PEDOLOGIA Salinità: opportunità oppure pericolo per suoli e ......se la falda interessa i primi...

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I sali nel suolo contribuiscono ad aumentare il lavoro che le radici delle piante devono com- piere per rifornirsi di acqua; se sono presenti in elevate quantità hanno un effetto simile alla siccità, che diminuisce l’acqua disponibile per la suzione radicale. Inoltre, la salinità nel suolo causa una cre- scita irregolare delle colture e mancanza di vigore nelle piante. Il processo di salinizzazione è riconosciuto a livel- lo europeo ed è inserito dall’Ue nell’elenco delle minacce del suolo nella Comunicazione COM (2006) 231 "Strategia tematica per la protezione del suolo”. La presenza di un certo grado di salinità nelle acque e nel suolo in alcune zone della parte orientale del- l’Emilia-Romagna è da tempo nota. Negli ultimi anni si sono raccolte segnalazioni da parte dei tec- nici agricoli di effetti su alcune colture probabil- mente riconducibili al fenomeno. Nelle annate più calde, come il 2003, si è rilevato un aumento del contenuto di sali nelle acque irrigue, con una conseguente ricaduta sul ciclo produttivo di colture sensibili, come fragola e fagiolino. La necessità di conoscere meglio il fenomeno e di chiarire quali rapporti intercorrano fra certe col- ture e la salinità, ha suggerito di attivare, grazie ai fondi per la ricerca della legge regionale 28/98, studi incentrati su monitoraggi e verifiche azien- dali, in collaborazione con i Consorzi di bonifi- ca, le associazioni di produttori e le centrali coo- perative. Un’indagine preliminare, terminata nel maggio 2009, ha raccolto una serie di dati e ha individuato alcune “aree critiche per presenza di salinità”. Sulla base di queste informazioni, si è avviato un monito- raggio triennale della salinità nel suolo e nelle acque utili per l’approvvigionamento idrico delle piante (acque irrigue ed acque di falda ipodermica). PERCHÉ UN MONITORAGGIO? Gli obiettivi dell’attività possono essere sintetizza- ti come segue: individuare le aree in cui il suolo può essere inte- ressato da un potenziale rischio di salinizzazio- ne: si intende cioè approfondire il fenomeno che determina la salinità nelle acque e nel suolo; verificare le ricadute sulle produzioni agricole che tipicamente vengono coltivate in tali aree; dalla bibliografia è risaputo che la salinità può porta- re a cali di produzione, ma anche ad un aumen- to di qualità del prodotto (ad esempio, i tecnici segnalano che il pomodoro coltivato nei suoli tor- bosi delle Valli del Mezzano ha una produzione mediamente più bassa ma con grado Brix media- mente maggiore); condividere con i Consorzi di bonifica e gli orga- nismi dei produttori le eventuali tecniche di gestio- RICERCA E SPERIMENTAZIONE Salinità : opportunità oppure pericolo per suoli e colture ? PEDOLOGIA Nella parte orientale dell’Emilia-Romagna dal giugno dello scorso anno si controlla la presenza di sali nei terreni e nelle acque per comprenderne meglio gli effetti. Lo studio durerà altri due anni. MAGGIO 2010 101 Misurazione della conducibilità elettrica del terreno tramite sonda. STEFANO RAIMONDI , CARLA SCOTTI I .TER, Bologna GIAMPAOLO SARNO Servizio Sviluppo Sistema Agroalimentare, Regione Emilia-Romagna Foto Arch. I. TER

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I sali nel suolo contribuiscono ad aumentare illavoro che le radici delle piante devono com-piere per rifornirsi di acqua; se sono presenti in

elevate quantità hanno un effetto simile alla siccità,che diminuisce l’acqua disponibile per la suzioneradicale. Inoltre, la salinità nel suolo causa una cre-scita irregolare delle colture e mancanza di vigorenelle piante.Il processo di salinizzazione è riconosciuto a livel-lo europeo ed è inserito dall’Ue nell’elenco delleminacce del suolo nella Comunicazione COM(2006) 231 "Strategia tematica per la protezionedel suolo”.La presenza di un certo grado di salinità nelle acquee nel suolo in alcune zone della parte orientale del-l’Emilia-Romagna è da tempo nota. Negli ultimianni si sono raccolte segnalazioni da parte dei tec-nici agricoli di effetti su alcune colture probabil-mente riconducibili al fenomeno.Nelle annate più calde, come il 2003, si è rilevato unaumento del contenuto di sali nelle acque irrigue,con una conseguente ricaduta sul ciclo produttivodi colture sensibili, come fragola e fagiolino.La necessità di conoscere meglio il fenomeno e dichiarire quali rapporti intercorrano fra certe col-ture e la salinità, ha suggerito di attivare, grazie aifondi per la ricerca della legge regionale 28/98,studi incentrati su monitoraggi e verifiche azien-dali, in collaborazione con i Consorzi di bonifi-ca, le associazioni di produttori e le centrali coo-perative.Un’indagine preliminare, terminata nel maggio2009, ha raccolto una serie di dati e ha individuatoalcune “aree critiche per presenza di salinità”. Sullabase di queste informazioni, si è avviato un monito-raggio triennale della salinità nel suolo e nelle acqueutili per l’approvvigionamento idrico delle piante(acque irrigue ed acque di falda ipodermica).

