PARTE I ELEMENTI DI PSICOLOGIA E SOCIOLOGIA CAPITOLO 1 ELEMENTI DI SOCIOLOGIA · 2020. 11. 5. ·...

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SOMMARIO V SOMMARIO PARTE I ELEMENTI DI PSICOLOGIA E SOCIOLOGIA CAPITOLO 1 ELEMENTI DI SOCIOLOGIA 1. Cos’è la sociologia 3 1.1 Micro, macro e meso sociologia 3 1.2. Teorie principali in sociologia 4 1.3. Metodi di ricerca in sociologia 5 1.4. Temi centrali in sociologia 7 2. Il processo di socializzazione 7 2.1. Socializzazione primaria e socializzazione secondaria 8 2.2. La socializzazione continua: dal bambino all’adulto 9 2.3. Socializzazione: varie teorie 10 2.4. Le fasi dello sviluppo psicosociale 10 2.5. Lo sviluppo morale 12 2.6. L’interazionismo simbolico 14 2.7. Il condizionamento sociale 15 2.8. La famiglia 16 2.9. La scuola 17 2.10. Classi sociali e pratiche educative 18 2.11. Devianza e anomia 19 3. La struttura sociale 20 3.1. Status e ruolo sociale 20 3.2. Il conflitto di ruolo 22 3.3. L’istituzione e i bisogni sociali 22 3.4. La società 23 3.5. La comunità 24 3.6. La cultura 25 3.7. I valori, il relativismo culturale e l’etnocentrismo 26 3.8. La disuguaglianza 26 CAPITOLO 2 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO, GENERALE E SOCIALE 1. Definizioni generali 28 1.1. Ambito e classificazioni 29 1.2. Lo sviluppo cognitivo di Piaget 32 1.3. L’influenza del fattore storico-culturale: Lëv Vygotskij 35

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  • SOMMARIO V

    SOMMARIO

    PARTE I ELEMENTI DI PSICOLOGIA E SOCIOLOGIA

    CAPITOLO 1

    ELEMENTI DI SOCIOLOGIA

    1. Cos’è la sociologia 3 1.1 Micro, macro e meso sociologia 3

    1.2. Teorie principali in sociologia 4 1.3. Metodi di ricerca in sociologia 5 1.4. Temi centrali in sociologia 7

    2. Il processo di socializzazione 7 2.1. Socializzazione primaria e socializzazione secondaria 8 2.2. La socializzazione continua: dal bambino all’adulto 9 2.3. Socializzazione: varie teorie 10 2.4. Le fasi dello sviluppo psicosociale 10 2.5. Lo sviluppo morale 12 2.6. L’interazionismo simbolico 14 2.7. Il condizionamento sociale 15 2.8. La famiglia 16 2.9. La scuola 17

    2.10. Classi sociali e pratiche educative 18 2.11. Devianza e anomia 19

    3. La struttura sociale 20 3.1. Status e ruolo sociale 20 3.2. Il conflitto di ruolo 22 3.3. L’istituzione e i bisogni sociali 22 3.4. La società 23 3.5. La comunità 24 3.6. La cultura 25 3.7. I valori, il relativismo culturale e l’etnocentrismo 26 3.8. La disuguaglianza 26

    CAPITOLO 2

    PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO, GENERALE E SOCIALE

    1. Definizioni generali 28 1.1. Ambito e classificazioni 29 1.2. Lo sviluppo cognitivo di Piaget 32 1.3. L’influenza del fattore storico-culturale: Lëv Vygotskij 35

  • VI SOMMARIO

    1.4. Cultura e simboli: Jerome Bruner 36 1.5. Lo sviluppo psicosessuale di Sigmund Freud 37 1.6. Proiezione e introiezione: la teoria di Melanie Klein 38 1.7. Lo sviluppo affettivo di Donald Winnicott 39 1.8. Lo sviluppo evolutivo del bambino secondo René Spitz 41 1.9. La teoria dell’attaccamento di John Bowlby 41

    2. Psicologia generale 44 2.1. il pensiero 44 2.2. Il linguaggio 46 2.3. L’Attenzione 53 2.4. La percezione 55 2.5. L’Apprendimento 57 2.6. L’Intelligenza 60 2.7. La memoria 67 2.8. La motivazione 73 2.9. Le emozioni 77

    2.10. La personalità 81 2.11. La comunicazione 88

    3. Psicologia sociale 91 3.1. Il gruppo 91 3.2. Il gruppo di lavoro 102 3.3. L’organizzazione 105 3.4. Il ruolo organizzativo 113 3.5. La convivenza organizzativa. 116 3.6. La leadership 118 3.7. Gli atteggiamenti 121 3.8. Il pregiudizio 122 3.9. Il Conformismo 124

    3.10. La consistenza sociale 125 3.11. Influenza sociale e potere 125

    PARTE II

    MODELLI E TECNICHE DEL SERVIZIO SOCIALE CAPITOLO 1

    BASI TEORICHE E MODELLI DEL SERVIZIO SOCIALE Premessa 131

    1. Principi e valori del servizio sociale 132 2. Basi teoriche del Servizio Sociale 133 3. Modelli di Servizio Sociale 135

    3.1. Lo sviluppo dei modelli teorici 135

  • SOMMARIO VII

    3.2. Il modello psico-sociale 137 3.3. Il modello Problem-Solving 138 3.4. Il modello funzionale 140 3.5. Il modello centrato sul cliente 140 3.6. Il modello centrato sul compito 141 3.7. Il modello di modificazione del comportamento 142 3.8. Il modello esistenziale 143 3.9. Il modello unitario 143

    3.10. Il modello integrato 144 3.11. Il modello unitario centrato sul compito 145 3.12. Il modello sistemico relazionale 146 3.13. Il modello di rete 148

    CAPITOLO 2

    STRUMENTI E TENICHE DEL SERVIZIO SOCIALE Premessa 151

    1. La documentazione 152 2. La cartella sociale 154 3. Il colloquio 155

    3.1. Le fasi del colloquio 156 4. La visita domiciliare 159 5. La relazione 160

    5.1. Le relazioni professionali 160 5.2. La Riunione 161 5.3. La relazione d’aiuto 162 5.4. Le capacità relazionali dell’assistente sociale 164 5.5. Consapevolezza di sé 165 5.6. Il processo decisionale 166

    6. Il genogramma 167 7. La mappa delle relazioni e delle risorse o Ecomappa 169

    CAPITOLO 3

    CATEGORIE DI INTERVENTO

    1. Infanzia e famiglia 171 1.1. Introduzione 171 1.2. Tutela e protezione 172 1.3. Promuovere e sostenere 173 1.4. Sostegno leggero 173 1.5. La collocazione eterofamiliare 174

  • VIII SOMMARIO

    1.6. L’affidamento familiare 177 1.7. Le famiglie straniere 178 1.8. Segnalazione 179 1.9. L’indagine sociale 180

    1.10. L’allontanamento coatto 182 1.11. La relazione sociale 182 1.12. Costruzione di rete. 183 1.13. La valutazione 184

    2. Gli Anziani 185 2.1. Introduzione 185 2.2. Procedure di accesso agli aiuti 189 2.3. L’Unità valutativa geriatrica (UVG) 190 2.4. Percorsi di assistenza e tutela dell’anziano 190 2.5. Interventi non residenziali 190 2.6. Interventi residenziali 191 2.7. Metodi di valutazione nell’invecchiamento 193

