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Parte B La centralità dello studente e il curricolo della scuola - Progetto educativo dell’Istituto ………………………………………………………………………………………………… p. 23 - Articolazione- pianificazione curricolare ed extra curricolare - profilo degli indirizzi p. 24 - La didattica per competenze. Certificazione delle competenze (biennio) …………… p. 29 - Progettazione di classe .Obiettivi. Metodologie. Attività di recupero, sostegno, approfondimento. Valutazione. Criteri di valutazione. p. 34 - La flessibilità didattica ed organizzativa …………………………………………………………………………… p. 38 - Inclusione scolastica e sociale . …………………………………………………………………………………………… p. 39 - Accoglienza e Orientamento ……………………………………………………………………………………………. p. 44 - Alternanza scuola-lavoro ………………………………………………………………………………………………….. p. 48 - Rapporti scuola-famiglia ………………………………………………………………………………………………… …p. 51

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Parte B

La centralità dello studente e il curricolo della scuola

- Progetto educativo dell’Istituto ………………………………………………………………………………………………… p. 23

- Articolazione- pianificazione curricolare ed extra curricolare - profilo degli indirizzi p. 24

- La didattica per competenze. Certificazione delle competenze (biennio) …………… p. 29

- Progettazione di classe .Obiettivi. Metodologie. Attività di recupero, sostegno,

approfondimento. Valutazione. Criteri di valutazione. p. 34

- La flessibilità didattica ed organizzativa …………………………………………………………………………… p. 38

- Inclusione scolastica e sociale . …………………………………………………………………………………………… p. 39

- Accoglienza e Orientamento ……………………………………………………………………………………………. p. 44

- Alternanza scuola-lavoro ………………………………………………………………………………………………….. p. 48

- Rapporti scuola-famiglia ………………………………………………………………………………………………… …p. 51

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PROGETTO EDUCATIVO DELL’ISTITUTO

Il progetto educativo del nostro Istituto, che intende porsi come centro di servizi per l’istruzione e la

formazione inserito nel contesto territoriale, si fonda su due obiettivi principali:

− garantire a ogni studente ampie possibilità di scelta e sviluppo delle proprie potenzialità come persona

e cittadino;

− prestare particolare attenzione alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida evoluzione.

La nostra scuola vuole promuovere nei giovani:

una crescita culturale generale attraverso lo sviluppo di competenze non solo disciplinari, quali:

− consapevolezza della dimensione storico-evolutiva dei fenomeni sociali e del sapere;

− capacità di analizzare, confrontare, trasferire, combinare categorie, schemi, modelli interpretativi;

− capacità di leggere la complessità dei fenomeni;

− padronanza di linguaggi e contenuti volti a favorire una fruizione libera e consapevole dei prodotti

culturali;

una professionalità “polivalente” spendibile in un vasto arco di settori produttivi e capace di adeguarsi

alla complessità e ai mutamenti della società, ricca di competenze trasversali (organizzazione,

comunicazione, metodo, autonomia);

una formazione della persona e del cittadino attenta a valori quali:

− consapevolezza della propria soggettività e autonomia delle scelte;

− solidarietà e senso di appartenenza al sistema sociale;

− responsabilità e senso della legalità (assumere impegni, valutare positivamente le regole);

− partecipazione ai processi di decisione in campo politico e sociale, attraverso gli strumenti della

democrazia;

− rispetto e valorizzazione delle differenze di genere, di cultura, di ideologia;

l’accoglienza intervenendo con azioni strategiche rispetto alla motivazione dei singoli soggetti ed alla

gestione delle risorse umane nell’ambito della organizzazione scolastica, valorizzando anche il ruolo

degli studenti più grandi attraverso la metodologia della Peer Education;

lo sviluppo di capacità di orientamento, quali:

− individuazione e valorizzazione delle attitudini e delle inclinazioni;

− scelta matura e responsabile del percorso di studi e/o delle opportunità lavorative successive al

diploma;

lo sviluppo di capacità di riorientamento realizzando un sostegno dell’innalzamento dell’obbligo

scolastico e formativo , agevolando e consentendo passaggi più agili fra indirizzi diversi nella stessa

scuola e/o ad altre scuole secondarie superiori;

l’ampliamento dell’offerta formativa operando per la valorizzazione delle eccellenze e delle attitudini

personali;

la valorizzazione e il sostegno alla diversità che, rivolte ad alunni con varie difficoltà, diano risalto

alle reali potenzialità dell’alunno e consentono il raggiungimento di una autonomia personale e di una

completa integrazione.

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ARTICOLAZIONE –PIANIFICAZIONE CURRICULARE ED EXTRA CURRICULARE

PROFILI DEGLI INDIRIZZI

Premessa

I percorsi degli Istituti Professionali sono parte integrante del sistema dell’istruzione secondaria

superiore in cui si articola il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del

decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, come modificato dall’articolo 13 della legge 2 aprile 2007,

n. 40. Essi sono finalizzati al conseguimento di un diploma quinquennale di istruzione secondaria

superiore.

Gli istituti professionali costituiscono un’articolazione dell’istruzione tecnica e professionale, dotata di

una propria identità culturale, metodologica e organizzativa che fa riferimento al profilo educativo ,

culturale e professionale dello studente, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di

istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo n. 226/2005.

Il profilo culturale, educativo e professionale degli Istituti Professionali

L'identità degli istituti professionali riformati è connotata da una solida base culturale a carattere

scientifico e tecnologico, acquisita attraverso l’integrazione di saperi e competenze dell’area

d’istruzione generale e dell’area d’indirizzo /professionale. Tale integrazione consente agli studenti di

sviluppare i saperi e le competenze necessarie ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi

e di servizio di riferimento, ovvero di essere in grado di “agire con autonomia e responsabilità nel

sistema di relazioni tra il tecnico, il destinatario del servizio e le altre figure professionali coinvolte nei

processi di lavoro”.

Obiettivo dell’area d’istruzione generale: fornire ai giovani – a partire dal rafforzamento degli assi

culturali che caratterizzano l’obbligo d’istruzione – una preparazione adeguata, su cui innestare

conoscenze teoriche ed applicative nonché abilità cognitive proprie dell’area d’indirizzo.

Obiettivo dell’area d’indirizzo (presente sin dal primo biennio): far acquisire agli studenti competenze

spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome

responsabilità nei settori produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione dei

problemi. Pur avendo una loro specificità, le due aree non sono nettamente separabili, perché, da un

lato, la cultura generale (necessaria alla formazione della persona e del cittadino) include una forte

attenzione ai temi del lavoro e delle tecnologie e, dall’altro, una moderna concezione della

professionalità richiede competenze tecniche, comunicative e relazionali. Nel primo biennio l’area

d’istruzione generale ha funzione orientativa, nel secondo biennio e quinto anno svolge una funzione

formativa, più legata a contesti specialistici.

Le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” di cui all’art. 1 del decreto legge 1

settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, coinvolgono

tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e

giuridico- economico.

Assume particolare importanza nella progettazione formativa degli istituti professionali la scelta

metodologica dell'alternanza scuola lavoro, che consente pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il

collegamento con il territorio. I risultati di apprendimento, attesi a conclusione del percorso

quinquennale, consentono agli studenti di inserirsi nel mondo del lavoro, di proseguire nel sistema

dell’istruzione e formazione tecnica superiore, nei percorsi universitari, nonché nei percorsi di studio e

di lavoro previsti per l’accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia. A

tale scopo, viene assicurato nel corso del quinquennio un orientamento permanente che favorisca da

parte degli studenti scelte fondate e consapevoli.

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L’Istituto Professionale “Maffeo Pantaleoni” con il Nuovo Ordinamento relativo al Riordino degli

Istituti Professionali, ha tre indirizzi. Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli

studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro sia

abilità cognitive idonee per risolvere nuovi problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti

caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la

valutazione e il miglioramento dei risultati attenuti. Gli indirizzi di nuovo ordinamento sono: servizi

commerciali con opzione “promozione commerciale e pubblicitaria”, servizi socio-sanitari e servizi per

l’enogastronomia e ospitalità alberghiera con percorso quinquennale e articolati secondo la formula del

2+2+1, ovvero primo biennio (prima e seconda classe), secondo biennio (terza e quarta classe), anno

finale (di orientamento al mondo dell’occupazione e della formazione post-diploma). Nell’ambito del

nuovo ordinamento, il sistema non prevede più l’esame di qualifica. Il primo biennio prevede un curricolo

incentrato prevalentemente nelle discipline dell’Area Generale Comune, volte a definire una solida base

di competenze umanistiche e scientifiche oltre che tecniche, mentre il secondo biennio si articolerà

maggiormente attorno alle discipline di indirizzo. Nell’indirizzo dei SERVIZI COMMERCIALI sono

andati, pertanto, a confluire gli ex-indirizzi dell’operatore grafico-pubblicitario, dell’operatore della

gestione aziendale e dell’operatore dell’impresa turistica, mentre nell’indirizzo dei SERVIZI SOCIO-

SANITARI ha trovato confluenza il corso degli ex-servizi sociali.

Per soddisfare la richiesta di operatore grafico-pubblicitario si è proceduto ad articolare

l’insegnamento curriculare delle materie professionali con l’opzione “promozione commerciale e

pubblicitaria”.

Per i servizi dell’enogastronomia e ospitalità alberghiera il curriculum e il quadro orario prevedono

attività laboratoriali di sala, cucina e accoglienza turistica che si svolgeranno concretamente sul

“campo” presso “Villa Cavalletti” di Grottaferrata.

I percorsi di Alternanza Scuola /Lavoro costituiscono un punto di forza dell’offerta formativa. A

partire dal primo anno del secondo biennio, la scuola attiva sul territorio alleanze educative e formative

con gli operatori di settore, con le piccole e medie aziende, con quella filiera produttiva che ha reso

ricca l’Italia, per dare ai propri studenti la possibilità di cimentarsi sul campo. I consigli di classe

progettano il curricolo locale sulla base di codocenze, compresenze, attività di recupero e sostegno,

attività pomeridiane in forma laboratoriale, viaggi d’istruzione, visite guidate, attività sportive.

Profilo degli indirizzi

Servizi socio-sanitari

Il Diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Servizi socio-sanitari” possiede le competenze

necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e

comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale. E’ in grado di:

- Partecipare alle rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attraverso l’interazione con

soggetti

istituzionali e professionale;

- Rapportarsi ai componenti Enti pubblici e privati anche per orientare l’utenza verso idonee strutture;

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- Intervenire nella gestione dell’impresa socio sanitaria e nella promozione di rete di servizio per

attività di

assistenza e di animazione sociale;

- Applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale e sanitaria.

- Organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, comunità e fasce deboli;

- Interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati d’intervento;

- Individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienico-sanitari della vita

quotidiana.

-Utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio erogato

nell’ottica del miglioramento e della valorizzazione delle risorse.

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi socio- sanitari” consegue i risultati di

apprendimento di seguito specificati in termini di competenza:

1. Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del

territorio e concorre a predisporre ed attuare progetti individuali di gruppo e di comunità;

2. Gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente, per facilitare l’accessibilità e la

fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio;

3. Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei

per promuovere reti territoriali formali ed informali;

4. Contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e

della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone;

5. Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale;

6. Realizzare azioni, in collaborazione con altri figure professionali, a sostegno e a tutela della persona

con disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita;

7. Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso

linguaggi e sistemi di relazione adeguati;

8. Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo;

9. Raccogliere, archiviare e trasmettere i dati relativi alle attività professionali ai fini del monitoraggio

e della valutazione degli interventi e dei servizi.

Possibilità d’impiego: assistenza ai soggetti svantaggiati, servizi educativi presso gli asili nido ed altre

strutture comunitarie. Si evidenziano quattro settori di intervento: - minori – disabili – anziani - bisogni

emergenti (tossicodipendenti, immigrati, emarginati, in generale soggetti che necessitano di un

reinserimento sociale).

Prosecuzione degli studi: questo indirizzo permette di accedere ad ogni facoltà universitaria , in

particolare a quelle di indirizzo psico- socio-pedagogico, infermieristico- motorio, sanitario-

riabilitativo.

Servizi commerciali

L’indirizzo “Servizi commerciali” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso

quinquennale, competenze professionali che gli consentono di supportare operativamente le aziende sia

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nella gestione dei processi amministrativi e commerciali, sia nell’attività di promozione delle vendite; in

tali competenze rientrano anche quelle riguardanti la promozione dell’immagine aziendale attraverso

l’utilizzo delle diverse tipologie di strumenti di comunicazione, compresi quelli grafici e pubblicitari. Gli

studenti del l’indirizzo commerciale acquisiscono nel corso del terzo e quarto anno conoscenze relative

al controllo di gestione dei processi produttivi e all’attività di commercializzazione e marketing dei

processi distributivi. Oltre chiaramente alla capacità di rappresentare con scritture contabili i fatti

gestionali. Per tali motivi gli studenti possono partecipare all’osservazione dei processi di

organizzazione delle attività produttive e alla rappresentazione di tali procedure, anche allo scopo di

formulare un giudizio economico gestionale. Possono altresì partecipare all’osservazione dei processi di

vendita alla scelta dei canali di distribuzione e alle tecniche di vendita adottate; alla segmentazione

della clientela e ai processi di soddisfazione del cliente e alla relativa misurazione e a quelli di

fidelizzazione. Le competenze sono declinate per consentire allo studente l’opportunità di operare con

una visione organica e di sistema all’interno di un’azienda, affinando la professionalità di base con

approfondimenti in uno dei tre ambiti di riferimento che caratterizzano l’indirizzo di studi. L’identità

dell’indirizzo tiene conto, inoltre, delle differenti connotazioni che assumono oggi i servizi commerciali,

sia per le dimensioni e le tipologie delle strutture aziendali, sia per le diverse esigenze delle filiere di

riferimento. L’indirizzo consente, poi, di sviluppare percorsi flessibili e favorire l’orientamento dei

giovani rispetto alle personali vocazioni professionali. Le competenze acquisite si riferiscono, pertanto,

ad una base comune relativa al sistema aziendale e ad approfondimenti orientati a professionalità

specifiche in uno dei tre ambiti di riferimento: servizi commerciali, servizi turistici, servizi della

comunicazione. In questa ottica le discipline, sia dell’area di istruzione generale sia di indirizzo, possono

assumere caratteristiche funzionali alle scelte dell’ambito di riferimento operate dalle singole

istituzioni scolastiche, che, inoltre, possono utilizzare gli spazi di flessibilità previsti per adeguare

l’offerta formativa alle esigenze del territorio sulla base delle esperienze maturate e delle risorse

professionali disponibili.

Opzione “Promozione commerciale e pubblicitaria”

L’opzione “Promozione commerciale e pubblicitaria” afferisce all’indirizzo. Nell’opzione “Promozione

commerciale e pubblicitaria” vengono identificate, acquisite ed approfondite competenze specifiche

nella area dei servizi di comunicazione e promozione delle vendite ed in quella progettuale e tecnologica;

tali competenze consentono l’inserimento in ogni settore operativo della comunicazione visiva e

pubblicitaria. Per tali motivi possono partecipare all’osservazione dei processi di comunicazione

commerciale e promozione pubblicitaria. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue

i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.

1. Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali;

2. Individuare e comprendere i movimenti artistici locali, nazionali ed internazionali;

3. Interagire nel sistema azienda riconoscerne gli elementi fondamentali, i diversi modelli di

organizzazione e di funzionamento ;

4. Interagire nell’area della gestione commerciale per le attività relative al mercato, alla ideazione

e realizzazione di prodotti coerenti con le strategie di marketing e finalizzate al

raggiungimento della custode satisfaction ;

5. Interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l’uso di strumenti informatici e

telematici ;

6. Interagire nei contesti produttivi del settore utilizzando tecniche e strumentazioni adeguate.

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L’indirizzo offre una cultura polivalente di filiera, caratterizzata da una solida base di istruzione

generale e tecnico-professionale per rispondere alle esigenze del mondo del lavoro. Ha la durata di

cinque anni, con 32 ore settimanali; è suddiviso in due bienni ed in un quinto anno al termine del quale gli

studenti sostengono gli esami di Stato per il conseguimento del diploma di istruzione professionale per i

servizi commerciali, utile anche ai fini della continuazione degli studi in qualsiasi facoltà universitaria o

corsi di specializzazione superiore. Lo studio di materie come Diritto, Tecniche professionali,

Informatica e Laboratorio, tecniche di comunicazione e due lingue straniere consente agli studenti di

acquisire le competenze che il mondo del lavoro richiede con metodologie didattiche a carattere

fortemente operative e laboratoriali. La previsione di codocenze curricolari delle materie professionali

nei laboratori informatici consente di sviluppare le applicazioni gestionali con l’uso del pacchetto

“Office” e software specifici di settore. L’esigenza di preparare gli studenti all’inserimento nella vita

lavorativa o in percorsi di formazione superiore fa assumere un particolare rilievo all’attività alternanza

scuola-lavoro e di orientamento. Visite aziendali, tirocini e stage in azienda, interventi di esperti del

mondo del lavoro caratterizzano i curricoli già a partire del terzo anno, ma soprattutto in quarta e in

quinta.

Servizi enogastronomia e ospitalità alberghiera

Il Diplomato di istruzione professionale nell'indirizzo Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità

Alberghiera acquisisce specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere

dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di

organizzazione e gestione dei servizi. È in grado di:

utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione della

commercializzazione dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;

organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse

umane;

applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza la

salute nei luoghi di lavoro;

utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e

finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio;

comunicare in almeno due lingue straniere;

reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a

strumenti informatici e a programmi applicativi;

attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici;

curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse

ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti.

