-missionato una ricerca. Ma serve anche un la-voro di educazione del proprietario, una com-pliance che nel paziente animale è un fattorecritico nel successo della terapia se il soggettoin cura e il proprietario non sono stati educatialla corretta somministrazione.

Se dobbiamo pagare lo scotto di un’IVA al20% sulle nostre prestazioni bisognerà anchepretendere che il farmaco veterinario, al 10%di aliquota, non patisca le penalizzazioni dellaprestazione veterinaria principale. O imparia-mo a fare sistema o resteremo prigionieridella nostra comoda autocommiserazione.

*Presidente Senior Anmvi

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Io sono la legge. Firmato: check list

La check list, da ausilio contro le dimenticanze e strumento per diminuire lavariabilità dei comportamenti, sta diventando Legge e Giudice. Se l’azione delveterinario in uno stabilimento viene misurata in base alla capacità di compi-lazione della check list mi pare che qualcosa non quadri.

La definizione di Legislazione Alimentare1,può far perdere di vista la ratio legis e i capo-saldi della giurisprudenza come la gerarchiadelle leggi, l’uguaglianza nei confronti dei cit-tadini comunitari o delle regioni limitrofe.Un esempio. Nelle procedure per l’idoneitàdegli stabilimenti a ridotta capacità produttiva,una nota condivisa fra Ministero e Regioni im-pone che “le carni calde non devono esseredepositate con le carni già raffreddate”2, men-tre il Regolamento prescrive: “durante le ope-

razioni di raffreddamento occorre provvedere auna adeguata aerazione onde evitare la forma-zione di condensa sulla superficie delle carni”. Nella stesura delle check list si deve tenerconto di tutto ciò valutando quindi non ilfrigorifero ma l’assunto della “nota condi-visa”, che diviene interpretazione autenticadella legge che è prerogativa del giudice3. Sicu-ramente ci sarà chi, pena la chiusura, si è ade-guato modificando l’autocontrollo, cambiandol’operatività non in virtù di un Regolamentoma di un documento amministrativo.Le check list dettagliate erano più confa-centi agli stretti obblighi strutturali delleDirettive, mentre con i Regolamenti, essendorichiesta una valutazione di risultato, è necessa-ria una analisi tecnica, globale, non sostituibilecon analisi di laboratorio o valutazioni struttu-

di Germano Vellini*

1 Regolamento (CE) 178-2002 del Parlamen-to Europeo e del Consiglio 28/01/2002: «le-gislazione alimentare», le leggi, i regola-menti e le disposizioni amministrative ri-guardanti gli alimenti in generale, e la sicu-rezza degli alimenti in particolare, sia nellaComunità che a livello nazionale; sono in-cluse tutte le fasi di produzione, trasforma-zione e distribuzione degli alimenti e anchedei mangimi prodotti per gli animali destina-ti alla produzione alimentare o ad essi som-ministrati;2 DGSAN 20757 del 10 luglio 20083 Cassazione civile, sez, Unite, 02/11/2007,n° 23031

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tirali più o meno sofisticate. Attualmente si dà al-la check list la capacità di valutare uno stabili-mento in funzione di risposte date a domandeparticolareggiate ipotizzate su di uno “stabili-mento tipo”, rendendole valide per tutti.

L’inasprimento dell’esempio rispetto lanormativa comunitaria è giustificato daevidenza sanitaria ed epidemiologica? Nonsi sono forse aumentati i costi contro i dispostiUE relativi alla concorrenza? Si è attuata unapolitica di competenza e correttezza impostadalla Costituzione art 97 e 98 su cui, comepubblici dipendenti, abbiamo giurato al mo-mento dell’assunzione? Se questi sono i limitiattuali con liste semplici quando avremo listecollegate a punteggio o programmi sofisticati(cibernetiche) arriveremo ad affidare solo adesse il destino di uno stabilimento? Il veterinario, a cui è richiesta per l’assunzioneuna laurea - e oggi anche una specializzazione- è valutato annualmente “in occasione di”,

ma se la sua azione in uno stabilimentoviene misurata in base alla capacità dicompilazione della check list e non in basealla valutazione tecnica dello stabilimentoed epidemiologica per l’alimento prodottomi pare che qualcosa non quadri. Il compi-to del veterinario è sanitario, con valutazionesanitaria globale in loco, frutto della prepara-zione, dell’esperienza, della conoscenza speci-fica dello stabilimento o di quella tipologia distabilimento.L’Università è la vera grande assente daldibattito in sede applicativa. Se vuole pre-parare, al passo con i nuovi tempi, i futuri Ve-terinari Ufficiali e non solo quelli, dovrà elimi-nare molte (tutte?) le materie tecniche e po-tenziare notevolmente quelle amministrativeperché l’impressione è che la nuova sanitàemergente tenda ad esprimersi in check list eterabyte /t di prodotto.

*Consigliere dell’Ordine dei veterinari di Piacenza

IZSLER: UNA GIORNATA DA VETRINA

Alla presenza del Sottosegretario FrancescaMartini e del Capo del Dipartimento per la Sa-nità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurez-za, Romano Marabelli, l’Istituto ZooprofilatticoSperimentale della Lombardia e dell’Emilia Roma-gna ha presentato alcune importanti novità e trac-ciato il bilancio degli ultimi tre anni. Il 14 dicembrescorso, il Presidente del Cda Francesco Tirelli haaperto una giornata ricca di eventi. Dopo la pre-

sentazione del primo Bilancio Sociale 2006-2008 a cura del Direttore Generale StefanoCinotti, l’Istituto ha inaugurato il nuovo reparto di agenti ad alta diffusione e biotecnolo-gie diagnostiche, presentato da Emiliana Brocchi alla presenza del segretario della Faoper l’afta epizootica nell’area europea, Keith Sumption, che ha ricordato il ruolo di rife-rimento scientifico dell’Istituto anche a livello internazionale. La giornata è proseguita conla presentazione delle attività di ricerca più rilevanti degli ultimi anni. Pierfrancesco Ca-tarci, dell’Ufficio II del Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria ha illustrato i risul-tati dell’attività di ricerca corrente finanziata dal Ministero della Salute, svolta nell’ultimotriennio in Italia e nell’Izsler. Le autorità ministeriali hanno sottolineato l’importanza dei 12Centri di Referenza dell’Istituto.Alla giornata ha partecipato il presidente della Fnovi Gaetano Penocchio.

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L’OMS chiama talenti dalla provincia Forte di un percorso di formazione e di esperienza fra i più qualificati, Simo-ne Magnino è passato con disinvoltura da Pavia a Ginevra, dove l’ha volutol’Organizzazione mondiale della sanità. Il primo impegno? Trovare una scriva-nia libera. I colleghi italiani mi scrivano e valutino la possibilità di venire qui.

Dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentaledella Lombardia e dell’Emilia Romagna al-l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si-mone Magnino ci risponde dal suo ufficio di Gi-nevra, presso il Department of Food Safety, Zoo-noses and Foodborne Diseases, dove per 2 annisi occuperà del coordinamento delle attività del-l’Oms con altri organismi internazionali, tra cuil’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Ali-mentazione e l’Agricoltura (Fao) e l’Office Inter-national des Epizooties (Oie). In particolare si de-dicherà alla elaborazione di programmi di con-trollo e di sorveglianza delle zoonosi, di lineeguida e materiale da utilizzare per iniziative di

educazione sanitaria, e di promozione della ri-cerca applicata. Parte della sua attività sarà inol-tre dedicata al Programma di Controllo delleZoonosi nel Mediterraneo (Mediterranean Zoo-noses Control Programme) dell’Oms.

