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PEI/PDF/INDICAZIONI NAZIONALI/LINEE GUIDA la differenza da un punto di vista pedagogico didattico tra il PEI e il PDF in ICF la costruzione del PDF partendo dalle Indicazioni Nazionali/Linee Guida esempi……… GADO MARTINA - UST ASTI -

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PEI/PDF/INDICAZIONI NAZIONALI/LINEE GUIDA

la differenza da un punto di vista pedagogico didattico tra il PEI e il PDF in ICF

la costruzione del PDF partendo dalle Indicazioni Nazionali/Linee Guida

esempi………

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LEGGE 5 FEBBRAIO 1992 N. 104 LEGGE QUADRO PER L’ASSISTENZA L’INTEGRAZIONE SOCIALE E I DIRITTI

DELLE PERSONE HANDICAPPATE

ART 12.

1. Al bambino da 0 a 3 anni handicappato è garantito l'inserimento negli asili nido.

2. E' garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie.

3. L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.

4. L'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap.

5. All'individuazione dell'alunno come persona handicappata ed all'acquisizione della documentazione

risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico-funzionale ai fini della

formulazione di un piano educativo individualizzato, alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal Ministro della pubblica istruzione. GADO MARTINA - UST ASTI -

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

• Il profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali ed affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata.

• Alla elaborazione del profilo dinamico-funzionale iniziale seguono, con il concorso degli operatori delle unità sanitarie locali, della scuola e delle famiglie, verifiche per controllare gli effetti dei diversi interventi e l'influenza esercitata dall'ambiente scolastico.

• Il profilo dinamico-funzionale è aggiornato a conclusione della scuola materna, della scuola elementare e della scuola media e durante il corso di istruzione secondaria superiore

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PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

il PEI è il documento nel quale vengono descritti gli interventi didattico-educativi programmati ai fini della realizzazione del diritto all´educazione e all´istruzione (Legge 104/92)

Identifica gli obiettivi di sviluppo, le attività, le metodologie, le facilitazioni, le risorse umane e materiali di supporto, i tempi e gli strumenti di verifica, le modalità del lavoro di rete.

Si definisce entro il mese di ottobre/novembre e si verifica con frequenza trimestrale con la presenza ed il coinvolgimento di tutti gli attori del percorso.

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CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA - 1989 (art. 23)

• “ ……..I bambini, ragazzi e adolescenti mentalmente o fisicamente disabili devono condurre una vita piena e decente, in condizioni che garantiscano la loro dignità, favoriscano la loro autonomia, e agevolino una loro attiva partecipazione alla vita della comunità”

• ……..E’ necessario garantire accesso efficace ai servizi di Istruzione, Formazione…….allo scopo di promuovere l’integrazione sociale e lo sviluppo personale»

FORUM MONDIALE SULL’ISTRUZIONE DI DAKAR - 2000

• Il Forum raccomanda: cure e istruzione gratuita, universale obbligatoria

• Obiettivo: promozione dell’apprendimento, trasmissione di abilità scolastiche, formative …. per raggiungere parità e uguaglianza tra i sessi e potenziare la qualità dell’istruzione

DICHIARAZIONE DI SALAMANCA SUL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE - 2001

• … tutti i bambini devono essere aiutati con una pedagogia centrata sul BAMBINO

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CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA’ – 2006

• “…….. i bambini con disabilità dovrebbero godere pienamente di tutti i diritti umani e delle

libertà fondamentali in condizioni di uguaglianza rispetto agli altri bambini (Convenzioni Diritti Infanzia)

• «……… gli Stati membri prenderanno ogni misura necessaria ad assicurare il pieno godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali da parte dei bambini con disabilità in condizioni di eguaglianza con gli altri bambini ………….

• Diritto ad esprimere le proprie opinioni e che tali siano prese in considerazione ……… che sia fornita adeguata assistenza in relazione alla disabilità e all’età allo scopo di realizzare tale diritto ( art. 7)

• Importante per i bambini con disabilità poter partecipare alla vita sociale ( giocare, fare sport, partecipare alla vita culturale …….. sviluppare il potenziale creativo, cognitivo ……

• Accesso alla partecipazione di attività ludiche, ricreative, tempo libero, sportive INCLUSE LE ATTIVITA’ COMPRESE NEL SISTEMA SCOLASTICO ( articolo 30) .

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LINEE GUIDA 2009 PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere dunque ma anche per crescere, attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione. In questo senso si configura la norma costituzionale del diritto allo studio, interpretata alla luce della legge 59/1997 e del DPR 275/1999, da intendersi quindi come tutela soggettiva affinché le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia funzionale e flessibilità organizzativa, predispongano le condizioni e realizzino le attività utili al raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni. Legge Moratti 2003

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LINEE GUIDA……….

ICF, Classificazione Internazionale del Funzionamento. Dalla prospettiva sanitaria alla prospettiva bio-psico-sociale

Nel 2001, l’Assemblea Mondiale della Sanità dell’OMS ha approvato la nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute(International Classification of Functioning, Disability and Health – ICF), raccomandandone l’uso negli Stati parti. L’ICF recepisce pienamente il modello sociale della disabilità, considerando la persona non soltanto dal punto di vista “sanitario”, ma promuovendone un approccio globale, attento alle potenzialità complessive, alle varie risorse del soggetto, tenendo ben presente che il contesto, personale, naturale, sociale e culturale, incide decisamente nella possibilità che tali risorse hanno di esprimersi.

Fondamentale, dunque, la capacità di tale classificatore di descrivere tanto le capacità possedute quanto le performance possibili intervenendo sui fattori contestuali.

Nella prospettiva dell’ICF, la partecipazione alle attività sociali di una persona con disabilità è determinata dall’interazione della sua condizione di salute (a livello di strutture e di funzioni corporee) con le condizioni ambientali, culturali, sociali e personali (definite fattori contestuali) in cui essa vive. Il modello introdotto

dall’ICF, bio – psico - sociale, prende dunque in considerazione i molteplici aspetti della persona, correlando

la condizione di salute e il suo contesto, pervenendo così ad una definizione di “disabilità” come ad “una condizione di salute in un ambiente sfavorevole”.