L’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” ha lo scopo di far conseguire allo

studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze tecniche, economiche e normative

nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera. Gli studenti già nel corso del terzo e

quarto anno sono in possesso di conoscenze relative ai processi di ospitalità, accoglienza e alla

capacità di erogazione del servizio enogastronomico. L’identità dell’indirizzo punta a sviluppare la

massima sinergia tra i servizi di ospitalità e di accoglienza e i servizi enogastronomici attraverso la

progettazione e l’organizzazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali,

artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei prodotti enogastronomici. La qualità del

servizio è strettamente congiunta all’utilizzo e all’ottimizzazione delle nuove tecnologie nell’ambito della

produzione, dell’erogazione, della gestione del servizio, della comunicazione, della vendita e del

marketing di settore. Per rispondere alle esigenze del settore turistico e ai fabbisogni formativi degli

studenti, il profilo generale è orientato e declinato in tre distinte articolazioni: “Enogastronomia”,

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“Servizi di sala e di vendita” e “Accoglienza turistica”. A garanzia della coerenza della formazione

rispetto alla filiera di riferimento e di una stretta correlazione tra le articolazioni, alcune discipline

(per esempio, scienza e cultura dell’alimentazione) sono presenti - come filo conduttore - in tutte le

aree di indirizzo delle articolazioni, seppure con un monte ore annuale di lezioni differenziato rispetto

alla professionalità specifica sviluppata. Nell’articolazione “Enogastronomia” gli studenti acquisiscono

competenze che consentono loro di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione,

conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; di operare nel sistema produttivo

promuovendo la tipicità delle tradizioni locali, nazionali e internazionali applicando le normative su

sicurezza, trasparenza e tracciabilità; di individuare le nuove tendenze enogastronomiche.

Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita” gli studenti acquisiscono competenze che li mettono in

grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione,

organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; di interpretare lo sviluppo

delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei

mercati e della clientela; di valorizzare i prodotti tipici locali, interagendo con il cliente per

trasformare il momento della ristorazione e della degustazione in un evento culturale. Nell’articolazione

“Accoglienza turistica" vengono acquisite le competenze per intervenire nell’organizzazione e nella

gestione delle attività di ricevimento delle strutture turistico-alberghiere, in relazione alla domanda

stagionale e alle diverse esigenze della clientela. Particolare attenzione è riservata alle strategie di

commercializzazione dei servizi e di promozione di prodotti enogastronomici che valorizzino le risorse e

la cultura del territorio nel mercato internazionale, attraverso l’uso delle nuove tecnologie

dell’informazione e della comunicazione.

Finalità- obiettivi generali

Consentire agli allievi di orientarsi nelle professioni legate ai servizi sociali e commerciali;

Consentire agli allievi la prosecuzione degli studi universitari;

Consentire agli allievi di inserirsi in una dimensione europea, offrendo loro la possibilità di acquisire

soddisfacenti competenze che il mondo del lavoro richiede con metodologie didattiche a carattere

fortemente operative e laboratori ali;

Impostare lo studio in modo critico e riflessivo, per far acquisire consapevolezza culturale e

promuovere le attitudini e gli interessi degli studenti;

Garantire il successo formativo e scolastico;

Prevenire il fenomeno della dispersione e degli abbandoni;

Favorire lo sviluppo di una “forma mentis” flessibile ed elastica.

Obiettivi educativi generali

Gli obiettivi educativi sono le linee guida e i principi di azione, che si definiscono attraverso l'attività

scolastica nel suo insieme e che possono essere raggiunti nel contesto delle diverse discipline

scolastiche. Le finalità educative comuni all'intero Istituto possono così riassumersi:

promozione della crescita umana dello studente nella sua dimensione culturale e civile, e contributo

allo sviluppo armonico della personalità ;

sostegno per l'attuazione di rapporti sociali ed affettivi costruttivi e dinamici nel gruppo classe,

nella famiglia, nel rapporto con il corpo docente ed il personale dell’Istituto;

Sviluppo dell’autonomia ( capacità di autonomia nell’assumere scelte e decisioni nell’ambito

scolastico ed extra scolastico, capacità di apprendimento e di auto apprendimento).

In particolare l’offerta educativa curriculare vuole favorire:

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l'adozione di atteggiamenti equilibrati e tolleranti nei confronti delle idee e delle personalità

presenti nella comunità scolastica, dando disponibilità all'ascolto, accettando i diversi punti di vista,

motivando le scelte ed i comportamenti;

lo sviluppo di dinamiche collaborative consapevoli e costruttive fra il corpo docente nell’ambito di

una promozione didattico- educativa applicata anche al mantenimento di strutture e beni scolastici.

Obiettivi didattici generali

Acquisire un corretto metodo di studio con l’apporto dei singoli docenti;

curare l’espressione sia dal punto di vista lessicale,morfologico e sintattico;

potenziare le capacità di ricezione, comprensione, assimilazione, riproduzione ed elaborazione dei

contenuti;

usare in maniera appropriata strumenti didattici.

Lo studente deve acquisire, inoltre, competenze linguistiche ed espressive quali:

saper usare lo strumento della lingua italiana, scritta e orale, in modo corretto;

saper utilizzare i codici specifici dei linguaggi settoriali;

saper utilizzare e produrre una documentazione. Nel primo biennio di studio l’alunno deve acquisire

una discreta competenza nelle quattro abilità linguistiche: ascoltare, leggere, parlare, scrivere;

saper comunicare in lingua straniera;

acquisire competenze matematiche;

acquisire competenze disciplinari specifiche nelle varie aree professionali;

acquisire competenze informatiche di base, di tecnologia dell'informazione e della comunicazione;

acquisire competenze giuridiche, storiche e culturali tali da costituire una solida competenza in

rapporto al mondo contemporaneo e, in particolare, al contesto europeo.

Gli obiettivi trasversali comuni (impegno, metodo di lavoro, progresso nell’apprendimento) vengono

individuati nelle riunioni per materie e in ogni Consiglio di Classe tenendo conto delle esigenze

specifiche di ogni disciplina e di ogni classe.

L’organizzazione didattica: il curricolo d’istituto

Il curricolo d’Istituto risponde ai bisogni educativi e formativi degli studenti e alle attese del

territorio attraverso la progettazione di una didattica per conoscenze e competenze e un approccio

metodologico che, secondo le indicazioni nazionali, dovrebbe facilitare la costruzione ”attraverso il

dialogo fra le diverse discipline di un profilo coerente e unitario dei processi culturali”. Il nostro

Istituto prevede un’attenta progettazione dei piani di lavoro per dipartimenti ed assi culturali,

valorizza gli stili cognitivi dei singoli studenti e prevede l’uso costante delle nuove tecnologie per

potenziare la comunicazione generazionale e sviluppare processi didattici innovativi. I traguardi di

competenze che gli studenti dovrebbero acquisire alla fine del percorso scolastico comprendono le

conoscenze, le capacità e le competenze disciplinari oltre a competenze trasversali orientate ad una

cittadinanza attiva.

Le attività di ampliamento dell’offerta formativa sono progettate in raccordo con il curricolo

d’Istituto: potenziamento delle lingue e delle competenze informatiche con il conseguimento delle

certificazioni; approfondimenti sulle materie di indirizzo; incontri con il territorio.

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Le competenze di base attese a conclusione dell’obbligo d’istruzione

Il primo biennio della scuola secondaria di secondo grado conclude l’adempimento dell’obbligo scolastico

della durata complessiva di dieci anni. Il Documento tecnico allegato al Decreto Ministeriale 139 del 22

agosto 2007, Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione,

stabilisce i saperi e le competenze attesi al termine di questo ciclo di istruzione con lo scopo di

assicurare “l’equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto dell’identità dell’offerta formativa e

degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio”.

Il documento fa esplicito riferimento alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del

18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente(2006/962/CE). E

all’allegato Quadro di riferimento europeo, nel quale vengono indicate le competenze chiave per

l’apprendimento permanente, necessarie per il conseguimento di obiettivi di vita personali e per

l’esercizio della cittadinanza attiva:

1. Comunicazione nella madrelingua;

2. Comunicazione nelle lingue straniere;

3. Conoscenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;

4. Competenza digitale;

5. Imparare a imparare;

6. Competenze sociali e civiche;

7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità

8. Consapevolezza ed espressione culturali.

Il Quadro di riferimento si colloca nell’ambito delle iniziative avviate dall’Unione europea (con il

Consiglio di Lisbona del 2000) per rispondere alle sfide della globalizzazione e al passaggio verso

società basate sulla conoscenza, affinché i sistemi di istruzione e formazione dei vari Stati membri

“offrano a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li

prepari alla vita adulta”.

Il Documento tecnico che accompagna il DM 139 organizza i saperi e le competenze per

l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione in quattro assi culturali: dei linguaggi, matematico,

scientifico-tecnologico e storico-sociale. I saperi e le competenze riferiti ai quattro assi culturali

costituiscono il “tessuto” su cui viene costruito un percorso che porti ad acquisire le otto

competenze chiave di cittadinanza. Queste competenze sono trasversali, cioè riguardano tutte le

discipline, e hanno come finalità “il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette

e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale”.

Competenze chiave di cittadinanza

Imparare ad imparare

Progettare

Saper organizzare il proprio

apprendimento utilizzando varie modalità

di informazione

Elaborare e realizzare progetti

riguardanti lo sviluppo delle proprie

attività di studio e di lavoro

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Comunicare

Collaborare e partecipare

Agire in modo autonomo e responsabile

Risolvere problemi

Individuare collegamenti e relazioni

Acquisire ed interpretare l’informazione

Saper comprendere e trasmettere vari

generi di messaggi

Interagire in gruppo, comprendendo i di

diversi punti di vista, valorizzando le

proprie e le altrui capacità, gestendo la

conflittualità, contribuendo

all’apprendimento comune ed alla

realizzazione delle attività collettive.

Sapersi inserire in modo attivo e

responsabile nella vita sociale e far

valere al suo interno i propri diritti e

bisogni, riconoscendo quelli altrui.

Affrontare situazioni problematiche

costruendo e verificando ipotesi,

individuando le fonti e le risorse

adeguate.

Individuare e rappresentare ,

elaborando argomentazioni coerenti,

collegamenti e relazioni tra fenomeni,

eventi e concetti diversi, anche

appartenenti a diversi ambiti disciplinari

Acquisire ed interpretare criticamente

l’informazione ricevuta nei diversi ambiti

ed attraverso diversi strumenti

comunicativi.

L’asse dei linguaggi ha l’obiettivo di fare acquisire allo studente la padronanza della lingua italiana

come ricezione e come produzione scritta ed orale; la conoscenza di una lingua straniera; la conoscenza,

la fruizione consapevole del patrimonio artistico e la produzione di forme espressive artistiche; un

adeguato utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

L’asse storico-sociale si fonda sullo sviluppo della capacità di percepire gli eventi storici nella loro

dimensione (locale, nazionale, europea e mondiale) e di collocarli secondo le coordinate spazio-temporali,

cogliendo nel passato le radici del presente. Ha come obiettivo la comprensione della continuità e

discontinuità, del cambiamento e della diversità attraverso il confronto tra epoche e attraverso il

confronto tra aree geografiche e culturali. Lo studente deve acquisire la consapevolezza di essere

inserito in un sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento dei diritti e dei doveri; ciò

concorre ad educarlo alla convivenza e all’esercizio attivo di cittadinanza.

La finalità dell’asse matematico è l’acquisizione al termine dell’obbligo scolastico degli strumenti

necessari per affrontare con consapevolezza e rigore logico i contesti anche non matematici (altre

discipline scolastiche, ambito lavorativo, esperienze del quotidiano).

L’asse scientifico ha invece l’obiettivo di facilitare lo studente nell’esplorazione del mondo circostante,

per osservarne i fenomeni e comprendere il valore della conoscenza del mondo naturale e di quello delle

attività umane come parte integrante della sua formazione globale.

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Obbligo formativo

Dopo i 16 anni sussiste ancora l’obbligo formativo, come ridefinito dal Decreto Legislativo 15 aprile

2005, n. 76, art.1 e cioè come “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione sino al conseguimento di

una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età”.Per l’assolvimento dell’obbligo

formativo si può scegliere fra due possibilità:

-frequentare una scuola superiore (statale o paritaria);

-frequentare un corso triennale d’istruzione e formazione professionale fino al conseguimento di una

qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età- inserirsi nel lavoro, con un

contratto di apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale;

-frequentare un corso d’istruzione per adulti presso un Centro Provinciale per Adulti (c.4, art.5, D.M.

25/10/2007.

In altre parole : “nessun giovane può interrompere il proprio percorso formativo senza aver conseguito

un titolo di studio o almeno una qualifica professionale entro il 18° anno di età.

LA DIDATTICA PER COMPETENZE

L’Istituto Superiore ”Maffeo Pantaleoni” indirizza la propria azione alla formazione globale della

persona.

La finalità fondamentale dell’intero processo educativo è la costituzione di adeguati strumenti di

conoscenza, criteri di giudizio e orientamenti valoriali che consentano ai giovani di affrontare la realtà

concreta in cui dovranno condurre l’esistenza. Le conoscenze acquisite a scuola devono servire ad agire

con maturità e consapevolezza nel proprio tempo, a costruire una personalità critica, capace di

orientarsi e di scegliere, che si esprimerà non solo in un migliore esercizio delle professioni, ma anche

in una forma di vita globalmente più ricca e degna dell’uomo.

In una società connotata da una straordinaria opportunità di stimoli informativi e di sollecitazioni

emotive, che però non danno luogo ad un’organica opera di formazione, la scuola diventa la sede della

ricomposizione intellettuale e della presa di coscienza dei giovani, affinché essi possano pervenire ad

una lettura intelligente e critica dei messaggi che la realtà propone. Oggi dunque al modello didattico

che prevedeva obiettivi verificabili rilevati dalle performances individuali degli studenti (didattica

comportamentista), si è passati ad una prospettiva d’intervento che punti allo sviluppo di attitudini.

Insegnare per competenze implica la scelta di un modello didattico diverso che si orienta verso principi

di significatività e globalità dell’esperienza agita dagli alunni. L’apprendimento significativo coinvolge il

discente in maniera olistica facendogli rilevare l’importanza e la valenza futura di ciò che sta

apprendendo. La globalità di questa tipologia d’intervento permette inoltre il superamento dei livelli di

frammentarietà cui costringe la didattica tradizionale declinata per finalità, obiettivi e attività.

Una progettazione curricolare per competenze culturali implica ed impone un profondo rinnovamento

della didattica tradizionale; è necessario il superamento di un modello indirizzato principalmente alla

trasmissione di contenuti a favore di una didattica più cooperativa e laboratoriale, che rivolge

l'attenzione alla complessiva evoluzione dello studente il quale cresce e diventa, insieme agli altri,

cittadino competente.

Il concetto di competenza è dunque complesso: comprende non solo il sapere (quello appreso in un

contesto formale come la scuola e le conoscenze informali che derivano dall'esperienza) ed il saper

fare (ovvero le abilità), ma anche il saper essere, cioè gli atteggiamenti e le disposizioni, ed il saper

imparare.

La costruzione di un curricolo per competenze aiuta gli studenti a sviluppare la costruzione del sé, a

gestire le corrette relazioni con gli altri e fornisce la base per consolidare ed accrescere saperi e

competenze per le successive occasioni di apprendimento.

Nel complesso di questa necessaria revisione metodologica, il nostro Istituto prevede un'attenta

progettazione dei piani di lavoro per dipartimenti ed assi culturali, valorizzando gli stili cognitivi dei

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singoli studenti anche attraverso l'uso costante delle nuove tecnologie per avvicinare i diversi codici

comunicativi generazionali e sviluppare processi didattici innovativi.

La scuola sempre attiva, sia nelle attività specificamente curricolari sia nelle attività extracurricolari

pomeridiane, è un vitale e sicuro punto di riferimento per gli alunni, i quali possono esprimere una

fattiva partecipazione, un’operosa creatività e un positivo protagonismo. Nella scuola, così, essi possono

trovare le risorse per un cammino di maturazione personale e per l’elaborazione di un progetto di vita

che aiuti a superare il disagio giovanile tipico della nostra epoca. “Star bene” a scuola, cioè sentirsi

parte integrante del “proprio Istituto”, favorisce la crescita umana e culturale.

Le esigenze formative peculiari ed essenziali nel tempo presente sono considerate in una dimensione

educativa europea basate su quattro pilastri: il sapere, il saper fare, il sapere essere e il saper

vivere insieme. Vengono, così, tracciate le linee più significative di un apprendimento che inizia sempre

dal sapere e si sviluppa attraverso la sua applicazione, agisce sulla persona e, infine, si traduce in una

dimensione umana del vivere e in una cittadinanza responsabile e solidale.

In sintesi le finalità del processo educativo:

La costruzione dell’identità personale

La crescita culturale ed umana

Lo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio

Il valore della conoscenza e del lavoro come condizioni della partecipazione

consapevole alla vita collettiva

Il senso di una “mondialità” fondata sulla pace internazionale, sui diritti umani universali e sulla

tolleranza

Il senso della libertà nel rispetto di se stessi e degli altri, nella convinzione che non si ha

libertà senza regole

Il senso della legalità basata sull’osservanza dei propri doveri quale condizione imprescindibile

per la tutela del rispetto dei propri diritti

Conoscenze, competenze, capacità nei curricoli disciplinari

Conoscenze (sapere): informazioni, nozioni, strumenti metodologici

competenze (saper fare): obiettivi descritti in termini di prestazioni da fornire entro contesti

conosciuti o analoghi a quelli conosciuti; applicare; eseguire;

capacità (integrazione di sapere e saper fare): comportamenti e operazioni maggiormente

autonomi e complessi: analizzare, sintetizzare, mettere in relazione, valutare criticamente,

prevedere.

