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Parola Amica P P P P P a P P P P arola arola a o o r r a aro ro ola la l rola a o r a A Am Am A A a A Ami Am A A a c c a a c c c c ic ic a a c c c c PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 84° NOVEMBRE 2014 All’interno inserto della parrocchia locale

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PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 84°

NOVEMBRE 2014

All’interno inserto della parrocchia locale

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2 Parola Amica

Parola AmicaVimercate

NOVEMBRE

sommario• Calendario - Vita Parrocchiale• Cerchiamo colui che ci cerca• Le giornate Eucaristiche 2014• Saluto di Don Mirko al Card. Angelo

Scola• Il Convegno sulla teologia di Don

Moioli• Il cuore caldo della città• La seduta del Consiglio Pastorale• Il messaggio dei vescovi sulla famiglia• Per non tompersi in frammenti• “Solo insieme”• Giovani della Comunità Pastorale• Oratorinsieme e Preado• Cristo Re 2014• Notizie belle dall’Archivio e dalla teca

espositiva• Grazie dalla San Vincenzo• Stili di vita e cuori solidali• Dal Circolo ACLI• Il Nido del Gabbiano• Calendario delle Visite Natalizie• Da Suor Romana e Suor Carla• Anagrafe e Offerte

Sottoscrizione annua- Ordinaria e 20- Promozionale e 25

Periodico della Parrocchia S. Stefano in VimercateRedazione e Amministrazione:Centro Paolo VI - via De Castillia, 2 - VimercateDirettore responsabile: Don Giuseppe PonziniTribunale di Monza n. 540 del 15-3-86

In copertina: Arcabas: Il visitatore atteso

Indirizzi utiliCentro di Ascolto CaritasVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612179Centro Aiuto alla Vita - CAVVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6084605Consultorio Familiare - CEAFVia Mazzini, 33 - Tel. 039.666464

Sacerdoti con incarichi pastoraliDon Mirko BelloraResponsabile Comunità PastoraleVia S. Marta, 24 - Tel. 039.669169

Don Roberto ValeriVicario Comunità PastoraleVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612094

Don Marco FusiVicario Comunità PastoraleVia De Castillia, 2 - Cell. 349.1764.070

Don Davide MarzoVicario Comunità PastoraleVia Valcamonica, 23 - Cell. 338.7191568

Mons. Giuseppe PonziniResidente con incarichi pastoraliVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.668635

Don Silvio VillaResidente con incarichi pastoraliVia De Castillia, 2 - Tel. 039.6082404

Don Alfio MottaRettore OspedaleVia Ospedale, 8 - Tel. 039.6654630

Sacerdoti residenti

Don Gianni RadiceVia Terraggio Molgora, 11 - Tel. 039.6083129

Don Peppino PeregoVia S. Marta, 3 - Tel. 039.6080817

Segreteria parrocchialeVia de Castillia, 2 - Tel. 039.668122mail:[email protected] lunedì a sabato, eccetto festivi,ore 9 - 12 - per battesimo: venerdì,ore 17,30 - 20,00

Orario delle ss. messe

GIORNI FESTIVI:Ore 8,30 • 10,00 • 11,30 • 18,00Vigiliare: Ore 18,00GIORNI FERIALI:Ore 7,30 • 8,30 • 18,00

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1 S TUTTI I SANTI

2 D COMMEMORAZIONE FEDELI DEFUNTI

3 L s. Martino de Porres, religioso

4 M s. Carlo Borromeo

5 M b. Guido Maria Conforti

6 G s. Leonardo

7 V s. Ernesto

8 S s. Goffredo

9 D CRISTO RE

10 L s. Leone Magno, papa e dottore

11 M s. Martino di Tours, vescovo

12 M s. Giosafat

13 G s. Francesca Saverio Cabrini, religiosa

14 V s. Giocondo

15 S s. Alberto Magno, vescovo dottore

16 D PRIMA DI AVVENTO

17 L s. Elisabetta di Ungheria, religiosa

18 M Dedicazione basiliche ss. Pietro e Paolo

19 M s. Fausto

20 G b. Samuele Marzorati, martire

21 V Presentazione della B. Vergine Maria

22 S s. Cecilia, vergine martire

23 D SECONDA DI AVVENTO

24 L ss. Andrea Dung-lac e compagni martiri

25 M s. Caterina d’Alessandria, vergine martire

26 M b. Enrichetta Alfieri

27 G s. Virgilio

28 V s. Giovanni di Dio, religioso

29 S s. Giacomo

30 D TERZA DI AVVENTO

NOVEMBRE

1 TUTTI I SANTI

É di precetto. Orario festivo.

Ore 15.30 Vespri - Predica

Processione al cimitero

2 COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

Orario festivo

Ore 15.30 S. Messa al Cimitero

3-8 Ore 18.00 S. Messa per i Defunti della Parrocchia

4 S. CARLO BORROMEO

5 Ore 21.00 Preparazione Gruppi d’Ascolto

6 Ore 21.00 Percorso Fidanzati

7-9 GIORNATE EUCARISTICHE

Vedi programma

7 Ore 21.00 S. Messa Contemplativa

8 Ore 16.00 Preparazione Battesimi

9 FESTA DI CRISTO RE - GIORNATA CARITAS

11 Ore 21.00 Lectio Divina a Oreno

13 Ore 21.00 Percorso Fidanzati

16 PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

Domenica insieme 4a elementare

Ore 14.30 Prime Confessioni

Ore 16.00 Celebrazione del Battesimo

19 Ore 21.00 Commissione Caritas

20 Ore 21.00 Percorso Fidanzati

21 Ore 21.00 “Cosa nutre la vita?”

(Mons. L. Bressan a Burago)

23 Ore 11.30 Messa per la Vita

27 Ore 21.00 Percorso Fidanzati

calendario liturgico vita parrocchiale

Perchè le persone che soffrono la solitudine sperimentinola vicinanza di Dio e il sostegno dei fratelli.

Perchè l’uomo riscopra la sacralità della vita, in un mondo che esalta l’avere e l’apparirepiuttosto che l’essere.

Parola Amica 3

Apostolato della preghiera

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Nel rito ambrosiano domenica 16 novembre inizierà il Tempo di Avvento, iltempo che precede il Natale. La parola Avvento deriva dal latino ad-ventus, ad-venire e significa “che viene incontro”, significa “venuta”. Per questo l’Avventonon è solo tempo di attesa di qualcuno che deve venire o preparazione all'incon-tro con lui, ma è già, ora e qui, la celebrazione di questo venire. Come per unadonna incinta che attende qualcuno che è già dentro di lei.Spesso le nostre preghiere e i nostri canti in questo tempo liturgico invitano Dioa venire da noi … ma Lui, il nostro Dio, è già qui, ora, il nostro Dio è già connoi, cammina già con noi.Per questo mi piacerebbe vivere e proporvi un “Avvento al contrario”, come cisuggeriscono queste parole:

Nella chiesa di un villaggio sperduto della Lozère,Raymond Devos racconta di aver incontrato Dio … che stava pregando.

Mi sono detto: chi prega? Non prega certo se stesso.Non lui? Non Dio? No! Pregava l’uomo! Egli mi pregava, pregava me!

Metteva in dubbio me come io avevo messo in dubbio lui!Diceva: “O uomo! Se tu esisti, dammi un segno!”

Ho detto: “Dio mio, sono qui!”.Lui ha detto: “Miracolo! Un’apparizione umana!”.

(L’homme existe, je l’ai rencontré)

Un “Avvento al contrario”, cioè la consapevolezza che è Dio, il nostro Dio fat-tosi carne in Gesù di Nazareth, che per primo sta aspettando noi, che ci sta chie-dendo “Uomo dove sei?”, domanda che rimanda a quella indimenticabiledomanda impressa nel libro della Genesi: “Adamo dove sei?”L’Avvento ci dice: colui che veglia nell’attesa, il vegliante per eccellenza è Dioperché l’Avvento non è anzitutto l’attesa che noi abbiamo di Lui, ma è l’attesache Dio ha di noi.Un’attesa che si condensa nella struggente richiesta, richiesta d’amante, che tro-viamo nel libro dell’Apocalisse:

Ecco: sto alla porta e busso.Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta,

io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.(Apocalisse 3,20)

CERCHIAMO COLUICHE CI CERCA

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Per questo ho scelto come copertina di questo mese il quadro del pittore Arcabas,dal titolo "Il visitatore atteso": una casa, due personaggi. Quello dentro è sedu-to, riempie quasi del tutto la sua casa, troppo angusta per lui. Non riuscirebbeneppure ad alzarsi ... Una candela accesa richiama e rivela però un'attesa. L’altropersonaggio è sulla soglia. Ha l'aria di essere un angelo, un messaggero. E bussaalla porta ... non con potenza, ma con gentilezza, con un semplice dito piegato.A questo gentile bussare, il personaggio seduto sembra rialzare la testa, sembrarisvegliarsi. Mi piace pensare che si risvegli anche il cuore, che si risveglino isuoi tanti desideri sopiti o nascosti. La sua attesa sembra trovare risposta in que-sto bussare, in colui che sta alla porta. Adesso tocca a lui decidere se aprire …

È questo l’invito di ogni Avvento: cercare Colui che primo ci ha cercati e conti-nua instancabilmente a cercarci.Inizia d’autunno l’Avvento, quando le foglie cadono … forse per farci vederemeglio il cielo, per riconciliarci con il nostro essere domanda, ricerca.

In principio Dio creò il punto di domandae lo depose nel cuore dell’uomo.

(detto rabbinico)

È questo il dono dell’Avvento: ricordarci che noi siamo domanda, che siamocreatura, farci scoprire che dentro di noi si cela una prepotente attesa di una pre-senza che salva e che è possibile incontrare Dio. L'Avvento è fissare lo sguardosu Dio, sulla sua fedeltà che è più grande di ogni nostro smarrimento, è esserecerti che il mistero dell’uomo si spiega solo col mistero di Dio, con la vita diGesù di Nazareth.Di una madre incinta si dice che darà alla luce un bambino ... la fede cristiana cidice che è un Dio che si fa Bambino a portare alla luce noi.

