…per “tagliare la testa al toro” …

gianni maria strada

Che cosa sono la Sociologia e la Fenomenologia

Introduzione utile per comprendere e fare proprio lo stile di vita necessario

nell’era della globalizzazione

Le grandi reti commerciali del mondo1.000 – 1.450

Diminuzione delle lingue parlate nel mondo

Inizio XVI secolo

Inizio XVII secolo

Inizio XVIII secolo

Inizio XIX secolo

Inizio XX secolo

Fine XX secolo

Mondo 14.500 13.500 12.000 10.000 7.500 6.703

FONTE: Globalization Research Center, University of Hawaii-Manoa

Le cinque tesi delglobalismo di mercato

1. La globalizzazione consiste nella liberalizzazione e nell’integrazione globale dei mercati.

2. La globalizzazione è inevitabile e irreversibile.3. Nessuno deve supervisionare la globalizzazione.4. La globalizzazione va a beneficio di tutti. 5. La globalizzazione agevola la diffusione della

democrazia nel mondo.

Definizione

• La sociologia è la scienza sociale che studia i fenomeni della società umana, indagando i loro effetti e le loro cause, in rapporto con l'individuo e la società.

• Un'altra definizione, più restrittiva, definisce la sociologia come lo studio scientifico della società.

Contesto storico in cui nascela sociologia

• É caratterizzato dagli sconvolgimenti provocati dalla rivoluzione industriale. Non è un caso che la sociologia si affermi prioritariamente in contesti come quello tedesco, francese, inglese e statunitense dove più si era sviluppata l'industrializzazione, con i conseguenti stravolgimenti dei modi di vivere.

Contesto storico in cui nascela sociologia

• É la messa in discussione degli equilibri consolidati, a spingere la nascita di una riflessione su fenomeni spesso dati per scontati. Le scienze sociali sorgono come tentativo di rendere oggetto di indagine rigorosa anche ambiti tradizionalmente legati a discipline umanistiche considerate spesso impenetrabili al rigore delle scienze naturali.

Auguste ComteMontpellier, 19 gennaio 1798 - Parigi, 5 settembre 1857

• É un filosofo e sociologo francese padre del positivismo. Discepolo di Henri de Saint- Simon è generalmente considerato l’iniziatore di questa corrente filosofica.

La sociologia

• Comte coniò il termine fisica sociale per un nuovo campo di studi. Questa definizione era però utilizzata anche da altri intellettuali suoi rivali, per differenziare la propria disciplina la definì sociologia. É una delle scienze più giovani: la sua nascita viene normalmente fatta risalire all'espressione "sociologia" usata nel 1824 da Auguste Comte per designare la scienza della società in sostituzione della fisica sociale.

La sociologia

• Le analisi del contesto sociale precedono di gran lunga quella data - si pensi, per esempio, all'opera di Hobbes (1588 – 1679) o ancor prima a quelle di Platone (428/7 a.C.- 348/7 a.C.) e Aristotele 384/3 a.C. – 322 a.C.) - è soltanto a partire dal XIX secolo che si impone l'esigenza di una disciplina scientifica che concentri il proprio ambito di indagine sui fenomeni sociali e sulla struttura delle relazioni sociali.

La sociologia

• Secondo l'indicazione di Comte, l'oggetto della ricerca scientifica, e pertanto anche quello della sociologia come scienza, deve essere ridotto al "positivo", ossia alle affermazioni controllabili sulla base dei fatti. Ciò implica la ricerca di qualcosa di verificabile, mediante cui poter identificare le leggi che colgono le relazioni costanti e i comportamenti regolari dei fenomeni, a loro volta comprensibili solo facendo ricorso a strumenti scientifici.

La fenomenologia

• Il fondatore della fenomenologia è Edmund Husserl (1859-1938) ed è ricordato per la sua importantissima opera La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, la cui prima parte è stata pubblicata nel 1936.

La fenomenologia

• La fenomenologia pretende d'essere un ritorno alle cose, è il tentativo di lasciar parlare le cose, cogliendo quegli aspetti che più interessano la coscienza umana (come i valori, le essenze, ecc.). Per poterli cogliere il ricercatore deve liberarsi da tutte le opinioni preconcette (sospensione del giudizio o epoché1). • Da qui l’utilità di questa filosofia per il nostro percorso di

conoscenza della globalizzazione.1. per lo scetticismo antico è la sospensione del giudizio, che ha per fine l’atarassia (l’imperturbabilità dell’animo, che per gli epicurei è assenza di desiderio e timore, per gli stoici distacco dalle passioni, per gli scettici sospensione del giudizio dal greco ataraxía ‘assenza di turbamento’.), per la fenomenologia è l’astenersi dal presupporre il mondo materiale e qualsiasi realtà che trascenda la sfera della coscienza. Etimologicamente dal greco epochḗ “sospensione dell’assenso”.