Competenze per l'apprendimento:

capire come apprendere e capire come gestire l'apprendimento per tutta la vita;

avere imparato, sistematicamente, a riflettere;

avere imparato ad apprezzare ed amare l'apprendere per se stesso e come via per conoscere se

stessi e la realtà;

aver valorizzato le proprie capacità sulla base degli specifici strumenti offerti

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Competenze per la "cittadinanza":

avere sviluppato la comprensione delle etiche e dei valori, in relazione al proprio comportamento

personale e alla società;

capire l’organizzazione dello stato, della società e del mondo del lavoro, per un'attiva

"cittadinanza";

capire e accettare le diversità culturali e sociali, nel contesto sia nazionale che globale.

Competenze per gestire le situazioni:

capire l'importanza di gestire il proprio tempo;

imparare a gestire il successo e l’insuccesso scolastico.

Competenze per gestire le informazioni:

avere sviluppato il giudizio critico, una gamma di tecniche per accedere valutare e differenziare

le informazioni e avere appreso come analizzarle, sintetizzarle e applicarle

Competenze per comunicare:

Saper comunicare, con tutte le implicazioni anche pragmatiche, e quindi:

saper selezionare i dati pertinenti;

saper leggere (analizzare, inferire, decodificare, interpretare correttamente, ecc.);

saper generalizzare e sintetizzare;

saper strutturare (mettere in relazione, confrontare, elaborare, ecc ).

Competenza digitale

Sempre la “Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio” del 18 dicembre 2006 relativa a

competenze chiave per l'apprendimento permanente (2006/962/CE) nel punto 4 afferma nella sua

definizione che “La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito

critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la

comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare,

conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti

collaborative tramite Internet.”

Il legame tra la competenza digitale e le competenze di base comuni determina l’efficacia delle nuove

metodologie di insegnamento e consente un migliore sviluppo delle modalità di apprendimento (formale,

non formale e informale).

Punto obbligato di partenza per la definizione del quadro di competenze digitali richieste nell’attuale

società sono i bisogni degli alunni e il conseguente superamento del desueto schema di lavoro: lezione =

apprendimento; studio = performance.

I nuovi obiettivi sono dunque volti a garantire una diversa consapevolezza nell’uso delle TIC: gli alunni

devono acquisire in forma compiuta una "forma mentis" tecnologica, orientata alla coscienza delle

proprie capacità e modalità di apprendimento. Risulta necessario migliorare l'organizzazione della

didattica disciplinare e l'efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento, grazie alla

partecipazione attiva degli alunni alla lezione mediante l’uso degli strumenti tecnologici. Obiettivi

necessari sono dunque: a) la personalizzazione dei percorsi di studio; b) l’inclusione delle diversità

presenti nel gruppo classe nella direzione di un miglioramento dell’autostima con l’ausilio delle nuove

tecnologie; c) l’attivazione di processi di riflessione metacognitiva.

Le principali skills – e i relativi outcomes – da raggiungere, a medio e lungo termine, a scuola sono:

Configurare una rete Wi-Fi

Organizzare backup e archiviazione di file tramite iCloud o Dropbox

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Usare il linguaggio HTML

Creare un sito Internet e di dominio

Utilizzare Online Banking

Convertire formati di file

Utilizzare programmi di Foto Editing e Video Editing di base

Utilizzare Google Drive e Microsoft Office

Tra le linee guida del progetto del governo sulla «Buona Scuola» è citata l’«educazione al pensiero

computazionale e al coding nella scuola italiana». Il coding (codice informatico) attiene alla

programmazione ed è indispensabile che gli studenti imparino a programmare. Oggi si parla di coding, di

“computational thinking”, di pensiero algoritmico; ci si interroga sul tema della sicurezza in rete e sulla

privacy, oppure sugli effetti della sovraesposizione ai dispositivi elettronici sull'apprendimento. Ciò

testimonia l’estensione del problema dallo spazio più strettamente tecnologico a quello etico e cognitivo.

È opportuno che gradualmente siano introdotti corsi di programmazione attraverso semplici tools di

programmazione visuale e che ci si attrezzi per perseguire gli obiettivi proposti grazie all’uso di tablet,

LIM, libri digitali.

Lo sviluppo del pensiero computazionale, l’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media

non solo si potranno avvalere del curriculum flessibile attraverso l’inserimento di materie opzionali, ma

dovrà diventare una prassi per il “curriculum digitale” del cittadino del mondo che conterrà informazioni

utili per l'orientamento e l'inserimento nel mondo del lavoro a sostegno del pensiero critico, della

creatività e dell’innovazione.

La certificazione delle competenze in uscita dall’obbligo scolastico

A conclusione dell’obbligo d’istruzione la scuola deve certificare l’acquisizione delle competenze di base

da parte dello studente, qualunque sia il percorso di studi intrapreso. Con il DM del 27 gennaio 2010 il

MIUR ha diffuso un modello di Certificato delle competenze di base acquisite nell’assolvimento

dell’obbligo di istruzione . Nel modello si specifica che le competenze di base relative agli assi culturali

sono state acquisite con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza; questo significa che nella

valutazione delle competenze relative agli assi culturali bisogna tenere conto anche delle competenze

chiave di cittadinanza che non vanno certificate separatamente.

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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA(*)

(DENOMINAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA) (**)

CERTIFICATO delle COMPETENZE DI BASE

COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI(*)

Asse dei linguaggi LIVELLI

Lingua italiana:

Padroneggiare gli strumenti espressivi ed

argomentativi indispensabili per gestire

l’interazione comunicativa verbale in vari

contesti

Leggere, comprendere e interpretare

testi scritti di vario tipo

Produrre testi di vario tipo in relazione ai

differenti scopi comunicativi

Lingua straniera

Utilizzare la lingua(***)…………………………..

per i principali scopi comunicativi ed

operativi

Altri linguaggi

Utilizzare gli strumenti fondamentali per

una fruizione consapevole del patrimonio

artistico e letterario

Utilizzare e produrre testi multimediali

Asse matematico

Utilizzare le tecniche e le procedure del

calcolo aritmetico ed algebrico,

rappresentandole anche sotto forma

grafica

Confrontare ed analizzare figure

geometriche, individuando invarianti e

relazioni

Individuare le strategie appropriate per la

soluzione di problemi

Analizzare dati e interpretarli sviluppando

deduzioni e ragionamenti sugli stessi

anche con l’ausilio di rappresentazioni

grafiche, usando consapevolmente gli

strumenti di calcolo e le potenzialità

offerte da applicazioni specifiche di tipo

informatico

Asse scientifico -tecnologico

Osservare, descrivere ed analizzare

fenomeni appartenenti alla realtà naturale

ed artificiale e riconoscere nelle varie

forme i concetti di sistema e di

complessità

Analizzare qualitativamente e

quantitativamente fenomeni legati alle

trasformazioni di energia a partire

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Acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione

N°…………………………

Il dirigente scolastico (***)

Visto il regolamento emanato dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca (ex Ministro della

Pubblica Istruzione) con decreto 22 agosto 2007, n. 139;

Visti gli atti di ufficio;

certifica

che l…….. studente/ssa

cognome…………………………………………………………… nome………………………………………………………………………….

Nato/a il………………/…………./…………….., a ……………………………………………….. Stato……………………………………………

Iscritto/a presso questo Istituto nella classe………………………… sez…………………………….. (****)

Indirizzo di studio (*****)……………………………………………………………

Nell’anno scolastico ………………………………………………………………………

Nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, della durata di 10 anni,

ha acquisito

le competenze di base di seguito indicate.

(*)Nel caso di percorsi di Istruzione Professionale (IeFP) occorre affiancare al logo del MIUR anche

quella della Regione di riferimento.

(**) Nel caso di percorsi di IeFP realizzati da Strutture formative accreditate dalle Regioni, occorre

sostituire “Istituzione scolastica” con “Struttura formativa accreditata”.

(*** Nel caso di percorsi IeFP realizzati da Strutture formative accreditate dalle Regioni occorre

sostituire “Il Dirigente Scolastico” con “Il Direttore /Legale Rappresentante della Struttura

formativa accreditata”. Per le istituzioni scolastiche paritarie, il certificato è rilasciato dal

Coordinatore delle attività educative e didattiche.

(****) Nel caso di percorsi di IeFP realizzati da Strutture formative accreditate dalle Regioni occorre

sostituire “Istituto nella classe…… sezione……” con “Struttura formativa accreditata”

(*****) Nel caso di percorsi IeFP occorre sostituire “indirizzo di studio” con percorsi di qualifica o

diploma professionale”.

dall’esperienza

Essere consapevole delle potenzialità e

dei limiti delle tecnologie nel contesto

culturale e sociale in cui vengono applicate

Asse storico-sociale

Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica

attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra

aree geografiche e culturali

Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento

dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente

Riconoscere le caratteristiche essenziali de sistema socio economico per orientarsi nel tessuto

produttivo del proprio territorio

Le competenze di base relative agli assi culturali sopra richiamati sono state acquisite dallo studente con

riferimento alle competenze chiave di cittadinanza di cui all’allegato 2 del regolamento citato in premessa (1.

imparare ad imparare; 2.progettare; 3.comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e

responsabile; 6. risolvere problemi;7. Individuare collegamenti e relazioni;8. Acquisire e interpretare

l’informazione).

Lì………………………. il………………………………… Il Dirigente Scolastico

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(*) Il presente certificato ha validità nazionale

(**) Livelli relativi all’acquisizione delle competenze di ciascun asse:

Livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità

essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali

Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l’espressione “livello base non raggiunto”, con

l’indicazione della relativa motivazione. Livello intermedio:lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in

situazioni note, o scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. Livello

avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando padronanza

nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente

decisioni consapevoli. (***) Specificare la prima lingua straniera.

Eqf (European Qualification Framework) - Quadro Europeo Delle Qualifiche -

Descrittori che definiscono i livelli del quadro.

Ciascuno degli 8 livelli è definito da una serie di descrittori che indicano gli esiti dell’apprendimento

relativi alle qualifiche a tale livello in qualsiasi sistema delle qualifiche.

Conoscenze Abilità Competenze

esiti di

apprendime

nto

relativi al

livello:

Nell’EQF, le conoscenze

sono

descritte come teoriche

e/o pratiche.

Nell’EQF, le abilità sono

descritte come cognitive

(uso del pensiero logico,

intuitivo e creativo) e

pratiche (comprendenti

abilità manuale e l’uso di

metodi, materiali, strumenti

e utensili)

Nell’EQF, le “competenze” sono

descritte in termini di

responsabilità e autonomia.

Livello 1 conoscenze generale di

base

abilità di base necessarie a

svolgere mansioni /compiti

semplici

lavoro o studio, sotto la diretta

supervisione, in un contesto

strutturato.

Livello 2 Conoscenza pratica di

base in un

ambito di lavoro o di

studio

Abilità cognitive e pratiche

di base necessarie all’uso di

informazioni pertinenti per

svolgere compiti e risolvere

problemi ricorrenti usando

strumenti e regole semplici

Lavoro o studio sotto la

supervisione con una certo

grado di autonomia

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Livello 3 Conoscenza di fatti,

principi, processi e

concetti generali, in un

ambito di lavoro o di

studio.

Una gamma di abilità

cognitive e pratiche

necessarie a svolgere compiti

e risolvere problemi

scegliendo e applicando

metodi di base, strumenti,

materiali ed informazioni

Assumere la responsabilità di

portare a termine compiti

nell’ambito del lavoro o dello

studio; adeguare il proprio

comportamento alle circostanze

nella soluzione dei

problemi.

Livello 4 Conoscenza pratica e

teorica in ampi contesti in

un ambito di lavoro o di

studio

Una gamma di abilità

cognitive e pratiche

necessarie a risolvere

problemi specifici in un

campo di lavoro o di studio

un contesto di lavoro o di

studio, di solito prevedibili, ma

soggetti a cambiamenti;

Sorvegliare il lavoro di routine

di altri, assumendo una certa

responsabilità per la valutazione

e il miglioramento

di attività lavorative o di studio

Livello 5 Conoscenza teorica e

pratica

esauriente e specializzata,

in un

ambito di lavoro o di

studio e

consapevolezza dei limiti

di tale conoscenza

Una gamma esauriente di

abilità cognitive e pratiche

necessarie a dare soluzioni

creative a problemi astratti

Saper gestire e sorvegliare

attività nel contesto di attività

lavorative o di studio esposte a

cambiamenti imprevedibili;

esaminare e sviluppare le

prestazioni proprie e di altri.

Livello 6 Conoscenze avanzate in un

ambito di lavoro o di

studio, che presuppongano

una comprensione critica

di teorie e

principi

Abilità avanzate, che

dimostrino padronanza e

innovazione necessarie a

risolvere problemi complessi

ed

imprevedibili in un ambito

specializzato di lavoro o di

studio

Gestire attività o progetti,

tecnico/professionali complessi

assumendo la responsabilità di

decisioni in contesti di lavoro o

di studio imprevedibili;

assumere la responsabilità di

gestire lo sviluppo professionale

di persone e gruppi.

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Livello 7 Conoscenze altamente

specializzata,

parte delle quali

all’avanguardia in un

ambito di lavoro o di

studio, come base

del pensiero originario;

consapevolezza critica di

questioni legate alla

conoscenza all’interfaccia

tra ambiti diversi

Abilità specializzate,

orientate alla soluzione di

problemi, necessarie nella

ricerca e/o nell’innovazione al

fine di sviluppare conoscenze

e procedure nuove e

integrare la conoscenza

ottenuta in ambiti diversi

Gestire e trasformare contesti

di lavoro o di studio complessi,

imprevedibili che richiedono

nuovi approcci strategici;

assumere la responsabilità di

contribuire alla conoscenza e

alla prassi professionale e/o di

verificare le prestazioni

strategiche dei gruppi.

Livello 8 Le conoscenze più

all’avanguardia in

un ambito di lavoro o di

studio e

all’interfaccia tra settori

diversi

Le abilità e le tecniche più

avanzate e specializzate,

comprese le capacità di

sintesi e di valutazione,

necessarie a risolvere

problemi complessi della

ricerca e/o dell’innovazione e

ad estendere e ridefinire le

conoscenze o le pratiche

professionali esistenti

Dimostrare effettiva autorità,

capacità di innovazione,

autonomia, integrità tipica dello

studioso e del professionista e

impegno continuo nello sviluppo

di nuove idee o processi

all’avanguardia in contesti di

lavoro, di studio e di ricerca.

All’interno di questo quadro di riferimento nazionale ed europeo trova piena e legittima cittadinanza la

didattica per competenze ufficialmente statuita nell’ordinamento giuridico italiano con il Decreto n.139

del 22/o8/ 2007 noto come “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di

istruzione”.

Progettazione di classe

In osservanza all’Art. 1 del Regolamento dell’Autonomia scolastica (D.P.R. n 275/99), per conseguire gli

obiettivi sopra elencati, l’Istituto si propone di adottare un metodo di lavoro basato sulla progettazione

didattica che coinvolga l’intero consiglio di classe nella ricerca-azione dell’attività didattica. Al fine di

innalzare il livello di conoscenze e competenze degli alunni, i consigli di classe attiveranno iniziative

d’accoglienza, di sostegno, di orientamento e di ri-orientamento, oltre che percorsi individualizzati e

diversificati.

La progettazione verrà effettuata secondo i seguenti criteri:

- analisi dei bisogni cognitivi e metacognitivi degli allievi: i bisogni si riferiscono non solo agli aspetti

culturali,ma anche a quelli socio- affettivi, relazionali e comportamentali;

- definizione degli obiettivi educativi e didattici: gli obiettivi terranno conto delle reali situazioni di

partenza dei singoli alunni o di gruppi omogenei ;

- scelta dei contenuti: tale scelta terrà conto delle seguenti indicazioni: Essenzialità (nella scelta degli

argomenti si deve privilegiare la qualità e non la quantità); Funzionalità (gli argomenti devono essere

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funzionali agli obiettivi prefissati); Flessibilità (gli argomenti devono essere differenziati per alunno o

gruppo di alunni); Trasversalità (si devono prediligere degli argomenti che possono essere raccordati a

livello disciplinare o multidisciplinare.

Metodologie

In molte scuole italiane è in atto un percorso di rinnovamento, da una didattica per conoscenze ci si è

mossi verso una didattica per competenze, metodi compresi nell’area pedagogica conosciuta come “peer

education”, letteralmente “educazione tra pari”. Anche i docenti del nostro Istituto , nell’ambito della

propria disciplina, intervengono attraverso differenti metodologie e più innovative:

lezioni a dibattito e discussioni anche utilizzando tecniche di "brain storming";

lezioni interattive con strumenti multimediali ;

attività di ricerca; lavori di gruppo; cooperative learning; peer education; e-learning; tutoring;

interventi operativi; interventi operativi sul territorio; partecipazione a mostre e visite

guidate; cinema, teatro;

partecipazione a convegni e conferenze, eventi;

partecipazione a concorsi promossi dal Ministero dell’Istruzione, dalla Regione, Provincia ed enti

locali ;

lezione frontale/metodo verbale; lezioni a classi aperte;

metodo operativo e metodo euristico- partecipativo (ricerca azione). Laboratori.