Non siamo noi che ci possiamo innalzare fino a Dio;è Lui che si abbassa fino a noi

e ci viene incontro sulla piccola via dell’infanzia evangelica,la via della gratitudine e della fiducia.

Più che nel tentare di arrivare alla sua altezza,dobbiamo lasciarci prendere da lui.

Dobbiamo lasciarci sorprendere.(s. Teresa di Gesù Bambino)

Lasciarsi sorprendere da Dio: è ciò che auguro a me e a ciascuno in questoAvvento “al contrario”.

DON MIRKO BELLORAwww.donmirkobellora.it

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Giornate eucaristiche7-8-9 novembre

Parrocchia S. StefanoVENERDÌ 7 novembre: Dacci oggi il nostro pane quotidiano (Mt 6,9-15)Ore 8.30 apertura con omelia di don MarcoAdorazione e confessioni secondo gli orari stabilitiOre 15 adorazione comunitaria guidata da don DavideOre 17 adorazione eucaristica dei ragazzi dell’iniziazione cristiana

con don MarcoOre 18 s. Messa con omelia di don GiuseppeOre 21 s. Messa contemplativa con omelia di don Roberto

SABATO 8 novembre: Date loro voi stessi da mangiare (MT 14, 13-16)Ore 8.30 s. Messa di apertura con omelia di don DavideAdorazione personale e confessioniOre 15 adorazione comunitaria guidata da don MarcoOre 18 s. Messa con omelia di don Roberto

DOMENICA 9 novembre: Ore 10 s. Messa per i ragazzi con omelia di don MarcoOre 11.30 s. Messa con omelia di don RobertoOre 15.30 Adorazione comunitaria con omelia di don Roberto

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7Parola Amica

Buona sera a tutti voi.Saluto tutti, ma il mio saluto piùcordiale va al nostro CardinaleAngelo Scola.A Lui devo, dobbiamo un immensograzie per averci fatto il regalodella sua presenza in questo pome-riggio per il convegno su donGiovanni Moioli e adesso per que-sta celebrazione Eucaristica.

La nostra comunità pastorale“Beata vergine del Rosario inVimercate e Burago” celebrandocon Lei, Eminenza, la Cena delSignore, celebra lieta la bellezza ela potenza della Pasqua di Gesùche ci fa Chiesa, nella coscienza enella convinzione che «E’ belloseguire Gesù e amare la suaChiesa», come ha fatto Maria cheveneriamo con particolare devo-zione e affetto in questo santuario,e alla quale affidiamo stasera, inmodo particolare, il prossimoSinodo dei Vescovi su “le sfidepastorali sulla famiglia”.

Così racconta il Vescovo mons.Tonino Bello nel suo libro «I cire-nei della gioia»:

Qualche mese fa, concludendo lavisita pastorale in una parrocchiadella mia Diocesi, l’ultimo giorno

andai in una scuola materna.C’erano tantissimi bambini di tre,quattro anni che si affollavano stu-piti intorno a me: non mi conosce-vano, e mi vedevano come un per-sonaggio esotico.La maestra chiese: «Bambini,sapete chi è il vescovo?» Tutti die-dero delle risposte. Uno disse: «E’quello che porta il cappello lungoin testa»; un altro, chissà perquale associazione di immagini,disse una cosa bellissima che a mepiacque tanto: «Il Vescovo è quel-lo che fa suonare le campane». IlVescovo come colui che fa suonarele campane è una definizione bel-lissima, forse poco teologica maprofondamente umana. Sarebbebello che la gente dicesse di tuttinoi preti che «siamo quelli chefanno suonare le campane», lecampane della gioia di Pasqua, lecampane della speranza.

Questa sera le campane le campa-ne della gioia di Pasqua, le cam-pane della speranza hanno suonatoa festa perché Lei è tra noi, perchéla nostra comunità sta incontrandoil suo Vescovo.Grazie del dono che è per tutta laChiesa e per ciascuno di noi.

don Mirko

SABATO 4 OTTOBRE 2014 ore 18.30 Saluto di Don Mirkoal Card. Angelo Scola

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Parola Amica8

Ho partecipato con riconoscenza,gioia ed interesse al pomeriggio distudio in occasione del 30.mo anni-versario della morte di don GiovanniMoioli.Riconoscenza perché don Giovannifu mio prefetto in prima e secondaliceo negli anni 1951-53 e non colti-viamo mai abbastanza la riconoscen-za verso chi ci fu maestro.Gioia per le letture di testi originali,profondi, scavati, frutto della suariflessione teologica e delle sue fre-sche intuizioni spirituali.Interesse per i nomi dei relatori alConvegno promosso per la presenta-zione del piano complessivo di 14volumi dell’opera omnia, di cui eranodisponibili i primi due volumi.Introdotti da don Mirko Bellora, par-

roco e decano di Vimercate, si sonosucceduti i diversi oratori, tutti cono-scitori profondi dell’opera di donGiovanni, iniziando da DoraCastenetto, la responsabile del CentroGiovanni Moioli per lo studio dellateologia spirituale, gelosa custodenon solo degli scritti, ma dello spiri-to genuino dell’insegnamento delMaestro, che Pierangelo Sequeri, pre-side della Facoltà teolgica dell’Italiasettentrionale, ha definito icastica-mente: uomo dal sorriso mite e dallosguardo acceso.Con la competenza che tutti gli rico-noscono e lo stile graffiante che locaratterizza, don Sequeri ha messo afuoco la cristologia di Moioli, defi-nendola una cristologia secondoGesù.

IL CONVEGNO SULLA TEOLOGIADI DON GIOVANNI MOIOLI

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Parola Amica 9

Si possono fare discorsi sull’Uomo-Dio, senza trovare Gesù; è facileseparare la storia di Gesù dalla intelli-genza della fede, il Gesù della storiadal Cristo della fede, mentre è nellegame profondo tra le due dimensio-ni che ne attingiamo il mistero.Questa la lezione di Moioli!Ed importante quanto il contenuto diuna sana cristologia è anche la formae il modo con cui si è figli di Dio.Occorre imparare da lui, umilmente,il modo di essere figli di Dio. Non cisono molti modi per essere figli diDio, ma un unico modo, quello distare di fronte a Gesù, di seguire Gesùnon in senso metaforico, per esseretrovati in Cristo. Una lezione densa,originale, pregnante.Delle ricadute educative della teolo-gia di don Giovanni Moioli ha parla-to mons. Peppino Maffi, responsabiledella formazione permanente delClero nella diocesi di Milano, ricor-dando gli anni delle crisi di vocazio-ni, i tentativi di rinnovamento, ricer-cato nelle giornate di studio di Barzio,con passione, con l’impegno di supe-rare la dicotomia tra le esigenzeevangeliche e quelle del mondo, nellariscoperta della comunità educantecome espressione visibile e sensibiledella presenza viva di Gesù. Solo cosìil presbitero diventerà uomo di fedeper educare alla fede, ma la sua spiri-tualità deve sempre lasciarsi illumina-re dalla dimensione teologica.Simpatiche le pennellate di ricordopersonale: don Giovanni si interessa-va sempre di noi, mentre coltivavauna grande passione per la ricerca

della verità e dimostrava un amoresmisurato per la Chiesa, che testimo-niava nella gioia ed in un cammino dicomunione con il Signore nellacomunità.Le ragioni della pubblicazione del-l’opera omnia le ha esposte ClaudioStercal, ordinario di teologia spiritua-le e curatore dell’edizione.Don Claudio ha detto il perché, ilcome, in quale prospettiva l’iniziativaè stata presa: per la qualità dellariflessione di don Moioli, nel piaceree nella gioia di continuare a lavorarecon don Giovanni, che ha compiuto lafatica di lasciare tutto il suo preziosomateriale sull’esperienza cristiana ela figura di Cristo per realizzare unautentico incontro personale conGesù.Ha concluso il Convegno il CardinaleAngelo Scola con un denso interven-to che ha messo in evidenza la perso-nalità totale, secondo i Padri dellaChiesa, di chi deve essere contempo-raneamente pastore e dottore, tuttodedito al bene del popolo.Alla luce dell’insegnamento di Ursvon Balthasar il Cardinale ha anchelumeggiato il rapporto tra teologia esantità ed illustrato lo stile teologicoche ne consegue.Pomeriggio denso di ricordi, rifles-sioni ed approfondimenti di cui esse-re grati al Centro Giovanni Moioli perlo studio della teologia spirituale, allaFacoltà teologica dell’Italia setten-trionale e alla Comunità pastorale diVimercate e di Burago di Molgora.

+ Pier Giacomo GrampaVescovo emerito di Lugano

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“Una comunità educante ha anche uncuore caldo.” Così don Mirko, lo scor-so mese sul quotidiano Avvenire, allavigilia del nuovo anno pastorale, il VIdella comunità della Beata Vergine delRosario, auspicava di vivere i molte-plici appuntamenti di ottobre, cheoggi, possiamo dire, hanno facilitatola ripresa di un cammino alla ricercadel bello, della gioia, dell’entusiasmo,certamente anche dei limiti di questoangolo di chiesa diocesana che è inVimercate e Burago. Ad indicarci lastrada, il cammino per la riscoperta

della nostra fede, per proseguire nellacertezza che non siamo mai soli, maabbiamo sempre al nostro fianco unAmico Fidato, quel Cristo che per noiha dato la sua vita, è stato il nostroCardinale. Una presenza duplice lasua: nel pomeriggio di sabato 4 otto-bre per ricordare don GiovanniMoioli nel trentesimo della morte esuccessivamente, in Santuario, pre-siedendo la Messa con tutti i sacerdo-ti della Comunità per ricordarci la bel-lezza di una comunità che nella BeataVergine del Rosario ha il faro da cui

essere illuminati per uncammino di fraternità,che ha uno dei suoivalori più significativinella recita del rosario.

