Partecipazione Politica dei Cittadini Migranti in Spagna

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Progetto cofinanziato da UNIONE

EUROPEA

IPPI (immigrati, partecipazione politica e integrazione)

FEI-2012-Azione 8, PROG-104467

La partecipazione politica degli immigrati e/o dei cittadini di paesi terzi in Spagna

Ricard Zapata-Barrero and Flora BurchiantiGRITIM-Universitat Pompeu Fabra

[email protected] - [email protected]

Ministero dell’InternoDIPARTIMENTO PER LE LIBERTA’ CIVILI E LIMMIGRAZIONE

Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007-2013

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Introduzione

L’immigrazione è diventato un tema politico importante a partire dal 2000, oggetto di campagne elettorali e di specifici interventi normativi. Il dibattito sociale e politico è stato sin dall’inizio incentrato più sulla gestione e sul controllo dell’immigrazione che sull’integrazione, per poi essere successivamente associato, in particolare durante l’esperienza di governo socialista, alla disponibilità occupazionale, da cui ha tratto impulso la regolarizzazione del 2005. Questa sovrapposizione tra migrante e homo economicus ha impedito al dibattito di assumere una visione più profonda e articolata sul ruolo degli immigrati nel contesto sociale e sulla loro partecipazione nell’arena politica.

L’immigrazione in numeri

Immigrati e cittadini di paesi terzi

Dal 1998 al 2008 la popolazione immigrata è cresciuta sino a toccare i cinque milioni. Dal 2009 si è attestata intorno ai 5,5 milioni, pari al 12% della popolazione. L’Europa è la principale area di provenienza degli immigrati; i cittadini di paesi terzi rappresentano il 60% di tutti gli immigrati e il 6,9% dell’intera popolazione residente in Spagna.

Tabella 1. La popolazione residente in Spagna (2010-2012)Fonte: Eurostat, 2013

  2010 2011 2012Unione Europea (27) 502.369.200 503.663.600Totale Spagna 45.989.016 46.152.926 46.196.276Cittadini spagnoli 40.325.491 40.498.296 40.634.209Non spagnoli 5.663.525 5.654.630 5.562.067Di cui comunitari EU27 2.327.843 2.329.153 2.354.501Di cui cittadini di paesi terzi 3.335.682 3.325.477 3.207.566

Tabella 2. Immigrati con permesso di residenza in Spagna (1.09.2012)Fonte: Ministero del Lavoro e della Sicurezza Sociale – Direzione per l’Immigrazione e l’Emigrazione, Osservatorio Permanente sull’Immigrazione, 2012

Area geografica di provenienza   Numero

Totale 5.363.688Unione Europea 2.182.168Cittadini di paesi terzi 3.181.520Resto d’Europa 176.901Africa 1.134.249Nord America 39.002Centro e Sud America 1.463.146Asia 365.185Oceania 1.890Apolidi e individui su cui non si hanno informazioni sulla cittadinanza 1.147

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Acquisizione della cittadinanza spagnola e della doppia cittadinanza

L’acquisizione della cittadinanza è un lungo processo. Anche se essa è concessa senza grosse difficoltà, la gestione di un elevato numero di pratiche da parte dell’amministrazione può comportare un’attesa superiore ai due anni. La legislazione stabilisce che è possibile avanzare una richiesta di cittadinanza dopo 10 anni di residenza legale, anche se per alcune cittadinanze, quelle i cui paesi di origine, in virtù di una comunanza storico-culturale, hanno firmato particolari accordi con la Spagna, esistono procedure semplificate.In forza di una legge del 2007, i figli e i nipoti di Spagnoli esiliati a seguito della guerra civile e dell’instaurazione della dittatura, possono richiedere la cittadinanza - 240.000 sono le persone che hanno acquisito la cittadinanza spagnola per questa via, alla data marzo 2012 (Rubio Marin, Sobrino and al., 2012).I cittadini di paesi terzi che hanno acquisito la cittadinanza spagnola fra il 2002 e il 2011 provengono principalmente dall’Ecuador (186,795), dalla Colombia (116,902) e dal Marocco (77,515).