Attività di recupero, sostegno e approfondimento – Flessibilità –

Il Collegio dei docenti ha identificato , nella stesura del piano triennale dell’offerta formativa, le e

seguenti modalità di attuazione e verifica degli interventi finalizzati al recupero e successo formativo:

recupero o rinforzo delle competenze per le classi 1^ e 2^ in ingresso nelle discipline di italiano,

matematica, da parte di docenti curricolari unitamente ai docenti dell’organico potenziato e con

eventuali percorsi extrascolastici;

recupero-rinforzo delle competenze base trasversali in orario curricolare da parte di tutti i

docenti;

sviluppo dell’approccio didattico in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo,

trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”,

conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti;

attività di recupero nel corso dell’anno scolastico, organizzati di norma per classi parallele su

discipline individuate dal Collegio dei Docenti e/o Consiglio di Classe;

piano di studio individualizzato da consegnare allo studente e attività di tutoring da parte del

docente curricolare;

corsi di recupero estivi: vengono attivati per agevolare il recupero degli studenti con

sospensione di giudizio. Si svolgono sulle discipline in cui si concentrano maggiormente le

difficoltà dei ragazzi nel periodo compreso tra giugno e luglio.

L’organizzazione degli interventi di recupero deve essere funzionale al raggiungimento degli obiettivi

individuati dal Consiglio di classe. Tali interventi devono essere strutturati in modo da favorire

l’introduzione di nuove metodologie didattiche e rispondere a criteri di efficacia formativa, quanto ad

organizzazione. I Consigli di classe , tramite i coordinatori , segnaleranno alla famiglia al termine del

primo periodo , le discipline in cui l’alunno riporta valutazioni insufficienti con le relative strategie di

recupero. Qualora i genitori, o coloro che ne esercitano la relativa potestà, non ritengono di avvalersi

dell’iniziativa di recupero organizzata dalla scuola, devono comunicarlo alla scuola stessa, fermo

restando l’obbligo per lo studente di sottoporsi alle verifiche di fine intervento.

Tutti gli interventi di sostegno e recupero saranno verbalizzati e documentati.

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Criteri di valutazione per la verifica del recupero in corso d’anno e per gli studenti in “sospensione

di giudizio” a fine anno: quelli deliberati dal Collegio docenti e adottati da ogni docente nel piano di

lavoro:

condizioni di partenza

raggiungimento degli obiettivi della prova

crescita formativa-culturale rispetto al gruppo classe.

Criteri per la tipologia e verifica delle prove per gli studenti in “sospensione di giudizio” .

La prova deve essere attendibile, comparabile e formulata per la valutazione del percorso di recupero

(svolto sulle soglie minime-obiettivi minimi) in relazione alle:

prova strutturata; prova semistrutturata; elaborato scritto o grafico; colloquio;prova di

laboratorio:

Strumenti di verifica

La verifica dell'apprendimento, sia nella fase iniziale del modulo didattico che in quella finale, è

effettuata utilizzando i seguenti strumenti:

Prove non strutturate

Sviluppo di un argomento sotto forma di saggio breve, articolo di giornale, analisi di un testo,

intervista, riassunto; temi di ordine generale; questionari ; relazioni; casi pratici e professionali;

sviluppo di progetti; esercitazioni grafiche a temi; problemi, attività di laboratorio.

Colloquio : aperto, strutturato, libero.

Prove strutturate e semistrutturate

Quesiti a risposta singola, multipla, con vero e falso, di completamento e a corrispondenze. In

particolare vengono effettuate prove di verifica comuni per classi parallele, nelle classi prime e terze

di tutti gli indirizzi, per valutare le abilità acquisite in italiano e nelle discipline logico - matematiche,

come previsto dal monitoraggio INVALSI (Istituto Nazionale Valutazione del Sistema e

dell’Istruzione). Tali prove vengono effettuate nel corso dell’anno scolastico, secondo le indicazioni

dell’INVALSI.

Criteri per la valutazione

Metodo di studio

Partecipazione all’attività didattica

Impegno

Progresso nelle conoscenze, competenze e capacità.

Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo, relativa al

raggiungimento degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si farà riferimento alla seguente griglia.

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Valutazione

Voto Scala di valutazione

1-2 Completamente

negativo

Le scadenze non vengono rispettate e la partecipazione è inesistente. Totale

mancanza di conoscenze, grave disorganizzazione nel metodo di lavoro.

Strumenti comunicativi poveri o limitati, incapacità ad usare gli ausili didattici.

3 Gravemente

insufficiente

Mancanza di impegno e partecipazione. Gravissime lacune nelle informazioni e

nelle conoscenze, disorganizzazione nel lavoro, discorso disorganico e non

finalizzato. Strumenti usati con grande difficoltà.

4 Insufficiente Impegno e partecipazione scarsi. Gravi lacune nelle informazioni e nelle

conoscenze, notevoli difficoltà nell'organizzazione logica dei contenuti,

mancanza di autonomia, errori che oscurano il significato del discorso.

Strumenti usati con difficoltà

5 Mediocre Partecipazione modesta. Lacune e conoscenze frammentarie, difficoltà

nell'organizzazione logica dei contenuti, comprensione parziale dei problemi,

linguaggio non sempre appropriato. Incertezze nell'uso degli strumenti.

6 Sufficiente Partecipazione ed impegno adeguati. Conoscenze essenziali, capacità di

applicazione ed effettuazione di analisi parziali, con qualche errore, sintesi

imprecise, qualche spunto di autonomia, terminologia accettabile. Uso corretto

degli strumenti.

7 Discreto Impegno e positiva partecipazione. Conoscenze adeguate, capacità di

applicazione di quanto appreso con ancora qualche imprecisione nell'analisi, una

certa capacità di sintesi, esposizione abbastanza chiara ed efficace. Una certa

autonomia nell'uso degli strumenti.

8 Buono Impegno adeguato e partecipazione responsabile. Conoscenze organiche ed

articolate, capacità di cogliere e collegare concetti, formulazione di sintesi

corrette, esposizione chiara ed appropriata. Buona autonomia nell'uso degli

strumenti.

9 Ottimo Partecipazione costruttiva e capacità di iniziativa personale. Conoscenze ampie

ed approfondite, applicazione creativa ed analisi convincenti, valutazioni

personali e sicura capacità di sintesi, esposizione personale. Autonomia nell'uso

degli strumenti didattici.

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10 Eccellente Completa rispondenza alle proposte didattiche, iniziative di supporto e di

stimolo per la classe, conoscenze approfondite, anche al di là di quelle proposte

dall'insegnante con collegamenti multidisciplinari, analisi ampie, organiche e

convincenti, sintesi efficaci e valutazioni decisamente personali, esposizione

personale ed autonoma. Sicura padronanza nell'uso degli strumenti didattici.

Nel caso di carenze riscontrate alla fine valutazioni di ciascun periodo verranno effettuate attività di recupero

come deliberato dal Collegio dei Docenti e con modalità indicate dai singoli insegnanti.

Valutazione alternanza scuola - lavoro

La valutazione è particolarmente importante nei percorsi di alternanza scuola lavoro perché introduce

elementi di novità nella canonica prassi di valutazione formativa e sommativa. Essa è una valutazione di

processo e di risultato, dotata di una certa complessità a causa del coinvolgimento di più componenti.

Saranno oggetto di valutazione:

il rispetto del percorso formativo individuale concordato con il tutor esterno

il grado del conseguimento degli obiettivi concordati

lo sviluppo, il consolidamento, il potenziamento di competenze relazionali e cognitive

la ricaduta sul gruppo classe dell’esperienza condotta dal singolo

l’autovalutazione dello studente .

Strumenti di verifica possono essere, sulla base del percorso svolto, diari di bordo, schede di

osservazione, schede di autovalutazione, prove esperte, relazioni finali, roleplaying, prove

interdisciplinari in coerenza con le indicazioni del D.Lgs 13/2013 6 e del Decreto Interministeriale 30

giugno 2015 7 .

Le fasi proposte dalla scuola per l’accertamento delle competenze risultano così declinate:

descrizione puntuale delle competenze da conseguire

accertamento dei bisogni formativi degli alunni

programmazione degli strumenti e delle azioni di osservazione in accordo tra scuola ed ente

monitoraggio in itinere con verifica dei risultati intermedi

valorizzazione delle competenze in uscita

I risultati finali della valutazione sono sintetizzati nella certificazione finale e il tutor esterno, ai sensi

dell’art. 5 del D.Lgs. 77/2005, fornisce all’istituzione scolastica ogni elemento idoneo alla verifica e

valutazione dell’allievo e dell’efficacia del processo formativo. La valutazione finale spetta, invece, ai

docenti del Consiglio di Classe, che valorizzano il percorso in alternanza svolto dallo studente

nell’ambito della certificazione delle competenze, del voto di condotta e dell’acquisizione dei crediti

formativi.

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Avranno diritto al credito formativo tutti gli alunni che:

abbiano frequentato almeno i 3/4 del monte ore annuale previsto dal percorso;

abbiano avuto un comprovato ruolo attivo, autonomo e responsabile. Sarà cura della scuola elaborare

un modello di certificazione finale (alla fine di ogni anno e/o dell’intero percorso) da inserire nel

portfolio dell’allievo e/o costituire un elemento essenziale nella formulazione di un Bilancio di

competenze.

Valutazione del comportamento.

Riferimenti: D.P.R.122/2009 - Art.7

Nell’iscriversi all’Istituto gli studenti e le famiglie compiono una libera scelta che comporta la piena

accettazione del Patto educativo di corresponsabilità e del conseguente Regolamento di Istituto.

Il Consiglio di classe esamina con tempestività ogni violazione del Regolamento, erogando, se il caso, le

sanzioni coerentemente a quanto in esso stabilito, consapevole che sia l’atto compiuto dallo studente

che le sanzioni vanno ad essere oggetto di valutazione a termine del periodo o trimestre/pentamestre.

Il voto di condotta riassume quindi tutti gli elementi positivi, problematici, negativi, del comportamento

dell’alunno, tenendo in considerazione anche i mutamenti occorsi nel periodo che viene valutato. La

valutazione è progressivamente decrescente dal 10 in base alla gravità e al numero delle infrazioni o

delle mancanze al Patto educativo di corresponsabilità e al Regolamento di Istituto; ovvero la

valutazione massima equivale al loro pieno e consapevole rispetto. Il voto di condotta viene attribuito

dall’intero Consiglio di Classe, riunito per le operazioni di scrutinio in base ai seguenti criteri.

Criteri di attribuzione del voto di condotta

Voto Condizioni

10 Il voto 10 è assegnato agli alunni che abbiano integrato con lodevole positività tutti gli

indicatori, dimostrandosi in particolare :

- assidui e regolarsi nella frequenza;

- autonomi e responsabili nell’impegno;

- costruttivi e propositivi nella partecipazione;

- corretti e consapevoli nei comportamenti e nelle relazioni interpersonali;

- collaborativi e disponibili con i compagni verso cui esercitano un’influenza

positiva.

9

I voti 8 e 9 sono assegnati agli alunni sulla base di un comportamento corretto, positivo e

costruttivo, tenuto conto in particolare:

- della mancanza di assenze non giustificate o poco motivate;

- di un’adeguata continuità e diligenza nell’impegno;

- della qualità del coinvolgimento nelle attività didattiche;

- del rispetto delle regole che governano la vita della scuola;

- della correttezza nelle relazioni interpersonali;

- dell’assenza di ammonizioni e richiami disciplinari significativi o reiterati.

8

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7

I voti 6 e 7 sono assegnati per un comportamento complessivamente accettabili ad alunni

che non siano incorsi in violazioni del regolamento di disciplina di oggettiva e particolare

gravità, ma che:

- siano stati assenti senza adeguata motivazione e/o poco puntuali nel giustificare

le assenze;

- siano stati poco costanti nell’impegno e/o poco coinvolti nelle attività scolastiche;

- abbiano avuto bisogno di richiami per mantenere un comportamento ed un

linguaggio corretti ed educati, non disturbare le lezioni, usare con riguardo le

strutture, le attrezzature e i sussidi didattici;

- non abbiano sempre stabilito relazioni interpersonali educate e corrette;

- siano incorsi in frequenti ammonimenti disciplinari o in sospensione dalle lezioni. 6

5 I voti da 1 a 5 saranno assegnati nei casi in cui sia stata precedentemente irrogata una

sanzione disciplinare:

1. per reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o creino pericolo

per l’incolumità delle persone;

2. per atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale

da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per

un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità

durante l’anno scolastico;

3. per violazioni dei doveri di cui ai commi 1,2 e 5 dell’art. 3 del DPR 249/199:

(1.gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere

assiduamente agli impegni di studio.

4. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d’istituto, dei docenti,del

personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale che

chiedono per se stessi.

5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari

e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al

patrimonio della scuola.

Preso atto dell’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica 22giugno 2009, n. 122(in GU 19

agosto 2009, n.191) Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli

alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e del decreto legge 1°

settembre 2008, n.137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n.169,(di seguito

per brevità chiamato “Regolamento”)

Alla luce di questo Regolamento e in pieno accordo con esso si definiscono i criteri per lo svolgimento

degli scrutini finali.

Criteri per lo svolgimento degli scrutini finali

Premesso che:

le valutazioni disciplinari, proposte dai singoli docenti, dovranno essere il frutto di un congruo

numero di verifiche scritte, grafiche, orali e pratiche, svolte a scuola o a casa, in conformità

con quanto stabilito Nel PTOF, classificate nel corso dell’anno scolastico per accertare il

raggiungimento degli obiettivi propri di ciascuna disciplina ,

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la valutazione sarà effettuata in base ai voti ricavati con i criteri sopra esposti, tenendo anche conto di

tutti gli altri elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi.

Le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto:

dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali, pratiche

dell’impegno profuso

della progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza

della partecipazione al dialogo educativo

dell’assiduità nella frequenza

Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo, relativa al

raggiungimento degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si farà riferimento alla griglia.

Nel caso di carenze riscontrate alla fine valutazioni di ciascun periodo verranno effettuate le attività

di recupero.

Il voto di condotta verrà proposto dal docente coordinatore di classe che dovrà tener conto di tutti gli

elementi che caratterizzano il comportamento scolastico secondo i criteri stabiliti dal Collegio Docenti,

in base alla seguente tabella nel rispetto dell’art. 7 del Regolamento.

Validità dell’anno scolastico in relazione alle assenze

Riferimenti: D.P.R. 122/2009 – Art. 14, comma 7

La norma stabilisce che per riconoscere la validità dell’anno scolastico è necessaria la frequenza di

almeno 3/4 del monte ore annuale, comprensivo di tutte le attività didattiche che rientrano nel

curricolo individuale di ciascuno studente. Vanno previste delle motivate deroghe di competenza del

Collegio Docenti e possono essere individuate nei seguenti casi:

premesso che

1. le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa;

2. la decisione finale spetta al Consiglio di Classe riunito in sede di scrutinio, tenuto conto dei

criteri fissati dal Collegio Docenti;

si individuano nei seguenti casi:

a. assenze documentate e continuative per gravi malattie giustificate;

b. gravi motivi di famiglia debitamente motivate.

Scrutini finali alunni classi prime, seconde, terze, quarte

Riferimenti: D.P.R. 122/2009, Art.4, comma 5 e Art. 14

In sede di scrutinio finale sono ammessi alla classe successiva:

a. gli allievi che riportano la sufficienza (voto 6): nel comportamento e in tutte le materie;

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b. gli alunni che presentino un’insufficienza non grave in una o più discipline, tale da non

determinare comunque una carenza nella preparazione complessiva. Prima dell’approvazione dei

voti, il Consiglio di Classe, sulla base di parametri di giudizio stabiliti preventivamente, procede

ad una valutazione che tenga anche conto:

della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle

discipline interessate, nel corso dell’anno scolastico successivo;

della possibilità di seguire proficuamente il programma di studi di detto anno scolastico. In

particolare tali alunni vanno valutati sulla base delle attitudini ad organizzare il proprio studio in

maniera autonoma ma coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti;

alla fine delle classi seconde si provvederà al rilascio della Certificazione delle competenze,

come dal D.P.R., n.122/2009, Art.8 e relativo modello ministeriale. La valutazione delle

competenze verrà effettuata in ambito del Consiglio di Classe ricorrendo alle discipline

concorrenti alla loro acquisizione nei quattro Assi culturali.

Scrutini finali classi quinte

Riferimenti: D.P.R. 122/2009, Art. 6 che si riporta di seguito:

1. Gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna

disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e

un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all’esame di Stato.

2. Sono ammessi, a domanda, direttamente agli esami di Stato conclusivi del ciclo gli alunni che hanno

riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o

gruppo di discipline e non meno di otto decimi nel comportamento, che hanno seguito un regolare corso di

studi di istruzione secondaria di secondo grado e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette

decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli

scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti.

Le votazioni suddette non si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica.

3. In sede di scrutinio finale il Consiglio di Classe, cui partecipano tutti i docenti della classe, compresi gli

insegnanti di educazione fisica, gli insegnanti tecnico-pratici nelle modalità previste dall’articolo 5, commi

1-bis e 4, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i

docenti di sostegno, nonché gli insegnanti di religione cattolica limitatamente agli alunni che si avvalgono di

quest’ultimo insegnamento, attribuisce il punteggio per il credito scolastico di cui all’articolo 11 del

decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n.323, e successive modificazioni.

4. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all’albo della scuola, ai sensi dell’articolo

96, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.

Per gli allievi delle classi quinte dovrà essere formulato un giudizio di ammissione o non ammissione

all’Esame di Stato.

Criteri di assegnazione del credito scolastico formativo

Per quanto riguarda i criteri per l’attribuzione dei punti di credito scolastico della classe terza,

quarta e quinta, si fa riferimento alla tabella A allegata al D.M. n.99 del 16/12/2009, che ha

sostituito le tabelle allegate al D.P.R. 23/07/1998 n. 323 e quelle allegate al D.M. 42/2007.

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Tabella A

(sostituisce la tabella prevista dall’articolo 11, comma2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata

dal D. M. n. 42/2007)

Credito scolastico

Candidati interni

Media dei voti Credito scolastico (Punti)

1° anno 2° anno 3° anno

M= 6 3-4 3-4 4-5

6<M< 7 4-5 4-5 5-6

7<M< 8 5-6 5-6 6-7

8<M< 9 6-7 6-7 7-8

9<M< 10 7-8 7-8 8-9

Nota – M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Ai fini

dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione,

nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con

l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente. Sempre per l’ammissione alla classe successiva e

per l’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere

inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna

disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla

determinazione della media (M) dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il

credito scolastico nell’ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in

numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l’assiduità di frequenza

scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed

integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun

modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media media M dei voti.

Il credito scolastico esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunta da

ciascun allievo durante l’anno scolastico in corso, e viene computato tenendo conto dei seguenti

elementi:

1. della media dei voti (compreso quello di condotta)risultante dallo scrutinio finale per ciascun

allievo, il cui valore numerico permette l’inserimento in una delle fasce di punteggio previste

dalla tabella A di cui sopra, riferite al D.M. n.42/2007 (classi quinte) e al D. M. 99/2009 (classi

terze e quarte);

2. di un insieme di altri fattori aggiuntivi per individuare la posizione nella fascia quali:

a. L’entità della frazione numerica della media dei voti che può avvicinarsi maggiormente

all’unità superiore (da 0,50 a 0,99);

b. il comportamento scolastico attestato dal voto di condotta;

c. le attività complementari ed integrative (attività proposte ed attuate all’interno

dell’istituzione scolastica) seguite con costanza (almeno il 70% di presenza) e profitto;

d. eventuali crediti formativi.

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Assegnazione credito formativo

Per quanto riguarda il credito formativo ci si riferisce all’articolo 9 dell’O.M. 40/2009 e al D.M.

24/02/2000, dove è stabilito che questo non costituisce punteggio aggiuntivo, ma è uno degli elementi

che concorrono a determinare il livello del credito all’interno della fascia di spettanza, maturata a

seguito della media dei voti ottenuta per effetto dello scrutinio finale.

Il credito formativo rappresenta la valorizzazione di attività extra scolastiche riguardanti esperienze

qualificate, di significativo rilievo, svolte per un ragionevole lasso di tempo e maturate in ambiti e

settori della società civile legati alla formazione della persona ed alla sua crescita. Le esperienze che

danno titolo a crediti formativi possono riguardare:

a. ambiti culturali, artistici e ricreativi;

b. formazione professionale;

c. lavoro;

d. volontariato;

e. solidarietà;

f. cooperazione;

g. sport

e debbono permettere l’acquisizione di competenze coerenti con il tipo di corso a cui si riferisce

l’esame di Stato e documentate secondo le previste norme di legge.

FLESSIBILITÀ DIDATTICA E ORGANIZZATIVA

L’utilizzo degli strumenti di flessibilità, già previsto dal dpr 275/99, trova un rinnovato impulso nel

comma 3 della legge 107. La piena realizzazione del curriculum di scuola può avvenire attraverso

l’utilizzo delle quote di autonomia e flessibilità per una riorganizzazione del tempo scolastico che vada

dal potenziamento di alcune discipline che modifichi il piano orario previsto nei limiti della dotazione

organica dell’autonomia e tenendo conto delle esigenze e dai bisogni emersi dagli studenti e le loro

famiglie. Sono previste modalità organizzative con diversa articolazione del gruppo classe- classi

aperte e di livello per una didattica individualizzata e personalizzata- con forme di tutoraggio e di

interventi peer to peer- con metodologie di apprendimento cooperativo- problem solving.

Nel caso dell’Istituto la scelta è quella di potenziare in senso laboratoriale il curriculum dell’eno

gastronomico, del socio/sanitario e del commerciale. Il motivo è il seguente:

a) curriculum enogastronomico/ospitalità alberghiera. Il quadro orario di 32 ore settimanali riserva

alle attività di laboratorio solo 4 ore , poche se pensiamo alla prospettiva dei percorsi

professionali nell’ottica della filiera produttiva. L’incremento delle ore di alternanza nel

triennio, opportuna e valida deve tuttavia trovare un supporto nell’ordinaria attività curriculare

che fornisce gli strumenti di base per poter poi sperimentare nei tirocini formativi quanto

appreso;

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b) curriculum socio/sanitario. In questo indirizzo le ore pratiche di metodologia operativa non sono

più presenti nell’ultimo biennio, quando invece la continuità – soprattutto per i percorsi di

alternanza- ne richiederebbe la presenza ;

c) per l’opzione grafica-pubblicitaria potenziare nell’ambito dell’insegnamento di grafica la

fotografia per strutturare e ampliare le opportunità ;

d) per il commerciale la proposta è quella di arricchire il corso di contenuti tipici della disciplina

TPSC di un modulo didattico distribuito nell’arco del secondo biennio e del quinto anno

concernente la legislazione e la tecnica tributaria, applicata sia alle imposte dirette sia

indirette; introduzione di una nuova disciplina “Tecnica dei mercati finanziari” per un totale di

33 ore annuali di corso, con l’obiettivo di preparare gli studenti alla gestione dei rapporti bancari

e all’investimento del risparmio privato.

L’attività progettuale dell’Istituto si configura come capacità di realizzare la missione che scaturisce

dall’analisi effettuata e dalle esigenze che emergono dal territorio.

Pertanto essa può essere articolata in tre momenti:

1) Progetti che fanno da supporto all’azione didattica curriculare- sono attività ricorrenti-

strutturali- realizzate in concorso con l’attività prevalente-

2) Progetti che rispondono alla collaborazione con la rete – RES castelli romani- nella sua

articolazione complessiva (14 istituzioni) o parziale

3) Progetti che rientrano nella prospettiva inaugurata dalla L.107 di scuola intesa come

laboratorio territoriale permanente- come luogo aperto e disponibile alla creatività e alla

partecipazione. In questa direzione l’Istituto partecipa singolarmente e in rete ai bandi

promossi dal MIUR e tesi all’innovazione e all’introduzione nel complesso scolastico di ambienti

digitali e di apprendimento rientranti nei piani PNSD .

INCLUSIONE SCOLASTICA E SOCIALE

La presenza degli alunni disabili nel nostro Istituto è parte integrante della sua “tradizione

culturale”.In collaborazione con le A.S.S. e gli Enti competenti, la scuola si adopera per l’integrazione di

tutti gli alunni e per la crescita formativa del singolo, al di là delle proprie difficoltà, come individuo e

come cittadino.

Per realizzare l’integrazione la scuola in base alla Legge 104/92 attiva una procedura di lavoro che

prevede le seguenti fasi:

- Presentazione agli insegnanti della diagnosi funzionale;

- Stesura del profilo dinamico-funzionale da parte degli operatori A.S.S., dei docenti e dei

genitori;

- Progettazione del P:E:I: da parte del Consiglio di Classe;

- Incontri periodici tra operatori A:S:S: , insegnanti e genitori per verificare e valutare

l’efficacia dei percorsi seguiti.

Gli interventi didattici prevedono sia il recupero sia il consolidamento delle abilità strumentali di base e

l’avvio all’apprendimento di abilità professionalizzanti soprattutto pratiche.

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A tal fine vengono attivati dei curricoli personalizzati che tengono conto dei bisogni e delle potenzialità

dell’allievo disabile. La realizzazione del percorso formativo, culturale e professionale si fonda sui

principi del rispetto della diversità e della integrazione.

La scuola attiva progetti di inserimento lavorativo in accordo con i servizi presenti sul territorio e,

prevedendo l’ alternanza scuola-lavoro presso enti convenzionati.

La finalità didattica prioritaria per tutti gli alunni certificati è, per quanto possibile, il conseguimento

degli stessi obiettivi previsti per la classe in cui sono inseriti, pertanto non viene escluso a priori il

conseguimento del diploma dei vari indirizzi in seguito al superamento dell’Esame di Stato.

Al termine del percorso scolastico a ciascun allievo con percorso differenziato viene comunque sempre

rilasciata la certificazione delle conoscenze, delle capacità e delle competenze, che sarà spendibile

nella frequenza di corsi di formazione professionale nell’ambito delle intese con le Regioni e gli Enti

Locali.

L’Istituto è dotato di un’aula speciale per le attività individualizzate, attrezzata con strumentazione

informatica nonché di materiale librario semplificato e/o adattabile per le specifiche esigenze.

Protocollo di accoglienza allievi DSA

Per supportare gli allievi che presentano una diagnosi di DSA (difficoltà specifiche di apprendimento), è

stata varata la Legge n.170/10 che prevede lo stanziamento di fondi a favore dell’attivazione di una

didattica individualizzata e personalizzata con forme efficaci e flessibili che prevedono l’introduzione

di strumenti compensativi e dispensativi che permettono l’acquisizione di competenze, abilità,

conoscenze e metodologie di studio efficaci da parte del soggetto interessato ed il rispetto dei tempi

di apprendimento. I coordinatori di classe svolgono una funzione di supporto sia nei confronti degli

alunni interessati, sia dei Consigli di classe coinvolti, curando la stesura dei Piani personalizzati (PDP).

L’Istituto che dedica particolare attenzione a tutti gli aspetti dell’accoglienza, garantisce l’inserimento

nelle classi degli allievi con diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento. In tali casi la famiglia è

tenuta a presentare in segreteria didattica la diagnosi di DSA all’atto dell’iscrizione: tale certificato

deve essere redatto dal SSN (vale anche la diagnosi emessa dallo specialista privato, se redatta prima

dell’entrata in vigore della Legge 170/10 o se vidimata dal SSN). La segreteria didattica apre quindi un

fascicolo riservato all’allievo e informa il referente per i DSA di ogni nuovo caso di allievo certificato. A

settembre vengono informati i coordinatori di classe circa l’inserimento dell’alunno con DSA.

Successivamente vengono convocati i genitori i quali insieme alle componenti della scuola definiscono le

azioni formative e organizzative che confluiranno nel successivo Piano Didattico Personalizzato (PDP).

Nel consiglio di novembre si redige il piano, individuando in ogni disciplina gli strumenti compensativi

ritenuti più consoni e le misure dispensative necessarie sulla base delle osservazioni effettuate e delle

indicazioni fornite dal coordinatore e dalle famiglie. Il piano viene condiviso e sottoscritto dalla

famiglia , invitata a scuola. Il documento completo sarà custodito nel fascicolo riservato dello studente,

e una copia andrà alla famiglia. Nei consigli di classe successivi il PDP deveessere monitorato e

aggiornato sulla base di quanto emerso durante l’anno. Per gli allievi iscritti al quinto anno il C.d.C. valuta

tutta la normativa relativa agli Esami di Stato conclusivi e attua ogni azione necessaria per la serena

partecipazione agli esami dei candidati con DSA

BES - Bisogni educativi speciali

L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di

deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà

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di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici,

difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a

culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre

più evidente. Quest’area dello svantaggio scolastico viene indicata come area dei Bisogni Educativi

Speciali. Le differenti problematiche, citate prima, non vengono o possono non venir certificate ai sensi

della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle misure previste dalla stessa legge quadro,

e tra queste, all’insegnante per il sostegno. Quindi la legge 170/2010 rappresenta un punto di svolta

poiché apre un diverso canale di cura educativa, concretizzando i principi di personalizzazione dei

percorsi di studio nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES da parte di ciascun

docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto, non solo dall’insegnante per il sostegno. Per

l’organizzazione del servizio agli alunni con BES si farà costante riferimento normativa vigente,

pertanto l’integrazione nelle sezioni e nelle classi dell’istituto sarà tale da consentire,

commisuratamente alla tipologia e alla gravità del deficit, la realizzazione dei seguenti obiettivi:

crescita negli apprendimenti;

crescita nella capacità di comunicazione;

crescita nella socializzazione;

crescita nella realizzazione delle relazioni interpersonali.

Tutto ciò per ottenere la crescita in autonomia degli alunni, lo sviluppo della propria personalità, dei

talenti e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, sino alle massime

potenzialità, nell’ottica di un “progetto di vita” che va oltre il periodo scolastico, e che dovrà essere

condiviso dalla famiglia e da altri soggetti coinvolti nel processo di integrazione.

Valutazione di alunni disabili

La valutazione degli alunni disabili è relativa agli interventi educativi e didattici effettivamente svolti in

base al PEI (Piano Educativo Individualizzato):

Se l’alunno segue la programmazione della classe, la valutazione è uguale a quella degli altri

alunni, con una particolare attenzione alle specifiche difficoltà certificate e con concessione di

tempo supplementare per lo svolgimento delle verifiche laddove necessario,

Se l’alunno segue una programmazione ridotta o personalizzata, la valutazione considera il

percorso compiuto dall’alunno e certifica le conoscenze e le competenze acquisite.

Capacità e merito vanno valutati secondo parametri peculiari, adeguati alle rispettive situazioni.

Pertanto il primo anno di inserimento dell’alunno disabile, prima di procedere alla stesura del PEI nel

GLHO, ci sarà un periodo di osservazione e rilevazione delle reali potenzialità per poi passare alla

formulazione delle linee guida di un PEI effettivamente rispondenti alle necessità dell’allievo e

adattabile in itinere.

La valutazione è riferita ai progressi in rapporto alle potenzialità dell’alunno e ai livelli di

apprendimento iniziali. Esso assume connotazione formativa nella misura in cui evidenzia le mete anche

minime raggiunte dal soggetto, valorizza le risorse personali e indica le modalità per svilupparle, lo aiuta

a motivarsi e a costruire un concetto positivo e realistico di sé aumentandone l’autostima.

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P.A.I.

Piano annuale inclusione

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 21 maggio 2015

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 24 giugno 2015

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

La commissione GLI attraversola condivisione con le famiglie, studenti ,docenti ,personale della scuola,

assistenti specialistici ,indica linee guida per il piano di inclusione che mettono in relazione la vision della

scuola nelle scelte didattiche e d’indirizzo con le esigenze individuali di tutti gli alunni. Il C.d.D.attraverso

gruppi di lavoro stabilisce le linee guida per la formazione dei docenti, e dei Consigli di Classe in quanto

organo responsabile delle pratiche di intervento a favore dell’inclusione.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Per il prossimo anno si prevede la pianificazione di attività di formazione sulle strategie cooperative per i

nuovi docenti e di aggiornamento per i docenti già in organico della scuola su attività di analisi e

riconoscimento del proprio stile di insegnamento.

Formare i docenti come PROFESSIONISTI RIFLESSIVI, capaci di analizzare le proprie azioni

didattiche,di rendere conto delle proprie decisioni, di elaborare strategie adeguate per rispondere a

situazioni sempre diverse.

Il docente che adotta un approccio riflessivo, supera il problema della sua identità,lavorando su se

stessoper trovare le soluzioni più adeguate a costruire ciò che serve a tutti i suoi alunni e lo fa insieme agli

altri docenti superando la condizione di solitudine e impotenza provata di fronte alle difficoltà. L’azione

combinata delle diverse dimensioni in cui si articola lo stile pedagogico personale comporta effetti anche

rilevanti sulla prassi didattica mentre la tradizionale consuetudine del lavoro del docente ci dimostra che

vengono presi in considerazione e sono oggetto di valutazione quasi esclusivamente i comportamenti di

stile degli studenti. Per riuscire a conseguire stabilmente uno stile pedagogico che comprenda anche le

caratteristiche sopra indicate , è importante che l’ insegnante assuma l’atteggiamento del “doppio sguardo“

uno rivolto al problema,l’altro rivolto a se stesso mentre affronta il problema.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Le verifiche del processo di apprendimento e di maturazione, i cui obiettivi verranno comunicati allo

studente in modo più chiaro prima delle stesse, saranno diversificate coerentemente favorendo così il

processo educativo-formativo dei singoli alunni. Nello specifico sarà valutato nella logica dell’ICF, l’aspetto

funzionale finalizzato alla creazione di percorsi formativi educativo – didattici personalizzati. La

valutazione delle competenze non formali, oltre a quelle formali è la nostra forma coerente di valutazione

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per l’attuazione di prassi inclusive.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Il gruppo degli insegnanti di sostegno è organizzato per gli interventi di supporto alla didattica attraverso

l’utilizzo di strategie metacognitive, e di strumenti di facilitazioni del compito di apprendimento e di

supporto all’integrazione attraverso la creazione di ambienti scolastici inclusivi, di gruppi classi accoglienti

e con un buon grado di prosocialità. L’insegnante di sostegno è di supporto alla classe e viene

prevalentemente utilizzato, sfruttando le diverse aree di competenza. Il lavoro è concentrato nel

supportare il docente curricolare nella messa in pratica dell’individualizzazione della didattica e nella

valorizzazione dell’unicità di ogni studente. All’interno della scuola, oltre al gruppo di sostegno è attivo lo

sportello CIC, corsi sul metodo di studio e d’italiano seconda lingua.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi

servizi esistenti.

