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RISOLVERE IL PROBLEMA SICUREZZA XX Municipio: si parte dagli steward a Ponte Milvio ROMA. Alla prima riunione del XX Municipio gli esponenti di maggioranza e opposizione, inter- vistati, hanno parlato di sicurezza. A Ponte Milvio potrebbero intanto arrivare i primi steward pri- vati con compiti di vigilanza per avvertire le forze dell’ordine in caso di necessità (a pag. 2) Ritardi di alcuni mesi per la Metro C, ma la tratta sulla Cassia arriverà comunque entro la fine del 2015 (a pagina 3) A via Panattoni è stato chiuso senza preavviso l’accesso al Parco dell’Insugherata. Al suo posto un cancello (a pagina 3) Fino a giovedì prossimo rimar- rà chiusa la rampa dello svinco- lo Flaminia del raccordo in dire- zione Cassia (a pagina 3) Ancora uno stupro a La Storta. In un appartamento un uomo filippino ha drogato e violentato una sua connazionale (a pagina 3) Un giovane 33enne è stato mal- menato con una mazza da baseball fuori da un locale not- turno al Foro Italico (a pagina 3) Diverse macchine sono rimaste bruciate da un incendio appic- cato volontariamente di fronte all’ufficio postale (a pagina 3) Per un filo di civiltà Di Nicoletta Liguori La sicurezza è stato il tema portante della cam- pagna elettorale, ogni parte politica ha portato all’attenzione degli elettori, soluzioni e program- mi ad hoc. Noi di Zona ne parliamo dal 4 aprile, il num.1. perché camminando per la Cassia, nei bar o alle fermate dei “mezzi” questi erano gli argomenti di conversazione, anche tra scono- sciuti. Purtroppo continuiamo a proporvi lo stes- so tema, aspettando di avere un contraddittorio ed un Governo Municipale che sappia darci delle risposte immediate, quelle immediatamente fat- tibili, perché per le soluzioni a più largo raggio, dovremo attendere decisioni da molto in alto. Grazie alla segnalazione di una nostra lettrice vi portiamo a vedere cosa accade, come si vive nel sottopasso a Tomba di Nerone: in un paese civile queste son cose che non si possono accettare, quello non è neanche sopravvivere, ma la domanda è quanti ancora ne scopriremo? Tenendo sempre in mano il filo ideale della civil- tà, che dovrebbe legare insieme ben strette le mani dei cittadini di un paese europeo, vi propo- niamo un modo diverso di leggere sulla Cina, che non riguarda né terremoti, né il popolo tibetano, i prossimi Giochi Olimpici: il primo festival monografico interamente dedicato alla cultura cinese dalla Fondazione Musica per Roma, Auditorium Parco della Musica, dal 23 maggio all’8 giugno, ben 400 artisti in rassegna. Sempre seguendo quel filo, facciamo una inchie- sta sulle mini-car, quelle vetturette equiparate ai motorini che vediamo parcheggiate fuori dalle Scuole Superiori del nostro Municipio: possibile che vengano date le chiavi di un mezzo così, autorizzato anche a circolare nel Centro Storico, senza un minimo di conoscenza “reale” del codi- ce della strada? E una ulteriore domanda: perché costano così tanto? Sono uno Status Symbol? L’APPROFONDIMENTO PONTE MILVIO TOMBA DI NERONE GROTTAROSSA VIA CASSIA G.R.A. LA STORTA Il settimanale gratuito del tuo quartiere Anno 1 - numero 8 Editoriale Nartuc Srl Venerdì 23 Maggio 2008 Tel/fax 06 30090031 [email protected] www.myspace.com/zonanews Per la vostra pubblicità su potete contattarci al 334 6120369 Per la vostra pubblicità su potete contattarci al 334 6120369 Elettrosmog: annullata la sentenza di assoluzione per Radio Vaticana a pagina 5

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Cassia

RISOLVERE IL PROBLEMA SICUREZZAXX Municipio: si parte dagli steward a Ponte Milvio

ROMA. Alla prima riunione del XXMunicipio gli esponenti di maggioranza e opposizione, inter-vistati, hanno parlato di sicurezza.APonte Milvio potrebbero intanto arrivare i primi steward pri-vati con compiti di vigilanza per avvertire le forze dell’ordine in caso di necessità (a pag. 2)

Ritardi di alcuni mesi per laMetro C, ma la tratta sullaCassia arriverà comunqueentro la fine del 2015 (apagina 3)

A via Panattoni è stato chiusosenza preavviso l’accesso alParco dell’Insugherata. Al suoposto un cancello (a pagina 3)

Fino a giovedì prossimo rimar-rà chiusa la rampa dello svinco-lo Flaminia del raccordo in dire-zione Cassia (a pagina 3)

Ancora uno stupro a La Storta.In un appartamento un uomofilippino ha drogato e violentatouna sua connazionale (a pagina 3)

Un giovane 33enne è stato mal-menato con una mazza dabaseball fuori da un locale not-turno al Foro Italico (a pagina 3)

Diverse macchine sono rimastebruciate da un incendio appic-cato volontariamente di fronteall’ufficio postale (a pagina 3)

Per un filo di civiltà

Di Nicoletta Liguori

La sicurezza è stato il tema portante della cam-pagna elettorale, ogni parte politica ha portatoall’attenzione degli elettori, soluzioni e program-mi ad hoc. Noi di Zona ne parliamo dal 4 aprile,il num.1. perché camminando per la Cassia, neibar o alle fermate dei “mezzi” questi erano gliargomenti di conversazione, anche tra scono-sciuti. Purtroppo continuiamo a proporvi lo stes-so tema, aspettando di avere un contraddittorioed un Governo Municipale che sappia darci dellerisposte immediate, quelle immediatamente fat-tibili, perché per le soluzioni a più largo raggio,dovremo attendere decisioni da molto in alto.Grazie alla segnalazione di una nostra lettrice viportiamo a vedere cosa accade, come si vive nelsottopasso a Tomba di Nerone: in un paese civilequeste son cose che non si possono accettare,quello non è neanche sopravvivere, ma ladomanda è quanti ancora ne scopriremo?Tenendo sempre in mano il filo ideale della civil-tà, che dovrebbe legare insieme ben strette lemani dei cittadini di un paese europeo, vi propo-niamo un modo diverso di leggere sulla Cina, chenon riguarda né terremoti, né il popolo tibetano,né i prossimi Giochi Olimpici: il primo festivalmonografico interamente dedicato alla culturacinese dalla Fondazione Musica per Roma,Auditorium Parco della Musica, dal 23 maggioall’8 giugno, ben 400 artisti in rassegna.Sempre seguendo quel filo, facciamo una inchie-sta sulle mini-car, quelle vetturette equiparate aimotorini che vediamo parcheggiate fuori dalleScuole Superiori del nostro Municipio: possibileche vengano date le chiavi di un mezzo così,autorizzato anche a circolare nel Centro Storico,senza un minimo di conoscenza “reale” del codi-ce della strada? E una ulteriore domanda: perchécostano così tanto? Sono uno Status Symbol?

L’APPROFONDIMENTO

PONTE MILVIO TOMBADI NERONE

GROTTAROSSA

VIACASSIA

G.R.A.LA STORTA

Il settimanale gratuito del tuo quartiereAnno 1 - numero 8 Editoriale Nartuc Srl

Venerdì 23 Maggio 2008 Tel/fax 06 30090031 [email protected]

www.myspace.com/zonanews

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Zona

Elettrosmog:annullata la sentenzadi assoluzione perRadio Vaticana

a pagina 5

Si torna a parlare di sicurezza nel XXMunicipio. Nei giorni scorsi sullepagine della cronaca romana di alcu-

ni quotidiani nazionali si è parlato delnostro quartiere in merito a questa fonda-mentale problematica. Ponte Milvio e i suoicommercianti si sarebbero mossi per attiva-re un servizio di vigilanza privata al fine dimantenere l’ordine nelle sere del finesetti-mana. “Ronde” e “Steward della notte”:ecco la soluzione che alcuni cittadini hannopromosso per vedere le loro strade più sicu-re e per tenere alto il decoro di questa zonadella Capitale. Le critiche a quest’ipotesi dirisoluzione non hanno tardato ad arrivare,poiché la proposta dell’Associazione diQuartiere di Ponte Milvio suscita non pocheperplessità a qualche residente. Nel wee-kend sono apparsi inoltre al ponte piùfamoso di Roma volantini diprotesta nei confronti del-l’idea di istituire gliStewards. Questa azione –che sia un’iniziativa privatao no - sottolinea quanto lapopolazione sia divisa nelgiudicare un progetto cosìimportante: un progetto chevede coinvolti una trentinadi commercianti, i quali a loro spese finan-zieranno i “controllori” per difendersi dagliepisodi di criminalità.Ma cosa ne pensano al Municipio RomaXX? Quali sono le loro proposte per risolve-re il problema della sicurezza a livello loca-le? Abbiamo posto queste domande al

neoeletto Presidente e ad alcuni Consiglieri,per chiarire la loro posizione a riguardo. “La stampa spesso crea confusione edambiguità – spiega Gianni Giacomini - ,per cui è meglio spiegare bene la situazio-ne. Sicuramente non siamo favorevoli alfatto che i cittadini si facciano giustizia dasoli: ci sono le Forze dell’ordine che sidevono occupare di questo. Nel mio pro-gramma elettorale ho illustrato delle propo-ste che intendo portare avanti. Tra queste,l’istituzione di un nuovo Commissariato diPolizia ed il rafforzamento della PoliziaMunicipale, ma soprattutto l’organizzazio-ne del cosiddetto ‘Quadrilatero di RomaXX’. Questo ufficio tecnico dovrebbe coor-dinare la Presidenza del Municipio, il corpodei Vigili Urbani, la Protezione Civile e tuttii cittadini affinché si collabori insieme per

individuare le situazioni diillegalità ed intervenire tem-pestivamente. Verrà istituitoanche un numero verde perla Sicurezza, a disposizio-ne della popolazione per lesegnalazioni di ordine pub-blico. Il Parco di Veio, adesempio, offre numerosianfratti adatti all’insedia-

mento abusivo dei clandestini: sono tuttiproblemi delicatissimi, che i cittadini nonpossono e non devono risolvere da soli.”Queste le parole del Presidente delMunicipio, che conferma quindi quello checi aveva detto tempo fa in campagna elet-torale, e conclude: “Bisogna formare una

