Per l’accoglienza in Italia dei Minori Stranieri Non ... · sulla base dei diritti e dei principi...

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ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO Si ricorda che: La domanda di Servizio civile va inviata al Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS di Roma, E DEVONO PERVENIRE ENTRO IL 28/09/2018, secondo gli orari e le modalità riportate sul sito www.unicef.it L’INVIO DELLA DOMANDA A PIÚ DI UN ENTE O PER PIÙ DI UN PROGETTO PROVOCA L’ESCLUSIONE DEL CANDIDATO/A DALLE SELEZIONI TITOLO DEL PROGETTO: Per l’accoglienza in Italia dei Minori Stranieri Non Accompagnati SETTORE e Area di Intervento: Settore: Educazione e Promozione culturale Area d’intervento: Interventi di animazione nel territorio Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale: PREMESSA ACCORDO UNICEF-GOVERNO ITALIANO Il progetto, che interviene sul problema della scarsa integrazione e inclusione sociale dei minori stranieri non accompagnati, si inquadra in un’importante novità: il 27/05/2016 vi è stata la firma tra l’UNICEF e il Ministero dell’Interno di un protocollo di intesa che sancisce l’avvio di una nuova collaborazione che consentirà di migliorare l’inclusione sociale dei bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati presenti in Italia. Il protocollo è stato rinnovato a luglio del 2017 per ulteriori 14 mesi. Il protocollo si inquadra nella realizzazione del piano d’azione dell’UNICEF per l’emergenza migranti ONE UNICEF RESPONSE che si attua in vari paesi europei in collaborazione con i governi e le autorità competenti. La Dichiarazione di intenti congiunta, firmata dal Capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Ministro dell’Interno Mario Morcone e il direttore dell'UNICEF Liaison Office di Ginevra-Division of Public Partnerships Marilena Viviani, prevede che l’UNICEF affiancherà il Governo italiano nelle seguenti attività: sosterrà il Governo nel monitoraggio degli standard di accoglienza dei minorenni migranti e rifugiati - con particolare attenzione per quelli non accompagnati - per assicurare che siano in linea con quanto previsto dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell'adolescenza; realizzerà un monitoraggio delle condizioni di vita dei minorenni migranti nei Centri di accoglienza. Il monitoraggio verrà effettuato in collaborazione con le istituzioni preposte, sulla base dei diritti e dei principi sanciti dalla Convenzione

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ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

Si ricorda che:

La domanda di Servizio civile va inviata al Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS di

Roma, E DEVONO PERVENIRE ENTRO IL 28/09/2018, secondo gli orari e le modalità

riportate sul sito www.unicef.it

L’INVIO DELLA DOMANDA A PIÚ DI UN ENTE O PER PIÙ DI UN PROGETTO

PROVOCA L’ESCLUSIONE DEL CANDIDATO/A DALLE SELEZIONI

TITOLO DEL PROGETTO:

Per l’accoglienza in Italia dei Minori Stranieri Non Accompagnati

SETTORE e Area di Intervento:

Settore: Educazione e Promozione culturale

Area d’intervento: Interventi di animazione nel territorio

Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale:

PREMESSA – ACCORDO UNICEF-GOVERNO ITALIANO

Il progetto, che interviene sul problema della scarsa integrazione e inclusione sociale dei

minori stranieri non accompagnati, si inquadra in un’importante novità: il 27/05/2016 vi è

stata la firma tra l’UNICEF e il Ministero dell’Interno di un protocollo di intesa che sancisce

l’avvio di una nuova collaborazione che consentirà di migliorare l’inclusione sociale dei

bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati presenti in Italia. Il protocollo è stato

rinnovato a luglio del 2017 per ulteriori 14 mesi.

Il protocollo si inquadra nella realizzazione del piano d’azione dell’UNICEF per l’emergenza

migranti ONE UNICEF RESPONSE che si attua in vari paesi europei in collaborazione con i

governi e le autorità competenti.

La Dichiarazione di intenti congiunta, firmata dal Capo del Dipartimento per le Libertà civili

e l’Immigrazione del Ministro dell’Interno Mario Morcone e il direttore dell'UNICEF Liaison

Office di Ginevra-Division of Public Partnerships Marilena Viviani, prevede che l’UNICEF

affiancherà il Governo italiano nelle seguenti attività:

• sosterrà il Governo nel monitoraggio degli standard di accoglienza dei minorenni migranti

e rifugiati - con particolare attenzione per quelli non accompagnati - per assicurare che

siano in linea con quanto previsto dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e

dell'adolescenza;

• realizzerà un monitoraggio delle condizioni di vita dei minorenni migranti nei Centri di

accoglienza. Il monitoraggio verrà effettuato in collaborazione con le istituzioni preposte,

sulla base dei diritti e dei principi sanciti dalla Convenzione

• promuoverà il monitoraggio delle attività a sostegno della prima integrazione e

dell’inclusione sociale dei bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati.

Il presente progetto privilegerà la componente di potenziamento dell’inclusione sociale dei

minori stranieri non accompagnati.

Area di intervento

Il progetto vuole intervenire sul problema della scarsa integrazione e inclusione sociale dei

minori stranieri non accompagnati in Italia.

Secondo la legge italiana, per minore straniero non accompagnato, si intende il minorenne che

non ha la cittadinanza italiana o dell’Unione europea e che si trova nel territorio dello Stato e

che è privo dell’assistenza di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui

legalmente responsabili in base alle leggi vigenti1 art 2.1 l. 7 aprile 2017, n. 47 “Disposizioni

in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”.

Sempre in base alla nostra legislazione, i minori stranieri non accompagnati sono titolari di

diritti in materia di protezione dei minori allo stesso modo dei minori italiani con cittadinanza

dell’Unione europea.

Il problema dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è divenuto più importante

nel 2016, per l’aumento del numero di arrivi: su 28.223 minori sbarcati in Italia nel 2016,

25.846 erano minori stranieri non accompagnati (91,6% del totale, con un aumento del 98,4%

rispetto al 2014 e del 109,1% rispetto al 2015)2

Tabella Italia. Minori arrivati via mare, valori assoluti e percentuali (2014-2016)3

Arrivati via

mare

2014 2015 2016

Minori v.a.

% su totale

sbarcati

26.122

15,4

16.478

10,7

28.223

15,6

Di cui

accompagnati

v.a.

% su totale minori

13.096

50,1

4.188

25,0

2.377

8,4

Di cui non

accompagnati

v.a.

