pas tout 10

69
Le mille notti di Omar Wisyam [email protected] Omar Wisyam is sleeping / Omar Wisyam dort / Omar Wisyam slaapt Omar Wisyam schläft / Omar Wisyam duerme / Omar Wisyam dorme Dies ist das Auge der Zeit: es blickt scheel unter siebenfarbener Braue ... (Paul Celan) Questo è un sito post-post-ex-situazionista Indice: 1001 notti: La destinazione del destino, Postfazione a qualunque testo di Guy Debord (Omar Wisyam). 1002 notti: Le minimun de la vie e altri tre testi di Guy Debord dal 1955 al 1956. 1003 notti: Il buongoverno della cattività, La pubblicità del nulla e il suo spettacolo, Perniciosa (Omar Wisyam). 1004 notti: Il nero dorso del tempo, Ogni disillusione è consentita purché ..., e altri brevi testi di Omar Wisyam. 1005 notti: L'arcano della fantascienza (Omar Wisyam).

description

L'Indice (delle Mille Notti)

Transcript of pas tout 10

Page 1: pas tout 10

Le mille notti

di

Omar Wisyam

[email protected]

Omar Wisyam is sleeping / Omar Wisyam dort / Omar Wisyam slaapt

Omar Wisyam schläft / Omar Wisyam duerme / Omar Wisyam dorme

Dies ist das Auge der Zeit: es blickt scheel unter siebenfarbener Braue ... (Paul Celan)

Questo è un sito post-post-ex-situazionista

Indice:

1001 notti: La destinazione del destino, Postfazione a qualunque testo di Guy Debord (Omar Wisyam).

1002 notti: Le minimun de la vie e altri tre testi di Guy Debord dal 1955 al 1956.

1003 notti: Il buongoverno della cattività, La pubblicità del nulla e il suo spettacolo, Perniciosa (Omar Wisyam).

1004 notti: Il nero dorso del tempo, Ogni disillusione è consentita purché ..., e altri brevi testi di Omar Wisyam.

1005 notti: L'arcano della fantascienza (Omar Wisyam).

Page 2: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

1006 notti: Il doppio dello spettacolo e la sua proprietà (Omar Wisyam).

1007 notti: Abat-faim e Ab irato di Guy Debord da Debordiana e Ab Ovo dell'Encyclopédie des Nuisances pubblicato da altediciones.

1008 notti: Georges Bataille e la dépense (Omar Wisyam).

1009 notti: Critica della produzione (Omar Wisyam).

1010 notti: La société du spectacle en couleur. Le occorrenze stabilite da Jean-Pierre Voyer.

1011 notti: Le cinéma de Guy Debord di Giorgio Agamben e Esperando a los barbaros di Jaime Semprún.

1012 notti: Etes-vous un homme de votre temps? da Les ennuisibles, Auguste Blanqui et l'éternité di Yves Le Manach e Sur l'emploi du temps libre dall'I.S. n.4 del 1960.

1013 notti: Situazionismi di Carlo Romano e altri testi tratti dalla Circolare della Biblioteca dell'egoista.

1014 notti: L'acritica radicale (Omar Wisyam).

1015 notti: Noi spettatori e Note senza teoria (Omar Wisyam).

1016 notti: Sans valeur marchande di Michel Bounan.

1017 notti: Invectives e Tous contre Godzilla di Barthélémy Schwartz e Debord est un homme que je corrige toujours e Vous avez dit spectacle? di Jean-Pierre Voyer.

1018 notti: Vari testi brevi di Omar Wisyam tratti dal forum Debord(el) of.

1019 notti: Vari testi brevi di Omar Wisyam tratti dal forum Debord of directors.

1020 notti: La lotteria a Babilonia (Omar Wisyam).

2

Page 3: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

1021 notti: Due testi dell'Encyclopédie des Nuisances: Compendio e Aboutissement pubblicati da altediciones.

1022 notti: Tesi sul Partito immaginario di Tiqqun.

1023 notti: Remarques à propos des récentes déclarations d'un penseur de la radicalité di J-F Martos.

1024 notti: Correspondance: Omar Wisyam - O.T.

1025 notti: Lieutenant - Memorie psicogeografiche (Omar Wisyam).

1026 notti: Banalità di base - breve storia dell'I.S. a cura della Nottingham Psychogeographical Unit.

1027 notti: Vari testi di Michèle Bernstein, Gérard Berréby, Alice Debord, Guy Debord e Barthélémy Schwartz.

1028 notti: La téléologie, enfin a cura di Bibliothèque des Emeutes - Observatoire de Téléologie.

1029 notti: Vari testi sulla deriva: Dade Fasic per la Nottingham Psychogeographical Unit e Yves Le Manach.

1030 notti: La retorica del 1999 (Omar Wisyam).

1031 notti: Vientos del sur, No estamos solos e altri testi di Tomás Salvadori e di Tomás Bueno.

1032 notti: Grande enquête nationale sur les conditions de non-vie des gens di G.R.E.M.S. e A new garden of Eden della New York Psychogeographical Association.

Après tout, c'était la poésie moderne, depuis cent ans, qui nous avait mené là.

3

Page 4: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Guy DebordAlla poesia che si è servita della rivoluzione chi ci aveva

condotto?

Omar Wisyam

La prima notte di Omar Wisyam

Il primo indice delle 1000 notti di Omar Wisyam:

GUY DEBORD - SUR LES DIFFICULTES DE LA TRADUCTION DE PANEGYRIQUE

Chaque fois, et c'est très fréquent, qu'un mot, ou qu'une phrase, a seux sens possibles, il faudra reconnaître et maintenir les deux; car la phrase doit être comprise comme entièrement véridique aux deux sens. Cela signifie également, pour l'ensemble du discours: la totalité des sens possibles est sa seule vérité.

Annexe à PANEGYRIQUE (Tome second), Librairie Arthème Fayard, Paris, 1997.

Omar Wisyam - Sur les difficultes des deux sens possibles

Debord diceva che in una società basata ancora, provvisoriamente, sulla produzione, i situazionisti avrebbero tentato di dedicarsi seriamente soltanto al tempo libero, ma, poiché provvisoriamente la società odierna è sorretta dal tempo libero dei cittadini dei paesi sviluppati, ogni situazione basata essenzialmente sul tempo libero è compromessa radicalmente. Si direbbe, con linguaggio giuridico d'annata, che si intende

4

Page 5: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

nella fattispecie una circonvenzione d'incapace dove prima si leggeva una promessa.

Annexe à Le Mille Notti di Omar Wisyam.

Altre pagine di Omar Wisyam

Il nome Omar Wisyam

Il secondo indice delle notti di Omar Wisyam: http://www.geocities.com/omar_wisyam/index.html

Omar Wisyam: Il situazionismo ha avuto come fine pratico la teoria della deriva e come fine pratica la deriva della teoria.

Eterotopie

Debordiana

situationist international online

M. Ripley s'amuse (Le site de Jean-Pierre Voyer)

Not Bored!

Bureau of Public Secrets

Len Bracken

Il nome Omar Wisyam:

La pagina in cui è spiegato perché il nome Omar Wisyam è dedicato a Omar Khayyam contiene la versione in inglese, a cura di Len Bracken, delle stanze del poeta persiano.

5

Page 6: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Paul Celan

Cormac Mc Carthy

Situationist Web Ring:

Le fin mot de l'histoire

Le grain de sable

Observatoire de Téléologie

Gloire au Cartel/Nice!

Internationale Situationniste archive

Votre révolution n'est pas la mienne

Ecologie révolutionnaire

Tiqqun

Maldeojo

Flashing absolutes

Debord et les situationnistes

Debord(el) of

Geosophical Matrix

CTheory

Screenwash Project

Be realistic: demand the impossible

Disinformation

Les ennuisibles

Twokmi Kimali

6

Page 7: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Psychogeography

Omar Wisyam e il tempo perduto:

Tutto è perduto tranne ciò che è riprovevole.

Machno - Stuttgart

Biblioteca virtual revolucionaria

Garden of Forking Paths

Textos perdidos de Borges

Borges Studies on line

Nor

La plage

The arabian nights

Rizoma

La revue des Ressources

Tolkien Information Page

Tranquille le chat

Ab irato

Les Excentriques

Intercom

Mercati esplosivi

Vis à vis

Jorge Manrique

Atlas press

7

Page 8: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Le Surréalisme aujourd'hui à Paris

Centre de recherche sur le Surréalisme

DadA

Georges Bataille

Mes bandes dessinées

Adelphiana

John Gray

Spunk Library

Stefano Borselli

Surrealist writers

Bob Black

Frigidaire

Oeuvres du Marquis de Sade

Deleuze

Baudrillard on the web

Deleuze and Guattari resources

Philip K. Dick

Substance mort

Area - Fariselli

John Cage

EPC/John Cage

Malcom's John Cage Page

Marcel Duchamp

8

Page 9: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

ZKM

Max Bunker Press

A Paul Celan homepage

Biblioteca marxista - Bordiga

Fluxus

Fluxus - Strano net

SF Site

Giorgio Agamben

Derive Approdi

Cancer!

Bibliothéque libertaire et revolutionnaire

La società dello spettacolo in portoghese

Transit-lounge

Alternative libertaire

Clinamen

Scenewash

Ediciones alternativas

[email protected]

Omar Wisyam is sleeping

Omar Wisyam dort

Omar Wisyam duerme

9

Page 10: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Omar Wisyam schläft

Omar Wisyam slaapt

Omar Wisyam dorme

Le mille notti di Omar Wisyam

[email protected]

10

Page 11: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Omar Wisyam ha creduto, per alcuni anni, che avrebbe potuto riscrivere La società dello spettacolo di Guy Debord, e, prima ancora, che avrebbe potuto riscrivere America di Franz Kafka o Vent’anni dopo di Dumas. Ma esclusivamente l’ingenuità gli ha consentito, e solo per poco tempo, di trattenere presso di sé queste fantasie. Infatti, dopo aver letto il racconto, inserito nelle Finzioni di J. L. Borges, che ha come protagonista Pierre Menard, il finto persiano, ha capito che il suo destino sarebbe stato diverso. Ma, a questo punto, l’ironia, contenuta nella faccenda dell’immedesimazione in un romanzo non necessario, gli ha proibito la facezia di riproporre quel Pierre Menard che sarebbe stato capace, dopo tenace fatica, di riscrivere La società dello spettacolo, alla lettera. Dunque Omar Wisyam non è riuscito nell’intento, e la sua riscrittura non poteva che essere lacunosa e allo stesso tempo, farcita di maldestre novità. La sua società dello spettacolo si intitola “La pubblicità del nulla e il suo spettacolo”, ma va detto che la congiunzione, a metà del titolo, potrebbe essere anche una distratta copula.I Commentari di Guy Debord, con la stessa affettata e difettosa immedesimazione riscritti, li ha chiamati, sebbene per nulla lo facessero intendere, “Margini della pubblicità”.Infine il testo di cui per qualche tempo si è fregiato, per un aforisma riuscito, ovvero “Il buongoverno della cattività” è un gioco di parole che dimostra, se nel lettore c’è quel tanto di benevolenza o di condiscendenza necessarie, che Omar Wisyam vagheggia un Pierre Menard anche per quanto concerne il catalogo ignoto dell’opera visibile…

