PER NOI SONO COME UNA FAMIGLIA - Piccolo Rifugio · 2015. 11. 5. · o detraibili. In alternativa...

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ANNO 58 • numero 3 • Ottobre 2015 Poste italiane spa - spedizione in a. p. D. L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 2, DCB San Donà di Piave SPECIALE GIUBILEO SAN DONA' CREAZIONI VERONA Lucia Schiavinato e il Giubileo della Misericordia Vent'anni dell'associazione Lucia Schiavinato, volontari al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto Marcella Boeretto racconta la sua vita da Volontaria Ceramiche a Trieste, album e borse a San Donà, gioielli a Ferentino Clown anche noi assieme agli amici di Invita Un Sorriso PER NOI SONO COME UNA FAMIGLIA

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  • ANNO 58 • numero 3 • Ottobre 2015

    Poste italiane spa - spedizione in a. p. D. L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 2, DCB San Donà di Piave

    SPECIALE GIUBILEO SAN DONA' CREAZIONI VERONALucia Schiavinato

    e il Giubileo della Misericordia

    Vent'anni dell'associazione Lucia Schiavinato, volontari al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto

    Marcella Boeretto racconta la sua vita da Volontaria

    Ceramiche a Trieste, album e borse a San Donà,

    gioielli a Ferentino

    Clown anche noi assieme agli amici di Invita Un Sorriso

    PER NOI SONO COME UNA FAMIGLIA

  • EDITORIALE

    Fondazione di culto e religionePiccolo Rifugio – onluscasella postale n. 3930027 S. Donà di Piave (VE)Tel. 0421/330344www.piccolorifugio.itu�[email protected] corrente postale 14406375 intestatoalla Fondazione Piccolo Rifugiopartita iva: 02461760270

    Poste italiane spaspedizione in a. p. D. L. 353/03(conv. L. 46/04) art. 1 comma 2, DCB San Donà di PiaveAut. Tribunale di Treviso n° 731 del 23-11-1988Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 1565già iscritta al Registro Nazionale della Stampan. 3193 Vol. 32 Foglio 737 del 09-05-’91Redazione: Viale della Vittoria, 1931029 Vittorio VenetoDir. Responsabile: Elena SuardiIn redazione: Carlo Barosco Tommaso Bisagno Teresa D'Oria don Antonio Guidolin Bruno PerissinottoStampa: Tipolitogra�a Mario PaludettiSan Vendemiano (Tv)Una copia 0,10 euro

    Garanzia di riservatezza per gli abbonatiComunicazione ai sensi della legge 675/96 sulla tutela dei dati personali.La Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio, editore della rivista “L’Amore Vince”, garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la retti�ca o la cancellazione scrivendo a: Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio, Via Dante Alighieri, 7 - 30027 San Donà di Piave (Venezia).Le informazioni custodite nel nostro archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la nostra rivista e/o informazioni od opuscoli inerenti la nostra opera.

    COME AIUTARCI

    Lucia Schiavinato ci ha insegnato ad avere fiducia nella Prov-videnza: ha anche il volto degli amici che ci aiutano con la pre-ghiera, con la presenza,e con le offerte. Tutte sono fondamentali per permettere alle persone con disabilità che vivono in ciascun Piccolo Rifugio di realizzare sogni e desideri. Per primo, quello di una vita felice.

    Per le offerte puoi utilizzare il conto corrente bancario della Fon-dazione di culto e religione Piccolo Rifugio Onlus presso Banca Prossima, IBAN IT36 Y033 5901 6001 0000 0004 835. Oppure fare un versamento sul conto corrente postale 14406375 intestato alla Fondazione Piccolo Rifugio, via Dante Alighieri 7, 30027 San Donà di Piave.

    In questo modo le offerte saranno anche fiscalmente deducibili o detraibili. In alternativa puoi rivolgerti direttamente al Piccolo Rifugio che conosci.

    Per informazioni: 347 3677957, [email protected]

    Ancora una volta, e mai troppe volte: grazie!

    Volontari, operatori e ospiti: tutti insieme, con il cuore, per dare ad Allegra la

    gioia di un bagno in mare. Piccolo Rifugio è anche questo.

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    A nche noi, molto picco-la ma non trascurabile porzione della Chiesa cattolica, cerchiamo di essere presenti ai grandi avvenimen-ti che caratterizzano la vita ecclesiale. Tanto più quando essi riguardano il mondo del volontariato e della sofferenza umana, due realtà quasi sem-pre associate.

    Per questo all’annuncio del Giubileo straordinario del-la Misericordia (arrivato il 13 marzo, mentre la bolla d’indi-zione “Misericordiae Vultus” è stata pubblicata sabato 11 aprile 2015, ai primi vespri della Domenica della Divina Misericordia) alla presenza di Papa Francesco, davanti alla Porta Santa della Basilica di S. Pietro, ci siamo sentiti coinvolti dall’appello papale, desiderosi e decisi a rispondere impie-gando tutte le nostre modeste forze. Notiamo che l’annuncio è coinciso col secondo anni-versario dell’elezione di Papa Francesco. Il tema di quest’An-no Santo è preso dalla lettera

    di S. Paolo agli Efesini: “Dio, ric-co di misericordia”.

    Dalle parole di Papa France-sco si coglie il significato della grande iniziativa: “Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia. E’ un cam-mino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che ab-bia al suo centro la mi-sericordia di Dio”.La Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. “L’Anno Santo – con-tinua Papa Francesco - dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e an-

    che senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre”.

    Nella bolla di indizione si evi-denzia la necessità di tenere

    viva, nella Chie-sa cattoli-

    ca, la consapevolezza di essere presente nel mondo quale di-spensatrice della Misericordia di Dio. L’apertura del Giubileo è stata fissata per l’8 dicembre

    Un anno per mostrare la tenerezza di Dio verso chi è in sofferenza

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    L’8 dicembre inizia il Giubileo della Misericordia:ce lo presenta Bruno Perissinotto

    ATTUALITÀ: IL GIUBILEO

  • ottobre 2015

    2015, solennità dell’Immacola-ta Concezione, cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio ecumenico Vati-cano II. La chiusura sarà il 20

    novembre 2016, solennità di Cristo Re dell’universo.

    Ricordiamo che le grandi sfide del Concilio sono state la capa-

    cità della Chiesa di dialogare col mondo e l’apertura ad ogni uomo. Il Giubileo deve essere occasione di ulteriore cammi-no su queste direttrici.

    La misericordia è un tema molto caro all’attuale Pon-tefice che aveva scelto da vescovo il motto “miseran-do atque eligendo”(“Gesù lo guardò con sentimento d’amore e lo scelse”, è un passo del racconto della chiamata dell’apostolo Matteo),

    Di particolare importanza il richiamo fatto da Papa Francesco all’Ebraismo e all’Islam per ritrovare, pro-prio sul tema della Miseri-cordia, la via del dialogo e del superamento delle dif-ficoltà attuali nei rapporti con queste due fedi.

    Il logo (opera del gesuita padre Marko Rupnik) pre-senta il Cristo che si carica sulle spalle l’uomo smarri-to. Il motto del logo è “Mi-sericordiosi come il Padre”. Propone cioè di non giu-dicare e di non condan-nare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura ( Luca 6,36-38).

    Sottolineo, infine, due

    ATTUALITÀ: IL GIUBILEO

    Preghiera per l’Anno della Misericordiadi Papa Francesco

    Signore Gesù Cristo,tu ci hai insegnato ad essere misericordiosi come il Padre celeste,e ci hai detto che chi vede te vede Lui.Mostraci il tuo volto e saremo salvi.Il tuo sguardo pieno di amoreLiberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;fece piangere Pietro dopo il tradimento e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritanaSe tu conoscessi il dono di Dio!

    Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenzasoprattutto con il perdono e la misericordia:fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te,suo Signore, risorto e nella gloria.Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza,per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore;fa’ che chiunque si accosti ad uno di loro si senta atteso, amato e perdo-nato da Dio.

    Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzionePerché il giubileo della Misericordia sia anno di grazia del SignoreE la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio,proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertàe ai ciechi restituire la vista.

    Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della MisericordiaA te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.

    Amen

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    ATTUALITÀ: IL GIUBILEO

    punti di un documento del Papa , di ulteriore chiarimento sull’argo-mento.