30giorni - Dottor Magnino, essere chiamatidall’Organizzazione mondiale della sanitàmette un po’ di soggezione?Simone Magnino - No, posso veramente direche non provo soggezione. Ma aggiungo cheneppure nel mio lavoro in Italia provavo sogge-zione né timore reverenziale nei confronti di al-tre importanti istituzioni, come per esempio l’U-niversità e i diversi prestigiosi istituti di valenzainternazionale che operano nel settore della me-dicina veterinaria e umana. Ho sempre credutoe credo infatti fermamente nella collaborazione,nell’interazione tra persone di diversa estrazionetecnica e culturale su un terreno di reciproca sti-ma e confidenza, nell’interesse di un progettocomune che nel mio settore, in definitiva, è ladifesa e la promozione della salute degli anima-li e dell’uomo. E conservo infatti degli ottimi ri-cordi di buona collaborazione. Non penso checon questo tipo di approccio si possa provaresoggezione l’uno dell’altro; certo, il rispetto vie-ne sempre naturalmente mantenuto, ma in unrapporto tra pari. Provo invece curiosità perl’Oms, vorrei conoscere a fondo i meccanismiche regolano questa istituzione, ripercorrerne lastoria, capirne le strategie e - perché no? - co-noscerne anche i limiti.

30giorni - Quali sono a suo parere, nel suoqualificato profilo curricolare, i requisiti che

Simone Magnino ha maturato una ventennaleesperienza nella diagnostica nei laboratori dellaSezione di Pavia dell’Izsler come responsabile delCentro di referenza nazionale per le clamidiosi.Dopo sei anni di collaborazioni con l’Efsa, comemembro del gruppo di esperti scientifici sui peri-coli biologici, proseguirà la sua esperienza inter-nazionale all’Oms. <[email protected]>

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tal’Oms ha privilegiato nel sceglierla?S.M. - Possono essere diversi. In generale pensomi sia stato riconosciuto un buon itinerario for-mativo e lavorativo. Dopo la laurea in MedicinaVeterinaria a Milano e la specializzazione in Sta-tistica Sanitaria a Pavia, ho avuto un’esperienzadi lavoro quasi ventennale in un laboratoriopubblico della rete nazionale degli Istituti Zoo-profilattici Sperimentali, nel mio caso una Sezio-ne Diagnostica Provinciale - quella di Pavia - del-l’IZS della Lombardia e dell’Emilia Romagna.Vorrei per inciso rendere onore e far conoscere imeriti e le professionalità di tanti colleghi “dellaprovincia” che svolgono un lavoro in prima linea- di base, ma a volte anche molto specialistico -talvolta misconosciuto e spesso vengono ritenu-ti, a torto, di livello professionale inferiore rispet-to ai colleghi delle sedi centrali degli Izs. Si trat-ta infatti di un bell’esempio della buona salutedella nostra provincia. Ecco, l’esperienza del la-boratorio mi ha dato sicuramente la preparazio-ne pratica, la concretezza.Poi avrà pesato la buona riuscita della mia stret-ta collaborazione con l’Efsa, l’Autorità Europeaper la Sicurezza Alimentare che ha sede a Par-ma. Sono stato per 6 anni componente delgruppo di esperti scientifici sui pericoli biologici(parassiti, miceti, batteri, virus, prioni) che posso-no contaminare gli alimenti e ho lavorato alacre-mente con colleghi veterinari, medici e biologi ditutta Europa alla stesura di documenti tecnici disupporto alla legislazione dell’Unione Europea.In un altro settore, quello delle clamidiosi anima-li, importanti malattie infettive anche zoonoti-che il cui Centro di Referenza Nazionale è a Pa-via (e io ne ero responsabile), ho collaborato concolleghi italiani ed europei in un progetto di ri-cerca durato cinque anni finanziato da fondi eu-ropei. Sarà stato anche valutato bene il buonesito del progetto, che ha prodotto molti buonifrutti che ora sono patrimonio di molti Istitutiveterinari di ricerca dei diversi Paesi della UE.Sono stato anche per diversi anni professore acontratto per l’insegnamento di Ispezione deglialimenti di origine animale presso l’Università diPavia… insomma mi trovo ad avere un curricu-lum eterogeneo che - io penso - sia stato un

buon biglietto da visita. Da ultimo, ma non perimportanza, avranno giocato a mio favore lafluidità nella comunicazione in inglese, orale escritta (quanto è importante… e non basta co-noscere solo l’inglese tecnico, bisogna sapereparlare di tutto!) e una buona propensione al la-voro in équipe.

30giorni - Qual è stato il suo primo impe-gno alla scrivania in Oms?S.M. - Ancor prima di avere un impegno allascrivania, ho dovuto trovarne una libera! Il De-partment of Food Safety, Zoonoses and Food-borne Diseases (abbreviato per comodità in“Fos”) a cui sono stato assegnato ospita infatti,oltre al personale a contratto più o meno pro-lungato, anche diversi interni, cioè studenti especializzandi che si trattengono solo per pochesettimane o mesi e vengono impiegati a suppor-to di diversi progetti del Dipartimento (segnalotra l’altro questa opportunità di esperienza aicolleghi italiani e li invito a informarsi sulle mo-dalità per accedervi!). Questo porta a un certoaffollamento in spazi comunque ristretti. Perquel che appunto mi riguarda, dopo qualchegiorno di sistemazione provvisoria nello stessostudio di un collega coreano, ho trovato la miacollocazione in un altro ufficio dove lavora an-che una collega olandese.Tornando poi al racconto del mio primo impe-gno all’Oms, cito quello che mi è veramentesuccesso il primo giorno. Ho assistito a una vi-deoconferenza con gli Uffici Regionali Oms(sono 6: Europa, Mediterraneo Orientale, Afri-ca, Americhe, Sud-est Asiatico, Pacifico Occi-dentale) sulla rinnovata strategia globale del-l’Oms per le zoonosi. L’agenda dell’incontroprevedeva la discussione approfondita di undocumento programmatico che traccia le lineedi azione dell’Oms per i prossimi anni. Ogni uf-ficio regionale ha contribuito con osservazionie commenti che rappresentavano le diverse ne-cessità e priorità regionali. Insomma una riu-nione in cui si avvertiva direttamente la globa-lità dell’azione dell’Oms, ho potuto assistereveramente a discussioni che porteranno a deci-sioni di portata mondiale.