11

Page 12: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

La stanza dei cuori spurii

Di Arbeit Macht Frei uscirono due soli numeri tra la fine del 1974 e l'inizio del 1975. Quella volta avevo diciassette anni. L'idea prese piede a casa di Vittorio, che accoglieva di pomeriggio (per quanto mi riguarda) vari ragazzi e ragazze (fricchettoni, femministe, gay e lesbiche, gente con problemi vari, ribelli nel senso più ampio del termine e così via). Per due anni consecutivi, regalò alla mia famiglia un abbonamento a CONTRO informazione per scopi meramente educativi. A casa sua, in cucina, parlai con chi ci stava e dopo pochi giorni uscì il primo numero eliografato di Arbeit Macht Frei. Altre persone le vedevo sotto il celebre loggiato nel cuore della mia città o in decrepiti appartamenti. Di molti tipi strampalati ho perso le tracce, di altri no. La tecnica eliografica non sporcava (perché non era affare nostro, soprattutto) come il ciclostile ed era economica purché a bassissime tirature; di certo eravamo degli insoliti clienti, in mezzo a geometri ed architetti. Il primo numero lo composi con Pietro (Pieripuzz), Giulio e Giovanni (l'Avvoltoio). Ognuno collaborò con un disegno o un breve intervento. Niente di particolare (in realtà non sono in grado di giudicare ciò che realizzammo, dato che non mi è rimasto niente di quegli anni: zero spaccato), ma il primo passo era compiuto! Ufficialmente non era che uno dei numerosi ed artigianali supplementi a Stampa Alternativa, diretta da Marcello Baraghini.Al secondo numero partecipò ancora Pieripuzz (che nel frattempo aveva prodotto una sua fanzine: Abrax, e continuava a disegnare fumetti su Puzz). La riproduzione (sempre eliografata) di un testo di Raoul Vaneigem sull'autogestione

12

Page 13: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

generalizzata, anche se priva di un'apparente ragione, segnalava senza dubbio dove erano approdate le mie letture. Le frequenti citazioni di autori e di opere nel “Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni” (Edizione Vallecchi) e nella raccolta dell'Arcana editrice (“Terrorismo o rivoluzione”, che poi era la prefazione agli scritti di Ernest Coeurderoy) mi avevano fornito una robusta schiera di autori da approfondire (in pratica tutti quelli citati da Vaneigem). Dunque più che altro leggevo o mi procuravo da leggere (Romanticismo!!). Ma ora non ne sono più tanto sicuro. Però, avevo cominciato con lo scorrere tra le mani il libro di Vaneigam (!), della De Donato, dove le “Banalità di base” del titolo entravano in corto circuito con la grafia del nome in copertina!L'Avvoltoio si era preoccupato di distribuire qualche decina di copie in città, altre le inviavo per conoscenza o scambio ai redattori di altre pubblicazioni in giro per l'Italia e, a Torino, l'ideatore di “Tampax” ne distribuiva altre, grazie alle copie degli originali che gli avevo spedito. Esisteva una rete informale di contatti più estesa della dimensione provinciale dell'Italia (mi fu recapitato, inatteso e sorprendente in quel periodo, un numero di una rivista argentina, ma si seguivano le attività del Bureau of Public Secrets di Ken Knabb con sede a Berkeley, di Errata di Toni Arno e dell'Istituto di Preistoria Contemporanea di Jean-Pierre Voyer – di cui era uscita un'elegante traduzione italiana di “Reich:modo d'uso”). C'erano anche, oltre a tutti quelli che mi spiace non riuscire a ricordare, il ticinese Paria, Il Buco di Putignano di Bari (uno di quel gruppo fece il sevizio militare nella mia città, così come in divisa veniva a trovarmi Bruno di Rapallo), Insekten Sekte, Gatti Selvaggi di Quarto Oggiaro e soprattutto Puzz (con vari numeri unici) e poi Provocazione di Max Capa. Per lui scrissi un paio di articoli, qualche racconto ed infine scoprii, con una vaga sorpresa, di essere uno dei tre

13

Page 14: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

firmatari di Provocazione (al novantacinque per cento pensata, discussa e scritta dagli altri due). Sulla mia città (anzi, “contro”) avevo già scritto una scheda per il volume “Italia alternativa” curato da Angelo Quattrocchi FALLO! (Edizioni Ottaviano). In quell'occasione, tra le righe, dichiaravo che era imminente la stampa di una mia “Fenomenologia della miseria spettacolista”. Passavamo il tempo libero tra un bar e l'altro in attesa della buona stagione. Credevo di vivere “nella periferia della periferia”, come diceva Pieripuzz. Le canzoni di Claudio Lolli mi sembravano convincenti (non più malinconiche di un adolescente medio). Ma in un lampo arrivò il '77, durante il quale l'esplosione della rivolta e delle pubblicazioni alternative mi diede, per un attimo, la piacevole sensazione di avere anticipato un'epoca, che, peraltro, non prevedevo quanto sarebbe stata effimera. Poco tempo prima avevo scoperto Amadeo Bordiga, i bordighisti del Partito Comunista Internazionale e Invariance di Jacques Camatte (prima di tutto, parlo per me, nelle Edizioni International di Savona e poi “Il capitale totale” delle Edizioni Dedalo, i due volumi editi da Jaca Book - “Verso la comunità umana” e “Comunità e comunismo in Russia” - poi quelli editi da La Vecchia Talpa di Napoli e uno da La Pietra - Il disvelamento – ma ormai si era nel 1978-79) e collaborai al primo numero di Emergenza (con sede a Coccaglio in provincia di Brescia, forse nel 1980) con un articolo del cui titolo specialistico non provavo alcun imbarazzo: “Il romanzo orientale di Kafka” (il contenuto non era altro che un'illazione, probabilmente elaborata con qualche fondamento), che seguiva un'altra fantasia del genere (illeggibile senz'altro, e visionaria) apparsa nelle ultime pagine del numero uno di Provocazione: “Il fratricidio di K”. D'altronde se altri discettavano di Gemeinwesen, perché non io su Kafka? Ma elaborare il negativo non pareva più opportuno e Camatte me lo fece notare, anche se pubblicò l'articolo).

14

Page 15: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Ed insieme leggevo la prosa poetica e infuocata di Giorgio Cesarano (e Gianni Collu e tutti gli altri amici di Giorgio), che mi è rimasta impressa molto a lungo. Non lo conobbi vivo. Se devo pensare ad una colonna sonora, tra il 1974 e il '75, mi vengono in mente “Sulle corde di Ares” di Franco Battiato, il primissimo Alan Sorrenti, Claudio Rocchi, Iuri Camisasca, per parlare di alcuni italiani, e di quei pochi che mi potevo permettere, in un modo o nell'altro. I concerti li ascoltavamo fuori dei palasport, finché non si entrava. Bei concerti, di cui perdevamo ben poco, in ogni caso. Il divertimento terminò bruscamente con Iggy Pop, di cui ammirammo non molto più del suo culo al termine dell'esibizione (fu, tra l'altro, occasione di un piccolo screzio con un tale, fornito di biglietto omaggio e macchina fotografica, che nominerò poco oltre).Per certi film, allora, il problema era l'età anagrafica, per esempio per il Fernando Arrabal di “Viva la muerte!”. Per alcune letture, la loro reperibilità (a parte la solvibilità del cliente, se così si può dire): mi ricordo che faticai un po' a trovare “Impressioni d'Africa” e “Locus Solus” di Raymond Roussel e le lettere di Jacques Vaché.Dopo (ma il clima era cambiato, erano iniziati gli anni '80), scrissi la presentazione della prima mostra personale fotografica di Piermario, per lui redassi vari interventi sulle fanzine 115/220, Onda 400 e 50% (alle quali avevano contribuito Vittore, i gruppi del Great Complotto, Cataldo Dino e Antonio di Gatti Selvaggi ed altri ancora) e per un po' mi occupai di stravaganti recensioni di fantascienza su Intercom, grazie a Bruno e ai suoi amici. Dopo (ma ci dev'essere un dopo), la durata ci separa dal passato. Ciò che siamo, eravamo. La realtà si traveste di stabilità. Così trascorre un decennio ed anche più...

15

Page 16: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Nel 1992 Max Capa mi chiese di scrivere qualcosa (liberamente, come al solito) per un libro: un'antologia o chissà che altro, su Puzz. All'invito obbedii: ciò che scrissi si ritrova all'interno di “Puzz & Co.”, edito molti anni dopo (giugno 2003, edizioni Nautilus).Il titolo è “Ritrattato del saper vivere” di Simplicissimus (in realtà avevo scritto Simplicissimissimus). Infatti il tempo insegna come ritrattare nel modo più pratico. Se lo rileggessi lo troverei insopportabile (of course). Ma, come i balli più belli si fanno in coppia, le rievocazioni dell'età “felice” lo sono con le quotazioni di mercato delle fanzine.Il tempo passa e mentre la rete si tesse da un capo all'altro del pianeta, mi decido per un nickname, al quale per pigrizia resto fedele: Omar Wisyam. La dedica è trasparente.“Finché è giorno muovi con grazia e gentilezza il tuo passo sulla polvere, perché è stata pupilla di una bella fanciulla”.

16

Page 17: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Lieutenant

1.Seguono alcuni passaggi con nomi di luoghi. Alcuni dicono che certe opere non si possano leggere senza delle mappe, d'altronde tutti siamo inseriti in una costellazione di luoghi dai quali non ci si può sottrarre, sebbene e per quanto lo si desideri con tutto il cuore. 2.Considerazioni sul privato.Neppure si può dire che si ricalchi con ciò una topografia privata, almeno per quanto riguarda l'aggettivo. Che, data l'abbondanza della merce nell'Occidente, può designare oggettivamente una privazione generalizzata, essendo la privatezza una delle forme più usate della condivisione, per quanto si straparli di protezione della privacy, se non altro perché sia lucrosamente tradita alla prima occasione, e ricercata, come feticismo della trasgressione, quella che esibisce semi-pubblicamente le proprie qualità nel privé. Dunque trascurando decisamente queste formazioni di senso (e di valore), in cui, soggettivamente le masse, e per prime, le loro avanguardie, subiscono l'imprinting dello spettacolo dell'epoca; in tutt'altra forma, ciò che qui si intromette è il prodotto di un'altra comune esperienza, e povera, nel tempo di quella miseria comune che si è talvolta indicato con il termine di spettacolo. All'assenza di qualità della merce è da imputare la mancanza che si segnala? E cosa saremmo, privati di

17

Page 18: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

quell'assenza, di cui siamo stati eletti come consumatori (forzati)? 3.Il discredito sulle avanguardie ha finito per rivalutare, come moneta sonante del suo degrado, alcune ingenuità - è lecito considerarle così, se non altro per un residuo di riguardo, come l'urbanistica situazionista o la psicogeografia. Eppure il valore estetico della pratica che inauguravano è stato depredato anche come traccia di un passaggio, sedimento di memoria formattato. 4.Poiché ciò che è privato, non è per niente privato, perché lo è realmente di quell'unica proprietà che ci interessa, poiché la sopravvivenza è un lusso per chi vive ai margini dell'ipermercato occidentale, poiché non ci è concessa alcuna memoria...

