pensiero di un corpo specifico.” - unikore.it · Karen Machover La figura umana è qualcosa che...
Transcript of pensiero di un corpo specifico.” - unikore.it · Karen Machover La figura umana è qualcosa che...
“ La personalità non si sviluppa nel vuoto, ma
attraverso il movimento, le sensazioni ed il
pensiero di un corpo specifico.”
Karen Machover
La figura umana è qualcosa che attrae presto il
bambino che, lasciato libero di disegnare qualsiasi
tema, si sente di eseguire per lo più il pupazzo
come prima e più diretta espressione di sè, in altre
parole del “vissuto” che egli ha di se, sottoforma di
percezione di se stesso.
Il test del disegno della famiglia permette di
cogliere alcuni aspetti importanti per la crescita di
un bambino. Disegnando la propria famiglia
emergono sentimenti e situazioni non sempre
esplicite o percepite dall’adulto, ad esempio:
- timori verso l’ambiente esterno
- paura di crescere
- gioia
- amore per la vita
Aspetti da osservare mentre il bambino disegna:
•il primo e l’ultimo personaggio disegnato
• la vicinanza tra i personaggi
• le cancellature
• l’omissione o l’aggiunta di qualche membro
• l’espressione del volto dei personaggi
Tutto ciò ci porta a distinguere tre livelli di
interpretazione:
• IL LIVELLO GRAFICO
• IL LIVELLO DELLE STRUTTURE FORMALI
• IL LIVELLO DEL CONTENUTO
LIVELLO GRAFICO
Nel tratto del disegno bisogna distinguere l’ampiezza e la forza
Le linee possono essere tracciate:
con gesti ampi con gesti poco ampi
(grande espansione vitale (inibizione dell’espansione
e facile estroversione) vitale, forte tendenza a
ripiegarsi su se stesso)
La forza del tratto si estrinseca sia nello spessore sia nella
pressione e nell’impronta sulla carta.
Tenuto conto di ciò distinguiamo:
un tratto forte un tratto debole
(forti pulsioni, audacia (pulsioni deboli, dolcezza
violenza,oppure liberazione timidezza,inibizione
istintuale) degli istinti )
Disegno molto grande Disegno molto piccolo
(tendente ad uscire dal foglio) (in proporzione al foglio)
Può trattarsi di un’espansione Può trattarsi di un difetto
reattiva il cui eccesso è indice d’espansione, o di un’inibizione
di squilibrio delle tendenze
La zona della pagina occupata dal disegno assume anch’essa
un significato importante
• La zona inferiore (zona degli istinti primordiali di
conservazione della vita)
• La zona superiore (è quella dell’immaginazione, la zona dei
sognatori e degli idealistici)
• La zona di sinistra (è quella del passato)
• La zona di destra (è quella dell’avvenire)
Se il disegno si struttura da sinistra a destra (si tratta di
movimento progressivo naturale), oppure da destra a
sinistra di movimento regressivo.
LIVELLO DELLE STRUTTURE FORMALI
Il sensoriale
Tipo spontaneo, molto vitale, sensibile all’ambiente, e sensibile al
calore dei rapporti
LINEE CURVE (Es. le spalle)
LIVELLO DELLE STRUTTURE FORMALI
Il razionale
Spontaneità inibita da censure
Rigidità che nel disegno si esprime in tratti
stereotipati
Interazione stereotipata
LINEE DRITTE E ANGOLI
Paolo, bimbo di 8 anni
LIVELLO DEL CONTENUTO
- Composizione della famiglia
- Posto in cui si colloca il bambino in rapporto ai familiari
- Valorizzazioni o svalorizzazioni
LIVELLO DEL CONTENUTO
Il disegno della famiglia è un test proiettivo che permette al
soggetto di:
-costruire un contesto sociale di suo gusto,
- allontanarsi quanto vuole dalla realtà oggettiva,
- dare la precedenza alle proprie tendenze,
- esprimere una concezione personale della vita familiare.