Tabella 3. Acquisizioni di cittadinanza per continente d’origine.Fonte: Ruth Rubio Marín, Irene Sobrino, Alberto Martín Pérez, Francisco Javier Moreno Fuentes (2012), Country report: Spain, EUDO Citizenship observatory, Country Report, RSCAS/EUDO-CIT-CR 2012/11

Anno Totale EU AmericaLatina Africa Asia2000 11,996 828 6,893 2,575 1,2832001 16,735 1,043 9,447 3,824 1,7872002 21,805 1,226 13,382 4,325 2,131 2003 26,556 1,252 13,954 8,522 2,1222004 38,335 1,426 23,813 9,991 2,1982005 42,829 1,146 31,290 7,346 2,1642006 62,339 1,037 50,254 7,618 2,303 2007 71,810 1,135 56,741 10,312 2,4182008 84,170 1,404 67,443 11,201 2,684 2009 79,597 1,068 66,659 8,816 1,6922010 123,721 1,734 103,971 13,828 2,2942011 114,599 2,086 89,698 18,333 2,536

L’acquisizione della cittadinanza è bassa fra i giovani e si incrementa con l’età.

Tabella 4. Tasso di cittadini di paesi terzi che hanno acquisito la cittadinanza per gruppi di età, 2009 (%)Fonte: Eurostat, Statistiche sull’acquisizione della cittadinanza

TotaleDi cui

SPAGNATotale 0-14 15-39 40+

2.3 0.9 2.1 3.7

Per quanto riguarda la doppia cittadinanza, la legislazione è piuttosto restrittiva. Chi acquisisce la cittadinanza spagnola dovrebbe rinunciare alla propria. L’eccezione è rappresentata dagli Ibero-Americani e dai cittadini i cui paesi hanno storiche relazioni con la Spagna.

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Nativi con background migratorio

In base allo jus sanguinis, chi nasce in Spagna da genitori stranieri non acquisisce automaticamente la cittadinanza spagnola. Solo se la legislazione del paese d’origine dei genitori non concede la cittadinanza ai figli nati in Spagna (ovvero gli apolidi), allora la cittadinanza spagnola può essere concessa alla nascita. La cittadinanza alla nascita è automatica dopo due generazioni.

Fra il 1996 e il 2002, 205.811 bambini sono nati in Spagna da uno o entrambi i genitori stranieri. Negli anni seguenti il numero è cresciuto, fino a raggiungere nel 2008 la cifra di 243.700.

Tabella 5. Popolazione fra 25 e 54 anni per tipologia di background migratorio (in numeri assoluti e come parte del totale della popolazione 25-54) Anno: 2008Fonte: Eurostat, LFS 2008

Autoctoni

Seconde generazioni Prime

generazioni Persone con un

background mistoPersone con un

background straniero

(1 000) % (1 000) % (1 000) % (1 000) %

EU-27 173288.6 82.8 5982.2 2.9 4411.2 2.1 25478.6 12.2

SPAGNA 17015 79.8 200.4 0.9 43.3 0.2 4075.8 19.1

I principali partiti politici spagnoli

I partiti maggiormente rappresentati in Parlamento sono:

a) Partido Popular, centro-destra. Fondato nel 1989 in sostituzione di Alianza Popular, nata 1976 ad opera di alcuni ministri del regime franchista, ha governato il paese dal 1996 al 2004 con Aznar ed è tornato al potere nel 2011 con Rajoy. 800.000 iscritti, 165 deputati, 156 senatori e 561 membri nei Parlamenti regionali.

b) Partido Socialista (PSOE), fondato nel 1879. Ridotto in clandestinità dal 1939 al 1975, ha giocato un ruolo di primo piano durante la transizione (1975-1981). Dal 1982 al 1996 ha governato il paese con Felipe Gonzalez e dal 2004 al 2011 con Jose Luis Rodriguez Zapatero. 217.000 iscritti, 110 deputati, 64 senatori e 360 membri nei Parlamenti regionali.

c) Convergencia y Union, una coalizione di due partiti radicati solo in Catalogna, l’Unione Democratica della Catalogna (UDC) e la Convergenza Democratica della Catalogna (CDC), centro-destra. Amministra la Comunità Autonoma Catalana, con 50 deputati. 60.000 iscritti, 16 deputati e 9 senatori.

d) Izquierda Unida, coalizione di comunisti, gruppi della sinistra, Verdi e partiti di ispirazione socialista. Sorto nel 1986 dall’alleanza del Partito Comunista Spagnolo con altre organizzazioni. 70.000 iscritti, 11 deputati, 2 senatori e 59 membri nei Parlamenti regionali.