****

In certi momenti, il passato tornava alla memoria, come capita talvolta, quando non hai un attimo di respiro; ma tornava in forma di un sogno inquieto e tumultuoso, ricordato con stupore fra le opprimenti realtà di quel mondo. E quella immobilità di vita non somigliava minimamente alla pace.

18

Page 19: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

La prima cosa che gli diede nell'occhio, furono due travi ritte, con una corda, e con certe carrucole; e non tardò a riconoscere (ch'era cosa familiare in quel tempo) l'abominevole macchina . Era innalzata in quel luogo, e non in quello soltanto, ma in tutte le piazze e nelle strade più spaziose, affinché i deputati d'ogni quartiere, muniti a questo d'ogni facoltà più arbitraria, potessero farci applicare immediatamente chiunque paresse loro meritevole: o sequestrati che uscissero di casa, o subalterni che non facessero il loro dovere, o chiunque altro. Era uno di quei rimedi eccessivi e inefficaci de' quali, a quel tempo, e in quei momenti specialmente, si faceva tanto scialacquìo. Come si fa silenziosa la sesta ora! Persino il più stupido comincia a capire. La rivelazione inizia dagli occhi e si diffonde per tutto il corpo. È un momento che ti fa venire il desiderio di stenderti con lui sotto l'erpice. In fondo accade solo questo: l'uomo comincia a decifrare lo scritto.

Mi piaci fin dal giorno del nostro primo incontro, benché non ci siamo detti nulla. Anch'io sono stanca e non m'importa di cosa può accadermi domani. Anch'io voglio stare con te questa notte, ma prima devo parlare, devo parlare con qualcuno, scusa se ti uso, ma è come un conato di vomito, quello che dirò sarà come vomitare, perché delle volte si deve fare uscire quello che marcisce. Non interrompermi. Ti ripeto.... L'oblio, provocato dall'anestesia distruttiva dell'esilio, si sposa solitamente a un senso d'irrealtà. I molti dubbi dell'esule sulla realtà e la consistenza del proprio passato, sulla certezza del

19

Page 20: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

proprio essere dissolto nel lampo e nel lacerto di una breve vita precedente, possono farsi a tratti anche angosciosi e sgradevoli. L'insicurezza mnemonica, il sospetto di non aver mai vissuto una prima vita reale, di averla soltanto attraversata di scorcio con l'immaginazione, fanno intimamente parte di questa singolare angoscia dell'oblio. Se tuttavia ciò non dovesse bastare, nell'ansia da cui sono assalito potrei ora richiamare libri serissimi nei quali si trovano delle cose analoghe e sulla cui piena credibilità non è possibile eccepire il minimo dubbio.

Ti fu d'aiuto risvegliarti dal sogno? L'incanto indicibile che sconvolge l'anima nella vita esteriore come un dolore affilato, non restava dunque con te quell'incanto? E tutto intorno a te non appariva triste, incolore, vuoto? Per parecchi mesi la luna non ricomparve in cielo e noi eravamo liberi e leggeri. Liberi no, contenti e liberi dalle tristi rabbie, ma non liberi. Giacché non è che non ci fosse in cielo, lo sentivamo bene invece che c'era e ci guardava; solo era buia, nera, troppo fuligginosa per potersi vedere e poterci tormentare. Era come il sole nero e notturno che nei tempi antichi attraversava il cielo a ritroso, fra il tramonto e l'alba.

Ma i più vivi e conturbanti erano i grandi occhi scuri, il cui profondo sguardo mi sembrava avere un comune carattere con quello del vecchio e, dunque, con quello dei cani: la stessa cupezza lo animava, anzi in misura più imperiosa, e lo stesso,

20

Page 21: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

in una, remoto e miserevole smarrimento, se disperazione senza più non si deve chiamare. Carattere, pertanto, che doveva derivare da parentela più sottile che quella di sangue, se uomini e bestie accomunava qui. Eppure, quali infiniti altri linguaggi parlavano quegli occhi, ai sensi e al cuore! D'un tratto in fondo a una di quelle viuzze, sembrava che nella materia cristallizzata si fosse prodotta una distensione. Un vasto e sontuoso campo, che in quella rete di stradine, certo non avrei potuto mai indovinare di tale importanza, di cui mai avrei immaginato, non potendolo, uno spazio, si allargava davanti a me, circondato da palazzi incantevoli, pallido di un fosco chiarore. Era uno di quei complessi architettonici, verso i quali, però in un'altra città, si rivolgono le strade, finiscono per condurvi, designandolo infine. Qui, invece, sembra volutamente nascosto, in un intrico di vicoli.

Vide ombre geometriche di abissi fra bastione e bastione, vide esili ponti sospesi fra i tetti, strani portoni sprangati a filo delle muraglie, antichi spiombatoi bloccati, lunghi spigoli incurvati dagli anni.

Avrei voluto potermi dire: è una bella vita. Ma non si poteva stabilire un giudizio su di essa, era una traccia; avevo passato il mio tempo... Non rimpiangevo niente: vi erano tante cose che avrei potuto rimpiangere; ma la morte...

21

Page 22: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Quella mirabile città non sopravvive in nessun altra parte, fuorché nella sede gelosa della mia memoria. Ma qui essa vivrà finché io stesso avrò un alito di vita. Un giorno scoprii una macchia nello splendore della mia regina. Una macchia bruna, circondata da altre macchie più piccole, stesa come una voglia sulla pelle delicatissima della mascella. Una parola si era disegnata nitida nella sua mente, una parola che non aveva pensato. Gli sembrò piuttosto che fosse stata la donna a incidervela con quel breve contatto. Credetti che mi si interrogasse e misi la mano nella tasca posteriore dei calzoni come se cercassi qualcosa. Invece non stavo cercando niente; volevo soltanto cambiare il mio aspetto per far vedere che partecipavo alla conversazione. Facendo così dissi che il fatto appariva realmente strano e io non lo potevo comprendere. Aggiunsi anche che non credevo che potesse essere vero e che doveva essere stato inventato per un qualche scopo che appunto mi sfuggiva. Dopo chiusi gli occhi per liberarmi dalla cattiva luce. Piegando i ginocchi, posò a terra la valigia, ricoperta di stoffa a quadri. L'acqua piovana scorreva giù ai margini della strada in rigagnoli che scendevano per perdersi nei canali di scoli situati più in basso.

22

Page 23: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Nota. L'ingenuità non è fallace quanto basta. Non è che la luogotenenza sia una scena irrappresentabile, giacché, per difetto e attraverso molteplici e pure contrastanti vie del testo, vi si può giungere approssimativamente, senza altra resa che una sfocatura del soggetto che vi si impiglia, tuttavia mi accorgo ogni scarto dello scatto trattiene l'essenziale, ciò che si ritiene tale, senz'altro erroneamente, per eccesso di fiducia e di superficialità, cioè di sovrasensibilità nella logica della cattura dell'obiettivo. Ora mi viene in mente La palude definitiva di Giorgio Manganelli, per il titolo...

23

Page 24: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Media morte in vita sumus

All'inizio delle vicende dell'I.S. ci fu un'idea di pratica, lo stesso termine che fu impiegato per dare un nome all'ultima Internazionale, cioè il progetto, da custodire ma rimasto indefinito, di situazione, si riferisce al desiderio di una pratica di vita coerente attraverso le città europee, soprattutto, di allora. L'idea di una coerenza nell'attraversamento suscita oggi una pena quasi inestinguibile, mentre le città europee sono tutte esauste, esaurite, sfinite ma uguali. Erano ambizioni da urbanisti non del tutto convinti della positività, o dialetticamente, della negatività, di ciò che volevano avviare, ma uniti semmai dalla decisione di sopprimere le negatività più appariscenti. Tuttavia l'incombente condanna di ogni mediazione artistica, se ha sgomberato di poco un'ambiguità ritenuta non accessoria, ha lasciato sul campo, del tutto irrisolti, i sogni a partire dai quali si articolava il progetto situazionista.

Ci sarebbe potuto essere un situazionismo, cioè una pratica della deriva coerente? No, a meno di prendere in considerazione l'uso sistematico di stupefacenti in cui sarebbe stato risucchiato immediatamente ogni sviluppo autonomo del progetto.

Nelle Linee generali della rivista Errata, all'inizio dei '70, riprendeva vigore l'idea di una pratica sociale sulla quale si sarebbe poggiata una concezione della vita corrente disincantata e depurata dalle ingombranti scorie del politico. Ma l'idea di una pratica sociale orfana del politico era poco pratica in quegli anni. La socialità che possiamo attenderci

24

Page 25: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

oggi non supera il tempo in cui si consuma il contenuto di un bicchiere di vino o un caffè. Pure questa tenue socialità potrebbe essere al di là delle nostre possibilità o dei nostri desideri attuali. Vogliamo l'impossibile!? Che si infrangano su questi scogli gli obiettivi rivoluzionari dei prossimi decenni.

Il mondo trasformato, come è stato trasformato, si trasforma sotto i nostri occhi senza posa e senza che il nostro finto disinteresse ne alleggerisca lo sfacelo. L'invivibilità delle città sfugge all'armonizzazione poetica di qualsiasi deriva, incontrollata o meno. probabilmente soltanto nei microspazi, o quantomeno negli spazi minimi sottratti alla furia pubblica, si possono sedimentare delle idee, seppure fragili ma decorose, cioè tali da ospitare una pratica coerente quanto indipendente.

Un orto, un giardino, ci risvegliano da quei traumi sensoriali causati spesso dai parchi e dallo spazio verde pubblico decorato dagli architetti, quando ancora pensavamo a proteggerci dall'edilizia che è solita aggredire in modo più volgare e definitivo. Le ambizioni degli architetti sono nefaste, e perciò non mi riferisco ad essi in particolare, perché gli architetti rivoluzionari non sono differenti dagli altri rivoluzionari, se non in conseguenza della specifica traduzione del desiderio nella funzione professionale, per cui, in base a un radicato pregiudizio, si ritiene che essi riescano a dare forma solida alle loro idee.

Gli architetti subiscono le stesse idee che si sono imposte a tutti i rivoluzionari, per cui si ritrovano, nella seconda metà del secolo scorso, comuni intese e comuni timori; per esempio, se

25

Page 26: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

un un architetto dice che la paura della tecnologia è reazionaria e che la liberazione delle masse è resa possibile solo dallo sviluppo tecnico, ciò non dovrebbe suscitare un'apprensione sproporzionata al pericolo.

Se rileggiamo Constant che descrive New Babylon e parla di un homo ludens che vive in una città mobile attraversando un'esistenza nomade, ci accorgiamo che il suo programma è già stato realizzato (d'altronde Constant, sensatamente, scriveva che è impossibile conoscere un desiderio se non soddisfacendolo), e tuttavia dobbiamo riconoscere che il suo desiderio non è il nostro. Constant dichiarava: noi non possiamo che tentare l'avventura!

Possiamo dire che siamo fortunati se essi ci hanno fornito l'avventura, ma sventuratamente essa non si limita ad essere architettonica e urbanistica, e il nostro regolare, ma sregolato, nomadismo è registrato in una contabilità in accordo con la quale ogni giorno (ogni notte) ci troviamo come Orlando a Roncisvalle.