% su totale minori

% su totale

sbarcati

13.026

49,9

7,7

12.360

75,0

8,0

25.846

91,6

14,2

Anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali4 segnala l’incremento del numero di

minori stranieri non accompagnati: 23.934 nel 2016 (+32% sul 2015). Di questi ne risultano

presenti alla fine dell’anno 17.373. La restante parte è invece irreperibile, nel senso che non

risulta inserita nel sistema di accoglienza e di tali minori si è persa traccia (27,4% del totale).

Rispetto a questo grave problema della scomparsa di una parte dei minori che arrivano in

Italia, secondo dati dell’UNICEF5, il 25% dei minori stranieri non accompagnati scompare

entro le prime 72 ore dallo sbarco: una parte cerca di raggiungere connazionali o la famiglia

1 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione – 2017; art 2.1 l. 7 aprile 2017, n. 47

“Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”; 2 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione - 2017

3 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione - 2017 4 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione - 2017 5 Emergenza Bambini Migranti – One Unicef Response 2017: dal salvataggio all’inclusione sociale

in altri paesi europei; altri cadono nella rete dei trafficanti e sono vittime di lavoro minorile,

sfruttamento sessuale o sono arruolati da reti criminali nazionali o locali.

La prevalenza dei minori stranieri non accompagnati è di sesso maschile (93,3% del totale nel

2016), sebbene la componente femminile sia aumentata di 2 punti percentuali rispetto al 2015.

Il numero maggiore è prossimo ai 18 anni (il 56,6% ha 17 anni, il 26,0% 16). Solo il 7,6% ha

meno di 15 anni.

Dal punto di vista dei paesi di origine, la maggior parte proviene da Egitto, Gambia, Alania,

Nigeria ed Eritrea (54,5% del totale).

Per quanto riguarda la distribuzione dei presenti nei centri di accoglienza regionali, la Sicilia è

al primo posto con il 40,9%, segue la Calabria con l’8,2%, l’Emilia Romagna con il 6,2%, la

Lombardia è al 6,1%, il Lazio al 5,3% la Puglia al 5,1% e la Campania al 5,0%.

Il progetto di Servizio civile opera in tutte queste regioni, tranne Emilia Romagna e Puglia.

Il Report mensile sui minori stranieri non accompagnati in Italia del Ministero del Lavoro e

delle Politiche Sociali di ottobre 2017 presenta i seguenti dati6:

▪ Numero minori stranieri non accompagnati censiti al 31/10/2017: 18.479;7

▪ Tabella: Distribuzione per genere

Genere Presenti e censiti %

Maschile 17.210 93,1

Femminile 1.269 6,9

Totale 18.479 100

▪ Tabella: Distribuzione per fascia d’età

Fasce d’età Presenti e censiti %

17 anni 11.130 60,2

16 anni 4.298 23,3

15 anni 1.758 9,5

7-14 anni 1.181 6,4

0-6 anni 112 0,6

Totale 18.479 100

6 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Report mensile minori stranieri non accompagnati in Italia –

Ottobre 2017 7 Censimento svolto ai sensi dell’art. 19 del Decreto Legislativo n. 142/2015 e degli artt. 2 e 5 del D.P.C.M. n.

535/1999;

Grafico distribuzione per fasce di età

È importante sottolineare il nuovo quadro legislativo italiano, con l’entrata in vigore, a

maggio 2017, della L. n. 47 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori

stranieri non accompagnati”, che raccoglie i precedenti strumenti normativi sui minori

stranieri non accompagnati. La nuova legge prevede importanti misure a tutela dei minori.

Alcune delle principali, coerenti con l’impostazione del progetto sono:

▪ divieto di respingimento alla frontiera per tutti i minori non accompagnati;

▪ riduzione a 30 giorni del termine massimo di permanenza in centri di prima assistenza e

accoglienza. Precedentemente il termine era fissato in 60 gg.;

▪ svolgimento di indagini familiari, se non sussistono rischi per il minore o suoi familiari e

ad esclusivo interesse del minore, per verificare l’esistenza di familiari idonei a prendersi

cura del minore o se ci siano le condizioni per un rimpatrio nel paese di origine o in un

paese terzo.

▪ Istituzione di un sistema informativo nazionale dei minori stranieri non accompagnati: una

apposita cartella sociale, contenente soluzioni di lungo periodo per il benessere del minore

e chedeve essere compilata dal personale della struttura di accoglienza e trasmessa ai

servizi sociali del Comune di destinazione e alla Procura della Repubblica presso il

tribunale per i minorenni.

▪ Istituzione di un albo di tutori volontari presso ogni Tribunale per i Minorenni a cui

possono iscriversi privati cittadini, selezionati e adeguatamente formati, da parte di garanti

regionali per l’infanzia e l’adolescenza;

▪ Estensione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati a tutti i minori non

accompagnati e raccordo con la prima accoglienza. Inoltre, nella scelta del posto in cui

collocare il minore, si deve tenere conto delle esigenze e delle caratteristiche dello stesso.

Cause della scarsa integrazione e inclusione sociale dei minori stranieri non accompagnati in

Italia – MSNA.

Una volta definito e quantificato l’entità del problema della scarsa integrazione e inclusione

sociale dei minori stranieri non accompagnati in Italia, vediamone le cause.

Come premessa si deve tenere presente il percorso che i minori svolgono dal loro paese

d’origine. Lasciano il loro paese, affrontando un viaggio molto duro, le torture e la detenzione

arbitraria in paesi come la Libia i naufragi, i recuperi in mare…; tutti eventi questi che

possono aver segnato in profondità i protagonisti e che si concludono con lo sbarco o l’arrivo

per altre vie in Italia, dove i minori necessitano di un ampio spettro di servizi di base e che

mirano all’inclusione sociale e che sono l’oggetto del progetto.

Svolte questa premessa, vediamo alcune delle cause principali della problematica in oggetto

possono essere così descritte:

• Marginalità geografica dei centri di accoglienza

Gli spazi abitati dai minori stranieri non accompagnati sono ai emarginati fisicamente rispetto

ai centri abitati, spesso al di fuori delle stesse città e spesso anche inospitali. I minori, oltre ad

essere lontani dal proprio paese di origine, sono anche emarginati, anche fisicamente, nella

società di accoglienza. Questo sia che si tratti di Centri di prima accoglienza (Cpa) o di Centri

di accoglienza straordinaria (Cas).

L’ubicazione dei centri di accoglienza produce un isolamento fisico rispetto alla società di

accoglienza e quindi una grande difficoltà ad usufruire di occasioni di integrazione e di

inclusione sociale.

