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2004 Rapporto Esercito

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2004Rapporto Esercito

Autorizzazione del Tribunale di Romaal n.944 del registro con decreto 7-6-49

© 2005Proprietà artistica, letteraria e scientifica riservata

Direttore Responsabile:GGiiuusseeppppee MMaarriiaa GGiioovvaannnnii TTrriiccaarriiccooSupplemento al numero 2/2005 di “Rivista Militare”

PRESENTAZIONE DEL CAPO DI SME pag. 4

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE pag. 10La NATO L’Unione Europea Le iniziative multilateraliIl contesto nazionale

L’ORGANIZZAZIONE pag. 28L’organizzazione operativa L’organizzazione logistica L’organizzazione per la formazione del personaleL’organizzazione per il Reclutamento e le Forze di CompletamentoL’organizzazione per le infrastrutture

LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE pag. 40Le attività addestrative

Attività addestrative NATO e a carattere internazionaleGli impegni operativi nazionali in concorso alle Autorità di Pubblica SicurezzaI concorsi a favore della collettività

Pubbliche calamità Pubblica utilità

L’attività sportivaAttività sportiva d’eccellenzaSport amatoriale ed educazione fisica

Il recupero e rilancio delle tradizioni militariLe attività di comunicazione e di promozione dei reclutamentiI programmi di approvvigionamento di mezzi e materiali

LE OPERAZIONI ALL’ESTERO pag. 58Iraq - Operazione “Antica Babilonia”Afghanistan - Operazione “ISAF”Teatro Balcanico

Kosovo – Operazione “Joint Guardian”Bosnia – Operazione “Joint Forge” / Operazione “Althea”Albania – NATO Headquarters Tirana / Ure-i-llimuthitFYROM – NATO Headquarters Skopje

L’ESERCITO NELLE OPERAZIONI DI STABILIZZAZIONE E RICOSTRUZIONE pag. 80

L’ULTIMO ANNO DELLA COSCRIZIONE OBBLIGATORIA E LE NUOVE FIGUREDELL’ESERCITO INTERAMENTE PROFESSIONALE pag. 92

Le nuove figure dell’Esercito completamente professionale

LA QUALITÀ DELLA VITA pag. 98Il trattamento economicoGli alloggiL’assistenza al personale

CONCLUSIONI pag.106

INDICE

La pubblicazionedel Rapporto Eser-cito è forse l’occa-

sione più propizia perfare un’ampia carrellatasulle attività svolte nel-l’anno di riferimento esulla situazione in attonei vari settori, sottolineando i principaliproblemi “sul tappeto” e prefigurandonei possibili sviluppi.Il quadro che emerge dall’edizione del2004 evidenzia come l’Esercito stia con-tinuando a vivere una stagione di gran-de dinamismo, impegnato com’è nelportare a termine il processo di profon-da trasformazione in atto, articolato sucinque direttrici ben delineate: da forzaprevalentemente statica e “in potenza” astrumento rapidamente proiettabile econ capacità operative concrete; dauna visione prevalente di singola ForzaArmata a componente integrata di unostrumento interforze e multinazionale;da Esercito misto a Esercito totalmente

volontario; da forza dimassa a forza di quali-tà, numericamente suffi-ciente, operativamenteflessibile e tecnologica-mente evoluta; da Eser-cito in guarnigione aEsercito nella società e

della società.Un così profondo rinnovamento dellaForza Armata si è reso necessario perfare fronte, tra l’altro, alle moderne ope-razioni che si connotano per la lorovarietà, potendo spaziare dal combatti-mento vero e proprio all’aiuto umanita-rio, per l’impegno richiesto e per l’inte-grazione interforze e multinazionale. Neconsegue, pertanto, l’esigenza di dis-porre di forze caratterizzate da un insie-me armonico di requisiti quantitativi equalitativi.Dal punto di vista quantitativo, le esigen-ze devono tenere conto della possibilitàdi impegni prolungati e quindi dellanecessità di turnazione, con conseguen-

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PRESENTAZIONE

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PRESENTAZIONE

te impiego a rotazione dei reparti.Dal punto di vista qualitativo, invece, lenostre unità devono essere in grado difronteggiare situazioni operative assaidiversificate, con livelli di rischio impre-vedibili ed estremamente variabili, il cherende necessario dotarle di capacità edi assetti che consentano di coprire l’in-tera gamma dei possibili scenari. Il soddisfacimento di detti requisiti,però, presuppone la disponibilità diadeguate risorse finanziarie, vera “con-ditio sine qua non” per procedere conspeditezza sulla strada del rinnovamen-to. In questo contesto, preso atto del-l’impossibilità di ammodernare contem-poraneamente tutto lo strumento, pereffetto degli elevati costi associati, l’E-sercito ha provveduto a comporre 3distinti pacchetti di forze, con diversiordini di priorità, al fine di assicuraregradualità al processo evolutivo, senzaperaltro compromettere l’operatività.Parlando del personale, infine, l’annoappena trascorso ha segnato la fine di

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un’epoca: il 31 dicembre 2004 l’EsercitoItaliano ha reso “l’onore delle armi” allacoscrizione obbligatoria. Dal 1° gennaio2005, infatti, anche il personale di trup-pa della Forza Armata sarà su baseesclusivamente volontaria, al pari deimaggiori eserciti occidentali. I militari dileva, che con la loro opera e il loro sacri-ficio hanno scritto una pagina importan-te nella storia dell’Esercito e del Paese,meritano senza ombra di dubbio la gra-titudine e la riconoscenza di tutti noi.Il Rapporto 2004, illustrando l’operasvolta dai militari nel Paese e per ilPaese, costituisce, dunque, anche l’i-deale passaggio di testimone tra i“coscritti” e le nuove figure professiona-li dell’Esercito. Buona lettura!

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PRESENTAZIONE

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Lo scenario internazionale del 2004ha confermato quelle caratteristi-che già evidenziate negli anni pre-

cedenti, che vedono, da un lato, unaglobalizzazione sempre più marcata alivello economico, industriale e tecnolo-gico e, dall’altro, un processo di fram-mentazione sul piano politico e socialeche si manifesta in tentativi di aggrega-zione etnica, nella nascita di neo-nazio-nalismi e con la diffusione di fondamen-talismi religiosi. In tale quadro si inseri-sce il fenomeno del terrorismo interna-zionale, sfuggente e multiforme, che haoramai assunto una connotazione glo-bale in grado di influire sulle dinamichepolitiche tra Stati e negli Stati. Ciò hacomportato una diversa percezionedella minaccia da fronteggiare; minac-cia non più nota, prevedibile e unidire-zionale, tipica della contrapposizionebipolare, ma minacce diverse caratte-rizzate da indeterminatezza, imprevedi-bilità e omnidirezionalità. Conseguen-temente, vi è stato un adeguamentodegli strumenti, anche militari oltre che

politico-diplomatici, che le organizza-zioni internazionali e i singoli Statihanno a disposizione per fronteggiarele moderne crisi.È in tale contesto che l’Italia ha assun-to, nell’ultimo decennio, un ruolo diprimo piano risultando una tra le mag-giori contributrici nell’ambito delle mis-sioni volte a garantire la sicurezza e lapace internazionale. L’Esercito, in parti-colare, ha fornito il suo indispensabilecontributo per consentire il raggiungi-

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IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE

mento degli obiettivi fissati, rispettandogli impegni internazionali assunti dalGoverno. Per adempiere alle missioniassegnate, l’Esercito ha contestualmen-te continuato nel processo di sviluppo,iniziato nel 1997, di quelle indispensabi-li capacità operative sulla base di speci-

fici requisiti e vincoli. I requisiti sonoriassumibili nel trinomio: flessibilità, peradattarsi ai diversi ambienti d’impiego;capacità d’intervento efficace e seletti-vo, per ottenere e mantenere il consen-so dell’opinione pubblica internazionalee delle popolazioni locali; e, infine,

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capacità di operare, anche a grandedistanza dalla madrepatria, sostenendole unità per tempi prolungati. Al tempostesso tali capacità devono conformar-si a determinati vincoli quali: l’espandi-bilità in senso interforze e multinaziona-le delle formazioni militari, resa neces-saria dalla complessità della gestionedelle crisi; l’utilizzo di tecnologia all’a-

vanguardia per poter interagire effica-cemente con le forze alleate e cheassicuri il dominio nel campo informati-vo per una corretta attività di comandoe controllo; la capacità di gestireambienti operativi complessi nei quali aoperazioni di combattimento si affiancaquel complesso di attività legate allafase di stabilizzazione e ricostruzione,

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IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE

secondo il concetto del Three BlockWar.L’obiettivo finale che si sta perseguen-do è costituito da uno strumento milita-re professionale basato su una strutturatecnologica net-centrica, in grado di

esprimere, in cooperazione con le altreForze Armate e con quelle dei Paesialleati, una reale capacità expeditio-nary, che vede confermato quale ele-mento centrale l’uomo considerato l’uni-ca risorsa fondamentale e insostituibiledell’Esercito del presente e del futuro.

La NATOIl 29 marzo 2004, nel quadro del pro-cesso di allargamento della NATO, èstato sancito l’ingresso di 7 nuovi mem-bri dell’Alleanza: Bulgaria, Estonia, Let-tonia, Lituania, Romania, Slovacchia eSlovenia. Al di là del contributo chequeste Nazioni potranno fornire, l’im-portanza di tale evento sta nel coinvol-gimento, diretto o indiretto, di un cre-scente numero di Paesi nella politica disicurezza dell’Alleanza.Sempre nel 2004, l’Alleanza ha datonuovo impulso alla collaborazione conla Russia: infatti, per la prima volta nellastoria, la NATO ha inviato propri rappresen-tanti all’Accademia Militare dell’Esercito

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russo a Mosca, per illustrare le funzioni,la struttura e le procedure dell’Alleanza,nonché le missioni a guida NATO tuttorain atto. Nel corso del summit di Istanbul del 28giugno 2004 sono state, inoltre, preseimportanti decisioni quali: - il disimpegno in Bosnia Erzegovina nel-

l’ambito della missione della Stabiliza-tion Force. L’Alleanza manterrà comun-que una presenza militare sul territoriobosniaco per assistere gli organi gover-nativi in determinati settori d’interessequali la riforma delle Forze Armate e laricerca di criminali di guerra;

- l’elevazione del dialogo Mediterraneo alivello di partnership: in questo modo, lacooperazione fra i paesi dell’Alleanza ei sette partners mediterranei (Algeria,Egitto, Israele, Giordania, Mauritania,Marocco e Tunisia) si è fatta più strettacomportando, di conseguenza, unamaggiore stabilità e sicurezza di tuttal’area del Mediterraneo;

- la volontà di collaborare con il gover-

no ad interim irakeno per l’addestra-mento delle Forze Armate locali, con-tribuendo fattivamente alla stabilitàdell’intera area;

- l’aumento dell’impegno nella lottacontro il terrorismo, ottenuto medianteaccordi internazionali per la condivi-sione di informazioni (intelligence sha-ring) e l’approvazione di programmiper lo sviluppo di nuovi e tecnologica-mente avanzati strumenti per difende-re civili e contingenti militari da attac-chi terroristici.