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30giorni - Cosa si aspetta l’Oms dai suoiesperti e in cosa consiste questo incariconella vita professionale di tutti i giorni?S.M. - Rispondo con quanto scritto nel mio con-tratto. Traducendo dall’inglese: “Accettandoquesta offerta di incarico, lei acquisisce lo statodi funzionario civile internazionale, le cui re-sponsabilità non sono nazionali ma esclusiva-mente internazionali. Ci si attende da lei il più al-to standard di efficienza, di competenza e di in-tegrità.” E più oltre, “Mi impegno solennemen-te a esercitare le funzioni affidatemi in pienalealtà, discrezione e coscienza.” Ecco, questo siaspetta l’Oms. Sono valori forti, chiari, a cui ilpersonale Oms è chiamato a riferirsi con deter-minazione e chiarezza nell’interesse della comu-nità internazionale.Ho un’altra riflessione da proporre. Ogni mat-tino, arrivando all’imponente palazzo del-l’Oms, ne vedo attraverso la vetrata vicino al-l’ingresso il motto, che in francese è “amenertous les peuples au niveau de santé le plusélevé possible”, e in inglese “the attainment byall peoples of the highest possible level ofhealth”. Letteralmente e rispettivamente, sipuò tradurre: “condurre tutti i popoli al livellodi salute più alto possibile” e “il raggiungimen-to da parte di tutti i popoli del livello di salutepiù alto possibile”. Forse è una mia forzatura,ma partendo dalle differenze, dalle sfumaturedei due linguaggi, mi sembra che nella primadefinizione si ponga l’accento sul concetto del-l’aiuto, dell’assistenza, della solidarietà versochi è in ritardo nella tutela e promozione dellasalute, mentre dalla seconda definizione tra-spare un più esplicito riferimento all’afferma-zione dei popoli, a un progetto che i popoli co-struiscono per il raggiungimento di un obietti-vo prioritario e irrinunciabile, la salute. Forsequeste interpretazioni rivelano proprio la dupli-ce natura dell’Oms. E il personale dell’Organiz-zazione, io compreso, è chiamato a operare se-condo queste due linee direttrici.

30giorni - C’è un progetto che le sta parti-colarmente a cuore e che vorrebbe propor-re alle autorità sanitarie mondiali?

S.M. - Sicuramente sono molti gli argomentiche meriterebbero di essere citati ed è veramen-te difficile sceglierne uno preferendolo ad altri.Riflettendo, se pensiamo che tra le zoonosi dif-fuse a livello mondiale sono ancora compresemalattie gravi e talvolta terribili come la rabbia,la peste, l’echinoccosi cistica e quella alveolare,la leishmaniosi, possiamo certamente capire cheogni progresso nel controllo di queste malattietrasmissibili tra animale e uomo significa in con-creto salvare molte vite umane e migliorarne laqualità.Raccomanderei allora il rafforzamento dellastrategia dell’Oms per la prevenzione e il con-trollo delle zoonosi. Questo potrebbe avvenire inparticolare con un rinnovato impulso anche sul-la falsariga del recente accordo intercorso tra 6agenzie internazionali (l’Organizzazione delleNazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltu-ra (Fao), il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infan-zia (Unicef), la Banca Mondiale, il Sistema diCoordinamento delle Nazioni Unite per l’In-fluenza (Unsic), l’Organizzazione Mondiale dellaSanità Animale (Oie) e l’Oms) per operare inmodo coordinato con il progetto One WorldOne Health (“Un solo mondo, una sola sanità”)che promuove un approccio multidisciplinareper la promozione della salute animale e umananel rispetto dell’ecosistema. Suona familiare?Forse in modo particolare per noi italiani, datoche riceve un sigillo internazionale ciò che l’Ita-lia ha da tempo sostenuto con convinzione nel-la sua tradizione culturale e scientifica, cioè chela medicina veterinaria appartenga a pieno dirit-to alla Sanità e debba essere posta saldamentea fianco della medicina umana per la promozio-ne e a presidio della salute umana.Personalmente, mi renderò prontamente dispo-nibile per l’attuazione della strategia globaledell’Oms per le zoonosi anche con la promozio-ne di iniziative di supporto tecnico ad autoritànazionali nell’ambito del controllo delle zoonosie della sanità pubblica veterinaria.Vorrei concludere dicendo che nel mio incaricoall’Oms sarò disponibile per discutere questi ar-gomenti con i colleghi italiani, che mi possonosicuramente contattare direttamente. Grazie.

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Esistono colleghi veramente incredibili!Quando si parla con Stefano Guazzetti (nellafoto) si spalanca un mondo: quello del futurodella veterinaria. Stefano Guazzetti è un col-lega della Asl di Reggio Emilia laureato inBiostatistica e Statistica Sperimentale al-l’Università di Milano Bicocca. Se gli parli deinuovi orizzonti della veterinaria, lui sembraaverli già visti.

Eva Rigonat - La veterinaria cambia e stan-no comparendo nuove figure professiona-li al suo interno. Ti occupi di metodi quan-titativi applicati alla epidemiologia veteri-naria. Di che cosa si tratta?Stefano Guazzetti - Si, è importante chiarire,per non generare l’equivoco abbastanza co-mune, almeno in Italia, per cui si identifica l’e-pidemiologia veterinaria come una branca del-le malattie infettive confinandola allo studiodelle malattie infettive e parassitarie. Secondo

una visione più moderna, il suo scopo è quellodi fornire un supporto per la raccolta dei dati,la sintesi delle evidenze, la rappresentazione ela previsione di fenomeni di interesse sanitario.L’epidemiologia veterinaria inoltre non si iden-tifica neppure con la statistica, ma ha il suo ful-cro nella capacità di operare una sintesi fraprocesso biologico e tecniche quantitativeunendo dunque le competenze di due figure inuna sola.Convivono nella pratica epidemiologica dueorientamenti, uno rivolto alla ricerca ed unopiù propriamente applicativo: il primo non puòmai essere disgiunto dal secondo. L’ambito ap-plicativo è quello maggiormente affermato, sipensi al ruolo di organismi come gli osservato-ri epidemiologici, l’Istituto Superiore di Sanitàfino agli organismi sovranazionali come l’EFSAche raccolgono, elaborano e restituiscono ildato a chi ne ha necessità per la programma-zione sanitaria. Perché l’epidemiologia possafornire un sostegno sicuro ai decisori è neces-sario che tutto il processo, dalla raccolta deldato alla sua restituzione, sia trasparente e chesiano sempre esplicitati i limiti di una rappre-sentazione schematica dei fenomeni sanitari.

E. R. - Sì, ma ...la finalità di tutto questo?S. G. - È quella di fornire agli operatori, in que-sto caso veterinari, ed a livello strategico-legi-slativo, gli strumenti per operare decisioni insvariati settori. Un obiettivo importantissimo raggiungibile èconsentire, attraverso una conoscenza dei me-todi della ricerca clinica ed epidemiologica, lalettura critica della letteratura scientifica per pra-

Nuovi orizzonti: epidemiologia e metodi quantitativi

Si fa strada una nuova disciplina veterinaria. È l’epidemiologia quantitativa.Non è la statistica, ma una scienza, giovane e misconosciuta, che delinea gliscenari su cui basare le azioni future. Un esempio? I piani di monitoraggio ri-chiedono campionamenti su base probabilistica. L’aviaria è stata affrontataanche così.

di Eva Rigonat

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ticare una veterinaria realmente basata sull’evi-denza e anche una reale economia sanitaria.

E. R. - Ti è capitato di mettere in praticaqueste conoscenze per la tua ASL? Ce loracconti…S. G. - Si dice spesso che l’epidemiologia è ne-cessariamente destinata ad aree geografichevaste e grandi popolazioni ma, seppure questoabbia un senso come nel contesto della pro-grammazione sanitaria, le metodiche propriedella epidemiologia quantitativa possono esse-re applicate anche su aree relativamente picco-le; qualche anno fa l’analisi integrata dei datiprovenienti da flussi informativi correnti hapermesso di identificare nella provincia di Reg-gio Emilia un “focolaio” di echinococcosi bovi-na legata ad una attività di pascolo ovicaprinoillegale.