• Scarsa attenzione all’integrazione e di inclusione sociale nei centri di accoglienza.

Spesso i centri di accoglienza non adempiono alla loro funzione di favorire l’integrazione e

l’inclusione sociale, in quanto non vi vengono realizzate attività progettate a questo scopo e i

minori sono spesso “parcheggiati” nei centri stessi.

Questa criticità, insieme ai periodi di permanenza nelle strutture da parte dei minori che sono

spesso molto lunghi, contribuiscono ad un grande senso di disorientamento dei minori.

• Lunghe attese per l’assegnazione della tutela.

• Difficoltà burocratiche per l’ottenimento dei documenti.

• I dinieghi della Commissione valutante la richiesta di asilo

Considerato il complesso delle cause della scarsa integrazione e inclusione sociale dei MSNA

e non potendo, nel breve periodo, incidere sui vincoli pubblici che riguardano l’assegnazione

della tutela, le difficoltà burocratiche e i dinieghi della Commissione valutante, il progetto

concentrerà la sua attenzione sulla scarsa attenzione all’integrazione e all’inclusione sociale.

CONTESTO TERRITORIALE

Una volta riportati i dati a livello nazionale si analizza ora il contesto territoriale locale dove

si realizzerà il progetto, dimostrando la presenza dei minori stranieri non accompagnati sul

territorio.

I dati riportati sono a livello provinciale (che costituisce il territorio di intervento delle sedi di

attuazione del progetto) e, ove non disponibili a livello delle province, si riportano quelli

regionali

Le Sedi di attuazione progetto Saranno i Comitati provinciali UNICEF e il territorio di

riferimento per la realizzazione delle attività è proprio la provincia. I Comitati provinciali

sono presenti in modo capillare sul territorio nazionale: rappresentano una rete di 110

Comitati Regionali e Provinciali, coordinati dai rispettivi Presidenti, a loro volta nominati dal

Consiglio Direttivo.

I Comitati locali sono parte integrante dell'UNICEF Italia, di cui costituiscono strutture

operative decentrate prive di autonoma personalità giuridica.

La loro missione è di attuare a livello locale le iniziative nazionali e internazionali per la

promozione dei diritti delle bambine e dei bambini, tramite contatti diretti con cittadini,

scuole, enti locali e altre articolazioni territoriali delle istituzioni e della società civile.

Tabella: Residenti stranieri a livello provinciale8

Provincia Numero residenti

stranieri

% su totale dei

residenti

Variazione 2016-

2017

Ancona 43.350 9,1 -3,2

Benevento 8.655 3,1 15,4

Cagliari 16.644 3,0 5,9

Caserta 44.860 4,9 3,3

Catania 34.566 3,1 3,4

Cosenza 33.410 4,7 5,1

Gorizia 12.831 9,2 1,1

Milano 446.923 13.9 0,1

Napoli 123.733 4,0 5,0

Padova 93.268 10 -1,9

Palermo 37.200 2,9 0,6

Reggio Calabria 31.531 5,7 4,2

Roma 544.956 12,5 2,9

Salerno 52.856 4,8 3,6

Sassari 9.728 2,9 8,3

Varese 74.740 8,4 -0,7

Tabella: minori stranieri non accompagnati presenti ad ottobre 2017 a livello regionale9

Regione Presenti e censiti % sul totale a livello

nazionale

Calabria 1.575 8,5

Campania 757 4,1

Friuli Venezia Giulia 630 3,4

Lazio 991 5,4

Lombardia 1.053 5,7

Marche 210 1,1

Sardegna 797 4,3

Sicilia 8.045 43,5

Veneto 362 2,0

Totale 14.420 78

Come si può vedere dai dati sopra riportati, il progetto si svolgerà in territori dove,

generalmente, si rileva un aumento del numero degli stranieri nel 2017.

La somma delle regioni in cui si realizzeranno gli interventi contano, complessivamente

14.420 minori stranieri non accompagnati, che rappresentano il 78% di tutti quelli presenti a

livello nazionale ad ottobre 2017, mostrando questo ultimo dato il potenziale di impatto del

progetto.

8 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione - 2017 9 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Report mensile minori stranieri non accompagnati in Italia –

Ottobre 2017

Indicazione della domanda di servizi analoghi e relativa offerta

Come anche si può evincere dalla descrizione dell’area di intervento, quello dei MSNA è un

fenomeno emergenziale e in crescita che vede impegnate su tutto il territorio nazionale

diverse strutture pubblico-private.

Tra gli enti pubblici o gestiti dal settore pubblico che si occupano dei minori, vi sono:

• i Cara (Centri di accoglienza per i richiedenti asilo), per la gestione della prima

accoglienza (v. sopra la descrizione);

• gli Sprar - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che sono dedicati alla

seconda accoglienza;

• le Questure che si occupano dell’identificazione e della procedura per la richiesta del

permesso di soggiorno;

• le Procure della Repubblica a cui viene segnalata la presenza dei minori; nel caso che il

minore richieda la protezione internazionale, la segnalazione viene anche inviata alla

Direzione Generale Immigrazione e Politiche dell’Integrazione del Ministero del Lavoro e

delle Politiche Sociali;

• Il Giudice tutelare per l’apertura della tutela;

• gli assistenti sociali che prendono in carico il minore ed i mediatori linguistico-culturali;

• le strutture che si occupano dell’Affidamento familiare;

• enti che coordinano il supporto psicologico per il minore, l’orientamento e l’assistenza

legale;

Le strutture private che si occupano dei minori sono:

• strutture di accoglienza private come:

• Comunità di accoglienza;

• Istituti di tipo morale o religioso;

• Comunità alloggio;

Destinatari del progetto

• Minori identificati e assistiti sulle navi della Guardia costiera: 1.000;

• Minori raggiunti dai Team mobili: 1.300;

• Numero minori stranieri non accompagnati coinvolti in attività di inclusione sociale

(considerando anche le attività sportive): 4.000 (saranno circa 400 quelli direttamente

raggiunti tramite l’attività dei Volontari in Servizio civile);

• Minori coinvolti nel monitoraggio degli standard minimi di accoglienza: 500;

• Educatori formati: 1.000;

• Scuole: 32;

• Studenti: 640;

• Associazioni: 32;

• Enti locali: 20;

Beneficiari del progetto

Beneficiari del progetto saranno tutte quelle strutture che, a vario titolo, si occupano in Italia

dei minori stranieri non accompagnati.