    3. Persone con disabilità 193 3.1. Introduzione all’ICF e la sua struttura 194 3.2. Il contesto italiano e Legge 104/1992 196 3.3. Distinzione tra menomazione, disabilità e handicap 197 3.4. Interventi a tutela delle per persone con disabilità 198

    4. Servizi per la domiciliarità 199 4.1. Centri diurni 199 4.2. Gli interventi erogati a domicilio e di supporto alla famiglia 199 4.3. Gli Interventi di Sostegno Economico 200 4.4. Gli interventi di sollievo 201

    5. I servizi residenziali 201 5.1. Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) 202 5.2. Le comunità alloggio 202 5.3. I sevizi di autonomia 202 5.4. Gruppi Appartamento 202

    6. I servizi di integrazione scolastica e sociale (SISS) 203 6.1. Il Servizio di integrazione lavorativa (SIL) 203

    7. Settore penale-penitenziario degli adulti 204 7.1. L’assistente sociale nel settore penitenziario degli adulti e il

    contesto legislativo 205 7.2. Attività del servizio sociale nel settore penale penitenziario

    degli adulti 207 7.3. Indagini sociali 208 7.4. Gestione delle misure alternative 209 7.5. Collaborazione con gli istituti penitenziari 210

  • SOMMARIO IX

    PARTE III METODOLOGIE DI INDAGINE SOCIALE

    CAPITOLO 1

    LA RICERCA IN AMBITO SOCIALE Premessa 213

    1. Approcci epistemologici 213 1.1. (Neo) Positivismo e Interpretativismo 213

    2. Le fasi della ricerca 214 3. Il disegno della ricerca: qualitativo vs quantitativo 215 4. Le variabili 216 5. Il campionamento 217 6. Attendibilità e validità della ricerca 219

    CAPITOLO 2

    LE TECNICHE QUANTITATIVE Premessa 222

    1. L’inchiesta campionaria o la survey 222 1.1. Attendibilità delle risposte a un’intervista o a un questionario 223 1.2. La formulazione delle domande 224 1.3. Tipologia di domande 225 1.4. Modalità di rilevazione: intervista faccia a faccia, telefonica e

    l’autocompilazione 226 1.5. Lo scaling 227

    2. L’inchiesta sperimentale 229 2.1. L’esperimento in laboratorio 230 2.2. Il consenso informato 230 2.3. La fase di debriefing 231 2.4. Il disegno randomizzato controllato 231 2.5. Il disegno quasi sperimentale 232

    3. Il sondaggio 232 CAP III

    LE TECNICHE QUALITATIVE Premessa 234

    1. Il disegno qualitativo 234 1.1. La documentazione e la ricerca di sfondo 235

    2. L’osservazione 235

  • X SOMMARIO

    2.1. L’osservazione scientifica 235 2.2. L’osservazione “partecipante” 236 2.3. Le annotazioni di campo 237

    3. L’intervista qualitativa 237 3.1. Tipologie di intervista 237 3.2. L’intervista focalizzata 238 3.3. Il focus group 238 3.4. Interlocutori dell’intervista 239 3.5. Vantaggi e svantaggi dell’intervista 240

    4. Il metodo etnografico 241 4.1. Il ruolo dei partecipanti 242

    5. Le storie di vita o metodo biografico 242 PARTE IV

    PROGETTAZIONE NELL’AMBITO DEL SERVIZIO SOCIALE CAPITOLO 1

    PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE SOCIALE Premessa 247

    1. Progettare nel sociale 247 1.1. La pianificazione sociale 248 1.2. La programmazione 248 1.3. La progettazione 248

    2. Teorie sulla pianificazione sociale 249 2.1. L’approccio struttural-funzionalista 249 2.2. L’ottica conflittualista 249 2.3. Il modello razionalistico-aprioristico e il modello incrementale 249 2.4. L’approccio pragmatico per obiettivi 250

    CAPITOLO 2

    LA STESURA DEL PROGETTO Premessa 251

    1. Cos’è un progetto 251 1.1. Definizione di progetto 251 1.2. Caratteristiche del progetto 251 1.3. Il modello Project Cycle Management (PCM) 252

  • SOMMARIO XI

    1.4. Un progetto di “successo” 253 1.5. Le fasi del ciclo di vita di un progetto 254

    2. La struttura del progetto 256 2.1. Definizione e analisi del problema 256 2.2. Le finalità 257 2.3. Gli obiettivi 257 2.4. Beneficiari dell’intervento o popolazione target 260 2.5. Le attività e le risorse 260 2.6. La struttura organizzativa 265 2.7. La valutazione del progetto 265

    3. Il modello community-based 269 3.1. Concezione di salute 269 3.2. Assunti teorici di base 270 3.3. I livelli di intervento 272 3.4. L’empowerment 273 3.5. Il Sostegno Sociale 274 3.6. Azioni professionali di “comunità” 276 3.7. I gruppi self-help o di auto-aiuto 277 3.8. L’analisi di comunità 279 3.9. Il lavoro di rete 281

    CAPITOLO 3

    LA PROGETTAZIONE INDIVIDUALIZZATA Premessa 283

    1. L’ICF (La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) 283

    1.1. La nascita dell’ICF 283 1.2. La concettualizzazione di funzionamento e di disabilità 284 1.3. Utilità e scopi dell’ICF 285 1.4. La struttura dell’ICF 285 1.5. La codifica dell’ICF 287 1.6. I qualificatori 288 1.7. La diagnosi funzionale e la stesura del PEI 289

    2. Il PEI (Piano Educativo Individualizzato) 289 2.1. Cosa contiene il PEI 290 2.2. Struttura generale del PEI 290 2.3. Il PEI nelle comunità residenziali per minori 292 2.4. Obiettivi del PEI in comunità 293

    3. Il Progetto Quadro 293 3.1. Raccomandazioni per la stesura 294

    4. Il PDP (Piano Didattico Personalizzato) 295

  • XII SOMMARIO

    PARTE V LEGISLAZIONE SOCIALE E SOCIO-SANITARIA

    CAPITOLO 1

    LEGISLAZIONE SOCIALE

    1. La legislazione sociale: nozione. 299 2. Autonomia e modelli della legislazione sociale. 299

    2.1. L’insieme “legislazione sociale”. 299 3. Le fonti della legislazione sociale. 300

    3.1. Le fonti di diritto internazionale e sovranazionale. 300 3.2. Le fonti nazionali. 301 3.3. Le fonti regionali. 302 3.4. La contrattazione collettiva. 302

    4. I principi costituzionali. 303 5. I soggetti della legislazione sociale. 303

    5.1. Il CNEL. 303 5.2. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. 305 5.3. Gli istituti di assicurazione sociale. 305 5.4. I privati.