E. R. - Hai avuto occasione di mettere afrutto le tue conoscenze fuori dalla tuaASL? Per chi?S.G. - Si, ...collaborazioni con Università,aziende farmaceutiche (nella analisi statistica ditrials clinici), l’EFSA...

E. R. - Pensi che questa materia dovrebbe

far parte del curriculum formativo dei ve-terinari? S. G. - Certamente e non solo per i veterinaripubblici. Conoscenze di base ma fortementeinteriorizzate dovrebbero essere patrimonio diogni veterinario; si pensi alla gestione ed all’u-so dei dati sanitari e riproduttivi nella gestionedella mandria per i buiatri che non può pre-scindere dalla conoscenza di metodi quantita-tivi e di nozioni di base sulla raccolta e manipo-lazione dei dati. Oppure a quello che possonooffrire a tutti i clinici queste conoscenze in ter-mini di capacità di interpretazione critica deitest diagnostici e dei loro risultati, anche incontesti applicativi. Allo stesso modo la cono-scenza delle metodiche della ricerca clinica puòpermettere una lettura critica della letteraturascientifica ed aiutare a collocarne i risultati nel-la pratica.

E. R. - Ci sono situazioni nelle quali si po-trebbero usare competenze come le tue eciò non avviene?S. G. - Purtroppo non sempre è possibile di-sporre di dati di qualsivoglia origine, sperimen-tali, osservazionali, di letteratura, utili ad orien-tare una analisi evidence based sopratutto difronte all’emergere di nuove problematiche. È ilcaso, ormai frequente, dell’emergere di unanuova problematica sanitaria (e non mi riferiscosolamente a malattie infettive) dove manca unaesperienza storica. Talvolta è qui il caso di affi-darsi al principio di precauzione ma le metodi-che quantitative possono offrire al decisore, pursulla base di poche informazioni, uno “scena-rio” su cui fondare le azioni. Questa disciplina èancora giovane e c’è una scarsa percezione, perora, dell’arricchimento che può dare.

E. R. - Hai sottolineato come spesso in Ita-lia si ingeneri un equivoco di definizioni.Perché in Italia più che altrove? S. G. - Per ragioni storiche l’epidemiologia ve-terinaria è sempre stata identificata con lo stu-dio della diffusione delle malattie infettive e ladidattica universitaria in passato ne ha risenti-

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to, mentre ora anche nelle università si inse-gnano le basi della epidemiologia quantitativa.In nord Europa, negli Stati Uniti ed in Australiac’è stato invece un grande sviluppo nella appli-cazione della epidemiologia analitica.

E. R. - Ci fai qualche esempio pratico di le-gislazione che abbia richiesto il coinvolgi-mento di competenze come la tua?S. G. - Gli esempi sono moltissimi ed il più ba-nale riguarda i piani di monitoraggio, che pre-vedono schemi di campionamento su baseprobabilistica. Un altro esempio virtuoso ri-guarda lo studio della evoluzione spazio tem-porale della influenza aviare in Veneto e Lom-bardia, che ha permesso di guidare la applica-zione delle misure atte al suo contenimento.

E. R. - ... e di qualche programmazione diattività sanitaria per la quale sarebbe sta-to meglio aver avuto un coinvolgimento.S. G. - Premetto che è una mia personale opi-nione: una criticità che vedo sta nella mancan-za di una solida base nella programmazionegià a livello Europeo. È assolutamente necessa-rio che la definizione delle priorità sia un pro-cesso in ogni sua fase trasparente, e questo èperseguito dalla UE, ma deve anche essere me-todologicamente ineccepibile, pena l’introdu-zione di criteri arbitrari che confliggono con lafinalità stessa della programmazione. Mi riferi-sco alla proposta di decision making tools(strumenti decisionali) che mancano di ogni va-lidazione e nei quali misure economiche, di in-cidenza, di impatto, di prevenzione, spesso ri-cavate unicamente da expert opinions vengo-no ponderate e combinate nel tentativo di de-finire, in modo per l’appunto quantitativo, lepriorità. Ripeto; in mancanza di una metodolo-gia rigorosa e di procedure trasparenti, checontemplino anche l’incertezza legata al pro-cesso decisionale, si apre la porta alla arbitra-rietà ed alla possibilità che nella composizionedi una decisione intervengano interessi o pas-sioni dei singoli.

E. R. - Una specializzazione come la tua po-trebbe avere uno sbocco lavorativo per ifuturi veterinari? In Italia? All’estero?S. G. - Si, anche se all’estero ci possono esseremaggiori possibilità, l’interesse del mercato dellavoro per chi sappia coniugare la conoscenzadi tecniche quantitative con quella del conte-sto (biologico, normativo, economico, …) èdestinato a crescere. Un esempio è quello di al-cuni giovani veterinari formatisi in scuole comequella di Torino - dove l’approccio quantitativoè stato fortemente sviluppato - che hanno tro-vato uno sbocco professionale anche moltoqualificato in enti sovranazionali.

E. R. - Hai acquisito queste competenze fi-no dal 1998; come è cambiato l’atteggia-mento dell’ente pubblico nei confronti diquesta materia?S. G. - Storicamente le nostre attività sonosempre state basate su quanto dettato da unanormativa tanto dettagliata quanto coercitiva.Con l’avvento delle normative europee e lacomparsa di scenari nuovi e mutevoli siamosempre più spesso chiamati a dare evidenza deiprocessi decisionali su cui basare le azioni deinostri Servizi. Questa crescente esigenza di so-stanziare su fondamenti scientifici e quantitati-vi le nostre azioni ha portato ad accogliere consempre maggiore frequenza il contributo chel’epidemiologia “quantitativa” può fornire atutti i livelli.

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Intervento del Commissario ad acta per l’anagrafe equina

In sette mesi la Banca Dati degli Equidi ha dato apprezzabili risultati. Ma è so-lo il primo passo verso una gestione efficiente dell’anagrafe equina. LuigiScordamaglia spiega alla Fnovi e ai lettori di 30giorni le sue strategie per unsistema utile e funzionante.

Siamo stati piacevolmente sorpresi di ri-cevere un contributo tanto inaspettatoquanto autorevole come quello che sta-te per leggere. Nella sua delicata veste diCommissario ad acta per la BDE, Luigi Scor-damaglia risponde al nostro articolo La Fno-vi chiede una anagrafe equina credibile. Inquello scritto, pubblicato su 30giorni di otto-bre, la Federazione lamentava ritardi e ineffi-cienze di un sistema che non funziona. Inquesta replica, leggiamo una chiara determi-nazione a rendere efficiente il sistema aven-do in evidenza il ruolo dei veterinari pubblicie privati. Al Commissario Scordamaglia, a cuila Fnovi riconosce una esperienza gestionaletra le più rilevanti, abbiamo chiesto di conta-re sul sostegno dei medici veterinari. Il con-tributo che la Fnovi è pronta a dare alla ste-sura del manuale operativo per l’anagrafeequina va nella direzione qui lucidamente in-dicata dal collega Luigi Scordamaglia.

Gaetano Penocchio, Presidente Fnovi

Ho avuto modo di leggere nel numero 10 diquesta rivista l’articolo con cui la Federazionesollecitava con determinazione una anagrafeequina credibile per il nostro Paese e pensoche un mio contributo sull’argomento pos-sa risultare di una qualche utilità per fareil punto su tale non semplice materia.

