Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani,...

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e s o r d i o Per la cultura e per la Daunia Nel presentare questo bollettino, la Commissione Straordinaria per l'Amministrazione de!la Provincia di Foggia gli affida anzitutto il suo cordiale saluto, rivolto ai Collaboratori, Amici e lettori della pubblica biblioteca, che dell'Amm.ne Provinciale di Capitanata reca il nome e il prestigio. Anch'essa convinta della importanza fondamentale delle biblioteche, per la diffusione della cultura, l'Amm.ne Straordinaria ha fatto del suo me- glio, nei limiti consentiti dal bilancio, per contribuire in ogni direzione allo sviluppo dell'istituto bibliografico che ha raggiunto un così alto livello da far molto sperare che presto si adegui a tutte le esigenze dei tempi. Accresciuto di personale e di libri, sveltito nella sua funzionalità, impe- gnato in nuovi compiti, prodigo di assistenza specialmente ai giovani, esso è diventato patrimonio anche morale dei Cittadini i quali, partecipando sempre più intensamente alla sua vita, ripagano gli Amministratori «ad abundantiam» delle cure doverosamente prodigategli, e li incitano a non lesinare i mezzi richiesti dalie nuove esigenze. La limitatezza del tempo non ha consentito di risolvere integralmente il problema della nuova sede, che s'impone con carattere di urgenza. Ma si deve riconoscere che il dilatarsi delle -accolte bibliografiche, il moltiplicarsi dei lettori, il completarsi della «pianta organica» sollecitano l'auspicata solu- zione. 3

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e s o r d i o

Per

la cultura

e per

la Daunia

Nel presentare questo bollettino, la Commissione Straordinaria per

l'Amministrazione de!la Provincia di Foggia gli affida anzitutto il suo cordiale saluto, rivolto ai Collaboratori, Amici e lettori della pubblica biblioteca, che dell'Amm.ne Provinciale di Capitanata reca il nome e il prestigio.

Anch'essa convinta della importanza fondamentale delle biblioteche, per la diffusione della cultura, l'Amm.ne Straordinaria ha fatto del suo me-glio, nei limiti consentiti dal bilancio, per contribuire in ogni direzione allo sviluppo dell'istituto bibliografico che ha raggiunto un così alto livello da far molto sperare che presto si adegui a tutte le esigenze dei tempi.

Accresciuto di personale e di libri, sveltito nella sua funzionalità, impe-gnato in nuovi compiti, prodigo di assistenza specialmente ai giovani, esso è diventato patrimonio anche morale dei Cittadini i quali, partecipando sempre più intensamente alla sua vita, ripagano gli Amministratori «ad abundantiam» delle cure doverosamente prodigategli, e li incitano a non lesinare i mezzi richiesti dalie nuove esigenze.

La limitatezza del tempo non ha consentito di risolvere integralmente il problema della nuova sede, che s'impone con carattere di urgenza. Ma si deve riconoscere che il dilatarsi delle -accolte bibliografiche, il moltiplicarsi dei lettori, il completarsi della «pianta organica» sollecitano l'auspicata solu-zione.

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Nel frattempo la Commissione ha voluto dotare la Biblioteca di un altro importante servizio che, sebbene sia suggerito - diremmo quasi «imposto» - dalla sua stessa funzione e auspicato darla pubblica opinione, è singolare attri-buto soltanto di poche tra le maggiori istituzioni del genere.

Ecco pertanto il nascere di questo periodico. Il suo sottotitolo lo defi-nisce, mettendoci al riparo dalla tentazione di dar vita a una compiuta rivista, che realizzi l'altro fine delle biblioteche, di suscitare intorno una più fervida, intensa e continua attività culturale. Con la stessa aspirazione, con l'impegno, il metodo e la dignità medesimi, che dedicheremmo a una più vasta impresa, affidiamo al presente bollettino il compito di illustrare, la costituzione, la struttura, la funzione dell'Istituto.

Per suo canone programmatico, il periodico bimestrale ospiterà brevi articoli e rubriche fisse, che costituiranno la fonte sempre viva di notizie, rac-colte in repertori sistematici. Essi comprenderanno anzitutto, sotto la voce «Schedario» i fondi più notevoli, alcuni dei quali sono legati ai nomi dei loro precedenti possessori : «Regno di Napoli - Puglia - Capitanata», «Biblioteca Nicola Zingarelli», «Biblioteca Angelo Fraccacreta», «Fondo Domenico Fajel-la», «Periodici regionali pugliesi». Con questa rubrica sarà anche di grande sussidio ai lettori quella «Nuove eccessioni» che, di volta in volta, in ordine alfabetico corredata d'indice per autore, informerà degli incrementi bibliogra-fici che, per donazione, cambio acquisto, vengono ad arricchire la già cospi-cua suppellettile libraria. Un sintetico «Notiziario» completerà ciascun fasci-colo che, nella dignitosa veste tipografica, sarà illustrato in vario modo.

Siamo sicuri che i nostri propositi; così come li abbiamo innanzi enun-ciati e con questo numero in parte tradotti in opera; meriteranno l'adesione della Cittadinanza dauna, alla quale dedichiamo e affidiamo l'iniziativa, per i suoi indispensabili sviluppi. L'accolga con simpatia, che sarà conferma della sua comprensione ed insieme premio alla buona volontà di coloro che, dal servizio di direzione a quello più modesto hanno fatto della «Provinciale» un istituto tipico del nuovo risorgimento meridionale.

Dott. ERMETE CERZA Presidente della Comm.ne Straordinaria

della Amministrazione Provinciale

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La “PROVINCIALE„ di Foggia

La Biblioteca Provinciale di Foggia ripete le sue origini da quella comunale. i-stituita il 1833 con deliberazione del Decurionato. sindaco Angelo Siniscalco, in un periodo di notevole arricchimento culturale della Città dauna, che fin dal 1700 era autorevolmente riconosciuta quale «una delle più rinomate non soltanto del Regno ma dell'Europa tutta, e per il Tribunale della Dogana, che l'adorna (va), e per jt com-mercio, che la rende (va) invidiosa ad altre piazze mercantili, ed anche per la princi-pale fiera di maggio».

Dotata nel 1800 di una cattedra di Agronomia. Foggia otteneva dal Murat, dieci anni dopo, una delle Società di agricoltura da lui decretate nel Napoletano, e che in prosieguo, estendendo la loro competenza alle «manifatture e ai commerci», si tra-sformarono in Società economiche, denominazione mantenuta allorquando, dopo il ritorno dei Borboni, che ne determinarono la crisi, nel 1817 furono ricostituite con titolo regale.

L'orientamento galileano di uomini egregi, in parte, adusi al «travaglio» car-bonico; la collaborazione di consapevoli funzionari statali e di operosi esponenti della giovane borghesia agraria, diedero un impulso nuovo alla Città che, in gara di opere con la Capitale, quello stesso anno inaugurava il Tribunale di Commercio, l'anno successivo ,la Camera Consultiva di Commercio, nel 1824 la Villa e l'Orto Botanico nel 1828 il Real Teatro Ferdinando.

L'apertura della pubblica libreria - sebbene non mancassero collezioni private, anche cospicue - fu occasione di nuovo slancio della generosità civica, a suo tempo stimolata dall'Il-luminismo, àuspici i conterranei Pietro Giannone e Celestino Galiani. Non era trascorso un anno dalla festa inaugurale dell'istituto, allogato con una raccolta di circa duemila volumi nella prisca sede municipale di Palazzo Arpi in Piazza Mercantile, che già si regi-strava il primo incremento straordinardinario il fondo bibliografico donato, raro exemplo, come testimonia-

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va una lapide, da Gaetano Varo, «gentiluomo» di. Troia. Non mancarono quindi altri notevoli apporti, come i depositi delle case religiose soppresse e le provviste degli avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione staf-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero quelle del marchese De Piccolellis, del senatore Emilio Perrone e di altri benemeriti.

L'entusiasmo, che qualificò l'adesione della cittadinanza, non fu deluso dalla Municipalità presieduta da Lorenzo Scillitani, che onorevolmente gli corrispose. Trasferit a a San Gaetano, presso il famoso Collegio delle Scuole Pie (1867), la Biblioteca vi fu sistemata con dignità pari alle aspirazioni di quel geniale ammini-stratore, cui si deve anche la istituzione di una biblioteca popolare, inaugurata il 1871.

Purtroppo g li anni successivi al sindacato Scillitani non sorrisero alla colt u-ra. Neutri i Governi, che alle biblioteche degli enti locali non pr estavano curiosità, a nessuna delle successive amministrazioni civiche si palesò non diciamo l'esigenza di una sede stabile e funzionale, ma almeno il danno dei traslochi ai quali - e furono molti in un secolo! - si sottopose quell'istituto. Esso sembrò trovar pace allorquando fu ricondotto dal dest ino nella sede di San Gaetano, restaurata dal podestà Alberto Perrone, per accoglierlo a pianterreno con un museo e una pinacoteca. Riordinato in sufficiente numero di sale e corridoi, con l'aggiunta di scaffalature metalliche, corre-dato di nuovi cataloghi a schede, in sostituzione dei vecchi registri, nonostante la defi-cienza numer ica degli impiegati, potè riacquistare l'antico titolo di nobiltà cittadina, grazie anche alla passione di coloro - il pubblicista Oreste de Biase e il prof. Rodol-fo Santollino - ai quali prima e dopo ne fu affidata la direzione. Pertanto allo spi-rare del 1939, vigilia della radiazione dai quadri comunali, come vedremo, il suo registro d'ingresso segnava 65.000 pezzi, compresi 141 manoscritti, 4 incunaboli e 492 edizioni cinquecentine.

«Ma la nuova Foggia e il suo rapido sviluppo culturale ' meritavano ' ben altro del vecchio e fatiscente, sebbene ricco e invidiabile deposito di libri della Comu-nale»: con questa autorevole patente del prof. Barberi, erudito e solerte soprintenden-te bibliografica del tempo, Foggia acquistava un istituto di grado superiore, fondan-dosi la nuova Biblioteca provinciale intitolata alla memoria del foggiano ing. Gae-tano Postiglione (atto 25 febbr. 1933 del Preside di Capitanata prof. Giustiniano Serrilli), alla quale nel 1940 (deliberazione n. 90 del 19 gennaio) era incorporata quella civica.

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In via del lutto provvisoria. nella sede medesima dell'Amministrazione, lo storico palazzo del Tribunale della Dogana, le erano destinati cinque locali a pian-terreno e due saloni superiori, nei quali trovarono posto un primo tempo circa 10.000 volumi, trasferiti dagli uffici dell'ente Provincia, che li accrebbe sia acqui-stando (1938-1939) le librerie degli insigni comprovinciali estinti Nicola Zingarelli e Romolo Caggese, sia accettando in donazione (1939) quella del consigliere nazio-nale, anch'egli dauno. Gabriele Canelli.

In base alla relativa «pianta organica», il complesso degli uffici risultò costi-tuito da un direttore nella persona del dott. Arturo Marrone, tre impiegati di con-cetto, un distributore e due fattorini; ma fu subito ridotto, per discutibili motivi di bilancio.

Fin dall'impianto, e con un «crescendo» sensibile, dopo la straordinaria a c-cessione delle raccolte comunali, il numero dei frequentatori raggiunse un indice così alto (circa 200 il giorno, da assicurare all'iniziativa il suggello del successo. Nè trascurabile fu l'incitamento alla lettura, alle ricerche bibliografiche, agli, studi eru-diti, e quindi alla vitalità dell'istituto, dato dal terzo Corso ministeriale di prepa-razione agli uffici e ai servizi. delle biblioteche popolari, svoltosi appunto nel Capo-luogo.

Sopraggiunta lo guerra, per la disorganizzazione che caretterizzò il nostro fronte interno, non furono adottate sufficienti misure cautelative a favore del patri-monio culturale. Della Biblioteca fu incassata, senza essere trasferita in luogo sicu-ro, soltanto una parte delle sezioni pili pregevoli, sì che durante le incursioni aeree, che straziarono la indifesa città, due bombe cadute sul deposito centrale dell'istit uto, distrussero tra l'altro quasi tutto il fondo storico «Caggese» e le collezioni dei perio-dici.

Agli effetti del bombardamento si aggiunsero i danni causati dalla occupa-zione alleata e dal successivo insediamento di fortuna in Biblioteca degli uffici del-l'Amministrazione provinciale.

I provvedimenti eletti dal Ministero della P. I., tramite la Soprintendenza bibliografi-ca interregionale, e quelli dell'Amministrazione provinciale di Capitanala, il favore delle Autorità locali e della cittadinanza, la solerzia del personale, non mancarono purtuttavia alla rinascita dell'istituto, rivolti da una parte a sanare le ferite della guerra, dall'altra a sviluppare le iniziali premesse, in modo da assicurare alla Capitanata un centro bibliografico moderno e funzionale.

MARIO SIMONE

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A N N O T A Z I O N I

Senza pretesa di sfoggiare una facile erudizione, si accolgono in que-sta sede i richiami e le annotazioni essenziali sull'argomento, per incitare a nuove ricerche e sollecitare l'atteso racconto della Cultura in Terra Capita-na.

1 - Il quadro più vasto della vita foggiana dall'ultimo decennio del

sec. XVIII alla fine del XIX rimane l'opera dei due cronisti locali VILLA-NI. La nuova Arpi (Salerno 1 8 4 6 ) di Ferdinando raccoglie le notizie più antiche sulla Biblioteca Comunale; Cronistoria di Foggia, 1848-1840 (Napoli 1913 ) , riapparsa col titolo Risorgimento Dauno in «nuova edizione riveduta secondo la mente dell'A. e annotata da Mario Simone (Foggia, Studio Edi-toriale Dauno 1 9 6 0 , in «Raccolta di Studi Foggiani a cura del Comune», nuova serie 1 9 6 0 , vol. I. Presentazione del sindaco prof. Vittorio de Miro d'Ajeta), di Carlo quelle del periodo risorgimentale. Purtuttavia, ci è possibi-le risalire alle loro taciute fonti bibliografiche tra le quali primiera l'opuscolo Solenne inaugurazioni di una pubblica biblioteca in Foggia, capitale della Capitanata (Foggia, 1834), contenente il manifesto del sindaco Siniscalco, il discorso dell'intendente Lotti, vari componimenti poetici e note con cenni su perso-naggi locali.

Della Pubblica Biblioteca di Foggia diè cenno il suo primo direttore, CASIMIRO PERIFANO, in «Poligrafo della Capitanata, giornale di scien-ze lettere ed arti» da lui diretto (vol. II, luglio 1834),

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quale introduzione al Discorso inaugurale. pronunciato nella cerimonia di apertura dal colto e operoso «cav. Gaetano Lotti, intendente di Capitana-ta». Lo stesso anno, in «Annali civili del Regno delle due Sicilie» di Napoli (vol. IV), apparve un altro breve scritto - Pubblica Biblioteca in Foggia - con le sole iniziali di RAFFAELE LIBERATORE. A distanza di un trentennio seguì la corrispondenza del NEUGEBAUR, Die stadtbibliothek zu Foggia in Apulien (in «Serapeum», 1864). Non mancarono altri studiosi di ricordare quella civile istituzione: GIUSEPPE GABRIELI, Biblioteche di Puglia in «Japigia», organo della Deputazione di storia patria per la Puglia (Bari 1930) e GALLO, Biblioteche pugliesi, in «Accademie e Biblioteche d'Italia» (Roma 1930).

Tra i giornalisti locali ORESTE DE BIASE pubblicò, rimaneggian-doli, due scritti - La Biblioteca Comunale di Foggia - in «Accademie e Biblio-teche d'Italia» (1931) e in «Ospitalità Italiana» (Milano 1933). Al soprin-tendente bibliografico FRANCESCO BARBERI dobbiamo i contributi più notevoli, apparsi il 1931 nel predetto archivio del Ministero della P. I. dir. g.le Acc. e Bibl., (1931) col titolo La Biblioteca Provinciale «Gaetano Po-stiglione» di Foggia. e in «Japigia» (1942): Le attuali condizioni delle biblioteche pugliesi. Anche il successore soprintendente dott. BENIAMINO D´AMATO ebbe assidua cura della« Provinciale», che ricordò in Situazione delle biblioteche appulo-lucane (Bari 1952). Esaurienti cenni anche in G. CEC-CHINI. Le biblioteche pubbliche degli enti locali (Roma 1957), e in tutti gli annuari ufficiali. Per ultimi: AMMINISTRAZIONE PROVINCIALI DI CAPITANATA, La Biblioteca. Provinciale di Foggia - Storia, struttura, rego-lamento (Foggia, Studio Editoriale Dauno 1959, in «Atti documenti e stu-di dauni», Serie Istituti d'arte e di cultura); Il servizio bibliografico di Puglia e Lu-cania a cura e con Presentazione di ANTONIO CATERINO, attuale so-printendente bibliografico interregionale (Bari, Favia 1960).

2 - Il giudizio sulla importanza di Foggia nel 1700 è rilevato da un

rapporto dell'Uditore dell'Esercito su gli spettacoli pubblici nel Regno (in CROCE, Teatri di Napoli, IV ed., Bari 1947). Per ultimo, sull'ambiente cul-turale della città è ritornato MAR. SIM.: Teatro a Foggia e Il suo Paese (a proposito di Umberto Giordano) in «Quaderni Musicali» (Foggia 1957-1959). Per una più larga informazione, oltre i citati VILLANI, si consulti-no: BENEDETTO BIAGI, Profili di scienziati, con. appendice su La Società economica di Capitanata, e MICHELE PAPA, Economia ed economisti di Foggia (Foggia, 1930-1933).

3 - Per gl'incunaboli, comunque acceduti alla Biblioteca oggi fun-

zionante, si vedano l'Indice degli incunaboli posseduti dalle biblioteche di Puglia in «Japigia» (1939) e di RAFFAELE FIORILLO, Incunaboli posseduti da alcune biblioteche della Provincia di Capitanata (1934).

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4 - Sui mss. della «Comunale», trasferiti alla «Provinciale» o a questa diversamente pervenuti, conosciamo l'unico elenco curato da CARLO VILLANI, e compreso nel vol. IV di Inventari dei manoscritti delle biblio-teche d'Italia a cura di MEZZATINTI, PINTOR e SORBELLI Forlì-Firenze 1930...), oltre gli accenni di alcuni altri scrittori locali. Il relativo inventario presso la nostra Biblioteca, comprende copie in lingua latina e italiana di opere letterarie, filosofiche ed ascetiche, compiuti lavori e zibal-doni di autori dauni. Tra i loro autografi, più notevoli. Nosologia positiva, 1. (Le angionosi) di VINCENZO LANZA. Vita ed arte di SAVERIO ALTAMURA, Istituzioni di matematica teorica e pratica, Geometria teor i-ca, Elementi di astronomia, Aggiunta all'aritmetica e fisica generale di GIUSEPPE ROSATI, detto «l´Enciclopedico». Sulla famosa istituzione della «R. Dohana menae pecudum» risultano cinque mss. con lo stesso tito-lo, ma con varianti nel testo; ANDREA GAUDIANI, Notizie per il buon governo della Regia Dogana. Ancora: il carteggio del diplomatico TUGINI, le Memor ie per la città di Foggia, attribuite dal Biagi al sacerdote GERO-LAMO CALVANESE; ventisei tomi dell'avvocato SAVERIO CELEN-TANO, tra i quali Statali per la Città di Foggia e Istruzioni della Regia Dogana, di cui trattano anche altre carte. Un quaderno di TEDESCHI contiene un Diario dal 1799 al 1828 dei fatti avvenuti in Ascoli Satriano. Delle più recenti accrezioni - oltre che di tutte le opere di ROMOLO CAGGESE, compresi 500 articoli per la stampa quotidiana e periodica -: gli originali di NICOLA ZINGARELLI, come il testo inedito su le rime del Petrarca di cc. 223, e le «Rime» nell'intendimento generale, nell'ordine e nel significato, di cc. 1021 (testo) + cc. 421 (note).

5 - Su le condizioni della «Provinciale» in seguito all'ultimo conflitto:

MINISTERO DELLA P. I., Dir. g.le Acc. e Bibl., Ufficio studi: La rico-struzione delle Biblioteche italiane dopo la guerra 1940-45. vol. I - I dan-ni; vol. II, La ricostruzione, (Roma, s. d.), e inoltre: Gli istituti d'arte e di cultura di Foggia danneggiati a causa della guerra, relazione alla Società Dauna di Cultura del suo consigliere segretario generale MARIO SIMO-NE nella inaugurazione del 6 febbraio 1949, presente per il Governo l'on. Perrone-Capano, sottosegretario di Stato alla P. I. (in «Bollettino» della S. D. C., n. 1). Il 21 marzo 1953, promosso dal medesimo ente, si tenne un convegno su la vita e i problemi delle biblioteche di Capitanata, dal quale partì il seguente o. d. g. accolto dall'VIII Congresso dell'Associazione Ita-liana per le Biblioteche (in «Accademie e Biblioteche d'Italia» 1953): (A bi-bliotecari e i bibliofili, esaminata la situazione delle biblioteche pubbliche in questa provincia, danno atto al Ministero della P. I. dell'incremento dato loro in questi ultimi anni, anche per l'interessamento della Soprintendenza Bibliografica per la Puglia e la Lucania, e formulano il voto che: 1) siano legislativamente meglio regolate le funzioni delle Soprintendenze bibliogra-fiche e i loro rapporti con gli enti amministrativi cui le biblioteche appar-tengono; 2) sia fatto obbligo alle Provincie e ai Comuni di istituire un rego-lamento organico per

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le biblioteche da essi dipendenti, 3) i sussidi ministeriali e i fondi stanziati in bilancio dagli enti predetti siano adeguati alle esigenze funzionali e culturali degli istituti bibliografici».

6 - Alle nuove fortune della nostra «Provinciale», e di tutti gli altri isti-tuti di cultura e bibliografici italiani, sono legati i nomi dei dottori Guido Ar-camone e Carlo Frattarolo, rispettivamente direttore g.le e direttore c. d. del Ministero della P. I., per le Accademie e biblioteche nel periodo della rico-struzione postbellica.

M. S.

ACCADEMIE E BIBLIOTECHE D'ITALIA

RIVISTA BIMESTRALE

COMITATO DI REDAZIONE:

Ettore Apollonj, Guerriera Guerrieri, Giovanni Muzzioli

Nella Santovito Vichi

DIRETTORE RESPONSABILE: Attilio Frajese

REDATTORE CAPO: Renzo Frattarolo

Abbonamento annuo (6 fascicoli e indici franco di porto)

Italia L. 5600 - Estero L. 10.000

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A N N A L I

della

Biblioteca

I - IL PRIMO DECENNIO DELLA RICOSTRUZIONE

LAVORI ALL'EDIFICIO, ALLE SCAFFALATURE, ALL'AR-REDAMENTO E AGLI IMPIANTI VARI.

Nel marzo 1944 da parte dell'Amministrazione Provinciale e del Genio Civile, fu iniziata la ricostruzione edilizia. Opportunamente, invece dei saloni, furono assegnati alla Biblioteca 14 altri vani al piano terra, sistemati con lavo-ri di impermeabilizzazione. In tutti i locali furono rimessi in efficienza l'im-pianto di riscaldamento a termosifone e quello elettrico sotto traccia; alle fi-nestre si applicarono le grate di protezione; si murò una porta sulla Piazza XX settembre e si provvide alla sostituzione di un muro, alla riparazione de-gli infissi, al rifacimento delle vetrate, alla riapertura di lunette nella sala. di consultazione: il tutto con una spesa di L. 7.000.000 a carico dello Stato, e di L. 1.428.986, a carico dell'Amministrazione Provinciale.

Simultaneamente si curava il ricupero dei libri, e il ripristino delle at-trezzature.

Per le riparazioni eseguite dalla Ditta Lips-Vago, ritornarono in sede 40 scaffali unilaterali e 10 bilaterali. Altri di essi (38 bilaterali, 34 unilaterali e 7 armadi in ferro) si aggiunsero da parte del Ministero della P. I., che rese possibile l'impianto di una sala di consultazione, fornendo la scaffalatura a giorno, di olmo lucidato a spirito (m. 38), di tre grandi tavoli di lettura, 50 poltroncine, lumi, tende, ventilatori, diffusori, ecc.

Il tutto comportò una spesa di L. 350 mila a. carico della Provincia, e di L.7.133.320 a carico del Ministero della P. I., distribuite negli esercizi fi-nanziari 1947-1952.

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LAVORI DI ORDINAMENTO E DI CATALOGAZIONE DEI FON-DI.

Nel 1948 ebbe inizio la revisione delle raccolte librarie, il riordinamento

dei vari reparti e il rifacimento dei cataloghi. Fu curata, per prima e in modo particolare, la revisione delle opere in

continuazione e in collane, riuscendosi a colmare quasi tutti i vuoti della guerra, meno quelli, gravissimi, aperti nelle collezioni dei periodici e nel reparto Regno di Napoli, Puglia, Capitanata, risultati incolmabili, nonostante ogni più assidua ricerca.

LAVORI DI CATALOGAZIONE.

Fu apportata la schedatura completa per autore e per soggetto delle ope-re vecchie e di nuova accessione, e si curò il riordinamento, in stretto ordine alfabetico, e, in gran parte, il rifacimento, su quelle Staderini, di quasi centomila schede di formato internazionale, del catalogo per soggetto.

L'INCREMENTO DEL PATRIMONIO LIBRARIO.

Dal 1° gennaio 1947 al 31 dicembre 1959, le nuove accessioni furono 8560.

Nello stesso periodo si provvide alla confezione di 750 cassette per la custodia degli opuscoli; si rilegarono 5.000 volumi, si acquistarono 7 incunaboli per complessive L. 300.000. Inoltre il Ministero della. P. I., Direzione Generale delle Accademie e Biblioteche donava libri e assegnava contributi per comples-sive L. 3.000.000, e altri: libri faceva pervenire, tramite la Soprintendenza Bi-bliografica interregionale, per il valore di L. 500.000.

Tra le opere donate dal Ministero: la Enciclopedia Italiana, il Dizionario Enciclopedico Italiano, il Grande Dizionario Enciclopedico, La Critica di Croce completa di tutte le annate (1903-1944), l'Indice generale degli incunaboli delle Biblioteche d'Italia, i «Classici Italiani», la collana di autori latini e greci editi a Parigi da «Les Belles Lettres».

Nel 1959 la Biblioteca potè assicurarsi i manoscritti del prof. Nicola Zingarelli, comprendenti anche un importante studio sul Petrarca e un com-mento alle sue Rime, tuttora inediti. Inoltre

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Biblioteca

Provinciale

Sala dei Cataloghi

accettò in dono dagli Eredi del prof. Angelo Fraccacreta di Sansevero le sue notevoli raccolte di scienze economiche, giuridîche e finanziarie (5.000 voll. e molti periodici), e per testamento i manoscritti e circa 1.000 volumi del fog-giano prof. Domenico Faiella.

I nuovi acquisti, con fondi messi a disposizione dall'Amministrazione Provinciale di Foggia furono effettuati col criterio di aggiornare specialmente le raccolte della sala di consultazione, di completare le collane «B. C. M.», la «Collana Storica» e quelle edite da Laterza, e di incrementare al massimo le sezioni di agricoltura, scienze, tecnologia, comunicazioni, urbanistica, inge-gneria, pur senza trascurare le altre.

Tra gli acquisti più importanti: le opere del Brunet, dello Hain-Copinger-Reichlin, del Graesse, del Max Sander, i repertori bibliografici del Prezzolini, gli Annali del Renouard, la Bibliografia Storica Italiana, il Catalogo Generale della Libreria Italiana del Pagliaini, le collane «Biblioteca Bibliografica Italiana» e «Contributi alla Biblioteca Bibliografica Italica» dirette da Marino Parenti, il Dizionario Letterario Bompiani (Opere, Perso-

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naggi e Autori); l'Onomasticon del Ferrari, la Enciclopedia Medica Italiana, la Enciclopedia Cattolica, la Enciclopedia Filosofica e inoltre il Glossarium del Du-cange, il Dizionario d'Ingegneria, l'Enciclopedia delle Spettacolo, la Enciclopedia Agraria, il Trattato di Diritto Civile diretto dal Vassalli; il Commentario al Codi-ce Civile diretto da A. Scialoja e G. Brencanil, il Trattato di Diritto Civile e Commerciale, diretto da A. Cicu e Francesco Messineo, la collana «Pedagogisti antichi e moderni» edita da «La Nuova Italia» etc. PUBBLICI SERVIZI DI LETTURA E PRESTITI.

Si ampliarono e perfezionarono, mano a mano che la Biblioteca potè da-re adeguata e decorosa sistemazione alle varie sale di lettura.

I dati statistici, relativi al periodo in esame (1947-1961), esprimono con tutta evidenza il progressivo aumento delle presenze e il parallelo aumento dei prestiti a domicilio;

1947 - Lett. 1907 Prestiti 176 1955 - Lett. 22121 Prestiti 512 1948 - » 2430 » 165 1956 - » 21325 » 720 1949 - » 9851 » 200 1957 - » 21258 » 712 1950 - » 16409 » 215 1958 - » 26803 » 890 1951 - » 21865 » 514 1959 - » 30844 » 1326 1952 - » 21760 » 410 1960 - » 25753 » 982 1953 - » 19632 » 628 1961 - » 23172 » 1568 1954 - » 20005 » 862

Nello stesso periodo i prestiti con altre biblioteche, in seguito al decreto ministeriale di ammissione, con diritto alla reciprocità,, raggiunsero il numero di 2549.

MOSTRE ALLESTITE PRESSO LA BIBLIOTECA.

In occasione della «Settimana delle Biblioteche», (5-12 ottobre 1958), le sale di lettura «Canelli» e «Caggese» ospitarono la prima Mostra bibliografica dell'Istituto. Furono presentati al pubblico, circa 100 pezzi di grande interesse documentario, storico e bibliografico scelti tra i manoscritti, gli incunaboli, le cinquecentine e le edizioni di pregio, corredati da apposita scheda analitico-illustrativa

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UN OPUSCOLO SULLA BIBLIOTECA.

Lo Studio Editoriale Dauno, iniziando la nuova serie «Istituti d'arte e di cultura» della sua collana ATTI DOCUMENTI E STUDI, l'apriva con un elegante quaderno illustrato su La Biblioteca Provinciale di Foggia, allo scopo di «diffonderne maggiormente il valore sociale». Vi comprendeva il Regolamen-to organico, approvato il 26 marzo 1958 con deliberazione n. 85 del Consi-glio Provinciale. La pubblicazione, a cura della Direzione della nostra Biblio-teca, fu distribuita a tutte le consorelle ed a molti altri istituti di cultura.

II - I PROVVEDIMENTI, DELL'AMMINISTRAZIONE

STRAORDINARIA

Dopo il primo decennio di ricostruzione, la Provinciale, pur avendo ac-quistato gli attributi di un organismo, per struttura e per funzione moderno, denunciava innegabili. difficoltà di fondo.

La Commissione straordinaria dell'Amministrazione Provinciale, d'ac-cordo con la Soprintendenza Bibliografica per la Puglia e la Lucania, attuava pertanto nel 1961 un razionale piano d'interventi. In settembre nominava la Giunta di Vigilanza «per una collaborazione concreta ed efficace con la Dire-zione dell'Istituto». Diventato esecutivo, il provvedimento di nomina con ratifica del Ministero della P. I. (D. M. 13-9-1961), dal 1. novembre 1961 la Giunta si è riunita quattro volte ed ha formulato proposte per il potenzia-mento e la funzionalità della Biblioteca.

P E R S O N A L E.

La Commissione Straordinaria, constatata la deficienza numerica del personale in servizio (alla data del 1. marzo 1961: due funzionari direttivi, un ordinatore e due uscieri), il 1. novembre ha assunto due giovani diplomati in qualità di distributori e quindi due ordinatori, un applicato, e un usciere.

Pertanto la Direzione ha potuto iniziare e completare la registrazione dei mobili e della suppellettile; iniziare la registra-

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zione di tutto il patrimonio (117 manoscritti, 9 incunaboli, 450 edizioni cin-quecentine, oltre centomîla volumi ed opuscoli. Dal 1. novembre sono stati quindi registrati il fondo «Domenico Fajella» (1.000 pezzi); la biblioteca «An-gelo Fraccacreta» (4.000 pezzi); gran parte dei volumi appartenenti a collezio-ni librarie e gli opuscoli della «Miscellanea Foggia»; organizzare e regolamen-tare il servizio del prestito, con la tenuta del registro, dello scadenziario a schede e dello scadenziario delle malleverie; provvedere al restauro, e alla rilegatura in pelle di 150 volumi del secolo XVI. LAVORI - BIBLIOGRAFICI.

La Commissione Straordinaria, con deliberazione adottata nel mese di ottobre dell'anno 1961, stabiliva di associare la «Provinciale» al Catalogo Uni-co Regionale delle Biblioteche di Puglia e di Lucania, per la ricatalogazione retrospettiva e corrente di tutto il materiale esistente nelle Biblioteche di Pu-glia e di Lucania, e la stampa, in 70 volumi, dei vari cataloghi con i relativi soggettari. A tal fine e, per la durata di un quinquennio, assumevasi la spesa di L. 750.000 annue.

La Biblioteca Provinciale di Foggia, consapevole dell'importanza di un simile lavoro per la moderna organizzazione culturale in Puglia, ha iniziato con scrupolo e con impegno la ricatalogazione del materiale bibliografico riguardante la Puglia e il Regno di Napoli, e ha già inviato a Bari presso la «Serie del Catalogo Unico regionale» oltre 1.500 schede di formato interna-zionale, e le relative soggettazioni.

In pari tempo, sempre dalla data del 1. marzo 1961, sono stati schedati e collocati nei vari reparti oltre 1.000 volumi pervenuti in Biblioteca, in buona parte, per acquisti e in parte per diritto di stampa o per omaggio.

BIBLIOGRAFIA DI NICOLA ZINGARELLI E BIBLIOGRAFIA

TEATRALE.

E' stata iniziata e condotta a termine la bibliografia di Nicola Zingarel-li, non escludendo gli spogli, per la precisione in numero di 497, di giornali e di riviste.

Inoltre, per la prima volta si procede alla catalogazione di

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tutte le opere teatrali possedute, ivi compresi gli spogli dei drammi e delle commedie pubblicati in 15 annate (1947-1961) delle riviste «Il Dramma» e «Si-pario». S E R V I Z I.

In seguito ad accordi presi con il Ministero della Pubblica Istruzione e con l'Ente Nazionale per le Biblioteche Popolari e Scolastiche, il Presidente della Commissione Straordinaria, per migliorare il servizio di lettura in sede e soprattutto per agevolare i lavoratori alla lettura (indirizzandola verso fini sog-gettivamente utili e socialmente plausibili) ha disposto il prolungamento dell'o-rario della Biblioteca, che pertanto dal 1. aprile rimane aperta al pubblico dieci ore giornaliere (9-13,30 e 19-20). Il provvedimento, accolto con plauso genera-le, ha determinato la presenza di nuovi lettori, e quindi un'altra esperienza nel campo d'impiego del tempo libero in provincia.

(a cura del Direttore ff. dott. ANGELO CELUZZA)

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Daunia Bibliografica

Premesse di un catalogo critico della cultura in Capitanata

1 Notabili scrittori dauni! Dovrei tutti nominarvi, aggiungendo molte

linee alle vostre schede, che si accolgono in questo bollettino, se i suoi limiti programmatici e «spaziali» non imponessero ossequio innanzitutto a chi lo pubblica. Maturi perciò il tempo di presentare alle nuove generazioni intellettuali gli storici, storiografi e annalisti conterranei, che sono il nostro serbatoio sapienziale: PIETRO ROSSO e GIANNONE, MATTEO SPINELLI ju.r, MATTEO FRACCACRETA, BLANCH, CAGGESE e gli altri contemporanei. Alla ricerca di fonti, essi compulsarono archivi e biblioteche, e ci somministrarono le prime citazioni dalle quali abbiamo ricavato i prolegomeni, per orientarci e continuare. Dei loro contributi, che arricchiscono il bilancio attivo della cultura in questa provincia, s'impone una trattazione «in sede bibliografica», che proponiamo agli scrittori curiosi della palingenesi meridionale.