26

Page 27: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

88 versi per Orlando

La nostalgia e il rimpianto canterò piano, ma non perché l'oblio turbino degli antichi e cortesi paladini, a cui diedero onore e fama diversi tempi, e gioia a chi le gloriose imprese udiva e, se le sfuggenti parole, danno peggior del silenzio faranno al mio poeta invocherò perdono,

seppure il suo sonno non sia men duro. A chi sollievo daranno, non so proprio immaginare, sì franchi campioni gentili e matti a un tempo. Piuttosto freddina è l'epoca nostra, tanto più densamente popolata di quella, quanto meno di segreti e di meraviglie mi pare felice.

A sorpresa, dove finisce, tace non meno inverosimile vicenda, che il saggio Turpino dimenticò e il prudente Ariosto ignorò sicuro, nella quale d'Orlando innamorata, Angelica piacere prenderà, ma sarà la sola a provar diletto

27

Page 28: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

di lui regina tra tante donzelle?

Perché, mia lettrice, non si sa molto o poco di cosa che poi non muti; né inerte né fiacco il mondo resta, ché anzi le vicende ingarbugliate da lungi vedi luccicare assai, ma il disegno purtroppo è sfocato, però meglio così, ché da vicino il mondo altro diventa da quel ch'è.

Le misteriose e diverse venture che il gran poeta certo mai non seppe, lui che tutto s'annotava con scrupolo, dalle nebbie dei sogni appresi, come l'ansia della guerresca opera suggeriva alla cristallina angoscia del finale la timida speranza che tutto si confondesse di nuovo.

Orlando a Roncisvalle non temeva di morire per il ferro dell'Islam, né di scoprire che il mondo intero spesso si dimentica di punire, anzi incoraggia e onora i traditori. Nulla gli importava più di cedere alla terra il sangue e al cielo il debole respiro e le armi ai tanti vincitori?

Uno strano giorno scendeva dalle nubi di ferro. Sotto quella pioggia rugginosa oscurità esalavano

28

Page 29: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

dalle terre. L'alto precipitava per fondersi per sempre con il basso. Così voleva apparire la fine dei giorni a chi la fine dell'ultimo giorno credeva d'aver incontrato.

Pure quel giorno O. continuava a uccidere e il sangue il fango risucchiava subito. Non s'accorgeva, oppure non voleva che le conseguenze gli impedissero di compiere ciò che aveva deciso; che il senso di ciò che aveva deciso non gli apparteneva più come qualche ricordo che si era allontanato via.

Davvero mai si seppe ciò che disse Orlando al pietoso fante nemico, che il volto felice bagnò del sangue: un segreto custodì che a nessuno un ignoto soldato volle vendere. Ma i nemici sono i soli nemici? Pure egli suonò forte l'olifante, che il paladino non poté udire.

I sogni la verità forse celano; si dice, è un'immagine confusa. Forse era vero che Orlando al nemico avesse parlato con confidenza, ma per scherno questi suonasse il corno, non prima d'aver tagliato la testa e per i capelli appesa alla sella.

29

Page 30: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Sarebbe finita in una taverna,

perduta al gioco, ma insieme alla vita. Ma la verità è che non aveva O. se non il suo, altro sangue da offrire, se non il suo, né valore da cedere. Tutto dovrà confondersi: bella è la pietà se non c'è più la speranza. Orlando aveva chiesto al suo nemico, non si può negare che gli rispose.

30

Page 31: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Variante:

81 versi per Orlando

La nostalgia e il rimpianto cantai piano, ma non perché l'oblio turbino degli antichi e cortesi paladini, a cui diedero onore e fama diversi tempi, e gioia, a chi le gloriose imprese udiva e se le sfuggenti parole danno peggior del silenzio faranno, al mio poeta invocherò perdono,

seppure il suo sonno non sia men duro. A chi sollievo daranno, non so proprio immaginare, sì franchi campioni gentili e matti a un tempo. Piuttosto freddina è l'epoca nostra, tanto più densamente popolata di quella, quanto meno di segreti e di meraviglie mi pare felice.

A sorpresa, dove finisce, tace non meno inverosimile vicenda, che il saggio Turpino dimenticòe il prudente Ariosto ignorò sicuro, nella quale d'Orlando innamorata,

31

Page 32: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Angelica piacere prenderà,ma sarà la sola a provar diletto di lui regina tra tante donzelle?

Perché, mia lettrice, non si sa molto o poco di cosa, che poi non muti; né inerte né fiacco il mondo resta, ché anzi le vicende ingarbugliate da lungi vedi luccicare assai, ma il disegno purtroppo è sfocato; però meglio così che da vicino: il mondo altro diventa da quel ch'è.

Le misteriose e diverse venture che il gran poeta certo mai non seppe, lui che tutto s'annotava con scrupolo, dalle nebbie dei sogni appresi, come l'ansia della guerresca opera suggeriva alla cristallina angoscia del finale la timida speranza che tutto si confondesse di nuovo.

Orlando a Roncisvalle non temeva di morire per il ferro dell'Islam, né di scoprire che il mondo intero spesso si dimentica di punire, anzi incoraggia e onora i traditori. Nulla gli importava più di cedere alla terra il sangue e al cielo il debole

32

Page 33: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

respiro e le armi ai tanti vincitori.

Uno strano giorno scendeva dalle nubi di ferro. Sotto quella pioggia rugginosa, oscurità esalavano dalle terre. L'alto precipitava per fondersi per sempre con il basso. Così voleva apparire la fine dei giorni a chi la fine dell'ultimo giorno credeva d'aver incontrato.

Pure quel giorno O. continuava a uccidere e il sangue il fango risucchiava subito. Non s'accorgeva, oppure non voleva che le conseguenze gl'impedissero di compiere ciò che aveva deciso; ché il senso di ciò che aveva deciso non gli apparteneva più di qualche ricordo che si era allontanato via.

Davvero mai si seppe ciò che disse Orlando al pietoso fante nemico, che il volto felice bagnò col sangue: un segreto custodì che a nessuno un ignoto soldato volle vendere. Ma i nemici sono i soli nemici? Pure egli suonò forte l'olifante, che il paladino non poté udire.

33

Page 34: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Forse era vero che Orlando al nemico avesse parlato con confidenza, ma per scherno questi suonasse il corno.Ma la verità è che non aveva O. se non il suo, altro sangue da offrire.Tutto dovrà confondersi: bella èla pietà se non c'è più la speranza. Orlando aveva chiesto al suo nemico:

non si può negare che gli rispose.

34

Page 35: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Ode alla sordità del passato

•••

•• Tutte le volte che un potere è costretto

• a rivelarsi la solidarietà che lo circonda

• è ingannevole, non è che una strategia

• di coalizione. Di fatto una difesa

• è sempre dannosa quando le sue fortificazioni

• sono bersagli visibili da tutti. Perciò non resta

• che sopprimere questo desiderio.

• Tu dici che studiare la vita quotidiana

• sarebbe un'impresa perfettamente ridicola

• e immediatamente condannata a non cogliere

• nulla del suo oggetto se non ci si proponesse

• di trasformarla. Respingo ugualmente la soddisfazione

• o la minaccia d'insoddisfazione che si manifestassero,

• secondo le quali dovremmo essere,

• in qualche modo, assurdo, organizzatori di giorni

• di festa. Bisognerà eliminare ogni prestigio, perché

• non ci è mai interessato un ruolo di questo tipo!

• Ma bisognerà arrivare a riprendere facoltà

• di parola, nei modi che non ci sono consueti?

• Abbiamo ancora un piccolo anticipo teorico,

35

Page 36: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

• ma certo, è vero che è

• un prodotto increscioso?

• Il nostro fallimento può avere ancora una

• considerevole utilità nel nuovo periodo, ma

• il problema di un uso grossolano della teoria

• è stato considerato?

• Noi possiamo sostenere, a partire

• da un'interrogazione incoerente e reificata,

• delle posizioni esatte?

• Vorrei che così fosse, come è vero, benché improbabile,

• che qui e adesso l'aria

• trema di imponderabili trame e voli.

• E' in nome del riconoscimento imperioso

• di questa necessità, non possiamo evitare,

• nel modo più bruciante, la questione del regime sociale

• che ci attendiamo che sia.

• Noi viviamo ancora sotto il regno della logica?

• Purtroppo, ai nostri giorni, i processi logici non si

applicano

• che ai problemi d'interesse secondario.

• Non è l'immaginazione, che pure ha i suoi diritti,

• o il meraviglioso, che è diversa in ogni epoca.

• Dal cattivo gusto di questa epoca, mi sforzo di andare

più

• lontano di chiunque altro, perciò bisogna dissimulare.

• "Dissimuliamo", la solitudine è vasta.

36

Page 37: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

• Scrivete veloci, oppure lentamente,

• una seconda frase, dopo la prima, straniera anch'essa,

• alla coscienza, forse ignobile o no,

• non vi deve importare: l'interesse del gioco,

• a cui ho dato il nome, risiede in questo, nella caduta

• della disattenzione.

• Una nuova confutazione; occorre sottolineare

• il fatto che l'osservazione disinteressata

• non è possibile in questo come negli altri campi,

• soprattutto perché questa povertà non è accidentale,

• parlo della vita quotidiana, che sembra mai abbastanza,

• tante sono le cose da fare, dell'ingresso vissuto ma

incosciente

• nella totalità. In base a quale tattica potremo fare a

meno di

• preoccuparci del risultato?

• Per forza di cose ci sarà imposta una tattica

• di regressione qualitativa. L'esperienza non è

• timida. Dopo esserci giocata

• tante volte la vita, dopo tante imprese

• per le quali non si può fissare

• un conto preciso, quanto rapido va via il piacere!

• Finiremo per dare già passato ciò

• che non è ancora avvenuto...

• Credi che ci sia una soddisfazione immediata,

• e che un giorno chiameremo "Lenin" i gabinetti

37

Page 38: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

• pubblici d'oro e d'argento? L'emancipazione

• permanente: potevamo non vederci

• uno stile di vita?

• E' tanto, davvero, che ancora, io ritrovi me stesso

• in quello che immaginavo quasi trent'anni fa.

• Sono ancora lo stesso, diverse le insoddisfazioni.

• Qualche tempesta è passata. Non pensare ad antichi

• comandanti e ad altrui rovine. Piango i miei mali,

• avrei voluto qualcosa di diverso?

• Sarei stato capace di fare altro?

• "Tieni a mente che io ti raggiungerò

• all'improvviso". Dico di saperlo,

• per questo, anche per questo, so che il mondo è falso.

• "Le tue intenzioni scrivile in modo cifrato",

• a questo precetto non posso cedere impulsivamente,

• ma a ragion veduta trovo che è esatto, quanto

• la considerazione che la conoscenza sia inseparabile

• dall'uso che se ne fa.

• I bisogni moltiplicano l'alienazione?

• Non pensare che io mi smentisca,

• che il contrario sia meglio o la povertà o la mediocrità...

• Da quando gli esseri umani muoiono

• una gran parte della morte entra in ogni istante

• della nostra vita.

• Il possibile è il permesso, lo sapevi?

38

Page 39: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

• Per questo siamo stati messi al centro di ogni conflitto.

• Per ora, e per molto ancora, tutto ciò che è relativo

• al pensiero è, e sarà, relativo allo spettacolo.

• Le buone ragioni conoscono il tempo della disillusione.