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Prerequisiti legali e norme per l’accesso al sistema politico e ai partiti

Come in altri paesi europei, i diritti politici degli immigrati sono pochi. Possono però votare alle comunali quei cittadini i cui paesi hanno firmato accordi di reciprocità con la Spagna sul diritto di voto a livello locale.

Tabella 6. Paesi che godono di particolari facilitazioni per l’acquisizione di cittadinanza e per il godimento dei diritti politici

Diritto alla doppia

cittadinanza1Acquisizione della

cittadinanza spagnola dopo 2 anni di residenza

(invece che 10)

Diritto di voto alle elezioni

locali2

Tutti i paesi americani che parlano spagnolo e

portogheseAndorraFilippine

Guinea EquatorialePortogallo

Persone con origine Sefardita

Tutti i paesi americani che parlano spagnolo e

portogheseAndorraFilippine

Guinea EquatorialePortogallo

Persone con origine Sefardita

EU27--

NorvegiaEcuador

Nuova ZelandaColombia

CilePerù

ParaguayIcelandBolivia

Cape VerdeKorea (end of 2011)

1. Gli altri “nationals” devono manifestare la loro volontà ad acquisire la cittadinanza spagnola, se ciò risulta compatibile con la legislazione del paese di cui sono cittadini.2. Altri paesi (Argentina, Burkina Faso, and Trinidad and Tobago) hanno sottoscritto un accordo con la Spagna che deve ancora essere approvato dal Parlamento. Per i paesi che hanno sottoscritto accordi bilaterali, i votanti devono aver risieduto continuamente e legalmente in Spagna almeno i cinque anni precedenti l’iscrizione nelle liste elettorali. I cittadini Norvegesi devono provare solo 3 anni di residenza alla data delle elezioni.

Prerequisiti legali e il dibattito sul diritto di voto per immigrati e stranieri

Il diritto di voto a livello nazionale e delle comunità autonome non è concesso ai non-Spagnoli. Le elezioni locali, come visto, sono aperte a particolari categorie di cittadini di paesi terzi.

Acceso è il dibattito sulla partecipazione al voto da parte degli immigrati, in particolare a partire dal 2006 (Zapata-Barrero and Zaragoza, 2009). Izquierda Unida è la principale sostenitrice del diritto di voto alle elezioni amministrative sin dal 1990. Anche le organizzazioni della società civile si sono fatte promotrici di campagne in tal senso, tanto che nell’agosto 2006, Izquierda Unida e PSOE hanno dato vita a un’iniziativa parlamentare per estendere il diritto di voto agli stranieri legalmente residenti, che tuttavia non è riuscita a produrre risultati, anche per la forte opposizione del Partido popular.

Il diritto di voto alle elezioni amministrative per i cittadini stranieri

E’ il principio della reciprocità con gli altri paesi a regolare il diritto di voto degli stranieri a livello locale (articolo 13.2 della Costituzione). La maggior parte degli accordi sono stati sottoscritti tra il 2009 e il 2011, eccezione fatta per la Norvegia (1990). Tuttavia, se le elezioni in quei paesi che hanno sottoscritto l’accordo di reciprocità non avvengono nel quadro delle regole democratiche, impedendo ai cittadini spagnoli là residenti un pieno accesso al diritto di