2 Nella prima parte di «Schedario» la Biblioteca Provinciale fa conoscere

i suoi fondi più notevoli. In questa nuova rubrica si vuol segnalare con diverso criterio sistematico tutto quel zirconio, che ci sembra idoneo a formare il grande corpus bibliografico della Daunia-Capitanata. La sua esigenza, come è facile intuire, sebbene non sia universalmente sentita; è comune agli studiosi e ai pratici del nostro tempo, così denso di problemi e di iniziative rivolte anche a

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soluzioni estrose. La esatta cognizione delle cose e delle aspirazioni «paesane» eleva da una parte il prestigio della Regione, abbrevia dall'altra le vie del suo progresso. Per limitarci al campo della ricerca, della elaborazione e della stampa, è di chiara evidenza il giovamento che dalla Bibliografia può derivare in specie agli studiosi di cose meridionali, ai politici, ai giovani.

3 A un rapido giro di orizzonte la prima messe documentaria tra l'Ofanto

e il Fortore si rivela nel Teatro topografico storico-poetico della Capitanata e degli altri luoghi più memorabili e limitrofi della Puglia (Napoli, Angelo Coda 1828-1813), il singolare componimento lirico-erudito di MATTEO FRACCACRETA (S. Severo 1772 - Torremaggiore 1857). Le parafrasi, che negli editi sei tomi (non cinque, come si scrive) annotano doviziosamente le odi, le canzoni, le rapsodie, accolgono citazioni, recensioni, estratti di opere a stampa e di materiali scrittori inediti (alcuni, come rare epigrafi, riprodotti integralmente, in tempo perchè ci pervenissero prima della loro distruzione). Ritengo che l'antica Daunia bibliographica si identifichi con Matteo, che ampollosamente potremmo chiamare il nostro Genoino o Muratori, e che da lui muovano gli studi storici moderni sull'alta Puglia, descritta con sì «fedel pittura».

4 Un altro alacre ricercatore di fonti e «saccomanno in ogni terra» fu il

poligrafo CARLO VILLANI: (Foggia 1855 - Napoli 1931). compilatore del primo e più fornito dizionario bio-bibliografico regionale, che sia apparso in Italia dopo l'Unità: Scrittori ed artisti pugliesi, antichi moderni e contemporanei (vol. I) Trani, Vecchi 1904, 8., pp. 1137; (vo1.II) Idem. Nuove addizioni. Napoli, Morano 1920, 8., pp. 256. Come l'indole dell'opera e il tempo consentivano, integrando i complementi bibliografici di M. Fraccacreta con gli studi successivi, egli aggiunge la notizia di molti scritti di conterranei, pur se non tutti riguardano la Regione, compresi quelli inediti, che ha potuto e saputo scovare con abilità e costanza pari al suo amore per la cultura e per la terra nativa. Come il Sanseverese, signore per censo e per educazione morale, C. V. ci ha dato uno strumento che, sebbene imperfetto,, rimane l'unico del genere, nonostante i tentativi, apprezzabili ma sterili, di emendarlo e aumentarlo, da parte del Bellucci (rimasto inedito), del Giusto e, in ultimo, del Sorrento.

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5 Gli autori posteriori al Fraccacreta e al Villani spigolano, più o meno

diligentemente, nel vasto campo delle opere a stampa. Alcuni, che palesano interessi e fini meramente divulgativi, tacciono SE qualsiasi fonte; altri, se adempiono il dovere della citazione generica, di rado concedono ai lettori essenziali bibliografie, che atte. :stino, con quello morale, un impegno metodologico, e aiutino sia a riscontrare le citazioni, sia ad approfondire e svolgere più distesa

mente i temi assunti. Ne troviamo, non tutte esaurienti e nessuna sistematica, in opere sul Gargano e i Garganici di CIRO ANGELILLIS, MICHELANTONIO FINI, DOROTEO FORTE, ALFREDO PETRIICCI, NICOLA QUITADAMO, NICOLA SERENA di LAPIGIO, GIOVANNI TANCREDI e MICHELE VOCINO; di GIAMBATTISTA GIFUNI su Lucera, di LUIGI PASCALE su Manfredonia, di MICHELE PAPA sulla Capitanata con riguardo particolare alla sua storia economica.

6 Tra il 1930 e il 1934 appare in «Japigia» (Bari, Deputazione di storia

patria per la Puglia, voll. 1-4) la rigorosa «Bibliografia di Puglia» di Giuseppe Gabrieli (tanto nomini), che mi volle suo informatore. Vi furono comprese molte schede daune, originali o tratte da repertori, distribuite nelle distinte sezioni: Biblioteche ed archivi,

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Musei, Fondi archivisticí fuori di Puglia; Folklore pugliese, Colonie e lingue di Albania e di Grecia di Puglia, Accadentie, Apulia sacra biblio;raphica. I contributi di « Japigia» alla bibliografia dauna non si limitarono a quelle rassegne, che furono interrotte dallo inopinato ritiro del G. dalla direzione romana della rivista. Nelle rubriche Recensioni e Notiziario la presenza della Capitanata fu costante, per l'amicizia che mi legò a Gennaro Maria Monti e a Giuseppe Petraglione, presidenti della Deputazione di storia patria per la Puglia, elle incoraggiarono e segnalarono le imprese culturali-editoriali «pro-Patria», da me promosse e curate.

7 La collaborazione continuò nelle pagine nuove dello «Archivio storico

pugliese», succeduto il 19,18 a «Japigia». Nel secondo fascicolo di quell'anno apparve il primo saggio di bibliografia storica della Capitanata, condotto con la dichiarata presunzione (al suo compilatore sia consentito il cauterio) di applicare con una formula composita i canoni della metodologia alla pratica consueta. In Bibliografia del 1848 dauno (Bari, Graf. Cressati 1949, 8., pp. 16) infatti, la «catalogazione» alfabetica per soggetti, per autori e per luogo è fusa sotto la parola d'ordine geografica e personale. Questo «apporto» non fu improvvisato perchè si connetteva a una bibliografia dei vecchi scrittori dauni, iniziata col Giureconsulto di Castelnuovo (M. S., Le opere di Luigi Zuppetta, in «Bollettino dell'U.P.F.P.A. di Foggia»., 1940, n. 7-8, pp. 7-9).

8 Il 1933, riunendosi la Società italiana per il progresso delle, scienze, fu

ordinata in Bari una «Mostra del pensiero pugliese nella storia delle scienze» (catalogo con lo stesso titolo presentata dal prof. G. Gallerani: Bari, Tip. Laterza & Polo 1933). Per la sciatteria della organizzazione e della edizione, alla Capitanata non poteva capitare peggiore trattamento. Diversa fortuna le fu riservata in occasione del primo «Maggio di Bari» (1951), come si evince dal Catalogo della «Mostra documentaria del pensiero economico-politico pugliese dei sete. XVI-XX» a cura della Soprintendenza bibliografica per la Puglia e la Lucania, vivificata dallo spirito garibaldino di Beniamino d'Amato. Nonostante le lacune, inevitabili in simili rassegne - e peraltro considerate dal Soprintendente quali presupposto e stimolo di altre più esaurienti iniziative, -- l'opera dei Dauni, editori e scrittori, spicca con tutti gli attributi della rigorosa descrizione scientifica.

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9 In seguito si dischiuse una nuova giornata agli interessi bibliografici locali.

Ne furono stimolatori lo Studio Editoriale Dauno e sua figlia, la Società Dauna di Cultura. Nella collezione di quest'ultima «Nuovi Scrittori Dauni» apparve una rassegna storica dell'opera di Umberto Fraccacreta, e della letteratura apologetica e critica intorno ad essa (CARLO GENTILE. Poesia di U. F. ---- prefazione e bibliografia di MARIO SIMONE con documenti inediti e ritratto. Foggia, S. D. C., 1956). Questo contributo, che servì di base olle manifestazioni nazionali per celebrare il Poeta del Tavoliere, con diverso titolo (L'opera di U. F. nel saggio di un giovane e nella critica contemporanea) è riapparso in «Itinerari bibliografici», la nuova collana di quel medesimo sodalizio nella quale dal 1960, forse intempestivamente, si è annunziata una mia guida alla lette. ratura sul Risorgimento e il movimento proletario e di liberazione in Capitanata.

10 In «Biblioteca Dauna», collana di monografie regionali, i volumi

(SILVESTRO MASTROBUONI, S. Leonardo di Siponto; FRANCESCO DELLI MUTI, Le Isole Tremiti, 2. ed.; CARLO VILLANI. Cronistoria di Foggia 1848-1870, 2. ed. Foggia, Studio Editoriale Datino 1958-60) sono corredati di bibliografie essenziali a cura del sottoscritto, che ha compilato anche quelle dei primi «Quaderni di Risorgimento Meridionale» (CRISTANZIANO SERRICCHIO, Gian Tommaso Giordani e il liberalismo dauno nel 1820; DOMENICO PACE , Vincenzo Lanza e la vita universitaria e ospedaliera a Napoli nel pruno Ottocento. Napoli, C . E. S. P. 1961-62). Quale editore, infine, gli ha potuto dare incrementi nuovi alla bibliografia delle arti belle con il «quaderno musicale» dedicato a Umberto Giordano dieci anni dopo la sua morte (Foggia 1959) ospitando due originali rassegne di CLAUDIO ALLORI (Composizioni di Giordano per il teatro) e di MARIO BELLUCCI (La letteratur a su Giordano).

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11 Dai materiali., raccolti per la Società Dauna di Cultura con l'aiuto dei

compianti consoci e colleghi pubblicisti dott. Pietro, d'Errico e prof. Giovanni Tancredi, ha avuto origine l'opuscolo di GIUSEPPE D'ADDETTA su Giornali e giornalisti garganici («Quaderni del Gargano», n. 1, pref. di MICHELE VOCINO. Foggia, s. d.,. ma 1952, in 32., pp. 44). Alle schede, sapientemente «sviluppate» e - aumentate dall'A., se. Ne possono aggiungere oltre duecento sulla intera Capitanata negli ultimi due secoli, che ho potuto raccogliere anche per la cortese collaborazione del dott. Franco della Peruta, intento presso l'Istituto G. G. Feltrinelli di Milano, a pubblicare i repertori bibliografici della stampa democratica dall'Unità. Elementi alla formazione di uno schedario della stampa dauna ha pubblicato , anche il sig. Mario Menduni, già bibliotecario nel Museo civico di Foggia.

12 Questi piccoli sussidi, rampollati dalla mia esperienza di «curioson, i

primi che sia dato registrare con alcun carattere di organicità, sono ancora lontani da quella «Bibliografia generale di Capitanata» annunziata da Michele Bellucci, del quale diremo prossimamente. Pur tuttavia, oltre la buona volontà e il rispetto dei canoni scientifici elementari, essi dicono che la disgregazione degli studi dauni è ormai superata. Un concetto di cultura, di certo più fruttuosa della erudizione fino a ieri dominante, presiede le nuove imprese alle quali finalmente partecipa anche un editore, non meno responsabile e impegnato degli autori e degli enti nella rinascita dauna. Pertanto il voto di Antonio Salandra del 1879, per un «catalogo critico» delle fonti della nostra storia, essendo parte viva della nuova coscienza civica, patrocinata dall'istituto repubblicano, non potrà non trovare anche qui lo strumento idoneo a tradurlo in realtà.

MARIO SIMONE

ILLUSTRAZIONI:

1 La Cultura (inc. da «Giornale degli Atti della R. Società Economica di Capitanata»); 2. Matteo Fraccacreta (inc. dal Teatro topografico eco.); 3. Carlo Villani. (dis. col. di Solatium).

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A N N A L I

della

Biblioteca

La Mostra storica

Della Casa editrice Laterza

Dal 17 al 24 giugno la «Provinciale» ha convenevolmente accolta la

Mostra storica della Casa editrice Laterza. Dopo Milano, Firenze e Roma, il Capoluogo dauno è stato l'unica tappa meridionale della manifestazione. Com'era facile prevedere, essa ha suscitato curiosità e stimolato interessi nuovi, per la eccezionale personalità del putignanese, Fondatore, per la collaborazione di Benedetto Croce e per i risultati morali e culturali, sortiti da un lavoro comune a due sapienti onesti e operosi, dilatatosi in colloquio con gli intellettuali liberi di tutto il mondo.

Per questi motivi anche Foggia ha salutato con adesione non platonica la Mostra che, per iniziativa del. Lyons Club, l'Amministrazione provinciale è stata sollecita ad accogliere nel suo Istituto bibliografico, ove sono raccolte tutte le collane della, famosa Editrice. Ma non è sfuggito agli studiosi nostri il significato particolare della sosta foggiana di un documentario così importante per la storia non soltanto letteraria d'Italia. Come :fu ricordato dalla Società Dauna di Cultura nella commemorazione di Don Benedetto al tempo del suo decesso, il grande Figlio d'Abruzzo, che per la Dogana delle pecore ha secolare comunanza col Tavoliere, quale congiunto dei Sipari (famiglia di armamentari della Locazione di Salpi) scese idealmente tra noi lungo il tratturo di Pescasseroli, per portare al rinnovamento degli studi il contributo dei suoi primi saggi, apparsi nella «Rassegna pugliese» del Vecchi in Trani.

Preceduta da una conferenza del preside della Facoltà di lettere di Bari, prof. Mario Sansone, che la stampa periodica ha largamente registrata, la inaugurazione della Mostra è stata

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MOSTRA LATERZA.

Da sinistra in primo

piano: on le De Meo,

dott. Cerza, dott.

Franco Laterza, dott.

Celuzza.

fatta dall'on. Gustavo de Meo, sottosegretario di Stato alla «Difesa», ricevuto dal vice prefetto dott. Cerza, presidente della Commissione all'Amministrazione straordinaria della «Provincia», col quale si è vivamente compiaciuto.

Ordinata nelle sale dei cataloghi e di lettura dell'Istituto dal suo direttore ff. dott. Celuzza con la collaborazione della dott. Olivieri-Masi del Lyons, la esposizione ha mantenuto l'ordine predisposto all'inizio e documentato dal catalogo, distribuito ai visitatori: Antifascismo e censura; Sezione prima: Gli inizi - L'incontro con Francesco Saverio Nitti - L'incontro con

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Benedetto Croce. Sezione seconda: Sviluppo della Casa editrice - Nuovo impulso della «Biblioteca di cultura moderna» - Due nuove collane: i «Classici della filosofia Moderna»... - ...e gli «Srittori d'Italia». Sezione terza: Le opere di Benedetto Croce. Sezione quarta: Giustino Fortunato - Luigi Einaudi - Guido De Ruggiero - Adolfo Omodeo - Luigi Russo. Sezione quinta: Fra idealismo e antifascismo - Il dopoguerra: i «Libri del tempo».

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S c h e d a r i o

Fondo "Regno di Napoli - Puglia - Capitanata„ posseduto dalla Biblioteca Provinciale di Foggia

(Continuazione del n.ro precedente) 56

52 ARRIGHI DE CASANOVA, Jean. Organizzazione dell'esercizio irriguo in

grandi comprensori. Sta in Consorzio generale per la bonifica e la trasformazione fondiaria della Capitanata. Foggia. Convegno inter-nazionale sui problemi dell'irrigazione nel bacino del Mediterraneo, Foggia, 4-5 Maggio 1960.

(Foggia), 1960, pp. 57-68.

53

ARRIGHI, G. M. Saggio storico per servire di studio alle Rivoluzioni politiche e civili del Regno di Napoli. Napoli, Stamperia del Corriere, Stamperia del Monitore, 1809-1913, 16., tomi 3.

ASSOCIAZIONE AMICI DELL'ARTE DI STORIA BARLETTANA.

Annuario dell'Associazione Amici dell'Arte e della Storia Barlettana. Anno 1923. Barletta, Tipografia B. Francesconi, 1925, 8., pp. 133.

57 AUGUSTO, Bernardino.

Istituzioni di Diritto Penale sulle leggi del Regno delle Due Sicilie dell'Avvocato, Let-tore di Legge Ufficiale delle triplice distin-zioni della Polizia Bernardino Augusto, Seconda edizione accresciuta di note di Reali Decreti Rescritti Ministeriali e Rego-lamenti. Libro unico. Napoli, C. Cataneo, 1848, 16., pp. 301.

54

ARTEAGA, Stefano.

Vedi: BORSA, Matteo. Del gusto presente in letteratura Italiana. Dissertazione ecc. Data in luce e accompagnata da copiose osservazioni relative al medesimo argomento da Stefano Arteaga. (Napoli), 1786.

55

58 AUTOMOBILE CLUB. FOGGIA.

Vedi: Foggia. Carta stradale e turistica della Provincia di Foggia. (Foggia), 1961.

59 AVITTO, Emanuele.

Saggio su la cultura e le lettere in Puglia nei secoli XI-XII e XIII. Bari-Roma, Arti Grafiche Favia, 1959, 8., pp. 145.

ASSEMANI, Giuseppe Simone.

Italieae Historiae Scriptores... Tomi I, II, III, IV: De Rebus Neapolitanis et Siculis ab anno Christi quingentesimo ad annum lrillesimum ducentesimum.

Roma, Tipografia Komarek (Angelo Roti-lio 1751-1753, voll. 4.

60

BABUDRI, Francesco.

Di un graffito paleoslavo all'esterno dalla Basilica di S. Nicola a Bari. Sta in SOCIE-TA' DI STORIA PATRIA PER LA PUGLIA. «Atti del I. Congresso Storico Pugliese. Sta in SOCIETA' DI STORIA PA

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S c h e d a r i o

ria Patria». (Terra di Bari, 4-8 Settem-bre 1951). (Bari), 1955, pp. 117-132.

61

BABUDRI, Francesco.

La poesia nella diplomatica medievale pu-gliese . Sta in SOCIETA' DI STORIA PA-TRIA PER LA PUGLIA. «Atti del III Con-gresso Storico Pugliese e del Convegno in-ternazionale di studi Garganici». (Bari), 1955, pp. 50-84.

62

BACILE, Gennaro. ,Scritti vari.

Roma, Edizione Standard, 1924, 16., pp.229.

66

BALDONI, Remigio.

Contributo degli erbai all'alimentazione del Bestiame nel .Mezzogiorno. Sta in ENTE AÚTONOMO FIERA DI FOGGIA. «Atti del Convegno di Studi Zootecnici...». (Foggia, s. d.), pp. III-125.

67

BALDONI, Remigio.

Le colture erbacee nell'ambiente meridionale. Sta in ENTE AUTONOMO FIERA DI FOGGIA «Atti del Convegno di studio sui problemi della trasformazione agraria del mezzogiorno d'Italia». (Foggia), 1958, pp. 78.

63

BACULO, Luigi Vincenzo.

Le quattro parti del giorno . A Stanislao Fal-cone, dotto e saggio Magistrato della Italiana gioventùte amantissimo Luigi Vincenzo Baculo questo poemetto consacrava. S. n. t., 16., pp. 15,

68

BANCA DEL TAVOLIERE DI PUGLIA. Osservazioni su quanto hanno esposto i por-tatori delle obbligazioni della voluta Banca del Tavoliere di Puglia.

S. l . , s . e . , s . 1 . s ,

Tipografia Gaetano Nobiley 1842, 8., pp. 66-126.

69

64 BALDASSARRE, Ida.

.La rappresentazione del lo spazio nel la pittu-ra cr is t iana pr imi t iva . Sta in UNIVERSITA' DEGLI STUDI. BARI. «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia». Vol. V. (Bari), 1959, pp. 215-238.

BARBAROSSA, Maria Imma.

Appunti per gli studi sulle origini dell 'edifi-cio culturale cristiano. Sta in UNIVERSITA' DEGLI STUDI. BARI. «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia». Vol. V. (Bari, 1959), pp. 241-254.

65 BALDINI, Filippo.

Ricerche fisico-mediche sulla costituzione del clima dellla Città di Napoli del Dottor Filippo Baldini, medico della Real Famiglia di Sua _Maestà Siciliana, e membro di varie accademie Italiane, ed o l t r emon tane . Napoli, presso i Fratelli Raimondi, 1787, 16., pp. 224.

BARBIERI, Gino.

L' idea di ricchezza e le premesse concettuali del pensiero economico greco . Sta in ACCADEMIA PUGLIESE DELLE SCIENZE. Classe di scienze morali .

Anni 1951-1952_ «Atti e relazioni». Nuova serie. Voll. III. e IV. (Bari, 1953), pp. 500-514.

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S c h e d a r i o

71 BARBARI, R. L.

I Demani Comunali del Mezzogiorno. Studi di Legislazione e di Giurisprudenza sulla giurisdizione speciale per Ripartitori. Napoli, Stab. Tipografico Librario A. e Fe-sta S., 1902, 8., pp. 91.

76 BASILE, Gaetano.

Discorso letto dal teologo Gaetano Basile nella piazzetta Cotugno dopo scoperta la lapide. Sta in ONORANZE. --- Cittadine rese a Domenico Cotugno.. Ruvo di Puglia, 1893, pp. 47-54.

72 BARIOLA. Giovanni.

Epitoma delli successi del Regno di Sicilia di Joanne Bariola. Sta in RACCOLTA -- di varie croniche, diari, ed altri opu-scoli, appartenenti alla Storia del Regno di Napoli. (Napoli, 1780), Tomo I, pp. 301-324.

77 BATTAGLIA, Raffaello.

Coppa Cardone: resti di un villaggio di ca-pannicoli nel Gargano. Sta in SOCIETA' DI STORIA PATRIA PER LA PUGLIA. «Atti del III Congresso Storico Pugliese e del Convegno internazionale di Studi Gar-ganici». (Bari), 1955, pp. 295-305.

73

BARONE, Francesco Paolo.

La Stella della Daunia. Memorie storiche del Santuario Mariano di Valleverde, raccolte documentate e illustrate da Monsignor Francesco P. Barone. Lacera, Tipografia S. Scepi, 1910, 8., pp. 386.

78

BECCIA, Nicola.

Cronistoria di Troia (dal 1584 al 1900). Lacera. Tipografia S. Scepi, 1917, 8., pp. 381,

79

BECCIA, Nicola.

Divagazioni numismatiche. Troja, Tipografia Catea, 1940. 8., pp. 132.

74 BARONE, Vitangelo.

Analisi sulla risposta del Dottor Raho alla «Lettera patologico-clinica del Dottor Lanza sulla natura dell'infiammazione e della febbre. Napoli, Luigi Nobili, 1825, 16., pp. 162.

75 BARTOLOMEO DI NEOCASTRO.

Istoria Siciliana di Bartolomeo di Neocastro (1250-1293). Versione di B. Fabbricatore. Sta in CRONISTI ----------e scrittori sincroni della dominazio-ne Normanna del Regno di Puglia e Sicilia. (Napoli, 1845), Vol. II, pp. 413-628.

80

BELLEZZA, Ettore.

Foggia e la questione edilizia.

Foggia, Tipografia Francesco Paolo De Ni-do, 1906, 8., pp. VII, 185 fig.

81 BELTRANI, Giovanni.

Forges Davanzati, i Mss. Vincenzo Man-fredi e Filippo Festa. Trani, V. Vecchi Tipografo-Editore, 1901, 8., pp. 187.

82

BELTRANI, Giovanni.

I documenti Storici di Corato. (1046-1347). Sta in CODICE.

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S c h e d a r i o

-- Diplomatico Barese- VoI. IX - Par-te I. (Bari), 1923.

83 BELTRANI, Giovanni. Ottavio Serena. Sta in PER -------Ottavio Serena.

Lucera 1915. pp. 307-314.

88

BIAGI, Benedetto.

I viaggi nel Mediterraneo di Lazzaro Spallan-zani. Sta in ISTITUTO (R.) TECNICO «PIETRO GIANNONE». FOGGIA. Annuario 1926-27. Lucera, 1928 pp. 109-124.

89

84

BERARDUCCI, Gian Carlo.

Diario. Sta in CRONACHE

--- dei Fatti del 1799 di Berarducci Gian Carlo e Vitangelo Bisceglia.

(Bari, 1900), pp. 1-279.

85

BIANCARDI, Sebastiano pseudo Domenico Lallí. LeVite mente ordine napolitano chiamato Domenico Lalli. Venezia, presso Francesco Pitteri, 1937, 8.,. VIII-475 fig.

de' Re di Napoli raccolte succinta- con ogni accuratezza e distese per

cronologico da Bastian Biancardi

EERNARDINI, Mario.

La, Rudiae Salentina. Sta in SOCIETA' DI STORIA PATRIA PER LA PUGLIA. «Atti del I Congresso Storico Pugliese e del Convegno delle Società di Storia Patria». (Terra di Bari, 4-8 Settembre 1951). (Bari, 1952), pp. 22-27.

90

BIANCHI, Michele Achille.

La Lucciola. Strenna foggiana per la prima-vera dell'anno 1846. Bari, per Sante Cannone e Figli, 1846, 16., pp. 120.

91

86 BIAGI, Benedetto. Foggia Imperiale. Foggia, Tipografia Fiammata, 1933, 8., pp. 271 e 18 tavole.

«Raccolta di Studi foggiani a cura del Co-mune», vol. VII.

87

BIANCHI, Michele Achille. Vedi CIPRESSI (1).

---------Strenna pel giorno de' Morti. Com-pilata in Foggia per Michele Achille Bian--chi. (Napoli, 1839).

BIAGI, Benedetto.

Profili di scienziati. In appendice: La Reale Società Economica di Capitanata - La spe-cola meteorosismica «V. Nigri». Foggia, Tipografia R. FrattaroIo, 1930, 8., pp. 273 e 10 tavole. tt «Raccolta di Studi foggiani a cura del Co-

mune», vol. II.

92

BICCARI, M. - LOCO, M. Guida di Foggia.

Bari, Tipografia G. & C. Resta, 1952, 16.,-pp. 374, una planimetria, una- carta stra-dale.

(Continua)

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S c h e d a r i o

Nuove accessioni

(Continuazione del n.ro precedente)

I -- Bibliografia - Biblioteconomia Enciclopedia.

219.

BIGNAMI, Antonietta.

L'economia dell'impresa editoriale nel suo divenire storico. Milano, Eub. (Vimodrone, L. B.) 1957, 8., pp. 327.

223. LECLERA, Jean.

Recueil d'études sur saint Bernard et ses écrits. Vol. I. Roma, Edizioni di Storia e letteratura (A. B.E.T.E.) 1962, pp. VIII-380.

I I -- Religione - Storia delle Religio-ni - Storia della Chiesa - Mitologia - Teologia - Agiografia - Testi.

220.

224.

ENCICLOPEDIA.

----------dell'arte antica classica e orientale. Vol. I:A-Bar. Vol. II: Bas-Dam. Vol, III: Dan-Herc. Vol. IV: Herm-Mik. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana Istituto Poligrafico dello Stato) 1958-1961, 4., voll. 4.

KLUNIUS, Julko Uzidar.

La dottrina segreta nell'antico Egitto. Vol. III: Teosofia - Teogonia - Cosmogonia. Venezia, Franco (Tipografia Veneta) 1961, 8., pp. 149-267 [118]

Bibioteca Scientifica Filosofica «Sfinge» Collana ricerche di exsegesi

archeologica.

221.

225.

FUSCO, Enrico, M.

Scrittori e idee. Dizionario critico della let-teratura italiana. Torino. Società Editrice Internazionale, 1956, 8., pp. 626.

222.

BONAIUTI, Ernesto.

Saggi di Storia del Cristianesimo. A cura di .Ambrogio Domini e Mario Niccoli. Prefazio-ne di Luigi Salvatorelli. Venezia, N. Pozza (Vicenza, Arti Grafiche Venezie) 1957, 8., pp. XV-413. «Biblioteca di Cultura» 17.

«CAMERINI, Paolo.

Annali dei Giunti. Vol.I. Venezia. Parte prima. Firenze, Sansoni Antiquariato, (Stab. Tip. già Civelli) 1962, 8., pp. 445 con un ritratto e fac-simili. «Biblioteca bibliografica italiana» diretta da Marino Parenti. 26.

[Esemplari N. 167]

226.

VARVARO, Paolo. Dio.

Palermo, G. Mori & Figli, 1961, 8., pp. 199.

227. RELIGIONE (LA)

--- dell'Antico Egitto. Testi raccolti e tra

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S c h e d a r i o

dotti da Sergio Donadoni. Bari, G. Laterza, 1959, 8., XVI - 626. «Testi Religiosi».

III - Pedagogia (Scuola - Didattica - Educazione fisica - Sport).

228.

GIANNARELLI, Roberto - PACE, Gaetano Il preside di scuola secondaria. Funzioni am-ministrative e didattiche.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 9., pp. 301. Collana

«Insegnare» 1.

229. BATTAGLIA, Felice.

Il pensiero pedagogico del Rinascimento. Firenze, Coedizioni Giuntine Sansoni (Cit-tà di Castello, «Società Poligrafica Edito-riale») 1966, 8., p. XVII-698 e 8 tavv. f. t «I Classici della Pedagogia Italiana» direttori

dell'opera: Ernesto Lama - Luigi Volpicelli.

230.

BORGHI, Lamberto.

li pensiero pedagogico del Risorgimento. Firenze, Coedizioni Giuntine Sansoni, (Città di Castello, «Soc. Poligrafica Edito-riale») 1958; 8.,- pp. XLVII-606 e 8 tavv.f.t «I Classici della Pedagogia Italiana» diret-tori dell'opera: Ernesto Lama - Luigi Vol-picelli-.,

231.

IV - Filosofia (Storia - Critica - Te -st i ) - Psicologia.

232. LAMANNA, E. Paolo.

Storia della Filosofia. Vol. III. Da Cartesio a Kant. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Ar-te della Stampa») 1962, 8., pp. 565.

233. ROSMINI, Antonio.

Il pensiero giuridico e politico. A cura di M. F. Sciacca e sotto gli auspici del Comitato nazionale per le onoranze centenarie. Firenze, Sansoni, (Bologna, Steb) 1962, 8., pp. XIX-600.

234. JAMES, Henry Leuba.

La psicologia del misticismo religioso. Prefa-zione di Ernesto De Martino. Milano, G. G. Feltrinelli (Varese, «La Tipo-grafica») 1960, 8., pp. XII-400. «I fatti e le idee» 23.

235. JUVALTA, Erminio.

I limiti del razionalismo etico. A cura di Lu-dovico Geymonat. Torino, E. Einaudi (SATET) 1945, 8., pp. XVI-445. «Biblioteca di cultura filosofica». I.

GARIN, Eugenio.

Il pensiero pedagogico dell'Umanesimo. Firenze., Coedizioni Giuntine Sansont (Città di Castello, «Società Poligrafica Edi-toriale 1958, 8., pp. XXVIII - 747 e 8 tavv. f. t. «I Classici della Pedagogia Italiana» diret-tori dell'opera: Ernesto Lama - Luigi Vol-picelli.

236. LABRIOLA, Antonio.

Scritti e appunti su Zeller e su Spinoza. (1862-1868). A cura di Luigi Dal Pane. Milano, G. G. Feltrinelli, (Archetipografia) 1959, 8., pp. XII-408 e un ritratto. «Istituto Giangiacomo Feltrinelli». «Opere Complete di Arturo Labriola» a cura

di Luigi Dal Pane. I.

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V - Storia e Scienze ausiliarie - Bio-grafia.

237.

CASTRONUOVO, Valerio:

«La Stampa» di Torino e la politica interna italiana. (1867-1903). Prefazione di Arturo Codignola. Modena, Società Tipografica Editrice Mo-denese Mucchi, 1962 8., pp. 275. «Collezione storica del risorgimemto e del-l'unità d'Italia, fondata da G. Cavenazzi e diretta da Arturo Codignola. Serie IV, Vol. LVIII.

238.

CRIVELLI - VISCONTI, Vittorio Urbano. Le. casate nobili d'Italia.

Roma, s. e. (Eliograf) 1955, 4., pp. 503 con 20 tavv. in bianco e nero e 2 a colori. [Esemplare n. 126]

VI -- Geografia - Viaggi . Turismo - Tradizioni popolari - Etnografia - An-nuari - Almanacchi.

242.

BELLOTTI, Felice. Alaou Haiti.

Bari, Leonardo da Vinci, (Firenze, Zinco-grafica) 1961, 16., pp. 154 con 28 tavv. in bianco e nero e 11 a colori. «Piccolo orizzonte».

243.

BELLOTTI, Felice. Prodigioso Congo.

Bari, Edizioni «Leonardo da Vinci» (Città;. di Castello, Leonardo da Vinci) 1952, 8., pp. 272 e 40 tavv.

«All'insegna dell'orizzonte» III.

244.

239.

DE FELICE, Renzo.

Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo. Prefazione di Delio Cantimori. Torino, G. Einaudi (s. t.) 1961, 8., pp, XXXIX-697 e 8 tavv.

ISTITUTO PER LO SVILUPPO ECONOMI-CO DELL'APPENNINO TOSCO-EMILIA-NO. BOLOGNA.

Primo convegno per il turismo appenninico.. Bologna, 14 Maggio 1962. Atti ufficiali. Bologna, (Calderoni) 1961, 4., pp. 142 fig.

245.

240. KHRUSTCIOV, Nikita, S.

Rapporti e discorso conclusivo al XXII Con-gresso del PCUS. Roma, Editori Riuniti (Novara, «Stella Al-pina») 1962, 8., pp. 282. «Documenti».

MARAINI Fosco. Ore giapponesi.

Bari, «Leonardo da Vinci», (Bologna, Luigi Parma) 1958, 8., pp. 574 fig. con 24 tavv-in, bianco e nero e 8 a colori, 2 carte geo-grafiche. «All'insegna dell'orizzonte» XVI.

241.

LAFUE, Pierre.

Storia della Germania. Traduzione e prefa-zione di Ivo Luzzatti.

Bologna, Cappelli (Rocca S. Casciana, F. Cappelli) 1958, 8., pp. 626 con 11 tavv. f. t.

246. MERITO (IL). Annuario dei premi e dei pre-miati d'Italia. A cura di. Giuseppe Puglisi. Sarzana, Editoriale Costruire (Livorno, S.E.I.D.) 1961, 8., pp, XXII-929,

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S c h e d a r i o

VII - Letteratura antica e moderna (Filologia - Testi - Critica - Storia fino al 1900).

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Ar-te della Stampa») 1961, 8., pp. 36. «Lettura Dantis Scaligera».

247. ALFIERI, Vittorio.

Filippo. Introduzione e commento a cura di Michele dell'Aquila. Roma, Casa Editrice Oreste Barjes (Tori-no, V. Bona) 1962, 8., pp. XXXVI - 123 con un ritratto. «Classici Italiani».

248.

ANGELINI, Cesare.

Il canto XIII dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Ar-te della Stampa») 1961, 8., pp. 28. «Lettura Dantis Scaligera».

249. APOLLONIO, Mario.

Il canto XIV dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Ar-te della Stampa») 1961, 8., pp. 34. «Lettura Dantis Scaligera».

250. BOSCO, Umberto.

Il canto XV dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Ar-te della Stampa») 1961, 8., pp. 31. «Lettura Dantis Scaligera».

251.

CACCIA, Ettore.

Il canto XX dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Ar-te della Stampa») 1961, 8., pp. 54. «Lettura Dantis Scaligera».

252.

CARRETTI, Lanfranco.

Il canto XVIII dell'inferno.

VIII --- Letteratura contemporanea - Poesia - Letteratura narrativa - Cri-tica - Testi del secolo XX.

253.

ANDRIC, Ivo.