Quando nella prima metà dell’anno sono sta-to chiamato dal Ministro Zaia a svolgere il ruo-lo di Commissario ad acta per la realizzazionedell’anagrafe equina ho avuto chiaro sin dall’i-

nizio la complessità del compito. Sono unmedico veterinario di formazione cheopera però quotidianamente nella gestio-ne di aziende private alimentari di unacerta dimensione e questo mi ha portato anon sottovalutare la complessità di un sistemail cui funzionamento è strettamente legato al-l’efficace coordinamento di una serie di com-ponenti sia pubbliche che private poco abitua-te in realtà ad integrarsi e funzionare in stret-ta sinergia tra loro.

Ed è proprio a questo inadeguato coordina-mento che sono legati quegli oggettivi ritardi einefficienze nella realizzazione della BDE (ban-ca dati degli equidi) che la Fnovi giustamentelamenta durati alcuni anni e che hanno porta-to il Ministro Zaia alla nomina di un Commissa-rio ad acta. La strategia seguita sin dal mio in-

Luigi Scordamaglia*

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pert

osediamento è stata quella di stimolare ed inte-grare l’attività delle diverse componenti a cuiper legge viene affidata la realizzazione e lagestione dell’anagrafe equina puntando peròsin dall’inizio ad un sistema flessibile che con-senta, una volta avviato, di garantire semplicitàe flessibilità di funzionamento e di allargare adaltri attori la partecipazione al sistema stesso.

Il coordinamento quindi dell’attività svolta daUnire, AIA e Sin e il costruttivo e costante con-tributo fornito dal Dipartimento di Veterinariadel Ministero della Salute e dal centro di refe-renza di Teramo ha portato in appena 7 me-si al raggiungimento dei seguenti obietti-vi risultati della BDE:

• Realizzazione delle funzionalitàsoftware della BDE che oggi finalmenteesiste ed è già in produzione pur essendonel’accesso riservato per ora agli utenti istitu-zionali autorizzati. Sono state in particolarerealizzate le funzionalità di colloquio tra i si-stemi di Unire, AIA, IZS e SIAN ed attraver-so tali funzionalità sono finalmente gestitinella BDE gli adempimenti previsti dalla nor-mativa in merito alla iscrizione degli equidi,compravendita, morte e macellazione. Oltreal sistema attualmente utilizzato basato sul-la cooperazione applicativa tra la BDE ed isistemi informatici degli Enti coinvolti, il si-stema prevede sin da ora anche funzionalitàsoftware autoconsistenti, proprie cioè dellaBDE, da utilizzare per il caricamento direttodei dati da parte di qualsiasi interlocutorepubblico o privato nel momento in cui ciòverrà deciso.

• Recupero dei dati pregressi. Sono statecompletate le attività di trattamento dei da-ti pregressi che hanno consentito di popola-re la BDE con le informazioni relative ad ol-tre 344.000 equidi. Trattandosi di dati inparte da completare e/o correggere, a brevesarà inviata una comunicazione a tutti i pos-sessori, contenente le informazioni di perti-nenza, al fine anche di convalidare quanto

presente nella BDE e concludere il procedi-mento amministrativo.

È chiaro che quanto sinora realizzato costitui-sce solo il primo step e che i ritardi degli scorsianni non consentono ulteriori attese per il pie-no funzionamento di uno strumento, la BDEappunto, di fondamentale importanza per ilcontrollo delle patologie animali e delle zoono-si, per la garanzia assoluta della sicurezza ali-mentare degli equidi destinati al consumoumano, per la piena valorizzazione del patri-monio genetico della popolazione equina ita-liana, per la trasparenza e la correttezza del-l’impiego sportivo di tali animali.

È altrettanto evidente che, una volta avviato ilsistema, l’obiettivo immediatamente suc-cessivo sarà quello di semplificarlo ulte-riormente garantendone un proattivo ac-cesso direttamente ai detentori degli ani-mali ed ai medici veterinari pubblici e pri-vati che svolgono un ruolo essenziale nel con-trollo, nella valorizzazione e nella tutela dellapopolazione equina italiana.

La modalità di tale accesso è ancora in fase divalutazione e sarà ovviamente condizionata daquanto prevederà il nuovo manuale operativoattualmente in fase di redazione da parte deiMinisteri competenti, ma posso assicurare sinda ora la Fnovi di condividere pienamenteil concetto secondo cui “non si può costrui-re alcuna anagrafe animale senza disporredi un elevato numero di sportelli”.

Gli allevatori e tutti gli altri operatori del siste-ma sono oggi fin troppo gravati da oneri bu-rocratici e da sistemi rigidi e complessi e l’indi-viduazione di sistemi diretti, leggeri, semplici edi immediata accessibilità dovranno costituirel’obiettivo verso cui puntare per la definitivamessa a punto di una BDE credibile, efficienteed utile.

*Commissario ad acta per la BDE (Banca Dati degli Equidi)

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Il provvedimento disciplinare on line non viola la privacy

Non viola la privacy dare notizia, anche on-line, dell’esistenza di un provvedi-mento disciplinare. La conferma è nel Codice della Privacy: fra i dati divulga-bili figurano anche i provvedimenti di sospensione o che incidono sull’eserci-zio della professione.

Non viola la privacy dare notizia dell’esi-stenza di un provvedimento disciplinareadottato nei confronti di un professionistaiscritto all’Albo. Gli Ordini professionali pos-sono affiggere nell’Albo e pubblicare sulle lororiviste sia cartacee, sia on-line le sanzioni di-sposte nei confronti dei loro iscritti e possonodarne comunicazione alle amministrazionipubbliche o ai privati che lo richiedano.

Gli Albi sono infatti destinati, per loro stessa

natura e funzione, ad un regime di piena pub-blicità; la conoscibilità dei provvedimenti disci-plinari si fonda su rilevanti motivi di interessepubblico (gli Ordini sono enti di diritto pubbli-co), anche in funzione della tutela dei dirit-ti di coloro che, a vario titolo, hanno rap-porti con gli iscritti all’Albo, connessi a ra-gioni di giustizia e al regolare svolgimento deiprocedimenti giudiziari, motivi sui quali nonpuò ritenersi prevalente l’interesse alla riserva-tezza del singolo professionista.

I principi, già stabiliti dal Garante in preceden-ti provvedimenti, sono stati ribaditi nei pareriresi al Consiglio Nazionale degli ingegneri e adun Consiglio Notarile provinciale. I due enti sierano rivolti al Garante per ottenere chiarimen-ti sulla divulgazione delle sanzioni disciplinari(in un caso la sanzione era stata diffusa in In-ternet) dopo che i loro iscritti ne avevano con-testato la legittimità, lamentando anche possi-bili danni professionali.

Già nei provvedimenti riferiti alla professioneforense e a quella di geometra, ma contenentiprincipi validi anche per altre professioni, il Ga-rante aveva ritenuto legittima la divulga-zione del provvedimento del Consiglio del-l’Ordine che disponga la sospensione dalla pro-fessione e ciò a fini di tutela dei terzi.