Si può affermare che beneficiari indiretti saranno anche i paesi di origine dei minori e le loro

famiglie e reti di relazioni, nella misura in cui i minori stranieri in Italia saranno integrati nel

tessuto sociale italiano e nella misura in cui potranno dare degli apporti al loro paese di

origine e alle loro famiglie.

Strutture italiane che si occupano dei MSNA e che beneficeranno del progetto:

• i Cara (Centri di accoglienza per i richiedenti asilo);

• Sprar - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che sono dedicati alla

seconda accoglienza;

• le Questure che si occupano dell’identificazione e della procedura per la richiesta del

permesso di soggiorno;

• le Procure della Repubblica a cui viene segnalata la presenza dei minori; nel caso che il

minore richieda la protezione internazionale, la segnalazione viene anche inviata alla

Direzione Generale Immigrazione e Politiche dell’Integrazione del Ministero del Lavoro e

delle Politiche Sociali;

• Il Giudice tutelare per l’apertura della tutela;

• gli assistenti sociali che prendono in carico il minore ed i mediatori linguistico-culturali;

• le strutture che si occupano dell’Affidamento familiare;

• enti che coordinano il supporto psicologico per il minore, l’orientamento e l’assistenza

legale;

Le strutture private:

• strutture di accoglienza private come:

• Comunità di accoglienza;

• Istituti di tipo morale o religioso;

• Comunità alloggio;

OBIETTIVI DEL PROGETTO:

OBIETTIVI GENERALI

• Favorire il pieno rispetto dei Minori stranieri non accompagnati;

• Promuovere l’inserimento dei Minori stranieri non accompagnati nel contesto sociale,

educativo ed economico italiano;

• Promuovere l’applicazione della Convenzione sui diritti dell’Infanzia per il rispetto dei

diritti dei Minori stranieri non accompagnati;

OBIETTIVO SPECIFICO E RISULTATI

Obiettivo specifico Indicatori di risultato

Accresciuta integrazione e inclusione dei

MSNA nella società italiana

L’integrazione e l’inclusione sociale dei

destinatari diretti, nel periodo di svolgimento

del progetto è incrementata:

• Minori identificati e assistiti sulle navi

della Guardia costiera: 1.000;

• Minori raggiunti dai Team mobili: 1.300;

• Numero minori stranieri non

accompagnati coinvolti in attività di

inclusione sociale: 4.000 (saranno circa

400 quelli direttamente raggiunti tramite

l’attività dei Volontari in Servizio civile);

• Minori coinvolti nel monitoraggio degli

standard minimi di accoglienza: 500;

• Educatori formati: 1.000;

Risultati

Potenziamento dell'integrazione dei minori

stranieri non accompagnati nella società

Potenziamento dell'inclusione sociale nei

centri di accoglienza

• Scuole coinvolte che svolgono le attività

del progetto: 32;

• Studenti coinvolti nei laboratori: 640;

• Associazioni coinvolte che svolgono le

attività del progetto: 32;

• Enti locali coinvolti che svolgono le

attività del progetto: 20;

Fonte di verifica: Report di progetto

CRITERI DI SELEZIONE:

Di seguito viene illustrato il sistema di selezione che il Comitato Italiano per l’UNICEF

ONLUS ha adottato per lo svolgimento del processo di selezione.

Il Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS pubblica sul suo sito internet (www.unicef.it) le

schede sintetiche dei progetti, il numero dei volontari assegnati, la sede di attuazione, la

durata del progetto, i requisiti per l’ammissione alle selezioni, le modalità di presentazione

della candidatura e la data di scadenza.

RECLUTAMENTO

Verrà poi svolto un primo screening sulle domande pervenute (con i relativi allegati),

verificando i requisiti previsti dal Bando stesso.

La data di convocazione e la località di svolgimento dei colloqui saranno rese note ai

candidati mediante pubblicazione sul sito www.unicef.it .

SELEZIONE

Il presente Sistema di selezione, elaborato sulla scorta dei criteri stabiliti con il decreto 11

giugno 2009 n. 173 dell’UNSC, prevede un processo di selezione composto di due fasi:

esame del curriculum del candidato e lo svolgimento del colloquio da parte di una

commissione composta dai selettori accreditati.

Le modalità di selezione risponderanno a criteri di trasparenza, pubblicità ed imparzialità.

La selezione degli aspiranti volontari prevede l’attribuzione di un punteggio massimo di 100

punti, attribuibile ad ogni candidato.

La metodologia di valutazione riguarderà i titoli di studio, gli attestati professionali, le

esperienze ed il colloquio motivazionale.

I punteggi saranno così ripartiti:

a) Esperienze acquisite : max 22 punti

b) Titoli di studio : max 6 punti

c) Attestati professionali : max 2 punti

d) Esperienze aggiuntive a quelle valutate: max 5 punti

e) Altre conoscenze: max 5 punti

f) Valutazione colloquio : max 60 punti

In sintesi :

• 40 punti attribuiti al curriculum dei candidati;

• 60 punti attribuiti in base ai risultati del colloquio.

Si riporta di seguito, schematicamente, la griglia di valutazione adottata per la selezione.

GRIGLIA UTILIZZATA PER LA SELEZIONE

A) Esperienze acquisite - max 22 punti

Precedenti esperienze maturate con l’Unicef

MAX 12 PUNTI

1 punto per ogni mese o frazione superiore a 15 giorni

Precedenti esperienze maturate nello stesso settore del

progetto presso enti diversi da quello che realizza il

progetto

MAX 6 PUNTI

0,5 punti per ogni mese o frazione superiore a 15

giorni

Precedenti esperienze maturate in settori analoghi

presso enti diversi da quello che realizza il progetto MAX 4 PUNTI

Da 12 mesi in poi : 4 punti

Da 8 a 12 mesi : 3 punti

Da 4 a 8 mesi : 2 punti

Inferiore a 4 mesi : 1 punto

B) Titolo di Studio (si valuta solo il titolo più alto) - max 6 punti

Laurea specialistica o vecchio ordinamento – attinente al progetto Punti 6

Laurea specialistica o vecchio ordinamento–non attinente al progetto Punti 5

Laurea triennale – attinente al progetto Punti 5

Laurea triennale – non attinente al progetto Punti 4

Diploma di scuola superiore – attinente al progetto Punti 4

Diploma di scuola superiore – non attinente al progetto Punti 3

C) Attestati professionali - max 2 punti

Altre lauree, master post universitari, corsi di alto perfezionamento

universitario, corsi di specializzazione, etc. Punti 1 per ogni titolo

D) Esperienze aggiuntive a quelle valutate - max 5 punti

Esperienze diverse da quelle valutate al punto A), come attività educative, di

animazione, lo svolgimento dell’Erasmus, ecc. Punti 1 per ogni singola

esperienza

E) Altre conoscenze - max 5 punti

Altre conoscenze, come conoscenza di una lingua, informatica, musica,

teatro, pittura, ecc. Punti 1 per ogni singola

esperienza

F) Colloquio - max 60 punti

Argomenti del colloquio:

