Parte e pronomi indiretti

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PARTE E

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Lezione di Italiano sui pronomi indiretti

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PARTE E

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Ti Ricordi dei Pronomi?

Speriamo di sì!

Ma caso non ti ricordi, fai un ripasso del contenuto dell’unità precedente.

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Pronomi IndirettiOggi impareremo sui Pronomi Indiretti.

Per cominciare, leggiamo la seguente frase:

Il dottore non c’è. Quando torna, gli dirò che hai telefonato.

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Nella frase precedente gli risponde alla domanda:

Dirò a chi?

Risposta = gli (al dottore)

Il dottore non c’è. Quando torna, gli dirò che hai telefonato.

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Gli è un pronome indiretto di 3º persona singolare maschile.

Un’altra possibilità della stessa frase è:

Il dottore non c’è. Quando torna, dirò a lui che hai telefonato.

La forma gli è chiamata di debole, mentre a lui è la forma forte.

Conosceremo meglio queste forme fra poco.

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Come si usano?

I pronomi personali indiretti rispondono alla domanda a chi?, svolgono cioè la funzione di complemento di termine, per cui si usano quando il verbo è seguito da a.

Per esempio il verbo piacere vuole quasi sempre il pronome indiretto:

qualcosa piace (a chi? - pronome indiretto). 

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Vediamo alcuni esempi:

-Mi (a me) piace studiare l’italiano. 

Vi (a voi) piace studiare l’italiano?

-No, non ci (a noi) piace studiare l’italiano.

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LA FORMA

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La forma debole si usa solo per indicare il complemento di termine (a chi?).

• Ti telefonerò domani. (= a te)• Portaci le fotocopie. (= a noi)

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Come abbiamo già visto per i pronomi personali diretti, anche i pronomi personali con valore di complemento di termine si possono mettere:

• Prima del verbo (e staccati dal verbo) se il verbo è all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale:

gli dico

se gli dicessi

gli direi

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• Dopo il verbo (e uniti al verbo) se il verbo è all’infinito, all’imperativo o al gerundio:

dirgli

digli

dicendogli

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La forma forte si usa per tutti i complementi introdotti da una preposizione:

Vengo con te.

Abbiamo parlato molto di voi.

Questo regalo è per lei.

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Con i verbi potere, dovere, volere il pronome indiretto si attacca al verbo all’infinito, oppure si colloca davanti ai modali:

Non voglio parlarti = Non ti voglio parlare (=a te).

Posso chiedervi un favore? = Vi posso chiedere un favore? (= a voi)

Devo farle un regalo = Le devo fare un regalo. (= a lei)

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Attenzione

Alla 3º persona si usa sé (invece di lui/lei) quando il pronome si riferisce al soggetto della frase:

• Michele pensa solo a sé.

Sé è Michele stesso, quindi la frase vuol dire che Michele pensa solo a sé stesso, e non agli altri, perché è un egoista.

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Attenzione

Invece:• Michele pensa solo a lui.

Lui non è Michele ma un’altra persona, per esempio suo fratello, un suo amico, un suo idolo…

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Attenzione!

I pronomi indiretti mi, ti, ci, vi sono uguali ai pronomi diretti!

Non confonderli!

Nel dubbio, basta fare una delle domande chi? o a chi? e vedere a quale il pronome risponde.

Non ti chiamo più. Chiamo chi? = te (pronome diretto)

Non ti dico la verità. Dico a chi? = a te (pronome indiretto)

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Fine della Parte E...

Hai capito bene?

Ora, prova a fare gli esercizi di controllo:

Parte E – Esercizio 1 Parte E – Esercizio 2 Parte E – Esercizio 3 Parte E – Esercizio 4