Sono attive Convenzioni con Il Comune di Frascati per gli stage ai percorsi scuola–lavoro degli alunni

diversamente abili; con i Servizi Sociali; con la ASL RMH1 per Spazio Incontro Adolescenti; con I.T.S. E.

Fermi e M. Buonarroti di Frascati per attività di supporto contro la dispersione scolastica-Progetto di rete

aree a rischio; con la Coop. Arcobaleno di Frascati per tirocini formativi e personalizzati. Inoltre ci saranno

accordi per stage formativi con strutture private site nel territorio come il Ristorante Pub C21 presente a

Frascati per inserimento lavorativo persone diversamente abili. Per gli alunni in particolari condizioni di

salute si prevede in caso di necessità l’attivazione di :-scuola in ospedale–istruzione domiciliare-

somministrazione farmaci in orario scolastico.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano

l’organizzazione delle attività educative

I genitori in continuità con l’anno precedente, saranno coinvolti in corsi di formazione sui “compiti educativi

delle famiglie” e sul ruolo di promozione dell’apprendimento dei figli. Inoltre si prevede un maggiore

coinvolgimento delle famiglie nella progettazione degli insegnanti, e l’attiva partecipazione ai GLHO, GLHI,

GLI.

Sviluppo di un curriculum attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Nella nostra scuola la diversità è un punto di forza che permette a tutti gli studenti di crescere utilizzando

un processo educativo d’inclusione. I curricula formativi e inclusivi pianificati prevedono la didattica

laboratoriale, sperimentazioni di apprendimento cooperativo e tra pari, sollecitati stili relazionali prosociali

all’interno dei gruppi classe. Nell’ambito del territorio le reti interistituzionali attive con la nostra scuola

saranno, in continuità, strumenti di diffusione e concretizzazione della cultura inclusiva e di

generalizzazione degli apprendimenti in contesti diversi.

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Valorizzazione delle risorse esistenti

Oltre all’utilizzo delle funzioni strumentali, dei coordinatori, dei docenti, lo scopo del progetto è quello di

valorizzare i docenti esperti( formati in cooperative learning-metodo Feuerstein- Metodo maestri di

strada) già impiegati nella scuola per la didattica speciale, per i D.S.A. e la compilazione del P.D.P (modelli e

materiali sono disponibili sul sito della scuola)che potrebbero monitorare e fare da tutor agli altri colleghi

nel periodo da settembre a dicembre. Inoltre sarà possibile l’implementazione dell’uso della LIM e di

software didattici per favorire l’inclusione di tutti gli studenti.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di

inclusione

Esperti del metodo Maestri di strada; Progetti con finanziamento esterno; Progetti d’Istituto –POF;

Progetti territoriali ASL RMH1; Progetti Associazioni del territorio; Azioni del Piano di Zona, Distretto 37.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

Protocollo di accoglienza RES scuole dei castelli romani, indicazioni e procedure di continuità verticale tra i

diversi ordini scolastici. GLHO di raccordo con le scuole medie di provenienza; incontro con i genitori;

Settimana di maggio di pre-accoglienza nuovi iscritti con disabilità (visita e permanenza di alunni in ingresso

accompagnati dai propri insegnanti di sostegno della scuola media).Progetto accoglienza attivo per tutto

l’anno scolastico con interventi di conoscenza e formazione esperienziale con attività finalizzate a

migliorare se stessi in rapporto ai propri limiti, alle proprie risorse, nella gestione di rischi e difficoltà.

Cura delle relazioni con le aziende del territorio per la realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro

(indirizzo Enogastronomico, Socio sanitario, Commerciale Turistico-Aziendale) -Orientamento al lavoro-

Orientamento di prosecuzione degli Studi universitari. Con il progetto RES, castelli romani, le scuole del

territorio sono messe in rete con un lavoro univoco e di continuità, atto a favorire una collaborazione

attenta e inclusiva.

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ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO

Accoglienza

L’accoglienza è un momento importantissimo nella vita della scuola, in quanto è la fase in cui avviene

l’inserimento degli studenti nella nuova realtà scolastica e si devono acquisire i dati fondamentali per la

reciproca conoscenza. Essa si colloca nelle prime settimane dell’anno scolastico e non solo e si rivolge

particolarmente alle classi prime, che vivono il passaggio alla Scuola Superiore come momento difficile e

problematico; successivamente gli studenti saranno seguiti con interventi orientativi , in ingresso, in

itinere ed in uscita, durante l’intero corso scolastico, al fine di raggiungere la consapevolezza del

proprio percorso formativo e professionalizzante. Nella nostra scuola, all’interno delle varie classi, sono

inseriti alunni provenienti da altri paesi. Molti di loro manifestano difficoltà di apprendimento e di

socializzazione; oltre ad una scarsa e spesso assente conoscenza della lingua italiana. Alla luce di queste

problematiche la scuola si impegna a creare un clima favorevole per il loro inserimento. Si

promuoveranno approfondimenti storici, geografici, religiosi e culturali riguardanti i paesi di

provenienza, sottolineando come la loro presenza possa essere un’importante occasione di crescita e di

educazione alla pace tra i popoli.

Patto di corresponsabilità (allegato)

Fase della diagnosi: si collocherà nel mese di settembre e prima metà di ottobre; sarà finalizzata ad

accertare le competenze e le conoscenze degli allievi, a facilitare il riconoscimento delle proprie

difficoltà e ad aiutare a superarle; si realizzerà mediante la somministrazione di test d’ingresso,

l’elaborazione di griglie diagnostiche, la compilazione di griglie di osservazione e la proposta di “unità di

apprendimento” per il recupero di competenze non possedute ed il consolidamento di competenze non

precise. A tal fine saranno deliberati gli interventi didattici ed educativi integrativi fin dai primi mesi

dell’anno scolastico per gli allievi del primo biennio che in questa fase abbiano rivelato particolari

esigenze e problemi di studio.

Fase dello sviluppo delle competenze e della ri-motivazione: si collocherà alla fine del primo

trimestre, dopo la consegna delle pagelle. Si realizzerà attraverso lo svolgimento degli insegnamenti

propri dello specifico indirizzo di studi. Gli insegnanti cercheranno di consolidare negli alunni la

consapevolezza e la soddisfazione per le scelte effettuate, o di far emergere eventuali perplessità utili

per eventuali iniziative di ri-orientamento, anche mediante specifiche indagini e somministrazione di

questionari.

Fase delle attività differenziate e della certificazione : si collocherà durante il pentamestre.

Prevederà iniziative specifiche per quegli alunni che abbiano deciso di non proseguire gli studi o di

cambiare indirizzo. Prevederà una certificazione oggettiva basata sull’accertamento delle effettive

competenze, conoscenze e capacità sviluppate dagli studenti.

Orientamento come progetto d’Istituto

La scuola ha il compito di orientare la persona in considerazione delle sue competenze e aspirazioni

(orientamento in entrata), sostenendola nell’affrontare le difficoltà riscontrate durante il percorso

(orientamento in itinere) e supportandola per il suo inserimento professionale (orientamento in uscita) e

lavorando in rete con le altre istituzioni. Questa collaborazione è fondamentale per orientare e

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sostenere le scelte che ogni giovane dovrà affrontare nella propria vita, dall’iscrizione alla scuola

superiore fin al percorso lavorativo. Le esperienze condivise contribuiranno al miglioramento di

un’offerta formativa che risponda realmente alle esigenze di formazione degli studenti. I giovani

incontrano oggi maggiori difficoltà a disegnare il proprio futuro professionale e a definire le strategie

per realizzarlo. Il mondo non solo è radicalmente mutato, ma continua a cambiare con una velocità

sconosciuta alle generazioni che li hanno preceduti. Le scelte diventano più difficili e il percorso di

orientamento va quindi costruito per tutta la durata della scuola secondaria superiore, cogliendo tutte

le opportunità per valorizzare attitudini e talenti personali. Diventa essenziale sviluppare una cultura

dell’orientamento che accolga gli studenti fin dal loro ingresso nella scuola secondaria e li accompagni

lungo l’intero percorso di studi, motivandoli verso le professioni tecniche, con un’approfondita

conoscenza del settore di riferimento e delle sue prospettive evolutive. L’orientamento assume per

questo un posto di rilievo nella progettazione del nostro Istituto, che è prevalentemente a vocazione

professionale. L’esperienza ci insegna che le cause principali dell’insuccesso formativo a livello di scuola

secondaria e di università vanno ricercate soprattutto nella scarsa consapevolezza che gli studenti

hanno delle proprie potenzialità ed attitudini, in un’offerta formativa complessiva del sistema

d’istruzione a volte non sempre rispondente, nelle incerte prospettive di sviluppo economico e nelle

variegate professionalità richieste dal mercato del lavoro. Pertanto tutte le iniziative tenderanno a

innalzare il tasso di successo scolastico mediante un’efficace azione di orientamento articolata su tre

arre di intervento:

Orientamento in entrata: continuità con la scuola media inferiore, accoglienza, sostegno e recupero

dello svantaggio, eventuale ri-orientamento, iniziative per l’espletamento dell’obbligo scolastico.

La nostra scuola si pone l’obiettivo di stabilire stretti contatti con tutte le parti interessate alla

formazione delle nuove generazioni (studenti, insegnanti, genitori, Uffici scolastici e qualunque altra

istituzione partecipi al processo formativo). La finalità non è solo quella di ottenere e dare

informazioni sui diversi indirizzi e attività avviate nel nostro Istituto, ma quella di stabilire uno scambio

reciproco di esperienze che coinvolga tutte le parti, in modo da arricchire l’offerta formativa in

rapporto alle diverse esigenze.

L’orientamento in entrata per raggiungere il suo obiettivo e ottimizzare il rapporto di collaborazione,

non ancora del tutto raggiunto, proporrà una serie di iniziative con finalità non solo informative, ma

anche di sostegno e collaborazione.

Iniziative:

- scambi di esperienze didattiche, somministrazione periodica di test di verifica proposta alle/agli

studenti che frequentano le ultime classi delle scuole medie superiori di 1° grado, finalizzata a

valutare la preparazione individuale in vista della scelta della scuola superiore 2° grado;

- counseling psicologico per coloro che hanno incertezze nella scelta o difficoltà motivazionali,

formative e relazionali;

- predisposizione di strumenti informativi;

- organizzazione di open day , giornate in cui studenti, familiari e docenti si incontrano negli spazi

scolastici si danno e si ricevono informazioni dettagliate su tutte le attività della scuola e sugli

indirizzi di studio;

- predisposizione di corsi di riallineamento sulle discipline nelle quali si sono rilevati maggiori deficit,

rivolti ai ragazzi del biennio, da attivare durante i primi mesi di scuola;

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- rafforzamento dei servizi di accoglienza e tutoraggio ( coaching e counseling psicologico) per

studenti che manifestano già all’inizio dell’anno scolastico difficoltà di adattamento.

Servizi offerti

- sito Web dove si possono visionare tutte le informazioni utili per un efficace inserimento

nell’Istituto;

- visite guidate : nelle giornate dell’open day alcuni insegnanti fanno conoscere da vicino i servizi e i

contesti di studio del “Maffeo Pantaleoni”.

Finalità generali

- conseguire un alto tasso di successo formativo

- rendere il Consiglio di classe un vero e proprio laboratorio, di indirizzo e gestione delle attività;

- intensificare le azioni di orientamento nell’intero curricolo;

- imprimere un’accelerazione al cambiamento in atto nel sistema scolastico italiano, superare la

separazione dei “saperi” ponendo al centro della progettazione didattica l’orientamento, con il

concorso di una serie diversificata di soggetti: docenti, soggetti esterni competenti (Enti locali,

mondo dell’impresa, distretti).

Obiettivi

- promuovere condizioni favorevoli al pieno sviluppo delle potenzialità educative e all’integrazione di

tutti gli alunni, anche attraverso una personalizzazione del curricolo;

- prevenire e contrastare la dispersione scolastica potenziando la capacità di scelta degli alunni e

delle famiglie;

- motivare, guidare e sostenere il percorso formativo nella scuola secondaria di 2° grado.

Orientamento in itinere: tutorato, integrazione dell’offerta didattica e del curricolo, competenze

trasversali e definizione dei saperi minimi, flessibilità interna alle discipline, flessibilità del gruppo

classe.

Le iniziative per l’orientamento in itinere sono rivolte a migliorare l’efficacia e la qualità dei percorsi

formativi. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale il supporto offerto allo studente. Un ruolo

centrale in questa attività di sostegno potrebbe essere svolto dai servizi di tutorato.

Iniziative

- incontri con insegnanti referenti per eventuali informazioni e ri-orientamento riguardo alla scelta

del percorso formativo;

- progettazione e realizzazione di percorsi formativi individualizzati, di iniziative formative sui

principali temi della cultura, della società contemporanea, ecc.;

- interventi di supporto per genitori delle prime classe;

- raccordo docimologico e intese sui programmi tra scuola media inferiore e biennio scuola superiore.

Obiettivi

Fare del triennio il luogo privilegiato per un intervento integrato di competenze trasversali applicate

all’orientamento e finalizzate a:

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- potenziare negli studenti la capacità di scelta consapevole e di flessibilità formativa rispetto alle

richieste del mondo del lavoro;

- consolidare i prerequisiti relativi alle aree disciplinari in cui sono raggruppate le varie facoltà

universitarie (area sanitaria, area scientifico/tecnologica, area umanistica, area

giuridica/economica/sociale);

- valorizzare le tecnologie didattiche multimediali, ponendo a disposizione dell’utenza i diversi

strumenti utili all’azione;

- valorizzare la dimensione europea dell’educazione (progetto lingua, scambi culturali, ecc.) e la

comunicazione interculturale;

- sviluppare la capacità espressiva e rafforzare autostima e motivazione evidenziando interessi ed

attitudini attraverso l’esperienza dei vari linguaggi.

Contenuti/ percorsi formativi riguardanti:

-potenziamento delle lingue straniere; -sviluppo della dimensione europea; -sviluppo delle nuove

tecnologie;

-sostegno motivazionale; -consapevolezza di sé; - prevenzione del disagio.

Orientamento in uscita: micro cicli di formazione, stage e iniziative di scuola/lavoro in collaborazione

con aziende; formazione post-secondaria; educazione permanente. L’orientamento in uscita è indirizzato

a coloro che, concluso il percorso di scuola superiore, desiderano intraprendere studi universitari o

intraprendere un percorso lavorativo o un nuovo ciclo di formazione. Lo scopo è quello di fornire un

sostegno anche personalizzato alle scelte delle facoltà universitarie e al mondo del lavoro.

Iniziative

- convenzioni con aziende, enti,istituzioni presenti sul territorio per l’attivazione degli stage e dei

tirocini;

- orientamento ai vari corsi di laurea;

- informazioni sulle imprese che cercano diplomati da inserire nel proprio organico

- promuovere nel sito della scuola – voce Orientamento- offerte di stage e perché no, anche di lavoro.

Obiettivi

- garantire la conoscenza dell’offerta formativa presente nelle università mediante l’organizzazione di

fasi operative orientative concertate tra scuola ed Università, che consentano agli allievi una scelta

la più consapevole possibile;

- espletare delle attività di carattere extra-curriculare, dirette al conseguimento dei saperi minimi (

intesi come pre-requisiti essenziali) relativi ad ogni area disciplinare universitaria, definiti in

collaborazione fra scuola ed Università. Sulla base della verifica delle conoscenze curriculari e di

questi saperi minimi per l’area prescelta, allo studente dovrà essere riconosciuto un credito

formativo.

Contenuti

- organizzare seminari informativi in collaborazione con enti locali e altri enti e agenzie preposti alla

formazione professionale post secondaria;

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- potenziare l’informazione attraverso visite guidate con momenti di autorialità, scambi di opinioni

con studenti universitari ( ex nostri alunni), approfondimenti dei percorsi universitari legati a

singole discipline “fondanti”;

- nel corso dell’anno terminale inserire nell’ambito della scuola secondaria micro-cicli di formazione a

specifici percorsi universitari in prosecuzione e come completamento degli interventi operati nei

precedenti periodi scolastici e che possono costituire credito formativo per l’esame di stato .

Il nostro Istituto ha aderito al programma Alma diploma – associazione che fornisce strumenti per

l’orientamento nella scelta dell’Università per:

- facilitare l’accesso ai diplomati al mondo del lavoro;

- agevolare le aziende nella ricerca del personale qualificato,

- ridurre i tempi di incontro fra domanda ed offerta di lavoro,

- fornire alle scuole informazioni per la verifica dell’efficacia dei percorsi formativi offerti.

- Le attività sono articolate e differenziate in funzione delle aree d’intervento; la scuola segnala agli

studenti interessati e particolarmente motivati ai vari atenei che propongono opportunità di stage

orientativi nell’estate tra la quarta e quinta classe. Con la partecipazione al programma Alma

Diploma l’Istituto mette in relazione direttamente gli studenti con le aziende; le aziende associate

al programma possono accedere agli archivi di Alma Diploma ai soli fini dell’inserimento dei diplomati

nel mondo del lavoro.

Protocollo per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri

Il presente protocollo d’accoglienza:

• contiene criteri ed indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri;

• definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici;

• individua le modalità dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento dell’italiano

come L2 (seconda lingua).

Finalità

Il protocollo di accoglienza si propone di:

• definire pratiche condivise in tema di accoglienza di alunni stranieri;

• facilitare l’ingresso di bambini e ragazzi stranieri nella scuola;

• sostenere gli alunni neoarrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;

• favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli

alla piena integrazione;

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• costruire un contesto favorevole per il riconoscimento reciproco e dell’identità di ciascuno;

• promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e

dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo integrato.