Nel modello citato assume valore prioritario il contesto, i cui molteplici elementi

• possono essere qualificati come “barriera”, qualora ostacolino l’attività e la

• partecipazione della persona, o “facilitatori”, nel caso in cui, invece, favoriscano tali

• attività e partecipazione.

• L’ICF sta penetrando nelle pratiche di diagnosi condotte dalle AA.SS.LL., che

• sulla base di esso elaborano la Diagnosi Funzionale. E’ dunque opportuno che il

• personale scolastico coinvolto nel processo di integrazione sia a conoscenza del modello

• in questione e che si diffonda sempre più un approccio culturale all’integrazione che

• tenga conto del nuovo orientamento volto a considerare la disabilità interconnessa ai fatori contestuali

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• ATTIVITA’ esecuzione di un compito o di una azione da parte dell’individuo

• PARTECIPAZIONE “coinvolgimento in una situazione di vita di una persona e rappresenta la prospettiva sociale del funzionamento”

• AMBIENTE/FATTORI AMBIENTALI “atteggiamenti, ambiente fisico e sociale in cui le persone vivono e conducono la loro esistenza. Gli ambienti possono essere considerati come una serie di sistemi successivi che circondano i soggetti dal più immediato al più distante aventi ognuno un’influenza diversa, che varia in funzione dell’età e dello stato evolutivo raggiunto ICF

• PERFORMANCE ciò che il soggetto fa nel suo ambiente attuale, nel proprio contesto reale. Coinvolgimento in una situazione di vita, esperienza vissuta.

• ABILITA’ capacità di eseguire un compito o un’azione. Alto livello di funzionamento che una persona può raggiungere in un dato momento in un dato ambiente specifico. Il costrutto CAPACITA’ riflette l’ ABILITA’ dell’individuo adattata all’ambiente.

• Il divario tra CAPACITA’ e PERFORMANCE riflette la differenza tra l’impatto degli ambienti attuali e fornisce una guida utili riguardo alle modifiche da attuare nell’ambiente del soggetto per migliorare la sua performance.

• (Capacità senza assistenza/ con assistenza FATTORI AMBIENTALI)

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Nel modello citato assume valore prioritario il contesto, i cui molteplici elementi possono essere qualificati come “barriera”, qualora ostacolino l’attività e la partecipazione della persona, o “facilitatori”, nel caso in cui, invece, favoriscano tali attività e partecipazione.

…..approccio culturale all’integrazione che tenga conto del nuovo orientamento volto a considerare la disabilità interconnessa ai fattori contestuali

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Da un punto di vista didattico……………

Piano Educativo Individualizzato (PEI)

Il Piano educativo individualizzato (indicato in seguito con il termine P.E.I.), è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione, di cui all'art. 12 della legge n. 104 del 1992.

Il P.E.I. è redatto, ai sensi del comma 5 del predetto art. 12, congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla ASL e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno. Il P.E.I. tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche, di cui alla lettera a), comma 1, dell'art. 13 della legge n. 104 del 1992.

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• Nella definizione del P.E.I…….vengono elencati gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione ed integrazione scolastica dell'alunno in situazione di handicap. Detti interventi propositivi vengono, successivamente, integrati tra di loro, in modo da giungere alla redazione conclusiva di un piano educativo che sia correlato alle disabilità dell'alunno stesso, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità dell'alunno comunque disponibili.

• In sintesi • Il P.E.I. è: • progetto educativo e didattico personalizzato riguardante la dimensione

dell'apprendimento correlata agli aspetti riabilitativi e sociali • Contiene: • finalità e obiettivi didattici • itinerari di lavoro • tecnologia • metodologie, tecniche e verifiche • modalità di coinvolgimento della famiglia • tempi • si definisce entro il secondo mese dell'anno scolastico • si verifica con frequenza, possibilmente trimestrale • verifiche straordinarie per casi di particolare difficoltà

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PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

PROFILO DI FUNZIONAMENTO parte B SINTESI INTEGRATA CHE CI PERMETTE DI COMPRENDERE LE CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELL’ ALUNNO PARTENDO DAI DATI DELLA DIAGNOSI

ANALISI DELLO SVILUPPO POTENZIALE DELL’ ALUNNO EVIDENZIANDONE LE CAPACITA’ PER PROMUOVERE SVILUPPO E CRESC ITA

TRASFORMARE I DATI DELLA DIAGNOSI IN BASI DIRETTE PER LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI – COLLEGARE DIAGNOSI/PEI

PUNTI DI FORZA CIOE’ IL LIVELLO RAGGIUNTO LE ABILITA’ POSSEDUTE ADEGUATAMENTE

OBIETTIVI A LUNGO TERMINE

QUELLI CHE IDEALMENTE CI PIACEREBBE RAGGIUNGERE IN UNA PROSPETTIVA TEMPORALE DA 1/3 ANNI . GAMMA DI OBIETTIVI ALL’INTERNO DELLA QUALE BISOGNA OPERARE UNA VALUTAZIONE E UNA SCELTA PER CONCENTRARE LE ENERGIE SU QUELLI CHE SONO PIU’ IMPORTANTI

OBIETTIVI MEDIO TERMINE PEI

DA RAGGIUNGERE NELL’ ARCO DI ALCUNI MESI O DI UN ANNO SCOLASTICO

QUINDI DA OBIETTIVO POTENZIALE A OBIETTIVO EFFETTIVO CIOE’ SCELTO SULLA BASE DI CRITERI DI PRIORITA’ E EQUILIBRIO, SU CUI SI INIZIA A LAVORARE E PER IL QUALE SI DEVE COMINCIARE A PENSARE QUALI ATTIVITA’ DIDATTICHE

OBIETTIVI A BREVE TERMINE SOTTO OBIETTIVI PEI

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Profilo Dinamico Funzionale

• Il P.D.F. è un documento, redatto successivamente alla D.F. che raccoglie la sintesi conoscitiva, riferita al singolo alunno, relativamente alle osservazioni compiute sullo stesso in contesti diversi, da parte di tutti i differenti operatori che interagiscono con lui: famiglia, scuola, servizi.