In tale quadro politico la NATO ha con-tinuato nel processo di trasformazione

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IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE

concretizzatosi con la revisione dellastruttura dei comandi e delle forze del-l'Alleanza.L’obiettivo principale è stato quello disemplificare la catena di Comando eControllo per disporre di una strutturapiù snella, efficiente e efficace, al fine disoddisfare le esigenze operative dell’in-

tera gamma di missioni dello strumentomilitare. Il Comando supremo alleatodell’Atlantico (con sede a Norfolk, Virgi-nia) ha trasferito tutte le proprie respon-sabilità operative al Comando Alleatoper le Operazioni (Allied CommandOperations - ACO), già Comando allea-to per l’Europa (con sede a Mons, Bel-

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IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE

gio), riconfigurandosi quale ComandoAlleato per la Trasformazione (AlliedCommand Transformation - ACT),responsabile per l’evoluzione strutturalee funzionale della componente militaredell'Alleanza. Inoltre, un terzo comandoè stato creato a Lisbona (Portogallo). Dal punto di vista delle forze, la NATOha suddiviso le unità disponibilisulla base del livello di pron-tezza: High Readiness For-ces, Forces of Lower Readinesse le Long Term Build-up Forces. Almomento attuale lo strumento più fles-sibile che la NATO possiede è rappre-sentato dalla NATO Reaction Force -NRF: una forza tecnologicamente avan-zata, flessibile, proiettabile, interopera-

bile e sostenibile, guidata dal prin-cipio di “first force in, last forceout”. La NRF comprende compo-

nenti terrestri, navali ed aeree ed èpronta a intervenire con rapidità ovun-que necessario, sulla base delle deci-sioni del Consiglio del Nord Atlantico. Icompiti specifici della NRF sono riassu-mibili nel dispiegamento preventivo infunzione di show the flag e deterrenza,nella difesa collettiva e nelle operazioninon-articolo 5 come stand-alone forcee, infine, in funzione di initial entry forcea premessa di uno schieramento di piùlarga scala. Le forze destinate alla NRFsono impiegate secondo una rotazioneche prevede 6 mesi di addestramento e6 mesi in posizione di stand-by. L’Italia,nel 2004, ha partecipato alla NRF 3contribuendo alla componente terrestrecon il NATO Rapid Deployable CorpsItaly – NRDC-IT, quale Land ComponentCommand e una Brigata framework, subase della Brigata “Taurinense”.L’Esercito contribuisce, inoltre, con pro-

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pri assetti alla formazione del 1° e 2°Multinational CBRN (chemical, biologi-cal, radioactive, nuclear) Defence Bat-talion, rispettivamente a guida ceca etedesca.

L’Unione EuropeaL’Unione Europea ha proseguito le attivi-tà per il conseguimento dell’ambiziosoobiettivo riguardante l’approntamento diuna Forza di Reazione Rapida di50000/60000 uomini, proiettabile entro60 giorni, sostenibile per almeno un annoe in possesso di tutte le necessarie capa-cità di comando, controllo, intelligence,supporto al combattimento e logistico.Il contributo complessivo dell’EsercitoItaliano comprende: un Comando di

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Corpo d’Armata ovvero un Comando diDivisione; forze di manovra su quattroBrigate, di cui due meccanizzate, unaalpina ed una aeromobile, di cui dueimpiegabili contemporaneamente peroperazioni di lunga durata; supporti vari,quali unità per le comunicazioni, dell’A-viazione dell’Esercito, del genio, dell’arti-glieria terrestre e per la difesa contraerei,per la difesa NBC, logistiche e sanitarie.Nel suo complesso il “pacchetto” offertodall’Italia ammonta a ventimila uomini, trai quali potranno essere di volta in volta

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scelti assetti per un impiego massimo ditredicimila uomini contemporaneamente.Le iniziative dell’Unione Europea nel set-tore della difesa e della sicurezza hanno,inoltre, fatto registrare, nell’ultimo perio-do, un ulteriore passo in avanti, con l’e-laborazione del nuovo concetto di “batt-le group a schieramento rapido”.Il concetto di battle group prevede for-mazioni a livello battaglione (millecin-quecento soldati ognuno), cui si aggiun-gono gli assetti per il sostegno logistico.Tali unità dovranno essere disponibilientro quindici giorni dal preavviso ed ingrado di operare per almeno trenta gior-

ni (con la possibilità di estendere taleperiodo a centoventi giorni mediante tur-nazione). Caratteristiche fondamentalisaranno la rapidità d’intervento e la fles-sibilità d’impiego, ossia la capacità dicondurre operazioni in aree di crisidistanti, a premessa del successivoschieramento di ulteriori formazioni mili-tari incaricate di condurre le operazionidi peacekeeping.In tale quadro, l’Esercito ha offerto unbattle group nazionale ed uno multina-zionale su base Multinational Land Forceche vede la partecipazione della Slove-nia e dell’Ungheria.

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IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE

Le iniziative multilateraliLa Multinational Land Force si inquadranell’ambito delle iniziative volte a crearecooperazioni multinazionali tra paesi delcentro Europa. Nata da una iniziativapolitico-militare alla fine degli anni ’90

con Slovenia e Ungheria, la forza multi-nazionale è orientata all’esecuzionedelle missioni contemplate dall’UnioneEuropea nel quadro della dichiarazionedi Petersberg e, in prospettiva, forniràuno dei due battle group citati prece-dentemente.La Multinational Land Force è una for-mazione framework, su base Brigata

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE

alpina “Julia” ed integrata da unità dimanovra del livello di Battaglione dellealtre due Nazioni. Al momento Austria eCroazia rivestono lo status di osservato-re. Nel corso del 2004 l’unità ha parteci-pato all’operazione “Joint Guardian”(nov. 2003 – mag. 2004) ed è previstoun suo impiego fuori area anche nel2005.

A partire dal mese di luglio del 2004 laStand-by High Readiness Brigade forUnited Nations operations, sulla basedella risoluzione del Consiglio di Sicu-rezza n. 1546, ha schierato in Sudanquattordici elementi del suddetto

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IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE

Comando quale parte di una missionepolitica (UN Advanced Mission in Sudan- UNAMIS) volta alla preparazione diuna futura peace support operation.La Multinational Peace Force SouthEastern Europe, con sede a Costanza(Romania) e al cui comando è posto unUfficiale Generale italiano, è stata impe-gnata nel processo di certificazione inambito NATO che si è concluso con ilconseguimento della Full OperationalCapability, nell’ambito dell’esercitazione“Seven Stars 04” tenutasi a Costanzadal 14 al 29 ottobre.

Il contesto nazionaleIl processo di ristrutturazione dellaForza Armata, nel corso del 2004, haavuto l’indispensabile ulteriore spintapropulsiva volta al perseguimento del-l’obiettivo di una maggiore efficacia nelcontesto del provvedimento che haportato alla sospensione della coscri-zione obbligatoria. Il risultato è oggi unEsercito in buona parte rinnovato in ter-

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mini di personale, strutture ed equipag-giamenti.La condotta di onerose operazioni diconcorso alle Forze di Polizia sul territo-rio nazionale e la partecipazione conti-nuativa alle missioni internazionali

hanno consentito di verificare la corret-tezza – almeno per quanto riguarda lostrumento terrestre – della dimensionedel modello interamente professionale.Infatti, alla luce degli sforzi sostenuti si èpotuto constatare che l’attuale volume di

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IL CONTESTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE E NAZIONALE

personale per l’Esercito, pari a 112 000unità, costituisce il limite minimo, al disotto del quale non è possibile scende-re, a meno di una rivisitazione, in sensoriduttivo, del livello di impegno assunto.Strada quest’ultima certamente in con-

trotendenza nella logica dell’attiva e rin-novata politica estera e di sicurezzaadottata, grazie alla quale il Paese haconsolidato un’importante immagine incampo internazionale, quale quella diaffidabile e attivo fornitore di sicurezza.

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L’ORGANIZZAZIONE

La struttura della Forza Armata oggiprevede cinque Aree funzionali, lecui attività sono coordinate dallo

Stato Maggiore dell’Esercito. In partico-lare, oltre le forze operative, continuanoad operare gli Ispettorati che, organizza-ti per funzione, gestiscono le risorsedella Forza Armata dedicate all’arealogistica, alla formazione, al reclutamen-to ed alle infrastrutture.

L’organizzazione operativaL’organizzazione delle forze operative facapo al Comando delle Forze OperativeTerrestri il quale esercita il Comando eControllo su tutte le Grandi Unità / unitàoperative e di sostegno logistico di ade-renza.Dal Comando delle Forze Operative Ter-restri dipendono:- il Comando del NATO Rapid Deploya-

ble Corps – Italy;- il 1° FOD, dal quale dipendono: il

Comando Divisione “Mantova”, le Bri-gate “Ariete”, “Pozzuolo del Friuli”,

“Folgore” e “Friuli”;- il 2° FOD, dal quale dipendono: il

Comando Divisione “Acqui”, le Brigate“Garibaldi”, “Sassari”, “Granatieri diSardegna”, “Pinerolo” e “Aosta”;

- il Comando Truppe Alpine, con alle

dipendenze: il Comando Divisione “Tri-dentina”, le Brigate alpine “Julia” e“Taurinense”, il Centro addestramentoalpini e il reggimento alpini paracaduti-sti “Monte Cervino”;

- il Comando dei Supporti dal quale

dipendono: la Brigata Artiglieria, la Bri-gata Artiglieria Contraerei, la BrigataGenio e la Brigata Logistica di Proiezio-ne;

- il Comando Trasmissioni e InformazioniEsercito, che è nato dalla riorganizza-

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zione del Comando C4-IEW, da cuidipende la Brigata trasmissioni di sup-porto nazionale, la Brigata trasmissionidi supporto alla manovra e la BrigataRISTA-EW (Reconnaissance Intelligen-ce Surveillance and Target Acquisition -Electronic Warfare);

- il Comando Aviazione Esercito - AVES,da cui dipende la Brigata AVES ed ilCentro Addestrativo AVES.

La situazione attuale della componenteoperativa, che comprende l’80% circadelle risorse di personale, garantisce allaForza Armata la capacità di fronteggiarele esigenze nazionali e gli impegniassunti sia nel contesto dell’AlleanzaAtlantica sia in quello dell’Unione Euro-pea.