CHI È DON MOIOLI ?Se ai vimercatesi piùanziani il sorriso di donGiovanni Moioli, le suesemplici ma profondeomelie nelle messedelle 11,30 del giorno diSanto Stefano e delLunedì dell’Angelo,quanto meno sono neglisbiaditi ricordi, di lui cipiace ricordare che erafiglio di una famigliadalle solide radici cri-stiane, che ha dato alladiocesi Ambrosiana duefigli, il fratello maggio-

IL CUORE CALDO DELLA CITTÀIN ASCOLTO

DEL CARDINALE SCOLA

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re don Paolo e appunto don Giovanni.Nato il 4 maggio 1931, morto il 6 otto-bre 1984, è fra i più preziosi teologiitaliani del secolo scorso. Dopo ilcammino formativo nei seminarimilanesi, fu ordinato sacerdote dalcardinal Schuster il 27 giugno del1954. Ha quindi proseguito gli studialla pontificia università Gregorianadove ha conseguito la laurea con unatesi sulla: “teologia della devozionebèrulliana al Verbo incarnato”. Nel1956 è direttore spirituale presso ilseminario di Masnago, nel 1959 aSeveso, nel 1961 a Venegono. È statoinsegnante di teologia spirituale, esuccessivamente di teologia dogmati-ca. Dal 1969 presso la Facoltà teologi-ca dell’Italia settentrionale di Milanoha insegnato teologia sistematica espirituale. Per celebrare il sacerdote, ilteologo, il ricercatore di Cristo, pressoquest’ultima facoltà è nato il CentroGiovanni Moioli per lo studio dellateologia spirituale.

IL CONVEGNOIl Centro Giovanni Moioli e la comu-nità pastorale di Vimercate, per com-memorare nel 30° della scomparsadon Giovanni Moioli hanno organiz-zato un convegno che ha visto la pre-senza e gli interventi di studiosi delleopere del teologo vimercatese. La pre-positurale di S. Stefano era gremita distudiosi, di tanta gente, molti dei qualialla ricerca di qualche spunto di faci-le riflessione su questo teologo. Adaprire il pomeriggio di studio donMirko Bellora che citando EliasCanetti ha esordito dicendo: « “Ognicosa che ho imparato dalla viva vocedei miei insegnanti ha conservato la

fisionomia di colui che me l’ha spie-gata e nel ricordo è rimasta legata lasua immagine”. Così è capitato anchea me. Don Moioli è stato il mio padrespirituale a Venegono, professore diteologia per tre anni e affettuosodifensore durante la mia licenza inteologia. Ha lasciato un segno nellamia vita. Indimenticabili i suoi occhi ela dolcezza persuasiva della sua paro-la nella predicazione: si trasfiguravanel volto, nella voce. La sua teologia,in quegli anni in gestazione - eravamonegli anni 1967/1970 - una gestazionea tratti complessa, certe ore eranomicidiali, è stata però fonte di unincontro formidabile con una teologiaorante e amante. È con grande gioiache apro questo convegno come par-roco di Vimercate, città della nascita edella morte di don Giovanni” ».

LA LEZIONE MAGISTERIALEDEL CARDINAL SCOLA“Quella di don Moioli è una figurafondamentale negli studi e nella teolo-gia della Chiesa ambrosiana recente”dice il Cardinale, che poi cita“Teologia e Santità”, celebre titolo diun articolo del 1952 di Hans Urs VonBalthasar in cui il grande studiosodefinì: “personalità totali” i Padri dellaChiesa volendo indicare il caratterespecifico e unitario di vite capaci diintrecciare indissolubilmente pastoralee teologia: Padri interpreti delleScritture, ma dediti fino in fondo alpopolo santo di Dio». E, questo, per-ché, ha evidenziato Scola, «essi ave-vano còlto l’unità originaria di GesùCristo». E se, come notava sempreVon Balthasar, «la perdita del nesso tral’intelligenza della fede e la spirituali-

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tà è stato il peggiore disastro prodotto-si nella storia della Chiesa», occorrerecuperare tale legame, come appuntoseppe fare, «in modo affascinante donMoioli con afflato insieme teologico epastorale». «La sua immatura scom-parsa non gli permise di sviluppare apieno la ricerca teologica, ma la lettu-ra dei suoi numerosi articoli, lasciavedere chiaramente – ha ricordato ilCardinale – una di quelle personalitàtotali di cui parlava Von Balthasar».L’invito è stato quello a guardare allo“stile teologico” moioliano «perchédon Giovanni esprime uno stile pro-prio che ancora non è stato del tuttoassimilato: quello dell’uomo che,lasciatosi attrarre da Cristo, diventatestimone attraverso il proprio essere,il proprio agire e pensare». DonMoioli è «un teologo orante e aman-te», un vero maestro «che ha vissutocon abbondanza il dono dello Spirito,essendo per intero uomo spirituale eper questo ha potuto parlarne». «Unamico troppo presto tornato all’incon-tro con il Padre», «un sacerdote dal-l’umanità forte, con lo sguardo accesoe il sorriso mite», «la cui lezione nonè stata ancora del tutto eseguita».

NELLA MESSA VESPERTINADELLA VIGILIA L’ABBRACCIODEL VESCOVO A TUTTA LACITTÀ, UNA COMUNITÀ INFESTADopo il convegno, a piedi, il cardina-le applaudito da decine di persone,raggiunge il santuario della BeataVergine del Rosario. Nel breve trattoin molti lo salutano, lui, sorridentestringe la mano a grandi ed a sorpresibambini. Alle 18,30, presenti centina-

ia di fedeli, le navate non sono statesufficienti ad accogliere tutti i fedeli,il Vescovo presiede con il vicario epi-scopale mons. Patrizio Garascia, conuna ventina di sacerdoti del decanatodi Vimercate l’Eucarestia vigiliare. Inprima fila tante autorità, fra queste ilsindaco Paolo Brambilla. «Le fortimodificazioni della vostra città devo-no essere una sfida a riconoscere chela fede va vissuta, ma proprio per que-sto, deve essere pensata e comunicata- dice Scola - che poi si sofferma sullaComunità Pastorale che sta cercandopazientemente di trovare risposte ade-guate a questi tempi che mutano, nonvenendo meno alla parola della veritàche è solo e sempre Cristo». C’è poiun pensiero per il Sinodo delleFamiglie: «È giusto che tutti noi par-tecipiamo a questo importantemomento di Chiesa - suggerisce Scola- cercando informazioni che mirino acomprendere i contenuti e lo stile concui i Padri sinodali, in armonia, cer-cheranno il confronto su temi tantoimportanti, che riguardano la famigliacome soggetto di azione ecclesiale ecivile e che attengono a dimensionifondamentali quali la differenza ses-suale e tra le generazioni». Poi l’affi-damento a Maria ed al riguardo sug-gerisce: «Il Rosario non sia messo aimargini, Dio non sia dimenticato,come purtroppo tanti nostri fratellibattezzati fanno». L’ultimo appello èper chi è in difficoltà: «occorre avereil cuore aperto al bisogno, alle neces-sità soprattutto di chi è più nelle diffi-coltà», imparando, fin da piccoli,ognuno con i propri carismi e missio-ne, l’amore che è donazione piena».

Pierfranco Redaelli

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Sintesi della seduta del ConsiglioPastorale di Comunitàdel 23 Settembre 2014

Alle ore 21.05 del 23 Settembre 2014 siè riunito presso il centro Santo Stefano,in via Mazzini 35, il consiglio pastora-le della nostra comunità pastorale.L'incontro è improntato sulla presenta-zione, da parte del Vicario Episcopalemons. Patrizio Garascia, della notapastorale dell’Arcivescovo “LaComunità Educante”, il cui testo è giàstato anticipato a tutti i partecipanti. Lapresentazione sarà seguita da unadiscussione tra i consiglieri, per evi-denziare con quale spirito la nostracomunità dovrà leggere la nota pastora-le e quali impressioni essa suscita dopouna sua prima lettura.Si è incominciato l'incontro con unapreghiera comunitaria, seguita dall'in-troduzione dei due nuovi sacerdotiassegnati dall'Arcivescovo alla comu-nità pastorale, Don Marco Fusi e DonDavide Marzo, approfittando per dareloro il benvenuto e ringraziarel'Arcivescovo e il Vicario Episcopaleper il grande dono ottenuto dalla nostracomunità.Si osserva innanzitutto che la notapastorale “La Comunità Educante”, èmolto precisa ed è di carattere fonda-mentalmente evangelico e pastorale:dall’efficacia di una comunità educantesi può vedere benissimo lo stato dellacomunione in una chiesa: in ordine diimportanza deve sempre prima essercila qualità delle relazioni, poi, al limite,i contrasti e i divieti; e il tutto deve por-tare con sé un attenzione particolareper i ragazzi.