La cronaca di Travnik. Traduzione dal ser-bo-croato di Luigi Salvini. Milano, Bompiani (Varese, «La Tipografi-ca») 1962, III, 16., pp. 483.

254.

BRECHT, Bertolt.

Teatro. A cura di Emilio Castellani e Cesare Cases. Vol. III: Baal-Tamburi nella notte - Nella giungla delle città - L'accordo - San-ta Giovanna dei Macelli - Il consenziente e il dissenziente - Gli Orazi e i Curazi. Vol. IV: Teste tonde e teste a punta - I fucili di madre Carrara - La resistibile ascesa di Arturo Ui - Le visioni di Simone Machar-Schweyk nella seconda guerra mondiale - I giorni della Comune. Torino, Einaudi 1961, 8., voll. 2, pp. 1180 compless.

255.

CASSIERI, Giuseppe. Il calcinaccio

Milano, Bompiani (S. A. M. E. 1962, II, 16., pp. ;267.

256. CONTINI, Gianfranco.

Esercizi di lettura sopra autori contempora-nei con un'appendice su testi non contemporanei.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani) 1947, 16., pp. 386.

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S c h e d a r i o

IX -- Belle arti (Archeologia - Pittu-ra - Scultura - Architettura - Musica- Cinema - Teatro).

257. ALOI, Roberto.

Musei. Architettura. e tecnica. Con un sag-gio di Carlo Bassi. - Testo e didascalie in italiano e inglese. Milano, U. Hoepli, (Stucchi) 1962, 8., pp. XX-544 fig. e 20 tavv. a colori.

258.

BROSIO Valentino.

Porcellane e maioliche italiane dell'Ottocen-to. Prefazione di Aldo Palazzeschi. Milano, A. Vallardi, 1962, II, 8., pp. 143 ill. e 8 tavv. a colori. «Le arti nella casa italiana» collana ideata e diretta da Giovanni Nariacher e Francesco Vallardi.

259.

MERAVIGLIE (LE)

- -- del passato. A cura di Fausto Franco e Ferdinando Reggiori. Introduzione di Gu-glielmo De Angelis D'Ossat. Milano, A. Mondadori (Verona, Off. Grafiche) 1958, V, 8., voll. 3 con 1850 illustrazioni nel testo e 120 tavv. a colori f. t.

260.

PIGNATTI, Terisio.

Mobili italiani del Rinascimento.

Milano, A. Vallardi, 1961, 8., pp. 110 ill. e 6 tavv. a colori f. t. «Le arti nella casa italiana» collana ideata e diretta da Giovanni Mariacher e France-

sco Vallardi.

261.

PRAZ, Mario.

La casa della vita.

Milano, A. Mondadori (Verona, Off. Grafi-che) 1958, 8., pp. 395 con 16 tavv. in bianco e nero e 8 a colori.

X - Scienze giuridiche – Legislazio-ne .

262.

CARUSO, Emanuele.

La disciplina dell'edilizia scolastica.

Raccolta completa delle disposizioni coor-dinate e commentate. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1959, 8., pp. 182. «Collana di Legislazione Scolastica» diretta da Roberto Giannarelli.

263.

CASANOVA, Mario.

Le imprese commerciali.

Torino. Unione Tipografico- Editrice To-rinese (Cane & Durando) 1955, 8., pp. XXVII-768.

264.

COIRO, Giovanni - MAUTINO, Franco. Ordinamento della pubblica istruzione. Firenze, E. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1962, 8., pp. 245. «Collana di Legislazione Scolastica» diretta da Roberto Giannarelli.

265.

MISTRELLO, Giuseppe.

Diritto amministrativo ecclesiastico. Norme pratiche tratte dal codice canonico, dalle léggi concordatarie e civili ad uso delle scuole di teologia, del clero e dei religiosi. Seconda edizione aumentata e fornita di vari formulari. Padova, Gregoriana Editrice (Tip. del Se-minario) 1960, II, 8., pp. 632.

266.

TESAURO, Alfonso.

Istituzioni di diritto pubblico. Vol. II: Il di-ritto amministrativo. Torino, Unione Tipografico- Editrice Tori-nese (Cane & Durando) 1961, 8., pp. XII-800.

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S c h e d a r i o

XI - Scienze economiche - Politiche c Sociali.

267. BANDINI, Mario.

Economia Agraria.

Torino, Unione Tipografico- Editrice To-rinese (Cane & Durando) 1959, 8., pp. X-75.6 «Trattato Italiano di Economia» diretto da Gustavo Del Vecchio e Celestino Arena. VI.

268.

CENTRO DI STUDI E RICERCHE SUL MEZZOGIORNO E LA SICILIA.

Istituto di Storia economica dell'Università di Catania. Annali del Mezzogiorno. Scrittt di: L. Ar-curi Di Marco - L. Dal P ane - A. D'Arrigo - M. De Luca - D. Demarco - V. Frosini-G. Giarrizzo - A. Graziani - Fr. Parrillo - A. Petino - A. Tomaselli - Fr. Vito - N. Zizzo. Direttore Antonio Petino. Catania, Cemesi, (Tip. dell'Università) 1961, 8., pp. 2614.

269.

FANFANI, Amintore.

Storia Economica. Parte Prima: Antichità - Medioevo - Età Moderna. Torino, Unione Tipografico-Editrice Tori-nese (Sociale Torinese) 1961, 8., pp. XX-606. «Trattato Italiano di Economia» diretto da Gustavo Del Vecchio e Celestino Arena. VOI. I., tomo 1.

270. PASTORE, Giulio.

Relazione sulla attività di coordinamento presentata al Parlamento dall'on. Gíulio Pastore presidente del Comitato dei Mini-stri del Mezzogiorno il 20 aprile 1962. Roma, s. e. (Istituto Poligrafico dello Stato) 1962, 4., pp. XVI-427.

XII - Scienze (Fisiche - Chimiche --Naturali - Matematiche - Merceolo -gia - Statistica).

271.

AMADUZZI, Aldo.

L'Azienda nel suo sistema e. nell'ordine dette sue rivelazioni. Torino, Unione Tipografico-Editrice Tori-nese (Icardi) 1961, II, 8., pp. XX-644. «Trattato di ragioneria», diretto da Aldo A-maduzzi. I.

272.

AMADUZZI, Aldo.

Le Gestioni comuni. (Gestioni societarie Associazioni in partecipazione - Aziende di-vise - Gestioni speciali). Torino, Unione Tipografico-Editrice Tori-nese (Cane & Durando) 1961, 8., pp. «Trattato di ragioneria», diretto da Aldo A-maduzzi. Il.

273.

AMODEO, Domenico.

Le gestioni industriali produttrici di beni. Torino, Unione Tipografico-Editrice Tori-nese (Cane & Durando) 1960, II, 8., pp. XII-948 fig. con 10 allegati. «Trattato di Ragioneria» diretto da Aldo A-maduzzi. IV.

274.

CASSANDRO, Paolo Emilio. Le gestioni agrarie.

Torino, Unione Tipografieo-Editrice Tori-nese (F.llil Pozzo-Salvati - Gros Monti & C.), 1962, II, 8., pp. XVI-660. «Trattato di Ragioneria» diretto da Aldo A-maduzzi. VII.

275.

CHISINI, O. - MASOTTI BIGGIOGERO, G. Lezioni di geometria descrittiva.

Milano, Libreria Politecnica C. Tamburi-ni, 1959, VII, 8., pp. 341 fig.

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S c h e d a r i o

XIV - Scienze applicate (Ingegneria - Urbanistica - Tecnologie varie - Co-municazioni).

276.

280. RUBBO, Vincenzo.

Turbine a gas e turboreattori.

Milano, Bignani, 1961, 8., pp. 572 fig.

BAGGI, Vittorio.

Costruzioni stradali.

Torino, Unione Tipografico-Editrice Tori-nese (Temporelli & C.) 1960, III, 4., pp. 555 fig. con 45 tavv. t. t.

277.

BAGGI, Vittorio. Topografia.

Torino, V. Giorgio (Vogliotti) 1951, III, 8., pp, 447 fig.

281.

IRON, Ernesto.

La patente di guida per auto-moto-veicoli delle categorie B - C - D - F. Norme di circoiazione - nozioni tecniche. Milano, U. Hoepli (Stucchi) 1962, X ed., 16., pp. XIV-370 e 14 tavv. a colori.

XV - Regno di Napoli - Puglia - Ca-pitanata.

282. 278. CORBELLINI, Guido.

Lezioni di tecnica ed economia dei trasporti. Anno Accademico 1951-1952. Milano. Libreria Politecnica C. Tamburi-ni, 1952, 8., pp. 939 complessive e 27 alleg.

CASTELLANO, Mimmo.

La valle dei trulli. Con testi di Leonardo Si-nisgalli, Giuseppe Cocchiara, Enzo Min-chilli. Bari, Leonardo da Vinci (Firenze. Zinco-grafica) 1960, 16., pp. 116 fig. con 42 tavv. «Piccolo orizzonte».

279. MANUALE

--- enciclopedico della ingegneria moder-na. Compilato da sessanta ingegneri specialisti per cura della Società Accademica «Hutte». Seconda edizione autorizzata compilata sull'ultima (25.) edizione originale. Traduzione ed adattamento dell'ing. Carlo Rossi. Milano, U. Hoepli (Firenze, «L'arte della Stampa») 1926, 11, 16, voll. 4, tomi 6 fig.

283.

MOSCATI, Ruggero.

La fine del Regno di Napoli. Documenti bor-bonici del 1859-60. Firenze, F. Le Mónnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1960, 16., pp. 287 «Studi e documenti di storia del Risorgimento». Nuova serie diretta da Luigi Salvatorelli e

Nino Valeri XL.

(Continua)

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ALFIERI, V. 72. ALOI, R. 73 AMADULZI, A. 94 AMODEO, D. 74 ANDRIC, I. 72 ANGELINI, C. 72 APOLLONIO, M. 72 BANDINI, M. 74 BATTAGLIA, F. 70 BELLOTTI, F. 71 BIGNAMI, A. 69 BONAIUTI, E. 69 BORGHI, L. 70 BOSCO, N. 72 BRECHT, B. 72 BROSIO, V. 73 CACCIA, E. 72 CAMERINI, P. 69 CARETTI, L. 72 CARUSO, E. 73 CASANOVA, M. 73 CASSANDRO, P. E. 74 CASSIERI, G. 72 CASTELLANO. M. 75 CASTRONUOVO, S. 71 CENTRO -- di studi e ricerche sul

Mezzogiorno e la Si-cilia, 74

CHISINI, O. 74 COIRO, G. 73 CONTINI, G. 72 CORBELLINI, G. 75 CRIVELLI VISCONTI, V. U. 71 DE FELICE R., 71 ENCICLOPEDIA

dell'arte antica, clas-sica e orientale, 69

FANFANI, A. 74 FUSCO, E., 69 GARIN, E. 70 GIANNARELLI, R. 70

Indice alfabetico

degli Autori

ISTITUTO

per lo sviluppo economico dell'Appennino tosco emi-liano, 71

JAMES, H. L. 70 JUVALTA, E. 70 KHRUSTEROV, N. 71 KLUNIUS, J. U. 69 LABRIOLA, A. 70 LAFUE, P. 71 LAMANNA, E. P. 70 LECLERA, J. 69 MANUALI

enciclopedico della in-gegneria moderna, 45

MARAINI, F. 71

MASOTTI BIGGIOGGERO G , 74

MAUTINO, F. 73 MERAVIGLIE (Le) -------del passato, 73 MERITO (11)

Annuario dei premi e dei premiati d'Italia, 71

MISTRELLO, G. 73 MOSCATI, R. 75 PACE, G. 70 PASTORE, G. 74 PIGNATTI, T. 73 PRANZ, M. 73 RELIGIONE (La)

dell'antico Egitto, 69 ROSMINI, A. 70 RUBBO, V. 75 TESAURO, A. 73 TRON, E. 75 VARVARO, P. 69

la Biblioteca provinciale di Foggia Bollettino bimestrale d'informazione A cura dell'Amministrazione Provinciale

Direttore responsabile: dott. Angelo Celuzza direttore ff. della Biblioteca Provinciale Direzione tecnica dello Studio Editoriale Dauno Tipografia

del Sacro Cuore di Gesù Sant'Agata di Puglia (Fg.)

Autorizzato dal Tribunale di Foggia il 6 giugno 1962 e in pari data registrato presso quella Cancelleria al n. 150

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l'Ente Regione e le biblioteche degli enti locali

La legislazione vigente relativa alle Biblioteche degli Enti locali non è

molto ampia: a questo indubbio pratico vantaggio non corrisponde sempre, però, una desiderabile chiarezza: a cominciare proprio dalla obbligatorietà della spesa alla cui «indiscutibilità» si arriva attraverso un dedalo di leggi, di decreti, di circolari (ed anche di buona volontà) non certo ideali per confortare i discorsi di chi vuole convincere il Sindaco di un Comune, deficitario o no, ad affrontare la spesa necessaria ad istituire o ad incrementare una biblioteca per i suoi amministrati.

Le Biblioteche Comunali e Provinciali.

L'obbligatorietà della spesa per le Biblioteche Comunali e Provinciali

dovrebbe emergere dall'obbligatorietà prevista per le «istituzioni comunali» e le «istituzioni provinciali» giusta l'Art. 91 lettera B n. 2 e l'Art. 144 lettera B n. 3 della Legge Comunale e Provinciale del 1934. Articoli che dovrebbero accogliere quegli «istituti e stabilimenti municipali» e quegli «istituti e stabilimenti provinciali» citati all'Art. 5 lettera B n. 2 e all'Art. 7 lettera B n. 3 del Testo Unico per la Finanza Locale del 1931. Questi ultimi articoli saranno abrogati dall'art. 427 della citata Legge Comunale e Provinciale del 1934 ma serviranno a sostenere, per volenterosa analogia, l'obbligatorietà della spesa per le Biblioteche Comunali e Provinciali in quanto il Decreto del Capo del Governo, Ministro dell'Interno e del Ministro delle Finanze 19 settembre 1931, pubblicato nel supplemento ordinario alla «Gazzetta Ufficiale» n. 218 del 21 settembre 1931 e contenente l'approvazione delle norme provvisorie per l'applicazione del Testo Unico per la Finanza Locale, al Titolo II -- spese comunali e

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provinciali -- con una lunga elencazione intesa ad indicare esattamente quali siano gli «istituti e stabilimenti municipali» e gli «istituti e stabilimenti provinciali» cita, appena dopo i bagni e lavatoi pubblici, appunto, le biblioteche.

Sempre in tema di obbligatorietà della spesa, a parte la Legge 24 aprile 1941 n. 393 che tratteremo in seguito, è giusto ricordare la Circolare 9 gennaio 1954, n. 15.400 B/AG/1.030 sulle pubbliche Biblioteche nei Comuni capoluoghi di Provincia a firma del Ministro degli interni e la circolare 15 maggio 1956 n. 22 sulle Biblioteche Comunali a firma del Ministro alla Pubblica Istruzione.

Circolari indubbiamente impegnate e che fanno onore ai Ministri firmatari ma che ci lasciano piuttosto perplessi quando, a sostegno della obbligatorietà della spesa, accanto al noto Art. 91 lettera B n. 2 della Legge Comunale e Provinciale del 11934 viene citato, in ambedue le circolari, si noti bene, l'Art. 144 lettera E n. 2 che riporto integralmente e senza facili commenti:

«Sono obbligatorie le spese concernenti gli oggetti ed i servizi appresso indicati:

(Omissis). 2) Stipendi agli assistenti e al personale di segreteria e di servizio addetto

agli istituti nautici, acquisto e manutenzione delle suppellettili scientifiche e tecniche, biblioteche, ed altre spese attinenti agli istituti stessi:».

Citazione distratta o refuso nella circolare del 1951 e pigrizia palese nell'estensore di quello del 1957? Può darsi, ma non importa, importa il fatto, invece, che la tesi della obbligatorietà -- almeno per le Provincie -- anche in questo caso non ne esce rafforzata.

Come si può constatare, dunque, sono gracili gli appigli che la legge offre in favore della obbligatorietà della spesa, ma i soli che hanno acconsentito, e a tutt'oggi acconsentono, una vita, anche se troppe volte «assai grama e stentata», a tutti quei nostri istituti che svolgono la loro attività in Comuni che non siano capoluoghi di Provincia o dove esista una Biblioteca pubblica Statale.

Per le Biblioteche dei Comuni capoluoghi di Provincia ove non esista una Biblioteca pubblica Statale, la Legge 24 aprile 1941 n. 393 rappresenta invece quanto di più completo e di più accettabile abbia finora espresso il legislatore in materia.

Anche qui una considerazione sul principio generale della obbligatorietà della spesa. L'ambiguità dell'Art. 1 è evidente ed è rilevata con garbo da una noticina a piè pagina in quel volumetto Le Bi-

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blioteche degli Enti Locali nella Legislazione vigente preciso ed intelligenti come del resto, intelligente e preciso è il suo autore, il collega Giuseppe Piersantelli.

II Piersantelli annota: «La disposizione è ambigua perchè, essendo la Biblioteca compresa nelle spese obbligatorie, ogni Comune è tenuto ad aprirla al pubblico, esista o meno nella sua circoscrizione una Biblioteca Statale; perciò, ragionando per assurdo, potrebbe dedursi che i Comuni capoluogo sede di Biblioteca Statale -- e di regola sono i maggiori tra i Comuni stessi -- avrebbero anche la facoltà di sottrarsi all'obbligo».

Comunque, se convenientemente applicata, questa Legge avrebbe potuto determinare la formazione, a livello provinciale, di quella solida organizzazione bibliotecaria che ancora oggi desideriamo.

I tempi della sua emanazione (allora, nel 1941,) anche le biblioteche funzionanti e vive erano in clima di smobilitazione ed i loro responsabili erano naturalmente più preoccupati della salvezza del patrimonio esistente che del suo incremento), il dopoguerra di rovine e di Bilanci pubblici paurosamente dissestati, un'affannosa ricostruzione di case e di industrie e l'assenza di una politica culturale di massa, l'acuta crisi scolastica e lo stesso «boom» economico che sta deformando i valori dell'uomo, stanno forse alla base del mancato successo di questa Legge a noi. tutti nota anche nei particolari.

Sullo specifico soggetto dell'obbligatorietà c'è infine da considerare la proposta di Legge n. 618, annunciata il 18 febbraio 1954 e mai discussa, d'iniziativa dei deputati Bernieri, Sciorilli-Borrelli, Marchesi ed altri e dal titolo «Istituzione delle Biblioteche Comunali».

Nella relazione di premessa alla Proposta di Legge che si dichiara essersi ispirata ai voti formulati all'VIII Congresso dell'Associazione Italiana delle Biblioteche e dall'Associazione Italiana degli Editori, dopo aver spezzato una lancia in favore dell'obbligatorietà della spesa giusta la legislazione vigente, gli onorevoli proponenti affermano, magari con ardita generalizzazione: «Senonchè in maniera sistematica gli organi tutori hanno negato l'approvazione di tali spese, pur obbligatorie, nei Bilanci Comunali, adducendo a motivo il loro carattere straordinario e non ordinario, per il quale esse possono essere consentite soltanto quando abbiano corrispondenti entrate a fronte. Una simile interpretazione non poteva non rendere del tutto imperanti le norme relative alle biblioteche, disposte dalle leggi citate. Sicchè quando mai opportuno appare la presentazione

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di nuove disposizioni che, integrando le precedenti, ne affermino chiaramente e definitivamente il carattere imperativo».

E più avanti: « Del resto la frammentaria e dispersa legislazione sulle Biblioteche di ogni ordine, dalle Statali a quelle degli Enti locali e Scolastiche, che non ha trovato poi un reale correttivo e un'integrazione adeguata nell'indirizzo e nelle iniziative; degli organismi ministeriali ad esse preposti, è lo specchio di una situazione di confusione, di contraddizioni, e anche di dispersione di energia che converrà al Parlamento rivedere in maniera organica».

La relazione citata si conclude con proposte che rendono inequivocabile l'obbligatorietà sia dell'istituzione che del mantenimento della Biblioteca da parte dei Comuni aventi oltre 10.000 abitanti, pur lasciando ai Comuni minori la facoltà di iscrivere in Bilancio le spese relative.

Se accanto alle considerazioni fino ad ora accennate si pone poi la norma di diritto amministrativo che, pur dettando l'obbligatorietà della spesa, lascia nel momento della sua fase esecutiva all'Amministratore, nel nostro caso all'Assessore alla Pubblica Istruzione, una sfera di potestà discrezionale che è stata fino ad oggi fonte di rimandi e di impegni di spesa non assunti, l'excursus sull'argomento sembra sufficientemente completo o, comunque, tale da porre il problema dell'obbligatorietà nell'ambito di un indilazionabile intervento legislativo.

Le Biblioteche Popolari e Scolastiche.

Il Decreto Legge Luogotenenziale del 2 settembre 1917 n. 1521 (sembra

proprio che le tappe fondamentali dell'ordinamento delle Biblioteche debbano essere legate ai momenti più difficili della nostra storia), la Legge Comunale e Provinciale, il Testo Unico per la Finanza Locale ed una serie di Circolari ministeriali regolano l'intervento dei Comuni e delle Province nei confronti delle Biblioteche popolari» e di quelle «scolastiche».

Quantunque i citati testi accomunino sempre i due aggettivi «popolari» e «scolastiche» in omaggio alla comune matrice originaria, la scuola elementare o i corsi popolari, in aderenza ad una realtà che si è verificata dal 1917 ad oggi, qualche cosa mi pare sia pure accaduto da allora, io tratterò distintamente le due istituzioni.

L'obbligatorietà della spesa per le Biblioteche popolari, sia per la loro istituzione (Art. 1 D. L. cit.), sia per il loro arredamento (art. 3 D. L. cit.) sia per il loro mantenimento ed incremento (art. 4 D. L. cit.)

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CHIESA a CUPOLA di SAN LEONARDO LE MATINE

dell'omonima Badia in Siponto (agro di Manfredonia), che fu importante centro scrittorio nell'alto Medio evo. Porta laterale decorata, raro monumento della superstite arte originale garganica del sec. XI.

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sembra indiscutibile per i Comuni. Per quanto riguarda le Province, invece, l'obbligatorietà si riferisce ai soli sussidi per il mantenimento e l'incremento (Art. 4 D. L. cit.).

Questi impegni dovrebbero rimanere confermati, sia pure attraverso una generica «fornitura di mobili e contributi per le Biblioteche popolari scolastiche», dall'Art. 5 lettera F n. 5 del Titolo II (successivamente abrogato) del R. D. 14, settembre 1931 n. 1175 e dall'Art. 91 lettera F n. 5 della Legge Comunale e Provinciale del 1934. Due punti, a mio parere, in questo particolare settore necessiterebbero di un ulteriore chiarimento: il rapporto biblioteca-numero abitanti e la entità del contributo.

Negli intendimenti del legislatore (Art. 1 comma 2 del citato Decreto Legge del 1917) la Biblioteca popolare dovrebbe soddisfare agli interessi culturali a livello elementare -- oggi naturalmente il livello è stato praticamente elevato o, almeno, avrebbe dovuto esserlo, a quello della scuola d'obbligo -- del nucleo di abitanti compreso nell'area assegnata ad una scuola elementare o popolare e pertanto, naturalmente per i Comuni superiori ai 5.000 abitanti, su un ordine numerico che si aggira dai 4 ai 5.000 abitanti.

Se questo principio fosse stato osservato, oggi, nel nostro Paese potremmo disporre di oltre 45.000 biblioteche di questo tipo quante appunto sono le scuole elementari italiane.

L'entità del contributo, indiscutibilmente obbligatorio (Art. 4 comma b) del D. L. cit.) sia per i Comuni, che per le Province, che per lo Stato, non è assolutamente stabilito e pertanto lasciato alla discrezionalità dei singoli Enti, con risultati difformi e non certamente proporzionati alle necessità culturali locali.

Lo stesso D. L. 2 settembre 1917 n. 1521 regola L'ordinamento delle Biblioteche scolastiche o, meglio. delle Biblioteche di classe.

L'obbligatorietà della spesa da parte del Comune è, qui, semplicemente prevista per l'arredamento (Art. 3 D. L. cit.) in quanto l'istituzione, il mantenimento e l'incremento (Art. 2 D. L. cit.) sono affidati agli alunni stessi -che contribuiscono nella misura di «10 centesimi per ogni mese di scuola nei comuni urbani e di 5 centesimi nei comuni rurali». Ignoro se ancora oggi, in qualche scuola, sia in atto questa formula, affatto disprezzabile del resto, magari ad integrazione dea contributo comunale divenuto obbligatorio in ossequio al già citato Art. 91 lettera F n. 5 della Legge Comunale e Provinciale, ma desidero rilevarla perchè è l'unico caso, nella legislazione relativa alle biblioteche, in cui di fronte all'imposizione di una spesa

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si indicano chiaramente i mezzi necessari per fronteggiarla: vuole il destino che i mezzi necessari siano stati proprio richiesti ai figlioli dei combattenti del 1917!

Non ripeterò che anche per le Biblioteche scolastiche, con l'entità del contributo lasciato alla discrezione degli Enti, il servizio risulta non proporzionato alle necessità locali.

A solo titolo di giusto riconoscimento ricorderò qui l'opera meritoria dell'Ente Nazionale Biblioteche Popolari e Scolastiche che in questi settori opera con l'intento di smussare almeno le più vistose insufficienze.

Gli organi di tutela e di controllo.

Il terzo ed ultimo punto della legislazione vigente relativa alle

Biblioteche degli Enti locali che, desidero trattare si riferisce agli organi di tutela e di controllo: Sopraintendenze bibliografiche (D. L. 2 ottobre 1919 n. 2074); Ispettorati bibliografici onorari e Giunte di vigilanza (R. D. 27 settembre 1923 n. 2320); Comitati provinciali di vigilanza (R. D. 13 agosto 1926 n. 1613).

Tutti questi organi sono o statali o di nomina statale. Oggi sono attivi soltanto le Sopraintendenze bibliografiche e gli Ispettorati bibliografici onorari. Sia le Giunte che i Comitati provinciali di vigilanza, l'ufficio dei cui componenti era previsto gratuito, non hanno mai avuto pratica attuazione.

Nei confronti delle Biblioteche degli Enti locali oggi le Sopraintendenze, organi periferici dello Stato, esercitano per conto del Ministero della Pubblica Istruzione - Direzione Generale Accademie e Biblioteche, due compiti ben distinti.

Il primo,previsto dall'Art. 2 nn. 1-9 del citato D. L. istitutivo, riguarda la sorveglianza sull'applicazione delle disposizioni di legge relative alla tutela del patrimonio bibliografico di importante interesse ed il secondo, previsto dallo stesso Art. 2 nn. 10-11 riguarda invece la potestà di proporre «aiuti da concedersi, sul bilancio del Ministero, alle Biblioteche dei Comuni e degli Enti per l'ordinamento e l'incremento delle collezioni» e dare «parere sulle domande di sovvenzione presentate dagli Enti medesimi», di proporre l'istituzione di nuove Biblioteche e di vigilare in generale sul funzionamento delle Biblioteche, riferendo in proposito al Ministero.

Accanto a questi due compiti specifici le Sopraintendenze vigilano sui corsi di preparazione per il personale addetto alle Biblioteche popolari -(R. D. 3 giugno 1935 n. 120) ed assolvono a tutte

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quelle disposizioni che la Legge 24 aprile 1941 n. 393 prevede nei confronti delle Biblioteche dei Comuni capoluoghi di Provincia ove non esista una Biblioteca Statale.

Un solo rilievo: la scarsità di mezzi finanziari che lo Stato mette a disposizione di questi benemeriti dell'organizzazione bibliotecaria italiana limita, quando non mortifica, non dico brillanti iniziative personali, ma addirittura lo svolgimento di quei compiti che le stesse leggi prevedono.

Concludo questa parte ricordando l'opera degli Ispettori bibliografici onorari, validi e generosi cooperatori al conseguimento dei fini assegnati alle Sopraintendenze.

Le Biblioteche degli Enti, locali e l'Art. 117 della Costituzione.

Sia dai lavori preparatori che dalle discussioni avvenute in sede di

approvazione della Costituzione, non possiamo certamente affermare che il problema di attribuire o meno la competenza in materia di biblioteche alla Regione sia stato ampiamente discusso. Le biblioteche compaiono e scompaiono, senza giustificazioni di sorta, dalle numerose proposte esaminate dalla Sottocommissione «Problema della Regione» presieduta dal prof. Arturo Carlo Jemolo. La materia «biblioteche» non compare nemmeno nello «Schema relativo all'istituzione della Regione» presentato dalla citata Sottocommissione all'Assemblea Costituente. Infatti non sembra evidentemente sufficiente il dettato che figura al Titolo III, Attribuzioni della Regione, Art. 25 n. 12 che conferisce, appunto alla Regione, «tutte le attribuzioni che le attuali disposizioni di legge conferiscono alla Provincia».

Anche all'Assemblea Costituente le biblioteche compaiono e scompaiono nei numerosi emendamenti presentati all'Art. 109 del progetto della Costituzione (l'attuale Art. 117) senza una giustificazione specifica se escludiamo un accenno negativo dell'On. Nobile ed uno positivo dell'On. Caronia.

Nella seduta del 4 luglio 1917 l'On. Nobile, lamentando l'affrettata discussione in atto sulle singole «materie» attribuite alla Regione, vorrebbe abolirne gran parte e tra queste le «Biblioteche degli Enti locali». Afferma l'On. Nobile «Anche qui, giudicando da persona che non conosce bene l'argomento, non avevo fatto obiezioni; ma un collega che si intende della questione, l'On. Bellusci mi diceva testualmente l'altro ieri: -- Dare alla Regione la facoltà di legiferare in questa materia sarebbe un'enorme bestialità: non si deve

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farlo --. L'On. Bellusci appartiene, badate bene, a quel Gruppo repubblicano che è il più intransigente assertore dell'ordinamento regionale».

Pure nella stessa seduta l'On. Caronia, commentando un emendamento, a firma anche degli Onorevoli Dominedò, Aldisio, Cappi, Codacci Pisanelli ed altri, tendente a sostituire i commi 7. e 8. con il seguente: «l'Istruzione pubblica di tutti gli ordini e gradi, Accademie e Biblioteche, belle arti, antichità e Musei», afferma: «Sento delle esclamazioni di meraviglia che non credo siano giustificate. Perchè (deve essere vietato alla Regione di legiferare sulle proprie Accademie, sulle Biblioteche, sui propri Musei, sulle belle arti, sulle antichità; Perchè non deve regolare le proprie scuole? Quando abbiamo approvato il 1 comma dell'Art. 109, il quale stabilisce che la Regione può emanare norme legislative entro i principi generali stabiliti dalle leggi dello Stato è più oltre giustificata la preoccupazione dell'indirizzo seguito sui problemi della scuola dalla Regione possa essere in contrasto con quello seguito dallo Stato?».

Infine, nella seduta dell'8 luglio 1947, viene approvato senza commenti specifici l'alinea che ci riguarda: «Musei e Biblioteche di Enti locali» la cui premessa è la seguente: «La Regione emana per le seguenti materie norme legislative nei limiti dei principi fondamentali dalle leggi dello Stato, semprechè le norme stesse non siano in contrasto con l'interesse nazionale e con quello di altre Regioni».

La storia della fino ad oggi mancata attuazione della Regione. del mancato ossequio ad un dettato costituzionale è storia a tutti nota. Ma pure in questo clima di perplessità, di ondeggiamenti e di rimandi, e che oggi vorrei giudicare più sereno, sono stati tuttavia espressi due documenti. fondamentali: la Legge 10 febbraio 1953 n. 62 sulla «Costituzione e funzionamento degli organi regionali» e la «Relazione» (1961) della «Commissione di studio per l'attuazione delle Regioni a statuto normale» la cosiddetta Commissione Tupini dal nome del suo Presidente. Legge e Relazione che contengono, accanto evidentemente agli articoli del Titolo V della Costituzione, gli elementi di base per la formulazione della Legge istitutiva dell'Ente Regione.

Esaminiamo ora quali saranno nel nostro settore le conseguenze certe di questa riforma veramente fondamentale dell'ordinamento politico e amministrativo del nostro Paese; cercheremo poi di stabilire se. e in quale modo in questa nuova realtà sia possibile formulare un organico piano Perchè le Biblioteche degli Enti Locali possano

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adempiere compiutamente a quel mandato culturale che tutti noi, alle nostre biblioteche, crediamo di dover assegnare.

Primo fatto certo: dopo la costituzione della regione sarà di spettanza del Consiglio Regionale, e non più del Parlamento, emanare le leggi che regolano la vita delle nostre Biblioteche Comunali o Provinciali, Popolari o per tutti, Scolastiche o di Classe. Le Leggi, per evidenti ragioni, dovranno essere emanate «nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato» che, con l'attuazione delle Regioni, diverrà così veramente il supremo moderatore della vita nazionale impegnato a correggere gli squilibri esistenti attraverso una politica di programmazioni di sviluppo economico e non attraverso una politica ‹il contributi paternalistici o assistenziali.

Secondo fatto certo: trasferimento alla Regione di quelle funzioni di tutela e di vigilanza, di integrazione finanziaria, di iniziative di sviluppo, di rappresentanza e di controllo, sempre si intende solo nei confronti delle Biblioteche degli Enti Locali, che lo Stato oggi esercita direttamente o attraverso le Sopraintendenze bibliografiche.

Terzo fatto certo: rimarrà all'Ente proprietario il compito di provvedere alla conservazione, al funzionamento e alla gestione delle singole biblioteche.

Cerchiamo di stabilire ora, di fronte a queste nuove realtà, le possibili soluzioni ai nostri problemi.

La potestà legislativa della Regione, e per l'Art. 117 della Costituzione e per la Legge 10 febbraio 1953 n. 63 e per le osservazioni contenute in proposito nella Relazione Tupini, ha carattere integrativo, agisce cioè entro un ambito di principi fondamentali stabiliti (la un'apposita legge della Repubblica, la famosa Legge-quadro, che dovrà essere emanata per ogni materia e senza la quale la Regione non potrà iniziare la sua attività legislativa.

Per la nostra materia invece esige una deroga, prevista dall'Art. 9 della citata Legge del 1953; ma la deroga non esclude la necessità della Legge-quadro, offre semplicemente la possibilità alla Regione di legiferare in materia in quanto si stima che principi fondamentali siano già enunciati sufficientemente nella legislazione vigente.

Mi sembra giusto pensare che i punti fondamentali della Legge-quadro debbano essere i seguenti:

1) Obbligo per ogni Comune di istituire e gestire una Biblioteca capace di soddisfare alle esigenze culturali dei propri ammi-

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nistrati e comunque a livello non inferiore a quelle previste per i licenziati degli istituti scolastici locali.

2) Conferma dei principi contenuti nella Legge 24 aprile 1941 n. 393 relativa ai Comuni capoluoghi di Provincia ove non esista una Biblioteca di Stato.

3) Obbligo, per i Comuni con una popolazione superiore ai 20.000 abitanti, di istituire e gestire, accanto alla Biblioteca Comunale centrale, Biblioteche popolari con rapporto di almeno una ogni 10.000 abitanti.

4) Obbligo per i Comuni di fornire, per ogni classe della scuola d'obbligo almeno 10 volumi per ogni anno scolastico.

5) Attribuzione alla Regione di tutti quei compiti di tutela e di controllo, di integrazione finanziaria e di rappresentanza, nei confronti delle Biblioteche degli Enti Locali, oggi esercitati dallo Stato sia direttamente che attraverso le Sopraintendenze.

Entro questi limiti la Regione potrà legiferare con assoluta autonomia. delegare o attribuire ai Comuni e alle Province compiti e funzioni per realizzare nei modi che riterrà più opportuni, quei fini che la propria politica culturale si sarà fissati.