Le tendenze affettive sono di due specie:
tendenze positive tendenze negative
(sentimenti d’ammirazione) (sentimenti di odio e disprezzo)
Ulteriori elementi da considerare
a) Valorizzazioni: si esprimono attraverso :
- il tratto della matita più forte,
- con personaggi più colorati,
- con soggetti disegnati con proporzioni maggiori
rispetto agli altri membri della famigli.
Indicano con quale membro familiare il soggetto
investe una forte carica affettiva, vissuta in modo
importante.
E’ un personaggio che lui ama e predilige rispetto
agli altri membri della famiglia.
Ulteriori elementi da considerare
b) Svalorizzazioni: rappresenta quella persona verso
cui il bambino si sente aggredito ed ha paura.
In questo caso il bambino può:
- disegnare questa figura con un tratto più leggero,
- disegnarla di piccole dimensioni,
- disegnarla e poi cancellarla.
c) L’Aggressività: si manifesta con la svalorizzazione
del rivale che si può manifestare con:
- la eliminazione nello stesso dal disegno,
- l’apporto di elementi addizionali, di solito animali o
mostri che si fanno carico dell’aggressività del soggetto
per aggredire il rivale.
Ulteriori elementi da considerare
PER APPROFONDIMENTI…
http://www.idipsi.it/it/wp-
content/uploads/2014/09/Corman-il-disegno-
della-famiglia.pdf
Disegno della famiglia ed attaccamento
(tratto da Attili G., 2007)
- Disegnano la loro famiglia in modo coerente e nel rispetto
della realtà.
- Dalla rappresentazione risulta chiara la composizione ed il
ruolo dei soggetti all’interno della famiglia.
- L’individuo che disegna è sempre presente nella
rappresentazione grafica ed ha spesso le braccia allargate.
- Gli altri componenti della famiglia sono messi bene a
fuoco ed anche loro hanno quasi tutti le braccia larghe.
- I personaggi non hanno parti mancanti e le proporzioni
tra di loro rendono chiari i ruoli reciproci.
Soggetti sicuri B
- L’intera famiglia è collocata come su un “pavimento” ed è
ben centrata rispetto al bordo inferiore del foglio.
- L’individuo esaminato si colloca vicino la madre ma non
in maniera eccessiva.
- La distanza dal padre invece, non discrimina le quattro
tipologie di attaccamento.
- Le emozioni raffigurate sul volto della madre e del padre
sono o positive o neutre.
Soggetti sicuri B
-Disegnano una famiglia che non corrisponde alla realtà.
- Manca spesso il soggetto esaminato, frequentemente le
persone non hanno mani, o altre parti del corpo, o volti vuoti.
- Singolare appare l’assenza di proporzioni tra le figure,
cosicché sembra che vengono rappresentati soltanto adulti e
lo stesso soggetto esaminato è della stessa grandezza degli
altri membri della famiglia.
Soggetti evitanti A
-L’individuo esaminato è spesso posto a distanza sia dalla
madre che dal padre.
- Le braccia sono strette lungo i corpi.
- I personaggi sono spesso isolati, o coinvolti in attività
separate, alcune volte incapsulati in rettangoli o quadrati, così
che ognuno è alle spalle dell’altro.
- I volti hanno frequentemente una espressioni sorridente, e
sembrano esprimere emozioni stereotipicamente positive.
- L’intera famiglia è ben poggiata sul bordo inferiore del
foglio quasi al limite
Soggetti evitanti A
-Disegnano una famiglia che non corrisponde alla realtà.
- I personaggi disegnati non hanno proporzioni ma
sembrano tutti dei bambini e, di conseguenza, l’esaminato
sembra far parte di un gruppo di coetanei.
- Le persone sono fluttuanti e il disegno non ha una base.
- La distanza della famiglia dal bordo del foglio è notevole,
essa, fra l’altro, viene raffigurata in una piccola parte del
foglio.