nuova Commissione per la Sicurezza inseno al Municipio, come d’accordo con ledirettive del nostro Sindaco GianniAlemanno. La nuova AmministrazioneComunale infine prevede che si tenganomensilmente delle riunioni tra ilCampidoglio ed i Municipi, di confronto suiproblemi del territorio”. Gaetano Rizzo,candidato alla Presidenza alle precedentielezioni ed ora Consigliere all’opposizione,insiste sulla moderazione: “Ovviamente laSicurezza non deve prescindere dalla rab-bia dei cittadini. La ronda non risolve dicerto la situazione, questa non è la stradagiusta da intraprendere. Anche in campa-gna elettorale ne abbiamo parlato: bisognalavorare sulle regole, per far rispettare lalegalità e muoversi entro i suoi limiti.” Ilrischio, sottolinea, è quello di infrangere lalegittimità ed incorrere nella discriminazio-ne. “Il crimine non ha etnia; il Far West èl’ultima cosa che vorremmo vedere nelnostro quartiere. Il problema esiste, per que-sto noi intendiamo collaborare per risolver-lo, ma nel rispetto della Legge. Dove ènecessario, saremo anche a favore dellacreazione di nuove regole, ma mai promuo-veremo delle azioni che vadano oltre lalegalità ed il buon senso.”Giuseppe Molinari, anche lui candidatoPresidente del Municipio ed attualmente incarica come Consigliere, cerca di smorzarei toni della polemica: “C’è stata una stru-mentalizzazione di questo fatto da partedei giornali. Quella dell’Associazione diQuartiere di Ponte Milvio è soltanto unaproposta fatta ai cittadini. Alcuni commer-cianti della zona vogliono istituire la presen-

za fissa degli Stewards davanti ai locali not-turni del quartiere, il cui compito è avvertirele Forze dell’Ordine all’occorrenza: non èprevisto un loro intervento diretto.”Molinari ricorda anche che una figura diquesto tipo è già da tempo attiva nel quar-tiere; l’intenzione è solamente aumentarneil numero e renderli stabili, senza sovrap-porsi al lavoro delle Autorità. “Anzi, se sirisolvono di aiuto alle Forze dell’Ordine,non vedo perché bisogna opporvisi contenacia. Ma la prima cosa da fare dovreb-be essere aumentare la presenza dei VigiliUrbani.” Per l’ex candidato presidente UdCsi dovrebbe lavorare parallelamente sullamobilità della zona, perché è da lì chenascono i problemi di microcriminalità.Andrea Antonini, La Destra, invece non èaffatto d’accordo: “Visto che le istituzioninon riescono a supplire al personale di sicu-rezza, ci devono pensare i cittadini?Questa iniziativa troverà la mia fermaopposizione, sia in aula di Consiglio chenelle altre sedi.” Le opinioni dei rappresentanti dei cittadinial Municipio appaiono quindi orientateverso una seria presa di coscienza del pro-blema. La soluzione della giustizia “fai date” non è propriamente una prospettivaauspicabile per le istituzioni, che inveropropongono delle alternative. Aspettando le linee guida dal Sindaco edal Ministro dell’Interno Maroni, l’obiettivoresta responsabilizzare e cooperare con leautorità competenti affinché i cittadini pos-sano finalmente dormire sonni tranquilli.

SICUREZZA, E’ DIBATTITO SU RONDE E STEWARD PRIVATIXX MUNICIPIO

Pareri contrapposti fra i Consiglieri sull’iniziativa. Varie le proposte alternative

Zona 2

il fatto della settimana

In programma il“QuadrilateroRoma XX”, unufficio tecnico

per combatterel’illegalità

Un esempio di steward affiancato dalle forze dell’ordine Gabriele Marchese

Gianni Giacomini, presidente del XX, e Giuseppe Molinari, ex candidato presidente UdC

Da lunedì scorso e fino alle ore 18 digiovedì 29 maggio per raggiungere laCassia da via Flaminia tramite il GrandeRaccordo Anulare ci si dovrà immetterein carreggiata interna fino allo svincolodi via Salaria, prima uscita che si incon-tra, e fare inversione di marcia. È infattistata chiusa la rampa dello svincoloFlaminia del Gra in direzione Cassia e larampa d’uscita che dal Gra immette iltraffico sulla Flaminia in direzione Terni.Anche per raggiungere la carreggiatainterna del GRA è infatti previsto un per-corso alternativo fino allo svincolo conSaxa Rubra per poi riprendere laFlaminia in direzione Terni. A comuni-

carlo è stato l’Anas, che ha messo in attoqueste modifiche alla viabilità per com-pletare le ultime due rampe di svincolocon la Flaminia e la complanare esternadel GRA e permettere dunque di ultimarele tre corsie per senso di marcia su tuttala tratta nel Quadrante Nord Ovest delraccordo.

È stato chiuso, senza un apparente motivo esenza sapere da chi, l’accesso al Parcodell’Insugherata da via Panattoni, la via checosteggia l’area verde e di cui ci siamo occu-pati la scorsa settimana per iproblemi di traffico intenso travia Cassia Antica e Tomba diNerone. Una catena e un car-tello con su scritto “proprietàprivata” sono apparsi da ungiorno all’altro sul cancello cheora delimita l’area tra la rabbiadei residenti, soliti usufruire del parco che,come è ovvio che sia, sono ora sul piede diguerra. È infatti partito subito un veloce volan-tinaggio tra la gente del quartiere denuncian-

do l’esproprio di un’area protetta fino a pocofa utilizzatissima, già da molti anni da adulti ebambini. I residenti, intervistati, hanno affer-mato di aver fatto caso, negli ultimi tempi, ad

alcuni operai che con camione altri mezzi entravano e usci-vano dal parco. Da via OrioloRomano ci arriva invece un’al-tra segnalazione riguardo aun transennamento che daoltre tre mesi circonda un tom-bino occupando quasi tutta

una delle due carreggiate della strada. Larecinzione, mai rimossa, obbliga infatti le mac-chine a curvare e spostarsi verso il centro dellacarreggiata per poter procedere.

Un altro stupro a La Storta. Un 33enne filip-pino ha drogato e violentato una sua conna-zionale 24enne. È accaduto in un apparta-mento abitato da stranieri, mentre i genitoridella vittima erano assenti. L’uomo, amico difamiglia, minacciandola con un coltello l’hacostretta a subire una vio-lenza sessuale dopoavergli somministratoShaboo, una potentedroga proveniente dalleFilippine. È una sostanzasintetica, il nome scientifi-co è cloridrato di metan-fetamina. Ha l’aspetto dipiccoli cristalli bianchi eprovoca eccitazione,allucinazioni, istinti suicidi e omicidi. I geni-tori della ragazza, una volta rientrati, hannoimmediatamente informato la polizia dell’ac-caduto ed è intervenuta la Squadra Mobile

arrestando il malvivente presso una fermatadell’autobus. L'uomo, sposato e padre di unabimba piccola, era stato, con la moglie, testi-mone di nozze dei genitori della vittima eviveva con loro da tanto tempo. Egli, secon-do gli inquirenti, contava molto sul fatto che

la giovane donna nondicesse nulla dello stupro.“La comunità filippina -spiegano - è molto catto-lica e pudica”. Tornatodal lavoro con un collegae incrociando la ragazzache stava per uscire, l’haconvinta, senza alcunsospetto, a restare, salvopoi prendere un coltello

in cucina e obbligare anche l’amico ad aiu-tarlo a legare la ragazza per commettere laviolenza.

TOMBA DI NERONEPONTE MILVIO

LA STORTA

GRANDE RACCORDO ANULARE

Aggredito e picchiato con una mazza dabaseball. È accaduto venerdì scorso a un32enne italiano dopo una lite scoppiataper futili motivi in un locale di via delloStadio dei Marmi, intorno alle 4 del mat-tino. L’aggressore, dopo aver procuratouna ferita non indifferente al giovane, èscappato facendo perdere le proprie trac-ce. La vittima, secondo quanto comunica-to, non conosceva l’aggressore ed è statatrasportata all’Ospedale San Filippo Neridove, con 20 punti di sutura, gli è statamedicata la ferita. Sempre dalle vicinanzela storia dell’arresto di altri 2 bagarini, deipregiudicati italiani di mezza età. La scor-sa settimana erano scattate le manette peraltri 3 “colleghi”. I Carabinieri infatti, tro-vandoli davanti al Foro Italico in possessodi 30 biglietti per gli Internazionali di ten-nis, mentre tentavano di venderli al miglio-re offerente, li hanno portati in caserma edenunciati. Da Via del Baiardo, nei pressidel Grant Teatro di Tor di Quinto, arrivanoinvece le segnalazioni di alcuni rom cheogni giorno si allacciano abusivamentealla condotta dell’acqua dell’ACEA attra-verso un tubo in polietilene. Inutili gli inter-venti giornalieri degli operai dell’aziendae delle volanti della polizia: sistematica-mente i nomadi del vicino campo rubanol’acqua a spese del contribuente.

La scorsa settimana in Via di Grottarossa,all’altezza dell’ufficio postale, una mac-china parcheggiata sul marciapiede, allato destro della strada, è stata incendia-

ta coinvolgendo, nelle fiamme, altre dueauto vicine. Poco lontano dal luogo ungabbiotto dell’energia elettrica, che soloper miracolo non è stato intaccato dalfuoco. Nei giorni precedenti altri atti divandalismo come specchietti laterali rottie carrozzerie rigate hanno danneggiatole auto parcheggiate sullo stesso marcia-piede. Dal Parco Papacci arriva inveceuna segnalazione di presunte baraccopo-li di nomadi nell’area antistante il campodi calcio. Le baracche abusive sarebberorintracciabili dai segni del passaggiosull’erba e dal frequente via vai di indivi-dui da e verso la boscaglia.