    Carcerati - “Il Giubileo ha sempre costituito l’op-portunità di una grande amnistia” ; nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, se i detenuti “rivolgeranno il pensiero e la parola al Padre”.

    Aborto - Tutti i sacerdo-ti del mondo (senza le esclusioni precedente-mente previste) avranno la “facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procu-rato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”.

    Le grandi manifestazioni cui noi possiamo tentare di partecipare sono par-ticolarmente quelle che coinvolgono il nostro mondo e cioè il 12 giu-gno 2016- incontro con gli ammalati e le persone disabili- e il 4 settembre 2016 – incontro col vo-lontariato.

    Speriamo di saper orga-nizzare una presenza, anche modesta, che sa-rebbe molto significativa e in grado di darci forza nel difficile momento che stiamo attraversan-do.

    Bruno Perissinotto

    Che cos’è e come si celebra il Giubileo nella Chiesa cattolica

    Il Giubileo, detto anche Anno Santo, è l’an-no della remissione dei peccati, della con-versione, della riconciliazione, della peni-tenza. Prende il nome dal Giubileo ebraico che fissava, ogni 50 anni, un anno di riposo della terra (anche con lo scopo pratico di favorire la coltivazione successiva). Veniva in questa occasione stabilita la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi. Oltre ai Giubilei ordinari (che ora si svolgono ogni 25 anni) ci sono dei Giubilei straordinari, al di fuori di queste scadenze, per avvenimenti o scopi particolari. Il pros-simo Giubileo ordinario sarà nel 2025.Molto importante è il rito dell’apertura della Porta Santa della basilica di S. Pietro: una porta che viene aperta solo duran-te l’Anno Santo , mentre rimane murata prima e dopo. Anche le quattro maggiori basiliche di Roma hanno una Porta Santa.Per la prima volta nella storia della Chiesa, viene data facoltà ad ogni diocesi di aprire una Porta Santa, in particolare nella Catte-drale, o in una chiesa o santuario partico-larmente significativi.Durante il Giubileo, le letture per le dome-niche del tempo ordinario saranno prese dal Vangelo di Luca , chiamato “l’evangeli-sta della Misericordia”.Il primo Giubileo dell’era cristiana è stato il 1300 con Papa Bonifacio VIII. Dapprima la scadenza era ogni 50 anni , poi dal 1450 è stata portata a ogni 25 anni. Mancano , per ragioni politiche e di guerre in corso , i Giu-bilei dell’anno 1800 e 1850. Gli anni santi ordinari celebrati finora sono 26, ultimo quello del 2000.

    Nel 2014 arrivammo da papa Francesco con il nostro viaggio-pellegrinaggio in nordic walking. Nel 2016 ci torneremo per il Giubileo?

  • GIUBILEO

    ottobre 2015

    La gioia della misericordia: Francesco e Lucia“Sento spesso risuonare nella parole del Papa alcuni concetti della nostra fondatrice”, scrive Bruno Perissinotto

    L a “Misericordiae Vultus” è la bolla di indizione, cioè il documento, con cui Papa Francesco ha indetto il Giu-bileo straordinario della mi-sericordia.Troviamo qui una significa-tiva spiegazione del signi-ficato della misericordia. “II mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre ‘ricco di misericordia’ (Ef 2,4), ha rivelato il suo nome a Mosè come ‘Dio misericor-dioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore’”.Nel messaggio per la 31° Giornata della gioventù che si svolgerà a Cracovia a luglio 2016 , Papa Francesco spie-ga poi che “la misericordia non è buonismo, né mero sentimentalismo. Qui c’è la nostra credibilità dell’auten-ticità del nostro essere di-scepoli di Gesù, della nostra credibilità in quanto cristiani nel mondo d’oggi”.

    Notiamo il collegamento con l’ esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, visto che per il Papa la miseri-cordia è definita “fonte di gioia, di serenità e di pace”. “La gioia del Vangelo – così comincia l’Evangelii Gau-dium - riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Colo-ro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto in-teriore, dall’isolamento. Con Gesù sempre nasce e rinasce la Gioia”. Invitiamo i nostri amici del Piccolo Rifugio a leggere e meditare tutto questo documento perché veramente “il grande rischio del mondo attuale (…) è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore co-modo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata”.Non so se la lettura e la me-ditazione delle parole che Mamma Lucia ci ha lasciato e il loro richiamo tante volte ascoltato dalle sue discepole condizionino il mio pensie-

    ro, ma sento spesso risuo-nare nelle parole del Papa , specie in questo documento sulla gioia, alcuni concetti e sottolineature della nostra fondatrice. In particolare l’invito alla gioia. Il Papa col continuo sorriso, con la sua serenità, con il suo ottimismo, ci ricor-da tante esortazioni di Mam-ma Lucia; ne riporto alcune delle più significative.“Uno dei requisiti (…) stret-tamente necessari è di esse-re una persona gioiosa. I visi seri (...), le rughe sulla fronte, il broncio per un nonnulla (...) l’abitudine a brontolare, il fare sdegnoso dell’offesa: niente di tutto questo”.“Dobbiamo essere anime piene di gioia, sempre. Non è vero che non si può esse-re sempre gioiosi. E’ vero il contrario. Solo bisogna fare su se stesse un lavoro di ri-educazione, di riflessione, di controllo, di volontà. Io vo-glio essere una persona gio-iosa . Dipende da me. E non vi sono motivi che reggano, se voglio dispensarmi”.

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    “Nessuno vuole tristezza. Tutti vogliono soltanto gio-ia. Attenzione: l’orgoglio, la permalosità, l’attaccamento a volte ridicolo alle nostre idee, sono i peggiori nemici della gioia. Scegliete: fronte spianata e sorriso aperto, o volto chiuso. Il volto chiuso non è per noi“.

    “Siate portatrici di gaudio, perché portate Cristo. E da-telo, datelo a quanti hanno relazione con la vostra vita

    di ogni giorno: datelo col vo-stro sorriso, con le attenzio-ni fraterne, con la carità che non si esaurisce mai, con la pazienza e la gentilezza”.Queste (e numerose altre espressioni che sarebbe bel-lo riportare) avvicinano la nostra fondatrice alla sensi-bilità di Papa Francesco, di

    cui riportiamo in chiusura alcune parole della bolla Mi-sericordiae Vultus.“Abbiamo sempre bisogno

    di contemplare il mistero della misericordia.E’ fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza.Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Tri-nità.Misericordia: è l’atto ultimo e supremo col quale Dio ci viene incontro.Misericordia: è la legge fon-damentale che abita nel cuore di ogni persona quan-do guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita.Misericordia: è la via che unisce l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostan-te il limite del nostro pecca-to.”

    Bruno Perissinotto

    Un Anno verso le periferie esistenziali

    In questo Anno Santo - ci invita il Papa nella Misericordiae Vul-tus - potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivo-no nelle più disparate periferie esistenziali (...). Ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta (…) Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto”.

    E a Ferentino il Piccolo Rifugio riflette sulla “Laudato si’”

    L’attenzione verso il Giubileo della Misericordia rischia di distogliere del tutto l’attenzione da un altra pietra miliare del pontificato di Francesco: l’enciclica Laudato Si, pubblicata a giugno 2015. Ne parlavamo anche sul numero scorso dell’Amore Vince.

    L’enciclica è al centro degli incontri di spiritualità offerti alle persone con disabilità del Piccolo Rifu-gio di Ferentino. A tenerli è don Francesco Paglia, parroco della nostra parrocchia di Santa Maria de-gli Angeli. In questo nuovo anno di attività, con incontri ogni secondo martedì del mese, si leggono insieme passi dell’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco, per poi riflettere alla luce dell’esperienza quotidiana della comunità del Piccolo Rifugio e dei suoi ospiti.