- L’esaminato si disegna spesso molto vicino alla madre e
tutti i personaggi sono vicini gli uni agli altri.
- I volti hanno espressioni neutre.
Soggetti ambivalenti C
-Frequentemente disegnano una famiglia completamente
inventata.
- I personaggi possono essere isolati, così come possono
avere delle espressioni esageratamente positive.
- L’esaminato si raffigura lontano dalla madre e spesso di
spalle rispetto ad essa.
- I personaggi sono collocati in modo casuale nello spazio
ed è impossibile capirne i ruoli reciproci.
Soggetti disorganizzati D
“LA PUNIZIONE NON ELIMINA
LA RISPOSTA, NE ABBASSA LA
FREQUENZA DI EMISSIONE
PER UN PERIODO DI TEMPO
CIRCOSCRITTO. DOPODICHE’
LA RISPOSTA VIENE EMESSA
CON FREQUENZA
EQUIVALENTE A QUELLA CHE
CARATTERIZZA LA RISPOSTA
NON PUNITA.” (SKINNER)
Effetti della punizione
1. Aumento della frequenza di emissione del comportamento bersaglio (attenzione come vantaggio secondario)
2. Aumento dell’aggressività potenziale della persona punita
3. Modellamento di comportamenti indesiderabili
4. Dire bugie e Fingere
5. Sviluppare atteggiamenti difensivi (ad es. fuga)
• L’insieme di quanto sopra esposto ci spinge a non utilizzare la punizione e a rivolgerci all’utilizzo di tecniche a carattere psico-educativo.
OBIETTIVI DI MODIFICAZIONE
COMPORTAMENTALE
• AUMENTARE FREQUENZA INTENSITA’ E DURATA DEI COMPORTAMENTI ADATTIVI.
• RIDURRE FREQUENZA INTENSITA’ E DURATA DEI
COMPORTAMENTI DISADATTIVI. • COMPORTAMENTI DA IMPARARE A FARE O A FAR MEGLIO. • RICONTESTUALIZZARE COMPORTAMENTI DA
RICONDURRE SOTTO IL CONTROLLO DI STIMOLI ADEGUATI.
• INTERVENTI DI MODIFICAZIONE AMBIENTALE
CARDINI DEL METODO COMPORTAMENTALE
• Problematicità del comportamento
• Osservazione diretta
• Identificazione del livello di base (frequenza, durata e intensità)
• Definizione del comportamento da raggiungere.
OSSERVAZIONE PER INCIDENTI CRITICI
OSSERVAZIONE AD INTERVALLI
FISSI O VARIABILI
CARDINI DEL METODO COMPORTAMENTALE
• Istruzione diretta
• Tecniche di aiuto e graduale attenuazione dell’aiuto
• Rinforzo
• Alternanza di attività diversificate e piacevoli
• Generalizzazione
• Valutazione dei risultati
RINFORZO =
OGNI E QUALUNQUE EVENTO CHE SEGUENDO UN COMPORTAMENTO NE AUMENTA LA
PROBABILITA’ DI COMPARSA NEL FUTURO
RINFORZI
1. RINFORZATORI COMMESTIBILI
2. RINFORZATORI SENSORIALI
3. RINFORZATORI SOCIALI
4. RINFORZI SIMBOLICI
Rinforzo positivo: crea la produzione di una conseguenza positiva
RINFORZO NEGATIVO: NON E’ UNA PUNIZIONE; VIENE COSI’ DENOMINATO perché LA CONSEGUENZA NEGATIVA AVVIENE MEDIANTE LA SOTTRAZIONE DI UN ELEMENTO.
Token Economy
Per la corretta gestione risulta importante tenere in considerazione sei regole:
1) definire chiaramente i campi (obiettivi generali e specifici individuali e di gruppo) da sottoporre a Token Economy
2) scegliere un elenco più ricco possibile di rinforzi 3) stabilire un rapporto ottimale tra token e rinforzo
(es.: i rinforzi più graditi scambiati con un maggiore numero di token)
4) scegliere dei token adeguati 5) definire i momenti per effettuare la conversione 6) registrare i cambi
1) La Token Economy deve avere una durata circoscritta.