La fenomenologia

• Il fenomeno (ciò che appare all'esperienza sensibile) non è visto in antitesi al noumeno2 ma, al contrario, come una manifestazione immediata dell'essere alla coscienza.

2. nella filosofia di Platone (427-347 a.C.) è l’intelligibile, l’idea, l’oggetto del pensiero e nella filosofia di Kant (1724-1804) è la ‘cosa in sé’, non

conoscibile nell’esperienza ma posta come esigenza della ragione; si contrappone a fenomeno. Dal greco (tò) noóumenon ‘ciò che è pensato’, part. pres. passivo di noêin ‘percepire con la mente’.

La fenomenologia

• I fenomeni che la fenomenologia deve interpretare sono quelli essenziali. Essa si serve appunto dell'intuizione essenziale o eidetica3. Per cogliere l'essenza del fenomeno il ricercatore prescinde dal fatto che l'oggetto possegga un'esistenza reale (dotata di coordinate spazio-temporali e di leggi causali). Le essenze valgono "a priori”, non perché conferite all'oggetto della conoscenza, come in Kant, ma perché se sono vere per l'essenza di un fenomeno generale lo sono anche per tutti i casi singoli in cui il fenomeno si esprime.

3. che concerne: l'attività conoscitiva sul piano logico intellettuale; termine caratteristico della fenomenologia di Husserl in cui si contrappone a empirico, relativo a dati di fatto e o la facoltà mnemonica fondata sulla percezione visiva.

La fenomenologia

• La fenomenologia è scienza contemplativa, apofantica4(nella ragione si rivela l'essere), rigorosa, coglie le essenze delle cose, non-oggettiva prescinde da ogni fatto o realtà, soggettiva perché l'analisi mette l’io come soggetto unificante di tutte le intenzionalità costitutive. É la scienza delle origini e dei primi principi, contiene il senso di tutti i modi possibili in cui le cose possono essere date/costituite.

4. enunciato, giudizio apofantico dal greco apophantikós, ‘far conoscere’.

La fenomenologia • Husserl ne La crisi delle scienze europee e la fenomenologia

trascendentale contrappone alla scienza, così come essa si era configurata nella società occidentale moderna, il “mondo della vita”. A suo parere, la scienza attinge al “prescientifico mondo della vita” e sorge da esso. Se il mondo della vita, dell’intuizione e dei problemi pratici, è prescientifico nel senso che precede logicamente la scienza, ne consegue che è necessario spiegare la scienza stessa facendola risalire ai problemi pratici del mondo della vita, mentre non è coretto l’atteggiamento opposto, che tende a spiegare il mondo della vita con gli strumenti offerti dalla scienza. Nel mondo moderno, invece, c’è la tendenza a spiegare il mondo della vita attraverso le categorie della scienza: essa, in realtà non può spiegare nulla, non può assegnare alcun senso alla vita dell’uomo che rimane dunque priva di significato e di finalità senza un riferimento al prescientifico mondo della vita.

La fenomenologia

• L’errore di ogni forma di materialismo sta nel credere che il mondo delle idee possa essere direttamente creato dal mondo dei fattori reali mentre l’aspetto di verità presente sempre nel materialismo sta nel comprendere come le essenze si attuino stoicamente e socialmente attraverso condizionamenti materiali.

Il manifesto del Partito Comunista K. Marx e F. Engels (1848)

• …L'attività industriale fino ad allora vincolata a moduli feudali o corporativi non poteva più fronteggiare le crescenti aspettative prodotte dai nuovi mercati. Al suo posto comparve la manifattura. I maestri artigiani vennero soppiantati dal ceto medio industriale; la divisione del lavoro tra le varie corporazioni scomparve di fronte alla divisione del lavoro nella stessa singola officina.

Il manifesto del Partito Comunista K. Marx e F. Engels (1848)

• Ma i mercati continuavano a crescere e con essi le aspettative. Anche la manifattura non bastava più. Il vapore e le macchine rivoluzionavano la produzione industriale. Al posto della manifattura si affermò la grande industria moderna, al posto del ceto medio industriale apparvero gli industriali milionari, i comandanti di intere armate industriali, i moderni borghesi.

Il manifesto del Partito Comunista K. Marx e F. Engels (1848)

• La grande industria ha creato il mercato mondiale, il cui avvento era stato preparato dalla scoperta dell'America. Il mercato mondiale ha dato uno smisurato impulso allo sviluppo del commercio, della navigazione, delle comunicazioni terrestri. Tale sviluppo ha a sua volta retroagito sulla crescita dell'industria.

Il manifesto del Partito Comunista K. Marx e F. Engels (1848)

• E nella stessa misura in cui crescevano industria, commercio, navigazione, ferrovie si sviluppava anche la borghesia. Ed essa accresceva i suoi capitali e metteva in ombra tutte le classi di origine medievale. Noi vediamo dunque come la stessa borghesia moderna sia il prodotto di un lungo processo di sviluppo, di una serie di trasformazioni nel modo di produzione e di scambio….