• Valutazione qualitativa delle esperienze presso l’Ente;

• Valutazione qualitativa delle esperienze nello stesso o in

analogo settore d’impiego;

• Conoscenza del servizio civile;

Per superare la selezione occorre

un punteggio minimo di 36/60

• Conoscenza del progetto;

• Motivazioni generali;

• Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste

dalle attività del progetto;

• Disponibilità del candidato per la continuazione delle

attività al termine del progetto;

• Disponibilità del candidato nei confronti delle

condizioni previste per l’espletamento del servizio;

• Interesse del candidato per l’acquisizione di particolari

abilità e professionalità previste dal progetto;

• Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato;

GRADUATORIA

La graduatoria, redatta in ordine di punteggio decrescente attribuito ai candidati, deve

contenere inseriti sia i candidati '' idonei selezionati '' che i candidati risultati '' idonei non

selezionati ''.

Per ogni progetto viene redatto un elenco con i nominativi di tutti i candidati ''non idonei”,

ovvero esclusi dalla selezione, con l'indicazione della relativa motivazione. Il mancato

inserimento nella graduatoria viene tempestivamente comunicato, tramite la pubblicazione

sul sito www.unicef.it e tramite l’invio di un’e-mail agli interessati.

Sono dichiarati idonei a prestare servizio civile nel progetto per il quale hanno sostenuto le

selezioni i candidati in possesso dei requisiti richiesti e che abbiano ottenuto in seguito al

colloquio un punteggio non inferiore a 36/60.

Sono dichiarati non idonei a prestare servizio civile nel progetto per il quale hanno sostenuto

le selezioni i candidati che abbiano ottenuto in seguito al colloquio un punteggio inferiore a

36/60.

Quanti non hanno sostenuto il colloquio o sono stati esclusi per altri motivi sono inseriti in un

elenco a parte con la specifica del motivo dell'esclusione.

Le graduatorie redatte sono provvisorie, in attesa dell’approvazione da parte del Dipartimento.

L'Unicef pubblica la graduatoria provvisoria sul proprio sito internet e presso la sede dove è

stata effettuata la selezione apponendo la seguente dicitura: “ Fatte salve le verifiche di

competenza dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile ”.

Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale procede alla verifica e alla

approvazione della graduatoria, che diviene così definitiva.

POSTI DISPONIBILI e SEDI DI SVOLGIMENTO:

• Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 36

• Numero posti con vitto e alloggio: 0

Sede di attuazione del progetto N. vol. per sede

Comitato Provinciale UNICEF Ancona 1

Comitato Provinciale UNICEF Benevento

2

Comitato Provinciale UNICEF Cagliari 2

Comitato Provinciale UNICEF Caserta 2

Comitato Provinciale UNICEF Catania 2

Comitato Provinciale UNICEF Cosenza 2

Comitato Provinciale UNICEF Gorizia 2

Comitato Provinciale UNICEF Milano 2

Comitato Provinciale UNICEF Napoli 3

Comitato Provinciale UNICEF Padova 1

Comitato Provinciale UNICEF Palermo 4

Comitato Provinciale UNICEF Reggio Calabria 4

Comitato Italiano UNICEF ONLUS (Roma) 3

Comitato Provinciale UNICEF Salerno 2

Comitato Provinciale UNICEF Sassari 2

Comitato Provinciale UNICEF Varese 2

ATTIVITÀ D'IMPIEGO DEI VOLONTARI:

Presentazione Ente

Nel momento della presa di servizio , assicurati gli adempimenti previsti (presa visione e

firma “Contratto di Assicurazione” e “Carta Etica”, modulo “domicilio fiscale”, modello per

apertura “c/c bancario o postale”), il Presidente del Comitato Locale e l’O.L.P. illustreranno ai

Volontari l’Ente, il suo ruolo, competenze, strutture e attrezzature di cui dispone.

Fase di servizio operativo

Superate le fasi di “ambientamento”, i Volontari saranno affiancati da persone esperte

(O.L.P., formatori, volontari del Comitato, professionisti esterni …) che permetteranno loro di

“imparare facendo” in modo da adempiere agli impegni della Carta Etica e di permettere la

massima valorizzazione delle risorse personali di ciascuno di loro.

Avranno un ruolo di sostegno o di primo piano, a seconda delle iniziative che verranno

intraprese ; tutte, comunque, finalizzate agli obiettivi progettuali.

Opereranno sia all’interno della Sede del Comitato, ma anche “esternamente” laddove il

progetto lo richiede.

I Volontari incontreranno, professionisti, docenti ed esperti degli Enti Partner del Progetto al

fine di realizzare insieme le iniziative concordate e inserite nel Progetto stesso.

Per quanto attiene alle attività progettuali si procederà ad una verifica delle programmazioni

precedenti, individuando le opzioni migliorative o comunque integrative e finalizzando il tutto

ad un idoneo coinvolgimento dei giovani prima e delle Istituzioni e delle Associazioni poi,

non escludendo gli operatori economici.

I giovani del servizio civile saranno strumenti indispensabili per il monitoraggio e la gestione

delle problematiche individuate.

Attività di Progetto

L’impegno principale per i volontari sarà quello di seguire e partecipare attivamente alle fasi

progettuali. Nel caso specifico saranno impegnati nelle attività previste dagli obiettivi

riportate nella tabella che segue.

Come premesso i volontari saranno impiegati nelle attività per l’Educazione e ai diritti dei

bambini e dei ragazzi migranti.

Azioni Attività

Educazione ai diritti dei bambini e dei

ragazzi migranti

Questa azione si basa su un bisogno molto

importante dei Minori Stranieri Non

Accompagnati – MSNA e dei minori migranti

in generale.

Tutti si ritrovano in Italia, paese di cui non

conoscono la lingua, non sanno letteralmente

dove si trovino e restano in attesa mesi ed

anche anni della sistemazione della

documentazione necessaria ad ottenere la

protezione internazionale e il permesso di

soggiorno.

Sono spesso “parcheggiati” nei centri di

accoglienza, senza molte attività in cui

impegnarsi e facili prede, ad esempio, dei

caporali che li reclutano per il lavoro nero.