  • ottobre 2015

    GIUBILEO

    Misericordia, umiltà e pazienza – ricordava la nostra fondatrice alle sue Volontarie – sono tra i segreti per vincere tutte le battaglie personali e le difficoltà che la vita in comune comporta

    Lucia, oggi

    In ogni numero dell’Amo-re Vince riproponiamo un estratto degli scritti di Lucia. In occasione del Giu-bileo della Misericordia, don Antonio Guidolin ci segnala la lettera alle Volontarie da Vittorio Veneto del 25 genna-io 1960, commento all’invito “Rivestitevi di sentimenti di misericordia” di San Paolo ai Colossesi. Non di misericordia

    universale si parla, ma di quel-la da cui tutto deve comun-que partire: la misericordia nel proprio gruppo, nella pro-pria famiglia. Tra le Volontarie, in questo caso.Lucia chiede loro di arrivare a una “fusione fraterna degli animi”: serve quindi la capaci-tà di perdonare, di spalancare le braccia. Di essere quindi testimoni della misericordia,

    come Francesco ricorda alla Chiesa con questo nuovo Giu-bileo.Qui di seguito un estratto del-la lettera, il cui testo integrale è nella raccolta delle lettere di Lucia “Con tutto il mondo nel cuore”. Se siete interessa-ti a ricevere via email il testo, scrivete a [email protected]

    Lettera di Lucia SchiavinatoLeggiamo il brano della lettera di San Paolo ai Colossesi che si legge nell’Epistola della I domenica dell’Epifania. “Rivestitevi dunque, come amati da Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievol-mente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi di altri”.Vorrei, figliole mie tutte, che sapeste cogliere fino in fondo il significato dell’esortazione di San Paolo. (…) Meditate su ciascuna di queste virtù, e se volete praticarle, avete trovato il segreto per vincere tutte le battaglie vostre personali e le difficoltà che la vita in comune comporta.Il sopportarsi e perdonarsi a vicenda se una ha di che lagnarsi di un’altra può veramente avvenire solo se veramente la misericordia, la benignità, l’umiltà, la mansuetudine, la pazienza saranno esercitate.E a questo, figliole mie, bisogna che arriviamo tutte. Nessuna volontaria può sottrarsi o rimanere isolata. Nessuna ha il diritto di portarsi dietro difetti che pesano. (...)Provate a fare insieme una disamina sulle difficoltà che possono impedire o rallentare la fusione fra-terna degli animi. E vedrete che giungeremo sempre là: nei rapporti individuali si manca di compati-mento, di generoso perdono, qualche volta veramente di sincerità, di comprensione.Figliole mie, sarà impossibile arrivare al lavoro di gruppo se non si arriva allo spirito di gruppo. E sarà impossibile possedere lo spirito di gruppo se anche una sola volontaria, in pratica e ogni volta che si presenta l’occasione, non sa perdonare e dimenticare; non sa spalancare le braccia della più serena amicizia con ogni volontaria. Vi abbraccio.

    Lucia

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    Dal 12 dicembre il sabato mattina a San Donà con don Antonio Guidolin

    Nell’anno del Giubileo, riflettiamo sulle opere di misericordia

    Nell’anno del Giubileo, ogni mese un’occa-sione di riflessione sulle opere di misericordia. Queste infatti sono il tema dei piccoli ritiri spirituali del sabato mattina proposti da Fondazione e Istituto a San Donà: primi invitati Associati e Volontarie, ma le porte sono aperte -anzi, spalancate!- a tutti gli interessati, ed in par-ticolare a chi vuole conoscere meglio Lucia e approfondire il tema della Misericordia.

    Si comincia proprio nella pri-ma settimana dell’anno giubi-lare: sabato 12 dicembre alle 9.15 nella cappella del Piccolo Rifugio. Don Antonio Gui-dolin guida la riflessione – in ogni incontro ci si sofferma su una delle opere di misericor-dia- ed al termine celebra la messa.Per informazioni chiedere al Piccolo Rifugio di San Donà: 042152583, [email protected] Le opere di misericordia cor-

    porale sono: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati. vestire gli ignudi, al-loggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti. Le opere di misericordia spirituale sono: consigliare i dubbiosi, inse-gnare agli ignoranti, ammo-nire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.

    PREGHIERA PER LA BEATIFICAZIONE DELLA SERVA DI DIO LUCIA SCHIAVINATO

    O Dio, tu che sei carità, il Tuo amore vince sempreTi preghiamo per la Tua serva Lucia Schiavinato,la cui vita fu tutta caritàTu che l’hai profondamente assimilata al Cristo Eucaristia e l’hai resa segno tangibile della tua tenerezzaverso i poveri, i sofferenti, gli emarginatidonaci la grazia che per sua intercessione Ti chiediamo...e di poterla venerare nella gloria dei Santi.Per Cristo Nostro Signore. Amen

    Per informazioni, attestazioni di grazie ed offerte rivolgersi a: Postulatore della causa di canonizzazione di Lucia Schiavinato Istituto secolare Volontarie della Caritàpresso Piccolo Rifugio, via Pettorini 100 A, 03013 Ferentino (Fr), tel 0775 244051 [email protected]

  • ottobre 2015

    Da Lucia Schiavinato a frére Roger di Taizè, il cammino per ricevere, ridonare, condividere l’amore di Dio per noi

    Misericordia comunitaria

    T ra coloro che hanno cono-sciuto Lucia c’è chi (E.S.) ricorda come “la serva di Dio avesse una fiducia cieca nella misericordia di Dio e ci spronasse addirittura ad ‘abusarne’. Lo sco-privi nel suo modo di vivere: sem-brava privilegiare le situazioni più difficili, impensabili e più noiose”. M.B racconta invece: “Mamma Lucia mi fece intendere che Dio è troppo grande e misterioso per poterlo adeguatamente capire; di fronte a lui dobbiamo tendere un atteggiamento di assoluta fiducia e di affidamento alla sua miseri-cordia. Ancor oggi quelle sue pa-role sono per me fonte di serenità e di conforto spirituale”.Queste testimonianze fanno eco a quanto scrive papa Francesco nella Misericordiae Vultus: “La mi-sericordia nella Sacra Scrittura è la parola chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Egli non si limi-ta ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile. Tangibile. L’amo-re d’altronde non potrebbe mai essere una parola astratta”.

    Misericordia ricevuta

    Papa Francesco ci ricorda che “sia-mo chiamati a vivere di misericor-dia, perché a noi per primi è stata usata misericordia” (MV 9). Così accade per Lucia che all’inizio del suo Programma di vita, scritto

    nel 1924, vuole subito esprimere la sua lode per quanto il Signore ha già fatto per lei : “Anzitutto, poi-ché non è vera umiltà nascondere a se stessi doni di Dio, ma è ‘buo-na cosa lodarlo e cantare le sue magnificenze’, io esalto e canto la sua infinita misericordia, bontà e benevolenza particolare verso di me, indegnissima, povera e igno-rantissima figliola, piena solo di miserie e di superbia e lo ringra-zio con tutte le viscere dell’anima mia, per quel bisogno grande, per quella sete che Egli ha messo nel mio cuore di amarlo, di voler-lo amare con tutto l’ardore, con tutte le mie forze; e spero, non da me, che non so che cadere in mil-le debolezze e ostacolare l’azione della grazia, ma nella inarrivabile, pazienza, misericordia e benignità del cuore di Gesù, di farmi santa, fino alla follia dell’amore”.Lucia è segnata dall’agire miseri-cordioso di Dio nella sua esisten-za. Gli anni iniziali della sua vita sono avvolti nel segreto della sua relazione e riconosce che è stato il Signore a metterle nel cuore “il bisogno grande di volerlo amare”.Non ci è dato di conoscere il mo-mento, l’occasione in cui Lucia ha incontrato in modo decisivo l’Amore misericordioso. Possiamo ripensare alcuni fatti, situazioni o persone, che hanno alimentato la consapevolezza della “misericor-

    dia” di Dio.Gli anni giovanili di Lucia sono segnati dal pontificato di Pio X e dall’episcopato di Longhin, che hanno ricondotto ad una rinno-vata centralità dell’Eucaristia. Così pure il dramma della prima guerra mondiale e la vitalità della parroc-chia hanno condotto Lucia a sco-prire come la misericordia di Dio si rivela nelle nostre debolezze.

    Misericordia ridonata

    In quella che è forse è l’ultima sua circolare alle Volontarie, la Serva di Dio scrive : “Leggendo i giornali e pensando a ciò che succede nel mondo, vi confesso che sto viven-do la sofferenza più intensa. Mie carissime, vi sono milioni, possia-mo dire miliardi di nostri fratelli che stanno vivendo i soprusi più inauditi...”Lucia, che non ha mai smesso di contemplare la misericordia di Dio, avverte che la luce trasfigu-rante di questa misericordia le ha donato una visione più acuta e profonda delle miserie umane. “Cristo è venuto perché la mise-ricordia del Padre potesse rag-giungere ciascuno di noi, quanti siamo sulla terra (…) colpevoli di non aver attirato abbastanza la misericordia di Dio sopra ciascuno di questi nostri fratelli: sofferenti e vittime o persecutori e perversi”.