    CAPITOLO 2

    SERVIZI SOCIALI E INTERVENTI SOCIO-SANITARI Sezione I

    1. Il fondamento giuridico dell’assistenza sociale. 307 2. Il sistema integrato: interventi e servizi sociali. 307 3. L’organizzazione dell’assistenza sociale: il principio di sussidiarietà

    e i rapporti tra Stato ed altri soggetti pubblici e privati. 308 4. I soggetti pubblici dell’assistenza: competenze. 308

    4.1. Le competenze dello Stato. 308 4.2. Le competenze delle Regioni e dei Comuni. 308

    5. Il terzo settore. 308 5.1. La riforma del terzo settore. 309 5.2. La nuova disciplina del terzo settore: il d.lgs. n. 117/2017. 310 5.3. Il Registro unico nazionale del terzo settore. 310 5.4. Alcuni enti del terzo settore. 311 5.5. Le imprese sociali, le cooperative sociali e le società di mutuo

    soccorso. 311 5.6. Gli organismi per la promozione ed il sostegno degli enti del

    terzo settore: la Fondazione Italia Sociale e l’Organismo nazionale di controllo. 312

  • SOMMARIO XIII

    5.7. Il servizio civile universale. 313 5.8. Il cinque per mille. 313

    6. Il coordinamento e la programmazione dei servizi sociali e il Piano sociale nazionale 2018-2020: premessa. 315

    6.1. La Rete della protezione e dell’inclusione sociale. I Piani di pro-grammazione: la l. n. 328/2000. 315

    6.2. Il Piano sociale nazionale 2018-2020. 316 7. La Carta dei servizi sociali. 316

    7.1. I titoli per acquistarli. 317 7.2. I c.d. voucher. 317

    8. Il sistema informativo unitario dei servizi sociali. 318 9. Il servizio sociale professionale e il segretariato sociale. 319

    10. Il sostegno delle responsabilità familiari e le politiche per la famiglia. 320

    10.1. La legge di bilancio 2020. 320 10.2. Gli interventi prioritari: la l. n. 328/2000. 321 10.3. L’Osservatorio nazionale sulla famiglia. 321 10.4. Gli asili nido e i servizi per l’infanzia. 322

    11. Le politiche contro la povertà: il Piano povertà 2018-2020. 322 11.1. Gli interventi contro la povertà e l’esclusione sociale. 323 11.2. Le Politiche Europee di contrasto alla povertà. 323 11.3. Soglie di povertà 324 11.4. Il contrasto alla povertà: gli interventi sociali. 324

    Sezione II 1. Il finanziamento delle politiche sociali e il Fondo nazionale per

    le politiche sociali. Il Fondo sociale europeo e i piani operativi (PON e POR). 325

    2. Il Fondo per le non autosufficienze e il Fondo povertà. 328 2.1. Il Fondo da ripartire per l’introduzione del reddito di cittadinanza. 328

    3. L’ISEE. 329 3.1. Funzione e tipologie. 329 3.2. Modalità di calcolo. 330 3.3. Nucleo familiare. 331

    Sezione III 1. I destinatari degli interventi e dei servizi sociali. 331 2. I grandi invalidi del lavoro. 331 3. Gli interventi per le persone disabili. 332

    3.1. L’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. 332

    3.2. L’assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare: la legge n. 112/2016, c.d. “Dopo di noi”. 333

    3.3. Permessi e congedi per i soggetti con handicap e per coloro che 335

  • XIV SOMMARIO

    li assistono. 3.4. L’accertamento della disabilità. 336

    4. Le prestazioni economiche a favore degli invalidi civili. 337 4.1. Il riconoscimento dell’invalidità civile. 339 4.2. I sordi. 339 4.3. I ciechi civili. 339 4.4. I sordociechi. 340

    5. L’assegno sociale agli ultrasessantacinquenni privi di reddito. 340 6. Le misure a sostegno delle famiglie. 341

    6.1. La carta della famiglia. 341 6.2. L’assegno di natalità (il c.d. bonus bebè). 342 6.3. Il premio alla nascita (il c.d. bonus mamme domani). 342 6.4. Il c.d. bonus asilo nido. 343 6.5. L’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli. 343 6.6. L’assegno di maternità di base. 344 6.7. L’assegno di maternità per lavori atipici e discontinui. 344

    7. Le misure di contrasto alla povertà: il reddito e la pensione di cittadinanza. 344

    7.1. Il reddito minimo di inserimento e il Sostegno per l’Inclusione Attiva. 344

    7.2. Il Reddito di inclusione e il Reddito e la Pensione di cittadinanza. 344 7.3. Il Reddito di cittadinanza come misura di contrasto alla povertà. 345 7.4. Il Patto per l’inclusione sociale e la valutazione multidimensionale. 347 7.5. La pensione di cittadinanza come misura di contrasto alla

    povertà delle persone anziane. 348 CAPITOLO 3

    LA TUTELA SOCIALE DEL LAVORO Sezione I

    1. Il diritto del lavoro: nozione. 349 2. La normativa del diritto del lavoro: il jobs act. 350

    Sezione II 1. Il lavoro. Il benessere organizzativo. 351 2. La motivazione al lavoro. 352 3. L’orientamento professionale. 352 4. La selezione del personale. 352 5. L’adattamento al lavoro. 352

    5.1. I nuovi problemi: il mobbing. 352 5.2. Il mobbing: discendete; ascendente; orizzontale. 353 5.3. La tutela del lavoratore in caso di mobbing. 354

  • SOMMARIO XV

    6. La fatica e lo sforzo. 356 6.1. La fatica mentale. 356 6.2. La saturazione psicologica. 356 6.3. Il carico mentale. 356 6.4. Il clima aziendale. 356

    Sezione III 1. L’attuale sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro. 356

    1.1. Il collocamento della manodopera. 356 1.2. Le riforme del collocamento. 357 1.3. L’Anpal. 358

    2. Le modalità di assunzione dei lavoratori. 358 2.1. Le assunzioni incentivate. 358

    3. La somministrazione di lavoro. 362 3.1. Il contratto di somministrazione: nozione e caratteristiche. 363 3.2. Il divieto di ricorso alla somministrazione. 364

    4. Le tutele dei lavoratori sul mercato e nel rapporto di lavoro. 364 Sezione IV

    1. Le misure di politica attiva del lavoro. 367 1.1. L’organizzazione delle politiche attive. 367 1.2. I servizi per il lavoro. 368 1.3. Il Reddito di cittadinanza. 368

    2. Il Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro. 369 3. Il collocamento mirato dei disabili e le misure per l’occupazione

    dei lavoratori disabili. 370 3.1. Il principio del collocamento mirato. 370 3.2. I beneficiari dei servizi e le condizioni di disabilità. 370 3.3. I datori di lavoro soggetti all’obbligo di assunzione e le quote di

    riserva. 370 3.4. Svolgimento del rapporto di lavoro. 371 3.5. Lo strumento della convenzione per l’inserimento lavorativo dei

    disabili. 372 3.6. Le misure per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle

    persone con disabilità da lavoro: il c.d. correttivo al Jobs Act. 372 3.7. Le deroghe all’assunzione dei lavoratori disabili. 373

    4. L’occupazione dei lavoratori stranieri. 373 4.1. Principi generali. 373 4.2. Le sanzioni per l’occupazione di stranieri irregolari. 374

    5. La tutela del lavoro femminile. 375 5.1. Il codice delle pari opportunità. 376 5.2. La tutela differenziata e le azioni positive. 377 5.3. La conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di vita. 378 5.4. Il congedo per le donne vittime di violenza di genere. 378