• Mordiamo i morti e facciamo ai vivi

• impossibili segnali, cui tuttavia lasciamo qui le nostre

insegne.

• Con la tarda speranza e l'ansia che cresce

• (di fiori e di scuri smeraldi non faremo ghirlande)

• il tedio degli affanni si fa un poco più lieve.

• "Bandiere scarlatte, risa, delirio, trombe".

• Regolarli quei conti non è una faccenda così concreta,

• così rapida, così gioiosa. Può darsi che anche le

lampadine

• credano di accendersi da sole. Le parti sono guidate da

abitudini

• e da passioni debolmente risvegliate. Si sentiva che era

inutile prendere

• sul serio certe uscite. Tentavano di far credere che

agivano,

• e finivano per crederci. Continuavano a vivere

pensando a quello

• che avevano fatto e a quello che dovevano fare.

• Erano stati bene istruiti, si vantavano di avere avuto

donne,

39

Page 40: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

• di riportare ferite. Eppure dicevano: la vita! Nonostante

tutto

• pensavano: viviamo! Primo grido, ultimo sospiro.

• D'altronde niente di quello che la forma di spettacolo

• mostra è vero, non perché non possa essere vero,

• ma perché lo mostra.

• "L'aria non cova più maternamente la terra",

• l'alchimia si è realizzata, senza dubbio

• (Prima il dubbio era in minoranza, in questo secolo è in

maggioranza).

• Ci sono più verità che errori? Più buone qualità che

cattive?

• Perché i miei amici sono morti, ho parlato della morte.

• Il miglior modo di persuadere consiste nel non

persuadere

• e chi potrei persuadere con parole non sono neppure

mie?

• Tutte le citazioni nascoste, e quelle manifeste, le

allusioni

• e le negazioni, resteranno senza ironia né fedeltà...

• Comunque di questo qualcuno ho ringraziato,

• ma non ne poteva soffrire la considerazione che ho di

me stesso.

• Infine una generazione va e una generazione viene

• ad assistere ai prodigi che eredita e a produrne di nuovi.

40

Page 41: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

• Non ho mai pensato di poter perdere o d'avere già

perduto

• il favore di quell'istinto di conservazione che fa sì che

• dopotutto, a questo ci teniamo, ad ogni occasione in cui

ci troviamo

• messi a parte, ci diamo alla gioia senza pari di

commettere qualche

• "sacrilegio", lo stesso, anche se non fa onore

• alla mia facoltà di discernimento.

• "Divieto di dolersi". La conoscenza della sorte che

continuerà

• ad essere assegnata agli esseri umani non presenta

meno

• interesse della percezione vissuta di una tale

degradazione.

• L'avvenire non è solo una perpetua ridondanza in bocca

agli storici.

• Il cuore di ogni essere umano nasconde una camera

oscura,

• ma bisogna bene che io un giorno sia stato o sia come

ho voluto

• che mi si creda, anche se mento. Tuttavia gli

avvenimenti che si producono

• nell'esistenza individuale, così come è organizzata,

quelli

• che ci concernono realmente, ed esigono la nostra

adesione,

41

Page 42: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

• sono precisamente quelli che non meritano niente

• di più del trovarci spettatori distanti ed annoiati,

indifferenti.

• Eppure neanche la bellezza che ha saputo essere, come

voleva,

• convulsiva, può ignorare che lo sia anche la bruttezza

• di questo mondo. Il mondo non è sempre stato una

geometria,

• e ciò non è senza pericoli per tutte le forme di autorità,

• almeno come ricordo di qualche passato.

• La lotta per la sola emancipazione economica

• ha reso impossibile la sopravvivenza di tutti.

• Costruire il presente - è l'obiettivo dello spettacolo!

• - è proprio correggere il passato,

• cambiare i lineamenti del paesaggio, liberare dal loro

guscio

• i sogni e i desideri inappagati, armonizzare nel

collettivo

• le passioni individuali. La fine delle separazioni è già

prossima.

• Ovviamente non abbiamo scritto questa ode

• unicamente per mettere in rilievo

• qualche errore isolato. Abbiamo in mente

• obiettivi più estesi, ma non necessariamente quelli

• che ci verranno attribuiti per ignoranza o malafede.

• Questa ode ha a che fare con la mistificazione,

42

Page 43: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

• le forme di pensiero confuse, deliberatamente,

• e il cattivo uso dei concetti.

• E' facile essere sinceri, per me; dalla situazione

• in cui mi trovo, dal punto di vista per il quale poco mi è

concesso,

• poco avendo chiesto, né attribuendo amore alla servitù,

• perché agli inganni del mondo dessi un'altra

giustificazione.

••• (30 agosto – 1 settembre 1999)

43

Page 44: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Simplicissimus

“Loro, signori, su nulla hanno costruito immagini false,l'uomo vive solo se ovunque d'essere spregevole dimostra”.

Nur drei groschen

Il precetto classico dell'autobiografia non è che la programmazione di una falsificazione sistematica dissimulata dalla verità del sintomo. L'ambizione del testo è di negare alla menzogna la soggettività che la ispira, rimanendogli lo stile come trofeo onirico.

Nel corso di un tentativo, inevitabilmente complicato, di fuga, mi unisco a un contrabbandiere che pilota una chiatta a motore su uno dei grandi fiumi che sfocia nel Mar Nero, in Russia, in Ucraina o in Moldavia. Avvengono numerosi miseri scambi, attraccando in diversi posti di sosta, di carico e di scarico merci. Durante delle faticose contrattazioni, mi allontano dalla riva del largo fiume, ritornando indietro trovo una colonnina d'oro. La sensazione iniziale, forse falsa, era di stanchezza e di disagio per non aver dormito. Da fuggitivo mi ritrovo davanti a una grande stazione ferroviaria. Nei pressi, o all'interno di essa, in un ristorante lavoro, temporaneamente, perché prima o poi devo salire su un treno, in un ristorante come cameriere o come inserviente in sala. Alcuni clienti, dopo il pranzo, chiedono che gli tagli i capelli; una signora per prima, poi un'altra, e dopo ancora degli

44

Page 45: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

altri. Ne sono stupito, ma non molto, con me ho un paio di forbici e un pettine. Prima di iniziare voglio bere un caffè al banco del bar del ristorante. Il ritorno del presente è un effetto di mercato, attorno ad esso si rivitalizzano i fantasmi del futuro anteriore, di quel futuro del passato, che si crede che sia stato seppellito. Che nessuno meglio di Ariosto abbia decantato la passione è, in principio, un frutto d'esperienza dopo che una consolazione. In un momento di noia si è compiuta una dedica che è rivolta, altrettanto grata, a Matteo Maria Boiardo, di cui ho ripreso una debolissima versione in secondo grado, farraginosa non meno che presuntuosa, che si trova altrove in una Notte.

45

Page 46: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Il solstizio dei sogni(parentesi onirica del Diario del quieto)

Poteva essere un convento, nei dintorni di una città, ma già in una campagna boscosa (boschetti di querce, pioppi a filari, vigne), oppure una specie di comune femminile. Non ricordo quasi più nulla. Vedo me stesso all'interno di una stanza dove ci sono delle giovani donne. Uno spazio angusto, dei mezzanini su piani diversi, delle librerie e delle scrivanie, delle finestre con tendine. La luce esterna è forte e calda. Accade qualcosa mentre si parla in tanti crocchi. In un altro sogno, nel precedente era in corso un tentativo insurrezionale, avevo a che fare con una rivista di studi economici, che, nell'ultimo numero, appena uscito, includeva delle pagine a fumetti. Maggiori dubbi sulla mia vita privata. Delle immagini, che credo siano delle Fiandre, dell'Olanda o della Francia settentrionale. Un lungo viale d'accesso nasconde e protegge un villaggio. L'ingresso del viale è nascosto da cespugli e rovi. Dei rami che si possono levare coprono il passaggio. Le case sono base, chiare le pareti esterne. Alcuni tetti sembrano di paglia. Silenziose le poche strade. Un canale porta al secondo villaggio, un canale contornato da alte sponde, questo almeno in prossimità del paese. Ricordo una roulotte, che mi appariva divisa in due nel senso della lunghezza, come un catamarano. E' ferma sulla strada. Mi avvicino e controllo esternamente, come se temessi un agguato, o cosa?

46

Page 47: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

All'interno di una chiesa. Interno circolare, soffitto a volta, molto ampio e alto. Pavimento non orizzontale, con delle gibbosità (mattoni disposti a lisca). Dentro la chiesa, all'interno di un'ogiva trasparente, dei contrabbassi appesi rivelano di contenere delle campane. In una specie di teatrino rotante appare un bar o un caffè. Degli anziani sono seduti su degli sgabelli (si sente spesso ripetere "quick time", volendo significare l'ora della chiusura). In uno spazio vasto si vedono delle mandrie, sono pecore, mucche e maiali. Quando scocca l'ora (un suono) si vedono (vedo, sono con A.) delle giovani troie che allattano. Sembrano, a loro volta molto giovani, addirittura cieche, ma forse lo sono i piccoli. In un angolo del duomo, sul pavimento in rilievo, si aggrovigliano dei serpenti in un coacervo. Bisogna passare di lì, per attraversare la chiesa, ma si passa senza danno. Qualche serpente era morto. Uscito da quel posto vado a trovare i miei genitori che abitano in una capanna di legno ai margini di un fiume o del mare. Durante un'indagine di polizia degli agenti immergono la testa (rasata), distendendosi per terra, in pozze di sangue allo scopo di trovare delle tracce, degli indizi. Un grande parco naturale, la cui estensione è pari a quella di metà Belgio, situato, forse, in Africa. Osservo delle colline, con una strana vegetazione. Le alture ricoprono vaste discariche di materiali tossici. La gestione del parco richiede somme ingenti per investimenti, ci sono, all'interno del parco, delle città, che sembrano vere e proprie, che sono centri residenziali per turisti. Lo spettacolo della natura è comunque seducente.

47

Page 48: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

In una città fluviale, costruita lungo il letto di un ampio fiume, tanto da assomigliare a Venezia, lungo uno dei canali principali, nei quali il fiume scorre impetuosamente, i suicidi, in gruppo, si lasciano andare, facendosi sospingere dalla corrente che li porterà a morire, più in là, tra i gorghi oltre l’abitato. La città assiste all’evento, dalle finestre e dalle strade. Si tratta dunque di un rituale al quale partecipo anch’io come vittima, però il fiume mi spinge fortunatamente verso la riva, ai margini della città. In un paese di montagna si tiene un forum, una grande riunione. I partecipanti preceduti da un sindaco armato, e dalla banda musicale cittadina si recano in un palazzetto dello sport. Una frana o un terremoto colpisce la località. La gente, che stranamente era al corrente dell’evento naturale in anticipo, sembra non temere le conseguenze. Nel palazzetto molte persone sono coperte dalla terra, di molte è scoperto solo il volto. Le salme appaiono disposte una sopra l’altra, a intervalli, dalla terra emergono i volti. Una processione è prevista per il giorno successivo. Da una finestra vedo fluire la gente. La strada verso il duomo è in discesa, si supera una antica porta, il rudere di un arco forse romano, si vede la parte superiore del duomo, un ingresso piccolo accoglie la gente, i religiosi, con il crocifisso e un baldacchino, scendono su un viottolo in pendenza verso un'altra entrata laterale. Da dove sono vedo il tetto del duomo e la pianura sottostante con le città. L’ampia vallata è circoscritta da una corona di montagne. Una di queste città è forse la mia che mi sorprende, perché osservando da un

48

Page 49: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

luogo molto noto, scopro un muraglione, alto e molto lungo, che non avevo mai visto prima. Qualcuno mi dice che si tratta delle mura che delimitano il seminario.Dove la terra cede al mare è finisterre. I paesi bassi ( i Paesi Bassi) sono la fine della terra nel mare in senso letterale, e l’inizio. La fine del mondo appare dunque là, durante un’alba poco luminosa, nebbiosa e caliginosa. Alcuni giovani bruciano sulla loro pelle una parola . Le tre lettere, forse, non sono incise, comunque sono grandi e rosseggiano bruciando nell’aria silenziosa. Senso di immobilità, perché sembra essere davvero la fine.