Il protocollo delinea prassi condivise di carattere:

1. amministrativo e burocratico (l’iscrizione);

2. comunicativo e relazionale (prima conoscenza);

3. educativo-didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, educazione interculturale,

insegnamento dell’italiano seconda lingua).

1) Area amministrativa (l’iscrizione)

L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle

condizioni previste per i minori italiani e può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico.

I minori stranieri vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo, in attuazione

dell’art. 45, comma 2, del DPR 394/99, che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe

diversa, tenendo conto:

• dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza, che può determinare l’iscrizione ad una classe

immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica;

• del corso di studi eventualmente seguito nel Paese di provenienza;

• del titolo di studio eventualmente posseduto;

• dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione.

Al fine di realizzare nella maniera più idonea l’integrazione dei minori stranieri e creare i presupposti

per un’effettiva funzionalità ed efficacia dell’attività didattica, la loro ripartizione nelle classi avverrà

in modo da evitare la costituzione di classi in cui risulti predominante la loro presenza ( di norma non

superiore al 30%).

L’iscrizione rappresenta il primo passo di un percorso d’accoglienza dell’alunno straniero e della sua

famiglia.

E’ utile individuare fra il personale di segreteria chi è incaricato del ricevimento delle iscrizioni degli

alunni stranieri, anche al fine di affinare progressivamente abilità comunicative e relazionali che

aiutano l’integrazione con i nuovi utenti.

Al momento dell’iscrizione sarà opportuno:

• fornire la modulistica bilingue necessaria;

• dare alle famiglie le informazioni utili per garantire il diritto/dovere allo studio (informativa

sull’Istituto, sul diritto allo studio, ecc.);

• raccogliere la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente) o una dichiarazione del

genitore attestante la classe e il tipo di istituto frequentato.

Il Dirigente assegna l'alunno alla classe tenendo conto della complessità dei gruppi-classe( eventuali

situazioni problematiche delle classi accoglienti in presenza di alunni disabili, situazioni di svantaggio,

numero eccessivo di alunni stranieri già inseriti, alunni ripetenti, dinamiche di gruppi particolari).

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La scelta della seconda lingua non deve essere vincolante ai fini dell’inserimento nella classe, fermo

restando la continuità per gli alunni che hanno già avviato lo studio della lingua .

2) Area comunicativo-relazionale (prima conoscenza)

L’accoglienza dell’alunno e della famiglia

Per quanto concerne l’accoglienza degli alunni stranieri, i docenti di classe raccolgono una serie di

informazioni di merito sull’alunno, che consente di adottare decisioni adeguate sia sulla classe in cui

deve essere inserito, sia sui percorsi di facilitazione che dovrebbero essere attivati.

La prima conoscenza si articola attraverso un incontro con i genitori e un colloquio con l’alunno. In

particolare, il docente coordinatore predispone le seguenti azioni:

• un colloquio con la famiglia (eventualmente alla presenza di un mediatore linguistico di un docente

alfabetizzatore);

• raccolta di informazioni sul ragazzo, sul suo percorso scolastico, sulla sua biografia linguistica;

• utilizzazione di questionari bilingue, come Hibiscus e tecniche non verbali, per facilitare oltre la

conoscenza anche le aspettative e le ansie dell’alunno e della famiglia;

• somministrazione di prove per accertare abilità e competenze linguistiche (italiano, lingua straniera) e

logico-matematiche, facendo ricorso, se possibile, all’intervento di un docente disciplinare.

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La scelta della seconda lingua non deve essere vincolante ai fini dell’inserimento nella classe, fermo

restando la continuità per gli alunni che hanno già avviato lo studio della lingua .

2) Area comunicativo-relazionale (prima conoscenza)

L’accoglienza dell’alunno e della famiglia

Per quanto concerne l’accoglienza degli alunni stranieri, i docenti di classe raccolgono una serie di

informazioni di merito sull’alunno, che consente di adottare decisioni adeguate sia sulla classe in cui

deve essere inserito, sia sui percorsi di facilitazione che dovrebbero essere attivati.

La prima conoscenza si articola attraverso un incontro con i genitori e un colloquio con l’alunno. In

particolare, il docente coordinatore predispone le seguenti azioni:

• un colloquio con la famiglia (eventualmente alla presenza di un mediatore linguistico di un docente

alfabetizzatore);

• raccolta di informazioni sul ragazzo, sul suo percorso scolastico, sulla sua biografia linguistica;

• utilizzazione di questionari bilingue, come Hibiscus e tecniche non verbali, per facilitare oltre la

conoscenza anche le aspettative e le ansie dell’alunno e della famiglia;

• somministrazione di prove per accertare abilità e competenze linguistiche (italiano, lingua straniera) e

logico-matematiche, facendo ricorso, se possibile, all’intervento di un docente disciplinare.

3) Area educativo-didattica (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, educazione

interculturale, insegnamento dell’italiano, seconda lingua).

L’inserimento nella classe

La decisione sull’assegnazione ad una classe viene accompagnata dall’individuazione dei percorsi di

facilitazione, quali:

• progettare specifiche attività di benvenuto e conoscenza fra l’alunno straniero e la classe accogliente;

• attivare interventi di sostegno alla classe attingendo a risorse professionali ed economiche sia interne

(ore di compresenza, di progetto, aggiuntive di insegnamento) sia esterne, mediante accordi e

convenzioni con enti locali, e varie associazioni;

• favorire la partecipazione degli insegnanti della classe accogliente agli incontri del gruppo di lavoro,

per progettare interventi facilitanti l’apprendimento dell’italiano, come L2 (seconda lingua).

Per favorire l’integrazione nella classe, gli insegnanti promuovono momenti di insegnamento

individualizzato, attività di piccolo gruppo di laboratorio, percorsi di educazione interculturale, uso di

strumenti informatici, individuando modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni

disciplina.

Un’accoglienza “amichevole” potrebbe anche concretizzarsi nell’individuazione per ogni nuovo alunno

straniero di un ragazzo/bambino italiano – o immigrato da tempo o nato in Italia da genitori stranieri –

che svolga la funzione di tutor, di “compagno di viaggio”, specialmente nei primi tempi.

Si sottolinea, inoltre che, per un completo inserimento, è necessario che l’alunno trascorra tutto il

tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici, previsti dal piano di

studio personalizzato.

L’immersione in un contesto di seconda lingua parlata da adulti e compagni facilita infatti

l’apprendimento del linguaggio funzionale.

L’insegnamento dell’italiano ed altri apprendimenti linguistici

Uno degli obiettivi prioritari dell’integrazione degli alunni stranieri è quello di promuovere l’acquisizione

di una buona competenza dell’italiano scritto e parlato, nelle forme ricettive e produttive, per

assicurare uno dei principali fattori di successo scolastico e di inclusione sociale.

Gli alunni stranieri, al momento del loro arrivo, si devono confrontare con due diverse strumentalità

linguistiche:

• la lingua italiana nel contesto concreto, indispensabile per comunicare nella vita quotidiana (la lingua

per comunicare);

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• la lingua italiana specifica, necessaria per comprendere ed esprimere concetti, sviluppare

l’apprendimento delle diverse discipline e una riflessione sulla lingua stessa (la lingua dello studio).

La lingua per comunicare può essere appresa in un arco di tempo che può oscillare da un mese a un

anno, in relazione all’età, alla lingua d’origine, all’utilizzo in ambiente extrascolastico.

La lingua dello studio può richiedere invece alcuni anni, considerato che si tratta di competenze

specifiche. Lo studio della lingua italiana deve essere inserito nella quotidianità dell’apprendimento e

della vita scolastica degli alunni stranieri, con attività di laboratorio linguistico e percorsi e strumenti

per l’insegnamento intensivo dell’italiano.

L’apprendimento e lo sviluppo della lingua italiana come seconda lingua deve essere al centro dell’azione

didattica. Occorre quindi che tutti gli insegnanti della classe, di qualsivoglia disciplina, siano coinvolti.

E’ necessario, pertanto, una programmazione mirata sui bisogni reali e sul monitoraggio dei progressi di

apprendimento della lingua italiana acquisita via via dall’alunno straniero.

Nella fase iniziale ci si può valere di strumenti e figure di facilitazione linguistica (cartelloni

alfabetieri, carte geografiche, testi semplificati, strumenti educativi multimediali…), promuovendo le

capacità dell’alunno di sviluppare la lingua per comunicare.

Una volta superata questa fase, va prestata particolare attenzione all’apprendimento della lingua per lo

studio, perché rappresenta il principale ostacolo per l’acquisizione delle varie discipline.

In una prospettiva di globalizzazione, il plurilinguismo europeo può rispondere alle esigenze anche dei

ragazzi immigrati. E’ necessario, tuttavia, che lo studente straniero, impegnato nella prima fase dello

studio dell’italiano, venga introdotto con un’equilibrata successione all’apprendimento di altre lingue.

Valutazione

Per la valutazione delle competenze di alunni immigrati arrivati da poco in Italia sarà utile far

riferimento ai parametri di valutazione del “quadro comune europeo”, soprattutto ai livelli A1 e A2

(focalizzando maggiormente l’attenzione su aspetti comunicativi che su aspetti formali) e gradualmente,

puntare ai livelli B1 (con possibili sporadici errori ed incertezze).

Una volta valutato il livello di competenze raggiunto dall’alunno, il docente può predisporre un adeguato

intervento scolastico, condiviso anche con gli insegnanti alfabetizzatori ed eventualmente i mediatori

culturali, di sviluppo, supporto e potenziamento delle abilità linguistiche dell’alunno.

Il ruolo del Referente interculturale consiste nel promuovere e coordinare incontri informativi e

propositivi (in fase iniziale, in itinere e in fase finale) fra docenti coordinatori, alfabetizzatori e

mediatori culturali per gli alunni interessati, in sintonia con i pareri espressi dal team docenti.

Sul documento di valutazione, laddove non si abbiano indicazioni chiare sul conseguimento degli

obiettivi, e, a seconda della data di arrivo dell’alunno e delle informazioni raccolte sulle sue abilità e

conoscenze scolastiche, negli spazi riservati alle discipline o agli ambiti disciplinari, possono essere

espressi enunciati di questo tipo o simili:

A. “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in

lingua Italiana” (1^fase di alfabetizzazione)”;

B. “La valutazione espressa si riferisce ad un percorso di apprendimento disciplinare facilitato e

semplificato, in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana” (2^fase

di alfabetizzazione).

Se si valuta che il ragazzo nel corso dell’anno non abbia raggiunto né gli obiettivi minimi relativi

all’apprendimento della lingua stabiliti dal docente alfabetizzatore négli obiettivi minimi stabiliti dalla

programmazione dei docenti di classe, non è opportuno permettergli il superamento alla classe

superiore, al fine di garantirgli la possibilità di approfondire la conoscenza della lingua italiana, L2.

Qualora ,invece, si valuti che il ritardo dell’alunno nel conseguimento di alcuni obiettivi sia comunque

recuperabile, si può optare per una valutazione biennale.

E’ opportuno allegare alla scheda di valutazione un modulo che indica il percorso di alfabetizzazione che

l’alunno straniero sta seguendo.

La sospensione della valutazione permane fino a quando l’alunno, fatti regolarmente i test di italiano,

(attraverso la predisposizione di verifiche e schede di studio semplificate), non abbia raggiunto il livello

superiore.

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Per quanto concerne la valutazione finale è possibile, almeno per il primo anno dell’inserimento

scolastico degli alunni non italofoni, avere una visione ed un uso più elastico del documento di

valutazione, utilizzando giudizi globali che mettano in evidenza i progressi nell’acquisizione del lessico

disciplinare e le operazioni mentali che lo sottendono, facendo riferimento agli obiettivi programmati

per il singolo piano didattico personalizzato e tenendo conto dei dati di partenza di ciascun alunno.

Orientamento

L’istituto promuove attività di orientamento per tutti gli alunni della scuola secondaria di 2° grado e con

particolare attenzione per gli alunni stranieri, affinché siano sostenuti e “accompagnati” nelle proprie

scelte scolastiche al fine di contenere il più possibile il rischio di dispersione o abbandono scolastico

particolarmente elevato fra gli studenti stranieri.

RIORIENTAMENTO

Art. 1 comma 7 del D.lgs n. 226/05 della legge 53/03

“Le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione assicurano ed assistono, anche

associandosi tra loro, la possibilità di cambiare scelta tra i percorsi liceali e, all’interno di questi, tra gli

indirizzi, ove previsti, nonché di passare dai percorsi liceali a quelli dell’istruzione e formazione

professionale e viceversa. A tali fini le predette istituzioni adottano apposite iniziative didattiche, per

consentire l’acquisizione di una preparazione adeguata alla nuova scelta”.

Precisa inoltre che

“la volontà del legislatore, dunque, è che i passaggi siano liberi e non subordinati e che la scuola adotti

“apposite iniziative didattiche” per facilitarli. Inoltre i cosiddetti “esami integrativi”, previsti

dall’articolo 192, commi 1 e 2, sono stati abrogati dall’articolo 31, comma 2 del 226, in una

interpretazione “restrittiva”, a partire dagli studenti iscritti in percorsi dell’ordinamento rinnovato

(biennio dell’obbligo)”

Protocollo per il riorientamento degli alunni classi prime

Il riorientamento è rivolto ai ragazzi che hanno chiaramente sbagliato indirizzo scolastico e che per

questo motivo hanno difficoltà a gestire il loro lavoro.

I PASSAGGI nel PRIMO ANNO di scuola sono SEMPRE garantiti e le richieste di passaggio sono

valutate dal Dirigente sulla base delle indicazioni dei C.d.C.

I docenti del C.d.C. analizzano gli esiti dell’osservazione condotta nei mesi di settembre, ottobre ,

novembre, individuando i casi da riorientare, quindi il Coordinatore di Classe, con il coinvolgimento degli

studenti e delle rispettive famiglie, ricercherà la soluzione ritenuta più idonea per ciascun allievo.

Pianificazione

1. Osservazione dei docenti componenti il Consiglio di Classe e verbalizzazione nel mese di

Dicembre dell’analisi-valutazione emersa con indicazione di “Riorientamento”.

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2. Incontro del Coordinatore di Classe con gli studenti e somministrazione di questionari di

“autovalutazione” (facoltativa, a cura del Coordinatore)

3. Colloquio con la famiglia ed eventuali indicazioni sulla procedura amministrativa da seguire

4. Compilazione da parte della famiglia del modulo con richiesta di esperienza orientativa (in caso

di condivisione al riorientamento)

5. Attuazione esperienza orientativa presso altri Istituti/ enti di formazione

6. Riscontro dell’attività di tirocinio orientativo

7. Verifica presso il nuovo Istituto del possibile inserimento/iscrizione, a cura della famiglia

8. Richiesta al Dirigente del nulla osta al passaggio

9. Se richiesto: predisposizione di un profilo di presentazione dell’alunno per la scuola accogliente

(valutazioni e/o competenze distinte per disciplina, allo scopo di consentire alla scuola di

destinazione di approntare gli eventuali percorsi di integrazione disciplinare)

10. Trasmissione di tutta la documentazione dello studente, a cura della segreteria

11. Informazioni varie alla famiglia (tasse scolastiche, libri di testo…)

NB: i questionari di autovalutazione ed i moduli per il passaggio ad altre scuole sono reperibili presso la

segreteria didattica

AZIONI

1. Definizione e analisi del problema

La dispersione non si identifica unicamente con l’abbandono scolastico ma riunisce in se un insieme

di fenomeni quali:

Continui ritardi

Mancate ammissioni agli anni successivi

Ripetizioni ed interruzioni che possono sfociare nell’uscita anticipata dei ragazzi dal sistema

scolastico e costituire il fenomeno dell’abbandono scolastico precoce (drop out)

- Individuazione dei soggetti interessati

- Definizione dei tempi e del luogo dell’intervento

- Modello di intervento e attività che verranno svolte

- Mezzi e risorse necessarie allo sviluppo dell’intervento

- Valutazione risultati

2. Identificazione degli obiettivi

Obiettivo generale: ridurre l’abbandono scolastico e valorizzare il valore della scuola in quanto luogo

d’acquisizione di conoscenze e competenze, oltre che di regole e norme socialmente condivise.

Obiettivi a breve termine:

-Recuperare la motivazione, l’autostima, la coscienza di sé

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- Sostenere ed aiutare ad imparare ad operare delle scelte, a sapersi porre consapevolmente di

fronte alla realtà sociale e produttiva

- Favorire l’acquisizione di informazioni utili per il futuro inserimento nel mondo del lavoro

-Affrontare i problemi connessi all’esperienza scolastica dello studente/ragazzo

3. Attività proposte:

- Scheda raccolta dati (anagrafici/recapito..ecc)

- Colloquio individuale:

- attuale percorso di studio

- motivazioni personali, familiari, altro che hanno indirizzato la scelta

- situazione attuale: motivi di difficoltà, aspettative non adeguate alla scelta, altro

- Verificare l’interesse e le possibilità per il miglioramento della situazione attuale

- Evidenziare le potenzialità emergenti dal colloquio

- Informare ed orientare verso altre possibilità scolastiche e/o formative

- Indirizzare verso capacità decisionali personali

- Il punto di vista del genitore (se presente al colloquio)

- Ascolto

QUESTIONARIO PER LA RIMOTIVAZIONE ED IL RIORIENTAMENTO

NOME ………………………………..COGNOME…………………………

Data di nascita…………………………Età………..

