PERCHÉ PARLARE DI POTENZIAMENTO COGNITIVO · supplementari, per cambiare le strutture cognitive....

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1 POTENZIAMENTO COGNITIVO Chiara Deprà [email protected] 1

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POTENZIAMENTO

COGNITIVO

Chiara Deprà

[email protected]

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PERCHÉ PARLARE DI POTENZIAMENTO

COGNITIVO

Dibattiti sulla natura dell’intelligenza (metacognitivi)

Disturbi specifici e non dell’apprendimento

Inclusione/integrazione alunni con disabilità

Obiettivo dell’educazione cognitiva:

educare i processi di pensiero sviluppando e stimolando

le funzioni coinvolte.

I potenziali intellettivi sono modificabili,

educabili e rieducabili grazie

all’influenza di mediazioni educative

efficaci [Paour 1998].

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CHI È REUVEN FEUERSTEIN?

Nasce in Romania nel 1921, dopo essere stato

deportato nel campo di concentramento si trasferisce

in Israele.

Comincia qui a lavorare con i bambini provenienti dai

campi di raccolta, con traumi psichici e difficoltà di

apprendimento.

Gli effetti positivi del suo lavoro rafforzano in lui l’idea

che una Modificabilità Cognitiva è possibile.

Lavora e studia con Jean Piaget, approfondendo le teorie

sullo sviluppo cognitivo. Diventa docente di psicologia

all’Università di Bar Ilan di Tel Aviv. 3

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Ha creato negli anni il Programma di

Arricchimento Strumentale Standard e Basic.

Nel 1992 fonda l’ICELP (centro internazionale

per l’elevazione del potenziale di

apprendimento) a Gerusalemme.

All’interno del centro vengono seguiti, utilizzando

la sua metodologia, bambini da tutto il mondo e

si svolgono ricerche in campo psicologico,

pedagogico, didattico e terapeutico.

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Concetti chiave filmato:

Credere in qualche cosa porta alla

riuscita

È necessario credere che le persone

siano modificabili nel loro

comportamento e nel loro sistema

generale.

Il nostro comportamento cambia il

nostro cervello (l’hardware)

Periodi critici:

L’età non è una barriera, si può

sempre apprendere e modificarsi

Es. bambino di 9 anni

Anche in casi di handicap grave sono

stati raggiunti risultati

significativi 5

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Come individuarli?

Tratte da Fabio 2010

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LPAD LEARNING POTENTIAL ASSESSMENT DEVICE

L'LPAD distingue tre fasi, cioè tre livelli di inferenza, che

si attuano in tre momenti procedurali:

1) test

2) mediazione

3) post test

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TEST

Si misura il livello di funzionamento manifesto.

Questa fase consiste nella somministrazione di

test. Il risultato ottenuto rivela il livello di

funzionamento in atto: si osserva il comportamento

spontaneo del soggetto, la linea di partenza.

L’esaminatore verifica le ragioni del fallimento del

soggetto e le sue modalità di risposta.

Determina quindi che cosa sarà utile durante la

seconda fase.

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MEDIAZIONE DI APPRENDIMENTO

In questa fase il valutatore indaga in che modo le

funzioni cognitive sono state espresse nel corso

della soluzione di un problema preciso.

Indurrà dei cambiamenti nel rendimento

dell’individuo, cambiamenti che saranno valutati

nella terza fase. L’esaminatore fornisce apporti

supplementari, per cambiare le strutture cognitive.

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POST-TEST

Vengono riproposti al soggetto una serie di compiti

senza mediazione e si vedono quali effetti

l’esperienza di potenziamento ha prodotto.

L'effetto dell’apporto personalizzato darà luogo a

sua volta a una valutazione: in qual misura esso

viene riutilizzato dal soggetto, quali sono le

conseguenze sul funzionamento manifesto?

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AREE INDAGATE

Numerica

Spaziale

Iconica

Figurativa

Verbale

Logico- verbale

Attraverso:

Analogie, seriazione, moltiplicazione logica,

sillogismi, classificazione, ecc.