Ogni Regione potrà adottare quegli schemi programmatici che riterrà più consoni alle caratteristiche culturali della Regione ed è a questo punto che le sezioni regionali dell'A.I.B. potranno intervenire, e questa volta con efficacia senz'altro maggiore di quanto non sia avvenuto presso gli uffici dello Stato. e mettersi a disposizione dell'Assessorato all'Istruzione della Regione perchè ogni iniziativa sia veramente frutto di viva esperienza e di meditate soluzioni.

Numerosi e pregevoli sono stati, in questi anni, gli schemi di sviluppo delle nostre biblioteche presentati dai soci dell'A.I.B. sia in congressi nazionali che in convegni regionali. Bellini e Cecchini, Dalla Pozza e Carini, il compianto Serrazanetti e Piersantelli, Papò ed altri altrettanto egregi soci Hanno scritto cose degne della più alta considerazione; ma qui vorrei segnalare, per i suoi caratteri di adattabilità alle più disparate esigenze locali, lo studio di Bellini, Carrara e Dalla Pozza «Sviluppo delle biblioteche degli Enti Locali e di Servizi provinciali di lettura» presentato al II Convegno dei bibliotecari lombardi tenutosi a Milano nella scorsa primavera. In particolare i rapporti finanziari Comune-Provincia-Stato (sostituiremo lo Stato con l'Ente Regione) sono stati esaminati a fondo e potrebbero davvero assumere, in quasi tutte le Regioni, un carattere di esemplarità.

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E dopo l'aspetto legislativo l'aspetto esecutivo nel nuovo ordinamento regionale.

Abbiamo già detto che tutte le funzioni che oggi svolge il Ministero della Pubblica Istruzione in questa materia passeranno all'assessorato della Pubblica istruzione della Regione. Ma di quali uffici, di quale personale potrà valersi l'Assessorato per esercitare quelle funzioni esecutive che oggi sono proprie delle Sopraintendenze, organo periferico dello Stato? Il problema, nel nostro settore, non è molto semplice.

L'art. 65 della Legge del 1953 afferma: «Le Regioni provvederanno alla prima costituzione dei propri uffici esclusivamente con personale comandato dagli Enti Locali, dagli uffici periferici dell'Amministrazione dello Stato nell'ambito della Regione e, in quanto sia necessario, degli altri uffici statali, centrali o periferici». E l'Art. 70 della stessa Legge afferma: «il trasferimento dallo Stato alla Regione di uffici che attendono a compiti riflettenti le materie di cui all'Art. 117 della Costituzione dovrà venire entro quattro mesi dall'entrata in vigore delle rispettive leggi previste dal 2° comma della disposizione transitoria VIII della Costituzione. Il trasferimento sarà disposto con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro competente, sentito il Consiglio Regionale interessato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri».

Se le Sopraintendenze svolgessero oggi i loro compiti esclusivamente nel campo degli Enti Locali, dopo un adeguamento numerico e territoriale con le Regioni, potrebbero tranquillamente divenire organi regionali, magari assumendo una denominazione che meno ricordi l'organizzazione amministrativa del secolo scorso. Ma la Costituzione non ha affidato alla Regione quei compiti che le Sopraintendenze svolgono nei confronti di Enti non locali e di privati e pertanto, allo stato dei fatti, il passaggio «tranquillo» non è possibile.

Allora, non considerando la possibilità di creare un ufficio regionale parallelo che finanziariamente sarebbe gravoso e fatalmente determinerebbe degli squilibri nei criteri di valutazione sia nell'opera di tutela che di controllo nell'ambito della stessa Regione, due sembrano le possibili soluzioni, dopo aver comunque attuato l'adeguamento numerico e territoriale delle Sopraintendenze: le funzioni che attualmente svolgono le Sopraintendenze e che non sono previste nei limiti stabiliti dall'Art. 117 della Costituzione oppure che sono comprese, appunto, nei limiti del citato Art. 117.

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I citali Artt. 65 e 70 della Legge del 1953, accanto naturalmente ai comuni II e III dell'Art. 118 della Costituzione, ammettono le due soluzioni: magari con un po' di buona volontà per la seconda, quantunque sia la formula che più si avvicina a quella attualmente adottata dalle Regioni a Statuto speciale.

Personalmente penso che la soluzione della delega (la parte dello Stato alla Regione, e per essere chiaramente prevista dalla Legge e dalla Costituzione e per lo spirito che ha animato la creazione dell'Ente Regione, sia decisamente da preferirsi.

Concludo queste mie modeste considerazioni con l'esame dell'aspetto finanziario della questione.

Aspetto di importanza fondamentale: se si vuole veramente che la Regione nasca viva e vitale, che sia in grado di assolvere con dignità a tutti quei compiti che i Costituenti hanno voluto assegnarle, è necessario che possa agire in modo veramente autonomo pur nei limiti, ancora una volta lo ripeto, dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato. E autonomia. vera, di fatto, e che nemmeno lontanamente possa ricordare quella che le leggi attribuiscono ai nostri Comuni e alle nostre Province, nella stragrande maggioranza in perenne attesa del contributo statale per fare in qualche modo quadrare il proprio Bilancio, per far fronte in qualche modo alle responsabilità che all'Amministrazione dei Comuni e delle Province sono pure connesse. E ricordiamo che non c'è autonomia se non c'è responsabilità, non c'è responsabilità se non c'è autonomia finanziaria e non c'è autonomia finanziaria se non c'è autonomia tributaria.

Sul problema dell'autonomia finanziaria della Regione, voluta dall'Art. 119 della Costituzione ed i cui criteri di massima ivi contenuti sono soprattutto opera dell'On. Ruini, ricordo qui gli studi contenuti nella Relazione Tupini e in particolare quelli dovuti all'avv. Ferdinando Carbone, a prof. Celestino Arena e all'Istituto Nazionale per lo Studio della Congiuntura.

Il citato Art. 119 assicura l'autonomia finanziaria della Regione attraverso l'attribuzione di «tributi propri o quote di tributi erariali». Nella Relazione Tupini viene indicata la possibilità di impianto di una finanza regionale autonoma mercè la trasformazione in tributi propri della Regione dei due tributi fondiari: imposta sui terreni e imposta sui fabbricati; e la impostazione di una finanza di partecipazione mercè attribuzioni di quote notevoli su due tra i più importanti tributi erariali: l'imposta generale sull'entrata e l'imposta del consumo sui tabacchi.

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Le conclusioni della Relazione sono note, come pure è nota la metodologia adottata per addivenire al calcolo approssimativo del famoso costo delle Regioni. Costo che contiene sia il trasferimento alle Regioni di spese già di competenza statale, giusta l'Art. 117 della Costituzione, sia quei coefficienti di nuove spese determinati dall'Organizzazione stessa e per l'«insorgere di bisogni latenti, per la sensibilizzazione di bisogni e interessi regionalmente soddisfatti, anche per effetto di irritazione ed emulazione».

Non nascondo la delusione che ebbe a subire la mia curiosità quando andai a ricercare i costi previsti, sia per il trasferimento delle spese già di competenza statale sia per i «bisogni latenti» e «per la sensibilizzazione di bisogni» relativi alla nostra materia.

La nostra materia è assente in quanto, riflettente «spese proprie delle Amministrazioni Locali», non trova «considerazioni nel Bilancio dello Stato». Io penso che i pur modesti 230 milioni a disposizione della Direzione Generale per le Biblioteche non statali avrebbero dovuto figurare. Non importa se il dato non sia stato richiesto o non sia stato comunicato, dobbiamo dire semplicemente che, allo stato dei fatti, la nostra materia è esclusa dai costi previsti per l'attuazione della Regione.

Nella Relazione Tupini la ricerca dei mezzi per garantire l'autonomia finanziaria è stata condotta sulla base dei costi già calcolati: le nostre esigenze sono relativamente modeste e quindi, probabilmente, potranno essere contenute nell'ambito dei tributi fondiari ed erariali previsti. Se questo non fosse possibile suggerirei l'attribuzione alla Regione di una quota di quanto lo Stato percepisce attraverso il gioco del lotto.

Concludo con la certezza che la Regione, se attuata con quello spirito che ha animato i Costituenti che l'hanno voluta, e cioè come mezzo per attuare una più larga partecipazione del popolo alla vita politica e amministrativa del nostro Paese e come più idoneo strumento per l'organizzazione generale dello Stato, sarà un gran bene: e sono certo che gran bene riceveranno anche le nostre Biblioteche se i bibliotecari - ad ogni livello - non si lasceranno sorprendere, come non si stanno lasciando sorprendere gli interessati agli altri settori, da fatti compiuti e magari irrimediabili.

RENATO PAGETTI Vice Direttore della Biblioteca Comunale di Milano

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A N N A L I della Biblioteca

Il contributo della «Provinciale» alle onoranze in memoria di Nicola Zingarelli

Nella Bibliografia degli scritti di Nicola Zingarelli, che l'editore Ulrico

Hoepli pubblicò, auspice l'università degli Studi di Milano, nell'anno 1933, sono descritti due inediti: 1) Le Rime di Francesco Petrarca esposte nell'intendimento generale dell'Ordine e nel significato; 2) Studio Critico sul «Morgante Maggiore» di Luigi Pulci.

L'inedito petrarchesco, composto di 233 carte di prefazione, 107 di note alla prefazione, di 1444 fogli costituenti il testo, distinto in parte prima (ff.1023) e parte II° (ff. 421), nel dicembre 1958 fu donato dagli Eredi del compianto Studioso alla nostra Biblioteca insieme con tutti gli altri manoscritti autografi, tra i quali: La vita, i tempi e le opere di Dante - parte I e parte II; Dei romanzi di cavalleria, dei poemi cavallereschi del medio-evo (I stesura di fogli 102 con correzioni e postille); una cartella contenente telegrammi e corrispondenza, ricevuti in occasione del cinquantenario della laurea (1933), corrispondenza varia e una miscellanea di autografi con studi, relazioni, lezioni e discorsi. La generosa donazione fu determinata dal «desiderio di sapere raccolti in un sol luogo tutta l'eredità spirituale paterna» (sono parole tratte dalla corrispondenza intercorsa tra il dott. Italo Zingarelli e la Direzione della Biblioteca) e dalla certezza che l'Istituto avrebbe usato con quei chirografi le stesse amorose cure con cui custodisce la ricca biblioteca del Maestro, com-

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plesso di 9239 pezzi - e tra questi duemila costituenti la «Collana Dantesca» - assicurati a Foggia nel 1938, mercè l'opera fervida e appassionata del professore Giustiniano Serrilli.

Fu proprio la direzione di questa Biblioteca a proporre, con relazione motivata alla Presidenza dell'Ente, che il manoscritto inedito petrarchesco fosse pubblicato in occasione della ricorrenza del centenario della nascita dell'illustre Studioso che cadeva il giorno 31 agosto 1960. E il Consiglio Provinciale, nella seduta del 10 marzo 1959, deliberava di chiedere a varie case editrici i preventivi di stampa. Ma prima che l'Amministrazione potesse mettere ad esecuzione il suo deliberato, l'idea era accolta dal Comitato che nel frattempo si era costituito a Cerignola, per onorare degnamente la memoria del grande Concittadino. Perciò il presidente pro-tempore, al quale si era rivolta anche la signorina Bice Zingarelli, il 6 febbraio 1960 affidava il prezioso manoscritto all'avv. Luigi Borrelli, perchè fosse consegnato alla Casa editrice Nicola Zanichelli di Bologna, già legata. da affettuosi vincoli di amicizia con l'Autore.

Apprendiamo adesso dalla ;stampa quotidiana che, per difficoltà di ordine finanziario l'opera potrà vedere la luce soltanto nella primavera del 1963; e che nella stessa data sarà pubblicato, per i tipi di una ditta barese, un volume di «Scritti in onore di Nicola Zingarelli», al quale hanno contribuito illustri studiosi, italiani e stranieri, quali i professori Francesco Flora, Maurice Migno di Nizza, e J. Terlingen di Nimega.

Chiudiamo questa breve nota augurandoci che si possa finalmente, con le attese pubblicazioni, e con lo scoprimento dell'annunziato busto in bronzo, ricordare solennemente l'illustre Dauno, cui tanto devono la scuola e la cultura italiane, per l'alto valore scientifico e letterario delle sue opere, per la serena dignità del suo lungo magistero e per la modesta, esemplare probità della sua vita.

(A cura della Direzione)

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LORENZO SCILLITANI

primo sindaco di Foggia dopo l'Unità e fondatore della omonima biblioteca popolare

nello stesso Capoluogo.

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S c h e d a r i o

Fondo “Regno di Napoli - Puglia - Capitanata„ posseduto dalla Biblioteca Provinciale di Foggia

(Cont inuaz ione de l n . ro precedente ) 97

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BICCARI, M. - LOCO, M. Guida di Foggia e del la Provincia.

Bari, Tipografia G. & C. Resta, 1957, 16., pp. 346, ill. 26, una planimetria di Foggia, una carta stradale territoriale dei comuni della Provincia.

BLANDAMURA, Giuseppe.

1l Duomo d i Taranto . Ne l la s tor ia e ne l l 'a r te .

Taranto. Stab. Tipografico Arcivescovile, 1923, 8., pp. XI, 212 - III e 19 tavole.

98

BOFFI, Ferruccio E. Uomini in camicia.

Firenze, Editore Vallecchi, 1921, 16., pp. 158. 94

BIOGRAFIA ------ degl i uomini i l lustr i del Regno di

Napo l i o rnata de ' l o ro r ispet t iv i r i t ra t t i compi la ta da d ivers i le t terat i

naz ional i . . . Napoli, presso Nicola Gervasi calcografo, 1814-1826, 8., Voll. 11.

95

BISCEGLIA, Michele. In memoria di Ciro Angel i l l is. Ricordi di un Amico. Sta in ANGELILLIS, Ciro. Il Santuar io de l Gargano e i l cu l to d i S . Michele . nel mondo. Vol . I I .

(Foggia, 1957), pp. 426-429.

96

99

BONGHI, Onofrio.

Discorso pronunz ia to da l Segre tar io Genera le de l l ' In tendenza d i Bar i D . Onofr io Bonghi , nel l 'apertura del Consigl io Provinciale

de l l ' anno 1842.

Bari, Stabilimento Poligrafico di T. Pansini, 1842, 16, pp. 22.

100

BONUCCI, Carlo. Vedi NAPOLI -----e i luoghi celebri del le sue vic inanze.

(Napoli, 1845).

BISCEGLIA, Vitangelo. Memor ie s tor iche contenent i la ser ie deg l i

avven iment i che hanno avuto luogo ne l la c i t tà di Al tamura. . . dal pr inc ip io di Genna io 1799 per tu t to i l mese d i

Maggio . . . Sta in CRONACHE

--- de i f a t t i de 1799 . . .

Bari, 1900, pp. 283-399.

BORDIGA, Oreste.

L 'Agr ico l tura e l 'economia agrar ia nel la

provincia di Bari . Sta in PROVINCIA DI BARI. La te r ra d i Bar i so t to l ' aspe t to s to r i co .

economico e natura le .

Trani, 1900, Vol. III, pp. 339-466.

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S c h e d a r i o

102 BORRELLI, Nicolò. Memoria Patr ia di P. Nicolò Borrel l i del le

scuole Pie.

Foggia, Tipografia Pasquale Russo, 1838, 16., pp. 17+8.

103

BORRELLI, Pasquale. Memorie legal i di Pasquale Borrel l i avvocato

napo l i tano .

Napoli, Tipografia Angelo Trani, 1818, 8., pp. 490.

DI FOGGIA. «Atti del Convegno di Studio sui problemi della trasformazione agraria del Mezzogiorno d'Italia». (Foggia, 1958), pp. 127-128.

107 BOURGET, Paul.

Sensat iones d ' I ta l i e . (Toscane-Ombrie-Grande - Grèce).

Paris, Alphonse Lemerre Editeur (Tipografia E. Colin) 1891, 16., pp. 342.

108

104 BORSA, Matteo.

Del gus to p resente in Le t te ra tura I ta l iana .

Dissertazione del Sig. Dott. Matteo Borsa regio professore nella Università di Mantova. Data in luce e accompagnata da copiose osservazioni relative al medesimo argomento da Stefano Arteaga. Sta con: ACCADEMIA (REAL) DELLE SCIENZE E DELLE LETTERE. Napoli. Napoli, «Statuti della Real Accademia delle scienze e delle Belle Lettere eretta in Napoli dalia Sovrana Munificenza». Napoli, 1780.

105

BOZZINI, Umberto.

Fedra - Tragedia in quattro atti di Umberto Bozzini. Rocca San Casciano, Licinio Cappelli. Arti Grafiche (F. Cappelli), 1959, 16., pagine 123,

109 BREVE

- cronica di un monaco cassinese anon imo. Versione di Michelangelo Naldi... sta in

CRONISTI -----e scr i t tor i s incroni del la dcminazione

normanna nel Regno di Pugl ia e Sic i l ia .

Napoli, 1845; Vol. I, pp. 457-488.

BOTTARI, S. Note su l Duomo d i Monreale . Sta in

SOCIETA' SICILIANA DI STORIA PATRIA - PALERMO. VIII Centenario della morte di Ruggero i7. «Atti del Convegno internazionale di Studi ruggeriani». (Palermo 1955), pp. 269-275.

110 BREVE --- Ragguagl io del l 'agr ico l tura e pastor iz ie

del Regno di Napol i di qua del Faro.

Napoli, s. e. (Tipografia del Filiatre-Sebezio) 1845, 8., pp. IV-148.

106 BOTTINI, Ottavio. Ril ievi tecnici ed economici sulle

concimazioni . Sta in ENTE AUTONOMO FIERA

BRIGANTI, Francesco. Vedi COSTA, Oronzo G. e BRIGANTI Francesco.

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S c h e d a r i o

Relazioni intorno al la malatt ia dominata

ne ' bach i da se ta ne l l ' es tà de l 1858.

Napoli, 1859.

116 FRUZZONI, Bernardo. Abusi dal la Giurisdizione ecclesiast ica nel

Regno di Napoli.

Venezia, s. t., 1769, 8., pp. XII-229. 112 BRIGANTI, Tommaso.

Prat ica Criminale del le Cort i Regie e Baronal i del Regno di Napol i raccol ta dal Dot to r D . Tommaso Br igant i .

Napoli. Tipografia Vincenzo Mazzola, 1755, 4., pp. VIII-376.

117 BUONAJUTO, Mario. Note sul pensiero g iovani le Cartes iano

(16181620). Sta in UNIVERSITA' DEGLI STUDI. BARI. «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia». Vol. II. (Bari, 1956) pp. 47-60.

113 BROGLIA, Carlo Antonio.

Tra t ta to de ' t r ibu t i , de l l e monete , e de l governo pol i t i co del la Sani tà. Opera di

Stato e di commercio , di Pol iz ia e di

F inanza: mol to , a l la fe l ic i tà de ' popol i , a l la robustezza. deg l i S tat i , ed a l la g lor ia e

possanza maggiore de ' Pr inc ip i , conferente e necessar ia .

Napoli, presso Pietro Palombo, 1743, 16., pp. XII, XVIII-576.

114

BRUNI, Achille.

Del l 'agr ico l tura e pastor iz ia d i qua de l Faro .

Breve notizia distesa secondo le relazioni delle Società Economiche da A. Bruni di Barletta. Sta in BREVE ragguagl io del l 'agr ico l tura e pastor iz ia del Regno di

Napol i d i qua del Faro.

Napoli, 1845, pp. 61-148.

115 BRUNO, Carlo. Vedi VOCINO, Michele. Il protez ionismo

mar i t t imo dal le or ig in i ne i var i s tat i con prefazione di Carlo Bruno. (Napoli, 1912).

118 BUONSANTO, Vito.

In t roduz ione a l la geogra f ia ant i ca e moderna del Regno di Napol i pe '

g iovanet t i da Vito Buonsanto. Napoli, Tipografia Domenico Sangiacomo, 1814, 16., pp. 148 e 1 tavola.

119 BUONSOLLAZZI, Giuseppe. Per la s tor ia . Raccolta di cenni biografici, di

articoli, di giudizi e di notizie intorno all'Avvocato Carlo Villani. Napoli, Tipografia Ed. Tocco e Salvietta, 1903, 8., pp. V-354.

120

BUONTEMPO, Michele.

Rag ionamento in to rno a l la con t rovers ia t ra l 'Amministrazione del l 'Ospiz io Maria

Cr is t ina in Foggia e la Deputaz ione

Prov inc ia le d i Capi tanata.

Foggia, Tipografia del R. Orfanotrofio diretto da G. Quaglierini, 1870, 8., pp. 25.

121 BUONTEMPO, Michele.

Ult ime note in di fesa del la Cappel la dei

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S c h e d a r i o

Sette Veli contro il Demanio dello Stato. Trani, Tipografia Fratelli Laghezza, 1894, 8., pp. 15.

122

BUONTEMPO, Michele.

Vedi COMUNE DI FOGGIA. Relazione sul bilancio 1877 della Giunta Municipale di Foggia. Relatore Avv. Michele Buontempo. (Foggia, 1876).

123 BUONTEMPO, Michele.

Vedi MONGELLI, Attilio e Buontempo Michele. Istituto Pio- Conservatorio dell'Addolorata contro Rosa. (Foggia, 1889).

127 BUONTEMPO, Michele.

Vedi OLIVIERI, Pietro e Buontempo Michele. Pel Municipio di Foggia contro il Demanio dello Stato.

Trani, 1894.

128 BUONTEMPO, Michele.

Vedi OLIVIERI, Pietro e Buontempo Michele. Per gli eredi Cucci contro la «Fondazione Scillitani». Foggia, Tipografia Cardone, 1888, 8., pp. 48.

124 Vedi MONGELLI, Attilio e Buontempo

Michele. L'Arciconfraternità del SS. Sacramento di Foggia contro il Capitolo della Cattedrale. (Napoli, 1888).

129 CAFARO, Pasquale.

Sta in CELLAMARE, Daniele. Un cinquantenario glorioso. Mascagni e la «Cavalleria» visti da Cerignola. (Roma, 1941), pp. 13-16.

130

125 BUONTEMPO, Michele. Vedi MONGELLI, Attilio e Buontempo

Michele. Per i Signori germani Gaetano, Grazia e Francesca De Mita contro la Pia Fondazione Scillitani e la Signora Rosa Nannarone eredi del fu. Lorenzo Scillitani. (Foggia, 1890).

126 LUONTEMPO, Michele. Vedi OLIVIERI, Pietro e Buontempo

Michele. Pel Capitolo Cattedrale di Foggia contro Elisa De Chiara. Trani, 1893.

CAFARO, Pasquale.

Federico II fu mai a Castel del Monte? Sta in SOCIETA' DI STORIA PATRIA PER LA PUGLIA. «Atti del I. Congresso Storico Pugliese e del Convegno delle Società di Storia Patria». (Terra di Bari, 4-8 Settembre 1951). (Bari, 1952), pp. 96-101.

131

CAFARO, Pasquale.

I Figli di Manfredi. Sta in SOCIETA' DI STORIA PATRIA PER LA PUGLIA. «Atti del III Congresso Storico Pugliese e del Convegno internazionale di Studi Garganici». (Bari, 1955), pp. 85-93.

(Continua)

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S c h e d a -r i o

Nuove accessioni

I - Bibliografia - Biblioteconomia Enciclopedia.

284. SERRA-ZANETTI, Alberto.

L'arte della stampa in Bologna nel primo ventennio del Cinquecento. Prefazione di Lamberto Donati. Bologna, s. e. (Coop. Tipografica Azzoguidi) 1959, 8., pp. XVI-478. serie - N. I.

«Biblioteca de " L'Archiginnasio,, ». Nuova serie, N. l.

II - Religione - Storia delle Religioni - Storia della Chiesa - Mitologia - Teologia - Agiografia - Testi.

285. TALMUD.

---- Babilonese. Trattato delle benedizioni. A cura di Eugenio Zolli. Con uno studio introduttivo di Sofia Cavalletti.

Bari, G. Laterza, 1958, 8., pp. III - 440. «Testi Religiosi».

(Continuazione dal n.ro precedente) III - Pedagogia (Scuola - Didattica - Educazione Fisica - Sport).

287.

LAMA, Ernesto.

Il pensiero pedagogico dell'Illuminismo. Firenze, Coedizioni Giuntine Sansoni (Città di Castello, «Società Poligrafica Editoriale») 1958, 8., pp. XLVII-593 e E tavv. f. t. «I Classici della Pedagogia Italiana» direttori dell'opera: Ernesto Lama - Luigi Volpicelli.

288. SARDI, Bruno.

Il pensiero pedagogico del Medioevo. Firenze, Coedizioni Giuntine Sansoni (Città di Castello, «Società Poligrafica Editoriale») 1956, 8., pp. XI-510 e 8 tavv. f. t, «I Classici della Pedagogia Italiana» direttori dell'opera: Ernesto Lama - Luigi. Volpicelli.

IV - Filosofia (Storia - Critica - Testi) - Psicologia.

289. 286. WATTS, Alan W.

Lo Zen. Un modo di vita, lavoro e arte in Estremo Oriente. A cura di Umberto Eco. Milano, V. Bompiani (Stab. Tip. Toffaloni) 1959, Il, 8., pp. 172. «Portico» Critica e Saggi.

SCHAFF, Adam.

La teoria della verità nel materialismo e nell'idealismo. Questioni generali. Traduduzione dal tedesco e prefazione di Alessandra Mazzone. Milano, G. G. Feltrinelli (Off. Graf. I.E,I,) 1959, S., pp. XXXII-411.

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S c h e d a r i o

V - Storia e Scienze ausil iarie - Biografia.

VI - Geografia - Viaggi - Turismo - Tradizioni popolari - Etnografia - Annuari - Almanacchi.

290. PAOLI, Ugo Enrico.

Avventure e segreti del mondo greco e romano. Firenze, F. Le Monnier, (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1960, III, 8., pp. 644. fig. e 70 tavv.

295.

QUILICI, FOLCO.

Ultimo paradiso Bari, «Leonardo da Vinci», (Firenze, Zincografica ) 1962, III, 16., pp. 90 fig. 36 tavv. in bianco e nero e 6 a colori.

«Piccolo orizzonte».

291.

PAOLI, UgoEnrico. Vita romana.

Firenze, F. Le Monnier, (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1958, VIII, 8., pagine XVI-473 fig. e 128 tavv.

292.

PROVINCIA DI MANTOVA.

Giornale degli. amici della libertà italiana (1797-1799). A cura di Gilberto Finzi. Mantova, s. e. (Alce) 1962, 8., pp. XXIV-198. «Mantova nel Risorgimento».

296. ZARBO, Angelo.

Redditi e culture in Sicilia.

Napoli, G. Carribba, 1961, 8., pp. 128.

VII- Letteratura antica e moderna (Filologia - Testi - Critica - Storia fino al 1900).

297. CHIARI, Alberto.

Indagini e letture. Seconda serie.

te della Stampa») 1954, 16., pp. 298.

293.

TODESCO, Luigi - DANIELE, Ireneo. Manuale di Cronologia. Vol. I: tavole cronologiche e genalogiche.

Padova, Gregoriana Editrice (Tip. del Seminario) 1957, III, 8., pp. 174.

294.

298.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Ar

CHIARI, Alberto.

Indagini e letture. Terza Serie.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 16, pp. 366.

WELTER, Gustave.

Moria della Russia dalle origini ai giorni nostri. Traduzione di Ivo Luzzatti. Bologna, Cappelli (Rocca S. Casciano, .b'. Cappelli) 1961, 8., pp. 610 con 12 tavv. f. t. e 4 cartine geografiche. «Storia e Vita» collana diretta da Amedeo Tosti. XXIII.

299.

CICERO, (Marcus Tullius).

Lettere ai familiari. Testo 1àtino e versione di Carlo Vitali. Bologna, N. Zanichelli( S. p. A. Poligrafici il Resto del Carlino) 1962, 16., voll. 2., pagine 865 compless.

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S c h e d a r i o

300.

CUPAIUOLO, Fabio.

Breve teoria dello stile. Con appendice di consigli pratici per la traduzione e la composizione. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1959, 16., pp. 102.

301.

DEVOTO, Giacomo. Origini indoeuropee. Firenze, Sansoni («L'Impronta») 1962, 8., pp. 521 fig. con 20 tavv. f- t.

«Origines». Studi e materiali pubblicati a cura dell'Istituto italiano di preistoria e protostoria.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 88. «Lettura Dantis Scaligera».

306.

MONTANARI, Fausto.

Il canto XI dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 58. «Lettura Dantis Scaligera».

307 .

PAGLIARO, Antonino. Il canto XIX dell'inferno. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 26. «Lettura Dantis Scaligera». 302.

FALLANI, Giovanni.

Il canto II dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1960, 8., pp. 28. «Lettura Dantis Scaligera».

303.

308.

PAOLI, Ugo Enrico.

Il Latino maccheronico.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1959, 16., pp. VIII-258. Bibliotechina del Saggiatore» diretta da Bruno Migliorini. XIII.

GALBIATI, Giovanni.

Silloge epigrafica. Iscrizioni latine e italiane. Milano, U. Hoepli, Ciampi, (Tip. U. Allegretti). 1960, 4., voll. 3 con indici.

304. LIMITE, Eugenio L.

Il libertino. Antologia a cura di Eugenio Limite. Milano, Sugar (Archetipografia) 1961, 8., pp. 373.

305.

MARCAZZAN, Mario. Il canto V dell'inferno.

309.

PARLANGELI, Oronzo.

Storia linguistica e storia politica nell'Italia. meridionale. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa)) 1960, 16., pp. 204. «Biblioteca Letteraria». Pubblicazioni a cura dell'Istituto di Filologia moderna dell'Università di Messina. IV.

310. PASCAL, Carlo.

Graecia capta. Saggi sopra alcune fonti greche di scrittori latini. Firenze, Successori Le Monnier (Catania,: N. Giannotta) 1905, 8., pp. 177.

103

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S c h e d a r i o

311.

PASQUAZI, Silvio.

1l canto XVI dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 38. «Lettura Dantis Scaligera».

SAPEGNO, Natalino.

Il canto III dell'Inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1960, 8., pp. 28. «Lettura Dantis Scaligera».

312.

PIROMALLI, Antonio. Il canto VI dell'inferno. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1960, 8., pp. 36. «Lettura Dantis Scaligera».

318.

SCOLARI. Antonio.

Il canto XXI dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 38. «Lettura Dantis Scaligera». 313.

POMPEATI, Arturo.

Il canto IV dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1960, 8., pp. 26. «Lettura Dantis Scaligera».

319.

SOLDATI Paolo.

Il canto XVII dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 22. «Lettura Dantis Scaligera».

314.

RONCONI, Alessandro.

Il verbo latino.

Problemi di sintassi storica. Edizione rinnovata e ampliata. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1959, 8., pp. 250.

320.

SOZZI, B. Tommaso.

Il canto XXII dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 40. «Lettura Dantis Scaligera».

315.

SACCHETTO, Aleardo.

Il canto XXIII dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 34. «Lettura Dantis Scaligera».

321.

TERRACINI, Benvenuto.

Pagine e appunti di linguistica storica. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1957, 8., pp. XX-303.

316. 322.

SANSONE, Mario.

Il canto X dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 64. «Lettura Dantis Scaligera».

TOFFANIN, Giuseppe.

Il canto VIII dell'inferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1960, 8., pp. 28. «Lettura Dantis Scaligera».

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S c h e d a r i o

323. 328.

VALLONE, Aldo.

I l canto VII del l ' in ferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1960, 8., pp. 30. «Let tura Dant is Scal igera».

GUTIA, Ioan. Linguaggio d i Ungare t t i . Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Ar te della Stampa») 1959, 16., pp. IV-148. «Bibliotechina del Saggiatore» diretta da Bruno Migliorini XIV.

324. ZOLLA, Elemire. Volgari tà e dolore . Milano, Bompiani (Varese, «La

Tipografifica») 1962, 8., pp. 142. «Port ico». Cri t ica e saggi , 36 .

329.

LOIODICE. Ester.

U' cantè d 'u tavul i jerè . Poemetto in dialetto foggiano. Milano, Editrice «Convivio Letterario», 1961, 8., pp. 29.

325.

330. ZANNONI, Ugo.

I l canto IX de l l ' in ferno.

Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 32. «Let tura Dant is Scal igera».

VIII – Letteratura - contemporanea - Poesia - Letteratura narrativa - Critica - Test i del secolo XX.

326.

FEIFFER, Jules.

I l complesso facile. Guida alla coscienza inquieta. A cura di Umberto Eco e Caty Berberian. Milano, Bompiani (Granata) 1962, 8., 118, c. n. n.

327.

MALLARDI, Antonio. Levantazzo .

Bari, Editrice «Leonardo da Vinci» (Firenze, Zincografica) 1961, 16., pp. 138, tavv. 18 in bianco e nero e 8 a colori. «Piccolo Orizzonte».

331.

MOCCHINO, Alberto.

L’arte d i Pascol i nei Carmi Lat in i .

Firenze, F. Le Monnier (Bologna, Mareggiani) 1924, 16., pp. 71.

332.

RUARK, Roberto.

Non p iù povero . Traduzione dall'inglese di Bruno Oddera. Milano, Bompiani (S. A. M. E.) 1962, III, 16., pp. 992.

GARGIULO, Alfredo.

Let teratura I tal iana del Novecento. Nuova edizione ampliata. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani e L'Arte della Stampa») 1958, 16., pp. XI-709.

333.

RUSCA, Luigi.

Il breviario dei la ic i a cura di Luigi Rusca. Milano, Rizzoli, 1960, IV, 16., pp. 1207.

105

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S c h e d a r i o

334. RUSCA, Luigi.

Il secondo breviario dei laici a cura di Luigi Rusca. Milano, Rizzoli, 1961, 16., pp. 1162.

IX - Belle arti (Archeologia - Pittura - Scultura - Architettura - Musica - Cinema - Teatro).

XII - Scienze (Fisiche - Chimiche - Naturali - Matematiche - Merceologia - Statistica).

338. CHISINI. O. - MASOTTI BIGGIOGERO, G. Esercizi di geometria descrittiva.

Milano, Libreria Politecnica C. Tamburini 1956, III, pp. 152 f g.

335. VIALE FERRERO, Mercedes. Arazzi italiani del Cinquecento. Milano, A. Vallardi, 1961, 8., pp. 95 ill. e 7 tavv. a colori. f. t.

«Le arti nella casa italiana» collana ideata e diretta da Giovanni Mariacher e Francesco Vallardi.

339.

PIVATO, Giorgio.

Le gestioni industriali produttrici di servizi. Torino, Unione Tipografico-Editrice Torinese (Adua-Damonte) 1962, 8., pp. XXIV964 con 4 allegati. «Trattato di Ragioneria» diretto da Aldo Amaduzzi. V.

X ---- Scienze giuridiche - Legislazione.

336.

340. RANZI, Silvio. Istituzioni di zoologia. Milano, Casa Editrice Ambrosiana, (Tip. Ubezzi & Dones) 1961, III, 8., pp. 356 fig. RIZZI, LUIGI.

Le tabelle dei millesimi per la ripartizione delle spese negli stabili in condominio. Guida. pratica per il calcolo con numerosi esempi. Bari, «Leonardo da Vinci», (Bologna, L. Parma) 1961, 8., II, pp. 242 fig.

337.

VASCO, Giuseppe.

Smarrimento, distruzione o sottrazione di titoli - Ammortamento e rilascio di duplicati con formulario. Svincolo di indennità di espropriazione per causa di pubblica utilità con formulario. Assegni bancari privi di copertura - Regolarizzazione fiscale e azione di regresso.

Foggia., s. e. («La Tipografica») 1962, pp. 48.

341.

RIEGEL, Emil Raymond.