In questa situazione di trauma che si

aggiunge a quelli subiti nel loro paese di

origine e durante il viaggio, i bambini e

ragazzi migranti non riescono ad integrarsi

nel nostro paese, con conseguenze gravi per

loro e per l’Italia che vedono nel loro

territorio persone escluse dal tessuto sociale

ed economico, con le conseguenze sociali,

economiche e per la sicurezza che tutti

possiamo immaginare.

L’UNICEF riconosce il ruolo delle attività

educative (tra cui il gioco, le attività sportive

e quelle di apprendimento non formale) nel

consentire ai bambini e ragazzi coinvolti

importanti obiettivi educativi e psico-sociali.

Questo tipo d’azione è ideata per promuovere

l’integrazione, combattere la discriminazione

sul territorio nazionale e permette ai minori

stranieri di stringere relazioni con i loro

coetanei che vivono nel nostro paese (italiani

e non) e, ai ragazzi italiani, di conoscere i

minori migranti, abbattendo in molti casi le

barriere dei pregiudizi dati dalla non

conoscenza.

I volontari in Servizio civile contribuiranno in

un modo importante, a cambiare l’attitudine

pubblica verso i migranti; le loro attività

promuoveranno i diritti dei bambini,

l’ascolto, la partecipazione e l’integrazione.

Attività presso i Centri di accoglienza10 e

presso altre organizzazioni che svolgono

attività di inclusione sociale con i minori

stranieri.

Presso queste strutture saranno inseriti team

specializzati in supporto agli educatori locali

per la definizione dei programmi si

accoglienza e di inclusione sociale.

Nelle strutture che si occupano di inclusione

sociale, si organizzeranno varie attività che

vedranno l’incontro tra i giovani volontari

del Servizio civile e i minori migranti.

Queste attività consisteranno in incontri,

laboratori visite, in particolare:

• Attività didattiche e psico-sociali con

personale formato;

• Attività di scambio, Giochi di

conoscenza, e attività interculturali che

abbiano come obiettivo lo scambio e la

fiducia reciproca. Si organizzeranno, ad

esempio, serate di incontro con i volontari

in servizio civile ed altri volontari e

giovani del territorio; cene interculturali

con prodotti e piatti locali e dei paesi di

provenienza e con un mix di musica,

sempre sia locale che dei paesi dei minori.

• Laboratori (tra cui quelli di lingua

italiana, di antropologia visuale, di

musica, di cultura e cucina, laboratori di

ripresa video, di web radio che trasmette

musica e storie di vita), organizzati con

un obiettivo educativo, di integrazione e

socializzazione che permettano ai minori

stranieri di trascorrere del tempo di

qualità e di conoscere e inserirsi più

facilmente nel contesto locale di

riferimento;

• Attività sportive (calcio, calcio cubano ,

ping pong, ecc. Queste sono le attività più

amate dai destinatari e che vedono una

partecipazione superiore al 95% dei

minori stranieri presenti nei centri;

• Corsi di musica, cucina, web radio,

lavoratorio video, ecc.

Attività sul territorio (condotte dalle sedi

di progetto anche, eventualmente, in

partenariato con i partner del progetto):

• organizzazione di uscite sul territorio e

di escursioni naturalistiche come, ad

10 Dato il calo di arrivi dei MSNA in Italia, rispetto al momento in cui il progetto è stato scritto, nel caso di

territori con una loro ridotta presenze, potrebbe essere data la priorità alle altre attività rispetto a quelle

presso i Centri di accoglienza.

I volontari avranno quindi il ruolo di tutor

verso i minori stranieri!

esempio:

• una Prima uscita di Benvenuto! Ti

presento la mia città che costituisce un

momento ludico ricreativo innovativo per

integrare i minori migranti nel contesto

locale, facendoli familiarizzare con

l’ambiente;

• Uscite sul territorio, anche di tipo

naturalistico (in città o nella provincia)

per favorire una conoscenza del territorio

e della popolazione locale e per favorire

l’inclusione sociale dei minori;

• Visite in città alla scoperta delle

tradizioni, cinema, uscite al cinema,

uscite per la pratica di hobby, ecc.

• Attività ludico ricreative e culturali;

• Aperitivi interculturali,

• Attività laboratoriali;

• Attività di socializzazione con i locali;

• Incontri dei minori migranti presso le

sedi del progetto per favorire

un’ulteriore integrazione dei minori.

Verranno organizzati, incontri ed attività

educative, per favorire l’inclusione

sociale dei minori stranieri e la

sensibilizzazione sul fenomeno

migratorio. Saranno coinvolti, oltre ai

Volontari in Servizio civile, anche gli altri

volontari UNICEF e la popolazione sul

territorio.

• Attività di volontariato che vedano il

coinvolgimento dei minori stranieri:

verranno presentate ai minori stranieri,

ferma restando una valutazione del

profilo dei minori stranieri da

coinvolgere, una serie di attività in cui

potrebbero essere coinvolti.

La loro partecipazione in attività di

volontariato li metterebbero a contatto

con persone, enti, situazioni che

costituiranno un fattore di integrazione

personale e sociale di grande valore.

I minori potranno essere coinvolti nelle

attività UNICEF o in quelle di

organizzazioni partner.

• Attività nelle scuole: i volontari in

Servizio civile progetteranno e

realizzeranno attività, incontri e laboratori

nelle scuole sui temi dei minori stranieri

non accompagnati.

I minori, in seguito ad una preparazione,

potrebbero svolgere degli interventi,

insieme ai volontari di Servizio civile,

all’interno delle attività nelle classi che

raccontino le origini dei ragazzi, la loro

storia e quella dei loro paesi.

La narrazione sarà effettuata non solo

raccontando i lati tragici della loro storia,

ma anche la loro cultura. Le loro

esperienze sensibilizzeranno gli studenti

sul fenomeno delle migrazioni.

Promuovere la partecipazione dei

migranti a questo tipo di attività sarà

anche un modo per fargli mantenere un

legame con le loro radici.

• Attività sportive: i volontari in Servizio

civile organizzeranno attività sportive a

cui parteciperanno i minori migranti per

promuovere un sano sviluppo dei ragazzi

e per creare dei momenti ludico-ricreativi

nella routine dei minori. Ricordiamo,

come già scritto prima, che lo sport è

riconosciuto dalle Nazioni Unite come

diritto fondamentale;

• Produzione delle Pigotte: la Pigotta è

una bambola speciale: in dialetto

lombardo le pigotte erano le bambole di

pezza. Ora è anche la bambola

dell’UNICEF, usata come strumento di

raccolta fondi per i programmi

dell’organizzazione.