Nei giorni scorsi il quotidiano laRepubblica ha pubblicato una notiziasecondo cui la Metro C verrebbe apertacon due anni di ritardo: prima trattaPantano – San Giovanni nel 2013 anzi-ché nel 2011. La società incaricata dellaprogettazione “Roma Metropolitane” haperò smentito la notizia, specificandoche, comunque, ci saranno alcuni mesidi ritardo sul programma: il trattoPantano-Centocelle sarà aperto entro il2011, mentre la tratta Pantano-Lodi(ovvero tutta la prima parte tranne la sta-zione San Giovanni), nel secondo seme-stre del 2012. La linea C, secondo questenovità, dovrebbe aprire in quattro distin-te fasi: Pantano-Centocelle nel 2011,Centocelle-Lodi nel 2012, Lodi-SanGiovanni-Venezia nel 2013-2014, eVenezia-Clodio e poi il prolungamentofinora pianificato sulla Cassia aGrottarossa comunque entro il 2015.“Gli slittamenti dei tempi dei lavori sonostati causati - spiega RomaMetropolitane - da una parte i ritardinella pubblicazione dei provvedimenti diapprovazione dei progetti da parte delCIPE, dall’altra alcune criticità archeolo-giche”. Intanto senza metro martedì mat-tina la Cassia, al minimo accenno dipioggia forte, è rimasta paralizzata concirca 10 chilometri di coda da La Stortaa Corso Francia.

VIA CASSIA

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GROTTAROSSA

3Zona

TUNNEL PEDONALE, ALLOGGIO DI FORTUNA PER DECINE DI DISPERATI

La via Cassia la conosciamo, è una via sempre traf-ficata, e quando non lo è, le macchine, incredule,sfrecciano a forte velocità. Le strisce pedonali a

volte non bastano e allora si costruiscono sottopas-saggi per permettere ai pedoni di raggiungere l’altrolato della strada facilmente. A Tomba di Nerone, difronte al liceo Stendhal, in corrispondenza della fer-mata dell’autobus e della Parrocchia, esiste uno diquesti tunnel. Peccato sia inutilizzabile. Da diversi anni infatti alcuni individui, presumibilmen-te stranieri, hanno eletto il sottopasso pedonale a loroabitazione. Di giorno albergano tra le panchine dellafontanella antistante e il parchetto del giardinoCaduti sul Fronte Russo, sonnecchiano per terra trauna bottiglia e un’altra e orinano sulla lapide che dàil nome al quartiere, Tomba di Nerone, appunto. Dinotte, invece, si rintanano nel sottopassaggio dove,al coperto, hanno allestito un vero e proprio dormito-rio clandestino. Avvertiti dai residenti siamo andatipertanto, come un cittadino qualunque che volesseusufruire del tunnel per attraversare la Cassia, a con-statare di persona le condizioni di vita di questagente che vive alla giornata sotto le nostre strade. Ad accogliere un pedone che decidesse di avventu-rarsi là sotto, già ai primi scalini, è un tanfo insoppor-tabile. Le mosche svolazzano ai primi segni di oscuri-tà fuori da un secchio pieno di acqua sporca. Due,quattro, forse sei brandine di fortuna, con tanto dicoperte, segnano l’inizio degli alloggi. Gli scorrima-no, una volta utilizzati dai perdoni più anziani persorreggersi durante l’attraversamento, sono pieni diindumenti, camicie e stracci appesi. Sul lato sinistroun armadio in piena regola è appoggiato alla paretee chiuso ermeticamente. Per terra scarpe di ogni tipo,pantofole, scatoloni con all’interno pentole e fornelli-ni a gas. Alcune buste di plastica contenenti vestiti

sporchi trasudano un odore nauseante, tanto che gliinquilini di questa “casa” di fortuna hanno messo un“arbre magique” appeso al soffitto per cercare dideodorare l’ambiente. E poi è tutto un susseguirsi di

mensole, forchette, piattini eaddirittura un tavolino con spaz-zolini da denti, bicchieri e ciboin scatola. Tutto intorno enormifiaschi di acqua, vino e alcolicicome riserva per riscaldarsi nellenotti più fredde.Dalla descrizione offerta da alcu-ni membri del comitato di quartie-re di via San Felice Circeo, allacui segnalazione hanno rispostocon un comunicato stampa il con-sigliere comunale Ludovico Todinie il consigliere municipaleSimone Ariola, gli “abitanti” deltunnel sarebbero tutti uomini conun’età compresa tra i 30 e i 50anni, magri e dall’aspetto consu-mato da una vita di stenti. “Avolte qualcuno di questi stranierisi sente male perché ha bevutotroppo – spiega il fruttivendolo

ad angolo con via Leonessa – allora arriva un’ambu-lanza dall’ospedale San Pietro e lo portano via.Pochi giorni dopo la scena si ripete con un altro”.Prima andavano a dormire in villa Paladini, la casaabbandonata qui accanto al parco, ci racconta unaltro anziano residente, “poi li hanno cacciati e dor-mono quasi tutti là sotto”. Eppure passando davantialla villa notiamo che la rete di recinzione fattacostruire è stata forata, c’è un buco a misura d’uomoattraverso qui qualcuno entra e esce dalla casa diroc-cata indisturbato. Mentre scriviamo l’articolo ci arrivano poi segnala-zioni di altre baracche di clandestini al ParcoPapacci in via di Grottarossa, di fronte al campo dicalcio, attentamente nascoste, ma individuabili attra-verso i cammini visibili sul prato. Un'altra segnalazio-ne arriva da via di villa Lauchli, una traversa di viaCassia Antica. Dietro al campo di calcio della scuolaamericana Marymount sarebbero sorte quattro o cin-que casupole abusive, sulle rive del fiumiciattolo chedivide il plesso scolastico dai campi circostanti. Altrialloggi di fortuna, altre “case”di disperati che cerca-vano, forse, un lavoro e la stabilità nel nostro Paese,trovando invece solo brandine maleodoranti, alcol eoscurità.

TOMBA DI NERONE

Nel sottopasso che attraversa la Cassia, brandine e fiaschi di vino. Impossibile il suo utilizzo

A.N.

Zona 4

zona cronaca

La “casa” abusiva allestita sotto il tunnel di via Cassia di fronte alla parrocchia di Sant’Andrea

L’ingresso del sottopassaggio sul lato destro della Cassia in direzione centro

Il 13 maggio la terza sezione della Cassazione haannullato, con rinvio per un nuovo processo in Corted’Appello, le assoluzioni a favore dei due imputati

padre Roberto Tucci, presidente del comitato di gestionedi Radio Vaticana, e padre Pasquale Borgomeo, direttoredell’emittente. Verrà per i due celebrata una nuova faseprocessuale in relazione al capo d’imputazione di “gettopericoloso di cose”, di cui all’art. 674del Codice penale, dal quale eranostati assolti lo scorso 4 giugno, dopouna condanna in primo grado a 10giorni di reclusione. Il processo con-cerne l’emissione nociva di onde elet-tromagnetiche, provenienti dagliimpianti di Radio Vaticana di SantaMaria di Galeria, fatto ritenuto daigiudici di Cassazione assimilabile algetto pericoloso di cose di cui all’omo-nimo reato. Il collegio giudicante, pre-sieduto da Ernesto Lupo, non ha, infat-ti, condiviso l’opinione espressa daigiudici di secondo grado, secondo iquali il reato di cui all’art. 674 noncoprirebbe fattispecie quale quelladell’emissione di onde elettromagneti-che. Anche il sostituto procuratoregenerale della Cassazione, AlfredoMontagna, aveva richiesto l’annulla-mento delle assoluzioni e l’accogli-mento dei ricorsi presentati dalla

Procura generale di Roma e dalle parti civili costituite (icittadini di Ponte Galeria ed alcune associazioni comeCittadinanzattiva e Verdi Ambiente e Società). Per ilCardinale Tucci il Procuratore generale aveva però solle-citato il mero annullamento, senza rinvio, per sopravve-nuta prescrizione del reato. La terza sezione penale, tut-tavia, non ha accolto la relativa richiesta, bensì ha affer-

mato che per entrambi gli imputati il termine di prescri-zione non si sarebbe ancora consumato: da qui la deci-sione di rinviare il giudizio alla Corte d’Appello sia perTucci che per Borgomeo. “Rimandando una valutazionepiù approfondita della decisione della Suprema Corte allapubblicazione delle motivazioni della sentenza” - spiegala Direzione della Radio – “proviamo rincrescimento per

questa decisione, che si inserisceall’interno di una vicenda processa-le lunga e tormentata e che ha vistol’Emittente pontificia oggetto diaccuse ingiuste. Vale la pena ricor-dare – prosegue il comitato dellaDirezione - che la Radio Vaticanaha sempre svolto la sua attività nelquadro degli accordi internazionaliesistenti con l’Italia relativi al CentroTrasmittente di Santa Maria diGaleria e che si è sempre attenutaalle raccomandazioni internazionaliin materia di emissioni elettroma-gnetiche anche prima della esisten-za di normative italiane. Dal 2001,poi, in seguito all’accordo con ilGoverno italiano - conclude laRadio -, rispetta attentamente i limitiprevisti dalla sopravvenuta legisla-zione italiana”.

Zona 5

zona cronaca

Lo stadio Olimpico al Foro Italico potrebbepresto essere ristrutturato o addirittura

ricostruito. L’impianto sportivo, inauguratonel 1937 con il nome di “stadio deiCipressi” e ribattezzato nel 1960 “stadioOlimpico”, è stato al centro del dibattitonelle recenti elezioni comunali. Nel corso

della sua campagna elettorale l’attuale sin-daco Gianni Alemanno ha parlato dellacostruzione di due nuovi stadi, uno per laRoma e uno per la Lazio. Sul tema è poiintervenuto l’ex assessore all’Urbanistica edeputato del Partito Democratico, RobertoMorassut, che ha detto: “In linea di principio

non sono mai stato contrario alla costruzio-ne di due stadi, ma mi sembra difficile per-ché ci si dovrebbe porre il problema di comeutilizzare Flaminio e Olimpico”. Morassutha prospettato quindi una soluzione alterna-tiva: un nuovo stadio Olimpico “ristrutturatoo magari demolito e ricostruito con unamigliore visione architettonica”. Una propo-sta “complessa” secondo Alemanno che si èdetto favorevole alla costruzione di un nuovostadio Olimpico, a patto che le prime inter-locutrici siano le società di calcio. Il dibattitoha interessato quindi entrambi gli schiera-menti e molti sono stati i punti di convergen-za. Fabio Sabbatani Schiuma, portavoceromano de La Destra, ha parlato di “unnuovo stadio Olimpico per il calcio e per lefamiglie sul modello di Monaco di Baviera edue cittadelle dello sport per le squadre dicalcio capitoline". Secondo quanto afferma-to dall’esponente de La Destra “ricostruirel'attuale impianto sportivo, snaturato dagliscellerati lavori di Italia ‘90, secondo logichegià sperimentate in altre capitali europee,può garantire una nuova spettacolarità, piùcomodità, funzionalità e sicurezza per tifosie famiglie. Il quadro finanziario – haaggiunto Schiuma - è sostenibile senza inci-dere, se non marginalmente, sulle finanzepubbliche, poiché si tratterebbe di un ‘pro-ject financing’ concertato con Coni Servizi,proprietario dell'attuale stadio Olimpico,

garantito dai ricavi futuri addizionali e condue società previste: una per la proprietà delnuovo stadio, l'altra dedicata alla gestione”.A favore della ricostruzione dell’attuale sta-dio Olimpico anche Enzo Foschi, consiglieredel Pd e vicepresidente della commissioneSport alla regione Lazio. “Sono convinto –ha affermato Foschi - che demolire lo stadioe ricostruirlo, coinvolgendo le società di cal-cio e trovando eventuali partner e grandisponsorizzazioni, sia la soluzione ideale. Alcontrario costruire nuovi stadi, tentando diindividuare un’area idonea e facilmenteraggiungibile è un’operazione più comples-sa che farebbe risultare l’Olimpico come lanuova cattedrale nel deserto”. Niente stadinuovi, dunque. Staremo a vedere, per oral’ipotesi più accreditata resta quella dellaristrutturazione o della totale ricostruzionedell’impianto.