L’organizzazione logisticaL’attuale struttura organizzativa logisticaè il risultato di un progressivo e costanteprocesso di razionalizzazione ed ottimiz-zazione delle risorse. L’Ispettore Logisti-co, oltre ad essere lo specifico consulen-

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L’ORGANIZZAZIONE

te del Capo di Stato Maggiore dell’Eser-cito per tutti gli aspetti della logistica, diri-ge, organizza e controlla le attività dellacosiddetta logistica di sostegno. Per ladirezione e la gestione di tutti gli organiesecutivi che dipendono dall’Ispettorato(tra i quali figura anche l’Istituto Geogra-fico Militare di Firenze) operano dueComandi di Regione Militare e la Direzio-ne di Amministrazione dell’Esercito.

Tra i principaliprovvediment iordinativi che nel2004 hanno inte-ressato l’Ispetto-rato Logistico,rivestono carat-tere di particola-re rilevanza:

– il potenziamento del settore del soste-gno dell’Aviazione dell’Esercito median-te la costituzione del Reparto MaterialiAVES, nell’ambito del Dipartimento Tra-sporti e Materiali dell’Ispettorato Logi-stico e la contestuale riconfigurazionedei quattro Reggimenti di Sostegno del-l’AVES (“Idra”, “Orione”, “Aquila” e“Scorpione”) alle dipendenze del preci-tato Reparto Materiali AVES;

– la riorganizzazione dell’attuale Diparti-mento di Sanità e Veterinaria dell’Ispet-torato Logistico in due distinti Diparti-menti, uno di Sanità e l’altro di Veterina-ria, posti entrambi alle dirette dipen-denze dell’Ispettore Logistico.

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L’organizzazione per la formazione del personaleNel quadro della formazione permanen-te del personale, l’Ispettorato per la For-mazione e la Specializzazione è l’orga-no responsabile della formazione dibase, della specializzazione e dellasuccessiva qualificazione di tutto il per-sonale della Forza Armata. Tale organi-smo dirige l’attività di tutte le Scuole perUfficiali, Sottufficiali e Volontari dell’E-sercito ed assolve le funzioni di valida-zione delle unità e di produzione dottri-nale. Per quanto riguarda la formazione inizia-le del personale di truppa volontario, unparticolare cenno merita la costituzionedel Raggruppamento Unità Addestrativecon sede a Capua, il quale, posto alledipendenze del Comandante della Scuo-la Sottufficiali dell’Esercito, è deputatoalla gestione unitaria dei ReggimentiAddestramento Volontari. Tale razionaliz-zazione consente, oltre al conseguimen-to di preziose economie di scala, la pos-

sibilità di esercitare un controllo più effi-cace sull’attività addestrativa.Di grande importanza per l’addestra-mento del personale è stato l’ulterioreimpulso dato alla simulazione, con l’i-naugurazione, presso il Centro di Simu-lazione e Validazione di Civitavecchia,

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L’ORGANIZZAZIONE

del sistema di simulazione per il livelloreggimento, completando – unitamenteal sistema di simulazione del livello Bri-gata già operante – le capacità nel set-tore dell’addestramento dei comandi diunità. Nel 2004 sono stati consolidati gli elevati

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L’ORGANIZZAZIONE

traguardi conseguiti nel campo delle col-laborazioni con numerose Università. Talirapporti si sono concretizzati ancheattraverso la partecipazione di studentinon militari al corso di laurea in ScienzeStrategiche. Al riguardo, anche a seguitodell’introduzione del corso di laurea cita-to e del dottorato in Scienze Strategiche,la Scuola di Applicazione ha assunto lanuova denominazione di “Scuola diApplicazione e Istituto di Studi Militaridell’Esercito”. In tale contesto, si è prov-

veduto sia al consolidamento dei rappor-ti di collaborazione con vari atenei siaalla stipula di nuove convenzioni per losvolgimento di ulteriori specifiche attivitàdidattiche.In concreto, nel 2004 l'Ispettorato per laFormazione e la Specializzazione ha col-laborato con 19 diverse università nazio-nali, per lo svolgimento di:– 16 corsi di laurea di primo livello;– 14 corsi di laurea magistrale;– 17 Master;

– un corso di dottorato di ricerca in Scien-ze Strategiche;

– due progetti “Caserme Aperte”.Complessivamente, considerati anche gliAllievi degli Istituti di Formazione diModena, Torino e Viterbo, il numeromedio di frequentatori militari di Corsiuniversitari si aggira intorno alle 3000unità/anno.Grande importanza riveste per l’Esercitoil progetto denominato “speak english”che ha lo scopo di elevare il livello di

conoscenza della lingua inglese al 60%degli Ufficiali in servizio entro il 2008, farconseguire il 3° grado di conoscenzadella stessa lingua al 30% degli Ufficialiin servizio entro il 2011 e svolgere attivitàspecifica nell’ambito delle Grandi Unità apremessa del loro impiego in operazioni.Solo nel 2004 sono stati inviati, per lospecifico progetto, presso la Scuola Lin-gue Estere di Perugia oltre mille Ufficiali.La Scuola, oltre ai predetti Ufficiali, hasvolto numerosi corsi di lingue – oltre l’in-

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glese, l’arabo, il francese, il portoghese,il russo, il serbo, lo spagnolo, il tedesco eil turco – che hanno visto impegnati oltreduecento Sottufficiali e più di sessantaVolontari in servizio permanente.

L’organizzazione per ilReclutamento e le Forze di Com-pletamentoÈ l’organizzazione che si occupa delleattività direttive, organizzative e dicontrollo connesse con le funzioni di

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L’ORGANIZZAZIONE

selezione e reclutamento, oltre chepromozionale, presidiaria e territoriale. Tale organizzazione, costituita, tra l’al-tro, da una rete di “reclutatori” cheoperano quale “interfaccia“ con ilmondo dei giovani, è responsabile delcorretto svolgimento delle attività di

selezione e reclutamento di tutte lecategorie di personale, nonché dellacostituzione di una riserva addestratavolontaria. In tale organizzazione rientra-no tutti i Distretti Militari posti alle dipen-denze dei Comandi Reclutamento eForze di Completamento Interregionali/Regionali.In particolare, per quanto riguarda il set-tore del reclutamento, nel corso del2004, è stata disposta la riconfigura-zione dei Gruppi Selettori di Bologna,Roma, Napoli, Bari, Palermo e Cagliariin Centri di Selezione per i Volontari inFerma Prefissata di un anno, presso iquali saranno accertati i requisiti fisio-psico-attitudinali per l’arruolamentonella Forza Armata di tale categoria dipersonale. Nell’ambito delle Forze di Comple-tamento, è stata altresì ravvisata lanecessità di disporre di personale inpossesso di peculiari professionalità(la cosiddetta “Riserva Selezionata”),da impiegare prevalentemente in con-

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L’ORGANIZZAZIONE

testi operativi all’estero, senza tuttaviaescludere la possibilità di un impiegoanche sul territorio nazionale, laddoveparticolari esigenze di Forza Armata lorichiedano. Nel corso del 2004 sono per-venute oltre millecinquecento domandedi professionisti aspiranti all’inserimentonella Riserva Selezionata e sono giàstati nominati oltre 170 Ufficiali; di que-sti, 38 sono stati impiegati in operazioniall’estero.

L’organizzazione per le infrastruttureNel corso del 2004 la Forza Armata haproseguito nel processo di ottimizzazio-ne dell’uso degli immobili per adeguarliallo standard previsto per il modello pro-fessionale. La programmazione degliinterventi di ammodernamento e rinnova-mento è stata rivolta principalmente allarealizzazione di alloggi più confortevoli.I principali obiettivi conseguiti sono statiquelli relativi alla continuazione dei lavoridi costruzione di una nuova caserma

destinata ad ospitare un’unità di livelloreggimento a Cutro (KR), al potenzia-mento delle infrastrutture dell’NRDC-IT(caserma “Ugo Mara” di Solbiate Olona)e del CIMIC GROUP SOUTH (caserma“Vittorio Veneto” di Motta di Livenza).

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Per quanto concerne le attività di man-tenimento, particolare attenzione èstata posta al fattore “qualità della vita”con l’avvio di un programma finalizzatoalla possibilità di confezionamento delvitto presso la maggior parte degli

immobili in uso ai reparti operativi, conl’obiettivo di eliminare, entro i prossimitre anni, il ricorso al cosiddetto cateringveicolato.Numerosi interventi infrastrutturali sonostati effettuati anche nei teatri operativi.

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Le attività addestrativeAttività addestrative NATO e a carattere internazionale

Nel 2004 sono state condotte attivitàaddestrative finalizzate sia all’ap-prontamento dei Comandi e delle

unità designate per i diversi Teatri sia alsoddisfacimento delle esigenze connessecon l’acquisizione delle capacità di opera-re in situazioni diversificate. Sono statealtresì sviluppate tematiche per fronteg-giare i rischi collegati alla presenza digruppi terroristici nei teatri operativi. Il panorama addestrativo del 2004 havisto lo svolgimento anche di esercitazio-ni nel settore della difesa NBC e la vali-dazione finale della Brigata aeromobile“Friuli”.Le principali esercitazioni svolte hannovisto la partecipazione della Forza Arma-ta ad oltre 140 esercitazioni in campointernazionale. Tra le principali vannocitate:- la FORWARD CHALLENGE, per la vali-

dazione della Brigata aeromobile “Friu-

li” (Italia, 24 febbraio - 21 marzo ’04);- l’EAGLE LANDING ’04, finalizzata alla

preparazione della NATO ReactionForce (Italia, 25 marzo - 5 aprile ’04);

- l’ALLIED ACTION ’04 finalizzata allapreparazione della NATO ReactionForce (Italia, 28 maggio - 5 giugno ‘04);

- la CANGRANDE per perfezionare ilgrado di addestramento del personalenell’affrontare le situazioni tipiche di unaoperazione di sostegno alla pace, con-dotta dalla Brigata aeromobile “Friuli”(Italia, 28 giugno - 10 luglio ’04);

- la PIRAMIDI ’04, che ha visto impegna-ta la Brigata “Garibaldi” con circa mille-trecento uomini (Egitto, 12 settembre -18 ottobre ‘04);

- la SMÂRDAN ’04, condotta dalla Briga-ta “Ariete” con il concorso di unitàromene (Romania, 25 settembre - 30ottobre ‘04);

- la COUNTER ’04, che ha sviluppatotematiche relative alla presenza diminacce terroristiche nei teatri operati-vi (Italia, 4 - 8 ottobre 2004);

LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE

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- la DESTINED GLORY ’04, volta a com-pletare l’Interim Operational Capabilitydella NATO Reaction Force (Italia, 4 -15 ottobre ‘04);

- l’ARRCADE FUSION, a livello postocomando di divisione (Germania e Ita-lia, 1 - 12 novembre ’04);

- la SEVEN STAR, per la preparazionedei comandi e delle unità destinate alleformazioni multinazionali (Germania -Italia, 4 - 15 novembre ’04).