Per introdurre la nota pastorale, ilVicario Episcopale ci propone una lec-tio sul brano a pag.19 della nota pasto-rale, tratto dal Vangelo di Marco (Mc 3,13-16), per iniziare opportunamente lariflessione mettendosi all'ascolto dellaparola di Gesù. Si tratta del primo epi-sodio, nel Vangelo, dove ci viene pre-sentato un gruppo di persone che siraduna attorno a Gesù, individuandocosì il primo nucleo della Chiesa, desti-nata poi a nascere il giorno diPentecoste, quando uscirà dal cenacoloper andare verso gli estremi confinidella terra. Molti sono stati i contributi delle perso-ne intervenute nel dibattito, tra i qualisono spiccate alcune considerazioni.Innanzitutto, occorrerà che le figureche vivono a contatto con i ragazzi del-l'iniziazione cristiana (catechisti, edu-catori dell'oratorio, insegnanti, allena-tori...) lavorino insieme per cercare dimigliorare l'unità in Gesù, allo scopo dicreare un filo conduttore che uniscatutte le esperienze dei nostri ragazzi,orientandoli alle giuste scelte per laloro vita. Sappiamo che purtroppo noiadulti siamo soggetti, a causa dellasocietà in cui viviamo, a una frammen-tazione della nostra linea di vita, che ècausa del dilagante individualismo, edell'elevato grado di divisione dellanostra società; la sfida che il nostroArcivescovo ci propone è quindi unasfida difficile, ma necessaria.Come affrontare il problema? Occorreripartire chiedendosi personalmente chi

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Parola Amica14

è Gesù per ciascuno di noi. La doman-da “Chi è per me Gesù”, è necessarioporsela ogni giorno, perché se si inco-mincia a darla per scontata, il nostrocammino verso la comunione con Lui ègià terminato, e ci si arena nell'abitudi-ne. La comunità è qualcosa di vivo,anche se, a volte, può esserlo dramma-ticamente, e questa domanda “chi èGesù per me” stando di fronte a lui, ciregala i fratelli e le sorelle, che forma-no la comunità, con la quale camminia-mo insieme a Lui. La comunità educan-te è “gioia di evangelizzare” (EvangeliiGaudium), ed evangelizzare consistenel dire all’altro: “Vieni e vedi!”, permostrare cosa vuol dire vivere una vitacercando di custodire ed edificare ilVangelo. . Dobbiamo quindi ripartireda Lui, rivalorizzando gli incontricomunitari con Gesù, nella preghiera,nell'ascolto della Parola enell’Eucaristia. Un primo passo praticonel fare una corretta azione pastoraleper la comunità sta poi nello stimare gli

altri: noi, spesso, agiamo con azionipastorali senza stimare l'altro, anzispesso finiamo con l'avversarci; ma fin-ché non riusciremo a “gareggiare nellostimarci a vicenda”, le nostre posizionie le nostre azioni continueranno a rima-nere arroccate, e non saremo una veracomunità, tanto meno “educante”. Nonbasta quindi che all'interno della comu-nità ciascuno arrivi per “fare qualcosa”e nel contempo non si faccia nulla perrendere la comunità vivibile; se il puntodi arrivo non è la “chiesa delle relazio-ni”, la comunione, che è la cosa piùimportante, rimarrà in secondo pianorispetto alle altre cose.Di conseguenza, l’intento educativo perla nostra comunità si rende necessario,non solo per i ragazzi, ma anche per gliadulti, che spesso non colgono certenecessità al suo interno: se una comuni-tà va avanti grazie al lavoro di pochepersone, ciò non è assolutamente“edu-cante”, e va cambiato. E' necessario chetutti, specialmente i ragazzi, colgano

che cosa una personapuò fare per la suacomunità, sia a livellodi servizi ecclesiali,ma anche soprattutto,a livello di laicato,come può avvenire,ad esempio, nell'im-pegno dedicato allapolitica. Occorrequindi ricordarsi diindirizzare, quando èancora possibile, iragazzi e i giovani acoltivare l'impegno,da credenti, nellasocietà civile.Naturalmente tuttoquesto discorsoIl Card. Scola premia il Sacrestano Romano per i 25 anni di fedele servizio

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Parola Amica 15

riguarda anche la comunità pastorale, lanovità (un cambiamento epocale) checi accompagna ormai da cinque anni,che ad oggi sembra non aver ancoraraggiunto un assetto adeguato. Si notache tra di noi, oggi, in comunità pasto-rale, fatichiamo a mettere a disposizio-ne gli uni degli altri le nostre ricchezze,anche a fronte di palesi situazioni didifficoltà in cui alcune parrocchie sivengono a trovare, tendiamo a pensaresempre come parrocchia e limitandocia porci, nei momenti comuni, comerappresentanza parrocchiale, senzapensare che la nostra vera comunità diriferimento, oggi, è quella compostadalle sei parrocchie. Occorre perciò checontinuiamo a valorizzare il significatodella comunità pastorale, ricercando tradi noi l'unitarietà degli intenti, definen-do delle linee guida applicabili in tuttele realtà parrocchiali, favorendo l'aiutoreciproco tra parrocchie e mantenendodei momenti unitari essenziali, dibuona qualità ma che non causino uninutile e sterile moltiplicazione delleattività (poche iniziative, ma buone eper tutti).Un espressione di papa Paolo VI, beati-ficato lo scorso 19 Ottobre, diceva: “LaChiesa ha bisogno della sua perennePentecoste, ha bisogno di fuoco nelcuore, di parola sulle labbra, di profe-zia nello sguardo.”(Udienza generale29/11/1972); noi dobbiamo pregare elavorare perché questa nostra comunitàpossieda queste tre caratteristiche. Ilfuoco nel cuore è quel fuoco dello spi-rito che ci può muovere e aiutarci a farei giusti passi, la parola sulle labbra èquella che ci permette di rendere ragio-ne della nostra speranza e trasmettere lanostra fede, e la profezia nello sguardoè quella che, in un periodo di travaglio,

ci permette di trovare strade percorribi-li perché la Chiesa vada incontro all'uo-mo del nostro tempo. L'importante ènon scoraggiarci, sapendo che loSpirito ci guida, se noi operiamo con lagiusta apertura del cuore.L'Arcivescovo ha indicato ai decanidella nostra diocesi tre priorità su cuilavorare per i prossimi anni:

L'iniziazione cristiana e le comunitàeducanti.La Domenica e la celebrazione eucari-stica domenicale.La pastorale vocazionale.

Sono punti, questi, su cui il vescovochiede di dare energie e tempo, e suiquali ci dovremo concentrare a partireda questo anno, e per i prossimi anni avenire.Dopo aver affrontato questi argomenti,si è ricordato ai consiglieri che il pros-simo 19 Aprile avranno luogo in tutta ladiocesi le elezioni dei nuovi consiglipastorali, e che sarà bene iniziare a pen-sare già da ora alle persone che costitui-ranno il nuovo consiglio, che dovrannoessere un espressione viva delle parroc-chie, partendo dalle esistenti commis-sioni territoriali. Viene chiesto poi che ogni parrocchiaapprofitti di questo momento per farnascere, se già non ci fosse, una com-missione territoriale, e porti nel prossi-mo incontro del consiglio pastorale leproprie difficoltà, le proprie doti, i cam-mini fatti come “comunità” e come“educante”, in modo da poter fare unadiagnosi dei sogni e delle sconfitte diogni parrocchia, approfittando anchedella disponibilità di due nuovi sacerdo-ti in ruoli nevralgici in campo educativo.La seduta si è chiusa alle ore 23.05

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Il messaggio dei vescovi: il benecomune della famiglia

La vita e la formazione permanente deipresbiteri in un orizzonte di riforma,che qualifichi i contenuti e lo stile delministero in riferimento a Gesù Cristo ein piena comunione e obbedienzaecclesiale.In secondo luogo – alla vigilia dell’av-vio del Sinodo dei Vescovi e della pre-ghiera con il Papa, promossa per il 4ottobre dalla Cei – la gratitudine per latestimonianza coniugale e genitorialeofferta da tante famiglie; nel contempo,la preoccupazione per la sordità dei

responsabili della cosa pubblica neiconfronti di politiche fiscali e di armo-nizzazione tra i tempi del lavoro e quel-li propri della famiglia; ancor più, iltimore per la disponibilità al riconosci-mento delle cosiddette unioni di fatto oall’accesso al matrimonio da parte dicoppie di persone dello stesso sesso.Ancora, la situazione di persecuzionesofferta dai cristiani e, più in generale,dalle minoranze religiose in una geo-grafia di Paesi che attraversa ilmondo; la solidarietà della Chiesa ita-liana per l’emergenza in Siria e Iraq,nonché una visita a novembre dellaPresidenza a Gaza.Ha fatto ruota, innanzitutto, attorno aquesti temi la sessione autunnale delConsiglio Episcopale Permanente, riu-nito a Roma da lunedì 22 a mercoledì24 settembre 2014, sotto la guida delcardinale Angelo Bagnasco, che inapertura ha pronunciato la sua prolu-sione. Oggi invece è toccato al segreta-rio generale, monsignor Nunzio

Galantino, ricordare i temi su cui i

vescovi hanno lavorato e leggere ilMessaggio su "Il bene comune dellafamiglia".Al termine i giornalisti hanno sollecita-to Galantino su temi di stretta attualità.Il segretario della Cei ha risposto pun-tualmente: "Non è questione se il pre-mier Renzi piaccia a noi o no.Bisognerebbe chiedere alla gente se statrovando le risposte. La nostra impres-sione è che ci sia da ridisegnare l'agen-da politica mettendo come priorità lafamiglia, il lavoro, i giovani e i temi

della formazione e della scuola manon annunciandoli, affrontandoli vera-mente". "La famiglia non ci pare messaal centro della politica italiana", haaggiunto. Per quanto riguarda il dibatti-to sull'articolo 18, Galantino chiede di"pensare con più realismo alle personeche non hanno lavoro o che cercanolavoro", di rivolgere lo sguardo inavanti anziché pensare a "tenere alto ilnumero dei propri iscritti".Galantino ha poi richiamato il serviziosvolto dalla scuola, affermando che“esiste una sola scuola pubblica, chepuò essere statale o paritaria”. “In Italiasi sente sempre parlare di ‘'senza oneriper lo Stato’, a proposito delle scuoleparitarie, ma - ha domandato - immagi-nate che tutte queste scuole chiudanoall’improvviso: dove collocherebbe loStato il milione e 300 mila studenti chele frequentano? Ricordiamo che lescuole paritarie fanno risparmiare alloStato circa 6 miliardi ogni anno”."Durante il Consiglio permanente - hacontinuato Galantino - i vescovi hanno

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riflettuto a lungo sulla situazione inSiria, Iraq e nell’area mediorientaleconsiderando attentamente quanto laChiesa italiana sta facendo in terminidi vicinanza e aiuti concreti alle popo-lazioni locali, in particolare i cristianioggetto di persecuzioni”. Quindi haannunciato che dal 2 al 4 novembre il

Consiglio di presidenza della Cei

andrà nella Striscia di Gaza.Galantino ha aggiunto che egli stessoandrà poi in visita privata in Iraq, adErbil. Viaggi compiuti per "far sentirela nostra vicinanza a queste popo-lazioni e ai parroci che accolgonomigliaia di profughi".Sollecitato sulla questione della ped-

ofilia, Galantino ha detto che si trattadi un crimine, e che quello che ha fattoPapa Francesco si pone in continuitàcon i predecessori Giovanni Paolo II eBenedetto XVI. Poi un richiamo: "Ioaspetto il giorno che altre categorie,altre realtà comunitarie prendano sulserio il dramma della pedofilia che nonè dramma solo della Chiesa".