PERCHÉ UN MONITORAGGIO?Gli obiettivi dell’attività possono essere sintetizza-ti come segue:� individuare le aree in cui il suolo può essere inte-

ressato da un potenziale rischio di salinizzazio-ne: si intende cioè approfondire il fenomeno chedetermina la salinità nelle acque e nel suolo;

�verificare le ricadute sulle produzioni agricole chetipicamente vengono coltivate in tali aree; dallabibliografia è risaputo che la salinità può porta-re a cali di produzione, ma anche ad un aumen-to di qualità del prodotto (ad esempio, i tecnicisegnalano che il pomodoro coltivato nei suoli tor-bosi delle Valli del Mezzano ha una produzionemediamente più bassa ma con grado Brix media-mente maggiore);

�condividere con i Consorzi di bonifica e gli orga-nismi dei produttori le eventuali tecniche di gestio-

RICERCA E SPERIMENTAZIONE

Salinità: opportunità oppurepericolo per suoli e colture?

PEDOLOGIA

Nella parte orientale dell’Emilia-Romagna dal giugno dello scorsoanno si controlla la presenza di sali nei terreni e nelle acque percomprenderne meglio gli effetti. Lo studio durerà altri due anni.

MAGGIO2010

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Misurazionedella conducibilitàelettrica del terrenotramite sonda.

STEFANO RAIMONDI ,CARLA SCOTTII .TER, BolognaGIAMPAOLO SARNOServizio Sviluppo SistemaAgroalimentare, RegioneEmilia-Romagna

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ne, irrigue e idrauliche, che si possono adottareper proteggere il suolo dal potenziale rischio disalinizzazione e, di conseguenza, per contenerela ricaduta del fenomeno sulle produzioni.

LE ATTIVITÀ IN CORSO Il monitoraggio è stato attivato a partire da giugno2009 in cinque siti, opportunamente selezionati inambienti pedologici diversi e rappresentativi delfenomeno:� suoli sabbiosi della pianura costiera ferrarese: un

sito coltivato ad orticole in cui è monitorata laconducibilità elettrica nel suolo e nell’acqua deicanali di irrigazione/scolo;

� suoli torbosi delle valli recentemente bonificate inprovincia di Ferrara: due siti coltivati rispettiva-mente ad anguria e pomodoro, in cui è monito-rata la conducibilità elettrica nel suolo e nell’ac-qua dei canali di irrigazione /scolo e della falda

ipodermica;� suoli della pianura forlivese e cesenate: due siti, col-

tivati a fragola, in cui è monitorata la conducibi-lità elettrica nel suolo e nell’acqua di falda ipo-dermica e dei pozzi di irrigazione.

Monitoraggio del contenuto di sali nel suolo.Viene eseguito campionando il terreno in puntiprefissati all’interno dei siti per identificare il tipodi suolo presente e misurarne il grado di salinitàfino alla profondità di 120 centimetri, tramite unasonda per misura diretta di conducibilità elettricanel terreno. Questo strumento, semplice e relati-vamente economico, richiede periodicamente unataratura ed i valori espressi sono confrontabili conle misure di laboratorio tramite formule di con-versione. È in quest’ottica che I.TER ed il ServizioGeologico, sismico e dei suoli della Regione stan-no svolgendo un’attività parallela di misurazionedi conducibilità nel terreno tramite sonda ed ana-lisi di laboratorio.Monitoraggio del contenuto di sali nelle acquedella falda ipodermica e nelle acque superficialidei canali irrigui. Nei siti selezionati, con un’ap-posita metodologia, sono prelevati campioni d’ac-qua in cui, al momento del prelievo, sono effettua-te misure di conducibilità elettrica e di pH. trami-te conduttimetro e pHmetro portatili. I campionidi acqua raccolti vengono successivamente analiz-zati in laboratorio per determinare i principali ionipresenti (potassio, magnesio, calcio, cloruro, solfa-to, ammonio, nitrato e sodio).Si è già avviato un confronto tecnico tra pedologi etecnici che seguono le colture nelle aree in cui sistanno realizzando i monitoraggi. La scelta condi-visa dei siti in cui è eseguito il monitoraggio per-metterà,nei prossimi due anni,di proseguire il con-fronto mettendo in relazione tra loro i dati pro-duttivi e la risposta delle colture in funzione dellesalinità misurate nel suolo e nelle acque.�

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Prelievo di uncampione d’acqua dapiezometro tramitecampionatore.

Conducibilità elettrica: è l'attitudine (cioè la capacità) di unmateriale a lasciarsi percorrere da una corrente. La sua unità dimisura è il Siemens su metro (S/m).Falda ipodermica:è tipicamente la riserva di acqua contenutanel sottosuolo entro la zona di saturazione di un materiale per-meabile (acquifero), limitato o compreso fra livelli impermeabili;se la falda interessa i primi tre metri di terreno,viene definita “ipo-dermica”.L’attuale rete di rilievo della falda ipodermica della pia-nura emiliano-romagnola comprende circa 150 stazioni attive.Salinità: è un parametro che esprime il contenuto in sali di uncorpo idrico. La salinità del suolo può essere stimata misurando

la conduttività elettrica della soluzione del suolo, che cresce inproporzione diretta alla concentrazione di sali disciolti. Un suo-lo viene definito salino quando la conduttività elettrica è mag-giore di 4 dS/m.Salinizzazione: è l’accumulo nel tempo di sali idrosolubili nelsuolo (potassio,magnesio,calcio,cloruro, solfato,carbonato,bicar-bonato e sodio). L’accumulo di sodio è detto anche sodificazio-ne. La salinizzazione primaria deriva dall’accumulo di sali attra-verso processi naturali, determinati dall’elevato tenore salino delmateriale parentale (il materiale da cui si origina il suolo, ndr) odelle acque sotterranee. La salinizzazione secondaria è causatada interventi dell’uomo, come le pratiche irrigue effettuate, peresempio, con acqua di irrigazione ricca di sali.�

GLOSSARIO/PER SAPERNE DI PIÙ

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