Chimica industriale. Traduzione a cura del Prof. Angelo Mangini con la collaborazione del Prof. Riccardo Passerini e dell'ing. Lorenzo Merlin per la parte relativa al macchinario e all'apparecchiatura chimica; con 294 figure nel testo. Torino, Unione Tipografico-Editrice Torinese (Varetto) 1952, 8., pp. XX-1228 fig.

342. SOLAINI, Luigi.

Lezioni di topografia e di geodesia.

Milano, Libreria Politecnica C. Tamburini, 1958, 8., pp. 990 fig.

(Continua)

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S c h e d a r i o

CHIARI, A. 102

CHISINI, O. 106

CICERO, (M. T.) 102

CUPAIUOLO, F. 102

DANIELE, I. 102

DEVOTO, G. 103

FALLANI, G. 103

FEJFFER, J. 105

GALBIATI, G. 103

GARGIULO, A. 103

GUTTA, I. 105

LAMA, E. 101

LIMITE, E. L. 103

LOJODICE, E. 105

MALLARDI, A. 105

MARCAZZAN, M. 103

MASCOTTI BIGGIOGERO, G.

106

MOCCHINO, A. 105

MONTANARI, F. 103

NARDI, B. 101

PAGLIARO, A. 103

PROLI, U. E. 102-103

PARLANGELI, O. 103

PASCAL, C. 103

PASQUAZI, S. 103

PIROMALLI, A. 103

PIVATO, G. 106

Indice alfabetico

degli Autori

POMPEATI, A. 104

PROVINCIA di Mantova. 102

QUILICI, F. 102

RANZI, S. 106

RIEGEL, E. R. 106

RIZZI, L. 106

RONCONI, A. 104

RUARK, R. 105

RUSCA, L. 105

SACCHETTO, A. 104

SANSONE, M. 104

SAPEGNO, N. 104

SCHAFF, A. 101

SCOLARI, A. 104

SERRA-ZANETTI, A. 101

SOLAINI, L. 106

SOLDATI, P. 104

SOZZI, B. T. 104

TERRACINI, B. 104

TODESCO, L. 102

TOFFANIN, R. 104

VALLONE, A. 104

VASCO, G. 106

VIALE FERRERO, M. 105

WATTS, A. W. 101

WELTER, G. 102

ZANNONI, U. 104

ZARBO, A. 102

ZOLLA, E. 104

Edizioni Dell'Ente «PROVINCIA DI CAPITANATA»

Atti del Consiglio Provinciale e della Gestione Straordinaria (in - 40, sopraccoperta f igurata) Anni 1952-1961; volumi 12. Istituti d'arte e di cultura (in - 80, copertina figurata) - Ila Biblioteca Provinciale di Foggia. Pp. 34, 6 tavole fuori testo. Monografie della Biblioteca Provinciale (in - 80, coperta figurata) - Tedeschi, Ascoli Satriano nel Risorgimento nazionale (Diario 1799-1828).

STUDIO EDITORIALE DAUNO F o g g i a

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I l nuovo Consiglio Prov.le.

Il Consiglio Provinciale di Foggia, risultato eletto nella consultazione popolare del 6 novembre 1960, non avendo provveduto ad esprimere il suo presidente e la giunta, era sospeso con decreto prefettizio del 4 marzo 1961 e quindi sciolto dal Presidente della Repubblica, con suo decreto del 21 aprile.

Iniziatasi col primo provvedimento la gestione commissariale, intervenivano le elezioni del 2 giugno 1962 ed erano proclamati i nuovi amministratori provinciali, così politicamente qualificati D. C. 1)Avv. Stanislao Capobianco (Roseto Valfortore), 2) Sig. Salvatore Comitangelo (Margherita di Savoia), 3) Avv. Gabriele Consiglio (Foggia), 4) Prof. Vittorio De Miro (Foggia), 5) Sig. Alberto De Santis (Troia), 6) Sig. Luigi Fiordelisi (Foggia), 7) dott. F. Paolo Galasso (Foggia), 8) Prof. Primiano Magnocavallo (Serracapriola), 9) Avv. Matteo Renzulli (Monte S. Angelo), 10) Dott Luigi Rubino (Foggia), 11) Avv. Bernardino Tizzani (Manfredonia); P. C. 1. 1) Prof. Emilio Amoroso (S. Severo), 2) Sig. Michele Berardi (S. Nicandro Garganico ), 3) Sig. Gaetano D'Alessandro (Cerignola), 4) Sig. Nicola D'Andrea (Manfredonia), 5) Sig. Lorenzo Dell'Osso (Lucera), 6) On.le Michele Magno (Manfredonia), 7) Sig.

Matteo Merla

Notiziario

(S. G. Rotondo), 8) Sig. Antonio Nardella (S. Marco in Lamis ), 9) Sig. Pasquale Panico (Foggia), 10) Prof. Pasquale Ricciardell,i (Torremaggiore), 11) Sig. Savino Vania (Foggia); P. S. 1. 1) Sig. Filippo Di Venosa (Ortanova), 2) Per. ind. Michele Lattanzio (Margherita di Savoia), 3) Dott. Teodoro Moretti (Rodi Garganico); C. N. 1) Avv. Giuseppe Pepe (Foggia), 2) Avv. Giovanni Scillitani (Foggia); P. S. D. I. Dott. Michele Protano (Peschici); P. L. Ins. Fran-

cesco Della Vella (Vico del Gargano) ; P. D. I. U. M. I ns. Vincenzo Bafunno (S. Ferdinando di Puglia).

Ai componenti del nuovo Consiglio, che si è insediato il 14 luglio, la Direzione e i Collaboratori di questo bollettino porgono il più fervido saluto augurale. Essi sono convinti che l'amministrazione ordinaria del massimo ente di Capitanata, sviluppando l'iniziativa culturale della Commissione straordinaria fino agli estremi limiti consentiti dal Bilancio, esaudirà le esigenze della Cultura in generale e quelle particolari, che si riferiscono ai massimi problemi della Biblioteca provinciale: trasferimento in sede più idonea, incremento della suppellettile libraria e pubblicazione dei suoi

rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrirrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

la Biblioteca provinciale di Foggia Bollettino bimestrale d'informazione a cura dell'Amministrazione Provinciale

Direttore responsabile: dott. Angelo Celuzza direttore ff. della Biblioteca Provinciale 'Direzione tecnica dello Studio Editoriale Datino Tipografia del Sacro Cuore di Gesù Sant'Agata di Puglia

(Fg.)

Autorizzato dal Tribunale di Foggia il 6 giugno 1962 e in pari data registrato presso quella Cancelleria al n. 150

108

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c o n f e r m a

la

Provincia:

ente pilota

Dalle «dichiarazioni programmatiche» rese innanzi il nuovo Consiglio provinciale dal suo Presidente all'atto dell' insediamento (v. qui nel «Notiziario»), stralciamo alcuni passi che, senza alterare l 'unità concettuale del testo, convalidano il criterio informatore che presiede alla vita di questo bollettino.

«... Vi è altro punto che merita di essere sottolineato, perchè

rappresenta e costituisce un momento essenziale, I 'atteggiamento più nuovo ed aperto del nostro impegno amministrativo...

«Si tratta di espandere l' interesse del nostro Ente oltre i settori di propria competenza, oltre i l imiti istituzionalmente rappresentati dall 'assolvimento dei propri compiti; si tratta di inserire il nostro Ente in tutt i i processi di sviluppo che impegnano ed impegneranno sempre di più la vita della Provincia , di Foggia ; si tratta di sensibil izzare i l nostro Ente a tutti i problemi economici, sociali, amministrativi, a tutte le manifestazioni scientif iche, artistiche, culturali e sportive della Provincia di Foggia.

«Si è detto che il nostro deve essere l 'Ente-primario della comunità provinciale, e che dovrà divenire, poichè ne ha la capacità e la struttura, l '«Ente pilota» di ogni seria attività provinciale.

111

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«In verità, noi desideriamo vivamente che l'Ente Provincia non sia considerato come un distretto territoriale dello Stato, ma come un organismo che serva al coordinamento ed alla soddisfazione di interessi che, se sono diversi da quelli più generali dello Stato, trascendono certamente quelli dei Comuni. Occorre, pertanto, che il nostro Ente s'inserisca validamente ed autorevolmente nel più ampio circuito di quegli interessi preminenti che sollecitano l'evoluzione dell'economia della nostra terra ed il progresso delle condizioni sociali della nostra gente.

«Laddove si tratta di creare iniziative, là occorre promuoverle con indicazioni serie e senza demagogia ; laddove si tratta di prendere atto di iniziative suggerite da altri Enti economici o amministrativi della provincia, là occorre seguirle ed incoraggiarle: in ogni caso sollecitando e favorendo collaborazioni, aiuti e solidarietà.

«... Tutto ciò non significherà dispersione di energie per la nostra Amministrazione, nè fuga di propositi, nè eversione di compiti, nè sperpero di contributi. Se da una parte ci impegnamo a concentrare i nostri sforzi nei l'assolvimento dei compiti propri di istituto, dall'altra io credo che si debba perseguire questa meritoria opera di accostamento della Provincia a quelle tematiche e a quelle realtà che sono otre i suoi limiti istituzionali.

«Vi sono delle chiare tracce di orientamento, che segnano la necessità di concentrare i nostri sforzi nel momento stesso in cui indicano le realtà da affrontare nella loro più naturale prospettiva. Sono direttrici che rinvengono profondamente dalla storia e dalla geografia della nostra Capitanata...

«... Gargano, Tavoliere e Subappennino : altopiano, pianura e collina; tre processi diversi nel formarsi; di epoche e di civiltà; tre modi diversi nel divenire della storia; tre atteggiamenti distinti nel formarsi delle comunità verso 'unità morale della Nazione e verso lo Stato; ma tre vivissime realtà che oggi hanno un'anima sola ed un comune destino».

Avv. GABRIELE CONSIGLIO

Presidente

dell'Amm.ne Prov.le di Capitanata

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Biblioteca

e

democrazia

Circa due anni fa apparve nei giornali la notizia d'un fatto,

crediamo, senza precedenti: in una cittadina della Puglia un ragazzo, tolto dal padre agli studi, sfogò il proprio risentimento dando fuoco alla biblioteca comunale. L'insano gesto, di schietta marca meridionale, mirava giusto nel senso che il ragazzo, appena tredicenne, seppe vedere nella biblioteca pubblica quel che non riescono ancor oggi a vedere tanti educatori e sociologi italiani: lo strumento principale, quasi il simbolo della liberazione attraverso il libro --- una liberazione alla quale ogni individuo desideroso e capace ha diritto in una società democratica. Questa liberazione va intesa nel senso più ampio, come affermazione della personalità. E' naturale che là dove, come in America, le biblioteche assolvono degnamente questa missione sociale, esse ricevano tangibili testimonianze di riconoscenza, sotto forma di lasciti, da parte di coloro i quali, grazie alla biblioteca, sono arrivati a essere qualcuno: il che permette alla biblioteca di sviluppare ancor meglio l'efficacia della propria azione. L'importanza di questa azione viene riconosciuta anche dagli. uomini di Stato americani. Nel 1959 John Kennedy, l'attuale Presidente, così si esprimeva in proposito: «Se questa Nazione vuol essere saggia quanto forte, se vogliamo che il nostro destino si adempia, allora avremo bisogno di un maggior numero di idee nuove per un maggior numero di uomini savi che leggano un maggior numero di buoni libri in un maggior numero di, biblioteche pubbliche. Queste devono essere aperte a tutti, tranne al censore. Noi dobbiamo conoscere tutti i fatti, udire tutte le alternative, porgere ascolto a tutte le critiche...». Vent'anni prima il Presidente Roosevelt aveva affermalo: «le biblioteche sono essenziali al funzionamento di una società democratica» (1)

113

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Biblioteca e democrazia sono due belle parole greche non aventi tra loro, in apparenza, alcun rapporto diretto: ma a farcelo subito intuire basterà l'aforisma baconiano: knowledge is power .

Decadenza di una tradizione.

Quando si parla del diritto fondamentale di tutti i cittadini in un paese: democratico, all'istruzione, della «produttività» per l'intera naz ione dell'istruzione estesa a ogni ceto di persone, dell'educazione degli adulti quale mezzo di valorizzazione della personalità umana, della necessaria iniziativa dello Stato in questi settori e dei pericoli delle statizzazioni, dei problemi relativi all' impiego del tempo libero dei lavoratori, dei prodigiosi mezzi audiovisivi, potenziali veicoli di redenzione e di perdizione, della politica del libro e così via, si dimentica che di là da tutti questi problemi, ma in stretto rapporto con essi, ve n'è uno che in Italia siamo lontani dall'avere, non dico affrontato e risolto, ma perfino impostato in modo razionale ed organico. com'è stato nella maggior parte dei paesi civili: il problema della biblioteca. E spiacevole dover constatare questo in un paese. che duemila anni or sono vantava nella capitale dell'impero romano il migliore servizio bibliotecario che l'antichità avesse conosciuto, in un paese. che insieme a due o tre altri d'Europa salvò nelle biblioteche monastiche del Medioevo quanto era sopravvissuto della eredità letteraria greco -romana e dove, prima e meglio che in ogni altro, l'industria umanistica attinse dalle biblioteche, pubblicò e divulgò i testi di quella eccelsa eredità di pensiero, così da partorire addirittura una civiltà nuova; dove, inf ine, nel Settecento le biblioteche universitarie, palatine ed ecclesiastiche rispecchiarono efficacemente la cultura enciclopedica del secolo facendosi strumenti di progresso civile. Nell'Ottocento una così nobile tradizione decadde; le biblioteche italiane cominciarono a non stare più al passo delle esigenze, cresciute a dismisura, della specializzazione e della divulgazione del sapere. La parte della popolazione che veniva faticosamente guadagnata all'istruzione non trovò -- causa la mancanza d'un servizio pubblico di lettura - di che alimentarla, cosicchè la giungla rinasceva subito negli scarsi terreni bonificati e la civiltà contadina -- la civiltà degli analfabeti - sopravvisse indisturbata fino ai giorni nostri. D'altra parte lo spirito illuministico ed enciclopedico dell’aristocratica cultura settecentesca, rispecchiata nelle biblioteche

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principesche e conventuali; troppo spesso s'inaridì in erudizione senz'anima, in vacua bibliofilia.

Come risultato di tutto questo, si verifica oggi in Italia una situazione paradossale: generale disinteresse per il servizio e l'organizzazione bibliotecaria, diffusa tendenza al collezionismo librario; scarso amore della lettura. La circostanza che le biblioteche settecentesche sopravvivessero e fossero rese pubbliche nell'Ottocento e che numerose altre, anche in centri modesti, se ne costituissero per lasciti privati o iniziativa di Comuni, significò, infatti, ben poco per la diffusione della cultura. La penetrazione del libro nelle masse avviene nella misura in cui la biblioteca raggiunge anche gli agglomerati più piccoli e riesce ad aggiornarsi di continuo, studiando insieme quegli accorgimenti atti a valorizzarne le più latenti risorse. Si discute tanto delle deficienze della scuola italiana; ma esse non sono neanche paragonabili a quelle del servizio di pubblica lettura, se si pensa che là dove esiste un edificio scolastico dovrebbe sorgere anche quello della biblioteca: così è, infatti, nei paesi di moderna democrazia. Una società democratica che voglia sul serio (e non è democratica se non lo vuole) offrire a tutti i cittadini i mezzi per elevarsi intellettualmente, (deve creare non solo le scuole, ma anche le biblioteche pubbliche.

Entriamo, con questo, nel vivo dell'argomento. Di quale natura è il rapporto tra biblioteca e democrazia ? Un'analoga domanda può porsi, è ovvio, per la scuola e per qualsiasi altro istituto o strumento di educazione. La triste esperienza di popoli «istruiti», che subirono e tentarono d'imporre ad altri popoli le più rovinose dittature, non incoraggia all'ottimismo. Ma in tali casi, che chiameremo patologici, non è soltanto l'istruzione a dover essere chiamata in causa, bensì l'intera tradizione spirituale di quei popoli. Accantoneremo pertanto la grossa questione limitandoci -- per dimostrare in quale direzione intenda muoversi un regime profondamente antidemocratico -- a citare l'affermazione hitleriana: «L'istruzione universale è il veleno più corrosivo e disintegrante che il liberalismo abbia mai inventato per la sua propria distruzione. ...Non ci dovrà essere che un certo grado d’istruzione consentito a ciascuna classe ed a ciascuna suddivisione di classi. La completa libertà di scelta nell'istruzione sarà privilegio di coloro che appartengono alla élite e di quelli che essa ammette individualmente nei suoi ranghi. Tutta la scienza deve essere sottoposta a controlli e selezioni continue. La scienza è un aiuto nella vita, e non il suo scopo principale. Noi dobbiamo perciò essere logici e dare il beneficio dell'analfabetismo alle grandi masse sociali più basse». (2)

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Ricreazione e cultura.

Democrazia è partecipazione sentita di tutti i cittadini alla cosa pubblica. La coscienza, da parte dei cittadini, della complessa realtà in cui si è calati e dei problemi che interessano la convivenza umana non è un punto di partenza ma una conquista graduale, che la società stessa organizzata ha il dovere di promuovere favorendo l'istruzione e la comunicazione. L'ignoranza è isolamento; nell'ignoranza delle masse -- fu detto giustamente -- è la fine della democrazia. L'istruzione è anch'essa, evidentemente, un processo ad infinitum; mentre le conoscenze strumentali si apprendono nella scuola in una più meno lunga (ma sempre limitata agli anni giovanili) stagione dell'esistenza, l'educazione degli adulti ha carattere permanente. Essa mira «:a permettere all'uomo ed alla donna di vivere una vita più, piena e più interessante, ed a formare i cittadini più informati e più coscienti». (3) Nate con scopi di sana ricreazione, di giuoco e modestamente culturali per i lavoratori, le iniziative concernenti l'impiego del tempo libero stanno mettendo a nudo il problema dei problemi; l'educazione dell'uomo, la formazione e lo sviluppo della personalità.

Le esigenze di comunicazione e di educazione si pongono per tutte le categorie di individui; ma anzitutto per coloro che sono stati, e in parte sono tuttora isolatati rispetto al mondo circostante. «Il contadino ha oggi delle esigenze specifiche di educazione ancora più pressanti di quelle delle altre categorie di lavoratori». (4) Le condizioni obiettive della tradizionale civiltà contadina, legata a un'economia chiusa, matrice di un ricco folclore e artigianato, vengono meno ogni giorno. Il mondo contadino non è più chiuso in se stesso; la modernità lo assale disordinatamente, lo penetra irrispettosamente da ogni lato, provocando stridenti contrasti. sovrapposizioni assurde. La radio sempre aperta, i giornalucoli letti da cima a fondo stanno a indicare nei giovani un'avidità insaziata di conoscenza, un apprezzamento inesperto dei nuovi potenti mass media, un bisogno di comunicazione non illuminato ancora, purtroppo, da capacità di giudizio e di scelta. Chi aiuterà le masse rurali a formarsi la necessaria base di discernimento e di gusto, per effettuare scelte personali ed elevarsi più in alto? Senza lo sviluppo di tale facoltà discriminante e l'affinamento del gusto, il contadino rischia di cadere più in basso di quanto prima si trovasse; la volgarità, la vera «massificazione», il più piatto conformismo sono davanti a lui. non alle sue spalle. Soltanto il libro, con gli stimoli che offre alla riflessione e con le aperture ver-

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BIBLIOTECA PROVINCIALE Sala «Gabriele Canelli»

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so conoscenze più vaste. sistematiche, funzionali, può salvarlo da tale pericolo. Il libro può esprimere e soddisfare meglio di ogni altro mezzo, compresa la scuola, quelle confuse, latenti curiosità intellettuali, che proprio il travolgente contatto con un mondo fino a ieri ignoto, o sentito come estraneo e addirittura ostile, semina nelle intelligenze semplici, spesso vivaci, il libro, con l'autorità della parola scritta, libera il contadino dal complesso d'inferiorità, nel quale è sempre vissuto. Una donna di paese mi diceva del suo figlio agli studi: «almeno lui potrà capire tante cose meglio di noi. Noi poveretti, con la terza elementare siamo andati avanti alla cieca...». Il libro, infine, può offrire le necessarie conoscenze strumentali per un lavoro e per condizioni di lavoro che un poco alla volta si vanno assimilando a quelle dell'operaio. La scuola elementare queste conoscenze non gliele ha fornite; la scuola popolare per gli adulti, i corsi d'istruzione professionale, l'azione di enti particolari, di riforma o di altro, non sono sufficienti allo scopo. Il Rossi Doria, che constata tale insufficienza, non nomina poi la biblioteca. forse perchè la vede in questo caso incorporata nell'attività degli enti suddetti, priva di personalità autonoma. E' evi dente che mai -- tanto meno negli ambienti rurali - l'azione della biblioteca può concepirsi dissociata da quella di altri istituti ed enti di educazione: senonchè sappiamo, purtroppo, per esperienza che appunto l'istituto della biblioteca -- il più capace, in senso soggettivo e oggettivo. di fecondi sviluppi -- è quasi sempre considerato un'appendice, e la meno vitale, del sistema educativo, là dove esista.

Assai più che per il contadino, almeno fino ad oggi, il libro è per l'operaio il necessario mediatore tra lavoro e cultura. «Il lavoro... presuppone una sempre maggiore efficienza culturale, una partecipazione dell'intelligenza dell'individuo al suo migliore rendimento, ed è esso stesso, nelle sue fasi evolutive, il prodotto dell’intelligenza umana, che arricchendosi vieppiù, ne perfeziona i procedimenti e i mezzi, moltiplicandone gli effetti». (5) Quando ciò non avvenga per la natura parcellare, ripetitiva e meccanica del lavoro nella grande industria, il libro conserva sempre, ed anzi accresce di valore, la propria funzione quale mezzo di riscatto della personalità mortificata, che redime dalla solitudine angosciosa, conseguenza di quel genere di lavoro e dello stesso squallore delle metropoli: una particolare solitudine, sulla quale va sorgendo tutta una letteratura.

Se ai bisogni elementari, piuttosto indifferenziati, della ricreazione intesa nel senso volgare della parola, sport e rotocalco, cine-

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ma, radio e televisione rispondono abbondantemente non solo per l'operaio e il contadino, ma per lo studente, l'impiegato, la massaia; tali mezzi solo in parte favoriscono un allargamento degli orizzonti mentali, un elevamento degli interessi intellettuali, un'apertura verso i campi della cultura e dell'arte. Stampa, cinema e radiotelevisione, abbiamo detto, possono essere veicoli di redenzione e di perdizione. Benchè la radiotelevisione (per limitarci a essa) offra buoni spettacoli di prosa, concerti, dibattiti politici, documentari scientifici, notiziari, servizi di cultura, abbiamo tuttavia talvolta l'impressione di trovarci di fronte a un perpetuo carnevale di festivals e musicals, di quiz e jazz, di canzoni e canzonissime.

Anche a prescindere da tante stucchevoli volgarità, ingoiate soprattutto da coloro che più avrebbero bisogno di autoeducarsi, le critiche che possono muoversi ai programmi radiotelevisivi, perfino ai più seri (in un sottinteso raffronto con il libro messo a disposizione di tutti nella biblioteca), riguardano appunto il loro essere programmi, che offrono ben scarse possibilità di scelta, e rappresentazioni effimere, sulle quali non è consentito tornare per approfondire il dialogo: l'insostituibile privilegio del libro. Se è vero, come è stato detto, che l'educazione degli adulti non parte da un programma prestabilito né dalla divisione del sapere in materie separate..., ma da situazioni concrete, da problemi attuali, (6) cioè personali, è facile concludere che più che i mezzi audiovisivi, i libri nella biblioteca favoriscono l'autentica educazione, ossia l'autoeducazione, dell'adulto.

Certe popolari rubriche televisive, come certe manifestazioni sportive, con l'interesse appassionato che suscitano in milioni di spettatori appartenenti a differenti classi e categorie sociali -- laureati e donne di servizio, operai e distinte signore, studenti e alti ufficiali --, sembreranno a un osservatore superficiale fattori di democrazia, il cui compito è appunto di creare un legame, un consenso tra i differenti membri e ceti sociali; sono invece soltanto fattori di conformismo. La democrazia è assai meglio servita dal libro, che stimolando il pensiero suscita negl'individui il momento della «distinzione» «Where all think alike, no one thinks very much» (W. Lipmpann).

Fondamento della civiltà scritta, nella quale tuttora viviamo, il libro, secondo l'opportuna distinzione di Silvio Pasquazi, può essere considerato come oggetto di economia, come strumento di lavoro o, infine, come fattore di cultura, attraverso il quale il cittadino, l'uomo aumenta di valore, diventa meglio e più uomo, meglio e più cit-

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tadino. (7) Nonostante le diffidenze espresse da alcuni filosofi verso la lettura, diffidenze che riguardano piuttosto il suo cattivo uso, il libro resta sempre il più ricco e potente veicolo d'idee, il mezzo più autentico e più atto a nutrire l'intelligenza. E' ovvio che non possa parlarsi di libro al singolare, ma solo di libri, e che talvolta articoli di giornali o films sono espressioni di pensiero e d'arte più serie di ponderosi volumi. Ma a questo riguardo bisogna tenere presente che il libro visto, come va visto, nella biblioteca è già un libro selezionato.

Risalgono a vecchia data, e sono state di recente riprese con vivacità, amare constatazioni e riflessioni su «questa Italia che non legge». Non intendiamo tornare qui su un fenomeno, che ci trova del resto tutti d'accordo, anche nel rilevarne le varie cause economiche, strumentali (persistente diffusione dell'analfabetismo e del semianalfabetismo) e letterarie (difficile leggibilità per le masse di tanta parte della nostra letteratura). Ben pochi aggiungono però un'altra causa, fondamentale, della scarsa abitudine alla lettura: l'assoluta deficienza di un capillare, adeguato servizio di lettura pubblica. La verità è che constatazioni e riflessioni del genere si fanno soprattutto in relazione al libro considerato come oggetto di economia, cioè in relazione agli interessi degli scrittori di mestiere, dell'industria editoriale e del commercio librario. Abbiamo altra volta espresso l'opinione che certe inchieste sulla crisi del libro e certe rubriche televisive su «Chi legge?» potrebbero più propriamente intitolarsi «Chi compra libri?», tanto si trascura in esse il libro portato a tutti nella biblioteca. Solo in apparenza erano giustificati i timori, manifestati in altri tempi dai produttori del libro, che lo sviluppo delle biblioteche pubbliche danneggerebbe i loro interessi. Non è necessario ricorrere all'esempio offerto dal mondo anglosassone per convincersi che l'incremento delle biblioteche rappresenta una via indiretta, ma più efficace di ogni altra, per risolvere anche la cosiddetta crisi del libro.

La biblioteca popolare.

Soprattutto allo scopo di venire in aiuto agli autori e a una nobile industria è nato in questo dopoguerra, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, l'Ufficio del libro, fattosi promotore di varie lodevoli iniziative: premi della cultura, incontri col libro, facilitazioni alla sua esportazione, contributi alle spese di riviste culturali. Recentemente

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l'Ufficio del libro (il quale ha il suo organo consultivo nella Commissione nazionale del libro) ha esteso la propria azione donando nuclei di libri scelti a famiglie rurali residenti in zone di riforme agrarie. Ciò rappresenta un passo avanti verso la biblioteca; restiamo però sempre nell'ambito, o forse addirittura al di qua, di quella chiusa, povera istituzione ottocentesca che è la biblioteca «popolare»: istituzione, se ben si guardi, antidemocratica, pur se si debba riconoscerle il merito non solo delle buone intenzioni, ma anche di positivi risultati ottenuti in tempi e in ambienti dove non esisteva, o non esiste, altro. La biblioteca popolare a sè stante, confinata in una stanzuccia dell'edificio scolastico o della sede comunale, vivente di elemosina, è da tempo superata nei paesi democratici, dov'è stata sostituita dalla bi-blioteca pubblica, considerata una istituzione autonoma, un vero e proprio servizio sociale.

Abbiamo celebrato con bei discorsi, l'anno passato, il centenario della istituzione della prima biblioteca popolare italiana a Prato, ad opera di Antonio Bruni. Ebbene, a un secolo da quell'avvenimento, ricco di promesse e di auspici non fosse altro per la coincidenza con il grande evento della raggiunta unità nazionale, si deve riconoscere che né lo sviluppo organico della biblioteca popolare verso la biblioteca pubblica comunale, nè l'apertura delle vecchie, storiche biblioteche governative o civiche ai nuovi compiti di pubblica lettura (due movimenti convergenti, che un giorno si sarebbero necessariamente incontrati) sono stati quali ci si poteva aspettare in un Paese di antica civiltà e quali, invece, si sono potuti realizzare in altri di moderna civiltà industriale. Soltanto oggi comincia a farsi strada in Italia una più moderna concezione della biblioteca pubblica, e non c'è da sorprendersi che ciò avvenga in città quali Torino, Milano, Cremona, Genova, Verona, Bologna, Firenze, Trieste, dove più vivo circola lo spirito democratico.

Promettenti sviluppi.

Altre due utili iniziative sono state sviluppate, pur esse nell'ultîmo decennio, dalle Direzioni Generali delle Accademie e Biblioteche e della Educazione popolare del Ministero della Pubblica Istruzione -- le Reti dei posti di prestito e i Centri di lettura --, con caratteristiche diverse. I Centri di lettura hanno il vantaggio, rispetto alla biblioteca tradizionale, di presentarsi come centri di cultura,

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cioè come luoghi e convegni permanenti di studio, di conversazione e di discussione (Mazzetti); ma estranei, necessariamente, al sistema bibliotecario, non sono in grado di offrire alla curiosità intellettuale dei loro frequentatori le risorse dell'intero sistema e perciò una illimitata possibilità di, comunicazione e d'informazione. Di tali possibilità godono invece le Reti di posti di prestito, emanazione di biblioteche maggiori o delle soprintendenze bibliografiche. C'è da augurarsi che le due diverse, benemerite istituzioni possano in futuro integrarsi a vicenda, mettendo in comune le proprie risorse. Un'assicurazione in questo senso l'ha data del resto l'attuale Ministro della Pubblica Istruzione on. Luigi Gui. Nell'insediare il nuovo Consiglio Superiore delle Accademie e Biblioteche egli ha infatti preso l'occasione per annunziare, tra l'altro, la ferma intenzione del Ministero di iniziare, a titolo di esperimento, in una o due province e di estendere poi su scala nazionale un Piano di diffusione della lettura e del libro (Piano «L»), destinato a costruire «un sistema bibliotecario capace di assicurare a tutti i cittadini e a tutti i gruppi della comunità i libri moderni di cui hanno bisogno per l'informazione, per la formazione civica e professionale, infine per il buon impiego del tempo libero».

Sembra che la coscienza di una politica de!la biblioteca vada, sia pur lentamente, maturando in Italia dopo quella di una politica del libro.

Degli studiosi che hanno preso parte alla recente inchiesta promossa dagli «Annali della Pubblica Istruzione» sul tema: « Lo Stato per una vita culturale», uno, Umberto Bosco, ha dimostrato di vedere più giusto degli altri scrivendo: « In effetti non pare che lo S tato possa ricorrere a mezzi diversi dai tradizionali: soprattutto biblioteche, biblioteche e biblioteche, scuole e poi ancora scuole... Nel campo delle biblioteche, si dovrebbe tendere a questa meta: una biblioteca in ogni comune. Essenziale è proporsi questa meta con fermezza e serietà, anche se essa sembra lontana, ma forse non è poi così lontana». (8)

La biblioteca nel mondo moderno.

I libri che esistono fuori delle biblioteche pubbliche sono paragonabili alla scienza nelle teste dei dotti, i quali non insegnino e non scrivano, o insegnino e scrivano soltanto per pochi. Poichè nessuno, in senso assoluto, dispone di mezzi sufficienti per comprarsi tutti

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i libri necessari ai propri studi (quand'anche ne disponesse, gli sarebbe ugualmente impossibile comprarli), poichè solo un'esigua minoranza di persone può permettersi il lusso di acquistar quelli capaci di soddisfare le esigenze di una non volgare ricreazione, ne consegue che la società ha l'obbligo di soccorrere gli uni e gli altri. Una società democratica, come ha il dovere di promuovere una più equa distribuzione dei beni materiali, così deve offrire a tutti i cittadini il libero accesso ai beni spirituali e alle fonti della cultura, che rappresentano anche degli strumenti per migliorare la propria posizione materiale. «...Altre volte i libri adatti esistono ma sono ignoti all'adulto e non sono facilmente accessibili al volenteroso. E qui appare un caratteristico stato nel quale si trovano molti adulti isolati, che è quello del disorientamento, così vicino spesso alla rinuncia ad istruirsi Che il disorientamento possa scomparire dipende dalle biblioteche, dalla loro diffusione, dalla loro organizzazione e infine principalmente dai bibliotecari, guide e consiglieri preziosi e insostituibili». (9)

La biblioteca moderna non va concepita infatti come semplice deposito, per quanto ricco e accessibile, di libri. Il diritto di chi studia o ha un qualsiasi hobby intellettuale è che, dovunque risieda, egli possa venire informato rapidamente ed esaurientemente di quanto è stato pubblicato, magari agli antipodi, sull'argomento che lo interessa e venirne a disporre nel minor tempo possibile. A questo diritto di chi legge fa riscontro un diritto, altrettanto legittimo, di chi scrive: ed è che il prodotto del suo ingegno, il proprio contributo alla comune civiltà venga conosciuto, apprezzato per quel che merita, oggi e domani e, come condizione indispensabile di questo, che esso compaia su bibliografie a stampa compilate tempestivamente e convenientemente, diffuse in tutto il paese, perfino all'estero; sia materialmente depositato in qualche biblioteca pubblica, dove venga custodito, ordinato, catalogato a dovere e messo a disposizione di chi lo ricerchi, da qualsiasi parte.

Una società democratica ha il dovere di soddisfare le due opposte richieste, di chi scrive e di chi legge, di farle per così dire incontrare, facilitando la comunicazione: il che significa, in concreto, che ha il dovere di creare gli istituti e gli strumenti idonei allo scopo, di addestrare forze qualificate, a cui affidare i delicati compiti di catalogazione, di indicizzazione, di sommarizzazione, e perfino di valutazione critica di tanta valanga di libri, articoli e documenti, che ogni giorno esce dalle tipografie: cosicchè l'umanità leggente possa orientarvisi, economizzare

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il proprio tempo, trovare aiuti nell'ardua bisogna dell'informarsi, del selezionare, del giudicare. In quale vasto, ben congegnato apparato di biblioteche generali e speciali, d'imprese bibliografiche, di scuole professionali debba tradursi questa responsabilità sociale, è facile immaginare.

Più ancora della scuola la biblioteca e la bibliografia sono oggi al centro dell'organizzazione culturale. Virtualmente la rivoluzione avvenne non meno di cinque secoli. fa, con l'invenzione della tipografia. Il Carlyle ha efficacemente delineato l'evento: «Se v'abbisognava sapere ciò che Abelardo sapeva, dovevate andare ad ascoltare Abelardo... Una volta inventata la stampa, le università venivano trasformate, o soppiantate! Il maestro non aveva ora più bisogno di raccogliere personalmente intorno a sé gli uomini, a fine di parlare ad essi di ciò che sapeva: bastava lo stampasse in un libro, perchè da un capo all'altro del mondo ogni studioso, per un nonnulla, potesse averlo nel canto del fuoco, ed impararlo quindi più efficacemente! Senza dubbio, rimane ancora nella parola una peculiare virtù... Se ben pensiamo, tutto quanto può fare per noi l'università, è ancora soltanto quanto incominciò la prima scuola, insegnarci a leggere... La vera università dei giorni nostri è una collezione di libri». (10)

Di fatto, appunto in seguito al rapido, universale diffondersi della stampa, l'efficacia di questa è condizionata dalla effettiva disponibilità dei suoi prodotti. Solo dando per scontata tale disponibilità, il Carlyle poteva concludere: «La stampa, che deriva necessariamente dalla scrittura, equivale alla democrazia: inventata la scrittura, la democrazia è inevitabile». Ciò appare tanto più evidente ove si consideri che la tipografia, la prima grande invenzione tecnica dell'evo moderno, accelerò il prodursi a catena di quelle successive, sicché -- la storia del libro è sempre più strettamente legata non soltanto all’evolversi del pensiero speculativo, ma al progresso scientifico e tecnico; e non c'è davvero bisogno di dimostrare quanto questo lo sia all'umano benessere e quindi alle sorti della democrazia.