    GIUBILEO

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    GIUBILEO

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    Nella preghiera eucaristica C la Chiesa prega: “Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei nostri fratelli”. Abbiamo biso-gno di chiedere continuamente “occhi misericordiosi” sulle più di-verse sofferenze umane.

    Misericordia condivisa

    Tante volte rischiamo di vivere il nostro cammino spirituale come un cammino individuale. Il teo-logo Karl Rahner affermava: “Noi siamo stati spiritualmente degli individualisti, data la nostra pro-venienza e formazione... Se c’è un’esperienza dello Spirito fatta in comune è quella della Penteco-ste, un evento che non consistette nel casuale raduno di una som-ma di mistici individualistici, ma nell’esperienza dello Spirito fatta dalla comunità... Io penso che in una spiritualità del futuro l’ele-mento della comunione spirituale fraterna, di una spiritualità vissuta insieme, possa giocare un ruolo più determinante”.Frere Roger di Taizè nella sua Re-gola scriveva: “Beata la comunità che diventa un abisso di benevo-

    lenza, di misericordia: essa lascia trasparire il Cristo, incomparabil-mente”.Papa Francesco osserva: “Nelle nostre comunità, nelle nostre associazioni e nei movimenti, in-somma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter tro-

    vare un’oasi di misericordia”.Anche Lucia è preoccupata che i “sentimenti di misericordia” non siano vissuti solo individualmen-te, come conferma la lettera alle Volontarie che abbiamo ripropo-sto a pagina 8.

    Don Antonio Guidolin

    Per contattarciEcco i recapiti delle nostre sedi, i 6 Piccoli Rifugi d’Italia.

    Ferentino0775 244051,[email protected]

    Ponte della Priula0438 445318,[email protected]

    San Donà di Piave0421 52583,[email protected]

    Trieste040 421246,[email protected]

    Verona045 562057,[email protected]

    Vittorio Veneto0438 57796,[email protected]

    Fondazione Piccolo Rifugio0421 330344,[email protected]

    Amore Vince & sitowww.piccolorifugio.it ,[email protected] ,“Piccolo Rifugio” su Facebook

    “Dar da mangiare agli affamati”, gesso di Antonio Canova. Artista nativo di Possagno, lo stesso paese del Trevigiano in cui si svolsero le consacrazioni di molte Volontarie

  • ottobre 2015

    Il nostro venerabile vescovo CarraroRiconosciute le virtù eroiche del grande amico di Lucia che inaugurò i Piccoli Rifugi di Verona e Vittorio Veneto. E avrebbe voluto accogliere le persone con disabilità nel Castello sua residenza

    Monsignor Giuseppe Carraro è venerabile. Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promul-gare il decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio che fu vescovo di Vittorio Ve-neto dal 1956 al 1958 e di Ve-rona dal 1959 al 1978. Domenica 11 ottobre i vesco-vi di Verona e Vittorio Veneto mons.Giuseppe Zenti e mons.Corrado Pizziolo (entrambi cari amici del Piccolo Rifugio!) han-no concelebrato in Cattedrale a Verona la messa di ringrazia-mento per la venerabilità.Grande amico della nostra fon-

    datrice, la Serva di Dio Lucia Schiavinato, fu proprio mons.Carraro a inaugurare il Picco-lo Rifugio di Vittorio Veneto, il 22 agosto del 1957. Ma l’idea iniziale di mons.Carraro era di aprire un Piccolo Rifugio nel Castello di San Martino, la sua residenza, come si racconta

    nella biografia di Lu-cia “L’intensità di una vita”.Fu mons.Carraro a consacrare un grup-po di Volontarie della Carità, le consacrate laiche che seguirono l’esempio e l’impe-gno di Lucia.

    Proprio al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto rendiamo un particolare omaggio all’im-portanza nella nostra storia del vescovo Carraro: si chiama “Casa mons.Carraro” una delle due case che compongono la struttura.Divenuto vescovo di Verona, mons.Carraro aiutò la nascita di un Piccolo Rifugio anche nella sua nuova diocesi: il 1 novembre del 1960 partecipò all’apertura del Rifugio di Vero-na, allora in via Coni Zugna.Fu mons. Carraro a consentire a Lucia di custodire nella sua stanza Cristo Eucaristia negli ultimi, dolorosi giorni della sua vita, all’interno del tabernacolo oggi conservato nella Casa di Lucia a San Donà.

    LUCIA SCHIAVINATO

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    ISTITUTO

    Giornata della Vita Consacrata a Salvador

    Anche le Volontarie della Ca-rità (ed il Volontario Gabriel) hanno partecipato alla Giornata della Vita Consacrata organizzata nell’Arcidiocesi di S.Salvador in Bra-sile il 15 e 16 agosto. “Partecipare alla giornata - racconta la Volon-taria Iracema - è stata una grande ricchezza: qui, tra 600 partecipan-ti, abbiamo potuto dare la nostra testimonianza di vita consacrata e ascoltare quella di altri. In una gran-de condivisione di amore, missione, carità ed esperienze. Il mondo deve essere luogo di azione, lavoro e mis-sione per far conoscere Dio”.

    Anniversari di Lucia, occasione di memoria e di preghiera

    31 ottobre 1900: nasce a Musile di Piave Lucia, terzogenita di Guglielmo Schiavinato e Pia Stalda

    17 novembre 1976. “Mi fido di Te. Il nostro patto... Io ci cre-do. Tu sei l’Amore”. Sono le ultime parole scritte da Lucia, prima di tornare al Signore.

    Istituto a San Fidenzio con don Sabino Lambo

    Ecco il gruppo dell’Isti-tuto secolare Volonta-rie della Carità: Volontarie ed Associati si sono ritro-vati a San Fidenzio (Vero-na) ad agosto 2015 per gli esercizi spirituali annuali. Li ha predicati don Sabino Lambo, a partire dai temi dell’Anno della vita con-sacrata.

  • BRASILE - VERONA

    ottobre 2015

    D iventerà speranze, sorrisi, giochi e pasti per i bambini di uno dei quartieri più poveri di Sal-vador de Bahia in Brasile quan-to raccolto dalla Caritas della parrocchia del Duomo di San Donà. In particolare, le offerte sono per Beija-flor, la scuola comunitaria della parrocchia

    di Massaranduba a Salvador, in cui lavorano anche le Vo-lontarie della Carità Francisca e Iracema. Il parroco del Duo-mo don Paolo Carnio ha con-segnato qualche settimana fa il frutto della generosità dei sandonatesi alla presidente dell’Istituto secolare Volonta-rie della Carità Silvia Fazzari, e

    tramite lei o altre Volontarie le offerte arrivano poi nelle mani di don Luca Niccheri, parroco di Massaranduba e responsa-bile di Beija-flor.Attraverso la pagina Face-book, Beija Flor informa co-stantemente amici e soste-nitori delle attività in corso “Giocando scopro i miei sogni e i miei talenti” e “Il riscatto della nostra cultura” sono i due progetti più recenti di cui ci raccontano, mentre ad agosto Beija-flor, come tante altre scuole in Brasile, ha cele-brant la Giornata del Folclore, per riscoprire, conservare e trasmettere un enorme pa-trimonio di cultura popolare. Nell’occasione Beija-flor ha avuto anche la gioia di riceve-re la visita del vescovo ausilia-rio dell’arcidiocesi di Salvador, Dom Marco Eugênio.