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CARATTERISTICHE DELLA BATTERIA LPAD

I compiti devono essere sufficientemente complessi

da rappresentare una varietà di funzioni cognitive e

non solo una (i compiti richiedono una

pianificazione, una ricerca di sistemi di riferimento,

implicano l’uso del pensiero astratto)

I compiti sono strutturati in modo da permettere

una valutazione del cambiamento, anche minimo.

Per questo il test è molto “sensibile”.

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PUNTO DI VISTA DINAMICO:

COSA CI DICONO I RISULTATI?

Se un bambino di 12 anni con sindrome di Down

non sa contare la conclusione non sarà che è

incapace di pensare in modo astratto, ma si

indagherà sul perché non si è acquisita questa

abilità e si proporrà di modificare la situazione.

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I RISULTATI PORTANO IL MEDIATORE A

RISPONDERE ALLE SEGUENTI DOMANDE:

1. Fino a quale punto l’individuo che sto valutando ha dimostrato di poter capire ed eseguire il compito iniziale?

2. Quanto impegno è richiesto, e quale tipo di mediazione gli è necessaria per svolgere questo compito particolare?

3. Fino a che punto è in grado, con ciò che ha imparato attraverso il processo di mediazione, di risolvere problemi che richiedono l’applicazione di ciò che ha imparato ad un nuovo compito?

4. Qual è la modalità preferita per produrre in lui i cambiamenti desiderati? 16

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Valutazione del potenziale

intellettivo

POTENZIAMENTO

COGNITIVO

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PAS standard

14 strumenti che vogliono potenziare e affinare i prerequisiti dell’apprendimento.

300 pagine di compiti carta- matita.

Ogni strumento si riferisce a specifiche carenze cognitive.

Per soggetti dagli 8 anni in su …

Anche in ambito aziendale

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Obiettivi: 1. Proiezione di relazioni

virtuali

2. Conservazione della

costanza

3. Trasposizione visiva

4. Precisione e accuratezza

5. Comportamento

sommativo

6. Pianificazione e controllo

dell’impulsività

7. Discriminazione

8. Discriminazione di

elementi vicini

9. Favorire la motivazione

intrinseca

10.Produrre processi

riflessivi e metacognitivi

11.Cambiamento degli

atteggiamenti

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Organizzazione di punti

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Obiettivi: 1.Bisogno di

flessibilità

2.Anticipazione

delle difficoltà

3.Uso di un

sistema

stabile di

riferimento

spaziale

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Orientamento spaziale 1

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Obiettivi:

1.Comportamento

comparativo

spontaneo

2.Confronto e

percezione

3.Precisione

4.Giudizio di

somiglianza

5.Anticipazione

dell’errore 22

Confronti

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Obiettivi:

1.Anticipazione

delle difficoltà

2.Uso di

etichette e

operazioni

3.Insight

4.Motivazione

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Percezione analitica

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PAS

Basic 25

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STRUMENTI:

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Orientamento Spaziale

Organizzazione di Punti

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Obiettivi: 1.Concetti di unità,

gruppo di unità e

totale

2.Discriminazione

per forma e

colore

3.Dal contare ai

processi

sommativi di

organizzazione 27

Dall’Unità al Gruppo

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obiettivi:

1.Identificare le

emozioni

2.Riflessione

3.Generalizzazione

4.Confronto 29

Riconoscere le emozioni

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Obiettivi:

1.Identificare l’emozione

2.Generalizzare

3.Riflettere

4.Capacità di scegliere

la situazione

appropriata 31

Dall’empatia all’azione

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Obiettivi:

1.Capacità logica

2.Comparazione

3.Descrizione

4.Comprensione dei paradossi

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Compara e scopri l’assurdo

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Obiettivi:

1.Diminuire il deficit attentivo

2.Diminuire l’impulsività percettiva

3.Diminuire la mancanza di

precisione

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Tri- channel

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Contestualizzare il Metodo Feuerstein come una

metodologia:

centrata su un approccio metacognitivo, che

intende affrontare alcune questioni fondamentali

dell’apprendimento: E’ possibile apprendere?