Usciamo con ciò, almeno in parte, dal tema della biblioteca pubblica, pure restando in quello, più generale, dei rapporti tra biblioteca e democrazia. Dalla efficienza di un articolato, ben organizzato servizio di biblioteca dipende insomma il ritmo, inseparabile dal processo democratico, dello sviluppo economico, tecnico, produttivo di un paese. Ha scritto il prof. Beonio-Brocchieri: «Grattacieli, automobili, vestiti, alberghi, aeroporti, trattori e reattori nascono in biblioteca. Tutta la civiltà ha radici di carta e germoglia da microcellule

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di laboratorio o di istituto». (11) Si pensi, per limitarci a un esempio, alle aree depresse. Il Direttore della Biblioteca Nazionale di Vienna, il dott. Stummvoll, ha potuto articolare in ben 27 punti l'importanza della biblioteca per l'assistenza tecnica ai paesi sottosviluppati e, quindi, per la loro redenzione. (12) Se è vero che scienziati e tecnici lavorano, in definitiva, per il comune benessere, l'infinita varietà delle biblioteche speciali e dei centri di documentazione rientrano a buon diritto nell'area democratica, sono strumenti di progresso democratico.

Passando a un campo diverso, quello degli studi letterari e umanistici, è facile constatare come i materiali, le risorse, le agevolazioni che moderne, ben dotate, ordinate biblioteche offrono a giovani volenterosi, siano spesso determinanti per la loro vocazione di studiosi e, quindi, per le sorti degli studi medesimi, oggi purtroppo in ribasso anche in Italia, dove hanno una tradizione gloriosa. Anche a questo riguardo Umberto Bosco è dei pochi che hanno visto giusto, quando ha auspicato la creazione d'un corpo di ricercatori (cioè di persone stipendiate per studiare) presso le accademie e le biblioteche, distinti dagli insegnanti.

Nessuna ricerca, per quanto ardua e sottile, è fine a se stessa: tutte alla fine, se pubblicate, contribuiranno alla fertilizzazione reciproca delle idee e confluiranno in larghe sintesi. Ma pur prescindendo da queste, le nostre ricche biblioteche di conservazione, statali e comunali, non possono ignorare una loro potenziale missione divulgativa ed educativa per larghi strati della popolazione. Le biblioteche di conservazione, o musei del libro, hanno non solo il compito di custodire e proteggere i loro tesori, perchè siano un giorno offerti al godimento anche delle categorie di persone che oggi ne sono di fatto escluse; ma altresì quello di adoperarsi fin d'ora per divulgare, non fosse altro che per mezzo di mostre ben organizzate -- come avviene nel British Museum, nella Biblioteca Pubblica di New York e in tante altre biblioteche straniere --, anche i più rari cimeli della miniatura, della tipografia e della incisione, autografi, documenti storici e letterari, affinchè parlino alla sensibilità e all'intelligenza anche dei meno colti.

Per concludere, nessun tipo di biblioteca -- da quella pubblica nel senso anglosassone a quella scientifica e a quella di conservazione -- è insignificante per lo sviluppo della vita democratica di un popolo. E' ovvio poi che, di fatto, una biblioteca è strumento di vita democratica solo se uno spirito democratico presieda a essa.

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Finchè prevarranno in Italia biblioteche, le quali anzichè offrirsi si difendono (com'ebbe a scrivere Luigi de Gregori), non potremo certo riconoscervi degli istituti di educazione democratica.

La biblioteca pubblica.

Già nella sua struttura la biblioteca pubblica moderna è immagine simbolica della democrazia. Esaminiamo in breve questa immagine, che colpisce il visitatore delle biblioteche inglesi, americane, scandinave.

La biblioteca si apre a tutti perchè appartiene a tutti. L'esteso orario di apertura, il decoro della sede, il ricco assortimento dei libri, l'abbondanza dei conforti, degli strumenti necessari alla ricerca e alla rapida informazione, del personale qualificato, rivelano già di per sè l'importanza della sua missione sociale. In biblioteca i lettori hanno uguali diritti e doveri; la coscienza della proprietà collettiva, fortemente sentita, rende il pubblico esigente circa l'efficienza dei servizi e insieme rispettoso del libro, del silenzio, dell'ordine, della puntualità e così via. Il maggior numero possibile di opere è messo alla libera consultazione dei lettori nei cosiddetti «scaffali aperti», dove esse sono ordinate per materie: la stessa classificazione -- ha detto un grande bibliotecario indiano -- assolve una funzione sociale. «La democrazia esigeva che i libri fossero ordinati ed esposti negli scaffali e nel catalogo secondo la gamma del loro contenuto ideale». (13)

Non è solo in tal modo che la biblioteca va, come soleva dirsi, incontro al popolo; ci va anche in senso più letterale raggiungendolo per mezzo di numerose succursali site nei quartieri periferici e collegate con la centrale. Nelle sale di lettura non vi sono discriminazioni o distinzioni di lettori secondo la classe sociale cui appartengono; negli scaffali e nei cataloghi non quelle degli autori, a seconda delle loro idee. Ciò avviene perchè i lettori, considerati i proprietari della biblioteca, hanno il diritto di trovarvi rappresentate le proprie; mentre al bibliotecario spetta il diritto (che è piuttosto dovere) di scegliere delle differenti opinioni le espressioni più valide, oltre a quello, assai delicato, di «filtrare» i lettori che a lui ricorrano per consiglio personalizzandone, per così dire, le richieste. Come ai cittadini in una società democratica, così ai libri negli scaffali e nei cataloghi spetta un posto, che non può tener conto del loro valore in-

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trinseco: quello si rivelerà e si affermerà da sè nel silenzioso rito della lettura.

Ma oggi la biblioteca non è fatta solo di libri: i più svariati materiali, documenti, mezzi d'informazione e di educazione -- dischi, films, fotografie, conferenze, dibattiti, concerti ecc. -- sono stati da tempo incorporati nella biblioteca «attiva» di tipo americano, stimolano il pensiero, educano il gusto, favoriscono la comunicazione e la comprensione tra differenti individui, gruppi, popoli. Secondo tale evoluta concezione, « la biblioteca servirà come elemento catalizzatore per l'azione democratica procurando le informazioni e conoscenze fondamentali richieste dalla comunità, integrandole con altre fonti di conoscenza così da diventare un arsenale intellettuale della democrazia». (14) Questa, in breve, è l'immagine della biblioteca che ancora manca in Italia e di cui abbiamo urgente bisogno.

Quando il ventunenne Leopardi ammoniva: «Secondo me non è cosa che l'Italia possa sperare finattanto ch'ella non abbia libri adatti al tempo, letti ed intesi dal comune dei lettori, e che corrano dall'un capo all'altro di lei; cosa tanto frequente fra gli stranieri quanto inaudita in Italia», (15) egli non solo aveva in mente l'ideale dell'unità nazionale, ma mirava più in là. Proprio in quegli anni la prima generazione degli editori del Risorgimento, gl'intraprendenti milanesi Bettoni e Silvestri, si adoperavano nello spirito leopardiano -- per quanto lo consentivano divisioni politiche, censure, scarsezza di biblioteche pubbliche, analfabetismo -- a diffondere tra gli italiani numerose Biblioteche e Raccolte d'ispirazione nazionale. A un secolo dalla raggiunta unità il monito del Recanatese è tuttora valido e va interpretato in modo conforme alla mutata situazione storica del Paese, alle sue esigenze attuali e a quelle del progresso in generale i libri «adatti al tempo, letti ed intesi dal comune dei lettori» (della qualcosa sono responsabili editori e soprattutto autori) debbono correre dall'un capo all'altro d'Italia non solo per raggiungere chi è in grado di comprarli, ma, ancor più, per essere offerti liberalmente nelle biblioteche a tutti i cittadini, dovunque li ricerchino per desiderio di svago o di studio. La speranza, anzi la certezza, d'Italia sarà così di promuovere, attraverso il prodigioso strumento del libro, una sempre più illuminata e perciò solida democrazia.

FRANCESCO BARBERI

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(1) cit. da V. CAMERANI in «La Bibliofilia», LXIII (1961), dispensa 2a, p. 208.

(2) H. RAUSCHNING, Così parlò Hitler (Hitler m'a dit). Roma, 1944, pp. 40-41.

(3) cit. da G. GOZZER, L'educazione popolare. In «Ricreazione», a. II (1950), numeri 8-10, p. 23.

(4) M. ROSSI DORIA, L'educazione dei contadini. In «L'educazione dei lavoratori. 3° Congresso nazionale dell'Unione italiana della cultura popolare, Bari. 7-10 aprile 1955». Milano, s. a., p. 100.

(5) G. GABRIELLI, Istruzione e lavoro. In «Ricreazione», a. I (1949), n. 4, p. 1.8.

(6) Conferenza internazionale sull'educazione degli adulti, Elsinore (Danimarca), 16-25 giugno 1949, UNESCO. In «Ricreazione», a. II (1950), n. 8.10, pp. 87-88.

(7) Lo Stato per una vita culturale. Inchiesta a cura di Silvio Pasquazi. IV. In «Annali della Pubblica Istruzione», a. VI (1960), p. 131.

(8) Lo Stato per una vita culturale cit., III. Ivi, pp. 610-11.

(9) M . PONZO, Ciò che può dire lo psicologo in tema di educazione degli adulti. In «Ricreazione», a. II (1950), n. 8-10, p. 46.

(10)T. CARLYLE, Gli eroi, trad. M. Pezzé Pascolato. Firenze, 1918, p. 208-209.

(11) in Corriere della Sera, 9 sett. 1960.

(12) J, STUMMVOLL, The importance of libraries for technical assistance in underdeveloped countries. In: Fédération Internationale des Associations de bibliothécaires. Actes du Conseil de la FIAB, I9e Session, Vienne, 10-13 juin 1953. La Haye, 1953, pp. 20-36.

(13) S. R. RANGANATHAN, Philosophy of library classification. Copenhagen, 1951, p. 81.

(14) E. L. BERNAYS, How to make the library a dynamic force, for social action. In «Wilson Library Bulletin (1950), p. 491.

(15) G . LEOPARDI, Epistolarlio, ed. Moroncini, I, pp. 271-72.

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F o n t i per la storia

meridionale I «Gesta Roberti Wiscardi»

di Guglielmo di Puglia 1. E' ben noto che il poema di Guglielmo di Puglia sulle imprese di

Roberto il Guiscardo costituisce una delle principali fonti per la storia della conquista normanna dell'Italia meridionale.

Il poeta tuttavia tratta più particolarmente degli avvenimenti, che riguardano la Puglia, e dà ampie informazioni sui tentativi di Roberto il Guiscardo di penetrare in Albania e nell'Epiro, allora sotto la sovranità dell'imperatore di Bisanzio.

Il poema fu edito la prima volta dal Tiremois nel 1582. All'editto princeps -- ed esemplate direttamente od indirettamente su di essa -- seguirono altre edizioni, fra le quali furono particolarmente notevoli quelle del Leibnitz e del Muratori. Poco più di un secolo fa si ebbe, per i Monumenta Germaniae Historica (Scriptores, IX), l'edizione del Wilmans: e parve, nella presunzione dell'editore e nell'opinione degli studiosi, che questa fosse senza dubbio migliore delle precedenti, anche perché il Wilmans aveva dichiarato di aver usato, oltre l'edizione del Tiremois, un manoscritto della biblioteca municipale di Avranches.

Questa dichiarazione invece era -- a voler essere benevoli - inesatta. Si dovette però attendere fino al 1952 perché un altro studioso tedesco, Wilhelm Smidt (1), esprimesse le prime gravi riserve sui criteri seguiti dal Wilmans nella sua edizione del poema del Pugliese. Per questo motivo era divenuta più che legittima l'attesa per una nuova edizione dei Gesta Roberti Wiscardi. Essa ci è stata data finalmente da Marguerite Mathieu che l'ha integrata con la traduzione del poema in francese e l'ha corredata di un dotto commento. (2)

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E' un lavoro serio e accurato. In alcuni studi particolari l'autrice aveva però già sviscerato gran parte della materia, che ora ha trovato una veste definitiva nell'introduzione.

La Mathieu ha cercato di ricostruire l'archetipo, servendosi essenzialmente dell'edizione princeps e del ms. 162 della Biblioteca municipale di Avranches, ma non trascurando le lezioni degli altri manoscritti, che dipendono sostanzialmente dalla predetta edizione del Tiremois, e delle altre edizioni, che si rifanno più o meno direttamente anche a questa.

La sua edizione rappresenta davvero un notevole progresso sulle precedenti e specialmente su quella del Wilmans, che è anche la più nota. Anche se non abbiamo la certezza che il testo da essa ricostruito corrisponda pienamente all'archetipo, possiamo fondatamente supporre che vi è abbastanza vicino.

2. Ma la studiosa belga non si è limitata a darci una nuova edizione critica del poema. Ella ha ripreso in esame i problemi della nazionalità e della condizione di Guglielmo di Puglia (se laico o chierico), della data di composizione del poema, delle fonti e del particolare ambiente, che in esso è rispecchiato.

Mentre non esprime un'opinione definitiva sullo stato del poeta, pur sembrando incline a ritenerlo chierico, ella non ha alcuna esitazione sulla sua nazionalità: «Je penche cependant en définitive -- ella afferma -- à le croire Normand» (p. 22). Ella tuttavia non precisa se si tratti di un normanno venuto in Puglia dalla terra dei suoi avi o se sia semplicemente di sangue normanno: ed è, questa, una sfumatura, che non è priva d'interesse.

Nel primo caso -- infatti -- è ovvio pensare che la cultura, che informa di sè il poema, rifletta in un certo senso quella della regione di origine. Nella seconda ipotesi (che è quella che noi, seguendo l’Amari, anche se con altre considerazioni, abbiamo affacciato nel nostro studio dedicato al Pugliese(3), è naturale scorgere nell'opera il prodotto di un ambiente culturale sostanzialmente indigeno, anche se non scevro d'influssi letterari franco-normanni.

Sulla data di composizione del poema la Mathieu concorda con me nel fissare come termine ad quem (soprattutto per la composizione del 3°

libro) il periodo compreso fra il 1096 e il 1099.

3. L'esame delle fonti del poema ha richiesto naturalmente maggiore impegno. In esso non si può logicamente prescindere da uno

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sguardo prospettico al suo sostrato culturale. La Mathieu, bizantinista valente e allieva del prof. Henri Grégoire, appare particolarmente incline ad accentuare un filone d'ispirazione bizantineggiante e un nucleo emotivo e poetico, che si ricongiunge idealmente alle Chansons de Gestes e, in particolare, alla Chanson de Roland.

Per quest'ultimo, ella si ricollega alle ipotesi avanzate più di venti anni fa dal Grégoire e le approfondisce nella stessa direzione. E’ indubbio che le ragioni addotte in sostegno del particolare punto di vista siano piuttosto considerevoli, ma è anche noto che le opinioni del dotto professore belga non hanno trovato accoglienza favorevole presso tutti gli studiosi. Senza entrare nel merito di una polemica, per la quale non ci sentiamo preparati, noi riteniamo che si possa dare per acquisita nel poema la presenza per lo meno generica di elementi, che risentono l'influsso di quella particolare spiritualità, che è così vividamente rappresentata nei poemi del ciclo carolingio (4).

Circa l'influsso di motivi e di idee inerenti alla civiltà bizantina, è opportuno esaminare -- per avere -- un'idea anche dei suoi limiti -- il rilievo dato dalla Mathieu alla pretesa, particolare concezione dell'impero in Guglielmo di Puglia, che ben si armonizzerebbe con l'unilaterale visione di Bisanzio (p. 16).

In verità è difficile seguire la Mathieu in questa considerazione, che s'inserisce in un'altra di carattere più generale: «C'est qu'il (Guglielmo di Puglia contrapposto ed Amato di Montecassino e al Malaterra) écrivait en Pouille, où l'influence spirituelle et même politique de Byzance se prolongea bien après la fin de sa domination séculaire» (p. 16).

L'antitesi da lei notata nel confronto più o meno implicito fra l'imperatore di Bisanzio, Alessio Commeno, «massimo reggitore dell'Impero Romano», ed Enrico IV, «re di Allemagna» (rex alemannicus), non esprime necessariamente un'antitesi fra l'unico impero romano, rappresentato dall'impero di Bisanzio, e il sacro romano impero d'Occidente, che il poeta abbasserebbe alla dignità di un regno germanico.

Ricordiamo innanzi tutto che Enrico IV è un imperatore deposto, al quale quindi a mala pena si può ancora attribuire il titolo di re tedesco, e in secondo luogo che il sacro romano impero d'Occidente è più appropriatamente indicato dal poeta col nome di «Romanum regnum» (5). Ma questa è l'espressione con la quale l'impero per antonomasia (che per lui però era l'impero di Bisanzio) era stato

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denominato un secolo prima dall'anonimo autore del Chronicon Salernitanum, il quale appunto si lamentava del fatto che essa era stata usurpata per significare il loro regno dai «reges Gallorum» (6).

Se si ammette, per converso, che Guglielmo di Puglia., pur avendo lo spirito aperto ad alcuni aspetti della civiltà e della storia di Bisanzio, ha una preparazione culturale e ideologica mutuata essenzialmente dall'Occidente, se ne può anzi arguire che per il poeta, considerando come essenziale per l'idea d'impero il concetto di romanità, il vero impero non è quello di Bisanzio, bensì quello che è consacrato tale dalla santa romana Chiesa!

D'altra parte, anche ammesso -- ma non concesso -- che il nostro poeta abbia voluto significare l'antitesi notata dalla Mathieu, non per ciò si può affermare che il suo pensiero affondi le radici nel particolare ambiente pugliese, nel quale più ampiamente e profondamente si sarebbe riverberata l'influenza politica e culturale di Bisanzio. Come abbiamo già rilevato altrove (7), un'idea d'impero, incentrata essenzialmente nell'impero di Bisanzio, è comune sia al ricordato autore del Chronicon Salernitanurn, che scriveva verso la fine del secolo X, sia ad Alessandro di Telese, che componeva la sua opera nella prima metà del secolo XII. Essi vissero pertanto proprio nella regione campana, nella quale, nella seconda metà del secolo XI, trascorse i suoi giorni Amato di Montecassino: quell'Amato, cioè, nel quale effettivamente non si riscontra una concezione del genere, ma per motivi ben diversi da quelli congetturati dalla Mathieu. Più che di lontananza dalla Puglia, deve parlarsi, anche in questo caso, di una mentalità fortemente e polemicamente impregnata della cultura e della spiritualità dell'Occidente.

E' in ogni modo pacifico che le testimonianze su indicate - comunque si voglia interpretarle --, ampliandosi l'ambito regionale nei quale persistettero tenacemente alcune concezioni risalenti direttamente a Bisanzio, diminuiscono considerevolmente il significato particolare, che si è voluto dare alla concezione del Pugliese.

Non bisogna d'altra parte dimenticare le espressioni di dispregio usate più di una volta dal poeta nei riguardi dei Greci. Esse, comuni in larga misura anche ad Amato di Montecassino, ci richiamano inevitabilmente ad una vis polemica singolarmente efficace e duratura. Se consideriamo debitamente questo elemento, restiamo un po' dubbiosi sulla congettura della Mathieu circa l'adesione di Guglielmo di Puglia alla politica distensiva di Urbano II nei confronti dell'impero d’Oriente. Se è vero che egli accetta pienamente i motivi informatori

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della riforma gregoriana e si allinea in ciò alle direttive religiose di Urbano, è anche opportuno ricordare la sua amicizia per il duca Ruggero e soprattutto lo spirito animatore del poema: uno spirito, che viene esaltato specialmente in funzione antibizantina nel periodo duro dei primordi e nell'epica lotta per la conquista -- non riuscita -- dell'impero di Bisanzio.

Se questa impostazione è più esatta, si dissipa quel senso di sbandamento e di frammentarietà che si manifesta in noi di fronte alle varie ipotesi della Mathieu, che non ci portano davvero ad una visione unitaria. La figura del poeta, vista in una prospettiva più raccolta e certamente meno dispersiva, guadagna -- noi riteniamo -- in concretezza e soprattutto in vigore rappresentativo. L'artista e lo storico non possono evidentemente essere misurati con lo stesso metro. Ma se è indubbio che il nostro poeta si scalda solo alla luce delle idee e al calore delle passioni, rimanendo saldamente attaccato al terriccio dei fatti, è anche vero che in questi egli infonde il palpito unitario della sua vigorosa personalità.

4. La Mathieu è stata molto diligente nell'analisi esterna. Con particolare competenza ella ha esaminato le fonti relative alla storia dell'impero di Bisanzio, sia che queste abbiano trattato di avvenimenti riferentisi all'Italia, sia che abbiano indugiato nel racconto di fatti particolarmente connessi con le vicende dell'impero in Oriente. Il risultato più notevole di questo lavoro è stato senza dubbio la scoperta dell'importanza del racconto del Pugliese per la storia delle vicende del regno di Romano Diogene e della battaglia di Mantzikert. Di un certo interesse sono anche le osservazioni relative alla pretesa, mediata interferenza di un episodio del poema di Guglielmo (concernente l'ancoraggio delle navi al fiume Gliceo) nelle Storie di Anna Comnena e alla comunanza di notizie, per i primi tempi della conquista normanna dell'Italia meridionale, nel poema e in alcune cronache bizantine.

Per queste ultime la Mathieu ha escluso l'uso di fonti comuni. Non si è liberata invece completamente dalla suggestione esercitata per più di un secolo dal Wilmans sugli studiosi. Ella infatti ha accolto in gran parte i risultati della mia critica all'ipotesi dello studioso tedesco sulla presunta fonte comune al Pugliese e ad Anna Comnena, ma ha ricostruito in maniera altrettanto arbitraria un legame --- limitato quanto si voglia --- fra i due scrittori.

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E' un'ipotesi, quest'ultima, che riflette un criterio sondata essenzialmente sull'accostamento, in guisa di tessere di un mosaico, di elementi eterogenei. Nel confronto alcuni di essi si assomigliano, altri no. Dice molto la somiglianza, significa poco la diversità. Prevale, nel giudizio, il ricordo del centone. Ma bisogna innanzi tutto vedere se Anna Comnena e Guglielmo di Puglia hanno un temperamento da centonisti o sono invece dotati di un'intelligenza alacre, che permetta loro di rielaborare una materia attinta -- non importa per che vie -- a fonti diverse, di infonderle il palpito della propria anima e di imprimervi il suggello della propria arte.

Chi ha letto attentamente le opere dei due scrittori non può negar loro, nella diversa veste letteraria che assumono i loro scritti, la capacità di svolgere organicamente il loro racconto. In questo naturalmente possono esservi delle inesattezze, dipendenti dalla maggiore o minore accuratezza delle fonti d'informazione, ed anche un certo slegamento, che si osserva più ampiamente in una narrazione distesa, com'è quella di Anna Comnena, nella quale le vicende raccontate, vanno inserite e raccordate nella più vasta scena della storia di un impero. Ma è proprio qui che meglio si manifesta una varietà di fonti nei racconti dei due scrittori, che certamente non si sono messi a modificare di proposito la trama degli avvenimenti. Se non sappiamo nulla -- o ben poco - delle fonti del poema, siamo invece informati che Anna Comnena ha fondato la sua narrazione specialmente sui suoi ricordi personali e sul racconto di persone, con le quali era venuta in contatto. Perchè non crederle e dimenticare -- per esempio -- , a proposito di annotazioni erudite, la sua cultura letteraria e naturalmente classicheggiante? Perchè non tener presente l'immancabile trasfigurazione che assume un avvenimento più o meno lontano nel ricordo dei protagonisti od anche dei testimoni e che finisce spesso per inserirsi nelle notazioni dello scrittore?

Nel caso specifico della descrizione dell'ancoraggio delle navi e della successiva pestilenza presso il fiume Gliceo, anche ammesso (ma non ne siamo davvero sicuri!) che Anna Comnena abbia appresa tutti i particolari di quell'episodio dal barese «Latino», è proprio necessario supporre che quest'ultimo li abbia attinti al poema di Guglielmo, che egli quindi avrebbe dovuto ben conoscere? Non si trattava invece di fatti, che dovevano essere ben noti, attraverso il racconto dei reduci, nella regione pugliese, dove egli era nato ed era vissuto per parecchi anni? E come mai - se così non fosse -- non si sarebbe ricordato di altri episodi narrati da Guglielmo? E' vero che un rac-

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conto si snoda -- non di rado -- in maniera frammentaria. Ma si può ammettere che il relatore, che non era certamente l'ultimo venuto e che non era, per di più, nello stato d'animo di chi fosse fortemente impressionato ancora da un unico ricordo agghiacciante (se era fuggito da Bari, ben altri ricordi gli si dovevano accavallare nel l'animo!), che, tra l'altro, trattandosi di semplice reminiscenza letteraria, non poteva non essere piuttosto sbiadito: si può ammettere, dunque, che non sia stato capace d'inserire quel racconto in un più ampio tessuto narrativo, dedotto sempre dal poema?

In verità la Mathieu, attenta ai fatti, che potremmo definire esterni, come non si è preoccupata d'intendere nella sua ammaliante semplicità la narrazione della Comnena, che si appaga tante volte del raccontare per il raccontare e non cerne -- appunto per ciò -- col rigore necessario le sue fonti, così non ha neppure tentato di seguire il poeta nel processo creativo dell'opera e di delinearne la figura in una prospettiva che, prima di essere storica, è essenzialmente poetica, almeno nella tecnica della composizione.

Non si vuol dire --- naturalmente -- che, a considerarla innanzi tutto da questo punto di vista, si debba concludere con un giudizio positivo. E' certo però che per questa via riusciamo a comprendere meglio la sua personalità e i particolari criteri, che lo hanno guidata nel corso della composizione dell'opera. Questi possono essere anche erronei, ma indubbiamente esistono; come, d'altronde, esiste una realtà politico -sociale, che informa di sè il pensiero del poeta.

Se noi ammettiamo, per esempio. che in Guglielmo di Puglia si ripercuotono con una certa passionalità le vicende del tempo e che egli possiede vigore rappresentativo e capacità di visione sintetica degli avvenimenti (anche se questa ovviamente tenda a ridursi per i fatti più vicini nel tempo o per quelli che sono stati meno rielaborati), non possiamo non considerare con particolare criterio molti degli avvenimenti narrati specialmente nel primo libro del poema, nel quale l'analisi notomizzatrice della Mathieu si dispiega nei suoi motivi frammentari. Più che considerarli quindi una serie di fatti giustapposti, bisogna osservarli nel tentativo del poeta di delineare quel periodo storico negli elementi, che egli ritiene essenziali.

5. E' evidente che questa critica, se tocca direttamente la Mathieu. è rivolta più generalmente ad un sistema, che s'impernia nel culto eccessivo della filologia. Di questa non si disconoscono i meriti: tutt'altro!

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Solo si desidererebbe che il metodo filologico fosse vivificato (o completato) da una più amorevole ed attenta analisi interna.

E' anche chiaro che questi motivi di dissenso non tolgono alcun merito al lavoro della Mathieu, del quale abbiamo già rilevato i pregi essenziali. Ma riconosciamo anche volentieri il contributo da lei arrecato alla soluzione o al chiarimento di alcune questioni particolari: per esempio, alla questione di quegli eretici che, per suggestione anche di un passo degli Annales Barenses, erano ritenuti finora pauliciani. La dottrina esposta da Guglielmo in un passo del libro (G. R. W., I, 334-339) induce invece a credere -- come sostiene ragionevolmente la studiosa belga -- che si tratti della credenza monofisita. Non sappiamo naturalmente se sia più esatta la testimonianza degli Annales Barenses o quella del nostro poeta, che potrebbe anche aver attribuito erroneamente ai pauliciani una dottrina, che non era la loro. E' ovvio che, se fosse così, resterebbe aperta la questione da noi prospettata a proposito della testimonianza della presenza di soldati pauliciani nell'Italia meridionale nella prima metà del secolo XI (8).

6. Un'attenzione particolare merita il tentativo d'identificazione della località, denominata «Arenula» dal Pugliese e da Leone Marsicano, con la masseria «Arenella», situata presso la foce del Fortore o con «Colle d'Arena», che si trova un po' più lontano.

E' probabile che l'identificazione fatta dalla Mathieu sia esatta. Avrebbe così, implicitamente, ragione Carlo Guido Mor, che per primo avrebbe felicemente intuito la posizione di «Arenula, (9). Senonchè proprio lo studio del Mor, dedicato alla difesa militare della Capitanata al tempo del catapano Boioanni, dove é avanzata questa ipotesi, c'induce a fare qualche osservazione.

Ricordiamo in primo luogo che gli storici e i cronisti del tempo sono concordi nell'affermare che i contingenti normanni, che si unirono con Melo, s'incontrarono con l'esule pugliese in Campania ed anzi, con maggiore approssimazione, a Capua (10). Di qui essi si diressero verso la Puglia seguendo la via del Biferno o dell'alta valle del Fortore. Possiamo convenire col Mor che essi, sapendo efficacemente controllate le vie più a sud dalle fortezze bizantine di Lucera, Bovino ed Ascoli Satriano, che costituivano allora le punte avanzate verso Occidente della dominazione bizantina in Italia, non abbiano avuto altra alternativa che di tentare di penetrare profondamente in territorio pugliese, sfondando «verso S. Severo e la piana, isolando la

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fortezza di Lucera e successivamente quelle di Bovino ed Ascoli» (11).

Il Mor è anche del parere che in quel tempo tutta la fascia compresa fra Lesina e il Gargano fosse sotto l'influenza beneventana. Non conoscendo bene la natura del terreno, egli non si è chiesto però quale necessità avessero Melo e i Normanni di «sfondare» verso l’attuale San Severo, se per loro, partendo dalla foce del Fortore, costeggiando Lesina e seguendo la fascia lievemente ondulata, che di là s'irradia verso il Tavoliere, era possibile sboccare in quest'ultimo, evitando il terreno collinoso e certamente più difficile della regione di Civitate: senza dire che, passando di qui, essi si trovavano più facilmente esposti alle offese della guarnigione bizantina di Lucera.

In verità, contrariamente a quanto opina il Mor (12), tutta la zona del Gargano, anche se abitata prevalentemente da gente di origine longobarba e comunque seguente il rito latino (13), era in quel tempo controllata dai bizantini. Lesina, per esempio, lo era certamente nel 1011 (14). La via perciò scelta da Melo e dai suoi compagni era in qualche modo una via obbligata perchè essa, pur non sfuggendo al controllo bizantino, trovandosi a distanza pressochè uguale da Lucera e da Lesina, era una via relativamente impervia e, sostanzialmente, più facile.

Melo e i Normanni tuttavia non riuscirono a «sfondare». E' probabile che nei vari scontri, che si ebbero in questa regione, essi non solo combatterono con esito incerto, ma furono addirittura vinti: se vogliamo prestar fede, almeno, a Lupo Protospatario e a Guglielmo di Puglia, dissociando però nel loro racconto relativo alla seconda battaglia alcuni elementi che, attribuibili anche alla battaglia combattuta presso Vaccareccia, sarebbero in essi piuttosto confusi.

In sostanza noi riteniamo che mentre la seconda battaglia fu combattuta nella zona del Fortore, più o meno vicino a Civitate, e fu vinta dai bizantini (come sostenne Lupo Protospatario e come ritiene il Mor), la terza battaglia, cui si riferirebbe invece Guglielmo di Puglia, avvenne presso Vaccareccia: e qui Melo e i Normanni travolsero la resistenza bizantina.

Che le cose andassero così, argomentò bene il Mor (15). Infatti se Melo e i Normanni fossero riusciti vincitori sia nella prima che nella seconda battaglia, essi non avrebbero avuto alcun bisogno di piegare ad ovest, verso una regione più impervia e dalla quale si erano tenuti lontani nel primo tentativo di avanzata.

Detto ciò, ci chiediamo se «Arenula» era situata effettivamente presso la foce del Fortore. In Guglielmo di Puglia si parla di un luogo

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di tal nome, che si trovava «iuxta fluminis undam Nomine Fertorii». Se si ammette però che la preposizione «iuxta» possa avere un significato più lato e non indicare a rigori una vicinanza di poche centinaia di metri, si può anche ricordare, con la Mathieu, che di località richiamanti a quel nome se ne trovano parecchi nella regione del basso Fortore.

Non ci sembra del tutto a sproposito, tuttavia, aggiungere un altro nome a quelli indicati dalla Mathieu. Una decina di km a sud del Fortore (considerando il corso del fiume nel tratto che va dal castello di Dragonara alla masseria «La Marchesa»), presso Torremaggiore, dove in quell'epoca già sorgeva la badia benedettina di «Terra Maggiore» ( 16), si erge una collina dal terreno in verità eminentemente argilloso (nelle immediate adiacenze si trovano tutt'oggi varie fornaci per la fabbrica di laterizi), chiamata «La reinella» (in dialetto «lariinell») il cui nome deriva forse da «Arenella», «Arenula».

Ora questa collina, che oggi appare in posizione eminente anche rispetto alla non lontana San Severo (che in quel tempo forse non era ancora il «castrum», che sarà soggetto alla predetta badia di Terra Maggiore), dominava innegabilmente la strada, che da Lucera portava a Lesina.

La «via lucerina», com'è chiamata nelle fonti (17), era la via del pesce. Essa delimitava ad est il territorio della badia, ma metteva soprattutto in comunicazione Lucera con la regione dei laghi, che si trovano ai piedi del Gargano, e con le non lontane isole di Tremiti, separate da Lesina dal lago omonimo e da un braccio di mare relativamente stretto.

Con un pizzico di fantasia, si potrebbe anche pensare che la guarnigione di Lucera e le forze dislocate presumibilmente a Lesina esercitassero la loro sorveglianza specialmente su questa strada, lungo la quale esse si potevano muovere più agevolmente. Uno scontro nella località «La reinella», conclusosi con un nulla di fatto, non sarebbe peraltro da escludere. E' indubbio, in ogni modo, che le forze bizantine, partendo da Lucera, loro base più salda in questa zona, avrebbero potuto operare con maggiore efficacia nel raggio di una trentina di km. che non in una località distante una cinquantina di km.

Siamo tuttavia ben lungi dal voler identificare l'« Arenula» dei nostri cronisti o poeti con la masseria «La reinella», sita presso Torremaggiore, anche se abbiamo ritenuto opportuno far vedere a quali illazioni si potrebbe giungere, partendo da osservazioni, che pure hanno un certo peso.

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Noi in verità, tenendo per fermo che Melo e i Normanni furono fermati dai Bizantini nella regione del basso Fortore (senza precisa indicazione di località) e su di essi riuscirono vincitori solo nella battaglia di Vaccareccia, in territorio di Troia (18), riteniamo che le incertezze relative all'indicazione di questa o di altre scaramucce, che sarebbero avvenute in questa zona, possano essere meglio spiegate, più che dal termine «Arenula», così diffuso praticamente nella regione e di così incerta identificazione, dalla bistrattata espressione di Amato di Montecassino: «par li camp arenouz de Pouille» (19). Si tratta davvero di «uno svarione grossolano del traduttore», come affermò il De Bartholomaeis (20), o non allude quell'espressione, pur con le inesattezze che accompagnano il racconto, ad una più generica determinazione territoriale, con la serie di scaramucce, che vi sarebbero avvenute, senza che si giungesse a risultati definitivi?