In particolare aveva affermato che questapubblicità, in linea di principio, riguarda iprovvedimenti che implicano modifiche distatus di iscritto all’albo, quale quello di so-spensione dall’esercizio della professione. Inquesto quadro, pur non essendo configurabi-

di Maria Giovanna Trombetta*

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vete

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iale un dovere del Collegio di dare comunica-zione dei provvedimenti di sospensione a sog-getti diversi da quelli indicati nella normativaprofessionale, è però possibile comunicarei medesimi provvedimenti ad altri sog-getti pubblici, sempre che ciò risulti ne-cessario per svolgere precise funzioni isti-tuzionali di almeno una delle amministra-zioni interessate.

La legge sulla privacy permette, infatti, ad unsoggetto pubblico di comunicare dati ad altreamministrazioni pubbliche anche quando, co-me nel caso in esame, manchi una previsionedi legge o di regolamento che lo autorizzi, mala comunicazione risulti necessaria per lo svol-gimento delle predette funzioni (art. 27).

Per quanto riguarda i privati, non essendo pos-sibile comunicare o diffondere nei loro con-fronti i dati quando manchi una precisa previ-sione normativa, la conoscibilità dei provvedi-menti è comunque possibile se si esercitanoi diritti riconosciuti dalla normativa sull’ac-cesso ai documenti amministrativi.

Questa impostazione è ora confermatadall’art. 61 del Codice in materia di prote-zione dei dati personali il quale sancisceespressamente che nelle comunicazioni asoggetti pubblici o privati, o in sede di dif-fusione, anche on-line, di dati inseriti nel-l’Albo professionale, può anche essere“menzionata l’esistenza di provvedimentiche dispongono la sospensione o che inci-dono sull’esercizio della professione”.

La disciplina sulla privacy non ha quindi modi-ficato la ratio della normativa relativa agli Albiprofessionali che, per loro stessa natura, sonodestinati ad un regime di pubblicità.

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice, inol-tre, Ordini e collegi professionali, su richiestadell’iscritto, possono integrare i dati ripor-tati sugli albi con ulteriori informazioni,purché pertinenti all’attività svolta.

*Avvocato, Fnovi

PRIMO CENSIMENTO DELLE PEC

La Fnovi ha chiesto agli Ordini provinciali di fornireil numero di caselle di posta elettronica certificatache sono state attivate dai medici veterinari iscritti agli Al-bi. La Federazione esprime un cauto ottimismo per il gra-do di risposta registrato sul territorio e con questo spiritosta partecipando attivamente ai lavori di un tavolo tecni-co istituito presso il Ministero per la pubblica amministra-zione e l’innovazione per discutere sulle modalità dipubblicazione degli elenchi degli iscritti, come previ-sto dalla Legge n. 2/2009. Il 29 novembre è scaduto il ter-mine entro cui i professionisti avrebbero dovuto comuni-care ai rispettivi Ordini e collegi il proprio indirizzo di PEC(art. 16, comma 7 L. 2/2009).

Gli Ordini veterinari condividono il medesimo indirizzo di posta elettronica certificata lacui unica variabile è la sigla della Provincia. Ad esempio, per l’Ordine di Roma l’indiriz-zo è: [email protected].

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GENNAIO› Col primo gennaio 2009 en-trano in vigore alcuni criteriguida per il riconoscimento deitrattamenti assistenziali a favo-re di coloro che versano in par-

ticolari situazioni di disagio economico. Il nuo-vo documento sulla concessione dei bene-fici assistenziali è volto a disciplinare quantodisposto dagli artt. 39 e seguenti del Regola-mento di Attuazione allo Statuto dell’Enpav.› Il Presidente della Fnovi Gaetano Penocchiosvolge un’audizione in XII Commissione AffariSociali della Camera dei Deputati sul “gover-no clinico”. 30giorni pubblica una sintesi del-l’intervento nell’articolo “Governo clinico: tra-sparenza e merito nel conferimento degli inca-richi”.› La Corte dei Conti pubblica la relazione sul-la gestione finanziaria dell’Ente Nazionale diPrevidenza e Assistenza dei Veterinari. La rela-zione valuta positivamente i consuntivi degliesercizi 2006 e 2007.› La Fnovi avvia i lavori per la realizzazione deidocumenti sul rilancio dell’ippica. Prodotto iltesto che verrà consegnato al Ministero dellePolitiche Agricole e Forestali per gli Stati Gene-rali. Un supplemento dedicato al rilancio delsettore viene allegato al numero di maggio di30giorni.› L’Enpav dà notizia con un comunicato on linedella sentenza della Cassazione (n. 161 dell’8gennaio 2009) che ha chiuso il contenzioso sulcontributo integrativo del 2% in senso sfa-vorevole per l’Ente. Ininfluenti le conseguenzesulla sostenibilità, ma l’Enpav chiede chiarezzanormativa al Ministero del Lavoro.› La Fnovi realizza un manuale operativoper la gestione degli Ordini provinciali. Sitratta di un testo-guida per standardizzare leprocedure, a prescindere dal numero di iscrit-ti e dalle risorse a disposizione. Il manualeverrà presentato al Consiglio nazionale diaprile.

FEBBRAIO› Pubblicate sul portale Fnovi le Linee guidainerenti l’applicazione dell’art. 48 del CodiceDeontologico: “Appendice della medicina ve-terinaria comportamentale delle medicinenon convenzionali”.› L’una tantum per le famiglie prevista dal de-creto legge n. 185 del 29 novembre 2008, co-siddetto “decreto anti-crisi” viene corrispostadagli enti previdenziali. Gli aventi diritto posso-no presentare domanda all’Enpav per l’eroga-zione, nel mese di maggio, di un bonus che vada 200 a 1000 euro. › Intervistato da 30giorni, il Ministro delle Poli-tiche Agricole Luca Zaia commenta l’“errore”della mancanza di uniformità nelle consulenzeaziendali: “Il provvedimento nazionale di indi-rizzo nei confronti delle Regioni, che avevamoproposto per garantire un livello minimo diuniformità alla materia - dichiara il Ministro -non è purtroppo andato in porto”.

MARZO› La Fnovi diventa socio effettivo UNI. IlComitato Centrale delibera l’adesione all’EnteNazionale Italiano di Unificazione. La Federa-zione può partecipare alle Commissioni tecni-che nazionali e internazionali da cui scaturisco-no gli orientamenti e le norme destinate ad es-sere approvate.› Il Presidente Penocchio predispone il manife-sto “Il futuro è cambiato”. Un estratto deldocumento che fungerà da relazione al Consi-glio nazionale elettivo del 4 aprile viene antici-pata dalle pagine di 30giorni.› L’On. Gianni Mancuso presenta una interro-gazione al Ministro Maurizio Sacconi in meritoall’attività ispettiva programmata dall’In-ps nelle strutture veterinarie: evitare “interfe-renze” con l’Enpav. I veterinari sono “al di fuo-ri della competenza dell’INPS”.› Primi audit per la certificazione dei servizi digestione dell’anagrafica degli Albi EN ISO9001:2008. Epicentro è l’organismo che se-

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a cura di Roberta Beniniun anno

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orniguirà il percorso finalizzato alla certificazione

della gestione dell’anagrafe degli iscritti agliOrdini.