  • XVI SOMMARIO

    5.5. Le forme di sostegno per i genitori che lavorano. 378 Sezione V

    1. Gli ammortizzatori sociali. 380 1.1. Principi generali ed evoluzione normativa. 380

    2. Le integrazioni salariali: la cassa integrazione guadagni. Nozione e finalità. 382

    2.1. L’intervento ordinario di integrazione salariale. 382 2.2. L’intervento straordinario di integrazione salariale. 384

    3. I fondi di solidarietà. 387 4. I contratti di solidarietà. 389

    4.1. I contratti di solidarietà difensiva. 389 4.2. I contratti di solidarietà espansiva. 389

    5. Il contratto di espansione. 390 5.1. La nuova prestazione dell’assicurazione sociale per l’impiego. 390

    6. Gli interventi per l’assistenza alla ricerca di impiego. 390 6.1. Verso un nuovo sistema di protezione sociale: l’assistenza sul

    mercato del lavoro. 390 6.2. La ricollocazione: il patto di servizio personalizzato. 395 6.3. Il sistema sanzionatorio a carico dei lavoratori disoccupati

    inadempienti. 395 CAPITOLO 4

    LE ASSICURAZIONI SOCIALI Sezione I

    1. La previdenza sociale. 399 2. Il rapporto giuridico previdenziale. 399

    2.1. Gli erogatori delle prestazioni. 399 2.2. Gli obbligati alla contribuzione. 400 2.3. I protetti o beneficiari delle prestazioni. 400

    3. L’oggetto del rapporto previdenziale. 400 3.1. I rischi professionali. 401 3.2. I rischi non professionali. 401

    4. L’organizzazione della tutela: il rapporto previdenziale. 401 4.1. La tipologia delle prestazioni previdenziali. 401

    5. La contribuzione. 401 5.1. Natura giuridica e tipologie di contributi. 402 5.2. L’obbligatorietà della contribuzione. 402 5.3. La misura della contribuzione: l’aliquota contributiva. 402 5.4. La prescrizione dei contributi previdenziali. 403 5.5. Il principio di automaticità delle prestazioni previdenziali. 404

    6. La gestione finanziaria degli enti previdenziali: il rapporto tra 404

  • SOMMARIO XVII

    contributi e prestazioni. 7. Le riforme del sistema pensionistico. 405

    7.1. La c.d. riforma Amato (d.lgs. n. 503/1992). 405 7.2. La c.d. riforma Dini (l. n. 335/1995). 405 7.3. La c.d. riforma Prodi (l. 449/1997). 405 7.4. La c.d. riforma Maroni (l. n. 243/2004). 405 7.5. Il c.d. Protocollo welfare (l. n. 247/2007). 406 7.6. La manovra economica del 2010. 406 7.7. La manovra economica del 2011 e la legge di stabilità del 2012. 406

    8. La c.d. riforma Fornero (d.l. n. 201/2011, conv. in l. n. 214/2011). 406 9. Gli ultimi interventi sul sistema pensionistico. La riforma delle

    pensioni del 2019 (d.l. n. 4/2019, conv. in l. n. 26/2019). 407 9.1. Le misure in materia previdenziale delle leggi di bilancio del 2017

    e del 2018. 407 9.2. La riforma del sistema pensionistico nel decreto pensioni del

    2019 (d.l. . 4/2019, conv. in l. n. 26/2019). 407 10. Il calcolo delle pensioni. 407

    10.1. I diversi sistemi di calcolo. 408 10.2. Il sistema misto o pro rata. 408

    11. I trattamenti pensionistici. 409 11.1. La c.d. pensione di vecchiaia e l’adeguamento alla speranza di

    vita. 409 11.2. La c.d. pensione anticipata (ordinaria, contributiva e quota 100). 412 11.3. Le pensioni di invalidità e di inabilità. 413 11.4. I trattamenti in favore dei superstiti. 414

    12. Trattamenti minimi e integrazione delle pensioni, perequazione e cumulo. 415

    12.1. Trattamento minimo della pensione. L’integrazione della pensione: lo stato di bisogno. 416

    12.2. Maggiorazione sociale (l. n. 544/1988). 416 12.3. La somma aggiuntiva c.d. una tantum (l. n. 127/2007). 416 12.4. Importo aggiuntivo (l.n. 388/2000). 417 12.5. Incremento delle pensioni in favore di soggetti disagiati (l.n.

    448/2001). 417 12.6. Perequazione automatica delle pensioni. 417 12.7. La riduzione delle c.d. pensioni d’oro. Il cumulo di solidarietà. 418 12.8. Il cumulo tra più pensioni. 419 12.9. Il cumulo tra pensione e redditi. 419

    13. La tutela previdenziale della famiglia. 420 13.1. L’assegno per il nucleo familiare. 420 13.2. Gli assegni per il nucleo familiare per gli iscritti alla gestione

    separata INPS. 420

  • XVIII SOMMARIO

    13.3. L’erogazione dell’assegno e le nuove modalità di presentazione della domanda per il 2019. 421

    14. Il Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti (c.d. Fondo casalinghe). 421

    15. La previdenza complementare. 421 15.1. La disciplina. 422 15.2. Le modalità di adesione alla previdenza complementare. 422 15.3. Le prestazioni erogate dai fondi pensione. 422

    Sezione II 1. L’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie

    professionali. 423 2. Origine e fondamento dell’assicurazione. 423

    1.1. Disciplina normativa. 424 2. Funzione e fondamento dell’assicurazione. 424

    2.1. I presupposti del rapporto assicurativo. 424 2.2. I beneficiari. 425

    3. L’oggetto dell’assicurazione: l’infortunio sul lavoro. 425 3.1. L’infortunio indennizzabile. 425 3.2. L’Infortunio in itinere. 426

    4. La malattia professionale. 426 4.1. Le malattie tabellate. 427 4.2. Le malattie non tabellate (sistema misto). 427 4.3. Profilo probatorio. 428

    5. Le prestazioni. 428 5.1. Gli adempimenti del lavoratore e del datore di lavoro. 428 5.2. Prestazioni sanitarie e cure termali. 429 5.3. Prestazioni economiche. 429 5.4. Le prestazioni economiche secondo il criterio del danno

    biologico. 430 6. L’assegno continuativo mensile ai superstiti, di incollocabilità e di

    assistenza personale continuativa. 430 6.1. La responsabilità del datore di lavoro per l’infortunio o la malattia

    professionale. 431 6.2. Il Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime dei gravi

    infortuni sul lavoro. 431 6.3. Il Fondo per le vittime dell’amianto. 432 6.4. L’assicurazione contro malattie e lesioni causate da raggi X e

    sostanze radioattive. 432 6.5. L’assicurazione contro gli infortuni domestici. 432

  • SOMMARIO XIX

    CAPITOLO 5 LA VIGILANZA IN MATERIA DI LEGISLAZIONE SOCIALE

    1. L’attività di vigilanza e criteri ispiratori della riforma. 435 2. Le funzioni di vigilanza dell’Ispettorato nazionale del lavoro. 435 3. Gli strumenti dell’attività di vigilanza. 436

    3.1. L’interpello. 436 3.2. L’ispezione. 437 3.3. Le disposizioni. 437 3.4. La conciliazione monocratica. 437 3.5. La diffida accertativa per crediti patrimoniali. 437 3.6. La prescrizione. 438