Infine, presso il WARRIOR PREPARA-TION CENTER sono state condotte attivi-tà per la validazione delle procedure diun posto comando del livello divisione(Germania, 7 - 10 maggio ’04), cui hapartecipato personale della Divisione“Mantova”.Le esercitazioni sopra menzionate hannovisto impegnati oltre seimilacinquecentotra uomini e donne dell’Esercito.

Gli impegni operativi nazionali in concorso alle Autorità di Pubblica SicurezzaTali impegni rientrano nelle attività istitu-zionali previste dalla legge n. 331 del2000 che, tra i compiti stabiliti per leForze Armate, includono il concorso allasalvaguardia delle libere istituzioni.In particolare, tale tipologia di interventiha trovato una maggiore applicazione a

seguito degli eventi dell’11 settembre evede le unità dell’Esercito operare sulterritorio nazionale secondo le modali-tà/procedure previste dagli art. 18, 19 e20 della legge n.128 del 2001, in mate-ria di “tutela della sicurezza dei cittadi-ni” (cosiddetto “pacchetto sicurezza”). Per tutto il 2004, oltre quattromila uominie donne della Forza Armata hanno con-

tinuato ad assicurare, con la condottadell’Operazione “Domino”, iniziata nelnovembre 2001, la costante vigilanza dipotenziali obiettivi dislocati su tutto il ter-ritorio nazionale. Per dare un’idea dell’o-nere, anche logistico, sostenuto bastiricordare che sono stati impiegati gior-nalmente una media di 530 veicoli, chehanno percorso in un anno oltre sedicimilioni e mezzo di chilometri, pari a unamedia giornaliera di quasi cento chilo-metri. Nel 2004, inoltre, in occasione delleconsultazioni elettorali amministrativeed europee, sono stati impiegati circa2700 uomini, allo scopo di assicurare, inconcorso con le Forze di Polizia, il servi-zio di vigilanza ai seggi posto in atto dalMinistero dell’Interno. Infine, in occasione della Cerimonia difirma della Costituzione Europea svolta-si a Roma il 29 ottobre 2004, l’Esercitoha fornito un contributo specialistico intermini di assetti sanitari, NBC, genio edifesa aerea.

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LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE

I concorsi a favore della collettivitàPubbliche calamitàNell’anno 2004, su richiesta del Dipar-timento di Protezione Civile, sono staterealizzate tre elisuperfici sulle isoledell’arcipelago delle Egadi (Favigna-na, Marettimo e Levanzo) per far fron-te a possibili eventi di carattere emer-genziale e sanitario.

Pubblica utilitàNel corso del 2004 l’Esercito ha concor-so per garantire il funzionamento dei ser-vizi di interesse della collettività median-te: la bonifica di ordigni esplosivi e/o resi-duati bellici (oltre 3000 interventi) e l’ab-battimento di edifici abusivi, eseguiti sututto il territorio nazionale da parte diteam specialistici del Genio; il concorsoper le campagne antincendio boschivocon gli elicotteri dell’Aviazione dell’Eser-cito che hanno fornito oltre 250 ore/volodi elicottero CH 47 in concorso al CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco; il concor-

so di mezzi di trasporto in occasione del-l’interruzione della linea ferroviaria Saler-no - Reggio Calabria; i concorsi di perso-nale specializzato ed attrezzature a favo-re dell’Autorità Giudiziaria per attivitàinvestigative quali ricerca di corpi direato a mezzo di apparecchiature elettro-niche o con l’ausilio di macchine movi-mento terra per lavori di scavo; impiegodi personale e mezzi per la ricerca di dis-persi in aree impervie e di difficile percor-ribilità; il servizio Meteomont, nato inambito Truppe Alpine, il quale garantisceprevenzione, sicurezza e soccorso per

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LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE

coloro che vivono nell'ambiente montanoo lo frequentano per motivi di lavoro e/odi turismo. Nel corso del 2004, nell’ambito di unaspecifica convenzione con Trenitalia,sono stati forniti concorsi di personalerelativi a Capi Stazione, Primo/SecondoAgente e Manovratori Deviatori per untotale di oltre 300 unità.L’Esercito, nel periodo dal 7 al 23 dicem-bre 2004, è intervenuto per portare soc-corso alle popolazioni colpite dal mal-tempo nell’area dell’Ogliastra, più preci-samente nei comuni di Galtellì (NU) e Vil-lanova Strisaili (NU).

L’attività sportivaAttività sportiva d’eccellenzaNel 2004 il rilancio dello sport ha avuto lasua effettiva e concreta realizzazione. IlCentro Sportivo Esercito, definito dagliorgani di stampa quale gruppo emergen-te più importante del 2004, è senza dub-bio tra i più promettenti per il futuro dellosport olimpico nazionale. Presso il Centro

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Sportivo Esercito - articolatosu cinque reparti: sport olim-pici (Roma), sport equestri(Montelibretti - Roma), sportinvernali e del ghiaccio(Courmayeur - Aosta), para-cadutismo sportivo (Pisa),motonautica in shore (Pia-cenza) - sono praticate discipline sporti-ve a livello agonistico da quasi 300 atleti.Tra i risultati più importanti ottenuti dall’E-sercito nel corso del 2004 va ricordatal’importante partecipazione ai Giochi

Olimpici di Atene 2004 ditre atleti della Forza Arma-ta: il Capitano Andrea Mez-zaroba nel completo diequitazione; il CaporaleVolontario in Ferma BreveCarlo Molfetta nel Taek-wondo; il Caporale Damia-

no Valentino nel pugilato. Tra i principalirisultati ottenuti nel 2004 si sottolineano lequattro medaglie d’oro, le tre d’argento ele tre di bronzo conquistate dalla rappre-sentativa dell’Esercito nel corso dei cam-

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LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE

pionati assoluti indoor di nuoto, svoltisi aTreviso dal 15 al 16 dicembre 2004. Inol-tre, nell’ambito dei campionati italianiassoluti di Biathlon, svoltisi in Bionaz(AO) il 29 e 30 dicembre 2004, la squa-dra del Centro Sportivo Esercito ha con-quistato quattro medaglie d’oro, sei d’ar-gento e tre di bronzo.

Sport amatoriale ed educazione fisicaNel settore dello sport amatoriale anchenel 2004 sono stati organizzati i Campio-nati italiani Esercito a cui hanno parteci-

pato oltre diecimila militari provenienti daogni regione d’Italia. Le discipline mag-giormente praticate sono state l’atleticaleggera, il tiro con le armi d’ordinanza, ilnuoto e l’equitazione. L’attività amatoria-le praticata nella Forza Armata ha vistoanche importanti partecipazioni nelleprincipali competizioni nazionali edinternazionali come ad esempio la Mara-tona Roma – Tirano (SO), organizzata conil contributo del Centro Sportivo Italiano, laMaratona di Milano, la Mezza Maratona diPerugia, l’Army Ten-Miler, organizzata a

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LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE

Washington dall’Eserci-to statunitense. Lacompetizione che hasegnato il vero rilanciodelle attività sportivedella Forza Armata eche ha dato la massi-ma visibilità all’Esercitonell’ambito sportivonazionale è stata,comunque, la DECA-MILIA 2004. La compe-tizione, organizzata incollaborazione con l’I-talia Marathon Club, siè svolta a Roma inoccasione della Festadell’Esercito. La gara, di livello internazio-nale ed approvata dalla Federazione Ita-liana dell’Atletica Leggera, è stata apertaa militari e civili e si è snodata nel cuore diRoma toccando i punti più caratteristicidella Capitale. La distanza delle diecimiglia romane, pari a 14800 metri, hacaratterizzato la gara come unica compe-

tizione al mondo sutale particolarissimadistanza.

Il recupero e il rilancio delle tradizioni militariIl recupero e il rilanciodelle tradizioni militarisono obiettivi che nondevono essere trascu-rati e l’Esercito, oggipiù che mai, contribui-sce a rafforzare il lega-me tra presente e pas-sato attraverso nume-rose e diversificate ini-

ziative. L’adozione delle uniformi storiche e/o divessilli particolari (Stendardi, Colonnelle)in speciali occasioni (carosello storico,celebrazione di feste di Corpo, d’Arma e diSpecialità) ha lo scopo di rinsaldare lo spi-rito di corpo attraverso la divulgazione ditradizioni, molte volte plurisecolari, vivifi-

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cando le capacità operative assimilate nelquotidiano, duro addestramento e verifica-te nei difficili contesti operativi nazionali einternazionali. Il sapiente dosaggio tra letradizioni del passato e l’apertura agli svi-

luppi delle nuove tecnologie caratterizzaun Esercito efficiente e moderno.In tale quadro, l’attività di rivalutazione deiMusei Militari, svolta dall’Ufficio Storico, hapermesso di restituire alla memoria leimmagini, le vocazioni e i contenuti di unastoria italiana che ci accomuna nel suofarsi e nel suo divenire, rilanciando quelpatrimonio di valori tenacemente conqui-stato e difeso dall’intera Nazione.Gli eventi che hanno celebrato nel 2004 intutta Italia i principali fatti d’arme accadutinel Secondo Conflitto Mondiale e nellaGuerra di Liberazione, che tengono vivo il

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LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE

ricordo di chi perse la vita in quei tragiciavvenimenti, hanno trovato il loro apicenella Festa dell’Esercito, svoltasi il 4 mag-gio a Tor di Quinto, in Roma, alla presenzadel Capo dello Stato.A conferma del riacquistato consensodella popolazione verso le istituzioni milita-ri citiamo la celebrazione degli avvenimen-ti storici riferiti alla presenza dell’Esercitonella Capitale con la mostra commemora-tiva al Vittoriano, svoltasi nel periodo mag-gio-settembre 2004, che ha visto la parte-cipazione di circa 200000 visitatori, anchestranieri, l’anniversario della Battaglia di

Rimini, con la mostra allestita a Rimini e aMontefiore Conca, svoltasi nel settembre2004 e, ancora, la Celebrazione del 50°anniversario del ritorno di Trieste all’Italia,con la mostra storica-iconografica, esposi-

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zione diveicoli militari d’epoca e

sfilamento di un reparto con uniformi d’e-poca, svoltasi nel novembre 2004.Il crescente interesse verso la storia milita-re è testimoniato anche dall’attività edito-riale dello Stato Maggiore dell’Esercito. Nelcorso del 2004, sono stati pubblicatinumerosi volumi ad alto contenuto storico-militare che, in taluni casi, hanno ottenutoimportanti riconoscimenti presso un vastis-simo pubblico. L’intenso impegno storico-divulgativo descritto mira a sottolineare

l’immagine della Forza Armata quale por-tatrice di valori etico-morali fondamentaliper la Nazione.