49

Page 50: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Non contraddirti

Non ti ho mai aspettato, verità! Ammettilo! Questo lo so e che abbia freddo, oppure sonno, e non riesca dormire, questo non implica che non sappia che dentro è più freddo, e che ci sia più dolore di quanto io possa sopportare. Il trascorrere del tempo ci rende patetici. Tutto ciò che è patetico è colorato dal tempo. Poiché sono patetico devo essere vecchio. Poiché sono vecchio ogni mio atto, ogni impulso che sta per tradursi in atto è, nel suo formarsi, patetico. La decadenza è giovane, ma la commozione (che è disgusto in altri termini) spetta a chi declina. Il tributo pagato alla verità ci rende irriconoscibili. Ma sappiamo che non è la verità colei che ha riscosso il pegno. Io ho conquistato l'indifferenza in saldo. La libertà dai pronomi personali e dalla forza che costringono a impegnare è un sollievo istantaneo e duraturo. Ma tu mi riconoscerai tra mille anche se non sai chi sia l'io che ti parla. Questioni di letteratura: “Tu non sei altro che una grossa vescica e per questa ragione che ha un'indiscutibile attrattiva su di me, io sono disposto a suppurarti, a fare ciò che tu mi chiedi, e dunque mi sporcherò fino a farti scomparire, Wese”. Non cedere alle mie lusinghe, verità!

50

Page 51: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

“Ti ascolto e non mi vedi, so cosa stai pensando di te stesso e non sai quello che non voglio. Se sapessi di riuscire a dormire, ora, forse potrei ospitarti con un po' di disattenzione”. Vieni strisciando carponi, perché ti ho fatto smettere di camminare, ma sempre vieni qui, e acconsenti alla mia vanità. Presto mi darai di nuovo fastidio. So che i dialoghi sono del tutto inutili, e l'ho dimostrato. Tu deridi le mie pretese, piccola sillaba, e io ti ignorerò con lo stesso rigore che dimostri nella tua fredda stagione. Leggera e pesante sarai scansata. La più volgare spudoratezza di chi narra una storia è di negarla chiedendo a chi legge di raccontare la sua. Il fatto compiuto non lede la certezza che il narratore sia inferiore alla aspettative. Chi ascolta e chi legge non ha nulla da imparare da chi scrive, soprattutto nelle bassezze. Gli insulti, per questo motivo i lettori comprano i libri. Il romanzo innaturale si conclude qui. In epigrafe inserirò una frase a larghissimo spettro semantico che non può essere contraddetta dalla furia vendicativa della verità: voi non vi salverete, per quanto poco facciate.

51

Page 52: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Fenomenologia della miseria spettacolista

Estratti:

1.(...) In realtà, l'essente noi lo lasciamo essere, così come nella vita di tutti i giorni, o nelle ore e nei momenti decisivi, ci sollecita e ci assale, ci sollecita e ci opprime. Il più inquietante è l'uomo; egli è quello che è perché, fondamentalmente, egli non si cura di ciò che è familiare e non lo custodisce che per eromperne fuori e permettere l'irruzione del predominante. Dato che la parola "essere" è ormai nient'altro che una parola vuota e un significato evanescente, tentiamo l'argomento decisivo e domandiamoci come si giunge all'emergere e al presentarsi del logos, se non significa pensare. Qui, a rigore di logica, cominciava la regione della polvere. Da qui si estendeva fino all'Ungheria e, attraverso la Polonia, e l'immensa Russia, giungeva a un paese lontano. Come tutti gli organismi mutanti, anch'esso era particolarmente suscettibile ad agenti biologici e chimici, in quanto privo di immunità. "Via di qui, sta sputando uova e larve". "deve essere un tipo cui piace il freddo". Quelle cose non doveva vederle nessuno al mondo. Una specie di sedia elettrica su cui la sua bellezza risalta ancora meglio. Dove realmente andasse, e se si fosse realmente diretto a Dresda, è questione che lasciamo aperta, poiché le cronache dal cui confronto noi ricaviamo questa relazione si contraddicono in modo strano, e reciprocamente si annullano, su questo punto. Come non sappiamo che cosa sia uno spirito, così ignoriamo che cosa sia un corpo. L'irremissibile. Noi vediamo alcune proprietà; ma qual è il soggetto in cui esse risiedono? Ci sono soltanto dei corpi, dicevano Democrito ed Epicuro; non esistono corpi, dicevano i discepoli di Zenone di

52

Page 53: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Elea. E tutto è sangue dalla testa ai piedi. Gli uomini sono prigionieri della fede infantile nell'onnipotenza del pensiero. Riuscirei allora a spegnere il fuoco che mi divora? Sono la contraddizione assoluta, il parossismo delle antinomie e il limite delle tensioni. In me non c'è la minima velleità di forma, di cristallizzazione o di ideale (...). 2.(...) Siamo sempre sospinti, ma il passo del tempo, non è che un inezia dove sempre permane il rischio. Della velocità. Gettate buio e chiarore. L'azione è in atto, non futura: sappilo. Dirò l'intera verità, senza celare nulla che tu sappia accettare. Far sì che le parole restino ferme. Un perpetuo orgoglio ride, d'altra parte il tuo Stato non lo dico imbelle. Un parricida, un impuro. Ero ben certo, ma per lo sdegno non c'è che la morte. Se pure è giusto quanto dico, mi fa piccolo essere solo. Affido all'azione le quisquilie poliziesche. Io avevo in mente di raccontargli alcune avventure galanti. Amare avrà voluto chi più di tutto io amerei. Da solo il suo amato, d'amore in solitudine ferito. Rallegriamoci. Dal suo consentire prese forma il mistero. Rafforzamento o sospensione della disciplina temporale, così come alcune fra le maggiori catastrofi si sono verificate seguendo il richiamo di un giorno più chiaro, di una giornata senza tramonto. Il tempo riconquistato porta con sé il momento supplementare. Dovetti continuare a bere, là dentro, perché nei miei ricordi c'è uno spazio vuoto. Nei narcotici e nel comunismo ci sono le stesse persone. Fanno mescolare da Venus e persino da Dame Raison le idee del Paradiso, la bella finzione della fedeltà e del sacrificio. Non disconosco quanto di deludente e di noioso ci fosse in quelle figure decadute, d'inumano e di miserabile, senza l'alienazione che le sminuisce. Il comunismo ha limitato il principio di equivalenza, ciò è la causa che ha come effetto il privilegio. Questa potenza ha

53

Page 54: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

anche un senso immediato. Era in lei una possibilità preformata. Lei personalmente essendo incline allo scetticismo, credeva e non si faceva scrupolo di dirlo. Attraverso la scacchiera delle foglie il sole lanciava lustrini, danzanti monete. I nemici oggi avrebbero avuto la vittoria se avessero avuto chi sa vincere nella convinzione di avere fatto un errore strategico. Non aveva spostato là la guerra (...). 3.(...) Gli enti possono rarefarsi e tuttavia rimanere tali: il disprezzo della simulazione, l'orrore del non essere e della dittatura della banalità. Essi si sforzeranno di fargli perdere l'equilibrio agevolando ogni suo vizio. Siccome quel giorno non aveva nulla da nascondere, avanzava tranquillo. Veniamo ai fatti recenti, dimenticati anch'essi come quelli. Che ne è stato delle fiamme, di quei fuochi accesi dagli amanti? Nel sogno c'è sempre qualcosa di assurdo e di confuso, non ci si libera mai dalla vaga sensazione che è tutto falso. Era un giorno di settembre, il cielo era grigio e triste. Il cuore all'aura immensa. Una sciarada. Certo non io, egli è colui che difende il proprio disprezzo dalla stoltezza circostante. Possibile separare le ore migliori dalle peggiori? Ho meglio capito quanta passività reggesse la boria di falsa libertà. Non domandare se questo il cuore gli tocca. La iena, si dice, sa contraffare l'umana voce. La crudeltà gratuita poteva dunque servire per determinare ciò che, nelle nuove circostanze, costituiva crimine di guerra. Apparentemente più complessa la teoria, ma in realtà molto più semplice di quella della strana interdipendenza tra mancanza di idee e male. Ma non è vera voce, e voce assembra l'interno spirito. Fummo, non lo nego, in quel conflitto vinti, pure non mancò virtù al gran pensiero sin dove la genialità può combinarsi con un uomo semplicemente buono. Ciascuno possiede talento innato, ma solo pochi possiedono dalla nascita

54

Page 55: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

e ricevono dall'educazione quel grado di tenacia, costanza ed energia con cui si diventa effettivamente un talento, dunque si diventa ciò che si è, ma i nostri seguaci non ci perdoneranno mai di prendere partito contro noi stessi: perché ai loro occhi ciò significa non solo respingere il loro amore ma compromettere la loro intelligenza. Per il momento abbiano la cortesia di fare in fretta. Il mio punto di vista considera lo sviluppo della formazione economica della società non come un processo di storia naturale. La loro rappresentazione consisteva, in parte, nella simulazione di manovre militari, in parte, in un esercizio più raffinato di quelli in uso tra soldati. La liberazione da questo assedio fornì l'occasione per un secondo assedio. Di' un giorno senza il per sempre. Esamineremo con cautela anche questa soluzione, aspettando il momento propizio. Indagare era la cosa principale. Non disse nulla, osservava con stupore quell'uomo sconvolto. Il canagliume non tiene fermo! Ci era caro formare strutture sintattiche, che consideravamo come modelli. In ciò mio padre e mia madre non poterono cooperare, nel cerchio dei loro fuochi. Da rosse raffiche di vento di stelle. Spesso il morto è tuo ospite. Angeli di fuoco escono dagli occhi morti. Il caso è ovunque presente, ma sono trascinato da una corrente impetuosa a senso unico. Voglio trionfare nel gioco che sto giocando, ma gli aspetti annessi, indispensabili a quel trionfo, mi sfuggono e scivolano via. Com'è strano rivedere l'Europa! Il ritmo del tempo è diverso (...). 4.(...) Le grandiose ore, se le ha vissute qualcuno, una follia che insorge da volontà d'intelletto. Che m'importa! mi hanno soddisfatto, è tutto quanto mi aspettassi da loro; non ne ho più bisogno, facciano quello che vogliono. Tutta la sala aveva tendaggi neri. Niente è più voluttuoso come ciò che ho appena