• Ha lo scopo di integrare le diverse informazioni già acquisite e indicare, dopo il primo inserimento scolastico, "il prevedibile livello di sviluppo che il bambino potrà raggiungere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni)" (D.P.R. 24/2/94).

• Questo documento "indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap, con relative possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate progressivamente, rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata" (D.L. 297/94).

• Il P.D.F., rappresenta un momento di interazione e di confronto tra i diversi punti di vista dei soggetti coinvolti nella relazione educativa con l'alunno (docenti, tecnici U.L.S. e, fin dove possibile, la famiglia) con particolare riferimento all'ambiente scolastico.

• la descrizione funzionale dell'alunno in relazione alle difficoltà che egli dimostra di incontrare nei vari settori di attività;

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A COSA SERVE

Il P.D.F. è utile ai " fini della formulazione di un piano educativo individualizzato- P.E.I. (o personalizzato - P.E.P) perchè consente all'insegnante, evidenziando capacità ed analizzando limiti, di: • - dimensionare in modo adeguato alle potenzialità dell'alunno gli

obiettivi e i relativi sotto obiettivi; • - adottare metodologie più mirate alle capacità e alle intelligenze

possedute dal soggetto; • - scegliere didattiche alternative specifiche, funzionali e adattabili; • - privilegiare aree cognitive di più facile accesso e di maggior

produttività; • - programmare percorsi e interventi, insistendo sulle abilità e

potenzialità evidenziate nel profilo dinamico funzionale, ed utilizzando canali diversi anche vicarianti ai fini di un maggior successo.

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CONFRONTI PROFILO DINAMICO FUNZIONALE V/S PROFILO DI FUNZIONAMENTO

PDF Il linguaggio utilizzato è generalmente meno tecnico, più ripetitivo e al tempo stesso scarso di informazioni La descrizione suddivisa nei vari assi non sempre è precisa e spesso le informazioni non sono congruenti con gli assi entro cui sono riportate

PROFILO di FUNZIONAMENTO

Maggiore precisione nelle informazioni riportate (grazie al ricorso ai codici, alle relative descrizioni e rispettivi qualificatori) L’ordine proposto dalla Classificazione ICF per descrivere i vari ambiti di vita dell’alunno permette di sistematizzare meglio le informazioni in nostro possesso

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PDF Spesso non emergono le modalità di influenza dei fattori ambientali sulle specifiche attività, ma viene riportata una generica condizione ambientale. In tal caso, si perde molta della varietà di condizionamenti che un medesimo fattore ambientale mette in atto su differenti aree di vita.

PROFILO di FUNZIONAMENTO Evidenziando l’azione facilitante o ostacolante dei fattori ambientali, è possibile rendere più efficace la progettazione degli interventi educativi diretti sul bambino;

effettuare un cambiamento ambientale volto a eliminare le eventuali barriere e potenziare, mantenere, attivare i fattori facilitanti

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ICF PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO - PROFILO DI

FUNZIONAMENTO

• Obiettivi e strategie di intervento

A partire dalle indicazioni contenute nel Profilo descrittivo di funzionamento e di quanto concordato nel Progetto Multidisciplinare, indicare gli obiettivi di breve periodo, ovvero i miglioramenti/mantenimenti della condizione della persona che ci si prefigge di raggiungere attraverso le attività previste nel corso dell’anno scolastico e i fattori ambientali che faciliteranno il percorso. Gli obiettivi debbono essere declinati in termini operativi così da facilitare la successiva valutazione del grado del loro raggiungimento

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ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE

Capitolo 1, Apprendimento e applicazione delle conoscenze: riguarda l’apprendimento, l’applicazione delle conoscenze acquisite, il pensare, il risolvere problemi e il prendere decisioni. I codici sono raggruppati in tre blocchi:

• Esperienze sensoriali intenzionali es. guardare ascoltare

• Apprendimento di base es. copiare imparare attraverso le azioni con oggetti, gioco simbolico di finzione…..

linguaggio leggere scrivere calcolo abilità

• Applicazione delle conoscenze. attenzione pensare strategie processo lettura scrittura calcolo risoluzione di problemi prendere decisioni

• Fattori ambientali: 1. prodotti e tecnologie, 2. ambiente naturale e cambiamenti effettuati dall’uomo, 3. relazioni e sostegno sociale, 4. atteggiamenti, 5. servizi,

sistemi e politiche.

Ambito (categorie e codici) D130.2 Copiare Imitare, mimare, ripetere un gesto, una lettera…..

Obiettivi a breve

termine

saper salutare con i gesti e con la voce…

Attività

previste per raggiungere gli obiettivi giochi in piccolo gruppo circle-time, canzoni, filastrocche

Fattori ambientali

( cosa, chi è necessario per realizzare l’attività 330 320+ compagni, clima

relazionale positivo, docenti curricolari e di sostegno che lavorano in team - lavorare per

classi/sezioni chiuse - mancanza di strumenti

quali es. registratore….

Verifica

(stadio di raggiungimento dell’obiettivo ed eventuali strumenti e modalità utilizzate)

.

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Capitolo 2, Compiti e richieste generali: aspetti generali dell’eseguire compiti singoli o articolati, organizzare la routine e affrontare lo stress.

• Intraprendere un compito semplice complesso da solo in gruppo eseguire la routine gestire la tensione controllare il proprio comportamento gestire le novità gestire la responsabilità…….emozioni…….stress

Capitolo 3, Comunicazione: caratteristiche generali e specifiche della comunicazione attraverso il linguaggio, i segni e i simboli, inclusi la ricezione e la produzione di messaggi, portare avanti una conversazione e usare strumenti e tecniche di comunicazione.