Le attività di comunicazione e dipromozione dei reclutamentiL’Esercito, nel corso del 2004, ha svoltoattività promozionale intesa sia come pro-mozione dell’immagine dell’organizzazio-ne sia come potenziamento dell’attività direclutamento.Per quanto riguarda il settore della comu-nicazione esterna, la Forza Armata ha

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intrapreso una politica comunicativa diampio respiro basata su piani di comuni-cazione che definiscono con chiarezzaobiettivi da perseguire, mezzi da utilizzaree pubblico di riferimento. Un’intensa attivi-tà di news making, la realizzazione di con-ferenze per la presentazione di volumi chetrattano di tematiche militari ed il potenzia-mento delle relazioni esterne, sono i princi-pali strumenti con cui la Forza Armata hacurato il posizionamento della sua immagi-ne istituzionale.

Per definire l’ordine di grandezza delsuccesso avuto dallo svolgimento di taliattività, basti citare la realizzazione dioltre un milione di contatti al sitowww.esercito.difesa.it.Un importante risultato conseguito nel2004 è stato, altresì, la costituzione deiMedia Combat Team attraverso i qualil’Esercito si è dotato di una capacitàautonoma e idonea ad assicurare unacorretta, tempestiva ed appropriatacopertura video - fotografica delle fasipiù significative delle attività svolte dalleunità nei teatri operativi all’estero e sulterritorio nazionale.

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I programmi di approvvigionamen-to di mezzi e materialiLa Forza Armata persegue il processo diammodernamento dei mezzi, dei materialie degli equipaggiamenti, compatibilmentecon le risorse finanziarie assegnate, senzasoluzione di continuità. Anche nel 2004, glisforzi sono stati focalizzati sull’acquisizio-ne di materiali tecnologicamente avanzatie rispondenti al mutevole e crescentespettro di esigenze operative. Nonostantela disponibilità di risorse finanziarie conti-nui a rivelarsi non adeguata ai fabbisogni,

nell’anno 2004 sono stati conseguiti note-voli risultati.Nel settore della sorveglianza del campodi battaglia ed acquisizione obiettivi e deiradar sono stati acquisiti:

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LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE

- il sistema Unmanned Air Vehicles - UAVdella categoria very close range “Pointer”;

- radar controfuoco “Arthur”, al momentoimpiegati a supporto delle unità disloca-te in Iraq, che costituiscono uno strumen-

to indispensabile per la protezione deinostri reparti dalla minaccia provenientedall’uso di armi a tiro curvo.

Nel settore mobilità ed armamenti leggeri ècontinuata l’introduzione in servizio, paral-lelamente al loro ulteriore sviluppo, deiseguenti mezzi e materiali:– Veicolo Tattico Leggero Multiruolo –

VTLM è un veicolo tattico a trazione inte-grale e protetto, idoneo al trasporto dipersonale;

– Veicolo Blindato Leggero – VBL “Puma”,armato con una mtr. da 12,7 mm, conpossibilità di incremento della protezionemediante piastre aggiuntive;

– visori notturni individuali caratterizzati

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dalla possibilità di identificazione fino adistanze notevoli in situazioni di scarsavisibilità;

– BV206 S un veicolo ad alta mobilità,modulare, idoneo per l’impiego su terre-ni a bassa portanza (innevati, sabbiosi);

– attrezzature per Explosive OrdnanceDisposal – EOD composta da materialipeculiari per lo svolgimento di specificheattività nel campo della rimozione di ordi-gni esplosivi, tra i quali spicca uno spe-ciale robot telecomandato.

Nel settore degli elicotteri:– sono in corso le attività di trasformazione

degli elicotteri A129 dalla versione “con-trocarro” alla versione “da combattimento”;

– nel mese di settembre 2004 il primoaeromobile NATO Helicopter/NH-90,destinato a diventare elicottero di serie inconsegna alla Forza Armata entro il2005, ha effettuato il suo primo volo.

Infine, nel settore delle comunicazioni tatti-che sono stati acquisiti sistemi per incre-mentare le capacità nel settore del coman-do, controllo e comunicazioni.

LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE

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Nel corso del 2004, le unitàdell’Esercito Italiano hanno conti-nuato ad operare nei Balcani –

con i suoi circa 4000 uomini impiegatil’Italia è la prima contributrice a livellointernazionale – , in Afghanistan e Iraq,situazioni operative assai impegnative,soprattutto negli ultimi due Teatri, ancheper le condizioni ambientali estreme. Purtroppo, anche nel 2004, l’EsercitoItaliano ha pagato il suo tributo di san-gue. In Iraq sono caduti il CaporaleMatteo Vanzan, del reggimento lagunari,a seguito di ferite riportate nel corso discontri a fuoco avvenuti il 17 maggio2004 e il Caporal Maggiore AntonioTarantino, della Brigata “Pozzuolo delFriuli”, in un incidente automobilisticooccorso il 5 luglio 2004. In Afghanistan ècaduto il Caporal Maggiore GiovanniBruno, del 3° Reggimento alpini, in unincidente stradale nel corso di attivitàoperative lungo le impervie strade mon-tane il 3 ottobre 2004. Nel loro ricordo sistringono tutti gli uomini e le donne

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

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dell’Esercito a testimonianza del loroimpegno nell’adempimento del dovereanche a costo del supremo sacrificio.Un importante riconoscimento va anche acoloro che hanno riportato ferite e lesioninel corso delle operazioni. Nel 2004 sonorimasti feriti quarantuno militari: trentaduein Iraq, cinque in Afghanistan e quattro inKosovo.

Iraq – Operazione “Antica Babilonia”Nel marzo 2003, una Coalizione a guidastatunitense ha dato avvio all’Operazione“Iraqi Freedom” in Iraq, entrata, a partiredal 1° maggio 2003, nella fase post-con-flitto con l’obiettivo di favorire le condizio-ni di sicurezza indispensabili allo sviluppopolitico, sociale ed economico del Paese.

In tale quadro, il Parlamento italiano hadato l’avvio all’operazione nazionaleinterforze “Antica Babilonia”. Il provvedi-mento, legittimato dalle Nazioni Unitecon la risoluzione del Consiglio diSicurezza n. 1546 dell’8 giugno 2004,auspica l’inizio di una nuova fase del pro-cesso di transizione iracheno, attraversola fine dell’occupazione con l’assunzionedella piena responsabilità ed autoritàdell’“Interim Government” dell’Iraq e lanascita di un governo democraticamenteeletto dalla popolazione irachena. Il Contingente nazionale, denominato“Joint Task Force IRAQ” (JTF “IRAQ”) èun complesso di forze a livello Brigata dacui dipendono un reggimento di mano-vra, unità delle forze speciali, del genio,delle trasmissioni, assetti per la difesaNBC nonchè unità di supporto logistico.Inoltre, sono poste alle dipendenze delComandante della JTF un battaglione difanteria rumeno e un Reparto OperativoAutonomo interforze, costituito da unitàelicotteri dell’Esercito e dell’Aeronautica.

Personale del Corpo Militare della CroceRossa Italiana e dell’Ispettorato delleinfermiere volontarie della Croce RossaItaliana è inquadrato all’interno del reggi-mento di supporto logistico della brigata,e presta la propria opera nell’ospedaleda campo dell’Esercito.I Comandi della Brigata “Sassari”,“Ariete”, “Pozzuolo del Friuli” e “Friuli”hanno operato nel corso del 2004 con leloro unità di manovra, rinforzate da unitàspecialistiche tratte dalle brigate dei sup-

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

porti tattici edalla BrigataLogistica dip r o i e z i o n e .L’apporto com-plessivo di forzedell’Esercito è statoin media di circa due-milaquattrocento uomini.La missione assegnata èquella di concorrere, con glialtri Paesi della Coalizione, agarantire nella provincia di DhiQar le condizioni di sicurezza estabilità necessarie a consentirel’afflusso e la distribuzione degliaiuti umanitari e contribuire alla con-dotta delle attività d’intervento più

urgenti per il ripristino delle infrastrutturee dei servizi essenziali. Tali attività sonostate effettuate in supporto all’AutoritàProvvisoria della Coalizione di Baghdadfino al 28 giugno 2004 e, successivamen-te, a favore dell’“Interim Government” ira-

cheno. Il controllo del territorio vedecostantemente impegnati uomini edonne del Contingente e si sviluppa prin-cipalmente attraverso il pattugliamentodelle rotabili e dei centri abitati, il presidiodegli obiettivi sensibili, il monitoraggio

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

delle linee elettriche e degli oleodotti. Diparticolare importanza è l’attività diaddestramento e preparazione che ilpersonale del contingente effettua afavore del costituendo esercito iracheno(Iraqi National Guard). Se il primo obiettivo da perseguire rima-ne la sicurezza e la stabilizzazione nel-l’ambito dell’area, altrettanta importanzariveste il ristabilimento di condizioni divita accettabili mediante onerose attivitàdi ricostruzione. In tale quadro, scuole euniversità sono state riaperte, gli ospeda-li stanno recuperando efficienza. In parti-colare, il reparto pediatrico dell’ospedaledi Nassiriyah è stato riattivato grazie allafornitura di apposita attrezzatura mater-no-pediatrica. Team medici del

Contingente svolgono attività di forma-zione e di assistenza tecnica a favore delpersonale medico autoctono nonché dieducazione e prevenzione sanitaria avantaggio della popolazione locale.Inoltre, sono stati distribuiti aiuti umanita-ri, quali generi alimentari, vestiario, medi-cinali, materiale didattico per le scuole,giocattoli e generi di prima necessità(coperte, kit igiene personale, ecc.).Gli interventi del Contingente hanno altre-sì interessato la tutela del patrimonioarcheologico e l’organizzazione dellapolizia locale. Sempre nel contesto della ricostruzione,di particolare rilievo è stata la funzionesvolta dalla cellula Civil-MilitaryCooperation - CIMIC della Joint TaskForce “Iraq” la quale ha saputo coordina-re i numerosi progetti delle Organiz-zazioni Internazionali – governative e nongovernative – presenti nell’area. I lavori, effettuati con i finanziamentinazionali e della Coalizione, hanno per-messo di assumere decine di migliaia di