APRILE› Confermato alla Presidenza della Fnovidall’assemblea elettiva del 4 aprile, GaetanoPenocchio avvia i lavori del mandato 2009-2011. Il Comitato Centrale e il Collegio dei Re-visori sono formati solo da esponenti di Ordi-ne.› Il Tavolo per l’emergenza terremoto inAbruzzo, convocato da Fnovi, si riunisce in Viadel Tritone. La Federazione, gli Ordini e in par-ticolare l’Ordine di L’Aquila organizzano inter-venti e stanziamenti economici. L’Enpav adottamisure straordinarie per i versamenti dovuti daicolleghi abruzzesi. Nasce un coordinamentofra gli Ordini delle professioni sanitarie.› L’Enpav rende note le proposte di modificadel regolamento d’attuazione. Parte da Orista-no un ciclo di incontri e confronti sulle ipotesidi riforma del sistema previdenziale.› Il presidente Penocchio viene eletto compo-nente del Consiglio direttivo del Cup (Comita-to Unitario delle Professioni), dall’assembleaplenaria del Comitato, riunita a Roma.

MAGGIO› Il presidente della Fnovi invia una richiesta direplica alla trasmissione di Rai 3, “Ballarò”, aseguito della puntata “Come vivere bene intempi di crisi” e al servizio sulle liberalizzazionidelle professioni. L’Antitrust risponderà conuna nota di impegno ad assicurare la correttainformazione sull’istruttoria che ha riguardatola Federazione e l’Ordine di Torino.› Incontro al Ministero del Lavoro sulla riformadel sistema pensionistico. Il presidente Mancu-so e il vice presidente Scotti presentano ilprogetto di riforma, accompagnati dal diret-tore generale, Giovanna Lamarca e dall’attua-rio dell’Ente, Luca Coppini.› Il presidente Penocchio, insieme al presidente

dell’Ordine dei veterinari di Palermo, PaoloGiambruno, presenta alla General Assemblydella Fve di Stoccolma la candidatura del ca-poluogo siciliano ad ospitare la GeneralAssembly della primavera 2011. La Fve co-municherà a luglio l’accoglimento della candi-datura.› Ad un anno dal suo esordio, 30giorni è pro-mosso a pieni voti da un sondaggio fra i col-leghi-lettori. Apprezzata la linea editoriale econdivisa la scelta di Enpav e Fnovi di diventa-re co-editori di un unico mensile istituzionale dicategoria.

GIUGNO› Ad Alghero, la Fnovi riunisce il Consiglio Na-zionale per quattro giorni di intensa attivitàformativa. Preparazione, capacità gestionale ecompetenza amministrativa, sono indispensa-bili a chi guida la massima espressione istitu-zionale della professione.› La Fnovi apre un confronto a 360° con il Mi-nistero sulla legislazione del farmaco veteri-nario che porterà alla formazione di un grup-po di lavoro e ai risultati del convegno di no-vembre a Pescara.› L’Assemblea Nazionale dei Delegati Enpavapprova la riforma del sistema previden-ziale veterinario. Con il via libera dei Ministerivigilanti, la riforma potrebbe avere piena effi-cacia già nel 2010. I Delegati approvano anchel’esercizio 2008 che si è chiuso con un utile di16,6 milioni.Limitato l’impatto negativo della crisi economi-ca mondiale sui risultati di bilancio dell’Ente,grazie al decreto anticrisi e agli interventi pru-denziali decisi dal Cda. › La Federazione informa gli Ordini provincialidi una convenzione con Aruba PEC S.p.a. perla fornitura del servizio di Posta ElettronicaCertificata. Entro i termini stabiliti dalla Legge,la Fnovi predisporrà per tutti gli Ordini provin-ciali caselle di posta elettronica sul [email protected].

› Approfondimenti e notizie aggiornate su: www.fnovi.it - www.enpav.it

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LUGLIO› Il Tar Umbria sentenzia a favore del ricorsodella Federazione contro “il peggior bando diconsulenza aziendale del Paese”. La deliberadella Giunta umbra è illegittima nelle parti incui non riconosce la titolarità professionale delmedico veterinario. Nella battaglia per le con-sulenze aziendali la giurisprudenza legitti-ma le istanze della Fnovi.› Al Ministero del Lavoro il Presidente EnpavGianni Mancuso, il vice presidente Tullio Scottied il direttore generale Giovanna La Marca pre-sentano la riforma previdenziale al direttoregenerale per le politiche previdenziali prof.Giovanni Geroldi. Positivo il giudizio del Dica-stero alla disamina preliminare del documento.Mentre la riforma segue l’iter di approvazione,entrano nel vivo i lavori per la revisione delloStatuto e del Regolamento dell’Enpav.

AGOSTO› Si pubblica l’edizione speciale FAD di 30gior-ni “Vigilanza e sorveglianza del farmacoveterinario”. Con il Centro di Referenza per laFormazione in Sanità Pubblica Veterinaria del-l’Izsler e la Direzione Generale della Sanità Ani-male e del Farmaco Veterinario, la Fnovi vuoleradicare la farmacovigilanza nel quotidianoprofessionale. Il corso è anche su piattaformaon line: www.formazioneveterinaria.it

SETTEMBRE› La Fnovi partecipa alla riunione del tavolo tec-nico per la costituzione di un OsservatorioNazionale convocata dal Ministero - SettoreSalute in Lungotevere Ripa, in relazione all’al-larmante fenomeno delle intimidazioni ai vete-rinari pubblici in servizio.› Il presidente Penocchio partecipa a Cernobbioai lavori della Prima Conferenza Nazionalesulla Formazione Continua in Medicina. Pre-sentato il documento che ridisegna il futuro si-stema Ecm. Il documento sarà approvato dallaConferenza Stato Regioni ai primi di novembre.

› Il consigliere Fnovi Alberto Casartelli parteci-pa ai lavori della Direzione generale del Mi-nistero dell’Università sull’accesso program-mato alle Facoltà di medicina veterinaria. A no-vembre si terrà un successivo incontro.› 30giorni pubblica il supplemento Corso for-mativo per i proprietari di cani: il patentino”,realizzato da colleghi esperti in collaborazionecon il Ministero della Salute e delle PoliticheSociali, ai sensi dell’Ordinanza contingibile edurgente 3 marzo 2009 concernente la tuteladell’incolumità pubblica dall’aggressione deicani.› Giuliano Lazzarini partecipa per la Fnovi allariunione della Commissione degli esperti pergli Studi di Settore della Agenzia delle Entrate.La Commissione ratifica all’unanimità il rinviodella presentazione degli Studi al marzo2010.› Il Ministero del Lavoro organizza un incontrosul tema “Casse di Previdenza nel medio-lungoperiodo” al quale partecipa il Presidente del-l’Enpav Gianni Mancuso. Il Ministro MaurizioSacconi rassicura le casse sulla loro autono-mia ed esprime la volontà di accelerare l’esamedelle riforme previdenziali.› Al Tavolo tecnico ministeriale sul benesseredegli animali, a cui partecipa la Vice PresidenteFnovi Carla Bernasconi, viene presentato unddl per la tutela degli animali d’affezione.› È operativa dal 30 settembre la polizza sani-taria di Unisalute. Per il quinto anno conse-cutivo la polizza garantisce la copertura sanita-ria per gli associati Enpav. Introdotte condizio-ni migliorative del servizio.

OTTOBRE› A Milano si riunisce per la prima volta la Con-sulta su etica, scienza e professione veteri-naria: la vice presidente Fnovi, Carla Bernasco-ni, coordina i lavori di insediamento. A luglio laFederazione aveva licenziato un documentosull’importanza della riflessione bioetica per laprofessione veterinaria.