• Comunicare – ricevere comprendere i significati dei messaggi del linguaggio parlato reagire con azioni appropriate comprendere gesti del corpo, comprendere disegni, fotografie, linguaggio iconico

• Comunicare – produrre parlare cantare produrre messaggi non verbali scrivere messaggi

• Conversazione e uso di strumenti e tecniche di comunicazione. Avviare una comunicazione mantenere una comunicazione conversare discutere con una/più persone utilizzo di strumenti di comunicazione

Capitolo 4, Mobilità: muoversi cambiando posizione del corpo o collocazione o spostandosi da un posto all’altro, muovere o manipolare oggetti, camminare, correre o arrampicarsi e usare vari mezzi di trasporto.

• Cambiare e mantenere una posizione corporea posizioni

• Posizioni corporee di base ( sdraiarsi, sedersi, piegarsi …..)

• Trasportare, spostare e maneggiare oggetti sollevare un oggetto svolgere azioni coordinate

• Camminare e spostarsi

• Muoversi usando un mezzo di trasporto.

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Capitolo 5, Cura della propria persona: cura di sé, lavarsi e asciugarsi, occuparsi del proprio corpo e delle sue parti, vestirsi, mangiare e bere, prendersi cura della propria salute.

Capitolo 6, Vita domestica: adempimento di azioni e compiti domestici e quotidiani, inclusi procurarsi un posto in cui vivere, cibo, vestiario e altri beni di prima necessità, sistemare ed aver cura degli oggetti personali e di altri oggetti casalinghi, assistere gli altri.

Capitolo 7, Interazioni e relazioni interpersonali: esecuzione delle azioni e dei compiti richiesti per le interazioni semplici e complesse con le persone ( estranei, amici, parenti, membri della famiglia, ecc …..) in un modo contestualmente e socialmente adeguato.

• Interazioni personali generali, relazioni differenziazione delle persone familiari e non interazioni personali complesse, mantenere comportamenti adeguati nelle interazioni relazioni formali e informali relazioni sociali

• interazioni interpersonali generali

• relazioni interpersonali particolari

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Capitolo 8, Aree di vita principali svolgimento dei compiti e delle azioni necessarie per impegnarsi nell’educazione, nel lavoro e nell’impiego e per condurre transazioni economiche.

• Istruzione informale. Apprendimento non istituzionalizzato Istruzione scolastica

• Lavoro e impiego

• Vita economica

Capitolo 9, Vita sociale, civile e di comunità

• Azioni e compiti richiesti per impegnarsi nella vita sociale fuori dalla famiglia, nella comunità, in aree della vita comunitaria, sociale e civile

PUNTO DI VISTA DELLA PERSONA

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FATTORI AMBIENTALI

I fattori ambientali devono essere codificati dal punto di vista della persona della quale si sta descrivendo la situazione. Ad esempio marciapiedi senza scalino possono essere FACILITATORI per una persona che fa uso della sedia a rotelle, BARRIERA per un non vedente che non percepisce la differenza fra marciapiede e strada.

PRODOTTI E TECNOLOGIA prodotti naturali i fatti dall’uomo, strumenti, tecnologia esistenti nell’ambiente circostante di un individuo che vengono raccolti, prodotti, fabbricati.

AMBIENTE NATURALE E CAMBIAMENTIAMBIETNALI EFFETTUATI DALL’UOMO elementi animati e inanimati dell’ambiente naturale o fisico e le parti di quell’ambiente modificate dall’uomo (es. Geografia fisica, popolazione, flora fauna, clima, eventi naturali e causati dall’uomo, luce, qualità dell’aria…………)

RELAZIONE SOSTEGNO SOCIALE persone, animali che forniscono concreto sostegno fisico ed emotivo, nutrimento, protezione, assistenza, relazioni interpersonali, in casa, nell’ambiente, scuola, lavoro……. ( es. famiglia, colleghi, conoscenti, membri della comunità, persone in posizione di autorità, subordinati, persone che forniscono assistenza, aiuto) IL FATTORE AMBIENTALE QUI DESCRITTO NON E’ LA PERSONA IN SE’ MA LA QUANTITA’ DI SOSTEGNO FISICO ED EMOTIVO CHE ESSI FORNISCONO

ATTEGGIAMENTI cioè le conseguenze osservabili di costumi, pratiche, ideologie, valori, norme, convinzioni religiose razionali . Tali atteggiamenti influenzano il comportamento individuale, la vita sociale, le relazioni interpersonali

SERVIZI, che forniscono vantaggi, programmi strutturati e operazioni in vari settori della società, pensati al fine di rispondere alle necessità degli individui. SISTEMI meccanismi amministrativi di controllo, sono progettati per organizzare, controllare, monitorare servizi che forniscono vantaggi, programmi strutturati e operazioni a vari settori della società E POLITICHE costituite da regole, ordinamenti e norme stabilite da autorità riconosciute a livello locale nazionale internazionale. Le politiche organizzano , controllano, monitorano i servizi, i programmi strutturati, e le operazioni in vari settori della società

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INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE 2012 ( art. 1 comma 4 Decreto Presidente Repubblica 20

marzo 2009, n. 89) • LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO

• ……MISSION DELLA SCUOLA « APPRENDIMENTO E SAPER STARE NEL MONDO…..ALLA SCUOLA SPETTA IL COMPITO DI FORNIRE SUPPORTI ADEGUATI AFFINCHE’ OGNI PERSONA SVILUPPI UN’IDENTITA’ CONSAPEVOLE E APERTA….. PIENA ATTUAZIONE DEL RICONOSCIMENTO E DELLA GARANZIA DELLA LIBERTA’ E DELL’UGLUAGLIANZA (ART. 2 3 COST.) NEL RISPETTO DELLE DIFFERENZE DI CIASCUNO……….OBIETTIVO DELLA SCUOLA E’ FORMARE OGNI PERSONA SUL PIANO COGNITIVO E CULTURALE AFFINCHE’ POSSA AFFRONTARE LA VITA ……

• LA SCUOLA E’ CHIAMATA A REALIZZARE PERCORSI FORMATIVI SEMPRE PIU’ RISPONDENTI ALLE INCLINAZIONI PERSONALI DEGLI STUDENTI, NELLA PROSPETTIVA DI VALORIZZARE GLI ASPETTI PECULIARI DI CIASCUNO ………….SUCCESSO SCOLASTICO DI CIASCUNO, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AL SOSTEGNO NELLE VARIE FORME DI DIVERSITA’,DI SVANTAGGIO, DI DISABILITA’……..»