2) La Token Economy va adottata qualora non si possa ricorrere a
sistemi meno complessi.
3) E’ necessario procedere all’identificazione, dei comportamenti: a) "meta", comportamenti da rinforzare b) "bersaglio", comportamenti da sottoporre al costo della risposta 4) Elaborare un sistema di scambio che definisca in modo chiaro: - quali sono i comportamenti da rinforzare - quanti punti (o token) guadagna ogni comportamento adattivo - quali rinforzatori di sostegno possono essere acquistati con i
token - il costo di ogni rinforzatore di sostegno - il costo di ogni comportamento "bersaglio".
Fase di preparazione: STEP Ia
1. ELENCO COMPORTAMENTI ADEGUATI
2. ELENCO COMPORTAMENTI INDESIDERATI
3. ORDINARE GERARCHICAMENTE I COMPORTAMENTI
COMPORT. ADEGUATI COMPORT. INDESIDERATI
Obbedire alla mamma Disobbedire alla mamma
Collaborare nei lavori domestici Fare i capricci per andare a letto
4. ATTRIBUIRE PUNTEGGI (+/-) A CIASCUN COMPORTAMENTO
COMPORT. ADEGUATI PUNTI COMPORT. INDESIDERATI PUNTI
Parlare a bassa voce Urlare
Non spogliarsi Spogliarsi
Chiedere il permesso prima di
uscire
Scappare dalla classe
Non lanciare oggetti Lanciare oggetti
Chiedere…… Rubare la merenda
Comp aggressivi compagni
Fase di preparazione: STEP Ib
5. ELENCO DEI POSSIBILI RINFORZATORI
Fase di preparazione: STEP Ic
Fase di preparazione: STEP Id
• Prendere i tokens
• Spiegare come guadagnarli
• Descrivere la ricompensa
• Stabilire il criterio
Sessione di lavoro: STEP II
Dare i tokens appropriatamente
Lodare il bambino quando riceve i tokens
Ritirare i tokens appropriatamente
Spiegare la motivazione del ritiro dei tokens
Sessione di completamento: STEP III
Contare i tokens guadagnati
Spiegare il comportamento
Lodare il successo o incoraggiare per la volta successiva
Ricompensare basandosi sul criterio
I DISTURBI ESTERNALIZZANTI
A SCUOLA
ADHD: il bambino non riesce a
regolare…
Organizzazione e controllo dei
processi cognitivi
Concentrazione ed attenzione sostenuta
Impulsività
Motivazione e fiducia nell’impegno e nello sforzo
Emozioni
Comportamento motorio
Pianificazione e problem-solving
Autostima
DOP: comportamento ostile e
provocatorio Spesso va in collera
Spesso litiga con gli adulti
Spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste o regole degli adulti
Spesso irrita deliberatamente le persone
Spesso accusa gli altri per il proprio comportamento o errori
È spesso suscettibile o irritato dagli altri
È spesso arrabbiato e rancoroso
È spesso dispettoso e vendicativo
Caratteristiche comuni:
Difficoltà scolastiche
Difficoltà di socializzazione
Bassa stima di sé
Resistenza alla disciplina
Tratti oppositivi e provocatori
La storia di Sara
Sara ha 7 anni, frequenta il secondo anno della scuola
primaria e viene descritta dai genitori come una bambina estremamente difficile: “è testarda, boicotta tutte le attività di famiglia che le vengono proposte, si oppone con forza e determinazione. Tutti i tentativi di avere dei compagni di gioco terminano in scoppi d’ira con la conseguenza di dover rimandare gli amici a casa loro.” Gli insegnanti spesso tendono a farla stare da sola perché irrita i compagni. I bambini reagiscono alle sue provocazioni e lei finisce per scagliare addosso a loro oggetti o ad alzare le mani. Sul piano degli apprendimenti raggiunge un livello di sufficienza ma le sue reazioni ostili e imprevedibili rendono il suo comportamento ingestibile.