› Cronologia dell’anno trascorso

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orni› “Il Corso formativo per i proprietari di cani: il

patentino” realizzato dalla Fnovi viene presen-tato dal Sottosegretario di Stato FrancescaMartini con una conferenza stampa al Ministe-ro della Salute e delle Politiche Sociali.› Altro importante risultato per Fondagri eFnovi in Lombardia: al riconoscimento otte-nuto dalla Regione quale organismo di consu-lenza, si aggiunge l’inserimento dei veterinariad operare sul Sistema Informativo AgricoloRegionale della Lombardia.› Il presidente dell’Enpav, Gianni Mancuso, scri-ve al vice ministro all’Economia e Finanze, Giu-seppe Vegas, chiedendo una pronta rispo-sta istituzionale: i ritardi nell’esame delleriforme previdenziali e delle modifiche regola-mentari rischiano di compromettere il percorsovirtuoso verso la stabilità.› Il Consiglio Direttivo dell’Ordine di Messinaapre un conto corrente bancario per l’alluvioneche ha tragicamente colpito la popolazionemessinese e alcuni colleghi.› Il Presidente Penocchio partecipa in Via Ribot-ta alla riunione sulla realizzazione degli eventiprogrammati in Italia per la Settimana Veteri-naria Europea ed ai quali la Federazione ade-risce.

NOVEMBRE› Il segretario Fnovi, Stefano Zanichelli, parteci-pa alla presentazione del Codice per la Tute-la e la Gestione degli Equidi nella sede mini-steriale di Lungotevere Ripa.› Il presidente Penocchio e i delegati Fnovi Giaco-mo Tolasi e Giancarlo Belluzzi partecipano ai la-vori della General Assembly della Fve a Brussels.› La Commissione nazionale Ecm, presente il

presidente Penocchio, discute le proposte diregolamento per l’accreditamento dei providere dei provider fad e per l’applicazione dei cre-diti formativi.› Il Ddl di ratifica della Convenzione europeaper la protezione degli animali da compagniarinvia l’adozione di un Regolamento ministe-riale sugli interventi chirurgici di cui si escludela punibilità penale del medico veterinario. Perla stesura del Regolamento dovrà esseresentita la Fnovi.› Il Consiglio Nazionale della Fnovi e l’Assem-blea dei delegati Enpav si riuniscono a Pesca-ra. All’ordine del giorno i rispettivi adempi-menti istituzionali. Convegni su farmaco vete-rinario ed eutanasia animale.

DICEMBRE› Il 7 dicembre 2009 una nota del Ministero delLavoro, della Salute e delle Politiche Sociali re-capita all’Enpav valutazioni positive sullemodifiche al sistema pensionistico appro-vate dai Delegati lo scorso 13 giugno. La notaministeriale è siglata d’intesa con il codicasterovigilante dell’Economia e delle Finanze.› La Regione Lazio accredita la Fondagri peri Servizi di Consulenza Aziendale in Agricoltu-ra, concludendo positivamente una lunghissi-ma procedura.› La Fnovi predispone una nota alle autorità re-gionali del Triveneto sulle vaccinazioni pre-contagio nei confronti della rabbia. Nellanota si chiede la rimozione di illegittime limita-zioni all’esercizio della libera professione, rego-le tariffarie secondo lo Studio indicativo dellaFnovi e la scrupolosa osservanza di buone pras-si mediche e deontologiche.

› Approfondimenti e notizie aggiornate su: www.fnovi.it - www.enpav.it

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Alla Campania la Coppa Italia Veterinaria 2009

e-mail [email protected]

Organo ufficiale dellaFederazione Nazionale degliOrdini Veterinari Italiani - Fnovi e dell’Ente Nazionale di Previdenza e AssistenzaVeterinari - Enpav

EditoreVeterinari Editori S.r.l. Via del Tritone, 125 00187 Romatel. 06.485923

Direttore ResponsabileGaetano Penocchio

Vice DirettoreGianni Mancuso

Comitato di RedazioneAlessandro ArrighiCarla BernasconiLaurenzo MignaniFrancesco Sardu

PubblicitàVeterinari Editori S.r.l.tel. 347.2790724fax [email protected]

Tipografia e stampaROCOGRAFICAP.za Dante, 6 - 00185 [email protected]

Mensile di informazione e attualità professionale per i Medici Veterinari

Poste Italiane s.p.a.Spedizione in abbonamentopostale D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1,comma 1.

Responsabile trattamento dati(D. Lvo n.196/2003)Gaetano Penocchio

Tiratura 33.265 copie

Chiuso in stampa il 18/12/2009

[Caleidoscopio]

La prima edizione della Coppa ItaliaVeterinaria 2009 si è conclusa con lafase finale disputata dal 6 all’8 dicem-bre a Roma, al Centro PreparazioneOlimpica “G. Onesti” del CONI.Dopo due turni ad eliminazione diretta,con undici rappresentative ai nastri dipartenza, quasi 300 Medici Veterinariin campo e 16 partite giocate, si ègiunti all’epilogo romano, dove sonoapprodate le rappresentative dellaCampania, dell’Emilia Romagna e delPiemonte. La Coppa Italia è stata conquistatadalla Rappresentativa Campaniache ha battuto sia i campioni d’Italiain carica dell’Emilia Romagna (7-0)sia i colleghi del Piemonte (4-1). Supercannoniere della manifestazione tricolo-re si è rivelato Luigi De Gennaro con 12

reti in tutto, addirittura 8 realizzate nel-la fase finale. Miglior portiere: Carda-mone (Campania). Il tutto sotto gli oc-chi attenti del Presidente della Fnovi,Gaetano Penocchio, giunto a Roma ap-positamente per l’ultima gara in pro-gramma e per la premiazione finale.“Sono doppiamente felice - dichiara ilpresidente-allenatore della Campania,Giuseppe Lucibelli - Primo perché ab-biamo vinto la Coppa Italia, secondoperché abbiamo lanciato l’idea dellamanifestazione tricolore, accolta conentusiasmo da tutte le altre dieci rap-presentative regionali, svoltasi nel pie-no rispetto dei nostri obiettivi: le 19partite e la fase finale, disputate in duemesi, sono state il pretesto per trascor-rere giornate con i colleghi e le famigliein allegria e spensieratezza”.

WWW.30GIORNI.IT

30giorni andrà on line. Come prima ma meglio di prima. Accumulati dueanni di editoria mensile, è diventata una esigenza sempre più sentita quel-la di fare delle ricerche ipertestuali, con l’ausilio dell’informatica, all’internodi 30giorni. Siamo ormai a quota 24 volumi più svariati supplementi e c’èbisogno di aiutarsi. Nel corso di questi ultimi mesi abbiamo accelerato lostudio di fattibilità di un sito on line che permetta di accedere al giornale inpubblicazione e all’archivio ricercando per parola, fra autori e argomenti.Contiamo di mettere “in chiaro” il sito nel 2010 e di affiancare alle esigen-ze di ricerca anche qualche altra possibilità di fruizione.

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“Viviamo in contemporanea tre tempi:

il presente del passato,

che è la storia;

il presente del presente,

che è la visione;

il presente del futuro,

che è l'attesa”.

Sant'Agostino

Felice 2010

“Viviamo in contemporanea tre tempi:

il presente del passato,

che è la storia;

il presente del presente,

che è la visione;

il presente del futuro,

che è l'attesa”.

Sant'Agostino

Felice 2010

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