• CENTRALITA’ DELLA PERSONA

• NELLA DEFINIZIONE E REALIZZAZIONE DELLE STRATEGIE EDUCATIVE E DIDATTICHE LA SCUOLA DEVE TENER CONTO DELLA SINGOLARITA’ E COMPLESSITA’ DI OGNI PERSONA, DELLA SUA ARTICOLATA IDENTITA’, DELLE SUE ASPIRAZIONI, CAPACITA’ FRAGILITA’……….LO STUDENTE E’ POSTO AL CENTRO DELL’AZIONE EDUCATIVA IN TUTTI I SUOI ASPETTI: COGNITIVI, AFFETTIVI, RELAZIONALI, CORPOREI………………………I DOCENTI DEVONO PENSARE DI REALIZZARE I PROGETTI EDUCATIVI NON PER ALUNNI ASTRATTI MA PER PERSONE CHE VIVONO QUI ED ORA CHE PONGONO DOMANDE E CERCANO SIGNIFICATI

• STAR BENE A SCUOLA …..INSEGNARE AD APPRENDERE INSEGNARE AD ESSERE VALORIZZARE L’UNICITA’ CULTURALE DI CIASCUNO PER UNA NUOVA CITTADINANZA

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• INDICAZIONI NAZIONALI • Si intendono fissare GLI OBIETTIVI GENERALI, GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO E I RELATIVI

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DEI BAMBINI E DEGLI STUDENTI PER CIASCUNA DISCIPINA O CAMPO DI ESPERIENZA. COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE (DEFINITE DAL PARLAMENTO EUROPEO E DAL CONSIGLIO D’EUROPA – RACCOMANDAZIONI 28 DICEMBRE 2006) COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA – COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE – COMPETENZA MATEMATICA SCIENZA TECNOLOGIA – COMPETENZA

DIGITALE – IMPARARE AD IMPARARE ORGANIZZARE IL PROPRIO APPRENDIMENTO, CONSAPEVOLEZZA DEL PROCESSO DEL PROPRIO APPRENDIMENTO, ACQUISIZIONE ASSIMILAZIONE DI NUOVE COMEPTENZE E CAPACITA’ DI UTILIZZARLE IN CONTESTI DIVERSI – COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE – SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’ – CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

• QUINDI LA SCUOLA DEVE PORRE ATTENZIONE AL CONTESTO, ALLA RELAZIONE EDUCATIVA E AI METODI DIDATTICI CAPACI DI ATTIVARE PIENAMENTE LE POTENZIALITA’ DI CIASCUN ALUNNO

• PROFILO DELLO STUDENTE COMPETENZE RIFERITE ALLE DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO E AL PIENO ESERCIZIO DELLA CITTADINANZA CHE UN RAGAZZO DEVE MOSTRARE DI POSSEDERE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE. IL CONSEGUIEMNTO DELLE COMEPTENZE DELINEATE NEL PROFILO COSTITUISCE L’OBIETTIVO GENERALE DEL SISTEMA EDUCATIVO E FORMATIVO ITALIANO.

• ES. CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE CAPACITA’………………………..

• UTILIZZA STRUMENTI DI CONOSCENZA PER CONOSCERE SE STESSO E GLI ALTRI

• ORIENTA LE PROPRIE SCELTE IN MODO CONSAPEVOLE

• COLLABORA CON GLI ALTRI…… COMPETENZE DIGITALI, CONOSCENZE MATEMATICHE SCIENTIFICHE ……………………….

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DALLE INDICAZIONI AL CURRICOLO

LE INDICAZIONI COSTITUISCONO IL QUADRO DI RIFERIMENTO PER LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE AFFIDATA ALLE SCUOLE. SONO UN TESTO APERTO CHE LA COMUNITA’ PROFESSIONALE E’ CHIAMATA AD ASSUMERE E A CONTESTUALIZZARE, ELABORANDO SPECIFICHE SCELTE RELATIVE A CONTENUTI, METODI, ORGANIZZAZIONE E VALUTAZIONE COERENTI CON I TRAGUARDI FORMATIVI PREVISTI DAL DOCUMENTO NAZIONALE. Il Curricolo di Istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree.

AREE DISCIPLINARI Fin dalla scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado l’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno ……… attività significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro, evitando trattazioni di argomenti distanti dall’esperienza e frammentati in nozioni da memorizzare. Le discipline, così come noi le conosciamo, sono state storicamente separate l’una dall’altra da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento. Ogni persona, a scuola come nella vita, impara infatti attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle conoscenze o dalle discipline, elaborandole con un’attività continua e autonoma. Oggi, inoltre, le stesse fondamenta delle discipline sono caratterizzate da un’intrinseca complessità e da vaste aree di connessione che rendono improponibili rigide separazioni. Nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in aree precostituite ………………… ……………….. volendo rafforzare così trasversalità e interconnessioni più ampie e assicurare l’unitarietà del loro insegnamento.

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CONTINUITA’ ED UNITARIETA’ DEL CURRICOLO

L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e

continuo.

La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione.

Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei

bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni.

Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.

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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline. Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze INDICANO LE CONOSCENZE ( IL SAPERE) E LE ABILITA’ ( IL SAPER FARE) che organizzate in attività educative e didattiche concorrono alla promozione delle competenze degli allievi a partire dalle loro capacità Essi sono utilizzati dalle scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche e organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace. Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici

VALUTAZIONE La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.