55

Page 56: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

fatto, dice sfilandosi dal cadavere. I maschi hanno corna e le femmine fesse e zoccoli fessi. Anagrammato per dritto e rovescio. Dandoci poi l'otto per vivanda che ardimento dobbiamo avere. Le quali hanno distrutto sì costui e l'hanno posto sì presso la morte. Una malinconia profonda, acuta e irrimediabile circondava e penetrava ogni cosa. Si sarà accorto che ho rovesciato il problema - disse. Rimasi forse un'ora a riflettere attentamente su questi punti, mezzo seduto, mezzo sdraiato. La verità è pericolosa ma non si può fare a meno di dirla, cioè il vero è sempre al suo posto, il posto che gli assegna il falso. Intendere non rappresentare. Se il delitto è solamente probabile, questa non può chiamarsi tortura, ma supplizio. Questo è quel mondo che, ascoso, a comune danno impera? Il meraviglioso splendore che secondo lui avvolgeva la scena. Perché paragoni il tuo comandamento interno con un sogno? Il duplice sogno li confonde. Dannazione - disse infine alla cagna - si crede che io l'aspetti qua per tutta la notte? Tuttavia continuava a rimuginare sull'enigma. Sovente è accaduto ad alcuni di avere, stando svegli e di giorno, delle visioni come avvolte in una nube di tenebre e di sonno. Negli svaghi si comporta da uomo, cui la natura non permette di sottoporsi ininterrottamente alle fatiche. Tu lo conosci bene quell'odore! So che né il mio spirito né la mia carne dimenticheranno mai quell'ebbrezza. E' una parola troppe volte profanata, un sentimento falsato troppe volte. Di fronte alla collera furiosa del volgo, fare questo è poca cosa. Tutto il cielo è ormai un presagio e tutto il mondo un prodigio. Un senso primo, originario, si definisce come tale solo grazie al suo riconoscimento, una nuova gerarchia si afferma. Non dobbiamo fingere di sapere che cos'è l'oblio. Tale spaventosa logica delle passioni si accoda all'umanità? Non confondere mai civiltà con umanità! Tutte queste imbecillità umane, sempre le stesse, tengono in catene gli sciocchi; e gente di spirito quale noi

56

Page 57: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

siamo, noi le disprezziamo. L'irresoluzione è peggio della disperazione. Dove manca la speranza non resta più luogo all'inquietudine. Sono persuaso che per diventare mediocre bisogni puntare all'ottimo. Dicono che bisogna attenersi cronologicamente al corso della propria vita, però io ho l'impressione che si possa seguire anche la via delle associazioni. Nessun particolare mi sfugge. So ancora pressappoco il punto del Graben dove senza motivo ma apposta, per inquietudine, per desiderio, per impaccio scesi più volte dal marciapiede sul piano stradale. A questa sorta di falsa critica controgiornalistica, si può aggiungere la pratica organizzata del rumore (...). 5.(...) E' sovrano colui che detiene il potere in tutti quei casi in cui le leggi non possono pronunciarsi con esattezza. Quelli provocati da prepotenze mirano alla persona. Agitò la mano qua e là nell'aria e la abbassò su uno dei piattini. Tremava adesso dall'irritazione. Perché sembrava così astratta? Con molta cura imbellettò con la calma uniforme del caos l'impotente diversità delle smorfie. E' verosimile che non abbiate alcuna nozione. So che nel sogno c'erano più porte. Il resto l'ho perduto. Può essere l'ultima. La libertà di pensiero significa dunque precisamente che il pensiero vero non mi appartiene. Solo come mia proprietà gli spiriti, le verità, si acquietano e sono reali quando io strappo loro la loro esistenza maledetta e ne faccio mia proprietà. Del mondo occulto dimmi quali siano le leggi e quale il culto. Stemma della necessità, va l'aria estranea e pura. Da ciò deriva quello che ci appare come lo scacco dell'Ideologia tedesca. Nella società spontanea c'è soltanto assenza di volontà, di contratto. La morte orrida, corre senza sosta di qua e di là in omaggio alla mia spada, ma come può il cuore, che questa vista infiamma, la vergogna ferisce, la

57

Page 58: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

rabbia uccide, concepire un pensiero che mi trattenga. Allarmante per lo Stato, che può sussistere solo proponendo uno scopo nel tempo e nello spazio, questo aspetto deve dunque restare occulto, nascosto dietro immagini ambigue. Una volta istruito il neofita sul senso anagogico della voluttà, il mistero si ammantava di spettacoli osceni. Abbiamo la prova - esclamò il ministro trionfante. Credeva anche di comprendere ora molto meglio la gente che bazzicava il tribunale, credeva di potersene fare gioco, di immischiarsi quasi tra loro, di aver raggiunto almeno per qualche momento la chiara visione. Ah, il mio cocchiere ha dei nemici! Davvero, sono signori di gran riguardo, ma non è facile sormontare il ribrezzo nel fare le loro camere quando se ne sono andati. I libri, buttate giù i libri: o credete che io debba stare qui per un mese intero? L'ingenuo padre non era riuscito a capire se il lavoro fosse buono o no. C'è il vantaggio che quaggiù almeno si può sentire il tonfo, quando toccano terra. Avevo adorato Parigi e la matematica. Parigi senza montagne mi ispirò un disgusto tanto profondo che arrivava quasi alla nostalgia. Il genio poetico è morto, ma è venuto al mondo il genio del sospetto (...). 6.(...) Il mio odio per questa città non è amore traviato, ho trovato un modo del tutto nuovo di trovarla insopportabile. Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi. Le grandi energie della giovinezza mi sostenevano e il dolore che io presentivo mi sollevava ancora più in alto. Pretendo dal destino la mia anima. Un'altra strategia consiste nel determinare il momento opportuno, il kairos. Usciva sovente, per sottrarsi a quella tentazione puerile. E' proprio della natura della censura il lasciar passare tra le cose proibite quelle che non sono vere piuttosto che quelle vere. Lo stesso sogno ammette un'altra e più sottile interpretazione. Se fosse stato sveglio fino a questo

58

Page 59: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

momento, io non avrei ceduto agli istinti deleteri di un'epoca immemorabile! Ho avuto ragione ogni volta che ho disprezzato. La grande passione ha bisogno di convinzioni e le usa, non si sottomette a quelle - essa si conosce sovrana. Abbiamo avuto contro di noi l'intero pathos dell'umanità. E' necessario dunque incalzare sul punto che abbiamo toccato e non mollare, anche quando non vediamo ancora in che cosa consiste la debolezza che abbiamo colpito. Chi non ricorda il proprio romanzo logico, chi non ricorda come nell'anima si sia insinuato il primo pensiero di dubbio? Fermare la realizzazione dei destini è entro un certo limite possibile. Chi troppo domanda avrà troppe risposte. Di nulla sia detto: è naturale (...).7.(...) Ecco uno dei grandi difetti della mia testa: rumino in continuazione su quello che mi interessa, a forza di considerarlo da posizioni d'animo differenti finisco per trovarci qualcosa di nuovo e gli faccio cambiare aspetto. L'idea che ho del bello in letteratura è in fondo la stessa che avevo nel ..., ma ogni sei mesi si perfeziona o, se si vuole, cambia un po'. E' l'unico vero lavoro di tutta la mia vita. Una delle disgrazie del mio carattere è dimenticare il successo e ricordarmi profondamente delle mie sciocchezze. Se non sbaglio lo spirito va a rifugiarsi presso le signore di facili costumi, ma in denaro contante fa paura alle convenienze. Quando si è stati un po' di tempo senza vedere la buona società e si è presi una certa abitudine a quella cattiva, ci si trova fuori posto nella buona. Lo spirito non dura, se ne va in duecento anni, e molto più rapidamente se ci sono delle rivoluzioni nei rapporti reciproci fra le classi di una società, nella distribuzione del potere entro una società. La mia testa era assolutamente il trastullo della mia anima. Ma almeno non mi confidai con nessuno. Si sciupano dei sentimenti così soavi raccontandoli nei particolari.

59

Page 60: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Non mi resta che tracciare un sommario per non interrompere del tutto il racconto (...). 8.(...) Secondo la teoria della mente tricamerale, l'esistenza allucinatoria di una persona autorevole dopo la morte era un fatto normalissimo. Qual è dunque l'apporto dell'ipnosi che ci consente di fare cose tanto straordinarie, cose che non possiamo fare di solito se non con grande difficoltà? Sui vetri della finestra udiva i colpi secchi e irregolari delle gocce sempre più rade della pioggia e, di tanto in tanto, il vento che frusciava nei vecchi ippocastani di fronte. Ogni vero viennese, secondo il vecchio detto, è un boemo. Quel disprezzo ha un gioco facile, usare il termine impiegato come un'ingiuria è solo una banale volgarità. Il carnefice dei giorni con uguale piede mosse ineguali passi. Non ricordo quanti anni avessi allora, certo non più di sedici. La capacità di persuasione, che gli era connaturata, la applicò alla stupidità del despota. Vi è nella libertà l'impotenza della libertà stessa, ma il silenzio non sopprime ciò che il linguaggio non ha il potere di affermare: la violenza non è meno irriducibile della morte, e se il linguaggio elimina con un espediente l'universale annientamento - l'opera serena del tempo - è solo il linguaggio a soffrirne, a esserne limitato, non il tempo, né la violenza. Chi mi ferma nel mio cammino? Io non posso fare le ammende che vorrei. Le rovine di tempi dolorosi saranno tutte restaurate con doppio ammontare di gioia. Nessuno è di meno o di troppo. Da anni vivo ormai in un amore mortale, irragionevole, nel dubbio; e da sempre mi muovo intorno a quello. Certo, non avrà timore del tempo pigro e delle lontananze, allora le tracce dell'antica educazione l'uomo attesta. Nel sottosuolo, in un'afosa cantina, chiamata zblunk (con parola che imita il tonfo di un corpo dentro una gora), su sudici stramazzi, si accampavano ciurme

60

Page 61: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

di miserabili e gente di fogna, sbricchi, ladri e falsari. Del resto l'ironia non muore per amore della tragedia perché ha saputo, come pochi, infilare il termometro nel retto della guerra. L'unica legge è germogliare e crescere - crescere nella tempesta e nelle intemperie - a dispetto di tutto. Lo scandalo è l'inafferrabile che il desiderio vuole afferrare, è l'indisponibile assoluto di cui vuole assolutamente disporre. Fare la psicologia di qualcuno è sempre, in qualche modo, fare il suo processo. Bisogna che i crimini immaginati dai persecutori siano considerati veri. Il mondo non ancora trasformato non può capire niente di ciò che trascende la rappresentazione persecutoria (...). 9.(...) Il lettore dunque deve ricordare, non soltanto ciò che immediatamente precede, ma tutto l'insieme già esposto; deve saper collegare ciò che gli si dice con ciò che gli venne detto, quand'anche vi sia non poco di mezzo. Si convenne con tacita acquiescenza di partire da mere qualitates occultae, senza curarsi di spiegare queste ultime. A che servono delle spiegazioni che finiscono col ricondurre a qualcosa di non meno sconosciuto del problema iniziale? Ogni tipo di cambiamento ha dunque un negativo nel quale può tramutarsi. Oltre al passaggio dal positivo al negativo che sembra naturale, si verifica però anche un fenomeno di tutt'altro tipo: il capovolgimento di un cambiamento in un altro del tutto diverso. La produzione necessita di un numero sempre maggiore di uomini. Non appena si immagina una via e una vita in via, e un tempo per percorrerla, e una meta da raggiungere, e uno schema di scopo, sembra necessario cadere in inestricabili contraddizioni. E' solo nel rivolgersi a questa sua preistoria che il visibile si riconosce creatura - poiché in questo gesto soltanto esso si scopre come un caso tra infiniti