    Beija-flor, i bambini riscoprono le tradizioni popolari assieme al vescovoConsegnate le offerte raccolte dalla Caritas parrocchiale di San Donà

    Il Piccolo Rifugio di Verona al Tocati, festival internazionale dei giochi in strada, assieme ai volontari del gruppo dei Pellegrini. (foto di Romeo Motta)

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    VERONA

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    “ I l Piccolo Rifugio è diventata una tappa fissa”, dice Danilo.Danilo Girardi è un volontario dei clown dottori della onlus “Invita un sorriso” di San Pietro in Cariano. Sono in 130 e sono presenti in alcuni ospedali di Verona e dintorni, nei reparti di pediatria ma non solo. Per loro generosità e nostra for-tuna, da tempo una domenica al mese la condividono con le persone con disabilità del Pic-colo Rifugio.“Ormai qui siamo conosciuti e conosciamo tutti: si sono crea-

    ti rapporti di amicizia”, dice Da-nilo. I clown, infatti non fanno semplicemente uno spettaco-lo. Non è che arrivano, fanno ridere, si cambiano, salutano e tornano a casa. “Uno spetta-colo così. fine a se stesso, sa-rebbe meno utile. Cerchiamo invece di fare qualcosa di più coinvolgente, con scalette che cambiano sempre”.E gli ospiti del Rifugio si la-sciano coinvolgere, eccome. “Appena arriviamo, Tania vie-ne a controllare se abbiamo portato la chitarra, e ci rimane male se non ce l’abbiamo. A

    volte, ne porto anche una in più, piccola, che faccio ‘suona-re’ anche a tutti loro”.“Misuriamo l’efficacia dell’in-tervento a partire dalla nostra stessa soddisfazione ,e quan-do usciamo dal Piccolo Rifugio noi siamo sempre soddisfatti. Quando incontriamo persone così è sempre più quello che danno a noi che quello che diamo a loro”. Speriamo che provino la stessa sensazione anche i nuovi allievi dei corsi clown di Invita Un Sorriso che vengono ad “assaggiare” il Pic-colo Rifugio.

    Più che clown: amiciOgni mese, racconta Danilo Girardi, il gruppo di “Invita un sorriso” coin-volge le ospiti – la più entusiasta è Tania - in divertenti spettacoli

    I nostri amici Giuseppe e Angelina Faccincani, sposi da 50 anniTanti auguri da tutti noi del Piccolo Rifugio di Verona a Giuseppe Faccincani, che ha da poco festeggiato 50 anni di matrimonio con la sua Angelina. Giuseppe è un nostro amico e vo-lontario preziosissimo: ci aiuta come autista e per tante piccole riparazioni e incombenze quotidiane, rendendo più agevole la vita e più comoda la casa delle persone con disabilità. Ma lui ed Angelina sono vicini al Piccolo Rifu-gio sin da quando la sede era a Villa Mirandola, prima del trasferimento del 1990 in via Ugolino Vivaldi nella parrocchia di Santa Maria Regina. Per i due coniugi alle nozze d’oro gli ospiti del Piccolo Rifugio hanno realizzato una speciale cornice decorata.

  • PONTE DELLA PRIULA

    ottobre 2015

    I l verde dei colli vittoriesi e l’azzurro di un cielo terso e senza nuvole dopo hanno fatto da cornice ai 150 parte-cipanti a “Camminando con il Piccolo Girasole”, la passeggia-ta di nordic walking di 6 km svoltasi domenica 6 settembre mattina a Vittorio Veneto.Si sono ritrovati per l’evento appassionati e curiosi di nor-dic walking della Marca e non solo, ed assieme a loro una trentina di persone con disabi-lità - anche chi era in carrozzi-na si spingeva con i bastoncini da nordic - di Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto e Ponte del-la Priula, Girasole di Orsago e Handy Hope di Vazzola.“Camminando con il Piccolo Girasole” è stata anzitutto la

    loro festa: formano il gruppo del “Piccolo Girasole”, che da anni si allena assieme agli ami-ci volontari istruttori di nordic walking e agli educa-tori delle co-munità. Poco più di un anno fa con i bastoncini a r r i v a r o n o fino in piaz-za San Pie-tro davanti a papa France-sco. Ora col-tivano altri sogni di nor-dic, e proprio a dare gam-be a questi

    sogni servirà quanto raccolto con la marcia e con lo show degli amici artisti Alberto Grol-lo e Franziskus Vendrame.

    Il Piccolo Girasole fiorisce ancoraDiamo gambe ai nostri sogni di nordic walking

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    VITTORIO VENETO

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    Anche quest’anno gli amici dell’Avis Vittorio Veneto ci hanno invitato alla Pedalavis, pedalata di beneficenza che ha aiutato anche il Piccolo Rifugio. Nella foto, la presidente Avis Lorella Piai con i due celebri ciclisti Francesco e Giacomo.

    N ella notte tra lunedì 6 e martedì 7 luglio è man-cata Simona Parlascino, una di noi del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto. E’ stata una delle donne che ha inaugurato il Grup-po Appartamento, dove viveva assieme ad altre quattro donne come lei in cammino verso l’au-tonomia. Ma questo cammino si è fermato quando la sclerosi laterale amiotrofica la ha colpita, togliendole progressivamente, in appena un anno, il movimento, e poi anche la parola. Simona ha portato la sua croce. Oltre ai tan-tissimi che sono venuti a pregare il rosario in sua memoria e al suo funerale, molti amici hanno volu-to esprimere su www.piccolorifu-

    gio.it o su Facebook il loro affetto e il loro dolore.“Ho condiviso tre anni di scuola media con Simona - ha scritto ad esempio don Alberto Botteon -. Non ha avuto una vita facile... ma ha sempre trovato chi le ha volu-

    to sinceramente bene. Riposi in pace, in quell’abbraccio del Pa-dre dove Simona troverà gioia e consolazione”. “Grazie per la tua splendida compagnia per tutti questi felici anni. Ti porto nel cuore”, ha scritto Antonella, per tanti anni volontaria al Pic-colo Rifugio. “Abbiamo riso nei momenti belli, abbiamo pianto quando le cose si facevano dif-ficili - scrive Monica -. Tu ci hai insegnato ad essere forti per-ché tu con coraggio hai affron-

    tato, come un drago dei libri che leggevi, questa crudele malattia”.

    Simona ha portato la sua croceIn appena un anno la Sla le ha tolto l’autonomia, poi il movimento, poi la parola

    Arricchiamo le giornate di chi vive al Piccolo Rifugio

    Pet therapy, shiatsu, nordic walking, laboratorio di raccon-ti, fotografia, arte, lezioni di in-ternet. Sono alcune delle atti-vità che proporremo nel corso dell’anno agli ospiti del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto e del Piccolo Rifugio – comuni-tà alloggio Fondazione Zaina Bernardi di Ponte della Priula. Saranno possibili grazie alla disponibilità di tanti amici, ma anche grazie al finanziamento del Centro di servizio per il vo-lontariato di Treviso, ottenuto dall’associazione Lucia Schia-vinato con il progetto “Lucia Schiavinato University anno secondo”.

  • VITTORIO VENETO

    ottobre 2015

    “A bbiamo creduto all’amore”, recita la scritta che incorni-cia la porta d’ingresso al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto.“E anche noi volontari dell’asso-ciazione crediamo all’amore!”, ha esclamato con forza Lionella D’Arsiè. Così la presidente ha con-cluso il suo discorso alla festa dei vent’anni dell’associazione Lucia

    Schiavinato. I volontari che si de-dicano alle persone con disabilità del Piccolo Rifugio (e non solo) si sono ritrovati domenica 13 set-tembre per ricordare il cammino percorso, immaginare quello a ve-nire, ringraziare tutti i compagni di viaggio e, semplicemente, fare festa.“Se il Piccolo Rifugio è il cuore di

    Vittorio Veneto, voi volontari ne siete le vene e le arterie, che al cuore e dal cuore portano san-gue”, ha detto il parroco del Picco-lo Rifugio don Ermanno Crestani. Il sindaco Roberto Tonon ha por-tato il saluto e il grazie della città.La parola è passata poi agli ex pre-sidenti dell’associazione. “E’ stata una grande occasione di crescita personale”, per Paride Antoniazzi.