DOPO 71 ANNI DI STORIA, QUALE FUTURO ATTENDE LO STADIO OLIMPICO?FORO ITALICO

Stefania Giudice

Le antenne di Radio Vaticana su via Braccianese

Tra le varie ipotesi la più accreditata è quella della ristrutturazione o della totale ricostruzione

RADIO VATICANA: LA CORTE DI CASSAZIONE ANNULLA LE ASSOLUZIONII danni da elettrosmog sono paragonabili al “getto pericoloso di cose”, punito dal Codice penale

BRACCIANESE

Sopra e in alto a destra, due diverse vedute dello stadio simbolo di Roma

Sandro Saba

Percorrendo la via Cassia alla moderatavelocità che il traffico ci consente esostando ai semafori, abbiamo frequen-

temente occasione di osservare quei partico-lari veicoli con una targhetta simile ai motori-ni, chiamati comunementeMicrocar.Basta poi frequentare i parcheg-gi dei licei del nostro Municipioper rendersi conto di quanto ele-veta sia la loro diffusione, parti-colarmente nella nostra zona.Certo, la via Cassia è compresaall’interno di un’area cosiddettaresidenziale, decentrata rispettoal cuore metropolitano e caratterizzata sicu-ramente da una elevata percentuale di benes-sare economico. Quale famiglia quindi,avendone i mezzi, non si sentirebbe serenafornendo ai propri figli per i loro spostamenti

uno di questi piccoli quadricicli piuttosto cheun altro mezzo?Una scelta indotta dalle caratteristiche dellevetturette, peso leggero, dimensioni limitate,cambio automatico e bassa velocità che le

rendono meno impegnativedelle auto, differenziandosi alcontempo dal motorino percomfort, stabilità e sicurezza.Ecco, sicurezza.Niente di più errato, purtroppo.Nonostante il prezzo elevato,questi piccoli veicoli non offro-no neanche lontanamente legaranzie di protezione della

più economica delle city car. “Francamente,come tecnico e come padre, non mi sentirei dicaldeggiare l’acquisto di questi mezzi” ci diceFabio Gregori, titolare di “Motori Ruggenti”,concessionaria auto plurimarche a nord di

Roma. “Sicuramente le microcar vantano untasso di incidentalità basso, ma rapportatocome parametri a biciclette e altri mezzi adue ruote di modesta potenza” aggiunge.Questo perlomeno secondo le statistiche delprincipale mercato europeo dei quadricicli, laFrancia (in Italia tale rilevamento ancora nonesiste, ndr). Si gioca sull’equivoco?Cerchiamo di capire, dal momento che dav-vero poco si sa, su questi veicolini con telaioin metalli leggeri e la carrozzeria in vetrore-sina, tanto di moda negli ultimi tempi, nono-stante abbiano ingiustificatamente, come pre-cisa Fabio, prezzi da auto vera (da 7.000 a13/14.000 euro). Sono chiamati in vari modi: vetturette, micro-car, miniauto. Per la legge sono quadriciclileggeri, equiparati in tutto e per tutto (com-presi importo del bollo e possibilità di acce-dere ai centri storici) ai ciclomotori. Devonoavere requisiti precisi: peso a vuoto inferiorea 350 chilogrammi, velocità massima di 45km/h e cilindrata inferiore a 50 cc, o conpotenza entro i 4 kw / 5,4 cv se diesel o elet-trici. Varie le marche di produzione: Aixam,Casalini, Chatenet, JDM, Ligier, Microcar,Piaggio, Tasso e Town Life. Un' azienda italia-na, la Lombardini di Reggio Emilia, fornisceinvece il 50% dei motori ai quadricicli costruitiin Europa. Scopriamo esterrefatti, che altronon sono che motori agricoli, quelli utilizzatiabitualmente per trattorini e motozappe, perintenderci. “Il valore commerciale del solomotore, acquistato per il suo utilizzo agricolo,non superebbe i 1000 euro” puntualizzaFabio.Ancora più sconcertante è la verifica dellanormativa che regolamenta i permessi diguida delle minicar.

Si possono condurre a partire dai 14 annicon il solo certificato di abilitazione allaguida. Per i minorenni è obbligatorio uncorso di 10 ore, gratuito presso gli istituti sco-lastici, a pagamento se svolto in un’autoscuo-la. Alla fine del corso, esame teorico di diecidomande e via, pronti a circolare, dopo averpresentato il certificato medico che attesta ilpossesso dei necessari requisiti fisici (vista,udito, riflessi). Ma come? Altro che ruolo for-temente propedeutico alla guida, comesostengono i produttori. Niente accurataconoscenza delle norme del codice della stra-da? “Assolutamente no” commenta Fabio “Ebisogna anche considerare che i ragazzi,oltretutto non preparati, finiscono spesso percondurre i quadricicli con maggiore sperico-lata disinvoltura di quanto non farebbero conun ciclomotore”.Per quanto riguarda i maggiorenni, per esse-re considerati idonei alla guida delle vetturet-te, è tassativo non essere in possesso di altrapatente di guida (anche se scaduta o revoca-ta). Con un corso di dodici ore ed il relativocertificato medico, si può partire alla guidadella microcar, senza che sia previsto alcunesame teorico.Siamo perplessi. Scocche di protezioneinconsistenti (parziale la difesa dell’air bagmontato solo su alcuni modelli), carrozzerieleggerine in vetroresina, meccanica da picco-lo mezzo agricolo, normative inadeguate cheabilitano quidatori poco attendibili. Finiamoper considerare che l’unico vero elementosicuro che riguarda le minicar è rappresenta-to dall'elevato introito per chi si occupa dellaloro diffusione.

zona inchiesta

6 Zona

Carrozzerie in vetroresina, motori da trattore e un corso di sole 10 ore per l’abilitazione alla guidaMICROCAR, PICCOLE MACCHINE E POCA SICUREZZA

La legislazione italiana

Quadricicli leggeri:per condurre un quadriciclo leggero in Italia occorre avere 14 anni ed esseremuniti di patentino.Quadricicli pesanti:la guida è autorizzata dall’età di 16 anni per i conducenti titolari di pat. A oequivalente.

La legislazione europea

Quadricicli leggeri:sono veicoli la cui massa a vuoto è limitata dalla regolamentazionea 350 kg.equipaggiati di un motore da 4 kW (5,6 cavalli) e la cui velocità è inferiore a45 km/h. Sono equiparati ai ciclomotori e possono essere condotti con o senzapatente secondo la legislazione in vigore in ogni paese europeo.Quadricicli pesanti:sono veicoli la cui massa a vuoto è limitata dalla regolamentazionea 400 kg.per i veicoli destinati al trasporto di persone o 550 kg per il trasporto di merci,il cui motore sviluppa una potenza massima di 15 kW (circa 20 cavalli). Sonoequiparati ai tricicli e motocicli.

A.L.

IL CODICE DELLA STRADA

Si possono con-durre a partire dai14 anni. I prezzisono da auto verae vanno dai 7.000ai 14.000 euro

Uno dei modelli di mircrocar più in voga tra i giovani

Prima convocazione del ConsiglioMunicipale lo scorso lunedì 19 alle11 in Via Sabotino 4. Presiede la

seduta Marco Perina, Consigliere anzia-no, così detto perché è stato il più votatoalle elezioni del 13-14 aprile. All’ordinedel giorno la convalida dei 24 Consiglieri- tutti presenti in aula - più uno: il neoeletto Presidente del Municipio Roma XXGianni Giacomini e l’elezione delPresidente del Consiglio Municipale.C’è l’atmosfera del primo concerto di unanuova formazione musicale: gli archisapranno prender bene quel “la” così dif-ficile e le percussioni entreranno almomento giusto? Tutti in piedi, l’orchestraintona “Fratelli d’Italia”, ben cantato, datutti i presenti, a parte qualche incertezzatra il pubblico nella seconda parte, quella

in cui il ritmo si fa più incalzante, che siaun presagio di quello che accadrà trapoche ore? Il Presidente Giacomini fa un brevediscorso di “buon lavoro” e gentilmenteomaggia con un bel mazzo di fiori le dueuniche consigliere elette, Elisa Paris (PD) eClarissa Casasanta (PdL). Tra il pubblico qualche rumore, si chiac-chiera, si prova a fare il Toto-presidente,o il toto-assessore, ma nessuno avrebbeimmaginato cosa poi è successo.Si comincia a votare poco prima delle 12si finisce ben oltre le 16. ScrutatoriClarke, Antoniozzi e Torquati. Tranne unadi pausa caffè, che si è verificata essereun pochino più allungata di quella richie-sta da Marco Perina, nulla di fatto.Noi della stampa presente, cartacea, blog