Il Messaggio per la famiglia

Un grande grazie a chi si impegna aformare una famiglia, a educare i figli,a resistere strenuamente alla crisi. Einvece uno sguardo severo verso chinon sostiene questa realtà fondamenta-le per la società.Un affondo preciso, circostanziato,quello contenuto nel Messaggio delConsiglio episcopale permanente, chearriva al termine di una settimana dilavori aperti lunedì con la Prolusionedel cardinale Bagnasco, confermato dalPapa alla guida della Cei fino al 2017.Il Messaggio è dedicato a "Il benecomune della famiglia", quella famigliache sarà oggetto del Sinodo straordina-

rio convocato da Papa Francesco dal 5ottobre, Quella famiglia, ancora, che èin cima ai pensieri dei pastori, perché diessa conoscono e sperimentano tutti igiorni nelle parrocchie la forza maanche la estrema vulnerabilità.Il Messaggio inizia con una serie diringraziamenti. Grazie a ogni uomo eogni donna che abbraccia con fiduciaun progetto di vita coniugale e creauna famiglia "aperta alla generazionee quindi al futuro". Grazie per l'edu-cazione con cui ogni mamma e papàsfida "con la fionda di Davide", unacultura che privilegia e produce bana-lità e omologazione. Grazie per ladignità con cui le famiglie affrontanola crisi.Ma la stima e la riconoscenza per lafamiglia portano i vescovi oltre, a bia-simare chi anziché sostenere e tutelarequesta realtà, resta "sordo sia nel pro-

muovere interventi fiscali di sosteg-

no alla famiglia sia nel realizzare

una politica globale di armoniz-

zazione tra le esigenze del lavoro e

quelle della vita familiare, a partire

dal rispetto della domenica".Non aiuta la famiglia chi non esita adare il via preferenziale a richiestecome il riconoscimento delle unioni

di fatto o "l'accesso al matrimonio percoppie formate da persone dello stessosesso". La preoccupazione è anche perla corsa ad abbreviare i tempi del

divorzio, "enfatizzando così una con-cezione privatistica del matrimonio".Non ci stanchiamo, conclude ilConsiglio Episcopale Permanente, "diimpegnarci contro ogni attentato allavita, alla libertà educativa, al dirittoall'istruzione e al lavoro, autentichecondizioni di giustizia e di pace".

A cura di Don Roberto

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PER NON ROMPERSIIN FRAMMENTI

richiama la nota pastorale “Lacomunità educante” – risente lastessa scuola che, oltre a doverfronteggiare la frammentazione delsoggetto che studia, non riesce più aoffrire una proposta unificata disapere (pag. 17)». Per questo la pro-posta di un interesse al mondo sco-lastico come ambito di attenzione edi cura pastorale, che non potràessere tenuto separato dall’anima-zione e dalla formazione in orato-rio, dalle attività sportive e ricreati-ve, dalle diverse proposte e mondinei quali i nostri ragazzi abitano, tracui soprattutto la famiglia. Per questo motivo, si intende pro-muovere e far crescere ciò che sidefinisce pastorale scolastica,ovvero la cura per la scuola, dove inostri ragazzi passano molte oredella loro giornata, per cinque/seigiorni alla settimana. È un itinerarioda costruire, attenti alle indicazionidella Chiesa ma radicati profonda-mente sul territorio e sulle sueemergenze, coinvolgendo famiglie,insegnanti e quanti operano nel-l’ambito educativo e formativodella scuola. L’ incontro indettovenerdì 24 ottobre alle ore 21 pres-so il centro Paolo VI, accanto alnostro santuario, sarà un’assembleaestesa a quanti sono coinvolti adiverso titolo in ambito scolastico.A un primo momento di ascoltodella Parola, seguiranno due

Cosa succede quando un bicchieredi finissimo cristallo cade per terra?Questa domanda ho rivolto ai ragaz-zi in occasione della S. Messa di ini-zio anno scolastico celebrata loscorso 26 settembre nel nostro san-tuario della Beata Vergine delRosario. Ebbene, un bicchiere di cri-stallo si rompe in tanti piccoli fram-menti. Frammenti di diverse dimen-sioni, alcuni davvero piccoli, che sinascondono tra le fughe delle pia-strelle, difficili da recuperare.Quando poi li si individua bisognafare molta attenzione nel raccoglier-li perché ci si taglia facilmente.Quanto era bello il bicchiere nellasua integrità! Era chiaro, trasparen-te, lasciava passare la luce e sapevabrillare di quella luce che lo attra-versava. Era utile per raccogliere ilbuon vino che in esso si versava perallietare il cuore dell’uomo. E inve-ce, una volta caduto per terra, tuttoquesto non esiste più e al suo posto,frammenti che tagliano, che non siricompongono, che non servono anessuno. Con questa metafora ho cercato dicomunicare ai ragazzi e agli adultipresenti alla celebrazione il graverischio dal quale il nostroArcivescovo ci mette in guardia,ovvero, il rischio di frammentarci,di perdere l’unità per la quale siamofatti e che ci costituisce persona.«Di questa grave situazione –

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“SOLO INSIEME”: un programmae uno stile da coltivare

affinità. La benevolenza delSignore teneva insieme, spessocon fatica (in questo siamo conso-lati!), quel gruppetto dei dodiciprimi amici di Gesù. Solo in que-sta amicizia con il Signore possia-mo trovare anche fra noi stimareciproca e risorse per costruireuna comunità pastorale.

Un'altra indicazione sta nel farcrescere un comune senso diappartenenza che va oltre la pro-pria comunità parrocchiale. Nelcammino di iniziazione cristiana èindispensabile che la singola par-rocchia in primis si metta in giococome comunità educante per farcrescere i piccoli, poi quando iragazzi attraversano la stagionedelle medie già diventa unaopportunità ritrovarsi con coetaneidi tutta la comunità pastorale.Sabato 11 ottobre i preadolescentihanno colorato l’oratorio diVelasca con una serata a ritmo dijust dance e musica in occasionedella festa degli Oratorinsieme:

Lo slogan di quest’anno per glioratori della nostra diocesi è unprogramma ambizioso che si puòprestare a retorica: non è imme-diato in realtà stare insieme comepersone diverse né come comunitàdifferenti. Sappiamo che ognunorimane ancorato al proprio campa-nile o al proprio oratorio quasi aproteggere una identità che fatico-samente si è costituita e poi man-tenuta nel tempo. Da dove alloral’opportunità e la necessità di met-tersi insieme? Come può crescerequesto cammino comune?

Due semplici indicazioni mi sem-bra opportuno condividere.

Anzitutto occorre guardare a Gesùper ritrovarsi tutti in una medesi-ma chiamata percepita da Lui: idiscepoli si riscoprirono fratelli invirtù di quella chiamata comunedel Signore. Non avevano sceltodi stare insieme a motivo del fattoche abitavano vicini o perchéintuivano tra loro una particolare

momenti, uno di riflessione su untema specifico, lasciandoci aiutareda autori cristiani impegnati in ambi-to educativo e uno più pratico propo-sitivo. L’invito è davvero per tutti,perché tutti guardiamo a una scuola

che appassioni, più profonda e piùricca, capace mentre educa e formadi mettersi al servizio della verità,della giustizia, della pace, del benemorale, della persona umana.

Don Davide

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piccole esperienze fanno crescereuna relazione e fanno cadere inuti-li pregiudizi.

Far crescere una appartenenzacomune significa “avere in sé glialtri”. Lo ha ricordato il nostroCardinale ai 18enni e giovaniradunati in Duomo lo scorso 3ottobre per la redditio Symboli.Abbiamo tutti bisogno di apparte-nere ad una famiglia, ad un grup-po di amici, ad una comunità, aduna squadra per sentirci legati conqualcuno che ci conosce e viveinsieme a noi. Apparteniamo anzi-tutto al Signore e così ai nostriamici nel Signore. Il Cardinale hacitato alcune parole da una canzo-ne di Giorgio Gaber:

“L'appartenenza non è lo sforzodi un civile stare insiemenon è il conforto di un normalevoler benel'appartenenza è avere gli altridentro di sé.L'appartenenza non è un insie-me casuale di personenon è il consenso a un'apparen-te aggregazionel'appartenenza è avere gli altridentro di sé”

Che bello quando accade di appar-tenerci, sentirci parte di una storianella quale ci ritroviamo, scoprir-ci legati da un dono denominatofede e dunque dall’affetto per lostesso Signore.

Don Marco

Don Mirco indica il cammino a Don Davide e Don Marco

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GIOVANI DELLA COMUNITÀ PASTORALE

Appuntamenti fino a Natale

Se sei un giovane nato tra il 1995 e il 1988 sei atteso per un percorso

lungo il quale vogliamo camminare insieme con il desiderio di cresce-

re e condividere la fede. Ci lasceremo accompagnare dal testo della

Evangelii gaudium, la lettera enciclica di papa Francesco, che ci invi-

ta a riconoscere l’incontro con Gesù e poi uscire con coraggio verso

gli altri..