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voto, anche i cittadini di quel paese presenti in Spagna potrebbero venire esclusi dal voto alle elezioni spagnole. I dati comunque registrano una bassa partecipazione degli immigrati al voto. Solo 52.045 cittadini dei paesi con i quali esistono accordi di reciprocità si sono iscritti nei registri elettorali (si ricordi tuttavia che è necessario il possesso di un prerequisito relativo a cinque anni di permanenza continua per iscriversi ai registri elettorali). Alcune associazioni hanno sottolineato che la scarsa pubblicizzazione presso gli immigrati data alla possibilità di esercitare tale diritto potrebbe aver contribuito a limitare la partecipazione. Si prevede comunque che tale numero subisca un incremento alle prossime elezioni del 2015. Altri accordi di reciprocità sono in attesa di essere approvati dal Parlamento. Si profila poi la possibilità di firmare un accordo con il Marocco, da quando la nuova costituzione di questo paese ha legittimato nel 2011 la reciprocità come condizione all’esercizio del diritto di voto a livello locale per gli stranieri. Al momento non si è giunti in Spagna ad una concordanza di vedute tra socialisti e popolari che aprirebbe la strada alla stipula di un accordo che permetterebbe alla prima comunità di immigrati presenti in Spagna di prendere parte alle elezioni amministrative.

Affiliazione ai partiti politici

Non esiste uno specifico requisito per essere membro di un partito politico. La legislazione non limita la partecipazione in tal senso. Per di più, il diritto di associazione per gli stranieri è garantito dalla Legge 4/2000 sull’Immigrazione (art. 8). Limitazioni potrebbero venire solo da regole interne al partito.

Partido Popular (PP)

Il Partito Popolare permette l’affiliazione politica ai non spagnoli, purché siano in grado di provare che la loro residenza è legale. Allo stesso modo, se si è privati del diritto di residenza, si perde anche il diritto di affiliazione. Lo statuto del partito permette che un membro non spagnolo o in possesso della doppia cittadinanza sia affiliato nel proprio paese d’origine ad un altro partito, purché questa affiliazione sia previamente dichiarata ed affine ideologicamente al Partito Popolare.

PSOE

Non c’è alcuna menzione alla cittadinanza nello statuto del partito in merito all’affiliazione politica.

Izquierda Unida

Non è previsto alcun requisito, se non l’affinità ideologica, per essere membri del partito.

Convergencia y Union (Convergencia i Unio)

Non c’è alcuna menzione alla cittadinanza nello statuto dei due partiti in merito all’affiliazione politica.

Stato attuale della partecipazione politica

A livello nazionale e delle comunità autonome non è previsto per i cittadini di paesi terzi l’elettorato attivo e passive, se non acquisendo la cittadinanza spagnola.

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Non esistono dati su immigrati o individui in possesso della doppia cittadinanza presenti in Parlamento. Una ricerca sulla presenza di deputati con background migratorio ha rilevato solo una deputata di origini venezuelane, per parte di madre, e una senatrice con la doppia cittadinanza – spagnola e colombiana.

Anche nelle liste dei candidati alle elezioni nazionali dei partiti politici, dai dati a disposizione risultano presenti 8 candidati con doppia cittadinanza o con background migratorio su 4359 candidati - uno nel partito popolare, quattro nel PSOE, due nell’Unione per il Progresso e la Democrazia (quinto partito in ordine di consensi), uno nei Verdi.

Anche nei Parlamenti delle Comunità autonome i membri con background migratorio sono pochi (due nel Parlamento di Madrid – uno del partito popolare, una del PSOE; uno nel Parlamento della Catalogna, dal 2004 al 2009), anche se in questo caso la mancanza di opportunità è legata soprattutto ad una tradizione consolidata, e cioè che i membri dei parlamenti regionali tendono ad essere individui nati in quella stessa comunità autonoma.

A livello locale, come detto, non è contemplato alcun diritto di elettorato attivo e passivo per gli stranieri, eccetto che per i cittadini comunitari o coloro provenienti da paesi che hanno sottoscritto un accordo di reciprocità con la Spagna. In occasione delle elezioni del 2011, gli immigrati provenienti da quei paesi che avevano stipulato accordi di reciprocità hanno potuto votare per la prima volta e presentarsi come candidati (586 stranieri nel PSOE; 500 nel Partido Popular). Non si è in grado al momento di stabilire quanti candidati erano comunitari e quanti sono stati eletti, fermo restando che la sensazione è ancora di una bassa presenza.