AUTOVALUTAZIONE …………… modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta

educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale - valutazioni esterne.

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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo.

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UNA SCUOLA DI TUTTI E DI CIASCUNO

La scuola italiana sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione delle persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un valore irrinunciabile.

COMUNITA’ EDUCATIVA PROFESSIONALE CITTADINANZA Ogni scuola vive e opera come comunità nella quale cooperano studenti, docenti e genitori. Al suo interno assume particolare rilievo la comunità professionale dei docenti che, valorizzandola libertà, l’iniziativa e la collaborazione di tutti, si impegna a riconoscere al proprio interno le differenti capacità, sensibilità e competenze, a farle agire in sinergia, a negoziare in modo proficuo le diversità e gli eventuali conflitti per costruire un progetto di scuola partendo dalle Indicazioni nazionali.

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SCUOLA DELL’INFANZIA

• FINALITA’ Promuove lo sviluppo dell’identità stare bene, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persone uniche e irripetibili , dell’autonomia fiducia in sé stessi, fidarsi degli altri, della competenza giocare, muoversi, curiosare, porre domande, imparare, riflettere sulle esperienze attraverso l’esplorazione, l’osservazione, il confronto e li avvia alla cittadinanza scoprire l’altro da sé

• I CAMPI DI ESPERIENZA

Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri.

L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino,

opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti.

Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.

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• IL SE’ E L’ALTRO scoprire la propria identità/personalità - significato della vita – valore culturale, morale delle azioni culture diverse………far esperienza e dare un nome ai sentimenti, stati d’animo……..comprendere i temi dei diritti doveri, funzionamento della vita civile, sociale – cittadinanza

Traguardi per lo sviluppo della competenza

• Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.

• Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.

• Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici …………………………………………………………………………………………………………….

• IL CORPO E IL MOVIMENTO conoscenza del proprio corpo, utilizzo del corpo per conoscere il mondo, i bambini giocano con il corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, linguaggio del corpo, costruzione dell’immagine di sé e elaborazione schema corporeo

Traguardi per lo sviluppo della competenza

• Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola.

• Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo……………………….

• Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.

• ………………………………………………………………………………………………………………………………………

• IMMAGINI, SUONI, COLORI i bambini esprimono pensieri ed emozioni con immagini e creatività. Linguaggi: drammatizzazione, musica, manipolazione, pittura…………..L’incontro con l’arte è il modo per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda

• Traguardi per lo sviluppo della competenza

• Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente.

• Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie.

• Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione…);

• ……………………………………………………………………………………………………………

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• I DISCORSI E LE PAROLE la lingua in tutte le sue funzioni e forme, è uno strumento essenziale per comunicare e conoscere, per rendere via via più complesso il proprio pensiero. Attività: ascoltare, dialogare, prendere la parola…………….)

• Traguardi per lo sviluppo della competenza

• Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.

• Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.

• Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati.

• …………………………………………………………………………………………………..

• LA CONOSCENZA DEL MONDO esplorare la realtà, riflettere sulle esperienze, descriverle, rappresentarle…..fare esperimenti, esplorare oggetti, materiali, osservare, imparare a fare domande…..

• Oggetti fenomeni viventi conoscere la realtà Numero spazio

• Traguardi per lo sviluppo della competenza

• Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata.

• Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.

• Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti

• Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie

• per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità.

• Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/

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DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, e contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima,) di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali).

Competenze di base che strutturano la crescita personale. Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia

Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui.

Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto.

Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti.

Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici.

Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali.

Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza.

Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana.

Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie.

Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana

È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta.

Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze.

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LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO

Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita. La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. In questa prospettiva ogni scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza.

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IL SENSO DELL’ESPERIENZA EDUCATIVA

La scuola promuove un percorso di attività nel quale ogni alunno possa assumere un ruolo attivo nel proprio apprendimento, sviluppare al meglio le inclinazioni, esprimere le curiosità, riconoscere ed intervenire sulle difficoltà, assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, avviarsi a costruire un proprio progetto di vita.

La scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per acquisire consapevolezza delle sue potenzialità e risorse, per progettare la realizzazione di esperienze significative.

La scuola del primo ciclo, con la sua unitarietà e progressiva articolazione disciplinare, intende favorire l’orientamento verso gli studi successivi mediante esperienze didattiche non ripiegate su se stesse ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le proprie capacità.

ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE

Promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la struttura della nostra società.

Opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i sapere irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Nella scuola secondaria di primo grado si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo.

Le discipline come chiavi interpretative disponibili ad ogni possibile utilizzazione.

I problemi complessi richiedono, per essere esplorati, che i diversi punti di vista disciplinari dialoghino e che si presti attenzione alle zone di confine e di cerniera tra discipline.

Nella scuola secondaria di primo grado vengono favorite una più approfondita padronanza delle discipline e un’articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva dell’elaborazione di un sapere sempre meglio integrato e padroneggia. Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.

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CITTADINANZA E COSTITUZIONE L’educazione alla Cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà. Scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l’impegno ad elaborare idee e azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita. /

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Valorizzare la conoscenza e l’esperienza degli alunni Attuare interventi adeguati nei confronti della diversità Favorire l’esplorazione e la scoperta Incoraggiare l’apprendimento collaborativo Promuovere la consapevolezza del proprio stile di apprendimento Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio.

DISCIPLINE ITALIANO

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA STORIA

GEOGRAFIA MATEMATICA

SCIENZE MUSICA

ARTE E IMMAGINE EDUCAZIONE FISICA

TECNOLOGIA

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ITALIANO

Strumenti necessari ad una alfabetizzazione funzionale,

ampliare il patrimonio lessicale, imparare leggere scrivere

comprendere dare significato

SCUOLA PRIMARIA

Oralità – Lettura – Scrittura – Acquisizione ed espansione del

lessico – elementi di grammatica e riflessione sugli usi della lingua

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE 3

SCUOLA PRIMARIA / 5 PRIMARIA

Ascolto parlato

Lettura

Scrittura

Acquisizione espansione lessico ricettivo produttivo

Grammatica riflessione sulla lingua

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE CONOSCENZE AL TERMINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA/SECONDARIA

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE 3

DELLA SCUOAL SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Ascolto parlato

Lettura

Scrittura

…………………………………………

………………………………………………..