    4. Le misure per prevenire e reprimere il lavoro nero. Il Libro unico del lavoro. 438

    4.1. La maxisanzione amministrativa in caso di lavoro nero. 439 4.2. Il provvedimento di sospensione dei lavoratori. 439

    CAPITOLO 6

    LEGISLAZIONE SANITARIA.
IN SPECIE, I SERVIZI

    SOCIO-SANITARI Sezione I

    1. Il diritto alla salute: caratteri essenziali. 440 2. Il Servizio Sanitario Nazionale: premessa. 441

    2.1. Le origini. 442 2.2. La crisi del modello originale. 443 2.3. La prima riforma del SSN. 444 2.4. La seconda riforma del SSN. 446 2.5. Il periodo successivo. 447

    3. L’Unità Sanitaria Locale: origine e qualificazione. 448 3.1. L’Unità Sanitaria Locale: l’organizzazione. 449

    4. Gli organi dell’Azienda sanitaria locale. 451 4.1. Il direttore generale. 452 4.2. Il direttore amministrativo e il direttore sanitario. 455 4.3. Incompatibilità e ineleggibilità alle cariche di direttore

    (generale, amministrativo, sanitario). 456 4.4. Il collegio dei sanitari. 457 4.5. Il collegio dei revisori. 457 4.6. Il collegio di direzione. 457

    5. L’organizzazione dell’Azienda sanitaria locale. 458 5.1. I distretti sanitari. 458

  • XX SOMMARIO

    5.2. I dipartimenti di prevenzione. 459 5.3. I presidi ospedalieri. 460

    6. Le Aziende ospedaliere: origine ed evoluzione. 460 6.1. Le Aziende ospedaliere universitarie. 462 6.2. Il Regolamento standard di cui al d.m. n. 70/2015. 463

    7. Il Piano Sanitario Nazionale. 464 7.1. Il Piano Sanitario Regionale. 467 7.2. Il Piano attuativo locale. 467

    8. I livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA). 468 8.1. Evoluzione storica. 468 8.2. Le prestazioni garantite dal SSN. 470 8.3. Gli ambiti operativi dei LEA. 472

    9. L’integrazione socio-sanitaria. 473 10. I servizi farmaceutici: premessa. 473

    10.1. I servizi farmaceutici. 474 11. La fruizione dei servizi sanitari. 475

    11.1. Gli assistiti. 475 11.2. Il Sistema tessera sanitaria. 476 11.3. La tessera sanitaria. 476 11.4. La ricetta elettronica. 477 11.5. Il fascicolo sanitario elettronico. 478

    12. Il Patto per la salute. 478 12.1. La maratona per la salute. 478 12.2. I vincoli stabili dalla legge di bilancio 2019. 478

    Sezione II 1. L’assistente sociale. 479

    1.1. I caratteri. 480 1.2. La l. n. 2/2018: il riordino delle professioni sanitarie. 481

    2. Le prestazioni sanitarie. 481 2.1. Gli interventi preventivi. 481 2.2. La profilassi preventiva: le vaccinazioni. 482 2.3. La l. n. 119/2017: le vaccinazioni obbligatorie. 482

    3. La salute mentale. Il trattamento sanitario obbligatorio. 482 4. Hiv/aids e assistenza sanitaria. 483 5. L’assistenza ai disabili. 483 6. La l. n. 104/1992. Inserimento e integrazione sociale. 485 7. La tutela della maternità. 485

    7.1. Il consultorio. 485 7.2. L’interruzione volontaria di gravidanza. 486

    8. L’assistenza agli anziani. 486 9. L’assistenza agli stranieri: regolari, irregolari, minori. 487

    10. L’assistenza ai malati terminali. 488

  • SOMMARIO XXI

    10.1. Le cure palliative. 488 10.2. Hospice. 489

    11. I malati celiaci. 489 PARTE VI

    ELEMENTI DI DIRITTO COSTITUZIONALE CAPITOLO 1

    L’ORDINAMENTO GIURIDICO

    1. L’ordinamento giuridico: definizione, caratteri e criteri di classificazione. 493

    2. Le norme giuridiche. 494 CAPITOLO 2

    GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLO STATO

    1. Lo Stato. 495 2. Il popolo. 496 3. Il territorio. 499 4. La sovranità. 500

    CAPITOLO 3

    FORME DI STATO E FORME DI GOVERNO

    1. Le forme di Stato. 501 2. Le forme di governo. 505 3. Il modello italiano. 506

    CAPITOLO 4

    L’ORDINAMENTO COSTITUZIONALE ITALIANO

    1. La Costituzione. 508 2. L’ordinamento costituzionale italiano. 508

    CAPITOLO 5

    LE FONTI DEL DIRITTO

    1. Le fonti del diritto 512 2. Norma e disposizione. 512 3. Il sistema delle fonti nel diritto italiano. 513

  • XXII SOMMARIO

    4. Le fonti primarie. 514 4.1. Le fonti rinforzate e atipiche. 517 4.2. Il principio di legalità e la riserva di legge. 517

    5. Le fonti secondarie. 518 6. Le fonti-fatto. 519 7. Le fonti dell’Unione Europea. 520

    CAPITOLO 6

    DIRITTI E LIBERTÀ

    1. Libertà e diritti costituzionalmente garantiti. 523 2. I principi fondamentali. 523 3. I rapporti civili. 527

    3.1. La libertà personale. 528 3.2. La libertà di domicilio. 530 3.3. La libertà e la segretezza della corrispondenza. 531 3.4. La libertà di circolazione. 531 3.5. La libertà di riunione. 532 3.6. La libertà di associazione. 532 3.7. La libertà religiosa. 533 3.8. La libertà di manifestazione del pensiero. 533 3.9. Riserva di legge per le prestazioni personali e patrimoniali. 534

    3.10. Il diritto di difesa. 535 3.11. Il diritto al giudice naturale. 535 3.12. Il principio di legalità e di irretroattività in ambito penale. 535 3.13. Il divieto di estradizione per motivi politici. 536 3.14. I principi fondamentali dell’art. 27 Cost. 537 3.15. La responsabilità dei pubblici dipendenti. 537

    4. I rapporti etico-sociali. 538 5. I rapporti economici. 541

    5.1. La disciplina costituzionale della proprietà. 543 6. I rapporti politici. 545

    6.1. L’elettorato attivo e passivo. 545 6.2. I sistemi elettorali. 548 6.3. Il nuovo sistema elettorale italiano. 549 6.4. La libertà di associazione in partiti politici. 550 6.5. Gli istituti di democrazia diretta: petizione e referendum. 551 6.6. L’accesso ai pubblici uffici e alle cariche elettive. 553 6.7. I doveri costituzionali. 553

  • SOMMARIO XXIII

    CAPITOLO 7 L’ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

    I IL PARLAMENTO. 556

    1. La struttura del Parlamento: il bicameralismo. 557 2. Le fonti del diritto parlamentare: i regolamenti parlamentari. 558 3. Le prerogative delle Camere. 558 4. L’organizzazione interna delle Camere. 559 5. Lo status di parlamentare. 561 6. Le funzioni del Parlamento. 562

    6.1. La funzione legislativa. 562 6.1.1. Il procedimento di formazione delle leggi ordinarie. 562 6.1.2. Il procedimento di formazione delle leggi costituzionali. 565

    6.2. La funzione di indirizzo e controllo. 566 II IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. 566

    1. I poteri del Presidente della Repubblica. 567 2. La controfirma e la responsabilità del Presidente della Repubblica. 568