Immigrati e cittadini di paesi terzi nei partiti politici: sfide in termini di organizzazione, leadership, partecipazione e rappresentazione

Immigrati e cittadini di paesi terzi nelle gerarchie dei partiti

Le maglie della partecipazione all’interno dei partiti politici si stanno allargando: rappresentanti immigrati o con un background migratorio sono ormai alla guida dei settori immigrazione, integrazione, diversità (il responsabile dell’immigrazione del Partito della Catalogna è di origini argentine; quello del Partitdo Popular, di origini colombiane; quello del PSOE di origini venezuelane).

Leaders con background migratorio e modelli di percorsi politici

I leaders politici immigrati o con background migratorio sono pochi e non beneficiano di una ampia copertura mediatica che dia risalto alla loro figura. Da notare il ruolo ricoperto da alcuni di essi nel Parlamento della Catalogna.Senza dare adito a generalizzazioni, si può forse affermare che gli immigrati la cui ispirazione politica è riconducibile alla sinistra è più probabile che abbiano una precedente traiettoria come attivisti di organizzazioni immigrate o della società civile, mentre quelli che si rifanno alla destra tendono ad occupare posizioni qualificate; la maggior parte dei politici immigrati o con background migratorio sono impiegati su tematiche migratorie o relative alla diversità.

Organizzazione degli immigrati nella struttura del partito

Il PSOE è il solo partito tra quelli esaminati ad avere una rappresentanza di immigrati nelle proprie strutture, organizzati in gruppi federati (ad esempio il gruppo Afrosocialista, il gruppo degli Arabi Socialisti o il gruppo bulgaro-rumeno) sulla base dell’identità etnica o del paese di

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origine, coordinati dal Segretario dei movimenti sociali.

Anche il partito nazionalista catalano Convergenza Democratica per la Catalogna sta sviluppando una specifica piattaforma per la partecipazione degli immigrati al partito attraverso una specifica Fondazione, coordinata dal Segretario all’immigrazione.

Partiti politici costituiti da immigrati

Molti sono i partiti di immigrati che si sono sviluppati in Spagna, in particolare per le elezioni amministrative del 2011. Alcuni di questi non hanno partecipato alle elezioni (come il PIN, partito delle nuove generazioni di immigrati) mentre altri hanno presentato candidati in molti consigli comunali (come il PIRUM, il partito dei rumeni). Alcuni partiti si costituiscono su basi etniche, altri su basi nazionali, altri ancora su comuni identità culturali (come il PRUNE, il partito per la Rinascita e l’Unione della Spagna, di ideologia islamica) o come aggregazione di più comunità (come il COEM, il partito delle comunità migranti, e il PDEX, il partito degli stranieri).Nessun candidato di questi partiti è stato eletto, sebbene abbiano generato largo interesse da parte dei media.

Conclusioni: la consapevolezza nei partiti e le prospettive future

Le elezioni del 2011 hanno rappresentato un primo passaggio nell’acquisizione della consapevolezza circa il ruolo e la partecipazione dei migranti alla vita politica del paese. I partiti politici stanno cercando ora di stabilire solide relazioni con le organizzazioni di immigrati o di attivarsi direttamente nella creazione di organizzazioni che agiscano come appendice dei partiti e che svolgano un’attività mediatrice fra i potenziali affiliati e i votanti, da un lato, e le strutture del partito, dall’altro lato. Sotto quest’ottica va letta la formazione, all’interno di alcuni partiti, di organizzazioni strutturate sul modello dei gruppi federati del PSOE.

Al di là del fatto che saranno la natura e il peso degli ostacoli strutturali, istituzionali e culturali a determinare la tipologia e l’intensità della partecipazione degli immigrati alla vita politica dei partiti, alcune tematiche - di seguito riportate - richiedono ulteriori approfondimenti per capire se e quanto i partiti politici stiano agendo per promuovere effettivamente la partecipazione e l’inclusione degli immigrati, anche attraverso una maggiore presenza nelle loro liste elettorali, ovvero:

la politica culturale del partito rispetto all’affiliazione e alla militanza; la politica culturale del partito rispetto al tema migratorio; l’interesse del partito nel promuovere la partecipazione degli immigrati; il tipo di relazioni intrattenute con gli immigrati e le loro organizzazioni; le strategie e i processi di mobilitazione delle organizzazioni di immigrati.

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