ecc., restiamo a bocca asciutta, senzanotizia da dare: che è successo?Per eleggere il Presidente serve la mag-gioranza, se i votanti sono 25, l’aritmeti-ca ci dice che all’eletto devono andare 13preferenze. Ebbene, con ben otto votazio-ni la maggioranza di governo del “parla-mentino” del ventesimo (PdL), non riesce aconcentrare gli sforzi e si divide in due:Simone Ariola o Giuseppe Calendino?Tra il pubblico si sentono commenti e bat-tute.Chiama dopo chiama, appello dopoappello, uno dopo l’altro, i consiglierivanno a votare, il “maestro d’orchestra”osserva i suoi suonatori e alle 16 passate,facendo due somme, constatiamo cheAriola oscilla tra i 9 e gli 11 voti,Calendino tra i 5 ed i 6, 8 vanno semprea Scoppola dell’opposizione (PD) e dueschede risultano annullate ad ogni vota-zione. La maggioranza di governoaveva provato addirittura a fare una riu-nione veloce, subito dopo la pausa-caffe, ma niente è cambiato, voto piùvoto meno.Alla nona votazione tredici Consiglierinon rispondono all’appello, restanofuori dell’Aula Consiliare e alla conta leschede sono solo dodici, 10 voti adAriola, 1 a Calendino, una nulla:manca il numero legale.A Marco Perina non resta altro che daredisposizioni per l’invio dei telegrammi,prossima convocazione giovedì 22 alle11, sempre a via Sabotino,4; noi diZONA ci saremo. La cosa più interessante in questa gior-nata di “riflessione” è stato il parterre, ilpubblico, attivo e attento. Durante laconvalida dei Consiglieri eletti… a cia-

scuno il suo! C’è stato chi si era portato lamamma, chi gli amici cari, chi i “grandielettori”, insomma applausi per ciascunoed un sorriso per tutti e noi della stampaad osservare e registrare umori e sensa-zioni. Ricordo ai nostri concittadini che ogniConsigliere Municipale eletto a sistemaproporzionale batte il territorio palmo apalmo, è davvero l’occhio e l’orecchiodella gente, trascorre giornate intere adaccogliere le richieste dei cittadini pertentare di risolverle, facendosene caricocon i poteri più grandi, Comune di Roma,Provincia, Regione, Governo nazionale. Unendoci agli auguri di “buon lavoro” delPresidente del Municipio GianniGiacomini, attendiamo anche noi di sape-re le linee guida del governo, quel lunedìpare esser stato solo un “pour parler”…

Zona 7

zona cronaca

N.L.

XX MUNICIPIO19 MAGGIO: PRIMA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO MUNICIPALEUn lunedì di riflessione e di concertazione nell’ambito del Pdl per individuare l’erede di Petrelli

Il Consiglio del Municipio Roma XX durante la l’esecuzione dell’inno nazionale

L’ingresso della sede del XX Municipio

Per 54 minuti la Roma si è sentita già il tricolo-re cucito sulla maglia. Sì, perché nelle ultimedue settimane il destino beffardo ha fatto sì chela distanza si riducesse a tal punto da potersperare nel miracolo. Due settimane passate amordere le caviglie degli interisti, mettendocitutta la grinta e l’entusiasmo, senza poi riuscirea vincere il titolo. Ma, nonostante l’inevitabileamarezza, la squadra ha avuto lo stesso motiviper gioire. E non a torto. Si potrebbe dareragione a De Rossi che a caldo si è sfogatodegli aiutini dati all’Inter durante tutto il cam-pionato, opinione condivisa anche daSpalletti, ma in fondo a che serve? La Roma intre anni di Spalletti ha conquistato una com-pattezza e una maturità inimmaginabile,diventando una squadra da battere sia incampo nazionale che internazionale. Il suogioco è stato sicuramente il più bello del cam-pionato; è stato come vedere l’entusiasmo deibambini che giocano all’oratorio, con al loroposto campioni affermati, tutti uniti per rag-giungere il massimo risultato. Un bel 10 aSpalletti che ha reso possibile questo sogno, unsogno che sicuramente non finirà questa sta-gione. Le polemiche di un pareggio concessotroppo facilmente, le decine di persone appol-laiate inspiegabilmente a bordo campo, le

minacce in tribuna e gli incidenti fuori dallostadio, passano così in secondo piano se sipensa alle grandi prestazioni dei giocatoridella Roma. A cominciare da De Rossi, diven-tato uno dei più forti centrocampisti d’Europa,e Vucinic, che ci ha regalato l’ultima perla delcampionato. Il vicecapitano Panucci ha con-quistato il titolo di difensore che ha segnato piùgol nella storia della Roma e Pizarro ha vintoil titolo di miglior assistman giallorosso conundici calci piazzati trasformati in gol. Questii giocatori più costanti, senza togliere nullaperò a coloro che per colpa degli infortunihanno potuto brillare solo a intermittenza.L’eccezione è ovviamente il capitano che nono-stante le assenze è riuscito comunque a segna-re 14 gol su 25 partite giocate. Non è comun-que finita qui. Sabato la Roma avrà la possibi-lità di prendersi la sua rivincita sull’Inter nellafinale di Coppa Italia. Un trofeo che, se vinto,consolerebbe solo in parte i tifosi romanisti,ma che la squadra di Spalletti, per come hacondotto l’intera stagione, meriterebbe a pienotitolo.

Biagianti e Vucinic in un contrasto di gioco

Qui TrigoriaUno scudetto durato quasi un’oraSogno lontano, poi vicino, infine svanito all’ultimo

Giorgia Del Cupola

Qui Formello

La Lazio che ha vinto domenica controil Napoli per 2-1, ha sancito, secondole parole di Lotito “una stagione tutto

sommato negativa, perché anche contro ipartenopei abbiamo dimostrato di valerepiù della classifica finale”.Le parole del presidente biancazzurrosanno da una parte di mea culpa, dall’al-tro di un attacco alla squadra perché “ iproblemi non sono stati solo tecnici, maanche di natura mentale”.Che la Lazio abbia deluso, è stato detto eridetto da tutti i giornali e anche ripetuta-mente in queste pagine. Il dodicesimoposto finale, a 11 punti dalla zona Uefae a 20 dalla zona Champions, con appe-na 10 punti di vantaggio dall’Empoli ter-z’ultimo, sono cifre che parlano da sé.Due sole vittorie in trasferta e 51 gol subitisono altri dati preoccupanti, dato che gliobiettivi di inizio stagione erano ben piùprestigiosi.L’impressione è che la rosa sia statasopravvalutata e che magari sarebbestato più opportuno far partire qualchegiocatore che all’inizio della stagioneaveva manifestato la volontà di cambiare

aria (Rocchi, Behrami) e prendere qualcu-no meno appagato e più motivato.Intendiamoci: nessuno dice che alcunigiocatori abbiano remato contro la squa-dra, solo che, come ha affermato Lotito,qualcuno probabilmente ha mollatoprima del tempo, contribuendo allamediocre stagione degli aquilotti. Anche Rossi, come si è già detto, ha lesue colpe, prima tra tutte quelle di averavvallato una rosa non all’altezza dellastagione che si apprestava ad affrontare. L’unica soddisfazione di questa annata èstata rappresentata dalla vittoria nelderby, ma i 36 punti di distacco dai gial-lorossi e il fatto che la squadra di Spallettipossa vincere la sua nona Coppa Italiaaffiancando la Juve in vetta alla classificariguardante il trofeo nazionale, non auto-rizza a compiere salti di gioia. Al momento sono molte le incognite cheaccompagnano la società capitolina: lanebbia si diraderà dopo gli europei. Soloallora vedremo se l’aquilotto tornerà avolare.

Finalmente la fine dei giochi Contro il Napoli, salva almeno la faccia

Tommaso Rocchi, bomber della Lazio con ilgol al Napoli ha concluso una stagione in

chiaroscuro

Davide Luciani

Il catanese Martinez esulta dopo aver segnato ilgol salvezza per la sua squadra

Zona 8

zona calcio

Claudio Lotito, presidente della Lazio, con-testatissimo dai tifosi

9Zona

zona sport

Stavolta sì, la serie A è stato il campionato più bello del mondoIl doppio “testacoda” e la Champions. Tutti gli ultimi verdetti in novanta minuti di passione

CALCIO

Riccardo Tucci

E’ proprio il caso di dirlo: un campio-nato così non se lo sarebbe aspettatonessuno. Per la prima volta, infatti,

dopo anni di finali già scritti e minestreriscaldate, molte squadre di serie A si sonotrovate a dare un senso alla propria stagio-ne negli ultimi novanta minuti. Tutti i verdettierano ancora da decretare, a cominciaredalla corsa per il titolo, passando poi perl’assegnazione del quarto posto, l’ultimoutile per l’accesso ai preliminari diChampions League, fino ad arrivare allalotta per non retrocedere. L’epilogo finale ci racconta innanzitutto diun’ Inter campione d’Italia per la terza voltaconsecutiva, la più sofferta in assoluto. Edire che i nerazzurri anche quest’annosembravano veleggiare verso uno scudettoannunciato, soprattutto quando a metà sta-gione il vantaggio sulla Roma era arrivatoad undici punti. Invece negli ultimi duemesi, la squadra di Mancini ha subito uncalo improvviso, iniziato con la prima scon-fitta stagionalxe in casa del Napoli e con-fermato dagli scontri diretti persi controJuve e Milan. L’apice della crisi è stato toc-cato nella penultima di campionato, quan-do l’Inter, invece di vincere e festeggiare lo

scudetto in anticipo, ha concesso un pareg-gio insperato al Siena, ormai privo diobiettivi, che ha riaperto il discorso-tricolo-re e dato il via alle polemiche in casanerazzurra. Nella settimana che ha prece-duto Inter-Parma è stato detto di tutto: dallospogliatoio nerazzurro ormai spaccato,alla rabbia dei tifosi verso Materazzi, reodi aver sbagliato il rigore decisivo contro ilSiena; da un Mancini invitato a “vincere edandarsene” alla contestazione verso il pre-sidente Moratti. A restituire tranquillitàall’ambiente, ci ha pensato un grandeIbrahimovic che, reduce da più di un mesee mezzo di stop, ha spento le velleità di sal-vezza del Parma con una doppietta. Lasquadra emiliana torna quindi a conoscereil purgatorio della serie cadetta, dopo 18anni consecutivi di permanenza nella mas-sima serie. A fare la differenza, sono statialcuni gravi errori societari, primo tra tuttila scelta di sostituire in panchina Di Carlocon Cuper. Per il resto, tutta la squadra nonha reso quanto avrebbe dovuto, alla luceanche dei nomi importanti presenti in rosa,come Reginaldo, Lucarelli e Corradi, ma hapagato, oltre ad una difesa disastrosa,anche lo scarso apporto di Morfeo che