Comunque si voglia giudicare, noi siamo grati alla Mathieu, che con la sua congettura ha un po' mosso le acque e ci ha praticamente indotto a formulare quest'altra ipotesi.

MICHELE FUIANO

N 0 T E

1) Recensendo uno dei miei articoli su Guglielmo di Puglia, poi raccolti in un unico saggio nel vol. Studi di storiografia medioevale (Napoli, 1960), nel «Deutsches Archiv für Erforschung des Mittelalters», IX 2 (1952), pp. 559-560.

2) GUILLAUME DE POUILLE, La geste de Robert Guiseard. Édition, traduction, commentaire et introduction par Marguerite Mathieu -- avec une préface de M. Henri Grégoire --, «Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici. Testi.» (Palermo, 1961), pp. 421, con 5 ill. e 6 cc.

3) Studi di storiografia medioevale, cit., pp. 15-17.

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4) Cfr. H. GREGOIRE, La chanson de Roland de l'an 1085, in «Bull, de la Classe des Lettres et des Sciences Morales et Politiques de l'Académie Royale de Belgique» 5. Sér., XXV (1939) 10-12; L. OLSHKI, Tervagant, in «Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Serie VIII - Rendiconti - CI. di Scienze Mor., stor. e Filol.», (1959) 5-6. V. inoltre FUIANO, op. cit., pp. 79-80.

5) Gesta Roberti Wiscardi, IV, 31-34: La Mathieu, che non ha ben inteso il significato di «Romanum regnum», pensa invece che questa espressione significhi «regno» e non «impero» (pp. 15,312). Le siamo grati per la correzione che ci fa a p. 312; noi tuttavia citavamo il Di Meo. Il che, naturalmente, non diminuisce la nostra colpa, perchè avremmo ben potuto controllare i passi, cui egli si riferiva!

6) Chronicon Salernitanum, a cura di Ulla Westerbergh, in «Acta Universitatis Stockolmiensis, Studia Latina Stockolmiensis, III» (Lund, 1956), p. 17: «Imperator quippe omnimodis non dici potest. nisi qui regnum Romanum preest., hoc est Costantinopolitanum. Reges Gallorum nune usurparunt sibi talem (sic!) nomen».

7) M. FUIANO, La cultura a Napoli nell'alto medioevo (Napoli, 1961), pp. 164-165.

8) FUIANO Studi di storiografia medioevale, cit. pp. 33-34, 83, 95-100.

9) C. G.MOR, La difesa militare della Capitanata ed i confini della regione al principio del secolo XI , nel vol. Studies in Italian medieval history presented to Missy E. M. Jamison («Papers of the British School at Rome». XXIV) (1956), p. 35.

10) Cfr., tra gli storici moderni, E. PONTIERI, La dinamica interna della storia del principato longobardo di Salerno, estr. dagli Atti dell'Accademia Pontaniana», N. S., XI, (1962), p. 12.

11) MOR, op. cit.. p. 34. 12) Op. cit., pp. 32-33. 13) Cfr., sia pure in generale, W. HOLTZMANN, Der Katepan

Boioannes und die kirchliche Organisation der Capitanata, in «Nachrichten der Akademie der Wissenschaften in Göttingen. I. Philol. - Histor. Klasse», Jahrg. 1960 Nr. 2, p. 25.

14) Cfr. T. LECCISOTTI, Le colonie cassinesi in Capitanata. I, Lesina (saec. VIII-IX), (Montecassino, 1937), doc. n. XXI, pp. 68-69 v., inoltre, A. PETRUCCI, Codice diplomatico del monastero benedet

tino di S. Maria di. Tremiti (1005-1237), I (Roma, 1960), pp. XXIXXXIV; Id., Il, docc. n. 1 (1005), pp. 3-4, e n. 3 (1014), pp. 7 -9

15) Op. cit., pp. 31-35. 16) T. LECCISOTTI, Il «Monasterium Terrae Maioris»

(Montecassino, 1942), p. 18. 17) LECCISOTTI, Il «Monasterium Terrae Maioris», cit., doc. n.

21, pp. 79-82. 18) Per l'identificazione di questa località, cfr. A. CARUSO, il

sito della terza battaglia fra Melo e i Bizantini del 1017 e il diploma del catapano Boioannés per Troia del 1019, in «Byzantion», XXVIII (1958), pp. 421-431, e MATHIEU, pp. 343-344.

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Non è forse inutile accennare che ben tre masserie chiamate «Reina», dal terreno eminentemente argilloso e sabbioso, si trovano nei pressi del fortore, tra i ruderi del castello di Dragonara e la masseria «La Marchesa», quasi di fronte alla valle dell'Avena. Anche di qui era facile sboccare nel Tavoliere, presso l'odierna San Severo, passando attraverso o in prossimità delle terre appartenenti fin d'allora al ricordato monastero benedettino di «Terra Maggiore».

19) AMATO DI MONTECASSINO, Storia dei Normanni, a cura di V. De Bartholomaeis (Roma, 1955), pp. 27-28.

20) AMATO DI MONTECASSINO, Storia dei Normanni, cit., p. 28 n. l.

PUBBLICAZIONI DEL PROF. FUIANO DELL'UNIVERSITA' DI NAPOLI

1) Napol i da l la f ine de l lo Stato autonomo al la sua e l evazione a capi ta l e de l «Regnum Sic i l iae» , pp. 300, estr. dall'«Archivio Storico per le Province Napoletane», Nuova serie, voll. XXXV - XXXVII (1955-1957). 2) La pene t raz ione e i l c onso l idamento de l la dominazione ang io ina in I ta l ia . Parte pr ima: in Piemonte , Napoli, Società Napoletana di Storia Patria, 1959, pp. 184. 3) La c i t tà d i Napo l i ne l l e l o t t e f ra Innoc enzo IV e Manfr ed i , in «Studi in onore di Riccardo Filangieri», I, Napoli, L'arte tipografica, 1959, pp. 259-282. 4) I l cordovano di Costant inopo l i a Napol i ne l la pr ima metà de l Quattrocento , in «Atti dell'Accademia Pontaniana», Nuova serie, vol. VIII (1958-59), pp. 137-151. 5) Studi d i s tor iogra f ia medioeva l e , Napoli, Casa editrice Giannini, 1960, pp. 346. 6) La cul tura a Napol i ne l l 'a l to medioevo , Napoli, Casa editrice Giannim, 1961, pp. 220. 7) I l f i e ro dominio d i Rof f r edo (Ave l l ino e l ' I rp in ia : s tor ia e cu l tura) , in «tuttitalia», n. 56 (28 febbraio 1962), pp. 477-485. 8) Aspre contes e f ra u n iv e r s i tà e s i gnor i f euda l i (Mont i P i c en t in i : s t o r ia e cu l tura) , in «tuttitalia», n. 57 (7 marmo 1962), pp. 503-507. 9) Echi di t empi moderni , Napoli, Libreria Scientifica Editrice, 1962, pp. 111. 10) La pol i t i ca monetar ia di Carlo I d 'Angiò , in «Atti dell'Accademia Pontoniana», «Nuova serie, vol. XI (1961-1962), pp. 81-101.

CORSI UNIVERSITARI:

1) L'e tà deg l i incunabul i , 2. ediz., Napoli, Libreria Scientifica Ed., 1962, pp. 81. 2) Lineament i d i s tor ia de l Regno normanno di Si c i l ia , Napoli, Casa editrice Giannini, 1960, pp. 230. 3)Bibl iogra f ia e b ib l io t e conomia, Napoli , Casa ed. Giannini, 1960, pp. 184.

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A N N A L I

della

Biblioteca

Doni ultimamente pervenuti

Nel primo bollettino non si omise di segnalare i più cospicui incrementi pervenuti alla Biblioteca fin da quando era comunale, per atti di eccezionale liberalità. Ai nomi dei donatori, dai più lontani ai più vicini, tra i quali, tuttora fervido, il cav. Oreste A. Bucci, decano dei giornalisti foggiani, si è lieti di aggiungere altri, con la certezza che essi non chiuderanno la serie degli amici benemeriti dell'Istituto.

Comm. prof. dott. VITTORIO DE MIRO D'AJETA, assessore al bilancio presso l'Amministrazione Provinciale di Foggia:

Volume di formato 36 x 24, rilegato in pergamena, raccoglie una serie di bandi, di dispacci e di altri provvedimenti, emessi nel periodo 1755-1760, stampati tutti presso la Regal Stamperia di S. M., in Napoli, con fregi, capilettera e stemmi, incisi con nitidezza e notevole gusto artistico. Il primo bando, di notevole interesse storico per la Capitanata, è emesso in data 8 luglio 1755 in nome di Carlo III di Borbone e firmato dal marchese Vincenzo Natoli, consultore nel Supremo Consiglio della Sicilia, presidente della Regia Camera della Sommaria, delegato particolare del Reale Ufficio del Cacciatore Maggiore e amministratore generale. In esso si fa divieto di cacciare, «dalli 14 di luglio in poi.. in nessuna parte del Regno sottoposta alla nostra giurisdizione e con niuna sorte d'istromento, cioè: schioppo a. miccio o a grillo, e a rota, balestre, laccio, rete, viscate, archetti, conocchie...». Sono previste gravi pene per i contravventori. E' compreso nel divieto esplicitamente il territorio del Bosco dell'Incoronata, dove è fatto pure divieto di «farvi sparaci, finocchi, fiori, ne portarvi animali a pascere, o tagliar legna ne verdi nè secche...» «sotto pena di ducati venticinque per ciascheduno ogni volta, oltre la perdita degli animali che porteranno, e di pagare il danno che facessero». Seguono datato 1759 un indulto per i disertori; una legge datata 1759 sugli abusi dei diritti feudali e baronali, a salvaguardia della libertà di com mercio;

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dispacci vari, oltre ad alcuni provvedimenti adottati dal Consiglio di reggenza, per il Re Pupillo, circa la proibizione di alcuni giochi; il Regolamento dell'assistenza che devono avere le truppe marciando per il Regno di Napoli; la legge 29 settembre 1759, che assegna, per le varie autorità dello Stato, salario per «un bastante mantenimento e proporzionato al rango della rispettiva sua classe», e infine la nota legge del 6 ottobre 1759, che esprime le preoccupazionî dinastiche del re Carlo III e stabilisce il passaggio dei poteri sovrani al terzogenito Ferdinando di Borbone, stante, purtroppo, la «notoria imbecillità della mente del.. real primogenito».

Dott. IGNAZIO DI PACE, medico-chirurgo in S. Marco in Lamis (Foggia) -- Contributi scientifici personali, estratti da periodici specializzati (in ordine cronologico):

1) La lotta antimalarica nel Comune di Chieuti (Foggia) nel 1912. (da «Bollettino della Stazione Agricolo - Antimalarica» dell'Istituto di Batteriologia Agraria della Scuola Superiore di Agricoltura di Portici. VIII, 7, 8, 9 - IX, 1, Portici, 1939); 2) Orchite da malaria. Comunicazione al XXX Congresso di Medicina Interna, Milano, 1924 (da «Folia Medica», bimensile di Patologia e Clinica Medica, n. 13, Napoli, 1925); 3) La cura della sifilide congenita (da «Rivista Sanitaria», XXV, 5-6. Napoli, 1926); 4) La cura delle influenze e delle sue più frequenti complicazioni (da «Rivista Sanitaria», XXVI, 6. Napoli, 1936); 5) Il pneumotorace artificiale «Ambulatorio» (da «Rinnovamento Medico», gazzetta internazionale di Medicina e Chirurgia, XLIII, 7, e da «Rivista Sanitaria», 4. Foligno, 1933) ; 6) Il liquido cefalo rachidiano in terapia (da «Rinnovamento Medico, XLIV. Foligno, 1934) ; 7) Inconvenienti immediati delle iniezioni endovenose. Profilassi e cura. (da «Rivista Sanitaria» 1936, 9, Napoli, 1926); 8) A proposito della cura dei legumi verdi nel diabete. Priorità italiana (da «Nuova Medicina Italica», XII, 5, Napoli, 1939); 9) Il bagno di mare. Indicazioni, controindicazioni, tecnica. In appendice: Il possibile danno del bagno di mare (da «Nuova Medicina Italica», XIII, 7, Napoli 1940).

Comm. dott. PAOLO TELESFORO, presidente dell'Ordine de' Farmacisti di Capitanata e già sindaco di Foggia:

Ventidue annate del quotidiano «Corriere della sera» di Milano, pubblicate nel periodo 1914-1942. La raccolta, completa negli anni 1914-'18 e con qualche lacuna negli anni successivi, costituisce un prezioso strumento di consultazione soprattutto per i ricercatori di notizie sulle guerre mondiali, così dense di eventi storici.

Avvocato GIOVANNI LEONE, già vice segretario generale del Comune di Foggia:

1) «Lex» - annate dal 1917 al 1933, tutte rilegate; 2) GALLUPPI, PASQUALE. Elementi di. Filosofia, vol. I e II; 3) Manuale degli Amministratori Comunali e Provinciali e delle Opere Pie», («Manuale Astengo»). Fondato e diretto dal Senatore Carlo Astengo. Annate dal 1916 al 1935 (dal 1916 al 1927

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rilegate); 4) «La Giurisprudenza Ital iana», Annate dal 1915 al 1920; 5) GENTILE, FRANCESCO - «Pro f i l i d i Art i s t i» , Foggia, Tip. R. Frattarolo, 1929: 6) ASTENGO, CARLO - SERVI, ORESTE. Dizionario Amminis trat ivo . Repertorio generale degli atti ufficiali, degli studi teorici-pratici e della giurisprudenza amministrativa pubblicati nel Manuale degli amministratori comunali e provinciali delle Opere Pie dal 1. gennaio 1905 al 31 dicembre 1914; 7) Supplemento legislativo a «La Giurisprudenza Ital iana». Annate 1915 - 1916; 8) «Cronaca Legis lat iva». Supplemento al Monitore dei Tribunali. Annata 1913.

Al professore De Miro, ai dottori Di Pace e Telesforo, all'avvocato Leone il presidente dell'Amministrazione Provinciale e il direttore ff. della Biblioteca hanno inviato lettere di ringraziamento.

A PROPOSITO DELLE ONORANZE a NICOLA ZINGARELLI

In merito alla nota pubblicata, in questa rubrica, nel fascicolo n. 4, sul contributo della Biblioteca Provinciale di Foggia alle onoranze in memoria dl Nicola Zingarelli, ci è pervenuta da parte dell'avvocato Luigi Borrelli, Presidente del Comitato per le onoranze all'illustre maestro, una cortese lettera.

In essa si precisa che «non difficoltà di ordine finanziario, assolutamente inesistenti, hanno ritardato di un anno la pubblicazione dell'attesissima opera (1), bensì alcune battute di arresto, di fronte alle quali si è trovato il comitato redazionale della Casa Editrice Zanichelli, quando ha notato che, in parecchi punti, il manoscritto era lacunoso per quanto riguardava i riferimenti, le citazioni e i rimandi, che hanno imposto un lungo lavoro di revisione e di aggiornamento».

La lettera conclude: «abbiamo avuto comunicazione che l'opera sarà pronta fra la fine di maggio e i primi di giugno 1963».

Tanto dovevamo per amore della verità e per debito di cortesia.

(1) Zingarelli, Nicola. Le Rime di Francesco Petrarca e spos t e ne l l ' in t end imen t o g enera l e de l l ' o rd ine e de l s i gn i f i ca to .

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S c h e d a r i o

Fondo "Regno di Napoli - Puglia - Capitanata"

posseduto dalla Biblioteca Provinciale di Foggia Continuazione del n.ro precedente)

132

Foggia, Comune di Foggia, (Tip. Fiamma-ta) 1931, 8., p. 212 e 15 tavv. «Raccolta di Studi Foggiani» vol. V.

CAGGESE, Romolo.

Foggia e la Capitanata.

Bergamo, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, 1910, 8., pp. 144 fig. e 24 tavv. doppie.

133

CAGNAZZI, Luca Samuele.

La mia vita. Memorie inedite a cura di Ales-sandro Cutolo. Milano, Editore Ulrico Hoepli (Archetipo-grafia), 1944, 16., pp. XIX; 356, ritr. 13, III. 9.

137

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA. BARI.

Relazione del Presidente prof. dott. comm. Salvatore Tramonte alla Consulta Econo-mica Provinciale sull'attività svolta dalla Camera di Commercio Industria e Agricol-tura di Bari dal 7 Maggio 1945 al 7 Mag -gio 1951. Bari, Grafiche Alfredo Cressati, s. d., 8, pp. 150 fig. e 14 tavv. doppie.

134

CALANI, Enzo.

Vedi WILLEMSEN, Carl Arnold e ODEN-THAL, Dagmar. PUGLIA. Terra dei Nor-manni e degli Svevi. Traduzione italiana di Enzo Calani. (Bari, 1959).

135

CALO', Giovanni Pietro Siciliani.

Sta in CELEBRAZIONI (LE) SALENTINE. 1. ciclo (Ottobre 1952). (Bari, 1953), pp. 45-71.

136

CALVANESE, Gerolamo. Memorie per la Città di Foggia. Manoscritto esistente nella Biblioteca Co-munale di Foggia illustrato da B. Biagi.

138 CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E

AGRICOLTURA. FOGGIA. Progetto per il nucleo di industrializzazione

di Foggia. Relazione preliminare per il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno. Foggia, Stab. Tip. Cav. L. Cappetta& F., 1961, 4., pp 24.

139

CAMPANALE, Domenico.

L'Ambivalenza gnoseologica ed epistemologi ca dell'empirismo critico di Hume. Sta in UNIVERSITA' DEGLI STUDI. BARI. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, vol. V. (Bari, 1959) pp. 15-45. 149

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S c h e d a r i o

140

CAMPOBASSO, Francesco.

La situazione contabile e quella di fatto del magazzino nelle aziende mercantili all'in-grosso e la scomparsa di una consuetudine. Sta in ISTITUTO (R.) Tecnico «Pietro Giannone». Foggia. Annuario 1926-27. (Lucera, 1928), pp. 125-131.

141 CANARD, M.

Une littre du Calife fatimite Al-Hafiz (524-544 / 1130-1149) à Roger II. Sta in SOCIETA' SICILIANA DI STORIA PATRIA - PALERMO. «VIII Centenario della morte di Ruggero II». (Palermo, 1955) pp. 125-146.

142

agricoltura Meridionale.

Sta in ENTE AUTONOMO FIERA DI FOG-GIA. «Atti del Convegno di Studio sui pro-blemi della trasformazione agraria del Mez-zogiorno d'Italia». (Foggia, 1958) pp. 105 125.

145

CANNAROZZI, Ciro. Ischitella.

Candela, Tip. Ciliberti, s. d., 8., pp. 204 e 1 ritr.

146

CANNAVIELLO, Enrico Franco. La laguna di Varano.

Lucera, Stamperia Editrice Frattarolo, 1914, 4., pp. 156 e 12 tav.

CANCELLARA, Eduardo.

II problema della trasformazione dei terreni meridionali. Sta in ENTE AUTONOMO FIERA DI FOG-GIA. «Atti del Convegno di Studio sui pro-blemi della trasformazione agraria del Mezzogiorno d'Italia». (Foggia, 1958) pp. 99-104.

147

CANNAVIELLO, Enrico Franco.

L'Anguilla - Anguilla anguilla (Thunberg. L.)

Sta in ISTITUTO (R.) TECNICO «PIETRO GIANNONE». FOGGIA. «Annuario del R. Istituto Tecnico «Pietro Giannone» in Foggia» Anno II (1913-14; 1914-15). (Città di Castello, 1916) pp. 71-180.

143 CANDURA, Giovanni.

Aspetti meccanici dell'irrigazione.

Sta in CONSORZIO GENERALE PER LA BONIFICA E LA TRASFORMAZIONE FONDIARIA DELLA CAPITANATA. FOG-GIA. «Convegno internazionale sui problemi dell'irrigazione nel bacino del Mediterraneo. Foggia, 4-5 Maggio 1960». (Foggia, 1960) pp. 153-156.

148

CANTALICIO, Giovanni Battista.

Le Istorie di Monsignor Gio. Battista Can-talicio vescovo d'Atri e di civiltà di Penna... Sta in RACCOLTA di tutti i più rinomati scrittori dell'Istoria generale del Regno di Napoli. (Napoli, 1867) pp. 1-128, voll. VI.

149 144

CANDURA, Giovanni.

La meccanizzazione nella trasformazione della

CANTARELLI, Luigi.

Vedi JACOBONE, Nunzio. Un'antica e gran-de città dell'Apulia: Canusium. Ricerche di storia e di topografia. Con prefazione di

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S c h e d a r i o

Luigi Cantarelli. (Lecce, 1925).

150

CANZONERI, Francesco.

Le materie prime e le industrie della provin-cia di Bari. Sta in PROVINCIA DI BARI. La Terra di Bari sotto l'aspetto storico, economico e na-turale...

(Trani, 1900) pp. 171-240, vol. II.

154

CAPECELATRO, Francesco.

Storia del Regno di Napoli di Francesco Ca-pecelatro Napolitano. Napoli, Borel e Bompard, 1840, 8., pp. 411.

155

CAPEZZUTO Saverio. Canti de l'Umanità. Teramo, Casa Editrice «La Fiorita», 1914,

8., pp. 127. ,

156 151 CAPASSO, Bartolomeo.

Catalogo ragionato dei libri registri e scrit-ture esistenti nella sezione antica e prima serie dell'Archivio Municipale di Napoli (1387-1806). Napoli, Stab. Tip. Francesco Giannini, 1876, 8., pp. LVIII, 156; VIII, 355.

CAPITULA

--- Regni Utriusque Siciliae Ritus Magnae Curiae Vicariae et pragmaticae doctissimis Andreae de Isernia, Bartholomei de Capua et aliorum illustrium Jurisconsultorum com-mentariis illustrata... Napoli, Tip. Antonio Cervone, 1773, 4., pp. XX, 384.

152

CAPECELATRO, Francesco.

Istoria della città e Regno di Napoli detto di Sicilia.. Tomo I... Da Ruggiero I alla morte di Fe-derico II; Tomo II... Da Corrado alla mor-te di Carlo D'Angiò. Sta in RACCOLTA di tutti i più rinomati scrittori dell'istoria ge-nerale del Regno di Napoli... (Napoli, 1769) vol. II tomo I e II.

153

157

CAPOBIANCO, Cono.

Descrizione di tutti i luoghi che compongono le dodici Provincie del Regno di Napoli col-la giunta di tutti i fuochi secondo l'ultima numerazione fatta dalla Regia Camera nel 1737, e di tutte le Fiere del Regno. Fatta dal dott. D. Cono Capobianco, Segretario del S. R. C. Napoli, Salvatore Palermo, 1794, 16., pp. 3, 48.

CAPECELATRO, Francesco.

Origine della città e delle Famiglie nobili di Napoli. Sta in RACCOLTA di tutti i più rinomati scrittori dell'istoria generale del Regno di Napoli... (Napoli, 1769) vol. II, tomo II, pp. 1-181.

158

CAPONI, Unico.

La trasformazione fondiaria in Lucania.

Sta in ENTE AUTONOMO FIERA DI FOG-GIA. Atti del Convegno di Studio sui pro-blemi della trasformazione agraria del Mez-zogiorno d'Italia». (Foggia, 1958) pp. 21-49.

151

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S c h e d a r i o

159 CAPOZZI, Vincenzo.

Per la solenne inaugurazione della Basilica di Foggia a Basilica Cattedrale. Canto di Vin-cenzo Capozzi. Napoli. Stamperia A. Miccione, 1856, 8., pp 15.

160

CAPUANO, Michele.

Canti e tradizioni popolari di S. Giovanni Rotondo. Vol . I I . Le Laude . Presentazione di Raffaele Corso dell'Istituto Universitario Orientale di Napoli. Milano, Edit. Tip. «Convivio Letterario», 1959,8., pp. 241.

161.

CAPUANO, Michele.

Canti popolari della mia terra. Presentazio-ne di Saverio La Sorsa dell'Università di Bari. Foggia, Edit. Tip. Cav. Luigi Cappetta & F., 1954, 8., pp 230.

162

dela Commissione Provinciale di Arcreolo-gia e Storia Patria», vol III.

164 CARABELLESE, Francesco.

I l Comune Pugliese durante la Monarchia Normanno-Svevo. Avvertenza di Francesco Nitti di Vito. Bari, s. e. (Trani,Tip. Edit. Vecchi & C.) 1924, 8., pp. XIV; 235.

165

CARABELLESE, Francesco.

La Puglia nel secolo XV da fonti inedite per cura del dott. Francesco Carab ellese .

Bari, s. e. (Trani, Vecchi & C) 1901, 8., pp. XV, 363. «Documenti e monografie per la storia di terra di Bari», vol, III.

166

CARABELLESE, Francesco.

La Puglia nel secolo XV. Parte II: Documen-ti di Bari, Giovinazzo, Trani.

Bari, s. e. (Trani, Tip. Edit. Vecchi & C.) 1907,8., pp. XVIII, 357.

CARABELLESE, Francesco.

Carlo D'Angiò nei rapporti politici e commer-ciali con Venezia e l 'Oriente. Bari, s. e. (Trani, Tip. Edit. Vecchi & C.) 1911, 8., pp. XLIII, 179. «Documenti e monografie per la storia di terra di Bari», vol. X.

163

167

CARABELLESE, Francesco.

L'Apulia e il suo Comune nell 'Alto Medio E -vo per cura del dott. Francesco

Carabellese. Bari, s. e. (Trani, Vecchi & C.) 1905, 8., pp. XVII, 607. «Documenti e monografie per la storia di

terra di Bari», vol. VII.

CARABELLESE, Francesco.

Le pergamene della Cattedrale di Terlizzi (971-1300). Bari, (Trani, Vecchi ) 1899, 4., pp. LX, 399. «Codice Diplomatico Barese edito a cura

168

CARABELLESE, Francesco.

Della storia dell 'arte in Puglia e più partico-larmente della Terra di Bari.

Sta in PROVINCIA DI BARI. La Terra

152

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S c h e d a r i o

di Bari sotto l'aspetto storico, economico e naturale...

(Trani, 1900) pp. 67, 121, vol. I.

del Cav. Ignazio Carabelli.

Italia (?), s. n. t., 1826, 16., pp. 168.

169

CARABELLESE, Francesco.

Le carte di Molfett (1076-1309).

Sta in CODICE

--- Diplomatico barese, vol . VI I .

(Bari, 1912).

172 CARACCIOLO, Tristano.

Tristani Caracciolo Patricii Neapolitani Opu-scula Historica... Sta, in RACCOLTA di tutti i più rinomati scrittori dell ' istoria generale del Regno di Napoli.

(Napoli, 1769) pp. 1-165, vol. VI.

170

CARABELLESE, Francesco. Saggi di storia del commercio della Puglia e

più particolarmente della Terra di Bari. Sta in PROVINCIA DI BARI. La Terra di Bari sotto l 'aspetto storico, economico e naturale...

(Trani, 1900) pp. 3-66, vol. I.

173

CARANO-DONVITO, Giovanni. Carlo De Cesare da Spinazzola. Sta in CARANO DONVITO, Giovanni.

Economisti di Puglia.

(Firenze, 1956) pp, 370-381.

174 171

CARABELLI, Ignazio. I calunniatori smascheratai ossia confutazio-

ne de' libelli pubblicati dall 'ex Generale Colletta e dal sedicente General France-

schetti sulla catastrofe di Murat nel 1815,

CARANO-DONVITO, Giovanni. Economisti di Puglia.

Firenze, «La Nuova Italia» (L'impronta), 1956, 8., pp. 458,

(Con t inua )

153

Page 147: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

I

S c h e d a r i o

Nuove accessioni

(Continuazione del n.ro precedente) 346

I -- Bibliografia - Biblioteconomia - Enciclopedia.

343

BALSAMO, Luigi.

Contributo alla storia dei «Cataloghi di pe-riodici» esistenti nelle biblioteche italiane. (1859-1959). Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1960, I ed. num., 8., p. 31. Biblioteca degli eruditi e dei bibliofili». Scritti di bibliografia e di erudizione raccolti da Marino Parenti. LIII.

[Esemplare N. 275.]

344

BERSANO BEGEY, Marina.

Le Cinquecentine piemontesi: Torino.

Notizie su tipografi e editori. Indici dei tipografi cronologico e dei nomi a cura di Giuseppe Dondi. Torino, Tipografica Torinese Editrice, 1961. 4., p. 549 fig. con facsimili e 75 tavv. [Esemplare N. 531].

345

CARINI DAINOTTI, Virginia.

La Biblioteca nazionale «Vittorio Emanue-le» al Collegio romano. Firenze, L. S. Olschi (Tipografia Giuntina) 1956, 8., vol. I, p. VIII, 209 con 8 tavv. f. t. «Collana di monografie delle biblioteche

d'Italia». - I I .

CECI, Giuseppe.

Bibliograf ia per la storia delle arti figurative nell'Italia Meridionale. Pubblicata sotto gli auspici del Banco di Napoli. Parte prima e seconda. Napoli, presso la R. Deputazione (Stab. Tip. I.T.E.A.) 1937, 8., vol 2, p. VII, 763 compless. «Regia Deputazione napoletana di storia

pataria».

347

CIONI, Alfredo.

Giunte e correzioni all 'Indice generale degli incunabili. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già Civelli) 1960, I ed. num., p. 29. «Biblioteca degli eruditi e dei bibliofil i». Scritti di bibliografia e di erudizione raccolti da Marino Parenti. LII. [ Esemplare N. 97.]

348

DAREMBERG, Ch. [arles-Victor] - SAGLIO, Ed. [mond.].

Dictionnaire des Antiquités Grecques et Romaines. Tome premier. Première Partie: A-B. Deu-xième Partie: C. Graz, Akademische Druck-u. Verlagsanstalt, 1962, 8., voll. 2, p. VII, 1703 compless.

349 FLDMANN, Bona.

Italia Bibliographica 1957.

154

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S c h e d a r i o

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edizione migliorata e con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già Civelli) 1958, II ed. num., 16., p. 120. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XXVIII. (Esemplare N. 155.]

350

ELDMANN, Bona.

Italia Bibliographica 1958.

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edizione migliorata con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1959, II ed. num., 16., p. 116. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XXXI. [Esemplare N. 137.]

351

ELDMANN, Bona.

I ta l ia B ib l iograph ica 1959 .

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edi-zione migliorata con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1960, II ed. num., 16., p. 124. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XXXIV. [Esemplare N. 138.]

352

ELDMANN, Bona.

Italia Bibliographica 1960

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edi-zione migliorata con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1961, II ed. num. 16., p. 94. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XXXVI. [Esemplare N. 134.]

353

ELDMANN, Bona.

Italia Bibliographica 1961.

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edi-zione migliorata con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1962, II ed. num., 16., p. 84. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XXXVII [Esemplare N. 95.]

354

FRATTAROLO, Renzo.

Delle confraternite romane d'arte tipografica. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1957. I ed. num., 8., p. 16 e 5 facsimili. Biblioteca degli- eruditi e dei Biblofil i » . Scritti di bibliografia e di erudizione raccolti da Marino Parenti. XXVIII. [Esemplare N. 199.]

155

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S c h e d a r i o

355 358

FRATTAROLO, Renzo.

Tipografi e librai, ebrei e non, nel Napoleta-no, alla fine del XV secolo. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stati. Tip. già G. Civelli) 1956, I ed. num, 8., p. 24 e 10 facsimili. «Biblioteca degli eruditi e dei bibliofil i». Scritti di bibliografia e di erudizione raccolti da Mario Parenti. XXIII.

[Esemplare, N. 203.]

356

MARTINI, Giuseppe Sergio. Italia Bibliographica 1954.

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edi-zione migliorata con indici analitici per autore a per soggetto, Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1954, II ed. num., 16., p.94. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti, XVIII. [Esemplare N. 157.]

MARTINI, Giuseppe Sergio. Italia Bibliographica 1952.

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edi-zione migliorata con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1953, I ed. num., 16., p. 128. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XII. [Esemplare N. 190.]

355

N'ARTINI, Giuseppe Sergio. Italia Bibliographica 1955.

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edi-zione migliorata con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Statb. Tip. già G. Civelli) 1955, II ed. num., 16., p. 123. «Amor di libro». Piccole monografie bibio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XX. [.Esemplare N. 161.]

357 MARTINI, Giuseppe Sergio. Italia Bibliographica 1953.

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edi-zione migliorata con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1954, II ed. num., 16., p.96. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XV. [ Esemplare N. 170.]

360

MARTINI, Giuseppe Sergio. Italia Bibliographica 1956.

Repertorio delle opere di bibliografia e delle notizie bibliografiche apparse in opere o in periodici stampati in Italia. Seconda edi-zione migliorata con indici analitici per autori e per soggetto. Firenze, Sansoni Antiquariato (Statb. Tip già G. Civelli) 1957, II ed num., 16., p. 100. «Amor di libro». Piccole monografie biblio-

156

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S c h e d a r i o

grafiche raccolte a cura di Marino Paren-ti. XXIV. [Esemplare N. 160.]

365 MOSCARELLA, Gabriele. Quel calunniato pomo.

Napoli, «Fede e Pensiero» (Agar) s. d. (1958), 16., p. 72.

MARTINI, Giuseppe Sergio.

Italia Bibliographica, Indici quinquennali 1952-1956. Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1957, II ed. num., 16., p. 118. «Amor di libro». Picco le monografie biblio-grafiche raccolte a cura di Marino Parenti. XXVII. [Esemplare N. 148.]

162

RIDOLFI, Roberto.

La Stampa a Firenze nel secolo XV. Firenze, Leo S. Olschki (Tip. Giuntina) 1958, I ed. num., 4., p. 156 ill. [Esemplare N. 393.]

366 MOSCARELLA, Gabriele. Quis ut Deus?

Napoli, «Fede e Pensiero» (Agar) s. d. (1961); 16., p. 64.

III - Pedagogia (Scuola - Didattica - Educazione Fisica - Sport).

367

IARUSSI SAVINI, Alba.

Elementi di legislazione scolastica.

Napoli, Istituto Editoriale del Mezzogior-no, (Arti Grafiche SAV) 1960, 8., p. 303.

3613

368

SEMERARO, Giovanni. Editoria eroica e Risorgimento.

Firenze, Sansoni Antiquariato (Stab. Tip. già G. Civelli) 1960, I ed. num., 8., p. 24. «Biblioteca degli eruditi e dei bibliofili». Scritti di bibliografia e di erudizione rac-colti da Marino Parenti. L. [Esemplare N. 82.]

II -- Religione - Storia delle Religioni - Storia della Chiesa - Mitologia - Teologia - Agiografia - Testi.

364

ISTITUTO UNIVERSITARIO DI SCIENZE SOCIALI - TRENTO.

Piano degli studi e norme varie.

Trento, s. e. (Manfrini) 1962, 8., 8 c. n. n. fig.

369

PIERMANI, Coraldo - D'ANTONIO, Mario. Educazione civica,

Milano, Garzanti (Torino, F.lli Pozzo - Sal-vati - Gros Monti & C.) 1962, 8., p. 84 fig.

IV -- Filosofia (Storia - Critica - Te-sti) - Psicologia.

GIORDANI, Igino.

Pio XII. Un grande Papa.

Torino, Società Editrice Internazionale, 1961, 8., p. 748 e 28 tavv.

370

BURNETT, Whit. Questa è la mia filosofia

A cura di Whit Burnett. Traduzione dall'in

157

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S c h e d a r i o

glese di Lionello Torossi, Gianni Di Bene-detto, Roberto Sanesi e Giulio Gnoli. Milano, V. Bompiani (Varese, La Tipografi-ca) 1961, II ed., 8., p. 462. « Idee Nuove» XXIX.

371

375

SALVATORELLI, Luigi. Storia del Novecento.