Domenica 2/11 ore 18,30 presso il centro giovanile Cristo Re Sabato 15/11 cena con ueikap a ripresa della visita di Sarajevo17-19/11 ore 21 esercizi zona pastorale29-30/11 ritiro decanato a LavenoDomenica 14/12 ore 18,30 presso il centro giovanile Cristo Re Lunedì 22/12 ore 14,30 visita guidata alla mostra di Chagall

(dare adesione)29 dicembre – 2 gennaio: 18enni e giovani a Praga con lacomunità di Taizè

...pregare coi canti e col silenzio in una città che è al cuoredellʼEuropa...unirsi a decine di migliaia di giovani, europei e non, nellaricerca di senso...sperimentare lʼospitalità delle famiglie di Praga e dei din-torni.ISCRIZIONI A DON [email protected] 3491764070entro domenica 9 novembre versando 50 euro di caparra!!

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S.Stefano rosso, Oreno verde, SanMaurizio blu, Ruginello giallo, Velascanero, Burago bianco; sono questi icolori che hanno reso unica la serata deipreado di tutta la comunità pastoraleper la festa di Oratorinsieme, tanti colo-ri diversi per rappresentare una solacosa: un’arcobaleno. Questo arcobale-no sta un po’ a simboleggiare quelloche siamo nella realtà, ovvero sei par-rocchie indipendenti, sei fasce di coloridiversi che però non vanno a spasso peril cielo da sole, ma vanno una attaccataall’altra, percorrendo lo stesso cammi-no verso Dio, aiutandosi a vicenda asolcare le nuvole più alte. Un arcobale-

no è ancora più bello se alto e coloratoperchè molte più persone lo possonoammirare; sta a noi il compito di ren-derlo unico e spettacolare innalzandoloal cielo, affinchè possa riflettere sullaterra i colori della gioia e dell’amoreche Gesù ci ha donato. “Io sono la lucedel mondo “ (Giovanni 8,12) diceGesù; come un prisma che, se colpitoda un fascio di luce, proietta dall’altraparte i colori dell’arcobaleno, così noiragazzi ed educatori preAdo siamopronti a ricevere la luce di Dio e riflet-tere alla comunità i colori della vita edella gioia.

Giacomo, Giulia, Marco e Matteo

ORATORINSIEME 2014:RAINBOW PARTY

PREADO COMUNITÀ PASTORALE: genitori e soprattuttoragazzi cominciate ad annotarvi nella mente queste date checi vedono insieme in alcune uscite per 2-3 media! Per info piùspecifiche e per le iscrizioni da fare nelle prossime settima-ne rivolgetevi ai vostri cari educatori!!!

• domenica 11 gennaio: gita sulla neve• ASSISI RAGAZZI 2 MEDIA: 24-26 aprile

• ROMA RAGAZZI 3 MEDIA: 6-8 aprile

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In occasione delle giornate eucaristiche, tutti i ragazzi sonoinvitati in santuario VENERDI’ 7 NOVEMBRE alle ore 17.00

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NOTIZIE BELLEdall’Archivio e dalla teca espositivaAbbiamo accennato in diverse circo-stanze al vasto e variegato patrimoniostorico - artistico e devozionale che lanostra Parrocchia possiede ed allanecessità di cura e, qualche volta, direstauro per meglio conservare ciò che inostri predecessori ci hanno lasciato.Don Gianni Radice in occasione del suo65° anniversario di OrdinazioneSacerdotale, assieme alla sorella Tina,havoluto donare alla Parrocchia di SantoStefano il restauro di un dipinto ad oliosu tela, dell’inizio del XVII secolo, dicm. 63 x 50, in cui è raffigurato SanPietro Apostolo.L’intervento di restauro ha comportatola rimozione del pannello in compensa-to, l’incollaggio della tela originale aduna tela di foderatura,la stiratura deldipinto a caldo per fissare le scaglie dicolore sollevate e per migliorare lasuperficie, la sistemazione del dipinto suun telaio nuovo munito di chiavi per iltensionamento. La superficie pittorica èstata totalmente ripulita con la rimozio-ne della vernice ingiallita e l’eliminazio-ne di precedenti ritocchi,seguita poi dauna fase di stuccatura di tutte le piccolelacune.Per il risarcimento delle partimancanti si è adottato un criterio inte-grativo a rigatino, in modo da dareuna nuova unità di lettura dell’immagi-ne. Date le cattive condizioni della cor-nice esistente, in accordo col funziona-rio della Soprintendenza che ha seguitoe diretto tutte le varie fasi del restauro, siè ritenuto opportuno sostituirla con unacornice intagliata e dorata più idonea.

Il restauro ha consentito anche di indi-viduare l’autore dell’opera: si tratta delpittore Giuseppe Vermiglio, nato adAlessandria nel 1585 e morto nel 1635circa, attivo a Roma dal 1604 al 1619,dove ebbe la possibilità di affinare lasua arte e l’occasione di avvicinarsiallo stile pittorico di Caravaggio. Nel1620 ritornò in Piemonte dove svolsela sua carriera di pittore nelle città diAlessandria e Novara, oltre cheMilano e Mantova in Lombardia. Devela sua fama all’impulso dato nell’evo-luzione della pittura in area lombardo-piemontese ed alle numerose realizza-zioni di soggetto religioso dipinte perimportanti chiese e per i principaliordini religiosi.L’opera restaurata verrà presentatanella teca espositiva l’ultima settimanadi novembre.

Carlo Mauri

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UN RINGRAZIAMENTO

E UN SALUTO DALLA S. VINCENZOL’ultima domenica di settembre abbiamo celebrato la festa nazionale dell’associa-zione San Vincenzo e abbiamo venduto, sul sagrato della chiesa, il dolce che èdiventato da qualche anno il simbolo della nosta festa: il Pan Tramvai.Ringraziamo di cuore le persone che hanno risposto con generosità al nostroinvito. La San Vincenzo, la più vecchia associazione caritativa di Vimercate, conti-nua la sua opera vicino alle famiglie in difficoltà, visitandole nelle loro abitazioni ecercando di portar loro non solo un aiuto economico, ma anche un po’ di con-forto e di speranza. In quest’ultimo anno la San Vincenzo di Vimercate si è rinno-vata. Nuove persone, giovani e capaci, hanno sentito il bisogno di dedicare un po’del loro tempo all’aiuto dei fratelli bisognosi.Attendiamo a braccia aperte ancora altre persone di buon cuore che sentanoquesto desiderio...A chi entra a far parte della San Vincenzo non si promette nulla: i vincenzianisanno quanto sia grande la gioia di chi compie un gesto d’amore verso i bisogno-si, quale sia la pace veramente cristiana che ne deriva e quanto la ricerca di Cristonei fratelli li aiuti a diventare migliori.

Aurora Sala

L’evento di EXPO 2015 e il suotema “Nutrire il pianeta. Energiaper la vita” costituiscono in que-sto tempo di crisi, di cambiamen-ti e di incertezza una sfida spiri-tuale, culturale, educativa, un’op-portunità di riflessione e di cam-

biamento, ci invitano a prenderela parola su temi che riguardano ilfuturo dell’umanità tra disegua-glianza, giustizia e dignità, a con-frontarci con gli altri paesi, leimprese, la società civile, le isti-tuzioni internazionali.

Nella prospettiva di EXPO 2015

STILI DI VITA ECUORI SOLIDALI

Alla luce del VANGELO con gesti di COMUNITÀ

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Per queste ragioni la Santa Sede eCaritas Italiana saranno presentifisicamente all’EXPO e voglionoportarvi la riflessione e la vocedelle comunità cristiane delmondo.

Anche la nostra ComunitàPastorale “Beata Vergine delSanto Rosario” vuole prepararsi aquesto evento e viverlo con atten-zione, secondo gli spunti chesaranno offerti dall’Arcivescovonel suo prossimo Discorso di S.Ambrogio.In particolare la CommissioneCaritas, la Commissione Famigliae la Pastorale Giovanile dellanostra Comunità si propongono dioffrire a ragazzi, giovani, fami-glie e anziani un percorso, chia-mato “Stili di vita e cuori solida-li”, che partendo dalla GiornataCaritas del prossimo 9 novembreci faccia giungere a EXPO, masoprattutto ci consenta di affron-tare il futuro più consapevolidella forza del Vangelo e più unitiin una esperienza di comunità.Tre saranno le piste per questopercorso.

In primo luogo offriremo occasio-ni di riflessione qualificata e didibattito sugli interrogativi che latematica EXPO suscita sull’uomodi sempre e sulla società di oggi.

Il primo interrogativo sarà:“Cosa nutre la vita dell’uomo?”

e ne parlerà Mons. Luca

Bressan, Vicario Episcopale perla Cultura, venerdì 21 novembre

p.v. nel Salone Parrocchiale di

Burago.

In secondo luogo sulla traccia delracconto della moltiplicazione deipani e dei pesci nel Vangelo diMarco, vogliamo mostrare comeGesù sappia illuminare potente-mente il nostro approccio alla vitae al bisogno di nutrirci.

La terza pista sarà la proposta digesti concreti di solidarietà e dicomunità, che verrà fatta mensil-mente per le persone e le famiglieche vogliono camminare con leloro gambe verso nuovi stili divita. In questo mese di novembreun gesto concreto potrebbe esserequello di collaborare alla Colletta

Alimentare che si terrà sabato 29

novembre p.v. davanti a moltisupermercati e che sostiene l’atti-vità del Banco Alimentare e deiMagazzini Caritas per le famigliein difficoltà.

Per chi vuol dare la propria dispo-nibilità per il 29/11 i riferimentisono:per Vimercate:Paola 339.1439.160;

per BuragoLucia 333.4591.438,

entro il 14 novembre.

