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Pedagogia sperimentale e ricerca educativa - Cristiano Corsini Lezioni 1 e 2 (21-22 febbraio 2013)

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Pedagogia sperimentale e ricerca educativa - Cristiano Corsini

Lezioni 1 e 2 (21-22 febbraio 2013)

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Lettura consigliata

2003

280 pp.

23,50 €

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Concetti & Strumenti

Ricerca Misurazione

Valore Aggiunto

Efficacia Educazione

Valutazione Auto

Docimologia Validità

Affidabilità

3

Oggettività

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John Dewey

c’è sempre qualche osservazione del risultato ottenuto in paragone e in contrasto con quello atteso, in modo che il paragone getti luce sulla effettiva adeguatezza delle cose adoperate come mezzi

Teoria della valutazione, 1939

Nella valutazione…

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Jaap Scheerens

Giudizio del valore di oggetti educativi emesso sulla base di una raccolta sistematica di informazioni, al fine di sostenere i processi decisionali e l’apprendimento

Autovalutazione e uso delle informazioni nella scuola

orientata ai risultati, 2000

La valutazione

in educazione

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Egle Becchi, Vega Scalera Accertamento intersoggettivo di più dimensioni

formative e organizzative di un contesto educativo e indicazione della loro misurabile distanza da espliciti livelli considerati ottimali da un gruppo di riferimento, in vista di un’incidenza concreta sull’esperienza educativa

Cit. in Bondioli, Verso un modello di

valutazione formativa, 2004

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La valutazione scolastica dentro il processo didattico

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I, F

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è un processo di raccolta intenzionale e pianificata di

elementi/informazioni finalizzato ad esprimere un giudizio

(descrittivo, comparativo, di progresso, certificativo) sulla

progressione degli apprendimenti da parte degli allievi

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Guido Benvenuto, 2003

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Docimo-(dokimàzo) = esaminare logia(logos) = discorso / riflessione scientifica

Studio destinato alla critica e al miglioramento delle votazioni scolastiche (Piéron, 1929)

Scienza che ha per oggetto lo studio sistematico degli esami, in particolare dei sistemi di votazione e del comportamento degli esaminatori e degli esaminati (De Landsheere, 1971)

Scienza che ha per oggetto lo studio dei sistemi di valutazione in educazione (De Ketele, 1982)

I voti e i giudizi sono la punta di un iceberg che per sintetizzare chiameremo valutazione e verifica scolastica e il tema dell’equità dell’istruzione è lo sfondo problematico nel quale tale iceberg si colloca

Benvenuto, 2003

Metodi di valutazione più obiettivi

e rigorosi allo scopo

di assicurare maggiore giustizia scolastica

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L’affidabilità nelle valutazioni nella scuola di massa: gli studi di Piéron

• Ciascun valutatore era sensibile ad alcune caratteristiche delle prove, mentre ne trascurava altre

• I punteggi attribuiti dai vari correttori davano luogo a distribuzioni diverse (ognuno interpretava a suo modo una scala di voti)

• Per ottenere un voto vero (“media d’un numero alquanto elevato di classificazioni indipendenti”) il numero dei correttori sarebbe dovuto esser altissimo (13 per la matematica, 127 per la dissertazione filosofica!)

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Prova

Scarti (scala da 1 a 20)

Medio Più

frequente Massimo

Vero voto

N. minimo

Valutatori

Composizione francese 3,3 6 e 7 13 78

Versione dal latino 3,0 5 12 19

Inglese 2,2 4 9 28

Matematica 2,0 4 9 13

Filosofia 3,4 5 e 7 12 127

Fisica 1,9 4 8 16

Analisi dello scarto dei voti tra correttori (Laugier e Weinberg, in Piéron 1963) N

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Periodizzazioni

Fino agli anni ’50

Measurement period

Fino agli anni ’70

Comparazioni sempre più

ampie, moderazione

Dagli anni ‘80

Saldatura più stretta tra

valutazione e didattica,

autovalutazione d’istituto 11

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Italia: prodotti, processi, confronti

Valutazione dei processi: autonomia e autovalutazione (‘90-oggi)

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Valutazione del

prodotto (es. Scuola

e Città, vedi p. 42

Benvenuto 2003)

Indagini

internazionali

(IPS, SAL, PISA,

PIRLS)

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Aldo Visalberghi, 1955

Misurazione e valutazione nel processo formativo

Origine, autonomia momentanea e confluenza della misurazione rispetto alla valutazione

Misura come controllo, misura come equilibrio

Quali strumenti?