    III IL GOVERNO. 569 1. Il Presidente del Consiglio dei Ministri. 571 2. Il Consiglio dei Ministri. 573 3. I Ministri. 574 4. Le funzioni del Governo. 575 5. Gli atti con forza di legge del Governo: decreti legislativi e

    decreti-legge. 576 6. La potestà regolamentare e le tipologie di regolamenti

    dell’Esecutivo. 580 IV LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. 582

    1. I principi costituzionali. 582 2. L’organizzazione della pubblica amministrazione. 586

    2.1. L’apparato amministrativo centrale dello Stato. 586 2.2. L’amministrazione periferica dello Stato. 588

    3. Gli enti pubblici. 589 V LA MAGISTRATURA. 591

    1. La funzione giurisdizionale: giurisdizione ordinaria e giurisdizioni speciali. 591

    2. L’autonomia e l’indipendenza della magistratura. 593 3. Il giusto processo. 595 4. Il Consiglio Superiore della Magistratura. 596

    VI LA CORTE COSTITUZIONALE. 596

  • XXIV SOMMARIO

    1. La giustizia costituzionale. 596 2. Le attribuzioni della Corte costituzionale. 599 3. Il giudizio di legittimità costituzionale. 599

    3.1. Il giudizio di legittimità in via incidentale. 600 3.2. Il giudizio di legittimità in via principale. 602

    4. Le pronunce della Corte Costituzionale. 602 5. Il giudizio sui conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato e tra

    Stato e Regioni. 606 6. Il giudizio sulle accuse nei confronti del Presidente della

    Repubblica. 608 7. Il giudizio sull’ammissibilità del referendum. 609

    VII GLI ORGANI AUSILIARI. 610 1. Il Consiglio di Stato. 610 2. La Corte dei conti. 611 3. Il CNEL. 613 4. Il Consiglio supremo di difesa. 613

    PARTE VII

    ELEMENTI DI DIRITTO AMMINISTRATIVO CAPITOLO 1

    ELEMENTI DI DIRITTO AMMINISTRATIVO

    1. La nozione di pubblica amministrazione. 619 2. I principi che governano l’attività della Pubblica amministra-

    zione. 619 2.1. Il principio di legalità. 619 2.2. Il principio di buon andamento. 620 2.3. Il principio di imparzialità della P.A. 620 2.4. I principi di pubblicità e trasparenza. 621 2.5. I principi europei. 622

    2.5.1. Il principio del legittimo affidamento. 622 2.5.2. Il principio di proporzionalità. 623 2.5.3. Il principio del giusto procedimento. 623

    3. L’attività politica e l’attività amministrativa. 624 4. Gli atti politici 624 5. Gli atti di alta amministrazione. 626 6. Atti e provvedimenti amministrativi. Cenni. 626

  • SOMMARIO XXV

    CAPITOLO 2 LE SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE

    1. Le situazioni giuridiche soggettive nel nostro ordinamento. 628 2. Il diritto soggettivo. 629 3. L’interesse legittimo. 629 4. La tutela delle posizioni giuridiche soggettive. 630 5. Interessi semplici e interessi di fatto. 631 6. Interessi collettivi e interessi diffusi. 632 7. L’azione di classe (class action). 633

    7.1. La class action contro la Pubblica Amministrazione. 634 CAPITOLO 3

    L’AMMINISTRAZIONE IN SENSO SOGGETTIVO

    1. Modello costituzionale. 636 2. L’organizzazione amministrativa statale: il pluralismo della P.A. 636 3. Il modello ministeriale 637 4. Il modello dell’ente pubblico 639 5. Il modello dell’Autorità amministrativa indipendente 639 6. Il modello delle società a partecipazione pubblica 641

    6.1. Natura giuridica 641 6.2. La disciplina recata dal T.U. società partecipate (d.lgs. n.

    175/2016) 641 7. I soggetti pubblici di matrice europea 642

    7.1. Organismi di diritto pubblico 643 7.2. Imprese pubbliche 643 7.3. Soggetti in house 643

    CAPITOLO 4

    L’AMMINISTRAZIONE IN SENSO OGGETTIVO

    1. Attività amministrativa attiva, consultiva e di controllo. 645 2. L’attività discrezionale e vincolata. 646 3. Legittimità e merito dell’azione amministrativa. 647

    3.1. La discrezionalità tecnica. 648 4. L’atto amministrativo. 649 5. I pareri. 650 6. Il provvedimento amministrativo. 652

    6.1. Le caratteristiche del provvedimento amministrativo. 652 6.2. La forma del provvedimento amministrativo. 653

  • XXVI SOMMARIO

    6.3. La struttura del provvedimento amministrativo. 654 6.4. La motivazione del provvedimento amministrativo. 655 6.5. L’efficacia del provvedimento amministrativo. 656

    CAPITOLO 5

    IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

    1. Il procedimento amministrativo. 657 2. Le fasi del procedimento amministrativo. 658

    2.1. La fase dell’iniziativa. 658 2.2. La fase istruttoria. 659 2.3. La fase decisoria. 659 2.4. La fase integrativa dell’efficacia. 659

    3. I termini di conclusione del procedimento. 660 3.1. Il mancato rispetto dei termini di conclusione del

    procedimento. 661 3.2. Il silenzio della P.A. 663

    4. Il responsabile del procedimento. 663 5. La partecipazione al procedimento amministrativo. 664 6. La comunicazione di avvio del procedimento. 665

    6.1. Le ipotesi di esonero dall’obbligo di comunicazione di avvio del procedimento. 666

    6.2. Contenuti della comunicazione di avvio del procedimento. 667 7. Intervento nel procedimento e diritti dei partecipanti. 667 8. Il preavviso di rigetto. 668 9. L’ambito di applicazione della legge sul procedimento

    amministrativo. 669 CAPITOLO 6

    LA PATOLOGIA DELL’ATTO

    1. I profili patologici dell’atto amministrativo. 670 2. L’invalidità dell’atto amministrativo. 670 3. La nullità. 671 4. L’annullabilità. 673 5. I vizi non invalidanti. 674 6. I rimedi contro gli atti illegittimi e inopportuni: l’autotutela. 675

    6.1. Il riesame con esito demolitorio: la revoca e l’annullamento d’ufficio. 676

    6.2. Il riesame con esito conservativo. 677

  • SOMMARIO XXVII

    CAPITOLO 7 L’INFORMATIZZAZIONE NELLA PUBBLICA

    AMMINISTRAZIONE

    1. L’informatizzazione delle pubbliche amministrazioni. 679 2. L’Agenda digitale. 680 3. Le strutture di governo per l’innovazione digitale. 684 4. Il Codice dell’Amministrazione Digitale. 686 5. P.A. digitale e diritti dei cittadini e imprese. 689 6. Gli strumenti della P.A. digitale. 691

    6.1. In particolare: la posta elettronica certificata. 691 6.2. In particolare: la carta di identità elettronica. 693

    PARTE VIII

    LEGISLAZIONE DEGLI ENTI LOCALI PREMESSA 697 CAPITOLO 1

    IL COMUNE

    1. Caratteri fondamentali. 698 2. Elementi costitutivi. 699 3. Le modificazioni territoriali del Comune - l’art.11 L. 8 giugno