Come si apprende? Quali le ragioni del mancato

apprendimento? Come fare per intervenire?

da iscriversi tra quelle metodologie di cerniera

tra l’alunno in situazione di disabilità e la classe

che fa della diversità una risorsa e dello stare

insieme un’occasione preziosa di apprendimento. 35

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CONCETTI PRINCIPALI DELLA

TEORIA DI FEUERSTEIN:

Modificabilità cognitiva

Esperienza di Apprendimento

Mediato

Modificazione dell’ambiente

circostante 36

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IDEA DI BASE DEL METODO

FEUERSTEIN:

Modificabilità

cognitiva

L’intelligenza è educabile

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MODIFICABILITÀ COGNITIVA

L’organismo va incontro ad una serie di mutamenti:

- Dovuti alla maturazione

(gattonare camminare)

- Cambiamenti strutturali, non si riferiscono ad eventi

isolati ma al modo stesso in cui l’organismo interagisce

con le fonti di informazioni, agisce su di esse e risponde

ad esse.

La modificabilità cognitiva agisce sui cambiamenti

strutturali (dinamiche comportamentali) 38

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“*…] il concetto che la medaglia, che è il nostro comportamento,

è una medaglia trasparente e quando si guarda alle

componenti cognitive non si può ignorare la componente

emotiva che è dall’altra parte; e quando si guarda

all’elemento emotivo non si possono ignorare le determinanti

cognitive anch’esse visibili in questa metafora della moneta

trasparente.

In questo modo l’interazione tra i due elementi, struttura ed

energia, è visibile nel comportamento della persona e i due

elementi si influenzano l’un l’altro in modo molto

significativo.” (Feuerstein, 1980) 39

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PROGRAMMA DI ARRICCHIMENTO

STRUMENTALE (PAS)

Strategia per lo sviluppo delle funzioni

cognitive dell’individuo in fase di

apprendimento.

Diretto a quei processi che a causa della

loro assenza, fragilità o inefficienza

portano il soggetto ad avere prestazioni

inadeguate quando esegue compiti

complessi o poco familiari.

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DUE OBIETTIVI:

1. Arricchire il repertorio individuale delle

strategie cognitive per giungere ad un

apprendimento ed un problem- solving più efficaci.

Insegnare ad adattarsi a situazioni nuove e

complesse.

2. Recuperare le funzioni cognitive carenti e

sviluppare strategie nel caso di individui con

prestazioni ritardate o inadeguate

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SOGGETTI A CUI È RIVOLTO:

con ritardo mentale (ad esempio Sindrome di

Down)

difficoltà scolastiche

disturbo dell’attenzione

adulti con malattie degenerative

bambini e adulti con QI nella norma (per

migliorare l’efficienza intellettiva) 42

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SCOPO

Modificare la struttura cognitiva globale

delle persone.

Trasformando il loro stile cognitivo da passivo e

dipendente a autonomo e indipendente

Il metodo punta al processo di apprendimento

in sé e non direttamente ai contenuti

La prestazione di una persona non è fissa e

immutabile ma è reversibile utilizzando un

intervento sistematico.

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FUNZIONI COGNITIVE: CONDIZIONI IN CUI

SI ATTUANO LE OPERAZIONI MENTALI

INPUT

ELABORAZIONE

OUTPUT 44

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INPUT

1. Percezione delle informazioni

2. Orientamento temporale e spaziale

3. Conservazione delle costanti

4. Precisione e accuratezza nella raccolta dei

dati

5. Uso simultaneo di due o più fonti di

informazione

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ELABORAZIONE

1. Capacità di cogliere l’esistenza di un problema

2. Capacità di distinguere i dati rilevanti da quelli non

rilevanti

3. Comportamento comparativo spontaneo

4. Ampiezza del campo mentale

5. Bisogno di comportamento sommativo

6. Proiezione di relazioni virtuali

7. Bisogno di prove logiche

8. Comportamento di interiorizzazione

9. Comportamento di pianificazione

10. Percezione attiva e complessa della realtà

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OUTPUT

1. Modalità di comunicazione

egocentrica

2. Blocco

3. Risposte per tentativi ed errori

4. Trasposizione visiva

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PERCHÈ È IMPORTANTE CHE GLI INSEGNANTI

CONOSCANO LE FUNZIONI COGNITIVE?