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disoccupati, migliorando in tal modo lecondizioni economiche della popolazio-ne locale.Tali attività sono state svolte, per la mag-gior parte del 2004, con i fondi delCommander Emergency ResponseProgram della Coalizione. Dall’iniziodell’Operazione si contano quasi 500progetti avviati dai vari ContingentiNazionali avvicendatisi in Teatro, di cui400 realizzati e i rimanenti in fase di com-pletamento, per una spesa totale di oltrenove milioni di USD, di cui oltre due milio-ni destinati alla realizzazione di sessantu-no progetti di istruzione scolastica.Inoltre, un progetto di lungo termine pre-vede la riorganizzazione del sistema perlo smaltimento dei rifiuti e la manutenzio-ne della rete stradale. Con la cessazione dell’erogazione deifondi succitati, avvenuta il 30 giugno 2004,allo scopo di sopperire alle esigenze diprima necessità della popolazione locale,compreso il ripristino dei servizi essenziali,il Comandante del Contingente militare in

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

Iraq è stato autorizzato a disporre, neicasi di particolare necessità, l’effettuazio-ne di interventi urgenti. In tale contesto,le risorse, circa quattro milioni di euro,sono state ripartite di massima nei setto-ri: delle infrastrutture (edilizia pubblica,viabilità stradale, rete elettrica, rete idri-ca), dell’istruzione scolastica, della sani-tà pubblica, sport e sicurezza.Nel difficile Teatro iracheno, personaledell’Esercito ricopre importanti posizioninelle unità multinazionali ivi presenti qualiquelle di Vice Comandante delMultinational Corps Iraq, di ChiefCoalition Operations Branch delMultinational Force Iraq, di ViceComandante della Divisione MultinationalSouth East oltre ad altre posizioni di staff,unitamente a personale delle altre ForzeArmate.Inoltre, sempre nel Teatro irachenoopera, sotto la direzione della NATO, per-sonale della Forza Armata nelle posizionidi Senior Advisor to Iraqi Ministry ofDefense e di responsabile del NATO

Training Implementation Mission, missio-ne attivata nel 2004 per contribuire all’ad-destramento delle forze di sicurezzanazionali irachene.

Afghanistan – Operazione“International SecurityAssistance Force - ISAF”Come noto, l’Italia, a seguito degli attac-chi terroristici dell’11 settembre negliStati Uniti d’America nel dicembre 2001,ha aderito alla Forza multinazionaledell’International Security AssistanceForce, creata su mandato ONU con laRisoluzione n. 1386 del 20 dicembre2001. Tale operazione, attualmente con-dotta dalla NATO, ha lo scopo di assiste-re l’Autorità provvisoria afgana nel man-

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tenere un’adeguata cornice di sicurezzanella capitale e, nel contempo, creare ipresupposti per la realizzazione di unGoverno di riconciliazione multi-etnico. Nel quadro della stabilizzazione dellaregione, al Contingente nazionale, dilivello reggimento, è stata affidata la sicu-rezza del Quartiere Generale di ISAF, ilcontrasto della minaccia NBC e la bonifi-ca da ordigni esplosivi nell’area di Kabule zone limitrofe. La forza schierata è articolata su unacompagnia incaricata della sicurezza delComando “ISAF”, una componente delgenio a livello battaglione e una compo-nente NBC. Nel corso del 2004 si sonoalternati i seguenti comandi di reggimen-to: 132° “Ariete”, 5° “Superga” e 1°“Fossano” a cui si aggiungono le compo-nenti genio dei seguenti reggimenti: 6°pionieri, 8° e 3° guastatori. Infine la com-ponente di supporto tattico e logistico del7° reggimento NBC, 11° reggimento tra-smissioni, 1°, 8° e 24° reggimento diManovra (supporto logistico). Inoltre, allo

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

scopo di garantire un’adeguata cornicedi sicurezza durante le elezioni presiden-ziali, tenutesi il 9 ottobre 2004, l’Italia hafornito un gruppo tattico, su base del bat-taglione Alpini “Susa” del 3° reggimentoAlpini della Brigata “Taurinense”, in qua-lità di riserva operativa del ComandoISAF (Operazione “Sparviero”). Con que-st’ultimo gruppo tattico si è raggiunta unaforza complessiva di circa 950 uomini.La regolarità con la quale si sono svoltele elezioni presidenziali del 9 ottobre2004 è una concreta dimostrazione del-l’abile opera svolta dai nostri soldati. Gliuomini e le donne dell’Esercito sono statiimpegnati effettuando oltre novecentopattuglie, percorrendo oltre centonovan-tanovemila chilometri e sequestrandooltre ventiseimila ordigni esplosivi di variogenere.Per quanto attiene al settore umanitario,nonostante i compiti assegnati alContingente abbiano diverse finalità,sono state svolte numerose attività al finedi accrescere il clima di fiducia della

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popolazione locale verso i nostri soldati.A tale scopo, sono state distribuite nume-rose quantità di materiale raccolto inPatria, in particolare generi di primanecessità, materiale scolastico e attrez-zature sportive, giocattoli e vestiario.Attività sono state svolte nei settori dell’e-dilizia pubblica, dell’assistenza sociale,dei servizi e dell’istruzione. Inoltre, sonostate effettuate quasi diecimila visitemediche per la diagnosi e la cura dellaleismaniosi ed è stato avviato un tratta-mento antiparassitario su numerosi capidi bestiame.

Teatro BalcanicoKosovo - Operazione “Joint Guardian”Nel contesto dell’operazione “JointGuardian”, il Contingente italiano operanell’ambito della Brigata MultinazionaleSud Ovest. Nel 2004 si sono succedutenella leadership la Brigata “Julia”, con ilconcorso di personale della MultinationalLand Force, e la Brigata “Pinerolo”. LaGrande Unità elementare responsabile

dell’area è attualmente costituita da cin-que unità a livello reggimento di cui unitaliano, un tedesco, uno spagnolo, unaustriaco ed un turco. Alle dipendenzedelle unità nazionali è inquadrato unreparto dell’Esercito romeno. L’Italiadetiene la leadership nel settore delgenio e si avvale della collaborazione diassetti argentini e tedesco-bulgari.

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

Nel quadro della ricostruzione della pro-vincia kosovara, nell’area di operazioni èpresente anche un nucleo del genio fer-rovieri in concorso all’ “United NationsInterim Administration Mission In Kosovo– UNMIK Railways”, l’ente gestore delleferrovie kosovare, per garantire, all’emer-genza, la gestione del traffico ferroviarioda parte della Kosovo Force - KFOR.

Inoltre, sempre nel campo della coopera-zione civile-militare, sono stati sviluppatiprogetti riguardanti: lavori infrastrutturalidi pubblica utilità; il rafforzamento deldialogo interetnico; il settore della sanità,con distribuzione di medicinali. NelComando NATO opera anche personaledell’Esercito con incarichi di staff, tra iquali quello di Vice Comandante, fino alsettembre 2004, e quello di AssistantChief of Staff – operations acquisito nelsecondo semestre del 2004. Il totale delpersonale dell’Esercito schierato attual-mente in Kosovo è di circa 2500 uomini edonne. Nel marzo 2004, a seguito deidisordini scaturiti dalla nuova ondata diviolenza interetnica, che ha coinvoltotutta la provincia kosovara, è statoimmesso nell’area d’operazioni il 187°Reggimento Paracadutisti, quale compo-nente della riserva operativa a disposi-zione del Joint Force Commander. Lostesso reggimento è stato successiva-mente rischierato nella provincia in occa-sione delle elezioni per il rinnovo

dell’Assemblea provinciale, tenutesi il 23ottobre 2004.

Bosnia - Operazione “JointForge” / Operazione “Althea”Durante l’operazione “Joint Forge” ilContingente dell’Esercito, formato dacirca 800 tra uomini e donne, è statoinserito nell’ambito della Task ForceSouth-East-TFSE, con il comando dislo-

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

cato a Mostar e la cui leadership eradetenuta sulla base di una rotazionesemestrale tra le quattro nazioni contribu-trici (Francia, Italia, Germania e Spagna).Il 21 maggio 2004, a seguito della riorga-nizzazione del dispositivo NATO, il BattleGroup italo-tedesco, in cui confluivano i

reparti operativi italiani, ha ceduto laresponsabilità dell’area alle unità deicontingenti nazionali poste alle direttedipendenze del Comandante della TFSE.Alle dipendenze del Comando NATO inSarajevo è, inoltre, costituita la ItalianCivil-Military Co-operation Unit - ICU, con

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compiti di progettazione e direzione deilavori per la ricostruzione delle infrastrut-ture. I progetti di maggior interessehanno riguardato soprattutto il ripristi-no/miglioramento della rete stradale e ladistribuzione di materiale alimentare esanitario, oltre a fornire prestazioni medi-che specialistiche.A seguito della maturazione del processodi stabilizzazione interna, conseguente alconsolidamento progressivo delle istitu-zioni civili, in Bosnia-Erzegovina si sonocreate le condizioni per una riduzionedella presenza militare della NATO. In talequadro, la Forza di Stabilizzazione (SFOR)della NATO ha ceduto, il 2 dicembre 2004,il testimone ad una Forza guidatadall’Unione Europea (EUFOR), nell’ambitodell’Operazione “Althea”. Pertanto, tutte leforze operative sono transitate alle dipen-denze del Comandante di EUFOR, com-presa la ICU. La NATO è, comunque, ancora presentein Bosnia con il NATO HeadquartersSarajevo. Personale dell’Esercito ricopre

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

incarichi di staff nell’ambito sia delComando NATO, sia del Comando diEUFOR tra i quali spiccano, rispettiva-mente, il Deputy Senior MilitaryRepresentative / Chief of staff e il Deputy

Commander.Nel 2004 si sono avvicendati in area d’o-perazione reparti su base: 52° reggimen-to di artiglieria, 3° reggimento artiglieria e7° reggimento alpini.

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

Albania – NATO HeadquartersTirana/Ure-i-llimuthitIl Comando NATO, ubicato dal 16 dicem-bre 2004 a Ure-i-llimuthit, dopo esserestato dislocato a Tirana dal 17 giugno2002, è retto da un NATO Senior MilitaryRepresentative in Albania dipendente dalJoint Force Commander South. Il suocompito è di fornire, alle autorità albane-si, consulenza e cooperazione sulla sicu-rezza dei confini, l’interdizione delle atti-vità di contrabbando nonché di assicura-re la disponibilità delle linee di comunica-zione con il Kosovo. La forza NATO operante in Albania, com-posta quasi esclusivamente da assettinazionali che ammontano a circa trecen-tocinquanta uomini e donne, è articolatosu una unità a livello reggimento.Nell’ambito delle iniziative connesse conla cooperazione Italia - Albania, a segui-to di una richiesta della DelegazioneItaliana di Esperti in Albania, a partire dal3 giugno 2004, è stato rischierato inAlbania personale del Reggimento genio

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LE OPERAZIONI ALL’ESTERO

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ferrovieri. Tale componente ha avuto ilcompito di ricostruire alcuni tratti di lineaferroviaria nel Paese ed ha concluso lasua attività nel mese di ottobre quando èstato inaugurato il raccordo ferroviariodel porto di Durazzo. Nel corso del 2004si sono avvicendate unità della Brigata“Aosta” e “Pinerolo”.