Mario Gattullo, 1968,

Didattica e docimologia

1. Scelta

2. Accertamento

3. Giudizio

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Alone Elementi poco pertinenti risultano determinanti

nel giudizio

Contagio Influenza del giudizio altrui sulla valutazione

Contraccolpo Modificazione della didattica in funzione degli

esami finali

Distribuzione forzata Forzatura delle differenze individuali

Pigmalione Adeguamento alle aspettative

Stereotipia Forte incidenza di giudizi precedenti (fissità

valutativa)

Successione/Contrasto Sovra o sottostima sulla base di un confronto

con un altro esaminando

dis

tors

ioni valu

tative

distorsioni valutative

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Dimensioni della valutazione degli apprendimenti

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Dimensione soggettiva

Fonte di distorsioni: va tenuta sotto

controllo ma è ineludibile.

Dimensione oggettiva

Eliminazione del giudizio

personale di chi valuta: garantisce

affidabilità, ma non può sostituire

la dimensione soggettiva

Dimensione intersoggettiva

Condivisione di criteri: accordo tra più

valutatori e/o tra docenti e studenti

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Le misurazioni in campo educativo

Troppo spesso ci chiediamo di misurare qualcosa

senza affrontare la questione di che cosa potremmo fare

con le misure una volta ottenute. Noi vogliamo sapere come,

senza porci il problema del perché. Io spero di poter dire, senza irriverenza,

cercate prima ciò che serve ai vostri bisogni e tutte le altre cose

vi saranno date di conseguenza. Kaplan, The Conduct of Inquiry, 1964.

Cit. in Lucisano, 1994

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• Legare concetti astratti a indicatori empirici

• Costruire il rapporto tra il concetto astratto e la risposta che dovrebbe rappresentarlo

es. Comprensione della lettura

1. Costruire un modello delle relazioni tra i concetti alla base della Comprensione della lettura

2. Ricercare le relazioni tra concetti e indicatori

3. Misurare gli indicatori

Esempio. Un Modello del concetto “Comprensione della lettura”

misurare

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la validità di una misura

La validità è la capacità di una misura di misurare proprio quel che intende

misurare

Ciò che è possibile validare non è mai uno strumento in sé, ma uno

strumento in relazione allo scopo per il quale viene costruito

Ciò che a noi interessa che abbia

validità non è tanto lo strumento quanto una particolare

interpretazione dei dati ricavati dal suo utilizzo

è possibile che uno strumento sia

valido per misurare un fenomeno diverso da quello che vogliamo

misurare

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la validità di contenuto

Il contenuto della prova è appropriato agli intenti di misura della prova?

es. per la misurazione del concetto “comprensione della lettura”, si deve

1 Definire in maniera operativa il concetto

(“tradurlo in comportamenti osservabili”)

... le domande che possono aiutarci in queste fasi:

a) la nostra definizione include tutti gli aspetti importanti del concetto?

b) la nostra definizione esclude qualcuno tra gli aspetti importanti del concetto?

2 Scegliere i testi in modo che siano adatti allo scopo

3 Scegliere gli indicatori per rappresentare il concetto

c) la scelta degli indici ha escluso aspetti importanti della nostra definizione?

4 SARÀ NECESSARIO CHE CIASCUNA

ABILITÀ VENGA RILEVATA DA MOLTI ITEM

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Ricercare le relazioni tra concetti e indicatori: PIRLS-ICONA

saper leggere significa

Capire e saper usare quelle forme di linguaggio scritto che la società ritiene indispensabili e che l’individuo apprezza come valori. I giovani lettori debbono saper costruire un significato da testi di vario tipo. Debbono inoltre leggere allo scopo di apprendere, far parte della comunità dei lettori e per godimento personale

PIRLS-ICONA (ICONA Indagine sulla COmprensione della lettura dei

bambini di Nove Anni) (PIRLS Progress in International Reading Literacy Study)

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scopi e

tipi di

testo

4 processi

di comprensione del testo

quesiti

Dai concetti

alle prove

(PIRLS-ICONA)

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scopi e

tipi di

testo

4 processi

di comprensione del testo

quesiti

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Qual è una cosa che dovresti fare per trattare con cura i piccoli animali?

A. Andarli a cercare sotto le pietre e i sassi.

B. Scoprire tutto su di loro.

C. Raccoglierne quanti più possibile.

D. Riportarli dove li hai trovati.

• TESTO INFORMATIVO (“Alla ricerca di cibo”)

• QUESITO 2, strutturato, a scelta multipla

1. RICAVARE INFORMAZIONI ESPLICITAMENTE ESPRESSE NEL TESTO • identificare l’informazione congruente con lo scopo specifico della lettura; • trovare idee specifiche; • cercare definizioni di parole o locuzioni; • identificare l’ambiente di una storia (es. tempo e luogo); • trovare la frase topica o l’idea principale (quando sono esplicitamente espresse

nel testo).

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Quale fu il primo segnale che stava succedendo qualcosa di insolito?