quest’anno non è mai riuscito a lasciare ilsegno.Un altro testacoda si giocava al Massiminodi Catania, dove ospite degli etnei era laRoma, scesa in campo con l’obiettivo divincere e poi aspettare buone notizie daParma. Obiettivo che per oltre un’ora sem-brava raggiunto, visto il gol in apertura diVucinic e lo zero a zero dell’Inter al Tardini.Ma i due squilli di “Ibra Cadabra” hannodemoralizzato la squadra di Spalletti, rag-giunta nel finale da un gol di Martinez, cheregala la salvezza ai suoi e la conferma aZenga per il prossimo anno alla guida delCatania. La Roma comunque, autrice diuna grande rimonta, merita più compli-menti che processi. Sull’economia della sta-gione pesano certamente i pochi punti rac-colti lontano dall’Olimpico nel girone d’an-data e il pareggio casalingo contro il fana-lino di coda Livorno. Livorno che ha poichiuso all’ultimo posto, finendo in B insiemeal già citato Parma, e all’Empoli, al qualenon è bastato vincere in casa proprio con-tro gli amaranto. Emozionante è stataanche la sfida per il quarto posto, in cui ilMilan, come la Roma, è stato per più diun’ora vicino al sogno, visto il quattro auno rifilato all’Udinese, ma si è però dovutoarrendere alla splendida rovesciata diOsvaldo che ha permesso alla Fiorentina di

battere il Torino. Una qualificazione tantostorica, quanto meritata per i viola, chesono rimasti in quella posizione per l’interastagione e non hanno mai mollato anchequando i rossoneri erano riusciti nel sor-passo. Per il Milan, invece, un’annata dadimenticare, una cosiddetta “stagione ditransizione”, in attesa dei cambiamentipromessi da Galliani per l’anno prossimo.Per ripartire sarà necessaria una rivoluzio-ne nell’organico, gli addii di Cafu eSerginho ne sono solo un esempio, e laricollocazione di alcuni elementi, comeGilardino, usato poco e male, e Gattuso,incerto se rimanere o andar via, insieme auna campagna acquisti mirata. Unichenote positive: l’esplosione del giovane bra-siliano Pato e la conferma del sempreverdeInzaghi come goleador. Quindi, ricapito-lando, questi i verdetti finali: Inter campio-ne d’Italia; Roma, Juventus e Fiorentina inCoppa Campioni( la prima direttamente, lealtre due ai preliminari; Milan, Sampdoriae Udinese in Coppa Uefa; Empoli, Parma eLivorno in serie B. Ora non resta che aspet-tare di conoscere le neopromosse dallaserie cadetta per avere già il quadro com-pleto della stagione prossima e prepararci

ad un altro anno straordinario.

La delusione di Kakà dopo l’ennesimo gol sbagliato contro l’Udinese

Cesare Prandelli dedica la vittoria in Champions ai tifosi viola accorsi all’Olimpico di Torino

10 Zona

zona sport

Per una volta giustizia è stata fatta. Lasentenza è quella storica delTribunale Arbitrale dello Sport (Tas)

che ha ribaltato quanto espresso in pre-cedenza dal verdetto della IAAF; laFederazione Internazionale di Atletica.Oscar Pistorius, l’atleta con entrambe legambe amputate e che corre grazie aparticolari protesi in fibra di carbonio,potrà continuare ad inseguire il suosogno. Il sogno di gareggiare con gliatleti più forti al mondo in una competi-zione, le Olimpiadi, che hanno un fasci-no ed un sapore del tutto diversi da qual-siasi altra manifestazione sportiva.L’epilogo di tutta la vicenda sembra quel-lo scontato di una favola dal lieto fine,ma la storia di questo ragazzo sudafrica-

no con la passione per l’atletica nel san-gue è stata tutto fuorché semplice e privadi difficoltà. 13 luglio 2007, Roma,Stadio Olimpico, Golden Gala: è qui checomincia la favola. Ammesso a gareg-giare nei “suoi” 400 metri insieme adatleti normodotati, Pistorius compie l’im-presa e con un recupero incredibile negliultimi 100 metri riesce a guadagnare laseconda posizione ed il podio. La pro-gressione finale ha veramente dell’incre-dibile, tanto da far insospettire la IAAFche annuncia di voler condurre un'analisibiomeccanica sul sudafricano per verifi-care l'incidenza delle protesi nei suoirisultati. Nell’esame condotto a Colonia,comparando le sue prestazioni con quel-le di cinque atleti normodotati, emergeche l’atleta che utilizza le protesi consu-ma il 25% in meno di energia e riceve nel

complesso un vantaggio anche dallaspinta che viene restituita dalla pista allapressione esercitata dalle protesi. 14gennaio 2008: Pistorius è escluso dallecompetizioni internazionali. Un responsoscientifico, imparziale, ma a parere dichi scrive, anche ingiusto nei confronti diun atleta che incarna la forza d’animo ela voglia di vivere che alimenta coloroche sono stati bersagliati duramentedalla sorte. Oscar continua a lottare, acorrere senza arrendersi. Prosegue gliallenamenti e nel frattempo presenta ilricorso al tribunale sportivo sudafricano.16 Maggio 2008: gli avvocati di Pistoriussono in trepidante attesa del verdetto delTas. Ecco che arriva il responso. Il giova-ne corridore viene riammesso alle gareinternazionali. Nelle motivazioni chehanno portato alla riabilitazione, silegge che "al momento non esistono ele-menti scientifici sufficienti per dimostrareche Pistorius tragga vantaggio dall'usodelle protesi". Ora inizia la gara più dif-ficile. Ottenere il tempo di qualificazioneche permetta ad Oscar di gareggiarequest’ estate a Pechino. Un tribunale gliha restituito la possibilità e la gioia dipoter correre in pista e dimostrare tutto il

suo valore. Ora non gli resta che conti-nuare a emozionare e far sognare tutticoloro che hanno creduto nella sua bat-taglia.

ATLETICA LEGGERA

Storica decisione del Tas: Pistorius potrà correre a Pechino

Francesco Buosi

Ribaltata la sentenza della IAAF: è la vittoria del buon senso, ma anche dell’opinione pubblica

Sopra, al centro e a destra, Oscar Pistorius,protagonista della vicenda

Zona 11

visti x voi

Grottesco e surreale, un pastiche d’autore chediventa spot turistico. Probabilmente nemmenoPicasso o Bunuel ci avrebbero capito molto in que-sto omaggio al cinema del grandguignol. In Bruges – La coscienza dell’assassino, opera scrit-ta e diretta da Martin McDonagh, si rispecchiaparadossalmente di più nel sottotitolo italiano.Trattasi di un killer interpretato dall’irlandese docColin Farrell, che al primo lavoro andato maledall’odioso capo (Ralph Fiennes versioneVoldemort), viene mandato col collega anziano ementore (un intenso Brendan Gleeson) “in quaran-tena” a Bruges in Belgio, città medievale avvolta danebbia e vapori di birra. Forse proprio la granquantità ingurgitata dalla troupe, ha dato queltocco melanconico ad un film che s’insedia tra lelinee di numerosi generi cinematografici: a partiredalla commedia nera stile british, passando per ildramma interiore caro alle opere del primo Scorsese, mettendoci un tocco di gotico allaMcGrath. Ritmi lenti e azione ridotta al lumicino fanno da sfondo a dialoghi di natura alluci-nogena, in parole povere dettati da un non-sense diffuso, che fa della farsa noir il suo pilastronarrativo. Ammettere che ci si diverta a guardare questo cult da videoteche di zona, significaanche rimanere sbalorditi dal finale esageratamente teatrale, che sterza bruscamente nel thril-ler dopo i toni leggeri che fanno da ingresso a questa monotona città, In Bruges appunto.Quando poi il riposo forzato si trasforma in lavoretto di uno ai danni dell’altro, ecco che lecoscienze si smuovono, differenti e oniriche moralità escono alla ribalta e nani xenofobi ven-gono scambiati per bambini-vittime sacrificali. Non si capisce la scelta del doppiaggio satiricoalla Mr. Bean, per il resto la storia di Ken e Ray rimane un gioiellino solo per certi appassionatidi cinema, quelli che amano arrovellarsi la mente e distrarsi appresso a uno script cervelloticoma coraggiosamente sperimentale.

AL CINEMA

IN BRUGES: IL NOIR FINISCE IN FARSA

a cura di ff||ÅÅÉÉÇÇxx UUÜÜttvvvv||((rreeddaazziioonnee wwwwww..ffiillmmffoorrlliiffee..oorrgg))

Gioie, dolori e “drammi” interiori di un killer per caso

MUSICANUOVO ALBUM PER GLI ANTI-RADIOHEAD

a cura di TTÄÄxxááááttÇÇwwÜÜÉÉ iittààÜÜ||

Sono sopravvissuti al britpop, al loro pressoché inosser-vato Road to Rouen (2005), a un quasi-scioglimento ealla marea indie, mantenendo lo stesso spirito che ne hafatto la band più allegra di Inghilterra. Arrivati al lorosesto album con Diamond Hoo Haa, che ha debuttatonel Regno Unito a marzo, i Supergrass ritrovano vigoredopo almeno un quinquennio di appannamento.Ripartire dal basso ha fatto loro decisamente bene. Tantoè vero che ormai sfidano in longevità i loro concittadiniRadiohead. Eppure le due band di Oxford non potreb-bero essere più diverse: sperimentali e introspettivi iragazzi capitanati da Thom Yorke, spensierata e moltoricettiva alle influenze altrui la banda di Gaz Coombes.Nel nuovo album c’è un po’ di tutto: riff energetici esuoni multi-strato alla White Stripes in pezzi come“345” o il primo singolo “Diamond Hoo Haa”, sonoritàda guitar band anni ’60 – con coretti e tempi shuffle – nei vari “When I needed you” e“Return of inspiration” e fanfare beatlesiane in “Whisky and Green Tea”. Da brava band(ex)punk-britpop, non trascurano qualche reminescenza new wave – vedi “Outside”; l’ispi-razione che traspare al massimo grado, nell’album, è però quella glam. Sarà che il discoè stato in parte registrato agli studi Hansa di Berlino, da cui è passato sua maestà DavidBowie, ma lo spirito del Duca Bianco riecheggia in più di una canzone. Nell’ultima traccia,“Butterfly”, ad esempio, Coombes sembra quasi imitarlo. Il fraseggio stesso è identico aquello di “Heroes”. Ma non finisce qui: il terzo singolo in pectore “Rebel in you” – al di làdel titolo “evocativo” – è un pezzo decisamente bowieano, così come il secondo singolo“Bad Blood”, in cui è difficile non sentire echi di Iggy Pop & the Stooges. Più che giustificati,per una canzone sulla «violenza e paranoia del 21° secolo», come l’ha definita Coombes.Per finire, segnaliamo e raccomandiamo “Ghost of a friend”, un pezzo tipicamenteSupergrass, dolce, orecchiabile ed estivo, perfetto per tirarsi su dopo una giornataccia etornare a sorridere alla vita. Dopotutto il pop serve anche (e soprattutto) a questo.