    “Qui ci si sente a casa, c’è una di-mensione di famiglia che non ho mai trovato in nessun altro luo-go”; ha aggiunto Diego Giacomin. Impossibilitata a partecipare, An-tonella Rui ha mandato un mes-saggio.“Quando abbiamo cominciato eravamo in 18, ora siamo 43”, ha ricordato Dino Mulotto. Tutti gli

    attuali volontari hanno ricevuto la tessera speciale dell’associazione, edizione del ventennale.A ricordare il cammino percorso dai volontari del Piccolo Rifugio fin da quando la Volontaria della Carità Flavia Gaiotto chiese loro un impegno (era il 1986, prima ancora che l’associazione fosse formalmente costituita) ci hanno pensato anche i volontari veterani Adriano - “voi ospiti ci avete fatto crescere!”-, Paola - “esistono pochi posti come il Piccolo Rifugio in cui vivere rapporti umani così profon-di, così veri”!-, Fiorella e Saverio.Tra i nuovi volontari sono inter-venuti Riccardo, grazie al quale abbiamo avuto ospiti i Sing Over Sound, e Marzia, che con com-mozione ha ricordato: “Grazie ai ragazzi del Piccolo Rifugio sono riuscita a superare un periodo do-loroso per la mia famiglia. A tutti quelli che mi chiedono com’è il servizio al Piccolo Rifugio dico solo: provate!”“Per noi - ha detto Lionella - que-sto 2015 è stato un anno di grazia: abbiamo avuto la fortuna di cono-scere ed apprezzare nuove perso-ne, soprattutto giovani che con la loro presenza e il loro entusiasmo ci hanno spronato”. Il risultato sono le duemila ore di volontaria-to all’anno offerte.Alla festa hanno partecipato an-

    20 anni con noi, 2000 ore all’anno per noiIn festa con i volontari dell’associazione Lucia Schiavinato

    Il coro Sing Over Sound ha cantato per noi

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    VITTORIO VENETO

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    che altri amici volontari con le persone disabili, in rappresentan-za di Anffas e associazione Viezzer.A rendere più festa la festa ci hanno pensato le voci dei Sing Over Sound, coro della Scuola di musica Santa Giovanna d’Arco di Vittorio Veneto, con Giorgio Susa-na alla direzione e l’accompagna-mento di Marco Simeoni e Andrea Da Re. “Oggi abbiamo cantato per un pubblico caldo e speciale, che ci ha dato tanto amore, nella sua forma più bella la spontaneità”, ha

    scritto il coro su Facebook la sera stessa della festa.Quel 13 settembre abbiamo an-che allestito una mostra fotogra-fica digitale con le immagini più belle di 20 anni di volontariato. Alle pareti del nostro salone, inol-tre, erano appese anche frasi di Lucia Schiavinato – come quella che trovate in copertina - , per ricordare ai volontari e al Piccolo Rifugio da dove veniamo, e quali valori vogliamo provare a portare avanti.

    Gli ospiti del Piccolo Rifugio han-no riassunto in un cartellone tutte le esperienze che hanno condi-viso con i volontari. Al centro, il più semplice ma significativo dei grazie.Ma in realtà è a loro, ai loro sorri-si, alla loro compagnia, alla loro serenità, agli insegnamenti di vita che incarnano con la loro vita, che i volontari hanno voluto ripetere e ripetere un ringraziamento che usciva dal cuore.

    Tutti, insieme, appassionatamente

    I volontari dell’associazione Lucia Schiavinato presenti alla festa del ventennale

  • VITTORIO VENETO

    ottobre 2015

    P iccolo Rifugio di Vittorio Veneto, sala polivalen-te: un luogo che sembra pensato appositamente per chi desidera svolgere attività di vo-lontariato nel segno del più tra-sparente sentimento di amicizia.Domenica 13 settembre 2015 questo volto del volontariato si è appropriato interamente di quel

    luogo, per leggersi dentro il come ed il perché essere stati qui per tanto tempo, ed essere qui anco-ra. Vent’anni sono trascorsi dalla nascita dell’associazione che por-ta il nome di Lucia Schiavinato, la fondatrice dei Piccoli Rifugi, ma da molto tempo prima il seme posto dalle Volontarie della Cari-tà ha germogliato ed è cresciuto

    al Piccolo Rifugio: persone biso-gnose di tutto, ma sopra tutto di affetto e calore famigliare, ne hanno goduto il frutto. Chi si è accostato al Piccolo Rifugio ed ai suoi ospiti ha saputo affrontare un impegno molto forte sapendo agire in piena consapevolezza. Ha dato così forma e sostanza ad una associazione di volontariato che ha saputo andare ben oltre una manifestazione di impegno civile di aiuto. Ha saputo, invece, offrire e ricevere affetto ed amicizia, e soprattutto creare famiglia: ed e questo che gli da l’appartenenza al Piccolo Rifugio. Essere presente all’incontro organizzato dall’as-sociazione Lucia Schiavinato per il suo ventennale è stato per me essere testimone di questa realtà, e, per un pomeriggio, ospite rico-noscente della “famiglia”.

    Carlo Barosco

    “Voi volontari avete offerto e ricevuto affetto ed amicizia”L’omaggio all’associazione Lucia Schiavinato del presidente della Fondazio-ne Piccolo Rifugio Carlo Barosco

    Il presidente della Fondazione Piccolo Rifugio Carlo Barosco

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    SAN DONA’ DI PIAVE

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    Alcuni lampi di vent’anni di volontariato dell’associazione Lucia Schiavinato al Picco-lo Rifugio, tratti dalla mostra fotografica digitale proposta alla festa del 13 settembre

    Tu ed io, sorridenti

  • SAN DONA’

    ottobre 2015

    N ella chiesetta del Piccolo Ri-fugio di San Donà l’Adora-zione eucaristica, preghiera tanto amata dalla nostra fondatrice Lucia Schiavinato, è ogni giorno dalle 15 alle 18, il lunedì dalle 20.30 alle 24 e l’ultimo lunedì del mese per tutta la notte, dalle 20.30 alle 8 del marte-dì mattina. Il Gruppo degli Adoratori che si ritrova al Piccolo Rifugio ha iniziato l’anno di attività con un pel-legrinaggio al santuario mariano di Motta di Livenza. Eccone il racconto.

    “La ripresa dell’Adorazione Eucaristi-ca nella chiesa del Piccolo Rifugio a San Donà anche quest’anno ha tro-vato nel pellegrinaggio al santuario della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza ispirazione e sostegno. In particolare il pellegrinaggio è coinci-so con la festa mariana del Nome di Maria. A Lei, primo Tabernacolo, ab-biamo chiesto di custodire con onore e merito il Corpo del Signore che ri-ceviamo nell’Eucarestia.A Lei, Ostensorio vivente, abbiamo

    affidato la nostra preghiera di Adora-zione perché sia puntuale, meritata e feconda. A Lei, Mediatrice di Grazia, abbiamo affidato le nostre suppliche e le preghiere di quanti confidano nella nostra orazione. A Lei, Modello di Santità, abbiamo chiesto l’aiuto per vivere secondo gli insegnamen-ti del Vangelo. Il pellegrinaggio si è concluso con un breve momento conviviale occasione di saluti, cono-scenza e ringraziamento reciproco”.

    Gli Adoratori pellegrini a Motta

    Facciamo squadra per dedicarci alle persone con disabilitàDedicarsi alle persone con disabilità è un gioco di squadra. In campo, oltre al cuore, bisogna mettere la compe-tenza. Lo scorso 15 settembre, a San Donà, si è svolto l’ultimo incontro del primo ciclo di incontri di forma-zione per i coordinatori dei Piccoli Rifugi. Si è ragionato sui punti di forza e di debolezza di ciascuno, e sull’esito degli incontri del supervi-sore con il personale di ciascun Pic-colo Rifugio. L’obbiettivo è sempre lo stesso: offrire il meglio alle perso-ne con disabilità accolte.

    Inizio d’anno con Maria per il gruppo che prosegue l’adorazione eucaristi-ca, tanto cara a Lucia, nella cappella del Piccolo Rifugio di San Donà

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    I dee per regali di Natale o per una bomboniera solidale?Queste, ad esempio. Sono alcune delle più recenti cre-azioni del centro diurno del Pic-colo Rifugio di San Donà. Le ave-te viste anche se siete passati a trovarci durante le Fiere del R o s a r i o , le potete prendere in mano, guar-dare da vicino ed eventual-mente anche... portare a casa. Se passate a trovarci al centro diurno.Per informazioni: 042152583, [email protected]

    Regali di cuoreAl centro diurno di San Donà adesso ci dedichiamo a...