FYROM – NATO Headquarters SkopjeIl Comando NATO, dislocato a Skopje, èretto da un NATO Senior Military Repre-sentative in FYROM, rappresentante delJoint Force Commander South, e ha ilcompito di condurre attività di sostegno edi consulenza alle Autorità macedoni, percontribuire alla stabilità del Paese e, più ingenerale, dell'area balcanica.Il personale multinazionale operante nel-l’ambito del NATO Headquarters Skopjeè costituito da circa 160 uomini cui l’Italiacontribuisce con personale di staff ed unnucleo di supporto nazionale per un tota-le di circa quindici unità.

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L’ESERCITO NELLE OPERAZIONI DISTABILIZZAZIONE E RICOSTRUZIONE

Nel corso del 2004, le esperienzematurate durante le attività svoltenelle operazioni in Iraq, in

Afghanistan e nei Balcani, hanno confer-mato quelle che sono le caratteristichedegli scenari operativi d’impiego e dellemoderne operazioni militari di rispostaalle crisi e, conseguentemente, qualiassetti predisporre per adempiere allamissione assegnata.I contingenti si trovano sempre più adoperare in ambienti operativi in cui agliattori “tradizionali” – governi locali, orga-nismi internazionali, organizzazionigovernative e non governative, rappre-sentanti religiosi – si affiancano attori“diversi”, spesso sconosciuti e privi di

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una rappresentatività politica, con speci-fiche caratteristiche e obiettivi, in gradodi gestire dal punto di vista mediatico glieventi e influenzare l’opinione pubblicainternazionale e locale per il consegui-mento dei propri fini. Il diffondersi delfenomeno del terrorismo di matrice isla-mica, soprattutto in Iraq, ha inoltre richie-sto ai contingenti di dotarsi di nuove eulteriori capacità anti-terrorismo, oltre

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L’ESERCITO NELLE OPERAZIONI DI STABILIZZAZIONE E RICOSTRUZIONE

che di affrontare, dal punto di vista dellapianificazione operativa, le problemati-che in un’ottica più ampia e omnicom-prensiva. La complessità dello scenariodi riferimento è incrementata dallo svilup-po di specifiche capacità militari da partedelle organizzazioni terroristiche che simanifestano, in tutta la loro pericolosità,nelle aree urbanizzate, divenute l’am-biente operativo per eccellenza.

Le operazioni militari di risposta alle crisipossono manifestarsi sia come interventinel caso di conflitti interstatali - caratteriz-zati dall'assolvimento di compiti circo-scritti, consistenti per lo più nel far rispet-tare il cessate il fuoco – sia come inter-venti intrastatali – caratterizzati dal dis-piegamento di forze in territori interessatida guerre civili o da disgregazione dellestrutture amministrative e sociali – in cui

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ha preminenza il "carattere umanitario"dell'intervento delle diverse organizza-zioni internazionali coinvolte, che semprepiù si inseriscono nella vita politica esociale dello Stato in cui opera la forzadispiegata. Nella pianificazione e con-dotta di una operazione, la dimensionesociale, soprattutto nella fase post-con-flitto e di stabilizzazione, ha assuntoquindi un ruolo di primo piano che richie-

de approcci comportamentali diversi. Intale ambito, riveste particolare importan-za sia il rispetto della popolazione con ipropri usi e costumi, sia il mantenimentodi adeguate condizioni di vita, con il ripri-stino delle attività politiche, amministrati-ve, economiche e sociali. Il tutto non puòcomunque realizzarsi senza un’idoneacornice di sicurezza volta a garantire lacondotta delle attività da parte delle varie

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L’ESERCITO NELLE OPERAZIONI DI STABILIZZAZIONE E RICOSTRUZIONE

organizzazioni operanti sul territorio. In linea del tutto generale, nella gestionedi una operazione possono essere indivi-duate le seguenti fasi temporali:– una prima fase, in cui avviene l'immis-

sione e lo schieramento delle forzecosiddette “entry forces” che talvoltapuò essere di per sé sufficiente a dis-innescare la crisi;

– una seconda fase, di norma di brevedurata, caratterizzata da elevata con-flittualità, con impiego di unità con pre-valente capacità combat;

– una terza fase di stabilizzazione e diricostruzione.

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Il passaggio dalla fase ad elevata conflit-tualità a quella di stabilizzazione può pre-vedere una transizione più o meno lunga,nella quale si devono fronteggiare situa-zioni complesse comprendenti emergen-ze umanitarie, azioni di guerriglia e/oattacchi terroristici su ampia scala. Perchi opera sul terreno, non sempre il con-fine tra la fase combat e quella di stabi-lizzazione e ricostruzione è netto in quan-to tali fasi risultano spesso sovrapposte. Da quanto appena citato, appare evi-dente come, da un punto di vista con-cettuale, l’imprevedibilità e la mutevo-lezza delle situazioni in cui possonointervenire gli strumenti militari implichil'inadeguatezza di formazioni operativee tattiche calibrate in modo rigido. Insintesi, gli ammaestramenti tratti dallerecenti operazioni hanno indicato lanecessità di approntare strumenti nelcui ambito creare pacchetti di forze cherappresentino il core capacitivo più ade-guato per assolvere una specifica mis-sione, intorno al quale sviluppare l'intero

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L’ESERCITO NELLE OPERAZIONI DI STABILIZZAZIONE E RICOSTRUZIONE

dispositivo secondo i principi della taskorganization.È per questo motivo che, in generale, perfare fronte alle nuove esigenze operative,gli strumenti militari devono poter dispor-re di capacità differenziate, ma integrate:capacità di combattimento, di stabilizza-zione e di ricostruzione. In particolare, la stabilizzazione e la rico-struzione implica l’impiego di capacità

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L’ESERCITO NELLE OPERAZIONI DI STABILIZZAZIONE E RICOSTRUZIONE

specialistiche di Forza Armata (genio,trasporti, sanità, nucleare biologico e chi-mico, intelligence operativo, ecc.) orien-tate al ripristino degli ambiti politici,amministrativi ed economici del paese,nel quadro della cooperazione civile-mil-tare. Il ruolo principale sul campo non

potrà che essere sempre svolto da asset-ti della componente terrestre che dovràassumere in toto la responsabilità dellacondotta delle operazioni, senza comun-que prescindere da un'adeguata pianifi-cazione dell'operazione da condurre conun approccio interforze e multinazionale.

Tale concetto non è nuovo per l'EsercitoItaliano che ha da tempo ritenuto fonda-mentale sviluppare idonee capacità nellagamma delle post conflict operationsavviando un processo di riorganizzazio-ne strutturale volto allo sviluppo dellenecessarie capacità. Nel contempo è

stata comunque assicurata una consi-stente partecipazione delle unità e deicomandi alle molteplici operazioni occor-se sullo scenario internazionale, parteci-pazione che ha consentito di acquisireesperienze importantissime per potersempre meglio operare.

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La storia nazionale dell’Italia havisto, nel tempo, la diffusione del-l’adozione di forme obbligatorie di

servizio militare sempre più equamentedistribuite tra gli strati sociali fino adarrivare alla massima generalizzazionedei giorni nostri.

Innumerevoli sono stati gli eventi di rile-vanza storica che hanno caratterizzatol’Esercito della leva evidenziandone lafunzione educativa in senso ampio e dicostruzione del senso di italianità e diPatria. Non sarà mai dimenticato altresìl’apporto fornito dai militari di leva all’or-

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L’ULTIMO ANNO DELLACOSCRIZIONE OBBLIGATORIAE LE NUOVE FIGURE DELL’ESERCITOINTERAMENTE PROFESSIONALE

ganizzazione militare.L’Esercito di oggi, totalmente professio-nalizzato, tributerà sempre il giusto rico-noscimento ai milioni di italiani che hannoindossato l’uniforme per adempiere adun obbligo sancito per legge ed a loro è

stato dedicato il calendario dell’Esercitodel 2005.

Le nuove figure dell’Esercitocompletamente professionaleLa Legge 23 agosto 2004 n. 226 è un

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L’ULTIMO ANNO DELLA COSCRIZIONE OBBLIGATORIAE LE NUOVE FIGURE DELL’ESERCITO INTERAMENTE PROFESSIONALE

provvedimento legislativo che ha antici-pato la data di sospensione della leva al1° gennaio 2005 dando piena attuazioneal processo di professionalizzazionedelle Forze Armate. In tale contesto sonostate istituite tre nuove figure professio-nali: l’Ufficiale in ferma prefissata (UFP), ilvolontario in ferma prefissata di un anno(VFP1) e il volontario in ferma prefissataquadriennale (VFP4).Gli Ufficiali in ferma prefissata sono reclu-tati al fine di soddisfare specifiche emirate esigenze connesse alla carenza diprofessionalità tecniche, ovvero allanecessità di fronteggiare particolari esi-genze operative e svolgono 30 mesi diservizio compresa la fase istruttiva. Illegislatore ha, inoltre, predisposto incen-tivi per il reclutamento degli Ufficiali inFerma Prefissata. In particolare, ha este-so le previsioni legislative riguardanti ilmantenimento del posto di lavoro, non-ché, per i laureati, riserve di posti finoall’80% nei concorsi per il reclutamentodi Tenenti a nomina diretta dei ruoli nor-

mali. Per coloro che abbiano completatosenza demerito la ferma sono, altresì,estese le norme in materia di riserva diposti nelle Pubbliche Amministrazionipreviste per i volontari.La figura professionale del Volontario inferma prefissata a un anno (VFP 1), veranovità introdotta con la sospensione dellaleva, rappresenta lo strumento con ilquale l’Esercito pone le basi per il suofuturo. I Volontari in ferma prefissata di unanno, durante il periodo di ferma, potran-no concorrere, quali unici destinatari, perl’immissione nella ferma quadriennaledelle Forze Armate o nelle carriere inizia-li delle Forze di Polizia. Al riguardo, si evi-denzia che tutti coloro che risulterannoidonei, ma non vincitori del citato concor-so, potranno essere ammessi, a doman-da e nel limite dei posti disponibili, ad unsuccessivo periodo di rafferma delladurata di un anno. Per quanto concerne l’articolazione delpercorso formativo, è allo studio l’ipote-si di prevedere dei “pacchetti tematici”

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L’ULTIMO ANNO DELLA COSCRIZIONE OBBLIGATORIAE LE NUOVE FIGURE DELL’ESERCITO INTERAMENTE PROFESSIONALE

che forniscano l’abilitazione a svolgeredeterminate macrofunzioni. Il consegui-mento delle correlate capacità è legatoesclusivamente allo svolgimento deiconnessi moduli d’istruzione e non adun numero prefissato di settimane. Aseguito di quanto indicato nell’iter for-mativo, i Volontari in ferma prefissata aun anno che alimenteranno i Repartioperativi potranno essere impiegati inoperazioni all’estero e sul territorionazionale.