Per distinguere gli errori dovuti a

mancanza di conoscenze da quelli dovuti

a carenze nelle funzioni cognitive.

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ESPERIENZA DI

APPRENDIMENTO MEDIATO

(EAM)

diagramma SHOHR, "l'organismo (O) esposto direttamente agli stimoli (S) li riceve e risponde (R) *ad essi+ con competenza *…+ solo dopo che le loro caratteristiche, sono state selezionate, inquadrate, modificate da un mediatore umano adulto (H)" (R. Feuerstein, Y. Rand, J. E. Rynders, 1995).

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Il mediatore invita ed orienta il bambino a

cercare le connessioni tra l’evento che sta

sperimentando e altre esperienze simili.

Il mediatore trasmette a chi apprende ciò

che a lui è stato trasmesso (contenuto,

legato alla trasmissione culturale).

Un aspetto importante oltre al contenuto è

nel tipo di esperienza che il mediatore

predispone e trasmette al soggetto

(strategie, aspirazioni, stili di

apprendimento, natura dell’approccio) e

cioè l’aspetto processuale dell’EAM

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Cosa trasforma una situazione in un’esperienza di

apprendimento mediato?

- Intenzionalità e reciprocità

- Trascendenza

- Mediazione del significato

Se sono utilizzate in modo appropriato si avranno dei

cambiamenti significativi in tre elementi:

- Stimoli

- Individuo

- Mediatore

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I 13 CRITERI DI MEDIAZIONE

1. Intenzionalità e reciprocità: intento

esplicito di mediare “Voglio che tu osservi

bene… “

2. Trascendenza: porta l’individuo oltre il “qui

ed ora” e dal diretto contatto con gli oggetti ed

eventi. Fa capire che ciò che si sta facendo ha

una prospettiva più ampia. Crea la propensione

ad ampliare il proprio repertorio di risposte

cognitive ed affettive.

3. Mediazione del significato: risponde a

domande come “Perché?” “Per che cosa?” Crea il

bisogno e la motivazione 52

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4. Senso di competenza: essere competenti non

significa sentirsi competenti. Usare materiali

familiari ma in modo nuovo e complesso. Partire

dalle abilità di base del bambino

5. Regolazione e controllo del comportamento:

inibizione di quelli non desiderati e promozione

di quelli positivi. “Un momento sto pensando”

6. Comportamento di condivisione: bisogno della

persona. Condivisione con gli altri, stimolare la

socializzazione. Seguire con e lo sguardo. 53

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7. Individualizzazione e differenziazione psicologica: si accetta la legittimità della differenza. Mira alla costruzione di un sé individualizzato

8. Della ricerca, scelta, conseguimento e comportamento di monitoraggio di un obiettivo: capacità di porsi obiettivi realistici e raggiungibili, strategie per il loro raggiungimento, processi di riflessione per verificare il raggiungimento degli obiettiva

9. Mediazione delle difficoltà della prova, ricerca di novità e complessità: il mediatore valuta le potenzialità insite in un compito e ne mette in luce le difficoltà, o crea situazioni nuove e complesse in cui emerga una risposta competente

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10.Consapevolezza della modificabilità

dell’essere umano: i cambiamenti vengono

riconosciuti ed accettati, il soggetto viene

motivato per realizzarne di altri

11. Ricerca della alternativa ottimistica: si

agisce sulle componenti affettive e motivazionali

del comportamento. È necessario l’impegno per

raggiungere l’obiettivo.

12. Mediazione del sentimento di appartenenza:

condivisione di una relazione intima e

caratterizzato da impegno reciproco

13. Consapevolezza: l’importanza di comprendere

che si ha bisogno della mediazione e di cercare di

trarre vantaggio da questa.

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PAS: applicazione

: lorenzo.wma

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