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Oralità – Lettura – Scrittura – Acquisizione ed espansione del

lessico – elementi di grammatica e riflessione sugli usi della lingua

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Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria – ITALIANO

• L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.

• Ascolta e comprende testi orali «diretti» o «trasmessi» dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.

• Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi.

• Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica.

• Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali.

• Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.

• Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.

• Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative.

• È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo).

• Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado – ITALIANO

• L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni

comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.

• Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o prodotti, nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.

• Ascolta e comprende testi di vario tipo «diretti» e «trasmessi» dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente.

• Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer,

• Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti; costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici.

• Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione, collaborando con compagni e insegnanti.

• Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario.

• Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori.

• Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base

• Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso.

• Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori, realizzando scelte lessicali adeguate.

• Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio geografico, sociale e comunicativo.

• Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali;

• utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggior precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

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Obiettivi di apprendimento al termine della classe 3° – 5° scuola primaria Obiettivi di apprendimento classe 3° scuola secondaria di primo grado – ascolto e

parlato Ascolto e parlato 3 primaria • Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo,

conversazione, discussione) rispettando i turni di parola. • Comprendere l’argomento e le informazioni principali di

discorsi affrontati in classe. • Ascoltare testi narrativi ed espositivi mostrando di saperne

cogliere il senso globale e riesporli in modo comprensibile a chi ascolta.

• Comprendere e dare semplici istruzioni su un gioco o un’attività conosciuta.

• Raccontare storie personali o fantastiche rispettando l’ordine cronologico ed esplicitando le informazioni necessarie perché il racconto sia chiaro per chi ascolta.

• Ricostruire verbalmente le fasi di un’esperienza vissuta a scuola o in altri contesti.

Ascolto e parlato 5 primaria • Interagire in modo collaborativo in una conversazione, in una

discussione, in un dialogo su argomenti di esperienza diretta, formulando domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed esempi.

• Comprendere il tema e le informazioni essenziali di un’esposizione (diretta o trasmessa); comprendere lo scopo e l’argomento di messaggi trasmessi dai media (annunci, bollettini…).

• Formulare domande precise e pertinenti di spiegazione e di approfondimento durante o dopo l’ascolto.

• Comprendere consegne e istruzioni per l’esecuzione di attività scolastiche ed extrascolastiche.

• Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione su un argomento in modo chiaro e pertinente.

• Raccontare esperienze personali o storie inventate organizzando il racconto in modo chiaro, rispettando l’ordine cronologico e logico e inserendo gli opportuni elementi descrittivi e informativi.

• Organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in classe con un breve intervento preparato in precedenza o un’esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta.

Ascolto e parlato 3 secondaria di primo grado

• Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media, riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente.

• Intervenire in una conversazione o in una discussione, di classe o di gruppo, con pertinenza e coerenza, rispettando tempi e turni di parola e fornendo un positivo contributo personale.

• Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo per adottare strategie funzionali a comprendere durante l’ascolto.

• Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione: durante l’ascolto(presa di appunti, parole-chiave, brevi frasi riassuntive, segni convenzionali) e dopo l’ascolto (rielaborazione degli appunti, esplicitazione delle parole chiave, ecc.).

• Riconoscere, all’ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo poetico.

• Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo, ordinandole in base a un criterio logico-cronologico, esplicitandole in modo chiaro ed esauriente e usando un registro adeguato all’argomento e alla situazione.

• Descrivere oggetti, luoghi, persone e personaggi, esporre procedure selezionando le informazioni significative in base allo scopo e usando un lessico adeguato all’argomento e alla situazione.

• Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo e presentandolo in modo chiaro: esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare un registro adeguato all’argomento e alla situazione, controllare il lessico specifico, precisare le fonti e servirsi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici).

• Argomentare la propria tesi su un tema affrontato nello studio e nel dialogo in classe con dati pertinenti e motivazioni valide.

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INDICAZIONI NAZIONALI RIGUARDANTI GLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO SCUOLA SUPERIORE DI SECONDO GRADO

PERCORSI LICEALI DPR n. 89 15/03/2010

ISTITUTI PROFESSIONALI DPR n. 87 15/03/2010 ISTITUTI TECNICI DPR n. 88 15/03/2010

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DIDATTICA PER COMPETENZE

Il nodo cruciale per lo sviluppo della didattica per competenze è la capacità della scuola di ridisegnare il piano di studi in termine di competenze, ripensando e riorganizzando la programmazione didattica non più partendo dai contenuti disciplinari ma in funzione dell’effettivo esercizio delle competenze da parte degli studenti e dell’accertamento della loro capacità di raggiungere risultati richiesti.

Nuovo paradigma della formazione che sottolinea la necessità che l’istruzione e la formazione offrano a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare abilità per la società della conoscenza nonché competenze specifiche che li preparino alla vita adulta CITTADINANZA ATTIVA

Competenza = applicazione di un sapere in un dato contesto attuando i comportamenti più idonei alla produzione del risultato – non un semplice fare ma saper applicare

Apprendimento significativo di conoscenze, abilità, atteggiamenti capaci di contribuire ad una piena formazione della persona dell’allievo.