    1990, n. 142. 700 4. Circoscrizioni comunali. 703 5. Funzioni del Comune. 704 6. I servizi anagrafici. 705

    6.1. L’anagrafe. 705 6.2. L’ufficiale dell’anagrafe. 705 6.3. L’anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR). 706 6.4. Servizi anagrafici. 706 6.5. Formazione e ordinamento delle schede anagrafiche 708 6.6. Il rilascio della carta d’identità. 709 6.7. I servizi statistici: il SISTAN. 709

    7. Gli organi del Comune. 710 8. Figure apicali del Comune 715

    8.1. La dirigenza 715 8.2. Il segretario comunale 716 8.3. Il Direttore Generale 719

  • XXVIII SOMMARIO

    CAPITOLO 2 LA PROVINCIA

    1. Definizioni. 721 2. Elementi costitutivi. 722 3. Le funzioni della Provincia. 722 4. La nuova disciplina delle province - L. 7 aprile 2014, n. 56. 722

    CAPITOLO 3

    LE CITTÀ METROPOLITANE E ROMA CAPITALE

    1. Excursus storico. 724 2. Le nuove Città metropolitane istituite dalla L. 7 aprile 2014, n. 56. 725 3. Organi della Città metropolitana. 725 4. Lo status di «Roma capitale». 726

    CAPITOLO 4

    IL SISTEMA ELETTORALE DEGLI ENTI LOCALI

    1. Il sistema elettorale nei Comuni – elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale. 728

    2. Elezione degli organi della Provincia. 731 3. L’elezione degli organi della città metropolitana. 733

    CAPITOLO 5

    LE FORME ASSOCIATIVE

    1. Premessa: l’associazione 735 2. Le Unioni di Comuni: definizioni ed Organi. 736 3. Potestà statutaria e regolamentare delle Unioni di Comuni. 736 4. Le Comunità Montane. 737 5. Le Comunità isolane o arcipelago. 741 6. Gli accordi di programma. 741 7. Le Convenzioni. 742 8. I Consorzi 743

    CAPITOLO 6

    LE FORME DI PARTECIPAZIONE

    1. Premessa: la partecipazione come trasparenza. 746 2. Le libere forme associative. 747 3. L’azione popolare. 749

  • SOMMARIO XXIX

    4. I referendum locali. 749 5. Il difensore civico. 750

    CAPITOLO 7

    AUTONOMIA STATUTARIA

    1. L’autonomia statutaria: fondamento e limiti. 751 2. Il contenuto dello statuto. 752 3. Il procedimento di formazione degli Statuti. 754

    CAPITOLO 8

    AUTONOMIA REGOLAMENTARE

    1. La potestà regolamentare degli enti locali. 755 2. I regolamenti ex art. 7 del T.U. 755 3. Profili procedurali. 757

    CAPITOLO 9

    I CONTROLLI

    1. Tipologie di controlli. 758 2. I controlli sugli atti. 759 3. I controlli sugli organi. 762 4. Il controllo di gestione 764

    CAPITOLO 10

    I SERVIZI PUBBLICI LOCALI

    1. Il servizio pubblico locale: definizione e fondamento normativo. 766 2. La tutela preventiva degli utenti dei servizi pubblici locali: la

    Carta dei Servizi pubblici. 767 3. I servizi di rilevanza economica e i servizi privi di rilevanza

    economica. 768

    PARTE IX

    NOZIONI DI DIRITTO CIVILE (PERSONE, FAMIGLIA E MINORI)

    CAPITOLO 1

    PERSONE

    1. Premessa. 773

  • XXX SOMMARIO

    2. Il soggetto di diritto: la persona fisica. 773 3. Il concetto di Status. 773 4. La capacità giuridica (nozione, rinuncia, limitazioni,

    impedimenti). 774 4.1. La perdita della capacità giuridica (morte, scomparsa, assenza). 775

    5. La capacità di agire. 776 5.1. Acquisto e perdita della capacità di agire. 777

    6. L’incapacità legale di agire. 778 7. L’incapacità legale. Il minore. 778

    7.1. L’interdizione: giudiziale e legale. 779 8. L’incapacità naturale o di fatto. 780 9. L’incapacità relativa. 781

    9.1. L’emancipazione. 781 9.2. L’inabilitazione. 782 10. Gli istituti di protezione degli incapaci. 783

    10.1. La responsabilità dei genitori. 783 10.2. La tutela. 783 10.3. La curatela. 784 10.4. L’amministrazione di sostegno. 784

    10.4.1. Differenze con l’inabilitazione e l’interdizione. 785 10.4.2. Il c.d. testamento biologico. 786

    CAPITOLO II

    LA FAMIGLIA (LEGITTIMA E DI FATTO) E LE UNIONI CIVILI

    1. Il diritto di famiglia: definizione e caratteri. 787 2. I diritti nascenti dai rapporti familiari 788 3. La nozione di famiglia. 788

    3.1. Il fondamento costituzionale. 789 4. La famiglia: profili psicologici. 789

    4.1. La famiglia: Una “mini-società”. 790 4.2. La famiglia: il luogo di sviluppo dell’individuo. 790 4.3. Il “sistema” famiglia. 790 4.4. La famiglia: profili patologici. 790

    5. La famiglia di fatto. 791 6. Le unioni civili tra persone dello stesso sesso. 792 7. Il rapporto tra genitori e figli. 793 8. La tutela contro la violenza familiare. 793 9. L’adozione. 796

    9.1. L’adozione di minori. 796

  • SOMMARIO XXXI

    10. Le altre forme di adozione: in casi particolari; internazionale; di maggiorenni; da parte del single. 797

    11. L’affidamento familiare. 799 11.1. La tutela del minore (Servizio sociale, Adozione e affidamento

    temporaneo). 800 12. L’intervento della Pubblica Autorità a favore dei minori (art. 403

    c.c.). 802 13. I compiti dei Servizi Sociali territoriali. 803 14. Le segnalazioni per i procedimenti civili davanti al Tribunale per

    i minorenni. 804 14.1. I casi di segnalazione obbligatoria. 804 14.2. I casi di segnalazione non obbligatoria ma opportuna. 805 14.3. Modalità e contenuto della segnalazione. 805 14.4. L’iniziativa dei genitori e dei parenti. 806

    CAPITOLO 3

    LA TUTELA DEI MINORI Sezione I 807

    1. Premessa. 807 1.1. La tutela dei minori. 807 1.2. Il sistema scolastico. 808

    1.2.2. Il diritto all’istruzione. 809 1.2.3. Il D.lgs.13 aprile 2017, n. 63. 810

    1.3. Il disagio dei minori: i minori a rischio. 811 1.4. Il rapporto scuola-servizi sociali. 811 1.5. Abbandono e dispersione scolastica. 812 1.6. Il bullismo. 812 1.7. Il cyberbullismo. 813

    1.7.1. La l. n. 71/2017. 814 2. I minori e il lavoro. 814

    2.1. La normativa protettiva. 814 2.2. I requisiti (età e istruzione) per l’ammissione al lavoro dei

    minori. 815 2.3. La tutela del minore lavoratore (integrità psico-fisica e attività

    vietate). Il lavoro nel mondo dello spettacolo del minore infra-quattordicenne. 815