61

Page 62: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

possibili. Gli psicologi si erano accorti che il reclutamento era più facile se si attingeva da quella gente disperata e disorientata, snervata dal viaggio, priva di resistenze, quando veramente ogni uomo giunto si sentiva alla soglia del buio e del terrore in uno spazio non terrestre. Conosco le mie imperfezioni e non per questo ne vado fiero. Impossessandomi di uno stile che alcuni troveranno ingenuo (quando è così profondo), me ne servirò per interpretare idee che, purtroppo, non parranno forse grandiose. Descrivere le passioni non è nulla; basta nascere un po' sciacallo, un po' avvoltoio, un po' pantera. Noi non ci teniamo, fin qui, infatti sono stato molto conciso, a causa delle mie lungaggini, soltanto immaginarie, giacché adempiono al loro scopo, di braccare, con lo scalpello dell'analisi, le fuggitive apparizioni della verità fin nelle loro ultime difese. Pensai che nulla valeva la pena di mettersi in un simile stato d'angoscia. Non era forse un'assurdità lampante? Alcune persone andavano e venivano, ma la Rambla aveva qualcosa d'irreale. Ti porterò in braccio. A malapena immaginavo di riempire quel vuoto con orrori nuovi. Non aspettarti nulla, neanche nel nero annottare la fiera. Sono sempre stato attratto dalla metafora. Né questo pure, al pari dei pigri, ho lasciato intentato. Non inorridisce la parola chi onore non coglie quando agisce. Questi richiami, queste elusioni, queste incitazioni circolari hanno disposto intorno ai sessi ed ai corpi, non delle frontiere da non oltrepassare, ma le spirali perpetue del potere e del piacere (...). 10.(...) Non vi appaia così amara la battaglia spaventosa che vi attende. Contemplando come se ne va la vita, come viene la morte, in gran silenzio, quanto rapido va via il piacere, come, appena ricordato, dà dolore. Ma nessuno si inganni, no, pensando che debba durare ciò che aspetta più di quanto è

62

Page 63: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

durato ciò che ha visto, giacché ogni cosa deve passare allo stesso modo. Ogni cosa era così intricata, che anche la mente più sottile non riusciva a venirne a capo. Si scriveva sulle bandiere: per la morale cristiana e per amore del prossimo! e si pensava ai lingotti d'oro. Le guardie di confine, da figli dell'Archivio, non si erano accorte di niente. E così eravamo diventati dei regolari cittadini del Sogno. Quell'uomo è stato lui. Tanto inette mi parvero quelle idee, così pomposa e vana la loro esposizione, che le posi immediatamente in relazione alla letteratura. Questo dunque il cruccio (o il pensare addormentato, se volgiamo il sogno, e insieme il terrore quieto, calmo e continuo). E qui si rende utile una piccola considerazione sulla perdita di memoria che la felicità opera a volte sugli uomini migliori. La tua prima azione sia rapida, terribile, da lasciare storditi. La pace, non essendo vera, non è che organizzazione del conflitto. Avanti - ma lasciali nell'incertezza sull'accoglienza che preparerò loro. Voglio che in giro sulla mia fossa, non d'altro istoriata, sia scritto quello che segue, a lettere grosse, in mancanza d'altra materia, con pietra nera o con carbone. Nulla nel gesso sia confitto. La piccola volontà vuole affermare la sua determinazione, ma non può difendere quello che ha preso con la sua violenza - e ne affida la difesa alla violenza sociale. Quando si sono frequentati luoghi dove l'ozio era di rigore, dove tutti vi eccellevano, ci si adatta male a un mondo dove nessuno lo conosce e lo sa godere, dove nessuno respira. La nostalgia della barbarie è l'ultima parola di una civiltà: lo è per ciò stesso anche dello scetticismo. Circoscrisse tutto il dramma nello scioglimento, perché la fine della loro vita fu volgare e simile a tante altre. Si rinchiuse in casa per respirare il ritorno. Non disperare, neanche del fatto che non disperi. Se anche tutto sembra finito, arrivano pure sempre energie novelle. Ciò significa appunto che sei vivo. Se non arrivano, allora qui tutto

63

Page 64: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

è finito, ma definitivamente. Di tutto esiste un surrogato misero, artificiale. Ascoltate i pensieri della mia infanzia. Nessun fatto, perché causa, è già perciò storico (...).

64

Page 65: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Le 999 nottidi

Omar Wisyam

Omar Wisyam trasforma gli slogan che hanno trasformato il mondo!

Contro il situazionismo!

Critica radicale delle rivolte sociali!

Difendetevi dalle libertà ovunque!

Sii realistico, l'impossibile ti vuole!

Non oziate mai!

Disoccupate le fabbriche!

Alienazione immediata della critica!

65

Page 66: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Contro la poesia di tutti!

Contro l'immaginazione!

Tra i recuperatori ci siamo noi!

Nessun consiglio ai proletari!

Sotto la spiaggia, le ossa!

La felicità è un'idea finita!

Abbasso lo spettacolo della società!

Corri compagno, il nuovo mondo non ti aspetterà a lungo!

Chi è Omar Wisyam?

Omar Wisyam è un anonimo salariato del Ministero dei Piaceri della società che trasforma la vita quotidiana di tutti!

La biblioteca delle 999 notti:Dynasty d'un projet historique

66

Page 67: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

La nostra biblioteca comprende un buon numero di testi, tradotti o no, situazionisti e antecedenti e successivi all'I.S.; quasi tutti i materiali prodotti dalle varie ramificazioni di un movimento di pensiero che nell'opera di Guy Debord e dell'I.S. ha tratto l'ispirazione o il migliore motivo di polemica.

Le MILLE NOTTI di OMAR WISYAM hanno pubblicato l'Institut de Préhistoire Contemporaine, Jean-Pierre Voyer (per esempio: Introduzione alla scienza della pubblicità, le Lettere a Lebovici o il prospetto dell'Enciclopedia delle apparenze), Karl von Nichts (l'editore delle Edizioni Anonime, editore di Jean-Pierre Voyer e di Weltfaust), il Gruppo "Krisis", Ernst Lohoff (per esempio: La fine del proletariato come inizio della rivoluzione), Anselm Jappe, Michèle Bernstein, Michel Bounan (oltre a diversi suoi testi, il questionario: "Siete un uomo del vostro tempo?"), Quelques amis français des aarchs, Jaime Semprun, (tra il resto, la "Lettera a Debord del 14.1.1977"), un Anonimo autore francese di "Thank you Saddam", l'Encyclopédie des Nuisances, René Riesel, la Société contre l'Obscurantisme scientiste et le Terrorisme industriel, Association contre l'Obscurantisme Scientiste et le Despotisme Industriel, Bertrand Louart, Guy Bernelas, Michel Gomez, Jacques Philipponneau, Asger Jorn, Bureau of Public Secrets, René Viénet, Stewart Home, Alain Tizon, François Lonchampt, Bernard Rosenthal, Gianni-Emilio Simonetti, Tiqqun, (tra l'altro: le "Tesi sul Partito Immaginario" e "Che cos'è la Metafisica Critica"), Jérôme Ceccaldi, Yves Le Manach, (per esempio: "Guy Debord ed il centro del mondo", e "Il segreto incenerito di Guy Debord"), Errata, Christophe

67

Page 68: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Boursellier, Le fils de Hyde, Giorgio Cesarano, Gianni Collu, Jean-Jacques Raspaud, Adreba Solneman, Bibliothèque des Emeutes, Observatoire de Téléologie, Pierre Brée, Géreard Berréby, Raoul Vaneigem (per esempio: "Banalità di base", “Isidore Ducasse ed il Conte di Lautréamont nelle Poesie”, "Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni", “Brindisi agli operai rivoluzionari” ed altro ancora), Jules-François Dupuis, Ratgeb (Raoul Vaneigem) ("Dallo sciopero selvaggio all'autogestione generalizzata"), Groupe de Rercherches Ennuisibles en milieu saturé, Vincent Kaufmann, Gérard Guégan, Daniel Denevert ("Teoria della miseria, miseria della teoria" ed altri testi), Daniel Blanchard, Émile Marenssin (Jacques Baynac), Jean-François Labrugère, Philippe Rouyau, Jean Barrot, Annie Le Brun, Gianfranco Sanguinetti, Paolo Salvadori, Bernard Gauthier, Gérard Lebovici, le Edizioni Champ Libre, Ab Irato, le Ediciones Alternativas, Nautilus, Ion, Potlatch (per esempio “Il minimo della vita”, “Senza comune misura”, “I grattacieli per la radice”, “Progetto di abbellimenti razionali della città di Parigi” e, tra l'altro, “Ancora uno sforzo se volete essere situazionisti”), l'Internationale Situationniste (le non molto note "Posizioni situazioniste sulla circolazione", oppure "All the King's men", "Il ritorno di Charles Fourier" e gran parte del contenuto dei dodici numeri della rivista), Jean-Marie Apostolidès, Greil Marcus, Des membres de l'Internationale Situationniste et des étudiants de Strasbourg ("Della miseria nell'ambiente studentesco"), Internazionale Situazionista (tra l'altro: "Avviso al proletariato italiano sulle possibilità presenti della rivoluzione sociale"), Gli amici dell'Internazionale, Guy

68

Page 69: pas tout 10

Indice delle Mille Notti

Debord (per esempio la "Corrispondenza" e molte delle sue opere), Los Incontrolados, Les amis internationaux, [Guy Debord] ("Rassegna delle citazioni o deturnamenti della Società dello spettacolo"), La tendenza dell'11 novembre, Felice Piemontese, Joseph Noiret, Alice Debord, Patrick Mosconi, Giorgio Agamben, D. Caboret - P. Dumontier - P. Garrone - R. Labarrièère ("Contro l'E.d.N. Contributo ad una critica del situazionismo"), Les Amis de Némésis, Charles Champetier, Jean-François Martos, Philippe Sollers, Jean-Pierre Baudet ("L'Enciclopedia dei Poteri" e numerose lettere), Louise Lalanne e Meryem Bent Ali, Len Bracken, Gianfranco Marelli, Les Torpilleurs du Mensonge, Los amigos de Ludd, In extremis, John Zerzan, Bob Black, Bill Brown, Jean-Marc Mandosio, Jacques Camatte, etc, etc. Infine le Opere incomplete di Omar Wisyam.

Nota.

Le opinioni espresse dagli autori dei testi collezionati non corrispondono a quelle del traduttore o a quelle del collezionista (in entrambi i casi spesso si tratta dell'identico Omar Wisyam) da cui si discostano, e talvolta di molto, al quale tuttavia non resta che rivendicare, a sé ma non per sé, le impareggiabili esigenze della conoscenza per la critica e della critica impareggiabile e invariante.

69