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ASPETTI FONDAMENTALI

DELLA DIDATTICA PER

COMPETENZE

CENTRALITA’ DEL DISCENTE E DEL

PROCESSO DI APPRENDIMENTO

DOCENTE MEDIATORE E FSACILITATORE

ESPEREINZA ATTIVA IN CONTESTI SIGNIFICATIVI

FLESSIBILITA’ DIDATTICA

APPRENDIMENTO SOCIALE –

COOPERATIVE LEARNING

INTEGRAZIONE DEI SAPERI CHE INSIEME

CONCORRONO A COSTRUIRE

COMPETENZE ATTRAVERSO

L’ESPERIENZA E LA RIFLESSIONE

METACOGNIZIONE

ATTENZIONE AGLI ASPETTI

AFETTIVI RELAZIONALI

EMOTIVI

ATTRIBUZIONE DI RESPONSABILITA’ E

AUTONOMIA ALL’ALLIEVO

CONTESTUALIZZARE L’ESPERIENZA DARE

SENSO ALL’APPRENDIMENTO

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COMPETENZA: UNA DEFINIZIONE CONDIVISA Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 23.04.2008

• “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. • “Abilità” indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know‐how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

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Competenze trasversali di cittadinanza

Per competenze trasversali si intende quell’insieme di caratteristiche individuali causalmente correlate con una prestazione lavorativa efficace o superiore (Boyatzis, 1982), di natura realizzativa, relazionale o cognitiva. Essendo “trasversali” non sono riferibili a job specifici, bensì attivabili in ogni posizione professionale che le richieda. Sono esempi di competenze trasversali: orientamento al risultato, iniziativa, adattabilità, empatia, leadership, gestione dei conflitti, persuasione, gestione dei gruppi, consapevolezza di sé, autocontrollo, approccio positivo, riconoscimento di schemi, pensiero sistemico, comunicazione verbale, ecc

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COMPETENZE DI CARATTERE METODOLOGICO E STRUMENTALE

IMPARARE A IMPARARE:

………………………………………………………………………………………………………

PROGETTARE:

………………………………………………………………………………………………………

RISOLVERE PROBLEMI:

La competenza si basa sulle capacità di individuare le strategie di risoluzione del problema e di definire i passi necessari ,di formulare un’ipotesi di soluzione edi verificarne la correttezza .

………………………………………………………………………………………………………

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI:

………………………………………………………………………………………………………

ACQUISIRE E INTERPRETARE LE INFORMAZIONI:

………………………………………………………………………………………………………

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COMPETENZE DI RELAZIONE E INTERAZIONE

COMUNICARE:

La competenza in questione si collega alla capacità di usare un linguaggio.

…………………………………………………………………………………………………

7. COLLABORARE E PARTECIPARE:

Questa competenza riguarda la capacità di apprendere e di realizzare obiettivi arrivando a decisioni condivisi all’interno di un contesto che impegna gli alunni in lavori di gruppo (apprendimento cooperativo ) . Per esempio sulla scelta delle modalità di comunicazione di un compito/ prodotto, sulle fonti da utilizzare

……………………………………………………………………………………………………… COMPETENZE LEGATE ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA, NELLA COSTRUZIONE

DEL SÉ

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE

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COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO

(DEFINITE DAL PARLAMENTO EUROPEO E DAL CONSIGLIO D’EUROPA – RACCOMANDAZIONI 28 DICEMBRE 2006) COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA – COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE – COMPETENZA MATEMATICA SCIENZA TECNOLOGIA – COMPETENZA DIGITALE – IMPARARE AD IMPARARE ORGANIZZARE IL PROPRIO APPRENDIMENTO, CONSAPEVOLEZZA DEL PROCESSO DEL PROPRIO APPRENDIMENTO, ACQUISIZIONE ASSIMILAZIONE DI NUOVE COMEPTENZE E CAPACITA’ DI UTILIZZARLE IN CONTESTI DIVERSI – COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE – SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’ – CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

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PECUP PROFILO EDUCATIVO CULTURALE PROFESSIONALE DELLO STUDENTE

• la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni;

• lo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio; • l’esercizio della responsabilità personale e sociale. • Il Profilo sottolinea, in continuità con il primo ciclo, la dimensione

trasversale ai differenti percorsi di istruzione e di formazione frequentati dallo studente, evidenziando che le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire) siano la condizione per maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo

• costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale.

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MODELLO « SCUOLA COMUNITA’ EDUCANTE/ INCLUSIVA»

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DIAGNOSI/

PROFILO DI FUNZIONAMENTO

(Sanitario )

INGRESSO ALUNNO A SCUOLA - OSSERVAZIONE –

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

( CAPITOLI)

OBIETTIVI ATTIVITA’

PROFILO DI FUNZIONAMENTO

(CAPITOLI )

INDICAZIONI NAZIONALI / LINEE

GUIDA

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

COMPETENZE

COMPETENZE TRASVERSALI

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APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE

CONOSCENZE

IMMAGINI SUONI COLORI – DISCORSI E PAROLE

ITALIANO LINGUA 2 STORIA GEOGRAFIA

ARTE IMMAGINE MUSICA MATEMATICA SCIENZE

COMPITI E RICHIESTE GENERALI

CONOSCENZA DEL MONDO

IMMAGINI SUONI COLORI

ITALIANO STORIA GEOGRAFIA MUSICA

MATEMATICA SCIENZE

COMUNICAZIONE DISCORSI E PAROLE ITALIANO LINGUA 2 STORIA GEOGRAFIA

MUSICA ARTE IMMAGINE

GADO MARTINA - UST ASTI -

MOBILITA’ CORPO E MOVIMENTO GEOGRAFIA

EDUCAZIONE FISICA

CURA DELLA PROPRIA PERSONA/

VITA DOMESTICA

IL SE’ E L’ALTRO EDUCAZIONE FISICA

INTERAZIONI E RELAZIONI PERSONALI

IL SE’ E L’ALTRO

I DISCORSI E LE PAROLE

GEOGRAFIA LINGUA 2 ITALIANO STORIA

MUSICA IMMAGINI ARTE

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AREA DI VITA PRINCIPALI

CONOSCENZA DEL MONDO

STORIA MUSICA ARTE IMMAGINE GEOGRAFIA

VITA SOCIALE CIVILE E DI COMUNITA’

IMMAGINI SUONI COLORI

GEOGRAFIA LINGUA 2 STORIA ITALIANO ARTE

IMMAGINI

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ESEMPI

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