I volontari in Servizio civile

organizzeranno dei laboratori per la loro

produzione, sia all’interno delle sedi di

progetto che presso le organizzazioni

partner.

I minori stranieri di entrambi i sessi

saranno coinvolti nei laboratori.

Molte ragazze migranti in particolare

hanno frequentato dei corsi professionali,

spesso di cucito. Il coinvolgerle nel

confezionamento delle bambole, magari

trovando dei tessuti dei loro paesi di

provenienza e organizzando poi una

mostra-mercato, può costituire per le

ragazze una possibilità di impegno ed

integrazione.

• Partecipazione ai corsi universitari ed

attività all’interno delle università.

I volontari in Servizio civile

parteciperanno alla progettazione e

all’organizzazione di corsi universitari sul

tema della promozione dei diritti

dell’infanzia e dell’adolescenza.

Si promuoverà la partecipazione dei

minori stranieri, come partecipanti o,

dove possibile come relatori/testimoni

dell’esperienza migratoria. In queste

occasioni i minori potranno essere

protagonisti di una o più giornate

all’interno dei corsi;

Si potranno anche organizzare incontri tra

studenti universitari per la presentazione

di paesi di origine dei minori e delle

situazioni che vivono attualmente.

• Produzione di Video, Storytelling

(narrative), interviste On the road,

racconti, attività teatrali: si

sperimenterà questo approccio di lavoro

con i minori per promuovere

l’integrazione ed abbattere i muri del

razzismo ed intolleranza .

Monitoraggio standard minimi e ascolto

dei Minori stranieri non accompagnati

L’attività vuole dare ascolto ai minorenni

stranieri non accompagnati per ricevere input

che contribuiscano al monitoraggio e

miglioramento del Sistema di protezione per

richiedenti asilo (SPRAR):

- Raccolta di dati e interviste ai MSNA da

parte di mediatori culturali e sociali;

- Ricezione di relazione spontanee dei

giovani coinvolti nel progetto attraverso i

diversi sistemi di comunicazioni e analisi

dati;

Raccolta fondi

Lo scopo di questa azione sarà quello di

sostenere i minori migranti che sono a rischio

di subire violenze, soggetti alle guerre e che

mettono a rischio la propria vita per

raggiungere il nostro paese e gli altri stati

occidentali.

UNICEF si pone come obiettivo di essere al

loro fianco nei paesi di origine, nel loro

viaggio verso i paesi occidentali e al loro

arrivo in Italia, assicurandosi che siano una

priorità politica per le istituzioni.

Per questo l’UNICEF vuole mettere in atto

una campagna di raccolta fondi per il

finanziamento delle azioni.

Attività di raccolta fondi.

I volontari in Servizio civile saranno coinvolti

nelle attività di raccolta fondi a livello locale:

organizzazioni di manifestazioni ed incontri

con lo scopo di raccogliere fondi per

l’emergenza dei minori stranieri.

EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:

Non sono previsti requisiti aggiuntivi per questo progetto.

SERVIZI OFFERTI (eventuali):

Non sono offerti altri servizi.

CONDIZIONI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

• Monte ore annuo: 1400

Il responsabile del progetto redigerà un orario di servizio ad inizio progetto, che potrà variare

durante l’anno, in base alle esigenze del progetto. L’impegno richiesto ai Volontari in

Servizio Civile è comunque quasi assimilabile ad un tempo pieno.

Le ore settimanali minime obbligatorie saranno 12.

• Giorni di servizio a settimana dei volontari: 5 gg. a settimana, con due di riposo;

• Giorni di permesso: i volontari/e avranno 20 gg di permesso massimo durante tutto

l’anno, che non possono essere superati, pena l’esclusione dal progetto. Vi sono poi dei

permessi straordinari per casi particolari, quali, ad esempio, le elezioni e le emergenze di

protezione civile. I giorni in cui la sede è chiusa, sono giorni di permesso obbligatorio per

i volontari.

• Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

• Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari.

• Nel limite dei cinque giorni settimanali, operare anche il sabato e in giorni festivi.

• Utilizzare giorni di permesso in concomitanza con la chiusura della sede di assegnazione

• Trasferimenti in Italia per gli incontri di formazione generale che si terrà a Grosseto,

presso la Fattoria Hotel La Principina, Via Dei Girasoli, 1 – Principina Terra – 58100

Grosseto.

• Svolgere il servizio civile al di fuori della sede indicata per un massimo di 30 giorni

nell’anno di servizio;

• Partecipare ad occasioni di formazione ulteriori, rispetto alla Formazione Generale e alla

Formazione Specifica, proposti dalla Sede di Attuazione Progetto. Queste formazioni

potranno svolgersi nel comune di realizzazione del progetto o in altra località. Tutte le

spese saranno a carico dell’ente.

CARATTERISTICHE CONOSCENZE ACQUISIBILI:

• Eventuali crediti formativi riconosciuti: non presenti;

• Eventuali tirocini riconosciuti: non presenti;

• Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante

l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:

È prevista l’attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte da parte di

una società esterna che collabora con il del Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS da anni

nel settore della selezione, formazione e valorizzazione delle competenze del personale: la

società Baglietto & Partners Srl attesterà le competenze e le professionalità acquisibili dai

volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae.

Il Volontario, oltre alla crescita umana individuale, acquisirà conoscenze su particolari aspetti

della nostra società, soprattutto legati al vasto mondo del « non profit » e del Terzo Settore

che sta assumendo un ruolo strategico notevole sia per la vastità e che per la qualità dei

servizi che offre.

In particolare, il Volontario acquisirà esperienze utili sia in ambito professionale che

personale, quali, ad esempio :

• capacità di raccolta documentale e relativa elaborazione per una ottimale gestione delle

risorse umane, culturali ed ambientali del territorio;

• capacità di work-team, imparando a riconoscere e valorizzare specifiche competenze delle

diverse professionalità e le più opportune modalità di collaborazione con gruppi e singoli

volontari ;

• competenze in materia di assistenza socio – pedagogica ;

• esperienza pratica significativa, attraverso il contatto con i bambini e ragazzi in

condizione di disagio ;

• sensibilità mediatica e conoscenze necessarie per l'elaborazione di rassegne stampa

tematiche, comunicazione interna ed esterna anche attraverso i social network,

realizzazione e gestione sito WEB;

• conoscenze teoriche e pratiche sui sistemi informatici;

• utilizzo delle strumentazioni d’ufficio anche per classificazione e archiviazione

documenti;

Nel contempo, attraverso un percorso guidato (tutoraggio, formazione etc), trarrà le

motivazioni per un più determinato ed efficace inserimento produttivo nel mondo del lavoro.