Il caso di Roberto
Roberto è un ragazzo di 11 anni, viene
costantemente ripreso dagli insegnanti a causa dei continui scontri fisici in cui è coinvolto e degli atteggiamenti “intimidatori”. Recentemente è stato sospeso da scuola insieme a due suoi amici per aver organizzato un “blocco” in strada, al fine di prendere prigionieri dei bambini più piccoli al rientro da scuola ai quali venivano poi fatte richieste di denaro. Gli insegnanti riferiscono la scarsa resa in quasi tutte le materie, l’atteggiamento irrispettoso nei loro confronti e in quello dei compagni e la facilità ai comportamenti distruttivi.
La storia di Riccardo
Riccardo è un bambino di 8 anni, la sua insegnante
riferisce che è disorganizzato, spesso dimentica il quaderno dei compiti e il suo banco è costantemente in disordine. Quando l’insegnante dà istruzioni perde alcuni punti essenziali e il suo lavoro risulta poi incompleto. Spesso è occupato a fare cose che non hanno niente a che fare con l’attività in corso. Inoltre più volte nell’arco della mattinata si incanta a guardare fuori dalla finestra invece di impegnarsi sul lavoro assegnato. Mentre l’insegnante spiega si alza spesso dal proprio posto e disturba i compagni, un paio di volte si è perfino arrampicato sulla finestra.
Come faccio a dire al bambino di fare ciò
che voglio che faccia?
Come posso incoraggiarlo a continuare a
farlo?
Come posso farlo smettere di fare una
cosa che non voglio che faccia?
Ora che ha smesso di farla come posso
farlo desistere dal farla di nuovo?
Come migliorare il comportamento in classe
di alunno con disturbo del comportamento?
Come affrontare i comportamenti
problematici ?
Organizzazione dell’aula
Organizzazione dei materiali
Attività routinarie
Regole
Organizzazione del lavoro
Organizzazione dell’aula
Limitare noia e disturbo
Favorire le interazioni positive
Incrementare l’applicazione al compito
Dalla cattedra vedo il bambino?
È facilmente raggiungibile?
È favorito lo scambio di sguardo?
Ha compagni vicini? Tranquilli o vivaci?
È vicino a fonti di distrazione?
Quanti bambini vede dal suo posto?
Organizzazione dei materiali
Obiettivi
incrementare la capacità di organizzazione e pianificazione
ridurre i comportamenti di disturbo (es. lamentarsi di non avere il materiale, chiederlo al compagno durante la lezione)
Strategie
cartelloni da appendere in classe con elenco materiali
schema con elenco materiale per ogni materia da apporre sul diario
quaderni e cartellette ben contrassegnate (colore, etichetta)
verificare la presenza del materiale prima di ogni attività
Attività routinarie
1. ingresso in classe ad un’ora stabilita tutti insieme
2. segnale condiviso di “inizio lavori”
3. verifica del materiale
4. presentazione delle attività della giornata
5. diversificazione del programma e delle modalità per limitare la noia E definizione dei tempi di lavoro, pause concordate
6. dettatura dei compiti ad un orario che consenta di verificare la comprensione delle consegne
7. routine di saluto a fine giornata.
Regole
Funzioni:
comunicano le aspettative
permettono di consolidare il
comportamento desiderato (attraverso
l’applicazione sistematica)
costituiscono un segnale per rispondere
adeguatamente al comportamento
Regola meno efficace
“Per uscire bisogna mettersi in fila per due ed aspettare che tutti siano pronti”
Regola più efficace
“Usciamo in fila per due”
Anticipare le situazioni problematiche
Favorire la comprensione del legame causa-effetto per facilitarne l’interiorizzazione ed il rispetto