I Supergrass, già sopravvissuti al britpop, provano a rilanciarsi

A TEATRO a cura di ffttÇÇwwÜÜÉÉ ffttuutt

ALL’AUDITORIUM IL FESTIVAL “CINAVICINA”Teatro, Opera, Danza in un melange di tradizione e modernità

LIBRI a cura di `̀ttÜÜ||tt XXÄÄxxÇÇtt ee||uuxxééééÉÉ

Leggere è sempre un piacere. A volte, però, piùsoddisfacente di altre; Al cambio di luna ne è unesempio. Che classe. Che bellezza in questepagine. Storie di donne raccontate da unadonna; e si vede. Senza nulla togliere all’altrametà del cielo (che in questo caso, per una volta,è quella maschile) quando le dita che sfiorano itasti sono sottili, si vede. E’ un’altra angolazione,non migliore, semplicemente diversa. E quando a questo si aggiunge un backgroundculturale solido, la soddisfazione cresce. Ho trovato particolarmente affascinante “Lunadella vendemmia”, dove la maledizione chepende sulla famiglia della promessa sposa riman-da quasi a Cento anni di solitudine, ma con ilriscatto finale. A ricordarci che nessuno è in trap-pola a questo mondo, e che ognuno di noi pos-siede il proprio destino. La suddivisione dei capitoli segue le fasi lunari.Tre racconti per ogni quarto di luna: nuova, cre-scente, piena e calante. Ogni fase corrisponde auno stato d’animo, ogni quarto determina unepilogo differente; perché, in fondo, anche noicome la Terra siamo fatti per tre quarti d’acquae la luna incide sull’uomo allo stesso modo in cuiinfluenza le maree. Centonovantacinque pagineche meritano di essere lette.Rattrista notare come le grandi majors non siano in grado di riconoscere una scrittricedi talento. Ma, si sa, sono le piccole case editrici quelle più coraggiose e, per ritrovaregenialità e talento, non basta seguire il mercato.

LE DONNE VISTE DA PAOLA MEROLLIUno sguardo al mondo femminile con sensibilità e delicatezza

La Fondazione Musica per Roma, incollaborazione con il Ministero dellaCultura della Repubblica PopolareCinese, presenta il primo festival mono-grafico mai organizzato in Italia dedi-cato interamente alla cultura della gran-de potenza orientale. Si tratta di un’oc-casione per parlare della Cina sotto undiverso profilo, non economico e politi-co (leggi questione tibetana). L’evento siinserisce nel panorama delle iniziativedella Fondazione, che già annovera alproprio attivo festival dedicati alle piùdisparate culture (indiana, russa, scan-dinava, tailandese). Dal 23 maggio all’8 giugno 400 artisti, provenienti da ogni parte dellaCina, animeranno il Parco della Musica, in una rassegna che si prefigge di far «conoscere lagrande tradizione millenaria ma anche la modernità». Per quindici giorni l’Auditorium si tra-sformerà in una vera Chinatown. In ogni spazio e sala si svolgeranno spettacoli teatrali, musi-cali e di danza, oltre a rappresentazioni dell’opera tradizionale cinese e manifestazioni cir-censi, tutti eventi in prima italiana. Aprirà il festival l’opera contemporanea “Poet Li Bai”, tri-buto all’omonimo poeta della dinastia Tang, composta da Guo Wenjing, uno dei maggioriartisti cinesi viventi. Alla modernità si affiancherà la tradizione: L’Henan Opera House pre-senterà per la prima volta fuori dalla Cina “Cheng Ying salva l’orfano degli Zhao”, una yuopera, cioè una ricercata forma tradizionale, fra il farsesco e il melodrammatico. Il Festivalpropone, inoltre, due pièces teatrali, “I love peach blossoms” e “The salty taste ofCappuccino”: fil rouge delle due rappresentazioni è dato dal tema, universale, della comples-sità delle relazioni umane. Per la danza si segnala “Upon calligraphy”, dove il movimento èespediente narrativo dell’evoluzione della scrittura cinese e della comunicazione in genere.Nel solco della tradizione si inseriscono, poi, la Danza del Leone, una delle arti popolari piùimportanti della regione meridionale del Guangdong ed il Teatro delle Ombre di Huazhou.

titolo – Al cambio di luna

autore – Paola Merolli

prezzo – 12,50 €

editore – Giraldi

titolo – Diamond Hoo Haautore – Supergrassprezzo – 18,00 €etichetta– Parlophone

Giunta alla seconda generazione, lanuova Mazda 6 parte da un tram-polino decisamente favorevole: la

versione uscente ha infatti conquistato oltreun milione di clienti in tutto il mondo. Ciò che più impressiona, al primo impatto,è la notevole evoluzione stilistica della trevolumi nipponica: frontale importante eaccattivante, fari dal taglio a mandorla confiniture curate ed elaborate, che non lascia-no dubbi sul pedigree “jap” della nuovaMazda. I parafanghi bombati e la calan-dra anteriore a cinque punte, insieme aifendinebbia montati nelle due prese d'arialaterali danno un aspetto di alto profilo e diforte impatto alla nuova Mazda.L’evoluzione sportiva della Mazda 6 è infi-ne evidenziata dalle fiancate laterali carat-

terizzate dai montanti massicci e dal poste-riore, possente, ma al tempo stesso elegan-te. Con questo design, la nuova “6” sembrainseguire le forme della “collega” Lexus IS,se non anche delle più blasonate berlinetedesche, veri e propri mattatori del seg-mento.Le scelte stilistiche vanno comunque a brac-cetto con la funzionalità, ed in particolarmodo con l'aerodinamica. L'attenzione deitecnici nipponici si è infatti concentrata suquest'ultimo elemento, particolarmentesignificativo per la sua influenza sui consu-mi. Mazda 6 infatti è dimagrita di oltre 35kg rispetto alla precedente versione, nono-stante le dimensioni siano aumentate: +6,5cm di lunghezza e + 1,5 cm di larghezza.Distribuita in Italia nelle due berlina e

wagon, la vettura si fregia di un coefficien-te Cx di 0,27 per le prime due versioni e di0,28 per la Wagon, a tutto vantaggio deiconsumi.Grande l’attenzione alle esigenze dei pas-seggeri: sia guidando in città che in auto-strada, il nuovo sistema delle sospensionioffre una marcia reattiva e rassicurante.Le novità sotto il cofano sono rappresentateda un nuovo motore di 2.5, a fasaturasequenziale S-VT capace di 170 cv a 6000giri, capace allo stesso tempo di far scen-dere i consumi del 6,9%. Aggiornati imotori della serie precedente, a partire dal4 cilindri diesel di 2.0, con 140 cv e ben330 Nm di coppia, che con tutta probabi-lità rappresenterà la versione più richiestain Italia. Completano il quadro le due unitàa benzina, di 1.8 e 2 litri, con potenzerispettivamente di 120 e 147 cavalli. Anchein questo caso i consumi scendono notevol-

mente, oltre il 10%. Per entrare nel mondo zoom zoom dellaMazda occorreranno dai 21.530 euro perla versione berlina e 1000 euro in più perla versione wagon per il 1.8 (120 cv). Il 2.0diesel è proposto a 22.380 euro per la ber-lina e 23.380 euro per la wagon.

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MAZDA 6: ELEGANZA E SPORTIVITÀ MADE IN JAPANMOTORI

HI-TECHMulti-touch Wall. Quando si dice toccare con mano..

L’uomo fin dalla prima infanzia si confronta con il mondocircostante basandosi non su mezzi terzi, ma sui propriimpareggiabili mezzi d’interazione: i 5 sensi. Il tatto ha

un particolare valore esperienziale, rappresentando il trattoimprescindibiledella manualitàattraverso laquale l’uomoconcretizza ed“ e s p r i m e ”l’idea pensata.L’informatica hainserito nuovi

mezzi (tastiere, mouse) per fornire input ai nostri computerottenendo un controllo immediato e preciso. Il presente-futuroci riporta al “passato” grazie allo scienziato e fondatore dellaPerceptive Pixel Jeff Han che ha messo a punto il primo megaschermo multi-touch. Il multi-touch è una tecnologia che per-mette di intervenire direttamente sulla superficie dello scher-mo sfruttando il semplice tocco delle dita, riconoscendo intempo reale e in contemporanea tutti i movimenti delle sin-gole dita. Da questa scoperta Han dimostra come si possanoeffettuare tutte le operazioni che si compiono usualmente conla tastiera e il mouse: digitare caratteri, ridimensionareimmagini, finestre, organizzare file e cartelle, spostare ele-menti, scorrere mappe, il tutto con un movimento intuitivo e

naturale delle mani. Ma funziona il mega-display? Abbiamouno schermo a LED inglobato in una lastra in materiale acri-lico trasparente dello spessore di 6mm, una luce infrarossacon percorsi predeterminati si riflette sulla superficie delloschermo e quando lo schermo viene toccato la rifrazionedella luce infrarossa cambia nello stesso punto. Una teleca-mera registra il cambiamento di rifrazione e diffusione dellaluce sulla superficie e lo trasmette ad un software che ne inter-preta e ne processa i comandi, il tutto in tempo reale e senzalimiti di interazioni contemporanee. Chissà cosa direbbe oggiil noto scrittore di fantascienza americanoPhilip K. Dick?Probabilmente non si stupirebbe affatto…

Direttore responsabile: Nicoletta LiguoriDirettori editoriali: Andrea Nardini,Riccardo TucciProgetto grafico e impaginazione: LucaCivitaCasa editrice: editoriale Nartuc s.r.l.Sede legale: Via G. Avezzana 6 00195RomaAmministratore commerciale:Tommaso NardiniInfo e contatti: tel /fax 0630090031e-mail [email protected]: Graffietti stampati S.S.71 - Km 4,5 - Montefiascone (VT)Iscrizione al tribunale di Roma N°52/2008del 14-2-2008

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Riccardo Quercia

Francesco Mazzaracchio

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CUCINA

Lavate i gamberi e gli scampi inte-ri sotto l’acqua corrente, uno aduno, fateli scolare e poneteli su di

un piatto, tra due strati di carta dacucina. Non togliete né testa néaltro. Mettete a bollire l’acqua per la

pasta e salatela, nel frattempo lavatei pomodorini e tagliateli in due, met-teteli in uno scolapasta, agitate dadestra a sinistra e viceversa, perde-ranno gran parte dei semini, fasti-diosi; teneteli da parte in una insala-

tiera. In una grande padella antiaderentemettete a scaldare l’olio, l’aglio e ilprezzemolo, appena si sente il calo-re, versate i crostacei con delicatez-za, per non rovinarli. Basteranno 3-

4 minuti; a questo punto irrora-te con il vino, lasciate evapora-re, togliete l’aglio e spegnete ilfuoco.Appena l’acqua bolle buttate letrofie, saranno al dente in circa6-7 minuti, scolatele e buttatelenella padella con i crostacei,girate il tutto con un cucchiaiodi legno, facendo attenzione alguscio dei crostacei ed aggiun-gete i pomodori pachino, pernon più di due minuti; a questopunto versate in padella il verosegreto di questo piatto: ilsucco di mezzo limone!Mescolate ancora una volta eservite subito.