    2.4. Il rapporto di lavoro. 816 2.5. La tutela di cui all’art. 2126 c.c. 816

    3. L’apprendistato: nozione. 816 3.1. Il contratto di apprendistato. 817 3.2. I tipi contrattuali. 818

  • XXXII SOMMARIO

    3.3. Il rapporto di lavoro. 818 Sezione II 819

    1. La salute: premessa. 819 1.1. Il diritto alla salute del minore. 819

    2. I diritti del minore malato. 820 3. L’assistenza al minore sottoposto a provvedimenti dell’autorità

    giudiziaria: le Linee di indirizzo per l’assistenza ai minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria. 821

    Sezione III 823 1. L’assistenza ai minori stranieri. 823 2. La tutela dei minori non accompagnati. La legge n. 47/2017. 824

    2.1. L’accoglienza dei minori non accompagnati. 827 3. Gli Enti competenti in materia di minori non accompagnati. 829

    3.1. La Consulta per i problemi degli stranieri immigrati e delle loro famiglie. 830

    3.2. La Direzione generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione. 831

    3.3. L’Organismo centrale di raccordo (OCR) per la protezione dei minori comunitari non accompagnati. 831

    3.4. Il Mediatore culturale. 831 3.5. Il Servizio centrale. 832

    CAPITOLO 4

    L’ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA Sezione I 833

    1. La Giustizia minorile. 833 2. Il Tribunale per i minorenni. Caretti e funzioni. 833

    2.1. Il giudice tutelare: poteri e funzioni. 834 3. La procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni. 836

    3.1. Il pubblico ministero. 836 4. Il Procuratore Generale. 837

    4.1. La Corte di Appello - sezione specializzata per i minorenni. 838 5. Il Tribunale di sorveglianza per i minorenni. 838 6. La Polizia giudiziaria. 838 7. I Servizi minorili. 839

    7.1. Gli Uffici di Servizio Sociale per i minorenni. 839 7.2. I Servizi minorili residenziali. 839 7.3. I Centri diurni polifunzionali. 840

    Sezione II 840 1. L’Ordinamento penitenziario minorile. 840 2. Il Servizio sociale e l’assistenza. 841

  • SOMMARIO XXXIII

    PARTE X NOZIONI DI DIRITTO PENALE

    CAPITOLO 1

    ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA MINORILE

    1. Il Tribunale per i minorenni. 845 1.1. Cenni storici. 845 1.2. Il Tribunale per i minorenni in sede civile. Funzioni e

    competenze. 846 2. Il Giudice tutelare. 847

    2.1. Rapporti tra Giudice tutelare e Servizi minorili. 849 3. Il Tribunale per i minorenni in sede penale. 849 4. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni. 850 5. Il Pubblico Ministero presso il Tribunale per i minorenni, il

    Procuratore generale presso la Corte di appello e le Sezioni di Corte di appello per i minorenni. 851

    6. La Magistratura di sorveglianza minorile. 852 7. La Polizia giudiziaria. 853 8. I Servizi minorili. 854

    8.1. I Servizi Sociali. 854 8.2. Le funzioni dei Servizi Sociali. 854

    9. Il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di comunità. 855 CAPITOLO 2

    MINORI E DIRITTO PENALE SOSTANZIALE

    1. Il principio di colpevolezza. 857 2. L’imputabilità. 857

    2.1. Nozione, fondamento e rapporti con la colpevolezza. 857 3. Le cause di esclusione o di diminuzione dell’imputabilità. La

    minore età. 858 3.1. La minore età. 858 3.2. Infermità e minore età. 859

    4. La tutela penale dei minori: delitti contro la famiglia e delitti sessuali contro minorenni. 860

    4.1. La Convenzione di Lanzarote e la l. 1° ottobre 2012, n. 172. 860 4.2. I delitti contro la famiglia. 861

    4.2.1. Violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 c.p.). 861 4.2.2. Abuso dei mezzi di correzione e disciplina (art. 571 c.p.). 862 4.2.3. Maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.). 863

  • XXXIV SOMMARIO

    4.3. I delitti sessuali contro i minorenni. 864 4.3.1. I delitti di violenza sessuale e atti sessuali con minorenni (artt.

    609-bis e 609-quater c.p.). 864 4.3.2. Prostituzione e pornografia minorile (artt. 600-bis e ss. c.p.). 867

    CAPITOLO 3

    PROCESSO PENALE MINORILE ED ESECUZIONE PENITENZIARIA MINORILE

    Parte prima. Il processo minorile. 871

    1. Procedimento davanti al Tribunale per i minorenni. Caratteristiche generali del procedimento minorile. 871

    2. Le misure precautelari restrittive della libertà personale. L’arresto e il fermo. 872

    3. Le misure cautelari minorili. 873 4. Udienza preliminare e dibattimento. 874 5. I riti speciali. 875 6. Le decisioni. Messa alla prova, irrilevanza del fatto e perdono

    giudiziale. 876 Parte seconda. L’esecuzione penitenziaria minorile. 877

    1. L’ordinamento penitenziario minorile. 877 2. Le misure penali di comunità. 877

    2.1. L’affidamento in prova al Servizio sociale. 878 2.2. L’affidamento in prova con detenzione domiciliare. 878 2.3. La detenzione domiciliare. 879 2.4. La semilibertà. 879 2.5. Adozione, sostituzione e revoca delle misure penali di comunità. 880

    3. Esecuzione delle pene detentive. 880 4. Intervento educativo e organizzazione degli istituti penali per

    minorenni. 881 5. La riabilitazione speciale dei minorenni. 882 6. La liberazione condizionale. 883

    CAPITOLO 4

    LA RESPONSABILITÀ DELL’ASSISTENTE SOCIALE. PROFILI PENALI SOSTANZIALI E PROCESSUALI

    1. La qualifica soggettiva dell’Assistente sociale nel diritto penale. 884

    1.1. La persona fisica come soggetto attivo del reato. 884 1.2. L’Assistente sociale: Pubblico ufficiale e Incaricato di pubblico

    servizio. 885 2. I reati dei Pubblici ufficiali e degli Incaricati di pubblico servizio 886

  • SOMMARIO XXXV

    contro la Pubblica Amministrazione. 2.1. Definizione di “segreto professionale”. Il reato concernente il

    segreto professionale. 886 2.1.1. Il segreto professionale. 886 2.1.2. Il reato di Rivelazione di segreto professionale (art.622 c.p.). Il

    segreto e la “giusta causa”. 887 2.1.3. Le deroghe all’obbligo di segreto professionale. 888

    2.2. Il segreto d’ufficio. 888 2.2.1. Il segreto d’ufficio. Diritto alla riservatezza e diritto al segreto. 888 2.2.2. Il reato di Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio (art.

    326 c.p.). 888 2.3. L’obbligo di denuncia. Il reato di omessa denuncia. 889

    2.3.1. La denuncia e l’obbligo di denuncia. 889 2.3.2. Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale e

    dell’incaricato di pubblico servizio (artt.361, 362 e 363 c.p.). 890 2.3.3. Deroga all’obbligo di denuncia: responsabili delle comunità

    terapeutiche socio-riabilitative per fatti commessi da persone tossicodipendenti. 891

    2.4. Profili processuali. 892 2.4.1. Segreto d’ufficio, segreto professionale e obbligo di testimonianza. 892 2.4.2. Perquisizioni e ispezioni, le garanzie. 893