Indirizzo………………………………………………………………………tel. ……………………

E-mail………………………………….cell…………………………………

Scuola Media frequentata……………………………………………………………………………..

Corso attualmente frequentato……………………………………………………………………….

1) Quali dei seguenti soggetti hanno avuto più peso per la scelta di questo indirizzo di studi?

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Scuola media………..Genitori………Amici…….Altro……..

2)Quale indirizzo professionale frequenti?

3)Come e perché hai scelto questo indirizzo?

4)Quali difficoltà hai incontrato?

5)Pensi di cambiare scuola? Si [ ] No [ ]

6)Perché?

7)Cosa ti interessa studiare?

8)Pensi di avere predisposizione e attitudini per…?

9)Che tipo di lavoro desidereresti svolgere ?

10)Conosci l’offerta formativa presente sul territorio? Si [ ] No [ ]

11)Ti interessa conoscere un altro tipo di scuola

adatto alle tue attitudini ? Si [ ] No [ ]

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ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

La sfida di Lisbona del marzo del 2000, progetto per un’Europa leader nel campo dell’educazione

permanente, mantiene vivo l’impegno per una scuola che si rinnova e si apre al dialogo attraverso un

modello formativo di collaborazione con il mondo del lavoro, in vista dello sviluppo economico e sociale

delle diverse realtà del nostro territorio: è la metodologia didattica dell’alternanza scuola-lavoro.

Aprire la scuola al mondo fuori di lei consente di avviare la trasformazione dell’apprendimento in un life

long learning; aprirla al mondo dell’industria, del commercio, della ricerca, a tutte le parti sociali,

insomma, la mette in grado di accoglierne i contributi cognitivi: trasforma cioè la visione del lavoro

come luogo che accoglie le competenze prodotte dal sistema dell’istruzione in luogo che produce

competenze. Se per i giovani rappresenta un’opportunità di crescita e di inserimento futuro nel mercato

del lavoro, per le aziende si tratta di investire strategicamente in capitale umano, ma anche di

accreditarsi come enti formativi. Con la Legge 107/2015 questo nuovo approccio alla didattica, rivolto a

tutti gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno, prevede obbligatoriamente un percorso di

orientamento utile ai ragazzi nella scelta che dovranno fare una volta terminato il percorso di studio. Il

periodo di alternanza scuola-lavoro si articola in 400 ore per l’istituto professionale.

L’alternanza si realizza con attività dentro la scuola o fuori dalla scuola. Nel primo caso, si tratta di

orientamento, incontri formativi con esperti esterni, insegnamenti di istruzione generale in

preparazione all’attività di stage; visite osservative, orientative, incontri con esperti sul campo. Le

attività fuori dalla scuola riguardano lo stage presso le strutture ospitanti e la formazione in aula. Sono

previste diverse figure di operatori della didattica: tutor aziendali, docenti che seguono l’attività

didattica in aula, docenti incaricati del rapporto con le strutture ospitanti/aziende, consulenti esterni.

Visite osservative, orientative, incontri con esperti sul campo L’istituzione scolastica o formativa con la

collaborazione del tutor esterno designato dalla struttura ospitante/azienda valuta il percorso di

alternanza effettuato e provvede a certificare le competenze acquisite dagli studenti nel percorso. Le

competenze acquisite costituiscono credito sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o

formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi

ivi compresa l’eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. Al termine del percorso, quindi,

vengono rilasciati attestati di frequenza, certificati di competenze e crediti. Il nostro Istituto attua

l’alternanza scuola-lavoro, cioè percorsi flessibili e personalizzati di integrazione tra formazione e

mondo del lavoro per garantire agli studenti una preparazione professionale aggiornata con le esigenze

del territorio. Come già sottolineato l’alternanza scuola-lavoro è una didattica innovativa, uno stile di

insegnamento e di apprendimento che ha la finalità di valorizzare, come momenti interdipendenti di

formazione, lo studio e la pratica lavorativa, rendendo così possibile un’integrazione efficace tra le

acquisizioni maturate in entrambi i contesti.

Prevede azioni diversificate per i tre indirizzi, volte a verificare l’efficacia della preparazione

scolastica rispetto alle richieste dell’Impresa/Ente, a favorire l’orientamento dopo il diploma e ad

agevolare l’inserimento nella realtà produttiva. Implica il raccordo dell’Istituto con il tessuto attivo e

produttivo del territorio e si svolge in collaborazione con Associazioni di Categoria, Enti Pubblici, Studi

professionali (dottori commercialisti e consulenti del lavoro), piccole e medie Imprese, Strutture

alberghiere, Asili nido, Cooperative sociali , Centri diurni per disabili, Residenze socio-assistenziali,

Centri diurni integrati, Comunità di accoglienza.

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L’alternanza scuola-lavoro prevede percorsi tecnico-operativi per l’acquisizione graduale di specifiche

conoscenze e competenze professionali, articolati in :

- unità formativa a cura del consiglio di classe;

- visite aziendali;

- esperienze in aziende, enti, associazioni, cooperative sociali;

- incontri con professionisti del mondo del lavoro, diversificati a seconda degli indirizzi.

-

Un capitolo importante della collaborazione con enti esterni è rappresentato dalle Convenzioni/Accordi

stipulati dal nostro Istituto con imprese, camere di commercio, aziende del territorio, terzo settore

che sono disposti ad ospitare i nostri studenti per il periodo dell’apprendimento e offrono ai nostri

ragazzi l’opportunità di effettuare visite aziendali, tirocinio di formazione, stage, percorsi di

alternanza in realtà lavorative del territorio circostante.

Diverse sono le possibilità offerte agli studenti in base all’indirizzo di studi:

1. Indirizzo servizi commerciali con opzione promozione commerciale e pubblicitaria – le

convenzioni riguardano ditte private che attengono ai seguenti campi: studi privati di

commercialisti, tipografie, studi pubblicitari, ecc Gli alunni vi possono effettuare esperienze

full time (da una settimana a periodi più lunghi) o invece di presenza settimanale per tutto

l’anno Le ditte private coinvolte sono circa cinquanta

2. Indirizzo servizi socio-sanitari – Le convenzioni riguardano associazioni/cooperative di

volontariato per disabili/enti di assistenza agli anziani/servizi sociali del Comune/asili nido.

3. Servizi enogastronomia e ospitalità alberghiera – Le convenzioni attengono al settore della

ristorazione e dell’accoglienza turistica (ristoranti e alberghi, pizzerie) prevalentemente del

territorio

I percorsi di alternanza possono svolgersi anche all’estero, oppure durante la sospensione delle attività

didattiche o con modalità dell’impresa formativa simulata. La costituzione del Registro nazionale per

l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di Commercio rappresenta uno strumento di raccordo per

facilitare l’incontro tra imprese ed istituzione scolastiche. Difatti la Legge 107/2015 ha previsto che

tramite questo strumento sarà possibile conoscere le aziende disponibili ad accogliere gli studenti e

stipulare, quindi, apposite convenzioni. Il Registro si divide in due sezioni: una prima, aperta e

consultabile in modo gratuito, dove le aziende e gli enti pubblici e privati indicano il numero di allievi

ospitabili ed il periodo dell’anno in cui sarà possibile svolgere i tirocini. La seconda sezione speciale del

Registro a cui devono essere iscritte le imprese coinvolte nei percorsi di alternanza consentirà la

condivisione delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori,

al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con altri operatori della filiera.

L’alternanza nel nostro Istituto prevede una progettazione comune per tutti e tre gli indirizzi per

quanto riguarda le finalità diversificata nei percorsi e nelle competenze specifiche. (Allegati progetto).

Le Convenzioni

Un capitolo importante della collaborazione con enti esterni è rappresentato dalle Convenzioni/Accordi

stipulati dall'Istituto con aziende del territorio, che permettono di offrire ai nostri studenti

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l'opportunità di effettuare visite aziendali, stage e tirocini di formazione, percorsi di alternanza scuola

lavoro in realtà lavorative pubbliche o private del territorio circostante tra le quali le aziende.

Diverse sono le possibilità offerte agli studenti in base all’indirizzo di studi:

1) Indirizzo servizi commerciali- le convenzioni riguardano per lo più studi privati di

commercialisti- Gli alunni vi possono effettuare esperienze full time ( da una settimana a

periodi più lunghi ) o invece di presenza settimanale per tutto l’anno. Per l’ambito turistico

sono state siglate convenzioni con l’associazione degli ostelli italiani/ con alberghi e ristoranti

privati in cui gli alunni effettuano esperienze a partire da 1 settimana fino a 1 o più mesi

soprattutto estivi anche con contratti appositi.

2) Indirizzo servizi commerciali con opzione commerciale e pubblicitaria - le convenzioni

riguardano ditte private che attengono ai seguenti campi- tipografie, studi pubblicitari ecc

Gli alunni vi possono effettuare esperienze full time ( da una settimana a periodi più lunghi )-.

Le ditte private coinvolte sono circa cinquanta

3) Indirizzo servizi socio sanitari- le convenzioni riguardano associazioni/cooperative di

volontariato per disabili / enti di assistenza agli anziani/ servizi sociali del comune/asili nido.

4) Indirizzo enogastronomico e ospitalità alberghiera - le convenzioni riguardano Hotel,

ristoranti, pizzerie.

RAPPORTI SCUOLA- FAMIGLIA

Sempre più sentita è l’esigenza di una partnership educativa tra scuola e famiglia, fondata sulla

condivisione dei valori nel reciproco rispetto delle competenze. L’impegno della scuola a formare giovani

ricchi di conoscenze, liberi e responsabili ha indubbiamente maggiore validità e concretezza se

supportato da una fattiva collaborazione con i genitori e d’altra parte,la priorità della famiglia nella

scelta educativa per i propri figli, è stata ribadita dall’art.1, comma1 della legge di riforma. Si sa che

realizzando un partenariato scuola-famiglia si avrannomaggiori possibilità di contrastare l’abbandono, la

dispersione, l’apatia ed il disinteresse per la scuola.

Momenti informativi e di comunicazione con gli studenti e le famiglie

Attività Referente Destinatari Periodo

Informazione sulle regole e

sull’organizzazione dell’Istituto

Dirigente

scolastico

Tutte le

componenti

Tutto l’anno

Informazione sulle elezioni degli

organi collegiali

Consiglio di

Classe -

Dirigente

scolastico

Tutte le

componenti

Ottobre/Novembre

Informazione sulla

programmazione annuale del

Consiglio di

Classe

Genitori e

studenti

Ottobre/Novembre

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Consiglio di Classe

Informazione sugli esiti delle

prove scritte, orali, grafiche,

pratiche e di altro tipo

Docente

Studenti e

famiglia

Intero anno

scolastico

Attività Referente Destinatari Periodo

Comunicazione scritta ai genitori

degli alunni in difficoltà.

Coordinatore di

classe

Genitori e

studenti

In occasione dei

consigli di classe a

partire dal primo Cdc

aperto e dopo gli

scrutini

Comunicazione di eccellenza

Dirigente

scolastico

Genitori e

studenti

Dopo gli scrutini di

1°trimeste e 1°

pentamestre

Ricevimento individuale Docente Genitori Su appuntamento

Ricevimento collettivo

1° periodo e 2° periodo

Docenti Genitori

Dicembre

Aprile

Ricevimento dopo scrutini

di fine anno scolastico

Docenti Genitori e

studenti

Dopo scrutinio finale

Strumenti

Libretto degli studenti: viene controllato periodicamente dal Coordinatore relativamente a assenze,

ritardi, comunicazioni alle famiglie.

Avviso firmato dalle famiglie delle circolari e delle comunicazioni inviate a casa: è controllato

dall’insegnante.

La comunicazione con le famiglie avviene anche attraverso strumenti informatici: sito della scuola per

avvisi e circolari, registro elettronico per la consultazione dei voti, degli argomenti delle lezioni,

materiali didattici, etc.

Documenti:

sono emessi in forma semplice e con caratteri e sigle chiare e comprensibili.

Dirigente Scolastico:

disponibilità a colloqui e incontri con le famiglie per comunicare e ricevere informazioni

Vicepresidenza:

accesso alla programmazione di area, dei consigli di classe, dei singoli docenti.

Comunicazione alle famiglie delle iniziative e degli esiti del recupero

La scuola darà comunicazione tempestiva degli interventi di recupero programmati e dei risultati delle

verifiche riguardanti sia il raggiungimento degli obiettivi minimi formativi e di contenuto del periodo

intermedio. In caso di sospensione del giudizio in sede di scrutinio finale , verrà comunicata alle

famiglie, in forma scritta in contemporanea alla pubblicazione dell’esito dello scrutinio, la motivazione

della decisione assunta dal Consiglio di classe. Ogni studente avrà comunque l’obbligo di sottoporsi alle

verifiche di superamento delle carenze rilevate sia nel corso dell’anno scolastico sia al termine del

medesimo.

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Ampliamento/Arricchimento dell’offerta formativa

Corso di grafica

Il corso di grafica è offerto gratuitamente dal nostro istituto agli studenti delle classi 2^ e 3^ delle

scuola secondarie di 1° grado del territorio. Il corso si svolgerà in otto incontri pomeridiani della durata

di due ore ciascuno ( dicembre/febbraio).. I ragazzi lavoreranno con il computer ed apprenderanno un

saggio sulle basi della grafica.

Visite Guidate e Viaggi d’istruzione

A integrazione delle attività scolastiche, è offerta agli studenti la possibilità di conoscere contesti

geografici e culturali esterni alla scuola in modo tale da sviluppare le capacità di confronto e

adattamento con realtà nuove. In linea con quanto previsto dalla normativa, le attività, programmate dal

Consiglio di Classe e suggerite sia dai singoli docenti che dagli studenti, possono spaziare dalle visite a

mostre o città d’arte a esperienze di contatto con l’ambiente naturale e le realtà produttive con tempi

e modalità diversificate. Alle classi prime e seconde si propongono uscite didattiche di un giorno o due

in Italia. Alle classi terze e quarte e quinte si propongono viaggi d’istruzione in Italia e nell’ambito

dell’Unione Europea e all’estero, per la durata di media di 5 giorni (4 notti).

Le mete vengono deliberate annualmente dal Consiglio d’Istituto.

Servizio psicologico

La presenza del servizio psicologico interno alla scuola si propone di:

- aiutare lo studente in difficoltà a focalizzare l’area del problema e a trovare possibili modalità di

superamento;

- collaborare con gli insegnanti per promuovere un intervento di sostegno specifico e individualizzato;

- contribuire ad una migliore comunicazione in ambito familiare tra ragazzi e genitori, per favorire la

comprensione reciproca.

Relazioni con il Territorio

Nell’ambito della scuola dell’autonomia, il rapporto scuola-territorio rappresenta il versante più

decisamente innovativo. La ristrutturazione interna della scuola , infatti, è concepita in vista della

progressiva realizzazione di un sistema a partire dalla capacità degli Istituti scolastici stessi di

interpretare il contesto in cui operano, di dialogare con i soggetti presenti in tali realtà con l’obiettivo

di realizzare un sistema formativo integrato, su un piano relazionale, culturale e professionale. Se tutto

deve avvenire all’interno di indirizzi generali a livello nazionale, la collaborazione sempre più deve

passare attraverso le articolazioni territoriali e i corpi sociali intermedi non dimenticando però che, in

una società globale e multiculturale, il concetto stesso di territorio si è modificato per cui sempre più è

da tener presente il rapporto locale/globale. L’istituto Professionale “M. Pantaleoni”, attraverso la

programmazione triennale del Piano dell’Offerta Formativa,intende operare per la realizzazione di una

scuola aperta che si configuri come un “laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e

innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto

allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini”. In

questa ottica l’Istituto già da tempo collabora con Istituzioni, Enti, Associazioni e fa parte della RES,

rete di scuole di ogni ordine e grado del territorio , attraverso cui promuove iniziative culturali e di

Page 55: Parte B La centralità dello studente e il curricolo della ... · 1. Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio

formazione. In particolare,si è distinto sul piano della formazione iniziale e permanente dei docenti

attraverso alcune iniziative territoriali, come i due convegni organizzati sui Bisogni Speciali e i Bisogni

Didattici (mettere riferimenti) , l’accoglienza di insegnanti in formazione sia italiani che stranieri (

Progetto Welcome London, Leonardo per dirigenti rumeni). L’Istituto, inoltre, è coinvolto in progetti

nazionali finanziati dal MIUR (COMPITA- elencare altri) che potranno proseguire nei prossimi anni ed è

promotore di progetti culturali e di cittadinanza attiva ad ampio respiro territoriale (La Forza della

Poesia, quest’anno dedicato a Virgilio) attraverso cui si realizza l’azione congiunta di docenti, studenti,

cittadini del territorio stesso.

Certificazioni Cambrige ESOL ( English for Speal )

Il nostro istituto ha avviato, già a partire dall’anno scolastico 2012/13, due certificazioni Cambrige

ESOL (English for Speakers of Oth) relative ai livelli descritti dal Quadro comune europeo di

riferimento Common European Framework of Reference for Languages (CEFR) con l’ente certificatore,

offre a tutti gli allievi, a partire fin dall’inizio dell’anno scolastico, la possibilità di accedere a corsi di

lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco. I corsi saranno tenuti presso la nostra scuola, in

madrelingua. Vi è la possibilità di aprire i corsi anche all’utenza in sede.

Delf Scolaire : preparazione alla certificazione esterna del Delf scolaire= livello A2-B1 del quadro

europeo di riferimento.