  • SAN DONA’

    ottobre 2015

    P er ciascuno e ciascuna, un obbiettivo diverso.Riuscire a rilassare quei muscoli sempre contratti. Met-tere a tacere, almeno un poco, l’ansia. Avere un rapporto meno ostile con il proprio corpo. Mi-gliorare le relazioni con gli altri. Tenere allenate le proprie gam-be e braccia e la propria coordi-nazione.Come riuscire a fare tutto que-sto? Salendo a cavallo.Quelli che abbiamo elencato, infatti, sono gli obbiettivi indi-viduali per le persone con disa-bilità del Piccolo Rifugio di San Donà che una volta alla settima-na da settembre fanno riabilita-zione equestre al centro Settimo Cielo di Musile, dove si utilizza il Metodo Globale di Riabilitazio-ne a mezzo del cavallo ricono-sciuto dal Ministero della Sanità e dal Miur.Per ognuno dei nostri ci sono incontri individuali di trenta mi-nuti: loro, un cavallo, e la dotto-ressa Christine Freund. Inoltre, ogni mese, un incontro con gli educatori e coordinatori del Pic-colo Rifugio, per verificare a che punto siamo con gli obbiettivi prefissati.Piccoli passi in sella possono portare a grandi risultati: chi fa

    fatica ad avere una relazione con le altre persone, perché proprio questa è la sua disabilità, può riuscire a… sciogliersi proprio con le carezze e la vicinanza fi-sica al cavallo, e poi riportare questi benefici ai rapporti con gli amici e gli operatori. Anche la

    riabilitazione equestre, del resto, è parte del progetto educativo che prepariamo per chi vive al Piccolo Rifugio o ne frequenta il centro diurno. Con l’obbiettivo finale, per la riabilitazione eque-stre come per tutte le attività, di

    arricchire la qualità della vita di ciascuno.Ogni volta che i nostri salgono a cavallo si fa un passo avanti in questa direzione. Possiamo of-frire un primo ciclo di incontri di riabilitazione equestre ai nostri anche grazie alle offerte ricevute

    da amici e sostenitori.Se vuoi, puoi regalare agli ospiti del Piccolo Rifugio anche tu, con una piccola offerta, altre matti-ne e pomeriggi di benessere a cavallo...

    Se sto bene a cavallo sto beneanche con me stessaGli incontri di riabilitazione equestre con Christine Freund portano benefici ai nostri soprattutto quando si scende di sella. Ci aiuti a proseguire il progetto?

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    SAN DONA’

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    I 1 ottobre 2015 ha compiuto 86 anni Marcella Boeretto, Volontaria della Carità. Originaria di Fossà, frazione di San Donà, oggi vive al Pic-colo Rifugio di San Donà. Per il suo compleanno il regalo più bello l’ha ricevuto con qualche settimana di anticipo: la prima copia di “Una sto-ria, una vita”, il libro in cui ha raccolto molti preziosi ricordi della sua lunga vita. Lo ha scritto assieme all’amica, e amica del Piccolo Rifugio, Daniela Marin Dianese. Ha cominciato l’opera nel 2008, quasi per caso, stimolata da alcune fotografie d’epoca capitatele tra le mani, nell’anno in cui ricordava i suoi 50 anni da Volontaria della Ca-rità. Nelle prime righe del libro Mar-cella racconta la povertà delle sue origini. “Sono nata in una baracca di legno nella tenuta dei miei parenti Brussolo (...) Era una giornata fredda e per scaldare la stanza, mi hanno raccontato, aprirono le porte della stalla lì vicina, perché il calore degli

    animali arrivasse fino a noi”. Nella pagine c’è spazio anche per la ma-lattia con cui ha dovuto fare i conti. Ma pure per l’incontro che le ha cam-biato la vita: quello con Lucia Schia-vinato, che la ha portata alla sua consacrazione da Volontaria e alla vita al Piccolo Rifugio. “Marcella in quest’ultimo periodo si è aggravata, parla poco, è dolorante ma quando le è stata consegnata la prima copia

    del libro ha sorriso di cuore”, raccon-ta Susanna Paulon, coordinatrice del Piccolo Rifugio di San Donà. Di “Una storia, una vita” sono state stampate molte copie: chi è interessato a riper-correre assieme la vita di Marcella, Volontaria della Carità sulle orme di Luci Schiavinato, può chiederne una al Piccolo Rifugio di San Donà (tel 042152583, [email protected])

    La Volontaria Marcella si racconta La povertà, la malattia e l’incontro con Lucia: raccoglie i suoi ricordi in “Una storia, una vita”, scritto con Daniela Marin Dianese

    Marcella, Daniela ed il libro

    N el nostro giardino un red carpet da far invidia a quello della Mostra del Cinema di Venezia, perché ci han-no sfilato i nostri vip preferiti: very important person per quello che fanno per noi, per l’affetto che ci dedicano. Molti, infatti, hanno me-ritato il nostro personalissimo Leo-ne d’Oro alla carriera... per una car-riera che di certo non è terminata.Ha preso a tema la Mostra del Ci-nema di Venezia la Festa degli

    Amici del Pic-colo Rifugio di San Donà di do-menica 13 set-tembre: un’oc-casione per stare insieme e per ringraziare chi ci fa il dono prezioso della sua amicizia.

    I nostri Leoni d’Oro siete voi

  • FERENTINO

    ottobre 2015

    Veronica Cervini e il suo tirocinio oss al Piccolo Rifugio

    Con voi sono cresciuta

    I l tirocinio al Piccolo Rifugio non è solo fare le ore che ser-vono per ottenere il benedet-to diploma.Il tirocinio al Piccolo Rifugio non è solo un’occasione di formazione professionale.Invece è stato ed è, per molti, an-che un momento di crescita per-sonale. Un’esperienza che lascia una traccia profonda. Così è stato, ad esempio, per Veronica Cervini, che da poco ha terminato il suo periodo di 550 ore al Piccolo Rifu-gio di Ferentino.Ecco la sua testimonianza.“Sono iscritta alla scuola Luigi Pi-randello di Frosinone – comincia a raccontare Veronica e sto fre-quentando il corso per operatore socio sanitario. La mia direttrice mi ha indirizzata verso il Piccolo

    Rifugio, e da tutti quelli a cui par-lavo del Piccolo Rifugio sentivo parole di stima. Avevo la certezza che avrei fatto una bella esperien-za... e così è stato!Al Piccolo Rifugio ho svolto le classiche mansioni dell’oss, e in più ho pensato di coinvolgere i ragazzi in un mio hobby perso-nale stimolando la loro fantasia e creatività! (Nascono così i gioielli che vedete nella pagina a fianco).Mi sono sentita davvero in fami-glia e i ragazzi ora occupano una parte della mia vita.Mi sento davvero cresciuta nel lato professionale ma soprattutto umano!Nelle escursioni come al parco giochi o allo zoo mi sono divertita particolarmente ed ho osserva-to da vicino le difficoltà che può

    avere una persona disabile nel trovarsi in ambienti non prepara-ti alle sue esigenze: mi ha colpito sopratutto il loro non fermarsi da-vanti a questi piccoli ostacoli!Se tornerò al Piccolo Rifugio? Già sono tornata, è mia intenzione non sparire!!Vorrei ringraziare i coordinatori e tutti gli operatori del Piccolo Rifu-gio di Ferentino, che mi hanno ac-colta come una di famiglia: spero di aver lasciato qualcosa!”“Grazie ancora per tutto quello che in questi mesi ci hai regalato e continuerai a regalarci. sei sta-ta per noi un aiuto prezioso”, è il messaggio che hanno lasciato Veronica i “ragazzi” del Piccolo Ri-fugio di Ferentino.