Qui sotto offriamo uno spunto perla riflessione personale.A cura diDon Giuseppe

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CIBO GIUSTO PER TUTTIIl diritto al cibo è riconosciuto, sin dal 1948, dalla DichiarazioneUniversale sui Diritti dell’Uomo come uno dei diritti umani fondamenta-li. Si tratta a tutt’oggi di un diritto negato ad una parte consistente dellapopolazione dei pianeta. É consapevolezza comune che più di un miliar-do di persone si trovi attualmente priva di cibo adeguato, in quantità equalità. L’attuale crisi internazionale ha reso ancor più vulnerabile lasituazione di masse ingenti di persone già colpite dalla fame, a cui si con-trappone però una sempre maggiore diffusione dello spreco dei beni ali-mentari, e delle malattie legate all’obesità.É quindi urgente affrontare la questione del diritto al cibo analizzandoquesti elementi di squilibrio globale. Si tratta di una situazione che ha lesue radici in scelte politiche ed economiche dannose, responsabili di dina-miche di produzione, distribuzione, e sistemi di commercio internaziona-le sconsiderati segnate da gravi squilibri. É necessario invece svilupparenuovi modelli, in grado di garantire il diritto al cibo, favorendo il prota-gonismo dei gruppi più svantaggiati, puntando su sistemi di produzionebasati sulla valorizzazione del territorio e sul legame tra produzione agri-cola e gestione di ecosistemi.

Circolo A.C.L.I.Lo scopo statutario delle Acli èla formazione rivolta soprattuttoai giovani, ma in questo periodomolte persone adulte cercano inun momento di crisi come quelloattuale di migliorare il propriocurriculum per avere più chancenella ricerca di un lavoro, oppu-re di dare forma a una professio-nalità, che già sentivano, per tro-vare il coraggio di costruirsi unfuturo autonomo.

Questi progetti non si possonoinventare da un momento all’al-tro, per questo motivo abbiamochiesto aiuto a chi di formazionese ne occupa da anni.Fondazione Enaip Lombardia,nei suoi centri distribuiti inItalia, si caratterizza per la diffe-renziazione che offre in funzionedelle zone di appartenenza.La sede di Vimercate è accredita-ta dalla Regione Lombardia sia

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per i Servizi di Istruzione eFormazione professionale, siaper i Servizi al Lavoro.Le principali aree dell'offertaformativa sono relative al settorealimentare e della ristorazione.Tutti i laboratori sono statirecentemente rinnovati e amplia-ti e sono dotati di tutte le attrez-zature necessarie.Il Centro opera sul territorio e hastretto rapporti con le aziende ele realtà imprenditoriali dellazona sia che hanno accolto, eaccolgono, gli studenti che effet-tuano stage e tirocini, sia chefruiscono dei corsi e dei servizidedicati ai lavoratori.Un’altra realtà è il centro forma-tivo di Cantù che promuove altaformazione specialistica perinserirsi nel mondo del lavorocon corsi post diploma e postlaurea.Abbiamo cercato di coinvolgereentrambe le realtà per cercare diproporre dei nuovi percorsi chesiano proponibili oltre che aglistudenti anche agli adulti chevogliono migliorarsi.L’idea è quella di organizzaredelle serate che possano interes-sare, oltre che gli studenti, anchele aziende che potrebbero utiliz-zarli per migliorare la professio-nalità dei propri quadri.Il passo successivo sarà quello dicostruire dei corsi veri e propriche nascano dalle esigenze natedurante le serate in modo da daredelle riposte che siano concrete e

possano servire per costruireprofessionalità che abbiano unfuturo.Questo progetto si affianca alsito operativo che si sta costi-tuendo presso “La Filanda” diSulbiate dove, con l’aiuto delleistituzioni, si sta creando un fab-lab in cui chi ha delle idee possatrovare i mezzi pratici per poter-le sviluppare.Tutte le comunità hanno bisognodi un luogo in cui incontrarsi percondividere idee ed esperienze, ela comunità di Make in Progress,così si chiama il progetto legatoalla Filanda, non farà eccezione.Avrà infatti a disposizione unintero makerspace, cioè uno‘spazio del fare’ attrezzato condiversi strumenti e tecnologie,ospitato all’interno del CentroCivico del Comune di Sulbiate.Questo spazio sarà a disposizio-ne di tutti i membri e ospiteràinoltre eventi e laboratori sultema del ‘fare’.Anche la politica locale staseguendo con attenzione questieventi e appoggia con favorequesto tipo di iniziative.Il nostro Circolo cerca di contri-buire alimentando la costruzionedi questi percorsi sul nostro ter-ritorio, perché siamo convintiche in questo momento di crisil’importante sia non perdere lasperanza e soprattutto darsi dafare.

Provateci anche voi.

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Il nido del Gabbiano.

L’autore in questo libro racconta il difficile rapporto con il padre in quel tempo, "Il tempo della vita"appunto, trascorso insieme a lui tra incomprensioni e odio-amore, fino alla morte dell'uomo. Leggendolo si è presto catturati dall’analisi che il figlio esegue sul comportamento del padre lonta-no e della madre che invece si fa carico della sua crescita. Viene spontaneo farsi un esame di coscien-za sul proprio comportamento di genitore oppure di figlio chiedendosi alla fine del romanzo qualesarebbe stato il nostro comportamento in una veste o nell’altra."Il tempo della vita" è la storia di una riconciliazione tra un padre e un figlio che, nonostante le reci-proche chiusure, i silenzi, i lunghi periodi di separazione, non hanno mai davvero smesso di amarsi.Dagli aforismi cinici dell’inizio. “Ogni uomo è solo e a nessuno importa di nessuno…” si arrivaalla frase conclusiva in cui l’autore pensando al figlio che sta per nascergli dice:”Mi piacerebbeconservare qualcosa del meglio di mio padre perché gli arrivi attraverso di me”In una prosa letteraria, sospesa tra autobiografia e romanzo, tra narrazione e confessione, la scrit-tura di Giralt Torrente diventa emozione, sorpresa e, soprattutto, grandeletteratura capace di rivelare al lettore un significato universale. Vincitore del Premio Strega Europeo questo libro è un piccolo capolavo-ro. Torrente si mette a nudo raccontando la propria storia di amore eodio per la figura paterna. Un libro sospeso tra romanzo e autobiogra-fia, raffinato nella prosa e vibrante nei contenuti. Da leggere e soprat-tutto da meditare.

Il tempo della vita di Marcos Giralt TorrenteCollana Scatti - Casa editrice Elliot

Calendario delle visite natalizieLunedì 10 novembre Via Pellizzari dal 28 al 40 pari 86 Don Davide Marzo

Via Tonale 3-5 36 Don Marco FusiBainsizza, Ortigara, Goriziae C.na Casiraghi 58 Don Roberto ValeriBaracca pari 57 Mons. Giuseppe Ponzini

Martedì 11 novembre Via Pellizzari 27 A,B,C 76 Don Marco FusiBanfi dispari 55 Don Roberto ValeriBaracca dispari 74 Mons. Giuseppe Ponzini

Mercoledì 12 novembre Monte Grappa 69 Don Davide MarzoVia Cairoli 60 Don Marco FusiVia Cadorna n. 32 40 Don Roberto ValeriS. Sofia dal 2 al 30 69 Mons. Giuseppe Ponzini

Giovedì 13 novembre Galvani, Galilei 67 Don Marco FusiVia Pellizzari

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numeri 1-9 e numero 29 70 Don Roberto ValeriRota pari dal 2 fino alla pizzeria 70 Don Davide MarzoVia Duca degli Abruzzi pari,Via Rossini 75 Mons. Giuseppe Ponzini

Venerdì 14 novembre Brenta, Trento e Trieste 70+15 Don Marco Fusi2 Giugno e Moro 70 Don Roberto ValeriS. Sofia dal 32 al 44 54 Mons. Giuseppe PonziniMazzini disparitranne p.zza S.Stefano 60 Don Davide Marzo

Lunedì 17 novembre Pellizzari 27/D e Dante 25 Don Davide MarzoBurago 25 60 Don Marco FusiS. Paolino e S. M. Molgora 52 Don Roberto ValeriVia Risorgimento dispari 70 Mons. Giuseppe Ponzini

Martedì 18 novembre Vitt. Emanuele pari 65 Don Marco FusiCadorna 20 71 Don Roberto ValeriVia Risorgimento Pari 100 Mons. Giuseppe Ponzini

Mercoledì 19 novembre Cremagnani 13 dall’5 al 7 76/2 Don Marco FusiM.Boves 1 A-S 60 Don Roberto ValeriVia Chiesa, Filzi, Crocefisso 75 Mons. Giuseppe Ponzini

Giovedì 20 novembre Vitt. Emanuele dispari 65 Don Marco FusiM. Boves 1 scale T-W,numeri 3-5-7 84 Don Roberto ValeriStoppani pari e dispari 44+38 Mons. Giuseppe Ponzini

Venerdì 21 novembre Pinamonte,Via XXV aprile num. 24 50 Don Davide MarzoBurago (tranne il num. 25)e Fornasino 60 Don Marco FusiP.za Marconi (escluso i negozi) 63 Mons. Giuseppe PonziniVia Brianza dal 12 alla fine 65 Don Roberto Valeri

Lunedì 24 novembre Via XXV aprile(tranne il num. 24) 60 Don Davide MarzoMazzini paritranne p.za S.Lorenzo 60 Don Marco Fusi IV Novembre e Toti 76 Don Roberto ValeriVia Brianza 1-9 e 2-4e caserma vigili del fuoco 70 Mons. Giuseppe Ponzini

Martedì 25 novembre Cremagnani 13 dal 12 al 14 76/2 Don Marco FusiM. di Cefalonia, El Alameine S.D’Acquisto 60 Don Roberto Valerip.zza Castellana, p.zza S. Stefano,p.zza S. Lorenzo 45 Mons. Giuseppe Ponzini