TROFIE CON GAMBERI, SCAMPI E POMODORI PACHINO

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

450gr. di trofie (pasta fresca,reperibile anche nei supermerca-ti), 25 gamberi freschi interi, 20 scampi freschi interi, 400 gr. di pomodorini pachino,mezzo bicchiere di olio e.v.,mezzo bicchiere di vino biancomolto secco, due spicchi di aglio, un ciuffetto di prezzemolo frescotritato, il succo di mezzo limone, sale q.b.

SALUTE E BENESSERE

Le varici rappresentano la dilatazione di unavena, vasi che portano il sangue verso il

cuore, soprattutto degli arti inferiori. Le varicisono una patologia molto frequente, soprattut-to nel sesso femminile, interessando circa 1/3della popolazione italiana. Negli arti inferioriesistono 2 sistemi venosi: profondo (nonammala di varici essendo protetto dai muscoli)e superficiale (safene interna ed esterna), col-legati tra di loro. La stragrande maggioranzadel sangue è trasportata dalle vene profonde(90-95%). Il ritorno del sangue verso il cuoreavviene contro la forza di gravità, ed è favori-to soprattutto dal movimento muscolare; èinoltre garantito dall’esistenza delle valvole,piccole formazioni presenti all’interno dellevene che permettono il cammino del sangue inuna sola direzione: verso il cuore. Tra le causedelle varici al primo posto è l’ereditarietà, nelsenso che si può ereditare una parete venosapiù debole,e quindi una predisposizione adammalare, soprattutto in caso non si facciaprevenzione. Altra causa è la sedentarietà (nei

lavori che costringono ad una prolungatapostura in piedi o seduti, con scarso movimen-to, il sangue progredisce lentamente creandoun ristagno che porta ad un aumento dellapressione all’interno del sistema venoso cheporta alla dilatazione). Il calore dilata le veneed il sangue rallenta. Le valvole sono piùnumerose delle vene profonde, meno nelle vvsuperficiali.è evidente che meno valvole si pos-seggono, più facilmente si andrà incontro avarici. Traumi, sforzi, obesità, invecchiamento,portano alla dilatazione delle vene ad un mal-funzionamento delle valvole. Il sangue inveceche andare verso il cuore, ritorna un po’indietro e causando una ulteriore dilatazionedelle vene. La maggiore frequenza nelledonne è dovuta agli ormoni femminili; in gra-vidanza, per esempio, l’insorgenza delle vari-ci avviene nel primo trimestre. Non totalmenteaccettata è l’influenza della pillola anticonce-zionale. I disturbi causati dalle varici sono:gonfiore delle gambe e/o dei piedi, sensazio-ne di pesantezza o di calore ed ancora da

stanchezza. Questi fastidi si accentuano nellestagioni calde e, nelle donne, nel periodo pre-mestruale. Le complicanze sono rappresentateda tromboflebiti, infiammazione delle vene edalle dermo-ipodermiti, infiammazioni del tes-suto sottocutaneo. Nei casi più gravi e trascu-rati si giunge alla formazione di ulcere. Moltopuò fare la prevenzione, che ovviamente sibasa sul prevenire tutte quelle cause che pos-sono portare all’insorgenza di varici e nell’usodi calze elastiche. Quando però si sviluppanole varici, l’unico trattamento possibile è l’inter-vento chirurgico, che sarà diverso a secondadei vasi ammalati. La safenectomia consistenell’asportazione della safena, interna o ester-na legando la confluenza della stessa nel cir-colo venoso profondo (Crossectomia), succes-sivamente si introduce una sonda nel lumedella vena effettuando lo Stripping ( si sfila lasafena in toto o parzialmente senza ulterioriincisione). Negli ultimi anni si sono sviluppatedelle tecniche alternative che chiudono la safe-na mediante il calore (Endolaser -

Radiofrequenza). Le varici extrasafeniche siasportano mediante piccole incisioni di 3-4millimetri flebectomie sec Mueller. Le vene piùpiccole o i capillari possono essere trattati conla sclerosi, che consiste nell'iniettare all'internodelle vene malate una sostanza irritante cheprovocherà la chiusura completa della vena.

VARICI E VENE, CON IL CALDO SI PEGGIORA

Dott. Fortunato Maiolochirurgo vascolare

Un primo a base di pesce freschissimo…ma noi vi sveliamo anche un segreto in più!

N.L.

Lunghe o corte, squadrate o tonde, colorate oneutre, poco importa: quel che è certo è chein un total-look che si rispetti trascurare le

mani, in particolar modo le unghie, è un erroreveramente grossolano per chiunque tenga allasua immagine; non a caso ormai da parecchianni si è diffusa anche a Roma la tecnica dellaricostruzione delle unghie ed ha letteralmente

spopolato la ‘French Manicure’ che dona allemani un aspetto raffinato ed elegante, poichèl’estremità dell’unghia viene decorata da unalunetta di smalto bianco che crea uno stacco dicolore con la restante tonalità rosata, carne opastello. E’ innegabile dunque che una mano non cura-ta non è il migliore biglietto da visita, proprioper questo ormai quasi tutti i centri esteticioltre alla classica manicure, che in alcuni casipuò migliorare ben poco unghie troppo fragilie ‘rosicchiate’, offrono la possibilità di rico-struirle applicando delle tips in plastica, sullequali poi si lavorerà col gel o con la polvere

acrilica per ricreare un’unghia molto naturale,pronta per essere smaltata con French o coloribrillanti e più aggressivi.Questa primavera-estate infatti le tonalità fortigià evidenti nelle calzature hanno contagiatoanche la nail art ed il rosso, mattone o cupo,come il mitico Rouge Noir della linea Le Vernisdi Chanel, diventa la nuova tendenza di cui sivestono le unghie.Smalti laccati e colorati su unghie corte, macurate, mostrati con orgoglio e vivacità sfidanoallora un French sempre più omologante cheproprio per questo si difende decorandosi dimini-stampe floreali, piccoli disegni realizzati amano libera, perline e swarovsky applicati dalleprofessioniste più abili e creative che a granderichiesta si cimentano con tecniche semprenuove ed originali in quella che ormai sembraessere diventata una vera e propria arte.

zona tendenza

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Nail’s trend: come vestire le vostre unghieFrench manicure o smalti rossi e laccati per quel ‘dettaglio’ che fa la differenza

i lucchetti sul

Sarà la tendenza-tormentone dell’immi-nente stagione estiva e non solo su

borse e stivali dallo stilewestern, ma pratica-mente ovunque: stoparlando delle frange ,dettaglio ‘must’ cheregalerà una fascinosaallure da cow girl e checonferirà un toccoaudace a selvaggiopraticamente ad ognilook.Dalle passerelle diRoberto Cavalli strabor-danti di abiti filiformi instile charleston sinuosi esensuali, spolverini,sandali e calzari ultra-flat tutti rigorosamentesfrangiati, alle borse diFendi e Versace che leapplicano moderata-mente come decorazio-ne e suggestivo detta-glio, le frange arrivano a contaminareanche camicie, costumi, vestiti ed accesso-

ri di marchi più modesti, bramose diimporsi finalmente, dopo anni di tentativi,

come evidente tenden-za di stagione e diven-tare assolute protagoni-ste di uno stile ‘retrò’ma sempre giovane edattuale.I materiali più utilizzatidiventano allora lapelle e il sontuosissimosuede, così come ilmarrone in varie sfu-mature e tonalità, dalnocciola chiaro al caffèintenso, la fa da padro-ne su scarpe, borse ecinture, ma in questonuovo trend danzanteall’andatura del corpoc’è posto un po’ pertutti i colori, dal panna,al nero, ai toni più alle-

gri, che tingono abiti esuccinti bikini in cui spes-

so la frange sembrano addirittura vestirepiù che decorare.

in collaborazione con www.romanordplus.com

Lo smalto Rouge Noir di Chanel

FASHION TREND

La borsa Prada e il sandalo di Sergio Rossi

Tips già decorate da applicare sulle unghie

La french manicure basic

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Venerdì 23/05/2008Sala Sinopoli, ore 21Accademia Nazionale di Santa CeciliaLeonidas Kavakos, Enrico Pace

Sabato 24/05/2008Sala Santa Cecilia, ore 18Lunedì 26/05/2008Sala Santa Cecilia, ore 21Martedì 27/05/2008Sala Santa Cecilia, ore 19.30Accademia Nazionale di Santa CeciliaOrchestra e Coro dell'Accademia di Santa Cecilia

Lunedì 26/05/2008Sala Sinopoli, ore 21Fondazione Musica per Roma, Gush, in collaborazione con Rai-Radiotre presentanoCabello/Bonacelli, Capossela/Bahrami, Carofiglio/Carofiglio

Martedì 27/05/2008Sala Sinopoli, ore 21Fondazione Musica per Roma presenta"Gli anni Ottanta" con Antonello Venditti

Mercoledì 28/05/2008Sala Santa Cecilia, ore 21Accademia Nazionale di Santa CeciliaAlfred Brendel

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I principali eventi della settimana

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