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    FERENTINO

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    I gioielli realizzati dagli ospiti del Piccolo Rifugio

    Creiamo bellezza, indossate bellezza

    U n nuovo modo per alle-nare le nostre abilità. Un nuovo sbocco per la nostra voglia di creare qualcosa di bello.Una nuova idea per chi vuole fare o farsi un piccolo regalo speciale... realizzato con le mani e con il cuore.Ecco a voi i gioielli creati dagli ospiti del Piccolo Rifugio di Fe-rentino: da un’idea, e con la pas-sione, della tirocinante Veronica Cervini.Per informazioni su queste ed al-tre creazioni del Piccolo Rifugio: 0775244051, [email protected]

  • TRIESTE

    ottobre 2015

    La gioia di dire: questo l’ho fatto ioAl termine i lavori per realizzare due appartamenti al terzo piano per ospi-tare persone autosufficienti che cercano un sostegno per l’autonomia

    L a generosità porta sem-pre grandi frutti, e nelle nostre case questo è mil-le volte vero.Pensiamo ad esempio all’ami-co che fece una donazione alla Domus Lucis, la nostra casa di Trieste per acquistare un forno per cuocere la ceramica, e all’al-tro amico che ci aiutò a trovare un forno di qualità ad un costo

    basso.È grazie a loro che alla Domus Lucis abbiamo avviato un laboratorio di cera-mica. E’ grazie a loro, ed alle operatrici, che le donne disabi-li si cimentano con l’impasto e con il co-lore, usano la forza

    delle loro mani per creare delle forme, e quando vedono uscire bellezza dal for-no per ceramica possono dire con orgoglio: questo l’ho fatto io!Ed ecco a voi al-cune delle ulti-me creazioni del

    nostro laboratorio: per venire a vederle o toccarle di persona, o per chiedere se possiamo realiz-zare qualcosa apposta per voi, veniteci a trovare alla Domus o chiamateci allo 040421246 o scriveteci a [email protected]

    Addio Pinetta, 71 anni con noi

    Mercoledì 21 ottobre è ritornata al Signore Giuseppina Tamai, per tutti Pinetta, Volontaria della Carità che da moltissimi anni viveva alla Domus Lucis di Trieste.Avrebbe compiuto 95 anni a novembre e da 71 anni era parte della no-stra storia: entrò al Piccolo Rifugio di San Donà il 16 marzo 1944 Era una giovane donna disabile che voleva aiutare chi era disabile come lei, ma-gari più grave: l’incontro con la nostra fondatrice Lucia Schiavinato le in-dicò la strada per realizzare la sua vocazione.Era un’epoca in cui per la disabilità c’era molta meno attenzione che oggi, al punto che perfino molti istituti re-ligiosi chiudevano le porte a chi era fragile nel corpo come Pinetta. Anche in questo Lucia si dimostrò pioniera.Al Piccolo Rifugio, e poi alla Domus Lucis ha donato 71 anni di testimonianza di vita e di fede.

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    TRIESTE

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    PER VOI

    PER NOI

    Potete chiederci pezzi unici: realizzati apposta per voi, le vostre idee e richieste. Siamo specialisti di vasi, sottopentola, tazze, portacandele, portaincenso, collane con ciondoli, segnaposti, portamestoli ...ma non mettiamo limiti alla creatività!

    Domus Lucis: Scala dei Lauri 2, 34134 TriesteTel 040421246, www.piccolorifugio.it, Facebook: Piccolo Rifugio

    Le ceramiche che ci avete richiesto renderanno ancora più bella la nostra Mostra di Natale. Le offerte che raccoglieremo, vostre e di altri amici, regaleranno alle donne della Domus Lucis le emozioni, e i benefici per il corpo e lo spirito, di ippoterapia e pet therapy, con cavalli e cani.GRAZIE!

    CERAMICA

    Amici generosi ci hanno regalato un forno da ceramica. L'impegno e le mani ce li abbiamo messi noi. Un po' di prove, abbiamo imparato, ed eccoci: siamo il Laboratorio di ceramica della Domus Lucis, casa e famiglia per persone con disabilità dal 1962.

  • PENSIAMO ALL’ESTATE?

    ottobre 2015

    Grazie per queste belle vacanze... e anche per le prossime!

    L ’ estate è ormai lonta-na, ma i ricordi non svaniscono: per molti ospiti del Piccolo Rifugio - così come per molti di voi e di noi,

    del resto! - le vacanze sono il momento più bello e più atteso dell’anno. Non svanisce, qui al Piccolo Rifugio, neppure la vo-glia di dire ancora grazie a chi

    ha permesso, con il suo tempo o con le sue offerte, di vivere quei momenti indimenticabili.

    La settimana a Caorle del Rifugio di Ponte della Priula, ad esempio, è stata possibile grazie a quanto raccolto da calciatori e pallavolisti che sotto la pioggia parteciparono ai tornei “Piccolo Rifutbol” e “Volley x Shelter” a giugno, oltre che ai Volontari x Shelter che hanno condiviso la vacanza al mare. Per tutte le squadre dei tornei, il nostro grazie è nella foto qui sopra.

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    PENSIAMO ALL’ESTATE?

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    Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto e associazione Lucia Schiavinato un anno fa era-no preoccupati. Per le nostre casse sono tempi difficili, i contributi degli enti pubblici sono sempre più ridotti: ce la faremo a garantire i soggior-ni estivi anche stavolta, ed anche per chi non se li può proprio pagare con risorse proprie? La risposta l’han-no data i tanti generosi che anno permesso di raccoglie-re circa 4000 euro per rende-

    re possibili le settimane a Caorle ed Auronzo. Il resto ce l’hanno messo i volontari - come faremmo senza di loro? - che hanno condiviso le ferie con le persone con disabilità.E c’è stata una vacanza in più: le donne del Gruppo Appartamento hanno trascorso una settimana a Caorle. Nel cammino verso l’autonomia in cui il Piccolo Rifugio le accompagna, c’era da affrontare la prova di autoge-stirsi in vacanza: è stata pienamente superata.

    Provate ad immaginare le emozioni di Paola e Monia davanti al Lago di Misurina e alle Tre Cime di Lavaredo. O pensate a Rina, 80 anni passati e il sorriso così spesso sulle labbra, che davanti a boschi prati e rocce ha sor-riso ancora di più. Le tre ospiti del Pic-colo Rifugio di San Donà ad agosto hanno trascorso 3 giorni sulle Dolo-miti (dove già era in vacanza un’altra delle nostre, Daniela) accompagnate dalla coordinatrice Susanna e dall’e-ducatrice Alice. A rendere possibile queste ore di gioia sono stati anche gli amici che hanno portato delle offerte per le nostre uscite. In particolare c’è un ragazzo che, assieme alla zia, si dedica a regalarci giorni speciali: lo teniamo nel cuore.

    L’estate 2016 è ancora lontana, ma il pensiero già vi ci corre. Per permettere ai nostri ospiti di vi-vere ancora esperienze come quelle di queste due pagine - ma pure tutti i piccoli o grandi appuntamenti condivisi con i

    volontari durante l’anno - ser-vono i piccoli mattoncini di tutti. La raccolta fondi per i soggiorni estivi è già cominciata, ad esem-pio, per l’associazione Lucia Schiavinato, con la riuscitissima festa “Se stiamo insieme è anco-

    ra estate” a Cimadolmo. Mentre i Volontari X Shelter hanno orga-nizzato una vendita di torte in parrocchia a Ponte della Priula in vista dei loro progetti futuri con il Piccolo Rifugio. Vuoi comincia-re anche tu a pensare all’estate?

  • San Donà: una cena di festa per regalarci un sollevatore

    L’associazione Viviamo organizza per sabato 28 novembre la serata di beneficenza “Voi per loro”: alle 19,30 la cena al ristoran-te Sil River di Caposile, frazione di San Donà. Nel corso della serata, spettacoli di magia e animazione per bambini. Prenotazioni al 3391572119.Costo: 25 euro, 10 euro per i bambini.Perché? Tutto il ricavato sarà do-nato al Piccolo Rifugio di San Donà per l’acquisto di un sollevatore: lo utilizzeranno gli operatori, più e più volte al giorno, per aiutare gli ospiti ad alzarsi dal letto o ad andare in bagno, ad esempio: un buon solle-vatore rende il più dolce possibile il movimento di chi fa molta fatica a muoversi da solo, o non può farlo affatto.

    Vi aspettiamo per...

    Concerto di Natale del Rotaract a Vittorio Veneto

    Da più di 30 anni i giovani del Rotaract Conegliano Vittorio Veneto sono amici fedeli del Piccolo Rifugio. Ogni anno ci mostrano la loro amicizia regalandoci un concerto. Venerdì 11 dicembre alle 20.30, chiesa di Sant’Andrea a Vittorio Veneto: Concerto di Natale con Coro Conegliano, Gruppo Canto Giovani di Follina, Coro Le Sorgenti di VaragoLa musica ci trasporterà verso lo spirito del Natale, e chi vorrà potrà lasciare un’offerta che di-venterà un dono per il Piccolo Rifugio. Un grande ringraziamento al presidente Michele Tittonel e a tutti i rotaractiani!