Mercoledì 26 novembre Garibaldi dispari e via dei Mille 70 Don Marco FusiMameli e Moriano numeri 1-10 70 Don Roberto ValeriVia Stefanardo 49 Mons. Giuseppe Ponzini

Giovedì 27 novembre Principato 56 Don Marco FusiMoriano dal 12, C.na Seccae Branca, per Ornago 30 Don Roberto ValeriCarducci, Riva, Cereda e Battisti 57 Don Davide MarzoTerraggio Molgora 1-3-5-7-9-11e S. Antonio 69 Mons. Giuseppe Ponzini

Venerdì 28 novembre Cremagnani 15 76 Don Davide MarzoVia Milano 50 Don Marco FusiCadorna pari dal 2 al18 83 Don Roberto ValeriS. Marta, Del Torchio e Gussi 48 Mons. Giuseppe Ponzini

Lunedì 1 dicembre De Castillia 71 Don Davide MarzoCremagnani 1/ ABC 40 Don Marco FusiRossino, Berchet, Cattaneo,Tommaseo +(ditte) Don Roberto Valeri Cavour dispari,Appiani e Brambilla 92 Mons. Giuseppe Ponzini

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Martedì 2 dicembre Cremagnani 13 dal 15 al 18 76/2 Don Marco FusiD’Azeglio e Tolstoj 67 Don Roberto ValeriAlfieri + p.zza Marconi (negozi) 20+25 Mons. Giuseppe Ponzini

Mercoledì 3 dicembre Unità D’Italia,Giovanni XXIII e Roma 46 Don Davide MarzoGalbussera 60 Don Marco Fusi Podgora, Buraghino,Cantù e Casiraghi 35 Don Roberto ValeriPonti e Ospedale 62 Mons. Giuseppe Ponzini

Giovedì 4 dicembre Porta e Parini 56 Don Marco FusiC.na Chiesa, Gariola, Via Goito,S.Martino, Adda 30-36 50 Don Roberto ValeriCadorna dispari dall’1-17scale A-B 72 Mons. Giuseppe PonziniBanfi pari 55 Don Davide Marzo

Venerdì 5 dicembre Rota dispari 1-11 e Ronchi 70 Don Davide MarzoCremagnani 13 dal 19 al 22 76/2 Don Marco FusiCadorna 36-42e via Grandi dispari 37+33 Don Roberto ValeriS.Giorgio + via Grandi pari 50+60 Mons. Giuseppe Ponzini

Martedì 9 dicembre Via Bellini e Manara 37 Don Marco FusiIsola S. Maria, C.na Gargantinie via Manin 40 Don Roberto ValeriMontirone pari e Foscolo 64 Mons. Giuseppe Ponzini

Mercoledì 10 dicembre Quarto, S. Gerolamo e Della Torre 64/2 Don Marco FusiMoriano 11 60 Don Roberto ValeriVia Tonale 1 A-E 40 Mons. Giuseppe Ponzini

Giovedì 11 dicembre Montirone dispari 80 Don Davide MarzoCremagnani 13 dall’1 al 4 76/2 Don Marco FusiVia Valcamonica, Via Fiorbellina(comprese le ditte) 47 Don Roberto ValeriVia Tonale 1 F-Y 36 Mons. Giuseppe Ponzini

Venerdì 12 dicembre L.go Pontida nn. 3-10-25 45 Don Davide MarzoCanonica, Crispi, Madonnina,Colombo e M. Di Canossa 68/2 Don Marco FusiAriosto e Fogazzaro 64 Don Roberto ValeriCavour pari, Vismara e Mandelli 60 Mons. Giuseppe Ponzini

Lunedì 15 dicembre Cadorna num. 24 scale 1/2/3 80 Don Davide MarzoVia Carnia 50 Don Marco FusiVia Cadorna, 24/4e fino al num. 30 (pari) 45 Don Roberto Valeri Terraggio Pace 55 Mons. Giuseppe Ponzini

Martedì 16 dicembre Via Verdi 61 Don Roberto ValeriVia Garibaldi pari, Marsalae Vicolo Convento 71 Mons. Giuseppe Ponzini

Mercoledì 17 dicembre Via Pellegatta e s.Rocco 60 Don Davide MarzoManzoni 48 Don Roberto ValeriTerraggio Molgora 13-15-17-19-21e pari e Mons. Assi 59 Mons. Giuseppe Ponzini

Giovedì 18 dicembre Cremagnani 11 e nn. pari 40 Don Davide MarzoCremagnani 1/ DEF 60 Don Roberto ValeriL.go Pontida 14, 14A, 14B, 18 57 Mons. Giuseppe Ponzini

Venerdì 19 dicembre Cremagnani 13 dall’8 al 11 76/2 Don Davide Marzo

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MOVIMENTO TERZA ETÀ

Festa del Nonno in Piazza San Pietro28 settembre 2014

Quest'anno la "Festa del Nonno" ha richiamato in piazza San Pietro, cuoredel Vaticano, circa 40 mila anziani giunti da ogni parte del mondo; un verobagno di folla; una piazza gremita di nonni. Qualcuno l'ha chiamata: "La cari-ca dei 40.000 nonni". E se la cultura dominante vorrebbe scartarli, PapaFrancesco e la Chiesa li hanno posti in primo piano. E la giornata a loro dedi-cata, quella di Domenica 28 settembre 2014, ne è stata la prova.

Significativa presenza di una moltitudine di nonni quindi, festeggiati ancheda famosi artisti con canti dai titoli allusivi e contenuti eloquenti: AndreaBocelli con il suo "Con te partirò"; Massimo Ranieri con "Ti voglio beneassai"; Claudio Baglioni con "Strada facendo".

Palesemente felice è stata l'espressione di Papa Francesco nel salutare lapresenza di Benedetto XVI prima e dopo la celebrazione della S. Messa.Abbiamo visto due fratelli in Cristo abbracciarsi affettuosamente, molto più diuna reciproca dimostrazione di rispetto.

"Vi ringrazio di essere venuti così numerosi - ha detto Bergoglio nella suaOmelia - e grazie della festosa accoglienza: oggi è la vostra festa, la nostrafesta ! "….Ha inoltre ricordato il compito che spetta agli anziani: "Ai nonni,che hanno ricevuto la benedizione di vedere i figli dei figli, è affidato un com-pito grande: trasmettere l'esperienza della vita, la storia di una famiglia, diuna comunità, di un popolo; condividere con semplicità una saggezza, e lastessa fede: l'eredità più preziosa !…"

"Beate quelle famiglie che hanno i nonni vicini. Il nonno – ha detto ilPontefice – è padre due volte e la nonna è madre due volte. Nei paesi dovec’erano persecuzioni, in Europa, e penso all’Albania dove sono andato dome-nica, sono stati proprio i nonni a portare i bambini a battezzarsi. Bravi: sonostati bravi nelle persecuzioni e hanno salvato la fede! ”.

Ed ha colto ancora una volta l'occasione per rimarcare: "Quante volte siscartano gli anziani con atteggiamento di abbandono che sono una vera e pro-pria eutanasia; si scartano i bambini, i giovani perché non hanno lavoro e si

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scartano gli anziani con la pretesa di mantenere un sistema economico equili-brato al centro del quale c'è il dio denaro: siamo tutti chiamati a contrastarequesta velenosa cultura dello scarto..."

Poco prima dell’evento, Mons. Vincenzo Paglia - Presidente del PontificioConsiglio per la Famiglia, ed organizzatore della Festa - nel definireBenedetto XVI “ primo nonno tra tutti i nonni”, ha ricordato che fa sempretenerezza quello che Papa Francesco dice di Benedetto XVI: "È come avere ilnonno saggio a casa".

Per il M.T.E: Armando D'Alessio Grassi - 29 Settembre 2014

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Parola Amica

Somme raccolte alla data 8 settembre 2014 e 38.195,00Dal 8 settembre al 10 ottobre 2014 (45 buste) e 635,00

Totale e 38.830,00La Commissione Amministrativa

Raccolta FondiPer gli Interventi sugli Stabili Parrocchiali

w Con il Battesimo sono diventati figli di DioBarro Diego – Bertinazzi Tommaso – Casagrande Marco – Diaz Maldonado BayanJefferson Francesco – Galarza Lopez Joyce Hylenne Carmen – Galbiati Greta – MorezziMarina – Ristagno Marco

w Sono tornati alla casa del PadreLissignoli Anna ved. Ronchi di anni 98 – Brioschi Luigi di anni 83 – CavenaghiTeodolinda in Ronchi di anni 77 – Viscardi Vincenzo Rino di anni 86 – Biffi Maria ved.Moioli di anni 103 – Zappia Mariaarcangela in Di Dio di anni 68 – Passoni Luigia inVerderio di anni 69

F.P. in ringraziamento alla Madonna per i 60 anni di missione di Madre Carla 300Una panca 50Una panca 300N.N. alla Madonna (10 offerte) 465

TOTALE e 1115

Offerte libere mese di OTTOBRE 2014

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Suor Romana ci salutaSuor Romana Sacchetti, a Vimercate fino al 2004 e poi trasferita a Roma, dove riceve rego-larmente Parola Amica, ha telefonato il 1° ottobre scorso a Don Giuseppe, ringraziando perl’invio del nostro informatore e pregandolo di salutare la grande famiglia di Parola Amica,assicurando per tutti (“tutti, tutti”) le sue preghiere.A nostra volta la ringraziamo e la ricordiamo.

Suor Carla ringraziaRev. e Carissimo Don Mirko,

un sentito grazie a Lei in modo particolare e a tutta la Comunità Parrocchiale per laSolenne Celebrazione e per i doni graditissimi. Per me è stato un momento di grande commozione. Ricambio di cuore con le preghiere.La Madonna la ricompensi.

Con Ossequi Suor Carla Perego25.09.2014