Il Volontario in ferma prefissata qua-driennale, che sostituisce il Volontario inFerma breve, al termine della fermaquadriennale, qualora giudicato idoneoe utilmente collocato nella graduatoriadi merito annuale, sarà immesso neiruoli dei Volontari in Servizio Perma-nente, mentre coloro che eccederannorispetto a tale numero di posti possonoessere ammessi a due successiviperiodi di rafferma della durata di dueanni ciascuno.

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Il trattamento economico

Tra i più importanti traguardi conse-guiti nel 2004 nel settore del tratta-mento economico vanno annovera-

ti: l’estensione dell’indennità operativa,cosiddetta “supercampagna”, a unnumero crescente di organismi, qualeulteriore riconoscimento del ruolo assuntodallo strumento militare terrestre neimoderni scenari di riferimento; i positivieffetti, anche in termini economici, delriallineamento delle carriere deiSottufficiali delle Forze Armate con quelledei pari grado dell’Arma dei Carabinieri;la soddisfacente definizione della concer-tazione economica 2004-2005 e l’espres-sa esclusione delle Forze Armate dallarecente riforma previdenziale che testi-monia una chiara attenzione da parte delmondo politico verso il personale delleForze Armate. Molto ancora resta da fare. La “professio-nalizzazione” delle Forze Armate imponenecessariamente una complessiva valo-rizzazione del trattamento economico

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LA QUALITÀ DELLA VITA

delle donne e degli uomini “con le stellet-te” e quindi la disponibilità di risorsefinanziarie adeguate per attribuire a tutti imilitari italiani una remunerazione commi-surata alla disponibilità all’impiego richie-sta, che sia paragonabile a quella dei col-leghi dei principali Paesi alleati al cui fian-co sono normalmente chiamati ad opera-

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LA QUALITÀ DELLA VITA

re. Non menoi m p o r t a n t e ,infine, è l’obiet-tivo di realizza-re per i Quadridelle ForzeArmate, nellospirito dellan o r m a t i v avigente, lac o s i d d e t t a“prev idenzacomplementa-re”, ossia l’atti-

vazione, in aggiunta al cosiddetto primopilastro previdenziale, di forme pensioni-stiche realizzate e gestite attraversoappositi fondi, alla cui alimentazione è

chiamato a concorrere anche lo Stato.

Gli alloggiIl problema degli alloggi per il personalemilitare è originato sia dall’esigenza dimobilità, intrinseca allo “status” di milita-re sia dalla necessità di garantire ilbenessere del personale e delle rispetti-ve famiglie. In tale ottica, la soluzionedella questione sugli alloggi costituisceun obiettivo fondamentale al fine di facili-tare l’inserimento nella nuova sede diservizio del personale reimpiegato sulterritorio nazionale. Allo scopo di migliorare la “qualità dellavita” nelle caserme – come peraltro èstato già accennato – è stato avviato nel2004 un apposito progetto per adegua-re gli alloggi dei volontari su standardabitativo:– ottimale, nella misura del 60% del fab-

bisogno, con camere da due posti letto,ambiente separato per lo studio/tempolibero, angolo cottura e servizi annessi.Tale tipologia consentirà in prospettiva,

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previa l’esecuzione di modesti lavori, disoddisfare anche le esigenze di piccolinuclei familiari;

– medio, per il restante 40%, con camereindipendenti (massimo n. 6 posti lettociascuna) e servizi in comune adegua-tamente ristrutturati, prevedendo l’ele-vazione degli attuali livelli di funzionali-tà e comfort.

La soluzione della problematica alloggia-tiva necessita tuttavia di ulteriori interven-ti incisivi quali:

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LA QUALITÀ DELLA VITA

– istituire un’indennità di alloggio in favo-re del personale che non abbia ottenu-to la concessione di alloggio di servizioper indisponibilità;

– realizzare nuovi alloggi di servizio, ade-guando le strutture esistenti ed ovveroattuando programmi di costruzione dinuovi manufatti;

– sviluppare sinergie con il programma didismissioni di cui alla legge n. 662/96,ricercando ogni intesa con leAmministrazioni locali/territoriali perl’acquisizione di nuove unità abitative;

– incrementare la disponibilità di alloggiper famiglia, tramite lo strumento delproject financing;

– costituire una rete di agenzie di ricezio-ne sul modello di quanto già realizzatoa Roma e presso il NATO RapidDeployable Corps – Italia di SolbiateOlona (VA);

– procedere al recupero degli alloggiesclusi dalla “cartolarizzazione” eoccupati da personale sine titulo;

– dare impulso al “Fondo Casa”, previsto

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dalla legge n. 724/94;– sviluppare accordi/convenzioni con

Enti locali, di concerto con il Ministerodelle Infrastrutture e dei Trasporti;

– promuovere agevolazioni fiscali per lastipula di contratti di locazione al perso-nale delle Forze Armate;

– approfondire la possibilità di stipulareaccordi/convenzioni con Istituti banca-ri/finanziari allo scopo di ottenere l’ero-gazione di mutui/prestiti a condizionifavorevoli.

L’assistenza al personaleNel corso del 2004 le attività volte al miglio-ramento della qualità della vita hanno avutocome obiettivo primario la realizzazione diazioni di coordinamento e controllo sull’iterprocedurale degli interventi assistenziali,materiali e morali. È stato dato l’avvio al processo di revisione,di concerto con tutte le Direzioni Generaliinteressate, delle norme riguardanti la tratta-zione delle pratiche assistenziali e previden-ziali a favore del personale. dell’Esercito.

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LA QUALITÀ DELLA VITA

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CONCLUSIONI

La completa profes-s i o n a l i z z a z i o n edelle Forze Armate

traccia in maniera ine-quivocabile il camminoda seguire per conse-guire gli standard diefficienza necessariall’assolvimento dellemissioni che le esigen-ze di sicurezza dellacomunità internazionaleimpongono.Un dato significativo, che fornisce unachiara idea dell’impegno dell’Esercitonelle operazioni fuori dei confini nazio-nali, è dato dalla media giornaliera delpersonale impiegato. Con riferimentoagli ultimi sette anni, tale valore è risul-

tato pari a circa 8 000 unità, ossial’80% dell’intero dispositivo militarenazionale all’estero. Nel 2004 talemedia è stata di circa 7000 uomini edonne.È evidente come l’operare nei diversi tea-tri operativi logori i mezzi, i materiali e,

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soprattutto, il personale. Le capacitàespresse dalla Forza Armata, unitamenteagli impegni sostenuti, hanno avuto unadiretta influenza sulle risorse umane, inte-se non solo in senso qualitativo ma anchein termini quantitativi. Le frequenti rotazio-ni delle unità impegnate in operazioninazionali ed internazionali, i necessariturni di riposo e ricondizionamento al ter-mine di tali missioni e i tempi necessariall’addestramento individuale e collettivonon consentono riduzioni oltre il livellominimo individuato. La storia recentedell’Esercito Italiano dimostra come l’as-sioma che prevede – a parità dicapacità operativa espressa –una maggiore qualità comples-siva acquisita con il risparmio dirisorse ottenuto con la riduzionedi personale sia fuorviante.Infatti, il risparmio in termini dirisorse finanziarie è assoluta-mente irrilevante e comunquenon permette di effettuare unreale salto di qualità.

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CONCLUSIONI

In realtà, ciò che si oppone alla crescitaqualitativa è l’elevato costo dei sistemid’arma a più elevata tecnologia e i relati-vi costi di mantenimento, che rendono lostrumento militare nel suo complessoestremamente oneroso.Tuttavia un elevato contenuto tecnologi-co dei sistemi d’arma e dei mezzi di unaforza terrestre rappresenta, oramai, un

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CONCLUSIONI

elemento irrinunciabile, quale fattorechiave per mantenere un certo livello disuperiorità su potenziali avversari e forzeostili. Tale esigenza è maggiormente sen-tita in quei teatri d’operazione dove irischi per i nostri contingenti sono mag-giori e richiedono un elevato livello diprotezione e sicurezza del personale.La necessità di avere uno strumento ad ele-vato contenuto tecnologico è legata stretta-mente anche al multilateralismo che hacaratterizzato e continuerà a caratterizzaregli interventi internazionali e che richiede,dal punto di vista militare, la capacità di par-tecipare a contingenti multinazionali in cuil’integrazione tra sistemi diversi è “conditiosine qua non” per operare con efficacia.Non è un caso che i partner europei coni quali ci confrontiamo quotidianamente,

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CONCLUSIONI

dedichino al bilancio della Difesa anchel’ 1,7 – 2,2 % del Prodotto Interno Lordo.Tenendo pertanto conto delle risorseassegnate, appare concreta la possibilitàdi accumulare un gap tecnologico taleda impedire alla nostra Forza Armataun’efficace integrazione con gli esercitidelle nazioni alleate.È importante comunque mettere in eviden-za che alla base dello strumento operativoterrestre, per quanto tecnologicamenteavanzato possa essere, c’è sempre ecomunque l’uomo, il soldato, un professio-nista addestrato, motivato, consapevole,sensibile e preparato sia fisicamente checulturalmente. Le capacità professionali,unite ad una forte motivazione, sono glielementi che consentono di dare unsenso, non solo tecnico-militare, ma ancheetico e morale ad ogni impegno operativo.Ma il soldato per operare ha bisogno diqualità, intesa sia come qualità della vitasia come qualità tecnologica dei mezzi emateriali a disposizione. Tale qualità tecno-logica migliora grandemente la capacità

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CONCLUSIONI

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operativa e la protezione del singolo com-battente, ma non permette certamente diridurre, nemmeno di una unità, il numerodei soldati schierati sul campo.La formazione del soldato futuro dovràinoltre svilupparsi oltre che in un quadro diinnovazione tecnologica, anche sul pianomotivazionale e culturale. Si dovrà offrire aifuturi volontari un addestramento semprepiù ampio ed efficace, una prospettiva divita dignitosa per sé e per la propria fami-glia, la possibilità di elevare il proprio livel-lo culturale per assumere all’interno della

società un ruolo da protagonista. L’Esercito, un tempo espressione di“Forza in guarnigione” è oggi diventatouna “Forza in atto” fatta di uomini edonne con le loro giuste esigenze, ingrado di operare efficacemente amigliaia di chilometri e in grado di fornireun importante contributo alla politica disicurezza e di difesa nazionale e delleorganizzazioni internazionali di cui laNazione fa parte, al fine di garantire ilmantenimento degli ideali di democrazia,libertà e pace.