Milano, A. Mondadori (Verona, Off. Gra-fiche Veronesi) 1960, III ed., 8., p. 917. «I diamanti»

VARVARO, Paolo.

Pensiero e vita. Lineamenti di una Fisiolo-gia dello Spirito. Palermo, G. Mori & Figli, 1960, 8., pp. 387.

372

WHITEHEAD, Alfred North. Avventure d'idee.

Traduzione dall'inglese di Giulio Gnoli. Milano, V. Bompiani (Cremona, Tip. «Cre-mona Nuova») 1961, 8., p. 377. « Idee Nuove» XXXIII .

V-- Storia e Scienze ausiliarie -- Bio-grafia.

376

TRUMAN, Harry S.

Presidente a riposo.

Traduzione dall'inglese di Henry Furst. Milano, Edizioni de «Il Borghese» (Arche-tipografia) 1961, 8., p. 384.

377

WEBB, Walter Prescott. Le grandi pianure.

Traduzione di Luciano Serra. Bologna, «Il Mulino» (Tip. II Resto del Carlino) 1961, 8., p. XI-472. «Storia Americana». Collezione a cura di Mauro Calamandrei, Vittorio De Caprariis, Nicola Matteucci e Rosario Romeo. VIII.

373

BIANCARDI, Luciano.

Da Quarto a Tortino. Breve storia della spe-dizione dei Mille. Milano, G. G. Feltrinelli (Arti Grafiche E. Milli) 1960, 8, p. 204. «I fatti e le idee». Vol. XXIV.

374

COMITATO NAZIONALE PER LA CELE-BRAZIONE DEL I. CENTENARIO DEL-L'UNITA' D'ITALIA.

La celebrazione del I. Centenario dell’unità d’Italia Torino, Ufficio Stampa e Propaganda Ita-lia '61 (Stamperia Artistica Nazionale) 1961, 4., p. XL 686 fig. e 64 tavole a colori.

VI - Geografia - Viaggi - Turismo - Tradizioni popolari - Etnografia - An-nuari - Almanacchi.

378

DE MARTINO, Ernesto. Sud e Magia.

Milano, G. G. Feltrinelli (La Tecnografica) 1960, II ed., 8., p 209 e 8 tavv. «I fatti e le idee» XIII .

379

ORBIS.

--- Tutta la geografia generale e regionale. Riassunta dai professori: O. Baldacci, L. Gambi, E. Migliorini, B. Nice.

158

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S c h e d a r i o

Napoli, istituto Editoriale del Mezzogiorno (Stabilimento Arti Varie) 1956. 8., p. VIII-610.

VII -- Letteratura antica e moderna Filologia - Testi - Critica - Storia ( f i -no al 1900).

380

SOCCIO, Pasquale - NARDELLA, Tommaso. Stignano .

Foggia, Studio Editoriale Dauno (Tip. Sacro Cuore) 1962, 16., p. 681 + 8 n. n., 10 tavv. «La fortunata terra di Puglia» - Bibliote-

ca del turista, 2 .

382

ALIGHIERI, Dante.

La Divina Commedia.

Commento di Attilio Momigliano. Vol. 1: Inferno . Vol . I I : Purgatorio. Vol. III: Pa-radiso. Firenze, G. C. Sansoni, (Stab. Tip. già G. Civelli) 1962, 16., voll. 3.

383 381

VOCINO, Michele.

Alla scoperta della Daunia con viaggiatori

di ogni tempo.

CICERO (Marcus Tullius).

Lettere al fratello Quinto e a M. G. Bruto. Testo latino e versione di Carlo Vitali. Bologna, N. Zanichelli (S. p. a. Poligrafici Il Resto del Carlino) 1962, 16., p. XII, 279. «Prosatori di Roma».

384

CICERO (Marcus Tullius). Lettere ai familiari.

Testo latino e versione di Carlo Vitali. Vol. III. Bologna, N. Zanichelli (S. p. A. Poligrafici Il Resto del Carlino) 1962, 16., p. 353. «Prosatori di Roma».

385

CLEMENS, Samuel Longhorne pseud. Mark Twain.

Vita dura.

Traduzione di Stefania Piccinato.

Roma, Editori Riuniti (Bologna, STEB.) 1959, 16., p. 195. «I narratori del realismo».

Foggia, Studio Editoriale Dauno (Tip. Sacro Cuore) 1957, 16., p. 144, 10 tavv. «La fortunata terra di Puglia». - Bibliote-

ca del turista 1 .

386

GHISELLI, A. - CHIARI, Aroldo. L'espressione.

159

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S c h e d a r i o

GLIRETTI e CHIARI.

Elementi di grammatica, metrica, retorica e critica letteraria, ad uso del primo bien-nio delle scuole secondarie superiori. Firenze, G. C. Sansoni, (Bologna, STEB.) 1961, 8., p. VI, 585.

387

391

MANCINI, Guido.

Storia della Letteratura spagnola.

Milano, G. Feltrinelli (Varese, «La Tipo-grafica Varese») 1961, 8., p. 698. Università degli Studi di Pisa - Studi di Fi-lologia Moderna» diretti da G. Mancini - A. Pizzorusso. VIII. LOMBARDO, Agostino.

La ricerca del vero. Saggio sulla tradizione letteraria americana. Roma. Edizioni di Storia e Letteratura (A.BE.TE.) 1961, 8., p. 421.

«Biblioteca di studi americani» A cura di Agostino Lombardo. 6.

392 PIVANO, Fernanda..

La Balena bianca e altri miti

Milano, A. Mondadori (Verona, Off. Grat. Mondadori) 1961, 8., p. 493. 388

LEOPARDI, Giacomo. I Canti.

A cura di Luigi Russo.

Firenze, G. C. Sansoni (Stab. Tip. già G. Civelli) 1962, 8., p. 398.

393

SPILLER, Robert E.

Storia della Letteratura Americana. Traduzione di Persio Nesti. Firenze, Sansoni (Bologna, STEB.) 1962, 16., p. 349 e 8 tavv. 389

LANZISERA, Francesco. Corso di lingua inglese.

Con aggiunte per scuole commerciali e nau-tiche. Bari, s. e. (F. Milillo)) 1962, 8., p. 400.

390

MAESTRO

---- Dante.

A cura di Vittofio Vettori. Saggi e testimo-nianze di Erich Auebach-Josè Bergamin-Gianni Grana-Romano Guardini-Leo Magnino - Carlo Pellegrini - Mircea Popescu - Mario Praz - Aleardo Sacchetto - Bino Sanminatelli - Giani Stuparich - Vittorio Vettori. Milano, Marzorati, 1962, 8., p. 307. «Lecttura Dantis Internazionale».

VIII - Letteratura contemporanea - Poesia - Letteratura narrativa - Cri-tica - Testi del set. XX.

394

ALCOTT, Luisa.

Una ragazza fuori moda.

Traduzione di Liliana Toni. Illustrazioni e coperta di F. Faorzi. Firenze, Marzocco, 1956, I, ristampa. 16., p. 303.

395 BASSING, Eileen. Prima che annotti.

Romanzo. Traduzione dall'americano dì Paolo Gaiani. Milano, A. Mondadori (Verona, Off. Graf.

160

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S c h e d a r i o

Veronesi) 1959, 16., p. 350. «Romanzi e racconti d'oggi» 24.

396

BROMFIELD. Louis.

I l destino di Anna Bolton.

Traduzione dall'americano di Celestino Terzi. Milano, A. Mondadori (Off. Graf. Verone-si) 1957, 16., p. 239. «I libri del Pavone», 135 .

397

FAULKNER, William. La Città,

Romanzo. Traduzione di Giorgio Monicelli e Bruno Tasso. «Medusa». Collez ione diretta da Elio Vitto-rini. 454.

398

FAULKNER, William.

I Piantatori e i poveri bianchi. Le donne del sud. Traduzioni di Glauco Gambon, Alberto Marmaont, Giorgio Monicelli. Fernanda Pivano. Milano, A. Mondadori, (Verona, Off. Graf. Veronesi ) 1961, 16., p. 890. «I Classici Stranieri Contemporanei». Col-lezione diretta da Giansiro Ferrata. Tutte le Opere di Willim Faulkner - A cura di Fernanda Pivano. Vol. 3-4.

400 FITZERALD, John D.

Sposiamoci anche noi.

Romanzo. Traduzione di Maria Gallone. Milano, Rizzoli, 1959,8., p. 311. «Siderea».

401

FROST, Robert.

Poesie scelte di Robert Frost con testo a fronte. Versione e introduzione di Franco De Paoli. Parma, Guanda (Bologna, Arti Graf. Tamari) 1961, p. 132 e 3 tavv. «Piccola Fenice». 7.

402

LO PRESTI, Giacomo.

Lampeggiano gli occhi della Rivoluzione . Caltanisetta, «Sicilia Mediterranea» (Pa-lermo. I.R.E S.) 1961, 8., p. 172 e 18 tavv «Stesicoro» Collana. I.

403

MASTRONARDI, Lucio. Il maestro di Vigevano . Torino, G. Einaudi, (U. Panelli) 1962, 16,. p. 220.

«I coralli». 150.

399

FITZGERALD, Francis Scott. Basil e Cleopatra. Due racconti. Traduzioni di Domenico Tarizzo e Cesare Salmaggi.

Milano, «Il Saggiatore», (Arti Graf. E. Mil-li) 1960, 16., p. 71. «Biblioteca delle Silerchie». XXXVI.

404 PIRANDELLO, Luigi. Tutti i romanzi.

A cura di Corrado Alvaro.

Milano, A. Mondadori (Verona, Off. Graf. Veronesi ) 1959, II ed., 8., p. 1418, e una tav. «I classici contemporanei italiani». Opere di Luigi Pirandello. III.

161

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S c h e d a r i o

405 410

PIRANDELLO. Luigi. Saggi, poesie e scritti varii.

A cura di Manlio Lo Vecchio-Musti. Milano, A, Mondadori (Verona, Off. Graf. Veronesi) 1960, 8., p. 1357 e una tav. «I classici contemporanei italiani». Opere di Luigi Pirandello, VI.

TECCHI, Bonaventura.

Giovani amici. Romanzo. Milano, V. Bompiani (Varese, «La Tipo-grafica Varese») 1962, 16., p. 208.

406

POUND Ezra.

Conti pisani con testo a fronte.

Traduzione, introduzione e note di Alfredo Rizzardi. Parma, Guanda (Bologna, Arti Graf. Ta-mari) 1960, 8., p. 261. «Fenice». Collezione diretta da Attilio Ber-tolucci. 22.

407 RUSSO, Luigi.

Compendio storico della Letteratura Italiana. Firenze, Casa Editrice G. D'Anna (Sanca-sciano Val di Pesa, F.lli Stianti). 1961, 8., pp. 834.

411 THOMPSON, Morton. Nessuno resta solo.

Romanzo. Traduzione dall'inglese di Ser-gio Varini. Milano, Dall'Oglio (Varese, «La Tipogra-fica Varese») 1956, V ed., 8., p. 765.

412

VITI, Gorizio.

Verga verista. Guida a «I Malavoglia» a Ma-stro Don Gesualdo e alle maggiori novelle veriste. Con introduzione sul verismo e sul Verga e con storia e antologia della critica verghiana. Firenze, F. Le Monnier (Tipografie «E. A-riani e «L'Arte della Stampa») 1961, 8., pp. 326, 2 tavv. f. t.

408

SALINGER, Jerome David. Il giovane Holden.

Traduzione di Adriana Motti.

Torino, Einaudi (Off. Graf. Panelli) 1961, II ed., 8., p. 252.

IX -- Belle arti (Archeologia - Pittura - Scultura - Architettura - Musi-ca - Teatro).

413

409

SMITH, Betty. Maggie di Brooklyn.

Romanzo. Traduzione di Augusta Mattioli. Milano, A. Mondadori (Verona, Off. Graf. Veronesi) 1961, 8., p. 550. «Omnibus».

GROHMANN, Will.

L'arte dopo il 1945. La Pittura

Traduzioni di Maria Attardo Magrini, Ini-sero Cremaschi, Roberto Fertonani, Fer-ruccio Foelel e Cesare Salmaggi. Edizione italiana curata da Angelica Comello. Milano, «Ili Saggiatore» (Colonia, M. Du-mont Schauberg) 1959, 8., p. 380 e 180 tavv.

162

Page 156: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

S c h e d a r i o

414

FARROT, André.

Gli Assiri.

Traduzione dal francese di Danilo Lontaldi. Milano, G. G. Feltrinelli (Cromotipia Sor-mani) 1961, 8., p. XVI-385 fig. e 82 tavv. «Il Mondo della figura» Collezione diretta da Andrè Malraux e Georges Salles.

415

PICASSO, Pablo.

L'Opera Grafica.

Introduzione di Maurice Jardot. Traduzio-ne di Stefania Morganti Scalabrini. Edi-zione curata da Angelica Comello. Milano, «Il Saggiatore», (Lucerna, C. A. Burcher) 1959, 4., p. XVI-160 e 154 tavv.

X -- Scienze giuridiche - Legislazio-ne.

Milano, G. G. Feltrinelli (Varese, «La Ti-pografica Varese») 1959, 8., p. 285.

418

COMUNITA' EUROPEA DEL CARBONE E DELL'ACCIAIO - ALTA AUTORITA'. Decima relazione sull'attività della Comunità. I. febbraio 1961 - 31 gennaio 1962. Lussemburgo, s. n. t., 1962, 8., p. 672. «Servizi Pubblicazioni delle Comunità Europee»

419

CONCORRENZA - - - - - - -e monopolio nell'«Economia Italiana». A cura di F. Vito, S. Lombardini. F. Feroldi, G. Mazzocchi, L. Frey, O. Gavarello. Milano, Soc. Ed. «Vita e Pensiero» (Stab. Graf. R. Scotti) 1960, 8., p, 130.

«Problemi Economici d'Oggi». I .

420

416

GRECO, Paolo - COTTIMO, Gastone. Della Vendita (art. 1470-1547).

Bologna - Roma, N. Zanichelli e Società Editrice del Foro Italiano (Città di Ca-stello, Unione Arti Grafiche) 1962, 8., p. XXII-455. «Commentario del Codice Civile». A cura di Antonio Scialoia e Giuseppe Bran ,;a - Libro IV: Delle obbligazioni.

XI - Scienze economiche - Politiche - e Sociali.

HUNT, R. N. Carew.

Breve Guida al gergo comunista.

Traduzione di Arturo Baldoni. Roma, Editoriale Opere Nuove (Spoleto, Arti Grafiche Panetto & Petrelli) 1961, 16., p. 187. «Cultura e Società». XIX .

421

NEL

LXX Anniversario della «Rerum Novarum».

Milano, Soc, Ed. «Vita e Pensiero» (Stab. Graf. R. Scotti) 1961, 8., p. 158.

422

417

BEARD, Charles.

Interpretazione economica della Costituzio-ne degli Stati Uniti d'America.

Traduzione di Pina Sergi.

SVILUPPO (LO)

- - Economico Regionale.

A cura di F. Vito, F. Feroldi, G. Mazzoc-chi, M. R. Manfra, F. Alberoni, G. Galiz-zi, S. Vaccà, L. Frey, O. Garavello, G. Corna, Pellegrini, F. Duchini.

163

Page 157: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

Milano, Soc. Ed. «Vita e Pensiero» (Stab. Tip. R. Scotti) 1961, 8., p. 200. «Problemi Economici d'Oggi». I I I .

Napoli, Istituto Editoriale del Mezzogior-no, s. d., 8., p. 224.

XII - Scienze (Fisiche - Chimiche - Naturali - Matematiche - Merceolo-gia - Statistica).

423

ANDREOLI, Giulio.

Analisi algebrica.

Napoli, 'Istituto Editoriale del Mezzogior-no, s. d., 8., p. 356.

424

ANDREOLI, Giulio.

Lezioni di analisi infinitesimale.

Edizione ridotta per gli studenti di archi-tettura. Napoli, Istituto Editoriale del Mezzogior-no, s. d, 8., p. 316.

425

ANDREOLI, Giulio.

Lezioni di geometria analitica.

Napoli, Istituto Editoriale del Mezzogior-no, s. d., 8., p. 256.

426

BUCHSBAUM, Ralph - MILNE, Lorus J. Il l ibro degli invertebrati

Milano, A. Mondadori (Verona, O.. Graf. Veronesi) 1961, 4., p. 321. fig. «Il mondo della natura». V .

428 H0YLE, Fred.

Frontiere dell 'astronomia.

Traduzione dall'Inglese di Bruno Oddera. Milano, V. Bompiani (Tip. L. Faliva) 1958, p. 48:f e 25 tavv. «Avventure del Pensiero». CII .

429

SEBASTIANELLI, Luigi.

Elettrotecnica generale. Con esercitazioni. Torino, S. Lattes & C., 1961, III ed., 8, p XVI, 504.

430

SEBASTIANELLI, Luigi.

Funzionamento delle macchine elettriche.

Con esercitazioni Torino, S. Lattes & C., 1956, 8., p. XV I, 480.

431

TONZIG, Sergio.

Elementi di botanica. Per gli studiosi di biologia, scienze agrarie e scienze naturali. Vol. II. Milano, Casa Editrice Ambrosiana (R. Scotti) 1956, 8., pp. XV-1402 fig.

432 427

FADINI, Angelo.

Corso di complementi di matematica per gli studenti della Facoltà di Architettura. Fase.

I: Elementi di calcolo numerico.

WHITEHEAD, Alfred North. In t roduzione alla matematica.

Traduzione di Gian Mario Crespi. Firenze, Sansoni (Bologna, STEB ) 1961, III ed., 16., p. 225. «Le piccole storie illustrate». LXIV.

164

Page 158: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

S c h e d a r i o

XIV - Scienze applicate (Ingegneria - Urbanistica - Tecnologie varie - Co-municazioni).

433

431

TESORIERE, Giuseppe.

Calcolo rapido delle aree delle sezioni stradali. Genova, Vitali & Ghianda (Barabino Aipa) 1955; 8., p. 73 fig.

BARNES, Hugh.

The AASHO Road Test (Strada sperimenta-le AASHO). Conferenza tenuta a Roma il 7 giugno 1962. A cura dell'«Associazione Permanente dei Congressi delta Strada - Comitato Nazionale Italiano».

Roma, s. e. (Variprint) 1962, 4, p. 20.

431

FINCH, James Kip. Storia dell'ingegneria.

Traduzione di Giorgio Raboeno.

Firenze, Sansoni (Bologna, STEB.) 1962, 16., p. 633 e 16 tavv. doppie. «Le piccole storie illustrate» 86 - 87.

XV - Regno di Napoli - Puglia - Capi-tanata.

439

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER GLI IN-TERESSI DEL MEZZOGIORNO D'ITALIA.

L'Associazione Nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia nei suoi primi cin-quant'anni di vita. Roma, «Collezione Meridionale» (Arte della Stampa) 1960, 8., p. 330 e 34 tavv. «Collezione di Studi Meridionali» diretta da Umberto Zanotti-Bianco.

435

PUPPO, Ernesto.

Il disegno del progetto architettonico. Genova, Vitali & Ghianda (Arti Poligrafi-che Editoriale) 1961, 4., p. 131 e 5 allegati.

436

440

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA - FOGGIA.

Medie mensili e annuali dei prezzi all'in-grosso praticati in provincia di Foggia du-rante l'anno 1961.

Foggia, s. e. (Leone) 1962, 4., p. 36.

RADIO HANDBOOK.

Trasmettitori e ricevitori per radiodilettanti. Radio Handbook. Secondo aggiornamento. XV edizione americana. Traduzione di Romano Rosati. Bologna, Ed. C.E.L I. (STEB.) 1961, 8., p. 471, fig.

437

441

CILIBRIZZI Saverio.

Il pensiero l'azione e il martirio della città di Napoli nel Risorgimento italiano e nelle due guerre mondiali. Vol. I. Napoli, Conte (Stab. Tip. G. Genovese) 1961, 8,, p. 483 e 33 tavv.

STABILINI, Luigi.

Costruzioni stradali e ferroviarie. Voll II e III. Milano, Politecnica C. Tamburini, 1949, voll.

412

CONVEGNO (I) MEDICO SOCIALE DEL GARGANO. S. Giovanni Rotondo, 1962. ATTI del I. Convegno medico-sociale del

165

Page 159: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

S c h e d a r i o

Gargano, organizzato dalla «Rinascita Gar-ganica» e dalla Casa Sollievo della Sofferenza. S. Giovanni Rotondo, s. e., (Foggia, L. Cap-petta & b`.) 1962, 8., p. 47.

Napoli, Libreria Editrice Treves (Arti Graf. «Adriana») 1961, 8., p. 464 fig.

449

4 ,43

COSMAI, Mario. Storia di Bisceglie. Con un profilo di vita amministrativa di Giovanni Bruni.

Bisceglie, «Il Palazzuolo», (Molfetta, Mezzina) 1960, 8., p. 218 con 22 tavv f. t.

METER VITALE, Giuliana.

Bollettino bibliografico per la storia del Mez-zogiorno d'Italia. (1951-1960). Napoli, Soc. Napol. di Storia Patria («L'Arte Tipografica») 1961, 8., p. 423. «Archivio storico per le Provincie Napo-letane». Nuova serie - Anno XL-LXXIX dell'intera collezione. Appendice.

444

CURATO. Giulio. Autobiografia. Foggia, Tip. Sordomuti, s. d., 8., p. 16.

445

ENTE AUTONOMO FIERA DI FOGGIA. Fiera Nazionale dell'Agricoltura. Catalogo Ufficiale. 1962.

Foggia, E. A. Fiera di Foggia (Leone) 1962; 8., p. 37 ili. a colori.

450

PACE, Domenico.

L"incenzo Lanza e la vita universitaria e ospedaliera a Napoli nel primo ottocento. Presentazione di R. Chiarolanza. Contri-buto documentario di A. Zazo. Napoli - Foggia - Bari. C.E.S.P. (Tip. Lau-renziana), s. d. (1961). 8., p. 78, 1 tav. «Quaderni di Risorgimento Meridionale»

diretti da Mario Simone. 446

451

ENTE AUTONOMO FIERA DI FOGGIA. Bilancio preventivo 1962.

Foggia, s. n. t., 1962, 8., 22 c. n. n.

447

GIOVINE, Alfredo.

Bibbia barese. Proverbi popolari dialettale

baresi. Presentazione di Saverio La Sorsa.

Bari, A. Giovine (Arti Graf. A. Ragusa 1962, 8., p. 148 e 14 tavv.

448

MAROCCO, Dante. Piedimonte. Storia - Attualità.

REGALDI, Giuseppe.

Le Puglie. Trani (1845) dal «Poliorama Pit-toresco», 1847-1848, anno XII. Prefazione di Raffaello Piracci. Studio introduttivo di Guido Malcangi. Trani, «Il Tranesiere» (Tip. ed. Vecchi) 1962, 8., p. 24.

452

RICCIARDELLI, Pasquale.

Nicola Fiani di Torremaggiore e la rivolu-zione napoletana del 1799.

Serracapriola, Tip. F.lli Borrelli, 1961, p. 200 con una tav.

166

Page 160: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

453 RODOLICO, Niccolò.

Il popolo agli inizi del Risorgimento nell 'I -talia Meridionale. 1798 - 1801. Firenze, F. Le Monnier (E. Ariani) 1926, 8., pp. 312.

455

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI.

Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia Vol 1. Bari, A. Cressati 1955, 8., p. IV, 300 e 13 tavv. «Pubblicazioni della Università di Bari».

454 456

SERRICCHIO, Cristanziano.

Gian Tommaso Giordani e il liberalismo dauno nel 1820.

Napoli - Foggia - Bari, C.E S.P. (Tip. Lau-renziana), s. d. (1960), 8., p. 129. 1 tav. «Quaderni di Risorgimento Meridionale»

diretti da Mario Simone.

VITERBO, Michele (pseud. Peucezio). Gente del Sud. Vol. II. Da Masaniello alla Carboneria

Con prefazione di Raffaele Ciasca. Bari, Laterza, 1962, 8., p. 400 fig. e 19 tavv. f.t.

(Continua)

Fregio borbonico nella raccolta d i documenti descritta a pag. 143

167

Page 161: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

ALCOT, L. 160 ALIGHIERI, D. 159 ANDREOLI, G. 164 ASSOCIAZIONE

Nazionale per gli Interes- si del Mezzogiorno d'Ita lia, 165.

BALSAMO, L. 154 BARNES, H. 165 BASSING, E. 100 BEARD, Ch. 163 BERSANO BEGEY, M. 154 BIANCARDI, L. 158 BRONFIELD, L, 161 BUCHSBANN, R. 164 BURNETT, W. 157 CAMERA

di Commercio Industria e Agricoltura - Foggia 165

CARINI DAINOTTI, V. 154 CECI. G. 154 CICERO, (W. T.) 159 CILIBRIZZI, S. 165 CIONI, A. 154 CHIARI, A. 159 CLEMENS, S. L.

pseud. M. Twain 159 COMITATO

Nazionale per la Celebra zione del, I Centenario dell'Unità d'Italia 158

COMUNITA' Europea del Carbone ., dell'Acciaio - Alta Autori tà 163

CONCORRENZA 163 CONVEGNO (14)

Medico Sociale del Garga no. S. Giovanni Rotondo 1962 165

COSMAI, M. 166 COTTIMO, G. 163 CURATO, G. 166 DAREMBERG, Ch. 154

Indice alfabetico

degli Autori

DE MARTINO, E. 158 ELDMANN, B. 154-155 ENTE

Autonomo; Fiera di Fog gia 166

FADINI, A. 164 FAULKNER. W. 161 FINCH, J. K. 165 FITZERALD, J. D. 161 FITZGERALD, F. S. 161 FRATTAROLO, R. 155-156 FROST, R. 161 GIORDANI, I 157 GIOVINE, A. 166 GHISELLI, A. 159 GRECO, P. 163 GROHMANN, W. 162 HOYLE, F. 164 HUNT, R. N. C. 163 IARUSSI SAVINI, A. 157 ISTITUTO

Universitario di Scienze So-Sociali. - Trento 157 LANZISERA, F. 160 LEOPARDI, G. 160 LOMBARDO, A. 160 LO PRESTI, G. 161 MAESTRO

Dante 160 MANCINI, G. 160 MAROCCO, D. 166 MARTINI, G. S. 156 - 157 MASTRONARDI, L. 161 METER VITALE, G. 166 MILNE, L. J. 164 MOSCARELLA, G. 157

NARDELLA, T. 159 NEL LXX ANNIVERSARIO della «Rerum Novarum» 163 ORBIS 158 PACE, D. 166 PARROT, A. 163 PIERMANI, C. 157 PICASSO, P. 163 PIRANDELLO, L. 161 - 162 PIVANO, F. 160 POUND, E. 162 PUPPO, E. 165 RADIO HANDBOOK 165 REGALDI, G. 166 RICCIARDELLI, P. 166 RIDOLFI, R. 157 RODOLICO, M. 167 RUSSO L. 162 SALINGER, J. D. 162 SALVATORELLI, L. 158 SEBASTIANELLI, L. 164 SEMERARO, G. 157 SERRICCHIO, C. 167 SOCCIO, F. 159 SUNTH, B. 146 SMITH B. 162 SPILLER, R. E. 160 STABILINI, L. 164 SVILUPPO (Lo) 163 TECCHI, B. 162 TESORIERE, G. 164 THOMPSON, M. 162 TONZIG, S. 164 TRUMAN, H. S. 158 UNIVERSITA'

degli Studi di Bari 167 VARVARO, P. 158 VITERBO, M.

pseud. Peucezio 167 VITI, G. 162 VOCINO, M. 159 WEBB, W. P. 158 , WHITEHEAD, A. N. 158-164

168

S c h e d a r i o

Page 162: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

Insediamento del Consiglio Prov.le

Ha avuto luogo il 13 set-

tembre u. s, con l'intervento di

tutti i Consiglieri, sotto la

presidenza del membro anzia-

no prof. Emilio Amoroso.

Dopo la comunicazione del

programma, concordato dalla

coalizione del Centro-Sinistra,

fatta dal cons. dott. Galasso, si

è proceduto alla elezione del

presidente, nella persona

dell'avv. Gabriele Consiglio

(D. C.) e quindi della Giunta,

risultata così composta:

assessori effettivi prof.

Vittorio de Miro d'Ajeta (D.

C.), sig. Alberto de Santis (D.

C.), sig. Filippo di Venosa (P.

S.I.), prof. Primiano

Magnocavallo (D. C.), dott..

Teodoro Moretti (P. S. I.),

dott. Michele Protano (P. L.

I.), e assessori supplenti avv.

Stanislao Capobianco (D. C.).

e sig. Salvatore Comitangelo

(D. C.).

I.'avv. Consiglio ha pronun-

ciato il rituale discorso, ap-

parso in opuscolo col titolo:

Amministrazione

provinciale di Capitanata -

Dichiarazioni

Notiziario

rese dal Presidente al Consi-

glio Provinciale il 13 settem-

bre 1962 (in 8., pp. 24 1 t. ill.

f. t.). Alla discussione seguita

hanno partecipato i consiglieri

Della Vella, Protano, Vania,

Bafunno, Moretti, Tizzani,

Panico, Magno, Berardi e

Galasso.

I loro interventi, col testo del

processo verbale che li ha

consacrati, appariranno nel

volume degli Atti del Consi-

glio 1962, che sarà pubblicato

a chiusura dei lavori del cor-

rente anno.

Nuovo incarico al prof. Mazzaracchio.

L'ispettore g.le prof. Nicola

Mazzaracchio, chiamato a di-

rigere la segreteria particolare

dell'On. Gui al suo inse-

diamento alla P. I., col nuovo

anno sarà destinato alla

direzione della Scuola Clas-

sica presso il medesimo Mi-

nistero.

Nel distacco, che osiamo

sperare momentaneo, dalle

Accademie e Biblioteche, tra

le quali ha onorevolmente

percorsa la prima parte della

carriera, al prof. Mazzarac-

chio giunga gradita da queste

colonne, che la raccolgono da

ogni parte d'Italia, e special-

mente della sua Puglia, l'eco

della soddisfazione e degli

auguri di quanti di lui ap-

prezzano il sentimento, la

preparazione e il costume.

Due collane dirette da R. Frattarolo.

«Edizioni dell'Ateneo» (Ro-

ma, via A. Musa, 15) annun-

ziano due nuove collane, di-

rette da Renzo Frattarolo,

della Università di Roma: 1)

Studi di letteratura

italiana , che raccoglieranno

l'opera dei nostri scrittori

attraverso i risultati critici di

questo secolo, e ugualmente

forniranno un contributo

storico-critico alla

conoscenza di fatti e

problemi letterari, di generi e

correnti di riviste e periodici,

come della nostra storia del

gusto e delle idee, in volumi

che senza cadere ne

169

Page 163: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

gli eccessi dell'erudizione sia-

no agili strumenti di intelli-

genza e di chiarificazione; 2) Quaderni di bibliografia , che

daranno una informazione di

larga comprensione bibliogra-

fica su autori e correnti della

nostra storia letteraria, su

commenti umanistici, storici e

filologici, su testi e edizioni

critiche, su ogni ricerca

culturale e indagine docu-

mentaria che aiuti a conosce-

re la personalità e la umanità

dei nostri scrittori classici e moderni.

La morte del prof. Santollino.

In settembre, discreto come

lo conoscemmo, se n'è andato il

prof. Rodolfo Santollino, oriundo

di Lucera, gran cuore di

foggiano antico. Ha lasciato il

suo ricordo, se non anche il

nome, legato a molte opere di

cultura e di beneficenza del

Capoluogo dauno. Tra esse:

l'antica Lega degli Educatori, la

prima Università Popolare, il

Liceo Musicale «U. Giordano», i

civici Museo, Pinacoteca e

Bibliote

170

ca, la Società Dauna di Cul-

tura, che si appresta a com-

memorarlo.

L'ultima guerra gli deva-

stò la casa, ma gli accrebbe lo zelo filantropico. Ritirato-si dalla direzione dei su det

Edizioni Dell'Ente «PROVINCIA DI CAPITANATA» Atti del Consiglio Provinciale e della Gestione Straordinaria (in - 40, sopraccoperta figurata) Anni 1952-1961; volumi 12.

Istituti d'arte e di cultura (in – 8°, copertina figurata) - La Biblioteca Provinciale di Foggia. Pp. 34, 6 tavole fuori testo.

La Biblioteca Provinciale di Foggia - Bollet-tino d'informazioni diretto dal doti. Celuzza (in – 8°, ill.to). Quaderni amministrativi (in – 8°, i l l . t i ) - Dichiarazioni al Consiglio Provinciale del suo presidente, avv. Gabriele Consiglio nella .seduta del 13 sett. 1962. Monografie della Biblioteca Provinciale (in 8° ill.le) - Tedeschi, Diario 1799-1829.

STUDIO EDITORIALE DAUNO F o g g i a

ti istituti comunali, che in parte aveva salvato dal sac-cheggio, fece donazione dei suoi beni immobili all'opera Maria Grazia Barone, di al-cune raccolte di libri ed opuscoli all'Archivio di Sta-to, al Dopolavoro, alle Car-ceri di Foggia, e versò due milioni, per il monumento al maestro e suo amico Um-berto Giordano.

Nel compianto per la per-

dita di un cotal cittadino

esemplare, auguriamo molti

amici come Lui a i libri e al

nostro Paese.

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Una lieta novella:

L A C A P I T A N A T A

Rassegna bimestrale di vita e di studi della

Provincia di Foggia Contiene il Bollettino della Biblioteca Provinciale

Col nuovo anno (1963) il «,bollettino» della Biblioteca Provinciale si trasforma in

questa rassegna col programma di: 1) rievocare la nobiltà storica dell'antica Daunia e della

Capitanata, com'essa fu chiamata nel sec. XII, e illustrare i suoi aspetti paesistici, artistici e

monumentali con le testimonianze archeologiche; 2) rilevarne le risorse, le esigenze e le

possibilità; 3) stimolarne il progresso nel quadro della rinascita repubblicana; 4) documentare

l'attività della Pubblica Amministrazione; 5) allargarne e approfondirne il dialogo con le

popolazioni; 6) sviluppare di queste il patrimonio culturale, ai fini del buon governo locale e

nazionale.

Il nuovo periodico - che bandisce ogni e qualsiasi tendenziosità politica, letteraria,

scientifica, e rifiuta collaborazioni esibizionistiche e partigiane -, si pubblicherà ogni due mesi

in fascicoli di pp. 64, oltre gli inserti figurati, con la medesima veste tipografica del

«bollettino», che vi sarà incorporata quale seconda parte, accogliendo la prima scritti di varia

cultura e notazioni su le opere e i giorni dell'Amministrazione Provinciale e degli altri enti

pubblici della Capitanata.

Lo Studio Editoriale Dauno, che si compiace di darne partecipazione, farà tutto

quanto gli sarà possibile perchè non siano delusi i voti della Cittadinanza, interpretati e

realizzati dall'Amministrazione Provinciale con questa nuova iniziativa

Per informazioni e richieste di numeri di saggio, ci si può rivolgere alla Direzione della rassegna, presso la Biblioteca Provinciale di Foggia (Palazzo Dogana, P. XX set.)

Page 165: Per la cultura e per la Daunia...avvocati Saverio e Vincenzo Celentano, Ferdinando e Carlo Villani, Scipione sta f-fa, e del diplomatico Salvalore Tugini, alle quali si aggiunsero

la Biblioteca provinciale di Foggia

Bollettino bimestrale d'informazione a cura dell'Amministrazione Provinciale

Direttore responsabile: dott. Angelo Celuzza direttore ff. della Biblioteca Provinciale

Direzione tecnica dello Studio Editoriale Dauno Tipografia del Sacro Cuore di Gesù

Sant'Agata di Puglia (Fg.)

Autorizzato dal Tribunale di Foggia il 6 giugno 1962 e in pari data registrato

presso quella Cancelleria al n. 150