Sta di fatto che a fine progetto, il volontario, avrà acquisito strumenti necessari per

comprendere meglio la vita e orientarsi con più praticità in una società moderna e complessa

come quella odierna; avrà appreso a:

• migliorare i rapporti relazionali con se stessi e con gli altri, utilizzando un atteggiamento

professionale che superi la separazione tra università, istituzioni culturali e territorio;

• interagire con le agenzie formative (scuole, università), con Enti pubblici (Comuni,

Comunità Montane, Regioni etc) e con gli Enti Privati sia essi economici (Aziende,

Imprese) che del no-profit (Associazioni , Cooperative,…);

• prendere coscienza che realizzare le proprie aspirazioni è sempre possibile se si diventa

padroni dei propri comportamenti e delle proprie reazioni emotive, dei propri contesti

sociali, del proprio passato e presente o dei propri progetti per il futuro;

FORMAZIONE SPECIFICA DEI VOLONTARI:

La Formazione Specifica, che avrà una durata di 75 ore, ha l’obiettivo di fornire al

volontario quelle conoscenze e competenze necessarie a svolgere in maniera positiva ed

efficace le attività previste. In particolare, la formazione specifica si ripromette di:

• incrementare la conoscenza del contesto in cui il Volontario viene inserito;

• offrire sostegno nella fase di inserimento del Volontario;

• ampliare la formazione del giovane e renderla applicabile al contesto in cui il Progetto

viene realizzato, attraverso il consolidamento dei conoscenze, capacità e competenze ed

offrendo strumenti adeguati e pertinenti

Sarà tenuta da formatori che detengono esperienze pluriennali personali o professionali nel

settore previsto dal progetto.

Nei primi giorni di avvio del progetto l’OLP fornirà, illustrandola, la documentazione e la

modulistica relativa alla copertura assicurativa. Durante la formazione, grazie al formatore

esperto in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, al volontario verranno fornite

tutte le informazioni salienti, ai sensi del D.lgs 81/08 . In particolare saranno illustrati i rischi

per la salute e la sicurezza connessi all’attività lavorativa in generale, quelli collegati alla sede

di lavoro ed alle attività che in esse si svolgono, nonché quelli collegati ai luoghi ove il

volontario potrebbe andare ad operare (biblioteche, municipio , plessi scolastici, parrocchie,

sedi di enti, associazioni, etc.) .

Questo modulo sarà svolto nella stessa sede dove si svolgerà la Formazione Generale dei

Volontari in Servizio Civile, ma prevedendo un modulo separato rispetto alla Formazione

generale stessa. Questa sessione formativa sarà svolta in plenaria e a tutti i volontari. Si

“sfrutterà” infatti la presenza di tutti i volontari in servizio nello stesso luogo, affinché il

Responsabile della Sicurezza del Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS e approvato come

formatore specifico, possa impartire la formazione stessa. Alcune sedi di attuazione

prevendono anche uno o più momenti di formazione, svolti a livello locale, in cui saranno

ripresi gli aspetti della sicurezza

L’impostazione formativa di tutti i moduli previsti non trascurerà il fondamentale dettame

della legislazione in merito ai progetti di Servizio Civile: il valore dell’affermazione del senso

di appartenenza, che in questo caso sarà il luogo in cui i volontari svolgeranno il progetto,

dove avranno occasione di toccare con mano le problematiche intrinseche alle dinamiche

sociali e le relative risposte da parte di enti pubblici e privati.

La metodologia di gestione delle diverse ore di formazione, sarà a discrezione dei formatori

indicati nel presente progetto.

AREA CONTENUTI ORE

Rischi e sicurezza ➢ Normativa di riferimento;

➢ I rischi per la sicurezza e la prevenzione;

➢ Illustrazione e chiarimenti sulla copertura assicurativa del

volontario;

➢ I rischi specifici dell’ambiente di “lavoro”.

➢ Il concetto di rischio, danno, prevenzione, protezione,

controllo e assistenza – Art.36 e 37 del D.lgs 81/08;

➢ Rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro: sede

Anspi e luoghi “esterni” (comune, scuola, parrocchia, uffici

di assistenza sanitaria, Enti Partner,…) ;

Descrizione e valutazione dei rischi specifici.

4

Conoscenza dell’Ente e del

territorio

➢ Informazioni sull’Unicef Internazionale, l’Unicef Italia e su

Comitato sede di progetto;

➢ Attività del Comitato;

➢ L’impegno civile del Comitato Italiano per l’Unicef;

➢ Il rapporto tra l’Ente, l’O.L.P , con il Volontario ;

➢ I partner, le scuole e le Istituzioni e le altre organizzazioni

che verranno coinvolte nelle attività progettuali;

➢ Il territorio cittadino ed il suo patrimonio;

16

Diritti umani

➢ Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza:

• i diritti previsti dalla Convenzione;

• collegamenti con la tematica del progetto;

8

Pedagogica

➢ La prospettiva pedagogica sulle rappresentazioni di infanzia e

adolescenza nel contesto della CRC – (Convenzione sui

diritti dell’infanzia)

➢ Le finalità dell’educazione per una didattica inclusiva;

➢ Il diritto all’ascolto e alla partecipazione come dimensioni

per la libera espressione e riconoscimento di bisogni dei

bambini e degli adolescenti;

➢ Lo strumento della Progettazione partecipata

➢ Il ruolo dei volontari nell’implementazione delle attività del

progetto;

➢ L’educatore come mediatore;

8

Comunicazione ➢ Perché e come Comunicare; 5

➢ Le forme della Comunicazione;

➢ Gli errori nella comunicazione e le conseguenze nelle

relazioni;

Psicologica

➢ Le fasi dell’età evolutiva;

➢ I rapporti interpersonali;

➢ La gestione dei conflitti;

➢ approcci psicologici-comunicativi da adottare con minori in

situazioni di disagio;

8

Ciclo di vita del progetto e

progettazione esecutiva

➢ Stumenti per l’implementazione delle attività, in accordo

con la progettazione esecutiva;

➢ Strumenti per la costruzione di reti territoriali (scuole,

istituzioni, associazioni, università, ecc.);

20

Monitoraggio ➢ Verifica sul grado di formazione raggiunto; 6

75