A. Una pila di giornali cominciò a muoversi.

B. Anina vide la copertina della rivista.

C. La porta della sua stanza era rotta.

D. Anina sentì un suono sibilante.

• TESTO LETTERARIO (“Una notte incredibile”)

• QUESITO 1, strutturato, a scelta multipla

2. FARE INFERENZE SEMPLICI • dedurre che un evento ha determinato un altro evento; • indicare il punto conclusivo di una serie di argomentazioni; • indicare il referente al quale si riferisce un pronome; • identificare le generalizzazioni espresse nel testo; • descrivere il rapporto tra due personaggi

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Spiega perché è importante mettere strati di terra e di sabbia nella bottiglia.

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(scrivere la risposta)

• TESTO INFORMATIVO (“Alla ricerca di cibo”)

• QUESITO 12, a risposta aperta.

3. INTERPRETARE E INTEGRARE INFORMAZIONI E CONCETTI

• distinguere il messaggio o il tema generale del testo;

• indicare un’alternativa alle azioni dei personaggi;

• trovare somiglianze e differenze tra le informazioni del testo;

• percepire il tono e il livello emotivo di una storia;

• interpretare l’informazione del testo riconducendola a situazioni di vita reale.

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Lo scrittore non ci dice se l’avventura di Anina è stata tutta un sogno.

Scrivi una prova che dimostri che potrebbe essere stata un sogno.

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Scrivi una prova che dimostri che potrebbe non essere stato tutto un sogno.

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• TESTO LETTERARIO “Una notte incredibile”

• QUESITO 12, A RISPOSTA APERTA

4. ANALIZZARE E VALUTARE IL CONTENUTO, LA LINGUA, GLI ELEMENTI TESTUALI

• valutare la probabilità che gli eventi descritti possano realmente verificarsi;

• descrivere come l’autore ha immaginato un finale a sorpresa;

• giudicare la completezza o la chiarezza dell’informazione nel testo;

• comprendere il punto di vista dell’autore riguardo all’argomento centrale;

• descrivere in che modo la scelta degli aggettivi influenza il significato

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verifica della validità di un test confrontando i suoi risultati con altre misure della stessa abilità rilevate in modo indipendente si tratta dunque di utilizzare un’altra misura come CRITERIO per validare la prima un modo molto semplice per validare secondo criterio è quello di prendere i punteggi di un test e verificare se sono correlati con punteggi che l’insegnante ha attribuito in modo autonomo ai suoi studenti

la validità del criterio

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si riferisce alla bontà di un test giudicata sulla

base di quanto i punteggi ricavati dalla prova hanno senso in relazione alle nostre teorie

Come la validità di contenuto, anche la validità

di costrutto può essere verificata solo in relazione a un modello teorico

Le operazioni necessarie per verificare la

validità del costrutto prevedono la costruzione di una teoria (definizione di concetti e dei loro rapporti), la scelta di indicatori per ciascun concetto, la misurazione dei concetti, il calcolo delle correlazioni tra gli indici dei concetti misurati e il confronto tra queste correlazioni empiriche e quelle ipotizzate teoricamente tra i concetti

la validità di costrutto

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si riferisce alla bontà di un test

valutata in base

al suo ASPETTO

da parte di persone che

non hanno esperienza di testing

L’aspetto condiziona l’accettazione,

l’uso e la circolazione di un test.

In una prova che propone

domande irrilevanti o inutili

agli occhi della popolazione

cui è destinata,

l’aspetto finisce con il condizionare

la validità delle misure,

generando resistenze o

superficialità nelle risposte

la validità di aspetto

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L’indice di facilità

Verifica quanto l’item sia risultato facile.

È dato dal rapporto tra il numero di risposte esatte e il numero degli studenti.

L’indice varia tra:

1 (tutti hanno risposto correttamente)

e 0 (nessuna risposta esatta).

Generalmente vengono rivisti o scartati gli item

con un indice di facilità superiore a 0,75 o inferiore a 0,25

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L’indice di discriminatività

La discriminatività di un item è la sua capacità di distinguere gli studenti più competenti da quelli meno competenti (rispetto all’oggetto di misurazione)

CALCOLO DELL’INDICE

La prima cosa da fare è quella di dividere i soggetti, sulla base del numero di risposte esatte, in 3 fasce per individuare due fasce estreme di rendimento (i più bravi e i meno bravi), composte dallo stesso numero di soggetti.

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Il calcolo della discriminatività

La discriminatività di un item è data da:

la differenza tra il numero di risposte esatte fornite dai soggetti più bravi e il numero di risposte esatte fornite dai soggetti meno bravi,

diviso per il numero di soggetti che compone ciascun estremo.

L’indice varia tra:

+1 (massima discriminatività positiva) all’ item rispondono bene solo i soggetti che sono andati complessivamente bene

-1 (massima discriminatività negativa) all’ item rispondono bene solo i soggetti che sono andati male alla prova

Generalmente, si ritengono accettabili gli item con indici di discriminatività superiore 0,30

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Il calcolo della discriminatività

Ma, piuttosto che tagliare arbitrariamente la popolazione, si può usare la correlazione punto biseriale (vedi file excel), non c’è bisogno che vi spieghi cosa sia una correlazione!